rubrica Titolo COMUNITÀ Sottotitolo IN CAMMINO

BOLLETTINO PARROCCHIALE LOSONE - - No.3 - SETTEMBRE 2021 Sommario

la lettera del parroco 3 il tema 5 l’intervista 7 laudato si’ 9 attualità 13 calendario Losone 17 Centovalli 19 Onsernone 20 il consiglio parrocchiale informa 22

Avvertenza Per ragioni di praticità questo bollet- tino viene distribuito a tutti i fuochi. Ci scusiamo con coloro che non fosse- ro interessati a riceverlo e confidiamo nella loro comprensione. Coloro che volessero segnalare un lettore interessato, ma residente fuori parrocchia, indichino l’indirizzo al ri- spettivo Consiglio parrocchiale. copertina: Sergio Simona la lettera del parroco

Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio

Ho voluto iniziare questa mia riflessio- Queste parole che Io oggi ti comando si- ne sull’importanza di ascoltare la parola ano sul tuo cuore; le ripeterai ai tuoi figli, di Dio. Molte volte mi viene da riflettere ne parlerai quando sarai seduto in casa che nelle nostre liturgie, nella prima par- tua e quando camminerai per via, quan- te della messa, noi ascoltiamo tre letture do ti coricherai e quando ti alzerai. Te le dove alla fine diciamo sempre: “Parola legherai alla mano come un segno; ti sa- di Dio”, cioè che è Dio stesso che nella ranno come un pendaglio tra gli occhi e sua grandezza e onnipotenza ci viene le scriverai sugli stipiti della tua casa e a parlare. Ho preso come punto di par- sulle tue porte!”. Questa parola che ab- tenza per questa riflessione la frase di biamo riportato qui sopra inizia con una Gesù, che viene riportata da Luca (al parola: “Ascolta”. Ma perché per Cristo capitolo 11, 28) in risposta ad un’accla- è così importante che il cristiano ascolti? mazione di una donna. Gesù risponde: Mi viene sempre alla mente una situa- “Beati piuttosto coloro che ascoltano la zione quando rifletto su questa parola, Parola di Dio e la custodiscono”. Gesù e cioè quella di un padre o di una ma- in questa situazione stava annuncian- dre che dopo che il loro figlio ha fatto do il Regno di Dio e d’improvviso una qualche cosa di sbagliato, il padre im- donna dalla folla grida: “Beata la donna mediatamente dopo averlo corretto dice che ti ha portato in grembo e che ti ha al- al figlio: “ascoltami”, oppure, “mi stai lattato!” ma Cristo subito le risponde un ascoltando?”, non gli dice: se vuoi ascol- secco: “No!”, e subito dopo le risponde tami? o se vuoi sentire un consiglio? ma dicendo che la vera beatitudine non è di gli dice solo: “Ascoltami”, perché quello averlo generato e di averlo allattato, ma che ti devo dire è vitale per la tua vita. precisa che la vera beatitudine e felicità Gesù esclama: Beati piuttosto coloro che è solo di quelli che credono in Lui e che ascoltano la Parola di Dio e la custodi- ascoltano la parola di Dio e la custodi- scono, perché se ascolti Dio e custodisci scono e la mettono in pratica. Ma cosa la sua parola questo ti salva poi nella vuol dire ascoltare una parola di Dio e vita. Ascoltare vuol dire relazionarsi metterla in pratica? con Dio. Dio ti parla come un padre fa Per rispondere a questa domanda biso- con il proprio figlio e il figlio ascolta il gna andare a leggere una parola che si padre sapendo che il padre vuole solo trova nel quinto libro della Torà, il Deu- il meglio per lui. Nella Bibbia il termine teronomio che spiega il perché uno ha “Ascoltare” è sinonimo anche di “Obbe- bisogno di ascoltare nella propria vita: dire” ed è per quello che Cristo alla fine “Ascolta Israele, il Signore è il nostro del versetto sopra citato dice: “e la met- Dio, il Signore è uno solo. Amerai il Si- tono in pratica”, cioè hai ascoltato cosa gnore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con ti ha detto Dio?...bene questo implica tutta la tua anima e con tutta la tua forza. che ti devi fidare e metterlo in pratica.

3 essere beati! Dice Gesù: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Siamo noi oggi, in questi tempi, coloro che chiedono a Dio la fede nella resur- rezione anche se non abbiamo visto. Ed è proprio per questa nostra fede che an- che a noi Gesù dice: “Beati…, felici …, fortunati… voi”. Beati e felici perché? Infatti la figura nella scrittura che più Ci aiuta leggere l’evangelista Giovanni ha messo in pratica questo “Ascolto” è che conclude con queste parole: “Tutto sicuramente Maria, la madre di Cristo, questo è stato scritto perché crediate in che conservava tutte queste cose nel Gesù e credendo abbiate la vita!” suo cuore. Lei infatti è beata perché ha Ed è per questo che se vogliamo la vita, ascoltato la parola di Dio, l’ha custodita la gioia e il senso di tutto quello che ci e l’ha messa in pratica. Per questo la fi- capita…: ascoltiamo la Sua parola, cre- gura di Maria non è una figura lontana diamo in Gesù che presente in noi com- da noi, ma essa è stata la porta che oggi pirà la sua parola. ci permette di essere anche noi beati e santi. Anche noi possiamo fare la stessa esperienza di Maria, ascoltare Dio per

Mercoledì di comunità in rete pastorale * Lettura della “Laudato si” enciclica di papa Francesco. * Corso biblico in video registrato con la collaborazione della ABSI, associazione biblica della svizzera italiana. dal mercoledì 29 settembre ore 20 al centro La torre

