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TENEKE in tre atti Libretto di Franco Marcoaldi

dal romanzo di Yaşàr Kemal

PERSONAGGI

Nermin soprano Fikret Irmaklï tenore Resul Efendi baritono Memed Alì il Curdo baritono Zeyno Karï mezzosoprano Okçuoglu basso Il medico baritono

Proprietari, Contadini e Contadine

Prima rappresentazione: Milano, teatro alla Scala 22 settembre 2007

Vacchi: Teneke - atto primo ATTO PRIMO

Scena I° Resul Efendi, immerso nel suo ufficio, mentre spulcia un enorme cumulo di carte. Si lamenta della sua situazione, schiacciato fra le pretese dei proprietari terrieri e il terrore della legge.

RESUL RESUL Richiesta… richiesta… richiesta. (apre la lettera) Un fiume di richieste per la semina del riso, Allah, io ti ringrazio! dannata ricchezza della nostra terra.

PROPRIETARI Scena II° Resul, non fare scherzi. Tutto il paese è pronto per l’arrivo del nuovo Kay- Resul, ti siamo sempre stati amici. makam. L’uomo scende dal treno. Lo accoglie un applauso scrosciante, e lui, vagamente intimorito, RESUL risponde al saluto. Come se non conoscessi quei IRMAKLÏ malavitosi dei latifondisti! Io servirò al meglio Se firmo l’autorizzazione la sacra e amata terra d’: io intasco molti soldi, d’inverno dalla neve sepolta salvo finire poi nei guai e soffocata dalla polvere d’estate. per il resto dei miei giorni. Povero me! Mi manca un anno (Gli vengono presentati i più importanti proprietari alla pensione e sono costretto terrieri) a far le veci del prefetto, PROPRIETARI del nuovo Kaymakam. Sia lode all’uomo buono e giusto! Povero me! Oh, poveretto me! Vi prego e supplico, non fatemi del mal! IRMAKLÏ Mi manca un anno Voi siete buoni e giusti, alla pensione, e son costretto altro che terra di ladri, a fare le veci del prefetto fanatici e briganti. del nuovo Kaymakam. Ahimè! OKÇUOGLU PROPRIETARI È un giovane educato, è colto, è elegante. Resul, non fare scherzi. Su, preparate la più bella casa del paese. Ti siamo sempre stati amici. Letto con piume d’oca. Che devi fare? Devi firmare! Sì, vasi, tappeti e quadri alle pareti. Se no ti denunciamo al governo nazionale come un corrotto indegno e vile. PROPRIETARI Non ti scordare! I nostri investimenti Letto con piume d’oca. valgono il sangue di mille cani come te. Sì, vasi, tappeti e quadri alle pareti.

(Irrompe in scena il Medico, trafelato e felice. ha OKÇUOGLU con sé un documento che porta una buona notizia) Auto inghirlandate, dolci, tamburi, MEDICO capretti e clarinetti. Resul, Resul! Ecco la lettera d’incarico del nuovo Kaymakam. PROPRIETARI Auto inghirlandate, dolci, tamburi,

