Concorso AVIS “Fratelli d’Italia”

Il famoso e geniale si è esibito popolare la grande ricorrenza in una vera e propria lezione di celebratasi il 17 Marzo, per storia, analizzando e ricordarci non solo chi siamo commentando con grande stati, ma per dire chi siamo, patriottismo e passione il testo grazie a quegli Italiani che dell’inno di Mameli, trovando hanno sacrificato la loro vita degli spunti interessanti per per l’ardente amor di Patria. parlare della storia d’ Italia, Anna Maria Maisano IV Dp l’unico Paese in cui è nata prima la cultura della nazione. Non sono mancati gli elogi a , paroliere dell’Inno e al maestro Michele L’esegesi dell’INNO di Novara che ne ha scritto la MAMELI musica. Più volte poi ha di Roberto Benigni sottolineato la morte di Mameli, avvenuta a soli Nel corso del Festival di ventuno anni, una giovane vita sacrificata per l’Italia unita. Sanremo, grande manifesta- zione canora nazional- “Siamo pronti alla morte” popolare, una serata è stata allora non lo si diceva tanto per dire, poiché “chi ha fatto il La bandiera tricolore dedicata in anteprima alla (Ongaro) celebrazione del 150° Risorgimento, ha imparato a anniversario dell’Unità d’Italia, morire per la patria, affinché E la bandiera di tre colori toccando così un aspetto noi potessimo vivere liberi”. sempre è stata la più bella: importante della nostra Passo dopo passo, poi, egli ha noi vogliamo sempre quella, nazione: la musica. esaltato gli eroi che hanno reso noi vogliam la libertà! Infatti, tutti gli artisti parte- l’Italia indipendente: Mazzini, cipanti sono sfilati sul palco, Cavour e Garibaldi ed ha E la bandiera gialla e nera interpretando canzoni storiche lanciato vari appelli a tutti gli qui ha finito di regnare, italiane che hanno fatto provare italiani: “ Fratelli d’Italia, la bandiera gialla e nera nell’animo di quanti hanno l’Italia s’è desta” svegliamoci, qui ha finito di regnare seguito la trasmissione una svegliatevi! L’unico modo, profonda commozione. Travol- infatti, per realizzare i propri Tutti uniti in un sol patto, gente ed emozionante è stato, sogni, è svegliarsi. Infine, il stretti intorno alla bandiera, però, in particolare, il momento grande artista ha concluso la griderem mattina e sera: di Roberto Benigni, trion- sua esegesi trasformandosi in viva, viva i tre color! falmente entrato nel teatro un giovane soldato pronto a Mariagrazia Federico IV Dp dell’Ariston su un cavallo morire in guerra per la sua bianco, sventolando la bandiera patria cantando a cappella, cioè italiana. senza l’accompagnamento di Il nostro tricolore uno strumento musicale, l’Inno di Mameli. Roberto Benigni, Un’antica poesia trovata nei quindi, si è congedato tra gli sussidiari delle scuole elemen- applausi di un pubblico che, tari di molti alunni fa,dice che alzatosi in piedi ed alquanto nel vessillo italiano, il verde commosso, gli ha manifestato rappresenterebbe i nostri prati,il tutta la sua ammirazione. Tale bianco le nostre nevi perenni ed intervento, sicuramente, è il rosso il sangue versato dai servito a far vivere più soldati che sono morti durate le

profondamente e a livello tante guerre. Ciò che di certo 1 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” sappiamo sulla bandiera italia- sentimento di amor patrio e i na è che è nata nel 1794 giovani italiani furono quando due studenti bolognesi, coinvolti da questo vento Giovanni Battista De Rolandis che spirava da tutto e Luigi Zamboni,animarono una sollevazione contro il il continente europeo. L’Italia? potere che governava la città da Sì era l’Italia dei Savoia, ritirati quasi 200 anni,cioè quello nella loro villa di caccia a assolutista. I due usarono come Sturpiningi, era il Lombardo - distintivo una coccarda trico- Veneto sotto gli Asburgo lore: verde,bianco e rosso; si della principessa Sissi, era