GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA N. Registro IT - 001216

Nucleo Idroelettrico di Udine

Dichiarazione ambientale 2011

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Edipower S.p.A. – Nucleo Idroelettrico di Udine

Codice NACE 35.11: Produzione di energia elettrica

Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultati

raggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente al

sistema comunitario di ecogestione e audit.

GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA N. Registro IT - 001216

Nucleo Idroelettrico di Udine

Dichiarazione ambientale 2011

Dati aggiornati al 31/12/2010

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La spiegazione dei termini specifici del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) e dei principali termini tecnici è riportata nel glossario al termine della presente Dichiarazione Ambientale.

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Indice

Presentazione 7

Edipower S. p. A. 8

La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower 9

La politica ambientale del Nucleo Idroelettrico 10

Il sito e l’ambiente circostante 11

Il Nucleo idroelettrico di Udine 23

L’attività svolta 24

Aspetti Ambientali 33

Il programma ambientale 56

Il Sistema di Gestione Ambientale 68

Compendio dei dati ambientali dell’esercizio 2010 75

La certificazione EMAS 79

La certificazione ISO 14001:2004 80

La certificazione BS OHSAS:2007 81

Informazioni al pubblico 82

La registrazione EMAS - validità e convalida della 83 Dichiarazione Ambientale

Glossario 84

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6 Presentazione

La presente “Dichiarazione ambientale” del Nucleo Idroelettrico di Udine è stata sviluppata in conformità con quanto previsto dal Regolamento Comunitario sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema di ecogestione e audit (EMAS) e in armonia con l’impegno ambientale della Società Edipower S.p.A.

La “dichiarazione ambientale” costituisce lo strumento con il quale il Nucleo di Udine si manifesta la volontà di trasparenza nei confronti della collettività e delle comunità circostanti, in relazione agli aspetti ambientali connessi con la sua attività di produzione di energia idroelettrica e la presenza e l’esercizio degli impianti.

Ogni attività umana, pur comportando significativi benefici che ognuno può constatare quotidianamente, ha. Il problema importante e fonte di grosso dibattito anche in ambito internazionale, è la valutazione dei benefici con i “costi” che ne derivano in termini ambientali.

Questa dichiarazione ambientale ha lo scopo di migliorare la conoscenza delle interazioni degli impianti idroelettrici con il territorio e di consentire la formazione di un giudizio più completo e consapevole su una rilevante presenza industriale nel territorio della Regione .

L’obiettivo che ci siamo posti nel redigere questo documento è consentire a ciascun lettore di avere un’idea precisa degli impianti idroelettrici gestiti dal Nucleo di Udine e dei loro impatti ambientali.

L’impegno ambientale che abbiamo assunto è di individuare e riconoscere tempestivamente le problematiche ambientali correlate alla nostra attività e di progettare e attuare programmi di miglioramento,con obiettivi mirati, quali ad esempio la prevenzione dell’inquinamento acustico, la riduzione e dove possibile l’eliminazionedi materie pericolose ed anche attraverso l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, condividendo appieno il principio, che sta alla base dell’EMAS ovvero il miglioramento continuo nei confronti dell’ambiente.

La Direzione del Nucleo di Udine è sempre disponibile a fornire qualsiasi informazione aggiuntiva di pertinenza tecnica o ambientale e saranno certamente accolte con interesse tutte le proposte e gli spunti che ci giungeranno su tale tema.

L’attenzione ai temi ambientali da parte del personale del Nucleo ha molto facilitato l’introduzione e lo sviluppo di un sistema di gestione ambientale, che ha comunque richiesto notevole impegno e la fattiva collaborazione anche di altre unità Centrali della Società. Il mio sentito ringraziamento va pertanto alle numerose persone che hanno collaborato alla riuscita di questo ambizioso progetto.

Capo Nucleo Salvatore Marchese

Udine, 30/04/2010

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Edipower S.p.A.

Edipower rappresenta, con un parco impianti di potenza installata superiore 8.000 MW, il secondo operatore in Italia nel campo della produzione di energia elettrica. La sede legale è a Milano in Foro Buonaparte, 31. Il codice NACE è 35.11 (produzione e distribuzione di energia elettrica). Alla società Edipower appartengono i seguenti impianti:

- La Centrale termoelettrica di Brindisi Nord (BR); - La Centrale termoelettrica di Chivasso (TO); - La Centrale termoelettrica di Piacenza (PC); - La Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela (ME); - La Centrale termoelettrica di Sermide (MN); - La Centrale termoelettrica di Turbigo (MI); - Il Nucleo idroelettrico di Mese (SO); - Il Nucleo idroelettrico di Tusciano (SA); - Il Nucleo idroelettrico di Udine (UD).

Fig. 1 - Distribuzione geografica degli impianti Edipower (fuori scala)

8 La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower

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La politica ambientale del Nucleo Idroelettrico

Il rispetto per l‟ambiente ed il miglioramento continuo della sua protezione sono delle priorità per la Direzione del Nucleo e per tutto il personale. Per l‟applicazione di un Sistema di Gestione Ambientale, in conformità con la norma UNI EN ISO 14001 e con il Regolamento EMAS, la Direzione del Nucleo e tutto il personale si impegnano a:

1. Promuovere e svolgere tutte le attività per l‟identificazione e la riduzione degli impatti ambientali degli impianti, attraverso attività di formazione ad ogni livello ed un diffuso senso di responsabilità verso l‟ambiente e la elaborazione di un programma ambientale che contempla obiettivi di miglioramento. 2. Gestire tutte le attività del sito in conformità con leggi e regolamenti locali, regionali e nazionali e con gli Standard Aziendali e monitorando tale conformità. 3. Gestire gli impianti, progettando e realizzando le eventuali modifiche o nuove attività in modo da tenere in conto le interazioni con i vari comparti ambientali e con il contesto territoriale del sito; ciò al fine di tenere sotto controllo e minimizzare, ove possibile, gli impatti sull‟ambiente inerenti alle attività del sito. 4. Assicurare, con l‟implementazione del sistema di monitoraggio e l‟introduzione degli indicatori previsti dal sistema, la sistematica valutazione delle prestazioni ambientali del sito al fine di fornire gli elementi necessari per il miglioramento. 5. Prevenire l‟inquinamento tramite la progettazione e la realizzazione di sistemi adeguati. 6. Ottimizzare l‟uso delle risorse naturali, attraverso un impiego razionale ed efficiente dell‟energia, utilizzando impianti ad elevato rendimento e delle migliori tecnologie disponibili a costi economicamente accettabili. 7. Favorire l‟inserimento nel paesaggio delle strutture e delle infrastrutture esistenti e da realizzare. 8. Minimizzare il disturbo dovuto alle emissioni sonore ed il rischio di contaminazione dell‟ambiente a causa di perdite accidentali di sostanze pericolose. 9. Promuovere attività di sensibilizzazione in materia di tutela dell‟ambiente con fornitori, ed appaltatori, con la corretta gestione delle sostanze e dei cantieri. 10. Promuovere e mantenere, con le Comunità e le istituzioni locali un rapporto di massima collaborazione per stabilire ed aggiornare le procedure di emergenza La direzione si impegna a riesaminare periodicamente la Politica Ambientale del sito per tener conto della evoluzione delle situazioni circostanti e a comunicarla alle parti interessate interne ed esterne. L‟introduzione ed il mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale, conforme alla Norma UNI EN ISO 14001 e al Regolamento (CE) 1221/2009 «sull‟adesione volontaria delle imprese del settore industriale a un sistema comunitario di ecogestione ed audit» (EMAS III) è lo strumento gestionale adottato per perseguire questa politica.

Udine, aprile 2010

Il Capo Nucleo Salvatore Marchese

10 Il sito e l’ambiente circostante

Gli impianti del Nucleo Idroelettrico di Udine sono situati all‟interno della regione Friuli Venezia Giulia. I più importanti sono disposti secondo due aste idrauliche principali che utilizzano le acque del fiume Tagliamento e del torrente Cellina; i minori sono collocati in corrispondenza di salti presenti lungo canali irrigui consortili o su corsi d‟acqua minori. Il bacino imbrifero del fiume Tagliamento, utilizzato dagli impianti del sito, comprende il territorio nord-occidentale della regione, dalle origini del fiume alla confluenza con il Fella, che corrisponde alla Carnia. Il bacino imbrifero del Cellina, utilizzato dagli impianti del sito, comprende tutta la vallata del Cellina, dalle origini allo sbocco in pianura. Impianti minori sono sparsi sul territorio nelle province di Udine, Gorizia e .

Fig. 2 - Regione Friuli Venezia Giulia: dislocazione delle centrali del Nucleo di Udine in regione (fuori scala)

11 La storia

I primi impianti idroelettrici in Friuli Venezia Giulia sono stati realizzati alla fine dell‟ottocento. Nel 1897 gli ingegneri Salice e Zenari progettarono un impianto di notevoli dimensioni per l‟epoca, che prevedeva l‟utilizzo delle acque del torrente Cellina mediante le centrali di Malnisio e Giais per una potenza complessiva di circa 10.000 kW. La centrale di Malnisio, entrata in servizio nel 1905, alimentava, con una linea di 87 km a 30.000 Volt, la città di Venezia; la centrale di Giais, entrata in servizio nel 1908, alimentava la città di Udine con una linea di 45 km a 30.000 Volt. Nel 1919 è entrata in servizio la centrale del Partidor, costruita a valle della centrale di Giais. Nei primi anni del „900 sono state realizzate anche numerose centrali di piccola potenza, generalmente costruite sui salti dei canali irrigui. Edipower gestisce gli impianti sui canali “Ledra” e “Giavons” derivati dal Tagliamento e sul canale “Dottori” derivato dal fiume Isonzo. Un grosso impulso allo sviluppo degli impianti idroelettrici in Friuli si è avuto con la Società Adriatica di Elettricità (SADE) che ha realizzato gli impianti del Tagliamento (Ampezzo 1948, Somplago 1957) ed ha completato la realizzazione degli impianti del Cellina (Barcis, San Foca e Villa Rinaldi nel 1954). Negli anni ottanta sono stati realizzati e messi in servizio gli impianti di Ponte Giulio e San Leonardo che hanno sostituito i vecchi impianti di Malnisio, Giais e Partidor ed è stato installato il secondo gruppo di produzione delle centrali di San Foca e Villa Rinaldi. Sono state inoltre riattivate ed automatizzate numerose centrali minori. Nel 1997, con l‟entrata in servizio dell‟impianto di , è stata completata l‟utilizzazione idroelettrica del torrente Cellina. Ultima realizzazione importante è stata il potenziamento dell‟impianto di Barcis, avvenuto nel 1998 con l‟installazione di una nuova unità di produzione.

Nel giugno 2006 la sede del Nucleo Idroelettrico di Udine è stata spostata da Udine a Cavazzo Carnico, nelle immediate vicinanze della centrale di Somplago. Nel settembre 2007 è stata spostata la sede del R. O. Cellina in un nuovo fabbricato realizzato, sempre nel comune di , nella Zona Artigianale di San Leonardo.

Il territorio

Inquadramento geologico

La regione Friuli Venezia Giulia ha una geologia varia poiché in essa affiorano rocce molto diverse, per origine, caratteri ed età, le quali sono state ivi dislocate a più riprese ed in modo più o meno sentito. Esse sono, infatti, il frutto di una storia geologica complessa che ha visto la regione invasa dal mare molte volte e l'instaurarsi di ambienti sedimentari molto diversi nel tempo e nello spazio. I rilievi, in gran parte, costituiscono il settore più orientale delle Alpi Calcaree Meridionali, dette semplicemente Alpi Meridionali; esse rappresentano un'importante unità geologica caratterizzata da un'abbondante sedimentazione calcarea. Dal punto di vista stratigrafico e paleogeografico, le Alpi Meridionali vengono suddivise in zone, estese all'incirca in direzione nord-sud. Nella regione in esame vengono a svilupparsi la zona bellunese, che è caratterizzata dalla presenza di un bacino subsidente o «solco»; la zona friulana che comprende le Prealpi in cui domina una sedimentazione di piattaforma, o di « ruga » o soglia; la zona Giulia che comprende l'alto bacino dell'Isonzo e presenta i caratteri di un bacino subsidente. Appare ovvio, innanzi tutto, tenere separate le Alpi, le Prealpi e la Pianura Friulana. Nelle Alpi sono distinte le Carniche dalle Giulie, prendendo come linea di separazione il corso del fiume Fella. Le Alpi Carniche costituiscono un complesso montuoso che concorre a formare l'alto bacino del Tagliamento e si estende oltre i limiti della regione. A nord, infatti, esse si spingono in Austria fino alla Gail, mentre ad occidente arrivano al Piave rientrando in parte nel contiguo Cadore. Le Alpi Giulie si estendono a sud del Fella comprendendo alcuni gruppi montuosi molto interessanti e costituiti da sedimenti mesozoici: esse continuano verso oriente, oltre i limiti della regione, in territorio sloveno. Nelle Prealpi sono compresi tutti i rilievi posti a sud dell'alto corso del Tagliamento, fino alla confluenza con il fiume Fella, e del torrente Resia. Anche le Prealpi si estendono sia ad ovest sia ad est, oltre i limiti della regione; in esse viene compresa la fascia collinare pedemontana che ha particolare sviluppo nel settore orientale. Le Prealpi sono distinte in Carniche e Giulie e la loro linea di separazione 12 è rappresentata dal Tagliamento. Per praticità e razionalità, vengono inoltre tenuti separati il Carso Goriziano-Triestino e l'anfiteatro morenico del Tagliamento, che rappresentano due unità ben distinte e caratteristiche.

Fig. 3 - Costruzione tipica di Sauris (fonte: sito www.sauris.com)

Aree di interesse naturalistico

Le aree più rilevanti dal punto di vista naturalistico più prossime agli impianti del Nucleo sono le seguenti: - SIC – IT 3310004 - Forra del torrente Cellina; - SIC e ZPS IT3310001 - Parco naturale delle Dolomiti Friulane. - SIC IT3310009 - Magredi del Cellina - Biotopo Naturale Regionale

Riserva naturale della forra del torrente Cellina In questa area si inserisce l‟impianto di Barcis, ben integrato nel contesto naturalistico, in quanto, essendo realizzato in caverna, ha un limitato impatto visivo. L‟unico impatto, legato alla sua presenza, è costituito dalla diga e dalle linee di alta tensione che partono dalla centrale. Nella forra, inoltre, esiste un‟opera realizzata nei primi anni del novecento che costituisce la meta di molti turisti: trattasi della traversa denominata “diga Vecchia”, utilizzata nel passato come opera di presa della centrale di Malnisio. Il lago artificiale, formatosi con la costruzione della diga di Barcis, genera un impatto positivo legato alla fruibilità del luogo da parte della popolazione e dei turisti. La diga, pur interrompendo il flusso d‟acqua, non lascia l‟alveo del Cellina completamente in secca, le filtrazioni dalla diga stessa ed i piccoli ruscelli che sono presenti ai lati delle forre riescono a mantenere nell‟alveo la flora e fauna ittica del torrente per il breve tratto fino all‟innesto del torrente Molassa il cui apporto ripristina completamente la vita biologica del torrente; dal 2008 in accordo con la regione F.V.G. ha avuto inizio un piano di monitoraggio della portata. L‟acqua, dopo essere stata utilizzata dalle turbine della centrale di Barcis, viene restituita al Cellina presso la Diga Vecchia.

13 Centrale di BARCIS Loc. Diga Vecchia

Fig 4 : SIC - IT3310004 Forra del Torrente Cellina

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Parco naturale delle Dolomiti Friulane Tra gli impianti dell‟alto Tagliamento, che alimentano il bacino stagionale del Lumiei della diga della Maina, le prese del Lavinal e del Giaf, poste nel comune di Forni di Sopra, si trovano al margine del parco naturale delle Dolomiti e prelevano i quantitativi d‟acqua autorizzati dai decreti di concessione; dalla presa del Giaf viene effettuato un rilascio di 100 l/s per il Deflusso Minimo Vitale.

Prese del Giaf e Lavinal

Fig. 7: SIC e Z.P.S. - IT3310001 Dolomiti Friulane

Fig.8 Stambecchi in Val Settimana

15 Parco dei Magredi del Cellina Nel R.O. del Cellina gli impianti marginalmente interessati dal parco omonimo dei Magredi sono la centrale di San Leonardo, il deposito del Partidor, ed il Nodo Idraulico “A” che ha la funzione di restituire in alveo l‟eventuale eccesso di portata lungo il canale di derivazione in caso di emergenze idrauliche onde evitare esondazioni del canale stesso.

Centrale di S. Leonardo Dep.to Partidor e Nodo “A”

Fig.9 SIC e Z.P.S. - IT3310009 Magredi del Cellina

Degradazione del suolo e franosità

Molti elementi concorrono a provocare i dissesti idrogeologici, ma il principale è sempre la natura del suolo che in molte zone del Friuli presenta condizioni sfavorevoli. Su ampie aree, infatti, affiorano sedimenti facilmente erodibili per la loro scarsa coesione, tra cui un particolare significato assumono i sedimenti argillosi, composti da particelle finissime che, se bagnate, diventano mobili e quindi rapida preda dell'erosione. Le frane rappresentano uno dei dissesti più appariscenti, in quanto il fenomeno avviene in modo più o meno improvviso e veloce con spostamento di masse rocciose che possono provocare danni elevati.

Ambiente atmosferico

Estendendosi la regione dal mare alle Alpi, essa presenta diverse varietà climatiche. Dai caratteri prevalentemente marini delle zone lagunari e costiere si passa a quelli di pianura, a quelli delle colline prealpine fino al clima proprio della montagna. Queste varietà climatiche risultano maggiormente marcate nella regione dal fatto che la direzione mare-monti è pure quella da sud a nord, si ha cioè un contemporaneo aumento sia della latitudine che dell‟altitudine.

16 Il sistema alpino ripara la regione dal diretto afflusso dei rigidi venti settentrionali. Essa risulta invece aperta verso la pianura padana, soggetta alla circolazione generale delle masse d'aria da ovest verso est. Lungo tale percorso e nello stesso senso si evolvono e si spostano i centri depressionari, detti anche cicloni, i quali, specialmente nella stagione calda, ma anche in quella primaverile e autunnale, portano con se perturbazioni atmosferiche con temporali e spesso anche grandinate. La regione è pure aperta verso il mare Adriatico. Trovandosi essa alla sua estremità settentrionale, subisce l'afflusso diretto dei venti sciroccali. Essi vi arrivano ricchi di umidità dovuta alla forte evaporazione del mare e al raffreddamento subìto nello spostamento verso nord. Le masse d'aria umida, sorvolando la pianura, incontrano i primi rilievi montuosi, si innalzano, si raffreddano ulteriormente e il vapore acqueo si condensa in copiose precipitazioni. La costa pianeggiante dal Tagliamento all'Isonzo favorisce lo sviluppo e la propagazione di tali brezze. Immediatamente oltre l'Isonzo, verso oriente, si eleva l'altipiano carsico. Esso, quale zona di transizione climatica fra la pianura veneta e quella danubiana, presenta particolari caratteri meteorici e climatici. Nota è la bora che discende, per i valichi che si aprono tra le Alpi Giulie e M. Kapela, sulla città e sul golfo di specialmente nella stagione fredda. La zona montuosa più elevata della regione presenta caratteri climatici prevalentemente alpini. La rigidezza dell'inverno è però mitigata dalle correnti aeree adriatiche e mediterranee che si alternano spesso ai flussi settentrionali e che comunque ritardano l'inizio dell'inverno mentre anticipano la primavera. E ciò avviene specialmente nelle vallate che dall'alta pianura penetrano nel sistema montuoso. Questo trapasso di venti fra i due versanti può produrre, nell'immediata fascia prealpina, in forma moderata, il fenomeno del föhn. Tutta la regione può ritenersi bene areata dai vari regimi ventosi che in essa si svolgono, ne consegue che essa risulta meno sottoposta al ristagno delle nebbie e meno soggetta all'attuale fase di inquinamento atmosferico. La pianura friulana, rispetto alla regione mediterranea, è situata più al nord di ogni altra e penetra maggiormente nell'interno del continente. Essa si spinge più a nord dei laghi di Garda, di Como, e del Lago Maggiore. Gode pertanto, anche nei suoi limitati spazi, di una graduata varietà di climi per cui da quello alpino si passa, con mille sfumature, a quello mediterraneo.

Temperatura dell'aria

La temperatura dell'aria diminuisce con la latitudine e con la altitudine. La diminuzione dovuta alla variazione di latitudine al massimo raggiunge 1°C. Notevole e rapida è invece la diminuzione della temperatura con l'altezza, circa 0,6°C per ogni 100 m.

Precipitazioni piovose

Le grandi quinte delle Prealpi e delle Alpi che si sollevano improvvisamente dalla Pianura Friulana, accogliendo i venti umidi che spirano dall'Adriatico, determinano il condensarsi di abbondantissime piogge di elevazione, ben distribuite durante l'anno, con un massimo relativo in primavera, a maggio, e un massimo assoluto in autunno, nel mese di novembre. La piovosità decresce progressivamente secondo la direttrice Est-Ovest. Con esclusione dei mesi di gennaio e febbraio, durante i quali prevalgono le precipitazioni solide, la piovosità si mantiene comunque costante, su valori superiori ai 100 mm mensili. Il clima della montagna friulana è del tipo medioeuropeo, improntato però a una estrema oceanicità. Questo fatto è da mettere in relazione con la particolare disposizione delle catene e con la mancanza di una fascia collinare abbastanza estesa, che altrimenti assorbirebbe parte delle precipitazioni provocate dai venti meridionali. Alla forte piovosità si unisce una persistente nebulosità, con oltre 5/10 di cielo coperto all‟anno che, se calcolati per la stagione vegetativa, diventano 6/10. Queste condizioni si traducono in una deficienza di calore e di luce che determina una limitazione delle possibilità di coltura. Esistono infatti zone con indici medi annui di piovosità molto alti e sono localizzate specialmente nella parte sudorientale del bacino montano. In tale zona si trova il gruppo dei monti Musi, dove cade la maggior quantità di pioggia annua di tutta Italia. Il valore delle precipitazioni raggiunge punte di 4500 mm l'anno, per esempio nel bacino secondario del torrente Resia; la media annua in questa zona è valutata oltre i 3000 mm, mentre quella complessiva per l'Italia è di 970 mm. Il valore medio calcolato per l'intero bacino del Tagliamento è di 2000 mm.

17 Ambiente idrico

La regione Friuli è una delle più piovose d‟Italia, anzi il punto di massima piovosità in Italia si trova a Musi, nella valle del Torre, con oltre 3000 mm di precipitazioni all‟anno; non deve perciò meravigliare il fatto che, nonostante il corso relativamente breve e la non eccessiva estensione dei bacini imbriferi, i maggiori fiumi abbiano una considerevole portata. Tipico fiume friulano è il Tagliamento che nasce da modeste sorgenti alpine, presenta un corso d‟alta montagna torrentizio, sbocca in pianura con un amplissimo letto ghiaioso e sfocia nel mare Adriatico presso Lignano. Caratteristici del Friuli sono i fiumi di risorgiva alimentati dalle acque piovane o da quelle che in corrispondenza della regione prealpina si disperdono nelle ghiaie incrementando la falda freatica della pianura. Nella regione non ci sono grandi laghi naturali; fra questi ricordiamo il lago di Cavazzo che è il più ampio, quelli di Predil e di Fusine celebri per le loro bellezze, il lago di S. Daniele ed i laghetti carsici di Doberdò, Pietrarossa e quello di Percedol che, interessantissimi per il loro particolare regime, sono forse gli unici laghi carsici ancora esistenti in Italia.

