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Risorgimento. Le nuove ricerche Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha prodotto molti studi ma anche molte “falsificazioni” e distorsioni storiografiche TRA STORIA

E di VITO TETI e celebrazioniMEMORIE del centocin- taglia del Volturno del 1860 e allo quantenario dell’Unità d’Ita - scontro di Montelibretti del 1867. Se- lia, a volte apprezzabili e pro- Scenari gue Garibaldi a Caprera e tra i due na- blematiche, non si sono sot- sce una grande amicizia che durerà fi- tratte alla “falsificazione”sto - Filoleghisti e neoborbonici in guerra tra loro no alla morte dell’eroe dei due mondi. Lriografica e a una distorsione ideologi- Fazzari fu anche parlamentare della ca. Le spinte separatiste e all’irrisione XII e della XVI legislatura. Le vicende dell’unità d’Italia, hanno finito col crea- sono giunti a negare il merito di quella epopea della sua vita sono adesso ricostruite re presso élites culturali, artisti, cinea- da Antonio Froio grazie alla mostra sti, musicisti un sentimento nazionale Meglio la produzione meridionale e calabrese dal titolo “Il Risorgimento italiano” e prima sconosciuto. al volume “Achille Fazzari. La Costi- Nell’ambito della ricerca storica ab- tuente. Garibaldi da Napoli a Palermo, biamo assistito a un proliferare di quelli partiti con i Mille) che hanno solino e : Storia di editi dalla Biblioteca Comunale “Viva - pamphlet, libelli, scritti “ideologici”, giocato un ruolo decisivo e importante una formazione politica”,pp.65-75, in rium”di Stalettì nel 2010. di maniera, pacchetti commerciali ed spesso trascurato, prima durante il Antonio Bagnato, Giuseppe Masi, Garibaldini meno “noti” editoriali, che non hanno aggiunto periodo borbonico, poi nel ‘48 e dopo Vincenzo Villella (a cura di), “Giovan - e“riscoperti”: Girolamo Comi, Luigi molto a quanto sappiamo da decenni. con l’unificazione. Mi limito, in manie- ni Nicotera nella storia italiana Comi, Giuseppe Pace, Antonino Si sono scontrati in una sorta di nuova ra parziale e provvisoria, a segnalare dell’Ottocento”, Rubbettino, 1999), Pietropaolo, Napoleone Scugli guerra civile nazionale,leghisti e nor- soltanto recenti pubblicazioni. dove lo studioso si sofferma anche su Non è superfluo ricordare la distin- disti, da una parte, neoborbonici e se- Per la Locride, per i fatti di Gerace e Giovanni Nicotera (Sambiase, 1828- zione tra garibaldini che fanno parte paratisti sudisti, dall’altra. Obiettivo per i moti nel Reggino va segnalato il Vico Equense 1894) e su Raffaele Pic- dei Mille e garibaldini che si uniscono comune è stato quello di gettare, con catalogo curato dalla Soprintendente coli (Castagna, 1819-Catanzaro, a Garibaldi in diverse fasi della sua l’acqua sporca, il bambino; di negare, Francesca Tripodi, con la collabora- 1880), rivoluzionari, perseguitati, ga- spedizione. E così bisogna ricordare addirittura, l’esistenza del Risorgi- zione di Ada Arillotta, dove troviamo ribaldini, segnati da alterne fortune. che a proclamarsi garibaldini sono mento. In questo quadro culturale e saggi di Giuseppe Caridi, Vincenzo Alla figura di Ricciotti Garibaldi, in tanti sbandati, briganti, ex borbonici ideologico, in genere sconfortante, Cataldo, Rocco Liberti, Francesco particolare sugli episodi meno noti che cercanodi essere riconosciutie as- appaiono, davvero, salutari, origina- Arillotta, Bruno Polimeni, Angelina della vita dello stesso, visti anche in sorbiti nel nuovo esercito e che queste li, innovativi tante iniziative, molte ri- De Salvo, e di Ada Arillotta, I Garibal- chiave familiare, si dedica da anni la “intrusioni” provocarono non poche cerche, diversi studi che hanno sco- dini Calabresi nella spedizione dei Mil- nipote Annita Garibaldi Jallet. Sulla difficoltà ai veri garibaldini e allo stes- perto o riscoperto