4 il tema

San Giuseppe e la paternità nel terzo millennio

(Per praticità il testo è declinato al maschile figlio, tenendo conto che l’una cosa non ma tutte le volte che trovate la voce “figlio” esclude l’altra. Se guardiamo dunque a si può riferire anche alla “figlia”). san Giuseppe, padre adottivo di Gesù, questo secondo aspetto assume decisa- Tra le tante caratteristiche dell’essere mente valore. umano una mi ha sempre affascinato: la Continuando con le domande dei bam- sua capacità di interrogarsi alla ricerca bini ne formulo subito una seconda: del significato di quanto gli capita oppu- papà, hai scelto di diventare papà? An- re ci facciamo capitare. Ecco perché con- cora una volta la domanda del figlio ci dividere con voi questi pensieri sul tema richiama ad un elemento fondamentale: della paternità, con lo sguardo verso san la mia paternità è condizione di volontà? Giuseppe, scelto dalla Chiesa, ispirata, Ho preso, nella mia libertà, la decisione come esempio di paternità, e cogliere in- di assumere questo impegno, operando sieme il senso dell’essere padre, dal qua- di conseguenza delle scelte di vita che le poi ciascuno ne trarrà il modo. diano continuità e coerenza al ruolo che Avendo lavorato tanti anni coi bambini vado ad assumere tanto nei confronti del ho imparato che spesso la loro apparente figlio quanto della moglie e della società banalità nel guardare alla realtà veicola nella quale, a questo punto, ci inseriamo una profondità inattesa, ed ecco allora come famiglia e non più solo come sin- che partirei da questo primo interroga- goli individui? Detta così potrebbe su- tivo: sei tu il mio papà? In genere non scitare un po’ di preoccupazione perché è una domanda posta direttamente al la parola libertà abitualmente ci piace genitore, ma piuttosto una questione in- mentre la continuità ci piace meno per- teriore, un bisogno di sapere, che il bam- ché sembra limitativa della prima: non bino declina diversamente da quanto fa potrò più essere libero di fare diversa- nei confronti della mamma. In maniera mente. forse un po’ strumentale direi che nei In questo aspetto san Giuseppe ci è di confronti della madre il piccolo trova grande testimonianza perché alla comu- rassicurazioni sulla sua origine, capisce nicazione da parte dell’angelo della ma- da dove arriva, “di che pasta è fatto” ternità della sua futura sposa, lui si as- potremmo dire, mentre nei confronti del sume il ruolo di padre. Riconosce questo padre il bisogno è più sottile: chi sono io figlio, già presente anche se non ancora per te! e di conseguenza: chi sono io. nato, aprendosi alla relazione con lui. Di riflesso possiamo chiederci se padri lo Ho scritto “figlio” e “lui” in minuscolo si è, per avere generato con la madre un perché mi sono messo nei panni di san figlio, oppure se lo si diventa assumen- Giuseppe e di tutti i padri: quanto avrà do un ruolo, un comportamento, ma so- potuto capire in quel momento in cui ac- prattutto una relazione, nei confronti del coglie la paternità chi è quel Bambino?

5 Un aspetto importante della paternità tato a quella dimensione di reciprocità è anche questo, poter sperimentare la caratteristica delle dinamiche relaziona- costruzione dell’identità del figlio par- li. E quale gesto concreto di questo sen- tendo dal nostro immaginario, e quin- timento amorevole: la protezione della di proponendo una sorta di argine per gestante e della sua gravidanza garan- questo percorso, ma lasciando lo spazio tendole affetto, conforto e sicurezza. perché lui possa diventare chi vuole e In conclusione abbiamo raccolto la te- può e non chi dovrebbe e potrebbe es- stimonianza che Giuseppe ci ha lasciato sere. Quanti padri ho visto fare fatica su mostrandoci come la sua paternità aves- questo passaggio! se senso nell’accogliere Gesù come suo Altro pregio di san Giuseppe e attitu- figlio, decidendo di assumersi questa dine utile alla paternità (e forse anche responsabilità che comporta destinar- alla maternità) è la possibilità di diffe- gli amorevolezza, attenzione, dignità, renziare e gestire su “canali” separati esempio, protezione, spazio per cresce- l’emozione dalla ragione. Come si sarà re, accudimento, ragionamento, meto- sentito all’annuncio? Arrabbiato? Tradi- dologia decisionale, sostegno alla ma- to? Abbandonato? Eppure decide su al- dre, quotidianità, talvolta dissenso e re- tri parametri, non sul come mi sento ma gole, e tutto questo finché diventa uomo. su qual è il bene, qual è la cosa giusta? Io mi auguro che la paternità oggi abbia Testimoniare al figlio questa possibilità lo stesso valore e lo stesso significato di di funzionamento è fondamentale per- allora perché è evidente che quando cia- ché lui possa affrontare la dimensione scuno di noi viene al mondo è un bebè sociale della vita, che tiene conto dell’in- che ha fondamentalmente gli stessi biso- teresse comune, che propone un valore gni relazionali da parte dei genitori che nel sacrificio del singolo a beneficio del aveva il bebè del secolo scorso e quello benessere del gruppo. di due millenni fa e più. Ritorno un attimo al tema della relazio- ne per una precisazione importante: pa- Marco Schiavi dre e figlio, pur avendo lo stesso valore FMH psichiatria e psicoterapia in quanto esseri umani, non sono sullo infantile e dell’adolescenza stesso piano, avendo ruoli e compiti ben parrocchiano di Breganzona distinti, perché se confondo i ruoli posso trovare simpatico affermare di essere il migliore amico di mio figlio, ma non è della mia amicizia che ha bisogno bensì della mia amorevolezza, attitudine che permette di volere bene anche quando il figlio sbaglia, come è giusto che sia dovendo diventare grande. E questa di- stinzione permette anche di cominciare ad amare quel figlio ancora quando è nel grembo materno e dunque impossibili-

6 l’intervista

Un anno vissuto intensamente Incontro con don Davide Bergamasco e don Nathan Fedier

