Marco Aimo

Firmamento 1909 CAMPIONE D’ITALIA Anno 1913-14

Stella d’oro al merito sportivo nerostellato 1970 I primi90 anni del Casale Calcio

Pagine di diario di Gianni Turino Le venti regine del Comprensorio

Editrice Monferrato Marco Aimo Firmamento nerostellato I primi90 anni del Casale Calcio

Progetto Grafico e impaginazione: BARBARA MASSARENTI Copertina: ALBERTO GIACHINO Stampa: DIFFUSIONI GRAFICHE SPA, VILLANOVA MONFERRATO Novembre 1998

Si ringraziano sentitamente tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera con foto e contributi vari ed in maniera particolare: GIANNI BALDIN,MAURO CAVALLONE,SANDRO ZAIO, PAOLO ZAVATTARO E LO STUDIO FOTOGRAFICO RENZO & BEPPE

Editrice Monferrato

Presentazione

Nella collana che "Il Monferrato" riserva ai propri lettori più fedeli, non poteva mancare un libro dedicato al Casale calcio: la maglia nerostellata, del resto, è uno dei simboli più diffusi della città, in tutta Italia, nella storia del secolo. E dunque, accanto a tanti titoli dedicati alla storia, alla ricchezza artistica e paesag- gistica, alla cultura, all'economia e alla gastronomia del Monferrato Casalese, l'as- senza di un libro dedicato al Casale calcio era una lacuna che andava colmata. L'occasione è giunta con la ricorrenza del novantesimo compleanno della storia della società nerostellata, fondata nel 1909. E l'abbiamo colta molto volentieri, sviluppando insieme a Marco Aimo - autore di questo libro - l'idea di una galleria di personaggi nerostellati: una serie di interviste pubblicate negli ultimi mesi sul nostro giornale, corredata da una ricca documentazione fotografica e preceduta da una breve storia delle vicende di questi novant'anni. Certo, il lavoro non può certo considerarsi esaustivo ed esauriente. Innanzitut- to, una vera e propria storia calcistica del Casale deve ancora essere scritta o, per- lomeno, pubblicata, magari insieme ad un ricco apparato statistico. Qui, attraver- so questa "galleria", ci interessava soprattutto cogliere - tramite il racconto dei personaggi - che cosa il Casale ha rappresentato nella vicenda individuale di cia- scuno di loro e nella storia collettiva della città e del territorio. In secondo luogo, la "galleria" stessa - costruita, tranne rarissime eccezioni, con la tecnica dell'intervista diretta - è naturalmente incompleta. Resta peraltro chiaro che si tratta di una galleria "aperta": non solo verso il futuro, ma anche verso il passato, con la possibilità di successive integrazioni, magari sulle pagine del nostro giornale. La scelta, fra l'altro, è ovviamente delimitata ai personaggi in vita, con due ec- cezioni, nelle pagine dedicate a Giovanni Bertinotti, campione d'Italia nel 1914, tratte dall'intervista che realizzammo nel 1984, in occasione del suo novantesimo compleanno, e a , il più grande di tutti. Ma, per rendere il vo- lume più ricco, Marco Aimo ha volentieri accolto l'idea di affidare il racconto di alcune pagine nerostellate alla vena ineguagliabile di Gianni Turino, il cui «dia- rio» - ormai da diversi anni - viene apprezzato dai nostri lettori, tifosi e non. Un'altra delimitazione riguarda la scelta «geografica»: i personaggi intervistati sono tutti casalesi o monferrini, di nascita o di adozione (alcuni sono diventati tali proprio in virtù del legame sportivo con la maglia nerostellata). Ed è facile cogliere quanto fosse profondo, in passato, il legame fra Casale e il territorio: e, nella galleria, sfilano, infatti, ex giocatori di Valmacca, Candia Lomellina, Caresa- na, Balzola, Rosignano, Borgo San Martino, Palazzolo o nati calcisticamente nel- 5 le varie squadre rionali della città. Tanto che il Casale calcio si può (o, perlome- no, si poteva) considerare la squadra non della città, ma di tutto il Monferrato. Ed il recupero di questa dimensione, smarritasi negli ultimi decenni, è fonda- mentale per la futura popolarità della bandiera nerostellata. Come buon auspi- cio, in questa direzione, in appendice al libro pubblichiamo una breve storia del torneo del Comprensorio, manifestazione dilettantistica patrocinata dal nostro giornale che proprio nel 1998 ha compiuto, con successo, vent'anni. Un omaggio che ci sembrava doveroso a una realtà importante, nel nostro territorio.

*** Personalmente, prima di assumere la direzione del giornale, ho seguito per quasi quindici anni, da bordo campo, le vicende nerostellate, per conto de "Il Monferrato". Fra le tante interviste realizzate, ricordo in particolare una frase che mi venne detta un giorno non da un calciatore, ma da un tifoso, neppur ca- salese d'origine, Peppino Fenocchio, a lungo presidente dei Fedelissimi, che par- lando del classico coro d'incitamento «Neri, Neri», ricordò: «Quel grido metteva i brividi dentro». Quando ripenso a quella frase, mi rivedo bambino, insieme a papà, negli Anni Sessanta, sulle gradinate - allora scoperte - del Natal Palli, seduto sul foglio di giornale portato da casa o acquistato dalla «nonna», all'ingresso dello stadio. E se tante immagini nerostellate e tante emozioni consegnate alla memoria - da allora ad oggi - si accavallano, più e meno nitide, il ricordo di quel coro «Neri, Neri» che sorgeva improvviso e spontaneo dalla gradinata non si è mai stemperato ed è rimasto, dentro di me, meravigliosamente intatto.

Ottobre ‘98 Marco Giorcelli

6 Introduzione

Nel preparare il programma di lavoro per l'imminente inizio della stagione spor- tiva 1997-98, chiesi al direttore del nostro giornale, Marco Giorcelli, cosa ne pen- sasse di una serie di interviste agli ex-nerostellati (giocatori e dirigenti) residenti, originari o nativi nel comprensorio casalese, quale doveroso omaggio verso chi ave- va speso passione, tempo, impegno e, a volte, anche denaro al servizio della causa nerostellata. L'idea incontrò parere favorevole e così iniziai. Pian piano nel tempo è nata una galleria di personaggi che spazia un po' in tutte le epoche della storia nerostellata e che trova il suo 'collage' in questa raccolta che l'Editrice Monferrato mi ha dato la possibilità di pubblicare e che spero possa trovare consenso tra Voi, attenti lettori del nostro giornale, non solo tra quelli che sono amanti di sport e di calcio in particolare. Novant'anni sono tanti da raccontare, più di una vita intera. Si avvicinano di più a un album dei ricordi di alcune generazioni di famiglia. Ecco: proprio un album di famiglia intende essere questo libro che si propone di raccontare, in un modo nuovo e agile, le vicende che hanno fatto grande e, forse, unica la storia nerostella- ta, attraverso i ricordi dei diretti protagonisti che hanno vissuto in prima persona momenti felici, momenti esaltanti e non, come in ogni esperienza della vita che si rispetti, fatta di gioie e dolori. Ma momenti sempre intensi, sempre ricchi di conte- nuti, non solo sportivi, ma anche umani. Il Casale Calcio è patrimonio monferrino e allo stesso tempo è patrimonio del calcio italiano, perché il Casale è una delle poche squadre a essere riuscita a con- quistare il massimo traguardo nazionale, lo scudetto, perlopiù con una formazione composta praticamente da tutti giocatori nati e cresciuti nella sua terra (alcuni dei quali hanno poi coronato la loro carriera agonistica raggiungendo la maglia azzur- ra), unica società assieme alla Pro Vercelli a tener testa in maniera vincente alle squadre delle grandi città metropolitane che già allora schieravano tra le loro file numerosi giocatori stranieri. Poi i tempi cambiarono sempre più, e crescere talenti in casa non fu più suffi- ciente a conservare il posto nella massima categoria, ma... non spingiamoci troppo oltre: questo ed altro chi vorrà dedicarsi alla lettura di Firmamento Nerostellato, lo scoprirà più avanti nello sfogliare le pagine che seguono. Il tempo è passato, ma il ricordo resta, come resta la storia nerostellata, alla qua- le spero di aver dato almeno un piccolo contributo. Marco Aimo

7 I Campioni d’Italia 1913-14. In piedi da sinistra: Mattea, Gallina II, Scrivano, Rosa, Parodi, Barbesino, Varese, Maggiani. Accosciati da sinistra: Bertinotti, Gallina I, Ravetti. Il grande Casale: le origini, i primi trionfi, lo scudetto

E in principio fu la Robur. Il calcio a Ca- la precoce fine di quella che fu la Robur. Il sale arrivò, un po' come in tutto il resto del sito adatto viene individuato al rione Va- paese, sul finire del secolo scorso, ma co- lentino su un terreno della famiglia Buzzi, minciò ad imporsi all'attenzione solamen- piccolo, non troppo pianeggiante, ma frui- te con i primi anni del nostro secolo. In bile, e questo basta. Il neonato Casale vi città c'era inoltre un avversario in più da debutta il 30 gennaio 1910 sconfiggendo combattere nel pallone elastico (o pallone per 4-0 la Caresanese. Dopo tutta una bracciale come lo si chiamava a quei di amichevoli con confortanti risultati, vie- tempi), assai popolare e diffuso anche sul- ne dunque il momento di cimentarsi in le colline monferrine. Tra il 1904 e il 1905, una competizione vera, il campionato di dall'entusiasmo di un ristretto numero di Terza Categoria Piemontese che i nerostel- praticanti, nasce la Robur, formazione di lati si aggiudicano in una duplice sfida con giovani che prova a cimentarsi nell'arengo la seconda squadra del Torino, dopo il riti- calcistico: maglia nera e tante idee in testa, ro di Juventus (terza squadra) e Veloces ma senza campo su cui giocare, tanto che i Biella. In ottobre il Casale prepara la nuo- neofiti sono costretti ad 'arrabattarsi' sul- va stagione vincendo la Coppa d'Argento a l'acciotolato della va- Caresana sull'U.S. sta piazza d'Armi. Milanese; successo Privo anche di un va- che autorizza il giova- lido supporto econo- ne sodalizio a chiede- mico, il sodalizio finì re l'ammissione al ben presto per scio- Torneo di Prima Ca- gliersi, ma la voglia tegoria (la serie A). matta di calcio tra i La Federazione però giovani casalesi non rifiuta e il Casale si si esaurì con la scom- 1910-11 - In piedi da sinistra: Maggiani, L. deve accontentare di parsa della Robur. Cavasonza, Gallina II, Barbesino, Boggio, lottare in Seconda Qualche tempo do- Varese, Parodi, Caire. Seduti da sinistra: Categoria e di... per- po sarebbe fluita con Guasco, Gallina I, Scrivano. dere al cospetto delle nerbo saldo e gladia- seconde squadre di torio nel Casale. Siamo nel 1909 quando il Juventus e Pro Vercelli. Inutile dire che si prof. Raffaele Jaffe, insegnante presso l'Isti- tratta di un boccone amaro. Intanto però tuto Tecnico Leardi si lascia convincere da Jaffe è entrato a far parte del Consiglio Fe- alcuni suoi allievi (i fratelli Cavasonza, i derale e quando il Casale, suo tramite, fratelli Gallina e Varese) ad assistere a una avanza nuovamente la richiesta di essere partita di calcio che i giovani disputano a ammesso nell'elite del calcio italiano, la Caresana, appasionandosi talmente che Federazione non può più far finta di non decide di dare vita a una squadra ufficiale sentire. Sarà però una gara di ammissione di cui la città di Casale è ancora priva. I a decidere se i nerostellati sono degni di contatti e le riunioni s'intensificano. Si tanto contesto. La doppia sfida coi milane- giunge così al 18 dicembre quando presso si della Libertas (pareggio a Casale e vitto- l'aula 1 dell'Istituto Tecnico Leardi, nasce ria per 1-0 in trasferta), regala al Casale la il Casale Footbal Club, frutto di un'assem- Prima Categoria. La partenza però è trau- blea di simpatizzanti: maglia nera con stel- matica, la squadra gioca bene, ma non rac- la portafortuna sul petto. Jaffe ne è il pri- coglie un punto che è uno. "Sembra un vaso mo presidente, compito primo sarà quello di coccio tra tanti vasi di ferro" titola la stam- di reperire un campo di gioco per evitare pa dell'epoca; ma la riscossa non tarda a 9 venire e con un entusiasmante girone di ge bene agli urti avversari e così, quando ritorno, il Casale concluderà al 6° posto to- nell'incontro inaugurale della seconda fa- gliendosi anche la bella soddisfazione di se, decisiva per l'accesso alla finalissma na- andare a violare il terreno dell'Inter. Pian zionale, il Casale espugna il campo del fa- piano cresce la squadra che di lì a un anno voritissimo , le avversarie non posso- avrebbe dominato il campo. Nel 1912-13 il no far altro che togliersi il cappello. Ci Casale piazzandosi alle spalle della Pro prova l'Inter a fermare i neri, ma all'Arena Vercelli centra la qualificazione alla fase fi- di Milano, in una gara che finisce in rissa e nale dell'Italia settentrionale, ma è in una costerà pesanti squalifiche a Barbesino e gara amichevole (che poi di amichevole Maggiani e a due interisti, il Casale dimo- aveva, a dir il vero, poco), che incomincia stra ugualmente la sua superiorità vincen- a costruirsi la leggenda del Grande Casale. do per 2-1 e potendosi permettere di ri- La data è di quelle da scrivere negli annali nunciare all'ultimo, ormai superfluo impe- della storia nerostellata: 14 maggio 1913. I gno con il , dichiarato poi vincito- Casale ospita la squadra inglese del Rea- re per 2-0 a tavolino. Restava la finale con- ding in tournèe in Italia che ha appena su- tro la Lazio, campione dell'Italia centro- perato il Genoa a domicilio per 4-2 e suc- meridionale che era però una pura forma- cessivamente batterà tutto d'un fiato Pro lità, visto il divario esistente allora tra le Vercelli, e nazionale azzurra. Il Casa- formazioni del nord e quelle del sud della le farà la stessa fine? penisola. Divario che Il pronostico direbbe SPICCHI DI VITA CITTADINA si palesò subito dalla di sì, ma il campo, partita d'andata gio- strabocchevole di fol- Scudetto a ritmo di tango cata a Casale e che i la emette un altro Mentre lo squadrone nerostellato detta neri si aggiudicaro- verdetto: Casale 2, legge su tutti i campi della penisola, in no in goleada per 7- Reading 1, le reti del- città si festeggia a ritmo di tango. Prove- 1. Niente da fare per lo storico successo so- niente da oltreoceano dove le 'gesta' di i biancazzurri nem- no firmate (entrambe Rodolfo Valentino ne hanno reso popola- meno al ritorno, bat- nel 1° tempo) da Gal- re la melodia, arriva, agli inizi del 1914, tuti con il più classi- lina II e Sarasso. Ora anche a Casale il tango. Nei locali citta- co dei risultati: 2-0. Il si può pensare anche dini (Politeama e Nuovo Kursaal) spopo- Casale si laureava al campionato. In lu- la, la gente ne parla: è diventato una mo- meritatamente Cam- glio viene inaugurato da. Ma la gioia durerà poco. Bagliori di pione d'Italia 1913- il nuovo campo alla guerra cominciano infatti ad apparire. 14 schierando nel- Furnasetta, sul quale l'arco della stagione i il Casale costruirà il suo più grande succes- seguenti giocatori: Gallina I, Maggiani, so. La squadra ha ormai raggiunto un Scrivano, Rosa, Barbesino, Parodi, Caire, amalgama impressionante e agli ordini di Mattea, Gallina II, Varese, Bertinotti, Si- capitan Barbesino che funge anche da trai- viardo, Ravetti, Ferraris, Ghena. Presidente ner, avendo un ascendente non indifferen- Oreste Simonotti. te sul gruppo, dimostra tutta la sua forza L'anno successivo, i neri cercheranno già in precampionato conquistando in ma- di fare il bis, ma la loro marcia si arre- niera travolgente la Coppa Negretti a No- sterà a livello del girone di semifinale, vara. In campionato la partenza è altret- complici prestazioni altalenanti. tanto lanciata con un filotto di vittorie che A parziale consolazione della mancata proietta i neri al vertice del girone, tanto conquista del titolo nazionale arriverà che la sconfitta nel derby con la Pro Ver- però la vittoria nella Coppa dei Presiden- celli non scalfisce più di tanto il pedegree si- ti, competizione che metteva di fronte le no a quel momento costruito. Anzi, lo stop quattro migliori squadre piemontesi del- serve da stimolo per fare ancora meglio: la stagione: oltre al Casale, Alessandria, l'attacco è una mitraglia, la difesa registra- Juventus e Pro Vercelli. Ma ormai lo ta dall'immenso portiere Gallina I (detto sguardo della gente si è spostato su altre Gallinone, non solo per essere il più anzia- faccende più drammatiche, mezzo mon- no dei due fratelli Gallina in squadra, ma do è entrato in guerra e l'Italia lo avreb- anche per la sua enorme stazza fisica) reg- be seguito di lì a poco. 10 Il Casale di Umberto Caligaris con Gabba, Roletto e Monzeglio

La Prima Guerra Mondiale costringe nel Casale e la squadra si iscrive al suc- a una prolungata sosta tutte le attività cessivo campionato federale, il primo sportive. Anche a Casale ci si adegua. del dopoguerra. La direzione tecnica è Dopo una fulgida apparizione nella collettiva, ma a guidarla c'è l'intramon- Coppa Federale del 1916, la società tabile Raffaele Jaffe che dopo essere sta- scompare e la tradizione calcistica citta- to presidente ha ricoperto un po' tutte dina viene continuata da un manipolo le cariche in seno al team nerostellato, di giovani appassionati della 'pedata' dal segretario sino a quella di tecnico. che pian piano si fa onore su tutti i cam- Imbottito di giovani di belle speran- pi della provincia e che decide di asse- ze, il Casale, non tarda a raccogliere i gnarsi il nome di Sparta a imitazione di frutti del suo ardore agonistico e con un una delle squadre più in voga del mo- cammino lineare guadagna la qualifica- mento in campo europeo. zione al girone di semifinale. Nel 1919 lo Sparta supera con auto- Nel primo incontro è però una beffa rità due squadre torinesi, il Pastore e la a tarpare le ali ai sogni di gloria casalesi, Juventus, ponendosi all'attenzione degli firmata dall'ex-Mattea che a Torino sigla sportivi. Tra i protagonisti c'è pure Um- il gol vittoria della Juventus all'89°. Se- berto Caligaris, stella nascente del fir- gue un pari con l'U.S. Milanese con ba- mamento calcistico. Nel mese di aprile garre in campo che costa al Casale tre dello stesso 1919, lo Sparta si trasforma giornate di squalifica del campo (poi ri-

1920-21 - In piedi da sinistra: Zardetti (accompagnatore), Jaffe (dirigente), Migliavacca, Guazzotti (accompagnatore), Siviardo, Sartorio, Riccio, Roggero (accompagnatore), Mazzo- li II, Gambotto (dirigente), un accompagnatore, Bacco (presidente); in ginocchio da sini- stra: Bargero, Bacco, Gaviorno. Seduti da sinistra: Nano, Degiovanni, Caligaris. 11 dotte a due) e un successo sul Padova, ma la gara successi- va in campo neutro con il Modena e l'incontro interno con la Juve fanno tramontare le illu- sioni di proseguire la bella avventura. Il '20-21 è l'anno dello spareggio fiu- me contro l'U.S. To- rinese per accedere al girone di semifi- nale. Le due squa- dre si affrontano in una doppia sfida in- 9 ottobre 1921: GENOA-CASALE 5-0. Il Casale giocò con: Degio- terminabile a Ver- vanni, Rossi, Caligaris, De Bernardi, Mattea, Ferraris II, Ferraris I, celli. Gallino, Sartorio, Siviardo, Migliavacca. Il primo confron- to finisce a reti inviolate, sospeso per l'o- riodo Caligaris e così, l'approdo al se- scurità mentre le due squadre cercavano condo turno deve essere ancora riman- di superarsi vicendevolmente nel corso dato. Ma se la qualificazione alle semifi- dei tempi supplementari, il secondo de- nali continua a restare un miraggio, i ciso da una doppietta in favore dei tori- giovani talenti nerostellati cominciano a nesi. Anche l'anno seguente la formazio- farsi conoscere, Caligaris veste l'azzurro ne nerostellata, alla cui guida è arrivato della nazionale, mentre in squadra co- Luigi Manacorda, non riesce a qualifi- minciano a giocare in pianta stabile lo carsi per la seconda fase del campionato scattante Gabba, il portiere Roletto e il e così accade pure nella stagione '22-23, terzino Monzeglio. Siamo giunti così al nonostante un buon avvio. A fine cam- '27-28, anno in cui il Casale sfiora il suc- pionato la società si cesso nella Coppa trova con un disa- SPICCHI DI VITA CITTADINA Coni, manifestazio- vanzo di circa 79 ne riservata alle mila lire dell'epoca, Un ‘valzer viennese’ italiano squadre che non ma riesce a prose- Il 9 agosto 1918 al comando dell'87a hanno raggiunto la guire ugualmente Squadriglia 'Serenissima', l'aviatore fase conclusiva del l'attività e a centra- casalese Natale Palli porta a compi- campionato. re alcuni colpi di mento assieme al poeta Gabriele D'An- La vittoria va ai mercato come il nunzio l'epico volo su con lan- cugini dell'Alessan- rientro in squadra cio di migliaia di volantini che invita- dria che s'impongo- di Migliavacca e l'ac- vano la popolazione dell'Impero Austro- no all'andata per 2-1 quisto del nazionale Ungarico a desistere nel proseguire la per poi pareggiare a Mattuteia che però guerra contro l'Italia e le potenze allea- Casale 1-1. sono bloccati da te. Finito il conflitto bellico la vita si Il '28-29, ultima grane burocratiche avvia ad un ritorno alla normalità. Al stagione di Caligaris e possono giocare Politeama importanti cartelloni di ope- in maglia nerostella- con il contagocce. re e operette (Manon, Rigoletto, Cene- ta, la squadra riesce Le potenzialità rentola, ecc.) attirano un pubblico nu- finalmente a centra- della squadra sono meroso. Comincia ad affermarsi anche re l'agognata qualifi- frenate poi anche il cinema. Nel mese di settembre del cazione alle semifi- dall'infortunio al gi- 1922 alloro europeo per il pugile di nali, completamento nocchio che appie- Borgo San Martino Erminio Spalla. di un ciclo in cre- da per un certo pe- scendo. 12 1929-30: il trionfo in , poi l’addio al grande palcoscenico

La partenza mentre tra i pa- di Caligaris per li vola l'aitante Torino (anche Roletto. Mattea, il calcio comin- arretrato il - ciava ad ade- centro d'azione guarsi alle leggi rispetto agli an- di mercato), in- ni della sua gio- debolì sensibil- ventù, dirige le mente la forma- operazioni di zione nerostel- regia, mentre lata che subì an- attorno a lui che un contrac- Il Casale Campione d’Italia di serie B. Da sinistra: ruotano i vari colpo psicologi- Montiglio, Patrucchi, Gardini, Roggero, Castello, Mat- Demarchi, Gar- co, e durante la tea, Patrucco, Boltri, Roletto, Demarchi, Ticozzelli. dini, il fulmine stagione 1928- Patrucchi e l'e- 29 non riuscì a mantenere il suo posto nel- sperto Migliavacca. La stagione 1930-31 ri- l'elite del calcio nazionale che andava ad as- vede il Casale nella massima serie. Pochi i sumere una sua fisionomia ben definita ritocchi su un telaio collaudato e l'obiettivo con la costituzione del girone unico di serie salvezza è intascato, seppur si debba ricorre- A. Eppure le premesse non erano delle re alle cure del mago ungherese Dietrich, peggiori. Il Casale che ha in Barbesino il specialista in tattiche vincenti. La società in- nuovo trainer convince nelle amichevoli, tanto, dopo un breve interregno, è presie- vince la gara inaugurale con il Prato, ma a duta da Gaetano Scrinzo che, tra alti e bas- novembre è già in affanno e la dirigenza so- si, la reggerà per circa un lustro. Si succedo- stituisce Barbesino con il tecnico ungherese no incessantemente invece gli allenatori: Molnar che però durerà sulla panchina ca- Mattea, Siviardo, Czeisler. Tutti bravi, tutti salese poco più di un mese per lasciare il capaci, ma che devono fare i conti con il posto a Ronza. Molti componenti della materiale che passa il convento, visto che di squadra vengono puniti e multati per il anno in anno, tutti i pezzi migliori della non eccelso rendimento, ma tuttociò non squadra sono accalappiati dalle squadre muta di una virgola la situazione, anzi la fa metropolitane, sostenute da potentati eco- precipitare con il pubblico che contesta a nomici non indifferenti, che offrono molto gran voce e chiede la testa dei dirigenti che di più che vitto e alloggio e la pacca sulle si dimettono in blocco a partire dal presi- spalle dei tifosi, tradizionalmente elargiti in dente Simonotti, lasciando la società nelle terra monferrina. mani di Giovanni Passerone che dovrà ge- Ormai, purtroppo, si lotta per la soprav- stire il prossimo, inevitabile, torneo di serie vivenza nella categoria. Cosa che di anno in B che si preannuncia di non facile soluzio- anno diventa sempre più difficile. Nono- ne. In estate avviene infatti l'ormai consue- stante tutto però, a Casale si possono ammi- to esodo di giocatori verso società più mu- rare anche fior di campioni in maglia nero- nifiche e dunque non ci si può aspettare al- stellata, ancora nel '31-32 troviamo Borel I cunchè di buono, invece... Invece il Casale, giramondo del gol che s'inserisce d'autorità imbottito di giocatori monferrini, stravince. nella classifica cannonieri, Gabba e Volta di Sin dalle fasi iniziali del campionato la mar- ritorno dall'esperienza a Legnano. La sal- cia dei nerostellati è inarrestabile. vezza è dunque in cassaforte. Nella stagione La difesa fa perno su Ticozzelli, argine '32-33 esplode la giovane ala Schiavetta che della fascia sinistra e sul dinamico Castello, con i suoi gol pesanti riesce a sopperire nel 13 migliore dei modi alla partenza di Borel I, vece, questa volta, il gruppo reagisce. Dal trasferitosi alla Fiorentina. Ma siamo ormai terzo turno inizia la marcia di avvicinamen- al capolinea, la buona stella lascia il cielo to alla vetta della classifica che nelle prime casalese che in breve tempo perderà tutta battute di torneo era stata nelle mani dei la sua luce con una serie di rovesci a catena cugini balzolesi, i quali, battuti in ambedue che porterà la squadra addirittura in quarta gli scontri diretti, vengono superati e di- serie. 1933-34: inizia la discesa. Non basta stanziati. Il Casale vince il raggruppamento l'esperienza dei vari Provera, Mazzucco e e accede al mini girone finale a quattro Roggero a evitare la B che è già annunciata squadre che promuove le prime due classi- sin dalla fine di un girone d'andata dove ficate alla . Qui la partenza è lancia- non mancano anche pesanti scoppole co- ta. JuveDomo e Chieri sono superate di me quella subita sul campo dell'Inter per 0- slancio, solo la Cossatese fa meglio dei neri, 9. La squadra mette insieme pochi punti e ma il 2° posto vale ugualmente il ritorno in saluta la compagnia. Si pensa allora che la C. Alla guida della squadra c'è Amilcare seconda serie nazionale possa essere più Guaschino che diventerà poi una vera e consona alle possibi- propria istituzione lità nerostellate, ma SPICCHI DI VITA CITTADINA per il sodalizio casale- mai supposizione fu se, il trascinatore in più errata, perchè al Difficoltà per tutti campo un giovane termine del campio- 1930: A Torino Umberto Caligaris viene militare di stanza in nato cadetto '34-35, i insignito dell'onorificenza di Cavaliere città a nome Nicola. neri rotolano mesta- della Corona d'Italia. La croce al merito La società traghettata mente, per la prima gli viene consegnata da Curzio Maltese, dal commissario uni- volta nella loro storia, direttore del giornale 'La Stampa'. Inizia- co Giovanni Bertinot- in serie C. Il proble- no i lavori per la costruzione del nuovo ti (uno degli 'eroi' del ma più grave è la ospedale Santo Spirito, realizzabili grazie '13-14) passa nelle mancanza di soldi e la a un lascito. Intanto l'Italia fascista en- mani di Giuseppe società raggiunge il tra in guerra. Dopo illusori successi, emer- Bergante, si risana e punto di rottura, no- ge la triste realtà che porterà allo sfacelo: è ha la possibilità di nostante l'impegno vita grama per tutti. 'Il Monferrato' a chiamare uno degli del presidente Scrin- causa del difficile approvigionamento del- allenatori che vanno zo. Nessuno vuol più la carta, dapprima riduce le pagine a un per la maggiore, qua- giocare per la gloria e foglio solo, quindi è costretto ad uscire a le Enrico Migliavacca la squadra per il '35- settimane alterne. Le notizie sono soprat- che nel '37-38 condu- 36, messa assieme in tutto riguardanti la cronaca giudiziaria ce la squadra nuova- maniera raffazzonata, con furti di pollame, vendite abusive di mente in serie B. Il va subito alla deriva. generi alimentari al mercato nero, ecc. rientro a Casale di Scaraventato fuori molti giocatori prece- dalla al dentemente emigrati, 1° turno da una squadra di cui sino a quel quali Ferrero, Demarchi e Schiavetta, solo momento non si era mai nemmeno sentito per fare alcuni nomi, consente al tecnico di parlare, la Ventimigliese, il Casale va in gestire un gruppo di notevole levatura, e i apnea anche in campionato. D'altronde gli risultati cominciano subito ad arrivare. Il allenamenti praticamente non esistono, si traguardo della promozione viene tagliato svolgono solo delle partitelle contro ragaz- con alcune giornate di anticipo. La gioia zini di 14-15 anni con questi ultimi che, a del ritorno in B dura però solo un anno, volte, finiscono pure per vincere. La retro- perchè i tempi sono cambiati ed è vera- cessione è l'improrogabile conseguenza. Il mente difficile mantenersi ad alti livelli sen- Casale nella stagione 1936-37 giocherà nel za esborsi economici elevati, troppo elevati, torneo di Prima Divisione e non disputerà per la società casalese che dunque, se ne ri- più i derby con Juventus, Torino, Alessan- torna in C collezionando la miseria di 9 dria e Pro Vercelli, ma quello con la Balzo- punti complessivi, 8 dei quali racimolati nel lese. Alla 2a giornata i nerostellati inciampa- girone d'andata (nel ritorno l'unica squa- no a Ivrea e si pensa che dietro l'angolo dra a concedere un punto ai neri fu l'Ales- possa esserci l'ennesimo naufragio, ma in- sandria) finendo ultima. Rientrato nei ran- 14 ghi della C, proprio alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mon- diale, il Casale trova in questa catego- ria la sua giusta dimensione. La sta- gione '39-40 vede vestire il nerostella- to diversi ragazzi della zona tra cui il portiere Cavalli e il difensore Tode- schini con la squadra che disputa un torneo onorevole finendo a ridosso delle primissime (3a nel girone D). Il '40-41 è l'anno di 'coppa'. I nerostel- lati dopo tutta una serie di sfide ad 1934-35 - In piedi da sinistra: Guaschino (allenatore), alta intensità emotiva, raggiungono il Morzone, Pasino, Cavasonza, Ceresa, Bosso, Demar- tabellone principale (vengono elimi- chi. Accosciati da sinistra: Migliavacca, Morzone, Me- nate via via Biellese, Gallaratese e nighetti, Peternel, Guzzo. Lecco), fanno fuori con un rotondo 4-0 il Modena, formazione di categoria su- guidare la squadra è per la prima volta un periore, per una corsa che si arresta ai sedi- tandem formato da Ferrero e Guaschino; cesimi di finale solo al cospetto del Milano un binomio che produce già in campionato che passa a Casale per 5-1. Nelle file rosso- (un torneo assai breve per i problemi conti- nere gioca quel Remondini che vestirà in genti legati alla guerra) buoni frutti. Il per- seguito il nerostellato e quindi l'azzurro corso di coppa sarà ancor più esaltante. Sul- della nazionale. Anime della squadra sono la strada nerostellata cadono man mano il il milanese Giancarlo Castelli (che poi di- Derthona, umiliato sotto il pesantissimo pe- venterà un punto fermo della società spe- so di 12 reti (a 4) nella doppia sfida di an- cializzandosi nel crescere i giovani) e il ca- data e ritorno, l'Ivrea, l'Abbiategrasso, il Ra- salese Ferrero. L'anno successivo (stagione pallo, il Pavia, e in finale il Treviso dopo du- 1941-42), si chiude il ciclo triennale della ra lotta. Il primo vero scoglio, il Casale lo presidenza Annovazzi, ruolo che era stato trova a livello di quarti di finale, quando imposto dalle gerarchie fasciste cittadine al- viene sconfitto a Rapallo per 2-1 da una for- l'imprenditore casalese che ora era deciso a mazione che è però irregolarmente rinfor- farsi da parte. Si tratta di un'annata trava- zata da ben 4 giocatori prelevati da una gliata che, oltre al cambio alla guida della squadra di categoria superiore. I neri fanno società (è ritornato Bergante con le mansio- ricorso e ottengono la ripetizione dell'in- ni di commissario straordinario), propone il contro che vincono per 3-1. Il ritorno è una cambio alla guida tecnica con Francesco passeggiata finita 7-0. Segue il doppio suc- Ferrero a rilevare Guaschino. In campo si al- cesso con il Pavia ed è già tempo di finale. I terna poi una pletora di giocatori che non neri prevalgono di stretta misura in casa riescono a portare i colori nerostellati al di con un gol di Grosso, ma sono in gravi diffi- là di un 7° posto finale, risultato che consen- coltà nel ritorno, sotto di una rete al 48° e te comunque la permanenza nella catego- in inferiorità numerica per l'espulsione di ria. Tanto era difficile la situazione in seno Catalissano per proteste; il tempo sembra alla squadra che a un certo punto della sta- non passare mai, ma il Casale riesce a resi- gione, per ben tre volte, tra i pali della porta stere sino alla fine per essere poi premiato casalese si fu costretti a schierare un giocato- dal sorteggio dato che la lotteria dei rigori re di movimento sin dall'inizio per l'indispo- non era ancora stata inventata. L'attività spor- nibilità di portieri. tiva viaggia però ormai a singhiozzo e nel '44 L'entrata in società di Camillo Venesio al viene allestito un campionato semi-ufficiale fianco di Bergante ridona anche alla squa- che vede molti campioni giocare nelle squa- dra nuova gloria. I nerostellati saranno in- dre della loro città d'origine o dove si trova- fatti capaci al termine della stagione '42-43 no a svolgere il militare (il Casale schiera Ca- di conquistare un importante alloro a livel- valli e Carapellese), non esaltante come risul- lo nazionale: la Coppa Aldo Fiorini, riserva- tati, ma importante perchè riporta il Casale ta alle migliori formazioni di serie C, sbara- ad affrontare faccia a faccia squadre come Ju- gliando un lotto di ben 64 partecipanti. A ventus, Torino, Genova e Alessandria. 15 Il dopoguerra: mutano gli obiettivi. Ancora successi nell’era di Dusio

Il riordino dei campionati nel '45-46 ri- impatto positivo coi giocatori. Nelle prime porta il Casale in serie B. La squadra è im- otto partite della sua gestione vengono in- bottita di giocatori di rilievo quali Remon- fatti centrate la bellezza di sei vittorie che dini, Todeschini, Mozzambani, Rustico e risollevano definitivamente la squadra dai parte lanciata inserendosi nel discorso-pro- bassifondi in cui era precipitata. Il Casale mozione, tuttavia un calo di rendimento termina al 6° posto. nel finale l'allontana dalle posizioni di ver- Fiducia a Soutscheck dunque con l'obiet- tice e dal miracolo di un ritorno in serie A. tivo di migliorare ancora, ma il '54-55 riser- Nel corso dell'estate partono quasi tutti verà invece più dolori che gioie alla platea i pezzi da novanta per destinazioni più ap- nerostellata che vedrà i propri beniamini paganti e la squadra, composta di giovanis- lottare strenuamente per non scendere ul- simi, nel campionato seguente, pur lottan- teriormente nelle gerarchie del calcio na- do con grinta e determinazione, retroce- zionale. La salvezza arriverà solo alla penul- de. Che la terza serie nazionale sia più tima giornata battendo la Biellese per 1-0. adatta alle potenzialità del club nerostella- Si cambia ancora: Cavalli, Biagi, Neri, la to lo si vede sin da subito, tanto è vero che 'panca' nerostellata scotta, si vuole la serie il Casale veleggia avanti a tutti già dall'ini- C e questa non arriva. Nella stagione '56- zio, aggiudicandosi con buon margine la 57 il Casale lotta dall'inizio per centrare la vittoria finale che però, volere del destino, promozione, ma alla fine viene beffato sul non consentirà di ritornare tra i cadetti, a filo di lana dalla Pro Vercelli. Il commen- causa di un altro riordino dei campionati dator Ferraris, stanco e deluso, dopo ben federali. Gli allenatori si susseguono: Ros- nove anni lascia la presidenza della so- setti, Foni, Ellena, Mazzucco, Provera, cietà. cambia anche la presidenza che passa da In luglio il Casale ha in Felice Ubertazzi Bori a Piasco, da Piasco a Giovanni Ferra- il suo nuovo presidente, con lui siede al ta- ris, il Casale è 5°, 8° e poi 6° finendo per volo dirigenziale un Consiglio Direttivo pagare ancora una volta dazio all'ennesi- completamente rinnovato (tra questi Luigi mo riordino dei campionati con la retro- Cerutti e Mario Rubatto, patron del Tori- cessione nella neonata Quarta Serie, pur no) e una scarica di adrenalina pervade concludendo a metà classifica il torneo tutto l'ambiente, squadra compresa. Arri- '51-52: 8° posto su diciotto partecipanti. Si vano Turola dal Milan via Asti, Mancini cerca l'immediata risalita sospinti dai gol dalla Biellese e poi ancora Chiola, Plebani di Pansa e Vizia, e a un certo punto la spe- e il bomber Bonizzoni. Allenatore è Biagi. ranza sembra potersi concretizzare con il La promozione è dietro l'angolo. La par- Casale che balza in testa alla classifica, ma tenza è però minata da diversi intoppi che qualche scivolone di troppo con le ultime costringono il Casale a rincorrere a distan- non consente ai nerostellati di aggiudicarsi za lo Spezia, dominatore del girone, e il il rush finale. Chiaro quindi come per la Varese che lo tallona a debita distanza. stagione '53-54 ci si aspetti un qualcosa in Due sono le promozioni, e il Casale, alla fi- più; ma come spesso avviene in questi casi, ne arriverà proprio secondo, alle spalle dei quando l'attesa è grande, si finisce poi con bianchi liguri, togliendosi però la non in- patire grandi delusioni, perchè sin dall'ini- differente soddisfazione di umiliare la ca- zio qualcosa s'inceppa nel meccanismo polista in entrambi i confronti diretti. della squadra diretta da Alberto Mazzucco La lunga rincorsa alla zona-promozione che dopo 11 giornate di campionato è ad- viene coronata in aprile, quando alla dirittura ultima in classifica. Arriva il tecni- quint'ultima giornata i neri battono al 'Pal- co ungherese Soutscheck che ha subito un li' il Varese per 2-0 ed effettuano il sorpas- 16 so. Basterà poi un pareggio a reti inviolate nico argentino Evaristo Barrera. In estate con i lombardi del Lillion Varedo per otte- scoppia un caso di tentata corruzione che nere la serie C. Bonizzoni è il capocanno- riguarda il Varese e che potrebbe essere niere del girone con 19 reti. l'ancora di salvataggio per un possibile ri- Sono gli anni di Pierino Dusio, segreta- pescaggio dei nerostellati in serie C, ma al- rio tuttofare che fa da collante tra dirigen- la fine non se ne fa nulla e il Casale deve za e giocatori, sono anni in cui però, a rassegnarsi a giocare nella categoria infe- fronte di una terza serie nazionale, ci sono riore. La partenza è lunsinghiera coi neri le solite difficoltà finanziarie della società in lotta per le posizioni di vertice assieme che comunque si prepara a non mollare la al sorprendente Beretta di Gardone Val categoria. E ci riuscirà per 4 anni, nono- Trompia, poi in novembre a Treviglio stante il valzer di alle- s'infortuna Russi, natori ad alternarsi al SPICCHI DI VITA CITTADINA uno dei pilastri della timone della squa- squadra, e il Casale dra. Nel frattempo il Casalesi re dei quiz televisivi ne risente, comincia Casale riesce a trova- 1947: Nasce la Fiera di San Giuseppe. a perdere qualche re un accordo con la Con l'inizio degli Anni Cinquanta entra colpo, si allontana Juventus per una col- prepotentemente nella vita degli italiani la progressivamente laborazione recipro- televisione. I casalesi sono i primi a salire dalla vetta della clas- ca riguardante i gio- alla ribalta della cronaca quali dominato- sifica e chiude poi di- vani che consente al- ri dei quiz televisivi. E' il 1956 quando il gnitosamente in la società nerostellata ‘dantista’ Enrico Merlini raggiunge il tet- quinta posizione. Si di rifiatare. Così do- to massimo di vincita in cabina alla popo- tratta comunque di po due salvezze tirate lare trasmissione condotta da Mike Bon- un risultato lusin- per i capelli nel '61- giorno 'Lascia o raddoppia' vincendo ghiero sul quale si 62 si parte con mino- 128 gettoni d'oro per un valore di cinque pensa di poter lavo- ri timori, forti di ave- milioni, subito emulato da Maria Luisa rare con profitto per re in squadra Ferrero Garoppo detta 'la sigaraia di Porta Mila- l'anno successivo, se- e Castano II, e Var- no'. Il sarto Ettore Berardi sale invece agli nonché Barrera deci- glien II in 'panca'. Il onori della cronaca al Festival della Moda de di lasciare non ac- Casale di scuola bian- di Sanremo. 1957: Nasce il Torneo Inter- cettando una riduzio- conera non deluderà nazionale Caligaris. Alla presentazione ne del lauto ingaggio le attese, portando a prende parte un commosso . percepito. Lo sosti- compimento una sal- 1962: A Casale è posto l'arrivo della 17a tuisce Adriano Russi vezza tranquilla senza tappa del Giro d'Italia, la Lecco-Casale che smette in fretta e fare soffrire la tifose- con vittoria di Pellegrini e maglia rosa furia i panni di gioca- ria. Una stagione che sulle spalle di Balmamion che vincerà poi tore per assumersi viene però funestata la corsa. 1963: Nasce la Società Moto- l'onere di guidare la in gennaio dalla nautica, mentre il casalese Ceffa è 'euro- squadra dalla panchi- scomparsa del presi- peo' di pugilato. 1965: I funamboli della na. Alle prese con dente Ubertazzi. La pallacanestro, gli Harlem Globe Trotter si mille difficoltà la direzione della so- esibiscono al 'Natal Palli'. squadra non decolla; cietà viene assunta a un certo punto si dal trio composto da viene a instaurare un Aldo Bagna, Giacomo Tenni e Pier Felice braccio di ferro tra società e giocatori che Scagliotti, costretti a lottare disperamente si rifiutano di scendere in campo per pro- per rimettere in sesto le casse sociali. Si è blemi economici e si rischia così di scivola- pertanto costretti a lasciar partire i gioca- re in piena zona retrocessione. Fortuna tori migliori e così il ringiovanito Casale vuole che però, tra i giovani sostituti degli che si presenta ai blocchi di partenza nel- 'ammutinati', ci sia uno smilzo attaccante la stagione '62-63 non riesce a evitare la di nome Carlo Deambrogio che, gettato retrocessione, nonostante tutto l'impe- nella mischia, riesce con i suoi gol a tirare gno profuso da dirigenti e tecnici. Si ri- fuori le castagne davvero roventi dal fuo- torna un gradino sotto, in serie D. co, trascinando il Casale fuori dalle secche Per il '63-64 la squadra è affidata al tec- della classifica. 17 Gli anni più difficili: la lotta per la sopravvivenza

