“ORFEO 9“ Opera Rock di Tito Schipa Jr.

23 gennaio 1970. Debutto al teatro Sistina di Roma 1972. Registrazione del doppio album, che uscirà l’anno seguente 1973. Esce la versione cinematografica dell’opera 2008. Il film viene presentato fuori concorso alla 65° Mostra del Cinema di Venezia 2013. Il disco giunge alla dodicesima ristampa, senza mai essere uscito dal catalogo

Dal 1970 al 2014. A ORFEO 9 sono dedicate tesi di laurea, ampi capitoli e citazioni nei libri di settore. Da qualche mese è stato pubblicato lo spartito per canto e pianoforte dell’opera; il film viene proiettato in diverse rassegne musicali e cinematografiche sul territorio nazionale, e da qualche anno fa parte della programmazione fissa mensile del cinema Azzurro Scipioni di Roma.

Cast del film: Tito Schipa Jr., Edoardo Nevola, Renato Zero, Loredana Bertè, Penny Brown, Marco Piacente, Monica Miguel, Eva Axèn, Chrystel Dane, Roberto Bonanni, Ron Mardenbro

Inoltre, nel disco: Tullio De Piscopo, Joel Vandroogenbroeck, Santino Rocchetti, Giovanni Ullu, Ronnie Jones, Gisella Fusi, Dino Comolli, Ann Collin, Mara Marzarotto

Direzione orchestrale di Bill Conti

PERCHÉ UN ARGOMENTO SCOTTANTE

“ATTENTI DUNQUE:

SE DOVESSE ACCADERVI DI DROGARVI

E DI AVERE UN’ESPERIENZA MOLTO, TROPPO, POSITIVA

CON TUTTA PROBABILITÀ STARESTE SOLO OSSERVANDO

IN MODO DIRETTO E MOMENTANEAMENTE DISINIBITO

LA SPLENDIDA NATURALE REALTÀ DEL VOSTRO MOMENTO,

DELL’ESSERE UOMINI,

ESSERE GIOVANI, ESSERE SANI, ESSERE VIVI.

MA ESSA È GIÀ VOSTRA. E VI APPARTIENE DI DIRITTO.

IN OGNI SINGOLO ISTANTE DELLA VOSTRA ESISTENZA REALE,

SEMPRE NUOVA, RIGENERATA E PRESENTE.

NON CERCATE NEI MOMENTI CHE VIVRETE

IL BENE DI UN MOMENTO PASSATO.

NON C’È BENE POSSIBILE AL DI FUORI DEL BENE

CHE IL VOSTRO NATURALE PRESENTE VI PUÒ PORTARE,

QUI E ORA.

CAPITELO SUBITO. FERMATEVI LÌ. NON VOLTATEVI INDIETRO

O LA TRAPPOLA SCATTERÀ, INESORABILMENTE”.

(DA: “ORFEO 9, IL MAKING”, DI TITO SCHIPA JR.)

INDICE

PAG. 5 ______TITO SCHIPA JR.

PAG. 7 ______IL CAST

PAG. 9 ______IL PLOT

PAG. 13 ______I COMMENTI DEL PUBBLICO

PAG. 59 ______I GIUDIZI DELLA CRITICA

PAG. 86 ______BIBLIOGRAFIA

TITO SCHIPA JR.

Tito Schipa Jr. è il figlio del celebre tenore Tito Schipa considerato tra i più grandi cantanti lirici del secolo scorso. La visione musicale di Tito Schipa Jr., influenzata dalla frequentazione della musica operistica del padre, si esprimerà nel corso del tempo a 360° gradi, consentendogli di differenziarsi in maniera sostanziale dal cantautorato tipico della sua generazione. Là dove i Guccini, i De Gregori, i Venditti, i Vecchioni, i De Andrè e molti altri si limiteranno alla forma-canzone più classica, il panorama musicale più ampio di Schipa Jr. gli consentirà di spaziare nel mondo delle sette note inserendo elementi di melodramma nella struttura dei suoi brani ‘inventando’ una forma sonora originalissima e senza eguali.

Orfeo 9 Quando viene pubblicata nel 1973 la sua straordinaria opera "Orfeo 9" (già scritta e rappresentata in teatro tre anni prima) è il periodo del rock progressivo italiano, una musica complessa e articolata influenzata più dai canoni della musica classica europea che da quelli del blues o del rock’n’roll americano, e, benché la produzione del musicista romano sia altrettanto ricca di gemme splendenti, Orfeo 9 diventa ben presto un caposaldo della musica ‘giovane’ del periodo annoverandosi a torto o a ragione tra i capolavori del progressive italiano. Da segnalare tra i protagonisti le presenze di Loredana Bertè (una corista) e di Renato Zero (l’ambiguo spacciatore della Città fatta a inferno) molto prima che intraprendessero le loro carriere di successo. L’opera, che si sviluppa in oltre settanta minuti di musiche ammalianti che comprendono canzone d’autore, accenni di melodramma, momenti rock e blues, sfumature jazz, cori quasi da gospels e echi di spirituals, nonché testi di indubbio interesse letterario, è una rivisitazione del mito di Orfeo e della sua ricerca dell’amata Euridice nei meandri di un inferno che qui diventa una città tentacolare. Solo su questa opera sarebbe necessario scrivere non un articolo, ma un intero libro per analizzarla nei minimi particolari: vi sono particolari sonori e visivi che a distanza di quasi quarant’anni suscitano ancora e sempre ammirazione e stupore per le invenzioni creative e innovative che si sviluppano durante l’ascolto del disco e la visione del film realizzato dalla RAI, che ebbe una vita talmente travagliata che lo ha portato ad essere un oggetto di culto per i molti ammiratori. A tutt’oggi il film non è mai uscito su DVD: chi scrive ne possiede una copia in vhs, neppure quella esistente ufficialmente in commercio, ma venduta esclusivamente dalla fondazione Schipa e autografatami dallo stesso Schipa Jr. in una bella serata estiva di musica e conversazione. Soffermandoci invece sui testi si scopre quanto l’autore di "Orfeo 9" fosse all’avanguardia nella costruzione delle liriche di questa e delle altre opere da lui realizzate. “Eccoti alla fine e come tutte le fini ha uno strano sound”. Questa breve frase che avvia alla conclusione di "Orfeo 9" per essere compresa necessita un rituffarsi nel 1970. Il termine inglese 'sound', che oggi è ultra citato (spesso a sproposito ) e il cui uso è abusato fino alla nausea era la prima volta che veniva utilizzato e inserito in un contesto di liriche in lingua italiana. Questo oggi può far sorridere, fermo restando l’immensa forza di "Orfeo 9", ma all’epoca c’era chi si sbigottiva nell’ascoltare un termine mai sentito e sconosciuto ai più.

5 Così come il protagonista Orfeo (lo stesso Tito Schipa Jr.) in un momento cruciale dell’opera, nell’ascoltare alcune persone che parlano altre lingue afferma: "E di quello che dite, non capire niente, anche questo è morire". La frase, di grande forza e impatto emotivo nel contesto in cui si trova Orfeo in quel dato momento, vista alla luce di oggi sembra il manifesto programmatico che condurrà Schipa Jr. a un’interessantissima carriera di traduttore osannata da molti e polemizzata da altri.

Le parole della musica L’attività artistica di Tito Schipa Jr. è infatti assolutamente poliedrica, multiforme (cantante, compositore, attore, regista, produttore, ecc.) e ricca di successi, ma quella di traduttore è quella che lo vede più impegnato dalla fine degli anni ottanta a oggi. La prima volta che Schipa Jr. appare come traduttore è nel 1988 con l’album"Dylaniato", otto canzoni di Bob Dylan tradotte e cantate da egli stesso (due addirittura in romanesco) presentato da Fernanda Pivano. Poi la produzione letteraria del traduttore Schipa Jr. tutta edita da Arcana, casa editrice specializzata in pubblicazioni a carattere musicale, vede susseguirsi nel corso degli anni novanta, i tre volumi intitolati "Mr. Tambourine Man" con le traduzioni dell’opera omnia di Bob Dylan. Parallelamente pubblica "In cerca del re del blues", traduzioni dei testi del più famoso bluesman di sempre Robert Johnson. Altresì Schipa Jr si dedica alla traduzione della produzione del cantante compositore e poeta Jim Morrison leader del gruppo The Doors pubblicando Deserto, silloge di poesie inedite di Morrison e poi "Notte americana" e "The Doors" rispettivamente primo e secondo volume dei testi delle canzoni dei Doors. Per quanto riguarda ancora Dylan è di tempi recenti la consulenza e la traduzione di Tito Schipa Jr. nel bellissimo film di Todd Haines "I’m not there", dedicato al cantautore americano. Sulle traduzioni di Tito Schipa Jr. è sorta anche qualche polemica: ai puristi lo stile colloquiale e discorsivo con cui egli continua a tradurre i testi di Bob Dylan fa un po’ storcere il naso; altri (vedi il critico Riccardo Bertoncelli direttore editoriale per Arcana), ne sono entusiasti e ammirati. Il destino di chi si mette in gioco in modo originale e anticonformista è sempre quello di suscitare polemiche e tesi contraddittorie, ma non dimentichiamo che Bob Dylan è da tempo candidato al Nobel per la letteratura, e, che prima o poi lo vinca o meno, avremo pur sempre e in ogni caso il traduttore italiano più accreditato che da tempo ce lo fa leggere e apprezzare nella nostra lingua. Maurizio Pupi Bracali (Music Box)

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IL CAST

Loredana Bertè, Penny Brown, Marco Piacente – Narratori

Tito Schipa Jr. – Orfeo

Edoardo Nevola – Vivandiere

Eva Axen – Euridice

Renato Zero – Venditore di Felicità

Chrystel Dane e Roberto Bonanni – Autostoppisti

Monica Miguel – Chiromante

Ron Mardenbro – Blues-Singer

Bill Conti & Joel Van Droogenbroeck interpretano sè stessi

inoltre (nel film): Freddy Abbass, Peter Deno, Giovanna Di Bernardo, Paolo Granata, Aldina Martano, Danilo Moroni, Giovanni Rosselli, Eleonora “Rori” Zani

inoltre (nel disco):

Gisella Fusi

Mara Marzarotto

Giovanni Ullu canta in L’alba

Santino Rocchetti canta in Vieni sole

Dino Comolli è la voce del “cittadino” in La città fatta a inferno

Ronnie Jones è la voce del blues-singer in Una vecchia favola

Ann Collin è la voce “vocalizzante” in Eccotela qui (ripresa)

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Prodotto da Eidoscope di Mario Orfini e Emilio Bolles e da Mount Street Film di Ettore Rosbok

Scritto, musicato e diretto da Tito Schipa Jr.

Giovanni Agostinucci Scenografia Alfredo Muschietti Aiuto regista/Montaggio Ivan Stoinov Direttore della fotografia Bill Conti Arrangiamenti e direzione d’orchestra

Regìa di Tito Schipa Jr.

Eleonora Pallottini Segretaria di edizione Giuseppe Scavuzzo Direttore di produzione Mario Dallimonti Fonico Franco Lecca Operatore alla macchina Fotografie: Franca De Bartolomeis, Pietro Pascuttini, Fabio Simion

Alfonso Gola Truccatore e acconciatore Maria Rosa Caratelli di “Muschio e Miele” Sarta Fausto Giaccone Assistente operatore Giordano Gallina Aiuto scenografo Manuel Alvarez Assistente al montaggio Franca De Bartolomeis Segretaria di produzione Umberto Chessari, Giovanni Chessari, Giuseppe Giglio, Bruno Leurini Elettricisti Aldo Raffo, Maurizio Micalizzi, Sergio Grassi, Mario Pizzi Macchinisti Eugenio Ascani, Eros Baciucchi Effetti speciali

Colore di Luciano Vittori Sincronizzazione FONORETE Costruzioni SAFA PALATINA Attrezzeria Rancati Formato originale 16 mm colore. Macchina da presa Arriflex

Gonfiato a 35 mm e distribuito nei circuiti regolari dalla DAE: Distribuzione d’Arte e d’Essai, di Enzo Fiorenza

Tratto dall’omonima opera teatrale rappresentata per la prima volta al Teatro Sistina di Roma il 23 gennaio 1970 Direttore musicale nell’edizione teatrale Bill Elliott Alcuni spunti nella prima stesura del testo sono di Mario Fales

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IL PLOT

Orfeo è un ragazzo come tanti che vive in una comunità di ragazzi simili a lui rifugiati nelle rovine di una antica cattedrale, ma mentre il resto del gruppo pare felice e appagato, a lui riesce molto difficile sentirsi parte di ciò che lo circonda. C’è solo un ragazzo, incaricato dei rifornimenti dalla grande metropoli, che fantastica di una città sognata, ben diversa da quella che i ragazzi conoscono e disprezzano. Con lui Orfeo pare avere un minimo di condivisione, qualche confidenza. Un giorno incontra una ragazza, Euridice, e l’incontro gli procura comprensione, appagamento, gioia, e nella gioia la sensazione di esser parte armoniosa del proprio mondo. Alla festa di matrimonio tra Orfeo e Euridice arriva un ciarlatano molto abile ed efficace. Con un trucco raffinato riesce a rifilargli un pacco devastante. Semplicemente gli sistema meglio in mano il bene che aveva già, con un particolare in più però, piccolo ma fatale: la convinzione che a procurarglielo sia stato lui. E con lui, quando se ne va, Euridice sparisce.

Da quel momento il ragazzo non sarà più in grado di assorbire la propria linfa vitale dal presente che lo circonda. Dovrà necessariamente rapportare tutto a quel copyright che il Venditore ha imposto sul suo momento felice, preferirà quell’istantanea fissata per sempre ai molti momenti di felicità reale che gli si presenteranno in seguito. Accecato, legato per i polsi a quell’imprinting perverso, partirà alla ricerca di una ragazza, di un’immagine, di un modello che nel proprio presente non trova più, falsamente convinto di aver perduto tutto. E cercherà disperatamente chi – o cosa – gliel’ha procurato, trascurando ogni possibile nuova realtà. Sul cammino ognuno dei suoi incontri gli offrirà invano la propria felicità del momento, compreso il ragazzo del pane, ora nella sua “città sognata” più vera del vero. Orfeo rifiuta, per inseguire il suo pezzo di passato. Alla fine verrà esplicitamente avvertito da chi ben s’intende di sofferenza: “Se vuoi mantenere il tuo equilibrio e la tua armonia adagiati sul tuo momento attuale, riempiti di ciò che hai, di ciò che sei e di ciò che è, non chiedere un’intercessione a nessuna sostanza e a nessuna persona, non paragonare il tuo presente, per quanto difficile, a nessun ricordo, per quanto paradisiaco, né a nessun futuro, che ne è solo l’immagine riflessa. Non voltarti indietro. L’unica verità – e con essa l’unica possibile gioia – è molto vicina, è da qualche parte qui e ora. Il resto è solo il fantasmagorico spettacolo della nostra nevrosi, la tormentosa differenza che ci fa uomini, quella che ci fa grandi e che ci perde”. Orfeo non capirà. E poi capire soltanto non basta. Ma non è a lui che raccontiamo la storia. A chi ci ascolta, sì, perché la sua Euridice non è perduta.

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ATTO I

L’opera si apre con un preludio costruito sviluppando il semplice tema delle Tre Note, Leit Motiv di Orfeo e della sua monotona solitudine. (Overture) Le tre voci narranti ci introducono poi all’azione scenica. (Invito)

In una regione indefinita, tra le rovine di una vecchia chiesa sconsacrata che domina una collina, un gruppo di ragazzi ha eletto il proprio rifugio, lontano dalla città industriale da ogni impurità della civilizzazione massificante. L’inizio della vicenda li trova ancora immersi nel sonno, negli attimi magici immediatamente precedenti il nascere del sole. Poi le prime voci, i primi movimenti del risveglio, i primi pensieri. E, uguale per tutti, il desiderio del sole e della sua luce vivificatrice. (L’alba)

Quando il primo raggio fende la penombra delle rovine, mettendo fine all’incertezza dell’aurora, il canto sommesso di ognuno si tramuta in un’ovazione scatenata di saluto e di festa. E il violento, improvviso acquazzone che si scatena inaspettato sul gruppo nulla può contro la luce che ormai risplende in una dimensione interiore, acquisita saldamente e a prova di ogni tipo di perturbazione, meteorologica o psichica che si voglia. (Vieni sole).

L’unico a restarsene in disparte, indifferente a tanta gioia collettiva, è Orfeo, uno dei tanti, ma con tutti i suoi problemi ancora sulle spalle, chiuso in una scorza di solitudine ed egotismo che gli impediscono ogni possibilità di evasione dalla tristezza. (Il risveglio di Orfeo)

L’unico momento diverso per lui, l’unico incontro della giornata, sembra essere il dialogo con il ragazzo del pane, ovvero colui che ha l’incarico di provvedere ai rifornimenti del gruppo facendo la spola tra la chiesa e la grande città che sorge in lontananza. (Pane pane)

È con questo instancabile camminatore che Orfeo si abbandona ad un attimo di contatto umano, ascoltandone il suggestivo racconto di una città fantastica, libera e deserta, dove la vita sembra essere di nuovo possibile e piacevole. (La città sognata)

Ma è solo un sogno, precisa l’altro, e la vera metropoli è quella di sempre, ossessiva ed abbrutente. (La ragazza che non volta il viso) La comparsa di Euridice è per Orfeo la folgorazione. Per chiunque altro è soltanto l’arrivo di una ragazza nuova che si aggiunge alla tribù, ma negli occhi indescrivibilmente azzurri di lei, Orfeo si scontra con la sintesi di ogni possibile, travolgente, assoluta liberazione dalle prigioni dell’individuale. Per un attimo solo,

10 ma infinito, ama. E decide di unirsi per sempre alla creatura che gli ha donato la sola certezza della sua esistenza. (Eccotela qui) Il rito nuziale è subito celebrato, officiante lo stesso ragazzo del pane, con una cerimonia insieme semplicissima e profonda, cui tutti partecipano con auspici di felicità e amore per la nuova coppia. (Dio/Senti Orfeo) Ma attirato dai canti di gioia, giunge sul luogo dell’azione un bizzarro personaggio, venditore ambulante di felicità in gocce, che con l’ipnotica esposizione della sua filosofia basata sul “Bisogna essere PIÙ felici”, irretisce Orfeo in un magma di nuove incertezze, e dopo averlo portato sull’orlo della disperazione, gli vende Euridice stessa, gabellandogli per grosso affare quello che Orfeo possedeva già. Poi abbandona soddisfatto la zona, ma ormai l’irreparabile è compiuto. Euridice è per Orfeo un qualcosa che non nasce né si giustifica più in lui. E questo equivale ad averla perduta. (Venditore di felicità)

L’atto si chiude sulla disperazione di Orfeo, che non ritrovando più l’oggetto del suo amore, abbandona la chiesa sulla collina per seguire il venditore alla ricerca del bene perduto. (Senti Orfeo, ripresa)

ATTO II

Orfeo è per strada, da solo, incamminato verso un luogo che non conosce, sostenuto soltanto dalla sua ferma fede in ciò che vuole, “deve” ritrovare. (Ciao)

E la strada gli porta una serie di nuovi incontri, esseri come lui in cammino, come lui tesi verso qualcosa che sia l’alternativa al vuoto della solitudine. (Per la strada)

Ognuno di loro offrirà ad Orfeo la propria soluzione, proponendogli di spartirla fraternamente per il bene comune. Ma Euridice è troppo impressa nella mente, e nessun paragone regge ogni volta che Orfeo si volta a confrontarne l’immagine con ciò che di volta in volta gli viene offerto. Rifiuta così l’amore di una coppia di autostoppisti, che di amore dicono di averne tanto da poterlo dividere anche in tre (Seguici)

E se talvolta barcolla e sta per cedere alle proposte liberatorie dei suoi nuovi amici, è il venditore che interviene ricomparendo dal nulla e riaccendendo in lui l’ossessione della fanciulla perduta. (Venditore di felicità, ripresa) Rifiuta l’alternativa esoterica di una chiromante illuminata (La chiromante).

Rifiuta anche il soggiorno nella città favolosa immaginata dal ragazzo del pane, che è divenuta ora una realtà, un luogo “liberato” tramite il superamento dell’angoscia nucleare, una dimensione mentale attraverso la quale Orfeo si trova a passare 11 durante il suo viaggio interiore alla ricerca di Euridice (Eccoti alla fine-Tema delle stelle-Eccotela qui, ripresa) Così, con ogni rifiuto che oppone a chi gli offre una nuova verità, Orfeo distrugge in sé l’immagine di chi gli parla, e tira avanti. (La bomba A)

L’alba seguente lo coglie alla periferia della città infernale, nei primi fumi delle ciminiere assassine. (Da te per te)

In un girone di ombre senza volto, incapaci di esprimersi e di comprendere, la sua ricerca assume i caratteri di una domanda vuota, vana, ossessiva. Nessuno ha visto questa ragazza, e l’unica parola che riecheggia nel suono sordo della metropoli, è il NO. Distrutto, Orfeo si accascia all’angolo di una via. (La città fatta a inferno) Il risuonare di un vecchio blues, gli accordi semplici di una chitarra e il calore di una voce umana, paiono un miracolo sublime, nell’inferno dei suoni metallici. Un bluesman canta la vecchia favola del tale che perse la sua bella per essersi voltato indietro invece di fidarsi di lei. (Una vecchia favola) Con lui, un chitarrista semi addormentato e una ragazza vestita con una giacca da uomo troppo grande per lei. Nel ritorno della musica, della sua musica, è l’ultima occasione che Orfeo avrebbe per riconoscere Euridice, mai veramente trovata, mai veramente perduta. Ma i due si sfiorano ancora una volta senza che i loro occhi si incontrino. (La ragazza che non volta il viso. Ritorno ad un sogno)

Non ha capito. E poi capire soltanto non basta. Ma non è a lui che raccontiamo la storia. A chi ci ascolta sì, perché la sua Euridice non è perduta.

Forse la musica del blues era troppo povera, forse il venditore è ricomparso in lontananza, forse lo smog ha velato gli occhi chiari di lei. Orfeo riprende il cammino e scompare tra i vapori oscuri della “città fatta a inferno”. (Eccoti alla fine)

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I COMMENTI DEL PUBBLICO

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Quando esce 'sto benedetto DVD? Lo pago in anticipo, basta che esca, l'ho visto nel '77 e che cavolo! Il cd ce l'ho pure io, voglio rivedere il film ... quando voglio Giorgio Andreucci

Un capolavoro del genere deve essere pubblicato assolutamente! Non può andare che i film-cassetta vengano non solo pubblicati, ma anche premiati e i capolavori vengono dimenticati! No, non voglio crederci... Stefano Berardi

Sono rimasta "folgorata" da Orfeo 9 e aspetto con ansia l'uscita del DVD Francesca Ottavia Sarlo

Mi piacerebbe vedere l'Orfeo 9!!! E’ un miracolo della musica e dell'arte in generale!!!!! Sincero: Schipa è un genio. Antonino Viola

Sarebbe molto importante che venga rimesso in scena questo, che non è solo uno spettacolo, ma una testimonianza, un documento della grande creatività e del talento di quel signore adorabile che è Tito Schipa Junior. Angela Serafino

E’ addirittura entrato nelle scuole (mio figlio lo ha studiato a musica alle medie)! Eva Huhn

L'associazione Culturale "Aspettando Godot" con i suoi circa 1200 iscritti su Facebook si schiera a difesa e diffusione della storica opera Teatrale Musicale "Orfeo 9", ritenendola un bene prezioso della Cultura Musicale Italiana, da diffondere e far conoscere soprattutto alle nuove generazioni. Pino Calautti (Responsabile Associazione Culturale "Aspettando Godot")

Che bello internet, se ben usato! Ero una ragazzina e vidi, una notte, Orfeo 9 in TV. Ne rimasi affascinata. L'ho poi rivisto in un cinema d'essai, qualche anno dopo, ed il mio entusiasmo aumentò. L'ho cercato ovunque. Ho il vinile conservato gelosissimamente, ed il CD. I miei amici più cari, quando compii 40 anni, hanno cercato ovunque una copia in vhs del film ben sapendo che sarebbe stato, per me, il più bel regalo ma le loro ricerche risultarono vane. Adesso, navigando navigando, sono arrivata qui sul sito. Che belle emozioni! Sarei felicissima di avere notizie circa la possibilità di acquistare una copia in dvd o vhs del film ORFEO 9. Se è possibile, credo che questo sarà il più bel regalo che mi faccio in 48 anni di vita! Angela Mariani

Era notte, anni settanta. Orfeo 9 dalla tele emanava meraviglie. Mario Benvenuto

Di sabato sera, come del resto tutti i giorni… Orfeo è vivo nel mio cuore! Ilaria Nicole Caputo

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La cosa che a tutt'oggi mi appare strana è che questo gioiello, giustificabile solo con lo stato di grazia di un Autore dalla genialità assoluta, non abbia avuto una diffusione planetaria, o almeno nazionale. Non so, farlo ascoltare nelle scuole, inserirlo fra i testi obbligatori al Conservatorio. Poi mi dico, no sono solo suggestioni mie. Ne riascolto qualche brano dopo un sei mesi e riconfermo: capolavoro assoluto. Forse dieci composizioni, non di più, mi fanno lo stesso effetto (e vi garantisco che di musica ne ascolto e non sono di bocca buona), inclusi Inno alla Gioia e Yesterday. Infine: il popolo di Orfeo (che non sono 'fan', va detto) è davvero trasversale e separato: scopro regolarmente appassionati (la parola giusta è 'innamorati') in ambienti ed età lontanissimi. Fra i miei pazienti. All'università. Fra i figli diciottenni degli amici. Siamo molti più di quanto crediate. Giovanni Mauro

Un capolavoro che non si scheggia, emozioni che vagano nell'aria, colpevoli solo dell'invidia che scaturisce in me per l'autore ed il suo emozionante genio compositivo. ORFEO 9 avventura da ascoltare. Marco

Aspetto con ansia il DVD. Senza Orfeo 9 sarei stata una persona diversa. Barbara Ferrari

Anche che per noi che nel '70 non c'eravamo sarebbe bello poter vedere l'Orfeo 9 al Sistina! Ilaria Nannetti

Il dvd c'è speranza di vederlo prima o poi?? Spero che prima o poi uscirà il dvd di quel capolavoro chiamato Orfeo 9!!!! Lorenzo Massi

Credo sia l'opera meglio riuscita e musicata di sempre (in chiave pop)... Una talentuosità pazzesca che dovrebbe ricevere i riconoscimenti dovuti anche 40 anni dopo! Sì, triste perchè già 40 anni fa si cantava il miserere ad una alienazione che tutti capivano già allora ci avrebbe sopraffatti... Forse più Schipa Jr. & company, ci avrebbero portati via... lontano da qui, dagli errori che allora potevamo correggere, forse ancora... ma chissà... io ancora la canto... Paolo Zanelli

Avrebbe meritato più spazio! E lo meriterebbe ancora, ma in Italia invece noi ci meritiamo solo tutti gli idioti della tv! peppe1968roma

Il mio gruppo artistico sta pensando di rivisitare l'opera Orfeo9. Sono in possesso solo degli album in vinile ed ero interessata a venire in possesso dell'opera su cd (se esistente) del libretto e di ogni quant'altro fosse necessario per la rappresentazione dell'opera de qua (compresa la videocassetta della RAI). Ho 43 anni, ero giovanissima quando Orfeo 9 è venuto alla luce, spero, portandolo in scena, di realizzare uno dei sogni della mia vita. Rosanna Sciascia