Il Tagliamento

Il Tagliamento è il principale e più caratteristico fiume della regione ed uno dei più importanti tra quelli che sfociano nell‟alto Adriatico. Esso ha origine immediatamente sotto il Passo della Mauria, cioè alle pendici orientali del Monte Miaron a quota 1195 m s.l.m. e, dopo un percorso iniziale da Ovest verso Est di circa 60 km, fino alla confluenza con il Fella a monte di Venzone, piega verso Sud – Sud-Ovest. In questo primo tratto raccoglie le acque dei principali affluenti, che sboccano tutti in sponda sinistra e cioè, nell‟ordine, il Lumiei, il Degano, il Bút ed il Fella. Il secondo tratto in cui si può suddividere l‟asta principale del fiume è quello che da Venzone va a Pinzano; esso si trova a scorrere tra le ultime propaggini montuose delle Prealpi Carniche e l‟antico deposito morenico che caratterizza le colline della zona attorno a San Daniele. In corrispondenza di Pinzano il fiume, non potendo oltrepassare la barriera costituita dall‟anfiteatro morenico, ha dovuto aprirsi un varco attraverso gli ultimi rilievi della catena montuosa, piegando leggermente verso SO. Dopo Venzone il fiume riceve in sponda destra gli affluenti secondari Leale ed Arzino ed in quella sinistra il Venzonassa ed il Ledra. A valle della stretta di Pinzano il Tagliamento trova libero sbocco in pianura e, con un percorso essenzialmente verso Sud, raggiunge il mare nei pressi di Lignano. In quest‟ultimo tratto il letto del fiume può essere suddiviso in due parti caratteristiche: una superiore, da Pinzano a Latisana, con letto molto ampio su terreno costituito da materiali alluvionali ghiaiosi, ed una inferiore, da Latisana al mare, su terreni sabbiosi e limoargillosi, nel cui tratto il fiume ha un percorso meandriforme. La foce del Tagliamento, allo stato attuale è costituita da un delta, a causa delle notevoli quantità di materiale alluvionale che tale fiume porta al mare. La superficie del bacino imbrifero del fiume Tagliamento, limitatamente alla sua parte ben definibile e cioè fino alla confluenza del torrente Cosa, è di 2480 km2. Più a valle, fino alla foce, la delimitazione diventa incerta, per la presenza di numerosi corsi d‟acqua ad andamento sub-parallelo e per l‟esistenza di un gran numero di risorgive, che traggono alimento dall‟acqua dispersa nei vari conoidi che costituiscono la così detta alta Pianura Friulana. Grande importanza ai fini dell‟idraulica fluviale acquistano le caratteristiche di permeabilità del bacino imbrifero. Per il tratto di bacino a monte di Venzone solo il 59% dei terreni risultano permeabili; di questi una parte è costituita da depositi alluvionali fluvioglaciali e da detriti di falda, mentre soprattutto nelle parti alte del bacino vi sono formazioni calcaree interessate da fenomeni carsici. In tal modo soltanto si spiega il fatto che quasi tutti gli affluenti del corso superiore del Tagliamento presentano un buon grado di perennità.

Il Livenza

Il Livenza è il corso d‟acqua posto più ad occidente della Regione Friuli V.G. ed è caratterizzato dalla sovrapposizione di un regime in prevalenza sorgentifero con regimi torrentizi dei due principali affluenti: il Cellina ed il Meduna. Le sorgenti della Santissima e del Gorgazzo, ai piedi del rilievo orografico del Consiglio, danno origine al Livenza ed assicurano un‟accentuata continuità di deflusso liquido. Gli apporti viceversa del Cellina e del Meduna sono caratterizzati da portate irregolari a regime tipicamente torrentizio. Il Meduna con un bacino imbrifero di 250 km2 può essere considerato l‟affluente principale del Livenza, considerando suoi sub affluenti il Colvera, il Cellina ed il Noncello. Il Cellina convoglia anche le acque dei sub affluenti Cimoliana e Settimana per una superficie complessiva di circa 450 km2.

18 Il Cellina

Il torrente Cellina è il principale affluente del torrente Meduna che a sua volta confluisce nel fiume Livenza. Il suo sistema idrografico è costituito nell‟estrema parte settentrionale dal ventaglio dei tre principali torrenti: Cellina, Settimana e Cimoliana. Subito a valle della confluenza di Pinedo, col nome di Cellina di Barcis, scorre in una valle stretta ricevendo in destra l‟apporto di sei torrenti, immettendosi nel verde lago di Barcis; dopo un successivo percorso in una stretta gola, dove sono ben visibili fenomeni erosivi denominati marmitte dei giganti, esso esce dal bacino montano a Ponte Ravedis per immettersi in un ampio letto scavato nelle potenti alluvioni. Delle tre valli del ventaglio solo la Valcellina ha corso perenne. Esse sono caratterizzate dalla presenza di forti alluvioni ed imponenti fenomeni di degradazione delle rocce; rilevanti movimenti di materiale morenico, detritico ed alluvionale sono riconoscibili in tutta la parte nord-occidentale de bacino. A valle di Pinedo, fino alla conca di Barcis , il torrente Cellina scorre in un canale che presenta un letto di alluvioni molto potenti. Il suo accentuato torrentismo, abbinato alla prevalente natura calcaro-dolomitica del bacino, determina rilevanti apporti solidi. La parte subito a valle, fino alla stretta di Barcis, ha caratteristiche di canale scavato nella roccia. Dopo il serbatoio di Barcis assume il carattere di forra, per espandersi moderatamente solo prima della fine del bacino montano.. Il bacino del Cellina è il più occidentale dei bacini prealpini del Friuli Venezia Giulia e confina a Sud-Ovest con il Consiglio e l‟Alpago, ad Ovest e Nord-Ovest col bacino del Piave, a Nord-Est con quello dell‟Alto Tagliamento, ad Est con i bacini del Meduna e del Colvera ed infine a Sud-Est con l‟Alta pianura pordenonese. La linea spartiacque che lo racchiude è quasi completamente al di sopra dei 1500 m eccettuato il lato in corrispondenza della stretta di Ravedis e parte del lato Ovest in prossimità del passo S. Osvaldo (827 m s.l.m.). Le principali vette che si succedono lungo lo spartiacque in senso antiorario da Ponte Ravedis sono: il monte Raut (2024 m), il monte Caserine (2309 m), la cima Monfalcon (2548 m), la cima dei Preti (2703 m), il col Nudo (2471 m) ed il monte Cavallo (2250 m). La sua estensione nella sua parte montana, chiusa alla stretta di Ravedis, è di circa 446 km2. La geologia del bacino del Cellina è assai varia e ben riconoscibile dall‟affioramento delle varie rocce; è costituita principalmente di tipi litologici dell‟Era secondaria, quali dolomie, calcari giura-liassici, soprattutto nella parte meridionale, e calcari del cretaceo. I tipi litologici del terziario, quali scaglia rossa, marne eoceniche ed arenarie eoceniche, sono presenti solo in piccola percentuale; così pure le alluvioni, più o meno recenti, i detriti di falda ed i coni di deiezione, tutti dell‟era attuale. In relazione alla situazione litologica il bacino è generalmente costituito da rocce poco permeabili, solo il 20% della superficie totale da rocce permeabili, concentrate nella parte più meridionale. Così come il Meduna, dall‟uscita dai bacini montani sino alla loro confluenza, circa 20 km più a valle, scorrono su di un imponente materasso ghiaioso, che supera anche i 200 m di potenza nella parte più a monte. Dalla stretta di Ravedis le sue acque spariscono sotto l‟immenso cono di deiezione formato dalle sue alluvioni.

I Laghi

La maggior parte dei laghi della regione ha origine glaciale, sia come conseguenza di un processo di escavazione valliva e successivo sbarramento morenico, sia in seguito a riempimento con acqua di una conca intermorenica. Al primo tipo appartiene il più grande fra tutti, cioè il Lago di Cavazzo, o di Alesso, posto in vicinanza della confluenza del Fella nel Tagliamento, poco ad ovest di Venzone ed a sud di Tolmezzo. Viene alimentato principalmente dal rio Chiampon e da altri minori, che scendono tutti dai circostanti monti, di cui i più importanti sono il San Simeone ad est ed il Faéit ad occidente. Attraverso un canale artificiale, che è stato opportunamente realizzato in conseguenza della costruzione della centrale idroelettrica di Somplago, il lago alimenta il torrente Leale affluente del Tagliamento in sponda destra. Le sue dimensioni e caratteristiche più notevoli sono le seguenti: lunghezza massima 3,8 km; larghezza 800 metri, profondità massima 45, media 12 metri, il perimetro è di 8.5 km, mentre l‟invaso nelle condizioni iniziali era di 2 milioni di metri cubi circa. Le sue acque sono limpide e di colore verde.

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Fig. 10 – Vista del lago di Cavazzo

Il lago di Sauris, realizzato artificialmente nel 1947 bloccando le acque del torrente Lumiei e dei corsi d‟acqua minori di Rio Scalotta, Rio Poch, Rio Storto e Rio Plottenpoch, si trova ai confini occidentali della Carnia, a ridosso del Veneto. I diversi tributari, sia in sponda destra che sinistra, presentano bacini di raccolta poco estesi e con sviluppo longitudinale modesto, portate discontinue ma notevolmente drenanti con conseguenze spesso rovinose in occasione degli eventi meteorici maggiori ed adducono nel bacino acque a temperature inferiori ai 10°C. Questo, in aggiunta ad una alta velocità di immissione, rende l‟ambiente lacustre estremamente selettivo con un ridotto numero di organismi

Fig. 11 – Vista del lago di Sauris

Il lago di Barcis è un lago artificiale realizzato negli anni ‟50 per la produzione di energia idroelettrica. Il lago formatosi a monte della diga costruita nella stretta di Ponte Antoi raccoglie le acque del torrente Cellina e dei suoi affluenti per complessivi 392 km2 di bacino imbrifero, aveva una capacità iniziale di circa 19 milioni di m3 ora ridotta a circa 13,5 milioni di m3 per il notevole apporto di materiale solido dei torrenti di monte. 20

Fig. 12 – Vista aerea del lago di Barcis, della centrale e della Diga Vecchia

Il lago di Verzegnis è un bacino artificiale realizzato negli anni ‟50 mediante lo sbarramento del torrente Ambiesta presso la località Cjaicis in comune di Verzegnis. Il volume dell‟invaso è di circa 3,5 milioni di mc. Il lago oltre alle acque del torrente Ambiesta e dei suoi affluenti riceve le portate derivate dalla centrale di Ampezzo che utilizza le acque del lago di Sauris, le acque del torrente Degano captate presso lo sbarramento di Ovaro, quelle del medio corso del Tagliamento derivate dallo sbarramento di Caprizi e le acque di alcuni degli affluenti del medesimo tratto del fiume.

Fig. 13 – Vista aerea del lago di Verzegnis e della diga dell’Ambiesta

21 Aspetti faunistici

La fauna delle acque dolci

Per ciò che si riferisce all‟ambiente fluviale, il Tagliamento, che pur presenta un tratto abbastanza lungo del suo corso attraverso la pianura, non ha mai i caratteri del tipico fiume di pianura specialmente per quanto riguarda le sue caratteristiche biologiche. Le sue acque hanno temperatura sempre piuttosto bassa, anche in estate, e, salvo i periodi di piena, sono quasi sempre limpide. Il carico biologico dei maggiori fiumi è piuttosto scarso: minore ancora è quello dei fiumi di risorgiva che hanno acque limpide e a temperatura quasi costante durante tutto l‟anno. Il carico biologico è rappresentato da organismi di piccole dimensioni che sono trasportati dalla corrente e che possono moltiplicarsi se il fiume presenta anse o lanche in cui l‟acqua ristagna. Nonostante lo scarso carico biologico, la vegetazione del fondo e delle rive, spesso assai abbondante, ospita una ricca fauna di invertebrati rappresentata da piccoli Crostacei, Molluschi Gasteropodi, Planarie, e Idre. Numerosissime sono le larve di insetti, specialmente Ditteri, Odonati, Plecotteri, Neurotteri e, sotto le pietre, le larve di Tricotteri, particolarmente abbondanti nei torrenti di montagna. La trasparenza dell‟acqua ben ossigenata e l‟abbondanza di nutrimento fanno sì che i pesci siano ben rappresentati. La fauna ittica dei fiumi del Friuli Venezia Giulia che si versano nell‟Adriatico è rappresentata da pesci che si trovano anche nelle acque dolci delle altre regioni d‟Italia. Sfruttando le ottime possibilità offerte dalle risorgive che danno acque pure, ben ossigenate e a temperatura costante durante tutto l‟anno sono sorti in Friuli numerosi stabilimenti di piscicoltura in cui le trote vengono allevate in notevoli quantità fornendo un prodotto pregiato in gran parte esportato in altre regioni e che rappresenta un cespite di entrate non indifferente. Altri Salmonidi immessi fin dai primi decenni del secolo nelle acque della regione sono: il Salmerino nei laghi di Fusine e Predil e il Temolo nelle acque correnti. Fra i Ciprinidi ricorderemo il Cavedano, la Sanguinerola, la Scardola, la Lasca e la Savetta e il Gobione. Ma i Ciprinidi più noti sono la Tinca, il Barbo e la Carpa, presente spesso nel corso inferiore dei fiumi, che si spinge talvolta anche nelle lagune. Nei laghetti e stagni artificiali del Carso si trova anche il Carassio, il comune pesce rosso che però spesso ha anche altre colorazioni (bruno, giallastro, ecc.). Altri pesci abbastanza comuni sono il Luccio e l‟Alosa. La Perca sarebbe stata introdotta nel lago di Cavazzo nel 1912-14, rivelandosi poi un pesce dannoso all‟allevamento delle trote. Abbastanza frequente è lo Scazzone o Giavedon. Comune anche l‟Anguilla sia nei fiumi che nelle acque lagunari. In alcuni corsi d‟acqua sono ancora abbastanza frequenti il Gambero di fiume ed il gamberetto.

Cavedano Gambero di fiume

Temolo Trota fario

Fig. 14 – La fauna delle acque dolci

22 Il Nucleo Idroelettrico di Udine

Fig. 15 – In alto a sinistra: diga del Lumiei In alto a destra: canale di scarico della centrale di Villa Rinaldi Al centro: interno sala macchine centrale di Somplago In basso a sinistra: vista da valle della Centrale di Monfalcone Anconetta In basso a destra: confluenza del canale di scarico del lago di Cavazzo nel torrente Leale

23 L’attività svolta

L‟attività svolta nel Nucleo di Udine consiste nella produzione di energia elettrica mediante l‟utilizzazione della risorsa acqua, la quale non viene consumata, né modificata nelle sue caratteristiche chimiche e fisiche durante il processo di produzione. L‟attività, che ha rappresentato nel passato uno dei più significativi fattori di sviluppo economico e sociale della regione, continua a svolgere un importante ruolo per la copertura del fabbisogno energetico regionale. Gli impianti del Nucleo di Udine sono di tipo a Serbatoio, a Bacino e ad Acqua Fluente. Le Centrali a Serbatoio e a Bacino sfruttano l‟accumulo di acqua in quota, in invasi artificiali, come riserva di energia. Le due tipologie di impianto si differenziano in base alle modalità di gestione delle quantità di acqua raccolte: su base stagionale per gli impianti a serbatoio; su base settimanale/giornaliera per quelli a bacino. Le Centrali ad Acqua Fluente sfruttano invece il naturale deflusso delle acque e consentono quindi solo una gestione in tempo reale dei quantitativi di acqua prelevabile dall‟alveo. Uno schema semplificato del ciclo produttivo di un impianto a serbatoio/bacino è riportato nella figura sottostante.

Fig. 16 – Schema semplificato di un impianto idroelettrico

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Componenti per la generazione, trasformazione e immissione in rete di energia elettrica

Lo schema più generale di un impianto idroelettrico può essere rappresentato dall‟insieme delle seguenti strutture:  opere di ritenuta (dighe o traverse) con relativo invaso;  opere di adduzione (gallerie, canali e condotte), destinate al trasporto dell‟acqua alla centrale;  centrale con il macchinario idraulico ed elettrico;  opere di scarico e restituzione delle portate utilizzate;  edifici e strutture di supporto.

Il complesso di opere è destinato alla trasformazione dell‟energia potenziale o cinetica dell‟acqua in energia elettrica mediante lo sfruttamento del salto altimetrico disponibile tra il corpo idrico di provenienza ed il punto di restituzione.

L‟acqua, raccolta negli invasi o direttamente derivata dal corso d‟acqua, viene inviata alla centrale idroelettrica per mezzo di gallerie, condotte e canali.

Le macchine principali di una centrale idroelettrica sono:

 la turbina che, azionata dalla forza dell‟acqua, converte l‟energia idraulica in energia meccanica;  il generatore elettrico, collegato meccanicamente all‟organo girante della turbina, trasforma invece l‟energia meccanica di questa in energia elettrica;  il trasformatore, collegato elettricamente al generatore, restituisce l‟energia, con una tensione più elevata rispetto a quella prodotta dal generatore, alle sbarre da cui si dipartono le linee in alta tensione che trasportano e di distribuiscono l‟energia sul territorio.

Si considerano parte integrante della centrale gli edifici e le strutture di supporto (officine ed altri servizi) nei quali si svolgono attività sussidiarie al processo produttivo.

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Gli impianti del nucleo di Udine

Gli impianti idroelettrici dell‟unità operativa Edipower S.p.A. – Nucleo Idroelettrico di Udine sono costituiti da un vasto insieme di opere di derivazione, di centrali idroelettriche propriamente dette, di stazioni elettriche annesse e di varie pertinenze che insistono sul territorio della Regione Friuli Venezia Giulia e che governano le acque derivate dal torrente Cellina, dal fiume Tagliamento e da alcuni suoi affluenti. La potenza efficiente complessiva ammonta a 284,42 MW e la producibilità annua è pari a circa 911,8 GWh sulla media degli ultimi 10 anni. Gli impianti principali sono: - Ampezzo e Somplago dislocati lungo l‟asta del Tagliamento; - Barcis, Ponte Giulio, San Leonardo, San Foca, Villa Rinaldi e Cordenons dislocati lungo l‟asta del Cellina. Impianti minori, in totale 18, sono dislocati sul territorio di tre province della Regione Friuli Venezia Giulia.

Somplago – Sala macchine Ampezzo – Sala

macchine

San Leonardo ed ex c.le Partidor – Vista aerea Barcis – Generatore gruppo 1

Fig. 17 – Viste interne ed esterne di alcuni impianti

Il sistema Tagliamento

La parte superiore del sistema, realizzata per raccogliere le acque del bacino imbrifero a quote superiori a 980 m s.l.m., è regolata dal grande serbatoio stagionale del Lumiei (72,54 milioni di m3) ubicato nel comune di Sauris (UD). Esso accoglie gli apporti propri del torrente Lumiei e quelli dell‟alto corso del Tagliamento, captati attraverso un sistema di prese secondarie. Il serbatoio alimenta la centrale di Ampezzo (potenza efficiente: 55 MW, producibilità: 135 GWh/anno). La parte inferiore, realizzata per raccogliere le portate del bacino imbrifero compreso tra le quote di 980 e 500 m s.l.m., convoglia le acque verso il bacino giornaliero/settimanale dell‟Ambiesta (3,5 milioni di m3) ubicato in comune di

26 Verzegnis (UD). Le prese sono costituite dallo scarico della centrale di Ampezzo, dallo sbarramento del Degano, dallo sbarramento di Caprizi e da altre prese minori. Il bacino dell‟Ambiesta alimenta la centrale di Somplago (potenza efficiente: 156 MW – producibilità: 423 GWh/anno). L‟acqua, utilizzata dalla Centrale di Somplago, viene scaricata nel lago naturale di Cavazzo, e da qui viene fatta defluire attraverso una galleria artificiale nel torrente Leale, per essere poco dopo restituita nel Tagliamento. Le centrali di Ampezzo e Somplago sono entrambe costruite in caverna. Svolgono un servizio di punta, consentono cioè di produrre energia elettrica nelle ore di massima richiesta di energia.

Tabella 1 – Dati caratteristici impianti principali Tagliamento Salto di Anno di Potenza Portata media Impianto Tipo concessi- costruzione efficiente di concessione one 3 kW m /s m

SOMPLAGO Bacino 1957 156.000 18,79 280,0

AMPEZZO Serbatoio 1948 55.000 4,87 455,4

Fig. 18 – Somplago – Piano turbine (turbina gruppo A) con quadro di comando

Fig. 19 – Ampezzo – Alternatore (rosso), iniettori e turbina (verde), regolatore (giallo)

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Schema topografico impianti del Tagliamento (fuori scala) (fuori Tagliamento delimpianti topografico Schema

Fig. 20

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Il sistema Cellina Comprende il bacino stagionale di Barcis, formato con la costruzione della diga in località Ponte Antoi, che sbarra il medio corso del torrente Cellina, ed alimenta la centrale di Barcis costruita in caverna. Oltre all‟uso idroelettrico, ha funzione di fornitura di acquedotti ed uso irriguo. Con Disciplinare Suppletivo del 30.04.08 n° 408, registrato il 12 agosto 2008, della Regione Friuli Venezia Giulia (Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici - Direzione Provinciale dei Lavori Pubblici di Pordenone), la portata massima derivabile dalla centrale di Barcis è passata a 45 mc/s e la portata media a 13,42 mc/s. Le acque scaricate da questa centrale vengono raccolte poco a valle nel bacino di Ravedis, formato dalla diga omonima, in fase di ultimazione, e realizzato con le funzioni di laminazione delle piene, d‟irrigazione e di produzione di energia elettrica. Il Consorzio di Bonifica Cellina Meduna è titolare della concessione irrigua. Il bacino di Ravedis alimenta le centrali di Ponte Giulio, San Leonardo, San Foca, Villa Rinaldi e Cordenons, disposte in cascata a fianco del corso del Cellina, nella zona pedemontana a Nord di Pordenone. Le acque utilizzate dall‟ultimo impianto, Cordenons, vengono scaricate nel fiume Meduna, poco a valle della confluenza con il torrente Cellina. Lungo l‟asta del Cellina si diramano vari canali che consentono l‟irrigazione delle colture della pianura a nord di Pordenone. La potenza efficiente complessiva è pari a circa 76 MW e la producibilità complessiva è di 287 GWh/anno.

Fig. 21 – Schema topografico impianti del Cellina

29 Tabella 2 – Dati caratteristici impianti principali Cellina Salto di Anno di Portata media di Impianto Tipo Potenza eff. concessi- costruzione concessione one kW m3/s m

BARCIS Bacino 1954 13.500 13,42 61,0

PONTE GIULIO Fluente 1988 6.480 18,36 33,3

S. LEONARDO Fluente 1988 19.700 17,95 81,5

S. FOCA Fluente 1954 12.270 16,65 54,3

VILLA RINALDI Fluente 1954 12.000 15,03 50,3

CORDENONS Fluente 1997 12.000 10,22 57,1

Gli impianti minori

Gli impianti minori sono alimentati : - dalle acque dei canali del Consorzio Ledra-Tagliamento, in provincia di Udine (n°8 impianti per una potenza efficiente complessiva di circa 5,35 MW e una producibilità pari a circa 39 GWh/anno); - dalle acque del canale “Dottori” del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina, in provincia di Gorizia (n° 5 impianti per una potenza efficiente complessiva di circa 1,5 MW e una producibilità pari a circa 11 GWh /anno); - direttamente da corsi d‟acqua secondari in Carnia e provincia di PN ( n° 5 impianti per una potenza efficiente complessiva di circa 3,2 MW e una producibilità pari a circa 16 GWh/anno).

Si definiscono impianti del Ledra-Tagliamento le centrali di Campagnola, Pineda, Campolessi, Savorgnana, Rodeano, Maseris, Cisterna e Ledrut dislocate nell'ordine lungo canali a uso irriguo. Il canale principale si diparte dal Tagliamento, in località Ospedaletto in comune di Gemona del Friuli e si dirama in vari canali secondari. Si definiscono impianti del canale Dottori le centrali di Fogliano, Redipuglia, Ronchi, Monfalcone Anconetta e Monfalcone Porto. La presa del canale sull‟Isonzo è situata in località Sagrado (Gorizia); il canale termina, scaricando in mare a Monfalcone. Gli altri impianti secondari presenti in Carnia e in provincia di Pordenone sono Luincis, Arta, Tramba , Mulinars e .