Nel luglio del '65 il 'triumvirato' passa la quello che era poi l'unico vero obiettivo da mano. Arriva da Milano un giovane indu- inseguire, cioè la permanenza nella catego- striale con il 'pallino' del calcio. Si chiama ria. 1967-68: si prosegue, come prima, più di Elio Mottura. L'ambizione non manca e si prima, sulla strada precedente. Qualche ar- punta alla C. Per far sì che il progetto si rivo, qualche partenza, squadra di lignaggio concretizzi, viene chiamato alla guida della non eccelso, ancora invischiata nella corsa squadra Franco Pedroni e tra i nomi dei per la salvezza. Una delle poche note positi- possibili nerostellati circolano anche quelli ve di questi anni è costituita dall'ingresso in di Morbello e Ferruccio Mazzola. Alla fine prima squadra di Paolo Gilardino, giovane dei conti non arriva promessa del vivaio nè l'uno, nè l'altro, nerostellato. ma in compenso la Alla vigilia del società vende parec- torneo '68-69, Mot- chio e se il buon tura, lascia. Nessuno giorno si vede dal sembra disposto a mattino, l'inizio del- raccogliere il testi- la stagione non po- mone dall'imprendi- trà che essere, anco- tore milanese, poi, ra una volta, in... sa- verso la fine del me- lita ripida. E infatti, 1969-70 - In piedi da sinistra: Dusio (segretario), De- se, si fa avanti l'im- il primo successo si grandi, Goberti, Gillia, Dorini, Tapella, Gilardino, Quar- presario Armando fa attendere cinque taroli (commissario unico). Accosciati da sinistra: Pa- Binello che decide lunghe giornate. Il squali, Chiaranda, Melegaro, Azzini,Venturello. di assumersi l'onere 'popolo' nerostellato della conduzione. Il non condivide la politica societaria e allora momento è difficile e il nuovo 'condottiero' Mottura, spinto dalla piazza, cala finalmen- fa quello che può. La campagna acquisti ri- te l'asso, portando a Casale l'ex-nazionale mane praticamente congelata, e si può ben Alfio Fontana, sperando di poter risalire la capire come in simili condizioni sia vera- china. Tuttavia il gruppo a disposizione del mente difficile poter lavorare con una certa tecnico milanese non è dei più omogenei e serenità. Nessun dubbio su quello che sarà la squadra che non decolla, finisce per te- l'obiettivo unico della squadra: la salvezza a nersi a galla grazie al solito Deambrogio, tutti i costi. Una salvezza che però alla fine puntuale come un orologio nell'andare a del campionato arriverà solamente attraver- bersaglio. Si finisce al 6° posto. so il ripescaggio. Dal primo momento si è I facili entusiasmi suscitati dai proclami in lotta per non retrocedere. Nove punti in dell'anno precedente si smorzano ulterior- 14 partite, poi il tonfo: un solo punto in no- mente dopo la campagna trasferimenti at- ve incontri: è la fine. Il Casale finisce penul- tuata alla vigilia della stagione '66-67. Alla timo e retrocede nel campionato di Promo- chiusura delle liste estive, al Casale sono ar- zione. In estate, ecco però, finalmente, uno rivati soltanto tre giocatori provenienti dal spiraglio di luce, un briciolo di fortuna. Par- San Carlo, mentre ben più ampio è stato il ma e Parmense effettuano la fusione e in campo delle cessioni. Sarà un altro anno in serie D si apre un posto. Da più parti si cui Pedroni e Russi (affiancato in qualità di spinge in favore di un ripescaggio del Casa- preparatore atletico già dalla stagione pre- le e a fine luglio la notizia è ufficiale. Per il cedente), dovranno fare i salti mortali per campionato '69-70 il Casale potrà iscriversi evitare il peggio. Alla fine della fiera il Casa- al torneo di serie D. In settembre la società le si piazza in 13a posizione, conquistando ha pure una nuova dirigenza guidata dal va- 18 lenzano Franco Quartaroli nella veste di dall'astigiano Alessandro Mentigassa che commissario unico. Allenatore è Amilcare promette mari e monti, effettua una cam- Ferretti. Ma la situazione finanziaria del pagna acquisti, sulla carta, importante e il- club non è che sia migliorata così tutta ad lude la tifoseria. Ma la triste realtà non tar- un tratto dopo il colpo di spugna federale, da a manifestarsi. Pronti via e il Casale è già anzi, all'interno della società la confusione in apnea: un pareggio all'esordio in casa non è sparita. La squadra ne risente e per con l'Omegna e poi tre sconfitte tre. Il pub- Ferretti in rotta di collisione con dirigenza blico manifesta la sua ostilità verso la diri- e stampa, è tempo di cambiar aria. Dopo genza con un fitto lancio di monetine in ca- un breve interregno dell'ex-portiere nero- sa con la Biellese. Ad Alba Stradella non si stellato Giuseppe Rossi, entrato in pianta presenta più nemmeno in panchina dove a stabile nello staff tecnico della società, il dirigere la squadra siede Alberto Mazzucco. gruppo, in chiara difficoltà, è affidato a Ci risiamo. Ritorna Ferretti. Mentigassa si Carlo Stradella che conduce il Casale a getta anche sul mercato, cerca di correre ai chiudere in 10a posizione. Quartaroli cerca ripari, ma ben poco muta, anzi la situazione nuove soluzioni, una via di sbocco, almeno tende ancora a peggiorare. In dicembre la alla crisi tecnica, per il '70-71. Contatta il società decide di abolire i premi partita e tecnico della Junior poco dopo alcuni gio- Vincenzo Reverchon SPICCHI DI VITA CITTADINA catori vengono messi (un altro ex-nerostel- fuori rosa. In feb- lato), ma alla fine de- Belle iniziative braio, nel 'caldo' do- cide per affiancare a 1966: Nasce la Pro Loco Casale. Fondatori: popartita di Casale- Stradella, Danilo Co- Alberto Armani, Luciano Aralda, Augusto Ma.co.bi Asti 0-1, l'ar- lombo in qualità di Beltrame, Giulio Bourbon, Arturo De Ange- bitro viene aggredito co-allenatore. La stra- li, Cecilia e Giuseppe Giorcelli, Attilio Muz- e preso per la gola da na accoppiata avrà zana, Enzo Sassone. 1967: La bandiera ca- una persona che ri- però vita breve. Con- salese sventola sulle Ande boliviane per me- mane poi sconosciu- testato dai tifosi al rito dell'alpinista Vittorio Lazzarino che ta, mentre uno dei termine della 'prima' apre tre nuove vie. 1968: Approvato il pas- due guardalinee, do- di campionato, Stra- saggio da Casale dell'Autostrada dei Trafo- po essere stato ripetu- della si dimette. Co- ri. Nasce la collana editoriale de 'Il Monfer- tamente fatto oggetto lombo resiste sino a rato'. A Casale Macario, Bramieri, Modu- di pallate di neve du- metà del mese di di- gno, Pippo Baudo e le Frecce Tricolori del- rante l'incontro, vie- cembre poi è costret- l'Aereonautica. 1971: Mons. Carlo Caval- ne colpito al basso to anch'egli a fare le la è il 35° vescovo della Diocesi di Casale. ventre. Risultato: il valigie quando il Ca- campo del Casale vie- sale ha toccato quasi ne squalificato per tre il fondo, rotolando in penultima posizione. giornate, poi ridotte a due. Fortunatamente Al capezzale della squadra è chiamato l'e- però, dopo tutto questo trambusto, la situa- sperto in salvezze miracolose Antonio Ival- zione si stabilizza e la squadra riesce a ri- di che, alla fine, riuscirà nel compito affida- prendersi e a finire in 8a posizione, consen- togli. Intanto la società è in crisi, Quartaro- tendo di ridare nuovamente fiato alle trom- li dice basta e rimette il suo mandato nelle be di Mentigassa che in estate promette mani dell'assessore allo sport Mario Oddo- sfracelli. A risvegliare bruscamente tutti dai ne che inizia un giro di consultazioni, men- labili sogni di facili successi è però il verdet- tre in città si cerca di trovare i fondi per l'i- to del campo. Sette partite e sei punti in scrizione della squadra al campionato se- carniere, dodici partite e nove punti. Il Ca- guente, mediante una sottosccrizione po- sale è... terz'ultimo. L'obiettivo iniziale è ra- polare promossa dai tifosi. Inutile dire che dicalmente cambiato, adesso bisogna cerca- l'ossatura della squadra viene ancora una re di salvarsi, mentre Mentigassa mette uffi- volta smantellata per esigenze di bilancio, cialmente in vendita la società. Tra i tanti cercando di ricavare il massimo del guada- contatti, inizia pure quello con il presidente gno dalle cessioni. Prima dell'inizio del della Junior Giancarlo Cerutti che porterà campionato '71-72 una boccata d'ossigeno poi a una soluzione veramente foriera di viene portata dalla nuova dirigenza guidata soddisfazioni per i colori nerostellati. 19 Nuova linfa: l’era Cerutti, lo Juniorcasale e la B sfiorata

Con la promozione della Junior dal arriva a stagione già iniziata e non è più campionato di Promozione, la città si ri- un 'pargolo' di belle speranze, ma un gio- trova con due squadre in serie D. Davanti catore maturo, ex-nazionale, che per due allo spettro di un possibile derby fratrici- anni saprà ancora dare grandissma prova da, la parti cercano di trovare un accordo di sé, volando da un palo all'altro della per riportare i colori calcistici casalesi in porta nerostellata: Roberto Anzolin. Lo alto, unendo le forze. Giancarlo Cerutti, Juniorcasale alla fine è buon 5° e si ap- giovane presidente, capace di condurre presta a salire ancora. Coi gol della pre- la Junior dall'anonimato delle categorie miata coppia Basili (alla fine capocanno- dilettantistiche alla quarta serie naziona- niere con 18 centri)-Ascagni, testimonial le è il presidente del nuovo club che si vincenti di una squadra che suona all'u- chiama Juniorcasale e ha quali colori so- nisono, lo Juniorcasale contende, nell'an- ciali il nerostellato, 'ammantato' di rosso- nata '77-78, all'Udinese la promozione in blù sui bordi delle maniche della maglia serie B, togliendosi pure la soddisfazione ufficiale. Qualche componente della tifo- di guadagnare 3 punti su 4 alla rivale ne- seria non è d'accordo e sale sull'Aventino gli scontri diretti. Tuttavia sono i friulani (su tutti i Fedelissimi), ma ben presto la a vincere. I neri si consolano con la quali- squadra saprà far dimenticare tutto. Ga- ficazione al Torneo Angloitaliano che rella, Fait, Bodina, Zanella, Landini, Tre- l'anno dopo li vedrà sfortunati protagoni- visani, Gilardino, Balzano, Grillo, Guccio- sti in Inghilterra. Nel frattempo Cerutti ne, Ferrari, Polvar e Granai, sono solo al- decide di non seguire più in prima perso- cuni dei grandi protagonisti di una caval- na la squadra, pur mantenendo nel patri- cata entusiasmante che porta lo Juniorca- monio di famiglia la società; d'ora in poi sale a vincere il lungo braccio di ferro sarà Felice Falvo a occuparsi della gestio- per il primato con l'Albese, battuta nella ne di quello che nel '79-80 è ritornato ad partita decisiva al 'Palli' per 2-0 davanti a essere il Casale. Un anno in altalena con un pubblico numeroso ed entusiasta. An- una sofferta salvezza in C1 e poi nell'80- che per il condottiero Sergio Vatta, futu- 81 arriva, quasi inaspettata la retrocessio- ro allenatore delle nazionali giovanili az- ne che Tagliavini prima e Soldo poi, suc- zurre, è un trionfo. Ora si tratta di pro- cessori di un Vincenzi da un paio di sta- grammare un tranquillo torneo di serie gioni accasatosi a Cremona, non sapran- C. Ma nonostante le prodezze di Garella no scongiurare. Per il Casale si tratta di che incomincia a mettersi in mostra al affrontare per la prima volta nella sua grande pubblico, la squadra viaggia a sin- storia il torneo di serie C2, in pratica un ghiozzo. Paga per tutti Vatta, sostituito da campionato di serie D sotto mentite spo- Tognon che riesce a dare la sferzata ne- glie. Dei protagonisti dell'anno prece- cessaria per raggiungere la salvezza. Il dente, non resta praticamente più nessu- premio è una mini-tournèe in Brasile che no, tranne la vecchia bandiera Fait, l'al- porterà i neri a giocare a Guaxupè e ad lenatore è Andreani che l'anno successi- Araraquara. Per il '75-76 arriva Guido vo avrebbe portato la squadra a sfiorare Vincenzi, la squadra cambia volto e si le risalita in C1 dopo un testa a testa vi- programma il futuro attraverso un accor- brante e polemico con gli umbri del Foli- do con la Juventus che diventa operativo gno. dall'anno seguente. La società biancone- E anche per la società si tratta di un ra spedisce a farsi le ossa a Casale il por- periodo di rivolgimenti e di assestamenti tiere Carraro, il bomber Ascagni e l'ala allo stesso tempo. In cabina di comando Marocchino. Tuttavia il miglior acquisto si alternano da presidenti prima Carpe- 20 nedo, quindi Figarolo e poi ancora Falvo, in marzo Bocci riesce a perfezionare l'ac- mentre in sede agiscono i vari Cardillo, cordo con un tecnico di navigata espe- Carlo Liedholm (il figlio del popolare rienza, capace a suo tempo di portare il 'Liddas') e Zaio. Quando tutto faceva Catanzaro in serie A: Giovanni Seghedo- presumere in un possibile ritorno nella ni. Dopo un inseguimento durato undici categoria superiore ecco però la doccia settimane, il Casale, proprio all'ultima fredda di una nuova retrocessione, que- giornata riesce a strappare la salvezza: sta volta nel torneo Interregionale al ter- l'incubo è finito. Per il Casale di Bocci si mine del campionato '83-84 concluso al aprono nuovi orizzonti. Parte Seghedoni 17° posto nel girone A della serie C2. Si che non riesce a trovare l'accordo econo- deve, si vuole fermamente risalire. Viene mico con la società e arriva l'ex-milanista allestita una squadra competitiva e a diri- Baveni. La stagione '88-89 inizia sotto il gerla torna il 'vecchio leone' Vincenzi. segno delle novità, con una squadra più L'avversario da battere è la Cairese che giovane e più pimpante, plasmata che però vince lo scontro diretto nel girone non mancherà di stupire. La partenza è a di ritorno e stacca il dir poco esaltante biglietto della pro- SPICCHI DI VITA CITTADINA con tre vittorie tre, mozione. Il Casale poi una breve pausa, in fase calante finirà Lo sport alla ribalta preludio a una mar- terzo: il purgatorio 1976: 'Il Monferrato' diventa bisettima- cia senza sosta sino durerà ancora un nale. Il primo numero della nuova 'era' alla fine. Una forma- anno. Nel 1985-86 a è quello del 15 novembre. 1981: A 75 zione che cita: Ferra- rinforzare un attac- anni, scompare , altro resso, Luxoro, Olmi, co che conta già sul- figlio illustre della maglia nerostellata. Mirisola, Omiccioli, la verve di Catrop- 1982: Da Roma arriva il no alla richie- Castagna, Melchiori, pa, arriva il talen- sta di Casale provincia: "Bisogna avere Mocellin, Mazzeo, tuoso Scarrone e il 250 mila abitanti!" Ci si consola l'anno Madocci, Calamita e gruppo con il non seguente con la visita del prensidente del- poi ancora Brancac- disprezzabile fatto la Repubblica Sandro Pertini. 1987: cio, Mozzone, De che vi sia inserito Sandro Buzzi con l'imbarcazione 'Juno' Riggi, Di Napoli, anche qualche ra- vince la 'Transat degli Alisei'. Scompare Cacciola, Pieri, Col. gazzo della zona, de- Giovanni Bertinotti, ultimo rimasto dei Sulle ali dell'entu- colla. Oltre a vince- calciatori nerostellati campioni d'Italia siasmo il Casale di- re con buon margi- nel 1913-14. 1989: Viene inaugurato il sputa due buonissi- ne il torneo ritornan- nuovo ponte sul Po. 1990: La Junior mi tornei in serie do dunque in C2, Gaiero diventa campione d'Europa per C1, valorizzando, tra il Casale, targato Vin- squadre di club di bocce. 1992: Fabrizio l'altro, anche gli at- cenzi, sfiora anche Bocca conquista il titolo iridato nella for- taccanti Fusci e il successo in Cop- mula uno di motonautica. Francioso, artefici di pa Italia, eliminato ottime performance solamente in semi- in nerostellato e l'i- finale dall'Almas Roma dell'ex-Andreani. nizio della stagione '91-92 fa presumere Riportata la squadra tra i professioni- ancora un qualcosa in più, tanto è vero sti, Cerutti considera concluso il suo che il Casale, sul finire dell'andata, veleg- mandato e, dopo un anno di transizione gia nelle posizioni di testa. Ad un certo concluso con un lusinghiero 10° posto in punto però il giocattolo si rompe, la C2, l'industriale casalese cede la società squadra non vince più, i pareggi scarseg- all'imprenditore marchigiano Sergio giano e così si arriva all'ultima spiaggia Bocci che da qualche tempo ha interessi dello spareggio con la Pro Sesto che finanziari in Monferrato e che intende verrà perso per 1-0 e si retrocede. Ma da- legare il suo nome alla gloriosa società to che al peggio non c'è mai limite l'an- nerostellata. Parte la stagione '87-88 e il no dopo si dà l'addio pure alla C2 per Casale, affidato a Sacco, si trova da subito mancanza di liquidità, dopo aver conclu- in cattive acque, l'esonero dell'allenatore so il torneo in una posizione di media è nell'aria e arriva puntualmente quando classifica. 21 Dal crollo alla rinascita: si torna a puntare in alto

Non è ancora terminata la stagione su tutti i fronti: piove sul bagnato. Nono- '92-93 che calano sulla navicella nerostel- stante tutto la squadra pur zoppicando in lata grosse nuvole nere. Il presidente campionato, in coppa vola. Sulla panchi- Bocci in prigione (ma sarà completamen- na Vincenzi è succeduto a Lesca, ma è la te scagionato), la società sul lastrico. La pausa invernale a segnare la svolta. Con gestione dell'imprenditore marchigiano, la sentenza fallimentare del mese di no- artefice della scalata del Casale alla serie vembre, Robbiano, da direttore sportivo C1, nel breve volgere di un paio di stagio- con pieni poteri, assume la carica di pre- ni crolla, e per la gloriosa società di via sidente della nuova società. La squadra Trevigi, lo spettro della radiazione dal pa- viaggia anche in campionato e sfiora il norama calcistico nazionale diventa una successo in coppa, frenata solo da un ma- realtà. Il 26 luglio '93 il Casale è escluso laugurato guasto all'impianto di illumina- dal campionato di serie C2. zione del 'Palli' che regala un successo Si parla addirittura di ripartire dalla determinante all'Ivrea nel math d'andata Terza Categoria, poi spunta Mario Rob- che finisce per essere decisivo. Il Casale biano, 61 anni, grande esperto in gestio- dichiarato perdente a tavolino per 0-2, ri- ni calcistiche. E' il 14 agosto quando il di- stabilisce la parità andando a vincere in rigente nativo di Silvano d'Orba, ma ge- trasferta con lo stesso risultato, pur co- novese d'adozione, decide di prendere in stretto a giocare in nove per una doppia mano la situazione. Robbiano ha girato espulsione, ma si arrende ai calci di rigo- una decina di piccole e medie società e re. In giugno la società è acquistata da ha vinto anche ben otto campionati, e di Pierluigi Rossi, 40 anni, agricoltore di calcio vive: il Casale è nelle sue mani. Quargnento che da qualche tempo gravi- Per motivi contingenti è chiaro che si ta nell'orbita del settore giovanile nero- cominci subito a parlare di austerity. Con stellato. Al suo fianco in qualità di diret- grande impegno e tanto lavoro, il mana- tore sportivo arriva Garella. La squadra ger genovese riesce a far quadrare i primi viene allestita per puntare alla promozio- conti e a raccogliere attorno a sè una pic- ne. Arrivano i blasonati (per la categoria) cola schiera di giocatori. La squadra vie- gemelli Porrino, Riccitelli, Cadamuro, ne iscritta al campionato di Eccellenza Mometti, in panchina siede Attilio Fait. regionale e tra mille difficoltà vengono Però, al confortante inizio che vede il Ca- organizzati i primi allenamenti agli ordi- sale scattare davanti a tutti ai nastri di ni del tecnico Oscar Lesca. I giocatori partenza, seguono cocenti delusioni. Nel che han vestito la casacca nerostellata breve volgere di pochi giorni i nerostella- nell'annata precedente, a norma di rego- ti escono malconci dalla Coppa Italia con lamento, sono svincolati, liberi pertanto l'Asti e perdono il testa-coda di campio- di accasarsi dove vogliono, senza che il nato con il Caltignaga cedendo la leader- Casale possa rifarsi di un benchè minimo ship. Qualcosa all'interno comincia a de- indennizzo. E' il caos, a cui Robbiano teriorarsi e inizia la caduta libera. Fait si cerca di far fronte gettando sul tavolo la dimette, arriva Guidetti e la situazione, sua enorme esperienza. Molti 'disoccupa- invece di migliorare, peggiora. Lo spo- ti' corrono a Casale per provare agli ordi- gliatoio è spaccato, è tempo di epurazio- ni di Lesca, mentre alcuni allenamenti ni. Riccitelli tenuto in panchina, il bom- serali vengono addirittura effettuati al ber Daidola e Mangieri rispediti a casa. 'lume' dei fari di alcune automobili per- Intanto si scivola sempre più in basso in chè la società non è ancora svincolata classifica. Anche Guidetti se ne va, segui- dalla precedente gestione in forte passivo to dal suo mentore Garella e Rossi affida 22 la squadra al tecnico della juniores Fabio tori che vede il ritorno in squadra di Ste- Felisatti che, alla fine, riesce a condurre fano Melchiori. Scatta fortissimo la Biel- la squadra a una sofferta salvezza batten- lese, gli risponde il Derthona e successi- do nella sfida verità dell'ultima giornata vamente il Legnano, ma è il Casale a di- il Monferrato con un gol di Isoldi. ventare il vero avversario dei lanieri nella Si volta pagina. Prima dell'inizio della corsa verso la serie C2. Ad un certo pun- nuova stagione '95-96 patron Rossi chia- to i neri sospinti dalle reti di un De Riggi ma a sè una cordata di casalesi ad affian- incontenibile (alla fine diventerà capo- carlo nella concuzione delle operazioni. cannoniere con 32 reti, record assoluto L'allenatore è Petrucci, già secondo di per la categoria), balzano addirittura in Vincenzi ai tempi del ritorno in C2. Il Ca- vetta alla classifica e fanno sperare nel sale eliminato subito dalla Coppa Italia miracolo. Alla distanza però la Biellese, dalla Fulvius allenata da Fait che consu- dotata di un organico faraonico ha la me- ma così la vendetta dell'ex, carbura lenta- glio terminando il torneo imbattuta. Il mente, ma quando dispiega tutta la sua Casale è buon secondo e dimostrerà tut- forza, scatta avanti a tutti. Azzeccati gli in- to il suo valore anche nei play-off post- nesti novembrini campionato che fa- con l'arrivo del regi- SPICCHI DI VITA CITTADINA ranno sperare la di- sta Masuero dal Tri- rigenza in un possi- no e della punta Ancora gloria sportiva bile ripescaggio che Vercelli, i neri lotta- 1995: In giugno il commercialista casalese però alla fine non no spalla a spalla Massimo Barbano sale sul gradino più al- arriverà. Rossi passa con Cuneo e Fossa- to del podio ai campionati europei di tiro il testimone a Coppo nese per il primato con l'arco di campagna, categoria freestyle alla guida della so- in un'altalena di ad Asiago. Hamilton (Canada), ore 22.30 cietà e il Casale ini- emozioni. Qualche locali di sabato 16 settembre, Sergio Gua- zia un nuovo capito- decisione arbitrale schino è campione del mondo di bocce nella lo della sua storia, contestata lascia specialità del tiro tecnico. L'atleta di Casale puntando in alto. però strada libera al- Popolo, completa nel migliore dei modi Tuttavia non tutto va la Fossanese che in un'annata che lo aveva visto eguagliare il come previsto, per- dirittura d'arrivo si record mondiale, sempre di tiro tecnico (il 4 chè partono alcuni aggiudica la vittoria marzo a Carmagnola in provincia di Tori- dei pezzi migliori finale, il Casale se- no) con 61 punti totalizzati. del lotto: De Riggi, condo andrà agli 1998: Scoperta sotto il ponte della ferrovia Pilato, Muscio, Poz- spareggi con le se- una vecchia bomba, residuato della Secon- zati, ecc., dopo po- conde dell'altro gi- da Guerra Mondiale, viene fatta brillare che gare s'infurtuna rone di Eccellenza dagli artificieri senza danno alcuno. seriamente pure piemontese e di Melchiori e i sostitu- quello ligure. Decisi- ti non sono all'altez- va in questo senso è la partita che i neri za delle aspettative. La stagione '97-98 perdono a Novi Ligure al 97° per un gol iniziata sotto il segno di grandi speranze, dell'ex-Megna, dopo che l'arbitro torine- finisce con una salvezza rimediata solo al- se Lops è stato l'autentico protagonista in l'ultima giornata con un pareggio inter- negativo della gara che il Casale finisce no con il Castelnuovo. E' tempo di rivolu- in nove. Tuttavia la tempra del gruppo è zionare nuovamente il gruppo. Ma so- forte e dopo aver superato Oleggio e Im- prattutto è tempo di programmare il fu- peria, i nerostellati conquistano ugual- turo, di rafforzare la società, con il presi- mente la promozione nel Campionato dente Coppo che dà il via alla S.p.a. ne- Nazionale Dilettanti. rostellata con un autentico colpaccio che Ancora emozioni nel '96-97 per un Ca- ha portato ad acquisire quote societarie a sale rafforzato economicamente dall'en- quattro imprenditori monferrini di spic- trata in società dell'imprenditore di Cel- co quali Bonzano, Buzzi, Cerutti e Vene- lamonte Giuseppe Coppo in qualità di sio. E l'impressione è che il bello sia ap- amministratore delegato, e solo ritoccato pena iniziato. in qualche suo elemento nel parco gioca- Alla riscossa caro e vecchio Casale! 23 CCAASSAALLEE 11999988//9999

In piedi da sinistra: Rotolo, Soragna, Brakus, Gullo, Degiorgi, Parino, Pareiko, Cardinali, Piazza, Gabasio, A. Coppo. In seconda fila da si- nistra: Bruno, Cafferata, Melchiori, G. Rossi (allenatore dei portieri), Petrucci (allenatore), Carenzo (massaggiatore), Olmo (Team Mana- ger), Cianfrini, Izzo. Seduti da sinistra: Guaiana, Bedino, Labrozzo, Cozza. Album di famiglia

25 I MITICI Giovanni Bertinotti Ricordo di una favola diventata realtà

Giovanni Berti- "Allora si giocava in notti, nato il 29 lu- maniera diversa: le glio del 1894, e punte non si incrocia- scomparso alla ve- vano; l'ala doveva neranda età di 92 percorrere la fascia, e anni nel 1986 è sta- poi effettuare il pas- to per anni l'ulti- saggio. Difficilmente mo testimone in vi- potevamo arrivare a ta dei nerostellati tu per tu con il por- campioni d'Italia tiere. Quando attac- nel 1913-14. Quan- cavano gli avversari, to segue è ciò che ci fermavamo a cen- l'ex-giocatore rac- trocampo: erano le se- contò al nostro conde linee che ci do- giornale in occasio- vevano portare il pal- ne del suo 90° lone." compleanno. Si giocava un "L'abbiamo infila- calcio migliore set- ta subito giusta, quel- tant'anni fa? "No, si l'anno - ricorda gioca meglio oggi. Bertinotti - dopo Adesso c'è tutta aver vinto la Coppa un'altra preparazione Negretti per 14-0: otto tecnica. Allora l'alle- gol alla rappresenta- namento consisteva tiva della Lombardia in una corsettina al (Nazionale Lom- giovedì, e poi alla do- bardia all'albo del- menica si cercava di la Federazione di dare tutto. Negli spo- allora), sei al Nova- gliatoi c'era una ra. Quando cominciò grandissima amici- il campionato, iniziammo a vincere, nel girone zia: all'inizio c'era un po' d'urto fra Gallina ligure-piemontese (le avversarie più forti erano II e Varese, poi si sono appianate le cose, e l'ac- il Genoa e il Torino), e arrivammo fino alla fi- cordo fu sempre perfetto." nale." Cosa vinsero i campioni d'Italia del Chi era l'allenatore? "Nessuno. Facevamo 1914? "Undici medaglie d'oro, conio speciale tutto fra noi, e la formazione la decideva il capita- della Federazione. Allora il professionismo era no Barbesino, che poi arrivò anche in nazionale, e proibito. Poi le cose sono cambiate: di fronte a che morì nella seconda guerra mondiale. Ma d'al- certe somme, non so cosa dire. Ma è lo sport tra parte eravamo undici, undici sacrosanti, e la che ha portato a questo." formazione cambiava pochissimo. Non c'erano ri- Chi erano i dirigenti? "L'ingegner Simo- serve vere e proprie, e durante la partita non si po- notti era il presidente, successivamente il far- tevano effettuare cambi." macista Scrinzo, un segretario tuttofare. In ca- Quali erano le stelle della formazione? sa, giocavamo al campo in regione Furnaset- "Barbesino, Mattea (un gran bel giocatore, co- ta, ed avevamo un bel pubblico che ci seguiva. me furbizia e come tiro in goal), Varese, un al- In trasferta, andavamo in treno, mai in bici- tro cannoniere, con le sue sventole di sinistro." cletta: per le trasferte più lunghe ci facevano Giovanni Bertinotti era all'ala sinistra. viaggiare in seconda classe. A Roma, per la fi- 26 nale dello scudetto, stavano preparando il pal- notti era stato richiamato: un'altra guer- coscenico per la rappresentazione dell'Aida: ra, e altri cinque anni da cui tornò con il era luglio, e faceva un caldo terribile." grado di tenente colonnello. Comunque Nel 1914-15 il Casale giunse secondo nel la passione per il calcio non tramontò suo girone. "Poi - ricorda il campione d'Ita- mai. "Ero tifoso del Torino, poi della Juven- lia - ci vestirono tutti in grigioverde e ci spedirono tus, una squadra che poche volte siamo riusci- al fronte. Tornai dopo quattro anni nel '19, e ti a battere. Ma le squadre hanno un'impor- quando arrivai alla stazione mi dissero: "Dome- tanza relativa, per me la cosa principale è che nica c'è l'Alessandria", e ripresi subito a giocare. il football continui ad andare avanti." C'era Migliavacca, c'era Buscaglia, c'era Gabba, Quali consigli può dare al Casale di poi iniziò Caligaris, il 'Berto' era un gran bel ter- oggi un campione d'Italia di settant'anni zino, uno dei migliori che siano mai esistiti: un fa? "Io dico questo: qui c'era sempre un vivaio grande difensore. Ormai ero il più anziano della abbastanza importante, dal quale uscivano i squadra, diventai il capitano: nel '21 mi sposai, giovani che poi si inserivano nella prima e presto lasciai lo sport attivo." squadra. Adesso i ragazzi non sono più curati La sua famiglia affittò poi una grossa come un tempo: vengono tutti da fuori, e poi si tenuta agricola fra Trino e Livorno Ferra- cambia la squadra ogni anno, e prima che i ris e fu così che Bertinotti non esercitò giocatori abbiano iniziato a conoscersi è ora di mai la professione di geometra per la ricominciare." quale aveva studiato, occupandosi della Dal 1914 a oggi quel titolo italiano conduzione dell'azienda. Intanto, l'amo- conquistato contro la Lazio è sempre ri- re per la maglia nerostellata lo aveva por- masto un vanto per la società nerostella- tato dal '27 al '33, ad essere l'accompa- ta, arrivata - anche se in tempi lontani - là gnatore ufficiale della squadra. Dopo es- dove blasonati club d'oggi non sono mai sere tornato ad abitare a Casale, prima si riusciti. Fu uno scudetto tutto casalese: associò con un elettricista, poi decise di tutti i componenti della squadra erano far costruire ed aprire il cinema Vittoria infatti della zona, tranne Maggiani di La che venne inaugurato il 24 gennaio 1940 Spezia, studente al collegio 'Leardi', e (si proiettò "Grandi magazzini" del regi- tranne Parodi, vercellese che lavorava a sta Mario Camerini, con Assia Noris e Vit- Casale. torio De Sica). Ma nel frattempo Berti- (Intervista raccolta da Marco Giorcelli) ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Il derby più sentito: quello con la Pro (Vercelli) 27 I MITICI Umberto Caligaris: campione di livello mondiale, 59 volte azzurro

I primi passi mossi sul campo dell'ora- chiamata in nazionale dove il nerostella- torio 'Sacro Cuore' del rione Valentino, to debutta il 15 gennaio 1922 a Milano in l'inserimento tra i giovani dello Sparta un Italia-Austria 3-3. Per dodici lunghi Casale, la maglia nerostellata, la fascia di anni Caligaris fu uno degli artefici princi- capitano della squadra della sua città pri- pali delle gesta azzurre formando con il ma e quella della nazionale poi, passan- portiere Combi e l'altro terzino Rosetta do attraverso cinque scudetti con la ma- un trio che tutti gli allenatori dell'epoca glia della Juventus: sono le tappe della invidiavano alla squadra italiana. L'11 eccezionale carriera di un campione am- febbraio 1934, a 33 anni, Caligaris dispu- mirato da tutto il mondo e che ha reso tava la sua ultima gara con la nazionale lustro perenne alla città. Inizia da portie- dopo aver collezionato 59 presenze (37 re, poi si sposta in avanti, finchè Barbesi- delle quali da giocatore del Casale) e una no non lo 'inventa' terzino: con quel sini- medaglia di bronzo alle Olimpiadi del stro che ha, associato alla falcata possen- 1928, in un'altra gara Italia-Austria. te e alle doti acrobatiche, in quel ruolo Sino al 25 settembre 1971, nessuno è non può che primeggiare. E così sarà. stato in grado di eguagliare il suo record Appena riprendono i campionati federali di presenze: l'impresa è poi riuscita a un dopo la sosta forzata per la guerra, il 'Ca- altro grande terzino sinistro, Giacinto liga' è subito titolare con il rinnovatissi- Facchetti, primato successivamente ritoc- mo Casale; della maginot difensiva è il cato da . perno, tanto che non tarda ad arrivare la Vittorio Pozzo volle comunque ugual-

Il grande Caliga in azione sul campo di casa 28 Un Caligaris nerostellato e un Caligaris borghese mente convocarlo per i Campionati Mon- sivo è a Modena, quindi ritorna alla Ju- diali di Roma, nei quali fece da portaban- ventus nel '39-40 (da allenatore questa diera della squadra azzurra, partecipan- volta). Al timone della sua ex-squadra si do in questa maniera al trionfo nella mette a lavorare da par suo lasciando in- Coppa Rimet, nella quale si distinse un travedere i primi frutti, finchè a soli 39 altro grande terzino casalese: Eraldo anni muore, stroncato da un malore im- Monzeglio. provviso mentre disputava una partita fra Nel frattempo Caligaris è sulla cresta vecchie glorie sul campo di corso Seba- dell'onda; più e più volte, il Casale ha de- stopoli. clinato le offerte per il suo capitano pro- A Casale gli è stata intitolata la via venienti dall'Inghilterra e dal Torino, fin- adiacente le tribune dello stadio e porta chè, dopo nove anni di militanza ai mas- il suo nome anche il campo sportivo di simi livelli con la maglia nerostellata, è la Popolo. Juventus a strappare il giocatore alla pla- tea casalese al termine della stagione ALTRI NEROSTELLATI IN NAZIONALE 1927-28. Un contraccolpo psicologico Sono cinque oltre a Umberto Caligaris i che il Casale pagò l'anno successivo con giocatori che durante la militanza in nero- la retrocessione nella serie inferiore. stellato hanno vestito la maglia azzurra Dopo la lunga ed esaltante avventura della nazionale italiana. Si tratta di Luigi juventina, Caligaris approda al Barbesino, Giovanni Gallina (II), Angelo nel 1935-36 in qualità di allenatore-gioca- Mattea, Giuseppe Parodi e Amedeo Varese. tore, decide di fermarsi anche per l'anno Da segnalare inoltre il due volte campione successivo, però una grave malattia lo co- del mondo (nel '34 e nel '38) Eraldo Mon- stringe a lasciare. Si riavvicinerà al calcio zeglio che collezionò ben 35 gettoni di pre- solo qualche tempo dopo prendendo senza azzurri ai tempi della sua militanza parte agli allenamenti del Casale; poi a nel Bologna, società nella quale si era tra- stagione già iniziata, nel 1937-38 decide sferito dopo l'esordio nella massima catego- di accettare le offerte della Lucchese che ria con il Casale. lo vuole come allenatore. L'anno succes- 29 Alessandro Asiano Un soldato al servizio della squadra

Da alessandri- Garfagnana. no mancato a ca- Finito il conflit- pitano del Casale. to bellico, si può Questa è la storia riparlare di calcio, di Alessandro ma i bei tempi del Asiano, nerbo collegio sono lon- della mediana ne- tani, Asiano che è rostellata nell'im- del '21 ha già ven- mediato secondo tiquattro anni che dopoguerra. per un calciatore Il giovane Asia- non sono tanti, no, da sempre ma nemmeno po- tifoso nerostella- chissimi, gioca to, ("Da bambino pertanto per diver- mio padre mi porta- tirsi sul campo di va a vedere le parti- casa a Valmacca, te del Casale di Ca- finchè, un bel ligaris sulla canna giorno, in un tor- della bicicletta," ri- neo dove era stata corda l'ex-gloria invitata anche la casalese), muove i formazione nero- suoi primi passi stellata, l'avv. Bori da atleta ad Ales- lo vede e lo vuole sandria in colle- al Casale per la gio tra le file del gioia di papà che G.U.F. (Gioventù questa volta... non Universitaria Fa- oppone resistenza. scista) e si mette "Il primo contratto così in mostra che fu stipulato sulla ba- l'allora talent scout dei grigi Dadone lo se di cinquemila lire, più un premio-partita di vorrebbe tesserare per l'Alessandria, mille lire a punto," ricorda l'ex-calciatore. ma... "Fosse che mio padre era talmente spa- "Giocai subito in serie B e dopo un anno di- ventato per aver assistito a bordo campo a un ventai il capitano della squadra in concomi- grave infortunio occorso al nerostellato Gabba tanza della partenza di Rustico per Vercelli." durante un incontro, fosse che era troppo tifo- Poi venne la C, ma il Casale, se non fosse so nerostellato, fatto sta che pose il veto ad un stato per un astruso regolamento che mio possibile ingaggio da parte della società non prevedeva promozioni, sarebbe subi- grigia." Poi, appena il tempo per aver un to risalito. "Era un gruppo molto affiatato abboccamento con l'allenatore casalese con una difesa di ferro: Biagi, Della Casa, Amilcare Guaschino che arriva la guerra Vrech, Operto, ecc., garantivano ai compagni e Asiano, come molti altri giovani della una gran copertura da poter giocare in sciol- patria italica è costretto a partire tezza." Ma tra tanti bei ricordi, anche per l'Albania e da qui in poi è tutto un qualcuno amaro: "Su tutti senz'altro la per- susseguirsi di eventi che finiscono per dita dell'amico Operto II, scomparso tragica- portare il futuro giocatore nerostellato mente con il grande Torino a Superga che va in un letto d'ospedale colpito al capo da al di là della pura amarezza sportiva che ho una pallottola americana, rimediata in provato a Vercelli quando l'arbitro è stato co- 30 stretto a sospendere la partita per invasione di ne che a quei tempi andava per la maggiore, campo e noi giocatori, dopo essere rientrati ne- ma scelsi di restare qui dove svolgevo la profes- gli spogliatoi alla chetichella, cercavamo di- sione di geometra," quindi venne il mo- speratamente di mimetizzarci per raggiungere mento di lasciare, ancora sulla cresta del- incolumi il pullman all'esterno dello stadio. l'onda, da capitano con il Casale sempre Quando ci incontravamo con le squadre del nel cuore, tanto è vero che nelle giorna- cosiddetto quadrilatero (Alessandria, Nova- te meno rigide, non è difficile intravede- ra e Pro Vercelli n.d.r.) erano davvero bat- re la sagoma del geometra Asiano sugli taglie, non solo sportivamente parlando." Sei spalti del 'Natal Palli' a trepidare per campionati nel Casale, sino alla stagione quei colori nerostellati che per lunghi '50-51 vissuti intensamente e senza alcun anni ha difeso indossandone la casacca rimpianto, "Mi cercò la Sanremese, formazio- in maniera gladiatoria. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

In alto il debutto tra i grandi nella massima categoria: 8 ottobre 1911 CASALE-INTER 0-3. Sotto una formazione nerostellata della stagione 1911-12, capitanata da Barbesino.

31 Filippo Cavalli Tricolore di nascita

Ha vinto tanti scu- tratta di fare una detti quanti Caliga- scelta di vita. Parten- ris, cinque, a questo do per la grande me- già ricco palmares vi tropoli a fare il pro- ha aggiunto pure fessionista a tempo una Coppa Italia, pieno, non sarà più ma pochi lo sanno. possibile calcare le E' casalese purosan- pedane della scher- gue pure lui e si ma che tante soddi- chiama Filippo Ca- sfazioni future pote- valli. Classe 1921, vano promettere. portiere che ha ini- Che fare? Quale de- ziato la sua attività cisione prendere? calcistica in maglia "Fu mio zio Luigi, nerostellata per ap- grande appassionato di prodare successiva- football, a far pendere mente in tre delle la bilancia in favore formazioni più bla- del calcio, dopo una sonate della nostra prolungata lite con il penisola, prima di mio maestro di scher- tornare a chiudere ma." Ricorda con la carriera nella sua precisione svizzera Casale, con la squa- Cavalli. "Fu una deci- dra che lo aveva lan- sione fortunata. Col ciato. Torino vinsi due cam- Cavalli, campione pionati (1942-43 e di scherma, attratto 1945-46) e una Coppa dal calcio. Tra questi Italia (1942-43), pri- due amori si divide ma di passare alla Ju- inizialmente la pas- ve." Da un versante sione sportiva del fu- all'altro del tifo tori- turo portiere grana- nese, dopo una bre- ta - bianconerazzur- ve parentesi a Casale ro. Il giovane Filip- nel torneo di guerra po gioca a calcio, ma '43-44. Un volere del nel frattempo trova destino. "In quel tem- il tempo per tirare po il Torino aveva ben di spada, e lo fa così quattro portieri. Con il bene che, mentre sottoscritto c'erano Ba- debutta in prima squadra nel Casale, in cigalupo, Piani e Badoira, e la società aveva serie C, a soli diciotto anni d'età, si aggiu- deciso di cederne un paio. Un bel pomeriggio dica il titolo nazionale di fioretto. Finito mentre passeggiavo per via Roma, mi si fece il campionato con il Casale a sfiorare la incontro l'allora direttore tecnico della Juve promozione in B e un Cavalli che è tra le Combi che mi chiese se fossi disposto a vestire il star della squadra, alla porta dell'allora bianconero. Gli risposi di sì e alla sera seppi presidente nerostellato Annovazzi, bussa che il trasferimento era concluso", ricorda il Torino, il grande Torino. Per Filippo si l'ex-giocatore. Un periodo indimenticabi- 32 le, arricchito da altri due scudetti. "Otto La dea bendata gli è sempre al fianco, anni di Juve, ti entrano nel sangue. Stupendi, finchè decide di tornare a Casale emozionanti." E inoltre... l'etichetta di mi- in Quarta Serie dove chiude la carriera ster Fortuna, "Quando giocavo, i compagni davanti a quel pubblico che lo ha visto mi dicevano che erano tranquilli di poter met- crescere e lo applaude nel mo- tere il fisso nel pronostico, perchè, volere della mento in cui passa il testimone al suo sorte, non si perdeva mai." collega e allievo Giuse Rossi. Del Casale Poi venne... l'Inter. Altra avventura, e sarà poi per un breve periodo anche l'al- altro scudetto, il quinto, con Foni. lenatore. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

In alto una fase di gioco di CASALE-GENOA 0-1 del 29 ottobre 1911. Sotto una formazione del Casale del 1913.

