Alla Sera La Poesia-File Di Lavoro
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2013 cinque giorni, cinquantatrè poeti Alla sera la poesia Le traduzioni, ove non indicato diversamente, sono di Daniela Sartogo. Alla sera la poesia Calendario Loggia del Municipio Mercoledì 18 settembre 2013, 19.00 Antonio De Biasio, Fabio Franzin, Silvio Ornella, Giacomo Vit, Giuseppe Zoppelli Loggia del Municipio Mercoledì 18 settembre 2013, 21.00 Cristina Alziati, Alberto Bertoni, Sebastiano Gatto, Maddalena Lotter, Luigi Nacci, Stefano Raimondi, Davide Rondoni, Francesco Tomada, Giovanni Turra Loggia del Municipio Giovedì19 settembre 2013, 21.00 Corrado Benigni, Alberto Cellotto, Maurizio Cucchi, Igor De Marchi, Andrea Longega, Titos Patrikios, Francesca Serragnoli, Francesco Targhetta, Mary Barbara Tolusso Loggia del Municipio Venerdì 20 settembre, 21.00 Stefano Dal Bianco, Alba Donati, Stefano Guglielmin, Andrej Hočevar, Erik Lindner, Daniele Mencarelli, Christian Sinicco, Giovanni Tuzet, Adam White, Willem M. Roggeman Alla sera la poesia Loggia del Municipio Sabato 21 settembre 2013, 21.00 Nino De Vita, Gabriel Del Sarto, Veronica Dintinjana, Matteo Fantuzzi, Marko Kravos, Isabella Leardini, Francesca Merloni, Michele Obit, Antonio Riccardi, Peter Semolič Loggia del Municipio Domenica 22 settembre 2013, 21.00 Nanni Balestrini, Mario Benedetti, Carlo Carabba, Tommaso Di Dio, Alessandra Frison, Omar Ghiani, Domenico Arturo Ingenito, Umberto Piersanti, Gregor Podlogar, Luigia Sorrentino Alla sera la poesia Antonio De Biasio Sto al finestrino. Fermo Non ho orgoglio. Non ho ambizioni. Vivo Infelice e felice la mia storia. Trascorre un tempo che non dà memoria. Mi chiudo in me. E se ne ho voglia scrivo. Ho preso un treno che non fa fermate: Ma se anche ne facesse, scenderei? Sto al finestrino, fermo sul replay. E a volte faccio inutili zoomate. 22.7.2005 I'm at the window. Still. I have no pride. I have no ambition. I live Unhappy and happy my story. A time without memory passes. I lock myself in me. And if I feel like it I write. I took a train without stops: But even if it did, would I get off? I'm at the window, standing still on the replay. And sometimes I make unnecessary zooms. 22.7.2005 Alla sera la poesia Passo Yangguan Passo Yangguan: nel deserto là fuori Non ho veduto nemmeno una pianta, Ma diecimila distese di landa, E non eroi, non amici, non Buddha 30.1.2009 Yangguan passage Yangguan passage: out there in the desert I have seen not even a plant, But ten thousand stretsches of wilderness, And no heroes, no friends, no Buddha 30.1.2009 Alla sera la poesia Muoiono tutti, prima o poi. Moriamo Le tortorelle fendono il grigiore Del primo pomeriggio a fine inverno … Ho una fitta all’altezza dello sterno - Un tempo l’avrei detta mal d’amore, Oggi non più. Oggi domina l’orrore Di un mondo che ha perduto il padreterno Per falsi dei, che cieco e subalterno Mostra soltanto muscoli e non cuore. Muoiono tutti, prima o poi. Moriamo Tutti, lasciando a stento la memoria Del passero posato sopra un ramo Che si guarda dal nibbio e dalla storia, Guizzando via d’argento incontro all’amo Che ci trarrà di torno senza gloria 19.3.2010 (inedita) Alla sera la poesia All die, sooner or later. We die The doves soar through the greyness of an early afternoon in late winter ... I feel a stab at sternum level - Once I would have called it lovesickness, But not any more. Now the horror Of a world that has lost God Almighty For false gods dominates, that blind and subordinate Show only muscles and heart. They all die, sooner or later. We die All, leaving barely the memory of a Sparrow resting on a branch that protects itself from kites and history, silver darting away towards the hook We will draw out of the way without glory 19.3.2010 (unpublished) Alla sera la poesia Ha un gran sorriso la signora in rosso Ha un gran sorriso la signora in rosso Sull'interregionale per Venezia, Capelli neri e un odore di spezia. Io scendo a Mestre. E ne ho il profumo addosso Pordenone-Mestre, 6.8.2011 (inedita) She has a big smile the lady in red She has a big smile the lady in red on the train for Venice, black hair and a smell of spice. I get off at Mestre. And I have the scent on Pordenone-Mestre, 6.8.2011 (unpublished) Alla sera la poesia Caproniana dieci Ho smarrito la via, E allora ho chiesto a dio. “Non so, ho perduto anch’io – Mi ha risposto – la mia” 20.2.2006 (inedita) Like Caproni n° 10 I've lost the way, And then I asked God. "I do not know, I lost - He said - mine " 20.2.2006 (unpublished) Alla sera la poesia Al sogno di un binario L’erotico profilo di una nuca, Di un tendine di Achille, di un ginocchio, Lo colgo il venerdì, posando l’occhio Sul taglio di un vestito e quel che sbuca. Il