1 Vacchi: Teneke - atto primo

(Interviene il Medico e si capisce subito che il suo CONTADINI intervento è destinato a interrompere quell’atmo- Il sangue non c’è bisogno di versarlo. sfera idilliaca.) Te lo succhiano tutto le zanzare! MEDICO OKÇUOGLU Signore, questa è la terra dove alligna la zanzara e la malaria fa strage. Oh pupilla dei miei occhi, I contadini vivono in mezzo agli acquitrini; o mio figlio sconosciuto. i bambini, nelle stalle con le bestie Tu sia il nostro benvenuto. mangiano erba bollita e pane. CONTADINI OKÇUOGLU Che vergogna! Che impostura! Il ridicolo balletto di chi occulta (si fa avanti, spintonando indietro il Medico) con successo l’ingiustizia e la sventura. Non esageriamo. le cose sono molto migliorate. Scena IV° Un tempo i contadini vivevano peggio delle bestie. Irmaklï, fisicamente sbronzo, si avvia verso casa, Adesso ci dormono beati fianco a fianco. fischiettando l’ “Inno alla gioia”. Entra in casa Signore, non prestate ascolto e trova una lettera della fidanzata Nermin, che si a chi ci vuole male. trova in Europa. felice e trepidante la apre. Questa è una grande terra, IRMAKLÏ e grazie a voi vi splenderà, più forte, il sole. Tra tante voci, ne riconosco una, la voce dell’amore. Scena III° Festa. Okçuoglu si fa largo nella locanda, dove è NERMIN stato preparato un banchetto in onore dell’ospite. Sì, sono io, Nermin, la tua promessa sposa che ti parla dall’Europa, da Occidente. PROPRIETARI Sono qui per risanare una ferita della storia Salute allo straniero, a chi rinverdirà che ancora pesa sulla vita della nostra gente. gli antichi fasti della nostra terra. Radici diverse, unico futuro: Salute all’uomo di coraggio, al vero patriota. ma che immensa nostalgia! Mi mancano i tuoi baci e le tue carezze. OKÇUOGLU Sii forte, Fikret, e non temere: Oh pupilla dei miei occhi, come la nostra terra lega due mondi o mio figlio sconosciuto. con i suoi confini, la mia passione Tu sia il nostro benvenuto. attraversa mari e monti. Mai amanti sono stati più vicini. IRMAKLÏ (che ha bevuto troppo) È il vostro vino rosso a suggerirmi quello che devo fare. Affinché questo luogo tanto bello diventi ancor più bello, io verserò tutto il mio sangue. Fino all’ultima stilla verserò.

2 Vacchi: Teneke - atto secondo ATTO SECONDO

Scena I° Ufficio del Kaymakam. Un luogo sporco, impolverato e unto. Fikret è sorpreso, dopo aver visto la bellezza della casa che gli è stata preparata. C’è ad attenderlo Resul Efendi.

RESUL è un prodotto nazionale. Fikret, quanto ti sono grato. Abbiamo perso già sin troppo tempo, Kaymakam. devo recuperare i campi IRMAKLÏ che ho affittato. devo comprare ai contadini cotone, sesamo, cocomeri. Anche tu, e perché mai, se ti ho sostituito? E seminare riso, riso, riso…

RESUL IRMAKLÏ Proprio per questo. Firmerò, statene certo. Questa zona si deve Non puoi immaginare la gioia sviluppare, sarà un nuovo paradiso. che mi hai dato. Ché niente al mondo rende quanto il riso.

