Opera Rock Di Tito Schipa Jr

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Opera Rock Di Tito Schipa Jr “ORFEO “ 9 Opera Rock di Tito Schipa Jr. 23 gennaio 1970. Debutto al teatro Sistina di Roma 1972. Registrazione del doppio album, che uscirà l’anno seguente 1973. Esce la versione cinematografica dell’opera 2008. Il film viene presentato fuori concorso alla 65° Mostra del Cinema di Venezia 2013. Il disco giunge alla dodicesima ristampa, senza mai essere uscito dal catalogo Dal 1970 al 2014. A ORFEO 9 sono dedicate tesi di laurea, ampi capitoli e citazioni nei libri di settore. Da qualche mese è stato pubblicato lo spartito per canto e pianoforte dell’opera; il film viene proiettato in diverse rassegne musicali e cinematografiche sul territorio nazionale, e da qualche anno fa parte della programmazione fissa mensile del cinema Azzurro Scipioni di Roma. Cast del film: Tito Schipa Jr., Edoardo Nevola, Renato Zero, Loredana Bertè, Penny Brown, Marco Piacente, Monica Miguel, Eva Axèn, Chrystel Dane, Roberto Bonanni, Ron Mardenbro Inoltre, nel disco: Tullio De Piscopo, Joel Vandroogenbroeck, Santino Rocchetti, Giovanni Ullu, Ronnie Jones, Gisella Fusi, Dino Comolli, Ann Collin, Mara Marzarotto Direzione orchestrale di Bill Conti PERCHÉ UN ARGOMENTO SCOTTANTE “ATTENTI DUNQUE: SE DOVESSE ACCADERVI DI DROGARVI E DI AVERE UN’ESPERIENZA MOLTO, TROPPO, POSITIVA CON TUTTA PROBABILITÀ STARESTE SOLO OSSERVANDO IN MODO DIRETTO E MOMENTANEAMENTE DISINIBITO LA SPLENDIDA NATURALE REALTÀ DEL VOSTRO MOMENTO, DELL’ESSERE UOMINI, ESSERE GIOVANI, ESSERE SANI, ESSERE VIVI. MA ESSA È GIÀ VOSTRA. E VI APPARTIENE DI DIRITTO. IN OGNI SINGOLO ISTANTE DELLA VOSTRA ESISTENZA REALE, SEMPRE NUOVA, RIGENERATA E PRESENTE. NON CERCATE NEI MOMENTI CHE VIVRETE IL BENE DI UN MOMENTO PASSATO. NON C’È BENE POSSIBILE AL DI FUORI DEL BENE CHE IL VOSTRO NATURALE PRESENTE VI PUÒ PORTARE, QUI E ORA. CAPITELO SUBITO. FERMATEVI LÌ. NON VOLTATEVI INDIETRO O LA TRAPPOLA SCATTERÀ, INESORABILMENTE”. (DA: “ORFEO 9, IL MAKING”, DI TITO SCHIPA JR.) INDICE PAG. 5 ______________________________________ TITO SCHIPA JR. PAG. 7 ______________________________________ IL CAST PAG. 9 ______________________________________ IL PLOT PAG. 13 ______________________________________ I COMMENTI DEL PUBBLICO PAG. 59 ______________________________________ I GIUDIZI DELLA CRITICA PAG. 86 ______________________________________ BIBLIOGRAFIA TITO SCHIPA JR. Tito Schipa Jr. è il figlio del celebre tenore Tito Schipa considerato tra i più grandi cantanti lirici del secolo scorso. La visione musicale di Tito Schipa Jr., influenzata dalla frequentazione della musica operistica del padre, si esprimerà nel corso del tempo a 360° gradi, consentendogli di differenziarsi in maniera sostanziale dal cantautorato tipico della sua generazione. Là dove i Guccini, i De Gregori, i Venditti, i Vecchioni, i De Andrè e molti altri si limiteranno alla forma-canzone più classica, il panorama musicale più ampio di Schipa Jr. gli consentirà di spaziare nel mondo delle sette note inserendo elementi di melodramma nella struttura dei suoi brani ‘inventando’ una forma sonora originalissima e senza eguali. Orfeo 9 Quando viene pubblicata nel 1973 la sua straordinaria opera "Orfeo 9" (già scritta e rappresentata in teatro tre anni prima) è il periodo del rock progressivo italiano, una musica complessa e articolata influenzata più dai canoni della musica classica europea che da quelli del blues o del rock’n’roll americano, e, benché la produzione del musicista romano sia altrettanto ricca di gemme splendenti, Orfeo 9 diventa ben presto un caposaldo della musica ‘giovane’ del periodo annoverandosi a torto o a ragione tra i capolavori del progressive italiano. Da segnalare tra i protagonisti le presenze di Loredana Bertè (una corista) e di Renato Zero (l’ambiguo spacciatore della Città fatta a inferno) molto prima che intraprendessero le loro carriere di successo. L’opera, che si sviluppa in oltre settanta minuti di musiche ammalianti che comprendono canzone d’autore, accenni di melodramma, momenti rock e blues, sfumature jazz, cori quasi da gospels e echi di spirituals, nonché testi di indubbio interesse letterario, è una rivisitazione del mito di Orfeo e della sua ricerca dell’amata Euridice nei meandri di un inferno che qui diventa una città tentacolare. Solo su questa opera sarebbe necessario scrivere non un articolo, ma un intero libro per analizzarla nei minimi particolari: vi sono particolari sonori e visivi che a distanza di quasi quarant’anni suscitano ancora e sempre ammirazione e stupore per le invenzioni creative e innovative che si sviluppano durante l’ascolto del disco e la visione del film realizzato dalla RAI, che ebbe una vita talmente travagliata che lo ha portato ad essere un oggetto di culto per i molti ammiratori. A tutt’oggi il film non è mai uscito su DVD: chi scrive