CRONOLOGIA DELLA VITA E DELL’OPERA DI KARL 1818-1883*

1818 5 maggio: nasce a Treviri, antica città medievale della Prussia renana e capoluogo del dipartimento francese della Sarre durante la domina- zione francese (1794-1814), centro di concerie e di fabbriche tessili situato in una regione vinicola caratterizzata dalla piccola proprietà contadina. L’indu- stria manufatturiera vi è poco sviluppata rispetto alle parti settentrionali della Renania, ove si trovano i centri metallurgici e cotonieri. Karl è il secondo-

* La presente cronologia è basata su quella redatta da Maximilien Rubel per il vol. I delle Œuvres marxiane da lui curate per la “Bibliothèque de la Pléiade” di Gallimard. Laddove ci è parso opportuno, ne abbiamo integrato le informazioni. I titoli in corsivo, all’inizio di ogni anno, sono relativi ai principali scritti di Marx. I numeri tra parentesi quadre dopo ogni titolo rinviano a M. Rubel, Bibliographie des œuvres de Karl Marx, cit., e al relativo Supplément…, cit. La lettera P dopo il numero designa uno scritto postumo ed è seguìta dalla data di pubblicazione. Principali fonti utilizzate da Rubel: opere e corrispondenza di Marx ed Engels nelle loro diverse edizioni collettive; Fondo Marx-Engels dell’Internationaal Instituut voor Sociale Geschiedenis (Amsterdam). Per i documenti assenti dalle edizioni collettive: Karl Marx. Chronik seines Lebens in Einzelndaten, a cura di Vladimir V. Adoratskij, cit.; B. Nicolaevsky – O. Maenchen-Helfen, Karl Marx. Eine Biographie, cit. Per ampliare la “Chronologie” di Rubel abbiamo usato: D. Riazanov (a cura di), Carlo Marx: uomo, pensatore, rivoluzionario, Fasani, Milano, 1946; Aa. Vv., Ricordi su Marx, cit.; K. Marx – F. Engels, Le parti de classe, a cura e con note di R. Dangeville, François Maspero, Paris, 1973, 4 voll.; L. Krader, The Ethnological Notebooks of Karl Marx, Transcribed and edited, with an introduction by Lawrence Krader, Van Gorcum & Comp. B. V., Assen, 1974 (2ª ed.); A. Macchioro, “Nota biografica”, in K. Marx, Il Capitale, I, utet, Torino, 1974; G. Backhaus, “Cronologia dell’opera economica”, in K. Marx, Il Capitale. Critica dell’economia politica. Libro primo. Il processo di produzione del capitale, I, Einaudi, Torino, 1975; C. Pennavaja, “Introduzione”, in K. Marx, L’analisi della forma di valore, Laterza, Roma-Bari, 1976; L. Perini, “Cronologia della vita e delle opere di Karl Marx (1818-52)”, in K. Marx, Rivoluzione e reazione in Francia, 1848-1850, Einaudi, Torino, 1976; Colloqui con Marx e Engels…, cit.; G. M. Bravo, Marx e la Prima Internazionale, Laterza, Roma-Bari, 1979; K. J. Rivinius (a cura di), Il movimento sociale del diciannovesimo secolo in Germania, Inter Nationes, Bonn - Bad Godesberg, 1979; Karl Marx, biografia per immagini [scelta dei testi e apparati di A. Aiello], Editori Riuniti, Roma, 1983; H. Draper [with the assistance of the Center for Socialist History], The Marx-Engels Cyclopedia, Schocken, New , 1985-1986, 3 voll.; B. Bongiovanni, Il pensiero socialista nel secolo XIX, utet Libreria, Torino, 1987; carteggio Marx-Engels, in Opere, voll. XXXVIII-IL, cit.; D. B. Rjazanov, Alle origini della Prima Internazionale, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 1995; F. Leßner, Ricordi di un operaio comunista, Ed. Lotta Comunista, Milano, 1996. Quando non diversamente indicato, le note sono dei curatori. 434 Appendice

genito degli otto figli (due femmine e due maschi moriranno di tubercolosi in tenera età) dell’avvocato (1782-1838) e di Henriette Pressburg (1787-1863), entrambi appartenenti a famiglie di rabbini. Per sfuggire alle vessazioni antiebraiche seguite alla caduta di Napoleone e alla riannessione della Renania alla Prussia, il padre Heinrich – liberal-moderato, patriota e ammiratore dei filosofi del Settecento (Locke, Voltaire, Diderot) – tra il 1816 e il 1819 si converte alla confessione evangelica.

1824 I piccoli Marx ricevono il battesimo protestante.

1825 Battesimo evangelico di Henriette.

1830 Marx entra al Liceo «Friedrich Wilhelm» di Treviri.

1835 Betrachtung eines Jünglings bei der Wahl eines Berufes [Considerazioni di un giovane in occasione della scelta di una professione] [1 P, 1929]

Agosto-settembre: Marx supera l’esame di maturità. Nel suo tema di tede- sco per la licenza liceale (Considerazioni di un giovane in occasione della scelta di una professione), scrive: «la nostra posizione entro la società è in certa misura già delineata prima che noi siamo in grado di determinarla. […] Ma la guida principale che ci deve soccorrere nella scelta di una pro- fessione è il bene dell’umanità, la nostra propria perfezione. […] la natura dell’uomo è tale, che egli può raggiungere la sua perfezione solo agendo per il perfezionamento, per il bene del mondo in cui si trova».

Ottobre: Marx entra alla facoltà di Diritto dell’Università di Bonn. Studia: enciclopedia delle scienze giuridiche, diritto europeo delle genti e diritto naturale (Eduard Puggé), istituzioni (Edward Böcking), storia del diritto romano e storia del diritto germanico (Ferdinand Walter), mitologia greca e latina (Friedrich Gottlieb Welcker), Omero e le Elegie di Properzio (August Wilhelm Schlegel), storia dell’arte moderna. Durante il soggiorno a Bonn, destinato a durare fino al marzo 1836, fa vita da studente ed entra a far parte di un circolo poetico.

1836 Agosto: Ottiene il certificato di licenza degli studî dall’Università di Bonn. A Treviri, durante le vacanze estive, si fidanza segretamente con l’amica d’infanzia Jenny von Westphalen (1814-1881), figlia del regio consigliere prussiano Ludwig von Westphalen (1770-1842) e di Caroline von Heubel. Tramite la nonna paterna, Jenny discende dagli Argyll-Campbell, un clan della più illustre aristocrazia scozzese (uno dei suoi antenati, Archibald Campbell, nono conte di Argyll, nel 1685 era stato esecutato a Edimburgo per essersi ribellato a Giacomo II). Il fratellastro di Jenny, Ferdinand (1799-1876), sarà ministro dell’Interno in Prussia.

Ottobre: Marx s’immatricola alla facoltà di Diritto dell’Università di Berlino. Studia le Pandette (Friedrich Karl von Savigny), il diritto criminale (Eduard Gans), l’antropologia (Henrik Steffens), il diritto ecclesiastico, la procedura civile germanica, la procedura civile prussiana e la procedura penale (August Wilhelm Heffter), la logica (Georg Andreas Gabler), la geografia generale (Karl Ritter), il diritto d’eredità (Adolph August Friedrich Rudorff), Isaia Cronologia 1836-39 435

(Bruno Bauer), Euripide (Carl Eduard Geppert). È forse per il tramite di Gans – hegeliano, sansimoniano, ammiratore della Rivoluzione francese e autore di una serie di studî sul diritto di successione – che Marx scopre Hegel. — Invia a Jenny diversi quaderni di liriche. — A causa di questo fidanza- mento segreto, conflitto in casa Marx: il padre Heinrich, nonostante ami e ammiri profondamente il figlio, ne conosce e respinge la natura «demoniaca» e «faustiana», ch’egli teme possa trascinarlo in una situazione equivoca con la famiglia di Jenny e compromettere la reputazione della fidanzata.

1837 Marx continua gli studî giuridici seguendo anche corsi di filosofia e di sto- ria. Al Doktorklub, un circolo universitario d’ispirazione hegeliana, stringe amicizia con i fratelli Bauer (Bruno e Edgar) e con Karl Friedrich Köppen. Scrive versi e si cimenta nei generi del romanzo e del dramma. — In una lettera-confessione (10 novembre 1837), narra al padre le vicende della propria vita tormentata e degli studî a Berlino – in cui combina diritto, poe- sia e filosofia –, del suo tentativo di fondare un «nuovo sistema metafisico», delle notti in bianco, della solitudine e della malattia: «Un sipario era ca- duto, il mio sacrario era spezzato, e nuovi dèi dovevano essere insediati. Dall’idealismo – del quale […] erano stati per me modello ed alimento quello kantiano e quello fichtiano – giunsi a cercare l’idea nella realtà stes- sa». Aveva letto dei frammenti di Hegel, la cui «grottesca melodia rocciosa» non gli era piaciuta; aveva tentato un’opera di analisi filosofico-dialettica del concetto di divinità nelle sue manifestazioni in quanto religione, natura e storia. «La mia ultima frase era l’inizio del sistema hegeliano e questo lavo- ro, per il quale mi ero procurato una certa conoscenza della scienza della natura, di Schelling e della storia, che mi era costato una fatica infinita, ed è scritto in un modo tale […]1 – poiché propriamente doveva essere una nuova logica – che adesso io stesso stento a addentrarmici di nuovo col pensiero; questa mia creatura prediletta, nutrita al chiaro di luna, mi porta come una sirena ingannatrice tra le braccia del nemico». Il nemico è Hegel, che Marx, malato, ha studiato «dal principio alla fine […], insieme alla maggior parte dei suoi discepoli». Nella lettera Marx parla anche del- l’abitudine che ha preso di fare estratti dai libri letti e di «buttar giù» le proprie riflessioni.

1838 10 maggio: Morte di Heinrich Marx. Le sue ultime lettere manifestano lo scontento e la tristezza per la crisi morale del figlio, ma anche la sua fiducia in lui. — Grazie a un certificato medico procuratogli dalla madre, Marx è esonerato dal servizio militare.

1839 Nel corso dell’anno, Marx lavora alla tesi di dottorato (sulle filosofie epi- curea, stoica e scettica) nella prospettiva di ottenere una cattedra a Bonn, sull’esempio dell’amico Bruno Bauer. Questi lo assilla e lo incoraggia a scrivere e a finire in fretta l’esame, semplice «farsa», mentre «tutto resta da fare in questa Prussia ove, a dispetto degli interessi politici, gli interessi universali sono più ricchi e più complessi che altrove». — Prosegue anche lo studio di Hegel (Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio).

1 Il manoscritto reca qui una parte non decifrabile, probabilmente due frammenti di parola cancellati. [Nota di M. Rubel] 436 Appendice

1840 Mentre lavora alla conclusione della sua tesi, Marx legge e fa estratti dal De anima di Aristotele, nell’edizione curata da Friedrich Adolph Trendelenburg, per criticare la concezione della dialettica da questi espressa nelle Logische Untersuchungen [Ricerche logiche], Berlin, 1840. Marx vuole dimostrare che mentre la dialettica di Aristotele era reale, quella di Trendelenburg è solo formale; questi appunti sarebbero dovuti servire per un lavoro sulla dialettica. Progetta inoltre di scrivere saggi polemici o satirici contro i tentativi di alcuni ambienti universitarî vòlti a conciliare religione e filosofia (Georg Hermes, Karl Philipp Fischer). — Karl Friedrich Köppen pubblica Friedrich der Grosse und seine Widersacher [Federico il Grande e i suoi avversarî]. Quest’opuscolo, dedicato «Al mio amico Karl Heinrich Marx, di Treviri», rappresenta un’apologia del Re filosofo – la cui grandezza consisterebbe nell’avere riunito nel proprio pensiero epicureismo, stoicismo e scetticismo – e una professione di fede in favore della ragione e del progresso.

1841 Wilde Lieder [Canti selvaggi] [7] Differenz der demokritischen und epikureischen Naturphilosophie [Diffe- renza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro] [8 P, 1902]

Marx prosegue le sue letture filosofiche: il Tractatus theologico-politicus e le Epistolae di Baruch Spinoza (Jena, 1802); l’Opera omnia di Gottfried Wilhelm Leibniz (Genève, 1768); la Geschichte der Kantschen Philosophie di Karl Rosenkranz (Leipzig, 1840) e Über die menschliche Natur di David Hume (Halle, 1790-92). — Il 23 gennaio, i suoi Wilde Lieder compaiono in «Athenäum», rivista fondata da alcuni membri del Doktorklub: si tratta della prima pubblicazione di Marx. — Redige la tesi di dottorato e la dedica al futuro suocero, il suo «caro e paterno amico» Ludwig von Westphalen, ammiratore di Saint-Simon, il quale gli ha fatto comprendere che «l’idea- lismo non è un prodotto della fantasia, ma una verità». Contro lo stretto determinismo di Democrito, Marx sposa il principio epicureo della libertà di coscienza e della possibilità per l’uomo di agire sulla natura. Nei suoi appunti prende le difese dell’etica epicurea contro il moralismo conven- zionale di Plutarco. Da questo lavoro traspaiono l’intento di critica e di lotta, la volontà di realizzare la filosofia dell’autocoscienza nel conflitto con il mondo. Questa volontà gli sembra la posta in gioco delle due correnti filosofiche fondamentali: quella liberale, avente per principio la filosofia e per azione la critica, e quella positiva, che resta invece chiusa in se stessa, senza andare al di là di rivendicazioni e di tendenze. — Marx è promosso dot- tore in filosofia all’Università di Jena (15 aprile 1841). — In una lettera del 2 settembre 1841 al romanziere Berthold Auerbach, – cui si deve Die heilige Geschichte der Menschheit [Storia sacra dell’umanità], ov’egli predica un comunismo messianico, e Die Europäische Triarchie [La triarchia europea], ove espone una filosofia dell’azione che tende al- l’emancipazione sociale ed economica dell’umanità – definisce Marx come «il massimo, forse l’unico filosofo nel vero senso della parola oggi vivente», che, nonostante la sua giovane età, «darà il colpo di grazia alla religione e alla politica medievali. Egli unisce alla più profonda serietà filosofica l’arguzia più tagliente. Immagina Rousseau, Voltaire, Holbach, Lessing, Heine e Hegel uniti in una sola persona». — Marx si trasferisce a Bonn e intensifica i suoi rapporti con Bruno Bauer. Con lui e mette in cantiere una Cronologia 1841-42 437

nuova rivista, che dovrà chiamarsi «Archiv des Atheismus» ed essere più radicale dei «Deutsche Jahrbücher» di Arnold Ruge, uno dei rappresentanti della Sinistra hegeliana. — Per aver fatto un brindisi d’ispirazione giovane- hegeliana, nel corso di un banchetto in onore di Karl Theodor Welcker (capo dell’opposizione liberale alla Dieta di Baden), a Bruno Bauer viene tolta la venia legendi (la facoltà d’insegnamento) all’Università di Bonn (ottobre 1841). Un mese più tardi, Bauer pubblica anonimamente Die Posaune der jüngsten Gerichts über Hegel den Atheisten und Antichristen. Ein ultimatum [La tromba del giudizio universale contro Hegel l’ateo e anticristo. Un ultimatum]. Alcune parti di questo pamphlet – che, con il pretesto di denun- ciare l’ateismo di Hegel, presenta la filosofia della coscienza universale opposta al Weltgeist hegeliano – sono state scritte da Marx.

1842 Die Verhandlungen des 6. rheinischen Landtags. Von einem Rheinländer. Erster Artikel. Debatten über Preßfreiheit und Publikation der Landständi- schen Verhandlungen [Le discussioni alla sesta dieta renana. Di un renano. Primo articolo. Dibattiti sulla libertà di stampa e sulla pubblicazione delle discussioni] [10] Der leitende Artikel in Nr. 179 der Kölnischen Zeitung [L’articolo di fondo nel n. 179 della «Kölnische Zeitung»] [12] Das philosophische Manifest der historischen Rechtsschule [Il manifesto filosofico della scuola storica del diritto] [13] Der Kommunismus und die Augsburger «Allgemeine Zeitung» [Il comunismo e la «Allgemeine Zeitung» di Augusta] [14] Verhandlungen des 6. rheinischen Landtags. Von einem Rheinländer. Dritter Artikel. Debatten über das Holzdiebstahlgesetz [Discussioni alla sesta Dieta renana. Di un renano. Terzo articolo. Dibattiti sulla legge contro i furti di legna] [15] Die Beilage zu Nr. 335 und 336 der A. A. Z. über die ständischen Ausschüsse in Preussen [I supplementi ai nn. 335 e 336 della «Allgemeine Zeitung» di Augusta sui comitati dei ceti in Prussia] [24]

Febbraio: Marx invia a Ruge le Bemerkungen über die neueste preussische Zensurinstruktion [Osservazioni sulle recenti Istruzioni per la censura in Prussia], destinate ai «Deutsche Jahrbücher für Wissenschaft und Kunst». L’articolo di Marx, firmato «un Renano», sarà pubblicato un anno dopo sulla rivista «Anekdota» (Zürich), anch’essa diretta da Ruge, il quale vi fa comparire gli articoli di cui la censura prussiana vieta la pubblicazione a Dresda. Lo scritto si conclude con questa citazione di Tacito: «Rara tempo- rum felicitas, ubi quod velis sentire et quae sentias dicere licet»2. In un altro articolo, Luther als Schiedsrichter zwischen Strauss und Feuerbach [Lutero arbitro tra Strauss e Feuerbach], firmato «un Non-Berlinese», Marx prende partito per l’ateismo di Feuerbach, «purgatorio dell’epoca presente», contro la filosofia speculativa. Sotto l’influsso di Feuerbach, Marx legge e fa estratti dalle seguenti opere: Christoph Meiners, Allgemeine kritische Geschichte der Religionen, Hannover, 1806-1807, 2 vv.; Jean de Barbeyrac, Traité de la morale des Pères de l’Eglise, Amsterdam, 1728; Charles de

2 Tr. it.: Oh, rara felicità di quei tempi, nei quali ti è lecito pensare ciò che vuoi e dire ciò che pensi. 438 Appendice

Brosses, Über den Dienst der Fetischen Götter oder Vergleichung der alten Religion Egyptens mit der heutigen Religion Nigritiens, Berlin-Stralsund, 1785; Karl August Böttiger, Ideen zur Kunst-Mythologie, Dresden-Leipzig, 1826-36; Johann Jakob Grund, Die Malerei der Griechen oder Entstehung, Fortschritt, Vollendung und Verfall der Malerei. Ein Versuch, Dresden, 1810-11; Carl Friedrich Ludwig Felix von Rumohr, Italienische Forschun- gen, Berlin-Stettin, 1827-32.

Marzo: Morte di Ludwig von Westphalen, padre di Jenny Marx (3 marzo). — Marx annuncia a Ruge l’invio di due scritti: un saggio sull’arte cristiana e una «critica del diritto naturale di Hegel», il nocciolo della quale «è la lotta alla monarchia costituzionale, in quanto ibrido che si contraddice e si nega da cima a fondo. Res publica non si può assolutamente tradurre in tedesco» (5 marzo). In un’altra lettera a Ruge Marx scrive di aver ampliato il saggio sull’arte cristiana in uno studio «Su religione e arte, con particolare riferimento all’arte cristiana», ma che questo lavoro richiede una completa revisione (20 marzo). Infine, in una lettera del 27 aprile, giustificherà con «impicci esterni di ogni genere» il ritardo nella consegna dei proprî con- tributi. Pregando Ruge di «non diventare impaziente», gli assicura di avere «quasi finito» e di essere prossimo a licenziare quattro saggi: «1) “Sull’arte religiosa”, 2) “Sui romantici”, 3) “Il manifesto filosofico della scuola storica del diritto”, 4) “I filosofi positivi”» (solo il terzo di questi scritti vedrà la luce, comparendo il 9 agosto sulla «Rheinische Zeitung»).

Aprile: Marx si trasferisce a Bonn e inizia a collaborare alla «Rheinische Zeitung», fondata a Colonia il 1º gennaio 1842, con una serie di saggi dedi- cati ai dibattiti della sesta Dieta renana tenutasi a Düsseldorf dal maggio al luglio 1841. Il primo saggio (Dibattiti sulla libertà di stampa) compare in sei puntate (5-19 maggio); il secondo, dedicato al conflitto ecclesiastico di Colonia, viene vietato dalla censura; il terzo, sulla legge contro i furti di legna, appare in cinque puntate (25 ottobre-3 novembre). A proposito di quest’ultimo saggio e degli articoli del 1843 sulla miseria dei vignaioli della Mosella, nel 1859 Marx affermerà che tali scritti gli avevano fornito la prima occasione di occuparsi di problemi economici. Aggiungerà che, a quell’epoca, provava soltanto diffidenza per i «pallidi echi filosofici» del socialismo e del comunismo francesi sulle colonne della «Rheinische Zeitung», riconoscendo la propria incompetenza in materia. Infatti, è grazie agli articoli di Moses Hess e di Gustav von Mevissen, pubblicati sullo stesso giornale, che Marx si familiarizza con le idee sansimoniane, socialiste e comuniste, senza tuttavia attribuirvi dapprincipio grande importanza.

15 ottobre: Stabilitosi a Colonia, Marx assume la direzione della «Rheinische Zeitung». Replicando a un attacco dell’«Allgemeine Zeitung» di Augusta, che ha accusato la «Rheinische Zeitung» di comunismo, Marx cita per la prima volta i nomi di Fourier, Leroux e Considérant, parla della «penetrante opera» di Proudhon e annuncia che il suo giornale sottoporrà le loro idee a una «critica approfondita».

Novembre: Justus Wilhelm Eduard von Schaper, primo presidente della provincia renana dal 1842 al 1845, irritato dagli articoli della «Rheinische Zeitung» sulla miseria dei vignaioli della Mosella, smentisce ufficialmente Cronologia 1842-43 439

la rivista e l’accusa di diffusione di false notizie, calunnia e istigazione al malcontento. — , in viaggio verso l’Inghilterra, visita la redazione della «Rheinische Zeitung» e fa la conoscenza del suo direttore. Il primo incontro fra i due è freddo, in quanto Marx pensa che Engels sia vicino ai «Liberi» di Berlino, un gruppo di corrispondenti della «Rheinische Zeitung» con i quali egli ha rotto pubblicamente (questa la motivazione della rottura: «Chiedevo poi che si criticasse la religione nella critica della situa- zione politica, piuttosto che la situazione politica nella religione, perché questo modo di impostare le cose corrispondeva di più al carattere di un giornale e alla cultura del pubblico, dal momento che la religione, priva di per sé di contenuto, si nutre non dal cielo, ma dalla terra, e cade da sé una volta risolto il rovesciamento della realtà, di cui essa è la teoria»).

Dicembre: In varî articoli, Marx critica la Costituzione corporativa dello Stato prussiano e pone tra loro a confronto le situazioni fiscali dei proprie- tarî fondiarî rispettivamente di Francia, Inghilterra e Prussia. «Per la loro peculiare composizione le Diete non sono altro che una società di interessi particolari, che godono del privilegio di far valer i proprî limiti particolari contro lo Stato, e quindi rappresentano l’autorizzato costituirsi nello Stato di elementi antistatali. […] poiché il particolare, nella sua attività isolata, è sempre un nemico del tutto, proprio perché questo tutto dà a esso particolare il senso della sua nullità a causa dei suoi limiti». Dello Stato Marx scrive ch’esso «penetra in tutta la natura con nervi spirituali, e bisogna che in qua- lunque punto risulti come a dominare non sia la materia, ma la forma, non la natura senza lo Stato, ma la natura dello Stato, non l’oggetto privo di libertà, ma il libero uomo». Engels pubblica sulla «Rheinische Zeitung» diversi articoli circa la situazione economico-politica britannica, il cartismo e la condizione della classe operaia in Inghilterra.

1843 Das Verbot der «Leipziger Allgemeinen Zeitung» [La proibizione della «Leipziger Allgemeinen Zeitung»] [25] Rechtfertigung des ††-Korrespondenten von der Mosel [Giustificazione di †† corrispondente dalla Mosella] [26] Aus der Kritik des Hegelschen Rechtsphilosophie. Kritik des Hegelschen Staatsrechts (§§ 261-313) [Dalla critica della filosofia hegeliana del diritto. Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico (§§ 261-313)] [33 P, 1927]

Gennaio-marzo: Nei suoi articoli Marx riprende gli attacchi contro la cen- sura prussiana e commenta, giustificandole, le corrispondenze pubblicate sulla «Rheinische Zeitung» nel novembre e dicembre 1842 a proposito della miseria dei vignaioli della Mosella. — È ufficialmente informato che, per decisione governativa, la «Rheinische Zeitung» sarà vietata a partire dal 1º aprile (l’interdizione era stata chiesta al governo prussiano dallo zar Nicola I, in seguito a un violento articolo contro l’assolutismo russo). — In una let- tera a Ruge Marx afferma di vedere nella soppressione della «Rheinische Zeitung» un «progresso della coscienza politica […]. È brutto fare lavori servili, anche se si fanno per la libertà, e combattere con spilli invece che con mazze. Mi sono stancato dell’ipocrisia, della stupidità, dell’autorità brutale, e del nostro sottometterci, piegarci, ritirarci, e cavillare sulle parole. […] In Germania non posso cominciare più niente. Qui si falsifica se stessi» 440 Appendice

(25 gennaio). Nella stessa lettera, allude a un profondo conflitto familiare: «[…] sono in discordia con la mia famiglia, e non ho alcun diritto sul mio patrimonio finché mia madre è in vita. Inoltre sono fidanzato, e non posso, non debbo e non voglio uscire dalla Germania senza la mia fidanzata». Deluso dall’atteggiamento timoroso degli azionisti della «Rheinische Zeitung», Marx si dimette dalla redazione dopo aver sostenuto, nei commenti destinati a un memoriale da indirizzare al governo in risposta all’ordinanza di divieto, che la politica del giornale aveva sempre risposto ai veri interessi dello Stato prussiano. — Marx, Ruge e il poeta Georg Herwegh progettano di pubblicare insieme un nuovo organo radicale a Zurigo. Marx a Ruge: «Appena avremo concluso il contratto, vorrei andare a Kreuznach e sposarmi […]. Posso assicurarle, senza alcun romanticismo che sono innamorato dalla testa ai piedi e con la massima serietà. Sono già fidanzato da più di sette anni, e la mia fidanzata ha sostenuto per me le lotte più dure» (13 marzo).

Fine marzo: Marx parte per l’Olanda, dove vivono i genitori della madre. —La«Rheinische Zeitung» cessa le pubblicazioni (31 marzo 1843).

Maggio: Marx incontra Ruge a Dresda al fine di discutere il progetto dei «Deutsch-Französische-Jahrbücher», che i due pensano di pubblicare all’e- stero (Strasburgo o Parigi). — In una lettera indirizzata a Ruge da Colonia, e pubblicata poi all’inizio del 1844 nel primo e unico numero apparso dei «Deutsch-Französische-Jahrbücher», Marx attacca violentemente la monar- chia prussiana e dichiara che «il sistema dell’industria e del commercio, della proprietà e dello sfruttamento degli uomini, ancor più rapidamente del- l’aumento della popolazione, conduce […] all’interno della società attuale a una rottura che il vecchio sistema non può sanare, perché esso in generale non sana e non crea, ma unicamente esiste e gode. […] Da parte nostra, dobbiamo portare interamente alla luce del giorno il vecchio mondo e creare positiva- mente il nuovo mondo. Quanto più a lungo gli eventi lasceranno tempo per riflettere all’umanità che pensa e tempo per riunirsi all’umanità che soffre, tanto più perfetto verrà al mondo il frutto che il presente porta in grembo». — Marx si stabilisce a Kreuznach, ove risiede Jenny von Westphalen.

19 giugno: Marx sposa Jenny von Westphalen. — Il governo prussiano gli offre il posto di caporedattore della «Preussische Staatzeitung».

Luglio-ottobre: A Kreuznach, Marx riprende e conclude la critica della filosofia statuale di Hegel, cominciata probabilmente nel marzo 1842. È in questo voluminoso manoscritto che Marx rompe definitivamente con l’idea dello Stato come istituzione razionale. Studia inoltre la storia della Rivolu- zione francese (Carl Friedrich Ernst Ludwig, Leopold von Ranke, Wilhelm Wachsmuth). Tra le letture di questo periodo ci sono anche: Jean-Jacques Rousseau, Du contrat social, ou du droit politique; Montesquieu, De l’esprit des lois; Niccolò Machiavelli, Discorsi sulla prima deca di Tito Livio; Thomas Hamilton, Men and Manners in America (Marx legge queste ultime due opere in tedesco).

Agosto: Scrive la Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico (§§ 261-313), in cui giunge ai seguenti risultati: 1) carattere invertito, «mistico», della dialettica hegeliana, idealistica; 2) scoperta che la sorgente dello Cronologia 1843-44 441

svolgimento storico non è lo Stato, ma la società civile; 3) critica della repubblica «borghese» come antinomia non risolta. Nel corso di questa sua “Critica”, Marx, tra l’altro, respinge la tesi di Hegel – e anche di Ranke – che la burocrazia sia una classe neutrale; arriva poi alla conclusione che, mentre nel Medioevo le classi sociali avevano, in quanto tali, un’autorità legislativa, questa venne distrutta nei secoli xvi e xvii dalle monarchie assolute, aiutate dalle loro burocrazie centralizzate. La Rivoluzione francese completò la trasformazione riducendo le differenziazioni politiche della società civile a semplici differenze sociali prive d’incidenza politica.

Settembre: In una lettera a Ruge, Marx definisce il programma della rivi- sta in preparazione: critica spietata dell’ordine costituito in nome di un umanesimo integrale; partecipazione alle lotte politiche in favore di una democrazia che superi i limiti dello Stato politico; riforma della coscienza non mediante i dogmi socialisti o comunisti, bensì con la critica della coscienza oscura a se stessa, sia religiosa che politica. — Come a voler rompere con il proprio passato politico di difensore di uno Stato razionale, Marx, prendendo a pretesto due scritti di Bruno Bauer, stende un saggio in due parti, intitolato Sulla questione ebraica. All’emancipazione politica, che non libera l’uomo dallo spirito religioso, egli oppone l’emancipazione umana, che sarà raggiunta con la soppressione dello Stato e del Denaro. Questo saggio verrà pubblicato qualche mese dopo a Parigi, nei «Deutsch- Französische-Jahrbücher».

Ottobre: Marx e la moglie lasciano la Germania e si recano a Parigi (38, rue Vaneau), dov’è già sistemato un gruppo di tedeschi, tra cui Ruge e Herwegh.

Dicembre: Marx si lega in amicizia con Heine. — Scrive il saggio Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione, che segna, dopo il testo Sulla questione ebraica, l’adesione di Marx alla causa del proletariato.

1844 Ein Briefwechsel von 1843 [Un carteggio del 1843] [36] Zur Judenfrage [Sulla questione ebraica] [37] Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie – Einleitung [Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione] [38] Ökonomisch-philosophische Manuskripte aus dem Jahre 1844 [Manoscritti economico-filosofici del 1844] [41 P, 1932] Kritische Randglossen zu dem Artikel “Der König von Preussen und die Sozialreform. Von einem Preussen” [Glosse critiche in margine all’articolo “Il re di Prussia e la riforma sociale. Di un prussiano”] [42]

Gennaio-marzo: Il primo e unico fascicolo dei «Deutsch-Französische- Jahrbücher» esce a Parigi a fine febbraio, con l’obiettivo di rispondere alla «necessità d’una alleanza scientifica franco-tedesca» (Marx a Feuerbach, 3 ottobre 1843). Oltre ai contributi di Marx e Ruge, esso contiene Umrisse zu einer Kritik der National-ökonomie [Lineamenti di una critica dell’eco- nomia politica] di Engels; Lobgesänge auf König Ludwig [Cantico di re Ludovico] di Heinrich Heine; Verrat! [Tradimento!], poema di Georg Herwegh; Briefe aus Paris [Lettere da Parigi] (1844) di Moses Hess. Engels vi figura anche con una recensione di Past and Present [Passato e presente] di . — Secondo una testimonianza di Ruge, Marx progetta 442 Appendice

di scrivere una storia della Convenzione, «per la quale ha raccolto il materia- le necessario e fatto osservazioni molto profonde». In particolare, Marx ha estratto una serie di passi dalle Mémoires di René Levasseur (Paris, 1829). — Marx scrive a Ruge una lettera di rottura (26 marzo).

Aprile-giugno: Marx studia economia politica e compila diversi quaderni di estratti e di appassionati commenti. Nel corso dell’anno, leggerà alcuni eco- nomisti inglesi in traduzione francese (Adam Smith, David Ricardo, James Mill, John Ramsay McCulloch); inoltre, Antoine L. C. Destutt de Tracy, Pierre Le Pesant de Boisguillebert, Jean-Baptiste Say, Fryderyk Skarbek, Jean Charles Sismonde de Sismondi, Eugène Buret, Wilhelm Schulz ecc. — Prende contatto con la Lega dei Giusti (un’associazione segreta di operai e artigiani tedeschi, fondata a Parigi nel 1836-37, che conta comunità in Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra e Svezia). — Nascita di Jenny (1º maggio). — Ruge scrive a Feuerbach: «[Marx] è una natura ben particola- re, una natura di scienziato e di scrittore; ma è completamente inadatto al giornalismo. Legge enormemente, lavora con un’intensità poco comune, e possiede un talento critico che talvolta degenera in una dialettica strava- gante, ma non conclude niente; interrompe tutto e si getta ininterrottamente in un oceano senza fondo di nuove letture» (15 maggio). — Marx raccoglie i primi frutti dei suoi studî economici e inizia a stendere uno scritto in cui riprende i temi del saggio pubblicato da Engels sui «Deutsch-Französische- Jahrbücher». Nello stesso periodo abbozza una critica della Fenomenologia dello Spirito di Hegel che investe in pieno la società dell’alienazione (“Critica della dialettica e della filosofia hegeliana in generale”). Questo lavoro è concepito come il primo di una serie di saggi di critica del diritto, della morale, della politica ecc. ch’egli pensa di pubblicare a parte (un successivo lavoro d’insieme avrebbe dovuto mostrarne la connessione).

Luglio-dicembre: Marx entra in contatto con i redattori del «Vorwärts!», un bisettimanale tedesco fondato a Parigi da Heinrich Börnstein nel dicembre 1843. Ha frequenti incontri con Proudhon; le loro lunghe discussioni not- turne paiono vertere principalmente sulla dialettica hegeliana. In seguito, Bakunin si unirà a queste discussioni destinate a terminare solo con l’espul- sione di Marx da Parigi. — In un articolo pubblicato sul «Vorwärts!» e diret- to contro Ruge, Marx interpreta la rivolta dei tessitori della Slesia (giugno 1844) come una prova eclatante della spontaneità rivoluzionaria degli ope- rai, ch’egli oppone allo spirito politico dei partiti e dei governi. I partiti poli- tici ricercano il potere per esercitarlo a spese della società: «L’esistenza dello Stato e l’esistenza della schiavitù sono inseparabili». E ancora: «Ogni rivo- luzione sovverte la società precedente: per questo è sociale. Ogni rivoluzione abbatte le vecchie forme di governo: per questo è politica… La rivoluzione in generale – la caduta della forma di governo esistente, e il sovvertimento dei vecchi rapporti – è un atto politico. Ma senza rivoluzione il socialismo non si può affermare. Esso ha bisogno di questo atto politico, tanto quanto ha biso- gno della caduta e del sovvertimento delle vecchie forme. Ma dove ha inizio la sua attività organizzativa, dove comincia a perseguire il suo fine e nasce la sua anima, là il socialismo si libera dal suo involucro politico». Engels, che ha pubblicato sul «Vorwärts!», tra agosto e ottobre, due articoli a puntate dal titolo Die Lage Englands [La situazione dell’Inghilterra], tornato sul continente, si ferma a Parigi, ove ha lunghe conversazioni con Marx. Sta per Cronologia 1844-45 443

terminare la sua opera Die Lage der arbeitenden Klasse in England [La situazione della classe operaia in Inghilterra], che apparirà nel 1845. La comunanza di idee tra i due è tale ch’essi decidono di pubblicare insieme un opuscolo contro il cenacolo formato da B. Bauer attorno all’«Allgemeine Literatur-Zeitung» (Charlottenburg). Anziché un pamphlet, ne deriverà un’opera voluminosa, La sacra famiglia, che uscirà a Francoforte sul Meno nel 1845 (Engels vi contribuisce per una decina di pagine).

1845 Die heilige Familie oder Kritik der kritischen Kritik. Gegen Bruno Bauer und Consorten [La sacra famiglia, ovvero Critica della critica critica. Contro Bruno Bauer e soci] [44] Thesen über Feuerbach [Tesi su Feuerbach] [46 P, 1926]

Gennaio-marzo: Marx abbozza una critica della Fenomenologia di Hegel. Forse come conclusione dei suoi studî sulla Rivoluzione francese, stende il piano di uno scritto su La storia della nascita dello Stato moderno ovvero la Rivoluzione francese. — Su pressione del governo prussiano, il ministro dell’Interno François Guizot ordina l’espulsione dei principali collaboratori del «Vorwärts!». Prima di lasciare Parigi (3 febbraio), Marx firma con l’edi- tore Leske, di Darmstadt, un contratto per la pubblicazione di un’opera in due volumi intitolata Critica della politica e dell’economia politica. All’annun- cio dell’espulsione di Marx, Engels organizza una sottoscrizione per venire in aiuto dell’amico, ripartendo «da buoni comunisti fra tutti noi le spese extra che essa ti avrà causato. […] Non sia mai che quei cani abbiano il piacere di metterti in imbarazzi finanziarî con la loro perfidia» (Engels a Marx, 22-26 febbraio 1845). — Presso la casa editrice Literarische Anstalt di Francoforte sul Meno, a firma di Marx ed Engels, esce La sacra famiglia, ovvero Critica della critica critica. Contro Bruno Bauer e soci, lo scritto con cui si compie la rottura definitiva con l’idealismo hegeliano e prende avvio il superamento del materialismo metafisico di Feuerbach. — A Bruxelles, dove soggiorna dal febbraio 1845 al marzo 1848, Marx riprende gli studî econo- mici. Durante questo periodo, riempirà una decina di quaderni con estratti da critici e Autori classici. Tra questi ultimi figurano Sismondi e Buret. La storia dell’economia politica è rappresentata da nomi come Giuseppe Pecchio, John Ramsay McCulloch, Charles Ganilh, Jérôme-Adolphe Blanqui; la storia del macchinismo e della tecnologia da Émile de Girardin, Charles Babbage, Andrew Ure, Isaac Péreire, Pellegrino Rossi; la storia monetaria, bancaria e commerciale da Thomas Cooper, Thomas Tooke, John Wade, Thomas R. Edmonds, Charles Davenant, Edward Misselden, William Cobbett, Gustav von Gülich; i problemi demografici da Michael Th. Sadler, William Petty; il socialismo da Robert Owen, John Bray e Frederick M. Eden. Durante lo stesso periodo, Marx legge e annota il Droit naturel e l’Analyse du Tableau économique di François Quesnay. Inoltre, insieme a Engels, progetta il piano di una “Biblioteca dei più eccellenti scrittori socialisti stranieri” (Morelly, Mably, Babeuf, Buonarroti, d’Holbach, Fourier, Considérant, Cabet, Hébert, Leroux, Leclerc, Owen, Lalande, Bentham, Godwin, Helvétius, Saint-Simon, Dézamy, Gay, Proudhon), circoli (Cercle social) e giornali («Producteur», «Le Globe», «Fraternité», «L’égalitaire», «L’humanitaire»). Questa “Bi- blioteca” non vuol essere né una raccolta di fonti per la storia del socialismo né la sua storia attraverso le fonti, bensì una raccolta di testi che, per il loro contenuto, hanno un valore d’uso nel presente. 444 Appendice

Aprile-agosto: Engels si stabilisce a Bruxelles: è l’inizio di un’amicizia e di una collaborazione intellettuale che avranno termine solo con la morte di Marx. Quest’ultimo, che ha appena riassunto nelle Tesi su Feuerbach (annotate in un taccuino) il suo nuovo materialismo, espone a Engels la «concezione materialistica della storia elaborata nei suoi grandi tratti». I due amici fanno un viaggio di studio in Inghilterra. A Londra, prendono contatto con Wilhelm Weitling e la Lega dei Giusti; a Manchester, fanno numerose letture di economia politica. Marx torna con un quaderno pieno di estratti dell’opera di William Thompson, socialista inglese cooperativista, An Inquiry into the Principles of the Distribution of Wealth most Conducive to Human Happines; Applied to the Newly Proposed System of Voluntary Equality of Wealth [Indagine sui principî della distribuzione della ricchezza]. A Lipsia, presso Otto Wigand, esce La situazione della classe operaia in Inghilterra di Engels.

Settembre: Nascita di .

Ottobre: Marx sollecita al borgomastro di Treviri il rilascio di un certificato di espatrio per gli Stati Uniti d’America.

Ottobre-dicembre: Marx ed Engels cominciano a scrivere insieme un testo contro Bruno Bauer e Max Stirner, quest’ultimo autore dell’opera L’Unico e la sua proprietà [Der Einzige und sein Eigenthum], Leipzig, 1845. — Marx rinuncia alla cittadinanza prussiana (1ºdicembre).

1846 Die deutsche Ideologie. Kritik der neuesten deutschen Philosophie in ihren Repräsentanten Feuerbach, B. Bauer und Stirner, und des deutschen Sozia- lismus in seinen verschiedenen Propheten [L’ideologia tedesca. Critica della più recente filosofia tedesca nei suoi rappresentanti Feuerbach, B. Bauer e Stirner e del socialismo tedesco nei suoi varî profeti] [48 P, 1932] «Der Volks-Tribun, redigiert von Hermann Kriege» [Circolare contro Kriege] (Anti-Kriege)[52]

Febbraio-aprile: Marx ed Engels fondano a Bruxelles un Comitato comu- nista di corrispondenza, analogo ai comitati di corrispondenza organizzati dal club dei giacobini, con il compito di propagandare le loro teorie rivolu- zionarie e su questo fondamento unificare le diverse tendenze socialiste, creando un’unità organizzativa. Stringono rapporti con George Julian Harney, direttore dell’organo centrale cartista «The Northern Star» (Leeds), al quale Engels aveva collaborato nel 1845 con una serie di articoli dedicati alla situazione politica tedesca. — Marx ed Engels iniziano una polemica contro il «vero socialismo»: un gruppo di scrittori e pubblicisti che anno- vera tra i proprî membri Karl Grün ed esercita un’influenza su varie testate («Deutsches Bürgerbuch», «Rheinische Jahrbücher zur gesellschaftlichen Reform», «Der Gesellschaftsspiegel», «Das Westphälische Dampfboot», «Triersche Zeitung»). Rifacendosi all’etica di Feuerbach e alla sua filosofia della religione, il «vero socialismo» afferma che sarà l’«amore» a produrre una trasformazione dei rapporti sociali, contrappone l’emancipazione «umana» alla rivoluzione politica, nega la lotta rivoluzionaria del proleta- riato per un nuovo ordinamento sociale, e si pone negativamente di fronte al movimento per i diritti e le libertà borghesi in Germania. — Seduta del Co- Cronologia 1846 445 mitato di corrispondenza di Bruxelles dedicata alla propaganda politica in Germania: Marx vi attacca violentemente, qualificandola come «comunismo settario», la posizione di Weitling secondo cui, tra l’altro, in Germania esisterebbero le condizioni di una imminente rivoluzione comunista, la propaganda sarebbe inutile, i briganti e i banditi (il Lumpenproletariat) costituirebbero l’elemento più sicuro, più rivoluzionario, per rovesciare la società esistente (nel 1843 Weitling aveva progettato la formazione di un esercito di 40 mila ladri e briganti, con l’obiettivo di abbattere gli sfruttatori in una guerra di guerriglia). Secondo il resoconto indirizzato da Weitling a Hess, il 31 marzo, Marx avrebbe preteso un’«epurazione nelle file del partito comunista», una presa di contatto con «gente danarosa» e l’abbandono della propaganda segreta. «Non si può pensare, – avrebbe detto Marx, – a una realizzazione immediata del comunismo: in una prima fase deve andare al potere la borghesia». Secondo la testimonianza di Pavel V. Annenkov su quel dibattito, Marx avrebbe definito «un inganno sobillare il popolo senza offrirgli nessun fondamento solido e meditato per la sua azione […]: soprattutto in Germania, rivolgersi agli operai senza possedere idee rigorosamente scientifiche e teorie ben concrete significava giocare in modo vuoto e incosciente con la propaganda, creando una situazione in cui da un lato un apostolo predica, dall’altro, un gregge di somari lo sta a sentire a bocca aperta».

Maggio: Marx invita Proudhon a unirsi all’organizzazione dei Comitati di corrispondenza, il cui scopo è di «stabilire il collegamento dei socialisti tedeschi con i socialisti francesi e inglesi, di tenere al corrente gli stranieri dei movimenti socialisti […] in Germania e informare i tedeschi in Ger- mania del progresso del socialismo in Francia e in Inghilterra. In questo modo potranno venire alla luce le divergenze di opinioni, e si giungerà a uno scambio di idee e a una critica imparziale. Questo è il passo che il movimento sociale deve fare nella sua forma di espressione letteraria onde liberarsi della limitatezza nazionale. E nel momento dell’azione è sicuramente di grande utilità per tutti l’essere informati sullo stato delle cose all’estero con la stessa esattezza che su quello nel proprio Paese» (a Proudhon, 5 maggio). Nella sua lettera di risposta del 17 maggio, Proudhon all’inizio acconsente a questo intendimento, pur esprimendo delle riserve su ciò che egli chiama il «dogmatismo economico» di Marx: «[…] non facciamoci capi, – scrive, – di una nuova intolleranza, non atteggiamoci ad apostoli di una nuova religione, foss’anche la religione della logica, la religione della ragione». Ai suoi occhi, l’azione rivoluzionaria non può essere un mezzo di riforma sociale. Il problema, per lui, è di «far rientrare nella società, attraverso una combinazione economica, le ricchezze che ne sono uscite secondo un’altra combinazione». Infine, annuncia a Marx una nuova opera in cui esporrà i proprî progetti di riforma. — Marx ed Engels redigono una circolare indirizzata ai Comitati di corrispondenza della Germania, di Londra e di Parigi, in cui viene messo in ridicolo Hermann Kriege, il «profeta» del «comunismo sentimentale», il quale, emigrato negli Stati Uniti, pubblica «Der Volks-Tribun»: «Il sentimentalismo esaltato e fantastico che Kriege predica a New York sotto il nome di “comunismo” non può avere sui lavoratori che un effetto avvilente al massimo grado, qualora essi lo facciano proprio». La circolare è approvata dal Comitato di Bruxelles l’11 maggio. 446 Appendice

Giugno-dicembre: La rete dei Comitati di corrispondenza inizia la sua attività in diverse parti della Germania (Slesia, Wuppertal, Kiel, Colonia), a Parigi e Londra. — L’editore Leske ordina a Marx di consegnare immediatamente il manoscritto della Critica della politica e dell’economia politica o di rimbor- sare l’anticipo. Marx si giustifica per il ritardo e promette il primo volume entro la fine di novembre. — Engels si stabilisce a Parigi per rafforzare la propaganda comunista negli ambienti degli artigiani tedeschi. Informa Marx delle difficoltà che va incontrando e gli fa pervenire una sua critica del Système des contradictions économiques, ou Philosophie de la misère [Sistema delle contraddizioni economiche, o Filosofia della miseria], allora in stampa. Anche Marx non tarda a leggere quest’opera: la sua lettera ad Annenkov (28 dicembre) ne contiene una critica dettagliata, che è in qualche modo il preambolo della risposta che verrà data a Proudhon nel 1847. — Nascita di Edgar, primogenito di Karl e Jenny Marx, chiamato come il di lei fratello, membro del Comitato di corrispondenza di Bruxelles. — Non essendo riusciti a trovare in Germania un editore per l’Ideologia tedesca, redatta dal settembre 1845 al maggio 1846, Marx ed Engels ne abbandonano il voluminoso manoscritto alla «rodente critica dei topi».

1847 Misère de la Philosophie. Réponse a la “Philosophie de la misère” de M. Proudhon [Miseria della filosofia. Risposta alla “Filosofia della Miseria” del signor Proudhon][55] Karl Grün: “Die Soziale Bewegung in Frankreich und Belgien” (Darmstadt, 1845) oder: Die Geschichtsschreibung des wahren Sozialismus [Karl Grün: “Il movimento sociale in Francia e Belgio” (Darmstadt, 1845) ovvero La storiografia del vero socialismo][56] Der Kommunismus des Rheinischen Beobachters [Il comunismo del «Rhein- ischer Beobachter»] [57] Die moralisierende Kritik und die kritisierende Moral. Beitrag zur deut- schen Kulturgeschichte. Gegen Karl Heinzen [La critica moraleggiante e la morale criticante. Contributo alla storia della cultura tedesca. Contro Karl Heinzen][59] Arbeitslohn [Salario][62 P, 1932]

Gennaio-febbraio: L’editore Leske rescinde il contratto stipulato con Marx nel febbraio 1845, non avendo l’Autore consegnato il manoscritto promesso per il novembre 1846. Marx sta scrivendo Miseria della filosofia. In questo attacco a Proudhon, già ammirato per la sua Mémoire sur la propriété [Memoria sulla proprietà], egli manifesta tutto il suo talento di pamphlettista, il suo sapere economico, le sue convinzioni politiche. — La Lega dei Giusti invia un emissario (Joseph Moll) da Londra a Bruxelles per coinvolgere Marx e i suoi amici nel progetto di una riorganizzazione della stessa.

