TRADURRE DIRITTO Bollettino Della Deputazione Di Storia Patria Per L

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TRADURRE DIRITTO Bollettino Della Deputazione Di Storia Patria Per L TRADURRE DIRITTO 373 Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria, CVIII (2011), fasc. I-II 16-JAITNER.pmd 373 01/02/2012, 10.38 374 URSULA JAITNER-HAHNER Studi realizzati con il sostegno della 16-JAITNER.pmd 374 01/02/2012, 10.38 MITI E FATTI INTORNO A NICCOLÒ BUFALINI 375 16-JAITNER.pmd 375 01/02/2012, 10.38 376 URSULA JAITNER-HAHNER BOLLETTlNO DELLA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER L’UMBRIA Comitato scientifico Il Consiglio direttivo (Attilio Bartoli Langeli, presidente; Mario Roncetti, vicepresidente; Romano Cordella, Paola Monacchia, Maria Grazia Nico Ottaviani, consiglieri) e i Soci ordinari della Deputazione Direttore responsabile Francesco Santucci Comitato di redazione Mario Roncetti (resp.), Patrizia Bianciardi, Regina Lupi, Daniele Sini, Stefania Zucchini Cura redazionale del presente fascicolo: Daniele Sini Tutti i testi proposti per la pubblicazione alla Deputazione di storia patria per l’Umbria sono preventivamente vagliati dal Comitato scientifico e da due lettori anonimi, scelti, in base alle competenze disciplinari, all’interno dell’albo dei referenti scientifici italiani e stra- nieri della Deputazione (cfr. www.dspu.it/referee-board). Deputazione di storia patria per l’Umbria Palazzo della Penna, via Podiani 11, 06121 Perugia Casella postale 307 - 06100 Perugia Centro Tel. e fax: 075-5727057 [email protected] www.dspu.it Abbonamento annuale: euro 40,00 (spese di spedizione incluse) da versare su c/c postale n. 14699060 o con bonifico su c/c bancario IT 39 T 03002 03004 000040462170 intestati a Deputazione di storia patria per l’Umbria Finito di stampare nel mese di gennaio 2012 dallo Stabilimento Tipografico Pliniana - Viale F. Nardi, 12 - 06016 Selci-Lama (PG) 16-JAITNER.pmd 376 01/02/2012, 10.38 Studi biografici TRADURRE DIRITTO 377 Ursula Jaitner-Hahner Tra l’Umbria e Roma: miti e fatti intorno a Niccolò Bufalini (1428 ca.-1501) Una figura conosciuta e sconosciuta Premessa Il 20 ottobre 2009, dopo un periodo di restauro durato quasi un ventennio, ha visto la riapertura al pubblico del castello Bufalini di San Giustino – un avvenimento storico, secondo i media, di risonan- za impressionante e di notevole interesse per il turismo culturale promosso dalla regione Umbria, soprattutto nell’Alta Valle del Teve- re 1. Sono numerosi i portali internet che, per l’occasione, hanno abbozzato la storia del Castello, che nel corso dei secoli da fortilizio medievale si è trasformato in una residenza rinascimentale affrescata da artisti rinomati, per diventare poi elegante dimora rustica circon- data da ampi giardini – un monumento di grande pregio che nel 1989 lo Stato italiano ha acquistato, assumendosi le enormi spese necessarie per il restauro 2. I cenni storici forniti in internet partono di solito dalla donazione del castello fatta nel 1487 dal Comune di Città di Castello a Niccolò di Manno Bufalini che fece restaurare a Desidero ringraziare l’amica Luciana Cambi Schmitter per la sua accuratissima revi- sione del testo. 