Repertorio Degli Statuti Della Liguria

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Repertorio Degli Statuti Della Liguria FONTI PER LA STORIA DELLA LIGURIA XIX Repertorio degli statuti della Liguria (secc. XII-XVIII) a cura di Rodolfo Savelli REGIONE LIGURIA – ASSESSORATO ALLA CULTURA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Genova 2003 PRESENTAZIONE ABBREVIAZIONI ACG = Archivio Storico del Comune Genova AEP = Archives du Ministère des Affaires Etrangères Parigi ASA = Archivio storico ingauno Albenga ASF = Archivio di Stato Firenze ASG = Archivio di Stato Genova ASS = Archivio di Stato Savona AST = Archivio di Stato Torino BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana BCB = Biblioteca Civica Berio Genova BDG = Biblioteca Durazzo Genova BEM = Biblioteca Estense Modena BNN = Biblioteca Nazionale Napoli BRT = Biblioteca Reale Torino BSR = Biblioteca del Senato Roma BUG = Biblioteca Universitaria Genova IISL = Istituto Internazionale di Studi Liguri Bordighera SASV = Sezione di Archivio di Stato Ventimiglia 1. Il progetto di realizzare un nuovo repertorio degli statuti della Li- guria prese avvio anni or sono, e fu sostenuto dalla Società Ligure di Storia Patria, dall’allora Istituto di Storia del diritto dell’Università di Genova (confluito poi nel Dipartimento di cultura giuridica « Giovanni Tarello »), dall’Accademia « Giovanni Capellini » (La Spezia) e dalla Regione Liguria. Nella fase iniziale vi furono proficui confronti con colleghi delle Università di Milano, Torino, Siena e Messina. Si decise di effettuare il censimento scegliendo come confini di indagine quelli delle Regioni attuali, per evitare sovrapposizioni (visto che il progetto originario prevedeva che i gruppi di ricerca in Liguria, Lombardia e Piemonte procedessero di pari passo); le duplicazioni sarebbero state ineliminabili per quei territori, quali la Lunigia- na o il basso Piemonte, dalla complessa storia civile e istituzionale, che non si identifica con le vicende di uno solo degli stati d’ancien régime 1. Giunto alla fine del lavoro, non posso non ricordare quanto scritto più di un secolo fa da Francesco Berlan, nel momento in cui licenziava quello che può essere considerato uno dei primi repertori degli statuti italiani: « il bibliografo è il facchino della storia » 2. In effetti, in questi anni, ho provato più e più volte la sensazione di avere svolto un’attività faticosa, meramente strumentale per (virtuali) ricerche future, la cui utilità era messa in discus- sione dal periodico riproporsi di autorevoli posizioni storiografiche ten- denti a svalutare tale tipo di fonte 3. Gli statuti meritano, tuttavia, di essere studiati e fatti conoscere: sono una fonte giuridica, in primo luogo, ma po- ——————— 1 V. PIERGIOVANNI, Gli statuti di Albenga ed il progetto di un “corpus” degli statuti liguri, in Legislazione e società nell’Italia medievale. Per il VII centenario degli statuti di Albenga, Bor- dighera 1990, pp. 25-37; G.S. PENE VIDARI, Introduzione. Atteggiamenti della storiografia giuridica italiana, in BIBLIOTECA DEL SENATO DELLA REPUBBLICA, Catalogo della raccolta di statuti, VIII, Firenze 1999, p. LXI e sgg. Il CNR ha parzialmente finanziato sia il lavoro di schedatura (contratti 88.01960.CT09, 90.00246.CT09, 91.01593.CT09), sia i costi della stampa del volume (AI96.01458.09), per la quale sono stati utilizzati anche fondi Cofin-MIUR. 2 F. BERLAN, Statuti italiani. Saggio bibliografico, Venezia 1858, p. XXXIII. 