Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 ( conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, - DCB Torino Straordinario reportage Straordinario Trasiccità alluvionie CLIMA Murgiamaterana PARCHIITALIANI Stambecchinella neve PARCHIPIEMONTESI Le nuove specie scoperte in Papua in scoperte specie nuove Le ISSN 1124-044 X MENSILE DI NATURA, AMBIENTE E NATURA,AMBIENTE DI TERRITORIOMENSILE ANNO XXI.ANNO N. 10 Dicembre 2006 Dicembre 161 Aree protetteprotette fascia fluviale La Mandria, ParchiParchi e RiserveRiserve del PPo-trattoo-tratto Cuneese delle ValliValli di LanzoLanzo ViaVia Griselda 8 - 12037 Saluzzo VialeViale Carlo Emanuele II, 256 TTel.el. 0175 46505 Gran ParadisoParadiso 10078 VVenariaenaria Reale (TO) ViaVia della Rocca 47 - 10123 TorinoTorino fax 0175 43710 TTel.el. 011 4993311 TTel.el. 011 8606211 Capanne di MarcaroloMarcarolo fax 011 4594352 ENTIViaVia UmbertoUmber DIto I,GESTIONEGES 32a TIONE PARCHIPfaxAR 011CHI 8121305 NAZIONALI 15060 Bosio (AL) Stupinigi ValVal Grande TTel.el. e fax 0143 684777 ValleValle del Ticino c/o OrdineOrdine Mauriziano, VillaVilla S.S. RemigioRemigio VillaVilla Picchetta via Magellano, 1 LEALESSALESSANDRIASacroSacr AREEo MonteANDRIA di Crea PROTETTE DEL PIEMONTE 2289228922 VerbaniaVerbania (VB)(VB) 28062 Cameri (NO) 10128 TTorinoorino Cascina VValperone,alperone, 1 TTel.el. 0323 557960 TTel.el. 0321 517706 TTel.el. e fax 011 5681650 15020 Ponzano Monferrato (AL) fax 0323 556397 TTel.el. 0141 927120 NOVARANOVARA fax 0141 927800 SacroSacro Monte di Orta,Orta, Monte Mesma e Alpe VegliaVeglia e Alpe DeveroDevero Aree protetteprotette VialeViale Pieri, 27 fascia fluviale del PPo-trattoo-tratto Colle TorreTorre di Buccione ViaVia SacroSacro Monte 28868 VVerzoerzo (VB) VVercellese/Alessandrinoercellese/Alessandrino TTel.el. 0324 72572 28016 OrOrtata S. Giulio (NO) Piazza Giovanni XXIII, 6 fax 0324 72790 15048 VValenzaalenza (AL) TTel.el. 0322 911960 VERBANIAVERBANIA fax 0322 905654 SERVIZIOSERVIZIO AREE TTel.el. 0131 927555 SacroSacro Monte CalvarioCalvario PROTETTEPRLagoLagoO didTETTEi CandiaCandia fax 0131 927721 di Domodossola TreTre DDentienti ddii CCumianaumiana e FFreidourreidour ParchiParchi del LagoLago MaggioreMaggiore Borgata S. Monte Calvario, 5 PROVINCIAPRMonteMonOte VINCIASSanan GGiorgioiorg ioDI Bosco delle SortiSorti ViaVia Gattico, 6 28055 Domodossola (VB) ConcaConca CCialanciaialancia la CommCommunauna 28040 MerMercuragocurago di AronaArona (NO) TTel.el. 0324 241976 LagoLTORINOTaORINOgo BorelloBorello c/o Municipio TTel.el. 0322 240239 fax 0324 247749 ColleColle ddelel LLysys Piazza VVittorioittorio Veneto,Veneto, 1 fax 0322 237916 ViaVia Bertola,Bertola, 34 - 10123 TTorinoorino 15016 Cassine SacroSacro Monte TTel.el. 011 8615254 TTel.el. 0144 715151 della SS. TrinitàTrinità di Ghiffa fax 011 8615477 Collina torinese P.zzaP.zza SS. Trinità,Trinità, 48 ViaVia Alessandria, 2 28823 GhifGhiffafa (VB) TTel.el. 0323 59870 ParchiParchi e RiserveRiserve 10090 Castagneto Po (TO) fax 0323 590800 ViaVia Nizza 18 - 10125 TorinoTorino naturali Astigiani TTel.el. e fax 011 912462 ViaVia S. Martino,Martino, 5 - 14100 Asti SettorSettoree Pianificazione TTel.el. 0141 592091 TORINOTORINO TTel.el. 011 4322596 fax 0141 593777 Gran Bosco di SalbertrandSalbertrand fax 011 4324759 ASTIASTI ViaVia Fransuà Fontan, 1 Alta ValsesiaValsesia C.so Roma,35 SettorSettoreSETTORESETTeORE Gestione PPARCHIARCHI 10050 SalberSalbertrandtrand (TO) 13019 VVaralloarallo (VC) TTel.el. 011 4323524 BaraggeBaragge (riserva),(riserva), Bessa TTel.el. 0122 854720 TTel.el. e fax 0163 54680 fax 011 4324793 (riserva),(riserva), BrichBrich ZumagliaZumaglia e fax 0122.854421 VERCELLIVERCELLI Banche Dati Mont PrevéPrevé (area attrezzata) Lame del Sesia, TTel.el. 011 4324383 ViaVia CrosaCrosa 1 - 13882 Cerrione (BI) LaghiLaghi di AviglianaAvigliana RiserveRiserve Garzaia Biblioteca BIELLATel.Tel. 015015 677276677276 ViaVia Monte PirchirianoPirchiriano di Villarboit e TTel.el. 011 4323185 faxfax 015015 25879042587904 10051 AAviglianavigliana (TO) Isolone di Oldenico, TTel.el. 011 9313000 PaludePalude di Casalbertrame,Casalbertrame, ParcoParco BurcinaBurcina - fax 011 9328055 Felice Piacenza Garzaia di Carisio www.piemonteparchi.itwww.piemonteparchi.it ViaVia XX Settembre,Settembre, 12 Cascina Emilia OrsieraOrsiera Rocciavrè,Rocciavrè, 13814 Pollone (BI) 13030 Albano VVercelleseercellese (VC) TTel.el. 015 2563007 RiserveRiserve Orrido di Chianocco TTel.el. 0161 73112 fax 015 2563914 e Orrido di Foresto fax 0161 73311 www.piemonteparchiweb.itwww.piemonteparchiweb.it ViaVia San Rocco, 2 - Fraz. ForestoForesto SacroSacro Monte di OropaOropa 10053 Bussoleno (TO) Monte Fenera c/so Comune TTel.el. 0122 47064 Fraz. Fenera Annunziata via BattisterBattistero,o, 4 fax 0122 48383 13011 Borgosesia (VC) 13900 Biella TTel.el. e fax 0163 209478 TTel.el. 015 3507312 fax 015 3507508 ValVal TronceaTroncea SacroSacro Monte di VaralloVarallo 800 333 444 ViaVia della Pineta Loc. SacroSacro Monte 10060 Pragelato (TO) Piazza della Basilica TTel.el. e fax 0122 78849 13019 VVaralloarallo (VC) ParchiParchi e RiserveRiserve cuneesi TTel.el. 0163 53938 ViaVia S. Anna, 34 12013 Chiusa Pesio (CN) ParchiParchi e RiserveRiserve del CanaCanavesevese fax 0163 54047 TTel.el. 0171 734021 Corso Massimo d’Azeglio, 216 fax 0171 735166 10081 Castellamonte (TO) Bosco delle SortiSorti della CUNEO TTel.el. 0124 510605 PartecipanzaPartecipanza di TrinoTrino Alpi Marittime fax 0124 514463 C.so Vercelli,Vercelli, 3 Piazza Regina Elena, 30 13039 TTrinorino (VC) 12010 VValdierialdieri (CN) TTel.el. 0161 828642 TTel.el. 0171 97397 Aree protetteprotette fascia fluviale fax 0161 805515 fax 0171 97542 del PPo-trattoo-tratto torinese BoschiBoschi e RoccheRocche Cascina Vallere,Vallere, Corso TriesteTrieste 98 10024 Moncalieri del RoeroRoero TTel.el. 011 64880 c/o Municipio 12040 Sommariva PerPernono (CN) fax 011 643218 TTel.el. 0172 46021 fax 0172 46658 Promeneur du soir, 1987 Lars Jonsson REGIONE PIEMONTE editoriale Assessorato Ambiente, 2006 Parchi e Aree Protette 10 • Via Principe Amedeo 17, Torino Assessore: Nicola De Ruggiero Anche gli “orsi” si commuovono Direzione Turismo, Sport e Parchi 2 Via Avogadro 30, 10121 Torino Biodiversità L’ultimo Eden Questo è l’ultimo numero di Piemonte Parchi che fi rmo come PIEMONTE PARCHI di Claudia Bordese direttore. Dopo 16 anni, 122 numeri, molti “speciali”, fanno circa Mensile Direzione e Redazione 5mila pagine. L’emozione è tanta. Sono stati anni intensi e ricchi Via Nizza 18, 10125 Torino 6 di soddisfazioni e non solo professionali. In questi anni la rivista è Tel. 011 432 3566/5761 Biodiversità passata da sei numeri bimestrali, a cadenza mensile. Siamo stati Fax 011 4325919 SOS fauna Email: di Luca Ghiraldi per 13 anni, e restiamo, l’unica rivista di un ente pubblico che si [email protected] mantiene, per il 50%, grazie agli abbonati paganti; e l’unica senza [email protected] 9 pubblicità. Siamo anche stati, in questi anni diffi cili per la stampa “naturalistica” e di “settore”, l’unica testata a non aver perso Direttore responsabile: Parchi piemontesi Gianni Boscolo Una vita sul Po abbonati. Da quattro anni abbiamo dedicato risorse a Internet, di Toni Farina e Giovanni Maggi registrando un nostro dominio che è diventato anche una testata Redazione giornalistica: Piemonte Parchi Web, affi ancata da un esperimento Enrico Massone (vicedirettore), Toni Farina (Aree protette), 12 “telematico” di editoria on line dedicato agli studenti Piemonte Aldo Molino e Ilaria Testa (territorio), Scopriparco Parchi Web Junior. Da poco, abbiamo raggiunto la soglia dei Varallo Emanuela Celona (web e news letter), 5.000 abbonati alla nostra news letter inviata via Mauro Beltramone (abstract on line), di Elena De Fiilippis e Toni Farina Paolo Pieretto (CSI – versione on line), e-mail. Tutto questo grazie anche alla collaborazione con Parks.it Susanna Pia (archivio fotografi co), 14 e Csi Piemonte. Maria Grazia Bauducco Parchi nazionali (segretaria di redazione) Stambecchi nella neve Credo di poter affermare che Piemonte Parchi ha contribuito a far di Antonello Provenzale, Bruno Bassano e conoscere e apprezzare il sistema dei parchi piemontesi, di cui Hanno collaborato a questo numero Achaz von Anderberg ha cercato di raccontare lavoro e passioni. Ha raccolto consensi, E. Accati, B. Bassano, S. Bassi, C. Bordese, F. Bertorello, D. Cat Berro, è stata invitata in numerosi convegni, ha ricevuto dei premi, e E. De Filippis, E. Filamauro, L. Ghiraldi, 17 spesso è considerata un punto di riferimento nel mondo della C. Girard, G. Ielardi, S. Loppel, Clima “comunicazione” delle Aree protette italiane. G. Maggi, L. Mercalli, M. Ortalda, Tra siccità e alluvioni A. Provenzale, P.G. Terzuolo, di Luca Mercalli e Daniele Cat Berro A. von Hardenberg In questi anni hanno lavorato con noi un migliaio di collaboratori: giornalisti, fotografi , tecnici, studiosi, ricercatori, appassionati che Fotografi e 20 M. Dorigo, M. D’Ottavio, Clima hanno messo a disposizione le loro sensibilità e professionalità. AFP Image Forum/Grazia Neri, Anche i boschi patiscono lo stress? E, così facendo, hanno contribuito a interpretare la “linea” L. Ghiraldi, G. Ielardi, di Pier Giorgio Terzuolo editoriale della rivista. Con loro, i due grafi ci, Camillo Francia e C. Lenti, F. Liverani, S. Loppel, A. Provenzale, Massimo Bellotti, succedutisi nella cura dell’impaginazione: il loro arc. Museo dei Campionissimi, 23 contributo è stato fondamentale. arc. rivista/A. Molino/T. Farina Ambiente Il teleriscaldamento Cartine di Fedele Bertorello Sono molte le persone che vorrei ringraziare: da Diffusioni S. Chiantore, G. Torelli Grafi che di Casale, che non è stato un semplice stampatore, ma ha partecipato in partnership con la Regione sin dall’inizio alla Disegni 26 M. Battaglia, C. Girard Geologia crescita della rivista; alle duecento persone che lavorano nei Ferdinandea parchi piemontesi diffondendo il valore di un parco e i valori dei In copertina: di Sergio Loppel parchi. Piccione incoronato Victoria Ma siete stati voi lettori, con il vostro sostegno e la vostra (Goura victoria) 28 partecipazione, a fare di Piemonte Parchi un “piccolo successo Parchi italiani Art director: Murgia materana editoriale”. Con lettere, telefonate, attestazioni di affetto e stima, Massimo Bellotti di Giulio Ielardi ma anche con contestazioni, rimproveri, suggerimenti per fare

L’editore è a disposizione per gli aventi diritto per fonti ancora “meglio”. iconografi che non individuate. Riproduzione, anche 31 Ovunque abbiamo avuto modo di incontrarvi, fare un giornale per parziale, di testi, fotografi e e disegni vietata salvo Alimentazione voi, per le vostre curiosità, le vostre conoscenze, per suscitare autorizzazione dell’editore Pianeta Veg pensieri, rifl essioni, ragionamenti è stato davvero appagante. di Luca Ghiraldi Registrazione del Tribunale di Torino Una piccola grande sfi da resa fattibile dalla “politica”: quella n. 3624 del 10.2.1986 lungimirante degli assessori, dirigenti e funzionari che si Arretrati (disponibili, dal n. 90): € 2 34 Manoscritti e fotografi e non richiesti dalla Entomologia sono succeduti al settore Parchi della Regione Piemonte. Un redazione non si restituiscono e per gli stessi Ragni pirata impegno che, sono certo, proseguirà immutato, anzi, migliorato non è dovuto alcun compenso. di Sandro Bassi e potenziato, per i piemontesi, ma non solo. Per tutti quei lettori che hanno “fatto proprio”, anche attraverso la lettura di Piemonte Abbonamento 2007 versamento di €14 36 Parchi, l’amore e la preoccupazione per la protezione del territorio, sul c.c.p. n. 13440151 intestato a: Ville e Giardini della natura e dell’ambiente. Piemonte Parchi-S.S. 31 km 22, 15030 Una vigna da regina Villanova Monferrato (Al) di Elena Accati Info abbonamenti: Sono stato professionalmente molto fortunato, e la rivista con me. tel. 0142 338241 38 Auguro altrettanto a chi mi succederà e a Piemonte Parchi. A tutti Stampa Territorio un grazie doveroso e affettuoso. Soprattutto a voi, lettori. Il museo dei campionissimi di Ilaria Testa Diffusioni Grafi che S.p.A. Gianni Boscolo Villanova Monferrato (AL) Tel.0142 3381, fax 483907 Riservatezza -Dlgs n. 196/’03. L’Editore garantisce la 40 tutela dei dati personali. Rubriche Dati che potranno essere rettifi cati o cancellati su semplice richiesta scritta e che potranno essere utilizzati per proposte o iniziative legate PIEMONTE PARCHI WEB alle fi nalità della rivista. Stampato su carta ecologica senza cloro www.piemonteparchiweb.it 6 L’ultimo Eden

BIODIVERSITÀ

perfetto equilibrio con l’ambiente. Anche loro hanno subito la movimentata orogra- fia della regione: le alte catene montuose e gli altipiani inaccessibili hanno isolato quasi mille differenti gruppi tribali, che hanno sviluppato oltre 700 lingue diver- se. La differenza ha purtroppo generato diffidenza, e ancora oggi molte tribù sono in guerra tra loro, e non disdegnano il tagliare la testa agli avversari o il consu- marne le carni. Ma le popolazioni indigene neoguineane da sempre si sono prese curatesto dei di loroClaudia territori, Bordese e oggi collaborano [email protected] entusiasmo alla protezione delle loro foreste,foto per poterle Presse consegnare immutate ai loro figli, come i loro padri hanno fatto con loro. La speranza non è infondata. Le popo- lazioni della Nuova Guinea sono tra le più antiche della terra, e nello scorrere nizzazioni locali e internazionali, per la intricati si somma il grigio della bruma. dei millenni hanno saputo sopravvivere e si escludono le profondità ocea- tutela della regione. La consapevolezza In media scendono dal cielo oltre 1,5 allo scioglimento dei ghiacciai, alla na- niche, spetta alla Nuova Guinea la che esistano territori così profondamente metri di pioggia all’anno, ma in alcune scita dell’agricoltura, alla deforestazione, Spalma di luogo più inesplorato del ignoti all’uomo da permettere la scoperta zone i metri d’acqua in 365 giorni sono alle eruzioni vulcaniche, ai cambiamenti Pianeta. Seconda isola del Mondo per di mammiferi e uccelli sconosciuti, va spo- quasi dieci! L’umidità dell’aria è linfa per climatici e anche all’invasione degli Eu- superficie, la sua forma ricorda quella di sata all’immediato desiderio di proteggere le quasi 3mila specie di orchidee, presenti ropei. A cui spetta il compito di mettere un enorme uccello dalle lunghe e fram- questi brandelli di paradiso dagli assalti in ogni nicchia ambientale: dalle paludi da parte la saccenza, e osare mescolare mentate penne, che spicca il volo dalle turistici e mediatici, e dallo sfruttamento costiere alle fredde foreste dei monti, dai le conoscenze scientifiche occidentali coste settentrionali dell’Australia. egoistico di taluni territori (alcune regioni minuscoli fiori dell’orchidea ciliegia alle con quelle tradizionali delle popolazioni La ricchezza e la varietà degli animali della Nuova Guinea sono state letteral- lunghe infiorescenze rosse dell’orchidea locali. e delle piante della Nuova Guinea, e mente brutalizzate da imprese minerarie blu del fiume Sepik. L’umidità dell’aria e la consapevolezza di poterne scoprire che estraggono rame e oro, avvelenando del terreno unita all’impenetrabilità della ancora di nuovi, sono un irresistibile ri- fiumi e terreni con i reagenti impiegati nei vegetazione ha spinto molti animali a chiamo per naturalisti e biologi. Risale processi estrattivi). vivere su tronchi e rami tra i molti che al dicembre 2005, la spedizione di un La sua collocazione geografica e la sua hanno scelto di condurre vita arboricola gruppo di scienziati americani, indonesiani conformazione geologica ne fanno un ci sono le raganelle degli alberi, le cui e australiani in un’area inesplorata della luogo unico: situata poche manciate zampe sono munite di cuscinetti adesivi Nuova Guinea occidentale, nella provin- di gradi a sud dell’equatore, la Nuova che permettono loro di riposare appese cia indonesiana di Irian Jaya. Trascorso Guinea ha un territorio estremamente alla faccia inferiore delle foglie. Ma anche un mese sulle montagne Foja, a circa montuoso, in un’area molto attiva della molti mammiferi marsupiali, e ne sono un 2.000 metri di quota, in un territorio ignoto crosta terrestre. Le vette più alte, innevate, esempio i canguri arboricoli che hanno anche alle guide indigene Papasena, la sfiorano i 5.000 metri, e le quotidiane scelto di vivere sugli alberi, armandosi spedizione, denominata “Conservation scosse sismiche testimoniano l’estrema di coda prensile e unghie ricurve. Il buio International”, ha scoperto (e siamo nel instabilità geologica dell’area. Posizione e imposto dall’intreccio di tronchi e liane, e 2006), decine di nuove specie animali e orografia ne determinano il clima, nonché dalle enormi foglie che non permettono vegetali, tra le quali farfalle, rane, palme, e la distribuzione della fauna e della flora. al sole di filtrare, obbliga chi conduce vita uno spettacolare rododendro dagli enormi La frammentazione del territorio ha infatti solitaria a vestirsi di una livrea variopinta fiori bianchi. Spicca una nuova specie di isolato nel tempo e nello spazio molti quando giunge il momento di trovare un uccello, denominato “mangiatore di miele”, degli organismi viventi originari, favo- partner con cui convolare a nozze. Le oltre e il ritrovamento del canguro arboricolo rendo la nascita di nuove specie. Oggi dal manto dorato, ritenuto praticamente si contano in Nuova Guinea circa 700 estinto. L’uccello del paradiso di Berlep- specie di uccelli, più o meno quante se sch, di cui si aveva una descrizione di ne contano in Europa. Circa 20.000 sono circa due secoli fa, ha fugato ogni dubbio le specie di piante e oltre 180 quelle di sulla sua esistenza, corteggiando la sua mammiferi, ma poiché molti sono notturni, partner fra le tende del campo, sotto gli probabilmente ne rimangono ancora di sguardi esterrefatti dei ricercatori. E i ignoti. Impossibile scrivere la parola fine rarissimi echidna, primitivi mammiferi che alla lista degli insetti, che annovera sia la depongono uova, non hanno esitato a falena che la farfalla più grandi del mondo, socializzare con i nuovi venuti. A detta del e frequenti sono le scoperte di nuovi rettili capo della spedizione, l’area esplorata si e anfibi. È un luogo unico, un territorio è rivelata quanto di più vicino al Paradiso estremo. Dalla foresta pluviale tropicale terrestre si possa trovare sulla Terra, e ciò che ammanta i rilievi fino ai 1.500 metri, non fa che aumentare la responsabilità si passa alla foresta di montagna, e poi del governo indonesiano, e delle orga- a quella nebbiosa, dove al buio dei rami 2 3 Waigeo n i g o Manokwari N i l e mmiraglia C. d’Urville s o ell’A to I le d Sarmi Iso Lorengau Sorong M Jayapura am be Vanimo ra p Arcipelago m y a Inanwatan n Waren o J a di Bismarck au i a i Ber Ir Misool Golfo d fo Nuova l S Go Wewak

t 5030 r Irlanda Fakfak Nabire i k e I e p t M a o a S t n t i k e o o M Ceram r M y d Jaya o i n D Kaimana i a t a J i B Madang a n is m m S p a t i Wanapiri rck re e tto r d Mount 4509 di Tanahmerah n Vi a Hagen tia l M. Wilhelm z Nuova k

