Rendiconti 2005
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Chi lo dice che Cuneo è una “città morta”? Che non succede mai nulla? racconta un anno di avvenimenti, scritture, immagini, proposte. Un almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città. Per riscoprirla. ,!7II8I9-afgahd!ISBN 88-89056-07-X € 15,00 Nerosubianco Nerosubianco a cura di Stefania Chiavero Nerosubianco Progettazione grafica e copertina: Sabrina Ferrero TUTTI I DIRITTI RISERVATI © NEROSUBIANCO EDIZIONI, 2005 Via Torino 29 bis - 12100 Cuneo (Italy) www.nerosubianco-cn.com Premesse Un anno. Soltanto un veloce susseguirsi di ore, minuti o secondi? Un veloce cortometraggio che sembra voler sfuggire dalle mani dell’operatore, che in alcuni frangenti vorrebbe farlo durare di più ed in altri aver terminato la proiezione già da tempo? Ripercorrere per noi un anno di... vita cuneese significa prendere in mano carta e penna e fermarci. Fermarci non per dire “... come siamo stati bravi” (esclamazione un po’ difficile sentir proferire da un cuneese!), non per ricordare quello che c’è stato e che “sarebbe bello ripetere”, ma per “scattare” qualche istantanea e non lasciarla, come tante, troppe, foto dentro un album chiuso o ancor peggio dentro una scatola posata chissà dove. Esperienze, attività, eventi (tanti), riflessioni, che attraverso la lettura di un passato prossimo vogliono preparare il cammino da intraprendere per il futuro, futuro che non vuole e non deve essere casuale ma vuole soprattutto avere l’ambizione di essere l’ideale continuazione delle stesse esperienze passate. Scorrendo queste pagine ognuno di noi potrà ritornare a momenti particolarmente significativi, o, diversamente, essere informato su fatti che fino a quel momento erano parzialmente o del tutto sconosciuti. Tutto questo per pura cronaca? Per descrivere semplicemente dei fatti? Assolutamente no. Se vogliamo essere ambiziosi, e lo dobbiamo essere, questo volume è uno strumento, forse non sarà l’unico, di condivisione delle esperienze maturate per l’intera nostra comunità cittadina. Il mio augurio è che tutte le esperienze, i fatti, le riflessioni, descritte in queste pagine, diventino anche un po’ dei lettori dei nostri Rendiconti, affinché il patrimonio del singolo non sia più tale ma diventi una piccola porzione della vita di tutti. l’Assessore per la Cultura Alessandro Spedale 3 Per questo secondo numero di Rendiconti, abbiamo mantenuto l’impostazione scelta lo scorso anno e lo stesso punto di vista: quello della biblioteca. Considerate le osservazioni che, giustamente, qualcuno ci ha fatto, ci teniamo a precisare che non pensiamo assolutamente che la Cultura cuneese passi solo attraverso le istituzioni, il Comune, l’Assessorato per la Cultura, la biblioteca. La biblioteca la intendiamo semplicemente come luogo in cui passano tante persone che ci portano idee, perplessità, informazioni, libri. Come luogo in cui le Istituzioni depositano quanto pubblicano, così come tante associazioni o, a volte, privati cittadini. Come luogo in cui sono conservati documenti che raccontano personaggi e storie, in cui le fotografie permettono di seguire l’evoluzione della città e della sua società, di minuti aspetti di essa. Tante persone, e questo è molto bello, passano e ci informano di avere trovato libri o documenti interessanti, di aver scoperto lettere di figure importanti per la vita della città, che la biblioteca dovrebbe avere o di cui comunque deve essere informata. La biblioteca di Cuneo è amata da chi la frequenta, e chi la usa come strumento di lavoro dà il suo contributo per renderla più viva e più ricca. Quest’anno abbiamo lavorato, per la prima volta, ad un lungo laboratorio di scrittura, che ha impegnato i partecipanti per molti fine settimana tra marzo e maggio. La curatrice del Laboratorio, Elena Varvello, ha proposto di pubblicare qui otto dei racconti sui quali si è lavorato. Ai lettori il compito di giudicare, ma alcuni sono veramente interessanti. Molti sono stati i cuneesi che hanno pubblicato nel 2005: noi ne abbiamo scelti alcuni, ancora una volta con l’ottica della biblioteca. E così ecco Il verde dell’attesa di Brunella Pelizza che, prima tra i partecipanti ai laboratori di poesia degli scorsi anni, ha pubblicato una raccolta di poesie per Campanotto e Il colore della neve di Marita Rosa, che ha pubblicato un romanzo che ben si inserisce nel nostro progetto dedicato agli adolescenti. Per Cuneo il 2005 è stato l’anno galimbertiano e molto spazio è stato dedicato a Duccio Galimberti e alla Casa Museo Galimberti. È stato un anno ricco di anniversari: i cento anni del Cuneo calcio, i quaranta della Pronatura, i 150 della ferrovia Cuneo-Torino, i cento anni della scoperta del grotta del Pis del Pesio, i 150 della Cassa di Risparmio di Cuneo, i venticinque anni del Parco delle Alpi Marittime e altri ancora. Cent’anni fa due grandi inaugurazioni hanno occupato le pagine dei giornali cuneesi: le Esposizioni Agrarie Riunite e il Palazzo delle Istituzioni Popolari. Rendiconti ospita tre “letture” di Cuneo, quella del prof. Alessandro