IRMAKLÏ Scena II° (tra sé e sé) Okçuoglu si presenta davanti ai contadini e ai pro- Curiosa gente, sempre contenta prietari spiegando la nuova strategia per allargare anche se non c’è motivo. le piantagioni di riso fin dentro il villaggio. (Comincia la lunga coda dei notabili, che porgono il OKÇUOGLU benvenuto e sottopongono le loro richieste.) Il Kaymakam è un uomo coraggioso. E ha già capito che per il bene della patria OKÇUOGLU bisogna convertire tutti i campi in riso. Kaymakam, bisogna procedere alla svelta. I soldati al fronte, se no, che mangeranno? Le richieste si sono accumulate. Dunque, mi raccomando, Voi sapete com’era questo luogo basta con la solita lagna: l’aria malsana prima di seminare il riso. ed ammorbata, la casa sprofondata Un deserto, una landa desolata. dentro l’acqua, le punture di zanzara. mendicava il contadino E soprattutto facciamoci un baffo che ora invece pianta il riso, dell’irrigazione periodica a singhiozzo. lo raccoglie, poi lo stiva dentro sacchi grandi, enormi… PROPRIETARI sì, grandi così. Basta con quelle leggi vecchie e insulse. (allarga le braccia per indicare) Solo una cosa conta: la produttività della nazione. MEDICO Raccontategli dei guai della zanzare. NERMIN Un dio nuovo ci governa OKÇUOGLU e si chiama produzione. (ridendo) Poco importa per chi affoga, se trionfa la nazione. Ma voi siete qui a curare o a menar gramo. Quando mi videro usare OKÇUOGLU la prima zanzariera mi diedero del pazzo. Ora ce l’hanno tutti, anche i più cenciosi. (rivolto ai contadini) C’è la malaria? Che ci volete fare? E poi: che sarà mai ‘sto fango? Vorrà dire che anche questo Forse qualcuno di voi nacque a palazzo? 3 Vacchi: Teneke - atto secondo Scena III° CURDO E come la metti con la legge? CURDO L’irrigazione deve essere a singhiozzo Che gran discorsi io sento. e i campi a cinquecento metri dalle case. però ho sentito dire di ricche bustarelle Di’ pure quello che ti pare. che avreste dato a quel bellimbusto che chiamate figlio. Invece a noi, (/Al duro colloquio hanno assistito i contadini, che di soldi pochi, di fango tanto. cercano di supplicare il capo dei padroni, ma con debolezza) OKÇUOGLU Attento a come parli, curdo. CONTADINI Ma non ti preoccupare, Ma le donne, signore, anche voi ne trarrete beneficio. pensate almeno a loro. Abbandonate i campi Pensate ai nostri poveri bambini. e io vi compro sesamo e cotone. Tutti contenti, no? OKÇUOGLU Ingrati! Traditori! So io cosa vi aspetta. CURDO Mi pagherete i danni. Io non vendo un bel niente, te l’ho detto. Vi ho rivestito e civilizzato. Vi pago in anticipo il cotone CONTADINI che non avete neanche lavorato. Okçuoglu, sei un uomo giusto, lo sappiamo. E voi che fate? Però pensa anche a noi: Andate appresso a un curdo sei mesi nella melma, la palude, che solo sa ripetere il vacuo ritornello il fango caldo. della legge. ve la do io la legge! (se ne va infuriato) OKÇUOGLU (ridendo) Scena IV° Si è visto mai niente per niente? Resul se ne sta pensoso con i piedi a mollo quando Avete seminato i campi? Ma dico, lo raggiunge il medico, ansioso e trafelato. compro cotone non ancora germogliato… e vi regalo la palude e la malaria. MEDICO E voi vi lamentate? resul, voi state qui con i piedi a mollo e intanto il vostro Kaymakam CONTADINI vede infangata l sua reputazione. Qui non si tratta di due giorni ma di sei mesi in mezzo al fango. RESUL Ah, il mio povero ragazzo! OKÇUOGLU I contadini ormai sono convinti della sua corruzione. Non me ne importa niente. Un angelo innocente finito Io l’intero villaggio allagherò. a sua insaputa all’inferno. Quanto sei intelligente, curdo. Irrigazione periodica, tot metri di distanza. Allora su, scrivi al governo, MEDICO che mettano in catena pure le zanzare: Invece di frignare, aiutatelo piuttosto. “niente da fare, pungenti signorine, al di là di quel confine, RESUL no, non potete andare”. Si fa presto a dire. E se poi qualcuno fa il mio nome? Allora sì che sono fritto. Allah, ti prego. Mi manca solo un anno alla pensione. 4 Vacchi: Teneke - atto secondo

MEDICO essere preoccupato. Per una volta date prova di coraggio. IRMAKLÏ CONTADINI Su, dimmi, che cosa è accaduto? Solo in un giorno ha messo cinquecento firme. RESUL Dunque ha raccolto cinquecento bustarelle. Lo dico sì, ma promettimi di non far mai il mio nome, RESUL finirei davvero male. Non calunniatelo! È un uomo onesto. Anzi, d’ora in avanti mi tratterai Ha l’animo candido di un bambino. come il tuo peggior nemico.

CONTADINI IRMAKLÏ Sì, un bimbo che già in culla D’accordo: sei un ignobile individuo, accumula mazzette. un verme schifosissimo. In tutto l’universo mondo, MEDICO non c’è nessuno infido come te. Ora, di grazia, vuoi darmi la notizia? Suvvia, un poco di coraggio.

