Convergenze Parallele Ogni Comunità È Speciale

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Convergenze Parallele Ogni Comunità È Speciale MARZO 2017 ANNO XLII -207 ADAR 5777 Sped. in A.p: 70% - filiale di Torino - n. 1 - 1° semestre 2017 - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare i diritti dovuti - C/O CMP TORINO-NORD www.hakeillah. com HA KEILLAH (LA COMUNITÀ) - BIMESTRALE - ORGAN O DEL GRUPPO DI STUDI EBRAICI DI TORINO [email protected] OGNI COMUNITÀ È SPECIALE Intervista a Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Quali sono le principali sfide che hai af - di un ebraismo che si presenta esclusiva - frontato in questi primi mesi? mente come vittima e cercare invece di la - Possiamo distinguere la risposta tra sfide vorare sui valori positivi che condividiamo verso l’esterno e sfide verso l’interno, tra la con la società. Quindi, certo, ci sono cose sfida di rappresentare tutte le Comunità e su cui dobbiamo esprimere preoccupazio - quella di sostenere le loro diverse esigenze. ne, ma non si può alzare la voce tutti i gior - Iniziamo dall’esterno. ni su qualsiasi cosa. Porto l’esempio degli Quello che ho compreso in questi mesi è striscioni antisemiti negli stadi [ recente - che rappresentare l’ebraismo italiano verso mente è uscita una sentenza di prosciogli - l’e sterno implica sfide quotidiane che pas - mento, ndr ]. Inizialmente intendevo limi - sano attraverso tanti piccoli momenti e mes - tarmi a rappresentare la mia preoccupazio - saggi, che non sono ovviamente solo miei o ne alle autorità di riferimento (pur consape - solo dell’Unione perché ciascun ebreo nel vole che esse non possono realmente cam - muoversi genera un impatto. Riscontro più biare la decisione adottata) ma non ritenevo o meno formalmente un certo apprezzamen - opportuno che la contestazione andasse sui to nelle diverse sedi, su come l’Unione si giornali: se esce l’immagine degli ebrei che posiziona, su che tipo di messaggi passano; si lamentano, i tifosi antisemiti saranno an - però sono contesti in cui non si può misura - cora più contenti di sapere che noi siamo re immediatamente un risultato: non si può allarmati e continueranno esattamente co - cambiare in pochi giorni una legge, o gene - me prima. C’è invece chi pensa esattamen - rare una classe politica più consapevole. Se - te il contrario e ne ha fatto apposita comu - mini moltissimo, ma è chiaro che i risultati nicazione ampia ed allarmata. Ogni giorno si vedranno, spero, solo nel medio e lungo si presenta un caso per cui ci si misura su termine. queste cose: cosa dire o non dire, se uscire C’è l’intento di andare in una certa direzio - pubblicamente o no. ne, e su questo mi fa piacere avere un feed - In questi mesi abbiamo comunque notato back anche da voi iscritti alle Comunità. una tua tendenza ad essere più presente Per esempio, per quanto riguarda la Gior - sui mass media rispetto al Presidente nata della Memoria, credo che sia opportu - Abramo visitato dai tre angeli (Genesi, 18,1-2), no cercare di limitare la sovraesposizione (segue a pag. 2) disegno di Stefano Levi Della Torre Erano stati NELL’INTERNO: CONVERGENZE PARALLELE n IL CASO BENSOUS - educati male SAN 4 nKASHERUT (RAV Trump, l’estremismo ebraico ARIEL DI PORTO) 5 n CONVERSIONI (EDOAR - Riposiamo sulle nostre abitudini circa l’anda - e le reversibili fortune di Bibi il marinaio DO FUCHS, FAUSTA CAR - mento delle cose, per cui la storia ci sorprende. LI FINZI, BARUCH L’OC - Nel sorprenderci, la storia è maestra. Pensava - Racconta Erodoto nel primo libro delle Sto - Da alcune settimane la Casa Bianca ha un CHIALAIO) 6-7 n STORIE mo che la secolarizzazione fosse una tendenza rie che il ricco re di Lidia Creso, indeciso se nuovo inquilino, un personaggio anomalo e DI EBREI TORINESI: BRU - irreversibile, ed ecco la rivincita degli dei e muovere guerra all’impero persiano unifica - un po’ pittoresco. Donald Trump è irrispetto - NA LAUDI, PRESIDENTE