Pensate al vostro ultimo anno. Dite la veri- tà: la pandemia vi ha complicato non poco le cose, mettendo a soqquadro equilibri che parevano immutabili. Indossate ora i panni di qualcuno che in questo periodo così particolare ha cambiato vita, affron- tando una nuova sfida quasi da zero. Com- plicato, vero? Lo hanno fatto don Davide Bergamasco, 46 anni, e don Nathan Fedier, 28, ordinati sacerdoti a Lugano esattamen- te 12 mesi fa: il 5 settembre 2020. Neo par- significa iniziare la navigazione in acque roco di Solduno il primo, vicario a turbolente. “Cosa che – commentano sag- il secondo. Dopo aver pronunciato il loro giamente – ci aiuterà di certo nelle sfide “Sì, lo voglio” davanti al vescovo Valerio future”. A renderli saldi nel cammino, lo Lazzeri, non hanno avuto molto tempo per ribadiscono, è stato anche l’affetto da cui riflettere sugli impegni che li attendevano. si sono sentiti circondati. “A Solduno – Si sono rimboccati le maniche e hanno ini- considera don Davide – non era poi così ziato la missione, aiutati, sottolineano su- evidente, visto che la comunità era chia- bito entrambi, dall’affetto e dal sostegno mata ad accogliermi dopo la partenza di delle rispettive comunità. Li abbiamo in- un parroco che era rimasto parecchio tem- contrati per farci raccontare un abbrivio a po e che era molto stimato”. Ma lo striscio- volte difficile, ma sempre arricchente e in- ne di benvenuto apparso sulla parete della tenso. Loro che, fra l’altro, a Losone hanno chiesa di san Giovanni Battista ha chiarito trascorso parte della propria infanzia. immediatamente le modalità d’approccio I rapporti umani e i legami sociali sono con il nuovo parroco. “È stato un avvici- stati il “filo rosso” di questo periodo. “Ele- narsi reciproco: loro sono venuti incontro menti che, del resto – sottolineano i due a me e io sono andato incontro a loro”. E le neo preti – sono uno dei pilastri fonda- fatiche, dunque, sono diventate un po’ più mentali del lavoro del sacerdote”. E se, da leggere. Anche se l’agenda del neo sacer- una parte, l’incombere del Covid ha com- dote è sempre densa di impegni (“24 ore plicato le relazioni, dall’altra le ha rese a volte non bastano”, commenta sorriden- più urgenti e profonde. “Anche perché – do), perché, oltre a guidare la comunità proseguono don Davide e don Nathan – che gli è stata affidata, ha anche assunto il ci siamo fin da subito trovati confrontati ruolo di cappellano militare e, soprattutto, con situazioni difficili e anche dolorose. di cappellano della Polizia cantonale. Una Con vite spezzate e interrogativi ai quali prima ticinese, quest’ultima, e che rappre- era impossibile dare una risposta”. Il che senta un ruolo ancora in fase di costruzio-

7 ne. Una figura dall’alto valore aggiunto, un programma e poi, durante la giorna- comunque, considerando che don Davi- ta, ti trovi a dover improvvisare a causa de, prima di scegliere la strada del sacer- dei molti imprevisti. Ma sto imparando e, dozio, ha lui stesso lavorato in polizia per come detto, la comunità mi aiuta molto”. una quindicina d’anni, dapprima in gen- Un altro fenomeno non sempre facile da darmeria e poi come istruttore cinofilo nei affrontare è quella dell’anonimato, molto Reparti speciali. Il legame con il Corpo, più presente in un contesto urbano come insomma, c’è e ora si tratta di sviluppar- quello locarnese. “Nel quale – prosegue lo. Assieme al ruolo di parroco. Un vasto don Nathan – i rapporti personali tendo- orizzonte, “impegnativo, certo, ma che mi no a sfilacciarsi oppure a non esistere del riempie il cuore e la mente e che mi aiuta tutto. Per questo è fondamentale non rin- a rimanere sempre con i piedi per terra”. chiudersi dentro le proprie mura, ma es- Don Nathan ha seguito un cammino for- sere davvero una Chiesa in uscita, pronta se un po’ più “canonico”, scegliendo il ad incontrare la gente anche nei contesti seminario a vent’anni dopo aver stabilito meno usuali”. che gli studi di commercio non faceva- Di primo acchito i due neo sacerdoti ac- no per lui; che era un’altra la strada che colgono l’affermazione con uno sguardo lo chiamava. Già come diacono era stato un po’ scettico, ma poi ammettono che, assegnato alla Parrocchia di Locarno e là nella realtà odierna, la loro è stata, ed è, continua ora il suo cammino. “Sotto la un’anomala risposta a una chiamata. Ul- guida sapiente – sottolinea – di don Car- timamente, poi, si fanno sempre più ricor- melo Andreatta, con cui ho un ottimo rap- renti i discorsi sul calo dei fedeli e su quel- porto, malgrado la differenza d’età. Lui è lo delle vocazioni. Il futuro della Chiesa, sempre positivo, propositivo e aperto al chiediamo loro per concludere, come lo confronto”. Sul neo sacerdote anche l’oc- vedete dunque? “L’importante – rispon- chio affettuoso dei fedeli locarnesi, “che dono – è non farsi spaventare dai numeri hanno seguito la mia crescita passo pas- e ricordare, sempre, che la Chiesa è nelle so”. E se le persone rimangono sempre mani dello Spirito santo e che il buon Dio le stesse, l’ordinazione di un anno fa ha ci chiede prima di tutto di seminare, senza comunque cambiato qualcosa. “Quando poi magari vedere nemmeno i germogli sono tornato come prete – racconta sorri- del nostro potenziale raccolto. I Suoi sono dendo don Davide – hanno cominciato a tempi diversi dai nostri. Ma bisogna esse- guardarmi e a trattarmi in modo diverso. re capaci di ascoltare con il cuore e, alla E devo dire che, nonostante la giovane età, fine, si sarà sempre guidati verso la porta in molti mi hanno subito dato tutta la loro giusta alla quale bussare”. A loro è acca- fiducia in questa nuova veste. Fors’anche duto. E oggi possono guardare indietro perché mi conoscevano da prima. E poi con serenità al primo anno di sacerdozio, nel Locarnese ho potuto intessere molte che è stato sì caratterizzato da alcune onde relazioni, essendovi cresciuto”. Anche l’a- anomale, “ma che – concludono – ci ha an- genda del vicario locarnese è molto densa. che aiutati a cogliere davvero l’essenziale “E – aggiunge – a volte non è facile da ge- fin da subito”. stire, soprattutto quando il mattino ti fai bgl

8 laudato si’

Umili lavoratrici fra Bibbia ed ecologia Le api: produttrici di miele e sentinelle ambientali