figure, episodi, mo- le (Plutino, Calafiore, Morgante, ecc.). scia del progetto che si è svolto dal so Garibaldi. Corrado Iannino (“Giro - menti del Risorgimento calabrese e Merita, tuttavia, di essere menzio- 2000, in contemporanea con l’inaugu - lamo Comi da Caraffa a Dogali”, Co- meridionale, messo sempre in stretto nato in apertura Benedetto Musolino razione del museo sito nella villa Gari- mune di Caraffa e UNLA Centro Cultu- rapporto con vicende più generali. (Pizzo Calabro 1809-1885), di idee libe- baldi di Riofreddo (che fu la casa di Ric- ra per l’Educazione Permanente, Gra- Patrioti e garibaldini “noti” rali e antiborboniche, formatosi pri- ciotti e Costanza Garibaldi), diretto da fiche Lucia Catanzaro 2010) si è soffer- di : Benedetto Musolino, ma al liceo-ginnasio di Monteleone Annita Garibaldi e attuato da giovani mato sul tenente Girolamo Comi di Ca- Giovanni Nicotera, Raffaele Piccoli, (oggi ) e poi a Napoli, do- collaboratori del museo, si sono svolti raffa di Catanzaro (1856-1887), che Achille Fazzari, Ricciotti Garibaldi ve frequentò la facoltà di giurispru- studi e ricerche dedicati ai “Garibaldi muore sulla nave Garibaldi dove era Numerose iniziative pubbliche sono denza. Lasua vita dicospiratore, gari- dopo Garibaldi”(tradottisi in un libro e stato dopo la battaglia di Dogali (Mas- state promosse e organizzate dalla De- baldino, rivoluzionario, senatore del in una mostra itinerante). saia Africa). Luigi Comi, più anziano putazione di Storia Patria della Cala- Regno è troppo importante per non es- Molte le iniziative, organizzate a di 18 anni del cugino Girolamo, abban- bria, con l’infaticabile presidente Giu- sere oggetto di attenta ricostruzione, Stalettì, per ricordare il centenario dona nel1860 il seminariodi Catanza- seppeCaridi,e dall’Istituto Storico Ca- comeha fattosuquestogiornale ilsuo della morte di Achille Fazzari. Nato a ro unendosi, il 27 agosto, ai rivoltosi labrese per l’Antifascismo, presieduto discendente Saverio Musolino, che cu- Stalettì nel 1839 arruolato da giovane che seguirono Garibaldi. Dopo l’Unità dall’attivissimo Giuseppe Masi. Un’at - ra il prezioso Archivio di famiglia. Tra nell’esercito borbonico, nel 1860 di- d’Italia lo troviamo impegnato nella tenzione particolare è stata rivolta a fi- i tanti studi mi piace segnalare quello sertò perunirsi aiMille diGaribaldi. Il gure di garibaldini (non mi riferisco a di Antonio Bagnato (“Benedetto Mu- suo nome è legato, tra l’altro, alla bat- continua a pagina 16 16 Domenica 8 maggio 2011 Domenica 8 maggio 2011 17 Il Risorgimento scritto Ricerca storica, consigli per l’uso Il patriota di San Nicola da Crissa Il 150° dell’Unità ha fatto scoprire e sua moglie, femminista dell’800 a molti un sentimento nazionale ma ha anche alimentato ricostruzioni frettolose e fondate su pregiudizi GARCEA Il valore delle fonti e il rispetto del contesto

Gian Paolo Garcea, ingegnere Alfa Romeo, biografo del nonno Antonio Garcea. A sinistra, la premessa al suo manoscritto “Un calabrese per la costituzione dell’Unità d’Italia” ERA e, in basso, la sua ricostruzione del viaggio del nonno da Napoli alla Sicilia dopo i moti del 1848. Nell’altra pagina, Antonio Garcea, MIO la moglie Giovanna Bertola e la loro prima figlia Luisa

NONNO E' vietata la riproduzione, traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli parte essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo fotocopie, microfilms, registrazioni altro La vita leggendaria di Antonio eroe garibaldino ricostruita con meticolosità dal nipote Gian Paolo, dirigente Alfa