Giugno: Riunita a congresso in Londra dal 2 al 9 giugno, la Lega dei Giusti cambia nome in Lega dei Comunisti, mutando anche il proprio motto: da «Tutti gli uomini sono fratelli» a «Proletarî di tutti i Paesi, unitevi!». La comunità di Bruxelles è rappresentata da Wolff, quella di Parigi da Engels (Marx è assente per mancanza di denaro). Engels redige un Abbozzo della professione di fede comunista, che viene inviato, insieme con il progetto degli statuti, a tutte le comunità della Lega per la discussione, i cui risultati dovranno essere sottoposti al ii Congresso della Lega, per la ratifica. Cronologia 1847 447

Agosto: Marx è eletto presidente della Comune della Lega dei Comunisti di Bruxelles (5 agosto). Nella capitale belga fonda, insieme a Engels e Wolff, l’Associazione degli Operai Tedeschi (fine agosto).

Settembre: La «Westphälische Dampfboot» (rivista del «vero socialismo») pubblica Karl Grün: “Die soziale Bewegung in Frankreich und Belgien” [Karl Grün: “Il movimento sociale in Francia e in Belgio”], un capitolo dell’Ideologia tedesca scritto da Marx. Vi si trova un’elogiativa menzione della «dialectique sérielle»3 di Proudhon, nella quale Marx scorge una «reale parentela» con Hegel. — In un articolo per la «Deutsche-Brüsseler-Zeitung» (12 settembre), Marx attacca il «socialismo governativo», antiliberale e burocratico, di un giornale renano; dichiara che il proletariato non aspetta aiuto che da se stesso e al regno della burocrazia preferisce il regno della borghesia liberale che gli fornisce nuove armi contro la borghesia, riconosce il partito operaio e lo favorisce con le libertà di stampa e di associazione. — Marx ed Engels partecipano al Congresso del libero scambio organizzato a Bruxelles (16-18 settembre). Non avendovi ottenuto la parola, Marx scrive il suo discorso e lo invia, rielaborato, alla stampa. In esso si dichia- ra a favore del libero scambio, «perché mediante il libero scambio tutte le leggi economiche, con le loro più sorprendenti contraddizioni, agiranno su più vasta scala, su un territorio più esteso, su tutta la terra, e perché dall’unione di tutte queste contraddizioni in un solo gruppo in cui esse si fronteggeranno direttamente scaturirà la lotta che finirà con l’emancipa- zione del proletariato». — Il 27 settembre, viene fondata l’Associazione Democratica di Bruxelles: «Caro Marx, in questi giorni è avvenuta qui una storia molto buffa. Tutti quanti gli elementi scontenti di noi e della nostra entrata in scena, tra i tedeschi di qui, hanno infatti formato una coalizione per rovesciare te, me e i comunisti in generale e per fare concorrenza all’Associazione Operaia. […] I nostri operai si sono comportati proprio stupendamente in tutta questa faccenda […]. Sull’Associazione [Operaia] la cosa ha avuto un effetto eccellente; per la prima volta hanno avuto una parte, hanno dominato, a dispetto di tutti gli intrighi, un comizio, ed hanno rimesso a posto un tipo che si voleva fare una posizione nei loro confronti. Soltanto alcuni commessi ecc. sono scontenti, la massa è entusiasta di noi. Hanno sentito quanto valgono quando sono associati. […] Inoltre ho scritto quanto segue a Jottrand4 circa il posto che con la mia partenza si rende vacante nel Comitato di organizzazione dei Fraternal Democrats di Bruxelles: “Monsieur! Obligé de quitter Bruxelles pour quelques mois, je me trouve dans l’impossibilité de remplir les fonctions dont la réunion du 27 de ce mois a bien voulu m’investir. Je vous prie donc d’appeler un démo- crate allemand résidant à Bruxelles à assister aux travaux de la commision chargée d’organiser une société démocratique universelle. Je me permettrai de vous proposer celui parmi les démocrates allemands de Bruxelles, que la réunion, s’il avait pu y assister, aurait nommé à la charge qu’en son absence on m’a fait l’honneur de me conférer. Je parle de Mr. Marx qui dans mon

3 Tr. it.: dialettica seriale. 4 Lucien Léopold Jottrand (1804-1877), democratico radicale e redattore del «Débat social», era presidente dell’Associazione Democratica di Bruxelles. 448 Appendice

intime conviction a le droit le plus fondé de représenter à la commission la démocratie allemande” 5» (Engels a Marx, 28-30 settembre).

Ottobre-dicembre: In una serie di articoli contro Karl Heinzen, fautore di una Repubblica tedesca costituita in federazione di Paesi autonomi, Marx dichiara che l’alternativa non è «monarchia o repubblica», ma «dominio della classe lavoratrice o dominio della classe borghese». Traccia anche un quadro storico del ritardato sviluppo della borghesia tedesca; degli operai tedeschi scrive ch’essi «sanno che la loro propria lotta con la borghesia può avere inizio solo il giorno che la borghesia ha vinto. […] Essi possono e devono partecipare alla rivoluzione borghese, che è una condizione della rivoluzione dei lavoratori. Ma neppure per un istante possono considerarla come il loro obiettivo finale». — Il 15 novembre, Marx è eletto vicepresi- dente dell’Associazione Democratica di Bruxelles. — Rientra a Londra il 27 novembre, in compagnia di Engels, per partecipare al ii Congresso della Lega dei Comunisti (29 novembre - 8 dicembre). È incaricato di redigere insieme con Engels il programma della Lega, un “Manifesto comunista”. — Il 29 novembre, a una riunione internazionale organizzata dai Fraternal Democrats per l’anniversario dell’insurrezione polacca del 1830, Marx ed Engels tengono alcuni discorsi. L’allocuzione di Marx termina con queste parole: «La Polonia non si libera quindi in Polonia, ma in Inghilterra. Voi cartisti, quindi, non dovete esprimere pii desiderî per la liberazione delle nazioni. Battete i vostri nemici interni, e allora potrete avere l’orgogliosa coscienza di aver battuto tutta la vecchia società». — Marx incontra i leader cartisti George J. Harney ed Ernest C. Jones. — Ritornato a Bruxelles, tiene conferenze sul lavoro salariato all’Associazione degli Operai Tedeschi.

1848 Discours sur la question du libre échange [Discorso sulla questione del libero scambio][66] Manifest der kommunistischen Partei [Manifesto del Partito comunista] [70] Forderungen der kommunistischen Partei in Deutschland [Rivendicazioni del Partito comunista in Germania] [77] Circa 80 articoli sulla «Neue Rheinische Zeitung» [78-163]

Gennaio-febbraio: Il 9 gennaio, di fronte all’Associazione Democratica di Bruxelles, Marx tiene un Discorso sulla questione del libero scambio, il cui testo esce in febbraio sotto forma di opuscolo. — Con la rivolta di Palermo dell’11 gennaio, iniziano i moti quarantotteschi. — Engels, espulso da Parigi, riferisce a Marx della sua visita a Heinrich Heine: «Heine sta crepando. Quando sono stato da lui due settimane fa, era a letto e aveva avuto un attac- co di nervi. Ieri era alzato, ma molto malandato. Non riesce più a mettere tre passi uno dopo l’altro, si trascina appoggiandosi al muro dalla poltrona al

5 Tr. it.: «Egregio signore, essendo costretto a lasciare Bruxelles per qualche mese, non sono in grado di adempiere le funzioni che l’assemblea del 27 c.m. ha avuto la cortesia di conferirmi. La prego perciò di chiamare un democratico tedesco residente a Bruxelles a partecipare ai lavori della commissione incaricata di organizzare una società democratica universale. Mi permetto di proporle quello tra i democratici tedeschi di Bruxelles che l’assem- blea, se egli fosse stato presente, avrebbe eletto all’incarico, col cui conferimento essa mi ha onorato in sua assenza. Intendo dire il signor Marx, che secondo il mio intimo convincimento ha il più fondato diritto a rappresentare la democrazia tedesca nella commissione». Cronologia 1848 449 letto e viceversa» (14 gennaio). Le ragioni dell’espulsione di Engels da Parigi sono discusse il 22 febbraio in una seduta dell’Associazione Democratica (e pubblicate sulla «Deutsche-Brüsseller-Zeitung» del 24 febbraio). Nella stessa seduta, commemorando l’insurrezione di Cracovia del 1846, Marx, dopo aver sottolineato lo stretto legame esistente in Polonia tra il problema politico e il problema sociale, termina dichiarando che la liberazione della Polonia «è diventata il punto d’onore di tutti i democratici d’Europa». Il medesimo giorno, la rivoluzione scoppia a Parigi: il 24 re Luigi Filippo è costretto ad abdicare e ad abbandonare la Francia. — Dalle colonne della «Deutsche-Brüsseller-Zeitung», Marx polemizza col giornale radicale «Le Débat social» che aveva velatamente attaccato il comunismo. — Partecipa alla seduta dell’Associazione Democratica di Bruxelles in preparazione del primo congresso internazionale dei democratici. Avendo i Fraternal Democrats chiesto di partecipare a quest’assise, Marx risponderà loro su «The Northern Star» (4 marzo). — Completa la stesura del Manifesto del Partito comunista, utilizzando i Principî del comunismo di Engels e i materiali raccolti a Londra, nonostante un’ingiunzione dell’autorità cen- trale. Spedito a Londra verso la fine di gennaio, il Manifesto vi apparirà a fine febbraio. — Marx partecipa, anche finanziariamente, ai preparativi in vista di una sollevazione armata degli operai di Bruxelles (è possibile ch’egli abbia destinato all’acquisto di armi 5000 dei 6000 franchi dell’eredità paterna). Partecipa pure all’organizzazione di un’insurrezione a Colonia, in rapporto con elementi, sia clericali che liberali, antiprussiani e separatisti.

Marzo: Marx riceve da Ferdinand Flocon, a nome del governo provvisorio della Repubblica, l’invito a ritornare in Francia: «Caro e valoroso Marx, […] la tirannia vi ha bandito, la libera Francia vi riapre le sue porte, a voi e a tutti coloro che lottano per la santa causa della fraternità tra i popoli». — Il 3 marzo, nel corso di una manifestazione davanti al municipio di Colonia, vengono arrestati Andreas Gottschalk, August Willich e Fritz Anneke, ade- renti alla Lega dei Comunisti. Lo stesso giorno, il Comitato brussellese della Lega dei Comunisti, riunitosi con funzioni di Consiglio Generale, decide di spostare a Parigi la sede dell’organismo centrale, trasferendone i poteri a Marx. Alle 5 del pomeriggio, una regia ordinanza gl’intima di lasciare il Belgio entro ventiquattr’ore per aver mancato all’impegno di astenersi dal- l’attività politica. All’una di notte, con il pretesto di essere «sans-papier», Marx viene arrestato mentre si prepara a partire per Parigi. Il giorno dopo, «La Réforme» pubblica un appello Aux citoyens membres du Gouvernement provisoire de la République française, firmato dai membri del Comitato di Bruxelles, tra i quali Marx. Dopo essere stato trattenuto per alcune ore nella prigione Amigo di Bruxelles, Marx viene condotto alla frontiera francese, accompagnato dai figli e dalla moglie (anche lei arrestata durante la notte e maltrattata dalla polizia belga). Come d’intesa con i suoi compagni della Lega, si reca a Parigi, dove pubblica una lettera aperta sull’espulsione e sulle brutalità poliziesche subìte da Jenny («La Réforme»). — Marx prende la parola al Club Central de la Société des Droits de l’Homme et du Citoyen, diretto da Sigismond Auguste Armand Barbès, un blanquista di destra. Inoltre si adopera per dissuadere gli operai tedeschi di Parigi e altri democra- tici, i quali, raggruppatisi in legione, vorrebbero rientrare in Germania per proclamarvi la Repubblica tedesca. — Le sezioni parigine della Lega dei Comunisti decidono la creazione di un Club dei Lavoratori Tedeschi, in 450 Appendice

opposizione alla Società Democratica Tedesca. In qualità di segretario generale della Lega, Marx stende un progetto di statuto del Club, sottoli- neandone il carattere non cospirativo. — Il 10 marzo il Consiglio Centrale della Lega si costituisce a Parigi. Marx ne è presidente e Schapper segretario; altri membri sono: Heinrich Bauer, Engels, Joseph Moll, Karl Wallau e Wilhelm Wolff. «Nel corso di una di queste sedute, – racconta Sebastian Seiler, membro della Lega dei Comunisti, – Marx svolse in una lunga allocu- zione l’idea che la rivoluzione di febbraio non era che l’inizio superficiale del movimento europeo: di lì a poco sarebbe scoppiata nella stessa Parigi la lotta aperta tra il proletariato e la borghesia… Da questa vittoria dipendeva la vittoria o la sconfitta dell’Europa rivoluzionaria. Invitava perciò gli operai tedeschi a rimanere a Parigi, preparandosi a partecipare alla lotta armata». — L’incendio dilaga: Vienna (13 marzo), Budapest (15 marzo), Berlino (18 marzo), Milano (18-23 marzo), Madrid e Barcellona (26 marzo).

Fine marzo: Marx ed Engels organizzano il rientro in Germania di alcune centinaia di operai, perlopiù membri della Lega, e redigono le Rivendicazioni del Partito comunista in Germania. Stampate come volantino, sono distri- buite insieme al Manifesto agli operai che fanno ritorno in patria. Nelle Rivendicazioni si proclama la Germania «repubblica una e indivisibile» e si rivendica la partecipazione degli operai al parlamento del popolo tedesco, l’armamento generale del popolo, la trasformazione in proprietà dello Stato delle terre dei prìncipi e di quelle feudali, da coltivarsi su larga scala e «con i mezzi scientifici più moderni», la trasformazione delle ipoteche sui beni dei contadini in proprietà dello Stato, la trasformazione in imposte statali dei canoni d’affitto e dei tributi agricoli, il trasferimento allo Stato di tutti i mezzi di trasporto, la limitazione del diritto di eredità, l’introduzione di un sistema di prelievo fiscale fortemente progressivo e l’abolizione delle imposte di con- sumo, l’istituzione di fabbriche nazionali e la garanzia dell’esistenza per tutti i lavoratori, l’istruzione popolare generale e gratuita. Il 28 marzo, la prima parte del Manifesto viene pubblicata sulla «Deutsche Londoner Zeitung».

Aprile: Marx, Engels e qualche altro membro della Lega dei Comunisti lasciano Parigi per recarsi a Colonia, centro della più popolosa e più svi- luppata, dal punto di vista commerciale e industriale, fra le otto province prussiane, dov’è rimasto in vigore il codice napoleonico, che consente una maggiore libertà d’azione. Insieme prendono parte alla fondazione dell’Associazione Democratica di Colonia in vista delle elezioni per le Camere di Francoforte e di Berlino. Si attivano inoltre per dare vita a un grande quotidiano: la «Neue Rheinische Zeitung». — Fallita rivoluzione a Cracovia (25-26 aprile).

Maggio: Scoppio della rivolta in Posnania (2-9 maggio). — Conflitto fra Marx e la Comune della Lega dei Comunisti di Colonia, diretta dal medi- co Gottschalk, animatore anche di un’associazione operaia (Gottschalk propugna il boicottaggio delle elezioni indirette per le assemblee nazionali di Berlino e di Francoforte, rivendicando l’immediata proclamazione della «repubblica operaia»). Marx critica il boicottaggio quale manifestazione ultrarivoluzionaria nella forma ma reazionaria nella sostanza, perché avrebbe comportato la rinuncia alla lotta politica e favorito la reazione e il centro moderato. Sembra sicuro che a questa data Marx dissolva la Lega: non Cronologia 1848 451 essendo un partito di cospiratori, essa non ha più ragion d’essere in un Paese al quale sta per essere restituita la libertà di stampa.

Giugno: Esce il primo numero della «Neue Rheinische Zeitung», Organ der Demokratie (Köln): Marx ne è redattore capo, Wilhelm Wolff segretario di redazione; altri redattori sono Engels, Georg Weerth, Ernst Dronke, Ferdinand Freiligrath e Heinrich Bürgers. Nel corso del 1848, Marx scri- verà più di 80 articoli (alcuni dei quali compariranno a puntate) ed Engels oltre una quarantina. In opposizione al programma federalista della sinistra di Francoforte e del Partito radical-democratico, Marx afferma che l’unità e la Costituzione tedesche «possono nascere soltanto da un movimento in cui tanto i conflitti interni quanto la guerra con l’Est spingeranno alla decisione». — La «guerra rivoluzionaria» contro la Russia sarà uno dei grandi temi della «Neue Rheinische Zeitung», che non cesserà di criticare la sinistra del parlamento prussiano e la borghesia tedesca in generale, impaurite dalla ri- voluzione di Marzo. — In un articolo dedicato alle giornate di Giugno, Marx esalta l’eroismo degli operai parigini («Neue Rheinische Zeitung», 29 giu- gno). — Benché si dichiari «organo della democrazia», il ruolo del giornale è piuttosto quello di criticare i democratici: «Non abbiamo mai aspirato all’onore di essere l’organo di qualsiasi sinistra parlamentare. Considerando la moltitudine di elementi diversi dalla quale si è formato il partito demo- cratico in Germania, abbiamo anzi creduto assolutamente necessario di non sorvegliare nessuno più strettamente che proprio i democratici» («Neue Rheinische Zeitung», 31 agosto 1848, articolo di Engels).

Agosto: Nel corso dell’assemblea generale dell’Associazione Democratica, di cui è uno dei membri dirigenti, Marx prende posizione contro Wilhelm Weitling che invoca un forte potere di Stato per risolvere la questione sociale. Marx sottolinea l’importanza della lotta politica di massa e oppone al programma di Weitling la rivendicazione di un «governo democratico» composto da elementi eterogenei, il quale dovrebbe trovare, nel confronto tra le idee, la via per un’amministrazione efficace. — Marx partecipa al primo congresso della democrazia renana. Si reca a Berlino, ove discute con i leader democratici. Nella capitale prussiana incontra anche Köppen e Bakunin.

Settembre: Marx è a Vienna, ove assiste alle sedute dell’Associazione Democratica. — Tiene una conferenza alla Prima Associazione Operaia di Vienna sul tema: Lavoro salariato e capitale. — All’annuncio di agitazioni a Colonia (20 settembre), la «Neue Rheinische Zeitung» apre una sotto- scrizione per gli insorti e le loro famiglie. — Il 26 settembre, è proclamato lo stato d’assedio a Colonia «per proteggere la personalità e la proprietà»: la «Neue Rheinische Zeitung» è sospesa a tempo indeterminato.

Ottobre: Marx assume la direzione dell’Associazione Operaia di Colonia in assenza di Gottschalk, nuovamente imprigionato. — Dopo la fine dello stato d’assedio, riappare la «Neue Rheinische Zeitung» (12 ottobre). — Il 13 ottobre, Engels e Dronke sono espulsi dal Belgio. — La popolazione viennese insorge nuovamente: la «Neue Rheinische Zeitung» la sostiene.

Novembre: Scioglimento del parlamento di Berlino. — Il Comitato dei democratici del distretto renano lancia un appello firmato da Marx e da 452 Appendice

Schneider II in cui s’invitano le associazioni democratiche della provincia a organizzare lo sciopero delle imposte. Viene sciolta l’Assemblea nazio- nale di Francoforte. Il Comitato dei democratici lancia un secondo appello: le autorità che non riconoscano la validità delle decisioni dell’Assemblea nazionale vanno destituite e sostituite con Comitati di salute pubblica; bisogna formare unità armate comprendenti anche il proletariato per re- spingere la reazione. Dopo il trionfo della controrivoluzione, Marx biasima il tradimento della borghesia tedesca e dichiara: «c’è un solo mezzo per abbreviare, semplificare, e concentrare l’agonia assassina della vecchia società e le doglie sanguinose della nuova società, un solo mezzo: il terro- rismo rivoluzionario» («Neue Rheinische Zeitung», 7 novembre).

Dicembre: Il re di Prussia accorda una nuova Costituzione. In una serie di articoli, Marx analizza la storia della rivoluzione prussiana e mette alla ber- lina la borghesia tedesca. Nella conclusione, afferma che «in Germania una rivoluzione puramente borghese e la fondazione del dominio borghese sotto forma della monarchia costituzionale sono impossibili, […] sono sol- tanto possibili o la controrivoluzione feudale-assolutistica o la rivoluzione sociale e repubblicana». Il primo articolo del nuovo anno si conclude con le parole: «Insurrezione rivoluzionaria della classe operaia francese, guerra mondiale: ecco il sommario dell’anno 1849».

1849 Circa 20 articoli nella «Neue Rheinische Zeitung» [164-187] Lohnarbeit und Kapital [Lavoro salariato e capitale] [183]

Gennaio: In una seduta del comitato dell’Associazione Operaia, Marx si pronuncia per la partecipazione alle elezioni parlamentari, al fianco dei democratici e dei liberali di opposizione, allo scopo di «non lasciare che vinca il nostro nemico comune, la monarchia assoluta». — Dalle colonne della «Neue Rheinische Zeitung» conduce la stessa campagna antifeudale e antiassolutista contro la «Costituzione imposta», dal momento che la società borghese, con la sua industria, crea le condizioni materiali per un gigantesco rovesciamento nell’economia e nella società.

Febbraio: Davanti ai giurati di Colonia, Marx difende la «Neue Rheinische Zeitung» dall’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale. Giuridica e politica allo stesso tempo, la sua arringa evoca le minacce che in Prussia gravano sulla libertà di stampa e di associazione, e si conclude con le parole: «il primo dovere della stampa è adesso di minare tutte le basi dello stato politi- co attuale». Marx è assolto. — L’indomani, Marx, Schapper e Schneider II, rappresentanti del Comitato dei democratici del distretto renano vengono processati per «incitamento alla ribellione» (rifiuto delle tasse). Nella sua Autodifesa Marx accusa il governo di essersi «messo sul terreno rivoluziona- rio, cioè su quello controrivoluzionario», trasformando «in ribelli persino la massa dei cittadini che si muove sul terreno delle leggi esistenti, che difende il diritto contro la violazione del diritto»: «La questione di chi aveva ra- gione, la Corona o l’Assemblea nazionale, è una questione storica. Tutte le giurie, tutti i tribunali di Prussia messi insieme non la possono decidere. C’è una sola potenza che la risolverà, la storia. […] la società non si fonda sulla legge. Ciò è una presunzione giuridica. La legge deve piuttosto fondarsi sulla società, dev’essere l’espressione dei suoi interessi e bisogni comuni, Cronologia 1849 453 risultanti ogni volta dal modo di produzione materiale, contro l’arbitrio del singolo individuo. Ecco, il Code Napoléon che ho in mano non ha prodotto la moderna società borghese. La società borghese nata nel xviii secolo e svi- luppatasi nel xix secolo trova invece soltanto la sua espressione giuridica nel Code. Non appena non corrisponde più alla situazione sociale, esso non è più che un mucchio di carta». Nuova assoluzione di Marx. — In due articoli («Neue Rheinische Zeitung», 15-16 febbraio) intitolati Der demokratische Panslawismus [Il panslavismo democratico] e diretti contro l’Aufruf an die Slaven [Appello agli Slavi] di Bakunin, Engels oppone al romanticismo sen- timentale e moralizzante dei democratici slavi le necessità storiche che rifiu- tano a certi popoli il diritto a un’esistenza nazionale autonoma, come gli slavi dell’Austria, i quali per parlare propriamente non hanno mai avuto storia. L’odio per i russi, i cèchi e i croati è «la prima passione rivoluzionaria» dei tedeschi. All’occorrenza, questi ultimi dovranno assicurare la vittoria della rivoluzione alleandosi con i polacchi e gli ungheresi, per mezzo del «ter- rorismo più risoluto contro questi popoli slavi». — Il 25 febbraio «Freiheit, Brüderlichkeit, Arbeit», organo dell’Arbeiterverein di Colonia, accusa Marx di operare contro gli interessi del partito rivoluzionario del proletariato e di «non essere seriamente impegnato nella liberazione degli oppressi» (Marx aveva respinto i nuovi statuti della Lega dei Comunisti proposti da Moll, considerandoli non comunisti e fondati su di una concezione cospirativa).

Marzo: Marx annuncia che la «Neue Rheinische Zeitung» festeggerà l’an- niversario delle giornate di Giugno e non la rivoluzione di Marzo. — Il 27 marzo, l’Assemblea nazionale germanica emana la Costituzione ed elegge il re di Prussia, Federico Guglielmo IV, imperatore di Germania.

Aprile-maggio: Marx abbandona il Comitato dei democratici del distretto renano e si pronuncia per la creazione di un’organizzazione di tutte le asso- ciazioni operaie. Simultaneamente l’Associazione operaia di Colonia rompe i proprî legami con l’Unione delle Leghe democratiche renane. Marx proget- ta di partecipare al Congresso pangermanico della Fratellanza Operaia per guadagnarla alla politica rivoluzionaria. — La «Neue Rheinische Zeitung» pubblica in diversi articoli le conferenze tenute da Marx nel 1847 a Bruxelles su Lavoro salariato e capitale. — Comincia l’insurrezione armata a Dresda, nel Palatinato, nel Baden e nella provincia renana per la difesa della Costi- tuzione imperiale dalla controrivoluzione. — Viaggio di Marx in diverse città tedesche per raccogliere fondi a favore del giornale. — Il suo articolo Die Taten des Hauses Hohenzollern [Le gesta della casa di Hohenzollern] rievoca la storia della Prussia, che deve la sua esistenza al tradimento e alla violenza, così come a una servile sottomissione al dispotismo russo. — Il 16 maggio, Marx riceve un ordine di espulsione dal Governo per aver «vergo- gnosamente violato» il diritto di ospitalità. — Il 18 maggio, compare l’ultimo numero della «Neue Rheinische Zeitung», stampato in rosso. L’editoriale di Marx ricapitola la linea del giornale: scalzare le fondamenta dell’ordine esi- stente, repubblica sociale, terrorismo rivoluzionario, rivoluzione sociale e repubblicana. La chiusa dell’articolo ricorda il motto del numero del 1º gennaio 1849: proclamazione della guerra rivoluzionaria contro la Russia e instaurazione della «repubblica rossa» in Francia. — Marx intraprende un giro attraverso varie città renane per incontrare i parlamentari della sinistra: si tratta di preparare l’insurrezione che proteggerà l’Assemblea nazionale. 454 Appendice

Giugno-agosto: Marx lascia la Germania per Parigi, dove prende contatti con le società operaie segrete. — Il 19 luglio, un’ordinanza lo espelle dalla capitale francese, obbligandolo a risiedere nel Mobihan. — La famiglia Marx (con tre bambini e la domestica ) è a corto di mezzi. Ferdinand Lassalle viene in suo aiuto organizzando una sottoscrizione tra gli amici renani. — «Die Presse» (30 luglio) pubblica una lettera aperta nella quale Marx dichiara di non aver nient’altro da fare a Parigi che proseguire le proprie ricerche scientifiche. — Il 24 agosto, Marx lascia Parigi e si stabi- lisce a Londra (4, Anderson Street). La famiglia lo raggiungerà in settembre. — Successivamente molti altri membri della Lega si trasferiranno a Londra: Willich, Wolff, Wilhelm Liebknecht, Johann George Eccarius e Conrad Schramm, direttore responsabile della «Neue Rheinische Zeitung».

Settembre: Il Comitato Centrale della Lega dei Comunisti si ricostituisce. La «Neue Rheinische Zeitung» promuove un Comitato di Soccorso per gli Emigrati Tedeschi a Londra (numero straordinario del 26 settembre).

Ottobre: Nascita di Heinrich Guido, secondogenito di Karl e Jenny Marx.

Dicembre: L’editore Schubert & Co. comunica a Marx di essere disposto a finanziare una nuova rivista economico-politica. Il contratto verrà firmato a metà dicembre. — Marx prevede una grave crisi commerciale e agraria e teme lo scoppio prematuro di una rivoluzione sul continente. — Partecipa a un banchetto dei Fraternal Democrats (31 dicembre).

1850 Die Klassenkämpfe in Frankreich [Le lotte di classe in Francia] [191] Rassegne e diverse recensioni sulla «Neue Rheinische Zeitung. Politisch- ökonomische Revue» [192-210] Indirizzi del Comitato Centrale alla Lega (marzo e giugno 1850) [195, 202]

Gennaio: La «Westdeutsche Zeitung» annuncia l’imminente uscita della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue», diretta da Marx. Sarà la continuazione della «Neue Rheinische Zeitung», ma in previsione di un periodo di apparente stasi, verrà utilizzata per illuminare il trascorso periodo rivoluzionario. Senza ricorrere all’aiuto dei democratici tedeschi emigrati, Marx fa in modo di assicurare i mezzi finanziarî alla rivista in pre- parazione. — Redige un primo saggio, intitolato La disfatta del giugno 1848, inizio di un lavoro che si propone di tracciare e analizzare la storia delle lotte di classe nel 1848-49. — Il Comitato Centrale della Lega dei Comunisti diretto da Marx ed Engels comincia a rimettere in piedi l’organizzazione. Marx contatta il comunista Peter Gerhard Röser, a Colonia, per proporgli di fondare nella provincia renana una comunità della Lega, la cui attività di propaganda, stante la mancanza di agibilità politica, dovrà essere segreta.

Febbraio-marzo: Al suo domicilio, Marx tiene una serie di conferenze di economia politica a un gruppo di amici. — Il primo fascicolo della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue», pubblica il saggio storico di Marx e i primi due capitoli dello scritto di Engels, Die deutsche Reichsverfassungskampagne [La campagna per la Costituzione in Germa- nia]. — Marx prosegue il lavoro sulle lotte di classe in Francia e stende, in collaborazione con Engels, la Rassegna. Gennaio-febbraio 1850, resoconto Cronologia 1850 455 dei principali avvenimenti economici e politici in Prussia, Russia, Svizzera, Francia, Inghilterra e Stati Uniti d’America. — Pubblicazione del secondo fascicolo della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue», con il seguito del saggio di Marx, Il 13 giugno 1849, e il terzo capitolo dello scritto di Engels.

Fine marzo-aprile: In vista della riorganizzazione della Lega dei Comunisti, Marx ed Engels scrivono un “Indirizzo del Comitato Centrale alla Lega del marzo 1850”, ove tracciano il bilancio del biennio rivoluzionario ’48-49 e prevedono la prossima rivoluzione in Germania come conseguenza di una sollevazione indipendente del proletariato francese o dell’«invasione della Babele rivoluzionaria da parte della Santa Alleanza». La lotta proletaria sarà condotta per l’organizzazione politica autonoma del proletariato e per la creazione di un partito operaio «segreto e pubblico». L’“Indirizzo” sollecita la costituzione di «governi rivoluzionarî operai» sia nella forma di giunte e Consigli comunali, sia mediante circoli e comitati operai armati. Di fron- te ai democratici, il proletariato praticherà una politica di vigilanza e di pressione, per obbligare la borghesia a compromettersi in prima persona e a concentrare il massimo delle forze produttive, delle fabbriche e dei mezzi di trasporto, nelle mani dello Stato. Conclusione dell’“Indirizzo”: «Il loro [degli operai tedeschi, NdC] grido di battaglia deve essere: La rivoluzione in permanenza!». — Marx, Engels e August von Willich prendono parte alla fondazione della Società Universale dei Comunisti Rivoluzionarî che raccoglie la Lega dei Comunisti, gli emigrati blanquisti francesi (Jules Vidil e l’operaio Adam) e la frazione rivoluzionaria dei cartisti (Harney). Il primo articolo degli Statuti dichiara: «Scopo dell’Associazione è il rove- sciamento di tutte le classi privilegiate, la loro sottomissione alla dittatura del proletariato, durante la quale sarà mantenuta la rivoluzione in perma- nenza sino a che non si sarà realizzato il comunismo, che sarà l’ultima forma di organizzazione dell’umana famiglia». — Marx, Engels e Conrad Schramm partecipano a un meeting internazionale di celebrazione per l’anniversario della nascita di Robespierre. Engels e Schramm prendono la parola, l’uno per esortare gli inglesi ad agire nello spirito rivoluzionario dei Levellers, l’altro per difendere l’idea della necessità di una dittatura operaia, preliminare alla soppressione delle classi. — Pubblicazione del terzo fascicolo della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue», contenente il terzo saggio di Marx, Conseguenze del 13 giugno 1849, e la fine dello studio di Engels sulla campagna per la Costituzione tedesca.

Maggio: Uscita del quarto fascicolo della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue», che contiene un articolo di Marx su Luigi Napoleone e Fould e una serie di recensioni di libri di Thomas Carlyle, Émile de Girardin, Adolphe Chenu, Lucien de la Hodde ecc.

Giugno: Un Indirizzo del Comitato Centrale alla Lega del giugno 1850, di autore incerto, illustra lo stato dell’organizzazione in Belgio, Germania, Svizzera, Francia e Inghilterra. Vi si legge in particolare: «Tra i rivoluzio- narî francesi si è associato a noi l’autentico partito proletario il cui capo è Blanqui. I delegati delle società segrete blanquiste si tengono in regolare e ufficiale collegamento con i delegati della Lega, ai quali hanno affidato importanti lavori preparatorî per la prossima rivoluzione in Francia». 456 Appendice

Luglio: Marx inizia lo studio sistematico della storia economica degli anni Quaranta.

Agosto: Conflitto tra Marx e Willich a proposito dei tentativi di riavvicina- mento promossi dalle organizzazioni degli emigrati democratici. — Marx progetta di emigrare negli usa con la famiglia, in compagnia di Engels.

Settembre-ottobre: Durante una seduta del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti, Marx critica l’errata valutazione della situazione politica di Willich e Schapper, secondo cui si sarebbe dovuto puntare immediatamente alla rivoluzione proletaria e concludere con i democratici piccolo-borghesi un accordo per preparare insieme a loro la rivoluzione. Nel corso dell’estate del 1850, Marx era giunto alla conclusione che lo slancio rivoluzionario delle masse, tanto in Germania quanto nel resto d’Europa, si era affievolito in conseguenza della nuova fase di prosperità economica e che quindi la teoria della rivoluzione in permanenza non era più attuale. A partire da que- sto momento la Lega dei Comunisti si trova scissa in due frazioni: quella Schapper-Willich assume una posizione «operaista» e dichiara di voler epurare la Lega dagli elementi intellettuali e teorici «alla Marx», reclutando i proprî aderenti solo fra gli operai e i piccoli artigiani. Contemporaneamente, questa frazione collabora con i democratici francesi e con altri elementi piccolo-borghesi. Marx propone di trasferire la sede della Lega a Colonia. Onde evitare una scissione, suggerisce la costituzione di due frazioni indipendenti che abbiano per legame il Comitato Centrale di Colonia. Motivando il suo progetto, Marx taccia di volontarismo rivoluzionario la frazione raggruppata attorno a Willich e Schapper. — Dai comunisti di Colonia Marx riceve una lettera che lo esorta a pubblicare una seconda edi- zione del Manifesto del Partito comunista e a terminare la sua “Economia”, in vista della propaganda in Germania. — Alla fine di settembre, Marx riprende l’opera economica progettata e cominciata nel 1844. Al British Museum, svolge nuove letture (John Stuart Mill, John Fullarton, Robert Torrens, Thomas Tooke; le serie di «The Economist»; William Blake, James William Gilbart, Germain Garnier e altri). — Nella “Rassegna” scritta per l’ultimo fascicolo della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch- ökonomische Revue», Marx ed Engels analizzano in dettaglio lo sviluppo economico e l’attualità politica in Inghilterra, Francia, Stati Uniti d’America e Germania, tracciando le prospettive sociali dell’immediato avvenire. La loro conclusione vuole mostrare che una rivoluzione è impossibile in un periodo di prosperità generale; una nuova crisi economica, inevitabile, sarà il prodromo della prossima esplosione rivoluzionaria. — Marx, Engels e Harney rompono formalmente i rapporti con la Società Universale dei Comunisti Rivoluzionarî.

Novembre-dicembre: «The Red Republican» di Harney pubblica la prima traduzione inglese del Manifesto del Partito comunista. — Engels lascia Londra per Manchester, ove ricoprirà fino al 1869 un impiego nella filatura Ermen & Engels, di cui suo padre è comproprietario. — Pubblicazione dell’ultimo fascicolo (numero doppio) della «Neue Rheinische Zeitung. Politisch-ökonomische Revue», contenente lo studio di Engels, Der deutsche Bauernkrieg [La guerra dei contadini in Germania]. — Il 19 novembre, muore di polmonite il piccolo Föxchen (soprannome di Heinrich Guido). Cronologia 1851 457

1851 Gesammelte Aufsätze von Karl Marx, herausgegeben von Hermann Becker, 1. Heft, Köln [Saggi riuniti di Karl Marx, a cura di Hermann Becker] [213 ter]

In quest’inizio di anni Cinquanta si colloca un dramma coniugale. Presso i Marx vive una domestica che Jenny ha condotto con sé dalla Germania: Helene Demuth, più giovane di lei di nove anni. Da Karl, Helene ha un figlio, Frederick. Depositario del segreto, Engels si assumerà la responsabilità di questa nascita6. Marx studia con accanimento per tutto il corso dell’anno e riempie 14 quaderni di estratti relativi in particolare alla letteratura sulla moneta (Samuel Bailey, Henry Charles Carey, William Clay, Thomas Joplin, Samuel John Loyd, William Hampson Morrison, George Warde Norman, John Gray, John Francis, Robert Hamilton, David Hume, John Locke, John G. Kinnear, Patrick James Stirling, James Whatman Bosanquet, Albert Gallatin, John Gellibrand Hubbard, William Henry Leatham, Condy Raguet, Robert Torrens, Travers Twiss ecc.); sulla storia delle civiltà (William Cooke Taylor, William Alexander Mackinnon, John Debell Tuckett, Henry Charles Carey ecc.); sull’economia politica (Thomas Chalmers, Georges Ramsay, Richard Jones, Thomas Hodgskin, John Ramsay McCulloch, Piercy Ravestone, George Julius Poulett Scrope, Robert Torrens); sui pro- blemi industriali e operai (John Fielden, Peter Gaskell, Thomas Hodgskin, Samuel Laing, Nassau William Senior, Jelinger Cookson Symons); sull’agri- coltura e la rendita fondiaria (James Anderson, Thomas Hopkins, Cristophe- Joseph-Alexandre-Mathieu de Dombasle, Robert Somers, Edward West ecc.); sulla chimica agraria e la popolazione (Justus von Liebig, Archibald Alison, Thomas Doubleday, James Finlay Weir Johnston, Thomas Robert Malthus, George Purves, Rice Vaughan, John Sealy Edward Townsend); sulla storia del colonialismo (Henry Brougham, Sir Thomas Fowell Buxton, Thomas Hodgskin, Arnold Hermann Ludwig Heeren, William Howitt, Herman Merivale, William Hickling Prescott, Edward Gibbon Wakefield, Juan Semperé y Guarinos); sulla storia di Roma (Adolphe J. C. A. Dureau de la Malle); sulla storia delle città medievali e del sistema feudale (Sir John Dalrymple Hamilton Macgill, John Gray, Henry Hallam, Karl Dietrich Hüllmann, Francis William Newman); sulle questioni bancarie (Frédéric Bastiat, Pierre-Joseph Proudhon, Thomas Corbet, Daniel Hardcastle, Gustav

6 Conosciuto dagli iniziati – che lo passeranno sotto silenzio, dapprima per rispetto della famiglia e in seguito con l’intento di non offuscare un idolo –, questo evento è stato rivelato con tutta la certezza desiderabile per l’informazione da Werner Blumenberg, Karl Marx in Selbstzeugnissen und Bilddokumenten, Rowohlt, Hamburg, 1962, pp. 115 ss. [Nota di M. Rubel] Ma, contra, si veda Terrell Carver, Friedrich Engels. His Life and Thought, Mac- millan, -Basingstoke, 1989. Sul certificato di nascita del piccolo Henry Frederick Demuth, nato il 23 giugno 1851 (London, 28, Dean Street: domicilio di Marx), gli spazi relativi al nome e all’occupazione del padre furono lasciati in bianco. Il bimbo venne subito dato in adozione, probabilmente a una famiglia operaia di nome Lewis che viveva nella zona est di Londra. Cambiato il proprio nome in Frederick Lewis Demuth, passò tutta la vita adulta a Hackney, lavorando in diverse fabbriche dell’East End come tornitore. Aderì all’Amalgamated Engineering Union e fu tra i fondatori della locale sezione del Labour Party. Morì il 28 gennaio 1929, venendo registrato come «operaio meccanico in pensione». Per una recente discussione della questione, si veda Francis Wheen, Karl Marx, tr. it. A. Mondadori, Milano, 2000, pp. 147-152. [NdC] 458 Appendice

Julius, Charles Coquelin, François Vidal); sulla statistica (Lambert-Adolphe- Jacques Quételet); sulla tecnologia (Johann Heinrich Moritz von Poppe, Andrew Ure, Johann Beckmann).

Gennaio-marzo: «Marx vive molto ritirato, i suoi unici amici sono John Stuart Mill e Loyd. Quando si entra in casa sua si ricevono categorie econo- miche, al posto delle consuete frasi di benvenuto» (Wilhelm Pieper a Engels, gennaio). — In una lettera a Engels (7 gennaio), Marx espone la propria critica della teoria ricardiana della rendita; l’amico gli conferisce il titolo di economista della rendita fondiaria (29 gennaio). — Qualche settimana dopo, essi mutano le loro vedute sulla teoria della circolazione monetaria (3 e 25 febbraio). Engels insiste affinché Marx termini rapidamente la sua “Economia”. — La frazione Willich-Schapper organizza il 24 febbraio un grande banchetto internazionale per commemorare l’anniversario della rivoluzione di Febbraio. Gli emissarî inviati da Marx sono malmenati e cacciati dalla sala. — La situazione finanziaria di Marx è disastrosa. Engels gli viene in aiuto. — Nasce la quarta figlia di Marx, Franziska.

Aprile: Marx vede approssimarsi la fine degli studî e crede di poter scrivere presto la sua “Economia”, in tre volumi. Dopo di che, si getterà su di un’altra scienza. «Ça commence à m’énnuier. Au fond7, questa scienza da A. Smith e D. Ricardo in poi non ha fatto più progressi» (a Engels, 2 aprile). Engels, che conosce la fame di letture dell’amico, gli comunica la propria gioia di vedere l’opera finalmente prossima a essere conclusa. — A Colonia, Hermann Becker cura l’edizione dei Saggi riuniti di Karl Marx: vi sono compresi gli articoli già comparsi sugli «Anekdota» e sulla «Rheinische Zeitung» circa la censura prussiana e i dibattiti della sesta Dieta sulla libertà di stampa.

Maggio-giugno: Marx si occupa del problema dell’impiego dell’elettricità in agricoltura. — Lassalle, che ha ripreso gli studî economici, è impaziente di leggere l’“Economia” di Marx, «questo mostro in tre volumi del Ricardo divenuto socialista e dello Hegel divenuto economista» (a Marx, 12 maggio). —Marx assiste a una conferenza di Owen. — Viene a sapere dell’arresto, avvenuto a Colonia, di alcuni membri della Lega dei Comunisti. I giornali tedeschi pubblicano le circolari del 1850 e gli Statuti della Lega sequestrati dalla polizia nel corso degli arresti. — Come propostogli dal ministro Orlov, Bakunin, condannato a morte e rinchiuso tra le mura impenetrabili della fortezza di San Pietro e Paolo, indirizza allo zar una “Confessione” in cui, oltre a esprimere un ripudio formale del proprio passato rivoluzionario (reso per ottenere l’esilio in Siberia invece della detenzione), si appella affinché il sovrano di tutte le Russie si ponga a capo di un movimento panslavo contro i tedeschi: Nicola I la respinge. — Marx ed Engels appoggiano la nascita del settimanale «Notes to the People» diretto da Jones.

Luglio-agosto: Johann Miquel, membro della Lega dei Comunisti, informa Marx delle conseguenze politiche degli arresti di Colonia. — Le difficoltà materiali impediscono a Marx di lavorare alla sua opera. Dopo aver letto Idée

7 Tr. it.: Questa roba comincia ad annoiarmi. In fondo. Cronologia 1851-52 459

générale de la révolution au XIXe siècle di Proudhon, progetta di farne la cri- tica in un opuscolo che «sarà gustoso», di cui parla in diverse lettere a Engels. — Charles Anderson Dana, caporedattore del «New-York Daily Tribune», invita Marx a collaborarvi. Su richiesta di Marx, Engels scrive 19 articoli su Revolution and Counter-Revolution in Germany [Rivoluzione e controrivo- luzione in Germania], che usciranno, firmati da Marx, nell’ottobre 1851.

Settembre-ottobre: L’editore Löwenthal di Francoforte (Rütten & Löning) declina l’offerta di pubblicare l’“Economia” di Marx. — Arresto a Parigi dei membri della frazione Willich-Schapper. Alcuni giornali attribuiscono a Marx i documenti sequestrati; egli pubblica delle smentite. — Si oppone all’agitazione degli emigrati tedeschi (Ruge, Willich e Gottfried Kinkel).

Novembre-dicembre: A Manchester, Marx discute con Engels il piano in tre volumi della propria opera: critica dell’economia politica, socialismo, storia della teoria economica. — Scambio di lettere con Lassalle sulla situa- zione politica in Francia. — Marx comincia a redigere Der 18te Brumaire des Louis-Napoleon [Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte], lavoro destinato al settimanale «Die Revolution», fondato a New York dall’amico Joseph Weydemeyer, recentemente emigrato. — Lassalle suggerisce la creazione di una società di commendatarî sottoscrittori per pubblicare l’“Economia”, ma Marx rifiuta questo aiuto del «Partito»: non vuole esporre pubblicamente la propria indigenza e ritiene che i borghesi tedeschi, pavidi e vigliacchi di fronte a Napoleone III, non metteranno un centesimo.

1852 Der 18te Brumaire des Louis-Napoleon [Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte] [215] Die grossen Männer des Exils [I grandi uomini dell’esilio] [217 P, 1960] Una decina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [216-229]

Gennaio-febbraio: August Hermann Ewerbeck invia a Marx L’Allemagne et les Allemands [La Germania e i tedeschi] (1851), ove esalta il genio critico di Marx per aver còlto le conseguenze rivoluzionarie della dialettica hege- liana. — Malato, senza mezzi materiali, Marx non può né lavorare alla sua opera né terminare Il 18 Brumaio. — Vani sforzi per protestare sulla stampa inglese contro l’aggiornamento del processo ai comunisti di Colonia.

Marzo-aprile: In una lettera a Weydemeyer (5 marzo), Marx definisce bre- vemente il suo apporto alla teoria delle classi sociali e rivendica la paternità della concezione della dittatura del proletariato, fase di transizione «neces- saria» alla società senza classi. — L’editore Wigand rifiuta di pubblicare l’“Economia” di Marx, per timore di un sequestro dell’opera. — Morte della figlia Franziska (14 aprile).

Maggio-luglio: Pubblicazione del 18 Brumaio, sulla rivista newyorkese «Die Revolution». — Marx ed Engels redigono I grandi uomini dell’esilio, una galleria di ritratti caricaturali dei rappresentanti più in vista dell’emigrazione tedesca a Londra: Kinkel, Ruge, Heinzen, , Eduard Meyen, Johannes Ronge, Armand Gœgg ecc. Il manoscritto, consegnato da Marx, dietro promessa di compenso, all’ufficiale ungherese János Bangya, sparirà come il suo latore, spia al servizio di diverse polizie europee. 460 Appendice

Agosto-dicembre: Marx scrive, in tedesco, diversi articoli sulle elezioni bri- tanniche del 1852 e sui partiti politici in Inghilterra per il «New-York Daily Tribune» (Engels li traduce in inglese). — Propone all’editore Brockhaus di Lipsia un lavoro sulla moderna letteratura economica in Inghilterra dal 1830 al 1852: nulla da fare. Analogo insuccesso per la pubblicazione del 18 Brumaio in Germania: il nome di Marx vi è proscritto e gli editori temono di esporsi a dei rischi. — La famiglia Marx versa in uno stato di estrema miseria: «Mia moglie è malata, la piccola Jenny è malata, Lenchen ha una specie di febbre nervosa. Il dottore non potevo e non posso chiamarlo, perché non ho denaro per le medicine. Da otto giorni o dieci giorni ho nutrito la famiglia con pane e patate, ed è anche dubbio che io riesca a scovarne oggi» (a Engels, 8 settembre). — Informato da János Bangya dei tentativi di Lajos Kossuth e Giuseppe Mazzini intesi a coinvolgere Luigi-Napoleone nei loro progetti, Marx rivela questi maneggi in un articolo per il «New-York Daily Tribune» (19 ottobre). — Invia materiali documentarî ai difensori degli inquisiti di Colonia. Per la stampa inglese pubblica dichiarazioni circa le infamie della polizia prussiana e si decide a scrivere un opuscolo sul pro- cesso, conclusosi con severe condanne per la maggior parte degli imputati (sei anni di prigione per Heinrich Bürgers e Peter Nothjung, cinque anni a Hermann Becker, tre a Friedrich Leßner, condanna in contumacia per Ferdinand Freiligrath, assoluzione per Roland Daniels e Abraham Jacoby). — Su indicazione di Marx, la Lega dei Comunisti si scioglie (17 novembre). — Marx scrive a Engels della «luna di miele di Bonaparte con l’impero», dello sviluppo delle società per azioni, della speculazione in Borsa, della railwayhumbung8: «Il capitano d’industria e il pretendente non si smenti- scono un sol momento l’un l’altro. Se non fa la guerra, e subito, va in malora per le finanze. È bene che i piani di redenzione di Proudhon si realizzino nell’unica forma in cui sono realizzabili: come crediti truffaldini e più o meno come autentica buggeratura» (3 dicembre).