la pensa ispirata alla coccarda Nottetempo un gruppo di Roma dei Papi,era il Sud dei rivoluzionaria francese e duecento volontari agli ordini Borboni. Era L'Italia dei sacrificarono la loro vita per di Benedetto Musolino attacca giovani Mameli,Mazzini e sostenere gli ideali in cui a sorpresa il forte di credevano. Questo tricolore era Silvio Pellico che nella libertà e Altafiumara, mentre Garibaldi inteso come traguardo di una nell’unità ci credevano col resto della compagnia si nazione che mirava ad avere davvero. Era l’Italia di tutti accinge ad attraversare i 3 Km Giustizia,Uguaglianza e Fratel- coloro che nel ’48 morirono per lanza e riassumeva i diritti che separano lo stretto per l’ideale di nazione e per il loro dell’uomo e le aspirazioni di un raggiungere Melito. amor patrio. E l’unità era cosa popolo di cui ancora oggi si Conquistare questo piccolo fattibile. sente la necessità. paesino arroccato nel lembo più Maria Mallimaci IV Dp Il re Vittorio Emanuele II di estremo dell’Italia non era cosa Savoia dava il suo facile, lì abitavano i vinti di benestare,Cavour era la mente Verga,pescatori che vivevano ed un certo Garibaldi era il del loro lavoro quotidiano, braccio. si legati a vincoli feudali con i mise quindi a capo di un Borboni. Erano troppo lontani gruppo di uomini,la storia li dal Piemonte,dai Savoia,dai ricorda come i Mille,e partì da teorici dell’Italia unita. Non Quarto con un unico obiettivo: conoscevano le cinque giornate sbarcare in Sicilia e risalire di Milano, non avevano mai l’Italia liberandola ed unendola. avuto notizie della battaglia di “Qui si fa l’Italia o si muore” Solferino e quel Garibaldi non scrisse Garibaldi quando fu Garibaldi e i pescatori di sapevano neanche chi fosse. Un vicino a Marsala e fu quello Melito liberatore, così era presentato. che successe di lì a poco. Dopo il liberatore di quella terra arida L'Europa era in fermento,gli aver liberato la Sicilia, e troppo povera,nella quale echi del congresso di Vienna, l’obiettivo era Teano. Per ideali come libertà,unità e che dopo la parabola arrivarci era necessario liberare nazionalità era sconosciuti ai napoleonica, non avevano la parte sud continentale più. sortito gli effetti sperati: dell’Italia dai Borboni, impresa Ma la e Melito non ovunque rivolte, i moti, non facile, ma i Mille non si erano poi così diversi da quella promossi dalle società segrete, scoraggiano e pianificano lo Sicilia descritta da Tomasi di erano spinti da un unico ideale: sbarco. Lampedusa:una terra arida in quello di nazione. Era l’epoca cui la calura impediva di agire. del Romanticismo e del Ma la storia non si ferma,entra 2 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” prepotentemente nella vita dei La Casina dei Mille li ospitò e Resistenza evoca staffette pescatori melitesi e,nella figura ancora oggi una palla di partigiane, fughe in bicicletta, di Garibaldi,la sconvolge. cannone sulla balconata sta messaggi nascosti nei corsetti . Nel risorgimento, le donne indicare il loro passaggio; spesso sono combattenti,armi l’avanzata verso Reggio viene in pugno. O sono leader anticipata da Antonio Rossi che politici. E’ consolatorio dichiara decaduta la dinastia pensarle come crocerossine borbonica, in quei giorni solerti, mamme premurose, Garibaldi entra a Reggio e con spose in pena . la sanguinosa battaglia di Invece le donne influenzano gli eventi, stilano proclami, piazza Duomo si impadronisce raccolgono fondi, prendono le della città facendo entrare decisione. La donna di alto