3 P. GROSSI, L’ordine giuridico medievale, Bari 1995, p. 231. – VII – REPERTORIO DEGLI STATUTI DELLA LIGURIA limorfa e dalle molteplici potenzialità (come viene evidenziato anche dal fatto che ad imprese del genere si siano applicati soggetti dalle qualificazio- ni professionali molto diverse) 4. La sensazione di svolgere un lavoro “da facchino” è stata pure indotta dal desiderio di voler offrire uno strumento il più completo possibile e dalla contestuale certezza che un prodotto del genere non potrà mai pretendere di essere né completo né immune da errori ed imperfezioni. Se per il periodo che giunge alla fine del Quattrocento può essere ragionevole non prevedere eccezionali scoperte (anche se i recenti ritrovamenti degli statuti duecente- schi di Savona e di un fascicolo del Volumen magnum capitulorum genovese dovrebbero mettere sull’avviso dal dare giudizi affrettati) 5, per quello suc- cessivo al XV secolo il repertorio intende essere solo una traccia di lavoro, uno schema in cui inserire future acquisizioni. E ciò perché, come aveva già osservato il Berlan, « le bibliografie non si perfezionano e non si compiono che mercé lavori successivi » 6. Se si pensa solo ad alcuni fondi dell’Archivio di Stato di Genova – il Senato, nelle sue diverse partizioni, il Magistrato delle comunità, la Giunta dei confini, etc. – è subito chiaro che gli arricchimenti potranno essere nu- merosi e cospicui: queste serie sono sostanzialmente prive di strumenti di corredo (se non gli utili, ma quanto mai selettivi indici redatti dai cancellieri tra la fine del ‘500 e la metà del secolo successivo, relativi al solo Senato) 7. D’altronde a Genova (come a Venezia) non vi fu mai qualcosa di simile al famoso archivio fiorentino delle Riformagioni, o a quello lucchese degli statuti delle comunità soggette 8. A fianco di quello genovese vanno collo- ——————— 4 Cfr. in proposito le considerazioni di G.S. PENE VIDARI nell’Introduzione cit. 5 Cfr. nn. 427 e 985. Quanto mosso e vario fosse il panorama a livello regionale risulta dalla menzione dei decreti di approvazione ricordati in uno dei più antichi inventari della can- celleria genovese: ASG, Ms. 673. Copre il periodo fine Trecento - inizi Quattrocento; rispetto alle notizie qui riportate risultano mancanti da tempo moltissime redazioni statutarie. 6 F. BERLAN, Statuti cit., p. XVI. 7 Cfr. ad esempio ASG, Ms. 336. Per le potenzialità che offrono i fondi del Senato e del Magistrato delle comunità cfr. E. GRENDI, Il Cervo e la repubblica, Torino 1993; O. RAGGIO, Norme e pratiche. Gli statuti campestri come fonti per una storia locale, in « Quaderni storici », XXX (1995), n. 88, pp. 155-194. 8 E. FASANO GUARINI, Gli statuti delle città soggette a Firenze tra ‘400 e ‘500: riforme locali e interventi centrali, in Statuti città territori in Italia e Germania tra Medioevo ed Età – VIII – REPERTORIO DEGLI STATUTI DELLA LIGURIA cate le miriadi di archivi locali, in cui le ricerche sono state di necessità solo parziali. Anche un “facchino” è, però, consapevole che ad un certo punto biso- gna smettere i lavori à la Sisifo. Ad offrire il repertorio, nelle condizioni in cui ora si presenta, mi ha spinto inoltre la considerazione che, se questi so- no i risultati cui si è giunti con la stampa del volume, la contemporanea pubblicazione del data-base sul web (aggiornato e arricchito di tutte le se- gnalazioni e correzioni che gli studiosi avranno la bontà di indicare) potrà evitare che un futuro nuovo repertorio debba aspettare più di un secolo per vedere la luce. Il merito della parallela edizione in internet è di Gregorio Montanari 9. 2. Che cosa si è schedato? Dopo varie discussioni si è deciso di svolgere una selezione delle differenti fonti di diritto proprio, cercando una soluzione per quanto possibile omogenea ed unitaria, pur essendo chiaro che vi sono esperienze regionali di pratiche del diritto che presentano specificità, e che, inoltre, all’interno delle singole realtà regionali (storiche e attuali) vi sono differenze e particolarità difficilmente riducibili ad unum. Come era palese agli stessi contemporanei fin dai tempi più remoti, la parola statutum rinvia ad “oggetti” molto diversi. Vi è un noto passo di Boncompagno da Signa (su cui da