3 Serapiglia 2
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Le Bugie Sul Porto Franco Del Sindaco Cosolini Con Rosato, Antonione E Un Po’ Troppi Associati
L’informazione, le inchieste e la cultura indipendenti per Trieste ed il suo spazio internazionale Quindicinale – Anno 2 - N. 22 - 22 marzo 2013 - € 1,50 Il nostro programma è la semplice ed antica regola di amare il bene, dire la Le bugie sul Porto Franco verità, non avere paura, proteggere i più deboli. del sindaco Cosolini Con Rosato, Antonione e un po’ troppi associati Quando uno o più politici, pubblici amministratori ed organi di stampa Editoriale incominciano a dire e scrivere cose non vere su un argomento importan- te, è giusto pensare che stiano solo Leadershit sbagliando in buona fede per man- canza di informazioni sufficienti. E quando continuano a dire il Non è un errore di stampa sul primo titolo falso avendo disponibili tutte le del giornale. E non è neanche la recensio- informazioni necessarie, puoi an- ne dell’omonimo libro di Andrea Vitullo su che credere che si stiano sempli- come “rottamare la mistica della leadership e cemente dimostrando incapaci o irresponsabili, ed insistere a ri- farci spazio nel mondo”. proporgliele perché si correggano. Ma se poi continuano egualmente, È che per rifarsi spazio nel mondo Trieste e non sembrano degli imbecilli, sei deve affrontare appunto un serio problema di legittimato a dedurne (e come gior- nalista a scriverne doverosamente, leadershit. trattandosi di evidenza d’interesse pubblico) che lo stanno facendo Non possiamo cioè continuare sostenere, ma apposta. Cioè che raccontano bu- gie sapendo di mentire. E peggio anzi dobbiamo rottamare, la leaderhip di una ancora se ne aumentano addirittura classe politica che, con singole eccezioni per- intensità, aggressività e frequenza. -
One Territory, Infinite Emotions
www.turismotorino.org ONE TERRITORY, TORINO • Piazza Castello/Via Garibaldi INFINITE • Piazza Carlo Felice • International Airport (interactive totem) Contact centre +39.011.535181 [email protected] EMOTIONS. BARDONECCHIA Piazza De Gasperi 1 +39.0122.99032 [email protected] CESANA TORINESE Piazza Vittorio Amedeo 3 +39.0122.89202 [email protected] CLAVIÈRE Via Nazionale 30 +39.0122.878856 [email protected] IVREA Piazza Ottinetti +39.0125.618131 [email protected] PINEROLO Viale Giolitti 7/9 +39.0121.795589 [email protected] PRAGELATO Piazza Lantelme 2 +39.0122.741728 [email protected] SAuze d’OULX Viale Genevris 7 +39.0122.858009 [email protected] SESTRIERE Via Louset +39.0122.755444 [email protected] SUSA Corso Inghilterra 39 +39.0122.622447 [email protected] A CITY YOU City Sightseeing Torino is a valuable ally in your time spent WOULDN’T EXPECT in Torino. By means of this “panoramic” double-decker bus you will be able to discover the city’s many souls, travelling on two lines: “Torino City Centre” and If you decide to stay in Torino “Unexpected Torino”. You can’t get more or the surrounding areas for your convenient than that… holiday, our Hotel & Co. service lets www.turismotorino.org/en/citysightseeing you reserve your stay at any time directly online. Book now! ot www.turismotorino.org/en/book .turism orino.o ww rg/ w en Lively and elegant, always in movement, nonetheless Torino is incredibly a city set in the heart of verdant areas: gently resting on the hillside and enclosed by the winding course of the River Po, it owes much of its charm to its enchanting location at the foot of the western Alps, watched over by snowy peaks. -
Miracolo a La Spezia. Quando I Vigili Del Fuoco Spensero I Sogni Del Grande Torino