“Non lodare un uomo per la sua bellez- resse suscitato da diversi ambiti legati za e non detestare un uomo per il suo all’agricoltura”. Oggi si stima che gli ap- aspetto. L’ape è piccola tra gli esseri ala- passionati ticinesi siano circa 500, i quali ti, ma il suo prodotto è il migliore fra le si occupano più o meno di 8000 arnie. cose dolci”, recita il Siracide. È solamente “Anche se – chiarisce il nostro interlo- una delle molte citazioni bibliche in cui cutore – è molto difficile stabilire l’entità compare il laborioso insetto, portato ap- esatta delle colonie. Proprio per questo punto ad esempio per il suo instancabile la Sezione cantonale dell’agricoltura sta lavoro e per l’umiltà con cui lo svolge, effettuando un censimento. Un’opera- mettendo da parte il proprio e pensando zione resa piuttosto complessa dal nu- sempre, innanzitutto, al bene della co- mero relativamente elevato di persone munità. Ma le api, se molestate, possono che svolgono l’attività senza una forma- anche diventare un temibile avversario, zione particolare e che, quindi, diventa- cui le Scritture paragonano gli eserciti no difficilmente ‘tracciabili’”. nemici del popolo di Israele. Senza con- Se il primo motore che spinge l’apicolto- tare, poi, gli innumerevoli riferimenti ai re è la passione, va comunque detto che nobili prodotti del piccolo imenottero: può esserci anche un certo tornaconto, la cera (“strumento” liturgico per eccel- considerando che i prodotti sono sem- lenza), la pappa reale e, ovviamente, il pre molto ricercati e crearsi un mercato miele, alimento prezioso e celeste, tan- non è quindi un problema. “I problemi to che la Terra promessa è descritta da cui dobbiamo far fronte – prosegue Con- Dio come il luogo dove scorrono latte e, coni – sono piuttosto altri. Si pensi solo appunto, miele. È, insomma, quello fra l’ape e l’uomo, un sodalizio che dura da millenni e che non accenna ad affievo- lirsi. Anzi, oggi è accresciuto da un ulte- riore valore aggiunto, legato ad aspetti relativi all’ecologia, come la tutela della biodiversità oppure il monitoraggio del- la “salute” ambientale. Come la passione per il settore rimanga forte anche da noi ce lo conferma Davi- de Conconi, presidente della Federazio- ne ticinese apicoltori (FTA). “In effetti – spiega – negli ultimi dieci anni abbiamo avuto un incremento di circa il 10 per cento dei soci, grazie al rinnovato inte-

9 ticolare, da miele di robinia. Di più. Ad un certo punto ci siamo addirittura visti costretti a nutrire gli insetti per evitare che morissero di fame. Fortunatamente le cose sono poi migliorate con la fiori- tura del castagno e del tiglio e, alla fine, oltre ad aver potuto rimpolpare le per- dite subite dalle colonie durante l’inver- no, il raccolto appena terminato è stato soddisfacente. Ora, dunque, ci si sta già preparando per la nuova stagione fred- da, effettuando – fra l’altro – i consueti trattamenti”. all’uso indiscriminato di pesticidi e di al- Una vita non sempre facile, insomma, tri prodotti utilizzati in agricoltura, che quella delle api. Ma proprio questa par- risultano particolarmente tossici per le ticolare sensibilità ha ulteriormente acce- api. Se a questo si aggiunge la forte urba- so i riflettori su di loro. “Con il crescente nizzazione dei fondivalle, diventa sem- interesse per l’ecologia – spiega Conconi pre più difficile trovare aree ideali dove – ci si è resi conto dell’importanza del insediare le colonie”. I piccoli imenotte- processo di impollinazione (che costitui- ri stanno anche cominciando a risentire sce i due terzi del lavoro dei nostri inset- dei cambiamenti climatici. “Gli insetti – ti) per la tutela della biodiversità, oltre chiarisce il presidente della federazione che per – ovviamente – la produzione cantonale – sono presenti da millenni sul ortofrutticola”. Fondamentale, dunque, nostro territorio, vi si sono perfettamen- mantenere in buona salute i piccoli ime- te adattati ed è quindi comprensibile che notteri, sia per garantire la nostra base quando la natura ‘impazzisce’ facciano alimentare sia per favorire il manteni- fatica a seguirne i ritmi. Senza contare mento e la differenziazione delle specie. che l’aumento delle temperature sta an- “Inoltre – conclude il presidente degli che provocando mutamenti all’interno apicoltori ticinesi – le api si stanno dimo- dei boschi, dove vi sono specie vegetali strando degli efficacissimi bioindicatori che spariscono e altre che sono del tutto per monitorare la salute dell’ambiente. nuove”. E che le bizze del clima influisca- In Italia, ad esempio, è stata creata una no in modo determinante sull’esistenza vera e propria rete, che permette di ot- delle api lo dimostrano anche i mesi che tenere una sorta di fotografia dello stato ci siamo appena lasciati alle spalle. “In del territorio nel raggio di tre chilometri effetti – conferma il nostro interlocutore attorno ad ogni arnia”. Le umili lavora- – stiamo vivendo un anno complicato. A trici, instancabili da millenni, sono quin- primavera, ad esempio, i ripetuti ritorni di diventate anche infallibili sentinelle di freddo hanno ostacolato lo sviluppo ambientali. ottimale delle colonie e impedito il pri- mo raccolto dell’anno, costituito, in par-

10 I felici alveari di periferia Notizie di apicoltura dalle Centovalli e dall’Onsernone

Uno ha alle spalle un’esperienza ormai l’hobby principale di Arnold, che ha pun- pluridecennale, l’altro ha iniziato sola- tato sull’apicoltura estensiva. “E oggi – mente da cinque anni. Ad accomunarli aggiunge – sono autorizzato a vendere il una vera passione, oltre alla fortuna di mio miele con il marchio della gemma di poterla concretizzare in zone ancora re- BioSuisse”. Il suo metodo di vendita sta lativamente felici. Almeno dal punto di sempre più prendendo piede nel mon- vista dell’apicoltura. Nelle nostre valli, do dell’agricoltura, andando incontro ai infatti, i piccoli imenotteri trovano an- desideri dei consumatori che richiedono cora un habitat ideale, senza troppe in- prodotti a chilometro zero. “Ho allestito terferenze dovute alle sostanze nocive qui a Bordei un armadio self-service, dove immesse nell’ambiente dall’uomo. Cer- si possono prelevare autonomamente i to, gli effetti dei cambiamenti climatici si vasetti, mettendo il dovuto in una casset- sentono anche là. Ma lasciamo che siano ta. Devo dire che la gente è molto onesta loro a raccontarlo. Mentre entrambi met- e lascia sempre il denaro giusto”. La sua tono in evidenza come prendendosi cura produzione annua si aggira sui 300 chilo- delle proprie arnie dimentichino per un grammi di miele (prodotto da una quin- attimo la frenesia del nostro tempo, tor- dicina di arnie), che vende sempre tutto nando a sintonizzarsi con i ritmi della natura.

