La Nota Del Mattino 1 Agosto 2011 1. ANNUNCIATO L'accordo IN

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La Nota Del Mattino 1 Agosto 2011 1. ANNUNCIATO L'accordo IN La nota del mattino 1 agosto 2011 1. ANNUNCIATO L’ACCORDO IN USA. I MERCATI PER ORA SI MANTENGONO POSITIVI. QUESTA SERA IL VOTO NEL PARLAMENTO USA. Questa mattina (sera in Usa) la Casa Bianca ha annunciato un accordo tra repubblicani e democratici sull’aumento del debito pubblico. L’intesa, se votata da entrambi i rami del Parlamento statunitense (il voto alle 19 ora Usa), metterebbe il paese al sicuro dal default. Questo non significa che i guai sono finiti. Intanto bisognerà verificare come i mercati giudicheranno il contenuto dell’intesa. In secondo luogo, l’accordo non risolve i problemi di fondo dei paesi più industrializzati, a cominciare dalla scarsa crescita dell’economia. I mercati per ora hanno risposto bene all’annuncio. Le borse asiatiche hanno chiuso in rialzo. Le borse europee hanno aperto questa mattina in modo positivo. E’ un fatto positivo, ma appunto non risolutivo. Lo spread tra Btp e bund tedeschi, cioè il maggior tasso di interesse che noi italiani dobbiamo pagare rispetto ai più affidabili tedeschi per vendere ai risparmiatori i nostri titoli di Stato, questa mattina è rimasto al di sopra dei tre punti percentuali (3,23). Questa sera il voto nel parlamento Usa. 2. FRANCESCHINI E FINOCCHIARO CHIEDONO INTERVENTO DEL PRESIDENTE IN AULA PER UNA DISCUSSION E SULLA CRISI. BERSANI E CASINI CONCORDANO IN CONTRO CON LE FORZE SOCIALI. CALDEROLI PROPONE UN CAMOPUS DI DISCUSSIONE DOPO TRE ANNI DI ATTESE. E BERSLUCONI NON SA CHE FARE. Di fronte all’acuirsi ed ai pericoli della crisi i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd alla Camera ed al Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, la scorsa settimana hanno chiesto ai presidenti della Camera e del Senato di prevedere un confronto in parlamento sul tema dell’economia ed hanno chiesto che venga a riferire il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ieri il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, hanno chiesto a tutte le forze sociali firmatarie dell’appello perché si apra una nuova fase di aprire un confronto con le opposizioni. L’incontro è stato fissato per mercoledì. Il ministro Sacconi ha chiesto a questo punto alle parti sociali di vedersi per un confronto a palazzo Chigi, ma la Confindustria ha risposto che all’incontro dovrebbero esserci anche le opposizioni. Il ministro leghista Calderoli, per non restare spiazzato e cavalcare il tema dell’impegno, ha proposto di aprire un campus di discussione questa estate senza andare in vacanza. Il coordinatore della segreteria del Pd, Maurizio Migliavacca, ha commentato: “"Calderoli governa da tre anni questo paese e da otto degli ultimi dieci anni. Se c`è uno che ha fatto ferie in questi anni è proprio lui. E se oggi siamo arrivati a questo punto, con un paese in questa situazione lo si deve proprio all`assenza di politiche, alla incapacità della maggioranza di gestire una crisi economica". "Il PD da mesi chiede interventi incisivi, e ancora ieri ha chiesto con Bersani e i capogruppo che il governo venga immediatamente in Parlamento a discutere di quali provvedimenti prendere. Anche perché già un pezzo dell`ultima manovra è andata in fumo. Quindi anche oggi ribadiamo l`urgenza di una sessione straordinaria del Parlamento sull`economia, il governo ha fallito. E` ora che faccia un passo indietro e si apra una nuova fase". Questa sera Berlusconi, che non sa che pesci prendere, riunirà i vertici del Pdl per decidere se e come presentarsi in Parlamento. Ha ottenuto grazie al voto di fiducia al Senato il processo lungo (il provvedimento ora deve passare alla Camera). Ma non ha idea di come si possa affrontare la tempesta che si preannuncia per l’estate. La verità è che il governo ha fallito e non è in grado di affrontare i problemi veri del paese. La cosa migliore che potrebbe fare è dimettersi. Come in Spagna, il ritorno al voto darebbe all’Italia una prospettiva più certa dell’immobile palude dove il governo della destra ha condotto il paese. 3. COSTI DELLA POLITICA. OGGI CAMERA E SENATO DISCUTONO E DECIDONO SUI PROPRI BILANCI. IL PD ALL’OFFENSIVA PER RISPARMI VERI E CONSISTENTI. La Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica discutono oggi i propri bilanci. Il Pd ha predisposto numerose proposte per tagli ed efficianza. Anche le altre forze dell’opposizione hanno presentato le proprie proposte. La maggioranza frena, ma l’esempio dato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha congelato il proprio appannaggio e tagliato le spese del Quirinale, obbliga Pdl e Lega a muoversi con maggiore cautela. 