Island of Capri
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ISLAND OF CAPRI Principali fatti su questo argomento Capri è un'isola nel golfo di Napoli, parte della città Popolazione: 12.200 (2002) metropolitana di Napoli, situata di fronte alla penisola Area: 10,40 km² sorrentina. Il nome deriverebbe dal greco kàpros, ossia Località: Mar Mediterraneo, 40,55548°N 14,22543°E cinghiale, collegato al latino capreae, capre. Premi: TripAdvisor Parte superiore isola Attrazioni principali: Grotta Azzurra, Via Krupp, Villa Jovis, Faraglioni di Capri, Villa San Michele, Monte Solaro, Faro di Punta Carena... it.wikipedia.org - Testo soggetto a licenza CC-BY-SA ISOLA DI CAPRI I.C. VINCENZO GEMITO DI ANACAPRI CLASSI TERZE DELLA SCUOLA PRIMARIA B. CROCE SUI SENTIERI CULTURALI Codice Progetto: 10.2.5A-FSEPON-CA-2018-325 CUP F67D18000070007 CONOSCO IL MIO TERRITORIO FOTO DI NO MACHINE-READABLE AUTHOR PROVIDED. ALMARE ASSUMED (BASED ON COPYRIGHT CLAIMS). / PUBLIC DOMAIN Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-SA-NC Geografia Storia Note CONTENUTO Bibliografia Opere citate Realizzazioni delle alunne e degli alunni GEOGRAFIA INFO ISLAND OF CAPRI STORIA LA STORIA DELL'ISOLA Patrimonio culturale, artistico e paesaggistico Per costruire una cittadinanza piena è fondamentale sensibilizzare le studentesse e gli studenti al proprio patrimonio culturale, artistico e paesaggistico con l’obiettivo formativo di educarli alla sua tutela, trasmettendo loro il valore che ha per la comunità, e valorizzandone a pieno la dimensione di bene comune e il potenziale che può generare per lo sviluppo democratico del Paese. Luigi Lembo: Capri 1656 l'anno della Peste, ed. La Conchiglia Axel Munthe: La storia di San Michele, ed. Garzanti Marino Barendson: Addio cicerchia, ed. La Conchiglia 1991 Kesel Humbert: Capri. Biografia di un'isola., ed. La Conchiglia 1997 Romana De Angelis Bertolotti: Capri. Dal Regno d'Italia agli anni del fascismo., ed. Editoriale Scientifica, 2001 Marcella Leone de Andreis: Capri 1939, ed. IN-ED-ITA 2002 BIBLIOGRAFIA Adelia Pelosi: Percorsi archeologici dell'isola di Capri, ed. La Conchiglia 2003 Claudio Novelli: Giallaranci mitili impazziti di luce, ed. La Conchiglia 2004 Marcella Leone de Andreis: Capri 1943 - C'era una volta la guerra, ed. La Conchiglia 2007 Jana Revedin, "Lysis", Wieser, Klagenfurt 2011 Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-SA-NC Un uomo può sopportare molto finché può sopportare se stesso. Può vivere senza speranza, senza amici, senza libri, perfino senza musica, fino a quando può ascoltare i propri pensieri. OPERE CITATE Axel Munthe LA STORIA DI SAN MICHELE Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-SA QUARTIERE LE BOFFE CENNI STORICI Lo sviluppo di questo quartiere seicentesco è legato alla costruzione della chiesa di S. Sofia ed allo spostamento della popolazione più a valle verso i più ampi terreni coltivabili. Deve la sua denominazione al complesso di case, sorte intorno alla vecchia piazza delle Ficacciate, e coperte con volte a botte e a padiglione, che in dialetto napoletano sono dette "boffe". ANDIAMO IN GIRO PER IL QUARTIERE IL QUARTIERE ILLUSTRATO COSI’, COME LO VEDIAMO NOI LA CASA ROSSA…CIVICO 78 ANDIAMO A VISITARLA ATTENTI ALLE SPIEGAZIONI… UNA BELLA ESPERIENZA… LA STORIA … La casa, di colore rosso pompeiano, situata in Via Giuseppe Orlandi, si raggiunge a piedi muovendo verso il centro storico. È una delle costruzioni più singolari dell'Isola di Capri, costruita tra il 1876 e il 1899 accanto a un'antica torre quattrocentesca, eretta dall'eccentrico colonnello John Clay MacKowen, ricco cittadino di New Orleans. Ben presto fu arricchita dallo stesso colonnello con reperti archeologici trovati nelle varie località dell'Isola. Nel 1901 il colonnello americano fece ritorno in Louisiana dove fu ucciso, in uno scontro a fuoco. La casa passò, quindi, agli eredi e poi ad altri proprietari finché nel 1990, la Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio di Napoli ha acquisito l'edificio e, dopo un attento restauro, lo ha destinato a spazio espositivo, concedendone l'uso al Comune di Anacapri. Nel quadro degli obiettivi turistico-culturali, l'Amministrazione Comunale di Anacapri, dal 2003, allestisce, nelle sale della Casa Rossa, la mostra "L'Isola dipinta: viaggio pittorico a Capri ed Anacapri tra Ottocento e Novecento". La mostra prende vita da un nucleo di opere provenienti dalla nota collezione, in parte già esposta nel 2002 a Capri, presso il Grand Hotel Quisisana, che i fratelli Raskovìch, spinti dall'amore dell'Isola, raccolsero negli anni, e che nel 2003 il Comune di Anacapri ha voluto acquistare, aggiudicandosi un patrimonio pittorico di valore culturale straordinario. Si tratta di olii ed acquerelli di grande interesse, in quanto, come in un viaggio, mostrano