treno allora corre all’incontrario E fa tornare amori mai avuti, Amori andati, amori intraveduti. E mi addormento, al sogno di un binario 28.2.2005 At the dream of a binary The erotic profile of a head, Of an Achilles tendon, of a knee, I notice it on Friday, laying the eye on the cut of a dress and on what comes out. The train then runs backwards and loves never had come back again, Loves gone, loves imagined. And I fall asleep at the dream of a binary 28.2.2005 Alla sera la poesia Antonio De Biasio, friulano anche se nato a Milano nel 1955, scrive in italiano, in friulano nella parlata di Montereale Valcellina, e occasionalmente in veneto/ veneziano. È dottore in lingue e letterature orientali (cinese). Ha studiato un anno a Pechino nel 1979-80. Da vent’anni accompagna viaggi in Cina, cosa che gli consente di mantenere vivi i suoi interessi per la cultura cinese e di proseguire le sue ricerche storiche. Lavora attualmente come tecnico al Servizio fitosanitario regionale del Friuli Venezia Giulia dove si occupa prevalentemente di viti. Ha fatto per venticinque anni l’arbitro di calcio, per dieci si è dedicato a tempo pieno al podismo. Ora non corre più, ma scrive ancora. Ha scritto saggi e libri su argomenti di storia cinese del periodo mongolo. Tra le sue raccolte: Savóu’ de ploio (Biblioteca civica, Montereale Valcellina, 1977), Cuieris (Biblioteca civica, Montereale Valcellina, 1984), Poesie di corsa (Polisportiva Montereale, Montereale Valcellina, 1997), Doppia felicità. Poesie di sesso, di amore, di vita (Cordenons, 2006), La via della Seta (CappaZeta, Udine, 2009). Sue poesie sono apparse in numerose antologie, tra cui: Il pensiero dominante (a cura di Franco Loi e Davide Ronconi, Garzanti, 2000) e Fiorita periferia (a cura di Giacomo Vit e Giuseppe Coppelli, Campanotto, 2002). Alla sera la poesia Fabio Franzin Sai quegli ampi incroci, che da una fitta zona industriale immettono in una più ampia, caotica, arteria di collegamento (ma di domenica mattina, quando paiono inutili e brulli, così, abbandonati) le vaste aiuole spartitraffico disseminate di tutte quelle cose schiacciate, appiattite dalle ruote pesanti dei tir, che un qualche spostamento d’aria ha là adagiate: lattine di birra, di coca; pacchetti di sigarette, cicche, accendini; bottiglie di plastica velate di polvere; involti di brioche; scatole di biscotti... Sembrano quei resti rimasti negli stadi, nelle piazze, il mattino successivo a un derby di calcio, a un grande concerto rock o a un comizio politico Alla sera la poesia non fosse che, in mezzo a quel ciarpame vi scorgi anche quel guanto da lavoro lercio di oliaccio, con le punte delle dita consunte, bucate; steso, fra le rade pratoline, come una mano sfinita, privata di impronte digitali, che mendichi al sole un po’ di requie, un’isola di quiete là, nell’arena desolata dell’asfalto. Alla sera la poesia You know those wide intersections that from a dense industrial area flow into a broader, chaotic, connecting artery (but on Sunday morning, when they appear useless and barren, so abandoned) the vast traffic divider flowerbeds littered of all those crushed things , flattened by the wheels of heavy trucks, that some blowing of air brought lying there : beer cans, of coke ; cigarette packages, butts, lighters, plastic bottles veiled in dust, brioches wrappers , cookie boxes ... They look like those remains in the stadiums, in the squares, the morning after a football derby, a huge rock concert or a political rally except that, in the midst of that junk you also spot that work glove Alla sera la poesia filthy with oil, the tips of the fingers worn , pitted , lying between the sparse daisies , like a weary hand , deprived of fingerprints , which begs the sun a little rest , an island of peace, there, in the desolated arena asphalt . Alla sera la poesia Deserto è il parcheggio dell’Ipercoop. Un altro – che come me, forse pensava fosse aperto in questa uggiosa domenica di fine novembre – vaga, in ampi zig-zag con la sua auto fra le righe degli spazi contrassegnati dirigendosi spedito verso l’uscita indicata. Incrociandoci, sembra mi sorrida. Come per dirmi “eh, anche tu credevi...” E io ricambio, un po’ per cortesia, un po’ per la solidarietà che sento verso chi mi è da specchio, ora, e mi mostra che faccia ha chi non sa proprio come farsi passare questa brutta giornata di pioggia, queste squallide ore prive di meta così aperte, deserte. Alla sera la poesia Deserted is the Ipercoop parking lot. Another - who, like me, maybe thought it was opened in this gloomy late November Sunday- wanders, in large zigzags with his car in the spaces between the marked lines heading fast towards the signposted exit. Crossing, he seems to smile at me.