Fig. 22 – A sinistra: Centrale di Campagnola – Vista aerea; a destra: Centrale di Pineda – Vista aerea

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Fig. 23 - Interno della centrale di Luincis

Nelle tabelle seguenti sono indicate le caratteristiche tecniche degli impianti

Tabella 3 – Dati caratteristici impianti Ledra-Tagliamento Salto di Anno di Portata media Impianto Tipo Potenza eff. concessi- costruzione di concessione one kW m3/s m

CAMPAGNOLA Fluente 1916 1.150 17,00 9,4

PINEDA Fluente 1901 550 9,40 6,2

CAMPOLESSI Fluente 1904 540 9,50 6,4

SAVORGNANA Fluente 1943 2.100 15,50 15,8

RODEANO Fluente 1905 210 5,50 5,8

MASERIS Fluente 1942 400 5,13 6,4

CISTERNA Fluente 1930 150 5,00 3,5

LEDRUT Fluente 1917 120 1,65 7,3

Tabella 4 – Dati caratteristici impianti Canale Dottori Salto Anno di Portata media Impianto Tipo Potenza eff. complessivo costruzione di concessione 5 impianti kW m3/s m

FOGLIANO Fluente 1905 220 12,99 (*) 16,3 (**)

REDIPUGLIA Fluente 1905 550

RONCHI Fluente 1905 220 MONFALCONE A. Fluente 1905 220 MONFALCONE P. Fluente 1907 330

(*) Portata media nei cinque impianti. (**) Salto di concessione complessivo dei cinque impianti. Nei documenti di concessione non sono stati definiti portata e salto per singolo impianto.

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Tabella 5 – Dati caratteristici impianti minori in Carnia e in provincia di Pordenone Anno di Portata media Salto di Impianto Tipo Potenza eff. costruzione di concessione concessione kW m3/s m

LUINCIS Fluente 1952 1.700 2,06 60,0

ARTA Fluente 1954 270 3,00 11,6

TRAMBA Fluente 1957 270 0,26 96,9

MULINARS Fluente 1922 570 1,50 26,7

ZOPPOLA Fluente 1906 350 5,00 7,3

32 Aspetti ambientali

Identificazione degli aspetti ambientali

Nell‟analisi ambientale del Nucleo di Udine sono stati individuati gli aspetti che generano o possono generare un impatto sull‟ambiente. L‟analisi degli aspetti è stata realizzata suddividendo gli impianti in componenti impiantistiche (es. corpo diga, opere di presa, gruppi elettrogeni, ecc.) e considerando le attività, operazioni e situazioni di esercizio ambientalmente rilevanti (es. sgrigliatura, manutenzione, ecc.) tenendo conto, per ogni componente impiantistica e per ogni attività, dei possibili impatti ambientali generati sia in condizioni di esercizio, che in condizioni di manutenzione ordinaria e straordinaria ed in caso di incidenti o emergenze.

Valutazione degli aspetti ambientali

I criteri di valutazione della significatività degli aspetti ambientali sono stati scelti sulla base del Regolamento CE 1221/2009, della Norma UNI EN ISO 14001, della legislazione vigente e delle norme di buona tecnica, tenuto conto del contesto ambientale del sito. In particolare, i criteri di valutazione hanno considerato la presenza di una o più delle seguenti condizioni: - vincoli legati a prescrizioni autorizzative, disposizioni di legge vigenti oppure di prevedibili evoluzioni normative; - esistenza di impatti ambientali oggettivamente rilevabili, con particolare riguardo ad eventuali componenti ambientali critiche o ad ecosistemi sito - specifici; - correlazione con obiettivi strategici della politica ambientale dell‟azienda; - conseguenze economiche; - impatto sulla sensibilità sociale locale.

Sulla base dei criteri suddetti sono risultati significativi i seguenti aspetti ambientali diretti :  Acqua  Scarichi  Ecosistema fluviale  Distribuzione della fauna ittica migratoria  Trasporto solido  Fruibilità del territorio  Rifiuti  Rumore  Aspetto visivo  Emissioni  Suolo - sottosuolo  Combustibili  Sostanze e materie  Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali indiretti non si sono applicati i criteri di cui sopra, ma sono stati considerati significativi tutti gli aspetti identificati.

Di seguito, vengono descritti tutti gli aspetti ambientali individuati.

Aspetti ambientali diretti

Sono aspetti ambientali diretti quelli associati alle attività svolte nel sito sottoposte al controllo gestionale totale da parte del Nucleo.

Acqua

In fase di realizzazione, gli impianti del Nucleo sono stati progettati per utilizzare l‟acqua al fine di:

33  produrre energia elettrica;  irrigare i campi nei comuni limitrofi;  alimentare acquedotti locali. Quantitativi molto più modesti di acqua vengono inoltre prelevati per usi igienico- sanitari.

Acqua per uso idroelettrico

L‟acqua captata dalle opere di presa, dalle dighe o traverse fluviali viene restituita ai corsi d‟acqua senza subire alterazioni sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo.

Nel settembre 2007 sono entrati in servizio cinque pozzi, uno per ogni centrale posta sul Canale Dottori, dai quali si emunge l‟acqua per la lubrificazione della tenuta della turbina. In precedenza l‟acqua veniva prelevata dal canale e, a causa del notevole trasporto solido, intasava i filtri provocando numerosi fuori servizio dei gruppi delle centrali.

La gestione delle risorse idriche è un aspetto importante dell‟attività. Per analizzare quanto accade nei diversi periodi dell‟anno si possono prendere in considerazione le quote dei bacini e la relativa variazione; questa, infatti, è legata sia alle operazioni di esercizio, sia agli apporti naturali. Strettamente correlato all‟andamento dei livelli nei bacini e, quindi, all‟utilizzo e alla gestione della risorsa idrica è il dato relativo alla produzione di energia elettrica.

Nei grafici seguenti sono indicati i volumi di acqua turbinati, le produzioni lorde ed il rapporto tra i due indici, negli anni 2008 – 2010. La produzione lorda è l‟energia prodotta e misurata direttamente ai morsetti del generatore. Per il calcolo della produzione netta, dalla produzione lorda vengono sottratti i consumi dei servizi ausiliari di centrale e le perdite di trasformazione.

Dai grafici si evidenzia la stretta relazione tra i volumi turbinati e la produzione lorda. I volumi sono funzione degli apporti idrici alle opere di presa delle Centrali. Nel 2010, è stata raggiunta la produzione lorda di 1200 GWh, miglior risultato dopo il record storico, per il Nucleo Idroelettrico di Udine, del 2009. Il raggiungimento di tale traguardo è dovuto alle abbondanti precipitazioni nevose invernali e alla costante piovosità avuta durante l‟anno. L‟aumento di produzione è dovuto anche alla gestione del bacino di Ravedis, di proprietà del Consorzio Bonifica Cellina Meduna, che pur in periodo di esercizio sperimentale, ha consentito una diversa gestione dei gruppi di Barcis (vedi tabella 27 – Produzioni Lorde).

Grafico 1 – Volumi turbinati [m3*106] 34

Grafico 2 – Produzione lorda N.I. Udine [GWh]

Grafico 3 – Indicatore volume turbinata/produzione lorda [m3*106/MWh*103]

Il Grafico 3 mostra il rapporto tra il volume di acqua turbinata e l‟energia prodotta e rappresenta un indicatore dell‟efficienza del Nucleo nella conversione dell‟energia potenziale dell‟acqua in energia elettrica. Minore è il valore del rapporto, maggiore è l‟efficienza raggiunta, in quanto a parità di energia elettrica prodotta è necessaria una quantità inferiore di acqua. Le variazioni del rapporto, e quindi dell‟efficienza, 35 nei diversi anni, sono connesse a molteplici fattori; il valore più elevato dell‟indicatore per il 2008 è dovuto in particolare, ad un maggior utilizzo degli impianti a basso salto idraulico, che a parità di volume di acqua turbinata producono meno energia; infatti la produzione nel 2008 della centrale di Ampezzo, che ha un coefficiente energetico (kWh/m3) pari circa ad uno (variabile con la quota dell‟invaso), è stata inferiore agli anni seguenti (vedi tabella 27). Per motivi di servizio si è preferito invasare il bacino di Sauris (diga del Lumiei) e produrre con le altre centrali (vedi tabella 27). Nel 2008 la centrale di Ampezzo ha prodotto 130 GWh contro gli oltre 180 GWh degli anni successivi che hanno contribuito ad abbassare l‟indicatore volume/produzione come si vede nel Grafico 3. Nel 2010 l‟indicatore si è ulteriormente ridotto rispetto l‟anno precedente, poiché si è prodotta energia con le centrali ad alto salto, c‟è stato quindi un migliore utilizzo della risorsa primaria “acqua”. Occorre sottolineare che i volumi turbinati sono maggiori dei volumi effettivamente captati dai corsi d‟acqua, perché l‟acqua prelevata dall‟impianto di monte (impianto di testa) viene poi utilizzata negli impianti a valle, inoltre le centrali inserite nei canali Consortili utilizzano acque derivate e concesse ai Consorzi Irrigui. Nel grafico seguente sono evidenziati i volumi effettivamente prelevati dai corsi d‟acqua dalle opere di presa gestite direttamente dalla società Edipower negli anni 2008-2010. I volumi captati sono direttamente legati alla piovosità nell‟anno e solo marginalmente influenzati dalle condizioni di esercizio (ad esempio la differenza di quota dei serbatoi ad inizio e fine anno). Dal grafico si constata che l‟anno 2009 è stato particolarmente piovoso ed hanno avuto particolare influenza le abbondanti nevicate invernali. Anche nell‟anno 2010 la piovosità è stata elevata e costante, i dati espressi in mm. H2O e registrati nelle dighe sono i seguenti:

 Diga Ambiesta 2986 mm.;  Diga Lumiei 2010 mm.;  Diga di Barcis 4138 mm.;  Diga del Tul 3046 mm..

Grafico 4 – Volumi captati dai corsi d’acqua [m3*106]

36 Nella tabella n°6 sono indicati i principali dati forniti da Terna S.p.A., per quanto riguarda la produzione e i consumi dell‟energia elettrica nel Friuli Venezia Giulia nell‟anno 2009. Un confronto tra i dati riportati nella sottostante tabella, tratti dal sito internet ufficiale di Terna S.p.A., e i dati del Nucleo evidenzia che le centrali Edipower contribuiscono per il 62,79% della potenza idroelettrica totale installata nella Regione e forniscono il 59,91% della produzione di energia idroelettrica regionale. La produzione totale di energia elettrica in Regione, per l‟anno 2009, risulta pari a 9.981 GWh prodotti contro i 9.464 GWh richiesti; si è avuto, pertanto, un surplus di produzione pari a 517 GWh. I dati relativi all’anno 2010 non sono disponibili.

Tabella 6 – Dati energetici Friuli Venezia Giulia

ENERGIA ELETTRICA IN FRIULI V.G.

Situazione impianti al 31.12. 2009 Impianti idroelettrici Impianti n° 144 Potenza efficiente lorda MW 473 Impianti termoelettrici Impianti n° 29 Potenza efficiente lorda MW 2303

Produzione netta idroelettrica GWh 2073 termoelettrica GWh 7909 fotovoltaica GWh 18,1 Totale GWh 10001

Energia per pompaggio GWh 19,9

Produzione netta destinata al consumo GWh 9981

Energia richiesta in Regione GWh 9464 perdite GWh 402 autoconsumo GWh 703 mercato libero GWh 6598 mercato tutelato GWh 1702

Deficit (-) Superi (+) della produzione rispetto alla GWh +517 richiesta

Acqua per irrigazione

I laghi artificiali gestiti da Edipower costituiscono una importante riserva idrica per l‟agricoltura in Friuli Venezia Giulia. La gestione delle acque nel periodo estivo avviene nel rispetto di convenzioni locali con i Consorzi irrigui. Questa gestione garantisce la continuità dell‟acqua alle prese irrigue situate nelle campagne del medio Tagliamento e del Cellina, sopperendo alla carenza idrica degli apporti naturali. La tabella n°7 evidenzia i volumi complessivamente scaricati per esigenze irrigue dalla diga dell‟Ambiesta negli anni 2008-2010. Nel 2008 e nel 2009 le portate naturali dei fiumi Tagliamento e Ledra hanno coperto il fabbisogno irriguo del Consorzio Ledra Tagliamento pertanto non è stato necessario lo scarico per integrazione irrigua dal bacino dell‟Ambiesta. Nel mese di luglio 2010 sono stati scaricati dal bacino, per integrazione irrigua, 1.518.000 m3 di acqua, corrispondenti ad una mancata produzione di 971.520 kwh.

Tabella 7 – Volumi scaricati dalla diga dell’Ambiesta per integrazione irrigua 3 Anno Volume scaricato [m ]

2008 0

2009 0

2010 1.518.000

37 Acqua per acquedotti

Il Nucleo garantisce la continuità della risorsa idrica anche ad alcuni acquedotti dislocati lungo i canali e le condotte delle aste idrauliche. Sono attualmente serviti i comuni di , Montereale Valcellina, e il Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della provincia di Pordenone (NIP).

Acqua prelevata per usi igienico-sanitari

Le acque ad uso igienico sanitario utilizzate nel Nucleo sono in parte prelevate da acquedotti pubblici e in parte da pozzo. I prelievi di acqua per uso igienico sanitario sono modesti, in quanto gli impianti funzionano in automatico con telecomando a distanza e la presenza del personale risulta saltuaria. Nella tabella seguente sono indicati i volumi di acqua prelevati dai pozzi del sito per uso igienico sanitario, nel corso degli anni 2008÷2010, annualmente denunciati alla Regione Friuli Venezia Giulia. Nella tabella, a partire dal 2009, è calcolato anche il relativo indicatore (m3/GWh).

Tabella 8 – Prelievi idrici da falda e da acquedotto ( m3 ) Indicatore m3/GWh Anno 2008 2009 2010 2008 2009 2010 Prelievi idrici 328 387 709,1 --- 0,31 0,59 da falda

I prelievi da falda variano negli anni in funzione delle attività di manutenzione che vengono svolte sugli impianti che prelevano acqua da pozzo.

Scarichi Le principali tipologie di scarichi che esistono nel sito sono:  scarichi di tipo industriale, provenienti dagli impianti di trattamento dei reflui, presenti presso le centrali di Barcis, Cordenons e Somplago;  scarichi dei servizi sanitari, costituiti da acque reflue derivanti dagli usi civili. Tutti gli scarichi risultano a norma secondo il D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. In particolare gli scarichi industriali sono autorizzati dalle province competenti, mentre gli scarichi dei servizi sanitari sono autorizzati dai comuni. Con cadenza semestrale per la centrale di Barcis ed annuale per le centrali di Cordenons e Somplago, vengono effettuate le analisi delle acque di scarico per la verifica dei parametri riportati nella tabella 3 dell‟allegato 5 del D.Lgs.152/06. Nelle tabelle sottostanti sono riportati i risultati delle analisi effettuate sulle acque reflue industriali, negli anni 2008-2010. Le analisi dimostrano che negli anni i valori rilevati si mantengono sempre al di sotto dei limiti di legge.

Tabella 9 – Analisi chimiche impianto di disoleazione aggottamenti centrale di Barcis Unità di Valori medi Parametro Limiti di misura 2008 2009 2010 legge (1)

pH 8,3 7,71 8,34 5,5 - 9,5

Solidi sospesi totali mg/l 3 <5 5,0 80

BOD5 mg/l <1 <5 <10 40

COD mg/l <5 <15 18 160

Idrocarburi totali mg/l 0,1 <1 <1 5

Tabella 10 – Analisi chimiche vasca trasformatore centrale di Barcis Unità di Valori medi Parametro Limiti di misura 2008 2009 2010 legge (1)

pH 8,4 7,71 7,58 5,5 - 9,5

Solidi sospesi totali mg/l 8 <5 7 80

BOD5 mg/l <1 <5 <10 40

COD mg/l 7 <15 18 160

Idrocarburi totali mg/l 0,1 <1 <0,5 5

38

Tabella 11 – Analisi chimiche impianto di disoleazione centrale di Somplago Valori medi Unità di Parametro misura Limiti di 2008 2009 2010 legge (1) pH 6,83 7,35 7,18 5,5 - 9,5

Materiali grossolani mg/l assenti assenti assenti assenti

Solidi sospesi totali mg/l 6,29 <5 13,0 200

BOD5 mg/l 20 <5 25 250

COD mg/l 84 <15 61 500

Grassi e oli an/veg. mg/l 2,07 <10 < 0,2 40

Tensioattivi totali mg/l <0,025 <0,2 0,73 4

Tabella 12 – Analisi chimiche impianto di disoleazione centrale di Cordenons Valori medi Limiti di Unità di (1) Parametro legge misura 2008 2009 2010 pH 8,3 7,34 8.04 5,5 - 9,5

Solidi sospesi totali mg/l 3 <5 1 80

BOD5 mg/l <1 <5 10 40

COD mg/l <5 <15 23 160

Idrocarburi totali mg/l 0,1 <1 1,4 5

(1) Limiti per scarichi in acque superficiali (2) Limiti per scarichi in fognatura

I servizi igienici dei fabbricati civili presenti nel Nucleo sono muniti di fossa settica Imhoff, con scarico finale o per sub irrigazione o in corsi d‟acqua superficiali. Le fosse settiche sono sottoposte a pulizia annuale o semestrale ove previsto dalle autorizzazioni.

La maggior parte degli scarichi dei servizi igienici delle Centrali sono comparabili quantitativamente agli scarichi di piccole unità familiari in quanto gli impianti non sono presidiati e la presenza di personale risulta saltuaria. Nel 2008 l‟impianto di disoleazione è stato completamente coperto con una lamiera (vedi obiettivo ambientale 3.08).

Ecosistema e biodiversità

Ecosistema fluviale

L‟ecosistema fluviale, così come tutti i sistemi naturali, è il risultato della interazione di un complesso di fattori, biotici ed abiotici, che concorrono alla determinazione di uno o più particolari habitat. Nel caso di un ecosistema fluviale, l‟equilibrio delle caratteristiche ambientali è in continua evoluzione e determina, in particolar modo nei corsi d‟acqua a regime torrentizio, habitat particolarmente instabili e sensibili alle minime variazioni dei parametri idrologici e della qualità delle acque. Il fattore più evidente che condiziona e caratterizza un corso fluviale è costituito dalla variazione delle portate lungo l‟asta nel corso dell‟anno, ed in particolare tra la stagione invernale e quella estiva, che determina una diversità ambientale, specialmente nell‟alto e medio tratto del fiume, che si riflette in una diversità specifica marcata, e cioè nello sviluppo di un popolamento ittico composito, con un alto grado di diversità biologica. Tra i numerosi fattori che concorrono ad alterare la naturale evoluzione e diversità degli ambienti fluviali, particolare rilevanza assumono le opere di diversione e di ritenuta per scopi idroelettrici che modificano il naturale deflusso delle acque. La realizzazione di tali opere, in generale, comporta delle modificazioni evidenti dei parametri idrologici, riscontrabili sulla variazione della velocità e della profondità della corrente, sulla modifica della morfologia dell‟alveo, delle caratteristiche del substrato, delle variazioni dei parametri chimico-fisici delle acque, causando delle

39 modifiche ambientali che si riflettono su tutte le comunità animali e vegetali del corso d‟acqua. In relazione a questo impatto, Edipower in accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici, ha avviato un programma di sperimentazione per Deflusso Minimo Vitale (DMV) che prevede un rilascio di acqua totale di 1620 litri/sec corrispondenti a 2,3 litri al secondo per ogni kmq di bacino imbrifero sotteso dalle opere di derivazione del Tagliamento. I dettagli di detta sperimentazione sono riportati nella Delibera di Giunta Regionale n° 617 del 22 Marzo 2007, che recepisce i dettami della L.R. 28/01. Il periodo di sperimentazione per i rilasci sul Tagliamento, che scadeva nel giugno 2010, è stato prorogato dalla Direzione Centrale Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia fino al 31 dicembre 2010. Durante il periodo dei rilasci, oltre ai monitoraggi svolti dalla Regione in collaborazione con Arpa, Ente Tutela Pesca, ecc, Edipower ha effettuato una valutazione della qualità ecologica dei tratti fluviali interessati al rilascio; il report conclusivo è stato illustrato ed inviato alla Regione. In vari incontri con gli Uffici Regionali competenti, sono stati valutati i benefici ambientali prodotti dai rilasci effettuati nel triennio precedente e si è convenuto di procedere ad un aumento graduale degli stessi. La nuova proposta di sperimentazione per gli anni 2011-2013, che recepisce le suddette determinazioni, è stata formalizzata, dalla Società Edipower alla Direzione Centrale Ambiente, Energia e Politiche per la Montagna - Servizio Idraulica della Regione Friuli V.G. in data 18 febbraio 2011. Attualmente la Società è in attesa della approvazione della suddetta proposta da parte degli Uffici Regionali preposti. Per gli impianti di Mulinars (torrente Cosa), Zoppola (torrente Brentella) e Tramba (Rio Frondizzon) la Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici della Regione Friuli Venezia Giulia ha convenuto di monitorare, a valle delle opere di presa, la vitalità del sistema biologico alimentato dalle perdite dalle opere stesse e dalle polle sorgive dei torrenti. Dopo un periodo sperimentale di 36 mesi la Direzione Ambiente e Lavori Pubblici della Regione valuterà se le condizioni del biotopo richiedano rilasci dalle nostre opere di presa. I monitoraggi hanno avuto inizio nel dicembre 2008 per Mulinars e Zoppola, e nel marzo 2009 per Tramba. Per la centrale di Arta (torrente But) è in atto, dal dicembre 2008, un rilascio di 616 l/sec, dalla paratoia sghiaiatrice dell‟opera di presa, pari al minimo deflusso vitale di 4 l/sec X 154 Kmq del bacino imbrifero sotteso come definito dalla LR 28/2001.

La Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici – Servizio Idraulica ha presentato, nell‟ambito del seminario nazionale WAREMA (Water Resoruce Management in Protected Area), uno studio avente per oggetto “Monitoraggio quantitativo sistematico e campagne di valutazione e della biocenosi acquatica nei corsi d‟acqua del bacino montano del fiume Tagliamento, in funzione dell‟applicazione della Direttiva Acque 2000/60/CE”. Nello studio si evidenziano i benefici sull‟habitat acquatico a seguito dei rilasci per DMV fatti da Edipower. Nel febbraio 2010 è stato presentato uno studio effettuato dalla Ditta G.R.A.I.A. Srl (Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque) dal titolo “Effetti del rilascio DMV sul torrente Cellina a valle della diga di Ravedis e Studio di incidenza sul sito di Importanza Comunitaria Magredi del Cellina e sulla zona di Protezione Speciale Magredi di Pordenone. Dallo studio si evince che il rilascio del DMV non apporterebbe alcun beneficio concreto sull‟ecosistema fluviale poiché l‟area oggetto di studio, SIC e ZPS è caratterizzata dalla presenza pressoché dominante di zone ghiaiose, aride, denominate “magredi”, dove l‟acqua naturalmente si infiltra nel terreno. Il mancato rilascio a valle della diga di Ravedis non comporterà effetti negativi sugli habitat e sulle specie presenti nei SIC e ZPS al contrario il rilascio del minimo deflusso non sarebbe invece in grado di soddisfare la richiesta idrica da parte di quelle specie propriamente acquatiche, proprio per la natura idrogeologica dei depositi alluvionali presenti nel greto del torrente: la portata rilasciata, infatti verrebbe velocemente assorbita e andrebbe in subalveo, passando alla falda freatica, senza di fatto, ripristinare la continuità idraulica del Torrente Cellina.

Biodiversità

La superficie stimata dei terreni pertinenti al Nucleo Idroelettrico di Udine è di circa 3,4 milioni di metri quadri, (le superfici sono comprese nelle province di Udine, Pordenone e Gorizia) la copertura stimata è di circa 1% di quella totale; nel 2010 la superficie coperta è diminuita con la demolizione dell‟edificio civile pertinente alla centrale di Savorgnana.

Indicatore biodiversità 2010 (m2 di superficie 34.000 edificata)

40

Distribuzione della fauna ittica migratoria

Le dighe e le traverse fluviali del sito alterano la distribuzione spaziale della fauna ittica impedendone la risalita dei corsi d‟acqua. Per ridurre questo impatto, i disciplinari che regolano la concessione di derivazione d‟acqua prevedono la semina annuale di avannotti di trota, della qualità “fario”, a monte delle opere di presa. Al fine di garantire che l‟attività sia svolta con i criteri ed i metodi più idonei allo scopo, Edipower gestisce l‟attività con la collaborazione dell‟Ente Tutela Pesca Regionale. L‟Ente stabilisce il periodo e le località più opportune per eseguire le semine degli avannotti. La spesa per le semine è sostenuta da Edipower.

