Marco Aimo Firmamento 1909 CAMPIONE D’ITALIA Anno 1913-14 Stella d’oro al merito sportivo nerostellato 1970 I primi90 anni del Casale Calcio Pagine di diario di Gianni Turino Le venti regine del Comprensorio Editrice Monferrato Marco Aimo Firmamento nerostellato I primi90 anni del Casale Calcio Progetto Grafico e impaginazione: BARBARA MASSARENTI Copertina: ALBERTO GIACHINO Stampa: DIFFUSIONI GRAFICHE SPA, VILLANOVA MONFERRATO Novembre 1998 Si ringraziano sentitamente tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera con foto e contributi vari ed in maniera particolare: GIANNI BALDIN,MAURO CAVALLONE,SANDRO ZAIO, PAOLO ZAVATTARO E LO STUDIO FOTOGRAFICO RENZO & BEPPE Editrice Monferrato Presentazione Nella collana che "Il Monferrato" riserva ai propri lettori più fedeli, non poteva mancare un libro dedicato al Casale calcio: la maglia nerostellata, del resto, è uno dei simboli più diffusi della città, in tutta Italia, nella storia del secolo. E dunque, accanto a tanti titoli dedicati alla storia, alla ricchezza artistica e paesag- gistica, alla cultura, all'economia e alla gastronomia del Monferrato Casalese, l'as- senza di un libro dedicato al Casale calcio era una lacuna che andava colmata. L'occasione è giunta con la ricorrenza del novantesimo compleanno della storia della società nerostellata, fondata nel 1909. E l'abbiamo colta molto volentieri, sviluppando insieme a Marco Aimo - autore di questo libro - l'idea di una galleria di personaggi nerostellati: una serie di interviste pubblicate negli ultimi mesi sul nostro giornale, corredata da una ricca documentazione fotografica e preceduta da una breve storia delle vicende di questi novant'anni. Certo, il lavoro non può certo considerarsi esaustivo ed esauriente. Innanzitut- to, una vera e propria storia calcistica del Casale deve ancora essere scritta o, per- lomeno, pubblicata, magari insieme ad un ricco apparato statistico. Qui, attraver- so questa "galleria", ci interessava soprattutto cogliere - tramite il racconto dei personaggi - che cosa il Casale ha rappresentato nella vicenda individuale di cia- scuno di loro e nella storia collettiva della città e del territorio. In secondo luogo, la "galleria" stessa - costruita, tranne rarissime eccezioni, con la tecnica dell'intervista diretta - è naturalmente incompleta. Resta peraltro chiaro che si tratta di una galleria "aperta": non solo verso il futuro, ma anche verso il passato, con la possibilità di successive integrazioni, magari sulle pagine del nostro giornale. La scelta, fra l'altro, è ovviamente delimitata ai personaggi in vita, con due ec- cezioni, nelle pagine dedicate a Giovanni Bertinotti, campione d'Italia nel 1914, tratte dall'intervista che realizzammo nel 1984, in occasione del suo novantesimo compleanno, e a Umberto Caligaris, il più grande di tutti. Ma, per rendere il vo- lume più ricco, Marco Aimo ha volentieri accolto l'idea di affidare il racconto di alcune pagine nerostellate alla vena ineguagliabile di Gianni Turino, il cui «dia- rio» - ormai da diversi anni - viene apprezzato dai nostri lettori, tifosi e non. Un'altra delimitazione riguarda la scelta «geografica»: i personaggi intervistati sono tutti casalesi o monferrini, di nascita o di adozione (alcuni sono diventati tali proprio in virtù del legame sportivo con la maglia nerostellata). Ed è facile cogliere quanto fosse profondo, in passato, il legame fra Casale e il territorio: e, nella galleria, sfilano, infatti, ex giocatori di Valmacca, Candia Lomellina, Caresa- na, Balzola, Rosignano, Borgo San Martino, Palazzolo o nati calcisticamente nel- 5 le varie squadre rionali della città. Tanto che il Casale calcio si può (o, perlome- no, si poteva) considerare la squadra non della città, ma di tutto il Monferrato. Ed il recupero di questa dimensione, smarritasi negli ultimi decenni, è fonda- mentale per la futura popolarità della bandiera nerostellata. Come buon auspi- cio, in questa direzione, in appendice al libro pubblichiamo una breve storia del torneo del Comprensorio, manifestazione dilettantistica patrocinata dal nostro giornale che proprio nel 1998 ha compiuto, con successo, vent'anni. Un omaggio che ci sembrava doveroso a una realtà importante, nel nostro territorio. *** Personalmente, prima di assumere la direzione del giornale, ho seguito per quasi quindici anni, da bordo campo, le vicende nerostellate, per conto de "Il Monferrato". Fra le tante interviste realizzate, ricordo in particolare una frase che mi venne detta un giorno non da un calciatore, ma da un tifoso, neppur ca- salese d'origine, Peppino Fenocchio, a lungo presidente dei Fedelissimi, che par- lando del classico coro d'incitamento «Neri, Neri», ricordò: «Quel grido metteva i brividi dentro». Quando ripenso a quella frase, mi rivedo bambino, insieme a papà, negli Anni Sessanta, sulle gradinate - allora scoperte - del Natal Palli, seduto sul foglio di giornale portato da casa o acquistato dalla «nonna», all'ingresso dello stadio. E se tante immagini nerostellate e tante emozioni consegnate alla memoria - da allora ad oggi - si