delle religioni. Pensavamo che gli Stati nazio - to da Ciro il Grande, avrebbe inviato emissa - so verso il modo tradizionale di fare politica. DEL GRUPPO DI STUDI nali fossero in via di superamento per istitu - EBRAICI (INTERVISTA DI ri a Delfi e ad Anfiarao, sede di due tra i più Non è un intellettuale come Obama, ma nem - ANNA SEGRE) 8 n BAU - zioni sovranazionali, ed ecco che la globaliz - importanti e riconosciuti oracoli del mondo meno come Bush, che già non lo era affatto. MAN (ELISABETTA DI zazione ha prodotto la sua reazione e si ribalta greco. “Se farai guerra ai persiani abbatterai Si fa beffe del politicamente corretto in nome PORTO) 9 n ISRAELE in pervasive correnti nazionalistiche, etniche e un grande impero”, fu la risposta degli ora - di un pensare e un agire diverso, non nuovo (REUVEN RAVENNA, confessionali. I gruppi umani e gli strati socia - coli. Creso allora dichiarò guerra a Ciro e in assoluto ma del tutto inedito per chi siede GIORGIO GOMEL, ALES - li ed etnici che si sentivano maggioranze nel - provocò la distruzione di un grande impero. nello Studio Ovale. Un pensare laterale ri - SANDRO TREVES) 10-14 l’ambito degli Stati nazione hanno scoperto di Il proprio. spetto a quello cui siamo abituati, e a cui gli n PURIM (EMANUELE essere minoranze nella dimensione globale. Creso è un personaggio piuttosto comune. americani – tutti gli americani, democratici e AZZITÀ) 15 n LIBRI (BEP - Hanno sentito cambiare le proprie sicurezze, le Anche ai nostri tempi, di Creso ce ne sono repubblicani – erano abituati. Credo che il PE SEGRE, CHRISTOPH proprie sovranità e i propri statuti. Le migra - MIETHING, SILVANA CAL - moltissimi. Sono quelli che pensano che aver modo di fare e di porsi al pubblico, cioè al - VO) 16-19 n LETTERE zioni hanno cambiato i loro paesaggi umani e vinto oggi renda superflua la domanda sul l’occhio della telecamera, sia sempre stretta - (ALDO ZARGANI, GIU - le loro abitudini mentali. Maggioranza o mi - domani o almeno inevitabile la risposta. Il mente connesso con un sistema di pensiero LIANO DELLA PERGO - noranza sono condizioni molto diverse di per - perché è ovvio: domani sarà come oggi. Gli che può essere più o meno consapevole di sé, LA) 20 n RICORDI 20 n cepirsi nel mondo, ed è problematico passare dei accecano coloro che vogliono perdere e e tuttavia c’è. Il modo di fare di Trump mi dall’una all’altra. La condizione di minoranza la vittoria obnubila la mente: non sempre, ma sembra dipenda da un pensiero miscellaneo i presuppone l’esistenza dell’altro come proprio spesso rende più difficile l’emergere di certo cui ingredienti principali sono l’idea che la contesto inevitabile; la condizione di maggio - genere di domande, quelle brutte, difficili, storia sia a un punto di svolta e che le abituali ranza invece percepisce l’altro come un’escre - quelle che sgorgano invece con naturalezza categorie del discorso politico abbiano fatto scenza ammessa o tollerata, o da discriminare nei giorni amari che seguono una sconfitta. il proprio tempo, una grossa porzione di otti - e reprimere. La reazione nazionalistica, sessi - La sconfitta favorisce la riflessione sugli er - mismo verso il futuro, fiducia nella propria sta e religiosa che incombe nel mondo islami - rori commessi, su che cosa si può e si deve capacità di intuizione e una massiccia dose di fare per cambiare, per vincere la prossima Stefano Levi Della Torre (segue a pag. 4) volta. Giorgio Berruto (segue a pag. 10) (segue da pag. 1) 0gni comunità... che ogni giorno si misura sulla sfida doloro - tica governativa, anche un eccesso di separa - 2 sa e faticosa di salvaguardare uno stato di di - zione non mi sembra corretto. Distinguere Gattegna che ti ha preceduto. È frutto di ritto. sempre in assoluto non è giusto. In ogni una scelta strategica ben precisa? Quando parliamo di Israele, di Gerusalem - ebreo c’è un pezzo di Israele: la deve saper Sicuramente. C’era la necessità di comunica - me, ecc. ci tengo a far capire che Israele è un portare dentro, la deve saper raccontare fuo - re di più anche per fare conoscere l’Unione paese speciale, che deve esistere, che deve ri, non deve sostituirsi ai cittadini israeliani o quale ente rappresentativo dell’ebraismo in - vivere in sicurezza, e che condivide valori, all’ambasciata nel dire mi piace o non mi tero. Abbiamo fatto incontri con i direttori di così come l’ebraismo è una minoranza che piace la tale scelta politica specifica. È giusto i tutti i vari giornali, redazioni, ecc. Il messag - condivide valori. Non si può lasciar passare rappresentare anche le cose negative e fati - gio che deve arrivare è: esiste un ente che si l’idea che Israele sia un paese terrorista. cose di Israele se hanno quell’aspetto di sfi - chiama Ucei e quell’ente deve essere il pun - Stessa cosa per l’ebraismo: non possiamo es - da (le critiche sui giornali, le indagini che to di riferimento. Abbiamo al contempo vo - sere presentati come collettività razzista. coinvolgono politici), per dire che Israele è e luto rappresentare un messaggio di positi - un Paese moderno e democratico, in cui an - vità, di orizzonte internazionale ed evitare che il Primo Ministro è sottoposto a procedi - questioni di conflittualità interna. menti giudiziari. Non è così in Egitto, non è Apprezziamo molto che stia emergendo così in nessun Paese del Medio Oriente. A c con maggiore chiarezza una voce unica noi sembra normale perché viviamo in del l’ebraismo italiano. Ci siamo chiesti, Europa, ma in quale Paese non demo - però, se in questo clima di generalizzata cratico esiste una cosa del genere? sfiducia verso le istituzioni noi ebrei se sia - Torniamo a parlare dell’Italia. mo troppo presenti sui media non corria - Bisogna costruire un rapporto con u mo il rischio di essere percepiti come trop - le istituzioni, partecipare molto po vicini alle stanze del potere.
Recommended publications
  • Il Conflitto – Rischio E Opportunità
    Mostra “100 anni di pace” Prima sezione No alla guerra: superare l’idea del nemico Cercare la pace dentro la guerra: opposizioni, obiezioni, movimenti nonviolenti; Percorrere strade alternative: i corpi civili di pace “…Sì, la pace è molto spesso invisibile. La guerra pretende sempre la ribalta” (W.Wenders, 2014, pag.177) “C‟è bisogno di tenere da conto ogni forma di attivismo per smontare l‟idea malsana che quando c‟è guerra c‟è storia, quando c‟è pace no, o non a pieno titolo – come se la pace fosse un dono della fortuna o un vuoto tra una guerra e l‟altra, mentre è il frutto di un lavorio umano, è quel lavorio stesso” (A. Bravo, 2013, pag.14) Il percorso 1a Comportamenti di pace nel contesto della I g.m. •Tra opposizione e fraternizzazione al fronte •Gli obiettori di coscienza •il rifiuto politico organizzato e la nascita di specifici movimenti internazionali: IFOR, W.R.I., •L‟impegno dei Quaccheri •Proteste contro la guerra nel fronte interno il pacifismo femminista: dallo W.P.P alla nascita della W.I.L.P.F. e nel corso della seconda guerra mondiale: •la resistenza civile: esempi in Italia e in Europa •Protezione e salvataggio di ebrei e prigionieri: alcuni casi, italiani ed europei 1b- Movimenti per la pace nell’era atomica • Ifor/ Mir • WRI/ Movimento nonviolento • SCI • Pax Christi • L‟Arca di Lanza del Vasto • Donne dentro i conflitti e contro la guerra: Wilpf; DIN • L‟odc in Italia e nel mondo • Il movimento antinucleare nel contesto della guerra fredda • Campagne per il disarmo e contro le nuove guerre 1c-L’alternativa nonviolenta alla guerra: un’altra difesa è possibile • -storia degli interventi civili nei conflitti • -verso un corpo civile di pace in Italia • -la Campagna italiana per un Dipartimento della Difesa Civile, non armata e nonviolenta Bertha von Suttner risponde alla domanda: cosa fanno i pacifisti? (1908) “..i loro sforzi vanno nel senso di dare un altro fondamento all‟intero sistema di rapporti tra i popoli.