1853 Enthüllungen über den Kommunisten-Prozeß zu Köln [Rivelazioni sul processo contro i comunisti a Colonia] [241] Palmerston (serie di otto articoli destinati simultaneamente al «New-York Daily Tribune» e a «The People’s Paper») [279, ried. 1899] Der Ritter vom edelmütigen Bewusstsein [Il cavaliere dalla nobile coscienza] [291] Una sessantina di articoli per il «New-York Daily Tribune» [230-290]

Gennaio-marzo: L’anno 1853 può essere considerato come l’inizio di quella «lunga notte dell’esilio» che sarà d’ora in poi la vita di Marx e della sua famiglia a Londra. I primi tre anni del soggiorno, lungi dal rafforzare la posizione sociale, familiare e politica di Marx, l’hanno al contrario profondamente scossa. E la sua notorietà scientifica, limitata alla sola cerchia dei fedeli al «partito Marx», non ha placato i timori degli editori tedeschi: in seguito al processo di Colonia, Marx passa per essere il capo di un’organizzazione di cospiratori dalle ramificazioni internazionali, tendente a distruggere la monarchia prussiana, o meglio tutti i troni del-

8 Tr. it.: attività speculativa sulle azioni ferroviarie. Cronologia 1853 461 l’Europa ufficiale del Congresso di Vienna. — Mentre solo un anno prima credeva di essere alla fine delle sue ricerche preliminari e di poter annun- ciare, di lì a qualche mese, la messa a punto di un’opera in diversi volumi, ora Marx riprende lo studio abbandonato e aggiunge nuovi quaderni a quelli del 1851, già molto numerosi. Ma le sfortune si assommano e gl’impediscono di perseverare: abbandonerà l’opera per quattro anni, durante i quali, con la sua famiglia, toccherà il fondo della «miseria bor- ghese». — Le sue varie corrispondenze per il «New-York Daily Tribune», ch’egli ben presto aveva preso a scrivere direttamente in inglese, sono dedicate principalmente all’attualità politica ed economica o ispirate da fatti tali da permettere allo storico e al critico sociale l’analisi sommaria degli argomenti più generali. La preoccupazione per la documentazione storica e statistica è tanto più evidente quando si tratta di mettere a nudo le cause essenziali degli eventi: la brama di profitto e la volontà di potenza delle classi dominanti dell’Inghilterra vittoriana prima, delle grandi potenze continentali poi. Così, quando la stampa riporta che una società di dame dell’aristocrazia ha mandato alle «sorelle» americane un indirizzo di pro- testa contro la schiavitù dei Neri, Marx rivela che questa stessa società è presieduta dalla duchessa di Sutherland, e ragguaglia il lettore americano circa l’origine delle fortune della famiglia Sutherland: l’espulsione dei contadini scozzesi (Gaeli) dalle loro terre ancestrali e la loro sostituzione con mandrie di montoni. L’articolo si conclude con questa frase: «Il nemico della schiavitù salariata d’Inghilterra ha il diritto di condannare la schia- vitù dei negri; una duchessa di Sutherland, un duca di Atholl, un barone cotoniero di Manchester, mai!» («New-York Daily Tribune», 9 febbraio). — A proposito di un articolo apparso su «The Times» che vanta gli effetti esemplari della pena di morte, Marx denuncia quest’apologia del carnefice come extrema ratio della società, e ricorda la teoria kantiana del diritto, «nella più rigida formulazione che le ha dato Hegel»: «la pena è il diritto del criminale. […] [È] un’affermazione di diritto, sollecitata e imposta al cri- minale dal criminale stesso». Questo idealismo non è che l’espressione metafisica della legge del taglione. E Marx cita le statistiche di Lambert- Adolphe-Jacques Quételet che dimostrano come le condizioni della società borghese producano un numero medio di crimini con la stessa regolarità dei fenomeni naturali («New-York Daily Tribune», 18 febbraio). — A Basilea, vengono stampate le Rivelazioni sul processo contro i comunisti a Colonia (i duemila esemplari destinati alla diffusione in Germania sono sequestrati alla frontiera svizzera).

Aprile-luglio: La questione d’Oriente alimenta la corrispondenza Marx- Engels. In base alle istruzioni dell’amico, Engels dedica una serie di articoli a questo problema. Il «New-York Daily Tribune» ne pubblica alcuni come editoriali, altri come corrispondenze firmate da Marx. — Marx si cala nella storia dell’Oriente, particolarmente dell’India, ove l’Inghilterra è in diffi- coltà. Nelle sue corrispondenze, non manca di segnalare che la Russia non si lascerà scappare l’occasione di espandersi in Asia. — Nei quaderni di studio di Marx figurano, tra gli Autori compilati: Thomas Stamford Raffles, Mark Wilks, George Campbell, Robert Patton, David Urquhart, Jakob Philipp Fallmerayer, César Famin eccetera. Marx consulta inoltre un buon numero di documenti diplomatici, tratti soprattutto dalle pubblicazioni dell’India Reform Association e da «The Portfolio: or a Collection of State 462 Appendice

Papers» (1835-37) e «The Portfolio. Diplomatic review» (1843-45) di Urquhart. — In un articolo su The British Rule in India [La dominazione britannica in India], Marx afferma che l’Inghilterra, «strumento inconsa- pevole della storia», distruggendo la base economica delle comunità di villaggio nell’Indostan, ha compiuto, senza volerlo, una rivoluzione sociale («New-York Daily Tribune», 25 giugno). Ritorna più tardi su questo tema affermando che l’industria e il commercio borghesi creano le condizioni materiali di un mondo nuovo, «nello stesso modo in cui le rivoluzioni geo- logiche hanno creato la superficie della Terra. Quando una grande rivolu- zione sociale si sarà impadronita delle conquiste dell’epoca borghese, dei mercati mondiali e dei moderni mezzi di produzione e li avrà assoggettati al controllo collettivo dei popoli più progrediti, soltanto allora il progresso umano cesserà di assomigliare a quell’orrendo idolo pagano che voleva bere il nettare soltanto dai crani degli uccisi» («New-York Daily Tribune», 8 agosto). — Marx comincia a trattare sistematicamente i problemi operai in Inghilterra, in particolare i movimenti di sciopero e la loro importanza per la rinascita del cartismo. Durante tutto l’anno, è in continuo rapporto con il capo cartista Ernest C. Jones e contribuisce attivamente al suo giornale, «The People’s Paper».

Agosto-dicembre: Da una lettera di Marx indirizzata a Adolf Cluss: «Il continuo scrivere per i giornali mi infastidisce. Mi prende troppo tempo, mi disperde e in fin dei conti è un bel nulla. Indipendenti quanto si vuole, si è pur sempre legati al giornale e al pubblico, specialmente quando si riceve pagamento in contanti come me. Lavori puramente scientifici sono qualcosa di totalmente diverso» (15 settembre). — Domanda se una rivista americana accetterebbe di pubblicare, e di pagare bene, una serie di articoli sulla storia della filosofia tedesca dopo Kant. Dana troverà la rivista, ma Marx avrebbe dovuto astenersi dal ferire gli americani nei loro sentimenti religiosi… Nessun seguito. — Da ottobre a dicembre, «The People’s Paper» pubblica otto suoi articoli su Henry John Temple, visconte di Palmerston: alcuni, ristampati in volume nel 1853-55, costituiranno il maggiore successo editoriale di Marx (il suo nome sarà per così dire evitato ed egli, ufficialmente, non ne ricaverà alcun compenso). — Per rispondere ai calunniosi attacchi che Willich diffonde da New York sulla stampa tedesca, Marx scrive un opuscolo satirico, Il cavaliere dalla nobile coscienza, che sarà pubblicato a New York nel gennaio 1854.

1854 Oltre 60 articoli sul «New-York Daily Tribune» [292-341] Palmerston and Poland [Palmerston e la Polonia] [279]

Gennaio-febbraio: Sia la corrispondenza di Marx con Engels e Lassalle sia i suoi articoli sul «New-York Daily Tribune» vertono essenzialmente sulla guerra russo-turca e sulle conseguenze ch’essa comporta per le potenze occidentali. Marx, che auspica il loro intervento al fianco della Sublime Porta, afferma di giudicare gli uomini di Stato, come nel 1853, sulla base della sincerità delle loro intenzioni e del vigore delle loro azioni contro gli eserciti russi, cioè contro lo zarismo, «ultimo bastione della reazione europea». Si aspetta un risveglio dello spirito rivoluzionario delle masse popolari, la cui apatia non potrebbe essere superata per mezzo della teoria. — Sotto il titolo Palmerston and Poland, compare uno degli articoli del Cronologia 1854 463

1853 sullo statista inglese (il testo, rivisto da Marx, è diffuso sotto forma di opuscolo anonimo dall’editore londinese E. Tucker). — Marx incontra Urquhart, monomane russofobo, che si complimenta con lui per i suoi ar- ticoli contro Palmerston: è come se li avesse scritti un «turco», benché l’Autore si dica rivoluzionario (a Engels, 9 febbraio). — Marx denuncia la russofilia di Cobden, autore di diversi opuscoli che fanno l’apologia dello zarismo e della sua politica estera («New-York Daily Tribune», 16 febbraio). Utilizzando le informazioni sulla missione del conte Orlov a Vienna che Lassalle gli aveva comunicato sotto il vincolo del segreto, Marx rivela i disegni zaristi affinché l’Austria si mantenga neutrale, fino a quando le sarà possibile, per poi pronunciarsi a favore della Russia in caso di guerra («New-York Daily Tribune», 21 febbraio).

Marzo-maggio: Lassalle, che non condivide le vedute di Marx sulle ambi- guità della Francia e dell’Inghilterra nei confronti della Turchia e sul ruolo di Palmerston, ammette comunque che la rivoluzione tedesca troverà la sua via in una guerra a oltranza contro la Russia. Ma è chimerico sperare che la Prussia possa far parte di un’alleanza contro lo zar (7 marzo). — Delegato onorario al Parlamento del Lavoro convocato dai cartisti a Manchester, Marx invia una lettera di felicitazioni nella quale definisce il compito di questo istituto, organizzato dalla classe operaia in vista «dell’emancipazione totale del lavoro»: la classe operaia ha conquistato la natura e le occorrerà ormai conquistare gli uomini («The People’s Paper», 18 marzo). — Articoli sulla diplomazia segreta nei rapporti tra l’Inghilterra e la Russia riguardo alla divisione della Turchia, sulle finanze inglesi, sul trattato di alleanza fra la Prussia e l’Austria ecc. — Marx legge la Storia dell’impero ottomano di Joseph von Hammer-Purgstall. — Informa Engels che il «New-York Daily Tribune» utilizza le sue migliori corrispondenze come editoriali e non pub- blica sotto la sua firma che gli articoli mediocri (lettera del 22 aprile). — Per imparare lo spagnolo, legge Calderón de la Barca, Cervantes e, tradotte in questa lingua, opere di François-René de Chateaubriand e di Bernardin de Saint-Pierre. — «Die Republik der Arbeiter», giornale fondato a New York da Weitling, pubblica Die elementaren Richtung der Zeit [Le tendenze elementari della nostra epoca], una serie di articoli di Georg Eduard Wiß contro la «tendenza economico-critica rappresentata in Germania da Marx e dai suoi ciechi partigiani»; «nettunisti, per i quali la Terra è nata dalle precipitazioni delle acque», essi contano sullo «sviluppo degli antagonismi di classe» e sulle crisi, e calcolano il momento della rivoluzione come si calcola la formazione degli strati geologici. Marx dipinge per Engels un ritratto umoristico dell’autore di questa critica, qualificandolo come l’«attuale azionista della stalla della beatitudine di Weitling» (6 maggio).

Giugno-settembre: Articoli sulla Guerra di Crimea, tra cui uno circa la car- riera del maresciallo Armand-Jacques Leroy de Saint-Arnaud, descritto da Marx come un avventuriero senza scrupoli, tipico rappresentante della banda di Dicembre («New-York Daily Tribune», 24 giugno). Marx spera che il quadro politico europeo – nel quale aveva già rilevato con fervore una posizione dei governi succube, quando non complice, della politica estera dello zar – possa essere semplificato da una drastica vittoria sulla Russia. — Jenny Marx è incinta e malata; il dottore esige i suoi onorarî, che Marx non è in condizione di saldare. «Beatus ille che non ha famiglia» (a 464 Appendice

Engels, 21 giugno). A proposito dell’Essai sur l’histoire de la formation et des progrès du tiers état [Saggio sulla storia della formazione e dei pro- gressi del terzo stato] (1853) di Augustin Thierry: «È strano come questo signore, le père della “lotta di classe” nella storiografia francese se la pren- da nella prefazione coi “nuovi” che ora vedono anche un antagonismo tra borghesia e proletariato e pretendono di scoprire tracce di questo contrasto addirittura nella storia del tiers état prima del 1789. […] Se il signor Thierry avesse letto le nostre cose, saprebbe che un contrasto deciso tra la borghesia e il peuple naturalmente comincia soltanto quando essa cessa di contrappor- si come tiers état al clergé e alla noblesse» (a Engels, 27 luglio). È proprio della borghesia francese l’essersi costituita (e continuare a svilupparsi) in quanto parlamento e burocrazia, e non invece attraverso il commercio e l’industria, come in Inghilterra. — In un articolo di giugno, Marx osserva a proposito della politica di Vienna nei Balcani: «L’Austria ha uno spirito limitato; miserabile strumento nelle mani dello zar e dei suoi alleati inglesi non vede che così sta preparando gli elementi di una rivoluzione universale di cui sarà la prima vittima». — Stimolato dagli eventi rivoluzionarî di Spagna, Marx si mette allo studio e, fino al termine del 1854, invierà nume- rose corrispondenze al «New-York Daily Tribune», nelle quali oppone al «simulacro di guerra» delle potenze occidentali il movimento spagnolo che, ai suoi occhi, annuncia una rivoluzione paragonabile a quella del 1848. Nello stesso tempo, Engels fornisce a Marx corrispondenze sulla Guerra di Crimea, per mostrare che si tratta solo di un preludio delle grandi lotte nazio- nali destinate a essere registrate dagli annali del 1855. In un articolo scritto in comune, Marx ed Engels segnalano l’impotenza dell’Europa a risolvere la questione d’Oriente e l’incapacità delle potenze belligeranti di fare una vera guerra: «un fatto è certo: l’Europa conservatrice, l’Europa dell’Ordine, della Proprietà, della Famiglia e della Religione, l’Europa dei monarchi, dei signori feudali, dei capitalisti, per quanto ne sia d’altra parte differente l’insieme nei diversi Paesi, mostra una volta ancora la sua totale impotenza. Poiché l’Europa è putrefatta, una guerra avrebbe potuto scuoterne gli elementi sani, avrebbe potuto risvegliare le numerose forze assopite. Tra 250 mila uomini, si sarebbe dovuto trovare sufficiente energia perché si desse almeno una vera battaglia in cui le due parti presenti potessero rac- cogliere qualche gloria e affermare sul campo di battaglia il loro coraggio e la loro energia. Ma no! Non sono solo l’Inghilterra delle classi medie e la Francia di Bonaparte a essere divenute incapaci di una guerra in piena regola, frizzante e condotta con brio; anche la Russia, il Paese meno contaminato dalla civiltà debilitante, deludente e demoralizzante, è incapace di un tale exploit. I turchi, loro sì, si prestano ad azioni repentine nell’offensiva e a una tenace resistenza nella difensiva» («New-York Daily Tribune», 17 agosto).

Ottobre-dicembre: Studiando la storia recente della Spagna, Marx fa la scoperta di uno Chateaubriand «esteta della penna, il quale unisce nel modo più ripugnante lo scetticismo volterriano e aristocratico del xviii secolo al sentimentalismo e al romanticismo aristocratico del xix». Nel suo Congrès de Vérone (1838), Chateaubriand, ch’era stato inviato dal ministro Villèle per evitare le ostilità, aveva dichiarato apertamente di essere il principale autore della guerra di Spagna, guerra che solo la Russia approvava (a Engels, 26 ottobre). — Leggendo The War with Mexico [La guerra con il Messico] (1849, 2 voll.) di Roswell Sabine Ripley, Marx è colpito dalla figura del Cronologia 1854-55 465

generale Winfield Scott, mediocre militare e scadente diplomatico (a Engels, 2 dicembre). — Riesamina i proprî quaderni di appunti sull’economia politica del 1846-47 e del 1850-51 e, al fine di approntare il materiale per l’elaborazione ulteriore, redige un breve schema dal titolo Geldwesen, Kreditwesen, Krisen [Denaro, credito, crisi], ove rimanda agli estratti dai diversi Autori (Gilbart, Henry Thornton, Tooke, John Gellibrand Hubbard, John Stuart Mill, Fullarton ecc.) contenuti nei proprî quaderni. — Grazie all’intermediazione di Lassalle, Marx diviene corrispondente della «Neue Oder-Zeitung», un giornale liberale che esce a Breslau.

1855 Una decina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [397-431] Un centinaio di articoli sulla «Neue Oder-Zeitung» [342-442]

Gennaio: Proseguendo nella rilettura dei quaderni sull’economia politica, redige un indice relativo ai problemi della rendita e della teoria demografica; l’indice rinvia ai quaderni di estratti da opere di Davenant, Alison, Petty, Boisguillebert, Locke, Steuart ecc. e dalle annate di «The Economist». — Marx comincia a collaborare con la «Neue Oder-Zeitung» con un articolo retrospettivo in cui afferma che la borghesia inglese ha dovuto accettare la guerra contro la Russia sotto la pressione popolare e che l’aristocrazia inglese sa come questa guerra significhi ormai la fine del suo monopolio di governo («Neue Oder-Zeitung», 2 gennaio). — Nella maggior parte delle corrispondenze inviate alla «Neue Oder-Zeitung» durante il mese di gennaio, Marx utilizza gli articoli che Engels gli aveva fornito per il «New-York Daily Tribune». Questi testi concernono principalmente la Gran Bretagna: l’am- ministrazione militare, la crisi commerciale, le difficoltà del ministero di coalizione e le dimissioni di Aberdeen. — Nascita di (16 gen- naio). — Sfogliando la recente edizione delle opere di Heine, rileva che in un «chiarimento retrospettivo» introdotto nei suoi Französische Zustände (1832), datato agosto 1854, Heine racconta come «il dottor Marx», il suo «più risoluto e intelligente» compatriota, avesse difeso il suo onore dalla calunnia propalata da un giornale tedesco secondo cui, dopo il febbraio 1848, il poeta si sarebbe venduto a Guizot ricevendone una pensione: «Il buon Heine dimentica di proposito che il mio intervento in suo favore avvenne alla fine del 1843 […]. Sotto lo stimolo della sua cattiva coscienza, infatti, quel vecchio porco ha una spaventosa memoria per tutte le porcherie del genere, cerca di adulare» (a Engels, 17 gennaio). — Marx fornisce a Lassalle un quadro degli effetti dell’abolizione delle tasse sui cereali disposta nel 1846. Ne conclude che, dal 1849 al 1854, il salario relativo è sceso, e che, dal 1849 al 1852, il profitto è aumentato rispetto ai salarî, rimasti stazionarî (23 gennaio).

Febbraio-aprile: I sedici articoli sulla «Neue Oder-Zeitung» di febbraio hanno per temi la caduta del ministero di coalizione Aberdeen, i partiti poli- tici, il gabinetto Palmerston, la Guerra di Crimea, lo stato degli eserciti, la biografia politica di Palmerston e la morte di Joseph Hume, veterano dei Comuni. — Invitato a un banchetto internazionale di emigrati per festeggia- re la Rivoluzione di Febbraio, Marx rifiuta: non vuole esporsi inutilmente alle persecuzioni del governo né incontrare Aleksandr Herzen, del quale non condivide il desiderio di vedere «rinnovata l’old Europe col sangue russo» (a Engels, 13 febbraio). — I temi delle corrispondenze per la «Neue Oder- 466 Appendice

Zeitung» durante il mese di marzo sono la politica interna dell’Inghilterra, la corruzione degli alti funzionarî, la questione agraria in Irlanda, la Guerra di Crimea, la strategia dello Stato Maggiore francese, la storia dell’alleanza anglo-francese, la morte dello zar vista dalla stampa inglese. — Da una let- tera a Engels: «Mi sono riguardato la storia romana (antica) fino al tempo di Augusto. La storia interna si risolve plainly9 nella lotta tra la piccola e la grande proprietà fondiaria, naturalmente modificata in modo specifico dai rapporti derivanti dalla schiavitù. I rapporti tra debitori e creditori, che hanno una parte così grande dalle origines della storia romana in poi, si pre- sentano soltanto come conseguenze connaturate della piccola proprietà fondiaria» (8 marzo). Il figlio Edgar («Musch») cade gravemente malato; dopo un miglioramento passeggero, ogni speranza sembra vana: «Alla fine però la malattia ha preso il carattere di una tubercolosi intestinale, ereditaria nella mia famiglia […]. Mia moglie è stata ammalata da una settimana in qua come mai prima d’ora di agitazione nervosa. E anche a me sanguina il cuore e brucia il capo, sebbene io debba naturalmente darmi un contegno. Durante la malattia il bambino non smentisce un solo istante il suo carattere particolare, cordiale e nello stesso tempo indipendente» (a Engels, 30 marzo). Qualche giorno più tardi: «Il povero Musch non è più. Si è addormentato (nel vero senso della parola) tra le mie braccia oggi tra le 5 e le 6. Non dimenticherò mai come la tua amicizia ci ha reso più leggero questo terri- bile periodo. Il mio dolore per il bambino tu lo capisci» (6 aprile). «Ho già sofferto ogni sorta di guai, ma solo ora so cosa sia una vera sventura. […] Tra tutte le pene terribili che ho passato in questi giorni, il pensiero di te e della tua amicizia, e la speranza che noi abbiamo ancora da fare insieme al mondo qualche cosa di ragionevole, mi hanno tenuto su» (12 aprile). — Per due settimane, Marx e sua moglie soggiornano a casa di Engels a Manchester. — Dopo averne discusso con Marx, che lo documenta, Engels scrive Deutschland und der Panslawismus [La Germania e il panslavismo] («Neue Oder-Zeitung», 21 e 24 aprile). Il panslavismo vi è definito come un movimento che non soltanto tende all’indipendenza nazionale ma si sforza di cancellare ciò che millenni di storia hanno realizzato. Alla fine dell’articolo, Engels esprime la sua intenzione di sviluppare il tema trattando delle diverse forme del panslavismo cosiddetto democratico e socialista, russo eccetera.

Maggio-luglio: Gli articoli inviati alla «Neue Oder-Zeitung» durante il mese di maggio trattano della struttura politica ed economica dell’Inghilterra, dei dibattiti parlamentari e degli uomini politici in vista (Disraeli, Gladstone, Palmerston), dei cartisti contrarî all’Associazione per la riforma ammini- strativa, della Guerra di Crimea ecc. Questi temi saranno ripresi, nei mesi di giugno e luglio, in una trentina di articoli. In una delle sue corrispondenze, Marx, commentando la rivendicazione cartista del suffragio universale, ne enuncia il significato storico: «È la “Carta” delle classi popolari e significa l’appropriazione del potere politico come mezzo per realizzare i loro bisogni sociali. Il suffragio universale che nella Francia del 1848 era la parola d’ordine della fratellanza universale è perciò inteso in Inghilterra come

9 Tr. it.: chiaramente. Cronologia 1855 467

grido di guerra. Lì, il significato più immediato della rivoluzione era il suffragio universale; qui il significato più immediato del suffragio uni- versale è la rivoluzione. Se si ripercorre la storia del suffragio universale in Inghilterra si scoprirà che esso depone il suo carattere idealistico nella stessa misura in cui si sviluppa nel Paese la società moderna con le sue infinite antitesi, quali le produce il progresso dell’industria» («Neue Oder- Zeitung», 8 giugno). — Tucker pubblica nella serie dei pamphlet politici diversi articoli di Marx su Palmerston tratti dal «New-York Daily Tribune» e da «The People’s Paper». — Marx continua a denunciare l’ottusità delle «illusioni bonapartistiche», in particolare il desiderio dell’imperatore di limitare la guerra contro la Russia alle dimensioni di una «guerra con obiet- tivi locali»; per Marx, infatti, questa guerra può esser condotta solo su scala europea («Neue Oder-Zeitung», 20 giugno). — Marx assiste a una manife- stazione di massa organizzata a Hyde Park per protestare contro i decreti di chiusura domenicale dei negozi e dei cabaret: «Nel xviii secolo l’aristocrazia francese diceva: per noi Voltaire; per il popolo la messa e la decima. Nel xix secolo l’aristocrazia inglese dice: per noi la fraseologia devota; per il popolo la prassi cristiana. I santi del cristianesimo classico mortificavano il loro corpo per la salvezza delle anime della massa; i cólti santi moderni mortificano il corpo della massa per la salvezza della propria anima». Marx denuncia l’«alleanza fra la Chiesa e un’aristocrazia dissoluta, decadente e avida di piaceri, che si appoggia a sporchi calcoli di profitto da parte di magnati della birra e di grossisti monopolizzatori» («Neue Oder-Zeitung», 28 giugno). — Marx a Lassalle: «Bacone dice che gli uomini veramente notevoli hanno tante relazioni con la natura e il mondo, tanti oggetti d’inte- resse da poter superare facilmente il dolore di ogni perdita. Io non appartengo alla categoria di questi uomini. La morte di mio figlio mi ha profondamente sconvolto il cuore e il cervello, e io sento la perdita così vivacemente come il primo giorno. La mia povera moglie è pure completamente down-brocken10» (28 luglio). — A partire da luglio, la firma di Marx scompare dal «New-York Daily Tribune» (le sue corrispondenze porteranno da lì in avanti la dicitura: Correspondant of the N. Y. Tribune).

Agosto-dicembre: La «Neue Oder-Zeitung» pubblica nell’arco di cinque mesi una cinquantina di articoli di Marx ed Engels in cui sono analizzati gli avvenimenti politici e militari che hanno segnato il periodo. Informato delle difficoltà finanziarie della «Neue Oder-Zeitung», Marx si offre di rinunciare ai proprî onorarî. — Avendo saputo della morte di Roland Daniels, amico di vecchia data e membro della Lega dei Comunisti, Marx scrive alla vedova: «Era una natura delicata, finemente strutturata, as- solutamente nobile: carattere, talento e manifestazione estetica in rara armonia. In mezzo alla gente di Colonia, Daniels mi appariva sempre come la statua di un dio greco, gettata dal capriccio del caso tra una massa di ottentotti» (6 settembre). — Per sfuggire alle azioni giudiziarie del suo creditore, il dottor Freund, Marx si stabilisce per quattro mesi da Engels. — «The Free Press» (1855-65) di Urquhart ristampa gli articoli di Marx su Palmerston, già apparsi nel 1853, e ne pubblica uno in forma di opuscolo

10 Tr. it.: distrutta. 468 Appendice

sotto il titolo The Life of Lord Palmerston [La vita di Lord Palmerston]. —A proposito della pubblicazione della corrispondenza dell’ammiraglio Sir Charles Napier con il primo Lord dell’Ammiragliato Sir James Robert George Graham, Marx delinea la carriera dei due grafomani: mostra la corruzione e la baraonda regnanti in seno all’Ammiragliato britannico, così come sono state rivelate dalle operazioni navali della Guerra di Crimea: «Questo è ciò che riscatta la guerra: il fatto che essa mette alla prova una nazione. Come le mummie si decompongono istantaneamente quando vengono esposte all’atmosfera, così la guerra esprime il suo verdetto sulle istituzioni sociali che hanno esaurito la propria vitalità» («New-York Daily Tribune», 24 settembre).

1856 Revelations of the Diplomatic History of the Eighteenth Century [Rivelazioni sulla storia diplomatica segreta del XVIII secolo] [457] Una ventina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [443-459] Alcuni articoli su «The People’s Paper» [449 e N 449/2, 451, 452, 455] e «The Free Press» [453]

Gennaio-aprile: La politica estera della Russia costituisce, nel 1856, la mag- giore preoccupazione di Marx, il quale si dedica a mostrare la tradizionale sudditanza della diplomazia inglese agli interessi della Russia. — Dal dicem- bre 1855, Marx incontra frequentemente Bruno Bauer, stabilitosi a Londra per alcuni mesi. L’antico compagno di lotta, da cui Marx si era separato nel 1843, è diventato un ammiratore entusiasta dell’Oriente, in particolare della Russia, e mostra di essere molto critico nei confronti delle «illusioni» sugli operai e sulla lotta di classe (a Engels, 18 gennaio). — Marx manda al «New-York Daily Tribune» diversi articoli sui principati danubiani e sulla Svezia, ma il giornale americano, influenzato da un redattore noto per le sue idee panslaviste, il conte polacco Adam Gurowski, li cestinerà. — All’inizio di febbraio, Marx fa alcune «scoperte storiche sui primi decenni del diciot- tesimo secolo e sulla fine del diciassettesimo secolo, in relazione alla lotta tra Pietro I e Carlo XII e alla parte decisiva che l’Inghilterra ha avuto in questo dramma». Marx riassume la sua tesi come segue: «la politica estera dei tories e dei whigs si distingueva semplicemente in questo, che quelli si ven- devano alla Francia, questi alla Russia» (a Engels, 12 febbraio). — Spronato da Marx, Engels si dedica allo studio sistematico del movimento panslavista ricevendo dall’amico indicazioni bibliografiche, accompagnate da valuta- zioni critiche circa la storia e la letteratura dei popoli slavi (29 febbraio). — Marx riceve il delegato di un gruppo di operai di Düsseldorf, che gli descrive l’atmosfera rivoluzionaria presente nella provincia renana, ove i lavoratori non aspettano altro che il segnale dell’insurrezione da Parigi e l’arrivo di Marx con i suoi amici per passare all’azione: «Io, of course, ho dichiarato che, nel caso che la situazione lo permetta noi ci saremmo trovati al fianco degli operai renani; che ogni sommossa di loro testa, senza l’iniziativa di Parigi o Vienna o Berlino, è una balordaggine; che qualora Parigi dia il segnale, sarebbe bene rischiar tutto in ogni caso, perché allora anche una momentanea sconfitta potrebbe aver cattive conseguenze solo temporanea- mente» (a Engels, 5 marzo). Lo stesso delegato riferisce a Marx dei maneggi dell’ambizioso e vanitoso Lassalle, il quale sfrutta il partito per suoi fini per- sonali. — Scettico quanto alle prospettive rivoluzionarie in Germania, Marx è dell’avviso che tutto «dipenderà dalla possibilità to back the Proletarian Cronologia 1856 469

revolution by some second edition of the Peasants’s war11» (a Engels, 16 aprile). — Descrizione della «Francia di Bonaparte il Piccolo» in atro- ce contrasto con la Francia torturata a Cézanne, Lambessa, Belle-Île, la Francia che perisce in Crimea («New-York Daily Tribune», 14 aprile). Unico invitato straniero a un banchetto cartista organizzato per celebrare il quarto anniversario di «The People’s Paper», Marx pronuncia un’allocu- zione in cui predice l’emancipazione del proletariato, «vale a dire il segreto del xix secolo e della sua rivoluzione», evento annunciato dalle rivoluzioni del 1848. La rivoluzione sociale dovrà meno ai rivoluzionarî come Barbès, Raspail e Blanqui, che al vapore, all’elettricità e al telaio meccanico. Certo, le vittorie della scienza sembrano pagate al prezzo di disfatte morali: nella misura in cui l’uomo doma la natura, sembra accettare l’oppressione dell’uo- mo sull’uomo e il giogo della sua propria infamia. Tuttavia, i tempi nuovi non hanno soltanto moltiplicato le macchine, hanno prodotto anche degli uomini nuovi per governare le nuove forze della società: «e questi sono gli operai. […] Gli operai inglesi sono i primogeniti dell’industria moderna. Perciò non saranno certo gli ultimi a dare una mano alla rivoluzione sociale generata da questa industria; una rivoluzione che significa l’emancipazione della loro classe in tutto il mondo e che è altrettanto universale quanto il dominio del capitale e la schiavitù del salario» («The People’s Paper», 19 aprile). — In diversi articoli («New-York Daily Tribune», «The Free Press», «The People’s Paper») dedicati alla caduta di Kars durante la Guerra di Crimea (28 novembre 1855), Marx dimostra, documenti alla mano, che la disfatta della Turchia è la conseguenza della strategia imposta dal governo inglese al comandante militare Stratford Canning Stratford de Redcliffe.

Maggio-agosto: Jenny Marx si reca con le figlie a Treviri, al capezzale della madre malata, che muore il 23 luglio. — Un articolo di Marx sul Regno di Sardegna traccia la storia del casato dei Savoia e ironizza sulla rinascita del costituzionalismo in Piemonte, dopo il suo fallimento nel 1848-1849. L’articolo si conclude così: «Di nuovo la borghesia è obbligata a gettarsi sulle aspirazioni del popolo e a identificare l’emancipazione nazionale con il rinnovamento sociale. L’incubo piemontese è dissipato, l’incanto diplo- matico è rotto e il cuore vulcanico dell’Italia rivoluzionaria ha ripreso a battere» («The People’s Paper», 17 maggio). — Sollecitato da un editore tedesco, Marx si appresta a scrivere una storia della diplomazia segreta nel xviii secolo; ne redige l’“Introduzione” e la pubblica in quattro parti nella «Sheffield Free Press» (da giugno ad agosto). A causa dei tagli operati sul testo e per insistenza di Urquhart, gli articoli saranno integralmente ristam- pati sulla londinese «The Free Press» (dall’agosto 1856 all’aprile 1857), sotto il titolo Revelations of the Diplomatic History of the Eighteenth Century. Lo studio di Marx, per buona parte documentario, è una requisi- toria delle più severe contro la collusione tra le diplomazie inglese e russa, che culmina in un’appassionata denuncia della politica di dominio mon-

11 Tr. it.: di appoggiare la rivoluzione proletaria con una specie di seconda edizione della Guerra dei contadini (il riferimento è alla «rivoluzione del pover’uomo comune» delle città e delle campagne tedesche del 1524-26). 470 Appendice

diale dello zarismo, il cui ruolo viene riassunto da Marx in questi termini: «la potenza moscovita nacque e crebbe a quella scuola di abiezione che fu la terribile schiavitù imposta dai mongoli. Questa forza venne accumulata da prìncipi che diedero prova di virtuosismo nell’arte del servaggio. Anche dopo l’emancipazione, la Moscovia seguitò a giocare il proprio ruolo di schiava-padrona. Alla fine, Pietro il Grande ha cementato insieme l’acume politico del vecchio schiavo al servizio dei mongoli con le orgogliose aspi- razioni del capo tartaro al quale Gengis Khan aveva trasmesso il compito di conquistare il mondo» («The Free Press», 25 febbraio 1857). — In giugno, Dana comunica a Marx che, in seguito agli eventi sopravvenuti negli Stati Uniti, la redazione del «New-York Daily Tribune» si è trovata nell’obbligo, negli ultimi dieci mesi, di scartare quattordici o quindici articoli sul pan- slavismo mandati da Marx, non essendo il tema abbastanza interessante per il pubblico americano. Però Marx apprenderà da fonti sicure ch’era stato Gurowski a censurare gli articoli in oggetto, i quali erano stati scritti da Engels (a Engels, 30 ottobre). — Tra gli articoli di Marx apparsi da giugno ad agosto sul «New-York Daily Tribune» e che vanno oltre il quadro della mera informazione, sono di particolare interesse quelli sul Crédit Mobilier e sulla rivoluzione in Spagna. Nel primo, sottolineando il ruolo di primo piano svolto nella controrivoluzione bonapartista dal socialismo sansimo- niano e proudhoniano, definito «socialismo imperiale», Marx giunge a una valutazione generale delle società anonime quali fattori dello sviluppo industriale, che aprono «un’epoca nuova nella vita economica delle nazioni moderne» («New-York Daily Tribune», 11 luglio). Nell’altro articolo, Marx deriva dalle insurrezioni spagnole una lezione per la borghesia europea. Per paura degli operai, la borghesia va a trincerarsi dietro quel dispotismo nei confronti del quale ostenta disprezzo: questo – spiega Marx – è anche il segreto degli eserciti permanenti in Europa. «La prossima rivoluzione europea, – conclude, – troverà la Spagna matura per un’azione comune. Gli anni 1854 e 1856 erano delle fasi di transizione che il Paese doveva supe- rare al fine di raggiungere questa maturità» («New-York Daily Tribune», 18 agosto).

Settembre-dicembre: Marx scrive per il «New-York Daily Tribune» una serie di articoli sulla crisi finanziaria e commerciale, esito della febbre di speculazione che ha assalito quasi tutte le capitali europee a partire dal set- tembre 1856. In questi scritti abbozza uno studio storico del problema della circolazione monetaria e considera, in particolare, il Crédit Mobilier, il cui principale scopo è la «speculazione fine a se stessa» («New-York Daily Tribune», 9 ottobre). — La famiglia Marx (cinque persone), che ha vissu- to finora a Soho in un alloggio di due locali, grazie a una piccola eredità ricevuta da Jenny, può sistemarsi in un quartiere più salubre, ove occupa una villetta vicino a Maitland Park. — Marx studia la storia della Polonia. Comunica a Engels un’analisi dell’opera di Ludwik Mierosłavski, Histoire de la commune polonaise dès Xe au XVIIIe siècle [Storia della comune polacca dal X al XVIII secolo], e nota che ciò che lo ha spinto a prendere partito per la Polonia è il fatto storico che «dal 1789 in poi tutte le rivoluzioni hanno misurato con sufficiente certezza la loro intensità e la loro vitalità nel loro atteggiamento verso la Polonia» (a Engels, 2 dicembre). — Stimolato dal conflitto elvetico-prussiano per Neuenburg, Marx studia la storia della Prussia e apprende che l’entrata di questo Paese nel novero delle potenze è Cronologia 1856-57 471

dovuta a «meschini furti d’argenterie, bribery12, compere vere e proprie, cacce alle eredità ecc.». È la mediocrità in tutto che ha permesso a questo Stato di mantenersi, «l’esatta tenuta dei registri, la paura degli estremi, l’esattezza nel regolamento militare, una certa volgarità fatta in casa e l’“ordinamento religioso”. C’est dégoûtant13!» (ibidem).

1857 Gegen Bruno Bauers russophile Pamphlete [Contro gli opuscoli russofili di Bruno Bauer] [463 P, 1928] Bastiat und Carey [Bastiat e Carey] [489 P, 1904] “Einleitung” a Zur Kritik der politischen Ökonomie [Per la critica dell’eco- nomia politica. Introduzione] [489 P, 1903] Grundrisse der Kritik der politischen Ökonomie [Lineamenti fondamentali di critica dell’economia politica] (“Il capitolo del denaro”; “Il capitolo del capitale”) [489 P, 1939] Una trentina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [460-488] Alcuni articoli su «The Free Press» e «The People’s Paper» [461, N 468/2]

Gennaio-febbraio: Marx progetta di scrivere un opuscolo contro gli scritti russofili di Bruno Bauer, ma non andrà oltre la stesura del suo inizio. — Legge De la Réforme des banques [Sulla riforma delle banche] di Alfred Darimon, discepolo di Proudhon, con un’introduzione di Girardin. L’am- mirazione che questo Autore dimostra nei confronti di Isaac Péreire ispira a Marx questa riflessione: «Da esso si può in certo modo vedere a quali coups d’état socialisti Bonaparte si ritenga sempre capace di far ricorso magari all’ultimo momento» (a Engels, 10 gennaio). — Il «New-York Daily Tribune» pubblica solo una parte degli articoli mandatigli da Marx e ne rifiuta altri. Tra gli articoli pubblicati, una serie tratta del conflitto anglo-cinese a Canton, delle prospettive della guerra anglo-persiana, delle elezioni inglesi di marzo, del commercio russo-cinese ecc. — Marx è senza mezzi, dopo aver speso le sue ultime riserve per il nuovo alloggio: «Proprio non so che cosa fare e sono in realtà in una situazione più dispe- rata che cinque anni fa. Credevo di essermi già sorbita la quintessenza di questa merda. Mais non. E il peggio è che questa crisi non è temporanea. Non vedo come venirne fuori» (20 gennaio). — Marx prevede eventual- mente di rompere con il «New-York Daily Tribune», non appena avrà tro- vato un altro giornale americano. «In realtà è schifoso esser condannati a considerare una fortuna il fatto che un simile giornale ti prenda nella sua barca. Pestare delle ossa, macinarle, e cuocerne delle zuppe come i pau- pers nella workhouse14, ecco a che cosa si riduce il lavoro politico a cui si è bellamente condannati in un simile concern15» (a Engels, 23 gennaio). Sui manoscritti che la redazione del «New-York Daily Tribune» gli ha restituito, Marx scopre la mano di Gurowski. Dana s’impegna a pagargli un articolo alla settimana, sia esso stampato o no, dimezzando così i suoi onorarî.

12 Tr. it.: corruzione. 13 Tr. it.: È rivoltante. 14 Tr. it.: miserabili nella casa di lavoro. 15 Tr. it.: impiego. 472 Appendice

Marzo-luglio: Riprende le letture economiche interrotte dal 1852. Studia in particolare i volumi V e VI della History of Prices [Storia dei prezzi] di Tooke, di recente pubblicazione, e The Theory and Practice of Banking di Henry Dunning MacLeod. La lettura dei rapporti degli ispettori di fabbrica per l’anno 1856 gli fornisce i temi di due articoli sulla situazione degli operai industriali e sul sistema di fabbrica in Inghilterra, ch’egli illustra mediante statistiche comparate sull’uso della forza motrice nelle fabbriche, nel 1838, 1850 e 1856 («New-York Daily Tribune», 22 e 28 aprile). — Dana sollecita la collaborazione di Marx a una enciclopedia in preparazione (New American Cyclopædia), in particolare per le voci di argomento artistico e storico-militare. Dopo essersi consultato con Engels, il quale lo incoraggia decisamente, Marx accetta la proposta. — Rompendo un silenzio di quasi diciotto mesi, Lassalle riprende la corrispondenza con Marx e gli narra della propria vita solitaria a Düsseldorf, dei viaggi in Oriente, dell’opera che è sul punto di pubblicare a Berlino, Die Philosophie Herakleitos des Dunklen von Ephesos [La filosofia di Eraclito l’Oscuro di Efeso] e di un lavoro di eco- nomia politica che spera di terminare nel 1858 (a Marx, 26 aprile). Marx invia la lettera di Lassalle a Engels che consiglia l’amico di rispondergli al fine di avere un chiarimento sulle relazioni di Lassalle con il movimento operaio renano. Marx lascia la lettera di Lassalle senza risposta. — Dana propone a Marx di scrivere, per la New American Cyclopædia, un articolo della lunghezza di una pagina sull’estetica. Marx consulta l’Estetica di Friedrich Theodor Vischer, ma non scrive l’articolo. — In luglio, Engels cade gravemente malato e non può più inviare articoli a Marx. Questi scriverà fino alla fine dell’anno corrispondenze sull’India e la Cina, sul trattato di pace anglo-persiano, sul ruolo della Compagnia delle Indie, sulla questione dei principati danubiani, sulla crisi economica e finanziaria, nonché una serie di articoli sulla sollevazione indiana del 1857. — Jenny Marx dà alla luce un bambino morto. — Engels va al mare qualche mese per curarsi. — In luglio, Marx abbozza una critica delle Harmonies économiques [Armonie economiche] di Bastiat; la prefazione è dedicata a Carey, la cui «universalità yankee» è messa in parallelo con la mania generalizzatrice dell’economista francese.

Agosto-dicembre: Marx studia la letteratura medica più recente per formu- lare una diagnosi sulla malattia di Engels e suggerirne una terapia. — Poiché la questione d’Oriente è tornata d’attualità, Marx scrive un articolo per il «New-York Daily Tribune» ove indaga sui veri moventi della politica delle diverse potenze, in particolare in rapporto al problema della secessione delle province danubiane dalla Turchia e dell’unificazione dei principati sotto un principe europeo, facente funzione di marionetta («New-York Daily Tribune», 27 agosto). — In agosto, Marx scrive una “Introduzione generale” per la sua “Economia” in cui delinea per la prima volta il piano d’insieme, la struttura logico-storica e il metodo di esposizione dell’opera. Marx in seguito la scarterà, convinto che «ogni anticipazione di risultati ancora da dimostrare disturbi». Alla pubblicazione di Zur Kritik der politischen Ökonomie [Per la critica dell’economia politica] (1859) l’“Introduzione” (“Einleitung”) verrà sostituita da una “Prefazione” (“Vorwort”). — In set- tembre e ottobre, il «New-York Daily Tribune» pubblica otto articoli sulla Great Mutiny dei Sepoys, sull’importanza finanziaria del dominion indiano per l’Inghilterra e sul ruolo della Compagnia delle Indie orientali. — Da Cronologia 1857-58 473

ottobre 1857 a fine febbraio 1858, Marx raccoglie una gran quantità di mate- riali storici e statistici sullo sviluppo della crisi economica del 1857, che, per le sue dimensioni internazionali, gli appare come il prodromo del crollo del capitalismo e l’annuncio di una nuova èra rivoluzionaria. Nello stesso tempo, si dedica attivamente alla sua opera teorica e, seguendo il piano abbozzato in luglio, redige “Il capitolo del denaro”. In novembre, comincia a scrivere “Il capitolo del capitale” al quale lavorerà fino al giugno 1858. — A proposito della voce “Army” redatta da Engels per la New American Cyclopædia, Marx scrive all’amico: «La storia dell’army16 mette in luce con maggior evidenza di qualsiasi altra cosa l’esattezza della nostra conce- zione del rapporto esistente tra le forze produttive e le condizioni sociali. L’army in generale è importante per lo sviluppo economico. […] Anche la divisione del lavoro all’interno di un determinato settore si compì prima- mente nell’esercito. Tutta la storia delle forme della società civile vi si trova riassunta in modo evidente» (a Engels, 25 settembre). — La corrispondenza con Engels da ottobre a dicembre è ricca di scambî di vedute e informazioni sui varî aspetti della crisi, sulla sua evoluzione e sulle sue probabili conse- guenze. Di concerto con Engels, Marx pensa di pubblicare nella primavera del 1858 un opuscolo sulla crisi. — Nuova lettera di Lassalle, che rimprove- ra Marx per il suo silenzio e gli trasmette una lettera in cui Max Friedländer offre a Marx il posto di corrispondente da Londra per il giornale viennese «Die Presse». Marx riceve l’“Herakleitos” di Lassalle, e stavolta risponde: ha sempre avuto un debole per Eraclito al quale, tra gli antichi, preferisce solo Aristotele. Quanto al proprio lavoro, Marx dichiara di essersi messo infine all’elaborazione dei fondamenti (Grundzüge) dell’“Economia”. «Sono costretto a uccidere la giornata […]17 con lavori per campare. Per i lavori veri mi rimane soltanto la notte e qui talvolta interviene, come motivo di disturbo, il mio malessere. […] Non ho da annunciarti novità, perché vivo come un eremita» (a Lassalle, 21 dicembre). — In una lettera a Engels, Marx riassume le conclusioni alle quali l’ha condotto lo studio della crisi, in particolare per ciò che concerne la situazione della Francia: non è ancora crisi acuta, ma l’industria e il commercio francesi sono stati duramente colpiti; prudenti per natura, i francesi si sono imposti un certo numero di restrizioni accumulando enormi capitali nella Banca di Francia; chiusura della Borsa; la crisi propriamente detta scoppia in Francia soltanto dopo aver colpito l’Olanda, il Belgio, la Germania, l’Italia, il Levante e la Russia, tutti Paesi la cui «bilancia commerciale è notevolmente sfavorevole alla Francia»; al culmine della crisi, il mercato dei valori crollerà e con lui lo Stato, principale giocatore e speculatore. Marx conclude dando a Napoleone III poche chances di sopravvivere al 1858 (a Engels, 25 dicembre).

