Bollettino N2-2021.Indd
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rubrica Titolo COMUNITÀ Sottotitolo IN CAMMINO BOLLETTINO PARROCCHIALE LOSONE - centovalli - onsernone No.3 - SETTEMBRE 2021 Sommario la lettera del parroco 3 il tema 5 l’intervista 7 laudato si’ 9 attualità 13 calendario Losone 17 Centovalli 19 Onsernone 20 il consiglio parrocchiale informa 22 Avvertenza Per ragioni di praticità questo bollet- tino viene distribuito a tutti i fuochi. Ci scusiamo con coloro che non fosse- ro interessati a riceverlo e confidiamo nella loro comprensione. Coloro che volessero segnalare un lettore interessato, ma residente fuori parrocchia, indichino l’indirizzo al ri- spettivo Consiglio parrocchiale. copertina: Sergio Simona la lettera del parroco Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio Ho voluto iniziare questa mia riflessio- Queste parole che Io oggi ti comando si- ne sull’importanza di ascoltare la parola ano sul tuo cuore; le ripeterai ai tuoi figli, di Dio. Molte volte mi viene da riflettere ne parlerai quando sarai seduto in casa che nelle nostre liturgie, nella prima par- tua e quando camminerai per via, quan- te della messa, noi ascoltiamo tre letture do ti coricherai e quando ti alzerai. Te le dove alla fine diciamo sempre: “Parola legherai alla mano come un segno; ti sa- di Dio”, cioè che è Dio stesso che nella ranno come un pendaglio tra gli occhi e sua grandezza e onnipotenza ci viene le scriverai sugli stipiti della tua casa e a parlare. Ho preso come punto di par- sulle tue porte!”. Questa parola che ab- tenza per questa riflessione la frase di biamo riportato qui sopra inizia con una Gesù, che viene riportata da Luca (al parola: “Ascolta”. Ma perché per Cristo capitolo 11, 28) in risposta ad un’accla- è così importante che il cristiano ascolti? mazione di una donna. Gesù risponde: Mi viene sempre alla mente una situa- “Beati piuttosto coloro che ascoltano la zione quando rifletto su questa parola, Parola di Dio e la custodiscono”. Gesù e cioè quella di un padre o di una ma- in questa situazione stava annuncian- dre che dopo che il loro figlio ha fatto do il Regno di Dio e d’improvviso una qualche cosa di sbagliato, il padre im- donna dalla folla grida: “Beata la donna mediatamente dopo averlo corretto dice che ti ha portato in grembo e che ti ha al- al figlio: “ascoltami”, oppure, “mi stai lattato!” ma Cristo subito le risponde un ascoltando?”, non gli dice: se vuoi ascol- secco: “No!”, e subito dopo le risponde tami? o se vuoi sentire un consiglio? ma dicendo che la vera beatitudine non è di gli dice solo: “Ascoltami”, perché quello averlo generato e di averlo allattato, ma che ti devo dire è vitale per la tua vita. precisa che la vera beatitudine e felicità Gesù esclama: Beati piuttosto coloro che è solo di quelli che credono in Lui e che ascoltano la Parola di Dio e la custodi- ascoltano la parola di Dio e la custodi- scono, perché se ascolti Dio e custodisci scono e la mettono in pratica. Ma cosa la sua parola questo ti salva poi nella vuol dire ascoltare una parola di Dio e vita. Ascoltare vuol dire relazionarsi metterla in pratica? con Dio. Dio ti parla come un padre fa Per rispondere a questa domanda biso- con il proprio figlio e il figlio ascolta il gna andare a leggere una parola che si padre sapendo che il padre vuole solo trova nel quinto libro della Torà, il Deu- il meglio per lui. Nella Bibbia il termine teronomio che spiega il perché uno ha “Ascoltare” è sinonimo anche di “Obbe- bisogno di ascoltare nella propria vita: dire” ed è per quello che Cristo alla fine “Ascolta Israele, il Signore è il nostro del versetto sopra citato dice: “e la met- Dio, il Signore è uno solo. Amerai il Si- tono in pratica”, cioè hai ascoltato cosa gnore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con ti ha detto Dio?...bene questo implica tutta la tua anima e con tutta la tua forza. che ti devi fidare e metterlo in pratica. 3 essere beati! Dice Gesù: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Siamo noi oggi, in questi tempi, coloro che chiedono a Dio la fede nella resur- rezione anche se non abbiamo visto. Ed è proprio per questa nostra fede che an- che a noi Gesù dice: “Beati…, felici …, fortunati… voi”. Beati e felici perché? Infatti la figura nella scrittura che più Ci aiuta leggere l’evangelista Giovanni ha messo in pratica questo “Ascolto” è che conclude con queste parole: “Tutto sicuramente Maria, la madre di Cristo, questo è stato scritto perché crediate in che conservava tutte queste cose nel Gesù e credendo abbiate la vita!” suo cuore. Lei infatti è beata perché ha Ed è per questo che se vogliamo la vita, ascoltato la parola di Dio, l’ha custodita la gioia e il senso di tutto quello che ci e l’ha messa