tempo è stata richiamata l’attenzione) che evidenzia le molteplici e distinte istituzioni per cui statutum veniva utilizzato: città, castelli, borghi, so- cietates iuvenum, consorzi nobiliari e di torre, associazioni religiose e laicali 10. La prima scelta è stata quella di limitare l’indagine ai soli statuti di en- tità territoriali, dalle civitates alle villae, escludendo quindi i testi prodotti da altri soggetti e istituzioni (corporazioni, confraternite, chiese, etc.). An- che dopo tale distinzione restavano sul campo ulteriori problemi. ——————— moderna, a cura di G. CHITTOLINI, D. WILLOWEIT, Bologna 1991, p. 70 e sgg.; G.M. VARANINI, Gli statuti della Terraferma veneta nel Quattrocento, Ibidem, p. 300; [S. BONGI], Inventario del R. Archivio di Stato in Lucca, Lucca 1872, I, pp. 37-49. 9 È consultabile all’URL http://www.statutiliguri.unige.it. Un sentito grazie alle amiche e agli amici del Centro Servizi Informatici e Telematici dell’Ateneo genovese per la collaborazio- ne prestata. 10 Da ultimo P. CAMMAROSANO, Italia medievale. Struttura e geografia delle fonti scritte, Roma 1991, pp. 152-153. – IX – REPERTORIO DEGLI STATUTI DELLA LIGURIA Nell’analitica ricostruzione delle « leggi proprie della Toscana », Pom- peo Neri, dopo aver ricordato il composito e storico formarsi del Grandu- cato, al momento di scendere più nel dettaglio, annotava che « oltre il detto statuto [del 1415] … ciaschedun tribunale di Firenze ove si rende ragione è stato provvisto di un particolare statuto adattato a quel genere di affari che respettivamente dovevano in ciaschedun luogo trattarsi e giudicarsi » 11. È noto che soprattutto nelle città medio-grandi erano utilizzate, contempo- raneamente allo statuto vero e proprio (civile e criminale), altre fonti di di- ritto; diversi soggetti, per di più, erano dotati di poteri giurisdizionali e normativi 12. In tale prospettiva Genova medievale e moderna presenta un quadro quanto mai articolato e mosso, specchio della molteplicità degli “attori” che amministravano giustizia: a fianco del Comune
Recommended publications
  • Reti Medievali E-Book Monografie 4
    Reti Medievali E-Book Monografie 4 Reti Medievali E-book Comitato scientifico Claudio Azzara (Università di Salerno) Pietro Corrao (Università di Palermo) Roberto Delle Donne (Università di Napoli Federico II) Stefano Gasparri (Università di Venezia) Paola Guglielmotti (Università di Genova) Gian Maria Varanini (Università di Verona) Andrea Zorzi (Università degli Studi di Firenze) Giovanna Petti Balbi Governare la città. Pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale Firenze University Press 2007 Governare la città : pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale / Giovanna Petti Balbi. – Firenze : Firenze university press, 2007. (Reti Medievali. E-book, Monografie; 4) http://www.storia.unifi.it/_RM/e-book/titoli/PettiBalbi.htm http://digital.casalini.it/9788884536037 ISBN 978-88-8453-603-7 (online) ISBN 978-88-8453-604-4 (print) 945.1804 (ed. 20) Liguria - Medioevo Volume realizzato con il contributo del Prin 2004, Linguaggi e culture politiche nell’Italia del Rinascimento, coordinato da Giuseppe Petralia. Impaginazione: Alberto Pizarro Fernández Editing: Leonardo Raveggi © 2007 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28 50122 Firenze, Italy http://epress.unifi.it/ Printed in Italy Indice Introduzione 7 I. Organizzazione familiare 13 1. Strutture familiari nella Liguria medievale 15 2. La vita e la morte: riti e comportamenti in ambito urbano 29 3. I Visconti di Genova: identità e funzioni dei Carmadino (secoli XI-XII) 51 4. I Fieschi: un percorso familiare 83 II. Dinamiche sociali 99 1. Magnati e popolani in area ligure 101 2. L’apogeo della città tra Due e Trecento 127 3. I Gerosolimitani in Liguria in età medievale tra tensioni politiche e compiti istituzionali 145 4.