    [Show full text]
  • Neuer Nachrichtenbrief Der Gesellschaft Für Exilforschung E
    Neuer Nachrichtenbrief der Gesellschaft für Exilforschung e. V. Nr. 28 ISSN 0946-1957 Dezember 2006 In eigener Sache Auch Forschungsthemen erleben ihre Gezeiten, Ebbe und Flut, modischer ausgedrückt: ihre Kon- junkturen. Die Exilforschung bildet da keine Ausnahme. In den letzten Jahren wurde wiederholt die herrschende Ebbe beklagt, also ein Mangel an sinnvollen Themen und Fragestellungen, fehlende Initiativen, ein geringes Forschungsinteresse. Von Persönlichkeiten außerhalb unserer Gesellschaft wurde auch eine angebliche Erstarrung unserer eigenen Aktivitäten kritisiert, wobei diese Kritik natürlich auch unsere eigenen internen Diskussionen aufgriff. Von den Tiden ist immer auch der Neue Nachrichtenbrief betroffen. Es gehen bei Ebbe weniger Beiträge ein; die Ankündigungen versiegen, weil einfach weniger stattfindet und zu vermelden ist. Das hat wiederum Auswirkungen auf Umfang und Seitenzahl der Einzelnummern. Es gab Zeiten, in denen (meistens im Sommer) die Ausgabe nur 16 Seiten umfasste. Erlebte die Exilforschung eine Hausse, konnten es (meistens im Winter) schon 24 Seiten sein. Die vorliegende Ausgabe hat mit 20 Seiten wieder ein gutes Mittelmaß erreicht. An den vielen Beiträgen ist zu erkennen, was und wie viel im Bereich der Exilforschung doch (noch oder wie- der) geschieht. Die Zahl der angekündigten Veröffentlichungen und Hochschularbeiten ist so lang wie noch nie. Die Rückschau zeigt auf, wie viele Veranstaltungen zum Thema Exil und Emigra- tion hinter uns liegen, die Vorschau lässt ahnen, was alles für die Zukunft geplant ist. Von Ebbe kann eben keine Rede sein. Das Einzige, was nachdenklich macht, ist der Mangel an Suchanzei- gen. Forscht niemand mehr? Oder sind alle Quellenprobleme gelöst? Oder kennen Wissenschaft- ler, die unserer Gesellschaft nicht angehören, nicht die Möglichkeit, im Neuen Nachrichtenbrief kostenlose (und meistens erfolgreiche) Suchanzeigen zu schalten? Trotzdem gibt die vorliegende Ausgabe unseres Mitteilungsblattes Anlass zur Hoffnung.
    [Show full text]
  • Wrocławski Rocznik Historii Mówionej
    WYDANIE SPECJALNE W R O C Ł A W S K I ROCZNIK H I S T O R I I 20MÓWIONEJ 18 WYDANIE SPECJALNE W R O C Ł A W S K I ROCZNIK H I S T O R I I MÓWIONEJ WYDANIE SPECJALNE W R O C Ł A W S K I ROCZNIK H I S T O R I I MÓWIONEJ OŚRODEK „ P A M I Ę Ć I PRZYSZŁOŚĆ” WROCŁAW ● 2018 ● ● ● ● ● ● „Wrocławski Rocznik Historii Mówionej” – pismo wydawane przez Ośrodek „Pamięć i Przyszłość” we Wrocławiu Wrocław Yearbook of Oral History – magazine of The Remembrance and Future Centre in Wrocław Numer 8/Specjalny (2018) / Number 8/Special Issue (2018) Rada naukowa / Scientific Council Adolf Juzwenko, Padraick Kenney, Marta Kurkowska-Budzan, Andrzej Sakson, Grzegorz Strauchold, Włodzimierz Suleja, Jakub Tyszkiewicz, Robert Żurek Redakcja / Editors Wojciech Kucharski (redaktor naczelny / Chief editor) Katarzyna Bock-Matuszyk (zastępca redaktora naczelnego/ Deputy chief editor) Ewa Maj (sekretarz / secretary) Jolanta Kluba, Iwona Nowak, Ewa Sowińska, Aleksandra Sroka, Katarzyna Uczkiewicz, Piotr Zubowski (redaktorzy tematyczni / subject editors) Maria Rudnicka, Katarzyna Uczkiewicz (redaktorzy językowi / language editors) Wybór tekstów i redakcja naukowa tomu / Text Selection and Scientific Edition of the Issue dr Piotr Filipkowski, dr Dobrochna Kałwa Redakcja merytoryczna tomu / Substantive Editing of the Issue Katarzyna Bock-Matuszyk, Ewa Maj Tłumaczenia na j. polski / Polish Translations, Language Room Joanna Mielczarek, Krzysztof Tańczuk, Zuzanna Sikora, Biuro Tłumaczeń AIM Services s.r.o. Agata Wiącek Korekta / Correction Zofia Smyk, Stanisława Trela Projekt graficzny i skład / Graphic design and typesetting Artur Skowroński ● ● ● ● ● ● Adres redakcji / Editorial Office Ośrodek „Pamięć i Przyszłość” / The Remembrance and Future Centre ul.