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Un motivo ci sarà... l’Orfeo 9 ha al suo attivo una settimana di repliche in teatro, un disco mai uscito dai cataloghi, un film scarsamente circolato nelle sale e trasmesso decenni fa a tarda sera in RAI quando la gente andava a letto presto (e che però dopo 35 anni viene celebrato alla Mostra del Cinema di Venezia) allora, perché dopo 43 anni dalla sua prima rappresentazione continua ad accompagnare la vita di tante persone e, oggi, anche dei loro figli ? Un motivo ci sarà… forse perché è stata la prima opera pop mai rappresentata ? Certo, ma non può bastare, non siamo al Giro d’Italia... perché negli anni si è innescata la moda del vintage, del collezionismo, delle cose “strane”? Può darsi, ma passata la moda sarebbe tornata nel dimenticatoio. E allora ci piace pensare che l’Orfeo 9 sia rimasto dentro di noi perché parla di noi, quando avevamo 15 anni e ancora oggi che siamo ben oltre i 50, perché, come il mito che rappresenta, ci appartiene, nelle tante riflessioni alle quali ci porta e che sono senza età. Ci ha fatto solo spostare la lente d’ingrandimento, ci riporta solo nuovi dettagli di un tutto. E il Teatro Sistina, che con grande coraggio ospitò una strana truppa di personaggi pittoreschi e ispirati, potrebbe oggi sancire il ritorno di qualcosa che non è mai partito, perché è sempre stato con noi. E’ da 43 anni che siamo dentro al Sistina (e non abbiamo mai pagato il biglietto...) Vorremmo tornarci e fare , questa volta, la fila al botteghino ! Paolo Nannetti

Ci sarà la possibilità di averlo in dvd o in qualche altro formato? Ci tengo tantissimo Gabriel Popham

Io mi commuovo di fronte a tanta bellezza Cinzia Schipani

Orfeo 9 è una Perla rara. Lino Vairetti (del gruppo prog Osanna)

Che bei ricordi. Suonavamo questi ed altri brano di Orfeo9 nel 1977-78. antonio97514

Capolavoroooooooooooooooo archidavide

Aspetto il dvd di Orfeo anch'io!!! Ros Carrino

Io sono innamorato dell’opera Orfeo 9. Mi fa piacere che c'è tanta gente che l'apprezza. Roberto Giaquinta

Sapete dove si può recuperare il video?? L'ho visto una volta sola, imperdibile! Margherita Colombo

Secondo me anche più bella di "Jesus Christ Superstar" (e comunque molto più prog) Piero

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Sono un sessantottino, oggi sono davanti al televisore a visionare l'opera rock di Cocciante... in breve... ma cosa aspetti a dare più eco a quella bellissima opera che è ORFEO 9? Grazie per aver prodotto una tra le più belle cose che io abbia potuto ascoltare nel corso di questa mia Vita. Joe Bonamassa

Ho visto il film nel 73, se non mi sbaglio, e l’ho trovato FANTASTICO. Consiglio a tutti di vederlo... veramente SUPER!! Purtroppo la TV allora (anni 70) come ora trasmetteva solo spazzatura (infatti mi stupì molto allora che Orfeo 9 pur se "fugace"apparve in TV) destino58

Stupendo!!!!!! Mi emoziona sempre yatagan1952

E' un delitto che non ci sia traccia alcuna di questa meraviglia... zagor200957

Un'opera che resterà nella storia della musica italiana Rosanna Sciascia

Orfeo 9 mi ha insegnato a sentire la musica ed amare la melodia, le storie, la narrazione. È un pezzo di me, è con me e dentro di me da 30 anni. Alessandra Giacomelli

Non lo sento da tanto... mi piacerebbe ritrovarlo... Marino Cechet

Che devo fare.... adoro Tito e l'Orfeo 9 !!! Francesco

Ricordo di averlo visto in TV RAI3, nel 1981 o 1982, non ricordo; da allora non risulta essere stato più trasmesso! Un capolavoro, un'opera intramontabile che dovrebbe essere materia di studio nelle scuole medie. agricolvilladepietro

A quando il DVD di Orfeo 9? Elena Lari

Sono 30 anni che ORFEO 9 è presente a diversi livelli nella mia vita Francesco Forti

Sono una giovane scenografa (o aspirante tale!) ho sempre ascoltato Orfeo fin da bambina...e ho deciso di portarlo come progetto di tesi… e poi chissà, magari in futuro realizzarlo veramente! Sofia Borroni

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Ieri per la prima volta ho fatto sentire Orfeo 9 a mio figlio di 14 mesi! Gli piace “Vieni Sole” Elisabetta Romersi

Pietra miliare della musica e della Cultura in generale! Gian Luigi Ago

Un'opera da dichiarare Patrimonio Della Cultura! Non poter vedere Orfeo 9 riproposto a teatro è una delle più grandi privazioni fatte alla cultura di questo paese... Capisco che parlare di cultura oggi pare anacronistico ma questo è!!! Nico Bilotto

Alto gradimento... da quarant'anni! Anna La Starza

Sono 30 anni che vo' cercando accordi/spartiti di Orfeo 9. Ho 50 anni, 4 figli una moglie una gatta e non vorrei finire questa mia vita terrena con questo desiderio incompiuto... Roberto Pisano

Anche a me capitò lo stesso innamoramento.... non si poteva allora vedere un lavoro così innovativo senza esserne affascinati, presi. E ancora adesso! apemillenaria

E ci siamo sempre chiesti come mai non fosse passata in Rai più di una volta e a notte fonda... ma guardiamo le date... si parla di fine 60 inizio 70.... non si poteva scherzare con la censura... Però il mito ha resistito e continuerà a segnare la vita di tanti che lo hanno apprezzato in quel periodo e continuano ad averlo nei pensieri... “Chi non ha mai fatto un viaggio così non può capire”... buona scoperta a tutti i nuovi arrivati nel mondo Orfeo 9 brunogoffi

Un'opera che mi rimarrà sempre nel cuore Paola Consuelo

E chi se lo scorda Orfeo 9! Giorgio Veturo

Un brivido che corre lungo la schiena, Orfeo 9 è come un fratello o un cugino molto stretto con il quale ho imparato ad amare la buona musica. Voglio rivedere la sua locandina al più presto dal vivo Elisa Lo Presti

Vorrei tanto avere il film Orfeo 9 Fosca Guarino

Conosco Orfeo 9 dal 1973 e ogni volta che lo ascolto mi emoziona Donato Cuntò

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Fa piacere che ancora a distanza di anni, un'opera come Orfeo 9 trovi ancora persone che la trovino importante, anche se, come me, all'epoca non erano neppure nate. Bruno Massalongo

Sto rivedendo una vecchia registrazione su VHS ...mi piace ancora tanto... Vincenzo Cacciagrano

Noi vogliamo il dvd ufficiale.. Quando potremo averlo tra le mani? Vogliamo vedere il dvd di Orfeo 9 in tutti i negozi di dischi...!!! Marco Fasano

Ai tempi di Orfeo 9 ero ragazzina, vidi una trasmissione tv che ne parlava e rimasi folgorata... Tito sei geniale... eri avanti anni luce già a quei tempi Luciana Melis Carboni Massa

Sono Marco di Verona e ho 50 anni. Sono uno dei tanti che vive ancora oggi dei tuoi testi e delle musiche di ORFEO 9 che hanno segnato una parte importante della mia adolescenza e anche della mia maturità. Ho acquistato il tuo LP appena era uscito, dopo aver visto in tv (in B/N !!) la tua opera... e subito sono entrato dentro quel mondo, quel tuo mondo... che era il mio mondo... Sono cresciuto assieme a quella musica che, ascoltata oggi e fatta ascoltare alle mie figlie, trasmette le stesse emozioni di allora. Il mio grazie eterno per la Tua musica che è la Mia musica... Grazie per ogni cosa che fai e per come sei... Marco

Non mi è facilissimo esprimere a parole il mio rapporto con l'Orfeo 9. Fino a qualche anno fa non sapevo cosa fosse. Orfeo 9 è parte di ciò che il mio compagno ha deciso di condividere con me; è stata una fulminazione, un colpo di fulmine che però non è passato in un lampo. Da allora spesso ci ha accompagnato. "Il Making" è stato uno dei regali che ci siamo scambiati. Sono onesta, la nostra vita è piena di musica, di tanti generi, ma certo le opere di Tito Schipa Jr. e l'Orfeo 9 hanno un posto ben definito. Per quanto mi riguarda è un'opera che, ovviamente, merita la pubblicazione in DVD. Inoltre, un "supporto" tecnologico, lo renderebbe accessibile anche ad altre fasce d'età ed a molte più persone... poter fruire dell'arte è un diritto di tutti! Se mi chiedete cosa è la felicità... beh, oggi posso rispondervi che comprende la condivisione col mio compagno, e l'Orfeo 9 ne fa parte. Sonja Viviani

Avevo 13 anni quando vidi Orfeo 9 in tv la prima volta e il giorno dopo comprai il disco.... Oggi ne ho 50 e mi emoziono ogni volta che lo ascolto o rivedo quell'Opera, che è stata fondamentale per il mio percorso da fanciullo sognatore di ieri a uomo che non ha smesso di sognare oggi. La più grande opera Rock Italiana... Orfeisti sempre. Grazie Tito con affetto il tuo amico di sempre Massimiliano. Massimiliano Ferretti

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Il mio primo incontro con Orfeo 9 risale agli anni del liceo: mi piaceva frugare tra le vecchie cassette dei miei in cerca di chicche, e la scoperta di Orfeo è stata gioia allo stato puro, che dopo quindici anni non mi ha abbandonata. Ascoltare Orfeo 9 mi fa entrare in un mondo parallelo, una "collina così vicina eppure tanto lontana" che mi spinge a guardarla ogni volta con occhi diversi. Con quelli della musicista, a riscoprire le melodie sempreverdi della Stella del mattino o la voce distorta di Renato Zero; con quelli dell'adolescente trepidante che cerca di seguire Orfeo in un viaggio che in nessun mito troverà mai lieto fine; o con la semplice forza della passione che costringe ad ascoltare e riascoltare questo capolavoro, cercando con febbrile bisogno qualche frammento del video originale per dimostrare che "c'era", e che era qualcosa di incredibilmente moderno e squinternato, visionario e grandioso. “Chi non ha mai fatto un viaggio così non può capire!” Margherita Colombo

L'opera ORFEO 9 ancor oggi mi affascina per le sensazioni che spero mio figlio, che oggi ha la mia età di allora, possa comprendere. La sensibilità, percepita dai Tuoi lavori di allora, mi è ora rivelata nella sua sostanza autentica. Altri amici, come me, hanno in comune l'amore per un'opera (la Tua di allora) che è ancor oggi emozionante, indimenticabile, unica e sempre attuale. Ancora grazie per ciò che hai fatto con "Orfeo 9" e per quello che riesci ancora a fare con il tuo sito ed i Tuoi spettacoli. Spero di vederTi prima o poi nella mia zona. Verrò a sentirtTi sicuramente ... con mio figlio, che oggi ha la mia età di allora e conosce ed apprezza già le musiche dell'Orfeo e presto... vedrà il video. Edoardo Castellan

Finalmente ho trovato il sito di Tito Schipa Jr. Sono legata a questo nome da molto tempo perchè ha rappresentato molto per me. Ricordo in particolare una serata quando con mia sorella, per caso, abbiamo visto in TV un'opera rock italiana... la prima in assoluto. Era ORFEO 9. Le musiche di ORFEO 9 ci hanno accompagnato per tutti questi anni e le audiocassette si sono consumate per l'usura. Mia sorella ed io abbiamo espresso più volte il rammarico per non aver mai potuto rivedere l'opera. ORFEO 9 è un'opera che ho amato profondamente e che mi piacerebbe condividere con le mie figlie, inoltre essa merita di essere divulgata data la sua attualità. Angela Ottaviani

Capolavoro. Lina Princi

Esiste una versione digitale di Orfeo 9? Un dvd da comprare, io ho solo la videocassetta. Tonino Allocca

Bellissimo! Lucia Mattioli

Ho sentito per radio ORFEO 9, una notte, a New York. Come dire, non si vive di sola dance o rock da classifica, neppure nella Grande Mela! Helena Velena

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Caro Orfeo 9, ero ancora adolescente quando iniziai a sentir parlare di Te. Erano gli anni '80, non era poi trascorso tanto tempo dalla tua realizzazione. Solo pochi anni ma sembravano già un'eternità... quegli anni '70 così colorati, ricchi di energia, di ideali, e sogni lasciavano il posto agli anni edonistici ricchi di falsi miti e false convinzioni. E ti cercavo Orfeo 9, per conoscerti e conoscere le origini di colui che mi fece avvicinare a te... uno "Zero" di nome Renato. E più ti citavano più la curiosità di sapere chi fossi, quali occhi avessi. Se erano davvero quelli "allucinati" rappresentati su una copertina di un vinile o erano altri. La mia curiosità,che inizialmente lo devo ammettere era tutta rivolta a quello "Zero" si tramutò in ben altro, quando riuscì finalmente a immergermi in quel fantastico tuo Mondo, nel settembre 1984. Finalmente la Rai in tarda serata Ti trasmise, e se pur in bianco e nero e da un tv a pochi pollici, mi ritrovai davanti ad un meraviglioso arcobaleno di colori, suoni, di pensieri. E fu subito Amore! E se inizialmente il mio intento era ricercare tra i tanti volti, il giovane volto di "Zero", poi tutto ciò diventò secondario... se non un elemento trascurabile. "Orfeo 9", lui l'unico solo e vero protagonista.... Conservo tutt'oggi la registrazione audio su una vecchia cassetta... quello era l'unico modo per riascoltarla, e cercare poco alla volta di entrare in quel meraviglioso spazio che riusciva a catapultarmici completamente dentro e farmi viaggiare con la fantasia. Avevo 17 anni... ed Orfeo 9 mi ha aiutata a vedere oltre la superficie, non soffermarsi all'apparenza. Così Ti ho sempre cercato, ma per volere di un destino chiamiamolo così avverso, tu sempre sfuggente, e inavvicinabile. Finché un giorno nelle fatidiche sere di Villa Borghese (SeiZero), riapparisti come per magia in tre fantastiche presentazioni, su un maxi schermo ed a colori! Ma la magia si spinse oltre... era lì all'ultima proiezione (che avevo cercato di promuovere al massimo con le mie piccole risorse), in ultima fila e in incognito, il tuo papà: Tito Schipa Jr. !!!! Il resto è quest'oggi ancora travagliato, ancora alla ricerca di uno "sponsor" che creda come ho creduto io, come Tito, nei Sogni... nei bei sogni. Quelli che finiscono a lieto fine. Purtroppo siamo al 2012, alcune "presenze" importanti di Orfeo 9 sono andate lontano, e noi "Angeli di Orfeo" siamo ancora qua oramai adulti, a raccontarci, a credere in un progetto e a sognare. Perché : "I Sogni non devono morire!" Terry Melani

Ricordo di aver visto il tuo Orfeo 9 alla televisione negli anni 70... è stato come essere colpiti da una fucilata di emozioni. Grazie ! Stefano Simoncini

E' stato molto bello poter vedere Orfeo 9 dopo aver ascoltato per molti anni l'opera... E' valsa la pena aspettare per più di un'ora, seduta su una sedia, in un'atmosfera surreale fatta di cavi elettrici, pc, sorrisi.... Grazie. Antonella Barberio

Ho sempre considerato Orfeo 9 uno dei "miei" dischi, e Tito di conseguenza l'amico segreto al quale parlare delle mie cose. Cometa

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Ho scoperto Orfeo 9 sintonizzandomi per caso sulla Rai in occasione della prima messa in onda tv del musical. Con un paio di amici siamo rimasti folgorati dalla qualità della proposta musicale e artistica nel senso più ampio del termine, inconcepibile per l'Italia di quegli anni. Ad oggi posso dire di aver conosciuto molte persone, delle più diverse estrazioni culturali e background che stimano e tengono l'Orfeo 9 come opera emblematica e unica nel suo genere. Oggi su Orfeo 9 si fanno tesi di laurea, i critici sono (finalmente) d'accordo nel considerarlo un'opera fondamentale per il teatro musicale italiano, quando è stato riprogrammato, le sale sono risultate gremite. Anche le nuove generazioni mostrano di apprezzare quest'opera seminale, prova ne siano le frequenti rivisitazioni di questo o quel brano da parte di giovani artisti e gruppi, la rimessa in scena della versione teatrale, etc. Pregevole e ben accolta è stata anche la recente riedizione in CD dell'opera. Ciò che purtroppo manca a tutt'oggi è una versione ripulita del film in edizione dvd. Le versioni reperibili sono infatti di scarsa qualità o incomplete, o sottotitolate. Penso che una riedizione video del musical avrebbe già un pubblico di potenziali acquirenti perché fidelizzato, una base molto ampia e transgenerazionale ed è una operazione certamente auspicabile nonché, credo, commercialmente interessante. Giovanni Mauro

Orfeo 9 fantastico Michela Bruno

Carissimo Tito, io nascevo mentre il tuo Orfeo stava venendo alla luce. Sono emozionato nello scriverti, amo la tua opera nota per nota, parola per parola, fotogramma per fotogramma. Posso dire che sia stata la colonna sonora di una parte speciale della mia esistenza, e che ora sia parte nel mio DNA, scritta in quelle corde profonde e nascoste del mio essere, che per ogni minimo impulso misterioso ricominciano all’improvviso a vibrare e nemmeno io capisco bene perché. Non sai quanto avrei desiderato esserci in quel momento creativo così formidabile… il tuo Orfeo è una valanga di intuizioni, di spunti, di suggestioni continue. E’ densa della tua e di chissà quante giovinezze, anche un po’ della mia! Penso che Orfeo in fondo sfugga anche a te nella sua complessità, nella sua carica vitale mai esaurita e intraducibile in null’altro, che non sia ancora una volta poesia. La mia speranza è comunque di poter vedere Orfeo risvegliarsi su qualche palcoscenico, uscire dall'ombra e diffondere le sue note ignote per raggiungere altri nuovi cuori in grado di accoglierle. Non basta il disco, il film... non basta parlarne. Orfeo ha voglia di ritornare di nuovo sulla strada, non può fermarsi, ha già aspettato troppo tempo. Frate Luca Diegoli

Inserito nella nuova versione del mio libro "Prog 40" e in quella inglese in traduzione. Ho corretto una lacuna imperdonabile! Maurizio Galia

Dal vinile al compact disc ORFEO 9 rimane nel tempo un’opera immortale che anche riascoltandola dopo trent'anni da le stesse sensazioni ed emozioni provate la prima volta. Claudio Porzio

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C'è da dire che qualcuno, anche se magari non a torto, relega semplicemente a un film quest'opera di sensazionale bellezza artistica, quale può essere Orfeo 9. In effetti credo che tutto il senso di essa sia proprio in certe coincidenze che si ritrovano nella prefazione all'album: "...So che vai a delle orecchie/A delle menti/Che dello stesso amore hanno amato.../". E questo messaggio, infatti, racchiude in sè tutta la poesia, la musica, e dunque il vero sentimento, che s'intende passare a qualsiasi persona che entri in contatto con questi suoni e queste parole, quasi come a volere che Orfeo appartenesse a tutti e non più ad uno solo. E pure noi, che in questo viaggio siamo cresciuti, facendo nostri i pensieri e nostre le emozioni, e trasferendo ad altri il testimone, abbiamo e amiamo ancora dello stesso amore. Non so se si potrà mai ripetere l'alchimia che tale magia ha prodotto, per gli assurdi ed infiniti universi. So, comunque, che se in noi, come in molti altri, è passato lasciando indelebili segni d'affetto ed ammirazione, si dovrà pur tentare di riprendere la strada, dove s'è interrotta ieri. Che sia in effetti quel piccolo passo verso l'Unione di cui si parlava. Grazie ancora per tutto questo ed altro ancora. Mau & Flò Flora Morelli

Ciao. Non mi sembra inappropriato cominciare così una lettera a uno sconosciuto, se si tratta di Tito Schipa jr. Basta non continuare con "Seguici" o altre cose del genere. Ritengo questo messaggio uno dei miracoli di Internet. Da anni, ormai decenni, conosco e amo ORFEO 9 (ricordo di averlo visto da bambino o ragazzino, in televisione durante le chiassose visite di Natale a uno zio catanese, e di averlo riscoperto con maggiore calma anni dopo grazie a un amico milanese). Da allora ha un posto particolare nel mio cuore (espressione usurata, ma che mi sento di usare) e ne ho fatto proselitismo con ogni amico appassionato di musica; e adesso, grazie a un'improvvisa curiosità (volevo vedere se esisteva il CD, io ho un LP che ha un difetto di stampa su una facciata) e grazie a Google, mi trovo in contatto, credo, con Lui. L'autore. E mi chiedo cos'altro sia successo musicalmente parlando, in questi anni. Leggerò il sito con calma, spero di trovare altre gemme. Maurizio Maggiore

Sono un grande estimatore di Tito Jr. Ricordo che ho visto ORFEO 9 trasmesso dalla TV Svizzera Italiana nei primi anni '70, e ho sempre considerato quel doppio come una delle cose più belle e profonde della mia giovinezza. Ho fatto conoscere ed amare ORFEO 9 prima a mio fratello, poi a mia moglie e a mio nipote, e presto lo farò anche con mia figlia... Pietro Dacci

Ho riascoltato ORFEO 9 dopo circa un anno. Sulla bellezza del lavoro mi sono espressa già altre volte, ma approfitto di questa occasione per ridirti ancora che è un'opera capace di trascendere la sua essenza oggettiva ed estetica, per giungere direttamente nell'io più profondo di chi la ascolta o guarda. Silvia Nicoli'

Napoli ti saluta e ti aspetta... Alessandro

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Ciao, sono un musicista nel cassetto di Genova. Mi chiamo Massimo e ho 43 anni. Sono un estimatore incallito di ORFEO 9. Quando nel 1978 il batterista del mio gruppo, che recitava anche in una compagnia teatrale, mi fece ascoltare l'opera da una cassetta audio praticamente inascoltabile, provai un brivido lungo la schiena nel percepire quel poco che le mie orecchie riuscivano a carpire da quel nastro vecchio e consumato dai ripetuti ascolti. Intuivo armonie gustosissime e intrecci vocali da spezzare il fiato. Me ne innamorai all'istante, tanto che mi prodigai alla ricerca dell'album doppio che nella mia città feci fatica a reperire (dovetti ordinarlo tramite un negozio di dischi specializzato di mia fiducia). La famosa cassetta era giunta a me poiché un aspirante regista teatrale della compagnia dove recitava il batterista aveva un sogno nel cassetto da tempo: riuscire a realizzare ORFEO 9 con un cast di persone sconosciute ispirandosi al libretto dei testi (che riportava alcuni accenni di regia televisiva) che scoprii poi essere contenuto nell'LP doppio e che il regista citato, non so come, possedeva. Per questo si era rivolto a questo ragazzo (il batterista), il quale conosceva diversi, e validi cantanti attori non professionisti, e noi eravamo il gruppo musicale candidato per l'esecuzione dei brani. A me personalmente mi fu chiesto di tirare giù le partiture musicali dalla fatidica cassetta. Uh! Che lavoraccio! Conoscevo poco la teoria musicale ma mi consideravano dotato di ottimo orecchio e si affidarono a me; a mia volta avrei dovuto appoggiarmi a qualcuno per la stesura delle note. Inoltre quella cassetta, consumata dalla passione, non mi avrebbe certo permesso di svolgere il difficile compito. Attesi quindi con ansia l'arrivo del disco da me ordinato. I giorni erano veramente lunghi. Nel frattempo riuscimmo a riunire un po' di candidati per il rovino. Uno di questi era un cantante/autore di nome Franco, fan incallito di Renato, Loredana e Mimì ... CHE GIOIA! LUI CONOSCEVA L'OPERA! Accettò di buon grado la parte del Venditore Di Felicità. Purtroppo del progetto non se ne fece nulla, quel regista non trovò i finanziamenti adeguati ma, come sostengono saggiamente gli orientali, nulla è casuale. Infatti cominciò fra noi due una lunghissima collaborazione (alla Mogol/Battisti per intenderci ma senza il loro successo): dieci lunghi e fruttuosissimi anni dove abbiamo sfornato decine e decine di brani, tracce e quant'altro. Un rapporto artistico ricco e completo di un intenso legame di amicizia. Si può dire che fossimo come fratelli. Uno dei periodi più belli della mia vita, e questo grazie anche ad ORFEO 9. Quando finalmente arrivò il disco, ci riunimmo in casa mia io, Franco e Gianni (il batterista) e lo ascoltammo in religioso silenzio. Ciò che avevo intuito dall'ascolto della cassetta si stava concretizzando: le melodie, i personaggi, i testi, gli arrangiamenti... persino "Jesus Christ Superstar", l'opera da noi più amata fino a quel momento, stava per prendere il secondo posto... inevitabile. I vari Zero, Bertè, Rocchetti, ecc. erano ormai famosi, chi più chi meno, ma in quel frangente le loro voci... le stavamo riscoprendo, e poi ci rendeva orgogliosi il fatto che fosse un'opera di tipico stampo italiano con influenze d'oltre oceano raffinatissime. Massimo Paccagnini

Orfeo 9 è conosciuto anche alle nostre latitudini, tanto da avere avuto settimana scorsa l'onore di trovarsi in prima pagina su uno dei nostri quotidiani. Eva Huhn (Svizzera)

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Ho finalmente visto ORFEO 9 e l'ho trovato meraviglioso. Mi ha emozionato tantissimo, e mi ha infastidito molto pensare che una qualsiasi cosa, anche mediocre, prodotta all'estero, la conoscono tutti, mentre i rarissimi capolavori prodotti dall'Italia rimangono alla fin fine patrimonio di una cerchia ristrettissima. Bello, bello, bello. Ermanno Manzetti

Ciao Tito! Mentre ti scrivo sto ascoltando la tua grande opera rock ed e' grandiosa, giuro! Aspetto con impazienza il dvd. Spero tu ci possa regalare presto qualche nuova opera a cui stai lavorando e spero ancora che ti impegnerai a far conoscere ancora di più a noi giovani ORFEO 9 perchè merita essere conosciuto. Ancora grazie e tanti saluti da un ragazzo che ama la musica, la buona musica. Alessandro

Conservo il 33 giri in vinile come una reliquia. (Non so nemmeno quanto valore di mercato abbia.) Considero la tua opera un capolavoro che ha avuto un forte peso nei ricordi della mia infanzia. Ti consiglio vivamente di spingere perché venga messa in scena da qualche compagnia musical come han fatto con Jesus Christ Superstar e Notre Dame , perché merita. Roberto Zuccatti

Quanti ricordi. Era il '79 avevo 14 anni e acquistai questo strano LP più per amore di Renato Zero che per altro. Era qualcosa di inaspettato e non lo capii subito ma dopo qualche ascolto me ne innamorai. Ascoltavo e riascoltavo questo vinile e con l'ausilio dei testi e delle foto mi giravo un mio film immaginario. Non credevo di dover attendere qualche decennio per poterlo registrare dalla TV (Raisat). Questa sera ho finalmente trovato il tempo per visionarlo e magicamente sono riaffiorati molti ricordi di quel periodo. E' più di un disco, di un film, di una storia… è qualcosa di molto particolare radicato nella mia memoria. Gianluca Brovelli

