·L. t .SCIENZA•DOCUUENTAZION .E ANNO n. N.JI.SPEDIZ. IN ABB. POSTALE- 2{) NOVEMBRE XVII -POLEUICA ·· quE~TIONABìO ANNO II - N. 2 SOMMARIO 20 NOVEMBRE XVII

T. I.: IL SANGUE RICUPERATO. SCIENZA DOCUMENTAZIONE

GUIDO LANDRA: RAZZA ITALIANA OLTRE CONFINE; T. SALVOTTI: L'INTERNAZIONALE EBRAICA E L' ITA­ LUIGI CASTALDI: NONNI, FIGLI E NIPOTI - EREDITA' LIA; A. TRIZZINO: LA CACCIATA DEGLI EBREI DALLA DELL' INDICE CEFALI CO; CARLO MAGNINO: I CA­ SICILIA; MARIO DE' BAGNI: LEONE GAMBINI E IL RAIMI; UGO RELUNI: CONTINUIT A' DELLA RAZZA E PROBLEMA DELLA CITTADINANZA GIUDAICA; RO­ DELLA CULTURA PRIMITIVA IN ITALIA; GIUSEPPE BERTO BARTOLOZZI: RAZZISMO DI CAT"ONE MA!G­ LUCIDI: AUT ARCHI A ALIMENTARE, DIFESA DELLA GIORE; A. L.: RAZZISMO BRITANNICO; G. L.: I MA­ PATRIA. GIARI, RAZZA GUERRIERA; PENSIERI . DI LEOPARDI.

POLEMICA QUESTIONARIO

SALVATORE DI FRISCO: _RAZZA E CLASSI; GIORGIO 1789: DATA NEFASTA PER L'ITALIA; RAZZA E CAT­ PICENO: EBREI A PARIGI; ALFREDO MEZIO: GLI TOLICESIMO; GIUSEPPE PENSABENE: ARTE NOSTRA EBREI CONTRO IL SIONISMO E DEFORMAZIONE EBRAICA.

Roma- Uffici: Largo Cavalleggeri, 6- Telefoni N. 64.191-60.463

SOCIETA ANONIMA - CAPITALE L. 500.000.000 - RISERVE L. 111.659.733,35 §JEJIDJE §40UCHA\JLJE: 4(ì,JEN40.V A\ JmJ[)RtJEZJ[40H~'JE tCJK~1rJRtAJLJE: ~[][]LA\N40.

FILIAU IN ITAUA: Abbiategrasso - Acireale - Acqui - Alassio - Albenga - Albizzate - Alessandria - Ancona - Aquila - Areno - Asti - Bari -· Barletta - Bedonia - Bergamo - Biella - Boloqna - Bolzaneto (Genova) - Bolzan-o - Bosa - Brescia - Brindisi - Busto Arsizio - Cagliari' - Camogli ·- Cantù - Carrara _. Casal~ Monferrato - Caserta - Cassano Magnago - Castano Prinio - Costellamare di Stabia - .Catania - Catanzar-o - Cesena - Chiavari - Chieti - Civitavecchia - Coggida - Como - Camigliano (Genova) - Cossato - Cremona - Cuggiono - Cuneo - Domodossola - Faenza - Fagnano Olona ·­ Ferrara - Fidenza - Firenze - Fiume - Foggia - Forli - Frattamaggiore - Gallarate' - Genova - Iglesias - Imperia - Lanusei - La Spezia - Lecce - .. Lecco - Legnano - Lentini - Livorno - Lodi - Lonate Pozzolo - Lucca - Lugo - Lumezzane - ·Magnago - Meda - Messina - Mestre (Venezia) - Milano - Modena - Mola di Bari - Molfetta - ·Monopoli - Monza " ·Mòrtara; - Na- poli - Nervi (Genova) - Nocera Inferiore - Novara - Novi Ligure - Oristano - Ospedaletti - Padova - Palenno - Panna - Pescara - Piacenza - Pietrasanta - Pinerolo - Pisa - Pistoia - Pontedecimo (Genova) - Prato - Rimini - Riposto ~ Rivarolo (Genova) - Roma - Rovigo - Samara"te - Sampierdarena (Genova) - S. Giovanni a Teduccio (Napoli) - Sanremo - San Severo - S. Maria Capua. Vetere - Saronno - Sarzana - Sassari - Savona - Schio - Secondigliano (Napoli) - Seregno - Sesto S. Gio­ vanni - Sestri Levante - Sestri Ponente (Genova) c Somma Lombardo - Squinzano - Taranto - Temi - Torino - Torre Annun­ ziata - Torre del Greco - Trento - Treviso - Trieste - Udine - Varese - Venezia - Ventimiglia - Vercelli - Verona - Viareggio '. Vicenza - Vigevano - Voghera - Volterra ·· Voltri (Genova). ESTERO: Sede a Londra - Ufficio· di Rappresentanza a New York.

Jm~N4CmlJE ~JFJFJlJLJ[A\ 1f1E JE 4COJRtJRtJl§JP'4IDNJmJEN'1f)[ )[N' 1f1U1r1f4ID JlJL ~l4IDNJm4ID L'ISTITUTO NAZIONALE ELLE ASSICURAZIONI

Co~-t la ~imw ~lwww UWJwi~ -

montecatini

• - ._ . .J·- • . J l . e TUtt\UUO su:ww eadc.aae{l: colti/W: INFLUENZA • . RAFFREDDORI· 'RocliM "l«o~ ~ PRODOTTÀ INTERAMENTE IN ITAUA NEVRALGIE • REUMATISMI

ANNO II - NUMERO 2 20 NOVEMBRE 1938-XVII

ESCE IL 5 E IL 20 DI OGNI ~lESE UN NUMERO SEPARATO LIRE l ABBONAMENTO ANNUO LIRE 20 ABBONAMRNTO SEMESTRALE , 12 E S T E R O l L D O p · P l O Direttore: TELESIO INTERLANDI Comitato di redazione-: prof. dott. GUIDO LANDRA prof. dott. LIDIO CIPRIANI • dott. LEONE FRANZÌ - dott. SCIENZA•DOCUUENT!ZIONE MARCELLO RICCI· dott. LINO BUSINCO Segretario diredazione: GIORGIO ALMIRANTE POLEUICA • OUESTIONJ\810

IL SANGUE RICUPERATO

...._,!cune pagine di questo fascicolo sono dedicate alla razza italiana d'oltre i confini con i l deliberato proposito di cominciare a stabilire i veri lineamenti dell'ltalia, i quali non coincidono affatto con le frontiere politiche o con le delimitazioni geogra· fiche. L'Italia perdette, in un'epoca che non esiteremo a cl~iamare vile, una parte preziosa del suo vivente corpo; l'emigrazione le tolse dieci milioni di uomini validi, il popolo si mutilò nel silenzio e nella rassegnazione. Fortuna volle che la razza man­ tenesse ovunque il sno pro p rio volto, e il sangue il suo colore; sicchè perduti furono quei milioni d'uomini per la nazione politica - che affrontò indebolita le grandi prove sopraggiunte - ma per la razza furono salvi e costituirono un vincolo di san­ gue capace di .trionfare del tempo e dello spazio. Nel persistere, contro ogni violenza esterna, di questi superbi caratteri razziali è il trionfo della dottrina mussoliniana che di quelle membra sparse volle fare un tutto vivente, al di sopra dei confini e delle generazioni; e ora, in un superbo movimento eroico, tutto un blocco di energie richia­ mate alla sorgente comune. La decisione di restituire all'Italia ciò che una visione gretta della politica nazionale le aveva in passato fatto perdere si affida alla verità razziale, alla voce del sangue che mai sarà soffocata dalle peripezie politiche. Sicchè sono da studiare e da comprendere queste insopprimibili forze che la coscienza raz· ziale mantiene vive e operanti sotto la crosta eterogenea del mondo moderno; e da esaltare come il tessuto connettivo della più grande Italia. E' quello che faremo nel prossimo fascicolo. Esalteremo _la qualità e la forza del sangue italiano ricuperato alla Patria; e del nostro razzismo daremo le linee dina­ miche che ne fanno un mito vivente e fecondo,· una irresistibile forza creatrice. T. I. · se1enza• • RAZZA ~TAL~ANA OLTRE CONF~NE

Gli attuali confini politici dell'Italia non coincidono affatto con i nostri con­ fini razziali. È a tutti noto che masse im­ ponenti di uomini che parlano la nostra . stessa lingua ed hanno avuto con noi 1unghi periodi di storia comune hanno oggi una cittadinanza diversa da quella italiana; è necessario però ritornare su questo concetto e porlo sopra una base più solida e più corrispondente alla rea!- ' tà della Natura, è necessario cioè affer­ mare una volta per sempre che queste masse imponenti di Italiani, che vivono ancora al di là delle frontiere po'litiche, sono a noi unite non solo da vincoli lin­ guistici e storici ma anche e soprattutto da vincoli di sangue. Non ha nessuna importanza il fatto che il passaporto dell'Italiano che vive al di qua dei confini politici sia diverso da quello che sta al di fuori di essi; quello che realmente importa è che Ia razza sia la stessa, e quando si dice razza si intende esprimere un concetto biologico ben definito, un complesso cioè di carat­ teri fisici e psicologici che si tramandano sempre gli stessi da padre in figlio, mal- Il porto di Malta (da antiche stampe).

grado le diverse. influenze di ambiente menti riguardanti matrimoni, che di- e di vita. cono: La razza è l'unico patrimonio sicuro «Art. l. - II matrimonio del citta­ sul quale l'uomo può contare: tutto i'l dino italiano di razza ariana con per­ resto è caduco ed evanescente. La ~azza sona appartenente ad altra razza è proi­ può essere rovinata soltanto con l'im­ bito. n matrimonio celebrato in contra­ bastardimento, ·ma anche in questo caso, sto con tale divieto è nullo. per leggi meravigliose della natura, Art. 2. - Fermo il diviet~ di cui al­ quando l'imbastardimento non abbia · l'art. l, il matrimonio del cittadino ita­ fatto sentire troppo il suo malefico in­ laino con persona di nazionalità stra­ flusso, i caratteri che furono quasi na­ niera è subordinato al preventivo con­ scosti, riappaiono e si mostrano con pre- senso del Ministro dell'Interno. I tra­ potente violenza. . sgressori sono puniti con l'arresto fino Gli elementari concetti fin qui esposti a tre mesi e con l'ammenda fino a lire della non coincidenza dei confini raz­ diecimila. ziali con quelli politici hanno già avuto Art. 3. - Fermo sempre il divieto di un riconoscimento ufficiale nei provvedi- cui alPart. l, i dipendenti dalle am.mini-

Vecchio còrso (sHografia di F. Giammari) La Corsica (incis ione · del­ l'artista còrso P. Dionisi). strazioni civili e militari dello Stato, delfe organizzazioni del Partito Nazio­ nale Fascista o da esso controllate, dalle amministrazioni delle province, dei co­ muni, degli enti parastatali e delle asso­ ciazioni sindacali ed eriti collaterali, non possono contrarre matrimonio con per­ sone di nazionalità straniera. Salva l'ap­ plicazione, ove ne ricorrano gli estremi, delle sanzioni previste dall'art. 2, la tra· sgressione del predetto divieto importa la perdita dell'impiego e del grado. Art. 4. - Ai fini dell'applicazione degli articoli 2 e 3, gli italiani non re­ gnicoli non sono considerati stranieri ». . L'art. 4 ha in realtà un significato molto più profondo e rivoluzionario di quanto possa apparire ad una superfi­ ciale lettura. È noto come da tempo lo Stato italiano riconosca l'esistenza di italiani non regnicoli e conceda ad essi i diritti dei cittadini italiani, ma il ri­ conoscimento nel punto più sensibile della politica razziale, quale è rappre­ sentato dal problema matrimoniafe, su­ pera qùanto di analogo è stato stabilito in altri campi. Il nuovo provvedimento in verità san­ ziona il fatto che la distribuzione geo­ grafica della ptlra razza italiana non si limita a quella degli italiani tali per cit­ tadinanza. Quando si dice razza si inten­ de affermare un concetto concreto che non risulta da una pura e semplice spe­ culazione spirituale, o da considerazioni storico-linguistiche, ma è invece -basato sulla oggettiva constatazione di fatto di una grandiosa verità della Natura. Questa razza italiana, perciò, che si estende molto oltre i confini politici d'I­ talia, noi la vediamo r.appresentata da masse compatte di migliaia e migliaia di uomini e di donne in tutto identici a quelli che vivono al di qua dei confini. Queste migliaia e migliaia di uomini e di donne, malgrado la diversa cittadi­ nanza e la ,diversa educazione, hanno i medesimi caratteri fisici e la medesima forma mentale della nostra razza, costi-

Bonifacio: La Chiesa di Loreto di Casinca - La fontana delle "quattro canne" (silografie di F. Giammari). tale condizione questa, quale membro se· parato dal corpo, è avviata ad un sicur~ disfacimento, se le condizioni di vita non cambieranno. Quanto è stato- detto per i Corsi, vale per gli italiani della Contea di Nizza e per quelli della Tunisia. I primi sono in tutto identici ai Liguri, i secondi invece sono in prevalenza di origine siciliana o sarda. Tanto gli uni che gli altri forma­ no una parte inscindibile della razza ita­ liana: considerarli in qualsiasi altro mo­ do sarebbe assolutamente assurdo. È bene qui accennare ancora ai Mal­ tesi per dichia,rare energicamente che deve essere considerata ridicola l'affer­ mazione di coloro che vogliono basarsi su alcuni elementi linguistici dei Mal-

Costumi maltesi (da una incisio~e di E. Ronargue) . tu endo così con questa un · tutto assoluta­ una attrazione irresistibile per cui a poco mente inseparabile. a poco il cristallo aumenta sempre più Da quanto è stato esposto risulta chia­ di dimensione, secondo leggi che sono ro come il voler limitare la discussione sempre le stesse, così deve essere con· d~! problema razziale a quella porzione siderata quella parte della razza che è della razza italiana che gode oggi della compresa in determinati; confini politici cittadinanza italiana sarebbe come un e che fatalmente diventa il centro di at­ volere mutilare noi stessi. trazione di tutte le sue parti staccate; Una razza umana difatti si può para­ Come in presenza di un germe cristal· gonare ad un corpo umano, nel quale lino, le molecole in soluziOne sono in ogni organo e ogni membro non può es­ perpetuo movimento e raggiungono la sere considerato a sè stante. I confini po­ loro posizione definitiva solo quando si litici quando non coincidono con quelli cristallizzano anch'esse, così è per re -mi­ razziali rappresentano senza dubbio dei gliaia di individui che si devono fatal­ tagli nel corpo armonico della razza; ma mente congiungere ai loro fratelli di se questa razza è forte e vitale, il che razza. vuoi dire se questa razza è pura, i tagli Sarebbe troppo lungo enumerare qui costituiti dai confini politici non posso­ tutti i gruppi di uomini della nostra no mai essere così profondi da staccare razza che non hanno la cittadinanza ita· definitivamente la parte dal tutto. Se liana. però l'organismo centrale non è suffi­ Il caso più tipico è senza dubbio cientemente forte e vitale, la parte sulla quello dei Corsi. Gli studi antropologici quale fu praticata l'incisione è destinata hanno messo in evidenza la perfetta iden­ a staccarsi definitivamente; e staccarsi tità razziale dei Corsi con gli altri· lta· vuoi dire morire, vuoi dire disso-lversi liani. l Corsi sono razzialmente com· n Governo francese manda i negri del per sempre. pletamente differenti dai Francesi, e co· Senegal di guarnigione in Corsica. L'idea che fin qui ha dominato a pro­ me sono i Corsi così lo sono i Nizzardi. te:si per trarrte delle deduzioni di carat· posito degli italiani non regnicoli ha avu­ A questo punto si può però aggiungere tere antropologico. to prevalentemente un fondamento sto­ che in Francia è necessario fare dal l Maltesi sono ariani nè più nè meno rico-linguistico. Ora il fattore lingui­ punto di vista antropologico una grande che gli altri italiani. La preistoria, l'ar­ stico - per quanto importante - non distinzione tra la parte che· corrisponde cheologia, l'antropologia, la storia e la è quello che serve in maniera preponde­ all'antica provincia romana e quella che tradizione hanno chiaramente documen­ rante a discriminare la razza; può coirL­ invece corrisponde all'antica Gallia Cel­ tato come dal punto di vista razziale cidere con questa, ma può anche non tica. Attualmente i Francesi amano ri· Malta sia in tutto identica alla Sicilia. coincidere. È necessario affermare con vcndi~are soltanto a questa ultima parte È quindi da considerarsi in malafede forza questa verità perchè l'area di esten­ ogni fonte di civiltà per la Francia, il qualsiasi tentativo di avvicinare i Mal­ sione della razza italiana supera di mol­ che naturalmente non ha nessuna base tesi alle popolazioni dell'Africa del Nord. to quella del_ confine linguistico : del re­ di verità. Quello che però è certo è che Questi pochi cenni sono sufficienti a sto una lingua può essere imparata e solo la parte che corrisponde all'antica richiamare l'attenzione del lettore sul si­ può essere dimenticata, ma la realtà con­ provincia romana può in qualche modo gnificato dell'art. 4 della legge per la creta della razza non subisce mutamento considerarsi a noi vicina razzialmente. difesa della razza, difesa della. razza che per opera dell'imbastardimento. Le due parti convivono dal punto di vi­ quindi che non può limitare la sua azio· Così considerato il razzismo italiano sta razziale in uno stato di continuo equi­ ne all'italiano regnicolo ma deve esten­ acquista il significato di un movimento librio instabile; per raggiungere in parte dersi e svilupparsi ovunque si trovi un fatalmente dinamico: come un germe cri­ questo equilibrio la Francia celtica ha nucleo razzialmente italiano. · stallino immerso in una soluzione salina dovuto impedire ogni manifestazione di esercita sulle infime molecole di questa originalità della provincia romana. In GUIDO LANDRA IO NONNI, FIGLI E NIPOTI EREDITÀ DELL.INDICE CEFALICO

Tra le leggi dei fenomeni ereditari, delle quali sono state zioni _estreme verso il tipo medio, e questa azione . centralizza­ già · iìlustrate s·u queste colonne quelle di Mendel e di G. Pie­ trice fu già egregiamente detto in questo periodico da L. Bu­ racciri~ ; v,i sono anche le « leggi del Galtoh ». Una di queste sinco essere esercitata nella nostra specie dalla donna. è la «legge deil'eredità: atavica» per la quale l'insieme delle Ma a noi ora interessa prendere in esame la trasmissione proprietà ereditarie dell'individuo si dève non solo ai geni­ dei caratteri dai nonni ai nipoti attraversò i genitori. tori, ma, come è intuitivo; ai nonni, ai bisnonni, ecc. ·n Galton Così è st.ata tra. l'altro oggetto di studi la eredità dell'« in·­ ha stabilito in modo statistico, approssimato, ia misura con la dice cefalico », ossia del rapporto centesimale tra larghezza e quale con l'aumentare del nuinero delle generazioni passate de­ lunghezza della testa in viventi ( « indice cranico » se invece cresce la. loro influenza sui caratteri posseduti dalrindividuo: si studiano dei crani). Fra quelli recenti ricordo una serie di la eredità dei caratteri dell ' i~dividuo è espressa dalla formula: lavori .del Frets, secondo il quale l'indice cefalico è ereditario: esistono cioè famiglie a teste lunghe, dolicocefaliche, e fami­ 1;2 + 1/4 + 1;8 + 1;16 + ..... = 1 glie a teste corte e più tondeggianti, brachicefaliche. Per quanto si verifichino v·ariazioni ereditarie nella trasmissione dell'in­ che però, ripeto, è solo approssimata; comunque essa significa dice cefalico, .in generale secondo le osservazioni di questo che i figli somigliano molto più ai genitori che ai nonni, ai Autore i genitori con alto indice hanno figli con alto indice nonni che ai bisnonni, e così via. e viceversa; e questi rapporti ereditari si possono anche ricon­ L'altra «legge · del Galton » è quella « della regressione »: durre schematicamente alle regofe del Mendel. Se però è così statisticamente si trova che le coppie che si distaccano in un ereditabile la intiera forma complessiva della testa, le singole · senso per un carattere dalla media generale di quel carattere sue dim~nsioni invece non lo sono altrettanto. in una data popolazione, danno figli che pure si distaccano in Questi studi sono stati ripetuti anche in meticci ; il Godin maggioranza nello stesso senso, ma in grado meno accentuato. trovò in figli di genitori di razza differente che per l'indice Per esempio, da due coniugi molto alti di statura possono deri­ cefalico si verifica . una dominanza materna, in quanto il figlio vare figli anche più alti di loro, ma più spesso invece ne de­ primogenito aveva ereditato nel 70% l'indice ce_falico della rivano figli tuttora più alti della media generale della popo­ madre, nel 26,7 % aveva un indice misto, e solo nel 3,3% lazione cui app.artengono, ma che se ne staccano . meno di aveva quello del padre. quanto avevano fatto i genitori: cioè regredisce nei figli la Il problema è stato affrontato con altro metodo statistico differenza tra il valore dei caratteri dei genitori e il valore più complesso, cioè col metodo biometrico, dal mio allievo medio della popolazim1e. Cosi vengono a ricondursi le varia- Zonchello, il quale esaminò 827 Cagliaritani appartenenti a Tre generazioni in una famiglia rurale italiana. di Adolfo Bacci. la trasmissione . di questo carattere antropologico cosi rmpor· tante, dimostrano che nella successione delle tre generazioni dei nonni, figli e nipoti il carattere· « forma . generale della testa » si trasmette spesso in modo uguale" e assai spesso in modo simile a quello posseduto

