IN ITALIA 5 giovedì 22 novembre 2007

Il segretario democratico l’ha tenuto nascosto Lo ha disegnato un giovane molisano, Nicola fino alla fine quanto era stato elaborato Storto: «Ci erano state chieste modernità PARTITO DEMOCRATICO E ieri, a sorpresa, lo ha presentato velocità e pulizia. Sono partito dalla bandiera» Un Ulivo in tricolore, il simbolo del Pd Veltroni: un segno che proietta il passato nel futuro. Piace alla Bindi: «Ma lo useremo il più tardi possibile...»

■ di Maria Zegarelli / Roma ca. «Mi ha fatto molto piacere lazzo. Poi il giro di incontri con derci. Ma a dirla tutta «preferirei elettorale che vorrebbe. Se lo ave- spicca il volto giovane e lo sguar- che sia piaciuto a Prodi», dice , i capigruppo del Pd non vederlo su una scheda elet- va visto prima? «Macché, è stata do timido di Nicola Storto, crea- Veltroni, «è proprio bello», ri- di Camera e Senato, Antonello torale per molto tempo ancora», una sorpresa, come molte altre tivo 25enne, molisano, dalla cui «WOLTER» ancora una volta ha sorpreso tut- manda il premier. È stato il pri- Soro e Anna Finocchiaro, i vice- e chi vuole intendere intenda. cose da quando è nato il Pd». Ma matita è nato il simbolo del parti- mo a cui lo ha mostrato ieri mat- premier Massimo D’Alema e Critico il presidente della Came- superWalter, maestro nella co- to. «Le indicazioni che ci aveva- ti. Discontinuo doveva essere e discontinuo è tina andando di persona a Palaz- Francesco Rutelli, Piero Fassino: ra Fausto Bertinotti: «È una fase municazione ha fatto le cose per no dato - spiega - erano tre con- zo Chigi e dovendo tornare in- un successone. Rosy Bindi, pre- troppo difficile per bene: la consegna del silenzio è cetti: la modernità, la velocità e stato. Bello, senza dubbio, ma - come dire - bi- dietro perché a cui sente all’Etoile, lo giudica «un fare un simbolo che parli alla stata assoluta. Veltroni fa il pun- la pulizia. Io sono partito dalla non era stato mostrato «si era of- bel simbolo, solido, che esprime fantasia». E se apprezza il riferi- to: 24 giorni dall’assemblea costi- bandiera italiana per la sua legge- sogna «abituarsi». Conferenza stampa decisa feso» come raccontano nel pa- solidità», non liquido, per inten- mento al tricolore, osserva però, tuente e già una sfilza di risultati. rezza, la pulizia della forma, la che l’Ulivo è «un pò ridimensio- Sede, simbolo, organismi diri- semplicità del messaggio, e an- nel giro di poche ore nato, un ulivetto, è un simbolo, genti e parecchie cose diverse che la sua modernità». Gongola lo dico rispettosamente, un po’ dal punto di vista politico: «La fi- Antonio Romano, responsabile e «signori e signore» troppo descrittivo. E comunque ne della Cdl», per esempio, e dell’agenzia Area. Foto di grup- viene voglia di girarlo per vedere «l’inizio del tempo delle rifor- po tutti insieme, in ginocchio, ecco a voi il simbolo se dietro c’è qualcosa». me, istituzionali e legge elettora- sotto al simbolo, una fatica per Nicola Latorre, vicecapogruppo le, che per noi non si possono Goffredo Bettini dalla mole im- del partito demo- Pd al Senato, lo giudica «bello, scindere». ponente che rischia di «oscura- molto tedesco», come il sistema Sul palco tra i big della politica re» Anna Finocchiaro. cratico. Niente di quanto imma- ginato, anticipato, azzardato, nei giorni scorsi dalla stampa. La L’INTERVISTA bandiera italiana come faro, l’il- luminazione attorno a cui è na- ANNAMARIA TESTA to tutto il resto. Il tricolore e l’Uli- «Non serve la perfezione. Il meglio è nemico del bene» vo, il movimento dell’onda nel- la scritta verde bianca e rossa. Un simbolo molto «nord Euro- «Non sorprende pa», chi ci vede l’ispirazione gra- fica austriaca e chi quella tede- sca. La location per la conferen- Ma va bene il recupero za stampa è lo spazio Etoile in piazza San Lorenzo in Lucina, cinque del pomeriggio, fine del- della bandiera italiana» la suspense. «È un