    [Show full text]
  • Spazi Per La Memoria Storica
    SPAZI PER LA MEMORIA STORICA ROMA 2009 Genova, Complesso monumentale di Sant’Ignazio: particolare della loggia di Psiche Genova, Palazzetto criminale PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO SAGGI 93 SPAZI PER LA MEMORIA STORICA La storia di Genova attraverso le vicende delle sedi e dei documenti dell’Archivio di Stato Atti del convegno internazionale Genova, 7 - 10 giugno 2004 a cura di ALFONSO ASSINI e PAOLA CAROLI MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2009 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Servizio III - Studi e ricerca Direttore generale per gli archivi: Luciano Scala Direttore del Servizio III: Patrizia Ferrara Impaginazione: Fausto Amalberti Autorizzazioni alla pubblicazione delle immagini: Accademia Nazionale dei Lincei, Roma Archivio di Stato di Venezia Archivio Storico del Comune di Genova Biblioteca Civica Berio, Genova Biblioteca Nazionale Braidense, Milano British Library, Londra Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova Staatsbibliothek, Berlino © 2009 Ministero per i beni e le attività culturali Direzione generale per gli archivi ISBN 978-88-7125-302-2 Stampato nel mese di novembre 2009 a cura della Tipografia Brigati Glauco & c. s.d.f. – Genova ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA Manifestazioni “Genova capitale della cultura 2004” Convegno internazionale Spazi per la memoria storica La storia di Genova attraverso le vicende delle sedi e dei documenti dell’Archivio di Stato Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Complesso monumentale di Sant’Ignazio,
    [Show full text]
  • Andrea Lercari LA NOBILTÀ CIVICA a GENOVA E in LIGURIA DAL
    Andrea Lercari LA NOBILTÀ CIVICA A GENOVA E IN LIGURIA DAL COMUNE CONSOLARE ALLA REPUBBLICA ARISTOCRATICA 1 Ogni studioso che si trovi ad affrontare un tema afferente alla storia genovese, sia questo di taglio politico, sia economico, sia ancora storico-artistico o architettonico o urbanistico, deve confron- tarsi con il composito e complesso ceto dirigente che ebbe il control- lo politico e sociale della città dalle origini del Comune, nel XII secolo, a tutta la durata della Repubblica aristocratica, nata nel 1528 e caduta nel 1797. Attraverso un’evoluzione continua e articolata, il gruppo di potere, diviso nelle fazioni cittadine dei guelfi e ghibellini, prima, e dei nobiles e populares, poi, con la riforma costituzionale del 1528 si organizzò in un vero e proprio patriziato sovrano, nel quale confluirono coloro che avevano già acquisito il diritto di parte- cipare all’amministrazione della cosa pubblica. Si era trattato in sostanza di un’operazione di riordino del ceto dirigente cittadino – nel quale erano già riscontrabili tutte le caratteristiche di una vera e propria nobiltà civica – ispirata dalla necessità di porre fine alle lotte di fazione per il controllo della città. 1 Desidero esprimere un sentito ringraziamento per aver favorito la mia partecipazione al convegno Le aristocrazie cittadine. Evoluzione dei ceti dirigenti urbani nei secoli XV-XVIII all’amico Saverio Simi de Burgis, il quale come discendente di una delle famiglie compo- nenti la nobiltà genovese sin dalle sue origini, i Di Negro, condivide l’interesse per le vicen- de del ceto dirigente dell’antica Repubblica di Genova, e a Marino Zorzi e Girolamo Mar- cello del Majno membri del comitato organizzatore del convegno.