1858 Grundrisse der Kritik der politischen Ökonomie [Lineamenti fondamentali di critica dell’economia politica] (continuazione de “Il capitolo del capitale”) [489 P, 1939] Sedici lemmi biografici e storici nella New American Cyclopædia [490] Una sessantina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [491-517]

16 Tr. it.: esercito. 17 Qui la carta è danneggiata. [Nota di M. Rubel] 474 Appendice

Gennaio-marzo: Marx lavora, soprattutto di notte, ai suoi «principles e- conomici» e incontra varie difficoltà nei calcoli aritmetici. Come ultima risorsa, si dedica allo studio dell’algebra (a Engels, 11 gennaio). Sviluppa la teoria del plusvalore: «Tutta la teoria del profitto, qual è stata finora, l’ho mandata a gambe all’aria» (a Engels, circa 16 gennaio). Dalla Wissenschaft der Logik [Scienza della logica] di Hegel, capitatagli per caso tra le mani, trae ispirazione per il proprio metodo di esposizione. «Se tornerà mai il tempo per lavori del genere, avrei una gran voglia di render accessibile all’intelletto dell’uomo comune in poche pagine, quanto vi è di razionale nel metodo che Hegel ha scoperto ma nello stesso tempo mistificato» (ibidem). —Gli articoli scritti da Marx per il «New-York Daily Tribune» durante il primo trimestre del 1858 si riferiscono alla crisi francese, al commercio britannico, ai prestiti della Compagnia delle Indie orientali, al fallito atten- tato di Felice Orsini contro Napoleone III e all’instaurazione in Francia del «regime dei pretoriani», alla missione Pélissier in Inghilterra ecc. — Ri- strettezze finanziarie in casa Marx: manca il carbone. «E davvero, se questa situazione dura, preferirei stare 100 tese sotto terra piuttosto che seguitare a vegetare così. Tornare sempre importuno agli altri e per di più personal- mente esser tormentato di continuo dalle più meschine miserie, alla lunga è cosa insopportabile. Io personalmente scaccio la miseria lavorando sodo su argomenti di carattere generale. Ma mia moglie, of course, non ha le stesse risorse, ecc. ecc.» (a Engels, 28 gennaio). — Marx legge l’“Herakleitos” di Lassalle e, in una lettera a Engels, ne critica la lungaggine, lo stile preten- ziosamente hegeliano, lo sfoggio di erudizione. «[…] vedo che il tipo ha l’intenzione di esporre l’economia politica alla Hegel in un suo secondo grande opus. Imparerà a sue spese che ben altra cosa è arrivare a portare per mezzo della critica una scienza al punto da poterla esporre dialettica- mente, e altra applicare un sistema di logica astratto e bell’e pronto a pre- sentimenti per l’appunto di un tale sistema» (a Engels, 1º febbraio). Tre settimane più tardi, Marx promette a Lassalle di comunicargli al più presto la propria opinione sull“Herakleitos”; fa poi ancora un breve riferimento a Hegel che «per primo comprende tutta la storia della filosofia», nonostan- te errori di dettaglio. Nella stessa lettera, Marx rende conto delle difficili circostanze in cui sta completando il suo lavoro sull’economia. Lassalle potrebbe trovargli un editore in Germania disposto a pubblicare l’opera in fascicoli? «Il lavoro di cui si tratta in primo luogo è la Critica delle cate- gorie economiche ovvero, if you like18, descrizione critica del sistema dell’economia borghese. È contemporaneamente descrizione del sistema e, attraverso la descrizione, critica del medesimo» (a Lassalle, 22 feb- braio). Marx non può precisare l’ampiezza dell’opera in cantiere; teme di non poterla condensare come avrebbe voluto per mancanza di tempo, di tranquillità e di mezzi. L’opera intera è suddivisa in sei libri: 1) “Del capi- tale” (contiene alcuni capitoli preliminari). 2) “Della rendita fondiaria”. 3)“Del lavoro salariato”. 4)“Dello Stato”. 5) “Commercio internaziona- le”. 6) “Mercato mondiale”. Marx prevede un’opera successiva: la critica e la storia dell’economia politica e del socialismo, seguìta da un lavoro ulteriore: una rassegna storica dello sviluppo delle categorie e dei rapporti

18 Tr. it.: se preferisci. Cronologia 1858 475

economici (ibidem). Lo stesso giorno, Marx scrive a Engels: «Per fortuna, fuori, nel gran mondo succedono ora molte cose divertenti. Altrimenti, privatim, I think, vivo the most troubled life that can be imagined. Never mind!19. Per gente che abbia delle aspirazioni più vaste non c’è peggior stupidaggine che sposarsi e consegnarsi così alle petites misères de la vie domestique et privée20»(a Engels, 22 febbraio). — Marx studia il problema dell’usura delle macchine in relazione al ciclo di riproduzione industriale; in particolare legge l’opera di Charles Babbage, On the Economy of Machinery and Manufactures [Economia del macchinismo e delle manifatture] e ha uno scambio di lettere con Engels sul problema dell’ammortamento del macchinario (2 e 5 marzo). — Scambio di lettere fra Lassalle e Marx sulle dimensioni e sul numero dei diversi «fascicoli» che Marx s’impegna a conse- gnare all’editore. Marx desidera fornire una prima dispensa che «dovrebbe in tutti i casi essere una totalità relativa» e base dell’insieme. Ne precisa il contenuto: «1) valore, 2) denaro, 3) il capitale in generale (processo di pro- duzione del capitale, processo di circolazione del capitale, unità dei due ovvero capitale e profitto, interesse)» (a Lassalle, 11 marzo). Non pensa di elaborare in maniera uguale tutti i sei libri previsti nel piano, ma di fornire nei primi tre i fondamenti della teoria, mentre gli altri tre si limiteranno all’essenziale, il tutto potendo constare di 34-40 fogli di stampa (cinque o seicento pagine). Stima che il manoscritto del primo quaderno potrebbe essere pronto per la fine di maggio (ibidem). Lassalle annuncia a Marx che Franz Duncker, l’editore dell’“Herakleitos”, accetta di pubblicare l’opera di Marx e di versare dei buoni onorarî. — Engels scrive a Marx una lettera circa la fragile posizione di Napoleone III, prevedendone un’imminente caduta, preceduta da una crisi economica fatale (a Marx, 17 marzo).

Aprile-giugno: Marx comunica a Engels il piano della sua “Economia”, in sei libri, che aveva già reso noto a Lassalle; precisa il contenuto del Primo libro, diviso in quattro sezioni: a) il capitale in generale; b) la concorrenza; c)il credito; d) il capitale azionario, «la forma più perfetta (che trapassa nel comunismo)». Abbozza un piano dettagliato dei primi due capitoli della prima sezione: 1) “Il valore” e 2) “Il denaro”. Quanto al terzo capitolo (“Il capitale”), «la parte importante di questo primo fascicolo», è incapace di dirne altro, per il momento, giacché il mal di fegato gl’impedisce di tenere in mano la penna (a Engels, 2 aprile). — Da maggio a giugno, Marx consegna al «New-York Daily Tribune» diversi articoli circa il bilancio preventivo di Benjamin Disraeli, l’alleanza franco-inglese, il commercio estero e il pau- perismo industriale in Inghilterra, il dispotismo militare della Francia, il sistema finanziario e quello fiscale in India ecc. — Da una lettera a Engels: «Il movimento di emancipazione della servitù della gleba in Russia mi sem- bra importante, in quanto segna l’inizio di una storia interna del Paese che potrà intralciare la sua tradizionale politica estera. Naturalmente Herzen ha fatto di nuovo la scoperta che la “libertà” è emigrata da Parigi a Mosca» (a Engels, 29 aprile). — In maggio trascorre un periodo a Manchester, presso

19 Tr. it.: privatamente, penso, vivo la più tormentata vita che si possa immaginare. Ma non fa niente! 20 Tr. it.: piccole miserie della vita domestica e privata. 476 Appendice

Engels, e continua la stesura del «capitolo sul capitale». Informa Lassalle della malattia al fegato che l’ha reso incapace di lavorare al «primo fasci- colo», pregandolo di avvertirne l’editore. Pur mostrando riserve su alcuni dettagli dell’“Herakleitos”, Marx loda la padronanza e la penetrazione con le quali l’Autore ha ricostruito il sistema del filosofo di Efeso (a Lassalle, 31 maggio). Ma lo stesso giorno, Marx scrive a Engels: «Mi devi dare l’assoluzione per gli elogi che ho dovuto fare a Eraclito l’Oscuro» (a Engels, 31 maggio). — Lassalle informa Marx di un duello in cui è stato trascinato e gli chiede un consiglio che sia conforme ai «principî del nostro partito» (a Marx, 4 giugno). Marx sollecita l’opinione di Engels e Wilhelm Wolff; nella lettera di risposta a Lassalle, pur sottolineando il carattere irrazionale e anacronistico del duello, osserva: «Tuttavia l’unilateralità della società borghese comporta che, in opposizione a essa, certe forme feudali di individualismo mantengono la loro validità. […] Degli individui possono entrare in una collisione reciproca così insopportabile, che il duello appaia loro come l’unica soluzione. […] Nel caso presente il duello non avrebbe altro senso se non quello del rispetto di una forma convenzionale riconosciuta tra certi ceti privilegiati. Il nostro partito deve risolutamente opporsi a queste cerimonie di classe e respingere con la derisione più cinica la pretesa presuntuosa di sottomettervisi. Le condizioni attuali sono asso- lutamente troppo importanti per lasciarsi andare a infantilismi del genere» (a Lassalle, 10 giugno).

Luglio-settembre: Articoli di Marx sul «New-York Daily Tribune» riguardo le sorti della Compagnia delle Indie, lo scandalo del sequestro di Lady Bulwer-Lytton, l’aumento del numero dei malati mentali, la sospensione della legge sulle banche del 1844, la crisi della circolazione monetaria, la storia del traffico di oppio ecc. — Assillato dai creditori, Marx si mette alla ricerca di un prestito e sottopone a Engels un bilancio dettagliato delle sue entrate e spese: «Non augurerei ai miei peggiori nemici di passare attraver- so il quagmire21 in cui mi trovo da otto settimane, con la rabbia per giunta che il mio cervello va in malora e la mia capacità di lavoro se ne va in pezzi con tutte queste schifezze» (a Engels, 15 luglio). Marx tenta invano di convincere la madre, che vive a Treviri, a versargli in anticipo la sua parte di eredità paterna. Giunto l’autunno e ritornata la salute, Marx lavora alla sua “Economia” e conta di mandare in stampa, entro due settimane, il manoscritto a «due fascicoli at once22» (a Engels, 21 settembre). In questo stesso periodo legge lo scritto di James MacLarens, A Sketch of the History of the Currency [Lineamenti di storia dei mezzi di circolazione].

Ottobre-dicembre: Sul «New-York Daily Tribune» appaiono, sotto forma di editoriali e di corrispondenze, alcuni articoli di Marx sul commercio anglo-cinese, sulle finanze britanniche, sull’ultimo manifesto di Mazzini, sull’abolizione del servaggio in Russia, sulla follia del re di Prussia e sulle sue conseguenze politiche interne ed estere, sulla regolamentazione del prezzo del pane in Francia. — Da una lettera a Engels: «Di fronte alla piega

21 Tr. it.: pantano. 22 Tr. it.: alla volta. Cronologia 1858-59 477

ottimistica del commercio mondiale at this moment […], è consolante almeno il fatto che in Russia è cominciata la rivoluzione, perché io consi- dero come un inizio di essa la convocazione dei “notabili” a Pietroburgo». Nella stessa lettera: «Il vero compito della società borghese è la costitu- zione di un mercato mondiale, almeno nelle sue grandi linee, e di una pro- duzione che poggi sulle sue basi. Siccome il mondo è rotondo, sembra che questo compito sia stato portato a termine con la colonizzazione della California e dell’Australia e con l’apertura della Cina e del Giappone. Ecco la question difficile per noi: sul continente la rivoluzione è imminente e prenderà anche subito un carattere socialista. Non sarà necessariamente crushata23 in questo piccolo angolo di mondo, dato che il movement della società borghese è ancora ascendant su un’area molto maggiore?» (8 otto- bre). — Lassalle chiede a Marx notizie sulla sua “Economia”, non sapendo cosa dire all’editore che attende la prima consegna del manoscritto (22 otto- bre). Marx spiega le ragioni del ritardo: malattia, lavori di sostentamento, ma soprattutto il desiderio della forma, giacché lo stile risente troppo delle sue crisi epatiche. Trattandosi di un’opera che gli è costata quindici anni di lavoro e che diffonde «per la prima volta e in modo scientifico una importante concezione dei rapporti sociali», ritiene sia suo «dovere di fronte al partito» che l’esposizione non «venga deformata da quella maniera di scrivere pesante e legnosa che è tipica di un fegato malato». Precisa ancora che la «prima sezione» dedicata al capitale in generale comprenderà due fascicoli al posto di uno (a Lassalle, 12 novembre). Nel corso della redazione, però, amplia il «primo fascicolo», che comprenderà solo i primi due capi- toli: 1) “La merce” e 2) “Il denaro o la circolazione semplice” (a Engels, 29 novembre).

1859 Zur Kritik der politischen Ökonomie. Erstes Heft [Per la critica dell’economia politica. Primo fascicolo] [529] Una quarantina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [518-547] Diversi articoli su «Das Volk» [527, N 528/3, 532, 534], «The Free Press» [539], «Allgemeine Zeitung» [541, 545], «Die Reform» [544]

Gennaio-marzo: Gli argomenti degli articoli pubblicati sul «New-York Daily Tribune» sono: l’emancipazione dei servi in Russia, l’Unità d’Italia, le prospettive di guerra in Europa, la situazione in Prussia, la posizione di Napoleone III, l’industria e la legislazione di fabbrica in Inghilterra. — Alla fine della sua corrispondenza sull’abolizione della servitù in Russia, Marx pronostica una sollevazione dei contadini che segnerà l’inizio di un «1793 della Russia»: «il regno del terrore di questi servi semiasiatici sarà qualcosa che non ha pari nella storia, ma sarà il secondo momento decisivo della storia russa e introdurrà finalmente una civiltà reale e diffusa in luogo di quella apparente e presunta introdotta da Pietro il Grande» («New-York Daily Tribune», 17 gennaio). — Marx termina il «povero manoscritto», ma tarda a spedirlo perché non ha i soldi per effettuare l’invio. «Non credo che nessuno mai abbia scritto su “il denaro” con una tale mancanza di denaro.

23 Tr. it.: schiacciata (Marx coniuga alla tedesca il verbo inglese to crush). 478 Appendice

La maggior parte degli autores di questo subject24 erano in pace assoluta col subject of their researches25» (a Engels, 21 gennaio). Espone a Weydemeyer il piano dell’opera in corso di pubblicazione e spiega che ragioni politiche l’hanno spinto a rinviare il terzo capitolo (“Il capitale”). Rileva che è il socialismo proudhoniano, allora alla moda in Francia, a uscire demolito dai primi due capitoli e con ciò spera «di ottenere una vittoria scientifica per il nostro partito» (a Weydemeyer, 1º febbraio). — Scambio di vedute con Lassalle circa le complicazioni italiane e l’eventualità di una guerra tra Francia e Austria. Marx elenca le ragioni economiche, militari e diploma- tiche che obbligano il «parvenu delle Tuileries26» a cercare la salvezza in un’avventura bellica. «Naturalmente, – nota Marx, – la guerra condurrebbe a dei risultati serî e alla fine sicuramente a dei risultati rivoluzionarî», pur potendo produrre, in una prima fase, effetti controrivoluzionarî (a Lassalle, 4 febbraio). — Engels informa Marx della propria intenzione di esporre in un opuscolo il punto di vista del «partito» sulla guerra che si prepara tra la Francia, alleata del Piemonte, e l’Austria. La Prussia, retta da una dinastia succube della politica russa, è una monarchia reazionaria, e l’espansio- nismo di Napoleone III rappresenta un pericolo per la stessa Germania. La coalizione franco-sabauda esprime un regime socialmente pericoloso; stare dalla sua parte sarebbe un errore; Engels sostiene che l’Austria, pur avendo torto sul piano militare (giacché sostiene la necessità per tutti i tedeschi di difendere il Reno sul Po), ha ragione sul piano politico, poiché individua nella Russia il vero nemico. — Per questo testo Marx si rivolge immediatamente a Lassalle chiedendogli di trovare un editore: l’opuscolo dovrà comparire anonimamente sotto il titolo Po und Rhein [Po e Reno]. «Puoi esser sicuro che si sospetteranno come autori i massimi scrittori di cose militari in Prussia» (a Lassalle, 25 febbraio). Lassalle riesce nel proprio intento e ne informa Marx. Gl’invia anche l’ultima sua opera, il dramma Franz von Sickingen. Eine historische Tragödie [Franz von Sickingen. Una tragedia storica], di cui spiega, in una lunga lettera, l’«idea tragica», detto altrimenti «la profonda contraddizione dialettica, insita nella natura di ogni azione, in particolare dell’azione rivoluzionaria» (a Marx, 6 marzo). — In tre articoli per il «New-York Daily Tribune», Marx delinea il ritratto di un Napoleone III che i trascorsi di giocatore d’azzardo costringono a soluzioni da disperato, e dunque alla guerra. — Continua i lavori per la stesura del «secondo fascicolo» di Per la critica dell’economia politica e gli studî al British Museum; durante l’anno legge e annota opere di Francis Wayland, Petty, Malthus, J. Stuart Mill, Gustave de Molinari, Ferdinando Galiani.

Aprile-giugno: Articoli sul «New-York Daily Tribune» a proposito degli effetti della crisi finanziaria indiana sul mercato interno inglese, dei prepa- rativi bellici austro-franco-piemontesi, del panico finanziario in Inghilterra, del manifesto di Mazzini ecc. — Marx comunica a Lassalle la propria valu- tazione sul Franz von Sickingen. La principale critica riguarda il carattere artificiale dei personaggi del dramma, semplici rappresentazioni dello spi-

24 Tr. it.: argomento. 25 Tr. it.: argomento delle loro ricerche. 26 Napoleone III. Cronologia 1859 479 rito dell’epoca, prive di carattere; d’altra parte, loda l’Autore per aver scel- to come tema il conflitto tragico fra i rappresentanti delle due classi, la cavalleria e i prìncipi. Ciò che manca al Franz von Sickingen, è uno sfondo attivo che avrebbe potuto essere costituito dai rappresentanti dei contadini e degli elementi rivoluzionarî delle città (a Lassalle, 19 aprile). Questa discussione letteraria fra Marx ed Engels da una parte e Lassalle dall’altra continuerà fino a giugno, per lasciar posto poi a una controversia politica provocata dall’opuscolo di Lassalle, Der italienische Krieg und die Aufgabe Preussens [La guerra italiana e il compito della Prussia]. Lassalle ritiene che i tedeschi debbano schierarsi con Napoleone III e con i Savoia, contro l’Austria che impedisce l’unificazione tedesca. Attribuisce poi alla Prussia una sorta di mandato di difesa della nazione tedesca, augurandosi che un nuovo Federico il Grande possa assolvere a questo compito, ma osserva come, in sua assenza, sia Napoleone III a svolgerne l’ufficio storico. Marx qualificherà questa iniziativa lassalliana come violazione della «disciplina del partito». Per quest’ultimo, l’elemento rivoluzionario consisterebbe nella partecipazione della Prussia a fianco dell’Austria, con conseguente sconfitta della diplomazia russa e dunque dello zarismo di cui Napoleone III è il giullare. — Marx espone questo punto di vista in diversi articoli per il «New-York Daily Tribune». — Marx ed Engels s’impegnano a sostenere una maggiore diffusione del giornale «Das Volk», organo dell’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi di Londra, fondato dal pubblicista liberale Elard Biskamp. Consegnano a questo giornale diversi articoli dedicati alla guerra italiana. Marx vi attacca il bonapartismo, insieme a coloro che si prestano al ruolo di ostaggi e di agenti di Napoleone III e prendono sul serio le sue pose da liberatore delle nazioni oppresse (Lajos Kossuth, György Klapka, Karl Vogt ecc.). — In giugno, a Berlino, compare Per la critica dell’economia politica, con una tiratura di mille copie. — Marx soggiorna a Manchester, ove raccoglie sussidî per «Das Volk».

Luglio-agosto: Marx assume la direzione effettiva di «Das Volk», sul quale riprende, dopo la stipula dell’armistizio di Villafranca, la critica della diplomazia prussiana. Simultaneamente, consegna al «New-York Daily Tribune» una serie di articoli sui risultati della guerra italiana, in cui in- terpreta l’armistizio di Villafranca come una ritirata di Napoleone III di fronte alle minacce dei movimenti rivoluzionarî in Italia e in Ungheria. L’imperatore francese «è tanto profondamente egoista quanto senza scru- poli; […] dopo aver sparso il sangue di 50 mila uomini per soddisfare la sua ambizione personale, è pronto a rinnegare e ad abbandonare persino l’ipocrisia di tutti i principî in nome dei quali ha condotto al macello questi uomini». Ben presto Napoleone III sarà costretto, per riabilitarsi davanti al suo popolo, a cercare la salvezza in un’altra avventura: invadere l’Inghilterra o attaccare la Prussia («New-York Daily Tribune», 28 luglio). — Marx con- segna a «Das Volk» e al «New-York Daily Tribune» Memoir on Russia, for the Instruction of the present Imperor [Memoriale sulla Russia, a uso dell’at- tuale imperatore]: un documento diplomatico del 1837, testé ripubblicato da «The Free Press», in cui viene esposta la filosofia dell’espansionismo zarista. — «Das Volk» pubblica l’inizio di uno studio di Engels consacrato a Per la critica dell’economia politica. L’opera inaugura, secondo Engels, «l’economia tedesca come scienza indipendente», la cui elaborazione fu affrontata dal «partito proletario tedesco» dopo la «sconfitta della rivoluzione 480 Appendice

del 1848-49». Quest’economia si basa sulla «concezione materialistica della storia» esposta nella “Prefazione” a Per la critica dell’economia politica. Dalla morte di Hegel, è il primo tentativo di realizzare la sintesi sistematica di una scienza, superando, mediante una critica radicale, il carattere speculativo della dialettica hegeliana. Liberato del suo involucro idealista, continua Engels, il metodo dialettico applicato all’economia è, con la concezione materialistica, la scoperta fondamentale di Marx. — Gli articoli di Marx pubblicati in agosto dal «New-York Daily Tribune» hanno come temi l’espansione del commercio britannico, il ricatto esercitato da Napoleone III sul re di Sardegna in vista di un’annessione della Savoia, l’aumento della criminalità e del pauperismo in Inghilterra nonostante lo sviluppo della produzione industriale e l’espansione del mercato.

Settembre-dicembre: Nelle sue corrispondenze per il «New-York Daily Tribune», Marx prosegue l’esame dei problemi economici e politici più significativi dell’epoca: il ruolo crescente del capitale finanziario inglese sul mercato mondiale, i rapporti tra Kossuth e Napoleone III, il nuovo con- flitto anglo-cinese, la corruzione elettorale in Inghilterra, il trattato di pace franco-austriaco di Zurigo ecc. Nell’articolo su Popolazione, criminalità, pauperismo («New-York Daily Tribune», 16 settembre) dimostra, sulla base di dati statistici ufficiali relativi al periodo 1844-1858, che quella fase di crescita della produzione industriale ha comportato un aumento di mise- ria nel proletariato. — Marx è informato dall’ungherese Bertalan Szemere, emigrato politico a Parigi, della palinodia di Kossuth che, avversario di Napoleone III nell’autunno 1858, qualche mese più tardi, abiurando la pro- pria fede repubblicana, era divenuto un fervente sostenitore dell’imperatore. Marx scrive: «Non è possibile tollerare oltre che gli stessi uomini ricevano con una mano il prezzo dell’assassinio della Repubblica francese, e con l’altra issino il vessillo della libertà; che facciano insieme la parte dei mar- tiri e dei cortigiani; che, fattisi strumento di un infame usurpatore, si pavo- neggino ancora come rappresentanti di una nazione oppressa» («New-York Daily Tribune», 24 settembre). — Negli articoli sul conflitto anglo-cinese, Marx sostiene che, come nelle due precedenti Guerre dell’oppio, in questa vicenda si vede la mano di Lord Palmerston, la cui politica mira a obbligare gli Stati asiatici a fare concessioni alla Russia («New-York Daily Tribune», 1º ottobre). — A proposito della pace di Zurigo, Marx definisce come segue il principio della diplomazia tradizionale della Francia, da Richelieu a Napoleone III: «dovere primario della Francia [è] quello di impedire la for- mazione di Stati potenti ai proprî confini, e dunque sostenere a ogni costo la Costituzione antiunitaria in Italia e in Germania» («New-York Daily Tribune», 8 novembre). — Conferenze di economia politica davanti a un «circolo scelto di operai». — Marx a Lassalle, di fronte al silenzio della stampa nei confronti del proprio libro: «Sei in errore del resto, se credi che io mi attendessi lodi dalla stampa tedesca o che me ne importi qualcosa. Io aspettavo attacchi o critiche, solo non questo totale silenzio […]. Quella gente si era pure sfogata in insulti sul mio comunismo in svariate occasioni, e ora v’era da attendersi che avrebbero messo in mostra la loro sapienza sulla motivazione teorica del medesimo». Nella stessa lettera a Lassalle, Marx fa la cronistoria dell’affaire Vogt, scatenato da un articolo polemico, apparso anonimamente su «Das Volk» e quindi ripreso dall’«Allgemeine Zeitung» di Augusta, che denuncia Karl Vogt, noto naturalista e a suo tempo membro Cronologia 1859-60 481

dell’Assemblea nazionale di Francoforte, come agente al soldo di Napoleone III (a Lassalle, 6 novembre). — Vogt querela il giornale di Augusta e chiama in causa Marx come autore dell’articolo. — Contrasti con Freiligrath, di cui Marx critica l’atteggiamento poco amichevole nel suo conflitto con Karl Blind, vero estensore dello scritto contro Vogt. — Per via di queste preoccupazioni, l’anno finisce senza che Marx abbia potuto consegnare all’editore, come promesso, il seguito del «primo fascicolo».

1860 Herr Vogt [Il signor Vogt] [567] Una ventina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [550-565] Varie lettere e dichiarazioni [548, N 548/2, 549 bis P, 1953] su «Kölnische Zeitung» [549], «Die Reform» [552] e «Allgemeine Zeitung» [566]

Gennaio-marzo: Marx può dedicare all’opera economica solo le prime set- timane dell’anno: il caso Vogt e, saltuariamente, il giornalismo, ne assor- bono il resto del tempo e le energie. Anche l’attività per il «New-York Daily Tribune» vede un sensibile rallentamento (circa venti corrispondenze in tutto, aventi per oggetto i rapporti anglo-francesi e franco-prussiani, lo stato dell’industria e del lavoro in Inghilterra, le manovre economiche del governo di Luigi Bonaparte, l’alleanza franco-russa, l’intervento francese in Siria, i rapporti austro-russi, la riforma dell’esercito prussiano, il commer- cio e la banca britannici). — Attento ai fenomeni di crisi negli Stati Uniti e in Russia, Marx scrive a Engels: «Secondo me, il fatto più grosso che sta accadendo ora nel mondo è, da una parte, il movimento degli schiavi d’America, apertosi con la morte di Brown, dall’altra, il movimento degli schiavi in Russia. […] Così il movimento “sociale” è cominciato in Occidente e in Oriente. E ciò, insieme all’imminente downbreak27 nel- l’Europa centrale, sarà una cosa grandiosa» (a Engels, 11 gennaio). — Lassalle ricorda a Marx la promessa di consegnare il seguito della sua opera prima della fine di dicembre; si dice personalmente interessato alla sua pub- blicazione, desiderando cominciare a propria volta un «lavoro sistematico sullo stesso tema». Sta leggendo l’opuscolo di Vogt Mein Prozeß gegen die «Allgemeine Zeitung» [Il mio processo contro l’«Allgemeine Zeitung»], la cui prima tiratura di 3000 copie è già esaurita. «A te e all’intero partito, questo scritto farà gran torto, giacché si basa artificialmente su delle mezze verità […]. In breve, bisogna fare qualcosa». Più nociva dello scandalo pro- vocato da Vogt gli sembra essere la presenza in seno al partito di Wilhelm Liebknecht, che collabora a un giornale reazionario come l’«Allgemeine Zeitung» (a Marx, 27 gennaio). Marx informa Lassalle di voler citare Vogt in tribunale per diffamazione. Quanto all’“Economia”, Lassalle farà bene ad aspettare il «secondo fascicolo», prima di cominciare il suo lavoro. Marx gli fornirà la «quintessenza», ma non sarà che la conclusione del primo di sei libri (a Lassalle, 30 gennaio). — Engels esorta Marx a non lasciarsi distrarre dall’attacco calunnioso di Vogt: «Sii una buona volta meno coscienzioso nei riguardi dei tuoi lavori; va sempre anche troppo bene per il miserabile pubblico. La cosa principale è che il lavoro sia scritto e che esca; i punti deboli che a te saltano agli occhi questi somari non li scoveranno»

27 Tr. it.: crollo. 482 Appendice

(31 gennaio). — Nei mesi seguenti, Marx dedicherà quasi tutto il suo tempo alla raccolta di documenti in vista del processo contro la «National-Zeitung» e per l’opuscolo contro Karl Vogt, trasformando la propria abitazione in un ufficio di corrispondenza e archivio. Marx non cessa però completamente di lavorare al fascicolo sul capitale, talché può ancora scrivere: «Se mi ci metto decisamente lo finisco in sei settimane, e dopo il processo andrà a ruba» (a Engels, 3 febbraio). — Marx si reca a Manchester e discute con Engels e «Lupus» (pseud. di Wilhelm Wolff) il piano del suo scritto contro Vogt. Usa le sue relazioni per raccogliere attestati di moralità destinati a demolire il castello di calunnie eretto da Vogt. — Nella sua controversia con Freiligrath (già comunista e poeta rivoluzionario, al presente impiegato di banca), al quale non perdona la neutralità, Marx evoca il comune passato di militanti della Lega dei Comunisti, e spiega il senso della propria azione contro Vogt: «tu come poeta, e d’altra parte sovraccarico di affari, sembri ingannarti sulla portata dei processi che sto conducendo a Berlino e a Londra. Essi sono decisivi per la giustificazione storica del partito e per quella che sarà in seguito la sua posizione in Germania». E successivamente: «ti dico, senza mezzi termini, che non mi so risolvere a perdere uno dei pochi uomini, che io ho amato come amico nel senso più alto della parola, a causa di malin- tesi di poco conto. Se in qualsiasi modo ho mancato verso di te, sono disposto ad ammettere i miei errori, ad ogni momento. Nihil humani a me alienum puto28» (a Freiligrath, 23 febbraio). Allorché Freiligrath dichiara di essersi liberato del partito, dopo la dissoluzione della Lega (1852), e di averne tratto giovamento nella propria natura di poeta («il partito è anch’esso una gabbia, e si canta meglio, anche per il partito, quando se ne è fuori, piuttosto che den- tro»), Marx risponde: «dal 1852 io non so nulla di “partito” nel senso della tua lettera. Se tu sei un poeta, io sono un critico, e davvero ne avevo abba- stanza delle esperienze fatte nel 1849-52». Il partito, nel senso «effimero» di associazione segreta o pubblica, aveva cessato di esistere fin dal 1852, ed egli si dichiara convinto di avere reso un miglior servizio alla classe operaia con i suoi lavori teorici che non militando in associazioni «ormai fuori tempo, sul continente». La Lega, come tante altre associazioni, non è stata che un «episodio della storia del partito, che si forma dappertutto in modo naturale sul terreno della società moderna» (a Freiligrath, 29 febbraio). — Una controversia simile ha luogo tra Marx e Lassalle, originata dall’invio di una lettera confidenziale, comunicata a Marx nel 1853, nella quale Lassalle è dipinto a tinte fosche. — Da una lettera di Dana, di cui Marx pensa di servirsi nei suoi processi, per testimoniare della propria onorabilità: «Nove anni fa, vi ho assunto per scrivere sul “New-York Daily Tribune” […]. Avete scritto per noi in maniera continuativa […] e non soltanto siete uno dei collaboratori permanenti più stimati del nostro giornale, ma anche uno dei meglio pagati. La sola cosa che avrei da rimproverarvi è di aver talvolta accentuato troppo i vostri sentimenti tedeschi […]. È successo, per esempio, verso la Francia e la Russia. A mio avviso, vi siete mostrato troppo inte- ressato e troppo desideroso dell’unità e dell’indipendenza della Germania. In occasione della recente guerra italiana ciò è stato forse più evidente che mai» (8 marzo).

28 Tr. it.: Nulla di ciò che è umano mi è estraneo (Terenzio, Heautontimorumenos, I, 1, 25). Cronologia 1860 483

Aprile-agosto: A Berlino, esce anonimamente Savoyen, Nizza und der Rhein [Savoia, Nizza e il Reno], opuscolo di Engels che segue Po e Reno. — In una corrispondenza datata «Berlino, 10 aprile 1860», Marx segnala il clima rivoluzionario che regna in tutti gli strati della società berlinese («New-York Daily Tribune», 28 aprile). — Lassalle invia a Marx Fichte’s Politisches Värmachtnis und die neueste Gegenwart [Il Testamento politico di Fichte e il presente più recente], la sua ultima pubblicazione, e lo infor- ma sulla propria attività: «Attualmente lavoro a un’opera importante. Poi verranno l’economia politica e altre tre opere» (a Marx, 16 aprile). — Il procuratore generale di Berlino respinge la querela di Marx contro il redat- tore della «National-Zeitung». — Nikolaj Ivanoviã Sazonov, giornalista liberale russo, che Marx aveva conosciuto negli anni trascorsi a Parigi e a Bruxelles, gl’indirizza una lettera di simpatia a proposito dell’affaire Vogt, ove si legge, tra l’altro: «Il vostro successo è immenso tra gli uomini pen- santi e se vi può far piacere sapere della diffusione delle vostre dottrine in Russia, vi dirò che all’inizio di quest’anno il professore [Ivan Kondratjeviã Babst] ha tenuto a Mosca un corso pubblico di economia politica la cui prima lezione non è stata altro che una parafrasi della vostra recente pub- blicazione» (a Marx, 10 maggio). — A proposito della rivolta scoppiata a Palermo il 4 aprile 1860, in un articolo destinato al «New-York Daily Tribune», Marx ricapitola le lotte secolari dei siciliani contro gli oppressori antichi e moderni («New-York Daily Tribune», 17 maggio)29. — In un altro articolo, interviene sulle voci secondo cui Napoleone III starebbe preparando un’imminente campagna sul Reno. — In una lunga lettera a Lassalle, Marx espone in dettaglio la propria situazione processuale nell’affaire Vogt e spiega le proprie relazioni con Urquhart, col quale si trova in una «specie di convenzione» dal 1853: soggettivamente, è romantico e reazionario, ma og- gettivamente la sua azione in politica estera è rivoluzionaria. Gli urquhartisti hanno il pregio di «perseguire un grande fine ben determinato, la lotta contro la Russia, e di combattere a morte il pilastro principale della diplomazia russa, Downing Street at London. […] Noi rivoluzionari, dobbiamo utilizzarli, finché sono necessari. […] Gli urquhartisti non mi hanno mai rinfacciato di avere scritto il mio nome contemporaneamente nel giornale cartista, che essi odiavano a morte» (a Lassalle, intorno al 2 giugno). — In diversi articoli per il «New-York Daily Tribune», Marx studia lo sviluppo del commercio e dell’industria in Gran Bretagna e analizza i recenti rapporti degli ispettori di fabbrica («New-York Daily Tribune», 16 luglio e 24 agosto). Altre corri- spondenze (11 e 16 agosto) riguardano i moti in Siria e l’intervento francese.

Settembre-dicembre: Dopo aver tentato invano di trovare, in Germania, un editore per il suo scritto contro Vogt, Marx lo farà stampare a Londra. — Riprendendo la discussione sulla guerra italiana, Lassalle tenta di dimostrare a Marx che gli eventi gli hanno dato ragione, e pronostica per il 1861 una nuova guerra italiana per Venezia, la quale comporterà una rivoluzione in Ungheria. Quanto ai rapporti russo-tedeschi, Lassalle conferma il suo com- pleto accordo con Marx: la guerra contro la Russia sarà il moto più popolare

29 I curatori della nuova mega hanno inserito questo articolo, finora attribuito a Marx, fra i dubiosa. Cfr. mega2, I, 18, pp. 628 e 1029. 484 Appendice

in Germania, ma questa guerra non potrà esser fatta che dopo la rivoluzione, essendone le dinastie tedesche incapaci. «La guerra contro la Russia, io la considero […] come la nostra eredità migliore e più necessaria. La guerra ci aiuterà ad accettare tutta la nostra rivoluzione, diminuirà il nostro imbarazzo e ci renderà atti a ottenere dei risultati effettivi» (a Marx, 11 settembre). Sull’ultimo punto, Marx risponde a Lassalle che l’opinione che lui ed Engels si sono fatti della Russia è il frutto di lunghi anni di studio della diplomazia zarista. «Certo in Germania si odia la Russia, e fin dal primo numero della “Neue Rheinische Zeitung” noi abbiamo indicato nella guerra contro i russi una missione rivoluzionaria della Germania. Ma odiare e intendere, sono due cose totalmente diverse» (a Lassalle, 15 settembre). — I due articoli di Marx pubblicati sul «New-York Daily Tribune» nel mese di ottobre segnalano le conseguenze delle difficoltà sociali interne per la politica estera russa e ritor- nano sulla politica della Prussia e della Francia verso l’Italia. — In novembre, Marx studia la situazione finanziaria dell’Inghilterra («New-York Daily Tribune», 24 novembre) e commenta in un breve articolo gli effetti sulla politica finanziaria di Napoleone III dell’aumento del tasso di sconto in Gran Bretagna. — Jenny Marx contrae il vaiolo e Marx le fa da infermiere. Non può scrivere niente: «La sola occupazione con la quale posso conservare la necessaria quietness of mind30, è la matematica» (a Engels, 23 novembre). — Alla fine di novembre, Marx legge On the Origin of Species (1859) di Charles Darwin, e scrive a Engels che, «per quanto svolto grossolanamente all’inglese», il libro «contiene i fondamenti storico-naturali del nostro modo di vedere» (a Engels, 19 dicembre). — Herr Vogt esce all’inizio di dicembre a Londra per A. Petsch & Co., deutsche Buchhandlung.

1861 Una dozzina di articoli sul «New-York Daily Tribune» [568-580] Una quindicina di articoli su «Die Presse» [571-582]

Gennaio-aprile: Sotto il segno dello scandalo, Marx si appresta a varcare la linea mediana della sua carriera di uomo politico e di pubblicista. Nella prima metà, ha conosciuto la miseria, sfiorandone talvolta gli abissi. D’ora in poi, e per circa un decennio, la sua vita sarà l’immagine della «miseria borghese», eufemismo con cui bisogna intendere che le sue risorse saranno, per lo più, quelle di un «operaio di Manchester». Malato e privo di mezzi, Marx cerca invano di far sì che la stampa tedesca parli del suo Herr Vogt, dura requisitoria contro la Russia zarista e i suoi complici (la Francia di Napoleone III e la Prussia governata dal principe reggente Guglielmo): i giornali e lo stesso Vogt non accordano alcuna attenzione al libello. Quanto a Lassalle, nell’esprimere all’Autore la «gioia infinita» che Herr Vogt gli ha procurato, si dice ormai convinto della giustezza dell’accusa avanzata da Marx contro il naturalista (Lassalle non farà nulla, però, per diffondere que- sto «scritto magistrale»). Invece, mette a parte Marx del suo progetto di fondare un giornale a Berlino, domandando chi fra i vecchi redattori della «Neue Rheinische Zeitung» sarebbe disposto a ritornare in Germania a questo scopo. Marx, al quale il «New-York Daily Tribune» ha chiesto di sospendere le corrispondenze per sei settimane, accetterebbe volentieri il

30 Tr. it.: tranquillità d’animo. Cronologia 1861 485 progetto di Lassalle, ma non crede che le circostanze si prestino a una tale impresa. — Per distrarsi, legge Appiano, De Civilibus Romanorum bellis historiarum [Storia delle guerre civili romane], apprezzandolo molto. «Spartaco vi figura come il tipo più in gamba che ci sia posto sotto gli occhi da tutta la storia antica. Grande generale (non un Garibaldi), carattere nobile, real representative dell’antico proletariato» (a Engels, 27 febbraio). — Al fine di trovare una soluzione alle proprie difficoltà finanziarie, Marx va in Olanda, dallo zio Lion Philips, che gli versa un anticipo di 160 sterline sull’eredità materna. Passa poi per Berlino e, per quasi quattro settimane, è ospite di Lassalle, con cui discute le questioni del nuovo giornale e delle pratiche necessarie per ottenere la reintegrazione nella cittadinanza prus- siana (cui aveva rinunciato nel 1845). Sulla Germania: «[…] vorrei dirti in confidenza che la Germania è un Paese così bello che è meglio non vivere dentro i suoi confini. Per conto mio, se fossi veramente libero e oltre a ciò non portassi il peso di qualcosa che puoi chiamare “coscienza politica”, non lascerei mai l’Inghilterra per andare in Germania, e ancor meno in Prussia» (alla cugina Nannette Philips, 13 aprile). Da una lettera di Jenny Marx a Lassalle: «Voi mi date delle magnifiche speranze per un prossimo ritorno in patria! Ma, sinceramente, io l’ho perduta questa “cara” patria. Ho cercato in tutti gli angoli e i recessi del mio cuore, senza trovarvi patria […]. Non mi trattenete il Moro [Marx] troppo a lungo, vi auguro tutto il bene possibile, eccetto quello. È il punto in cui divengo cupida, interessata e invidiosa, in cui tutta l’umanità si ferma e comincia l’egoismo nudo e crudo, non sradi- cabile» (aprile). — Marx incontra il suo vecchio amico del Doktorklub, Karl Friedrich Köppen, «del tutto uguale a quello d’un tempo», solo «un po’ più grasso e “mostruoso”», che gli dona la sua opera, Die Religion des Buddha und ihre Entstehung [La religione di Buddha e la sua genesi]. Da un palco riservato alla stampa, assiste a una seduta della seconda Camera prussiana, «uno strano miscuglio fra l’ufficio e l’aula scolastica», una «stalla di pigmei» e di burocrati, nella quale solo qualche uomo in uniforme «tiene la testa ritta» (a Engels, 10 maggio). — Sulla via del ritorno, Marx si ferma a Treviri dalla madre, che gli abbuona alcuni vecchi debiti. «Del resto la vecchia signora ha suscitato il mio interesse per il suo spirito molto fine e l’incrollabile coerenza di carattere» (a Lassalle, 8 maggio).

Maggio-luglio: In Francia, Herr Vogt viene inserito nella lista dei libri vie- tati. — Prende contatto con Simon Bernard, rivoluzionario francese, in precedenza amico intimo di Orsini, e con Ernest C. Jones, per organizzare a Londra un meeting di protesta contro l’arresto di Auguste Blanqui. — Per consolarsi delle sue delusioni, legge Tucidide: «Questi antichi almeno rimangono sempre nuovi» (a Lassalle, 29 maggio). — Dietro sua domanda, l’amica di Lassalle, la contessa Sophie von Hatzfeldt, organizza una cam- pagna di stampa in favore di Blanqui, che subisce le sevizie della polizia francese: il rivoluzionario ringrazia Marx e il «partito proletario tedesco» per mezzo del dottor Louis Watteau (pseud.: Denonville). — Marx legge e critica l’ultima opera di Lassalle, Das System der erworbenen Rechte [Sistema dei diritti acquisiti]; in seguito avrà luogo una discussione epistolare tra lui e l’Autore. — Il prefetto di polizia di Berlino respinge la sua domanda di naturalizzazione. — Marx, sulla questione dell’assimilazione del testamento romano, «frainteso» dai moderni giuristi tedeschi: «La forma fraintesa è per l’appunto la forma generale e applicabile per l’uso generale ad un determi- 486 Appendice

nato grado di sviluppo della società» (a Lassalle, 22 luglio). — Scambi di lettere tra Marx ed Engels a proposito della Guerra di Secessione americana. Per Marx «il conflitto fra il Sud e il Nord […] finalmente è esploso […] a cagione del peso gettato sulla bilancia dallo straordinario sviluppo degli Stati del Nord-Ovest» (a Engels, 1º luglio). — Lassalle riesce a convincere l’editore Brockhaus a esaminare il manoscritto dell’“Economia” di Marx, suggerendo che l’opera venga pubblicata sotto un titolo indipendente, e non come «secondo fascicolo» di Per la critica dell’economia politica del 1859.

Agosto-dicembre: Malgrado alcuni tentativi di riprenderlo, il lavoro scienti- fico giace abbandonato dal 1859. Nel mentre torna a collaborare con il «New- York Daily Tribune» e scrive per «Die Presse», Marx comincia a redigere il seguito di Per la critica dell’economia politica, cioè il capitolo sulla trasformazione del denaro in capitale31. — Marx trascorre una quindicina di giorni da Engels, a Manchester. — La maggior parte degli articoli che invia al «New-York Daily Tribune» e a «Die Presse» fra settembre e dicembre sono dedicati alla Guerra civile negli Stati Uniti e alle sue conseguenze eco- nomiche per l’Inghilterra. Marx sostiene che «la lotta si gioca tra la più alta forma di autogoverno popolare mai realizzata finora, e la più abbietta forma di schiavitù umana che la storia conosca» («New-York Daily Tribune», 7 novembre); il governo americano deve evitare a ogni costo un conflitto con l’Inghilterra che gioverebbe solo a Napoleone III («New-York Daily Tribune», 25 dicembre). Due articoli trattano dell’intervento in Messico, ispirato da Palmerston, di Francia, Inghilterra e Spagna («Die Presse», 12 novembre; «New-York Daily Tribune», 23 novembre).

1862 Theorien über den Mehrwert [Teorie sul plusvalore] [637 P, 1905-1910] Una trentina di articoli su «Die Presse» [583-611] Alcuni articoli sul «New-York Daily Tribune» [570-577]

Come aveva fatto in Per la critica dell’economia politica, Marx intraprende la stesura di un’appendice storica al «capitolo sul capitale» com’è abbozzato nei cinque quaderni del 1861. Essa figurerà dopo le teorie della merce, del denaro e del plusvalore. Questo lavoro di ricerca lo condurrà molto più lon- tano del previsto: nel corso dell’anno, nonostante le numerose interruzioni dovute a malattia e mancanza di denaro, Marx riempirà quattordici spessi quaderni (V-XVIII) di cui soltanto gli ultimi tre (XVI-XVIII) trattano i temi sviluppati più tardi nel Libro III del Capitale. In marzo, dovrà cessare la sua collaborazione al «New-York Daily Tribune»; dal canto suo «Die Presse» pubblicherà solo una parte degli articoli ricevuti nel corso dell’anno. A parte qualche sporadico articolo sulle avventure di Napoleone III in Messico, sulla rivolta dei T’ai-p’ing nella Cina meridionale (1851-1864), sulla situazione dell’economia e sulle condizioni di lavoro in Inghilterra, le corrispondenze di Marx saranno dedicate alle ripercussioni economiche provocate in Gran Bretagna dalla Guerra di Secessione.

31 Questa prima versione (quaderni da I a V) del Capitale è stata pubblicata in tedesco nel 1976 a Berlino da Dietz (mega2, II, 3, 1, tr. it. a cura di Laura Comune Compagnoni, Manoscritti del 1861-1863, a cura di Lorenzo Calabi, Editori Riuniti, Roma, 1980). Cronologia 1862 487

Gennaio-marzo: In due articoli, Marx esprime la propria ammirazione per gli operai inglesi i quali, benché direttamente colpiti dalle conseguenze della Guerra civile negli Stati Uniti, proclamano nondimeno la loro solidarietà all’«unico governo popolare del mondo» e si felicitano per la soluzione pacifica dell’incidente del Trent («New-York Daily Tribune», 1º febbraio). Tale è l’influenza politica della classe operaia che, senza avere una rappre- sentanza in parlamento, obbliga il governo, mediante manifestazioni pub- bliche, ad abbandonare ogni idea d’intervento contro il governo americano («Die Presse», 2 febbraio). Del resto, la stampa inglese è quasi all’unanimità ostile all’intervento, malgrado che il blocco contro gli Stati del Sud paralizzi l’industria tessile britannica («Die Presse», 4 febbraio). — Dopo un silenzio di circa due mesi («il mio lungo silenzio non ha origine “dall’intimo”, bensì da questo letamaio di guai, coi quali non volevo annoiarti e crucciarti»), Marx mette a parte Engels dei suoi problemi finanziarî e gli comunica che sua figlia Jenny è in cura: «Jenny è ormai così grandicella [diciott’anni] da sentire tutto il peso e la nausea della nostra situazione, e credo che questa sia la ragione principale del suo deperimento fisico» (a Engels, 25 febbraio). Avendo visto diminuire sensibilmente i proprî redditi, in seguito alla crisi economica, ed essendo stato perciò costretto ad abbassare il proprio tenore di vita, Engels può inviargli soltanto quattordici bottiglie di vino (a Marx, 28 febbraio). — «Die Presse» riceve un articolo sull’avanzata dei russi in Asia (occupazione dell’isola di Tsushima, fra l’estremità sud-occidentale del Giappone e la Corea), fatto sul quale la stampa inglese «russificata per l’influenza di Pam [Palmerston]» mantiene un religioso silenzio (a Engels, 3 e 6 marzo). Marx utilizza per «Die Presse» gli articoli sulla Guerra di Secessione americana pubblicati da Engels su «The Volunteer Journal for Lancashire and Cheshire» («Die Presse», 26 e 27 marzo). — Studia i problemi della riproduzione del capitale, formulando le tesi fondamentali della teoria della riproduzione che sarà materia del Libro II del Capitale.