Trasporto solido

Tutti i fiumi trasportano normalmente materiali solidi. Durante gli eventi di piena, il trasporto solido viene accentuato per effetto dei processi di erosione e sedimentazione. Le dighe e le traverse degli impianti idroelettrici formando degli invasi accentuano il fenomeno della deposizione solida. Durante gli eventi di piena, per esigenze di servizio e di tutela degli impianti, le paratoie delle opere di presa lungo i fiumi/torrenti vengono mantenute aperte, assicurando il naturale trasporto solido dei corsi d‟acqua. Nelle dighe, le paratoie vengono aperte solo al fine di evitare il superamento della quota di massimo invaso. I bacini a monte delle dighe sono quindi soggetti ad un interrimento progressivo, che renderà necessario nei prossimi anni uno studio per far defluire, in accordo con gli enti competenti, il materiale depositato nei bacini stessi. Nel 2007, ai sensi della legge DM 30/06/04 del Ministero Ambiente e Tutela del Territorio, Capo IV –art. 114 commi 2 e 3 D.Lgs.152/06, è stato predisposto un progetto e si è in attesa dell‟approvazione da parte della regione Friuli Venezia Giulia.

Fruibilità del territorio

La creazione dei laghi artificiali ha avuto un impatto sulla fruibilità del territorio, in relazione alla sottrazione alla pubblica disponibilità delle aree invase dalle acque. Ad oggi, tuttavia, la presenza dei laghi, fornisce numerose opportunità per nuove iniziative di fruibilità (gare, percorsi turistici, ecc). In relazione a questo aspetto, il Nucleo gestisce gli impianti prestando particolare attenzione ai rapporti con gli Enti Pubblici e privati. La quota dei bacini, in particolare, viene regolata tenendo conto delle diverse esigenze del territorio, rispettando le Convezioni con i Consorzi per l‟irrigazione estiva e, compatibilmente con le esigenze di produzione, collaborando alle numerose iniziative degli Enti pubblici e privati per lo svolgimento di attività sportive e ricreative. Di seguito sono elencati i principali accordi esistenti con Enti locali e le principali attività svolte nel corso degli ultimi anni.

 BARCIS: . ogni anno, sul lago di Barcis, vengono organizzate gare di motonautica. In tale occasione Edipower garantisce il mantenimento della quota dell‟invaso pressoché costante ed uguale alla quota di massima regolazione (402,00 m s.l.m.); . il Comune, in convenzione con Edipower, ha realizzato dei sentieri turistici lungo le sponde del lago; . compatibilmente con le esigenze irrigue del Consorzio Cellina Meduna, nel periodo estivo viene mantenuta alta la quota del bacino per assicurarne la fruibilità a fini turistici.

 LAGO CAVAZZO: . Edipower gestisce la quota del lago di Cavazzo, limitando l‟escursione a circa 1,5 metri anziché i 4 metri consentiti dai decreti di concessione, a vantaggio della sua fruibilità a fini turistici; nel periodo estivo (giugno ÷ settembre), compatibilmente agli eventi meteorici od a particolari esigenze di esercizio, l‟escursione del lago viene mantenuta tra le quote 194,40 m. slm e 194,80 m. slm. . in occasione delle gare di pesca sul torrente Leale viene garantito lo scarico dal lago di Cavazzo con una portata tale da consentire un regolare svolgimento delle gare stesse. . Edipower collabora con il corpo dei Vigili del Fuoco, rilasciando dal lago sul torrente Leale, su loro richiesta, una portata tale da consentirne le esercitazioni. 41

 VASCA DI CARICO EX CENTRALE DI PARTIDOR: . in convenzione con il Comune di Montereale Valcellina è stata realizzata, nella vasca di carico della centrale dismessa del Partidor, un‟oasi floro – faunistica; la vasca è alimentata da un canale consortile ed è gestita dalle associazioni sportive della zona. L‟oasi è compresa nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT3310009.

 SERBATOIO DEL LUMIEI: . Edipower si impegna, su richiesta del Comune di Sauris, a mantenere la quota del lago di Sauris fra 970 – 975 m s.l.m. nel periodo luglio- agosto, salvo esigenze di servizio, per assicurarne la fruibilità a fini turistici.

 PRESE ALTO TAGLIAMENTO A FORNI DI SOPRA: . una convenzione con la società Promotur, consente alla società stessa di prelevare acqua dalle prese Edipower da utilizzare per l‟innevamento artificiale delle piste, a scapito della produzione di energia;

 PRESA DEL PLERA . per un accordo con le autorità locali, nel periodo luglio÷settembre, le acque della presa del Plera non vengono derivate ma vanno ad alimentare l‟omonima cascata diventando un punto di fruibilità turistica.

 ILLUMINAZIONE GALLERIA PASSO PURA . è stata accolta la richiesta pervenuta dal sindaco del Comune di Sauris per la realizzazione dell‟impianto di illuminazione della galleria che dalla diga del Lumiei porta al passo del Pura.

La formazione dei laghi artificiali è dovuta alla realizzazione di cinque importanti dighe, le cui caratteristiche principali sono riportate nella tabella che segue.

Tabella 13 – Caratteristiche dighe N.I. Udine Livello di Sviluppo del Periodo di Altezza Nome Località massimo invaso coronamento costruzione (m) (m s.l.m.) (m) Ambiesta Chiaicis 1955-1957 485,50 58,63 148,64

Barcis Ponte Antoi 1952-1954 404,00 50,00 71,38

Novarza Novarza 1946-1947 997,65 38,75 19,00

Lumiei La Maina 1942-1947 982,00 136,15 138,00 1925-1928 Tul Mulinars 268,10 40,10 32,80 1947-1949

Il Nucleo, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente per la gestione delle dighe, effettua verifiche periodiche che riguardano: il corpo diga, le opere di scarico, le fonti di energia, l‟impianto di illuminazione, le sponde del lago e dell‟alveo a valle. Inoltre, ogni sei mesi il Ministero delle infrastrutture Ufficio Tecnico per le Dighe di Venezia effettua una visita ispettiva di controllo, nel corso della quale viene verificato lo stato di conservazione del corpo diga, la funzionalità degli organi di scarico, il corretto funzionamento della strumentazione di controllo, la completezza delle registrazioni manuali ed automatiche, lo stato delle sponde dell‟invaso.

Eventi di piena

Le piene vengono gestite in stretto contatto con la Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia. La Sala Operativa di Palmanova della Protezione Civile, funge da centro di raccolta di tutti i dati disponibili sul territorio e provvede al coordinamento ed informazione verso gli altri Enti Pubblici e privati coinvolti. In caso di piena eccezionale è prevista la gestione in locale dell‟evento, mediante l‟attivazione di un presidio continuo presso la centrale di Somplago. A tale scopo Edipower ha istituito una linea di reperibilità per il presidio continuo, composto dagli ex Capi turno del PTN (Posto di Teleconduzione di Nucleo). Con 42 cadenza bimestrale viene eseguita la formazione dei turnisti. I Capi turno reperibili vengono aggiornati su eventuali modifiche alla conduzione e sulle nuove disposizioni di esercizio. Durante gli eventi di piena, il Nucleo gestisce le dighe, invasando le acque in arrivo al serbatoio fino al raggiungimento della quota di massima regolazione (quota alla quale la diga comincia a sfiorare). Al raggiungimento di questa quota vengono aperti gradualmente gli scarichi al fine di evitare a valle un‟onda di piena improvvisa. Durante la piena non viene mai scaricata una portata superiore alla portata in arrivo al bacino. Nel corso delle piene nelle traverse fluviali vengono aperte le paratoie per consentire il libero deflusso delle acque ed il naturale trasporto solido che si verifica in questi casi nei corsi d‟acqua. E‟ attiva, inoltre, una procedura operativa che, in base alla circolare Ministero LL.PP. 352/87 e circolare PCM - DSTN/2/7019 del 19.03.1996, individua le condizioni per cui sull‟impianto di ritenuta, inteso come complesso costituito dallo sbarramento e dal serbatoio, si debba attivare il “Sistema di Protezione Civile” e le procedure da mettere in atto. Tali condizioni sono raggruppate in quattro fasi:  Fase di Preallerta – Vigilanza Ordinaria: caratterizzata dal superamento della quota di massima regolazione.  Fase di Allerta – Vigilanza Rinforzata: caratterizzata da apporti idrici che facciano temere il superamento della quota di massimo invaso o dall‟insorgere di significativi anomali comportamenti strutturali o di fenomeni di instabilità delle sponde.  Fase di Allerta Pericolo – Allarme di Tipo 1: caratterizzata dal superamento della quota di massimo invaso o filtrazioni o movimenti franosi sui versanti o di ogni altra manifestazione interessante l‟opera di sbarramento che facciano temere la compromissione della stabilità dell‟opera stessa, ovvero preludano a formazione di onde con repentini notevoli innalzamenti del livello d‟invaso.  Fase di Allerta Collasso – Allarme di Tipo 2: caratterizzata dall‟apparire di fenomeni di collasso delle opere di ritenuta o comunque al verificarsi di fenomeni che inducano ragionevolmente ad ipotizzare l‟imminenza di un evento catastrofico. Per assicurare la massima tempestività di intervento è prevista, inoltre, l‟attivazione dell‟organizzazione Edipower S.p.A. alla presenza di previsioni meteorologiche avverse o di anomali incrementi causati da disgelo, per innalzamenti repentini di temperatura, che facciano prevedere eventi di piena. Gli eventi di piena che hanno maggior impatto sul territorio sono quelli che avvengono nella zona pedemontana del pordenonese. Le acque del Cellina confluiscono nel Meduna a nord di Pordenone, il fiume Meduna attraversa la città che, in caso di significativi eventi di piena, crea notevoli disagi nelle zone più basse della città stessa. La diga di Ravedis, attualmente in fase di collaudo, è stata realizzata anche con lo scopo di laminare le piene del Cellina. La gestione della diga è di competenza del Consorzio Bonifica Cellina Meduna. Nel corso del 2010, nelle date sotto riportate, si sono avuti otto eventi di piena. - 04 maggio; - 20 giugno; - 19 agosto; - 25 settembre; - 05 ottobre; - 25 ottobre; - 01 novembre; - 24 dicembre. Nel corso di tali eventi è stato attivato il turno al Posto di Teleconduzione del Nucleo (P.T.N.) e sono state avviate le procedure previste (comunicazioni orarie dei dati relativi agli afflussi nei bacini, in particolare per quello di Barcis, con la sede della Protezione Civile di Palmanova ed il Consorzio di Bonifica Cellina Meduna). Significativa la precipitazione giornaliera di 340 mm, del 01 novembre, presso la diga di Barcis. Da segnalare anche la portata massima del Cellina, di circa 430 m3/sec, nel corso della piena del 24 dicembre.

Dissesti idrogeologici

Il Nucleo ha competenza e responsabilità sul controllo delle sponde dei laghi e bacini artificiali dei propri impianti idroelettrici.

43 Con cadenza mensile il tecnico topografo, addetto al controllo delle dighe, effettua una ricognizione delle sponde dei bacini. Detti controlli, vengono evidenziati sul “Registro Diga”. Inoltre, ogni sei mesi, gli incaricati del Ministero delle Infrastrutture Ufficio Tecnico per le Dighe di Venezia e l‟ingegnere responsabile per la diga, in ottemperanza con la legge vigente, controllano la stabilità dei pendii. Attualmente sono tenuti sotto osservazione i seguenti movimenti franosi: - Serbatoio del Lumiei – località Stavoli Sbont: è stato installato un sistema di controllo automatico dei movimenti del pendio; inoltre periodicamente viene fatta una ispezione visiva. - Serbatoio del Lumiei – strada per Lateis: sono stati posizionati dei capisaldi di livellazione, il cui controllo, con cadenza trimestrale, è a cura del topografo. - Serbatoio del Lumiei – bosco della Stua: monitoraggio mediante livellazione trimestrale della sponda destra del serbatoio. - Strada statale a Barcis: livellazione lungo la sponda sinistra del lago, con cadenza semestrale. - Barcis località Caltea: livellazione e triangolazione lungo la sponda destra del lago, con cadenza semestrale.

Terremoto

Il Servizio Nazionale Dighe (ora Ministero delle Infrastrutture – Ufficio Tecnico per le Dighe) con circolare SDI/3536 del 01 luglio 2002 ha fissato i controlli che devono essere fatti sulle dighe in occasione dei terremoti. I controlli sono funzione della intensità (Magnitudo Richter) e della distanza della diga dall‟epicentro del sisma, stabilite nella tabella n° 14 Se la diga ricade all‟interno dei valori indicati, il Nucleo deve fare un sopralluogo immediato a tutte le strutture della diga ed alle sponde del bacino e effettuare tutte le misure essenziali per la sicurezza della diga stessa. L‟ingegnere Responsabile della diga provvede a trasmettere all‟Ufficio Periferico di Venezia del Ministero delle Infrastrutture – Ufficio Tecnico per le Dighe, l‟esito dei controlli evidenziando gli eventuali interventi resisi necessari a tutela della pubblica incolumità.

Tabella 14 – Caratteristiche dei fenomeni sismici per controlli dighe

Magnitudo 4 5 6 7 8 Richter Distanza Km 25 50 80 125 200

Dalla data di entrata in vigore della suddetta circolare si sono verificati alcuni eventi sismici con magnitudo massima di 3,7 Richter. Pur essendo la magnitudo al di sotto di quanto esposto in tabella 14, sono stati fatti i controlli previsti dalla citata circolare. Dai controlli non è emersa nessuna anomalia alle dighe interessate.

Rifiuti

I rifiuti prodotti nel sito variano annualmente sia qualitativamente che quantitativamente, in funzione delle attività che vengono svolte. La componente più significativa tra i rifiuti pericolosi è relativa agli scarti di olio minerale, derivanti dalla sostituzione periodica, durante le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, degli oli lubrificanti sui macchinari. Nelle centrali del Nucleo sono presenti, inoltre, batterie al piombo che consentono la gestione in sicurezza dell‟impianto in assenza di tensione di rete. Le batterie hanno una durata limitata, alcuni anni, e pertanto entro determinati periodi devono essere sostituite. Gli oli esausti e gli accumulatori al piombo vengono smaltiti tramite i relativi Consorzi Obbligatori. Significativa è anche la quantità di assorbenti (stracci e panni impregnati di olio e grasso) che vengono smaltiti previa analisi attraverso smaltitori locali autorizzati. I rifiuti non pericolosi sono, per una grande percentuale (circa il 60% del totale), determinati dal materiale raccolto dagli sgrigliatori posti sulle vasche di carico delle centrali. Questi rifiuti vengono raccolti direttamente sugli impianti da ditta autorizzata e trasportati a discarica o impianto di trattamento. Le attività tipiche di manutenzione ed aggiornamento impianti, in alcuni anni hanno comportato una produzione particolarmente rilevante di rottami di ferro e acciaio, rottami di cavo e apparecchiature fuori uso.

44 I rifiuti prodotti, in attesa dello smaltimento entro i tempi consentiti dalla normativa vigente, vengono raccolti nei depositi temporanei di Somplago, in comune di Cavazzo Carnico (UD) e Partidor, in comune di Montereale Valcellina (PN). Il quadro complessivo dei rifiuti prodotti nel sito nel periodo 2008÷2010 è riassunto nelle tabelle seguenti.

Tabella 15 - Rifiuti pericolosi (t) Indicatore (Kg/GWh) Denominazione rifiuto Codice 2008 2009 2010 CER 2009 2010 Pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o 08 01 11 0,219 0 0,065 0 0,05 altre sostanze pericolose

Cere e grassi esauriti 12 01 12 0,395 0 0,220 0 0,18

Oli minerali per circuiti idraulici 13 01 10 - - 1,170 - 0,97 non clorurati

Scarti di olio minerale per motori,ingranaggi e 13 02 05 1,900 1,760 1,940 1,41 1,62 lubrificazione, non clorurati Oli isolanti e termoconduttori, 13 03 01 0,08 0 0 0 0 contenenti PCB Altri oli isolanti e 13 03 10 2,832 0 0 0 0 termoconduttori Altri solventi e miscele di 14 06 03 0,520 0,150 0,495 0,12 0,41 solventi Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o 15 01 10 0 0 0,057 0 0,05 contaminati da tali sostanze

Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell‟olio non specificati altrimenti), stracci e 15 02 02 1,066 0,713 1,398 0,57 1,16 indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

Gas in contenitori a pressione 16 05 04 0,435 0 0 0 0 (compresi gli halon), contenenti sostanze pericolose Batterie al piombo 16 06 01 0,320 1,280 3,595 1,02 3,00 Rifiuti contenenti olio 16 07 08 0 0,200 0 0,16 0

Soluzioni acquose di scarto 16 10 01 0 14,940 20,90 11,94 17,42 contenenti sostanze pericolose

Materiale da costruzione 17 06 05 - - 0,500 - 0,42 contenente amianto Fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri 19 08 03 - - 3,880 - 3,23 trattamenti delle acque reflue industriali Rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento 19 13 07 - - 36,460 - 30,38 delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose Tubi fluorescenti ed altri rifiuti 20 01 21 0,047 0,099 0,124 0,08 0,10 contenenti mercurio

Totale 7,814 19, 142 70,804 15,30 58,99

45 Tabella 16 - Rifiuti non pericolosi (t) Indicatore (Kg/GWh) Denominazione rifiuto Codice 2008 2009 2010 CER 2009 2010

Imballaggi in carta e cartone 15 01 01 1,220 0,600 1,300 0,48 1,08

Imballaggi plastica 15 01 02 - - 0,06 - 0,05

Imballaggi in legno 15 01 03 0,600 6,380 1,500 5,10 1,25

Imballaggi in materiali misti 15 01 06 6,060 4,000 2,360 3,20 1,97

Imballaggi in vetro 15 01 07 0,010 0,210 0 0,17 0

Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle 16 02 14 26,770 2,590 4,390 2,07 3,66 voci da 160209 a 160213

Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 16 0,075 0,072 0,070 0,06 0,06 16 02 15

Soluzioni acquose di scarto diverse da quelle di cui alla 16 10 02 0 9,420 0 7,53 0 voce 16 10 01

Plastica 17 02 03 0 0,540 0,260 0,43 0,22 Rame, bronzo, ottone 17 04 01 0,030 0 0 0

Alluminio 17 04 02 0,250 0 0 0

Ferro e acciaio 17 04 05 78,210 28,980 27,570 23,16 22,97

Cavi, diversi da quelli di cui alla 17 04 11 1,450 1,190 2,620 0,95 2,18 voce 170410

Fanghi di dragaggio, diversi da 17 05 06 - - 8,780 - 7,32 quelli di cui alla voce 17 05 05

Vaglio (**) 19 08 01 268,979 281,280 215,330 224,82 179,44

Rifiuti dell‟eliminazione della 19 08 02 13,110 0 0 0 0 sabbia Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue 19 08 14 - - 19,320 - 16,10 industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 Fanghi delle fosse settiche 20 03 04 56,500 68,700 69,600 54,91 58

Totale 453,264 403,962 353,160 322,88 294,30

46

Nel grafico seguente sono rappresentati i quantitativi totali di rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti negli anni 2008÷2010.

Grafico 5 – Trend produzione rifiuti pericolosi e non pericolosi [t]

In occasione del trasferimento, nel 2008, nella nuova sede del Reparto Operativo Cellina sono state alienate molte attrezzature inutilizzabili ed apparecchiature ormai obsolete; da ciò il materiale individuato dal codice CER 16 02 14 è aumentato. Nel corso del 2008 sono stati alienati 10 riduttori di corrente e 3 riduttori di tensione capacitivi 220 KV della ditta Magrini Galileo, come si evince dalle schede di comunicazione di variazione al patrimonio, si giustifica così la grande quantità di olio isolante conferito al consorzio oli usati (circa 2800 litri) ed anche l‟elevata quantità delle apparecchiature fuori uso prodotte (CER 16 02 14) . Con codice C.E.R. 16 05 04 (Gas in contenitori a pressione, compresi gli halon, contenenti sostanze pericolose) è stato smaltito il gas SF6 esausto contenuto negli interruttori ad alta tensione. Il peso del materiale smaltito, 435 Kg, è comprensivo dei contenitori, il peso del gas SF6 effettivamente smaltito è risultato pari a 60 Kg. Nel corso del 2008 è stata avviata la raccolta differenziata di carta e cartone (CER 15 01 01) e degli imballaggi in legno (CER 15 01 03). La pulizia del disoleatore di Somplago, ha comportato per l‟anno 2009 l‟aumento della produzione dei rifiuti pericolosi facendo raddoppiare la quantità rispetto l‟anno precedente. Infatti le soluzioni acquose contenti sostanze pericolose (CER 16 10 01), pari a 14940 Kg, sono il 78% dei rifiuti prodotti; dei restanti 4202 Kg ben 1050 Kg sono dovuti alla sostituzione completa del gruppo di batterie al piombo (CER 16 06 01) della centrale di Pineda. Nel corso dell‟anno 2010 la quantità dei rifiuti, pur restando sostanzialmente invariata nel totale, ha visto un notevole incremento di quelli pericolosi; ciò è dovuto principalmente al vuotamento dell‟acqua presente nello scavo della Seconda Fase della centrale di Somplago per l‟esecuzione di indagini geognostiche legate al progetto di pompaggio previsto. Vista l‟urgenza dell‟operazione, cautelativamente si è deciso di dare al liquido il codice CER 19 13 07 (Rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda,

47 contenenti sostanze pericolose). La quantità smaltita di tale rifiuto è stata pari a 36.460 kg. Ha inciso, in modo significativo nella produzione di rifiuti pericolosi, anche la pulizia del disoleatore di Somplago con 20.900 kg. (CER 16 10 01), già effettuata nel 2009 e ripetuta nel 2010. Gli altri incrementi di rifiuti pericolosi sono dovuti alla sostituzione delle batterie al piombo della Centrale di Somplago (CER 16 06 01), alla pulizia della vasca aggottamenti della centrale di Barcis CER 19 08 03 (Fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali) con 3.880 kg, ed alla sostituzione dell‟olio nei circuiti idraulici di comando dei tre gruppi della centrale di Ampezzo (CER 13 01 10). Si segnala inoltre il rinvenimento, durante l‟asciutta del canale Cellina, presso della centrale di S. Foca di 500 kg di coperture in eternit. Detto rifiuto, abbandonato da ignoti nel canale di proprietà di Edipower, è stato smaltito con codice CER 17 06 05 (Materiale da costruzione contenente amianto). I fanghi, codice CER 19 08 14 (Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13), sono quelli raccolti nella centrale di Barcis, durante le operazioni di pulizia della fossa di raccolta delle acque chiare, dove confluiscono gli stillicidi e gli sgrondi delle intercapedini della caverna. I fanghi, codificati CER 17 05 06 (Fanghi di dragaggio, diversi da quelli di cui alla voce 17 05 05) sono dovuti alla pulizia della vasca di carico della centrale di Cordenons.

S.I.S.T.R.I. Con Decreto del 17 dicembre 2009 è stato istituito il Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, da cui l‟acronimo SISTRI, (G.U. n. 9 del 13-1-2010 - Suppl. Ordinario n.10). Il sistema è entrato in vigore dal 15/01/2010 e sostituirà i registri di carico-scarico, i formulari ed il MUD. Il Nucleo Idroelettrico di Udine è stato iscritto al sistema il 31 marzo 2010 ed in data 21/10/2010 sono state ritirate, da parte del delegato ASIC, le chiavette USB nelle competenti Camere di Commercio (Udine, Pordenone e Gorizia). Il Nucleo si è inoltre dotato di due computer portatili con le relative stampanti per poter eseguire le operazioni di scarico sui vari impianti. Nel corso dell‟anno 2010 non si è potuto dare inizio all‟utilizzo “in prova” al sistema SISTRI, come previsto dal DM 22/12/10 “modifiche ed integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante l‟istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti” poiché le chiavette USB fornite dalle Camere di Commercio non sono funzionanti, è stato incaricato il delegato ASIC a provvedere alla soluzione del problema. Il DM 22/12/10 prevede che dal 1° giugno 2011, le operazioni di carico e scarico rifiuti saranno eseguite esclusivamente con il SISTRI.