finalmente nel rango, nel risorgimento italiano Quella mattina i melitesi li Regno D’Italia. era la “cortigiana” ovvero colei videro arrivare,con le loro che stava a corte ,ispirava i Mariacarmela Barreca IV Dp camice rosse e i loro occhi poeti che componevano su di lei. La cortigiana era amata pieni di ideali,la loro voglia di platonicamente da molti poeti , fare l’Italia;videro il Grande che anche se erano sposati Torino incagliarsi a largo del parlavano del proprio amore loro mare (dove ancora oggi si per lei. Viveva in un ambiente trova il relitto); i Borboni raffinato,impregnato della avevano sparso la voce per cultura neoclassica o neoclassicista. tutto il regno che quelli fossero briganti e la popolazione non li accolse bene, fecero di tutto per ostacolarli,era diffidenti, sape- vano che vent’anni prima gente come Paolo Pellicani,i fratelli Romeo e molti altri avevano tentato di aggregarsi a questi moti di liberazione,ma erano stati fermati e costretti a rifugiarsi tra anfratti dell’Aspromonte. La donna nel Risorgimento

La donna nel Risorgimento è pensata come la compagna dell’eroe: Anita Garibaldi. O femmina fatale:la contessa di Tuttavia la sua emancipazione Castiglione. O <>: Adelaide Cairoli la seguivano sempre un certo ,madre di cinque figli; quattro numero di ancelle e non le era cadono da volontari,il permesso di fare determinate superstite diventa presidente cose. Tra le protagoniste del del Consiglio .Non Rinascimento spicca anche diversamente,la donna della Jessie White, giornalista inglese, simpatizzante del 3 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” movimento mazziniano, al persona come la moglie di zione, a ruoli di impegno quale finisce presto con Crispi: Rose Montmason, Anita sociale a beneficio delle donne l’aderire, dedicandosi anima a Garibaldi, unica donna fra e dell'infanzia, per il riscatto corpo alla raccolta di fondi e mille o Adelaide, madre dei sociale delle classi disagiate, alla scrittura di articoli per i fratelli Cairoli. Le più note per l'organizzazione e la giornali inglesi e americani. fecero una vera e propria promozione dell'educazione. Fondamentale quello, apparso attività politica, soprattutto fra Si tratta di donne che tra i loro sul Daily News nel 1856 con il le file mazziniane, come impegni familiari trovavano titolo <> Cristina Trivulzio di Belgioioso anche il tempo di dare una (l’Italia agli italiani). Nel o Giuditta Sidoli. Molte donne mano giorno e notte negli 1854,a Nizza, presentata da durante le guerre di ospedali soprattutto durante gli comuni amici, conosce Indipendenza persero i beni, la assedi nella città per curare i Garibaldi, dalla cui personalità libertà, i figli, la loro stessa feriti, fondando ricoveri per rimase così affascinata che vita, usarono la parola e bambini lattanti. Diedero vita a ,insieme al marito Alberto l’azione, organizzarono numerose iniziative educative, Mario, lo seguirà dappertutto ospedali e curarono i feriti. Le filantropiche e sociali, fondan- nelle sue varia spedizione, donne furono, dunque, presenti do scuole con l’intento di diventando la sua biografia nel primo 800 in una offrire agli adolescenti indigen- Tuscano Miriam IV Dp prodigiosa varietà di ti o in difficoltà alloggio, mezzi atteggiamenti, di scelte, hanno e possibilità di lavoro. saputo cogliere il senso concreto e profondo delle Il ruolo delle donne situazioni. nell’ Unità d’ Italia Alessia Marrara IV Dp

Il ruolo femminile e l’educazione nel Risorgimento italiano

Il ruolo femminile nella costruzione dello Stato nazionale italiano è sempre stato considerato subordinato al ruolo maschile. Ma le donne, nonostante la poca o nulla Trassero un profondo interesse visibilità pubblica, non solo per l’educazione delle donne e ebbero un ruolo rilevante in dei giovani, cui andava quel processo, ma furono inculcato il rispetto dei diritti e numerose, di diverse estrazioni dei doveri dell'uomo, e l'idea sociali, e si dimostrarono che solo attraverso volitive, determinate, con idee l'emancipazione e la Donatella Massera sottolinea e progetti da costruire, partecipazione alla vita civile e l’ importante