Di Alcuni Recenti Scrittori

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Di Alcuni Recenti Scrittori CONSIDERAZIONI SU VARII GIUDIZI DI ALCUNI RECENTI SCRITTORI RIGUARDANTI LA STORIA DI GENOVA PEL SOCIO MARCH. MASSIMILIANO SPINOLA DEL FU MASSIMILIANO Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 PROEMIO Havvi al presente una scuola storica, che, coll’ apparenza speciosa di riformare gli ingiusti giudizi di scrittori cortigiani e piaggiatori delle fazioni vincitrici, ha per fine non solo d’ in­ vestigare le recondite cause degli avvenimenti, ma eziandio tende a riabilitare la fama d’uomini perversi, le cui azioni fin adesso, per consentimento universale, furono riprovate die­ tro la testimonianza d’ autorevoli storici contemporanei. I pro­ motori ed i segnaci dell1 anzidetta scuola, per raggiungere lo scopo che si prefiggono, studiansi d’ annullare la riputazione d’uomini illustri, negandone i fatti gloriosi, o tentando diminuirne il merito coll’attribuirli a riprovevoli passioni. Di tal maniera, se non giungono ad encomiare il dispotismo dei Cesari romani, o dei Monarchi francesi, Luigi X I e Luigi X IV , non dubitano però d’ asseverare , che a questo Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 ( 288 ) dispotismo più o meno illuminato i popoli sieno debitori del benessere e dell’ incivilimento a cui sono pervenuti. Gli odierni scrittori italiani, non ostante l’inveterato costume d’ imitare servilmente quei d’ oltremonti, finora non sono caduti in simili eccessi, giacché nessuno, a mia cognizione, ha tessuto inai 1’elogio del pontefice Alessandro VI, nò scritta l’ apologia del reggimento dei Signorotti italiani, o pure quella della domina­ zione spagnuola ed austriaca in Italia. Vi sono però taluni che, seguendone gli insegnamenti, si adoperano con idee preconcette a ricostrurre la storia italiana in conformità delle proprie opi­ nioni. A questi ultimi, se male non m’ appongo, appartengono varii eloquenti e studiati lavori di recente pubblicati sopra la Storia di Genova dagli egregi signori Michel Giuseppe Canale, Edoardo Bernabù-Brea, Emanuele Celesia e Francesco Dome­ nico Guerrazzi. Dai principii svolti con molto ingegno nei sopraccennati scritti emergerebbe infatti, che la decadenza del Comune di Genova si dovrebbe imputare alla riforma di Governo, operata colle leggi delP {Trame promulgate nell’ anno 1528. Ma allorquando si ammettesse la suddetta proposizione, ne conse­ guirebbe che i nostri maggiori, al pari di noi, sono caduti in un grave errore, reputando essere Genova decaduta dalla sua pristina potenza in seguito alla perdita delle sue Colonie in Oriente, avvenuta dopo la presa di Costantinopoli fatta da Maometto II, ed in ispecie a cagione delle incessanti dis­ sensioni tra i cittadini, le quali ebbero per effetto di sottoporla più volte ad estere nazioni ; e si dovrebbe del pari consentire essere stata erronea eziandio 1’ opinione, fin qui universalmente ammessa, di considerare 1’ espulsione dei francesi e la ricu­ perata libertà e indipendenza nel 1528 (di che i Genovesi riconobbero sempre con gratitudine Pautore in Andrea D’Oria), come la cagione del ristabilimento e della successiva prospe­ rità della Repubblica. Non v’ ha dubbio, che se quanto, è asserito dai recenti re­ Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 ( 2 8 9 ) siluratori delle memorie di Genova fosse provalo da documenti irrecusabili, si dovrebbe inferirne che lino al presente i ge­ novesi ignorarono la propria Storia. Cotal conclusione, io lo confesso, mi ripugnava; quindi colla maggiore diligenza ed imparzialità, di cui son capace, ho esaminato e discusso gli argomenti addotti dai prelodati scrit­ tori, a line di poter con esatta cognizione stabilire se i fatti da loro esposti, e dai quali traevano le suddette conclusioni, si dovessero ritenere dimostrati, o pure fossero da rigettarsi come infondati. Nelle Considerazioni lette per me in varie adunanze della Società Ligure di Storia Patria dal mio dotto amico Luigi Tommaso Belgrano, io ho quindi esposto il risultato de’ miei accurati e coscienziosi studi sopra questo interessante soggetto; e la benevolenza con cui venne accolta la lettura di questo mio lavoro, m’indusse poi, innanzi di pubblicarlo in questi Atti, a farvi le correzioni indicatemi da alcuni egregii colleghi. Io sarei lieto del resto, se potessi contribuire a conservare all’ Italia una delle più splendide sue glorie, dimostrando in­ giusta la tentata demolizione della fama d’ uomini, che -fin adesso furono meritamente considerati fra le maggiori illustra­ zioni della Nazione. E a desiderare il conseguimento di questo scopo son mosso dalla considerazione, che, qualora 1’ Italia fosse sfrondata di così nobili serti, invano si tenterebbe com­ pensarla del danno, cercando di rimettere in onore uomini ri­ masti negletti per l’ ingiustizia dei contemporanei, o per l’ a­ dulazione degli storici verso i Principi. Col presente scritto non so se avrò raggiunto il mio intento; ad ogni modo mi com­ piaccio di poter affermare il mio intimo convincimento, che cioè, quando anche non fossi riuscito nello scopo propo­ stomi, ciò non sarebbe un valido argomento per inferirne la verità dell’ opinione da me combattuta, mentre 1 infelice risultalo del mio lavoro dovrebbe imputarsi unicamente alla pochezza del mio ingegno. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 ( 2 9 0 ) Prima di terminare il presente Proemio mi reputo in dovere di dichiarare, che se nell’ apprezzamento di non pochi avveni­ menti storici mi oppongo all’ opinione espressa dai chiarissimi precitati Scrittori, la divergenza di sentimento non scema in me l’ amicizia e la stima che loro professo. Colgo altresi quest’ occasione per ringraziare il signor Belgrano, il quale, conoscendo il mio lavoro, si studiò di non annullarlo, ma ampliarlo e completarlo invece nell’ acuta ed erudita sua Ri­ vista Della Vita di Andrea Boria di F. D. Guerrazzi e di altri recenti scritti intorno quel grande Ammiraglio ('). (1; V. Archivio Storico Italiano, Serie ni, voi. ì v , par. i. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 L e vere cause, che hanno prodotto la maggior parte degli avvenimenti riferiti nella Storia genovese, al pari di quelle delle altre nazioni d’Europa, sono rimaste sconosciute, o furono male apprezzate dagli scrittori contemporanei e posteriori. Per ciò, oramai da quasi tutti gli eruditi viene ammesso essere necessario, che la Storia debba oggi rifarsi con metodo e spi­ rito più filosofico. A conseguire tale scopo, essi conven­ gono non v’ abbia altro mezzo più sicuro, che quello d’ in­ vestigare con accuratezza e con savia critica le notizie tra­ mandateci dagli annalisti e dagli storici anteriori, e disami- ' nare attentamente i documenti inediti, dai quali si possono trarre dirette od indirette dilucidazioni."' Operando in tal guisa si perverrà a déterminare con maggiore certezza la veracità dei fatti, a rettamente giudicare delle cause da cui tras­ sero origine, e degli effetti che ne derivarono. In Fran­ cia, in Inghilterra ed in Germania cotesto studio per ve­ rificare i contestati e poco noti avvenimenti, svelandone le occulte cagioni, può dirsi quasi compiuto, e già impreso Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 ( 2 9 2 ) in Italia. La manifesta utilità ili simili indagini moveva appunto egregi scrittori ad estenderle alla Storia della Repubblica di Genova. Avvenne però che mercè i loro eruditi e per certo coscienziosi studi, deviati da idee sistematiche e preconcette, eglino si credes­ sero in diritto di contraddire a molti giudizi ed a talune narrazio­ ni, lino al giorno d’ oggi accettate e ritenute vere sull’ autorità degli sforici contemporanei più «degni di fede. Io pare ammetto che nelle narrazioni storiche degli antichi scrittori genovesi si noti una grande povertà, onde i fatti si riconoscono derivati, e che per conseguenza siamo tuttora mancanti d’ una Storia nella quale, oltre ad una sincera ed eloquente esposizione degli av­ venimenti prosperi od infelici, sia aggiunto ad ogni epoca un esatto ragguaglio sopra la condizione politica, civile ed econo­ mica della Repubblica ('). Ho fiducia nondimeno, che qualcuno dei numerosi cultori delle memorie patrie vorrà assumersi 1’arduo incarico di riempiere questa lacuna; e frattanto stimo opportuno di presentare alcune osservazioni tendenti a confutare varie censure opposte agli annalisti e storici nostri dai sud­ detti recenti scrittori, ed in ispecie dal chiarissimo Celesia. Dico innanzi tutto ingiusta l'accusa fatta agli annalisti ed agli storici genovesi dei secoli X V I e X V II d’ essere stati cortigiani, prezzolati e piaggiatori della fazione aristocratica vincitrice. A respingere la quale censura sono mosso dalla con­ siderazione, che i difetti lamentati in quegli scrittori debbansi attribuire ad altre cause, che a quelle assegnate dai recenti restauratori della Storia di Genova. E queste io son d’ avviso che sieno: \ .° la difficoltà quasi insuperabile di adunare nume- • (’) Un eguale giudicio sopra le diversa storie genovesi pronunciava J’ eru­ ditissimo abate Gaspare Oderico, nelle sue Lettere ligustiche pubblicate nell’ anno 1792. lo estendo lo stesso giudicio sopra quelle, clic furono pubblicate poste­ riormente, ed ho fiducia che cotal sentenza verrà confermata da coloro, che conoscono i pregi ed i difetti dei suddetti Ijivorj. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 ( 2 9 3 ) rose c circostanziate notizie in un’ epoca, in cui, per la totale deficienza di guarentigie che mantenessero la sicurezza perso­ nale, i manoscritti
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