Aprile-giugno: Soggiorno di diverse settimane a Manchester. Di ritorno a Londra, Marx trova la famiglia sommersa dai debiti, e una lettera in cui il direttore del giornale di Vienna gli chiede di inviargli solo un articolo la set- timana. A Engels: «Dice il Vico nella sua Scienza Nuova, che la Germania è l’unico paese in Europa, dove ancora si parli un “linguaggio eroico”. Se il vecchio napoletano avesse avuto il piacere d’imparare a conoscere la “Presse” viennese o la “National-Zeitung” berlinese, avrebbe certamente ritirato questo suo giudizio» (a Engels, 28 aprile). — Rispondendo a Lassalle, dispiaciuto di non aver ricevuto risposta a diverse lettere, Marx scrive tra l’altro: «Per quanto riguarda il mio libro, ci vorranno ancora 2 mesi prima che sia pronto. Durante lo scorso anno, per non morire di fame ho dovuto fare i mestieri più sconci e sono stato spesso mesi interi senza poter atten- dere alla “cosa”. A ciò si aggiunga una mia caratteristica, per cui, quando ho davanti a me una cosa scritta 4 settimane prima, la trovo insufficiente e la riscrivo completamente. In tutti i casi, la mia opera non ci perde nulla» (a Lassalle, 28 aprile). Nella stessa lettera, Marx raccomanda a Lassalle la lettura della Scienza Nuova di Vico, di cui gli cita qualche passaggio dalla traduzione francese (Parigi, 1844). Scambio di vedute tra Marx ed Engels sulle operazioni militari nella Guerra di Secessione. — Lassalle invia a Marx i suoi recenti discorsi – Die Philosophie Fichte’s [La filosofia di Fichte] e Über Verfassungswesen [La natura delle Costituzioni] – e lo scritto, 488 Appendice

redatto insieme a Lothar Bucher, Herr Julian Schmidt der Literaturhistoriker [Julian Schmidt, lo storico della letteratura]. Gli comunica l’intenzione di compiere rapide letture in vista dell’opera economica sempre rimandata, che stavolta è sicuro di portare a termine. Chiede di nuovo in prestito a Marx dei libri di Wilhelm Roscher e di Johann Karl Rodbertus e accenna a un prossimo viaggio a Londra. Nella sua risposta, Marx fa qualche osservazione elogiativa e critica le Soziale Briefe [Lettere sociali] di Rodbertus (tentativo di confutazione della teoria ricardiana della rendita) e ironizza sulla vanità e l’eclettismo di Roscher (16 giugno). — La situazione materiale di Marx è ancora una volta disperata, com’egli confida a Engels: «Mia moglie ogni giorno mi dice che vorrebbe esser nella tomba con le figliuole, e in verità non possono fargliene carico, perché le umiliazioni, le pene e gli spaventi fra cui si deve passare in questa nostra situazione, sono veramente indescrivibili». E tuttavia il suo lavoro scientifico procede meglio che mai: stenderà un grosso volume, visto che i tedeschi valutano un libro «dal contenuto cubico». Inoltre, ha terminato lo studio della rendita fondiaria e infine scoperto l’errore di Ricardo. In questo periodo sviluppa anche la teoria del profitto medio e del prezzo di produzione. — Una nuova lettura di Darwin, a proposito della teoria di Malthus, gli suggerisce questa osservazione: «È notevole il fatto che, nelle bestie e nelle piante, Darwin riconosce la sua società inglese con la sua divisione del lavoro, la concorrenza, l’apertura di nuovi mercati, “le invenzioni” e la malthusiana “lotta per l’esistenza”» (a Engels, 18 giugno).

Luglio-settembre: In occasione dell’esposizione universale, Lassalle visita Londra, ospite della famiglia Marx. Dalle loro discussioni, che degenera- no talvolta in serie polemiche, Marx trae la convinzione che Lassalle, dopo il loro incontro a Berlino, sia passato dalla vanità alla megalomania, tanto da farsi canzonare come «bonapartista illuminato» dai coniugi Marx (a Engels, 30 luglio). In questa lettera, Lassalle è tratteggiato come un «bizzarro prodotto» della «mescolanza di giudaismo e germanesimo con un fondo negro». — In due lettere a Engels (2 e 9 agosto), Marx critica la teoria ricardiana della rendita fondiaria, in particolare dal punto di vista della com- posizione organica del capitale. Riassume la propria posizione scrivendo: «L’unica cosa che io debbo dimostrare teoricamente, è la possibilità della rendita assoluta, senza ledere la legge del valore. È questo il punto intorno a cui si svolge la contesa teorica dai fisiocratici fino a oggi. Ricardo nega questa possibilità; io l’affermo. E affermo nello stesso tempo che la sua negazione riposa su un dogma teoricamente falso e derivante da A. Smith: la supposta identità fra cost-prices e values of commodities32» (a Engels, 9 agosto). — Marx fa un breve viaggio in Olanda e in Germania dalla madre per procurarsi del denaro, ma ritorna a mani vuote. Si candida per un impiego in un ufficio delle ferrovie, ma viene scartato a causa della brutta calligrafia.

Ottobre-dicembre: In un articolo intitolato Die Brotfabrikation (La fabbri- cazione del pane), relativo alla sostituzione delle panetterie tradizionali con imprese industriali, Marx cita le risultanze di un’inchiesta ufficiale sulla miseria degli operai panettieri e descrive i metodi meccanici di fabbrica-

32 Tr. it.: prezzi di costo e valori delle merci. Cronologia 1862-63 489

zione del pane (l’inchiesta sarà poi utilizzata nel Capitale). Il suo articolo si conclude così: «Il trionfo del pane fabbricato a macchina segna una svolta nella storia della grande industria; ecco che essa prende d’assalto i rifugi meglio difesi dei metodi medievali» («Die Presse», 30 ottobre). — Onde evitare un litigio con Lassalle a causa del mancato rimborso di un piccolo prestito (15 sterline), Marx scrive: «Io penso che la sostanza della nostra amicizia sia abbastanza forte da poter sopportare anche questa scossa. Ti confesso, sans phrase33, che sedendo su di un barile di polvere, ho lasciato che le circostanze prendessero il sopravvento su di me in un modo che non si addice a un animal rationale. Ma non sarebbe generoso da parte tua far valere, come giurista e procuratore, contro di me questo status animi, nel quale avevo una voglia matta di spararmi una revolverata» (a Lassalle, 7 novembre). È questa l’ultima lettera scritta da Marx a Lassalle, il quale conoscerà, negli ultimi due anni della sua vita, un’immensa popolarità tra gli operai tedeschi. — Jenny Marx si reca a Parigi e, in vista di un’eventuale traduzione in francese dell’“Economia”, stringe rapporti con il pubblicista Marie-Alexandre Massol e con Élie Reclus. — Marx delinea il piano della sezione “Capitale e profitto” (corrispondente alle prime tre sezioni del Libro III del Capitale) e, nell’importante lettera a Ludwig Kugelmann del 28 dicembre, afferma: «La seconda parte è ora finalmente pronta, cioè fino alla sua trascrizione in bella copia e all’ultima rilettura per la stampa». Il volume conterà circa 500 pagine, ma, pur essendo il seguito di Per la critica dell’economia politica, sarà un lavoro indipendente, intitolato Das Kapital. Invece, Kritik der politischen Ökonomie comparirà solo come sottotitolo. Sarà insomma il terzo capitolo previsto nel piano: “Il capitale in generale”; ma non esaminerà ancora la concorrenza, il credito ecc. Questa continuazio- ne dei «principles of political economy34» sarà la quintessenza dell’opera economica, «e lo svolgimento di ciò che segue potrebbe essere elaborato facilmente anche da altri (ad eccezione forse del rapporto fra le diverse forme dello Stato e le diverse strutture economiche della società) sulla base di ciò che è stato fornito».

1863 Theorien über den Mehrwert [Teorie sul plusvalore] [637 P, 1905-1910] Prima versione del Capitale [Manoscritti del 1861-1863] [881, N 612/2 P, 1933] Proklamation des Deutschen Bildungvereins für Arbeiter in London über Polen [Proclama dell’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi di Londra sulla Polonia] [612] Die polnische Frage [La questione polacca] [879 P, 1961]

Invece di passare alla redazione propriamente detta del seguito di Per la critica dell’economia politica, Marx continua le sue ricerche sulle teorie del plusvalore; riprende i suoi vecchi quaderni di studio sulla storia della tec- nica e segue corsi di tecnologia. In una lettera a Engels espone i problemi sollevati dai rapporti della forza motrice, dell’utensile e della macchina nella loro evoluzione storica: «Mi succede con la meccanica, come per le lingue. Capisco le leggi matematiche, ma la più semplice realtà tecnica, che

33 Tr. it.: senz’ambage. 34 Tr. it.: principî dell’economia politica. 490 Appendice

richiede intuizione, mi riesce difficile come ai più gran tangheri» (a Engels, 28 gennaio). Durante tutto l’anno, Marx aggiungerà cinque nuovi quaderni (XIX-XXIII) alla serie cominciata nel 186135. In un abbozzo inedito dello schema delle «sezioni» I e II del capitolo “Il capitale in generale”, si ritrovano i principali temi dei futuri Libri I e III del Capitale.

Gennaio-marzo: Marx informa Engels degli incontri avuti da sua moglie a Parigi (dicembre 1862) con Élie Reclus e Massol, i quali si sono offerti di tradurre il futuro libro di Marx. «A Parigi nel parti socialiste domina sem- pre spirito di partito e coesione. Perfino tipi come Carnot e Goudchaux dichiarano che Blanqui nel prossimo movimento deve esser portato sugli scudi» (a Engels, 2 gennaio). — Engels comunica a Marx la morte im- provvisa della sua compagna, Mary Burns. Insieme alle condoglianze, riceve dall’amico la descrizione di uno stato d’indigenza tale da costringere le sue figlie ad andare a scuola a turno, mancando di un paio di scarpe a testa: «È un orribile egoismo da parte mia il raccontarti in questo momento tali horreurs. Ma il rimedio è omeopatico. Una disgrazia scaccia l’altra. […] In tutta Londra non v’è un uomo col quale possa aprire l’animo e in casa mia io recito la parte dello stoico taciturno, per fare il contrappeso agli sfoghi dell’altra parte» (a Engels, 8 gennaio). Momentanea irritazione di Engels: «Tu trovasti che il momento era opportuno per far prevalere il tuo gelido modo di pensare. Soit!36» (a Marx, 13 gennaio). Nuova lettera di Marx, che esprime i proprî rimorsi e dipinge la situazione disperata in cui si trovava: «In tali circumstances generally37 non so aiutarmi che col cinismo». Medita di dichiarare fallimento per liberarsi dai creditori, e di sistemarsi in un hôtel ammobiliato (a Engels, 24 gennaio). Engels: «La tua ultima compensa quella [precedente], e sono lieto di non aver perduto con Mary anche il mio più vecchio e migliore amico» (a Marx, 26 gennaio). Nonostante il rischio di venire scoperto, gira a Marx un assegno di 100 sterline destinato all’azienda paterna. — Circa l’Arbeiterprogramm [Programma operaio] di Lassalle, ch’egli definisce una «pessima volgarizzazione del Manifesto, e di altre cose tanto spesso predicate da noi», ove l’Autore pretende di fornire, in una quarantina di pagine, una «filosofia della storia», Marx scrive a Engels: «Questo bel tipo crede evidentemente d’esser l’uomo da impossessarsi del nostro inventario» (a Engels, 28 gennaio). — All’annuncio dell’insurrezione polacca, Marx vede aprirsi una nuova «èra of revolution», sotto migliori auspici rispetto al 1848, benché l’entusiasmo e gli uomini nuovi facciano difetto. «Inoltre, adesso sappiamo quale parte ha la stupidaggine nelle rivolu- zioni e che esse vengono sfruttate da malviventi. […] È sperabile che la lava questa volta scorra da oriente verso occidente e non viceversa, cosicché a noi venga risparmiato l’“onore” dell’iniziativa francese» (a Engels, 13 febbraio). Marx ed Engels decidono di scrivere un manifesto sulla Polonia a nome dell’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi di Londra; «la parte militare, cioè l’interesse politico-militare della Germania alla ricostruzione della Polonia» sarà redatta da Engels; Marx si riserva la parte diplomatica. Entrambi raccolgono un’imponente quantità di materiali storici, poi orga-

35 Vedi, supra, p. 486, nota 31. 36 Tr. it.: E sia! 37 Tr. it.: generalmente. Cronologia 1863 491 nizzati da Marx in diverse stesure (il mal di fegato, che torna a colpirlo, gl’impedisce però di dare forma definitiva a queste minute). Il manoscritto, già articolato da Marx in due parti – Polen Preussen und Russland e Preussen (die Kanaillen) –, verrà pubblicato soltanto nel 1961. A Engels, il 24 marzo: «Poiché […] l’esistenza della Polonia è necessaria per la Germania ed è impossibile accanto allo Stato prussiano, deve così questo Stato prussiano venir cancellato dalla faccia della terra».

Aprile-giugno: A proposito di una lettera in cui Kugelmann insiste affinché Marx si dedichi principalmente alla sua “Economia” e la termini, benché essa non sia «attuale», Marx scrive: «Di che cosa io debba vivere nell’inter- vallo tra questi “lavori inattuali” è naturalmente una questione che questi Signori non si pongono nemmeno per un attimo» (a Engels, 24 marzo). Engels: «Il bravo Kugelmann sembra davvero aver verso di te splendide e nobili intenzioni. Per questi valentuomini tedeschi è un’idea troppo prosaica che uomini di genio debbano pur mangiare, bere, avere una casa e perfino pagare, un’idea troppo prosaica perché essi possano averla, sarebbe quasi un’offesa» (a Marx, 8 aprile). — Dopo una nuova lettura del libro di Engels sulla Situazione della classe operaia in Inghilterra (1845): «Il rileggere il tuo scritto mi ha fatto sentire con dolore la vecchiaia. Con quale freschezza, con quale passione, con quale precorrente audacia e senza esitazione dotta ed erudita viene qui afferrata la questione! E la stessa illusione, che domani o dopodomani il risultato sprizzerà alla luce del sole anche storicamente, conferisce all’insieme un calore e un umore vitale, di fronte al quale il posteriore “grigiume” contrasta in modo maledettamente spiacevole» (a Engels, 9 aprile). — Malato, demoralizzato, incapace di lavorare, Marx compie nuove letture (storia delle teorie economiche). Alla fine di maggio, si sente meglio e si propone di redigere l’“Economia” per la stampa, per portare poi egli stesso il manoscritto in Germania. «Se mi fosse possibile di ritirarmi in solitudine, la cosa procederebbe molto rapidamente» (a Engels, 29 maggio). — La lettura dei recenti scritti di Lassalle – Offnes Antwortschreiben… [Lettera aperta…] e Die indirekte Steuer und die Lage der arbeitenden Klassen [Le imposte indirette e la situazione delle classi lavoratrici]– pone Marx di fronte a un dilemma: ribattere o, con il silenzio, provocare la collera dell’Autore. «Se critico il suo lavoro, è tempo perso; senza dire che poi egli si approprierebbe ogni parola come “scoperta”. Fargli battere il naso sui plagi sarebbe ridicolo, perché non voglio strappargli le cose nostre nella forma in cui lui le ha imbrattate. Riconoscere queste vanterie e mancanze di tatto, nemmeno va. La canaglia ne trarrebbe subito profitto» (a Engels, 12 giugno). — Marx vuole sbrigarsi a finire il suo «porco-libro», non foss’altro perché «Itzig [Lassalle] da solo questa volta ci costringe a non nasconder troppo la nostra fiaccola sotto il moggio» (a Engels, 22 giugno).

Luglio-dicembre: Marx studia matematica (calcolo differenziale e integrale). Sottopone a Engels lo schema semplificato di un “Tableau Économique” che ha composto sull’esempio dell’opera di Quesnay e che rappresenta «tutto il processo di riproduzione» (a Engels, 6 luglio). Da una lettera di Jenny Marx: «Il mio caro Karl ha molto sofferto di fegato, questa primavera; ma nonostante tutti gli ostacoli, il suo libro procede a passi da gigante verso la conclusione. Sarebbe già stato finito se Karl si fosse mantenuto sui 20 o 30 fogli [in-ottavo] previsti. Tuttavia, siccome i tedeschi non hanno fiducia se 492 Appendice

non nei volumi “panciuti”, e siccome questi degni individui non hanno alcun gusto per la finezza di uno stile concentrato e l’abbandono del superfluo, Karl ha aggiunto una gran quantità di materiali storici, sicché sarà un volu- me di 50 fogli, che piomberà come una bomba sul suolo tedesco» (a Bertha Markheim, 6 luglio). Marx prosegue la correzione del manoscritto e si sfor- za di dare al suo lavoro una «forma passabilmente popolare», in modo da renderlo più comprensibile di Per la critica dell’economia politica del 1859. Strada facendo, considerata la mole dei quaderni di studio sulle dottrine del plusvalore, fuori da ogni proporzione con il resto dei quaderni propriamente teorici, Marx progetterà di pubblicare «grossi volumi», di trasformare cioè le «tre sezioni» in tre «libri» e di riservarne un quarto alla sola letteratura sul plusvalore. — Conosce il polacco Teofil Łapiƒski, ex colonnello dell’esercito rivoluzionario ungherese, venuto a Londra per organizzarvi un’azione in appoggio agli insorti polacchi. «Egli è certamente il polacco più intelligente –e inoltre homme d’action – che abbia finora conosciuto» (a Engels, 12 settembre). — Il 22 luglio, a Londra, ha luogo una manifestazione operaia franco-inglese a sostegno della Polonia insorta. La manifestazione dà l’occa- sione per un incontro tra gruppi di operai di diverse nazionalità. Viene eletto un comitato per tenere i contatti e organizzare futuri incontri. È, in qualche modo, il primo atto di fondazione della futura Associazione Internazionale dei Lavoratori. Marx, rimasto estraneo alla manifestazione, vi vedrà il ter- reno ove le sue posizioni circa la questione polacca possono attecchire. Redige per l’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi di Londra un proclama sulla Polonia, ove si può leggere: «La questione polacca è la questione tedesca. Senza una Polonia indipendente non può esistere una Germania unificata e indipendente; e neppure l’emancipazione della Ger- mania dal giogo dell’egemonia russa, la cui origine risale proprio alla prima spartizione della Polonia». — Informato della morte della madre, Marx si reca a Treviri, ove regola la questione dell’eredità. Al ritorno, si ferma a Francoforte per visitare le zie, Esther Kosel e Babette Blum, e in Olanda lo zio Lion Philips, esecutore testamentario della defunta. Ammalatosi di foruncolosi38, viene curato per due mesi da lui e dalla cugina.

1864 Address and Provisional Rules of the Working-Men’s International Association [Indirizzo inaugurale e statuti provvisorî dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori] [613] To Abraham Lincoln. President of the United States of America [Indirizzo ad Abramo Lincoln] [614] Erklärung gegen Karl Blind [Dichiarazione contro Karl Blind] [615]

Gennaio-aprile: Durante la prima metà dell’anno, la situazione finanziaria di Marx conoscerà, per la prima volta, un sensibile miglioramento, grazie all’eredità della madre e a un lascito dell’amico Wilhelm Wolff che morirà il 9 maggio a Manchester. — Scambio di lettere con Engels sul conflitto

38 Secondo Frank E. Manuel, le pustole che avrebbero afflitto Marx «per il resto dei suoi giorni» erano causate da «una malattia che oggi si chiama idroadenite suppurativa» (Frank E. Manuel, Requiem per Carlo Marx, tr. it. a cura di Roberto Giannetti, il Mulino, Bologna, 1998, pp. 108, 116). Cronologia 1864 493

danese, scatenato dall’entrata delle truppe austro-prussiane in Slesia; i due valutano le possibilità di una rivoluzione in Germania, che sarebbe l’unico evento in grado di evitare l’intromissione della Russia, che tiene le redini, in Europa. — Di ritorno da Londra, Marx scrive allo zio olandese: «Despite carbuncles and furuncles, I consider the two months I have lived in your house, as one of the happiest episodes of my life, and I shall always feel thankful for the kindness you have shown me39» (a Lion Philips, 20 feb- braio). — La famiglia Marx si sistema in un appartamento più confortevole (1, Modena Villas, Maitland Park, Haverstock-Hill). Marx, che soffre sempre di foruncolosi, soggiorna due settimane a Manchester, presso Engels. — Da una lettera a Lion Philips: «La politica prussiana è difficile da capire sempli- cemente per il pregiudizio della gente che le attribuisce scopi e piani seri e lungimiranti. In questo senso, per esempio, anche la bibbia dei Mormoni è assai difficile da comprendere, proprio perché non vi è una scintilla di intelli- genza» (a Lion Philips, 29 marzo). — La questione dei ducati danesi e la pre- senza di Garibaldi a Londra gli fanno credere che in Europa si preparino gravi conflitti: una sollevazione in Austria, seguìta da una nuova Santa Alleanza, «permetterebbe di fare la parte del Grande persino a Napoléon le Petit40. In questo momento la cosa migliore sarebbe che continuasse la pace perché ogni guerra rimanda la rivoluzione in Francia» (ibidem). — Marx rifiuta l’invito da parte dell’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi di partecipare a una delegazione e di stendere un indirizzo a Garibaldi (in cui vede un complice di Palmerston). — In una lettera allo zio olandese, Marx riassume le idee di Boezio (De arithmetica) e di altri Autori sul sistema di calcolo dei Romani (in particolare sulla divisione); vi aggiunge alcune osservazioni sull’oscurità dell’universo come risulterebbe dalla teoria della luce (a L. Philips, 14 aprile).

Maggio-agosto: Su invito di Engels, Marx si reca a Manchester, ove assiste agli ultimi istanti di vita di Wilhelm Wolff, che, morendo, gli lascia la somma di 800 sterline. — La lettura di Herr Bastiat-Schulze von Delitzsch der öko- nomische Julian, oder: Capital und Arbeit [Bastiat-Schulze von Delitzsch, lo Julian dell’economia, ovvero: Capitale e lavoro] di Lassalle convince Marx che l’Autore ha plagiato i suoi articoli su Lavoro salariato e capitale pubblicati sulla «Neue Rheinische Zeitung». Marx si propone di ristamparli in appendice al suo libro: «naturalmente on false pretences41, senza allu- sione a Itzig» (a Engels, 3 giugno). — A proposito del conflitto danese, nel quale i russi sembrano sperare nel successo della Prussia, rileva che «i passi giganteschi che essi fanno ora nel Caucaso, e che l’Europa guarda con indifferenza idiota», li costringono quasi a «chiudere un occhio dall’altra parte», rendendo loro più facile il «sacrificio». «Questi 2 affari, la repressione dell’insurrezione polacca e la presa di possesso del Caucaso, io li considero come i due più importanti avvenimenti europei dal 1815 ad oggi» (a Engels, 7 giugno). Studia, per diversi mesi, la questione dello Schleswig-Holstein. — Istruisce Liebknecht sull’atteggiamento da tenere rispetto all’agitazione di

39 Tr. it.: Nonostante i carbonchi e i foruncoli, considero i due mesi che ho trascorso in casa tua come uno degli episodî più felici della mia vita, e ricorderò sempre con gratitudine la gentilezza che mi hai dimostrato. 40 Tr. it.: Napoleone il Piccolo (soprannome coniato da Victor Hugo). 41 Tr. it.: con un qualche pretesto. 494 Appendice

Lassalle. Lui ed Engels lo lasciano fare, ma non s’identificano affatto nella sua politica. — Marx scrive a Lion Philips che, essendo stato ostacolato nel lavoro dalla malattia, ha speculato in Borsa su valori americani e inglesi, guadagnando in tal modo più di 400 sterline, e pensa di rifarlo, data «la con- fusione della situazione politica». Nella stessa lettera, a proposito della Conferenza internazionale sulla questione danese: «Gli unici che in questa tragicommedia diplomatica perseguono indisturbati i loro vecchi fini e reci- tano da maestri sono les Russes» (25 giugno). — A Engels: «se avessi avuto il denaro negli ultimi dieci giorni, avrei guadagnato molto alla borsa di qui. Adesso è tornato il momento in cui con wit e very little money42 si può qui a Londra guadagnar bene» (a Engels, 4 luglio). — Durante la malat- tia, Marx studia fisiologia e anatomia. Per curarsi i foruncoli soggiorna tre settimane sul mare, a Ramsgate.

Settembre-dicembre: Alla notizia della morte di Lassalle, ucciso in duello, Marx informa Engels per telegramma. Engels risponde: «Puoi imma- ginare quanto m’abbia sorpreso la notizia. Del resto Lassalle può esser stato, dal punto di vista personale, letterario, scientifico, quello che era, ma è indubitato che politicamente era uno degli uomini più notevoli della Germania. Rispetto a noi egli era attualmente un amico molto dubbio, nell’avvenire quasi certamente un nemico, ma d’altra parte ci sentiamo duramente colpiti dal vedere perire in Germania tutti i migliori uomini dei partiti estremi» (a Marx, 4 settembre). Marx a Engels: «La sventura di Lassalle mi s’è maledettamente rigirata per il cervello in tutti questi giorni. Egli era pur sempre uno della vecchia souche43 e nemico dei nostri nemici. […] Quanto al motivo della sua morte, tu hai perfettamente ragione. Questo non è che una delle molte mancanze di tatto commesse da lui in vita. With all that44 mi dispiace che i nostri rapporti fossero negli ultimi anni alquanto turbati, certamente per colpa sua» (a Engels, 7 settembre). Alla contessa Hatzfeldt: «Era uno di quelli che io stimavo molto. Ciò è tanto più triste, in quanto negli ultimi tempi non avevamo più rapporti. […] Io so che cosa lo scomparso rappresentava per Lei, che cosa significa per Lei la sua perdita. Gioisca almeno di una cosa. Egli è morto giovane, in trionfo, come Achille» (a Sophie von Hatzfeldt, 12 settembre). — Lavora intensamente al Capitale. — È informato da Liebknecht che Johann Baptist von Schweitzer e un gruppo di operai desiderano affidargli la dire- zione dell’Associazione Generale degli Operai Tedeschi, fondata l’anno prima da Lassalle: si dichiara pronto ad accettare, benché solo a determinate condizioni. — Invitato, in qualità di rappresentante degli operai tedeschi, a un meeting internazionale convocato per il 28 settembre alla St. Martin’s Hall, Marx accetta; come relatore per i tedeschi propone il sarto Eccarius. Nel corso di questa riunione verrà decisa la fondazione di un’Associazione Internazionale dei Lavoratori. — Il 5 ottobre 1864 si tiene la prima seduta del Consiglio Generale dell’ail (con sede a Londra, 18, Greek Street), della quale fanno parte, oltre a Marx, Eugène Dupont, Friedrich Leßner, Hermann Jung, Eccarius, German Aleksandroviã Lopatin, Emile Holtorp,

42 Tr. it.: con intelligenza e pochissimo denaro. 43 Tr. it.: guardia. 44 Tr. it.: Con tutto ciò. Cronologia 1864 495

John Lewis. Marx è anche eletto membro del Comitato provvisorio, come rappresentante della Germania, e designato a far parte della commissione incaricata di redigere una dichiarazione dei principî e gli statuti provvisorî dell’Associazione. Malato, non può assistere alle prime due sedute di que- sta commissione, durante le quali sono presentati varî progetti di statuto. Nella seduta successiva, Marx critica l’impostazione owenista e mazziniana di tali progetti. Il 1º novembre sottopone al Comitato provvisorio le sue proposte per l’“Indirizzo inaugurale” e gli “Statuti” dell’ail, che sono ap- provate all’unanimità. — Per la prima volta dopo sedici anni, Marx rivede Bakunin che, fuggito dalla Siberia, aveva raggiunto il Giappone, poi gli Stati Uniti e infine l’Europa: «Debbo dirti che mi è piaciuto molto e più di prima. A proposito del movimento polacco, egli dice: il governo russo si è servito del movimento per tener quieta la Russia stessa, ma non aveva contato menomamente su una lotta di diciotto mesi. Perciò l’ha provo- cato. La Polonia ha fatto fallimento per due ragioni, per l’influsso di Bonaparte e in secondo luogo per l’esitazione dell’aristocrazia polacca a dichiararsi fin dal principio apertamente e senza reticenze per il sociali- smo dei contadini. Egli [Bakunin] adesso, dopo il fallimento della fac- cenda polacca, parteciperà ancora soltanto al movimento socialista» (a Engels, 4 novembre). — Liebknecht informa Marx ed Engels della no- mina di Bernhard Becker alla presidenza dell’Associazione lassalliana, secondo le ultime volontà dello scomparso. — Marx acconsente a col- laborare a «Der Social-Demokrat», organo dell’Associazione Generale degli Operai Tedeschi, diretto da Wilhelm Liebknecht e Johann Baptist von Hofstetten. — Inviando a Kugelmann l’“Indirizzo inaugurale”: «Credo che l’anno venturo il mio scritto sul capitale (60 fogli di stampa) sarà finalmente pronto per la pubblicazione. […] Temo che al principio dell’estate, o a metà primavera dell’anno venturo, capiti una guerra italo- austro-francese. Ciò sarà molto nocivo per il movimento interno in Francia e in Inghilterra, che va estendendosi notevolmente» (a Kugelmann, 29 novembre). — In occasione della rielezione di Lincoln alla presidenza degli Stati Uniti, Marx stende un “Indirizzo” a nome del Consiglio Centrale dell’Internazionale: l’America, con la prima Dichiarazione dei diritti del- l’uomo, diede «il primo colpo alla rivoluzione europea del secolo xviii; […] le classi lavoratrici europee compresero […] che la ribellione dei proprietari di schiavi avrebbe suonato la campana a martello per una santa crociata generale della proprietà contro il lavoro e che per gli uomi- ni del lavoro, oltre alle speranze per il futuro, […] erano anche in gioco le conquiste del passato» («The Daily News», 23 dicembre; «Der Social- Demokrat», 30 dicembre). — Marx a Lion Philips: «Se, caro zio, rifletti su come tre anni e mezzo fa, quando fu eletto Lincoln, si trattava ancora sem- plicemente di non fare ulteriori concessioni agli schiavisti, mentre adesso lo scopo ammesso e in parte già realizzato è l’abolizione della schiavitù, bisogna ammettere che mai un tale gigantesco rivolgimento è accaduto così rapidamente. Ciò avrà gli effetti più benefici su tutto il mondo» (a Lion Philips, 29 novembre). — In una seduta del sottocomitato del Consiglio Centrale, Marx critica il tono francofilo di un indirizzo in favore della Polonia, presentando «un quadro storicamente inoppugnabile del continuo tradimento dei francesi verso la Polonia da Luigi XV a Bonaparte III» (a Engels, 10 dicembre). — Nelle sue lettere a Liebknecht, Marx critica con forza il culto che «Der Social-Demokrat» tributa a Lassalle. 496 Appendice

1865 Il Capitale, Libro III [881 P, 1894] Value, Price and Profit [Salario, prezzo e profitto] [625 P, 1898] Über P.-J. Proudhon [Su Proudhon] [616] Programma della Prima Conferenza dell’ail [826] Diversi indirizzi, dichiarazioni e recensioni [617-624]

Gennaio-aprile: Marx partecipa assiduamente alle sedute del Consiglio Centrale, i cui dibattiti concernono l’appoggio da dare al popolo polacco, la posizione dell’ail nei confronti dei diversi movimenti nazionali della classe operaia, i dissensi tra i membri della sezione francese (Henri Louis Tolain, Ernest E. Fribourg, Charles Limusin), alcuni dei quali sono accusati di velleità bonapartiste. — Soggiorno presso Engels e conversazioni con Ernest C. Jones. — Su richiesta di Schweitzer e di Liebknecht, Marx redige per «Der Social-Demokrat» un saggio su Proudhon, morto nel gennaio 1865. «Vi troverai che alcuni rudi colpi, che si pretendono diretti contro Proudhon, cadono sulle spalle del nostro “Achille” [Lassalle] e gli erano destinati» (a Engels, 25 gennaio). Domanda all’amico di scrivere per «Der Social-Demokrat» un articolo sulla riforma dell’esercito prussiano. — Scambio epistolare con Engels sul «tradimento» di Lassalle, che voleva vendere il partito operaio a Otto von Bismarck-Schönhausen, al fine di essere riconosciuto come «Richelieu del proletariato» (a Engels, 30 gen- naio). — L’editore Otto Meissner di Amburgo accetta di pubblicare Il Capitale. Engels insiste affinché Marx approfitti delle circostanze favo- revoli e porti a termine il manoscritto. — In una seduta del Consiglio Centrale, Marx si pronuncia per la partecipazione dell’Internazionale al movimento per la Riforma elettorale in Inghilterra (Cobden), a condizione che il programma della Lega per la Riforma rivendichi il suffragio universale maschile. Nella stessa seduta, è data lettura della risposta inviata dal- l’ambasciatore americano Charles Francis Adams, a nome del presidente Lincoln, per ringraziare il Consiglio Centrale della sua lettera di felicitazioni. — In vista di una risposta alle calunniose insinuazioni formulate da Moses Hess, su «Der Social-Demokrat», nei confronti di alcuni membri francesi dell’ail, Marx invia a Engels la bozza di una dichiarazione comune che esprime soddisfazione per il vedere confermata «la nostra convinzione che il proletariato parigino, adesso come prima tien fronte implacabilmente al bonapartismo nelle sue due facce, la faccia delle Tuileries [Napoleone III] e la faccia del Palais-Royal [Plon-Plon, cioè Girolamo Napoleone, cugino di Napoleone III], e che in nessun momento ha meditato il progetto di scambiare il suo storico onore (o dovremmo dire, invece che “il suo storico onore”, “il suo storico diritto di primogenitura quale rappresentante della rivoluzione?”) con un piatto di lenticchie. Noi raccomandiamo questo esempio agli operai tedeschi» (a Engels, 6 febbraio). — In una lettera a Schweitzer, Marx rileva l’importanza del movimento sindacale, «strumento dell’organizzazione della classe operaia per la lotta contro la borghesia», e critica la rivendicazione lassalliana di cooperative operaie finanziate dallo Stato, sistema che estende la tutela governativa e corrompe gli operai: «È fuor d’ogni dubbio che verrà la delusione riguardo alla funesta illusione di Lassalle di un intervento socialista da parte di un governo prussiano. Parlerà la logica delle cose. Ma l’onore del partito operaio esige che esso rifugga da tali chimere ancor prima che la loro vuotaggine sia messa alla prova. La classe operaia è rivoluzionaria o non è niente» (a Schweitzer, 13 Cronologia 1865 497

febbraio). — Giacché «Der Social-Demokrat», per penna di Schweitzer, sostiene la politica bismarckiana di unificazione tedesca, Marx invia una dichiarazione, controfirmata da Engels, per metter fine alla loro collabora- zione a questo giornale. Essi ricordano, per ciò che concerne le loro idee sul «socialismo governativo del regno di Prussia», gli articoli pubblicati nel 1847; Marx scriveva allora, a proposito dell’idea di un’alleanza del prole- tariato con il governo contro la borghesia liberale, che il dominio borghese, nel mentre fornisce al proletariato armi di battaglia, gli dà una posizione di partito riconosciuto ufficialmente per lottare contro la stessa borghesia («Der Social-Demokrat», 3 marzo). — In una dettagliata lettera a Kugelmann, Marx ricapitola le proprie relazioni con Lassalle ed evoca le loro conversa- zioni del 1862 a Londra: egli aveva «dimostrato» a Lassalle ch’era assurdo fare affidamento su di un «intervento direttamente socialista da parte di uno “Stato prussiano”»; quanto a Lassalle, questi voleva atteggiarsi a «politico realista», a «dittatore degli operai» (contro Marx e il vecchio partito), «con Bismarck mezzano tra lui e la monarchia prussiana» (a Kugelmann, 23 feb- braio). — Il Consiglio Centrale adotta le risoluzioni redatte da Marx per dirimere il conflitto sorto nella sezione parigina dell’ail e per accogliervi il «cittadino Pierre-Denis Vinçard», chansonnier sansimoniano e veterano della rivoluzione del 1848. — Marx scrive una breve recensione dell’opu- scolo di Engels, Die preussische Militärfrage und die deutsche Arbeiterpartei [La questione militare prussiana e il Partito Operaio Tedesco], pubblicato alla fine di febbraio. Cita alcuni brani che esortano la borghesia prussiana a combattere per il servizio militare obbligatorio, «l’unico punto che inte- ressi il proletariato tedesco alla riorganizzazione dell’esercito prussiano» («Hermann», 18 marzo). — Da una lettera a Engels: «Accanto al lavoro del libro, la International Association [ail] mi porta via una quantità enorme di tempo, perché sono in fact lo head45 della faccenda» (13 marzo). — Visita ai cugini olandesi. Al suo ritorno, Marx trova il contratto inviatogli dall’editore Meissner, in base al quale l’Autore s’impegna a fornire il manoscritto completo dell’opera (in due volumi, per un totale di 50 fogli in-ottavo) prima della fine di maggio. — Il Consiglio Centrale dell’ail nomina Marx segretario provvisorio per il Belgio. — Marx partecipa a un movimento di sostegno allo sciopero dei tipografi di Lipsia, su cui presenta un rapporto al Consiglio Centrale dell’Internazionale. — Attacca il las- salliano Bernhard Becker sulle pagine del «Berliner Reform» (13 aprile).

Maggio-agosto: Marx soffre di foruncolosi e di vomito biliare. Conta tutta- via di terminare il suo libro in quattro mesi. — In occasione dell’assassinio di Lincoln, redige, su incarico del Consiglio Centrale, un indirizzo al nuovo presidente degli Stati Uniti, Andrew Johnson, esortandolo a proseguire l’opera cominciata dal suo predecessore. — Il 20 maggio, in un discorso tenuto a una seduta del Consiglio Centrale di cui è membro, l’owenista John Weston afferma che l’aumento dei salarî non migliora la situazione degli operai e che l’azione sindacale ha un’influenza nefasta sull’economia. Irritato, Marx prepara uno studio sulla questione dei salarî e degli scioperi, del profitto e del plusvalore, e lo espone nel corso di due sedute del Consiglio

45 Tr. it.: di fatto il capo. 498 Appendice

Centrale (20 e 27 giugno). A partire da una puntuale polemica con le tesi di Weston, Marx divulga per la prima volta, davanti a un pubblico ristretto, alcune delle tesi del futuro Capitale, in particolare la teoria del plusvalore (il materiale di queste conferenze, nel 1898, sarà raccolto da una delle figlie di Marx, Eleanor, nel volumetto Value, Price and Profit). — Marx legge Élias Regnault, La question européenne improprement appelée polonaise [La questione europea impropriamente detta polacca], da cui apprende la tesi, sostenuta dal polacco Franciszek Duchiƒski (storico ed etnografo della Polonia e dei popoli slavi orientali), secondo la quale i Russi non sono né slavi né indoeuropei, sicché il «panslavismo nel significato russo è un’inven- zione di gabinetto» (a Engels, 24 giugno). — Su suggerimento di Marx, il Consiglio Centrale decide che l’ail non terrà congressi nel 1865, ma sol- tanto una conferenza, che viene convocata per settembre a Londra. Tra le questioni inserite nel programma figurano le lotte operaie, il movimento sin- dacale e cooperativo operaio, la riduzione della giornata lavorativa, il lavoro delle donne e dei bambini, il pericolo russo e la risistemazione della Polonia, gli eserciti permanenti ecc. — Avendo speso il denaro ereditato nel 1864 senza avere goduto, per oltre un anno, di alcuna entrata, Marx si trova nuo- vamente privo di mezzi e sommerso dai debiti. Pensa di recarsi da Engels, ma decide di proseguire il suo lavoro scientifico e di astenersi dal partecipa- re per qualche settimana alle sedute del Consiglio Centrale. Da una lettera a Engels: «T’assicuro che avrei preferito farmi tagliare il pollice piuttosto che scriverti questa lettera. È veramente cosa che ti accascia, per metà della vita restar dipendenti. L’unico pensiero che mi sostiene in tali circostanze è que- sto, che noi due conduciamo un affare in società in cui io do il mio tempo per il lato teorico e di partito del business». Fa il punto sul suo lavoro scientifico: «Mancano da scrivere ancor tre capitoli per finire la parte teorica (i primi 3 libri). Poi vi è ancora da scrivere il 4º libro, il lato storico-letterario, cosa che mi è relativamente più facile, dato che, essendo tutte le questioni risolte nei primi tre, quest’ultimo non è dunque più che ripetizione in forma storica. Ma non posso decidermi a licenziar qualche cosa prima che tutto mi stia dinanzi. Whatever shortcomings they may have46, questo è il pregio dei miei libri, cosa raggiungibile soltanto col mio sistema di non farli mai stam- pare innanzi che li abbia completi davanti» (a Engels, 31 luglio). Engels è sollecito nell’aiutarlo economicamente, ma Marx si ammala per il super- lavoro. La stesura del libro procede a fatica ma le letture non mancano: è la volta dell’astronomia (Daniel Kirkwood e Pierre-Simon Laplace).

Settembre-dicembre: Eletto membro del comitato incaricato di organizzare la conferenza dell’ail, Marx partecipa a tutte le sedute dell’uno e dell’altra, intervenendo frequentemente nelle discussioni. Sottopone alla conferenza, che ha luogo a Londra tra il 26 e il 29 settembre, un rapporto del Comitato preparatorio sull’ordine del giorno del prossimo congresso, previsto per il maggio dell’anno successivo a Ginevra. Per l’insistenza dei delegati francesi, la questione delle idee religiose e delle loro conseguenze sociali e politiche è aggiunta al programma preparato da Marx. — In una seduta del Consiglio Centrale, Marx si pronuncia in favore di una proposta avanzata

46 Tr. it.: Quali che siano i loro difetti. Cronologia 1865-66 499

da emigrati polacchi per celebrare l’anniversario dell’insurrezione della Polonia del 1830 (17 ottobre). — Soggiorno presso Engels a Manchester. — Marx riceve da Berlino una lettera firmata da tre operai (Theodor Metzner, Sigfrid Meyer e August Vogt), i quali richiamano la sua attenzione sull’arti- ficiosità dell’unificazione tra l’Associazione Generale degli Operai Tedeschi e il Partito Operaio Tedesco (unione che, secondo gli autori della lettera, «aggiunge il cesarismo ai principî democratici»). I tre gli comunicano anche il desiderio di alcuni ambienti operai di nominarlo presidente onorario dell’Associazione e di vederlo prendere posto in una «direzione a tre teste». —Le difficoltà finanziarie obbligano Marx a trascorrere le giornate alla ricerca di transazioni, riservando al lavoro le notti: «Quel che riguarda l’International Association e tutto quanto vi è annesso e connesso, grava perciò su di me come un incubo e io sarei lieto di potermelo scuoter di dosso. Ma proprio adesso questo è impossibile» (a Engels, 26 dicembre).

1866 Discorso sulla Polonia [627] Die deutschen Schneider in London an ihre Arbeitsgenossen in Deutschland [I sarti tedeschi di Londra ai loro compagni di lavoro in Germania] [628] Rapporto del Consiglio Generale al Congresso di Ginevra dell’ail [629]

Gennaio-maggio: Durante tutto il mese di gennaio, Marx lavora alla corre- zione del Capitale, soprattutto di notte. L’eccesso di attività gli provoca, in febbraio, una grave foruncolosi, accompagnata da insonnia e seguìta da reumatismi. — A Londra, tra gli operai francesi e belgi dell’ail, si forma un gruppo di opposizione di tendenza proudhoniana, che obbedisce alle parole d’ordine di Victor-Pierre Le Lubez e di Pierre Vésinier ostili al Consiglio Centrale e ai suoi membri francesi, accusati di essere al carro del bonapar- tismo: Marx chiede che Vésinier venga espulso dall’Internazionale. — Su sua proposta, è nominato segretario corrispondente dal Belgio. — Informa Kugelmann dei progressi dell’ail, in particolare negli ambienti delle Trade Unions e della Lega per la Riforma. — «Per ciò che concerne la mia opera, sono adesso occupato 12 ore al giorno con la sua ste- sura in bella copia. Penso di portare il manoscritto del primo volume in marzo personalmente ad Amburgo, e di vederLa in quella occasione» (a Kugelmann, 15 gennaio). — Marx chiede a Engels di esporre, in una serie di articoli, la questione polacca secondo l’ottica degli interessi e dei compi- ti del proletariato. Engels scriverà tre articoli intitolati: What have Working Classes to do with Poland? [Cos’hanno a che fare le classi operaie con la Polonia?] («The Commonwealth», 24 e 31 marzo, 5 maggio). — A un meeting organizzato per celebrare l’anniversario della sollevazione dei polacchi del 1863-64, Marx pronuncia un discorso nel quale esprime, a nome dell’ail, la solidarietà degli operai con quel popolo in lotta per la sua emancipazione. — Costretto a letto e incapace di fare lavoro teorico, amplia la sezione del Capitale dedicata alla giornata lavorativa, inserendovi degli schizzi storici, «il che restava fuori del mio piano originario» (a Engels, 10 febbraio). — Engels insiste con forza affinché Marx si curi seriamente, «perfino se il tuo libro dovesse subire un ritardo di altri tre mesi» (a Marx, 10 febbraio). «Se avessi denaro abbastanza, – gli risponde Marx, – vale a dire > 0 per la mia famiglia, e se fosse finito il mio libro, mi sarebbe del tutto indifferente se oggi o domani fossi gettato allo scorticatoio, alias se crepassi». Nella medesima lettera giustifica gli ulteriori approfondimenti (nuovi studî 500 Appendice

tedeschi di chimica agraria, in particolare Justus von Liebig e Christian Friedrich Schönbein) intrapresi relativamente al capitolo sulla rendita fon- diaria, il quale «forma da solo, nella redazione odierna, un volume». Ma aggiunge: «Quantunque finito, il manoscritto, enorme nella sua forma odierna, non è pubblicabile da nessuno fuor che da me, nemmeno da te» (a Engels, 13 febbraio). — Conflitto al Consiglio Centrale con l’italiano Luigi Wolff, mazziniano, e con Le Lubez, germanofobo. Le posizioni marxiane, già esposte nell’“Indirizzo inaugurale” e negli “Statuti”, prevalgono. — Marx si riposa a Margate per tre settimane. — Da una lettera a Nannette Philips: «Devi sapere che Mazzini, durante la mia assenza forzata dal Consiglio dell’Associazione Internazionale, si era dato un gran daffare per scatenare una specie di rivolta contro la mia qualità di capo. “Essere capo” non è mai gradevole, e non è neppure qualcosa che io desìderi. Io penso sem- pre a ciò che tuo padre diceva, […] che cioè “l’asinaio non può che essere odiato dagli asini”. Ma, una volta che mi sono dedicato anima e corpo a un’impresa che ritengo importante, certamente, dato il mio carattere, non mi arrendo volentieri» (18 marzo). — A proposito della tensione tra la Prussia e l’Austria: «Le notizie dalla Germania sono poco piacevoli. La Prussia viene spinta dalla Russia (e da Bonaparte), l’Austria (che segue piuttosto riluttante per legittima difesa) da quest’ultimo. Comprenderanno finalmente i nostri borghesucci che, senza una rivoluzione che elimini gli Asburgo e gli Hohenzollern […], si dovrà in fin dei conti giungere a una nuova guerra dei trent’anni e ad una nuova spartizione della Germania!» (a Kugelmann, 6 aprile). — Dopo un’interruzione di diversi mesi, Marx si rimette alla ste- sura del manoscritto per la stampa del Capitale. — Scambio di lettere con Engels circa la controversia austro-prussiana sull’avvenire dei ducati danesi.

Giugno-agosto: Interventi di Marx in diverse sedute del Consiglio Centrale, nel corso della discussione sulla guerra austro-prussiana. Marx critica il punto di vista dei francesi ( ecc.) sulla questione delle nazionalità. «Gl’inglesi risero molto quando io aprii il mio speech47 col dire che il nostro amico Lafargue ecc., che ha eliminato le nazionalità, ci aveva rivolto il discorso in francese, vale a dire in una lingua che i nove decimi dell’uditorio non capivano. Accennai inoltre che lui, affatto inconsapevol- mente, sembra che voglia intendere sotto il termine negazione delle nazio- nalità il loro assorbimento nella nazione modello francese» (a Engels, 20 giugno). Scambio di vedute con Engels sulla guerra austro-prussiana e sulle prospettive di una guerra franco-prussiana. — Dopo aver studiato Auguste Comte, Marx dichiara di essere arrivato a spiegarsi «perché ingle- si e francesi fanno tanto chiasso intorno a questo signore. Ciò che in lui li attrae è l’enciclopedico, la sintesi. Ma è povera cosa in confronto a Hegel (quantunque Comte in quanto matematico e fisico di professione gli sia superiore nei particolari, ma, quando si viene al succo, Hegel lo supera infinitamente perfino in questo)» (a Engels, 7 luglio). — In luglio studia i rapporti ufficiali appena apparsi sul lavoro minorile nell’industria e sulla situazione degli alloggi del proletariato in Inghilterra. — In una seduta del Consiglio Centrale, Marx appoggia una risoluzione del rappresentante

47 Tr. it.: discorso. Cronologia 1866-67 501

polacco Konstanty Bobczyƒski, già letta in precedenza, sulla necessità per gli operai di rimanere neutrali e uniti di fronte al conflitto sul continente, essendo questo uno scontro fra governi. La risoluzione è adottata all’una- nimità. — Dopo la sconfitta dell’Austria: «Per gli operai è naturalmente favorevole tutto ciò che accentra la borghesia. In ogni modo la pace, anche se conclusa domani, è ancor più provvisoria di quella di Villafranca e di Zurigo» (a Engels, 27 luglio). — In vista del Congresso di Ginevra, Marx stila le istruzioni ai delegati del Consiglio Centrale conformemente al pro- gramma adottato dalla Conferenza di Londra. — Laura Marx e Paul Lafargue si fidanzano.

Settembre-dicembre: Congresso di Ginevra (3-8 settembre). Marx non è presente, ma le sue tesi, contenute negli “Statuti” del 1864, vengono appro- vate all’unanimità dai 60 delegati. Il Congresso nomina un nuovo Consiglio Generale, di cui Marx sarà membro fino al 1872. — Alla fine di settembre Marx è rieletto segretario corrispondente dell’ail per la Germania. In una lettera a Kugelmann, esprime la propria soddisfazione per i risultati del Congresso di Ginevra e critica severamente l’atteggiamento dei proudho- niani che «disdegnano ogni azione rivoluzionaria, cioè ogni azione che scaturisca dalla lotta di classe stessa, ogni movimento sociale concentrato, tale cioè che si possa attuare anche con mezzi politici (come p. e. riduzione della giornata di lavoro per legge), col pretesto della libertà e dell’anti- governativismo o dell’individualismo antiautoritario – questi signori che da 16 anni hanno sopportato e sopportano tanto tranquillamente il più mi- serabile dispotismo! – e predicano in realtà la volgare economia borghese, soltanto proudhonianamente idealizzata!» (a Kugelmann, 9 ottobre). Quattro giorni dopo, Marx gli espone il piano definitivo del Capitale, come lo aveva comunicato a Lassalle nel 1858: «Libro I. Il processo di produzione del capitale. Libro II. Il processo di circolazione del capitale. Libro III. Forma- zione del processo complessivo. Libro IV. Contributo alla storia della teoria. Il primo volume contiene i due primi libri. Il terzo libro, penso, occuperà il secondo volume, il quarto occuperà il terzo» (a Kugelmann, 13 ottobre). — Appreso che la prima parte del manoscritto del Capitale è stata inviata all’editore, Engels esprime il proprio sollievo: «Dunque finalmente un com- mencement d’exécution48, come dice il Code pénal. Per questo io bevo un bicchiere speciale alla tua salute. Il libro ha molto contribuito a rovinare la tua salute; adesso che te ne sei liberato, sarai anche un tutt’altro uomo» (a Marx, 11 novembre). — Morte dello zio di Marx, Lion Philips (31 dicembre).