Renato meraviglioso nella sua parte! Bellissimi i testi e la voce di Tito Schipa Jr... Ma non voglio sottovalutare nemmeno il Vivandiere! Un'opera veramente spettacolare che andrebbe conosciuta meglio Amalasunta69

Ho solo 25 anni (non ero nato quando è stata realizzata questa stupenda opera) ma ne sono innamoratissimo. Grazie Tito per le emozioni che hai dato e che continui a dare Antonio

L'ho rivisto con piacere a Roma al cine di Villa Borghese dopo tanti anni e mi ha dato le stesse emozioni di sempre. Calozero

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Sono rimasta senza parole nel sapere che l'opera rock ORFEO 9 non sia stata un'esperienza così entusiasmante solo per me. Lo vidi da ragazzina circa sedicenne in una triste serata in cui non avendo sonno ed avendo i genitori già a letto avevo acceso la televisione alla ricerca di qualcosa che mi aiutasse a prender sonno, ma mi trovai invece a seguire con entusiasmo quello strano ma bellissimo film/opera/spettacolo che purtroppo finì troppo presto. Avrei continuato a seguirlo ancora per ore. Da quella sera ne ho parlato con tutte le persone conosciute, senza trovare nessuno che l'avesse vista e potesse condividere con me l'euforia del ricordarla. Dopo svariati anni di ricerche trovai finalmente il doppio disco 33 giri in un negozietto in centro dove non avevo MAI messo piede in quanto venditore solo di dischi di musica classica e da camera che, a quella mia età, era decisamente out. Consumai i suoi solchi. Purtroppo con alcuni amici aprimmo una radio libera e per l'inevitabile mancanza di soldi, ognuno di noi portò il proprio tesoro in 33 e 45 giri; dopo circa 4 anni vendemmo la radio con annessi e connessi e non ebbi mai più notizia del mio adorato Orfeo 9. Tornai nel negozietto ma il proprietario, noto burbero, non essendo in giornata positiva, mi apostrofò in modo decisamente rude negando l'esistenza del mio sogno. Sono passati gli anni. Ho conosciuto mio marito che in gioventù componeva e suonava con un gruppo di amici in vari locali in provincia. Per qualche istante ho sperato di aver trovato un compagno di esperienza, ma neppure lui ne aveva mai sentito parlare. Cominciai addirittura a pensare di avere ricordi sbagliati circa titolo ed autore. La delusione mi ha accompagnata per anni, nonostante in me vivesse sempre la voglia e la speranza di ritrovare il tanto amato disco. Finalmente appare Internet; comincio a farne conoscenza e mi lancio alla ricerca di qualche notizia circa il "fantomatico" Tito Schipa Jr. ed il suo Orfeo 9. Ancora delusioni: appare solo qualche riga che conferma che Tito Schipa Jr. ha scritto l'Orfeo 9. Non perdo le speranze. Entrando in negozi musicali continuo a guardarmi intorno, ma sempre infruttuosamente. Oggi, in un attimo di relax, decido di provare ancora una volta in internet. TROVATO! Ho trovato il tuo sito con infinite informazioni e compagni di emozioni. E tutti condividono le mie sensazioni. E me le fanno riaccentuare e rivivere. Grazie per avermi dato tanto. (…) Un mesetto fa avevo scritto in quanto estasiata dall'aver finalmente trovato sia il sito che l'ipotesi di poter rivedere ciò che cercavo da trent'anni: ORFEO 9. Un paio di settimane fa ho ricevuto la cassetta ma, e devo dirlo con la massima sincerità, non avevo ancora avuto "il coraggio" di guardarla per la paura di rimanere delusa, cioè avevo il dubbio che, come mi è successo piuttosto spesso, il ricordo, col passar del tempo, fosse stato migliorato. Oggi, finalmente, mio marito, piuttosto incuriosito, ha deciso di guardarlo, ed io non ho potuto far altro che sedermi al suo fianco. Fantastico. Ancora FANTASTICO. Ricordo più della metà dei brani. Parole, musica e metrica. Incredibile come in 30 anni la memoria abbia tenuto una così chiara traccia! Questo mi conferma anche quanto mi fosse piaciuto allora. Non ho ingigantito il ricordo. ORFEO 9 è un gigante! Come Gigante è colui che l'ha ideato, scritto, diretto ed interpretato. Grazie! Grazie per avermelo dato 30 anni fa. Grazie per avermelo dato oggi ed anche, chissà quante altre volte, domani, ed il giorno dopo, ed il giorno dopo ... Grazie ed un immenso "in bocca al lupo" per TUTTO! Tutto il meglio! Gabriella Gnudi

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Ti disturbo solo per ringraziarti di aver creato quella splendida "creatura" quale è ORFEO 9... Purtroppo e con molto rammarico ne sono venuta a conoscenza solo 4 anni fa... me ne ha parlato la prima volta il mio compagno con un entusiasmo indescrivibile, travolgendomi e trasmettendomi delle forti e bellissime sensazioni... curiosità e tanta rabbia di non aver mai potuto vedere Orfeo 9... E' solo da due settimane che ho potuto ascoltare il CD di Orfeo 9 e presto spero MOLTO presto di poter guardare anche il VHS di Orfeo 9 - appena quell'ingordo del mio compagno si sazia di guardarlo: erano trent'anni che aspettava di rivedere Orfeo 9... e io, una piccola cenerentola proveniente dal Sud, sono riuscita a regalargli questo"sogno"... Dall'emozione ha pianto come un bambino e questa è l'8a volta che lo guarda nel giro di due giorni! E' un musicista... compone musiche e testi devo dire veramente emozionanti e forse ispirato a te, a quello che si portava nel cuore da quando ha visto il tuo capolavoro, dopo dieci anni finalmente sta per completare un'opera molto bella... Pensa che ha pagine e pagine che parlano di Orfeo 9, commenti, foto che ritraggono le prove, te e Paola la sera della prima, la storia dell'allestimento ecc ecc.. e oggi mi ha fatto la sorpresa di portarmi la tua foto (...) C'è una frase in modo particolare che hai scritto (nel "Making", n.d.r.) e che porto nel cuore: "E ti salvi solo se reagisci con un gesto, con un’idea, con un movimento qualsiasi che ti sottragga alla frecciata del destino bastardo"... E' quello che vorrei fare io... reagire con un gesto, con idea, con un movimento qualsiasi... cancellare e dimenticare il mio passato e domani iniziare a vivere quello che la frecciata del destino bastardo mi ha impedito di fare: girare il mondo insieme a un gruppo musicale, insieme a chi come me crede che la sola vera felicità, le sole vere emozioni le puoi trovare, provare in una cosa sola: MUSICA! Regalare a tante persone sole come me, un sorriso, una nota... la speranza che un giorno Orfeo viene a prenderci per mano e ci porta via senza voltarci indietro... Grazia

Invidio i fortunati che non conoscono Orfeo 9... che potranno gioire quando lo scopriranno! Capolavoro assoluto. Federico Scaini

Complimenti davvero per l'ORFEO 9; non so quanto possa contare l'opinione di una semplice ragazza (neanche tanto esperta in musica).. comunque posso dirle che quest'opera così particolare ma tanto bella, ormai accompagna gran parte delle mie giornate. Sì.. ne sono rimasta profondamente affascinata e la ringrazio perchè non è colpire la mia sensibilità, pochi ci riescono.. Luisa Gavirati

Auguri ad Orfeo 9 e speriamo di rivederlo al Sistina! Sarebbe un bel regalo per molti Orfeomani e per tante persone che potrebbero scoprirlo ed apprezzarlo! Maurizio Raso

Circa 28 anni fa ho avuto la fortuna di vedere il film ORFEO 9. E' stata ricordo una folgorazione. Meraviglioso. Claudio Barbieri

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ORFEO 9 è stato un disco fondamentale per me e per la mia formazione (oserei dire...) e mi ha fatto compagnia per tutti questi anni. Lo ascolto regolarmente tutt'ora, e sempre con grande emozione. Abbiamo avuto la fortuna di vivere degli anni molto particolari. C'era nell'aria una atmosfera, una energia sottile che percepivi dappertutto. E c'erano persone come te, Tito, che erano delle vere e proprie "antenne", che la raccoglievano e la offrivano agli altri sotto forma di musica e poesia. Ricordo ancora la profonda emozione che ho provato assistendo ad un tuo concerto. Fu allora che mi rammaricai di non aver visto dal vivo la rappresentazione teatrale di ORFEO 9 ... cosa mi ero perso... Per questo chiedo se ci sarà mai un'altra occasione: oltre al mio egoistico piacere, sarei proprio curioso di vedere l'effetto che farebbe sulle nuove generazioni... chissà... Giancarlo D'Alessandro

Non voglio ripeterti cose che già ti hanno detto in molti... troppi forse. Pensavo di far parte di una elite, qui invece ti incensano tutti :))) Ho scoperto oggi il tuo sito. Pigrizia forse, rassegnazione al fatto che "che vuoi che si trovi, chi altro vuoi che si interessi di Tito Schipa Jr.". Bah... Riuscirò a perdonarmi questa superficialità? Col tempo, forse... E' tanto che volevo dirtelo, quasi trent'anni: grazie, Tito. Grazie. Grazie per le tue canzoni, per ECCOTELA QUI, per DA TE PER TE, per ECCOTI ALLA FINE, per PER LA STRADA. Tu, Lolli, De André, pochi altri... mi avete "rovinato" la vita. Grazie per averlo fatto. Pietro Argentieri

Un capolavoro che non si scheggia, emozioni che vagano nell'aria, colpevoli solo dell'invidia che scaturisce in me per l'autore ed il suo emozionante genio compositivo. ORFEO 9 avventura da ascoltare. Marco

Un giorno un nostro collega venne con un doppio album con su scritto ORFEO 9. Cos'è? gli dissi sorpreso nel vedere quella copertina particolare. Mi disse: un'opera rock. Bene, ascoltiamola. Era il 1976. Oggi a distanza di 26 anni la riascolto e sento che non ha perso nessun fascino. Michele

Non ho parole, almeno per ora, per definire il doloroso "miracolo" che si ripete in me all'ascolto delle sue cose, una tensione non certo solo contemplativa... Giovanna Massimetti

ORFEO 9 lo ho sempre canticchiato, anche se non trovavo più il mio vecchio disco. Fra l’altro è una delle poche cose di cui ai miei 43 anni, mi ricordo ancora tutte le parole a memoria. Credo che con la attuale “rinascita” del musical in Italia (Paganini, Rancia etc. etc.) sia veramente un gran peccato che non sia ripreso in teatro. Ora ho trovato la ristampa CD e ho scoperto che mi piace come allora. Luigi Tarallo

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E' successa una cosa bellissima: sono stato ospite a Sanremo al festival Tenco dove è stato proiettato ORFEO 9 a ciclo continuo in una sala attigua al Teatro Ariston. L'onore è stato grande, vedere il mio nome tra i protagonisti nella grande bacheca proprio davanti al leggendario teatro mi ha riempito di gioia. Prima di tutto sono contento per Tito Schipa Jr. che ha visto festeggiare il trentennale dell'ORFEO 9, festeggiamento più che meritato, Tito è un genio. E poi tornare in quel teatro dove avevo già cantato tanti anni fa proprio sul palco una canzone della commedia musicale L'ISOLA NELLA TEMPESTA: "SCHERZA E DERIDI", sempre di Tito, è stata un'emozione inaspettata. Sapete, sono stati tre giorni cosi vivi, pieni di vibrazioni immense, tanti incontri, tanti grandi autori, un fuoco d'artificio, un fuoco caldo, di grande energia creativa. Ringrazio ancora Tito per avermi dato questa possibilità. Il suo "VIVANDIERE" mi ha dato tanto a livello artistico e umano. Edoardo Nevola (uno degli interpreti di Orfeo 9)

Caro Tito, scusa il caro ma dopo migliaia di ore passate ad ascoltare il "nostro" ORFEO 9, rimani caro per me (a cinquant'anni suonati ancora mi commuovo come un cretino ad ascoltare quest'opera che tanto colpì la fantasia di questo povero surrealista senza gloria). Sono felice di poterti almeno dire che da trent'anni rivedo negli occhi quelle scene magiche che si fissarono nelle retine senza volersene più andare. Enrico Lombardi

Ho 47 anni, e ti seguo da almeno 25. Vidi ORFEO 9 per la prima volta sulla TV Svizzera; si vedeva e sentiva male, ma ne rimasi ugualmente fulminato. Comprato il disco da Ricordi, lo rimetto ogni tanto - lo farei più spesso, se il lavoro me ne lasciasse il tempo - e l'emozione è sempre forte. Di recente, poi, ho scoperto (!) che dentro la busta c'era anche la sceneggiatura del film, ed è stato come riviverlo. Stefano Fiorentini

La solitudine, l'indifferenza… Dall'altra parte si contrappone l'amore per la vita e il riuscire a cogliere le cose più semplici ma le più belle. Credo proprio che ORFEO 9 riassuma in fondo la vita. Luciana Mulassano

Sono Rachele, abito a Piacenza, ci siamo già sentiti e visti ad un memorabile concerto nelle vicinanze della mia città. E' mio intendimento confermare stima ed ammirazione a te per la tua attività, che conosco da anni, mi aiuta e mi accompagna. Mi sono rituffata nell'atmosfera della mia opera preferita, quella di cui parlai alle amiche il giorno dopo averla vista in tele, quella che trovai in cassetta anni dopo e che ancora mi emoziona e mi rassicura del fatto che ci sono persone sensibili e belle come Tito . Spero di rivedere presto l'opera e Tito. Rachele Mutti

Da un po' di tempo mi ero dimenticato di ORFEO 9, uno dei miei dischi preferiti in assoluto. Di recente in un programma televisivo c'era Loredana Bertè come ospite, e in quella occasione si è parlato della sua carriera ed è stata trasmessa una piccolissima parte di ORFEO 9, così mi è ritornato in mente questo grande disco. Volevo complimentarmi con Tito Schipa Jr. per questo grandissimo lavoro. Giovanni

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Sono rimasto veramente incantato da ORFEO 9, che ho acquistato recentemente. Fabio Zuffanti

Ognuno di noi si porta dentro ricordi ed esperienze che non si possono cancellare. A ORFEO 9 è legato uno dei ricordi più emozionanti della mia vita. Solo in casa, una sera dei miei 16 anni, davanti alla TV con un registratore acceso, uno di quelli vecchissimi a bobine. Il consiglio di un amico, mai ringraziato abbastanza: "stasera c'e' in TV una cosa di cui ho sentito parlare...". Risultato: due ore a bocca aperta davanti al televisore, e poi quel nastro riascoltato centinaia di volte negli anni che seguirono. E' bastato rivedere qualche sequenza del film alcune sere fa, in un programma con ospite Loredana Bertè, e l'emozione è tornata fortissima, come allora. Da quella sera non riesco ad ascoltare altro, con tutti i dischi che mettiamo insieme fra me e mio figlio (adesso è lui che ha 16 anni...). Non voglio lanciarmi in rievocazioni nostalgiche, eppure sento il bisogno di ringraziarti. Ho potuto leggere sul tuo sito com'è nata l'opera, quanto entusiasmo e quanta partecipazione ci avete messo tu e tutti i tuoi compagni d'avventura, quanto talento e quanta voglia di "creare qualcosa" c'era in tutti voi. E non posso non notare quanto siano lontani da quel modello tanti altri spettacoli, che magari hanno successo in Italia proprio in questi giorni, dove si sente un forte profumo di business e dove non c'è speranza di trovare qualcosa di originale. Grazie, Tito. ORFEO 9 resterà sempre inarrivabile. Francesco

No, non ce la faccio, ho bisogno di sfogarmi, anche se sono le due di notte, e con chi meglio che con te? Sono imbestialita, indignata, mi sento anche derubata (50 Euro a biglietto!): ho appena visto "Notre Dame" (...) Tu eri già molto più bravo di così trent'anni fa. E allora? Claudia Rittore

Me sorprende que esta magnífica obra no sea más conocida!!! Gracias por colocar los videos! inayro

Ti scriviamo per sapere se ci sono altri progetti in pentola, se insomma mantieni intatto il tuo entusiasmo in quel tuo modo di descrivere le varie condizioni della vita del genere umano... Questo vuol essere anche un augurio per continuare a fare come sempre hai fatto, andando avanti nel modo migliore che credi ... Tanto sappiamo che non è nell'ambire al successo che si ottiene la felicità... Può essere proprio come dicevi tu: "Sapere chi si è - e riuscire ad esserlo"... Ci hai dato tanto, e noi con così poco speriamo di più per te. Mau & Flory

Mi chiamo Rino Principe, ho 43 anni e sono napoletano. Faccio il cantante nei pianobar della mia città da diciotto anni. Con questa e-mail voglio dirti un grazie grandissimo perche nel 79 ho avuto la fortuna di entrare in collisione con la tua ORFEO 9 e ricordo che ho trascorso centinaia di ore ad ascoltarla e riascoltarla. Grandi emozioni per quella che io considero una delle cose più belle che siano mai state pensate e scritte in Italia. Rino Principe

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Come fare per ottenere la ripresentazione dell'opera ORFEO 9? E' maestosa! una bambina

Sai il cinema che ha affittato il film ORFEO 9 è un piccolo cinema di periferia, con le poltrone in legno e quasi sempre vuote... beh ti dirò che in occasione della proiezione si è riempito come un uovo, non c'era posto nemmeno in piedi... così invece di un giorno solo, hanno dovuto proiettarlo per 2 giorni, e io ho visto 3 spettacoli... sai per gustarmelo bene! Tutti alla fine, quando c'è la presentazione di tutti gli interpreti, abbiamo applaudito fino a spellarci le mani... Cinzia

Sono una ragazza di Roma di 27 anni. Ho conosciuto ORFEO 9 in un modo speciale. Una persona a me cara mi aveva promesso di farmi ascoltare quest'opera "... solo nel momento in cui sarai pronta...": che mistero per me! Lui è molto legato ad ORFEO 9 e voleva regalarmi l'emozione di ascoltarlo nel momento più giusto. Adesso quando desidero concedermi un momento di tranquillità ascolto Orfeo e lo seguo nel suo viaggio, mi incanto ogni volta come se fosse la prima perdendomi nella sua storia!!! Grazie per questo. Annetta De Marco

Sono anch'io della generazione dei 40enni che la sua opera ORFEO 9 ha segnato culturalmente, regalandoci emozioni intense, e che ancora adesso dopo tanti anni sono sempre vive. Giuseppe Grasso

Ragazza diciottenne cerca persone disposte a ripresentare l'impareggiabile capolavoro ORFEO 9 di Tito Schipa Jr., opera di valore artistico inestimabile, una fra le poche che rivaluta la bellezza del melodramma italiano. La ragazza spera vivamente nella clemenza della corte... Eleonora Bernardini

Tanti (ma tanti) anni fa ho visto un pezzetto di ORFEO 9 alla televisione e da allora ho cercato di rintracciare un video per poter godere completamente di quest'opera stupenda e geniale. Dino

Penso che sia quello, il maggiore successo di un artista: arrivare nei meandri dell'anima e accarezzarli dolcemente... Grazie, per quelle emozioni. Grazie per il tuo cuore. Orfeo non si era sbagliato a "scegliere" te: tu possiedi la sua anima! Maria Rosa Arena

Ho visto il film circa 20 anni fa e ancora oggi ho in mente le canzoni, l'ho raccontato alle mie figlie un sacco di volte e questo è il più bel regalo che potessi fare a me stessa (e anche a loro, ne sono certa). Un semplice grazie a Tito Schipa Junior, che mi ha permesso di vivere emozioni così intense e... durature. Donatella Bedello

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Avevo appena 13 anni quando le trasmissioni sperimentali di Rai2 trasmettevano le note dell'ORFEO 9, e pochi giorni dopo avevo sul giradischi il vinile. Oggi il CD. Le parole di quell'opera sono rimaste impresse nella memoria (quasi tutte) sino ad oggi nonostante siano passati tanti anni. Ma come si fa ad avere un videotape? Antonello Incagnone

Avevo ammirato molto ORFEO 9 diversi anni fa. Gabriella La Greca

Grazie solamente ad un amico di Trapani ho potuto riavere finalmente tra le mani il tuo capolavoro ORFEO 9 in videocassetta e in CD, disco che per me significa tantissimo e che conosco a memoria in ogni suo passaggio e testo... Grazie, grazie perché adesso che ho 38 anni e che quei felici momenti in cui ascoltavo la tua musica sognando di diventare quello che sono, e cioè un uomo che porta il suo pane a casa dando "sogni" musicali alla gente, si sono avverati, mi rendo conto che se non ti avessi ascoltato tanti anni fa, forse avrei preso un'altra strada, ed anche io avrei detto " ...Non sono mai stato felice". Massimo

Da pochi giorni faccio parte del mondo internet e tra le prime cose che ho cercato vi erano delle notizie sul cantautore che più di ogni altro ha colpito il periodo dei miei 15-20 anni e con soli 2 album: ORFEO 9 e IO ED IO SOLO. Probabilmente ciò che maggiormente mi coinvolgeva era l'equilibrio tra una musica mai banale, sempre ben costruita, complessa rispetto ai canoni delle normali canzoni sia pure d'autore, e dei testi che, nel tradurre stati d'animo, modi di essere e sentire, esigenze individuali, possono essere definiti solo come pura poesia. Gaetano Roccamo

Ti scrivo - oltre che per il semplice piacere di farlo - anche per sapere dove e come sono reperibili le trasposizioni filmate di ORFEO 9 e di ER DOMPASQUALE. Di quest'ultimo non sapevo neanche che ne esistesse una, mentre di Orfeo 9 ricordo che fu passata secoli fa dalla Rai. Mi piacque molto ma i videoregistratori all'epoca forse non esistevano ancora. Sai che nel lontano '82 trasmettendo in una Radio locale ti passavo abbastanza spesso. Già allora ero convinto che tu meritassi più attenzione di quanta non te ne venisse riservata. Ma probabilmente l'essere un "outsider del cantautorato italiano" era anche una scelta. Rispettabilissima. Sebi Messina

Sono una zerofolle e devo dire grazie a Renato, perché è grazie a lui che ho sentito ORFEO 9. Carla Bartolini

Lei mi ha ridato fiducia sugli italiani perché ora so che esistono persone in Italia che non sono ancora perdute alla scemenza dilagante, e per noi che si vive all'estero, questo non è poco, mi creda. Enzo Vivarelli

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Mi ricordo che quando ero piccola e andavamo in vacanza, in macchina ascoltavamo sempre ORFEO 9, pensa che mio padre voleva chiamarmi Euridice! Questo è per dirti quanto sia importante la tua musica non solo per me ma per tutta la mia famiglia quindi non posso fare a meno di dirti mille e mille volte GRAZIE per tutte le emozioni provate e tutti i ricordi belli che hanno come colonna sonora la tua musica e le tue parole. Elisa

A noi ragazzetti di forse 17-18 anni si presentò un percussionista miope che chiedeva al Sole di venire fuori. Poi Euridice, bella di una bellezza irreale, la voce incredibile ed irraggiungibile di Nevola, e te pensoso con la tua storia, e quelle nuvole in cielo... Come accadde per i dolci e amati Beatles, il tuo modo di sentire le cose e di comunicarle è stato caro a me e ad altre persone. Giovanni Mauro

Quello che scrivi mi fa sognare, mi fa pensare ad una porta aperta che lascia intravedere un paesaggio diverso, più sincero, più giusto... un posto che so che esiste dentro ognuno di noi e credo che se tutti riuscissimo a seguirlo vivremmo senz'altro meglio. Raffaella Pallanca

Qualche anno fa. Per caso, in TV, faccio una scoperta. è uno spettacolo strano, diverso, musicalmente geniale. Ne sono profondamente attratto. E' l'ORFEO 9. Da quel giorno il mio DNA musicale ne resterà segnato, condizionando per sempre il mio approccio alla musica e all'arte in genere. Passano gli anni. Anno 1998. Mia figlia Ilaria, 15 anni, ascolta ancora una volta un CD degli Articolo 31. "Basta!" le grido, "metti qualcosa di più serio!" "Chissà cosa ascoltavi tu a 18 anni" è la sua risposta. Le propongo un gioco. Prenderà un disco a caso nella mia raccolta e lo ascolteremo insieme. La sorte sceglie ORFEO 9 e, per mia figlia, è una grande, sorprendente scoperta. Le sue fragili "certezze" musicali vengono rase al suolo e quella musica crea nella sua testa più scompiglio di un sagrestano in uno spogliatoio femminile... Gennaro Caputo

Ti ringrazio soprattutto per le emozioni che mi hai dato nell'ascoltare ORFEO 9 e tutto il resto. Capiterà che ci incontreremo... ma da tempo ci siamo incontrati. Francesco Gianmarino

Ho 42 anni. Tanti anni prima, Mamma Rai ha trasmesso nella notte ORFEO 9. Il giorno dopo ne parlo con i pochi amici fortunati che, invece di essere in piola, hanno guardato la TV. Entusiasti cerchiamo notizie e ritroviamo il doppio LP con i testi delle canzoni. Da bravi strimpellatori buttiamo giù quattro note che diventano la nostra colonna Sonora. Niente di paragonabile all'originale, ma tante emozioni condivise. C'è nei testi e nelle sonorità di Tito qualcosa che rasserena. Franco Malabaila

Ti scrive un "ragazzo" di 39 anni appassionatissimo di quella che, senza false retoriche, ritengo una delle più belle opere Musicali Italiane. Anonimo

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Vorrei che Lei pensasse seriamente di allestire nuovamente ORFEO 9, questo per la generazione come la mia (ho 25 anni) che non ha avuto la possibilità di vederlo in teatro; dopotutto ci sono spettacoli come Jesus Christ Superstar, Cats etc. che non perdono mai di freschezza ed altrettanto io penso di ORFEO 9, che trovo fantastico in ogni suo punto, ad iniziare dagli arrangiamenti che sono tuttora attuali. Recentemente sono andato a Milano a vedere RENT ma, pur essendomi piaciuto "abbastanza", non ho provato quelle sensazioni che provo quando ascolto (ci tengo a precisare "ascoltare" e non "sentire") ORFEO 9. Massimiliano Bottello

Sono della generazione dei 40enni che con ORFEO 9 hanno vissuto momenti intensi. Momenti che solo la musica e l'arte sono in grado di ricreare a distanza di anni e rendere vivi come se il tempo non passasse, più adulti ma sempre con qualcosa da cercare e scoprire nelle pieghe della vita. Di tanti che hanno lasciato qualche impronta nella vita ad un certo punto ci si chiede: ma dove sono adesso? che fanno? (...) Mia figlia Francesca (15 anni) sentendo alcuni brani di ORFEO 9 mi ha chiesto chi era mai questo gruppo… Speriamo che la musica travalichi le generazioni. Ti auguro un buon lavoro e ti ringrazio per le emozioni che mi hai regalato con la tua musica (e film). Salvatore Vitale

Se non sei tu, puoi essere fiero di avere un omonimo che ha scritto una delle più belle pagine della musica italiana. Bobo Lucchesi

Non sono mai riuscito a trovare nè LP nè altro di quello che per me è un autentico capolavoro. Mauro Teodori

Siamo Bruno e Cesi, una coppia di Brescia che ti ascolta dal lontano 1975. Ti abbiamo poi ammirato nell'opera ORFEO 9 della quale per fortuna abbiamo trovato la ristampa del doppio LP grazie al successo "postumo" di Renato Zero. Della videocassetta, che forse non esiste, nemmeno l'ombra (nemmeno in teche RAI). Bruno Aguiari

L'ORFEO 9 stato per me e mia moglie la colonna sonora della nostra giovinezza e ancora oggi, quasi 40enni, riascoltiamo, commovendoci, le note di questa splendida opera. Io ed un mio amico, ai tempi del Liceo, abbiamo passato mesi a ricostruire gli accordi dell'opera per poterla suonare e cantare insieme ad altre persone che abbiamo via via coinvolto. Grazie ancora per averci regalato questa opera straordinaria, con profondo affetto. Luca e Monica Santucci

Caro Tito, ho 40 anni e il primo LP che mi fu regalato quando ero adolescente fu ORFEO 9. A quel tempo non ne compresi il significato politico, ma essendo già un amante della cosiddetta musica pop mi piacque moltissimo.

