Rivista di Politica, Attualità, Cultura, dialogo interreligioso dell’Irpinia http://www.ildialogo.org Anno 10 numero 1 del 30-1-2005 - Numero di Gennaio 2005 Una copia € 2 Abbonamento annuo € 25.00

Nella foto a destra un’immagine del ter- ribile maremoto che ha colpito il sudest asiatico che ha provocato oltre 250mila morti e distruzioni immani. Sotto una vignetta di Angelo Melocchi per riflette- re sullo stato dei rapporti ecumenici fra le chiese cristiane

«il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia» (1Sam 17,47)

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 1

Pianeta Donna Sommario Si alla legge contro la violenza di Editoriale ……………………………….3 genere……………………………….52 Primo Piano: la tragedia del maremoto Cristiane, ebree e musulmane, ciò che La più bieca e cieca disumanità, di condividiamo è il femminismo (trad. Giovanni Sarubbi……………………...5 M.G. Di Rienzo)……….……………...53 Neanche nella morte si è tutti uguali, Poesia………………….…………………..56 di Amina Salina………………….…….7 Formazione Il maremoto non è un castigo di Dio, Come gestire i rapporti con i mezzi di P. Paolo Turturro………..8 d’informazione, di Maria G. Di Rienzo Per la cancellazione del debito, di P. ………………...………….57 Antonio Silvio da Costa Junior, O. Preti sposati? Sì grazie! Carm ………………………………...9 L’ideale di santità è unico: Dio, di Giornata della Memoria Giuseppe Perin Nadir…….………….63 Molti schindler: dunque si poteva Dialogo intereligioso resistere al nazismo, di Enrico Peyretti “E se Dio rifiuta la religione (2), di …………………….………………..13 Giuseppe Castellese……...………….75 Conoscere l’islam Filosofia Basta con pregiudizio razzista dell’Islam Il monoteismo della legge non è il violento contro le donne, di Amina Salina monoteismo del faraone, di Federico ……………………………………….…28 La Sala………………………………..84 Omosessualità Satira: tutte le vignette di questo numero Omocaust: il suicidio di Alfredo sono di Angelo Melocchi Ormando, di Piero Montana …….…31 Lettera ad un parroco, di Stefano.…..34 Abbonamenti Natale: lo scandalo che Cristo avrebbe Costo dell’abbonamento amato, di Giovanni Felice Mapelli....37 annuale 12 numeri: 25 Euro Periodici religiosi Inviare vaglia postale intestato a Piccole ma buone, di Carmine Leo…39 Giovanni Sarubbi Razzismo Via Nazionale, 51 83024 Monteforte Irpino (AV) Lettera aperta ai vescovi e ai credenti, Specificando la causale: Abbonamento di Giovanna Pineda …………….….43 http://www.ildialogo.org ‘O Ruofolo A vocca è nu bello strumento, di Zollo Virgilio, Carmine Leo, Zaccaria Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Massimo, Turturo Silvestra….……..45 Direttore Responsabile : Giovanni Sarubbi Lettera aperta al nuovo Vescovo di Sede : Via Nazionale 51 - Monteforte Irpino Avellino, di Nunzia Cosentino, (Av) - Tel: 333.7043384 Carmine Leo, Virgilio Zollo…….... 47 Sito Internet: http://www.ildialogo.org Email: [email protected] Crisi Chiese Stampa: In proprio LìAffaire Gaillot fa ancora male, da “la Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del croix”, trad. Lorenzo Tommaselli,.. 48 5.3.1996 Anno 9 n. 11 del 30-12-2004 il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 2 Editoriale Unità dei cristiani per costruire il regno di Dio di Giovanni Sarubbi

La vignetta dell’amico Angelo Malocchi destra o a sinistra di Gesù, il tradimento di pubblicata in prima pagina, rappresenta Giuda Iscariota, il rinnegamento di Pietro bene lo stato dei rapporti ecumenici esi- o la dispersione degli apostoli all’atto stenti fra le chiese cristiane. La vignetta si dell’arresto di Gesù rappresentano bene riferisce alla situazione della Russia e ai una realtà di divisione fra i discepoli più rapporti fra ortodossi e cattolici ma, cre- intimi del profeta di Nazareth. diamo, essa rappresenta bene la situazione L’appello all’unità di cui parla generale dei rapporti fra le chiese nel loro l’evangelista Giovanni non è stata scritta complesso. E che i rapporti ecumenici sia- pensando alle successive divisioni fra chie- no tesi è dimostrato anche dal fatto che a sa di Roma e chiese orientali o fra chiesa pochi giorni dall’inizio della “Settimana di di Roma e chiese protestanti. Quell’unità, preghiera per l’unità dei cristiani” del 20- inoltre, non è fine a se stessa: “Come tu, 05 il Vaticano ha promulgato grandi indul- Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi genze per l’anno eucaristico che si conclu- in noi una cosa sola, perché il mondo cre- derà a fine anno con il Sinodo dei vescovi da che tu mi hai mandato”. I cristiani, dice sul tema dell’eucaristia. Sia l’eucaristia, Giovanni, devono essere una sola cosa in sia le indulgenze sono due temi caldi e funzione della loro missione nel mondo, controversi dei rapporti ecumenici. Alcune quel mondo a cui Gesù ha dedicato tutta la domande allora si impongono: continua ad sua vita attraverso la predicazione avere senso parlare di unità dei cristiani? E dell’avvento del regno di Dio, regno di di quale unità si tratta? giustizia e pace. Per larga parte il grido L’unità di cui parla Gesù nel capitolo 17 “proletari di tutti i paesi unitevi” del mani- del Vangelo di Giovanni va correttamente festo del Partito Comunista del 1848 ri- intesa. Di tale questione non vi è traccia specchia proprio una visione simile a quel- negli altri tre evangeli così la sua presenza la proposta dal Vangelo di Giovanni. I pro- nell’ultimo dei Vangeli, in ordine cronolo- letari, secondo Marx ed Engels, dovevano gico, indica probabilmente l’insorgere di essere uniti per poter adempiere alla loro questioni gravi fra i cristiani già a partire missione di costruzione della società so- dal primo secolo d.C.. E’ probabile che la cialista prima e comunista poi. Quanta si- preghiera per l’unità messa in bocca a Ge- militudine fra il movimento dei primi cri- sù faccia parte della esperienza e della te- stiani e quello socialista del 19° secolo! stimonianza della comunità che ha redatto Così i cristiani non hanno alternative. Se il Vangelo che va sotto il nome di Giovan- vogliono promuovere il regno di Dio, se ni piuttosto che una preghiera autentica di vogliono essere al servizio del mondo co- Gesù. me lo è stato Gesù, debbono essere uniti. La preghiera di Gesù per l’unità dei cristia- Debbono essere uniti per essere credibili ni è stata scritta prima delle grandi divisio- ma anche perché il regno di Dio non è un ni che hanno caratterizzato tutta la vita regno dove impera l’individualismo ma della chiesa dal secondo secolo in poi ma i anzi al contrario e il regno della più com- cui primi segnali erano forti e chiari fin pleta socializzazione di tutto unita alla più dalla prime comunità cristiane e anche du- completa soddisfazione dei propri bisogni rante la stessa predicazione di Gesù come personali. ci testimoniano sia i Vangeli, sia gli scritti L’unità fra i cristiani non è quindi finalizzata paolini o gli Atti degli Apostoli. La discus- agli interessi di questa o quella chiesa, del Papa sione fra gli apostoli su chi potrà sedere a di Roma, del Patriarca di tutte le Russie o delle

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 3 chiese protestanti, bensì alla realizzazione del tipo stravolgendo il senso dei testi biblici, regno di Dio, all’applicazione della politica di interpretati letteralmente, o usando lo stes- Dio per l’uomo. Una politica fatta di giustizia, so nome di Gesù come un medicinale anti- di pace, di equa distribuzione delle risorse, di depressivo o ipnotico per deviare i cristiani rispetto ed amore per l’ambiente, di eliminazio- dal loro impegno nella realizzazione del ne di ogni ingiusta discriminazione razziale, regno di Dio. ideologica, religiosa. Politica di Dio come Unità dei cristiani significa così riscoprire l’hanno raccontata i profeti di Israele, Gesù di il senso vero del proprio essere cristiani, Nazareth, o tutte le altre religioni che hanno facendo proprio l’appello di Gesù al “chi cercato di dare un senso all’esistenza umana. vuol essere primo serva” che dice inequi- La divisione fra i cristiani nuoce non a questa o vocabilmente che non si può essere cristia- quella chiesa ma alla causa del regno di Dio. ni o chiesa di Cristo per se stessi, per sen- Così come nuoce alla causa del regno di Dio la tirsi a posto con la propria coscienza parte- divisione fra le religioni ed il loro reciproco cipando al culto domenicale se poi non si è scomunicarsi o combattersi violentemente. schierati come chiesa e come singoli a fa- E’ indiscutibile, allora, che l’unità dei cri- vore della giustizia, cioè a favore degli stiani non può essere considerata una que- ultimi. stione secondaria o di nessun conto, un Unità dei cristiani, infine, non significa optional per le chiese e per i cristiani. uniformità o pensiero unico, con uno che Ma qual è il regno di Dio da prendere a pensa per tutti e con il resto del mondo ad riferimento? Quello promosso dalle chiese ubbidire. Gli atti degli Apostoli e le lettere fondamentaliste che sostengono la guerra di Paolo testimoniano di grandi discussioni dei Bush o quello, per esempio, delle co- fra gli apostoli in quello che è noto come munità di Base che propugnano la teologia Primo Concilio di Gerusalemme. Lo scon- della liberazione? Oggi il nome di Gesù tro fu durissimo ma si concluse con una viene usato non solo da chi si batte per la stretta di mano. In discussione era il rap- liberazione dell’umanità dallo sfruttamento porto con il mondo pagano e quale doveva dell’uomo sull’uomo, ma anche da chi essere la testimonianza dei cristiani. questa oppressione vuole continuare a per- L’unità dei cristiani è legata dunque stret- petrare. E’ un’esperienza che proprio lo tamente al regno di Dio. E la preghiera per stesso Gesù ha vissuto ai suoi tempi e che l’unità, che dovrebbe comunque far parte oggi si è riprodotta sul suo nome. della vita di tutte le comunità anche in pre- E’ evidente allora che l’unità dei cristiani senza di chiese unite nel comune impegno non si raggiungerà in modo indolore o sen- per la costruzione del Regno, diventa im- za lotta ideologica, anzi al contrario l’unità portante proprio per chiedere a Dio la stra- si potrà raggiungere solo smascherando da da seguire. L’amore è qualcosa che va coloro che praticano un cristianesimo che sempre coltivato per non farlo perire. E la nega quello che Gesù ha predicato e vissu- preghiera fatta davanti a Dio ci impegna ad to nella sua vita. E nella sua vita egli è sta- essere conseguenti, a praticare l’unità dei to il più grande profeta di giustizia e non- cristiani in ogni momento della propria violenza, non risparmiando alcuna critica a vita a prescindere dai diktat di questa o quanti nel giudaismo usavano la Torah per quell’organizzazione ecclesiastica. L’unità opprimere il popolo anziché liberarlo, pie- è qualcosa che riguarda profondamente gando la volontà di Dio ai propri interessi. ogni cristiano che deve impegnarsi a rico- E sarà proprio una pratica nonviolenta che noscere gli altri cristiani la dove essi vivo- consentirà di smascherare i falsi cristiani no la loro sequela di Gesù, senza pregiudi- ed avanzare sulla via del regno di Dio. zi nei confronti di alcuno. Sono i frutti Come duemila anni fa anche oggi ci tro- quelli che contano, da questi ci si potrà viamo di fronte al fatto che le religioni, ed reciprocamente riconoscere cristiani ed il cristianesimo in particolare, vengono essere uniti nel nome di Gesù. usata per giustificare nefandezze di ogni

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 4 Primo Piano: il maremoto del sudest asiatico (1)

La più bieca e cieca disumanità di Giovanni Sarubbi

La foto su cui richiamiamo l’attenzione dei nostri lettori è stata pubblicata il 2 gennaio 2005, dal sito internet del quotidiano La Repubblica (www.repubblica.it) con la seguente didascalia: "Phuket: tornano i turisti". Si tratta proprio della città thai- landese di Phuket colpita dal maremoto del 26 dicembre scorso e dove i morti sono stati migliaia, soprattutto bambini. Proprio da questa città un superstite italiano ha dichiarato: ’’Alle 8 siamo stati svegliati dal terremoto, ma nessuno ha lanciato l’allarme. Dopo colazione, siamo scesi in spiaggia. Un giorno come un’altro. Basta- va che qualcuno ci avesse detto ’scappate’ nua a parlare di “Apocalisse”, c’è chi si è e non ci sarebbe stata questa disgrazia”. chiesto angosciato “dove fosse Dio” quan- Sempre le notizie di agenzia informano do l’onda del maremoto si è abbattuta sulle che “dei cinquemila corpi ormai irricono- coste dei paesi colpiti. Si cercano spiega- scibili ritrovati a una settimana dallo tsu- zioni nei testi biblici o in quelli di altri li- nami che ha travolto le coste thailandesi, bri sacri, ma si evita accuratamente di oltre la metà sono stranieri”. Ma ciò non chiamare per nome atteggiamenti come ha impedito a questi stakanovisti della va- quelli che questa foto testimonia. canza di andare a Phuket come nulla fosse. E si tratta di disumanità, della più bieca e Da un lato i morti accatastati in fosse co- crudele disumanità. Ed è la stessa disuma- muni o bruciati, dall’altro persone che si nità di chi, durante la tragedia, non ha pen- “godono le loro vacanze” del tutto indiffe- sato ad altro che a riprendere con la pro- renti a ciò che sta loro intorno. E c’è chi, pria telecamera i morti portati via nei Tg nazionali, ha avuto anche la spudo- dall’onda distruttrice. E anche quando a- ratezza di dire che “non bisogna farsi trop- vrebbe potuto fare qualcosa per salvare pi scrupoli morali” e che farsi le vacanze persone in difficoltà, ha preferito continua- “serve a non far morire il turismo” che re a riprendere il filmato dei corpi portati sarebbe una risorsa insostituibile per quel- via dalla corrente e della distruzione. Dio le popolazioni. Ovviamente mentono sa- non centra nulla. Non centra nulla pendo di mentire perché il turismo in quel- l’Apocalisse o qualsiasi altro libro sacro. le zone è una risorsa per le sole multina- Centra, ed invece molto, l’egoismo perver- zionali occidentali che lo gestiscono e per so di chi ha il portafoglio al posto del cuo- le classi agiate locali ad esse collegate. re ed una calcolatrice al posto del cervello In questi giorni c’è chi ha parlato e conti- per fare i conti del proprio business. il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 5 Ed è la stessa disumanità di quella che ha fossero invece povere ed indifese. E’ que- consentito ad esseri umani in carne ed ossa sto che porterà l’umanità di bruciare vivi altri esseri umani nei forni all’autodistruzione. Non la volontà di un crematori nazisti durante la seconda guerra Dio nascosto chissà dove. mondiale. Anche allora si tirò in ballo Dio. E in questi casi si trova sempre qualche Anche i nazisti lo facevano dicendo “Dio “funzionario di Dio” pronto a propinarci le lo vuole” per giustificare le loro atrocità. sue elucubrazioni sul “silenzio di Dio” o a Non ci stupiremo se fra qualche giorno tentare di trovare una giustificazione cominceranno a girare su internet foto ma- all’ingiustificabile, come quando centomi- cabre di ciò che è avvenuto in sudest asia- la anni fa l’uomo associava al fulmine l’ira tico. Qualche esempio lo abbiamo avuto di un Dio. Ed è incredibile come, ancora anche su molti quotidiani nazionali che oggi, persone che certamente conoscono il non hanno esitato ad esporre le foto dei senso del libro dell’Apocalisse continuino morti. a lasciar passare una interpretazione di Quando si vogliono nascondere responsa- questo libro come libro di sventura anziché bilità tutte umane si ricorre quasi sempre al di speranza. Ma il Dio della metafisica di nome di Dio, come se potesse avere un cui parlano costoro è morto duemila anni senso un Dio che consente genocidi o che fa. deliberatamente scatena maremoti o altri Come non ricordare il seguente passo del fenomeni naturali per ammazzare persone Vangelo di Luca: «In quello stesso tempo innocenti o, come in questo caso, centinaia si presentarono alcuni a riferirgli circa di migliaia dei più poveri della Terra. Ma quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva coloro che oggi tirano in ballo Dio stanno mescolato con quello dei loro sacrifici. nelle loro comode case in occidente o si Prendendo la parola, Gesù rispose: sentono al sicuro dietro la loro rete di rile- «Credete che quei Galilei fossero più pec- vazione delle onde Tsunami, quella rete catori di tutti i Galilei, per aver subito tale che non è stata installata nell’Oceano in- sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, diano ma che ha comunque permesso a chi perirete tutti allo stesso modo. O quei di- quella rete sorveglia 24 ore al giorno di ciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìlo- capire subito che cosa stava succedendo al e e li uccise, credete che fossero più colpe- largo dell’isola di Sumatra. Lo stesso han- voli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? no fatto i tantissimi satelliti spia che avvol- No, vi dico, ma se non vi convertite, peri- gono la Terra e che hanno sicuramente rete tutti allo stesso modo». (Lu 13,1-5) ripreso l’onda che avanzava verso le coste. C’è bisogno che l’umanità riscopra la pro- Ma nessuno si è sognato di avvertire la pria umanità, l’amore e la solidarietà con popolazione che avrebbe avuto tutto il tutti gli esseri viventi che popolano la Ter- tempo di mettersi in salvo. ra. Questo è il Dio che vogliamo far vivere Se nessuno è responsabile del terremoto nel nostro mondo, per poter affrontare nel che è un fenomeno naturale che allo stato modo migliore possibile questi fenomeni attuale delle conoscenze non è prevedibile, naturali che ci fanno comprendere tutta la è sicuramente responsabilità dell’umanità nostra infinita fragilità ed insignificanza. nel suo complesso quello di aver consenti- to che alcune nazioni fossero ricche e po- Domenica, 02 gennaio 2005 tenti e la stragrande maggioranza di esse

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 6 Primo Piano: il maremoto del sudest asiatico (2)

Neanche nella morte si é tutti uguali di Amina Salina cari fratelli e sorelle, bambino svedese é stato salvato da scono- sciuti. Si sono ritrovati insieme persone ancora imbambolati dagli stravizi natalizi ricchissime capaci di spendere 300 euro a gli italiani e l’intero Occidente stanno assi- notte per il solo soggiorno in hotel e perso- stendo all’ennesima prova del fatto che ne poverissime ed i secondi hanno aiutato quando i Governi di questa parte del mo n- i primi. Del resto anche Ornella Muti, tan- do parlano del valore della vita si riferi- to per parlare di VIP si é innamorata della scono al valore delle vite degli occidentali. gente di Sri Lanka per la loro umanità. Mentre sale ora per ora il conto delle vitti- Sono luoghi bellissimi non solo per la na- me,la maggior parte delle quali donne e tura ed il sole ma anche perché lì si sono bambini, la maggior parte delle quali po- conservate e caratteristiche dell’essere u- veri,le televisioni e i giornali ci bombarda- mano tipico delle civiltà tradizionali. no con le storie dei VIP scampati alla furia L’uomo e la donna della società tradizio- dello tsunami o con il balletto delle cifre nale, sia essa buddista induista o musul- degli italiani uccisi. Sinceramente penso mana, é abituato/a a sentirsi tutt’uno con che almeno nella morte dovranno essere gli altri e con l’universo intero. E’ questo tutti uguali. Che se un insegnamento ci lo spirito nel quale queste persone danno può venire da questa e da altre tragedie é ospitalità e aiuto. Anzi come diceva Fri- che non siamo onnipotenti, che l’uomo é tjorf Schuon, queste persone sono consa- solo un essere creato, tanto e poco nello pevoli del fatto che loro sono soltanto stesso tempo e che é soggetto al volere di "aiutanti" di Dio. Una mia amica antropo- Dio. Che il godimento dei beni terreni non loga italiana dice che l’Occidente é il luo- é un fine nella vita specialmente quando la go del mondo dove si perde il sorriso e che maggior parte del pianeta non ha di che per ricaricarsi spiritualmente é necessario sfamarsi. E che se devo fare il bene lo devi andare ad Oriente. Ora speriamo che i no- fare subito perché domani non sappiamo stri soldi servano a qualcosa una volta tan- quanto Dio ci ha lasciato da vivere su que- to dopo essere stati tante volte sprecati per sta Terra. Oggi la Repubblica racconta che cose inutili o superflue, speriamo che gli un direttore d’hotel esperto di meteorolo- aiuti arrivino davvero. Invito tutti a dare gia ha messo in salvo gli 800 ospiti del suo qualcosa per questi nostri amici sfortunati. albergo segno che qualcosa si poteva fare Salam e che non si é fatto. Un turista tedesco ri- masto senza niente ha testimoniato del fat- Mercoledì, 29 dicembre 2004 to che la fratellanza ha unito persone di lingue religioni e status sociali diversi. Alcuni cingalesi visto il suo stato pietoso gli hanno regalato le loro scarpe ed i loro vestiti. Lui non credeva ai suoi occhi. Un

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 7 Primo Piano: il maremoto del sudest asiatico (3) Il maremoto del sud - est asiatico, non è un castigo di Dio. di P. Paolo Turturro, Associazione Dipingi la pace di Palermo

I terremoti, il maremoto del sud est asiati- co ci confondono la fede e la fiducia in Dio. Come può un Dio assistere impotente alle stragi, ai disastri naturali? Assistere a 145.000 morti in pochi minuti? In pochi minuti migliaia e migliaia di vite umane massacrati nella morte? E’ terribile pensa- re a tale impotenza. La mente si confonde e la fede potrebbe vacillare e rischia di perdersi nell’avvilimento. Dio è solo il Dio, nella sua essenza vuole che il pecca- presente. Non è passato. Non assiste alla tore si converte e viva. E’ lungi da Dio il morte. Non è il futuro. E’ il presente per- concetto del castigo. Il nostro egoismo sul- fetto che si realizzerà in noi, in noi che la terra crea squilibri di mente e di male. siamo del tempo. La cattiveria irrobustisce L’uomo è chiamato da Dio a guidare l’innocente, ma gli eventi calamitosi, come l’universo e non a dominarlo. Dominarlo i terremoti, il maremoto scoraggiano e si, nel senso di guidarlo alla perfezione, confondono chi è fondato in Cristo, cuore alla sua realizzazione. Basti pensare al pro- e salvezza del mondo. Pierre Teilhard de gresso medico - scientifico. Oggi si pre- Chardin ci assicura che questi eventi sem- vengono le malattie ereditarie. Oggi si pre- brano essere la prova lampante che tutto vengono malattie e si migliora la produzio- ancora si evolve e tutto si concentra verso ne biologica. Basti pensare che i nostri sa- Cristo che è la pienezza della creazione. telliti ci comunicano a tempo reale le cata- Anche la stessa creazione attende e geme strofi naturali. Si potrebbero individuare la risurrezione. Eppure è chiaro che, a vol- anche prima che avvengono, con la nostra te, tali disastri sono frutti anche del nostro futura intelligenza. La nostra miseria si egoismo. Puoi affermare che estraendo per infrange dinanzi a una vera e immediata 80 anni migliaia e migliaia di ettolitri di comunicazione. Se avessero comunicato a petrolio dal ventre della terra non si creano tempo il maremoto del sud - est asiatico, sacche vuote all’interno della crosta terre- almeno alla partenza delle onde catastrofi- stre che prima o dopo si ricompongono in che, forse e senz’altro si sarebbero salvate nuovi equilibri, causando disastri naturali? tante vite umane. E’ ammirabile la nostra I terremoti, i maremoti vengono da con- solidarietà verso le popolazioni disastrate. cause naturali e volute dall’uomo. Non Sta nascendo una nuova società della vera sono quindi castighi di Dio. Non affibbia- solidarietà. Speriamo che ciò non si verifi- mo a Dio ciò che non è di Dio. Il castigo chi soltanto nel bisogno causato da disastri non è di Dio. Dio, nella sua essenza naturali o da guerre volute, ma che sia la d’amore, non può castigare. Ma ricordia- nostra carta d’identità di essere umani. mocelo è il peccato che castiga se stesso. il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 8 Primo Piano: il maremoto del sudest asiatico (4)

Come aiutare le vittime del maremoto Per la cancellazione del debito di P. Antonio Silvio da Costa Junior, O.Carm. Segretario Esecutivo di Giustizia e Pace per l’Ordine Carmelitano

comunicando la sua decisione. Tra i paesi Cari Fratelli e Sorelle, colpiti maggiormente l’Indonesia "secondo Pace a voi! la Banca mondiale, nel 2002, ha restituito circa 320 milioni di dollari ogni settimana; Dinanzi alla tragedia del popolo del sudest secondo l’ONU nel 2001 circa il 9% della asiatico e gli atteggiamenti dei governanti ricchezza nazionale è stato assorbito dalla dei paesi G8, riluttanti nella cancellazione restituzione del debito, mentre la spesa del debito dei paesi colpiti dal maremoto, pubblica per l’educazione ha assorbito ci viene da pregare con Salmo 72,1-4: "O l’1,3% e quella per la sanità lo 0,6%". Il Dio, da’ al re il tuo giudizio, al figlio del re debito dei paesi colpiti dallo Tsunami del la tua giustizia. Regga il tuo popolo con 26 dicembre 2004 si presenta così: giustizia, i tuoi poveri con rettitudine. I l’Indonesia - circa 130 miliardi di dollari, monti portino pace al popolo, giustizia le l’India - 82 miliardi, la Thailandia - 58 colline. Rendi giustizia ai più miseri del miliardi, la Malesia - 48 miliardi, il Ban- popolo, porta salvezza ai figli dei poveri e gladesh -11 miliardi, lo Srilanka - più di 7 umiliazione ai loro oppressori”. miliardi, seguite dal Myanmar, Kenya, So- Dinanzi alla catastrofe che ha colpito il malia, Tanzania e le Maldive con 202 mi- sudest asiatico i governi e la gente si sono lioni di dollari. mossi per aiutare e alleviare la loro soffe- Tutti gli aiuti economici inviati adesso sa- renza. Un segno di solidarietà umanitaria rebbero una ipocrisia, se si accetta che ci lodevole. È necessario però un passo suc- sia solo una moratoria del debito: signifi- cessivo, una presa di posizione politica: cherebbe aiutare questi popoli a ricostruirsi chiedere la cancellazione del debito dei per esser in grado di pagare un debito che paesi colpiti. Si è parlato in un primo mo- era già immorale di suo, in quanto sacrifi- mento di una possibile convocazione del cava il popolo e comprometteva il suo svi- gruppo dei paesi G8 per analizzare la ridu- luppo. Tale situazione sarebbe un impulso zione del suddetto debito, proposta avan- alla migrazione dei rifugiati dalla catastro- zata dal governo italiano, che però è sta- fe asiatica, oltre che all’ aggravamento ta rifiutata. Ciò di cui si parla adesso è della prostituzione, del traffico umano ed della semplice moratoria del debito, propo- altre soluzioni disperate e criminali che sta avanzata dal governo della Germania. sono già denunciate. Il giornale “Il Manifesto, il 31 Dicembre Proponiamo poi che ogni italiano, o stra- 2004, pagina 4, ha pubblicato un articolo niero, scriva almeno alla Presidenza del di Cinzia Gubbini che ricordava co- Consiglio d’Italia, una lettera chiedendo me nella legge italiana 209/2 000, artico- l’applicazione dell’articolo 5 della legge lo 5, prevede che l’Italia può cancellare o italiana 209/2 000 per la cancellazione del ridurre parzialmente il debito dei paesi col- debito dei paesi colpiti dallo Tsunami. Sa- piti da catastrofe naturale indipendente- rà la nostra presa di posizione in favore del mente dalla comunità internazionale, solo futuro dei nostri fratelli e sorelle già prova-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 9 ti e con un futuro difficile e pieni di sacri- 2002 – Supplemento Ordinario n.240, La fici. Meglio sarà se di ogni lettera sarà in- prego di ordinare la cancellazione del de- viata una copia alla Presidenza della Re- bito estero dei Paesi del sudest asiatico pubblica Italiana, alla Presidenza della Ca- mera dei Deputati e del Senato Italiano. vittime della suddetta catastrofe. Per aiutare quanti si sentono di poterlo Cordialmente, fare, è allegato un modello di lettera da [inserire la tua firma seguita dal tuo indi- copiare e firmare, (è chiaramente solo un rizzo] modello che ognuno può liberamente co- piare e modificare come vuole). Se vuoi e puoi invia copie a: Carlo Azeglio Ciampi P. Antonio Silvio da Costa Junior, O. Carm. Presidenza della Repubblica Palazzo del Quirinale Segretario Esecutivo di Giustizia e Pace per l’Ordine Carmelitano. 00187 – Roma (RM ) Italia Via Giovanni Lanza, 138 e-mail: [email protected] On. Marcello Pera 00184 – Roma (RM) Presidenza Senato della Repubblica [email protected] Piazza Madama P.S. seguono il modello di lettera al Pre- 00186 – Roma (RM) Italia sidente del Consiglio e gli altri indirizzi e-mail: [email protected] delle suddette Presidenze: On. Pierferdinando Casini Cavalier Silvio Berlusconi Presidenza della Camera dei Deputati Presidenza del Consiglio dei Ministri Piazza di Montecitorio, 1 Palazzo Chigi 00186 Roma (RM) - Italia Piazza Colonna 370 e-mail: [email protected] 00186 Roma (RM) Italia e-mail: [email protected] Conosci la legge: altro e-mail: [email protected] Cancellazione del debito estero ai paesi [inserire il luogo e la data] più poveri Al Presidente del Consiglio dei Ministri Legge 25 luglio 2000, n. 209 On. Silvio Berlusconi. "Misure per la riduzione del debito estero In attenzione a quanto è successo ai paesi dei Paesi a più basso reddito e maggior- colpiti dal maremoto del 26 dicembre 2004 mente indebitati" Così come modificata e in osservanza dalla Legge 25 luglio 2 dalla Legge 27 dicembre 2002, n.289 000, n. 209, "Misure per la riduzione del “Disposizioni per la formazione del bilan- debito estero dei Paesi a più basso reddito cio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)”, pubblicata nella e maggiormente indebitati" così come mo- Gazzetta Ufficiale n.305 del 31 dicembre dificata dalla Legge 27 dicembre 2002, 2002 – Supplemento Ordinario n.240. n.289 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato Art. 1. (Finalità e ambito di applicazione) (legge finanziaria 2003)”, pubblicata nella 1. La presente legge rende operative le in- Gazzetta Ufficiale n.305 del 31 dicembre tese raggiunte dai Paesi creditori in sede il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 10 multilaterale in tema di trattamento del effetto del relativo pagamento debito estero dei Paesi in via di sviluppo a dell’indennizzo e assistiti da controgaran- più basso reddito e maggiormente indebi- zia sovrana. tati ed inoltre favorisce e promuove misure destinate alla riduzione della povertà delle 2. I crediti di cui al comma 1, lettera b), popolazioni di tali Paesi. possono essere ridotti, sentiti i Paesi mag- giormente creditori, anche mediante i se- 2. I crediti vantati dallo Stato italiano nei guenti interventi: confronti dei Paesi in via di sviluppo eleg- gibili esclusivamente ai finanziamenti age- a) riduzione o rinegoziazione, mediante volati dell’Associazione Internazionale per appositi accordi bilaterali definiti con i lo Sviluppo (IDA) sono annullati con le Paesi interessati; modalità di cui all’articolo 3, a condizione che il Paese interessato si impegni a rispet- b) conversione a favore di investimenti per tare i diritti umani e le libertà fondamenta- lo sviluppo, purchè effettuati nel rispetto li, a rinunciare alla guerra come mezzo di dell’ambiente e dell’equilibrio geo- risoluzione delle controversie e a persegui- biologico, e per la riduzione della povertà, re il benessere ed il pieno sviluppo sociale da realizzare nei Paesi interessati, tramite e umano, favorendo in particolare la ridu- enti e organizzazioni che abbiano raccolto zione della povertà. liberalità in forma documentata per inizia- tive di riduzione del debito; 3. Ai Paesi di cui al comma 2 che possono qualificarsi all’iniziativa multilaterale c) conversione mediante appositi accordi "Programma HIPC" (Heavily Indebted bilaterali definiti con i Paesi interessati, a Poor Countries), l’annullamento del debito condizione che tali Paesi si impegnino a può essere concesso in misura, condizioni, destinare i risparmi ottenuti in spese socia- tempi e con meccanismi diversi da quelli li, per lo sviluppo e per la riduzione della concordati fra i Paesi creditori in sede mu l- povertà, per il mantenimento o il ripristino tilaterale. dell’equilibrio geo-biologico, con il coin- volgimento della società civile locale. 4. Ai Paesi in via di sviluppo diversi da quelli di cui ai commi precedenti si appli- 3. I crediti di cui al presente articolo sono cano, ai fini della riduzione del debito, i annullati progressivamente. livelli e le condizioni concordati fra i Paesi creditori in sede multilaterale. Art. 3. (Condizioni, modalità e termini dell’annullamento) Art. 2. (Crediti annullabili) 1. Le condizioni, le modalità e i termini 1. Formano oggetto di annullamento, tota- dell’annullamento, ivi incluse le eventuali le o parziale, i crediti, in conto capitale e in operazioni di conversione, sono definiti in conto interessi, verso i Paesi di cui appositi accordi intergovernativi bilaterali all’articolo 1, relativi a: con i singoli Paesi interessati. a) crediti di aiuto concessi ai sensi delle 2. L’annullamento può essere anche pers e- leggi 9 febbraio 1979, n. 38, 3 gennaio guito mediante utilizzo di tutti gli strumen- 1981, n. 7, e 26 febbraio 1987, n. 49, e ti ed i meccanismi contemplati nell’ambito successive modificazioni; delle intese multilaterali raggiunte tra i Paesi creditori. b) crediti assicurati ai sensi delle leggi 22 dicembre 1953, n. 955, 5 luglio 1961, n. 3. Il Paese beneficiario del provvedimento 635, 28 febbraio 1967, n. 131, e 24 maggio si impegna a presentare un progetto di uti- 1977, n. 227, e successive modificazioni, lizzo a scopo sociale del risparmio conse- nella cui titolarità la SACE è succeduta per guito, prevalentemente nei settori il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 11 dell’agricoltura, della sanità, erogazione e la durata del prestito, il tasso dell’istruzione e delle infrastrutture. d’interesse e la forma di restituzione in origine concordata, nonchè la data e Art. 4. (Norme di attuazione) l’ammontare del credito annullato. La rela- zione è corredata dall’elenco completo dei 1. Con decreto del Ministro del tesoro, del progetti e dei soggetti esecutori corrispon- bilancio e della programmazione economi- denti ai crediti di aiuto oggetto di annulla- ca, da emanare di concerto con il Ministro mento, dall’elenco completo delle opera- degli affari esteri entro novanta giorni dal- zioni assicurate, dalla documentazione re- la data di entrata in vigore della presente lativa alle controgaranzie fornite dai Paesi legge, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, debitori e dall’elenco dei beneficiari degli della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono indennizzi corrispondenti ai crediti com- fissati criteri e modalità per la stipula degli merciali di spettanza della SACE oggetto accordi di attuazione della presente legge, dell’annullamento. Nella relazione sono nonchè le modalità per la sospensione de- riportati i dati e le informazioni relativi gli interventi nei confronti di Paesi benefi- agli enti e alle organizzazioni attraverso i ciari nei quali si accerti un uso illecito de- quali sono realizzati gli interventi di cui gli aiuti. all’articolo 2, comma 2, lettera b). La rela- zione contiene, altresì, dati analitici, Paese 2. Lo schema di decreto di cui al comma 1 per Paese, con cui sono individuate le mi- è trasmesso alle Camere per l’espressione sure per la sospensione degli interventi nei del parere da parte delle competenti Co m- confronti dei Paesi che fuoriescano dalle missioni parlamentari, da rendere entro il condizioni di cui all’articolo 1, comma 2. termine di quaranta giorni dalla data di trasmissione. Art. 7. (Regole internazionali del debito estero) 3. A decorrere dalla data di entrata in vigo- re del decreto di cui al comma 1, la legge 1. Il Governo, nell’ambito delle istituzioni 28 marzo 1991, n. 106, è abrogata. internazionali competenti, propone l’avvio delle procedure necessarie per la richiesta Art. 5. (Catastrofi naturali e gravi crisi u- di parere alla Corte Internazionale di Giu- manitarie) stizia sulla coerenza tra le regole interna- 1. Nei casi di catastrofe naturale e nelle zionali che disciplinano il debito estero dei situazioni di gravi crisi umanitarie, al fine Paesi in via di sviluppo e il quadro dei di alleviare le condizioni delle popolazioni principi generali del diritto e dei diritti coinvolte, possono essere annullati, par- dell’uomo e dei popoli. zialmente o totalmente, i crediti di aiuto Art. 8. (Entrata in vigore) accordati dall’Italia al Paese o ai Paesi col- piti da tali eventi. 1. 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pub- Art. 6. (Relazione al Parlamento) blicazione nella Gazzetta Ufficiale. 1. A decorrere dall’anno finanziario suc- cessivo a quello di entrata in vigore della presente legge il Ministro del tesoro, del Mercoledì, 05 gennaio 2005 bilancio e della programmazione economi- ca trasmette al Parlamento, entro il 30 set- tembre di ciascun anno, una relazione sullo stato di attuazione della medesima, che deve necessariamente contenere informa- zioni relative ai singoli Paesi in via di svi- luppo beneficiari, l’ammontare, la data di il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 12 Giornata della Memoria del 27 Gennaio 2005 Molti schindler: dunque si poteva resistere al nazismo

di Enrico Peyretti

Questo scritto finora inedito di Enrico Peyretti (per contatti: [email protected]) è stato reso disponibile nei numeri 803 e 804 del 8 e 9 gennaio 2005 dalla newlet- ter telematica “La nonviolenza è in cam- mino” , Foglio quotidiano di approfondi- mento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone ami- che della nonviolenza, Direttore respon- sabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 076135- 3532, e-mail: [email protected]. Enrico Peyretti é uno dei maestri più niti- di della cultura e dell’impegno di pace e di nonviolenza. Tra le sue opere: (a cura di), Al di là del "non uccidere", Cens, "Dove non c’é alcun uomo, sii tu Liscate 1989; Dall’albero dei giorni, Ser- uomo" (Talmud, Berakhot, 63a) vitium, Sotto il Monte 1998; La politica é 1. Il messaggio di un film pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere Nella primavera del 1994 é uscito con la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; é grande successo il film di Steven Spiel- disponibile nella rete telematica la sua berg, Schindler’s List, La lista di Schin- fondamentale ricerca bibliografica Dife- dler, premiato con sette Oscar. La singola- sa senza guerra. Bibliografia storica delle re figura di ci interessa lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di qui come tipo di una possibilità di resisten- cui una recente edizione a stampa é in za assai nonviolenta alla violenza nazista in cui ogni tedesco si trovò coinvolto. Pri- appendice al libro di Jean-Marie Muller, ma di questo film, il personaggio e la sua Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 storia erano quasi totalmente ignorati. A (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la Gerusalemme, nel Viale dei Giusti, davan- traduzione italiana), e una recentissima ti allo Jad wa - Shem, Museo edizione aggiornata é nei nn. 791-792 di dell’Olocausto, c’é un albero da lui pianta- questo notiziario; vari suoi interventi so- to e a lui dedicato, tra molti altri (uno all’italiano ). Ho percorso no anche nei siti: www.cssr-pas.org, il Viale dei Giusti, nell’estate del ’93, ma www.ilfoglio.org. non sapevo ancora nulla di Schindler (che però era citato nel libro di Elie Wiesel, uno dei massimi testimoni ebrei della Shoah, il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 13 Credere o non credere, Giuntina, Firenze certamente non si spiega il nazismo. 1986, p. 162). L’eccezione conferma la regola. Ma anche Viene facile la domanda: se questo fatto é dimostra che la regola non é assoluta. stato largamente ignorato fino ad oggi, Senza entrare nel calcolo minuzioso del quanti altri simili ce ne saranno stati? più e del meno, a noi qui interessa vedere E quanti resistenti caddero in simili tentati- che, anche in Germania, nel cuore del si- vi? stema, la resistenza al nazismo, sia violen- ta che nonviolenta, era possibile e ci fu; Il bene non fa il rumore del male. Inoltre, che neppure il nazismo era irresistibile; e la conoscenza della resistenza tedesca anti- che per combatterlo non c’era unicamente nazista, sia violenta che nonviolenta, é ri- la violenza, cioé l’assimilazione al suo me- masta a lungo assai scarsa. Fino ad anni todo e linguaggio. In particolare, ci inte- recenti, quasi l’unico caso generalmente ressa qui la resistenza a quella forma spe- noto, insieme all’attentato a Hitler del 20 ciale, anche se centrale, della violenza na- luglio 1944, era quello della "Rosa Bian- zista, che fu la persecuzione degli ebrei. ca", un piccolo gruppo di studenti di Mo- naco che, nel 1942, diffusero volantini di Un uomo, Oskar Schindler, ha potuto esse- appello ai tedeschi e di denuncia della dit- re umano "dentro" un sistema disumano. tatura, e furono giustiziati nell’ottobre 19- C’é dunque qualcosa nell’uomo che può 43 (1). sfuggire al più potente e violento sistema, ed essergli superiore. Schindler non ha Il significato della storia di Schindler é atteso che il mondo cambiasse radicalmen- semplice: se un tedesco come lui, inizial- te attorno a lui, né ha cercato di uscire da mente nazista e profittatore, poté salvare quel sistema. Vi é stato dentro senza per- oltre mille ebrei, allora la tragedia della dere se stesso, senza che la sua anima vi Germania, largamente succube e complice affogasse, senza appartenergli (in questo di tali delitti, é più tremenda. Tanti altri senso, fu uno "nel mondo ma non del mo n- tedeschi avrebbero potuto salvare tanti altri do", come Gesù chiedeva ai suoi discepoli ebrei, se soltanto avessero tirato fuori da se di essere). La progressiva ripulsa di quella stessi un pò di quel coraggio, nemmeno disumanità dominante e feroce, apparente- eroico, e di quell’astuzia che permisero a mente totale, gli ha permesso di rintraccia- Schindler di utilizzare gli interstizi esisten- re, far emergere e crescere la propria uma- ti nel sistema nazista per sottrarsi nità, quella luce interiore "che illumina all’obbedienza gregaria e vile, e rispondere ogni uomo" (Giovanni 1, 9). all’appello dell’umanità, riscattando così la propria dignità di uomini e donne. E tanti È questa profonda risorsa umana altri, infatti, come vedremo, fecero come l’elemento in cui possiamo aver fiducia e lui, perché era possibile. Eppure questo su cui é possibile far conto, persino nelle non fu un moto di popolo, non fu il com- più brutte situazioni, se non vogliamo ras- portamento della Germania, non fu suffi- segnarci a ridurre tutto a pura questione di ciente a togliere base al potere criminale di forza, anche la difesa dal male e Hitler. l’affermazione del bene. Essere umani sempre e dovunque, nonostante tutto, é Autori come Joachim Fest e Peter Hof- possibile. fmann (2) e comportamenti come quelli dei "molti Schindler", di cui vogliamo par- Questo é il messaggio incoraggiante della lare, rivendicano e riscattano l’onore del storia raccontata da Spielberg, che deve popolo tedesco e non permettono la sua aver raggiunto nostri spazi interiori asseta- totale identificazione storica con Hitler e il ti e tesi a reincontrare questa verità. nazismo. D’altra parte, si tratta di nobili L’ethos della convenienza oggi dominante eccezioni a quella vasta "fuga dalla liber- preme su di noi: non si deve far niente per tà" (così Erich Fromm chiamò l’adesione niente; non si deve fare qualcosa che costi di massa al totalitarismo), senza la quale troppo. Il calcolo costi-benefici, in termini