INDONESIA c K Britannia

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Isole Kai r i Lae l S Goroka u i g Kikori Isole Aru Mapi D PAPUA F l y NUOVA GUINEA Isole Kolepom Trobriand Merauke Golfo M. Victoria Isole Daru dei Papua 4073 Kokoda Tanimbar M o nt Port Moresby i O a r d e g l i A r a we M f u n S r a tan NUOVA GUINEAGUINEA Stretto di Torres ley M a r d e i C 0 km 500 o r a l l Samarai

Cartografia Sara Chiantore AUSTRALIA i ➡

quaranta specie di uccelli del paradiso europei delle modiste si riempivano dei hanno scelto di esagerare: nell’oscurità resti degli splendidi volatili, che proprio della foresta sfrecciano e volteggiano in questi improbabili laboratori di ricerca come lame di luce arcobaleno: dorsi venivano affannosamente cercati e per iridescenti, sottogola sgargianti, code la prima volta classificati dai naturalisti smisurate. L’abito maschile multicolore dell’epoca. che attira e seduce la femmina, protegge Nonostante il serrato commercio, e la anche il maschio dagli attacchi dei pre- colonizzazione delle coste, l’asprezza datori, confondendosi, se immobile, con del territorio preservò la Nuova Guinea i chiaroscuri della foresta. Ma c’è anche da una precoce invasione straniera. L’in- chi ha scelto di abitare a terra, e di farlo terno dell’isola fu infatti a lungo ignorato con classe. I maschi degli uccelli giardi- dagli europei. Giudicato inaccessibile, lo nieri, con ramoscelli e bacche colorate, si considerava disabitato, e comunque costruiscono e decorano accattivanti privo di un qualsiasi allettante interesse capanne nuziali, fan colpo sulle femmine economico. Enorme fu quindi lo stupore cura dei loro territori, e oggi collaborano con danze sensuali e infine le seducono dei primi occidentali quando, intorno al con entusiasmo alla protezione delle loro nel loro “pied-à-terre”. 1930, sorvolarono i territori montuosi foreste, per poterle consegnare immutate Le prime notizie dell’esistenza della Nuova della Nuova Guinea: tra vette innevate ai loro figli, come i loro padri hanno fatto Guinea giunsero in Europa all’inizio del e impenetrabili foreste scorsero gruppi con loro. XVI secolo, con il veliero di Magellano ordinati di capanne, circondate da orti, La speranza non è infondata. Le popola- che, orfano del suo comandante perito terrazzamenti e canali di irrigazione, evi- zioni della Nuova Guinea sono tra le più nelle Filippine, aveva circumnavigato il denti testimonianze di una civiltà agricola antiche della terra, e nello scorrere dei globo. Tra i doni all’imperatore Carlo V, ben strutturata sul territorio. L’uomo, ora si millenni hanno saputo sopravvivere allo l’equipaggio portava anche le spoglie di sa, è infatti presente in Nuova Guinea da scioglimento dei ghiacciai, alla nascita alcuni meravigliosi uccelli mai visti prima. oltre 40.000 anni. Pur ignorando l’uso dei dell’agricoltura, alla deforestazione, alle Presentati alla corte privi delle zampe, fu metalli e la scrittura, ha autonomamente eruzioni vulcaniche, ai cambiamenti cli- facile credere che volassero instancabi- “scoperto” l’agricoltura, e oggi gli indigeni matici e anche all’invasione degli Europei. li, senza mai posarsi a terra, probabili coltivano banane, canna da zucchero e A cui spetta il compito di mettere da parte abitanti di un tanto agognato paradiso patate dolci, e allevano polli e maiali in la saccenza, e osare mescolare le cono- celeste. Dalla leggenda al nome il passo perfetto equilibrio con l’ambiente. Anche scenze scientifiche occidentali con quelle fu breve. Col trascorrere degli anni, questi loro hanno subito la movimentata orografia tradizionali delle popolazioni locali. iridescenti ambasciatori di un’isola lonta- della regione: le alte catene montuose na portarono in Europa anche l’usanza e gli altipiani inaccessibili hanno isolato di ornarsi il capo con le loro variopinte quasi mille differenti gruppi tribali, che e smisurate penne, dando il via al loro hanno sviluppato oltre 700 lingue diver- commercio: nel XIX secolo sbarcavano se. La differenza ha purtroppo generato annualmente nel Vecchio Continente diffidenza, e ancora oggi molte tribù sono decine di migliaia di pelli di uccelli del in guerra tra loro, e non disdegnano il paradiso, frutto di scambi commerciali tagliare la testa agli avversari o il consu- con gli indigeni insediati lungo le coste marne le carni. Ma le popolazioni indigene della Nuova Guinea, mentre gli atelier neoguineane da sempre si sono prese 4 5 PARCHI PIEMONTESI Una vita sul Po...� sognando l’Africa testo di Toni Farina [email protected] foto di Carlo Lenti

ognando l’Africa, perché un’im- magine, una fotografia non sia Ssoltanto uno scatto e la sua ripro- duzione, analogica o digitale, non sia soltanto pixel o megabyte. Sognando, perchè sognare è condizione neces- saria a far sì che la fotografia diventi ri-appropriazione del vissuto e del- l’intorno. … E allora la fotografia non è più sol- tanto un attimo. O meglio, è un attimo che si dilata fino a diventare un tempo infinito. Come lo scorrere di un fiume, come lo scorrere del Po. Il Po è il soggetto di Carlo Lenti. Un Po nelle sue varie manifestazioni che Lenti ha saputo cogliere e restituire in modo decisamente inusuale. Quella di Carlo Lenti è fotografia “creativa” nel senso più autentico del termine, land-art allo stato puro, fanciullesco quasi. Capacità istintiva di leggere l’ac- qua, il greto, le rive, il disegnarsi del fiume nella pianura, solco sinuoso tra geometrie di risaia. Capacità di veder molto nel “nulla”. Non è difficile fare belle fotografie di paesaggio. Basta padroneggiare con disinvoltura i fondamentali: equilibrio nell’inquadratura, la regola dei “terzi”, il sole di tre/quarti, il rapporto tempo-dia-

“Dio benedica tutti coloro che hanno voluto e difeso il Parco del Po di Valenza!” (Bruno Gambarotta) 9 framma. Evitare il controluce spietato, la luce alle spalle, il già visto cielo azzurro, È davvero limitativo definire Una vita sul Po un libro fotografico. Il libro è in realtà una erba verde e paesello a metà immagine. storia, raccontata per immagini e con parole. Immagini splendide, inusuali, visionarie, Più arduo fare fotografie che restino, dagli scatti sulle rive inserendo soggetti “pescati” sul greto, alle riprese dall’alto utiliz- che si ricavino un posto nella memoria, zando un deltaplano a motore (ideato e realizzato dall’autore!). Parole che descrivono che siano portatrici di un messaggio. frammenti di un’esistenza fuori dal comune, ricca di esperienze le più varie. Parole Che catturino lo sguardo. Un sguardo dell’autore e di Bruno Gambarotta, che ha trascritto, arricchendo – e re-interpretando a altrimenti “altrove”, perso nel marasma volte - con il suo linguaggio schietto e accattivante i pensieri e le esperienze dell’autore. comunicativo, confuso nel ridondante E ritrovando in molti episodi della fanciullezza e dell’adolescenza un vissuto comune, sovrapporsi di immagini e suoni, uno un sentire comune, risalente al periodo a cavallo della guerra o nel primo dopoguerra. Il sguardo sempre estraneo. tempo del Po in bianco e nero, quando: “L’inizio della giornata estiva era: alzarsi all’alba, Le immagini di Lenti ci riescono. Per- colazione nel frutteto e a piedi scalzi giù per i sentieri verso il fiume…”. ché dietro lo scatto c’è conoscenza Una vita sul Po (il sottotitolo “sognando l’Africa” è dovuto a un disegno della nipote dell’au- dell’ambiente, ma soprattutto perché il tore dove si accosta l’ambiente del Po alla savana africana) è edito da Robotti&Company Po è il “suo” ambiente. Dietro lo scatto di Valenza. Il libro si può avere contattando il Parco del Po e dell’Orba, Centro visita ci sono radici, c’è un attaccamento, Cascina Belvedere, tel. 0384 84676; e-mail: [email protected] c’è, senza retorica, un affetto genuino. Il costo è di 35 €, ben spesi, anche perché il ricavato è interamente destinato a finanziare Ecco, lo scatto come gesto di affettuo- l’allestimento del laboratorio didattico del centro di educazione ambientale del Punto sità, e sa il cielo quanto questa nostra Triplo del Parco W fra gli stati africani del Benin, Niger e Burkina Faso, gemellato con Terra avrebbe bisogno di premura e il Parco del Po e dell’Orba. affetto.

IL FANTASTICO PO NAVIGARE TRA MITI, LEGGENDE E FIABE testo di Giovanni Maggi del fiume che al fiume stesso. Passando per sfamarli, portarono ai frati un pesce no del so”) ecco le storie della Vergine della dell’elemento umano, pragmatico, che ricco grazie all’oro raccolto in saccheggi [email protected] poi in Lombardia, si incontrano narrazioni gigantesco, il cui scheletro si può oggi barca, del Cristo dell’alluvione, dei giorni finisce per trionfare su quello fantastico, militari e che lo aveva poi nascosto nella religiose e legate al mondo produttivo. In osservare nella Chiesa di Santa Maria. Le della Merla, i giorni più freddi dell’anno, e misterioso, onirico. Così il mitico Torke campana, si ritrova, per mantenere il segre- Il “grande Fiume” sollecita molte evoca- Emilia e in Veneto, dove l’elemento acqua è fiabe piemontesi proseguono con la storia della traghettatrice disonesta, una strega addomestica le streghe della burrasca e to, senza amici, in continuo pericolo di vita zioni, miti e leggende. Dalle sorgenti, in predominante sull’elemento terra e l’umore della marchesina di Cardè, la giovane sposa che per lungo tempo tiranneggiò i viandanti un luccio parlante si allea con un pesca- e coi figli che attendono la sua morte per Piemonte, ai piedi del Monviso, lungo la iracondo del Fiume, a volte, causa disastri, di Saluzzo e ben tre leggende ambientate sino a quando qualcuno, più furbo e più tore per evitare di finire in padella. Ed è sottrargli la campana. Il giovane, diventato pianura e le foci variegate dove bocca al si avverte come l’esistenza delle genti ri- a Villafranca. Per Torino è la Madonna del lesto di lei, la punì di tutte le vessazioni presente anche un episodio della guerra uomo maturo, fugge con la campana e si mare. Personaggi e storie del Po sono vierasche si interseca ampiamente con le Pilone a raccontare la “vita” attorno al Po e perpetrate. di Resistenza: uccisi dai nazisti a causa rifugia lungo le rive del Po. Quella campana in numerose biblioteche e nei racconti, acque del fiume. Allora, nella tradizione a Chivasso si racconta la “miracolosa” vita In Emilia, il Fiume diviene una sorta di di un tradimento, alcuni giovani partigiani, la cercano ancora oggi. che si possono ascoltare nei caffè, sulle fantastica si incontrano paure, amori, desi- del beato Angelo Carletti. I miti, le fiabe e componente privilegiato dell’ambiente. Vi si dopo la sepoltura, faranno sentire la loro barche, nelle piazze spoglie della “bassa”, derio di protezione, trasfigurazione nei miti leggende del Piemonte si concludono con pesca, lo si usa come via di trasporto, come voce per indicare chi li ha ingannati. Il Po racconta nelle canoniche. Seguendo la geografia di personaggi eccezionali, vissuti lungo le vicende riguardanti la zona di Casale Mon- area turistica, sabbia e ghiaia vengono rica- Infine nel Veneto, prima di unirsi con le Giovanni Maggi e Marta Raffinetti dopo dello scorrere delle acque fiabe e leggende sponde e spesso scomparsi nel nulla. ferrato, dove si narra di spiriti che abitano vate a profusione, lo si percorre con barche acque salate dell’Adriatico, il Po diviene i cinquanta testi de Il fantastico Po, miti raccontano ed evocano paesaggio, storie Si comincia con la nascita del Po, si dice il Po, del rapporto, sempre tormentato, tra attrezzate per la pirateria, eserciti possenti scrigno per tesori, per misteri, per burle e fiabe e leggende dal Pian del Re al Delta, umane e vita. dovuta a Zeus e alla sua improvvisa sete, autorità cittadine e nomadi, rapporto risolto lo attraversano per dirigersi verso Roma. intrighi. Uno scrigno che rivela l’astuzia delle sono tornati a occuparsi del Fiume. Lo Nel tragitto “fantastico’”si avverte che leg- e si prosegue col tuffo non previsto, nelle con grande magnanimità dal fiume stesso, Miti, fiabe e leggende, presso pescatori e genti di riviera, l’avidità dei contadini-marinai, hanno fatto raccogliendo e raccontando gende e fiabe sono collegate alla dipen- giovani acque del fiume, di Fetonte, figlio del e di un gruppo di mogli di pescatori di fiume, traghettatori, sono allora argomenti di cui l’insipienza dei nobili. Dalla leggenda del storie del tempo recente in Il Po racconta, denza dell’uomo con la massa d’acqua. In dio Febo. Successivamente si incontrano, che mostrarono uno spirito femminista ante quotidianamente si discute nei caffè, nei Sasso d’oro si passa a quella de I poteri storie di tutti i colori, sempre per i tipi della Piemonte, per esempio, dove le dimensioni sempre in Piemonte, le fatiche dei monaci litteram, fecero pagare ai coniugi, per alcune circoli nautici, nelle associazioni legate al del ragno d’oro e infine alla Campana del Todaro Editore. del Po, sino a Torino, non sono molto ampie, cistercensi dell’abbazia di Staffarda, che, scappatelle, un prezzo assai salato. fiume. E sempre o quasi sempre, qualche povero ricco, dove si narra di una campana Sono convinti che salvare e far conoscere ecco apparire, nelle leggende e nelle fiabe, grazie al Po, inventarono i coppi, sconfissero In Lombardia, dove il Po s’ingrossa, rice- eroe, più o meno nobile, allontana le ma- fusa col metallo nobile che diviene oggetto la tradizione leggendaria e fiabesca del folletti, streghe, maghi, fate: personaggi le zanzare e si salvarono da una tremenda vendo le acque del Ticino (i pavesi dicono ledizioni e sconfigge le megere, i banditi. di cupidigia di chiunque ne conosca la com- Fiume Po non è meno importante che più legati ai boschi che circondano il letto carestia. In quest’ultimo caso, le acque, che “il Po l’è no il Po sin che il Tisin ghe dà Vi è, nelle storie emiliane, una prevalenza posizione. Un giovane, che era diventato risanarne le acque. 10 11 SCOPRIPARCO A cura di Toni Farina [email protected] accaduti in quei luoghi. Straordinari La proposta: al Sacro Monte a piedi predicatori, narratori di storie, abili e “Piccola isola di pace e spiritualità” che capaci nel comunicare con fedeli ap- sarà ancor più apprezzata se raggiunta partenenti alle più disparate estrazioni senza l’utilizzo di mezzi meccanici. Venti sociali, i frati intuirono quale strumento minuti di cammino lungo la storica strada prezioso fossero le immagini per rac- pedonale acciottolata: il modo più con- contare la storia sacra. Appartiene a gruo per entrare nell’atmosfera del Sacro loro l’idea di unire la visita ai luoghi fisici Monte. Partenza dalla Madonna delle della storia di Cristo alla suggestione di Grazie, chiesa madre dei Francescani veder raccontati con figure, ora dipinte, a Varallo, che conserva in fondo alla ora scolpite, gli episodi della sua vita navata la celebre parete affrescata da in modo immediato e coinvolgente. A Gaudenzio Ferrari. Lungo il percorso si dare corso al progetto furono chiamati incontrano alcune cappelline con dipinti artisti di grande qualità, che vi contribui- e sculture che sono parte del percorso rono arricchendolo e sviluppandolo in di avvicinamento al Sacro Monte. un racconto corale e partecipato, che Un altro percorso pedonale leggermente vede perfettamente integrati dipinti e più lungo (30’) segue l’ombroso Vallone sculture. Fra questi, Gaudenzio Ferrari, dell’Inferno, con transito alla Chiesa della il maggior “poeta in figura” del nostro Madonna del Cuore. Nel parco informati rinascimento (info: www.regione.piemonte.it/parchi/ Sede della Riserva naturale speciale Nonostante il mutamento delle pratiche ppweb/rubriche/angoli/archivio/2006/55. del sul piazzale devozionali e del gusto artistico, il pro- htm) della Basilica al Sacro Monte., tel. getto originario dei frati francescani non 0163 53938; e-mail riservasacromont è variato nei secoli successivi. Anche La visita [email protected]; www.parks.it/riserva. la controriforma con il suo dinamismo Varcata la porta muraria, il percorso in- sacro.monte.varallo/index. restauratore è passata sul Sacro Monte terno segue la storia narrata nelle cap- senza intaccarne la grande capacità pelle, dalla n. 1 alla n. 45, dal peccato Vitto e alloggio di “comunicazione”. I vescovi di quel di Adamo ed Eva alla storia della vita e Al Sacro Monte: Albergo Ristorante periodo attuarono anzi interventi di rior- passione di Cristo. La prima parte co- Sacro Monte, tel. 0163 54254-54255; dino e razionalizzazione, coinvolgendo steggia il Vallone dell’Inferno e interessa Albergo Ristorante Casa del Pellegri- testo di Elena De Filippis nuovamente artisti di prim’ordine nel le cappelle più antiche (di Nazareth e no, tel. 0163 564458. Molte le dispo- e Toni Farina panorama lombardo (in cui gravitava di Betlemme). La seconda parte, dalla nibilità a Varallo: info Ufficio Turismo [email protected] allora la Valsesia): Morazzone, Tanzio Cappella della Fuga in Egitto (n. 10) al Valsesia e Vercelli, tel. 0163 564404; da Varallo, Giovanni d’Enrico, capaci di Miracolo del Paralitico Risanato (n. 15) www.atlvalsesiavercelli.it. on solo, anche l’unico a mante- raccontare ai fedeli in modo credibile si svolge in un uno scenario simile a nere strettamente legati l’aspetto e culturalmente aggiornato le tappe quello del giardino all’italiana, con vialetti Come arrivare a Varallo N“urbano” e il percorso processio- della vita di Cristo. acciottolati, aiuole e siepi di bosso con Con mezzi propri. Da Torino e da Mi- nale. In un unico complesso si trovano Ancora oggi, nonostante la pluralità di potature particolari. lano Autostrada A 4 Torino-Milano, infatti, contigui e indissolubili, le mura interessi dei visitatori, non si può che Conclusione nelle piazze (dei Tribunali e uscita a Biandrate sulla A26 direzione storiche e le due piazze (dei Tribunali riconoscere il grande fascino e la sug- della Basilica) con visita alla Basilica del Gravellona Toce. Uscita Romagnano e della Basilica) e il cammino religioso gestione di questo singolare connubio Sacro Monte, dove è raffigurata la scena Sesia-Ghemme direzione Alagna nel verde, quasi una grande via crucis che ha visto l’arte a servizio della fede. dell’Assunzione della Madonna. Valsesia. campestre che si snoda sull’altura. Anche il pellegrino moderno (e globale) Con mezzi pubblici. In treno da Novara A sinistra dall’alto: Visto da Varallo, sulla cima dello spe- apprezza l’esperienza di trovarsi fuori il Sacro Monte visto da Varallo; www.trenitalia.com. In pullman da rone roccioso che sovrasta l’abitato, il dal mondo “reale”, separato da cinta la Basilica, sulla sinistra Casa Parella. Torino Porta Susa e da Milano Porta Sacro Monte appare come una piccola muraria, su uno sperone roccioso. In A destra in alto: Cappella di Gesù davanti Garibaldi, linee Autoservizi Novarese cittadella fortificata, uno degli antichi un ambiente rimasto immutato, piccola ad Anna; sulla destra la Cappella della e Baranzelli www.baranzelli.it. Trasfigurazione; (foto Toni Farina). borghi che distinguono il paesaggio del isola di pace e spiritualità immersa In basso da sinistra: incoronazione di spine; Bel Paese. Raggiunta la sommità, ci nel verde. Ultima cena. (foto archivio Sacro Monte). Come arrivare al Sacro Monte si trova di fronte a una cinta muraria: più vicina e accessibile, ai tempi del di terracotta colorata, a grandezza Oltre ai consigliati percorsi pedonali un confine netto, che divide in modo dominio turco sulla Palestina. naturale, con barbe e capelli veri, i è possibile raggiungere il complesso non solo simbolico lo spazio interno, Di sapore tardo rinascimentale sono personaggi del dramma sacro che in auto, con possibilità di parcheggio la città del “sacro”, dal mondo esterno. invece le altre cappelle, con architet- vi mettono in scena la loro storia, la (a pagamento) a pochi passi dalle Varcata la monumentale porta urbana ture a pianta centrale e collocate in storia del giudizio di Cristo davanti ai mura. Un’alternativa interessante e si è colpiti dalla varietà degli spazi e uno scenario da giardino all’italiana. sacerdoti e al governatore romano, assolutamente consigliabile nei giorni delle prospettive, che rivelano anche Quindi le due piazze, civile e religiosa, mentre sulle pareti analoghe figure festivi è la funivia, costruita negli anni al profano la complessità della storia di con i loro palazzi porticati e le teorie dipinte partecipano alla scena. ‘30 (allora la più ripida d’Europa) e questo luogo. I nuclei più antichi, i grup- di colonne, veri palazzi e vere piazze, Racconto sacro, teatro, arte, architet- ripristinata di recente. Stazione di pi di Nazareth e Betlemme, ricordano abitati da un’umanità singolare tanto tura, giardino, bosco: il Sacro Monte di partenza in prossimità della chiesa l’esperienza religiosa e spirituale degli variopinta quanto silenziosa e sospe- Varallo è tutto questo insieme. L’inven- della Madonna delle Grazie. Orario: da eremi francescani. Piccole strutture sa: l’umanità immobile dei personaggi zione dei francescani volta a riprodurre lunedì a venerdì 9-17 ora solare, 9-18 dalle architetture semplici, sono parte scolpiti del Sacro Monte. I palazzi dei i luoghi della Terrasanta si è sposata ora legale; 9-19 sabato e domenica. integrante del primo progetto finalizzato Tribunali, di Caifa, di Pilato, di Erode, sin dall’origine con la volontà di evocare Costo 2,5 € andata e ritorno, 2 € per a proporre una Terra Santa “domestica”, di Anna. Al loro interno, in scultura gli avvenimenti legati alla vita di Cristo comitive. Info: tel. 0163 564391. 12 13 PARCHI NAZIONALI