12 Ad ogni città le comunità caraime hanno ST .ORIA DI UNA SETTA GIUDAICA dato qualche nome celebre : Isacco Isfaganì e Beniamino · Nehavendi, teologi, in Per­ sia; Mosè Darai, poeta, e David-e! Fazi, scienziato, a Fez; a Izmid il saggio Aron e il filosofo Elia Basciatsci nella Turchia europea. . In tutti questi paesi la dottrina caraima l CARAIMI ha preso . soprattutto fra ebrei. Di · ben altra natura e importanza è la Anche avanti Cristo, nel popolo ebraico feta inviato. da Dio agli arabi per la loro ulteriore penetrazione verso nord, ove si erano comprese numerose stirpi divérse, che , redenzione dall'idolatria. convertono popolazioni del tutto straniere, non sappiamo se rispondessero a disparità Scarcerato, Anàn per sfuggire alle -per­ turche e slave, che passano così dal poli­ di origine etnica· o piuttosto a semplice .di- secuzioni dei talmudisti si . reca in Pale­ teismo al monoteismo. sparità di riti. . · stina, ove fonda a Gerusalemme il primo Al principio del VII secolo d. C. si era Perchè questa ad ogni niodo esisteva sem­ tempio caraimo, la cbenessa, sottoterra stab_ilito alla foce del Volga il popolo dei pre, o come principio o come giustifica­ come le catacombe cristiane. Casari, di diretta derivazione tartara, riu­ _zione. Tali sette, che sopravvissero in gran Ci sarebbe da ~hiedersi a questo punto : nito in vero e proprio impero che portò parte alla dispersione degli ebrei, sono E se Anàn non fosse stato? O in altre pa­ !a sua conquista fino alle frontiere orien­ quelle degli Esauisti, dei Giudisti, dei Sad ~ role : il pensiero caraimo si è concretato tali di Bisanzio. duceni, etc. perchè ha trovato Anàn, o Anàn l'ha con­ Gli imperatori bizantini per arrestarne Vi erano fra gli altri coloro .che, accet­ cretato perchè l'ha trovato già per conto suo il progresso sollecitarono alleanze e trat­ tando le Sacre scritture nella loro purezza evoluto? Non è, credo, la prima volta _che tati di amicizia, accattivandosene la sim­ primitiva, così cioè come sono accette dalla nella storia si presenta ).ma domanda come patia dei capi con combinazioni matrimo­ Chiesa cristiana, rigettavano il Talmud, la questa, e le risposte sono sempre due. niali. E da allora l'amicizia e la benevo­ co~ì detta legge orale, che sarebbe stata data La denominazione esclusivamente reli. lenza del potente popolo dei Casari furono d,, Dio a Mosè sul monte Sinai -a comple­ giosa si è dtinq_i;fl'Vasformata in nome spe­ spesso ricercate e sollecitate da grandi po­ mento della Legge scritta. cifico di popolo ·; così oggi la stirpe dei Ca­ tenze quali Bisanzio, il Califfato e l'impero Fra questi appunto sono i Caraimi - raimi ha sçlitanto questo nome, non aven­ Russo, e dai piccoli Stati del Caucaso. caraimo vuoi dire colui che legge il vero - do conservato quelli della sua nazionalità. Primo casaro a convertirsi caraimo fu e siccome in principio erano certame11te in La prima propagazione religiosa avviene il principe Bulàn, governatore della Cri­ molti a protestare contro la legge orale di per mezzo della dispersione dei discepoli mea, seguito da notevole parte del popolo. interpretazione, senza nemmeno sapere gli dal tempio di Gerusalemme, all'est, al sud, Al crollo dell'impero dei casari, alla fine uni degli altri, così ancora oggi i Caraimi e al nord, nei paesi limitrofi. dell'XI secolo, la pressione esercitata dai non sanno fissare una data approssimativa All'est, in Persia, da dove poi le comu­ popoli vicini e particolarmente da Comani, all'origine del loro pensiero. nità caraime emigreranno in Ctimea. Al Bulgari, Russi, provoca il totale smembra­ Epoca :mteriore a Cristo, è quanto essi sud in Egitto - al Cairo esiste ancora oggi mento e la rapida fusione della popola­ stessi presumono; ma nulla di più preciso. una grande comunità di oltre 2000 per­ zione autoctona con le popolazioni con­ E' chiaro ad ogni modo che l'idea reli­ sone - poi lungo il litorale di Barbaria quistatrici e limitrofe. giosa precede di molto la prima impostazio­ in Marocco, e di là nella penisola iberica. Si verifica allora questo fenomeno : che ne di un rito : è soltanto infatti nell'VIII Al nord, a Dàmasco, da dove nel 1932 il soltanto i Caraimi non si confondono con secolo che si costituisce la prima comunità. residuo dell'antica comunità si trasportò alcuna delie popolazioni invadenti rima­ E' dunque il nome di una religione che in Crimea. nendo gli unici casari non snazionalizzati ; è stato più tardi attribuito alla stirpe che Più tardi si costituiscono comunità a fenomeno che si spiega molto facilmente. la professa. Izmid - l'antica Nicomedia - a Adria­ L'assimilazione dei Casari alle nuove po­ Nella prinia metà dell'VIII secolo, ·e pre­ nopoli e a Costantinopoli, dove attualmente polazioni avviene per un incontro di con­ cisamente nel 720 d. C., fra gli ebrei dì vivono forse settanta famiglie caraime. fessioni : i casari cristiani si assimilano ai Babilonia ---: allora principale focolaio di civilizzazione giudaica - apparve Anàn ben David, uomo istruito e intrepido che attaccò coraggiosamente i falsificatori delle Sacre Scritture. Tutti gli elementi malcontenti, che non ayevano osato fin'allora protestare pubbli­ camente contro gli adèpti onnipotenti del Talmud, contro le sue contraddizioni, i suoi disaccordi con la dottrina di Mosè e i libri dei profeti, gli si schierarono naturalmente a lato. Le calunnie dei talmudisti condussero Anàn in prigione, ove questi si incontrò con Abu-Canifa fondatore della scuola teo­ logica musulm;na, i cui adepti formano oggi la massima parte dei musulmani sunniti. Abu~Canifa persuase Anàn della autenti­ cità profetica di Maometto, e così oggi i caraimi venerano Maometto come il · pro- 13 L'arrivo di nuovi contingenti dall'oriente ultime si confondono facilmente. Di scar­ fa sì che nel XVII secolo si contino in sissima entità sono due minime comunità Polonia 30 comunità caraime, stabilite in . nei pressi di Costantinopoli i cui appar­ speciali quartieri di borghi e città (detti tenenti sono di origine greca. · Caraimsrezisna). Eccettuati questi ultimi, i Car~imi di Interessante è la considerazione della questo primo gruppo fanno naturalmente loro vita dal punto di vista militare, poichè largo uso della lingua ebraica. i Caraimi formavano due reggimenti spe­ 2) Sulle rive del Cuban, fiume che ciali, nei quali caraimi erano non soltanto sfocia nel Mar Nero presso la penisola i soldati ma anche gli ufficiali. taurica, e nella regione del Volga. Questi E ciò non fa che precisare il contrasto Caraimi, dei guaii ignoriamo, anche grosso che li separa dagli ebrei, contrasto che si modo, la attuale consistenza numerica, sono manifesta nelle più intime espressioni di cosacchi, quindi di spiccata stirpe slava. vita. 3) In Crimea e in Polonia. E' questo il Il granduca Casimiro Jaghellone accbrda nucleo di Caraimi assolutamente più im­ ai Caraimi speciali privilegi, riconfermati portante, sia per l'evoluzione storica e re­ successivamente dai re di Polonia. Degno ligiosa, sia pet il fenomeno di conserva­ di attenzione è il privilegio accordato da zione di un elemento etnico ormai estinto : Ladis!ao IV nel 1646 per non confondere i Casari. i Caraimi con gli ebrei ai quali era stato . Dei Caraimi attualmente ancora residenti interdetto l'acquisto di terre. in Crimea non possiamo valutare l' eri_tità Più tardi, quando la penisola di Crimea numerica per la persecuzione a cui _SOIJO passa alla Russia, anche .i Caraimi là ri­ stati soggetti durante la rivoluzione e da masti - è da tener sempre presente che parte del regime sovietico, che ha ìmpò ~ si tratta di caraimi casari - godono pri­ sto la chiusura delle chenesse, dando così vilegi notevoli : Caterina II firma per loro luogo a numerose dispersioni per graduale un rescritto 1'8 giugno 1795. Non stupirà infiltrazione di' elementi caraimi, sia presso quindi che l'impero russo abbia rispettato popoli di altra religione e di altra stirpe. i privilegi di Casimiro Jaghellone durante sia in altre regioni. cristiani, musulmani ai musulmani, e il periodo della dominazione russa . sulle Crediamo però di non commettere trop­ così via. provincie orientali della Polonia. po grave errore calcolandoli approssimati­ Perchè è bene ricordare che qui, come Anzi, nel 1837 i Caraimi ottennero di vamente di numero inferiore ad ogni modo in tutta una vasta zona dell'Europa orien­ eleggersi un capo della comunità religiosa, al complesso dei Caraimi di Polonia. tale, avviene che praticamente il concetto un « Hachan », e nel 1863 la conferma CARLO MAGN!NO religioso si confonde con 'quello nazionale, di privilegi precedenti. fatto che non si verifica in occidente. Tuttavia l'autonomia dei Caraimi in I casari caraimi invece non trovano ca­ Russia era ancora limitata dal fatto che raimi presso alcuno dei popoli assimilatori l'elezione del Hachan doveva essere con­ e rimangono quindi isolati in un nucleo fermata dal governatore del distretto. 'Inol­ che non è soltanto più una comunità in tre era ammesso l'intervento dell'autorità uno Stato, ma l'ultimo residuo nel mondo amministrativa in caso di lagnanze di in­ di . una stirpe sommersa. teressati contm il Hachan o nel caso che Nel 1398, entra in scena la Polonia. Il il Hachan stesso nelle sue decisioni scon­ granduca Vitoldo", di ritorno dalle campa­ finasse dai diritti concessigli. gne d'oriente, riporta prigioniere dalla In seguito alle diverse vicende subite Crimea 500 famiglie caraime, per coloniz­ dalle varie comunità caraime sparse in zare - dicesi -- vasti territori abban­ oriente, e l'ortodossia religiosa che ha im- · donati. posto il principio di purezza di stirpe, si Da questo momento la storia di queste può calcolare che attualmente i seguaci famiglie, alle quali più tardi altre se ne della religione caraima non sJano in tutto aggiungeranno, ha una lunga esistenza di il mondo che in numero estremamente esi­ pace e di buon accordo con le autorità, guo, sebbene di difficilissima precisazione; pur rimanendo sempre vivo un legame che ripartiti in tre gruppi distinti : le avvince alla terra d'origine. l) Nel Levante, particolarmente a Ge­ Nel palazzo Ducale di Venezia, un an­ rusalemme, presso Bagdad, in Egitto e a tico disegno geografico della penisola tau­ Costantinopoli. Questi caraimi, di origine rica reca questa iscrizione : « Casarea aut ebraica, sono forse i più numerosi, ma Crimea » : e ciò a dimostrazione di quanto sono anche i meno importanti dal punto fosse unito il concetto della Crimea con di vista storico di sviluppo sociale come quello del popolo casaro. dal punto di vista etnico. Vi si aggiunga Le 500 famiglie si stabiliscono a Troki, la difficoltà di dare a questo gruppo con­ presso Vilno, e più tardi alcune si distac­ fini precisi, sia per quello che riguarda cano dal gruppo per colonizzare nella vi­ l'estensione geografica della loro diffusione cinissima Vilno e in Galizia orientale, a entro i confini dell'antico impero ottomano, Halicz e a Luck, essendo note, fin dall'ori­ sia soprattutto per quanto riguarda il rap­ gine della loro forzata migrazione nel nord porto che · queste comunità lontane da un · della Polonia, le loro attitudini rurali e centro spirituale hanno con la religione le loro specifiche qualità agricole. ebraica o con le sette di questa, con le quali

14 L'archivio storico dei Caraimi. CONTINUITÀ DELLA RAZZA E DELLA CUlTURA PRIMITIVA rN ITAliA

diche, la tradizione. Soprattutto è nel sen­ supposero anche venuti d'oltre mare. Nè timento e nella consapevolezza, che risor­ il dibattito è cessato. · gono insopprimibili e implacabili nei giorni L'etnologia preistorica può dimostrare la - della minaccia. La più antica minaccia con­ continuità sostanziale della cultura primi­ tro Io straniero è scritta, per noi, in una tiva dall'età eneolitica a quella protostorica delle tavole eugubine. · del ferro, via via elaborata per virtù pro­ La razza si elabora nei millenni e va pria, dalla razza di cui l'antropologia soma­ considerata con criteri -genetici. Sotto · que­ tica attesta la continuità sulla Penisola ap­ sto punto di vista sono, è vero, non lievi penninica. lacune. Nacquero, come avviene in ogni La scienza francese, benemerita nel cam­ giovane scienza, affermazioni premature e . po della paleontologia u.mima, aveva rite­ troppo fragili schemi filetici. Ma le con­ nuto che tutta l'umanità fosse passata per le quiste ormai sicure, affidano di ulteriori stesse fasi, osservate nell'Europa occiden­ conquiste. - tale, il che per primi contrastarono, tra noi, La razza umana, per ora più antica, an­ Issel e Pigorini. tenata, pare, dei Neanderthal - l'ùltima e Studiosi italiani e stranieri hanno finito la più straordinaria scoperta, non ·ancora col riconoscere l'esistenza sulla Penisola di divulgata al grande pubblico, poichè conti­ una cultura primitiva, che sostenemmo in­ nuano le ricerche, sottQ il controllo di una . dipendente dall'Occidente, caratterizzata Commissione scientifica internazionale - è anche per la presenza di uno speciale ida­ quella del Sinantropo, apparso in una va­ letto femminile steatopigio, di cui è esem­ stissima caverna presso Pechino, di cui si pio la << veneretta » di Savignano sul Pa­ sono già recuperati oltre 20 crani. Risale naro. Cultura che fu detta grimaldiana a 100-200 mila anni fa? Spaventoso e or­ dalle celebri caverne liguri di Grimaldi, ribile, è indubbiamente un vero uomo : ac­ diffusa ed abbondante, come oggi si sa, per cende i suoi focolari; trasceglie i materiali tutta la Penisola e in Sicilia; ritrovata poi per il lavoro; pratica forse un rito funebre in Austria, in Polonia, in Transilvania etc., o magico (Brèuil; Padre Schmith). fin nel centro dell'Asia. Anche la paletnologia, benchè non si oc­ Non è senza significato rilevare, . nella cupi direttamènte di razze, ma di culture, ignoranza nostra della provenienza delle cioè dell'origine dell'incivilimento, appunto forme più antiche (Neanderthal a Ponte n .guerriero di Capestrano. perciò diveniva, .con la paleoantropologia, ](l probl~ma d~lla razza, nel Cflmpo po­ campo aperto alle competizioni razziste, per litico, fu posto dal Duce con tale chiarezza opera di dotti stranieri, che alla loro razza da non ammettere altra soluzione possibile vollero assegnare predominante merito. Si e necessaria: poichè è evidente l'esistenza giunse all'assurdo negli ultimi tempi: emi­ di razze diverse, ed, è storicamente provato nenti antropologi stranieri credettero di che talune tra esse sono refrattarie o dan­ aver dimostrato scientificamente inesistente . nose al progredire della civiltà, consegue la razza italiana, non altro che popolo di la necessità assoluta e urgente della difesa. meticci ; si asserì elle Garibaldi e Cavour Le singole scienze, che con i loro metodi non erano italiani perchè brachimorfi (teste Vaso dell'età del bronzo (Cetona). indagano i problemi razziali, molteplici e rotonde); discussa l'italianità di Dante_. talora interferenti, tecnici e pratici, si tro­ Deliri. vano dinanzi un v~o e complesso lavoro. Per quanto riguarda la cultUra, si soste­ Intanto nessuna scienza, · da sola, può defi­ neva che la Penisola appenninica dal qua­ nire la razza umana, come il naturalista non ternario paleolitico, ai tempi · protostorici, definisce_la specie organica, . poichè la .vita, come nei tempi storici, o medievali, aveva di cui specie e razza sono esponenti, non visto un seguito ininterrotto di invasioni, si racchiude entro una breve formula. sia che calassero dalle Alpi o giungessero La razza è nelle scienze biologiche, na­ dal mare. Tutto ci era sempre portato. turalistiche, preistoriche, ma anche - e Per i tempi protostorici, le « calate » non meno -nel pensiero religioso, arti­ dalle Alpi più sostenute erano quelle dei stico, filosofico, nellè scienze dette morali, Terramaricoli, dei Villanoviani, dei Latini, la stor!a, · la sociologia, le discipline giuri- degli Etruschi. Villanoviani ed Etruschi si

Vaso eneoli.tico garganico. Neanderthaliani di .cui taluni caratteri so­ pravvivono nell'attualità (Zupanic). Gli· ario-mediterranei, d'altronde, venivano a contatto con genti di più mobile fantasia, dotate di precoce senti.mento artistico; favo­ rite da migliori sedi, da scambi marittimi. Nella .. penisola appenninica antichissimo e. magnìfico. fossile è l'Uomo della Maiella scoperto a Lama dei Peligni, sotto un vil­ laggio neolitico in strati sicuri (fu donato all'Istitutò Antropologico dell'Università di Roma) . .Jl teschio ha nobili form~; . mani e piedi assai piccoli; straordinaria robustezza ·degli attacchi ·muscolari; femori e tibie che accennano ùna razza da tempo insediata sui monti. E' certo un campione, per ora il più antico ·della razza che dovette avere, rico­ nosce anche il Ducati, parte not~vole nel­ l'elaborare la nostra civiltà (Congresso Bru­ zio-Lucano 1932). Per vero questa gente <:cntinuava nell'età del bronzo e del ferro, · nell'Italia Centrale Appenninica. La nostra cultura dell'età della pietra le­ vigata ha un suo proprio carattere, per la presenza della. bella ceramica dipinta in stile geometrico semplice ma bello, prima attestazione del nostro gùsto artistico. ·E' gente che vive in un certo benessere; possiede, sul Gargaao e in Sicilia, le prime minieré per estrarre la selce piromaca. In­ teressa ricordare alcuni suoi singolari usi funebri che attestano i suoi effetti. Un cac­ - ~ f., .·. ciatore di Ripoli (Teramo) è deposto da 5 mila anni col suo cane fedele. Nel grande . ... villaggio di Serra d'Alto (Matera) -circon­ ; . dato da ampie trincere,. spèsso il mòrto è deposto in una nicchia della sua stessa casa, uso che i testi ricordano per I' ~à storica, '" .· ., . che dava poi luogo alla revisione dei Lari ~7 ;,:'\ domestici. 1 simboli religiosi dell'Oriente Mediterraneo giungeranno più tardi. ik ': Il rito funebre ligure di seppellire il Omcmienti e pugnali di bronzo di Filettrano (Marche). morto accosciato entro piccole casse di pie­ tra, aggiungendo a corredo ma­ Nomentano, Roma; Uomo dell'Olmo, pres­ di Europa, indubbie tracce, l'alabarda e il rine e un pugno di ceneri e carboni, ricordo so Arezzo), l'ipotesi avanzata che i GrimaL tipico bicchiere campaniforme, giunto que­ del focolare domestico, giunge in Val d' Ao­ diani rappresentino una prima gente venuta sto anche in Sicilia, in Sardegna, nella sta e in Svizzera. Sono pastori e agricoltori. dall'Oriente penetrata in Italia, al finire del V alle P adana. Importano dal massiccio calabro e dalle quaternario, attraverso la piana emersa del­ * * * Alpi, pietre pregevoli per le loro armi, dal­ l' alto· Adriatico, mentre passava in Sicilia Accogliendo le idee dei glottologi, si l'emporio di Filacopi (Melos) I'ossidiana, un altro ramo che, deviato verso la Pale­ potrà vedere, nell'alba del rame, la prima ·che giunge sui laghi lombardi .. Perviene stina, aveva raggiunto la Tunisia. Ma i espansione degli Ari. Si osserVa in questa loro dalla Spagna l'argento, col bicchiere dotti francesi, che avevano abbattuto il epoca la prima comparsa dei brachimorfi in campaniforme .. ponte afro-siculo, non ammettevano che si Europa, segnalati per l'Italia a Montecelio, Epoca di tranquillità e benessere, di cui fosse varcato il braccio di mare tra la Tu­ presso Tivoli ed in qualclie altra località forse restava pallido, mitico ricordo, quan­ nisia e la Sicilia, fissi nell'idea che l'Italia centrale (Sergi), nella caverna di Isnello do, più tardi, la necessità di · difendere i 'non avesse servito di transito al popola­ in Sicilia. cresciuti beni, faceva· sorgere i conflitti. mento dell'Europa. Ma è ovvio ritenere che gli Ari, che si Anche nell'età del· bronzo la cultura no­ I dotti tedeschi videro nell'età eneolitica insediarono nell'Europa Centrale (Ario-ger­ stra ha carattere proprio e si distingue in ravanzata vittoriosa dei loro Bandkerami­ manici) e quelli stabiliti nell'Europa meri­ quattro provincie delle quali due, la sicula ker che, penetrati con la cultura di Michel­ dionale ( Ario-mediterranèi) andavano in­ e la nuragic.a, con diverso · colore, come sberg nel 4-3 mila a. C., in Svizzera, quindi contro. ad una evoluzione diversa, se non hanno dimostrato le scoperte dell'Orsi e in Italia, si diffondevano per buona parte altro. culturale. del Taranelli. Fondamentale è la civiltà d'Europa. Secondo dotti svedesi e spagnoli, Ciò non solo per la diversità dei luoghi enea appenninica rivelataci, omogenea e sarebbero stati fronteggiati dall'espandersi quanto per le diverse genti pre-ariè più a compatta, da. 60 stazioni, ·diffuse per gran · della cultura iberica,· che, uscita dalla Spa­ . lungo persistite in talune località. Così la parte della Penisola, cui due ora si aggiun- . .gna centro-meridionale, lasciava per le vie Croazia fu viSta come una provincia dei go~o, scoperte a Ischia da un . giovane

16 allievo dell'Università di Roma, Giorgio chè si eseguano ricerche metodiChe · in co­ dei tre elementi che indubbiamente coope­ Buchnel:. deSte importantissime regioni. rarono alla fondazione dell'Urbe, i Villa­ Sono di questa gente le caverne sacre, di Alfedena e Capestrano ~i offrono una noviali discesi dagli indigeni Ì:erramaricoli; monumentale aspetto, nelle quali forse si . bella e. pura civiltà. Da Capestrano, esce non i Sabino-Latini, discesi dalle genti enee prestò un culto alle acque salutari. La ·più l'ammirevole statua di . un Duce, illustrata appenniniche; tutt'al più nuclei allogeni straordinaria è quella della Pe_rtosa, nella dal Moretti._ Ha un grande elmo a tesa, erano potuti penetrare negli Etruschi, ma prov. di Salerno dalla cui bocca esce un come taluni piceni, piumato; la caratteri­ erano ormai assimilati. Il solco dell' epo- · fiume. Qui il culto di S. Michele Arcan­ stica corazza sannita; singolari sandali, nimo, che apriva un'era nuova, trovava uno gelo santificava l'antro e continuava il culto provvisti di punte, ·forse per ·reggersi sulk stato di cose preesitenti, preparato nell' oscu­ dell'età grecanica e preistorica. Apparten­ piane ghiacciate. Di statura non alta, con rità dei secoli. gono. anche alla stessa gente i dolmen pu: le forme robuste, ma agili, esso sembra un Le capanne villanoviane erette sul Fa­ gliesi, sepolture collettive, e i monumenti nostro bersagliere. latino e sul Quirinale, come forse su altri megalitici delle Puglie. Nella regione dalla Sabina al territorio colli, erano state precedute da genti dell'età E' gente legata per la razza e per la cul­ òsco"sannita, ove la tradizione storica pone della pietra di cui si raccolsero umili ve­ tura all'età precedente; impara presto a fon­ il centro degli italici, con l'isola Sacra del stigia, disperse entro la cerchia stessa del­ dere il bronzo. Le eleganti stoviglie carat­ lago di Cutilia, umbilicus ltaliae, dovette l'Urbe. teristiche, nero-lucide, incise a larghe fasce elaborarsi l' ethnos italico. Regione quanto Qualche località del territorio {aliseo, ad e punteggiate di bianco, con manici orna­ altra mai propizia vasta e fertile, abbastanza esempio Piazza Castello, presso Corchiano, mentali, mostrano il suo gusto artistico. internata per permettere il formarsi ed il sembra offrirei suggestivi confronti. Per la Le famose terramare della Valle Padana, progredire di una bella civiltà, salda m;lla struttura, quel colle, isolato tra due valle­ sulle qùali si battagliò a lungo poichè si era sua compagine, ma non così chiusa da im­ cole, ci richiama il Palatino : la spianata su­ creduto che fossero la chiave di volta della pedire il lievito di nuovi apporti. periore, limitata in parte da uri aggere di preistoria italiana, ne sono una facies pro­ grandi parallelepipedi, come a Roma quello vinciale. Furono erette da indigeni, non da * * * tardo dell'epoca dei Re, aveva tracce villa:­ stranieri, nella seconda fase del bronzo, Quando non si conosceva ja nostra fon­ noviane : nelle cavernette So.ttostanti, sui quind~ l'invasione glaciale aveva chiuso i damentale cultura enel}, si sopravvalutarono fianchi dirupati, lo strato villanoviano rico­ valichi alpini. Ciò è stato posto in chiara i terramaricoli padani e si vide in loro un priva quello dell'età del bronzo e questo luce dagli studi dei geologi, naturalisti, pa­ popolo straniero, unificatore primo della si adagiava sullo strato grimaldiano. Tali letnologi svizzeri. Penisola non solo, ma gli stessi fondatori vestigia grimaldiane ·si sono trovate copio­ A sud delle Alpi, la niinor trasparenza di Roma, benchè inai sia apparsa fuori della sissime in parecchie cavemette falische e atmosferica si risolveva in nevischi e piog­ V alle P adana una terramara, n è i-.loro di­ giungono fino al mare : si sono ora ritro­ ge e costringeva ad alzare l'argine delle scendenti, i Villanoviali, discendessero oltre vate in due caverne sul Circeo (A. Blanc). terramare e a sollevare le case su pali. una linea Rimini-Circeo. E tuttavia si as­ Sporadiche attorno a Roma, penetrarono All'inizio dell'età del bronzo, prima che serì che una tertamara era stata fondata sul nella Grotta delle Gioie presso il Ponte le terramare sorgessero, contatti con genti Palatino, precedendo la Roma quadrata Salario, forse in altre cavernette. Evane­ ario-germaniche penetrate nella Valle Fa­ (nel nome palata/ parve il ricordo della pa­ scenti, ma non trascurabili indizi di epoca dana da Oriente, adducevano a noi il rito lafitta). E si è ripetuto, anche di recente, troppo remota. funebre dell'ustione, non già il complesso che codesti stranieri avevano dato ai ro­ Più tardi, nell'età protostorica del ferro, della cultura, che è indubbiamente legato mani le norme e i riti per la fondazione l'accostarsi degli elementi detti determi­ a quell;1 appenninica come le revisioni delle città e degli accampamenti militari, la nava il sorgere della città destinata a fon­ hanno dimostrato. disciplina nel lavoro, l'austero carattere. dere e improntare di sè le genti . italiche. Al chiudersi dell'età del bronzo, intorno Non sembri irriverente accennare così di Incomincia, con Roma, avvertì il Duce, la al X sec. a. C. una catastrofe climatica caf scorcio a tali eventi. Non sarà inopportuno razza italiana. •ava nella Svizzera gli abitanti delle pala­ richiamare in un articolo divulgativo . che UGO BElliNI fitte lacustri, disperdeva, da noi, i terramari­ coli. E' il tempo ia cui al Pianello di Genga · (Ancona) l'ultimo lembo di una vastissim~ frana avanza sullo strato eneo; il terremoto crollava gli abitati trogloditici di Cetona; in qualche caverna garganica lo strato del ferro si adagia su uno strato franoso. Prima che l'alba del ferro sorgesse, tra­ scorreva e la preparava un'età di transi­ zione. Ma qui abbiamo una lacuna nella nostra conoscenza. Conosciamo bene l'evo­ luzione della cultura dai terramaricoli ai villanoviali ai quali ultimi si dette ecces­ sivo valore; considerando essi soli come italici. Ma ci mancano, perchè non cer­ cati, gli della catena parallela dalla cultura enea appenninica a quella rivelataci dalle necropoli di Alfedena, vastissima que­ sta, e di Crespellano, del VII-VI sec. a. C. Sotto il dominio. della teoria classica, questo · (iuesta figura ripete le condizioni ambientali ·del Palatino. Sopra le cavemette con la problema .rimase nell'ombra. Opportwiissi­ cultura ~aldiana (come,. forse, nel Lupercale, certo nella Grotta delle Gioie al Ponte mo pertanto il voto. espresso dall'Istituto di Salario, ecc.) stamio vestigia di · un villaggio villanoviano, come sul. Palatino (a destra, Studi Ro~_ani, su proposta di Giglioli, per- . . a pena si distingue un muro. come quello di Servio Tullio). 17 L' AUTAB()HIA ALIIIENTABE DIFESA DELLA r.&TBIA

I problemi dell'alimentazione sono di un'enorme importanza dotti che offre all'uomo, incide profondamente s4gli organismi nazionale; in quanto interessano dirett~me1tte la salute, l'effi­ e sulle loro caratteristiche. cienza, ed il miglioramento della ·razza italiana. La scienza del- · «Der ~nsch ist was er isst ».'Se i'uomo, per usare la brutale l'alimentazione, non è, come da alcuno si è voluto ammettere, espressione di . Fuerbach, è composto di quelle stesse sostanze u~a scienza a sè, astratta, racchiusa in un freddo laboratorio che egli assimila, è evidente che il suolo ed i suoi pr~dotti lo· · nella vana ricerca di dati, ma scienza viva, umana, che trae i plasmano, sia fisicamente che spiritual~ente. E' un fatto ormai suoi ammaestramenti principalmen"te ed unicamente dall'uomo, acquisito dalla scienz.a che, ad esempio, la manc~nza di vitamina· B, possa causare disturbi nervosi, .che culminano con stati de • SCHEMA l . pressivi, ansiosi, ed in intimo rapporto vi è stata messa la cefa- · lea e la diminuzione della capacità della attenzione. lUiglioramento dell'alimentazione italiana nell' ultimo trentenuio (l•eriod.o pre e post,bellico) Se noi esaminiamo, inoltre, gli alimenti che i diversi popoli hanno saputo trarre dall'ambiente animale e vegetale, troviamo