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Ho riascoltato spessissimo questo album sempre con grande piacere e più da adulto ne ho compreso pienamente il significato col quale sono perfettamente d'accordo. In ORFEO 9 ebbi modo di ascoltare un Renato Zero che cominciava a farsi strada nel mondo della canzone, una Loredena Berte' che già faceva sfoggio delle sue doti vocali e ritrovai anche Edoardo Nevola. Ebbi modo di conoscere ed apprezzare per le sue idee e per le sue doti canore e di compositore Tito Schipa Jr. ed il grande Bill Conti. Un album, ORFEO 9, che purtroppo molti giovani non conoscono, a che resterà sempre nel mio cuore (...) in questo suo viaggio ella scoperta della realtà, sfuggendo alle lusinghe del consumismo e della false ideologie, aprendo realmente quegli occhi che come mostra la copertina dall'LP sembravano aperti ma erano in realtà ancora chiusi. Mi dispiace solo che la RAI non abbia più trasmesso quest'opera. Si vedono tante cose stupide in TV e quelle poche cose intelligenti prodotte nel passato avrebbero diritto non ad un pò ma a molto rilievo. Un abbraccio virtuale da parte mia a te e a tutti coloro che collaborarono ad ORFEO 9. Francesco Carbone

I have 2 albums of you, ORFEO 9 and CONCERTO PER UN PRIMO AMORE. ORFEO 9 is good album and I like it, of course. Shinya Iwasaki

L'ORFEO 9 è una magica messa in scena, magistrale!!! Rosanna Porto

Orfeo 9 è legato alla mia prima adolescenza; lo vidi con un amico ed un registratore a cassette con il quale, appoggiato sotto un televisore in bianco e nero, registrammo la colonna sonora, poi imparata a memoria... Non ho il vinile, troppo costoso per me all'epoca, ma il cd sì. Aderisco volentieri alla richiesta di pubblicazione in DVD, sperando che la RAI si decida. Elvio Napolitano

"Orfeo9" è storia, una meravigliosa pagina di grande musica e teatro credo che ogni giovane che vuole conoscere gli anni 70 in Italia a mio parere deve vedere. "Orfeo9" è un viaggio fatto di suoni, colori, poesia. C'è il racconto della vita, c'è l'aria di un’epoca che adesso non c'è più. C'è di tutto in questa storia immortale e poi si racconta della prima Opera Rock in Italia, penso che anche fra 150 anni sarà ancora vista e ascoltata. Grazie Tito. Damiano Gallo

Esistono capolavori incancellabili, Orfeo 9 è uno di questi... La prima grande opera rock italiana: 1973. Chi ci ha provato dopo ha anche copiato molto dalla genialità di Tito Schipa Jr. Associazione Culturale Aspettando Godot - Storica e Nuova Canzone d'Autore

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... la prima opera pop-rock italiana, ci voleva genialità e coraggio. Tito Schipa Jr. possiede entrambe le cose... Pino Calautti

Orfeo 9 l'ascolto da trent'anni e l'anno scorso trovandomi a Milano ho recuperato anche il cd... è semplicemente fantastico. Qualche giorno fa avevo ripubblicato su Facebook quasi tutto il finale di Orfeo 9, Da te per te, La città fatta a inferno e Eccoti alla fine. Siamo nell'estate 1982 quando un mio amico mi fa conoscere l'Orfeo 9. Io esco da una storia estiva con una ragazza romana, lui invece da una lunga storia d'amore. Siamo a Levanzo, la più piccola delle isole Egadi in campeggio a leccarci entrambi le ferite... lui mi passa l'auricolare e mi dice ascolta la parte finale di questa cassetta che iniziava proprio da “Da te per te” .... l'ascoltai e da subito rimase per me qualcosa di irrinunciabile. Rivedevo, anzi rivedevamo insieme, la felicità che in quell'istante ad entrambi sfuggiva di mano e non ti nascondo che i nostri occhi e il nostro cuore erano pieni di lacrime. La mattina seguente erano circa le sei, quando presi radio e cuffie e scesi tra le rocce. Riascoltai la parte finale, davanti a me un mare limpido e sullo sfondo il monte Erice... l'ascoltavo e pensavo a lei... L'ultima volta che la rividi fu circa 20 anni fa..... Quando di tanto in tanto mi ritorna in mente l'Orfeo 9 è il compagno ideale per tornare da lei con la memoria. Pietro Giliberti

Ho comprato il cd, splendido. Amo il prog italiano, e questo raro (nel nostro panorama) esempio di musical. Purtroppo se ne parla poco. Marco Martini

Orfeo 9 è stata una delle colonne sonore della mia giovinezza..... al punto da consumarne il disco! Paola Rossi

Ho da poco visto Orfeo 9 per la prima volta al cinema Azzurro Scipioni di Roma ed è stata una grande emozione dopo averlo immaginato tante volte sulle note del vinile. Non sapevo dell'uscita del dvd e lo comprerò sicuramente, ma Orfeo 9 è decisamente da grande schermo e impianto audio decente, per apprezzarlo in pieno. Lorenzo Bardelli

Questa opera pop è nel mio cuore da quasi quarant'anni!!! Chi mi conosce sa che potrei cantarla tutta, dalla prima (anzi dalle prime TRE NOTE) all'ultima.... Un amazing grace per Tito per averle dato nascita! ♥ Lucia Bracciotti

Sono un'appassionata di opere a 360 gradi: liriche, rock, musicals, commedie musicali, recitals... pensare che non sapevo che l'Italia avesse una Rock Opera! L'ho guardata a pezzi e bocconi su youtube... è bellissima, una sonorità molto suggestiva! Magari uscisse il dvd! Ho riconosciuto una Loredana Berté e un Renato Zero fantastici! Ciao, a presto! Stefania Poletti

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Orfeo 9 è un'opera che mi è sempre intensamente piaciuta... fino alla commozione... L'ho sentita da ragazzino, grazie ad un vinile di mio cognato e da allora mi ha sempre accompagnato, specie in certi momenti... qualche anno fa l'ho ritrovata in cd… e l'emozione continua.. (...) E' un'opera molto bella... intensa... Ognuno di noi "sente" gli accadimenti, le emozioni, l'arte, filtrandole con la propria sensibilità, con le proprie esperienze e sensazioni... mi accompagna da anni (ed alcuni brani in particolare), specie in quei momenti più intensi, a volte sentimentali altre volte di malinconia o di introspezione... Non e' mio costume innalzare qualcuno o qualcosa eccessivamente o avere idoli... ma l'arte, l'essenza, il "sentire" e l'esprimersi, sono importanti e... piacevoli... anche quando non si comprendono ancora fino in fondo. Orfeo è viaggio, esperienza, cambiamento.. Roberto Loiacono

Perchè queste favolose cose ci vengono "nascoste"? Io ho 36 anni ed ho scoperto quasi per caso questa bellissima opera!!! Fortunato, io... ma andrebbe diffusa. FAVOLOSA!!!! massicciorso72

Is it possible to get a copy of the music/audio of this? Torrent maybe? Purchase where? philosopherted

Troppo bella quest'opera! Ma com'è che non ne avevo mai sentito parlare? Voglio il dvd! Speriamo esca! Giulia Balestriero

FINALMENTE!!!!!!! Si deciderà mai Mamma Rai a trasmetterlo, anche a notte fonda? Qualcuno lo potrebbe pubblicare come DVD? Insomma, metteteci a disposizione quest'opera (il CD non mi basta più)! zosothebelly

Un capolavoro ! Un musical italiano ! Che tempi: era il 1973. Tito Schipa Jr., inconsueti Loredana Berté e Renato Zero giovanissimi. Da vedere, da amare. Antaninani

Loredana Bertè e Santino Rocchetti grandissime voci in Vieni Sole Marco Mosca

Capolavoro!!! Emanuele Carioti

Io ascoltai quest'opera in macchina con amici, in viaggio con tutta "l'attrezzatura", era il 1993, 23 anni dopo l'uscita di questo lavoro unico per un paese come l'Italia. Anche nel ‘93 ci chiedemmo il perchè di quest'oblio. Ora siamo peggio che mai, ma i sogni che accompagnarono i ragazzi dei 70 erano gli stessi dei 90, e spero anche quelli di ora (quelli svegli intendo). La musica è una cosa meravigliosa. Kempesis

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Il ricordo di quest'opera ha avuto lo stesso effetto anche su me. Grazie per aver finalmente caricato su YT quest'opera che non ha nulla di meno delle altre opere rock di quel periodo e prodotte dal prolifico Lloyd Webber 0collotorto0

Good music stands after many years. Bravi! wolkowy1

Grandissimi! bluesbricklayer

Grazie... un'opera stupendamente irripetibile... yatagan1952

Meraviglioso!!! 267Giorgia

Capolavoro assoluto!! Con la partecipazione dei giovanissimi Renato Zero e Loredana Bertè. gianninister

Io farò la mia tesina di maturità su ORFEO 9 e il mito di Orfeo in generale ^*^ QUEEN1992MERCURY

Que maravillla, saludos desde Barranquilla!! satanicguillotine

E’ impossibile scegliere tra i brani il migliore! limentani10

Bellissimo brano sabry22970

L'ultimo pezzo è degno di un gruppo come i Belle and Sebastian. elurb

Splendida!! macatel

Uno dei più bei brani da una delle due opere rock italiane più belle... One of the most beautiful arias from one of the most beautiful italian rock operas... revzob

Superlativo 0mokona0

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Seguimi Orfeo... melanrz1

...con i nostri professori stiamo preparando questo musical... è bellissimo... speriamo di poter farlo vedere in giro... Giufinleylost

Spettacolare! Renato e la Bertè! elurb

Sono un (ex) "giovane" di Bologna che ha conosciuto le tue canzoni tanti anni fa quando fui folgorato, negli anni 70, da ORFEO 9. E poi il film che vidi passare almeno un paio di volte in RAI e poi al cinema, quando iniziò la popolarità di Renato Zero, per poi sparire di nuovo. In tutti questi anni ho avuto a che fare anch'io (tra le troppe cose..) con la musica e tutte le volte che mi hanno chiesto gli autori italiani preferiti non ho avuto esitazioni a indicarti. In particolare ho sempre trovato straordinario nelle tue canzoni l'inserimento metrico del testo nelle melodie e la sensibilità delle interpretazioni (anche se, mi perdonerai, sono un perfetto ignorante del melodramma e non mi rendo conto di quanto ciò nasca e si perfezioni con la conoscenza di questa arte.) Paolo Nannetti

Sono tra i fortunati che lo hanno visto in tv molti anni fa (Rai 3) agricolvilladepietro

Melodie struggenti e cariche di autenticità. apemillenaria

Bellissimo poterla riascoltare e rivedere! Geo8Geo8

Meravigliosa.. era tanto che volevo risentirla, l'avevo conosciuta quando ero una ragazzina...... bella bellissima blanchine117

Stupendo... darkfly777

Troppo avanti nerozeronotte1

Grande Tito! L’Orfeo 9 mi ha accompagnato per anni e anche se ora suono Bach e Sor ecc., certe sincere emozioni non mi lasceranno mai! antonio97514

Stupefacente!!!!!!!!!!!! yatagan1952

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Ancora oggi lo ascolto in macchina durante i miei spostamenti da Palermo a Catania. Adriano Di Gregorio

Restando in tema di opere rock volevo citare quest'altra opera italiana anni 70, che devo ancora vedere, ma che si prospetta bene, se qualcuno di voi l'ha già vista potrebbe esprimere qualche opinione? Mazinga

Orfeo 9 è una SPLENDIDA opera rock realizzata alla fine degli anni '60 per il teatro da Tito Schipa Jr. Poi ne è stata fatta una versione tv passata in rai un paio di volte, nonchè un disco ora tranquillamente reperibile in cd. E' una delle cose più belle mai realizzate in Italia e tutt'ora non denuncia gli anni che ha. Nell'opera rock versione tv e disco cantano tra gli altri la Bertè (che faceva una delle tre "Narratrici") un giovanissimo Renato Zero (il Venditore di Felicità), Ronnie Jones, Edoardo Nevola poi conosciuto (poco) col nome di Yo Yokaris, e altri. Arrangiava Bill Conti (quello che poi sarebbe diventato famoso con Rocky). Ripeto, il cd è da avere ASSOLUTAMENTE perché splendido. Lucio Mazzi

Cacchio, chi può vada a vedere la proiezione, e' un video rarissimo!!!!!!! Marco

E’ la mia preferita *_* QUEEN1992MERCURY

L'ho conosciuta da poco ed ho chiesto un po' in giro se c'era qualcuno che la conosceva, è un'opera bellissima. Andrea

Beh, beh... come si fa a non conoscere la prima "opera rock" italiana??? Il regista Tito Schipa Jr. fu un visionario nel metterla in scena... un'opera figlia di una generazione chiave per come conosciamo la vita adesso, nata respirando l'aria delle notti del Piper Club di Roma, con l'allora GIOVANISSIMO e sconosciutissimo Renato Zero. Che forza! Luna

Emozionante e rappresentato benissimo: il ragazzo con gli occhi chiusi, il pane, il venditore. L'ambientazione fra l'allucinato e l'onirico è un capolavoro. palamidone

Purtroppo l'ho scoperto solo oggi... meglio tardi che mai! Bello!!! Stefania Poletti

Stupefacente musical misconosciuto trasmesso dalla Rai negli anni 80 e mai più riproposto. Una delle vette artistiche degli anni'70 mai raggiunte nel nostro paese. Strastracult lampard8

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Quando una proiezione a Ferrara? Valerio Accorsi

Io sono innamorata delle parole e delle melodie di questa opera straordinaria. I miei genitori mi hanno trasmesso questa passione. Potrei ascoltare quelle note all'infinito senza stancarmene mai. Purtroppo non sono ancora riuscita a vedere l'opera al cinema però! Astrid Trippi Plita Pinacolada

Libero e sontuoso adattamento rock dell'Orfeo, rappresentazione e utopia di un amore sofferto e (forse) impossibile. Prevedibilmente datato, ma vitalissimo, il film conserva la sua creatività. Memorabile (antesignano italico di Marc Bolan) Renato Zero nei panni del "venditore": un grandissimo freak. Orfeo è il segno tangibile di una creatività che si è persa col tempo kowalsky

L'ho consumato quel vinile! Dico Orfeo 9. Ora e' tanto che non lo ascolto, ma ormai fa parte di me. Io sono fatto anche di esso. Grazie Tito Schipa Jr! Marco Pantera

Qualcuno sa se esistono registrazioni della versione teatrale? Giuseppe Di Gregorio

A tutti gli orfeomani! La mia tesi su Orfeo 9 sta prendendo forma!! Ale Anto

Ho sognato… ho pianto… ho urlato… mi ha accompagnata per anni. A voi tutti che amate quest'opera: FE..LI..CI..TA' Mariacristina Varani

Tutta la mia famiglia ha passato la vita ascoltando il bellissimo vinile, cantando a squarciagola e anche un pò stonati! Disco che ora gracchia un pò per l'usura ma ancora adesso fa venire i brividi! Sofia Borroni

Ho passato i 18 anni della mia vita ascoltando Orfeo e imparandone i testi a memoria... Martina Borroni

Visto alcune rare immagini su Blob... Molto interessante... ne voglio saper di più Maurizio Nidielli

Ho appena comprato il cd di Orfeo 9!!!!! :)) Non avrei mai sperato di trovarlo !! Era l'unica copia :D Bello bello, ora me lo ascolto 55 volte di fila :D Gabriel Popham

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Sono una giovanissima fan di Orfeo 9. L'ho scoperto veramente da poco, ma me ne sono letteralmente innamorata! Irene De Blasi

Dunque, io ho cd originale (a parte il vinile vabbè, ma quello in cassaforte, col libretto della sceneggiatura che è un capolavoro a sè) e dvd registrato da Rai Sat qualche anno fa. A proposito, non solo la prima opera rock italiana, ma al mondo, notizia validata dai principali addetti ai lavori US. Anche Hair è venuta (poco) dopo. E' opinione di più di un critico musicale che fra 100 anni nei database sulla musica italiana di fine 900 ci saranno poche righe per i Pooh, ma pagine di esegesi su Orfeo 9. Giovanni Mauro

Orfeo 9 è un'opera spettacolare.... Filomena Fifi

"La storia di quel cieco che ha sognato un colore, e cercava di spiegarlo a un altro cieco a parole"... Bellissimo! Stefano Golinelli

E' stato il primo Lp doppio che ho comprato in vita mia!!! Fantastico… Teresa Berna

“Vieni sole dai vieni vieni sole, sforzati, scendi fin quaggiù.. “ Ehhh... quante volte.. Giancarlo Benazzi

E’ veramente un gran bel disco, sono 30 anni che vende ininterrottamente stampato in almeno 8 edizioni differenti! Il popolo dell'Orfeo 9 c'è.. La Stanza Viola

Non ho mai visto l'opera ma amo "La città fatta a Inferno" e la riascolto sempre con piacere Gianni Carboni

L'ho visto alla Mostra di Venezia e mi è piaciuto un sacco!!! Morena Marchesi

Ma scusa non è possibile digitalizzare Orfeo 9 ed averlo in dvd? Non si può vedere su youtube a pezzi e senza qualità!!!!! Leonardo Volpi

Ancora oggi , quando sento Orfeo 9 (ho anche il disco in vinile comprato nei primi anni 70) alcuni passaggi mi fanno venire la pelle d'oca... Il dvd lo comprerei a scatola chiusa... Piero Alberto Bertazzoni

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Ascolto - e amo - Orfeo 9 dal 7 settembre '72...potrei cantarlo dalla prima (anzi dalle prime TRE NOTE) all'ultima... Grazie, miliardi di grazie per Orfeo... Lo avevo registrato dall’altoparlante del televisore... poi l'LP, e molto più tardi il doppio CD... Nel luglio '96, mentre affettavo il pane, in un agriturismo in Lunigiana, cantai..."Pane pane pane..." e una ragazza si alzò e mi abbracciò dicendo "Non ci credo..." Beh, la mia vita - quel mitico '96 - è cambiata profondamente.... Lucia Bracciotti

Avevo 16 anni e nella mia immaturità musicale come un fulmine mi colpì la sua voce e la sua musica così avanti per quei tempi. Il mito di Orfeo ed Euridice rimarrà in eterno così come Orfeo 9. Un abbraccio immenso Maria Antonietta Buono

Non può rimanere in stallo un’opera così! Io ho avuto la fortuna di conoscerla solo nel settembre 1984, Rai 3 in bianco e nero, poi in tre proiezioni, e non mi è bastato.. c'era sempre una sfumatura da cogliere.... E penso ai giovani, devono conoscere Orfeo 9! Tutto sta a farla arrivare a loro, e credo ne abbiano anche diritto!!!! Penso che se arrivasse ai giovani che ne ignorano l'esistenza..... l'adorerebbero! Al primo posto lo vogliamo, ma non solo per le vendite quanto per l'apprezzamento, e so che sarà così! Terry Melani

Orfeo 9 è Orfeo 9... ogni parola sminuisce. Bisogna viverlo per capirlo Longo Adalia

Avevo 13 anni quando ascoltai Orfeo 9 per la prima volta.... lo canto ancora oggi tutto, ma proprio tutto a memoria… e mi commuovo per me, per chi ha il privilegio di averlo… dentro… Sei grande, grandissimo Tito Loredana Cappai

Orfeo9, opera meravigliosamente unica.... intensa... coinvolgente... commovente.... ci accompagna intimamente e confidenzialmente da anni...... ed in certi momenti e' con noi, a sentirci... dentro..... negli smarrimenti... nei desideri.. nei cambiamenti... nell'anima...... Roberto Loiacono

Musica indimenticabile, bellissima, favolosa...... voce fantastica di Tito Schipa Jr. Bruno Busnelli

Attendo il dvd e prometto un'esposizione come merita. Grazie, Tito! Antonello Panero

Quando ci regalerai la visione in dvd dello STREPITOSO "ORFEO 9" ? Daniele Lapenna

Sono un bimbo che lo adorava di nascosto, dopo aver comprato Orfeo 9 risparmiando le paghette di sei mesi... Paolo Fusi

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Non vorrei perdermi la presentazione, cascasse il cielo! Francesco Passarelli

Il pregio delle grandi opere - e Orfeo 9 lo è a pieno titolo - è quello di essere paradigmatiche. C'è il paradigma dell'amore e quello della vita, della libertà e della conoscenza. Del viaggio, in senso ampio... dunque inteso anche quale viaggio interiore. Quel viaggio introspettivo all'interno della propria coscienza. C'è l'invito a condividere e comunicare. Che cosa di più si potrebbe chiedere a un'opera? In Orfeo 9, attraverso la poesia (con musica) e la musica (con immagini) e le immagini (con poesia) ritroviamo tutti le nostre radici e il nostro humus, un sapore di cose vissute e l'idea che "il bello non è solo possibile ma necessario". Se ai (ripetuti) ascolti dell’LP o CD si accosta al libro "Il making di Orfeo 9" e si ha anche l'occasione per ri-vedere il film, allora il coinvolgimento emotivo e conoscitivo si accresce vertiginosamente. Angelo Merante

E chi è colui che non lo desidera :-) Nico Bilotto

Orfeo9 è parte della storia della cultura italiana anni '70. Peccato che non tutti ne siano al corrente. Ci sono voluti decenni per vedergli riconosciuti i suoi meriti. Leonardo Dongiovanni

Non posseggo il dvd di Orfeo9, come posso fare per averlo? Stefano Berardi

Le grandi opere sono quelle che non muoiono mai, così chiamate sempreverdi, attuali, e credo Orfeo 9 appartenga da sempre a questa categoria! Alessandra Boni

Fansissima di Orfeo9 :) Chiara Giuria

Ho rivisto oggi con immenso piacere alcuni brani di Orfeo 9; non lo vedevo dall'adolescenza, ma avevo ancora chiare nella memoria immagini e melodie... meraviglia Paolo Rozzi

Sono cresciuto con la tua OPERA. E’ sempre un’emozione risentirla, grazie! Luigi Santillo

“Chi non ha mai fatto un viaggio così non può capir.... " Certo amo il testo, questo per primo, e la musica ne viene sposata! Io ne rimasi folgorato! E oggi ne sono emozionato alla grande! Sono parole toccanti e dopo il disco è piacevole leggerle nel libretto. Toccanti perché vengono dalla e nella vita! Franco Porisini

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Non posso che congratularmi con l'autore di una così visionaria e attuale opera, che purtroppo ben pochi conoscono... ma l'importante è che ci sia anche solo qualcuno a riconoscere il genio di chi ha composto quelle musiche, quei testi, quella fiaba drammatica che è un po' una tappa della vita di ognuno... grazie di tutto! Grazie dell'opera illuminante che ci hai regalato! Sperando ogni giorno che prima poi esca in dvd! E spero che dopo la pubblicazione in dvd sia più facilmente fruibile ai nuovi giovani quest'opera e che ottenga il successo che ha sempre meritato ma che questo paese non ha saputo purtroppo conferirle... Alcofribas Balibfers

Sono entrato anch'io nel gruppo degli Orfeisti... Un doppio cd stupendo. Fortuna che avevo preso anche il libro, così posso togliermi tutte le curiosità... Marcello Mantovani

Ma Orfeo 9 si trova in DVD o la vecchia VHS? Elena Lari

Corro a comprarlo sicuramente appena esce, è troppo bella quest’opera! Maria Pia Mapi

Ho avuto la fortuna di vedere il VHS qualche anno fa, ed è una rock-opera stupenda, ingenua ma a mio parere mooolto più bella di Tommy e Jesus Christ Superstar. Piero Cataldo

Aspettavo da una vita il disco di Tito Schipa Jr, Orfeo 9, dopo averne letto meraviglie ed iperboli. L'altro ieri l'ho fatto mio dopo averlo visto spuntare da uno scaffale di dischi. L'ho catturato, non ho saputo resistergli. L'idea che sia lì che mi aspetta, mi eccita e mi riempie di gioia allo stesso tempo. Assaporo l'attimo in cui saremo soli a luci spente, una cuffia e poco altro. Raindog

Opera italiana, erede delle opere antiche, secondo me superiore a Jesus Christ Superstar che vidi a Londra in quegli anni. Forse per la lingua, forse per le melodie, per l’atmosfera più vicina a noi. La Rai nel ’75 lo mise in onda, regalandoci una delle vette artistiche della musica giovane di quegli anni. Kremuzio

Voglio il DVD di Orfeo9, anzi il Blueray, si merita tutta l'alta definizione che la tecnologia d'oggi può donargli LordMauryZ

A me, devo dire, O9 ha cambiato la vita. Non solo perché scoprivo finalmente la possibilità che anche l’italiano e non solo l’inglese si potesse prestare ad una vera opera pop tipo Jesus Christ Superstar, poi da musicista nell’anima (ora come allora) ero rimasto incantato che Tito avesse concepito e messo insieme tanti talenti – non solo Zero e Bertè, ma Bill Conti (!), Tullio De Piscopo, Edoardo Nevola e tanti altri – in un tutto organico, poetico e davvero valido, coerente e godibile da un punto di vista teatrale, musicale e di testi. Un

45 gioiello nascosto, insomma, che potrebbe avere qualcosa da dire anche alle nuove generazioni, perché il viaggio dell’eroe (questo sostanzialmente è O9) è un archetipo universale. Giovanni

C'è un motivo se dopo più di trent'anni The Wall dei Pink Floyd è nelle prime dieci posizioni in classifica in tutto il mondo, se lo spettacolo di Roger Waters in scena a Milano a luglio è già tutto esaurito... The Wall è una vera opera rock, come Tommy, come The Lamb lies down on Broadway, come Orfeo 9.... dovrebbero andare a riascoltare questi capolavori gli autori di queste tremende minestre riscaldate spacciate per musical, che per qualche tempo hanno tenuto banco giovandosi di un pubblico distratto e poco competente in fatto di musica, ma che hanno finito per essere giustamente dei flop. Mercuzio

L'opera che ha condizionato da sempre il mio modo di intendere la musica... Bacoj

Ho scoperto Orfeo 9 vedendolo a metà su Sky (e non mi era per niente piaciuto), e poi l'ho rivisto per intero (sempre su Sky, dopo essermi informato per bene quando lo rifacevano) e ho avuto la folgorazione. L'ho trovato splendido, e lo dico senza l'intento di adulazione (giuro!), anche perché è decisamente fatto bene (secondo me). Quindi inizio con la ricerca in internet di notizie... e che notizie, conoscendo la storia...! Voglio ringraziare Tito Schipa Junior, bellissima musica e bellissime parole, bravo! Albume

