RAPPORTO STATISTICO LIGURIA 2010 Analisi Storica 1861-2011 Si Autorizza La Riproduzione Con Citazione Della Fonte

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RAPPORTO STATISTICO LIGURIA 2010 Analisi Storica 1861-2011 Si Autorizza La Riproduzione Con Citazione Della Fonte CMY CY MY CM K Y M C ANALISI STORICACOP.pdf111/07/201116.34.24 RAPPORTO STATISTICO LIGURIA 2010 - Analisi storica 1861-2011 LIGURI Analisi storica S RAPPO T 1861-20 A TISTICO A R 2010 1 T 1 O REGIONE LIGURIA RAPPORTO STATISTICO LIGURIA 2010 Analisi storica 1861-2011 RAPPORTO STATISTICO LIGURIA 2010 Analisi storica 1861-2011 Si autorizza la riproduzione con citazione della fonte. Ha collaborato al coordinamento dei testi il Dott. Paolo ARVATI. INDICE VARIAZIONI TERRITORIALI NELLA LIGURIA (1861-2011)- Giuseppe Garibaldi Premessa Pag. 3 Variazioni territoriali tra il 1815 e l’Unità d’Italia ...…………….…… “ 4 Variazioni territoriali degli ultimi 150 anni …………………………... “ 5 Variazioni nella denominazione delle circoscrizioni amministrative e modifiche ai toponimi………….……………........................................ “ 6 Variazioni nel numero dei comuni e nelle loro dimensioni territoriali .. “ 8 Incongruenze tra limiti amministrativi e diocesani ……….…………... “ 10 Considerazioni conclusive …………..…………………….…………... “ 11 CARTE SCHEMATICHE A. La Liguria nel 1819 ……………………………………………….. “ 13 B. La Liguria nel 1847 ……………………………………….……….. “ 13 C. La Liguria dopo il 1859-60 ………………….………….……..…… “ 14 D. La Liguria attuale ………………………………………….……….. “ 15 LIGURIA 1861-2011: NASCITA ED EVOLUZIONE DI UNA “REGIONE DI CITTA’” – Paolo Arvati Fin dall’inizio un diverso modello demografico ….……….………….. “ 17 Natalità e mortalità nell’Ottocento ligure ……………………….…….. “ 20 L’emigrazione italiana e il porto di Genova …….………….………… “ 22 Novecento ligure: gli anni della crescita ……………………….……... “ 24 Genova, la formazione della città contemporanea ……………………. “ 26 I caratteri della città industriale …………………………………….…. “ 30 La seconda metà del Novecento: ancora crescita e poi declino ………. Pag. 35 Genova: da motore della crescita a motore del declino ………………. “ 38 Terra di arrivi …………………………………………………………. “ 44 Passato, presente e (possibile) futuro demografico della Liguria …….. “ 48 APPROFONDIMENTI Famiglie e matrimoni in Liguria (1881-2009) – Giulia De Candia….. “ 51 Natalità in Liguria (1871-2009) – Maria Teresa Zunino …..………….. “ 57 Mortalità in Liguria (1891-2007) – Maria Teresa Zunino ...………...… “ 63 Il declino della mortalità infantile in Liguria (1863-2007) – Giulia De Candia………..……………………………………….………………... “ 69 Il calo dell’analfabetismo e la scolarizzazione in Liguria (1871-2001) - Giulia De Candia…………………………………………………….... “ 73 La popolazione attiva in Liguria (1951-2001) - Carlo Robino …...…... “ 81 L’economia ligure nei 150 anni – Francesca Damonte e Carlo Robino. “ 85 Differenziali regionali nel prodotto pro capite (1891-2004) – Claudia Sirito…………………………………………………………….…….. “ 91 150 ANNI DI ELEZIONI IN LIGURIA - Maria Teresa Zunino Sistemi e collegi elettorali….……………………………….…….….... “ 95 Suffragio e corpo elettorale ………………….………………………... “ 97 Partecipazione al voto ……………………………..….…..…………... “ 99 Risultati elettorali ………………………………………….………….. “ 101 VARIAZIONI TERRITORIALI NELLA LIGURIA (1861-2011) GIUSEPPE GARIBALDI * Premessa La Liguria viene vista di solito come una striscia di terra compresa tra la monta- gna e il mare: ma quasi dappertutto i rilievi arrivano alla costa, e allora dovremmo immaginare il suo territorio come uno strettissimo corridoio lungo circa 300 km. In realtà, non è proprio così. Amministrativamente, la regione è un poco più ampia, anche se occupa meno del 2% del territorio italiano: si tratta di un’area, ben delimitata, di 5.422 km2, suddi- visa in 235 comuni, raggruppati nelle quattro province che tutti conosciamo. La “Li- guria geografica”, intesa come il territorio compreso tra il mar Ligure e lo spartiacque che lo separa dall’area padana, occupa solo una parte, sia pure la più estesa, della re- gione amministrativa, dato che soprattutto nell’area centrale di essa il territorio regio- nale supera ampiamente il citato spartiacque, occupando una porzione del bacino im- brifero del Po (alte vallate del Bòrmida e di vari suoi affluenti, dello Scrivia, del Trebbia con l’affluente Àveto); solo alle sue due estremità la regione si sviluppa qua- si esclusivamente sul versante marittimo.1 Senza riandare ai tempi della divisione regionale augustea (allorché la Liguria arrivava al Po), già al tempo della repubblica di Genova il territorio statale, che non comprendeva tutta l’area costiera (Oneglia, ad esempio, apparteneva ai Savoia, come la zona di Villafranca e Nizza), superava in diverse parti lo spartiacque ligure-padano e queste aree erano denominate genericamente “l’oltregiogo”; a fianco di esse esiste- vano poi dei territori anticamente infeudati a cospicue famiglie genovesi (aree facenti parte dei cosiddetti “feudi imperiali”), che ne costituivano in qualche modo la natura- le prosecuzione, tanto è vero che – instaurata nel 1797 la Repubblica Ligure – tutti questi feudi per decisione del Bonaparte entrarono in blocco a far parte del suo terri- torio. * Associazione Italiana Insegnanti di Geografia – Sezione Liguria 1 Circa 40 km2 della provincia di Imperia si trovano oltre lo spartiacque nell’area del colle di Nava (alta valle del Tanaro, coi torrenti Negrone e Tanarello) e circa 14-15 km2 della provincia della Spezia sono pure al di là di tale spartiacque (alta valle del Taro e del confluente rio Tàrola). 