1867 Rede über Polen [Discorso sulla Polonia] [630 P, 1908] Das Kapital. Kritik der politischen Ökonomie. Erster Band. Buch I: Der Produktionsprozess des Kapitals [Il Capitale. Critica dell’economia politica. Primo volume. Libro I. Il processo di produzione del capitale] [633]

Gennaio-aprile: Malato, sofferente d’insonnia, ossessionato dai debiti e minacciato di espulsione, Marx pensa di ritornare sul continente per migliorare la sua situazione: Engels gli viene in aiuto. — Il 22 gennaio, in

48 Tr. it.: inizio di esecuzione. 502 Appendice

occasione di una celebrazione dell’insurrezione polacca del 1863-64, Marx pronuncia un discorso incendiario contro la Russia, accusandola di tendere al dominio mondiale con gli stratagemmi e i metodi più varî. Per raggiungere tale obiettivo, essa deve fare della Polonia un docile strumento. «C’è solo un’alternativa per l’Europa. La barbarie asiatica sotto la direzione moscovita cadrà sulla sua testa come una valanga, oppure restaurerà la Polonia, mettendo così tra sé e l’Asia 20 milioni di eroi e prendendo fiato per completare la sua rigenerazione sociale». — Il 28 febbraio, conferenza su lavoro salariato e capitale davanti all’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi di Londra: «Il cosiddetto libero lavoratore ha certamente la consapevolezza di essere un libero lavoratore, ma egli tanto più è sog- getto al potere del capitale, quanto più è costretto a vendere il suo lavoro per un misero salario onde ottenere i mezzi per soddisfare le sue esigenze vitali». Marx conclude parlando della vocazione radicale dei proletarî tedeschi, esentati dalla necessità di passare per la tappa del movimento borghese. «[…] la loro situazione geografica li avrebbe costretti a dichia- rare la guerra alla barbarie orientale. Dall’Asia era infatti scaturita ogni reazione contro l’Occidente. In questo modo il partito dei lavoratori era spinto sul terreno della rivoluzione, sul quale doveva operare per giungere all’emancipazione completa» (recensione di Leßner, «Der Vorbote», 3 marzo). — In seguito alla crisi economica, si acutizza lo scontro di classe; in Inghilterra, Francia, Belgio e Svizzera si registra un’ondata di scioperi operai; da più parti l’ail è fatta oggetto di attacchi che la indicano come centro propulsore della sovversione. Il Consiglio Centrale continua la sua opera di denuncia e di solidarietà con i lavoratori in lotta. Per iniziativa dell’ail le Trade Unions sostengono finanziariamente consistenti gruppi di lavoratori parigini. — Avendo portato a termine la stesura del manoscritto del Capitale (Libro I), grazie ai sussidî di Engels, Marx si reca ad Amburgo per consegnarlo lui stesso all’editore (12 aprile). Soggiorna da Kugelmann a Hannover. Kugelmann, noto ginecologo, «è un seguace fanatico […] della nostra dottrina e delle nostre due persone. […] Possiede una raccolta di lavori nostri migliore di quella di noi due presi insieme. Qui ho trovato nuovamente anche La sacra famiglia, che mi ha regalato e di cui manderà a te un esemplare» (a Engels, 24 aprile). Nella stessa lettera: «Bismarck m’inviò ieri uno dei suoi satrapi […]. Egli desidera “di mettere a profitto me e le mie grandi capacità nell’interesse del popolo tedesco”» (ibidem). — Informando Johann Philipp Becker dello scopo del viaggio, Marx gli chiede di annunciare alla stampa la prossima pubblicazione del proprio libro: «Si tratta certamente del missile più tremendo che mai sia stato scagliato in testa ai borghesi (inclusi i proprietari fondiari)» (17 aprile). — Il 29 aprile, il libro va in stampa. Il giorno dopo, a un socialista tedesco emigrato negli Stati Uniti, Marx scrive: «Perché allora non Le ho risposto? Perché mi sono trovato continuamente sull’orlo della tomba. Io non potevo dunque non utilizzare ogni momento in cui potessi lavorare, per portare a termine la mia opera, cui ho sacrificato la salute, la felicità e la famiglia. Io spero che questa spiegazione non richieda aggiunte. Io me la rido dei cosiddetti uomini “pratici” e della loro saggezza. Se si volesse essere un bue, naturalmente si potrebbero voltare le spalle ai tormenti dell’umanità e pensare soltanto alla propria pelle. Ma io avrei davvero ritenuto di non essere pratico se fossi crepato senza portare a termine completamente il mio libro, almeno nel manoscritto» (a Sigfrid Meyer, 30 aprile). Cronologia 1867 503

Maggio-luglio: Marx si rivolge a Ludwig Büchner, scienziato naturalista di Darmstadt, la cui opera Kraft und Stoff [Forza e materia] era stata pub- blicata in francese, per chiedergli il nome di un traduttore per Il Capitale: «Ritengo che sia della massima importanza emancipare i francesi dalle concezioni errate in cui Proudhon li ha seppelliti con la sua idealizzazione del piccolo borghese. Al recente Congresso di Ginevra, così pure nelle relazioni che io, come membro del Consiglio Generale dell’Associazione Internazionale degli Operai, ho con la sezione parigina, ci si scontra conti- nuamente nelle conseguenze più spiacevoli del proudhonismo» (a Ludwig Büchner, 1º maggio). — Il 5 maggio, Marx riceve le prime bozze del Capitale. L’editore Meissner insiste affinché il Libro II del Capitale, sia pronto al più tardi in autunno. Marx è convinto di essere a una svolta della propria carriera e dell’approssimarsi di un definitivo miglioramento della sua situazione materiale. «Senza di te, – scrive a Engels, – non avrei mai potuto portare a compimento la mia opera, e t’assicuro che mi ha sempre pesato sulla coscienza come un incubo il fatto che tu dovessi lasciar disper- dere ed arrugginire nel commercio la tua straordinaria energia specialmen- te per causa mia, e into the bargain49 dovessi vivere di continuo con le mie stesse petites misères» (a Engels, 7 maggio). — Engels legge le bozze del Capitale e mette a parte Marx delle proprie riflessioni. Critica lo svolgi- mento di alcuni capitoli, suggerisce l’inserimento di sottotitoli per rendere più agevole la lettura, avendo riscontrato in alcune pagine un’«impronta alquanto profonda dei foruncoli» (16 giugno). Durante la revisione delle bozze, Engels e Kugelmann segnalano a Marx le difficoltà poste al lettore «non dialettico» dal primo capitolo sulla merce, e la necessità di «popola- rizzare» la trattazione. Perciò, Marx stende un capitolo didattico sulla forma-valore che incorporerà al volume come “Appendice” (“Die Wert- form”): «[…] a quella duplice esposizione fui motivato dal mio amico, dr. L. Kugelmann ad Hannover. Mi trovavo in visita presso di lui nella primavera del 1867, quando giunsero da Amburgo i primi fogli di bozze, ed egli mi convinse che, per la maggior parte dei lettori era necessaria una discussione supplementare, più didattica, della forma di valore» (“Poscritto” alla seconda edizione tedesca, 1873). — Inviando le bozze dell’“Appendice” a Engels, gli scrive: «Spero che tu sia contento dei 4 fogli. La tua soddisfa- zione fino ad ora è per me più importante che anything tutto il resto del mondo may say of it50. In ogni modo spero che la borghesia per tutta la sua vita penserà ai miei favi» (a Engels, 22 giugno). — Scambi di vedute con Engels sulla genesi del plusvalore e sulla trasformazione del valore in prezzo di produzione. Alcuni problemi presuppongono, per essere risolti, le analisi degli sviluppi riservate ai Libri II e III del Capitale. «Ora, se io volessi in precedenza toglier di mezzo simili dubbi, rovinerei tutto il metodo dialettico di sviluppo» (a Engels, 27 giugno). — Scrive la “Prefazione” del Capitale (25 luglio).

Agosto-dicembre: Intervento di Marx alla seduta del Consiglio Generale sulla partecipazione ufficiale dei rappresentanti dell’ail al congresso della

49 Tr. it.: per giunta. 50 Tr. it.: checché tutto il resto del mondo possa dirne. 504 Appendice

Lega della Pace e della Libertà, convocato a Ginevra per il 9 settembre: «Il congresso internazionale dei lavoratori era in se stesso un congresso della pace, dal momento che l’unione delle classi operaie dei diversi Paesi avrebbe dovuto alla fin fine rendere impossibili guerre internazionali. […] [I] grandi eserciti permanenti rappresentavano il risultato necessario dell’attuale situazione della società. Essi non venivano mantenuti per condurre guerre internazionali, ma per reprimere le classi operaie. Però non sempre c’erano delle barricate tali da poter essere bombardate e operai da prendere a fuci- late: si verificava allora la possibilità di suscitare conflitti internazionali onde tenere i soldati in esercizio» (dai verbali del 13 agosto). I partigiani della «pace a-ogni-costo» vorrebbero lasciare alla sola Russia il possesso dei mezzi per condurre una guerra contro l’Europa. «[…] l’esistenza stessa di una potenza come la Russia era motivo sufficiente, per gli altri Paesi, per con- servare i loro eserciti nella loro integralità» (ibidem). — Inviando all’edito- re le ultime bozze, Marx scrive all’amico: «Debbo soltanto a te se questo fu possibile! Senza il tuo sacrificio non avrei potuto compiere il mostruoso lavoro dei 3 volumi. I embrace you, full of thanks!51» (a Engels, 16 agosto). — Marx lavora al Libro II del Capitale. — Il Capitale, Libro I, esce il 14 settembre, con una tiratura di mille copie. — Marx è informato dagli amici Eccarius e Leßner, delegati del Consiglio Generale, dello svolgimento del ii Congresso dell’Internazionale a Losanna (2-8 settembre), alla presenza di 64 delegati. A proposito del Congresso ginevrino della Lega della Pace e della Libertà: «Naturalmente i russi hanno fabbricato il Congresso della pace di Ginevra e perciò vi hanno inviato il loro “well worn out agent Bakounine”52» (a Engels, 4 ottobre). — Engels pubblica due recensioni del Capitale. — Marx fornisce a Liebknecht direttive per i suoi interventi al Reichstag della Federazione Tedesca del Nord, costituitasi nel 1866 sotto la guida della Prussia, dopo lo scioglimento della Confederazione Germanica stabilito dalla Pace di Praga. — Studia la questione irlandese e conclude per l’inevitabilità della separazione dell’Irlanda dall’Inghilterra. Riconosce i feniani di tendenza proletaria e socialista, e formula i possibili obiettivi della loro lotta: governo autonomo, rivoluzione agraria, tariffe protezioniste contro l’Inghilterra. Nelle sedute del Consiglio Centrale interviene spesso sulla questione dell’Irlanda. — Joseph Dietzgen, artigiano conciatore tedesco, residente a Pietroburgo, rende omaggio a Marx «per i meriti inestimabili che egli ha apportato con le sue ricerche tanto alla scienza che alla classe operaia», e rileva in Per la critica dell’economia politica una filosofia profonda che schematizza a grandi tratti (24 ottobre). — Marx entra in contatto con Élie Reclus in vista della traduzione francese del Capitale e pensa, per l’occasio- ne, di apportare alcune modifiche a diverse parti, riservandosi «il diritto dell’ultima revisione» (a Victor Schily, 30 novembre). — Per le signore, e per gli altri lettori non avvertiti: «Voglia indicare alla Sua consorte i paragrafi sulla “giornata lavorativa”, su “cooperazione, divisione del lavoro e macchine”, infine sull’“accumulazione originaria” che sono i più adatti per una prima lettura» (a Kugelmann, 30 novembre). — Conferenza sulla questione irlandese di fronte ai membri dell’Associazione di Cultura degli Operai Tedeschi (16 dicembre).

51 Tr. it.: Ti abbraccio, pieno di gratitudine. 52 Tr. it.: «ben logorato agente Bakunin». Cronologia 1868 505

1868 Rapporto del Consiglio Generale al iii Congresso dell’ail [647] How Mr. Gladstone’s Bank Letter of 1866 procured a Loan of Six Millions for Russia [Come la lettera bancaria di Gladstone del 1866 procurò un prestito di sei milioni alla Russia] [649] Risoluzione sull’Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista [650]

Gennaio-maggio: Foruncolosi e mancanza di denaro. Marx vive pratica- mente dei sussidî inviatigli da Engels. — Lavora al Libro III del Capitale (rendita fondiaria, chimica agraria). Si mostra abbastanza soddisfatto della recensione al suo libro fatta da Eugen Dühring, benché questi non abbia compreso i nuovi apporti (a Engels, 8 gennaio). — Schweitzer pubblica su «Der Social-Demokrat» una serie di articoli sul Capitale. — Dietro sugge- rimento di Liebknecht, Engels pensa di pubblicare un opuscolo intitolato Marx e Lassalle. Continua a scrivere per alcuni giornali tedeschi articoli anonimi sul Capitale. — Marx a Engels: «Alla fin fine, dunque non ci sarà guerra quest’anno. I tipi hanno tutti paura della situazione interna. Tuttavia i russi non faranno mancare qualche elemento di irritazione. Se ne stanno là senza far niente se non riescono a spingere tedeschi e francesi a darsele» (a Engels, 4 febbraio). — Da una lettera a Kugelmann a proposito di Dühring: «Egli sa molto bene che il mio metodo di svolgimento non è quello di Hegel, perché io sono materialista, Hegel idealista. La dialettica di Hegel è la forma fondamentale di ogni dialettica, ma soltanto dopo l’eliminazione della sua forma mistica, ed è appunto questo che distingue il mio metodo» (a Kugelmann, 6 marzo). — La foruncolosi impedisce di lavorare a Marx, che si risolve a fare una cura di arsenico. — Matrimonio tra Laura Marx e Paul Lafargue (2 aprile). — Freiligrath ringrazia Marx per l’invio del Capitale, opera con la quale l’Autore si è eretto da sé un monumentum aere perennis, e gli scrive che «sul Reno giovani commercianti e industriali si entusiasmano per il libro» (3 aprile). — Marx alla figlia Laura, chiedendole d’indagare sulla sorte delle copie del Capitale inviate a Schily per Charles- Victor Jaclard, Hyppolite-Adolphe Taine ed Élie Reclus: «Certamente, mia cara bambina, penserai che io amo molto i libri, dato che ti importuno con queste cose in un momento così poco appropriato. Ma sarebbe un grave errore da parte tua. Io sono una macchina, condannata a trangugiare i libri per buttarli fuori in forma diversa sul letamaio della storia» (a Laura Marx e Paul Lafargue, 11 aprile). — Scambio di vedute con Engels sui problemi del Libro III del Capitale (saggio del profitto e saggio del plusvalore). Marx gli manda uno schema dettagliato del processo di circolazione del capitale (30 aprile).

Giugno-dicembre: Soggiorno a Manchester in compagnia di Eleanor. — Nonostante una precedente e diversa deliberazione, Marx propone al Consiglio Generale di tenere il prossimo congresso dell’Internazionale a Bruxelles. — Jenny ed Eleanor si ammalano di scarlattina. — In seguito alla campagna portata avanti da Félix Pyat a nome della sezione francese dell’ail, a Parigi e a Londra, inneggiante all’assassinio di Napoleone III, Marx fa adottare dal Consiglio Generale una risoluzione che sconfessa e condanna l’agire del pubblicista francese. — A proposito di un recensore anonimo che lo accusa di avere plagiato la teoria del valore (grandezza del valore) di Bastiat: «Quel disgraziato non vede che l’analisi dei rapporti reali, data da me, conterrebbe la prova e la dimostrazione del reale rap- porto di valore, anche se nel mio libro non vi fosse nessun capitolo sul 506 Appendice

“valore”» (a Kugelmann, 11 luglio). — Marx declina un invito di Liebknecht (che sta tentando un riavvicinamento a Schweitzer) al futuro Congresso di Norimberga delle Verband Deutscher Arbeitervereine: «Quanto a me – intendo me come member del General Council – debbo mantenere un contegno imparziale fra i diversi gruppi operai organizzati» (a Engels, 29 luglio). — Marx interviene nel dibattito del Consiglio Generale dedicato all’ordine del giorno del Congresso di Bruxelles. Viene adottato il suo progetto di risoluzione sugli effetti del macchinismo (28 luglio). Invitato ad assistere all’assemblea dell’Associazione Generale degli Operai Tedeschi, Marx, impegnato nella preparazione del Congresso dell’ail, non può accettare. Nella sua risposta si felicita con l’assemblea per aver inserito nel suo programma le parole d’ordine che devono essere quelle di tutti i movi- menti operai: «Lotta per la completa libertà politica, regolamentazione della giornata lavorativa e sistematica cooperazione internazionale della classe operaia nel grande compito storico che essa ha da assolvere per tutta la società» («Der Social-Demokrat», 28 agosto). — Wilhelm Eichhoff, membro e corrispondente dell’ail, pubblica L’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Fondazione, organizzazione, attività politico-sociale e dif- fusione53, un’opera redatta con la collaborazione di Marx. — Marx stende il rapporto del Consiglio Generale, destinato al Congresso di Bruxelles (6- 13 settembre), che così si conclude: «Non vi è che l’intesa internazionale delle classi operaie per garantire il trionfo definitivo dei lavoratori. Essa non è figlia né di una setta né di una teoria. È il prodotto spontaneo del movimento proletario, esso stesso generato dalle tendenze naturali e incontenibili della società moderna. Nel sentimento profondo della propria grande missione, l’Associazione Internazionale dei Lavoratori non si lascerà né intimidire né sviare. Il suo destino è ormai inseparabile dal progresso storico della classe che porta nel suo grembo la rigenerazione dell’umanità». Al Consiglio Generale, Marx è rieletto segretario-corrispondente per la Germania (29 settembre). — In settembre, Bakunin fonda a Ginevra l’Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista. — La polizia scioglie l’Associazione Generale degli Operai Tedeschi. Marx istruisce Liebknecht sulla tattica da seguire nel suo conflitto con Schweitzer. — È informato da Nikolaj Franceviã Daniel’son, economista e socialista russo (narodnik), che un editore di San Pietroburgo desidererebbe pubblicare Il Capitale in Russia. Marx ne informa Kugelmann: «È un’ironia del destino che i russi, combattuti da me senza tregua da 25 anni, e non solo in tedesco, ma anche in francese e in inglese, siano sempre stati i miei “fautori”. A Parigi nel 1843-44 gli aristocratici russi di colà mi portavano in palma di mano. Il mio scritto contro Proudhon (1847), idem quello presso Duncker [Per la critica dell’economia politica] (1859) non hanno trovato da nessuna parte uno smercio maggiore che in Russia. E la prima nazione straniera che traduce Il Capitale è quella russa» (a Kugelmann, 12 ottobre). — Esortato da Schweitzer a intervenire nel conflitto con Liebknecht, Marx espone le proprie vedute e le proprie critiche sulla politica di Lassalle e

53 Wilhelm Eichhoff, Die Internationale Arbeiterassociation. Ihre Gründung, Organisation, politisch-sociale Thätigkeit und Ausbreitung, Albert Eichhoff, Berlin, 1868 (reprint: Dietz Verlag, Berlin, 1964, con una “Nachwort” di Heinrich Gemkow). Cronologia 1868-69 507

sulla natura settaria e religiosa della sua attività: «Egli cadde nell’errore di Proudhon, di cercare la base reale della propria agitazione non negli ele- menti concreti del movimento delle classi, bensì di voler prescrivere a tale movimento il suo corso in base a una certa ricetta dottrinale» (a Schweitzer, 13 ottobre). Critica il progetto di statuti elaborato da Schweitzer per i sin- dacati: progetto settario, inapplicabile in Germania, «dove l’operaio viene trattato fin dall’infanzia con provvedimenti burocratici e crede all’autorità». Lì, «la cosa più importante è di insegnargli a camminare da solo» (ibidem). — I membri della sezione francese dell’ail risentono dell’influenza di Félix Pyat. Il Consiglio Generale autorizza Marx a sconfessare, se il caso scop- piasse, la branca francese. — Marx studia i problemi della rendita fondiaria, rivolgendo una particolare attenzione alla comune rurale e al suo ruolo nei diversi sistemi economici, tra gli Slavi e soprattutto in Russia. — Ludwig Büchner invia a Marx le sue Sechs Vorlesungen über die Darwin’sche Theorie… [Sei conferenze sulla teoria darwiniana…], uscite nel 1863. — Engels informa Marx di aver deciso di saldare tutti i suoi debiti e di garantir- gli una rendita annua di 350 sterline, almeno per i prossimi cinque o sei anni (29 novembre). — Scambio di vedute con Engels sulle opere dello storico Eugène Ténot, che rivela i retroscena del colpo di Stato di Luigi Bonaparte. — Su proposta di Marx, il Consiglio Generale respinge la domanda di ammissione dell’Alleanza bakuniniana nell’ail in quanto organizzazione indipendente. — In una lettera da Ginevra, Bakunin rinnova a Marx la propria amicizia e riconosce la giustezza delle sue vedute sulla rivoluzione economica: «Faccio ora ciò che tu hai cominciato a fare più di vent’anni fa […]. La mia patria ora è l’Internazionale, di cui tu sei uno dei principali fondatori. Vedi, dunque, caro amico, che sono un tuo discepolo, e sono fiero d’esserlo» (a Marx, 22 dicembre).

1869 Der Achtzehnte Brumaire des Louis-Bonaparte, 2ª ediz. tedesca [215] Report to the Fourth Annual Congress of the IWA [Rapporto al IV Congresso dell’AIL] [655] Appelli, decisioni, manifesti, risoluzioni [651-657]

Gennaio-marzo: «Il 1º gennaio sono diventato nonno, a little boy54 fu la strenna» (a Kugelmann, 11 febbraio). — Marx aggiorna il Consiglio Genera- le sugli scioperi degli operai dell’industria cotoniera di Rouen e propone di mandar loro degli aiuti (5 gennaio). — Engels informa Marx della morte di Ernest C. Jones: «Eccone un altro di quelli vecchi!» (a Marx, 26 gennaio). —A una seduta del Consiglio Generale, Marx propone di esortare le Trade Unions a sostenere i tessitori e i tintori di Basilea in sciopero (2 febbraio). — Breve soggiorno a Manchester. — In una lettera a Kugelmann, Marx segnala la cospirazione del silenzio dei «mandarini del mestiere» e della stampa borghese e reazionaria contro Il Capitale (a Kugelmann, 11 febbraio). Gli allega anche la lettera di Arnold Ruge a Steinthal del 25 gennaio, ove si dice del Capitale: «È un’opera che fa epoca e spande una luce brillante, spesso penetrante, sullo sviluppo, sulle rovine e le doglie e sui giorni di tremendo dolore dei periodi sociali». — Marx riprende il proprio lavoro scientifico e

54 Tr. it.: un maschietto (Charles-Étienne Lafargue). 508 Appendice

studia la letteratura sulle banche, il credito, la circolazione bancaria. Oltre a ciò, legge i rapporti ufficiali sul lavoro minorile in agricoltura. — Su sua proposta, il Consiglio Generale decide d’inserire all’ordine del giorno del Congresso dell’ail le questioni della proprietà fondiaria, del credito e dell’istruzione generale. — Lafargue informa Marx che Blanqui possiede una copia dell’“Anti-Proudhon” che presta a tutti gli amici. «Blanqui ha per voi la più grande stima […]. Ha trovato per Proudhon la parola più bel- lina che io conosca, lo chiama igrometro» (a Engels, 1ºmarzo). — Marx intrattiene Kugelmann su alcune pubblicazioni storiche recenti in francese (Pierre-Paul-Eugène Ténot, Charles-Hippolyte Castille, Auguste-Jean-Marie Vermorel, Edme-Marie-Gustave Tridon): «I parigini studiano seriamente il loro più recente passato rivoluzionario per prepararsi all’imminente nuova lotta rivoluzionaria» (a Kugelmann, 3 marzo). — In risposta a una domanda di ammissione presentata dall’Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista, il Consiglio Generale decide, su pressione di Marx, di accogliere nell’ail le sezioni dell’Alleanza dissolta, a condizione che il loro programma rispetti i principî stabiliti dagli statuti dell’ail. Marx, nella risposta destinata all’Alleanza, riferendosi a un articolo del suo programma, scrive: «Non è l’egualizzazione delle classi, controsenso impossibile da realizzare, ma al contrario l’abolizione delle classi, il vero segreto del movimento proletario che forma il grande fine dell’ail» (Circolare del 9 marzo). — Da una lettera a Engels: «Ho intenzione di farmi naturalizzare inglese e questo per poter andare a Parigi con sicurezza. Senza tale viaggio l’edizione francese del mio libro non si farà mai» (a Engels, 20 marzo).

Aprile-luglio: Il 13 aprile, dinanzi al Consiglio Generale, Marx presenta un rapporto sull’attività dei socialdemocratici nel Reichstag della Germania del Nord (August Bebel vi si era pronunciato a favore dell’ail a Londra). — Lafargue invia a Marx la propria traduzione del Manifesto (Manifeste communiste). Marx a Engels: «Non è urgente per ora la cosa. Non desidero affatto che Lafargue si danneggi anzi tempo» (a Engels, 15 aprile). Manda a Engels Le Neveu de Rameau di Denis Diderot, «questo capolavoro, unico nel suo genere», e cita i passi del commento di Hegel (ibidem). — In Belgio, un’ondata di scioperi degli operai degli stabilimenti metallurgici Cockerill a Seraing e dei minatori a Frameries è sanguinosamente repressa dal governo. Il 4 maggio il Consiglio Generale incarica Marx di redigere un appello di protesta (I massacri del Belgio). Su proposta di Marx, l’ail appoggia attivamente i lavoratori belgi colpiti. — Marx stende un indirizzo alla National Labor Union americana per esortarla a ostacolare la guerra che i capi del Partito Repubblicano stanno preparando contro la Gran Bretagna: «È su di voi che incombe il glorioso compito di provare al mondo che ormai la classe operaia non è più sulla scena della storia come un corteo servile, ma come una forza autonoma, cosciente della responsabilità e capace di comandare la pace là dove i suoi pretesi padroni gridano alla guerra» (12 maggio). — In compagnia di Eleanor, Marx soggiorna tre settimane da Engels a Manchester. Rende visita al geologo inglese John R. Dakyns, di cui fa il ritratto in una lettera alla figlia Jenny. A proposito dei positivisti: «Concorda con me nel dire che in loro non c’è nulla di positivo, se non la loro arroganza» (a Jenny Marx, 10 giugno). — Scrive la “Prefazione” alla 2ª edizione del 18 Brumaio e critica, riguardo il cesarismo, termine allora di moda, l’ingenuità e la mancanza di profondità degli estimatori delle ana- Cronologia 1869 509

logie storiche: «Si dimenticano le profonde parole di Sismondi: “Il proleta- riato romano viveva a spese della società, mentre la società moderna vive a spese del proletariato”. Data una differenza così completa tra le condizioni materiali ed economiche della lotta di classe nel mondo antico e nel mondo moderno, anche i prodotti politici di essa non possono avere in comune niente più di quello che l’arcivescovo di Canterbury non abbia in comune con il gran sacerdote Samuele» (23 giugno). — Engels lascia la ditta Ermen & Engels. «Evviva! Oggi è finita con il doux commerce55 e sono un uomo libero» (a Marx, 1º luglio). — Marx: «Le mie migliori congratulazioni per la tua fuga dalla prigionia in Egitto!» (a Engels, 3 luglio). — Marx si rifiuta di assistere, come domandatogli da Liebknecht, al Congresso delle associa- zioni operaie convocato a Eisenach. Insiste sulla necessità, per la nuova orga- nizzazione, di emanciparsi completamente dallo spirito settario (lassalliano) e di mutarsi in partito indipendente, posto che la trasformazione deve appa- rire come la «libera azione degli stessi operai» (a Engels, 3 luglio). — In una discussione del Consiglio Generale sulla questione della proprietà fondiaria, posta all’ordine del giorno del prossimo Congresso dell’ail, Marx critica il punto di vista sostenuto dai proudhoniani al Congresso di Bruxelles e pre- senta la trasformazione in proprietà collettiva delle miniere, delle foreste e del suolo in generale come una necessità sociale ed economica (6 luglio). — Soggiorno a Parigi da Paul e Laura Lafargue, sotto il nome di Williams (14 luglio). — Davanti al Consiglio Generale Marx espone la questione del diritto di eredità, sollevata al Congresso di Ginevra da alcuni adepti di Bakunin: «Innanzi tutto, si dev’essere in grado di trasformare l’ordine esistente, ed è allora che il diritto di eredità scomparirà da sé» (20 luglio).

Agosto-settembre: Engels pubblica il suo primo articolo biografico su Marx. A proposito del Capitale: «Quest’opera contiene i risultati degli studî di tutta una vita. È l’economia politica della classe lavoratrice ridotta alla sua espressione scientifica» («Die Zukunft», 11 agosto). — Il Consiglio Generale adotta una risoluzione elaborata da Marx sulla questione del diritto di ere- dità. Questo diritto «non è la causa, ma l’effetto, la conseguenza giuridica dell’organizzazione economica attuale della società, fondata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione». Tra le misure di transizione da prendere in attesa dell’instaurazione della proprietà comune, la risoluzione racco- manda l’aumento delle imposte sull’eredità e la limitazione di tale diritto (3 agosto). Liebknecht informa Marx della fondazione, al Congresso di Eisenach, del Partito Operaio Socialdemocratico e della decisione lì presa di aderire all’ail. — In due sedute del Consiglio Generale, Marx parla del problema dell’istruzione pubblica nella società moderna. Si pronuncia per la nazionalizzazione dell’insegnamento, il quale tuttavia va sottratto al con- trollo governativo. Solo l’insegnamento superiore dev’essere a pagamento. «Né nelle scuole elementari né nell’insegnamento superiore, vanno im- partite discipline che ammettano un’interpretazione di parte o di classe» (10 e 17 agosto). — Marx stila il rapporto annuale del Consiglio Generale dell’ail al Congresso di Basilea (6-11 settembre). — Accompagnato dalla figlia Jenny, Marx si reca a Hannover dal dottor Kugelmann (all’andata, fa

55 Tr. it.: dolce commercio. 510 Appendice

visita a Joseph Dietzgen, stabilitosi a Siegburg). A Hannover, Marx riceve una delegazione di sindacalisti «lassalliani» di fronte ai quali espone le sue vedute sul ruolo del sindacalismo, «scuola di socialismo»; i sindacati ope- rai, lungi dal doversi aggregare a organizzazioni politiche, possono essi stessi rappresentare «il vero partito operaio e opporre una barriera alla potenza del capitale» (30 settembre). — In una lettera a Engels, criticando l’indecisione di Liebknecht sulla questione della nazionalizzazione del suolo così come si presenta in Germania, Marx fa allusione all’«invecchia- ta maniera del 1789» (a Engels, 30 ottobre). — Si rimette allo studio della questione irlandese. Di fronte al Consiglio Generale, sottolinea l’importanza dell’emancipazione nazionale dell’Irlanda per l’emancipazione sociale del proletariato inglese (ottobre-novembre). — Avendo ricevuto da Daniel’son l’opera di Vassilij Vasiljeviã Bervi (pseud.: N. G. Flérovskij), Polo‰enije rabot‰ãevo Klassa v Rossii [La situazione della classe operaia in Russia], 1869, Marx si mette allo studio del russo. — Ritorno improvviso della forun- colosi. — Contribuisce a tradurre un indirizzo della Land and Labour League, un’organizzazione fondata in ottobre il cui programma prevede la naziona- lizzazione del suolo, l’istruzione generale (laica, gratuita e obbligatoria), l’abolizione degli eserciti permanenti ecc. — In diverse sedute, commenta la politica del governo britannico verso gli irlandesi incarcerati (feniani) e denuncia la doppiezza di Gladstone nella questione dell’amnistia in favore dei rivoluzionarî irlandesi. Una risoluzione sui feniani, proposta da Marx, è adottata all’unanimità (novembre). — Discussione con Engels sulle teorie della rendita fondiaria di Carey e Ricardo (19 e 26 novembre). — In una let- tera a Kugelmann, Marx espone le proprie vedute sulla questione irlandese, pietra di paragone del movimento operaio in Inghilterra (29 novembre). Ritorna sul problema in una lettera a Engels: «La working class inglese non farà mai nulla, before it has got rid of Ireland56. Dall’Irlanda si deve far leva» (a Engels, 10 dicembre). — Influenza crescente di Bakunin in seno all’ail. «Si dà l’atteggiamento di custode del vero proletarismo. […] Non appena s’infiltra uno di questi russi, si scatena l’inferno» (a Engels, 17 dicembre).

1870 Circolare e comunicazione confidenziale concernente l’attività di Bakunin [659 P, 1903 e 661 P, 1902] Dichiarazioni e risoluzioni del Consiglio Generale dell’ail [663, 664, 665, 667] Für die Amnestie der Fenier [Per l’amnistia dei feniani] [660] The General Council of the IWA on the War, to the Members of the IWA in Europa and the United States, London 1870 [Indirizzo del Consiglio Generale dell’AIL sulla guerra] [668] Second Address of the IWA on the Franco-Prussian War [Secondo Indirizzo sulla guerra] [669]

Gennaio-marzo: A nome del Consiglio Generale, Marx redige una circo- lare all’indirizzo del Consiglio Federale della Svizzera romanda dell’ail. Smentendo le accuse dei bakuniniani, sottolinea il ruolo del Consiglio Generale che, grazie all’influenza esercitata sul movimento trade-unionista,

56 Tr. it.: finché non si sarà liberata dell’Irlanda. Cronologia 1870 511

ha le mani sulla «leva della rivoluzione proletaria» in Inghilterra, «metro- poli del capitale». Definisce la posizione dell’ail sulla questione irlandese («il popolo che soggioga un altro popolo si forgia le proprie catene»); l’importanza della lotta politica come mezzo del movimento sociale ecc. (1ºgennaio). — Avvertito da Jenny Marx circa le ricadute croniche del marito, il quale non si cura, Engels sollecita l’amico a cambiare «modo di vivere», non fosse che per terminare il Libro II del Capitale (a Marx, 19 gennaio). — Su Flérovskij, che Marx legge in russo, e di cui apprezza l’originalità: «Ad ogni modo è il libro più importante che sia uscito dopo il tuo scritto sulla Situazione della classe operaia» (a Engels, 10 febbraio). «Dal suo libro risulta in maniera irrefutabile che le attuali condizioni russe non sono più sostenibili, che l’emancipazione dei servi della gleba, of course, non ha fatto che accelerare il processo di dissoluzione e che sta per sovrag- giungere una terribile rivoluzione sociale» (a Engels, 12 febbraio). — A Kugelmann, che intrattiene sulle proprie letture russe: «Ciò che immiseri- sce i contadini russi, è la stessa cosa che sotto Luigi XIV ecc. immiseriva quelli francesi: le imposte statali e l’Obrok57 ai grandi proprietari. Invece di produrre la miseria, soltanto la proprietà collettiva ebbe l’effetto di miti- garla» (a Kugelmann, 17 febbraio). — Jenny Marx scrive, con l’aiuto del padre, una serie di articoli sulla questione irlandese, in favore dell’amnistia per i prigionieri feniani (gli articoli compaiono firmati «J. Williams» su «La Marseillaise», marzo-aprile). — Marx lavora al Libro II del Capitale. — I prolétaires «positivistes» di Parigi si costituiscono in frazione dell’ail: il Consiglio Generale, su proposta di Marx, decide di ammetterli semplice- mente come «operai», «giacché i principî del comtismo sono in contrad- dizione diretta con quelli dei nostri statuti» (a Engels, 19 marzo). — Un gruppo di emigrati russi a Ginevra chiede a Marx, che accetta, di rappre- sentarli al Consiglio Generale. A Engels: «Drôle de position58 per me di agire da rappresentante della jeune59 Russia! […] Nella risposta ufficiale elogio il Flérovskij e metto in rilievo che è compito principale della sezione russa di lavorare per la Polonia (vale a dire di liberare l’Europa del loro vicinato)» (a Engels, 24 marzo). — Il 28 marzo, in qualità di segretario dell’ail per la Germania, Marx invia, tramite Kugelmann, una «comunicazione confiden- ziale» al Comitato del Partito Operaio Socialdemocratico, in cui descrive l’atteggiamento e le attività di Bakunin a partire dal loro incontro a Londra, nel novembre 1864, fino alla creazione dell’Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista: vi denuncia la propensione dell’anarchico russo per le cospirazioni e lo accusa di voler trasformare l’Internazionale in uno strumento per le sue proprie ambizioni personali (Marx include in questo documento la circolare del Consiglio Generale del 1º gennaio 1870).

Aprile-luglio: Marx prosegue gli studî sull’Irlanda. Espone le proprie ve- dute in una lettera a Sigfrid Meyer e August Vogt, due lavoratori tedeschi emigrati negli Stati Uniti e membri dell’ail, chiedendo loro di militare per l’indipendenza dell’Irlanda. «Coalizione degli operai tedeschi e degli operai

57 Tr. it.: Tributo. 58 Tr. it.: Buffa posizione. 59 Tr. it.: giovane. 512 Appendice

irlandesi (e naturalmente, degli operai inglesi e americani che accettassero quest’idea), ecco l’immenso compito che adesso potreste mettere in opera, a nome dell’Internazionale» (9 aprile). — Marx informa Paul Lafargue delle azioni di Bakunin, di cui critica il programma (abolizione del diritto di eredità, egualizzazione delle classi, astensione da ogni attività politica). «Così questo dannato moscovita è riuscito a provocare un grande scandalo tra le nostre file, a fare un simbolo della propria persona, a iniettare il veleno del settarismo nella nostra associazione operaia e a paralizzare la nostra capacità d’azione con intrighi occulti» (a Paul e Laura Lafargue, 19 aprile). — Marx riceve sei esemplari della prima edizione russa del Manifesto, stampata alla fine del 1869 a Ginevra. Bakunin, autore [?] della traduzione, non è nominato. — Marx si reca al capezzale di Schapper, moribondo, che evoca il proprio passato di militante rivoluzionario, prima del 1851: «Di’ a tutti i nostri amici che sono rimasto fedele ai principî. Io non sono un teorico. Durante il periodo della reazione ho avuto da pensare abbastanza per tirar su la mia famiglia. Sono vissuto da lavoratore hardworking60 e muoio da proletario» (Marx a Engels, 28 aprile). — Il Consiglio Generale adotta un proclama, stilato da Marx, che denuncia le persecuzioni polizie- sche di cui sono vittime, in Francia, i membri dell’ail. «Se la classe operaia cospira (essa che forma la gran massa di ogni nazione, che produce ogni ricchezza, e in nome della quale le potenze usurpatrici pretendono di regna- re), essa cospira pubblicamente, così come il sole cospira contro le tenebre, con la piena coscienza che al di fuori di sé non esiste potere legittimo» (3 maggio). — In una lettera a Engels, Marx commenta, dal punto di vista giuridico, le voci diffuse dalla stampa inglese e francese sull’eventuale estradizione di Gustave Flourens, accusato di aver complottato per l’assas- sinio di Napoleone III. «Se questo plot61 […] non è una pura invenzione della polizia, è certo la più grande sciocchezza possibile. Per fortuna l’empire non è più salvabile nemmeno con la stupidità dei suoi nemici» (a Engels, 7 maggio). — Marx riceve da Kugelmann un regalo di compleanno: due arazzi provenienti dallo studio di Leibniz. «Ho attaccato tutti e due i pezzi nel mio studio. You know my admiration for62 Leibniz» (a Engels, 10 maggio). — Sugli arresti fra i membri delle sezioni francesi dell’ail, effettuati prima e dopo il plebiscito dell’8 maggio: «Il governo francese ha fatto finalmente quello che noi da tanto desideravamo, ossia ha trasformato il problema politico – empire o repubblica – in un problema de vie ou de mort della classe operaia!» (a Engels, 18 maggio). — Soggiorno a Manchester in compagnia di Eleanor (dal 23 maggio al 23 giugno). — Marx ed Engels inviano delle direttive al Comitato del Partito Operaio Socialdemocratico in vista del Congresso dell’ail, che dovrà tenersi a Magonza (14 giugno). — Le sezioni della Svizzera romanda operano una scissione. Marx fa adotta- re una risoluzione con l’appoggio del Comitato federale romando contro l’organismo formato da Bakunin e dai suoi seguaci (28 giugno). — Visita del populista russo German A. Lopatin, il quale lo informa della sorte di Nikolaj Gavriloviãâerny‰evskij, esiliato in Siberia, e dell’attività di Sergej

60 Tr. it.: che sgobba. 61 Tr. it.: complotto. 62 Tr. it.: Tu conosci la mia ammirazione per. Cronologia 1870 513

Gennadieviã Neãaev, «uno dei pochi agenti di Bakunin in Russia», assas- sino di uno dei suoi seguaci (a Engels, 5 luglio). — Dopo l’annuncio della dichiarazione di guerra della Francia alla Prussia, delusi per le manifesta- zioni di patriottismo negli ambienti repubblicani francesi, Marx ed Engels auspicano la disfatta della Francia: «I francesi hanno bisogno di bastonate. Se vincono i prussiani, l’accentramento dello state power63 sarà utile per l’accentramento della classe operaia tedesca». La preponderanza del movi- mento operaio tedesco, al posto di quella del movimento operaio francese, «sarebbe allo stesso tempo la preponderanza della nostra teoria nei confronti di quella di Proudhon» (a Engels, 20 luglio). La visione di Marx, il suo par- tito preso, non esposta apertamente nel primo indirizzo sulla guerra franco- prussiana, da lui stilato dietro richiesta del Consiglio Generale, vi traspare tuttavia in una veloce allusione: «dal punto di vista della Germania, la guerra è una guerra difensiva» (detto altrimenti, è in gioco l’esistenza nazionale della Germania). In questo indirizzo la «sinistra figura della Russia» non è dimenticata (26 luglio). — Marx comunica a Paul e Laura Lafargue il proprio disgusto per le esibizioni patriottiche di entrambi i campi: «È però consolante che gli operai protestino sia in Germania sia in Francia. Fortunatamente la lotta di classe è così sviluppata in ambedue i Paesi che nessuna guerra tra gli Stati può far girare indietro per un lungo periodo la ruota della storia. […] Per parte mia sarei favorevole a che am- bedue, prussiani e francesi, si infliggessero alternamente sconfitte finché – come ritengo possibile – vincessero i tedeschi. Me lo auguro perché la definitiva sconfitta di Bonaparte è probabile che provochi una rivoluzione in Francia, mentre la definitiva sconfitta della Germania prolungherebbe solo la situazione attuale di altri 20 anni» (a Paul e Laura Lafargue, 28 luglio).

Agosto-dicembre: Il Consiglio Generale adotta una proposta di Marx intesa ad aggiornare il Congresso dell’ail, in seguito alla guerra (2 agosto). Marx è informato da Lopatin che Bakunin lo fa passare per un agente di Bismarck. La stessa voce è messa in giro da alcuni membri della sezione francese (a Engels, 3 agosto). — La famiglia Marx soggiorna diverse settimane a Ramsgate (9-31 agosto). — Engels e Marx si scambiano le rispettive vedute sulla tattica adottata da Liebknecht e Wilhelm Bracke, il cui antibismarcki- smo sistematico appare loro come un errore, data la posta in gioco per la Germania nella guerra: l’esistenza come nazione. «Bismarck ora, come nel 1866, fa sempre un pezzo del nostro lavoro, a modo suo e senza volerlo, ma lo fa» (a Marx, 15 agosto). — Il 4 settembre, l’Impero francese crolla a Sedan: si costituisce immediatamente un governo di Difesa nazionale. I membri dell’ail e i delegati delle Camere sindacali operaie si riuniscono per definire l’atteggiamento da tenere di fronte al nuovo governo. Dopo essersi accordato con Engels, Marx indirizza una lettera ufficiale al Comitato del Partito Operaio Socialdemocratico, sollecitandolo a opporsi energicamente all’annessione dell’Alsazia-Lorena, che condurrebbe fatalmente a una nuova guerra in cui la Francia avrebbe per alleata la Russia. Per contro, se la Prussia concludesse una pace onorevole con la Francia, l’inevitabile guerra tra la Germania e la Russia «emanciperà l’Europa dalla dittatura moscovita, farà

63 Tr. it.: potere statale. 514 Appendice

assorbire la Prussia dalla Germania, permetterà al continente occidentale di svilupparsi pacificamente, e contribuirà infine allo scoppio della rivoluzione russa» (5 settembre). — È con questo spirito che Marx redige il secondo indi- rizzo sulla guerra, nel quale saluta l’avvento della Repubblica in Francia e predice alla Germania, in caso di annessione di un territorio francese, una guerra di razze «contro le razze slave e romane alleate»; esorta gli operai a fare il proprio dovere di cittadini e a utilizzare le libertà repubblicane «in vista di organizzare la propria classe» (9 settembre). Durante il resto dell’anno, Marx dispiegherà una grande attività negli ambienti operai londinesi, e presso le diverse sezioni dell’ail, al fine di ottenere dal governo inglese il riconoscimento della Repubblica francese. — Engels si stabilisce a Londra, in una casa situata nelle vicinanze dell’abitazione dei Marx. Viene eletto membro del Consiglio Generale (4 ottobre). — Nelle sedute del Consiglio Generale di novembre e dicembre, Marx stende regolari rapporti sullo svi- luppo dell’Internazionale in Europa e negli Stati Uniti. — A Kugelmann: «In qualunque modo però finisca la guerra, essa avrà allenato il proletariato francese nell’uso delle armi, e ciò è la migliore garanzia per l’avvenire» (a Kugelmann, 13 dicembre). — Marx incontra frequentemente la rivoluziona- ria russa Elisaveta Lukinichna Tomanovskaja, la quale lo informa dell’atti- vità della sezione russa dell’ail con sede a Ginevra, e discute con lui delle prospettive della comunità rurale in Russia. — Da Pietroburgo, Lopatin lo mette a parte del proprio progetto di organizzare l’evasione di âerny‰evskij.

1871 Address of the General Council of the International Working-Men’s Association on the Civil War in France [Indirizzo del Consiglio Generale dell’Associazione Internazionale degli Operai sulla guerra civile in Francia] [682] Resolutions of the Conference of Delegates of the IWMA Assembled at London from 17th to 23rd September 1871. Circular Issued by the General Council of the Association [Risoluzioni della Conferenza dei delegati dell’AIL] [695] General Rules and Administrative Regulations of the International Working- Men’s Association [Statuti generali e Regolamenti amministrativi dell’AIL] [697] Dichiarazioni, smentite, discorsi, volantini, interviste e appelli [671-701 P, 1940]

Gennaio-marzo: Marx trasmette a Lafargue, stabilitosi a Bordeaux, infor- mazioni destinate al governo della Difesa nazionale (ricevute in via confi- denziale dalla Germania) sulle difficoltà dell’esercito prussiano in Francia. — In una lettera aperta a «The Daily News», attacca Bismarck, colpevole di aver ordinato l’imprigionamento di Liebknecht e Bebel con l’accusa di alto tradimento. «La Francia, – conclude Marx, – la cui causa, fortunatamente, è lungi dall’essere disperata, combatte in questo momento non solo per la propria indipendenza nazionale, ma per la libertà della Germania e dell’Europa» (19 gennaio). — Al Consiglio Generale, scontro tra Marx e il trade-unionista George Odger, il quale, in contraddizione con il “Secondo Indirizzo”, aveva elogiato pubblicamente il governo francese. — Nelle sue lettere a Lafargue e Kugelmann, Marx se la prende violentemente con «Jules Favre e Co.» i quali, firmando l’armistizio, hanno fatto di Bismarck la suprema autorità in Francia (a Kugelmann, 4 febbraio). — In occasione di una discussione sulla posizione della classe operaia inglese di fronte alla Cronologia 1871 515

guerra franco-prussiana, Marx critica sia il governo Gladstone, che tarda a riconoscere la Repubblica francese, sia l’azione insufficiente degli operai inglesi su questo terreno. Nei suoi interventi al Consiglio Generale, riprende frequentemente tale questione e attacca la politica filorussa dell’Inghilterra. — All’annuncio della proclamazione della Comune di Parigi, il Consiglio Generale dell’ail, su proposta di Marx, lancia una campagna di manifesta- zioni di simpatia. — Da Auguste Serraillier, membro del Consiglio Generale, è informato degli eventi di Parigi e delle misure adottate dalla Comune. Leo Frankel, delegato alla Commissione del Lavoro e del Commercio della Comune, scrive a Marx per domandargli il suo parere «sulle riforme sociali da applicare», giacché «se riuscissimo a portare un cambiamento radicale nei rapporti sociali, la rivoluzione del 18 marzo sarebbe la più feconda delle rivoluzioni che la storia abbia mai registrato fino a oggi» (30 marzo).

