Incontro Sala Convegni HOTEL HOLIDAY INN Padova, 21 Febbraio 2007
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Comu ne di Comu ne di Venezia Padova VENEZIA e PADOVA: INCONTRI PER LA DEFINIZIONE DI SCENARI DI SVILUPPO per un rafforzamento dell’asse Venezia-Padova come fattore competitivo del nord est materiali istruttori POLITICHE DI SETTORE E SERVIZI DI AREA VASTA: FATTORI DI ° SUCCESSO O DI CONDIZIONAMENTO incontro Sala convegni HOTEL HOLIDAY INN Padova, 21 febbraio 2007 Organizzazione Area Pianificazione strategica Della Direzione Programmazione e Controllo e Pianificazione strategica del Comune di Venezia S. POLO 1296 - Calle de Ca' Bollani o dei Coralli - 30124 VENEZIA tel. 0412446015 - fax 0412446032 e-mail: [email protected] http://www.comune.venezia.it/pianostrategico Riferimenti: Turiddo Pugliese (dirigente) tel. 041.2446015, Fax 041.2446032, cell. 348.6012008 [email protected] Maria Cristina Bordin (collaboratrice) Tel. 041.2446017, Fax 041.2446032 [email protected] I materiali proposti in questo documento sono stati curati con la collaborazione di Federico Della Puppa Stampato nel mese di febbraio 2007 presso il Centro Produzione Multimediale - Comune di Venezia INFRASTRUTTURE E SERVIZI DI AREA VASTA: FATTORI DI SUCCESSO E DI CONDIZIONAMENTO Cosa può fare Venezia per Padova e cosa può fare Padova per Venezia Materiali istruttori per il terzo incontro Indice 1. Innovazione e capacità innovativa 2. Università e ricerca 3. Infrastrutture e logistica 4. Il turismo 5. Le fiere 1 INFRASTRUTTURE E SERVIZI DI AREA VASTA: FATTORI DI SUCCESSO E DI CONDIZIONAMENTO Cosa può fare Venezia per Padova e cosa può fare Padova per Venezia Materiali istruttori per il terzo incontro Premessa In Italia, e nel Veneto in particolare, la dimensione locale dello sviluppo ha coinciso con l'affermazione di un'economia basata su reti – di piccole e medie imprese, di piccoli e medi comuni – nelle quali la dimensione diffusa è stato il fattore determinante di una spinta endogena allo sviluppo che ha determinato nuovi assetti socio-territoriali, caratterizzati da sistemi produttivi locali, aree-sistema e distretti industriali. La flessibilità e la capacità competitiva, unita alle condizioni favorevoli dell'espansione commerciale data anche dalla globalizzazione dei mercati, e la specializzazione produttiva in ambiti territoriali circoscritti, ha dato impulso ad una “competitività territoriale” tra aree geografiche, che un tempo era per lo più solo interna (a livello regionale), ma che oggi riguarda non solo il piano nazionale, quanto anche quello internazionale. Oggi tutti sono in competizione con tutti. Ma il livello di competizione globale oggi presente nel mercato necessita non solo di strumenti adeguati, ma di una strategia di promozione del territorio tale da garantire allo sviluppo locale una maggiore competitività e capacità promozionale, non solo in termini industriali, ma anche commerciali, turistici, ricreativi e di valorizzazione del sistema-territorio nel suo complesso. Come ben noto, la competitività territoriale è un concetto più allargato del puro raffronto economico di cifre e risultati, è la sfida ad elaborare “progetti di territorio” (ai quali ad esempio richiama l’Unione Europea con la nuova porgrammazione 2007-2013) attraverso i quali i soggetti locali e le istituzioni siano in grado di valorizzare l’ambiente locale, creando sinergie tra i diversi settori produttivi, al fine di massimizzare il valore aggiunto e ottimizzando il contatto con gli altri territori e con il resto del mondo. Per fare questo è necessario utilizzare nuove forme e modalità di lettura del territorio e nuovi approcci alla costruzione dei progetti stessi. Ma non si tratta di promuovere o individuare nuovi strumenti: gli strumenti ci sono e basta utilizzarli, si pensi ad esempio al ruolo dei piani strategici e della programmazione integrata. Ma si pensi anche ai percorsi di urbanistica partecipata che, in modo vario e articolato, sempre più spesso vengono utilizzati dalle amministrazioni al fine di costruire dal basso, con un approccio bottom up, lo sviluppo locale. E non a caso la programmazione integrata e i contratti di quartiere, ovvero quanto di più innovativo è stato messo in campo per la rivitalizzazione delle città e per lo sviluppo locale integrato, hanno prodotto localmente profonde innovazioni nelle pratiche programmatorie. L’approccio bottom up consente di leggere il territorio secondo un approccio multisistemico e integrato, e consente di inserire gli elementi e le potenzialità esistenti in una ricucitura complessiva del territorio, cogliendo le specificità locali e ponendo le endogeneità al centro di un percorso di valorizzazione e sviluppo. Un approccio di questo tipo – come molte esperienze insegnano – consente anche di inserire quei progetti di area vasta (corridoi infrastrutturali, snodi logistici, reti tecnologiche, piattaforme innovative) in un percorso decisionale e programmatorio partecipato e condiviso. E’ dunque una innovazione nei modi, prima che nelle cose. Ma un approccio bottom up non significa solamente condivisione dal basso dei percorsi (nel senso di “partecipazione”) ma 2 anche costruzione dal basso con i soggetti locali di veri progetti di sviluppo territoriale, basati sulle sinergie e sul valore aggiunto che l’integrazione a livello territoriale propone e promuove. Nella valorizzazione delle potenzialità territoriali, ciascun territorio (e al suo interno le sue componenti) deve trovare nelle proprie specificità le capacità di competere a livello globale per lo sviluppo economico e sociale locale. Con uno slogan si potrebbe rovesciare il concetto caro agli economisti ambientali – think globally, act locally – in un più pragmatico “agisci localmente per competere globalmente”. In sostanza: metti in atto tutte le azioni possibili di sviluppo locale per attirare attenzione e risorse economiche. L'Europa oggi chiama gli attori locali ad elaborare “progetti di territorio” al fine di aumentare la competitività e la coesione territoriale. Ecco dunque che iniziare a individuare specifici ambiti di azione sui quali costruire progetti comuni a livello di territorio diventa un esercizio necessario. In questo quadro generale, la scelta di quali ambiti e di quali settori pertanto non è secondaria, ma riguarda l’essenza stessa del problema. In questo senso i fattori che si possono analizzare e mettere a confronto, per individuare nel dettaglio “cosa può fare Venezia per Padova e cosa può fare Padova per Venezia” riguardano alcuni temi che oggi possono assunti come fattori di competitività in relazione a quanto indicato dai quadri strategici regionali. I temi posti all’attenzione nei presenti materiali istruttori riguardano pertanto i seguenti ambiti: - innovazione e capacità innovativa; - università e ricerca; - infrastrutture e logistica; - turismo; - fiere. Le schede seguenti sono organizzate nel seguente modo: • un primo quadro di sintesi (“i numeri principali”), che propone dati statistici specifici sugli ambiti considerati; • una parte descrittiva di approfondimento tematico; • allegati statistici, dati e altri elementi di analisi e di interpretazione. 3 1. Innovazione e capacità innovativa I numeri principali Numero di brevetti depositati (2005) – Dati provinciali Venezia Padova Veneto Italia Invenzioni industriali 52 317 976 8.854 Modelli ornamentali 19 53 229 1.977 Modelli di utilità 32 106 354 2.928 Marchi 264 956 3.294 42.449 Totale brevetti depositati 367 1.432 4.853 56.208 Nota: un'invenzione industriale consiste nella la soluzione di un problema tecnico e quindi nella realizzazione di qualcosa che prima non esisteva; per modello ornamentale si intende un trovato che conferisce ai prodotti industriali uno speciale ornamento, grazie ad una particolare forma o combinazione di linee, colori o altri elementi); un modello di utilità consiste in un modello che conferisce particolare efficacia o comodità di applicazione o di impiego a macchine o parti di esse, strumenti, utensili od oggetti di uso in genere; un marchio d'impresa è un segno distintivo utilizzato per identificare un prodotto o servizio Fonte: elaborazione uff.studi CCIAA Padova su dati Unioncamere e Ministero Attivita' Produttive Numero di distretti produttivi presenti nell’area provinciale Venezia Padova Ve-Pd Veneto Distretti 4 5 9 39 Metadistretti 1 - 1 3 Totale distretti 5 5 10 42 Fonte: Regione del Veneto (www.distrettidelveneto.it) Gli incubatori di impresa (*) – Dati comunali Venezia Padova Altri comuni Veneto Finanziati Docup 2.1 3 - 5 8 Non finanziati Docup 2.1 - 1 1 2 Totale incubatori 3 1 6 10 Fonte: Il Sole 24 Ore – Nord Est 4 Il tema dell’innovazione e della capacità innovativa delle imprese è un tema al centro dell’Agenda europea che, con il Programma competitività e innovazione 2007-2013, intende supportare le imprese al fine di promuovere l’innovazione da un lato e attirare finanziamenti di investitori privati dall’altro. Le esperienze europee degli incubatori di impresa (come ad esempio le esperienze dell'Euro Office, grazie al quale alcuni incubatori hanno potuto cominciare a collaborare tra di loro a livello transazionale) sono un esempio delle potenzialità che oggi possono essere costruite a livello locale nel campo dell’innovazione e del miglioramento della capacità innovativa. Il dato di partenza, a livello europeo, tuttavia non è confortante e anzi recenti analisi hanno dimostrato un ritardo dell’Europa in questo settore.1 Limitandosi al solo campo del venture capital, negli ultimi 10 anni gli investimenti in start up d’aimpresa hanno avuto un rendimento medio del -0,6% in Europa, contro il +44% per cento