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 14 stretti, decide del valore di tutto. Invece, il dler ci parla, col dirci semplicemente che il mondo si regge sulla creatività, cioé sul prezzo più alto, davvero da non pagare, é dare più di quel che si riceve; sul sopra- la vendita della coscienza umana, la nega- vanzare il corrispettivo. zione dell’umana pietà. Egli ha l’astuzia e Sotto l’impero nazista, per la morale della la fortuna (che per lo più é il buon uso del convenienza, anche senza odio razzista, caso) di esercitare la sua risvegliata umani- salvare un ebreo costava troppo. Rischiare tà conservando la propria precedente fisio- la propria vita, o anche solo la propria po- nomia di convenienza personale e di ade- sizione, per la vita di un altro, tanto più se sione al sistema generale nazista. Da que- generalmente valutato come "inferiore", é sta posizione é partito e la mantiene come sempre e dovunque un costo molto alto. guscio entro il quale trasforma la sua per- Eppure, alcuni, non pochi, molti di più di sona e la sua azione. Non rinnega il nazi- quanti comunemente si immagini, hanno smo a parole (avrebbe perduto gli operai potuto e saputo, addirittura sotto quel fero- ebrei e se stesso), ma nei fatti. Gli concede ce impero razzista, salvare molti ebrei. le parole per tradirlo con i fatti. Inganna l’inganno. * Allora, sotto l’impero del calcolo nel quale Fino alla fine vediamo Schindler col di- viviamo noi oggi, si può non essere calco- stintivo del partito nazista: gli serviva al latori. Noi siamo ben inseriti nel mondo suo scopo; ne fa parte e ne é fuori. Dun- ricco e omicida, che prospera sul dislivello que, mai possiamo ridurre un uomo al suo stabilito con le ingiustizie del passato, ben distintivo, al quadro in cui egli vive, per- ribadite e moltiplicate oggi; che fa guerra ché egli potrebbe essere tutto diverso. economica e alimentare, oltre che militare, Schindler usa il sistema stesso contro i fini al mondo impoverito. Ci rendiamo conto del sistema. Senza la guerra non avrebbe del sistema in cui e di cui viviamo e non potuto far funzionare la sua fabbica salva- vorremmo esserne complici. Siamo chia- ebrei. Se avesse rinnegato il nazismo, a- mati ad essere altrettanti Schindler, a saper vrebbe testimoniato probabilmente col vedere e inventare gli spazi, l’azione con- sangue, ma avrebbe perso gli operai insie- trocorrente, il salvataggio di una, due, più me a se stesso; lo rinnega nei fatti. In tal vite possibile. Al calcolo non risulta, ma é modo l’Oskar Schindler del film é il tipo vero che "chiunque salva una vita salva il di buona parte degli altri che, come lui, mondo intero", come dicono gli ebrei a agirono dall’interno contro il sistema nazi- Schindler alla fine del film, traendo questo sta. pensiero dalla loro antica sapienza, anche a Certo, Schindler ha denaro, e con quello nome dei tanti morti (3). La verità di que- riscatta gli ebrei. Ma la sua storia non é sto paradosso, che cioé una vita valga co- l’elogio del buon profitto, come qualcuno me il mondo, e che il mondo, cioé tutti, ha detto, bensì del buon fallimento. Tom- anche i tanti morti, siano salvati maso Moro, nell’Utopia, nel capitolo sulla dall’azione di Schindler, sta nell’unità pro- guerra, dice che gli Utopiensi, mentre si fonda di tutti e del tutto. L’azione che sal- vergognano molto di una vittoria sangui- va una vita tiene aperta e attiva la salvezza nosa, "grandemente si gloriano di vincere i generale, al di là dei bilanci immediati. nemici con l’arte e con l’inganno". E, pri- Probabilmente per questo il mondo ancora ma, dice che essi disprezzano oro e argen- vive, pur sotto l’impero dell’ingiustizia to, ma ne tengono in serbo una grande mondiale. Ma per quanto riguarda ciascu- quantità "ben sapendo che con molto dena- no, ciò si verifica soltanto se salviamo una ro si possono comprare anche i nemici". vita, e un’altra vita, e tutte quelle che in- Questo uso nobilita ai loro occhi il denaro. contriamo nelle nostre possibilità, poten- Schindler, con ogni probabilità non aveva ziate dal desiderio che tutti siano e vivano. mai letto Tommaso Moro, ma ha fatto que- sto e, dalla iniziale passione per la ricchez- Non é dalla nicchia di un santo che Schin- za, é passato a consumarla tutta nell’uso

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 15 migliore: riscattare vite umane. Ha realiz- razzia nel ghetto, Schindler - dirà più tar- zato quella parola: "Fatevi degli amici con di - giunge alla determinazione di la ricchezza ingiusta" (Luca 16, 9). "sconfiggere il sistema" (p. 121). Non Sicuramente non basta introdurre eccezio- compie solo azioni umanitarie, ma precis a- ni in un sistema di violenza: occorre fer- mente politiche. Prende contatti regolari marlo e smontarlo. Non é sempre possibi- con la Resistenza polacca e con le. In tante tremende situazioni si può solo l’organizzazione sionista, alla quale fa pre- ridurlo. Nel film di Spielberg (non nel ro- cisi rapporti orali e scritti sulla situazione manzo storico di Keneally, a cui si ispira), che conosce, si presta come tramite dei Schindler piange per non aver saputo sal- suoi finanziamenti, arriva persino ad intro- vare altre vite di ebrei. È una reazione che durre nel lager due capi si riscontra anche in altre figure simili, che dell’organizzazione ebraica facendoli pas- vedremo, ed é il prezzo di quella pseudo- sare per "colleghi industriali" e uno dei collaborazione che consentiva, mediante due riesce, con un piccolo apparecchio, a l’inserimento nel sistema, qualche spazio fotografare immagini dei prigionieri per la d’azione ad esso contraria. Chi oppone documentazione internazionale e storica all’ingiustizia la totale noncollaborazione (p. 207 e ss.). Schindler non solo, col lavo- paga altri prezzi, e prova altri rimorsi. In ro dei suoi ebrei, fabbrica armi che non quest’ultima scelta prevale l’intenzione funzionano (p. 327), quindi esercita un manifesta, la purezza, l’effetto a lungo ter- vero e proprio sabotaggio all’industria di mine, ma non c’é il salvataggio immediato guerra nazista, ma addirittura si procura almeno di alcuni. Nelle scelte come quella armi (funzionanti, queste) e addestra gli di Schindler, prevale la responsabilità ebrei ad usarle, per l’eventualità di una prossima, l’effetto immediato, l’efficacia rivolta (p. 332). Inutile dire il totale rischio limitata ma concreta. In tutti i casi, la resi- personale e il coraggio di queste azioni. stenza al male é drammatica e costosa, mai Sotto le divise di SS ci sono spesso degli facile, appagante, trionfale. uomini che ritrovano drammaticamente la * loro umanità, anche se non trovano una via 2. Le testimonianze storiche d’uscita dal sistema che li usa. "Ogni uffi- ciale delle SS aveva degli amici che si era- Il film di Spielberg é molto più noto del no suicidati" (p. 161). Il maresciallo O- romanzo dello scrittore australiano Tho- swald Bosko diserta (5) e passa ai partigia- mas Keneally, La lista di Schindler (4). Il ni polacchi, viene catturato e giustiziato libro é costruito come un romanzo, ma sul- per tradimento; non aveva i mezzi finan- la solida base dei racconti di una cinquan- ziari di Schindler per contrastare il siste- tina di testimoni diretti. È quindi una vali- ma. Commenta Keneally: da ricostruzione dell’ambiente storico, po- "Proporzionalmente alla loro natura, litico, morale e delle vicende personali del l’avversione morale di entrambi quei protagonista e di tanti altri personaggi rea- me mbri del partito, Bosko e Schindler, era li. di uguale portata" (pp. 203-204). Con molte più sfumature del film, natural- Attraverso dettagli delle storie vere raccol- mente, il libro permette di seguire tutte te da Keneally si scoprono, nel sistema queste vicende e, in particolare, nazista, anche certi inauditi spiragli, che l’evoluzione psicologica, morale, politica e dunque non giustificavano completamente operativa di Schindler, che qui ci interessa, la paura e potevano anzi incoraggiare la dicevamo, come tipo di una possibilità di resistenza, almeno gesti di pietà umana. resistenza quasi completamente nonviolen- ta alla violenza in cui é immerso. Nel libro Un giovane SS, con le lacrime agli occhi, appaiono anche caratteristiche sorprenden- durante una selezione di adulti e deporta- ti del sistema nazista. zione di bambini, aveva denunciato quello che stava accadendo, impegnandosi a of- Dopo aver assistito dalla collina alla feroce

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 16 frirsi volontario per il fronte orientale (che forza morale, ingaggia un sergente SS di era il castigo peggiore per i militari) (p. mezza età per tenere in ordine il cimitero 247). Hans Schreiber, un SS di 25 anni, é ebraico e gli versa per questo un compenso rabbonito dalla reazione audace di Poldek (p. 342-343). Pfefferberg, ebreo prigioniero, diventa A quel bambino, nell’episodio riferito so- gentile con lui e una sera, ubriaco, davanti pra, il sergente che lo accompagna ad Au- a lui e ad altri prigionieri si mette a piange- schwitz sembra un compagno di prigionia. re per "le cose orribili" che aveva fatto e La sera del 20 luglio 1944, Schindler chia- dice di volerle espiare sul fronte orientale, ma Garde, uno dei suoi ebrei, e con lui come in effetti farà (p. 278). brinda alla notizia dell’attentato a Hitler, Quando un gruppo di genitori e bambini spera che sia riuscito, poi soffre la delusio- viene scortato verso Auschwitz da un ser- ne, e dice a Garde: "Dovremo aspettare gente, viaggiando su un normale treno pas- ancora un pò per essere liberi". Cioé, si seggeri (questo particolare, però, mi sor- sente prigioniero come lui, compagno di prende), una donna avanza nel corridoio e, prigionia, come il bambino aveva intuito guardando il militare con aria di sfida, dà nel sergente. All’ebreo Garde ciò non sem- ai bambini un pezzo di pane e una mela. Il bra strano (p. 253-255). Se c’é talora un sergente la lascia fare. Anzi, ad una stazio- volto umano, per lo più assente o invisibi- ne compra di tasca propria biscotti e caffé le, del personale nazista, moltissimi sono per i prigionieri, poi permette loro di scri- peraltro i corrotti o corruttibili, in alto e in vere qualche lettera ai parenti offrendogli basso, e sono il vero punto d’appoggio alcuni fogli della carta che usava per scri- dell’azione di Schindler per inceppare la vere alla propria moglie. Tutti i prigionieri, macchina distruttiva. Egli ha agito, dappri- compresi i bambini, sapevano di andare ma per sé e poi per salvare gli ebrei, ser- alle camere a gas. Il sergente capisce che vendosi di questo "sistema corrotto e fero- parlano di questo, compaiono delle lacrime ce" (p. 2). C’é dunque una debolezza del nei suoi occhi. Il bambino Olek "guardò potere, anche nei sistemi più duri: fisso l’uomo, quelle sue lacrime che sem- l’assenza di scrupolo nell’uccidere toglie bravano così fraterne, come fossero di un gli scrupoli (a maggior ragione, direi) an- compagno di prigionia. ’So che cosa suc- che nel lasciarsi corrompere dal denaro; cederà’, disse l’Unterscharfuehrer [il ser- chi compie azioni infami per obbedienza gente]. ’Abbiamo perso la guerra. Vi tatue- diventa comunque capace di bassezze. I ranno e sopravvivereté. Henry [il padre di delitti di palazzo sono l’ultimo risultato del Olek] ebbe l’impressione che l’uomo, più palazzo dei delitti. Ancora più facilmente, che al bambino, facesse delle promesse a puoi far conto sulla corruttibilità di chi se stesso, che un giorno - magari fra cin- delinque. que anni, quando avesse rammentato quel All’inizio del suo libro, Keneally cerca di viaggio in treno - gli sarebbero servite per trovare il senso di questa storia: "Questa é consolarsi" (p. 309-310). la storia del trionfo del bene sul male, in Al momento di un altro trasferimento, que- termini misurabili, statistici, inconfutabili", sto in carro bestiame, una sentinella delle attestati dall’abbondante migliaio di ebrei SS, che doveva separare i bambini dagli salvati da Schindler. È facile descrivere "i adulti, permette al padre di tenere con sé il prevedibili successi che il male solitamen- figlio (p. 340). te ottiene", più rischioso scrivere della vir- Quando Schindler acquista dal parroco del tù. Ma - osserviamo - quella di Schindler villaggio di Deutsch-Bielau un piccolo non é semplicemente una storia di virtù, pezzo di terra accanto al cimitero cattolico dato che non era personalmente virtuoso e per farne un cimitero ebraico, e consente ai che "ha operato nell’ambito di una certa suoi prigionieri di celebrare i riti funebri ambiguità, o, perlomeno, servendosi di un ebraici, fatto che infonde loro un’enorme sistema corrotto e feroce, che ha riempito l’Europa di campi disumani" (cfr. pp. 1 e

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 17 2). In ogni modo, fu la "strana virtù" di 3. Gli "altri Schindler" Schindler che permise a millecento ebrei Veniamo ora a quelli che fecero come prigionieri di respirare fino alla liberazio- Schindler, o magari anche di più, se consi- ne. deriamo il numero di ebrei salvati e le con- L’ambiguità permane. La storia emblema- dizioni in cui i salvatori agirono. Ci sono, tica di Schindler, e quelle simili, non sono questi "altri Schindler", ci sono. Con que- sempre storie splendide, ma un misto di sto nome ci riferiamo unicamente a chi, ombre e di luci. Quanto basta, però, per dentro e contro la persecuzione razziale, non darla vinta al buio del male. La non- salvò ebrei. Non ci riferiamo ad altre azio- violenza non é una astratta purezza dal ni di protezione e aiuto dato a popolazioni male, proprio perché é lotta al male tentan- occupate, o azioni di resistenza ad altre do di non ripetere il male. forme di violenza. Essi sono tedeschi - an- Simone Weil indica l’estensione della tra- che militari - e non tedeschi, operarono in gedia della violenza: l’"impero della forza" zone sotto dominio nazista, oppure sotto la assoggetta ogni cosa e la tira irrimediabil- sua minaccia, oppure resistettero con forza mente verso il basso, come la forza di gra- agli effetti di quella violenza razzista, che vità, e macchia anche le sue vittime. "Si arrivavano anche in paesi neutrali. Il gran- maneggi la forza o se ne sia feriti, in ogni de interesse dell’opinione pubblica attorno modo il suo contatto pietrifica e trasforma al film di Spielberg ha fatto ricordare sto- un uomo in cosa. Merita il nome di bene rie simili o scoprirne di nuove. Non faccio solo ciò che sfugge a questo contatto. Ma altro che presentare alcune schede sinteti- Dio solo sfugge a questo contatto e anche, che, in ordine casuale, rinviando alla stam- in parte, quelli tra gli uomini che per amo- pa anche non specialistica che, in questa re hanno trasferito e nascosto in lui una occasione, ne ha parlato. Ringrazio gli a- parte della loro anima" (6). mici che mi hanno fornito parte delle fonti d’informazione. Infine, presento alcuni Forse il primo passo per sfuggire al contat- dati generali. to pietrificante col male e porre in Dio la propria anima, anche senza atti né pensieri - Giorgio Perlasca (1910-1992), italiano, "religiosi", é l’identificazione con la vitti- agì a Budapest, spacciandosi per il console ma, la compassione umana, che lascia e- spagnolo, che era fuggito. Salvò così da mergere il nocciolo redento della nostra 5.200 a 6.000 ebrei riparandoli nella "casa umanità e annuncia la redenzione del mo n- rifugio" extraterritoriale, sfornando docu- do. I credenti dicono che far questo é fare menti falsi, trovando cibo per tutti, strap- ciò che Dio fa verso di noi. Nei resistenti pando ragazzi dal "treno della morte". Era come Schindler non contano tanto le amb i- stato fascista e aveva combattuto in Spa- guità, più o meno grandi, il coraggio mag- gna da quella parte. Divenuti noti i fatti giore o minore, ma questa scelta di ricono- dopo quasi mezzo secolo, è stato ricono- scersi nelle vittime. Il sergente SS sembra sciuto "uomo giusto" in Israele (7). al bambino un compagno di prigionia; - Gino Martinoli, italiano (di cui parla Na- Schindler si sente prigioniero come Garde. talia Ginzburg in Lessico famigliare), in- Qui sta la radice del rifiuto e superamento gegnere dirigente della Olivetti di Ivrea, della violenza che tutti degrada: non stare sottrasse al carcere e alla deportazione 800 dalla sua parte, ma di fronte ad essa, insie- antifascisti, tra cui molti ebrei, facendoli me ai colpiti, e non volere (o volere il me- passare per impiegati della Olivetti no possibile) che ad essa si risponda con (azienda protetta perché lavorava per i te- altra violenza, perché essa non conquisti e deschi). Nato nel 1901, ha ricoperto molti non contamini anche gli innocenti, perché importanti incarichi industriali, è morto il non vinca totalmente. 26 dicembre 1996 (8). * - Paul Grueninger, svizzero, gendarme alla frontiera con l’Austria, chiusa dalla Sviz-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 18 zera agli ebrei in fuga dopo l’Anchluss, nel è avuta notizia che il processo per la riabi- 1938, perché - dissero - "la barca è piena". litazione giuridica si è celebrato in pochi Grueninger lasciò entrare illegalmente in giorni e concluso il 30 novembre 1995 poche settimane 3.000 ebrei. Fu aiutato (due anni dopo la morte di Grueninger): il dalla complicità di alcuni colleghi, ma si presidente del tribunale del distretto di San assunse tutta la responsabilità. Condanna- Gallo ha sentenziato che "Paul Grueninger to, perse il lavoro e la pensione. Fu riabili- ha salvato numerose vite e dunque non ha tato politicamente solo dopo la morte, nel violato alcuna legge" (11). 1993 (9). - Karl de Bavier, svizzero, console a Mila- A questo proposito merita segnalare il di- no, concesse il visto d’ingresso a 1.600 scorso tenuto dal Presidente della Confe- ebrei, prima che lo fermassero (12). - Im- derazione Elvetica, Kaspar Villiger, da- hof, svizzero, console a Venezia, diede lo vanti alle Camere federali, il 7 maggio 19- stesso aiuto ad almeno 500 ebrei (13). 95, in occasione del cinquanesimo anni- Hans Georg Calmeyer, tedesco, si fece versario della fine della guerra (10). Il Pre- assumere nell’amministrazione civile tede- sidente svizzero riconosce che "neppure la sca nell’Olanda occupata e arrivò proprio a Svizzera ha sempre agito come avrebbero capo di un ufficio per gli affari razziali, richiesto i suoi ideali", ammette che la pic- allo scopo di sabotare la persecuzione de- cola Confederazione si salvò con coopera- gli ebrei, che aiutò in molti modi. Sono zioni e concessioni parziali alla Germania documentati 2.899 casi di ebrei da lui sal- (successivamente, fra il 1996 e il 1997, vati, ma probabilmente furono quasi 5.000. sono emerse rivelazioni sulla ricettazione Provò rimorso per non aver fatto di più. compiuta da banche svizzere di denaro e Nella Germania democratica soffrì isola- beni sottratti dai nazisti agli ebrei). mento e disprezzo, mentre vedeva i perse- "Malgrado tutta la comprensione per le cutori di ebrei ritrovare agiatezza e ruoli difficili circostanze di allora, non possia- sociali (14). mo ignorare che anche la Svizzera si è macchiata di colpe". In particolare, c’è un - , tedesco, maresciallo della fatto che si sottrae a qualunque giustifica- Wehrmacht, responsabile dei lavoratori zione: "Si tratta dei molti ebrei che, respin- forzati ebrei, pare che si facesse pagare ti alla frontiera svizzera, andarono incontro dagli ebrei che salvava. Probabilmente a morte certa. La barca era veramente pie- quei soldi gli occorrevano per corrompere, na?". Questa domanda è sviluppata da Vil- come faceva Schindler. Fu riconosciuto liger in un vero esame di coscienza nazio- "giusto" dallo Jad wa-Schem di Gerusa- nale. Poi il presidente, dopo aver ricordato le mme dopo lunga esitazione, ma era stato che "molte svizzere e molti svizzeri contri- fucilato dai nazisti come traditore il 2 apri- buirono a salvare migliaia di profughi e- le 1942 (15). brei, assumendosi il rischio di conseguen- - Maria Helena Francoise Isabel von Mal- ze personali", sembra alludere non solo a tzan, contessa tedesco-svedese, personalità Grueninger, ma ad altri casi analoghi, anticonformista, di famiglia nazista, fu quando dice: "Alcuni di loro furono addi- attiva nella resistenza antinazista a Mona- rittura puniti per questo, ma seguirono va- co. Nascose, nutrì e curò più di 60 ebrei in lori etici che più tardi sono diventati fon- casa propria a Berlino. Vissuta in difficoltà damenti del diritto internazionale e svizze- nella Germania democratica, aveva 85 an- ro d’asilo". Su questi casi Villiger conclu- ni nel 1994 (16). de: "Non possiamo più correggere senten- - Donata e Eberhard Helmrich, coniugi ze che ai nostri giorni sembrano incom- tedeschi, lui ufficiale della Wehrmacht, prensibili: possiamo però offrire alle per- aiutarono gli ebrei fin dalla "notte dei cri- sone interessate il riconoscimento morale stalli" del 9 novembre 1938. In vari modi che è loro dovuto". Abbiamo detto della ne salvarono almeno 100. Anche per loro riabilitazione politica. Successivamente, si il dopoguerra fu amaro, mentre tornavano

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 19 sulla scena tanti vecchi nazisti (17). Wallenberg abbia salvato la vita di circa - Berthold Beitz, tedesco, ha vissuto la sto- 100.000 ebrei. L’ammirazione è più gran- ria più simile a quella di Schindler: anche de se si pensa che, mentre aveva salvato lui dirigeva una fabbrica in Polonia e im- dallo sterminio i condannati con migliaia piegava lavoratori ebrei che proteggeva di passaporti, non pensò a salvare se stesso per semplice umanità. Arrestato nel ’43, e all’arrivo dei russi non aveva predisposta scampò alla condanna a morte per un col- una documentazione che lo proteggesse. po di fortuna. Unico tra questi "eroi silen- Cadde quindi in sospetto di collaborazioni- ziosi", ha fatto carriera dopo la guerra, fino smo, agli occhi dei sovietici, perché aveva a divenire presidente della Fondazione promesso ripetutamente il riconoscimento Krupp, il colosso dell’acciaio (18). svedese al governo ungherese che cercava di sottrarsi alle pressioni naziste, allo sco- - , giovane diplomatico po di averne l’aiuto, che infatti più volte svedese, salvò 100.000 ebrei ungheresi ottenne, nel salvataggio degli ebrei. La sua (19). Questo risulta il numero più alto, per scomparsa all’interno dell’Unione Sovieti- quel che ciò può significare. Anche a lui è ca (ucciso? impazzito? morto naturalmen- stato dedicato un film, presentato nel 1992 te?), senza che sia mai venuto un chiari- a Berlino. Wallenberg scomparve misterio- mento convincente, costituisce un mistero samente in qualche parte dell’Unione So- internazionale, indagato da Vecchioni nel- vietica. Si può giustamente definirlo il pri- la seconda parte del suo libro. mo martire del diritto d’ingerenza umani- taria (20). Operando col più ampio manda- - , console giapponese a to del suo governo e disponibilità di mezzi Kaunas, in Lituania, con azione simile a anche di fonte statunitense, precisamente quella di Perlasca e di Wallenberg, salvò allo scopo di salvare gli ebrei, proprio a almeno 6.000 ebrei (qualcuno calcola an- Budapest dove imperversava addirittura che 10.000) tra la fine di luglio e la fine di Eichmann per sterminarli, Wallenberg a- agosto 1940, rilasciando, contro l’eplicito dempì il compito che con slancio aveva e ripetuto divieto del proprio governo, visti accettato, con una determinazione, un co- di transito ad ebrei polacchi in fuga, dopo raggio fisico, una inventiva inarrestabile, l’occupazione nazista del loro paese (21). un’astuzia inesauribile e romanzesca, Bisogna dire che la Lituania non era sog- un’abilità di manovra fra ungheresi e tede- getta all’impero nazista, ma indipendente, schi, una franchezza assai poco finchè non fu occupata e annessa "diplomatica", una totale assenza di rasse- all’Unione Sovietica proprio in quelle set- gnazione all’eliminazione anche di un solo timane, il 3 agosto. Però il Giappone era ebreo, una libertà e spregiudicatezza nel alleato della Germania ed ogni aiuto agli far prevalere del tutto le ragioni umane ebrei era un atto ostile allo stato nazista. sulle regole politiche e diplomatiche, tutte Perciò l’azione di Sugihara, che seguì la doti tali che riempiono di grande ammira- coscienza contro l’ordine del suo governo, zione. La sua azione principale consistette era un’autentica resistenza alla violenza nel rilasciare migliaia e migliaia di passa- razziale. Scrive la moglie: "Egli diceva che porti svedesi di protezione a qualunque quello che deve primeggiare tra gli uomini ebreo, e nel difenderne accanitamente il è l’amore e l’umanità. Per conformarsi a valore, arrivando a strappare fisicamente questi ideali, egli disobbedì al suo gover- dai treni della deportazione quanti più e- no". E rischiò non poco: "Mio marito ed io brei poteva. La sua determinazione riuscì a sapevamo perfettamente che un’azione far revocare, alla vigilia dell’arrivo come questa rischiava di attirare su di noi dell’armata rossa, l’ordine di distruzione la Gestapo". Espulso dai sovietici, il primo del ghetto dato dal comando tedesco. Si settembre parte con la famiglia per Berlino calcola così che, tra il suo arrivo a Buda- e arriva infine in Romania, come console. pest (9 luglio 1944) e la liberazione della Finita la guerra e rientrato dopo un penoso città ad opera dei russi (12 gennaio 1945), periplo in Giappone, è subito dimesso con

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 20 disonore dal servizio diplomatico, per aver 1996 da Jacques Semelin, reduce da un disobbedito. Vive di vari mestieri. Nel 19- giro di conferenze in Germania: Dietrich 68 è riconosciuto da uno degli ebrei salva- Bonhoeffer, a quella data, non era stato ti, consigliere nell’ambasciata di Israele a ancora riabilitato nel suo Paese. Tokio. Nel 1985 il governo israeliano gli * conferisce la medaglia di "giusto tra le na- Questo modesta raccolta è di natura sua zioni", titolo riconosciuto per la prima vol- incompleta, per fortuna. È bastata la proie- ta ad un giapponese. Ma Sugihara è malato zione televisiva su Raiuno del film Schin- e muore il 31 luglio 1986. Un busto in suo dler’s List, la sera del 5 maggio 1997, vi- onore è eretto nel parco della sua città na- sto da 12 milioni di spettatori, perché sui tale, Yaotsu; una via è dedicata al suo no- giornali comparisse notizia ancora di "altri me nella città lituana di Vilnius; a questo Schindler". punto il governo giapponese, in fretta e in tono minore, riabilita Sugihara, senza una "La Stampa" del 7 maggio dà questa noti- parola di scuse. Non era gradita zia (con piccolissima evidenza): "Due all’ufficialità la memoria di un uomo che Schindler italiani", cioè due preti salesiani, aveva reso onore al suo paese con la disub- don Francesco Antonioli e don Armando bidienza. Alessandrini, sono stati premiati, alla me- moria, dall’ambasciatore d’Israele a Roma - Non includiamo in questo elenco aperto per l’accoglienza che dettero a giovani e- le azioni collettive di difesa degli ebrei brei durante l’occupazione nazista nella perseguitati dai nazisti (22), per limitarci scuola di cui erano responsabili. Nello agli "altri Schindler", come ci siamo pro- stesso giornale, lo stesso giorno, compare posti. Ma, nel quadro dell’assistenza dei una intervista di Guido Davico Bonino a danesi agli ebrei, merita un cenno Georges Nuto Revelli. Lo scrittore annuncia che sta Ferdinand Duckwitz, tedesco, addetto preparando un libro su un prete cuneese, all’ambasciata in Danimarca. Saputo del Raimondo Viale (1907-1984), antifascista, progetto di cattura degli ebrei danesi, Du- condann ato al confino, partigiano, che si ckwitz, dopo aver tentato di impedirla con prese cura di circa 350 ebrei polacchi, interventi in Danimarca, in Germania, in francesi, tedeschi, sconfinati dalla Francia Svezia, avvisò segretamente i dirigenti del- nelle montagne cuneesi, e li protesse uno la Resistenza danese (23). È pur vero che ad uno. Il libro di Revelli è poi uscito altri tedeschi giudicavano un errore dall’editore Einaudi nel 1998 (26). quell’operazione, data la rischiosa tensione tra popolazione danese ed occupanti, e per- Un altro caso emerge col tempo: nel 1998 ciò non è chiaro se la motivazione di Du- esce il libro di Gabriele Nissim, L’uomo ckwitz fosse principalmente umanitaria, in che fermò Hitler, edito da Mondadori (una disobbedienza al suo governo, o addirittura anticipazione su "La Stampa", 7 aprile 19- concordata col plenipotenziario Werner 98, in un articolo di Gustaw Herling; una Best (24). Il contatto con la Resistenza fu intervista all’autore di Carmela Marsibilio comunque un atto illegale, rischioso e co- su "Il Segno", settimanale di Bolzano 21 raggioso, che salvò molti ebrei. novembre 1998). Il libro racconta la vicen- da di , ministro della Giu- - Infine, diversi nomi, anche molto noti, stizia e poi vice-presidente del Parlamento alcuni dei quali pagarono con la vita, come bulgaro, uomo di destra (come Giorgo Per- Dietrich Bonhoeffer, il grande teologo lu- lasca), che condusse un’offensiva politica terano, vengono ricordati dallo storico del- nel Parlamento e nel paese contro il piano la Resistenza tedesca Peter Hoffmann co- segreto del re Boris e del governo di Filov, me organizzatori di una rete clandestina di antisemita, di accondiscendere alle pres- solidarietà con gli ebrei o con altri perse- sioni tedesche per la deportazione dei cin- guitati, che venivano aiutati a fuggire dal quantamila ebrei bulgari, benvoluti nella paese (25). Registro qui con tristezza il società e difesi dalla Chiesa ortodossa. Pe- fatto, testimoniato a Torino il 17 ottobre

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 21 shev perdette la sua carica politica, ma fondi per sostenere la vecchiaia del loro sventò la deportazione. Fu condannato dai salvatore (28). sovietici che occuparono la Bulgaria come Il francescano polacco Massimiliano Kol- politico reazionario (vedi l’analoga sorte di be, ucciso ad Auschwitz il 14 agosto 1941, Raoul Wallenberg) a quindici anni di pri- è molto noto per essersi offerto di morire gione, ridotti ad un anno e mezzo, e morì in luogo di altri selezionati per la morte, povero ma libero. Nissim sottolinea che padri di famiglia. Meno noto è il fatto che Peshev "è stato l’unico personaggio politi- fu arrestato a Niepokalanow per aver dato co di un paese filotedesco che, dopo esser- rifugio a centinaia di ebrei destinati al si fatto abbagliare dal nazismo e avere sot- campo di sterminio (29). toscritto le leggi razziali, ha capito l’insensatezza di quel regime e ha compiu- Giovanni Palatucci, poliziotto ricco di sen- to uno di quei miracoli che hanno cambia- sibilità umana, responsabile dell’ufficio to la storia" (27). stranieri della questura di Fiume, tra il 19- 37 e il 1944 salvò da tremila a cinquemila L’azione personale di Peshev è innegabile, ebrei, falsificandone i documenti. Scoperto ma si inserisce in una molto significativa da Herbert Kappler e deportato a Dachau, azione di massa della popolazione bulgara matricola 117826, vi morì nel 1945 a tren- in difesa degli ebrei, come risulta dalle tasei anni. Il libro che narra la sua storia ci pagine dedicate da Jacques Semelin al ca- dà anche i nomi di alcuni suoi collaborato- so bulgaro nella sua opera specifica ri: Americo Cucciniello, Alberino Palu m- Senz’armi di fronte a Hitler (pp. 172-175), bo, Feliciano Ricicardelli, ma tace sui tanti già citata (si veda qui la nota 22). funzionari di polizia che, nella repubblica È significativo che si continui a scoprire di Salò, collaborarono coi tedeschi (30). persone che, a loro rischio, aiutarono gli Un altro libro di Gabriele Nissim, racconta ebrei contro i piani nazisti di sterminio. la storia di Moshe Bejski, lui stesso ebreo "La Stamp a" del primo luglio 1999 dà salvato da Schindler, che è stato dal 1970 qualche notizia su Bill Barazetti, cittadino al 1985 presidente della Commissione dei svizzero, che aveva studiato ad Amburgo Giusti dello Jad wa-Schem, ed ha abolito all’inizio del periodo nazista. Avendo ca- la graduatoria morale che prima veniva pito le intenzioni di Hitler, si dedicò ad stabilita tra i Giusti, salvatori di ebrei, ri- aiutare gli ebrei a fuggire dalla Germania, cordati a Gerusalemme. Fu lui a fornire al mentre lavorava come spia per conto della regista Spielberg i documenti su Schindler Cecoslovacchia minacciata. Catturato, e a perorarne l’inclusione tra i Giusti, no- quasi ucciso a percosse, riuscì avventuro- nostante qualche sregolatezza personale samente a fuggire in Polonia, quindi in (31). Un quotidiano, nel darne notizia, ri- Cecoslovacchia. Qui, nel 1938, organizzò corda altri nomi di salvatori di ebrei, rin- un treno per l’Inghilterra di 663 bambini e tracciati e registrati da Bejski, qui non an- giovanetti ebrei, protetti da documenti per- cora menzionati: Aristide Sousa Mendes, fettamente falsificati, procurati da Barazet- console portoghese a Bordeaux nel ’40, ti. I bambini si salvarono tutti. Barazetti cacciato senza pensione per avere stamp a- non parlò mai a nessuno, neppure ai suoi to migliaia di visti; Armin Wegner, intel- quattro figli, di quella sua impresa. Solo lettuale tedesco, che nel ’33 scrisse a Hit- nel 1992 una studiosa, quasi per caso, sco- ler rimproverandogli la persecuzione degli prì la parte da lui avuta in quel salvataggio. ebrei, quindi imprigionato, frustato per Nel 1999 Barazetti aveva 85 anni, viveva cinque mesi, abbandonato da tutti; una malato e povero a Horn -Church, prostituta polacca, che andava coi nazisti, nell’Essex, Inghilterra. Si è fatto vivo per ma nascondeva in casa alcuni ebrei (32). chiedere aiuto ad uno dei bambini allora salvati, Hugo Marom, ex-pilota da caccia, Il film Il pianista, di Roman Polanski, in il quale si è messo alla ricerca degli altri programmazione nel 2002 e 2003, raccon- bambini di allora, dai quali raccogliere ta una storia vera: nella Varsavia occupata