3 Variazioni territoriali tra il 1815 e l’Unità d’Italia Dopo il 1815, data dell’annessione dell’antico Stato genovese ai domini dei Sa- voia, quei territori oltregiogo furono divisi tra le già esistenti province di Bobbio e di Novi, con l’intesa – precisata nel trattato di Vienna – che essi dovessero esser tenuti in un regime di amministrazione assolutamente autonomo e che nessun Comune po- tesse essere smembrato o assegnato ad altra giurisdizione. Con la riforma amministra- tiva del 1818 il territorio novese e quello di Bobbio furono confermati in provincia e aggregati alla “divisione” di Genova2, comprendente anche la provincia omonima, e in tal modo gli antichi rapporti erano mantenuti. Il territorio ligure misurava allora 9.641 km2 ed era suddiviso in dieci province, di cui tre nella “divisione” di Nizza e sette in quella di Genova, come può vedersi dalla carta A, riprodotta al termine del presente contributo. Nel 1847 vi fu una riforma3 che portò alla creazione – dal gennaio 1848 – della divisione di Savona, a cui furono assegnate le province di Savona ed Albenga (tolte dalla dipendenza da Genova) e quella di Acqui (precedentemente sotto Alessandria), ma contemporaneamente la provincia di Bobbio fu aggregata alla divisione di Ales- sandria: data la maggior estensione della provincia acquese rispetto a quella di Bob- bio, ciò portò ad un piccolo incremento del territorio, che raggiunse i 10.109 km2, il massimo valore mai raggiunto (si veda la carta B). Un forte ridimensionamento – poco meno di un dimezzamento – avvenne dopo solo un dodicennio, e si verificò in due tempi; dapprima (18594) le province di Acqui e di Novi furono staccate dalla Liguria5 e unite alla provincia di Alessandria, succes- sivamente (18606) la provincia di Nizza fu annessa alla Francia. Considerato il con- 2 Nell’amministrazione sabauda, la divisione era un raggruppamento di province. Col nuovo ordinamento del 1859, le divisioni vennero chiamate province e le province furono semanticamente declassate a circondari, nulla innovando rispetto alle dimensioni dei rispettivi territori, salvo qualche piccolo spostamento di comuni da un circondario ad un altro contiguo, come nel caso di quello di Savona a cui furono aggregati i comuni della val Bormida elencati nella nota 7. 3 A seguito di Regie Lettere Patenti del 30 ottobre 1847. 4 A seguito di quanto previsto dal r.d. 23 ottobre 1859, n. 3702 5 Si usa qui, ed anche successivamente, il termine “Liguria” per motivi pratici, ma va precisato che fino alla promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana (27 dicembre 1947) la regione non esisteva come circoscrizione amministrativa, ma come semplice aggruppamento di province (si parlava di “compartimento statistico”). 6 A seguito del trattato di Torino 24 marzo 1860 tra il regno di Sardegna e la Francia, ratificato dal Parlamen- to di Torino il 29 maggio (Camera dei deputati) e il 10 giugno (Senato). 4 temporaneo piccolo accrescimento del territorio della provincia di Savona,7 la super- ficie della Liguria risultò di 5.335 km2. In quell’anno, essendo state modificate le denominazioni delle circoscrizioni amministrative, il territorio era costituito da due province (già chiamate “divisioni”), quella di Porto Maurizio (suddivisa nei circondari – che precedentemente erano defi- niti “province” – di Sanremo e di Porto Maurizio) e quella di Genova, comprendente i circondari di Albenga, Savona, Genova, Chiavari e Levante (=Spezia): la situazione può osservarsi nella carta C. Questa è dunque la situazione in cui si trovava la nostra regione al momento del- la proclamazione dello Stato italiano, che avvenne il 17 marzo 1861, dopo neppure un anno dalla cessione alla Francia dell’antica contea di Nizza. Da allora, in 150 anni, le modifiche sono state più modeste, almeno per quanto riguarda la superficie territoriale, e si possono suddividere nel modo seguente: - variazioni territoriali (per passaggio di comuni da province liguri a province di altre regioni o viceversa; oppure per modificazioni del confine di Stato); - variazioni nella denominazione delle maggiori circoscrizioni amministrative (i circondari, ad esempio, furono aboliti nel 1926); - variazioni nel numero dei comuni e nelle loro dimensioni, dato che in diversi casi vi fu il passaggio di singole frazioni (o porzioni di territorio)
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