ne possiede una copia in vhs, neppure quella esistente ufficialmente in commercio, ma venduta esclusivamente dalla fondazione Schipa e autografatami dallo stesso Schipa Jr. in una bella serata estiva di musica e conversazione. Soffermandoci invece sui testi si scopre quanto l’autore di "Orfeo 9" fosse all’avanguardia nella costruzione delle liriche di questa e delle altre opere da lui realizzate. “Eccoti alla fine e come tutte le fini ha uno strano sound”. Questa breve frase che avvia alla conclusione di "Orfeo 9" per essere compresa necessita un rituffarsi nel 1970. Il termine inglese 'sound', che oggi è ultra citato (spesso a sproposito ) e il cui uso è abusato fino alla nausea era la prima volta che veniva utilizzato e inserito in un contesto di liriche in lingua italiana. Questo oggi può far sorridere, fermo restando l’immensa forza di "Orfeo 9", ma all’epoca c’era chi si sbigottiva nell’ascoltare un termine mai sentito e sconosciuto ai più. 5 Così come il protagonista Orfeo (lo stesso Tito Schipa Jr.) in un momento cruciale dell’opera, nell’ascoltare alcune persone che parlano altre lingue afferma: "E di quello che dite, non capire niente, anche questo è morire". La frase, di grande forza e impatto emotivo nel contesto in cui si trova Orfeo in quel dato momento, vista alla luce di oggi sembra il manifesto programmatico che condurrà Schipa Jr. a un’interessantissima carriera di traduttore osannata da molti e polemizzata da altri. Le parole della musica L’attività artistica di Tito Schipa Jr. è infatti assolutamente poliedrica, multiforme (cantante, compositore, attore, regista, produttore, ecc.) e ricca di successi, ma quella di traduttore è quella che lo vede più impegnato dalla fine degli anni ottanta a oggi. La prima volta che Schipa Jr. appare come traduttore è nel 1988 con l’album"Dylaniato", otto canzoni di Bob Dylan tradotte e cantate da egli stesso (due addirittura in romanesco) presentato da Fernanda Pivano. Poi la produzione letteraria del traduttore Schipa Jr. tutta edita da Arcana, casa editrice specializzata in pubblicazioni a carattere musicale, vede susseguirsi nel corso degli anni novanta, i tre volumi intitolati "Mr. Tambourine Man" con le traduzioni dell’opera omnia di Bob Dylan. Parallelamente pubblica "In cerca del re del blues", traduzioni dei testi del più famoso bluesman di sempre Robert Johnson. Altresì Schipa Jr si dedica alla traduzione della produzione del cantante compositore e poeta Jim Morrison leader del gruppo The Doors pubblicando Deserto, silloge di poesie inedite di Morrison e poi "Notte americana" e "The Doors" rispettivamente primo e secondo volume dei testi delle canzoni dei Doors. Per quanto riguarda ancora Dylan è di tempi recenti la consulenza e la traduzione di Tito Schipa Jr. nel bellissimo film di Todd Haines "I’m not there", dedicato al cantautore americano. Sulle traduzioni di Tito Schipa Jr. è sorta anche qualche polemica: ai puristi lo stile colloquiale e discorsivo con cui egli continua a tradurre i testi di Bob Dylan fa un po’ storcere il naso; altri (vedi il critico Riccardo Bertoncelli direttore editoriale per Arcana), ne sono entusiasti e ammirati. Il destino di chi si mette in gioco in modo originale e anticonformista è sempre quello di suscitare polemiche e tesi contraddittorie, ma non dimentichiamo che Bob Dylan è da tempo candidato al Nobel per la letteratura, e, che prima o poi lo vinca o meno, avremo pur sempre e in ogni caso il traduttore italiano più accreditato che da tempo ce lo fa leggere e apprezzare nella nostra lingua. Maurizio Pupi Bracali (Music Box) 6 IL CAST Loredana Bertè, Penny Brown, Marco Piacente – Narratori Tito Schipa Jr. – Orfeo Edoardo Nevola – Vivandiere Eva Axen – Euridice Renato Zero – Venditore di Felicità Chrystel Dane e Roberto Bonanni – Autostoppisti Monica Miguel – Chiromante Ron Mardenbro – Blues-Singer Bill Conti & Joel Van Droogenbroeck interpretano sè stessi inoltre (nel film): Freddy Abbass, Peter Deno, Giovanna Di Bernardo, Paolo Granata, Aldina Martano, Danilo Moroni, Giovanni Rosselli, Eleonora “Rori” Zani inoltre (nel disco): Gisella Fusi Mara Marzarotto Giovanni Ullu canta in L’alba Santino Rocchetti canta in Vieni sole Dino Comolli è la voce del “cittadino” in La città fatta a inferno Ronnie Jones è la voce del blues-singer in Una vecchia favola Ann Collin è la voce “vocalizzante” in Eccotela qui (ripresa) 7 Prodotto da Eidoscope di Mario Orfini e Emilio Bolles e da Mount Street Film di Ettore Rosbok Scritto, musicato e diretto da Tito Schipa Jr. Giovanni Agostinucci Scenografia Alfredo Muschietti Aiuto regista/Montaggio Ivan Stoinov Direttore della fotografia Bill Conti Arrangiamenti e direzione d’orchestra Regìa di Tito Schipa Jr. Eleonora Pallottini Segretaria di edizione Giuseppe Scavuzzo Direttore di produzione Mario Dallimonti Fonico
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