Ho scoperto Orfeo 9 a tredici anni, seguendo casualmente le gesta di Zero ed all’epoca acquistai il doppio vinile (quello con il primo piano del Venditore ed Orfeo, per intendersi), ascoltato fino ad averlo consumato. Ancora oggi credo che Renato abbia dato il meglio proprio in quella partecipazione (spero non si offenda). Merito della regia? Oggi ho 43 anni e Orfeo è sempre nel mio cuore, ma devo dire che da un po’ si era appisolato. Però alcuni mesi fa è accaduto un fatto strano: un collega di lavoro (un amico, direi, così va meglio) mi voleva spiegare un aspetto informatico e di fronte a me che non capivo e lui che decisamente si spiegava da cani, ammise candidamente: “Ho fatto come quel cieco che ha sognato un colore e lo voleva spiegare ad un altro cieco a parole”. Poi borbotta confuso: ”L’ho sentito da qualche parte, ma non so cos’è”. “ Orfeo 9” rispondo io prontamente. Tutta la gente intorno ci guarda come se fossimo due alieni. E da bravi extraterrestri sul pianeta terra ci sorridiamo e ci riconosciamo. Intavoliamo così tutta una discussione, lui che si ricorda, io che la so a memoria e il lavoro passa in cavalleria. Daniela

Appartengo alla schiera di giovanissimi appassionati di Orfeo 9, che ho scoperto per caso su Internet all'età di 10-11 anni e di cui mi sono innamorata all'istante... Horizon

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Ho conosciuto l'opera grazie a mia mamma, che me la raccontò anni fa in base a quello che ricordava (l'aveva vista in tv e aveva acquistato all'epoca il disco in vinile), la storia mi colpì subito, tanto che quando vidi in negozio il doppio cd non seppi resistere e lo comprai con la scusa che fosse un regalo per mia mamma. Per anni ho soltanto ascoltato la musica senza vedere lo spettacolo dal vero, nè la versione televisiva e nel mio piccolo cervellino di ragazzina me l'ero immaginata tutta a modo mio. Malakia

Riguardando Orfeo 9 una domenica notte qualunque. Meraviglia. Marta Sarta

Ho appena iniziato un mio amico alla dolce arte di Orfeo 9, piccole pillole da ingoiare con sapienza... e non mi stanco mai di parlarne, mi entusiasmo ogni volta(buona pace per i miei interlocutori, sono logorroica!) però quello che mi ha colpita è la stessa emozione di tutti nel fare il salto nel mondo di Orfeo... L'abbiamo provata tutti, credo! Insomma è una magia quella di Orfeo, perchè unisce, salda, scalda, serba nuove amicizie! Vespertine

Ho avuto il primo impatto con "Il Venditore di Felicità", una volta visto ho chiuso il pc e non ci ho più pensato... Il giorno dopo mi sono resa conto di aver passato il pomeriggio a canticchiarla (senza ricordare le parole... una cosa oscena) così la sera me la sono risentita, dopodiché ho spulciato tutti i video che ho trovato. Purtroppo non sono riuscita a vedere l'opera completa, ma quello che ho visto e sentito mi è bastato per capire quanto mi piace. Pilvius

Sono sempre stata appassionata di Orfeo 9, l’ho visto alla tele che ne avevo piu' o meno 12 anni. Un po’ banale dire che mi ha accompagnato (e molto di più) da allora... ma è così. Del resto la banalità spesso è meglio dell'originalità: per lo meno è vera fino in fondo. Mary

Visto negli anni '70 quando lo davano in TV in tardissima serata... al cinema però la prima volta fu proprio due anni fa all'Azzurro Scipioni di Roma. Negli anni tante altre volte… Ma è veramente come un melodramma… gli appassionati sanno a memoria la Tosca però non la perdono una volta se è compresa nella stagione teatrale. E' questo un po' il senso che voleva dare Tito: un'opera pop con gli strumenti e le sensibilità dell'epoca nella quale è stata scritta, ma con la capacità di attraversare anche le generazioni successive. Ci sono ragazzi che hanno fatto le tesi di laurea sull'Orfeo proprio recentemente... e poi prima o poi la vogliamo rivedere a teatro, dopo l'esordio al Sistina nel 1970. Paolo Nannetti

1976 stessi brividi ed emozioni. Quando oggi riascolto Orfeo9 a quei brividi ed emozioni si aggiungono i ricordi della giovinezza. Belle sensazioni (o vibrazioni si sarebbe detto fino a qualche tempo fa)... Giorgio Locati

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Orfeo 9 ha molto più potere di quel che si pensi. Immortale. Matteo Rignanese

ORFEO 9 gioiello prezioso non ce lo facciamo rubare da nessuno.... Luisella Lazzari

Buongiorno a tutti, vorrei presentarmi. Mi chiamo Paolo, ho 23 anni e vengo da Lecce. Sono uno studente di scienze dei beni musicali e dello spettacolo presso l'Università del Salento ed è proprio grazie al mio corso di laurea che 4 anni fa vidi, in presenza del signor Tito Schipa, per la prima e unica volta l'intera opera. Ero seduto in una bellissima e nuovissima sala, dall'acustica a dir poco strabiliante. Molto stanco dopo una lunga giornata universitaria, mi accomodai e la proiezione iniziò. Erano presenti molti miei colleghi di corso e ad esser sincero, inizialmente mi chiesi: "oddio, ma cos'è questa cosa?". Abituati come siamo alle porcherie odierne, i nostri visi erano spesso percorsi da sorrisi. E' bastato poi poco tempo per iniziare a realizzare, per essere presi dal vortice delle emozioni ed iniziare ad essere percorsi da piacevoli brividi. Mi innamorai, ecco questa è l'espressione adatta. Ogni dubbio venne chiarito subito dopo la proiezione, grazie ad un bel dibattito. Ora a distanza di anni sento che mi manca un pezzo, ho potuto far conoscere a chiunque volessi l'esistenza di quest'opera ai più sconosciuta. Sono riuscito a far ascoltare degli spezzoni trovati online a mia sorella e alla mia ragazza di allora, ma ecco, ancora oggi non ne sono soddisfatto. Vorrei poter condividere quelle emozioni che provai qualche anno fa con molti miei affetti. E così sento mia sorella che canta Per la strada, Da te per te e ancora La città fatta a Inferno e mi rendo conto che ho bisogno di Orfeo 9. Grazie dell'ospitalità. Paolo Coppola

Tra le altre canzoni, da pelle d'oca, non ci scherza neanche la canzone "Eccotela qui" di Tito Schipa jr. in "Orfeo 9" che non sarà prog, ma pop-rock e comunque bellissima! Antonio Di Criscio

Si comunque Orfeo 9 di Tito Schipa Jr. spacca! Speriamo esca anche in dvd! Il cd è facilmente reperibile per fortuna... Antonio Lombardi

Orfeo 9 è un capolavoro. Lo è da subito. Una opera rock unica nel nostro paese e molto d'avanguardia per i tempi in cui nacque. Io l'ho visto più volte. Elisa

È stata la prima opera rock italiana, così avanti ai tempi da essere all'epoca incompresa per poi diventare, negli anni, un vero e proprio cult. Qualche anno fa, Tito Schipa Jr. ha pubblicato un libro, "Orfeo 9. Il making" in cui racconta come quest'opera venne realizzata, con pochi mezzi e in modo un po' rocambolesco. È interessante perché racconta un modo di fare arte che oggi non esiste più. Aurora

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Speriamo che prima o poi esca! EleZero

Ci sono speranze per averlo in dvd. Secondo me, se lo hanno riproposto nelle sale cinematografiche è di buon auspicio. JackZero

Da quando, da ragazzo, vidi per caso il film in una sosta durante una gita scolastica, seguo tutto quello che riguarda questa splendida storia. Riascolto con regolarità il Cd (ma possiedo anche il vinile) e tutte le volte riesco a commuovermi. E' bellissimo. E ora che ho scoperto che ci sono un sacco di persone che seguono da quarant’anni questa storia, mi piacerebbe essere messo al corrente di ogni iniziativa o evento riguardante Orfeo 9. Grazie. Pierangelo De Luca

Salve, sono una ricercatrice francese sulla canzone italiana, e anche una cantautrice. Quest'estate ho passato qualche settimana a studiare i libri della biblioteca di Enrico de Angelis. Ho visto quello su Orfeo 9, e quindi mi sono documentata, e soprattutto ho sentito i pezzi. È stato uno choc artistico immenso. (….) Lunedi prossimo parlero' in una giornata di studio dedicata alle riscritture dei miti. Dovevo parlare della Buona Novella di De André, ma in fin dei conti ho cambiato idea, e sto proprio preparando un intervento su Orfeo 9. Céline Pruvost

"Orfeo 9" è un film/rappresentazione/doppio LP imperdibile... P.P.

C'è nessuno che abbia questa poderosa rock opera italiana? Perry Rodhan

L'ho trovato in casa di qualsiasi simpatizzante del genere prog, anche dei più moderati. M.M.

Indimenticabile… Gabriella Carnino

Sei un grande, con Orfeo 9 hai segnato la mia adolescenza. Mario Ughi

Quanto ho amato questo disco, grazie Tito Alfredo Berardi

Speriamo di rivederlo anche in altri teatri italiani! Francesco Mulassano

Ho sempre il disco e ovviamente il cd. Lella Nicolai

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Auguri Orfeo 9 ! Per me L'opera rock! Fabrizio Paglia

Tito... grazie ancora adesso e sempre, per questo tuo Orfeo che ci ricorda che siamo esseri umani! Rocco Mangiardi

Speriamo che il dvd esca presto! Fabio Maria Marongiu

Vorrei sapere se a Torino c'è la possibilità di trovare il cd di Orfeo 9. Mi interessa moltissimo ma non so dove cercare... Mara Catti

Come Orfeo ho passato anni a chiedere ad ogni "estimatore" di musica notizie e reperibilità su ORFEO 9... l'opera rock che, più di tutte, è rimasta nel mio cuore!!! Non avete idea di quanti sguardi "allucinati"... interdetti... Sembrava che chiedessi la luna o, peggio ancora, che mi stessi inventando un qualcosa che non è mai esistito!!! Chiedo scusa x l'ignoranza della maggior parte dei miei concittadini!!! Poi stamattina... decido semplicemente di scrivere sul motore di ricerca il nome di Tito Schipa e, con mia sorpresa, trovo questo bellissimo sito!!! Come ho fatto a non pensarci prima??? Non so, forse perchè a volte le soluzioni più semplici sono le meno considerate!!! Comunque... non vi dico l'emozione che ho provato nel rileggere i testi... Io vivo a Palermo e lavoro molto con i giovani. C'è qualcuno interessato ad aiutarmi a rappresentare Orfeo 9 con loro? Da dilettanti, ovviamente, e senza fini di lucro... Grazie e a presto Anna Zimmardi

E’ possibile trovare le basi musicali in formato midi dell'orfeo 9? Grazie a tutti Renato

Sto seguendo con grande passione e interesse la storia della nascita di Orfeo 9, e devo dire che ancora una volta, Tito Schipa Jr mi sorprende: difatti, lo "conoscevo" come particolarissimo musicista "dell'interiore" (mi sia concessa questa espressione per definire un "cantastorie") e ora scopro che scrive anche con la medesima anima, riuscendo a trasformare quell'identica musica in parole... Si, perchè, se pensavo di "conoscere" Orfeo 9, ora, mentre ne leggo la "nascita", mi rendo conto che forse, sto per "comprenderne" l'essenza, solo adesso per la prima volta: amando quest'opera, se possibile, ancora di più. Inutile specificare che per me Orfeo ha rappresentato molto. Inutile soprattutto per chi, navigando su questo sito come me, comprenderà benissimo quello che voglio dire. Ed è per questo che mi chiedo se qualcuno ha avuto, "nell'ascoltarla" ora, anche per “iscritto", le mie stesse impressioni... Maria Rosa

(…) Un altro capolavoro di quei tempi fu Orfeo 9 di Tito Schipa jr. e che nel 1973 rappresentò la prima vera opera Rock con la felice fusione di entusiasmo, poesia e talento. Roberto Curti

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Se avete notizie di dove si può trovare il video di Orfeo 9, vi prego di avvisarmi, o di contattarmi... ho troppa voglia di farlo vedere a mia figlia: dopo aver ascoltato il vinile non vede l'ora di assaporare anche l'opera. Saverio

Si può avere la cassetta di Orfeo 9? Sarebbe il più bel regalo per il mio ragazzo che in questi anni sta impazzendo alla sua ricerca... Ciao e grazie!! Cathia

Finalmente ho trovato dopo 25 anni altri estimatori di Tito Schipa Jr. Mi ha fatto conoscere i tuoi dischi un amico di Bologna che nel 1976 aveva un negozio di ottica e che non vedo più dal 1978. Vorrei sapere dove trovare in zona Romagna i tuoi cd e soprattutto i VHS. Ho già il cd di Orfeo 9 e il vinile comprato 2 volte (la prima copia l'ho consumata su un vecchio giradischi!). Ricordo di avere visto Orfeo 9 in tv in b/n che avevo circa 14 anni. Spero di avere notizie e che ci siano novità sulle ristampe dei tuoi album. Sei grande. Mauro Casali

Cerco la vhs dell' opera ORFEO 9. Chi potesse aiutarmi mi scriva pure. Grazie Valeria Valentini

Oggi ho rivisto Orfeo 9 (a proposito ma è vero che sarà distribuito ufficialmente?), è sempre stupendo e molto attuale, quanti Venditori di Felicità ci sono attualmente! E pensare che sono passati ben 30 anni! Grazie Tito, dal più profondo del cuore. Claudio Carbone

Vorrei un consiglio su come posso rivedere Orfeo 9 già trasmesso tanti anni fa alla tv? Grazie. Posso trovare il video? Il mio giudizio: è un opera straordinaria che dovrebbe essere conosciuta a tante persone. Io ho i 2 lp originali dei lontani anni' 70 Oscar Benetti

Affascinante Tito... ancora una volta Orfeo 9 mi ha fatto battere il cuore dall'emozione... Qualche giorno fa ero ospite da una mia amica a Vicenza. Parlando di musica e di CD mi dice “sai ho tanti LP di cui vorrei disfarmi per fare spazio ai nuovi arrivi”... gli propongo di darmeli per regalarmi al mio collezionista spettacolare compagno... prendo la pila di dischi, la divido a metà e tu non puoi immaginare quanto il mio cuore ha battuto nel vedere che nel taglio c'era il disco di Orfeo 9... La seconda versione... una copertina fantastica... meravigliosa... il viso di due meravigliosi artisti: Renato Zero e Tito che mi hanno rapito e fatto sognare, emozionare, commuovere... E non è esagerato quello che dico. Può sembrare esagerato anche questo, dire che oltre al capolavoro è la copertina più bella di tutta la pila dei dischi, ma non sto mentendo, nè facendo false lusinghe... non ce n’è motivo. Grazie... grazie a Orfeo 9 che riesce a emozionarmi come nessuno sa fare da tempo e grazie di ritrovarlo e di farmi compagnia dove meno me lo aspetto. Ciao Tito... Stella

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Vorrei acquistare la cassetta (VHS) o, se esiste, il DVD dell'opera musicale "ORFEO 9". Cosa devo fare? A chi mi devo rivolgere? Grazie Angelo Salvo

Bellissimo musical! Bellissime musiche, bei costumi! Loredana Bertè tra le coriste! Tanta roba! Che trip mi sono presa per il musical per via della sua presenza… Cd da ascoltare in macchina. Tutto… La musica e la bellezza salveranno il mondo Luisa Belloni

Ci è piaciuto tanto tanto. Anzi sarà il nuovo film/ingrippo del momento. Erica D’Avanzo

Non so quanti conoscono l'opera "Orfeo 9" di Tito Schipa Jr. Un genio di 25 anni (quarant'anni fa) scrisse una cosa meravigliosa che rimase sconosciuta fino ad oggi, epoca di internet in cui la censura è più difficile. Il tema della droga è trattato in maniera magistrale con musica e parole degne del migliore Andrew Lloyd Webber. Il ruolo del Venditore di Felicità è stato affidato ad un giovanissimo Renato Zero mentre Orfeo è impersonato dallo stesso Tito Schipa Jr. nella cui opera è un bravo ragazzo che per amore segue Euridice nell'oblio della droga. Significativa è la pittura degli occhi di Orfeo sulle sue palpebre dopo che egli accetta la goccia di nelle sue vene. Schipa simboleggia il dipendente dalle sostanze tossiche come colui che ha una visione ad occhi chiusi della vita. Inquietante è l'impronta della mano del diabolico pusher, la quale gli rimane stampata sul volto finché Orfeo non rinasce a nuova vita, abbandonando per sempre il riflesso malato della sua persona. Un po' come lo strano caso del Dottor Jeckill e Mr. Hyde di Stevensoniana memoria. Cristiano Giustozzi

Stasera smettete di giuggiolarvi e correte qui alla proiezione! È una delle opere più belle che mente umana – Tito Schipa Jr, sei umano? - abbia mai concepito. Orfeo9 è tornato Maria Laura Privitera

Orfeo 9 resta nel ricordo più vivo. Rimane nei nostri cuori la magnifica opera rock Gino Rella

Orfeo 9 non appartiene ad un tempo o ad un'epoca, ma così come il mito valica i tempi, li annulla, e continua a moltiplicare emozioni, idee, impressioni, messaggi, continua ad arricchirci. Ha qualcosa di prodigioso che spero possa essere conosciuto da chi non ha ancora sperimentato questa avventura. Rita Giuliana

Ci sono poche cose, a questo mondo, che mi hanno insegnato e fatto da maestre di vita come Orfeo 9. Io non ero neppure stata concepita all'epoca ma, come tutte le cose speciali, ha attraversato il tempo quasi incolume. Non dimentichiamoci di questo capolavoro. Carlotta Marino

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Credo che tutti dovrebbero conoscere l'Orfeo 9: è un grande valore che non può e non deve restare solo per pochi. Anna Lamenza

Tito Schipa Jr.: un Pasolini trapiantato nella Musica. Un capitolo a parte merita la storia di questo straordinario capolavoro discografico (e poi portato sul grande schermo, nonchè come vera e propria opera teatrale). Innanzitutto, siamo di fronte alla prima, vera e propria opera musicale (e rock in primis) della storia musicale nostrana, figlia del genio artistico di Tito Schipa jr., uno dei più grandi e affascinanti (e spesso pure lui dimenticato) artisti venuti fuori dalla cultura italiana. La storia di questo concept è quella di Orfeo, un ragazzo hippy di una grande città, e delle sue infinite paranoie, sogni e allucinazioni vissuti in parallelo con il suo grande amore Euridice. Il racconto si rifà volutamente al mito stesso incentrato in maniera efficace in un contesto contemporaneo, riflesso e metafora dei problemi sociali del tempo (e che tutt'oggi in gran parte si vivono ancora), da quelli socio-politici a quelli esistenziali, passando tra quelle adolescenziali, dell'amore e dei suoi problemi e paradossi di comunicazione. Un'Opera che consiglio vivamente a tutti di vedere (se si riesce a reperire il filmato) oltre che a sentire, visto che ci troviamo di fronte a un'importante testimonianza culturale del nostro paese, forse a una delle più grandi degli anni '70. FW

Indimenticabile Orfeo 9 del maestro Tito Schipa Jr: è una vita che ci accompagna, dalla prima volta che lo abbiamo ascoltato. Complimenti! Angelo Franco

Un capolavoro Carmelo Bartolino

Ce l'ho, in vinile! Lo cantavo 25 anni fa a mia figlia nella pancia… Donatella Casiraghi

Io ce l'ho!!! Ma quando un dvd.... :((( Cristiana Alcibiade

Ne parlerò a tutte le persone che conosco e anche a quellle che non conosco!!! Vincenzo Falcone

Metto su il disco,adesso! ORFEO 9 CAPOLAVORO! Fabio Rebora

Indimenticabile Daniele Neri

Io ho un amore sfegatato per tutta la famiglia Schipa. Orfeo 9 è stato per me la Porta della musica (Grazie Tito Jr.). Poi ho cominciato ad apprezzare il papà (Grazie Tito Senior), poi pian piano ho deciso di ascoltare il resto e di imparare a suonare qualcosa. Giuliano Leoni

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Il CD lo trovai anni fa da Ricordi in Piazza Venezia, me lo "accattai" immediatamente, visto che qualche anno prima mi ero perso la copia in vinile in un altro negozio (visto, non avevo soldi, tornai il giorno dopo ma non c'era più!). P.s. ho la registrazione su nastro della trasmissione tv del 71 (circa). Orgoglioso di tutto ciò. Moreno Fiorucci

Io ho sia la copia in vinile che il cd.... Sergio Albertini

Orfeo 9 dovrebbe diventare il fiore all'occhiello della musica rock italiana ... da 40 anni e' conosciuto ed amato ma " purtroppo per loro " da non molte persone come invece dovrebbe essere. E' stato a suo tempo censurato, perseguitato come fosse la peste, da allora dimenticato ... Ma adesso il tempo e' cambiato per fortuna e' cambiato! E' un'opera fantastica, attuale, dolce e forte, austera e insostituibile, e anche se preziosa va condivisa! Dobbiamo far si che le persone che non la conoscono.....imparino ad amarla! Mara Bazurro

Bellissima opera da far conoscere; ancora grazie Tito Schipa Jr. e apprezzo il tuo impegno per il teatro. Beatrice Costantin

È difficile da trovare, Orfeo 9. lo l’ho regalato spesso, perché va divulgato. Ne ho una copia vergine per i posteri, come per tutti i dischi assoluti, a fianco di Manhole di Grace Slick (si fanno compagnia). Però non voglio regalare la copia vergine e mi servirebbero 10 dischi (no CD). Dove li trovo ????? A Vicenza è impossibile. Tra l'altro piace molto anche a mia figlia che ha 19 anni e alle sue amiche. Ottima notizia la volontà di ripresa della rappresentazione teatrale di questa opera aristocratica. Ciao e tienici informati. Giuseppe Marcante

Se esce il DVD lo compro subito! Lella Niccolai

L'ho sentita centinaia di volte da ragazzo. L'avevo registrata col Geloso (registratore a nastro con bobina, non c'erano ancora neanche le cassette) nell'edizione con Renato Zero e Loredana Bertè, all'epoca giovanissimi. Angelo Di Donato

ORFEO9 UN CAPOLAVORO ASSOLUTO! Sandro Schirru

Vidi Orfeo 9 quando avevo 14 anni e mi piacque molto. Vari anni fa comprai anche il doppio cd. Alberto Sordi

Un capolavoro intramontabile! Giulio Palamidessi

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L'opera è già unica in quanto sola! Ma conosciuta da molti ... che vuoi di più .. stare sulla RAI come allora e veder morire la CULTURA??!!! Giuseppe Rivezzi

Accidenti che scoperta! Non ne sapevo nulla di questa opera rock italiana! album, musical e film! Da esibire con orgoglio e invece...è mai possibile che le proposte più coraggiose e interessanti da noi siano sempre misconosciute? Che non se ne parli mai al di fuori della cerchia dei cultori (e meno male che ci sono)... macchè specialone sui Pooh per il loro 150 anniversario, definiti già negli anni '80 dal NewMusicalExpress come una band imbarazzante o le sbrodolate soporifere di Celentano… Roberto Delmare

Orfeo9 è un'opera che mi è sempre intensamente piaciuta... fino alla commozione...... L'ho sentita da ragazzino, grazie ad un vinile di mio cognato e da allora mi ha sempre accompagnato, specie in certi momenti... qualche anno fa l'ho ritrovata in cd.. e l'emozione continua.... Roby

Ciao a tutti e soprattutto a Tito. Sono sicuramente l'ultimo fan acquisito da quest'Opera. Ho ascoltato le prime note non più di dieci giorni fa e da allora l'ascolto più o meno una volta al giorno. Sto entrando pian piano nel libretto. La Musica invece mi ha colpito dal primo ascolto. Tutto ciò grazie ad una memoria di bimbo rimasta sopita per troppi anni, al grande immenso Amore per la Musica e al tempo speso da un amico a spiegarmi brevemente e con grande passione cos'è (non cos'è stato) Orfeo 9. Per scendere più sul problema "sostenere", invece: e se si facesse un "azionariato diffuso", tipo Santoro per il suo programma tv, volto a produrre di nuovo l'Opera in teatro? Fernando Casaretti

Bellissimo musical italiano degli anni '70 del grande Tito Schipa Jr (che sono fiero di avere tra i contatti facebook... e me ne vanto!!!!) con una giovanissima Loredana Bertè, ed un altrettanto giovane Renato Zero che interpreta divinamente il "venditore di felicità". Il racconto del mito di Orfeo trasportato ai nostri giorni e musicato dalle magnifiche note dello stesso Schipa, sicuramente non un prodotto commerciale.... per intenditori ;) Jmaika Rastarock

Sarebbe bello se qualche TV rimandasse in onda almeno il Film. Sai quanti si stupirebbero di vedere per esempio Renato Zero da giovane! Io l'ho visto una notte del 74 o 75 non ricordo bene, sulla TV Svizzera e sono rimasto Folgorato. Ovviamente possiedo sia il Vinile che il CD. Carlo Dolce

Ma voi conoscete quel capolavoro di opera rock, la prima opera rock in Italia, che si chiama Orfeo 9? Vende ancora, forse non tanto, ma con regolarità. Però le radio e le tv la ignorano, e molti non sanno proprio che esista. Se non sapete cosa sia Orfeo 9, avete qualcosa di bello da scoprire da adesso in poi... Emanuele Altieri

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Ciao Tito, continuo a sostenere che la tua splendida opera sia attualissima e, da insegnante, credo sarebbe un'ottima idea proporla anche nelle scuole. I nostri ragazzi, attraverso le storia e la sua morale, avrebbero da imparare molte cose: dal rifiuto della droga, alla scoperta delle potenzialità e talenti che, spesso, non sanno neanche di avere già, disorientati come sono dai venditori di felicità di turno o da echi del vuoto che prosperano su tutti gli schermi o in App più o meno fantasiose. La tua opera aiuta a considerare che si può uscire da quanto ci vincola e ci tiene fermi, piantati in un immobilismo che favorisce solo pochi. E' determinante non ripetere lo stesso errore di Orfeo e continuare a far risuonare la nostra chitarra e non lasciarla travolgere e calpestare. Perché ognuno è una storia unica e irripetibile che merita di essere raccontata. Un saluto e pace e bene sempre! Anna Bisceglie

Basta che che ‘sto DVD esca una buona volta! Mario Di Girolamo

Allora speriamo che il dvd sia la bomboniera per il festeggiamento di questi 40 anni! Renatina93

Meraviglia. Michela Trombetta

L'ho amato da subito e ancora oggi, da sempre convinto che sia un capolavoro misconosciuto. Claudio Giuffrida

Mitico il percorso in autostop ed estremamente credibile il grande Renato nella sua interpretazione. Un gioiellino che pochi hanno saputo (o meglio voluto!!) apprezzare. Mauro Di Natale

VIENI SOLE e illumina questa grande opera, affinché illumini a sua volta PER LA STRADA che ci porta nella nuova dimensione di ORFEO9, salvandoci dalla CITTÀ FATTA A INFERNO e per salvare anche LA RAGAZZA CHE NON VOLTA MAI IL VISO!!!! FELICITÀ... FELICITÀ... FELICITÀ... felicità...... Maurizio Fortini

Se ci sarà una qualunque rappresentazione, performance, proiezione io vorrò esserci e non potrei perdermi ancora questo evento. Pazienza nel '73, in quanto a 10 anni magari sarei stato fuori luogo, ma ora VOGLIO esserci. Solo che ho la memoria di una nube pertanto RICORDATEMELO, magari massacrandomi di messaggi. Basta che io lo scriva sull'iPhone e non mancherò. Grazie e complimentoni ancora. E grazie a Youtube vado a vedermi un poco di... Felicità! ;-) Terredombra

Sono un fan di quest'opera rock (e del film!) Francesco Lenzi

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La prima opera rock della storia, io l’ho vista in televisione; forse per mia sfortuna. “Orfeo9”, di Tito Schipa jr. Addirittura precedente a “Tommy”, degli Who. Erano gli anni ’70, e io iniziavo a scoprire le vie della mia città, coi suoi sapori di salmastro e i tramonti da farti accapponare la pelle. Ero un ragazzino romantico. Esploravo ogni angolo di ogni strada; investigavo gli occhi delle ragazze che incontravo. Tra di loro poteva nascondersi la mia Euridice. In questa stessa casa che oggi abito, addirittura in questa stessa stanza, era una sera di inverno, ospite a cena dagli zii, fui trafitto dalla musica e dalle immagini di Orfeo 9. Attraverso la favola di un Orfeo che vive in una comunità hippy ai margini di una città disumana e che perde la sua Euridice lasciandosi circuire dal venditore di felicità in gocce, io scoprii la mia aspirazione all’amore. Era così bella, Euridice; era così dolce e innamorato, Orfeo. Era così fantastica la musica, che io ne venni completamente travolto; uno di quei momenti che si ricordano per tutta la vita. Certo, avevo già notato che le ragazze possedevano un qualcosa che attirava in maniera drastica i miei occhi, ma in quella sera di nuvole basse e pioggia battente, lampi premonitori contro i vetri appannati delle finestre, si fece strada in me per la prima volta il concetto di Una Donna Per La Vita. Compresi che esisteva la possibilità di poter vivere un amore profondo, anche se questo comportava il rischio di perdersi, di perderlo e di bruciarsi. Come Orfeo, che perde Euridice per leggerezza e stupidità, e che la perde ancora, alla fine della storia, non riconoscendola quando le passa vicino. Persa due volte. Nonostante le avventure e le traversie subite durante la ricerca di Euridice, Orfeo non aveva capito; e se aveva capito, non gli era stato sufficiente. Non lo so che cosa avrebbe dovuto capire Orfeo, per non perdere Euridice. Come abbia potuto passarle vicino e non riconoscerla. Forse non aveva compreso il linguaggio dell’anima, qualunque cosa questo voglia dire. Forse era rimasto sulla superficie delle cose. Era frastornato da mille esperienze e da personaggi ambigui, anche se fascinosi, incontrati lungo la via. I suoi occhi non sapevano più vedere. Il venditore di felicità, dopo averlo sprofondato negli abissi della droga, riesce persino a vendergli Euridice, che già lui possedeva. E quindi Euridice non è più un sentimento che nasce dal suo profondo, ma diviene un qualcosa che Orfeo cerca al di fuori di sé. E non ha più occhi per vedere. Così Euridice viene persa in maniera definitiva, omologata alle mille facce e ai mille rifiuti della città disumana. Ma nel frattempo io mi innamorai di Euridice, e con lei mi innamorai di tutte le donne del mondo; in fondo, credo di essermi innamorato dell’amore. E il ragazzino che in quella notte si ripromise di non sbagliare mai, con la propria Euridice, quel ragazzino dagli occhi lieti e dal sorriso di vetro, si mise in attesa. Però Orfeo ha perso la sua Euridice, e quel ragazzino non l’ha mai trovata. O forse le è passato vicino, senza riconoscerla. Però il ricordo della sera in cui scoprii che l’amore di una donna era la cosa che più desideravo al mondo, non mi abbandonerà mai. Anche frantumato in sentimenti che a volte scopro come incomprensibili, anche disperso in fughe e ritorni dolorosi, non smetto mai di sperare.