segue da pagina 15 zione ai moti del ’48; il suo peregrinare tra Ca- labria, Sicilia e Napoli; la capacità oratoria e di repressione del brigantaggio contrastando il stabilire relazioni; la prigionia in diverse car- particolare la banda degli albesi capitanata da ceri borboniche; il ruolo di primo piano svolto Pietro Corea. nella battaglia dell’Angitola; la “fuga” dalla Tra i calabresi che contribuirono grande- nave che doveva portarlo, assieme ad altri pri- mente, con impegno e determinazione, alla gionieri, in America; lo sbarco in Irlanda e la realizzazione dell’unificazione nazionale, un partecipazione alle campagne garibaldine dal posto autorevole è occupato dal colonnello ga- 1860 al 1862 (e poi un ritorno nel 1867); i rap- ribaldino Giuseppe Pace, castrovillarese, uo- porti con Settembrini, Castromediano, Paler- mo d’azione che ha rappresentato la sinistra mo, Stocco, Garibaldi, Bixio; il matrimonio de- militare del Risorgimento, la sinistra garibal- cisivo (nel 1862) con Giovanna Bertòla, giova- dina. Come ha ricordato Vittorio Cappelli, cu- ne maestra di Mondovì, conosciuta a Torino e ratore dell’introduzione del bel libro di Anto- destinata a diventare una delle donne più im- nio Iannicelli “Giuseppe Pace, colonnello di pegnate e più famose d’Italia, fondatrice de «La Garibaldi e deputato nazionale di Calabria Ci- Voce delle donne». Di Garcea (e del nipote Giu- tra” (Il Coscile, Castrovillari, 2011), Pace è sta- seppe Sgrò, che sposerà in seconde nozze la to una guida politica e militare capace di porta- Bertòla) è nota la partecipazione alla repressio- re con sé sul Volturno e sotto le mura di Capua ne del brigantaggio, e sono da approfondire le ben 1500 volontari, per lo più italo-albanesi. delusioni e le difficoltà che incontra al pari di Giuseppe Pace andrà a popolare il nuovo Parla- altri garibaldini. mento Italiano e, al paridi altri nomi illustri, si Ritorno sulla eccezionale vicenda del “pa - troverà coinvolto, quale Ispettore delle Guar- triota” e della “maestra” per segnalare quanto dieNazionali dellaBasilicataconruolo nonse- le memorie scritte e orali siano fondamentali sull’Etna,a Scilla,aPizzo,Gallipoli, inCampa- Esistono almeno tre custodidi memorie tra i avere riportato fedelmente il racconto della Antonio Garcea di Gian Paolo Garcea: è amore- alla questione della terra, vengono messi da gnare, parlando di storia, etnografia, antropo- condario, nella repressione del brigantaggio. per ripensare la storia passata, ma anche per nia,in Piemonte,negli Abruzzi,e (comeimpie- discendenti di Garcea Bertòla. L’avvocato Bertòla per rispettarne il criterio informatore volmente custodita dai nipoti Antonio, Rober- parte e, non a caso, li ritroviamo con Garibaldi logia, che c’è un’etica e anche un’estetica, una Luciano Meligrana si è occupato e ha scritto capire come la “memoria” sia un elemento co- gato delnuovo Stato) aParma, Fiesole,in Cala- Gian Carlo Olmi, pronipote di Giovanna Bertò- e le intenzioni. Per alcune aggiunte afferma di to, Mario. Unacopia è stata dataalla Malandri, nei suoi tentativi insurrezionali o nelle batta- bellezza della ricerca, che non si conciliano con di Antonino Pietropaolo (l’Archivio di fami- stitutivo della nuova identità nazionale. La me- bria e in altre località. la e Antonio Garcea, ha registrati i colloqui con avere utilizzato le “memorie” di Nicola Paler- che è stata sempre generosa di informazioni e glie contro gli austriaci e per Roma. Quasi tutti pressapochismo e frettolosità. Ricordo che bi- glia è custodito dall’attento e appassionato ni- moria scritta da Giovanna Bertola, “Antonio La bellissima tesi di Angela Malandri (“Gio - Cesarina Sgrò, ricavandone un dattiloscritto moe diDeFrancesco, efariferimento aPoerio, nel socializzare, anche a livello locale, i docu- hanno una famiglia estesa, cui guardano sem- sogna essere responsabili nel cercare, nello pote Nino Pietropaolo), nato a Parghelia nel Garcea sotto i Borboni di Napoli. Rivoluzione vanna Bertòla Garcea e «La voce della donne»”, (redatto il 10 febbraio 1995, in possesso della Settembrini, Cavour, Gladstone, Paul Bour- menti rinvenuti. Ho ricevuto, da tempo, da An- pre con attenzione, anche quando si allontana- scrivere, nel divulgare. 