Miracolo a La Spezia. Quando i vigili del fuoco spensero i sogni del Grande Torino 16 Luglio 1944. La voglio raccontare così. Vittorio Pozzo inclinò la testa, quasi a voler indirizzare verso la porta la staffilata della disperazione di Valentino Mazzola: traversa. Pozzo irrigidì la mascella, guardò l’arbitro e si rese conto che era finita. Voltò le spalle al campo e quasi non sentì il triplice fischio. Il Torino aveva perso la partita e lo scudetto del 1944, il titolo, a sorpresa, sarebbe andato al 42° Corpo dei Vigili del fuoco di La Spezia. Hýbris pensò Pozzo, senza alcun dubbio. Perché solo gli dei possono divertirsi in tal modo; solo delle divinità capricciose potevano brigare in tal modo per evitare al Toro, sponsorizzato dalla FIAT e rinforzato in campo dalla fisicità di Silvio Piola, di vincere di nuovo lo scudetto. Dei vigili del fuoco che vincono il Torino di Mazzola e di Piola guidato da Vittorio Pozzo? No, non è una ucronìa calcistica, magari ho infiorettato un po’ la cosa, ma i fatti andarono grosso modo così. E mi rendo conto che urge una qualche spiegazione. Dopo l’8 Settembre, e l’instaurazione della Repubblica di Salò, la Federcalcio fu trasferita a Venezia. Il reggente Ettore Rossi disse che nella stagione 1943-44 non ci sarebbe stato un campionato di calcio regolare, ma che si sarebbero disputati dei Campionati Misti Regionali con partecipazione aperta a squadre di serie A, B e C. La scelta dei gironi fu fatta anche per evitare trasferte troppo lunghe e pericolose, e l’avanzata degli alleati da sud impose anche di limitare le partite in alcune aree. -
"Avesse Vinto Il Torino, Sarebbe Stato Scudetto" Torinese E Torinista, Luigi Bonomi Ha Scritto Un Libro Sullo Scudetto Del 1944
"Avesse vinto il Torino, sarebbe stato scudetto" Torinese e torinista, Luigi Bonomi ha scritto un libro sullo scudetto del 1944. "Fu un campionato vero con 500 partite e 75 partecipanti. Unici capaci di sconfiggere il Grande Torino". La Spezia - La caccia al tesoro di Una squadra improbabile finisce lì, dove inizia la storia di uno scudetto negato. Quello dello Spezia Calcio e del 42esimo Vigili del Fuoco, tornato tra gli argomenti all'attenzione della Figc anche grazie alla vasta letteratura che ormai ha generato. Il romanzo che vi ha dedicato Luigi Bonomi ha un qualcosa che lo differenzia da tutti gli altri. L'autore è torinese e torinista, figlio a sua volta di un granata nel cuore che un giorno da ragazzino corse alla collina di Superga, vicino a dove abitava, e vide in prima persona l'impossibile. Il Grande Torino era un patrimonio di tutti gli italiani e dello sport mondiale, il culto di quella squadra se possibile da allora è perfino aumentato. Il libro è un tributo romanzato, non di parte, a loro e agli uomini di Ottavio Barbieri. Anzi, a volerla dire tutta la storia del campionato del 1944 rompe la perfezione degli anni dal '42 al '49. Per Bonomi è uno dei motivi per cui quell'impresa fu presto dimenticata. "Se il campionato di guerra fosse stato vinto dal Torino, sono certo che oggi i granata avrebbero uno scudetto in più - dice - Per chi ha dubbi sulla consistenza di quel torneo del 1944, possiedo documentazione di oltre 500 partite disputate tra 75 squadre diverse. Non solo fu un campionato vero, ma era molto impegnativo perché tutte volevano arrivare fino in fondo. -
I Personaggi Dei Nostri Tornei
I personaggi dei nostri tornei A chi sono dedicati i nostri tornei giovanili? cosa hanno fatto per il Vado F.C., per la comunità vadese i personaggi a cui fanno riferimento i nomi dei nostri tornei? Fabrizio ci svela le storie di questi grandi uomini, un pezzo molto interessante che permette a ciascuno di noi di prendere maggiore coscienza di ciò che il Vado calco rappresentava e rappresenta per la nostra comunità. Grazie Fabrizio e complimenti per i tuoi articoli, e ora buona lettura. Felice Levratto è stato indubbiamente uno dei giocatori più rappresentativi, se non il più rappresentativo, della lunga storia del Vado F.C. 1913. Arrivato in rossoblu all’età di sedici anni, dalla Lampos, all’epoca altra squadra vadese, si affermò, nel ruolo di ala sinistra, agli occhi di tecnici e tifosi per le sue indiscutibili doti tecniche e atletiche, trascinando con i suoi gol il Vado alla conquista della Coppa Italia, la prima messa in palio nella storia del calcio italiano, nel 1922. In quell’occasione, con un gran tiro sfondò la rete della porta della formazione avversaria, l’Udinese, regalando il prestigioso trofeo ai vadesi e guadagnando per sé il giusto appellativo di “sfondareti” che lo accompagnò per tutto il resto della sua importante carriera. Quel successo fu per lui un incredibile trampolino di lancio, poiché da lì partì un cammino nel corso del quale arrivò vestire la maglia della Nazionale A per ventotto volte, di cui tre come giocatore vadese (unico calciatore nella storia ad indossare l’azzurro provenendo direttamente dal Vado), mentre collezionò undici apparizioni nella Nazionale B (una nel periodo di militanza nel Vado). -