33 Ferdinando D’Auria Terzino da pepita d’oro

"Non potrò sona a cui devo mai dimenticare i molto, non solo due anni trascor- dal punto di vi- si a Casale: me- sta tecnico, ma ravigliosi, direi i anche umano." migliori della E così venne il mia carriera cal- giorno dell'e- cistica,"esordi- sordio in Serie sce Ferdinando D. "Fui gettato D'Auria nell'e- nella mischia a sporre i suoi ri- novembre in quel cordi legati al- di Pinerolo dove l'esperienza la squadra uscì calcistica in dal campo con maglia nero- un pareggio e il stellata. In ma- sottoscritto, con no una pagina una pacca sulle de 'Il Monfer- spalle di quel rato' del tempo grande personag- (correvano le gio che ha fatto stagioni 1964- la storia del Ca- 65 e 1965-66), sale, qual'è stato custodita gelo- Pierino Dusio." samente, che Un'amicizia lo ritrae in at- che è rimasta teggiamento anche dopo felino, lui arci- che D'Auria è gno terzino si- passato a difen- nistro dai piedi dere i colori di buoni e con il altre società. fiuto del gol, "Sì, perchè il Pie- molto amato rino era persona dalla tifoseria eccezionale e nerostellata, quando fu defi- sebbene fosse nito il mio trasfe- un vercellese (è di Asigliano a un tiro di rimento al Padova, fu lui personalmente a cu- schioppo dal capoluogo risicolo). "Sarà rare la stesura del mio contratto con il club pa- stato per il mio modo irruento di giocare che è tavino. E pensare che spesso lo facevamo dispe- sempre stato tipico dei giocatori nerostellati, sin rare facendogli volare per aria il suo insepara- dai tempi dello scudetto che la gente mi accolto bile cappello (la famosa 'lobia')..." Nel frat- con simpatia,- prosegue l'ex-nerostellato. tempo sono però trascorse due stagioni "A Casale giunsi dopo un'esperienza al Trino intense, il giovane D'Auria è passato at- e vi trovai l'ambiente ideale per esprimermi: traverso una salvezza conquistata nelle fa- tranquillità e familiarità, componenti impor- si finali del torneo il primo anno e un tanti per crescere e formare un calciatore; e poi, campionato con maggior respiro, al fian- un allenatore come Adriano Russi che per i gio- co di Perotti e Fontana e agli ordini del catori era come un fratello maggiore, una per- nuovo tecnico Pedroni (fortissimamente 34 voluto dalla nuova dirigenza nerostellata, l'eclettico terzino vercellese, ma dal cuo- guidata dal milanese Mottura che è suc- re nerostellato, va a giocare in serie B. A ceduto al 'triumvirato' formato da Bagna, Padova resta per un paio di stagioni, poi Tenni e Scagliotti) il secondo anno, e un fa ritorno alla sua terra d'origine vesten- Torneo Caligaris in cui il Casale ha sfiora- do la casacca della Pro Vercelli per cin- to addirittura il colpaccio e dove D'Auria que anni. In maglia bianca raccoglie viene premiato con una pepita d'oro qua- grosse soddisfazioni, tra cui una promo- le miglior giocatore nerostellato. Il Pado- zione dalla serie D alla C, ma sempre con va lo vuole e il Casale non può dire di no: la nostalgia del... nerostellato. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

In alto CASALE-PRO VERCELLI 1-2 del 24 marzo 1912. Sotto la finale scudetto del 1914 CASALE-LAZIO 7-1: nell’immagine Gallina II mette a segno la rete del 5-0.

35 Carlo Deambrogio Il goleador bambino

Siamo nel- possibile ai ra- la stagione gazzi, mirando '64-65 e il Ca- esclusivamente sale impegna- a farli migliora- to in Quarta re, affinchè po- Serie si trova tessero intra- in cattive ac- prendere una que in stre- strada vincente; nua lotta per ed era veramen- non retroce- te felice quando dere. L'alle- ciò avveniva, natore Adria- una cosa che no Russi non non succede più sa più a che da parecchio santo votarsi tempo..." Ma per risolvere per Deambro- il problema gio non c'è dell'anemia tempo per fi- di gol che nire l'appren- continua ad distato con il assillare la suo maestro squadra. Ma che arriva la fortuna vuole chiamata tra i che nel setto- 'grandi'. Il Ca- re giovanile sale ha biso- nerostellato gno di lui e ci sia un gio- Deambrogio vane che nel risponde: in ruolo di mez- maniera zala sinistra splendida. "Il non le mandi debutto avven- certo a dire ne all'inizio del quando si mese di aprile a tratta di infi- Finale Ligure e lare il pallone il sottoscritto, alle spalle del pur non impie- portiere av- gato nel suo versario. Il suo nome è Carlo Deambro- ruolo canonico, ma al centro dell'attacco a gio, ha 16 anni e da sei milita nel vivaio fare il centravanti (nel Casale avrebbe della società, proveniente dall'oratorio poi sempre giocato da punta centrale), del Duomo. "Fu Giancarlo Castelli a por- segnò una doppietta che contruibuì al suc- tarmi al Casale dove iniziai la trafila del cesso della squadra: un rotondo 4-0 che se- settore giovanile a partire dalla categoria gnò l'inizio della rincorsa vincente verso la esordienti." salvezza." Una figura di allenatore a cui Deam- Da quel momento in avanti, 'Carlin' brogio è particolarmente legato. "Ca- Deambrogio com'era chiamato affet- stelli era un tecnico che insegnava tutto il tuosamente dai compagni per la sua 36 giovane età, giocherà tutte le restanti gione in nerostellato, Deambrogio, pur partite (otto) sino al termine della sta- giocando solo una ventina di partite, gione, segnando altre reti e ritaglian- mette in fila tutti e diventa il capocan- dosi un suo spazio fisso tra gli undici di noniere della squadra con nove reti partenza, tanto da candidarsi autore- realizzate. volmente per un posto da titolare an- Indubbiamente una bella soddisfa- che per l'anno successivo. "Fui subito ac- zione che potrebbe inoltre con- colto con affetto anche dai 'senatori' della cretizzarsi in un trasferimento impor- squadra che avevano fatto blocco per poter tante, al momento della partenza del remare uniti verso l'obiettivo primario," giocatore per il servizio militare nel conferma Deambrogio. Triveneto. Ma il Casale non lo vuole In estate però avvenne il passaggio mollare e così il Venezia che lo vorreb- di consegne, e in panchina con Pedro- be in prestito è costretto a farsi da par- ni al posto di Russi, e (o meglio, so- te, il Brescia, interessato ad un acqui- prattutto) al timone della società con sto a titolo definitivo, pure. Intanto il l'avvento del 'cumenda' milanese Mot- giocatore, reduce da un infortunio do- tura. "Con la gestione milanese iniziò la po aver fatto un provino per il Torino politica dei prestiti dalla grandi società me- rientra alla casa madre, porta a compi- tropolitane che miravano a valorizzare i mento il suo terzo campionato con i giocatori del loro vivaio in squadre di pro- neri e poi viene ceduto al Monferrato vincia, così arrivarono a ruota, in prestito in Promozione assieme a Serazzi e Ba- dall'Inter al Casale, Gambazza, Chillemi, roni, chiudendo la carriera nelle cate- Consoli e Perotti, e tutto questo, purtroppo gorie dilettantistiche all'età di 36 anni, avvenne a scapito dei giocatori nostrani." sempre segnando con grande conti- Nonostante ciò, alla sua seconda sta- nuità. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

28 marzo 1915 CASALE-JUVENTUS 1-2: il gol nerostellato messo a segno da Mattea. 37 Francesco Debernardi Con il Casale in C, con l’hockey in A

Appena il tempo sivo (Ostanello n.d.r.) per disputare un mi permise di entrare in campionato giovani- squadra e giocare una le con il Moncalvo decina di partite nel che Francesco De- corso della stagione '62- bernardi passa subi- 63." Giancarlo Ca- to nelle file del Casa- stelli, passato nel frat- le. tempo a dirigere la Il giovane che prima squadra non si viaggia veloce sulla è dunque dimentica- fascia sinistra come to di quel giovane terzino, ha quattor- terzino sinistro che dici anni e Castelli aveva alle sue 'dipen- (siamo nel '57) non denze' ai tempi del si lascia sfuggire l'oc- settore giovanile e lo casione per portarlo inserisce in pianta alla sua corte nel set- stabile nel gruppo tore giovanile. La dei più grandi. L'an- prima esperienza di no successivo, al ti- notevole livello, per mone del Casale arri- Debernardi, è il Tor- va Evaristo Barrera, neo Caligaris a cui ma Debernardi è or- partecipa dall'età di mai titolare inamovi- diciassette anni, sino bile, gioca pratica- ai ventuno, racco- mente sempre, colle- gliendo quei consen- zionando 31 presen- si necessari per giun- ze (alla fine della sua gere a guadagnarsi carriera nerostellata sul campo i galloni saranno oltre un cen- da titolare in prima tinaio). "E' un allena- squadra. "Debuttai tore che ricordo con pia- contro i rumeni della cere, perchè da buon ar- Dinamo Bucarest e fu gentino curava in ma- un'esperienza in cre- niera particolare la tec- scendo perchè, sulla nica individuale cer- strada incrociammo cando di far sviluppare giocatori che si erano tutte le doti dei giocato- già affermati nelle va- ri, proprio come Castel- rie squadre di club co- li, dal quale sono stato me Albertosi, Veneranda e altri ancora. Questo calcisticamente 'allevato'. Tanto è vero che ad era possibile perchè allora il limite d'età per un certo momento, quell'anno arrivammo an- partecipare era fissato a ventun anni, mentre che sulle cime della classifica." Poi venne nelle ultime edizioni è sceso sensibilmente sino Russi e successivamente Pedroni. "Con ai diciotto." Il 'Caligaris' come trampolino Mottura, nuovo presidente, cambiò anche l'al- di lancio. "A diciannove anni feci la mia lenatore. Pedroni era più un tattico rispetto ai prima apparizione in serie C con il Casale. Un precedenti, e quindi noi giocatori abbiamo in- infortunio di un giocatore del pacchetto difen- tegrato ulteriormente le nostre conoscenze in 38 quel campo." Intanto però per Debernardi ✪ che aveva rifiutato un'offerta di trasferi- mento al Pisa in serie B, inserito a tempo pieno nel mondo del lavoro si avvicina il momento del distacco. "Per noi ragazzi del- l'interland casalese, il vestire la casacca nero- stellata non era certo una questione di ingag- gio, giocavamo per la passione di poter contri- buire con tutto noi stessi alla fortuna del Ca- sale e quindi, oltre al calcio si intraprendeva un'attività lavorativa che a volte portava ad allentare le sedute di allenamento, sino a do- ver abbandonare per mancanza di tempo, co- me nel mio caso specifico." Tuttavia però per Debernardi si aprivano le porte di un'altra disciplina sportiva per la quale, essendo praticata soprattutto a livello dilettantistico, non venivano richiesti enormi impegni di tempo. "Dopo l'addio al Casale, giocai ancora qualche stagione a Ozzano, quindi passai al- l'hockey su prato." La gloriosa Unione Sporti- va Moncalvese Hockey con la quale l'ex-ne- rostellato arrivò a calcare il palcoscenico della serie A2, giocando sin quasi a qua- rant'anni nel ruolo di libero, il che non è davvero niente male. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Anche la Juventus patisce il furore agonistico nerostellato. In alto il popolare allenatore nerostellato Giancarlo Castelli 39 INTERVISTA DELLA CASA 18-01-2000 11:44 Pagina 1

Stelvio Della Casa A braccetto di Puskas e Piola

Madre casa- la casacca della lese, padre ge- Ronzonese che novese, Stelvio di lì a poco Della Casa tira tempo cede in i suoi primi blocco tutti i calci ad un suoi giovani al pallone sulle Casale che sta piazzette di ricostruendo il Genova, la settore giovani- città in cui è le, e con essi nato e in cui anche Della vive coi geni- Casa che, re- tori. Conosce pentinamente comunque Ca- passa a far par- sale dove sal- te della squa- tuariamente si dra riserve. Nel reca a far visi- '46, Stelvio de- ta agli zii. Nel- butta in prima l'ottobre del squadra al fian- '42 avviene la co dei vari svolta della Operto, Rusti- sua vita. I co e Biagi in se- bombarda- rie B. "Si tratta- menti su Ge- va di una gara nova gli di- della Coppa Alta struggono la Italia in cui, casa e con la stranezze del de- famiglia si tra- stino, fui subito sferisce in chiamato a incro- quella terra ciare la strada monferrina con la squadra che diventerà da quel momento la sua per cui tifavo sin da bambino, il Genoa. Lo- terra perchè, ci tiene a sottolineare: "De- gico quindi che fossi doppiamente emoziona- vo tutto a Casale e al Casale. Qui ho trovato to," ricorda Della Casa. La squadra nero- una città accogliente che mi ha dato tante stellata, orfana dei vari pezzi da novanta soddisfazioni nello sport, mi ha dato una fa- ceduti per far quadrare il bilancio, si affi- miglia e un lavoro, quindi non posso che rin- da ai giovani del vivaio, lotta allo stremo, graziare di cuore tutti i casalesi.". Comincia ma alla fine della stagione retrocede in qui la sua avventura calcistica che lo por- C. Comunque Della Casa riesce a rita- ta, da adolescente, a peregrinare in di- gliarsi un suo spazio e l'anno dopo arri- verse formazioni amatoriali che all'epoca va, a suon di gol, la consacrazione ad at- pullulano in città. Dalla Sabaudo all'E- taccante vero con il Casale che vince in speria, alla Ronzonese. Ad un certo pun- carrozza il torneo di serie C (senza pro- to però anche a Casale la guerra si fa mozioni, che peccato!). Intanto viene sentire e l'attività si blocca. Si deve atten- convocato nell'under nazionale che gio- dere il ritorno alla normalità. Della Casa ca in Francia e un torneo in Inghilterra che ha circa sedici anni ritorna a vestire agli ordini di Vittorio Pozzo. Passa poco 40 INTERVISTA DELLA CASA 18-01-2000 11:45 Pagina 1

Stelvio Della Casa A braccetto di Puskas e Piola

Madre casa- la casacca della lese, padre ge- Ronzonese che novese, Stelvio di lì a poco Della Casa tira tempo cede in i suoi primi blocco tutti i calci ad un suoi giovani al pallone sulle Casale che sta piazzette di ricostruendo il Genova, la settore giovani- città in cui è le, e con essi nato e in cui anche Della vive coi geni- Casa che, re- tori. Conosce pentinamente comunque Ca- passa a far par- sale dove sal- te della squa- tuariamente si dra riserve. Nel reca a far visi- '46, Stelvio de- ta agli zii. Nel- butta in prima l'ottobre del squadra al fian- '42 avviene la co dei vari svolta della Operto, Rusti- sua vita. I co e Biagi in se- bombarda- rie B. "Si tratta- menti su Ge- va di una gara nova gli di- della Coppa Alta struggono la Italia in cui, casa e con la stranezze del de- famiglia si tra- stino, fui subito sferisce in chiamato a incro- quella terra ciare la strada monferrina con la squadra che diventerà da quel momento la sua per cui tifavo sin da bambino, il Genoa. Lo- terra perchè, ci tiene a sottolineare: "De- gico quindi che fossi doppiamente emoziona- vo tutto a Casale e al Casale. Qui ho trovato to," ricorda Della Casa. La squadra nero- una città accogliente che mi ha dato tante stellata, orfana dei vari pezzi da novanta soddisfazioni nello sport, mi ha dato una fa- ceduti per far quadrare il bilancio, si affi- miglia e un lavoro, quindi non posso che rin- da ai giovani del vivaio, lotta allo stremo, graziare di cuore tutti i casalesi.". Comincia ma alla fine della stagione retrocede in qui la sua avventura calcistica che lo por- C. Comunque Della Casa riesce a rita- ta, da adolescente, a peregrinare in di- gliarsi un suo spazio e l'anno dopo arri- verse formazioni amatoriali che all'epoca va, a suon di gol, la consacrazione ad at- pullulano in città. Dalla Sabaudo all'E- taccante vero con il Casale che vince in speria, alla Ronzonese. Ad un certo pun- carrozza il torneo di serie C (senza pro- to però anche a Casale la guerra si fa mozioni, che peccato!). Intanto viene sentire e l'attività si blocca. Si deve atten- convocato nell'under nazionale che gio- dere il ritorno alla normalità. Della Casa ca in Francia e un torneo in Inghilterra che ha circa sedici anni ritorna a vestire agli ordini di Vittorio Pozzo. Passa poco 40 INTERVISTA DELLA CASA 18-01-2000 11:45 Pagina 2

e il Torino posa gli occhi sui talenti erano in legno e il fuoco non avrebbe impiega- emergenti del vivaio casalese: Operto II, to parecchio a compiere il 'suo dovere'. Co- Molino e Della Casa. Il primo veste subi- munque tutto finì per il meglio, ma lo spaven- to il granata essendo il più "vecchio" dei to rimase.". tre, gli altri, uno per volta, si sarebbero trasferiti successivamente. "Il tragico ✪ schianto di Superga dove perì anche l'amico Operto, cambiò però tutto. Molino passò al Toro più avanti, mentre il sottoscritto si tra- sferì al Messina in B," rammenta con non poca commozione l'ex-nerostellato. L'e- sordio nella massima categoria è però so- lamente rimandato, perchè dopo un paio di stagioni in Trinacria, arriva l'of- ferta del Novara. Della Casa è chiamato a far coppia d'attacco con il mitico e in un'amichevole anche con il magiaro Pu- skas. Sette stagioni in A con gli azzurri, poi il ritorno a Casale in serie C nel '56- 57 a chiudere un album dei ricordi lun- ghissimo. "Non potrò mai dimenticare la mia gara d'esordio", dice il bomber, "si gio- cava al Palli col Vigevano e, sotto di due gol, a cinque minuti dalla fine accorciai le distan- ze, quindi l'arbitro, nel concitato finale, non ci concesse un rigore inferocendo il pubblico che invase il campo e lo assediò negli spoglia- toi. A un certo punto un gruppo di facinorosi entrò nel nostro spogliatoio con delle taniche di benzina e ci disse di uscire rapidamente perchè avrebbero fatto giustizia arrostendo l'arbitro. A quei tempi infatti gli spogliatoi ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1919-20 Da sinistra Milano I (arbitro), Gambotto (dirigente), Grosso, Migliavacca, Ravetti, Siviar- do, Bargero, Riccio, Bergante, Caligaris, Bertinotti, Rosa, Degiovanni. Sopra: Roletto in volo. 41 Umberto Depetrini Sette polmoni al servizio del Casale

Fisico asciut- impegnata in Olan- to, integro, tan- da. L'anno succes- to che potrebbe sivo viene il mo- ancora giocare mento della serie B tranquillamente tra le file del Vero- a buonissimi li- na allenato da velli, Umberto Liedholm, quindi Depetrini, pon- la definitiva consa- testurese classe crazione con il Li- 1944, apre il suo vorno. Con la ma- libro dei ricordi, glia amaranto dei intrecciati ai co- toscani si merita gli lori nerostellati elogi di tutti e la del Casale. I critica lo elegge suoi primi passi unanimemente tra nel mondo calci- i più forti difensori stico li muove della categoria ca- nelle file della detta. Il Torino de- Junior sul cam- cide di riprendersi po di Oltrepon- il mediano "sette te, ma a sedici polmoni". Per due anni è acquista- anni agli ordini, to dal Torino e dapprima di Ed- parte per il ca- mondo Fabbri e poluogo poi di Cadè, Depe- piemonte- trini gioca in A con se dove la sua squadra del per quat- cuore e raggiunge tro anni anche la fase finale veste tutte di Coppa Italia, pri- le maglie ma di girare per delle rap- mezza Italia sem- presentati- pre in A e B a Ca- ve giovani- tanzaro, Bergamo, li granata Mantova, Novara. (sino alla Poi per "Pedro" arriva finalmente l'occa- "De Marti- sione di vestire la maglia del Casale, la no" e alla squadra della sua città. squadra ri- E' lo stesso Depetrini a raccontare il ri- serve). torno a casa. A vent'anni è inviato a farsi le ossa in C "Il Casale, dopo la fusione con la Junior, in quel di Terni assieme alle altre pro- era appena approdato in serie C ('74-75) e il messe della società che portano i nomi di suo presidente Cerutti mi aveva più volte con- Agroppi, Cardillo, Pandrin, ed è subito tattato per farmi vestire la casacca nerostella- successo. Depetrini inanella tutta una se- ta. Da parte mia, dopo aver valutato i buoni rie di prestazioni che gli valgono la con- propositi, l'entusiasmo e, anche un po' stanco vocazione nella nazionale di categoria di girovagare per la penisola, decisi di accetta- 42 re, sebbene sul mio tavolo fossero giunte propo- a Mede dove riveste anche i panni dell'al- ste allettanti da squadre di serie B come Peru- lenatore e qui chiude la carriera a 38 an- gia, Monza e Arezzo." ni, per iniziare a fare il tecnico. Le sue Casale, o meglio Juniorcasale e Depe- tappe sono Sunese e Mortara. Nell'83-84 trini, un matrimonio felice? "Ma direi, a ritorna al Casale come allenatore in se- metà, in quanto, a onor del vero, mi sarei conda di Andreani di cui dovrebbe essere aspettato un'accoglienza leggermente più calo- il legittimo erede l'anno seguente, ma la rosa da parte dei concittadini, mentre invece società decide diversamente e qui si con- non si era disposti a perdonarmi nulla." clude il viaggio di Depetrini in nerostella- Forse i trascorsi precedenti portavano to. Un rapporto in altalena, ma non per un po' tutti ad attendersi prodigi... questo meno intenso e appassionato. "Il primo anno sotto la guida di Vatta pri- ma e Tognon poi, penso proprio di aver dispu- tato un buonissimo torneo, lottando sempre con il cuore e centrando con la squadra una bella salvezza, poi alla seconda stagione arrivò Vincenzi..." Con l'ex-interista, le cronache riporta- no di un rapporto travagliato. A distanza di anni cosa si può svelare in più? "Da parte mia penso di essermi sempre com- portato in maniera corretta sia in campo che fuori, da professionista. Nonostante ciò, spesso sedevo in panchina, ufficialmente per scelte tattiche." Trascorso un triennio Depetrini lascia lo Juniorcasale per il Vigevano, poi gioca

Depetrini e Gilardino tandem di sicurezza per la difesa nerostellata 43 Attilio Fait Capitano di lungo corso

Con 371 torno tra i ca- partite ufficiali detti. Fait pian (327 di cam- piano di quella pionato) con squadra diven- la maglia nero- ta il capitano e stellata, Attilio leader. "Dodici Fait detiene il anni di Casale record assoluto sono tanti, così di presenze come numerosis- nella storia del simi sono i ricor- Casale calcio. di legati a ogni Nato a Ivrea il stagione," esor- 10 ottobre disce il record- 1950, Fait ini- man nerostella- zia a giocare to nell'aprire con la squadra l'album dei ri- della sua città cordi. Alcuni natale e non però restano tarda a metter- veramente si in mostra co- scolpiti nella me uno degli memoria. "Con elementi più Vincenzi passai promettenti quattro anni bel- del vivaio aran- lissimi, ma certo cione. Presto che la partita giunge anche con l'Udinese, il momento giocata davanti dell'esordio in a un pub- prima squadra blico stra- e la chiamata bocchevole nelle varie rap- e che noi presentative di vincemmo categoria. Non tardano pertanto ad arri- per 1-0, po- vare pure le richieste sul tavolo della diri- nendo fine genza eporediese, ma il giocatore non all'imbatti- vuole partire, preferisce tenersi stretto il bilità di suo posto di lavoro da perito elettronico una squa- presso l'Olivetti. Cederà solo alle lusin- dra che ghe di Cerutti ("Un grande presidente, en- non perde- trato nel mondo del calcio con entusiasmo e va da circa voglia di fare," ci tiene a sottolineare l'ex- due anni, giocatore nerostellato), che attorno a lui fa parte del vuole costruire una Junior vincente che patrimonio centrerà poi la promozione in serie D e, personale di chi vi ha preso parte. Allo stesso successivamente fusasi col Casale, for- modo la tournèe in Brasile, concessaci quale merà un binomio vincente che avrebbe gita premio per aver centrato la salvezza al ter- portato il calcio casalese a sfiorare il ri- mine del primo anno di serie C. Giocammo 44 sotto un sole cocente che 'picchiava' con tutti i Robbiano a Rossi, Vincenzi lascia la suoi quaranta gradi di calura, una tempera- panchina del Casale; Fait, tecnico emer- tura alla quale noi non eravamo abituati e gente, è chiamato a continuarne la glo- sembravamo dei cubetti di ghiacchio esposti al riosa tradizione. Siamo in Eccellenza re- sole." Dopo un decennio però, quasi ina- gionale e i nerostellati tentano di risali- spettato, arriva il giorno dell'addio che, re la china, ma non è facile, tanto che... come vedremo, sarebbe poi stato solo "Sono arrivato alla guida della squadra in un arrivederci: "Ci furono alcune incom- un momento sbagliato e me ne sono andato prensioni che mi spinsero a fare la scelta di in silenzio non potendo accettare certe impo- passare a malincuore alla Pro Vercelli, società sizioni esterne, lasciando la squadra a soli dove comunque mi sono trovato molto bene, tre punti dalla vetta." Di lì in poi altre non finendo in questa maniera la carriera in panchine: Fulvius Valenza, settore gio- nerostellato, dopo aver rifiutato anni prima vanile dell'Alessandria, Crescentinese e il passaggio al Brescia in serie B ed essere poi Trino, dove nella stagione appena con- sfumato quello alla Cremonese dove era an- clusa ha centrato una miracolosa salvez- dato ad allenare Vincenzi." za, ma il suo sogno resta sempre colora- Evidentemente Casale, dove Fait or- to di nerostellato: "Mi piacerebbe che il mai si è trapiantato diventando un suo Casale, come avviene un po' in tutte le altre figlio, più che adottivo, legittimo, è nel società, chiamasse, come sarebbe logico, gli suo destino, perchè intrapresa l'attività ex-giocatori della propria squadra a far par- di allenatore, eccolo nella stagione '94- te del settore giovanile, così anche il sotto- 95 raccogliere l'eredità di quello che era scritto avrebbe la possibilità di mettere al ser- stato il suo maestro. Con il passaggio vizio della squadra che porta nel cuore, la della società nerostellata dalle mani di propria esperienza."

E l’Alessandria te la tratto così: firmato Attilio Fait. 45 Carlo Fante Torre da combattimento

Fante, Tu- squadra Gia- rola, Rebec- como Neri chi, così cita- che avrebbe vano a me- voluto farlo moria i cro- esordire al nisti e i tifosi fianco dei a riguardo vari Cuzzo- della media- ni, Cosola e na del Casale Moretti, ma: fine Anni "Essendo in Cinquanta, prestito a inizi Anni un'altra Sessanta. Un squadra, que- trio compat- sto non era to che si possibile e così completava a dovetti ri- vicenda, ma mandare l'e- che purtrop- sordio in ne- po per i co- rostellato." lori nerostel- Un debutto lati durò as- che avviene sai poco, co- però l'anno munque il seguente (il tempo suffi- 16 marzo) ciente per in un Casa- essere tra- le-Lucchese mandato ai 2-0 (reti di posteri come Rosati e Bo- un ricordo nizzoni). Gli importante. insegna- Stazza pos- menti avuti sente, stacco dal geome- di testa pe- tra Pier Feli- rentorio, co- ce Dean- me tutti i drea, quan- suoi compa- do ancora gni di repar- bambino to ("Eravamo Fante sgam- pressochè im- bettava sul battibili sui palloni alti," ricorda l'interes- campo dell'oratorio nelle file dell'Auro- sato) Carlo Fante, classe 1937, cominciò ra, non erano evidentemente andati di- a mettersi in mostra nell'ambiente calci- spersi, ma come sarebbe successo in se- stico cittadino all'età di diciotto anni, guito per Castelletti e Morbello, finiti quando, in prestito al Popolo in Promo- poi a calcare i manti erbosi della massi- zione, continuava ad allenarsi due volte ma serie nazionale, avevano dato i suoi alla settimana con il Casale e fu adoc- frutti. Il '57-58 e il '58-59 sono anni di chiato dall'allora allenatore della prima transizione, Fante è nell'orbita della 46 prima squadra e gioca contemporanea- intenzione e tirandone fuori una traiettoria mente con la formazione riserve che fa piena di effetto che ingannò il portiere avver- pure una puntata a Torino per affronta- sario firmando il punto del pareggio." Per re la Juventus che in quella circostanza quel gol-salvezza, Fante ricevette, oltre schiera due illustri squalificati. "Ci tro- ai complimenti dei compagni e dell'al- vammo al cospetto di Sivori e Charles - ri- lenatore Pedroni che l'ex-giocatore ri- corda il mediano nerostellato - scesi in corda molto volentieri, anche quelli di campo per tenersi in allenamento e con l'ita- 'Giuan' Bertinotti, l'ultimo alfiere del lo-argentino ebbi un diverbio perchè al buon Casale scudettato nel 1913-14: un ricor- Omar non riuscì un tunnel nei miei con- do veramente significativo, tanto più fronti. Fu Charles a metterci d'accordo." Ma che: "Quello fu l'unico gol che segnai in il momento più bello doveva ancora ve- maglia nerostellata, ma che gol." nire. Gli impegni di lavoro portarono poi Fasi conclusive del torneo di serie C, Fante lontano dai rettangoli di gioco stagione '60-61, fasi finali del derbyssi- ancora molto giovane, ma la tradizione mo con la Pro Vercelli al 'Palli', con gli di famiglia è stata successivamente con- ospiti in vantaggio di un gol (rete di Pi- tinuata dal figlio Davide che ha disputa- rovano al 20° del primo tempo). "Si sta- to qualche anno fa alcune gare con i va arrembando per raggiungere il pareggio nerostellati prima di passare alla Pro che avrebbe significato tagliare il traguardo Vercelli. della salvezza, quando mancavano più sola- Padre e figlio sono ora impegna- mente undici minuti al fischio di chiusura e ti a far grande l'Occimiano, uno in mi gettai d'impeto su un pallone vagante qualità di dirigente, l'altro di allena- uscito dall'area di rigore, colpendo di prima tore. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1946-47 In piedi da sinistra: Biagi, Benettoni, Rech, Bacciarello, Prato, Vrech, Operto I. Ac- cosciati da sinistra: Ampio (massaggiatore), Rustico, Brovero, Operto II, Podestà. 47 Gian Piero Ghiglione Cuore nerostellato

Originario quindi Forlì e di Cogoleto Civitanovese sulla costa po- sono le tappe nentina del di avvicina- Mar Ligure, mento succes- dove ha inizia- sive a Casale. to a muovere i Siamo nella primi passi stagione '70- della sua lun- 71 e l'allora ga carriera commissario calcistica, unico della Gian Piero società nero- Ghiglione, nel stellata Fran- suo peregrina- co Quartaroli, re per la peni- cerca di porre sola correndo rimedio a una dietro a un situazione che pallone, è poi sta per dege- arrivato a Ca- nerare nello sale, dove ha spettro della trovato il suo retrocessione ambiente dalla serie D ideale a ha de- in Promozio- ciso, alla fine, ne, e sul mer- di fermarsi. cato di ripara- Oggi ci vive e zione 'pesca' segue con in- il jolly Ghi- teresse le vi- glione. Gian cende nero- Piero arriva a stellate, dopo novembre per aver fatto per rinforzare il anni l'allena- pacchetto di- tore (con otti- fensivo (è ter- mi risultati) nel circondario casalese. zino destro) e la squadra si assesta; poi Un anno al settore giovanile della da gennaio in avanti comincia a viaggia- Sampdoria, poi a sedici anni, subito il re con passo regolare e ottiene la salvez- debutto in serie C, nelle file del Rapallo za. che gli serve come trampolino di lancio "Mi ricorderò sempre l'esordio in nerostel- per fare il salto all'ambizioso Sassari Tor- lato, perchè fu davvero di quelli che non si res. In Sardegna Ghiglione trascorre tre possono dimenticare, visto che per un difenso- anni ("Splendidi", ci tiene a sottolineare re mettere a segno un gol decisivo, non è cosa l'ex-calciatore), si guadagna la convoca- da tutti i giorni, per lo più al debutto con zione nella nazionale di categoria che una nuova maglia. Giocavamo contro il Bor- pareggia a Udine contro l'Austria per 1- gosesia e la mia rete valse al Casale il pareg- 1, prima di salire ancora, in B, con la gio per 2-2." Quindi Ghiglione subito be- Reggina. niamino dei tifosi che lo adottano per le In Calabria si ferma tre stagioni, sue qualità di combattente nato. "Forse 48 dovetti proprio a quel gol il mio feeling con la centrare salvezze importanti, prima di tifoseria nerostellata che, comunque, penso passare al San Carlo (quattro anni) do- abbia apprezzato pure la grinta e la determi- ve avrebbe chiuso la carriera da calcia- nazione che esprimevo in campo." tore agli 'ordini' di don Dante Caprio- Ma i ricordi non si fermano qui. Co- glio per incominciare successivamente me tutti coloro che l'hanno conosciuto, quella di allenatore, nel corso della un pensiero non può mancare per colui quale, da tecnico del Suardi, formazio- che è stato motore e anima della società ne alessandrina di Prima Categoria, nerostellata per anni e anni ininterrotti. conquistò gli onori della cronaca nazio- "Pierino Dusio. Quando arrivai, mi inserì nale (fu ospitato assieme ai suoi gioca- subito in quella che per lui era una grande tori alla popolare trasmissione televisiva famiglia, il Casale. Quando ci parlava lui, della Rai "La Domenica Sportiva”) per si scendeva in campo anche senza aver anco- il record di imbattibilità durato circa ra preso gli arretrati dello stipendio. Se i pre- due anni. E poi ancora Quattordio e stigiatori più acclamati tirano fuori dal ci- Candia le esperienze più recenti, re- lindro, al massimo, un candido coniglietto stando però sempre: "Nerostellato dentro, bianco, lui per il Casale era capace di tirarvi tanto da soffrire nel vedere poca gente allo fuori un carro armato!" Poi venne il com- stadio, cosa che forse potrebbe essere ovviata, mendator Mentigassa, altri due anni puntando maggiormente sull'inserimento di difficili per la società nerostellata in lot- giovani della zona, provenienti dal settore ta non solo per la permanenza in D, ma giovanile. In questa maniera è assai proba- pure per la sua stessa sopravvivenza, bile che l'interesse verso la squadra possa lie- con Ghiglione sempre in prima linea a vitare..." ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1948-49 In piedi da sinistra: Colombari, Prato, Ferrarotti, Socco, Grassini, Asiano, Rever- chon. Accosciati da sinistra: Ferraris (presidente) , Della Casa, Operto I, Biagi, Buda.

49 Paolo Gilardino Oltre 300 partite con la maglia di Caligaris

Undici cam- dividere il suo pionati filati impegno spor- con la maglia tivo con il la- del Casale per voro, i ricordi un totale di 321 legati alla sua presenze com- esperienza in plessive e, pri- nerostellato ma ancora tutta hanno comun- la trafila nelle que sempre giovanili del un qualcosa di club nerostella- positivo: "Il to, collocano Casale resta per Paolo Gilardi- me una fetta im- no, tra i 'più' di portante di vita, sempre nella vissuta come un storia calcistica divertimento che della nostra allo stesso tempo città. E' il fede- mi ha dato la lissimo per ec- possibilità di cellenza aven- giocare a certi li- do trascorso velli pur non l'intera carriera tralasciando calcistica con la mai la mia atti- maglia della vità lavorativa. squadra della I ricordi piacevo- sua città. li e meno piace- Nato a Casa- voli, come può le il 19 febbraio essere stata la re- 1947, Gilardi- trocessione ma- no, atletico di- turata sul cam- fensore, esordi- po nella stagione sce in prima '68-69, finisco- squadra non no pertanto per ancora venten- fondersi e conci- ne nella stagio- liarsi." In que- ne 1966-67 in gli anni però, un Casale-Al- anche un mo- benga 3-1 vale- mento indi- vole per il cam- menticabile: pionato di serie D. A lanciarlo nella mi- "Il 4 luglio 1970 assieme all'allora segretario schia è l'allenatore milanese Pedroni. Era Pierino Dusio (un pezzo di storia nerostellata quello un periodo difficile per i colori un po' come l'Enrico Barbano di oggi), - ci tie- nerostellati come spiega lo stesso 'Gila': ne a sottolineare l'ex-nerostellato - mi recai "La società non aveva un grosso badget da ge- a Roma per ricevere la stella d'oro al merito stire e la squadra, di conseguenza lottava per sportivo del CONI, assegnata alla società." tenersi a galla nella categoria." Ma per un Di gran lunga superiori sono però sta- lottatore nato come Gilardino, abituato a te le soddisfazioni. "Ho fatto parecchi sacri- 50 fici per poter allenar- dine': "Sentitissime mi regolarmente e erano quelle con la giocare, ma ne è val- Pro Vercelli che però sa la pena, special- era un po' la nostra mente negli ultimi bestia nera, mentre tempi della mia car- con l'Alessandria si riera con la squadra giocava di meno approdata in serie perché in quel perio- C, - prosegue Gi- do i grigi militava- lardino - Dopo la no in altre catego- fusione tra Casale e rie." Appese le Junior e l'arrivo del scarpe al chiodo, presidente Cerutti, per il Gilardino per la società è ini- di oggi, felice ge- ziato un periodo feli- store di un vivaio ce, culminato con il floreale, il feeling salto di categoria e con il Casale con- l'entusiasmo della tinua: "Ne seguo le gente che ci seguiva Gilardino premia il popolare “Tato” Gianfranco Ragni gesta attraverso gli numerosissima. Mi organi di informa- ricordo che per le tra- zione dopo che per sferta di Alba e Lerici ci furono al seguito del- anni e anni non ho praticamente mancato a la squadra qualcosa come una quarantina di una sola partita casalinga della squadra." pullman di tifosi. Il premio per noi giocatori Una regola fissa: chi ha vestito il nerostel- fu poi la famosa tournèe in Brasile dove gio- lato finisce poi per portarsi questi colori cammo con Guaxupè e Araraquara nel luglio nel cuore per sempre, specialmente chi, del '75." Nei ricordi di Gilardino c'è poi come Gilardino, ha ripercorso le orme di anche spazio per le epiche sfide 'stracitta- Caligaris. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1957-58 Casale promosso in serie C. In piedi da sinistra: Rossi,Turola, Rebecchi, Patrucco, Cosola, Cuzzoni, Biagi (allenatore). Accosciati da sinistra: Bonizzoni, Ferraris, Moretti, Rosati, Plebani. 51 Claudio Legnani Un turbo per il motore nerostellato

Genovese di origi- Ascagni-Basili fa- ne, ma ormai casalese ceva cose mirabili. d'adozione (infatti vi- In quell'anno si ve e lavora in città da poterono intrave- anni), Claudio Legna- dere le potenzia- ni, classe 1956, ha ini- lità di una squa- ziato la sua carriera dra che con qual- calcistica facendo tut- che ritocco poteva ta la trafila nelle giova- davvero raggiun- nili della Sampdoria. gere il traguardo Dopo nove anni, la so- della B l'anno se- cietà doriana decide guente." La B in- di fargli assaggiare il vece non arrivò, clima della serie D nel però ci fu l'e- Savona, guidato allora sperienza del da Mario Robbiano. Torneo Angloi- Poi è subito Casale, Ju- taliano. "Istrutti- niorcasale in serie C. va e formativa al Siamo nella stagione tempo stesso. Da '76-77 e agli ordini di una parte la visi- sta na- ta della capitale scendo la squadra che del Regno Unito, di lì a poco tempo una città da vede- avrebbe sfiorato la re, dall'altra la promozione in serie maniera di inten- B. Subito 18 partite Legnani dere il calcio in nella prima stagione, terra britannica, quindi l'esplosione dove tutto si esau- con la gran fiducia ri- Serena risce nel momento posta in lui dal tecni- dell'evento sporti- co che lo considera il vo e non c'è poi mediano ideale. quell'estenuante e superfluo ping pong ante e "Quando Vincenzi, prima delle partite, da- post gara come da noi." Successivamente ar- va le disposizioni alla squadra, a Tormen che rivò anche il momento dell'addio (che sa- era il mio compagno di linea e al sottoscritto, ci rebbe stato poi solo un arrivederci), dopo diceva solo che di noi si dovevano preoccupare tre anni intensi di soddisfazioni. Una sepa- gli altri," ricorda l'ex-nerostellato. Il '77-78 razione consensuale che portò però bene- è un anno da incorniciare, magico per lo fici sia al giocatore che andò a giocare in Juniorcasale che si batte per il primato, su- B, sia alla società che introitò un buon pera l'Udinese al 'Palli', fa sognare la ca- gruzzolo dalla sua cessione a una squadra detteria. "Era un gran gruppo che sapeva ca- di categoria superiore. "Ci fu l'occasione di ricarsi a dovere, al momento opportuno; ma so- poter giocare in serie B e allora di comune accor- prattutto regnava una grande umiltà anche tra do con la dirigenza nerostellata, decisi di accet- i più esperti quali Anzolin, Fait e Marella, una tare le offerte della Ternana." Però non tutto dote sempre necessaria per arrivare lontano nel- andò secondo le previsioni, perchè la sfor- lo sport. A metà campo agiva un ispiratore del tuna ci mise, come si suol dire, lo zampi- calibro di Della Monica e davanti la coppia no. "L'avvio fu davvero di prim'ordine - ram- 52 menta l'ex-calciatore - Sei gare in Coppa Ita- no nel San Carlo. Poi viene il momento lia e 28 partite filate di campionato, finchè non della panchina: nel settore giovanile di ebbi la disavventura di rompermi il legamento Ozzano, Ronzonese e Junior dove avviene crociato del ginocchio che mi costrinse a saltare il passaggio alla prima squadra, quindi le ultime e decisive gare di fine stagione. La Ter- Monferrato, Moranese e Occimiano, tre nana retrocesse e il sottoscritto preferì passare al anni fa. Ora: "In attesa di qualche chiamata, Piacenza in C1." Di qui in avanti ancora un mi tengo aggiornato seguendo settimanalmente peregrinare per il nord della penisola con le partite della zona, Casale compreso, ovvia- le maglie di Derthona e Novara, prima del mente." riapprodo a Casale. Siamo nella stagione '84-85 e la società nerostellata si trova ora Un episodio curioso della storia nerostellata? a navigare in Interregionale, fresca di re- trocessione. Alla guida della squadra è ri- Sicuramente il rigore fallito da Polvar, nel tornato Vincenzi che non può dimenticar- campionato 1974-75, in serie C. Si giocava si di quello che è stato uno dei suoi gioca- Casale (pardon, Juniorcasale) - Bolzano e tori preferiti. Legnani accetta la scommes- si era sullo 0-0. Rigore per i nerostellati: sa e disputa un buon torneo che vede i ne- dal dischetto si presenta Polvar e, mentre ri concludere con un lusinghiero terzo l’arbitro fischia, il portiere avversario si volta inaspettatamente e si muove sulla posto dopo aver conteso sino all'ultimo la sua destra per deporre in fondo alla porta promozione alla Cairese. Conclude la sta- il cappellino. Polvar vede la porta sguarni- gione con 24 presenze all'attivo che porta- ta, affretta la corsa, probabilmente cambia no il suo computo totale in maglia nero- direzione di tiro. E sbaglia, la palla si per- stellata a 113. L'anno successivo, con l'arri- de a lato, a fil di palo, alla sinistra del por- vo di Robbiano, si rinnova e così Legnani tiere. La partita finì 0-0 ma fortunatamen- che pure avrebbe ancora qualcosa da re- te, a fine stagione, i nerostellati conquista- galare al Casale è costretto a finire la car- rono ugualmente la salvezza. riera altrove: Vigevano e Borgo San Marti- ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1973-74 Lo Juniorcasale promosso in serie C 53 Stefano Melchiori Il re delle promozioni