Martin Arnold, in pensione da qual- che tempo, ha cominciato ad occuparsi di api una trentina di anni fa. “Allora – racconta – c’era un ospite di Bordei che veniva dalla Svizzera interna e che qui, nelle Centovalli, possedeva cinque o sei arnie. Facendo avanti e indietro da oltre Gottardo, era alla ricerca di qualcuno che potesse occuparsi delle sue colonie quan- do era assente e così mi feci avanti”. La “comproprietà” proseguì per circa un anno, “poi – visto che stavo imparando bene i principali rudimenti dell’attività – mi propose di comprare le sue api. Lo feci e, per specializzarmi ancora meglio, frequentai anche un corso dell’Associa- zione degli apicoltori del Locarnese”. Da allora lavorare con gli insetti è diventato

11 e molto velocemente. Se, come diceva- accorto che si trattava di una cosa fat- mo all’inizio, il fatto di lavorare in valle tibile e ho quindi installato le prime permette di sfuggire agli effetti nefasti arnie in giardino ad Auressio. Un’u- dell’inquinamento provocato dall’uomo, bicazione ideale, anche perché con- gli insetti risentono comunque del clima fina direttamente con il bosco”.- Que che cambia. “A maggio, ad esempio – sto accadeva cinque anni fa e oggi la conclude Arnold – con i ritorni di freddo produzione annua di Mercoli si aggira primaverili abbiamo sofferto parecchio, sui 150 chilogrammi di miele. “Una poi, però, qui tiglio e castagno sono fioriti quantità relativamente esigua, che si tardi e con il tempo ideale. Quindi abbia- esaurisce presto fra regali di Natale, mo potuto recuperare. Per il resto, prati- pensierini agli amici, nostro consumo cando l’apicoltura estensiva, con metodi e pochissima vendita”. Sereno l’oriz- molto naturali, si affrontano meglio tutti zonte sul versante della salute degli in- gli imprevisti. Certo, bisogna tener conto setti. “Contrariamente a diversi colle- di problematiche legate, ad esempio, ai ghi del piano – racconta Mercoli – non parassiti (come la varroa). Ma non sono ho mai dovuto affrontare morie. Loro, ormai più novità e, sapendo come farvi invece, hanno subito importanti per- fronte, riusciamo sempre a gestirle limi- dite a causa di pesticidi o fertilizzanti tando i danni”. utilizzati soprattutto in agricoltura o in viticoltura”. Evidenti, invece, anche Per David Mercoli, 45 anni, l’apicoltu- ad Auressio gli effetti delle bizze cli- ra è una passione d’infanzia. “Vengo matiche. “L’andamento di quest’anno da una famiglia molto… verde – affer- ne è un esempio evidente – conclude ma sorridendo – che ha sempre avuto l’apicoltore onsernonese -. Già la pri- un occhio attento all’ecologia. Quel- mavera non ha brillato e quando è ar- la sensibilità mi ha portato presto ad rivata la fioritura di castagno e tiglio, interessarmi delle api, ma per lungo è piombata la grandine a distruggere tempo ho pensato che occuparsene tutto. E le conseguenze si vedono: alla fosse un’attività molto complicata”. A fine quest’anno metteremo nei vasetti sfatare il pregiudizio è stato un collega meno della metà del raccolto di miele che ha invece voluto cogliere la sfida. rispetto al 2020…”. “Guardando lui – prosegue il nostro interlocutore onsernonese – mi sono Barbara Gianetti Lorenzetti

12 attualità

Abbattere i muri e costruire ponti La drammatica situazione dei profughi in certi paesi UE

Simpatia e ammirazione. Sono i senti- menti che hanno accolto la squadra dei rifugiati alla loro entrata nello stadio di Tokyo per l’inaugurazione dei giochi olimpici. Sentimenti espressi anche dal presidente del Comitato internazionale olimpico (Cio) Thomas Bach: “Voi invia- te un potente messaggio di solidarietà, resilienza e speranza al mondo”. Hanno sfilato dietro la bandiera con i 5 cerchi: 29 atleti, gente che ha conosciuto la sof- ferenza di chi scappa dal proprio paese per sottrarsi a torture, guerre, fame. Ap- pena 29, ma in rappresentanza degli 80 milioni di profughi nel mondo. Ottanta milioni che il mondo sembra di- menticare.

L’inferno dei campi in Grecia… tende per dormire vivono circa duemila persone. Circa, perché il numero esatto “Le politiche migratorie sono veri e pro- di quei disperati non viene mai rivelato. pri atti di guerra. Respingimenti illegali, Dice Graziano Masperi, giornalista di morti all’interno dei campi per negligen- “Osservatorio Diritti”: “Nuovi muri in za delle autorità, interruzione dei servi- cemento alti 3 metri isolano dal resto del zi”. E’ il cartello esposto fuori dall’Eleo- mondo i richiedenti asilo che vivono nei na Camp ad Atene. Fuori, perché dentro campi in Grecia. Una situazione che lede è l’inferno. Un campo che chi va a go- la dignità di queste persone che dalle iso- dersi i monumenti, i siti archeologici, i le vengono trasferite sul continente. Ecco reperti della grande cultura greca certo cosa succede oggi ai migranti di Eleona non conosce. Sorge in un’area industria- Camp, nella periferia della capitale!”. le sporca, zeppa di rifiuti, dove il sole picchia forte e la temperatura supera i … e quello a Lampedusa 40 gradi. E fra tanto tormento a soffrire ci sono anche centinaia e centinaia di Non è certo migliore la situazione a Lam- bambini. Le visite al campo, ovviamen- pedusa. Sin dai primi mesi di quest’an- te, non sono ammesse. no c’è stato un forte incremento degli In una miriade di container e piccole sbarchi. E, purtroppo, sono aumentate

13 anche le tragedie. Un 2021 catastrofico, nonostante il lodevole lavoro svolto sia se appena si pensa che i morti in mare dal personale addetto e sia dai moltissi- sono più che raddoppiati rispetto all’an- mi volontari che cercano di rendere loro no precedente. Il numero degli annega- meno dura la vita. Una situazione intol- ti è spaventoso: lungo le varie rotte del lerabile, dunque, che va ad aggiungere Mediterraneo hanno perso la vita da ulteriori sofferenze a chi ne ha già patite gennaio a giugno 1’146 perone contro le tante nei propri paesi, sorretti solo dalla 513 dei primi sei mesi del 2020. Lo si leg- speranza di trovare al di là del mare una ge nel rapporto dell’organizzazione in- vita migliore. ternazionale per le migrazioni che preci- Una delusione cocente, dunque, la loro. sa pure come la rotta tra la Libia e l’Italia si sia rivelata la più pericolosa. Italia e Grecia chiamano Nei primi sei mesi del 2021 sono sbarca- ma l’Europa non risponde te in Italia 20'495 persone con un netto aumento rispetto allo stesso periodo del È una delusione che fa il paio con quel- 2020, quando ne arrivarono circa 7'000. la relativa all’atteggiamento assunto Lo scorso 25 luglio nell’hotspot di Lam- dall’Europa nell’affrontare o, meglio, nel pedusa, che dovrebbe ospitare al massi- non affrontare il problema dei profughi. mo 250 persone, i rifugiati presenti era- Ogni tanto se ne discute, si fanno piani no più di 1’300. E non si sta meglio negli per dislocare quei poveri disperati. Ma altri hotspot attivi in Italia. poi, nella pratica, tutto resta come pri- E’ facile immaginare, con una simile si- ma. Anzi, per certi versi peggio di prima tuazione, le condizioni in cui vivono gli se appena si considera che in alcuni Stati ospiti ai quali vien tolta anche la dignità, i profughi proprio non possono entrare.