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E quel grido lanciato da Orfeo: “C’è Euridice, laggiù”, quell’ansito di speranza disperata, ancora squarcia la mia anima. E la taglia a tocchetti. Mario Ughi

È una coincidenza… la mia prima visione dell'Orfeo fu a casa di mio zio (aveva l'antenna che riusciva a vedere il secondo canale) ed è...la casa dove abito oggi, esattamente come te. E tutto quello che hai magnificamente descritto (e che erano pure le mie sensazioni) è proprio il motivo per il quale sono sempre più convinto che dobbiamo trovare un percorso che riesca a far conoscere questa opera ai ragazzi, perché i percorsi del cuore degli adolescenti sono i medesimi oggi come allora. Vedrei bene un Azzurro Scipioni in apertura diurna per le scuole... e qualche prof orfeomane in grado di convincere i riluttanti presidi si troverà pure… Paolo Nannetti

Vorrei esserci alla prima proiezione pubblica del DVD. Emozionò molto il mio cuore di ragazzo quando fu trasmesso dalla RAI nel 70 credo... e sono sicuro che emozionerebbe ancora il mio non più giovane cuore. Andrea Schiavo

Mi chiedevo perchè, da un paio di giorni, mi tornava prepotentemente nei pensieri l'Orfeo 9 di Tito Schipa jr. E' stata un'opera (definirlo disco è francamente riduttivo) che ha segnato, come molte altre, parte della mia adolescenza. Poi finalmente stasera, il pensiero ha preso forma e mi sono ritrovata a canticchiarne un motivo in particolare. Il protagonista Orfeo (lo stesso Tito Schipa Jr.) in un momento cruciale dell’opera, nell’ascoltare alcune persone che parlano altre lingue afferma: "E di quello che dite, non capire niente, anche questo è morire". Annamaria Scotto

Il ricordo di quest'opera ha avuto lo stesso effetto anche su me. Grazie per aver finalmente caricato su YT quest'opera che non ha nulla di meno delle altre opere rock di quel periodo e prodotte dal prolifico Lloyd Webber. Oco LlotortoO

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GIUDIZIO DELLA CRITICA

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MUCCHIO SELVAGGIO Uno dei cento album fondamentali del Rock italiano del 900

IL MESSAGGERO Una regìa magistrale, un magnifico montaggio, una splendida fotografia e direzione orchestrale.

PAESE SERA Uno strano, straordinario connubio di amore e odio, disprezzo e partecipazione.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO “Orfeo 9” ha passato il diaframma: i giovani ne sono entusiasti.

MOMENTO SERA C’è più buona musica in questo spettacolo che in diversi festival di Sanremo messi assieme!

ARENAMUSICA24.NET Si tratta della più bella (se non l’unica) opera rock mai realizzata in Italia. Nato come spettacolo teatrale nel 1970, Orfeo 9 è diventato un disco nel ’72, regolarmente ristampato nei decenni successivi fino ad oggi. Questa trasposizione del mito di Orfeo in chiave pop e vagamente hippy offre alcune pagine di struggente bellezza che il tempo non è riuscito minimamente ad offuscare. Forse alcuni suoni, alcuni climi risultano (inevitabilmente) datati, ma il valore di un’opera che andrebbe sicuramente rivalutata e riconosciuta come un piccolo capolavoro, perdura intatto. Tra gli interpreti due giovanissimi e all’epoca sconosciuti Renato Zero e Loredana Bertè.

ALIAS (Supplemento de "IL MANIFESTO") di Gabrielle Lucantonio (estratto dall’intervista a Anthony Ettorre, direttore del Road to Ruins Film Festival)

- Perché riproporre Orfeo 9 di Tito Schipa Jr. nel 2011? “Orfeo 9, nei primi anni Settanta, rappresentò una sorta di corto circuito per il cinema italiano. Una straordinaria opera rock che fu vittima di un clamoroso caso di censura da parte della stessa Rai che lo produsse. Riproporlo non è solo un atto di riscatto verso un lavoro da troppi ignorato ma resta di sicuro l’unico film italiano in cui cinema e rock di qualità si fondono in ottima armonia. Non averlo nella nostra prima edizione sarebbe stato un errore imperdonabile”

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EFFETTONOTTE ON LINE “Quella prima opera pop-rock italiana: Orfeo 9 di Tito Schipa Jr.” di Mauro Brondi

Orfeo 9, girato nei primi anni Settanta con bassissimo budget, porta in sé la genuinità di un lavoro che precorre i tempi. Tito Schipa jr. (all'epoca poco più di ventenne) si mette in gioco con uno sguardo, una passione, un'inventiva del tutto particolare: il suo film da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a opere americane ben più note (vedi Jesus Christ Superstar) o alle esperienze kitsch inglesi (Tommy). Anzi, un certo utilizzo diretto della macchina da presa su scenografie finto- teatrali risulta esser estremamente affascinante e originale. (…) Il film è rimasto vivo grazie alle proiezioni nei circoli, nelle università, nei cineclub diventando un fenomeno cult contraddittorio, il cui disco ancora oggi riesce a vendere e a far parlare. Se oggi la televisione propina fenomeni come Saranno famosi e Operazione trionfo, un tempo qualcuno riusciva a concepire progetti come Orfeo 9, opera interamente originale di una giovane avanguardia, musicalmente ricca e interessantissima, visivamente non impeccabile ma in ogni caso coraggiosa. (…) "Il mio strumento musicale preferito era sempre stato, e resta ancor oggi, la macchina da presa" sostiene Tito Schipa Jr. artista ibrido e libero del panorama musicale italiano (sue le traduzioni in italiano di Dylan). E con il cinema l'autore sembra effettivamente divertirsi, attraverso scelte registiche efficaci: montaggio serrato con una costruzione narrativa che non disdegna i salti temporali (flashback, flashforward), scenografie simbolico-oniriche, primi piani intensi sugli attori che cantano in playback "credibili" (lo stesso Tito Schipa jr. è presente nel ruolo di protagonista). (…) Orfeo 9 non è un semplice documento di una generazione (quella beat italiana del post 68) perché in modo complesso propone un'estetica e una ricerca espressiva ben precisa. L'impianto teatrale dell'incipit (scenografie e luci palesemente costruite e evidenziate) si scontra in modo tutt'altro che banale con la parte centrale girata "on the road" nella periferia romana, che culmina con la splendida immagine della strada dipinta (creata ad hoc dall'Anas: "il bizzarro patchwork di strisce bianche che chiude la canzone non è un nostra invenzione: trovammo la strada così e francamente ci sembrò un suggerimento soprannaturale").

Senza soluzione di continuità si passa da un espressionismo divertito ad un realismo quasi documentaristico in cui i personaggi fiabeschi vengono inseriti nel contesto delle grandi opere autostradali dell'industrializzazione. Un gap che fa scattare qualcosa di affascinante e poetico considerando la vena rock del film con musiche che mescolano l'elettronico sperimentale a ballate classiche, in un mélange alquanto strano fra musica italiana e avanguardia. Il film pone in modo naturale delle fondamentali questioni sul rapporto musica e immagine. Orfeo 9 non è il musical classico, con il corpo di ballo che fa da sfondo ai protagonisti, né può essere facilmente avvicinato alle esperienze dei rock-movies realizzati nel cuore degli anni Settanta, girati con piena consapevolezza (attoriale e

61 autoriale). E' un laboratorio visivo fatto con passione e genuinità, una sorta di accademia creativa, musicale e cinematografica, che si mette in gioco davanti al suo pubblico (...) Un film e un'esperienza da recuperare.

Tratto dal "RISERVATO" de "L'ESPRESSO" n. 24 “Orfeo riabilitato” di Paolo Forcellini

Non solo il film "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana, rimasto per mesi nei cassetti Rai e appena premiato a Cannes. Tra le vittime illustri della nostra tv, "Orfeo 9", la prima opera pop mai realizzata in Italia (debuttò al teatro Sistina nel gennaio 1970) e anche l'unica che abbia saputo dar voce a una generazione, quella beat italiana del post '68, divisa tra Woodstock e Che Guevara. «Risposta tricolore a "Hair" e "Jesus Christ Superstar"», la definirono i giornali. In realtà, con la sua trasposizione del mito di Orfeo in chiave vagamente psichedelica, Tito Schipa jr., figlio del grande tenore, tentò un'impresa più ambiziosa: di coniugare per la prima volta rock e melodramma in una vera e propria opera. Risultato: un doppio album, uscito nel '72, e che non ha mai cessato di vendere, e un film, realizzato per la Rai e considerato tutt'oggi un cult. Purtroppo i dirigenti Rai, spaventati da certa simbologia (il viaggio all'inferno di Orfeo sostituito dall'esperienza con l'Lsd), lo boicottarono; fu mandato in onda solo nel '75. A tarda notte. Da allora "Orfeo" è sopravvissuto nella Rete (www.orfeo.it), oggetto di culto. Nel trentennale arriva la riabilitazione. Il film verrà trasmesso su Raisat-Show.

IL TEMPO “Con Schipa Jr. rinasce l’opera rock all’italiana” di Lorenzo Tozzi

(…) Ma momenti di gloria sopraggiungono anche per suo figlio Tito Schipa jr, regista lirico, cantautore della seconda generazione, traduttore ufficiale di Bob Dylan e Jim Morrison in Italia, autore di un Don Pasquale rock messo in scena a Broadway nel 1983 e soprattutto di quell' Orfeo 9 che nei lontani Anni Settanta segna la nascita dell'opera rock in Italia. Applaudito due anni fa alla Mostra del Cinema di Venezia, il lavoro è ora proiettato all'Azzurro Scipioni (…) Un bel traguardo per una partitura tanto amata da essere oggetto di tre pagine di Facebook, di un sito web molto visitato, di diversi fanclub, eppure tanto al contempo dimenticata soprattutto in Italia. «Quella di Orfeo 9 è un'esperienza isolata in Italia, non certo nel mondo! - racconta Schipa jr, che la compose a soli 25 anni, coinvolgendo nella esecuzione anche Renato Zero e Loredana Bertè - Tommy, Jesus Christ Superstar, Sweeney Todd, Evita, Rent, sono tutte operazioni in linea e in successione rispetto a noi. Ma l'Italia ha rinnegato il melodramma nel suo complesso, tagliandosi le ali senza rendersene conto.

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TG 3 di Teresa Marchesi

Alla Mostra di Venezia doveva andarci 35 anni fa Orfeo 9. Non solo la prima opera rock italiana, ma oggetto di un culto sotterraneo e tenace, oggi dilaga incredibile nelle pagine web. Quest’anno, risarcimento dovuto, ha l’onore di chiudere la 65° Mostra, avanguardia e trasgressione pura dal remoto 1970. Denunciava il veleno della droga. Prodotta in via sperimentale dalla Rai di allora, poi rimossa, sparita. Per decine di migliaia di fans, tuttora, un mito perseguitato.

FONDAZIONE ITALIANI “Orfeo 9. Il mito classico visto dalla ‘rock opera’ italiana” di Cinzia Bianchino

Ciò che colpisce non solo è la particolare attualità con cui Schipa Jr. riesce ad affrontare il tema delicato della tossicodipendenza, e più in generale, dell’alienazione urbana, di cui allora si iniziava a prendere coscienza, bensì anche e soprattutto la realizzazione della narrazione attraverso la musica e le canzoni, la cui successione si snoda a costituire un vero e proprio melodramma, nel senso che le regole e gli accorgimenti della plurisecolare tradizione dell’opera italiana vengono riproposti in modo originale e attuale. Inoltre la qualità della musica si abbina ad un testo a sua volta suggestivo ed efficace: da esso traspaiono nella controluce del tempo trascorso illusioni e disperazione di un’intera generazione, che esce sostanzialmente sconfitta dalla stagione cosiddetta del ’68, segnata da grandi speranze e grandi tragedie, quali la droga e il terrorismo. La scabrosità dei temi trattati e i modi espliciti e scarni della narrazione, singolarmente oscillante tra realismo e lirismo, improntati ad una sensibilità certamente estranea al “perbenismo” dominante, hanno guadagnato al film censure e diffidenza e, forse anche scarso interesse per la “inattualità” del linguaggio, almeno nel panorama culturale del nostro Paese. Infatti, benché Orfeo 9 fosse stato realizzato per il settore sperimentale della RAI nel 1973, il film fu trasmesso in tv solo nel 1975. Poi fu proiettato per breve tempo e sporadicamente solo nei circuiti cinematografici d’essai. La sua riproposizione tuttavia ha definitivamente consacrato Orfeo9 come una delle realizzazioni musicali, e non solo musicali, più significative degli anni 70.

IL SOLE 24 ORE E in Italia? Una volta tanto stiamo sul pezzo. Nel 1970 Tito Schipa Junior realizza «Orfeo 9», rock opera nella quale appaiono i giovanissimi Renato Zero e Loredana Berté. E non potrebbe essere altrimenti: quando si tratta di fondere teatro e musica da queste parti non siamo secondi a nessuno. Fosse anche il rock.

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LOUD VISION di Diego Pierini

Abbiamo rischiato di perderlo, una pellicola deteriorata tra cumuli di materiali d’archivio colpevolmente dimenticati: eppure “Orfeo 9″ è stata la prima opera rock italiana della storia. Eppure il film, che era stato prima rappresentazione teatrale e, soprattutto, album musicale, era un lavoro di grande spessore, decisamente avveniristico, oltre che espressivo – e straordinariamente low budget, essendo costato al tempo quaranta milioni di lire. E annoverava nel cast talenti che sarebbero esplosi luminosamente nel corso degli anni seguenti, da Renato Zero a Loredana Bertè.

COOL CLUB “Le imprese impossibili nel rock” di Giancarlo Susanna

(Citazione ad Orfeo 9 all’interno di un’interessante articolo dedicato alle imprese impossibili nel rock.) «… L’allora giovanissimo compositore, figlio del celeberrimo tenore (una delle glorie di Lecce), aveva più di un motivo per voler fondere i suoni del rock con la complessità di un dramma teatrale. Riascoltata oggi, “Orfeo 9” conserva un’imprevedibile freschezza e può essere annoverata tra le cose migliori della musica italiana in assoluto. Impresa non più impossibile per un musicista che ama paragonare Bob Dylan a Giuseppe Verdi…».

AVVENIRE “L’opera rock made in Italy” di Marco Testi

La memoria di chi ha conosciuto la stagione delle opere rock legata a miti come “Hair”, “Tommy”, “Il fantasma del palcoscenico”: la cultura musicale italiana interessata a questo complesso fenomeno è andata spesso a rimorchio di quegli eventi storici, al massimo proponendo versioni nostrane di alcune di quelle opere. Almeno questo si crede. Ma le cose non stanno così. Trentasei anni fa, neanche in una cantina “underground”, ma al “tempio” del Sistina, venne rappresentato “Orfeo 9″, creazione di Tito Schipa Jr., la prima opera rock italiana. Si era in presenza di un esperimento di grande respiro, nel quale precipitavano senso della musica nuova, coscienza di ciò che veniva prima, e quindi della musica colta, testi che non scimmiottavano la cultura alternativa né rimanevano impigliati nell’imitazione dei grandi di allora, Dylan in primis, ma che proponevano una autentica concezione della vita e una profonda conoscenza del cuore umano. Quell’episodio non rimase isolato, perché divenne un disco e poi un film. Ora possiamo ripercorrere la genesi di quell’evento storico, inspiegabilmente perso sottogamba dalla critica, grazie a questo “Orfeo il making”, scritto dallo stesso Schipa Jr. Si ripercorrono così quegli anni in cui Roma era una delle capitali più vive della

64 sperimentazione musicale e teatrale, anni nei quali la città sfornò una sorta di “scuola” interdisciplinare, con i nomi che sono partiti proprio da questa esperienza, come il venditore di fumo, un giovanissimo Renato Zero, e poi Loredana Berté, Santino Rocchetti, una voce incredibilmente dimenticata ma che insieme a quella di Fausto Leali era in grado di cantare il blues senza timori reverenziali. E nel libro si fa largo la tesi che la vera rivoluzione in positivo, quella del costume, della cultura, della nuova ricerca di affetto e comunità, in senso pacifico e aperto alla spiritualità religiosa (verso la quale Schipa ha parole di grande rispetto), sia partita nell’annus mirabilis 1966. Il ’68 ha condiviso alcune di quelle più antiche aspettative piegandole però verso una concezione irregimentata dalla politica e purtroppo anche dalla violenza.

SATELLITE, n° 162 “Opera rock made in Italy”

Ventitre gennaio 1970, Teatro Sistina, Roma: va in scena la “prima” di Orfeo 9, rilettura dell’antica favola di Orfeo in un contesto hippie e in salsa rock progressive; opera composta, realizzata e interpretata da Tito Schipa Jr. Come Tommy, il celebre musical presentato dagli Who alcuni mesi più tardi a New York, anche Orfeo 9 ha rappresentato, in Italia, un’opera musicale senza precedenti dalla quale, nel 1973, scaturiscono un doppio album e un film. Nonostante la produzione a basso costo (per colonna sonora e pellicola furono sufficienti in tutto 40 milioni, di lire naturalmente), il disco ha riscosso un successo inaspettato e il film è diventato un vero cult movie.

NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA “Orfeo 9, la scommessa di Schipa Jr.” di Tommaso Bocci

Rai Sat Trasmette dopo trent’anni la prima opera pop italiana. Andò in scena prima di “Tommy”. Il volo per l’inizio degli anni Settanta è partito la notte scorsa alle due del mattino. L’aereo speciale l’ha messo a disposizione Rai Sat Show e si annunciano nuove partenze, ancora oggi, alle 12 e alle 17, e poi nella giornata di domani, a cominciare di nuovo alle due del mattino. Ma non solo ai nottambuli va consigliata la visione (e l’ascolto) della prima opera pop italiana, che ha preceduto di circa un anno il mitico “Tommy” degli Who… Stiamo parlando di “Orfeo 9″, una rilettura in chiave “beat” (o psichedelica) della straordinaria storia del cantore innamorato di Euridice. Vedere la versione cinematografica di “Orfeo 9″ sarà davvero come tornare indietro nel tempo, perché l’atmosfera di quegli anni è perfettamente racchiusa nell’opera di Tito Schipa Jr. Per non parlare delle sorprese d’epoca, come quella di ritrovare, fra i giovanissimi attori, personaggi che solo anni dopo avrebbero trovato fama e successo come Renato Zero e Loredana Bertè.

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L’opera, ambiziosissimo prodotto per l’epoca che i critici di allora paragonarono inevitabilmente ad “Hair”, lo spettacolo scandalo che aveva appena segnato l’avvento dei tempi nuovi nel mondo dello spettacolo, nasce con una versione teatrale, ma in seguito sarà anche un film (quello trasmesso in queste ore da RaiSat). C’è poi il disco, un album che in tutti questi anni (ne sono passati trenta dal debutto in tv), è sempre rimasto in vendita, continuando ad essere richiesto dal pubblico. L’opera di Schipa ricalca la mitologica vicenda di Orfeo ed Euridice, ma siamo all’alba della contestazione e quindi il messaggio del giovane Tito è in linea con i tempi. La bella Euridice abbandona infatti Orfeo perché si lascia sedurre dal richiamo della civiltà dei consumi, e il tutto avviene con linguaggio e situazioni calati nell’epoca della contestazione. Si allude all’Lsd, e ad un certo punto compare perfino una siringa: tanto basta perché la Rai chiuda le porte al singolare spettacolo. Ma la chiusura non è assoluta. Paradossalmente è proprio in quegli anni che la Televisione di Stato celebra “Orfeo 9″ per poi dimenticarlo nei cassetti per oltre tre decenni. La messa in onda è del settembre 1972, sul Canale nazionale (Rai Uno) alle ore 22.30. (…)

Per il film “Orfeo 9″ (e per la versione teatrale) Tito Schipa Junior arruolò, con gran fiuto, personaggi che in seguito si sarebbero fatti un nome e che erano molto rappresentativi dell’aria che tirava alla fine degli anni sessanta a Roma. Il vento della contestazione che soffiava da Parigi cominciava a cambiare molte cose anche nel mondo dello spettacolo, del cinema, della musica, del teatro. Niente (o molto poco), sarebbe stato più come prima. “Orfeo 9″ fu la prima opera pop realizzata in Italia e anche l’unica a dar voce alla generazione del beat subito dopo “Hair” e quasi contemporaneamente a “Jesus Christ Superstar”. Il doppio album dell’opera uscì nel ’72. Il film, realizzato per la Rai è stato mandato in onda a spezzoni e per intero una volta sola in tarda serata nel ’75. «Orfeo 9 – dice oggi Schipa – nacque per una serie di combinazioni. Il particolare più clamoroso è che in realtà fu buttato giù d’urgenza per sostituire all’ultimo minuto uno spettacolo che avevamo già pronto per il Sistina e che non si potè fare. Una vera corsa». Lo spettacolo ebbe grande eco e così il film che però rimase poi “al buio” negli scaffali Rai.

TV SETTE – settimanale del CORRIERE DELLA SERA “Toh, chi si rivede” di Mario Luzzatto Fegiz

Il 23 gennaio 1970 andava in scena al Teatro Sistina di Roma Orfeo 9, la prima opera rock mai rappresentata non solo Italia ma anche nel mondo: Tommy degli Who, infatti, debutterà a New York solo alcuni mesi dopo. Non mi piacque per niente. Io ero sul rock, sui cantautori. Trovavo le musiche banali, la voce in falsetto dell’autore e protagonista Tito Schipa Jr. mi irritava, trovavo volgare uno degli attori, tal Renato Zero, molto a suo agio nei panni del venditore di sogni e di demonio, un po’ sguaiata anche una certa Loredana Bertè. A parte che la storia di Orfeo io l’ho sempre trovata un po’ cretina e il tema della ricerca della felicità noioso. In realtà rivedendola oggi su Raisat Show nel trentennale

66 del suo approdo al cinema (il film fu realizzato nel ’73 con soli 40 milioni dell’epoca), vi accorgerete che era un’opera troppo avanti per il suo tempo. Era trasgressiva per i moralisti e moralista per i trasgressivi (quale io mi piccavo di essere). Ma per fortuna di Tito Schipa Jr., il tempo è galantuomo. Il doppio album Orfeo 9 uscito nel ’73 detiene ancora oggi un record assoluto nella discografia del nostro Paese: è l’unico lavoro “rock progressive” italiano a non essere mai uscito di catalogo.

LEGGO “Torna Orfeo 9, il musical dello scandalo” di Michele Galvani

Ma quel viaggio di Orfeo, metaforicamente in un mondo infernale, spinto e sospinto magari dalle droghe, creò un subbuglio tale da trovare sulla sua strada mille montagne da superare. Insomma, i bastoni tra le ruote. Tanto che la Rai stessa, prima ne fece un film, poi ne boicottò l’uscita: fu trasmesso solo nel ’75, ben 5 anni più tardi, ma solo a notte fonda. Davvero una beffa. Ma proprio questo muro di gomma contribuì ad accrescere il mito di Orfeo, oggi ormai diventato un cult.