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 22 e violentata, sul finire della guerra, un ca- città. Qualsiasi polacco ha il diritto di spu- pitano dell’esercito tedesco scopre Wla- tarci addosso. (...) Ogni giorno che passa dyslaw Szpilman (protagonista del film), mi sento peggio". Si pone la stessa doman- famoso musicista ebreo di radio Varsavia, da che si ponevano gli ebrei nei lager: sfuggito alla deportazione e nascosto in "Perché Dio non interviene?" e risponde una soffitta. Il capitano gli chiede di suo- che l’umanità è abbandonata al male per- nare, è commosso dalla sua musica, lo aiu- ché ha abbracciato il male. "Quando i nazi- ta a sopravvivere fino all’arrivo dei russi. sti sono saliti al potere non abbiamo fatto Il capitano tedesco si chiama Wilm Hosen- nulla per fermarli. Abbiamo tradito i nostri feld, e morirà nel 1952 in un campo di pri- ideali (...) e ora noi tutti dobbiamo accet- gionia sovietico. Il libro, scritto nel 1946 tarne le conseguenze". Registra le disfatte dallo stesso Szpilman (33), nell’edizione militari e la demoralizzazione. Ma la popo- italiana contiene diciotto pagine di estratti lazione tedesca, che egli crede in maggio- dal diario del capitano Hosenfeld (pp. 209- ranza ormai contraria al regime, è impossi- 226), tra il gennaio 1942 e l’agosto 1944, bilitata a ribellarsi, e l’esercito "è disposto in cui egli registra senza mezzi termini le a lasciarsi condurre alla morte". "Abbiamo violenze naziste su oppositori politici n-i usato metodi mostruosi (...) tutto è andato terni e su popolazioni occupate, parla con perduto". precisione, già nell’aprile ’42, di ciò che La personalità di Hosenfeld, il suo animo e avviene ad Auschwitz, non crede alla vit- la sua azione risultano illustrati nel libro toria tedesca perché "l’ingiustizia alle lun- meglio che nella breve parte finale del ghe non può prevalere" e perché "ora noi film. Il capitano insegna a Szpilman come abbiamo sulla coscienza sanguinosi crimi- meglio nascondersi, gli dice che si vergo- ni a causa delle orribili ingiustizie com- gna di essere tedesco. Szpilman lo defini- messe nell’assassinare i cittadini ebrei". sce "l’unico essere umano con indosso Sente riferire questi fatti, a cui non parteci- l’uniforme tedesca che io abbia mai cono- pa direttamente, ma stenta a credervi. Se sciuto". Nell’appendice al libro (pp. 227- questo è vero, considera un disonore essere 239), scritta di recente da Wolf Biermann, un ufficiale tedesco. Chiama pazzi, cana- si apprende che Hosenfeld, che aveva già glie, bestie, i tedeschi che fanno queste fatto la prima guerra mondiale, era nella cose. "Come siamo codardi a pensare in- vita civile un insegnante elementare gene- nanzitutto a noi stessi e a permettere che roso, gentile, tenero coi suoi alunni, affet- ciò accada. Dovremmo essere puniti per tuoso e materno con i bambini in difficol- questo. (...) Noi permettiamo che vengano tà. In Polonia aveva già salvato un ragazzi- commessi simili crimini, rendendocene no dalla fucilazione, rischiando la propria complici". Attribuisce queste crudeltà vita; poi un giovane ebreo, Leon Warm, all’allontanamento da Dio. Apprende e fuggito dal treno dei deportati, assumendo- descrive con orrore i particolari delle de- lo sotto falso nome al proprio servizio. A- portazioni a Treblinka. È a conoscenza di veva anche comperato scarpe e cibo per i parecchi ebrei nascosti in Varsavia. "Ho bambini polacchi. All’inizio capito con assoluta certezza che avremmo dell’occupazione tedesca, Hosenfeld, pre- perso la guerra perché ormai non aveva più gato dalla moglie di Stanislaw Cieciora, senso" e ritiene che sia ormai "una guerra soldato polacco fatto prigioniero, lo aveva totalmente condannata dall’intera nazio- fatto liberare ed era diventato amico di ne". Riferisce tra virgolette la testimonian- questa famiglia, che frequentò, andando za (l’ha avuta personalmente?) di un ebreo anche a messa insieme a loro. Salvò anche sulle violenze subite. È "un’onta che non un prete loro parente, impegnato nella resi- potrà mai essere cancellata, è una maledi- stenza polacca, e così un loro conoscente, zione dalla quale non ci libereremo mai. il signor Koschel. Hosenfeld, dalla prigio- Non meritiamo alcuna pietà. Siamo tutti nia russa, dopo la guerra, scrisse alla mo- colpevoli. Provo vergogna ad andare in glie un elenco di ebrei e di polacchi da lui

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 23 salvati, in cui il quarto nome era quello di gridò che avrebbero dovuto cremarlo insie- Szpilman. Warm, andato in visita dalla me agli ebrei. Nel 1963 prese a pugni un moglie di Hosenfeld, ebbe questo elenco e, operaio che lo aveva chiamato tramite Szpilman, lo fece trasmettere dalla ’baciaebreì". Per questo fatto Schindler fu radio polacca. condannato da un giudice locale a pagare i A Biermann, autore di questa appendice, danni. "Mi ucciderei - egli scrisse ad un Szpilman racconta di avere tentato, nel amico americano - se non sapessi di dar 1950, di aiutare Hosenfeld, quando seppe loro una soddisfazione" (34). L’insulto che si trovava prigioniero dei sovietici. Si "baciaebrei" toccò anche, a Vienna, a Rai- umiliò ad elemosinare l’intervento di Ja- mund Titsch, austriaco cattolico che, nello kob Berman, potente e odiato capo della stesso lager in cui operò Schindler, aveva polizia comunista polacca, al quale raccon- anche lui protetto gli ebrei e raccolto docu- tò come il capitano tedesco aveva salvato mentazione fotografica sui maltrattamenti la vita di moltissime persone. Berman ef- per futura memoria (35). fettivamente si attivò, ma gli dovette ri- * spondere che i sovietici non volevano libe- 5. Berlino "judenfrei" rarlo perché il suo reparto aveva avuto a Lo scrittore e regista Marek Halter ha gira- che fare con lo spionaggio. to un documentario di quattro ore, dal tito- Nella prima edizione polacca del libro lo Tzadek (giustizia e carità, in ebraico), (peraltro subito tolto dalla circolazione), sui "Giusti", i salvatori di ebrei. Ne ha rin- nel 1946, Szpilman si vide costretto a far tracciati e intervistati 36 nel mondo. Que- passare il capitano Hosenfeld per austria- sti coraggiosi solitari vanno distinti da chi co, invece che tedesco, perché in quel mo- operò in organizzazioni, come i congiurati mento in Polonia non era possibile rappre- contro Hitler e il gruppo della Rosa Bianca sentare un ufficiale tedesco come buono e (36). generoso. I "Giusti fra i popoli" onorati a Jad wa - Nel 1995 il nome di non Schem sono 18.240. Di questi, i "Giusti fra compariva ancora nel Viale dei Giusti, a i tedeschi" sono 358 (37). Questi, più quel- Gerusalemme. Wolf Biermann si augurava li ancora ignoti, sono gli "altri Schindler" che a piantarlo fosse Wladyslaw Szpilman. tedeschi. Quanti potranno essere stati in Il quale è morto novantenne nel 2001. Non tutto? Al Centro per le ricerche sappiamo al momento se l’albero per Ho- sull’antisemitismo dell’Università tecnica senfeld sia stato piantato. Sulle donne te- di Berlino si calcola che quando, il 19 desche della Rosenstrasse, abbiamo parlato maggio 1943, il governo nazista dichiarò al momento dell’uscita del film omonimo Berlino "judenfrei", cioè "liberata dagli di Margarethe von Trotta, dei suoi meriti e ebrei", vivessero nella città almeno 1.400 dei suoi limiti. ebrei clandestini, i cosiddetti "U- * Boote" (sommergibili), nascosti ed aiutati 4. I "baciaebrei" tedeschi noti ed ignoti da tedeschi non ebrei. Poichè l’esistenza di un clandestino era conosciuta in media da Ripetiamo che questa "lista" di altri Schin- 4-5 persone, si conclude che, nella sola dler è aperta e incompleta. È triste dover Berlino, almeno 6-7.000 tedeschi sfidava- annotare che Calmeyer, la contessa Maria no la morte per proteggere gli ebrei. In Helena, i coniugi Helmrich, dopo la fine tutta la Germania i "sommergibili" dove- della guerra e del nazismo, soffrirono in vano essere circa 4.000. Perciò alcune de- patria non solo delusione, ma anche di- cine di migliaia di tedeschi proteggevano sprezzo. Così toccò, del resto, anche a gli ebrei a loro rischio. Schindler: quando la sua storia fu resa nota dalla stampa, "gli fischiarono dietro per le Calcolando anche i casi in cui l’aiuto fallì, strade di Francoforte, gli gettarono delle il Centro berlinese stima che siano stati fra pietre, un gruppo di operai lo schernì e gli 50 e 80.000 i tedeschi impegnatisi ad aiu-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 24 tare gli ebrei. Il numero è considerevole, te dal grande teologo tedesco nel 1945 e confrontato con l’immagine prevalente di 1958). una Germania tutta passiva di fronte alla 2. Joachim Fest, Obiettivo Hitler, Garzan- crudeltà nazista, quando non complice. Di ti, Milano 1996. Peter Hoffmann, Tedeschi tutte queste "storie di ordinario eroismo" contro il nazismo. La Resistenza in Ge r- non più di qualche centinaio sono note. mania, (1988), Introduzione di Paolo Po m- Pochissimi dei loro protagonisti hanno a- beni, Il Mulino, Bologna 1994. 3. Scopro vuto un riconoscimento in Germania. In personalmente con vivo interesse che que- occasione dell’uscita di Schindler’s List, i sto detto si trova tanto nella tradizione e- giornali tedeschi hanno raccontato alcune braica (Mishnah Sanedrin 4, 5) quanto u- di queste storie. Altre sono raccolte nel gualmente nel Corano 5, 32, dove viene libro Sie waren stille Helden (Furono eroi fatto risalire proprio alla sapienza religiosa silenziosi), uscito alla fine del 1993 (38). ebraica. Qui abbiamo nominato alcune decine di "altri Schindler", di cui una decina tede- 4. Thomas Keneally, La lista di Schindler, schi. Frassinelli, Milano 1985 (originale del 19- 82). Dunque, 50-80.000 tedeschi aiutarono co- raggiosamente gli ebrei. Sui circa 70 mi- 5. Sulla diserzione di soldati dall’esercito lioni di tedeschi - tale era la popolazione nazista, vedi notizie e dati nelle pagine nel 1940 - essi rappresentano l’1 per mille 243-254 del mio contributo La nonviolen- (senza contare la diminuzione della popo- za cammina con l’uomo: altre testimonian- lazione per i molti morti in guerra, che ac- ze da scoprire, in AA. VV., Maestri e sco- cresce la percentuale). Avviciniamo a que- lari di nonviolenza, a cura di Claudio To- sti il numero degli oppositori interni al na- gnoli, Milano, Franco Angeli, 2000, pp. zismo: da uno (secondo Salvadori) a tre 235-256. milioni (secondo Vaccarino) si contano i 6. Simone Weil, La Grecia e le intuizioni tedeschi imprigionati nei lager per ragioni precristiane, Rusconi, Milano, pp. 152- politiche, non razziali. Furono tanti? Po- 154, riportato in G. Gaeta, Simone Weil, chi? Vorremmo evitare la questione quan- Edizioni Cultura della Pace, Fiesole 1992, titativa, sebbene non priva di significato e pp. 129-130; v. anche ivi p. 138. interesse, per concludere con l’indicazione sostanziale che qui ci inporta: anche nella 7. Quello di Perlasca è il caso più noto in Germania dominata dallo hitlerismo era Italia. Cfr. Enrico Deaglio, La banalità del possibile resistere, sabotare, disobbedire bene. Storia di Giorgio Perlasca, Feltrinel- agli ordini, proteggere i minacciati. Chi lo li, Milano 2002. La Rai trasmise il 30 apri- fece salvò vite umane, e il significato del le 1990 un documentario-intervista seguito mondo. Era possibile. Dunque è possibile, da quattro milioni di spettatori, Omaggio a anche in situazioni difficilissime quanto Giorgio Perlasca. Nel periodo del film su altre mai, comportarsi da umani, salvare Schindler, i quotidiani tornarono a parlar- l’umanità, la qualità umana di chi cade e di ne, per esempio "La Stampa", 11 marzo chi sopravvive. 1994, p. 23, e "la Repubblica", 10 marzo * 1994. Note 8. Cfr. "Avvenire", 8 aprile 1994, e "Il Ri- 1. Indico i due libri più accessibili: Paolo sveglio Popolare", settimanale di Ivrea, 11 Ghezzi, La Rosa Bianca, Edizioni Paoline aprile 1994, p. 3 sull’azione di Martinoli 1993 (é la storia dettagliata di tutta la vi- per gli ebrei. Sulla sua vita, all’indomani cenda). Romano Guardini, La Rosa Bian- della morte: "La Stampa", 27 dicembre ca, a cura di M. Nicoletti, appendice di P. 1996, p. 23, e "Il Risveglio Popolare", 9 Ghezzi, Morcelliana, Brescia 1994 (si trat- gennaio 1997 e 27 giugno 1997. Dieci ta di due conferenze commemorative tenu- giorni prima di morire, Martinoli presentò egli stesso al pubblico, nell’Università di

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 25 Torino, il suo libro sul Novecento Un se- se). colo da non dimenticare, Mondadori, Mi- 22. Tra queste azioni collettive, con intere lano 1996. popolazioni per protagoniste, sono da ri- 9. Biografia di Stefan Keller, Grueningers cordare in primo luogo quelle che in Dani- Fall, ora in francese col titolo Delit marca e in Bulgaria salvarono la gran parte d’humanitè. Cfr. "Corriere della Sera", 16 degli ebrei. Cfr. Jacques Semelin, febbraio 1994, p. 27; "La Stampa", 11 Senz’armi di fronte a Hitler, Sonda, Torino ma rzo 1994, p. 23; "la Repubblica", 10 1993, pp. 160, in particolare per la Dani- marzo 1994. marca pp. 183-186, per la Bulgaria pp. 17- 10. Kaspar Villiger, A 50 anni dalla fine 2-175. Sulla Bulgaria v. anche: Olivier della guerra, in "Dialoghi di riflessione Maurel, Comment furent sauves les Juifs cristiana", Locarno, giugno-luglio 1995. bulgares, in "Non-violence actualitè", di- cembre 1995. Ricordiamo anche la prote- 11. Cfr. "l’Unità", 28 novembre 1995, e zione degli ebrei attuata con metodo e co- "la Repubblica", 1 dicembre 1995. raggio dalla popolazione del villaggio di 12. Cfr. "Corriere della Sera", citato. Chambon sur Lignon (narrata in un capito- 13. Cfr. "Corriere della Sera", citato. lo inedito Un villaggio nella Resistenza, di Sergio Albesano), e il rifugio dato a cento 14. Cfr. "Avvenimenti", 25 maggio 1994, ragazzi ebrei, di vari paesi europei, la mag- pp. 22-23. gior parte sotto i 14 anni, dato da tutti gli 15. Cfr. "Avvenimenti", citato, p.23. abitanti di Nonantola (Modena), nelle loro 16. Cfr. "Avvenimenti", citato, p. 23, e case, fino a quando riuscirono a portarli "l’Unità", 21 aprile 1994, p. 13. tutti in salvo in Svizzera (cfr. Simonetta 17. Cfr. "l’Unità", citato. Pagnotti, I ragazzi dell’Orsa Maggiore. Una rievocazione inedita di Resistenza 18. Cfr. "l’Unità", citato. civile 1942-1943, Edizioni Paoline, 1995. 19. Cfr. "La Stampa", 11 marzo 1994, p. Su una iniziativa attuale di solidarietà tra i 23, e "la Repubblica", 10 marzo 1994. Si popoli a Nonantola ispirata a quell’azione, veda soprattutto Domenico Vecchioni, Ra- vedi il mensile "Confronti", settembre 19- oul Wallenberg, l’uomo che salvò 100.000 96, pp. 24-25). ebrei, Prefazione di Giovanni Spadolini, 23. Cfr. Semelin, op. cit., p. 184; Jorgen H. Eura Press Edizioni, Milano 1994. Barfod, Danmark 1940-1945, Frihedsmu- 20. D. Vecchioni, op. cit., p. 126. seets Venner, Kobenhavn 1984, p. 21. 21. Ho trovato le prime informazioni su 24. Così secondo Patrice Coulon, in Les Sugihara in "Internazionale", 5 novembre lecons de l’histoire, Resistances civiles et 1994 (articolo di Uwe Schmitt su defense populaire non-violente, "Les dos- "Frankfurter Allgemeine", che annuncia un siers de Non-violence politique", n. 2, libro del sociologo americano Hillel Levi- 1983, p. 34. Seconda edizione nel 1989. ne, Sulle tracce di Sugihara: la banalità del 25. Cfr. Peter Hoffmann, Tedeschi contro bene), poi altre più precise negli articoli di il nazismo, cit., pp. 77-78, 82-83 (dove Jean-Francois Riviere, Chiune Sugihara, parla di circa 3.000 casi di tale resistenza), un "juste", in "Non-violence actualitè", 90, 150. "La persecuzione e l’uccisione ottobre 1995, e di Giovanna De Stefani, La degli ebrei fu per molti cospiratori il moti- "lista" di Sugihara, in "Avvenire", 26 lu- vo principale che li spinse a entrare glio 1995. Questi due articoli nell’opposizione clandestina" (p. 174). (specialmente l’ultimo) attingono al libro della moglie di Sugihara, Yukiko Kikuike, 26. Nuto Revelli, Il prete giusto, Einaudi, tradotto in francese, Visas pour 6.000 vies Torino 1998. L’attività per gli ebrei di don (Visti per 6.000 vite), Ed. Picquier, Arles Viale, che nel 1980 fu invitato ed accolto a 1995 (in preparazione la traduzione ingle- Gerusalemme come uno dei "giusti d’Israele", è narrata alle pp. 47-55, 65, 70,

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 26 98-104, 107. 27. Gabriele Nissim, L’uomo 36. Cfr. "La Stampa" e "la Repubblica", che fermò Hitler, Mondadori, Milano 199- citati. 8. 37. Traggo questi dati da "La Repubblica", 28. Bill, il ladro di piccoli ebrei, di Dennis 19 dicembre 2002, p. 15. Eisenberg, in "La Stampa", 1 luglio 1999. 38. Traggo la maggior parte di questi dati 29. Cfr. l’articolo di Luigi F. Ruffato in dall’articolo di Paolo Soldini, in "l’Unità", "Avvenire", 14 agosto 1999, p. 17. 21 aprile 1994, p. 13. Giorgio Vaccarino, 30. AA. VV. Giovanni Palatucci, il poli- Storia della Resistenza in Europa 1938- ziotto che salvò migliaia di ebrei, Edizioni 1945, Feltrinelli, Milano 1981, denuncia a Polizia di Stato, 2002. p. 87 il fatto che la popolazione cattolica tedesca, salvo pochi casi, fu indifferente al 31. Gabriele Nissim, Il tribunale del bene. destino degli ebrei e informa che i soccor- La storia di Moshe Bejski, l’uomo che ritori di molti ebrei a Berlino furono, per creò il Giardino dei Giusti, Mondadori, lo più, di estrazione operaia (fonte: Gun- Milano 2003. ther Lewy, I nazisti e la Chiesa, Il Saggia- tore, Milano 1965, p. 419) e spesso di nes- 32. Cfr. "La Repubblica", 19 dicembre 20- suna chiesa. 02, p. 15. 33. Film tratto dal libro di Wladislaw Szpilman, Il pianista, Baldini & Castoldi, Milano 1999. 34. Th. Keneally, op. cit., p. 380. 35. Ivi, p. 215-217. Nel capitolo citato "Quelli dell’ultima ora" abbiamo visto che i disertori, in genere, furono trattati allo stesso modo nella Germania del dopoguer- Nella sezione “Storia” ed in quella ra. “Conoscere l’ebraismo” all’indirizzo: http://www.ildialogo.org/storia e Sul nostro sito i testi completi delle http://www.ildialog o.org/ebraismo “Lettere da Laudicea”, Un ampia documentazione sulla Shoah dell’Associazione Dipingi La pace di Pa- lermo, all’indirizzo http://www.ildialogo.org/pacedalbasso All’indirizzo http://www.ildialogo.org/

Nella sezione “Il Vangelo della Domeni- noguerra ca” curata da Carmine Leo, i testi biblici Notizie e commenti di chi non vuole alcu- ed i lezionari usati dalla varie chiese e i na guerra e si impegna per la pace. testi dei padri della chiesa. Vai all’indirizzo: http://www.ildialogo.org/esegesi Sul nostro sito i documenti della Iniziativa internazionale per un Nella Sezione “Satira” tutte le vignette nuovo concilio della Chiesa di Angelo Melocchi all’indirizzo web Cattolica all’indirizzo http://www.ildialogo.org/satira http://www.ildialogo.org/proconcilio il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 27 Conoscere l’Islam Basta col pregiudizio razzista dell’Islam violento contro le donne. di Amina Salina Riemerge come un fiume carsico ogni tan- sclusa a priori. Esiste viceversa to sulla stampa la questione dei figli conte- nell’interpretazione accreditata da certi si tra genitori musulmani arabi o tra coppie Stati in passato e soprattutto da parte dell’ miste (etnicamente e religiosamente) e del- Islam della decadenza fortemente maschi- la violenza coniugale. Analizzando il com- lista una restrizione sistematica dei diritti portamento di buona parte della stampa o delle donne attuata da certi imam conser- delle televisione - con qualche lodevole vatori. È il caso precisamente della clausu- eccezione- emerge la tendenza a costruire ra delle donne che non ha a che fare stret- e mantenere lo stereotipo antiarabo e isla- tamente con la religione islamica ma é un mofobo. costume del passato determinato da norme Il lettore ignaro riceve la seguente infor- sociali... La stessa concezione dell’onore mazione: "Esiste la violenza di genere che della famiglia che dipende dalla purezza riguarda soprattutto le donne arabe e mu- delle donne trasferisce ai maschi una re- sulmane". sponsabilità che in effetti é delle donne stesse. Le donne da soggetto diventano È vero esiste la violenza di genere ma é un oggetto di tutela. È vero che la salvaguar- fenomeno universale purtroppo dia dell’onore della famiglia é in mano alle a) Non é vero che riguarda le donne arabe donne ma questo é un motivo in più per e musulmane perché ad esempio le donne dar loro una buona educazione religiosa spagnole sono tra le più colpite eppure so- per far fronte alle gravose responsabilità no in massima parte cattoliche. Esiste nel della vita. Oggi le figlie degli imam e dei Mediterraneo un problema di cultura ma- notabili della comunità in Occidente stu- schiocentrica della quale parlava trent’anni diano lontano da casa mantenendo intatto fa anche Hassan al Tourabi in termini for- l’onore della famiglia e dando lustro a temente negativi e che non ha nulla a che quest’ultima con i loro risultati scolastici e fare con la fede islamica, anzi. le loro qualità spirituali. Esse sono soggetti b) Di più! Recentemente le donne musul- a parte intera con tutti i diritti e doveri del mane spagnole riunite a Barcellona nel loro status. Si realizzano dal punto di vista loro primo Congresso Nazionale hanno religioso e da quello personale come le rigettato in massa qualsiasi legame tra le donne che le precedettero nella fede. Kha- fede islamica e la violenza contro quals i- digia, Aicha, Sayyeda, Nafisa e così via. voglia essere vivente ( con l’eccezione del- Purtroppo esiste alla base di questi proble- la legittima difesa) d’accordo col celebre mi ignoranza ed uno scarso livello di fede. hadith che dice che l’uomo migliore tra noi Nei casi esaminati dalla stampa e dalla é quello che tratta meglio sua moglie. Tutti televisione si tratta in massima parte di gli articoli ed i libri di Fatima Mernissi donne arabe di estrazione bassa, sposate sottolineano il fatto che la violenza sulle con persone ignoranti o addirittura con donne e sui bambini é un fatto culturale e delinquenti comuni musulmani di nome e non religioso-. Inoltre la violenza di genere non di fatto. L’Islam non c’entra niente e in massima parte non riguarda le donne nemmeno la Sharìa. Queste donne arrivano musulmane praticanti in quanto nelle fami- in Italia per seguire il marito e vengono glie dove l’Islam si pratica per scelta e non maltrattate non perché musulmane ma no- solamente per tradizione la violenza é e- nostante siano musulmane. Quando questi

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 28 uomini sposano italiane e quando queste parte del capofamiglia sono le donne che donne diventano musulmane non di rado da sole si caricano di mantenere il marito esse sono sottomese alla tradizione del ma- disoccupato e tre o quattro figli in condi- rito e non alla Sharìa. zioni economiche che vi lascio immagina- La maggior parte dei mariti che usano la re. Non solo spesso l’uomo non fa nulla in violenza fisica o psicologica sono persone casa perché " sono cose da donne"o perché che o non sono praticanti o si servono del- non ne é capace e i bambini sono presso- la pratica religiosa maniera manipolatoria ché abbandonati a loro stessi. Così la fami- per sottomettere la sposa negandole qual- glia scoppia per colpa del padre-padrone. siasi diritto ed autonomia. Essi vanno con- Ma sono le donne le prime a far appello tro la Sharìa. È vero che esiste un autorita- alla loro fede per chiedere giustizia e pro- rismo di tipo tradizionale nei paesi arabi e tezione. mediterranei ma questo riguarda anche Esse non rivendicano affatto il modo di l’Italia non solo i paesi arabi. fino a qual- vita europeo né smettono la loro pratica che decennio fa le ragazze italiane aveva- islamica separandosi dal merito. Almeno il no notevoli difficoltà di movimento perché 30 per cento di loro sono donne di profon- i genitori avevano paura che perdessero la da fede- arabe o italiane- che si separano loro purezza. Contraddittoriamente essi dal marito o si ribellano per conservare la non si preoccupavano affatto come invece loro fede e trasmetterla convenientemente facciamo noi con le nostre figlie a dar loro ai figli. Un altro trenta per cento sono don- una buona educazione religiosa lasciando- ne che praticano l’Islam tradizionale anche le poi libere nel bene. Controllavano i loro se non molto assiduamente e che comu n- movimenti e basta. Quando é arrivato il 68 que non vogliono assimilarsi. Solo una queste ragazze hanno fatto qualunque cosa esigua minoranza sarà il due o tre per cen- perché é stata negata loro una buona edu- to abbandona la pratica religiosa nel suo cazione religiosa e non sono state respon- insieme. Quando si tratta di donne non sabilizzate a mantenere la loro dignità. Le musulmane é certo che é l’atteggiamento donne musulmane che vivono in Italia non del marito il maggiore ostacolo alla con- rinnegano affatto - che siano maltrattate o versione. Ricordo una sorella che mi ha no- la loro fede né vogliono acriticamente raccontato di essere stata reclusa in casa e abbracciare il modo di vita consumistico letteralmente torturata con sigarette accese occidentale. La stampa dipinge un imma- dal suo convivente quando era ancora cri- gine di donna araba"emancipata" che rin- stiana, un egiziano che beveva e per il re- graziando Allah non si sovrappone affatto sto nemmeno pregava. Però la rinchiudeva alla donna-oggetto della pubblicità. Va in casa in nome di Allah. Poi lo ha lasciato bene che molte sorelle non portano il velo e pieno piano ha trovato la fede e si é mes- (anzi va male ma cosi é )ma ciò non signi- sa il hijab. Adesso é sposata con un musul- fica ancora assimilazione. Esse credono in mano italiano e vivono in Egitto con due Allah e Lo temono e non si accostano a ciò bambini avuti a 40 anni dopo dieci! anni di che Lui non vuole.. niente alcool né gioco sterilità. Un altra donna, marocchina é riu- d’azzardo, né carne di porco, né promi- scita ad ottenere l’affidamento dei figli dal scuità sessuale. educazione tutto sommato Tribunale marocchino e da quello italiano tradizionale, castità per i giovani, digiuno ed é riuscita a portarli in ITALIA. dove e Corano. Quelle che si separano da mariti vive per lavorare e dar loro un avvenire. indegni non sono femministe né atee sono L’Ambasciata del suo paese é stata la pri- musulmane.. E proprio per questo lo fan- ma ad aiutarla in quanto il marito é uno no. Quale credibilità ha un padre indegno spacciatore di droga che le aveva sottratto i uno che picchia la sposa, che vive di espe- figli per vendetta in quanto lei si era ribel- dienti che fa mancare il pane in casa? ? lata alla vita che le faceva fare. Un altro Non di rado di fronte all’obbligo assoluto caso ancora ricordo é quella di una sorella per l’uomo di mantenimento della prole da praticante che si era separata dal marito,

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 29 non praticante perché viveva di espedienti Noi come comunità dobbiamo sempre te- illegali e la maltrattava, che é riuscita a ner presente che é prioritaria la difesa dei conseguire il diploma di assistente asilo deboli tra noi e che non possiamo permet- nido e ad ottenere un posto di lavoro ade- tere che persone senza scrupoli diano una guato. (col velo ) Come vedete non é vero immagine falsa dei musulmani e che essere musulmana e portare il velo dell’Islam. Non é vero che l’Islam autoriz- significa essere sottomessa alla violenza o za la violenza contro le donne o contro i doverla giustificare con la religione. Anzi minori e chi la compie deve prendersi le la donna musulmana deve combattere la sue responsabilità davanti ad Allah senza violenza di genere e quella sui bambini. invocarLo in sua difesa. In nome di Allah Infatti non regge lo stereotipo negativo che non si maltratta nessuno non si compiono viene fatto ai danni delle donne musulma- gesti illegali non si lasciano moglie e figli ne. o emancipate e libere cioè non religio- senza pane pretendendo poi obbedienza se e quindi non schiave della violenza o assoluta, reclusione perpetua e bocca chiu- religiose e quindi schiave della violenza. sa.. Si deve pretendere dal marito e dalla Le donne maltrattate possono essere o me- moglie un comportamento coerente con il no praticanti ma state tranquilli che gli uo- termine musulmano/a. Altrimenti non si mini violenti e prevaricatori sono i peggio- faccia riferimento alla propria o altrui reli- ri della nostra comunità. Dovere del mu- gione. Nessuno denuncia un marito italia- sulmano dovrebbe essere guidare al bene e no violento titolando "cattolico picchia la non si può guidare al bene utilizzando la moglie" o titola " buddista porta i figli al costrizione le botte o le violenze psicologi- suo Paese" non vedo perché far riferimento che per ottenere vantaggi terreni. Questi alla religione quando si agisce contro di mezzi producono a loro volta abusi e vio- essa.. lenze. La stessa cosa riguarda i figli che Quando un imam spagnolo teorizzò timi- dovrebbero essere affidati semplicemente damente la possibilità remota di poter pic- al genitore che ha più capacità di educarli chiare la propria moglie fu denunciato dal- religiosamente ed ha più pazienza e tempo. la sua stessa comunità, processato ed affi- Cioè alla madre, almeno fino a sette anni dato ai servizi sociali. La sua lettera di dovrebbero vivere sempre con lei... I figli pentimento é di pubblico dominio su webi- non sono una proprietà ma sono un dono slam di Dicembre (www.webislam.com/ ed una grande responsabilità.. In caso di hemeroteca ) e a causa degli errori del po- separazione tra i genitori quando entrambi vero Mustafa Kemal e di una stampa rea- sono brave persone dovrebbero occuparsi zionaria la comunità islamica spagnola é entrambi dei figli compatibilmente con il quotidianamente presa di petto da atti di tempo a disposizione anche se si sono ri- islamofobia come un insultante articolo su sposati poiché il dovere dei genitori nei El Mundo del quale relaziona oggi Yara- loro confronti non finisce certo a causa di tullah Monturiol di Barcellona. Roba da una separazione. La Sharìa non autorizza codice penale, praticamente il giornalista é l’ingiustizia e la durezza di cuore e imputabile di vilipendio della religione e nell’Islam giustizia e misericordia dovreb- istigazione all’odio religioso e razziale bero sempre prevalere. I padri dovrebbero ( vedetevi www.webislam.com/homepage tenere presenti i diritti della sposa e dei del 10 gennaio 2005). E questo nonostante figli e così ogni membro della famiglia la comu nità si sia difesa benissimo. Qui in dovrebbe essere misericordioso con gli Italia siamo ancora ai primi passi e la stra- altri anche quando la famiglia non esiste da é lunga. più e i coniugi si rifanno una vita con un Chiunque sia testimone dell’adab altra persona. Ci sono casi in cui senza dell’Islam nei confronti delle donne testi- colpa da parte di alcuno é impossibile vi- moni le sue impressioni su questo sito.... vere insieme però la vita non deve essere altro che violenza e reclusione. un inferno per i figli.

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 30 Cristianesimo ed omosessualità Omocaust : il suicidio di Alfredo Ormando di Piero Montana Sette anni fa il suicidio dello scrittore nisseno che fu un dram- matico grido d’accusa

Quando il 13 gennaio del 1998, a 39 anni, l’altra indirizzata al fratello Angelo, e fatte lo scrittore nisseno Alfredo Ormando si dà pure recapitare per conoscenza all’ agenzia fuoco a Roma in piazza San Pietro, è già Ansa di Roma. Da esse emerge che, un uomo morto : da qualche tempo, infatti, all’origine di questo "suicidio", c’è stata la si considerava un fallito, come scrittore e disperazione per l’incomprensione della come uomo. sua condizione di omosessuale, da parte Le case editrici ostinatamente avevano della società e di una famiglia che si ver- rifiutato di pubblicare i suoi romanzi ( una gognava del finocchiaccio. Trilogia autobiografica, composta da Il Abbiamo parlato, scrivendo del tragico Dubbio, L’Escluso, e Sotto il cielo gesto di Ormando, di "suicidio", ma è que- d’Urano), le fiabe, i racconti. sto il termine giusto? Con grandi sacrifici economici e solo gra- In una lettera a un amico, che vuole mante- zie all’aiuto della madre ultraottantenne, nere l’anonimato, lo scrittore si domanda : che godeva di una pensione sociale, Or- Mi chiedo se un uomo già morto può esse- mando aveva pubblicato a sue spese, nel re considerato un suicida; ed ancora : Mi 1995, il romanzo breve Il Fratacchione e, rendo conto che il suicidio è una forma di nel ’97, cinque dei suoi racconti in una ribellione a Dio, ma non riesco più a vive- rivista da lui creata dal titolo I Miserabili. re, in verità sono già morto, il suicidio è la Ancora nell’ottobre del ’97, il non aver parte finale di una morte civile e psichica. superato per la seconda volta l’esame di Con quest’ultima frase ci sembra di capire latino scritto, ultima materia da dare per che Ormando sapesse di essere casomai un conseguire la laurea in Lettere - che gli "suicidato" dalla società a causa del pre- verrà poi conferita postuma alla memoria giudizio antigay : in altri termini, che il presso la Facoltà di Scienze della Forma- suo " suicidio" sarebbe stato un omicidio zione di Palermo - con il pregiudicare, sia sociale. pure in maniera non irreparabile, il rag- Sono stufo di vedermi isolato, emarginato. giungimento di un obiettivo ritenuto im- Che vale vivere quando non si è amati e portante, il conseguimento di un dottorato, rispettati ? Ho l’amore materno e quello che avrebbe potuto riscattarlo dai tanti fal- di … ( segue il nome dell’amico, ndr), limenti, può aver costituito uno dei fattori scatenanti del sopravvento di un ennesimo ma ciò non copre l’ostracismo della gente stato depressivo, condizione cui era sog- e persino dei familiari. È troppo, non rie- getto, e da cui, questa volta, non sarebbe sco a trovare un motivo valido per dare un più uscito. senso alla mia vita, magari un appiglio tenue, banale… Mi sento un appestato, un Dobbiamo tuttavia avere il coraggio qui di lebbroso con i suoi campanelli legati ai rendere note, nei limiti in cui ci è consenti- piedi per avvisare la gente di stare lontana to farlo, le motivazioni coscienti che hanno da me…Perché devo vivere? Non trovo spinto Ormando al tragico gesto e che lo una sola ragione perché io debba conti- stesso scrittore ha voluto farci conoscere nuare questo supplizio… Nell’aldilà a nes- attraverso due lettere, una per i posteri, suno farò drizzare i capelli ed arricciare il

