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Introduzione Il paesaggio vegetale e la flora che lo fascino e di suggestione. determina variano in modo significativo in La definizione geografica indica, in funzione dell’altitudine. Le utilizzazioni modo asettico, il limite altimetrico delle antropiche, marcatamente manifeste o montagne, ma anche aree notevolmente quelle meno sensibili dovute al pascolo inferiori ai seicento metri offrono un aspet- estensivo, che pure tendono a semplificare to orografico tanto diversificato e tormen- la struttura e la fisionomia del paesaggio tato da dare una sensazione di trovarsi in vegetale, non riescono tuttavia a eliminare luoghi decisamente più elevati. le differenze che hanno origine in motiva- L’insieme della flora, da questo punto zioni complesse e profonde di natura pa- di vista, può costituire un elemento ben leogeografica, storico-genetica, climatica correlato con l’altitudine, richiamando allo ed edafica. stesso tempo anche la risultante dei fattori Per questo l’ambiente montano assume climatici fondamentali. caratteri peculiari e sostanzialmente diver- In tal senso, ad esempio, l’oleastro e il si dalle coste, dalla bassa pianura e dalla lentisco, con la loro presenza, esprimono collina. meglio il limite inferiore delle caratteristi- Con il termine di montagna si intendo- che di montagna, mentre specie come il no, di norma, in senso strettamente geo- tasso, l’agrifoglio, il ciliegio selvatico, il grafico, i rilievi che superano i 600 m di sorbo ciavardello stanno invece ad indica- altitudine. In Sardegna, in relazione alla re, in modo immediato gli ambienti sicura- diversa origine geologica delle singole mente montani. aree, si ha una conformazione morfologica molto varia con scenari paesaggistici ete- rogenei. Caratteri e peculiarità della flora Le aree montane sono piuttosto estese delle aree montane e, sebbene il rilievo maggiore superi di poco i 1.800 m di quota, l’aspetto com- La flora della Sardegna, secondo le plessivo è, talora, di alta montagna per la conoscenze attuali annovera poco più di presenza di imponenti avvallamenti, pro- 2.000 specie, e lo studio di diverse aree ci fondi dirupi, forre, creste e guglie che dà il seguente quadro numerico della flora contribuiscono a creare ambienti pieni di nativa: 81 Località n. specie ora rarissime, ora affatto esclusive. Limbara 560 Specie endemiche quali Lamyropsis Marganai 650 microcephala (Moris) Dittrich et Greuter, Monte Albo 659 Aquile gia barbaricina Nardi et Arrigoni, Monte Gonare 521 Rhamnus persicifolia Moris sono esclusi- Monte Linas 600 Ca. ve del Gennargentu, Ribes sardoum Mar- Monte Arci 500 ca. telli e Nepeta foliosa Moris sono accanto- Pixinamanna 552 nate sui monti di Oliena, Aquilegia nuragi- Settore siliceo dei ca Nardi sulle pareti inaccessibili delle Monti del Sulcis 600 ca. forre di Gorropu nel Supramonte, Rubus arrigonii Camarda sul Goceano, Helichrysum montelinasanum Schmid sui monti del Linas e del Lattias e Linaria Per altre aree montane, verosimilmente, arcusan geli Atzei et Camarda nella Sarde- il numero delle specie potrebbe essere così gna meridionale. valutato: Altri endemismi come Ribes sandalioti- cum (Arrigoni) Arrigoni, Limonium Località n. specie morisianum Arrigoni, Santolina insularis MarghineGoceano 750 (Genn. ex Fiori) Arrigoni risultano esclusi- Gennargentu 750 ve della Sardegna ed esprimono collega- Monti di Oliena 650 menti fitogeografici tra diverse montagne Sette Fratelli 600 sarde. Altre specie ancora come Saxifraga cervicornis Viv., Barbarea rupicola Moris, In ogni area montana sono presenti, Genista corsica (Loisel.) DC., Orobanche pertanto, da almeno un quarto ad oltre un rigens Loisel., Santo/ma corsica Jord. et terzo delle specie della flora sarda e nel- Fourr., Hellehorus corsicus Viv., Centran- l’insieme, quasi certamente, oltre il 70% thus tnnervis (Viv.) Bég., Tanacetum audi- del totale delle specie. berti (Req.) DC., Thymus herha-harona Si tratta quindi di un patrimonio botani- Loisel. sono invece comuni anche ai rilie- co di grande rilevanza che dà la configura- vi della vicina Corsica. zione al paesaggio, esercita un insostituibi- Car/ma macrocephala Moris si ritrova le ruolo di difesa idrogeologica, sostiene le nell’Appennino toscano, Ptilostemon attività agro-pastorali del pascolo brado, casa offre prodotti come legna da ardere, legna- bonae (L.) Greuter raggiunge le Isole me da opera, miele, funghi e, fatto non Hières presso le coste della Provenza, secondario, rende gradevole il paesaggio e Arum pictum L. fu, e Arenaria baleanica favorisce, nelle aree ricche di boschi, il L., vivono anche nelle Isole Baleari, men- turismo montano. tre Genista aetnensis Rafin. ed Euphorhia Nella flora nativa, accanto alle specie a cupanii Guss. segnalano collegamenti fito- larga distribuzione