1843, dove muore nel 1922, e che troviamo nel- d’Italia dal 1837 al 1862”(1862, Tipografo Zac- discussa presso l’Università degli Studi di Par- Malandri e di chi scrive), che porta il titolo “Vita get. «Per il periodo successivo, dal marzo 1860 tonioGarcea questopreziosotestoe altridocu- no dalla regione. Tutti hanno necessità di rac- Le fonti, scritte e orali – ricordo ai miei stu- le principali imprese garibaldine e come prota- carìa Sanchioli di Torino), è la prova della co- ma, a. a. 1994-1995”) contiene, tra l’altro, un di Giovanna Bertòla”. in avanti, ho utilizzato i documenti d’archivio menti. L’ambizione (come già segnalato contare quello che potrebbe sembrare, un gior- denti - non parlano da sole, ma narrano di don- gonista della vita militare e politica di fine Ot- stanza e della tenacia «nel soffrire eroicamente elenco di documenti dell’Archivio Olmi di Bob- Antonio Garcea (1909-2010), figlio di Giu- dei nipoti Garcèa ed Olmi oltre a qualche foglio nell’articolo citato) è quella di riconsegnare il no, incredibile e molti conoscono difficoltà le- ne e uomini, di cui bisogna avere sempre ri- tocento. Non è possibile riassumere, nemme- ogni martirio, e all’uopo la morte stessa, se lo bio su Garcea e sulla Bertola, sulla loro vita pri- seppe Roberto, fratello di Anselmo, Gian Paolo di appunti che Antonio Garcea ha lasciato». nome di Garcea e della Bertola alla loro dimen- gate alle loro nuove attività. Qualcuno è accu- spetto e rispetto bisogna avere dei giovani a cui no brevemente, la sua densa ed efficace, demo- richiedeva la causa santa che propugnavano» ma e dopo il matrimonio, e soprattutto almeno e Giovanni, è stato un altro cultore di memorie Questo erede dei Garcea-Bertòla, meticolo- sione nazionale. sato di irregolarità amministrative. Molto si è trasmettiamo il nostro sapere e cui potremmo cratica,attivitàesi rinviaaglistudidiLuciano da parte dei sudditi che combattevano il dispo- 33 documenti su Garcea che vanno dal certifi- familiari, autore di un’interessante testimo- so, dalla grafia splendida e leggibile, con Bisogna ricordare le preziose memorie scritto, ma molto è ancora da cercare tra gli ar- arrecare danni enormi. Le fonti vanno trovate, Meligrana usciti o in corso di pubblicazione. tismo. Il libro della Bertòla su Garcea, che si cato della sua nascita alla lettera scritta (il 13- nianza scritta (in mio possesso). preoccupazioni filologiche e storiche, e anche scritte e orali del ramo Olmi dei Garcea-Bertò- chivi familiari, pubblici, privati. È urgente selezionate, scrutate, lette, raffrontate, citate, Allo stesso studioso rinviamo conclude con l’arrivo del mari- 5-1878) dal duca Sigismondo Prende la scena, infine, l’au - con l’orgoglio familiare, non la, con i quali sono in costante comparare fonti, raccogliere indicando lo scopritore e il luo- anche per la “riscoperta”, in to in Irlanda, prevedeva una Castromediano a Giovanna tore di un’opera documenta- era uno storico e nemmeno un contatto. Bisogna ricordare anche testimonianze orali, ico- go in cui si trovano, inserite in ambito nazionale, di Napoleone Parte seconda e una Parte Ter- Bertòla in occasione della morte ria, raffinata e paziente, che letterato. Gian Paolo Garcea, fi- l’Archivio di Bobbio da loro nografiche, artistiche, lettera- un contesto più vasto, aperto, Scrugli (Tropea 1803 – 1883) Brigantaggio za, annunciate per la fine di lu- del marito. Troviamo lettere di Un manoscritto porta il titolo significativo “Un gliodiGiuseppe Roberto,ènato Nomi amabilmente custodito. rie, allargare gli orizzonti. Gli Alt al localismo nel nome di un’identità plura- che, dopo un glorioso passato glio e che non usciranno mai. incarichi, di