ruolo che le impegnate direttamente nelle civica si poteva essere cittadini donne hanno avuto nell’età cospirazioni ma anche nelle e non sudditi, e partecipare risorgimentale. Ci furono, lotte vere e proprie, anche se in all'emancipazione della Patria e infatti, personaggi della nobiltà genere con funzioni di del Popolo. A tali idee, e dell’elite intellettuale che organizzatrici o di infermiere affiancarono una chiara visione scrissero e propagarono le idee (una delle poche che imbracciò anche del ruolo della Donna, risorgimentali, oppure forti il fucile fu Anita Garibaldi), che gode di Diritti e Doveri personalità che si spesero di passate poi, dopo l'Unifica- pari a quelli dell’Uomo, ma che 4 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” si vede assegnata dalla natura rinunciarono a quei principi di per gli abitanti di quel periodo un ruolo ancora più importante: uguaglianza, fraternità e libertà che si trovarono a dover formare i futuri cittadini. che avevano avuto il piacere di spartire gli averi con i capricci Scelsero così di occuparsi in assaporare. Ormai era nell’aria della natura e dovettero perfino primo luogo dell’educazione di tutte le donne, prime e la voglia di cambiamento. A rinunciare ai propri diritti a fondamentali educatrici dei questa svolta contribuì anche causa di un governo propri figli. Improntarono la Reggio Calabria che si accinse opportunista. Proprio per vita di coppia sull’ideale della a combattere nuove poderose queste motivazioni l’ottocento pari dignità dei coniugi e sulla battaglie. Da qui in poi molte fu un secolo cruciale che portò condivisione di cure domesti- zone fumarono di sangue. Non tutti gli uomini a una presa di che ed ideali politici all’interno ci fu uomo che non abbia coscienza rivendicando i diritti del matrimonio. offerto il suo cruento che per millenni non gli furono Maria Cuzzola IV Dp contributo. Bisogna rendere concessi. A Reggio il capo omaggio alle gloriose gesta di della rivolta fu Domenico chi si trovò a capo delle Romeo che guidò i reggini in imprese a costo di morire per piazza per combattere contro il difendere una bandiera senza governo reggente. Importante ambizione di fama o libidine di figura fu anche quella dei premio. fratelli Plutino, Paolo Pellicano, Federico Genoese e di molti altri patrioti che contribuirono all’unità d’Italia. Si ricorda la data del 2 settembre 1847 in cui il dottor Romeo, assieme al fratello Giannandrea Romeo, al nipote Pietro Aristeo Romeo e al cugino Stefano Romeo, alla testa di cinquecento seguaci, prese Reggio Calabria, Già dal 1783 la Calabria istituendovi un governo soffriva a causa di un provvisorio. Nel frattempo in Le rivolte di Reggio flagellante terremoto che piazza dei Gigli veniva distrusse gli averi dei cittadini. promulgata la Costituzione. L’ottocento fu definito il secolo Su questo infierirono anche gli Già dal 26 agosto il nostro caro delle rivoluzioni politiche, sperperi del pubblico denaro da patriota lanciava il proclama economiche, intellettuali e parte degli amministratori e le della rivolta, facendo sociali generate disuguaglianze davanti alla sventolare il tricolore italiano dall’affermazione delle idee legge tra nobili e contadini. sulla piazza di Santo Stefano in illuministiche. La rivoluzione Tutto questo gravò Aspromonte. A causa di francese aveva lasciato un specialmente sulle spalle della fraintendimenti l’alleanza che sapore di libertà quasi povera gente, come avviene si era formata con le correnti sconosciuto in quel periodo. quando la produzione manca e antiborboniche della Sicilia, Nonostante la caduta di aumentano i bisogni. Ormai la Basilicata e il resto della Napoleone e il ritorno degli situazione divenne insostenibile Calabria non fornì il proprio austriaci, i nostri avi non 5 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” contributo