Rumore esterno

Nelle centrali idroelettriche, l‟inquinamento acustico è principalmente prodotto dai gruppi idroelettrici di generazione presenti all‟interno del fabbricato di produzione. Le centrali sono generalmente costruite lontane dai centri abitati, per di più gli impianti di Somplago, Ampezzo e Barcis sono costruiti in caverna. Una criticità è stata rappresentata nel recente passato dall‟impianto di Fogliano, presso il quale è stata eseguita, nell‟agosto 2001, una campagna di misura con la centrale in funzione alla potenza di 120 kW. Nel corso degli anni 2005-2006, come previsto nel Programma Ambientale (obiettivo 6.02), si è provveduto alla sostituzione dei moltiplicatori di giri dei due gruppi di produzione ed alla posa di pannelli fonoassorbenti sulle pareti sud ed est e della centrale. Gli interventi effettuati hanno consentito di raggiungere l‟obiettivo, ovvero di ridurre sensibilmente i livelli di rumore immessi nell‟ambiente esterno. Le misure fatte a fine lavori, da un esperto tecnico qualificato, hanno confermato il rispetto dei valori limite di legge sia assoluti che differenziali. Nel corso del 2008 sono state insonorizzate le pareti ed il soffitto delle centrali di Ronchi dei Legionari e Monfalcone Anconetta, l‟intervento ha consentito una riduzione del rumore nell‟ ambiente esterno (obiettivi 6.09 e 6.10). Nel mese di aprile 2010 si è conclusa la campagna di misure fonometriche iniziata nel 2009.

48 Aspetto visivo

Le dighe, sebbene collocate all‟interno di strette gole rocciose non facilmente accessibili, e le opere di adduzione, quali prese, canali, vasche, condotte a cielo aperto, provocano un impatto visivo più o meno evidente in relazione alle loro dimensioni e all‟ambiente circostante. La presenza dei laghi artificiali sul territorio rappresenta tuttavia un impatto positivo, apprezzato dalla popolazione residente, per i benefici connessi alle attività turistiche e sportive. I laghi artificiali infatti, hanno acquistato nel tempo anche un valore paesaggistico diventando un‟attrattiva locale per i turisti e offrendo l‟opportunità di svolgere attività come ad esempio la pesca e le gare di motonautica. Nel 2009 è stato eseguito un intervento di pulizia superficiale del lago di Sauris da tronchi e ramaglie galleggianti (obiettivo 8.02). Nell‟anno 2010 sono stati rinnovati gli intonaci e la tinteggiatura esterna delle centrali di Rodeano, Maseris e Cisterna.

Emissioni

L‟energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici presenta l‟indiscutibile vantaggio ambientale di non emettere in atmosfera i prodotti di combustione tipici della produzione termoelettrica. Ogni kWh prodotto da fonte idroelettrica consente di evitare l‟emissione di circa 700 gr CO2 qualora lo stesso kWh fosse prodotto da impianti termoelettrici. (Fonte: libro bianco per la valorizzazione delle Fonti Rinnovabili, Aprile 1999).

Nella tabella sottostante sono indicate le emissioni evitate di CO2 negli anni 2008 – 2010.

Tabella 17 – Produzione idroelettrica netta ed emissioni di CO2 evitate

Produzione netta annua Emissioni di CO2 evitate Anno 6 (kWh∙10 ) (t) 2008 992,800 694.960 2009 1237,760 866.432 2010 1186,950 830.865

Le emissioni, di modesta entità, correlate con l‟esercizio degli impianti del Nucleo possono essere relative a: - riscaldamento degli edifici adibiti ad ufficio ed alle case di guardiania; - funzionamento dei gruppi elettrogeni di emergenza; - lavorazioni fatte presso l‟officina meccanica di Somplago (fumi di saldatura). Per queste ultime attività la Regione Friuli Venezia Giulia ha autorizzato, in data 30 giugno 2003, le emissioni in atmosfera ed ha richiesto la misura annuale delle concentrazioni delle sostanze emesse in atmosfera. I risultati delle analisi dimostrano che i valori sono sotto i limiti previsti dalle Normative.

Suolo – sottosuolo

Nel sito del Nucleo sono presenti: - serbatoi di gasolio per i gruppi elettrogeni; - serbatoi di gasolio interrati per riscaldamento; - trasformatori di potenza e di misura; - sistemi di lubrificazione e comando oleodinamico delle apparecchiature meccaniche; - fosse settiche.

I serbatoi di gasolio sono tenuti sotto controllo. In particolare, la modalità di controllo è stata inserita nei progetti Euclide di miglioramento continuo ed affrontata secondo tale metodo. Vengono comunque effettuate verifiche con cadenza mensile sui serbatoi per il riscaldamento e con cadenza quadrimestrale sui serbatoi dei gruppi elettrogeni. E‟ stato predisposto un piano cronologico della sostituzione di tutti i serbatoi interrati, del tipo a camera semplice con altri di tipo a doppia camera. La sostituzione dei serbatoi della diga Ambiesta e del fabbricato Sala Quadri di Somplago, prevista nel 2010, è spostata al 2011, per un ritardo nell‟emissione di un contratto quadro da parte della Direzione Acquisti. 49 In caso di incidente, rottura o scoppio, la presenza di opportune fosse-trappola sotto i trasformatori, consente il contenimento del volume d‟olio presente nella macchina. Gli eventuali incidenti e le potenziali situazioni di emergenza sono gestiti con delle procedure interne al fine di limitare l‟impatto ambientale prodotto dall‟evento imprevisto. Nel Programma Ambientale sono previste diverse attività che prevedono una riduzione dei rischi di contaminazione del suolo e sottosuolo. Gli obiettivi 4.02 e 3.07, previsti e conseguiti per il 2007, hanno eliminato i cavi in olio fluido presenti presso la centrale di Somplago e ridotto del 50% la presenza di olio isolante installato nei trasformatori dei gruppi nella Centrale di Ampezzo.

Combustibili

Gasolio L‟utilizzo di gasolio è finalizzato esclusivamente al funzionamento di gruppi elettrogeni in condizioni di emergenza e degli impianti di riscaldamento. Il gasolio è stoccato in appositi serbatoi interrati. I consumi medi annui di gasolio risultano essere legati essenzialmente al riscaldamento dei fabbricati degli uffici di Somplago e della casa di guardia della diga dell‟Ambiesta (le altre case di guardia sono riscaldate elettricamente). Ulteriori consumi sono dovuti al funzionamento, in condizioni di emergenza, ed alle prove settimanali dei gruppi elettrogeni.

Nella tabella n°18 sono indicati gli acquisti di gasolio degli ultimi tre anni.

Tabella 18 – Acquisti di gasolio per riscaldamento e funzionamento gruppi elettrogeni (l) e mezzi di trasporto anno 2008 2009 2010

Riscaldamento 40.000 19.000 42.000 Gruppi elettrogeni 3.000 2.300 3.400 Mezzi di trasporto 0 0 0

L‟uso saltuario e limitato dei gruppi elettrogeni consente di evitare l‟acquisto di combustibile per periodi anche superiori all‟anno. Nel 2009 gli acquisti di gasolio per riscaldamento sono stati inferiori alla media in quanto era stato fatto il pieno dei serbatoi a fine dicembre 2008.

GPL Nella tabella 19 sono indicati i consumi di GPL, presso la sede del R.O. Cellina, degli ultimi tre anni

Tabella 19 – Acquisti di GPL per riscaldamento R.O. Cellina (l) anno 2008 2009 2010

Riscaldamento 4.600 3.300 4.480

Consumi energetici

Per il funzionamento dei gruppi di produzione delle centrali è necessario il funzionamento di altre apparecchiature secondarie, quali pompe olio di lubrificazione e regolazione, pompe raffreddamento, ventilatori, carica batterie, ecc. L‟energia necessaria per le suddette apparecchiature viene derivata dai quadri elettrici dei Servizi Ausiliari di centrale. I Servizi Ausiliari sono alimentati o direttamente dalla centrale o da fornitore esterno. Nella tabella n°20 sono indicati i consumi dei servizi ausiliari delle centrali del Nucleo degli ultimi tre anni, suddivisi in S.A. interni e S.A. esterni. Nella tabella sono evidenziati inoltre i consumi dell‟impianto di pompaggio di Ovaro: l‟impianto solleva le acque captate dalla derivazione del torrente Degano per immetterle nel bacino dell‟Ambiesta. L‟elevato consumo di energia dalla stazione pompe di Ovaro indica che l‟annata è stata particolarmente piovosa, e di conseguenza la produzione di energia più elevata.

Tabella 20 – Consumo dei servizi ausiliari di tutte le centrali del Nucleo di Udine (MWh) Indicatore (MWh/GWh) anno 2008 2009 2010 2009 2010

50 S.A. Interni 3.509,90 4.014,21 4.056,38 3,21 3,38

S.A. Esterni 2.273,88 2.161,30 2.071,62 1,73 1,73

Pompe Ovaro 18.286,40 19.864,56 20.031,68 15,88 16,69

Sostanze e materie

Olio e grasso

Per il funzionamento delle singole apparecchiature meccaniche o elettriche presenti all‟interno degli impianti idroelettrici è normalmente utilizzato olio di tipo lubrificante o isolante. I movimenti di olio sono dovuti, in massima parte, alla sostituzione dell‟olio lubrificante nel macchinario ed, in minima parte, al consumo (perdite, vapori, ecc.). I movimenti di olio isolante negli ultimi anni sono legati alla demolizione di alcuni trasformatori a seguito di modifiche impiantistiche. Nella tabella 21a sono riportati i quantitativi di olio e grasso, espressi in kg, acquistati negli anni 2008-2010. Nella Dichiarazione Ambientale 2009, sono stati inseriti nella tabella 21b i consumi di olio lubrificante, olio isolante e grasso.

Tabella 21a – Acquisti di grasso ed olio lubrificante biodegradabile e non(kg) anno 2008 2009 2010

Olio lubrificante ed isolante 1555 3068 2070

Olio lubrificante biodegradabile 0 382 1148,4

Grasso lubrificante non 0 181 / biodegradabile Grasso lubrificante 0 144 90 biodegradabile

Tabella 21b – Consumi di grasso ed olio lubrificante biodegradabile e non(kg) anno 2008 2009 2010

Olio lubrificante ed isolante - 2.036 1729

Olio lubrificante biodegradabile - 483 738

Grasso lubrificante non - 103 77 biodegradabile Grasso lubrificante - 18 60 biodegradabile

Le attività previste negli obiettivi 2.01, 2.02 e 2.05 del Programma Ambientale consentono una sensibile riduzione dei consumi di grasso a partire dal 2007. Nel 2009, con le attività previste negli obiettivi 2.09 e 2.10 del Programma Ambientale, è stato sostituito l‟olio degli sgrigliatori di Ovaro (190 Kg) e Campolessi (140 Kg) con olio biodegradabile Castrol L320. Nel 2010 è stato realizzato lo stesso tipo d‟intervento presso la centrale di Fogliano (obiettivo 2.11); gli interventi consentono di usare materie più compatibili con l‟ambiente.

Amianto

Nell‟aprile 2009, con appalto a ditta specializzata è stato rimosso tutto l‟amianto (eternit) presente nel Nucleo Idroelettrico di Udine (vedi obiettivo 2.04). Nel 2010 sono state smaltite della lastre di eternit, abbandonate da ignoti, nel Canale Cellina presso la centrale di San Foca.

Policlorobifenile (PCB)

Negli impianti del sito è stata fatta una campagna negli anni ‟90 per eliminare le apparecchiature contenenti oli isolanti con PCB in quantità superiore a 50 ppm. Le analisi fatte sugli oli isolanti dei trasformatori, attualmente in servizio nel Nucleo, dimostrano che gli oli sono contaminati da PCB in valore inferiore a 50 ppm. Presso la centrale di Ampezzo nel 2008, dagli isolatori passanti dei trasformatori, è stato recuperato olio isolante per 80 Kg; dalle analisi effettuate è risultato contenere PCB con valore di 33 p.p.m.. L‟olio è stato smaltito secondo la vigente normativa.

51 Sostanze lesive per l’ozono e gas effetto serra

Unica sostanza lesiva per l‟ozono, presente negli impianti del Nucleo, è il gas HCFC (Idroclorofluorocarburi) degli impianti di condizionamento. Nel Nucleo sono presenti 5 condizionatori contenenti gas R22, per un totale di 28,36 kg, e sono gestiti (libretti d‟impianto e controlli periodici) in ottemperanza al D.P.R. 147/06. Nel novembre 2010 è stato sostituito il condizionatore di Somplago, funzionante con gas R22, con uno funzionante con gas R410 A; sono stati così rimossi 6,5 kg. di gas R22. I gas ad effetto serra presenti nel sito sono R 407 e gas SF6 (esafluoruro di zolfo) che è utilizzato come gas isolante negli interruttori ad alta tensione. Le perdite di gas SF6, vengono calcolate pesando le bombole del gas prima e dopo la ricarica degli interruttori. Come già precisato nel paragrafo relativo ai rifiuti, nel 2008 sono stati smaltiti 60 Kg effettivi di gas SF6, contenuto in bombole. Nella tabella 22 vengono riportati i valori annuali delle perdite di gas SF6 ed R22 e le emissioni di CO2 equivalenti; i valori per la conversione dei gas in CO2 sono quelli relativi al potenziale di riscaldamento globale (GWP) elencati nella parte 1 dell‟allegato I del Regolamento CE 842/2006. Si riporta, per chiarezza, la definizione di GWP (potenziale di riscaldamento globale) come espressa nel Regolamento CE 842/2006: “«potenziale di riscaldamento globale», il potenziale di riscaldamento climatico di un gas fluorurato ad effetto serra rispetto a quello dell'anidride carbonica. Il potenziale di riscaldamento globale (GWP) è calcolato sulla base del potenziale di riscaldamento in 100 anni di un chilogrammo di un gas rispetto ad un chilogrammo di CO2. I dati relativi al GWP elencati nell'allegato I sono quelli pubblicati nella terza relazione di valutazione (TAR) adottata dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici «Valori 2001 IPCC GWP»” I valori sono i seguenti:  1t SF6 emesso è equivalente a 22200 t di CO2;  1t R22 emesso è equivalente a 1700 t di CO2

Tabella 22 – Perdite di gas SF6 (kg) Indicatore Kg/GWh anno 2008 2009 2010 2009 2010

Perdite di gas SF6 (kg) 3,8 3 0,5

Emissioni di CO2 equivalenti (t) 84 67 11 53,23 9,17

Perdite di gas R22 (kg) 0,30 2,50 0

Emissioni di CO2 equivalenti (t) 0,51 4,25 0 3,40 0

Altre sostanze

Le operazioni di manutenzione, ordinaria e straordinaria, presso gli impianti del Nucleo, comportano l‟utilizzo di alcune sostanze e materie, quali: - solventi e sgrassanti, per le pulizie di macchinario (attualmente si usa il solvente ecologico ERTON); - vernici per il mantenimento, in buone condizioni, delle strutture metalliche; - acido solforico per i rabbocchi nelle batterie di impianto; - materiale elettrico: cavi, apparecchiature elettriche ed elettroniche; - carpenterie (costruzione e sostituzione di griglie, parapetti, ecc). Al momento dell‟acquisto di un nuovo prodotto chimico, viene richiesta al fornitore la relativa Scheda di Sicurezza, ai fini della salvaguardia dell‟ambiente e della salute dei lavoratori; la scheda viene archiviata sul server a disposizione degli assistenti e del personale della Linea Sicurezza ed Ambiente.

Regolamento REACH

Dal 1° giugno 2007 è entrato in vigore il Regolamento (CE) n° 1907/2006 del 18/12/2006 (REACH) che, attraverso un unico testo normativo in materia di gestione delle sostanze chimiche, introduce un sistema europeo per la loro registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione. Senza la comunicazione dei dati richiesti all‟Agenzia Europea per le sostanze chimiche (ECHA) non sarà più possibile effettuare l‟importazione e la commercializzazione di una specifica sostanza chimica. Il regolamento prevede in particolare la registrazione di tutte le sostanze chimiche, in quanto tali o in quanto componenti di preparati o articoli, prodotte o importate nel

52 territorio della Comunità Europea in quantità pari o superiore ad una tonnellata l‟anno. Ogni sostanza chimica registrata riceve dall‟Agenzia (ECHA) un numero ed una data di registrazione. Alla prima consegna di una sostanza il produttore comunica all‟utilizzatore, il numero di registrazione ed ogni altra informazione necessaria e pertinente per consentirne l‟identificazione d‟uso e l‟applicazione di misure appropriate di gestione dei rischi (scheda di sicurezza compilata ai sensi del Regolamento REACH). Il Nucleo Idroelettrico di Udine è interessato al Regolamento come “Utilizzatore finale” delle sostanze; si è attivato con i propri Fornitori comunicando, ai sensi dell‟art. 37 del regolamento REACH, la descrizione dell‟uso identificato delle sostanze chimiche, che devono essere registrate ai sensi del Regolamento dal fabbricante/produttore/importatore entro la data riportata dal regolamento REACH. Per i Fornitori titolari di contratto quadro, si è attivata la Direzione Acquisti della Sede Centrale di Sesto S. Giovanni, coordinata dalla Direzione ASIC con l‟implementazione di due ulteriori documenti:

 “Accordo integrativo” inviata a tutti i fornitori /produttori di sostanze/preparati, al fine di sensibilizzarli verso gli obblighi e le responsabilità in ambito REACH;  “Modello di acquisto nuova fornitura chemicals” (sostanze/preparati chimici) con l‟inserimento, al punto 14 del testo, della clausola REACH per la registrazione del prodotto.

Odori

La produzione idroelettrica non comporta l‟emissione di sostanze maleodoranti. L‟unica fonte di odori molesti può essere dovuta alla decomposizione di materiali di natura organica raccolti dagli sgrigliatori. Questi materiali biodegradabili sono trasportati dai corsi d‟acqua e si depositano sulle griglie delle vasche di carico degli impianti. Successivamente vengono raccolti dagli sgrigliatori e depositati in tramogge o benne per rifiuti. Per limitare il fenomeno degli odori sgradevoli, durante la stagione estiva il Nucleo effettua le operazioni di smaltimento dei rifiuti con maggiore frequenza rispetto alla stagione invernale.

Radiazioni non ionizzanti

La produzione di energia elettrica e la conseguente presenza di apparecchiature elettriche in alta tensione comporta la generazione di radiazioni non ionizzanti sotto forma di campi elettromagnetici a bassa frequenza. Nell‟impianto la possibile fonte di campi elettromagnetici è imputabile principalmente ai trasformatori ed alle stazioni elettriche, che sono ubicate a distanza tale dai confini del sito da non avere effetti sull‟ambiente esterno. In diversi impianti del sito sono state fatte misure di campo elettrico ed elettromagnetico, i valori misurati sono risultati inferiori ai limiti previsti per gli ambienti di lavoro.

Prevenzione Incendi

Nel Sito le attività soggette a Certificato Prevenzione Incendi sono: n° 13 C.P.I. per i gruppi elettrogeni di emergenza (attività 64); n° 1 C.P.I. relativo al serbatoio interrato GPL dell‟impianto di riscaldamento della sede del R.O. Cellina (attività 4B); n° 1 C.P.I. relativo all‟impianto di Somplago comprendente:  il gruppo elettrogeno di emergenza (attività 64),  il deposito oli (attività 15)  le centrali termiche degli impianti di riscaldamento (attività 91). E‟ stato installato un gruppo elettrogeno di emergenza presso la centrale di Tramba, di cui si è in attesa del relativo C.P.I..

53 Aspetti ambientali indiretti

In relazione alle attività, ai prodotti e ai servizi di un‟organizzazione possono riscontrarsi aspetti ambientali significativi sui quali l‟organizzazione stessa può non avere un controllo gestionale totale. Per quanto riguarda il Nucleo idroelettrico di Udine sono stati individuati gli aspetti ambientali relativi alle attività nel seguito descritte.

Fornitori ed appaltatori

Le principali attività del sito, rilevanti sotto il profilo ambientale, che possono richiedere l‟intervento di terzi, sono individuabili in:

 Lavori civili: - ripristino sponde bacini con formazione di scogliera; - manutenzione paramenti dighe; - manutenzione traverse fluviali, ripristino scivoli, pile, intonaci e fondazioni; - manutenzione gallerie e canali: ripristino getti in calcestruzzo armato, intonaci; - manutenzione fabbricati civili: tetti, intonaci, finestre.

 Lavori elettromeccanici: - sabbiatura e pittura di condotte forzate; - revisione di trasformatori e alternatori.

 Lavori vari: - raccolta e smaltimento rifiuti; - fornitura, trasporto e scarico di combustibili; - attività che prevedono la manipolazione e lo smaltimento di sostanze pericolose (es. Olio lubrificante ed isolante); - servizio Mensa.

Il responsabile incaricato della supervisione delle attività provvede, in fase di progettazione, a valutare nel dettaglio anche i possibili impatti ambientali da esse derivati, definendo l‟eventuale necessità di prescrizioni contrattuali, procedure, azioni formative interne ed esterne al Nucleo, azioni di controllo. Le prestazioni di fornitori e appaltatori vengono monitorate, principalmente da personale interno, adeguatamente formato, incaricato della gestione del contratto.

Per le attività di cui sopra, in sede di richiesta di offerta, fornitori/appaltatori vengono informati in merito al fatto che il Nucleo ha in atto un Sistema di Gestione Ambientale. Pertanto viene inviato loro il documento di Politica Ambientale del sito e un questionario informativo realizzato al fine di reperire dal fornitore/appaltatore le informazioni necessarie per valutare la sua organizzazione nei confronti della gestione delle tematiche ambientali.

Attività di terzi che generano rifiuti

Presso la sede del Nucleo è attiva la Mensa Aziendale i cui immobili ed attrezzature sono di proprietà dell‟Edipower ed è gestita da una ditta esterna. Dal luglio 2010 il comune di Cavazzo Carnico si è consorziato con i Comuni di Tolmezzo, Verzegnis ed Amaro per la raccolta porta a porta dei rifiuti, la gestione è affidata alla Comunità Montana Carnica che provvede a fornire i sacchi ed i contenitori agli utenti. Mentre i contenitori per la raccolta dell‟umido e del secco sono individuali, quelli per il vetro, il ferro, la plastica e la carta sono posti in aree comuni. E‟ stato fornito un calendario indicante le giornate di raccolta ed un guida per il corretto smaltimento. Presso la sede del Nucleo sono posizionati due contenitori per l‟umido ed uno per il secco dove vengono conferiti i rifiuti prodotti dalla mensa di Somplago e quelli raccolti negli uffici dalla ditta addetta alle pulizie. Le ditte che operano presso i cantieri di competenza Edipower, oltre ad essere tenute contrattualmente allo smaltimento dei rifiuti prodotti secondo le norme vigenti, sono oggetto di Audit “ambientali” sul cantiere da parte del personale Edipower.

54 Attività di terzi che generano campi elettromagnetici

In alcuni impianti del Nucleo sono presenti antenne di Ponti Radio per la trasmissione, in alta frequenza, dei segnali di telecomando degli impianti e per la telefonia mobile. Per queste installazioni è stata richiesta a Wind la certificazione delle emissioni. Poiché la Wind non ha mai dato seguito né alle nostre richieste né a quelle degli altri Nuclei, il Direttore di Operations, ing. Stefano Pastori, con e-mail, ha sollecitato la Direzione ASIC ad adoperarsi presso la Wind al fine di ottenere i dati relativi alle emissioni in radiofrequenza delle apparecchiature installate presso tutte le nostre sedi operative.

55 Il programma ambientale

In relazione alla Politica Ambientale adottata dal Nucleo Idroelettrico di Udine, alle risorse economiche e agli indirizzi di priorità del vertice aziendale, sono state programmate le azioni e i piani di miglioramento, descritti nel programma ambientale negli anni 2004- 2013. Di seguito si riporta una breve descrizione degli obiettivi di miglioramento. Per maggiori dettagli si rimanda alla successiva tabella n°22. Eventuali ulteriori interventi migliorativi verranno definiti e quantificati negli aggiornamenti annuali del presente documento. Dal programma di miglioramento continuo Euclide sono stati aggiunti gli obiettivi ambientali n° 3.09 e 7.03.

AMBIENTE ATMOSFERICO 1.01 Prevenzione inquinamento atmosferico

Con la revisione degli interruttori in SF6 si prevede di ridurre le perdite di gas in atmosfera. L‟obiettivo, suddiviso in 5 interventi fatti negli anni 2005÷2008, ha interessato le centrali di Ampezzo, Somplago, S.