    [Show full text]
  • Simon Boccanegra
    Simon Boccanegra Melodramma in un prologo e tre atti Libretto di Francesco Maria Piave e Arrigo Boito Musica di Giuseppe Verdi PERSONAGGI PROLOGO Simon Boccanegra, corsaro al servizio della Repubblica genovese Baritono Jacopo Fiesco, nobile genovese Basso Paolo Albiani, filatore d’oro genovese Basso Pietro, popolano di Genova Baritono Marinai, Popolo, Domestici di Fiesco, ecc. DRAMMA Simon Boccanegra, primo Doge di Genova Baritono Maria Boccanegra, sua figlia, sotto il nome di Amelia Grimaldi Soprano Jacopo Fiesco, sotto il nome di Andrea Basso Gabriele Adorno, gentiluomo genovese Tenore Paolo Albiani, cortigiano favorito del Doge Basso Pietro, altro cortigiano Baritono Un Capitano dei balestrieri Tenore Un’Ancella di Amelia Mezzosoprano Soldati, Marinai, Popolo, Senatori, Corte del Doge, ecc. L'azione è in Genova e sue vicinanze, intorno alla metà del secolo XIV. N.B.: Tra il Prologo ed il Dramma passano 25 anni. Prima rappresentazione assoluta: Venezia, Teatro La Fenice, 12 marzo 1857 Nuova versione con la revisione di Arrigo Boito: Milano, Teatro alla Scala, 24 marzo 1881 (Editore Casa Ricordi, Milano) PROLOGO Simone Io?... no. Una piazza di Genova. Nel fondo la chiesa di San Lorenzo. A destra il Paolo palazzo dei Fieschi, con gran balcone: nel muro, Ti tenta di fianco al balcone, è un’immagine davanti a ducal corona? cui arde un lanternino; a sinistra altre case. Varie strade conducono alla piazza. È notte. Simone Vaneggi? [1. Scena] Paolo (con intenzione) Paolo e Pietro in scena, continuando un E Maria? discorso. Simone Paolo O vittima innocente Che dicesti?... all’onor di primo abate del funesto amor mio!... Dimmi, di lei Lorenzin, l’usuriere?..
    [Show full text]
  • Studi Di Storia Medioevale E Di Diplomatica
    STUDI DI STORIA MEDIOEVALE E DI DIPLOMATICA PUBBLICATI A CURA DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA STORIA E DELLA DOCUMENTAZIONE STORICA 17 EDIZIONI NEW PRESS - COMO Lo «Stato Cappellazzo». Genova tra Adorno e Fregoso (1436-1464) d i R iccardo M usso SOMMARIO: Premessa. -1.1 “Cappellazzi”. - 2. Le “regulae”. - 3. Il Duce. - 4. “Lo comun de Zenoa”. - 5- T utù gli uomini del doge. - 6. Il governo delle Riviere. - 7. Le finanze. - 8. Conclusione. Premessa “In quei tempi lo stato delle cose di Genova era sì fatto, che non potendo per legge ascendere alla maggioranza del sovrano magistrato se non i cittadini popo­ lari, e non essendo ammesso al dogato niuno altro che del corpo del popolo (...) l’ambizione delle più potenti famiglie aspiranti a quel grado cagionò spesse fiate molte contese fra cittadini popolari; (...) con le quali discordie due famiglie po­ polari, l’Adorna e la Fregosa, pigliando a poco a poco forze, crebbero in guisa e alzarono di maniera la fronte sopra le altre, che’l dogato si dava o a l’una o al­ l’altra di loro solamente, che tutte le altre cedevano a quelle di gran lunga d’o­ nore e di dignità (...). Adunque la potenza di queste due famiglie (...) sopravan­ zava l’altre in guisa che occupavano con la parte loro non solamente tutta la città ma tutta la Liguria ancora, né era veruno che con l’animo e col nome non te­ nesse o dell’una o dell’altra di quelle fazioni, che neanche la parte de nobili e gli huomini delle famiglie illustri non si recavano il ciò fare a vergogna (...) e in questo sommo turbamento di cose (...) la
    [Show full text]
  • Simon Boccanegra
    SIMON BOCCANEGRA Melodramma in un prologo e tre atti. Seconda versione. testi di Francesco Maria Piave Arrigo Boito musiche di Giuseppe Verdi Prima esecuzione: 24 marzo 1881, Milano. www.librettidopera.it 1 / 41 Informazioni Simon Boccanegra Cara lettrice, caro lettore, il sito internet www.librettidopera.it è dedicato ai libretti d©opera in lingua italiana. Non c©è un intento filologico, troppo complesso per essere trattato con le mie risorse: vi è invece un intento divulgativo, la volontà di far conoscere i vari aspetti di una parte della nostra cultura. Motivazioni per scrivere note di ringraziamento non mancano. Contributi e suggerimenti sono giunti da ogni dove, vien da dire «dagli Appennini alle Ande». Tutto questo aiuto mi ha dato e mi sta dando entusiasmo per continuare a migliorare e ampliare gli orizzonti di quest©impresa. Ringrazio quindi: chi mi ha dato consigli su grafica e impostazione del sito, chi ha svolto le operazioni di aggiornamento sul portale, tutti coloro che mettono a disposizione testi e materiali che riguardano la lirica, chi ha donato tempo, chi mi ha prestato hardware, chi mette a disposizione software di qualità a prezzi più che contenuti. Infine ringrazio la mia famiglia, per il tempo rubatole e dedicato a questa attività. I titoli vengono scelti in base a una serie di criteri: disponibilità del materiale, data della prima rappresentazione, autori di testi e musiche, importanza del testo nella storia della lirica, difficoltà di reperimento. A questo punto viene ampliata la varietà del materiale, e la sua affidabilità, tramite acquisti, ricerche in biblioteca, su internet, donazione di materiali da parte di appassionati.