PAGINE 70 di Lucio Mazzi

(…) Tutto ciò a rappresentare, oggi, il fedele specchio di un’epoca, un “documento” può dirci moltissimo su cosa fossero quegli anni cruciali e come fossero i giovani che li vivevano. Ma Orfeo 9 è innanzi tutto un’opera musicale, di cui non vanno, comunque, trascurati due aspetti fondamentali: quello visivo e quello musicale. L’opera è nata per il teatro, quindi ne è stata realizzata una versione cinematografica. Quest’ultima è stata trasmessa a suo tempo un paio di volte dalla Rai, nei primi anni ’70, prima di finire nel dimenticatoio. Ciò che è a disposizione di tutti oggi è il doppio cd che da trent’anni a questa parte non ha mai smesso di vendere e che, dell’Orfeo di Schipa, raccoglie le musiche. Musiche che quasi sempre hanno il pregio di porsi fuori dai generi imperanti tra gli anni ’60 e ’70, a raggiungere una classicità che le fa accettare ancora oggi, cosa che non si può dire di molta della produzione di quel periodo, fortemente caratterizzata da stili molto decisi e oggi molto… fuori moda. Schipa ha firmato spartiti e testi, realizzando da solo un lavoro enorme e comunque sempre di altissimo livello. Recuperare oggi questo lavoro vuole dire immergersi un’atmosfera desueta (al giorno d’oggi) e sicuramente affascinante, capire un po’ di più di un’epoca ricchissima di spunti culturali e sociali e fare la conoscenza con un’opera artistica comunque di grande valore, ingiustamente troppo trascurata.

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CIAO 2001 “Orfeo 9, un percorso musicale per tutti” di Gabriele Cametti

Mentre ascoltavo le ultime battute dell’opera, pensavo di aver innegabilmente fruito di uno spettacolo-musica assolutamente completo. Molti fattori che abitualmente sono estranei all’opera pop sono intervenuti facendo nascere un prodotto che, almeno per il nostro paese e per la nostra lingua è praticamente inedito: primo fra tutti, quello di essere un’opera pop di un cantautore (l’unica che io conosca). Testi e musiche sono di Tito. Ascoltando, ascolti “uno”, proprio e solo lui, capite? E’ un’opera complessa e semplice allo stesso tempo. Se ne potrebbero trarre fiumi di parole, con critiche (senza dubbio) e consensi (assolutamente molti). Resta il fatto che il doppio LP ti prende per mano col primo solco e ti conduce attraverso un’esperienza autentica e completa fino all’ultima nota, senza risparmiare nessuno sforzo per renderti affascinante e”partecipabile” ogni singolo passo. Insomma, per me che amo la musica, ma anche e soprattutto lo spettacolo, è il caso di dire Orfeo sì.

TG 3 di Teresa Marchesi

Compie giusto trent’anni la più rimossa delle grandi icone rock italiane, Orfeo 9. Prima e più scandalosa opera scritta non in inglese da Tito Schipa Jr. interpretata con lui da ragazzi di nome Renato Zero, Loredana Bertè, Edoardo Nevola, Tullio De Piscopo, diretta da un Oscar come Bill Conti. Un disco che dall’agosto ’73 non ha mai cessato di vendere. Un film oggetto di un ostinato culto underground. Un sito bersagliato da fans adoranti, raro miracolo del passaparola in tempi di dittatura pubblicitaria. Profetico, innovatore Orfeo 9 ma troppo ingombrante per l’italietta degli anni ’70, proprio per questo da riscoprire.

NONSOLOCINEMA.COM di Gianluca Capaldo

Il film, concepito come opera lirica "beat", travolge lo spettatore per l’originalità della messa in scena, se si pensa che Tito Schipa Jr. stava lavorando al suo lavoro parallelamente (o forse anche prima) al famoso Tommy degli Who. Va ricordato inoltre che il primo videoclip della storia, Bohemian Rapsody, è del 1975: Tito Schipa Jr. in questa trasposizione cinematografica anticipa con un estro artistico degno di nota le soluzioni visive che da lì a poco avrebbero inondato la televisione e il mondo del videoclip.

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EUROMEDITERRANEO di Carlo Infante

Ma (il film, ndr), appena pronto, fu violentemente censurato dalla stessa Rai perché l’autore aveva saputo cogliere, con estrema lucidità, l’Italia del tempo. Soprattutto, l’Italia che scopriva il flagello della droga. Flagello contro cui si scagliava, denunciando, in primis, l’uso sbagliato degli allucinogeni. Il primo piano di una siringa divenne il pretesto, impugnato dai benpensanti, che suggerì all'azienda di ridimensionare drasticamente il proprio impegno per la promozione di film e disco. (…) Più che lusinghiere le recensioni della stampa non specializzata che ne ha voluto trattare (Il Mattino, Il Secolo XIX, La Regione Ticino e pochi altri). Attenzione anche dal Tg1. Alla vigilia se n’erano occupati, tra i più importanti, il Tg3 ed il Corriere della Sera. Ottimi i riscontri sulla stampa specializzata. Ovviamente euforia alle stelle tra gli orfeomani (pare siano decine di migliaia) in Italia ed oltreconfine (Svizzera, Argentina, Australia, Giappone ecc.).

ZEIT Aber es war die Unbekümmertheit der Rockmusik, die zu ernst gemeinten popularmusikalischen Opernversuchen führte. Die sogenannte Beat-Oper Then an Alley (1967) von Tito Schipa auf der Basis von 18 Liedern Bob Dylans und sein Orfeo 9 (1970) sind frühe Beispiele.

Trad.: "Ma era la spensieratezza della musica rock che portò a seri esperimenti di opera musicale popolare. La cosiddetta opera beat Then an Alley (1967) di Tito Schipa basata su 18 canzoni di Bob Dylan e il suo Orfeo 9 (1970) ne sono i primi esempi"

MUSICALNEWS.COM “Boom del musical in Italia: una moda o una sana realtà?” di Giancarlo Passarella

Anche La7 ha dedicato un dibattito su questa situazione da Jesus Christ Superstar a Mamma mia! Ricordiamo di Orfeo9, opera rock di Tito Schipa Jr, con Renato Zero: siamo nel 1969. La mia personale soddisfazione e' aver visto anche Tito Schipa Jr. seduto su quelle poltrone alle 12:30. (… ) Di musical (e di territori innovativi di ricerca artistica) non si sta interessando solo negli ultimi mesi, ma ne ha fatto un motivo di vita e di battaglia culturale. Fatti i debiti paragoni, Orfeo 9 sta all'Italia, come il Rocky Horror Picture Show sta al resto del mondo: ci sembra giusto ogni tanto ricordarlo, anche per far capire che il musical che ora va di moda, ha dei padri ed in tempi nemmeno troppo lontani.

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SENTIERISELVAGGI.IT di Davide Di Giorgio

Riscoprire dopo più di trent’anni la prima opera rock italiana significa rendersi conto della estrema vitalità di un cinema più spregiudicato di quello attuale, afflitto da una medietà e da una costante ricerca del consenso di massa oltremodo inquietante. Eppure, anche se rapportato al cinema di ieri, il film è contemporaneamente dentro e fuori i meccanismi produttivi dell’epoca, risultando un oggetto che sembra letteralmente venire dallo spazio. Non poteva esserci chiusura migliore per una Mostra di Venezia che ha dedicato ampia parte del suo programma a una interessante mappatura del cinema italiano di oggi e di ieri: nel riscoprire Orfeo 9, particolare opera rock realizzata da Tito Schipa Jr. (figlio dell’omonimo tenore salentino) nel 1973 per la televisione e dimenticata per anni, sembra infatti di assistere a una chiosa della retrospettiva “Questi fantasmi”, a dimostrazione di come tanto cinema (e tv) del passato fosse molto più vitale e spregiudicato rispetto a quello del presente che, pur con la discreta qualità dei film presentati in concorso e non, rivela una inquietante medietà, una ricerca costante del consenso di massa che dice di un sistema culturale pavido e troppo poco incline all’azzardo. Orfeo 9 è quindi un vero e proprio corpo alieno nell'Italia di ieri e di oggi, uno di quegli oggetti filmici che sembrano letteralmente venire dallo spazio, prodotto da una Rai in vena di sperimentazioni e che non cerca riferimenti nella realtà circostante, ma attinge da fonti altre, da tradizioni meno scontate: non soltanto il musical americano (il cast aveva già lavorato in teatro a Hair), ma anche tutto quel sottofilone trasversale a epoche e generi che cerca il fantastico nelle pieghe della realtà, descrivendo un universo immaginifico le cui fondamenta sono profondamente radicate nell’Italia contemporanea (sebbene in maniera diversa tornano alla mente certe opere di Sergio Citti oppure il Pinocchio di Comencini). Ecco dunque che il viaggio di Orfeo alla ricerca della perduta Euridice diventa uno spostarsi lungo le strade di una Italia industrializzata (e non) e dove l’Inferno è un complesso di gallerie metropolitane. Un luogo familiare eppure alieno come lo stesso film, che riprende perfettamente il mito greco e le sue forme di rappresentazione (non manca anche il classico coro che racconta e commenta l’azione, all’interno nel quale riconosciamo fra gli altri una giovanissima Loredana Bertè) e ne fa una metafora di una cultura del viaggio, del rapporto con lo spazio e con le alterazioni delle percezioni, della guerra e della droga. I riferimenti alla cultura hippy sono evidenti, ma non riescono a rendere del tutto datato l’impianto grazie a una voglia di esserci e di manifestare la propria voce fuori dal coro, capace di elevare il mezzo espressivo a livelli alt(r)i. Nonostante la regia manifesti a tratti la sua origine televisiva, nel complesso Orfeo 9 è quindi un’opera intrigante e intelligente, che si avvale di collaborazioni ricercate: il compositore Bill Conti, un mefistofelico Renato Zero dal volto diviso in due (e che rivisto oggi sembra quasi rimandare a una grottesca parodia del Due Facce batmaniano ibridato con il Cappellaio Matto di Lewis Carroll), mentre lo stesso Schipa oltre a essere regista e autore dei brani musicali, è anche interprete nel ruolo di Orfeo.

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CINEBLOG.IT Orfeo 9 meriterebbe una recensione ben più lunga ed articolata di quanto non si riesca a pubblicare in pochi paragrafi, su un blog. Nonostante possa fregiarsi del titolo di prima rock-opera mai realizzata in Italia, è stato severamente censurato (per via delle scomode tematiche legate alla droga ed alla ricerca della libertà da parte di una generazione ‘problematica’ come quella dei figli dei fiori) e ritirato dalle scene, eppure mai del tutto dimenticato: la colonna sonora non ha mai smesso di vendere nell’arco di questi 35 anni ed è ormai arrivata all’ottava edizione. Il film è stato restaurato e presentato a Venezia per volere di Marco Giusti, creatore del televisivo Blob, e di Marco Muller stesso, entrambi estimatori dell’opera. La speranza è che la partecipazione al Festival sia servita per sdoganare la pellicola, così da poterla rivedere nelle sale cinematografiche. Ora che il musical comincia ad essere apprezzato da vaste fasce di pubblico, Orfeo 9 (liberamente ispirato al mito di Orfeo ed Euridice, ruba il numero 9 al brano dei Beatles Revolution number 9, contenuto nel White Album) avrebbe le carte in regola per diventare un successo al botteghino. Nonostante risenta, in alcuni momenti, di arrangiamenti un po’ datati, stupisce per la modernità della regìa e del linguaggio visivo, estremamente avanguardistico per l’epoca (tanto che meriterebbe una seconda visione per coglierne appieno le sfumature), precedente all’avvento dei video-clip come li conosciamo oggi (quello che viene considerato come il primo della storia - Bohemian Rapsody dei Queen - arriverà solo nel 1975). Bellissime le elaborate musiche dello score, ancora attualissime, che perfettamente si adattano alle voci di quelle che erano, in quegli anni, alcune giovani e sconosciute promesse della musica leggera, fra cui Loredana Bertè, Renato Zero e Tullio De Piscopo. Il direttore d’orchestra era quel Bill Conti che dieci anni dopo vinse un Oscar per The Right Stuff.

MYMOVIES.it Con Orfeo 9 Tito Schipa Jr. ha conseguito molti record. Interpretandola e dirigendola ne ha accompagnato il successo straordinario. Musicalmente si tratta dell’unico doppio disco italiano che non è mai uscito in trent’anni dal catalogo e che è stato classificato tra i 100 eventi da non perdere del rock made in Italy. Sul piano cinematografico si tratta di un film fantasma: girato per il settore sperimentale della RAI, nel 1973 venne pesantemente boicottato tanto da essere programmato senza promozione nel 1975 e circolando poi solo in qualche sala d’essai. La Mostra del Cinema di Venezia ha deciso di ripresentarlo quale evento di chiusura della 65° edizione restituendolo così a una visione collettiva a lungo rinviata.

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FILMSCOOP.IT di Kowalsky

C'era un tempo, non troppo lontano, in cui la creatività si misurava anche attraverso la musica. Misticismo hippie, rivoluzione culturale, pacifismo senza inutili boomerang ideologici, la libertà che non c'è ma si può trovare, la schiavitù da cui liberarsi. A giudicare dalla controversa reazione degli spettatori della 65esima Mostra del Cinema di Venezia, quel tempo è morto e defunto. E, a dirla tutta, l'"Orfeo 9", libera rielaborazione in chiave (prog)rock del mito di Orfeo ed Euridice, rappresenta per l'italiano medio di oggi (e forse anche di ieri) un problema. Per una nazione avara sia di teatro che di cultura rock, per non dire di tragedie greche et similia, la giocosa vitalità delle coreografie, lo stilismo rassicurante (in rima) delle canzoni, la sfacciata irriverenza della mise in scene, o la provocazione della ridondanza espressiva del testo (per esempio le scritte sui muri antenate dei murales di oggi) può essere l'inedito esperimento da rispedire al mittente: confusione e . Ma altrove c'è un margine, bellissimo: la città con la frenetica corsia di macchine (il memorabile viaggio di Orfeo in autostop, per esempio), miraggio (?) di un mondo contemporaneo sempre più distante dal cuore. L'"Orfeo 9" di Schipa Jr. resta comunque un cult, a dispetto dell'avversione dei media e dell'ostracismo censorio della Rai, scandalizzata per il "linguaggio aperto" dei testi e delle allusioni imperanti. La vicenda di Orfeo, innamorato di Euridice, trova stavolta un riscatto dal mondo della droga, baratro in cui finisce la sua amata per mano di un "venditore" (Renato Zero docet) tentatore e ammiccante. Ovviamente la felicità "artificiale" promessa è ben diversa dalla realtà. Al progetto parteciparono intellettuali di spicco come Dacia Maraini, attori come Paola Pitagora, Giorgio Albertazzi e Renzo Rossellini, mentre nel cast, oltre a un memorabile e freak Renato Zero (che domina l'amore altrui con diabolici ricatti: la somiglianza con l'inglese Marc Bolan è impressionante), Loredana Bertè, Tullio De Piscopo. Visto oggi, "Orfeo" risulta inevitabilmente datato, ma risulta indispensabile per comprendere quanto fosse "moderno" e innovativo l'approccio sociale con la realtà (il mondo della droga come le illusioni delle utopie generate dal brusco risveglio capitalista degli anni settanta). Il ricordo si fa strada, e - come suggerisce l'opera (difficile considerarla esclusivamente "cinema" o "teatro") "in un mondo deserto un uomo è la città". Una lunga strada di autoco(no)sc(i)enza per il passato, il presente e il futuro.

IL SECOLO XIX (Genova) di Raffaella Grassi

"Orfeo 9" è una specie di pre-Rocky Horror Picture Show, assolutamente rivoluzionario per l'Italia dell'epoca.

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NOCTURNO di Davide Pulici

Dopo più di trent'anni di ostracismo e di censura, l'immaginifica opera rock che assume la favola di Orfeo e Euridice come mot de passe al varco verso la libertà totale, torna visibile e integra. Il mito nel mito...

(…) Non è senza ragione che noi - Nocturno - ci siamo lasciati irretire dalla possibilità di presentare quest'anno a Venezia non una retrospettiva sui gialli di Umberto Lenzi, non una personale di Enzo Castellari, non una rassegna sul post-atomico, ma Orfeo 9. I nostri lettori non lo conoscono di certo come conoscono la filmografia di Lenzi o l'opera omnia di Castellari, ma vi è certezza sul fatto che una volta visto, non gli cadrà di mente con facilità. Perché Orfeo 9 non passa invano, per nessuno. Date un'occhiata al suo sito in Rete, e avrete immediata la sensazione che entrare nei suoi meandri sia un po’ come visitare la cattedrale di Chartres al tramonto, mentre il sole esplode dai rosoni alchemici, o seguire il filo di Arianna nel labirinto di Creta, o vagare per i sotterranei di Parigi. Non passa invano, Orfeo 9, certo che no. Eva Axèn - colei che tutti conoscono per essere stata eternata dalle prime pugnalate di Suspiria - ci è rimasta sotto, dentro, invischiata nel profondo: se è vero come è vero che ha chiamato sua figlia Euridice, col nome, cioè, del personaggio che interpreta nel film.

Orfeo 9 è un'opera rock. La prima opera rock italiana. E la prima opera rock mai rappresentata al mondo, il 23 gennaio 1970, al Teatro Sistina di Roma. Autore e interprete principale ne è Tito Schipa jr., figlio del tenore Tito Schipa. Lui con altri giovani talenti (Virginie, Alberto Dentice, Simon Catlin, Monica Miguel... una miscellanea di persone provenienti da oltre dieci nazioni diverse), ma lui più degli altri. Librettista, musicista e regista oltre che attore centrale, nel ruolo di Orfeo. A teatro come poi in pellicola. Cercate nel sito, nella rassegna stampa, ciò che scrissero le recensioni dopo lo spettacolo al Sistina. Piero Vivarelli su Playmen o Vittorio Pescatori su ABC, che stralciamo nel suo incipit: “Preghiere e luci psichedeliche, canti gregoriani e inviti allucinogeni nell'ultimo spettacolo di gruppo con happening finale (e se qualcuno vuole anche spogliarsi, sono fatti suoi)”. Quale nocturniano, soltanto da queste poche frasi non sentirebbe montargli la frenesia?

Orfeo 9. Nove - per i più prosaici - perché era la nona volta che il mito di Orfeo veniva messo in musica, dopo Monteverdi, Gluk, Bach, Haydn, Liszt, Casella, Stravinsky, Offenbach. Nove - per i più esoterici - perché si tratta di numero perfetto, perché nove è l'energia antichissima del femminile, perché simboleggia al contempo il fiorire e il decadere di tutte le cose, l'eterno ciclo della vita e della morte. Nove come il Tetti ebraico, il geroglifico della solidità, del tetto e dello scudo... e si potrebbe continuare all'infinito, anche proprio nel senso dell'infinità, il cui simbolo, l’ "otto disteso", occhieggia, enfatizzato, nell'architettura mistico-surreale dell'Orfeo di Tito Schipa jr. messo su pellicola nel 1973. Questo è, perlappunto, l'Orfeo 9 veneziano, il nostro Orfeo, finalmente recuperato e riproposto, dopo trent'anni di esistenza carsica, nascosta, obnubilata. Dopo la congiura del silenzio. Una restituzione dovuta.

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Era andata così: che l’Orfeo 9, dopo la vita teatrale, diventò un doppio album nel 1973, vendutissimo: l'unico doppio italiano che per trent’anni non ha mai cessato di vendere e non è mai uscito di catalogo nemmeno per un giorno, giungendo, al momento attuale, a sei edizioni diverse tra LP, musicassette e CD. Un record. Sempre nel 1973, la Eidoscope di Mario Orfini e Emillio Bolles e la Mount Street di Ettore Rosboch lo produssero in forma di lungometraggio per i programmi sperimentali della Rai. Girato in 16 millimetri con una Arriflex e poi "gonfiato" in 35, secondo le migliori regole del cinema da battaglia, da trincea, di quegli anni bui e meravigliosi. Ma alla Rai scoprirono di essersi portati in casa lo scandalo, che l'Orfeo 9 di Schipa jr. gli avrebbe recato solo guai. Il piissimo Bernabei tremò e la sorte del film si fece oscura, votata al solo culto sotterraneo da parte dei suoi numerosi adepti, dopo essere stato trasmesso, quasi di soppiatto, soltanto nel 1975.

Facce dipinte, striate di colore, imbiancate. Oppure scomposte, in un'esplosione di piccole tessere di mosaico. Il lessico famigliare del cinema pop-surreale dei Seventies. La realtà oltre l'apparenza o il sembiante nascosto delle cose, della gente. Eppure non bisogna equivocare, perché Schipa jr. portò in pellicola il suo Orfeo con un senso della misura encomiabile. Non eccedendo nelle astrazioni psichedeliche "pop", che pure caratterizzano con forza questa rilettura del Mito, piegata flessibilmente, come un giunco, a descrivere un apologo che investe la libertà, la poesia, il sogno, la necessità di non lasciarsi integrare, comperare, redimere. L'immagine più folgorante sono un paio di occhi dipinti sulle palpebre del protagonista. Era lo stesso 1973 in cui la disperata Verushka, nel film omonimo di Franco Rubartelli, si tracciava a matita altri occhi sugli occhi. Forse a significare che ogni sguardo esterno è posticcio e che il raggio visivo vero procede in senso opposto, verso la buia luce dell'interiorità: è pura introiezione, rivelazione dal di dentro.

Orfeo-Schipa incontra Euridice-Èva Axèn in una chiesa abbandonata e sconsacrata, dove ha sede una comunità hippy. Poi però la perde per via del morso di un serpente in figura, un venditore di paradisi artificiali che ha i tratti di Renato Zero vestito un po' come il Cappellaio Matto di Alice. E se per molti l'appeal del film si sunteggia nella sola presenza di Zero o di Loredana Bertè, a noi ammaliano piuttosto il volto e la voce di Penny Brown, che insieme alla Bertè e a Marco Piacente svolge il compito di narratrice - i fulciani capiscono e tanto basta. Gli inferi in cui cercare Euridice perduta saranno i bassifondi di una città industrializzata, gironi dalle tinte ocra e rossastre. Il fantastico di un'opera simile è che potrebbe avere più sfumature del piumaggio cangiante del pavone, senza possederne nessuna precisa; o meglio, contemplandole tutte quante, allo stesso tempo. Secondo il magnifico equivoco che sta in fondo alla base di tutta l'arte moderna. E anche della filosofia sublime del bis, che è la nostra. Puoi far diventare tutto, tutto ciò che vuoi...

In genere i film musicali non sono fatti per chi ama il cinema e vale anche il contrario; ma Orfeo 9 ci sembra eccezionalmente in linea con una forma mentis cinematografica che è molto più intimamente nostra di quanto non lo siano un sacco di ciofeche "di genere" che spesso ci troviamo costretti a farci piacere. Una rivelazione sulla Via di Damasco, che quest'anno è passata ancora una volta per Venezia..

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IL PAESE NUOVO di Maurizio Nocera

Tutt’altra cosa è stata la visione di Orfeo 9 l’altra sera: un’esplosione di immagini, un concerto infinito di musiche psichedeliche, un entrare ed uscire da uno stato modificato di coscienza naturalmente indotto. E poi l’arguta perizia con la quale il regista è riuscito a creare una serie di capitoli di un romanzo mitico per immagini, che non poche volte mettono lo spettatore nella condizione di domandarsi: “ed ora che succede?”; “siamo giunti alla fine?”; “siamo arrivati al dunque?”. Macchè dunque, macchè fine. Si è trattato di vivere la stessa condizione di quando si era molto giovani. Mettersi uno zaino sulla spalla e avviarsi sulle strade del mondo. L’abbiamo fatto tutti noi delle generazioni nate dopo la seconda guerra mondiale. Si trattava di quell’abitudine comune ai più, venuta su con la rivoluzionarizzazione della società del mitico ’68, cioè quella di andare per il mondo con l’autostop. Eri sul ciglio della strada, col braccio e il ditino distesi ad indicare il percorso che volevi fare, poi ti capitava di trovare un passaggio che ti portava in un posto e lì, quel buon uomo d’autista, ti lasciava; ma quel posto non era proprio la meta che tu avevi nella mente. Da lì ricominciava il nuovo autostop, e così fino ad andare avanti. Il regista di Orfeo 9 ti da l’idea di aver raggiunto il traguardo e quindi tu, appena qualche minuto dopo, ti aspetti di vedere sullo schermo la parola fine; invece no, perché attacca subito dopo con un altro brano musicale pop, rock, etno, blues, altro, e ti fa ancora apparire sulla scena un’Euridice dolente e silenziosa, che volge lo sguardo ora verso il “venditore di felicità” (droga), ora verso la luce, oltre il tunnel infernale, con nel cuore la speranza che il suo Orfeo non commetta l’errore preannunciatogli da Ade, dio degli inferi. E quindi, tu ti ritrovi con gli occhi incollati allo schermo, col fondo della schiena incollato alla poltrona, nell’attesa della nuova azione che il regista ha costruito. L’attesa è legata alla nuova trovata, tale che non delude mai. (…) Quei grandi occhi dell’Orfeo – Tito Schipa Jr. emozionano enormemente. E non è tutto perché, nel melodramma filmico, le emozioni non finiscono ancora. Ci sono immagini bellissime, accompagnate da un sonoro che rimuove le incrostazioni delle superstizioni più ancestrali, che senti immediatamente il bisogno di rivederle, di rileggerle più attentamente per metabolizzarle meglio. E qui sta la bravura del regista che, quand’ancora lo spot subliminale non era stato definitivamente teorizzato, egli te lo usa quasi fosse un regista degli inizi della storia del cinema. E ti viene da riflettere non poco, quando pensi che questo regista, cioè Tito Schipa Jr., a quell’epoca aveva solo 23-24 anni. Un dato anagrafico che impressiona e che ci fa ancor più riflettere sapendo che si tratta di un’opera prima. Come ci fa riflettere il messaggio che, attraverso una miriade di simboli, alla fine dell’opera il regista-artista ci trasmette. E cioè questo: non c’è bisogno di assumere sostanze psicoattive portatrici di felicità, spesso incontrollabili alla psiche perchè, per raggiungere uno stato modificato di coscienza naturale, volto all’equilibrio della sofferenza umana, è possibile farlo attraverso anche la musica ed il racconto mitico. Da questo punto di vista Orfeo 9 presenta un risvolto del tutto eccezionale. Per finire, cito solo una curiosità (ma di curiosità ce ne sono molte altre), legata all’attualità che oggi viviamo. Nel film che, non dimentichiamo, è del 1973, cioè di 37 anni fa, ad un certo punto appare Orfeo - Tito Schipa Jr. che, come un moderno

75 graffitaro comincia a scrivere sui muri, sulle porte, sui vetri, su qualsiasi supporto che gli capiti a portata di mano, la parola “Per te” rivolta a Euridice, la sua amata ormai definitivamente perduta negli inferi di Ade. E’ questo un altro aspetto che ci fa riflettere, perché i graffitari americani sono comparsi nella Grande Mela solo agli inizi degli anni ’80 del Novecento. Vedendo Orfeo 9 di Tito Schipa Jr., l’emozione vissuta è stata pari a quella sentita nel vedere “Nostra Signora dei Turchi” di Carmelo Bene.