    [Show full text]
  • Edited by Katharine Hodgkin and Susannah
    Este documento es proporcionado al estudiante con fines educativos, para la crítica y la investigación respetando la reglamentación en materia de derechos de autor. Este documento no tiene costo alguno, por lo que queda prohibida su reproducción total o parcial. El uso indebido de este documento es responsabilidad del estudiante. Este documento es proporcionado al estudiante con fines educativos, para la crítica y la investigación respetando la reglamentación en materia de derechos de autor. Este documento no tiene costo alguno, por lo que queda prohibida su reproducción total o parcial. El uso indebido de este documento es responsabilidad del estudiante. Este documento es proporcionado al estudiante con fines educativos, para la crítica y la investigación respetando la reglamentación en materia de derechos de autor. Este documento no tiene costo alguno, por lo que queda prohibida su reproducción total o parcial. El uso indebido de este documento es responsabilidad del estudiante. ROUTLEDGE STUDIES IN MEMORY AND NARRATIVE Series editors: Mary Chamberlain, Paul Thompson, Timothy Ashplant, Richard Candida-Smith and Selma Leydesdorff NARRATIVE AND GENRE CONTESTED PASTS Edited by Mary Chamberlain and Paul Thompson TRAUMA AND LIFE STORIES The politics of memory International perspectives Edited by Kim Lacy Rogers and Selma Leydesdorff with Graham Dawson NARRATIVES OF GUILT AND COMPLIANCE IN UNIFIED GERMANY Stasi informers and their impact on society Barbara Miller JAPANESE BANKERS IN THE CITY OF LONDON junko Sakai Edited by Katharine Hodgkin
    [Show full text]
  • Dio, Come Gestire I Rapporti Con I Mezzi Di P
    Rivista di Politica, Attualità, Cultura, dialogo interreligioso dell’Irpinia http://www.ildialogo.org Anno 10 numero 1 del 30-1-2005 - Numero di Gennaio 2005 Una copia € 2 Abbonamento annuo € 25.00 Nella foto a destra un’immagine del ter- ribile maremoto che ha colpito il sudest asiatico che ha provocato oltre 250mila morti e distruzioni immani. Sotto una vignetta di Angelo Melocchi per riflette- re sullo stato dei rapporti ecumenici fra le chiese cristiane «il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia» (1Sam 17,47) il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 1 Pianeta Donna Sommario Si alla legge contro la violenza di Editoriale ……………………………….3 genere……………………………….52 Primo Piano: la tragedia del maremoto Cristiane, ebree e musulmane, ciò che La più bieca e cieca disumanità, di condividiamo è il femminismo (trad. Giovanni Sarubbi……………………...5 M.G. Di Rienzo)……….……………...53 Neanche nella morte si è tutti uguali, Poesia………………….…………………..56 di Amina Salina………………….…….7 Formazione Il maremoto non è un castigo di Dio, Come gestire i rapporti con i mezzi di P. Paolo Turturro………..8 d’informazione, di Maria G. Di Rienzo Per la cancellazione del debito, di P. ………………...………….57 Antonio Silvio da Costa Junior, O. Preti sposati? Sì grazie! Carm ………………………………...9 L’ideale di santità è unico: Dio, di Giornata della Memoria Giuseppe Perin Nadir…….………….63 Molti schindler: dunque si poteva Dialogo intereligioso resistere al nazismo, di Enrico Peyretti “E se Dio rifiuta la religione (2), di …………………….………………..13 Giuseppe Castellese……...………….75
    [Show full text]
  • Rendiconti 2005