    [Show full text]
  • Dynamic Doorways: Overdoor Sculpture in Renaissance Genoa
    DYNAMIC DOORWAYS: OVERDOOR SCULPTURE IN RENAISSANCE GENOA By ©2012 MADELINE ANN RISLOW Submitted to the graduate degree program in Art History and the Graduate Faculty of the University of Kansas in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy. ________________________________ Chairperson Sally J. Cornelison, Ph.D. ________________________________ George L. Gorse, Ph.D. ________________________________ Steven A. Epstein, Ph.D. ________________________________ Stephen H. Goddard, Ph.D. ________________________________ Anthony Corbeill, Ph.D. Date Defended: 4/6/2012 The Dissertation Committee for Madeline Ann Rislow certifies that this is the approved version of the following dissertation: DYANAMIC DOORWAYS: OVERDOOR SCULPTURE IN RENAISSANCE GENOA ________________________________ Chairperson Sally J. Cornelison, Ph.D. Date approved: 4/6/2012 ii Abstract Soprapporte—rectangular, overdoor lintels sculpted from marble or slate—were a prominent feature of both private residential and ecclesiastic portals in the Ligurian region in northwest Italy, and in particular its capital city Genoa, during the second half of the fifteenth and early sixteenth centuries. Sculpted site- or city-specific religious narratives occupy the centers of most soprapporte, and are typically framed with the coats of arms or the initials of their patrons. As this study demonstrates, soprapporte were not merely ornamental, for they acted as devotional objects and protective devices while connecting the citizens who commissioned them to
    [Show full text]
  • Di Alcuni Recenti Scrittori
    CONSIDERAZIONI SU VARII GIUDIZI DI ALCUNI RECENTI SCRITTORI RIGUARDANTI LA STORIA DI GENOVA PEL SOCIO MARCH. MASSIMILIANO SPINOLA DEL FU MASSIMILIANO Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 PROEMIO Havvi al presente una scuola storica, che, coll’ apparenza speciosa di riformare gli ingiusti giudizi di scrittori cortigiani e piaggiatori delle fazioni vincitrici, ha per fine non solo d’ in­ vestigare le recondite cause degli avvenimenti, ma eziandio tende a riabilitare la fama d’uomini perversi, le cui azioni fin adesso, per consentimento universale, furono riprovate die­ tro la testimonianza d’ autorevoli storici contemporanei. I pro­ motori ed i segnaci dell1 anzidetta scuola, per raggiungere lo scopo che si prefiggono, studiansi d’ annullare la riputazione d’uomini illustri, negandone i fatti gloriosi, o tentando diminuirne il merito coll’attribuirli a riprovevoli passioni. Di tal maniera, se non giungono ad encomiare il dispotismo dei Cesari romani, o dei Monarchi francesi, Luigi X I e Luigi X IV , non dubitano però d’ asseverare , che a questo Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2011 ( 288 ) dispotismo più o meno illuminato i popoli sieno debitori del benessere e dell’ incivilimento a cui sono pervenuti. Gli odierni scrittori italiani, non ostante l’inveterato costume d’ imitare servilmente quei d’ oltremonti, finora non sono caduti in simili eccessi, giacché nessuno, a mia cognizione, ha tessuto inai 1’elogio del pontefice Alessandro VI, nò scritta l’ apologia del reggimento dei Signorotti italiani, o pure quella della domina­ zione spagnuola ed austriaca in Italia. Vi sono però taluni che, seguendone gli insegnamenti, si adoperano con idee preconcette a ricostrurre la storia italiana in conformità delle proprie opi­ nioni.
