La Nota Del Mattino 4 Aprile 2011 IMMIGRAZIONE, GIUSTIZIA, ECONOMIA

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La Nota Del Mattino 4 Aprile 2011 IMMIGRAZIONE, GIUSTIZIA, ECONOMIA La nota del mattino 4 aprile 2011 IMMIGRAZIONE, GIUSTIZIA, ECONOMIA: UNA SETTIMANA DA LETTROSHOCK. 1. IMMIGRAZIONE. GOVERNO CHE NON C’E’, MAGGIORANZA ALLO SBANDO TRA SLOGAN ELETTORALI, SHOW IN TV E TENTATIVI DA DILETTANTI. Oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarà a Tunisi per trattare con il governo tunisino un maggior controllo sull’immigrazione verso l’Italia. E’ certo che “il cavaliere ipercinetico”, come lo ha definito oggi Ilvo Diamanti su La Repubblica, farà un nuovo show ad uso e consumo delle televisioni. Ma non è affatto sicuro che risolva il problema. Il ministro degli Esteri, Frattini, ha precisato in una intervista a La Stampa: «Si tratta di aiutare un governo provvisorio a prendere decisioni difficili. Confermerà personalmente l`impegno italiano, una linea di credito di 150 milioni di euro per aiutare i giovani a sviluppare microcredito, artigianato, commercio, piccole attività che allevino la disoccupazione, che è a un tasso del 30 per cento, e aiutino l`economia a ripartire. Con la rivoluzione la Tunisia ha perso tra i 4 e i 5 miliardi di dollari». In Italia intanto è il caos totale. La Lega di Umberto Bossi continua a lanciare slogan e proclami contro gli immigrati, per coprire con le grida il fatto che il ministro leghista dell’interno, Roberto Maroni, deve affrontare il problema (e infatti propone il permesso temporaneo). Il governo, per far contenta la Lega vorrebbe allestire solo campi recintati con migliaia di persone dentro. Ma intanto dai campi recintati esistenti gli immigrati sono stati lasciati fuggire a migliaia. Comuni, Province e Regioni si rifiutano di utilizzare un metodo così barbaro nella concezione e tanto inefficace nella soluzione del problema. Nel frattempo, migliaia di persone sono sparse per l’Italia, cercano di passare in altri paesi, si arrangiano. E a Lampedusa, dove doveva esserci il miracolo, ovviamente la situazione è ancora un disastro. Livia Turco, Anna Finocchiaro e Rosy Bindi hanno duramente criticato ieri il governo. Da l’Unità: «Di fronte alle incapacità del governo diventa difficile, se non impossibile, collaborare anche per quegli amministratori che vorrebbero farlo», dice Anna Finocchiaro. Rosy Bindi parla di «debacle del governo» e di «vergogna dell`Italia»: «La gita di Berlusconi a Lampedusa è stata un`amara presa in giro, così come la giravolta di soluzioni annunciate e continuamente modificate. Il governo riconosca il proprio fallimento». Su La Repubblica Tito Boeri oggi descrive punto per punto il disastro compiuto da “Il governo che non c’è”, mettendo in luce mancanza di pragmatismo e incapacità ad affrontare i problemi, oltre che le divisioni nella maggioranza. Ernesto Galli della Loggia mette direttamente il dito nella piaga su Il Corriere della Sera: “La crisi della leadership berlusconiana a stento riesce a mascherare un`altra crisi che sta esplodendo in questi giorni: la crisi della Lega. ….Bossi ha un bel dire agli immigrati «fuori dalle palle». Il suo ministro non è capace neppure di trattenerli dietro una rete: non dico neppure, naturalmente, di respingerli in mare lasciandoli al loro destino, così come invece, ascoltando le grida di Bossi, qualche ingenuo e feroce leghista forse si è immaginato che potesse accadere. Ma evidentemente un conto sono i comizi a Pontida, un altro conto fare seguire alle parole i fatti. La verità è che quanto accade in questi giorni sta mostrando l`impossibilità/incapacità della Lega ad essere un vero partito di governo. Con l`ideologia leghista si può essere ottimi sindaci di Varese e perfino di Verona, ma non si riesce a governare l`Italia”. 2. GIUSTIZIA. OGGI PROCESSO MEDIATRADE, DOMANI IN PARLAMENTO PRESCRIZIONE BREVE E CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE. MERCOLEDI’ PROCESSO RUBY. OPPOSIZIONE DEL PD ALLA CAMERA E NELLE PIAZZE. Oggi riprende al tribunale di Milano il processo Mediatrade, dove Berlusconi è imputato di frode fiscale. Domani alla Camera riprendono i lavori sul tema del processo breve (con annessa prescrizione breve per Berlusconi, utile soprattutto per il processo Mills per corruzione) e si avvia il dibattito sul voto relativo al conflitto di attribuzione, cioè sul voto destinato a sollevare presso la Corte Costituzionale (che intanto ha perso per scadenza del mandato il presidente considerato non amico dal centrodestra) la richiesta di assegnare il processo sul caso Ruby al tribunale dei ministri, togliendolo al tribunale di Milano. Mercoledì, al tribunale di Milano, prima udienza per il processo Ruby, che vede imputato Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Il Pd sarà impegnato in Parlamento e nelle piazze (domani parla Bersani alle ore 18 a piazza del Pantheon a Roma, mercoledì notte bianca della scuola e della giustizia a Milano, Torino, Bologna e Napoli) nella battaglia di opposizione alle leggi vergogna. Sarà uno scontro durissimo, perché Berlusconi e il Pdl vogliono andare fino in fondo e risolvere