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 31 nasino perché sono un omosessuale… Non tardi, come si definirà egli stesso, " un an- capisco questo accanimento contro di me. ticonformista", riuscendo tuttavia a conse- Non svio nessuno dalla retta via guire titoli di studio, presentandosi da e- dell’eterosessualità, chi viene a letto con sterno in un ambiente che gli rimarrà ostile me è maturo, cioè adulto consenziente e per la sola ragione che si ha dentro di sé omosessuale o bisessuale. A volte basta quel qualcosa in più che va a cozzare con- davvero poco per essere felici e altrettanto tro la grettezza, i pregiudizi, l’invidia ed il poco per essere degli infelici. Per me il provincialismo della propria gente. discorso è diverso : è da quando avevo La monumentale opera diaristica e picare- dieci anni che vivo nel pregiudizio e sca costituita dalla sua Trilogia autobio- nell’emarginazione; ormai non riesco più grafica getta dunque abbastanza luce sulla ad accettarlo, la misura è piena. vita di un uomo che, quasi fustigandosi a Nei primi di gennaio del 1998 Ormando sangue, non ci risparmia nulla, nella sue sente di essere arrivato all’ultima stazione confessioni, della sua disperata emargina- della sua dolorosa via crucis, di essere ar- zione e sconfinata solitudine, di cui - come rivato al capolinea, sente che il suo ciclo è detto a conclusione della lettera per i po- vitale sta per concludersi, di essere entrato steri - non potrà mai farsi una ragione. nel tunnel della morte. In quel gelido mese L’opera che Ormando ci ha lasciato mette di gennaio del ’98, ricordiamo, Ormando spietatamente a nudo il cuore di un uomo ha compiuto da poco 39 anni : precisamen- con le sue sanguinanti ferite esistenziali : te era nato a San Cataldo, in provincia di potremmo davvero intitolarla Ecce Omo, Caltanissetta, il 15 dicembre del 1958, da ché l’omosessualità dello scrittore, dappri- padre e madre analfabeti, operai di origin i ma latente e poi provocatoriamente e scan- contadine, in una famiglia di otto figli, in dalosamente manifesta, ne è la più profon- condizioni economiche assai modeste se da chiave di lettura, che ci fa comprendere non disagiate. Nella sua giovinezza per la passo per passo un drammatico percorso di precarietà della sua magra esistenza di di- vita, un sistematico piano di un’estrema soccupato, trovandosi disperatamente in rivolta esistenziale, che non poteva sfocia- mezzo ad una strada, aveva tentato per ben re nella catastrofe personale. tre volte, senza però riuscirvi, il suicidio. Penseranno che sia un pazzo - scrive nel In quegli anni aveva avuto anche una crisi Natale 1997 Alfredo a un amico di Reggio mistica, andandosi a chiudere, sia pure Emilia- perché ho deciso piazza San Pie- brevemente, in convento, da cui esce però tro per darmi fuoco, mentre potevo farlo con un’altra visione del mondo. anche a Palermo. Spero che capiranno il Di questa esperienza conventuale parlerà messaggio che voglio dare: è una forma nel bellissimoro manzo autobiografico, Il di protesta contro la Chiesa che demonizza Fratacchione. l’ omosessualità, demonizzando nel con- Nella sua assai irrequieta fanciullezza e tempo Natura, perché l’omosessualità è adolescenza non aveva mai seguito studi sua figlia. regolari. La licenza media viene consegui- Ancora allo stesso amico, cinque giorni ta a vent’anni come privatista, la maturità prima di darsi fuoco, scriverà : carissimo, magistrale nel 1993 all’età di 35 anni. In- era prevedibile che sarebbe andata così : sofferente di ogni brutale disciplina a par- ero predestinato a fare la fine della "torcia tire da quella scolastica ( ancora negli anni umana". Perché proprio a piazza San. Pie- Sessanta e fino ai Settanta i metodi peda- tro ? Semplice. Voglio dare una lezione ai gogici di istruzione nelle scuole elementari cattolici e alla loro intransigenza in mate- e nelle medie erano alquanto discutibili), ria sessuale. Ormando - che , ancora minorenne, sarà Il movimento gay internazionale non può rinchiuso in un centro di rieducazione- può lasciare che la polvere dell’oblio ricopra, essere considerato "un irregolare" e , più facendola scomparire dalla Storia, una fi-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 32 gura che con il suo estremo sacrificio, la propria pelle un individuo del Terzo ma rtirizzandosi, ha osato denunciarepub- Mondo. No, la vita non è stata benevola blicamente la repressione antiomosessuale nei miei confronti. Ho sperimentato in pri- da parte della morale dell’alta gerarchia ma persona cosa significhi salire e scende- vaticana nel luogo stesso da cui questa re le scale altrui, sentirsi un maruchien nel viene propagandata. Per chi avesse anco- proprio paese … vivere all’ombra di mia ra qualche dubbio , trascrivo quel che Or- madre, essere umiliato, vilipeso, osteggia- mando dice in una lettera ad una persona to, emarginato e porre fine ai miei giorni cattolicissima, che sfacciatamente lo emar- con il suicidio. gina : In questo contesto tragico l’unica , magra Se la religione cattolica apostolica roma- consolazione che si offre allo scrittore sarà na Le permette di essere razzista contro i data dalla considerazioneche non sarebbe cosiddetti diversi, La compiango moltissi- la prima volta, se guardiamo alla storia mo. Si vede che non ha capito nulla della dell’arte, che si suicidano degli aspiranti vita e dell’amore verso il prossimo : già, artisti, frustati, incompresi, dileggiati, po- noi mostri non siamo il vostro prossimo, veri e reietti come me. noi apparteniamo ad un’altra religione; ed Del naufragio di Ormando siamo tutti un ancora sempre nella stessa lettera, qualche po’ responsabili. I militanti gay per primi rigo prima, l’amore quello vero, non è raz- devono riflettere ancora su questa morte, zista o sessista, come voi cattolici ed affi- che non sarebbe avvenuta se qui, nel no- ni. stro paese e nella nostra Palermo, le cose Il movimento gay internazionale non può funzionassero un tantino diversamente : se allora lasciarsi sfuggire con il valore di i gay costituissero davvero una comunità questa figura una monumentale opera dia- in cui riconoscersi, e se le associazioni o- ristica lasciataci in eredità che, al di là dei mosessuali fossero più aperte ai reali bis o- pregi letterari, contiene forse, più che non i gni dei gay, così che Alfredo Ormando saggi e i romanzi di molti scrittori gay, avrebbe potuto integrarsi. virulente pagine di critica omosessuale, La verità infatti di questo eclatante suici- giacché la denuncia del razzismo sessuale dio dello scrittore gay nisseno, vittima più scaturisce visceralmente e a cuore aperto di tanti altri dello stigma sociale e dalle esperienze vissute da uno scrittore dell’omofobia cattolica, è che nonostante che, tra tante incomprensioni, ha vissuto la Ormando avesse fatto diversi tentativi per sua età acerba in un paese del profondo agganciarsi al movimento gay, sperando in Sud quanto mai retrogrado ed ottuso; e tale una sorta di ancora di salvezza, di salva- denuncia personale si innesta, fino a farne taggio, è stato lasciato solo, abbandonato una miscela esplosiva, sulla denuncia del al suo dramma esistenziale di uomo e di razzismo tout court e della dominazione scrittore, ancor oggi, in gran parte inedito. dell’uomo sull’uomo, a partire da quella "patriarcale" dell’uomo sulla donna e della Se avessi avuto un paio di amici come te morale repressiva dell’alta gerarchia vati- qui- scrive Ormando il 2 gennaio 1998, cana imposta coercitivamente ad una Chie- nella sua sconfinata solitudine, all’amico sa di base o dal basso, che rimane pertanto di Reggio Emilia, che vuole rimanere ano- priva di ascolto, fino alla denuncia della nimo - avrei accettato di buon grado la dominazione capitalistica e di classe ed mia vita. ancora delle società ricche ed opulente su PIERO MONTANA quelle povere del Sud, di ogni Sud del Martedì, 11 gennaio 2005 mondo e sui "dannati della terra". In Sotto il cielo d’Urano Ormando con- fessa : le mie vicissitudini non sono molto dissimili da quelle che potrebbe vivere sul-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 33 Cristianesimo ed omosessualità: riflessioni sulla Sacra Famiglia Lettera scritta da un giovane

omosessuale credente al suo parroco

26 dicembre 2004 "normale", e nell’insegnamento e nella Caro don *****, pratica stessa di Gesù, compreso il suo rapporto con i genitori, si ha un vero e pro- la festa della santa famiglia celebrata oggi prio "scardinamento" dei vincoli parentali dalla chiesa cattolica è stata l’occasione, e di sangue, allargando il concetto stesso da parte di numerosi esponenti episcopali e di famiglia, di madre, di fratelli. Riflettevo del papa stesso nell’Angelus, per reiterare su alcuni aspetti "anomali" della famiglia con insistenza alcune posizioni sulla fami- di Nazaret che mi piacerebbe porre in evi- glia tradizionale, lanciando un chiaro mes- denza e condividere apertamente con lei. saggio ai fedeli cattolici ed agli uomini di politica e di cultura affinchè difendano 1. Anzitutto il concepimento verginale di l’istituzione del matrimonio tradizionale Gesù. Giuseppe sceglie di accogliere Ma- dalle continue "aggressioni", con chiaro ria come sua sposa pur sapendola incinta riferimento ai riconoscimenti giuridici, in in attesa di un figlio che non era il suo. atto anche in alcune regioni italiane, delle Oggi si potrebbe forse dire che Maria fosse coppie di fatto (comprese le coppie omo- una "ragazza madre" accolta dalla benevo- sessuali). Alcuni autorevoli vescovi, come lenza di Giuseppe che si è fatto carico di mons. Carlo Caffarra dalla cattedra di Bo- essere padre e marito di una ragazza che logna, e l’intero episcopato spagnolo, non altrimenti, nella società ebraica dell’epoca, hanno usato mezzi termini quest’oggi, e sarebbe stata ripudiata da chiunque. Ecco, senz’altro la chiarezza è uno dei loro pregi. Gesù nasce non solo in una mangiatoia ed Anche lei -nella predicazione della eucari- in un luogo considerato -dal punto di vista stia serale- ha accennato alla questione. religioso- insignificante - la Galilea non Eppure ho sempre di più l’impressione (e era patria di profeta ("Sei anche tu di Gali- non solo l’impressione) che non si dica -o lea? Esamina, e vedrai che dalla Galilea non si voglia dire - la verità fino in fondo ai non sorge profeta" Gv 7, 52), ma nasce da fedeli. E che ci sia -come spesso è stato un matrimonio in parte "irregolare" per le nella chiesa nei secoli- la prassi di far cre- usanze del tempo. E nasce perché due per- dere ai fedeli le verità per autorità più che sone, Maria e Giuseppe, accolgono Gesù per sano discernimento ed approfondimen- in una unione violando le prassi conven- to degli stessi testi biblici. Evidentemente, zionali del fidanzamento e del matrimonio chi ascolta in questi mesi i vescovi od il secondo la tradizione ebraica. Giuseppe papa si è fatto una chiara idea della fami- avrebbe avuto tutto il diritto di ripudiare glia cristiana e di cosa pare aggredirla. E Maria : egli l’accoglie, e con essa accoglie tuttavia, se uno apre i testi sacri, scopre la venuta del Figlio dell’uomo. Per questo che le cose sono più complesse di quel che noi veneriamo Maria, Madre di Dio, e si vuol far credere. A cominciare dalla Giuseppe, suo sposo. Non per l’"icona" di stessa icona della Sacra Famiglia del Gesù una famigia cristiana modello. dei Vangeli, portata come "modello tradi- 2. La famiglia di Gesù non può rappresen- zionale" di famiglia. Se leggiamo i Vange- tare, per come la Tradizione insegna, un li e riflettiamo -chieda ad un biblista al di modello di vita familiare per vivere fuori di ogni prudente e istituzionale sede- l’amore umano nella componente affetti- la famiglia di Nazaret ha più i tratti di una va-sessuale. Supposto che Gesù non aves- famiglia "anomala" che non di una se fratelli e che quelli nominati nei Vangeli

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 34 come "fratelli di Gesù" siano stati suoi cu- "Mentre Gesù parlava ancora alle folle, gini o parenti - e questo, sappiamo, è stato ecco sua madre e i suoi fratelli che, ferma- costantemente insegnato dalla Tradizione tisi di fuori, cercavano di parlargli. E uno per sostenere la verginità di Maria- il ma- gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono trimonio fra Giuseppe e Maria sarebbe, là fuori che cercano di parlarti». Ma egli secondo il codice di diritto canonico attua- rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia le, un matrimonio "non consumato". La madre, e chi sono i miei fratelli?» E, sten- mancanza dell’unità sessuale fra Giuseppe dendo la mano verso i suoi discepoli, dis- e Maria rende tale unione per lo meno ano- se: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Poi- mala rispetto ad una famiglia tradizionale. ché chiunque avrà fatto la volontà del Pa- Il concetto stesso di castità cristiana del dre mio, che è nei cieli, mi è fratello e so- matrimonio che oggi insegniamo è ben rella e madre» (Mt 12, 46-50). Anche gli lontano da quello vissuto dalla famiglia di altri due sinottici sono concordi nel ripor- Nazaret. La famiglia di Gesù non può rap- tare questo episodio. Qui Gesù sembra su- presentare, per come la Tradizione inse- perare ogni vincolo familiare e parentale, gna, un modello di vita familiare per vive- ogni ordine biologico, scardina ciò che re l’amore umano. Non occorre infine di- senza dubbio, allora come oggi, è una isti- menticare che, in una società come quella tuzione socialmente importante e rilevante, ebraica dove i figli erano visti come una per annunciare il Regno di Dio, il primato "benedizione" del Signore, l’avere un solo del Regno anche sulle istituzioni familia ri. figlio, per di più "bastardo" -scusi A chi oggi, con insistenza, usa la Sacra l’espressione, non vuole essere affatto irri- Scrittura e l’icona della famiglia di Naza- verente- non significava essere particolar- ret per dare un identikit ed un modello del- mente "benedetti" dal Dio di Israele. An- la famiglia "cristiana", e si scorda di dire che in questo, Gesù, Figlio di Dio, è entra- che una famiglia -tradizionale o no che sia, to nel mondo, nell’umanità, "dal basso", sposata o no in chiesa che sia, eterosessua- non dall’ "alto". Chi lo attendeva, non ha le o no che sia- che non si apre saputo riconoscerlo. Non poteva essere all’annuncio della venuta del Regno e del- Lui, il Figlio di Dio: nato così, morto così, la rivelazione di un Dio-Padre universale, in croce, morte riservata ai senza Dio, ai che si chiude magari in un egoismo (a due maledetti da Dio. Mi chiedo: se Gesù do- o a tre o a quattro), non è una famiglia cri- vesse nascere oggi, lo Spirito Santo sce- stiana, non compie -credo- un autentico glierebbe una famiglia ed una modalità annuncio della Parola rivelata. L’esigenza "convenzionali" per manifestarsi agli uo- dell’annuncio del Regno può portare non mini di oggi? ad un idilliaco quadro familiare, ma addi- 3. Il rapporto “familiare” fra Gesù e i suoi rittura a "divisioni": "saranno divisi il pa- genitori è affrontato solo poche volte nei dre contro il figlio e il figlio contro il pa- Vangeli, e spesso è controverso. In chiesa dre; la madre contro la figlia, la figlia con- ho imparato, fin da piccolo nel Catechi- tro la madre; la suocera contro la nuora e smo, che Gesù stava sottomesso ai suoi la nuora contro la suocera" (Lc 12, 53). genitori. Si cita Lc 2, 51 per dare risalto Evidentemente qui Gesù non istiga alla all’obbedienza. Ma ci si scorda di ricorda- discordia familiare, ma chiaramente affer- re le righe precedenti, dove alla preoccupa- ma che c’è una gerarchia di valori nella zione e allo stupore della madre, Gesù ri- vita di chi vuole esserne alla sequela , cioè sponde seccamente: «Perché mi cercavate? cristiano, e che i vincoli e le istituzioni Non sapevate che io dovevo trovarmi nella familiari non sono al primo posto. casa del Padre mio?» (Lc 2, 49). Ma più 4. Gesù non ha, credo, fondato o privile- dirompenti sono le parole che Gesù pro- giato alcuna istituzione familiare. Non era nuncia quando i suoi parenti e sua madre certamente fra i suoi compiti l’additare lo cercano perché sembrava essere fuori di questo o quel modello di vita familiare, ma senno (Mar 3, 21). Così racconta Matteo: annunciare la venuta del Regno e rivelare

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 35 il Volto di Dio, inconsueto, inaspettato, l’aiuto di validi biblisti, lasciando alle co- rifiutato proprio da coloro che detenevano scienze poi ogni valutazione. Si preferisce, il sacro potere e che oggettivamente cono- invece, indottrinare ancora una volta le scevano le Scritture. Gesù stesso ha fatto persone, e portare alla contrapposizione. una scelta controcorrente: non si è sposato, Sarò controcorrente, ma la lettura meditata addirittura si è accomunato alla categoria delle Sacre Scritture, don ****, non mi degli eunuchi (Mt 19, 12), con coloro che pare proprio autorizzare questa campagna erano disprezzati (Is 56, 3) e che, secondo di difesa della “famiglia tradizionale" co- la legge mosaica, erano esclusi me un punto centrale del messaggio evan- dall’adunanza davanti al Signore (Dt 23, 2- gelico. Ci possono essere -e ci sono- mo l- 3). Gli eunuchi erano probabilmente colo- tissimi e validi motivi per aiutare oggi la ro che avevano difficoltà a vivere la pro- famiglia tradizionale. E la chiesa ha le sue pria sessualità, e ciò era considerato, agli buone ragioni per farlo. Ma forse conviene occhi del Dio di Israele, un handicap che li ancora una volta lasciare fuori il nome di allontanava dal suo culto (“Chi ha i testi- Dio, perché egli abbraccia tutti. Personal- coli contusi e il membro virile mutilato mente, trovo poi ingiusto che questa non entrerà nell’adunanza del Signore” Dt "guerra" ormai dichiarata da questo papa e 23, 2). E Gesù non fa questa scelta per mo- accolta dall’episcopato si stia facendo de- tivi di purità o per un cammino ascetico, monizzando altre scelte di vita ed altre ca- come avveniva invece, ad esempio, nelle tegorie di persone. È mostrando la bellezza comunità monastiche di Qumran del tem- e la santità del matrimonio fra un uomo e po di Gesù (vedi, ad es., L. Perrone, una donna, aiutando le coppie nelle loro “Eunuchi per il Regno dei cieli?”, in: Eros difficoltà di cammino più che entrando e Bibbia, Ed. Morcelliana, 2003). È molto nelle loro “camere da letto” o anatemi z- bello, don ****, non so se nessuno se ne è zando scelte diverse, che la chiesa potrà mai accorto, ma Gesù non solo è morto di aiutare le coscienze delle coppie cristiane a morte riservata ai senza Dio, ai maledetti ritrovare il matrimonio sacramentale come da Dio (“il cadavere appeso è maledetto da vocazione di vita. Non dicendo che gli altri Dio”, Dt 21, 22-23), ma anche la sua na- non sono capaci di amare, o dicendo che i scita, di“figlio illegittimo”, era considerata loro comportamenti sono immorali, o che per i detentori della Legge religiosa un le loro scelte non sono cristiane. Non è aspetto negativo: si legge nel Deuterono- “per legge” che una unione diviene fecon- mio che “Il bastardo non entrerà da, fedele e priva di ostacoli! Solo chi non nell’adunanza del Signore, neppure alla ha avuto il dono di poter scegliere in que- decima generazione entrerà nell’adunanza sta vita questa santa vocazione sa, nel pro- del Signore” (Dt 23, 3). Nato nella margi- prio cuore, che le cose non stanno così. nalità, nell’ignominia, e morto, secondo la Un caro saluto, sacra Legge di Mosè, lontano da Dio, ma- ledetto da Dio. È questo, non altri, il Gesù Stefano dei Vangeli che noi riconosciamo Figlio di Dio e che abbiamo celebrato in questo Na- tale! E se –ancora oggi- Egli nascesse nella marginalità, nella ignominia, in condizioni e percorsi familiari non tradizionali, non marchiati dal sicuro sigillo sociale e reli- gioso della “regolarità”, anche oggi ci stu- piremmo, non saremmo forse anche noi oggi incapaci di riconoscerlo? Mi chiedo spesso perché non si approfon- discano questi argomenti con serenità nelle "catechesi" o negli incontri, anche con

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 36 Natale : lo scandalo che Cristo avrebbe amato Una suora laica incinta abortisce senza trovare aiuto al suo dramma segreto di Giovanni Felice Mapelli *

Editoriale pubblicato il 28 dicembre 2004 noi, fuori dal nostro vivere e dai nostri af- sul quotidiano di SALERNO fari o interessi... l’altro...affari suoi.... "CRONACHE DEL MEZZOGIORNO" l’altro non sono "io".... eppure tutto ciò è Cosa fà più scandalo per i credenti, e ma- ridicolo diviene quasi grottesco, poichè gari anche per i laici benpensanti...? l’altro mi assomiglia tanto...l’altro è solo Fà scandalo sapere che anche a Natale un altro, un altro io...come me...ha i miei muoiono bambini innocenti sotto le bombe stessi desideri, i miei sentimenti, i miei più o meno intelligenti e tante persone col- sbagli, i miei tentativi, le mie illusioni e le pite dalle autobombe dei terroristi integra- mie delusioni, le mie speranze e le mie listi? disperazioni.... l’altro è come me.... lui guardando me mi vede come l’ "altro"... io Ormai una conta inarrestabile, quasi fosse- sono l’altro per lui.... e allora chi è l’ ro numeri anonimi e impersonali...mentre "altro" ? tutti e due siamo un io e tutti e invece ognuna di queste persone ha un due siamo l’altro...dipende da chi guarda volto, un nome, una storia, una famiglia : chi.... e forse è solo quando ci guardiamo come per mio fratello, mia sorella, mio negli occhi che l’altro rispecchia me....per figlio, mia figlia, o mio nipote e mia nipo- usare un’espressione cara al filosofo Em- te, mia madre e mio padre... manuel Levinas... e allora dentro la sua Persone che muoiono anche a Natale, an- "alterità" io scopro anche la mia stessa che a Capodanno.... "identità", la mia prossimità... Ma per i credenti in Cristo, Gesù nasce E tornando a Gesù, fu proprio Lui che rac- nonostante i morti e nonostante la morte contò una parabola sulla prossimità e che l’uomo da all’uomo, che il fratello da a sull’amore per l’altro, e proprio Gesù che suo fratello, e se qualcuno si scandalizzas- si trovò rifiutato sul nascere, poichè "non se perchè una suora laica proprio alla vigi- c’era posto nell’albergo", ha rovesciato la lia della Notte Santa, in cui il figlio di Dio prospettiva con la quale guardare il mondo è venuto al mondo, ha abortito un feto di e gli uomini, noi e gli altri.... E’ la parabo- qualche mese, perchè era incinta, allora la la, non già di un gesto buono, di un pò di nostra carità, nel senso più alto e grande elemosina e di un aneddoto edificante, ma che Cristo le diede come charitas, amore quella del nostro rapporto con gli altri.... per l’altro...diviene poca cosa.... Risponde alla domanda fondamentale : perchè?.... perchè è certamente più facile "Chi è il mio prossimo?" Chi non ricorda stare sulla soglia, sulla soglia del vissuto la parabola del Samaritano, che la tradizio- degli "altri", magari per discrezione e per ne ha chiamato buono....? Il Buon Samari- rispetto della privacy, o per paura tano ( Vangelo di Luca, cap. 10 vv. 29 - d’importunare....o magari per indifferenza 37 ) è la storia di un uomo che scendendo o per superficialità...ma dalla soglia è faci- da Gerusalemme a Gerico incappò nei bri- le anche gettare sugli altri il nostro sguar- ganti.... che lo derubarono e lo ferirono... do sprezzante e il nostro giudizio severo, caduto a terra, ai margini della strada .... ingeneroso, autosufficiente che guarda con egli era giaceva abbandonato e senza aiuto, il metro del moralismo e dell’arroganza. passavano sacerdoti e leviti, passavano e L’ "altro" non sono io, non siamo noi, qui acceleravano il passo andando oltre e gi- a casa nostra tra i nostri... l’altro è un rando la testa da un’altra parte.... e poi pas- "altro"... l’altro sta sempre "fuori", fuori di sò a sua volta di là un Samaritano, che era

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 37 ritenuto dai maestri religiosi e dai sacerdo- di legno.... e se la Chiesa chiede cose trop- ti di allora (gli scribi e i farisei) un po difficili ecco che il peso può divenire "peccatore", uno di rango inferiore.... poi- insopportabile, poichè il giogo di Cristo è chè i samaritani non condividevano il luo- "leggero e il suo fardello è soave", il suo go di preghiera, il tempio, in cui pregava il però, di Lui che è "mite e umile di cuo- popolo di Israele....l’eletto da Dio. re".... mentre la dottrina ecclesiastica, co- Ed ecco che mossosi a pietà per me quella dei dottori della legge farisaica, quell’uomo steso ai margini della strada, il può essere spietata ed inumana.... il bimbo, Samaritano, di cui neppure è noto il nome, ancora feto, che non è nato ma è stato a- poichè è indicato solo come un samaritano bortito diviene una piccola vittima, come qualunque nè a Gesù preme nominarlo.... la madre, che tace, chissà, un amore, una ecco che questi si china sul sofferente e violenza sessuale, un momento di passio- ferito viandante per soccorrerlo , fascian- ne, o una storia che conta ogni giorno di dogli le ferite cospargendole di medica- più.... e sembra la vicenda di quella Mona- menti di olio e vino,e caricatolo sul suo ca di Monza che il Manzoni narrò con giumento lo porta in un albergo e paga per grande maestria, eppure essa è storia di lui quanto servirà al suo alloggio..... oggi, dei giorni nostri, in questa nostra cit- alla fine Gesù chiede al dottore della legge tà, qui a Salerno...nei pressi di una Chiesa, che ascoltava "chi di questi tre è stato il in mezzo ai fedeli che si preparano al Na- prossimo per colui che s’imbattè nei bri- tale di Cristo.... Una storia di prossimità ganti?" mancata, forse, poiché a nessuno questa donna, come fosse una "peccatrice" da di- "Colui che gli usò misericordia" rispose lo sprezzare, e da evitare e giudicare, ha po- scriba.... E Gesù allora soggiunge "va e fà tuto confidare il suo dramma di suora e di lo stesso anche tu !...." futura madre, un binomio che sembra an- Quale misericordia riserviamo noi agli al- cora e ostinatamente inconciliabile per tan- tri... nella sua accezione originale che vie- ti, per tante coscienze sicure della morale... ne dal latino, e che significa "muovere il che stanno sempre un passo al di qua dagli cuore a commozione " per l’altro? "altri" e dai loro bisogni e drammi. E se l’altro cade vittima di una disgrazia o Madre e suora, sorella di Cristo e madre di di altre circostanze....qual è il nostro atteg- un bimbo... giamento? Ecco lo "scandalo" grande, uno scandalo Io sono il "prossimo" di mio fratello, di che però Gesù, a differenza di molti nella mia sorella che è dentro ogni uomo e ogni Chiesa, avrebbe amato..... Un bimbo è un donna.... qui sta il rovesciamento della dono bellissimo e Gesù non è sicuramente prospettiva...non devo domandarmi chi è il geloso dell’amore di una sua sposa per il prossimo mio...poichè io sono per gli altri bambino che le nasce... Non sappiamo per- il prossimo.... per tutti gli altri...e soprat- ché questa donna ha abortito...se per paura tutto per chi è nel bisogno.... allora per i o se perché la sua gravidanza piena di ten- discepoli di Cristo, e per i credenti e per sioni psicologiche e morali non ha retto il ogni uomo di buona volontà non c’è scan- suo corso... ma paradosso di questa storia dalo che possa far chiudere il cuore nella singolare è che mentre a Natale si festeg- durezza e nell’asprezza e muovere le lab- gia in tutto il mondo cristiano la nascita di bra nel giudicare e nel condannare... una un bambino che è il Salvatore, nessuno donna, una suora laica, è una donna in car- nella Chiesa ha saputo farsi prossimo di ne ed ossa come tutti noi, qualcuno la pa- una donna sola con in grembo un bimbo... ragona agli angeli con le ali.... no essa ha i nessuno ha voluto o potuto chinarsi sul suo nostri stessi desideri e il nostro stesso biso- segreto inconfessabile e camminarle al gno di amore e di affettività... subisce il fianco sorreggendola ed aiutandola se a- fascino e sente le attrazioni degli umani... vesse avuto bisogno... Lei col suo dramma ama come uno di noi, non è nè di ferro nè silenzioso, e al fine un aborto... La stampa

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 38 tutta che le salta addosso ades- so, a cose fatte, tanti occhi che scrutano e che curiosano, tante lingue e linguacce che strapar- Piccole ma buone lano forse, e senza neppure un buon Samaritano, vicino... di Carmine Leo Lo scandalo vero, qui, non è una suora incinta, non è il suo La cronaca e le impressioni del Terzo parto, e in questo caso il suo Convegno della piccola editoria religio- aborto, è la nostra insensibilità sa alternativa tenutosi a Velletri dal 10 ed il nostro stupido egoismo.... compreso quello della Chie- al 12 dicembre 2004 sa.... Velletri (Roma) 10- 12 dicembre 2004. “Piccole, ma Signore che nasci fuori dalla buone” può sembrare il titolo di un film e non lo è. E, città degli uomini, perché per invece la titolazione del III incontro delle testate reli- Te non vi era posto dentro giose che si sono date quest’anno appuntamento a Ve l- l’albergo, nè dentro le case... letri dal 10 al 12 dicembre, per fare il punto sulla situa- aiutaci a guardare con i tuoi zione e sulle aspettative delle testate religiose di piccola occhi coloro che ogni giorno editoria. “Testate di nicchia” sono state definite, ma Tu ci metti sul nostro cammi- assolvono all’informazione specifica relativa alle varie no...perdona la nostra cecità di culture religiose che possono in sostanza definirsi uomini che non sanno vedere “altre”. Te dentro di loro...perdonaci Organizzatore del convegno è stata la rivista Confronti perché non sappiamo imparare di cui è direttore Paolo Naso mentre Mostafà El A- da Te, ed essere l’uno il buon youbi è il caporedattore. Entrambi sono stati gli anima- Samaritano dell’altro.... Amen tori del convegno. Teologo laico* Al Convegno , svoltosi presso il “Centro Ecumene” CENTRO STUDI TEOLO- erano presenti : Brunetto Salvarani di Carpi per la GICI di MILANO rivista “Qol”; Alberto Lepori di Lugano per “Dialoghi”; Ernesto Borghi per il “ Risveglio” di Lo- carno; Giorgio Chiaffarino di Milano per “Notam”; Omar Brino di Valstagna ( Vicenza) per la rivista “Il Margine”; Maria Pia Cavaliere di Genova per “il Gallo”; Giovanni Sarubbi di Monteforte Irpino ( AV) per “il dialogo – Periodico di Monteforte Irpino” www.ildialogo.org; Lucia Ricco per “Opinioni”, rivi- sta ufficiale dei Bahà.ì; Mariangela Falà di Roma, per “Dharma”, rivista buddista; Bruno Segre di Milano, per “Keshet”, rivista di cultura Ebraica; Rosario Gar- ra di Roma, per il “Cric”; Giovanni Avena di Roma per la rivista “Adista”; Franco Di Maria per la rivi- sta Induista ed ancora tanti altri redattori: Di Martino, Leo Carmine, Marisa Chiaffarino, Alessandra e Lu- cia Bonezi, Luigi Sandri, Eva Valvo, Umberto Bran- cia. Ognuno di queste testate con una storia più o meno lunga e diversa dall’altra per diffusione, formato, reda- Alla pagina zione, indirizzi e contenuti. Una diversità che costitui- http://www.ildialogo.org/ sce la vera ricchezza e la pluralità dell’informazione omoses religiosa alternativa. Gli articoli su “Cristianesimo È questo il primo aspetto che è emerso dall’incontro di ed omosessualità il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 39 apertura dei lavori del primo giorno. sottomettere quanti sono voci stona- “Ma quale tipo d’informazione e quali te, “voci contro”, fuori dagli schemi ideo- sono le strategie per un allargamento dif- logici del potere. fusivo?- esordisce nella prima relazione Da questo concetto prendono avvio le cro- del giorno 11 Giovanni Ferri, capo redat- ciate di arroccamento di una identità mai tore di uno dei più noti mensili italiani vissuta fino in fondo, che favorisce lo “Jesus”. scontro tra civiltà e, quindi, tra religioni. Bisogna decidere tenendo conto del mer- In questa ottica vanno letti gli autorevoli cato ed è questo che dà ragione della bontà interventi di personaggi come il Presiden- di una rivista, perché la gente si orienta te del Senato, Pera o quello di G.iuliano come al supermercato, dove si reca per Ferrara, di Baget- Bozzo, o della Oriana acquistare ciò che le piace. Fallaci… Oggi - continua Giovanni Ferri - Tutto questo nasconde una crisi acuta di l’informazione religiosa è monopolizzata spiritualità; la religione, infatti, è vissuta, dalla Chiesa Cattolica, basta andare in un oggi, come una moda , un costume della edicola e chiedere di “Famiglia Cristiana”, new age, con fini strumentali, talora anche oppure in una chiesa, anche la più sperdu- volgari, basato spesso sul “magico”, sul ta, che la trovi; per non parlare di radio e miracoloso che su una fede semplice, as- di televisione. servita sovente alla propaganda ed al pote- Per tornare alla carta stampata, il settima- re politico, come nel caso delle ultime dia- nale “ Famiglia Cristiana” perché ha avuto tribe sul “Crocifisso” o sul “ Presepe” : e continua a riscuotere un tale successo, da tutto funzionale ad una certa politica. renderlo il settimanale più letto in assolu- In difesa di un dogmatismo autoreferenzia- to? le, la stampa della religione istituzionaliz- La risposta è proprio nella proposta dei zata, spesso esclude le grandi tematiche contenuti. Esso offre un’informazione spe- come ed esempio quelle della “teologia cifica religiosa, ma allo stesso tempo un della liberazione”, che propugna idee di pool di esperti, affrontano tutte le proble- giustizia, di pace, di libertà, di pari digni- matiche che interessano il pubblico. È im- tà…per i paesi poveri e sfruttati. portante, quindi, un’organizzazione reda- E alcune religioni fanno il gioco dei gover- zionale vera, una diffusione capillare. È ni. “ È il gioco del potere dei paesi ricchi chiaro che una siffatta realtà costa in ter- tendenti a sottomettere quelli poveri - in- mini economici, ma proprio nella com- terviene Luigi Sandri. È un nuovo tentati- me rcializzazione trova la sua soluzio- vo dei potentati politico-religiosi di rifon- ne economica. Le altre “Piccole” realtà dare l’impero cristiano d’occidente e editoriali o fanno un salto di qualità o sa- per raggiungere lo scopo, propugnano un ranno destinate a restare realtà folkloristi- relativismo o un assolutismo a secondo il che circoscritte, condannate momento ed il fine, che si traduce e si e- all’insignificanza. Manca in Italia una rivi- strinseca in una mutabilità di valori etici, sta di cultura religiosa pluralista che laici e religiosi indefiniti. scommetta sul mercato; e questo vuoto Su questo terreno “ le Piccole, ma Buone” può e dovrebbe essere motivo di riflessio- riviste di cultura religiosa trovano ampi ne e d’impegno, visto che la qualità e le spazi per informare e formare i propri let- competenze professionali ci sono. tori ad una cultura “altra possibile”, affin- “ Ma di quale mercato stiamo parlan- ché di religione si parli, ma si parli in ter- do”?, si domanda Raffaele Luise, com- mini non confusi, mistificati, dipendenti e mentatore radiofonico di cultura e notizie assoggettanti. religiose. È il mercato delle coscienze, quello cui tendono i potentati economico- Per questo bisogna partire dal concetto di religioso-civile ed è esplicita la ragione: condivisione dei valori religiosi che non

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 40 sono solo quelli Cristiani ma anche di real- sociali per il fatto stesso di essere mussul- tà religiose diverse, specie in una società mani, e quindi visti come “possibili terro- multietnica e multirazziale. risti”. E presenta le conclusioni di In Italia, infatti, religioni come l’Induismo un’indagine che ha messo in evidenza co- ed il Buddismo, l’Islamismo sono entrate a me dei mussulmani si parla nella maggior far parte del vissuto di migliaia di famiglie parte dei casi per la criminalità o per pre- e i credenti di tali religioni hanno il diritto sunti atti di terrorismo e pochissimo per gli di vivere la propria esperienza senza di- aspetti più veri come la cultura e la reli- scriminazioni di sorta. gione che condannano ogni crimine. “In Italia ci sono più di un milione di Mussul- Questo è il messaggio lanciato dal “ 3° mani e la maggior parte è gente tranquilla, incontro delle testate religiose “ dai rap- rispettosa delle leggi, bene integrata; anzi presentanti di religioni relativamente nuo- alcuni Mussulmani essendo alla seconda ve in Italia. Da Mariangela Falà e da generazione hanno figli Italiani e pertanto Franco Di Maria, presidenti delle rispetti- è ingiusto ed immotivato parlare con diffi- ve Unioni dei Buddisti e degli Induisti Ita- denza dei mussulmani o parlarne solo in liani. Attraverso le relative “riviste di nic- termini negativi”. chia”, tentano di avvicinare i lettori ad un modus vivendi diverso, alternativo. “La La piccola editoria religiosa ha il compito nostra Religione –afferma Franco Di Ma- di contribuire al superamento delle remore ria - si fonda più sull’intuizione e sulla mentali che si frappongono tra i cittadini contemplazione che sulla ragione ed azio- italiani e del mondo arabo, remore che ne”. “Anche se va sottolineato – affer- spesso, strumentalmente, vengono innalza- ma Angela Falà - nei paesi occidentali i te o favorite da una politica razzista. cerimoniali, importantissimi nei paesi o- In tale contesto è stata lodevole la rientali , culla del Buddismo, vengono ridi- ”giornata del dialogo cristianoislamico”, mensionati a favore di un vissuto fondato svoltasi con successo in tutta Italia e a cui sui valori spirituali”. quest’anno, più degli altri anni, hanno dato il loro apporto una serie di riviste “Piccole “La nuova realtà Italiana, ma anche Euro- ma buone”. pea, pone un significativo interrogativo – afferma Brunetto Salvarani - Quale ruo- “È stato un modo concreto per tentare di lo ed approccio giuridico - culturale que- far superare le reciproche diffidenze”, ha ste religioni nuove per l’Europa, possono affermato Giovanni Saubbi. Un altro atto avere? concreto, di grande valore e culturale e simbolico è stata la nomina e La risposta è quasi normale : un ruolo di l’insediamento del primo Rabbino donna pari dignità, visto che ogni cittadino è libe- in una comunità Ebraica. “Segno di una ro di professare la religione che vuole, che continua evoluzione di idee e di aspetti non sia in antitesi con i principi del vivere religiosi specifici che interagiscono con il civile, da questo derivano i principi di li- contesto socio-storico-politico della Na- bertà di espressione e ne consegue che an- zione in cui s’innestano – afferma Bruno che nelle scuole, “l’insegnamento della Segre, della Comunità Ebraica di Milano e Religione” diventasse “insegnamento del- direttore della rivista “Keshet”. Proprio le Religioni” o comunque un insegnamen- per questo, continua, c’e bisogno di una to fondato su principi di antropologia e legge che garantisca i diritti di ogni reli- storia delle Religioni. gione, la pluralità dell’informazione e Con il suo intervento, Mostafà El Ayou- dell’insegnamento della religione nelle bi che nella rivista Confronti si occupa di scuole; così operando si produrrebbe un dialogo con l’islam,rivendica il diritto di salto di qualità , trasformando il concetto cittadinanza per tutti i mussulmani che in di tolleranza in quello di fratellanza e soli- questo contesto storico si trovano a dover darietà”. subire forti discriminazioni e culturali e