    [Show full text]
  • Simon Boccanegra
    FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA LA FENICE PER VERDI 2001 SIMON BOCCANEGRA Si ringrazia per la collaborazione Ritratto di Giuseppe Verdi. (1851). 2 FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA SIMON BOCCANEGRA musica di GIUSEPPE VERDI PALAFENICE AL TRONCHETTO versione Milano 1881 Venerdì 26 gennaio 2001, ore 20.00, turno A Domenica 28 gennaio 2001, ore 15.30, turno B Martedì 30 gennaio 2001, ore 20.00, turno D Giovedì 1 febbraio 2001, ore 20.00, turno E Sabato 3 febbraio 2001, ore 15.30, turno C versione Venezia, Teatro La Fenice 1857 Venerdì 2 febbraio 2001, ore 20.00, fuori abb. in forma di concerto 3 —————— Edizioni dell’Ufficio Stampa del TEATRO LA FENICE Responsabile Cristiano Chiarot Coordinamento musicologico e redazionale Carlida Steffan Hanno collaborato Pierangelo Conte, Giorgio Tommasi Ricerca iconografica Maria Teresa Muraro Copertina Tapiro Pubblicità In copertina AP srl Torino GIUSEPPE VERDI VeNet Venezia (Roncole di Bussetto, Parma 1813 - Milano 1901) 4 SOMMARIO 7 LA LOCANDINA 11 I LIBRETTI 70 SIMON BOCCANEGRA IN BREVE 73 STRUTTURA MUSICALE DELL’OPERA 76 ARGOMENTO - ARGUMENT - SYNOPSIS - HANDLUNG 95 MARCELLO CONATI UN’OPERA SOLA, DUE DRAMMI DIVERSI GENESI E VICENDE DEL SIMON BOCCANEGRA 135 DANIELA GOLDIN FOLENA SIMÓN BOCANEGRA DA VERDI A PIAVE A BOITO 145 MARCO BEGHELLI DA VENEZIA A MILANO IL LIFTING VOCALE DEI CINQUE PROTAGONISTI 155 HAROLD S. POWERS ANALIZZANDO SIMON BOCCANEGRA 175 LAURA MEGNA SIMONE BOCCANEGRA E IL DOGADO A GENOVA 185 CARMELO DI GENNARO INTERVISTA A ELIO DE CAPITANI 188 SIMON BOCCANEGRA ALLA FENICE 195 GIUSEPPE VERDI a cura di MIRKO SCHIPILLITI 219 BIBLIOGRAFIA PER IL CENTENARIO a cura di GILDO SALERNO 227 BIOGRAFIE 5 Carlo Sala, bozzetto per Simon Boccanegra.