Oltre 200 parti- cambio di allenato- te con il Casale, re. "Senza togliere Stefano Melchio- nulla a Sacco, forse ri, genovese di na- quell'anno (1987-88 scita, ma casalese n.d.r.) c'era proprio d'adozione è sicu- bisogno di un tecnico ramente tra i gio- esperto e con la grinta catori più rappre- di Seghedoni per por- sentativi che ab- tare a compimento biano vestito la una rimonta che ap- maglia nerostella- pariva problematica. ta. Il Casale di Ce- Sicuramente la sua rutti e Robbiano determinazione a inse- lo preleva dal Va- guire l'obiettivo ha in- razze, ancora gio- ciso in maniera positi- vanissimo, e lo fa va sul gruppo." Un debuttare tra i gruppo che l'anno professionisti do- successivo si tra- po un bel succes- sformò in maniera so in serie D nel vincente. "Un anno 1985-86. "Venivo che è da inserire tra i dal Varazze, appena ricordi più belli, con il retrocesso nella cate- record di imbattibilità goria inferiore e per di Ferraresso, l'entu- me, essendo la prima siasmo della gente che esperienza fuori ca- riprese a seguirci in sa, non era facile. maniera organizzata Ebbi però il vantag- anche in trasferta, gio, oltre che di gio- formando con la care in una squadra squadra una simbiosi che era stata costrui- che ha poi determina- ta per vincere il campionato, di trovarmi al to la vittoria finale in campionato; assieme a fianco di giocatori espertissimi quali Del Fave- un allenatore (Bruno Baveni) che della cate- ro, Luxoro e Scarrone che erano un po' i sim- goria sapeva cogliere tutti i lati positivi, a par- boli di quella squadra e dai quali ho appreso tire dallo spogliatoio." L'approdo in C1 ser- molto. Anche il primo anno di C2, le cose non ve poi a Melchiori quale trampolino di è che siano cambiate radicalmente, perchè la lancio verso il grande calcio che lo vedrà squadra era rimasta pressochè immutata nella protagonista in serie A e B con le maglie sua intelaiatura e si arrivò a una salvezza di Lazio e Lecce (in Puglia conquista nel- tranquilla." Qualcosa mutò però con il la stagione '92-93 una promozione dalla passaggio di consegne ai vertici della so- cadetteria alla massima divisione). Reg- cietà tra Cerutti e Bocci. "Il primo anno fu gio Emilia e Modena sono le altre tappe difficile perchè il nuovo presidente, venendo da della sua carriera, prima del ritorno in fuori, non sempre poteva essere presente sul po- nerostellato per una scelta di vita. A Casa- sto per seguirci. Fu costruita una squadra che le si è sposato e ha messo su famiglia, ma puntava alla salvezza che alla fine arrivò, an- decide di tornare anche perchè: "Ho con- che se solo all'ultima giornata." E dopo un siderato i buoni propositi della dirigenza che 54 vuole riportare la squadra tra i professionisti, ✪ con le dovute maniere, e cioè tenendo presente anche il bilancio per evitare pericolosi salti nel buio. Dunque ci terrei a chiudere la mia car- riera in nerostellato, società nella quale ho in- cominciato a fare il calciatore vero e nella qua- le vorrei finire da calciatore vero." Ma Stefa- no Melchiori sino a quando pensa di continuare a giocare? "Il più possibile. Fin- chè il fisico mi consente di restare su certi livel- li e se la società me ne darà la possibilità, io ri- sponderò alla chiamata. Quantificare il tutto è difficile. Il calcio per me è nato come un di- vertimento per poi diventare lavoro, ma fonda- mentalmente resta sempre un divertimento. Perciò, finchè continuerò a divertirmi, conti- nuerò anche a giocare." I tifosi nerostellati possono pertanto stare tranquilli, per il momento capitan Melchiori non ha la minima intenzione di appendere le scar- pe al chiodo, perlomeno non prima di aver ricondotto il Casale tra i professio- nisti o, forse a sentir lui, di aver supera- to il record di presenze in maglia nero- stellata appartenente ad Attilio Fait, fis- sato a quota 371. In bocca al lupo cam- pione. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Sopra Domenico Tumelero. Sotto un derby ad Alessandria tra grigi e nerostellati 55 Felice Miglietta Alfiere del Casale ‘europeo’

Da pilastro della di- nostri connazionali ci fesa del Casale junio- portò in trionfo, assieme res Anni Cinquanta, allo staff dirigenziale, formazione capace di guidato dal segretario vincere ovunque e Dusio che il presidente con chiunque, sia sul Ferraris fu costretto a suolo nazionale che malincuore a lasciar par- all'estero, a terzino tire con la comitiva in destro della prima Francia, visto che noi ra- squadra in Quarta Se- gazzi ci si rifiutava di rie. Felice Miglietta, partire senza di lui. Ven- classe 1935, ricorda ne poi la volta di Zurigo con grande piacere i (1955), dove sostituim- momenti che l'anno mo la Dinamo Zagabria visto protagonista in e finimmo per vincere la maglia nerostellata. manifestazione superan- "Il settore giovanile del do nella partita decisiva Casale, allora, era l'uni- gli austriaci dell'Austria co esempio vincente in Vienna per 2-0, squadra Italia, di una società favorita dal pronostico. delle categorie minori, al In quell'occasione gio- confronto con gli attrez- cammo addirittura tre zatissimi club metropoli- partite in un solo pome- tani che spadroneggia- riggio e tra la seconda e vano nelle varie competizioni," ricorda l'ex- la terza era fissata la cena che, per prudenza nerostellato che ha iniziato a giocare al saltammo, consumando una rigenerante cas- calcio a 11 anni nella Junior ("Più precisa- setta di arance zuccherate che risultò, alla fine, mente nel cortile della chiesa di Sant'Ilario do- la mossa vincente del nostro allenatore Pier Fe- ve c'erano anche Pansa e Zanetto tra gli allie- lice Deandrea, sempre attento a ogni dettaglio. vi di quel periodo," puntualizza Miglietta), Quindi nel '56 arrivò il successo a Ginevra, prima di passare poi alla Valentinese e, dove in finale decise un gol di Morbello nei quindicenne, al Casale in Lega Giovanile. supplementari, dopo che il rigorista della squa- Trascorre un solo anno e la società nero- dra, che ero io, sbagliò un penalty." Ma an- stellata lo inserisce tra i 'Ragazzi Federati' che in campionato le cose andavano be- ed entra così nel giro della prima squa- ne. "Nella stagione '53-54 ci aggiudicammo il dra. Nel frattempo però, miete successi girone di qualificazione regionale davanti al in giro per il continente. "Iniziammo nel Torino, davvero niente male." Intanto Mi- '50 a Torino, aggiudicandoci la Coppa Prima- glietta aveva debuttato anche nel torneo vera del Barcanova in finale sul Milan per 2- maggiore, in Quarta Serie. "A 18 anni 1, con il sottoscritto che partecipò a quell'even- venni inserito in una squadra formata per to dalla panchina, per poi proseguire nel '53 a buona parte da casalesi con i quali mi trovai Strasburgo, Torneo Bensemann, dove mettem- veramente a mio agio, finché andai a militare mo in fila inglesi, tedeschi, svizzeri, belgi e e passai in prestito all'Asti." Le tappe suc- francesi in un crescendo di risultati. Partico- cessive della carriera furono Omegna e larmente piacevole fu l'uscita dallo stadio dopo Cossatese, prima di abbandonare, ancora il successo in finale sulla squadra tedesca del giovane, l'attività pedatoria, come molti a Wandolf Mannheim, quando una fiumana di quei tempi, per motivi di lavoro. 56 Danilo Minato Talento da nazionale juniores

Due anni in serie ro Andreani). Il tutto C2 e uno in Interre- mi servì però per matu- gionale, dopo aver rare esperienza in vista fatto tutta la trafila dell'anno successivo che nelle giovanili dello mi apprestavo a vivere Juniorcasale: Danilo per intero." Un anno Minato, è stato uno però che riserverà degli ultimi casalesi a un'amara delusione, vestire la maglia ne- non solo a Minato, rostellata. In un ruo- ma a un'intera città. lo tatticamente diffi- "E sì, la squadra parec- cile come quello di chio rinnovata, pur mezzala sinistra, Mi- non essendo da retro- nato sa mettersi in guardia, alla fine di mostra in maniera ta- quel torneo scivolò tra i le che la Juventus se dilettanti: un epilogo di lo porta a Torino per stagione veramente fargli disputare un amaro." Poi però ar- anno nelle file della rivò il sereno. "Partito sua formazione Pri- Andreani e ritornato mavera. Siamo agli Vincenzi a dirigere inizi degli Anni Ot- il gruppo, trovai tanta e in quel perio- una collocazione do arriva pure la chiamata nella nazionale stabile e, con essa, juniores: "Fui convocato per una tournèe in anche i gol e le Russia assieme a Donadoni, De Vitis, Progna, soddisfazioni che Alberto Di Chiara, Lorieri e Riccardo Ferri e fu mi aspettavo. Lot- un'esperienza bellissima che durò una quindici- tammo sino all'ul- na di giorni," ricorda l'ex-giocatore che do- timo per risalire in po quella parentesi bianconerazzurra fece C per finire poi ritorno alla casa madre pronto per il de- terzi allo sprint butto in prima squadra in un campionato che promosse la vero. Ma non furono subito rose e fiori, Cairese." Con anche perché: "Non è mai facile indossare la questa stagione maglia della squadra della propria città, perché da primattore, Minato chiude la sua av- il peso delle responsabilità si sente maggiormen- ventura al Casale per una scelta di vita che te. La partita dura in pratica un'intera setti- lo porta a scegliere una sistemazione pro- mana, fatta delle speranze pre-gara e dei com- fessionale e a lasciare il calcio professioni- menti del dopopartita. E' comunque logico che stico per quello dei dilettanti dove però si cerca sempre di dare il massimo e anche qual- recita ancora un ruolo di protagonista cosa di più. Purtroppo quel primo anno fui im- con le maglie di Canelli (quattro anni in pegnato con il servizio militare e non potendo Promozione), Trino, Junior e Occimiano, allenarmi con continuità, collezionai non molte prima di dedicarsi all'attività di allenatore, presenze, in una squadra molto forte che finì iniziata l'anno scorso con la Junior e che per sfiorare la promozione in serie C1 con i vari quest'anno lo vede sedere sull'ambiziosa Trombin, Bizzotto, Magagnini, Torti, Mendo, panchina della Pro Palazzolo in Seconda ecc. (siamo nell'82-83 e l'allenatore è Ome- Categoria, giovane tecnico emergente. 57 Giovanni Molino Il Casale come trampolino di lancio

Giovanni Mo- La società granata lino, detto Gian- aveva inoltre invia- carlo, vive attual- to il terzino Grassi- mente a Caresa- ni in prestito per na e del calcio si tutelarsi da possi- interessa ormai bili infortuni al poco, ma i ricor- suo nuovo acqui- di di quando cal- sto che avrebbe cava i rettagoli dovuto pertanto di gioco li con- solo allenarsi e serva ancora in- giocare coi giovani tatti. Di quando per un anno in at- ancora giovanis- tesa di spiccare il simo, il Casale, volo verso il capo- allora in serie C, luogo piemontese. lo lanciò nel fir- Però successe un mamento calci- imprevisto e... stico nazionale, "Grassini s'infor- lui talentuoso e tunò e il sottoscritto scattante terzino riprese il suo posto destro dalle mo- nella linea difensiva venze felpate, per non lasciarlo più non si può di- sino al termine della menticare. "Ave- stagione che, sotto la vo sedici anni e guida di Foni, il Ca- mezzo quando il sale concluse nei Casale mi prelevò quartieri alti della dalla Caresanese, classifica sfiorando la squadra del mio la promozione in se- paese, per provar- rie B." Una stagio- mi in una partita ne al Torino (che amichevole contro pagò al Casale la Pro Vercelli. Era quaranta milioni il giorno dell'Epifania del 1948," ricorda più la cessione di Gambino) poi, con il Molino. "L'impatto con i nuovi compagni fu rientro di mister Rossetti in nerostellato, buono e così mister Rossetti decise di inserirmi al capezzale di una squadra in lotta dispe- da subito in prima squadra. Il Casale di allo- rata per la salvezza, Molino risponde sì al- ra volava e s'impose con ampio vantaggio nel l'appello che gli viene dalla sua vecchia girone D della Lega nord, ma purtroppo quel- società: "Un gruppo di dirigenti validi a cui l'anno non erano previste promozioni e la sta- non si poteva dire di no, dal presidente Ferra- gione seguente per noi fu ancora serie C." Ma ris ai vari Ameglio, Viale, Piacco, Pagliano, intanto il futuro di Molino stava per Patrucco, ecc." Però: "Ogni sforzo fu vano. prendere altre strade; Rossetti passato in La ristrutturazione dei tornei che ridimensio- granata spingeva perchè il suo pupillo lo nava la terza serie nazionale e qualificava per raggiungesse, e così: "Al termine della sta- la C dell'anno successivo solamente la primis- gione '48-’49 il Torino mi bloccò, tenendomi sime di ogni girone, rese inutile ogni tentativo in parcheggio ancora per un anno a Casale." di recupero, dopo un avvio non esaltante. Il 58 Casale si piazzò ottavo e retrocesse in Quarta Dei partenopei fu anche per un anno Serie, il sottoscritto ritornò a Torino." In ma- l'allenatore. Le altre tappe da tecnico fu- glia granata Molino giocò ancora un paio rono Avezzano e Tevere Roma. Poi l'ad- di stagioni per passare successivamente dio al mondo 'pallonaro', l'amore per alla Lazio dove disputò sei campionati l'arte, moderna in particolare, lo avreb- prima di chiudere la carriera nel Napoli. bero assorbito a tempo pieno. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1977-78 Juniorcasale secondo classificato in serie C. In piedi da sinistra: Tormen, Bobbo, Ma- rella, Serena, Basili, Fait. Accosciati da sinistra: Legnani, Scorletti, Della Monica, Palladino, Ascagni. Sotto: spettacolo di pubblico in JUNIORCASALE-UDINESE 1-0 del 30 aprile 1978.

59 Sergio Musso Il Sorensen del Monferrato

Tre tornei internazio- tura. Tra queste ci sono nali a livello giovanile la Pro Vercelli, il Marzot- nel cassetto (Strasbur- to e la Sampdoria, ma la go, Ginevra e Zurigo), società conscia del valo- scatto felino e fiuto in- re del giocatore alza il ti- nato per il gol, Sergio ro e l'accordo per un Musso, classe 1935, det- possibile trasferimento to "Sore" per la sua so- sfuma. "In quel periodo miglianza sia fisica che venni anche convocato nel- di gioco con lo scandi- la rappresentativa naziona- navo Sorensen in forza le di serie C e per me fu una al Milan negli Anni Cin- grande soddisfazione poter quanta ebbe una carrie- rappresentare Casale e il ra breve, ma intensa tut- Casale in un simile conte- ta passata in maglia ne- sto." Ma lo sport però rostellata. "Dicevano che non è fatto solo di suc- gli somigliavo e incomin- cessi... "E' vero. A Bolzano ciarono a chiamarmi So- in una giornata non trop- rensen, poi rimasi solo 'So- po fortunata, ne buscammo re' per una forma di contrazione," spiega l'ex- ben quattro di reti, senza segnarne una sola e il giocatore che mosse i suoi primi passi a li- sottoscritto non riuscì a far molto per evitare il vello calcistico in oratorio, come molti suoi tracollo della squadra perchè venni rapato quasi coetanei. "In quello del Valentino per l'esattez- a zero!" Prego... "Sì, sì, proprio così. Mister Bia- za, prima di passare al Casale all'età di sedici gi mi convocò prima della partita e mi disse che anni nei giovani federati, trovandomi al fianco i avevo i capelli troppo lunghi e conciato in quella vari Morbello, Castelletti, Miglietta e Scaramuz- maniera non sarei entrato in campo per nessun za, un gruppo di amici che si ritrovò poi a gioca- motivo. Provai in tutte le maniere a evitare che re in prima squadra." Il "Sore" gioca ala sini- mi tagliassero i capelli, ma alla fine dovetti cede- stra e sulla fascia scatta in velocità che è un re. Purtroppo però, mi accadde quello che era suc- piacere, pochi riescono a stargli al fianco, è cesso qualche millennio fa a Sansone e senza la uno dei finalizzatori principi della squadra mia amata capigliatura non riuscii a contrastare giovanile nerostellata capace di imporsi in il passo agli avversari," conclude scherzosa- Europa al cospetto di grandi club che van- mente Musso nel rammentare l'episodio. no per la maggiore. A Zurigo viene pure Poi però venne la notte, una notte che, premiato quale miglior giocatore del tor- come per molti altri talenti casalesi che pre- neo. cocemente dovettero lasciare l'attività ago- L'esordio in prima squadra avviene nella nistica, fu contraddistinta da un brutto stagione 1954-55 ed è subito boom. In una infortunio di gioco che all’epoca, difficil- gara amichevole con la Rappresentativa mente permetteva di riprendere a giocare, Svizzera di serie B, i nerostellati vincono perlomeno a certi livelli. "Fu in un torneo per 10-1 e Musso segna sei gol; in un tor- notturno. Un malaugurato scontro con un avver- neo notturno, la squadra in cui gioca vince sario e crac: la rottura di tibia e perone; fui costret- 20-1 e lui mette a segno tutte le reti, un ve- to a smettere." Sergio Musso aveva allora 24 ro e proprio record. Logico quindi che anni e ancora tanto da dare al Casale e al molte squadre di categoria superiore bussi- calcio in generale, ma evidentemente, co- no alla porta del Casale per strappare me per Sansone, il destino aveva riservato un'opzione sul giocatore in proiezione fu- per lui una carriera intensa, ma breve. 60 Giancarlo Piccinini Mediano eclettico

Non è ancora ter- il club, senza fare salti minato il secondo nel buio, anche se a vol- conflitto bellico che te..." Anche se a volte già incomincia l'ope- si rifiutavano delle of- ra di ricostruzione ferte importanti per della famiglia nero- alcune pedine consi- stellata, per mano di derate insostituibili alcuni appassionati nello scacchiere nero- che desiderano far ri- stellato. Forse a ciò è vivere il mito della legato l'unico ramma- bianca stella di Cali- rico della carriera di garis. Piccinini, sebbene Si riorganizza il set- l'ex-giocatore casalese tore giovanile con im- non lo lasci trasparire pegno e tra i ragazzi più di tanto nel suo che vestono la casacca racconto. "Partito Foni nerostellata in quel da Casale ed approdato periodo, alcuni si all'Inter, sondò il terreno mettono in luce e per un mio eventuale passano a difendere i trasferimento all'ombra colori della prima della Madonnina del squadra. Tra questi Duomo, ma la società ne- c'è Giancarlo Piccini- rostellata non diede il ni, eclettico mediano, suo assenso, e il sotto- successivamente tra- scritto lo seppe solo qual- sformatosi in terzino che tempo dopo, quando che, dopo aver fatto la trattativa era già con- tutta la trafila nelle clusa; e lo stesso accadde giovanili nerostellate, fa il suo esordio in quando fu la Roma ad allacciare i contatti. prima squadra sul finire della stagione Poi si fece avanti il Taranto con una richiesta 1950-51, in serie C. ufficiale, ma anche questa volta non se ne fe- Tre gare emozionanti, poi in estate il ce nulla." Intanto Piccinini miete elogi trasferimento in prestito alla Cossatese nel Casale, lotta da par suo in mediana e per maturare esperienza. In terra lanie- raccoglie consensi in una squadra com- ra, il giovane Piccinini si mette in evi- posta per la maggior parte da casalesi. denza a tal punto che viene convocato a Nemmeno un brutto infortunio al ginoc- far parte della rappresentativa di catego- chio che, nel '55, lo costringe a star fer- ria del Nord Italia che a Trani gioca una mo per diverso tempo, riesce a fermarlo, partita amichevole con quella 'sudista'. tanto è vero che, una volta appese le A fine stagione il Casale decide di ri- scarpette al chiodo, Piccinini decide di prenderselo e di inserirlo in pianta stabi- seguire le orme dei suoi maestri Rossetti, le nell'undici titolare. "La società che vive- Provera, Patrucco, Foni, Ellena, Sout- va quasi esclusivamente sulla passione per il scheck, Neri, ecc. andando a insegnare calcio e per i colori nerostellati del commenda- calcio ai più giovani, alla Junior, dove an- tor Ferraris, aveva una gestione oculata, cora attualmente è uno dei tecnici della commenta Piccinini aprendo l'album dei scuola calcio, dopo una breve parentesi ricordi. "Si cercava di ottenere il massimo per trascorsa ad Occimiano. 61 Oreste Prato Il lancio in serie B a diciotto anni

Erano i tempi in 46, la squadra deve cui l'allenatore per fare i conti con la dirigere la squadra dura realtà. Le so- si piazzava dietro la cietà metropolitane porta e in trasferta fanno sentire tutta la si andava con mezzi loro forza economi- di fortuna perché, ca e saccheggiano i appena terminato il talenti più appetiti secondo conflitto di casa-nerostellata e bellico, l'Italia era così... "Toccò a noi da ricostruire. Era- giovani del vivaio, ca- no quelli i tempi in ricarci della responsabi- cui si affacciava nel lità di tenere alto il ves- panorama calcistico sillo nerostellato nel cittadino il volto torneo successivo di se- nuovo di Oreste rie B che si preannun- Prato. Mediano sini- ciava terribile. Avevo stro con spiccate do- diciotto anni quando ti d'incontrista e al assieme a Della Casa, tempo stesso ispira- Brovero e Sacchi feci il tore della manovra, mio esordio in prima il giovane Prato fu squadra e, nonostante scoperto sugli accio- le difficoltà, la parten- tolati cittadini (leg- za fu davvero lusin- gi campetti oratoria- ghiera. Purtroppo però, li in cui i ragazzi si strada facendo perdem- cimentavano in lun- mo il centromediano ghe e interminabili Amelotti per infortu- partite) dall'indi- nio, uno dei punti di menticato Pierino forza della squadra e Dusio che lo volle al da lì incominciò il decli- Casale. "Era il 1942 - no." Il Casale conclu- ricorda l'ex-gloria dendo al 22° posto nerostellata- e venni retrocesse in serie C. inserito nella formazione allievi dove disputai Ma qui la musica doveva presto cambia- un paio di campionati, prima di passare alla re. Con puntuali ritocchi il Casale era squadra riserve." Intanto l'incalzare della pronto per disputare una stagione di verti- guerra faceva mutare tutto, così come ce anche se: "Quell'anno non erano in pro- nella vita, anche nel mondo calcistico. I gramma promozioni, così il nostro successo in campionati sospesi, l'attività che ristagna. campionato non ci consentì di ritornare in B." Solo dopo la fine del conflitto bellico in- Per Prato però fu un'annata in chiaroscu- comincia una lenta ripresa con la Federa- ro in quanto: "L'allenatore Rossetti del quale zione che decide di rivoluzionare tutto. Il dicevano in molti che fossi uno dei pupilli, mi Casale che precedentemente militava in schierò con il contagocce, tanto che alcune volte serie C, viene rivalutato in virtù del suo ricoprii pure l'incarico di... guardalinee, visto blasone e ritrova un posto tra i 'cadetti'. che allora questa figura non era ancora stabil- Però dopo una stagione da 'big' nel '45- mente presente nelle divisioni inferiori." Ma 62 poi ci fu la 'rinascita' che però, sfortuna- naria amministrazione, ma che invece allora tamente, venne minata da un incidente mi costrinse all'abbandono." A soli vent'an- di gioco: "L'inizio della stagione '48-49 fu ni Prato era così costretto a lasciare l'atti- entusiasmante per me e per la squadra. Titola- vità agonistica, ma le tre stagioni intense re con tanta voglia di far bene e l'entusiasmo vissute ai massimi livelli del secondo do- della gioventù, finché... Finché un brutto gior- poguerra per i colori nerostellati, lo con- no incappai in un grave infortunio, uno di segnano comunque a buon diritto alla quelli che oggi sarebbero, per così dire, di ordi- storia della società. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Sopra 1984-85 in piedi da sinistra: Vincenzi (allenatore), Gino, Dell’Acqua, De Fraia, Minato, Ma- rello, Biato, Pozzati, Scandroglio, Pedretti, Catroppa, Petrucci (allenatore in seconda). Seduti da sinistra: Legnani, Segoni, Giorcelli, S. Piccinini, Perotti, Caputo, Pela, Fiammengo (massaggiato- re). Sotto 1985-86 Casale promosso in C2. In piedi da sinistra: Catroppa, Biato, Del Favero, Pe- dretti, Melchiori, Perotti. Accosciati da sinistra: Scarrone, Segoni, Caputo, Spallanzani, Betz, Pe- scolla (massaggiatore).

63 Mario Prina Piccolo kamikaze di Candia

Mario Prina, classe '36, contro i tedeschi del Wan- dopo aver mosso i primi dolf Mannheim che vengo- passi calcistici in quel di no poi travolti sotto un Candia Lomellina, giova- poker di reti. Il Casale ha nissimo inizia la trafila nel- vinto, Prina è tra gli artefici le giovanili nerostellate: del prestigioso successo. A pulcini, ragazzi e quindi ju- vent'anni per il servizio mili- niores, sino ad approdare tare, l'unica parentesi fuori alla prima squadra, un raro città, a Palermo, nelle file esempio di fedeltà alla ma- della Juventina che milita glia che al giorno d'oggi nel campionato di Promo- non pare quasi più riper- zione. "Un'esperienza affasci- corribile. Prina gioca in nante e al tempo stesso, utile per porta, per i suoi acrobatici la maturazione agonistica," interventi volanti è sopran- sottolinea l'ex-giocatore ne- nominato il 'Piccolo Ka- rostellato che oggi vive a mikaze' in accostamento a Terranova. "In quel periodo Ghezzi, portierone di Mi- fui pure selezionato per una lan, Inter e nazionale. Qua- rappresentativa a livello milita- lità tecniche e voglia di re prima di fare ritorno al Casa- emergere lo mettono in le." Qui Prina riprende il mostra, tanto che i tecnici suo posto tra i pali in un casalesi non indugiano più susseguirsi incessante di al- di tanto a gettarlo nella mi- lenatori che cercano di tra- schia non ancora diciotten- ghettare la squadra verso li- ne nel campionato di di più consoni al suo blaso- Quarta Serie. Alla prima ne: Soutscheck, Biagi, ecc. stagione bei gettoni di pre- Sono gli anni dei presidenti senza con lusinghe, il tutto Ferraris e Ubertazzi e poi, impreziosito con un rico- con la prematura scompar- noscimento ufficiale della sa di quest'ultimo, la terna Federazione che lo insigni- Tenni- Scagliotti-Bagna con sce di una medaglia d'oro la quale il numero uno ne- quale portiere più giovane rostellato ha sempre avuto di tutta la categoria. Intanto arriva anche la un ottimo rapporto: "Ricordo con piacere consacrazione dalle giovanili con il Casale quando mi recavo in sede a parlare con il dottor che s'impone in terra francese nel Trofeo Bagna, sempre comprensivo e disponibile verso i 'Bensemann' a Strasburgo. I nerostellati, suoi 'figli' casalesi." Poi vennero però gli nella partita decisiva per l'ammissione alla infortuni in serie e la decisione del precoce finalissima sono opposti agli inglesi del ritiro dall'attività agonistica: "Nella stagione Queen’s Park Rangers e partono sfavoriti. '59-60 riportai una lesione al menisco che fu se- Ma i londinesi non hanno ancora fatto i guita da un colpo alla spalla che mi costò due co- conti con Prina che sfodera una prestazio- stole, infine, nuovamente il menisco, per cui deci- ne super chiudendo ogni angolo, ogni spi- si a soli ventotto anni di appendere le scarpe al raglio della sua porta che resta inviolata. chiodo." Così si chiude la carriera di uno dei Per contro i neri riescono a mettere a se- più promettenti giocatori scaturiti dal vi- gno un gol e accedono all'atto conclusivo vaio nerostellato. 64 ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Sopra 16 aprile 1989 PRO VERCELLI-CASALE 0-1: il gol di Magagnini scatena la festa nero- stellata. Sotto 1988-89 Casale promosso in C1. In piedi da sinistra: Baveni (allenatore), Luxoro, Ferraresso, Olmi, Omiccioli, Madocci, Mazzeo, Mozzone, Brancaccio. Accosciati da sinistra: Pieri, Melchiori, Calamita, Mirisola, Castagna, Di Napoli, De Riggi. 65 Antonio Rei Sul trono dei capetingi

Scoperto da Alberto lino di lancio che Mazzucco sul campo portò Rei, soprannomi- salesiano del Valentino nato in seguito il 're di quella che era una del fango' per le sue volta l'Aurora, Anto- qualità gladiatorie che nio Rei Tonino per gli emergevano sui terreni amici, fu il capitano particolarmente pesan- del Casale nel mitico ti, a calcare l'erba del trionfo al Torneo in- 'Natal Palli' con la ternazionale giovanile squadra maggiore al di Strasburgo nel fianco di Piccinini e Sa- 1953, prima di passare la coi quali andò a a difendere i colori ne- comporre una, difficil- rostellati in campiona- mente superabile, me- to con la maglia della diana difensiva di cui prima squadra. "Con- Rei andava a coprire la vinti i miei genitori che fascia sinistra, pur es- erano contrari a che in- sendo un destro natu- traprendessi una simile rale. "La squadra in quel avventura per motivi di periodo era sprovvista di studio, iniziai a fare la un mancino puro che po- consueta trafila nelle for- tesse ricoprire quel ruolo mazioni giovanili del Ca- con agilità, così l'allena- sale che mi portarono a disputare i tornei del tore Rossetti decise di tentare l'esperimento con Carlin's Boys a Sanremo e del Barcanova a il sottoscritto, facendomi calciare ore e ore con- Torino." Finchè arrivò il momento della tro il muro con il piede sinistro per scioglierne grande vittoria: "Partimmo per la Francia la rigità, finchè fui pronto." E l'esperimen- convinti dei nostri mezzi, ma consci del valore to andò talmente bene che... "Fui convo- dei nostri avversari. Vizia ed io, allora ven- cato nella rappresentativa giovanile della ca- tenni eravamo i due fuori-quota che il regola- tegoria disputando una partita a Piacenza mento prevedeva di inserire in squadra, perciò assieme a Pensotti. Ad assistere alla gara c'e- venni insignito della fascia di capitano ed al- ra l'allora presidente della Spal Mazza (i la fine ebbi l'onore di sollevare al cielo il trofeo biancazzurri ferraresi militavano a quei dei vincitori al termine di una serie di gare tempi in serie A) che s'interessò a un mio entusiasmanti; specialmente quella che decide- eventuale tesseramento." va l'accesso alla finalissima contro gli inglesi Però, "però in una giornata uggiosa, con del Queen's Park Rangers, - ricorda l'ex-me- il terreno pesante, saltando per il colpire il diano nerostellato. - Alloggiavamo nello pallone di testa, caddi sbilanciato a terra e mi stesso albergo, ma non avevamo mai frater- ruppi il menisco del ginocchio destro. Fu un nizzato, tanta era la tensione per l'evento che dramma: ingessato per un mese ebbi enormi in quel periodo monopolizzava l'attenzione difficoltà nel recuperare perchè l'arto conti- della città francese. Un giornale pubblicò per- nuava a dolermi e potevo giocare solamente sino una vignetta con le caricature dei due con una fasciatura rigida e mille sofferenze; capitani. Vincemmo per 1-0 e ricevemmo i finchè, venni operato dal prof. Re di Torino, complimenti di un senatore inglese arrivato assieme al mio compagno di squadra Giaco- appositamente per assistere all'atto conclusivo mino Parodi che aveva avuto un problema della manifestazione." Quello fu il trampo- analogo. Ripresi lentamente per rientrare do- 66 po un anno di fatiche e sudori in palestra, trio nerostellato Piccinini-Sala-Rei: Rei e gettato nella mischia da mister Soutscheck a non Rej come riportavano continuamen- La Spezia, squadra dell'ex-casalese Della Ca- te molte cronache dell'epoca, tanto da sa, e fu un rientro vincente." Purtroppo generare una confusione che finì per ri- però la sfortunata era nuovamente in ag- percuotersi anche nella vita quotidiana guato e questa volta in maniera determi- del giocatore: "Non ricordo come iniziò, ma nante. "Mi infortunai di nuovo rompendomi fatto sta che fui costretto ad accompagnarmi i legamenti dei ginocchio sinistro e così decisi con un atto di nascita bollato e firmato dal di attacare le scarpe al chiodo e, pur amando Comune, quando dovevo richiedere qualche visceralmente il calcio, fui costretto a smettere certificato." Stranezze del mondo calcisti- a soli 24 anni." Fu così che si sciolse il co. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Il Casale campione al torneo internazionale Bensemann di Strasburgo nel 1953. Sotto il ca- pitano Rei ritira il trofeo dei vincitori.

67 Vincenzo Reverchon Il para rigori

Due rigori parati al- un brutto giorno, Re- la Juventus nella gara verchon s'infortuna. valevole per i quarti di In una partita di cam- finale di Coppa Italia pionato con il Pavia, si 1958 a Genova (in scontra con un avver- Sampdoria-Juventus 2- sario e si frattura quat- 3 dopo i tempi supple- tro costole. "In un mo- mentari), la serie A e mento così difficile e deli- tre anni di B, due cam- cato per la mia carriera, pionati vinti con il Ca- ebbi la fortuna di essere sale da giocatore, uno assistito da un allenatore da dirigente, e tanti al- quale Alberto Mazzucco tri successi ancora con che mi seguì durante tut- Junior e Sanremese. E' to l'arco del mio calvario Vincenzo Reverchon, di malato e con una pre- nativo di Aosta, attual- parazione veramente ad mente abitante a Ver- ok, mi riportò in breve celli, eppure casalese tempo ad essere quello di vero che forse di più prima." E quindi ven- non si potrebbe. ne la serie A coi blu- "Quarant'anni di cal- cerchiati. Un lustro in- cio da spiegare in un solo tenso e poi il trasferi- fiato, sono parecchi, ma ci mento al Cagliari in B, provo," esordisce l'ex- per tre anni, finché... calciatore, appena con- "L'amico Biagi, diventa- tattato. Esperimento però pienamente to allenatore del Casale, mi chiese di tornare a riuscito e con millimetrica precisione da vestire la maglia nerostellata. Per me fu un ri- orologio svizzero. "Il mio primo campionato chiamo irresistibile." Reverchon rientra a lo giocai al tempo della seconda guerra mon- Casale nel novembre del '57 con la squa- diale nell'Aosta, quindi feci la Promozione con dra in Quarta Serie e ottiene subito la il Castelverres vincendo il torneo. L'anno se- promozione in C dove gioca ancora un guente passai al Casale in serie B dove debut- anno, prima di passare all'Asti e di chiu- tai nelle ultime giornate sostituendo il grande dere la carriera alla Junior, quasi quaran- 'Renè' (Rustico n.d.r.)." Siamo nella sta- tenne. A Oltreponte nasce il nuovo Re- gione '46-47 e la formazione nerostellata verchon. L'ex-nerostellato inizia ad alle- retrocede nella categoria inferiore, cede nare, collabora con Vatta l'anno della diversi giocatori, tra cui Rustico che fini- promozione in serie D dei rossoblù, fa sce alla Pro Vercelli e così l'anno seguen- parte dello staff tecnico di Cerutti, al te Reverchon è il titolare della maglia nu- tempo della fusione con il Casale. Siede mero uno del Casale che dilaga su ogni sulla panchina rossoblù-nerostellata con campo della serie C, vincendo a mani Tognon nel dopo-Vatta, si diploma mana- basse il campionato. Con lui ci sono Del- ger al corso di Coverciano, passando a fa- la Casa, Colombari e Biagi al quale lo le- re il direttore sportivo con Vincenzi alle- gherà una solida amicizia. natore. In tanti e tanti anni, i ricordi si Il portierino ha notevoli qualità e la susseguono a getto continuo. Da giocato- neonata Sampdoria strappa il sì al trasfe- re: "L'esordio in nerostellato, pur perdendo rimento del giocatore in Liguria. Però, con il Varese per 3-1, resta per me un momento 68 indimenticabile. Giocammo su una col- tre di neve spianata dalle ruspe! Meno bello fu certamente quando incassai quattro gol in casa nel derby con la Pro Vercelli (4 novembre 1948: Casale- Pro Vercelli 3-4), ma il conto in so- speso con le bianche casacche, lo saldai successivamente, quando a pochi mi- nuti dalla fine, parai un rigore decisi- vo al mio collega Colombo (25 gen- naio 1958: Pro Vercelli-Casale 0-0). Non potevo proprio subire un gol da un altro portiere e prima che tirasse gli gri- dai: 'Te lo paro!' E ci riuscii." Da tecnico e da dirigente: "Con il dottor Cerutti, furono anni stupendi. Il nostro presidente ci regalò persino una vacanza-premio in Brasile dove di- sputammo due amichevoli di lusso. E poi lo spledido scenario del Natal Palli per le sfide di vertice con Albese e Udi- nese." Agli inizi degli Anni Ottanta, Reverchon passa alla Sanremese dove, come direttore sportivo, ot- tiene una promozione dalla C2 alla C1, quindi fa un anno alla Pro Ver- celli di Celoria, per chiudere defi- nitivamente ancora al Casale. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

A sinistra Carsetti (di schiena) e Olmi in azione. A destra il portiere Maurizio Brancaccio 69 Silvano Ricci Con la bici da Valmacca per allenarsi

Valmacchese come va, e tutti noi ragazzi Asiano, mediano come eravamo molto emozio- il suo compaesano, Sil- nati dal sapere di dove- vano Ricci fu portato re affrontare le rappre- proprio da Asiano alla sentative degli squadro- corte nerostellata dopo ni metropolitani: Mi- che l'allora capitano lan e via discorrendo, del Casale aveva seguito ma alla fine, a vincere le evoluzioni del giova- fummo noi e fu bellissi- ne sul rettangolo verde mo, indimenticabile. di 'casa' e dei paesi vici- Un ricordo che è im- ni. presso nella memoria di Siamo sul finire degli tutti quelli che hanno anni Quaranta, inizio partecipato a quella degli anni Cinquanta e avventura (facevano il Casale sta allestendo parte della 'spedizio- un vero e proprio squa- ne', tra gli altri, an- drone a livello di setto- che Silva, Francesco re giovanile che lo por- Ricci, Franco e An- terà nel breve volgere gelo Demichelis, di pochi anni a conqui- Rei, Agnese, Giusep- stare i più prestigiosi al- pe Rossi)." lori a livello nazionale e Ma i flash-back di internazionale (doppio Ricci, tattico media- successo a Strasburgo e no di spinta, non si doppio successo in Svizzera a Zurigo e fermano qui. "Quando andavamo a a gio- Ginevra per la gioia di Pierino Dusio, care in quel di Vercelli, per esempio, erano sempre presente al seguito come capo- sempre dolori, e non solo calcisticamente comitiva). parlando, se si pensa che anche in un tor- Silvano Ricci è una di queste giovani neo a livello giovanile, fummo costretti a speranze nerostellate che si batte come 'sbaraccare' in fretta e furia, abbandonando un leone alla conquista delle platee e il terreno di gioco per evitare il peggio. Il cli- che ariverà poi a indossare per un ma era sempre rovente." triennio (dal 1952-53 al '54-55) anche Nel frattempo però il Casale, finiti i la casacca della prima squadra. fasti degli anni precedenti che lo aveva- "Ci recavamo agli allenamenti in biciclet- no portato a sfiorare il ritorno in serie ta due volte alla settimana, ma nonostante B, era scivolato in Quarta Serie al ter- dovessimo anche sobbarcarci diverse ore di mine della stagione '51-52 e Silvano lavoro, non sentivamo la fatica. Per noi fa- Ricci, impegnato sul doppio fronte re calcio era davvero importante: una pas- sportivo e lavorativo, decise di dedicar- sione vera," ricorda l'ex-calciatore nella si anima e corpo alla seconda attività cui memoria è scolpito a chiare lettere che era anche poi quella che gli per- il primo grande successo in maglia ne- metteva di vivere. Lasciò il Casale, ma rostellata. "Il Casale iscrisse la sua prima non il calcio che continuò a praticare a squadra giovanile (l'attuale formazione livello amatoriale e che continua tutto- juniores) alla Coppa Primavera che si di- ra a seguire ancora oggi (Casale in te- sputava a Torino, organizzata dal Barcano- sta) con una certa nostalgia. 70 ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Gregoric: i gol si fanno anche così. Barbano, Bocci e Ferraresso

71 Giovanni Roletto Sulle orme di Icaro

Nato a Rosi- denti Simonotti e gnano il 18 apri- Manacorda, di un le 1908, Giovan- calcio che si gioca- ni Roletto con i va soprattutto con suoi novant'anni il cuore, non ba- è il decano degli dando al conto in ex-nerostellati. banca, era il tem- Accompagnati po dei 'maghi' del- dal presidente la panchina. Il del Club Fedelis- Casale in proposi- simi Giuseppe to aveva Dietrich, Agnese, suo un ungherese dav- grande estimato- vero bravo e che ri- re che gli conse- cordo con grande gna un distintivo piacere," snoccio- nerostellato da la tutto d'un fia- appuntare sul to un lucidissi- petto, lo andia- mo Roletto. Il mo a visitare debutto avviene presso la sua at- nel marzo del tuale residenza, '27 a Brescia con il pensionato di le rondinelle. San Maurizio di Da qui in avanti Conzano. Una è un'excalation cordiale stretta che lo porta a di mano, una disputare con la breve presenta- maglia nerostel- zione, poi eccoci lata la finale del- subito entrare la Coppa Coni nei meandri del- (competizione la 'leggenda' ne- riservata alle rostellata. Rolet- squadre di divi- to, aitante giova- sione nazionale ne di belle spe- escluse dalla fase ranze, ha appena il tempo di infilare le per l'assegnazione del titolo): due epi- sue prime scarpette bullonate e un paio che partite con i cugini dell'Alessandria, di guanti che ora sarebbero considerati alla fine vincitori con un complessivo 3- demodè che i dirigenti del Casale lo ca- 2. Al fianco di Roletto, un altro grande, tapultano in prima squadra. anzi un grandissimo, tanto che a ricor- Non ha ancora compiuto i dicianno- darlo all'ex-gloria nerostellata si infervo- ve anni, un'età davvero molto giovane rano gli occhi: Umberto Caligaris. "Un per un portiere che raggiunge normal- grande - conferma Roletto - uno che non mente la maturità calcistica attorno alla mollava mai, per questo finì alla Juventus." trentina. Ma Roletto da un palo all'altro Roletto, Gallino, Caligaris, la maginot del- della porta del 'Natal Palli' sa volare, e al- le meraviglie nerostellate fine Anni Ven- la squadra un giocatore così può fare ti. Che bei tempi per la gloriosa casacca davvero comodo. "Erano i tempi dei presi- stellata. "Partito Caligaris, il Casale finì in 72 B, ma seppe subito risalire la china vincendo l'Inter, che allora si chiamava Ambrosiana in carrozza il primo torneo cadetto a girone ed ebbi la fortuna di poter giocare per il pri- unico della storia: una cavalcata esaltante." mato e disputare anche qualche gara all'este- E Roletto è il portiere di quella squadra ro." E poi ancora Parma, Pavia e Catania che l'anno successivo manterrà il suo po- nel suo destino, prima di appendere le sto tra le grandi del calcio italiano. Poi scarpe al chiodo e di tifare per sempre venne la grande avventura: "Mi chiamò Casale. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Sopra: l’allenatore Bruno Baveni. Sotto stagione 1990/91: in piedi da sinistra: Ferraresso, Luxoro, Olmi, Vignali, Zaccolo, Fusci. Accosciati da sinistra: Marcellino, Grotto, Caverzan, Lo Pinto, Campioli.