RESUL CONTADINI È un corrotto traditore. (come balbettando) Si dice che sottobanco RESUL hai preso parecchie… bustarelle. Tacete, non sapete quel che dite. D’accordo, glielo dirò. IRMAKLÏ Dovessi anche morire, oggi gli parlerò. (scattando in piedi, infuriato) Cosa? E chi ci crede? NERMIN La paura è la regina. RESUL Nella gabbia che ci stringe, si sfarina il nostro tempo Tutti quanti i contadini. sotto il tuo sguardo di sfinge. Si sa che la gente adora la calunnia. Del resto qui, firmare concessioni è da sempre sinonimo Scena V° di immense corruzioni. Tremando dalla paura, Resul si reca dal Kay- Leggi il regolamento e capirai il perché. makam IRMAKLÏ RESUL Già fatto. Il perito agrario Tu venendo mi hai salvato. me l’ha letto per intero. Adesso è il turno mio, anch’io ti aiuterò. RESUL No, no, no, solo le parti IRMAKLÏ che facevano al suo uso. Che strano tipo. Anch’egli è parte in causa Prima un ringraziamento che non ho capito. di questo losco caso. E adesso… adesso ti vedo preoccupato. Su, dimmi, che cosa è accaduto? NERMIN Corre la voce corre e diventa fatto. RESUL Dovresti tu, al mio posto 5 Vacchi: Teneke - atto secondo Scena VI° il mio quartier generale. Il Kaymakam allontana resul. È disperato. Va verso casa, e si abbatte sul letto. È preso da un sonno Scena VII° pesante, e nel sogno gli appare Nermin. Nel frattempo Okçuoglu ha allagato il villaggio. NERMIN Rabbia dei contadini. Zeyno, la “mamma” del vil- laggio, incita Memed il Curdo alla ribellione. Figli di Giano, gli uomini hanno due facce, amore. ZEYNO E la peggiore (feroce) si vede sempre troppo tardi. A mezzanotte scoppia il pandemonio. IRMAKLÏ Ragliano gli asini, mugghiano i bovi, ululano i cani. (nel sonno) E gli uomini levano altissimi lamenti Povero me, e ora, povero me, portando via dal fango qual poco che cosa devo fare? o nulla che si può salvare. Me lo sento: Il Curdo sta per farla grossa. NERMIN Adesso va da Okçuoglu Leggi il regolamento, e gli pianta un coltello nella schiena. applica la legge senza farti intimidire. Magari lo facesse.

(fa il gesto di pugnalare qualcuno) IRMAKLÏ Che ingenuo, che stupido, che sciocco! Una volta era così. Ormai è istupidito. Hai visto come l’han trattato NERMIN e lui neanche fiata. Non c’è più nemmeno un uomo Sì, hai sbagliato, ma puoi ancora rimediare. in questo misero villaggio. Correggi, correggi il tiro. Un tempo avrebbero cavato gli occhi a quel Sarò sempre al tuo fianco, amore. brigante. Il paese sommerso da acqua e fango RMAKLÏ I e i nostri uomini Tu sei il mio balsamo. ridotti a un branco di vigliacchi. la cieca prepotenza e non un uomo NERMIN che reagisca. E tu il mio orgoglio. (Le donne del paese continuano ad affannarsi per IRMAKLÏ salvare le cose.) Tu sei la mia forza, Nermin. So io cosa farei a quel figlio d’un cane con gli stivali lucidi NERMIN e la cicca sempre in bocca. E tu… tu non lo sai quanto ti voglio. (L’acqua è dappertutto. Uomini e animali sguazzano (Il Kaymakam si alza, animato da una nuova forza. nel fango. Il Curdo è seduto, come paralizzato in Suona il campanello per chiamare l’attendente) mezzo al fango. Zeyno lo strattona per un braccio.) Oh sciocco di un curdo, IRMAKLÏ vuoi affogare nella melma? (fischiettando l’ “Inno alla gioia”) Su, svègliati, muoviti. Prendi tutti i miei bagagli Sei ancora un uomo? O cosa? e una branda per dormire. Abbandono questa casa di furfanti. (Il Curdo stringe i pugni e dal profondo dell’animo D’ora in avanti sarà l’ufficio gli esce un urlo straziante)

6 Vacchi: Teneke - atto secondo

CURDO ZEYNO E CURDO Aah! Zeyno! Aaah! Che cosa posso fare? Non sei anche tu un fratello mussulmano? Uccidere quel mostro, e poi? Si maltrattano così i figli di Allah? Tornarmene alla macchia? Io creperò di rabbia. CONTADINE E creperò perché non so che fare. Eccoli, gli appestati.