Aprile: In una lettera a Liebknecht, Marx formula alcune critiche concer- nenti la Comune: «Sembra che i parigini stiano soccombendo. È colpa loro, ma è una colpa che, di fatto, deriva da una honnêteté64 troppo grande. Il Comitato Centrale e la Comune hanno dato tempo al mischievous avorton65 Thiers di concentrare le truppe nemiche, 1) perché, stupidamente, non hanno voluto aprire la guerra civile, come se non l’avesse già iniziata Thiers con il suo tentativo di disarmare con la forza Parigi, come se l’Assemblea nazionale, convocata solo per decidere sulla guerra o sulla pace con i prussiani, non avesse subito dichiarato guerra alla Repubblica? 2) Per non destare l’apparenza di usurpare il potere, perdono momenti preziosi (bisognava muovere subito su Versailles dopo la sconfitta – Place Vendôme – dei reazionari a Parigi) per eleggere la Comune, la cui orga- nizzazione ecc. ha richiesto, di nuovo, tempo» (a Liebknecht, 6 aprile). Qualche giorno più tardi, riprendendo il tema in una lettera a Kugelmann, fa un elogio commosso dei «nostri eroici compagni parigini», i quali, come predetto nel 18 Brumaio (1852), hanno tentato di spezzare la macchina burocratica e militare dello Stato, invece di impadronirsene per usarla ai proprî fini. È questa distruzione del potere dello Stato che costituisce la «condizione preliminare di ogni reale rivoluzione popolare sul continente» (a Kugelmann, 12 aprile). Biasimando Kugelmann per aver paragonato la Comune agli eventi del giugno 1848, Marx sottolinea l’importanza del «caso» nella storia e dichiara che «la lotta della classe operaia contro la classe capitalistica e il suo Stato è entrata, grazie alla lotta di Parigi, in una nuova fase. Qualunque sia il risultato immediato, un nuovo punto di partenza di importanza storica universale è conquistato» (a Kugelmann, 17 aprile). Marx svilupperà questi temi nell’Indirizzo sulla guerra civile in Francia, al quale lavorerà fino alla fine di maggio, con alcune interruzioni dovute alla malattia. — Suggerisce a Liebknecht di pubblicare su «Der Volksstaat» brani tratti dal capitolo sull’accumulazione originaria del Capi- tale, per elevare il livello teorico degli operai. — Un documento divulgato dal governo repubblicano rivela che Karl Vogt, calunniatore di Marx nel 1859-60, aveva ricevuto, per i suoi servizi, 40 mila franchi dai fondi segreti di Napoleone III.

64 Tr. it.: bonarietà. 65 Tr. it.: maligno aborto. 516 Appendice

Maggio-luglio: Marx incontra alcuni delegati della Comune e trasmette, tramite un loro intermediario, istruzioni a Frankel e Louis-Eugène Varlin, informandoli degli accordi segreti siglati da Bismarck e Favre. «Per la vostra faccenda ho spedito diverse centinaia di lettere in tutti gli angoli del mondo in cui abbiamo sezioni. Del resto la classe operaia era per la Comune fin dal suo inizio» (a Frankel e Varlin, 13 maggio). — «Settimana di sangue» (21- 28 maggio). — Il 30 maggio, Marx dà lettura del suo “Indirizzo” davanti al Consiglio Generale, che lo adotta seduta stante, pubblicandolo poi come opuscolo. Nondimeno Marx continua a raccogliere, per alcuni mesi, mate- riali sugli eventi francesi e sull’attività della Comune. Nello stesso tempo, si dedica all’organizzazione degli aiuti in favore dei rifugiati comunardi. — In una dichiarazione inviata alla stampa, attacca la circolare di Favre destina- ta a far perseguire i membri dell’ail dai governi di tutt’Europa (13 giugno). — Per il seguito del Capitale, Marx fa sapere a Daniel’son di ritenere necessaria una «completa rielaborazione del manoscritto» (a Daniel’son, 13 giugno). — Criticato al Consiglio Generale dagli inglesi George Odger e Benjamin Lucraft, a causa di alcuni passaggi del suo “Indirizzo” dedicati al governo di Versailles, e in risposta agli attacchi apparsi sulla stampa lon- dinese, Marx si fa riconoscere come autore dell’“Indirizzo” (26 giugno). — Rilascia un’intervista al corrispondente da Londra del giornale newyorkese «The World», il quale la pubblicherà il 18 luglio. Marx vi precisa i rapporti fra alcuni dirigenti della Comune e l’ail, ma nega che la sollevazione di Parigi sia stata opera dell’Internazionale. Spiega la natura e gli obiettivi dell’ail, il cui fine principale è quello di aiutare materialmente e spiritual- mente i movimenti spontanei e autonomi dei lavoratori nel mondo. — Marx scrive un “Indirizzo” al Comitato Centrale delle sezioni dell’ail negli Stati Uniti, per denunciare l’atteggiamento ipocrita dell’ambasciatore americano a Parigi, Elihu Benjamin Washburne, durante la guerra civile e la Comune (11 luglio). — Su proposta di Engels, il Consiglio Generale decide di or- ganizzare in settembre una Conferenza internazionale dell’ail (25 luglio).

Agosto-dicembre: Marx manda ad Albert Humbert, comunardo emigrato a Londra e membro dell’ail, indicazioni e documenti per approntare il dossier di difesa dei comunardi in vista dei futuri processi (10 agosto). — Soggiorna a Brighton, per un riposo di una decina di giorni (17-26 agosto). — Marx ed Engels si dedicano alla preparazione della Conferenza dell’ail, che durerà dal 17 al 22 settembre. Marx fa lunghi interventi in tutte le sedute per esporre e motivare le risoluzioni preparate dal Consiglio Generale. Definisce gli scopi della conferenza: riorganizzazione dell’ail al fine di rispondere alle necessità della situazione, respingere i tentativi dei governi di distruggere l’Associazione, risolvere i conflitti con la dissidenza svizzera. Analizzando la struttura delle Trade Unions, «minoranza aristocratica» che respinge gli operai poveri, afferma che costoro non potranno raggiungere alcun obiettivo rivoluzionario se non con l’aiuto dell’Internazionale e condu- cendo un’azione politica, azione necessaria giacché la classe operaia ha tutto l’interesse a farsi rappresentare nei parlamenti per venire udita dal mondo intero: «fare entrare degli operai nei parlamenti equivale a una vit- toria sui governi, ma bisogna scegliere gli uomini giusti, e non dei Tolain». La reazione è permanente e universale, anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, quantunque vi assuma un’altra forma. «Dobbiamo dichiarare ai governi: noi sappiamo che voi siete la potenza in armi, diretta contro i Cronologia 1871-72 517

proletarî, lotteremo contro di voi con mezzi pacifici, dove ci sarà possibile, e con le armi, quando sarà necessario»; bisogna impedire i gruppi segreti in seno all’ail, anche in quei Paesi ove il diritto di associazione non esiste: «questo tipo di organizzazione contraddice lo sviluppo del movimento proletario, poiché queste società, invece di educare gli operai, li sottomet- tono a leggi autoritarie e mistiche che ostacolano la loro indipendenza e orientano la loro coscienza in una falsa direzione». — In un discorso pro- nunciato in occasione del settimo anniversario della fondazione dell’ail, Marx paragona l’Internazionale ai primi cristiani: «Le persecuzioni a Roma non hanno potuto salvare l’Impero; allo stesso modo, le persecuzioni dell’Internazionale nei tempi presenti non salveranno l’ordine esistente. Ciò che vi è di nuovo nell’Internazionale, è che essa fu creata dagli stessi operai per gli operai». La Comune, finora il più importante movimento dei lavora- tori, è la conquista del potere politico da parte della classe operaia: questa conquista è necessaria per abolire il dominio di classe, che precederà la ditta- tura del proletariato. «Il compito dell’Internazionale è di organizzare e unire le forze degli operai in vista della lotta futura» (25 settembre). — Marx è rieletto segretario corrispondente per la Russia (3 ottobre). Prepara il testo definitivo delle risoluzioni della Conferenza di Londra. — Sovraffaticato, Marx si ammala, e non potrà assistere alle sedute del Consiglio Generale per tutto il mese di novembre. — In una lettera del 23 novembre a Friedrich Bolte, membro del Consiglio federale newyorkese dell’ail, espone le proprie concezioni sulla genesi e sugli scopi dell’Internazionale, che paragona al movimento storico delle sètte socialiste; inoltre, insiste sull’importanza del movimento politico della classe operaia (per esempio la conquista della legge delle otto ore), a differenza del movimento economico (scioperi locali ecce- tera). — In dicembre, rielabora il primo capitolo del Libro I del Capitale per la seconda edizione tedesca: «Capitolo I, 1. La deduzione del valore per analisi delle equivalenze in cui ogni valore di scambio si esprime è eseguita in modo scientificamente più rigoroso; così pure la connessione fra la sostanza del valore e la determinazione della grandezza di valore tramite il tempo di lavoro socialmente necessario, che nella prima edizione era solo accennata, è messa in rilievo espressamente. Il capitolo I, 3 (la forma di valore) è completamente rielaborato, cosa che era già imposta dalla duplice esposizio- ne della prima edizione» (“Poscritto” alla seconda edizione tedesca, 1873).

1872 Les prétendues scissions dans l’Internationale [Le cosiddette scissioni nel- l’Internazionale] [711] [La nazionalizzazione della terra] [711/2] “Vorwort” a Das Kommunistische Manifest, Neue Ausg., Leipzig [712] [Résolutions du Congrès général tenu à La Haye] [Risoluzioni del Congresso generale tenuto all’Aia] [717] Discorso in una riunione operaia ad Amsterdam [718] Address of the British Federal Council to the Sections, Branches, affiliated Societies and Members [Indirizzo del Consiglio federale inglese alle sezioni, frazioni, società affiliate e membri] [723] Dichiarazioni, risoluzioni, smentite [702-722]

Gennaio-maggio: Marx continua il lavoro per la 2ª edizione del Capitale: ne modifica largamente la struttura, dando un titolo alle singole parti del libro e precisando la formulazione delle tesi esposte nei diversi capitoli. 518 Appendice

Il 20 gennaio la prima parte del libro, rielaborata, è inviata ad Amburgo a Otto Meissner, editore della seconda edizione. — Intervenendo nei dibat- titi del Consiglio Generale in cui si esaminano i rapporti con il Consiglio federale inglese, invoca la modificazione degli statuti. — Tramite Charles Longuet, Marx entra in contatto con Joseph Roy, per la traduzione del Capitale in francese, e in trattativa con l’editore Claude Maurice de Lachâtre per la pubblicazione, in vista della quale chiede un aiuto finan- ziario al cugino August Philips, che rifiuta recisamente: «All’occorrenza, sarò disponibile ad aiutare con del denaro gli amici e i parenti; ma non lo farò per i tuoi scopi politici e rivoluzionarî» (August Philips a Marx, 26 gennaio). All’inizio di febbraio, conclude con Lachâtre un contratto per la pubblicazione a proprie spese dell’opera. Successivamente si opta per una veste editoriale a fascicoli: «Caro cittadino, plaudo alla Sua idea di far uscire la traduzione del Capitale in fascicoli periodici. In questa forma l’opera sarà più facilmente accessibile alla classe operaia e questa considerazione è per me più importante di qualsiasi altra» (a Lachâtre, 18 marzo). — Per rispondere alle deliberazioni assunte dai dissidenti dell’Internazionale raggruppati nella Federazione del Giura (Congresso di Sonvilier, 12 novembre 1871), Marx ed Engels redigono una circolare con- fidenziale intitolata Le cosiddette scissioni nell’Internazionale (in francese). Quest’opuscolo di quaranta pagine fa la storia delle dispute del Consiglio Generale con Bakunin e i suoi sostenitori, dopo la circolare del dicembre del 1868 sull’Alleanza della Democrazia Socialista. — Marx lavora alla revisione del Capitale per la 2ª edizione tedesca, e rivede la traduzione francese: «Il signor J. Roy si era impegnato a dare una traduzione esatta e perfino letterale il più possibile; e ha adempiuto scrupolosamente il suo compito. Ma proprio i suoi scrupoli mi hanno costretto a modificare la redazione del libro per renderla più accessibile al lettore» (“Avviso al let- tore”, 1875). — Indirizza al Consiglio Generale un rapporto sulla scissione intervenuta nella Federazione nord-americana dell’Internazionale. Invia la risoluzione a Sorge, segretario del Consiglio federale provvisorio a New York (15 marzo). — In vista di una manifestazione in onore del primo anniversario della Comune, Marx stende tre progetti di risoluzione nei quali il «glorioso movimento del 18 marzo» è caratterizzato come «l’aurora della grande rivoluzione sociale che libererà per sempre gli uomini dal regime di classe». — Il 27 marzo, l’edizione russa del Capitale esce dalle stampe, con una tiratura di circa 3000 copie (nello spazio di sei settimane ne saranno vendute 900). La pubblicazione è autorizzata, con le parole della commissione di censura che l’ha presa in esame, «“Sebbene l’autore sia, per le sue convinzioni totalmente socialista e il libro assuma un preciso carattere socialista; tuttavia, in considerazione del fatto che l’esposizione non può essere affatto definita accessibile a chiunque e che, d’altro lato, possiede la forma di un procedimento dimostrativo scientifico rigorosamente matematico […]”» (a Sorge, 21 giugno). — Marx informa il Consiglio Generale dell’esito del processo per alto tradimento intenta- to, a Lipsia, contro Liebknecht, Bebel e Hepner (2 aprile). Nella stessa seduta, è incaricato, insieme ad altri due membri, di stendere una protesta contro il terrore poliziesco di cui sono vittime le sezioni irlandesi dell’ail. — Il Consiglio Generale adotta una dichiarazione, proposta da Marx, sulle azioni di alcuni gruppi londinesi, inglesi e stranieri tendenti a usurpare il nome di Consiglio Generale (21 maggio). — Marx corregge le bozze della Cronologia 1872 519

seconda edizione tedesca e della traduzione francese del Capitale. Per quest’ultima, procederà a serî rimaneggiamenti «per renderne compren- sibile il contenuto ai francesi» (a Sorge, 23 maggio). In una lettera del 28 maggio, Marx ringrazia Daniel’son per avergli inviato copia dell’edizione russa del Capitale, di cui trova «eccellente» la traduzione. Inoltre, gli chiede d’informarlo sull’influenza di Bakunin in Russia e sulle sue relazioni con Neãaev, processato nel gennaio 1871 per l’omicidio dello studente Ivan Ivanov; infine, gli annuncia che si ritirerà dal Consiglio Generale dopo il prossimo congresso dell’ail, così da poter concludere Il Capitale.

Giugno-agosto: Nei suoi interventi al Consiglio Generale, Marx prende posizione contro i membri belgi, svizzeri e inglesi dell’Internazionale che si rifiutano di applicare le risoluzioni del 1871 per ciò che riguarda in par- ticolare l’azione politica della classe operaia, e mettono in discussione l’autorità del Consiglio Generale. Su sua proposta, l’Olanda è scelta come sede del prossimo congresso dell’ail, nella cui preparazione Marx s’impe- gna molto (11 giugno). — Revisiona le bozze della traduzione francese del Capitale. Si attiva per far tradurre il libro in portoghese, entrando in contatto con José Nobre-França, al quale chiede anche di fornirgli materiali sulla proprietà fondiaria in Portogallo. — Con Engels redige la “Prefazione” per la riedizione del Kommunistische Manifest: vi sono evocate l’esperienza della Comune e la lezione formulata nell’“Indirizzo” del 1871: «La classe operaia non può semplicemente prendere possesso della macchina dello Stato, così com’è e utilizzarla per i proprî fini» (24 giugno). — Discussione al Consiglio Generale sulla revisione degli Statuti dell’ail. Marx ed Engels appoggiano una proposta di Edouard-Marie Vaillant tendente a inserire nel testo degli statuti generali la risoluzione della Conferenza di Londra sul- l’azione politica della classe operaia. Marx suggerisce inoltre un’aggiunta agli statuti, nella quale si precisa che le sezioni devono essere composte come minimo da tre quarti di salariati (23 luglio). — A Kugelmann: «Al congresso […], si tratta di vita o di morte dell’Internazionale, e prima che io ne esca, voglio almeno proteggerla dagli elementi disgregatori. La Germa- nia deve avere dunque il maggior numero possibile di rappresentanti» (a Kugelmann, 29 luglio). — Marx riceve da Daniel’son il manoscritto di Pis’ma bez adresa [Lettere senza indirizzi] di âerny‰evskij e gli domanda l’invio urgente di una lettera di Sergej G. Neãaev a Nikolaj N. Ljubavin del 17 febbraio 1870 (Marx la renderà nota al Congresso dell’Aia)66.

66 In questa lettera Neãaev, con velate minacce, intimava a Ljubavin, che aveva fatto da tramite fra l’editore russo Nikolaj P. Poljakov e Bakunin, di sollevare quest’ultimo dall’impegno di tradurre Il Capitale lasciandogli però l’anticipo già corrisposto (300 rubli). Contrariamente a quanto scritto da Marx a Daniel’son il 15 agosto 1872, Bakunin all’epoca dell’affaire non conosceva né aveva «scritto o ordinato di scrivere» la lettera a Ljubavin, a proposito della quale aveva poi avuto un chiarimento con Lopatin. Cfr. Michael Confino, Il catechismo del rivoluzionario. Bakunin e l’affare Neãaev, tr. it. a cura di Gisèle Bartoli, Adelphi, Milano, 1976, pp. 97-106 e “Documenti”, ivi, pp. 121- 253. Dopo l’espulsione di Bakunin dall’ail, decretata al Congresso dell’Aia, Marx scrisse che la lettera aveva fatto «il suo servizio» («The letter […] has done its work»). Marx a Daniel’son, 25 novembre 1872, in Pis’ma K. Marksa i F. Engel’sa k Nikolaju-onu, a cura di German A. Lopatin, Sankt-Peterburg, 1908, p. 9, tr. it. in Opere, XLIV, p. 560. 520 Appendice

Settembre-dicembre: Marx dà lettura del rapporto del Consiglio Generale nel quale ricorda le persecuzioni alle quali l’Internazionale è stata sottoposta, sia da parte del governo bonapartista sia da parte di quello prussiano, e la crociata contro l’Internazionale in seguito alla circolare di Jules Favre alle potenze straniere. Quanto alla Russia, il suo governo «ha trovato nel- l’hallali67 generale contro l’Internazionale un pretesto per rafforzare la reazione all’interno». Il rapporto si conclude con questa frase: «Voi, deputati della classe operaia, voi vi riunite per rafforzare l’organizzazione di combattimento di una lega il cui scopo è l’emancipazione del lavoro e l’abolizione delle lotte nazionali. Quasi nello stesso tempo si riuniscono a Berlino le teste coronate che hanno in consegna il destino del vecchio mondo, per forgiare nuove catene e preparare nuove guerre. Viva l’As- sociazione Internazionale dei Lavoratori!» (3 settembre). Il Congresso adotta una proposta di Marx tendente a rafforzare i poteri del Consiglio Generale. Sebbene a stretta maggioranza, viene approvata anche la proposta – proveniente da Engels, Marx e altri membri del Consiglio Generale – di trasferire la sede del Consiglio, per il 1872-73, a New York. Davanti alla commissione incaricata di deliberare sull’Alleanza, Marx si sforza di dimo- strare, documenti russi alla mano, che si tratta di una società segreta il cui scopo principale è di approfittare dell’Internazionale (6 settembre). La risoluzione del 1871 sull’azione politica della classe operaia è adottata per essere inserita negli statuti dell’ail (7 settembre). — A un meeting operaio convocato ad Amsterdam, Marx parla dei risultati del Congresso dell’Aia e commenta la risoluzione sulla necessità dell’azione politica e della con- quista del potere: «l’operaio deve un giorno prendere il potere politico per edificare la nuova organizzazione del lavoro; egli deve rovesciare la vecchia politica che mantiene le vecchie istituzioni, se non vuole, come gli antichi cristiani che hanno sottovalutato e disprezzato quest’azione, perdere il Regno del Cielo sulla Terra». In Paesi come l’America, l’Inghilterra e forse l’Olanda, gli operai potranno raggiungere il loro scopo con mezzi pacifici. Ma nella maggior parte dei Paesi del continente «la leva della nostra rivo- luzione sarà la violenza». Terminando, Marx dichiara che proseguirà la sua opera per la solidarietà internazionale degli operai (8 settembre). — Marx ed Engels redigono le risoluzioni del Congresso dell’Aia; tengono una cor- rispondenza con Sorge, segretario del Consiglio Generale a New York, informandolo dell’attività delle federazioni e delle sezioni europee dell’ail. — Il 17 settembre compare il primo fascicolo dell’edizione francese del Capitale, che viene inviato ai membri e ai corrispondenti dell’Internazionale. — Matrimonio di Jenny con Charles Longuet (10 ottobre). — La rivista madrilena «La Emancipación» pubblica, sotto il titolo Él Capital de Marx, la “Prefazione” alla prima edizione tedesca e una lettera di Engels (26 ottobre). — La traduzione francese del Capitale assorbe Marx, che si fa aiutare da Longuet. Engels a Sorge: «Lafargue e Longuet sono adesso ambedue qui cosicché il père Marx ha tutta la sua famiglia riunita» (a Sorge, 7 dicembre). — Conflitto con John Hales, promotore in seno al Consiglio federale inglese di una campagna contro Marx, per via della sua dichiarazione al Congresso dell’Aia sulla corruzione dei leader operai britannici. — Daniel’son informa Marx della sorte di Lopatin, esiliato in Siberia, dopo il fallimento del suo

67 Anticamente, grido d’incitamento usato nelle battute di caccia a cavallo. Cronologia 1872-73 521

tentativo di far evadere âerny‰evskij. Nella sua risposta, Marx chiede a Daniel’son dettàgli in vista di una pubblicazione sulla vita e la personalità di âerny‰evskij intesa a «suscitare simpatia per lui in Occidente» (a Daniel’son, 12 dicembre). Nella stessa lettera annuncia di voler trattare «diffusamente della forma russa di proprietà fondiaria nel capitolo che a questo problema viene dedicato nel Libro II del Capitale». — La minoranza del Consiglio federale britannico si riunisce a casa di Marx per stendere un manifesto contro gli scissionisti. — Il documento, che difende le risoluzioni dell’Aia, viene pubblicato sotto forma di volantino (31 dicembre).

1873 Das Kapital, 2ª edizione tedesca, O. Meissner, Hamburg [633] L’indifferenza in materia politica [724] “Poscritto” alla 2ª edizione tedesca del Capitale [725] Ultima parte della brochure L’Alliance de la Démocratie Socialiste et l’AIT [L’Alleanza della Democrazia Socialista e l’AIL] di Engels e Lafargue [726]

Alcuni biografi hanno detto, forse con un po’ di esagerazione, che gli ultimi anni della vita di Marx assomigliano a una lenta agonia: sicuramente, i lun- ghi periodi di miseria materiale, fisica e morale hanno rovinato la sua salute ormai in declino. La cefalalgia cronica si aggiungerà all’epatite, contratta negli anni Cinquanta, costringendolo, stante il rischio di apoplessia, a ridurre la sua attività e a cercare sollievo in cure e cambiamenti di clima. Marx tenterà varie volte di riscrivere il Libro II del Capitale, e contribuirà, non senza fatica, a Herrn Eugen Dühring’s Umwälzung der Wissenschaft [Il rovesciamento della scienza del signor Eugen Dühring] di Engels (testo noto come Anti- Dühring). Per il resto, Marx si limiterà alla corrispondenza e a qualche articolo. Ma anche in una fase così povera di pubblicazioni, egli riempirà una cinquantina di quaderni di studio, dedicati quasi esclusivamente a estratti di letture: la sua «bulimia letteraria» produrrà circa tremila pagine di una scrittura microscopica. A ciò vanno infine aggiunte le «tonnellate» di materiali statistici esaminate da Marx, che, alla morte dell’amico, lasceranno sbalordito Engels. Quest’ultimo andrà moltiplicando i gesti di affetto e di amicizia verso i Marx, provvedendo anche alla loro tranquillità economica, e continuerà a partecipare al lavoro teorico di Karl e alla diffusione delle loro idee politiche comuni.

Gennaio-maggio: Marx manda a Enrico Bignami, redattore del giornale «La Plebe», un articolo intitolato L’indifferenza in materia politica e desti- nato all’«Almanacco repubblicano». Se la prende con i «dottori in scienza sociale», predicatori della «liquidazione sociale» e apostoli dei «principî eterni» di «Libertà, Autonomia e Anarchia», i quali disdegnano ogni azione politica ed economica. Marx definisce le due forme di lotta da condurre: da una parte, la conquista, con mezzi legali e pacifici, di riforme legislative quali la limitazione della giornata di lavoro, l’interdizione del lavoro dei bambini, l’insegnamento primario obbligatorio ecc.; dall’altra, in caso di necessità, la lotta degli operai con mezzi violenti per sostituire «la loro dittatura rivoluzionaria alla dittatura della classe borghese». In seguito, tratterà con Bignami la pubblicazione di una traduzione italiana del Capitale. — Marx stende uno degli ultimi documenti ufficiali dell’Inter- nazionale, una circolare del Consiglio federale britannico, nella quale risponde agli attacchi del Consiglio federale dissidente animato da John 522 Appendice

Hales («The International Herald», 25 gennaio). — Tra i libri russi inviati- gli da Daniel’son, si dedica in particolare ad alcuni studî sulle condizioni dell’agricoltura e sulla questione contadina dopo l’emancipazione dei servi. —In una lettera a Bolte, critica il Consiglio Generale di New York per aver sospeso la Federazione giurassiana: «Qualsiasi persona e qualsiasi gruppo ha il diritto di uscire dall’Internazionale e appena ciò si verifica il Consiglio Generale deve semplicemente constatare ufficialmente tale dimissione, non sospendere» (a Bolte, 12 febbraio). — Sulla rivista madrilena «La Emancipación» compare il primo capitolo del Libro I del Capitale (1ºe 22 marzo-12 aprile). Procede nella revisione della traduzione francese del Capitale, lavorando insieme a Lafargue. — Marx chiede a Daniel’son informazioni sulla polemica che nel 1856 aveva contrapposto il filosofo liberale Boris Nicolaeviãâiãerin allo storico slavofilo Ivan Dmitreviã Beljaev, a proposito dello sviluppo storico della proprietà comune in Russia: «[…] ogni analogia storica contraddice âiãerin. Come può essere possibile che questa istituzione sia stata introdotta in Russia come misura puramente fiscale, come manifestazione collaterale della servitù della gleba, mentre in generale essa è sórta ovunque naturalmente e ha rappresentato una fase necessaria dell’evoluzione dei popoli liberi?» (a Daniel’son, 22 marzo). — Daniel’son indirizza a Marx una nota bibliografica sulla pro- prietà fondiaria in Russia (1º aprile). — Il 5 aprile, invia a Meissner l’ultima parte delle bozze per la seconda edizione tedesca, che uscirà dalle stampe nei primi giorni di giugno. Nel frattempo, in seguito a un forte attacco di cefalalgia, Marx si reca a Manchester per consultare un amico medico, che gli prescrive di limitare l’attività a un massimo di quattro ore al giorno (22 maggio-3 giugno). — Engels sottopone a Marx una serie di osservazioni «dialettiche» sulle scienze della natura. Prende per punto di partenza il concetto di «corpo-movimento», identificando la conoscenza delle forme del movimento con la conoscenza dei corpi; applicato ai fenomeni fisici e chimici, questo principio permetterebbe di progettare, in chimica organica, la «preparazione artificiale» della materia vivente (a Marx, 30 maggio). — Carl Schorlemmer, professore di chimica a Manchester, amico intimo di Marx e di Engels, si dice d’accordo con le idee di quest’ultimo. Marx discute con Samuel Moore (futuro traduttore del Capitale in inglese) sulla possibilità di determinare matematicamente le «leggi principali delle crisi» a partire dai movimenti dei prezzi, del tasso di sconto ecc. (a Engels, 31 maggio).

Giugno-dicembre: In una lettera a Bebel, Engels traccia, a nome suo e di Marx, le grandi linee di una tattica da seguire affinché il Partito Operaio Socialdemocratico agisca sulle masse operaie ancora indifferenti alle lotte politiche. Gl’importa meno ottenere dei successi immediati, realiz- zando l’unione coi capi compromessi del partito lassalliano, che costi- tuire una «sola forza bruta». «Già il vecchio Hegel, d’altra parte, ha detto: “Un partito rimane vincente quando si scinde e può sopportare la scissione”» (Engels a Bebel, 20 giugno). — Marx continua a frequentare le sale di lettura del British Museum e studia i materiali inviatigli da Daniel’son sulle condizioni agrarie e la comunità del suolo in Russia. — Marx ed Engels scrivono la chiusa dell’opuscolo sull’Alleanza della Democrazia Socialista, preparato da Engels e Lafargue sulla base di una massiccia documentazione: non viene lasciato in ombra alcun aspetto delle attività pubbliche o segrete di Bakunin dopo il suo ritorno dalla Russia. Cronologia 1873-74 523

Dalla conclusione: «Pur lasciando la libertà più completa ai movimenti e alle aspirazioni della classe operaia nei differenti Paesi, l’Internazionale era tuttavia riuscita a riunirla in un sol fascio e a far sentire per la prima volta alle classi dirigenti e ai loro governi la potenza cosmopolita del pro- letariato. […] E proprio questo è stato il momento scelto dagli alleanzisti per dichiarare a loro volta la guerra aperta al Consiglio Generale! […] Le frasi altisonanti sull’autonomia e la libera federazione, tutte le loro grida di guerra contro il Consiglio Generale, non erano che una manovra tesa a mascherare il loro vero scopo: disorganizzare l’Internazionale e in tal modo sottometterla al governo segreto, gerarchico e autocratico del- l’Alleanza» (21 luglio). — Prevedendo una conclusione fallimentare del Congresso dell’ail, fissato per settembre a Ginevra, Marx ed Engels deci- dono di non parteciparvi e persuadono gli amici a seguire il loro esempio. Non avendo il Consiglio Generale potuto inviare nemmeno un delegato a Ginevra, saranno gli «anti-autoritarî» che si costituiranno in vi Congresso dell’ail e riconosceranno la necessità della lotta politica della classe operaia. Marx a Sorge, dopo il fiasco di Ginevra: «Secondo me nella situazione europea, è assolutamente necessario far passare in secondo piano l’orga- nizzazione formale dell’Internazionale […]. Gli avvenimenti e l’inevitabile sviluppo e implicazioni delle cose, si preoccuperanno essi stessi del risorgere dell’Internazionale in forma migliore» (Marx a Sorge, 27 settembre). — Bakunin tratta Marx da «agente della polizia, delatore e calunniatore» (26 settembre) e annuncia pubblicamente di ritirarsi dalla vita pubblica e di dimettersi da membro dell’Internazionale (lettera alla Federazione giurassia- na, ottobre). — Darwin ringrazia Marx per l’invio del Capitale (1º ottobre). — Soggiorno di cura a Harrogate in compagnia di Eleanor (dal 24 novembre al 15 dicembre). — Il medico vieta a Marx ogni attività. — Engels legge il manoscritto della traduzione francese di alcune pagine del Capitale e lamenta che, dell’originale, «vigore e succo e vita sono andati al diavolo» (a Marx, 29 novembre). — Marx su Chateaubriand, dopo la lettura del- l’opera dedicatagli da Charles-Augustin Sainte-Beuve [Chateaubriand et son groupe littéraire sous l’Empire]: «Se quest’uomo è diventato così celebre in Francia, è perché egli è sotto ogni aspetto la classica incarnazione della vanité francese, e non di questa medesima vanité nella leggera e frivola veste del secolo xviii, ma di una vanité che si pavoneggia in un travestimento romantico e in un frasario di nuova invenzione; la falsa profondità, l’esa- gerazione bizantina, la civetteria dei sentimenti, il multicolore scintillio, word-painting68, teatrale, sublime69, in una parola un guazzabuglio di men- zogne, come mai ancora era stato raggiunto né nella forma né nel contenuto» (a Engels, 30 novembre).

1874 Note su Stato e Anarchia di Bakunin [727 P, 1926]

Gennaio-maggio: Marx riunisce per il Libro III del Capitale materiali sui problemi agrarî: proprietà agraria, fisiologia delle piante e chimica della concimazione. — A proposito delle informazioni date dalla stampa tedesca

68 Tr. it.: decorativo. 69 In italiano nel manoscritto. 524 Appendice

sulla gravità della sua malattia: «Nulla m’infastidisce più che aver l’aria di consegnare al pubblico, tramite i miei amici […], rapporti sul mio stato di salute. Me la rido del pubblico, e se si esagerano le mie ricadute temporanee, ciò ha almeno il vantaggio di risparmiarmi ogni sorta di domande (teoriche o d’altro genere) da parte di persone sconosciute» (19 gennaio). — Liebknecht chiede a Marx e a Engels di fare ristampare, a cura delle edizioni di «Der Volksstaat», Miseria della Filosofia e La sacra famiglia. — Marx studia i Blue Books sulla recente politica economica inglese. — Riceve la visita di Pëtr Lavroviã Lavrov, populista russo, redattore della rivista «Vperiod» (Zurigo-Londra). — Per guarire dall’insonnia, trascorre alcune settimane a Ramsgate. Il suo dottore gli consiglia un totale riposo e una cura a Karlsbad. — Ripresa del lavoro di revisione della traduzione francese del Capitale (maggio-luglio). — A Kugelmann: «L’andamento del movimento operaio in Germania (e in Austria) è sufficiente. In Francia, l’assenza di basi teoriche e di buon senso politico si fa generalmente sentire. In Inghilterra, solo il mo- vimento operaio delle campagne rappresenta un progresso; gli operai in- dustriali devono innanzi tutto sbarazzarsi dei loro attuali capi» (18 maggio).

Giugno-dicembre: Marx ed Engels, allarmati per le simpatie destate negli ambienti della socialdemocrazia tedesca da Eugen Dühring, comunicano i loro timori ai leader del Partito Operaio Socialdemocratico. — Soggiorno di riposo a Ryde (15-30 giugno). — Marx chiede la naturalizzazione inglese. In agosto giunge la risposta negativa del ministero dell’Interno, che non comunica comunque il motivo del rifiuto («Quest’uomo non è stato fedele né al suo re né al suo Paese»). — Annunciando la sua prossima partenza per Karlsbad: «Mi si assicura che al ritorno avrò recuperato la mia piena capacità di lavorare; in verità, essere incapace di lavorare, è un verdetto di morte per ogni uomo che non sia un bruto». A proposito della Germania e dell’Europa: «In Germania, Bismarck lavora per noi. La situazione generale in Europa è tale che essa spinge sempre più a una guerra europea. Dobbiamo passarci, prima che si possa pensare a una qualunque azione efficace e decisiva della classe operaia d’Europa» (a Sorge, 4 agosto). — Con la figlia Eleanor si reca a Karlsbad per una cura termale (19 agosto-21 settembre). Frequenti incontri con Kugelmann, nei cui confronti l’amicizia di Marx va raffreddandosi. — Sulla via del ritorno, Marx si ferma a Dresda, Lipsia, Berlino e Amburgo. A Lipsia, incontra Liebknecht e alcuni rappresentanti locali del partito. — Le Rivelazioni sul processo contro i comunisti a Colonia sono ristampate a Lipsia presso Genossenschaftsbuchdruckerei (ottobre 1874-gennaio 1875). — Marx ed Engels sono informati delle trattative in corso tra il partito lassalliano e quello socialdemocratico in vista della loro unificazione (ottobre). — Durante l’anno, Marx compie numerose letture in lingua russa, tra cui Pis’ma bez adresa e Cavaignac di âerny‰evskij, e Gosudarstvennost’ i Anarchija [Stato e anarchia] (Zürich-Genève, 1873) di Bakunin (in quest’ultimo scritto Marx è spesso caratterizzato come ebreo e socialista di Stato). Nelle “Note su Bakunin”, Marx ha modo di precisare la propria idea circa le rivoluzioni nei Paesi a maggioranza contadina e la dittatura del proletariato nelle nazioni occidentali.

1875 Enthüllungen über den Kommunisten-Prozeß zu Köln, seconda edizione con “Poscritto”, Leipzig [729] Le Capital, Livre I, Paris [731] Cronologia 1875 525

Randglossen zum Programm der deutschen Arbeiterpartei [Glosse margi- nali al programma del Partito Operaio Tedesco] (Critica al programma di Gotha) [732 P, 1891]

Gennaio-luglio: La revisione della traduzione francese del Libro I del Capitale è conclusa alla fine di gennaio. — Dal “Poscritto” alla riedizione delle Rivelazioni sul processo ai comunisti di Colonia: «Il processo contro i comunisti di Colonia marchia proprio l’impotenza del potere dello Stato nella sua battaglia contro l’evoluzione sociale. […] La società ritroverà il suo equilibrio soltanto quando essa ruoterà attorno al sole del lavoro» (8 gennaio). — Marx ed Engels intervengono a un meeting in onore dell’in- surrezione polacca del 1863-1864. Marx spiega le ragioni dell’interesse del partito operaio per il destino della Polonia: «simpatia per un popolo assoggettato», «peculiare posizione geografica, militare e storica», ma soprattutto il fatto che «la Polonia non è solo l’unica popolazione slava, essa è l’unica popolazione europea che ha combattuto e che combatte in qualità di soldato cosmopolita della rivoluzione» (23 gennaio). Marx tra- smette a Engels l’opuscolo del populista Pëtr Nikitiã Tkaciov, Offener Brief an Herrn Friedrich Engels [Lettera aperta al sig. Friedrich Engels] (Zürich, 1874), chiedendogli di pubblicare una risposta. Engels assolve l’impegno scrivendo un saggio intitolato Le condizioni sociali in Russia («Der Volksstaat», marzo-aprile), ove attacca la credenza in una vocazione particolare della Russia per il socialismo prima che una rivoluzione proletaria abbia trionfato in Occidente: «dire che questa rivoluzione è più facilmente realizzabile in un Paese, appunto perché questo non possiede, è vero, un proletariato, ma non possiede nemmeno una borghesia, significa non conoscere neppure l’abbiccì del socialismo». — Nell’“Avviso al lettore” scritto per l’edizione francese del Capitale, l’Autore spiega che, una volta intrapreso il lavoro di revisione, egli è «stato indotto a rivolgerlo anche alla sostanza del testo originale (la seconda edizione tedesca), a semplificarne qualche svolgimento, a completarne qualche altro, a dare materiali storici o statistici addizionali, ad aggiungere osservazioni critiche ecc.»: questa nuova versione della sua opera possiede quindi un «valore scientifico indipendente dall’originale, e deve essere consultata anche dai lettori che conoscono la lingua tedesca» (28 aprile). — Tramite Wilhelm Bracke, deputato social- democratico al Reichstag, il 5 maggio, Marx invia a Bebel, Liebknecht, August Geib e Ignaz Auer le Glosse marginali al programma del Partito Operaio Tedesco, nelle quali critica la piattaforma programmatica comune del Partito Operaio Socialdemocratico e del partito lassalliano, in seguito nota come “Programma di Gotha”, base dell’unificazione di queste due formazioni nel Partito Socialista dei Lavoratori. — Dal 20 maggio ad agosto, esegue una gran mole di calcoli per chiarire la differenza tra saggio del plusvalore e saggio del profitto, che costituiranno la base per il terzo capito- lo (“Rapporto fra saggio del profitto e saggio del plusvalore”) del Libro III del Capitale. — Intrattiene rapporti stabili con Lavrov. In una lettera a quest’ultimo, a proposito delle esperienze del chimico e fisiologo Moritz Traube, il quale sarebbe riuscito a creare delle cellule artificiali, scrive: «È un gran passo in avanti, dato soprattutto che Helmholtz e altri si mettevano a proclamare l’assurda tesi che i germi della vita terrestre provengono dalla luna, portati dai meteoriti. Detesto le spiegazioni che risolvono i problemi trasponendoli in un domani sconosciuto» (a Lavrov, 18 giugno). 526 Appendice

Agosto-dicembre: Nuovo soggiorno di cure a Karlsbad e frequenti incontri con lo storico russo Maksim Kovalevskij. Al suo ritorno da Karlsbad, Marx si ferma a Praga, ove vede il pubblicista democratico Max Oppenheim (11-13 settembre). — A proposito dell’opuscolo di un seguace di Bakunin, intitolato Alcune parole di un gruppo socialista rivoluzionario: «Questo compitino scolastico non merita una risposta» (a Lavrov, 8 ottobre). — D’accordo con Marx, Engels ritorna, in alcune lettere a Bracke e Bebel, sul Congresso di unificazione e sul “Programma di Gotha” ch’egli considera, nella sua redazione definitiva, come un documento di spirito lassalliano, arricchito da qualche tesi del Manifesto del Partito comunista mal compre- sa e deformata: «Fortunatamente, il programma è stato apprezzato più favo- revolmente di quanto non meritasse. Operai, borghesi e piccolo-borghesi vi leggono ciò che desiderano trovarci e che in verità non vi si trova […]. Ciò ci ha permesso di mantenere il silenzio». Più sotto: «Marx è ritornato da Karlsbad completamente cambiato: robusto, allegro, vivo e aitante, potrà dunque rimettersi al lavoro molto presto» (a Bracke, 11 ottobre). A proposito della formula del “Programma di Eisenach” sul «sostegno dato dallo Stato al movimento cooperativo», ripresa nel “Programma di Gotha”: «Il sostegno dello Stato secondo Lassalle ben figurava nel programma di Eisenach, ma soltanto come una delle misure provvisorie […]. Ed ecco che ora esso figura come il rimedio unico e universale a tutti i mali socia- li» (a Bebel, 12 ottobre). — Lachâtre pubblica l’ultimo fascicolo dell’edi- zione francese del Capitale; Marx ne invia un gran numero di esemplari ai conoscenti e agli amici (fine novembre). — Riprende le letture in russo e procede allo spoglio di un gran numero di pubblicazioni relative ai problemi economici e sociali della Russia (agronomia, proprietà fondiaria, sistema fiscale, mercato finanziario eccetera). In dicembre intraprende lo studio di dieci volumi della commissione fiscale e di una serie di documenti degli uffici governativi russi per le questioni contadine inviatigli da Daniel’son. Considerando questo materiale della massima importanza per la trattazione dei problemi della proprietà fondiaria, della rendita e dei rapporti agricoli, si propone di utilizzarlo nella stesura del Libro III del Capitale. — Invitato da Lavrov a prendere la parola in un meeting polacco, Marx, che soffre per un foruncolo al petto, non può intervenire: «Del resto, non potrei che ripetere l’opinione che ho difeso per trent’anni: la liberazione della Polonia è una delle condizioni della liberazione della classe operaia in Europa. I com- plotti della Santa Alleanza ne offrono nuove prove» (3 dicembre). — In una lettera a Dietzgen, Marx esprime la propria intenzione di scrivere un libro sulla dialettica, dopo il completamento della sua “Economia” (metà dicembre).

1876 Discorso sulla Lega dei Comunisti [733]

Gennaio-luglio: In un discorso tenuto a una festa commemorativa dell’Asso- ciazione di Cultura degli Operai Tedeschi di Londra, Marx fa la cronistoria della Lega dei Comunisti, risalendo fino alla Lega dei Giusti, di cui sottolinea il carattere internazionale (7 febbraio). — In rapporto ai problemi del Libro III del Capitale, Marx scrive un insieme di note su “La rendita differenziale e la rendita come puro interesse del capitale incorporato nella terra”, che Engels inserirà, come quarantaquattresimo capitolo, nel Libro III. — Studî di fisiologia vegetale, animale e umana (Matthias Jakob Schleiden, Johannes Cronologia 1876 527

Ranke, Ludimar Hermann). — Da Budapest (18 marzo), Frankel informa Marx di essere stato arrestato a Vienna e delle dichiarazioni rilasciate di fronte al giudice istruttore a proposito della propria partecipazione alla Comune. — Marx chiede a Sorge di procurargli i cataloghi dell’editoria americana dal 1843 in avanti: desidera infatti prender visione della lettera- tura comparsa negli Stati Uniti sull’agricoltura, la proprietà fondiaria e il credito (4 aprile). Intrattiene una corrispondenza anche con Frankel per lo studio degli stessi problemi in Ungheria (maggio). — Manda a Sorge la seconda edizione di Kapital und Arbeit [Capitale e lavoro] (Chemnitz, 1876), un compendio del Capitale scritto da Johann Most con il suo aiuto: «[…] non vi ho messo il mio nome, giacché ci sarebbero ancora molte cose da cambiare (certe pagine sul valore, il denaro e il lavoro salariato ecc., ho dovuto stralciarle per intero e sostituirle con la mia prosa)» (a Sorge, 14 giugno). — Marx ed Engels si accordano per controbilanciare l’influenza crescente delle idee di Eugen Dühring in certi ambienti della socialdemocrazia. Engels comincia col raccogliere i materiali in vista di questa campagna. A Marx: «Tu me la vuoi dare a bere. Te ne puoi restare al caldo nel tuo letto, occuparti dell’agricoltura russa in generale e della rendita fondiaria in particolare, mentre io mi devo sedere sul duro banco, bere vino freddo, interrompere tutto subito e far le pulci al noioso Dühring». Engels stende il piano dello scritto polemico (28 maggio). — Marx ed Engels si mostrano irritati per gli onori che gli organi di stampa socialisti («Vperiod» e «Der Volksstaat») tributano a Bakunin, morto il 1º luglio (25 e 26 luglio).

Agosto-dicembre: Partenza per Karlsbad in compagnia di Eleanor. Rac- contando a Engels le peripezie del viaggio, Marx descrive la corsa delle folle verso Bayreuth per «il festival dei folli di Wagner, musicista di Stato». In albergo, trova il libro inviatogli da Lavrov, l’Elemento statale nella società dell’avvenire (London, 1876, in russo): «In ogni caso rimetto all’avvenire questa lettura. Qui, tutto è avvenire, a cominciare dal tambureggiare della musica dell’avvenire di Bayreuth» (19 agosto). — Alla figlia Jenny: «Ovunque ci tediano con la domanda: Cosa ne pensate di Wagner? Molto caratteristico per questo musicista nazionale neo-tedesco-prussiano: lui e sua moglie (divorziata da Bülow), il becco Bülow e il suocero comune Liszt, abitano insieme tutti e quattro in perfetto accordo, coccolandosi, abbracciandosi e adorandosi reciprocamente, e conducendo la bella vita. Se si pensa inoltre che Liszt è un monaco romano e che Madame Wagner (Cosima di nome) è la figlia “naturale”, avuta da Madame d’Agoult (Daniel Stern)… non si saprebbe immaginare miglior libretto d’opera per Offenbach che questo gruppo familiare con le sue relazioni patriarcali. Si potrebbe rappresentarne i fatti e le gesta, come quelli dei Nibelunghi, in una tetra- logia» (settembre). — Sulla via del ritorno, Marx ed Eleanor fanno sosta a Kreuznach ove Marx rievoca, per la figlia, i tempi della luna di miele. — In una lettera a Liebknecht, Marx contesta i tentativi di riavvicinamento della socialdemocrazia agli anarchici, «che hanno lavorato alla dissoluzione dell’Internazionale». Insiste sulla necessità di riparlare della questione d’Oriente, in occasione delle nuove complicazioni all’Est, e di denunciare la politica di Bismarck, il quale «ufficialmente amoreggia con la Russia». «Con la sua politica di conquista in Francia, Bismarck ha disarmato la Germania davanti alla Russia, condannandola al ruolo infame che gioca in 528 Appendice

questo momento, e che è davvero la vergogna dell’Europa». Per contro, fa osservare il cambiamento politico in corso in Inghilterra, dove Gladstone e Russell battono in ritirata, e dove i più illuminati tra gli operai si schierano contro i proletarî russofili. «Io penso, infine, che sia tuo dovere smascherare, in un editoriale, la stessa stampa borghese tedesco-prussiana che fa finta di essere anti-russa, permettendosi al massimo qualche libertà con il ministero degli Esteri, ma che chiude religiosamente la bocca sul suo Bismarck» (a Liebknecht, 7 ottobre). Liebknecht pubblicherà sul «Vorwärts!» una serie di articoli polemici sulla politica europea nei confronti della Russia. — A proposito di un articolo di Émile-Louis-Victor de Laveleye sul Capitale, apparso sulla «Revue des Deux Mondes»: «Bisogna averlo letto per farsi un’idea dell’imbecillità dei nostri “pensatori” borghesi. Il signor Laveleye è perlomeno abbastanza naif da confessare che se si ammettono le dottrine di Adam Smith e anche di Ricardo – horribile dictu –, le dottrine di Carey e di Bastiat, non si possono evitare le conclusioni erronee del Capitale» (a Lavrov, 7 ottobre). — Marx comunica a Charles D. Collet informazioni sulla politica russa di Gladstone, di cui il pubblicista urquhartiano farà uso nei proprî articoli per la «Diplomatic Review». — Maksim Kovalevskij è ospite assiduo della famiglia Marx. — In dicembre, Marx legge scritti di Georg Hanssen, Fedor Demeliç e Ognieslav M. Utie‰enoviç-O‰troêinski sulla proprietà comune della terra tra i tedeschi e gli slavi, l’Ensayo sobre la historia de la propriedad territorial en España (Madrid, 1873 [1875?]) di Francisco de Cárdenas e uno studio comparato di François-Laurent Crémazy sul diritto francese e le leggi indù.

