Di Tory Burch
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MF fashion il primo quotidiano della moda e del lusso Anno XXX n. 030 Direttore ed editore Paolo Panerai - Direttore Stefano Roncato martedì 12 febbraio 2019 MF fashion I 12.02.19 ONLINE SU MFFASHION.COM LE GALLERY FOTOGRAFICHE DELLE COLLEZIONI F-W 2019/20 IL FINALE DELLA SFILATA TORY BURCH AUTUNNO-INVERNO 2019/20 TORY IL FINALE DELLA SFILATA NNelel ccollegeollege aartsyrtsy ddii TToryory BBurchurch LLaa sstilistatilista aamericanamericana rrivisitaivisita i ggrandirandi cclassicilassici ddelel gguardarobauardaroba ggrazierazie a eeccentriciccentrici aaccostamenticcostamenti ddii sstampetampe e mmaterialiateriali cchehe ccompongonoompongono uunn mmix&matchix&match ffantasiosoantasioso ««MiMi ppiacevaiaceva ll’idea’idea ddii ccrearereare uunana ccommistioneommistione ddii rriferimenti»,iferimenti», hhaa rraccontatoaccontato a MMFFFF e vetrate del Pier 17, proprio accanto alla ri- tezza nel 1933, che venne fondato il Black Mountain culturale nel Paese. «Mi piaceva l’idea di questa com- qualificata area di Seaport, si aprono sulla College, un istituto noto per il suo approccio anti- mistione di riferimenti artistici, che ho tradotto in una vista dei grattacieli di New York. Uno sfondo conformista all’istruzione e per avere accolto illustri collezione nata dalla rivisitazione di grandi classici», Lilluminato da una luce tersa abbraccia le usci- studenti tra cui John Cage, Robert Rauschenberg o ha raccontato la designer statunitense. A incedere te delle collezione immaginata da Tory Burch per il Allen Ginsberg. Esponenti dell’arte, della musica, illuminati da un cielo limpido invernale sono capi dal- prossimo inverno, che affonda le radici nella cultura della danza, della scrittura e della cultura moder- le silhouette lineari tra pantaloni sartoriali e cappotti americana degli anni 30. È in quel periodo, per l’esat- na negli States che costituirono una sorta di élite continua a pag. II BLACKSTAGE di Giampietro Baudo America’s next top designer Una rivoluzione, in versione americana, volta a ripen- con il suo show itinerante, senza dimenticare Rodarte tistoide. O ancora il debuttante giapponese Tomo sare i contorni della fashion week di New York. Mai o Altuzarra migrati altrove, lo schedule mostra più di Koizumi, approdato nella Grande mela per il suo pri- come in questa stagione le sfilate nella Big Apple stan- una pecca. I grandi brand come Michael Kors, Tom mo show e diventato il fenomeno di questa tornata di no affrontando una metamorfosi a fronte di una crisi Ford, Tory Burch, Marc Jacobs o Coach continuano passerella. Scoperto da Marc Jacobs, che lo ha fatto sfi- senza precedenti. Tanto che il Cfda-Council of fashion ad avere i riflettori puntati. I fedelissimi come Diane lare nel suo store, curiosando sull’Instagram dell’amico designers of America sta approntando una strategia von Furstenberg o Carolina Herrera navigano a vista. Giles Deacon, Koizumi ha visto il supporto di fashion per uscire dall’impasse. La kermesse maschile, appe- Brillano i nuovi, come The Row o Proenza Schouler. star come Katie Grand, Guido Palau e Pat McGrath na nata e confinata ai primi giorni di fashion week in E la fashion week sta diventando sempre più un pal- oltre a un cast di modelle e celebrities come Karen nome di un grande evento co-ed, potrebbe essere so- coscenico di creatività giovane. Trionfano realtà come Elson, Joan Smalls o Gwendoline Christie. Lui, timida- spesa già dal 2020. Gli show donna, invece, sono alla Area, disegnata da Beckett Fogg e Piotrek Panszczyk, mente, dice di essere ispirato da Roberto Capucci e da ricerca di una loro dimensione. Complice l’assenza e diventata un nome super hype all’ombra dell’Empi- Leigh Bowery nelle sue creazioni. E c’è da sperare che di alcuni big come Calvin Klein, ai box dopo l’uscita re state building. Un po’ come Sies Marjan, che Sander non si trasformi in una meteora del complesso universo di Raf Simons, o Tommy Hilfiger, traslocato a Parigi Lak ha trasformato in un baluardo di femminilità ar- americano. (riproduzione riservata) II Sfilate a New York MF fashion martedì 12 febbraio 2019 Shows The Row-mantics Carolina Herrera gioca Le sorelle Mary-Kate e Ashley Olsen plasmano una femminilità purista con proporzioni bold rileggendo l’essenzialità del minimalismo. Tra silhouette costruite con sovrapposizioni e citazioni di stampo nordico. Stefano Roncato (New York) CarolinaC HerreraH pro- n vento nordico soffia sulla segues nel suo passerella firmata The Row. restyling.r La Muove quei lunghi capelli labell che fa ca- Ubiondi, tagliati nel mezzo da pop alla galassia una riga. Come una dama guerriera di spagnolas Puig, Game of Thrones, come una proiezio- comec Nina Ricci ne da passerella delle due stesse stiliste, e Paco Rabanne Mary-Kate e Ashley Olsen. Che escono e molti altri