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 41 A chiudere i pool dei relatori, il giorno 12 no pensato Alberto Lepore di Lugano e è stato chiamato Rosario Garra, direttore Giorgio Chiaffarino, di Milano. del “Cric” (Consorzio riviste italiane di Innanzitutto “tenere alla propria specificità cultura), fresco dell’esperienza positiva e diversità che è fonte di ricchezza certa - vissuta a Parigi, al “ Salon de la Revue” , ha stigmatizzato Luigi Sandri - quin- rassegna dell’editoria Europea, in cui di confondersi o unificare più testate di- l’Italia figurava come ospite d’onore e alla venta autoriduttivo” quale hanno preso parte 140 riviste italia- ne, alcune anche delle cosiddette “riviste Ogni pubblicazione potrebbe apporre in di nicchia”. uno spazio di copertina o interno, ma facil- mente visibile, un logo con la scritta di “ Il messaggio che ha recato ai partecipanti Piccole ma buone”. Operativamente si e di Velletri è stato chiaro : “Il pluralismo costituito per acclamazione un gruppo di culturale è una risorsa fondamentale per il lavoro di cui faranno parte Paolo Naso, futuro dell’editoria, ma attenti a non perde- Giorgio Chiaffarino, Giovanni Sarubbi e re la propria identità: bisogna specializzar- Maria Pia Cavaliere, Brunetto Salvarani, si, approfondire di ogni tematica tutti gli Giovanni Avena. Questi oltre a sviluppare aspetti. il logo proposto, avranno anche il compito Per raggiungere tale meta è necessa- di studiare le proposte editoriali che saran- rio un alto profilo professionale ed una no al centro delle tematiche del nuovo maggiore visibilità delle riviste”. anno. Uno dei temi sarà certamente il tema Da queste affermazioni a quelle prettamen- del “ Concilio Vaticano II” a 40 anni dal te economiche, il passo è stato breve: tutte suo termine. La creazione sui quotidiani le riviste presenti hanno lamentato le enor- locali e nazionali di una pagina di cultura mi difficoltà economiche, anche per religiosa sarà un obbiettivo che tutti i pre- l’assenza di contributi statali, che in questo senti tenteranno contattando i giornali lo- caso, come fa con altri enti morali, e cali o le redazioni provinciali di quelli na- d’informazione, potrebbe intervenire alleg- zionali. Ma anche l’impegno di chi usa i gerendo il pesante fardello. mass- media sarà uno dei maggiori appor- Per una maggiore visibilità delle riviste ti per dare visibilità ad una realtà viva e meno diffuse, come già sperimentato ricca di proposte culturali alternative. l’anno ormai trascorso, le riviste a maggio- “ Sarà affidato ad un comunicato stam- re diffusione, riserveranno uno spazio pub- pa il lavoro di questa tre giorni ricca di blicitario per il lancio delle riviste più soddisfazione e di confronti che certamen- “piccole ma buone” . te hanno arricchito me e, credo, tutti i con- venuti – ha concluso l’organizzatore Pao- Tra le altre proposte concrete è stata accol- lo Naso – Quest’anno siamo stati più nu- ta molto favorevolmente quella di una merosi dell’anno precedente, ma ci sono maggiore veicolazione della notizia, per- ancora molte realtà, specie nel Sud della mettendo, quasi in temporale, di poterla nostra Penisola che lavorano, e lavorano dare ai propri lettori. Tutti segni pregevoli anche bene, tra enormi difficoltà, Speria- tendenti ad una collaborazione e ad un sin- mo che nel darci appuntamento l’anno cronismo funzionale al miglioramento del- prossimi contandoci, scopriremo di essere la testata e di chi ci lavora. “Ma attenzio- tanti di più per la promozione dell’uomo, ne, però, a non fare la fine dei polli di Ren- della sua storia, della sua fede religiosa, zo” - avvisa Giovanni Sarubbi - perché il dalla quale scaturiscono i principi morali pericolo è proprio quello di sentirsi al di universali su cui si fonda l’uguaglianza sopra degli altri e delle altre riviste, vivere degli esseri viventi”. cioè il servizio con manie di protagoni- smo”. Fraternamente ed anche un pò emozionati i convegnisti si sono salutati per fare ritorno A sintetizzare le varie proposte arrivate un alle “ proprie faccende usate”. pò da tutte le parti e a darle ordine ci han-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 42 Razzismo Lettera aperta ai vescovi e ai credenti

ritti civili, spesso, anche di chi ha un rego- Sempre più drammatiche le con- lare permesso di soggiorno. Abbiamo pen- dizioni di vita dei migranti rinchiu- sato in occasione del prossimo Convegno si nei CPT. Repressione, violenze Eucaristico Nazionale Che sarà nel vivo a e suicidi sono all’ordine del gior- Bari tra febbraio e marzo, di scrivere e no. Un appello di laici e preti im- utilizzare la lettera aperta che alleghia- pegnati in prima fila a fianco dei mo, anche consegnandola direttamente ai migranti. Vescovi in una occasione da stabilire. Carissimi/e, Sarebbe un risultato importante se sotto la con don Angelo Cassano, parroco di un lettera ci fossero non solo le firme dei sa- quartiere popolare di Bari e altri sacerdo- cerdoti e delle suore che qualche settima- ti abbiamo elaborato questo scritto perché na fa hanno inviato un altro appello ai la quotidianità dei migranti e i fatti che Vescovi per il ritiro dei cappellani militari continuano ad accadere nei Cpt sono sem- dall’Iraq. Viviamo tutti i giorni a fianco pre più drammatici. Al "Regina pacis" di dei migranti una situazione che peggiora San Foca, alcuni giorni fa l’ennesimo ten- sempre più nel silenzio generale o tra i tativo di fuga é finito ancora una volta nel pericolosi sproloqui di chi divide gli esseri sangue. Dalla stessa finestra dove poco umani con logiche e prassi che nulla han- tempo fa si é gettato un giovane moldavo no a che fare con la comprensione e la rimanendo senza l’uso delle gambe per il solidarietà. E speriamo che anche questa resto dei suoi giorni, hanno tentato la fuga iniziativa possa sensibilizzare e aprire le altri migranti. Il risultato é sempre simile: coscienze di altri nostri fratelli. fratture, durissima repressione poliziesca e arresto di chi non voleva farsi nuova- Giovanna Pineda mente internare. Don Cesare Lodeserto Migro-diritti senza confini che ha partecipato come sempre alle fasi Tel.339/1208314 di repressione, ha dichiarato, come in Lettera aperta ai vescovi e ai credenti molte altre occasioni di essere stato ferito “ Nessuno resti insensibile dinanzi alle (4 giorni di prognosi). condizioni in cui versano schiere di mi- granti! Nei campi dove vengono accolti Sempre gettandosi da una finestra, quella sperimentano talora gravi restrizioni…” dell’ospedale di Messina, si è tolto la vita Giovanni Paolo II (dal messaggio per la Said Zugoui, di nazionalità marocchina e 90° Giornata mondiale del migrante e del padre di due figli, pur di non tornare a rifugiato, 2004) vivere nell’inferno del cpt di Lamezia Ter- Stiamo assistendo negli ultimi anni in que- me, dove era internato. È solo l’ennesimo sto Paese ad una gestione disumana delle episodio, altri ne sono accaduti nelle ulti- politiche sull’emigrazione, puntate quasi me settimane in altri Centri di permanen- esclusivamente sulla repressione, za temporanea. Così come continuano gli sull’esclusione e sull’espulsione dei mi- granti in fuga da guerre e carestie. sbarchi, le espulsioni e il calpestio dei Di-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 43 Ciò influisce pesantemente, oltre che ov- ancora tutte da scrivere, verso chi continua viamente sui diritti civili e religiosi degli a intascare proventi economici sulla pelle stessi migranti, sul sentire dell’opinione dei migranti internati (decine e decine di pubblica condizionata anche da come i tentativi di fuga repressi con la forza e ge- media e l’informazione trattano sti disperati di autolesionismo; un giovane l’argomento: troppo spesso con accezioni moldavo rimasto senza l’uso delle gambe negative, con notizie che enfatizzano (a nel tentativo di scappare; le denunce di 17 volte anche erroneamente) fatti di cronaca internati sulle gravissime violenze che nera in cui sono coinvolti stranieri, o addi- hanno messo sotto processo l’intero staff rittura nascondendo o minimizzando vi- del “Regina pacis”); cende anche gravissime di cui sono loro -un severo monito che chiede anche di so- stessi ad essere vittime (pensiamo allo spendere da incarichi direttivi legati alla sfruttamento nel mondo del lavoro e al Curia leccese e dalla direzione del Cpt don caso del “Centro di permanenza tempora- Cesare Lodeserto (sotto processo oltre che nea” “Regina pacis”, retto ancora oggi dal- per le gravi violenze fisiche e morali de- la Curia salentina). nunciate nel novembre del 2002, anche per È proprio per l’esistenza di questi centri, essersi appropriato di fondi destinati per l’agire di chi li gestisce e per le diretti- all’accoglienza degli immigrati) e i dipen- ve del governo italiano che impongono la denti della Fondazione “Regina pacis” nascita di un nuovo “Centro di permanen- coinvolti, almeno sino a quando la giusti- za temporanea” in ogni regione, che ci ap- zia avrà chiarito le loro posizioni. pelliamo a Voi affinché esprimiate in pie- na coerenza con il Vangelo e con le parole accorate del nostro Pontefice. Per questo vi chiediamo: -un netto rifiuto della logica repressiva che incrementa razzismo e xenofobia e affron- ta la questione immigrazione quasi esclusi- vamente come un problema di ordine pub- blico. -un netto rifiuto dei “Centri di permanenza temporanea” dove, molto spesso in assen- za dei più elementari diritti umani, vengo- no internati con la forza e per 60 giorni i migranti che non hanno commesso alcun reato, solo perché considerati irregolari in attesa d’espulsione. -un deciso invito per stampa e televisioni al rispetto, nell’informazione locale e na- zionale, della dignità e delle identità etni- che e religiose dei migranti. Lo stesso invi- to al ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu e al governo a rivedere decisioni che han- no il sapore di censure preventive, come quella di impedire ai giornalisti l’accesso nei “Cpt”. -un severo monito verso chi ancora oggi permette la gestione del Cpt Regina pacis, ne prevede la “riconversione” nasconden- dosi dietro ai dettami di leggi disumane o

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 44 Crisi chiese: la vicenda della Comunità di fede di Sant’Angelo a Scala (1)

“A VOCCA È NU BELLO STRUMENTO” di Zollo Virgilio, Carmine Leo, Zaccaria Massimo, Turturo Silvestra

Sant’Angelo a Scala 16 gennaio 2005 rev.do Porri, hanno reso o vorrebbero ren- Un noto proverbio Partenopeo recita così “ derla puzzolente per lucro. L’utilizzo dei A vocca è nu bello strumento”. Anche la mas- media, per una giusta causa, è un nota pubblicità di un dentifricio recitava “ “atto dovuto” per amore della verità e la con quella bocca puoi dire ciò che vuoi”. stessa chiesa gerarchica, spesso li utilizza Noi non sappiamo quante volte prima di ed li usa in modo strumentale, quando le fa parlare, don Luciano Porri abbia girato la comodo. lingua attorno al palato, perché certo tro- Don Vitaliano, insomma, è stato sin viamo paranoiche alcune sue affermazioni, dall’inizio “sacerdote e pastore” tra la gen- riportate dal quotidiano “Ottopagine” di te, per la gente e con la gente; per questi venerdì 14 gennaio. Avendo un minimo di motivi la popolazione di Sant’Angelo gli dignità, e ci sia consentito, lo abbiamo più vuole bene, lo stima e lo rispetta e spera in volte dimostrato ove mai ce ne fosse biso- un suo ritorno. Don Luciano Porri sin gno, abbiamo l’obbligo di rispondere, non dall’inizio, viceversa, ha operato una scelta come faida personale, ma per evidenziare di campo, senza avere i mezzi sufficienti, una sistematica denigrazione di tutta una ma “prevenuto” come Egli afferma. Ha Comunità . scelto il potere e ha puntato su cavalli per- Al suo parroco, rimosso contro il volere denti. Per questi motivi: per aver scelto dell’intera Comunità di Sant’Angelo a non la Comunità, ma una minima parte di Scala, per pressioni politiche ed ecclesia- essa, per avere scelto gli anatemi e le de- stiche, la stragrande maggioranza della nuncie anziché il dialogo, non il “ servire” popolazione è legata per le “cose fatte”, ma il farsi servire, non la democrazia, ma attraverso dure e lunghe “lotte”, l’autoritarismo, la porta sbattuta in faccia, evidentemente ignote a Don Luciano Porri, quel famoso lunedì in albis, anziche le por- che poteva documentarsi e riflettere prima te spalancate, hanno precluso a Don Lucia- di affermare che la Comunità dei fedeli a no l’apertura delle porte e dei cuori di gen- Don Vitaliano lo sosterrebbe per “… stare te semplice, lavoratrice e buona come è la sui giornali. Altrimenti in un paesino come maggior parte della popolazione di questo non succede mai nulla” . Forse il Sant’Angelo a Scala, che poco lo ha visto tempo a disposizione del nuovo ammini- per le strade, e poco ha fatto per migliorare stratore parrocchiale è stato insufficiente , sia religiosamente che civilmente il paese. dimostrando di non conoscere nulla sulla In quanto, poi a “ conversioni” , Noi non storia personale di don Vitaliano della Sa- sappiamo quanti si siano convertiti, perché la, né del Paese che lo ospita ,né dei suoi poco interessa alla nostra comunità la Cittadini. È un dato di fatto, comunque , quantità. Il nostro cammino di fede si basa che senza le “lotte eclatanti” da prima pa- sulla sete di apprendimento e gina di giornale o di TV, del parroco Don sull’esperienza religiosa vissuta, aperta a Vitaliano della Sala e dell’intero Paese, il tutti coloro che vogliono partecipare, per giovane rev.do Porri non avrebbe mai questo la porta della nostra Associazione è messo piede nella chiesa di S, Giacomo, o sempre aperta! Non compete a noi contar- nella nuova casa canonica, asciutta e ri- ci. Chi vuole contarci lo può fare libera- scaldata. Per non parlare dell’aria che re- mente e Don Luciano sa bene che in qual- spira: è aria ancora non contaminata dal siasi manifestazione ci hanno sempre con- fetore delle discariche, ma che “amici po- tato, lo hanno fatto addirittura in contem- tenti”, frequentatori della parrocchia del poranea, certo è che noi non abbiamo mai

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 45 avuto bisogno di “fedeli esterni”, arrivati a bordo di pulmini, per fare numero in una chiesa vuota! L’ultimo grave episodio, riporta- to anche dai giornali, relativo alla festa pa- tronale di S. Silvestro, parla di mancanza di fedeli, a tal punto da non poter svolgere la tradizionale processio- ne, fatta, poi, dalla no- stra Comunità, per non perdere un’altra delle nostre storiche usanze. Se Don Luciano Porri sostiene che il Paese è diviso al 50%, questo lo sa Lui solo, non quant’altro. E proprio vero che “ con stiamo qui a misurare le percentuali, ma quella bocca può dire ciò che vuole” , ma anche un cieco vedrebbe…, la cosa im- non stupidaggini, mezze verità o calunnie. portante è che tra Noi abbiamo instaurato Vorremmo sollevare un’ultima osserva- un rapporto basato su valori come dispo- zione sul modo di rivolgere un invito ad nibilità, stima, fiducia, amicizia, solidarie- un sacerdote: frequentare la chiesa sola- tà, rispetto…valori che ci ha lasciato in mente da civile. “Tu es sacerdox in aeter- eredità Don Vitaliano Della Sala. num” non è solo un semplice slogan o un modo rituale di ordinare un sacerdote. E E inerente il rispetto che don Luciano af- un “imprimatur” che resta tutta la vita, e ferma di avere sempre avuto per don Vi- non è in alternativa all’uomo. Secondo le taliano, gli vorremmo chiedere quando categorie spazio-temporali, non potrebbe mai ha preso le difese del suo confratello, mai dividersi il sacerdote dall’uomo; per quante volte è salito a Montevergine per questo motivo, forse, l’invito del Porri è lamentarsi con l’Abate, quante volte ha fuori luogo e se non è una lacuna teologi- addossando a Don Vitaliano tutte le colpe ca, vuole essere una provocazione; in en- della sua mancata interazione con la Co- trambi i casi sarebbe grave ed in antitesi munità di Sant’Angelo a Scala, della sua su quanto blaterato sul rispetto per don incapacità di essere lungimirante, e delle Vitaliano. sue scelte… In una cosa siamo d’accordo, che il Paese Don Luciano, secondo, noi non è vero che è troppo piccolo per due preti, allora,visto paga per colpe non sue, Egli è l’artefice che in democrazia la maggioranza vince, del suo comportamento, ed è giusto che lo invitiamo a trovarsi un’altra parrocchia abbia avuto modo di scegliere di accettare che gli dia maggiori soddisfazioni sia reli- o di non accettare quando gli fu proposto giose che economiche. il ruolo di amministratore parrocchiale al posto di Don Vitaliano. Si assuma quindi I portavoci de ’O Ruofolo le proprie responsabilità, Noi, per nostro Zollo Virgilio, Carmine Leo, Zaccaria conto, non abbiamo mai intimorito nessu- Massimo, Turturo Silvestra no anzi gli abbiamo più volte espresso solidarietà, ma da parte sua neppure una parola di apertura, solo allusioni, accuse e Lunedì, 17 gennaio 2005

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 46 Crisi chiese: la vicenda della Comunità di fede di Sant’Angelo a Scala (2) Lettera aperta al nuovo Vescovo di Avellino mons. Francesco Marino di Nunzia Cosentino, Carmine Leo e Virgilio Zollo

Associazione ’O Ruofolo scrive con noi la Divina Provvidenza, nella sant’angelo a scala (av) decisione della Chiesa di sopprimere la Diocesi di Montevergine, bisogna leggere Eccellenza, la volontà di Dio che dà ragione alla nostra siamo un gruppo di fedeli laici membri del richiesta di giustizia. Consiglio Pastorale Parrocchiale di Su don Vitaliano sappiamo di non dover Sant’Angelo a Scala (ormai congelato dire troppe cose perché Lei sicuramente dall’amministratore parrocchiale don Lu- conosce bene la sua vicenda, sentiamo solo ciano Porri!), ma rappresentiamo la mag- il dovere riaffermare che, al di là di come gioranza dei 700 fedeli della nostra Comu- lo hanno presentato a volte i mezzi di in- nità. Il nostro è un piccolo paese formazione, per noi è stato un bravo parro- dell’irpinia, noto perché è la parrocchia di co e il suo comportamento non ci ha affat- don Vitaliano Della Sala, rimosso più due to “turbato”, come invece sostiene il decre- anni fa dall’Abate Ordinario di Montever- to di rimozione. Per quanto riguarda noi, gine.Non siamo stati d’accordo con la ri- siamo gente semplice ma determinata, cre- mozione del nostro parroco, insieme alla denti e addolorati per come siamo stati maggioranza della Comunità parrocchiale, trattati dalle autorità ecclesiastiche. Sono anche se nel decreto di rimozione veniamo ormai due anni che non frequentiamo la usati come paravento per altre accuse, che nostra parrocchia ma le parrocchie vicine possiamo solo immaginare. per la Messa; da più di un anno abbiamo Sono più di due anni che, praticamente restaurato e rimesso in funzione una ex tutta la Comunità di Sant’Angelo, ha scel- chiesa che utilizziamo per incontrarci, per to di protestare pacificamente contro la fare catechesi, per pregare e, quando è pos- rimozione di don Vitaliano. Il nostro non è sibile, per celebrare l’Eucaristia. Anche se un gesto di insubordinazione, ma di dis- siamo addolorati per tutto questo, Le assi- senso verso una decisione che non ci ha curiamo che per due anni, vergognosamen- visto coinvolti in alcun modo; inoltre da te inascoltati dalle autorità ecclesiastiche due anni chiediamo inutilmente di poter locali e vaticane, abbiamo proposto solu- incontrare l’Abate che in maniera poco zioni dignitose per noi e per la Chiesa. paterna non ci ha mai accontentato. Non È triste pensare come la nostra Chiesa usi siamo scismatici, anzi più che mai ci sen- due pesi e due misure: don Vitaliano veni- tiamo e vogliamo continuare ad essere cat- va rimproverato di trascurare la cura pasto- tolici; nonostante tutto, abbiamo continua- rale della parrocchia, eppure sapevamo to a rispettare l’Abate e abbiamo pregato sempre dove stava perché ci faceva parte- per lui, ma continuiamo a dissentire da lui cipi del suo impegno sociale, inoltre non è sulla rimozione di don Vitaliano e credia- mancato mai di domenica e nei giorni di mo che è un nostro diritto farlo e anche un festa, il nuovo amministratore parrocchiale dovere nei confronti del nostro Ordinario è sempre in giro, la chiesa parrocchiale è che, secondo noi, ha preso una decisione sempre chiusa, il catechismo è sospeso ingiusta verso don Vitaliano e verso di noi. come i consigli parrocchiali, e nessuno E poi, se è vero che la Storia dell’umanità, dice nulla. come la nostra piccola storia quotidiana, la Siamo stanchi di vedere divisa la nostra il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 47 Comunità e abbiamo tanta speranza in Lei. Sperando che almeno Lei prenderà provve- Abbiamo appreso dai giornali che con dimenti giusti e adeguati, Le chiediamo di l’ordinazione episcopale Lei è diventato ricevere quanto prima una nostra dele- anche nostro vescovo; in realtà non sappia- gazione. Allora la festa di sabato del Suo mo - perché purtroppo noi fedeli non sia- ingresso in diocesi, sarà festa anche per mo mai resi partecipi delle decisioni che ci noi. riguardano - quando concretamente avver- La salutiamo nella speranza di incontrarLa rà il nostro passaggio alla Diocesi di Avel- presto, intanto preghiamo lo Spirito Santo lino; per quanto ci riguarda noi abbiamo perché attraverso Lei mostri alla Chiesa di già deciso di far parte della Comunità ec- Avellino il vero volto paterno e materno di clesiale di Avellino alla quale il Signore Dio. l’ha inviata, perché se anche ci sono da attendere ancora tempi burocratici, noi sia- Nunzia Cosentino, Carmine Leo e Virgi- mo convinti che la vita delle persone e la lio Zollo loro fede siano molto più importanti della burocrazia amministrativa e canonica. Sant’Angelo a Scala, 13 gennaio 2004

Crisi chiese: il caso del vescovo francese Gaillot L’«AFFAIRE» Gaillot fa ancora male Tratto da "la croix" on line, di Isabelle de GAULMYN Traduzione dal francese di Lorenzo Tommaselli Dieci anni dopo il «trasferimento» del ve- cia? Per primo, un malessere profondo. scovo di Évreux alla diocesi titolare di Così, interrogati da La Croix, molti vesco- Partenia, le ferite provocate nella Chiesa di vi e responsabili dell’epoca hanno preferi- Francia non si sono chiuse. Cosa diventa to mantenere l’anonimato. Come se, mal- lui stesso, mons. Jacques Gaillot? Quali grado gli anni trascorsi, restasse difficile tracce l’«affaire» ha lasciato nella sua ex fare un’analisi serena dell’evento. diocesi? Un malessere che riguarda, innanzi tutto, Ventimila fedeli ad Évreux per l’ultima una decisione romana, sentita da molti ve- messa, il 22 gennaio 1995, di mons. Jac- scovi come brutale ed unilaterale. Peggio, ques Gaillot nella sua diocesi, molte mi- una decisione che i responsabili francesi gliaia di persone a Nantes, centinaia anche hanno saputo per mezzo della stampa, co- a Metz, Strasburgo o a Nancy… Più di me se fossero stati considerati da Roma 40.000 lettere inviate alla nunziatura. Dieci una parte trascurabile: mons. Jacques Gail- anni fa, il «trasferimento» di mons. Jac- lot, scegliendo di ripartire al più presto da ques Gaillot, vescovo di Évreux, alla sede Roma per Parigi, ha fatto precipitare la titolare episcopale di Partenia, titolo sim- decisione stessa della sua destituzione. bolico di un’antica diocesi africana, susci- Malessere ancora riguardo allo statuto con- tava un’emozione considerevole in Fran- ferito a mons. Gaillot, che resta atipico cia. Ben al di là di ciò che ci si sarebbe (vedi nota qui sotto). La Conferenza epi- potuto aspettare per una procedura canoni- scopale ha da allora cercato di farlo uscire ca interna alla Chiesa… da quella situazione, proponendogli altre I cattolici di Francia e di altre parti erano soluzioni, ma esse furono tutte rifiutate dal allora profondamente scossi. Tuttavia, die- vescovo. Ciò alimenta il sospetto di ostra- ci anni dopo, cosa resta del simbolo cismo nei suoi confronti, che la lettera in- dell’”affaire” Gaillot nella Chiesa di Fran- viata da mons. Louis -Marie Billé il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 48 corda un responsa- bile. I vescovi fran- cesi devono allora pronunciarsi su un testo favorevole alla dissuasione nucleare. Il dibatti- to è burrascoso e, cosa rara in un’assemblea nella quale il consenso è la regola, una doz- zina di vescovi vota contro. Tra cui quello di Évreux. Uscendo dall’emiciclo (i di- battiti si svolgono a por te chiuse), mons. Gaillot si affretta a rendere (presidente della Conferenza episcopale di pubblico il suo disaccordo alla stampa. Francia per il Giubileo dell’anno 2000) Soprattutto, rivela che altri vescovi hanno come segno di riconoscimento, non ha af- fatto come lui. fatto attenuato. La linea gialla è superata. «Non ce Una certa concezione dell’incarico epi- l’avevamo con lui per la sua opposizione, scopale ma per aver fatto sapere alla luce del sole i È che il malessere è profondo e rivela una dissensi dell’episcopato, rompendo la col- divergenza non risolta riguardo legialità». Una collegialità che mons. Gail- all’esercizio del ministero di vescovo da lot non tiene in alcun conto. «Jacques si parte di mons. Gaillot. Resta come una esprimeva su argomenti sui quali altri ve- ferita nel seno della Chiesa di Francia. Poi- scovi lavoravano, senza mai domandare il ché oggi ciò che continuano a rimprovera- loro parere né consultarli», spiega, amaro, re i suoi colleghi di episcopato al vescovo uno di loro. Aveva anche preso l’abitudine di Partenia non sono tanto le sue prese di di intervenire in altre diocesi, senza preav- posizione iconoclaste in favore dei divor- vertire il vescovo del luogo. ziati risposati, del matrimonio dei preti, o “Contrapporre il Vangelo dell’ordinazione degli uomini sposati o all’Istituzione” delle donne. Neanche le sue lotte per gli Quello che i suoi colleghi francesi avevano esclusi, gli immigrati, malgrado le stru- già fatto fatica ad accettare è stato vissuto mentalizzazioni politiche che potevano male in paesi come la Svizzera o la Ger- provocare. mania, le cui lagnanze hanno alimentato il No. Quello che «fa problema» e continua a famoso dossier preparato a Roma contro «far problema» è una certa concezione del- Jacques Gaillot… «Mons. Gaillot seduce- la carica episcopale, percepita dai vescovi va molti tra noi per il suo carisma e le sue come una mancanza grave rispetto alla prese di posizione audaci, conferma così solidarietà del corpo episcopale. «Da que- mons. Jacques Noyer, ex vescovo di A- sto punto di vista la rottura è iniziata dal miens. Ma non potevamo più seguirlo novembre 1983 a Lourdes, durante quando contrapponeva il Vangelo l’assemblea generale dell’episcopato», ri- all’Istituzione». Il cardinale Albert De-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 49 courtray, allora presidente della Conferen- di spettatori che raggiungo». Il vescovo di za episcopale, ha tentato di firmare con lui Évreux amava citare questa frase di Paolo: (nel 1989) una forma di modus vivendi, ma «Purchè in ogni maniera il Cristo venga mons. Gaillot non ne tenne alcun conto. annunziato, me ne rallegro» (Fil 1, 18), per «La collegialità episcopale richiede una giustificare le sue prese di posizione nei verità nei nostri rapporti, afferma amara- media i più lontani dalla Chiesa, senza ren- mente un vescovo. In quel caso, non c’era dersi conto che nella nostra società media- verità». È significativo che, alcuni mesi tica il messaggio, è prima di tutto il me- dopo l’«affaire Gaillot», il cardinale, Ro- dium… La libertà di tono di mons. Gaillot bert Coffy, arcivescovo di Marsiglia, abbia metteva ugualmente in luce, per contrasto, redatto, in forma di controcanto, una nota la difficoltà di altri responsabili di Chiesa teologica sul ruolo del vescovo secondo il a superare l’arena mediatica. Questa liber- Vaticano II. «Il vescovo non è il vescovo tà spiega molto largamente la popolarità di degli esclusi, scrive, ma il vescovo per mons. Gaillot di dieci anni fa nel «popolo “tutti i cattolici”; si è vescovo “con il suo di Dio», diremmo oggi i cattolici di base… popolo e non al di sopra, né al di fuori”». Dieci anni dopo, un sentimento di ma- Come mons. Riobé molti anni prima di lui, lessere mons. Gaillot si è dunque ritrovato sempre Dieci anni dopo, domina ancora uno stesso più isolato nel seno dell’episcopato. Signi- sentimento di malessere. Ci si chiede ciò fica che i vescovi non dispongono della che resta, oggi nella Chiesa, libertà di parola? E che tra loro l’etica del- dell’importante movimento di simpatia che la responsabilità ha finito per prevalere seguì la «destituzione» del vescovo di É- sull’etica della convinzione? vreux… Poiché nel 1995, come testimo- L’atteggiamento di mons. Gaillot poneva e niano le inchieste ed il corriere ricevuto, i continua a porre il problema della capacità sostenitori di mons. Gaillot non si colloca- della Chiesa di integrare il dibattito ed il vano ai margini, ma proprio nel cuore del- confronto. «Senza dubbio mancano, al suo la Chiesa: catechisti, diaconi (di cui allora interno, procedure con le quali le divergen- si è scoperto il numero), laici impegnati, ze di opinione si potrebbero comunicare che si confrontano direttamente con la crisi prima che si arrivi a tali disfunzioni», sot- della mancanza delle vocazioni e che ritro- tolinea così il p. Laurent Villemin, profes- vavano i loro interrogativi negli argomenti sore di ecclesiologia all’Institut catholique trattati da mons. Gaillot: diaconato delle di Parigi. Alcuni si chiedono se la messa in donne, matrimonio dei preti… atto della collegialità episcopale, che è uno dei frutti del Concilio Vaticano II, non fi- Dal gennaio 1995 un nucleo di cattolici nisce per produrre una parola di Chiesa crea Partenia, comitato di sostegno a unanimista, per la preoccupazione di man- mons. Gaillot, per dare forma a questa tenere la comunione. contestazione nascente. Gabriel Marc, il primo presidente, non nasconde oggi la In ogni caso, è in nome di una coerenza tra sua delusione: «Mai mons. Gaillot ha detto il suo foro interno e la sua parola che chiaramente le sue proposte per la Chiesa. mons. Gaillot si è, tuttavia, espresso attra- È un uomo che agisce come battitore libe- verso i media su tutti gli argomenti che ro ed il cui solo progetto è personale». In- riguardano la Chiesa universale. I suoi vano anche la generazione dei delusi del confratelli sono stati subito esasperati da- Concilio tenta di appoggiarsi a questo nuo- vanti a questo «portavoce selvaggio della vo simbolo che è diventato mons. Gaillot Chiesa». Mons. Lucien Daloz, ex arcive- nel 1995. «La sua destituzione fu il cataliz- scovo di Besançon, si ricorda che, quando zatore di uno scontento», afferma così Ali- gliene faceva rimprovero, mons. Gaillot ce Gombault, una delle responsabili dei gli aveva risposto: «Tu, con il tuo giornale Réseaux du Parvis, che raggruppano (dal diocesano, sei letto da 2.000 persone. Io, 1998) una quarantina di associazioni con- con la televisione, sono più di due milioni

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 50 Nota Uno statuto che isola Mons. Jacques Gail- lot è vescovo titola- re di Partenia, nell’attuale Algeria, sede che non corri- sponde più ad una responsabilità pa- storale. Resta piena- mente vescovo, ma non appartiene più, dal punto di vista canonico, alla Con- ferenza dei vescovi di Francia, di cui sono membri solo i vescovi responsabili di una diocesi di Francia, così come i testatarie, dentro ed ai margini della Chie- vescovi emeriti. sa. Ma «non ne fu mai l’elemento moto- Il vescovo di Partenia non riceve più alcun re». documento dell’episcopato, non partecipa Nei Réseaux du parvis i gruppi Partenia alle assemblee generali dei vescovi di trovano naturalmente posto. «Ciò che Francia a Lourdes. Si trova dunque privato mons. Gaillot aveva vissuto era per noi la di questa solidarietà episcopale che gli conferma delle disfunzioni nella Chiesa», hanno rimproverato giustamente di non sottolinea ancora Didier Vanhoutte, ex rispettare. Tuttavia, esistono ancora dei presidente dei Réseaux. Ma, aggiunge, legami: la Conferenza episcopale provvede «niente nei nostri Réseaux si è fatto per alle sue necessità ed il suo presidente re- iniziativa o con il sostegno di mons. Gail- sponsabile all’epoca, il cardinale Louis - lot». Per lo storico Pierre Pierrard, presi- Marie Billé, aveva testimoniato con uno dente di Partenia, è giustamente la prova scambio di lettere (nel 2000) riconoscenza che il vescovo destituito non ha mai voluto dei suoi fratelli vescovi per il suo ministe- essere un Lefebvre di sinistra; e che rifiuta ro. di agire «al di fuori di una Chiesa alla qua- Ugualmente, mons. Gaillot è stato invitato le resta, malgrado tutto, fedele». Dieci anni per la visita del Papa a Lourdes sono passati. «Jacques non è il capo che quest’estate. Se mons. Gaillot avesse ac- alcuni credevano, riassume Pierre Pierrard, cettato di «rinunciare» alla sua carica ma siamo dietro lui perché possa resistere (dimissioni), come Roma gli aveva fatto per quello che è». Il giorno proposto, sarebbe divenuto vescovo emeri- dell’anniversario organizzato da Partenia, to ed avrebbe potuto conservare i suoi le- sabato 15 gennaio a Parigi, sarà nello spiri- gami con la Conferenza episcopale di to di questo sostegno, assicura: «una mani- Francia. festazione di festa», nella quale saranno Lunedì, 10 gennaio 2005 presenti, prima di tutto, l’emozione e l’amicizia che legano questo nucleo di fe- deli. Isabelle de Gaulmyn

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 51 Pianeta donna: appelli Sì alla legge contro la violenza di genere

Dal sito della Libreria delle donne di Perché il progetto di legge contro la vio- Milano (www.libreriadelledonne.it) lenza di genere non é incostituzionale né lo riprendiamo questo appello firmato é singolarizzare il modo di trattare certe forme di violenza, in funzione della portata da un migliaio di intellettuali spagnoli del danno sociale che causano. Perché l'a- in appoggio alla nuova legge contro la dozione di misure sociali e penali che violenza sessuale. La traduzione é di combattano in modo specifico la violenza Clara Jourdan, il testo originale con di genere non é una discriminazione degli la lista dei firmatari si trova cliccan- uomini ma un'azione positiva urgente e do www.comfia.info/archivos/ imprescindibile. notepases.pdf Perché non avalleremo con il nostro silen- zio infondate obiezioni di discriminazione maschile, provenienti in molti casi da co- Noi firmatari, uomini, diciamo sì alla leg- loro che più indifferenti sono rispetto alla ge contro la violenza di genere. realtà di una discriminazione delle donne Perché non possiamo essere complici ri- nel salario e nell'impiego, nella distribu- spetto alla realtà di una violenza che, anno zione del tempo di lavoro non retribuito, dopo anno, uccide decine di donne e obbli- nella composizione degli organi direttivi di ga molte altre ad abbandonare il proprio entità pubbliche o private, e perfino in leg- lavoro, la propria casa e la propria città per gi come quelle che regolano l'ordine dei cercare di sfuggire al loro aggressore; una cognomi o la successione al trono, in vio- violenza che provoca ogni anno il suicidio lazione dell'articolo 14 della Costituzione di centinaia di donne e ne maltratta fisica- che proibisce qualunque discriminazione mente e psicologicamente centinaia di mi- per ragioni di sesso. gliaia. Perché la lotta delle donne ci ha aperto gli Perché la violenza esercitata da uomini occhi. contro donne richiede misure specifiche, Perché la loro libertà e sicurezza é la no- dato che non assomiglia in niente, né in stra dignità. quantità né come caratteristiche, ai casi isolati di violenza di donne contro uomini. Perché il loro dolore fa male anche a noi. Perché questa violenza asimmetrica é un Perché non vogliamo essere complici. Noi, terrorismo maschilista che non accetta l'e- uomini, diciamo no al terrorismo maschili- mancipazione di coloro che lo subiscono, infatti la sua forma più estrema, l'assassi- sta, sì alla legge contro la violenza di gene- nio, ha luogo nella maggior parte dei casi re. quando la donna ha rotto o é in un proces- so di rottura con l'aggressore. Perché que- sta violenza di dominio colpisce i diritti e le libertà dell'insieme delle donne, giacché Per gli articoli della sezione non solo maltratta o ammazza quelle diret- “Pianeta Donna”, vai tamente colpite, ma contribuisce a creare un clima di intimidazione e timore genera- all’indirizzo web lizzato al momento di denunciare i maltrat- http://www.ildialogo.org/ tamenti e rompere con i maltrattatori. donna il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 52 Pianeta donna Cristiane, ebree e musulmane: ciò che condividiamo è il femminismo di Grumm, Greenberg, Khan (trad. M.G. Di Rienzo)

6 gennaio 2005 Christine Grumm: Oggi, i cristiani in tutto il mondo cele- brano l'epifania, ovvero la visita de- gli uomini saggi al bimbo di Betle m- me. Mentre rifletto sui doni dell'oro, dell'incenso e della mirra, ricordo i doni che a me sono stati dati dalla fede e dal- la famiglia, in special modo l'op- portunità di crescere come una femmin i- sta cristiana. A qualcuno questo termine sembrerà un ossimoro. Ma come è narrato nella sto- non suonasse vero per me. La grazia di ria della donna al pozzo, con la quale Gesù Dio è stata un fattore chiave che mi ha per- ingaggiò una conversazione molto seria, messo di sviluppare i miei talenti, anche senza curarsi del rango della donna, Gesù quando questi ultimi non andavano d'ac- rispettava le donne e le loro opinioni. Do- cordo con l'idea che la società ha dei ruoli po che fu risorto, la sua prima apparizione di genere. Fin da quando ero giovanissima, fu per le donne, dando loro di nuovo il po- sono stata incoraggiata ad usare i miei do- tere di portare il messaggio del vangelo ni ed è per questo che a 36 anni sono Vice alla comunità. Presidente della Chiesa evangelica lutera- na negli USA, e predico nelle chiese di Come femminista cristiana, io seguo l'e- tutto il mondo. In effetti, l'intero lavoro sempio di Gesù, invece che certe tradizioni della mia vita è emerso da questo stringer- della chiesa, come l'omettere le donne dai si di fede e femminismo. E tuttavia, troppo ruoli guida, che hanno creato tensioni fra il spesso fede e femminismo si scontrano. I cristianesimo ed il femminismo. Cresciuta movimenti delle donne vedono il cristiane- in una famiglia di sette persone, con geni- simo come il regno della destra religiosa, tori attenti a far vivere concretamente ai mentre le comunità di fede pensano che il figli la loro fede, la mia anima è divenuta femminismo sia chiuso a loro. La disso- un terreno fertile per la fede e per il fe m- nanza può essere rimediata. Nel recente minismo. Non ricordo un solo giorno in libro di Helen LaKelly Hunt, “Fede e fe m- cui mi sono sentita non uguale, o in cui il minismo, un'alleanza sacra”, l'autrice, atti- messaggio di grazia e giustizia del vangelo il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 53 vista per i diritti delle donne, dice: Eppure, anche nella mia stessa mente, l'or- “Quando ci dividiamo lungo le linee socia- todossia ebrea rimaneva un sistema separa- li, diminuiamo il nostro potere. In effetti, to ed immutabile. Passarono dieci anni non stiamo facendo meglio di coloro che interi, prima che io fossi capace di portare restano nel modulo patriarcale di separa- la lezione del femminismo alla mia comu- zione e competizione.” Il libro di Hunt nità, per quanto bene io mi ci trovassi. chiama al dialogo, al connettere fede e Le ragazze avevano bisogno di maggiori fe mminismo per creare una nuova, potente opportunità, di celebrazioni religiose for- coalizione. La gente di fede e il laico mo- mali per i cicli della loro vita; le donne vimento delle donne devono trovare un dovevano avere uguale accesso ai testi sa- modo di abbracciarsi, di darsi l'un l'altro il cri e nuove istituzioni dovevano essere benvenuto alla stessa tavola. Sono sicura create per la loro istruzione; una moglie che c'è abbastanza spazio, nella stanza, per doveva essere in grado di uscire da un cat- dare il benvenuto a tutti coloro che passa- tivo matrimonio senza dipendere dalla de- no questa soglia. Mentre celebriamo il cisione unilaterale del marito di tenervela; viaggio degli uomini saggi, e la visione alle donne ebree doveva essere dato il ben- che essi condivisero, prendiamo questa venute nei ruoli religiosamente autorevoli, opportunità, come donne sagge, e comin- che a lungo erano stati loro negati. ciamo a costruire quest'importante ponte. Nel mentre queste istanze erano certo di- (Christine Grumm è anche la presidente verse da quelle del femminismo laico, i del Women's Funding Network, un'allean- valori erano gli stessi: eguale dignità, e- za internazionale che finanzia i progetti di guali opportunità, eguale valore agli occhi donne e ragazze) di Dio e dell'umanità. Trenta anni più tar- di, le differenze fra il femminismo laico e Blu Greenberg: Sono cresciuta in una quello religioso rimangono. Le donne di famiglia e una comunità ebree ortodosse, fede lavorano spesso all'interno di parame- molto amabili, negli anni '40 e '50. Non ho tri ben definiti. All'interno dell'ortodossia sperimentato conflitto, tensione, senso del- ebraica è l'halakha, il cuore della tradizio- la gerarchia o svantaggi, nell'essere fem- ne e della legge ebraica, la guida e la forza mina. Addirittura, essere femmina in una unificante, ed il processo in corso è la rein- società orientata al maschio mi sembrava terpretazione, e non l'abbandono, della tra- avesse dei vantaggi. Quando i ragazzini dizione. Le femministe laiche, invece, la- della mia classe raggiunsero i 13 anni e il vorano all'aperto, nel mondo, senza costri- bar-mitzvah con tutti i suoi riti pubblici, zioni se non quella inerente la loro visione noi ragazze guardavamo dalla balconata di se stesse come prive di potere. Ma io della sinagoga con un senso di sollievo, credo ci sia abbastanza spazio per aiutarc i non con invidia. Quando i ragazzi raggiun- le une con le altre. gevano l'obbligo della preghiera quotidia- Le femministe come me possono dimo- na e del servizio in sinagoga, noi eravamo strare che non sempre i ruoli di genere so- contente di esserne escluse. Allora non no sessisti: noi possiamo aiutare, ad esem- capivano che i ragazzi raggiungevano certi pio, il femminismo a fare un lavoro mi- livelli perché vi erano delle precise aspet- gliore nel celebrare le donne che scelgono tative nei loro confronti. ruoli tradizionali di cura. Le femministe Poi vennero gli anni '70 e il femminismo laiche, nel frattempo, possono insegnare laico. “La mistica della femminilità” ed alle donne come me ad uscire dalle nostre altri lavori misero in chiaro che l'equità di scatole e a condividere il lavoro di ripara- genere doveva essere raggiunta come stan- zione delle ingiustizie globali, che conti- dard emergente rispetto al quale tutte le nuano ad affliggere le donne in tutto il cose (leggi, relazioni, opportunità, lin- mondo. La sproporzionata miseria che col- guaggi, politica) dovevano essere valutate. pisce le donne, i crimini contro i loro cor-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 54 pi, la bassa autostima delle bambine e del- cominciai a capire che vedevo l'Islam at- le ragazza, e le persistenti discriminazioni, traverso lenti distorte. Vidi le donne ira- possono essere parte del nostro lavoro co- niane avvolte nei neri chador, le donne mune. Ognuna di noi, laica o religiosa, è dell'Arabia Saudita a cui veniva negato il venuta su questa Terra in un momento spe- diritto di votare o di prendere la patente, le ciale: siamo benedette dal poter lavorare donne africane che soffrivano per le muti- fianco a fianco, e dall'istruirci ed ispirarci lazioni genitali, le donne pakistane accusa- le une con le altre. te ingiustamente di adulterio, i delitti d'o- (Blu Greenberg è la fondatrice della Je- nore in Giordania, e il diritto all'istruzione wish Orthodox Feminist Alliance) negato alle bambine in troppe terre musul- mane.