    Chi lo dice che Cuneo è una “città morta”? Che non succede mai nulla? racconta un anno di avvenimenti, scritture, immagini, proposte. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla. ,!7II8I9-afgahd!ISBN 88-89056-07-X € 15,00 Nerosubianco Nerosubianco a cura di Stefania Chiavero Nerosubianco Progettazione grafica e copertina: Sabrina Ferrero TUTTI I DIRITTI RISERVATI © NEROSUBIANCO EDIZIONI, 2005 Via Torino 29 bis - 12100 Cuneo (Italy) www.nerosubianco-cn.com Premesse Un anno. Soltanto un veloce susseguirsi di ore, minuti o secondi? Un veloce cortometraggio che sembra voler sfuggire dalle mani dell’operatore, che in alcuni frangenti vorrebbe farlo durare di più ed in altri aver terminato la proiezione già da tempo? Ripercorrere per noi un anno di... vita cuneese significa prendere in mano carta e penna e fermarci. Fermarci non per dire “... come siamo stati bravi” (esclamazione un po’ difficile sentir proferire da un cuneese!), non per ricordare quello che c’è stato e che “sarebbe bello ripetere”, ma per “scattare” qualche istantanea e non lasciarla, come tante, troppe, foto dentro un album chiuso o ancor peggio dentro una scatola posata chissà dove. Esperienze, attività, eventi (tanti), riflessioni, che attraverso la lettura di un passato prossimo vogliono preparare il cammino da intraprendere per il futuro, futuro che non vuole e non deve essere casuale ma vuole soprattutto avere l’ambizione di essere l’ideale continuazione delle stesse esperienze passate. Scorrendo queste pagine ognuno di noi potrà ritornare a momenti particolarmente significativi, o, diversamente, essere informato su fatti che fino a quel momento erano parzialmente o del tutto sconosciuti.
    [Show full text]
  • Giuseppe Abbruzzo, Giovan Battista Falcone, Segretario Della Spedizione Di Sapri, Soveria Mannelli, Rubbettino, 221 Pp., € 14,00
    145 Giuseppe Abbruzzo, Giovan Battista Falcone, segretario della Spedizione di Sapri, Soveria Mannelli, Rubbettino, 221 pp., € 14,00 Il profilo di un giovane militante del liberalismo meridionale, Giovan Battista Falcone, è ricostruito da Giuseppe Abbruzzo. Il suo libro è utile per conoscere alcuni aspetti della lotta politica nella fase finale del Regno delle Due Sicilie. La Calabria interna della prima metà dell’800 è lo sfondo della formazione del giovane Falcone. Si tratta di uno dei territori dove il conflitto civile meridionale fu più intenso, dall’impresa di Ruffo nel 1799 fino alla travolgente campagna garibaldina del 1860. La Calabria fu anche il teatro dei fatti più sanguinosi del 1848 meridionale, oltre che del liberalismo più radicale. Il mondo in cui si inserì il giovanissimo Falcone, la rete studentesca degli anni ’50, era fatto dai giovani che avevano conosciuto il 1848 calabrese o ne erano profondamente influenzati. Era il mondo degli universitari militanti, di quei fuorisede che giungevano a Napoli dalla provincia, formavano i focolai del liberalismo più appassionato, tenendo in continua tensione le forze di sicurezza borboniche. Questi ambienti esprimevano molti dei quadri della cospirazione politica del Regno delle Due Sicilie. Inoltre influenzavano persone e gruppi degli stessi territori con cui si incontravano nella capitale. Tra questi era il militare Agesilao Milano, l’autore dell’attentato a Ferdinando II. Proprio il suo fallito tentativo provocherà inevitabilmente dure reazioni, con retate ed arresti tra gli studenti calabresi. Molti, tra cui Falcone, amico di Milano, fuggiranno in esilio. Il giovane calabrese, lasciato il Regno, diventò uno degli uomini di fiducia del centro operativo nazionalista che Nicola Fabrizi animava da molti anni a Malta.