non solo i luoghi più noti dell'Isola, ma anche angoli inusuali architetture e momenti della vita locale e tradizioni ormai disperse. Dal capo di Mulo alla Piccola Marina, ai Bagni di Tiberio, da Marina Grande alla Piazzetta, dalla chiesa della Croce a quella di Santa Sofia, e poi la Porta della Differenza, i sentieri di Anacapri, le case in località Tiberio, la strada per Villa Jovis e ancora via Sopramonte e via Camerelle. Un vero e proprio percorso culturale raccontato da trentuno tele di maestri della pittura italiani e stranieri come Barrett, de Montalant, Carabain, Giordano, Federico, Casciaro, Brancaccio, Ferrarini, Hay, Vertunni, Carelli, Sain, Payton Reid, Lovatti, Coleman ed altri, che rappresentano un momento di unità tra natura e storia dell'Isola. Dal 2008 sono qui ospitate le tre statue romane della Grotta Azzurra, ritrovate nel 1964 e nel 1974. Nonostante siano fortemente alterate dalla permanenza sul fondo del mare e dall'azione dei litodomi che hanno cancellato i particolari dei volti e dei corpi, conservano l'originaria vivacità di movimenti che il riflesso dell'acqua, dalla quale emergevano dalle ginocchia in su, moltiplicava con il movimento della superficie. Il grande ninfeo di età imperiale della grotta, realizzato senza regolarizzare le pareti e arricchito dalle statue di personaggi fantastici, fu forse la massima espressione di ciò che significò Capri per Tiberio: l'otium, l'unica forma di esistenza, immersione nella cultura, e nella vita greca che l'isola conservava intatta, e che egli prediligeva in ricordo del giovanile soggiorno a Rodi. LA CASA COME LA VEDIAMO NOI CONOSCIAMO AXEL MUNTHE MEDICO SVEDESE, SCRITTORE E GRANDE ANIMALISTA. SCRISSE NEL 1929 UN BESTSELLER MONDIALE CHE FINORA È LETTO E RILETTO E VALE SEMPRE LA PENA DI RILEGGERE: 'IL LIBRO DI SAN MICHELE'. RACCONTA LA STORIA DELLA SUA VITA A PARIGI, ROMA E CAPRI. UN'ALTRA SUA PASSIONE - OLTRE AI CANI - ERA L'ANTICHITÀ CON LE SUE TRACCE. DIFATTI, NELLA SUA VILLA AD ANACAPRI SI TROVANO CENTINAIA DI REPERTI ANTICHI, INTEGRATI NELLE MURA. NELLA DIMORA DI AXEL….VILLA SAN MICHELE Decisamente la villa ed il parco sono i luoghi più straordinari da vedere ad Anacapri, per fare un tuffo nella storia e vivere la passione del medico svedese Axel Munthe. Un paradiso terrestre, curato con l'amore degli svedesi. Un paese tra l'altro con lungimiranza. Villa San Michele è oltre a un museo anche sede del consolato svedese. ANDIAMO A VISITARLA … ECCOCI ALL’INTERNO DELLA VILLA NON FACCIAMO CHIASSO … COSI’, COME L’ABBIAMO VISTA … TUTTI A LAVORO … I FORTINI … LE TORRI Dal Medioevo agli inizi dell'Ottocento durarono le incursioni da parte dei Saraceni dal Mar Mediterraneo. L’isola di Capri era preda facile; era più esposta e dal Golfo si arriva facilmente. Oltre a Torre Materita, c’è un’altra Torre, che veniva utilizzata come luogo da cui si poteva osservare il mare e vigilare, al fine di potersi organizzare subito nella difesa del paese dai Saraceni o da qualsiasi invasore. LA LEGGENDA DELLA CAMPANELLA DI SAN MICHELE Esiste un’antica leggenda legata all’isola di Capri in cui si racconta di un povero pastorello, orfano di padre, che non possedeva alcun bene materiale al di fuori di una pecorella. Si dice che una sera, all'imbrunire, il fanciullo si fosse attardato a raccogliere dei fiori e quando si era voltato per chiamare a sé la pecorella, quest’ultima era sparita dalla sua vista. “La mia unica pecorella, è perduta!” – piangeva disperato il pastorello – “Come farò adesso?”. Ad un certo punto, però, gli parve di udire da lontano un debole scampanio e, pensando fosse il suono della campanella che la pecora portava al collo, si diresse nella direzione da cui proveniva il tintinnio. Iniziò a correre a piedi nudi, tra i rovi e i sassi, mentre la notte era ormai sopraggiunta, finché non giunse sull'orlo di un burrone e qui una luce improvvisa lo fermò. Avvolto in un fulgore dorato fece la sua apparizione San Michele, splendente sul suo cavallo bianco. “Bimbo mio” – disse il Santo, sfilandosi dal collo una campanella che gli pendeva sul petto – “prendi questa e segui sempre il suo suono, ti salverà da ogni pericolo”. Il pastorello, tremante per l’emozione e per la gioia, ritrovò dopo poco la pecorella e si diresse verso casa, portando in dono la campanella alla sua mamma. Da allora la sua vita cambiò per sempre ed ogni suo desiderio terreno fu appagato. LA MIGLIERA … ANDIAMO Ad Anacapri esistono ancora luoghi sconosciuti al turismo di massa, dove passeggiare tra la natura e panorami selvaggi in perfetta solitudine. Uno di questi è La Migliera ad Anacapri, sulla punta occidentale dell'isola. Via Migliera parte da Piazza della Pace ad Anacapri e si snoda per circa 2 km tra vigneti e campi coltivati. La passeggiata permette di scoprire l'antica anima contadina dell'isola,