un elemento essenziale per capire la ambientali nell’area del parco, e per- casi, sono soprattutto gli adulti e gli dinamica di una popolazione animale, mettono quindi di analizzare se eil anziani a risentirne. Dopo il 1987, i per determinare i fattori chiave che mutamento delle condizioni climatiche dati mostrano che la copertura nevosa agiscono nell’ecosistema, e per attivare possa aver influenzato l’abbondanza media è diminuita, come confermato opportune strategie di conservazione numerica degli ungulati selvatici. anche da altre stazioni di misura sulle e gestione. L’analisi statistica dei dati di censimento Alpi occidentali. Negli ultimi vent’anni, le Il Parco nazionale del Gran Paradiso e dei dati meteorologici (pubblicata precipitazioni invernali non sono dimi- ha iniziato, esattamente cinquanta sulla rivista Ecology) ha mostrato che nuite in modo significativo, ma le tem- anni fa, un protocollo standardizzato un fattore chiave è la profondità e la perature invernali sono decisamente di censimento delle popolazioni di persistenza della copertura nevosa. aumentate, e questo ha portato a una stambecchi e camosci presenti nel ter- Durante l’estate, il foraggio è più che minore e meno prolungata copertura ritorio del parco. Ogni anno, per alcuni abbondante, sufficiente a sostenere nevosa. Ed ecco il perché della grande giorni i guardiaparco percorrono tragitti una grande popolazione di ungula- crescita numerica della popolazione prestabiliti ed effettuano i censimenti. ti. Durante l’inverno, invece, il cibo di stambecchi: gli inverni meno ne- I dati vengono ovviamente archivia- è scarsissimo, sepolto dalla neve, e vosi rivelano un’aumentata capacità ti, controllati e registrati. Il risultato è recuperarlo richiede un notevole di- portante, e gli animali hanno dovuto una sequenza di conteggi di animali spendio di energie. Se gli stambecchi fronteggiare inverni meno critici. selvatici fra le più lunghe del mondo, sono tanti, è inevitabile che il cibo non Negli ultimi dieci anni, tuttavia, gli in- che fornisce la stima quantitativa del sia sufficiente, e che gli stambecchi “in verni hanno continuato a essere poco numero di stambecchi maschi adulti, eccesso” muoiano di fame e sfinimento, nevosi, mentre la popolazione di stam- di femmine adulte, di giovani dell’anno come confermato dalle analisi delle becchi è tornata sui valori precedenti precedente e di nati nell’anno. Lo stes- carcasse che vengono recuperate in “all’impennata”. Questo suggerisce so per i camosci. Più difficile distinguere inverno e in primavera. Se la neve è che altri fattori sono entrati in gioco. a distanza fra maschi e femmine. La meno abbondante, allora, la capacità Escludendo l’effetto dei predatori, che curva qui riportata indica il numero di portante è maggiore, e l’ambiente può sono ancora troppo scarsi, modifiche stambecchi censiti dal 1956 al 2005, sostenere una più numerosa popola- nella bontà del pascolo (non evidente), e risponde quindi ad almeno alcune zione di stambecchi anche durante o l’insorgenza di patologie epidemi- delle domande. L’errore sui conteggi l’inverno. che, che non sono state registrate se è stimato inferiore al 5%, come risulta La curva inferiore della figura 1 mostra non a partire dal 2005 quando vi è dai censimenti effettuati su popolazioni la profondità media della copertura stato il ritorno della cheratocongiun- di animali marcati. E mostra come nevosa fra novembre e maggio al Lago tivite, dobbiamo trovare fattori interni il numero di stambecchi sia rimasto Serrù. Nel periodo precedente al 1987, alla dinamica della popolazione di relativamente costante fino a metà gli inverni con grande copertura nevosa stambecchi. L’analisi del numero di anni ‘80, anche se con forti fluttuazioni corrispondono a brusche diminuzioni animali di età diversa ha mostrato che da un anno all’altro, per poi quasi rad- nell’abbondanza della popolazione durante gli anni della crescita sono doppiare e, a partire dai tardi anni ‘90, di stambecchi, a causa della minore stati soprattutto gli adulti e gli anziani ritornare su valori di poco superiori a sopravvivenza invernale. L’analisi delle ad aver beneficiato delle condizioni quelli precedenti. Che cosa, dunque, carcasse ha mostrato che, in questi invernali meno severe. A partire da è successo negli anni della “irruzione” fra il 1985 e il 1997, e che cosa, più in generale, controlla l’abbondanza numerica della popolazione di stam- becchi del Gran Paradiso? Uno dei fattori principali è la disponibili- STAMBECCHI tà di nutrimento. La “capacità portante” di un ecosistema, relativa a una certa specie, è definita come la quantità massima di individui di quella spe- cie che l’ecosistema può mantenere. Questo valore dipende dalla quantità NELLA NEVE di cibo disponibile, che dipende a sua volta, soprattutto per quanto riguarda il 50 anni di censimenti nel Gran Paradiso foraggio, dalle condizioni climatiche. Seppure dati diretti sull’abbondanza di testo di Antonello Provenzale Domande che l’escursionista può porsi, certa area richiede censimenti quan- cibo non siano disponibili, sono invece ([email protected]), mentre cammina lungo i sentieri. Ma titativi. E contare gli animali è meno stati raccolti, grazie alla collaborazione Bruno Bassano anche i biologi, ecologi e veterinari che semplice di quanto possa sembrare. con l’AEM che gestisce le centrali- e Achaz von Hardenberg lavorano sui selvatici hanno necessità Censire le popolazioni selvatiche per ne meteorologiche presso gli invasi di conoscere il numero di animali pre- anni, per decenni, è ancora più compli- artificiali al Lago Serrù e al Lago di uanti stambecchi ci sono nel senti; le fluttuazioni numeriche da un cato, perché è necessario mantenere Teleccio, i dati giornalieri di tempera- Parco nazionale del Gran Pa- anno all’altro e i fattori che regolano il un protocollo costante nel tempo, con tura massima e minima, di intensità Qradiso? E cosa controlla la loro numero di individui di una determinata personale specializzato e già pratico. di precipitazione e di profondità della abbondanza, visto che non sono cac- specie. Eppure, conteggi effettuati regolar- copertura nevosa. Dati che forniscono ciati e non ci sono predatori naturali? Stimare quanti animali ci siano in una mente su periodi di parecchi anni sono informazioni essenziali sulle condizioni 14 15 metà anni ‘90, invece, si nota una di- minuzione nella sopravvivenza dei neonati, che più difficilmente riescono a superare l’anno di età. Se questo sia l’unico motivo, e perché ciò avvenga, è al momento ancora un argomento di ricerca e discussione. Un’ipotesi realistica, oggi in corso di verifica, è che durante gli anni dell’irruzione la popolazione di stambecchi sia in- vecchiata, e le femmine più anziane tendano a dare alla luce piccoli meno robusti e quindi con minore probabilità di sopravvivenza. Al di là dello specifico interesse per quanto capita agli stambecchi del Gran Paradiso, questi dati mostrano quanto sia importante avere una registrazione quantitativa e a lungo termine delle fluttuazioni nell’abbondanza numerica delle popolazioni selvatiche, per poter studiare e comprendere i fattori che regolano gli ecosistemi. Condizioni climatiche comprese.

Per saperne di più A.R. Jacobson, A. Provenzale, A. von Hardenberg, B. Bassano, M. Festa- Bianchet (2004), Climate forcing and density dependence in a mountain Curva superiore: numero totale di stambecchi censiti annualmente al PNGP. ungulate population, Ecology, 85, Curva inferiore: profondità media del manto nevoso (da novembre a maggio) alla 1598-1610. stazione di misura del Lago Serrù, nell�inverno precedente il conteggio. 16 CLIMA

Tra siccità e alluvioni, i cambiamenti del clima 2006 anno internazionale sulla desertificazione di Luca Mercalli e Daniele Cat Berro ([email protected])

1 luglio 2006. Sulle Alpi occidentali ro aspetto rigoglioso è solo grazie alla secche su tutto il bacino del Mediterraneo è il giorno più caldo di un’estate di segreta presenza d’acqua che stilla dai e le Alpi nei prossimi decenni. 2nuovo troppo asciutta: 38 gradi a versanti ombrosi dell’Orsiera, mentre Mentre l’aumento delle temperature Torino, 30 fino a quota 1.000, mentre “sull’adret”, dove il sole è implacabile, la ormai è palese (un grado in più sulle per trovare lo zero si deve salire oltre montagna assume sfumature steppiche. Alpi da un secolo a questa parte) fatto i 4.500 metri… In bassa Valle di Susa Situazioni come questa sono divenute confermato dall’evidente regresso dei l’atmosfera, le luci e i colori ricordano ricorrenti nelle ultime stagioni estive, a ghiacciai, a oggi l’andamento a lungo le “Alpi gialle” della vicina Provenza, partire da quella eccezionale del 2003. termine delle precipitazioni annuali in dove in estate il secco è la norma. Le Tale andamento potrebbe essere frutto di Piemonte non mostra ancora tenden- cicale cantano tra gli steli rinsecchiti delle una casuale e sfavorevole coincidenza tra ze significative: rispetto all’Ottocento festuche, agitati dalla brezza vigorosa elementi meteorologici, ma, guarda caso, complessivamente piove un po’ meno, che sale dal fondovalle, e che oggi è concorda con gli scenari tratteggiati dai ma durante il Novecento periodi umidi insolitamente infuocata. E se i boschi modelli di simulazione climatica, i quali si sono avvicendati irregolarmente con “dell’envers” mantengono ancora il lo- prevedono estati sempre più calde e altri più asciutti. Tuttavia il comportamento 17 TorinoP2006, NoascaP2006: Precipitazioni giornaliere cumulate nel 2006 a Torino e Noasca, Valle Orco (linea rossa), e confronto con la norma (linea nera). Nelle due località dal 1° gennaio al 31 agosto 2006 si sono misurati 445 e 674 mm, quantità rispettivamente pari al 71 e all’83% della media. Solo la forte perturbazione piovosa di metà settembre ha ripristinato la normalità.

Vercelli_gaussen; Vercelli_ gaussen2006: Diagrammi ombrotermici di Gaussen & Bagnouls elaborati per Vercelli, confronto tra le condizioni normali e Un “wadi”, una sorta di grande canyon scavato da un antico fiume oggi scomparso, che scende la situazione del 2006: dall’altopiano del Gilf Kebir, nel sud-ovest egiziano solitamente solo in luglio la bassa pianura piemontese degli anni più recenti merita attenzione, risvegliata precocemente da calori quasi ancora nel 2006, quando nei primi otto si avvicina a condizioni in particolare la distribuzione stagionale estivi, dovette fare i conti con la scarsità mesi dell’anno si è raccolto solo il 50-80% di debole aridità, mentre della pioggia. In Piemonte la siccità è d’acqua. In anni più lontani, furono molto della precipitazione mediamente attesa: nel 2006 la siccità è stata un fenomeno ricorrente in inverno o asciutti l’inverno 1948-49 e il 1952-53. infatti fino al 31 agosto si erano totalizzati forte da maggio a luglio; soltanto in agosto il ritorno all’inizio della primavera, e negli ultimi Ben più rara invece è la siccità estiva, appena 284 mm di pioggia e neve fusa a di rovesci e temperature trent’anni sono stati molti gli episodi de- specialmente in montagna e sulle zone Vercelli, 342 a Bussoleno (Valle di Susa), più fresche ha ridotto gni di nota: nell’inverno 1980-81 pioggia a nord del Po, dove i temporali - benché 445 a Torino, 599 a Ceresole Reale (Valle l’evapotraspirazione e e neve mancarono quasi del tutto dal irregolari e spesso puntiformi - di tanto in Orco). Di nuovo, vaste porzioni di bosco dunque l’aridità dei suoli. 29 novembre al 15 marzo, lasciando tanto alleviano l’arsura di suoli e vegeta- sono precocemente ingiallite nel cuore Moncalieri_DeMartonne: le montagne torinesi in balìa di venti di zione. Ecco che le situazioni climatiche dell’estate, e gli effetti cumulativi di quat- Indice di aridità di De föhn e incendi boschivi; tra l’ottobre 1989 osservate nelle estati tra il 2003 e il 2006 tro anni avari di pioggia e neve si sono Martonne calcolato per il trimestre giugno-agosto e il marzo 1990 a Torino si misurarono - segnate dalla combinazione anomala percepiti anche nelle riserve idro-potabili, sulla lunga serie storica appena 39 mm d’acqua, precipitazione di caldo intenso e siccità prolungata - ridotte al lumicino specie sui versanti di di Moncalieri: rispetto minima mai osservata in un semestre appaiono nuove e preoccupanti. Tra tutte, mezza montagna. Soltanto alla metà di a un secolo fa le estati da due secoli; nel 1997 una siccità durò la siccità dagli effetti più drastici è stata settembre una vigorosa perturbazione ha sono più aride (valore dell’indice più basso), e dalla metà di gennaio all’inizio di mag- quella dell’estate 2003: già in luglio molte scaricato da 100 a 400 mm di pioggia, in particolare le stagioni gio, spingendosi insolitamente fino a mandrie scendevano dai pascoli ormai allontanando definitivamente il deficit dal 2003 al 2006 si sono primavera inoltrata, e la vegetazione, riarsi, i boschi ingiallivano e in pianura il pluviometrico. Dunque l’aridità estiva, distinte nel gruppo delle mais seccava con temperature vicine a finora quasi sconosciuta sul Piemonte, più critiche della serie. 40 gradi a metà agosto. Responsabile di sta davvero aumentando? Esistono alcuni ciò è stato per lo più l’effetto aggravante indici statistici basati su temperatura e del caldo eccezionale, poiché il deficit precipitazioni che, benché semplici e pluviometrico del trimestre giugno-agosto un po’ riduttivi, consentono di stimare 2003 fu in realtà relativamente moderato, l’andamento dell’aridità, ad esempio il luglio, interrotta in agosto da rovesci secco in estate, suggeriscono i modelli nella mitigazione degli effetti attraverso con apporti per lo più attorno al 25% in diagramma ombrotermico di Gaussen e più frequenti e dalla frescura che ha climatici. Secondo i risultati del progetto opportune strategie di adattamento in meno rispetto alla norma. A Torino nei Bagnouls: si rappresentano su un gra- ridotto l’evapotraspirazione. L’indice di europeo Prudence (http://prudence.dmi. ambito agricolo, forestale, architettonico: tre mesi estivi caddero 300 mm d’acqua, fico le medie mensili di precipitazioni e De Martonne stima l’aridità di un mese dk/), entro il 2050 le temperature medie scelta di varietà vegetali più resistenti al quantità perfino superiore al normale temperature, in modo tale che la scala in base alla formula P*12/T+10: il grafico estive al Sud delle Alpi potrebbero ulte- secco e abbandono di quelle più esigenti, del 20%; ma si trattò per lo più di pochi delle prime sia raddoppiata rispetto a disegnato con la lunga serie meteorolo- riormente aumentare di circa 3°C, e al recupero e mantenimento delle antiche temporali violenti e localizzati, incapaci quella delle seconde (P = 2T). L’inter- gica di Moncalieri (1865-2006) mostra contempo le precipitazioni diminuire del reti di irrigazione, riduzione al minimo di contrastare con efficacia l’intensa sezione tra le curve dei due parametri una moderata tendenza all’aumento 20%, considerando gli scenari più proba- degli sprechi d’acqua, raccolta delle evapotraspirazione dovuta alle tempe- individua empiricamente la stagione nell’aridità estiva, e le stagioni dal 2003 bili (vi sono infatti scenari più ottimistici, acque meteoriche dai tetti e immagaz- rature tropicali, le più elevate da almeno arida. In Piemonte, soltanto le zone di al 2006 si collocano nel gruppo delle più ma anche altri ben più pessimistici, con zinamento in cisterne per l’irrigazione di 250 anni sulle Alpi occidentali. Pure le pianura tra il basso Vercellese, le colli- critiche. Gli effetti sono già evidenti a chi aumenti di temperatura media estiva fino orti e giardini. Il cambiamento del clima estati del 2004 e del 2005 hanno vissuto ne del Po e l’Astigiano-Alessandrino si osserva o studia il territorio, soprattutto a 5°C e cali di piovosità fino al 35%). Se è già in atto e, benché sia fondamentale esordi molto caldi e secchi, responsabili avvicinano a condizioni di debole aridità la sofferenza nelle comunità forestali il cambiamento climatico sarà più rapido stabilizzare la concentrazione dei gas cli- di nuove perdite di produzione dei foraggi in luglio, altrove i temporali di solito sono e le difficoltà nel soddisfare il fabbiso- della capacità di adattamento e migra- malteranti in atmosfera, qualunque azione in montagna, solo mitigati dal ritorno di abbastanza frequenti da mantenere gno irriguo in ampie zone di pianura zione dei vegetali, l’ulteriore incremento umana non sarà in grado di invertire la atmosfera più fresca e umida in agosto. i suoli relativamente umidi. Nel 2006 che generalmente in anni normali non delle siccità potrebbe mettere in crisi gli tendenza a medio termine. L’educazione Complessivamente, il triennio 2003-2005 (come pure nei tre anni precedenti) non presentano problemi di siccità; drastici ecosistemi forestali, con frammentazione e l’adattamento giocheranno pertanto è stato definito come il più secco da un è andata così, e il diagramma elaborato cali di resa si sono riscontrati su mais e degli habitat e scomparsa di specie, non- un ruolo-chiave nel rendere il territorio secolo sulla vicina Svizzera italiana. Infi- per la stazione di Vercelli segnala con- foraggere, colture particolarmente avide ché la produzione agraria. Con queste e la società umana meno vulnerabili ai ne, la siccità ha penalizzato il Piemonte dizioni di aridità anomala da maggio a di acqua. Il futuro? Ancora più caldo e premesse, si impone il massimo impegno nuovi scenari ambientali. 18 19 CLIMA