Magenta Superga Di Torino
99A EDIZIONE 10_ottobre_2018 Magenta superga MERCOLEDÌ 10 OTTOBRE 2018 WEDNESDAY, OCTOBER 10th, 2018 200 KM In collaborazione con Partner istituzionali MILANO TORINO 2018 PRESENTED BY NAMEDSPORT La classica più antica del ciclismo mondiale fa un The world’s oldest cycling classic takes us on a viaggio nella storia d’Italia. Nel cuore della nostra journey into the history of Italy and into our dee- memoria. La Milano-Torino presented by NAMED- pest memories. The Milano-Torino presented by SPORT>, prima edizione 1876, lascia l’hinterland NAMEDSPORT>, first raced in 1876, leaves the ou- della metropoli e quest’anno scatta da Magenta, ter boroughs of the big city to start in Magenta this la città che ha aperto la strada all’unificazione del year, the city that opened the way to the unification nostro Paese. Seconda guerra di Indipendenza, 4 of our country. During the Second War of Italian giugno 1859: le truppe franco-piemontesi sconfig- Independence, the Franco-Piedmontese defeated gono quelle austriache e per Vittorio Emanuele II, the Austrian army on 4 June 1859, hence allowing che due anni dopo sarebbe diventato primo re d’I- Victor Emmanuel II, who later would become the talia, la strada è libera per conquistare la Lombar- first king of Italy, to take control over Lombardy. dia. Guardate le date: 1859 la battaglia, 1876 (cioè Look at the dates: the battle was fought in 1859, appena diciassette anni dopo) la nascita della Mi- and the first Milano-Torino was raced on May 25th, lano-Torino, il 25 maggio. In mezzo, gli anni chiave 1876 – just 17 years later. -
Lo Spezia Ha Interrotto La “Cinquina” Del Grande Torino?
Lo Spezia ha interrotto la “cinquina” del Grande Torino? Come tutti gli appassionati di calcio sanno, solo tre squadre nella storia del campionato italiano hanno fatto “cinquina”, ovvero conquistato cinque scudetti consecutivi: la Juventus (due volte, dal 1931 al 1935 e nelle ultime cinque competizioni), l’Inter dal 2005 al 2010 (Rino sta gongolando, N.d.Da.), e il Torino dal 1943 al 1949. Nel nostro romanzo La logica del Burattinaio, tra i vari temi (davvero tanti!) trattati, ci occupiamo anche della “cinquina” del Torino che, giù il cappello, merita pienamente il leggendario appellativo di Grande, per l’eccelso valore tecnico di quella squadra, pur così sfortunata nella tragica scomparsa di scena nel disastro aereo di Superga. Non possiamo rivelare, per evitare anticipazioni sulla trama, a che proposito ne parliamo, ma l’argomento stimola la nostra calciofilia di maschi medi italiani (Daniele è un “doriano” ipercritico N.d. Ri) per cui ci corre l’obbligo di riprenderlo qui. L’epopea del Grande Torino inizia nel campionato “di guerra” 1942/43, con la conquista del suo primo scudetto (ci piace ricordare che in quella stagione la squadra mise a segno anche il primo “duble” scudetto/coppa Italia della storia del nostro calcio) e prosegue con la vittoria nel massimo campionato nelle stagioni 1945/1946, 1946/47, 1947/48 e 1948/49. Questo almeno riportano gli annali. Non sarà sfuggito che nella sequenza temporale mancano due stagioni, quelle del 1943/44 e del 1944/45. Ma anche i neofiti possono immaginare che in quelle annate, le più drammatiche della Seconda Guerra Mondiale, non ci fu tempo di disputare il Campionato. -
Il Nostro Lavoro Su Roberto Rosato Ha Lo Scopo Di Celebrare Un Grandissimo Calciatore, Indimenticabile Per Gli Addetti Ai Lavori E Per I Tifosi in Genere