14 In Ungheria, per esempio, dove per di- tutti parlano di globalizzazione. Ma, dice fendersi dall’ “invasione” è stato costru- ancora il papa, “occorre superare l’attuale ita un barriera di filo spinato e una rete globalizzazione dell’indifferenza e la cul- metallica alta 4 metri su una lunghezza tura dello scarto. Due grandi mali della di 170 chilometri. Costo otre 100 milio- nostra cultura, l’indifferenza e lo scarto”. ni di dollari. Non si può non tornare col pensiero all’anno 1956 quando tra no- I Paesi più poveri vembre e dicembre la Svizzera diede asi- sono maggiormente ospitali lo a 14’000 esuli ungheresi, fuggiti dopo l’intervento delle truppe sovietiche e E’ del tutto evidente che senza un accor- dalla repressione della rivoluzione anti- do dell’Unione europea per una ridistri- comunista. buzione dei rifugiati in certe nazioni la Certo, l’Ungheria non è la sola, purtrop- situazione diventa sempre più insosteni- po, ad erigere muri invece di ponti di ac- bile. Se si considera tutta l’area del Me- coglienza, di solidarietà, di pace. diterraneo, nei primi mesi del 2021 sono arrivati in Europa circa 39 mila migranti Abbattere i muri (nello stesso periodo del 2020 furono cir- e costruire ponti ca 28 mila). In Italia ne sono approdati 20’495, 13’445 “A tutti gli uomini e le donne del mondo in Spagna, 3’790 in Grecia, 1’074 a Cipro, va il mio appello a camminare insieme 244 sull’isola di Malta (fonte UNHCR 31 verso un noi sempre più grande, a ricom- giugni 2021). porre la famiglia umana, per costruire Purtroppo la realtà ci dice che viviamo assieme il nostro futuro di giustizia e di un mondo capovolto nel quale sono in pace, assicurando che nessuno rimanga sostanza le regioni più disagiate a dare escluso”. Così papa Francesco nel mes- protezione ai bisognosi mentre altre più saggio per la giornata mondiale del mi- possidenti accolgono richiedenti asilo grante e del rifugiato 2021. E aggiunge: in numero assai più ridotto di quanto “Per questo dobbiamo imparare oggi a si potrebbe sperare. Infatti i Paesi in via vivere insieme, in armonia e pace. Ma di sviluppo (cioè quelli che non hanno per raggiungere questo ideale – precisa ancora raggiunto un livello significati- – dobbiamo impegnarci tutti per abbat- vo di industrializzazione) ospitano il 70 tere i muri che ci separano e costruire per cento dei rifugiati mondiali. I Paesi ponti che favoriscano la cultura dell’in- ancora meno sviluppati danno asilo al contro, consapevoli dell’intima intercon- 27% del totale (fonte UNHCR). E gli altri? nessione che esiste tra noi”. Perché “le Stanno a guardare. migrazioni contemporanee ci offrono E’ interessante osservare, come ricorda l’opportunità di superare le nostre paure Matteo Villa del “Programma migrazio- per lasciarci arricchire dalla diversità del ni”, che con gli accordi di Malta tra il dono di ciascuno”. mese di ottobre 2019 e il marzo 2021 si è Quanto diversa è la realtà. Costruire potuto ricollocare circa il 2,2% del totale muri. E’paradossale in un tempo in cui dei migranti sbarcati nella vicina repub-

15 blica. Dove sta allora la “solidarietà eu- sotto gli occhi di tutti. Non possono la- ropea” se il 98% delle persone sbarcate sciare indifferenti le immagini che la tele- in Italia rimane in Italia? visione ci porta in casa ogni giorno; non può lasciare indifferenti la disperazione E la Svizzera? di chi fugge da quell’orrore. E l’Europa che fa? “Teme” nuove ondate Al di là degli accordi che potranno es- di profughi. “Teme”. Un’espressione ne- sere stipulati dall’Unione europea, una gativa, dunque, che indica paura e non soluzione esigerebbe un intervento su depone certo a favore di una umana ac- base volontaria. Il che presuppone però coglienza di chi busserà alle porte. un sostanziale cambiamento di mentali- Ma torniamo alla ripartizione dei rifu- tà nell’affrontare il tema dei profughi. giati in Europa. E’ difficile avere dati La Svizzera, intanto, ha sospeso il rim- precisi e aggiornati in quanto subiscono patrio dei rifugiati verso l’Afghanistan. modifiche pressoché giornaliere. Non agisce così l’Unione europea se- Secondo l’Ufficio federale di statistica la condo la quale si deve continuare con i Svizzera, che conta 8.606.000 abitanti, rimpatri “volontari e non” in Afghani- accoglie oggi 50.714 rifugiati riconosciu- stan dei migranti irregolari. Lo chiedo- ti con un permesso di soggiorno. Circa il no i ministri degli esteri di Germania, 4 per cento della popolazione, dunque. Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio Si può e si deve fare di più? Sicuramente e Grecia (fonte Keystone-ATS 11 agosto sì. Ma la recente decisione del Consiglio 2021). E’ una decisione disumana. federale non promette nulla di buono. A La Svizzera, è vero, ha sospeso il rinvio di meno che le varie sottoscrizioni in atto rifugiati verso l’Afghanistan. Ma, al mo- per accogliere almeno 10 mila rifugiati mento in cui scriviamo, il Consiglio fede- afghani riescano a rendere i nostri gover- rale è deciso a non accoglierne di nuovi. nanti più aperti verso l’immane trage- Ed è vergognoso considerato quel che ca- dia che si sta consumando. Per ritrovare pita in quel martoriato Paese. Vergogno- quello spirito di umana solidarietà che ha so e irriverente verso lo spirito di solida- sempre (o quasi) distinto il nostro Paese. rietà e di accoglienza che ha quasi sempre caratterizzato la Svizzera. La situazione è Paolo Storelli