Piemonte superano in diversi casi i 600 intenso). Le piante in condizioni di stress proprio in tali condizioni che le carenze anni di età). Sono gli alberi adulti che non richiamano i parassiti di debolezza e, una idriche si manifestano in modo particolare. sono in grado di sviluppare o modificare volta modificato l’equilibrio a favore di Casi emblematici in aree protette e siti in tempo utile l’apparato radicale per sop- insetti o funghi patogeni, il deperimento della Rete Natura 2000 si registrano nei perire alla traspirazione eccessiva indotta può estendersi a piante apparentemente querco-carpineti: nel parco del castello di dalle alte temperature o al deficit idrico. sane e quindi dilagare. Ad esempio, nei Racconigi, dove non poche delle vecchie La vegetazione forestale del Piemonte querceti colpiti da defogliazioni a opera querce albertine (alte quasi 50 metri e è da climi temperati e continentali, con di larve di lepidotteri gregari, i tentativi diametro di oltre un metro) stanno mo- limitate fasce submediterranee; quindi di emettere nuove foglie in estati parti- rendo, mentre la poca acqua dei canali non è in grado di reagire efficacemente colarmente siccitose possono risultare interni è contesa con i campi di mais alle prolungate siccità nel periodo pri- letali. Tenuto conto che le pullulazioni di assetati. Situazioni critiche anche a La maverile ed estivo. insetti spesso si ripetono per più anni Mandria e al Bosco delle Sorti di Trino, testo di Pier Giorgio Terzuolo* al disseccamento dell’abete natalizio nel in atto è complesso e non nuovo, ma se Anche se gli alberi non possono spostarsi, consecutivi, si può innescare una vera dove le defogliazioni delle farnie sono [email protected] proprio giardino. In effetti fenomeni di si protrarranno le anomalie climatiche non per questo sono esenti da strategie moria di alberi adulti. Sulle stesse specie aggravate dalla limantria. Non stanno foto di Toni Farina e deperimento di boschi e mortalità di alberi registrate negli ultimi anni la situazione di risposta. Entrata anticipata in riposo un banale fungo come l’oidio, causa del meglio le formazioni a saliceti e pioppeti Massimiliano Dorigo si stanno registrando un po’ ovunque in rischia di precipitare. vegetativo, diradamento della chioma, cosiddetto mal bianco che ricopre le fo- e i querceti golenali delle fasce fluviali, Piemonte, in tutte le fasce altimetriche. Gli alberi non possono spostarsi e per perdita di rami secondari, disseccamento glie d’ombra, se stimolato da primavere dal Po allo Stura di Lanzo e ai torrenti egli ultimi anni sarà capitato a La morte di singole piante in un bosco è completare il loro ciclo vitale hanno bi- parziale. Fino all’ultimo rimedio, la morte, precoci e calde può fare deperire anche che scendono dall’Appennino. molti, non solo ad appassionati un evento naturale, legato all’età o alla sogno di condizioni climatiche favorevoli per lasciare spazio a piante più vitali, querce adulte. I boschi sono sotto forte stress anche Ndi alberi e boschi, di osservare competizione tra individui, e anche il crollo e relativamente stabili per lungo tempo, anche di specie meno esigenti. All’inizio degli anni ’90, in concomitanza in collina, dove la vegetazione non può piante con cime secche, foglie precoce- di gruppi di piante più o meno vecchie anche secoli (gli alberi più vecchi del Singoli episodi di stress per anomalie con periodi siccitosi, erano già stati regi- beneficiare delle falde fluviali. Questo mente ingiallite o cadute, e di assistere non deve preoccupare, in quanto fa parte climatiche (caldo, secco, freddo) colpi- strati deperimenti soprattutto in boschi accade sia sui versanti più assolati sia delle modalità con cui si rinnovano le scono le piante meno adatte all’ambiente: montani di abete bianco e faggio. In quel nelle zone più fresche, dove la anche foreste dove non c’è intervento umano. specie esotiche o trasportate dall’uomo periodo in tutta Europa si iniziò a parlare la robinia sta deperendo vistosamente. Così la presenza di parassiti, come gli in località che non offrono condizioni otti- di “moria del bosco da piogge acide”, Specie esigenti come l’acero di monte insetti defogliatori o minatori del legno, mali. Ad esempio, le morie di abeti rossi fenomeno poi parzialmente rientrato. e il frassino che vegetano nei versanti e di malattie causate da funghi che si a seguito dei colpi di calore degli ultimi A seguito della caldissima estate del freschi sulla Collina torinese quest’an- nutrono a spese di diverse parti degli anni, il disseccamento o lo schianto di pini 2003 si sono registrati diffusi fenomeni no presentano molti vuoti. Altre specie alberi, non è eliminabile né negativa in mediterranei per forti gelate, o il peso di di entrata precoce in riposo vegetativo, esotiche più tolleranti come l’ailanto non un ecosistema stabile, e contribuisce al abbondanti nevicate. Quando le condizioni recrudescenza di attacchi parassitari, mostrano invece segni di sofferenza, riciclo della materia organica, creando si fanno più severe e meno episodiche, fruttificazioni anomale e mortalità dif- condizioni favorevoli per le generazioni a i sintomi si estendono alla vegetazione fuse. Con il protrarsi del deficit idrico, venire. Tuttavia, quando per cause diverse spontanea, a partire da piante indebo- quest’anno i sintomi sono stati eclatanti l’equilibrio si rompe su vaste superfici, i lite e dai boschi che vegetano in zone soprattutto alle quote più basse. risvolti possono essere drammatici, con con forti limitazioni naturali, come suoli I boschi residui di pianura, in buona par- deperimento di interi popolamenti forestali superficiali con affioramenti rocciosi, o te inseriti in aree protette, vegetano su su aree più o meno estese. Il fenomeno con altri scompensi determinati da attività suoli con severe limitazioni quali le terre umane (come inquinamento di aria o ghiaiose lungo la rete fluviale e i terrazzi acqua, modificazione brusca del livello antichi argillosi e idromorfi, fattori che idrico per prelievi irrigui, o ancora tagli finora hanno contribuito a risparmiarli boschivi non appropriati e pascolamento dalle trasformazioni antropiche. Ed è

20 21 anzi potrebbero trarre vantaggio dalla situazione. In montagna deperimenti significativi si registrano da un capo al- l’altro della regione: ne sono coinvolte le pinete di pino silvestre sui greti della Dora Riparia, in Valle di Susa, le peccete del Parco nazionale Gran Paradiso, attaccate da insetti scolitidi, le faggete su suoli superficiali delle Alpi Marittime. che en- trano precocemente in riposo vegetativo e se ceduate stentano a rigenerarsi. Da segnalare inoltre come il disseccamento del sottobosco costituisca facile innesco per gli incendi che ultimamente si mani- festano in estate anche al di fuori delle zone mediterranee. Il fenomeno non si limita al Piemonte, ma trovano cibo e rifugio, contribuendo a interessa l’intera Europa e più in generale ripristinare la biodiversità e l’equilibrio l’emisfero boreale temperato, mentre nelle dell’ecosistema. aree mediterranee aumenta il rischio di È importante non lasciarsi trascinare dalla desertificazione. Rilevanti sono anche i logica dell’emergenza, evitando anche danni economici. trattamenti con fitofarmaci, i cui effetti su Di fronte a cambiamenti di questa portata ecosistemi complessi sono poco preve- quali strategie è possibile adottare? In- dibili. Questi trattamenti vanno riservati nanzitutto è bene ricordare che il bosco, per il verde urbano e per singoli alberi oltre a difendere i suoli dall’erosione, monumentali; solo la sperimentazione costituisce un argine efficace contro le e il monitoraggio di medio periodo di variazione climatiche in atto, nonché l’adozione di indirizzi gestionali vicini boschi trattati in modo diverso possono un valido agente regolatore del ciclo alle dinamiche naturali, e non solo nelle fornire risposte adeguate e fondate al dell’acqua. Ben venga quindi l’aumento aree protette, con interventi di tagli per problema. Ad esempio nel Bosco della delle superfici boschive che si registra gruppi su piccole superfici e non applicati Fontana di Mantova (foresta planiziale da decenni a seguito dell’abbandono in modo uniforme su vaste aree. In tal Riserva naturale dello Stato), probabil- delle aree agricole marginali, purché modo si potrebbe creare un mosaico di mente in seguito all’equilibrio ricostituitosi vengano gestite in modo sostenibile. popolamenti con età diverse, più resi- dopo 50 anni di evoluzione libera, si è Nelle aree critiche andrebbero rivisti gli stenti alle avversità, mantenendo allo riscontrato che da ben 30 anni non si obiettivi gestionali, tenendo conto che stesso tempo una sufficiente copertura sono più manifestate defogliazioni sulle gli interventi selvicolturali ben condotti del suolo e, di conseguenza, la fertilità querce a opera di lepidotteri. rafforzano il bosco; ad esempio i dirada- e la stabilità dei versanti. Inoltre, anche Ancora una volta quindi il rispetto e l’imi- menti e il taglio di avviamento a fustaia in caso di moria degli alberi andrebbe tazione dei modi e dei tempi della natura dei boschi cedui riducono il numero di evitato il prelievo di tutta la necromassa può essere la strategia più efficace. piante concentrando le risorse su quelle adottando malintesi “tagli fitosanitari”: il meglio dotate. legno morto non è più patogeno, anzi, *IPLA - Istituto per le Piante da Legno e L’Am- Dal punto di vista operativo si auspica è utile per molte specie animali che vi biente 22 AMBIENTE

L’UTILIZZO RAZIONALE DELL’ENERGIA

IL TELERISCALDAMENTO testo di Fedele Bertorello di energia elettrica ed energia termica, combustione si usano la parte pregiata e [email protected] che verrà veicolata sotto forma di ac- anche la frazione a temperatura inferiore, qua calda. È caratterizzata dal recupero utile per riscaldare le abitazioni. Però gli i può produrre energia elettrica e in forma industrialmente utilizzabile di adattamenti a cui occorre sottoporre la riscaldare una città senza dan- parte dell’energia termica che, invece, centrale sono elevati, ma a lungo termine Sneggiare l’ambiente? Con il tele- nella produzione tradizionale della so- diventano molto redditizi. riscaldamento la risposta è si. la energia elettrica verrebbe dispersa Il teleriscaldamento è l’applicazione tecno- nell’ambiente. Qualità dell’aria logica che permette di utilizzare il calore La cogenerazione, attuando un miglior trasportandolo a distanza per riscaldare Risparmio energetico uso dei combustibili, coniuga l’efficienza un quartiere o un’intera città. Il calore, La cogenerazione consente un eccellente energetica degli impianti con la protezione comunque prodotto, sotto forma di acqua livello di risparmio energetico, rispetto alla dell’ambiente. Infatti le unità residenziali calda o surriscaldata, viene convogliato, produzione separata delle stesse quantità allacciate alla rete di teleriscaldamento attraverso una rete di tubazioni interrate, di energia elettrica e calore. Incrementa possono eliminare i camini condominiali, dal luogo di produzione fino agli edifici l’efficienza complessiva del sistema di perché la combustione viene delegata alla dove, per mezzo di sistemi di scambio generazione dell’energia, perché unisce centrale di produzione, molto decentrata termico, viene ceduto alle abitazioni. Il in un unico impianto le due produzioni, rispetto al nucleo cittadino e, soprattutto, calore può essere prodotto in modi diversi: sfruttando in modo ottimale il combustibile. sottoposta a costanti controlli delle emis- da biomasse, da fonti geotermiche, da La frazione di energia a temperatura più sioni. Questa tecnologia contribuisce a incenerimento dei rifiuti e da processi di alta viene convertita in energia elettrica ridurre gli ossidi di azoto, il biossido di produzione industriale, di cui una forma e quella a temperatura più bassa, invece zolfo e l’anidride carbonica che sono molto interessante è rappresentata dalla di essere dispersa nell’ambiente sotto prodotti dalla combustione all’interno del cogenerazione di elettricità e calore. Si forma di calore, viene utilizzata per il territorio cittadino. chiama così la produzione combinata teleriscaldamento. In questo modo, della I motori per la produzione di energia 23 elettrica sono generalmente di grandi ma questa soluzione creava problemi immediatamente che, una volta risolti i fenomeno, ritorniamo all’esempio del dimensioni e durante il funzionamento, ambientali per l’eccessivo innalzamento pesanti interventi necessari a questo radiatore dell’automobile. Quando l’auto Città teleriscaldate generano molto calore: un effetto in- della temperatura delle acque a valle tipo di riscaldamento, ne derivavano è in movimento, l’aria fredda penetra In Italia, è la città antesignana nell’uso del teleriscaldamento per le abita- desiderato, che deve essere eliminato. della centrale. La possibilità di utilizzare indiscutibili vantaggi ambientali. nelle maglie metalliche del radiatore, zioni. L’azienda energetica bresciana ha avuto da sempre il compito di pianificare Anche i motori delle nostre automobili invece questa grande disponibilità di che al loro interno sono attraversate dal e ottimizzare i consumi energetici della città; infatti gestisce servizi energetici che producono molto calore e il radiatore calore per riscaldare le case e fornire Come si scambia il calore liquido di raffreddamento del motore. vanno dalla produzione di energia elettrica all’inceneritore dei rifiuti. Già a metà ha la funzione di disperdere quel calore acqua calda per uso igienico sanitario è Una curiosità delle reti di teleriscalda- L’aria riceve calore ed abbassa conse- degli anni ‘70, Brescia aveva applicato questa tecnologia a tutti i quartieri che quel nell’aria. Il necessario raffreddamen- positiva perché riduce sprechi ed inquina- mento è rappresentata dal fatto che il guentemente la temperatura del fluido. tipo di servizio tecnologico poteva raggiungere. to delle centrali è un problema che, in mento termico. Il rovescio della medaglia fluido di raffreddamento della centrale Lo scambiatore di calore utilizzato nel Le città del Piemonte che utilizzano tale tecnologia sono Alba, Acqui Terme, Se- passato fu risolto disperdendo il calore è rappresentato dai massicci interventi e l’acqua della rete non si miscelano teleriscaldamento agisce nel medesimo strières, Bardonecchia e Torino che è la più significativa dal punto di vista delle residuo nell’aria o nell’acqua dei fiumi: necessari per creare la rete e trasportare mai fra loro. Il fluido di raffreddamento modo, ma lo scambio avviene tra due dimensioni. Torino ha prestato, da sempre, una grande attenzione alla qualità nella grande massa d’acqua continua- l’acqua calda in ambito cittadino. Peraltro deriva da acqua trattata, che possiede liquidi, con diverse temperature. L’acqua dell’aria ed il teleriscaldamento rappresenta il proseguimento della politica avviata mente rinnovata del fiume, il calore in le amministrazioni comunali che hanno caratteristiche specifiche e non viene della rete di teleriscaldamento, attraverso con la realizzazione della rete di distribuzione del metano in tutti gli stabili. All’inizio eccesso veniva disperso agevolmente, intrapreso questa strada si sono accorte mai in contatto diretto con l’acqua uti- altri scambiatori, cederà energia termica degli anni ‘80, l’AEM, allora azienda municipale, produceva e distribuiva esclusiva- lizzata nella rete di teleriscaldamento, alla rete di riscaldamento condominiale. Il mente energia elettrica, ma in seguito si attrezzò per distribuire teleriscaldamento L’efficienza energetica della cogenerazione ma cede il suo calore attraverso le pa- fluido cedendo calore si raffredda, quindi nell’area nord del capoluogo piemontese e una decina di anni dopo, trasformati i La cogenerazione è una tecnologia che consente di incrementare l’efficienza ener- reti metalliche di uno scambiatore di viene ricondotto alla centrale di produ- gruppi di produzione di energia termoelettrica in assetto di cogenerazione, iniziò getica complessiva di un sistema di conversione di energia. calore. Per comprendere meglio questo zione da cui esce nuovamente ad alta a distribuire il calore per il teleriscaldamento anche nell’area sud della città. Oggi Per spiegarne le dinamiche occorre analizzare i “coefficienti di rendimento”, cioè di temperatura, ed il ciclo riprende. si sta ultimando la posa della rete nell’area centro-Politecnico e il prossimo anno, quei valori caratteristici per ogni tipo di motore che rappresentano il rapporto tra la resa a progetto completato, Torino avrà il 40% delle abitazioni allacciate alla rete di energetica e il combustibile introdotto. Nel motore di una automobile, tale coefficiente teleriscaldamento, diventando così il maggiore centro italiano teleriscaldato e, di indica il rapporto tra i chilometri percorsi e la quantità di idrocarburi introdotti. Nei conseguenza, tra i meno inquinati dagli effetti del riscaldamento. grandi motori per la produzione di energia elettrica, il coefficiente indica il rapporto tra chilowattora prodotti e combustibile consumato. Ad esempio i motori di auto a benzina presentano rendimenti che oscillano tra il 20% ed il 30%; auto con motori diesel tra il 25% ed il 35%, il resto diventa calore da disperdere. Le centrali termoe- lettriche di nuova generazione hanno un’efficienza maggiore e si può affermare che presentano un coefficiente di rendimento discretamente alto che può raggiungere valori vicini al 55%. Il medesimo motore, quando produce in cogenerazione, aumenta il coefficiente fino a raggiunge l’85%, perché il potere calorifero del combustibile è utilizzato al meglio, con una effettiva ottimizzazione dei processi.