73 Lucio Romani Regia da Cinecittà

Giocatore, allenatore e si, fatta eccezione per Bay ora presidente, Lucio che era un militare di stanza Romani, nello sport ha in città preso in prestito." proprio ricoperto tutti i Quindi era una soddisfa- ruoli possibili di mag- zione doppia quando si gior importanza. riusciva a infilare la porta Non ancora sedicenne avversaria. "Senza ombra di inizia a giocare nella Ju- dubbio. Il massimo della nior, ed è talmente pro- gioia lo raggiunsi quando a mettente che viene im- pochi minuti dal fischio di mediatamente schierato chiusura, in piena zona Ce- in prima squadra. La Va- sarini, misi a segno il gol del lenzana lo adocchia e lo successo in un Casale-Saluz- vorrebbe acquistare, ma zo disputato al Natal Palli la società juniorina che (era il 4 ottobre 1954 e le allora giocava al 'Palli' e due squadre erano ferme aveva un accordo di col- sull'1-1 in virtù dei gol laborazione con il Casa- messi a segno nel primo le (per il quale ogni gio- tempo al 6° da Pansa per catore poteva essere ce- il Casale e al 30° da San- duto ad altra squadra so- dri per gli ospiti)." lo se non interessava ai Poi venne il militare a nerostellati), fatta presente la richiesta Roma, l'esperienza nel Pomezia e nel degli orafi alla dirigenza casalese ne rice- Frascati. "Tornato a casa il Casale mi cedette vette il veto. "L'anno seguente ero in nero- alla Junior dove chiusi la carriera di giocatore stellato, assieme a Zanetto, Pansa e Piccinini - dopo una parentesi al Candia." Ma Romani, rammenta l'ex-centrocampista nerostella- sempre molto legato al mondo calcistico, to. - Il primo anno, essendo ancora troppo gio- nel 1961 frequenta il corso per allenatori vane, non mi venne fatto un regolare contrat- a Torino sotto la guida di Piola, Comucci to e così, quando debuttai in prima squadra, e Ferraris e ottiene il patentino che gli percepii solamente i premi-partita che mi con- permette di dedicarsi all'attività che pre- sentirono però ugualmente di comprarmi una ferisce, quella di insegnare ai giovani. La giacca chic da diecimila lire che avevo prece- Junior è la sua dimora, tanto è vero che dentemente visto in un negozio e che mi piace- un anno, con la squadra in seria diffi- va particolarmente." coltà, relegata nei bassifondi della classi- Erano i tempi del commendator Ferraris fica, i dirigenti decidono di affidargli, e dell'allenatore ungherese Soutscheck. quasi contro la sua volontà, la prima "La società era in continua lotta per la so- squadra, e lui per poco non la conduce pravvivenza economica e si tirava la cinghia, alla promozione! Con la fusione tra Ju- ma l'allenatore era bravo, con tattiche all'a- nior e Casale, passa a dirigere la squadra vanguardia per quei tempi con la linea media- allievi del San Carlo a Borgo San Marti- na che andava in sovrapposizione sulle fasce no, prima di chiudere definitivamente a laterali agli attaccanti. Mister Soutscheck ci 61 anni, anche la carriera di allenatore, diceva sempre: 'Palla davanti al naso! Palla ancora alla Junior. Intanto altre porte si davanti al naso!' aprono davanti all'eclettico Romani: il "Ma era soprattutto un Casale composto per Circolo Sportivo della Palestra Bistolfi lo la stragrande maggioranza di giocatori casale- chiama alla presidenza. 74 ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Stefano Luxoro: la gioia di un capitano nerostellato 75 Giuseppe Rossi L’intramontabile

Giuseppe Rossi lare e poi si alterna (per gli amici solo con il giovane Pri- Giuse) e il Casale: na così come avvie- una storia infinita ne nel '54-55. Nella che dura da trenta- stagione seguente sette anni. Un'infi- Rossi passa in pre- nità appunto. In stito al Bisceglie, pratica un'istituzio- sempre in Quarta ne. Rossi inizia a Serie, e in terra di muovere i suoi pri- Puglia si toglie del- mi passi alla Junior le grossissime sod- che poi lo cede al disfazioni. I giorna- Popolo tra le cui fi- li titolano a più ri- le disputa il cam- prese che: "Con il pionato di Promo- semoforo Rossi non si zione e dove resta passa." La squadra una stagione. L'an- dopo una partenza no successivo passa a rilento, infila tut- al Casale. Il debut- ta una serie di ri- to in prima squa- sultati entusia- dra avviene nel '52- smanti che la por- 53, quando l'alle- tano a vincere a natore Provera (un Foggia e, alla fine, altro portiere, e ad appaiare i dia- che dunque di por- voli rossoneri in te- tieri se ne intende) sta alla classifica. lo fa esordire al po- Per decidere chi sto del titolare An- salirà di categoria gelino che sta attra- c'è bisogno dello versando un perio- spareggio. Ma a Ba- do poco fortunato. ri, nella sfida senza Rossi gioca 12 par- appello, nonostan- tite filate nel cam- te la solita perfor- pionato di Quarta mance sopra le ri- Serie, poi un pro- ghe del 'Giuse' ca- blema al ginocchio salese, il Foggia lo appieda e deve attendere paziente- s'impone 2-1 e vola in C. La stampa loca- mente che arrivi nuovamente il suo tur- le lo elegge a miglior portiere della re- no dopo il recupero fisico. Gioca un'altra gione, il Bisceglie lo vorrebbe conferma- serie di gare, poi la sfortuna si accanisce re anche per l'anno successivo, ma Rossi nei suoi confronti sotto forma di un altro decide di ritornare a casa. Ad attenderlo infortunio, un colpo fortuito al capo con il suo vecchio amico e maestro Filippo sospetta commozione cerebrale che lo Cavalli che è nel frattempo tornato in ne- costringe nuovamente a fermarsi. Ma la rostellato a finire la carriera e che Rossi tempra dell'uomo è forte e Rossi è di stima moltissimo: "Per me è stato un secon- nuovo in campo più forte di prima per la do padre, mi ha insegnato tutto del calcio e stagione successiva nella quale parte tito- della vita", sottolinea il popolare 'Giuse' 76 che, dopo aver appeso per la cui prestazione le cosidette scarpette al ricevette i complimenti chiodo totalizzando di Dino Zoff, e l'aver 101 gettoni di presenza allevato portieri di in maglia nerostellata, stampo, tra i quali intraprende da subito Trombin e Marchese. la carriera da allenato- Da segnalare anche re che lo legherà ancor che tra i giovani alle più indissolubilmente sue dipendenze ci fu a quei colori sociali anche l'attuale parroco che sono ormai una di Pezzana don Bulla- sua seconda pelle. Mol- no, buon talento che ti i ricordi prezioni nel gioca ancora nei tornei suo enorme curriculum amatoriali. E' certo che vitae, sia da giocatore trentasette anni di Ca- che da tecnico. Tra i sale sono lunghi da primi l'esordio in pri- raccontare e non lo si ma squadra e l'aver ri- può fare chiaramente conquistato il posto da in poche righe, e man titolare dopo l'arrivo di mano che il tempo pas- Reverchon che gli costò momentanea- sa ciò sarà ancora più arduo perchè, af- mente la maglia numero uno, seppur ar- ferma concludendo Rossi: "Il tempo scorre, tefice di ottime prove nel '57-58. Tra i se- ma la voglia di continuare aumenta." E dun- condi l'ottima prestazione della sua ju- que altri buoni trentasette anni al servi- niores sul campo della Juve, fermata zio del Casale Giuse-Rossi, l'intramonta- sull'1-1 dopo averla battuta all'andata, bile. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1993-94 In piedi da sinistra: Bergandi, Ciolli, Megna, Demartini, Volpara, Baucia. Accosciati da sinistra: Innocenti (massaggiatore), A. Porrino, Bocchi, E. Porrino, Isoldi, Palermo. 77 Adriano Russi Un friulano molto casalese

Adriano Russi, da Pieris, paesino di circa duemila abitanti in Friuli che ha sfornato tutta una serie di giocatori di serie A (Mazzero, Biason, ecc.), a soli dicias- sette anni passa al Taranto in serie C con l'amico Tortul. Il giovane, dota- to di un gran fisi- co, si muove anche con intraprenden- za e, dopo tre anni passati in Puglia, il Torino lo preleva per aggregarlo alla prima squadra. L'allenatore è Ma- rianovic, i compa- gni di squadra si chiamano Jepson, Fogli, Ricagni, Bear- accolta con grande gioia," ricorda l'ex-ne- zot. Con i granata Russi colleziona due rostellato. E fu così anche nei pressi del- gettoni di presenza, poi la società torine- la laguna veneziana in un soleggiato po- se decide di mandare il giocatore a Casa- meriggio di trentasette anni fa (14 mag- le, in serie C, a maturare esperienza: è la gio 1961) in cui... "Si giocava a Mestre e il stagione 1958-59. Da Casale Russi, dove Casale era in lotta per la permanenza in serie vive attualmente e gestisce un negozio di C a pochi turni dalla conclusione del torneo. alimentari, non si muoverà più. Nei suoi La gara in un susseguirsi altalenante di emo- piedi ha il tritolo e in maglia nerostella- zioni era ferma sull'1-1 (reti di Galtarossa ta si mette subito in mostra per le sue su rigore al 75° per i padroni di casa e qualità realizzative: della squadra e del pareggio all'82° di Bellini per i neri gruppo, diretto dall'inossidabile Pierino n.d.r.), quando a una manciata di secondi Dusio, diventa un leader. "A quei tempi dalla fine (era l'88°), misi in fondo al sac- non c'era un professionismo esasperato, anzi, co, il pallone del 2-1, di una vittoria che vo- tutt'altro. Tutti noi giocatori avevamo un la- leva dire salvezza, e Dusio in panchina svenì voro, che ci permetteva di vivere, e poi gioca- dall'emozione." Oltre trenta presenze il vamo anche a calcio. Gli allenamenti che si primo anno, ventotto il secondo, trenta- svolgevano un paio di volte alla settimana, si due il terzo, e così via in una continuità facevamo in un orario compatibile con le no- di rendimento e di fedeltà che lo hanno stre esigenze lavorative. Tuttociò non ci impe- portato a raggiungere quota 163 partite diva però di sentirci accomunati dalla voglia con il Casale, sino al fatidico giorno del- di lottare per la maglia nerostellata. Si gioca- l'infortunio ai legamenti e al menisco va con una gran passione e ogni vittoria era che lo ha costretto ad abbandonare l'an- 78 no successivo l'attività agonistica: "Ac- quidità e l'altro, in una posizione media- cadde a Treviglio nel corso del campionato na della classifica con un ottavo posto 1963-64 e nonostante tutta la mia volontà conclusivo. Con il passaggio della so- di proseguire a giocare, dovetti abbandona- cietà nelle mani del milanese Mottura, re." Sospira il 'gigante' di Pieris. Quel- sulla panchina casalese avviene un altro l'anno Russi collezionò solo 8 presenze cambiamento: il 'cumenda' porta con sè e fu l'ultimo della sua carriera di gioca- da Milano il 'mago' Pedroni e Russi pas- tore. sa dunque a dirigere la formazione 'Be- Il Casale che intanto è retrocesso in retti', continuando però a collaborare Quarta Serie ha però ancora bisogno di con il nuovo tecnico. Dopo alcune sta- lui. La società nerostellata non ha rinno- gioni arriva però la decisione di lasciare vato il contratto all'argentino Barrera momentaneamente il mondo calcistico, che per dirigere la squadra chiede uno al quale Russi si sarebbe riavvicinato so- sproposito e la dirigenza decide pertan- lo negli Anni Ottanta rientrando a far to di dare fiducia a Russi che viene così parte degli allenatori del settore giova- catapultato subito in panchina. La par- nile nerostellato per qualche tempo, tenza è buona e il tragitto porta il grup- prima di diventare un tifoso a tutti gli po a stazionare, tra un problema di li- effetti. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Lesca e Vincenzi cercano la ‘quadra’: tempi duri per il Casale relegato nel campionato di Eccellenza regionale. 79 Renato Rustico Stile da entomologo

Casale, ter- E già, per ra di portieri, Rustico un ragazzo di grandi creciusto sul portieri. Re- campetto nato Rustico, dell'oratorio fisico esile, di Sant'Ila- elevazione rio, nelle file possente e dell'Esperia acrobazia da con la sola vendere, è il esperienza numero uno fattasi sulle nerostellato proprie spal- poco dopo la le guardan- fine del se- do e impa- condo con- rando dai flitto bellico. più grandi- In una crona- celli durante ca dell'epoca, i tornei libe- il grande ri con le ma- Carlin di Tut- glie di Ron- tosport lo de- zonese, Au- finiva così: rora e Gior- "Un tipo fine dano Giglio, fine, diremmo era una bella da entomolo- soddisfazio- go." E' lui a ne salire così continuare la in alto in po- tradizione co tempo do- che fu dei po essere sta- 'Gallinone' to scoperto (il portiere sugli accioto- dello scudet- Bacigalupo lati cittadini to), dei De- da Amilca- giovanni, dei re Guaschi- Roletto, dei Provera, ed è un bel veder- no, anima e corpo del sodalizio nero- si. stellato fine Anni Trenta - inizi Anni Corre la stagione 1945-46 e il Casale Quaranta. che è stato inserito nel riformato cam- "Ci si allenava due pomeriggi alla setti- pionato misto di serie B e C schiera tra i mana, di martedì e di giovedì, perché tutti pali Riolino, un portiere scattante che avevamo un lavoro, mentre di sabato il però ha un guaio alle mani che lo co- raduno era fissato nell'ufficio dell'avvo- stringe a dare forfait dopo poche partite. cato Bori finché fu inaugurata la bellissi- Il giovane Rustico che ne è la riserva...: ma sede 'La Pergola' in via Aporti. Un lo- "Venni catapultato in prima squadra e non cale che ci veniva invidiato da tutte le vi uscii più. Che emozione all'inizio difende- società, anche di categoria superiore," pro- re quella porta, ma poi passò!" Afferma un segue l'ex-portiere nerostellato. Ma ai precisissimo Rustico. momenti belli, com'è logico, se ne alter- 80 navano altri meno belli, e fu così che interno della rete; con la Pro il match di un giorno si dovette affrontare la tra- Coppa Alta Italia a Vercelli, sospeso per in- sferta a La Spezia: "C'era timore perché, si vasione di campo perché l'arbitro ci aveva doveva attraversare il tristemente famoso assegnato un rigore. Restammo chiusi negli passo del Bracco (allora non c'era la co- spogliatoi per tre ore prima di uscire, mentre moda autostrada) infestato dai briganti, un gruppo di partigiani vercellesi fuori città un residuato, sbandato, del conflitto bellico si occupava di 'legnare' i casalesi di passag- non ancora debellato, che depredava chiun- gio." que osasse avventurarsi da quelle parti al E da avversario... calar del sole. In gran fretta allestimmo il E sì, perchè, dopo un paio di stagio- nostro pullman, un camion militare sul qua- ni, con il Casale retrocesso in C, Rustico le sistemammo le poltrone del cinema Politea- passò ai cugini della Pro Vercelli dove vi ma per sederci - racconta con enfasi Rusti- rimase otto lunghi anni rifiutando le lu- co - e compimmo l'impresa senza subire dan- singhe di Milan e Como per tenersi ni." stretto il prezioso posto di lavoro. "Ma E poi le sfide in campo in maglia ne- non c'è mai stato astio dopo il mio trasferi- rostellata: "Con l'Alessandria fu dramma- mento con la dirigenza nerostellata, tanto è tica quella che vincemmo per 2-1 dopo che vero che durante un derby Pro Vercelli-Casale l'arbitro non aveva visto il gol su rigore di mi recai allo stadio sul pullman nerostella- Remondini, ribattuto dal ferro di sostegno to." Cose d'altri tempi. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1994-95 In piedi da sinistra: Baucia, Demartini, Valentino, Castagnone, Rossi. Accosciati da sinistra: Porrino, Varzi, Casu, Libero, Mometti, Isoldi. 81 Luigi Scaramuzza A colpi di fioretto

Luigi Scaramuz- difensivo e al tec- za e il calcio, una nico nerostellato passione che dura sembrò una man- ininterrottamente na piovuta dal cie- da tutta una vita. lo quel giovane Cresciuto nella Ju- grintoso centro- nior con una breve mediano pronto a parentesi alla Va- risolvergli i proble- lentinese Scara- mi ingenti). Presi muzza, passa alla tempo, chiesi un per- prima squadra cit- messo di lavoro per tadina giusto in potermi allenare con tempo per essere più assiduità e dopo inserito nella for- un paio di settimane mazione allievi. debuttai contro il Siamo nei primi Cuneo, gara che vin- Anni Cinquanta, e cemmo per 1-0." precisamente nel Con la maglia del 1953 quando i gio- Casale, Scaramuz- vani del Casale si za che si era intan- aggiudicano il Tor- to diplomato geo- neo di Strasburgo e metra ed era im- poi in rapida suc- piegato alla Stipel cessione quelli sviz- (l'attuale Tele- zeri di Ginevra e com), giocò sino Zurigo. Scaramuz- al 1958 conqui- za fa parte di tutte e tre le comitive vin- stando anche una promozione dalla centi. "In Francia, essendo il più giovane Quarta Serie (che allora si chiamava della squadra, partii come riserva, ma finii Campionato Interregionale di Prima Se- ugualmente per giocare nella fase finale della rie) alla serie C, quando venne il mo- competizione perchè s'infortunò un mio com- mento di partire per il servizio militare pagno lasciandomi in eredità la maglia da ti- che lo portò sino a Roma. Rientrato in tolare." A diciannove anni però, Scara- città dopo aver smaltito anche un infor- muzza che era impegnato nella duplice tunio al menisco, il giocatore per motivi attività lavorativa e di studente, decide di di lavoro, si trasferì a Borgosesia dove in- giocare più solamente a livello amatoria- dossò per un anno anche la casacca della le. Ma alle domeniche, non riuscendo a formazione granata con buoni risultati, stare lontano da quello che per lui è un prima di finire la sua parabola nuova- divertimento irrinunciabile, va a giocare mente alla Junior nel 1964, in Prima Ca- con la squadra riserve del Casale, finchè tegoria, dove aveva iniziato, molti anni un bel giorno... "Avevo appena terminato prima. una partita a Ivrea tra le squadre riserve che L'amore per il calcio non lo ha però mi si avvicinò l'allora allenatore del Casale mai allontanato dai rettangoli verdi, per- Arturo Biagi e senza pensarci su due volte, mi chè: "Ci sono delle sensazioni che solo lo disse che la domenica successiva avrei debut- sport sa regalare, e anche se ai tempi in cui tato in prima squadra. (Il Casale in quel giocavo, bisognava fare dei grossi sacrifici per momento aveva dei problemi al reparto poter giocare a certi livelli, questi, penso che 82 Rebecchi e Scaramuzza escono dal campo dopo un derby con la Pro Vercelli siano stati ampiamenti ripagati dalle splendi- muzza ha successivamente intrapreso e de emozioni del campo," così belle, così in- proseguito per la bellezza di venticinque tense, da meritare di essere trasmesse anni nel settore giovanile (categorie anche alle generazioni successive me- esordienti e pulcini) della Fulgor (poi diante l'attività di allenatore che Scara- diventata Mossano). ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Izzo: un terzino con il pallone in testa 83 Angelo Schiavetta Un ciclone sulla fascia

Nato a Casale il 9 tarmi per la prima volta maggio 1915, Angelo nella mischia (il 26 mag- Schiavetta, grande ala gio 1932 in un Torino- nerostellata ai tempi Casale 3-1). Da lì in della serie A nei cam- avanti sono stati tre anni pionati a girone unico, intensi con la maglia nero- ha iniziato a tirare i pri- stellata, sempre in lotta per mi calci ad un pallone la salvezza, ma a cui sono nell'Esperia, una forma- legati i ricordi più belli del- zione condotta da giova- la mia carriera di calciato- ni studenti, per entrare re: la tripletta segnata al quasi subito nei Boys del Bari in una sfida decisiva Casale (i ragazzini, in per salvarsi finita 3-3 in pratica). Ma il 'Pinot', terra pugliese e la doppietta come fu presto sopran- segnata a Firenze contro i nominato Schiavetta viola che ci permise di usci- chiamandosi di secondo re dal campo con un punto nome Giuseppe, viste le prezioso." Schiavetta tota- sue notevoli qualità tec- lizza in tre stagioni di A niche fu repentinamen- con il Casale 41 presen- te dirottato nella forma- ze e segna 16 gol, poi i zione Allievi. neri retrocedono nella "Per un breve periodo categoria inferiore e fui poi ceduto in prestito al- vendono alcuni dei pez- la Sabaudo, una squadra cittadina che teneva zi pregiati della loro collezione. un settore giovanile di prim'ordine e che aveva Tra questi c'è Schiavetta che finisce ... le divise rossonere come il Milan," rammenta "Dopo la retrocessione in B, fui ceduto al Bre- l'ex-nerostellato, alla cui militanza in que- scia, dove era allora allenatore Umberto Cali- sta squadra è legato un ricordo importan- garis." Al Casale già allora si comincia a te: "Nelle file della Sabaudo vinsi una sfida guardare con una certa preoccupazione coi campioni d'Italia della categoria, i Balon al bilancio societario, anche se le spese Boys di Torino, 1-0 con rete di Parissone. Con per il mantenimento dei giocatori in serie me giocavano pure Menighetti e Piero Cava- A non eran di certo paragonabili alle at- sonza, miei futuri compagni anche in prima tuali se si pensa che le trasferte venivano squadra nel Casale." effettuate in treno e non certo in vagoni Cominciano dunque ad arrivare i pri- di lusso: "Viaggiavamo in seconda classe," è mi risultati di rilievo, il passo successivo sempre Schiavetta a parlare, "e durante le del giovane Schiavetta è quindi quello trasferte più lunghe 'costruivamo' il nostro al- nella squadra riserve. "Il Casale giocava a loggio per dormire sistemando alcuni materassi Genova e il sottoscritto fu schierato all'ala de- per terra ai lati delle valigie." Mentre per stra: feci due reti e da quel momento non persi quanto riguardava l'ingaggio, "la società ci più un incontro." Poi arriva il gran giorno metteva a disposizione dei premi partita." del debutto in prima squadra in A al fian- Dopo due anni a Brescia però la no- co dei vari Mazzucco, Provera, Castello, stalgia di casa si fa sentire e così: "Con le Volta, Demarchi, Borel I e via dicendo. rondinelle bresciane giocai un paio di tornei, "Avevo solo diciassette anni quando Mat- quindi decisi di riavvicinarmi a casa. Il Casa- tea, allora allenatore del Casale, decise di get- le era allora scivolato in serie C e cercava la ri- 84 salita tra i cadetti, decisi di dargli una mano." fatto prigioniero dai Tedeschi nel '43 do- E i nerostellati con Schiavetta punta di po l'armistizio dell'Italia con gli Alleati; diamante, si aggiudicarono il torneo con- passò uno dopo l'altro tutta una serie di quistando il diritto a giocare la serie B campi di prigionia in Russia, in Polonia e nella stagione agonistica 1938-39. in Germania prima di essere liberato e far La guerra è però alle porte e per lo ritorno a casa per rivestire nuovamente, sport si apre una parentesi buia, Schiavet- burrasca mondiale passata, la maglia ne- ta fu mandato sul fronte francese e venne rostellata in serie C. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1995-96 Il Casale ritorna in serie D. In piedi da sinistra: Pozzati, Rotolo, Valentino, Vittone, Riberto, Izzo. Accosciati da sinistra: Luongo, De Riggi, Mometti, Primizio, Isoldi. Sotto una coreografia dei tifosi nerostellati.

85 Giovanni Serazzi Ali d’argento

Casale e San lato Serazzi ve- Carlo, due stra- ste i panni del de che conti- protagonista a nuano a interse- tutti gli effetti carsi ancora og- alternandosi gi nella vita di fra i pali con Giovanni Seraz- Chillemi, por- zi, cresciuto nel- tiere di scuola le file dei bor- interista, dirot- ghigiani per tato dai milane- passare in segui- si a farsi le ossa to a vestire la in provincia. casacca nero- Sono in totale stellata, per poi venti presenze rientrare all'ovi- in Quarta Se- le come dirigen- rie. Ma le sod- te e successiva- disfazioni mag- mente ricoprire giori per Seraz- la carica di pre- zi arrivano con sidente con no- la maglia delle tevoli e proficui giovanili. "Di- rapporti con la sputai tre Tornei società nerostel- Caligaris conqui- lata. Ma andia- stando due terzi e mo per ordine. un secondo posto, Serazzi inizia a giocare a Borgo San quest'ultimo in finale con gli ungheresi del Fe- Martino, fa il portiere. A sedici anni pas- renvaros di Budapest: momenti indimenticabi- sa al Trino e subito gli allenatori Castello li. Nello stesso periodo ci togliemmo pure la e Giorcelli lo fanno debutare in prima soddisfazione ('67) di andare a vincere il Tor- squadra nelle fasi finali dello sfortunato neo 'Piccole Olimpiadi' a Viareggio battendo campionato di Quarta Serie che culmi- in finale ai rigori la Fiorentina che appena po- nerà con la retrocessione dei biancazzur- chi giorni prima ci aveva estremesso in semifi- ri. Per Serazzi però si tratta di un trampo- nale dal Caligaris solo grazie al lancio della lino di lancio. Le due stagioni successive moneta," rammenta l'ex-nerostellato. è il giovanissimo titolare in Promozione, La terza stagione con il Casale coinci- il Casale gli punta gli occhi addosso e lo de con la chiamata militare e la società trasferisce nel settore giovanile guidato non potendo utilizzarlo, decide di ce- da Adriano Russi. E' la stagione '65-66. derlo in prestito al Chieti, squadra della Serazzi colleziona addirittura due presen- città dove il giocatore svolge il servizio ze in prima squadra. Il ragazzo è a casa e di leva. Con la maglia degli abruzzesi si trova bene: "In squadra c'erano molti ca- che militano in serie C, Serazzi collezio- salesi, Debernardi, Gilardino, Deambrogio e na cinque presenze e un'esperienza poi Turola; l'ambiente era veramente buono, umana importante. Rientrato a casa per tanto più che a tirare le file in vece del presi- motivi di lavoro preferisce la meno im- dente Mottura c'era l'eterno Pierino Dusio," pegnativa sistemazione al Monferrato ricorda Serazzi. "E' stata una bellissima contribuendo alla promozione dalla Pri- esperienza." Al secondo anno in nerostel- ma Categoria alla serie superiore, quin- 86 di chiude la carriera nel Quattordio per mi rapporti con il Casale, in nome pro- iniziare subito dopo quella di dirigente prio di quella vecchia 'amicizia' che le- nel San Carlo del quale è ora presiden- ga Serazzi ai colori nerostellati. Tra le fi- te da ben sette anni. Un periodo ricco le dei biancazzurri militano infatti di- di soddisfazioni per il sodalizio borghi- versi ex-giocatori nerostellati quali De- giano che milita nel torneo di Promo- martini, Colombo, Lopreiato, solo per zione regionale e che ha allacciato otti- citarne alcuni. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

1996-97: chiome al vento per De Riggi e Mometti. Sotto un undici dello stesso anno. in piedi da sinistra: Rinaldi, Pozzati, Rotolo, Isoldi, Izzo. Accosciati da sinistra: Pilato, Marchesi, Barotti, De Riggi, Melchiori, Primizio.

87 Giorgio Tinazzi Maestro di calcio

Dall'Inter al Casa- che poi prosegue - le. In mezzo una ecco è questo forse è carriera lunghissi- uno dei ricordi più ma contrassegnata piacevoli legati alla da diverse successi mia esperienza sporti- in campionati di va in nerostellato. serie B con squa- Quelli erano anni in dre di mezza Italia. cui la società si dibat- Giorgio Tinazzi teva con pochi mezzi prima di diventare economici, ma nono- il capitano del Ca- stante ciò la dirigen- sale in Serie D, cre- za ha sempre avuto sce nelle giovanili un rapporto cordiale dei nerazzurri mi- e corretto con noi gio- lanesi per poi pas- catori, Dusio, il dot- sare all'Alessandria tor Bagna, Borghini, in serie B e conqui- persone veramente stare con la maglia squisite." Poi però dei grigi la promo- la situazione andò zione nella massi- peggiorando e sot- ma serie nazionale. to la presidenza Bi- Dopo il successo ri- nello il Casale co- torna a Milano. Le nobbe l'amaro sa- tappe successive so- pore della retroces- no Verona (in B), sione. "Un momento Udine (in A), Mo- triste, perchè non ave- dena (in B), Paler- vo mai provato una mo (sempre in se- simile amarezza, rie B), quindi eccolo calcare l'erbetta del grande, grandissima, che lascia il segno, tanto 'Natal Palli'. Siamo arrivati nel frattempo da contribuire in maniera determinante a far- alla stagione 1967-68, Tinazzi che è del mi smettere di giocare al calcio; anche se, aven- '34 ha quasi trentaquattro primavere sul- do già trentasei anni, forse era ugualmente ve- le spalle, ma la classe è quella cristallina nuto il momento per lasciare l'attività. E pen- di sempre, intatta. La dirigenza nerostel- sare che quella squadra era forse la migliore di lata guidata dal milanese Mottura, giunta tutti e tre gli anni in cui ho indossato la ca- quasi al suo capolinea, cerca il rilancio sacca nerostellata." Correva l'anno 1969 ed delle proprie quotazioni, mettendo a se- il Casale, fresco di retrocessione in Pro- gno il colpo dell'estate, affiancandolo al- mozione in primavera e con una dirigen- l'ex-nazionale Fontana, già alla corte del- za dimissionaria, veniva ripescato in esta- l'allora allenatore Pedroni. Ma la squa- te con una nuova proprietà. dra, non decolla, viaggia in altalena e Incominciava la breve gestione del com- meno male che alla fine ci pensa Tinazzi, missario unico Quartaroli che Tinazzi fe- altrimenti... "Arrivammo verso la fine del ce ancora in tempo ad assaggiare per un torneo a giocarci la permanenza nella catego- anno. "Nuovo l'allenatore, Ferretti e nuovi ria in riva al Lago Maggiore ad Arona contro anche molti giocatori, Venturello, Melegaro, la squadra di casa e riuscimmo a prevalere per Chiaranda che si unirono al gruppo precedente 1-0 con un mio gol -rammenta l'ex-interista guidato da Gilardino, formando un buon 88 amalgama. Disputammo un torneo onorevole vani che lo ha portato ad allenare ad finendo in una posizione mediana di classifi- Alessandria, Casale e a San Salvatore ca (al 10° posto)." Con più di 80 presen- (società con la quale è ancora legato at- ze in nerostellato, Tinazzi chiuse qui la tualmente), sempre: "Divertendosi, perchè sua attività agonistica per iniziare suc- questo è il succo vero del calcio e dello sport." cessivamente quella di allenatore di gio- Parola di Tinazzi. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

26 gennaio 1997 BIELLESE-CASALE 2-1: si spengono i sogni di promozione nerostellata. Sotto: 1996-97 la determinazione di Gianni Pilato.

89 Armando Todeschini Un portento di terzino

Fisico di un sì i forestieri furono giovanotto, parla- rispediti al mitten- ta fluente, me- te." E fu anche moria perfetta: così che Tode- Armando Tode- schini disputò, schini, classe giovanissimo, la 1918, grande ter- fase finale del zino del Casale torneo cadetto degli Anni Qua- con la maglia ne- ranta, si raccon- rostellata met- ta. "Iniziai nella tendosi in mo- stagione 1932-33 stra agli occhi nella formazione dei talent scout ragazzi, quindi do- delle formazioni po alcuni anni pas- di categoria su- sati a 'imparare' fe- periore. ci la mia prima ap- Per il '39-40 parizione in prima Todeschini do- squadra in un'a- vrebbe partire michevole al Natal da titolare nel Palli contro la Ju- Casale, ma viene ventus. Il Casale ceduto assieme perse 2-1, ma io mi- al portiere Caval- si a segno il gol ne- li al Torino per rostellato su calcio trentamila lire di punizione. Che più Macchi che soddisfazione! Pri- prenderà poi il ma di esordire in posto di terzino campionato passò destro lasciato però ancora qual- da lui vacante. che tempo e nel mez- Con la cessione zo un'altra gara dei due 'talenti' amichevole con la il presidente An- Lucchese, quindi novazzi riusciva venne il grande così a sanare il giorno, era l'aprile bilancio della so- del 1938 (il 24 per la precisione, e la parti- cietà. Al Torino per un anno, poi in pre- ta era Imperia-Casale 5-1). Il Casale stava stito alla Biellese per tre stagioni sino al vincendo il torneo di serie C e nelle ultime gare 1945-46, quando il Casale decide di ripor- venne dato spazio anche a noi giovani del set- tarsi a casa uno dei pezzi migliori sfornati tore giovanile bisognosi di maturare esperien- dal suo vivaio. za." Di qui a ritagliarsi un maggior spazio "Fu un anno densissimo di emozioni in cui in squadra il passo è breve... "L'anno suc- lottamo per la vittoria nel torneo sino alle fasi cessivo, con il Casale in B che non andava di conclusive," ricorda Todeschini, "ma alla fi- certo bene, imbottito di alessandrini, a un certo ne fu l'Alessandria a conquistare la vittoria fi- punto della stagione si decise che, perso per per- nale sebbene noi avessimo vinto ambedue gli so, era meglio dare spazio ai ragazzi locali e co- scontri diretti." 90 E proprio una delle due sfide con i cugini gri- ✪✪ALBUM NEROSTELLATO gi fu teatro di un episo- dio veramente singolare che Todeschini ha fissato a chiare lettere nella sua memoria. "Eravamo allo scadere del primo tempo con il punteggio fermo sull'1-1, mentre Remondini si accin- geva a battere un rigore in nostro favore: la palla colpi- va il ferro interno della por- ta e poi usciva, in quel mo- mento l'arbitro Sorbi di Ge- nova, da non confondere con il Sorbi di Savona (To- deschini si ricorda anco- ra adesso il nome di quel direttore di gara) fischia la fine del tempo e tutti noi nerostellati festeggiamo il gol, ma l'arbitro non segna nulla sul taccuino... Qual- cuno in panchina nota la co- sa, la fa presente al sottoscrit- to che si informa presso lo stesso arbitro e questo gli con- ferma che... il pallone ha centrato il palo! Che abba- glio! Ma allora che fare, d'accordo con mister Chiecchi decidiamo di non dire nulla ai miei compagni per evitare uno scoramento e di prose- guire la gara che finisce poi con il nostro successo grazie a un altro rigore di Remondini che questa volta l'arbitro ve- de meglio; ma il fatto ancor più incredibile è che anche dalle tribune nessuno si è ac- corto dell'errore arbitrale e le cronache del tempo riportano quale risultato finale 3-1, mentre sul referto venne scrit- to 2-1." Quella stagione in nerostellato servì nuova- mente a Todeschini per spiccare il volo in catego- Mauro De Riggi: l’ultimo superbomber della storia nerostel- rie maggiori, passò al Ge- lata. Con il Casale ha conquistato due promozioni (1988-89 noa in serie A e quindi dalla C2 alla C1 e 1995-96 dall’Eccellenza in serie D) e vinto terminò la sua carriere due volte la classifica dei cannonieri nel ‘95-’96 con 21 reti nella Sanremese giocan- in Eccellenza e nel ‘96-’97 in serie D con 32 gol (record as- do sino al 1950. soluto della categoria). 91 Dario Trombin Una bella carriera in serie C

Casale e il Mon- menticabile perché, ferrato, terra di noi ultimi e loro pri- portieri, non smet- mi, riuscimmo a teremo mai di ri- mantenere la nostra peterlo, anche per- porta inviolata pa- ché la 'stirpe' degli reggiando per 0-0, estremi difensori si iniziando la nostra è perpetuata e rincorsa vincente ver- continua a perpe- so la salvezza." Gra- tuarsi senza solu- zie alle prestazioni zione di conti- sfoderate dal mo- nuità. Ecco dun- mento del debut- que negli anni set- to, sino al termine tanta, sorgere dal della stagione vivaio nerostellato Trombin attirò l'at- un altro numero tenzione su di sè uno di notevole ta- da parte di alcune lento. Si chiama squadre metropoli- Dario Trombin e il tane, tanto che suo primo impatto l'anno successivo a livello calcistico lo troviamo a Ro- lo ha avuto nelle ma. "Mi volle la La- file della Junior. zio che allora milita- Ma ha appena il va in serie B e il Ca- tempo per appren- sale mi lasciò partire dere i primi rudi- per la capitale dove menti calcistici, con la maglia bian- che passa al Casa- cazzurra disputai il le. Sono tempi dif- torneo juniores colle- ficili quelli per il zionando due presen- sodalizio che Pieri- ze in panchina agli no Dusio cerca di ordini di Maestrelli." traghettare da un Poi il ritorno a ca- presidente all'altro sa. "Finita l'esperien- per evitarne la ca- za romana, trovai il duta nell'oblio, e posto da titolare in D così capita pure con il Casale. Anni che un giovincello difficili pure quelli, di soli sedici anni, con poche soddisfa- debutti in prima squadra e ne diventi ti- zioni da raccogliere, così decisi di smettere e tolare inamovibile. E' la stagione '69-70, di dedicarmi a tempo pieno al lavoro." Ma e precisamente il febbraio 1970 quan- un bel giorno qualcuno si ricordò di do... "Debuttai nella ripresa con il Cuneo e quell'aitante portiere che precocemente successivamente fui confermato la domenica aveva deciso di lasciare l'attività, pensan- successiva in casa con l'Albenga," - ricorda do giustamente che qualcosa di positivo, Trombin. - "Quindi venne il giorno del di molto positivo, poteva ancora offrire derby con la Pro Vercelli, una giornata indi- alla causa nerostellata. "Ero a militare 92 quando Reverchon che allora era direttore te a Casale in C2 con Figarolo presiden- sportivo del Casale, mi chiese di tornare a ve- te e Andreani in panchina. "Annata da stire la maglia nerostellata. Accettai. Il Casa- incorniciare, iniziata da parte mia con un ri- le era salito in C con Cerutti e tra i pali c'era gore parato alla Torres e conclusa con una un certo signor Garella. Io feci il secondo, promozione sfiorata sotto la guida di un tec- giocando quattro gare al termine della stagio- nico preparatissimo che già allora usava me- ne, mentre l'anno successivo, con Vincenzi todologie avanzate di allenamento, in antici- alla guida della squadra, mi fu consegnata po sui tempi." Purtroppo l'anno successi- la maglia da titolare, assieme a Grisendi. Fu vo arrivò la retrocessione tra i dilettanti un'annata positiva che concludemmo a ri- e dalle parti di via Trevigi si decise di dosso delle prime." Quindi una nuova par- voltar pagina. tenza e un nuovo ritorno, quasi a foto- Come molti altri Trombin partì, desti- copia di quanto era accaduto in prece- nazione Vogherese e quindi Vigevano denza. dove al termine della stagione '88-89 Trombin gioca a Sanremo, Vigevano, chiuse la carriera da giocatore per intra- Omegna e a Reggio Calabria, colleziona prendere quella di allenatore che lo promozioni in serie, poi si ferma per at- avrebbe portato ad allenare dapprima i tendere lo svincolo dalla Reggina e all'i- giovani e quindi l'Occimiano in Prima nizio della stagione '82-83 è nuovamen- Categoria. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Estate 1998: una S.p.a. nerostellata colma d’assi. Da sinistra Franco Buzzi, Giuseppe Coppo, Giancarlo Cerutti, Camillo Venesio e Carlo Bonzano. Tutti insieme per un Casale più grande. 93 Cesare Turola Dal Milan di Gre-No-Li a bandiera del Casale

Milanese, cre- no nerostellato con sciuto calcistica- dieci stagioni di mente nelle gio- onorata militan- vanili della Pro za." Sesto e poi 'svez- In un così lun- zato' dal Milan, go periodo, chia- chi l'avrebbe mai ro come i ricor- detto che Cesare di, sia belli che Turola sarebbe meno belli, sia- diventato una no molti. bandiera del Ca- "Sicuramente sale? Eppure, a ricordo con molto volte, il destino piacere l'anno del- riserva grandi la promozione in sorprese. Una serie C ('57-58), presenza nel Mi- mentre per contro, lan di Rocco e sempre sportiva- del formidabile mente parlando, la Gre-No-Li nella più grossa delusio- stagione 1953-54, ne fu quando si re- poi una stagione trocesse nuovamen- a Verona e il te in Quarta Serie rientro in rosso- ('63-64) con un nero, due Coppe Casale composto Carnevale in ta- quasi esclusiva- sca (leggi Tor- mente di ragazzini neo giovanile di col sottoscritto e Viareggio), poi Russi a fare da ba- un'incompren- lie." I flashback sione con patron continuano. "E Rizzoli e il giova- come poi non ricor- ne Turola fa le dare quando in un valigie per Asti derby con la Pro in serie C. Qui lo Vercelli al 'Palli', vede Cerutti se- sempre sentitissimo nior che al tem- sia fuori che in po fa parte del campo, dopo il no- consiglio diretti- stro successo per 3- vo nerostellato e 2, una Fiat 500 lo vuole al Casale. Detto fatto, passa un targata Vercelli fece un volo giù nel canale anno e l'eclettico difensore è pronto per che costeggia lo stadio, mentre fu certamente il debutto al Natal Palli. meno felice per noi una trasferta a Varese do- "Tutti gli anni stavo per essere ceduto, poi ve ci fu bagarre per salire su pullman al ri- alla fine son rimasto sempre a Casale," sot- torno e il nostro segretario Pierino Dusio ven- tolinea Turola, "Alessandria, Novara, ne assalito." L'intramontabile Dusio, una Monza, Venezia e infine Anconitana si erano figura molto cara a Turola. "Fui parecchio fatte avanti, ma finii per diventare il capita- costernato quando venne a mancare; per tutti 94 i giocatori era una guida, quasi un padre. Nelle trasferte, quando si giocava a carte si era soliti segnare i punti sul suo 'testone' pe- lato mentre dormiva, che personaggio! Ha dato una vita per il Casale." Ma l'addio alla maglia nerostellata non è però indolore per l'antico condot- tiero: "Avevo trentun anni e mi dissero che ero vecchio, mentre quell'anno la società ave- va acquistato Raffin che di primavere ne ave- va due più di me. Allora decisi di andare al- la Pro dove mi avrebbero accolto a braccia aperte, ma il Casale alzò le pretese e allora mi sistemai alla Junior." Finita la carriera di calciatore, altra tappa obbligata, l'allenatore con il tesse- rino conseguito a Coverciano, poi le esperienze a Palazzolo (dove attualmen- te vive e lavora), a Casale Popolo e a Fontanetto Po, tanto per mantenersi sempre in forma. ✪✪ALBUM NEROSTELLATO

Giorgio Rotolo dal 1995 una garanzia per la difesa del Casale. 95 Romano Vizia Collezionista di cravatte

Vizia e il Casale: ripresa dove trovavo una storia infinita. quasi sempre il tem- Da giocatore 44 po per mettere a se- 'pappine' in fondo al gno una rete, fatto sacco delle reti av- sta che in avvio di versarie in 101 parti- campionato (è la te disputate nell'arco stagione '52-53) di quattro stagioni mi viene assegnata intense, poi allenato- la maglia da titola- re delle giovanili e re con la quale se- allenatore in secon- gno gol decisivi a da con Sacco, Seghe- Massa e a Vercelli, doni e Baveni. nel sentitissimo Romano Vizia è derby con la Pro." nato a Palazzolo Ver- Già, le bianche cellese nel 1934 dove casacche bicciola- ancora oggi risiede. ne. Ogni volta Comincia la sua av- che è derby i ver- ventura calcistica cellesi hanno da che poi lo porterà a quel momento calcare le scene cal- un problema in cistiche di mezza Ita- più. Vizia contro i lia in quel di Trino a suoi conterranei quattordici anni agli segna a raffica e ordini di Tarcisio Ta- ne diventa uno vano; due anni dopo spauracchio; an- ha già esordito in che quando il Ca- prima squadra nel sale non riesce ad campionato di Pro- avere la meglio, il mozione. E passa po- bomber nerostel- co tempo che ... lato trova sempre "Bruno Borghini, allo- il modo per pie- ra dirigente del Casale, gare le mani al mi vide e decise di se- portiere avversa- gnalarmi al presidente, rio. il commendator Ferra- "Mi ricordo che ris che mi acquistò per la prima volta che 275 mila lire aggregan- segnai alla Pro, il domi alla prima squadra." E' Vizia a parla- parrucchiere da cui andavo solitamente mi fe- re. "Avevo diciotto anni e non nascondo che ce un taglio di capelli gratis, mentre successi- al primo impatto con la nuova realtà rimasi vamente ad ogni rete mi veniva regalata una spaesato." Ma è il campo, sempre giudice cravatta diversa." Inutile dire che Vizia ne inappellabile nel calcio, a inserire prepo- mise assieme una piccola collezione. E tentemente il giovane attaccante in seno poi, dopo due anni di nerostellato, arriva al gruppo. "Durante le amichevoli del pre- il gran salto. Alla porta del Casale bussa il campionato partivo in panchina come riserva Torino che lo porta in ritiro con la prima di Silva, ma l'allenatore mi dava spazio nella squadra prima di cederlo in prestito al 96 Palermo in serie B. Con i rosanero è su- le deve vincere a tutti costi con il Suzzara bito feeling, "Al ritorno dalle trasferte i tifosi per non retrocedere. Ecco cosa succede: ci attendevano festanti e ci portavano persino "Prima dell'inizio dell'incontro mister Seghe- le valigie," ricorda Vizia con la sua innata doni chiamò a raccolta il magazziniere Berga- carica di simpatia. Poi venne il militare e mini ed il sottocritto ordinandoci di entrare in il ritorno a casa, al Casale, sempre in pre- campo e senza dare nell'occhio di tagliare le re- stito dal Toro. Sono altri due anni e altri ti delle porte affinchè la partita inizi con quei gol che permettono ai neri di non scen- dieci-quindici minuti di ritardo che potessero dere di categoria. Ma la carriera di Vizia permettere di conoscere in anticipo il risultato non è ancora finita, nel suo curriculum finale delle dirette concorrenti quando il Casa- ci sono ancora Biellese, Trino e Crescen- le aveva ancora tempo per poter eventualmente tinese prima di appendere le scarpe al rimediare." Detto fatto, i due scivolano sul- chiodo alla veneranda età di quarant'an- le scale, entrano in campo e davanti a ni. una nutrita cornice di pubblico compio- Nel '72-73 inizia la carriera di allenato- no il loro dovere senza che nessuno se ne re nella sua Palazzolo e anche qui scala accorga. Risultato: la gara finisce un pian piano le categorie, trionfa con il quarto d'ora circa dopo le altre, il Casale Tronzano e ritorna a Casale con la tuta di vince 3-0 e si salva (era la stagione '87- trainer in seconda ed è in questo periodo 88). che Vizia dà ancora il meglio di sè per i Grande Vizia, sempre sulla breccia, ma colori nerostellati in una gara che il Casa- soprattutto grande cuore nerostellato.