DISPONIBILITÀ E CONSUMO DEl PRODOTTI .A N N l un mirabile adattamento biologico, ai vari prodotti che i climi ALIMENTARI diversi e le diverse terre possono fornire all'uomo. Tipiche a 1910-1914 l 1929-19SS riguardo le civ_iltà europee alla coltura del frumento, ed ai, riso quelle asiatiche ed orientali. Indubbiamente l'istiJi.to ha condotto Disponibilità giornaliera per persona, calorie 2.895 3,291 l'uomo ad ingerire una .determinata quantità e qualità di ali­ lner~mento annuale deUe calorie di menti, sufficiente -e bastevole ai bisogni del suo organismo. Ma origine animale · 120.000 160,000 Disponibilità della farina di frumento non sempre l'app~tito e l'istinto possono dare l'esatta misura per persona 100• . 114,91 del cibo che dobbiamo introdurre. Caratteristica -di ogni popolo Disponibilità della farina di segale per è di mangiare più del· necess.ario. persona 100• 104.,65 Disponibilità della farina di granturco I problemi alimentari debbono uscire dall'empirismo, le ri­ per persona , . 100• 93,72 cerche scientifiche, sostituendosi alla moda ed al capriccio ali­ Disponibilità della farina di riso per mentare, investigare se gli orientamenti odierni della scienza persona • 100• 92,20 . della alimentazione sieno giustific~hili con la attuale alimen- Consumo di verdura per abitante kg. 32.15 . 39,21 . l . Consumo di frutta fresche totale Q.Ji 4-milioni 12 milioni tazlone dei popoli, notando principahnente se il regime alimen- Consumo di uva fresca totale Q.li 2 milioni 5 milioni tare ideale sia in tempo di pace garantito come dQrante restri­ Consumo di latte per persona 100. 112,52 zioni belliche o di altra natura. E' stato detto che non viviamo Consumo di burro per perso~a 100. 194,92 per ~angiare, ma mangiamo per vivere. Questo non deve però impedire che il corpo umano soddisfi _le necessità fisiologiche (Da dari pubbllcali d4U'loclccdo cftctrar. dl S141lst.ieoJ alimentari, senza · nocuniento sia fisico çhe spirituale. . . .: Gli alimenti rwn influiscono soltanto sui corpi per fortifi­ N.B. 100 * indice di consumo cloè prendendo '11XI come base. carli od indebolirli - diceva il divino Platone - ma anche su l'anima per produrre gli stessi effetti :. . . Fin dal secolo .XVIII, dalla vita e dai suoi continui ed inevitabili mutamenti. Nulla c.o­ Iacopo Bartolomeo Beccari notava che altro non siamo che quel~ me l'aliment-azione, varia in rapporto al tempo, ed in rapporto lo stesso di cui ci alimentiamo. Tali p-arole, ci confermano il allo spazio; si p\lÒ dire che l'alimentazione sia la caratteristica postulato, che "l'uomo, quèsto sconosciuto, è ·un'entità sia mate· · più che di un'epoca, di un popolo, di una razza. Intimi e solidali . ria]e che spirituale e che materia e spirito sono un complesso sono infatti i rapporti che gli organismi assumono con l'am­ indissolubile, ma in stretta relazione. Fino ad oggi, si è data· biente che li circonda, di guisa che ci-ascuna razza possiede un · molta importanza alla alimentazione carnea per .creare genera- · tipico complesso anatomico, fisiologico, psicologico. Tipico è ·zioni di uomini fotti e dominatori. Notando che poche decine anche il fattore biologi~o, in quanto che il suolo, con i suoi pro- di_ migliaia di Inglesi c_arnivori e ben nutriti riescono a domi-

18 . · nàré .~tiecénto ~ilio~i di Indjani; ed osservando che questo fenÒ- .. menti difacile digestione, Ma noi Italiani non-dobbiamo. dimen ~ men\) ;ha le idtmtiche b~si .per cui nei mondo animale il padrone ticare la nostra dipendenza dall'eStero per derrate e grassi di ·. è il dii:Iliv'oro, mentre l'erbivoro è il servo, e come non vi è un origine an-imàle~ che su di una produzione nazionale di 3,6 mi­ gra~de carnivoro che l'uoino abbia p~tuto asservire interamente, lioni di Q.li, nel 1936 era ancora di.36l mila Q.li. m~ntre ha asservito i forti erbivori, quali il cavallo ed il bue, - Gli Italiani debbono ricordare che l'autarchia, per la quale Taine volle dimostrare che l'imperialismo economico degli An- il Regime Fascista tantò combatte, è una delle necessità prime, glo-S,assoni era in stretta relazioiu~ con l'alimentazione preva~ . n~essità essenziale di vita, .perchè non può essere forte e domi­ lenu;mentè carnea. . . -nare .quel popolo che dipende-per il cibo dagli altri; Napoleo- Gli eroi omerici infatti erano terribili divoratori di bestie, ne I soleva dire che il soldato ha il cuore nello stomaco; l'ener­ come grandi uccisori di uomini. Per combattere continuamente . gia e specialmente la resistenza dei combattenti dipende, oltre ed intensamente erano costretti ad alimentarsi in maniera inve- che da fattori ~pirituali, d.aila -quantità e qualità di cibo . che · rosimile. Achille, ricevendo tre ambasciatori, dà l~ro in pasto · essi introducono. Un esercito di deboli e mal nutriti potrà per tre montoni (Iliade, IX), il pastore Eumeo per fare degna acco- - entusiasmo operare atti di audacia, ma non potrà mai sostenere glienza all'errabon-do Ulisse, gli imbandisce un inte-ro porco nè resistere ad una lunga lotta. Necessita l'autarchia alimentare di cinque anni (Odissea, XIV). In un banchetto presso i Pliniani, e _per l'efficienza e per l'indipendenza sia bellica che economica viene fatfo servire im bue per meno di seipersone (Odissea, III). della nazione; nòn è ancora spento il ricordo delle inique san- Ma queste sono esagerazioni degne della immaginosa fantasia SVHE~ 11 di un poeta. Senza voler infatti convenire con i protagonisti dei · Vomposizioue ehlmlea e valore in calorie degli alimenti romanzi éavallereschi, che battagliavano, giravano intere gior- più eomnni (seeondo -Konlg ed altri)

nate senza bisogno di cibo, dobbiamo ricordare che i Romani, CONTENUTO MEDIO IN PER 100 GRAMMI popolo eminentemente di dominatori e di soldati, davano a DI ALIMENTO - CALORIE ALBUMINA GRASSI CARBOJ- questi ùltimi un'alimentazione prevalentemente vegetariana, cioè D BATI zuppa di lupini,. verdure, frutta, latte ed olio di olivo. Sin dal­ l'epoca repubblicana, ed anche nell'epoca imperiale il popolo Carne di bue (cruda) , 17 _:_ 29,5 - 340 , montone 17- 6- si mantenne parco .e frugale, con alimentazione prevalentemente " . - 125 ;., maiale . . 14,& 37,5 - 406 vegetariana, la carne veniva considerata quale alimento di ecce· .. Prosciutto ·· • 21 36 - 420 zione. La carne infatti non è un alimento insostituibile. Pita­ . - Carne di lepre 23,3 l, t3 .. 0, iD 106 gora che morì centenario, parlando della carne diceva : «Temete, pollo 2- " " 21- - 106 o mortali, di contaminare il vostro rorpo, con un TUJ,trimento , oea. . 16- 45!, - 489 così abbominevole .». Platone interdiceva la carne ai cittadini " , piccione 22- l~ · " - 103 della sua Repubblica ideale, e non l'autorizzava che per gli Merluzzo . . 17 o, :là - 72 esseri inferiori. S. Basilio soleva dire che i corpi aggravati dalla Aringhe . 21, l 8,5 - 166 carne sono oppressi da malattie, Tralasciando le dottrine di Sardine all'olio - . 25,9 11,3 0,2 212 Lardo. 9,5 Spencer, che ammetteva che l'avvenire sarà del popolo meglio 76 - 745 Grasso di maiale . 0,5 99 - 923 nutrito, dobbiamo considerare ed amméttere l'enorme impor· Salame 7,5 40 - 442 tanza, già notata dal Descartes, che l'alimentazione ha sulla Uovo di gallina (50 gr.) 12,5 12 o, 5 166 civiltà, sulla efficienza ed avvenire dei popoli. Non è concepibile Latte di vacca - . 3,5 4- 4,2 65 infatti una lunga e tenace resistenza al lavoro, sia materiale che Burro. . o 7 84 0,6 800 ' spirituale, una grande dispersione di energie muscolari o cere­ Formaggio magro 33, 8 11, t 2,-l 283 5 brali, senza un'alimen-tazione corrispondente. " grasso 19,5 31, -0,7 606 La salute e la forza stanno nel perfetto equilibrio tra: dare Farina di frumento . 10- l 72 358 Semolino 11 l, 5 5 ed avere, poichè ·ogni disp~rsion~ di energia che non sia com­ . 71, 344 Biscotto 12 7,5 68 pensata da una equivalente entrata, determina a lungo andare - 400 Riso bollito . 6 , 5 l 78, 5 357 l'esaurimento. L'iponutrizione, oltre a determinare una climi· - Patate. 2 0,2 20,5 96 nozione del peso e della statura media, diminuendo le resi­ Piselli . . 6 o,• Il, 6 61 stenze organiche, favorisce l'attecchimento di tutte le malattie Spinaci 3 o 5 5 ' 38 infettive, l'insorgere di vari processi discrasici. Nell'oscuro Me­ Lenticchie 26 2- 53 341 dio E~(), accanto agli eccessi dietetici, che ci vengono traman­ Zucchero. - . - 0,5 - 96,5 400 dati dai cronisti dell'epoca, assistiamo a collettive restrizioni Pomidoro .. O, 7 O, t 3,3 18 alimentari a fondo mistico, che favorivano principalmente la Olio di olive - 95 - 905 Funghi 2, a· o, t 4,8 diffusione di tremende epidemie, le quali distruggevano intere 30 Fagiuoli . 24, 5 2 52 329 nazioni. Ma le abitudini alimentari, fin dagli albori della civil­ - Uva. . o, 59 - 14, 36 69 tà, sono andate man mano trasformandosi con un decorso lento - Aranci . . o, 8 0,2 11, 6 51 ed insensibile, ed ogni popolo - in .ragione diretta della sua Limoni l,- o, 7. 8,5 44 evoluzione - ha· trasformato le sue necessità in relazione alle Mele . . 0,36 - 12 51 possibilità alimentari della sua terra. Pere . 0,36 - 8 , 26 50 2 Il regno animale porge largo tributo alla mensa dell'uomo, Pesche O, 7 O, t 18, 79 - 8 . 367 dalle uova di termiti che mangiano gli Africani, alla beef-steak Castagne. - 10, 4, t 38,3 Caffè o, 16 0,50 l, ~ degl'Inglesi, ai sorci arrostiti dai Cinesi, al « ghisa de loros » - - Tè 0,3 - 0,6 - (intingolo di pappagalli) che mangiano gli Argentini, poichè Cacao. . 14- 47 18, 5 . 567 ··]a carne sotto piccolo voluine rappresenta gran massa di ali- -

19 SCHEMA IV teine della carne, ma il loro valore fisiologico e coefficiente di . assimilazione è più basso. Degli 80-90 grammi di albumina necessari quotidianamente grammi l di proteine _ 4,1 calorie in un· adulto - · mi si potrà òbbiettare - la metà deve es~ere grammi l di gr&88i _ 9,3 calorie -ài -or-igine .anitnale. Ma . ~i può SGstituir.e -la .car-ne -di -bue ..con grammi· l di zucchero = 4,1 calorie carne di coniglio, di pesce, il cui valore alimentare è elevatis­ simo, ed a cui si accoppia facile digeribilità. Dalle sole risaie grammi l di alcool = 7,18 calorie -dice il Ferra~ini - si potrebbero ricavare 200 mila q.li di carpe ·all'anno, di carne digeribilissima e ad alto potenziale Valore calorico dei diversi alimenti. nutritivo. Lafrevre che si è occupato dei pasti senza carne, con- siglia .di sostituirla con pesce, uova, latte, formaggio, oltre che zioni decretateci da 52 stati onde affamarci. Ma contro tutto e con vegetali. Verso i cercali specialmente deve essere orientata contro tutti il popolo italiano riuscì vittorioso, anzi, resa più la. nostra alimentazione, l'alimentazione dell'Italia che Virgilio eddente la necessità della autarehia, ha orientato tutte le sue cantò quale «Alma ~rens frugum ~.Il popolo italiano ha ba~ energie al proposito. Come già fu nella guerra mondiale, per sato e baserà sempre la sua aliment~zione con i cereali; parte e uoi che siamo un popol~ frugale, non bisogna pensare ad una : sono sempre . gli alimenti che soddisfano in gran parte i riduzione dei consumi, quanto ad una opp~rtuna scelta delle bisogni alimentari della popolazione. Dal punto di 'vista igie­ !'t•~tanze da consumare. L'alimentazione italiana, infatti, più che nico è meglio limitare il consumo del pane che peggiorarne le diminuire è stata migliorata sia quantitativamente che qualita- qualità: si può al massimo ricorrere-ai succedar;tei, quali , ti\·amente nell'ultimo trentennio (vedi schema 1). Più che Iimi- segala, granturco, riso. Se 40 inilioni di italiani risparmiassero t are occorre sostituire tenendo presente che la migliore dietetica solo 10 grammi di briciole di pane al giorno, solo 10 grammi dal punto di vista dell'economia nazionale è quella che forni- dice il Ferrannini, si avrebbe un · risparmio giornaliero. di 4· !'Ce a minor prezzo i materiali alimentari necessari. Spesso il mila q.li. di pane. pubblico non conosce if valore nutritivo degli alimenti che inge- . La l'aZZa italiana, frugale e forte, deve liberarsi dal giogo risce; gli Inglesi hanno talmente valutato l'impoTtanza di tale ·· straniero, mal.grado le forze J~Vverse della natura. Nella forza eognizione, talchè hanno proposto che gli alimenti non siano volenterosa dei suoi agricoltori deve trovare la necessaria resi- ' . . . venduti più in · ragione del loro peso, ma del loro contenuto stenza. Si debbono potenziare le produzioni agricole con la. in calorie e vitamine. Durante la guerra 1915-1918 si sono visti . estensione di fertili terre che 1a bonifica va conquistando og_ni molti ristoratori di New York indicare sulla lista delle viv~;~nde a~no - con lo sviluppo dell'economia montàna, che fissi più insieme con il loro prezzo, il relativo tenore in calorie e anche · intensamente, il montanarò alla sua terra -'- con l'aumento del oo.ntenuto vitaminico. Ogni alimento, infatti, come appare dal- rendhqento unitario_ dei su?!? causato dai progressi scientifici l'annesso schema II, ha una percentuale di grassi, zuccheri, pro- e tecnici, e dalla volontà; poichè nulla come la produzione agri­ teine, le quali necessitano all'orga-nismo umano, poichè le fun- cola .in Italia è fenomeno di volontà, dello sforzo vitt_orioso zio n i vitali si riducono essimzialmente a movimento · e calore, della r&Zza italiana, potenziata dal Duce; i quali sono causati unicamente da una medesima energia, deri- Il Fascismo- ha detto il Duce:-- 'Considera i rurali in guer- vata dalla combustione delle sostanze alimentari ingerite ed ra ed in pace quali forze fondamentali per le forturtl! della pa- . assimilate. Ogni corpo, o a riposo o in lavoro (vedi schema III), tria·..... Tra il mare e le montagne si stendono valli e piani, la . necessita di energia, e questa gli è fornita dalle calorie alimen- . terra nostra bellissima ma angusta. Un imperativo assoluto si tari dei vari cibi, tenendo presente •che ogni alimento è isodina-· pone: bisogna dare la massima fecondità ad ogni zolla di terra.. mico con gli altri, cioè come appare dallo schema IV, può C$Se- Riscattare la terra, e con la terra gli uomini e con gl"i uOmini re compensato o sostituito. L'albu~ina animale può essere sosti- la razza. La ricchezza d'Italia, la stabilità della nazione, l'av• tuita da quella vegetale, poichè anche i vegetali contengono venire di essa sono intimamente legati alle sorti ed all'avvenire sostanze proteiche (vedi schema V). Molescott chiamava i legu- della agricoltura l taliana. mi la carne del povero; questi contengono il triplo delle pro- GIUSEPPE LUCIDI'

SCHEMA ID SCHEMA V Contennt.o protelco nella farina dei cereali Calorie necessarie ad un uomo sano di coinplel'!lslone media (70 Kg.) secondo Magnos-Levy NELLA FARINA DI [ PROTEINE .,. o ..w Aveaa Segale i CAWRIE NECESSARIE FrameDto l 1~=1 IIUoo l RICAMBIO FONDAMEMTALE TOTAU l PER KG. Totali 10 11 8,6 1_1,8 7,0 8,5 Gliadina 4,25 4 5 1,25 O, 4,0_ 1625 23,2 A digiuno e riposo completo Glutenina 4 4;5 3,1 9,05(?) 6,4 2,5 Con alimentazione e riposo completo 1800 25,7 Glt>bulina 0.6 Con alimentazione e lavoro leggero 2600 37,1 2,3 1,5 0,6 2 Con alimentaziane e lavoro medio 3100 44,3 Albumina 0,3 l.... l Con alimentazione e lavoro grave • . 3500 50,- l l l

20 doe ttntentazioite L ' INTERNAZIONALE EBRAICA E L'ITALIA

Quanto. segue non vuole essere una èocumen!azione esauriente di questo problema, ma più che altro un'indicazione di fonti. · _ I primi movimenti internazionali, non !'olo filosofici, ma di collegamento- politico prima DOCUMENTI e subito dopo economico, erano verso il 1780 di due gruppi, cioè quelli degli ebrei: A. Itzig, Gran Maestro dell'Ordine dei batelli dell'Asia, e il cabalista Hirschfeld. B. Adam W eisshaùpt, fondatore dell'Ordine degli Illuminati. STORICI DAL In un primo tempo, ambedue sono particolarmente attivi in Germania ed Austria ma ben presto, specie attrave_rso i rappresentanti delle banche ebraiche, stabiliscono forti~simi legami in Francia (l'eJ?reo Martinez Pasqualis). in Italia, Londra, ed altri paesi anche 1800 AL 1935 non europei. Lo scopo principale era già allora sovversivo, secondo la politica internazionale ebraica, come ne fa fede l'affermazione della Enciclopedia Ebraica, russa, Vol. 10, pag_ 677, edita dagli ebrei: dott. Hist. Orient. A .. Garkawi e dr. Katzenelsohn. Documentc;zione precisissima sull'attività degli ebrei in vari luoghi nevralgici fu trovatq: dal 'servizio segreto pontificio. Si tratta di lettere con le qt;ali si davano per la rivolta in Piemonte, e particOlari istruzioni all'importante collaboratore Nubis !egli dall'ebreo detto Piccolo Tigre, da Livorno. · Queste lettere, data la loro importanza, furono comunicate anche a Metternich. Le direttive politiche sovversive con esse date ai collaboratori collimano con quanto è conte­ nuto nei cosiddetti Documenti dei 'Savi Anziani di Sion, e confermano che già allora c'era un piano per l'egemonia ebraica nel morido. Le leitere sono riprodotte nel libro: « La Chiesa Romana e la Rivoluzione di · J. Crétineau, Vol. II. Paris 1859, Henry Ploni pagine: 118-124 e 387~338. La prima di queste lettere era dell'ebreo Piccolo Tigre; quanto in essa detto collima pure perfettamente con le idee oggi dettate dal « Kominterri >. Per esempio, nel menzionato. libro leggiamo: , ciò conduce fatalmente alla caduta dèi Troni e delle Dinastie ... cospiriamo solamente contro Roma .. . un buon odio, ben freddo, meditatissim:o e profondo, vale più di tutti i fuochi artificiali e declamazioni dalle Tribune. A Parigi ciò non è compreso, ma a Londra ho visto che le persone assiml ~ - lano il nostro piano meglio e si associano con maggiore successo... , presto avremo a Malta una stamperia a nostra disposizione, e così potremo sicuri e ·impunemente, sotto la ban­ diera britannica, distribuire in Italia, da un capo all'altro, i libri e opuscoli, che la Vento n trio desidererà di far circolare>. (pag. 123-124). _ Warburg: Questo ebreo, noto col nome Piccolo Tigre, viaggiava indisturbato da Parigi a Londra, Pau!. Max da Roma a; Berlino e Vienna, qualificandosi alle autorità banchier.e e commerciante d'oro e Feli~ . e d'argento. · Un altro collaboratore, attivissimo in Italia e all'Estero, -era certo Nubius, - il quale (vedi pag. 131 del medesimo libro) era non solo corrispondente del Piccolo Tigre, ma anche di altri ebrei: - sedicenti banchieri - in Prussia, Breslavia, Portogallo e Ungheria: spesso i suoi lo paragonavano a Mosè, come più tardi è stato fatto con Kerensky. A · pagina 129 di questo libro è riportata una lettera sua del 3, 4, 1824, dalla quale risulta che da Parigi egli venne a Roma, e con quella lettera dava particolari istruzioni a certo . Volpe, che abitava a Forlì, riguardanti la distruzione della compattezza e integrità morale dèl clero e della -borghesia italiana, attraverso una raffinata propaganda, che doveva, come un sottile veleno, corrodere, cominciando dal clero, tutto l'organismo della società e dello stato. _. A Pagina "135-36 si menziona una lettera dell'll, 6, 1829 di un sedicente Felice da Ancona, della quale sintomatico è questo' passo, riportato a pagina 136-137: < L'indipen­ denza e L'Unità Italiana sono chimere, esattamente così come l'assoluta libertà, della quale alcuni di noi sognano nelle loro irrealizzabili astrazioni... Ma le chimere creano ben più sicuramente che le realtà, certi effetti sulle masse e sulla gioventù esaltabile. Sappiamo benissimo che cosa dobbiamo pensare di questi due principi: sono nulli, resteranno sempre n1,1lli, però sono un mezzo per l'agitazione, di cui non dobbiamo privarci>. Nel 1835 Melegari scrive da, Londra al dr. Breidenstein (pag, 144): ~Noi formiamo, su tutti i punti del mondo, un'associazione di fratelli. Abbiamo aspirazioni e interessi comuni. Facciamo ·di tutto :Per liberare l'umanità. Vogliamo spezzare qualsiasi sorte di giogo, e Ecco la parola d'ordine degli ebrei .durante il nostro Risorgimento: "Agite silenziosamente. in­ quinate l' opinione pubblica, controllate il commercto ed anzitutto non emergete m·ai 11

c'è· nè uno che che non si vede, che appena si percepisce, e che pesa su di rioi ::-. Sia questo Melegari, come nel 1836 Mazzini, si pongono dunque il quesito,.che cosa sia questo ultimo scopo e mèta di questa vasta.· e segreta associazione, che sta al disopra delle organizzazioni nazionali, e che lotta per la rivoluzione mondiale (pag. 144-145). Mazzini voleva vederci chiaro,·. voleva conoscere i veri capi, mà c: i• veri capi rifiutano:. di rivelarsi e dvelargli i piani segreti. · Da una lettera del 7, 4, i836, che il misterioso Nubiùs scrisse a certo BepJ)o, . risulta che egli rifiutò decis=ente di .introdurre nei superiori gradi . Mazzini, che conosceva personalmente. · · . In questa lettera, l'ebreo descrive .Mazzini .come un buffo .e melodr=matico cospiratore, un c: ridicolo Giuseppe:.. ; dall'altra Nubius e;_i suoi satanici cospiratori delia rivolta . Vi è' riferito il pensiero dell'ebreo Max Nordau rigtiardo alle dichiarazioni fatte al 6"·: Congresso che d'Inghilterra e Sionista, tenuto da Herzl a Basilea il 6-8-1903. . L. Rosenthal cita le affermazioni fatte un mese dopo d Parigi dal M. Nordau, che allora, d'America contro cioè nel 1903, espose la necessità delle trattative con l'Inghilterra per la creazione di uno Stato Sionista, facendo questo ragion=ento: L'Inghilterra ci offre l'Uganda, per creare lo stato ebraico, ma· noi vogli=o la terra dei nostri padri. . cioè la · Palestina; però l'Italia durante la Herzl sa e afferma che sti=o alle porte di una; conflagrazione mondiale, presto quindi sarà convocato un Congresso Mondiale (S.D.N.): dunque bisognÒ continuare queste trat­ tative, poichè anche se l'Uganda non c'interessa, ecco le .tappe da seguire nel nostro guerra libica c=mino: c Herzt - Congresso Sionista -- Progetto Inglese Ugarida - guerra mondiale - Conferenza della Pace - alla quale coll'aiuto inglese sarà creato lo Stato Palesti­ nense ebraico '), 'oi pari passo, nel 1911, si pensa alla monopolizzazione ebraica delle materie prime. nasce il gruppo industriale e bancario tllllericano, e quello tedesco collegato: Rheinisch Westphaelischer Konzern, e il progetto per riorganizzare l'ordin=ento industriale russo. Il Presidente degli S. U. A. Taft, il. quale non approva, si, vede insUltato da Schifi, silurato il suo progetto, ed è costretto a tollerare le macchinazioni di quello Schifi. che sarà poi della Banca Kuhn · Loeb und Co, che ha il parente Schifi a Milano, al giornale rosso, l'c: Avanti·», e che finalmente invierà Lenin e Trotzky a Pietrogrado, munendoli di. un pin- guissim.o conto bancario a Stciccolma. . . L'Italia, finalmente unita, pone in atto le prime aspirazioni coloniali: 1912, guerra di Ti-ipoli .. Chi contrasta allora a noi la strada? Cassel, a Londra, attraverso le sue banche legate alla Kuhn Loeb e Co. di New York, e la sua agenzia giornalistica, la « Reuter », che già allora prodiga notizie allarmistiche, false, diff=atorie. Questo «Casse l> è intimo . collaboratore. dei tre fratelli « Warburg: Pau!, Max e Felix. Nel 1895 Pau! Warburg aveva sposato la figlia del bèmchiere ebreo Loeb, l'associato della Banca Kuhn e Co. a New York, e si stabili nel 1902 a New York. Nel 1911 presentò al governo·=ericano il prog~tto di centralizzare, nella Federar Reser­ ves Board, tutto il movimento del denaro, con un controllo di tutte le' banche. Il progetto fu accettato e Pau! Warburg nominato direttore del nuovo Istituto~ Naturalmente allora,. in piena e apparentemente serena pace, una· simile organizzazione era un assurdo, e non aveva nessuno scopo immec;iiato, però a « chi gli obiettava ciò ~. Warburg rispondeva, nel 1912: «Ho creato questa banca per il caso di una guerra>. Di questa banca faceva parte lo stesso Schifi, che il 21-12-1917 mise a ..disposizione di Trotzky molto denaro, e che .salutò il costituito governo comunista con un caloroso telegramma. La Internazionale dell'oro, dette il primo controllabile risultato_ Non si dimentichi che nel tempo delia guerra mondiale PaU! Warburg era a New York, mentre Max Warburg restò in Germania (ora è a Londral' e Felix fimgevc( da cor­ riere. Ma il colmo fu quando alla conferenza-della!'Pace, 1919, a Parigi, gli