Il Profeta Maometto onorava sua moglie Daisy Khan: Ricordo ancora il mio primo Cadigia, diede diritti di proprietà alle don- contatto con il femminismo come spiritua- ne, abolì la pratica pre -islamica dell'infan- lità, come se fosse accaduto ieri: non ave- ticidio femminile, aiutava scrupolosamente vo più di 9 anni, vivevo nel Kashmir, In- nelle faccende domestiche ed ascoltava i dia, e stavo dormendo nel grembo di mia consigli di sua moglie sugli affari della nonna. Vidi una luce brillante piena d'a- comunità. Ma la vita reale delle donne mu- more, e seppi che era Dio. Scossi entusia- sulmane non corrispondeva e non corri- sticamente mia nonna dal pisolino e le dis- sponde affatto a questo quadro ideale. Gli si del mio sogno. Immediatamente, la mia ostacoli che le donne musulmane incontra- contemplativa nonna si trasformò in un'at- no non stanno nell'Islam come fede, ma tivista spirituale: chiamò gli uomini affin- nelle tradizioni e nei costumi locali. Perciò ché organizzassero il costume religioso di il lavoro principale delle donne musulma- offrire un pasto ai poveri in mio nome. Mi ne deve essere il ripristino dei diritti dati disse che non avrei ricevuto doni, ma che loro da Dio, diritti di soddisfazione perso- avrei dovuto essere grata per il fatto che nale, giustizia ed equità, rimuovendo i li- Dio si era svelato a me. miti imposti a loro sotto la bandiera di fal- In quest'atto di celebrazione e carità, io se tradizioni islamiche. seppi che le donne sono eguali agli occhi (Daisy Khan è direttrice esecutiva della di Dio e che quando egli ci fa una grazia società ASMA, il cui scopo è favorire il dobbiamo renderla reciproca, connettendo- dialogo fra musulmani e statunitensi) ci a coloro che sono meno fortunati, poi- ché anch'essi sono eguali agli occhi di Dio. Come ragazza musulmana che apprendeva Maggiori informazioni: la religione da quella donna profondamen- te spirituale che era mia nonna, il femmini- Women's Funding Network: smo e la fede si rinforzarono l'uno con l'al- tra, in me. Mia nonna aveva cinquant'anni, http://wfnet.org/ ed io nove, quando lei si tolse definitiva- mente il burqa poiché la regola islamica Jewish Orthodox Feminist Alliance: diceva che una donna andata oltre l'età da marito poteva sfilarselo; vidi la società in http://www.jofa.org/ cui vivevo frenare progressivamente la poligamia, e vidi la segregazione sessuale The ASMA Society: rilassarsi nelle case, nelle scuole e nelle http://www.asmasociety.org moschee, dove donne ed uomini pregava- no fianco a fianco. Quando arrivai negli USA, nel 1974, non avevo un senso di dolore, non mi sentivo soggiogata od umiliata, ma fu allora che il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 55 Poesia Si possa noi abbracciare di Judy Grahn (7.10.2004, trad. M.G. Di Rienzo)

Grande Madre, Grande Spirito, Grande sabbia, Madre-Padre Dio, o le nostre vite come immagini nel vento, si possa noi abbracciare conoscendo che tuo è il dono dell’azione coloro la cui divinità è una pietra parlante, meditata. un albero sacro o una renna. Grande Madre-Padre Dio, Grande Spirito, Si possa noi abbracciare Grande Madre Danzante, coloro la cui divinità è una complessa nar- si possa noi abbracciare razione storica coloro la cui divinità sgocciola sangue sec- di martirio, sofferenza e redenzione. co Si possa noi abbracciare nell’eterno cortile delle ossa, il cortile del- la non realtà di ogni corpo, coloro la cui divinità è immanente in una danza di gioia, e si possa noi abbracciare, solo stando se- duti con tutti gli esseri. nel suono del tamburo, o in un sapiente tatuaggio E si possa noi abbracciare scolpito nella carne del sacro corpo uma- coloro la cui divinità è presente nel tenero no, bacio di un dio bambino, conoscendo il tuo come il più grande di e la benedizione di tutte le relazioni, tutti i corpi. conoscendo che tu sei la rete di sangue Grande Spirito, Grande Padre-Madre Dio, rosso Grande che sostiene le nostre brevi vite in questa Madre, lunga Terra. si possa noi abbracciare Grande Madre, Grande Spirito, Grande Padre-Madre Dio, coloro la cui divinità è il mantenimento di giuste leggi, si possa noi abbracciare e si possa noi abbracciare i nostri stessi cuori, coloro la cui divinità è lo spezzare leggi possano i nostri cuori allargarsi come ingiuste. grembi, Si possa noi abbracciare possano i nostri cuori tendersi verso il tuo cuore, coloro la cui divinità è un essere sensuale, tu che hai il cuore più grande. e coloro la cui divinità è il respiro di un suono, Si possa noi abbracciare. e coloro la cui divinità è il costruire tali- smani o gioielli, o uno splendido tessuto, o un disegno sulla il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 56 Formazione

Come gestire i rapporti con i mezzi d’informazione di Maria G. Di Rienzo

Ogni lotta nonviolenta che con- duciamo, qualunque sia il suo scopo, é principalmente una lotta per raggiungere i cuori e le menti di altre persone. La chiave di questa faccenda si chiama "informazione". Ma non abbiamo le tv, i giornali e le stazioni radio che i nostri oppositori hanno. Possiamo essere i più onesti e sinceri atti- visti del mondo, e la nostra causa essere sacrosanta: é quasi certo che i media saranno usati contro di noi per demolirci e deumanizzarci. Non per niente nel nostro anomalo paese il 90% dei mezzi d’informazione é sotto il controllo diretto o in- diretto di una sola persona. E allora, vedia- Pregiudizio mo di dare ai media uno sguardo più in Molti media condividono anche uno scopo profondità e di misurare e pianificare le secondario: la diffusione dei pregiudizi nostre azioni a seconda di quello che sco- della proprietà. In pratica questo significa priamo. che alcuni di essi sono da evitare a priori, * perché si tratta di trombe da propaganda da 1. Gli svantaggi cui il vostro appello non verrà mai suonato Banalità (sono certa che non occorre ve li nomini), ma vi é anche un sorprendente numero di Ogni tv, giornale, radio, ecc. condivide lo opportunità nel tentare approcci con alcuni stesso scopo principale: espandere la pro- media "tradizionalisti", o addirittura diretti pria fetta di mercato. Per fare questo é ne- da coloro che avete identificato fra gli op- cessario catturare e mantenere l’attenzione positori della campagna di cui vi state oc- delle persone, perciò i media si concentra- cupando. Gli editori e i direttori saranno no moltissimo sugli eventi, anziché sulle certamente sordi, quando non ostili, ma istanze, e specialmente su eventi frivoli, molti dei giornalisti no, e se vedono la visivi, veloci, che "fanno colore". La mag- possibilità di fare l’articolo, o il servizio, gior parte dei giornalisti sembra convinta senza far arrabbiare i loro capi, é probabile che le persone non possano concentrarsi che lo faranno. per più di pochi secondi (mi domando se lo credono perché soffrono essi stessi di Dai giornali, e dai lettori dei giornali, ci si questa difficoltà). Questo appare come aspetta che siano di parte, e fin qui niente l’aspetto più svantaggioso per noi, giacché da dire. Ma la tv statale, sulla carta e solo spesso il nostro proposito é di parlare alla sulla carta, é obbligata al bilanciamento ed gente di istanze profonde e importanti. all’equità (servizio pubblico, pari condi-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 57 zioni di accesso). Chiunque abbia guardato I vantaggi per cinque minuti di seguito una delle tre Integrità reti Rai sa benissimo il significato di "solo sulla carta" e non mi dilungherò; inoltre, il Noi siamo persone genuine, non siamo al concetto di equità all’opera é veramente servizio di poteri forti, il nostro impegno ristretto: se governo e opposizione sono nonviolento é pubblico e congruente con le stati entrambi intervistati, il bilanciamento nostre azioni: se riusciamo a mostrare que- é raggiunto e tanti saluti a tutti quei sog- sto tramite i media, il nostro appello diret- getti che stanno da qualsiasi altra parte to al buonsenso può attraversare le barriere sullo spettro socio-politico. degli interessi di parte e le dotte disquis i- zioni degli "esperti". Se il nostro messag- Infine, molti programmi televisivi sono gio é chiaro e sta sul merito, può essere assai attenti (più della carta stampata) a meravigliosamente efficace. non urtare gli sponsor e i committenti delle pubblicità. Il risultato di tutto questo é la Dar voce ai sentimenti cosiddetta "tv spazzatura" e un clima in cui Le persone che volete raggiungere (la co- i giornalisti televisivi sembrano terrorizzati siddetta "opinione pubblica"), sono sempre all’idea di dire agli spettatori qualcosa che più pronte ad ascoltare quel che avete da essi non sappiano già. dire. Sempre di più, sentono e sanno che le Le regole del gioco cose non vanno affatto bene, e che potreb- bero andare meglio. Gli attivisti/le attiviste Osservando dall’esterno, a volte gli atteg- sono spesso capaci di raggiungere il cuore giamenti di giornalisti e politici, le doman- delle persone a cui parlano, dando voce a de poste dagli intervistatori, la presentazio- sentimenti che anch’esse provano, ma che ne dei fatti, sembrano incongrui, assurdi, non sanno ancora mettere in parole. Se illogici. Non lo sono. Intervistatori ed in- questo accade, la fiducia in voi come por- tervistati si stanno comportando secondo tavoce, nel vostro gruppo, nella causa che le "regole del gioco", regole di solito a noi state sostenendo, crescerà sensibilmente. oscure (a meno che non si abbia una gran- Inoltre, i contatti che avete nei media sono de esperienza nel settore dei media). Poi- essi stessi persone: é possibile che provino ché non discerniamo al primo sguardo i medesimi sentimenti che voi avete e- quest’etichetta dai folli risultati, spesso spresso e che, magari non esplicitandolo, non riusciamo ad avere accesso e spazio: siano favorevoli alla campagna. secondo i giornalisti che abbiamo tentato di contattare noi non stiamo alle regole, e Appetibilità perciò veniamo cacciati dal tavolo di gio- Noi incarniamo l’alternativa di condivisio- co. Sarebbe qui troppo lungo esaminare ne per cui stiamo lottando e la mostriamo: tutti gli aspetti della questione, e i suggeri- siamo colorati, creativi, sorprendenti. La menti che vi darò in seguito dovrebbero maggior parte degli executive nei media essere sufficienti a risolvere questo proble- potranno anche disprezzarci, ma é certo ma: vi basti, per il momento, tenere pre- che gli operatori alle telecamere ci amano. sente ad esempio che mentre voi vedete la * vostra campagna come qualcosa di concre- to, che ha a che fare con le esistenze reali Candidi come colombe, astuti come ser- delle persone, il vostro intervistatore può penti considerare il prodotto finale del contatto (grazie a Lidia Menapace per aver così con voi come quasi "immateriale", un in- disegnato il modo ottimale di agire degli casellamento di parole/immagini che deve attivisti nonviolenti) risultare esteticamente efficace, stare nei Altrove, abbiamo già discusso insieme sul due minuti o nelle 15 righe a disposizione, come fare un comunicato stampa, come ecc. interessare i media alla vostra azione, co- * me creare e mantenere i contatti con i gior-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 58 nalisti, come organizzare il vostro gruppo sostenitori e curiosi. (Sì, tutti i media ri- attorno all’informazione prima, durante e portarono la notizia, l’opinione pubblica dopo l’azione. Qui di seguito mi limiterò voltò in massa dalla parte degli attivisti, e ad esaminare qualche "trucco" che potreb- il progetto della nuova strada venne abban- be farvi superare gli svantaggi menzionati donato). prima. Tecnica n. 2: Vieni anche tu nei Ringo Tecnica n. 1: Più appetitosa é l’esca, più Boys facilmente i media abboccano. Mettiamo Identificate un/una giornalista che abitual- che stiate protestando contro la costruzione mente si occupa dell’istanza che state ma- dell’ennesima e inutile autostrada, super- neggiando (ovvero che scrive o parla in tv strada, tangenziale, direttrice Barcellona/ frequentemente di essa in modo corretto o Kiev, grande opera di regime, che abbatte- almeno accettabile) e invitatelo/a ai vostri rà centinaia di alberi nella vostra zona. Se incontri preparatori all’azione. Create, il titolo del vostro comunicato stampa é nell’invito, un’atmosfera di eccitazione e qualcosa del tipo: "No all’abbattimento di di aspettativa, con un pizzico di intrigante platani e boschetti", é assai probabile che il segretezza: "Le prime fasi della campagna comunicato finirà nel cestino della carta sono andate molto bene, ora stiamo prepa- straccia (hanno letto e sentito approcci si- rando un’azione che potrebbe essere deci- mili sino alla nausea) e il massimo che po- siva per la risoluzione... Naturalmente, le tete aspettarvi é di essere menzionati in chiediamo di non divulgare subito alcuni una riga se (e sottolineo se) il giornale ha particolari che sentirà all’incontro". intenzione di fare un servizio sulla faccen- da. Il titolo "Dimostranti abbracciano gli Aggiungete a questo cocktail la necessaria alberi (o salgono sugli alberi, o si legano decorazione di privilegio detta "tu sei uni- agli alberi) per impedirne l’abbattimento" co al mondo": "Lo chiediamo a lei perché ha qualche chance in più di attirare il modo in cui ha lavorato sino ad ora ci dà l’attenzione, oppure, se il mezzo fiducia: nessun altro giornalista in citta é d’informazione a cui vi state rivolgendo é stato invitato all’incontro". Se lui/lei accet- orientato all’analisi economica, può fun- ta, accoglietelo festosamente e fatelo/a zionare un "La nuova strada potrebbe di- sentire parte del gruppo. Ci sono ottime struggere l’economia della regio- possibilità che la copertura mediatica di ne" (naturalmente, nel comunicato stampa ciò che avete organizzato sarà almeno sod- dovete essere in grado di spiegare perché, disfacente. E chissà, in futuro potreste per- cosa comporterà il taglio dei platani e dei sino guadagnare un nuovo attivista, o un boschetti, che aziende produttive saranno amico. costrette a spostarsi, eccetera). Tecnica n. 3: Se li conosci, non li eviti Meglio ancora se, come accadde a Birmin- Alcuni giornalisti che incontrerete saranno gham in Gran Bretagna, avete qualcosa di disposti all’ascolto e professionali, altri originale e creativo da mostrare; là, in una apertamente amichevoli, altri ancora su- situazione analoga, il titolo del comunicato perficiali, scostanti, ostili. L’unica difesa stampa fu: "Il sermone più lungo del mo n- che avete contro la manipolazione delibe- do per bloccare la nuova strada". Si dava il rata o la confusione accidentale del vostro caso che fra gli attivisti vi fosse un sacer- messaggio é conoscerli. Dato che siete atti- dote, il quale aveva appena scoperto che la visti/e intelligenti, vi siete di certo già pre- legge inglese impedisce di interrompere un murati di stilare una lista di quanti hanno prete durante un sermone. Così, il sacerdo- scritto/parlato del problema a livello locale te cominciò a predicare ininterrottamente e nazionale e di quelli che potrebbero esse- davanti agli alberi minacciati, agli attoniti re gli inviati sul luogo della vostra azione, operai fermi sui loro bulldozer, a poliziotti e avete sommarizzato accanto ai nomi le impossibilitati ad intervenire, a dozzine di opinioni espresse o altri dati rilevanti: ad giornalisti e al crescente folto pubblico di esempio, se un’intervista ad uno dei vostri

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 59 oppositori sull’istanza contiene frasi del 1. Siate informati: questa é la regola d’oro. tipo: "Signor presidente, questa campagna Non andate a farvi intervistare o a parteci- sembra proprio una persecuzione nei suoi pare al dibattito televisivo se non siete del confronti", oppure "Qual é secondo lei il tutto a vostro agio con l’istanza che dovete vero scopo di questi dimostranti?", o anco- maneggiare, se non la conoscete davvero ra: "Perché questa gente la odia?", potete bene, se le informazioni di cui siete in pos- tranquillamente aggiungere accanto al no- sesso non sono verificabili. Lasciate a casa me dell’intervistatore la dicitura "sdraiato gli appunti: se quello che volete dire non a tappetino" o "in malafede". l’avete in testa, non dovreste essere lì. Perciò: quando si presentano sulla scena 2. Siate calmi. Al contrario di quel che dell’azione, o chiedono un’intervista tele- credono nei media, il più sereno dei parte- fonica, domandate loro chi sono e per chi cipanti é quello che viene visto come più lavorano prima di dire qualsiasi cosa. Se il affidabile e credibile. Questo non significa nome corrisponde a un "tappetino" sapete che non dobbiate essere appassionati ed che dovrete essere molto prudenti nelle entusiasti, ma passione ed entusiasmo non vostre affermazioni, e che esse saranno devono mai, ripeto mai, diventare rabbia, brevi, precise, semplici, il meno possibile aggressione, urlo belluino. Se vi state ar- suscettibili di fraintendimenti. Importante: rabbiando, respirate profondamente prima siate gentili e disponibili, sempre. Anche di rispondere, pensate all’importanza della se l’inviato a documentare la vostra azione vostra causa e alla vostra decisione di par- in favore dei migranti é il sig. Feroce larne nel modo gentile e fermo che é ne- Scannatore, cronista dell’ameno quotidia- cessario. no "Fuori i negri dalla Padania", mordetevi 3. Siate concisi. Vi sarà dato sempre meno la lingua, non dite nulla di stupido o di tempo di quello che vorreste, perciò dove- rischioso. Vedremo nel paragrafo finale te sapere esattamente cosa volete dire, e cosa fare se il sig. Scannatore vi ha dipinto dovete dirlo in poche, chiare e determinate nel suo articolo in modo scorretto. parole. Non tentate di affrontare troppi * aspetti della questione: due/tre argomenti Essere intervistati in tv chiave sono sufficienti. Se vi perdete nella disamina di ogni luce ed ombra, perdete Da anni, le interviste e le discussioni negli l’attenzione degli spettatori. studi televisivi vengono preparate, vissute e percepite, da chi le organizza e da chi vi 4. Siate semplici. Usate frasi brevi in un partecipa, come combattimenti, meglio se linguaggio comprensibile: via le sigle a all’ultimo sangue. L’attenzione verte sulla meno che non siano molto note o non vi maggior capacità di urlare, denigrare o sia il tempo per spiegarle, via il gergo, via insultare dei contendenti e poco importa i discorsi tortuosi con derivate e conse- quale sia l’istanza dibattuta. I programmi- guenti. sti e i conduttori televisivi, nonché i politi- ci e gli esperti e gli opinionisti, condivido- 5. È la risposta che conta, non la domanda. no in questo un grande disprezzo per Quando entrate nello studio, dovete già l’uditorio: in poche parole, ai loro occhi sapere cosa volete dire e come. Non siate gli spettatori sono un branco di imbecilli troppo scrupolosi nell’attenervi alle do- sadici. mande: rispondete brevemente al partico- lare chiesto, e andate subito al punto im- Se vi fanno l’offerta di entrare in questo portante che avete in mente, perché potre- scenario, soprattutto se il programma é in ste non avere un’altra occasione di spie- diretta, io vi suggerirei però di non rifiuta- garlo. re: a patto che vi siate precedentemente impegnati a sviluppare quelle abilità che 6. Finite sempre le frasi che avete comin- rendono inutile e controproducente la for- ciato. Se l’intervistatore o qualcun altro za bruta. Eccole: dei presenti vi interrompe, non abbiate

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 60 paura di continuare a parlare. Direte: "Solo lineano o aggiungono significato a quello un secondo, non ho finito", oppure "Se mi che dite (non portatele davanti al viso e permette di finire la frase...". Siate fermi non fate gesti bruschi od offensivi); voce senza essere offensivi. un pò più enfatica rispetto al vostro modo 7. Trasformate l’ostilità a vostro vantag- solito di parlare: lasciate che l’emozione gio. Ci sono parecchi modi per farlo. Il più filtri attraverso di essa e raggiunga chi vi semplice é descritto al punto 5: vi liberate ascolta. in fretta, con una frase, dell’aggressione e 9. Usate l’umorismo. Se riuscite a farlo approfittate dell’avere la parola per dire senza suonare frivoli o irrilevanti un pò di quello che vi interessa. umorismo può guadagnarvi le simpatie Un buon sistema é convenire su un punto dell’uditorio. Potete ad esempio fare una della domanda "carogna" e proseguire mo- battuta satirica sulla posizione di chi vi sta strando che quella non é l’intera storia: attaccando, in modo calmo, con il sorriso "Sì, naturalmente il benessere degli esseri sulle labbra: "Capisco la sua preoccupazio- umani é di grande importanza, ma questo ne per la legalità e la giustizia: anch’io sa- non significa che dovremmo contrapporlo rei molto preoccupato/a se facessi parte di al benessere degli altri animali. Un latte un partito che conta il tot % di inquisiti e contaminato, perché i mangimi dati ai bo- condannati per reati di corruzione. E ancor vini non vengono controllati, per esem- più preoccupato/a del fatto che si trovino pio..."; oppure "Sì, distruggere le patate tutti al Parlamento, a garantirci legalità e transgeniche causerebbe un danno econo- giustizia". mico ai contadini, ma il danno che esse 10. Non odiate chi vi si oppone. È l’abilità portano con sé é assai più grande. Se fosse più importante, quella assolutamente ne- permesso a queste piante di raggiungere la cessaria e, me ne rendo perfettamente con- maturità..."; e concludete: "Facendo del to, la più difficile da apprendere. Potete male agli altri animali e alle piante finiamo pensare il peggio della persona che vi si sempre per farlo a noi stessi". oppone, e potete avere un gran numero di Un’altra buona tecnica consiste nel rove- ragioni per pensarlo: ma dovete lasciare sciare a vostro vantaggio la domanda: "Lei ogni sentimento negativo fuori dalla porta ha completamente ragione, riguardo alla dello studio. Se vi permettete di odiare violenza. In effetti, sarebbe necessario re- questo individuo perderete il controllo, golamentare più efficacemente tutta perderete di vista la questione, perderete la l’industria relativa alla sicurezza. Sapeva simpatia di chi vi osserva, perdete il cuore che molte di queste guardie del corpo han- della vostra lotta. Guardate a lui/lei come no precedenti penali per violenza? In effet- ad una persona che é "uscita di strada", ha ti, questo é sintomatico dell’atteggiamento perso la via, e ha bisogno che qualcuno le ambiguo che, verso la violenza...". dica la verità sul percorso che sta facendo. Quel qualcuno siete voi. Un ulteriore modo é la non accettazione dei presupposti: Domanda: "Poiché le bio- * tecnologie sono necessarie a sfamare il Proteste terzo mondo...". Risposta: "Purtroppo lei si Gli attivisti nonviolenti per il cambiamen- sbaglia, se pensa che le biotecnologie sia- to sociale sono la categoria peggio trattata no necessarie a chi ha fame. La concentra- dai media, ad eccezione di nomadi e mi- zione della produzione di cibo nelle mani granti. La ragione non é difficile da capire: delle corporazioni multinazionali, inve- l’attivismo nonviolento mette in discussio- ce...". ne interessi, stili di vita, gestione del pote- 8. Usate il vostro corpo. Le telecamere vi re, istituzioni, eccetera. Il cambiamento stanno riprendendo: per cui testa eretta e che prospetta é profondo e coraggioso. Per torso fermo, così da trasmettere solidità e esempio, se siete abbracciati ai famosi pla- fiducia; mani espressive, invece, che sotto- tani di cui sopra, c’é la possibilità che

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 61 l’articolo su di voi evochi l’ecoterrorismo, rire tutte le questioni che il sig. Scannatore si inventi cose che non avete mai fatto ("I ritiene nebulose... Non funziona sempre, dimostranti hanno scagliato sassi sui bul- ma spesso il sig. Scannatore si convince a ldozer"), e vi metta in bocca cose che non comporre un articoletto (più breve, e certa- avete mai detto ("Prima che riescano a ta- mente non in prima pagina) che fornisce la gliarli, dice uno dei dimostranti, saremo vostra versione dei fatti. noi ad abbattere loro a sassate"). Raddriz- 4. Il volantinaggio. Se la lettera di protesta zare questi reportage storti é difficile, non é stata pubblicata, e se il sig. Scanna- prende tempo ed é spesso frustrante, ma tore vi ha detto che lui con gli vale la pena tentare: se non protestiamo, i "ecoterroristi" non parla, potreste rendere media si sentiranno liberi di ripetere il pro- pubblica la lettera voi stessi, andando a cedimento. volantinarla sotto la sede del giornale. For- Le opzioni che abbiamo a disposizione: se il quotidiano sotto accusa farà finta di 1. La denuncia per diffamazione. È non vedervi, ma la sua concorrenza (da voi un’opzione difficile, per cui ci vogliono debitamente avvisata) andrà a nozze e a- tempo e denaro. Se avete entrambi, fatela vrete, anche se non proprio da chi deside- solo a patto che siano stati scritti nomi e ravate, un bel mucchio di attenzione. cognomi e dopo esservi fatti consigliare da * un avvocato. Non fate nulla in questo cam- Conclusione po senza assistenza legale. Inoltre, difficil- mente la vostra denuncia avrà la stessa È la solita, ma lasciate che la ribadisca: risonanza dell’articolo o dell’intervista in organizzarsi per il cambiamento comporta cui siete stati maltrattati. Se vincete la cau- amore, tenacia, fatica, preparazione, disci- sa, sarà passato molto tempo dai fatti, ma plina e una buona dose di umorismo per potrete utilizzarla per riportare l’attenzione restare sani di mente, soprattutto quando si sull’istanza. Se la perdete, e anche questo é ha a che fare con i mezzi d’informazione. possibile, potrete utilizzarla allo stesso modo, ma avrete sprecato nel processo Tratto da energie e risorse e la ricaduta sulla vostra campagna potrebbe essere negativa, per LA NONVIOLENZA È IN CAMMI- cui pensateci bene. NO 2. La lettera di protesta. Scrivete al giorna- Foglio quotidiano di approfondimento le che vi ha maltrattato e chiedete telefoni- proposto dal Centro di ricerca per la camente alla redazione la pubblicazione pace di Viterbo a tutte le persone ami- della lettera. Componete un testo breve, che della nonviolenza che stia sui fatti accaduti e che non insulti Direttore responsabile: Peppe Sini. personalmente nessuno, e conditelo con un Redazione: strada S. Barbara 9/E, 0110- pizzico di ironia. 0 Viterbo, tel. 0761353532, 3. Il contatto personale. Se pensate di far- e-mail: [email protected] cela, cercate di parlare direttamente con il Numero 805 del 10 gennaio 2005 giornalista che ha scritto l’articolo, ovvero il famoso sig. Feroce Scannatore di cui parlavamo prima, ricordate? Provate ad ottenere un incontro faccia a faccia, ma anche spiegarsi al telefono andrà benissi- mo. Posso persino vedervi: ultraragionevo- Altri articoli di Maria G. Di Rienzo li, esponete il vostro caso con calma e sug- gerite che per equità e completezza di in- alla pagina “Educare alla pace” formazione anche il vostro punto di vista all’indirizzo: debba essere riportato, offrendovi di chia- http://www.ildialogo.org/pace

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 62 Preti sposati? Sì grazie!

L’ideale di santità è unico: Dio di Giuseppe Perin Nadir Ma le vie per arrivarci sono tante, quanti sono i doni dello spirito, secondo la vocazione di ciascuno. Nessuno ha il diritto di imporre agli altri il proprio percorso verso la santità.

Questo titolo che ho dato a questo mia riflessione sembra il titolo di un film della Wer- tmiller, ma quanto è difficile per l’uomo moderno capire che Dio non è “un pacco- dono” messo sotto l’albero di Natale, ma è “una persona” che quotidianamente e dolce- mente bussa “alla nostra por- ta”, perché vuole entrare “in comunione con noi”. In Gesù bambino, Dio si è fat- to conoscere come “Padre”, ricco di bontà, di misericordia. Per mezzo di Gesù ci ha fatti suoi figli adottivi ed eredi del suo regno. Il ter raggiungere questa sua perfezione ? Figlio di Dio, fatto uomo, ci ha rivelato Egli ha voluto farci capire che tutti siamo che Dio è “Amore”. Ci ha fatto compren- chiamati alla santità, e che tutti la potremo dere che solo vivendo nell’amore di Dio e raggiungere, facendo tesoro dei doni che del prossimo ci sarà data la possibilità di Dio ci ha dato in dono, per mezzo del suo partecipare, per l’eternità, alla sua stessa Spirito. Quindi, in rapporto al fine da rag- vita. giungere, non c’è un percorso migliore di un altro , ma ognuno deve seguire la sua In questo amore è racchiuso l’ideale di vocazione. perfezione e di santità che Cristo ci ha da- to, cioè quello “di essere perfetti, come è Perché, allora “coloro che hanno la respon- perfetto il Padre che è nei cieli”. sabilità del ministero per la comunità ec- clesiale”, hanno stabilito, mediante legge Mentre riflettevo su questi pensieri, mi canonica, che i chiamati al sacerdozio do- chiedevo : “Perché il Dio-Amore offrendo vevano rinunciare obbligatoriamente se stesso come ideale di perfezione e di all’amore coniugale, giudicando il celibato santità, non ha evidenziato, nello stesso (= il vivere nella castità perfetta) come tempo, quale fosse la via migliore per po- “sommamente confacente alla vita sacer- dotale” ? Forse che la povertà, e l’obbedienza non sono sommamente con- facenti alla vita sacerdotale, dal momento Altri articoli di Giuseppe Perin Nadir che il sacerdozio è solo una partecipazione alla pagina “Preti sposati? Sì grazie ” all’unico sacerdozio di Cristo che fu som- all’indirizzo web : mamente povero, casto ed obbediente ? http://www.ildialogo.org/pretisposati Perché dei tre consigli evangelici (povertà, il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 63 castità, obbedienza) solo la castità è stata Vangelo propone all’osservanza dei suoi giudicata sommamente confacente alla vita discepoli (LG 42), ma mise ugualmente in sacerdotale ? risalto che la pratica dei consigli evangeli- Dal momento che l’unione posta tra la vo- ci - che sono più numerosi della triade cazione al celibato ( la cui scelta è stretta- classica stabilita dai teologi- non è mono- mente legata alla vita consacrata) e la vo- polio di una categoria di persone, ma è cazione al sacerdozio non è un dogma di offerta a tutti i cristiani, quale mezzo effi- fede, cioè non è una verità rivelata da Dio, cace di perfezione. ma soltanto una disposizione legislativa, Noi siamo abituati a dividere la vita non della Chiesa ( perché la Chiesa è for- dell’uomo nel dualismo del fare (azione) e mata da tutti i battezzati e non solo dal Pa- del contemplare (contemplazione) che ap- pa, dai vescovi o dai sacerdoti), ma unica- partiene alla mentalità greca, ma non a mente da parte di “coloro che nella Chiesa quella della Bibbia. Per il Cristianesimo, hanno la potestà e la responsabilità del azione e contemplazione non si oppongo- ministero per la comunità ecclesiale”, no tra di loro come due realtà contrastanti spesso mi sono domandato perché il Papa che bisogna sforzarsi di tenere unite. La ( che in questo caso ha riservato esclusiva- loro unità è piuttosto originaria e non un mente a sé ogni decisione in merito) agi- prodotto dello sforzo umano. sce, in questo campo del sacerdozio mini- I consigli evangelici dovrebbero essere steriale e celibato, in maniera così prepo- vissuti tenendo presente che la Chiesa, del- tente e testarda, violando la libertà di scel- la quale siamo entrati a far parte con il bat- ta delle persone, sostituendosi alla loro tesimo, ha un carattere intrinsecamente coscienza , per imporre ideali di vita e di organico. E’ come il corpo per l’uomo. santità, che possono benissimo essere i Infatti, è il corpo di Cristo che ha le sue suoi, ma che nemmeno Dio ha mai voluto articolazioni, le sue membra animate da imporre, come condizione “sine qua non” quella libertà che è propria dei figli di Dio. per l’esercizio di un ministero, come quel- Ne consegue che la vita dei consigli non è lo sacerdotale, che è essenziale per la vita altro che la specificazione di ciò che ogni stessa della comunità ? cristiano dovrebbe osservare in quanto cri- Questo modo di agire ha contribuito a cre- stiano, secondo il dono offerto ad ognuno are nella Chiesa un modo di pensare e di dallo Spirito Santo. agire che suscita non poche difficoltà, Infatti, ogni cristiano deve usare di questo quando ci si confronta con il genuino con- mondo “come se non ne usasse” (1Cor tenuto del Vangelo. Infatti, molti sentendo 7,31). In questo senso deve essere povero, parlare di povertà, castità ed obbedienza deve essere obbediente a Dio, deve avere pensano subito alla vita religiosa dei mo- un senso verginale dell’amo re. Anche se si naci, dei frati e delle suore… quasi esistes- può pensare che nella pratica dei consigli sero due vie per entrare nel regno dei cieli: evangelici, caratteristici della vita religio- quella comune, consistente nell’osservanza sa, ci sia una maggiore perfezione che nel dei comandamenti e quella speciale, riser- matrimonio, tuttavia, bisogna badare di vata a quanti per raggiungere la perfezio- non cadere in una falsa presunzione, dal ne, hanno scelto di vivere secondo i consi- momento che nella Chiesa tutte le vocazio- gli evangelici, sottovalutando in tal modo ni sono distribuite dallo stesso Spirito: non che tutti, indistintamente, siamo chiamati c’è, quindi, concorrenza fra di esse. Chi è alla santità, secondo lo stato di vita di cia- chiamato alla vita dei consigli non ha nes- scuno. suna ragione per vantarsi, poiché ciascuno E’ vero che il Concilio Vaticano II, nella è quello che deve essere secondo lo Spiri- Lumen Gentium, affermò che la santità to, a servizio della Chiesa. In realtà, non ci della Chiesa è favorita, in modo speciale, sono tre voti, ma ce n’è uno solo espresso dai molteplici consigli che il Signore nel in tre dimensioni diverse, perché l’origine