ZEYNO ZEYNO E CURDO Che gridi e ti lamenti? Sciogli il tuo cure, che si è fatto di pietra. Trova, invece, una qualche soluzione. (Il Kaymakam esce sul terrazzo. È impietrito, vor- (rivolta alle donne) rebbe parlare ma non riesce a proferire parola.) Donne, venite appresso a me, CONTADINE, ZEYNO E CURDO di fango come siete. Spargetene sul corpo dei bambini. L’acqua ci arriva all’ombelico. Questo è il frutto della tua intelligenza? Il riso coltivato nei villaggi. Scena VIII° Tu dici per il bene della patria? Zeyno e il Curdo guidano i contadini verso l’ufficio Perché, forse che noi non siamo la patria? del Kaymakam Tu non rispondi. E allora sai che faccio? Porto tutti al comando generale. CONTADINE Malati e soffocati da acqua e fango; Eccoli qua, o signori cari, gli appestati. così hanno ridotto il sale della terra. Laceri e sporchi. La peste vi è arrivata sotto casa IRMAKLÏ e ora qualcuno dovrà darsi da fare. (con un briciolo di voce chiama l’attendente) ZEYNO E CONTADINE Convoca i membri della commissione. Esci, Kaymakam, dal tuo ufficetto. Voglio vedere in quale stato Vieni a vedere in che stato siamo. è questo misero villaggio.

7 Vacchi: Teneke - atto terzo ATTO TERZO

Scena I° Il Kaymakam blocca tutte le autorizzazioni ed esplode l’odio dei proprietari che gridano alla sua morte

IRMAKLÏ OKÇUOGLU E PROPRIETARI Nessuno è a norma. Noi semineremo ugualmente tutti i campi. Sono bloccate tutte le autorizzazioni. Che ci importa del prefetto? Faccia quello che gli pare. OKÇUOGLU Figlio mio, è andata sempre così Scena II° la semina del riso. RESUL OKÇUOGLU E PROPRIETARI Caro ragazzo, lascia perdere, ti dico. Quelli sono briganti, Non procurarci grattacapi. non c’è verso di spuntarla. No, non c’è verso di spuntarla. OKÇUOGLU Le zanzare ci sarebbero comunque. IRMAKLÏ Non diventare d’improvviso intransigente. È già deciso. L’irrigazione è ferma e a guardia della chiusa IRMAKLÏ ci sono sette soldati e un caporale. Che cosa intende dire? La legge è la legge. RESUL Fuori di qui, e non si faccia più vedere! Ma sai cosa vuol dire? Fuori di qui, le ho detto: fuori. Il seme è già sott’acqua. E senza l’acqua muore. PROPRIETARI Se tu distruggi il seme, Oh pupilla dei miei occhi! stanne pur certo: loro distruggeranno te. OKÇUOGLU E PROPRIETARI Ah sì? Fuori di qui? (Arriva il Medico, trafelato e preoccupato) Farai una brutta fine. Dobbiamo distruggere MEDICO quest’uomo presuntuoso. Kaymakam! Kaymakam! Si fracassi la sua auto. Okçuoglu ha corrotto le guardie Gli si avveleni il cibo. e l’acqua scorre a fiumi. Si spediscano ad Ankara telegrammi di denuncia. IRMAKLÏ Sembrava un gentiluomo Chiamerò nuovi soldati. e invece nascondeva il pugnale nella giubba. Parta RESUL E MEDICO immediatamente È certo, quel ragazzo vuol morire. un messaggero verso la capitale. Per Allah, nulla lo ferma, farà una brutta fine. NERMIN Nel conflitto col potere qui la legge non s’arrischia. E la norma fa naufragio quando tutto volge in mischia.