geografica ed ecologi- geografici con la Sicilia, altra grande isola ca, sono comprese numerose entità ende- del Mediterraneo, e Berhenis aetnensis C. miche che rappresentano un patrimonio Presi ha un areale frammentato oltre che biologico di valore inestimabile, in grado nel Gennargentu nelle alte montagne della di dare elementi guida per comprendere Corsica, della Campania e della Calabria meglio l’ambiente naturale attuale e la sua e della Sicilia, sull’Etna e sui Nebrodi. storia. La componente endemica, inoltre, Accanto agli endemismi troviamo un trova nelle montagne più elevate la mag- contingente di specie ad areale più vasto giore espressione con specie ora comuni, che indicano ulteriormente i rapporti fiori- 82 Fig. 32. Lamyropsis micro cephala, endemismo di antica origine ad area/e puntiforme esclusivo del Gennargentu. stici con la penisola italiana: Asphodeline DC., della Corsica e delle sierre della Spa- lutea (L.) Reichenb., esclusiva in Sardegna gna occidentale, Amelanchier ova/is Medi- del Monte Albo, Robertia taraxacoides cus della Spagna e della Francia; Platan- (Loisel.) DC., Sternhergia coichiciflora thera a/geriensis Batt. et Trabut, Silene Waldst. et Kit., Epilohium angustifolium velutinoides Pomel, con il Nordafrica; L., Daphne oleoides Schreber, Erynus Bivonaea lutea (Biv.) DC. ha un areale alpinus L., Genista salzmannii DC., Lotus tipicamente centromediterraneo che si alpinus (DC.) Ramond ex SchIeicher, Col- estende dai calcari della Sardegna, alla chicum alpinum DC., e Cephalanthera Sicilia ed all’Algeria. È singolare, ancora, rubra (L.) Rich. sono alcuni esempi tra le la grande affinità tra i generi monospeci- numerose entità di interesse fitogeografi- fici Morisia, esclusivo della Sardegna e co, che si sono conservate nella fascia della Corsica, e Cossonia della catena del- montana. l’Atlante sempre nel Nordafrica. Analoga- La Sardegna mostra, inoltre, collega- mente, Lamyropsis microcephala (Moris) menti con altre regioni del bacino mediter- Dittrich et Greuter ha le specie più affini raneo a mezzo di Bunium corydalinum nel Caucaso, mentre Prunus prostrata 83 Fig. 33. Aquilegia barbarici- na, endemica diffusa sporadi- camente sul Gennargentu. Labill. ha il suo residuale areale diverse montagne dell’Isola, Sorhus frammentato nelle montagne del vasto aucu paria L., di cui è conosciuto un unico bacino mediterraneo sino alla lontana Per- esemplare relegato in un roccione inacces- sia. sibile della fascia più elevata del Gennar- Un altro contingente di notevole impor- gentu, mentre Daphne laureola L. si ritro- tanza viene dato da quegli alberi e arbusti, va esclusivamente sul Limbara. in altre regioni del mondo considerati Di grande interesse è anche la presenza comuni, che per la loro rarità nell’Isola del melo selvatico (Malus dasyphylla assumono notevole interesse fitogeografi- Borkh.), del perastro (Pyrus pyraster co quali Juniperus communis L., accanto- Burgds.), del ciliegio selvatico (Prunus nato in pochissime località nei contrafforti avium (L.) L.) e del pruno selvatico (Pru- del Gennargentu, Amelanchier ovalis nus insititia L.), che trovano nelle monta- Medicus, Rhamnus alpina L., Populus tre- gne le condizioni di vita ottimali. Ancora mula L., Sorbus aria (L.) Crantz, Rosa nelle aree montane esistono allo stato serafinii Viv., Pinus pinaster Aiton, che spontaneo, specie importanti nell’econo- ricorrono in mia tradiziona L.) che vive dalle zone 84 costiere sin oltre i le quali il noce (Juglans querce a costituire boschi misti di notevo- regia L.), il casta 1500 m. Da ricordare, le interesse scientifico. infine, il gineprogno (Castanea sativa Mil- ler), il nocciolo nano (Juniperus nana Wilid.) che sul (Corylus avellana L.) colti- I fitoclimi delle montagne sarde vate da tempi Gennargentu copre, forman- do estesi tappeti remoti, delle quali però Tra i ginepri che entrano a far parte della non è ancora accer pungenti, le aree culmi- vegetazione forestale in Le specie vegetali nali, ove stentano a tato il loro indigenato. con particolari esigen modo quantitativa- vivere le altre specie forestali. mente significativo sono ze dal punto di Ma gli alberi più comuni sono indubbia vista ecologico, più di altrida ricordare il Nei recessi più inaccessibili delle monta- cedro licio (Juniperus phoe elementi natu- mente specie come il leccio (Quercus ilex rali, sono in grado di dare in nicea L.) che, gne, specie come il corbezzolo (Arbutus sebbene sia una specie che L.), la sughera (Quercus suber L.), la tutti i periodi dell’anno valide indicazioni, roveunedo L.) o la fillirea a foglie larghe predilige gli ambienti caldi costieri, nelle (Phillyrella (Quercus puhescens Willd.) sia con la loro presenza che con la loro aree che danno rea latifolia L.), che comune- calcaree del Monte Albo o dei Supramonti, mente si trovala