il problema dei processi di Berlusconi in modo definitivo, con un colpo di spugna. Nel frattempo in molte zone del Nord sono stati affissi i manifesti contro la Lega, con lo spadone afflosciato e la scritta che ricorda come con le norme per salvare Berlusconi si aiuteranno molti delinquenti a non essere puniti, con buona pace della sicurezza e delle posizioni della Lega su questi temi. 3. BERSANI: IL GOVERNO E’ INCAPACE, SI VOTI. Intervista del segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, a La Repubblica su tutti i temi più importanti. - «Alfano è arrogante come Berlusconi e servile a Berlusconi». Dunque si scordi il confronto, il «fumoso» dialogo. «Quando annunciò la sua epocale riforma della giustizia - ricorda Pier Luigi Bersani- dissi che entro 15 giorni saremmo tornati alle leggi ad personam. Da martedì voteremo una prescrizione costruita su misura del premier e sul fatto che Ruby è la nipote di Mubarak. Più chiaro di così». Domanda. È allarmante anche l`appello alla piazza del ministro della Giustizia? «Mi allarma innanzitutto l`immagine di Alfano come emerge dall`intervista a Repubblica. Un ministro impastato di arroganza e servilismo. Un ministro che tradisce il suo mestiere e ha uno stile sartoriale perché adatta sempre i suoi provvedimenti ai voleri del capo. Quanto alla chiamata del popolo è un`affermazione sconsiderata. Ma lo avverto: è difficile arrampicarsi sulle piazze quando ci si arrampica sugli specchi». Domanda. Il Pd, rifiutando ogni confronto, rischia di apparire conservatore e succube dei magistrati. Ha messo in conto gli effetti negativi di questa posizione? «Non siamo il partito dei giudici. Anzi, siamo pronti a disturbare i magistrati in nome di un servizio più efficiente per i cittadini come persino Alfano può arguire leggendo le nostre proposte di legge. Mala riforma costituzionale ha un punto essenziale che è inaccettabile: dà alla politica un potere improprio nell`esercizio della giustizia. Contro questo e contro le leggi ad personam combatteremo in Parlamento e nelle piazze». Domanda. Il Guardasigilli è convinto che il vostro no sia dettato dalla fretta. Per molti dirigenti del Pd, dice, il tempo è quasi scaduto. «Faccia bene il suo mestiere e queste cose le lasci dire al suo capo». Domanda. Sicuro che il Pd riuscirà a reggere senza fratture il doppio binario in piazza e in Parlamento? «Sarebbe una novità davvero singolare che un grande partito popolare dicesse no alla piazza o no alle aule parlamentari. Non conosco partiti popolari che si facciano di questi problemi». Domanda. Ma nel Pd qualcuno invoca l`Aventino e qualcun altro teme civolamenti verso il dipietrismo. «Allora chiariamo. Noi combattiamo in Parlamento. Lo rispettiamo e non l`abbandoniamo. Poi ci sono le tattiche parlamentari. Ma Aventino è una parola grossa. Significa andare via dal Parlamento, non uscire dall`aula in certe occasioni». Domanda. E la piazza? I vostri potenziali alleati capiranno? «Noi vogliamo avere un colloquio diretto con i cittadini che a loro volta hanno voglia di essere protagonisti. Martedì saremo al Pantheon. Poi, le notti bianche sulla scuola diventeranno anche per la democrazia. I manifesti contro la Lega tappezzeranno il Nord. I cittadini sono parte di questa battaglia. In modo democratico e civile. Non siamo noi quelli delle monetine». Domanda. Lei chiede le elezioni anticipate. Sotto sotto non pensa ancora a un governo tecnico? «Ho detto e ripeto: qualsiasi soluzione è migliore dello sfascio attuale. Ma dopo il 14 dicembre e la scesa in campo dei mitici responsabili - che hanno creato un cestino dove si mettono le uova che puoi comprare ovunque - il governo di transizione più che indebolito è tramontato. Per questodico: si vada subito al voto. Il governo ha prodotto la scossa all`economia finita in un comunicato stampa, con la riforma epocale della giustizia invece siamo sempre intorno a Ruby, la posizione ambigua sulla Libia, Parmalat, Edison e tutta la moda che volano verso l`estero». Domanda. Sull`arrivo dei profughi il governo sbandiera il successo dei trasferimenti da Lampedusa. «Invece è un disastro. Noi abbiamo avanzato una proposta. A Tunisi Berlusconi chieda di bloccare i flussi. A chi è già qui si dia lo status temporaneo per circolare in Europa come è successo ai tempi del Kosovo. No alle tendopoli, sì all`accoglienza diffusa. Ma se lo spettacolo è che ogni mattina un ministro dice solidarietà e l`altro fora di ball, allora fanno da soli». Domanda. Condivide l`idea di Tremonti: frenare lo "shopping" in Italia con una nuova Iri? «I buoi sono scappati e loro hanno dormito per due anni. La nostra posizione è chiara: non si possono allestire strumenti pubblici senza avere uno straccio di idea sulle politiche pubbliche. Quando ero all`Industria proposi degli indirizzi di politica industriale. Il governo faccia lo stesso e siamo pronti a discuterne. Ma faremo una battaglia dura contro ipotesi di Iri o Mediobanche organizzate nella versione del sistema di potere». Domanda. Proprio martedì e mercoledì al Senato si decide sull`arresto del senatore Pd Tedesco.
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