16 calendari

Losone ventisettesima domenica ordinaria sabato 2 ottobre preghiera di adorazione dalle ore 10 collegio Papio martedì 14 settembre ad Ascona ore 20 in san Giorgio festa della memoria del battesimo e prima con- fessione con le famiglie di prima comunione Siete tutti invitati a ore 18 in san Lorenzo “Comunità in assemblea” festa della Madonna del rosario sabato 18 settembre domenica 3 ottobre dalle ore 10 alle ore 13 ca. ore 10 in san Giorgio centro la Torre ore 18 in san Giorgio Per identificare assieme le attività pa- Il gruppo mamme organizza il banco della lana storali prioritarie della nostra comu- nel locale annesso alla chiesa di san Giorgio nità parrocchiale e di rete e formulare un progetto annuale. ventottesima domenica ordinaria sabato 9 ottobre venticinquesima domenica ordinaria ore 10 confessioni sabato 18 settembre in san Lorenzo ore 18 in san Lorenzo ore 18 in san Lorenzo domenica 19 settembre domenica 10 ottobre ore 10 in san Lorenzo ore 10 cresima in san Lorenzo ore 11.30 preghiera ecumenica ore 18 messa in san Giorgio in casa Patrizia ore 18 in san Giorgio preghiera di adorazione Le offerte delle messe sono raccolte per la “Mis- martedì 12 ottobre sione Interna”, organismo della Chiesa svizze- ore 20 in san Giorgio ra che opera a favore delle attività di pastorale nelle quattro regioni linguistiche svizzere. ventinovesima domenica ordinaria sabato 16 ottobre ventiseiesima domenica ordinaria ore 18 in san Lorenzo sabato 25 settembre domenica 17 ottobre ore 18 in san Lorenzo ore 10 in san Lorenzo domenica 26 settembre ore 18 in san Giorgio ore 10 in san Lorenzo con le famiglie giornata missionaria mondiale ore 18 in san Giorgio sabato 23 ottobre Le celebrazioni con le famiglie sono ripetute ore 18 in san Lorenzo ogni mese, preparate con un gruppo di mam- domenica 24 ottobre me e animate del Piccolo grande Coro. ore 10 in san Lorenzo con le famiglie Ottobre missionario 2021 ore 18 in san Giorgio “veglia missionaria” Le offerte delle messe sono inviate a “Mis- Locarno, venerdì 1° ottobre alle ore 20 sio” Svizzera per la ridistribuzione equa tra

17 le Chiese in tutto il mondo a sostegno di pro- preghiera di adorazione getti ecclesiali. martedì 9 novembre ore 20 in san Giorgio trentunesima domenica ordinaria sabato 30 ottobre trentatreesima domenica ordinaria ore 18 in san Lorenzo sabato 13 novembre domenica 31 ottobre ore 18 in san Lorenzo ore 10 in san Lorenzo domenica 14 novembre ore 18 in san Giorgio ore 10 in san Lorenzo festa di tutti i santi messa degli anniversari di matrimonio. I co- lunedì 1° novembre niugi che festeggiano un anniversario signi- ore 10 messa in san Lorenzo ficativo e vogliono ricordarlo nell’eucaristia, ore 14:30 rosario in san Rocco sono pregati di annunciarsi in parrocchia e visita al cimitero per una preghiera comu- ore 18 in san Giorgio nitaria ore 18 messa in san Giorgio festa di Cristo re sabato 20 novembre trentaduesima domenica ordinaria ore 18 in san Lorenzo sabato 6 novembre domenica 21 novembre ore 18 in san Lorenzo festa delle prime comunioni domenica 7 novembre ore 10 in san Lorenzo ore 10 in san Lorenzo ore 18 in san Giorgio ore 18 in san Giorgio

ISCRIZIONE AI SACRAMENTI

Comunione: Per i bambini e le bambine che frequentano la terza elementare o classi seguenti Cresima: Per i ragazzi e le ragazze che frequentano la terza media o classi seguenti

ISCRIZIONE ALLA COMUNIONE ISCRIZIONE ALLA CRESIMA

La famiglia...... iscrive il (la) figlio(a)...... indirizzo postale...... telefono...... email...... da spedire al parroco

18 centovalli ventinovesima domenica ordinaria sabato 16 ottobre venticinquesima domenica ordinaria ore 16 Moneto sabato 18 settembre ore 17:15 ore 17 Golino domenica 17 ottobre ore 18:15 Verdasio ore 9 domenica 19 settembre ore 10 Golino (Madonna del rosario) ore 9 Moneto (Madonna delle grazie) trentesima domenica ordinaria ore 10:30 Costa s/Intragna sabato 23 ottobre (Madonna addolorata) ore 16 Rasa ore 17:15 Golino ventiseiesima domenica ordinaria domenica 24 ottobre sabato 25 settembre ore 9 gita parrocchiale o messe ore 10:30 Intragna (a seguire il programma - in base alla situa- (Madonna del rosario) zione pandemica) festa del ringraziamento domenica 26 settembre ore 9 Intragna trentunesima domenica ordinaria ore 10:30 Palagnedra sabato 30 ottobre (Madonna addolorata) ore 16 Verdasio ore 17:15 Golino CAMBIO ORARIO DEL SABATO domenica 31 ottobre ore 9 Intragna ventisettesima domenica ordinaria ore 10:30 Borgnone sabato 2 ottobre ore 16 Borgnone prefestiva di tutti santi ore 17:15 Golino ore 16 Moneto (cimitero) domenica 3 ottobre ore 17 Golino (messa) ore 9 Intragna ore 10:30 Verdasio tutti i santi (Madonna del rosario) lunedì 01 novembre ore 9 Borgnone (messa) ventottesima domenica ordinaria ore 09:45 Costa (cimitero) sabato 9 ottobre ore 10:15 Lionza (cimitero) ore 16 Rasa (Madonna del rosario) ore 10:30 Intragna (messa) ore 17:15 Golino ore 14 Intragna (cimitero) ore 15 Golino (cimitero) domenica 10 ottobre ore 15 (messa+cimitero) ore 9 Intragna ore 16 Palagnedra (cimitero) ore 10:30 Palagnedra ore 16:30 Bordei (cimitero) (Madonna del rosario)