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era manifestato più violento, molte case meno regolari. Il 10 dello stesso mese, riportarono seri danni. Il sisma, perché un certo capitano Corrao, al comando di questo si trattava, ebbe delle punte del bastimento napoletano “La Teresina”, particolarmente alte nei giorni dal 28 si trovava a navigare a circa 20 miglia giugno fino al 10 di luglio, con una serie al largo di Capo Bianco, quando ad un di movimenti tellurici che interessarono tratto verifica di essere in una zona di principalmente il bassofondo roccioso mare cosparsa di pomice galleggiante della cosiddetta “Secca di Mare”, al sulla superficie la quale è letteralmente largo di Sciacca. Il 2 luglio, gli abitanti tappezzata di pesci morti. Improvvisa- del centro rivierasco avvertirono nell’aria mente, r iporta sul libro di bordo, dalla un insolito odore di zolfo che pareva coffa di pr ua r isuona il gr ido: “isola a provenire dal mare davvero persistente. babordo!”. I marinai del “Teresina” erano Diversi constatarono, inoltre, che nume- i primi uomini ad assistere alla nascita di rosi oggetti d’argento si erano anneriti. L’8 un’isola nel bel mezzo del Mediterraneo. luglio, in corrispondenza della Secca di Il capitano Corrao la descrive come “un Mare, colonne di acqua fangosa e densi piccolo vulcano eruttivo di 60 palmi di vapori di fumo nero si sollevarono dalla altezza e di circa 200 metr i di circon - superficie del mare con intervalli più o ferenza”. La nascita dell’isola scatenò subito interessi scientifici e soprattutto politici, tant’è vero che alcune nazioni t e n t a r o n o d i o c c u p a rl a m i l i t a rm e n t e ancora con il suolo caldo e cosparso di cener i. Il 13 luglio infatti, per ordine di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, FERDINANDEA dal porto di Palermo salpa la corvetta borbonica “Etna” al comando del capi- tano di fregata don Raffaele Cacace, l’isola che nacque in un giorno c h e ri e s c e a d av v i c i n a r s i a l l a nuova nata e a deter minar ne l’esatta posizione testo e foto di Sergio Loppel 33 miglia dal porto siciliano di Sciacca vita sommersa, difficilmente disturbabile geografica, senza però poter vi sbarcare [email protected] e a 30 miglia dall’Isola di Pantelleria, la a causa della sua distanza dalle coste. a causa del persistente odore di gas natura eruttiva dei suoi fondali ha dato Ho avuto occasione di visitarla due anni e del magma che tracima dal piccolo l Mediterraneo è uno scrigno pieno origine ad un vulcano creato in poche fa e ho anche ritrovato a Sciacca degli cono fumante. di sorprese, sia naturali che storiche. ore e scomparso, inghiottito dal mare, antichi disegni che ne ritraggono l’isola e IFrequentare i suoi fondali significa nel giro di appena sei mesi. Sei mesi che facevano parte del corredo originale venire a conoscenza di fatti che han- che hanno dato vita ad un’isola e mo- degli “Atti dell’Accademia Gioeniadi no segnato l’esistenza el’evoluzione di vimentato gli interessi e la politica del ” redatti dal professor Gemellaro questo grande bacino europeo nel corso Regno delle Due Sicilie e perfino quello nel 1831. Narrano le cronache del tempo dei millenni. La conformazione geogra- della lontana Inghilterra. Ora, al posto di che il 22 giugno dell’anno 1831, l’intera fica denuncia la sua origine vulcanica quel vulcano e di quell’isola nata dalla costa sud-occidentale della Sicilia venne che ha lasciato bene evidenti le tracce sua eruzione, esiste una secca che le scossa da un’intensa attività sismica. sparse lungo tutta la sua estensione e carte nautiche riportano come Banco di La “cosa” mise in allarme gli abitanti di gli spettacoli eruttivi che ci offrono, di Graham. La sommità di questa secca Marsala e Sciacca e per un largo raggio quando in quando, l’Etna e lo Stromboli. che si estende per alcune miglia, arriva ancora sino ad arrivare a Palermo e sulla Nel 1831, nel mezzo del Canale di Sicilia, ad una decina di metri dalla superficie costa nord-occidentale dell’isola. In par- in pieno Mediterraneo meridionale, a ed è diventata una meravigliosa oasi di ticolare, a Sciacca dove il fenomeno si

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testo e foto di Giulio Ielardi [email protected]

Paesaggi scoscesi, valloni scavati nella roccia dai torrenti, uccelli rapaci che roteano sulle pareti solitarie: e in più, i segni secolari della “civiltà rupestre”. Sono i tesori ancora poco conosciuti di uno dei parchi più belli del nostro Mezzogiorno, quello della Murgia Materana.

era una volta “la vergogna d’Ita- residenti: oggi ci vivono in 2.500. Poi nel testimonianze tra l’Alto Medioevo e i primi e del Comune. Più diffusa ed evidente diffusa della ghiandaia marina lungo lia”. Una città che nasconde- 1990 arriva il parco, i cui organi s’inse- del Novecento. Una civiltà il cui studio la ricchezza floristica: ben 923 sono le la gravina di Matera. Biacchi, colubri C’va, sul fianco di un burrone, diano però solo nel ’98. I Sassi diven- vede tutt’oggi molti interrogativi rimasti specie censite nel parco, cioè un sesto leopardini, cervoni, vipere e testuggini un centro storico unico, dove uomini e tano una delle più straordinarie risorse senza risposta. Da dove venivano queste della flora nazionale. Quelle classificate comuni sono tra i rettili censiti, mentre i animali vivevano uno accanto all’altro dell’Italia protetta, e con essi una parte popolazioni che traevano il primo segno come rare sono un centinaio, tra cui molte mammiferi annoverano tra l’altro istrici, dentro case scavate nella roccia. Anche dell’altipiano murgiano circostante. della propria identità nel “vivere in grotta” a distribuzione mediterraneo-orientale, tassi, volpi e faine. nell’Italia pur profondamente rurale del Se i restauri e le altre iniziative cultura- ? Oggi gli studiosi non ne circoscrivono 61 quelle di nuova segnalazione per Per scoprire le affascinanti tracce della secondo Dopoguerra doveva sembrare li stanno facendo di Matera una delle più la matrice storica e culturale, come la flora lucana e 36 quelle endemiche, civiltà delle grotte occorre affidarsi a una uno scandalo, e Palmiro Togliatti in effetti nuove capitali del turismo culturale del a lungo s’è ripetuto, a elementi mona- cioè esclusive o quasi del luogo. Alcuni guida del parco (il sito web ne elenca ne rimase colpito al punto da lanciare nostro Sud, quello del parco è ancora un stici e bizantini. Piuttosto furono prima i esempi? Il lino delle fate mediterraneo nomi e recapiti). Sono loro a condurre quell’allarme rimasto storico. Matera patrimonio che attende in buona parte condizionamenti prodotti dall’ambiente (Stipa austroitalica), la campanula puglie- affascinati visitatori fino ai colori anco- doveva cambiare. di essere studiato e apprezzato. A di- naturale, con la presenza dei canyon se (Campanula versicolor), il raponzolo ra vividi della cripta di Sant’Eustachio, E cambiò. Tra il 1955 e il 1960 i Sassi segnare il paesaggio sono le “gravine”, delle “gravine”, e poi quelli legati alla meridionale (Asyneuma limonifolium). nascosta tra i lecci: o fino alla cripta di vennero sfollati e la gente andò ad abitare i canyon del nostro Mezzogiorno, forre sicurezza e al decentramento sospinti Più diffusi cisti, ginestre, gladioli selva- Santo Stefano di Pandona o al Cinto, in nuovi quartieri periferici. Poi si fece scavate da torrenti asciutti per buona dalla dissoluzione dell’Impero romano, a tici, asfodeli e ferule. Quanto alla fauna, dove una nutrita colonia di pipistrelli ha strada una nuova consapevolezza, che parte dell’anno forse su preesistenti promuovere un insediamento così par- la presenza più preziosa è quella del trovato dimora accanto ad alcuni affreschi quelle case di pietra non esprimevano depressioni di origine tettonica. Sui loro ticolare. Da Pantalica alla Cappadocia, capovaccaio, il piccolo avvoltoio del no- seicenteschi: e che dire dello spettacolo solo miseria ma pure una simbiosi tra fianchi, dalle pareti verticali, si aprono d’altronde, il trogloditismo non è una stro Sud che al parco è nidificante. Altro della Chiesa della Madonna della Loe, paesaggio e comunità umana che non decine e decine di cavità scavate dal- novità nel Mediterraneo medievale. importante rapace è il grillaio, scelto abbarbicata sulle pareti dell’omonimo val- conosceva uguali. Arriva allora il ricono- l’uomo nel corso dei secoli. Si tratta di L’ambiente naturale del parco non è meno a simbolo del parco, il piccolo falco la scimento dell’Unesco, che individua qui monasteri, santuari, cripte, veri e propri interessante e singolare. Le formazioni cui popolazione è tra le più importanti A sinistra: la gravina di Matera, dove affacciano le abitazioni dei Sassi. uno dei luoghi “Patrimonio dell’Umanità”. villaggi: è l’universo affascinante e ancora vegetali dominanti sono la foresta medi- dell’areale: la sola colonia riproduttiva A destra dall’alto: Ai piani di recupero, firmati da grandi poco conosciuto della “civiltà rupestre”, terranea, la macchia e la gariga. Lembi di Matera conta circa 700 coppie (da- il Sasso Barisano, dominato dal campanile della Cattedrale; nomi dell’architettura come Renzo Piano che tra Basilicata e Puglia e in numerose importanti di bosco misto a leccio, fragno, ti 2001). Sempre per quanto riguarda la gravina di tempra rossa; e Amerigo Restucci, segue il ritorno dei tipologie insediative ha lasciato le sue acero resistono nelle aree di Lucignano l’avifauna, da segnalare la presenza pastore sulla murgia. 28 29 lone? Un’esplorazione minima dell’area (come Petruscio). Sono una sessantina La sede dell’Ente Parco Murgia Materana protetta non può prescindere poi da altre di grotte, che si aprono sui due fianchi è a Matera, via Sette Dolori; mete. Così, c’è la parete più imponente della lama e che restano fino all’ultimo tel. 0835 336166; [email protected]; del parco, Tempa Rossa: 290 metri di nascoste allo sguardo. Sbucarci davanti www.parcomurgia.it falesia color ruggine a strapiombo sulla fa una certa impressione, e non serve gravina e rivolta verso i Sassi. Se è bello, poi molta fantasia per immaginarsi la Centri visita da qui il panorama si allunga fino al Lago vita quotidiana di quell’antica comunità. * Centro Visita e Centro di Educazione di San Giuliano e alla fossa bradanica, Un ulivo selvatico fa invece da guardia Ambientale di Jazzo Gattini e Masseria al Pollino e al Sirino. all’ingresso della chiesa del villaggio, Radogna. Risalendo invece per un tratto la gravi- dedicata a San Luca, con l’interno che In contrada Murgia Timone presso le strut- na di Matera, su una parete appare il comprende il vestibolo, l’oratorio, l’icono- ture rurali di Jazzo Gattini e Masseria Rado- complesso rupestre di Cristo La Selva. stasi pure ricavata nella roccia e infine gna. Lo iazzo, che secondo testimonianze Comprende una serie di piccoli edifi- l’altare, con una grande croce a rilievo orali fu costruito verso la fine del diciotte- ci incuneati nella roccia, la chiesa più e sulla volta, in alto, una cupoletta con simo secolo, era destinato ad accogliere volte trasformata, logge, scalette che una serie di cerchi concentrici. Tutto ovini e caprini, e, successivamente, anche congiungono ambienti come cisterne nella nuda pietra, un autentico spetta- bovini. La planimetria rettangolare presenta e giacitoi. Tra i due precipizi della gravi- colo. L’ennesima meraviglia dell’Italia il fronte principale costituito da ambienti na, con l’inconfondibile verso metallico dei parchi. destinati alla lavorazione del latte e alla e le ali turchese intenso, le ghiandaie prima conservazione dei prodotti nonché marine piroettano sul vuoto. E ancora. In alto da sinistra: l’abitazione dei pastori con il tipico camino il massiccio Casino Rodogna, tipica casa a Dalla masseria Passarelli si può risalire torre di fine ottocento, oggi ospita un centro – focolare che oggi risulta, dopo il recupero la gravina e poi la “lama” del Vitisciulo, visita del parco; dello iazzo, murato. La “masseria”, o meglio un’incisione secondaria. È qui uno de- la chiesa di San Francesco d’. il Casino Radogna è una struttura rurale In basso da sinistra: gli insediamenti più sorprendenti della la cripta di Sant’Eustachio mostra ancora gli di fine ‘800, già luogo di villeggiatura delle Murgia, e cioè il Villaggio Saraceno, originari affresci dell’XI-XII secolo; famiglie di estrazione borghese dell’agro gravina di Matera, l’acqua scorre sul fondo simile alle concentrazioni di ambienti della gravina e vi persiste, pur se in pozze materano. Il centro è dotato di aule per rupestri di certe gravine del tarantino localizzate, anche durante la stagione estiva. didattica ambientale/sale proiezioni, aula per attività di laboratorio, sala conferenze, ecomuseo con mostra permanente sul parco, apiario didattico, punto ristoro, book shop e merchandising. Tel. 0835 332262, 0835 240382, [email protected].

* Centro Visita Montescaglioso , Abbazia Benedettina S. Michele Arcangelo. Imponente e maestoso, il complesso mo- nastico dedicato a S.Michele Arcangelo è attestato sin dall’ XI secolo. Da ammirare i due chiostri dalle superbe decorazioni dei capitelli. Trionfa la simbologia medievale con motivi tratti dalla flora e fauna: inni alla gioia e alla vita. Al piano inferiore vi sono le sale della cucina con il grande camino, il Refettorio e la Sala del Capitolo. Ben in vista, sono gli affreschi con immagini care alla tradizione benedettina. Al piano superiore si conserva la Biblioteca, le cui pareti sono completamente affrescate. Il centro visita occupa alcune sale al piano terra. Tel. 0835 201016. 30 ALIMENTAZIONE

testo e foto di Luca Ghiraldi timistici non abbiano riscontro nella vivente significa rinunciare a beni di [email protected] realtà, causa la grande varietà di diete largo consumo come abiti e calzature e stili di vita, spesso non definibili in pelle, cosmetici o medicine testate Una nuova tendenza strettamente “vegetariani”. Ma i segnali su animali. Ed è proprio in risposta Aggiungi posti a tavola, ci sono amici di questa nuova tendenza, almeno a questa richiesta di sensibilità che in più. Eh sì, perché i vegetariani nel nelle grandi città, si colgono un po’ alcune aziende si stanno impegnando Mondo sono sempre di più. Lo con- ovunque. Ristoranti e locali vegetariani a produrre e promuovere beni comuni fermano ricerche di mercato di alcuni sono sempre più numerosi, così come senza utilizzare direttamente o indi- importanti centri di ricerca (Eurispes, negozi di alimenti naturali, e prodotti rettamente gli animali. Ac Nielsen, Istat). Il dato interessante come seitan, tofu, bistecche di soia, è che tale incremento sia dovuto in sino a qualche anno fa sconosciuti ai “Veg” o non “veg” gran parte alle nuove generazioni dei più, stanno facendo la loro comparsa Un modo per far conoscere il “mondo Paesi occidentali: in testa alla classifica sulle nostre tavole. veg” a chi “veg” non è, sono i festival. gli Stati Uniti; seguono Regno Unito, “Essere vegetariano” non significa Ve ne sono in tutta Europa, e anche in Germania e Olanda. soltanto eliminare carne e pesce dalla Italia ne vengono organizzati sempre di Nel nostro Paese, secondo Eurispes propria dieta; ma è anche, e soprat- più. A quelli nati di recente, si aggiun- (dati Ac Nielsen del 2004), negli ultimi tutto, una scelta culturale e filosofica; gono anche rassegne ormai collaudate cinque anni il numero di vegetariani un modo di vivere in cui si intraprende e famose. Tra queste, l’apppuntamento è quasi raddoppiato, arrivando così un percorso pieno di ostacoli e sacri- di Torino, giunto ormai alla sua IV edi- a circa sei milioni di persone, cioè fici. Significa, innanzitutto, diventare zione. La rassegna, svoltasi nel mese il 10 % della popolazione italiana. È consumatori responsabili. di giugno, ha illustrato lo stile di vita altamente probabile che dati così ot- Il rispetto per la vita di ogni essere vegetariano e vegano (quest’ultimo, 31 oltre alla carne, evita anche uova, latte nutrizionisti affermano che il consumo base, dunque, la consapevolezza di Si arriva quindi alla situazione para- persone la cui disponibilità d’acqua Stati membri elargiscono sottoforma e tutti i suoi derivati), ed è stata anche di latte e carne sia assolutamente considerare gli animali non oggetti di dossale in cui Paesi con popolazione è di pochi litri al giorno, per produrre di sovvenzioni agli allevatori e agli uno spazio espositivo per conoscere indispensabile per una buona crescita cui disporre a piacimento, ma esseri affetta da gravi problemi di malnutrizio- cinque chilogrammi di carne bovina agricoltori in situazioni diverse. Ad persone, scambiare esperienze, girare dell’organismo. Altri affermano l’esatto paritari, capaci di provare sensazioni ne esportano prodotti agricoli destinati ne sono necessari ben 200 litri. Addi- esempio, in occasione di epidemie tra gli stand e anche gustare deliziose contrario, sostenendo che una dieta ed emozioni. Da qui il rifiuto della vio- agli allevamenti di bestiame, anziché rittura, secondo alcune stime (fonte: come “mucca pazza”, “blue tongue”, ricette “verdi”. vegetariana ben equilibrata fornisca lenza cui sono sottoposti, ad esempio, utilizzarli per uso interno, spinti dagli Newsweek), sembrerebbe che per peste suina e in ultimo l’aviaria, so- Chi non è vegetariano sostiene che gli stessi microelementi di una dieta negli allevamenti intensivi, nei camion incentivi e dai finanziamenti per la produrre un chilo di proteine animali, no stati finanziati l’abbattimento di l’uomo è onnivoro, per cui non man- onnivora. Anzi: secondo alcune fonti durante il trasporto, nei mattatoi. riconversione dei terreni esistenti, o occorra un volume di acqua 15 volte centinaia di migliaia di animali per giare carne o pesce, è andare con- autorevoli, come l’American Dietetic Ma non solo: i vegetariani sostengono per la distruzione di milioni di ettari di superiore a quello necessario per la arginare i focolai individuati, nonché tro natura. Al contrario, i vegetariani Association e la Dietitians of Canada, che il loro è un modo di vivere più foresta amazzonica a favore di pascoli produzione della stessa quantità di lo smaltimento delle carcasse e le sostengono che l’essere umano non preverrebbe addirittura l’insorgere di etico e sostenibile. e campi. Ma produrre carne non si- proteine vegetali. campagne di vaccinazione preventiva. dovrebbe nutrirsi di animali, in quanto gravi patologie come malattie cardia- Secondo la FAO (Food and Agricolture gnifica solo occupare ettari di terreno Ma non è finita. I fautori del vivere “veg” Nel 1999, secondo alcune associazioni nel corso dell’evoluzione non ha svi- che, colesterolo, calcoli, tumori. Organization), fame e malnutrizione fertile. Ma consumare, anche, ingenti puntano il dito anche contro i milioni vegetariane, il 23% della spesa annua luppato nessuno dei tratti anatomici uccidono circa sei milioni di individui quantità d’acqua. A fronte di milioni di di euro che l’Unione Europea e gli della Comunità Europea, è finita in caratteristici dei carnivori predatori, Il perché di una scelta ogni anno e sono causa di povertà, sovvenzioni al settore zootecnico; e a quali artigli, zanne e intestino corto. Al di là delle diverse teorie, sono altri i analfabetismo, malattie e mortalità per questa percentuale va aggiunto il 44% Basti pensare che l’uomo ha, con lo principi fondamentali dello stile di vita altre centinaia di milioni di persone destinato alle coltivazioni agricole (di scimpanzé (assolutamente vegetaria- “veg”. Molte persone che intraprendo- nei Paesi in via di sviluppo. Eppure, cui la maggior parte destinate all’ali- no) in comune il 99% dei geni. Alcuni no questa scelta sono animalisti. Alla si stima che, su scala mondiale, un mentazione animale). Ovviamente, terzo dei cereali e i tre quarti della soia l’argomento è vasto e complesso. Non prodotti globalmente siano destinati a resta che informarsi e fare la propria diventare mangime anziché cibo per scelta, con consapevolezza. esseri umani. La produzione di carne richiede, nel suo processo, una superfi- cie di terra coltivabile fino a sedici volte superiore rispetto a quella necessaria per la coltivazione di legumi e altri tipi di vegetali. Questo significa che 200 grammi di carne, ovvero un semplice secondo piatto per un italiano medio, richiedono l’impiego di una quantità Cucinare vegetale di terreno dalla quale si potrebbero Oltre 300 ricette senza carne, pesce, uova e latticini è ricavare due chili e mezzo di cereali il sottotitolo del volume Il Vegan in cucina (Stefano Mo- o legumi, l’equivalente di un pasto mentè, Macro edizioni, � 9,80, www.macroedizioni.it) che, completo per una settimana. Secondo prima di affrontare luculliani piatti vegetariani definisce il alcuni ricercatori del centro “Nuovo veganismo: scelta non solo alimentare, ma “di uno stile Modello di Sviluppo” (info: www.cnms. di vita a tutto tondo, priva di crudeltà nei confronti di noi it): “Il nostro alto consumo di carne è stessi, dell’ambiente e degli animali”. Altro interessante ingiusto perché non è estendibile a tutti volume, Cucinare tofu & seitan (C. Franzoni e B. Sambari, gli abitanti del Pianeta, semplicemente Ed. Aam Terra Nuova, � 9,00, www.aamterranuova.it), più perché non ci sarebbe abbastanza di 100 ricette dedicate a chi si avvicina per la prima volta terra coltivabile”. al formaggio di soia e alla bistecca vegetale spiegando Come se non bastasse, l’Occidente proprietà nutrizionali di due alimenti ancora poco conosciuti non riesce a soddisfare la richiesta nel nostro Paese. (e.c.) interna di mangime per gli allevamenti. 32 33 ENTOMOLOGIA