28 aprile 1957 CASALE-PRO VERCELLI 0-0: rigore non concesso al Casale per intervento di Tonegutti su Vizia. 97 Giovanni Zanetto Tradito dalla sfortuna

Dai primi passi mossi anni d'età, fui costretto a smet- nell'Esperia, poi associata tere con il calcio a un certo li- alla Giordano Giglio, all'e- vello. Giocai successivamente sordio nella Junior dove di- tra i dilettanti con Popolo e sputa due campionati di Candia, ma furono anche qui Prima Categoria, al passag- brevi apparizioni." Una car- gio al Casale, assieme al riera corta, ma intensa e bomber Pansa, Giovanni ricca di ricordi. "Eravamo in Zanetto, fu uno dei maggio- trasferta a Monza, quando du- ri interpreti in maglia nero- rante una passeggiata prima stellata nel ruolo di media- della partita, incontrammo i no sinistro agli inizi degli nostri avversari sotto un porti- Anni Cinquanta. Quando cato del centro cittadino, ricchi debutta in prima squadra di bei nomi che profumavano ha solo diciannove anni e il ancora di serie A come Pirova- campionato è quello di se- no, Gallanti, Boffi, ecc., e noi rie C, agli ordini di Alfredo che eravamo un manipolo di Foni. E tra lui e il tecnico, giovani di belle speranze fum- tra lui e la casacca nerostel- mo oggetto di qualche battuta lata è subito feeling. Il giova- da parte del loro tecnico Frossi ne Zanetto (è la stagione che però fu messo in guardia 1949-50) si mette in mostra da Foni sulle qualità gladiato- per le sue qualità balistiche rie di quei 'ragazzini' a sua di- e si ritaglia ben presto un sposizione che di lì a poche ore posto da titolare, ma la sfortuna è dietro avrebbe condotto alla vittoria per 2-1." Bei l'angolo, pronta a colpire con la sua scure tempi, tempi gloriosi per la casacca nero- maligna: "Si giocava il derby con la Biellese stellata, guidata dal presidente Ferraris e quando mi sono rotto il primo menisco e ho do- dall'emergente Pierino Dusio, ma già vuto subire un brusco stop alla mia attività," 'anima e core' della società. ricorda l'ex-giocatore che poi prosegue: Ma finita l'attività agonistica, Zanetto "Fui operato dal prof. Vinditti e rientrai verso ha lasciato definitivamente alle spalle an- la fine della stagione, ma il ginocchio conti- che l'interesse per il calcio e per il Casale? nuava a fare le bizze. L'anno successivo, le co- "Decisamente no, anche se questo si è certamen- se sembravano mettersi al meglio, tanto è vero te un po' intiepidito. Appena smesso, allenai che dopo una bella prova in una amichevole per un anno la formazione allievi, poi smisi i con il Talmone Torino che battemmo per 4-0 panni del protagonista per vestire quelli dello con un poker di reti di Brena, provai per il Ge- spettatore. Delle vicende nerostellate mi interes- noa assieme allo stesso Brena, ma poi ebbi una so sempre, ci mancherebbe e mi spiace che la ricaduta. A soli vent'anni andavo per la se- squadra non militi più nelle categorie maggior- conda volta sotto i ferri. A quel tempo però non mente nobili, ma i costi di gestione sono oggi- c'erano tutte le tecniche di operazione di oggi e giorno veramente alti per una società di pro- il menisco era un infortunio non facile da ri- vincia e bisogna pertanto ringraziare dal più solvere," - prosegue Zanetto. - "Ritornato in profondo del cuore gli sforzi che han fatto i pre- campo giocavo una partita e poi ero costretto a sidenti precedenti e quello attuale per cercare di restare fermo per alcune settimane; una situa- risollevarne le sorti e l'intramontabile blasone zione, come si può ben dedurre, a lungo andare del Casale. Sono uomini soli e vanno aiutati." insostenibile, e fu così che a soli venticinque Firmato Giovanni Zanetto. 98 DIRIGENTI Aldo Bagna “Il Casale è parte della mia vita”

Quando si par- le degli anni eroici la del Casale non che l'anno dopo tra- si può fare a me- sformammo in Tor- no di citare il dot- neo Caligaris." An- tor Aldo Bagna, che il distacco davvero un'istitu- materiale dalla so- zione, per il Casa- cietà stava per ter- le, per Casale e minare. Sul finire per i colori nero- degli Anni Cin- stellati al quale è quanta, il com- indissolubilmente mendator Uber- unito sin dall'in- tazzi assume la fanzia da un presidenza del "amore viscerale," Casale e il dottor come lo ha defini- Bagna rientra, co- to egli stesso nel me medico e co- corso di questa me dirigente. breve intervista "Considerato che so- amarcord. "Mi ri- no un casalese ap- cordo ancora di pasionato di sport, e quando Caligaris in modo particolare vestiva la nostra di calcio, non è cosa maglia (quella del poi tanto strana che Casale n.d.r.) pri- mi sia interessato ma di passare alla delle sorti della Juventus," ci tiene squadra della mia a sottolineare l'at- città," puntualizza tuale direttore sa- l'ex-dirigente ne- nitario della Cli- rostellato. nica Sant'Anna. Una storia in- Era un Bagna ancora fanciullo, ma che tensa contrassegnata da gioie e dolori, già s'intedeva di calcio: "Un giocatore inar- come la vita di tutti i giorni. "Sì perché il rivabile per me il 'Caliga', di quelli che resta- Casale è una parte della mia vita. Si lottava no modelli per sempre." Fu così che appena sempre per la sopravvivenza economica, ma al- ottenuta la laurea in medicina, il giovane la fine, pur facendo i salti mortali, si riusciva dottore non se lo lascia dire due volte ad andare avanti. Con Ubertazzi c'era un quando viene invitato dall'avv. Bori a far rapporto di continuo interscambio, ci si consi- parte dello staff sanitario del Casale. gliava a vicenda. Quando poi venne a man- "Correva" l'anno 1949 e vi restai poco, perchè care (nel gennaio del '62), dopo che erava- nel '50 dovetti smettere per andare in condotta mo saliti di categoria, costituimmo una sorta fuori città." Intanto nel '56 dà vita, con un di 'triumvirato' alla guida della società: Ten- gruppo di amici, a quello che sarebbe ni che curava la parte finanziaria, Scagliotti poi diventato il Torneo Caligaris del qua- le pubbliche relazioni ed io la gestione pratica. le fu per un certo periodo anche il presi- Non fu cosa facile, ma posso dire che tutti i dente (dal 1975 al 1984): "Con Borghini, calciatori che sono venuti a giocare a Casale, Bozzolino, Tenni e altri organizzammo il Me- quando se ne sono andati, hanno serbato un morial Scrinzo, grande ex-presidente del Casa- buon ricordo della società, e questa è una cosa 99 importante. A volte si aggiustava il tutto con che sportivi, dipendono da molti fattori una pacca sulle spalle, anche con giocatori co- congiunti, non ultimo la tanto discussa me Castano II e Ferrero, che arrivavano dalla tesi della sudditanza psicologica degli ar- Juventus, abituati allo stile di vita metropoli- bitri, della quale il dottor Bagna, mem- tano. Ad aiutarci avevamo però anche un si- bro della Società Internazionale di Psico- gnor segretario delle qualità di Dusio, gran co- logia dello Sport, è un convinto sosteni- noscitore di tutto il mondo calcistico federale e tore: "Durante un convegno dell'associazione arbitrale e poi degli allenatori che non manca- feci anche una relazione in merito, in cui si vano di farci crescere giovani del vivaio come spiegava in maniera dettagliata la teoria." l'argentino Barrera, un innamorato del calcio Mentre la pratica, da dirigente nerostel- che teneva un apposito quaderno su cui scri- lato, ebbe modo di sperimentarla in vere i commenti della partita sui singoli gio- campo... "Proprio così. Ci furono degli episo- catori: più che un tecnico era un maestro di di, sia a nostro favore che a nostro sfavore che calcio." Poi però arrivarono i milanesi. lo dimostrarono ampiamente." Comunque il "Con Mottura le cose non cambiarono per ni- dottor Bagna ebbe il fiuto di lasciare la nete, perchè sia Tenni che Scagliotti che io, re- società prima di conoscere l'amarezza stammo in seno alla dirigenza e dato che l'im- della retrocessione tra i dilettanti, dalla prenditore milanese veniva poche volte a Ca- D alla Promozione, avvenuta dopo l'ab- sale, eravamo sempre noi a sbrigare le faccen- bandono di Mottura. "Non condividevo i de della società. Fu un triennio buono in cui metodi della nuova gestione e quindi preferii portammo anche a termine un importante af- farmi da parte (il dottor Bagna ebbe poi fare con l'Inter che ci inviò in prestito Chile- ancora una breve parentesi da consiglie- mi, Gambazza, Consoli e Perotti. L'allenatore re ai tempi dello Juniorcasale), pur re- era Pedroni, un gran tecnico e, soprattutto, stando un grande tifoso che segue sempre le un appassionato di calcio." Un periodo vicende della squadra, anche se oggi non va- questo in cui i colori nerostellati sono ri- do più allo stadio, perchè soffro troppo." Co- tornati in serie D, perchè i risultati, an- me ogni vero cuore nerostellato. ✪✪IL CASALE IN EUROPA

1913: il Casale batte il Reading 2-1 100 DIRIGENTI Giancarlo Cerutti Presidente da sogno

I trionfi con la le vittorie più esal- Junior, portata sino tanti durante l'ar- in serie D, poi la fu- co della sua gestio- sione con il Casale ne societaria? "Ov- in grave crisi eco- viamente la partita nomica e la costitu- con l'Albese che ha zione dell'inedito determinato la vitto- binomio Juniorca- ria nel campionato e sale con la promo- la conseguente salita zione in C e la serie in serie C da dove il B sfiorata con ma- Casale mancava da no. Il dottor Gian- molti anni. Natural- carlo Cerutti, am- mente la partita vit- ministratore dele- toriosa con l'Udinese gato del gruppo che segnò uno dei omonimo leader momenti sportivi più mondiale nel setto- esaltanti di quel pe- re delle rotative ro- riodo. Di quelle due tocalco e attuale gare ricordo ogni sin- presidente dell'U- golo momento: dallo nione Industriale, stadio pieno in ogni con i suoi quattor- ordine di posti, al- dici anni (dal 1973 l'incidente di Balza- al 1987) alla guida no nella prima mez- del Casale Calcio zora della partita con ha fatto finalmente l'Albese, allo stacco risplendere il fir- di testa di Granai mamento nerostel- che portò in vantag- lato da tanto, trop- gio i nerostellati su po tempo, costretto calcio d'angolo ai nell'anonimato del- primi minuti di gio- le serie minori, re- co, ai venticinque galando ai sosteni- pullman dei sosteni- tori casalesi mo- tori dell'Udinese che menti indimenticabili da riporre nel loro avevano preparato la polenta in piazza Castel- cassetto dei ricordi. lo prima della partita. All'urlo liberatorio dei Ma com'è nata la passione per il Casa- nostri tifosi, che erano in netta minoranza allo le nel dottor Cerutti? "Quella per il calcio è stadio, quando Basili segnò il gol nel secondo sempre stata in me; mio nonno Giovanni mi tempo, a mia madre che andò al mio posto a parlava del Casale, mio padre Luigi mi porta- sedersi in mezzo a tutti udinesi, alla doccia va a volte a vedere partite del Casale e della che feci durante la partita, per la pioggia, e Juventus: essi alimentavano quindi in me la dopo con lo champagne con cui Ascagni mi passione per questo sport, fin da quando ero accolse nello spogliatoio". ragazzino. Era dunque naturale che queste "Ma al di là di quelle due partite che han- due squadre trovassero nel mio cuore uno spa- no segnato due momenti particolarmente topi- zio particolare." ci, ci sono tantissimi altri bei ricordi che sono Quali sono stati i momenti più belli e vivi nella mia mente. Il gol di Landini negli 101 ultimi minuti di un derby con l'Alessandria a Coppo che, con grande impegno, sta portando Casale, la vittoria a Venezia con una travol- avanti il Casale in questi anni. Io so quanto gente azione di Trevisani, la tensione per i sia difficile in tanti sensi e quanta passione derby con la Pro Vercelli." bisogna avere per non lasciarsi abbattere in "Un altro momento, secondo me, felice e po- certi momenti o quando si gioca in uno stadio sitivo per lo sport casalese fu la fusione tra Ju- vuoto. Era più facile, in questo senso, per me nior e Casale: forse ancora oggi qualcuno non che mi sedevo sulle tribune di Padova, Manto- la considera tale ma sbaglia. Non si poteva la- va, , Venezia, Udine, Parma, Reggio sciare morire il Casale e la sua bandiera nero- Emilia, che ribollivano del tifo di migliaia di stellata; ed il fatto che fosse stata la Junior ad persone. Anche Casale, pur con i suoi limiti, essere la società che portava quella salvezza ad portava mediamente, a parte i derby e le parti- un grande nome del calcio nazionale, a mio te più significative, negli anni della C1, avviso, ne ha nobilitato la storia. Non dimen- 2.000 o 2.500 persone sulle gradinate del Na- tichiamo che nei momenti più esaltanti della tal Palli. Ricordo bene, la media degli abbona- storia calcistica della nostra città, dagli Anni menti che vendevamo in quegli anni, supera- Sessanta ad oggi, la squadra che giocava, am- va sempre le 1.000 tessere. Non dimenticherò i mirata, in tanti stadi del nord e centro Italia ventidue pulmann che seguirono la squadra si chiamava Juniorcasale." nerostellata ad Alba ai primi di gennaio per E i momenti amari? "Certo ce ne furono, assistere a quella partita; con l'amico Adriano e sono legati alle retrocessioni, soprattutto quel- Figarolo, abbandonammo mia madre in crocie- la dell'anno di Tagliavini e Soldo, ancora og- ra con degli altri amici sulla 'Eugenio C', af- gi, poco spiegabile e molto sfortunata." frontando spostamenti aerei molto complicati a Come può essere dunque considerato causa della nebbia, da Casablanca a Parigi ed il bilancio di questo periodo? "Sicuramen- a Milano, ma arrivammo finalmente ad Alba te positivo e integralmente indimenticabile. pochi minuti prima del fischio d'inizio." Ovviamente, guardando indietro, non rifarei "Ma ora il futuro non è facile per squadre più alcuni errori, ma questo vale per ognuno come il Casale: queste categorie costano molto, di noi rispetto ad ogni esperienza della vita: non hanno visibilità e vincere e quindi "sali- ma ritengo che, pur con gli intensi sforzi fi- re" non è semplice; e poi la televisione, con tut- nanziari che ha determinato, sia stata un'av- te le partite che offre tra campionati e coppe, ventura degna di esse- re vissuta." Quali sono stati i suoi rapporti con le successive dirigenze nerostellate e quali sono quelli attuali. E il futuro? "Con i presidenti che hanno retto la società dopo di me non ho pratica- mente avuto rapporti; solo di Robbiano ave- vo una conoscenza più approfondita poi- chè aveva lavorato in società quando c'ero io. Ritengo che co- munque tutti abbiano avuto un ruolo positi- vo per non lasciar mo- rire il calcio professio- nistico a Casale. Per questo motivo, innan- zi tutto, ho stima per 102 ha da tempo iniziato ad uccidere il calcio della o quando gli affidai insieme a Tognon la provincia. Solo salendo in C1 si può sperare squadra in serie C alla fine del rapporto con di avere un futuro stabile, ma è terribilmente Vatta), Ciceri, Barbano (che con lealtà 'resse' difficile tornare lì." la panchina per tutto il periodo della mia pre- Quali personaggi ricorda della storia sidenza), Figarolo (al quale, grazie alla gran- nerostellata? "Ho incontrato tante persone e de lunga amicizia, chiesi di presiedere la so- con tanti ho ancora rapporti e amicizie profon- cietà mentre ancora ne reggevo le sorti econo- de. Ne cito solo due che hanno segnato la mia miche, così come fu anche per Carpenedo e Fal- vita sportiva: Franco Spinoglio e Guido Vin- vo, compito che tutti e tre assolsero con lealtà, cenzi. Il primo era un vero amico "silenzioso", grande impegno e disponibilità), e certamente e profondo era il sentimento di stima che ci le- Debandi che, anche al di là del calcio, mi ha gava. Ricordo ancora quando venne in via accompagnato con lealtà in tante altre tappe Savio, dove abitavo con la mia famiglia, per della mia vita. Anche a loro sono legati ricor- propormi di entrare nella Junior; di quella se- di, momenti, decisioni, ansie, felicità, tristezze, ra, seduto con l'avvocato Bianchi (grande e che li rendono sempre vivi ai miei ricordi." generoso sportivo) nello studio di mio padre, "Il Casale - conclude l'ex-presidente ricordo ogni momento. Al secondo, Vincenzi, nerostellato - per me non è stata solo un'e- mi legò, fin dal primo momento che ci incon- sperienza sportiva indimenticabile, ma è stato trammo, una particolare simpatia che nel tem- anche lo strumento attraverso il quale penso di po si trasformò in stima e affetto profondo. In- aver contribuito alla crescita, non solo sporti- sieme scrivemmo le pagine più belle della storia va, ma anche turistica e di immagine della del Casale Calcio degli ultimi trent'anni o mia città. Per me questo è importante: seguen- più. Alle capacità tecniche di allenatore, Vin- do infatti l'esempio dei miei padri sento in me cenzi univa doti umane estremamente signifi- forte il concetto che un imprenditore che abbia cative e molto profonde. La morte di questi due profonde radici nel proprio territorio abbia il amici, Spinoglio e Vincenzi, mi colpì molto per dovere morale di attivarsi per aiutare la cresci- la sua drammaticità e per il vuoto affettivo ta, per esempio culturale, o scolastica, o socia- che essi hanno lasciato in me, come in tutti co- le, o sportiva della propria città. La Junior ed loro che li conoscevano." il Casale rimarranno sempre nel mio cuore: mi "Accanto a queste due figure non posso di- ricorderanno la mia giovinezza, le mie prime menticare uomini come Reverchon (quanti ri- esperienze nella vita, il mio primo impegno nel cordi legati a lui nei primi passi con la Junior, sociale, le mie prime sfide." ✪✪IL CASALE IN EUROPA

14 marzo 1979 JUNIORCASALE-SUTTON UNITED 1-1: le squadre pochi istanti prima del via 103 DIRIGENTI Giuseppe Coppo Il nuovo nocchiero

Quello tra i Cop- Campionato Nazio- po e il Casale è or- nale Dilettanti, dopo mai un amore di fa- il vittorioso spareggio miglia. Iniziò An- con l'Imperia." La drea ad accendere vecchia serie D, la 'fiammella' nella un'altra categoria stagione '94-95, da considerare quando debuttò in di... passaggio. prima squadra col- “Sulle ali dell'en- lezionando sette tusiasmo, abbiamo presenze (tra gare subito sfiorato un'al- di campionato e tra promozione con il Coppa Italia). Pian secondo posto alle piano però, quello spalle della Biellese che poteva essere che per noi è valso considerato poco quasi quanto una più del fuoco di un vittoria." Poi lo accendino, sarebbe stop come fosse fi- divampato in un ve- nito il carburante. ro e proprio incen- "Anche se i risultati dio. Tanto è vero non sono stati eccelsi, che adesso i Coppo penso che l'anno in società sono ben scorso qualcosa di po- tre. Giuseppe Cop- sitivo si sia comun- po, presidente, que intravisto. La Laura Coppo, re- squadra ha giocato sponsabile delle pubbliche relazioni e un buon calcio e sino alla gara interna con la del marketing, e Andrea che fa ancora Sanremese, c'era ancora la speranza di poter parte della rosa della prima squadra alle recuperare terreno sulle squadre di testa. Suc- dipendenze di mister Petrucci dopo una cessivamente, forse perchè sono venuti a man- breve parentesi l'anno scorso al San Car- care tutti gli obiettivi, sono arrivate anche le lo. delusioni che per me sono da circoscrivere alle "Invero, l'amore per il Casale è di vecchia ultime cinque-sei partite che preferisco dimenti- data, ma la passione sfrenata per i colori nero- care." Ma Giuseppe Coppo che, nel frat- stellati mi è cresciuta, man mano che mi ad- tempo ha rilevato completamente la so- dentravo sempre più nella cabina di comando cietà diventandone il presidente, non è della società," puntualizza l'attuale presi- mai rimasto solo, la tifoseria gli è sempre dente nerostellato. "Fui invitato da alcuni stata vicino. "E' vero, con il pubblico casalese amici, tra i quali Renato Domenighetti e Gior- ho un buonissimo rapporto. La gente è sempre gio Costanzo ad entrare nel Casale. All'inizio ben disposta nei miei confronti e la cosa non furono solo contatti informali, poi fu sancito può che lusingarmi e farmi piacere. Spero sola- l'accordo con l'allora presidente Pierluigi Rossi mente di poter meritare tutta la fiducia che vie- che affiancai nella proprietà in qualità di am- ne riposta nella mia persona." I presupposti ministratore delegato." Un accordo che però, ci sono tutti. "L'obiettivo è quello di portò fortuna al Casale. "Fu una gioia im- riportare il Casale dove merita il suo blasone, e mensa poter festeggiare al termine della stagio- cioè nelle categorie professionistiche e che possa ne '95-96 la promozione della squadra nel rimanervi, senza soffrire." 104 Si può dire dunque che l'amore per il Casale ha ora sopravanzato quello per il Torino, l'altra grande passione sportiva della sua vita? "Se il Toro è il primo amore, quello che non si scorda mai, il Casale adesso mi è en- trato nel sangue, tanto che lo considero un affare di famiglia. Pure i miei figli vi sono coinvolti in prima persona, Andrea è in squadra e Laura dedica praticamen- te tutto il suo tempo libero dagli studi al- la società. Pensi che pure mia moglie Sil- vana che non era mai venuta allo sta- dio, adesso frequenta il 'Palli' con rego- larità. No, non baratterei un successo del Casale con quello del Torino, del quale resto comunque, sempre un grande tifoso, ci mancherebbe." Quella di rilevare il Casale, nono- stante gli oneri che comporta, è dun- que una scelta che, vista e considerata a posteriori, rifarebbe? "Sì, direi pro- prio di sì, è un passo che rifarei." Per il 'popolo' nerostellato si pro- spetta dunque un futuro felice, per- ché il Casale, questo è certo, è vera- Andrea Coppo mente in buone mani. ✪✪IL CASALE IN EUROPA

JUNIORCASALE-SUTTON UNITED 1-1: Monetta ha appena portato in vantaggio i nerostellati 105 DIRIGENTI Adriano Figarolo Nerostellato di famiglia

Quella che è andata ad E' grazie al dottor Figarolo, iniziare da poco è per il dot- il quale essendo in rapporti tor Adriano Figarolo, la 30a di amicizia con il dottor La stagione in nerostellato, Neve che i 'dissidenti' juven- quasi un'eternità. E ancora tini Gentile, Tardelli e Rossi, di più se si pensa che i Figa- si presentano ugualmente rolo al Casale Calcio sono di sul prato del 'Palli' per salu- casa e che il dottor Adriano tare il numeroso pubblico è entrato in società, pratica- presente per la tradizionale mente raccogliendo il testi- amichevole di inizio stagio- mone dal padre Marco, a ne con il Casale l'anno del- sua volta medico sociale dei l'arrivo di Platini a Torino, neri per un trentennio, in evitando la delusione della pratica un'istituzione. Il dot- gente. Ed è anche grazie a tor Adriano Figarolo, da po- una sua felice intuizione che co specializzatosi in medici- Sandro Zaio ha iniziato la na dello sport a Torino (do- carriera di dirigente sporti- ve gravita nell'orbita dello vo. "Fui io ad assumere Zaio al staff sanitario della Juven- Casale (in qualità di assisten- tus), entra a far parte del te del presidente n.d.r.), Casale all'inizio della stagio- 'strappandolo', per così dire, al- ne 1969-70 ed è tra i pochi l’attività giornalistica. Questi del 'vecchio' Casale che, al anni iniziali in nerostellato momento della fusione con hanno fatto sì che Sandro si ini- la Junior, restano nella suc- ziasse a quella che sarebbe poi di- cessiva gestione-Cerutti del ventata la sua professione." E nuovo club (con lui solo i sì, perchè intanto il dottor giocatori Gilardino e Frac- Figarolo è entrato sempre chia e l'inossidabile segretario Pierino Du- più nel vivo dei meccanismi societari, tan- sio). Quelli sono gli anni più intensi e più to da ricoprire per due anni consecutivi belli, sul piano dei risultati sportivi: "Il suc- (1983-84 e 1984-85) la carica di presidente cesso nel torneo di serie D dopo una lunga im- della società nerostellata. "Un'esperienza battibilità durata sino all'ultima giornata di agrodolce trascorsa assieme all'allenatore An- campionato quando perdemmo a Borgosesia, a dreani in C2. Il primo anno con la soddisfazio- promozione già ottenuta nel 1973-74 e l'anno ne di aver sfiorato la promozione e di aver rico- del secondo posto in C alle spalle dell'Udinese, struito un giocatore come Trombin che era stato sono esperienze eclatanti che restano impresse dimenticato e che è stato rivalorizzato, mentre nella memoria per sempre," sottolinea il me- l'anno seguente scivolammo sfortunatamente in dico nerostellato che poi si sofferma su al- D." Poi il ritorno al suo ruolo istituzionale cuni particolari. "Era bello anche perchè in di medico sociale che ricopre ancora, an- quel periodo, con la crisi energetica in atto, si che se per un certo periodo... "Non legan- partiva in comitiva con una lunga serie di pul- do molto con Bocci e con la sua dirigenza, mi lman. Per la trasferta di Alba si raggiunse l'im- son perso qualche trasferta della squadra, dopo ponente cifra di 22 torpedoni al seguito della 19 anni ininterrotti di panchina, domenica do- squadra. E poi ancora la tournèe in Brasile, ve- po domenica, riavvicinandomi sotto la gestione- ramente una 'chicca' per una società di terza Rossi per il grande amore che porto verso i colori serie." Dai risultati sportivi a quelli umani. nerostellati." Un legame indissolubile. 106 DIRIGENTI Dino Reguzzoni Un mare di consigli

Chi frequenta non aveva di regolarmente lo certo lasciato stadio 'Natal Pal- una grande im- li' non avrà cer- pressione sul tamente manca- pubblico casale- to di intravedere se. "Si giocava in almeno una vol- casa e nonostante ta la sagoma di tutti gli sforzi pro- un signore di- fusi sul campo, la stinto con il siga- squadra venne ro in mano che battuta per 3-2 si aggira nei dall'Abbiategrasso pressi del parter- con un arbitro che re nel pre-parti- ne combinò di tut- ta, prima di ac- ti i colori avendo comodarsi per perso di mano il assistere al mat- bandolo della ma- ch al fischio d'i- tassa, se si pensa nizio del diretto- che al termine del- re di gara. Si la partita mi si chiama Dino Re- avvicinò per chie- guzzoni ed è cer- dermi quale fosse tamente una fi- il risultato finale gura familiare dell'incontro. Il per molti; da più presidente Piasco di cinquant'anni irato, pensò allora segue le gesta di esporlo al pub- del Casale e per blico ludibrio del- diverso tempo, in due periodi distinti, ha la gente non chiamandogli il taxi per portarlo pure fatto parte del direttivo della glorio- alla stazione ferroviaria e così il sottoscritto fu sa società nerostellata, contribuendo in costretto ad accompagnarlo per le vie cittadine maniera fattiva alle sue fortune, testimo- e vigilare su di lui, seguito da uno stuolo di ne di ben due promozioni vissute in pri- persone che gli inveiva contro." ma linea. Reguzzoni entra nel Casale nel- Ma a parte quest'incidente di percor- la stagione '47-48 al fianco dell'allora pre- so, fu un'annata veramente trionfale: "Di- sidente Piasco, ed è subito successo. "La rei proprio di sì, se è vero che di quella squa- squadra militava in serie C in un girone in dra poi abbiamo dato ben tre giocatori in serie cui erano inserite molte formazioni lombarde A, Reverchon alla Sampdoria, Operto II e Mo- che puntavano in alto, ma il Casale alla fine lino al Torino. Quest'ultimo arrivò da noi gio- ebbe la meglio su tutti, vincendo con un buon vanissimo e quasi per caso, quindicenne ac- margine sulla concorrenza, - puntualizza compagnando il suo compaesano Bertolone l'ex-dirigente. - Vissi praticamente in prima che era venuto a sostenere un provino. Era la persona quell'avventura, essendo dirigente ac- Festa di Sant'Evasio e il Casale aveva invitato compagnatore nelle gare in trasferta e addetto l'Alessandria, allora in serie A, per un'ami- all'arbitro nelle partite interne." E proprio chevole di lusso. Vincemmo 3-1 e il ragazzino questo suo ruolo lo portò a vigilare sul- ci impressionò talmente che decidemmo di tesse- l'incolumità di una giacchetta nera che rarlo." Quello non fu comunque l'unico 107 acquisto azzeccato di quel periodo per- cora un successo, con il Casale finito nel- chè: "Avevamo un allenatore formidabile la quarta che conqui- quale che considero a buon dirit- sta la promozione in serie C. "In quel pe- to il più grande intenditore di giovani che il riodo acquistammo fior di giocatori, come Re- Casale abbia mai annoverato nelle sue file. becchi, Menozzi e Turola, una bandiera del Ca- Sapeva plasmarli come nessun altro. I vari sale, quindi Muzzio che andò a finire in serie Reverchon, Vrech e Bacciarello sono cresciuto A, lanciato proprio da una bella stagione in sotto la sua guida, e poi ci fu anche Colomba- maglia nerostellata." La serie C però già al- ri, il gigante buono che giocava a calcio per lora, sul finire degli Anni Cinquanta, inizi hobby e che ci fu richiesto nientemeno che dalla Anni Sessanta era una categoria esosa e la Juventus." Vinto il campionato (che però società dovette anche lottare con il bilan- purtroppo non assegnava nessuna pro- cio, un problema sempre attuale nelle ge- mozione perché era in atto una risiste- stioni delle società di provincia. "Si cercava mazione dei campionati federali) la diri- di far quadrare i conti cedendo qualche promes- genza preferì passare la mano e con essa sa valorizzata durante l'anno, perchè l'incasso Reguzzoni per il quale però quell'abban- era quello che era e un giorno Dusio, per pagare dono non fu un addio vero e proprio, ma un'ingiunzione che non ci avrebbe permesso di solamente un arrivederci. Nel '57 finisce giocare fu costretto a fare la spola tra il botteghi- l'era Ferraris e con l'arrivo in società del no e lo spogliatoio finché il conto fu saldato, ap- commendator Ubertazzi, Reguzzoni rien- pena un paio di minuti prima dell'inizio della tra nel direttivo con l'importante mansio- partita che potè così iniziare regolarmente." ne di consigliere e supervisionatore tec- Con la prematura scomparsa di Ubertazzi, nico, in stretto rapporto di collaborazio- anche Reguzzoni preferì lasciare la diri- ne con la presidenza. "Ci riunivamo quoti- genza della società, ma non certo il suo dianamente per discutere le strategie da seguire posto in prima fila sugli spalti che ancora ed i risultati arrivarono inevitabili." E fu an- oggi gli spetta di diritto. ✪✪IL CASALE IN EUROPA

JUNIORCASALE-SUTTON UNITED 1-1: Palladino prova a chiudera la partita, ma non ci riuscirà 108 DIRIGENTI Sandro Zaio Un segretario per tutte le stagioni

Da tifoso a collaboratore corda Zaio - "e non mancava- sportivo de 'Il Monferrato', a no le speranze di ritornare a casa dirigente calcistico, da Casale con un risultato eclatante. La a Varese, passando attraverso squadra allora allenata da Vin- altre formative esperienze a cenzi, dopo aver pareggiato col Venezia e Solbiate, Sandro Sutton e vinto col Nuneaton in Zaio, casalese purosangue con casa, era partita alla volta del- la stella nel cuore, è tornato a l'Inghilterra con buone prospetti- brindare al successo nel '97-98 ve di qualificarsi per la finale; coi colori varesini. Schivo del- ma la fortuna voltò le spalle al le luci della ribalta, in un ruo- Casale che all'esordio con il Ma- lo quello di segretario di una tlock Town, dopo aver colpito squadra di calcio in cui ci so- una traversa, fu costretto alla re- no più oneri che onori (pur sa da una doppietta dell'allena- essendo una figura indispen- tore-giocatore Tom Fenoughty en- sabile per il funzionamento trato nelle fasi conclusive del dei complicati meccanismi della macchina- match. Ancora più singolare fu l'andamento del- calcio), Zaio ha certamente anch'egli una l'incontro che giocammo in un sobborgo di Lon- buona fetta di merito nelle imprese sportive dra con il Barnet con il terreno di gioco in disli- portate a compimento dalle squadre in cui vello in netta pendenza tra le due porte che co- ha fatto parte dello staff dirigenziale, par- stringeva le squadre, a giocare un tempo in salita tendo proprio dall'amato Casale. Un amore e un tempo in discesa." Per la cronaca il Casa- sbocciato dalla più tenera età. Sin da bam- le finì terzo nel raggruppamento italiano e bino Sandro era solito sedersi sugli spalti non si qualificò per la finale, ma Zaio passò del 'Natal Palli' per assistere alle gesta dei invece al... Casale, chiamato alla corte di Ce- 'pedatori' in casacca nerostellata e l'attrazio- rutti dal dottor Adriano Figarolo. Qui restò ne per quei colori era talmente forte che se come segretario, dalla stagione '83-84 sino i genitori dovevano infliggergli una punizio- al '91-92, passando attraverso gioie e dolori ne, non vi era castigo più grande che impe- e al passaggio di consegne al timone della dirgli di andare a vedere la partita del Casa- società tra Cerutti e Bocci. "Tante emozioni, le alla domenica pomeriggio. Intanto gli an- tutte grandi, - dice l'ex-nerostellato. - Gran- ni passano, Zaio prende appunti, annota dissima quella che ha coronato la stagione '88-89 dati statistici, raccoglie foto d'epoca, pian che riportò la squadra guidata da Bruno Baveni piano diventa un esperto, il suo parere cre- nella terza serie nazionale, superando sul filo di sce d’autorevolezza, imprescindibile per lana i cugini dell'Alessandria, anche loro alla fi- chiunque. ne promossi in serie C1." Al termine della sta- ‘Il Monferrato' non si lascia così sfuggire gione '91-92 però il Casale, dopo un girone l'occasione per aggregarlo alla sua equipe, in- d'andata da primattore, crollò nel ritorno e serendolo tra i cronisti sportivi. E sarà pro- fu costretto a giocarsi la permanenza nella prio Zaio a scandire i ritmi e i tempi di quel- categoria allo spareggio che perse a Piacen- la che è sinora l'unica trasferta ufficiale in za con la Pro Sesto. Zaio amareggiato, dopo campo europeo del Casale (allora Juniorca- tante richieste respinte, prese in considera- sale): in Inghilterra per il Torneo Angloita- zione l'offerta di Zamparini del Venezia, ini- liano nel '79. "La cronaca e il diario della tra- ziando una nuova avventura in giro per l'I- sferta in terra anglosassone, la dettavo per telefo- talia che in cuor suo spera però che lo pos- no dal quartier generale che era stato fissato al sa riportare ancora a Casale, magari nuova- Mary's College di Twickenam in Londra," - ri- mente in C1. 109 Il Casale al Torneo Caligaris: quella finale del ‘66 persa ai rigori

Dal 1957 la città di Casale, attraverso cellona che sul Milan con l'identico l'istituzione di un apposito comitato, de- punteggio di 1-0, l'Inter e la Stella Ros- dica al suo campione più amato, Um- sa. I belgradesi saranno l'ultimo ostaco- berto Caligaris, un torneo calcistico gio- lo del Casale per accedere alla finalissi- vanile che, attraverso gli anni, ha saputo ma. La gara è tiratissima e le due squa- farsi conoscere come uno dei più impor- dre terminano i tempi regolamentari tanti, qualitativamente parlando, a livel- sullo 0-0. Le emozioni maggiori sono ri- lo internazionale e che attualmente è servate dai supplementari. Al 10° Gam- sospeso in attesa del rilancio. bazza sfrutta un malinteso della difesa Il Casale però, considerato anche il jugoslava e porta in vantaggio il Casale lotto delle avversarie che annualmente con un pallonetto, cinque minuti dopo gli si sono parate di fronte, facenti parte l'espulsione dell'ala destra Kovacevic dell'intero gotha calcistico europeo e sembra chiudere definitivamente il di- mondiale (basti citare tra le squadre scorso qualificazione, ma invece non è estere i nomi di Barcellona, Real Madrd, così, perchè gli slavi, prima pareggiano Rangers Glasgow, Independiente e Di- con Kristic al 20° e quindi ribaltano il ri- namo Mosca), non è mai riuscito a scri- sultato al 21° con Mihailovic. Il Casale vere il proprio nome nell'albo della ma- resta a sua volta in dieci per l'espulsione nifestazione. Ma ci fu però un periodo, di Baiardo, ma alla fine trova il 2-2 al un triennio che si colloca tra il 1966 e il 29° con un'invenzione di Perotti. La pa- 1968, in cui vi andò veramente molto vi- rità pare non volersi smuovere neanche cino. ai rigori con la serie regolare che finisce Il miglior risultato assoluto risale al sul 4-4 (non era prevista la prosecuzione '66, quando i nerostellati, guidati in ad oltranza), tanto che il verdetto è affi- panchina da Adriano Russi raggiunsero, dato alla monetina, la quale è, ancora per la prima e unica volta, la finalissima. una volta, benevola nei confronti del A quel torneo erano iscritte otto forma- Casale che va dunque in finale dove ri- zioni: Juventus, Milan, Roma, Inter, Bar- troverà il Ferencvaros che ha battuto cellona, Ferencvaros, Stella Rossa di Bel- l'Inter ai rigori per 6-3. grado, oltre al Casale. Il sorteggio pro- E' il 9 giugno 1966 (un giovedì pome- pose ai nerostellati quali avversari Bar- riggio), quando ungheresi e nerostellati cellona, Ferencvaros e Milan da affron- scendono in campo sul terreno del Na- tare nell'ordine. Al debutto con gli spa- tal Palli per dare vita all'ultimo atto del- gnoli, il Casale fa 0-0 e lo stesso risultato la 10a edizione del Torneo Caligaris al ad occhiali si ripete con il Ferencvaros cospetto di una nutrita cornice di pub- nel secondo incontro. E nemmeno nel- blico. Tanto è l'equilibrio che la soluzio- l'ultima partita della fase eliminatoria ne viene ancora demandata ai rigori, contro i rossoneri milanesi, il risultato si dopo che i tempi regolamentari si sono schioda dalla parità iniziale. Il Casale chiusi sullo 0-0 (l'occasione più clamo- passa però il turno per sorteggio ai dan- rosa era stata una traversa di Consoli al ni della Juventus (il regolamento preve- 19°) e i supplementari sull'1-1 (vantag- deva una classifica unica tra i due gironi gio di Bramikortis al 9° per i magiari e con le quattro squadre che conquistava- pareggio di Bicocca al 23° per i neri). no il maggior numero di punti, ammes- Dal dischetto (ove il regolamento preve- se alle semifinali). Insieme ai nerostella- deva la possibilità che un giocatore cal- ti passano anche il Ferencvaros che si ciasse tutti i penalty: una serie di sei tiri era successivamente imposto sia sul Bar- e non cinque come adesso), Skoze si di- 110 mostra infallibile, mentre per il Casale Pe- Casale si aggiudica il terzo posto batten- rotti si fa parare il primo, Baiardo segna il do la Roma ai rigori per 6-3. Stesso risul- secondo per poi sbagliare il terzo e farsi tato che otterrà l'anno seguente (1968), parare il quarto, Castelletti si fa parare il beffato dal sorteggio nella semifinale quinto e Minato segna l'ultimo. Il Ferenc- con la Fiorentina. I neri che avevano varos prevale con un complessivo 7-3. precedentemente impattato con il Cel- tic Glasgow (0-0) e lo Spartak Mosca (1- IL TABELLINO DELLA FINALISSIMA 1) e si erano vendicati della Juventus (bianconeri sconfitti per 2-1), finirono FERENCVAROS-CASALE 1-1 d.t.s. poi il torneo imbattuti, regolando l'In- (3-7 dopo i rigori) ter nella sfida per il terzo posto. FERENCVAROS: Frivaldsky, Horvath, Balint, Rab, Gundert, Vaida, Skoze, Bramikortis, Nemeth, Palmai, Nernat. CASALE: Chillemi, Rottigni, Giuggioli, Baiardo, Minato, Bruno, Consoli, Gam- bazza, Deambrogio, Castelletti, Perotti. (A partita in corso sono poi entrati an- che Serazzi, Branikov e Bicocca). Arbitro: Francescon di Padova. Reti: 99° Branikov (F), 123° Bicoc- ca (C).