dove frequÉmtò il. circolo sionista, e in seguito fondò l'oidine. c Bnei Moisc~e:.; partecipò pure al Congresso di· Basilea nel 1903. La Enciclopedia Ebraica lo·· menziiona come l'anima dirigente del Sionismo e cita sue. affermaziprii specialmente per la prima rivoluzione russa 1905-06. Il giornale jiddisch c Frhp.orgen >, N. 206; del 3-9-1931, affermava che quando il commissario inglese per la Paiestina, l'ebreo Herbert Samuel, andava ·nella sua qualità ministeriale a Tel-Aviv, pren­ àeva-sempre acc;orài e · ordini dO) questo ebreo,· al quale fa.ceva la sua ·prima, visita. Arrivati al problema· palestimmse, per terminare, rileggiamo questo documento italiano; assai interessante e significativo: . . c Il Risorgimento Nazionale d'Israele in Palestina>, editrice: . operaio presentato al Bureau Socialista Internazionale - che valutare tutto il popolo alla stregua dei suoi ceti superiori >. Pagina 5: «La conquista dei diritti politici ha invece acuito il senso nazionale degli israeliti, la loro volontà di sfuggire alla forzata assimilazione delle minoranze ebraiche, .L'ebreo lord Reading, già di conservare e difendere con. tutte le loro forze la loro particolare essènza nazionale. Vicerè delle Indie. E' perciò che il partito c ebraico socialista>, persuaso di parlare a nome· di tutto il popolo d'Israele, domanda il diritto dell'autodecisione nazionale per le minoranze -ebraiche in tutti i paesi... >. Pagina 8: c Oggi la necessità storica di abbattere la potenza islamitica... si presenta finalmente, grandiosa e magnifica, in piena possibilità di realizzazione >. Dante Lattes, pag. 20-21 : < ... non vuoi dire che la politica sia soltanto ideologica o poesia. Noi ebrei sappiamo, e ne siamo lietissimi, di poter offrire qualche cosa a chi ci Il Triumvirato aiuterà a creare il nostro centro nazionale; sappiamo di esser: utili all'Intesa per la solu­ zione d'uno dei suoi più ardui problemi, sappiamo che la nostra alleanza è anche una alleanza di interessi profondi. · dei Warbu rg «La questione d'Oriente non è. soltanto la questione macedone o la questione armena, ma è l'Egitto, la Cirenaica, il Mediterraneo, l'Algeria, il Marocco: è la sicurezza delle la potenze marittime; è il punto più delicato e più sensibile della libera espansione inglese, italiana, francese. La. Palestina non è m~mo importante dell'Albania~ la ferrovia Gerusa­ lemme-Cairo non è meno importante della ferrovia di Bagdad; e il Mediterraneo ha due ebraica chiavi: una a Gibilterra, l'altra a Giaffa o a Caifa, e le colonie italiane che si aprono nel Mar Rosso possono essere minacciate anche dal golfo di Akaba, all'estremo limite meri- dionale della Palestina. · guerra mondiale La sicurezza delle vie mediterranee e delle coionie africane che s'affacciano su questo mare, e di .quelle che stanno oltre il canale di Suez, non è interesse soltanto inglese ma anche italiano e questo interesse s'accorda benissimo col diritto ebraico. Chiudere gli accessi orientali affidando ad un popolo pacifico e idealista, sotto il controllo e la garanzia della società delle nazioni e la tutela d'uno stato liberale, il ponte palestiniense, vuoi dire risolvere per sempre la questione di Oriente e infrangere il sogno di inorientamento ger­ manico. Questo è l'effetto politicamente grandioso d'un piano che pare un piccolo gioco folle di qualche idealista o di qualche mistico. Queste le interessanti affermazioni ed altosonanti promesse dèl rabbino Dante Lattes e d'altri sionisti, le quali destano particolarmente il nostro odierno interesse, poichè con vision.e .Den chiara, parlano della Cirenaica, Mar Rosso, colonie nostre nel Mar Rosso, Canale di Suez ecc. quella degli «accessi orien­ tali affidati ad un popolo pacifista e c idealista >. Poichè per sue · stesse mille altre affermazioni, questo popolo non è nè pacifista e nè idealista; è egoisticamente realista, al cento per cento; accaparratore di materie prime, con le buone o con le cattive; komin­ tern, bombe, stragi d'innocenti, anarchia, guerra. E quanto valgano certe sue promesse ed affermazioni, si vide il giorno che il · popolo italiano, compresso in uno spazio troppo angusto, dovette regolare i conti con l'arretrato stato etiopico, che da arini non manteneva patti liberamente accettati e sottoscritti", e li violava anche con aggressioni e sconfina­ menti. L'Italia, che mai ha perseguitato gli ebrei, aveva allora bisogno del Canale di Suez e della tranquillità nel ·Mar Rosso . . E gli ebrei della S.D.N. proposero di sbarrare all'Italia di Mussolini questa arteria vitale. Nè Dante Lattes, nè altri giudei si levc:rono a nostra difesa; solamente un cor: di diffamazioni, calunnie, insulti echeggiò da ogni parte del mondo, da ogni angolo remoto, purchè ci abitasse un ebreo. 52 nazioni, abbin-· dolate da un pugno di ebrei, senza coscienza, decretarono sotto il controllo di Benes, grande massone, le sanzioni. Ecco l<:I catena dei fatti. Come nel settembre 1938 la ·cecoslovacchia \:1 mano agli ebrei doveva essere per la Russia, governata da ebrei, lo sperone avanzalo, una catapulta militare e commerciale; cosl l'Italia, nei vecchi piani· ebraici, doveva essere la catapulta del Mediterraneo. Che il nostro DUCE, rinnovando l'Italia, abbia impedito questo, ecco quanto il Kahal, l'Internazionale Ebraica, non ci perdona. Sempre, dal Risorgimento fino ad oggi, se essi collaborarono lo fecero c non con noi, e per no~, ma parallellamente a noi>. Se avevano interessi che collimavano con i nostri ci aiutavano, con l'idea di farci cosl più facilmente schiavi della c loro> politica; ci aiutavano <.non per il bene nostro ma per i loro fini : conquistare il mondo, rendere schiavi i Goi >. . ' T. SALVOTTI Carlo Marx. 23 DOPO LE DELIBERAZIONI DE Gli ebrei non po.ssono •• -.

ere prop a~1 ·di aziende interess · ti la difesa naziona Je

----

••. essere proprietari di terreni e d.i fabbricati .•• avere domestici aria n

Espulsione degli ebrei stranieri · Non vi possono essere ebrei ...

••• nelle amministra­ ••• negli Enti provi n i a l i zioni militari e civili ••• nel Partito e comunali

DD

.•• negli . Enti parastatali ••• nelle banche ••• nelle assicurazioni

c - -~ ~ ~~-= - -- ·· . - --· · ------;NI V E RS.l T A ,- - ~ l ' - LJ L-i ~ l l] u l n --" o ,....- -- .. ' ' [l o o u LJ LJ u 1 r-

t'''- G l i e b r e i e s c l u s i ~~~~ =·•-aalla scuola italiana LA CACCIATA DEGLI EBREI DALLA SICILIA

Se vi fossero dubbi ·sulla natura del fe­ mero enorme che gli ebrei avevano rag­ sportata in patria e quindi, da presumersi, nomeno, basterebbe la regolarità infalJ.!bile giunto io Sicilia - il doppio qùasi della parte anche io SiCilia. . con la quale da secoli si ripete sotto qual­ cifra totale che il recente censimento ha Le fonti dirette sulla storia degli ~brei · siasi meridiano e clima, per rendersi conto denunciato per tutta la Penisola - e per in Sicilia cominciano nel primo secolo della delle cause che lo provocano. Non c'è, in~ l'inflessibile e integrale ritmo i:on cui fu nostra èrà e sono collegate col martirio di fatti, paese che, avendo aperto le porte eseguita. Dopo di allora il territorio sici­ S. Marciano, primo vescovo di Siracusa, agli ebrei, non debba presto o tardi avver­ liano è stato poco praticato dai figli di vissuto in quell'epoca. Venuto a predicare tire la necessità imprescindibile di liberarsi Israele. la fede in questa città, fissò la sua dimora di essi; e tutti sono arrivati all'identica so­ Sulla comparsa degli ebrei in Sicilia non nelle grotte dette Pelopie che si trovavano luzione dopo aver esaurito a loro riguardo si hanno QOCWl}entazioni dirette, ma è lo­ nelle vicinanze della sinagoga. « Gli ebrei, fiducia pazienza e tolleranza. Così è stato, gico ritenere che coincida col primo loro mossi da invidia, non sopportando la li­ in passato in Inghilterra, Russia, Francia, passaggio nelle provincie dell'Impero Ro­ bertà di lui nel predicare la fede di Cristo, Spagna, Polonia, Ungheria e molti altri mano. Secondo Rutilio Claudio detto primo con morte violenta l'uccisero », nàrra un · luoghi; così è nel prese!) te per alcuni stati; passaggio rimonta al 59 avanti Cristo, "in cronista del tempo. E autorevoli testimo­ e così sarà - si può · giurarlo - per i conseguenza della conquista di Gerusalem­ nìànze sulla diffusione degli ebrei in rimanenti, a tempo e a luogo. C è dove il me da parte di Pompeo Magno avvenuta molti centri della Sicilia sono le lettere rigurgito è potuto avvenire disciplinato e in quell'anno. Un'immissione notevole do­ che S. Gregorio Magno - Papa dal 590 contenuto, nonchè graduato, da tempestive vette esservi poi, tutta in una volta, nel al 604. - scrisse ai suoi rappresentanti disposizioni di legge; altrove, invece, è 70 dopo Cristo, in seguito all'espugnazjone nell'isola. Egli intervenne più volte per esploso con carattere di violenza improvvisa di Gerusalemme e alla generale dispersione provvedere agli eccçssi d'un certo ebreo a e sanguinosa da sdegno e esasperazione degli ebrei che fece Tito. Stando, infatti, nome Teodoro, a Mèssina, d'un altro chia­ popolari giunti al culmine. a quello che riferisce Flavio Giuseppe che mato Nasa giudeo, di altri a Siracusa, Ca­ Tra le tante, memorabile è la cacciata fu testimonio oculare, un milione e cen­ tania, Girgenti. Dalle prime lettere traspa­ che si fece degli ebrei dalla Sicilia nel­ tomila di essi sarebbero periti in quell'oc­ re la benevola disposizione dalla quale il l'anno 1492. E' una delle più grandiose casione e 97.000 sarebbero stati fatti pri­ Pontefice era sulle prime animato verso gli epurazioni che la storia ricordi : per il nu- gionieri, buona parte dei quali venne tra- ebrei; ma poi, deluso, finisce per qualifi­ carli sempre samarei, · evidentemente in senso di dileggio, accomunandoli tutti alla tribù più reproba della t:azza. Non seguiremo il progressivo aumen­ tare degli ebrei in Sicilia discendendo nei secoli ; diremo iiwece delle cause che in ·modo ·eccezionale lo favorivano, tanto da fargli toccare la cifra di 100,000 circa - un decimo della popolazione totale di al­ lora che si valutava a un milione - nel­ l'anno 1492, in cui, come si disse, avvenne la definitiva scacciata. Vi contribuiva, cer­ tamente, la poligamia giacchè, interpretan­ do in senso piuttosto .largo le parole della divina scrittura ove Iddio benedice il ge­ nere umano dicendo di crescere e moltipli­ carsi, praticavano la pluralità delle mogli. Ma le ragioni principali erano le condizioni di favore di cui godevano, che facevano da richiamo agli ebrei dall'esterno. Erano, è bene premettere, nettamente - come si dice - discriminati; e ciò è utile precisare · perchè di loro · non restarono tracce quando furono costretti a prendere il largo. Infatti, con un anno di carcere duro a pane e acqua - giusta una legge vòtata dal Parlamento di Palermo - veniva punito il rriedico ebreo che osasse · eserci­ tare l'arte con un siciliano; e tre mesi della ·stessa pena venivano comminati al citta- D duomo di Cefalù. dino che trasgredisse a tale · "disposizione. Nè la prof~ssione della magistratura pote­ vano esercitare, come solennemente sancito dal Parlamento. Generale nell'adunata che ebbe luogo a Piazza il 20 ottobre 1296. E c'era di più: nemmeno la testimonianza di ebrei era ammessa in giudizio. Com'era, altresì, tassativamente e rigorosamente proi­ bito - e su ciò le autorità invigilavano con la massima cura - che ebrei alloggiassero in una stessa casa con cristiani, che dormis­ sero sotto uno stesso tetto, e persino che sedessero insieme alla stessa mensa. Non potevano tenere servitori cristiani. Ma, tolte queste separazioni fondamen­ tali, imprescindibili e naturali fra appar­ tenenti a razze differenti, gli ebrei vivevano in Sicilia in piena libertà e a proprio agio. Si può dire che non conobbero ghetto. Se, in genere, preferivano vivere in case rag­ gruppate a parte, nelle vicinanze delia si­ nagoga, ciò facevano per propria como­ dità, per essere cioè pronti ad accorrere alle funzioni di rito; ma non esistevano imposizioni di. sorta. Fu solo molto tardi, · nell'anno 1312, che si ravvisarono le prime necessità di porre riparo ai pericoli della promiscuità .nelle abitazioni che .dilagava, per cui il 23 luglio di quell'anno fu pro­ mulgata un'ordinanza nella quale era detto che gli ebrei avrebbero dovuto trasferirsi in località fuori delle mura dalla città. Mai però,, essa dovette avere seria applicazione · e tra l'altro lo confermano le numerose i temperamenti e le eccezioni che in gran le loro gerarchie -- Proti, Auditori di c!isposizioni - che s'incontrano successiva­ ·parte facevano eludere la disposizione. Per conti, Dodici eletti, Maggiorenti, Conser-· mente, intese a rlcordarla; e l'invio reite­ esempio, gli ebrei di Palermo godevano del vatori degli Atti, Nove Soggetti, Sindaci zato di appositi commissari. Comunque sta privilegio di portare la rotella rossa così . - e le autorità religiose: Sommi sacer­ di fatto che il 5 gennaio 1431 l'ordinanza piccola quanto un « carlino di Sicilia », ·il doti, rabbini, maniglori, idubi, elemosi­ del ghetto venne definitivamente a~rogata che rendeva molto facile poterla nascon­ nieri e giudicì spirituali. Si arrivò perfino da re Alfonso, grazie all'intercessione del dere; molte famiglie erano, poi, del tutto per oltre 40 anni - dal 1405 al 1447 - rabbino Mosè Bonavoglia di Messina che esenti dall'obbligo e tra queste si ricorda · a far eleggere un loro giudice universale, si aprì il cuore del monarca media~te co- · la. famiglia Sala di Trapani. il dienchelele. · spicue donazioni. Nel quadro della separazione razziale di Erano soltanto sottoposti ad alcune tasse Nè subirono imposizioni, per oltre dO­ cui abbiamo detto e dei ridotti distintivi particolari e ciò probabilmente in relaZione dici secoli; nella foggia del vestire. In un segnaletici di cui si sentì bisogno nell'ul­ alle loro migliori condizioni economiche primo tempo usavano portare gli abiti p~e­ timo periodo' della loro permanenza, gli rispetto agli altri cittadini. Le comunit:l scritti dalla legge mosaica per proprio di­ ebrei vissero in Sicilia fino alla loro scac­ ebraiche pagavano le cosiddette gisie. I sin­ scernimento, amando sottolineare in ma­ ciata in tutto · .e per . tutto equiparati di goli erano sottoposti ad una tassazione per niera visibile l'appartenenza a razza diversa, fronte alla legge e dalle leggi protetti come Je nozze, detta joCIIlaria· judeomm. Sborsa­ alla razza che ritengono eletta. Quando tutti gli altri cittadini. Possedevano senza vane 4 tarì. per ogni sposalizio, un tad per fiutarono che la · distinzione non .giovava restrizioni beni ·stabili che acquistavano o ogni ebreo che nasceva e un carlino per più, ma nuoceva al loro tornaconto, · co ~ alienavano a lOEo talento. Numerose scrit­ ogni ebrea. In più erano tenuti a fornire minciarono a prendére gli abiti del luogo. ture di contratti si conservano negli ar­ le bandiere per i castelli e le galee e a · Fu solo nel 1221 che venne einanato un chivi, ma più di ogni ·altro fanno fede in pagare alcune saltuarie imposte di ordine primo dècreto col quale veniva prescritto · proposito le norme esecutive contenute secondario. Pro\''vedevano alla pulizia dei . agli ebrei di riprendere i propri abiti; ma nello stesso bando di espulsione. Piena e castelli, delle fortezze e dei palazzi reali. anch'esso rimase, come si dice, lettera mor­ incondizionata era la libertà di praticare Per farsi un'idea delle condizioni di favore ta. L'obbligo della.'faniosa rotella rossa - il loro culto, santificare le loro feste, ce­ di cui gli ebrei godevano in Sicilia basti .già da secoli generalizzato fuori dell'isola lebrare i loro riti. Secondo le loro usanze tener conto 4i questo fatto. Nel 14" secolo - fu introdotto in Sicilia molto tardi, facevano sacrifici, matrimoni e divorzi. gli ebrei furono espulsi dalla Francia per nel 1366, con I'e_ditto di Federico III: Avevano sinagoghe, oratori privati, luoghi I' editto di Cado VI. Solo quelli di Pro­ ~

27 pròV\'ista di monete e d'argento tentarono di co~trabbandarla. Là · co5a fu scoperta e · sollevò enorme. scalpore. · Non solo -la confisca1 dei beni dei contrabbandjeri' fu deci:et(lta, ma anche. queila delle loro iP~r­ sone; che furono ridotte allo stato di schia- . vi. ·Come al solito, immantinente si mise ·In moto la ·solidarietà dei correligionari e tra altri intervenne'ro il rabbino · Ulia Ni­ mirchi e gli ebrei Sabatirio Sigilmes e Raba .. Attare, della comunità di Siracusa, j quali sostenevano che non di contrabbando si trattava ma di un fine quanto mai nobile: volevano andare a morire a Gerusalemme · ed essere seppelliti nella terra dei . padri.· Si Venne all'accomodamento. Vadano pure in Palestina e ove loro meglio piaccia, ebrei, · complici e favoreggiatori - dice in sostanza la scrittura redatta in proposito il 6 gennaio 1456, sanzionata dal vicerè Lopes Scimmen d'Urrea - ma lascino il denaro in Sicilia. - Si arrivò cosl alla soluzione ch'era di­ riversarono in Sicilia. In tutto, arrivarono chi era in dovere di farlo, e a un certo venuta imperiosa e indilazionabile. In data così a costituire il cospicuo numero di 57 momento disse basta. Tumulti scoppiarono 31 gennaio del 1492 fu promulgato il comunità, che elenchiamo per far vedere a Palermo nel 1339 nei quali rimasero · bando della memorabile generale scacciata come si fossero infiltrati in tutti i più re­ uccisi molti ebrei e fu distrutta gran parte degli ebrei dalla Sicilia. Tre mesi di tempo moti angoli della Sicilia : Palermo, Mes­ dei loro beni. Un vero eccidio successe a furono accorda.!_i perchè tutti prendessero sina, Catania, Siracusa, Girgenti, Trapani, S. Giuliano nel 1392 nel quale vennero il largo: « Di manera che _,. dice il bando Cefalù, Mazzara, Sciacca, Noto, Caltagi­ passati a fil di spada quanti ebrei s'in­ -- passato lo detto tempo a/amo gittdeo rone, Termini, Marsala, Lentini, Castro­ contrassero. Un altro eccidio si registrò maswlo nè fimmina, grande 11è picciolo, giovanni, Naro, Licata, Nicosia, Polizzi, nello stesso anno a Siracusa e più gravi di q11alt1nque eta/i sia non possa stare, nè . Taormina, Piazza, Calascibetta, Randazzo, conseguenze furono evitate dei giorni dopo starà in parte a/erma del/i nostri regni e Mineo, Vizzini, Monte San Giuliano, Sa­ per il preventivo intervento delle àutorità. dominazioni, nè pozza110 tornare a q11elli lemi, Corleone, Augusta, Castronuovo, Ca­ Nel 1413 si sollevò Polizzi, e nel 1455 per stare, nè passare per qitelli, o per al­ stroreale, Milazzo, ·.santa Lucia, Paternò, Taormina con grande spargimento di san­ ama parte di q11elli st1b pena della morte ». Castiglione, Palazzolo, Bivona, Ciminna, gue. Il 15 agosto 1474 fu la volta di Mo­ Anche per i favoreggiatori era prevista la Caccamo, Geraci, Giuliana, Militello, Mo­ dica e tutti gli ebrei, uomini, donne, grandi · stessa pena: «in questa medesima pena dica Adernò, Caltanissetta, · Caltabillotta, e piccoli furono passati per le armi. Sul (morte) ùtcorrano qualsivoglia persona, di San' Marco, Cammarata, Naso, Alcamo, posto accorse il vicerè Lcipes Scimen de qualsivoglia stato e cond.izione siano, che Ragusa, Ragalbuto, Lercara, Piana dei Gre­ Urrea il quale esercitò tremende repressioni. da poi di Jo delio tempo, girtdio o gi11dia ci, Sabuca, Malta, Pantelleria. Messina, Augusta, Sciacca nel 1486, Sira­ di qr•alsivoglia etati ricoglierà, terrà_o t·e­ Che avvenne? Avvenne· in Sicilia quello cusa e Caltagirone l'anno dopo, e ancora cepterà in li det~i regni o dominazioni no­ che immancabilmente, per legge fatale Caltagirone nel 1491 : tutta la Sicilia ri­ stri o in parte alc11na di quelli». L'editto avviene, com'è sempre avvenuto, ovunque bolliva. prescrisse altresì la confisca generale dei s'insedii l'ebreo. Il popolo siciliano alla Ed ecco l'impressionante corrispondenza beni, in modo che gli ebrei partendo non fine divenne stanco dell'invadenza sempre di alcuni episodi di .allora con avvenimenti portarono via altro che il. puro necessario crescente di questa gente,. della preponde­ la cui eco riempie la cronaca dei nostri per il viaggio. Mentre si eseguiva l'espul­ ranza .di cui essa sempre più si accaparrava giorni. Eccoci, cioè, al losco e sensazionale sione due ordinanze furono emanate, meri­ nella vita siciliana, della sempre maggiore scandalo perfettamente simile a quello del­ tevoli di menzione: con Ja prima si com­ oltracotanza con la quale agiva, della boria Ia banda Sacerdoti, Godi e soci. Si sappia, minava la pena di morte per coloro che che metteva sempre più, del comporta­ dunque, che in Sicilia vigeva una legge, con sotterfugi alienassero stabili o occul­ mento che si faceva sempre più provocante. promulgata il primo di giugno 1400, che tassero merci; con la seconda altre seve­ Divenne stanco delle insopportabili usure vietava rigorosamente l'esportazione della · rissime pene erano previste per gli ebrei in alle quali gli ebrei incorreggibilmente era­ valuta. Essa diceva .: «Nessun siciliano o possesso di armi, e ciò in considerazione di no dediti senza che le corruttibili autorità forastiero di qualsiasi nazione fosse pre­ eventuali sollevazioni di cui gli ebrei ~ve- si decidessero a porvi rimedio : al solito, suma di estrarre dalla Sicilia alcuna mo­ \'ano fatta minaccia. · le disposizioni emanate in un dato giorno, · neta, nè oro o argento in massa, ovvero « Vadanu fora di li 11ostri regni e sJ­ si vedevano rientrare il giorno dopo, gra­ in vasi, sotto pena · di perdere la stessa gnurii tutti li judei, masculi e fimmini ». zie a regalie che il sovrano accettava; e moneta, l'oro o l'argento estratto, che si Una nuòva era nacque dopo la grande, ra- · generali indulti delle colpe commesse dagli intende confiscatò ». Chissà da quanto dicale .epurazione, per cui, da allora in poi ebrei ogni tanto venivano fuori a mezzo tempo i trafficanti ebrei eludevano le di­ e per molto tempo, gli anni non soltanto dello stesso espediente. Sempre più stanco sposizioni della legge, ma nel 1455 scop­ si contarono dalla nascita di ·Cristo, ma il popolo siciliano divenne di esser vittima piò il fattaccio che mise in chiaro la delit­ anche dal celebre « discacciamento ». H · in casa sua di trufferie, raggiri, frodi, in­ tuosa attività. Alcuni eòrei di Palermo, 1493 fu il primo « JuoEis PULSIS »: come ganni; ribalderie, malvagità e mille altre Messina, Catania, parte di Termini e Si­ fu scritto su un marmo apposto al Palazzo · scelleratezze di ogni sorta. Era infine stanco racusa e anche di Lentini e Mineo, fecero Senatoriale di Catania ·ricostruito . in quel~ di vedersi poco e male salvaguardato da combutta tra loro e fattosi ciascuno grande l'anno. A. TRIZZINO 28 lE FONTI DEll ANTIGIU-DAISMO ITALIANO FRANCESCO ·GAMBINI ED 11 IL PROBLEMA DELLA CITTADINANZA GIUDAICA 11