Vitale Brovarone, che collabora da anni con la biblioteca, quella di Mauro Baracco, cuneese che oggi vive e lavora a Melbourne e infine quella di Franco Cordero, che non ha bisogno di presentazioni. Molta attenzione è stata ancora dedicata ad alcuni progetti del Comune, che incideranno profondamente sulla città, dal Piano Regolatore Generale, al Progetto Pilota, ai Contratti di Quartiere, al Piano Strategico. Come lo scorso anno, abbiamo cercato un resoconto di viaggio, un contributo sul teatro, uno sul panorama musicale. Abbiamo scelto, tra le tante esposizioni d’arte che la città ha ospitato, quella dedicata a Giovanni Gagino, persona squisita, oltre che bravo pittore. La divisione in mesi è scandita dai brevi interventi di Piero Dadone, attento osservatore della cuneesità e dalle fotografie di Giorgio Olivero, che rappresentano una parte di quelle esposte in una mostra allestita presso il Palazzo Municipale con il titolo La memoria ripetuta (Cuneo, la città in cui ero nato). Un ricordo particolare va ad Alberto Cipellini e Cino Rossi, visti attraverso le parole di chi li ha ben conosciuti. Come lo scorso anno, i mesi di novembre e di dicembre sono un azzardo, dal momento che l’annuario va in tipografia negli ultimi giorni di ottobre. Come lo scorso anno, manteniamo il titolo Rendiconti, pur sapendo che questo annuario è tutt’altro che un rendiconto esauriente. Un ringraziamento a tutti coloro che, con grande disponibilità, hanno contribuito alla realizzazione di Rendiconti 2005. Cuneo, 28 ottobre 2005 Stefania Chiavero 4 Befana con la Rai in città di Piero Dadone Italia, dov’è la libertà di Franco Cordero “Fugit inreparabile tempus” dalle meridiane alla teoria della relatività a cura dei docenti Gabriella Codolini, Gianfranco Oddenino, Gemma Ghigo, Fulvia Giannessi, Ida Marengo Cenerentola nel sottosuolo di Martino Pellegrino Giorno della memoria 2005 di Alessandra Demichelis Nell’ex chiesa di Santa Chiara un’esperienza di scuola-cantiere Alida di Francesca Monte Befana con la Rai in città PIERO DADONE Befana con la Rai quest’anno per i cuneesi. Dal 4 al 7 Gennaio si è fermata in città la troupe di “Ita- lia che vai”, una trasmissione di Raiuno del sabato pomeriggio. Ogni puntata consiste in un servi- zio di un’ora su una diversa città italiana e quello su Cuneo, girato in quei giorni, è andato poi in onda il 31 gennaio. Le star della trasmissione erano Guido Barlozzetti, Roberta Chillemi, Miss Ita- lia 2003 e, soprattutto, il lunghissimo Luca Giurato con una giaccone giallo, comprato apposta per venire a Cuneo dove, notoriamente, dovrebbe fare un freddo cane. Invece per tutta la settimana il cielo sarà limpido, con un sole splendente e un tepore primaverile. Una bella fortuna anche per la riuscita delle riprese, le quali mostreranno una città che sembra rivierasca della Costa Azzurra piut- tosto che pedemontana. Il grosso della troupe alloggia al Lovera Palace e i funzionari del Munici- pio, del Museo e di numerose altre istituzioni si fanno subito in quattro per soddisfarne le esigen- ze. In fin dei conti si tratta di assecondare la riuscita di un’ora di pubblicità gratuita per la città sul- la rete ammiraglia nazionale, e anche all’estero, visto che la trasmissione andrà in onda su Rai In- ternational. Bisogna trovare una macchina d’epoca con la quale Barlozzetti si recherà a Demonte alla casa natale di Lalla Romano, un cavallo per trainare la slitta sulle nevi di Limonetto, far salire le telecamere sulla torre civica per le riprese dall’alto e istruire la Miss sui reperti che dovrà illustrare all’interno del Museo. Uno dei temi che intriga di più autori e registi, quasi tutti centro-meridiona- li, è il rapporto con Totò, cui la città ha dedicato una piazza e l’Albo d’Onore degli Uomini di Mon- do. Per la piazzetta a fianco del Toselli non ci sono problemi, basta riprenderla così com’è, invece la sede degli Uomini di Mondo, l’Osteria della Chiocciola di via Fossano, in quel periodo è chiusa per ferie e ci sono gli imbianchini che vi lavorano. Un giro di telefonate con i titolari, Gigi in vacan- za in Austria e Beppe a casa con i figli piccoli, e si convincono gli imbianchini a finire i lavori per ve- nerdì 7, quando un drappello di volenterosi Uomini di Mondo provvede alla pulizia e risistemazio- ne di un angolo della sala dove effettuare le riprese, avendo cura di girare tutte le bottiglie della ric- ca enoteca in modo che non si veda l’etichetta, possibile veicolo di pubblicità occulta. Così le ri- prese possono effettuarsi nel pomeriggio, in un freddo da galera, perché naturalmente i termosifo- ni sono spenti e l’unico a sentirsi a proprio agio è Luca Giurato con il piumino giallo. Ma il freddo in quei giorni si sente solo tra le mura delle case non riscaldate, perché durante il gior- no all’aperto fa veramente caldo, tant’è che anche Giurato deve togliersi l’imbottitura restando in pullover verde pisello e il cameramen con la pesante telecamera “steadycam” addosso, sviene do- po due ore di riprese in piazza Galimberti, proprio mentre stava per filmare un gruppo di giovani.