trasferimenti, fo- calabrese per la Costituzione e il 10 giugno 1912 ed è morto il Memorie, album di famiglia, enti pubblici, spesso ossessio- le, dinamica, che guarda nella marina borbonica (si ri- r epr essione Problemi finanziari? Impegni gli di via a Garcea, lettere di Ni- di 100 pagine per l’Unità d’Italia. Vita di An- 28 aprile 1987. Si laurea in in- di dimensione ricerca storica nati da operazioni effimere e e alle polpette all’esterno e all’interno. Non si fiuta di bombardare i rivoltosi di diversa natura? Voglia di fa- no Bixio, Francesco Stocco, Me- tonio Garcèa nelle cospirazio- gegneria meccanica a Padova e Pure profondamente diver- scadenti, dovrebbero investire presentanodocumenti scrittie siciliani), dal 1860 con Garibal- e delusione re altro? Certo, da questo mo- notti Garibaldi, Giuseppe Gari- con disegni ni, insurrezioni, carceri e bat- si specializza al Politecnico di nazionale si, per storia e vicende, i perso- in musei e strutture stabili, fi- identitarie orali senza prima conoscere di svolge ruoli decisivi nelle mento cominciano i continui baldi, generale G. Avezzana, Ni- taglie dal 1837 al 1867”. È un Torino. Entra giovanissimo naggi ricordati sembrano ave- nanziare e promuovere ricer- tutto, o quasi tutto, del conte- campagne militari e nell’eserci - spostamenti in Italia dei due co- cola Fabrizi: un materiale cospi- manoscritto di 100 pagine, con nell’Alfa Romeo, dove resta, con re dei caratteri comuni. Si trat- che mirate (segnalo il bel libro sto in cui sono stati prodotti, to (fu Ammiraglio) per poi diventare deputato niugi e la Bertòla continuerà a scrivere e diven- cuo e noto da lunga data e che autorizza a con- alcuni disegni (relativi agli spostamenti di incarichi dirigenziali prestigiosi, con ruoli ri- ta, quasi sempre, di appartenenti a ceti bene- sul Risorgimento cosentino di Giovanni Sole, senza avere letto la bibliografia sull’argomen - del Parlamento Italiano per il Collegio di Tro- terà “donna di scuola”, che tra le prime in Italia, cludere che il periodo “garibaldino” di Garcea Garcea durante i moti del ’48 e durante la spe- conosciuti a livello europeo, fino alla pensione stanti e colti, di tradizione liberale o radicale, voluto dall’amministrazione provinciale di Co- to. pea nella prima legislatura. Si distinse per pone il problema dell’istruzione femminile. sia abbastanza conosciuto, almeno fuori dagli dizione di Garibaldi), disegnati con mano sa- e, con consulenze, fino alla morte. Il professore “antiborbonici”, anche quando crescono senza), rivolgersi al mondo della scuola, avva- Garcea, i patrioti, i garibaldini, gli uomini l’impegno a favore delle popolazioni meridio- L’ingegnere Gian Paolo Garcea, angustispazidiun paese,dove,peraltro,nonè piente, cui segue un testo di tre pagine dattilo- Antonio Garcea (nato a Padova nel 1959, dove nell’esercito borbonico. Formano una fitta rete lendosi di studiosi esterni e locali seri, pazienti, del Risorgimento, passata questa ricorrenza, nali e nella campagna per l’abolizione della pe- nipote e biografo di Antonio Garcea mai tornato. Giovanna Bertòla (aiutata dalla scritte dal titolo “I galeotti politici napoletani vive), figlio di Giovanni, fratello di Gian Paolo, di conoscenze e di relazioni, prima e dopo l’Uni - attenti.Basterebbe qualchesagra omaschera- se non divengono patrimonio collettivo e co- na di morte. Bertòla o Garcea, alle prese con una vita no- sorella e dai figli) aveva archiviato, con una pa- dopo il ’48” di A. Monaco, accompagnato dalle nel corso di numerose telefonate mi ha narrato tà. Molti di loro conosceranno una progressiva ta in meno per recuperare, restaurare, infor- munitario, grazieanche a un lavoropaziente e Uomini e donne: Antonio Garcea made, crescita di figli, forse problemi finanzia- zienza certosina e una costanza ammirevole, pagine