Fran~esco Gambirii, astigiano di vivaciSSima razza fiorito tra il precetti. nati sia pure dalla necessità che aveva Mosè di premunire 1759 ed il 1855, ebbe una visione straordinariamente chiara dell'in­ il popolo suo dai contatti coi. Cananei idolatri; ma che second~a· sidia- giudaica in Europa, visione ~cor oggi di perfetta attualità; anche la tendenza all'isolamento già insita nella massa giudea e che poteva essere suggerita allora solo da una dqttrina vastis­ fin ·da qucindo essa viveva accanto agli Egizi, · ma -segregata da sima, da una attività politica intensamente vissuta e daÙa grandezza questi, ed in quella terra di Gessen che il Gambini chiama il primo di un ingegno italianissimo, quali il Gambini ebbe. ghetto apparso nella storia. Egli s-egnale> infatti, che le nazioni eulopee, pur ·rimanendo ognu­ Dopo una magistrale esposizione degli eventi determi~ati attra­ no indipendente, con la lingua e . tutte le caratteristiche t:roprie, verso i" secoli da questo volontario isolamento al quale i giudei avrebbero. potuto intensificare armonicamente kt .loro azione mode· obbedìrono sempr,e, deÌl'odio loro contro i popoli in mezzo ai quali ratriç:e e civilizzatrice nel mondo, se alla loro intesa non si fosse · vivevano e della necessità in cui questi ultimi s'erano" trovati di opposta l'insidia tenace e disgregatrice .del giudaismo, la cono­ premunirsene, escludendo i giudei stessi dalla loro vita statale, il scenza approfondita del quale era indispènsabile per infrenarne GO:mbini "riferisce con autentico stupore l'assurdità degli argomenti severamente l'azione devastatrice e per la salvezza di tutti. invocati dai rivoluzionari francesi per arrivare a concedere la citta­ Vissuto in un periodo storico burrascosissimo, dove gli errori della dinanza agli ebrei, per opera principalmente del Mirabeau e del rivoluzione francese dilagavano, egli fu specialmente colpito .e sor­ Grègoire. preso dal fatto che con tanta leggerezza si fosse ·accordato il diritto I quali, egli dice, «pretesero insomma che la concessione della di possedere e quello della cittadinanza agi~ ~brei, e si allrettò a «.cittadinanza avrebbe guarito i giudei da quegii stessi vizi che dimostrare tutti i danni ed · i pericoli di tali" insensate novità in «essi avevano spiegati ed estesi proprio in qualità dì cittadini, non numerosi discorsi politici ed in due libri, il primo dei. quali, oggi «solo, ma per i quali erano stati appunto esclusi dalla cittadinanza». introvabile, fu pUbblicato nel 1815 . sotto il titolo: che del «Problema membro della Consulta Legislativa in· Piemonte, nella quale si mo­ della cittadinanza giudaica - ~. e con tanto successo da farli intera­ strò· uno dei più. intrepidi difensori del nome italiano, combattendo mente scomparire, mentre della seconda edizione -di quest'ultimo sino all'estremo allinchè il Piemonte fosse unito Ollltalia e non libro; stampata se:1za indicazione di luogo (" propter metum · Olia Francia. . judaeorum ") nel 1857, si trovano appena uno od al massimo due Il collegio . el~ttorale di . Asti lo presentò· Poi fra i candidati ai esemplari. Coi-po Legislativo di Francia, ed eletto due volte membro di esso Non solo, ·ma alla sua morte i giudei imprecarono alla salma dei sostenne a Parigi i diritti e la ·gloria della terra nàtla. Gambini, trattandolo dì " perfido nemico ed infame calunniatore ", Dopo il 1814 n-Gambini-fu nominato I~teridente dì Finanza, ma e cercarono coi loro accoliti in ogni modo di cancellare anche la dimessosi per. la parte avuta da suo nipote· Luigi nella rivoluzione memoria degli scritti dì lui che li riguardavano. del '21, si consacrò poi definitivamente agli studi politici, . filosofici A tale proposito, ed a vergogna dei giudaizzanti, vale anzi- la e storici in minima ·parte pubblicati, niancando tuttora un'edizione pena di segnalare ·un fatto che ho potuto individuare e che è facil­ . dei manoscritti, i quali furono restituiti da Cesare Balbo, suo grande· . mente controllabile presso la Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma. amico, agli eredi, dopo la m_orte del Gambini. l dati biografici relativi al :Gambini erano stati raccolti principal­ Ritornando al «Problema della cittadinanza giudaica in Europa~. mente nelle « Notizie sugli scrittori astigiani - ~' che un dotto medico il Gambini considerò in tale opera prima d'ogni citra cosa l'origine di ·Asti, il Dott. de Rolandìs, c:tVeva raccolto diligentemente e pub­ e la base della particolarità presentat6: dalla massa del popolo giu­ blic~o nel 1839. in tale libro, l'autore riferiva integralmente quanto . deo, che « esistendo in· mezzo ad. .un altro; non vi si confonde n è il Broflerio aveva esposto riguardo agli scritti del Gambini sul «vi si identifièa ·mai. E poichè esso è il solo-popelo del mondo il problema ebraico. «quale si trovi in simile circostanza, ed è di istituzione ·teocratica, Nel 1912, le «Notizie> del de Rolandis vennero ripubblicale per « tuttò il ·segreto doyeva risiedere nei suoi libri religiosi~ .. le nozze di due giudei, che si chiamavano Henriette · Artom ed Il Gambini confe·rmava cosl in proposito l'opinione del Chiarini, Angelo Sullam; e dedicate ai medesimi, a cura di tre professori e dì tutti i dotti italiani che lo avevano preceduto, andando però evidentemente ebraizzati, i quali a settantatrè anni di distanza dalla pitt oltre, . in quanto' non limitava, come aveva fatto il Chiarini, prima edizione non solo non credettero di aggiungervi nessuno al soio T~lmud · l'ispirazione degli atteggiamenti giudaici, ma la scrittore astigiano in più ma « tolsero dì peso al capitolo "Gambini " faceva· discendere storicamente dal mosC:rismo~ con una documenta- tutto quanto si riferiva agli scritti antigiudaici ~ del Gambini stesso, zione- notevole. . . - · · certo per non offendere le sensibilissime suscettibilità degli sposi Egli diceva, in ·sostanza, èhe l'attitudine · all'isolamento propria -giudei. .. del .popolo giudeo aveva la: sua origine negli" inesorabili precetti Alla gloria dei quali la trista triade professorale sacrificava o mosaici di. odio . e . di sterminio v~rsci tutti i popoli non giudei, tentava servilmente di sacrificare il ricordo dell'opera del Gambini. MARIO DE' BAGNI Razzisrrw di Ca

genda Basta questo a rendere>elo, prezi.Psis­ valc.i:xre e a maneggiare le armi,. ri;la anche ·simo come testimonio della nostra antica a sopportai-e senza danno· il caldo e il fred­ origine: chè non si può immaginare nascita . ao, a traversare a nuoto la corrente d'un più pura di questo tuscolano asciutto e ner­ .' fiume rapido e infido>. Sappiamo peraltro voso dal pelo rosso e · dagli occhi persi - :dallo stesso Catone com'egli si fosse messo non sono questi j primi segni nei quali oggi 'a scrivere in lettere assai grandi e nitide la vogliamo riconoscere l'indo-europea?·- al­ storia dei primi romani acciò il piccolo .Mar­ levato neUa campagna sabina cui fluisce co fin da bambino imparasse a conoscere nel sangue la pili schietta linkx romana. Agli la· virtù dei maggiqri. E, non meno sollecito occhi del campagnolo, cui già dall'infanzia della sanità fisica, aveva compo.sto un trat­ la terra d'origine. aveva impresso nel volto tato . di medicina, giovandosi dell'antica i segni delle sue pliche e delle sue rughe, esperienza dei suoi. vecchi, coi precetti del · Roma doveva apparire la città che staya si­ quale manteneva i s'ani :.e curava· gl'infermi· curamente trasformando il legno e l'argilla di casa. delle case nel'" marmo dei monumenti, in­ tenta si all'espansione dominatrice, ma tut~ . Plinio ci ha con­ · • (; n a l' d a t i ta raccolta al riparo della sua cinta di mura. servato un ben si­ E -nessuno avrebbe dovuta dfstrarla o fer­ dai nwdit·i ... ·· gnificativo frammen­ marla in quest'opera: non quella c raffinata to di quest'opera sin- . e avventizia cultura transmarina », come poi golarissima. « T'inse. la chiamò Cicerone, che propiio allora, qua­ segnerò un giorno· a conoscere i Greci, le tabe lentissima, · stava . pehetrando nel figlio mio, e quello ch'io ho ·saputo in Lazio; non la promiscuità pericolosa delle Atene di loro; e come sia utile av.er co divinità indigeti colle forestiere, cui · troppo_ · noscenza delle loro lettere, m:a . guardarsi Roma aveva ceduto; non le pause compia" dall'imparàrle appieno. Ti darò ben le pro­ centi in quella severità di costumi e in quel ~ ve ch'essi altro non sono che bricconi incon-· l'orgoglio di. discendenza che avevano sem­ ][n Roma che sta faticosamente conqui­ tenibili, e tienti ·a mente intanto quel che pre formato la sanità sociale del' popolq ro­ , ti dico, come una profezi.a : quando costoro stando insieme la supremazia sulle pop:lla­ mano. zioni italiche e l'impero nel Mediterraneo; ci avranno imposto ·la loro scienza tutto di fra i tumulti di guerra, gl'inni · di trionfo, il noi andrà alla malora, per opera special­ tripudio delle feste sacre, mentre una molti­ .mente ·dei medici i quali hanno giurato di ammazzarci tutti, noi, ch'essi chiamano ·bar­ tudine di gente forestiera sbarca e traffica ·per la città ave comincia la babilonia delle bari e di~prezzano Opici. Guardati dci:i me~ lingue, e l'idioma latino già mescolato al­ àici, figlio mio:.. l'etrusco, all'umbro e all'asco, si lascia ag- · Giunse a pretendere dagli schiavi che :gredire dal greco e dal celtico, dall'alba­ soltanto in casa· colle serve soddisfacessero nese, dall'egiziano, dall'illirico e dal feni­ le voglie d'amore, nè mai ardissero accop­ cio, una voce si leva a ricordare ai romani piarsi con donna d'altra famiglia. l'antica origine, richiamandoli a quella in­ E non è a credere che tanta perseverante tegrità di costumi e di fede che fu la ·gloria industria egli mettesse a profitto della pro­ dei maggiori, la fortuna della città ·di Re­ pria discendenza soltanto, chè ogni suo ge­ molo. «Romani, conservate intatta la vostra ··.sto e cura furono diretti al bene dello Stato. La pratica domestica gli serviva da esem~ nascita, pura la vostra lingua, integro il cul­ Maschera teatrale ellenica. to nei vostri dei antichi. Non vi lasciate con­ pio .e stimolo, per divenir più accorto censi- taminare dai barbari, nè la vostra civiltà Considerata sotto ceda alla loro barbarie. Non . vi mescolate · l'n <>J'~o;:lioso questo aspetto, la fi­ con gente spuria e diversa e mantenetevi c·o n st•t'\ a f o t·•· gura di Catone per­ sempre puri e fedeli al bene della repub­ de i caratteri · di blica·». ·arido conservatori­ Poichè siamo certi non essere in tutta le; smo avare e cieco che le . si sogliano storia di Roma temperamento più spiccata­ attribuire per acquistare quelli che più mente intransigente e conservatore di M. si confanno ad una natura fortemente orgo­ Porcia Prisco Catone - tanto che si può gliosa e gelosa della supremazia· della· pro­ parlare di lui come dell'unico genuino e pria razza; e meglio di lei si giudicherebbe quasi naturale razzista, con le attenuanti e ave si riflettesse che se a costituire l'impe­ variazioni di signi ficato che vanno accor­ ro poteva bastare un solo Scipione o un date a questa parola ave si discorra dei solo Cesare, a conservarlo perennemente nostri antichi tempi - Ci sembra necessario accorrevano innumere'(oli Catoni. nel giudicarlo porglisi di fronte senza pre­ Catone è uno di quegli uomini che, pur giudizio nè passione che possano nascere sentendosi strettamente legati ai richiami dal fatto di essere, e noi e lui cosi lontani, del passato, non heumo discendenza,. anzi, appartenenti a una stirpe comune. ne iniziano. E obbedendo a unà specie di Un uomo tanto ricco di pregi e tanto ca­ legge interna, tutti si -dedicano a una ·seve­ rico di difetti, ferigno e irruente nei suoi rissima pratica morale intesa a costruire la impulsi, ma nello stesso tempo accorto in àllegoria di se stessi. Perchè l'insegnamen• modo da meritare l'appellativo di "catum ", to passi incorrotto e incorruttibile dai figli parola il cui significato taglia a mezzo tra m nepoti essi provvederanno da soli alla l'astuto e il saggio, è forse l'unica figura viva educazione della prole, evitando il contagio che ci resta in tempi pienamente storici per dei maestri e specialmente dei maestri d 'al­ giudicare con una certa veridicità gli Orazi tra nazione o d'altra razza. Plutarco scrive 1 e gli ·scevola, i Fabrizi e i Camilli: quegli che Catone « volle egli stesso insegnare antichi eroi che il fiero carattere di Catone lettere, leggi, ginnastica al figlio appren" sta pronto a trattenere sul ciglio della leg- dendogli non solo a lanciare il dardo, a ca- Statuetta elleno-egizia. 30 tone Maggiore

gliere-e solerte guardiano del bene pubbli­ no d1,e trascenda quello della storia degli ::ò. Ciò che fece per la purez~a intellettuale uomini. Quando la natura volle· dar la mi­ di suo figliò estese a tutta la gioventù ro­ sura della. sua potenza nel conciliare 1 con­ mçma quando si scagliò contro i· magfstrati trasti, fece nascere Augusto. Ma gli pose ac­ che tolleravano Carneade accademico, Dio­ canto Agrippa e Tiberio da un lato, Virgilio, gene . stoico e Critolao peripatetico inse­ Orazio, Mecenate dall'altro. gnassero ai giovani - accorrenti a vero Un uomo che tanto radicato nel suo in­ dire numerosissimi alle lezioni di quei mae­ timo aveva il sentimento delle origini non stri greci - le dottrine del loro paese le poteva disgiungere dalla santità della quali, a giudizio di · Caton~. per amore di < stirps :. quella della < tellus ~. massime rinoman.Za e dt gloria, distoglievano i gio­ quando pronunciando questi due nomi egli vani dall'esercizio · delle armi e dall'osser­ significava insieme tronco e radice, albero vanza delle leggi dove riposavano la po­ e rami, nascita e discendenza, spirito e ma­ tenza e la fortuna del popolo romanò. E teria. Coltivando il •campicello che i suoi prevocò il senato consulto che sbandiva da ·vecchi gli avevano lasciato, Catone poneva Roma tutti i filosofi. Una guerra, oggi direm­ come tutelari delle sue fatiche d'agricoltore mo, al cosmopolitismo culturale, indizio in le divinità italiche il cui nome evocato sen­ Scipione l'Africano ogni età di decadenza e rilassatezza dei tiva il puro timbro latino, senza barbare con- (bronzo del Museo di Napoli). costumi, cui erosi pericolosamente abban­ donato Scipione maggiore, fino a dover sa­ ::;rificare all'esilio la sua potenza.

E' singolare che l l ""'a~:.,:- i u i due più luminosi (•un ~ J•u I· t·I'UP astri di guerra e d'impero che Ro­ ma abbia avuto si siano trovçxti di ·fronte, nemici inconcilia- bili, due Catoni. 11 doppio duello tra l'Africano e il Censorio e tra il Dittatore e l'Uticense diventa più che una lotta politi­ ca, un antagonismo di culture e di civiltà: la romanità rude e tradizionalista che tenta salv.are il salvabile contro l'ellenismo raffi­ nato e · illuminista. Se le nostre preferenze inclinano al genio dell'eroe, la nostra ragio­ ne è portata ad apprezzare l'opera del sag­ gio.· E se dobbiamo rammaricarci della scis­ sione di due nature che, 'unite, avrebbero forse rappresentato la perfezione del < civis romanus ~. avvertiamo subito che la coesi­ stenza Catone-Scipione c( sembra; dal pun- . lo di vista storico, mostruosa e impossibile, Attilio Begolo parte per Ccrtagine (quadrO di C. Maccari, Roma, Palazzo Madama) . come altrettanto ideale ci appare in un pia- sonanze. Cerere: ma non J'equigena Cerere, Cartagine, la città semita, coeva di Roma la greca madre del vocale e fatidico ca­ ariana. Roma e Cartagine sono due antino­ vallo Ariane, sforzata e premuta da Posi­ mie irreconciliabili, come irreconciliabili so­ dane, sibbene la Cerere siciliana, figlia di no gli Scipioni ed i Barca, irreconciliabili Cielo .e di Vesta, sorella di Saturno, sposa la Mater Matuta, l'< alba aurora matutina >, di Sicano, madre del grano. E Vesta castis­ e l'atro Baal, divoratore di fanciulli. C'è un sima, semprevergine e sempreardente, co­ punto nel quale i due fieri avversari: l'elle­ ronata di fanciulle, e Carmenta e Anna Pe­ nista spregiudicato e l'italico tenace s'in­ renna e Giano eterno, custode del mondo, contrano e si comprendono; ed è nella guer­ primo italico iddio; Giano Quirino, inizia­ ra. giurata senza sc=po al fenicio semita tore dÉ:ll'a:mo. Odio di razza, che è quanto dire odio 'di Grato alla sua ter­ sangue. Tutta la vita di Catone fu dominala l m p l ;u·ahi l t• ra saturnia, Cato­ da questo sentimento, dal giorno che com­ odiu di l':u:za ne volle onoraria battè, qua3i fanciullo, contro Annibale al ·colla mano e col Trasimeno, al giorno che vide, vecchio òt• senno, da soldato, tantenne, le vele di Scipione distaccarsi dal lido tirreno spinte dal suo potente « delenda da contadino, da scrittore. Per lei, gio­ Carthago». Cartagine agenòrea debellata da vinetto combattè contro il Punico atroce, contro 'Annibale semita; per lei, deposta la Roma mavorzia. ·Se le città greche conqui­ state ebbero la sua generosità ed egli volle spada, diè di piglio alla vanga e strinse la conservare tanto splendore alla civiltà del stiva, per lei, impugnato lo stilo, scrisse le mondo, contro la città punica fu implaca­ « Origines ~. il « De re rustica :1>, !'« Ad Mar­ bile. Non ebbe pace finchè non ne vide la cum filium ~ e difese i giusti cittadini ed distruzione certa. E fu proprio quella sua accusò gl'ingiusti, geloso custode d'ogni pu­ esclamazione, quella breve formula del suo rezza di tradizione che ricordasse la ge­ odio verso ur. popolo d'altra origine e d 'altro nuinità della stirpe. sangue, che, riassumendone il fiero spirito Ma. dove la fierezza romana di Catone romano, lo ha conservato alla storia. confina veramente con l'intransigenza del Statuetta ellenica, del lli sec. ·avanti Cristo. razzista è nel suo odio implacabile verso ROBERTO BARTOLOZZI

31 azz1smo• britll

§e c'è nazione sempre facile e pronta a ­ ha perdurato anche quando la situazione Venendo ad autori recenti stralceremo far predica di morale alle altre nazioni per di predominio accennata -è ·venuta a decli­ da due libri di Anchea Siegfried, « L'À.ngle• quel -che è ingiusto o, per meglio dire, per nare per il sorgere e l'affermarsi di altre terre d'aujourd'hui, son évolution· économi­ quel che ad essa appare ingiusto, questa Nazioni concorrenti nell'agone internazio­ que et politique » e « La crise britannique nazione è proprio Ici Gran Bretagna. Se c'è nale au XX siècle », alcuni punti che valgono nazione che non veda e che non voglia ve­ megJio a tratteggiarci il sentimento di su­ dere i. propri difetti e stimi. a priori giusto, L'inglese si ritiene etnicamen­ periorità di razza di questo popolo. senza riserva alcuna, tutto ciò che è ope­ te superiore a tutti gU altri · «L'Inghilterra ha goduto per tutto il tem­ rato da essa,_questa nazione è ugualmente popoli europei · po che coincide con il periodo vittorioso, la Gran Bretagna. di uno stato di grande prosperi!~ e . potenza; Non ci meraviglieremo se, data la pre­ Eliseo Reclus nel suo trattato di geografia un orgoglio immenso ne è risultato. Stanley messa che abbiamo fatto, capitando questo universale, scritto tanti anni fa, par~andoci Ievons scriveva nei - suoi libri: « Le cinque articolo sqJ:to gli occhi di qualche inglese, dell'inglese riporta dei tratti caratterisiici co­ parti del mondo sono volontariamente no­ potrà essere giudicato di cattivo gusto. Ma la me questi: « Vindipemdenza di cui egli va stre· tributarie ... ». Carlo -Dilke scriveva verso storia è' la storia e i fatti sono fatti: in base tanto orgoglioso, assai sovente non è che · il 1867: «Io ho trovato che in tutto il mondo alla storia ed ai fatti noi non esitiamo a - una assoluta mancanza di simpatia verso si parla inglese ... l'idea che mi ha servito dire che il razzismo britannico rappresenta gli altri: anche in faccia ad un estranee di compàgna e di guida _nei miei viaggi l'ala estrema, l'ala più accentuata del raz­ egli piglia sovente l'attitudine di un nemico. è la convinzione della grandezza della no­ zismo. All'estero ove egli si presenta come pa­ stra razza». n razzismo britannico è aprioristico ed in­ drone silenzioso e severo, come avido mer­ « L'inglese è vissuto e vive in ·una con- tegrale. Il razzismo è sorto in vari Paesi cante o spietato creditore, ovvero sempli­ . vin:Ì:ione di sicurezza regale. A causa della come reazione di fronte all'invadenza di ele­ cemente come curioso, viaggiando per- cosl abitudine ereditaria del potere- congiunto menti etnici stranieri. Dalla Gran Bretagna dire in un:atmosfera di freddezza è_di sde­ alla ricchezza, egli ha finito per contrarre invece è stato posto a priori come base di gno, l'inglese non è amato: .è rispettato, un modo d'essere aristocratico, - curiosa­ tutta la sua politica nei rapporti con gli talvolta anche ammirato, ma non -di rado mente «imbevuto di diritto divino etnico», stranieri e ciò per il concetto di as·soluta avviene che _ispiri sentimenti d'odio. Egli che ha continuato ad accentuarsi anche superiorità etnica che l'inglese ha di se lo sa e non se dà. pensiero. «L'isolano è quando la supremazia britannica comin­ stesso in confronto di tutti gli altri uomini un'isola a sua volta ... ». Questa ultima ciava ad ·essere· contestata ... ». che abitano il globo terrestre, siano essi espressione, derivata da un libro dì Emer­ «La mancanza di frugalità è divenuta di- . bianchi o di colore. Questo esclusivismo son, « English Traits », è veramente pittorica! stintiva del carattere inglese. L'Inghilterra . razzista ha ragioni, diremo, istintive proprie Nel popolarissimo libro «Razze Uma­ -del XIX secolo ha creato una - concezione del carattere inglese e ragioni storiche, que­ ne» dì Figuier troviamo, riportata dai Cla­ di vita originale e attraente, una filosofia ste ultime in relazione con la· situazione di ve!, la seguente descrizione, più particolar­ moderna del ·conforto e del rilasciamento~ incontestato predominio politico ed economi­ mente indirizzata all'alt(l - classe inglese: una disciplina veramente ultra'modema dei co esercitato per molto tempo dalla Gran Bre­ « Questi uomini di ferro ... si credono di una piaceri e delle distrazioni. L'inglese - vor­ tagna dopo il Congresso di Vienna. Si è altra specie rispetto al rimanente dell'uma­ rebbe il risulkt!o senza lo sforzo e consi­ cosi radicata nel popolo inglese una co­ nità; essi passano attraverso le popolazioni dera come sleale la concorrenza che gli scienza di superiorità razizale, coscienza che :;:enza subime il contatto... ». altri popoli gli fanno sul mercato conten- . •. · ... OHI CO

!andasi di . salari ben più modesti e lavo­ rand<;> ·n doppio. L ~ inglese continua a "vivere . in uno stato di ottimismo beato, fatto di pat~iottismo e di torpore che · trae la sua origine dalla confidenza imperturbabile che egli ha nel proprio Paese .e « nella potenza innata della sua razza ... >. · « Anche di fronte alla crisi, derivante. dal­ le perdita della supremazia commerc1ale eà economica, la· massa del popolo inglese ri­ mane imperturbabile. La classe media con­ tinua a · vivere sulla base di due ò tre no­ zioni relative alla «superiorità britannica> che non si disèutono. I suoi manuali, i suoi giornali gli insegnano che ha sempre ra­ gione ... ». « L'insularità inveterata di codesta popo­ lazione costituisce per essa una grande sod­ 'disfazione: il suo orgoglio, consolidato da t. tico del ·mondo, con uno sviluppo demogra­ La coscienza popolare, più ancora che una Ed in altro punto la situazione è ancora fico più che modesto, è stato ed è uno dei Australia ai bianchi, ha finito per concepire meglio . precisata dal Mondaini con queste più decisi contro l'immigrazione. In ciò han­ giusto, dal suo punto di vista egoistico, il pittoresche righe: « La ripugnanza aristocra. no avuto leva due iattori: la politica egoi­ concetto di un'Australia riservata agli Au­ tica di' razza del dominatore inglese per gli stica e protezionista della popolazione mi­ straliani. Così un continente capace di con­ abitanti dell'India, coi quali è evitata ogni rante a sostenere gli alti salari che pote­ tenere circa 100 milioni di abitanti è riser­ ·.relazione sociale, per quanto corrisposta a vano essere diminuiti per effetto della con­ vato di fatto a poco . più di sei milioni di misura di carbone dal disprezzo per esso correnza della ·mano d'opera straniera im­ abitanti! delle alte caste indiane, mette le popola­ migrata e il sentimento di razza. . · Gli indiani dell'Asia, come è ben noto, zioni indigene di fronte all'elemento inglese Questo . sentimento è ·. stato spinto all'in­ appartengono, malgrado le infiltrazioni di in una condizione di inferiorità sociale, che . verosimile verso i nativi che sono· stati qua­ altre razze, per la massima parte al grande sembra la espressione tangibile nella vita si completamente distrutti e ài è dimostrato gruppo degli indo-europei, e, se vogliamo quotidiana della inferiorità politica e acui- 33 . Madre iniiiqena .. cteu·iSoJa eli l\'lQ:llll:oto (Nuovlil Ebridi), ove si ·pratica - come dimostra la fotografia - la deformazione del cranio.