Giovanni Tarello – Davide Enrico Faccia d’Angelo Il nostro lavoro su Roberto Rosato ha lo scopo di celebrare un grandissimo calciatore, indimenticabile per gli addetti ai lavori e per i tifosi in genere. Non vuole essere una biografia nell’accezione del termine, bensì una storia del calcio di quel tempo raccontata attraverso la viva voce di un eccellente protagonista, il quale ci ricorda gli incontri, le sensazioni, i campioni e i comprimari che hanno condiviso con lui mille avventure di gioco e non solo. Gli autori a Oberdan Stefano Ussello e Nereo Rocco con eterna e infinita riconoscenza Roberto Rosato 1 Giovanni Tarello – Davide Enrico Faccia d’Angelo Prefazioni L’omaggio di un grande giornalista: Bruno Bernardi Messico e nuvole. Sopra quelle nuvole, nell’estate del 1970, brillò la stella di Roberto Rosato. Lo stopper azzurro venne inserito nella «top 11» del Mundial vinto dal Brasile di Pelè nella finalissima con l’Italia di Gigi Riva e della staffetta Mazzola-Rivera. Il «killer con la faccia d’angelo», come l’avevano soprannominato quando giocava nel Toro, toccò la vetta più alta della sua carriera di stopper ruvido e al tempo stesso classico. E pensare che era partito come riserva del cagliaritano Niccolai che fece esclamare a Scopigno: «Mai avrei immaginato di vedere Comunardo in mondovisione». Durante la prima gara con la Svezia, un infortunio bloccò Niccolai e le porte della Nazionale si riaprirono per Rosato. All’epoca Rosato giocava nel Milan, la squadra nella quale, nell’arco di sei stagioni, ha vinto tutto o quasi. Dal titolo europeo con l’Italia allo scudetto, da tre Coppe Italia a due Coppe delle Coppe, dalla Coppa dei Campioni alla Coppa Intercontinentale. -
Quando Nacque La Signora
Storie del Novecento Piccola Biblioteca Ful.Vi.A . 2 V ITTORIO A I M A T I Quando nacque la Signora Storia romanzata della Juventus del quinquennio F u l. V i. A E d i t r i c e 3 4 © Vittorio Aimati, febbraio 2006 © 2006, Ful.Vi.A Editrice, via Fleming 77, Artena - Roma Foto Copertina Archivio Juventus 5 A mio Padre, che, quando ero bambino, mi ha raccontato la favola della Juventus 6 Introduzione Essere tifoso della Juventus non è come esserlo di altre squadre. Un tifoso juventino si distingue perché quello che esercita nei confronti della sua squadra non è solamente tifo, è anche rispetto, è anche orgoglio, è anche modestia, è anche umiltà, è soprattutto amore, è suggestione, commozione, rabbia, è fede. Fare il tifo per la Juventus è rendersi conto che la Juventus non è solamente una squadra di calcio; non susciterebbe forti emozioni se così fosse; la Juventus è di più. Rappresenta un fenomeno sociologico nato negli anni trenta; gli anni in cui avveniva il decollo del calcio come sport per tutti; gli anni in cui cominciava la passione nazionale per questo sport, e con essa nasceva il tifo. In quegli anni le partite cominciarono a far parte delle abitudini degli italiani, che si affacciavano sempre più numerosi negli stadi riempiendoli. Inoltre, sempre in quel periodo, cominciava a diffondersi la radio, e con essa il calcio entrava in tutte le case, o quasi, degli italiani. La Juventus divenne ben presto popolare, e metà della popolazione che amava il calcio diventò tifosa juventina. -
Torino Ha Il Cappello Calato Sugli Occhi, Quel Giorno. Nubi Rigonfie E Livide Oscurano L’Apice Delle Verdi Col- Line Che Le Fanno Da Retroscena
Torino ha il cappello calato sugli occhi, quel giorno. Nubi rigonfie e livide oscurano l’apice delle verdi col- line che le fanno da retroscena. Sotto, il frusciante Po è scorrevole proscenio. Piazza Vittorio Veneto somi- glia a un’elegante platea; i palazzi sono palchi; di là, la maestosa corona delle Alpi è un unico grande log- gione. È già sera, ma non lo è: è solo pomeriggio. Quel poco di residua luce è luce strana, violacea, che non fa ombre, tutto è una grande ombra. I nembostrati cari- chi di pioggia paiono massi lì lì per cadere. Avvolta, la sacra sentinella di Torino, che dall’alto a nord-est vigila da duecento anni, non si vede. Macerie non ce ne sono quasi più, quelle restano nei cuori, ma le vie sono ancora bucate, piene di vuoti strazi