come prestabilito, portarono oggi a ricordare con 2 SETTEMBRE 1847 – concedendo alle forze armate di onore la data del 1861. Sotto il Risorgimento Italiano: a concentrare la repressione sulla segno dell’unità c’è un Reggio Calabria e nostra cittadina. Questa fu significato più profondo. durissima e nella data del 15 Messina scoppia la settembre Domenico Romeo fu rivolta anti-borbonica assassinato e barbaramente Ordita dal patriota reggino decapitato, e la sua testa fu Domenico Romeo. « Pochi esposta nel cortile delle carceri sanno che la grande fiammata di San Francesco a Reggio rivoluzionaria del 1848 che Calabria, per due giorni, quale investì l'Italia e l'Europa, e monito per i tanti rivoltosi ivi dalla quale ha inizio il nostro detenuti. La rivoluzione ebbe Risorgimento nazionale, fu successo solo con la venuta di accesa proprio a Reggio Garibaldi il 21 agosto del 1860. Un concetto che è il 2 settembre 1847 » ( Lucio Egli ebbe il merito, insieme ai comprensibile solo a chi ama Villari: "La Repubblica" suoi compagni d’armi, di aver veramente la nostra Italia. La 8 dic. 1992).Fratello minore contribuito alla caduta della lotta di questi patrioti non finì di Giovanni Andrea Romeo, dinastia dei Borbone nella lontana data del 61. Domenico Romeo crebbe in specialmente con la spedizione Bisogna combattere tuttora per mezzo alle dolorose agitazioni dei mille. eliminare il divario tra nord e che straziavano il suo paese, sud. L’unità d’Italia si sviluppando amor patrio e costruisce giorno per giorno, avversione verso ogni forma di non è solo un avvenimento tirannide. Svolse una storico. Amiamo questa terra imponente opera al fine di ma soprattutto amiamo Reggio risvegliare i liberali, sfiduciati e Calabria che è arbitrariamente intimoriti dalle persecuzioni, in giudicata. tutto il meridione d'Italia. A Roberta Pellegrino IV Ep seguito del fallimento della Reggio Calabria ebbe un ruolo spedizione dei fratelli Bandiera, decisivo per l’unificazione decise di preparare una rivolta dell’Italia. Un’unità per cui si che partisse proprio dalla lotta ancora oggi. Bisogna Calabria. ricordare questi uomini. Uomini che hanno segnato con il loro sangue le strade su cui noi oggi camminiamo. Hanno rinunciato di vivere nella spensieratezza della loro quotidianità solo per un ideale, solo per rendere unita la nostra terra! Un’ideale così forte che Organizzò quindi la rivolta del riuscì, grazie alla caparbietà e il settembre 1847, di cui è coraggio dei nostri antenati, a considerato dagli storici come ottenere dei risultati che l'ideatore, il promotore e il 6 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” capo indiscusso. Ordì una Pietro Aristeo, nel suo opuscolo vedeva il proprio territorio in trama tra Calabria, Sicilia e Cenni biografici sopra balia dai Francesi Basilicata; la congiura Domenico Romeo, che lo zio coinvolse i veterani della cadeva inneggiando Carboneria. Il 29 agosto “All’Italia”. Domenico Romeo lanciava il proclama della rivolta, facendo sventolare il tricolore italiano sulla piazza di Santo Stefano in Aspromonte. Il 2 settembre, assieme al fratello Giannandrea Romeo, al nipote Pietro Aristeo Romeo e al cugino Stefano Romeo, alla testa di cinquecento seguaci, prese Reggio Calabria, istituendovi L’occupazione straniera non un governo provvisorio. però infervorava gli animi degli Tuttavia, era mancata l'unità di italiani, il cui sentimento, per la intenti, e il segreto era stato nazione si rafforzava ormai di tradito. A muoversi furono solo Maria Cuzzola IV Dp giorno in giorno, così come la i Romeo: a Messina, consapevolezza di un’identità addirittura, il comitato d'azione nazionale. locale si scisse in due tronconi, Ecco allora che, per la prima e le teste più calde e i patrioti Forse, il nome di Aspromonte è volta in