in pratica. Per questo la fi- capita…: ascoltiamo la Sua parola, cre- gura di Maria non è una figura lontana diamo in Gesù che presente in noi com- da noi, ma essa è stata la porta che oggi pirà la sua parola. ci permette di essere anche noi beati e santi. Anche noi possiamo fare la stessa esperienza di Maria, ascoltare Dio per Mercoledì di comunità in rete pastorale * Lettura della “Laudato si” enciclica di papa Francesco. * Corso biblico in video registrato con la collaborazione della ABSI, associazione biblica della svizzera italiana. dal mercoledì 29 settembre ore 20 al centro La torre 4 il tema San Giuseppe e la paternità nel terzo millennio (Per praticità il testo è declinato al maschile figlio, tenendo conto che l’una cosa non ma tutte le volte che trovate la voce “figlio” esclude l’altra. Se guardiamo dunque a si può riferire anche alla “figlia”). san Giuseppe, padre adottivo di Gesù, questo secondo aspetto assume decisa- Tra le tante caratteristiche dell’essere mente valore. umano una mi ha sempre affascinato: la Continuando con le domande dei bam- sua capacità di interrogarsi alla ricerca bini ne formulo subito una seconda: del significato di quanto gli capita oppu- papà, hai scelto di diventare papà? An- re ci facciamo capitare. Ecco perché con- cora una volta la domanda del figlio ci dividere con voi questi pensieri sul tema richiama ad un elemento fondamentale: della paternità, con lo sguardo verso san la mia paternità è condizione di volontà? Giuseppe, scelto dalla Chiesa, ispirata, Ho preso, nella mia libertà, la decisione come esempio di paternità, e cogliere in- di assumere questo impegno, operando sieme il senso dell’essere padre, dal qua- di conseguenza delle scelte di vita che le poi ciascuno ne trarrà il modo. diano continuità e coerenza al ruolo che Avendo lavorato tanti anni coi bambini vado ad assumere tanto nei confronti del ho imparato che spesso la loro apparente figlio quanto della moglie e della società banalità nel guardare alla realtà veicola nella quale, a questo punto, ci inseriamo una profondità inattesa, ed ecco allora come famiglia e non più solo come sin- che partirei da questo primo interroga- goli individui? Detta così potrebbe su- tivo: sei tu il mio papà? In genere non scitare un po’ di preoccupazione perché è una domanda posta direttamente al la parola libertà abitualmente ci piace genitore, ma piuttosto una questione in- mentre la continuità ci piace meno per- teriore, un bisogno di sapere, che il bam- ché sembra limitativa della prima: non bino declina diversamente da quanto fa potrò più essere libero di fare diversa- nei confronti della mamma. In maniera mente. forse un po’ strumentale direi che nei In questo aspetto san Giuseppe ci è di confronti della madre il piccolo trova grande testimonianza perché alla comu- rassicurazioni sulla sua origine, capisce nicazione da parte dell’angelo della ma- da dove arriva, “di che pasta è fatto” ternità della sua futura sposa, lui si as- potremmo dire, mentre nei confronti del sume il ruolo di padre. Riconosce questo padre il bisogno è più sottile: chi sono io figlio, già presente anche se non ancora per te! e di conseguenza: chi sono io. nato, aprendosi alla relazione con lui. Di riflesso possiamo chiederci se padri lo Ho scritto “figlio” e “lui” in minuscolo si è, per avere generato con la madre un perché mi sono messo nei panni di san figlio, oppure se lo si diventa assumen- Giuseppe e di tutti i padri: quanto avrà do un ruolo, un comportamento, ma so- potuto capire in quel momento in cui ac- prattutto una relazione, nei confronti del coglie la paternità chi è quel Bambino? 5 Un aspetto importante della paternità tato a quella dimensione di reciprocità è anche questo, poter sperimentare la caratteristica delle dinamiche relaziona- costruzione dell’identità del figlio par- li. E quale gesto concreto di questo sen- tendo dal nostro immaginario, e quin- timento amorevole: la protezione della di proponendo una sorta di argine per gestante e della sua gravidanza garan- questo percorso, ma lasciando lo spazio tendole affetto, conforto e sicurezza. perché lui possa diventare chi vuole e In conclusione abbiamo raccolto la te- può e non chi dovrebbe e potrebbe es- stimonianza che Giuseppe ci ha lasciato sere. Quanti padri ho visto fare fatica su mostrandoci come la sua paternità aves- questo passaggio! se senso nell’accogliere Gesù come suo Altro pregio di san Giuseppe e attitu- figlio, decidendo di assumersi questa dine utile alla paternità (e forse anche responsabilità che comporta destinar- alla maternità) è la possibilità di diffe- gli amorevolezza, attenzione, dignità, renziare e gestire su “canali” separati esempio, protezione, spazio per cresce- l’emozione dalla ragione.