accavallano, più e meno nitide, il ricordo di quel coro «Neri, Neri» che sorgeva improvviso e spontaneo dalla gradinata non si è mai stemperato ed è rimasto, dentro di me, meravigliosamente intatto. Ottobre ‘98 Marco Giorcelli 6 Introduzione Nel preparare il programma di lavoro per l'imminente inizio della stagione spor- tiva 1997-98, chiesi al direttore del nostro giornale, Marco Giorcelli, cosa ne pen- sasse di una serie di interviste agli ex-nerostellati (giocatori e dirigenti) residenti, originari o nativi nel comprensorio casalese, quale doveroso omaggio verso chi ave- va speso passione, tempo, impegno e, a volte, anche denaro al servizio della causa nerostellata. L'idea incontrò parere favorevole e così iniziai. Pian piano nel tempo è nata una galleria di personaggi che spazia un po' in tutte le epoche della storia nerostellata e che trova il suo 'collage' in questa raccolta che l'Editrice Monferrato mi ha dato la possibilità di pubblicare e che spero possa trovare consenso tra Voi, attenti lettori del nostro giornale, non solo tra quelli che sono amanti di sport e di calcio in particolare. Novant'anni sono tanti da raccontare, più di una vita intera. Si avvicinano di più a un album dei ricordi di alcune generazioni di famiglia. Ecco: proprio un album di famiglia intende essere questo libro che si propone di raccontare, in un modo nuovo e agile, le vicende che hanno fatto grande e, forse, unica la storia nerostella- ta, attraverso i ricordi dei diretti protagonisti che hanno vissuto in prima persona momenti felici, momenti esaltanti e non, come in ogni esperienza della vita che si rispetti, fatta di gioie e dolori. Ma momenti sempre intensi, sempre ricchi di conte- nuti, non solo sportivi, ma anche umani. Il Casale Calcio è patrimonio monferrino e allo stesso tempo è patrimonio del calcio italiano, perché il Casale è una delle poche squadre a essere riuscita a con- quistare il massimo traguardo nazionale, lo scudetto, perlopiù con una formazione composta praticamente da tutti giocatori nati e cresciuti nella sua terra (alcuni dei quali hanno poi coronato la loro carriera agonistica raggiungendo la maglia azzur- ra), unica società assieme alla Pro Vercelli a tener testa in maniera vincente alle squadre delle grandi città metropolitane che già allora schieravano tra le loro file numerosi giocatori stranieri. Poi i tempi cambiarono sempre più, e crescere talenti in casa non fu più suffi- ciente a conservare il posto nella massima categoria, ma... non spingiamoci troppo oltre: questo ed altro chi vorrà dedicarsi alla lettura di Firmamento Nerostellato, lo scoprirà più avanti nello sfogliare le pagine che seguono. Il tempo è passato, ma il ricordo resta, come resta la storia nerostellata, alla qua- le spero di aver dato almeno un piccolo contributo. Marco Aimo 7 I Campioni d’Italia 1913-14. In piedi da sinistra: Mattea, Gallina II, Scrivano, Rosa, Parodi, Barbesino, Varese, Maggiani. Accosciati da sinistra: Bertinotti, Gallina I, Ravetti. Il grande Casale: le origini, i primi trionfi, lo scudetto E in principio fu la Robur. Il calcio a Ca- la precoce fine di quella che fu la Robur. Il sale arrivò, un po' come in tutto il resto del sito adatto viene individuato al rione Va- paese, sul finire del secolo scorso, ma co- lentino su un terreno della famiglia Buzzi, minciò ad imporsi all'attenzione solamen- piccolo, non troppo pianeggiante, ma frui- te con i primi anni del nostro secolo. In bile, e questo basta. Il neonato Casale vi città c'era inoltre un avversario in più da debutta il 30 gennaio 1910 sconfiggendo combattere nel pallone elastico (o pallone per 4-0 la Caresanese. Dopo tutta una serie a bracciale come lo si chiamava a quei di amichevoli con confortanti risultati, vie- tempi), assai popolare e diffuso anche sul- ne dunque il momento di cimentarsi in le colline monferrine. Tra il 1904 e il 1905, una competizione vera, il campionato di dall'entusiasmo di un ristretto numero di Terza Categoria Piemontese che i nerostel- praticanti, nasce la Robur, formazione di lati si aggiudicano in una duplice sfida con giovani che prova a cimentarsi nell'arengo la seconda squadra del Torino, dopo il riti- calcistico: maglia nera e tante idee in testa, ro di Juventus (terza squadra) e Veloces ma senza campo su cui giocare, tanto che i Biella. In ottobre il Casale prepara la nuo- neofiti sono costretti ad 'arrabattarsi' sul- va stagione vincendo la Coppa d'Argento a l'acciotolato della va- Caresana sull'U.S. sta piazza d'Armi. Milanese; successo Privo anche di un va- che autorizza il giova- lido supporto econo- ne sodalizio a chiede- mico, il sodalizio finì re l'ammissione al ben presto per scio- Torneo di Prima Ca- gliersi, ma la voglia tegoria (la serie A). matta di calcio tra i La Federazione però giovani casalesi non rifiuta e il Casale si si esaurì con la scom- 1910-11 - In piedi da sinistra: Maggiani, L. deve accontentare di parsa della Robur. Cavasonza, Gallina II, Barbesino, Boggio, lottare in Seconda Qualche tempo do- Varese, Parodi, Caire.
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