simbolo rivol- to al futuro, un segno fresco e po- sitivo che raccoglie l’esperienza dell’Ulivo e la proietta nel pd», «Era ora di un bel recupero della bandiera italia- Non sembra molto entusiasta... spiega mentre na. Mi fa molto piacere che il simbolo del Pd «Non mi entusiasma, ma neppure mi dispiace. presenta con «orgoglio» la «car- l’abbia fatto, davvero non ha senso lasciare il tri- I simboli sono fortunati quando si caricano di si- ta d’identità» del nuovo partito, colore solo alla destra». Annamaria Testa, pub- gnificati. Magari tra 10 anni saremo qui a parla- un logo «che racconta l’identità blicitaria, docente di Comunicazione alla Boc- re della forza dirompente di quelle due lettere, - appunto - di una comunità di coni di Milano, esordisce così, quando le chie- del coraggio delle cose semplici. E bisogna dire donne e uomini e credo che que- diamo di commentare il nuovo nato. che il coraggio c’è». sto che abbiamo scelto racconti Allora, le piace? Ritiene che la Quercia e l’Ulivo avessero un bene l’identità del Pd, un partito «Ci vuole tempo per poter valutare un simbolo, impatto più forte? che nasce per fare un’Italia nuo- dobbiamo abituare l’occhio. A prima vista direi «Il concept era più netto, ma fare un paragone va con forza e determinazione». che si poteva fare qualcosa di più eclatante, c’è con un simbolo appena nato è come pretende- I tre colori poi, non sono solo molto lettering e poco simbolo, manca un se- re che un bambino faccia un esame all’universi- quelli del tricolore, «ma anche» - gno forte». tà. Ci ricordiamo cosa si disse della Quercia? come direbbe Crozza - quelli che Si poteva fare meglio? Che era un cesto di insalata, che si erano abban- rappresentano meglio «tre gran- «Non è il migliore dei simboli possibili, ma ce donati la falce e il martello di Guttuso per una il- di tradizioni che sono entrate l’abbiamo e basta, non si discute più: nelle im- lustrazione da libro per bambini... Ricordo che nel pd: il verde del mondo laico prese si fa così. Non credo alla ricerca ossessiva anche all’Ulivo le critiche non furono risparmia- e ambientalista, il bianco del soli- della perfezione, il meglio è nemico del bene. te. E anche il baffo della Nike all’inizio fu spiaz- darismo cattolico e il rosso del so- Diciamo che, se il simbolo non è sorprendente, zante. Ci vuole tempo». cialismo e della cultura del lavo- lo sarà il partito. La forma non basta, ci voglio- E la bandiera? In fondo ce l’hanno quasi ro. Una sintesi moderna e forte, no i contenuti. Vorrei un Pd che parli della sua tutti i partiti, a partire da Forza Italia. Non si un simbolo rivolto al futuro». anima, del suo dna, dei suoi progetti, non tutto crea un po’ di confusione? C’è l’Ulivo, un ramoscello piaz- proteso a farsi il trucco, col rischio di cadere nel- «Non credo proprio. E poi i colori della nostra zato sotto la P e la D, ma chissà le trappole dell’immagine. E lo dico io che lo fac- bandiera sono quelli. E non credo che il Pd, che quante volte deve essere entrato cio di mestiere...». si candida a essere il primo partito italiano, do- e uscito da quel logo. Veltroni e E la presenza dell’Ulivo? vesse rinunciare al tricolore. Sono d’accordo ne avrebbe- «Mi pare che vada bene, non sono per i cambia- con Ciampi: questo Paese ha bisogno di un po’ ro fatto a meno, Prodi lo voleva menti troppo radicali. Di solito non è positivo di orgoglio nazionale. Ricordo un episodio: senza se e senza ma. Questa è la quando i segni si sovrappongono, ma questo quando nacque la Fondazione mediazione. Il ramoscello, però, simbolo ha una struttura talmente semplice “Italianieuropei” il nome era solo “europei”. Mi non sarà nella bandiera, che sfi- che l’Ulivo ci può stare. Credo che però sia fuori chiesero un consiglio e io dissi che ci voleva un la sullo come simulazione grafi- Foto di Giuseppe Giglia/Ansa luogo discutere sulle sue dimensioni». po’ di Italia...». a.c.