Emilia e quindi al confine fra la grande Pianura Padana e l’Appennino. Il ragno pirata qui condivide il proprio spazio vitale con le larve di zanzara e le cartacce, con le cicche di sigaretta (la vasca si trova in realtà in mezzo a un’aiuola che a sua volta è ai bordi del viale più frequentato della città, tra panchine, bar e un praticello Sono un genere particolare dove staziona sempre gente) e i pesci testo di Sandro Bassi perfettamente adattato alla vita acquatica rossi. Anzi, di più: fra le carpe a specchi foto di Fabio Liverani e capaci di camminare sulla superficie e i gamberi della Louisiana. Questi ultimi [email protected] dell’acqua e di immergersi in profondità. esoticissimi e di recente, dissennata ancorché involontaria, introduzione da parte dell’uomo (rivelatasi deleteria in ambienti naturali anzitutto per la spietata on tutti i ragni vivono in soffitte immergersi, in alcuni casi persino ca- piscatorius. Tutti i Pirata nel mondo anglo- concorrenza con i gamberi autoctoni ma o cantine polverose. Il grande paci di portare con sé una bolla d’aria sassone sono conosciuti come “swamp innocua, o quasi, in una vasca di città e Nmondo degli aracnidi (i ragni ap- da utilizzare durante la permanenza in wolf spiders”, cioé ragni-lupo di palude. Le comunque non dannosa più di tanto per partengono a quest’ultima classe, che profondità, come dei veri palombari. Ma varie specie sono molto simili tra loro, in il nostro pirata). si differenzia da quella degli insetti per più che di questi ultimi, rari o rarissimi, certi casi non distinguibili con il semplice Paradossalmente, per un ragno a costumi numerosi caratteri, il più evidente dei quali vediamo i ragni-pirata, relativamente esame visivo esterno. Sono contraddi- acquaioli, forse la vita e più facile qui che è il possesso di otto zampe invece di sei) comuni e osservabili anche in piccoli stinte, tuttavia, da attributi morfologici o non in ambiente naturale. Cartacce e ha da tempo colonizzato diversissimi stagni, naturali o artificiali, come le va- ecologici (quindi nella forma del corpo e lungo il cefalotorace, e in quest’ultimo cemente se minacciati. L’accoppiamento rifiuti vari non gli danno un gran fastidio, il tipi di ambiente: dalle grotte agli edifici, sche ornamentali costruite in ambiente oppure in caratteristiche fisiologiche che è presente anche un disegno, sempre avviene durante l’estate, dopodichè la groviglio di fusti di ninfea e di foglie marce dai pascoli d’alta quota ai ghiacciai, dai urbano per ospitare ninfee e fiori di loto. a loro volta comportano l’adattamento a chiaro, a forma di Y. Pirata piscatorius è femmina produce un sacchetto di uova gli offre un buon nascondiglio e magari sottoboschi alle paludi. Esistono anche In Europa è attualmente conosciuta una certi tipi di ambiente) che ne consento- un po’ più grande (dai 7 ai 9 millimetri di che trasporterà fino alla loro schiusa; i l’acqua può essere più pulita qui che ragni perfettamente adattati alla vita ac- dozzina di specie del genere, appunto, no l’identificazione; ad esempio Pirata lunghezza, contro i 5-6 di P.piraticus) e un piccoli si arrampicheranno fino al dor- non nel fiume o in tanti piccoli stagni di quatica, in grado di nuotare o camminare Pirata, fra cui le più significative sono piraticus possiede due strisce chiare po’ più scuro e, a differenza del primo, è so della madre e lì resteranno fino allo collina soggetti ogni tanto a versamenti di sulla superficie liquida, di pescare, di Pirata piraticus, Pirata tenuitaris e Pirata decorrenti sui fianchi, lungo l’addome capace di costruire una piccola ragnatela “svezzamento”, che, perlomeno in Europa antiparassitari o di altri veleni: qui, estetica fra la vegetazione sommersa. meridionale, si compie entro l’anno. e decoro a parte, gamberi di Louisiana a Queste tre specie sono esclusive di habi- parte, l’ambiente è meno insano di quel tat acquatici, dai laghi ai piccoli acquitrini, Le fotografie dei pirati che potrebbe sembrare a prima vista e il dai sottoboschi soggetti a ristagni fino alle Le immagini dell’articolo sono state scat- nostro non si “scandalizza” se la vasca è vasche artificiali in parchi e giardini urbani, tate in ambiente urbano vero e proprio, artificiale, se le sponde sono in cemento, e in casi favorevoli possono presentare in una di quelle vasche decorative che le piante e qualche animale sono esotici una notevole abbondanza, anche fino a adornano i giardini pubblici ospitando e il ricambio dell’acqua dipende dalle 10 esemplari per metro quadro. I Pirata piante acquatiche più o meno insolite. decisioni umane. Lui, in città, ha trovato talvolta riescono a catturare i piccoli dei La città è Faenza, cittadina non grande e una nicchia più “comoda” che in tanti pesci (gli avanotti), sanno camminare non piccola (poco più di 50 mila abitanti) habitat naturali e selvaggi. sulla superficie e sanno immergersi velo- dell’Emilia-Romagna, posta sulla via

34 35 VILLE E GIARDINI Una “vigna” da regina testo di Elena Accati [email protected] foto di Michele d’Ottavio

opo il trattato di Cateau Cambresis ambientale e paesaggistica, costruita Po. Il complesso ha le caratteristiche Il Cardinal Maurizio di Savoia affidò ad presenza di numerose cisterne. Intorno (1559), Emanuele Filiberto sceglie dal principe Cardinal Maurizio di Savoia, del giardino all’italiana nel superamento Ascanio Vitozzi nel 1615 l’incarico di alla villa all’epoca è stata realizzata una DTorino come luogo in cui incen- figlio del duca Carlo Emanuele I e di del dislivello col sistema delle terrazze: il trasformare un precedente edificio; a intercapedine con la funzione di raccolta trare funzioni amministrative e militari, Caterina d’. È un luogo straordi- giardino disposto su tre ripiani (l’ultimo questo intervento iniziale ne seguirono delle acque che provenivano dalla collina, affidandole un nuovo ruolo di capitale. nario, ricco di prospettive, di padiglioni, assai vasto in figura di anfiteatro) ornati altri di architetti importanti tra i quali mantenendo l’edificio in perfette condi- Sorgono, quindi, aziende agricole di sva- di ninfei su modello delle realizzazioni di balaustre e colonne, ha il perimetro Filippo Juvarra che resero grandiosa zioni di conservazione. Affacciandosi da go, parchi venatori e di rappresentanza romane del Bramante e di Raffaello: il ancora privo di quel movimento di nicchie la costruzione, strettamente collega- questa terrazza si guarda sul giardino con giardini importanti. Oltre al giardino giardino diviene un’opera d’arte al pari ed esedre caratteristico delle realizzazioni ta allo scenografico parco a più livelli. basso, anche come giardino dei fiori di Palazzo Reale, al Regio Parco, al della residenza. posteriori. Il moto curvilineo è ripetuto Divenuta residenza della Regina Anna (era un giardino formale) che nel passato Valentino, a Mirafiori, si innestano poi le Nel caso di la residenza nelle gradinate antistanti il palazzo, nel Maria d’Orleans, nel 1868 fu donata presentava una palizzata di carpino che ville collinari chiamate ‘vigne’, soggette era stata posizionata in una conca na- cortile d’onore, nella parte terminale da Vittorio Emanuele II all’Istituto per si sta ripristinando con sapienti tagli. Qui, a una riplasmazione barocca. Una delle turale dominante ed elevata per potere adagiata sul colle. In questo giardino le Figlie dei Militari e nel 1994 venne Nettuno con giochi d’acqua scanditi da si incontrano un grande Liriodendron più illustri è Villa della Regina, luogo di godere di una veduta panoramica verso è, infatti, manifesta la predilezione per ceduta al demanio. Danneggiata dai statue maschili e femminili alternate, tulipifera che assume colorazioni dorate straordinaria rilevanza storico-artistica, la città mantenendo un legame con il la curvatura. bombardamenti del 1942 e lasciata a collocate al bordo della grande vasca d’autunno e una sequoia secondo il gusto lungo in stato d’abbandono, è stata da centrale, mentre al centro sta la figura per l’esotico tipico dell’Ottocento. poco aperta al pubblico. Notevole, impor- di un giovinetto intento a versare del- La villa è collocata in un contesto agrario: tante e avvincente è stato il decennale l’acqua. La vegetazione che sottolinea il “restauro” del grande vigneto terrazza- programma di restauro ambientale e l’architettura in questa parte del giardino to è stato sicuramente un’opera molto paesaggistico realizzato con imponenti vede la sobria presenza di peri allevati a laboriosa a cui ci si è dedicati a partire stanziamenti pubblici e privati da quando spalliera, di rose e di tassi potati in forma dal 2000, quando, dopo l’abbandono, nel 1994 fu affidata alla Sopraintendenza piramidale. Due rampe simmetriche ai sono state effettuate dapprima, opere per il Patrimonio Storico, Artistico ed lati portano alla corte d’onore in terra di drenaggio, livellamento, una grande Etnoantropologico del Piemonte, guidato battuta che dà accesso alla villa con il operazione di pulizia con rimozione di dal sopraintendente Spantigati e dal grande scalone a tenaglia in pietra che materiale estraneo e uno scasso (volto ad direttore Cristina Mossetti. racchiude la Peschiera della Sirena. Un eliminare vecchie ceppaie); quindi sono La proprietà conserva tuttora la sua cortile d’onore o Esedra semicircolare state disposte palificate in legno ed è estensione quasi originaria e una integrità visibile attraverso le alte finestre dal stato impiantato un vigneto sperimentale tipologica compositiva di vigna. Abbiamo piano nobile presenta all’interno delle facendo riferimento a vitigni storici su di avuto il privilegio di visitare il giardino nicchie statue che si affacciano su di una una superficie di 1 ha del tipo dei frago- accompagnati dall’architetto Federico vasca d’acqua centrale, circondata da lini, oltre a barbera, bonarda e due tipi di Fontana che avendo coordinato l’ufficio una corona di bosso. Una serie di scale freisa. L’impegno professionale delle tante di Direzione dei Lavori è divenuto la porta alla prima terrazza consentendo il persone che vi hanno lavorato è stato mente e l’anima del luogo, il depositario collegamento diretto tra le diverse parti enorme; tuttavia il giardino, com’è noto, di tutti i suoi “segreti”, un poco il nume del giardino. Quindi ai lati vegetano due è un’opera aperta che va mantenuta e tutelare del giardino dove hanno lavorato storici agrifogli, mentre i peri allevati a salvaguardata, consentendo al materiale oltre 20 diverse professionalità e oltre formare una sorta di festone con accanto vegetale di svilupparsi per esprimere al 40 imprese. le rose delimitano il muro. Il parco pre- meglio il ruolo per cui è stato scelto. Al termine del viale di accesso un tem- senta metodi innovativi e moderni volti Info: visite guidate il sabato e la domenica po costituito da olmi e attualmente da al risparmio dell’acqua, bene sempre su prenotazione dalle ore 15 alle 19 al platani si incontra il Grand Rondeau del più prezioso, grazie al ricircolo e alla numero verde 800333444. 36 37 TERRITORIO Il museo dei campionissimi biciclette e tappe leggendarie tecnologia, evolvendo progressivamente basato sui disegni del Codice Atlantico e dallo sterrato all’acciaio. Lungo i lati una il capolavoro di tecnologia al titanio che serie di pedane espositive all’interno delle il grande Mario Cipollini ha fatto trionfare quali, oltre all’omaggio ai due campioni, su molti traguardi; la “ruota lenticolare” è possibile ammirare e approfondire la con cui Francesco Moser ha battuto il storia della bicicletta attraverso ricostru- record dell’ora e la mitica “Bianchi” su zioni e interpretazioni di parti selezionate. cui Fausto Coppi è arrivato in maglia Tra le teche e la pista centrale 8 totem gialla all’Arco di Trionfo a Parigi. multimediali consentono un primo livello Le intenzioni della Città non sono comun- di approfondimento e personalizzazione que quelle di dare vita a un’esposizione della visita: attraverso alcuni filmati è pos- statica e sempre uguale nel tempo: ogni testo di Ilaria Testa sibile arricchire le informazioni sui pezzi anno viene ospitata una mostra d’arte [email protected] esposti o rivivere momenti importanti della per attirare l’attenzione di un pubblico dirette, ma non meno spettacolari, con storia del ciclismo su strada, su pista, ogni giorno più vasto e interessato. Dopo l’esplorazione delle “dolci terre” in bici. I musei del ciclismo in Europa endere omaggio alla storia del o su sterrato, nelle sezioni dedicate al quelle dedicate al “Divisionismo” e al te- “Dolci terre in bici” è infatti un logo che ciclismo e ai suoi due grandi cam- ciclocross e alla mountain bike. Le zone ma “Sport e Novecento”, è oggi in corso racchiude la sintesi di un progetto di pro- MUSEE’ 1900 (Uzes – Francia) http:// Rpioni, Girardengo e Coppi: questo laterali più lontane rispetto alla navata un’esposizione di tele dell’Ottocento e del mozione turistica che trova nella bicicletta www.tourisme-gard.com/musee_1900/ l’obiettivo con cui viene costruito il Museo centrale si aprono a una serie di sale Novecento dedicate al volto femminile. il suo filo conduttore e nel Museo dei index.htm dei Campionissimi di Novi che, con oltre espositive il cui contenuto è variabile e Il Museo dei Campionissimi è stato rea- Campionissimi il suo “fulcro promotore”. 3000 metri quadri di superficie espositiva, continuamente implementabile: le 2 sale lizzato insieme con il Centro Fieristico Dal Museo inizia una serie di percorsi MUSEE‘ DU VELO (Cormatin – Fran- porta i visitatori alla scoperta di uno sport dei megaschermi, speculari e parallele, Dolci Terre di Novi, grazie a un progetto ciclistici che accompagneranno il visita- cia) http://museeduvelo.free.fr/ fatto di miti e grandi protagonisti. consentono la visione di filmati d’epoca, di sviluppo turistico integrato: ecco perché tore in un susseguirsi di vigneti, boschi, Finalmente nella primavera 2003 l’Ammi- testimonianze visive e sonore esclusive la città non si limita solo a presentarci prati, ma anche cantine prestigiose e Virtual EXNER Museum (Francia) nistrazione Comunale ha visto prendere di arrivi spettacolari o duelli epocali. La il museo e a commemorare i suoi due piccoli tesori urbanistico-architettonici. http://www.leadercompany.com ufficialmente forma, grazie al contributo Sala dei Campionissimi è il cuore della miti del pedale, ma propone una serie E così operatori commerciali, enti locali, della Regione Piemonte e della Comunità memoria e del ricordo, dedicata in prima di attività e itinerari per far scoprire ai associazioni di categoria si sono attrezzati CONSERVATOIRE DU SPORT (Car- Economica Europea, un antico progetto battuta a Fausto Coppi e Costante Giran- visitatori il proprio territorio aprendosi per accogliere il pellegrinaggio degli ap- pentras – Francia) http://www.ville- della città offrendo ai concittadini e ai dengo, con cimeli e testimonianze inedite sempre più al mondo. passionati e proporre un intero territorio, carpentras.fr/cps/ visitatori un segno di gratitudine tan- della loro gloria di campioni ma anche Il messaggio che il museo intende tra- la sua gastronomia, le sue opportunità di gibile a Costante Girardengo, novese della loro vita di tutti i giorni. La Sala della smettere, soprattutto alle nuove gene- vacanza e di riposo a chi era partito solo OLYMPIC MUSEUM LAUSANNE purosangue, e a Fausto Coppi, che a Realtà Virtuale è il fulcro dell’interattività. razioni, è che la bicicletta non è solo per seguire le tracce di un campione. (Losanna – Svizzera) http://www. Novi ebbe il suo battesimo ciclistico e In sella a biciclette reali computerizzate un mezzo per correre nelle gare agoni- museum.olympic.org visse praticamente tutta la vita. sono i visitatori i veri protagonisti di sfide stiche, ma un elemento concreto della Il museo è costituito da una struttura realistiche ed entusiasmanti. nostra storia, del nostro costume, e può MUSEO SVIZZERO DEI TRASPOR- ricavata in un insediamento industriale di- Altre 4 sale a tema accompagnano i turisti rappresentare un’interessante mezzo di TI (Lucerna – Svizzera) http://www. messo. Una lunga pista centrale divide lo in un viaggio nel ciclismo tout court con “esplorazione del territorio” alla portata verkehrshaus.ch/it/ spazio in due e narra visivamente la storia importanti raccolte provenienti da ogni di tutti. E allora quale miglior modo per Viale dei Campionissimi 15067 Novi Ligure (AL) della bicicletta attraverso l’esposizione di parte del mondo, dal Tour de France rendere omaggio ai campionissimi se Per informazioni: IAT - 0143-72.585 SPORT UND OLYMPIA MUSEUM, pezzi importanti, dalla draisina agli ultimi alla rappresentazione della bicicletta non quello di “salire in sella” e scoprire Orari di apertura: (Kholn–Germania) http://www.sport- prototipi al titanio; anche la pavimenta- nell’arte. o riscoprire un territorio troppo spesso Ven h. 15-20 Sab/Dom e festivi h. 10-20 museum-koeln.de/sportmuseum/deu/ zione sembra seguire il veloce incedere Tantissimi poi gli oggetti esposti che han- visitato e “consumato” in auto? Con que- altri giorni su prenotazione per gruppi home.htm del progresso e cambia col mutare della no fatto storia: il prototipo leonardesco sto spirito il Museo propone emozioni più (min. 10 persone) Martedì chiuso.

38 39 DALDAL MONDOMONDO DELLADELLA RICERCARICERCA aa curacura didi ClaudiaClaudia BordeseBordese ([email protected])([email protected])

CampagnaCampagna AbbonamentiAbbonamenti 20072007 Per abbonarti o rinnovare il tuo abbonamento a Piemonte Parchi bastano soli 14 Euro Con l’abbonamento per l’anno 2007 riceverai a casa tua 10 numeri ordinari e tutti i numeri speciali.