1 Di particolare interesse ad es. http://www.argoweb.it/tifernate/bufalini.it.html; http://www.beniculturali.it; www.gallerianazionaleumbria.it. 2 Per l’acquisto dell’archivio storico della famiglia Bufalini da parte dello Stato italiano L. Giangamboni, L’archivio storico dei marchesi Bufalini in San Giustino, in “Pagine Altoti- berine”, 4 (1998), pp. 119-128; ulteriori notizie nel sito http://siusa.archivi.beniculturali.it. Per l’affrescatura del castello si veda S. Borsi, Un pittore al servizio di Giulio e Ventura Bufalini: Cristofano Gherardi al castello di San Giustino, in “Pagine Altotiberine”, 33 (2007), pp. 127-156. Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria, CVIII (2011), fasc. I-II 16-JAITNER.pmd 377 01/02/2012, 15.47 378 URSULA JAITNER-HAHNER proprie spese l’edificio quasi crollato, trasformandolo in una fortezza di frontiera di notevole importanza strategica, secondo i progetti del condottiero Giovanni Vitelli, figlio del pater patriae Niccolò Vitelli morto nel 1486 3. Alcune volte troviamo Niccolò Bufalini presentato brevemente come « cittadino tifernate e ricco possidente terriero in San Giustino » e, meno spesso, come « famoso giurista presso la Corte pontificia e familiare del Papa » 4 – ritratti comunque adatti a segna- re le due coordinate principali relative alla persona e alla biografia di Niccolò: da una parte Città di Castello e la terra di San Giustino, dall’altra Roma e la corte pontificia rinascimentale. Tuttavia, benché Niccolò Bufalini sia da annoverare tra i perso- naggi più rinomati della Città di Castello quattrocentesca, la sua biografia nel suo insieme è poco nota, almeno per quanto riguarda la conoscenza di fonti autorevoli in numero sufficiente. Fino ad oggi storici, storici dell’arte e genealogisti continuano a introdurlo – e giustamente – come capostipite di una famiglia ricca e influen- te, una tra le più importanti dell’Umbria, la quale ha visto nascere personaggi eminenti 5 come Giulio I (1504-1583), pronipote di Nic- colò, condottiero al servizio del Re francese e di papa Paolo III, che gli conferì la nuova contea di San Giustino, e marito della poetessa Francesca Turrini Bufalini (1543-1641); Ventura († 1570), fratello di Giulio, vescovo di Massa e presente al Concilio di Tren- to, conosciuto come mecenate del pittore Cristofano Gherardi, che affrescò il castello di San Giustino; Ortensia Bufalini (1581-1661), 3 Dopo la morte di Giovanni, avvenuta l’11 luglio 1487, suo fratello Camillo si occupò della progettazione. Per la donazione fatta a Niccolò Bufalini e la sua trasforma- zione vedi J. Corsi, I Bufalini: una grande famiglia tifernate e il castello di San Giustino, in “Paragone-Arte”, LV, 657, terza Serie 58 (novembre 2004), pp. 87-104; A. Ascani, Sangiustino. La Pieve - Il Castello - Il Comune, Città di Castello, Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato, 1965, p. 61; Borsi, Un pittore, p. 129. 4 Quest’ultimo in www.gallerianazionaleumbria.it/museo-nazionale-di-palazzo- bufalini.html. 5 Panorama in L’Archivio e la Biblioteca della Famiglia Bufalini di San Giustino. Inventario e catalogo, a cura di E. Mercati - L. Giangamboni, Città di Castello, Soprin- tendenza archivistica per l’Umbria, 2001, pp. 17-21; anche E. Mercati, Cenni storici sulla famiglia Bufalini, in “Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria”, XCIV (1997), pp. 5-27; L. Giangamboni, Il modello familiare e la trasmissione patrimonia- le dei marchesi Bufalini nei secoli XV-XX, in “Pagine Altotiberine”, 2 (1997), pp. 97- 104; Ead., Storia della trasmissione patrimoniale della famiglia Bufalini di San Giustino, in “Pagine Altotiberine”, 31 (2007), pp. 47-72; inoltre G. Muzi, Memorie ecclesiastiche di Città di Castello e Memorie civili di Città di Castello, Città di Castello, Donati, 1843- 1844 (rist. Città di Castello, Prhomos, 1988), rispettivamente V, p. 67 e II, p. 135. 