Presidente Segretario

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Presidente Segretario La pubblicazione di “Affari Esteri” è promossa dall’Associazione Italiana per gli Studi di Politica Estera (AISPE), in collaborazione con l’Istituto di Studi Giuridici Internazionali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Il Consiglio Direttivo dell’AISPE è così composto: Presidente CARLO RUSSO ACHILLE ALBONETTI FRANCESCO PAOLO FULCI GIULIO ANDREOTTI LUIGI GUIDOBONO CAVALCHINI GAROFOLI GIOVANNI ASCIANO SERGIO MARCHISIO CARLO AZEGLIO CIAMPI GIAN GIACOMO MIGONE EMILIO COLOMBO VIRGINIO ROGNONI LAMBERTO DINI ENRICO SERRA FEDERICO DI ROBERTO Segretario GIOVANNI ASCIANO I fondatori dell’Associazione Italiana Studi di Politica Estera (AISPE) e della Rivista “Affari Esteri” sono Giuseppe Medici, Attilio Cattani, Michele Cifarelli, Aldo Garosci, Guido Gonella, Attilio Piccioni, Pietro Quaroni, Carlo Russo, Enrico Serra, Giovanni Spadolini e Mario Zagari. L’AISPE ha sede a Largo Fontanella di Borghese 19, 00186 Roma, tel. 06-68.78.926 La Rivista “Affari Esteri” ha l’esclusiva per tutti gli articoli che stampa. La loro pubblicazione non implica necessariamente il consenso della Rivista con le opinioni e i giu- dizi che vi sono espressi. I nomi degli autori stampati in corsivo sono pseudonimi. La Rivista è disponibile anche in Internet nel sito del Ministero degli Affari Esteri: www.este- ri.it/doc/ministero.pdf. Gli Indici degli articoli e degli autori sono disponibili nel sito http://geocities.com/affari_esteri creato da Giovanni Armillotta. Il 25 marzo 2007 è stato celebrato solennemente a Berlino il Cinquan - tenario della firma dei Trattati istituenti la Comunità Economica Euro p e a ( m e rcato comune) e la Comunità Europea per l’Energia Atomica (Euratom). La politica di integrazione dell’Europa è l’unica politica originale, valida e senza alternative per i Paesi europei. Il suo successo è straordinario. Per la prima volta nella storia, l’unità dell’Europa è stata ottenuta pacificamente con i m p o rtanti risultati nel settore economico, finanziario, monetario ed anche politico, come provano, tra l’altro, l’istituzione dell’unione economica, la moneta comune (l’ E u ro), il Parlamento europeo, il Trattato costituzionale, l ’ a l l a rgamento dai sei Paesi fondatori a ventisette Stati. Non è stato, tuttavia, raggiunto il principale obiettivo: l’unione politica e di difesa, che, per giunta, potrebbe condizionare tutti gli altri. Pubblichiamo vari interventi sull’argomento, tra i quali quelli del Pre - sidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Vi c e p residente del Consiglio e Ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Da sempre questa Rivista e chi scri - ve si battono per evidenziare questo pilastro della politica estera italiana, che, da qualche anno, raccoglie la quasi unanimità delle forze politiche del Paese. A F FARI ESTERI R I V I S TA TRIMESTRALE ANNO XXXIX - NUMERO 154 P R I M AV E R A 2 0 0 7 Il Tr i m e s t re. Gli Stati Uniti, l’Euro p a e i centri di crisi Achille Albonetti 2 3 0 L’Iran, il nucleare e le Nazioni Unite 2 4 4 La Corea del Nord e il nucleare 2 6 9 La Somalia e le Nazioni Unite 2 7 3 Lo spazio, la Cina, gli Stati Uniti e la Russia Aldo Rizzo 2 8 2 La difesa antimissilistica L a u rent Zecchini 2 9 1 * * * La nuova strategia degli Stati Uniti per l’Iraq G e o rge W. Bush 2 9 3 Il ritiro dall’Iraq non è una soluzione Henri A. Kissinger 3 0 3 Il labirinto iracheno Antonio Ciarr a p i c o 3 0 8 Gli Stati Uniti, l’Afghanistan e la NAT O Ronald P. Spogli 3 2 0 Il ritorno della Russia tra i Grandi Massimo Castaldo 3 3 2 * * * La Dichiarazione di Berlino sull’Euro p a 3 4 4 La validità e l’urgenza del Trattato costituzionale G i o rgio Napolitano 3 4 7 E n t ro il 2009 il Trattato costituzionale Massimo D’Alema 3 5 7 Il Trattato costituzionale e l’avvenire dell’Euro p a P i e t ro Calamia 3 5 9 L’Unione Europea e la prevenzione dei conflitti L a m b e rto Dini 3 6 6 L’autonomia europea è indispensabile all’Occidente A n d rea Cagiati 3 7 3 L’unità europea e la base americana di Vi c e n z a A n d rea Chiti-Batelli 3 8 5 I federalisti e il processo costituente 3 9 1 In Europa la Francia è assente B e rn a rd-Henri Levy 3 9 4 * * * Libano. Tre proposte da cui ripart i re U m b e rto Ranieri 3 9 7 La Corea del Nord e il nucleare Daniele G. Sfre g o l a 4 0 4 La straordinaria crescita dell’economia mondiale Luca Paolazzi 4 1 3 L’ E u ropa e l’Islam. Un dialogo necessario Paolo Ducci 4 1 9 L’ A rmenia e la Diaspora R o b e rto Nocella 4 2 6 LI B R I Segnalazioni (a cura di Giovanni Armillotta e Enrico Serr a ) 4 3 6 Pubblicazioni recenti (a cura di Fausto Borre l l i ) 4 3 9 D i re t t o re Responsabile C o n d i re t t o re CA R L O RU S S O AC H I L L E AL B O N E T T I D i rezione, Redazione, Amministrazione: Largo Fontanella di Borghese 19, 00186 Roma; Tel. 06.68.78.926; F a x 06.68.33.015; Siti Internet: in www. e s t e r i . i t / d o c / m i n i s t e ro.pdf è disponibile l’intera Rivista; in http://geoci- t i e s . c o m / a ffari_esteri sono disponibili gli indici degli articoli e degli autori; e-mail: [email protected]. Una copia Ä 11. Abbonamento per l’interno, . 44; per l’estero, . 50. Versamenti sul c/c postale di “Affari Esteri” n . 40612004, Roma. Spedizione in abbonamento postale comma 20C, articolo 2 della Legge 662/96, filiale di Roma. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 12312. Stampa: Arti Grafiche S. Marcello, Viale Regina M a rgherita 176, 00198 Roma, Tel. 06.85.53.982. La Rivista è stata stampata nell’aprile 2007. Il Trimestre GLI STATI UNITI E L'EUROPA L’Iraq, l’Afghanistan, l’Iran e gli altri centri di crisi stato un trimestre importante per tutti i centri di crisi: Iraq, È Afghanistan, Iran, Israele e Palestina, Libano, Corea del Nord. I prossimi tre mesi non saranno soltanto importanti, ma forse cruciali. Gli Stati Uniti e l’Iraq. La situazione sul terreno in Iraq, in particolare a Baghdad, continua ad essere caratterizzata da numerosi attacchi con kamikaze e con ordigni letali. Nei primi tre mesi del 2007 si sono avute oltre 4.500 vittime civili. Le perdite di soldati americani hanno superato, dall’inizio della guerra nel 2003, le 3.200 unità. L’esodo della popolazione civile continua ad un ritmo di circa 100 mila unità al mese ed ha raggiunto i 2 milioni e mezzo di cit - tadini su una popolazione di circa 25 milioni di abitanti. La Siria, la Giordania, il Libano, l’Iran e l’Egitto hanno provveduto a rice - vere queste famiglie che fuggono, provocando, tuttavia, forti ten - sioni all’interno delle loro Nazioni. La nuova offensiva americano-irachena, per tentare di garantire la sicurezza principalmente a Baghdad, ha ottenuto per ora scarsi risultati. Il Presidente Bush in un discorso alla Nazione il 10 gennaio 2007 ha deciso di alzare la posta, malgrado l’aggravarsi della situazione sul terreno, la sconfitta del Partito repubblicano nelle elezioni di medio termine del novembre 2006 e le proposte di pru - dente disimpegno dall’Iraq contenute nel Rapporto Baker. Ha annunciato l’invio di altri 21.500 soldati in Iraq, di una squadra navale nel Golfo con una seconda portaerei nucleare, la Stennis, e di qualche dozzina di missili antiaerei Patriot nei Paesi limitrofi. Agli inizi di marzo Bush ha deciso, poi, l’invio di nuovi rinforzi: 4.700 uomini a Baghdad. Inoltre, ha accusato l’Iran, ed anche la Siria, di interferire IL TRIMESTRE 231 nel processo di stabilizzazione dell’Iraq con ordigni esplosivi, con l’invio di terroristi e con altri mezzi. Con l’annuncio della nuova politica, Bush ha sostituito il Comandante in capo in Iraq Generale George Casey con il Generale David Petraeus, mentre il Generale John Abizaid è stato sostituito, quale nuovo Comandante delle Forze degli Stati Uniti in Medio Oriente, con l’Ammiraglio William Fallon. È stato, poi, nominato un nuovo Direttore della National Intelligence Agency, in sostituzione dell’Ambasciatore Negroponte, nominato Segre - tario di Stato aggiunto. Ricordiamo che, subito dopo la sconfitta elettorale di novem - bre 2006, il Ministro della Difesa Rumsfeld e l'Ambasciatore pres - so le Nazioni Unite Bolton avevano dato le dimissioni ed erano stati rapidamente sostituiti da Bush. Queste decisioni sono state accompagnate da quattro missio - ni del Segretario di Stato Condoleezza Rice in vari Paesi del Medio Oriente e in Israele. Il 18 gennaio 2007, a seguito della prima di queste missioni, otto Stati arabi - l’Egitto, la Giordania ed i sei Paesi del Golfo - hanno affermato di appoggiare l’invio in Iraq di 21.500 rinforzi degli Stati Uniti. Nel comunicato finale hanno chiesto, inoltre, ai Paesi limitrofi di evitare ingerenze negli affari iracheni. Significativa, inoltre, è la visita in gennaio del Vicepresidente Cheney al Sovrano saudita Abdullah. Contemporaneamente, si è avuta un’intensificazione dei con - tatti diplomatici dell’Arabia Saudita con i Paesi del Golfo ed anche con l’Iran.
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