8 Vacchi: Teneke - atto terzo Scena III° Abbiamo investito tutto quello che avevamo. Il Kaymakam si allontana. Sa di essere rimasto Che ne sarà dei nostri figli? solo, ma non si arrende. Che ne sarà? IRMAKLÏ Tranvai, pasticcerie, caffè, negozi: (Il Kaymakam fa un cenno e passa oltre) i sapori ed i colori della mia cara città. Kaymakam, tu vai incontro a morte certa. Quanto mi manca lei, Nermin, l’amore che mi aspetta. (Arrivano Okçuoglu e gli altri proprietari) Allah, dimmelo tu: io che ci faccio qui? A combattere da solo OKÇUOGLU E PROPRIETARI contro un gruppo di briganti? Dunque quel pazzo ha dato ordine di far seccare il nostro riso. Scena IV° Che testa! Ha piazzato i soldati vicino alla chiuse. Gli appare la fidanzata Gli manderemo addosso NERMIN tanta di quell’acqua che gli coprirà la bocca. Tu non sei solo. Bisogna agire in fretta Ci sono Zeyno e il Curdo e c’è il dottore quando il falco si ribella al falconiere. e soprattutto ci sono quei bambini. Non ritirarti proprio adesso. (Infangati dalla testa ai piedi, arrivano Zeyno e le Credimi, vale la pena di lottare. contadine)

IRMAKLÏ ZEYNO E CONTADINE Vale la pena? L’acqua ha marcito le case, i bambini si ammalano giorno dopo giorno. NERMIN campi, cotone, orti, tutto è sott’acqua. Vale la pena, amore mio. O si trova una soluzione Certo che vale. o la giustizia ce la faremo da soli. A furia di aspettare finiremo per morire. IRMAKLÏ E NERMIN Tutti vigliacchi e il villaggio va in rovina. I soldati sono stati corrotti Vale la pena perché amore vale. e non fanno più la guardia alla chiusa. La chiuderemo noi con le vanghe Scena V° e coi badili. IRMAKLÏ (le donne si mettono in marcia armate di vanghe e Un qualunque forestiero badili) contro tutta ‘sta canaglia! Resul? Solo in teoria dice di star dalla mia. Scena VII° Ma il poveretto trema come foglia al vento. La legge, invece, quella sì Le donne hanno bloccato la chiusa e i campi sono è davvero dalla mia. una distesa di melma. Okçuoglu è infuriato. ma E legge e amore saranno il mio sostegno. dopo la furia arriva a più subdoli pensieri. OKÇUOGLU Scena VI° Quei tangheri bloccano le chiuse Arrivano i padroni, e con fare mellifluo e suadente dei miei campi. cercano di convincere il prefetto a recedere dalla Ebbene, comprerò tutto il villaggio. sua decisione. Casa per casa. Una per una. PROPRIETARI Non farlo, Kaymakam, ti supplichiamo. 9 Vacchi: Teneke - atto terzo

PROPRIETARI Dunque dovresti ricominciare Bene! Bravo! a dare l’acqua. Ma sì! Caccia via quei miseri cialtroni! Che le zanzare trionfino. E muoiano i bambini di malaria ZEYNO ad uno ad uno. Lo sai? Quando cominciano gli sciami Miseri sì, ma la dignità non la svendete. nessuno dorme più, nemmeno i cavalli… Rimanete al vostro posto, vi scongiuro. Combattete! (preoccupato)