Leonardo e Villa Rinaldi; l‟obiettivo si è concluso nel 2008. I consumi di SF6. rientrano nel monitoraggio di sistema e riportati come perdite in tab. 22. 1.02 Prevenzione inquinamento atmosferico

Sono stati revisionati nel 2009 quattro interruttori in SF6 per le centrali di Ponte Giulio (n° 1), San Foca (n°1) e Villa Rinaldi, (n° 2) al fine di

ridurre le perdite di gas in atmosfera. Il monitoraggio proseguirà negli anni successivi. 1.03 Prevenzione inquinamento atmosferico

Sono stati revisionati tre interruttori in SF6 per la centrale di Cordenons (stallo trasformatore, stallo linea Zoppola e stallo linea Villa Rinaldi) al fine di ridurre le perdite di gas in atmosfera. L‟intervento è stato realizzato nell‟anno 2010, il monitoraggio proseguirà negli anni successivi. 1.04 Prevenzione inquinamento atmosferico Nel novembre 2010 è stato sostituito il condizionatore della centrale di Somplago funzionante con gas R22. L‟obiettivo ha consentito la

riduzione di 6,5 Kg di gas R22.

SOSTANZE E MATERIE 2.01 Ottimizzazione dell’uso di materie prime L‟obiettivo, realizzato nel corso del 2004, ha consentito la riduzione dell‟uso di lubrificanti connessi al funzionamento della valvola rotativa

del gruppo C della Centrale di Somplago, mediante la sostituzione degli stessi con materiali autolubrificanti. 2.02 Riduzione dell’impiego di materie prime L‟obiettivo consiste nella riduzione dell‟uso di lubrificanti connessi al funzionamento delle pompe della stazione di pompaggio di Ovaro

attraverso la sostituzione del grasso con materiali autolubrificanti. L‟obiettivo è suddiviso in cinque interventi, è stato completato nel 2010. 2.03 Uso di sostanze più compatibili con l’ambiente L‟obiettivo consiste nella sostituzione di olio e grasso non biodegradabili, attualmente presenti in alcune parti di impianti, con altri di tipo biodegradabile. Il primo intervento è stato realizzato nel rispetto dei tempi, il terzo è stato raggiunto con due anni di anticipo rispetto al previsto, invece il secondo traguardo è ancora in corso a causa di problemi nell‟adattabilità dell‟olio nei circuiti oleodinamici. L‟obiettivo si è concluso nel dicembre 2007. 2.04 Riduzione dell’impiego di sostanze pericolose L‟obiettivo, concluso nel 2009, è consistito nella eliminazione di tutti i materiali contenenti amianto presenti presso gli impianti del Nucleo di Udine. 2.05 Riduzione dell’impiego di materie pericolose

56 L‟obiettivo consiste nella riduzione dell‟uso di lubrificanti connessi al funzionamento delle turbine della centrale di Campagnola attraverso la sostituzione del grasso con materiali autolubrificanti. L‟attività è stata rinviata al 2013 e verrà inserita all‟interno dei lavori previsti per l‟ottenimento dei Certificati Verdi (qualifica IAFR). 2.06 Riduzione dell’impiego di materie pericolose L‟obiettivo è consistito nella riduzione del 50% di olio isolante nella centrale di Ampezzo, attraverso la sostituzione trasformatori con altri che utilizzano quantitativi inferiori di olio.

L‟obiettivo si è concluso nel 2007, Gli interventi, le responsabilità, le risorse e le scadenze di questo obiettivo sono le stesse degli obiettivi 3.07 e 6.08. 2.07 Riduzione dell’impiego di materie pericolose Nella centrale di Savorgnana, nel 2010, è stato rifatto il reparto Media Tensione (20 kV), ciò ha comportato la sostituzione degli attuali trasformatori M.T. isolati in olio, con altri isolati in resina. E‟ stato eliminato l‟olio isolante per complessivi 6115 kg (215 Kg trasformatore S.A. e 5900 Kg trasformatore M.T.). 2.08 Riduzione dell’impiego di materie pericolose Nella stazione di pompaggio di Ovaro, nell‟aprile 2011, ( i lavori erano iniziati nel 2009) è stato rifatto il reparto Media Tensione (20 kV); con la la sostituzione degli attuali trasformatori M.T. raffreddati ad olio, con altri isolati in resina. E‟ stato eliminato completamente l‟olio isolante per 4400 Kg. 2.09 Uso di sostanze più compatibili con l’ambiente Nella stazione di pompaggio di Ovaro, nel 2009, è stato sostituito l‟olio non biodegradabile, AGIP ARNICA 46, dello sgrigliatore con olio del tipo Castrol L320 biodegradabile per 190 Kg. 2.10 Uso di sostanze più compatibili con l’ambiente Nella centrale di Campolessi nel 2009, è stato sostituito l‟olio non biodegradabile dello sgrigliatore (AGIP ARNICA 46) con l‟olio del tipo Castrol L320 biodegradabile per 140 Kg. 2.11 Uso di sostanze più compatibili con l’ambiente Nella centrale di Fogliano, nel 2010 è stato sostituito, l‟olio non biodegradabile dello sgrigliatore, AGIP ARNICA 46, con l‟olio del tipo Castrol L320 biodegradabile per 130 Kg.

2.12 Riduzione dell’impiego di materie pericolose Nella centrale di Somplago nel marzo 2011 è stato sostituito il trasformatore del Gruppo B. L‟obiettivo realizzato consente una riduzione della quantità di olio isolante presente nell‟impianto di 25.000 Kg.

2.13 Riduzione dell’impiego di materie pericolose Nella centrale di Somplago nell‟agosto 2011 sarà sostituito il trasformatore del Gruppo A, riducendo così la quantità di olio presente

nell‟impianto di 25.000 Kg.

SUOLO – SOTTOSUOLO E ACQUA

3.01 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo prevedeva la realizzazione di contenitori per la raccolta di eventuali perdite di olio da centraline oleodinamiche e da contenitori di olio, al fine di eliminare il rischio di contaminazione del suolo e dell‟acqua in condizioni accidentali. L‟attività, suddivisa nel triennio 2005-2007, è stata conclusa. 3.02 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo, realizzato nel 2005, ha consentito di eliminare il rischio di contaminazione del suolo e dell‟acqua per perdite di grasso in

condizioni accidentali attraverso lo smontaggio delle paratoie e dei relativi comandi della traversa Diga Vecchia. 3.03 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo, conseguito nel 2006, prevedeva la modifica circuitale delle centraline di comando delle paratoie di scarico delle centrali di Ponte

Giulio e San Leonardo, al fine di eliminare il rischio di contaminazione dell‟acqua in condizioni accidentali. 57 3.04 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo, raggiunto nel 2006, prevedeva l‟installazione di dispositivi di controllo di presenza olio nelle vasche di aggottamento delle centrali di

San Foca e Villa Rinaldi, al fine di eliminare il rischio di contaminazione dell‟acqua in condizioni accidentali. 3.05 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo, raggiunto nel 2006, ha consentito di eliminare il rischio di contaminazione dell‟acqua in condizioni accidentali attraverso la

bonifica e rimozione dei serbatoi interrati di Diga Vecchia e Traversa Rio Stella in comune di Montereale Valcellina. 3.06 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo, consisteva nella bonifica e rimozione della cisterna interrata per il riscaldamento del fabbricato civile (ex guardiania) della centrale di Savorgnana in comune di Buia. L‟attività è stata completata nel 2007. 3.07 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo consisteva nella sostituzione degli attuali trasformatori dei gruppi della centrale di Ampezzo, raffreddati con ventilatori esterni alla cella, con altri con raffreddamento del tipo ONAN (olio naturale aria naturale). Sono stati eliminati i tubi dell‟olio che circolavano esternamente alla cella con la possibilità di inquinamento del suolo. Come già affermato nell‟obiettivo 2.06, l‟attività è stata completata nel 2007. 3.08 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo consisteva nella copertura completa del disoleatore della centrale di Somplago, al fine di evitare il deposito di foglie o altri

materiali organici all‟interno, in modo di mantenere costanti le caratteristiche del rifiuto. 3.09 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua Nella centrale di Cisterna, nel 2008, è stato installato un inverter per la regolazione dei giri della pompa comando distributore turbina, evitando così il riscaldamento dell‟olio.

L‟obiettivo consisteva nella eliminazione della serpentina che dal serbatoio porta l‟olio a raffreddare nel canale di scarico della centrale con la possibilità di inquinamento del suolo e dell‟acqua. 3.10 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua Nella centrale di Savorgnana, nel 2010 (lavori iniziati nel 2009), è stato rifatto il reparto Media Tensione (20 kV), l‟attività ha comportato la sostituzione degli attuali trasformatori M.T. raffreddati ad olio, con altri isolati in resina. L‟obiettivo ha consentito di eliminare completamente l‟olio isolante per complessivi 6115 kg (215 Kg tr. S.A. e 5900 Kg tr. M.T.) ed è pertanto evitato il rischio di contaminazione accidentale del suolo e del canale di scarico della centrale. 3.11 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua Nella stazione di pompaggio di Ovaro, nell‟aprile 2011, (lavori iniziati nel 2009) è stato rifatto il reparto Media Tensione (20 kV), con la sostituzione degli attuali trasformatori M.T. raffreddati ad olio, con altri

isolati in resina. L‟obiettivo ha consentito di eliminare completamente l‟olio isolante per complessivi per 4400 Kg., e pertanto evitato il rischio di contaminazione accidentale del suolo. 3.12 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo prevede la sostituzione del serbatoio interrato del locale foresteria (alloggi guardiani) della capacità di circa 3000 litri con uno del tipo a doppia camera 3.13 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua L‟obiettivo prevede la sostituzione del serbatoio interrato del fabbricato ex Sala Quadri di Somplago della capacità di circa 12000 litri con uno del

tipo a doppia camera

3.14 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua Nella centrale di Somplago, nel marzo 2011. è stato sostituito il trasformatore del Gruppo B, L‟obiettivo realizzato consente una

riduzione del rischio di contaminazione del suolo e dell‟acqua nel canale di scarico della centrale.

58 3.15 Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e dell’acqua Nella centrale di Somplago nell‟agosto 2011 sarà sostituito il trasformatore del Gruppo A, riducendo così la quantità di olio presente

nell‟impianto di 25.000 Kg.

SUOLO – SOTTOSUOLO E ASPETTO VISIVO Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e 4.01 miglioramento dell’aspetto visivo L‟obiettivo, raggiunto nel 2004, prevedeva l‟esecuzione di uno studio finalizzato a valutare la possibilità di sostituire i cavi ad olio fluido della

Centrale di Somplago, con cavi con isolamento estruso collocati per l‟intero percorso in cunicoli. Prevenzione del rischio di contaminazione del suolo e 4.02 miglioramento dell’aspetto visivo Nel corso dell‟anno 2007 è stata completata l‟attività prevista nello studio di fattibilità di cui al punto 4.01. I lavori hanno comportato la sostituzione dei cavi ad olio fluido e la demolizione dei portali e dei conduttori aerei della centrale di Somplago.

ACQUA 5.01 Ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa acqua L‟obiettivo, conseguito nel 2005, prevedeva l‟effettuazione di misure di rendimento sui tre gruppi della Centrale di Ampezzo, al fine di valutare la necessità di interventi manutentivi atti a garantire rendimenti superiori all‟85%.

RUMORE 6.01 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo, realizzato nel 2004, prevedeva la ripetizione delle campagne di misura del rumore presso gli impianti più vicini ai centri abitati. 6.02 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo, conseguito nel 2006, ha consentito di ridurre le emissioni di rumore ambientale della centrale di Fogliano attraverso la sostituzione dei moltiplicatori di giri e l‟installazione di pannelli fonoassorbenti. 6.03 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo, concluso nel 2007, è consistito nella sostituzione del generatore e l'eliminazione del moltiplicatore di giri della centrale di

Rodeano. L'intervento ha consentito di ridurre le emissioni di rumore ambientale della centrale. 6.04 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consiste nella sostituzione dei generatori e l'eliminazione dei moltiplicatori di giri della centrale di Monfalcone Porto. L'intervento

concluso a marzo 2011, ha consentito di ridurre le emissioni di rumore ambientale della centrale. 6.05 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consiste nella sostituzione dei generatori, l'eliminazione dei moltiplicatori di giri e l'insonorizzazione della centrale di Monfalcone Anconetta. L'intervento consentirà di ridurre le emissioni di rumore

ambientale della centrale. L‟attività è stata rinviata al 2013 e verrà inserita all‟interno dei lavori previsti per l‟ottenimento dei Certificati Verdi (qualifica IAFR). 6.06 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consiste nella sostituzione dei generatori, l'eliminazione dei moltiplicatori di giri e l'insonorizzazione della centrale di Ronchi dei Legionari. L'intervento consentirà di ridurre le emissioni di rumore

ambientale della centrale. L‟attività è stata rinviata al 2013 e verrà inserita all‟interno dei lavori previsti per l‟ottenimento dei Certificati Verdi (qualifica IAFR). 6.07 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consiste nella sostituzione dei generatori e nell'eliminazione dei moltiplicatori di giri della centrale di Redipuglia. L'intervento

consentirà di ridurre le emissioni di rumore ambientale della centrale. L‟attività è stata rinviata al 2013 e verrà inserita all‟interno dei lavori 59 previsti per l‟ottenimento dei Certificati Verdi (qualifica IAFR). 6.08 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consisteva nella riduzione di rumore di 15 dB attraverso la sostituzione dei trasformatori della centrale di Ampezzo con altri meno rumorosi. L‟attività è stata completata nel 2007. 6.09 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consisteva nella riduzione delle emissioni di rumore ambientale della centrale di Ronchi, attraverso l‟installazione di pannelli fonoassorbenti sulle pareti e sul soffitto della centrale. L'intervento, realizzato nel 2008, ha consentito di ridurre sia il rumore interno che le emissioni verso l‟esterno della centrale. 6.10 Prevenzione inquinamento acustico L‟obiettivo consisteva nella riduzione delle emissioni di rumore ambientale della centrale di Monfalcone Anconetta, attraverso l‟installazione di pannelli fonoassorbenti sulle pareti e sul soffitto della centrale. L'intervento, realizzato nel 2008, ha consentito di ridurre sia il rumore interno che le emissioni verso l‟esterno della centrale.

ECOSISTEMA FLUVIALE 7.01 Miglioramento dell’ecosistema fluviale L‟obiettivo, realizzato nel 2006, prevedeva un piano di rilasci sperimentali che ha consentito di ridurre l‟impatto sull‟ecosistema provocato dalle captazioni di acqua per uso idroelettrico. 7.02 Miglioramento dell’ecosistema fluviale In accordo con autorità competenti della Regione F.V.G. nel corso dell‟anno 2008, sono state installate le apparecchiature per il monitoraggio delle portate delle captazioni delle centrali di Barcis, Mulinars, Zoppola, Luincis, Tramba e Arta.; l‟intervento, si è concluso nel 2009. 7.03 Miglioramento dell’ecosistema fluviale L‟obiettivo, realizzato nel 2010, prevede l‟automazione delle paratoie della presa del Giaf e la comunicazione dei dati al Personale di Esercizio e Manutenzione per via telematica, ciò consente un monitoraggio puntuale della presa e riduce i tempi d‟intervento in caso di emergenza idraulica.

ASPETTO VISIVO 8.01 Miglioramento dell’aspetto visivo e della stabilità del terreno L‟obiettivo, conseguito nel 2006, è consistito nella progettazione e ripristino del movimento franoso in sponda sinistra del lago di Sauris,

utilizzando tecniche di bioingegneria forestale e materiali biocompatibili con limitato impatto visivo. 8.02 Miglioramento dell’aspetto visivo e della stabilità del terreno L‟obiettivo, conseguito nel 2009, consiste nella pulizia superficiale del lago di Sauris, con la raccolta di tronchi e ramaglie conferiti alla centrale

a biomasse del Comune; si ha così una migliore fruibilità turistica del sito.

60

Sintesi degli obiettivi di miglioramento ambientale raggiunti nel periodo 2004 ÷ 2008

Tabella 22 a Aspetto Area del sito Obiettivo Traguardo Intervento proposto Indicatori Responsabile Risorse Scadenza Stato ambientale 1. Revisione n° 3 interruttori in Alta Tensione isolati con gas SF6 , C.le di Ampezzo 2. Revisione n° 3 interruttori in Alta 1. Consuntivo Tensione isolati con gas SF , 57.000 € 1. 2005 6 1÷4 Numero interruttori 1. Realizzato Interruttori A.T. 1.01 C.le di Somplago 2. Consuntivo 2. 2006 Riduzione delle revisionati Capo Sezione 2. Realizzato di Ampezzo Ambiente Prevenzione 3. Revisione n° 3 interruttori in Alta 50.000 € 3. 2007 emissioni in atmosfera 5 kg di gas utilizzati Esercizio e 3. Realizzato Somplago atmosferico inquinamento Tensione isolati con gas SF , 3. Consuntivo 4. 2008 di SF 6 per il rabbocco Manutenzione 4. Realizzato S. Leonardo atmosferico 6 C.le di S. Leonardo 50.000 € 5. 2005 e degli interruttori 5. Realizzato Villa Rinaldi 4. Revisione n° 2 interruttori in Alta 4. Consuntivo anni futuri Tensione isolati con gas SF6, 40.000 € C.le di Villa Rinaldi 5. Raccolta e monitoraggio consumi di gas SF6 1. Riduzione del 100 % dell‟olio non biodegradabile dei 1. Sostituzione olio idraulico dei regolatori turbina regolatori turbina dei gruppi, 2 e

57 Centrale di della centrale di 3 della centrale di Ampezzo con Ampezzo

Ampezzo olio biodegradabile Impianti vari 1. Realizzato 61 2. Riduzione del 20 % 2. Sostituzione dell‟olio idraulico 1. Consuntivo settembre del Nucleo dell‟olio non non biodegradabile negli 2.03 8.000 € 2004 Centrale di biodegradabile degli sgrigliatori delle centrali Alto, Capo Sezione 1. 2004 Sostanze e Uso di sostanze Quantitativo di olio e 2. Consuntivo 2. Realizzato Campagnola, sgrigliatori degli Basso Ledra e Canale Dottori Esercizio e 2. 2007 materie più compatibili con grasso sostituito 4.000 € dicembre Pineda e impianti del nucleo minori del Nucleo. Manutenzione 3. 2006 l‟ambiente 3. Previsione 2007 Campolessi 3. Riduzione del 100 3. Soppressione del grasso non 4.000 € 3. Realizzato % del grasso non biodegradabile presente nei luglio 2004 biodegradabile dei cuscinetti turbina delle centrali di cuscinetti turbina Campagnola, Pineda e della centrale di Campolessi con grasso Campagnola, Pineda biodegradabile e Campolessi

2.04 Impianti vari Riduzione Riduzione delle Rimozione di tutti i materiali Capo Sezione Sostanze e Quantitativi di materiali Previsione Nucleo di dell‟impiego di sostanze contenenti contenenti amianto presenti nel Esercizio e Aprile 2009 Realizzato materie rimossi 33.000 € Udine sostanze amianto Nucleo di Udine Manutenzione pericolose

2.06 Sostanze e Riduzione Riduzione del 50% L‟obiettivo consiste nella materie dell‟impiego di della quantità di olio sostituzione degli attuali sostanze isolante presente trasformatori dei gruppi della

pericolose nell‟impianto centrale di Ampezzo, raffreddati

con ventilatori esterni alla cella, con

altri con raffreddamento del tipo 1. Consuntivo 1. Agosto 3.07 ONAN (olio naturale aria naturale). 250.000 € 2005 Prevenzione del Riduzione del rischio Capo Sezione 1. Realizzato Vengono eliminati i tubi dell‟olio che Quantitativo di olio 2. Consuntivo 2. Ottobre Suolo – rischio di di contaminazione del Esercizio e 2. Realizzato circolano esternamente alla cella e Misure di rumore 300.000 € 2006 sottosuolo e contaminazione suolo e dell‟acqua Manutenzione 3. Realizzato la possibilità di inquinamento del 3. Previsione 3. Agosto acqua del suolo e suolo; si riduce la quantità di olio 300.000 € 2007 dell‟acqua installata. Viene inoltre abbattuto il Centrale di rumore. Ampezzo 6.08 1. sostituzione trasformatore Gr. 3 Riduzione di 15 dB Prevenzione 2. sostituzione trasformatore Gr. 2 Rumore della emissione di inquinamento 3. sostituzione trasformatore Gr. 1 rumore acustico

Impianti vari Progetto e realizzazione di 3.01 Nucleo di contenitori per la raccolta di Prevenzione del Consuntivi: 1. 2005 Udine Suolo – Riduzione del rischio eventuali perdite di olio da Capo Sezione 1. Realizzato rischio di Numero contenitori 2. 2006 sottosuolo e di contaminazione del centraline oleodinamiche e da Esercizio e 2. Realizzato

62 contaminazione installati 1. 2.000 € 3. Dicembre acqua suolo e dell‟acqua contenitori di olio. (Attività prevista Manutenzione 3. Realizzato del suolo e 2. 1.000 € 2007 in tre anni) dell‟acqua 3. 1.000 €

L‟obiettivo consiste nella bonifica e 3.06 dismissione della cisterna interrata Prevenzione del Eliminazione del per il riscaldamento del fabbricato Suolo – Capo Sezione rischio di rischio di civile (ex guardiania) della centrale Quantità di rifiuto Consuntivo Marzo Centrale di sottosuolo e Esercizio e Realizzato contaminazione contaminazione del di Savorgnana in comune di Buia, pericoloso smaltito 2000 € 2007 Savorgnana acqua Manutenzione del suolo e suolo e dell‟acqua al fine di eliminare il rischio di dell‟acqua contaminazione dell‟acqua in condizioni accidentali

3.08 L‟obiettivo consiste nella copertura Prevenzione del Eliminazione del completa del disoleatore, per non Suolo – Capo Sezione Centrale di rischio di rischio di permettere il deposito di foglie o Analisi di laboratorio Consuntivo Settembre sottosuolo e Esercizio e Realizzato Somplago contaminazione contaminazione del altri materiali organici, in modo di del rifiuto prelevato. 1000 € 2008 acqua Manutenzione del suolo e suolo e dell‟acqua mantenere costanti le dell‟acqua caratteristiche rifiuto.

3.09 Viene installato un inverter per Prevenzione del Eliminazione del l‟azionamento della pompa olio Conseguito Suolo – Capo Sezione rischio di rischio di regolatore, di conseguenza non Consuntivo Giugno Centrale di sottosuolo e Quantitativo di olio Esercizio e contaminazione contaminazione del necessita il raffreddamento dell‟olio 1500 € 2008 (programma Cisterna acqua Manutenzione del suolo e suolo e dell‟acqua nella serpentina del canale di EUCLIDE) dell‟acqua scarico centrale.