    [Show full text]
  • Grain Distribution and the Emergence of Popular Institutions in Medieval Genoa
    GRANUM BONUM: GRAIN DISTRIBUTION AND THE EMERGENCE OF POPULAR INSTITUTIONS IN MEDIEVAL GENOA A DISSERTATION SUBMITTED TO THE FACULTY OF THE UNIVERSITY OF MINNESOTA BY JOHN ANDREW MANKE IN PARTIAL FULFILLMENT OF THE REQUIREMENTS FOR THE DEGREE OF DOCTOR OF PHILOSOPHY ADVISOR, DR. KATHRYN REYERSON DECEMBER, 2019 Copyright Ó John Andrew Manke, December 2019 AcknowledgementS There are many people to thank for thiS diSSertation. First and foremost, I would like to take the opportunity to thank my adviSer, Dr. Kathryn Reyerson, whose tireleSS help waS invaluable. Without her advice, encouragement, and many editS, thiS diSSertation would not have been posSible. Many thanks to my committee: Dr. Giancarlo CaSale, Dr. Michael Lower, Dr. Oliver NicholSon, and Dr. JameS Tracy I would like to thank my parentS who Supported me throughout thiS experience in a number of ways. Of course, I mUSt thank the Staff at the Archivio di Stato for their patience with my broken Italian. I would have never been SucceSSful in my SearcheS without the guidance of Dr. Emily Sohmer-Tai and Dr. Antonio MUSarra, who provided me with advice and paleographic experience. For emotional Support, I thank my colleagueS in the graduate office, eSpecially WeSley LummUS, Brooke Depenbusch, Gabrielle Payne, and MeliSSa Hampton. I extend my SincereSt thanks to Anahita Mehta, who actually read thiS work and provided grammatical advice. And finally, thank you Luna, you have been a source of constant support. i Granum Bonum: Grain diStribution and the emergence of popular institutions
    [Show full text]
  • Genoese Economic Culture: from the Mediterranean Into the Spanish Atlantic
    Genoese Economic Culture: from the Mediterranean into the Spanish Atlantic. Thesis submitted in accordance with the requirements of the University of Liverpool for the degree of Doctor in Philosophy by Matteo Salonia January 2015 Table of contents. Abstract………………………………………………………………………………………………..........ii Acknowledgements………………………………………………………………………………….......iii Introduction……………………………………………………………………………………………….iv Part I – Colonial Entrepreneurship and libertà 1. Culture, economy, and everyday life in late medieval Genoese colonies..……………………………………………………………………………………………………1 2. The business network of Giovanni da Pontremoli: diversified trade and movement of capital in the Genoese colonial system……………………………………………………………..42 3. Self-government and self-perception: anti-tyrannical institutions and the Genoese identity………………………………………………………………………………….............................59 Part II – Spain’s “Diabolical” Friends 4. Ferdinand the Catholic’s perception of the Genoese and of their role in his economic policy………………………………………………………………………………………………….…107 5. Rejecting the “Machiavellian” state. Genoa’s regimes from the French fury to the second Hispanic-Genoese alliance………………………………………………………...………………...124 6. Beginnings of a mimetic empire? Tracing the Genoese experience in sixteenth-century Spanish America……………………………………………………………………………..………..167 Conclusion……………………………………………………………………………………………...196 Bibliography…………………………………………………………………………………….……...202 Abstract. This thesis investigates the economic culture that fostered the constitutional history and
    [Show full text]
  • Liguria (Liguria)
    Liguria (Liguria) Liguria (Italian pronunciation: [liˈɡuːrja], is a coastal region of north-western Italy. The region is popular with tourists for its beaches, towns, and cuisine. The region is divided into the four provinces. The areas and populations of these provinces, as of 2018, are: Province of Genoa .............................................. 1,838 km2 ....... pop. 884,945 Province of Imperia ............................................. 1.156 km2 ....... pop. 220,217 Province of La Spezia ............................................ 881 km2 ....... pop. 222,602 Province of Savona ............................................. 1,545 km2 ....... pop. 265,194 Genoa is the Capital City of the region. Etymology The name Liguria predates Latin and is of obscure origin, however the Latin adjectives Ligusticum (as in Mare Ligusticum) and Liguscus reveal the original -sc- in the root ligusc-, which shortened to -s- and turned into -r- in the Latin name Liguria according to rhotacism. The formant -sc- (-sk-) is present in the names Etruscan, Basque, Gascony and is believed by some researchers to relate to maritime people or sailors. Geography Liguria is bordered by France (Provence-Alpes-Côte d'Azur) to the west, Piedmont to the north, and Emilia-Romagna and Tuscany to the east. It lies on the Ligurian Sea. The narrow strip of land is bordered by the sea, the Alps and the Apennines mountains. Some mountains rise above 2,000 m (6,600 ft); the watershed line runs at an average altitude of about 1,000 m (3,300 ft). The highest point of the region is the summit of Monte Saccarello (2,201 m, 7,221 ft). The winding arched extension goes from Ventimiglia to La Spezia.
    [Show full text]