l~el 1737 la trattd fu laaciata-libera a tutti contro l'indigeno, sono gli indiani d' Àme• gli inglesi. Nel 1771 la sòla Liverp<)ol aveva rica e gli qborigeni australasiani. in mare, 105 bastimenti negrieri. TuUi si· Sappicmio oggi come vivono gli Indiani' occupavano della tratta; mercanti, armatori, nel Canadà e in .quella che fu la vecchia · capitani marittimi, banchieri, gentiluomini, colonia inglese d'America, ·gli Stati . Uniti; trovandovi ·larga fonte di lucro, tanto che essi vivono relegati in lontani distretti, n'elle una volta nel Parlamento inglese si affer­ cosiddette riserve, ridotti spaventevolmente mò che la tratta era una faccenda « deci­ di n;.•mero dall'opera degli uomini. blailchi, samente nazionale] >. dolle malattie e dall'alcool. _ L'abolizione della tratta venne votata so­ Nell'Australasia sono rimasti poco più di lo · nel 1777 e · cominciò ad ·applicarsi nel 150 mila ·negroidi, refrattari alla civiltà, re­ 1812, ma l'abolizione di questo infame com• :;piìrti- nell'interno e «distrutti nei modi più mercio non portò con sè l'abolizione della · infami >, come dice il Mondaini. Sono estinti schiavitù, largamente diffusa nelle colonie pressochè completamente gli aborigeni in . inglesi, su cui cinzi era basato tutto il si­ Tasmania e in Victoria. stema lavorativo. Nonostante il movimento per l'abolizione della schiavitù, il gqverno Jl .razzis01o verso gli is.raeliti inglese rimase per lungo tempo tituban_te. Nell'agosto 1834 prese una soluzione inter­ Per essere completi dovremmo ,ancÌle par­ media, trasformando la schiavitù in una lare del modo di comportarsi dell'Inghilter­ specie di semi-servaggio temporaneo: gli ra verso · gli israeliti, che sono.- ben inteso, schiavi erano trasformati in « apprenticed di razza ben diversa· dagli anglo-sassoni i labourers », costretti a lavorare per qualche quali appartengono al grande gruppo inder anno presso gli antichi padroni e a _pro­ europeo. fitto di questi. Solo nel 1840 si cominciò a ·Quanti sono gli israeliti ammessi nei pul> poter dire che realmente nelle colonie in­ blici impieghi e nell'esercito della metr.cr glesi era stata realizzata l'emancipazione. poli e delle colonie, ciòè in quelle funzioni Che cosa è rimasto dei discendenti di che presentano una missione delicata e cor~ questa tratta dopo l'abolizione della schia­ feriscono un particolare decoro a chi le as­ sce cosl la coscienza di questa e l'irrita­ vitù? In un precedente articolo sul razzismo sume? La risposta è molto semplice: la ,Gran­ zione· degli animi. .. L'amministrazione bri­ nord americano abbiamo messo in eviden­ Bretagna non è razzista, almeno così si eli­ tannica fatta dall'alto delle stazioni clima­ za quale sia la situazione dei negri in una chiara, ma non ammette gli ebrei nè nei prin­ tiche da funzionari che vivono alle Indie vecchia colonia inglese, negli Stati _Uniti cipali impieghi, nè nell'ufficiali là. .. Chiede ~ e come semplici .. uccelli di passaggio" senza d'America. ad un anglo-sassone se l'israelita sia ir~ contatto nè morale nè materiale con gli In­ Analoghe considerazioni verso i negri glese, egli vi risponderà semplicemente e diani..., non può bastare alle aspirazioni valgono per le colonie rimaste all'Inghil­ -tranquillamente che non è inglese, ma morali di un popolo d'oltre 300 milioni di terra. La mentalità anglo-sassone è rimasta israelita. Con la stessa flemma però l'in­ uomini!... > sempre la stessa. glese dichiarerà di essere anti-razzista! Quel che abbiamo detto finora riguarda Qual'è il sentimento degli in· .. i discendenti degli antichi schiavi. Vedia­ A. I. glesi verso i ueg.ri? mo ora qual'è il sentimento· degli inglesi L'Inghilterra è la nazione che nel secolo verso gli indigeni delle varie terre del con­ tinente africario soggetto alla dominazion2 XVIII ha avuto su tutte le altre il primato britannica. Qui la risposta viene più facile, e quasi il monopolio per la tratta degli schiavi Simile commercio fu iniziato nel perchè dagli articoli anche scritti in questi ultimi tempi e dal confronto fra i vari si­ 1562 d~ sir John Hawkins e poi seguito stemi di colonizzazione, ben nota è già la da molti altri. Il lucro conseguito induceva situazione. Due sistemi sono agli anti- . la Vergine Regina a concedere patenti per la tratta; ad una compagnia di cui la Co­ podi: quello francese che accorda piena rona divenne la- principale interessata. Per eguaglianza tra i bianchi e i neri e ·più di mezzo secolo la tratta inglese si li­ quello inglese che stabilisce una ·netta mitò ai possessi coloniali delle altre na­ profonda separazione fra i due ele­ zioni, vincendo col contrabbando l'esclusi­ menti. La Gran Bretagna si limita a do­ vismo di queste, ma, quando l'Inghilterra minare: l'indigeno è mezzo di lavoro e di incominciò ad avere colonie, la tratta degli sfruttamento, -l'indigeno, dal punto di vista schiavi si intensificò e l'Inghilterra ottenne della sua vita spirituale e del suo benes­ ben presto il primato su tutte le altre Na­ sere non esiste all'occhio dell'inglese. In zioni. Scrive il Mondaini: « Corona e Par­ nessun ambiente esotico ·come in que~lo lamento si pronunciavano ripetutamente per dominato dagli inglesi 1:opera dei missio- , essa, la incoraggiavano e la favorivano in nari cattolici riesce più provvida, appunto· tutti i modi, raccomandando ai governatori per la mancanza di premura da parte dei coloniali gli affari della Compagnia R!3ale ciominanti verso le popolazioni indigene. Africana di essa incaricata.. . >. L'Inglese domina, bisogna riconoscerlo, an­ «Nel giugno 1712 la Regina Anna si van­ che con un pugno di uomini bianchi su tava in un suo discorso al Parlamento di vaste estensioni e ciò per la sua energia e per il suo coraggio; è severissimo nello essere riuscita ad assicurare agli inglesi 11..1 nuovo mercato di schiavi nell'Africa Spa­ esigere l'obbedienza, inesorabile nelle re­ pressioni: l'inglese non opprime !'inàigeno, ~nola . Si trattava· del famoso « trattato di asiento > stipulato poi ad Utrecht nel 1713, lascia ad esso la piena libertà delle sue pel quale convenivasi che Sua Maestà Bri­ costumanze, ma, per contrapposto, l'inglese tannica s'incaricasse, per mezzo di per­ nulla dà all'indigeno considerandolo quasi sone da essa nominate, di trasportare alle una « res nullius >. · Indie Occidentali d'America, appartenenti a Sua Maestà Cattolica, nello spazio di 30 La distruzione delle .r1azze anni, 144.000 negri ... avverse « Così l'Inghilterra otteneva n· monopolio Arriviamo all'ultima pagina del trattamen­ di tale traffico per tutta l'America Spagnola, to degli anglo-sassoni verso gli uomini di aggiungendolo a quello che già si era ri­ colore, al punto· estremo il quale; può rias­ servato per l'America Inglese. Delle azioni sumersi in poche parole: sbarazzarsi delle allorci emesse per l'ampliato commercio una razze inassimilabili! Indubbiamente gli in­ metà fu messa a disposizione dei sudditi glesi non sono stati i soli in tale impresa, Inglesi, un quarto ne acquistò Filippo V ma sono stati i principali protagonisti. Dolo­ di Spagna, un altro quarto se ne riserbò la rosi protagonisti di questa distruzione da Reqina Anna ... >. parte dell'uomo bianco, dell'anglo-sassone .· Indigeno australiano. 34 alla Cecoslovacchia Quello che all' Un gheri u. fu tolto e quello che le rimase. in seguito al Trattato del Trianon.

all'Austri a

fl ME

alla Serbia

JLa storia di una nazione è e sarà sempre legata alla vita L'ered~tà dell'impero romano d'Oriente era passata ad una della razza che costituiscè il sustrato biologico della nazione comunità di civiltà greco-slava orientale. Serrati tra i Russi e stessa. Evoluzione e decadenza di una nazione esistono soltanto gli Slavi dei Balcani, dei popoli asiatici unno-turchi presenta­ quando realmente si accompagnano a una evoluzione o a una vano, là dove si era esteso il mondo sarmato-scita, una civiltà decadenza della razza. Tutto il resto non ha importanza; una nomade. Tra questi tre territori la frontiera non era costante. nazione può essere per ragioni politiche smembrata, ridotta alla Durante il IX secolo i due grandi gruppi romano-germanico miseria, cancellata dalla carta geògrafìca, ma se alla d'Occidente e greco-slavo d'Oriente, sono in contatto e in vici- è una razza forte e vitale, il giorno della rinascita non n'illllt'm" nanza immediata sulla linea del Medio Danubio, ma l'arrivo mancare. i Ungheresi li separa e caccia tra loTo come un cuneo. La storia dell'Ungheria deve servire di monito a ch~K/t~;tì~La teoria panslavista, secondo la quale la conquista unghe­ per convincerlo oome soltanto dalla difesa e dal po> ~~Jl~g]ti!_J~ rese avrebbe infranto l'unità slava, rappresenta una ipotesi erro- della razza potrà dipendere la sorte della nazione. nea, poichè i popoli slavi, appartenenti a civiltà differenti, ancora che la forza di una nazione risieda in qualche cosa non hanno mai costituito una simile unità. Gli Ungheresi ru,p· essenzialmente diver: pero l'equilibrio delle so dalla realtà con- forze nellEuropa cen- creta della razza, se- trale, ponendosi tra gue il sogno di un'om- i due gruppi Cristiani bra. Quello che vale d'Oriente e di Occi- per la nazione, vale dente che si erano anche per ·la cui- incontrati sulla linea tura e la civiltà, che del Danubio, e se- sono sempre soltanto parandoli dall'avan- espressioni di razza. guardia dei popoli ~ noto - ha scrit· dell'Asia, in marcia to il Biilint - come v e r so l'occidente, l'Europa medievale si avanguardia formata ripartisse in tre sfere dai Petscieneghi ne- territoriali di cui eia- mxci degli Unghe- scuna costituiva in un resi. Fu così al pun- certo senso una unità. to d'incontro di tre Sul territorio dell'im- mondi, di tre civil- pero romano d'Occi- tà opposte e ostili dente si era formata le une alle altre, che una comunità roma- prese stanza la nazio- no-germanica. ne ungherese.

35 La corona di Santo Stefano. ricca letteratura ed', una storia politica indipendenti~, piena 'di imprese gloriose. Hanno saputo conservarsi per dieci secoli, con i due popoli viventi alle frontiere settentrionale e meri~ dionale, i Polacchi ancora pagani e i Croati già cristiani; un!i specie di muraglia vivente tra le sfere di civiltà comunicanti non soltanto contro popoli di origine diversà, come gli Slavi e i Tedeschi, ma anche contro le 'nazioni vicine, alle quali erano legati da .vincoli di parentela. Hanno dovuto sottostare al giogo dei turchi per centocinquant'anni, non ne han~o però subìto l'influenza, e ·sono rimasti sempre Magiari. Eppure · sono essi che hanno dovuto sopportare n peso delle guerre, giacchè àbi• tano l'aperta campagna senza un luogo di rifugio possibile, senza avere delle mura per difendersi come gli abitanti_ delle città della Germania ». Gli studi di noti antropologi hanno ormai dimostrato scien­ tificamente come i caratteri razziali degli Ungheresi si siano conservati tali, malgrado le vicende tumultuose della loro storia. Recentemente Luigi Bartucz direttore dell'Istituto Antropolo­ gico e del Museo Etnografico di Budapest ha scritto: « La com­ parsa dei conquistatqri Magiari e dei popoli parenti, che li accompagnarono o li seguirono, ha avuto per effetto di dare ancor maggior diffusione alla moltiplicazione, incominciata all'epoca unno-avara, di tipi particolari ungheresi; di spargerli per tutto .il territorio del paese e di fissarli più completamente ancora. Questo spiega come nè la perdita di sangue · durante le spedizioni lontane nè le successive invasioni tatare, abbiano modi.ficato sensibilmente la composizione antropologica del po­ polo ungherese, e coloro che pretendono che gli elementi pri­ Un. soldato di Hunyadi. eroe magiaro. afferrato un turco, si getta mitivi di questo popolo si siano persi da: tempo, emettono delle con lui nel fossato della fortezza di Belgrado, nel 1456. scdvando la asserzioni erronee,e contrarie di dati dell'antropologia. Ponen­ fortezza e. co11 essa. l'Europa ·danubiana (quadro di A. Wagner) dosi dal punto di' vista antropologico, si può anzi affermare In seguito là sua situazione non cambiò m'ai profondamente che la conquista razziale del paese - se si intende con questa anche quando i Turchi Osmanli raccolsero l'eredità di Bisanzio, l'immigrazione e l'espansione in Ungheria di tipi presentanti i e quando il centro di gravità della civiltà greco-slava si spostò caratteri razziali magiari - assunse proporzioni molto più con­ verso nord con l'accrescimento della potenza russa, satura di siderevoli e durò molto di più della conquista di cui parla elementi tartari. la storia. Sotto questo punto di vista la stessa ocèupazione turca Vivendo così sulla frontiera che separa il mondo occidentale non significa affatto la sparizione dei tipi precedenti. da quello orientale; nel presente come nel passato, la nazione ungherese ha mantenuto durante mille anni la sua perfetta indi­ vidualità. Cosa imP,orta se i t.atari venuti dall'Asia hanno nel 1241 occupato ed invaso il paese intero, e se nel 1541 fa stessa città di Buda è caduta nelle mani dei Turchi, quando la nazione un­ gherese, che avevà sguainata ·]a spada e aveva fatto del suo corpo barriera all'Europa tremante, è risorta sempre più vitale che mai? ·· · Davanti a quegli immani cataclismi che furono per l'Unghe­ ria l'invasione Tatara e quella Turca, la nazione non sarebbe mai risorta se la razza magiara non fosse· sempre· rimasta uguale a se stessa. Tutto questo è perfettamente noto agli studiosi ed è interessante riportare quanto ha scritto il Reclus sugli Unghe­ resi per dimostrare come dalla razza soltanto dipenda la storia di un popolo. · . « Si può ritenere che i Magiari abbiano avuto un'origine comune coi Finni e se ne siano separati nell'epoca in cui vive­ vano ancora della caccia e della pesca, e non conoscevano èhe il cane e il cavallo tra gli animali domestici. Nell'Ungheria • soltanto si completò il tesoro della loro lingua, quando i figli di Arpad, respinti verso l'occidente dai Petscieneghi, si stabili­ rono sulle rive del Danubio e si trovarono in ·contatto con i popoli della Pannonia. E' realmente meravigliosa la forza di resistenza onde fecero prova gli Ungheresi, quando entrarono nel paese, sotto il co­ mando di Arpad, con un numero di circa duecentomila guer- . rieri, forse un milione di individui. Cambiando di suolo e di clima, malgrado fossero circondati da popoli ostili, sono riu­ sciti· a costituire una nazione colla sua lingua speciale, con una Bimbi magiari,

36 B,aq~ze maqicrre.

Si può dire anzi che nel corso dei secoli l'aspetto antropolo­ per continuare la missiOne che fu ;;ua dai tempo della Casa gico della nostra nazione sia diventato sempre più armonioso ». di Arp~d e di Luigi il Grande, re di Ungheria e di Polonia. E' a tutti noto come il trattato del Trianon mutilò l'Ungheria Questa missione durerà sempre fìnchè saranno uomini di del 7l % del suo territorio e del 61 % della sua popolazione. razza e di sangue magiaro ! Questa prova tremenda avrebbe dovuto costituire il principio G. L. della fine della nazione ungherese, ma chi commise simile ini­ quità, dimenticò che esisteva una razza magìara a formare sem­ pre una realtà concreta. La razza magiara appunto per la sua perfetta individualità biologica non ha mai potuto sparire, anzi ha potuto' sempre progredire e imporre ai popoli vicini la propria cultura. Si sa infatti con quanta facilità i gruppi etnici che in passato sono venuti in contatto con gli Ungheresi sono stati facilmente magiarizzati da questi; anche oggi del resto nei territori strap­ pati alla madre patria ungherese, dove vivono compatti nuclei di magiari, è ben difficile che essi non continuino ad influenzare gli attuali dominatori. Il confronto tra quello che è stato il destino fatale dell'Un­ gheria e quello non meno fatale della Cecoslovacchia deve essere di monito a chiunque. La Cecoslovacchia, creazione puramente artificiosa, non ha superato la prova di venti anni di storia·; non poteva essere altrimenti data la sua eterogeneità razziale, eterogeneità che è molto più profonda di quanto non possa apparire da una carta geografica.· Si pensi per esempio ai Ruteni che si sono stabiliti in piccoli gruppi usurpando una quantità di distretti che non erano i ioro, che non hanno mai· avuto pretesa di ·autonomia, e che prima dello smembramento del­ l'Ungheria si lasciavano tranquillamente magiarizzare al punto che in molti distretti popolati interamente da Ruteni non si par­ la .che . ungherese, e in molte chiese dove la liturgia è tuttora paleoslava, le prediche sono fatte. in magiaro. L'Ungheria invece, attraverso mille anni di storia tempestosa, continua a svolgere il suo compito di sentinella avanzata del- l'Europa; ·· . L'Ungheria, che è risorta dopo il crollo dell'Impero dei Tatari c la sconfitta definitiva dei Turchi, risorge ora una terza volta,

D. Principe Racoczi. _eroe nazionale ungherese. . E' opera di nazioni. di razza aria la civiltà· intend' . smgolare, quella delle più grandi ope . h l' !amo non_ già una civiltà, ma la civiltà quella dei greci. romani. italiani E' ari;el c _e 'lt;o7o abbia creato, la civiltà classica· nazi.oni classiche, della stessa e' l al CIV! assiccr, sono state arie le due s - . r~zza a erza naz1one~ class· 1 ' t l' . prim ~ ono 1e magg1ori nazioni viventi·• ma la CIVl· ' ltà non sarebb !ca,t a l 1a 1ana: ane·• altresì avesse ormato le tre successive nazl'o . l . h e na a , se a nostra razza non · l h . · n1 c ass1c e perchè 1 d naz1one, o: nvelato la sua forza di t d ' . • ne pren1 ere sembiante di s t u dIO' d e Il a razza deve cominciare• daliven an . o .creatnce· ' e ques t a e ' a rag1one. che uno · e naz1on1 con le q al' · if' e ethva la razza, se vogliamo vedere com • u_ l Sl person lca, opera, diventa conIl quali facoltà la crei. e questa abbla da vedere con -la civiltà, e Lo studio più bello che sia stato fatto delle . . dallo_ Zibaldone di Pensieri di Giacomo Leo :~~~onl è ~ertant~nte quello che si ricava pensieri di Leopardi sulle nazioni e di la l' P l, e nol abblanto deciso di riunire i . h r 1 conoscere un po' ali Il . . nos n, c e non ancora li conoscessero d t h . a vo a a lulh quel lettori l rt l . • a o c e 51 tratta di 1b . una, nella cerchia dei letterat· e eh . . . : un r ro nmasto, p e r avversa 0h bb' 1• e e mvece 11 hb .. 't 1. c e a !amo, il più capace di formare una d . . r-o p!U l a !ano e più moderno, Faremo però un preambolo, ricavandolo de ucazJone lt~liana. dell'uomo, e. pubblicheremo i pensieri del n allo stess~ ~lbaldone , delle facoltà e forze ginazione, le illusioni. la ragione ecc pe h ' oslro. grandl8slmo poeta ·sulla natura, l'imma- .. . . ·• r-e e serv1ranno a compr d 11 • e 1ncommc1amo con un .pensiero dell a ragione. e d e 1la natura. en ere que 1 sulle nazioni,

merito delle sue azioni, pronosticare sopra di se, err""'rA cmilllUtaJD.enl:è ~0Jle più argute C profonde _riflessioni la . nè!11tCI grandissimi, ostaèoli terribili alla grandezza: l'illusioni· o~a si conoscono chiarissimamente esser LA RAGIONE .. ~- ~"'~~·nl-~nr.· ~ con- una certa compiacenza di ·se stesse, ·· osTACOLO DELLA GRANDEZZA benis~iroo quello che sono. Ora come è possibile - i é;_ forii quanto basta, essendo cosl scoperte? _- ·· còse? e, senza le illusioni qual gran­ Gr~m \'erità ma bisogna ponderarE bene. Ll ragione è nc­ - Ò sperarsi? (Un esempio di quando la mi..:a._ d'ogni grandezza: la ragione è nemica della natum: h ~~~giQ:~Wt.,è::,}o~, co Jau·a:>lO · con la natura. Questo malato è assoluta­ . natm~ è g rande ~ la ragione è piccola. Voglio dire che un uomo e r:ìf~~- ~i _

JRtAZZA. JE CCJLA.SSJI

E' errata la concezione che in una unità etnica esistano ceti stentemente predicato, propagandato, praticato. Nelle orgamz­ superiori e ceti inferiori, ereditariamente tali, e quindi biologi­ zazioni del partito, in tutte !e manifestazioni, esiste rstmtiva camente di valore diverso, ed è contraria ad una politica di la preoccupazione del Capo di mescolare gli elementi prove­ vera unità etnica e di razza. nienti dai piu differenti ranghi professionali e quella di assi­ Il fatto che vi siano state famiglie, nelle quali per alcune curare ed incoraggiare i giovani elementi delle classi lavora­ generazioni si siano trasmesse certe virtù, come le militari e trici manuali che le vie alle gerarchie scientifiche, militari, le politiche, non costituisce una legge; è anzi risaputo il sem­ artistiche ecc. sono aperte ai migliori, indipend-entemente dalla pre minore apporto di risultati alla vita nazionale dei discen­ provenienza familiare. Ed infatti una sana politica razzista non denti delle famiglie ad esempio dell'aristocrazia man mano che può ·non essere anticlassista. queste si allontanano dai ceppo primitivo. E' assolutamente errato e pericoloso cercare nel seno di una Un curioso fenomeno, poco conosciuto, è quello di alcune pro­ stessa unità etnica e nazionale differenze di doti ereditabili, per vincie della Sicilia, dove sono appunto gli ultimi residui d'una le quali alcune famiglie risulterebbero biologicamente ed ere­ specie di classe particolarissima, i così detti galantomini, i cui ditariamente superiori alle altre. progenitori furono un tempo per doti intellettuali i maggiorenti Credo invece desiderabili, allo scopo di migliorare il rendi­ della vita pubblica e commerciale di quei luoghi. Nei discen­ mento spirituale, provvedimenti atti a determinare continui denti esiste tuttora .fortissimo, più che nella nobiltà, l'orgoglio flussi e riflussi tra i vari ranghi dei lavoratori manuali da una familiare, che li induce a matrimoni tra discendenti di fami­ parte e intellettuali dall'altra. Niente giustifica che il figlio di glie pari, secondo la loro espressione, di grado. Questi gruppi un intellettuale, anche quando sia sprovvisto delle necessarie familiari hanno abitudini e pregiudi7.i da costituire una pic­ doti sia per puro orgoglio famigliare ad ogni costo avviato cola casta. Ma il loro contributo sociale è nullo, anzi negativo. alla carriera intellettuale, nella quale potrà dare solo un rendi­ Privi d'iniziativa, avversi al lavoro manuale, scarsi dì cultura, mento mediocre. Se questi ritornasse al lavoro manuale, sarebbe persistono in una vita chiusa, sfruttando le magre risorse di più utile alla nazione, e la sua posizione morale risulterebbe patrimoni anticamente cospicui. avvantaggiata. Allora le gerarchie intellettuali resterebbero a Vedete come invece è libera, larga e vitale la società che-h disposizione di quelli meritevoli, anche se provenienti da fami­ Chiesa Cattolica formò con un sistema opposto. glie umili, i quali, ricchi di nuove energie, possono dare alto Il celibato (questa è da ritenersi la sua ragione principale) rendimento. impedisce che sì venga a formare una tradizione professioni~ In definitiva occorre instaurare un sistema capace dì impe­ stica familiare, e determina invece il continuo e popoloso dire la staticità delle classi professionali (sarebbe meglio anzi afflusso di energie nuove ,che scaturiscono dalle classi lavora­ dire ranghi e non classi) allo scopo di utilizzare i soggetti nella trici, sopratutto da quelle della terra. maniera più utile all'interesse nazionale, secondo le possibilità L'entusiasmo e lo zelo di questi elementi senza tradizioni, ed attitudini di ciascuno. direi quasi senza impedimenti, viene, com'è noto, indirizzato Tale sistema inoltre darebbe il fecondo risultato di smorzare dalla Chiesa, secondo le attitudini, creando l'avvicendamento gli antagonismi di classe ed in particolare quelli esistenti tra di energie sempre nuove ed originali. lavoratori manuali e intellettuali. E' facile infatti notare quale E' vero che vi sono anche elementi di valore, provenienti da maggiore comprensione dei bisogni delle classi lavoratrici ab­ famiglie dell'alta cultura e di tradizioni ecclesiastiche, ma non biano gli intellettuali, che ne provengono, e da ciò quale mi­ bastano a cambiare la fisonomia popolare della chiesa. glioramento dei rapporti reciproci, quale beneficio della coe: Ciò deve convincerci che è errata la tesi della esistenza di sione etnica e politica della nazione, possano derivare. ceti superiori agli altri di una stessa nazione, e capaci di tra­ Concludendo, si deve affermare che in una vera unità etnica smettere ai discendenti caratteri e virtù, che li rendano meri­ e nazionale, come l'italiana, non esiste una differenziazione bio­ tevoli di particolari diritti. Questa tesi potrebbe solo . ricondurci logica di ceti superiori ed inferiori, e che la politica razzista al diritto familiare di sangue del feudalesimo, deve operare in modo da impedire la formazione di classi sta­ La dottrina fascista e la · politica del regime sono state ani­ tiche, perchè le classi devono intendersi non nel senso del mag­ mate naturalmerue fin dai primordi da una mentalità razzista giore o minore valore biologico, ma solo da un punto di vista e· contraria in modo categorico· al classismo, e ne abbiamo pro­ professionale e di gerarchia delle responsabilità loro assegnate va negli scritti e nell'azione di Mussolini suo fondatore. dalb nazione, per il bene comune. Le varie classi nazionali Mussolini ha mille volte esaltato la terra, la famiglia attac­ è desiderabile che siano sempre più ingranate le une alle altre, cata alla terra e gli uomini che ne sono sortiti: l'amore al secondo le attitudini e possibilità fisiche ed intellettuali dei lavoro manuale, da parte dell'intellettuale è stato dal Capo insi- singoli individui, che ne debbono far parte. SALVATORE DI FRISCO