LA STORIA Negli ultimi vent’anni la sinistra ha più volte cercato nel tratto del simbolo la novità politica. Come sono nati la Quercia, l’Asinello e l’identificativo grafico dei progressisti Quella voglia di cambiare affidata a un bozzetto

DI ANDREA CARUGATI alberello frondoso e robusto. na, quella rosa- dice Magno-. Do- chiese se ero disposto a passare tut- tenta di fermarlo», sorrideva il «Walter li ha guardati tutti e qua- veva esserci, ma non si doveva no- ta la notte a mettere su carta quel- Professore. Nel 2001 l’Asinello Gli ultimi 20 anni di storia del si subito si è fermato sull’albero: tare troppo». Poi, nel 2005, al l’idea: e così feci, fino al mattino, confluisce nella Margherita: sim- centrosinistra sono costellati da “Lavora su questo, si memorizza congresso di Roma, su proposta di con i pastelli a cera e dei cerchietti bolo copiato da un’esperienza di una miriade di simboli, di grafici facilmente”. Era un albero generi- Valdo Spini è diventata più gran- di due centimetri. La mattina do- lista civica trentina, mette insie- al lavoro, anche di notte, di teli co, poi nel corso del lavoro si è deci- de, e la scritta «Partito del sociali- po l’hanno approvato, e il giorno me asinelli, popolari e diniani. che scoprono il nuovo nato, di so che era una quercia, e mi sono smo europeo». «Per farcela stare successivo c’era la conferenza L’arcobaleno rispunta nel febbra- flash dei fotografi che lo immorta- messo a studiare le ramificazioni tutta abbiamo dovuto alzare un stampa di presentazione». Era il io 2005, con la presentazione, lano. delle querce, le chiome...». «Ha bel po’ il prato», racconta Magno. 3 febbraio 1994, residence di Ri- sempre a Santi Apostoli, del sim- La prima nata, quando ancora re- trovato nella sua fantasia ciò che E l’Ulivo? Lo disegna Andrea Rau- petta. Foto di rito, con Bertinotti bolo dell’Unione: un emiciclo par- gnava, pur malconcia, la prima il nostro cervello voleva dire», si ch, grafico toscano di fama mon- che indica il baffo rosso e non lamentare con i colori dell’iride. Repubblica, è la Quercia di Bruno complimentò Veltroni. Il simbolo diale. Il modellino su cui lavorare quello verde, e Cossutta che sbuf- Nome partorito da Annamaria Magno. Grafico del Pci dal 1971, viene presentato nell’ottobre arriva direttamente dal suo orto Il logo della Quercia Il logo dell’Ulivo fa: «Non mi sembra un gran- Testa, simbolo dello studio Adv autore di intere annate di tessere 1990, con una conferenza stam- di Faella Pian di Scò, nell’Aretino. ché». Verdi e Alleanza democrati- di Ancona. Stessi caratteri, stesso tra gli anni Settanta e Ottanta, nel- pa di Occhetto al Bottegone. «Nel Scelta netta sui colori, irrinuncia- a febbraio di quell’anno. Nella te- della «gioiosa macchina da guer- ca diedero forfait, i Cristiano so- apostrofo rosso dell’Ulivo. Poi la la primavera del 1990 viene con- mio bozzetto non c’era il simbolo bili quelli della bandiera. «L’apo- sta dei prodiani doveva essere il se- ra» di Occhetto del 1994 è ancora ciali mandarono un «osservato- destra cambia la legge elettorale, vocato dall’allora responsabile del- del Pci nelle radici», dice Magno. strofo rosso è servito a completare condo albero del centrosinistra, Bruno Magno: «Al tavolo dei pro- re». e il simbolo non serve (quasi) più. la propaganda Walter Veltroni: «Fu inserito dopo, anche per evita- il tricolore, non era un omaggio a capace di «dare frutti che la quer- gressisti c’erano sette-otto partiti- Nel frattempo, nel 1999, sempre Non ci sono i collegi maggioritari, «Bisogna fare il nuovo simbolo». re lo “scippo” del vecchio simbolo. un partito della coalizione», rac- cia non dà». Per il Prof. un albero racconta-. Tutti fecero una propo- a febbraio, nasce l’Asinello di Pro- ognun per sé. Tranne l’Ulivo, alla «Mi chiese di lavorare sull’icono- Vedo che hanno fatto così anche contava Rauch all’Unità nel di- «millenario», dalle «radici pro- sta, il tema era l’arcobaleno, ma di e Parisi, Rutelli e Di Pietro. Ru- Camera. Ma il suo creatore, Rau- grafia tradizionale del movimen- adesso con l’Ulivo e il Pd, è un ac- cembre 1995, quando l’Ulivo fu fonde», «contorto perché forte e re- nessuna andava bene. Allora telli pensa di democratici Usa, ch, non voleva che tornasse nel to socialista ma anche su temi corgimento che ha fatto scuola». presentato a Santi Apostoli da Pro- sistente alle intemperie», presente qualcuno propose di scrivere “I l’ex pm alle «radici contadine». Pd: basta con «l’accanimento te- nuovi, per dare l’idea di un partito Il simbolo fu cambiato una prima di e Veltroni. E l’azzurro? «È il co- in tutta Italia, dal sud fino al progressisti” nel logo, con uno sti- Qualcuno ironizza sulle zampe rapeutico», con le «foglioline sem- dalle radici profonde e proiettato volta nel 1998, con la nascita dei lore della nazionale, è di tutti. Per Trentino». vale al posto della “i” e due baffi posteriori alzate, come a dare un pre più insignificanti e minusco- nel futuro», racconta Magno. Che Ds, la scomparsa di falce e martel- questo non ho esitato a metterne Altri simboli ha conosciuto que- rossi e verdi che sfumavano: per calcione all’allora inquilino di pa- le», aveva domandato. «Preferirei comincia a buttare giù dei bozzet- lo e l’avvento della Rosa con le tanto nel simbolo». L’idea di quel sta lunga transizione. I progressi- fortuna lo stivale poi fu cassato... lazzo Chigi, Massimo D’Alema. una morte grafica dignitosa, inve- ti: soli, bandiere, stelle, e anche un stelline e la sigla «Pse». «Piccoli- ramoscello venne ad Arturo Parisi sti, ad esempio: l’autore del logo e anche la “i”. mi «È pronto a scalciare, se qualcuno ce di un mélange indigeribile».