16-JAITNER.pmd 378 01/02/2012, 15.47 MITI E FATTI INTORNO A NICCOLÒ BUFALINI 379 propronipote di Niccolò, madre dei cardinali Michele e Giulio Mazzarino (Mazarin); nonché, nel Settecento, il cardinale Giovanni Ottavio Bufalini (1709-1782), oltre a numerosi altri, molti dei quali fin dal Cinquecento si sono imparentati con le più grandi famiglie d’Italia, prima di diventare loro stessi, nel 1682, Marchesi di San Giustino 6. Gli autori più antichi come anche quelli più recenti, tra cui Clara Gennaro nel 1971 nel Dizionario biografico degli italiani 7, mettono in rilievo sostanzialmente tre aspetti della biografia di Niccolò, due dei quali sono menzionati nei siti internet. Gli storici valutano la donazione del Castello nel contesto della movimentata storia di Città di Castello nel tardo Quattrocento 8. La lunga e splendida carriera di Niccolò alla corte papale, dal pontificato di Pio II fino a quello di Alessandro VI, è nelle sue singole tappe ben esplorata grazie alle fonti dell’Archivio Vaticano 9: Niccolò Bufalini, iuris utriusque doctor molto stimato, elogiato come utriusque censurae (= iuris) monarcha dal curiale Alfonso de Soto, fu attivo alla corte pontificia per ben quattro decenni, iniziando durante il pontificato di Pio II (1458- 1464) come abbreviator de parco maiori (dal 1461 al 1501) ed en- trando poi in vari altri uffici curiali prestigiosi e redditizi, tra cui quello più alto fu certamente l’ufficio dell’avvocato concistoriale, posizione che favorì, anzi gli garantì l’ascesa sociale nella Roma rinascimentale 10. Da giurisperito molto rinomato Niccolò compila le 6 Cfr. Giangamboni, Il modello familiare, p. 102; L’Archivio e la Biblioteca, p. 29. 7 C. Gennaro, voce Bufalini, Niccolò, in Dizionario biografico degli italiani, XIV, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1971, pp. 802-803. 8 Vedi Muzi, Memorie civili, II, soprattutto da p. 72 in poi; cronologia in G. Milli, L’Umbria. Storia della sua gente e delle sue città. Provincia di Perugia, Perugia, [s.n.], 1975, pp. 379-387; Ascani, Sangiustino, passim; Id., Niccolò Vitelli padre della patria (1414-1486), Città di Castello, Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigiana- to, 1967, passim. 9 Th. Frenz, Die Kanzlei der Päpste der Hochrenaissance (1471-1527), Tübingen, Niemeyer, 1986 (Bibliothek des Deutschen Historischen Instituts in Rom, 63), p. 412, n. 1710. Qui c’è però qualche confusione con altre persone di nome Nicolaus: il citato Nicolaus Olnio/Oliva non può essere Niccolò Bufalini, e lo scriptor brevium attribuito al 1503 deve essere suo nipote omonimo, figlio del figlio Giovanpietro. 10 Cfr. A. Esposito, « Li nobili huomini di Roma ». Strategie familiari tra città, curia e municipio, in Roma Capitale (1447-1527), a cura di S. Gensini, Pisa, 1994 (Centro di studi sulla civiltà del tardo Medioevo. Collana di Studi e Ricerche, 5 – Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi, 29), pp. 373-388: 379; E. Irace, La nobiltà bifronte. Identi- tà e coscienza aristocratica a Perugia tra XVI e XVII secolo, Milano, Unicopli, 1995 (Early Modern, 4), p. 113. 16-JAITNER.pmd 379 01/02/2012, 15.47 380 URSULA JAITNER-HAHNER regole della Cancelleria pontificia di papa Innocenzo VIII (1484-1492) e insegna presso lo Studio romano 11.
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