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Per l’appassionato di natura 2001 € 12,39. Con le sue straordi- Vercellese; nella seconda si parla de- …E per i più piccini… narie fotografi e e il racconto delle sue gli Ecomusei piemontesi. (scelta A)* esperienze, un appassionato fotogra- (scelta N)* Giulio Ielardi, Viaggio nell’Italia dei fo naturalista ci insegna a osservare (scelta I)* La rana, il riccio e l’Arca di Noè, vi- Parchi, ETS edizioni, 2005, € 15. – gli animali selvatici. Atlante dei prodotti tipici dei parchi deo di Gianni Valente dove originali Novità 2007 del Piemonte, a cura del settore Pia- pupazzi, raccontano ai bambini alcu- Un grand tour escursionistico - na- (scelta F)* nifi cazione Aree Protette della Regione ni aspetti della loro vita (Vhs, 2002, turalistico della nostra Penisola, dal- Il lupo. Elementi di biologia, gestione, Piemonte e Slow Food Editore,Bra – durata 15’). le Alpi all’Etna, compiuto attraverso i ricerca, di Paolo Ciucci e Luigi Boitani, Cn, 2004, ed. fuori commercio. progetti, le idee, le passioni e i tanti Istituto Nazionale per la Fauna Selva- Agende 2007 risultati raggiunti dagli uomini e dal- tica “Alessandro Chigi”, Ozzano del- Per lo speleologo le donne “dei parchi”. l’Emilia, 1998, ed. fuori commercio. (scelta O)* Formaggi artigianali Uno straordinario documento tecnico, (scelta L)* Agenda Piemotne Parchi di Diffusioni (scelta B)* sintesi di tutti gli aspetti rilevanti in un Dizionario Italiano di Speleologia, di Grafi che SpA: un diario settimanale in Caterina Gromis di Trana, I nostri ani- contesto di gestione e conservazione C. Balbiano d’Aramengo, A. Casale, E. un’edizione fuori commercio. mali, Edizioni Blu, 2005, € 16, dise- della specie in Italia. Lana e G. Villa, Associazione Gruppi piacere del palato e fonte di salute gni di Cristina Girad e prefazione di Speleologici Piemontesi, Torino 2004, (scelta P)* Che piacevoli le vacanze esti- muscoli), ma purtroppo non so- tre aumentano le quantità di Danilo Mainardi. Per chi è interessato ai temi del ed. fuori commercio + Cd Rom. Agenda dei Parchi delle Alpi Cozie, ve trascorse nelle nostre bel- no sintetizzabili dal nostro or- acidi grassi omega 3 e omega Territorio un diario settimanale che ha celebra- le vallate alpine! Lontani dal- ganismo. Essi vengono prodotti 6, accrescendo il valore dieteti- (scelta C)* (scelta M)* to i 30 anni delle Aree protette pie- G. Valente, Dall’Arca di Noè a Moby (scelta G)* Schegge di Luce. Racconti, storie, montesi, valido per gli anni 2007/08 la frenesia della città, in valle e dai ruminanti, che trasformano co dell’alimento. Anche la raz- Dick, 2004, Blu Edizioni, € 16,00. Un Sangue antico di Piemonte di Ro- emozioni di 50 anni di Speleolo- (Alzani ed., € 12), regalato dai Par- in montagna ci siamo rilassati l’acido linoleico contenuto in za bovina impiegata gioca ov- viaggio tra animali, letteratura , arte berto e Stefano Cagliero e Domeni- gia, Associazione Gruppi Speleologi- chi: Orsiera Rocciavrè, Val Troncea, per davvero: abbigliamento co- molte erbe di prati e pascoli in viamente un ruolo importante e leggenda. co Leone, Priuli & Verlucca editori, ci Piemontesi, Torino 2005, ed. fuori GranGran BBoscoosco ddii SSalbertrandalbertrand e llaghiaghi modo, clima temperato, vitto, acidi linoleici coniugati: di con- nelle caratteristiche dietetiche e € 2002, 19,63. Dai miti classi- commercio. 50 racconti di 50 autori di Avigliana. secondo la migliore tradizio- seguenza carne bovina e latticini nutrizionali del latte e dei suoi (scelta D)* ci alle tecnologie più moderne, la vi- diversi, con l’obiettivo di raccontare i P Le opere minori di Carlo Allioni, a cu- cenda millenaria delle terre da vino 5050 annianni didi vitavita deldel GruppoGruppo Speleolo-Speleolo- ne, ottimo e abbondante. Per- ne rappresentano la principale derivati, ma certamente colpi- ra di Rosanna Caramiello e Giuliana piemontesi. gico Piemontese. ché è indubbio che quel pezzo fonte di approvvigionamento. sce la stretta correlazione che le- Forneris, Leo S. Olschki Editore, Torino di formaggio, gustato immersi Negli ultimi decenni la loro as- ga l’allevamento di tipo esten- 2004, ed. fuori commercio. Una bio- (scelta H)* O E TERRITORIO MENSILE DI NATURA, AMBIENTE nel verde e prodotto con latte sunzione con la dieta da parte sivo, basato sullo sfruttamento grafi a che tratteggia le fasi principali Storie d’acqua. Le canalizzazioni del di vacche d’alpeggio, non ci è della popolazione del mondo del foraggio locale, alle carat- della vita e dell’attività di Allioni. Vercellese e gli ecomusei del Pie- monte, Priuli & Verlucca editori, Ivrea pesato sullo stomaco (!) occidentale è stata sempre più teristiche salutistiche del latte e (scelta E)* 1998, € 19,95. La prima parte, a cu- Sarà stato solo effetto della va- scarsa, in parte in conseguenza dei formaggi che ne derivano. Il sale sulla coda, di Massimo Som- ra di Pietro Monti, ripercorre alcune canza e dell’aria buona? Ricer- del diminuito consumo di car- È questa un’ulteriore conferma mariva,mariva, BluBlu Edizioni,Edizioni, PeveragnoPeveragno - CnCn tappetappe ddellaella sstoriatoria ddell’irrigazioneell’irrigazione nnelel che recenti dicono di no. ni e latticini, ma soprattutto a della necessità di valorizzare e H C E Nel mondo occidentale le preoc- causa dell’aumentato utilizzo di rilanciare le attività zootecniche M cupazioni alimentari oggi non mangimi concentrati nelle mo- e i prodotti montani, renden- D riguardano più la quantità, ma derne tecniche di allevamento. do il giusto merito a quelle sa- A la qualità del cibo che portiamo Recenti studi, tra i quali quelli lutari oltre che squisite fette di N sulle nostre tavole, e che voglia- effettuati dal gruppo di lavoro Raschera, Castelmagno, Toma, mo buono, dietetico, sano. In- del professore Battaglini del di- Taleggio e via gustando. seguendo sempre migliori ca- partimento di Scienze zootec- ratteristiche, non solo organo- niche dell’Università di Torino, lettiche ma anche salutistiche, è hanno dimostrato che nel latte e emersa l’importanza degli acidi nei formaggi derivati da bovini grassi linoleici coniugati, o CLA, alimentati principalmente a fo- Per saperne di più oltre che dei ben noti omega 3 raggio, le quantità di CLA pos- Sistemi zootecnici alpini e pro- e omega 6. I CLA sono impli- sono essere fi no a cinque volte duzioni legate al territorio, Bat- B F G I L cati nel buon funzionamento superiori in confronto a quelle taglini, Mimosi, Ighina, Lus- Versamenti:Versamenti: ccpccp n° 1344015113440151 - intestatointestato a PiemontePiemonte ParchiParchi SSSS 3131 kmkm 2222 - 1503015030 VillanovaVillanova MonferratoMonferrato (Al).(Al). SeSe abbonamento-sostenitoreabbonamento-sostenitore indi-indi- del sistema immunitario e nella contenute nei prodotti caseari siana, Malfatto, Bianchi, Qua- care nella causale nome e indirizzo del II° destinatario e la lettera del libro scelto. Su Internet: www.parks.it/abbonamenti.piemonteparchi regolazione della composizio- derivati da animali alimentati derni Sozooalp, n.2: www.so- Per informazioni: uffi cio abbonamenti, tel. 0142 338241; http://www.regione.piemonte.it/parchi/ppweb/rivista/abbona.htm ne corporea (meno grasso, più con mangimi. Nei primi inol- zooalp.it. 41 LIBRILIBRI NOTIZIENOTIZIE a cura di Emanuela Celona ([email protected]) a acura cura di di Enrico Enrico Massone Massone ([email protected]) ([email protected]) a cura di Emanuela Celona ([email protected]) defidefi nitonito patrimoniopatrimonio immate-immate- 366 giorni di parchi Leggi per riale. LL’Atlante’Atlante LLinguisticoinguistico eedd EtnografiEtnografi coco deldel PiemontePiemonte Oc-Oc- il turismo cidentale - ALEPOALEPO è unauna rac-rac- religioso e coltacolta oordinatardinata e ssistematicaistematica ddii quello cartecarte geografigeografi cheche sullesulle qualiquali sonosono rriprodotte,iprodotte, pperer oognigni llo-o- sostenibile calitàcalità esplorata,esplorata, lele corrispon-corrispon- Due milioni di euro per azioni a dentidenti traduzionitraduzioni dialettalidialettali didi sostegno del turismo sostenibile unun nome,nome, raccoltoraccolto dalladalla vivaviva nelle aree protette. È la cifra mes- vocevoce ddeiei pparlanti.arlanti. I llibriibri ssonoono sa a disposizione dalla Regione tretre (con(con CD-rom),CD-rom), pubblicatipubblicati Piemonte con un’apposita legge a ccuraura ddellaella RRegioneegione PPiemon-iemon- varata il 23 ottobre scorso. I con- tete e ddell’Universitàell’Università ddii TTorinoorino tributi potranno essere concessi a dall’editoredall’editore PPriuliriuli & VVerluccaerlucca enti, associazioni o imprenditori (tel.(tel. 01250125 7122166):7122166): Presen-Presen- privati che svolgono attività di bed € tazione e guida alla lettura ( & breakfast, che ristrutturano al- 41,50), e due volumi riferiti al berghi, campeggi, locande,aziende La nostra fauna (ed. Osserva- mondo vegetale: Alberi e ar- agrituristiche, rifugi. Incentivi € torio regionale sulla fauna sel- busti (vol. I-I, 85) e Funghi Cats and dogsdogs IlIl rrinnovamnetoinnovamneto eenergeticonergetico è anche per chi, sempre all’inter- € vatica, tel. 011 4322093) è vo- e licheni (vol. I-III, 75) Torna il tradizionale calendario una grande opportunità per no delle aree protette, opera per lume agile e piacevole per sco- di fotografi e in bianco e nero l’Italia. Le ragioni di una svolta recuperare percorsi escursionisti- prire in modo sintetico, ma che Marilaide Ghigliano, no- in senso sostenibile del nostro ci o per divulgare la conoscenza estremamente corretto e pre- stra affezionata collaboratrice, sistema energetico sono no- degli antichi mestieri. ciso la biologia, il comporta- dedica ai cani e ai gatti di stra- te da anni, ma assumono og- La Regione ha approvato anche un mento e molte piccole curio- da. Due le versioni: una canina, gi un’importanza cruciale per altro provvedimento per favorire sità sui daini, caprioli, cervi, l’altra felina, per accontentare due eventi cocnocmitanti: da lo sviluppo del turismo religioso. cinghiali, mufl oni, stambec- tutti i gusti in fatto di animali una parte la limitatat offerta del La legge prevede la promozione di chi e camosci che popolano da compagnia. (ec) petrolio, e dall’altra il rischio di progetti per la formazione di ope- il territorio piemontese. rottura degli equilibri climati- ratori specializzati nel settore, per La pubblicazione è illustrata ci, in buona parte causati pro- Anche il 2007 comincia all’inse- lo per visitarlo. Il calendario del il recupero del patrimonio artisti- da disegni di Marcus Parisini prio dall’elevbatro condumo di gna delle Aree protette. Diversi Parco Orsiera è il XVI di una se- co-culturale e per la valorizzazio- e fotografi e di ungulati. petrolio. Ma qual è la direzione gli enti che hanno prodotto il lo- rie ininterrotta, iniziata nel 1991. ne dei santi sociali e dei missiona- da scegliere per uscire dalla di- ro calendario. Per il terzo anno Si acquista a 5 € presso le sedi ri del Piemonte. (m. pi.) pendaza dall’oro nero? consecutivo, ad esempio, il Par- del parco e nelle librerie locali. Nel nostro Paese è riemersa co Alta Valle Pesio e Tanaro e il l’ipotesi di un maggior uso del Comune di Chiusa Pesio han- Errata corrige carbone prima, e la riproposta no realizzato un calendario con L’edizione 2007 dell’almanacco Sull’ultimo numero, l’articolo del carbone, poi. le artistiche opere del fotografo del Parco del Ticino è disegnato, “Ritmi e tempi della vita” a pag. La scelta proposta dagli autori di Michele Pellegrino, al quale è in- come negli anni passati, da Anna 23, alla terza colonna, il brano: Italia 2020 – Energia e ambiente teramente dedicato il “Museo del Pusinanti. È una carrellata di al- “Ogni anno…” conteneva dei re- dopo Kyoto (a cura di Paolo de- parco” con una collezione di ol- cuni edifi ci civili e religiosi pre- fusi. Va correttamente letto co- gli Espinosa, Istituto Sviluppo tre 300 fotografi e. senti all’interno del parco e negli sì: “Ogni anno, tali parti, simili Sostenibile Italia, ed. Ambien- Il Parco Veglia-Devero, invece, 11 Comuni che vi fanno parte. a tagliatelle, vengono liberate da € te, 20,00) è radicalmente di- dedica l’anno al fagiano di mon- Tra gli altri: la Chiesa di S. Vin- milioni di organismi sessili pre- versa: un impegno sull’effi cien- te. Questa specie è probabilmen- cenzo a Pombia, la Chiesa roma- senti sul fondale e salgono a gal- za energetica e la creazione di te la più emblematica all’interno nica di S. Giulio a Bellinzago, la la nelle acque antistanti le Isole Chiare fresche acque - Dalla polla un’industria italiana delle fonti dell’area protetta. Da alcuni an- seicentesca Villa Soranzo di Va- Samoa per permettere la libera- al mare a quadretti, è una rac- rinnovabili con uno strategico ni, l’Ente si sta impegnando in rallo Pombia, la Villa Picchetta zione contemporanea di spermi colta di elaborati degli alunni impegno nel settore; e, paralle- attività di monitoraggio e ricer- di Cameri, sede dell’Ente parco. e uova, e la loro conseguente fe- degli Istituti Comprensivi di lamente, il potenziamento del- ca sul tetraonide, per individua- L’augurio per un nuovo anno ar- condazione”. Ce ne scusiamo con Arboreo, Asigliano Vercelle- la ricerca tecnologica per tra- re e quantifi care i maggiori peri- riva anche dalle bellezze artisti- i lettori e l’autrice. Storia di parole che spostan- se, Biandrate, Carpignano Se- sformare l’Italia da tradiziona- coli che corre la specie. Il Parco che raffi gurate nel calendario del Nell’articolo “Insetti sulla Scena dosi da luogo a un altro cam- Per le vie dei pellegrini nell’Euro- sia, realizzato dall’Ecomuseo le importattore di combusti- Orsiera Rocciavré presenta un , dichiara- del crimine” pubblicato sul nu- biano suono e cadenza, va- pa del XXI secolo, Atti del conve- delle Terre d’acqua e dal Parco bili in esportatore da prodotti calendario per intenditori: una to dall’Unesco, insieme con gli mero 160 di Piemonte Parchi il riano di forma, mutano e si gno organizzato dal Comune di naturale Lame del Sesia (tel. e servizi. Una nuova indistria carrellata fotografi ca sul secolo altri Sacri Monti piemontesi e dipinto Madonna con Bambino € trasformano. I termini del- Crescentino (VC) nel settembre 016173112) 5. Una ricerca tecnologica e i servizi per l’ef- scorso attraverso vecchie carto- lombardi, Patrimonio Mondia- di Giorgio Schiavone a pag 34 è la lingua e del dialetto sono 2006 (tel. 0161 843657). mirata a scoprire la bellezza del fi cienza possono offrire un’al- line, rievocazione di un mondo le dell’ Umanità. stato tratto dal volume Green- espressioni vive: racchiudono Vegagenda 2007, foto di Silvia territorio dove abitano e vivo- trnativa reale alla dipendenza lontano, confrontate con imma- Ma l’elenco è ancora lunghissimo berg B & Kunich JC – Entomo- l’anima della gente legata al Amadio, ricette testi e citazio- no i ragazzi e ad approfondire dalle fonti fossili, con un ulte- gini delle stesse località, oggi. Un e comprende altre Aree protette logy and law: fl ies as forensic in- territorio che le ha prodotte e ni di Emanuela Barbero e Gio- la conoscenza teorica e pratica riore valore aggiunto: 350.000 calendario per esperti, cioè per come: il Parco del Po torinese, la dicators, Cambridge, 2002. Ce ne costituiscono un valore fon- vanna Lezzi, ed. Sonda (tel. 0142 sulla vita naturale che pullula nuovi posti di lavoro. persone che conoscono il territo- Val Grande... e potrebbe ancora scusiamo con l’autrice e con gli € damentale di quello che viene 461523) 9,50 attorno alle risaie. (ec) rio, o che sanno cogliere lo stimo- continuare. interessati. 42 43 SENTIERI PROVATI a cura di Aldo Molino ([email protected])

di loro per uno sviluppo com- polo, quello della birra, ma che i a destra poi in prossimità della salendo una breve scalinata (o plessivo di quasi 10 km, segnalati torinesi chiamano “luvertin” e i cantina Sociale (l’ottima barbe- seguendo la strada asfaltata). Si con bacheche e cartelli indicatori ferraresi “bruscandolo” (a Berra ra DOC prodotto anche con le percorre tutta la strada principale bianchi e rossi a norma regiona- organizzano addirittura una sa- uve di Masio lo si può acquistare e dopo una visita alla torre e alla le con numero di catasto. gra “mondiale”). alla bottega del vino di Rocchet- chiesa parrocchiale si ridiscende Si parte dal ponte sul Tanaro e si Pochi metri di asfalto sulla de- ta) di nuovo sullo sterrato di si- al punto di partenza. procede in senso inverso al cor- stra, e si giunge all’imbocco del nistra. Al successivo bivio si va a L’intero anello richiede 3 ore di so del fiume. In questa zona sino “Sentiero della poiana”, vero e sinistra, poi si lascia sulla destra cammino da sconsigliare sotto agli inizi degli anni Sessanta del proprio. Dei due stradelli che sal- la digressione per Villa Marina, il sole cocente estivo o quando secolo scorso si trovava il porto gono, si prende quello di destra la casa di campagna dei Rattazzi le zanzare la fanno da padrone. fluviale con il traghetto, di cui in (da sinistra si scenderà se si vuole oggi proprietà di un azienda vini- D’inverno o nei periodi piovosi municipio si conservano l’anco- fare un giro ridotto). Si rimonta cola. Dopo altri campi e vigneti, molto utili sono un buon paio ra e un’immagine d’epoca. Do- l’erta poi si piega a destra con un si ritrova l’asfalto. Se ne percor- di stivali di gomma: il fango di po pochi metri, lasciato l’asfalto, lungo tratto sul ciglio del burro- re un breve tratto a destra poi si queste parti è particolarmente si percorre lo stradello ripale che ne dove tra gli squarci della ve- prende nuovamente a sinistra. Si tenace. sulla destra che costeggia l’ansa getazione si vede la piana del Ta- costeggia ancora un bosco di ro- del fiume. Superato un pioppeto naro. Giunti al bivio, trascurato binie e scavalcata una collina si Nella pagina a fianco il Fiume e varcato un fossato, si svolta bru- il sentiero che scende, si conti- giunge nella zona delle fontane, Tanaro. In questa pagina in senso orario: scamente a sinistra per, lasciata la nua diritto per andare a sbucare così chiamata per le piccole risor- Villa Marina, Casa di Umberto sponda, costeggiare campi e sie- più avanti sulla strada asfaltata give. Ormai ci si trova in prossi- Rattazzi; vigneti di Barbero, carta dei sentieri n. 870 e n. 871; II sentierisentieri didi MasioMasio pi dove abbondante cresce il lup- che porta a Rocchetta. Si svolta mità del paese che si raggiunge pilone votivo; torre di Masio. testo e foto di Aldo Molino ste parti anche quell’Eliso Rive- line. Nel corso dell’ultima sagra erbe spontanee, come il tarassaco 0 km 1 ra direttore del Ciclista che 1896 si è fatto un interessante esperi- (Dente di leone) e le cime di lup- Stazione Cartografia Sara Chiantore di Masio Si racconta che sotto il vecchio con un altro socio dette vita al- mento di fruizione canoistica del polo, raccolti nelle vigne e nelle Quattordio C. Badia r o gelso oggi semisepolto dalla vege- la Gazzetta dello Sport il mitico Tanaro che non sarà l’Ardeche, ripe incolte. n a Ta tazione, Urbano Rattazzi, origina- giornale rosa che però all’epoca ma che si presta bene a tranquil- Poco asfalto, pochi capannoni, e u m rio di Masio, e il conte di Cavour, era verde. le pagaiate in compagnia. il territorio di Masio è ancora F i litigassero su importanti questio- Masio, 1.500 abitanti, è un tran- Sagra, organizzata dall’attiva pro straordinariamente integro. Una Alessandria Sentiero C.Piè ni di stato. Uomo politico pie- quillo paese aggrappato su una Loco, dedicata al “subrich”, gloria ripa boscosa che degrada sulla della Poiana C. l’Orto 142 Collegio montese dapprima, e dell’ Italia delle ultime colline che guarda- gastronomica locale tanto da es- piana alluvionale, e dolci colline Masio unita poi, il Rattazzi, fu più vol- no il Tanaro. Una chiesa romani- sere inserito con il miele di Abazia a vigneti e girasoli, dove ancora Oviglio C. Riondone C. Vignale te presidente del Consiglio, della ca, una torre antica facente parte e l’asparago nel De.Co, la Deno- allignano i gelsi che in passato C. Penna Abazia Rocchetta Tanaro Camera, ministro nonché il pro- di un sistema di bastioni che re- minazione Comunale. I subrich alimentavano l’allevamento del C. Buon Aria pugnatore della famosa “legge” ca ancora i segni delle cannona- rappresentano una delle tradizio- baco da seta. L’Oasi naturalistica Tra i boschi Mogliotti C. la Turca e la Barbera sulla riforma dell’Ordinamento te tedesche, quando il paese per ni culinarie più antiche del paese. di Rocchetta Tanaro a due passi: C. Maggiora giudiziario che gli valse l’epiteto pochi giorni fece parte della “Li- Il termine deriverebbe dal fran- l’ideale per tracciare un percor- e n di “avvocato dei poveri”. bera repubblica di Nizza”. Poco cese: un tempo in Francia que- so naturalistico. Il sentiero che C. Lencio o Villa Marina li C. Castelli 167 ig A qualche chilometro di distanza più in basso è il fiume, placido ste frittelle erano cotte “sur bri- si divide nei due tratti chiama- 195 T . Pontetta T in frazione Abazia, un altro Ur- e sonnacchioso nei suoi mean- ques”, cioè su mattoni scaldati. ti “Sentiero della Poiana” e “Tra C. Genovese C. Rio bano è di casa. Si tratta del Cairo dri che sembra non aver fretta di La ricetta masiese prevede l’uti- i boschi e la Barbera”, di recen- dell’Anitra la Tagliata C. Bondo editore, vulcanico presidente del raggiungere la vicina Alessandria. lizzo di un’equilibrata amalgama te realizzazione, costituisce una C. Bindone Torino calcio. E tanto per restare Non doveva però essere così nel tra verdure primaverili, come gli piacevole opportunità per visita- C. i Bo nel mondo dell’editoria, in pae- 1994, nei giorni della spaventosa spinaci e gli asparagi degli orti, re questo territorio collinare. Si C. Cannetta Bricco Nizza se si ricorda come fosse di que- alluvione che fece tremare le col- storico vanto questi di Masio, ed tratta di due anelli collegati tra Monferrato Roncaglia 44 45 UNUN ALBEROALBERO ALAL MESEMESE aa cura cura di di Milena Milena Ortalda Ortalda ([email protected]) ([email protected]) Vi sono tuttavia altri splendidi per il taglio, con danni di eccessiva alberelli, più adatti al clima cit- acidifi cazione del terreno e scarsa tadino e ad essere ricollocati su resistenza ai parassiti. Al contra- un balcone o in un giardino an- rio, quando il bosco spontaneo di che piccolo (l’abete raggiunge e abeti si trovava in posizione ac- supera con facilità i 20-30 metri cessibile, in particolare a ridos- di altezza...) che è possibile man- so dei torrenti un tempo adatti tenere vivi con meno fatica e ad- al trasporto “fl uitante” dei tron- dobbare con sicuro effetto: uno chi, proprio a causa del legname Chi abita sull’abete so le popolazioni germaniche, con per tutti il bellissimo agrifoglio, pregiato i tagli furono radicali e re utilizzato anche come lozione tra i doni e le comete? l’usanza pagana di appenderne ra- almeno altrettanto natalizio. impietosi, e ridussero a ben poca per frizioni o bagni. La già citata C’ è un Babbo Natale mi variamente addobbati e bru- cosa moltissime abetine. resina agisce come un vasodilata- alto quanto un ditale ciarne ciocchi a scopo propizia- Usi Dalla distillazione della resina si tore locale e favorisce la risoluzio- Ci sono i sette nani, torio. Variamente riassorbito nella Il portamento colonnare caratte- ricava l’essenza di trementina o ac- ne dei processi infi ammatori, se gli indiani, cultura cristiano-cattolica, l’abe- ristico dell’abete, albero secolare quaragia, diluente per vernici, e la ne può quindi preparare un lini-