laddove sta- vano case e palazzi. La ricostruzione è partita: lunga, ci metterà decenni per dirsi terminata. Gino, che nell’infernotto della casa di via Solero ha ricavato un piccolo laboratorio dove ripara un po’ di tutto e qualcosa inventa pure, è sulla sua bicicletta. Fa piccole consegne, con la faticosa e preziosissima conquista postbellica a due ruote, per i suoi lavori e per chi ha urgenza di recapitare qualunque cosa pos- sa caricare. Pioggia o sole poco importa, lui ce la farà. 9 Pedala costeggiando il Po, che ha appena passato sul ponte Umberto I, proprio in direzione piazza Vittorio. Ha il volto piegato verso destra, guarda la collina, così strana tagliata dalle nuvole. Il Monte dei Cappuccini si scorge, imbrunito, ma la basilica lassù proprio no, sparita. -
Le Prodezze Del Gre-No-Li
Dal 1899... MILAN, nel profondo dell’anima Capitolo 4 Le prodezze del Gre-No-Li Il Gre-No-Li porta lo scudeo sulle casacche rossonere dopo ben 44 anni. Il Milan gioca la prima finale di Coppa dei Campioni. Capitolo 4, Le prodezze del Gre-No-Li 71 Dal 1899... MILAN, nel profondo dell’anima l MILAN consolida la sua 1947-1948 lforza. Bigogno, tecnico umile e preparato, La squadra di Giuseppe dimostra che la sua squadra ha una buona connuità di gioco Bignogno è l’unica a e di risulta. Anche senza contrastare il cammino del grandi rinforzi (i nuovi sono Renato Raccis, Edi Giorgio grande Torino che viene Graon, Carlo Piccardi, Renzo bauto 32 a San Siro. Burini e Pietro Degano), coglie un brillante secondo posto appaiato alla Juventus e alla sorprendente Triesna del neo allenatore Nereo Rocco con un bono di 49 pun. Proprio i giuliani, retrocessi in Trabaoni con il tecnico Bigogno Serie B l’anno precedente, vengono ripesca per dimostrare l’italianità della cià di Trieste, ancora soggea al governo alleato, costringendo di fao la FIGC ad Campionato Serie A organizzare un campionato a 21 squadre. Il MILAN è l’unica compagine capace di resistere classifica pun r.f. r.s. al Grande Torino di Valenno Mazzola e Gabeo. Addiriura, il 25 gennaio 1948 i 1. TORINO 65 125 33 rossoneri baono a San Siro i campionissimi 3-2 con doppiea di Puricelli e gol di Degano. 2. MILAN 49 76 48 3. JUVENTUS 49 74 48 Una vioria che, seguita dallo 0-0 di 4. -
Firmamento Nerostellato I Primi90 Anni Del Casale Calcio
Marco Aimo Firmamento 1909 CAMPIONE D’ITALIA Anno 1913-14 Stella d’oro al merito sportivo nerostellato 1970 I primi90 anni del Casale Calcio Pagine di diario di Gianni Turino Le venti regine del Comprensorio Editrice Monferrato Marco Aimo Firmamento nerostellato I primi90 anni del Casale Calcio Progetto Grafico e impaginazione: BARBARA MASSARENTI Copertina: ALBERTO GIACHINO Stampa: DIFFUSIONI GRAFICHE SPA, VILLANOVA MONFERRATO Novembre 1998 Si ringraziano sentitamente tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera con foto e contributi vari ed in maniera particolare: GIANNI BALDIN,MAURO CAVALLONE,SANDRO ZAIO, PAOLO ZAVATTARO E LO STUDIO FOTOGRAFICO RENZO & BEPPE Editrice Monferrato Presentazione Nella collana che "Il Monferrato" riserva ai propri lettori più fedeli, non poteva mancare un libro dedicato al Casale calcio: la maglia nerostellata, del resto, è uno dei simboli più diffusi della città, in tutta Italia, nella storia del secolo. E dunque, accanto a tanti titoli dedicati alla storia, alla ricchezza artistica e paesag- gistica, alla cultura, all'economia e alla gastronomia del Monferrato Casalese, l'as- senza di un libro dedicato al Casale calcio era una lacuna che andava colmata. L'occasione è giunta con la ricorrenza del novantesimo compleanno della storia della società nerostellata, fondata nel 1909. E l'abbiamo colta molto volentieri, sviluppando insieme a Marco Aimo - autore di questo libro - l'idea di una galleria di personaggi nerostellati: una serie di interviste pubblicate negli ultimi mesi sul nostro giornale, corredata da una ricca documentazione fotografica e preceduta da una breve storia delle vicende di questi novant'anni. Certo, il lavoro non può certo considerarsi esaustivo ed esauriente.