Calabria, si fa sentire la più facinorosi tentarono, di adatto a queste impervie presenza del rampante propria iniziativa, un'azione già montagne i cui vertiginosi Giuseppe Garibaldi: salpano il 1º settembre: la rivolta era profili rappresentano talvolta durante la notte dalle coste prontamente schiacciata. una sfida per chi, impavido, per della Sicilia, la mattina del 25 Mentre a Catanzaro non qualche motivo,decidesse di agosto 1862 con il preciso scoppiava neppure. Le forze scalarli, soprattutto se sprovvi- intento di giungere alle porte di regie poterono quindi sto dell’attrezzatura e delle Roma, sbarca nella punta agevolmente concentrarsi su forze necessarie. Tutto questo estrema della Calabria Reggio. La repressione fu può raccontarcelo anche la accompagnato da 300 seguaci durissima: il 15 settembre, a storia di questi monti che volontari. Avvistati e seguito di un conflitto a fuoco, videro il proprio suolo bombardati ancora prima di in contrada Cicciarello di calpestato dalla sconfitta di poggiare piede sulle coste Marrappà, nei pressi di Garibaldi durante la sua calabresi, i garibaldini si Podàrgoni, Domenico Romeo spedizione alla conquista vedono costretti a deviare fu assassinato e barbaramente dell’Italia. quindi per terre dell’Aspro- decapitato, e la sua testa fu Siamo nel 1862, a seguito della monte, ma anche qui la loro esposta nel cortile delle carceri questione romana si era ormai posizione venne intercettata e di San Francesco a Reggio capito che il governo italiano segnalata. La reazione dei Calabria, per due giorni, quale voleva mantenere un basso francesi è veloce e risoluta, lo monito per i tanti rivoltosi ivi profilo ed, intanto, la penisola scopo è uno solo: fermare i detenuti. Scriverà il nipote italiana grazie all’accordo garibaldini; Urbano Rattazzi si stretto con Napoleone III, 7 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” vede così costretto ad inviare, venne infatti ferito ed I giovani donatori di perché provvedesse, il generale imprigionato assieme ai suoi sangue Enrico Cialdini nelle terre seguaci, per poi essere dell’Aspro-monte. rimpatriato nella sua residenza Ma Garibaldi preferisce evitare, di Caprera. Ad oggi, nella per il momento, lo scontro a località di Sant’Eufemia fuoco e, assieme ai suoi d’Aspromonte in cui Garibaldi seguaci, la sera del 28 agosto, fu ferito, sorgono un mausoleo, raggiunge una posizione ben recante un busto dell’eroe e difendibile a pochi chilometri delle lapidi in memoria dei da Gambarie, proprio nel valorosi garibaldini. territorio di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Il giorno Maria Cuzzola IV Dp Donare il sangue:opera di seguente, le condizioni del volontariato per se e per gli piccolo esercito di Garibaldi altri. sarebbero potute definirsi Donare il sangue è un gesto di solidarietà. Chi decide di disastrose: il numero di soldati diventare donatore di sangue si era praticamente dimezzato a stabilisce con il “ricevente” un causa delle diserzioni e degli patto di fiducia ed è una arresti, ed in più si preparava responsabilità del donatore a ad affrontare l’arrivo di una garantire il proprio stile di vita . grande armata del Regio Prima di donane i volontari del Esercito. AVIS sono tenuti , per non dire obbligati , a controllare la salute del donatore .Quindi non solo doniamo facendo un opera di bene verso gli altri ma anche verso noi stessi ,anche perché Tutti potremmo avere biso-gno di sangue per qualche motivo. Per donare bisogna avere delle credenziali come l’ età , peso,ecc. Molte sono le domande che ognuno di noi si pone quan-do si sente parlare di donatore Eppure, Garibaldi, cosa che poi come : si rimproverò a lungo, decise di sono troppo vecchio ? se attendere la truppa, dato che la siamo tra i 18 ed i 60 anni di prospettiva di un’infinita ed età e godiamo di una buona infruttuosa fuga non sembrava salute, no . Abbiamo tutte le la soluzione migliore. Lo carte in regola per diventare scontro tra i due eserciti donatori; mi sentirò debole quando donerò il sangue ?dopo avvenne così lo stesso giorno la donazione possiamo proprio tra le montagne dell’ immediatamente riprendere la Aspromonte e, purtroppo per nostra routine. Il nostro corpo Garibaldi ,volse a favore del rigenera il sangue estratto in un Regio Esercito. Garibaldi periodo molto breve di tempo 8 Istituto Magistrale “Tommaso Gulli” - Unità d’Italia: 1861-2011