i marziani ... Gerard disegni di C. te è simbolo mistico della tensio- che può raggiungere i 70-80 metri cosiddetta “pece di Borgogna”, an- mento per frizioni contro geloni C’è posto per tutti, ne verso l’alto nel Codice forestale di altezza con tronchi di svariati ticamente diffusa e utilizzata. Una e ulcere, oppure applicarla sotto per tutti c’è un lumino camaldolese, celebre corpus di do- metri di diametro, ne garantisce dimenticata procedura consenti- forma di impacco tiepido sulle e tanta pace per chi la vuole cumenti prodotto nel Medio Evo un buon utilizzo del legno: più va di ricavare dalla fermentazio- parti doloranti a causa dei reu- per chi sa che la pace dai monaci benedettini di Camal- ricercato quello dell’abete rosso, ne degli aghi una specie di birra: matismi. Un decotto di foglie ha scalda anche più del sole doli: “...Potrai essere abete slancia- ideale per la realizzazione di tra- è curioso ricordare che l’ottimo proprietà antisettiche, mentre i nee stomatiche cerose che rendo- to in alto, denso di ombra e ver- vature, infi ssi, mobili, strumen- (e piuttosto raro) miele di abete, suffumigi di corteccia liberano no tipicamente biancheggiante la Gianni Rodari deggiante di fronde, studiandoti ti musicali. La Val di Fiemme in prodotto in alcune zone monta- vapori espettoranti. pagina inferiore delle foglie. di meditare le altissime verità, di particolare è nota per il legno “di ne, ha un caratteristico aroma di Associati all’altezza e al vigore contemplare le cose celesti... sa- risonanza” prodotto dalla foresta malto e caramello, e un profumo Aspetto *Abies alba - abete bianco, Picea (Abies dal latino abire, andare lon- piente delle cose dell’alto, non di di abeti di Paneveggio, ove pare balsamico di resina. L’abete patisce da sempre una po- abies - abete rosso - peccio, Picea tano, mentre Picea da pix, pece, un quelle della terra”. si recasse a scegliere gli alberi mi- co motivata confusione con altre glauca - abete bianco d’America tempo ricavata dalla resina), que- gliori per i suoi violini lo stesso Farmacopea Pinacee (pini, larici, cedri), an- sti grandi alberi, dominanti sulla Leggenda Stradivari. Le gemme, dalle spiccate proprie- ch’esse aghifoglie e sempreverdi Terra molto prima delle latifoglie, Il racconto natalizio dell’abete L’ottimo utilizzo in falegnameria tà balsamiche, danno in infusione (eccettuati i larici, che si spoglia- sono privi di frutti ma caratteriz- che piegando i propri rami pro- ne causò storicamente la diffusio- un succo tonifi cante, espettoran- no in inverno), ma caratterizza- zati dalla presenza di strobili, co- tesse nella notte di tormenta il ne in boschi puri gestiti dall’uomo te e antireumatico, che può esse- te dagli aghi disposti in ciuffetti, ni di scaglie azzurro-verdi o ros- fanciullo sperdutosi nel bosco, e con evidente differenza dagli abeti siccio-brunastre incredibilmente al mattino si presentò agli occhi (gen. Abies e Picea) che presenta- e perfettamente disposte a spira- dei valligiani, stupiti per il mira- no invece aghi ad inserzione sin- Oroscopo le. Innumerevoli varietà di abete coloso salvataggio, ricoperto di gola, analogamente ai meno noti celtico (Picea e Abies) sono diffuse negli fiocchi di neve scintillanti come esemplari del genere Tsuga. SoloSolo uunn ooroscoporoscopo pparticolarearticolare Stati del Nord America, in Alaska, stelle e festoni di ghiaccio lucenti Riuniti in questa denominazione può riunire i nati “invernali” Giappone, Cina e Tibet. come il diamante, ha contribuito comune, i generi Picea e Abies, cui dal 2 all’11 gennaio con gli L’abete rosso è specie forestale di forse, uno fra i tanti, a dare cor- appartengono le specie dominan- estivi fi gli della canicola, dal primaria importanza per la fascia po all’ormai problematica usan- ti in Italia Picea abies (abete ros- 5 al 14 luglio. Eppure, l’Abete boschiva montana in tutta Europa, za dell’abete tagliato o sradicato so) e Abies alba (abete bianco), si è un segno misterioso: albe- dalla Scandinavia al Giura e alle per prestarsi, all’addobbo con lu- distinguono tra loro per la forma ro antichissimo, venerato sin Alpi, sino ai Balcani e alla Russia ci e festoni nelle case. e la disposizione degli aghi (a se- dalla notte dei tempi, simbo- occidentale. Meno frequente in Per una volta, anziché narrare di zione quadra, appuntiti e dispo- lo sempreverde della vita ol- Italia l’abete bianco, che si presen- antiche storie, sarebbe bello poter sti a spirale; oppure: appiattiti e tre la morte. Votato alla verità ta in gruppi isolati sulle Alpi e su- trasformare in leggenda il Natale tondeggianti, orientati a pettine) e alla ricerca di essa, compe- gli Appennini, con la particolarità adempiendo al “magico” proposi- e per il portamento degli strobili, titivo e ambizioso, ostinato dell’Abies nebrodensis, un tempo to, se proprio non si vuole rinun- lunghi coni (pigne) evoluti dalle verso i propri obiettivi e se endemico in Sicilia, di origine an- ciare all’antica usanza di adornare infi orescenze femminili e forma- necessario egoista, ha però tichissima e oggi specie protetta un sempreverde vivo, auspicio di ti da squame legnose contenenti grandi attenzioni nei con- in via di estinzione. vigore e vitalità per l’anno a veni- i semi (penduli, liberano i semi e fronti delle persone amate Frondoso a dispetto dell’inverno re, di bagnarlo molto e frequen- cadono dall’albero praticamente e un forte senso della giu- quando gli altri alberi del bosco temente, collocarlo lontano dai intatti; oppure: eretti, si sfaldano stizia che lo rende gradito, sono spogli e come morti, in Gre- termosifoni, dare spesso aria alla liberando i semi). Caratteristi- nonostante l’invidia e l’osti- cia l’abete o elate era anticamente stanza, spegnere nottetempo i fili ci dell’abete rosso sono inoltre i lità che la sua esuberanza e ritenuto sacro alla dea Artemide, luminosi (buona norma in ogni rami un po’ inclinati verso il bas- irrequietezza possono susci- signora della luna, simbolo del- caso) e soprattutto informarsi so e la corteccia bruno-rossastra, tare. Sa essere molto fedele la nascita (o rinascita) e già allo- (una volta terminato il Natale) e da cui il nome; nell’abete bianco, in amore, per quanto di ani- ra associato ai rituali di rinnova- probabilmente in assenza di luoghi la corteccia più chiara e le due li- mo mutevole: la solida posi- mento connessi con l’inizio del adatti per ripiantarlo, su eventuali tività di Castagno e Betulla Caspar David Friederiche saprà trarne il meglio anche nuovo anno, come pure accade- siti di montagna ove sia possibile Il cacciatote nella foresta, va sin dalla notte dei tempi pres- riconsegnare l’albero ancora vivo olio su tela in questo campo. al Corpo forestale. proprietà privata. 46 47 to. Un Andres Serrano che foto- Gotland, l’isola svedese più gran- grafa i morti di un obitorio, con de del Baltico, rifugio naturalisti- grande delicatezza e mostra solo co per molte specie di animali. In alcune parti del loro corpo come questo paradiso ricco di uccelli vi- a dirci che la morte può essere tra- ve l’artista, autodidatta, che lavora gica e bella, o Cindy Sherman che ad acquerello o a olio e realizza nu- lavorando sul suo corpo (il lavo- merosi schizzi dal vivo per studia- ro sul corpo delle donne è comu- re i soggetti dei suoi quadri, la lo- ne a molte artiste dagli anni ’80 in ro postura, il movimento, i colori poi) lo rovina o lo abbruttisce, fi - i cui ambientarli. Jonasson, lavo- no a renderlo repellente per rifi u- ra con una freschezza di pennellata tare quello sguardo maschile che che gli permette di rendere sfocato vuole la donna solo attraente, sono e non fi nito lo sfondo dei suoi qua- esempi di un diverso corso dell’ar- dri e con una estrema precisione te. Altri artisti hanno puntato sul- nella cura dei dettagli dei sogget- la ricerca della bellezza e armonia ti in primo piano. Lo sguardo dei ma il loro strappo con il passato è suoi animali è fedelmente evocato stato ugualmente dirompente. Ad e la bellezza delle composizioni lo Sopra: Lars Jonsson, 1992, una “spontaneità ispirata”, con la taletale fi nnoo aall’invenzionell’invenzione delladella foto-foto- esempio, a Robert Mapplethorpe, pone a buon diritto tra i migliori Fauvette des jardins Sylvia borin; conoscenza cioè di canoni stilistici grafigrafi aa,, mmaa sspieganopiegano i vvariari aapproc-pproc- fotografo americano, morto di Ai- artisti del genere. Nel panorama sotto: Louis Agassiz Fuertes, 1927, Milan de Riocour in cui l’artista aveva introiettato la cici ddegliegli aartistirtisti pperer lala riproduzioneriproduzione ds, omosessuale, che con foto raf- dell’arte naturalistica e dell’illu- VersoVersoChelictinia riocourii. nuovenuove formafrontiere?frontiere? delle cose e la riproponeva delladella rrealtàealtà iinn ppittura.ittura. fi natissime spesso in bianco e nero Interesse principale di questo ar- temporanea all’arte che viene dalle strazione, spiccano anche i nomi quasi meccanicamente. La sua ri- LeLe aavanguardievanguardie aartistichertistiche ddelel NNo-o- mostrò il sesso e i corpi perfetti dei tista non è la distinzione tra natu- avanguardie. In Italia ci sono molti di Massimo Demma che divide lo proposizione “meccanica” permet- vecento scardinarono l’idea per suoi modelli e modelle con un si- ra e macchina ma la relazione che illustratori naturalistici così bravi studio con Franco Testa, Marjolein teva ad un artista maturo la ricerca cui un’opera è bella solo se è una curo richiamo alla classicità. ne ha lo spettatore con entrambe. da essere veri artisti. Un nome ce- Bastin, aquerellista olandese, Wal- di alcuni cambiamenti di posizio- copia del reale e rivendicarono al- Al di là del discorso sul corpo, l’ar- I risultati sono effi meri e in dive- lebre è quello di Franco Testa che ty, altra artista olandese che lavo- testo e ricerca iconografi ca ne o di postura dei soggetti della l’arte il compito di inventare nuovi te contemporanea è un mondo co- nire cosi come lo sono i fenomeni vive e lavora a Milano, le cui tavole ra a tecniche miste, Kim Donal- di Cristina Girard rappresentazione e gli consentiva percorsi, svincolandola dalla real- sì vasto che riesce ad affrontare te- naturali che ne vengono scaturiti ad acquerello hanno impreziosito dson che ha dipinto il paesaggio [email protected] la realizzazione di opere ispirate. tà fenomenica e rivedendo il con- mi naturalistici e non sempre vuole come nell’opera Your strange cer- le pagine della rivista naturalisti- africano con i pastelli. Lo studio I precetti per l’insegnamento del cetto di bellezza. L’arte del ‘900 do- scandalizzare. Molti artisti hanno tainty still kept del 1996, dove una ca Airone e altre importanti pub- della natura e della scienza è stato disegno includono, in Cina, una vette quindi fare i conti con que- evocato la realtà naturale tentan- luce stroboscopica viene proiettata blicazioni. Il suo stile è impecca- fi ssato sulla carta dagli illustratori Nel libro Arte e illusione Ernst all’Ottocento. La copia dal vero e citazione sullo stato d’animo che sta nuova visione e partorì cor- do di riprodurne alcuni fenomeni sull’acqua che cade a pioggia dal- bile e molto personale e la sua co- naturalistici fi n dai primordi degli Gombrich riporta la tesi di Ayer la realizzazione di immagini rea- può assicurare una migliore ispira- renti e movimenti improntati sul grazie alla tecnologia. Uno di questi l’alto, creando l’impressione che, noscenza minuziosa della natura studi di osservazione delle specie sulla psicologia del disegno e dice listiche ha dunque caratterizzato zione per la realizzazione dell’im- nuovo, sull’astrazione e soprat- è l’artista danese Olafur Eliasson, per pochi istanti, l’acqua si arresti e della storia dell’arte lo fanno un viventi, e ancora oggi il loro lavo- che “Il disegnatore esercitato di- la storia dell’arte in Occidente e magine. Questi dettami di origine tutto sulla rottura con gli schemi nato nel 1967 a Copenhagen e che nell’aria priva di peso e come con- pittore a tutto tondo e un esperto ro è indispensabile come comple- spone di una quantità di schemi in Oriente. La Cina antica, infat- orientale certo non appartengono del passato. vive e lavora a Berlino. La sua ricer- gelata. Altri esempi celebri, ma in naturalista. Volendo guardare fuo- mento ai testi; la rappresentazio- mediante i quali può realizzare ti, è stata protagonista di una tra- alla cultura occidentale molto più Lo stato attuale dell’arte contem- ca riguarda la riproduzione dei fe- questo caso di interazione a vol- ri dall’Italia, verso il Nord Europa ne artistica della realtà naturale è rapidamente sulla carta lo sche- dizione fi gurativa in cui la realtà vicina a teorizzazioni di tipo scien- poranea, che alcuni storici datano nomeni naturali nel contesto arti- te invasiva verso l’ambiente, sono culturalmente più aperto nei con- inoltre un’esigenza irrinunciabile ma di un animale, di un fi ore o di non era copiata esattamente ma si tifi co, che hanno portato alla sco- a partire dagli anni ‘60 del Nove- stico, accompagnata da una chiara gli artisti della Land Art che negli fronti di una cultura naturalistica per chi ama la natura e sa dipin- una casa. Questo serve di suppor- eseguivano disegni armoniosi con perta della prospettiva rinascimen- cento fi no a oggi, è assai variega- rivelazione della tecnica impiegata anni ‘60 modifi carono alcuni siti di tutela e rispetto, spicca il nome gere. L’arte dei nostri tempi conti- to alle rappresentazioni delle im- to. L’arte di oggi risponde a leggi al fi ne di ricreare questi fenomeni, naturali nelle pianure americane di Lars Jonsson, nato a Stoccolma nua ancora a vivere in mezzo a una magini della sua memoria ed egli di un mercato che valuta il livello senza che l’effetto grandioso pro- o presso corsi d’acqua. e che da più di trent’anni vive a meravigliosa complessità. gradualmente modifi ca lo sche- di un artista soprattutto in base al- dotto ne venga sminuito. Lavora La comparazione tra l’arte fi gu- In alto: Franco ma fi no a che corrisponda a ciò la sua vendibilità, originalità e no- con effetti d’acqua, di luce, ghiac- rativa naturalistica attuale e arte Testa, Rovere e che vuole esprimere”. vità. L’uso di tecniche nuove e in- cio, vapore, rifl essi, colori, vento. contemporanea non è da farsi se- Cicogna nera; sotto, da sinistra La rivoluzione greca cambiò la fun- novative, video, fotografi a, perfor- guendo un percorso di somiglianza, di: Cristina zione e la forma del “fare arte”, ma mance, web, musica, danza, oltre a ma secondo un’idea di coesisten- Girard, Gipeto; Spinarelo; non poteva cambiare la logica del quelle tradizionali, pittura, scultu- za di più linguaggi. L’illustrazione Razza: “fare immagine”, il fatto cioè che ra e architettura, hanno arricchito e la pittura della natura fatte oggi senza un modello e uno schema il panorama artistico di nuovi lin- sono molto più vicine alla pittura da abbozzare o modifi care, nessun guaggi formali. I linguaggi varie- baroccabarocca o didi quellaquella deldel nordnord Euro-Euro- artista potrebbe imitare la realtà. gati dell’arte di questi ultimi anni pa tra il ‘400 e ‘500 che alla scena Insomma la rappresentazione del hanno rivoluzionato il nostro mo- artisticaartistica contemporanea,contemporanea, eppureeppure vero ha origini antiche. Sappiamo do di vedere la realtà, modi presi hannohanno aancorancora moltimolti estimatori.estimatori. IlIl che gli antichi greci davano ai loro a prestito dalla pubblicità o dalla gustogusto ddellaella rrappresentazioneappresentazione nnonon schemi il nome di “canone” cioè di grafi ca, per fare qualche esempio. è quindiquindi esaurito,esaurito, e vivevive inin con-con- rapporti geometrici fondamentali I temi oggi affrontati dagli artisti che l’artista deve conoscere per da- sono un’emanazione di quelli del re all’oggetto una forma plausibile. passato: ritratto, paesaggio, natu- Il problema del canone per i greci ra, ambientazioni, ma con i mezzi è stato contaminato con la ricerca sopra citati e senza indulgere più della bellezza e della proporzione, a un discorso di ricerca del “bello” ricerca ripresa dal Rinascimento perché questo ne è quasi escluso in Italia e poi in tutta Europa fi no o se ne è modifi cato il signifi ca- 48 49