Nel 1967 il Casale è nuovamente in corsa per il successo finale, ma la sua corsa di avvicinamento all'atto conclusi- vo della manifestazione si arresta a livel- lo di semifinali dove la Juventus supera i nerostellati (che in precedenza avevano battuto sia lo Spartak Mosca che il Milan per 2-1), con il minimo scarto di 1-0. Nella finalina di consolazione però il

Il Casale che raggiunse la finalissima del 10° Torneo Caligaris. In piedi da sinistra: Baiardo, Consoli, Bruno, Minato, Deambrogio, Piovera, Gambazza, Castelletti. Accosciati da sinistra: Chillemi, Perotti, Giuggioli, Bicocca, Serazzi, Rottigni, Gilardino, Gatti. In alto: Attilio Perotti. 111 Il diario di Gianni Turino Il Casale di Dusio, il Casale di tutti, il Casale del cuore

Capita a volte per riuscire a star soli vedì per l’allenamento. con i propri pensieri, di ricercare, fra i Al Natal Palli («aquila invincibile da- boschi lungo il vecchio Po, le persone, i gli occhi chiari....» aveva scritto d’An- sentimenti, le sensazioni che un giorno nunzio, il Poeta, spiegava il maestro sono stati tuoi compagni di viaggio. Cattaneo, non alludeva al colore degli Ed ecco che senti il calore di quella occhi, ma alla loro limpidezza: sarebbe- mano, la mano di tuo padre, che ti ac- ro stati chiari anche occhi neri, perché compagna alla partita, di quella mano chiaro significa, nelle parole del Poeta, che sentivi soffrire quando l’arbitro trasparente, puro, limpido, generoso... mandava tutti negli spogliatoi, perché la ecco, nulla più di un campo sportivo doveva allargare per consentirti di vola- può ridare al nostro grande Concittadi- re via; e lui avrebbe voluto no la sua immagine; per- che questo momento non ché lo sport è chiaro, cioè giungesse mai; quella ma- puro, perché lo sport è nina nelle sue manone lealtà e generosità; c’è chi che era stato il suo sogno vince e c’è chi perde ma fra la morte della guerra. sempre nell’ambito del Ma i tre fischi finali confronto leale e genero- giungono, e non solo nelle so...». Povero, grande, im- partite di calcio, sempre; e menso Maestro Cattaneo un bel giorno, tu che vole- e tutti i Maestri di allora vi spiccare il volo, risenti la che forse erano stati se- nostalgia di quella stretta gnati dalle delusioni ma che pareva imprigionarti, che continuavano a so- soffocarti; e vorresti non gnare che i loro sogni si essertene liberato mai. sarebbero avverati nei «lo- Risenti quelle voci, ro allievi...»), al Natal quelle risa, quei commen- Palli la Casale sportiva ti, quel boato, quell’urlo non mancava mai, qual- immenso che si leva all’im- Dusio siasi fosse il tempo e più provviso ed è gol, così co- brutto era più il campo me mai più l’hai udito nonostante le tue sarebbe stato pesante e più la partita sa- centomila partite... rebbe stata combattuta: i giornali E ti pare d’un tratto che quelle voci, avrebbero scritto della «tenzone epica quei sentimenti, quelle persone, quel con le nere casacche che, come Venere vecchio campo da football siano lì in dalla spuma del mare, lievitavano sopra carne ed ossa attorno a te. il fango...». Ti fermi. Il cuore ti batte nella gola; D’inverno l’ingresso era all’una del tendi l’orecchio per riconoscere, per pomeriggio con le squadre riserve o ra- ascoltare... gazzi che disputavano la partita del loro ...Ma forse è il vento fra le fronde... campionato, così come da manifesto. *** Fra una partita e l’altra, entrava in Andare al «fulbal» era un avvenimen- campo il Milcare a buttare la segatura. to che non poteva essere saltato; ogni Perché ovviamente di erba e di prato in- quindici giorni per la partita, ed il gio- glese non si parlava, il calcio senza fan- 112 go sarebbe sembrato uno sport per si- e forse anche notte, sia che fosse al sole gnorine. od alla pioggia, sia che si trovasse in uffi- «Campa, butta, leva...». Al bordo del cio dietro alla scrivania o negli spoglia- campo un tizio corpulento perenne- toi davanti ai giocatori ai quali, schierati mente con qualsiasi tempo e qualsiasi sull'attenti, ricordava la responsabilità di temperatura in giacchetta e lobbia, che indossare le «nere casacche» e dell’im- dava ordini. pegno che avrebbero dovuto profonde- «Anche per la segatura - diceva il Ber- re per preservarne l’onore e perpetuar- tu Mazzucco - vuole avere il pallino ne la gloria. lui...». Non disdegnava i richiami patriottici Il «lui» era il Pierino Dusio. e più di una volta, nei momenti dram- *** matici, intonò e fece cantare «il Piave Conobbi Dusio ad una “leva” giovani- mormorava calmo e placido al passag- le dei nerostellati; mi aveva adocchiato al gio...» fino al perentorio... «non passa lo Ronzone e mi aveva invitato al Natal Pal- straniero...». E se qualcuno si permette- li. «Se ti tuffi così sui mattoni, qualcosa va di chiudere, fidando nella distrazione di buono farai anche sull’erba». In realtà da pathos, con uno «zan zan...» il Pieri- io avevo già «firmato per la Junior», la no lo fulminava con uno sguardo che qual cosa urtò non poco il Pierino. avrebbe incenerito anche una tuta di Seduto al bordo del campo su due amianto. cassette da frutta sovrapposte, aveva la *** scrivania, tre assi da cantiere sostenute Quando fosse «arrivato» al Casale, da due pile di «bulugnin», ingombra di non lo ricordava neppure lui; forse era carte e scartoffie. già nato del Casale e sicuramente il virus Come facesse ad orientarsi fra quel del calcio lo aveva contagiato e devastato bailame di circolari, moduli, tesserini, fin dai primi vagiti perché... «Non mi ri- fotografie, carte assorbenti, calamai, car- cordo un periodo della mia vita - diceva - ta carbone e matite copiative è sempre lontano dal campo e dagli spogliatoi...» restato un mistero anche se come tutti i L’odore, anzi il profumo degli spogliatoi disordinati (parlo per cognizione di cau- lo inebriava più del coty sui decoltè del- sa) finiva sempre per trovare tutto salvo le sciantose per i viveurs di inizio secolo. quando qualcuno gli metteva in ordine Chi ha dimestichezza con il futbal sa co- la scrivania. sa significhi la miscela di effluvi degli «Firma qui, scrivi là, data di nascita... spogliatoi; un frullato di sudore, canfo- è meglio scrivere un anno dopo perché ra, vapore di doccia, eccetera, eccetera, di questa leva ne abbiamo già a suffi- tenendo presente nell’eccetera, che vici- cienza e dobbiamo rinforzare i più gio- no alle docce, negli spogliatoi, ci sono i vani, paternità... boia faus, il nome di cessi, da far bruciare gli occhi e mettere tuo padre... che gioco fai...? il terzino... in subbuglio lo stomaco; per il Pierino mhu... (rapido ed intenso sguardo all’e- era manna dolce come il miele; era la saminando), no... ala destra... sei manci- sua vita. no?..., per questo anche Leonardo era Giocò da giovanissimo in qualche mancino ma ha dipinto i quadri normal- squadra di «boys», come si chiamavano mente come se fosse destro...». le squadre giovanili a quei tempi quan- Il Pierino ogni tanto si fermava, netta- do il calcio era ancora inondato dalla va la penna sul primo panno che indivi- fraseologia inglese, impegnandosi come duava con la coda dell'occhio (ed era half e centr-half, ma senza grande suc- immancabilmente la manica della cami- cesso. cia), tirava fuori dal taschino un fazzo- «Allora - spiegava - il fuori gioco scat- letto che per l’ampiezza poteva «passa- tava quando non avevi dietro alle spalle re» per un lenzuolo di una piazza e mez- almeno tre avversari; avessi potuto gio- zo e si tergeva il sudore su collo e «pela- care adesso con «l’obsei» con due soli ta»; era quella l’unica occasione in cui si avversari, sarebbe stata tutt’altra cosa...» toglieva dal capo la lobbia che altrimen- Confesso che non ho mai compreso ti gli rimaneva incollata in testa giorno, la rigorosità del ragionamento; ma 113 tant’è che il Pierino preferì appendere calcio. rapidamente le scarpe al chiodo per in- Non era semplice perché non esiste- dossare pantaloncini e giacchetta nera vano documenti inequivocabili che atte- di arbitro. stassero la storia del Casale Football «Allora gli arbitri scendevano in cam- Club, ma solo episodi che venivano tra- po con il fazzoletto bianco nel taschino, mandati, anzi quasi trasportati, dalla me- non sbracati come ora». Cosa direbbe moria di chi aveva vissuto la sua vita a Dusio se vedesse gli arbitri dei giorni no- braccetto di questi avvenimenti. stri in maglietta multicolore con cocco- I ricordi si sovrapponevano ai ricordi, drillo o boomerang dello sponsor sul a volte si contrastavano; a volte si integra- cuore, è facile immaginarlo. vano ma generavano anche spesso molta Abbinò il fischietto con il suo impe- incertezza. Del resto, parlo di prima del gno nel Casale e non appena si compì il ‘70, ottantacinque anni come quelli del suo iter come direttore di gara, passò ar- geom. Cavasonza o settantacinque come mi e bagagli a tempo pieno nel club ne- quelli del cav. Bertinotti - campione d’Ita- rostellato del quale divenne rapidamen- lia 1914 potevano giustificare qualche te il punto di riferimento essenziale, il amnesia anche se erano portati con invi- factotum che estendeva la sua attività e diabile fre- la sua presenza dalla segreteria al settore schezza. tecnico, dall’organizzazione burocratica Non esi- a quella più propriamente sportiva, dal- steva alcuna la campagna acquisti e prestiti all’orga- pubblicazio- nizzazione del settore giovanile. ne recente o *** remota che Solo intervallo, il servizio militare di seguisse le vi- leva che si «sorbì» a Verona: «l’organiz- cende dei zazione della caserma - raccontava - face- nerostellati; va acqua da tutte le parti ed allora mi anche i gior- misero in maggiorità dove in breve tem- nali locali po presi in pratica in mano io tutta la si- dell’epoca tuazione sì che in un amen le cose si mi- erano avari sero a funzionare come in minuetto alla di notizie Buzzi Scala, anzi al Regio di Parma. Quando il sportive for- colonnello mi diede il congedo aveva le se perché a lacrime agli occhi e pure io avevo un quei tempi un giornale «serio» rifuggiva “gatign” nella gola, ma è la vita ed il da cose che potessero apparire frivole. tempo passa e se ne va... poco dopo il Chiesi di essere ricevuto dal cavalier mio congedo, chiusero la caserma...» del lavoro Luigi Buzzi - autentico «gi- «Adesso non è più come un tempo - gante» della storia di Casale - che ben diceva Dusio grattandosi la pera; per ef- conosceva le vicende del club nerostella- fettuare l’esercizio infilava la mano sotto to (sempre seguite con affetto personal- alla lobbia e se la fregava sul capo senza mente e dalla sua famiglia) e special- che il Borsalino si muovesse; questa de- mente di Caligaris il quale, diplomatosi strezza da grande acrobata mi ha sem- diciassettenne ragioniere, era stato suo pre affascinato - non è più come una dipendente. volta perché un tempo giocavano con le Io ero poco più che un ragazzo, ma il palle ed il cuore ed invece ora, spariti gli colloquio - che durò oltre tre ore - non attributi, al posto del cuore hanno il fu interrotto nemmeno da uno squillo portafogli... parlano tutti del futbal co- di telefono. me se fosse un circo; invece è una cosa Mi parlò delle origini. importante, è un valore, un autentico «A Casale all’inizio del secolo lo sport valore...» in auge era il “gioco del pallone” che *** aveva campo sotto gli spalti o nello sferi- Io un giorno, stavo scrivendo «La sto- sterio appena fuori le mura di via Roma ria del Casale» per l’Enciclopedia del dove ora c’è Piazza Dante. Stava però 114 serpeggiando la passione per il nuovo Agrippa...; si ricordi del professor Jaffe gioco importato dall’Inghilterra e che sia per la sua importanza sportiva che pareva un monopolio di Genova e Mila- per la sua grande e tragica testimonian- no. Cominciò, come sempre accade in za civile...». tutte le rivoluzioni, fra gli studenti che Il cavalier Buzzi seguì da par suo sem- disputarono nel 1905 il primo incontro pre il Casale ed è stato presente in tribu- casalese a memoria d’uomo; una partita na fino alla sua scomparsa. fra ragionieri contro geometri integrati *** da studenti dei due licei; vinsero i ragio- Dusio per anni ed annorum, quali nieri per 8-0. Il preside dell’Istituto tec- che fossero i presidenti, dovette fare sal- nico professor Jaffe prese a cuore il nuo- ti mortali per garantire un corso regola- vo sport e di lì a qualche anno fondò, re al Casale. sfidando ironia e luoghi comuni dei Quando non esisteva ancora il centro benpensanti, il «Casale F.B.C.» per dare nazionale atleti per i militari, anche i alla città una visibile rappresentanza an- calciatori facevano la naja quasi come i che nel calcio e per cercare di pestare le comuni mortali. Immancabilmente, pri- corna a Vercelli che già vi primeggiava. ma dell’inizio del campionato, c’era la La figura del professor Jaffe - egregia sul necessità di mettere insieme una squa- piano scolastico e civile - va ricordata an- dra dignitosa. Il Pierino Dusio alzava la che sotto l’aspetto sportivo come primo cornetta del telefono e chiamava diretta- presidente ed artefice del club nerostel- mente presidente della lato e soprattut- to perché seppe intuire che «die- tro», oltre l’a- spetto agonisti- co, c’erano degli autentici valo- ri...». Il dottor Buz- zi si fermò guar- dandomi negli occhi quasi per leggervi le mie reazioni; sorseg- giò un po’ d’ac- qua e poi prose- guì... «Sì, valori; i valori che i “ne- Fase di gioco al Natal Palli ri” rappresenta- no non vanno per nulla sottovalutati perché fanno par- Federazione italiana gioco calcio (il Niz- te della cultura, cioè delle tradizioni e zola di oggi). quindi della vita di una realtà umana e «Presidente, boia faus, - esordiva il sociale. Certo, ci sono anche altri valori, Pierino - devi darmi una mano; non si ci mancherebbe! Ma non esiste - fra lo- può non dare una mano alle bandiere ro - una scala gerarchica ed umana. Co- gloriose anche se oggi i suoi brandelli me nell’apologo di Menenio Agrippa, sono un po’ afflosciati...». ognuno di essi, per quanto modesto pos- «I brandelli, segno di battaglie e di sa apparire, non da solo ma in armonia lotte indomite, le rendono ancora più con gli altri, è indispensabile a rendere gloriose...» rispondeva Barassi - “...ma la vita degna di essere vissuta... Oggi i dimmi...” «President, avremmo bisogno “valori” pare siano andati un po’ tutti a di una mano per la formazione del pros- pallino e non solo perché quasi più nes- simo campionato, avremmo bisogno di suno conosce l’apologo di Menenio qualche prestito militare...». 115 «Chi ti manca?...». le stacco di testa. «Poca roba; un portiere, un half, un Esordì in nazionale appena ventenne centr’half, un’ala ambidestra, un mezzo e vi disputò 59 partite trentasette delle sinistro e, se possibile, un centroavanti quali giocando nel Casale. di quelli che le ha sotto...». Quando un giocatore dell’Empoli o «Boia faus! - questa volta l’esclamazio- del Piacenza verrà sistematicamente ne era di Barassi - ti manca mezza squa- chiamato in nazionale, avremo un nuo- dra...». vo Caligaris; fino ad ora resta unico. Finiva che al C.A.R. di Casale, allora c’e- Fu solo alfiere ai campionati mondiali rano otto-nove mila uomini, venivano del 1934 disputati a Roma e vinti dall’I- inviati i giocatori richiesti i quali per es- talia. Vittorio Pozzo, che quando si inca- sere esentati dai servizi ed avere permes- poniva era più duro di Maldini, gli negò si, sottoscrivevano il prestito militare per la soddisfazione della sessantesima parti- una stagione... ed il Casale andava, fra ta e Caligaris dell'inspiegabile decisione un boia faus e l’altro, avanti con la sua non seppe mai darsi pace. «gloriosa» bandiera al vento. Quando nel 1928 passò alla Juventus i *** tifosi lo contestarono furiosamente e da «Allora, c’era per la prima volta Pozzo «Rossignoli» l’insultarono gridandogli: C.T., furono chiamati in Nazionale ben venduto! Lui si giustificò «non posso fa- quattro giocatori del Casale: Barbesino, re il ragioniere per tutta la vita...». Mattea, Gallina e Varese, poi la maledet- Vinse, con la Juventus, cinque scudet- ta guerra e subito dopo, quando fu rico- ti consecutivi come titolare fisso in cop- stituito il Casale assorbendo lo «Sparta» pia con Rosetta; ma nell’ultimo, 1934- esplode il grande «Caliga...». 35, giocò solo undici partite; gli anni co- Umberto Caligaris è il più grande minciavano a pesare ed incalzava un gio- atleta monferrino di tutti i tempi; fin da vane che diventerà poi campione del giovanissimo si mise in mostra primeg- mondo e, dopo la guerra, allenatore del giando in qualsiasi sport, dal tamburello Casale: , detto anche il «du- al pallone elastico, dalla corsa al nuoto; i tur». suoi compagni di scuola ricordavano *** che nei giorni in cui facevano «chiodo», «Oltre al Caliga - continuava Dusio - Caligaris si mostrava imbattibile anche avevamo anche altri grandi giocatori nel bigliardo. che venivano dai paesi, soprattutto Bal- Al Ronzone, quando io ero ragazzino, zola, ma anche Morano... Di Morano era c’erano ancora suoi amici che racconta- Migliavacca una saetta che era capace di vano di favolose bagne caude, quasi dribblare due uomini su una pianel- sempre di sabato sera, ed il pomeriggio la...». dopo giocava partite memorabili essen- Pronipote del celebre autore della do quasi sempre il migliore dei nerostel- «mazurca variata», Enrico Migliavacca lati. era di mestie- Si diplomò ragioniere diciassettenne re calzolaio; con un anno di anticipo - allora il corso a dieci anni era di quattro anni - e si impiegò come giocava già al contabile da Buzzi. Andava ad allenarsi calcio nel il giovedì pomeriggio e, quando il Casa- Morano. Di le giocava in casa, recuperava la mezza struttura fisi- giornata dell’allenamento andando in ca robustissi- ufficio la domenica mattina. ma, gambe Giocava sempre con un fazzoletto le- corte e leg- gato sulla fronte per impedire che i ca- germente ar- pelli, pettinati alla «Mascagni» con la ri- quate, aveva ga in mezzo, gli scendessero sugli occhi. un bel drib- Era tendenzialmente un trascinatore bling ed un ed un generoso protagonista; colpiva tiro fulmi- Migliavacca con entrambi i piedi ed aveva ecceziona- nante; esordì 116 in serie A nel Casale ma passò quasi su- «dopolavoro» come calciatore classico bito al Novara. ed elegante approdando in breve tempo Era timido ed introverso; a Novara al Casale. soffriva di nostalgia e chiese di tornare Contrariamente a Caligaris, Monze- al Casale; di fronte al «no» della società glio non ha il piglio del trascinatore e azzurra stette inattivo due anni dopo di non sarà mai l’uomo squadra o l’uomo che, con il cartellino automaticamente nel quale i tifosi si identificano fino a svincolato, ritornò al Casale. trasformarlo in simbolo ed in bandiera. Nei due anni di inattività, unico gio- È di carattere timido e riservato, quasi catore nella storia del calcio, fu chiama- da apparire scontroso ed aristocratico; to in maglia azzurra per la quale segnò, non solleverà mai, nonostante la grande nelle undici partite disputate, tre reti; carriera, passioni ed entusiasmi travol- esordì nel febbraio del ‘21 a Marsiglia genti. contro la Francia e chiuse nel 1923 a Fu difensore di grande classe e di for- Praga contro la Cecoslovacchia (che vin- te temperamento che si è espresso al se per 5-1). meglio in coppia con Allemandi, un gio- A quarantaquattro anni emigrò in Ar- catore sanguigno che suppliva con la gentina dove tutt’ora vivono i suoi figli. grinta alla tecnica approssimativa; ed è *** in coppia con Allemandi che Monzeglio Nella sede vince il suo primo mondiale nel 1934 a del Casale Roma. Monzeglio arrivò al Bologna per campeggia via della naja; mentre è bersagliere di le- tutt’ora, lo va nel capoluogo emiliano, approfitta di era già al una libera uscita per «provare» con i fel- tempo di Du- sinei. Non tornerà più a Casale e, ve- sio, una foto stendo la maglia del Bologna, esordirà in studio di in nazionale giocandovi 21 partite (ha Caligaris e altre 14 presenze in azzurro con la Ro- Monzeglio in ma); vinse anche uno scudetto nel 1929. maglia azzur- Appese le scarpe al chiodo, fu istrut- ra. tore sportivo dei figli di Mussolini e nel Rappre- dopoguerra allenò il Napoli del coman- senta la più dante Achille Lauro. Monzeglio felice sintesi «Fu un’esperienza magica ed irripeti- del calcio ca- bile», ci disse un giorno in un intervallo salese, una del «Caligaris». Ed a una nostra doman- coppia di ferro che in realtà assieme, sia da che gli proponeva confronti fra il cal- nel Casale che in nazionale, giocò po- cio moderno e quello dei suoi tempi, ri- che volte. Monzeglio era del 1906 ed era spose... «capii che il mio footbal era fini- più giovane di Caligaris di cinque anni. to quando arrivò al Napoli, pagato la ci- Esordì nella Nazionale maggiore, do- fra record di centocinque milioni, il gio- po una breve ouverture in nazionale B, catore svedese Jepson...» e scosse il capo nel 1930 a Budapest in coppia con Cali- sconsolato. garis (fu la partita capolavoro di Meazza «Nei mondiali del 1938 in Francia che segnò tre reti; l’Italia vinse per 5-0); provai l’amarezza dell’esclusione e li vis- fino al ‘34 giocò in azzurro saltuaria- si con il desiderio spasmodico di rientra- mente ma divenne pressoché fisso sof- re in squadra... ma Pozzo non volle e del fiando, nella seconda partita dei mon- resto Alfredo Foni che aveva soffiato il diali romani del 1934, il posto nientepo- posto nella Juventus nel ‘34-35 a Caliga- podimeno che al grande Viri Rosetta. ris giocò benissimo...». Monzeglio era nato nella collina del- Fu anche allenatore, per un tempo l’interland casalese e giovanissimo era brevissimo, della Juventus. sceso a Casale per lavorare, come ope- «...Ma è a Napoli, che mi ha accolto raio, all’Eternit. con dolcezza ed amicizia in un momen- Si fece subito notare nelle partite del to difficile quando tutti mi buttavano sul 117 viso il periodo in cui fui istruttore atleti- quattrini alla mano, su Remondini per co dei figli del “duce” come se fossi un evitare uno sciopero - i giocatori non ri- criminale, che ho lasciato il cuore...». cevevano stipendio da alcuni mesi - a Monzeglio ha vinto due mondiali; Como; a poco erano valse le parole di quello di Roma dove giocò tutte le parti- Dusio che anche in quell'occasione ave- te meno la prima e quello di Parigi nel va intonato “La Leggenda del Piave”; ma 1938 (giocò solo la prima partita). Può Remondini, che era un pratico gli aveva essere ricordato, con pieno titolo e me- detto dove doveva metterselo, il Piave e rito, insieme a Ferrari e Meazza, i soli ad che senza quattrini, “nixen...» (parola aver disputate entrambe le finalissime strana per dire: non giochiamo). dei primi due mondiali vinti dall’Italia. L’avvocato Bori sarebbe poi tornato *** nella dirigenza del Casale anni dopo co- Dusio tirava un sospirone: «I ricordi me vicepresidente di Giancarlo Cerutti. sono belli perché ti riportano gli anni Seguirono altri presidenti: l’industria- della gioventù, ma nello stesso tempo ti le della scarpa (la «Sedula») commenda- rattristano perché la gioventù è lonta- tor Piasco, il mitico commendator Ferra- na... scrivi gioventù e non giovinezza ris sostituito a metà degli anni cinquanta perché con le arie che tirano non voglio dal costruttore comm. Ubertazzi che avere grane...». tentò una forte operazione di rilancio e Nella vecchia sede del Casale, in via di immagine. Ma il punto di riferimento Lanza già circolo e dopolavoro «Juven- per giocatori e tifosi, l’uomo che anche tus», l’ufficio di Dusio era enorme; la all’esterno era il Casale, fu sempre di sua, più che una scrivania, era un tavolo più Pierino Dusio. Più che segretario, da pranzo della leva; ma ciò nonostante del Casale era l’amante. non c’era un angolo libero pieno zeppo «Mi ricordo nel 1949 quando ven- di carte com’era. demmo il giovane Operto II al Torino; il «La più bella sede - ci disse un giorno commendator Novo, che pure era tir- l’avvocato Bori - è però stata quella della chio come un pidocchio ma che però Pergola in via Aporti, una meravigliosa ap- aveva - in fatto di giocatori - l’occhio lun- pendice di go, ce lo pagò cinque milioni che per palazzo d’A- l’epoca era una fortuna; ad Operto cor- lençon». Bori risposero uno stipendio mensile di 60 era stato gio- mila lire e gli sembrò di toccare il cielo vane presi- con un dito; al primo anticipo, si rin- dente del Ca- novò il guardaroba e venne qui a Casale sale nell’im- con un doppiopetto principe di Galles mediato do- che sembrava un duca. - Che ne dice poguerra e Pierino? (era l’unico giocatore che mi fu proprio desse del lei -); dico che sembri Rodolfo sotto la sua Valentino. Giocò qualche partita in pri- presidenza ma squadra con il grande Torino e Ca- che il Casale salbore scrisse che il “giovane terzino mancò, per ambidestro, degno allievo della grande Bori un rigore scuola casalese dei Caligaris e dei Mon- scagliato sul zeglio, ha un sicuro grande avvenire...”. palo da Re- Povero ragazzo, mi ricordo come fosse mondini, l’irripetibile occasione di tor- ora quel mercoledì di inizio maggio, ug- nare in serie A. gioso e piovoso persino freddo, quando «L’anno seguente dovemmo - conti- al termine dell’allenamento dovetti nuò Bori - smobilitare, per ragioni fi- prendere da parte suo fratello, che gio- nanziarie, la squadra; i tempi non con- cava con noi all’ala destra e dirgli sentivano più alle società di provincia “Upertin, fatti coraggio, l'areoplano del come Casale, troppe illusioni. Già nel Torino è caduto a Superga... e a lui che campionato 45-46, quello della quasi pareva non capire e mi guardava con gli promozione, Bori dovette intervenire, occhi sbarrati dovetti aggiungere: sono 118 morti tutti; da furiosa emozione; non ne indovinò tutti... pove- più una e su Meazza finì per spostarsi lo ro ragazzo, stesso Caligaris. cadde a terra Giocò poi nel Novara e rientrò dopo che pareva la guerra nel Casale come allenatore: morto... por- ore, ore e ore a gridare, tirare, far corre- ca vacca co- re, flettere, saltare. me è schifo- «Ti massacrava» - ricorda ancora qual- sa a volte la che suo antico giocatore; che però, co- vita...». me Vincenzo Reverchon, ammettono “A Dusio tirò Mazzucco devo tutto...” su con il naso *** e agguantò il Allora il Natal Palli era prima della telefono ur- cura. Non aveva ancora la pista e aveva lando ‘Pron- Rossetti un fondo sistemato anni annorum pri- to’; ma nes- ma, un po’ da dilettanti dicevano i super suno rispose perché il telefono non aveva competenti, con sottofondo in ghiaione, squillato, era muto. ghiaietto, misto, fascine di vite, sabbia «Abbiamo avuto anche dei bei allena- ghiaiosa e quindi terra. Poteva diluviare, tori; Rossetti, la grande mezz’ala della ma il Natal Palli assorbiva tutto senza la- nazionale... E poi il “dutur” Foni cam- sciare traccia. pione del mondo, il “Bertu Mazzuc- Il campo di gioco aveva le misure co”...» massime, all’inglese: era l’unico in Ita- Mazzucco urlava ai giocatori dal bor- lia. La tribuna era in legno ed il pubbli- do del campo; e dietro alla porta c’era co affollava gli “spalti” anche il giovedì Alfredo Foni, campione del mondo quando c’era allenamento. 1938 che nella sua carriera aveva soffiato Carlin, il grande direttore del “Tutto- il posto nientepopodimeno che a Cali- sport” scriveva che come terreno di gio- garis, nella Juventus, e a Monzeglio in co il Natal Palli era degno del grande pi- nazionale. lota che gli dava il nome. Foni era il C.T. e Mazzucco l’allenato- Poi venne la fregola del rinnovamen- re. Il Bertu aveva esordito nei «neri» a to ed il campo sportivo venne buttato al- sedici anni contro l’Inter di Meazza che l’aria. Per realizzare una pista non rego- allora si chiamava Ambrosiana. lamentare, infatti non è mai stata omo- Caligaris, che faceva da capitano e al- logata, il terreno da gioco fu stretto ed lenatore in campo, l’aveva schiaffato su accorciato e rifatto nel manto: quando un tizio tracagnotto con i capelli laccati piove diventa una risaia. alla Rodolfo Valentino. «Gran cosa il rinnovamento - diceva «Bertu marcalo stretto, non lasciarlo Dusio - l’importante non è fare, ma muovere; lascia perdere, nel caso, il pal- spende- lone...». re…». Era un invito a nozze per Mazzucco Il Bertu che, se giocasse oggi nell’epoca del cal- Mazzucco cio da indossatrice, avrebbe sempre il gridava che cartellino rosso davanti agli occhi. lo sentivi Meazza, perché proprio del grande fuori provin- «Balilla» si trattava, sotto la guardia ar- cia. Foni mata del giovane Mazzucco, non toccò scuoteva il pallone. Poi a metà del secondo tempo capo; assen- qualcuno del pubblico gridò: «Bravo tiva nei con- Bertu, il Balilla non vale una lira...». tenuti ma A Mazzucco venne il sudore freddo. dissentiva «Perché chi è quello che marco?» chiese nella forma. al Caliga: «È Meazza». Infilava l’en- Mazzucco Da quel momento Mazzucco fu preso nesima “Tur- 119 mac” nel bocchino di maiolica, ma poi solo perché, la lasciava consumare senza fumarla; la ogni morte cenere la buttava a terra con un colpetti- di papa, tra- no del mignolo; era un signore, Foni, lasciava il anche nei gesti più insignificanti. dialetto e «Il Bertu - diceva sussurrando - va for- pronunciava se un po’ sopra il rigo nei toni e nel vo- qualche frase cabolario, però ha sostanzialmente ra- in italiano, gione: se non si tira non si conclude; per Lajos magari tirando sbagli, ma se non tiri Czeisler, da non segni…». Casale in poi E così Savioni, spinto dalle urlacce e universal- da qualche calcio nel sedere di Mazzuc- mente cono- co, imparò a tirare da tutte le posizioni sciuto come e finì all’Inter. Budda, il ri- Czeisler Anche Foni andò all’Inter con cui fugiarsi nel vinse due scudetti e fu poi commissario silenzio e, per comunicare, nella gestua- tecnico della nazionale concludendo la lità, sia pure misurata, fu un imperativo sua carriera azzurra a Belfast con la parti- per sopravvivere. Il Bertu Mazzucco tra- ta vinta però duceva i gesti di Czeisler in urla: «Schi- dall’Irlanda fuss, corri... tira... vagli sotto, mordigli ‘al del Nord per garetti’... lascia perdere la ‘bala’... cura 2-1. l’uomo...» Quel gior- Poi il Budda Lajos Czeisler prese stra- no, nella sua de più importanti e nella primavera del terza ed ulti- 1954 era Commissario Tecnico della na- ma presenza, zionale che, in preparazione dei mon- giocava an- diali che si sarebbero disputati nell’esta- che marcan- te in Svizzera, stava per scendere sul mi- do il temibile tico «Parco dei principi» contro la Fran- Mc Parland, cia. La formazione era data per fatta; ma Guido Vin- l’impenetrabile Budda non era soddi- cenzi. Aveva sfatto e volendo maggiore grinta, brio e esordito al- Foni piglio atletico nella difesa, convocò a Pa- cuni anni rigi, strappandolo alla nazionale milita- prima in na- re impegnata a Bruxelles, un giovane ed zionale a Parigi contro la Francia ed a atletico terzino dell’Inter: Guido Vin- chiamarlo fra gli azzurri era stato Lajos cenzi. Czeisler, anche lui ex-allenatore del Ca- Fu una sorpresa per tutti, ma a Casale sale. il Bertu Mazzucco ed il Pierino Dusio *** che avevano visto qualche anno prima il Lo chiamavano Budda; presero a giovane terzino in una partita fra Casale chiamarlo così a Casale dove era sbarca- e Reggiana, non furono sorpresi. to, alla guida dei nerostellati, negli anni «È il giocatore che piace al Budda...» del dopoguerra. Accanto a lui, come al- - disse Dusio togliendosi la lobbia e grat- lenatore, il Bertu Mazzucco. Lo chiama- tandosi soddisfatto la pera - «Piace an- vano Budda per la testa rapata come un che a me...,» ribadì Mazzucco. ginocchio e per il suo viso tondo ed im- «Certo - confermò Dusio - è come penetrabile; non spiaccicava parola, un te... le ha sotto!» Non precisò cosa, ma il po’ per predisposizione naturale, ma so- paragone col Bertu Mazzucco rendeva prattutto per contingenze oggettive. tutto chiarissimo. Nato in Ungheria ma con passaporto Vincenzi al «Parco dei principi» di- apolide, conosceva, oltre al magiaro, il sputò una grande partita; i giornali che tedesco e l’inglese, ma in ambiente dove avevano ironizzato sulla sua convocazio- il Bertu Mazzucco passava per poliglotta ne furono larghi di elogi e ne preconiz- 120 zarono una lunga carriera «in azzurro». a Bruxelles dissero «Prendi la valigia ti Ai mondiali in Svizzera l’Italia fu eli- chiama il Budda a Parigi»... Vialli? È di- minata dai padroni di casa e Vincenzi, ventato Vialli perché aveva i numeri, incolpevole ma pivello, fu uno dei capri non perché l’ho lanciato io...» espiatori di quella defaillance. Fu ripe- Mostrava la lontana fotografia del scato «in azzurro» quattro anni dopo, «Parco dei principi» in quello straordi- ancora da un tecnico che si era fatto le nario pomeriggio del 1954. La maglia ossa come tale, nel Casale con Mazzuc- azzurra, lo scudetto tricolore sul cuore co: Alfredo Foni. Ma anche la partita de- («...me la feci addosso quando, impalato cisiva per l’ammissione ai mondiali del sull’attenti, la banda intonò l’inno di 1958 fu un disastro per l’Italia che, no- Mameli...»); sullo sfondo, sfocata, la nostante i quattro oriundi (Ghiggia, massa imponente del pubblico macchia- Schiaffino, Montuori, Da Costa) fu scon- ta qua e là di spruzzi bianco-rosso-verdi fitta per 2-1. Per Vincenzi, che in quel- e, tutto attorno, il cielo celeste, con nel- l’occasione giocò in coppia con il classi- l’angolo una nuvola bianca («...chissà se co Corradi, fu la terza ed ultima partita c’era davvero o l’ha aggiunta il foto- in nazionale; pagò sull’altare del rinno- grafo in fase di stampa per rompere un vamento una situazione confusa e caoti- po’ il quadro...»). ca. Vincenzi sta per ribattere il pallone Fu ancora, dopo l’Inter, per anni co- che, non inquadrato, spiove... sguardo lonna della al cielo, piede destro ben piantato a ter- Sampdoria ra in posizione avanzata a far da perno, di cui diven- braccio destro teso in avanti e sinistro in ne, appese le perfetta diagonale, all’indietro; il piede scarpe al sinistro, sollevato all’indietro è pronto a chiodo, pre- colpire... È l’immagine scultorea della coce allena- forza e della giovinezza. tore; guidò «Da questa foto ad oggi sono passati quindi la più di quarant’anni; ho avuto tanto dal- Cremonese la vita... ora pago un po’ di pedaggio... per poi ap- bisogna saper prendere la vita come vie- prodare, co- ne...» me seguen- Ma gli occhi di Vincenzi, sbarrati nel- do un desti- lo sforzo di ricacciare ricordi e lacrime, no rigorosa- Vincenzi sembravano urlare, stupende nella loro mente segna- disperata impotenza, le parole del Poe- to dal fato, ta: «Tu mi hai dato le ali per volare, e in quel Casale che era stato dei suoi az- poi mi hai tolto il cielo...» zurri: Lajos «Budda» Czeisler e Alfredo *** «al dutur» Foni. Era un caldo pomeriggio del luglio Con i nerostellati Vincenzi sfiorò nel del 1956; l’Aurelia era sommersa di sole 1978 la promozione in B classificandosi, così infuocato che anche il mare pareva al termine di un campionato appassio- bianco, quasi slavato. Dai dirupi della nante, secondo alle spalle dell’Udinese; collina arsa scendeva il canto trionfante fu per il Casale una stagione straordina- ma pieno di malinconico presentimento ria, mai più ripetuta. delle cicale. *** Ad un tratto la millecento grigia che La malattia, rara ma feroce ed impla- saliva nella direzione di Genova ebbe cabile, lo costrinse poi sulla carrozzella. come un singulto; parve impennarsi, di- «Bisogna prendere la vita come viene rigersi verso il mare per inabissarsi, poi - diceva sforzandosi di apparire pacato di colpo un guizzo disperato la rimette ed equilibrato - io dalla vita ho avuto in rotta; saltella e sbuffa e si ferma al molto, tanto: successi professionali, que- bordo della strada. sta mia straordinaria famiglia... adesso Scende una donna disperata, urla pago un po’ di pedaggio... certo quando con le mani nei capelli; nella macchina 121 un uomo è accasciato sul volante; fulmi- sa era sempre stato freudiano; odio, ma, nato dall’infarto Giampiero Combi ave- più che odio, polemica-amore; i tifosi va avuto l’ultimo dei suoi leggendari rimproveravano a Pansa di non impe- guizzi ed era riuscito a fermare l’auto- gnarsi al massimo e di non dare quello mobile salvando la vita della moglie. che era alla portata del suo straordinario Poche ore talento. Spesso, su un lancio in profon- prima a San- dità, invece di scattare lanciava un vistoso remo, alla saluto con il braccio ed il pubblico grida- presentazio- va «porco!». ne del Car- In realtà quando Pansa non scattava lin’s boys, ad era perché il pallone era lanciato alla un giornali- campa cavallo ed era razionalmente in- sta che gli giocabile. chiedeva chi Pansa aveva una grande classe che lo fosse stato il portava a vedere il gioco con razionalità giocatore da e lucidità; era stato baciato da un talento lui più temu- raro e quando esordì giovanissimo nella to, Giampie- prima squadra nerostellata, oltre a diven- ro Combi tare lo studente casalese più corteggiato Gabba aveva rispo- dalle studentesse, tutti gli presagivano sto: Gabba. una grande carriera. Gabba era «Si ferma poco al Casale - disse il Ber- entrato giovanissimo nel Casale; aveva tu Mazzucco - quello gioca con la testa ed gioco rozzo ed approssimativo, ma un ti- inoltre le ha… sotto!». Era il classico cen- ro da artiglieria. troavanti che sapeva saltare l’uomo e ful- Piazzava il suo tiro micidiale da ogni minare il portiere, ma anche dettare la posizione non appena riusciva a liberar- triangolazione ed ispirare la manovra. si ed un giorno contro la Juventus appe- Pansa è stato il miglior giocatore ap- na fischiato il via Gabba stangò diretta- parso in ma- mente in porta dove Combi ancora si glia nerostel- stata scaldando i muscoli; palla al centro lata nel do- e nuova legnata da metà campo con poguerra, Combi invano proteso nel tentativo di compren- parata. Finì 2-1 per il Casale e fu una dendo - fra i delle ultime grandi vittorie dei nerostel- giocatori ne- lati. rostellati - Le sventole di Gabba finivano nel ca- anche Castel- nale ed il Pierino Dusio aveva opportu- letti, che namente organizzato un servizio di ripe- giocò in na- scaggio perché «non potevamo permet- zionale, e terci di perdere tutti quei balon». Un Morbello, grande centroavanti, il Gabba diceva il che giocò Pierino; «e meglio ancora di lui, perché nell’Inter di Pansa più che con i piedi giocava con la testa, Herrera. Pansa, il Franco, che non ha fatto la car- Segnò un riera che si meritava». giorno tre gol alla Pro Vercelli e sembra- Ricordo di Franco Pansa una partita va che il Natal Palli dovesse esplodere disputata al Natal Palli fra Casale e Pro (anche se la partita finì in pareggio). Vercelli. Dopo tanti anni di maglia nero- Quando passava per la strada, mastican- stellata Pansa aveva cambiato aria ed era do l’ennesima tiramolla, le ragazze se lo approdato nella formazione dei cugini mangiavano con gli occhi e per trovare bicciolani. I tifosi, così si parlava a scuo- un po’ di attenzione i ragazzi dovevano la, nei bar, nelle fabbriche, lo stavano dire che era loro amico. Anche il futuro aspettando al varco. giornalista e scrittore Giampaolo Pansa, Il rapporto fra tifosi nerostellati e Pan- che allora frequentava il liceo, era stato 122 costretto - per non essere emarginato - a questo ripiego; con un grosso vantaggio: Franco Pansa era suo cugino. Fu sul punto di spiccare il grosso volo: lo voleva il Napoli del comandante Lauro allenato da Eraldo Monzeglio. Andò a provare con gli azzurri e fece vedere - a quanto si disse - i sorci verdi a Comaschi che era un grande difensore e un intoccabile del Napoli. Forse Pansa esagerò ad essere bravo, forse perse la pazienza e mandò a quel paese qualcu- no… La prova andò in fumo «nonostante - come ci disse un giorno Monzeglio - che tecnicamente avesse ottenuto un grande successo…» Era mancato sul piano “politi- co” cioé delle relazioni con quelli che contano… Tornò al Casale, ma con meno entusia- smo; parve alla fine soffrire la rivalità con il giovane emergente Morbello; e passò al- la Pro Vercelli. *** Quel giorno il commissario Criscuoli aveva organizzato un servizio d’ordine co- me non si vedeva dai grandi scioperi del ‘48. Si temeva la reazione del pubblico contro il “traditore” che era passato ai ne- mici della “Pro”. Il cielo era celeste che sembrava di esse- re in alta montagna; sulla spiarda verso la collina fremevano i giovani alberi piantati poco prima dai ragazzi delle elementari; il Natal Palli era pieno come un uovo ed an- che il corridoio a pié di rete metallica era gremito di pubblico, il garzone carbonaio Dusio Nello faticava, in quella ressa, a trovar spa- zio per i suoi perenni movimenti. Dal buco degli spo- gliatoi cominciò a spuntare un segnali- nee che andò a con- trollare la stabilità del- le reti; poi fece capoli- no l’arbitro, poi la lobbia del Pierino Du- sio che guardò gli spalti grattandosi la pera; chissà cosa sa- rebbe successo… Poi la prima “casac- ca” nerostellata e la prima maglia bianca, La grinta di mister Seghedoni l’arbitro e il segnali- 123 nee si piazzano per l’entrata in campo e lenza, Quartaroli. dietro a loro saltellano giocatori “neri” e Nel frattempo si era presentato da Du- “bianchi”; Pansa è il penultimo, caracolla sio un tizio elegantissimo ed azzimato: il alla sua maniera da finto gigione masti- «señor Binello». cando l’ennesima tiramolla… Il (sedicente) señor Binello proveniva, Dusio scruta il pubblico con la lobbia a suo dire, dal Venezuela dove esercitava sulle ventitre… Chissà cosa succederà… la professione di industriale in contenitori Sul campo, gremito all’impossibile, si sen- metallici (bidoni, forse, si disse con il sen- tirebbe volare una mosca… no del poi). Rilasciò lunghissime intervi- Poi c’è un grido… «Franco…». E poi: ste. «Bravo Franco…». E a quel punto succes- Per ridurre i costi, diceva, si cominci se l’inimmaginabile; il pubblico esplose in con il licenziare l’allenatore (che per altro un applauso quale mai si era sentito al Na- in quel periodo non veniva pagato) per- tal Palli con diecimila persone che scandi- ché la formazione la si deve fare con il vano «Franco, Franco…». Casale stava mo- computer; si analizzano le caratteristiche strando a Franco Pansa, centroavanti in degli avversari, si «schiassa il buton» e tut- maglia bianca dell’eterna rivale Pro Ver- to è fatto, ecco stampata la formazione celli, quanto gli aveva voluto bene e quan- adeguata. In Venezuela queste cose si fan- to gliene voleva. no da secoli; d’accordo che in Italia si è *** ancora retrogradi ma non è mai troppo Nell’ufficio di Dusio, in momenti non tardi per migliorare... Il señor Binello felici per il Casale, passarono altri presi- svanì, elegantissimo, come un soffio dalla denti. sera alla mattina; probabilmente, anche se Arrivò dalla Lombardia Mottura, ma la qualcuno lo diceva in villeggiatura a Por- sua esperienza fu breve anche se ambizio- tolongone dove l’aria del mare cura de- sa. pressione e magone, se ne tornò in Vene- Poi si vide il commendator Mentigassa zuela a far le formazioni con il computer. da Asti. Correvano gli anni di fine Sessanta e la Arrivò con pacchi di cambiali che non partecipazione dei tifosi e degli sportivi ca- riusciva ad incassare; lasciò la presidenza salesi per il club nerostellato era intensa; ad un ex-corridore ciclista dilettante di Va- una sottoscrizione raccolse quasi cinquan-

La mitica partita con l’Udinese del 1978

124 ta milioni (di allora). Ma la situazione del che la sua testa, era sempre là al Natal Pal- Casale era davvero balorda e certamente li, fra il profumo dei fiori di prato ed i sarebbe scomparso se non fosse stato per miasmetti degli spogliatoi. l’impegno di un personaggio umanamen- Lo vidi per l’ultima volta ad Aosta dove te straordinario, buono, schivo, allergico lo Juniorcasale disputava un’amichevole ai riflettori ed alle interviste; senza di lui, di precampionato. senza il suo impegno, senza la sua intelli- Era, lui che della rotondità era il simbo- gente tenacia, senza la sua generosa abne- lo, molto smagrito; il viso tirato accentuava gazione spinta quasi a livello di autolesio- ancora di più gli occhi tristi ma anche stan- nismo, del Casale calcio non se ne parle- chi. Lo salutai ed il Pierino, indovinando il rebbe più da almeno trent’anni; è il dot- mio imbarazzo: «Ho fatto la dieta punti... - tor Aldo Bagna. Si sobbarcò, spesso nel- mentì - si mangia poco di poco, anziché l’incomprensione generale, una situazio- molto di tutto come ero abituato...». ne difficilissima e riuscì a traghettarla, con Cercò di sorridere, ma era il sorriso di enormi sacrifici, in acque tranquille. Con chi è giunto all’ultima fermata, di chi sta la fusione del 1973 a Mentigassa subentrò cercando di vivere intensamente il suo ul- Giancarlo Cerutti con una nuova società timo giorno di ferie. Lo vidi sparire fra il che si chiamava Juniorcasale e che, con il pubblico del parterre; notai allora che, tempo, tornò Casale. per la prima volta in vita sua, era senza Ma questa è già storia di ieri. lobbia; probabilmente gli andava troppo *** larga. Entrarono sul campo le nere casac- Con l’arrivo di Cerutti si chiude l’era che e forse quella sera, che fu l’ultima sua del Pierino Dusio; fu accantonato perché i partita, il Pierino non si accorse che il bor- tempi erano compiuti, perché non era più dino sull’incollatura delle maglie non era l’ora dei factotum innamorati che canta- bianco ma rossoblù. vano e facevano cantare ai giocatori «Il Vide solo la stella sul cuore e gridò: Piave mormorava», ma cominciava l’era «Forsa fioi, andumma...» E, fra se e se dei fax. certamente aggiunse: «...perché, cari fioi, Il Pierino accettò con dignità il suo ac- quando si ha quella stella sul cuore, non cantonamento; ma vedevi lontano un mi- si può che volare...». glio il suo magone: ed il suo cuore, più Gianni Turino

