PIANI RIP.LI CFVA X DELIBERA Ver

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PIANI RIP.LI CFVA X DELIBERA Ver ASSESSORADU DE SA DEFENSA DE S'AMBIENTE ASSESSORATO DELLA DIFESA DELL’AMBIENTE PIANO REGIONALE DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI 2014 -2016 Anno di revisione 2014 PIANIFICAZIONE RIPARTIMENTALE Approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 21/15 del 12.6.2014 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 0 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 1 Indice Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di CAGLIARI Pag.4 Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di IGLESIAS Pag.58 Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di ORISTANO Pag.81 Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di LANUSEI Pag. 133 Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di NUORO Pag.165 Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di TEMPIO PAUSANIA Pag.206 Piano operativo Ripartimentale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi di SASSARI Pag.234 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 2 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 3 ASSESSORADU DE SA DEFENSA DE S’AMBIENTE ASSESSORATO DELLA DIFESA DELL’AMBIENTE Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale SERVIZIO ISPETTORATO RIPARTIMENTALE CAGLIARI PIANO OPERATIVO RIPARTIMENTALE DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Revisione 2014 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 4 Descrizione del territorio Caratteri generali Il territorio della giurisdizione del Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale di Cagliari, si estende per complessivi 601.535 ettari, abbracciando una vastissima area del sud della Sardegna ricompresa nelle province di Cagliari e del Medio Campidano Le caratteristiche geologiche e morfologiche sono estremamente varie. L’eterogeneità delle unità fisiografiche e la notevole varietà litologica frutto dei diversi processi succedutisi nel tempo, hanno frammentato il territorio in numerose regioni morfologiche. I suoli presentano genesi, caratteristiche e proprietà variabili, in funzione del substrato, della morfologia, della copertura vegetale e dell’uso del territorio. I principali substrati pedogenetici risultano: metamorfiti Paleozoici (Guspinese e Villacidrese, Sulcis e Gerrei); graniti Paleozoici (Sulcis Villacidrese e Sarrabus); marne Mioceniche (Marmilla); basalti Pliocenici e Pleistocenici (Marmilla). Nelle aree costiere sono presenti, in modo discontinuo, depositi marini (conglomerati, arenarie, calcari organogeni), dune fossili e attuali, e depositi di stagno. Il Graben Campidanese, fossa tettonica ancora attiva con stratificazione di depositi marini, fluvio-lacustri, alluvionali e colluviali , orientato da NW a SE, costituisce il cuore pianeggiante delle due Province. La variabilità morfologica si estrinseca nella presenza di diverse ed estese aree collinari, di pianura e montane. Tra queste ultime si distinguono, procedendo da nord ovest in senso antiorario, i massicci del monte Majore- Arcuentu e del Monti Mannu, del Sulcis, del Sarrabus Gerrei e del Salto di Quirra. La zona montana del Guspinese è caratterizzata dal massiccio di monte Majore-Arcuentu (m.785 slm), che digrada in formazioni collinari verso nord e nelle propaggini del Sibiri e del Monte Linas verso sud-ovest. Nel settore sud occidentale si trova il complesso montano e collinare del Villacidrese, costituito dal Monte Linas (m.1.236 slm), che rappresenta la vetta più elevata della giurisdizione, nonché dai Monti Mannu-Magusi-Santu Miali-Monte Margiani-Punta Correxerbu. A sud-ovest, troviamo la zona del Sulcis con il monte Arcosu (m.948 slm), che domina buona parte della pianura del Cixerri, la Punta Maxia (m.1.017 slm) e il monte Carvius (m.1.069 slm). Nella parte nord-orientale è situata la riserva naturale di Monte Arcosu; gran parte dell’area risulta compresa nel bacino idrografico del Rio Santa Lucia. Il paesaggio appare molto aspro e tormentato, dominato da formazioni granitiche e metamorfiche che danno luogo a morfologie peculiari e strutture geologiche spesso uniche. Si susseguono valli strette e molto incassate, pareti rocciose e creste come quelle del Monte Lattias, di “su Scavoni” e di “sas Sperrimas”. Il reticolo idrografico è assai sviluppato ma il regime e la portata di tutti i corsi d’acqua è sicuramente di tipo torrentizio. I principali rii nascono dal M.Lattias e dal M.Arcosu, ricordiamo quello di Guttureddu e del suo principale affluente il rio Sa Canna. Indubbiamente la costa del Sulcis è una delle aree più calde e aride della Sardegna. A est/sud- est della giurisdizione Ripartimentale troviamo la zona montana che si articola nel Sarrabus-Gerrei, su tre rilievi principali che raggiungono la quota dei mille metri: il Monte Genis (m.979 slm), il massiccio del Serpeddì culminante con la Punta Serpeddì (m.1.069 slm) e il massiccio dei Settefratelli culminante con la punta Ceraxa (m.1.016 slm). Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 5 La foresta di Settefratelli è tra le più importanti della zona sud-orientale. Da un punto di vista morfologico il territorio si presenta alquanto accidentato, con formazioni granitiche che si aprono a ventaglio alternate alle valli fluviali incassate nelle rocce metamorfiche. Nel settore nord orientale della giurisdizione riscontriamo il salto di Quirra (massiccio del Monte Cardiga), che rappresenta sia il limite fisiografico che amministrativo con la provincia dell’Ogliastra. A fronte della vastità del territorio questa zona risulta poco popolata con una densità di molto inferiore a quella regionale. Nelle aree pianeggianti costiere, originatesi dalla deposizione di materiale alluvionale; si riscontrano numerosi stagni di varia grandezza, tra i quali il più importante è quello di Colostrai. L’intera area è geologicamente molto antica, le litologie più rappresentative sono quelle di tipo metamorfico ascrivibili al Paleozoico. Il Flumendosa è il fiume principale ed attraversa il Sarrabus da nord-ovest verso sud-est, con la sua valle, prima stretta ed incassata tra i monti, poi distesa in una fertile pianura alluvionale (Sa Forada). Nel versante più meridionale del Sarrabus, troviamo il bacino idrografico costituito da una serie di corsi d’acqua molto brevi e a regime torrentizio, tra i quali si annoverano tra i più importanti il Rio Sa Picocca e il Rio Corru e Pruna, che confluiscono nello stagno di Colostrai. A cavallo tra le regioni agricole della Marmilla, della Trexenta e delle aree della Barbagia, si colloca il Sarcidano, caratterizzato dalla presenza della valle del Flumendosa e dei suoi affluenti, e soprattutto dai grandi laghi artificiali. Intorno a tale complesso si estendono vasti altopiani ondulati e aspre colline, che fanno da contrafforte al massiccio del Gennargentu. I rilievi montuosi e collinari in precedenza descritti sono separati fisicamente dalla pianura del Campidano, che li attraversa con direzione sud-est/nord-ovest. Il Campidano è caratterizzato da una profonda antropizzazione, sia per la vocazione fortemente agricola, che per la presenza di numerosi insediamenti urbani ed industriali che raggiungono la massima densità ed estensione nell’area metropolitana di Cagliari. Ad est del Campidano si trovano le aree collinari della Trexenta e della Marmilla, alternate a depressioni vallive più o meno ampie. In tali aree, ad indirizzo prevalentemente agricolo, si riscontrano formazioni di rilievo.Tra queste si rammenta la Giara di Gesturi, che costituisce il più importante altipiano della Sardegna meridionale. Clima e vegetazione Le caratteristiche geografiche e morfologiche determinano sensibili differenze nel clima per cui i parametri di temperatura e piovosità sono parzialmente indicativi delle caratteristiche climatiche. Ulteriori fattori come vento, umidità dell’aria, frequenza e intensità delle precipitazioni si manifestano in modo diverso a seconda delle condizioni orografiche, condizionando il fenomeno degli incendi boschivi. In generale il clima, come del resto in tutta la Sardegna, è tipicamente mediterraneo con una più marcata bistagionalità rispetto al resto dell’Isola rappresentata da una stagione fresca e piovosa, prevalentemente invernale ed una lunga stagione caldo-arida estiva, con temperature medie massime del mese più caldo spesso superiori ai 30 °C. Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale 6 La variabilità del clima e soprattutto l’irregolare distribuzione delle precipitazioni condizionano l’evoluzione stagionale dei processi di innesco e propagazione degli incendi nonché la quantità di necromassa combustibile presente. Tale andamento climatico caratterizza il paesaggio vegetale, influenzando direttamente la distribuzione della vegetazione forestale. Questa è inquadrabile in serie climatiche ed orizzonti che, procedendo dall’alto in basso in senso altitudinale, sono rappresentate prevalentemente dal climax delle foreste di leccio e dal climax termoxerofilo delle foreste miste di sclerofille e delle macchie costiere. La superficie forestale nella giurisdizione dello S.T.I.R. Cagliari è pari a circa 244.000 Ha1 e risulta ripartita tra formazioni di macchia foresta e macchia mediterranea in vari stadi evolutivi, cedui e fustaie di leccio, fustaie di sughera e fustaie di pini mediterranei. 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