    [Show full text]
  • Righteous Italian Heroes
    Righteous Italian Heroes Grades: 9-12 World History, Character Education New Jersey Curriculum Standard 6.3—World History Objectives: Students will be able to: 1. Analyze Italian gentiles who risked all to save Italian Jews and other Jews from Nazi concentration camps. 2. Identify character traits of a hero Key terms: Concentration Camps Labor and Death camps organized by the Nazi to concentrate slave labor and those destined for systematic execution. Gentile A non-Jew Holocaust The attempted extermination of the Jewish population and other “undesirables” of Europe by the German Nazis. Nazi The force called The National Socialist German Workers’ Party in Germany under the leadership of Adolf Hitler. They ruled Germany from 1933 to 1945. Righteousness In accordance with virtue or morality. Background: Historically, Italy’s treatment of its resident Jewish population, though by no means stellar, compares well when juxtaposed with many of its neighbors to the north and east. In 1848, the independent Italian Kingdom and Sardinia and Piedmont under the House of Savoy emancipated Jews from their confinement in special ghettos. The Jews were given civil and political equality with Catholic Italians. They no longer had to hide their ethnic and religious identities in the Savoy kingdom, nor later in the subsequent descendent Kingdom of Italy. By the time Benito Mussolini (Il Duce) and the Fascists took control of Italy in 1924, Italian Jews had nearly assimilated into Italian society. Many Italian Jews had even joined the Fascist Party, had participated in the March on Rome to take power, and had held high government posts.
    [Show full text]
  • POLITECNICO DI TORINO Repository ISTITUZIONALE
    POLITECNICO DI TORINO Repository ISTITUZIONALE Memorie fragili da conservare: testimonianze dell'Olocausto e della Resistenza in Italia Original Memorie fragili da conservare: testimonianze dell'Olocausto e della Resistenza in Italia / Giacomini, MARIA VITTORIA. - (2012). Availability: This version is available at: 11583/2501639 since: Publisher: Politecnico di Torino Published DOI:10.6092/polito/porto/2501639 Terms of use: openAccess This article is made available under terms and conditions as specified in the corresponding bibliographic description in the repository Publisher copyright (Article begins on next page) 04 August 2020 Maria Vittoria Giacomini – II: Memoria “forte” e memoria “debole” – 2 Memoria “fragile” – 2.1 Campi di concentramento 2 Memoria “fragile” La memoria “fragile” è declinata dal punto di vista dell’architettura considerando le categorie dei campi di concentramento in Italia, dei luoghi simbolo della Resistenza, analizzando casi di città, di spazi extraurbani e dei siti fatti oggetto di rappresaglie alla popolazione civile, senza dimenticare le tracce e i percorsi della Resistenza, con la presentazione del Progetto europeo La Memoria delle Alpi. La memoria “fragile” è parte di un discorso più ampio di patrimonio culturale del Novecento. Il concetto di patrimonio compreso quello moderno ha come suo elemento centrale il diritto di tutela in base allo scorrere del tempo1. Il tema della autenticità è ancora più complesso e delicato nel caso di opere di architettura moderna2. L’innesco di una riflessione più ampia rispetto a cosa conservare tra le architetture del XX secolo, è volta a far emergere l’importanza di una ricognizione più estesa del moderno, anche in un quadro di revisione di criteri di selezione che per ora sono imperniati quasi esclusivamente sul primato dell’artista e dell’opera3.