Concorso AVIS “Fratelli d’Italia” sono troppo magro per donare Il 14 di giugno, si celebra Perché ha deciso di conti- il sangue ?Se pesi più di 50kg la Giornata Mondiale del nuare a donare il sangue ? no. Donatore di Sangue, una Dalla 2° o 3° donazione che ho Quante volte all'anno posso fatto, un signore, adesso mio do-nare il sangue ? L'intervallo ricorrenza che, istituita amico , mi ha pregato di minimo tra una donazione di nel 2004. donare il sangue a sua figlia sangue intero e l'altra è di 90 che aveva solo 9 mesi; oggi la giorni. bambina ha 44 anni. La frequenza annua delle Orgoglioso di aver salvato una donazioni non deve essere vita, ho deciso donare superiore a 4 volte l'anno per periodicamente. gli uomini e 2 volte l'anno per le donne. Un tempo però il dono del sangue veniva identificato come un atto che potevano compiere soprattutto gli uomini ma per fortuna da molto tempo Intervista a un ex donatore non è più cosi . Basta pensare L' esperienza di un donatore che una delle prime Dirigente e che ha servito la nostra fondatrice del' AVIS in comunità per circa 40 anni. Calabria è stata proprio una donna .Da allora il percorso è Prima ha detto di aver dona- L’importanza della donazio- stato difficile ma, oggi, to fino all’età di 60 anni, so ne nella vita di ogni singolo possiamo dire che il numero che è il limite massimo che un cittadino: delle donne che donano il uomo di buona salute può Salvare delle vite umane oggi è sangue sono notevolmente raggiungere, lei quindi ha molto importante, perché una aumentate, e molte di loro sono smesso per l’età o per altri persona può avere bisogno del alla guida di tante sedi problemi ? nostro sangue, anche noi un associative". Dopo aver fatto circa 120 domani potremmo averne Non solo le donne hanno avuto donazioni di routine ,durante bisogno, ed essere donatori grande importanza ma anche i un controllo periodico come significa donare qualcosa che giovani. avviene per ogni volontario, ho abbiamo dentro e non parlo Possiamo ricordare i gruppi scoperto di non poter più solo della linfa vitale. scout che rappresen-tano donare a causa della glicemia proprio il movimento educativo (diabete ). Da quanto tempo è donatore importante per veicolare i di sangue ? valori del dono del sangue che Ora che lei non può più Avevo 16 anni, (all’epoca si mira ,anche , a recuperare la essere donatore, ancora si poteva donare da quell’età) grandezza dell’altruismo e interessa di donazione in andavo ancora a scuola e un della solidarietà. qualche altra maniera ? giorno è venuta per un incontro Soprattutto il gruppo scout Si, saltuariamente. Mi interesso una signora di una associazione del’ Agisci è stato fortemente trovare nuovi volontari. Ed di volontari che ci ha spiegato voluto dai vertici del’ AVIS a inoltre ho trasmesso ai miei cosa significasse “donazione” e testimonianza dell’aspetto figli ed a qualche parente il mi ha convinto con le sue sociale della donazione del valore delle donazioni. parole a provare questa espe- sangue in una società rienza. L’ultima mia donazione multiculturale”. Grazie per la disponibilità e è stata due anni fa, all’età di 60 per salvato delle vite umane. anni.

Lombardo Francesca Dp

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