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 64 di tutto è l’obbedienza alla volontà di Dio. ressi, o farà questo mestiere d’usuraio in Esaminiamo ciascuno dei tre consigli e- qualsiasi altra maniera o esigerà una volta vangelici classici : povertà, castità, obbe- e mezza tanto, o si darà qualche altro gua- dienza, cercando di capire perché di questi dagno scandaloso, sarà radiato e cancellato tre, “coloro che nella Chiesa hanno la po- dal clero”[2]. testà e la responsabilità del ministero per la Nel Concilio di Calcedonia al can. II si comunità ecclesiale” hanno imposto per affermava: “ Se un vescovo fa una sacra legge, solamente il consiglio evangelico ordinazione per denaro, se vende la grazia della castità, ritenendolo sommamente che non può essere venduta, se consacra confacente alla vita sacerdotale. Perché per lucro un vescovo o un corepis copo o non anche la povertà e l’obbedienza ? un presbitero o un diacono o qualsiasi altro Se l’“essere poveri”, secondo il Vangelo, del clero, o promuove qualcuno all’ufficio rientra nella caratteristica fondamentale di amministratore o di pubblico difensore dell’ “essere cristiano”, a somiglianza di o di guardiano o di qualsiasi altro compito Cristo povero, quanto più la povertà evan- nella curia per turpe interesse, egli si espo- gelica dovrebbe far parte del progetto di ne al pericolo - se il fatto è provato - di vita del sacerdote, in quanto sommamente perdere il suo grado. Quanto a quello che confacente alla sua missione ! Perché, allo- ha ricevuto l’ordinazione in tal modo non ra, “la povertà” non fu imposta per legge, a riporterà alcun vantaggio da una ordinazio- tutti i sacerdoti, come il celibato[1]? ne o promozione mercanteggiata, ma sarà deposto dalla dignità o dall’ufficio che ha Si sa che ogni legge viene fatta per dare un ottenuto con denaro. Se poi qualcuno ha certo indirizzo al comportamento di tutte fatto da mediatore in questo commercio quelle persone che fanno parte di una co- illecito e vergognoso, se si tratta di un munità ( lo Stato, la Chiesa, le varie asso- chierico, decada dal proprio grado, se si ciazioni ecc…) in modo che la libertà di tratta di un laico o di un monaco, sia colpi- ciascuno non sia lesiva della libertà degli to da scomunica”.[3] altri, ma tutti lavorino per realizzare il be- ne comune. Quando la legge interviene per Al can. III dello stesso concilio si diceva: “ proibire un dato comportamento o per pu- Questo sinodo è venuto a conoscenza del nire determinati comportamenti, indica che fatto che alcuni membri del clero per turpe nella comunità e negli uomini che vi fanno guadagno fanno i locatari dei beni di altri, parte, c’è un male relativo da correggere. si occupano di affari mondani e, trascuran- do il servizio del Signore, corrono invece Basta leggere la storia della Chiesa per qua e là per le case della gente assumendo rendersi conto degli scandali avvenuti cir- per avarizia la gestione delle altrui proprie- ca la “povertà evangelica”, suggerita dal tà. Il santo e grande sinodo stabilisce che Signore. Molti hanno peccato e continuano in avvenire nessun vescovo, chierico o a peccare contro la povertà, compresi i monaco, possa prendere in affitto beni e chierici: papa, vescovi, sacerdoti...Ne sono anche offrirsi come amministratore in affa- un esempio: il peccato di simonia...il pec- ri mondani, a meno che uno venga obbli- cato di usura ecc…! gato dalle leggi alla tutela dei fanciulli o il Già il concilio di Nicea I (325) al can. vescovo della città incarichi qualcuno di XVII metteva in evidenza come, in quel occuparsi della cose ecclesiastiche o di tempo. ci fossero dei chierici usurai : “ prendersi cura per amore di Dio degli orfa- Poiché molti chierici, trascinati da avarizia ni e delle vedove senza protezione o di e da volgare desiderio di guadagno e di- quelle persone particolarmente bisognose menticata la Divina Scrittura che dice : ‘ del soccorso della chiesa. Se qualcuno in Presta denaro senza fare usura’, prestano avvenire tentasse di trasgredire quanto sta- con interesse, il santo e grande sinodo ha bilito sia sottoposto alle pene ecclesiasti- giustamente stabilito che se qualcuno, do- che”[4]. po la presente disposizione riscuoterà inte-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 65 Il concilio Niceno II (787) al can. IV affer- essenziali del cammino di adorazione esi- mava: “L’araldo della verità, il divino apo- stenziale del cristiano nei confronti del stolo Paolo, come se stabilisse una norma Signore e che deriva dal desiderio profon- per i sacerdoti di Efeso, o meglio, per tutto do di seguirlo con totalità. il clero, dice con estrema franchezza : Per ogni cristiano, l’obbedienza” , dovreb- “Non ho desiderato né l’argento, né l’oro, be significare che egli ha fatto della volon- né la veste di nessuno. In tutte le maniere tà del Padre l’alimento della propria esi- vi ho dimostrato che lavorando così si de- stenza, proprio come Cristo, che è “venuto vono soccorrere i deboli, stimando che vi in questo mondo per fare la volontà del sia più gioia nel dare. Perciò anche noi, da Padre”. Indica che egli vuole essere sotto- lui istruiti stabiliamo che mai un vescovo messo alla sua iniziativa, essere attento possa pensare a causa di un guadagno di- all’imprevedibilità del suo amore, vivere sonesto di addurre scuse ai peccati, né pos- con piena disponibilità ai richiami della sa chiedere oro, argento o altri beni, ai ve- sua grazia, mosso dallo Spirito santo. E’ la scovi, ai chierici o ai monaci a lui sottopo- coscienza di essere un inviato, ma, nello sti [...] Se un vescovo avido di estorcere stesso tempo, di non operare da solo, a co- denaro o qualche cosa di simile [...] subirà minciare dalla propria vita o dal proprio analoghe pene come trasgressore di un progetto. precetto di Dio e delle prescrizioni aposto- liche [...] ‘ pascete il gregge di Dio che vi è La legge che regge e fonda l’obbedienza affidato’[...] non per vile interesse...”[5] . evangelica non è una legge sociale. Ciò che in essa c’è di determinante è la legge Dunque, la storia della Chiesa, per quanto dell’espropriazione. Questo significa che riguarda il consiglio evangelico della po- il cristiano che ha adottato l’obbedienza vertà, evidenzia come anche i chierici do- come progetto evangelico di vita, ha com- vessero modificare molti loro comporta- preso, alla luce di Dio, che per guadagnare menti per essere in sintonia con gli ideali la propria vita bisogna perderla e che solo di vita proposti dal Signore nel vangelo. Si sacrificando la propria volontà si acquista potrebbero citare molti altri canoni dei la libertà della Pasqua. concili che richiamano i ministri sacri alla povertà, evitando l’amore al denaro, al fa- L’obbedienza, però, non significa rinuncia cile guadagno, all’avarizia, all’usura. Lo alla propria responsabilità, tale da confina- stesso Concilio Vaticano II, parlando della re con l’infantilismo, ma è un modo nuovo formazione al sacerdozio, esorta che i can- che l’uomo ha di realizzarsi, proprio per- didati siano educati con particolare solleci- ché il segreto della libertà è l’obbedienza a tudine all’obbedienza sacerdotale, a un Dio, nel quale s’identifica la propria vo- tenore di vita povera, allo spirito di abne- lontà. Lo Spirito Santo educa il cristiano a gazione di sé, in modo da abituarsi a ri- comprendere come l’origine della propria nunziare prontamente anche alle cose per libertà non stia nel proprio io, nella sua sé lecite ma non convenienti e a vivere in autoaffermazione o indipendenza, ma solo conformità con Cristo Crocifisso”[6], ma nell’obbedienza a Dio. Essa diventa, allo- non ha mai imposto a coloro che erano e ra, lo spazio in forma di morte, perché è che sono chiamati al ministero sacerdotale, anche il luogo privilegiato della Pasqua, la scelta della povertà evangelica, come dove nasce la forma escatologica della li- modalità radicale di vita. bertà. Eppure questa povertà radicale evangelica Se l’obbedienza, come la povertà entra a non è forse, sommamente conveniente al far parte del progetto di vita di ogni cristia- ministero sacerdotale, dal momento che è no, a maggior ragione dovrebbe far parte una partecipazione al sacerdozio di Cristo, del progetto di vita del sacerdote. Perché sommamente povero? allora non imporla per legge, a tutti i sacer- doti, come è stato fatto per il celibato? L’obbedienza è un altro degli elementi L’aspetto positivo che traspare, anche da

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 66 realtà negative è che, la storia della Chiesa ligioni del vicino Oriente, la sfera della dimostra che, nonostante gli scandali circa sessualità era strettamente legata al sacro, la povertà, la castità e l’obbedienza da par- dal momento che la sessualità umana era te dei cristiani ed anche dei sacerdoti, mo l- vissuta come un’imitazione della sessualità ti hanno praticato, ugualmente, la povertà, degli dei. Nella sacralizzazione della ses- la castità e l’obbedienza evangelica, anche sualità c’erano specifici riti di purificazio- se il consiglio della povertà e ne, simili a quelli di altre religioni del vici- dell’obbedienza e della castità non erano no Oriente. Le prescrizione erano state stati loro imposti per legge canonica. promulgate per proteggere tale sacralità. Questo dimostra ancora una volta che, tutti Per questo motivo, durante le mestruazioni coloro che sono stati chiamati dallo Spirito o dopo il parto una donna era considerata Santo a vivere il Vangelo e “spendere” la impura ed aveva bisogno di purificazioni propria vita nella dedizione totale a Dio e rituali prima di entrare nel santuario (cf Lv al prossimo, lo fanno come libera risposta 12,6); 15,19-30). Anche per gli uomini al dono carismatico ricevuto, senza bis o- erano previsti provvedimenti per la pollu- gno che intervenga una legge ad imporlo. zione notturna ( cfr Lv 15,1-17; Dt 23,11). E, nella Chiesa questa testimonianza vo- In tutti questi casi la sessualità non era di- lontaria non è mai mancata! sprezzata, ma piuttosto protetta nella sfera del sacro con abluzioni rituali. Se “coloro che nella Chiesa hanno la pote- stà e la responsabilità del ministero per la All’interno della tradizione jahvista, però, comunità ecclesiale” avessero veramente le mo tivazioni sacrali lasciarono spazio ad una fede incrollabile nel Dio che in Cristo una diversa interpretazione della sessualità si è fatto sposo della Chiesa (= comunità di umana che assunse una maggiore sintonia tutti i battezzati) perché dovrebbe temere o con la parola di Dio, diventando così una dubitare che, qualora il celibato rimanesse modalità attraverso la quale Egli partecipa- una libera scelta non ci sarebbero più can- va alla creatura il suo potere creativo. Lo didati al sacerdozio che scelgono di vivere stesso simbolismo sessuale rappresentava la loro vita nel celibato, come libera rispo- l’analogia del rapporto tra Israele e Dio, sta alla chiamata dello Spirito Santo? inclusa la pratica della circoncisione come segno di ratifica dell’Alleanza ( cfr. Gn Il dubbio appartiene solo alla gente di poca 17,9-14; Lv 12,3). fede ! Molte sono le regole dell’Antico Testa- La castità, come segno di rinuncia, temp o- mento che riguardavano la moralità ses- ranea o per tutta la vita, all’esercizio della suale, senza con questo esprimere una con- sessualità nell’amore coniugale, non è sta- danna della sessualità o un’attenzione mo- ta, tuttavia, un’invenzione della Chiesa rale eccessiva a tale aspetto della vita uma- cattolica, ma fa parte della storia na. Le regole morali intendevano assicura- dell’uomo e della storia delle religioni. re l’aspetto sacro del comportamento ses- Nel giudaismo, ad esempio, la castità ebbe suale dell’uomo. uno sviluppo progressivo. Nel periodo pri- Il Levitico enumera un certo numero di mitivo della storia d’Israele, ai guerrieri abusi sessuali condannando la fornicazio- era richiesto di essere casti e di osservare ne, i rapporti sessuali con una donna nel la castità fin dopo la cessazione della guer- periodo mestruale, l’adulterio, l’incesto, ra. Secondo la tradizione ebraica il sommo l’omosessualità e i rapporti con le bestie sacerdote era tenuto alla virtù della castità ( cfr. Lv 20,10-21).In nessun passo, però, durante il matrimonio e c’erano delle re- si trova disprezzo per la sessualità in se strizioni come quelle concernenti la perso- stessa. na che egli poteva sposare. Per esempio, egli non poteva sposare una prostituta o La verginità, tuttavia, nell’Antico Testa- una donna divorziata ( cfr. Lv 21,7-13 ss). mento aveva un valore negativo dal mo- Nel giudaismo antico, come nelle altre re- mento che Israele percepiva la propria

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 67 messianicità legata ad una discendenza. ebraica che era convinta della necessità Fecondità e prole numerosa erano quindi il religiosa del matrimonio che della pratica segno della benedizione di Dio. della castità secondo le norme della Toràh. Per quanto riguarda la Madonna, ad esem- Le motivazioni per cui si accettava di vive- pio, non c’è da pensare che Maria, prima re nella castità e nella verginità, potevano dell’annunciazione avesse fatto voto di essere però anche altre, come quelle che verginità. Il senso della verginità di Maria probabilmente erano vissute a Qûmram dai è da intendersi non tanto come primo valo- settari, cioè l’amore per lo studio della To- re assoluto, ma come ultima radicale con- ràh e della preghiera. La castità Qûmra- seguenza della sua obbedienza a Dio che, miana attingeva ad una fonte mistica. Co- per la sua missione, le chiede anche il sa- me i settari non esitavano a passare le notti crificio del matrimonio. intere nello studio amoroso della parola di Dio, così Gesù, nel Vangelo, passava notti intere in preghiera nella solitudine. La fon- Nell’Islam la castità come stato di purezza te della castità era l’amore di Dio: amore spirituale e fisica è considerata un passo della parola di Dio nella Toràh a Qûmram, necessario nella via che conduce a Dio. amore vivo nel dialogo fra Gesù e Dio suo Implica la purezza dei pensieri e delle a- Padre, nel Vangelo. La castità orienta su zioni, ma non richiede nessuna forma di Dio solo, unico oggetto di ricerca, ogni vita celibe. Il velo che portano le donne preoccupazione, ogni studio della parola di musulmane è una dimostrazione di castità Dio, ogni preghiera. nella vita pubblica. Nella vita privata, in- Da queste prime battute emerge come la vece, alle coppie musulmane è richiesto castità fosse ritenuta essenziale in ogni dalla legge religiosa di astenersi dai rap- tempo e in ogni tipo di vita per avvicinarsi porti sessuali durante certi periodi, tra cui a Dio, preferito a tutto, per amore. il periodo del digiuno annuale del L’essenziale era l’atteggiamento profondo Ramadan e durante il pellegrinaggio alla di coloro che “ si davano pensiero delle Mecca. cose del Signore e in qual modo potessero Nel buddhismo la castità interessa la vita piacergli...” (1Cor. 7,32)[7]. monastica così come la vita laica. I monaci Nelle prime comunità cristiane, i diaconi, i buddisti praticano la castità tramite il celi- sacerdoti e i vescovi, sia che fossero spo- bato per ottenere concentrazione, cono- sati oppure celibi venivano preposti, attra- scenza e poteri miracolosi. La purezza ses- verso l’imposizione delle mani, per svol- suale è richiesta se si vuole raggiungere lo gere il ministero della parola e celebrare stato del nirvana. l’Eucaristia. Ognuno poteva attuare libera- Nel cristianesimo. Con la venuta di Gesù mente il suo modo di servire la comunità, la sessualità è tolta dalla sfera del sacro, e a secondo della chiamata e dei carismi ri- la santità diventa più un fatto interiore. La cevuti e nello stato di vita più confacente verginità, nella tradizione cristiana, assu- alla sua personalità, alle sue esigenze e alla me il significato di fedeltà esclusiva sua vocazione (coniugato o celibe) che all’amore di Dio e il rimanere vergini rive- aveva liberamente scelto, per amore del la il carattere soprannaturale della vergini- Regno di Dio. tà come chiamata personale di Dio. La I primi discepoli di Gesù non si considera- Chiesa è descritta come la sposa vergine di vano solo degli eredi spirituali, ma dei suoi Cristo, così come Israele era stato presen- collaboratori nella missione. Ciò che n-i tato come la vergine-sposa di JHWH ( Cfr. fiammò di zelo i primi cristiani, e li spinse Am 5,2; Is 37,23; Ger. 14,17; Lam 1,15; non solo a porsi a servizio diretto della 2,13). La motivazione per cui si sceglie di Parola, insegnando e predicando, ma a te- rimanere vergini e casti nei propri rapporti stimoniare con la santità della loro vita il è data dal Regno dei cieli ( cfr. Matt 1- Regno di Dio, fu proprio questo mandato 9,12), tenendo conto sia della tradizione

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 68 di servizio e di missione che il Maestro zionari della nuova società cristiana e man aveva loro affidato. Si consigliavano e mano che la Chiesa diventava più ricca ed consolavano a vicenda, pregavano e soffri- influente, divennero pure influenti le di- vano insieme, mettevano in comune quan- mensioni interne del sacro ministero. to possedevano e prestavano servizio e Quando la società, poi, divenne pratica- aiuto fraterno. L’amore, fatto di servizio mente tutta cristiana, anche i parametri fraterno, divenne il distintivo della prima della società civile e di quella ecclesiastica comunità cristiana. Tuttavia sebbene tutti i si fusero insieme, mentre le funzioni cristiani avessero la responsabilità di dif- “esteriori” del ministero si fecero più rare. fondere il Regno di Dio, non tutti potevano Di conseguenza, la classe ministeriale di- fare tutto. Del resto anche Gesù aveva con- venne sempre più burocratica, quasi fosse ferito ad alcuni discepoli, cioè agli aposto- una casta di impiegati ecclesiastici. Diven- li, speciali responsabilità per la missione ne cioè clero. comune e forme particolari di servizio. Cominciarono così a svilupparsi nelle pri- Nel corso dei secoli la responsabilità della me comunità cristiane una serie di servizi vita ecclesiale venne sempre più concen- o ministeri specializzati: alcuni riguarda- trandosi nelle mani del clero, limitando vano le relazioni esterne della chiesa con così lo sviluppo dell’apostolato e dando gli Ebrei e i Gentili che non conoscevano origine ad uno stile distorto e monco di il Signore; altri riguardavano le relazioni vita cristiana nel mondo. Tutto ciò provo- interne, come i servizi di amministrazione, cò pure l’inevitabile trasformazione della coordinamento e organizzazione della figura del prete, perché le esigenze della Chiesa, dalla celebrazione dell’Eucaristia, burocrazia ecclesiastica stentavano a con- all’amministrazione dei beni temporali. ciliarsi con la vocazione fondamentale dell’uomo di Dio. Se la Chiesa è Da una fusione graduale e quasi impercet- l’assemblea di chi serve il Signore, ha pure tibile dei vari compiti e funzioni [come tanti bisogni che richiedono dedizione e l’offrire sacrifici, l’ annunciare agli uomini servizio, ma dalla confusione del Regno di la volontà di Dio, il seguire Gesù come Dio con la Chiesa nacque, poi, la figura suoi discepoli e servitori dei fratelli, il pre- del prete “funzionario”. siedere l’Eucaristia in qualità di presbiteri- vescovi] venne evolvendosi la figura del Con il passare del tempo, la figura del sa- sacerdote, come oggi la conosciamo. cerdote fu istituzionalizzata e le funzioni All’inizio il sacerdote era un uomo - spo- del sacro ministero formarono un tutt’uno sato o celibe - che esercitava il sacro mini- con la persona del ministro. Si cominciò stero occasionalmente o a tempo pieno. ad esigere che il prete mantenesse un certo Ben presto con il fiorire delle comunità stile di vita e che desse prova di un certo cristiane, si sentì il bisogno di persone im- grado di santità, richiesto dalla dignità, dal pegnate di continuo in pubbliche responsa- carattere sacro della sua vocazione e delle bilità ecclesiali. I preti e gli altri ministri sue funzioni. Infatti, a lui più che agli altri sacri, sposati o no, finirono col formare incombeva la maggior parte delle respon- una classe a sé, all’interno della Chiesa. sabilità ecclesiali, per cui più degli altri Quando nel IV sec. il cristianesimo diven- doveva mostrarsi vero discepolo del Si- ne religione ufficiale, le comunità cristiane gnore. Prendeva, così, sempre più corpo acquistarono una esistenza legale, si molti- l’idea che il sacerdote doveva essere celi- plicarono e fecero sentire la loro influenza be. Questa unione tra ministero e celibato su tutta la società romana. I loro capi e mi- veniva motivata : dall’esempio del Signo- nistri, assunsero una posizione di autorità re, unico vero sacerdote del Nuovo Testa- non solo religiosa, ma anche civile. mento che non si era mai sposato; dal suo consiglio di abbracciare il celibato per a- In un mondo in cui la tradizione identifica- more del Regno; ed influenzata va l’autorità civile e l’autorità sacra, i preti dall’esempio di tante comunità religiose e gli altri ministri divennero pubblici fun-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 69 (monaci) che testimoniavano la continuità del Signore. perenne di quest’ideale. I preti-monaci furono obbligati, con il tem- Non pochi cristiani, infatti, si ritirarono po, ad assumere gradualmente nuovi com- nel deserto e nella solitudine per condurre piti e nuove responsabilità e ben presto una vita eremitica. Aumentando la fama di divennero anch’essi rappresentanti ufficiali questi monaci, aumentarono pure gli am- della Chiesa. In modo quasi impercettibile miratori e i discepoli e, per qualche tempo, i loro ideali monastici furono proiettati sui questo modo solitario di vivere la vita an- preti secolari, che alla fine non solo dove- dò sviluppandosi, esercitando una profon- vano essere continenti, ma dovevano pure da influenza su quanti vi riconoscevano abbracciare l’ideale della consacrazione un’intensità di dedizione a Dio. religiosa. Ne risultò una forma di vita an- Tuttavia anche questa vita eremitica subì cor più complessa: quella del prete una graduale trasformazione. Cominciaro- “secolare”, ma celibe. In seguito quando la no a formarsi delle piccole confraternite o vita religiosa assunse anche le dimensioni comunità di celibi che condividevano alcu- apostoliche ed attive, anche il clero secola- ni aspetti della loro vita e del loro lavoro, e re abbracciò ideali analoghi a quelli delle si giunse in tal modo alla vita cenobitica o comunità monastiche[9]. monastica, in cui furono introdotti parec- Dovrebbe essere, ormai, molto chiaro a chi nuovi elementi. Il monastero divenne tutti che il termine “celibato”, indica in sé anzitutto una comunità stabile che mirava lo stato di vita proprio di colui che non è a servire Dio con la preghiera e a servire il sposato, indipendentemente dalle motiva- prossimo col testimoniare la possibilità zioni per cui si fa questa scelta. La rinun- dell’associazione umana nello Spirito e cia al matrimonio ( = all’amore coniugale) con l’offrire un’oasi di ristoro spirituale fatta “liberamente e credibilmente vissuta ad un mondo sempre più arido. Fu proba- per il regno dei cieli”[10], è una scelta di bilmente quest’ultimo fatto che indusse a vita che la persona fa come risposta ad una costruire i monasteri vicino ai centri civi- chiamata del Signore. Secondo l’apostolo lizzati, perché il deserto non era solo quel- Paolo essa è un carisma, cioè un dono del- lo di sabbia, ma anche quello della società la grazia di cui non si può disporre e che umana, priva della luce e della grazia di viene concesso solo ad alcuni, non a tutti Cristo. Fu così che ben presto i monasteri [11]. divennero centri di civiltà e le comunità La castità, inoltre, è la virtù morale, pro- dei celibi videro crescere le loro responsa- pria dell’uomo, non degli angeli. Infatti, bilità di servizio al prossimo. nessuno si sogna di dire che gli angeli so- I monasteri furono riconosciuti come una no casti, né che Dio è casto, perché quando delle istituzioni più importanti della Chie- parliamo di castità ci si riferisce sa, e i monaci moltiplicarono le loro fun- all’adozione di norme etiche e morali, sug- zioni di servizio all’esterno della comuni- gerite dalla ragione e dalla fede, che mode- tà, proprio mentre i preti “secolari” anda- rano e regolano il desiderio sessuale. La vano sempre più decadendo. Inoltre, men- castità si caratterizza per l’oggetto proprio, tre prima i monasteri erano assistiti pasto- costituito dal piacere unito al sesso che ralmente dai sacerdoti, essendo anch’essi deve essere considerato un comportamento delle piccole comunità cristiane, con il dell’essere umano e non come l’esercizio passare del tempo, la stima della dignità di di una semplice funzione. celebrante eucaristico e amministratore dei La sessualità, infatti, è una forma espressi- sacramenti attrasse un numero sempre va ed il linguaggio di un’esistenza perso- maggiore di monaci al sacerdozio e diede nale. Il rapporto sessuale riveste un carat- origine ad un’altra specie di prete, il sacer- tere dialogico tra due esistenze umane che, dote-religioso[8], più conforme al suo ca- attraverso il loro corpo e l’intenzionalità rattere originario di discepolo e apostolo sessuale, diventano intersoggettive.

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 70 La sessualità è un linguaggio di comunica- La castità perfetta che s’identifica con la zione tra persone, nella loro più profonda verginità, presa nel senso pieno di virtù dimensione di intersoggettività, intesa non morale include il proposito di astenersi in termini individualistici, ma come un perpetuamente, per amore di Dio, dal pia- ambito effusivo, in cui e lì solamente, può cere derivante dal rapporto sessuale. Non esprimersi l’altro come altro e dove il rap- esige necessariamente la verginità fisica, porto “io-tu” si trasforma in noi. potendo la castità perfetta esistere anche in Il fenomeno sessuale, se vissuto secondo una persona che ha perduto l’integrità questa prospettiva, da mezzo di soddisfaci- (STh. II-II, q. 152, a.3) mento privato, da una specie di droga alla La castità consacrata è il dono di sé fatto a portata di tutti, diventa per l’uomo e la Dio, al quale ci si dedica in maniera esclu- donna un invito ad uscire da se stessi, per siva (cfr. Mulieris dignitatem, 20) ad im- incontrarsi con l’altro diverso da sé. magine e condivisione dell’unione Alla radice di questa accoglienza dell”io- d’amore che unisce Cristo e la Chie- tu”, sta l’esigenza di produrre e di accetta- sa” ( cfr. Evangelica testificatio, 13)[12]. re un “noi” che a sua volta, si aprirà al Colui, allora che sceglie di vivere la pro- “voi” per costituire la grande famiglia u- pria vocazione sacerdotale nello stato di mana. vita celibatario lo fa perché si sente re- Nel monachesimo cristiano antico, la casti- sponsabile, in modo del tutto particolare, tà implicava sempre il celibato, per rima- della famiglia di Dio. Diventare ed essere nere puri da ogni relazione carnale. il “padre di molti” diventa per lui una esi- genza prioritaria rispetto all’orientamento Come virtù naturale la castità si appoggia a che privilegia la propria famiglia. motivi razionali: l’ordine ed il bene socia- le, la dignità della persona, i vantaggi che Il sacerdote, attraverso il celibato, sceglie produce e i danni che evita. di estendere la sua paternità a tutti e si rifà a Cristo e al suo modo di vivere, alla sua Come virtù cristiana, invece, la castità si singolare libertà per Dio e alla sua apertura fonda su motivi più alti, in particolare verso gli uomini. Questo richiede presen- sull’amore di Dio, nel desiderio di piacer- za, vicinanza con l’uomo, senza riserve; gli e di mostrare la propria fedeltà capacità di vedere e capire cosa succede nell’osservanza della sua legge. nel mondo; essere attento alle situazioni di Come moderatrice del piacere sessuale, la vita degli uomini, alle loro necessità, alle castità si può realizzare in due modi: con loro gioie, alle paure, alle speranze, ai loro l’astensione completa dai piaceri sessuali pensieri, ai loro sentimenti e alle loro azio- ( = castità perfetta) o con la limitazione (= ni. Ciò significa osservare e prendere con castità relativa, o imperfetta) in conformità serietà i segni dei tempi. Infatti l’azione di allo stato di vita abbracciato. Cristo deve essere tradotta tramite suo e La castità perfetta è propria di coloro che deve essere per l’uomo un segno compren- rinunciano ad ogni piacere sessuale, anche sibile. a quelli leciti del matrimonio e questo per Per questo non può essere imposto, nem- tutta la vita. Le caratteristiche della castità meno facendo leva alle motivazioni più perfetta sono, infatti, la totalità e la perpe- sublimi, ma deve essere sempre lasciato tuità della rinuncia ai godimenti connessi alla libera scelta della persona, se chiamata con la procreazione. dallo Spirito a questa testimonianza di vi- La castità relativa o imperfetta consiste ta. Tanto più che questa unione tra celibato nell’astenersi dai piaceri sessuali, quando e sacerdozio non è espressione della vo- ci si trova in alcune circostanze particolari lontà della Chiesa (= di tutti i battezzati) della vita: ad esempio prima del matrimo- perché molti nella Chiesa, compresi vesco- nio; ma anche durante la vita matrimoniale vi e sacerdoti la pensano diversamente, ma e nello stato di vedovanza. è espressione solo della volontà del Som-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 71 mo Pontefice ( condivisa anche da altri zione di una maggiore disponibilità verso vescovi, sacerdoti e laici) e che, in questo la comunità cristiana, a giustificazione del campo, ha voluto riservare a sé ogni deci- celibato del sacerdote, abbia tutta quella sione in merito. importanza che le si dà, dal momento che i Gesù stesso al celibato imposto da necessi- sacerdoti-sposati della Chiesa orientale, tà fisiologica o da costrizione esterna, op- pur essendo sposati, adempiono ugualmen- pone il celibato virtuoso, scelto liberamen- te e con dedizione ed altruismo il loro mi- te per il servizio di Dio. Questa forma di nistero a servizio dei fratelli, come del re- celibato non è per tutti, ma solo per coloro sto testimoniato dallo stesso Concilio Ecu- ai quali Dio ha concesso la grazia di ap- menico Vaticano II. prezzarlo e di praticarlo onestamente “... ci D’altra parte, moltissimi hanno fatto sono quelli che si sono fatti eunuchi da sé un’esperienza negativa di “questa disponi- in vista del regno dei cieli. Chi può com- bilità presunta del prete” perché molto prendere comprenda” (Mt.19,12). spesso e sempre più spesso, telefonando Il celibato, inteso come rinuncia all’amore nelle varie case canoniche quasi sempre il coniugale, fatta per il regno di Dio, è una telefono squilla a vuoto, oppure vi viene vocazione, una chiamata di Dio, ben di- risposto che il parroco, al momento, non stinta dalla chiamata al ministero sacerdo- c’è…” tale. E’ un dono (carisma) che Dio conce- Il papa affermò più volte che la legge del de solo ad alcuni, ma non a tutti. Eppure, celibato in vigore nella Chiesa latina, più nonostante che queste verità si dicano da che un obbligo giuridico, deve essere con- secoli, sembra che “coloro che nella Chie- siderata dal giovane seminarista e dal sa- sa hanno l’autorità e la responsabilità del cerdote un dono speciale di Dio, un cari- ministero per la comunità ecclesiale”, an- sma prezioso dello Spirito, che esige ap- cora non capiscano o fanno finta di non prezzamento, accettazione e scelta gioiosa, capire, dal momento che nel preparare i nella consapevolezza della consacrazione candidati al sacerdozio, viene sempre sot- totale di sé a Cristo e al suo servizio. tolineata l’importanza della formazione di “Si tratta di un dono di sé radicale e libero, quelli che scelgono la vita celibe, arric- di un dominio di sé accolto non soltanto chendola di dottrina teologica, spirituale e per una maggiore disponibilità, ma anzitut- filosofica[13], senza mai parlare anche to come un’adesione totale a Colui al quale della possibilità di una formazione di can- è offerta la propria vita e che non sminui- didati ad un sacerdozio uxorato, come av- sce la personalità. In una comunione di viene, invece, nella Chiesa orientale. intenso amore con Dio e in una autentica Nella Chiesa latina occidentale, ogni sfor- apertura all’altro, il celibato per il Regno zo è sempre stato orientato (e lo è ancora) consente la crescita reale della persona e per riaffermare la validità della disciplina costituisce una vera testimonianza di gene- attuale, analizzando meglio e chiarendo i rosità [..][14]. motivi teologici e pastorali del celibato e Tutto questo è vero. Ma la testimonianza riproponendoli nella forma più decisa e di questo comportamento sarà tanto più persuasiva, sottolineando come il ministe- vera e credibile quanto meno ci sarà un ro sacerdotale comporti un’esigenza di imposizione esterna e quanto più questo completa disponibilità di chi lo esercita a percorso sarà lasciato alla libera scelta del- servizio del prossimo. Tuttavia, riconosce, la persona, come risposta ad una chiamata nello stesso tempo, che i sacerdoti-sposati speciale dello Spirito… della Chiesa orientale, pur essendo sposati, adempiono ugualmente e con dedizione ed Se il celibato è così sommamente confa- altruismo il loro ministero a servizio dei cente alla vita sacerdotale, tanto da venire fratelli. imposto per legge, dovrebbe essere vero anche il contrario, cioè che il sacerdozio è Allora, non si capisce bene se la motiva- così sommamente confacente con la vita

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 72 celibataria, che ad ogni persona che sceglie sere influenzati, nelle loro decisioni, da tale vita, per il regno di Dio, dovrebbe es- mentalità, correnti di pensiero, convenien- sere imposto di ricevere anche il sacra- ze pratiche, come quello della gestione dei mento dell’Ordine sacro. beni patrimoniali, e che nel corso dei seco- Infatti, in matematica si dice che se A è = li di storia della Chiesa, hanno avuto il lo- B, anche B sarà = ad A. ro peso su quanto veniva deciso da chi nel- la Chiesa deteneva il potere ….. Ma in realtà, le cose non stanno così. Proprio perché Dio, nelle sue decisioni, Le motivazioni che la Chiesa adduce per non si lascia influenzare da nessuno, ma mezzo di coloro che hanno la potestà e la opera solo perché “Egli è amore”, non si è responsabilità del ministero per la comuni- mai “imposto” all’uomo, violando la liber- tà ecclesiale, a sostegno della bontà della tà delle sue scelte, ma solo “proposto”: sua decisione di congiungere e di mantene- “Se vuoi!”… re congiunte le due chiamate, al sacerdozio ed alla castità perfetta, in un unico proget- Ci sono migliaia di sacerdoti che si sono to di vita, potranno essere molte e piena- sposati, dopo aver ottenuto regolare di- mente condivisibili da un punto di vista di spensa mediante Rescritto della Santa Se- “valori e di ideali”, tuttavia, di fatto, finché de e che testimoniano nella loro quotidia- gli uomini chiamati da Dio al minis tero nità, assieme alla loro famiglia, l’amore di sacerdotale saranno obbligati a vivere an- Dio ed il servizio al prossimo, agli ultimi che nella castità perfetta perché esiste una della società, ai poveri. legge che glielo impone e questa legge non Forse che ques ti sacerdoti non sarebbero scaturisce dalla volontà di Dio, ma dalla stati degli ottimi ministri di Dio, pur essen- volontà di altri uomini e non da una libera do sposati ? Sono convinto che se uno è un scelta del soggetto, il celibato sacerdotale ottimo sacerdote, potrebbe benissimo esse- conserverà sempre la sua re anche un ottimo padre di famiglia e vi- “problematicità” , di fronte alla quale le ceversa. reazioni ed i comportamenti dell’uomo Quello che mi fa più meraviglia è che “ saranno sempre molto differenziati e spes- coloro che hanno l’autorità e la responsa- so contrastanti con la propria coscienza. bilità del ministero per la comunità eccle- Tuttavia, sono profondamente convinto siale” (= il Papa) rifiutino ogni dialogo con che, se rientra nella volontà di Dio che, in questa parte di Chiesa, formata dai sacer- un futuro più o meno prossimo, il ministe- doti-sposati, che io chiamo “ gli uomini ro sacerdotale sia esercitato, per il bene senza collare”, anche se, assieme alle loro della Chiesa e la salvezza delle anime, an- famiglie, dopo aver lasciato l’esercizio del che da persone sposate, indipendentemente proprio ministero, ottenendo regolare di- se queste abbiano ricevuto il sacramento spensa, si siano sempre comportati del matrimonio prima dell’ordinazione o all’interno delle varie comunità parroc- dopo, lo Spirito Santo saprà come prepara- chiali e diocesane da “figli amatissimi del- re il cuore dei credenti per accogliere con la Chiesa, testimoniando il Vangelo nel gioia e disponibilità anche il dono di un servizio generoso e quotidiano verso i più ministero sacerdotale uxorato. poveri ed emarginati”. Infatti, ciò che a Dio interessa è unicamen- Penso che di questo rifiuto ostinato e chiu- te la salvezza dell’uomo, per il quale è sura totale al dialogo con i sacerdoti- mo rto in croce ed è risuscitato il terzo sposati, “chi ha la potestà e la responsabili- giorno, e non tanto la salvaguardia di una tà per il ministero nella comunità ecclesia- norma, per quanto giudicata sublime e le” dovrà risponderne davanti a Dio, una sommamente conveniente al ministero sa- volta cessati gli osanna della folla, il pro- cerdotale, ma pur sempre imposta da uo- fumo dell’incenso e le commoventi melo- mini ad altri uomini, che per quanto die delle celebrazioni liturgiche, diventate “grandi” e “potenti”, sono passibili ad es- ormai riti riservati ai privilegiati, mentre i

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 73 “poveri” ( i preti sposati) stanno fuori dalla [3] Cfr. Conciliorum Oecumenicorum De- porta, sempre in attesa di poter entrare nel- creta, cit. p. 88. la casa del Padre, ed essere accolti a brac- [4] Cfr. Conciliorum Oecumenicorum De- cia aperte – come nella parabola del figlio creta, cit, p. 88-89. prodigo – per partecipare, in modo pieno alla vita della comunità. “ E lo vide il pa- [5] Cfr. Conciliorum Oecumenicorum De- dre da lontano… mosso da pietà gli corse creta, cit. p. 141-142. incontro e con tanta tenerezza lo baciò !”. [6] Cfr. Conciliorum Oecumenicorum De- Quanto siamo, ancora, lontani dagli inse- creta, cit. p.952 gnamenti che Cristo ci ha dato, attraverso [7] Cfr. Jacqueline Des Rochettes, Qum- le parabole del Vangelo! Veramente, con ran: celibi o casti sposi ?, in Parola Spirito molta tristezza nel cuore, spesso viene da e Vita, 12 (1985) pp. 59-74 pensare che “ nella Chiesa di Dio, spesso si “parla” molto bene, ma “si agisce” poi [8] Tuttavia va fatto notare che questi pre- molto male”! ti-monaci avevano scelto l’ideale del celi- bato, prima di diventare sacerdoti. I motivi “Che il Signore ci aiuti, nella vita, a mette- poi che li avevano spinti a scegliere questo re sempre le nostre azioni, là dove prima progetto di vita monacale, come per es. un avevamo messo soltanto le nostre parole! “atteggiamento di evasione”, l’incapacità Spero che quel giorno spunti, al più presto! psicologica di adattarsi alla società urbana “Padre nostro che sei nei cieli… sia fatta la del tempo, l’interpretazione letterale dei tua volontà, come in cielo così in terra”. consigli evangelici e la brama ardente di servire solo e sempre Dio, i suoi disegni e NOTE le sue creature, al momento non ci interes- [1] Nei brani evangelici dove Matteo ri- sano. Essi erano dei “laici” che dovevano porta il dialogo di Gesù e di Pietro: “Noi la loro vocazione al semplice fatto di esse- abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo segui- re cristiani che volevano seguire il Signore to” (Mt. 19,27) e nel suggerimento che il e non dei capi ecclesiastici investiti di Maestro rivolge al giovane ricco poco pri- pubblica autorità o funzionari delle comu- ma: “ Vendi quello che possiedi [...] poi nità ecclesiali. vieni e seguimi” (Mt. 19,21), gli esegeti [9] Cfr. Robert Stern, Genesi del celibato fanno notare come il peso dell’accento e sacerdotale: semplificazione eccessiva, in dell’intenzione dell’evangelista si concen- Concilium pp. .99 ss. - traduzione tri sul “seguimi” e sul “ ti abbiamo segui- dall’inglese di Cherubino Guzzetti. to”. Per poterlo seguire, però, è necessario vendere “tutto”, anche se l’importante non [10] Cfr. Mt 19,12 è il vendere in se stesso, ma il seguirlo. [11] Cfr. 1Cor 7,7.17 Infatti, il verbo “Seguire” evoca l’andare [12] Cfr. NUOVO DIZIONARIO DI SPI- con lui da un luogo all’altro, accomp a- RITUALITA’, Diretto da Michael Do- gnandolo e partecipando alla sua sorte. Lo wney, Lib.Ed. Vaticana, 2003, pp. 114 - “ stare con lui” diventa la casa, il compito 115. e il tutto dei Dodici…e questo comporta attenzione amichevole e rapporti profondi. [13] Cfr. N.C. News Service : servizi Si adotta, in altre parole, un modo di vive- dall’estero, 8 ottobre 1971, 3-4. re nel quale tutto è sottoposto alla sequela [14] Cfr. L’Osservatore Romano, 15 gen- più stretta del Signore Gesù; e questa deci- naio 1992, p. 4 (discorso di Giovanni Pao- sione di seguirlo costituisce un atto di fede lo II, rivolto ai Vescovi della regione apo- in Lui. stolica centrale della Conferenza Episco- [2] Cfr. Conciliorum Oecumenicorum De- pale Francese, ricevuti in visita ad limina). creta, a cura dell’Istituto per le scienze re- ligiose, EDB, Bologna, 1962, p. 14. Martedì, 28 dicembre 2004