39 A. Parigi i giudei si dividono in tre categorie a seconda dei luoghi ove abitano. Ci sono i giudei di rue cles Rosiers, gli ebrei di rue du Sen­ ' tier e gli israeliti del « Faubourg Saint Germain ». Tre vie, tre quartieri, tre no­ mi, che nella loro sostanza vo­ gliono dire la stessa cosa, . ma valigia di fibra; hanno le ossa che nelle sfumature, delle quali indolenzite dalle terze classi di -è ricca la lingua di Francia, si­ mezza Europa o lo stomaco sbat­ gnificano che dal rude appella­ tuto dal Mediterraneo o dal­ tivo di giudeo dato al povero, l' Atlantico, e sanno quel che vo­ si passa a quello meno .rude di gliono. Hanno avuto notizia che ebreo, dato all'agiato, per dire qui possono senza tema lasciar ai giudei ricchi : israeliti. venire a galla i loro istinti, san­ Tutti gli ebrei di Parigi son no che non troveranno la disc!- · passati, passano e passeranno plina hitleriana, la volontà sepa­ per quelle tre strade : è una leg­ ratrice fascista, la i~pulsiva vio­ ge inevitabile. lenza dei polacd~i, l'implacabile Arrivano laceri, unti, coi ve­ .ost i! ità anglicana, corretta ma stiti scuri, sostano spauriti e inflessibile, nè l'ira rumena: spaesati per 24 ore e poi si lan­ questa è la loro nuova terra ciano con la loro attività febbri­ promessa dove Léon Blum è le, maniaca, ossessionata, alla potuto diventare pontefice, dove conquista della città. · Cremieux ha fatto carriera. Per Tanti esempi ci sono di ra-· questo sperano e credono in pidi successi; nomi della grande Parigi. cronaca, gente arrivata così a Qualche sporca casa dietro Parigi : Stawisky, Reinach, Mar­ l'Hotel de Ville li accoglie già ta Hanau, Blum, ecc. piena di « foetor judaicus ». I Rue cles Rosiers dietro l'Ho­ correligionari li iniziano ai pri­ tel de Ville, è una delle due o mi misteri della Ville Lumière. tre vie superstiti del vecchio Si riannodano cosl amicizie, si ghetto parigino. Un odore acre, ritrovano parenti persi di vista; misto di sudore, di kascher e di l' yddùch o l'esperanto rimedia­ oriente, si spande tra quelle .no intanto all'ignoranza del case. francese. Le insegne sono in francese Secondo la · furberia, la for­ e in caratteri ebraici. Si vedono tuna o la sfrontatezza dell'ulti­ gli avvisi dei ristoranti ebrei, mo arrivato, la sua permanenza dove sono rispettate le prescri­ a rue cles Rosier dura sei mesi, zioni rituali nella preparazione un anno, due. delle vivande, e i programmi del Qualche ricercatezza nel ve­ « Théatre concert artìstique » o stire segna i'primi successi. Una del « Théatre Gaité e Roche­ distinzione particolare sono le chouart » che hanno repertori di ghette. Forse nella speranza di autori ebrei e dove lavorano at- · coprire il difetto dei piedi il tori giudei. giudeo porta le ghette con qua­ Agli angoli sostano gli ebrei lunque tempo e in qualunque poveri di Parigi. Offrono a chi luogo. I Ra~bini pprtano uose passa, per lo più correligionari, nere con scarpe nere, gli agenti la « Guide rose » e noccioline di borsa chiare sotto i pantaloni abbrustolite, oppure leggono al ­ a righe, gli uomini d'affari noc­ le edicole delle cantonate i gior­ ciola, il baronetto Rothschild nali in « Y ddisch » che giun­ candide, sotto il pantalone color gono a Parigi dalla Polonia, tortora. dalla Rumania e dalla Russia. Poi verrà il brillante al . dito, Quei pazienti, sudici, untuosi, che sfavillerà nell'accalorato ge­ arroganti ebrei del superstite sticolare, il sigaro con la fascia ghetto di Parigi sono nella Fran­ d'oro, da accendere al « restau­ cia del fronte popolare i milio­ rant » alla moda o durante una nari e i dominatori di domani. seduta del consiglio di sconto. Appena arrivati a Parigi, lì Saranno questi i segni del sùc­ sostano i giudei cacciati da ogni cesso. Verrano l'auto e il resto. parte d'Europa. Sbarcano a una Sarà intanto scomparsa la vo­ stazione, tenendo una sudicia luminosa borsa di cuoio, che

40 L. Deutsch, Luciano Beer, Pietro Humble e quel Max Maurey, già· ricordato, che è il presidente ' ' per giunta, dell'associazione dei direttori di teatri. Questi direttori e critici dram­ matici, con il noto spirito di solidarietà di razza, hanno aper­ to le porte ad artisti e autori nei pnmt mesi aveva no ebrei. Ricordiamo quale enorme segretamente e decorosamente imbonitura la stampa francese la colazione, preparata da una ha fatto alla produzione di Hen­ discreta Rebecca (tradita ogni ry Bernstein, di Tristan Ber­ venerdì con qualche ragazza più nard, di Pierre Wolf, di Fran­ giovane non ebrea) al marito çois de Croisset e di Romano che non poteva spendere i soldi Dreyfus Coolus nonchè a quelle di Al­ per una corsa meridiana d'auto­ fredo Savoir, Matei, Roussou, bus, e che accolse poi i contratti J. J. Bernard, Claude Gevel e iugulatori, le cambiali, ora affi­ Edmond Sée, il quale oltre che date ad un segretario che segue autore è anche presidente della il giudeo come un'ombra. associazione critica di Francia, Ma il sogno dell'ebreo è di qualcosa di simile ad una lega abitare vicino alla Borsa o nel per la stroncatura di tutto ciò sobborgo San Germano, di ap­ che non è ebraico o per lo meno piccicare una targa d'ottone col massonico in arte. nome eli Cohen o Blum a un E tra gli autori non vanno portone massiccio, o al pilastro dimenticati i gianni : Jacques di qualche monumentale in­ Natanson e Albert Cohen. gresso. Completano la catena dei cri­ Molti sono già arrivati e i tici e direttori, gli attori. Gli palazzi che ospitano sontuosi attori ebrei sono in primissima studi dove la tappezzeria attu­ fila e a furia di gomiti tengono tisce le parole dure e dove adi­ Stavisky. indietro gli altri. Forti del no­ pose Rebecche fanno scomparire me di Sarah Bernardt (che pure le tracce dei ghetti dell'Europa a un ce rto punto non ne volle Orientale, con la complicità del ­ più sapere dell'ebraismo, con le varie Harden o Rubenstein di grande scandalo dei rabbini di Europa. Dalle pareti, improvvi­ tutto il mondo) e della Rachel, sati antenati guardano i nuovi gli attori ebrei attraverso la re­ venuti! Nella sua reggia di so­ citazione, con l'ostracismo di vrano senza territorio, il barone certi lavori e la valorizzazione Rothschild, in una clausura ma· di altri, completano il quadro niaca, attende . il suo ultimo del dominio giudaico in Francia giorno. nel settore del teatro. L'arrembaggio giudaico a Pa­ E per citare solamente i più rigi era già abbastanza svilup­ noti, c'erano alla « Comédie pato, p r i m a dell' esperienza française » George Beer e Hen­ Blum, ma con questa esperienza, ry .Mayer, altrove René Alexan­ tutti gli ebrei son saliti più alto. dre, Roger Monteaux, Claude Lasciamo da parte le situa­ Lehmann, Eschourin, Madame zioni createsi in seguito all'ap­ Simone, J an e Marnac e la ce­ poggio di Blum e vediamo a lebre can.tante Aimée Mortimer qual punto fosse cinque anni fa deii'Opéra. la giudaizzazione di Parigi. In un altro settore dei pub­ Cominciamo dal teatro : di­ blici spettacoli ecco altri nomi rettore deli'Odeon era Paolo resi famosi da una accurata pro­ Ab ram mentre alle V ariétés tro­ paganda pubblicitaria: Mada­ viamo comodamente assiso sulla moiselle Maguy-Warna, Gisele poltrona che fu di Louveau (un e Nadine Picard, Mireille, !sa­ cristiano che s'era scelto, chi sa belle Kloukovsky, Rachel Devy. perchè, il pseudonimo di Sa­ ris e inoltre Lucien Rozemberg, muele) un ebreo autentico, Max Armand Bernard, Marcel Si­ Maurey già detto Rappaport. mon, Samson Fainsilber, Jan Tra i critici teatrali che à Parigi Wall e la grande artista del fanno il buono e il cattivo tem· musich-hall Marie Dubas. po, ecco Leone Volterra di fa-. Tristan Per completare il quadro non Bemard. miglia già residente in Italia, dimentichiamo che la veterana Maurizio Lebmann. Benedetto del « Moulin rouge », Mistin- guette, se è figlia di padre belga · smo · (e da cinque ari n i a questa è però ebrea da parte di madre. parte le cose son molto peggio- Nel cinema, l'arma pùì forte rate). . oggi, gli ebrei si son buttati a· · Per· tutti ricordiamo tre diret­ capofitto, in Francia come in tori, Dreyfus all' «lntransigent», tutti gli altri paesi del mondo, Oulmann del« Petit Bleu», e e così nell'organizzazione indu­ Pau! Levy al «Le reinpart », striale, che in Francia guida a mentre nelle redazioni un po' briglia corta l'arte cinemato­ · dappertutto le cellule ebraiche grafica, ecco i nomi di Bernard controllano il lavoro della stam­ ed Emile Nathan direttori della pa della capitale attraverso i nu­ Pathè-Nathan; Vuill-Godehaux . merosi Geo London, Luis Lat­ e Keim, direttori della G.F.F.A., zarus, Miche! Georges-Michel, e David Souhami direttore della Georges Gombault, André Le­ Paramount di Francia; Adolphe visinsohn, Bernard Lecache, ecc. Osso, Braumberger, Jacques Lasciando da parte le _liste Halk, Romain Pine's della so­ degli agenti di borsa dove i cietà Film R. P., Jacques Na­ giudei sono una percentuale tanson, e infine i direttori di schiacciante, e quella ~el grande produzione e registi Abel Gan­ Adunanza degli ex-combattenti ebrei, a Parigi. Al centro, Israele commercio e .dell'industria, ri­ ge, Raymond Bernard, Diamant Levi. gran Rabbino di Francia. . cardiamo che ebrei sono stati e Berger, Noe Bloch, Pabst, Gra­ sono i Rothschild, Citroen, Lu­ nowsky, Vietar Trivas . . cien Rosengart, Deutch de la. Se dal campo delle arti pas­ Meurthe, Monteux, ecc. siamo a quello del diritto, a La penetrazione ebraica a Pa­ Par.igi si trovavano nomi _di ebrei rigi non ha segnato soste da nei più alti seggi della magi­ dieci anni a qti'esta parte. La stratura e nel foro. Francia che vive attraverso Pa­ Il primo presidente della Cor­ rigi, })a .sentito e sente tutta la te di Cassazione è un Dreyfus influenza di questa situazione. mentre altri ebrei sono presi­ Ma. la marea è montata. ·e monta. denti di magistrature parigine e contro i,giudei di tutto il mondo avvocati tra i più. ricercati: che hanno .fatto della terra di Bloch, Pierre Masse, Henry T or. Francia la terra della loro ·storia. res (difensore di tutti gli anti­ Il popolo francese attraverso fascisti), Theodore Valensi, Le­ gli scandali di un secolo, dagli vy Ulmann, Rappaport, Rosen­ assegni di - Reinach e di Artom mark, Jacques e Ernest Charles. ai tempi di Panama, allo scan­ Non parliamo poi delle don­ dalo Stawinsky, e a quello di ne che esercitano l'avvocatura; Marta Hanau, sembra che apra in questa categoria le giudee gli occhi. Era tempo. detengono il primato incontra- ·. stato con Suzanne Blurn, Yvon­ La penetrazione giudaica è a ne Netter, Suzanne Grirriberg, tal punto che tutti a Parigi giu­ Simone Brunswik. ;:ano sulla autenticità di questa Alle lettere gli ebrei guarda­ storie Ila. no in ogni paese con interesse. Interno .. de.lla sinagoga .di Parigi . . Durante un fastosissimo rice­ La produzione letteraria nelle vimento, in casa d'uno di quelli loro abili mani diventa un mez­ che si chiamano non più giudei Un angolo del •ghetto di Parigi. zo potente per la propagazione ma israeliti, nel Fauburg Saint di quelle idee che all'ebraismo n~~ Germain, un valletto annuncia­ fa comodo che siano in onore. va ai piedi dello scalone d'onore . Accanto ad André Maurois, che gli invitati che arrivavano : per suo conto rifà la storia ad Il senatore Bloch! uso e consumo degli ebrei di L' on. W eiss. tutto il mondo, e che si chia­ Mad.me Cahen. mava . Herzog quando faceva Mr. Durand. l'industriale a Elbeuf, ecco A questo nome tipiCamente Henri Duvernois, Carlo Enrico francese, Tristan Bernard, che Hirsch, Beniamino Cremieux, col suo corrosivo spirito giudai­ Jan Richard Bloch, Edmond co, si è . fatto una fama nei Fleg, Julien Benda, Max e Alex «clan » di tanti g1omali diretti Fischer, André Lang, Albert da ebrei, si curvò verso una gra­ Cremieux, Irene Nemirowky, ziosa vicina e mormorò : Pierre Paraf e . i poeti Gustavo - Ma questi cattolici, rie­ Kahn e André Spire. sccno in Francia a infilarsi dap- E giudei ancora si trovano nei pertutto! · posti . più eminenti del giornali- GIORGIO PICENO 4[ì, JL Jl ·JE 101 1Rt JE Jl Dire che l'esperimento sionista si tiene in piedi grazie agli sforzi combinati dagli ebrei di tutto il mondo è una cosa che tutti sanno; ciò che tutti non sanno è il fatto che pur continùando a mandare il loro obolo al comitato nazionale ebraico gli ebrei sono profondamente ostili ,alla politica del movi­ mento sionista. Nel 19i 9 Bergson si rifiutò di firmare un manifesto di propaganda a favore della Palestina con la scusa che non voleva aver l'aria di essere più ebreo che francese, e il professore ebreo Silvano Levi chiamato alla Conferenza della Pace, nello stesso anno, per contribuire con la sua co­ noscenza della questione orientale all'attua­ zione della dichiarazione Balfour, dichiarò, a nome degli ebrei francesi, che sarebbe stato meglio nell'interesse dei suoi correli­ gionari di piantarla col sionismo. Gli ebrei hanno una sacrosanta paura di consacrare con la loro adesione una pòlitica che minac­ cia continuamente di riaprire la discussione sull'eterno problema della loro. esistenza in qualità di cittadini dei paesi che li ospi­ tano. E' vero che si fanno in quattro per non far fallire la colonizzazione della Pa­ lestina, anzi questo aiuto che prima della guerra europea poggiava principalmente sul concorso finanziario di due o tre grandi banchieri. israeliti, come Rothschild, il quale fornì da solo i capitali per l'acquisto della maggior parte delle terre espropriate agli arabi prima della dichiarazione Balfour, ha

preso negli ultimi anni o il carattere di un plebiscito. Ma la pretesa dei capi ufficiali del sionismo di trasformare « il focolare » in un forno per mettervi a cuocere tutti gli ebrei della Diaspora, e perciò anche quelli che non hanno alcun motivo di cambiare residenza, suscita nel loro foro interiore una Lord Baliour.

resistenza che potrebbe esser p1ù fatale per dare a sbattere alla porta di quella che gli gli ebrei palestinesi di quella che sui vil­ ebrei giudicano con disprezzo e chiamano laggi sionisti fa pesare il nazionalismo ara­ la Chiesa degli idolatri, mi sembrava enor­ bo con le sue aggressioni a mano armata e me per un'ebrea, quando si apriva davanti gli attacchi alle aziende agricole. a lei la superba prospettiva della coloniz­

Del resto chiunque abbia avuto l'occa­ zazione palestinese o coi suoi villaggi mo­ sione di intrattenersi una volta con un ebreo dello, in purissimo razionale, e le sue schie­ su questo argomento sa ciò che voglio dire. re di Kalutzin in caschetto e pantaloni corti Io ho conosciuto in altri tempi una ragazza che inseguono sul suolo delle antiche con­ della buona borghesia di Berlino che pre­ tese tra Giuda e Israele la disperata ambi­ feriva ricominciare la sua esistenza come zione di conciliare l'inconciliabile, I'indiffe_ dattilografa pur di neo lasciare l'Europa. renza religiosa con la fede messianica del Cacciata nel 1933 dalla Germania, e quindi ritorno alla terra promessa, J'ottocentesco di purissimi lombi se era stata costretta a mito della tecnica col sogno primordiale di varcare tra i primi la frontiera, essa era una società basata sul lavoro dei campi, la scesa in Italia armata di un dizionario bilin­ pratica maltusiana del libero amore con la gue e naturalmente aveva trovato subito da politica inftazionistica delle immigrazioni; e glielo dissi. I Kalutzin? Dei ragazzi che o sistemarsi presso una casa cinematografica americana in attesa di potersi infilare, come non si lavano, non si tagliano la barba, e Teodoro Herzl. assertore del sionismo. altri suoi correligionari, in Vaticano. An- si lasciano crescere i capelli. Ecco il risul- 43- scoglio, che negli ultimi . tempi · hanno preso la via della Palestina: E purtroppo questo disprezzo che nelle colonie ameri­ cane del Seicento e Settecento era spocchia d i classi arri vate nei· confronti del parente povero, è diventato l'atteggiamento della maggioranza degli ebrei da quando il sio~ nismo ha complicato la faccenda con con- · siderazioni d'ordine politico. Ma allora come si spiega la totale, aperta e dichiarata solidarietà di questi ebrei col dott. W eiz­ mailn, se trovano insopportabile la sua po- · liti ca? Si spiega con la necessità in cui sono gli ebrei, nel momento attuale, di trovare uno sbocco alla massa dei profughi del­ l'Europa centrale che non riescono a trovar Ebrei polacchi (stampa del '700). posto in altri paesi senza suscitarvi l'osti­ Ebreo di Norimberga (stampa del '700). lità delle popolaziÒni locali e il sorgere, tato tangibile della colonizzazione per certe in questi Stati che fin qui· ne avevano fatto base strategica alle spalle dell'Egitto : ecco sue elegantissime amid1e di Berlino, dopo senza, della reazione antisemita. Gli inci­ delle buone · ragioni perchè la famiglia un mese di permanenza in Palestina, e lei denti e le dimostrazioni scoppiate a Lon­ ebraica metta a lacere il suo tradizionale non voleva fare assolutamente la stessa fine . dra, con rotture di vetrine di ebrei e prote­ risentimento verso il figliuol prodigo che Questa fu la risposta della ragazza ; e non ste contro l'invasione degli ordini profes­ minaccia dj compromettere l'autorità pa­ dimenticherò l'espressione di disgusto che sionali da parte degli ebrei espulsi dalla terna. Insomma gli ebrei sono dispostissimi si impadronì del suo viso dove gli occhiali Germania, dall'Austria e dall'Italia, sono a sostenere con tutti i loro mezzi, che non di tartaruga, la frangetta pettinata alla degli avvertimenti che gli ebrei sentono sono trascurabili, il movimento per il ri ­ francese e alcuni peticelli primaverili evo­ fortemente col loro infallibile fiuto e l'al­ torno alla terra d'Israele finchè si tratta di cavano il tipo della modella parigina del larmismo caratteristico della razza. Le mi­ togliere dalla strada e sistemare qualche tempo di Zujita. Evidentemente il denti­ sure restrittive .'tdottate da numerosi paesi centinaio di migliaia di giudioli senza fricio e lo smalto per le unghie, nel nome che non fecero per l'addietro dell' antise­ tetto ; ma con la stessa unanimità domani dei quali la giovane ebrea di Berlino di­ mitismo per impedire a questi profughi il sarebbero disposti a ritirare questo appog­ sprezzava gli ebrei di Palestina, non erano passaggio dei loro confini, come le Ceco­ gio se l'esperimento sionista dovesse allar­ che l'aspetto occasionale di una questione slovacchia e la Svizzera, che se ne trovano garsi e divèntare realmente ciò che fu nel di classe, che ricorda l'antichissimo odio tra già sature, la Danimarca, · la Polonia, la sogno di tanti agitatori ebrei, da Herzl al aschenazi e sefarditi che rese così difficile Jugoslavia e, in America, l'Argentina, che fuoruscito tedesco Alfredo Doeblin, cioè i rapporti tra ebrei d'origine spagnola e fu in altri tempi l'ultimo o più ospitale non una rappresentanza simboliCa raccolta portoghese emigrati in America con le rifugio degli ebrei cacciati d'Europa; l'in­ sulla terra ancestrale ma la ricostruzione prime ondate di immigranti anglosassoni, teresse di non irritare la sensibilità nazio­ dello stato nazionale ebraico, come ancor e gli ebrei tedeschi che vi arrivarono più nale di quelli che, come la Francia e l'In- . l'altro giorno affermavano con un ordine tardi, poi tra ebrei tedeschi ed ebrei russi ghilterra, tengono ancora la porta aperta . del giorno gli ebrei polacchi riuniti a con­ e via snobbando. L'ebreo di Berlino, di ma potrebbero da un giorno all'altro sbat­ gresso. Ricostruzione che, ove fosse pos­ Londra o di Parigi si vergogna come un terla sul naso dei nuovi venuti sotto la sibile, renderebbe ancor più precaria la si­ ladro all'idea di esser confuso con le mi­ pressione di un'opinione pubblica; il de­ tuazione di tutti gli ebrei del mondo e serabili popolazioni dei ghetti orientali, siderio infine di associare la sorte degli faciliterebbe la tendenza a ·espellerli dai abbrutite da secoli di miseria e tutte at­ ebrei perseguitati alla potenza politica del­ paesi d1e li ospitano. taccate al loro Talmud come ostriche allo l'Inghilterra, che in Palestina cerca una ALFREDO MEZIO questionario