alla fine di una vera a propria sfilata pre- brandb in asce- annunciata come una presentazione very sa,s ha svelato intimate. Un tratto selvaggio nell’ordine lal seconda pro- che si ricompone sempre nel look d’in- vav del giovane sieme. Che parla di un nuovo purismo direttored creati- lineare modulato su silhouette costruite vov Wes Gordon, di sovrapposizioni. Colli ad anello, giac- concentratoc su che senza revers, fianchi che sembrano un’operazioneu di avere un segreto, hanno sciancrature che ringiovanimentor fanno pensare a bustini nascosti. Tutto è del target. Sul set allestito nei saloni della fatto per avere stile ma anche per passa- New York Historical society vanno in sce- re inosservati. Ricami ton sur ton, bling na look che mescolano proporzioni ampie bling come una polvere magica, calza- con pennellate di colori decisi. Maxi che- ri fatti di niente, gonne a pannelli che misier in tinte lilla o arancio si mescolano lasciano intravedere gli alti stivali zep- a print floreali . Non mancano uscite più pati che ricordano quelli da pescatore. Tre look firmati da Mary-Kate e Ashley Olsen per The Row maschili, come i tailleur-pantalone princi- Come da fisherman sono ai cappotti di pe di Galles che ricordano Diane Keaton pelle leggera, chiusi da bottoni invisibili nel film Io e Annie di Woody Allen. sui lati. La palette è di paesaggio di terre pronti a raccontare, occhi che hanno vis- bra perdere un po’ troppi colpi. Viene in Giudizio. Wes Gordon rinnova il messag- fredde, spaziando da toni terresti a bian- suto intensamente. mente una nuova Jil Sander experien- gio. I suoi look sono pensati per ragazze chi e neri minimal, fino a quell’azzurro Giudizio. The Row-mantics. Un modo ce, ci si ricorda dei momenti felici con Uptown che amano scegliere. Non c’è una da cielo che promette pioggia. Pronta a di essere mai sopra le righe, un roman- gli show di Mr. Helmut Lang a New sola opzione, ma gli outfit sono come fiori di bagnare lo stuolo di modelle non proprio ticismo ridotto ai minimi termini. Un York. Le sorelle Olsen brillano con la lo- un bouquet, dal quale ciascuna può sceglie- sconosciute. Ecco Caroline Trentini, nuovo minimalismo che è bello rive- ro visione, risplendono senza accecare, re liberamente. (riproduzione riservata) Karmen Pedaru o Liisa Winkler. dere in quella città che il minimalismo mettendo tutto al posto giusto. (riprodu- Chiara Bottoni (New York) Svelano la collezione con quegli occhi l’ha coniato e che invece adesso sem- zione riservata) segue da pag. I I CROMATISMI strutturati di ispirazione mannish acco- stati a dress fluttuanti percorsi da stampe floreali, patch di paillettes e mise da col- DELICATI DI lege come gonne plissettate bianche e blu con dettagli di metalleria dorata. I layering sono fondamentali: parka spor- SIES MARJAN tivi sovrastano abiti da sera, cappotti di montone sono posati su dress fioriti, Lo stilista Sander Lak sperimenta colletti candidi spuntano dalla maglie- sul colore, tra sfumature tye-dye, ria. Eccentriche sono le calzature, dalle grandi platform stringate alle Mary Jane flash di neon e tocchi di cristalli laminate in oro e argento. anciate di cri- Giudizio. I riferimenti artistici e cultu- stalli Swarovski rali agli States sono una costante nelle ricoprono la collezioni della designer, capace di con- Mpasserella cir- ferire un twist moderno anche ai pezzi colare che accoglie lo show più classici, attraverso accostamenti di Sies Marjan. Servono ad inusuali ed eccentrici patch di tessuti e accentuare il gioco di colo- prints. (riproduzione riservata) ri, vero elemento dominante Chiara Bottoni (New York) nella collezione. Colori che il direttore creativo Sander Lak decide di spingere ol- tre i limiti, tra flash di neon, dégradé e tye-dye arcobale- no. Lak dedica la sua sfilata all’amore. Sarà forse per questa vena romantica che, in maniera inattesa, il marchio esplora l’universo dei pizzi per creare abiti sottoveste frutto della loro giustap- posizione. Fondamentale è anche l’esplorazione con- dotta su silhouette e volumi. Due outfit Sies Marjan Molti dress nascono infatti dal drappeggio o dall’utiliz- zo di balze aeree. I cristalli diventano a loro volta un elemento chiave, per la prima volta nella storia del marchio. Due look presentati in passe- rella sono infatti ottenuti grazie alla cucitura a mano di lembi di crystal mesh che scintillano a ogni passo riflettendosi tra le infinite possibilità di combinazioni cromatiche. Giudizio. Dopo un avvio tentennante la collezione del marchio decolla nella parte centrale dello show grazie al suggestivo utilizzo del colore, con gli abiti che vanno a dialogare persino con il tono delle capigliatu- Una serie di proposte firmate Tory Burch per l’autunno-inverno 2019/20 re delle modelle. Una suggestiva collezione per un giovane marchio. (riproduzione riservata) Chiara Bottoni (New York).