125 APPENDICE Vent’anni di torneo del Comprensorio Trofeo “Il Monferrato”: le venti regine

Pontestura ‘78

1978: PONTESTURA, VINCERE E DIRSI ADDIO trionfare il Pontestura di Riviera che su- Il 26 giugno 1978 al campo "Bianchi" di pera 4-0 una determinata Balzolese a cui Oltreponte, San Carlo e il neo-promosso non è bastato il numeroso pubblico al se- Popolo danno il calcio d'avvio del torneo. guito. Per i gialli vincitori sarà il canto Dodici le formazioni che prendono parte del cigno: una grave crisi societaria can- alla prima edizione: San Carlo, Pontestu- cellerà questa squadra di fenomeni e nel- ra, Monferrato, Trino (di Prima catego- l'anno successivo dovrà ripartire dalla ria), Roncaglia, Arcos Villanova, Balzole- Terza categoria. Per quanto riguarda il se, Ozzano (di Seconda), Popolo, Ronzo- "Comprensorio", la manifestazione è pia- nese, Moncalvese e Moranese di Terza. ciuta, continuare diventa un obbligo. Nomi importanti in panchina, con alcuni Finale: Pontestura - Balzolese 4-0 che hanno segnato un'epoca vedi Gior- Pontestura: Lemonnier, Barbieri, Calvo, gio Tinazzi, Gianni Desana, un Augusto Rivalta, Spinoglio, Gerbi, Schiavetti, Ca- Boccalatte già sulla breccia e lo scompar- salone, Lombardi, Marino, Battista. All. so Gian Franco Precerutti, giocatore ed Riviera. allenatore della Ronzonese. Dopo i giro- Balzolese: Pellegri (Azzalin), Marafin, ni eliminatori San Carlo, Pontestura, Scomparin, Zorzan, Vergendo, De Luca, Monferrato e Balzolese approdano alle Salemi, Caprioglio (Corona), Miceli semifinali che si disputano nello scenario (Quarello), Dall'Agnol, Fava. All. Desa- del "Palli". Con una prestazione superla- na. tiva il Pontestura di Schiavetti elimina il Reti: Schiavetti, Schiavetti, Lombardi, San Carlo mentre Balzolese e Monferrato Battista. arrivano ai rigori e risulterà decisivo un errore dal dischetto di "Cecco" Mandrac- 1979: IL TROFEO VA A TRINO chia per i sansalvatoresi. L'atto conclusi- Il successo della prima edizione con- vo, con un pubblico d'eccezione, vede sente agli organizzatori di allargare a se- 126 Trino ‘79 dici il numero della partecipanti. Con 1980: ÈL'ORA DEL MONFERRATO l'interesse crescente per la manifestazio- Quando la terza edizione prende il via ne iniziano le prime, inevitabili polemi- è giugno inoltrato, vista la concomitanza che. Incidenti al termine di Popolo-Va- con gli Europei di calcio. Il movimento lenzana con l'arbitro che viene colpito e i calcistico casalese aumenta sensibilmente verdi popolesi che sono da regolamento e fanno la loro apparizione per la prima estromessi dal torneo; altri problemi nel volta le vercellesi Caresanese e Pro Palaz- "quarto" ancora vinto dagli orafi sul San zolo. Nelle eliminatorie le sorprese non Carlo. C'è la sensazione che quello spiri- mancano, ed a farne le spese sono l'am- to di sportività e di cavalleria sia stato for- bizioso Ozzano di Oneto e la Ronzonese. se travisato dagli addetti ai lavori. Per for- Passano ai “quarti” due formazioni di tuna tutto ritorna nella normalità nelle Terza, il Trineis e la Junior, quest'ultima semifinali che vede prevalere Monferrato rinata dopo la "scissione" dell'anno pri- (1-0 sulla sorprendente Ronzonese) e ma col Casale e che può fare affidamento Trino, con l'identico punteggio sulla Va- sul ritorno di uno dei suoi "figli" predilet- lenzana. L'atto conclusivo vede in campo ti: Enrico Grillo. moltissimi grandi "nomi", lo spettacolo Le sfide dei “quarti” portano dritte ai non manca e non a caso bisognerà atten- rigori dove succede di tutto e delle favo- dere i supplementari per avere la vincitri- rite rimane in corsa solamente il Monfer- ce. Dopo una girandola di gol ed emozio- rato che non può non approfittare di un ni sarà il Trino di Romano Vizia ad alzare simile regalo. La finale per il 1° e 2° po- il trofeo grazie alla doppietta decisiva del sto vede i gialloblù guidati da Tinazzi bomber Romano nei minuti finali. prevalere senza grossi problemi sulla Pro Finale: Trino - Monferrato 4-2 (d.t.s.) Palazzolo, dopo una gara a senso unico. Trino: Giorcelli, Savino, Vannelli (Piatti), Un "Comprensorio" che sembra già per- Mocca, Tavano, Martinotti, Primizio, Iri- dere interesse, ma d'altra parte il calcio- co, Badiale (Michelone), Visentin, Roma- scommesse scoppiato in primavera, la sa- no. All. Vizia. zietà di fine stagione e qualche torneo Monferrato: Devasini, Mandracchia, Be- concomitante sono brutti rivali da scon- netti, Palazzetti, Serramondi (Marsiglio), figgere. Cavalli, Schiavetti, Corbellini, Calvio (Car- Finale: Monferrato - Pro Palazzolo 3-0 levaro), Casalone, Lavagno. All. Tinazzi. Monferrato: Polla, Mandracchia, Casalo- Reti: Romano, Piatti, Romano, Romano ne (Pedemonte), Palazzetti, Benetti, Ca- (T), Lavagno, Corbellini (M). valli, Carlevaro, Corbellini, Marsiglio, La- 127 Monferrato ‘80 vagno, Venticinque. All. Tinazzi. spettatori sugli spalti, peccato che la gara Pro Palazzolo: Zandarin, Gellona (Lon- non sia ricca di gol ed emozioni e che si go), Brusa, Actis Caporale, Gallo, Barbo- debba aspettare i rigori per attendere la naglia, Bedello, Villabruna, Poy, Tibaldi, trionfatrice. Sarà il Trino a prevalere gra- Vizia. All. Tessarin. zie ai salvataggi del portiere Lucon, così Reti: Mandracchia, Corbellini, Lavagno. che capitan Balocco può alzare il 1° tro- feo biennale “Il Monferrato” che va defi- 1981: LA SECONDA VOLTA DEL TRINO nitivamente in terra vercellese. E' l'anno dei primi esperimenti, con il Finale: Trino - San Carlo 0-0 (5-4 d.r.) passaggio alla formula dell'eliminazione Trino: Lucon, Savino, Brusa, Balocco, diretta al posto dei gironi all'italiana: più Brignoni, Martinotti, Brandazzi, Mombel- suspence ma anche il ricorso in troppi li, Primizio, Gallo, Sirufo. All. Carama- casi ai calci di rigore. Per la prima volta il schi. torneo emigra dalla sua sede naturale (il San Carlo: Biasotto, Mandracchia, Monti, "Bianchi" di Oltreponte) e si sposta ad Coppo, Dipierri, Bruschetta, Daffara, Ozzano. Ormai il "Comprensorio" è una Spampinato, Tartara, Ceria, Zuccolo. vetrina importante e non a caso sono nu- All. Mariani. merosi i club anche fuori dal Monferrato che vogliono parteciparvi. In questo caso 1982: L'ANNO DELLA RONZONESE fare un pronostico diventa difficile, l'uni- Fra polemiche e interrogazioni parla- ca cosa certa è l'infelice periodo costella- mentari, sta per iniziare il Mundial spa- to da continue precipitazioni che però gnolo e il periodo sembra poco propizio non tengono lontano il grande pubblico. per organizzare, per giunta in tempo ri- Non mancano le emozioni, ma decisivi stretto, una manifestazione così impor- sono sempre i tiri dagli undici metri. Do- tante. Invece su richiesta insistente delle po altrettanti nulla di fatto, Livorno Fer- società monferrine la Lega delle Società raris, Trino e Monferrato passano alle se- Sportive riesce ad allestire un torneo di mifinali dove approda anche il San Car- richiamo che sposta la sua prima fase in lo, sbarazzatosi della sorprendente Auro- quel di Balzola. Scompaiono in pratica ra. I borghigiani superano i vercellesi tutte le formazioni di Promozione, ad ec- grazie ad un'autorete, mentre l'altra av- cezione del Monferrato che diventa l'av- vincente sfida fra Trino e Monferrato si versario da battere. Due le novità, Pol- chiude con l'affermazione degli azzurri sport e Costanzana. Si ritorna alla formu- di Caramaschi. La finale vede oltre 600 la del girone all'italiana e tutto fila bene 128 Trino ‘81 fino ad una maxi rissa fra Balzolese e Ju- 1983: VALENZANA, E UNO... nior che rischia di compromettere il pro- Sempre sedici le formazioni presenti a sieguo del torneo. Per fortuna tutto ritor- questa sesta edizione che per la prima na a posto con il Monferrato regina pre- volta, terminati i turni eliminatori, si tra- destinata e le sue "damigelle" di semifina- sferisce al Natal Palli, e questo non fa che le Ronzonese, Univ Terranova e Fonta- aumentare interesse verso la competizio- nettese. Ma proprio ai biancoblù guidati ne, anche perché, per i giocatori, diventa dagli esperti Podda e Romano (nella fi- un onore calcare il manto erboso del glo- nale dell'80 siglò tre gol proprio ai giallo- roso stadio casalese. blù) riesce l'impresa di superare gli uo- Le squadre di Promozione sono anco- mini di Tinazzi e dell'«apprendista» Pe- ra super favorite anche se lo scontro- trucci. L'altra finalista è la Ronzonese derby nella fase iniziale fra Trino e Cre- che ha superato la rivelazione Univ. Esito scentinese toglie subito i granata di mez- incerto per tutto l'incontro in una finale zo. Dopo le eliminatorie, gli incontri si quantomai equilibrata fino alla rete sigla- fanno intensi, spigolosi e il ricorso ai ri- ta da Minetti verso lo scadere. Capitan gori sarà un fedele compagno fino al ter- Gulmini alza al cielo il trofeo che, per la mine. Così troviamo fra le "magnifiche prima volta nella sua storia, si ferma a Ca- quattro" anche il sorprendente Pontestu- sale città. Per il primo anno il "Compren- ra, insieme alle due formazioni più accre- sorio" viene organizzato anche a livello ditate. Per i rossoblù valenzani molta giovanile: sono Casale e Ronzonese a vin- paura nei “quarti” quando devono tirare cere rispettivamente fra allievi e giovanis- fuori tutta la loro esperienza per battere simi. il sorprendente Popolo di Butta che sarà Finale: Ronzonese - Fontanettese 1-0 ricordato in quella edizione per il mi- Ronzonese: Maggiorotti, Scolaro, D'An- glior gioco espresso. Comunque alla fina- drea, Cacciatori, Menegaldo, Gulmini, le, come da pronostico, arrivano loro Tortorella, Pollone, Vola (Precerutti), due, Valenzana e Trino. Dopo novanta Minetti (Malvicini), Antiga. All. Prece- minuti è ancora tutto in parità nonostan- rutti. te le grosse occasioni sprecate dagli az- Fontanettese: Milano, Mascari (Casamas- zurri di Caramaschi, e nei rigori decisivi sima), Sacco, Cerruti, Capra, Bullano, sarà il promettente portiere Ceneviva a Romano, Crovella, Gennaro, Podda, Co- rendersi protagonista dei due interventi scia (L. Lotto). All. Castoldi. risolutori. Primo successo per gli orafi Rete: Minetti. guidati in questa occasione da Giampiero 129 Ronzonese ‘82

Valenzana ‘83

Desana, per il Trino il tris è stato manca- 1984: VALENZANA, IL BIS ED IL TROFEO to di un soffio. Pur mantenendo invariata la formula Finale: Valenzana - Trino 0-0 (5-4 d.c.r.) dell'eliminazione diretta, è indubbio che Valenzana: Ceneviva, Sciacca, Pasino, il "Comprensorio" non abbia più quel cli- Forno, Sesta, Delladonna, Ubertazzi, ma di incertezza che lo aveva caratterizza- Della Casa, Quaini, F. Lenti (P. Lenti), to negli anni passati. La presenza di trop- Baglini All. Desana. pe formazioni di Promozione toglie in Trino: Lucon, Zarino, Savino (Gallo), pratica quella suspence che aveva decreta- Pivetta, Car. Osenga, Balocco, Primi- to la riuscita della manifestazione. La zio, Guglielmotti, Albergoni, Milani, "forbice" fra le formazioni di vertice e Graziano (Ces. Osenga). All. Carama- quelle di Terza, che rappresentano una schi. parte rilevante del lotto delle partecipan- 130 Valenzana ‘84 ti, è evidente per cui l'arrivo alle finali di- zioni di Promozione e di Prima, per cui il venta un fatto scontato per le più forti e torneo apre definitivamente ad una stra- non basta l'istituzione dei "prestiti" per le da diversa, con al via solo le squadre di società di categoria inferiore per livellare Seconda e Terza. l'aspetto tecnico. Ciononostante l'exploit Ormai il "Comprensorio" ha trovato di turno non manca: è il Frassineto a nel Natal Palli la sua sede definitiva su mettere sotto la favoritissima Valenzana. cui disputare anche le gare (ad elimina- A pochi minuti dal termine accade però zione diretta) del primo turno. Questo il fattaccio, con l'arbitro che sospende la non fa che accrescere il prestigio della gara per uno schiaffo di un blustellato. manifestazione a cui tutti partecipano Assieme ai (fortunati) rossoblù di Fran- non come comprimari ma con la chiara co Della Donna ed alla Crescentinese di intenzione di essere protagonisti fino in Gigi Limberti approdano alle semifinali fondo. A perdere non ci sta nessuno e sul anche Junior e Pontestura. Finale co- meccanismo dei prestiti, complice una munque scontata che vede prevalere gli normativa poco chiara, si scatena una orafi grazie ad un autogol di Anselmino a grossa polemica. Il Frassineto, che elimi- dieci minuti dal termine. Il Casale allievi na l'Esperia in semifinale, ha utilizzato i e la Crescentinese giovanissimi si impon- rinforzi con il "nulla-osta" arrivato in ri- gono invece nella terza edizione del tor- tardo rispetto al termine previsto. Il ri- neo giovanile. corso dopo molte discussioni viene accol- Finale: Valenzana - Crescentinese 1-0 to e l'Esperia va in finale mentre il Frassi- Valenzana: Cenenviva, Gorani, Sesta, neto per il secondo anno mastica amaro, Mauro, Simoniello, Sciacca, Porcelli, Bar- dopo il "giallo" della gara dell’edizione bierato, Ponzano, Bineli, Papalia. All. precedente con la Crescentinese. L'atto Della Donna. conclusivo è a favore dell'Esperia, che su- Crescentinese: Meola, Puppato, Anselmi- pera ai rigori la Trinese, ma il torneo si no, Vercellotti, Tomasoni, Zorz, Priora, conclude con tanta amarezza. E' il mo- Biginato, Boarolo, Poian, Mocca. All. mento peggiore nella storia del "Com- Limberti. prensorio". La sosta forzata nel 1986, in Rete: aut. Anselmino. concomitanza con i Mondiali messicani, e una giusta pausa di riflessione fra gli 1985: ESPERIA FRA LE POLEMICHE addetti ai lavori, porta ad un rinnova- Anno importante il 1985 con la rinun- mento che farà rifiorire, più bella che cia pressochè completa di tutte le forma- mai, questa importante manifestazione. 131 Esperia ‘85

Quargnento ‘87

Nei tornei giovanili del 1985, clamoroso 1987: TRIONFA IL QUARGNENTO en plein della Junior che vince con pulci- L'anno di pausa fa bene al "Compren- ni, esordienti e giovanissimi. sorio" che riprende la sua avventura con Finale: Esperia - Trinese 1-1 (5-4 d.c.r.) tutte le credenziali per poter far bene. Esperia: Caligaris, Danna, Mastropaolo, La Lega delle Società Sportive lavora in- Piredda, Barile, Rei, Porpiglia, Op- tensamente perchè tutto possa svolgersi pezzo, Mazzucco, Ferrari, Sarain. All. nel migliore dei modi ed i risultati le da- Cotti. ranno ragione. Intanto il "giro" delle par- Trinese: Fanzini, Ravizza, Davo, Tavano, tecipanti si allarga, non a caso anche so- Guaschino, G. Lavazza, Monaco, B. La- cietà al di fuori del Monferrato premono vazza, Borla, Forza, Tricerri. All. Tavano. per potervi partecipare. Così si vedrà in Reti: Mazzucco (E), Borla (T). campo anche il Cascinagrossa. In tutto 132 Monferrato ‘88 venti squadre. Dopo tre settimane di gare goria che vogliono battere il super-Mon- molto combattute, a cui fanno da corolla- ferrato, reduce da un campionato trion- rio i tornei di pulcini, giovanissimi e di fale in cui non ha avuto rivali. Purtroppo calcio femminile, si arriva alla serata fina- gli organizzatori trovano nel tempo incle- le che vedrà un Natal Palli gremito fin mente un avversario tutt’altro che mal- dal primo pomeriggio. A contendersi la leabile, e per una volta il calendario deve prima piazza saranno la Moranese di Cot- subire variazioni a causa dell'impraticabi- ti e il Quargnento di Nando Savio. L'in- lità dei campi di gioco. contro vedrà prevalere proprio la forma- Tra una precipitazione e l'altra si ve- zione alessandrina che nei minuti con- de anche del bel gioco, soprattutto da clusivi riuscirà a ribaltare il risultato do- parte dei gialloblù di Petrucci in cui si po l'iniziale vantaggio dei rossoblù. Fra i mettono in evidenza alcuni giovani inte- pulcini sarà il Pontestura ad alzare il tro- ressanti (il nostro giornale titolerà: “Ma feo, il Casale fra i giovanissimi e l'Orti fra questo Rosso è proprio da Casale!”). Insie- le donne, ma soprattutto sarà un grande me al Monferrato proseguono anche successo per gli organizzatori che hanno Balzolese e Univ. Gli azzurri di Novella fatto il possibile (e oltre) per dare a Casa- saranno sconfitti dalla Fulvius di Oneto, le una manifestazione di alto richiamo. altra fresca vincitrice di campionato, no- Finale: Quargnento - Moranese 2-1 nostante le prodezze del suo bomber Quargnento: Bottin, Vergano, Montin, Cappuccio. In finale segna ancora Ros- Amisano, Bettinelli, Colaianni, Albertario so, dopodichè il Monferrato controlla la (Romeo), Ceriana, Barba, Franzolin, Vol- sfida in virtù di una netta superiorità. pato (Rabellini). All. Savio. Per i gialloblù stagione davvero da in- Moranese: Giorcelli, Tiozzo, Mau. Paga- corniciare. nin (Vasario), Poncina, Scagliotti, Mar. Finale: Monferrato - Fulvius 1-0 Paganin, Tricerri, Marangoni, Vizia, Rug- Monferrato: Biasotto, Chiccoli, Di Pierri, gero, Linarello. All. Cotti. Fantin, Canepa, Guerrato, Carenzo (Si- Reti: Tricerri (M), Barba, Romeo (Q). sto), Casalone, Govoni, Rosso, Graziano. All. Petrucci. 1988: MONFERRATO, ANNO DA RICORDARE Fulvius: Nicolosi, Maestri, Tita, Maccari- E' il torneo del decennale, un obbietti- ni, Bianco, D. Pamparana, Larussa, Ra- vo prestigioso. Le premesse per una ma- vazzi, M. Pamparana (Ferrari), Manfrin, nifestazione ad alto livello ci sono tutte, Argellini (D'Acquino). All. Oneto. con numerose formazioni di Prima cate- Rete: Rosso. 133 Moranese ‘89

1989: LA MORANESE "DOMA" I MILITARI XI° Battaglione: Resta, Vigna, Indiberge, Con il Casale che sta lottando (vitto- Bosi, Libergolis, Vigotti, Mustari, Garru- riosamente) per salire in C1, il "Com- to, Faccinponte, Vanzino, Frasca. All. prensorio" deve lasciare, almeno per la Col. Mantillaro. prima fase, la sua sede naturale. Oltre al Rete: Brusa. campo di Oltreponte, gli organizzatori trovano ospitalità a Mede, insieme ad un 1990: IL TROFEO VA IN LOMBARDIA impianto molto efficiente ed un buon se- Quando inizia il torneo tutti già pensa- guito di pubblico. Dopo sette anni il tor- no alle "notti magiche". Il Mondiale ita- neo esce fuori da Casale, per fortuna con liano è alle porte, anche gli organizzatori grande successo. E' un’edizione in cui le devono adeguarsi di conseguenza, ed il cosiddette "grandi" faticano ad esprimer- ritmo delle serate e delle gare diventa in- si, e non desterà sorpresa la loro uscita cessante. La Moranese è sempre la favori- nei “quarti”. Del lotto di Seconda vanno ta ma attenzione alla novità del Mortara avanti Moranese e Occimiano, protagoni- dei casalesi (vi giocano Azzini, Gabba, ste di un campionato di buon livello, le Imarisio). Anche la Junior di Legnani, altre due semifinaliste sono il Popolo e dopo un campionato sofferto, diventa l'XI° Battaglione del colonnello Mantilla- una delle protagoniste mettendo in mo- ro. I militari sono sospinti da un tifo calo- stra i suoi interessantissimi giovani. I ros- roso, ma soprattutto hanno elementi di soblù giungono fino alle semifinali dove indubbio talento. Il Battaglione sfiderà la sono fermati dalla Moranese di patron Moranese in questa 11ª edizione. Un col- Verardi. Nell'altra sfida tutto bene fino po di testa del terzino Brusa troncherà all'ultimo minuto di gara quando i gioca- però i loro sogni. Atto conclusivo che ri- tori del Mortara lasciano il terreno dopo sente della concomitanza della "Stracasa- un'accesa discussione col direttore di ga- le" che ha tolto un buon numero di spet- ra che espelle (col gioco fermo da minu- tatori. Una incredibile e, per certi versi, ti) un loro compagno di squadra, reo, se- assurda coincidenza che fortunatamente condo lui, di averlo colpito. Dopo una se- rimarrà un caso isolato. Una finale senza rie di "trattative" concitate la formazione pubblico, che "Comprensorio" è ? lomellina rientra in campo e ai calci di ri- Moranese - XI° Battaglione 1-0 gore è più brava degli avversari. Per con- Moranese: Gallo, Tiozzo, Brusa, Maran- tro il Mortara dovrà giocare la finalissima goni, Fracassi, Girino, Boda, Savant, Vi- senza tutti quei giocatori che, individuati zia, Amico, Cacciatore. All. Corona. (da chi?), avevano lasciato anticipata- 134 Mortara ‘90 mente il terreno di gioco senza nessuna ranese che dimostrano di essere di gran motivazione, quindi risultati espulsi e lunga le migliori del lotto. Giusto che sia- successivamente squalificati. Per la prima no loro a contendersi la prima piazza. Sa- volta il "Comprensorio" vedrà la sua con- ranno i rossoblù di Oltreponte a gioire clusione al giovedì sera, poichè il giorno dopo la sequenza dei calci di rigore. Per seguente si aprono i Mondiali. Fra Morta- la Moranese un boccone amaro da dige- ra e Moranese molte occasioni da sfrut- rire visto che fino a due minuti dal termi- tare e lomellini che, seppur rabberciati, ne era ancora in vantaggio. soffiano il trofeo ai rossoblù di Corona, Finale: Junior - Moranese 1-1 (4-2 d.r.) già pronti per un clamoroso raddoppio. Junior: Caprino, Re, Cavalli, Imarisio, Finale: Mortara - Moranese 2-1 Bertelli, Salvadè, Moretto, Defrancisci, Mortara: Gulizia, Gabba, Imarisio, Ferra- Bersano, Minato, Campagnola. All. Man- ra, Rizzo, Accorsi, Greco, Brusa, Berto- dracchia. letti, Maraschi, Boda. All. Rizzo. Moranese: Gallo, Deambrogio, Germa- Moranese: Gallo, Tiozzo, Degiovanni, Pa- no, Mariannini, Lucente, Poncina, Paga- ganin, Fracassi, Deambrogio, Turino, nin, De Rosa, Larotonda (Gamba), Ami- Spinoglio, Sponton (Lopes), Santoro, co (Degiovanni), Vercellino. All. Cotti. Brandazzi. All. Sponton. Reti: aut. Caprino (M), Minato (J). Reti: Turino (Ms), Brusa, Bertoletti (Mr). 1992: INIZIA L'ERA DELL'OCCIMIANO 1991: I RIGORI SORRIDONO ALLA JUNIOR La cosa più bella che ci possa essere Il "Comprensorio" diventa sempre più per un torneo è il sapersi rinnovare. E in incerto: difficile individuare le favorite. questo senso il comitato organizzatore è Tutti gli incontri vengono giocati con un sempre stato sensibile alle necessità delle tatticismo esasperato ed a perderne è lo squadre partecipanti. La formula dell'eli- spettacolo, con la conseguenza di un calo minazione diretta, pur tanto spettacola- di spettatori preoccupante. Il ricorso ai re, portava troppe società ben presto fuo- rigori poi diventa costante. Dagli undici ri dalla competizione, così a sorpresa metri per gli attaccanti la porta pare re- vengono studiati ed attuati i gironi a stringersi, mentre portieri del calibro di "poule" (sistema mutuato dal campo boc- Gallo, Sartirana e Caprino diventano im- ciofilo) che in pratica rendono decisive battibili in virtù delle loro riconosciute tutte le gare, però con possibilità di recu- doti fra i pali. Incontri che si susseguono pero. senza troppe emozioni, con Junior e Mo- Finalmente si gioca senza timore e la 135 Junior ‘91

Occimiano ‘92 media realizzativa si alza sensibilmente: lo. Per l'assegnazione del trofeo non ba- Occimiano, Candia e Popolo viaggiano stano i tempi regolamentari. Servirà la spediti verso le semifinali mentre per la decisione è dal dischetto, dopo che i lo- super-Moranese di Verardi l'eliminazione mellini hanno accarezzato la grande af- dal torneo sarà il canto del cigno, visto fermazione (il gol di Bianucci viene pa- che dopo due mesi il calcio scomparirà reggiato in extremis da Brollo). Vince (seppur provvisoriamente) dal paese l’Occimiano. monferrino. Per i biancoblù di Ballerino, Finale: Occimiano-Candia 1-1 (5-4 d.c.r.) reduci dalla promozione in Prima, l'arri- Occimiano: Sartirana, Guzzo (Bargero), vo in finale è una formalità, mentre il Babando (Gesualdi), D'Andrea, Vola, Candia dovrà attendere l'ultimo rigore Ballerino, Maioglio, Costa, Brollo, Monti- per aver la meglio sulla rivelazione Popo- glio, Libero. All. Ballerino. 136 Popolo ‘93

Candia: Mazzocchi, Accatino, Bianucci, Scomparin, Boggiani, La Loggia, Giusto, Fracassi, Stoppa, Milan, Moscardo (Cri- Badiale (Ariotti), Sarzano (Cacciatore), vellari), Arena, Boda (Torchio), Culò, Bozzo, Carnieletto. All. La Loggia. Brandazzi (Iaria). All. Ghiglione. Mirabello: Volpi, Daniel, Gioanola, Reti: Bianucci (C), Brollo (O). Acampora, Sisto, Villanova, Galli, Fioren- za, Granziero, Iovino, Moschini. All. Fo- 1993: LA PRIMA VOLTA DEL POPOLO glino. La nuova formula è piaciuta, tanto che Reti: Bozzo, Carnieletto (P), Galli (M). l'interesse è rimasto tale come fosse la prima edizione: cosa manca a questo 1994: IL 3° TROFEO SI FERMA A OCCIMIANO “Comprensorio”? Forse una squadra lea- Il digiuno delle "grandi" dura in prati- der: la 15ª edizione verrà ricordata per la ca solo un anno. Dopo le poule elimina- debacle delle formazioni di Prima cate- torie ci sono proprio tutte, compreso il goria, in partenza sempre favorite. Invece San Carlo che si riaffaccia a questa mani- Junior e Occimiano lasciano la compa- festazione dopo un'assenza di oltre dieci gnia nei “quarti”. Chi impressiona nella anni. Le cose non vanno però bene per i fase eliminatoria è il Frassineto, che met- borghigiani che nei “quarti” devono soc- te un talentuoso Fogo in prima linea e combere all'Ozzano di Gigi Moretti (ap- annienta tutte le rivali. I blustellati sono pena promosso in Prima), più facile il pronosticati fra le “magnifiche quattro” cammino per Candia e Occimiano, men- ma non sarà così. Saranno invece Popolo tre fa scalpore il passo della Junior, retro- e Mirabello, a sorpresa, a giocarsi l'ambi- cessa in campionato con largo anticipo e to trofeo. I verdi del presidente Di Luca passata per l’occasione nelle mani dell'e- partono a spron battuto andando in van- sperto Gianni Finotto. I casalesi cederan- taggio con Bozzo, ma gli orange di Fogli- no in semifinale ai biancoblù dopo una no faranno loro la ripresa legittimando il lunga lotta, dall’altro lato i lomellini su- pareggio con Galli. Decisione ancora ai perano i collinari grazie ad un gol del ca- rigori, almeno così sembrerebbe, ma al- salese Accatino. Dopo due anni si ritrova- l'ultimo assalto Carnieletto (che non do- no di fronte Candia e Occimiano: sarà veva giocare a causa di un’errata squalifi- uno spettacolo entusiasmante con nume- ca) trova il colpo vincente e il Popolo rosi colpi di scena "conditi" da alcune de- può festeggiare la prima vittoria. cisioni arbitrali molto discutibili. I lom- Finale: Popolo - Mirabello 2-1 bardi vanno sul 2-0 in pochi minuti, tutto Popolo: Barbero, Balbo, Deambrogio, sembra facile, poi in mezzo a tante "scin- 137 Occimiano ‘94

San Carlo ‘95 tille", la squadra di Trombin riesce a ri- no, Castelli, Iaria, Ferraresi, Moscardo portarsi a galla, trovando addirittura, a (Linarello), Bertoletti, Culò (Torchio), pochi secondi dal termine, il gol dell'in- Arena. All. Ghiglione. sperato successo fra le polemiche. E così Reti: Arena, Culò (C), Libero, D'Andrea, il 3° trofeo “Il Monferrato” prende la via aut. Iaria (O). di Occimiano. Finale: Occimiano - Candia 3-2 1995: FINALMENTE IL SAN CARLO Occimiano: Sanzone, Buccio (Ruffati), Beffato l'anno precedente, il San Car- Vola (Sanlorenzo), D'Andrea, Minato, lo vuole rifarsi prontamente. In campio- Gamba, Callegher, Defrancisci, Libero, nato è arrivato secondo per un solo pun- Brollo, Patrucco. All. Trombin. to dopo una rimonta iniziata a novem- Candia: Sangiorgi, Milan, Costa, Accati- bre, quando sulla panchina è arrivato 138 Junior ‘96

Franco "Zeman" Galletti. Nella poule ni di tranquillità si assiste ad una serie di però, per i borghigiani non è facile e de- episodi sconcertanti, squalifiche a raffica vono ricorrere allo spareggio. Dall'altra (anche per anni) e società che si sono parte del tabellone i campioni in carica trovate a giocare in certi casi con l'orga- dell'Occimiano vanno avanti senza intop- nico contato. Sotto la scure del giudice pi e il torneo già pregusta una finale fra sportivo passeranno nell'ordine Ozzano, le due tradizionali rivali. Le altre recita- Candia e Fontanettese. Il torneo prose- no ruoli da comprimarie, a parte le rive- gue comunque con moltissime sorprese e lazioni Junior e Pontestura che mettono fra queste farà spicco l'eliminazione del in evidenza giovani di belle speranze. San Carlo ad opera del Popolo nei “quar- Tutto è pronto per la finale auspicata: ti”. A contendersi il trofeo i verdi di Can- Occimiano-San Carlo, che ha un prota- tamessa e la Junior di Pasino. Saranno i gonista di eccezione nell'arbitro interna- rigori a decidere poichè le due conten- zionale Trentalange. La presenza di un denti terminano sul 2-2. Bonafè calcia simile direttore di gara fa passare in se- quello decisivo e ad Oltreponte si esulta cond'ordine la partita, tutto sommato, nuovamente, cinque anni dopo. non all'altezza delle previsioni. Deciderà Finale: Junior - Popolo 2-2 (6-4 d.r.) una rete di Lopreiato a metà ripresa. Junior: Rigolino, Reposo (Coppo), Brol- Finale: San Carlo - Occimiano 1-0 lo, Sibi, Bonafè, Desordi, Savallo, Sanlo- San Carlo: Nicolosi, A. Deambrogio, Lo- renzo (Bobba), Minato, Vercellino. All. preiato, Ballerino, Labano, Azzini, Rossi, Pasino. S. Deambrogio, Degiovanni (Massa), Be- Popolo: Bui, Poletto (Degiovanni), Ros- go, Porta. All. Galletti. so, Belli, Paro, Cardana (Birocco), Boz- Occimiano: Sottile, Maino, Babando, zo, Alandi, Somma, Livi, Abonante (Po- D'Andrea, Reale, Gamba, Volta, Limo- lello). All. Cantamessa. netti, Vola, Trombin, Zaffiro (Sanloren- Reti: Bonafè, Bonafè (J), Somma, Livi (P). zo). All. Trombin. Rete: Lopreiato. 1997: ARRIVA IL "CICLONE" SARTIRANESE La prima ed ultima volta che la Sarti- 1996: EDIZIONE SOFFERTA, PRIMA LA JUNIOR ranese partecipò al "Comprensorio" fu La diciottesima edizione sarà ricordata nel lontano 1988, dove fece una fugace per le continue polemiche fra addetti ai comparsa (eliminata al primo turno). lavori e i direttori di gara, in pratica du- Dopo nove anni i bianconeri si ripresen- rate per tutta la competizione. Dopo an- tano e lo fanno alla grande. Una cavalca- 139 Sartiranese ‘97 ta imperiosa sino alla finalissima che non De Negri, Castello, Galtarossa, Griffi, avrà poi storia. E' l'anno del “Ciclone” di Trinca, Castellano, Colussi, Robella, Ros- Pieraccioni, la squadra dei casalesi Rai- si (Roberto), Zanaboni. All. Rossi. neri, Campagnola, Argellini, Varese en- Reti: Teggi, Pampuri, Ippolito, Pampuri. tra sul torneo con la stessa efficacia. So- lo una grossa esitazione all'esordio con- 1998: SARTIRANESE NELLA 20ª EDIZIONE tro una Fontanettese infarcita di grandi I Mondiali di Francia che iniziano a nomi (primo fra tutti Zaio) e poi avanti giugno mettono in difficoltà la macchina a tutta forza. organizzativa. Domanda d'obbligo: si Negli altri gironi si fanno avanti fra le farà l'edizione del ventennale? Ci sono altre Moncalvese, Quargnentosolero, non pochi problemi ma la Lega delle So- Frassineto e Caresanese. Il ricorso agli cietà Sportive riesce in poco tempo ad spareggi porta i granata di Limberti ad organizzare la manifestazione condizio- affrontare prima i blustellati di Man- nata in parte dagli spareggi per l'ammis- dracchia (battuti ai rigori) e successiva- sione alle categorie superiori. Alla fine mente in semifinale i lomellini. La sfida sarà solo la Moncalvese (e con successo) che poteva essere una finale dura in pra- a dover giocare due volte in una stessa tica un tempo, dopodichè la Sartiranese giornata. Per gli altri l'obbiettivo è uno travolge i caresanesi. solo: fermare la Sartiranese. I lomellini, L'altro accesso alla finale se lo gioca- squadra da battere, per poco non cado- no Moncalvese e Quargnentosolero: no al cospetto della brillante Caresanese i pronostici sono per gli aleramici, inve- di De Rossi, bloccata ai rigori dalle para- ce a spuntarla sono gli alessandrini. Nes- te di Pettinato, dopo aver messo alle cor- sun problema per la finale: esito scon- de i campioni in carica. Vanno avanti tato con la Sartiranese che festeggia Occimiano e Quargnentosolero, società un altro titolo dopo la promozione in che pare abbia instaurato un buon fee- Prima. ling con il torneo. Ma la grande sorpresa Finale: Sartiranese - Quargnentosolero 4-0 è la Ronzonese dei record guidata da Sartiranese: Coltelli (Biolcati), Marina, Boccalatte, reduce da una stagione trion- Raineri, Broglia, Gallo, Brognoli, Teggi fale. I rossoblù riescono ad arrivare alla (Argellini), Tiozzo (Pamparana), Varese, finale dove sfideranno la Sartiranese, Orlando (Pampuri), Ippolito. All. Tor- che in questa edizione non è sembrata razza. così irresistibile. Ancora in pareggio al Quargnentosolero: Sorrentino (Fantino), riposo, Marini e compagni dilagheranno 140 Sartiranese ‘98 in seguito portandosi a casa il 4° trofeo Ronzonese: Capra (Bellasio), Coppi, Ber- biennale de "Il Monferrato". tola, Governali, Rosso, Marmonti, Mon- Finale: Sartiranese - Ronzonese 4-1 zani, Bardozzo, Cavallone, Vogliotti (Tro- Sartiranese: Pettinato (Rossi), Marini, piano), Giusto (Guaschino). All. Bocca- Raineri, Torti, Gallo, Brugnoli, Teggi latte. (Torazza), Ippolito, Orlando (De-franci- Reti: Marini, Campagnola, Raineri, Ippo- sci), Tiozzo, Campagnola. All. Torazza. lito (S), Vogliotti (R). L’ALBO D’ORO 1978: 1) Pontestura, 2) Balzolese, 3) Monferrato, 4) San Carlo. 1979: 1) Trino, 2) Monferrato, 3) Valenzana, 4) Ronzonese. 1980: 1) Monferrato, 2) Pro Palazzolo, 3) Junior, 4) Trino. 1981: 1) Trino, 2) San Carlo, 3) Monferrato, 4) Univ Terranova 1982: 1) Ronzonese, 2) Fontanettese, 3) Monferrato, 4) Univ Terranova. 1983: 1) Valenzana, 2) Trino, 3) Monferrato, 4) Pontestura. 1984: 1) Valenzana, 2) Crescentinese, 3) Pontestura, 4) Junior. 1985: 1) Esperia, 2) Trinese, 3) Frassineto, 4) Junior. 1987: 1) Quargnento, 2) Moranese, 3) Junior, 4) Mirabello. 1988: 1) Monferrato, 2) Fulvius Valenza, 3) Univ Terranova, 4) Balzolese. 1989: 1) Moranese, 2) XI Battaglione Fanteria Casale, 3) Occimiano, 4) Popolo. 1990: 1) Mortara, 2) Moranese, 3) Quargnento, 4) Pontestura. 1991: 1) Junior, 2) Moranese, 3) Moncalvese, 4) Occimiano. 1992: 1) Occimiano, 2) Candia, 3) Popolo, 4) Moncalvese. 1993: 1) Popolo, 2) Mirabello, 3) XI Battaglione Fanteria Casale, 4) Ronzonese. 1994: 1) Occimiano, 2) Candia, 3) Ozzano, 4) Junior. 1995: 1) San Carlo, 2) Occimiano, 3) Junior, 4) Pontestura. 1996: 1) Junior, 2) Popolo, 3) Frassineto, 4) Occimiano. 1997: 1) Sartiranese, 2) Quargnentosolero, 3) Moncalvese, 4) Caresanese. 1998: 1) Sartiranese, 2) Ronzonese, 3) Quargnentosolero e Occimiano. Trofeo biennale «Il Monferrato» 1981: Trino. 1984: Valenzana. 1994: Occimiano. 1998: Sartiranese.

141 Indice Presentazione ...... pag. 5 Introduzione...... 7 Il grande Casale: le origini, i primi trionfi, lo scudetto...... 9 Il Casale di Umberto Caligaris con Gabba, Roletto e Monzeglio...... 11 1929-30: il trionfo in serie B, poi l’addio al grande palcoscenico...... 13 Il dopoguerra: mutano gli obiettivi. Ancora successi nell’era di Dusio...... 16 Gli anni più difficili: la lotta per la sopravvivenza...... 18 Nuova linfa: l’era Cerutti, la Juniorcasale e la B sfiorata...... 20 Dal crollo alla rinascita: si torna a puntare in alto...... 22 Album di famiglia I mitici Reverchon...... 68 Bertinotti...... pag. 26 Ricci...... 70 Caligaris...... 28 Roletto...... 72 Romani...... 74 Asiano...... 30 Rossi...... 76 Cavalli...... 32 Russi...... 78 D’Auria...... 34 Rustico...... 80 Deambrogio...... 36 Scaramuzza ...... 82 Debernardi...... 38 Schiavetta ...... 84 Della Casa...... 40 Serazzi...... 86 Depetrini...... 42 Tinazzi...... 88 Fait...... 44 Todeschini...... 90 Fante...... 46 Trombin ...... 92 Ghiglione...... 48 Gilardino...... 50 Turola...... 94 Legnani...... 52 Vizia...... 96 Melchiori...... 54 Zanetto...... 98 Miglietta...... 56 Minato...... 57 I dirigenti Molino...... 58 Bagna...... 99 Musso...... 60 Cerutti...... 101 Piccinini...... 61 Coppo...... 104 Prato...... 62 Figarolo ...... 106 Prina ...... 64 Reguzzoni...... 107 Rei...... 66 Zaio...... 109

Torneo Caligaris ...... pag. 110 Il diario di Gianni Turino...... 112 Vent’anni di torneo del Comprensorio...... 126 142 La collana de “Il Monferrato”

ANNO AUTORE TITOLO

1968 GABRIELE SERRAFERO Cronache casalesi dal Quarantotto al Novecento

1972 AGOSTINO DELLA SALA SPADA I proverbi monferrini, con una postilla di Vincenzo Buronzo, edito in collaborazione con il cenacolo d’arte di Moncalvo

1972 LUIGI ANGELINO-ALDO TIMOSSI Alla riscoperta del Monferrato

1979 Cento ricette dal Monferrato

1980 IDRO GRIGNOLIO Personaggi casalesi

1981 IDRO GRIGNOLIO Casale Monferrato e le sue vicende storiche

1982 IDRO GRIGNOLIO Mosaico casalese

1983 Cento ricette di riso

1984 LUIGI ANGELINO - AMILCARE BARBERO Il Monferrato per Crea

1985 FEDERICO MARTINOTTI Ricordo di un illustre ricercatore vitivinicolo monferrino

1985 Le cento donne di Casale cantata da Horatio Navazzotti nel 1961

1986 LUIGI ANGELINO - CARLO BELTRAME Guida del Monferrato ANNA ECCETTUATO

1987 FRANCESCO CAIRE Cucine Monferrine

1988 SUOR BERNARDINA Guarire con le erbe, coedizione con la Piemme

1989 Piccola Enciclopedia dei proverbi coedizione con la Piemme

1990 IDRO GRIGNOLIO Il Monferrato nell’azzurro

1991 IDRO GRIGNOLIO Il Monferrato: 120 anni della nostra storia

1992 CARLO BELTRAME Andar per vini in Monferrato

1993 IDRO GRIGNOLIO - LUIGI ANGELINO I tesori delle chiese del Monferrato

1994 IDRO GRIGNOLIO - LUIGI ANGELINO I tesori delle chiese del Monferrato-2

1995 ALDO TIMOSSI La storia del Monferrato dall’Homo sapiens al Duemila

1996 CARLO BELTRAME Il Monferrato che produce

1997 MAURIZIO ROMANELLI L’estate degli inganni

1997 LUIGI ANGELINO - IDRO GRIGNOLIO I tesori delle chiese-3: Casale

143 Una bottiglia da collezione, con l’etichetta esclusiva creata per

Marco Aimo è nato a Ver- celebrare celli e vive a Motta de’ Con- i novant’anni ti. Laureato con lode presso la Facoltà di Lettere dell’U- del Casale Calcio. niversità di Genova in Sto- ria Medievale, è giornalista pubblicista dal 1991. Dallo stesso anno segue le vicende sportive del Casale Calcio per il bisettimanale ‘Il Mon- ferrato’. Ha al suo attivo già altre due pubblicazioni: una di carattere sportivo, Il Cal- cio nella Bassa Vercellese del 1991, e l’altra di carattere storico, All’ombra del Castel- lo, Motta de’ Conti e la sua storia pubblicata nel 1997.

dal 1871

BISETTIMANALE DEL COMPRENSORIO DI CASALE MONFERRATO

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