4. LA LINEA DEL PD. INTERVISTA A FRANCESCHINI. Da l’Unità. Intervista a Dario Franceschini al termine del convegno di Areadem. “L’esperienza di Area democratica, partita con le primarie, sta dimostrando che si può evitare la distorsione del fenomeno correntizio, che provoca soltanto danni quando le componenti sono legate a persone e diventano strumenti di lotta interni, e che si può invece accettare l`idea che un grande partito non identitario come il nostro non deve temere la vivacità di idee e contenuti». Dario Franceschini ha appena chiuso i quattro giorni di convegno organizzati ad Amalfi da Area democratica. Il capogruppo del Pd alla Camera è soddisfatto, di questa iniziativa e del contributo dato al partito. «Con Areadem abbiamo anche dimostrato che ci può essere gestione unitaria senza rinunciare ad offrire idee al partito». Avete offerto alle altre forze di opposizione l`ipotesi di un`ampia alleanza, ma la risposta è stata no... «Il dibattito con Vendola ha dimostrato che se un grande partito ha la responsabilità di proporre una strategia per il futuro non si ferma di fronte a un no tattico ma prosegue nella linea che giudica utile al Paese, e lavora per superare tutte le resistenze». La resistenza, le ha detto Vendola, dipende dal fatto che la vostra proposta rischia di "rendere torbido" il quadro». «Chiariamo. L`esigenza di un`alleanza tra le forze che oggi sono all`opposizione ha due ragioni. La prima, avere la certezza di vincere, perché purtroppo è probabile che nonostante tutto quello che potremo fare per cambiare la legge elettorale, la maggioranza continui a difendere il Porcellum e si vada a votare con l`attuale sistema». I sondaggi però vi danno in testa anche se alleati alle sole Sei e ldv. «Dobbiamo fare molta attenzione, vedo serpeggiare pericolosamente l`idea che abbiamo già vinto. Non è così, non dobbiamo già pensare al dopo. C`è il rischio che il centrodestra, con o senza Berlusconi, possa vincere le elezioni, avere una maggioranza in Parlamento di eletti con liste bloccate il cui primo atto sarà eleggere il Presidente della Repubblica. Mi pare che questo rischio da, solo già giustifichi l`esigenza di un`alleanza larga tra forze che hanno storie diverse e anche idee per il futuro diverse, ma unite da un`idea di ricostruzione democratica del nostro Paese. Ed ecco la seconda ragione a cui facevo riferimento. Potremmo anche vincere con un`allenza Pd-Sel-Idv, come è probabile, ma possiamo immaginare di gestire un`operazione titanica com`è quella di far fronte a una crisi economica, a un crescente disagio sociale, alla necessità di ricostruire le regole, il rispetto per lo Stato, l`unità nazionale, senza una maggioranza che abbia un larghissimo consenso nel Paese? Avremo bisogno di industriali e operai, giovani e anziani, cittadini del nord e del sud per gestire una legislatura di transizione e riconsegnare il Paese ricostruito a una normale dialettica». Però in base a questo ragionamento dovreste aprire anche a Pdl e Lega. «No, perché non si può ricostruire con ì responsabili di questo disastro. In tre anni non hanno fatto nulla per affrontare la crisi, che hanno occultato, e oggi hanno perso credibilità. Ora bisogna voltare pagina». Finché avranno la maggioranza in Parlamento sarà difficile... «A parte che hanno la maggioranza degli italiani contro, come ha dimostrato il referendum. Ma poi abbiamo visto che non hanno neanche più la maggioranza in Parlamento, che la ottengono solo quando c`è un voto di fiducia, per garantirsi la sopravvivenza. Questo dovrebbe far riflettere tutti su un punto: è opportuno fornir loro uno strumento per far vedere che hanno la maggioranza in Parlamento, anche quando non è così?». Si riferisce alla mozione di sfiducia presentata da Di Pietro? «Noi abbiamo un metodo diverso, prima di lanciare un`iniziativa lavoriamo con tutte le forze di opposizione. Non informare gli altri gruppi e non valutare le controindicazioni di ogni mossa è un modo di fare che non ci appartiene». E allora voi cosa proponete? «Intanto, insieme ad Anna Finocchiaro abbiamo scritto una lettera ai presidenti di Camera e Senato per chiedere al presidente del Consiglio di venire a riferire in Aula sulla crisi. Berlusconi deve dire in Parlamento cosa intenda fare per il suo Paese». Non lo ha mai fatto, difficile che si decida ora alla vigilia della pausa estiva... «Immaginare che il Parlamento chiuda come se non fossimo nel pieno di una grave crisi è terribile. Se Berlusconi si rifiuterà di venire, sarà l`ennesima dimostrazione che a lui interessa solo restare al suo posto, che questo comporta un crescente costo per l`Italia, per ogni singolo italiano, e che questo governo deve dimettersi». Dopodiché? «Potrebbe esserci un governo guidato da una personalità di grande credibilità internazionale che cambi la legge elettorale, affronti le emergenze economiche e porti subito al voto». Fini tra le possibilità mette anche un governo di centrodestra a diversa guida. «Sarebbe comunque meglio di come stiamo ora, se a guidare questo governo ci fosse una persona che non sia screditata e incapace dì operare come è Berlusconi». Fini dice che il Terzo polo a quel punto non farebbe mancare il proprio contributo.
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