Regione Autonoma

COMUNE DI

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Variante n. 21 R01 RELAZIONE ILLUSTRATIVA

1. PREMESSA

Il Comune di Barcis è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale, approvato con delibera del C.C. n. 18 del 16.06.1997. La delibera è stata resa esecutiva dal DPRGR n. 0282/Pres. Del 28.08.1997. Con delibera di Consiglio Comunale n. 26 del 31.07.2015, pubblicata sul BUR n. 39 del 30.09.2015, è stata approvata la variante n. 19 al P.R.G.C. di revisione dei vincoli. Alla luce di dinamiche socio economiche in atto negli ultimi anni che vedono una progressiva diminuzione di residenti stanziali nelle aree montane in favore di trasferimenti verso centri urbani più strutturati e con maggiore offerta soprattutto di occupazione, si rende necessario ripensare al riuso del patrimonio edilizio esistente in altri termini. In particolare si rileva che a Barcis, come in molti altri centri della montagna, il patrimonio immobiliare è per la maggior parte utilizzato come risorsa turistica, non solo come alloggi temporanei ma anche e soprattutto come seconda casa di proprietà da utilizzare durante tutto l’anno, nei periodi festivi. Tale nuova condizione implica la necessità di trovare soluzioni diverse in particolare in termini di interventi e destinazioni d’uso ammesse. Il riuso del patrimonio edilizio esistente non può, tuttavia, prescindere dalla necessità di fornire gli strumenti normativi adeguati a guidare l’intervento in sintonia con il principio di conservazione e valorizzazione dei caratteri edilizi storici. Richiamate tali premesse il Comune di Barcis intende adeguare lo strumento urbanistico procedendo a una rivalutazione del patrimonio edilizio esistente esterno ai centri abitati principali tramite il riconoscimento di nuclei abitati sparsi e singoli edifici.

2. DIRETTIVE

L’Amministrazione Comunale ha approvato con delibera del C.C. n.4 del 23 marzo2018, le direttive per la predisposizione della presente variante di revisione al Piano Regolatore Generale Comunale, ai sensi dell’art. 63 bis comma 8 della L.R. 05/2007.

DIRETTIVE Per la elaborazione della variante si assumono pertanto le seguenti direttive: - inserire possibili correttivi alla strumentazione urbanistica per ricercare prospettive di rilancio legate al turismo con interventi di recupero edilizio orientati al restauro ambientale e alla restituzione dei valori legati al permanere degli insediamenti tradizionali. Si provvederà a ricercare soluzioni azzonative e normative rivolte a favorire il recupero, la valorizzazione, degli insediamenti esistenti e consolidati di: ARCOLA; MOLASSA; PREDAIA; ROPPE; RIBE; PEZZEDA; ARMASIO; LOSIE; VALLATA; PORTUZ e dove possibile anche delle residenze sparse. Il lavoro consiste: nel censire i fabbricati presenti e acquisire i dati e le informazioni necessarie per conoscere lo stato di fatto in merito al degrado, la proprietà, le destinazioni d’uso; il numero dei residenti; definire strategie operative per promuovere il riuso residenziale e favorire il nascere di nuove iniziative legate alla residenza e ai servizi e al turismo. - Ricercare soluzioni atte a risolvere l’esigenza di nuovo parcheggio in area centrale a sostegno delle esigenze legate ai servizi e alle attrezzature turistiche; - Includere nel perimetro cimiteriale le aree di pertinenza; - Individuare aree di sosta attrezzate e di parcheggio per i fruitori delle attrezzature e percorsi naturalistici;

Nuova configurazione dei comparti residenziali in funzione agli effettivi utilizzi edificatori