CONTADINI Ma, Kaymakam, fammi vedere, Mamma, Okçuoglu è più potente cos’hai qui sulla faccia? del prefetto. Per noi non c’è più scampo, prendiamo i soldi, almeno. IRMAKLÏ Malaria, è la malaria, amico mio. OKÇUOGLU (rivolto allo scrivano) Scena IX° Tu scrivi al Ministero. Al mattino il Kaymakam, febbricitante per la mala- ria, è sulle rive del fiume in mezzo al secco delle (scandendo lentamente) risaie. Invita Resul a non arrendersi, ma l’uomo è terrorizzato: per lui ricomincia l’incubo. Spettabili signori, senza valide ragioni è stata interrotta l’irrigazione RESUL sopra un mio terreno coltivato a riso, Sono spacciato, morto, finito… prendendo a pretesto Quando mancava un solo anno l’esistenza di un villaggio. alla pensione. Ma il villaggio è vuoto perché io stesso l’ho comprato. L’acqua pertanto va ridata. IRMAKLÏ E chi ha danneggiato i miei interessi Ma cosa accade? va punito. Con osservanza… Dimmi, su, su, che cosa accade?

Scena VIII° RESUL Il medico va in visita al villaggio col Kaymakam. Sarai cacciato! MEDICO IRMAKLÏ Dunque è davvero suo? Se l’è comprato? Cosa?

CURDO RESUL (da un angolo nascosto) Sì, trasferito. Peggio, bandito. Io però non me ne sono andato. E il sottoscritto, quale rovina! reintegrato. Dei soldi non me ne importa niente. Solo da morto esco di quei. IRMAKLÏ Chi te l’ha detto? (Il Medico e Kaymakam si avviano verso l’ambu- Non mi è arrivato nessun ordine. latorio che è affollato di gente in attesa. Il prefetto sembra affranto e malato.) RESUL MEDICO ma quale ordine! Io pure ho sette figli sotto terra. Se vuoi la prova apri la finestra. So come vanno qui le cose. Vedrai i contadini che fan festa. Ti offrono denaro e se non accetti sei spacciato. (Si cominciano a sentire i primi rumori della festa) 10 Vacchi: Teneke - atto terzo

IRMAKLÏ senza conforto di dottore e cura. Dov’è finito il potere della legge? CURDO RESUL Ah, mio Kaymakam, allora è vero. Figlio mio, quante volte te l’ho detto Allora te ne vai. che la legge è un guscio vuoto: chi ha la forza e il denaro, CONTADINI E CONTADINE come sempre se ne serve… La lotta, il fango, il dolore, Quanto a me, sono finito. e tutto per nulla!

IRMAKLÏ ZEYNO Ho provato, ci ho creduto. Falce di luna, rane, ombra di sciame, Ne esco misero, battuto. il lupo è allerta in mezzo allo strame. Ma non scordo la lezione che ai potenti abbiamo dato. CONTADINI E CONTADINE Senza semina del riso qualche prezzo Al soldo dei padroni. l’han pagato. Ti prego. Non arrenderti, Resul. PROPRIETARI Basta! È finita! Finita! RESUL I figli migliori della patria Torna tutto uguale a prima. si sono ribellati alle angherie Son finito, rovinato. del despota fantoccio. Vogliamo libertà, altro che legge! IRMAKLÏ Continua la battaglia. RESUL Ti prego, lasciami in dote un po’ RESUL del tuo coraggio. Son finito, rovinato… MEDICO IRMAKLÏ Neanche la malaria ti ha fiaccato il cuore. Continua la battaglia… NERMIN Scena X° Lo sento, amore mio, ritorneremo. Il Kaymakam è in partenza, circondato da una folla che inscena una specie di sabba con grossi PROPRIETARI E CONTADINI “teneke” violentemente percossi. Il kaymakam ha La legge? Che vale la legge? un gesto di sorpresa per il frastuono. Che vale la legge? Un bel niente! MEDICO PROPRIETARI, CONTADINI E CONTADINE Ti fanno gli auguri di buon viaggio. Le forza è il governo del mondo! Salutano così le autorità quando van via. Il motore del tempo!

CONTADINI E CONTADINE ZEYNO Cercavamo un uomo, un vero uomo, Falce di luna, rane, ombra di sciame, che liberasse il vento sopra la pianura, il lupo è allerta in mezzo allo strame. ma l’aria ristagna come sempre e noi restiamo sottomessi CURDO, MEDICO E RESUL al soldo dei padroni, Vedrai, germoglierà il tuo seme.

FINE DELL’OPERA 11