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 74 Dialogo interreligioso “e se Dio rifiuta la religione?”(2) di Giuseppe Castellese Spunti a margine del convegno tenuto a Cefalù 11-14 novembre 2004 Per la prima parte visitare la pagina web http://www.ildialogo.org/dialogofedi tefano – Centro Studi Biblici “G. Vannucci”. La bestemmia del Figlio dell'Uomo (Mt 9,3) In premessa vengono fatti alcuni chiarimenti: - il termine “religione” è assunto sempre nella sua accezione negativa; - eliminato il “se” condi- zionale e tolto ancora il punto di domanda dell'e- nunciato, si affermerà senza titubanze che “Dio rifiuta la religione”; Dio e religione risultano an- titetici; - il termine “religione” viene opposto a “spiritualità”. Lo speci- Non si può, ad inizio di questa seconda e fico della spiritualità è che essa nasce da ultima parte “di spunti a margine del con- Dio (come onda d'amore che sostiene in vegno”, non confessare la difficoltà pres- vita l'universo), viene accolta dagli uomini soché insormontabile a riprodurre in sinte- e li spinge verso gli altri uomini (l'altro). si il serrato, vivido, colorito, libero incede- La religione, invece, nasce dagli uomini re di p. Alberto Maggi: egli non solo pos- (diretta verso Dio) come desiderio (quasi siede stile di lucidità scientifica ma, preso strumento) di attirarsi da Dio benevolenza, come è da grande amore, dalla coscienza favori, grazie, perdono. E, dunque, difficil- che procedere nella verità non può portare mente l'uomo “spirituale” è “religioso” (le a scantonamenti, riesce a far vibrare corde persone pie) e viceversa. Mentre la spiri- profondissime. E ciò fa col calore, con la tualità nasce dal desiderio di pienezza che poesia di un “quasi raccontare” ma che è ogni uomo, creato a immagine di Dio, ha evidente prodotto di studi, di lavoro inten- dentro di sé, nella religione conta ciò che so, appassionato e poi di una maturazione l'uomo fa per Dio (le offerte sacrificali); umana che sorprende poiché valica con nella spiritualità invece conta ciò che Dio naturalezza i limiti che talvolta caratteriz- fa per l'uomo. Nella religione ciò che è zano gli uomini di formazione ecclesiasti- sacro è un “libro”, nella spiritualità sacro è ca. Pertanto l'aver ardito pensare di rende- l'uomo. Proprio il dominio del “libro” e re qui, sia pure con ricorso a citazioni te- cioè l'esclusiva della “verità rivelata” co- stuali, il filo conduttore del discorso, non me “legge divina” fa si che la religione si vuole essere altro, per l'appunto, che uno costituisca come strumento-segno di di- stimolo o meglio l'invito a godersi dal vivo scriminazione: peccatori e santi; chi merita la magnifica produzione del frate di Mon- il premio e chi il castigo. Le religioni, per-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 75 tanto, foriere di violenza (morale o religio- po. La religione allora non solo abusa della sa e, se è il caso, anche fisica: morte agli “distanza” da Dio inculcata nell'uomo co- infedeli) si autoreferenziano come portatri- mune, del senso di indegnità e colpevolez- ci di pace (anzi pretendono l'esclusiva del- za, ma assume la “legge” come “valore in la fratellanza e della pace): il “satana” sta sé” (più importante del bene dell'uomo) e sempre dall'altra parte (altre religioni, filo- unico modo di restare in sintonia con Dio: sofie, altri sistemi di potere)… «ma la sto- in tal modo si “finge” di onorare Dio, ma ria insegna che in nome della religione di fatto “disonorando” l'uomo e sono state commesse le più grandi carnefi- “deturpando” il volto di Dio: un dio dive- cine (Messico: Maya e Atzechi da conver- nuto esigente, giudice che condanna senza tire)… mai si ammazza con tanto gusto di appello, che invia la sofferenza a punizio- quando lo si fa in nome di Dio …non è ne e, addirittura, ne gode. E dunque la ge- stato Maometto a inventare la guerra santa rarchia religiosa, per la difesa di propri ma un papa: Urbano II”. Se per la religione interessi e privilegi, si è (invischiata) inse- sacro è il libro… invece lo stesso Vangelo rita, lei, in un sistema di peccato che è l'u- (S. Paolo: “la lettera uccide; è lo spirito nico che non verrà perdonato. E pertanto, che da la vita”; e poi S. Tommaso d'Aqui- non è Gesù che bestemmia! no: “per lettera si deve intendere ogni leg- Gesù (ed è come verificarne il pensiero) ge esterna all'uomo, precetti della morale mai inviterà gli uomini a chiedere perdono evangelica compresi”) “quando non viene a Dio perché, dice Gesù, “il perdono di usato a favore degli uomini (ma per colpir- Dio” resta invisibile: egli, invece, invita a li, per discriminarli, per emarginarli) non è perdonare le colpe degli altri (questo si più il Vangelo di Gesù» poiché il Vangelo vede): conseguenza è che il perdono con- è solo in funzione del bene dell'uomo. cesso all'altro rende operativo il perdono di Detto questo ed entrando nello specifico Dio. del tema (Mt. 9,3 – “questo bestemmia”), La comunità di Gesù si caratterizza perché va osservato come Gesù, sempre, si viene ivi “ciascun peccatore si sente accolto: ed a trovare in rapporto conflittuale con tutto è questa accoglienza che cancella i pecca- quanto riguarda la religione; egli, peraltro, ti”. Il nuovo rapporto (ecco la buona noti- non è venuto a “fondarne” una nuova ma zia!) non è basato su un “codice” (di rego- ad inaugurare un nuovo rapporto con Dio le) esterno all'uomo ma nella basato non sull'osservanza di una “comunicazione da parte di Dio della sua “legge” (il testo sacro) ma sulla comunica- stessa vita”: “Il Figlio dell'uomo è dunque zione del suo amore, del suo spirito a tutti l'uomo che ha raggiunto la pienezza della gli uomini, nessuno escluso e indipenden- condizione umana la quale coincide con la temente dal suo comportamento. condizione divina”; essere figlio dell'uomo La religione (stiamo parlando della religio- significa “colui che si comporta come Dio ne ebraica), al solo scopo di dominare le in terra” o che “manifesta Dio in terra”. In persone… le convince di “peccato” e la Gesù questo avviene al momento del batte- vita è resa tutto un piagnisteo; “fa rincreti- simo quando il Padre gli comunica il suo nire” l'uomo, anzi non lo vuole “adulto”, spirito, cioè tutta la sua capacità d'Amore; non tollera che qui sulla terra “il figlio del- ebbene, tutto ciò non resta esclusiva di Ge- l'uomo” cresca tanto da essere “immagine sù ma è trasmissibile a tutti coloro che lo e somiglianza di Dio”. L'uomo lo si vuole accolgono; e se le persone accolgono Ge- “infantile” al solo scopo di lasciarlo sù, egli trasmette loro il suo stesso spirito; “dipendente” dall'autorità cui deve rivol- anch'essi diventano figli di Dio, cioè si gersi per sapere come comportarsi; non comportano come Dio in terra. deve ragionare con la propria testa ma su- “Perché pensate malignità?...” la sequenza bire la “mediazione” degli scribi, casta che fortemente drammatica cui assistiamo è la sola è interprete assoluto (del Libro), quin- conclusione folgorante di tutta una serie di di vero “magistero infallibile” di quel tem- scaramucce seguite alle materne affettuosi-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 76 re che qui su questa terra il Figlio dell'uo- mo “cresca” e diventi “immagine e somi- glianza di Dio”), le folle, invece, più ricet- tive e aperte “furono prese da paura”: la gente comune aveva capito di trovarsi di- nan zi a una “esperienza divina”. E glorificavano Dio che aveva dato un tale po- tere (il potere di con- donare, cancellare i peccati) agli uomini. Le folle comprendono che questa possibilità di cancellare i peccati non è esclusiva del tà che Gesù ha per il paralitico: “coraggio, Figlio dell'uomo, ma possibilità per tutti figliuolino mio…” Invece, a muso duro, quelli come lui che accolgono e ricevono era arrivato il giudizio degli scribi: que- lo Spirito. L'impegno d'amore di Gesù, per sto… bestemmia! quanto eccezionale e straordinario, è den- Il tono è sprezzante: la prima volta che gli tro la capacità di ogni uomo: la missione di scribi si trovano di fronte a Gesù (Dio con Gesù, il Dio con noi, (battezzare in Spirito noi) non lo nominano, ma… “questo be- santo) è di cancellare le colpe e comunica- stemmia”! lo accusano subito del re energia vitale che permetta di riprendere “crimine” più grave, sicuramente degno di il cammino. Nessun peccato è escluso, non morte: Gesù con il suo operato toglie cre- per i meriti degli uomini, ma per la tra- dibilità agli scribi (il magistero infallibile smissione di questo Amore da parte di del tempo) e soprattutto mette in crisi, in Dio. uno con la loro teologia, la loro tranquillità La bestemmia allo Spirito Santo (Mt 1- economica tagliando loro il “pascolo” (le 2,31) entrate del tempio). E perciò gli scribi de- Man mano che si procede nella lettura del cidono che… se ne debbono liberare! testo evangelico, l'argomentare si fa più Gesù incalza: “allora perché sappiate che il stringente: Figlio dell'uomo ha il potere di cancellare i -Gesù non è un riformatore delle istituzio- peccati…” rivolto al paralitico, conclude ni, del sacerdozio o della legge, poiché egli con un “va a casa tua” che non è più il “vai è venuto ad eliminarle tutte… queste cose; a rendere grazie!” Con questo sciogliere il né tampoco è un profeta: se così fosse egli beneficato dagli obblighi nei confronti del si muoverebbe nell'ambito di categorie tempio, è Gesù stesso che da inizio al pro- religiose, cosa che non è; cesso di “declericalizzazione”. -egli, l'uomo Dio (il Figlio dell'uomo) su- Quando Dio si manifesta (in Gesù), mentre pera la legge e la religione che, come strut- la gerarchia (gli scribi) invischiata in un tura di potere, non è più mezzo di comuni- sistema di peccato, non riesce a vedere cazione con Dio ma, come tale, rende im- (anzi sprigiona tutta la sua ira contro) in possibile il rapporto con Dio, visto in ter- Gesù (non Messia ma) “il Figlio dell'uo- mini di obbedienza. Perché Gesù non chie- mo” (l'istituzione religiosa non può tollera- de obbedienza? perché l'obbedienza pre-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 77 suppone “distanza” (tra chi comanda e chi vita del tempio inaridisce le persone: “le obbedisce): il nuovo rapporto con Dio se- persone religiose hanno prosciugato tutta condo Gesù, nasce dall'assomiglianza (fatti la loro energia offrendola a Dio (Dio non a immagine): nella nuova alleanza il cre- chiede ma si offre); tutta la loro tensione è dente è chi assomiglia al Padre praticando nei confronti di Dio perciò hanno inaridito un amore simile al suo. la vita”. Viceversa l'uomo cresce nella mi- -Gesù che abolisce il sabato (sta difenden- sura in cui si dona agli altri. do gli apostoli che hanno trasgredito la Ed ecco riformulata mellifluamente la do- legge: di sabato avevano mangiato racco- manda: è permesso curare di sabato? Die- gliendo spighe di grano) e discredita la tro l'apparente cortesia, affabilità delle per- religione e la legge, per i farisei merita la sone religiose (è terribile!) ci sono sempre morte. Perciò così lo interrogano la prima sentimenti di morte: qui nessuno vuole volta: apprendere; è sempre un trabocchetto per “Maestro qual è il comandamento più im- accusare Gesù. portante?” Cè qui l'ipocrisia tipica del Per costoro (anche per i farisei clonati dei mo ndo clericale, delle persone pie. Questi nostri tempi) la legge viene prima di tutto. che interrogano Gesù come docili pecorel- Se l'osservanza della legge ti fa soffrire? le belanti, conoscono la risposta. E dunque Ebbene soffri… semmai la sofferenza (e tu lo fanno al solo scopo di incastrare Gesù, senti che il fiele delle loro labbra incarta- dimostrare la sua “bestemmia”: egli ha pecorite viene ammorbidito da un filo di osato ignorare la legge più importante, la finto miele) la offri a Dio! Quante volte legge del sabato (il riposo di Dio) la cui chiedendo aiuto…ad anime pie, ti sei sen- trasgressione equivaleva a trasgredire tutta tito ricacciare nella fogna magari con un… quanta la legge. dirò per te una preghiera! Già: il loro rap- Gesù risponde: non ci sono comandamenti porto è con il Signore; magari pregano per importanti! Il nuovo, unico comandamento le persone, ma non muovono un dito! E è basato sulla pratica dell'Amore. E il sa- ciò con piena soddisfazione: la legge va bato che agli inizi serviva ad avvicinare osservata e quando sembri che qualcuno vi l'uomo a Dio (“elevava l'uomo, gli faceva sfugga, allora… il sadismo: si, quello può ricordare la sua condizione divina”), nel sfuggire alla giustizia degli uomini! Ma tempo era diventato una trappola, una op- prima o poi (è un ringhio di soddisfazio- pressione burocratica: proibito fare 39 la- ne!) arriverà la giusta punizione di Dio! vori suddistinti in 1521, ad es. accendere il Ma ancora una volta Gesù sa cogliere nel fuoco, spostare un oggetto, scrivere due segno: le persone devote, molto religiose, lettere dell'alfabeto… spesso sono anche interessate al denaro, L'ulteriore scorrimento del testo evangeli- sono avide. Ebbene proprio per costoro, co ci riporta ancora una volta a sequenze dinanzi all'interesse, non c'è legge che ten- vividamente drammatiche: Gesù si reca ga! Gesù lo sa e da qui la domanda: “quale nella “loro” sinagoga (si direbbe oggi nel uomo tra voi, quando una pecora gli cade “loro covo”) e non per pregare o compiervi di sabato in un fosso, non l'afferra e non la atti di culto ma per “insegnare”. Che cosa? solleva? Ora quanto è più prezioso un uo- esattamente il contrario di quello che nor- mo di una pecora! Perciò è permesso fare malmente vi si insegnava. Se questo fa del bene di sabato”. Gesù con questa affer- Gesù tutte le volte in cui sale al tempio, mazione allarga l'orizzonte: di sabato non ciò vuol dire che i luoghi religiosi sono i solo è permesso guarire, ma è lecito fare il più pericolosi per l'Uomo Dio. bene: il bene dell'uomo è più importante Nella sinagoga, la sorpresa: un uomo con dell'osservanza dei precetti divini. Quando la mano inaridita. “Un uomo”, quindi qui è c'è conflitto tra l'osservanza di un coman- l'anonimo rappresentativo di una categoria, damento (fosse pure il più importante) e il in questo caso rappresentativo di tutto il bene dell'uomo, Gesù non ha esitazioni: il popolo di Israele (Ezechiele, 37,2). Ci si bene dell'uomo è più importante del bene vuole dire qui che la partecipazione alla di Dio perché se si fa il bene dell'uomo il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 78 questo è sempre il bene di Dio; non sem- c) “satana”, termine ebraico che significa pre se si fa il bene di Dio, questo coincide “avversario”, in greco diventa “diavolo”: con il bene dell'uomo. per tal motivo quando ci si vuole riferire al Gesù passa subito all'azione: “stendi la popolo ebraico veniva usato il termine mano”. La trasgressione è evidente, ma “satana”, viceversa il termine “diavolo” Gesù si cura poco del pericolo per sé; indi- per i pagani. Per l'esattezza poi ca la via: il bene dell'uomo a costo della “satana” (peraltro personcina per bene!) propria vita! era stato “l'ispettore della corte di Dio” Allora quegli stese la mano che “ritornò” derivato dal vigilissimo funzionario del- sana! Toh! non era nato con la mano arida! l'imperatore persiano, chiamato “occhio di Era stata la frequenza della sinagoga e Dio” (l'ispettore): questi girava per le pro- quindi… “alla larga dai luoghi di culto! vince imperiali e segnalava le deviazioni Inaridiscono le persone, succhiano energia, ma anche i meriti dei governatori: quindi vita. La vita scorre al di fuori degli spazi satana proponeva punizioni o premi. Nella cosiddetti sacri!”. bibbia “satana”, l'ispettore di Dio, lo n-i In pratica però (le cose di questo mondo!) contriamo nel libro di Giobbe: è lui che se di sabato non era lecito fare del bene, propone di sottoporre Giobbe alle prove. sarebbe stato lecito invece ammazzare! Ebbene con Gesù, con l'annuncio del Re- Così, saputo che i farisei lo volevano to- gno, satana “come polvere cade dal cielo”: gliere di mezzo, Gesù si allontanò. E molti “cade dal cielo l'accusatore dei nostri fra- lo seguirono ed egli li curò tutti. Seguire telli”(Apocalisse). Gesù significa essere curati. L'ultima annotazione a proposito è che mai E infatti, poco dopo, viene curato un nella Bibbia si confondono satana con i “indemoniato” cieco e muto. demoni; né mai si parla di persone posse- Per sottolineare che Gesù non si muove dute dal diavolo. Ci sono come abbiamo nell'ambito delle ancor moderne attività di visto gli indemoniati che Gesù rende liberi stregoneria (santoni, maghi, fattucchiere, (pienezza di vita) con la potenza del suo cartomanti, esorcisti) serve chiarire che nei Messaggio. Ma se satana o diavolo non si Vangeli: configurano come “esseri spirituali” Gesù a) cieco non è tanto chi non vede ma colui lungo il suo cammino ha modo di attribui- che non “vuol vedere”; e così muto è chi re il titolo a due persone in carne ed ossa, i non vuole parlare: alla base di queste situa- due discepoli Pietro e Giuda i quali, ani- zioni c'è sempre la mancanza di libertà di mati dall'ambizione del potere, ostacolano individui (talvolta vi si raffigura l'intero l'attività di Gesù. popolo ebraico, talaltra gli stessi discepoli) Ora, entrando nel vivo del tema proposto, in quanto prigionieri di “pregiudizi ideolo- ci viene dato di osservare che ogni qual gici”, di legami di casta, di condiziona- volta Gesù (con la potenza del suo Amore menti socio-politici. senza limiti e verso tutti) libera, allora sal- b) i demoni non hanno niente di supernatu- tano fuori i farisei. Costoro, gelosi del loro rale e soprattutto non sono esseri spirituali: potere sul popolo, non tollerano le azioni sono invece personaggi (talvolta anche di liberazione del Signore. E subito rivela- benevoli o capricciosi e invadenti) della no la loro natura: non potendo negare l'evi- mitologia penetrati nella tradizione ebraica denza né limitarsi a sottolineare che il bene attraverso i contatti e le secolari contami- dell'uomo è stato compiuto con violazione nazioni con altri popoli. Così “demoni” del sabato (il bene che fa Gesù per loro è, sono diventati ad esempio centauri, sirene, dunque, “illegale”!) i farisei insinuano con arpie con le loro influenze benefiche o ma- la perfidia tipica delle persone religiose: lefiche; e lo sono “demoni”sia l'insolazio- “attenti che questo scaccia i demoni me- ne, che la cecità o la sordità, cioè tutte le diante Belzebù, capo dei demoni”. sofferenze di cui, a quell'epoca, non si riu- “Questo”! i farisei usano lo stesso tono sciva a dare una spiegazione plausibile. dispregiativo degli scribi: non nominano

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 79 Gesù perché avrebbero dovuto chiamarlo cato, almeno normalmente, non ci tocca in “Salvatore”. quanto è “il peccato” delle autorità religio- I farisei sono all'ultima spiaggia: avevano se, dei capi. tentato di persuadere (Vangelo di Giovan- E intanto l'annuncio: se Gesù mediante lo ni) il cieco nato che sarebbe stato “meglio Spirito scaccia i demoni (lo Spirito è l'a- per lui restare cieco” piuttosto che essere more di Dio), ciò significa che “è giunto guarito di sabato e per giunta da uno che tra voi il Regno di Dio”. E poi per far capi- “commette peccato”! ma la gente capisce re che la logica dei farisei è sbagliata: che tra la verità teologica e l'esperienza “come potrebbe uno entrare nella casa del dell'individuo è più importante l'esperien- “forte” e rapirgli i suoi beni se prima non za: “io non capisco niente di teologia; quel lo abbia legato?” Ecco ora la tattica sugge- che so è che prima non ci vedevo ed ora ci rita da Gesù (tattica da adottarsi dal cre- vedo!” Tutte le volte in cui c'è conflitto tra dente): il regno del maligno non si sgretola la legge di Dio (la verità teologica, l'inse- per una lotta intestina tra i demoni, ma so- gnamento religioso) e la propria realtà è lo perché si è manifestato colui che è più più importante la realtà: il benessere della forte del satana, cioè Dio. Più forte del sa- persona è più importante della verità teolo- tana è il Dio che si manifesta in Gesù. E gica. Gesù non va ad occupare la casa del E dunque i farisei avevano tirato in ballo “forte”, ma lega il forte per togliergli i suoi Belzebù. Ma perché proprio lui? Ed ecco beni cioè le persone prigioniere di questo ancora la perfidia delle persone di religio- mondo ideologico che impedisce di acco- ne: in quei tempi i demoni erano parecchi, gliere il messaggio. E intanto l'annuncio: uno di questi abitava a Nord, nella terra dei se Gesù mediante lo Spirito scaccia i de- Filistei, ed era “demonio delle guarigioni”. moni (lo Spirito è l'amore di Dio), ciò si- Il suo nome Baal-zebub, significava signo- gnifica che “è giunto tra voi il Regno di re delle mosche. Questi, dunque, in quanto Dio”. E poi per far capire che la logica dei comandava le mosche, aveva il potere di farisei è sbagliata: “come potrebbe uno liberare dalle infezioni che le mosche entrare nella casa del “forte” e rapirgli i (della cacca) potevano portare! Anche se si suoi beni se prima non lo abbia legato?” trattava di un idolo straniero, dalla Palesti- Ecco ora la tattica suggerita da Gesù na si andava in pellegrinaggio (perfino un (tattica da adottarsi dal credente): il regno re di Israele) a chiedere la grazia della gua- del maligno non si sgretola per una lotta rigione. Ma i farisei, quando videro il peri- intestina tra i demoni, ma solo perché si è coloso flusso di pellegrinaggi, trovarono manifestato colui che è più forte del sata- opportuno trasformare il nome del demo- na, cioè Dio. Più forte del satana è il Dio nio: questo da belzebub, diventò che si manifesta in Gesù. E Gesù non va “belzebul”, cioè signore del letame: men- ad occupare la casa del “forte”, ma lega il tre il signore delle mosche poteva difende- forte per togliergli i suoi beni cioè le per- re dalle malattie, il signore del letame le sone prigioniere di questo mondo ideologi- poteva solo attaccare! co che impedisce di accogliere il messag- Ed ecco la malizia “aggiornata” dei farisei: gio. attenti! attenti a quest'uomo così fascinoso Ed ecco ora annunciarsi la tragedia: Gesù è che vi sta liberando!... lo fa per infettarvi andato per legare il satana; saranno invece ancora di più e in maniera irrimediabile in i rappresentanti del satana che legheranno accordo con il signore del letame! Ma Ge- Gesù; Gesù chiede collaborazione per le- sù, conosciuti i loro pensieri, li tratta da gare il satana e sarà lui ad essere legato da cretini contestando la loro mala fede. parte del sinedrio. Le autorità religiose, E infine il monito di Gesù emesso con pa- anziché collaborare con Gesù per legare il role tra le più severe nel Vangelo: il pecca- satana, saranno loro stessi gli “agenti del to contro lo Spirito. Monito che dobbiamo satana”. prendere seriamente anche se questo pec- Dunque le persone rivestite di potere Gesù

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 80 le denuncia come collaboratori del diavo- no (il diavolo) sono diavoli! Attenti! Sono lo: proprio quelli che dovevano comunica- loro che vi comunicano la morte: alla lar- re al popolo la volontà di Dio, sono i nemi- ga, dunque, dalle persone pie, religiose, ci di Dio. “Chi non è con me è contro di che dietro l'apparenza di pietà, sono sepol- me”: Gesù prende perciò le distanze dall'I- cri imbiancati, pieni di marciume e ti con- stituzione; “chi non raccoglie con me, di- taminano. Quindi tenetevi a distanza di sperde”. A questo punto la neutralità non è sicurezza dalle persone religiose perché possibile: o si è con Gesù a favore degli avvicinarsi, significa essere infettati. uomini, o si è col sinedrio a favore del po- La bestemmia del Figlio di Dio (Mt 26,65) tere. Ed ecco il monito: “perciò io dico a Nei Vangeli Gesù non viene presentato voi (ai farisei, ai capi, quindi non alla co- come una vittima condotta al macello munità cristiana): qualunque peccato, qua- (allusione alle ultime rappresentazioni del- lunque bestemmia sarà perdonata, ma la la Passione). Gesù è andato incontro alla bestemmia contro lo Spirito santo non sarà morte per essere fedele (all'Amore che il perdonata. Padre gli aveva comunicato) all'immagine I farisei profondi conoscitori della Sacra di Dio che in lui si è manifestata: un Dio scrittura non possono non sapere che l'a- non buono, ma “esclusivamente buono” e zione di Gesù proviene da Dio: soltanto noi non conosciamo altro Dio! Diremo Dio ha il potere di liberare; ma quelli se allora che non Gesù è come Dio (che non ciò ammettessero vedrebbero cadere tutto conosciamo) ma Dio è come Gesù. il loro potere. Essi allora, pur di mantenere E dunque non una vittima ma il vero trion- il proprio prestigio, arrivano a dire che “il fatore. bene” che Gesù compie “è male”: questo è Gesù arrestato, lo condussero dal Sommo il peccato contro lo Spirito. Sacerdote. Gesù chiarisce ulteriormente: qualsiasi Il sommo sacerdote veniva considerato la calunnia, peccato contro il Figlio dell'uo- persona più vicina a Dio e ciò anche a cau- mo (considerato matto, eretico, bestem- sa dell'abbigliamento! Per la verità era un miatore, ubriacone, mangione) sarà perdo- carnevale, ma chi vive nella religione nato, ma chi avrà parlato contro lo Spirito (anche oggi!) non se ne accorge: gli uomi- Santo non gli sarà perdonato né in questo ni si vestono da donne, tutti con le sottane! tempo né in quello futuro: è il peccato del- E ciò perché anche la sessualità deve esse- le autorità religiose! Per mantenere la loro re qualcosa di indefinito. … paramenti pre- autorità non possono ammettere di aver ziosi, dai colori sgargianti, ma soprattutto sbagliato. in testa… le corna, un copricapo con le I detentori del potere sanno che una legge corna segno di potenza! Le persone di au- è ingiusta, ma non lo diranno mai; si conti- torità portano tutti il copricapo che li in- nua a far soffrire la gente pur di mantenere nalza sopra gli altri, li fa di statura superio- intatto il proprio prestigio e il proprio do- re. Dunque il sommo sacerdote, con grosso minio. Questo peccato contro lo Spirito diadema e pietre preziose splendenti sul santo non verrà perdonato non perché Dio capo appariva una potenza! Il rappresen- non perdona ma perché mai chiederanno tante di Dio in terra. perdono a colui che ha portato il perdono e Ma chi era la persona? Kaifa era il sopran- la salvezza, anzi dicono che è un bestem- nome (lo spietato o l'inquisitore), ma in miatore. nessun vangelo figura il nome quasi che il I farisei di fatto, erano terrorizzati da Gesù sommo sacerdote una volta entrato nel il quale ogni volta che ne ha visto uno l'ha ruolo si spersonalizzasse. Poi, a parte il massacrato: razza di vipere, santoni porta- caso Gesù, di Kaifa si dice fosse “buon tori di morte, “come potete dire cose buo- servitore” dei romani i quali lo manterran- ne essendo maligni”?! Restituiva così loro no al potere per ben 18 anni: aveva saputo l'attributo di “diavoli”: quelli che impon- raggiungere il compromesso tra religione e gono le leggi e questi santoni che lo servo- potere civile (l'effetto narcotico della reli-

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 81 gione): teneva buona la gente e soprattutto messia avrebbe fatto piazza pulita di som- alimentava Pilato. mi sacerdoti. E quindi adesso se alla do- Gesù arrestato, viene portato in casa del manda sei tu il Cristo qualcuno risponde sommo sacerdote:qui, dopo un parapiglia si, lo si fa fuori subito. vorticoso, sono già riuniti gli scribi (quelli Ulteriore precisazione: qui figlio di Dio che dal primo incontro con Gesù avevano non implica la divinità: figlio di Dio equi- deciso che doveva essere ammazzato) e gli valeva a protetto da Dio. E per definizione anziani, cioè i componenti del sinedrio, c'erano diversi “Figli di Dio”: gli angeli, i massimo organo giudiziario di Israele. re, i giusti. Quindi il sommo sacerdote, L'intenzione appare chiara: non vogliono facendo la domanda, non arriva a pensare fare un processo regolare, ma (sommo sa- che Gesù possa essere il Figlio di Dio, cioè cerdote e tutto il sinedrio) trovare l'accusa avere condizione divina. per ammazzarlo. Quelli che presentano la Gesù, come a Giuda (il primo traditore), legge di Dio al popolo, sono difensori del- risponde:”tu l'hai detto”. Giuda tradisce la legge soltanto quando è loro utile; quan- Gesù; il sommo sacerdote tradisce il suo do non entra nei loro interessi sono pronti Dio. Il sommo sacerdote pur di non rico- ad abbandonarla. E quindi… cercavano noscere in Gesù il Signore, si rivolgerà con qualche falsa testimonianza! Un compro- questo termine a Pilato: pur di mantenere messo da nulla per uomini della legge di il potere, accettano di essere dominati dal- Dio! E dunque la denuncia che fa Matte- lo straniero; non accettano un Dio liberato- o… per cui possiamo dire che non c'è re perché avrebbero dovuto liberare! niente di più anticlericale dei Vangeli! “Tu l'hai detto, anzi io vi dico, vedrete (sta Alla fine, di falsi testimoni, ne trovano parlando al Sinedrio) il figlio dell'uo- due: costui ha detto posso distruggere il mo”…. Ecco: l'odio della religione non era santuario di Dio e ricostruirlo in tre giorni. per Gesù, non era per il Cristo, era per il Non era così! Gesù aveva detto… “di que- figlio dell'uomo, il modello di umanità cre- sto che voi vedete, non resterà pietra su ato da Dio che si è realizzato per la prima pietra” volta in Gesù: un uomo che, raggiunta la Alzatosi il sommo sacerdote: “non rispon- pienezza dell'umanità, entra nella condi- di nulla?” Che cosa testimoniano costoro zione divina; questa non sarà una possibili- contro di te? È terribile: sanno di aver tro- tà esclusiva di Gesù ma si estende a tutti: vato persone che testimoniano il falso e il l'uomo che si comporta come Dio. Ma se sommo sacerdote che sa chiede a Gesù di l'uomo si comporta come Dio, ecco che la discolparsi. Gesù tace, non accetta questo religione non ha più una funzione. Quindi confronto. Allora il sommo sacerdote e- l'odio dell'autorità è contro il figlio dell'uo- splode: “ti scongiuro!” In greco mo: “vedrete il figlio dell'uomo (e Gesù “esorcizzo”, cioè lo considera un indemo- per il sommo sacerdote bestemmia) seduto niato che ha bisogno di liberarsi da questo “alla destra della potenza” (Salmo 110) suo indemoniamento. Ma Ge sù risponde oltre l'aspettativa: egli “Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se non è il figlio di Dio nel senso di protetto tu sei il Cristo, il figlio di Dio”. Ancora le da Dio, egli è Dio. Gesù rivendica la pie- sequenze della consueta trappola: alla gen- nezza della condizione divina e dicendo te annunciavano di aspettare la venuta del che è “alla destra”, sta denunciando le fal- Cristo il messia, ma speravano proprio che se potenze cioè i poteri (il faraone, l'imp e- non venisse. Quando nel deserto era appar- ratore) che a quel tempo assumevano con- so un tipo strano un certo Giovanni, dal notazione divina (il potere per essere tale tempio erano andati subito i sacerdoti con i deve avere Dio dalla propria parte). poliziotti per chiedere: sei tu il messia? E Ebbene con l'annunzio di Gesù, l'unica se quello rispondeva si lo eliminavano. potenza è nei cieli e tutte le altre potenze Perché? tra la gente che mal sopportava i cominceranno a crollare ma, beninteso, soprusi, si era diffusa la convinzione che il non con la violenza: Gesù non ha invitato

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 82 Ed ecco la scena disgustosa orche- strata dalla crema, dalla noblessedi Israele: il sinedrio, i senatori… “Allora gli sputarono in fac- cia, e lo schiaffeg- giavano, e altri lo bastonava”: hanno perso ogni ritegno, è l'odio della religio- ne contro Gesù. Nella loro perfidia, da tempo, i sommi sacer- doti hanno deciso di ammazzarlo; ma quale morte? La lapidazio- ne, secondo il loro diritto? se lo conse- gnavi ai romani, era la decapitazione. No: per alla lotta ma allo splendore della vita; la Gesù ci vuole una morte esemplare; una morte luce splende tra le tenebre. La comunità che convinca tutto il popolo che Gesù non può cristiana nella misura in cui si alimenta di provenire da Dio, quindi occorre la morte riser- Gesù e fa splendere la luce del suo mes- vata ai maledetti da Dio: la croce. Come poteva saggio, provoca l'eclisse delle false divini- pretendere di essere figlio di Dio? Ma che raz- tà. za di Messia era questo? E avrebbero detto: lo “Avete sentito? Ha bestemmiato” il som- vedete che fine ha fatto? E, a conferma, la pa- mo sacerdote, come prescritto, si stracciò rola di Dio (Deuteronomio): chi pende da un le vesti: la prima e l'ultima volta che Gesù patibolo è maledetto da Dio. Se la parola di Dio si incontra con le autorità religiose, queste non sbaglia… a meno che qualcuno non voglia affermano: ha bestemmiato. L'idea che azzardare? Perché in questo caso… tanti be- l'uomo possa avere condizioni divine, è “la stemmiatori, tante croci. bestemmia” da sradicare con la morte. Anzi così avrebbe voluto da subito il socio Ma intendiamoci: il Dio di Gesù non è il del sommo sacerdote (Anania) quando si Dio delle religioni. In queste Dio è sempre avvide che i discepoli non erano stati arre- disgustato dell'umanità: sono tutti peccato- stati con Gesù: l'ordine di cattura non era ri, sono tutti impuri, sporcaccioni; e vi ve- solo per Gesù. diamo un Dio sempre scontento dell'uomo. Dunque Gesù non è morto perché era vo- Il Dio di Gesù è “innamorato” degli uomi- lontà di Dio, ma perché era interesse del ni; talmente innamorato che vuole regalare sommo sacerdote. loro la sua stessa condizione. Il progetto di E per finire ancora un grazie dal cuore a p. Dio sugli uomini è che l'uomo diventi Dio. Alberto per l'invito a…“l'Eucaristia che Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi non è premio per i giusti, ma vita per i Dio (non sacrestano!) (S. Atanasio). Il pro- peccatori; e quindi tutti coloro che vivono getto di Dio sull'umanità (prologo di Gio- situazioni di sofferenza e situazioni di pec- vanni: a quanti l'hanno accolto ha dato la cato, sono invitati a questa festa dell'Amo- capacità di diventare figli di Dio) per la re…”. religione è una bestemmia che va punita Mercoledì, 29 dicembre 2004 con la morte.

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 83 Filosofia: salvare la democrazia Il monoteismo della legge non è il monoteismo del faraone!!! di Federico La Sala

meno Cristo!!! E’ vero: siamo tutti e tutte figli e figlie di Dio, ma nes- suno è Dio!!! Chi - personalmen- te - osa tanto da cadere nella tenta- zione di porsi al di sopra di Tutto è solo un ’povero’ Dio-volo!!! La lezione di Eraclito come di Parme- nide, come di Socrate, così come di Gesù e di Marx (nonostante la sua cecità edipica), è eterna. Chi è co- me Dio?!! La grande saggezza l’ha sempre detto: "se sulla tua strada in contri il Buddha, uccidilo". E ciò non ha mai significato né la distru- zione dell’altro né della Legge, ma anzi il rifiuto di farsi servo di altri esseri Caro Direttore, umani e ubbidire solo alla propria co- scienza (e alla Legge e alla Legge A proposito della democrazia, della Costi- di Dio) e testimoniare - anche pagando di tuzione innanzitutto, e della Giusti- persona - che si vuole la legge migliore, zia, trovo il modo di ragionare di molti che si ama la legge più degli altri. Detto (anche a sinistra) alquanto strano o sem- altrimenti, è la democratica "tecnica plicemente in mala fede: essi pensano che dell’amore costruttivo per la leg- destra e sinistra siano la stessa cosa e ciò ge", esercitata da don Milani "nei con- che vale per Dell’Utri oggi, domani varrà fronti delle leggi e delle autorità della anche per D’Alema e Pro- Chiesa" e insegnata ai suoi "ammirevoli di... Personalmente penso che le cose non figlioli. Ottimi cittadini e ottimi cristiani". stiano affatto così e, se pure, ci possono Teniamolo presente, e non perdia- essere stati nel passato cedimenti o errori, mo l’unica "stella" che ci può guidare nel- le cose non sono state mai così: a partire la notte degli imbrogli della nostra vita almeno da Socrate e a finire almeno a don democratica di cittadini sovrani e di citta- Milani! Il problema è (e lo è stato sem- dine sovrane. Cerchiamo di non pre) la Legge e le regole della Legge, e le ’ritornare in Egitto’!!! persone che si chiamino A o B o C o D ...... o Z che vogliono mettersi al posto della Legge e dettare Lor Signori le regole della Legge!!!!!! Che si chiamino "Bonifacio VIII" o "Giovanni Paolo II" è Per gli altri interventi di Filosofia lo stesso!!! Il monoteismo della Legge vedere la sezione del nostro sito non è il monoteismo del Faraone di tur- curata da Federico La Sala no, di una persona che si chia- mi oggi Berlusconi, Dell’Utri, Previti, all’indirizzo o domani D’Alema o Pro- http://www.ildialogo.org/filosofia di!!! Nessun essere umano è Dio, nem- il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 10 n. 1 del 30-1-2005 84