4.02 Vengono eseguiti tre interventi di 1. Ottobre Prevenzione del sostituzione dei cavi in olio fluido e Consuntivi: 1. Realizzato Suolo – Riduzione del rischio 2005 rischio di demolizione dei portali della gabbia Capo Sezione sottosuolo e di contaminazione del Numero elementi 2. Ottobre contaminazione antistante la c.le di Somplago Esercizio e 1. 1.000.000 € 2. Realizzato aspetto suolo e miglioramento sostituiti 2006 Centrale di del suolo e 1. Sostituzione cavi Gr.B Manutenzione 2. 864.000 € visivo dell‟aspetto visivo 3. Ottobre Somplago miglioramento 2. Sostituzione cavi Gr.C 3. 780.000 € 3. Realizzato 2007 dell‟aspetto visivo 3. Sostituzione cavi Gr.A

6.03 Riduzione Capo Sezione Centrale di Prevenzione Montaggio nuovo generatore ed Risultato delle misure Consuntivo Marzo Realizzato Rumore dell‟inquinamento Esercizio e Rodeano Inquinamento esecuzione misure di rumore 170.000 € 2007 aprile 07 acustico Manutenzione acustico

6.09 Centrale di Riduzione Capo Sezione Novembre Prevenzione Insonorizzazione del fabbricato Consuntivo Dicembre Ronchi dei Rumore dell‟inquinamento Risultato delle misure Esercizio e 2008 inquinamento della centrale compreso il soffitto. 50.000 € 2008 Legionari acustico Manutenzione Conseguito acustico

6.10 Centrale di Riduzione Capo Sezione Novembre Prevenzione Insonorizzazione del fabbricato Consuntivo Dicembre Monfalcone Rumore dell‟inquinamento Risultato delle misure Esercizio e 2008 inquinamento della centrale compreso il soffitto. 53.000 € 2008 Anconetta acustico Manutenzione Conseguito acustico

63 Riduzione dell‟impatto Mancata Captazioni e 7.01 sull‟ecosistema produzione prese dell‟Alto Ecosistema Miglioramento Accordo con autorità competenti Dicembre Realizzato provocato dalle Definizione piano Capo Nucleo per e Medio fluviale dell‟ecosistema per un piano di rilasci sperimentali 2006 captazioni di acqua complessivi Tagliamento fluviale per uso idroelettrico 35 GWh

Sintesi degli obiettivi di miglioramento ambientale

Tabella 22b - Obiettivi nel triennio 2009- 2012 Aspetto Area del sito Obiettivo Traguardo Intervento proposto Indicatori Responsabile Risorse Scadenza Stato ambientale

1 - Numero 1. Revisione n° 4 interruttori in Alta Interruttori A.T. 1.02 interruttori 1. Previsione Riduzione delle Tensione isolati con gas SF , Capo Sezione 1. 2009 1. Realizzato di Ponte Giulio Ambiente Prevenzione 6 revisionati 50.000 € emissioni in atmosfera per le centrali di Ponte Giulio ,di Esercizio e 2. 2009 e 2. Realizzato San Foca atmosferico inquinamento 2 - kg di gas utilizzati 2. Previsione di SF San Foca e Villa Rinaldi Manutenzione anni futuri atmosferico 6 per il rabbocco 50.000 €

degli interruttori

1. Revisione degli interruttori in 1 - Numero Alta Tensione isolati con gas 1.03 interruttori 1. 2010 Riduzione delle SF , per la centrale di Capo Sezione Consuntivo Ambiente Prevenzione 6 revisionati 2. 2010 e anni Interruttori A.T. emissioni in atmosfera Cordenons (stallo Esercizio e 50.000 € Realizzato atmosferico inquinamento 2 - kg di gas utilizzati futuri di Cordenons di SF Trasformatore e stalli linea Manutenzione atmosferico 6 per il rabbocco Zoppola e Villa Rinaldi) degli interruttori

Sostituzione del condizionatore Impianto di 1.04 CLIVET modello MCA 21 della Riduzione delle Capo Sezione Consuntivo Novembre condizionamen Ambiente Prevenzione centrale di Somplago, funzionante Chilogrammi di gas emissioni in atmosfera Esercizio e 28.000 € 2010 2010 to Centrale di atmosferico inquinamento con gas R22 con uno del tipo R22 eliminati dal sito. di R22 Manutenzione Conseguito Somplago atmosferico HIDROS funzionante con gas R 407 C 1. Consuntivo Riduzione dell‟uso di lubrificanti 11.000 € 1. Realizzato connessi al funzionamento delle 2. Consuntivo 2. Realizzato

64 pompe e delle valvole di non ritorno Stazione di 11.000 € 1. 2004 3 .Realizzato pompaggio di della stazione di pompaggio di 2.02 3. Consuntivo 2. 2005 4. Realizzato Ottimizzazione Ovaro. Capo Sezione Ovaro Sostanze e Riduzione Quantitativi di grasso 11.000 € 3. 2006 5. Realizzato dell‟uso delle materie 1. Revisione e modifica pompa “A” Esercizio e materie dell‟impiego di utilizzati 4. Consuntivo 4. 2008 6. Realizzato prime 2. Revisione e modifica pompa “E” Manutenzione materie prime 10.000 € 5. 2009 3. Revisione e modifica pompa “F” 5. Consuntivo 6. 2010 Obiettivo 4. Revisione e modifica pompa “C” 10.000 € conseguito 5. Revisione e modifica pompa “D” 6. Previsione 6. Revisione e modifica pompa “G” 10.000 € Rinviato, da eseguire in

2.05 Riduzione occasione Riduzione dell‟uso di lubrificanti Capo Sezione Sostanze e Riduzione dell‟impiego di Quantitativi di grasso Previsione Periodo da delle attività connessi al funzionamento delle Esercizio e materie dell‟impiego di materie prime utilizzati 36.000 € definire necessarie Centrale di turbine Manutenzione materie pericolose all‟ottenimento Campagnola Certificati Verdi

Aspetto Area del sito Obiettivo Traguardo Intervento proposto Indicatori Responsabile Risorse Scadenza Stato ambientale

2.07 Sostanze e Eliminazione dell‟olio Riduzione materie isolante presente L‟intervento consiste nel dell‟impiego di sull‟impianto rifacimento completo della cabina materie pericolose M.T. con la sostituzione di

interruttori, TA, e trasformatori, Quantitativo di olio Capo Sezione Centrale di Previsione Luglio 2010 attualmente isolati in olio, con altri dismesso Esercizio e Savorgnana 200.000 € Luglio 2010 Conseguito in resina (a secco) l‟obiettivo Manutenzione

consiste nell‟eliminare circa di 3.10 6200 Kg. di olio isolante. Si azzera Prevenzione del Riduzione del rischio Suolo – altresì il rischio di contaminazione rischio di di contaminazione del sottosuolo e del suolo e dell‟acqua. contaminazione suolo e dell‟acqua acqua del suolo e dell‟acqua

Stazione di pompaggio di 2.08 Ovaro Sostanze e Eliminazione dell‟olio Riduzione materie isolante presente dell‟impiego di sull‟impianto materie pericolose L‟intervento consiste nella sostituzione dei trasformatori in olio

65 della cabina M.T., adiacente la Quantitativo di olio Capo Sezione Previsione stazione, con altri in resina (a dismesso Esercizio e Aprile 2011 Realizzato 160.000 € secco) con l‟obiettivo di eliminare Manutenzione 3.11 4400 Kg di olio isolante ed Prevenzione del Riduzione del rischio evitando eventuali contaminazioni Suolo – rischio di Stazione di di contaminazione del nel suolo e nell‟acqua. sottosuolo e contaminazione pompaggio di suolo e dell‟acqua acqua del suolo e Ovaro dell‟acqua

L‟intervento consiste nella 2.09 Riduzione del rischio Stazione di Sostanze e sostituzione dell‟olio dello Capo Sezione Uso di sostanze di contaminazione del Quantitativo di olio Consuntivo pompaggio di materie sgrigliatore con olio ecologico Esercizio e Giugno 2009 Realizzato più compatibili con suolo e dell‟acqua sostituito 2.000 € Ovaro (Castrol L320 biodegradabile). La Manutenzione l‟ambiente quantità sostituita è di 190 Kg.

L‟intervento consiste nella 2.10 Riduzione del rischio Sostanze e sostituzione dell‟olio dello Capo Sezione Centrale di Uso di sostanze di contaminazione del Quantitativo di olio Consuntivo materie sgrigliatore con olio ecologico Esercizio e Marzo 2009 Realizzato Fogliano più compatibili con suolo e dell‟acqua sostituito 1.500 € (Castrol L320 biodegradabile). La Manutenzione l‟ambiente quantità sostituita è di 140 Kg.

Aspetto Area del sito Obiettivo Traguardo Intervento proposto Indicatori Responsabile Risorse Scadenza Stato ambientale

L‟intervento consiste nella 2.11 Riduzione del rischio sostituzione dell‟olio dello Capo Sezione Sostanze e Uso di sostanze di contaminazione del Quantitativo di olio Consuntivo sgrigliatore con olio ecologico Esercizio e Febbraio 2010 Realizzato Centrale di materie più compatibili con suolo e dell‟acqua sostituito 1.500 € (Castrol L320 biodegradabile). La Manutenzione Campolessi l‟ambiente quantità sostituita è di 130 Kg.

Sostanze e 2.12 Riduzione dell‟olio materie Riduzione isolante presente dell‟impiego di sull‟impianto materie pericolose L‟intervento consiste nella sostituzione del trasformatore del Quantitativo di olio gruppo B M.T./A.T., passando da dismesso Capo Sezione Consuntivo Somplago 3.14 55.000 kg. di olio isolante del Esercizio e Marzo 2011 Realizzato 1.210.000 € Prevenzione del vecchio trasformatore, a 30.000 Targhe dei Manutenzione Riduzione del rischio Suolo – rischio di kg. del nuovo trasformatore trasformatori di contaminazione del sottosuolo e contaminazione riducendo così la quantità di olio suolo e dell‟acqua acqua del suolo e installato

dell‟acqua

2.13 Sostanze e Riduzione dell‟olio Riduzione materie isolante presente dell‟impiego di sull‟impianto L‟intervento consiste nella

66 materie pericolose sostituzione del trasformatore del Somplago Quantitativo di olio

gruppo A M.T./A.T., passando da dismesso Capo Sezione 55.000 kg. di olio isolante del Preventivo 3.15 Esercizio e Agosto 2011 In corso vecchio trasformatore, ai 30.000 1.210.000 € Prevenzione del Targhe dei Manutenzione Riduzione del rischio kg. del nuovo trasformatore Suolo – rischio di trasformatori di contaminazione del riducendo così la quantità di olio sottosuolo e contaminazione suolo e dell‟acqua installato acqua del suolo e

dell‟acqua

3.12 Sostituzione del serbatoio Prevenzione del Riduzione del rischio Suolo – interrato del locale foresteria Capo Sezione rischio di di contaminazione del Preventivo Novembre Diga Ambiesta sottosuolo e (alloggi guardiani) della capacità Risultato delle misure Esercizio e In corso contaminazione suolo e dell‟acqua 5000 € 2011 acqua di circa 3000 litri con uno del tipo Manutenzione del suolo a doppia camera. dell‟acqua 3.13 Sostituzione del serbatoio Prevenzione del Riduzione del rischio Suolo – interrato del fabbricato ex Sala Capo Sezione rischio di di contaminazione del Preventivo Novembre sottosuolo e Quadri di Somplago della capacità Risultato delle misure Esercizio e In corso contaminazione suolo e dell‟acqua 10000 € 2011 acqua di circa 12000 litri con uno del Manutenzione Somplago del suolo e tipo a doppia camera. dell‟acqua

Aspetto Area del sito Obiettivo Traguardo Intervento proposto Indicatori Responsabile Risorse Scadenza Stato ambientale Rifacimento dell‟impianto con il 6.04 Centrale di Riduzione montaggio di nuovi generatori e Capo Sezione Prevenzione Consuntivo Marzo Monfalcone Rumore dell‟inquinamento convertitori statici. Risultato delle misure Esercizio e Realizzato Inquinamento 1.456 K€ 2011 Porto acustico A fine lavori esecuzione misure di Manutenzione acustico rumore. Da eseguire in Rifacimento dell‟impianto con il occasione 6.05 Centrale di Riduzione montaggio di nuovi generatori e Capo Sezione delle attività Prevenzione Previsione Periodo da Monfalcone Rumore dell‟inquinamento convertitori statici. Risultato delle misure Esercizio e necessarie inquinamento 350.000 € definire Anconetta acustico A fine lavori esecuzione misure di Manutenzione all‟ottenimento acustico rumore Certificati Verdi Centrale di Da eseguire in Ronchi dei Rifacimento dell‟impianto con il occasione 6.06 Legionari Riduzione montaggio di nuovi generatori e Capo Sezione delle attività Prevenzione Previsione Periodo da Rumore dell‟inquinamento convertitori statici. Risultato delle misure Esercizio e necessarie

inquinamento 350.000 € definire acustico A fine lavori esecuzione misure di Manutenzione all‟ottenimento acustico rumore Certificati Verdi

67 Da eseguire in Rifacimento dell‟impianto con il occasione

6.07 Riduzione montaggio di nuovi generatori e Capo Sezione delle attività Centrale Prevenzione Previsione Periodo da Rumore dell‟inquinamento convertitori statici. Risultato delle misure Esercizio e necessarie Redipuglia inquinamento 350.000 € definire acustico A fine lavori esecuzione misure di Manutenzione all‟ottenimento acustico rumore Certificati Verdi In accordo con autorità

competenti della Regione F.V.G. Captazioni e Riduzione dell‟impatto 7.02 per l‟installazione di prese degli sull‟ecosistema Ecosistema Miglioramento apparecchiature per il Consuntivo impianti di provocato dalle Definizione piano Capo Nucleo Aprile 2009 Realizzato fluviale dell‟ecosistema monitoraggio delle portate delle 10000 € Barcis ed captazioni di acqua fluviale captazioni delle centrali di Barcis, impianti mini per uso idroelettrico Mulinars, Zoppola, Luincis, idro Tramba e Arta. 7.03 Automazione e monitoraggio delle Miglioramento della Capo Sezione Opera di presa Ecosistema Miglioramento paratoie della presa del Giaf per Previsione Settembre gestione delle Esercizio e Realizzato del Giaf fluviale dell‟ecosistema ridurre i tempi d‟interveto durante 5000 € 2010 emergenze idrauliche Manutenzione fluviale gli eventi di piena. 8.02 Miglioramento della Pulizia superficiale del lago di Capo Sezione Lago di Aspetto Visibilità Consuntivo Agosto 2009 fruibilità turistica del Sauris dai tronchi e dalle ramaglie Confronto fotografico Esercizio e Realizzato visivo dell‟impianto 9000 € Sauris sito galleggianti Manutenzione dall‟esterno

NOTA: Obiettivi 2.05 e da 6.05 a 6.07 - Sono traslati nel tempo in quanto è stato deciso il rifacimento completo degli impianti al fine dell‟ottenimento dei Certificati Verdi. Obiettivi 2.8-3.11 - Traslati al 2011 per l‟elevata idraulicità che non ha consentito di mettere fuori servizio l‟impianto per l‟esecuzione dei lavori.

Il sistema di gestione ambiente e sicurezza

Il Nucleo di Udine nel corso dell‟anno 2010 ha attivato un sistema di gestione integrato Ambiente e Sicurezza. Il sistema prevede la gestione attraverso un unico Manuale e Procedure Gestionali Integrate, anche i Registro Normativo è integrato. Le Procedure Operative restano differenziate fra Ambiente e Sicurezza.

La gestione Ambientale

La gestione dell‟impatto ambientale richiede un approccio attivo da parte delle industrie, in particolare l‟introduzione e l‟attuazione di politiche, obiettivi e programmi in materia ambientale nonché di efficaci sistemi di gestione. Il Sistema di Gestione Ambientale è la parte del sistema complessivo comprendente la struttura organizzativa, (vedi organigramma del Nucleo nel diagramma sottoriportato) le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire ed attuare la politica ambientale. Il Nucleo di Udine è convinto dell‟utilità dello strumento “Politica Ambientale” che, oltre ad assicurare la conformità con tutte le pertinenti disposizioni regolamentari in materia ambientale, formalizza impegni finalizzati al costante e ragionevole miglioramento dell‟efficienza ambientale. Pertanto ha predisposto un Sistema di Gestione Ambientale comprendente anche procedure di audit che consentono di valutare la conformità e l‟efficacia di attuazione della politica ambientale del sito. Per aderire al sistema comunitario di ecogestione e audit, il Nucleo di Udine:

- ha effettuato una analisi ambientale iniziale - ha adottato una politica ambientale del sito - ha introdotto un programma ambientale - ha introdotto un sistema di gestione ambientale - ha effettuato audit ambientali (Valutazioni documentate e obiettive dell‟efficienza del sistema di gestione ambientale) - ha operato il Riesame della direzione - ha elaborato una Dichiarazione ambientale (la dichiarazione ambientale viene convalidata da un Verificatore Ambientale accreditato)

CAPO NUCLEO

R D D

CAPO SEZIONE LINEA DI STAFF Esercizio e Assistenti alla Sezione Manutenzione Esercizio e Manutenzione Linea Gestione Materiali

Reparto Reparto Operativo Operativo Linea

CELLINA SOMPLAGO Amministrazione e controllo

Capo Area Linea Sicurezza e Capo Rep. Capo Area Civile Ambiente Meccanica Operativo

Assistenti Area Assistenti Area Assistente elettrostrumentale Civile Meccanica Assistente meccanico

Capo Area Topografo Elettrostrumentale

Assistenti Area Elettrostrumentale

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Fig. 18 - Organigramma del Nucleo Idroelettrico Udine

Il Reparto Operativo di Somplago ha competenza sui seguenti impianti:  centrale di Ampezzo  centrale di Somplago  centrale di Luincis  centrale di Arta  centrale di Tramba  centrale di Campagnola  centrale di Pineda  centrale di Campolessi  centrale di Savorgnana  centrale di Rodeano  centrale di Maseris  centrale di Cisterna  centrale di Ledrut  centrale di Fogliano  centrale di Redipuglia  centrale di Ronchi  centrale di Monfalcone Anconetta  centrale di Monfalcone Porto

Il Reparto Operativo del Cellina ha competenza sui seguenti impianti:  centrale di Barcis  centrale di Ponte Giulio  centrale di San Leonardo  centrale di San Foca  centrale di Villa Rinaldi  centrale di Cordenons  centrale di Mulinars  centrale di Zoppola

Il Sistema di Gestione Ambientale si basa sull‟applicazione di una serie di procedure, che disciplinano i comportamenti e le responsabilità del personale in relazione all‟ambiente. Il Sistema stabilisce le modalità di registrazione degli impatti ambientali, nonché delle disposizioni legislative in materia ambientale. Il Sistema di Gestione Ambientale è documentato mediante il Manuale Ambientale, il manuale delle Procedure Gestionali e le Istruzioni Operative (procedure tecniche). Il Manuale Ambientale fornisce una descrizione di tutto il Sistema di Gestione Ambientale e fa riferimento alle Procedure Gestionali in vigore. Le Istruzioni Operative regolamentano la gestione tecnica dei sistemi con impatto ambientale. Tutta documentazione ambientale è raggruppata e raccolta nell‟Archivio Ambientale di Nucleo. Nel seguito si delineano brevemente gli elementi essenziali del Sistema di Gestione Ambientale.

Normative e aspetti ambientali

Sono procedurate le azioni relative all‟analisi delle disposizioni normative e all‟attuazione della prevenzione che ne possa derivare, così come le azioni relative all‟analisi degli aspetti ambientali per modifiche anche lievi di processo o di modalità di esercizio. Viene verificata periodicamente la conformità del Sistema di Gestione Ambientale alle prescrizioni legali ed alle altre prescrizioni. Dal 14 dicembre 2010 è disponibile, per l‟utilizzo sulla Intranet aziendale all‟indirizzo http://epmifirp01:113/normativa/, il Registro Normativo, versione Beta, integrato ambiente e sicurezza . L‟aggiornamento tempestivo della normativa è garantito con l‟invio da parte di ASIC di una News Letter quindicinale.

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Compiti e responsabilità in materia di Gestione Ambientale

Il Nucleo Idroelettrico di Udine è inserito a livello organizzativo nella società Edipower. Nel seguito si individuano brevemente alcune delle responsabilità in merito al Sistema di Gestione Ambientale.

Capo Nucleo Il Capo Nucleo ha piena responsabilità, autorità e autonomia per la definizione e attuazione della politica, del programma ambientale del sito e per la gestione di tutti gli aspetti ambientali del Nucleo. In particolare il Capo Nucleo ha l‟autorità per assicurare l‟introduzione, l‟applicazione e il riesame del Sistema di Gestione Ambientale. Il Capo Nucleo, inoltre, con la collaborazione del Capo Sezione Esercizio e Manutenzione: - si occupa di predisporre e programmare le attività e le relative eventuali prestazioni esterne, nonché la fornitura di materiali ed apparecchiature; - esamina ed approva tutte le proposte relative a modifiche impiantistiche; - dispone della formazione del personale e dei trasferimenti o modifiche di mansioni; - approva la documentazione del SGA predisposta dal Rappresentante della Direzione.

Rappresentante della Direzione Il Rappresentante della Direzione ha la responsabilità dell‟attuazione, del mantenimento e della revisione del Sistema di Gestione Ambientale. Il Rappresentante della Direzione ha anche il compito di riferire al Capo Nucleo, mediante contatti diretti, le informazioni riguardanti l‟andamento del Sistema di Gestione Ambientale. Nell‟ambito del Sistema di Gestione Ambientale il Rappresentante della Direzione ha le seguenti responsabilità: - stesura e controllo della documentazione del SGA; - partecipazione alla redazione della Dichiarazione Ambientale; - collaborazione alla proposizione di obiettivi ambientali; - gestione delle comunicazioni inerenti l‟ambiente, interne ed esterne.

Capo Sezione Esercizio e Manutenzione Il Capo Sezione Esercizio e Manutenzione coordina tutte le attività relative alla conduzione degli impianti produttivi. In particolare le attività necessarie per il corretto svolgimento della produzione sono le seguenti:  individuazione, programmazione, preparazione ed esecuzione delle attività di manutenzione;  verifica e controllo delle condizioni di funzionamento degli impianti;  predisporre l‟esecuzione di controlli periodici sull‟efficienza del macchinario;  esecuzione delle manovre di esercizio;  rilevazione e segnalazione dei dati di esercizio e di eventuali guasti o anomalie;  segnala al Capo Nucleo eventuali limitazioni delle condizioni di normale esercizio degli impianti derivanti dalla necessità di rispettare prescrizioni ambientali.  è responsabile di tutte le attività di progettazione e coordinamento di terzi relativamente a lavori meccanici, elettrici e di carattere civile.

I compiti assegnati riguardano in particolare la programmazione, preparazione, esecuzione e consuntivazione dei lavori svolti da terzi, la collaborazione alla definizione del programma annuale dei lavori e la gestione dei programmi di ispezione. Nell‟ambito del Sistema di Gestione Ambientale collabora con il Rappresentante della Direzione nella redazione delle Istruzioni Operative e della informazione/formazione del personale appartenente alla Sezione.

Formazione e partecipazione

La diffusione della cultura ambientale tra i dipendenti rappresenta uno degli impegni della Direzione del sito. Pertanto il Nucleo organizza corsi di formazione e informazione riguardanti il Sistema di Gestione Ambientale in generale ed i diversi aspetti ambientali connessi alle specifiche attività eseguite dal personale. Tali corsi sono effettuati sulla base di un piano delle attività formative e informative che tiene conto delle esigenze aziendali, delle proposte tecnico-gestionali e delle evidenze operative per il miglioramento ambientale. Nel 2010 il Nucleo di Udine ha effettuato formazione del personale per un totale di 5516 ore di cui 1964 per la sicurezza, 111 per l‟ambiente, 90 per i neo assunti; le restanti ore sono imputabili alla formazione professionale.

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La formazione inerente la sicurezza è stata particolarmente corposa in vista della certificazione OHSAS 18001:2007 ottenuta nel settembre 2010. I principali argomenti trattati sono stati:  il sistema di gestione Sicurezza -Ambiente  la politica ambientale di Edipower e del Nucleo Idroelettrico di Udine;  la documentazione del sistema;  il programma e gli obiettivi ambientali e di miglioramento HSE;  la gestione degli incidenti e delle emergenze ambientali;  aspetti ed impatti ambientali importanti;  S.I.S.T.R.I..

L‟informativa ai fornitori/appaltatori viene data seguendo quanto indicato nel relativo capitolo. Il Nucleo si è inoltre dotato di procedure per raccogliere eventuali proposte di miglioramento ambientale e di sicurezza segnalate dal personale, consentendo in questo modo a tutti di partecipare alla formulazione del programma ambientale.

Comunicazione

Il Nucleo ha predisposto e applica procedure per ricevere, registrare, valutare e rispondere a comunicazioni interne ed esterne riguardo alle problematiche ambientali. La presente Dichiarazione Ambientale viene resa pubblica sul sito internet della società Edipower (www.edipower.it). La Dichiarazione verrà inoltre distribuita a tutte le Autorità locali, Enti di controllo, Associazioni e Scuole che ne faranno richiesta.

Gestione e controllo operativo

Il Nucleo ha predisposto ed applica procedure per gestire operativamente tutte le attività che possono avere influenza nei confronti dell‟ambiente. Nelle procedure sono definite le azioni effettuate, gli operatori coinvolti e le relative responsabilità.

Gestione delle Emergenze

Le condizioni di emergenza possibili sono individuate nel documento di Analisi Ambientale Iniziale e sono gestite secondo quanto indicato nei Piani di Emergenza dei singoli impianti, nelle Istruzioni Operative, nei Fogli Condizioni Diga e negli accordi/convenzioni con gli Enti interessati. Eventuali situazioni di emergenza verificatesi vengono analizzate al fine di stabilire la necessità di eventuali modifiche/integrazioni nelle modalità di gestione delle emergenze. Tutto il personale di Nucleo è stato informato e addestrato, tramite un programma annuale di esercitazioni, ad affrontare le possibili situazioni di emergenza ambientale. Nel corso del 2010 non ci sono state emergenze.

