Italia E Cina, 60 Anni Tra Passato E Futuro Le Gerle 5
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Mario Filippo Pini Italia e Cina, 60 anni tra passato e futuro Le gerle 5 Mario Filippo Pini Italia e Cina, 60 anni tra passato e futuro In quarta di copertina: affermazione di Walter Gardini (cfr. nel testo p. 118) © 2011 L’Asino d’oro edizioni s.r.l. Via Saturnia 14, 00183 Roma www.lasinodoroedizioni.it email: [email protected] ISBN 978-88-6443-063-8 ISBN ePub 978-88-6443-135-2 ISBN pdf 978-88-6443-136-9 A mia moglie Pi Hwa Indice Prefazione di Federico Masini 11 Introduzione 15 1. Uno sguardo al passato 19 Un aneddoto: i cinesi si ricordano di Lucio Wu 19 1.1 Gli antichi Romani, Marco Polo e Matteo Ricci 20 1.2 Il giovane Regno d’Italia e l’antico Impero cinese 24 1.3 Il Pcd’I e il Pcc 26 1.4 L’Italia fascista e la Cina nazionalista 30 1.4.1 Galeazzo Ciano 31 1.4.2 Francesco Maria Taliani 32 1.5 Gli internazionalisti e i comunisti cinesi 36 1.5.1 George Hatem e Edgar Snow 37 1.5.2 Agnes Smedley e Anna Louise Strong 39 1.5.3 Norman Bethune e Dwarkanath Kotnis 40 1.6 Gli italiani e i comunisti cinesi 41 1.6.1 I giornalisti 41 1.6.2 I missionari 43 1.7 I contatti all’estero tra comunisti italiani e cinesi 45 1.7.1 A Parigi 45 1.7.2 A Mosca 46 1.7.3 A Ivanovo 49 1.8 Un bilancio in prospettiva 52 2. Il lento avvicinamento: 1949-63 59 Un aneddoto: due ville italiane, due destini 59 2.1 La Cina e l’Italia dopo la Seconda guerra mondiale 60 2.2 L’Italia dalla parte dei perdenti 63 2.3 L’Italia è pronta a riconoscere la neonata Rpc 67 2.3.1 Le aspirazioni dell’Italia all’Onu e il fattore Cina 73 2.4 I funzionari italiani delle dogane cinesi 74 2.5 Le prime schiarite dopo la guerra di Corea 80 2.5.1 Politici e uomini d’affari italiani 80 2.5.2 Gli intellettuali italiani 83 2.5.3 Il Partito comunista italiano 84 2.6 L’invito di Zhou Enlai: perché a Nenni e non a Togliatti? 86 2.6.1 Palmiro Togliatti e Mao Zedong 88 2.7 Il dissidio tra Pci e Pcc 90 2.7.1 Le divergenze ribollono sotto la superficie 91 2.7.2 I rapporti circoscritti a tarallucci e vino 93 2.7.3 Lo scontro diventa pubblico 96 3. Il rapido avvicinamento: 1964-70 99 Un aneddoto: un ritratto di Mao 99 3.1 L’apertura di uffici commerciali a Roma e a Pechino 100 3.2 Il Pci e il Pcc durante gli anni difficili 105 3.2.1 Gli scontenti del Pci e la propaganda cinese 107 3.2.2 Il maoismo ha risonanza in Italia 109 3.2.3 La Cina trova nuovi fratelli in Italia 111 3.3 L’Italia e la Cina durante la rivoluzione culturale 112 3.4 La Cina era chiusa, ma non impenetrabile 115 3.5 Ventun mesi di negoziati per il riconoscimento reciproco 118 3.6 I vent’anni in Italia dell’ambasciatore Yu Junji 123 3.7 Tragedie e disavventure di italiani in Cina 130 4. Le relazioni ufficiali all’ombra del maoismo: 1971-76 137 Un aneddoto: le frustrazioni degli osservatori 137 4.1 L’Italia ufficiale a Pechino 138 4.1.1 La nuova ambasciata 140 4.1.2 I pochi sopravvissuti dei vecchi tempi 141 4.2 Una grande ouverture: la missione di Zagari 143 4.3 L’ingresso della Rpc all’Onu 144 4.4 Vecchi amici e nuovi amici della Cina 147 4.5 Le circostanze sono ancora favorevoli 149 4.6 Il ministro degli Esteri Giuseppe Medici 151 4.7 La campagna contro Michelangelo Antonioni 155 4.7.1 Ideologia e affari sono cose diverse 158 4.8 Meglio guardare la Cina da lontano 160 4.9 Le nostre reazioni alla morte di Mao 162 4.9.1 Nessun italiano incontrò mai Mao in veste ufficiale 164 5. Prima di Tian’anmen: 1977-88 167 Un aneddoto: i nostri imprenditori ruspanti 167 5.1 Il rilancio dei rapporti 168 5.1.1 Arnaldo Forlani e Huang Hua 170 5.1.2 La lettera di Breznev 173 5.1.3 Hua Guofeng 174 5.1.4 Sandro Pertini 176 5.1.5 Gli scambi alla fine del primo decennio di relazioni ufficiali 178 5.2 Oriana Fallaci e Deng Xiaoping 179 5.3 Il terrorismo di sinistra e il maoismo 181 5.4 La ricucitura tra Pci e Pcc 184 5.4.1 Berlinguer due volte in Cina 186 5.5 La Cina delle riforme e l’Italia della ripresa 187 5.6 Gli aiuti del governo italiano allo sviluppo 190 5.6.1 L’imprimatur di Craxi 192 6. Durante e dopo Tian’anmen: 1989-99 195 Un aneddoto: le ambulanze italiane a piazza Tian’anmen alla vigilia della tragedia 195 6.1 La