di un giornale del 25 aprile 1979. L’au - come lo zio lavorasse a Milano, ma tutti i fine marginalizzazione ad opera dei “piemontesi”. matizzare archivi pubblici, privati, parroc- non di maniera nelle scuole, torneranno di e Giovanna Bertòla tra agire pratico ri, disincanto e delusioni, altre iniziative edito- quanto poi sarebbe stato utilizzato per scrive- tore, a differenza di quanto scrive qualcuno, settimanasentiva ilbisognoditornare aPado- Quasi tutti sono impegnati nella repressione chiali, familiari e trasformarli in risorse collet- nuovo sconosciuti. Meritano di essere inseriti e custodia di memorie riali, altri compiti da svolgere, rinunciano, re, senza margini di errori, quelle eccezionali che non cita alcuna fonte, non è anonimo, ha va. Aveva tre passioni: suonare il violino, dise- del brigantaggio. tive, che naturalmente dovrebbero poter vive- in vicende più generali, più ariose, più “gran - In questo quadro (parziale e da integrare) di forse, a scrivere la vita di Garcea dopo il ritorno vicende, di cui lei era stata e si sentiva protago- un nome e un cognome: Gian Paolo Garcea, gnare quadretti, lavorare al manoscritto. Par- Il brigantaggio ha molti volti e i “garibaldi - re come centri di aggregazione culturale. An- diose”, anche più normali e quotidiane. Biso- “garibaldini”studiati e riscoperti di recente mi dall’Irlanda. Questa “scelta” (ma non è detto nista assieme al marito. Traspare un culto del- memoria storica della famiglia (ramo Garcea) lava quattro lingue: italiano, inglese, - ni”, nell’esercito piemontese, immaginano di drebbero sostenute le ricerche di tanti giovani gna continuare lungo questa strada, seguire piace ricordare Antonio Pasquale Garcea (“Il che la Bertòla non abbia ultimato la sua opera) la memoria nella famiglia Garcea-Bertòla e nei nella seconda metà degli anni Cinquanta. La se, tedesco e divenne anche responsabile Cuna dovere difendere il “nuovo ordine” e, anche bravi e meritevoli: forse lo studio di personag- con attenzione questi studiosi scrupolosi, che Quotidiano della Calabria”del 13 marzo 2011), non impedisce assolutamente di poter scrivere loro discendenti (i due ebbero quattro figli: Clo- firma leggibilissima GianPaolo Garcea, Pado- sui carburanti. I suoi interlocutori, che aveva- quando sono profondamente disincantati e de- gi esemplari del passato potrebbe essere una finalmente non danno udienza al localismo, al- nato a San Nicola di Vallelonga (attuale San Ni- le vicende che vedono Garcea impegnato pri- rinda, Luisa, Anselmo, morto giovanissimo, e va-Agosto 1960, è in calce ad una premessa in no analogo culto della memoria familiare, so- lusi, pensano che comunque bisogna scongiu- via per affermare la legalità, il rispetto dei luo- le polpette identitarie, alle mode, all’effimero cola da Crissa) il 4 giugno 1820. Ho ricostruito: ma nell’esercito piemontese (grazie al genera- Giuseppe Roberto. La Bertòla dal secondo ma- cui l’autore chiarisce di avere “riassunto” in no stati il fratello Antonio e Anselmo, morti rare il ritorno del regime che li aveva oppressi. ghi, delle cose, delle persone. Salvo rare ecce- che non creano consapevolezza e giudizio criti- il suo ingresso nell’esercito borbonico; la sua le Stocco, suo antico compagno all’Angitola) e rito, Giuseppe Sgrò, nipote di Antonio, ebbe maniera fedele, con un linguaggio aggiorna- centenarieilfratello piùgiovaneGiovanni.La Quelli più radicali, democratici, attenti alle zioni,i politicisulla piazzanonfanno benespe- co. adesione a una setta carbonara; la partecipa- poi con Garibaldi e i garibaldini in Sila, Sicilia, un’altra figlia, Cesarina). to, il “racconto” della Bertòla. Egli dichiara di copia originale integrale del manoscritto su questioni sociali e ai bisogni dei ceti popolari e rare. Agli studenti dei miei corsi cerco di inse- Vito Teti