19 commemorazione di tutti i defunti onsernone martedì 2 novembre ore 9 Verdasio (messa+cimitero) venticinquesima domenica ordinaria ore 10:30 Rasa sabato 18 settembre ore 17 la santa messa a Rasa verrà sospesa fino al ore 18:15 (sotto) termine dei lavori della funivia domenica 19 settembre ore 9 Crana trentaduesima domenica ordinaria ore 10:30 Loco (crocifisso) sabato 6 novembre ore 16 Borgnone messe del santo crocifisso ore 17:15 Golino lunedì 20 settembre domenica 7 novembre ore 17:30 Loco ore 9 Palagnedra martedì 21 settembre ore 10:30 Corcapolo ore 10:30 Loco (san Carlo Borromeo) sabato 25 settembre trentatresima domenica ordinaria gita parrocchiale o messe sabato 13 novembre (a seguire il programma - in base alla situa- ore 16 Verdasio zione pandemica) ore 17:15 Golino domenica 14 novembre ventiseisima domenica ordinaria orario non definitivo in base alla situazione domenica 26 settembre pandemica ore 9 ore 9 Intragna ore 10:30 Auressio ore 10:30 Loco (cresima) (Madonna della mercede) cristo re CAMBIO ORARIO DEL SABATO sabato 20 novembre ore 16 Moneto ventisettesima domenica ordinaria ore 17:15 Golino sabato 2 ottobre domenica 21 novembre ore 16 Comologno orario non definitivo in base alla situazione ore 17:15 Berzona pandemica ore 9 Loco domenica 3 ottobre ore 10.30 Intragna (cresima) ore 9 Russo ore 10:30 Loco

ventottesima domenica ordinaria sabato 9 ottobre ore 16 Vergeletto ore 17.15 Mosogno

20 domenica 10 ottobre commemorazione di tutti i defunti ore 9 Crana martedì 2 novembre ore 10:30 Auressio ore 9 Russo (messa+cimitero) (Madonna delle sponde) ore 10 Berzona (cimitero) ventinovesima domenica ordinaria trentaduesima domenica ordinaria sabato 16 ottobre sabato 6 novembre ore 16 Comologno ore 16 Comologno ore 17:15 Berzona ore 17:15 Mosogno domenica 17 ottobre domenica 7 novembre ore 9 Loco ore 9 Vergeletto ore 10 Gresso (sant’Orsola) ore 10:30 Auressio (Madonna delle sponde) trentesima domenica ordinaria sabato 23 ottobre trentatresima domenica ordinaria ore 16 Crana sabato 13 novembre ore 17:15 Mosogno ore 16 Gresso domenica 24 ottobre ore 17:15 Berzona ore 9 Vergeletto ore 10:30 Auressio domenica 14 novembre (Madonna delle sponde) orario non definitivo in base alla situazione pandemica trentunesima domenica ordinaria ore 9 Intragna sabato 30 ottobre ore 10:30 Loco (cresima) ore 17 Gresso ore 18.15 Berzona cristo re domenica 31 ottobre sabato 20 novembre ore 9 Crana ore 16 Comologno ore 10:30 Loco ore 17:15 Mosogno domenica 21 novembre prefestiva di tutti i santi orario non definitivo in base alla situazione ore 16 Auressio pandemica (messa+cimitero) ore 9 Loco ore 10.30 Intragna (cresima) tutti i santi lunedì 1° novembre ore 9 Vergeletto (messa+cimitero) ore 10 Gresso (cimitero) ore 10:30 Loco (messa+cimitero) ore 14 Comologno (messa+cimitero) ore 15 Crana (cimitero) ore 16 Mosogno (cimitero)

21 rubricail consiglio parrocchiale informa

Golino Oratorio Madonna del Posso

Anche quest’estate, con la partecipa- zione di don Marco, don Davide e don George, siamo riusciti a celebrare alcu- ne messe, oltre a quella votiva e a quel- la della festa della Madonna del Posso ogni prima domenica di settembre. Oratorio particolarmente luminoso ed accogliente, punto di facile incontro tra le comunità di Intragna, Cavigliano e Golino, grazie a tutti coloro che salgono, magari con fatica, gli scalini che condu- cono alla Madonna del Posso. Sebbene il resto dell’anno l’oratorio sia chiuso al pubblico, attraverso una bussola del- le offerte è ben visibile la devozione di molti passanti che affidano alla grazia della Vergine Maria le loro gioie o le loro sofferenze. Previo accordo l’oratorio può essere aperto telefonando alla sacrestana Fibbioli Francesca (091 796 30 32). Cogliamo l’occasione per ringraziare i parroci don Marco, don Davide, don Tarcisio e don Jean-Luc del lavoro finora svolto nelle nostre comunità parrocchia- li, delle opportunità di arricchimento spirituale vissute durante il periodo esti- vo e porgere loro i nostri migliori auguri per il buon proseguimento del loro pro- getto di evangelizzazione. Siamo pure molto riconoscenti a tutti quelli che in memoria di Mario Trapletti, Andrea Terzi e Chiara De Lorenzi Vacca- ro hanno versato per la chiesa san Gior- gio 810 franchi e per l’oratorio Madonna del Posso 400 franchi.

22 Recapiti Preti

Centro la Torre don Jean-Luc Farine Alfredo Soldati 091 785 81 10 casa parrocchiale (ufficio), 079 352 76 74 via san Materno 7, 6616 Losone [email protected] 076 442 41 15 - 091 791 41 15 [email protected] Gruppo animazione messe delle famiglie (GAMF) don Marco Nichetti Eva Perissinotto 091 791 76 86 casa parrocchiale Daniela Monaco 091 791 36 50 6655 Intragna 076 693 99 07 - 091 225 71 22 Organisti [email protected] Leslaw Skorski, titolare 076 247 56 42 Martino Milani 077 437 59 91 don Davide Matassa Gian Pietro Milani 091 745 38 02 casa parrocchiale 6655 Intragna Corale parrocchiale Unitas 076 344 88 29 - 091 225 71 22 Nicolas Mottini [email protected] (direttore) 079 262 96 38 Candida Gnarini 091 791 58 32 don Tarcisio Brughelli 078 847 65 08 casa parrocchiale Emilia Maggi 079 545 97 78 6655 Intragna 079 737 40 11 - 091 780 74 71 Piccolo grande coro (PGC) Chiara Metrico 076 573 93 83 Comitato di redazione Sezione scout la Torre Losone casella postale 618, 6616 Losone don Jean-Luc Farine www.scout-latorre.ch don Marco Nichetti don Davide Matassa Gruppo mamme Stefan Früh Emiliana Andreocchi 091 791 84 75 Alma Pedretti Gabriella Orru 091 792 14 80 Nathalie Ghiggi Imperatori Barbara Gianetti Lorenzetti Consiglio pastorale dell’Onsernone Paolo Storelli Edy Mancini, Berzona 091 797 15 28 Sara Imperatori

Coro dell’Onsernone Aggiornamenti su Isabella Dellamora 079 294 56 19 www.leparrocchie.ch

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