tragedia di Tian’anmen 196 6.2 Le reazioni internazionali e dell’Italia 199 6.3 Non basta essere fratelli per amarsi a vicenda 203 6.4 La ripresa delle riforme 207 6.5 L’Italia in Cina negli anni Novanta 210 6.6 Il mondo scopre Taiwan 212 6.7 Anche l’Italia scopre Taiwan 216 6.8 I libri italiani in Cina 220 7. Nell’era dell’ascesa della Cina: dopo il 2000 225 Un aneddoto: un evento insolito per una nostra impresa 225 7.1 L’ascesa della Cina 226 7.2 L’Unione europea, i suoi Stati membri e la Cina 228 7.3 La posizione italiana rispetto ai partner Ue 230 7.4 Tematiche essenzialmente bilaterali 235 7.4.1 La promozione delle esportazioni e gli investimenti 235 7.4.2 L’immigrazione cinese 236 7.4.3 Il turismo 237 7.5 Tematiche a livello bilaterale e multilaterale 239 7.5.1 La riforma del Consiglio di sicurezza 239 7.5.2 Il futuro del G8 240 7.5.3 I diritti umani 241 7.5.4 Il Tibet 243 7.5.5 Cambiamenti climatici e crisi varie 245 7.6 Tematiche particolari 246 7.6.1 Taiwan 246 7.6.2 Il Vaticano 248 7.7 L’Italia e la concorrenza cinese 249 7.7.1 Bombyx mori è volato di nuovo in Cina 249 7.7.2 Il fenomeno di Prato 251 7.7.3 Il superato monumento alla sedia di Manzano in Friuli 251 7.8 Notizie dallo Shanxi: il culto della beata Pallotta 252 7.9 I gusti alimentari cinesi stanno cambiando 254 7.9.1 L’azienda vinicola Grace 254 7.9.2 L’impresa per latticini Yili 256 8. Uno sguardo al futuro 259 8.1 Non sarà mai più come in passato 259 8.2 Esempi utili 263 8.2.1 Il palazzo imperiale di Shenyang 264 8.2.2 L’Accademia internazionale di pianoforte di Como 265 8.3 Divagazione sul tema: i figli di Mussolini in Cina 267 8.4 Vale la pena studiare cinese? 269 Indice dei nomi 273 Prefazione di Federico Masini La storia delle relazioni fra il nostro paese e la Cina vanta un primato unico fra i paesi del mondo occidentale; infatti, fin dall’epoca degli antichi Romani gli abitanti della penisola italiana hanno avuto, direttamente o in- direttamente, rapporti prima commerciali e poi, nel corso dei secoli, politici, religiosi e culturali con gli abitanti dell’Asia orientale. È una storia lunga e affascinante, alla quale sono state dedicate alcune opere storiche, ma che, in alcune parti, ancora attende di essere descritta in dettaglio. L’Italia per molti secoli è stata il paese che meglio di altri ha interpretato il ruolo di mediatrice fra il mondo cinese e il continente europeo. Solo nel- l’Ottocento passò idealmente il testimone alle nuove potenze europee, la Gran Bretagna, la Francia e la Germania, e poi successivamente agli Stati Uniti d’America, che durante quel secolo ebbero più intensi e a volte cruenti rapporti con l’Impero cinese. Nel Novecento, soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, l’Italia divenne un paese piccolo, non solo geo- graficamente, ma anche politicamente e culturalmente, e la storia dei suoi rapporti con la Cina perse l’importanza cruciale che aveva rivestito nei millenni precedenti. Questo libro è dedicato proprio al racconto dei rapporti fra la Repub- blica italiana e la neonata Repubblica popolare cinese, due Stati sovrani che proprio verso la metà del XX secolo si affacciavano nella storia, come due giovani repubbliche che però potevano entrambe vantare storie mille- narie di cultura e di scienza. Fu un incontro complesso e articolato, dettato dal contesto internazionale e dalle posizioni di altri paesi, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, piuttosto che da scelte autonome e indipendenti. Eppure 11 ITALIA E CINA, 60 ANNI TRA PASSATO E FUTURO è anche questa, al pari della storia dei secoli precedenti, una narrazione che merita grande attenzione e che fino a oggi non era mai stata raccontata in tutti i suoi aspetti. Vengono alla luce, per la prima volta, risvolti scono- sciuti dei tortuosi rapporti fra i vari partiti marxisti-leninisti italiani e il Partito comunista cinese, e soprattutto fra il Pci e i comunisti cinesi. Ap- prendiamo in dettaglio l’importanza che eventi a carattere culturale o gior- nalistico, come il documentario di Antonioni sulla Cina o l’intervista della Fallaci a Deng Xiaoping, hanno avuto non solo per l’Italia e la Cina, ma in tutto il contesto internazionale.