ZABRISKIE POINT di Teresa D’Anna

A ogni festival il suo evento speciale: quest’anno, all’ultimo giorno di una mostra prolungatasi abbastanza per mettere a segno almeno qualche colpo, l’evento conclusivo è la riproposizione di Orfeo 9 di Tito Schipa jr., stracultissima rock opera italiana di quasi quarant’anni fa. La storia è una rivisitazione del mito di Orfeo e Euridice in chiave di critica alla moderna società dei consumi e dello sballo lisergico, la musica è una contaminazione di generi pop, che spaziano dalla lirica all’ispirazione zeppelliniana. Scritto quasi interamente da Schipa, che interpreta anche il ruolo di protagonista (e che indubbiamente dà migliori prove di sé come musicista e interprete che non come paroliere), Orfeo 9 è una visione originale e bizzarra, prevedibilmente sponsorizzata da Marco Giusti. Il suo appeal scopertamente pop pure contrasta con una narrazione simbolica, che procede per apologhi e che decostruisce la vicenda raccontata fino a relegarla definitivamente in una dimensione onirica. La musica, e soprattutto i temi trattati, risentono degli anni trascorsi, e lo rendono un documento eloquente e insieme datato di un’epoca di contestazione e flower power in salsa italiana, puntualmente influenzata da uno sguardo a modelli musicali esteri. Ha comunque dalla sua la nomea di prima opera rock ad essere stata rappresentata, l’allure del prodotto di nicchia e alcuni pezzi molto azzeccati, in particolare quelli affidati a interpretazioni corali. Tra i nomi oggi famosi che vi parteciparono, spicca la narratrice Loredana Bertè, e soprattutto il “guitto” Renato Zero, giovane e bellissimo, che interpreta un sulfureo venditore di felicità, a metà fra lo spacciatore di eroina e il Lucifero di collodiana memoria. Il film fu girato per la RAI nel 1973 ed ebbe vari problemi. Censurato e boicottato pesantemente dalla stessa dirigenza RAI di allora, uscì nelle sale solo nel 1975, e in sordina. Più tardi fu distribuito brevemente nei circuiti d’essai. Da allora, e a dispetto di ciò, quest’opera è da un lato uno dei prodotti di spettacolo musicale più amato dal pubblico, dall’altro uno degli esempi più clamorosi di emarginazione e trascuratezza da parte delle strutture ufficiali e dei media.

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IL SANNIO (rubrica “Le vie della musica”) di Donato Zoppo

Antesignana delle opere multimediali, figlia al tempo stesso del beat ma già proiettata verso il nuovo linguaggio degli anni ’70, essa sintetizzò il ribollire della nuova musica a cavallo tra ’60 e ’70. Figlia di quella generazione, Orfeo 9 fu però il frutto della tensione creativa – solitaria, a tratti disperata, sempre intensa – del suo artefice, vero e proprio demiurgo, Tito Schipa Jr.

PALCOSCENICO di Luca Cirillo

Già in passato “Palcoscenico” si occupò, con speciali e interviste, del musical “Orfeo 9”, prima grande “opera rock” italiana, ideata, musicata e interpretata da Tito Schipa Jr. Le ristampe del doppio cd continuano incessanti e gli appassionati aumentano giorno per giorno. (…) E’ infine un pezzo di vita di un artista geniale quale è stato, ed è, Tito Schipa Jr., capace di portare in scena con coraggio e un pizzico di follìa, un’opera sperimentale, controcorrente, “necessaria” e, ancora oggi, maledettamente attuale.

GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO di Dino Levante

Fu il primo lavoro rock rappresentato al mondo del quale l’artefice narra (nel Making, ndr) i retroscena in una mitica vicenda che ha resistito al tempo come solo pochi hanno fatto. Nel volume si parla di un doppio album che a più di trent’anni dalla sua pubblicazione e nonostante l’ostracismo della Rai, la censura subita dalla sua versione filmata, nonostante anche l’indifferenza dei media, la totale assenza di pubblicità continua ad avere un suo bacino di appassionati estimatori che ne chiedono e ne riproducono copie.

MUCCHIO SELVAGGIO EXTRA Un’opera rock storica, sia per le partecipazioni che la baciarono (Renato Zero e Loredana Bertè, per esempio), sia per la musica vera e propria che venne messa insieme, in tempi non sospetti progressiva e creativa allo stato puro.

L’ISOLA Il doppio album relativo all’opera ha continuato a vendere ininterrottamente da trent’anni a questa parte, un successo innegabile ma sotterraneo. Lo stesso Schipa non ha nascosto la sorpresa per il modo in cui è stata coltivata dai fans la passione per la sua opera.

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ELBA OGGI Dietro la metafora c’è la situazione in cui si trovavano tanti giovani allora, anch’essi andati a cacciarsi in una rete, quella della tossicodipendenza, dalla quale era difficile uscire. Orfeo 9 racconta, per metafora appunto, questa angoscia e suggerisce l’ottimismo e la speranza come efficaci rimedi. Un contenuto positivo e profondo dunque, che si scontrò però con l’Italia (quella del potere) bacchettona, un po’ ipocrita e molto poco illuminata (oltre che corrotta) degli anni ’70, e venne così boicottato non poco rimanendo quasi sempre fuori dai circuiti che contano del cinema e della televisione.

ELBA REPORT Orfeo 9 però, nonostante l’ostracismo, in questi 30 anni è diventato un cult.

CORRIERE SALENTINO di Gabriella Gnoni

Più tardi fu proiettato nelle sale d’essai, dimostrando così un atteggiamento di emarginazione da parte dei circuiti ufficiali e dei media: ebbe così, da una parte un esito straordinario rendendolo un cult, dall’altra parte Orfeo non essendo televisibile in un certo senso non esiste. L’opera dunque si presta come denuncia e minaccia per tutta l’umanità, bombardata da false promesse che distraggono dalla realtà; anche se presentata con un linguaggio di una generazione ormai lontana, forte è la sua attualità che offre affascinanti spunti di riflessione.

TAXI DRIVERS di Giovanna Ferrigno

La prima edizione del Film Festival interamente dedicato al rock, Road to Ruins, accoglie tra i vari film ed eventi della sua programmazione un gioiello da troppo tempo dimenticato: Orfeo 9, prima Opera rock italiana mai realizzata. Si tratta di un progetto a basso costo girato in 16mm, sperimentale, provocatorio, unico: ideato, scritto, musicato e diretto da Tito Schipa Junior e arrangiato da musicisti del calibro di Bill Conti (futuro vincitore dell’Oscar per la colonna sonora di Rocky), Joel Van Droogenbroeck all’organo e Tullio De Piscopo alla batteria. Siamo negli anni ’70 e un progetto del genere viene accolto con stupore e accompagnato, come tutte le imprese atipiche e audaci che si rispettino, con altrettante polemiche e ingiuste censure. Al centro dell’Opera è il mito di Orfeo - ampiamente affrontato in ogni epoca sia dal teatro che dalla letteratura - e che offre ancora oggi spunti e riflessioni di estrema modernità. L’arcaico protagonista è difatti un personaggio enigmatico, dalle mille implicazioni filosofiche, religiose e poetiche, un uomo che crede di poter sfidare l’inesorabilità del destino sottomettendo alla sua arte anche le forze occulte

78 dell’aldilà. Egli diviene così un simbolo degli umani dubbi sul significato dell’amore e della morte, sul problema della coscienza e dei suoi limiti, fino a divenire egli stesso la personificazione vivente dell’Arte. L’imponente lavoro di Schipa Jr., che naturalmente si riconosce in Orfeo e ne veste i panni, è a dir poco ambizioso e al contempo attivo e vivace: a partire dalle liriche, ogni frase della singola canzone esprime un forte linguaggio poetico, segnando la continua evoluzione di pensiero dei protagonisti, interpretati da portentose voci di attori/cantanti scelti per il cast (tra i narratori, possiamo riconoscere anche una promettente Loredana Bertè). La drammaturgia del testo si amalgama perfettamente con il suono rock dell’intera composizione. Tutto questo rende Orfeo un personaggio dal piglio delicato e romantico, ma deciso, una sorta di anti-eroe sognatore che lotta contro se stesso e le utopie della vita, alla ricerca di qualcosa che ha il sapore dell’autentica felicità e del vero amore. La perduta Euridice (forse mai veramente trovata) mostra il suo volto soave riflesso in uno specchio d’acqua, risvegliando il cuore del giovane uomo, ma l’incanto durerà ben poco: il mefistofelico, variopinto “spacciatore” di felicità (interpretato con estrema bravura da un esordiente Renato Zero) rapisce e fa scomparire la bella amata, tentando di corrompere Orfeo con gli strumenti del Male, quali l’arrendevolezza, la sfiducia interiore, il tormento spirituale e perfino la droga (inaspettato il primo piano di una grossa siringa…), attirandolo nell’inferno, qui raffigurato come una grigia e minacciosa metropoli. Il cammino è lungo e difficile. Dal rassicurante panorama della natura, che circonda la campagna dove aveva da sempre vissuto, alla fredda indifferenza della città estranea. La musica lo segue, così come anche l’Idea della sua donna che disperatamente insegue. Probabilmente lui e Euridice non s’incontreranno mai più. O meglio, non si riconosceranno. Fatale (e precaria) è l’esperienza del viaggio ai confini del mondo conosciuto e la conseguente discesa nel profondo degli inferi. Orfeo testimonia che non esiste soltanto un traguardo finale verso cui protendere, seppur animato da un acceso desiderio nel raggiungimento di esso, ma anche un percorso nelle costellazioni delle nostre emozioni, in cui ci perdiamo e ci ritroviamo. Continuamente, quasi in eterno.

La rappresentazione cinematografica non poteva risultare più moderna, rapportata all’epoca. Addirittura lo stile registico sembra quasi precursore, pur ispirandosi a una certa “psichedelia beat” proveniente in gran parte dall’Inghilterra e da noi giunta in consistente ritardo, delle allucinazioni di un giovane Alejandro Jodorowsky e delle idee di un Alan Parker che, nel 1982, immaginando il mondo dei Pink Floyd in The Wall, come Schipa aveva animato gli abitanti della città con sembianze inquietanti e movimenti burattineschi, simbolo di una società marcia e vuota che muove, crudele, i fili della sua corruzione. L’unico richiamo al passato avviene durante una suggestiva scena notturna: mentre Orfeo osserva la luna, si ode l’eco della tenorile voce angelica di Tito Schipa Senior cantare l’aria “Che farò senza Euridice?” dall’opera lirica del 1700 di Christoph Willibald Gluck. Difficile spiegare a parole quello che andrebbe sperimentato personalmente attraverso la visione di questa avventura, con il fascino dei suoi colori e le sue note.

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A noi non resta che il messaggio di guardare avanti, di continuare a camminare senza mai voltarsi indietro. Naturalmente adempiendo al sacrosanto dovere di riscoprire capolavori come questo.

MUSIKBOX Rivista Musicale Orfeo 9 è un capolavoro a livello musicale e visivo, non si discute. Fu anche inserito nel libretto "50 album per scoprire il Rock Progressivo italiano degli anni '70 ".

INMONDADORI.IT La prima opera-rock italiana riproposta quest'anno con grandissimo successo come evento di chiusura del Festival del Cinema di Venezia.

STELLEITALIANE.IT “Orfeo 9” è il pop-musical per eccellenza. Come Hair.

CAINA.IT L'opera Rock italiana definitiva!!!

VICOLOSTRETTO.IT Quando si parla di opera rock la prima che viene in mente è quasi sicuramente “Tommy" degli Who oppure "Jesus Christ Superstar". Noi italiani siamo fortunati ad avere avuto anche un altro termine di paragone con lo splendido lavoro di Tito Schipa Jr. "Orfeo 9", ma per il resto brancoliamo nel buio.

PALCOWEB.NET Descrivere in breve Orfeo 9 per i pochi che non lo conoscono è un’impresa ardua, perché Orfeo 9 resta nella memoria collettiva come un’opera pop talmente penetrante e meritoria di rispetto, che qualsiasi “sintesi” potrebbe apparire come una piccola eresia. Ciò che posso dire è che una volta conosciuto, ti conduce in un mondo apparentemente lontano e fantastico, ma invece così vicino e reale da lasciare spiazzati in ogni istante. Orfeo 9 fu anche occasione di incontro e “lancio” per alcuni degli artisti più innovativi del nostro paese come Renato Zero, Loredana Bertè e Tullio De Piscopo e di un grande della musica mondiale come Bill Conti. Avere avuto la fortuna di intervistare Tito Schipa Jr (www.titoschipa.it), artista semplicemente geniale e per questo probabilmente “scomodo”, autore di questo sogno assoluto, è per me una grande fortuna e immensa è la felicità di poter regalare questo speciale al pubblico di Palcoscenico, proprio in occasione del trentennale di Orfeo 9. Nell’attesa che il “mondo” di Orfeo, del Venditore di Felicità, del Vivandiere e del Blues Singer, possa tornare a vivere sui palcoscenici italiani, vi lascio alla lettura di questo lungo speciale. (…)

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AMICINELLARTE.IT di Pascal McLee

"Orfeo 9" - La musica che ha fatto da cornice alla quarta edizione di "Ginevra- Arte&Musica" è ispirata al mito di "Orfeo ed Euridice".

La serata inaugurale si è avvalsa quindi della partecipazione straordinaria del noto musicista e compositore Tito Schipa jr., autore di "Orfeo 9". L'opera rock del 1972, la prima scritta in Italia, la prima rappresentata nel mondo (Roma, Teatro Sistina, 23 gennaio 1970), diretta da Bill Conti (premio Oscar) e interpretata da un cast stellare, è oggi considerata uno dei 100 massimi eventi nella storia del Rock italiano ed un vero cult-show della cultura giovanile degli anni '70.

LETTERA43.IT I divi del rock e quel debole per l'opera. Albarn si butta nel mondo del musical. Prima di lui gli Who e Frank Zappa. E anche in Italia non mancano gli esempi. di Massimo Del Papa

LA ROCK OPERA ITALIANA. In Italia vantiamo un'opera rock che, secondo alcuni, fu addirittura la prima, autentica rock opera al mondo: è l'Orfeo 9, sul mito di Orfeo e Euridice, scritta da Tito Schipa jr e ambientata in un plumbeo e dinamico 1970. Il figlio del tenore Tito Schipa, già veniva dall'esperimento di The Beat Opera, su brani dell'amatissimo Bob Dylan, ma con l'Orfeo 9 trovò la sua summa, lanciando anche artisti come Tullio de Piscopo alla batteria, Bill Conti (l'autore della colonna sonora di Rocky), Loredana Bertè e Renato Zero nei panni dell'ambiguo venditore di felicità, lo spacciatore di Orfeo, dalle cui ceneri nascerà poi il morboso, spettrale Pierrot di Mi Vendo. Zero ha in seguito immaginato un musical tutto suo, senza riuscire a realizzarlo (i brani furono poi raccolti nel doppio album Zero, del 1987), e, ogni tanto, annuncia, o minaccia, il proposito di scrivere una Messa; forse sull'esempio di Paul Mc Cartney, che il suo Oratorio riuscì a comporlo nel 1991, senza però convincere troppo. Altro esempio di opera rock nostrana è Parsifal dei Pooh, che quest'anno celebra il suo quarantennale.

GOTHICNETWORK.ORG Orfeo 9. L'opera rock italiana che sa di realtà di Livia Bidoli

I due occhi allucinati e dipinti al contrario, al posto di quelli di Tito Schipa Jr ci guardano dal vinile, dal cd e presto (in primavera) dal dvd di Orfeo 9, l'unica opera rock italiana nata sul palcoscenico del Teatro Sistina il 23 gennaio del 1970 con un cast eccezionale e delle musiche scritte da Tito Schipa Jr e arrangiate dall'allievo di Bernstein, Bill Conti. Protagonisti Tito Schipa Jr nella parte di Orfeo ed Eva Axen come Euridice; e poi Edoardo Nevola conprimario di Tito come Vivandiere;

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Renato Zero che recita la parte del Venditore di Felicità; Loredana Bertè e molti altri ancora. Un'opera, quella di Orfeo 9, che riluce per testi e musiche: una varietà, una coerenza, un'omogeneità di pensiero nel libretto, ancora uniche e che, riversate digitalmente, conferiscono una resa eccezionale a tutta l'operazione che sarà ultimata in primavera con l'uscita in dvd ed anche affiancata da un progetto a sorpresa di Tito Schipa Jr. Alla eccezionale proiezione all'Azzurro Scipioni di Roma, che ha già dato spazio ad eventi di portata culturale elevata, erano presenti ed hanno introdotto l'anteprima Tito Schipa Jr., Edoardo Nevola, che ha intonato la canzone Pane pane, e fra il pubblico c'era Alessandra Celletti, compositrice e musicista contemporanea che ha amato quest'opera fin dall'uscita in film nel 1971, l'anno dopo l'esordio dal vivo al Sistina. Registrata a Saxa Rubra quando ancora non c'era la RAI, a ridosso di una torre con una grossa A di Anarchia ancora visibile, Orfeo 9 è un'opera rock, ma anche pop, molto simbolica e sulla scia dei concept album progressive, racconta la storia di Orfeo ed Euridice rivisitata modernamente. La storia è quella della ricerca di “una ragazza che sa di realtà”: perché, come annuncia l'epigrafe in apertura del film, “la realtà è la più sublime delle visioni possibili”, e nella storia un illusionista prodigioso è colui che cerca di distrarre il protagonista, ingannandolo con l'offerta della felicità. L'illusionista, che offre l'inganno della droga come trampolino di lancio per la felicità, è Renato Zero (…), che insegue il protagonista che ha appena perduto la ragazza di cui si è innamorato. Nevola dice nell'happening dal vivo: “l'arte deve essere una carezza”, e come direbbe Bob Dylan immagino, anche un “graffio”, qualcosa che colpisce e sferza, come i due versi clou della canzone principale intonata da Tito Schipa Jr: Ti amo perché sai di realtà una frase incompiuta, una riga taciuta Una dinamica che si svolge tra la città che è come l'inferno ed un luogo, una sorta di Eden perduto metaforicamente e all'improvviso nella ricerca, in quell'on the road che rievoca Kerouac, e la Pivano nell'avercelo tradotto oltreché conosciuto. Un fiume di parole quelle di Tito, che si fermano sulle labbra di un cantore della libertà, di un progetto nato dalla mente spuria e innocente di alcuni ragazzi senza nessuna operazione malcelata: con tanti legami con la musica progressive di allora, dai Pink Floyd agli Who e al loro Tommy, come al succitato Bob Dylan di Then an Alley, che scoprirete meglio se leggerete meglio sul libro di Tito Schipa Jr, Orfeo 9 the making (edito da Zona). Alle stelle ci credo ma si vedono solo nello spazio dell'oscurità Tito Schipa Jr insieme ad Ermanno Manzetti hanno voluto e svolto un lavoro di riedizione digitale di Orfeo 9 che vede balenare gli occhi di Orfeo dal vinile come un sogno nato sotto le stelle che, come Orfeo, spuntano nell'oscurità per risplendere di luce di realtà.

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OUTSOURCINGBLOG.IT “ORFEO 9”: Opera pionieristica e rigenerata. L’opera rock italiana con Tito Schipa Jr. e Edoardo Nevola, con un evento speciale, ci racconta la vita ieri come oggi. di Andrea Di Cosmo

Ogni ultimo venerdì del mese, alle 22.15, al Cinema Azzurro Scipioni di Roma, il più originale e accogliente cinema d’éssai di Roma, diretto da Silvano Agosti, si proietta, per volontà di quest’ultimo: “Orfeo 9” di Tito Schipa Jr. Il film-opera rock è considerato dalla critica uno dei cento eventi fondamentali del pop italiano. Martedì 17 dicembre 2013 alle ore 18, si è tenuta una proiezione speciale del film sul maxischermo, proiettato in edizione rigenerata, nel video e nell’audio, stereofonica e con i sottotitoli in italiano che ha visto la presenza del regista e protagonista Tito Schipa Jr e di uno dei coprotagonisti: Edoardo Nevola. Un caposaldo del teatro musicale italiano interpretato tra gli altri da: Renato Zero e Loredana Bertè; suonato da Tullio De Piscopo, Ronnie Jones, Santino Rocchetti. Diretto musicalmente dal premio Oscar Bill Conti, allievo di Bernstein. Il Cast comprende: Tito Schipa Jr (Orfeo), Edoardo Nevola (Vivandiere), Renato Zero (Venditore di Felicità), Loredana Bertè, Penny Brown e Marco Piacente (i Narratori), Eva Axen (Euridice), Chrystel Dane e Roberto Bonanni (Autostoppisti), Monica Miguel (Chiromante), Ron Mardenbro (Blues- Singer). E’ la prima opera rock italiana originale e la prima nel mondo ad essere rappresentata in teatro: il 23 Gennaio 1970 al Teatro Sistina. Tito Schipa Jr ama ricordare, alla platea accorsa per la proiezione speciale, che: «All’epoca ridevano quando dicevamo che daremo l’Opera Rock.» Quarant’anni dopo, parte del cast della prima al Sistina era ad ammirare ancora il film in sala. Edoardo Nevola coinvolge il pubblico nell’esecuzione dal vivo di una sua canzone nell’ opera: Pane Pane. Ermanno Manzetti, collaboratore alla cura della riedizione del film, rivela che l’edizione DVD del film chiesta da anni, sarà finalmente esaudita in primavera. In sala un’anticipazione dei contenuti speciali inseriti nel DVD mostra interviste al cast e anche una ricostruzione audio dello spettacolo teatrale al Teatro Sistina. Orfeo 9 è una rivisitazione rock e hippie del mito di Orfeo ed Euridice, in cui Orfeo cerca la sua amata, finita agli Inferi, per strapparla alla morte ma per poterla portar via non deve mai voltarsi sulla strada del ritorno. Appena voltatosi Orfeo perde per sempre la possibilità di portare fuori Euridice dagli Inferi. L’introduzione del film ricorda l’ouverture di un’ Opera dal vivo, in teatro: la preparazione degli strumenti in una sala d’incisione, mentre il coro intona le prime note. In una regione indefinita, tra le rovine di una vecchia chiesa sconsacrata che domina una collina, un gruppo di ragazzi ha eletto il proprio rifugio, lontano dalla città industriale, da ogni impurità della civilizzazione massificante. L’inizio della vicenda li trova ancora immersi nel sonno, negli attimi magici immediatamente precedenti il nascere del sole. Poi le prime voci, i primi movimenti del risveglio, i primi pensieri. Da L’alba a Vieni Sole c’è un’allegorica richiesta di luce da parte dei personaggi, rivivendo le fasi del giorno nascente. Una luce che è richiesta di positività. Il Risveglio di Orfeo vede Orfeo ancora immerso nei suoi pensieri, che parla alla sua immagine riflessa nell’acqua, un momento artistico e quasi classico,

83 insieme a un’introspezione del personaggio. Il Vivandiere, che fa la spola tra la città e quel ritiro è un personaggio portatore di positività ma anche concretezza. In Pane Pane celebra la gioia dell’ arte bianca che produce l’alimento principale dell’uomo. In Eccotela qui segue un’indagine su strada, tipo intervista, su cosa sia la felicità c’è chi risponde che questa sia: stare con la donna giusta. Orfeo trova la sua: Euridice, e vuole stare con lei. In Dio/Senti Orfeo la loro unione viene celebrata con una sorta di matrimonio hippie, officiato dallo stesso ragazzo del pane, con un simbolico cappio che li lega. La loro “felicità amorosa” è di breve durata. Con un’ assonanza di montaggio, le corde che legano i due amanti lasciano posto a un serpente che striscia sulla sabbia. Lo segue una sorta di “serpente tentatore”: Il Venditore di Felicità bizzarro venditore ambulante di felicità in gocce: la droga, chiamata così con un bel nome mistificatorio. Assertore della teoria che: “Bisogna essere PIÙ felici”, vediamo avvicinarsi il venditore con una sorta di “carrozzone” mascherato da casa con disegni di bambini sui muri. La felicità, che ricorda quella ingenua dell’infanzia, rimanda a un’innocenza qui fasulla e subdola che nasconde il veleno che vende questo spacciatore di droga. Orfeo cade nell’inferno, fuor di metafora è perso nel vortice della droga. Lo vediamo perso, con gli occhi chiusi, sostituiti da occhi dipinti, che non vedono. Da questo momento Euridice è sparita e Orfeo inizia a cercarla. Il personaggio del Venditore di Felicità, interpretato da un giovane Renato Zero, ha già in sé l’istrionismo teatrale che caratterizzerà il primo Zero musicale. Anzi il suo venditore, che zero interpreta qui come attore, come personaggio negativo, che chiama a sé i clienti con l’imperativo sussurrato: “seguimi” sembra anticipare il corrispettivo personaggio interpretato nella successiva canzone: Mi Vendo, anche lì una vendita di felicità artificiale, che poi Zero denuncerà nei messaggi delle sue canzoni. Orfeo vaga in cerca di Euridice, conosce gente mentre fa autostop. Le circostanze vorrebbero distrarlo dalla sua ricerca, dall’amare una persona sola. Ma lui rifiuta l’amore di una coppia di autostoppisti, che in Seguici, dicono di avere tanto amore da poterlo dividere anche in tre. Nel frattempo il Venditore di felicità lo ritrova; in La chiromante lo porta da una sorta di maga, dove cerca di vendergli “un altro tipo d’incanto”. In questo vagare, in La città fatta a inferno, troviamo un’idea di città dove vediamo coreografie che rappresentano gente che lavora secondo ritmi da catena di montaggio con pause comandate. I personaggi indossano calze da donna in testa e portano interrogativi in faccia. Esseri persi nel significato e nell’essenza. E’ una città infernale, trasposizione moderna degli inferi mitologici, dove il venditore di felicità artificiale cerca di fare nuovi affari. Il mito, come questa sorta di fiaba, sembra condurre verso il rassicurante epilogo dell’amore e della felicità conquistata, invece la conseguenza di certe scelte può essere la morte. Questo ci mostra un’ abile scena di un’auto che, vista dal retro, può sembrare l’alcova di due amanti mentre custodisce alcune persone ormai divenute accidentalmente cadaveri e dimenticati. L’arte ce lo ricorda e resta il piacere di seguirla e ammirarla, come dice il verso di una canzone: “hai seminato il sentiero di note, come nella favola.” Un’opera dall’anima hippie e psichedelica, con momenti onirici. Musicalmente possiamo inebriarci dei suoni sperimentali con un rock progressivo e l’armonia e fusione dei voci in cori e assonanze. Deliziosi i giovanissimi Loredana Bertè e Renato Zero, il quale inizia a far intravedere l’esuberanza del suo futuro personaggio.

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L’ Opera ripresentata come film di chiusura della Mostra del Cinema di Venezia del 2008, ricorda, in modo molto originale, anche “Hair“, e curiosamente Zero è Bertè presero parte pure a una edizione italiana di quel musical. Nei sottotesti di denuncia antidroga e di pacifismo, cari soprattutto all’epoca di quest’opera non si può non notare comunque una visione ancora piena di modernità e attuale delle nostre vite: dalla città alienante, ai ritmi di lavoro massacranti con pause centellinate, alla ricerca di felicità artificiale per reggere lo stress e il dolore.

Orfeo 9 prosegue anche il suo percorso discografico. A quarant’anni dalla prima pubblicazione arrivano due diverse ristampe in vinile dell’opera: il doppio album uscito nel 1973 su etichetta Fonit Cetra giunge così alla dodicesima edizione, passando nel tempo da un supporto musicale all’altro (vinile, musicassetta, CD e stores digitali). L’undicesima versione, del 2013, è la fedele riproduzione dell’edizione originale: contiene quindi il doppio LP, il libretto con i testi, e la copertina è quella ormai nota che ritrae il primo piano di Orfeo con gli occhi dipinti. La dodicesima versione è una Limited Edition Coloured Splatter, differisce dall’altra per i vinili schizzati sulla superficie e, ovviamente, per il fatto che ne sono state prodotte pochissime copie. Questo basti, per ora, a dire che il canto di Orfeo ha ancora molto da ammaliarci e raccontarci.

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