Incendi La presenza nelle centrali idroelettriche di impianti di rilevazione d‟incendio, di sistemi di telecontrollo automatico che rilevano ogni anomalia di funzionamento delle apparecchiature, e la scelta di utilizzare, nelle apparecchiature elettroniche e meccaniche, materiali antifiamma garantiscono una buona capacità di controllo degli eventuali incendi che si possano sviluppare all‟interno. Una delle situazioni più rilevanti, dal punto di vista ambientale, è l‟incendio di un trasformatore con conseguente possibile spargimento di grandi quantità di olio. Al fine di prevenire un potenziale inquinamento dei suoli, sono state realizzate delle fosse-trappola stagne, sotto i trasformatori, capaci di contenere tutto l‟olio presente nelle apparecchiature. Tuttavia alle prime segnalazioni di anomalia, la centrale è esclusa dal sistema di produzione e viene attivato quanto previsto nel Piano di Emergenza e, se del caso, vengono allertati anche i Vigili del Fuoco. In tutte le centrali sono installati estintori a polvere, la posizione degli estintori e delle vie di fuga sono segnalate su adeguate planimetrie esposte in centrale. Per l‟esercizio delle “attività di prevenzione incendi” il Nucleo è in possesso di 13 Certificati di Prevenzioni Incendi; i rinnovi vengono effettuati a cura della Linea Sicurezza ed Ambiente.

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Controllo e registrazione della documentazione

I documenti riguardanti l‟ambiente sono adeguatamente registrati e gestiti e pertanto possiedono i requisiti di attendibilità. Per quanto riguarda la documentazione di sistema, si è attuata la distribuzione interna del manuale ambientale, delle procedure gestionali e delle procedure operative.

Audit Ambientali

Il Nucleo ha elaborato ed applica procedure interne per effettuare audit interni. A partire dal 2004, sono stati effettuati audit di terza parte, a cura dell‟istituto certificatore RINA S.p.A.. L‟ultima verifica si è svolta nei giorni 27-29 aprile 2010.

Riesame del Sistema di Gestione Ambientale

Al fine di monitorare l‟efficacia degli interventi migliorativi il Nucleo valuta periodicamente l‟efficienza e l‟efficacia del Sistema. In occasione del Riesame della Direzione tale valutazione consente sia di comunicare in modo adeguato sui risultati ottenuti, sia di individuare dei margini sui quali progettare nuove iniziative finalizzate al miglioramento.

Rapporti con l’esterno e collaborazione con Enti

La conduzione delle attività produttive implica una molteplicità di interazioni con soggetti esterni che per varie ragioni sono interessati alle prestazioni ambientali degli impianti del Nucleo. Il Nucleo ha rapporti con Prefetture, Protezione Civile Regionale e, in un recente passato, con gli uffici provinciali del Genio Civile finalizzati alla migliore gestione degli eventi di piena e dei periodi di siccità. Inoltre, al fine di consentire la migliore gestione delle acque, il Nucleo mantiene costanti rapporti con i Consorzi irrigui. Nel periodo di ottobre ÷ dicembre ha effettuato uno stage il dipendente EDF sig. Anthony Caltagirone. Durante tale periodo ha avuto modo di conoscere gli impianti del Nucleo di Udine, di partecipare ad attività manutentive e di esercizio (montaggio della girante della centrale di Monfalcone Anconetta dopo l‟intervento di revisione; a misure di rendimento presso le centrali di Ponte Giulio e San Leonardo del R.O. Cellina e alle prova di Black Start della centrale di Somplago). Il sig. Anthony Caltagirone ha partecipato altresì a momenti formativi/informativi, quali ad esempio il corso sul ”Rischio elettrico” CEI 11/27 e Testo Unico 81/08/2009 tenuto dalla ditta FESTO ed il ciclo di seminari tenuti all‟Autorità per l‟energia Elettrica ed il Gas presso l‟università degli Studi di Udine alla facoltà dipartimento di Energetica e Macchine. Per quanto riguarda il rispetto della legislazione nazionale e regionale e la salvaguardia della fauna ittica, il Nucleo ha ormai consolidato relazioni con ARPA, ISPESL, ASS, Ente Tutela Pesca e Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco hanno eseguito il 28 maggio 2010 delle esercitazioni sul torrente Leale, per svolgere l‟attività è stata scaricata una portata costante dal lago di Cavazzo di 50 mc/s. Il Nucleo consente agli studenti delle scuole medie superiori e dell‟università di conoscere gli impianti mediante visite guidate e di sviluppare tesi di laurea su argomenti attinenti la produzione di energia elettrica. Sono state effettuate in passato manifestazioni rivolte alla popolazione locale e ai turisti mirate a fornire una corretta informazione sul funzionamento degli impianti e coinvolgendo i visitatori nella realtà industriale del Nucleo. Nell‟anno 2010 il Nucleo di Udine ha contribuito ad alcuni eventi culturali svoltisi in Regione e ha sponsorizzato alcune società calcistiche del Comprensorio. Le principali manifestazioni culturali cui ha contribuito sono le seguenti:  Convegno a Cividale della Confindustria di Udine;  Pubblicazione da parte del Comune di Montereale Valcellina del volume “Argonauta” in onore dello scrittore Claudio Magris originario del luogo;  Manifestazione “Zhäre armonie”, serie di concerti tenuti nel comune di Sauris. Di seguito sono elencate le associazioni calcistiche cui è stato dato un contributo: - Associazione Sportiva Dilettanti Cavazzo Carnico; - Associazione Sportiva Dilettanti Tolmezzo; - Associazione Sportiva Dilettanti Val del Lago. Il Nucleo sta attrezzando la centrale di Mulinars per accogliere la maggior parte delle scolaresche, della Provincia di Pordenone, per le visite guidate. L‟impianto raccoglie, nel raggio di poche decine di metri, tutte le strutture costituenti un centrale idroelettrica (diga, condotta forzata, centrale ed opera di restituzione), si può toccare con mano il percorso che fa l‟acqua per produrre energia, è quindi didatticamente molto valida. Il Nucleo offre inoltre la possibilità a Comuni e associazioni varie di effettuare manifestazioni sportive, turistiche e ludiche, quali ad esempio:

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 Nel corso del 2010 gli impianti del Nucleo con preferenza per la centrale di Somplago sono stati visitati da 1221; le comitive erano composte per la maggior parte da scolaresche.  Il 4 luglio 2010, in concomitanza della “Festa del Pesce” organizzata dal Comune di Cavazzo Carnico, si è tenuta la consueta manifestazione “Centrali Aperte”, giornata in cui è possibile a tutti effettuare visite guidate della centrale di Somplago ed in cui si sono avute 503 persone.  Si è tenuta sul lago di Barcis la manifestazione “ Barcis Motonautica 2010” - Campionato mondiale F1000 int – Campionati italiani O/125 e O/250 nei giorni 22÷ 23 maggio; a tale scopo il “Gruppo sportivo Motonautico di Pordenone” organizzatore della manifestazione per il C.O.N.I. ha chiesto di mantenere il livello del lago alla quota di massima regolazione a quota 401,80 circa, dal giorno 14 maggio ( data di allestimento della gara) al 23 maggio fine della manifestazione .  Il giorno 19 aprile e 10 ottobre 2010 si sono svolte, presso l‟impianto di Somplago, le prove di Black Start con lancio tensione in sbarra 220 KV dai gruppi A, B, C della centrale stessa. La prova consiste nel simulare un black out con assenza di tensione in rete, (TERNA apre gli interruttori 220 KV della stazione), viene inoltre aperto il sezionatore di alimentazione dei S.A., la centrale si trova così elettricamente “isolata” e ferma. I gruppi della centrale possono ripartire anche in totale assenza della tensione di rete grazie al gruppo elettrogeno, per i sevizi ausiliari esterni, ed una turbinetta Pelton della potenza di 500 KVA per i servizi ausiliari interni. La centrale è quindi in grado di contribuire a riattivare il Sistema Elettrico. La prova è stata effettuata in successione per tutti e tre i gruppi della centrale ed ha avuto esito positivo. Le modalità della prova sono state concordate precedentemente con Terna.

La gestione della Sicurezza

La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell‟ambiente naturale, temi di interesse prioritario per la società Edipower. Ai sensi della normativa vigente il Nucleo Idroelettrico di Udine si configura come Unità Produttiva. Dal novembre 2008 il “Datore di Lavoro” è l‟ingegner Pastori, che ha individuato l‟ing. Marchese come “Dirigente Delegato”. Nell'ambito del Nucleo è organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione, il cui Responsabile (RSPP) è anche Responsabile della Linea Ambiente e Sicurezza di Nucleo. Il Nucleo nel corso del 2010 si è dotato di un sistema di gestione della sicurezza rispondente agli standard OHSAS 18001 e il 30 settembre 2010 ha ottenuto la certificazione. La designazione del RSPP è stata notificata alle Autorità competenti. Presso la sede di Cavazzo Carnico del Nucleo Idroelettrico di Udine è conservato il Documento di Valutazione dei Rischi, elaborato ed aggiornato in ottemperanza a quanto prescritto della normativa vigente. E‟ presente, inoltre, un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, eletto dai lavoratori stessi; tra i suoi compiti vi è quello di concordare il piano annuale di formazione. Presso il Nucleo opera un Servizio Sanitario Aziendale, la cui attività medica è coordinata dal Medico Competente, nominato ai sensi di legge. Tutto il personale è sottoposto a sorveglianza sanitaria, ai sensi del d.lgs. 81/2008, secondo un protocollo sanitario predisposto dal Medico Competente. Per fronteggiare le emergenze ambientali e di sicurezza il Nucleo ha formato alcune persone per la gestione delle emergenze e il primo soccorso, dette persone sono state formalmente nominate. La formazione dei lavoratori è garantita da un programma di corsi che viene periodicamente valutato ed aggiornato e che tiene conto dei seguenti parametri:  mantenimento delle conoscenze e della sensibilità dei lavoratori in relazione ai rischi presenti, alle disposizioni in vigore ed alla gestione delle emergenze.  modifiche al ciclo produttivo o all'organizzazione delle attività;  modifiche dei rischi connessi alle sostanze impiegate;  variazioni delle mansioni attribuite al personale;  scadenze di legge; Nell'affidamento di lavori ad Imprese Appaltatrici è adottato sistematicamente quanto previsto della normativa vigente (d.lgs. 81/08). Qualora ne ricorrano le condizioni, i lavori edili in appalto vengono gestiti in ottemperanza a quanto previsto nel titolo IV del d.lgs. 81/08. Si riporta di seguito, una tabella riassuntiva dei dati significativi per la valutazione degli infortuni relativi al Nucleo di Udine (infortuni non in itinere con astensione di almeno tre giorni di lavoro escluso quello di accadimento). Nel corso del 2009 nelle sedi di lavoro del N.I. Udine si verificato un infortunio di lieve entità. Nel 2010 presso il Nucleo di Udine si sono verificati 3 infortuni, uno nella sede di Staff, due nella sede del R.O. Cellina che hanno fatto incrementare gli indici di frequenza e gravità.

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Tabella n. 23 – Indici di gravità e frequenza degli infortuni Indice di frequenza Indice di gravità Anno di riferimento (If) (Ig) 2008 0 0 2009 8,17 0,082 2010 24,88 0,655 If: indice di frequenza = numero infortuni x 1.000.000 / ore lavorate Ig: indice di gravità = numero giorni di assenza x 1.000 / ore lavorate

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Compendio dei dati ambientali dell’esercizio 2010

Bilancio ambientale 2010

DATI IN INGRESSO DATI IN USCITA

VENDITA Energia dalla rete: 22,10 GWh Gasolio: 45400 l GPL: 4480 l Materiali di consumo 3695 kg Volumi d‟acqua captati per produzione idroelettrica: 2850 m3x106 ENERGIA NETTA: 1191,18 GWh Acqua da pozzo: Per usi igienico sanitari: 709 m3 Per uso idroelettrico: 39622 m3

LIQUIDI RIFIUTI

Recuperati 353,160 t 40,480 t Rifiuti speciali non

pericolosi Restituzione di acqua Scarichi utilizzata per produzione civili ed 3 6 Rifiuti speciali 70,804t idroelettrica 2850 m x 10 industriali pericolosi Recuperati 7,469 t

Discarica Conferimenti controllata obbligatori

Recupero

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Tabella 24 – Dati in ingresso del N.I. Udine Dati in ingresso 2008 2009 2010 del Nucleo Idroelettrico

Energia elettrica assorbita 20,56 22,03 22,10 dalla rete (GWh) Acqua captata per la produzione 3 2.412 2.973 2.850 idroelettrica (milioni di m ) Prelievo da pozzo per usi igienico 3 328 387 709 sanitari (m ) Prelievo da pozzo per uso 43.839 39.634 39.622 idroelettrico (m3) Gasolio per riscaldamento e 43.000 21.300 45.400 gruppi elettrogeni (l) GPL per riscaldamento R.O. 4.600 3.300 4.480 Cellina Materiali di consumo (kg)

Oli lubrificanti e isolanti 1.555 3.450 3.218

Grassi lubrificanti 0 325 90 Stracci assorbiolio 87 239 130

Tabella 25 – Dati in uscita del N.I. Udine Dati in uscita 2008 2009 2010 del Nucleo Idroelettrico Energia elettrica (GWh)

Produzione lorda 1.000,35 1.251,16 1.200,01

Produzione netta 992,80 1.242,15 1.191,18 Restituzione di acqua utilizzata per la produzione idroelettrica 2.412 2.972 2.850 (milioni di m3)

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Tabella 26 – Volumi turbinati (m3*106)

Dati in ingresso 2008 2009 2010 del Nucleo Idroelettrico

Ampezzo 137,53 205,75 192,53 Arta 65,56 62,31 60,52 Barcis 599,56 767,60 742,31 Campagnola 472,41 496,80 465,40 Campolessi 747,59 671,86 698,18 Cisterna 1° Salto 174,66 176,92 120,88 Cordenons 361,23 487,05 452,19 Fogliano 387,47 384,47 358,65 Ledrut 0,00 0,00 0,00 Luincis 53,35 53,73 59,21 Maseris 245,32 239,30 177,10 Monfalcone Anconetta 394,89 371,41 346,01 Monfalcone Porto 325,77 330,01 304,21 Mulinars 51,54 53,10 53,23 Pineda 549,56 545,78 526,39 Ponte Giulio 762,60 914,40 845,40 Redipuglia 438,25 412,22 390,70 Rodeano 220,91 217,86 158,09 Ronchi 400,80 365,56 345,90 S.Foca 493,03 625,75 585,70 S.Leonardo 514,16 644,90 601,74 Savorgnana 523,71 523,11 498,35 Somplago 662,11 792,76 783,54 Tramba 4,96 4,35 4,16 Villa Rinaldi 404,88 525,56 487,29 Zoppola 74,87 118,53 108,88

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Tabella 27 – Produzione lorda (GWh)

Dati in ingresso 2008 2009 2010 del Nucleo Idroelettrico

Ampezzo 130,65 195,46 182,90 Arta 1,65 1,56 1,51 Barcis 80,94 103,63 100,21 Campagnola 8,98 9,44 8,84 Campolessi 5,98 5,37 5,59 Cisterna 1° Salto 1,05 1,06 0,73 Cordenons 45,88 61,85 57,43 Fogliano 1,55 1,54 1,43 Ledrut 0,00 0 0,00 Luincis 6,94 6,98 7,70 Maseris 2,94 2,87 2,13 Monfalcone Anconetta 1,97 1,86 1,73 Monfalcone Porto 2,28 2,31 2,13 Mulinars 3,09 3,19 3,19 Pineda 4,95 4,91 4,74 Ponte Giulio 45,76 54,86 50,72 Redipuglia 4,38 4,12 3,91 Rodeano 1,99 1,96 1,42 Ronchi 2,00 1,83 1,73 S.Foca 59,16 75,09 70,28 S.Leonardo 95,63 119,95 111,92 Savorgnana 17,81 17,79 16,94 Somplago 423,75 507,36 501,47 Tramba 1,09 0,96 0,92 Villa Rinaldi 48,59 63,07 58,48 Zoppola 1,35 2,13 1,96

Prescrizioni legali ed altre prescrizioni

Le principali prescrizioni applicabili e gli estremi delle autorizzazioni sono riportati nei capitoli relativi agli aspetti ambientali e sono regolati da apposite procedure.

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La Registrazione EMAS

Il Nucleo Idroelettrico di Udine è stato registrato EMAS ai sensi del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS III) con numero di registrazione IT – 001216 in data 26 ottobre 2010.

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La Certificazione ISO 14001

Il Sistema di Gestione Ambientale del Nucleo Idroelettrico di Udine è stato certificato ISO 14001:1996 dal verificatore ambientale RINA con certificazione n° EMS-708/S in data 29/07/2004, è stato aggiornato alla ISO 14001:2004 il 05/12/2005 e rinnovato il 15/07/2010.

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La Registrazione BS OHSAS 18001:2007

Il Nucleo Idroelettrico di Udine è stato certificato secondo il regolamento BS OHSAS 18001:2007 in data 30/09/2010.

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Informazioni al pubblico

Per informazioni e approfondimenti contattare:

Capo Nucleo

Salvatore Marchese tel. 0433.399813 fax. 0433.399827 e-mail: [email protected] Capo sezione esercizio e manutenzione

Mauro D‟Aronco tel. 0433.399818 fax. 0433.399827 e-mail: mauro.d‟[email protected] Rappresentante della direzione

Carlo Bravin tel. 0433.399819 fax. 0433.399827 e-mail: [email protected]

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La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale

Il Verificatore Ambientale accreditato IT-V-00002, RINA SERVICES S.p.A., via

Corsica, 12 – 16128 Genova, ha verificato e convalidato questa Dichiarazione

Ambientale ai sensi del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS III) il

17/05/2011. La Direzione del Nucleo di Udine si impegna a trasmettere

all‟Organismo Competente sia i necessari aggiornamenti annuali sia la revisione

della Dichiarazione Ambientale (1) completa entro tre anni dalla data di convalida

della presente e a metterli a disposizione del pubblico secondo quanto previsto

dal Regolamento CE 1121/2009 (EMAS III).

N ota (1): la presente Dichiarazione Ambientale è aggiornata per la convalida annuale, la revisione completa avviene con cadenza triennale.

DIREZIONE GENERALE RINA Via Corsica, 12 16128 GENOVA CONVALIDA PER CONFORMITA’ AL REGOLAMENTO CE N° 1221/2009 del 25.11.2009 ( Accreditamento IT - V - 0002 )

N. _73 ______

Dr. Roberto Cavanna Direttore Divisione Certificazione

______RINA Services S.p.A.

Genova, _ 17/05/2011______

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Glossario

Ambiente Contesto nel quale opera un‟organizzazione, comprendente l‟aria, l‟acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interazioni.

Ambientalizzazione Modifiche impiantistiche finalizzate alla riduzione degli impatti ambientali.

Analisi ambientale iniziale Esauriente analisi iniziale degli aspetti ambientali, degli effetti e dell‟efficienza ambientale riferiti ad un sito.

ARPA Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.

Aspetto ambientale Elemento di una attività, prodotto o servizio di una organizzazione che può interagire con l‟ambiente.

Audit ambientale Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell‟efficienza dell‟organizzazione del Sistema di gestione e dei processi destinati alla protezione dell‟ambiente.

Bacino imbrifero Porzione di territorio che raccoglie tutte le acque che defluiscono in una sezione di un corso d‟acqua.

Certificati Verdi I produttori di energia da fonti rinnovabili titolari di impianti qualificati IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili) possono richiedere al GRTN l'emissione di Certificati Verdi. I Certificati Verdi sono titoli annuali ("al portatore"), godibili dal momento dell'immissione in rete dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.

Chilowattora (kWh) Unità di misura dell‟energia elettrica.

Ciclo idrologico Il movimento ciclico dell‟acqua dalla terra e dal mare all‟atmosfera e da questa, sotto forma di precipitazioni, ancora alla terra, da dove, per lo più raccolta in corsi d‟acqua, confluisce al mare o torna nell‟atmosfera.

Condotta forzata Conduttura in pressione necessaria ad addurre l‟acqua alle turbine idrauliche.

Convalida della Dichiarazione ambientale Atto con cui il Verificatore ambientale accreditato da idoneo organismo competente esamina la Dichiarazione ambientale con risultato positivo.

Decreto di concessione Atto con cui l‟autorità competente concede l‟uso dell‟acqua.

Dichiarazione ambientale Dichiarazione elaborata dall‟impresa in conformità alle disposizioni del Regolamento CE 761/2001.

Diga Opera di ritenuta atta a intercettare corsi d‟acqua naturali al fine di creare un invaso.

EMAS

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Environmental Management and Audit Scheme - sistema di gestione ambientale e schema di audit definito dal Regolamento CE 1221/2009.

EUCLIDE Euclide è un programma di miglioramento continuo che persegue la massima efficienza e riduce le attività superflue, accresce il patrimonio di competenze, responsabilizza le persone ed aumenta il valore dell'azienda in termini di risultati operativi ed economici.

Impatto ambientale Qualunque modificazione dello stato dell‟ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente alle attività svolte nel sito e derivanti da aspetti ambientali.

Invaso Volume d‟acqua disponibile per la gestione energetica od altro realizzato per mezzo di un‟opera di ritenuta.

Obiettivi ambientali Obiettivi particolare che l‟impresa si prefigge in ordine all‟efficienza ambientale.

PCB PoliCloroBifenile: sostanza contenuta in alcuni trasformatori avente funzione isolante.

Portata di concessione Portata annua media stimata su base pluriennale, disponibile per essere utilizzata in una centrale idroelettrica.

Potenza efficiente La potenza efficiente di un impianto idroelettrico è la massima potenza elettrica realizzabile (kW) con continuità dalla derivazione durante un intervallo di tempo sufficientemente lungo (almeno quattro ore) con le condizioni più favorevoli di salto e portata.

Pozzo piezometrico Opera con lo scopo principale di assorbire le sovrapressioni (colpo d‟ariete) provocate da brusche variazioni della portata nelle opere di adduzione.

Producibilità La producibilità di una derivazione idroelettrica durante un intervallo di tempo determinato (un anno) è la quantità massima di energia elettrica che gli apporti all‟impianto permettono di produrre nelle condizioni più favorevoli.

Qualifica IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili) La qualifica IAFR viene riconosciuta dal GRTN agli impianti idroelettrici a seguito di nuova costruzione, potenziamento, rifacimento totale o parziale o riattivazione.

Regolamento CE 1221/2009 Regolamento del Consiglio della CEE del 25/11/2009 sull‟adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogestione e audit (spesso indicato con la sigla EMAS: Environmental Management and Audit Scheme).

Rete elettrica L‟insieme delle linee, delle stazioni e delle cabine preposte alla trasmissione e alla distribuzione dell‟energia elettrica. s.l.m. sul livello del mare

Turbina idraulica Macchina in grado di trasformare l‟energia idraulica in energia meccanica di rotazione.

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Unità di base e supplementari del SI QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO Lunghezza Metro m Massa Chilogrammo kg Tempo Secondo s Corrente elettrica Ampere A Temperatura termodinamica Kelvin K Intensità luminosa Candela cd Quantità di sostanza Mole mol

Prefissi comunemente usati FATTORE PREFISSO SIMBOLO 1012 Tera T 109 Giga G 106 Mega M 103 kilo k 10-1 deci d 10-2 centi c 10-3 milli m 10-6 micro µ

Unità derivate dal SI QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO Area metro quadrato m2 Volume metro cubo m3 Velocità metro per secondo m/s Frequenza Hertz Hz = cicli/s Densità chilogrammo per metro cubo kg/m3 Forza Newton N = kg · m/s2 Energia, lavoro, calore Joule J = N · m Potenza Watt W = J/s Pressione Pascal Pa = N/m2 Carica elettrica Coulomb C = A·s Potenziale elettrico Volt V = W/A Flusso magnetico Weber Wb = V·s Campo magnetico Tesla T = Wb/m2

Unità SI e fattori di conversione per alcune unità di uso comune

Per convertire da…. Simbolo a…. Simbolo Moltiplicare per…. Volume Litro l metro cubo m3 0,001 Pressione bar bar Pascal Pa 100.000 atmosfera atm Pascal Pa 101,325 Energia / Lavoro calorie cal Joule J 4,186 wattora Wh Joule J 3,600 Potenza calorie/ora cal/h Watt W 0,0011628 Energia Specifica calorie/chilogrammo cal/kg Joule/kg J/kg 4,186

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