1877 Articoli contro la politica russofila di Gladstone [735-737] Aus der “Kritischen Geschichte” [A margine della “Storia critica”] [738] L’avenir social de la Russie [L’avvenire sociale della Russia] [739 P, 1884]

Gennaio-luglio: Le letture sulla Russia, che proseguono per tutto l’anno, vertono principalmente sulle condizioni dell’agricoltura dopo l’abolizione della servitù della gleba (1861). — Marx segue attentamente lo sviluppo del conflitto russo-turco. Da una lettera di Jenny Marx: «In questo momento mio marito è deeply in the Eastern question70, e highly elated71 del com- portamento fermo e onorevole tenuto dai figli di Maometto di fronte a tutti questi ciarlatani cristiani, e a questi ipocriti atrocity mongers72» (a Sorge, 20 gennaio). — Marx commenta positivamente i successi elettorali dei socialdemocratici. «La questione d’Oriente (che si conclude con una ri- voluzione in Russia, quale che sia l’esito della guerra contro i turchi) e la mobilitazione delle forze socialdemocratiche in patria, avranno convinto i filistei cólti di Germania che al mondo esistono delle cose più importanti della Zukunftsmusik73 di Wagner» (a Wilhelm Alexander Freund, 21 gennaio). — Con la mediazione di Maltman Barry, Marx conduce una campagna di

70 Tr. it.: tutto immerso nella questione d’Oriente. 71 Tr. it.: entusiasta. 72 Tr. it.: rivenditori al dettaglio di atrocità (l’allusione è al pamphlet di Gladstone, pubblicato nel settembre 1876, contro le atrocità commesse dai turchi: William Ewart Gladstone, Bulgarian Horrors and the Question of the East, John Murray, London, 1876). 73 Tr. it.: musica dell’avvenire. Cronologia 1877 529 stampa contro Gladstone e la sua politica favorevole alla Russia. Gli arti- coli compaiono anonimi su diversi organi conservatori (febbraio e marzo). — Corrispondenza con lo storico del giudaismo, Heinrich Graetz, con il quale Marx aveva stretto amicizia a Karlsbad. Graetz lo ringrazia per l’invio del Capitale e di altri scritti. A proposito dell’Indirizzo sulla Comune, Graetz gli scrive: «Quando un uomo come voi pronuncia queste parole (“Parigi, tutta verità, Versailles tutta menzogna”), è come se il verdetto fosse stato pro- nunciato dal Giudizio Universale della Storia» (1º febbraio). — Marx scrive per l’Anti-Dühring di Engels il capitolo relativo alla concezione della storia dell’economia politica di Eugen Dühring. — Chiede a Lavrov un breve resoconto sulle persecuzioni giudiziarie e poliziesche in Russia; queste informazioni sono destinate a un membro irlandese dei Comuni per un suo intervento sulla Commissione delle riforme nominata dal governo russo (16 marzo). — Corrispondenza con Bracke circa la traduzione in tedesco della Histoire de la Commune [Storia della Comune] di Prosper-Olivier Lissagaray, traduzione che Marx revisiona. — Marx dà inizio a una nuova redazione del Libro II del Capitale. — Scrive a Bracke: «La stampa operaia si occupa troppo poco della questione d’Oriente e dimentica che la politica dei gabinetti gioca presuntuosamente con la vita e il denaro del popolo» (21 aprile). — Marx rifiuta di collaborare ad alcune nuove riviste tedesche che gli sembrano pseudo-scientifiche: «L’intransigenza – prima condizione di ogni critica – è impossibile in una simile compagnia; inoltre, bisognerebbe cercare senza posa di essere facilmente comprensibili, detto altrimenti scrivere per degli ignoranti. Immagina una rivista di chimica ove si suppo- nesse a tutta prima l’ignoranza del lettore in materia di chimica» (a Engels, 18 luglio). — A proposito dei movimenti di scioperi negli Stati Uniti: «Questa prima esplosione contro l’oligarchia associata del capitale sarà senza dubbio schiacciata ma potrà ben costituire negli Stati Uniti il punto di partenza per un serio partito operaio» (a Engels, 25 luglio).

Agosto-dicembre: Marx compendia diversi scritti di Owen per il capitolo sul socialismo dell’Anti-Dühring di Engels. — Con la moglie malata ed Eleanor, soggiorna a Neuenhar e nella Foresta Nera (agosto-settembre). —A proposito della crisi d’Oriente: «Questa crisi è un nuovo tornante nella storia europea. La Russia – io ne ho studiate le condizioni nelle fonti originali russe, ufficiali e non ufficiali […] – da molto tempo si trova sulla soglia di un rivolgimento; ci sono tutti gli elementi […]. Tutti gli strati della società russa sono in piena decomposizione, economicamente, moralmente e intellettualmente. La rivoluzione questa volta comincia all’Est, è là che si trovano i bastioni, finora intatti, e l’esercito di riserva della controrivoluzione» (a Sorge, 27 settembre). — Marx critica il fatto che, in seguito a un compromesso tra i socialdemocratici e i lassalliani, siano affluiti nel partito tedesco elementi intellettuali dubbi, che vorrebbero dare al socialismo una direzione «superiore e ideale», detto altrimenti «sostituire la base materiale (che esige dei serî studî obiettivi […]) con la moderna mitologia e le sue divinità – giustizia, libertà, uguaglianza e fra- ternità» (a Sorge, 19 ottobre). — A proposito del «culto della personalità», Marx ricorda, in una lettera a Wilhelm Blos, che fin dai tempi dell’Inter- nazionale, lui ed Engels avevano sventato tutte le manovre tendenti a farli cadere nelle reti della notorietà. «Engels ed io, quando per la prima volta entrammo nella società segreta dei comunisti, lo facemmo a condizione 530 Appendice

che gli statuti scartassero tutto ciò che poteva favorire la fede nell’auto- rità» (10 novembre). — Redigendo una risposta a Nikolaj Kostantinoviã Michajlovskij, che gli aveva attribuito la tesi secondo cui la Russia, per giungere al socialismo, avrebbe dovuto anzitutto diventare una nazione capitalistica e sbarazzarsi della comune rurale, Marx prende le distanze dalla «teoria storico-filosofica della marcia generale fatalmente imposta a tutti i popoli, quale che sia la situazione storica in cui essi si trovano» attribuitagli da questo sociologo e populista russo in un «eccesso di zelo». Per contro afferma che «se la Russia tende a diventare una nazione capitalistica come le nazioni dell’Europa occidentale […] – essa non lo diventerà senza aver precedentemente trasformato una buona parte dei suoi contadini in proletari; dopo di che, presa nel turbine del sistema capitalistico, ne subirà, come le altre nazioni profane, le leggi inesorabili» (lettera del novembre 1877 alla redazione dell’«Oteãestvennye Zapiski» [Annali Patriottici], pubblicata su «Vestnik Narodnoj Voli», Genève, maggio 1884).

1878 Due lettere sulla questione d’Oriente [740] Lettera a «The Daily News» contro Lothar Bucher [741] Mr. G. Howell’s History of the International Working Men’s Association [La storia dell’AIL secondo il signor Howell] [742] Abbozzo di un articolo sulla legge antisocialista in Germania (destinato a «The Daily News») [743 P, 1933]

Gennaio-agosto: In due lettere a Wilhelm Liebknecht, portavoce in seno al «Vorwärts!» della tendenza antirussa della socialdemocrazia, Marx dice ciò che pensa – Engels è dello stesso avviso – del conflitto russo-turco e delle sue ripercussioni immediate e lontane sulla situazione politica e sociale in Europa: «Noi prendiamo partito, nella maniera più energica, per i Turchi, e questo per due ragioni: 1º perché abbiamo studiato il contadino turco – dunque la massa popolare turca – e compreso che egli è senza con- tesa uno dei rappresentanti più valevoli e più morali dei contadini in Europa; 2º perché la disfatta della Russia avrebbe affrettato considere- volmente il rivolgimento sociale in Russia; allo stesso tempo avrebbe accelerato il rivolgimento in tutta Europa. Le cose hanno preso un’altra piega. Perché? A causa del tradimento dell’Inghilterra e dell’Austria» (4 febbraio). Se le condizioni della pace russa sono accettate, il risultato più lontano sarà una guerra europea che farà scoppiare la crisi sociale e segnerà la fine delle potenze militari di cui la Prussia è la capofila. In una seconda lettera, Marx segnala la demoralizzazione, dopo il 1848, della classe operaia inglese e la venalità dei leader russofili: «Ma il rapido svi- luppo dei piani russi ha offuscato immediatamente il fascino» di questi leader, che non osano più far sentire le loro voci nei meeting operai (11 febbraio). Liebknecht pubblica le lettere di Marx in “Appendice” alla seconda edizione dell’opuscolo Zur orientalischen Frage, oder: Soll Europa kosakisch werden? [La questione d’Oriente, o l’Europa sarà cosacca?]. — Marx è informato dell’attività di e delle difficoltà che incontra la pubblicazione de «L’Égalité». — In un quaderno di oltre 300 pagine, Marx riporta estratti dall’opera di Illarion Ignat’eviã Kaufmann, Kredit’, banki i deneÏnoe obra‰ãenie. Teoria i praktica bankovago dela [Teoria e pratica della banca] (Char’kov, 1867, t. I). Studia per tutto l’anno i problemi della moneta, dell’agronomia e della geologia, leggendo nume- Cronologia 1878 531 rose opere storiche e teoriche (Pietro Rota, Georges Perrot, Luigi Cossa, Charles A. Mann, Amasa Walker, Karl Dietrich Hüllmann, John Gassiot ecc.; Joseph Beete Jukes, James Finlay Weir Johnston, Johann Gottlieb Koppe ecc.). — Denuncia sulla stampa le misure di Bismarck tese a col- pire la socialdemocrazia, in seguito agli attentati di Emil Heinrich Max Hödel e Karl Eduard Nobiling contro Guglielmo I. In diverse lettere aperte, intima a Lothar Bucher (vecchio discepolo di Lassalle, poi urquhartiano, membro dell’Internazionale, divenuto infine braccio destro di Bismarck) di dichiarare pubblicamente che le dottrine del Partito Socialista dei Lavoratori non hanno niente a che vedere con gli attentati (12 giugno). — In seguito a un articolo polemico di George Howell, in passato membro del Consiglio Federale dell’ail, sulla storia dell’Internazionale e sul ruolo che Marx vi avrebbe giocato, pubblica una replica nella quale rileva gli errori commessi da Howell e difende, contro le sue calunniose affermazioni, la memoria dell’ail, che si è guadagnata «una reputazione mondiale e un posto nella storia dell’umanità, non grazie a una cassa bella piena, ma per la sua forza spirituale e la sua energia disinteressata». Malgrado la sua dissoluzione formale, l’Internazionale non è morta, al contrario essa è entrata in una fase superiore, poiché le sue aspirazioni si sono in parte realizzate: «Nel corso di questo sviluppo progressivo, essa dovrà subire numerose metamorfosi, prima che venga scritto l’ultimo capitolo della sua storia» (luglio). — La prima edizione in volume dell’Anti-Dühring compare a Lipsia.

Settembre-dicembre: Marx raggiunge la moglie ch’è in cura a Malvernbury. V’incontra Kovalevskij, il quale gli parla dell’università di Mosca, dove gli studenti montenegrini «contraggono un odio fanatico per i Russi». Marx rife- risce per lettera a Engels ciò che dicono – «I russi in generale, e gli studenti russi in particolare, ci trattano dall’alto in basso, da barbari e da bruti» – e commenta: «il governo russo ottiene dunque il contrario di ciò che ricerca con le sue misure benefiche (le borse di studio)» (17 settembre). — In occasione dei dibattiti al Reichstag sulla legge antisocialista (il ministro dell’Interno parla della «tendenza Marx» avvicinandola all’anarchismo), Marx raccoglie i materiali per un articolo destinato a «The Daily News» ma poi non portato a termine. A proposito di un’osservazione del ministro sulle idee della socialdemocrazia circa l’uso della violenza, Marx nota: «Lo scopo, per noi, è l’emancipazione della classe operaia e il rovesciamento sociale che ciò implica. Uno sviluppo storico non può restare “pacifico” per un così lungo tempo senza incontrare sul proprio cammino l’opposizione violenta dei detentori del potere della società. Se per esempio la classe operaia in Inghilterra o negli Stati Uniti detenesse un giorno la maggioranza al Parlamento o al Congresso, essa potrebbe eliminare per via legale le leggi e le istituzioni […]. E tuttavia, il movimento “pacifico” potrebbe mutarsi in “violenza” se coloro che sono interessati all’antico stato di cose si ribellassero; se essi sono vinti con la forza (come nella guerra civile americana e la Rivoluzione francese), è in quanto si ribellano alla forza legale» (24 settembre). — Marx fa sapere a Daniel’son che il Libro II del Capitale sarà pronto per la stampa verso la fine del 1879. Lo informa sulle prospettive dell’economia negli Stati Uniti, in particolare sull’enorme svi- luppo dell’industria e del commercio, il quale ha sostituito alla schiavitù dei Neri quella dei produttori bianchi (15 novembre). — Marx legge alcuni studî su Leibniz e le opere postume di Descartes sulla fisica e sulle matematiche. 532 Appendice

1879 Lettera circolare ai dirigenti della socialdemocrazia [744 P, 1931]

Gennaio-agosto: Marx riceve la visita di un autorevole membro liberale dei Comuni, Sir Mountstuart E. Grant-Duff. Da una lettera di questi alla principessa reale Vittoria: «La conversazione era molto positiva, addirittura cinica, senza entusiasmi di nessun genere, eppure interessante; spesso emergevano, così almeno mi parve, idee molto giuste quando egli parlava del passato e del presente, mentre il suo discorso si faceva oscuro e insod- disfacente quando si rivolgeva al futuro. Egli prevede, non senza motivo, un violento e non lontano cataclisma in Russia; esso avrà inizio con una serie di riforme imposte dall’alto che, non essendo la vecchia e sconnessa compagine dello Stato in grado di sopportarle, la faranno crollare com- pletamente. Di ciò che succederà in seguito egli non ha affatto – è molto evidente – un’idea chiara, a parte la convinzione che per un lungo periodo la Russia non sarà in grado di esercitare alcuna influenza sull’Europa. In seguito, egli pensa, il movimento si allargherà alla Germania, dove assumerà la forma di una rivolta contro il sistema militare esistente. […] Non sarà lui [Karl Marx] – che lo voglia o no – a mettere il mondo a soqquadro…» (1º febbraio). — Aggravamento della malattia di Jenny Marx. Marx stesso vede deteriorarsi il proprio stato di salute e diminuire la propria capacità di lavoro. — Commentando una lettera di Daniel’son, riguardante la politica finanziaria della Russia durante gli ultimi quindici anni, e riferendosi a un brano in cui l’economista russo paragona lo sviluppo economico del suo Paese con quello degli Stati Uniti, Marx mostra l’inconsistenza storica di questo raffronto: «La Russia ricorda piuttosto le epoche di Luigi XIV e di Luigi XV, quando l’infrastruttura finanziaria, commerciale e industriale o meglio, la facciata dell’edificio sociale era come la caricatura dello stato stagnante della produzione – agraria ben inteso – e dell’indigenza dei produttori. […] Gli Stati Uniti ora superano di molto l’Inghilterra per la rapidità dello sviluppo economico; pur essendo comunque meno avanzati quanto ad ampiezza della ricchezza acquisita, le masse sono molto più dinamiche e dispongono di mezzi politici più ampî per opporsi a un pro- gresso che si compie a loro spese». A proposito del Libro II del Capitale, Marx dichiara che non lo pubblicherà prima di aver osservato lo sviluppo e la conclusione della crisi industriale in Inghilterra: «Occorre osservare lo svolgimento attuale, finché le cose sono maturate, e solo allora le si può “consumare produttivamente”, cioè in “termini teorici”» (10 aprile). — Il libertario Carlo Cafiero, che aveva lottato nel 1872 contro il Consiglio Generale dell’ail, invia a Marx il suo Compendio del “Capitale”, redatto durante un periodo di detenzione. Marx lo ringrazia (in francese) e mostra di apprezzare l’opuscolo, rilevando tuttavia una lacuna nella prefazione dell’Autore, ossia la mancata «dimostrazione che le condizioni materiali necessarie all’emancipazione del proletariato sono spontaneamente gene- rate dal cammino dello sfruttamento capitalistico» (29 luglio). — Marx ed Engels si occupano intensamente del progetto per un nuovo organo della socialdemocrazia, da pubblicare illegalmente. Dopo avere in un primo momento promesso la propria collaborazione a «Der Sozialdemokrat», la ritirano una volta saputo che il programma di questo giornale non sarebbe stato proletario e rivoluzionario, ma avrebbe invece tratto ispirazione da considerazioni filantropiche e opportunistiche (Engels a Bebel, 4 agosto). — Soggiorno di Marx a Ramsgate. Cronologia 1879-80 533

Settembre-dicembre: Su richiesta di Marx, Engels redige, a nome di en- trambi, una lettera circolare ai capi della socialdemocrazia: vi denuncia l’opportunismo tradito dal programma del giornale, progettato ed elaborato da intellettuali borghesi; per queste persone, che disprezzano le masse pro- letarie, «la classe operaia è incapace di affrancarsi da sé; essa deve dunque passare sotto la direzione di borghesi “istruiti e agiati”, i quali soltanto “hanno l’occasione e il tempo” di familiarizzarsi con gli interessi degli operai». Il programma rivoluzionario è rimandato; si proclama l’umile sottomissione al governo e alla borghesia, che ci si vuol accattivare e che si mira a con- vincere. La lotta di classe è messa da parte e sostituita da appelli all’amore e alla giustizia. «Quanto a noi, in base a tutto il nostro passato, una sola via ci resta aperta. Per quasi quarant’anni abbiamo indicato nella lotta di classe il motore più decisivo della storia, e nella lotta sociale tra la borghesia e il proletariato, la grande leva della moderna rivoluzione sociale. […] Al tempo della creazione dell’Internazionale, abbiamo formulato il motto della nostra battaglia: l’emancipazione della classe operaia sarà opera della classe operaia stessa. Di conseguenza, non possiamo fare causa comune con persone che dichiarano apertamente che gli operai sono troppo incolti per liberarsi da sé e che devono essere liberati dall’alto, cioè da filantropi borghesi piccoli e grandi» (17 settembre). — In una lettera a Sorge, Marx espone in dettaglio i rapporti che lui ed Engels intrattengono con Most e il suo giornale, «Die Freiheit», e le loro dispute con i leader della socialdemocrazia a proposito di questo nuovo organo anarchico. Sui deputati socialisti: «[…] Questi signori sono già a tal punto colpiti dal cretinismo parlamentare che credono di essere al di sopra della critica, che rifiutano come un crimine di lesa maestà» (19 settembre). — Nuove letture russe, tra le quali: Ob‰ãinnoe zemlevladenie [La proprietà comune rurale] di Kovalevskij e documenti sulle finanze russe inviatigli da Daniel’son. — Achille Loria manda a Marx la propria opera su La rendita fondiaria e la sua elisione naturale (Milano, 1880) e dichiara di essergli debitore del proprio metodo di ricerca (23 novembre). — Studî di storia antica, in particolare sulla civiltà e sul diritto romani.

1880 Questionnaire pour une enquête ouvrière [Questionario per un’inchiesta operaia] [745] Considerando del programma elettorale del Partito Operaio Francese [746] Randglossen zu Adolph Wagners “Lehrbuch des politischen Ökonomie” [Note marginali al “Manuale d’economia politica” di Adolph Wagner] [749 P, 1947] Note cronologiche sull’India [752 P, 1947]

Gennaio-dicembre: Per tutto l’anno, Marx lavorerà, sebbene senza regolarità, ai Libri II e III del Capitale e farà letture sulla rendita fondiaria (Loria), la geologia (Charles Grant Allen) e i problemi finanziarî. — Riceve la visita di Paul-Louis-Marie Brousse, futuro leader dei «possibilisti» (marzo). — Jules Guesde risponde a una lettera di Marx e si dichiara d’accordo con lui sul- l’essenziale: «Se sono rivoluzionario, se come voi credo nella necessità della forza per risolvere in senso collettivista o comunista la questione sociale, come voi sono un accanito avversario dei movimenti alla Cafiero i quali – utili forse in Russia – non corrispondono né in Francia, né in Germania, né in Italia, ad alcuna esigenza della situazione. […] Come voi, sono persuaso che prima ancora di pensare all’azione bisogna aver costi- 534 Appendice

tuito un partito, un esercito cosciente, per mezzo di una propaganda tanto attiva che continua. Come voi, infine, nego che la semplice distruzione di ciò che esiste basti a edificare ciò che vogliamo, e penso che per un tempo più o meno lungo l’impulso e la direzione dovranno venire dall’alto, da quelli che ne sanno di più». Guesde dichiara di essersi preoccupato di costi- tuire «questo partito operaio indipendente e militante che voi così giusta- mente dichiarate “della più grande importanza” in vista degli eventi che si preparano» (marzo). — Su richiesta dei socialisti francesi, Marx redige un questionario in cento punti per un’inchiesta tra gli operai sulla loro situazione economica, sociale e politica (aprile). — «L’Égalité», giornale diretto da Guesde, ristampa parti di Miseria della filosofia. — Guesde e Lafargue si ritrovano da Engels e, in presenza di Marx, discutono il programma del Partito Operaio di Francia. Guesde scrive, sotto dettatura di Marx, i considerando del programma (maggio). — Marx scrive una prefazione per l’edizione francese di Socialismo utopistico e socialismo scientifico, un estratto dell’Anti-Dühring di Engels che si potrebbe definire un’«introdu- zione al socialismo scientifico» (maggio). — Marx autorizza Ferdinand Domela Nieuwenhuis, pioniere del socialismo nei Paesi Bassi, a pubblicare un compendio popolare del Capitale in olandese. — Soggiorno della fa- miglia Marx, compresi i due generi, a Ramsgate (agosto-settembre). — A Daniel’son: «[…] sarei felice di potervi essere utile, ma […] in questo momento mi trovo nell’impossibilità di fare lavoro teorico. Il medico mi ha spedito qui per “far niente”, col fine di guarire i miei nervi». Lo autorizza a utilizzare a suo piacimento, per i Caratteri generali della nostra economia sociale dopo le riforme, tutto ciò che troverà di significativo nella loro corri- spondenza. «Spero che non ci sarà una guerra generale in Europa. Benché essa non possa fermare lo sviluppo sociale, voglio dire economico, nei suoi effetti ultimi – semmai potrebbe intensificarlo – potrebbe provocare di sicu- ro un inutile esaurimento delle forze, per un certo periodo» (19 settembre). — Liebknecht fa visita a Marx ed Engels‚ discutendo con loro dei problemi del partito, così come dell’organo «Der Sozialdemokrat», di cui s’impegna a modificare la linea opportunista. — Edward B. Aveling scrive a Darwin per offrirgli la dedica di un suo libro, The Students’ Darwin, d’imminente pub- blicazione nella serie “The International Library of Science and Freethought” (12 ottobre 1880). Nella lettera di risposta lo scienziato inglese declina l’offerta: teme di urtare i sentimenti religiosi della sua famiglia (13 ottobre 1880)74. — Henry Mayers Hyndman va spesso da Marx, col quale progetta la creazione di un partito operaio in Inghilterra. — In una lettera a Sorge,

74 La leggenda secondo cui Marx avrebbe inteso dedicare Il Capitale a Darwin si basa sull’errata identificazione sia del destinatario sia dell’oggetto di questa lettera. A dare inizio al doppio equivoco fu la rivista sovietica «Pod Znanemen marksizma», che nel 1931, pubblicando la lettera di Darwin, ipotizzò che Marx volesse dedicargli l’edizione inglese del Capitale (in realtà apparsa solo nel 1886). Peggio fece Isaiah Berlin, che nel 1939 attribuì a Marx l’intenzione di dedicare a Darwin l’edizione originale tedesca del Capitale: Darwin si sarebbe quindi «affrettato a rifiutare l’onore» [hastily declined the honour] della dedica di un’opera apparsa ben tredici anni prima! Cfr. Isaiah Berlin, Karl Marx. His Life and Environment, Oxford University Press, Oxford, 1939, p. 232. Nel secondo dopoguerra tutti gli studiosi e gl’interpreti di Marx hanno preso per buona la leggenda della dedica respinta (anche Rubel incorse nell’errore: si veda “Chronologie”, Cronologia 1880 535

Marx fa il resoconto delle dispute sostenute, insieme a Engels, con Most da una parte e i socialisti di Lipsia dall’altra. Inoltre, lo informa dei progressi del «moderno socialismo scientifico, cioè quello tedesco» in Francia, ove Paul Lafargue è divenuto «uno dei redattori più influenti» de «La Justice», organo di Clemenceau, «capo dell’estrema sinistra». E, per finire, gli parla del «nostro successo» in Russia, «ove Il Capitale è letto e apprezzato più che altrove». Sottolinea la propria simpatia verso i terroristi russi, che rischiano la pelle mentre il «partito detto della propaganda» sta a Ginevra e si oppone a ogni azione politica e rivoluzionaria pensando che «la Russia balzerà con un salto prodigioso nel millennio anarco-comunista-ateo» (5 novembre). — Il «Comitato Esecutivo» del partito rivoluzionario russo Narodnaja Volja rende omaggio all’opera di Marx e gli chiede d’impiegare la sua influenza per risvegliare in Europa e in America le simpatie per il movimento in Russia. Marx intrattiene rapporti di amicizia con Leon Hartmann, delegato del partito russo, che vive a Londra dal marzo 1880. — Marx, Engels, Leßner e Lafargue indirizzano una lettera al meeting convocato a Ginevra per commemorare il cinquantesimo anniversario della rivoluzione in Polonia del 1830. Essi ricordano che l’insurrezione polacca del 1863 fu il punto di partenza per la fondazione dell’Internazionale (27 novembre). — In una lettera a Hyndman, il quale gli aveva dichiarato di non condividere le posizioni del suo partito sull’Inghilterra, Marx afferma che «questo partito reputa che una rivoluzione inglese non è necessaria ma, sulla base di certi precedenti storici, possibile. Se l’inevitabile evoluzione si muta in rivoluzione, ciò non si dovrà soltanto alle classi dominanti, ma anche alla classe operaia. Ogni concessione pacifica delle prime viene loro strappata dalla “pressione dell’esterno”. L’azione degli operai è parallela a questa pressione, e se questa s’indebolisce sempre più, è perché la classe operaia inglese non sa impiegare la forza e le libertà che possiede». Marx aggiunge che in Germania gli operai hanno compreso che solo una rivoluzione può liberarli dal dispotismo militare, ma che occorre dapprima organizzarsi e istruirsi, dunque restare nei limiti della legalità. «Illegalità è quella del governo che dichiara fuori legge la classe operaia» (8 dicembre). — Il narodnik Nikolaj Aleksandroviç Morozov fa visita a Marx per informarlo circa le cause della scissione del partito Zemlja i Volja e sulla lotta contro l’autocrazia zarista. — Per diversi mesi, Marx legge Lehrbuch der politischen Ökonomie [Manuale di economia politica] di Adolph Wagner, annotando i passi che l’Autore dedica al Capitale e in particolare al preteso «sistema socialista» di Marx e alla sua «pietra angolare», la teoria del valore.

p. CLXIX). A ristabilire la verità storica avrebbe infine provveduto Margaret A. Fay, Did Marx Offer to Dedicate “Capital” to Darwin?, «Journal of the History of Ideas», vol. XXXIX, n. 1, gennaio-marzo 1978, pp. 133-146. Cfr. anche il cap. “La correspon- dance Darwin-Marx: une légende”, in Pierre Thuillier, Darwin & C.o, Complexe, Bruxelles, 1981; Margaret A. Fay, Marx and Darwin. A Literary Detective Story, «Monthly Review», New York, vol. XXXI, n. 10, marzo 1980, pp. 40-57; Yves Christen, Marx e Darwin. La grande sfida, tr. it. a cura di Edmondo Coccia, Armando, Roma, 1982; Ralph Colp jr., The Myth of the Darwin-Marx Letter, «History of Political Economy», Duke University, North Carolina, vol. XIV, n. 4, inverno 1982, pp. 461-481. Sulle implicazioni teoriche del rapporto Marx-Darwin, si veda Jacques Camatte, De la confusion, «Invariance», Spiralhêtre, serie V, n. 3, autunno 2000, pp. 154-159. 536 Appendice

1881 Estratti commentati da Ancient Society di Lewis Henry Morgan [750 P, 1941] Abbozzi per una lettera a Vera Zasuliã sulla comune rurale russa [754 P, 1926] Chronologische Auszuge [Estratti cronologici 90 a.C.-1470] [751 P, 1938- 1939]

Gennaio-marzo: Letture russe. Marx studia lo sviluppo dell’economia in Russia dopo l’emancipazione dei servi del 1861 (Aleksandr Il’iã Skrebitski, Aleksei Adrianoviã Golovachev, Fëdor Pavloviã Skaldin, Daniel’son, Juli Eduardoviã Janson, âerny‰evskij). — Dal dicembre 1880 fino al marzo 1881, intensifica gli studî sulla storia delle società primitive, sull’ammi- nistrazione delle colonie e, in particolare, fa estratti dalle seguenti opere: Lewis Henry Morgan, Ancient Society, or Researches in the Lines of Human Progress, from Savagery through Barbarism to Civilization [La società antica, ovvero ricerche nelle linee del progresso umano dallo stato selvaggio alla civiltà attraverso la barbarie], London, 1877; James William B. Money, Java, or How to Manage a Colony, showing a Practical Solution of the Questions now affecting British India [Giava, ovvero come gestire una colonia, ove si mostra una soluzione pratica dei problemi che interes- sano attualmente l’India Britannica], London, 1861; John Budd Phear, The Aryan Village in India and Ceylon [Il villaggio ariano in India e a Ceylon], London, 1880; Rudolph Sohm, Frankisches Rechts und römisches Recht. Prolegomena zur deutschen Rechtgeschichte [Diritto franco e diritto romano. Prolegomeni alla storia del diritto tedesco], Weimar, 1880; Henry Sumner Maine, Lectures on the Early History of Institutions [Lezioni sull’antica storia delle istituzioni], London, 1875. Gli estratti da Morgan (98 pagine manoscritte) ispireranno a Engels la stesura di Der Ursprung der Familie, der Privateingentum und des Staates [L’origine della fami- glia, della proprietà privata e dello Stato], realizzata nel 1884, appena dopo la morte di Marx. — In questo stesso periodo, Marx cataloga i suoi libri e le fonti russe, riguardanti in particolare la situazione successiva al 1861. — Letture ed estratti sulla storia dell’impero cinese. — Dà indicazioni a Longuet, per alcuni articoli su «La Justice», a proposito della carriera poli- tica di Charles Bradlaugh, giornalista radicale e redattore di «The National Reformer», che aveva attaccato nel 1871 il Consiglio Generale dell’ail e i comunardi: «in occasione delle ultime elezioni, Bradlaugh […] è stato uno dei più ferventi sostenitori della campagna demagogica russofila di Gladstone contro Disraeli» (4 gennaio). — Riceve la visita degli economisti russi Nikolaj Ivanoviã Sieber e Nikolaj Alekseeviã Kablukov. — Corrisponde con Édouard-Arthur Fortin, il quale si propone di pubblicare un riassunto del Capitale e di tradurre Per la critica dell’economia politica del 1859, giacché vorrebbe «innondare la Francia di torrenti di luce» (a Longuet, 4 gennaio). — Vera Ivanovna Zasuliã, aderente al gruppo âërnyj Peredel (Divisione Nera) e nota per aver attentato nel 1878 alla vita del generale Dmitrij Fëdoroviã Trepov, prefetto di Pietroburgo, da Ginevra scrive a Marx per chiedergli di esporre la sua visione circa l’avvenire sociale della Russia: questo Paese dovrà seguire, come pretendono i «marxisti», le orme dei Paesi occidentali e attraversare la fase del capitalismo prima di giungere al socia- lismo, o potrà evitare questo destino facendo della comune rurale la base di una società comunitaria, come auspicano i populisti (narodniki)? «Dalla maniera di vedere tale questione dipende anche il destino personale dei Cronologia 1881 537 nostri socialisti rivoluzionarî» (16 febbraio). — Marx elogia i Saggi di Daniel’son e lo incoraggia a continuare, studiando soprattutto il problema dell’indebitamento dei proprietarî fondiarî in Russia. Traccia un quadro dei rapporti tra debito pubblico e costruzione delle ferrovie in Inghilterra e negli Stati Uniti, e fa alcune osservazioni sulle rivolte che attendono il governo inglese nelle Indie dopo il feroce sfruttamento degli operai (a Daniel’son, 19 febbraio). — Rispondendo a una domanda di Ferdinand Domela Nieuwenhuis, Marx definisce un errore l’interrogarsi sulle misure che un governo socialista dovrà prendere dopo la vittoria: «Un governo socialista non arriverà a governare un Paese senza che le condizioni siano abbastanza sviluppate da permettergli di prendere innanzi tutto le misure necessarie a intimorire la borghesia, al fine di assicurarsi il primo vantaggio – il tempo per un’azione efficace». Al riguardo, non si può citare come esempio la Comune, che, realizzata in una sola città, non aveva e non poteva avere una maggioranza socialista. «L’anticipazione dottrinale e necessaria- mente immaginaria del programma d’azione per una rivoluzione futura non fa che sviare dalla lotta presente. Il sogno della rovina imminente del mondo infiammava i primi cristiani e dava loro la certezza della vittoria. La comprensione scientifica della decomposizione – inevitabile e sempre più visibile – dell’ordine sociale dominante e l’odio accresciuto delle masse per i vecchi fantasmi del potere, insieme allo sviluppo gigantesco dei mezzi di produzione, tutto ciò è garanzia che, nel momento in cui una vera rivoluzione proletaria scoppierà, si vedranno ugualmente sorgere le con- dizioni (certo poco idilliache) in cui essa realizzerà le misure immediate più urgenti» (22 febbraio). — Stimolato dalla lettera di Vera Zasuliã, Marx abbozza uno studio sociologico sullo sviluppo economico della Russia. La particolarità della struttura economica e sociale di questo Paese impedisce di applicare tali e quali gl’insegnamenti che si possono trarre da un’analisi del capitalismo occidentale. Sotto certe condizioni, e innanzi tutto quelle di una rivoluzione, la comune rurale può diventare in Russia la base di partenza di una trasformazione socialista, l’elemento rigeneratore della società russa. Duramente colpito dalla malattia, Marx non può dare una forma definitiva a questo abbozzo, ma si limita a una risposta sommaria in cui conclude: «l’analisi data nel Capitale non fornisce ragioni né pro né contro la vitalità della comune rurale; ma lo studio apposito che ne ho fatto, e di cui ho cerca- to i materiali nelle fonti originali, mi ha convinto che la comune è il punto di appoggio della rigenerazione sociale in Russia. Tuttavia, perché essa possa funzionare come tale, occorrerebbe prima eliminare le influenze deleterie che l’assalgono da tutte le parti, poi assicurarle condizioni normali di sviluppo organico» (8 marzo). — In una lettera indirizzata a un meeting slavo per la commemorazione dell’anniversario della Comune di Parigi, organizzato a Londra sotto la presidenza di Leon Hartmann, Marx ed Engels interpretano il mortale attentato contro lo zar Alessandro II come un presagio del sicuro avvento di una «comune russa» (21 marzo).

Aprile-dicembre: Giudizio tiepido di Marx su Karl Kautsky, dopo il loro primo incontro (lettera a Jenny Longuet, 11 aprile). A proposito dei terro- risti processati a Pietroburgo: «Sono persone d’una capacità straordinaria, senza una posa melodrammatica, semplici, concreti, eroici. Urlare e agire sono due cose fondamentalmente inconciliabili. Il “Comitato Esecutivo” di Pietroburgo, la cui azione è così energica, pubblica dei manifesti di una 538 Appendice

“moderazione” raffinata. È ben lontano dalle maniere da liceale di Most e degli altri urlatori infantili, che predicano il tirannicidio come una “teoria” e una “panacea” […]; al contrario essi si sforzano d’insegnare all’Europa che il loro metodo di azione è specificamente russo, storicamente inevita- bile, e che su di esso è tanto vano moralizzare – a favore o contro – come sul terremoto a Chios» (a Jenny Longuet, 11 aprile). — Letture americane (grande industria, monopolî, lavoro infantile ecc.). Sull’«Atlantic Monthly», periodico di Boston che ospita articoli sulla Standard Oil, Marx approfon- disce le questioni della rendita e della proprietà fondiaria. Affronta gli stessi temi anche a proposito della Francia e della condizione dei contadini sotto l’Ancien régime: estratti dall’opera di Maurice Fleury, Elections aux États généraux 1789. — Dopo la nascita di Marcel Longuet: «[…] preferisco il sesso maschile per i bambini che nascono in questo tornante della storia. Essi hanno dinnanzi il periodo più rivoluzionario che gli uomini abbiano mai potuto attraversare. Ciò che vi è di triste ai giorni nostri, è l’essere vecchi, di modo che non resta che prevedere, al posto di vedere» (a Jenny Longuet, 29 aprile). — Giudizio severo su Henry George, Progress and Poverty [Pro- gresso e povertà] (San Francisco, 1879). Marx colloca la statalizzazione della rendita fondiaria tra le misure di transizione, necessariamente contraddittorie, che possono condurre al socialismo; epperò, finché esiste il lavoro salariato, la rendita statale non è che un mezzo camuffato per salvare la classe dei capi- talisti e ampliarne la base di dominio (Marx a Sorge, 20 giugno). — Nel suo libro England for all. Dedicated to the Democratic and Working Men’s Clubs of Great Britain and Ireland [L’Inghilterra per tutti] (London, 1881) Hyndman inserisce ampî estratti dal Capitale, senza citare né il libro né il suo autore, con il pretesto che il nome di quest’ultimo è troppo detestato dagli inglesi: Marx rompe con lui (luglio). — Soggiorno dei coniugi Marx ad Argenteuil, dai Longuet (26 luglio-16 agosto). Marx legge di storia (Rivoluzione francese, popoli coloniali). — Circa la situazione politica in Francia: «È possibile che l’estrema sinistra aumenti un po’ numericamente, ma il risultato più importante sarà probabilmente la vittoria di Gambetta. La brevità della campagna elettorale avvantaggia, viste le condizioni francesi, gli sbruffoni che detengono le posizioni chiave, quelli che dispenseranno probabilmente dei posti nella macchina governativa e che dispongono delle casse dello Stato» (a Engels, 9 agosto). — Engels studia i quaderni matematici di Marx e si complimenta con l’amico per la chiarezza del suo metodo di esposizione del calcolo differenziale (18 agosto). — Lissagaray informa Marx circa la situazione del Partito Socialista dei Lavoratori e i dissensi tra i capi (a Engels, 18 agosto). — Marx è gravemente malato (peri- tonite e bronchite). Dopo il suo ritorno da Parigi, la moglie deve mettersi a letto e, sofferente di un cancro al fegato, muore il 2 dicembre. Alla vigilia, la rivista «Modern Thought» aveva dedicato a Marx, in una serie di studî sui rappresentanti del pensiero moderno, un articolo redatto da Ernest Belfort Bax. Marx può mostrarlo alla moglie morente che vive così «i suoi ultimi istanti illuminati». Engels, sulla tomba di Jenny Marx: «Se mai vi fu una donna che mise la sua più grande felicità per rendere felici gli altri, questa fu proprio lei» (5 dicembre). «Esco dalla mia ultima malattia doppiamente storpiato, moralmente per la morte di mia moglie, fisicamente in seguito a un ispessimento della pleura e a una maggiore irritabilità dei bronchi» (Marx a Sorge, 15 dicembre). Il medico gli proibisce di assistere alla sepoltura della moglie. «Mi ci sono adattato anche perché la cara defunta, ancora un Cronologia 1881-82 539

giorno prima della sua morte, aveva detto alla sua nurse, a proposito dell’i- nosservanza di non so che cerimoniale: “We are no such external people75!”. […] Per i dolori dell’animo c’è infatti solo un antidoto efficace, ed è il dolore fisico. Metti da una parte la fine del mondo e dall’altra parte un uomo con un acuto mal di denti!» (a Jenny Longuet, 7 dicembre). — È senza dubbio a quest’epoca che Marx compone una enorme cronologia (90 a.C.-1470) sulla base di Friedrich Christoph Schlosser, Weltgeschichte für das deutsche Volk [Storia mondiale per il popolo tedesco], 1844-55. — Inizia la stesura di note sulla riforma del 1861 in Russia e sullo sviluppo che ne è seguìto, sistematizzando le conclusioni raggiunte nel suo studio delle questioni russe. Parallelamente, continua le ricerche «americane».

1882 “Prefazione” a Manifest kommunisticeskoj partii, Genève [757]

Gennaio-dicembre: Lettura delle più recenti opere sulla situazione sociale ed economica della Russia (Vasilij Ivanoviã Semevski, Andrej Alekseeviã Isaev, Gerhard Mineiko, Vasilij Pavloviã Vorontsov). — A proposito di una lettera di Dietzgen: «[…] lo sventurato è “progredito” all’indietro, per arri- vare beatamente alla fenomenologia. Il caso mi parrebbe inguaribile» (a Engels, 5 gennaio). — Su Eleanor, la quale aspira a una carriera di artista teatrale e che non lascia mai il padre malato: «Non vorrei per nulla al mondo che la fanciulla si creda d’essere sacrificata sull’altare della famiglia come “infermiera” di un vecchio» (a Engels, 12 gennaio). — I medici consigliano a Marx un soggiorno ad Algeri. — Redige insieme a Engels la prefazione dell’edizione russa del Manifesto (21 gennaio). — Lascia Londra per andare a curarsi ad Algeri e si ferma ad Argenteuil dai Longuet. A Parigi, ha rela- zioni con Guesde, Gabriel Pierre Deville e José Mesa y Leompart (tipografo socialista spagnolo). — Soggiorna ad Algeri (20 febbraio-2 maggio). Soffre d’insonnia e anoressia. Le sue condizioni peggiorano a causa del cattivo tempo. «Detto tra noi, tu sai che pochi detestano quanto me il patetico; tuttavia, significherebbe mentire non confessare che il mio spirito è in gran parte assorbito dal ricordo di mia moglie, che fu la parte migliore della mia vita. Di’ alle mie figlie a Londra di scrivere al loro vecchio Nick invece di aspettare che sia lui a scrivere per primo» (a Engels, 1º maggio). — Marx incontra frequentemente il giudice Fermé, amico di Charles Longuet, il quale lo istruisce sullo statuto giuridico della proprietà fondiaria presso gli arabi e sull’oppressione esercitata dai colonizzatori. «Tra l’altro, Fermé mi ha raccontato ciò che succede durante la carriera di un giudice di pace (ed è tutto “regolare”): si applica un metodo di tortura per ottenere delle confes- sioni; ben inteso, è la polizia che se ne occupa (come tra gli inglesi nelle Indie); il giudice è tenuto a non sapere nulla di tutto ciò» (a Engels, 8 aprile). — Su consiglio del proprio medico, Marx lascia Algeri per Montecarlo (7 maggio-7 giugno). — Soggiorno ad Argenteuil. Effettua bagni sulfurei a Enghien. Informa regolarmente Engels sui dettagli della propria malattia, ma non disdegna la politica. — Incontro a Parigi con Guesde, Lafargue e Deville. — Soggiorno a Losanna e a Ginevra (dal 23 agosto a fine mese). — Soggiorno a Vevey (fine agosto-18 settembre). Apprende la notizia, rivela-

75 Tr. it.: Noi non siamo gente che bada a queste manifestazioni esteriori. 540 Appendice

tasi poi falsa, della morte di Bebel: «È sconfortante, la più grande sventura per il nostro partito. Era una personalità unica in seno alla classe operaia tedesca (si può dire “europea”)» (a Engels, 16 settembre). — Da Parigi: «Se il governo francese – rappresentato dal faccendiere Duclerc – sapesse della mia presenza qui […], forse mi manderebbe in viaggio senza il permesso del mio dottore poiché i “marxisti” e gli “antimarxisti”, ai loro rispettivi con- gressi di Roanne e di Saint-Étienne, hanno fatto di tutto per guastarmi il sog- giorno in Francia. Con ciò, trovo una compensazione nel fatto che la stessa banda dell’Alleanza – i Malon, i Brousse ecc. – è stata delusa nella sua spe- ranza […]. L’insinuazione “silenziosa” non ha fatto presa su nessuno: Marx è un Tedesco, meglio un Prussiano, dunque i “marxisti” francesi sono dei traditori della loro patria; nessuno d’altra parte ha osato dichiararlo pubbli- camente» (30 settembre). — Marx segue con attenzione le esperienze di Marcel Deprez sulla trasmissione di segnali elettrici a lunga distanza. Legge Edouard Hospitalier, La Physique moderne. Les principales applications de l’électricité [La fisica moderna. Le principali applicazioni dell’elettricità], 1880. — Critica severamente gli errori tattici di Lafargue, «oracolo brevet- tato del socialismo scientifico», nella sua lotta contro i possibilisti. Negli scritti di Lafargue, Marx ritrova «reminiscenze di una ricetta alla Bakunin». Poi: «Longuet come ultimo proudhoniano, e Lafargue come ultimo bakuni- niano! Che il diavolo se li porti» (a Engels, 11 novembre). — Marx non con- divide le vedute di Eduard Bernstein sull’importanza dell’organizzazione di Benoît Malon e di Paul Brousse. «La prima organizzazione di un vero par- tito operaio data dal congresso di Marsiglia; Malon allora era in Svizzera, Brousse da nessuna parte, e “Le Prolétaire” – ivi compresi i sindacati – era sulla difensiva» (a Engels, 22 novembre). Riferendo a un’aderente alla Narodnaja Volja di una conversazione avuta con Engels nel settembre 1883 a proposito delle prospettive rivoluzionarie in Russia, Lopatin scriverà: «Ricordi, ti dissi anche che lo stesso Marx non fu mai un marxista. Engels mi raccontò che, in occasione del conflitto di Brousse, Malon & Co. con gli altri, un giorno Marx ebbe ad affermare con una risata: “Posso dire una sola cosa, che io non sono marxista!”»76. — Ripreso lo studio delle società primitive, fa estratti dall’opera di John Lubbock, The Origin of Civilization and the Primitive Conditions of Man [L’origine della civiltà e la condizione primitiva dell’uomo] (London, 1870). Parallelamente, s’interessa della politica finanziaria inglese in Egitto, leggendo Michael George Mulhall, Egyptian Finance («The Contemporary Review», ottobre 1880). — Marx chiede a Engels d’intervenire presso «Der Sozialdemokrat» affinché siano

76 Lettera da Londra di German Aleksandroviã Lopatin a Maria Nikolajevna O‰anina, 20 settembre 1883, «Osnovy teoretiãeskogo socializma i ich priloÏenije k Rossii», Genève, 1893 (in russo), tr. ted. in mew, 21, p. 489. Questa frase di Marx è citata da Engels in una lettera a Eduard Bernstein del 2-3 novembre 1882 (mew, 35, p. 388), in una a Conrad Schmidt del 5 agosto 1890: «Ganz wie Marx von den französischen “Marxisten” der letzten 70er Jahre sagte: “Tout ce que je sais, c’est que je ne sui pas Marxiste”» (mew, 37, p. 436) e in una a Paul Lafargue del 27 agosto 1890: «Tutto quello che so, è che non sono marxista, io!» (Friedrich Engels, Paul et Laura Lafargue, Correspondance, Textes recueillis, annotés et présentés par Émile Bottigelli, Éditions Sociales, Paris, 1956, vol. II, 1887-1890, p. 407, tr. it. in Opere, XLVIII, p. 478). Si veda Maximilien Rubel, Marx critico del marxismo, cit., pp. 60-63, 65. Cronologia 1882-83 541

pubblicati i documenti sullo sfruttamento degli operai nelle miniere dello Stato prussiano, con l’intento, così, di smascherare il socialismo di Stato di Wagener-Bismarck (8 dicembre). — Legge il manoscritto engelsiano Die Mark [La Marca] e ne fa l’elogio (18 dicembre).

1883 Gennaio-marzo: Morte di Jenny Longuet (11 gennaio). — Lo stato di Marx si aggrava; un’infiammazione alla gola gl’impedisce di parlare e di deglutire. Alcune settimane più tardi, ascesso a un polmone. Marx muore il 14 marzo. — Engels a Bernstein: «Avete ricevuto il mio telegramma. Tutto è successo molto rapidamente. Dapprima le migliori speranze; e subito dopo, questa mattina, il crollo delle forze, poi l’assopimento. In dieci minuti, questa testa geniale ha smesso di pensare, proprio quando i medici ci davano le migliori garanzie. Di ciò che quest’uomo è stato per noi in quanto teorico e, nei momenti decisivi, sul piano pratico, ci si può fare un’idea solo dopo aver vis- suto accanto a lui tutta una vita. Queste cose vanno ben oltre la nostra portata. Il movimento continua, ma gli mancherà l’uomo che interveniva, serena- mente, opportunamente, sovranamente, e che gli ha risparmiato fin qui più di un penoso smarrimento» (14 marzo). — A Sorge, l’indomani: «Tutto ciò che avviene per necessità naturale, per quanto terribile possa essere, reca in se stesso la consolazione. Così anche in questo caso. L’arte dei medici gli avreb- be forse potuto assicurare ancora per alcuni anni un’esistenza vegetativa, la vita di un essere impotente, il quale, per far trionfare l’arte medica, anziché morire d’un sol colpo, soccombe a poco a poco. Questo Marx non lo avrebbe sopportato mai. Vivere avendo dinanzi a sé i molti lavori incompiuti, col sup- plizio di Tantalo di volerli completare e di non poter farlo, questo sarebbe stato per lui mille volte più amaro della morte benigna che lo colse. “La morte non è una disgrazia per colui che muore, bensì per colui che sopravvive”, soleva dire con Epicuro. E vedere questo possente uomo di genio vegetare come un rudere per la maggiore gloria della medicina, esposto allo scherno dei filistei, tante volte fulminati da lui quando era nel pieno possesso delle sue forze: no, mille volte meglio com’è, mille volte meglio se lo portiamo domani l’altro nella tomba dove riposa sua moglie».