    [Show full text]
  • Download (8MB)
    https://theses.gla.ac.uk/ Theses Digitisation: https://www.gla.ac.uk/myglasgow/research/enlighten/theses/digitisation/ This is a digitised version of the original print thesis. Copyright and moral rights for this work are retained by the author A copy can be downloaded for personal non-commercial research or study, without prior permission or charge This work cannot be reproduced or quoted extensively from without first obtaining permission in writing from the author The content must not be changed in any way or sold commercially in any format or medium without the formal permission of the author When referring to this work, full bibliographic details including the author, title, awarding institution and date of the thesis must be given Enlighten: Theses https://theses.gla.ac.uk/ [email protected] L’IMPEGNO DEL DOPO AS SEEN IN THE WORKS AND METHODOLOGY OF NUTO REVELLI by Fiona Mairi Stewart A thesis submitted in partial fulfillment of die requirements for the degree of PhD University of Glasgow (Italian Section) School of Modem Languages and Cultures April 2007 ©Fiona M Stewart 2007 : ProQuest Number: 10390527 All rights reserved INFORMATION TO ALL USERS The quality of this reproduction is dependent upon the quality of the copy submitted. In the unlikely event that the author did not send a com plete manuscript and there are missing pages, these will be noted. Also, if material had to be removed, a note will indicate the deletion. uest ProQuest 10390527 Published by ProQuest LLO (2017). Copyright of the Dissertation is held by the Author. All rights reserved.
    [Show full text]
  • Mela Book 08.Pdf
    “Placing” Europe in the Museum Books “Placing” Europe in the Museum People(s), places, identities edited by Christopher Whitehead, Rhiannon Mason, Susannah Eckersley and Katherine Lloyd Books 4 — mela project: “placing” europe in the museum mela books 08 – rf01 museums & identity in history and contemporaneity Published by Politecnico di Milano © March 2013, The Authors This work is provided on line as open access document under the terms of Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported. The work is protected by copyright and/or other applicable law. Any use of the work other than as authorized under this license or copyright law is prohibited. For additional information http://creativecom- mons.org/. isbn 978-88-95194-35-6 This Book ensued from the Research Project MeLa - European Museums in an Age of Mi- gration funded within the European Union’s Seventh Framework Programme (SSH-2010- 5.2.2) under Grant Agreement n° 266757. Project Officer: Louisa Anastopoulou mela consortium Politecnico di Milano (Coordinator), Italy – Copenhagen Institute of Interaction Design, Denmark – Consiglio Nazionale delle Ricerche ITIA, Italy – University of Glasgow, United Kingdom – Museu d’Art Contemporani de Barcelona, Spain – Muséum National d’Histoire Naturelle, France – The Royal College of Art, United Kingdom – Newcastle University, United Kingdom – Università degli Studi di Napoli “L’ Orientale,” Italy. www.mela-project.eu graphic design Zetalab — Milano layout Cristina F. Colombo legal notice The views expressed here are the sole
    [Show full text]
  • Ecco L Occhio Del Tempo: Con I Luoghi Della Memoria Della Shoah in Italia Scruta Torvo a Cura Di Elena Pirazzoli Da Sopracciglio Di Sette Colori
    Ecco l occhio del tempo: con I luoghi della memoria della Shoah in Italia scruta torvo a cura di Elena Pirazzoli da sopracciglio di sette colori. Fuochi lavano la sua palpebra, la sua lacrima è vapore. La cieca stella vi si avventaGiovanni Borgognone a volo E fonde a quel più scottante ciglio: si fa caldoLA ilSHOAH mondo, i mortidai presupposti alla “soluzione finale” gemmano e fioriscono. Paul Celan (1920-1970) Ecco l’occhio del tempo: scruta torvo da sopracciglio di sette colori. Fuochi lavano la sua palpebra, la sua lacrima è vapore. La cieca stella vi si avventa a volo e fonde a quel più scottante ciglio: si fa caldo il mondo, i morti gemmano e fioriscono. Paul Celan, Occhio del tempo, in Poesie, trad. it. di G. Bevilacqua, Mondadori, Milano 1998 Giovanni Borgognone LA SHOAH dai presupposti alla “soluzione finale” con I luoghi della memoria della Shoah in Italia a cura di Elena Pirazzoli [email protected] 1 02/03/17 10:19 Revisione del testo: Alfredo Guaraldo Copertina: Alessandro Damin Progetto grafico: Cinzia Marchetti, Silvia Manetta Coordinamento grafico: Cinzia Marchetti Impaginazione elettronica e controllo qualità: Silvia Manetta Segreteria di redazione: Enza Menel Tutti i diritti riservati © 2017, Pearson Italia, Milano - Torino FA 6910 00273X Per i passi antologici, per le citazioni, per le riproduzioni grafiche, cartografiche e fotografiche apparte- nenti alla proprietà di terzi, inseriti in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti. È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata.
    [Show full text]