1789 DATA NEFASTA PER L'ITALIA

· · Riceviaxp.o la seguente lettera: ·· · nelle quali massimamente riluce l'egoismo della civiltà classica, .ed il carattere di que­ Contro la vecchia e sciocca abitudine di borghese, l'egoismo specialmente della. bor­ sta civiltà delle civiltà è datp dallo splen­ considerare,. nell.é s.cuole de.l Regno, la data gJ;!.esia ilalicina. Nel periodo intermedio, cioè dore di opere, che. sembrano scoprirei il dell'anno 1789, inizio della Rivoluzione Fran- · dalla restaurazione fino al 1849, in cui falll vclto della divinità, e c;:he chiamiamo inu­ èese, come segnÒ di passaggio fra la Storia il 'tentativo di fare in Italia la repubblica · tili, perchè la loro utilità è profondissima e Moderna ' e la Contemporanea sarebbe francese, la borghesia, avendo, con l'ever­ invisibile, a differenza delle scoperte scien­ molto più logico coiu;iderare come data di sione, tolto al popolo la terra, cercava il . tifiche, la cui utilità è 'tangibile, e costituisçe tale divisione l'anno 1800 in cui Alessandro dominio politico dell'Italia, e di fare allora un progresso del commercio materiale e in­ Volta diede comunicazione intorno alla sua · ciò che potè fcue soltanto dopo il 1876, per tellettuale· degli uomini. invenzione della pila. . la :morte di Cavour e le· idee ristrette dei Quel che è successo di nuovo nel mondo :Infatti .mentre la Ri;j6Juzione· Frances·e .successori. In quel periodo intermedio, la è il Rinascimento. Quel che è successo di estese i · suoi . principi demotratici e . nefasti borghesia cospirò, e il popolo restò indiffe­ nuovo per noi è stato il ritorno della nostra ad un ristretto numero di popoli europei le rente od ostile. La borghesia non parlava àl civiltà, e Dante .iniziò questo ritorno: sareb­ applicazioni de'll'ipvenzione voltiana invece cuore dei popolo italiano, non gli ha par­ be quindi da abbandonare la cronologia portarono i loro benefici influssi a tutti · i lato mai. Essa ha sempre concepito la na­ generale e stabilire che la nostra storia mo­ popoli civili della · tetra. Difatti l'importanza zione un'impresa industriale, un mercato, un derna cominci con Dante. di tale invenzione è st grande che ·se per popolo da riformare. Non ha mai cercato di Nel '600, l'immaginazione nazionale ci ipotesi all'improvviso vèriisse a mancare capirla qual'è, e non la può capire, perchè abbandonò a mano a mano che si sviluppò l'uso della corrente elettrica in tutte le su~ ha origini intellettuali e non naturali. - e ci attrasse· l'interesse mercantile e rifles­ applicazioni la vita s'arresterebbe · d'un' Tutto quello ·che in Italia ha avuto - prin~ sivo della borghesia, che allora faceva le colpo. cipio dal 1789,si chiama dunque morte della ossa e si preparava a diventare classe. po­ La rivoluzione operata dal Volta è ·tutt'ora nazione .. Il 1789 è una data nefasta, per litica, guidata dal genio razionale della in atto e non è facile conoscere le nuove . l'Italia. E' tempo che i ragazzi delle scuole Francia. Gl'italiani allora si volsero a Car­ applicazioni che potrà assumere nell'avve­ comincino a conos.cere questa verità, e che tesio e quell'animazione forestiera distrasse nire. A. Volta può considerarsi, nel campo noi incominciamo a sgombrare la falsità e inaridì la scuola italiana. La scuola rivo­ scientifico, come lo. fu il Messia nel campo della scuola borghese. luzionaria diventò la scuòla della borghesia religioso, cioè un rivoluzionario, e quindi Quanto a una data che possa segnare italiana. Si sovrappose alla nostra, la con­ Egli è ben degno di segnare il trapasso da l'inizio della storia contemporanea, a parte taminò, riducendo · a concetti, che paiono un'epoca storica ad un'altra. che le epoche sorio divisioni arbitrarie e universali, istituti, che non basta pensare, ma bisogna fare, che è tutt'altra cosa, e Dott. Guido Quirino Casale convenzionali, e che il. concetto di storia contemporanea è molto discutibile; è certo specialmente introdusse questa confusione Torino, 10 novembre 1938-XV.II che l'invenzione della pila è l'inizio di un del pensare col fare. G. B. Vico, scrivendo (Via Giuseppe Pomba n. 14). più intenso possesso delle forze terrestri e Ici storia della sua vita, rappresentò quel di cambiamenti sociali e benefici nuovi; triste · periodo e con la Scienza Nuova fece . certo che la data di questa invenzione è il vedere quali sono le facoltà dell'arte poe­ Questa lettera è •molto opportuna e fa principio d'una. nuova epoca della scienza tica e della politica, dalle quali massima­ onore alla sensibilità· del. suo autore: e non ma il risorgere della civiltà italiana non ha mente dipende la civiltà. Sceverò il classico è senza significato che ci giunga da quella · da vedere· propriamente con l'invenzione di dal rivoluzionario prima che la rivoluzione città, che fu la culla .del regno d~Italia. Volta. francese fosse accaduta, rimise in onore la Con la rivoluzione francese, il predominio Non dimentichiamo che la nostra è la scuola italiana, e dobbiamo a lui se ora europeo della Francia guadagnò <;rl.la sua civiltà classica: non una civiltà, ma la ci­ possiamo capire che il regno d'Italia non causa la borghesia di tutti· i · paesi, e cosi viltà. Non lo dimentichiamo, se vogliamo fu fatto ·dai pòlitici della scuola rivoluzio­ seppe costituirsi un popolo di seguaci este­ capire quello che. siamo, e aver fede in naria, che si proponevano· altra cosa, e sissimo, creando, fuori dei confinr politici, noi stessi. L'Italia è quella che nasce col fallirono nel '49, ma fu fatto dai politici della un invisibile confine francese, nel quale en­ po.ema di Dante e che dal '300 al '500 ci fa scuola italiana, la quale fiorì specialmente trammo anche noi,' .nel quale rientrammo, vedere· le· leggi del suo genio, con uno con gli agricoltori del sette e ottocento, ed dopo esserne usciti, dal 1876 al 1914, e di- · splendore di opere, che non hanno para­ educò il fondatore del nuovo regno. ciamo pure, 1918. Per una civiltà originaria, gone, se non in Grecia ed in Roma. Il Ri­ Se quindi vogliamo mantenere questa di· come la nostra, questo volle dire pi:xssàre al nascimento significa appunto il rinascere stinzione della storia contemporanea, dob­ rango dei civilizzati e dei pacchiani. Bor­ biamo kxrla· principiare con ·una data signi­ ghesia e principi francesi, svil~Jppandosi di ficativa ·della nostra civiltà, e crediamo che pari passo non !Ùrono che la progressiva nessun'altra sia in tal. senso più significa­ spersonalizzazione·, snazionalizzazione del­ PRECISAZIONE tiva di quella della pubblicazione della prima edizione della Scienza Nuova, avve­ l'Italici,l.n tutti i campi, dall'arte al. costume, · A proposito della fotografia di un dalla letteratura all'economia, dalla. poesia nuta nel 1725. Ma come si fa a chiamare contadino polacco, da noi pubblicata contemporaneo un avvenimento di oltre due alla società. Ciò non poteva accadere senza nel sesto" fascicolo dellà rivista a pa­ secoli là? Anche questo di cercare l'attuale un vero .e proprio schiacciamento. della vita gina 31, diversi lettori ci hanno chiesto nel passato e assommarlo col presente, è popolare _dell'Italia. In fatti, i periodi della delucidazioni circa il tipo razziale cui frutto di una tendenza non nostra. Non sa­ nostra massima servitù francese, che furono tale immagine si riferiva. Precisiamo rebbe meglio rinunciare a una distinzione il primo quindicenni_o dell'ottocento, e il pe­ dunque che si tratta di un tipo di no­ riodo successivo alla. rivoluzione pi:ulamen· bilissima razza europea, il qucle è sforzata? Diciamo che la storia moderna d'Italia comincia dal 1265, nascita di Dante, tare del i~76~ ~u!mincirono l'uno nell'aver· stato da noi accostato soltanto per ra~ sione feudale, l'altro. nella tariffa ·doganale · gioni di contrasto a individui .di .altre primo autore dell'Italia moderna. E quanto alla storia contemporanea, facciamola prin- · del 1886, che furono le leggi pili insociali, razze.· che . il popolo italiano qvesse mai sublto, . cipiare dall'èra fascista. 45 U:: avanguardista d'un liceo milanese ci ha scritto una lettera e ce l'ha mandata così piena di calore, come è uscita dal suo animo, spinta da entusiasmo· ed anche da· JllAZZA JE ribellione. Egli dice che con il fascicolo della Vittoria, la nostra Rivista abbia fatto ma questione di .nazione, cioè di natura lontani dal concetto cattolico, se il loro na­ vedere' la sua concezione eroica della vita, e c;li genio. Noi nascemmo cattolici: volle tivo sentimento non si è aperto, se innanzi e che, profondamente colpito, non possa la provvidenza, dice Vico, che l'impero ro~ ad una contradizione, s'impennano,. 'diven­ fare a nieno di esporre. ciò che, come lui, mano fosse in ogni particolare fatto a posta tano coiJ,seguenziari, protestanti, ·riformatori. molti pensano, molti coetanei, avanguar­ per diventare l'impero della Chiesa. La colpa è dell'insegnamento, ancora fon- disti, studenti, s'intende, come lui, del liceo . Ma non è colpa di questi giovani schietti, ··dato sulla cultura: non questa o ..quella cul­ milanese. · appassionati, intelligenti, se sc:mo rimasti tura, ma su quella che è ' propriamente la « Se il razzismo .- egli scrive - Si pro~ pone di sublimizzare ciò. che di più puro e reale .v'ha nella vita, il sangue, e di im­ 'pedire che venga misconosciuto od invilito da ibridismo, ebbene il razzismo deve avere, ed ha infatti, delle basi filosofiche e morali: · il razzismo non deve " essere trattato da Arte nostra e un punto di vista puramente biologico, sen~ za intenzioni filosofiche o religiose". Questo Un Jaur.eando in architettura, che chia­ cuni dei migliori cominciarono a reagire allo comma del decalogo razzista umilia e !arpa meremo D. G. per assecondare la sua mode­ Europeismo; e tentarono di riconquistare il le ali a ciò che io .intendo un sublime ri­ stia - giacchè abbiamo il sospetto che non nostro stile, . accostandosi agli edifizii das­ torno alla vita, ed al riconoscimento dei ultimo tra gli scopi della lettera da lui ·sici. Intanto, durante questo .parziale distac­ suoi • valori eroici, puri ed eteini. Come scrittaci sia stato quello di farsi della pub ~ co dall'Europa, in Francia e in Germania può un giovarie che attrciverso gli studi blicità - dice di aver letto "cpn curiosità era successo un nuovo fenomeno. Sotto l~ classici . vive nel mondo pagano, che ha e stupore" l'articolo di Giuseppe Pensa­ influenza della mentalità ·ebraica, divenuta esultato nel conoscere la possente rinascita bene su « Arte nostra e · deformazione prevalente nel dopoguerra , vi si era perduta del culto del bello riel '400 e nel ·soo un ebraica » (apparso nel n . 6 della « Difesa a poco a poco l'idea. che l'architettura è giovane che s'è ' nutrito di Carducci ~ di della Razza »l. un'arte. Dal piano artistico, legato alla qua­ Nietzsche come del pane,· un giovane che La curiosità del D. G. deriva senza dub­ lità della razza, essa· era stata fatta scen­ ha sentito il ritmo dei versi dannunziani bio dalla sua ·qualità di laureando, che lo dere al piano della pura economia, uguale pulsare come il sangue generoso nelle sue fa giustamente ansioso di apprendere i se­ per tutte le razze. Insomma, il materialismo st~sse vene, come può un giovane non ve­ greti dell'arte cui vuoi dedicarsi. Lo .stupore màrxista entrava nell'architettura. Che con­ dere nel razzismo anzitutto il rinato culto deriva dalla presunzione d'aver già appreso duceva in pratica all'assoggettamento di della natura, mistico e puro? abbastanza e dal convincimento di potere essa alla grande industria: .la quale vi por­ « E se il razzismo è ciò che io dico per­ addirittura insegnare. D. G., infatti, senten­ tava le sue note esigenze d'un consumo chè sopportare una religione che umilia la zia e sentenzia male; nè gli risponderemmo · sempre rinnovato e di forniture sempre più vita, che al principio del suo dogma, con se si limitasse a far questo. Ma sicco'me D. frequenti. Donde la predicazione, continua la concezione " immacolata " bestemmia G. ci' rivolge delle domande; e siccome pen­ e ormai esosa, della cosiddetta «modernità». l'amore purissimo, che a base della sua siamo che la risposta gli possa esser utile, Avevo ·poi conchiuso dicendo: questa pre­ etica ha la rinuncia, negando ciò che è ai fini di una buona laurea; abbiamo vo­ dicazione fu introdotta in Italia nel 1931. ·al principio della vita stessa, l'eroica vo­ luto dar larga soddisfazione alla sua !l D. G. mi domanda: « gli Italiani allora. lontà di potenza? » che cosa .hanno fatto? Hanno subito passi­ curiositÒ. Quando un giovane si esprime così - vamente l'insegnamento ebraico, senza aggiunge - la saggezza degli adulti lo * * * neanche· accorgersene? » Certo, caro D. G. accusa di boria··e lo compatisce: ora egli Quanti altri insegnamenti, della medesima Noi rispondiamo sempre a tutte le lettere; si rivolge a noi, perchè la nostra Rivista origine, essi hannq assorbito! C 'è una gran anche quando .contengono delle sciocchez­ difende i .valori eroici, nel difendere la parte della letteratura, della musica, della ze. Il credere, come fa il D.G., che vogliamo razza, e dice che dopo un'ora di sana fi­ pittura, della storiogralia, della filosofia. rifiutarci, rivela una mentalità molto diversa losofia fascista; non si possa sopportare della critica, · durante gli ultimi dieci anni, dalla nostra. Comunque, eccomi: pronto a una meschina ora d~insegnamento religioso, chè può darne evidente esempio. Ciò è capi .. ciascuna delle sue domande. durante la quale l'insegnante crede oppor­ lato a molti senza accorgersene, ma ad al­ l l . Nel mio precedente articolo, dal · titolo tuno inveire contro il razzismo, dicendolo cuni anche in perfetta coscienza; per i loro « Arte nostra e deformazione ebraica », ave­ contrario alla concezione cristiana della 1:'gami di pc;xrentela, di_amicizia o di dipen- vo citato d ue passi, uno dei « Dialoghi mi­ eguaglianza delle genti. Dice pt.ire: " E' ri­ 1denza propno ·da Ebrei. · . chelangioleschi » di Francesco d'Olanda, e pugnante che dei giovani, dopo avere im­ Quante all'altra domanda:. « come si può )'altro de « L'arte di edificare » di Leon Bat­ pugnato un moschetto o avere vinto una provare che l'architettura razionale è tista Alberti. Nel primo, Michekmgelo espo­ gara allo stadio, vadano a rinchiudersi in ebrea? », la risposta è anche qui nota da ne ed illustra ampiamente questa tesi: nes­ alcuni oscuri oratori, e perdano, per le me­ un pezzo. Basta consultare qualunque Jibro sun popolo è stato mai dotato da natura di schine parole di un prete quella religione che riassuma la storia di quest'architettura. una così alta disposizione per il dipingere della vita e della natura, quell'amore per per esempio il Platz (edito in ·Germania nel come il popolo italiano. Nel secondo. . l'Al­ la lotta e per l'attimo eroico che è . insito 1928, sotto l'antico regime, e perciò non cer­ berti dice di avere attinto il suo sapere in nelle loro vene e che è loro donato con la tamente sospetto) per trovare, agli inizi dei architettura dal continuo, appassionato, in­ vita s tessa, superba eredità romana e pa- nuovo verbo, tre nomi: quello dell'ebreo En­ tenso studio degli edifizii classici. gana». riCo Mendelsshon, quello del comunista Gro­ Ora D. G. mi domanda: che c'entrano Mi­ * * * pius e di Le Corbusier. Ebraismo e comu­ chelangelo e l'Alberti con la questione della Lo slogo di questo avanguardista si chiu­ nismo, sono oggi, come tutti sanno, quasi la razza? C'entrano, proprio per le ch.iare· ed. de con la giustificazione della fede che medesima cosa. Il secondo non è che il ri­ inequivocabili affermazioni, da me riportate: egli nutre nella vita e in Roma; e noi ne flesso ·e la emanazione del primo. che, o il D. G. non avrà lette, ed alloranon abbiamo voluto parlare, perchè è nec essa~ Ebraismo e comunismo che non rimane· rio conoscere lo stato d'animo dei giovani avrà letto il mio articolo, o non avrà capito, vano, per quelli, una· cosa personale, indi· intelligenti, quando è sincero, e perchè in ed allora non c'è più nulla da aggiungere. pendente dall'attività architettonica. Al con· questo slogo si racchiude una delle più 2) Avevo inoltre detto, nello stesso arti­ .trario, la distruzione di ogni valore d'arte importanii questioni dell'educazione nazio­ colo: il liberty fu una specie di restaura­ e di razza nell'architettura, e la riduzione di nale . zione borghese del gotico e del rococò, essa ad un fatto economico, furono da loro Questo avanguardista, cresciuto alla lede_ (cioè dei modo di sentire di alcuni popoli· apertamente collegate alle vedute collettivi­ di Roma, non ha il s'aspetto che .Roma nac­ settentrionali), contro il rieoclassico. Questo stiche e internazionalistiche del marxismo. que cattolica ed era cattolica prima di era sempre il segno della nostra suprema­ Oltre che le loro opere, anche i loro scritti diventare cristiana, e che perciò potè fon­ zia artistica sull'Europa, Rinunziandovi, non sono là · a dimostrarlo. · · dare il cattolicesimo; e che il Rinascimento solò sanzionavamo la rivolta contro di noi, · Poi c'è il fatto, che proprio negli ambienti fu splendore cattolico, e cattolico è tutto ma rinnegavamo la nostra stessa razza. ebraici od influenzati dagli Ebrei, sono, an­ quello che è romano: che il cattolicesimo Avevo poi aggiunto: ciò fu capito in parte, cora oggi, i più accaniti. sostenitori dell'ar­ non è questione d'una confessione, per noi, prima e subito dopo la 'Grande Guerra. Al- chitettura razionale. . . Stampatori: Società Anonima Istituto Romano di Arti Grafiche di · Tummineili & · C. - Largo Cavalleggeri 6. Roma virtù, e proporre la furbena. Perchè un prete. manca éd suo ufficio d'insegnante, con . una mancanza persino · di ogni bri­ JL 11 C[ JE 11~1 o ciolo· d'opportunità, e si mette contro la r co• s questione della razza, tu vuoi · bùttare a cultura, quella fondata sopra una unità di gione. La cultura ·è invece un mastodontico mar~ dùeinila anni di cattolicesi, cioè di sapere filosofico. La vera· scuola classica fa sillogism:o. Questo è ancora il fradicio della civiltà italiana, di civiltà, al singolare? Per-·. una ·cosa viva dell'erudizione, · ma non . ti nostra scuola dassica. La tracotanza filo­ chè noi non siamo una civiltà, ma la civiltà · dà cultura, non . ha la pretenzione di chiu­ sofica. La mancanza di limite, di vera filo­ classica, e lo siamo perchè siamo cattolici. dere in ··un pugno tutto lo scibile; sa che sofia, di senso ar~totelico. E · questa è la Non sai ché furono i preti a farci ·diventare il linguaggio, l'immaginazione, e l'arte, co­ ragione della decadenza delle ··lettere e anticlericali e irreligiosi, e che il torto era me la natura, sono più grandi della ra- delle arti, questo il modo di· uccider': .la nostro? Che i preti sembrano fatti per met­ terei a questo paragone? I preti dovrebbero essere dei santi. Possiamo pretendere che lo siano? Quando li vedi sbagliare, pensa che non sono dei santi, e ti farai capace, ' ' . . senza cadere nello stesso sbaglio, nella stessa pre:tenzione di questo tuo orgoglioso ' trmaz1one ebraica insegnante. · Non hai mai visto il tuo paese in guerra 3) Per esempio, all'altra domanda di D.G. 'quelli che avevano diffuso in Italia il « ra­ con la Chiesa? Forse per questo ha cessato :he gli si citino gli Ebrei; i quali, in Italia, zionalismo » e soprattutto il nucleo di Milano di essere cattolico o ha perduto una fede abbiano sostenuto (e tuttora sostengano) e di Torino, che mostrava ormai nelle opere, tanto antica e profonda? Non hai mai visto !'architettura razionale, si può subito rispon­ il suo vero volto, cominciavano a trame dei il governo della tua nazione in contrasto :lere facendo i nomi di coloro che, soprat­ vantaggi pratici. con quello della Chiesa? Ha forse per que­ tutto stranieri, introdussero per la prima Appena la nuova moda attecchì. e comin­ sto il governo mancato di rispetto alla sua •rolta da noi il nuovo verbo. Essi comincia­ ciò a . divenire proficua, me ne allontanai: religione, negata l'infallibilità della Chiesa? rono ad agire· dal bàsso, alla chetichella, pur essendo io stesso architetto. Questo mo­ La Chiesa ha i suoi grandissimi fini, la :>perando sui loro ·coetanei · studenti. Chi stra ad usura che ero in buona fede; e ri- . nazione i suoi: è possibile che .qualche volta ignora, per. esempio il nome di Faludi, d 'ori­ prova, se ve ne fosse bisogno, come, ben non · si trovino in contrasto? Se non ci si gine ungherese, divenuto in pochi anni, per !ungi dall'avere mai aderito alla sua es­ trovassero avremmo finito di vivere sulla mezzo del razionalismo, uno dei più grossi senza - che in principio ignoravo - mi terra e faremmo parte dell'assoluto. Non accaparratori· di affari architettonici a Mi­ ribellai, dinanzi ai primi esempi concreti di cercate di risolvere le contradizioni, gli av- · lano; di Levi Montalcini a Torino, di Ro­ un'architettura che mostrava di non volere venimenti non sono un discorso, la loro gers, teorico fanatico, ed uno dei coriferi essere contemporaneamente anche arte. Del logica è remota e profonda, cerca di capire della rivista « Casa Bella»? Insieme a co­ ·resto , che idee io professassi . in proposito e non affrettarti a definire quello che suc­ storo si unirono altri o che si erano for­ l'avevo già mostrato chiaramente nel mio cede. mati all'estero soprattutto negli ambienti del­ libro: «Può . oggi esistere l'architettura?», E se tornando da oiazza d'armi o dallo la Svizzera o della Germania prehitleriana, edito nel 1930. stadio, sei condotto c;;d un oscuro oratorio, ·:ome .Sartoris, Pagano-Pogatschnig ecc., Quanto poi ai nomi che D. G. cita insie­ pensa che Ettore Fieramosca e Fanfulla e o che nella stessa Milano, avevano subito me al mio, cioè quelli di F. T. Marinetti, il fiore dei guerrieri si confessavano e co­ ,ì'inllusso dei paesi vicini alla frontiera, so­ Margherita G. Sarfatti, C. E. Oppo, M. Tin­ municavano, e pregavano. Erano fortissime ;>rattutto attraverso le riviste. La notissima ti, M. Sironi, P. M. Bardi, A. Soffici, Roberto nature, che il più pettinato ragionamento « Architecture d'aujourd'hui », che si pubbli­ Papini, G. Pagano, G. Ponti, R. Sartoris, V. non avrebbe persuaso, e Dio le persuadeva: ca a Parigi, redatta in gran parte da Ebrei, Marchi, E. Persico, Michele Biancale, Tri­ erano peccatori ed erano cattolici ed uno dei massimi centri propulsori del­ denti, Griffini, Minnucci, Aschieri, Piacenti­ Chi ti ha detto ·che il dogma cattolico l'internazionalismo architettonico, era, fino ni, Foschini, ecc., a parte il fatto della arbi­ bestemmia l'amore? Tu non puoi ignorare da quèl tempo, il loro vangelo. · traria mescolanza, e che alcuni non posso­ che il cattolicesimo è aristotelico ed ha i Questo primo nucleo, da Milano e da To­ no essere citati davvero come di sosteni­ piedi ben piantati sulla terra. Tu stesso rino, si fece promotore della polemica del tori e propagatori del razionalismo, a co­ esalti le opere del Rinascimento. E quello 1931, per il «rinnovamento dell'architettura». minciare per esempio da quelli di Soffici, non fu splendore della Chiesa? E Dante. Essi, soprattutto i capi, cercavano però a e di Foschini è chiaro che, della loro attitu­ Michelangelo, li puoi immaginare, se non quel tempo di svelare il meno possibile il dine, soltanto essi possono dare conto. li immagini cattolici? E che sarebbe l'Italia significato della parola « razionale »; o -per Quanto ·poi al voler sapere se essi siano o senza Dante? :o meno di celare la sua portata. Era dif­ no Ebrei, non c'è che un mezzo: prendere Tu dici che allora rinacque il culto del ficile perciò immaginare, per gli altri, che l'elenco dello Schaerf, pubblicato nel 1925, bello. Non fu un culto. La questione è tutta .gssa implicasse la distruzione dell'architet­ e ripubblicato· varie volte in questi mesi. qui. Rinacquero le opere, rinacque un mon­ :ura, come arte e come razza. E ·tanto I nomi che D.G. mi richiede, poi, di architetti do oggettivo, e questo è il carattere clas­ !Il'eno che vi si nascondesse un retroscena ebrei, che abbiano propagato in Italia il sico della civiltà della Chiesa. ebraico. Cosicchè avvenne che architetti, di razionalismo e tuttora lo propagano, li ho Tu parli di eroica volontà di potenza. Che Roma e di altre città, dove quelle ri­ esposti più sopra. te ne fai di questo eroismo e di questa viste e quelle idee, d'origine internazionale, 6) Assolutamente infondata è l'afferma­ potenza se non sono creatori di opere? E ·:Incera non pervenivano, ne rimasero, in un zione che l'architettura neoclassica italiana quale potenza cerchiamo noi oggi se non ;>rimo tempo, all'oscuro. derivi da Winkelmann. E' noto che le cose quella .di costruire opere memorabili? 4) . Questo fu appunto il ·mio · caso. Fu\ stanno perfettamente al contrario. Prima del Leggi Nietzsche, ma lascia stare quello attirato da questo movimento, solo per la · teorico tedesco c'era, in Italia, il Milizia, e che hanno creduto di trame i politici: egli etichetta esteriore che gli si era voluta dare: meglio ancora, anchitetti come il Salvi, il ha fatto una strage in questo senso. Pensa· « rinnovamento dell'architettura». Come il Fuga, il Galilei, il Vanvitelli, per risalire invece che la vita di Nietzsche è un viaggio D. G. stesso riconosce, ciò che mi spinse a fino al padre di tutti, che fu veramente il alla civiltà del Mediterraneo. E leggi Car­ parteciparvi fu soprattutto il bisogno di rea­ Bernini. In fondo, il barocco, non attecchì ducci, leggi D'Annunzio; ma ricordati che -;~ire al «barocchetto .viennese» il quale non mai a Roma; non ·fu che un Rinascimento i tuoi studi son classici e che devi leggere era se non u'na forma precedente di interna- prolungato. Poichè classico, in tutti i tempi, le opere dei massimi maestri della nazione zionalismo architettonico · · si mantenne lo spirito dell'Italia: dall'etru­ italiana. Noi siamo vivi e moderni per E' inutile, dunque, eh~ egli mi domandi, sco al romano, dal· romanico alla Rinascen­ Manzoni e Leopardi. Cerca nelle opere di lperchè, dopo aver reagito çxl barocchetto, io za. Gotico e barocco rispecchiarono sempre Leopardi, nello Zibaldone, le risposte ai · mi sia opposto ·al razi0ncile. Ii motivo. era lo spirito di popoli a noi estranei. tuoi dubbi, alle tue generose insurrezioni. fondamentalmente lo stesso Solo è intercor­ Niente paura, perciò, che liberandoci dal E leggiti Vico, la Scienza Nuova del 1725. so il tempo n~cessario pe~ accorgermi, su razionalismo ebraico noi ritorniamo al ba­ che ti farà entrare in quel vastissimo mon­ delle prove tangibili, della vera natura del rocchetto. Nè barocchetto, nè Winkelmann; do, e poi l'ultima edizione di quell'opera, nuovo verbo; . nè romanticismo, nè accademia: ma ricon­ che si dirà quello che siamo, noi italiani, 5) Questo· tempo è stato, del resto, moltu quista dello spirito classico, proprio, in tutti e parlerà alla ·tua fantasia. Ricordati le breve. All'inizio del 1933 già ave>.ro preso tempi, della razza italica. parole di ·Goethe, · quando Filangieri gli pOGizione contro il nuovo progetto della Sta­ dette la Scienza Nuova: è bello per un po­ zione d{ Firenze. Precisamente quando tutti G. PENSABENE polo avere e venerare un tal padre.

Direttore responsabile : · TELESIO INTEBLANDI .