3. FINALITA’ DELLA VARIANTE

La variante assume come principale finalità la rilettura delle aree edificate all’esterno dei nuclei abitati principali. Lo scopo è di regolamentare il recupero dei fabbricati esistenti in un’ottica di promozione del territorio improntata al mantenimento dell’edificato tradizionale e all’aumento dell’offerta turistica secondo la logica di sviluppo dell’albergo diffuso” (recuperare immobili rurali in piccoli borghi montani caratterizzati da un consistente fenomeno emigratorio e da scarso dinamismo economico ai fini di un rilancio turistico dell’area) o del Bed&Breakfast. Tale offerta turistica unisce le potenzialità già presenti nel territorio, senza dover ricorrere alla creazione di una struttura apposita che le raccolga in un unico edificio. Tale soluzione contribuisce a coniugare il mantenimento e la valorizzazione dell'esistente, con lo sfruttamento turistico degli stessi luoghi. Un albergo diffuso non è solo un modello di ospitalità, è anche un modello di sviluppo turistico territoriale, rispettoso dell'ambiente e "sostenibile", una modalità, di sviluppo locale, a rete che genera filiere e che rappresenta un contributo allo spopolamento dei borghi. La variante dovrà integrare le Norme Tecniche di Attuazione al fine di configurare una specifica disciplina delle aree perimetrate e garantire la tutela degli elementi e dei caratteri tipici dell’edilizia storica tradizionale ancora presenti. La variante si propone altresì di trovare soluzione alla richiesta di nuove aree per servizi, in particolare legata alle aree attrezzate per la sosta a servizio dei percorsi attrezzati lungo il lago (loc. Arcola). Inoltre riconsidera alcuni paramenti edificatori nel centro abitato.

4. LE CASE DI BARCIS - TIPOLOGIE DELLA TRADIZIONE

Barcis alla pari di , , , appartiene ad un ambito in cui si è formata nei secoli una caratteristica architettura locale detta Valcellinese; questo connotato distintivo, riconoscibile anche nella parlata friulana, è frutto probabilmente delle condizioni di isolamento. La tipologia abitativa tradizionale oggetto di studio, è costruita con i materiali locali ed è frutto di una lenta evoluzione per adattarla alla particolare economia agricola – silvo – pastorale. Costruzioni che trovano oggi riferimento in pochi esempi superstiti anche se ancora alcuni anni addietro era meglio identificabile; comunque permangono studi e foto atti ad identificarne i caratteri. In Barcis non si riscontrano molteplicità di tipologie proprie di altre località; si possono definire due categorie: - La prima riguarda le case a ballatoio (sec. XVII- XIX) che trova riscontro con le case tradizionali di Andreis; - La seconda riguarda la casa con facciata piena scandita da forometrie regolari e scala interna, edificate tra il XIX sec e il XX secolo e sono riscontrabili anche a Cimolais e a Claut.

Altra possibile tipologia locale era la casa a loggia, oggi risulta documentata nel palazzo Centi.

La casa a ballatoio Il tipo edilizio base è costituito da un unico vano che si sviluppa su due/tre piani fuori terra ed è dotato di soffitta, il fabbricato è caratterizzato dalla scala esterna protetta dal ballatoio e dalla copertura. Il modulo è compreso tra due setti murari portanti e da due tamponamenti di cui il frontale arretrato. L’assetto distributivo è risolto con la seguente configurazione: al piano terra la cucina/ cantina, ai piani superiori le camere; una scala a pioli permette di accedere al sottotetto utilizzabile, vista la forte pendenza, destinato a fienile o granaio. Variabili di questa tipologia si riscontrano: nel raddoppio del modulo per sopperire all’aumento dei residenti; nell’abbandono del tetto in paglia per una copertura a scandole o tegole piane in laterizio del tipo tradizionale (planelles) o per una modifica alla pendenza e l’uso di coppi.

Le murature mostrano le caratteristiche materiche proprie del territorio Valcellinese: pietrame leggermente sbozzato e lavorato a vista con una particolare tecnica a coprire i giunti. Gli architravi e stipiti di porte e finestre venivano realizzati in pietra locale o in “tof” (conglomerato naturale) oppure semplicemente in legno. Il legno era utilizzato per il ballatoio, i solai e le scale ad eccezione dei primi gradini; un pilastro in pietra al piano terra ed in legno ai successivi piani fungeva da rompitratta delle travi che sorreggevano il ballatoio. Il rustico in alcuni casi era posizionato in adiacenza riproponendo il modello compositivo dell’edificio residenziale con stalla al piano terra e fienile al piano superiore

La casa con fronte chiuso e forometrie allineate e regolari Un secondo tipo edilizio formatosi nel corso del XIX e XX secolo è caratterizzato da un fronte chiuso con forometrie regolari, vano scala interno e rustico separato dall’abitazione. I caratteri distributivi sono i seguenti: al piano terra un ingresso come elemento distributivo per accedere alla cucina, cantina e vano scala; ai piani superiori un disimpegno organizza l’accesso alle camere e al sottotetto destinato a granaio. Le murature, in pietrame locale, mostrano il tipico paramento a vista o un intonaco di calce. I solai sono in legno, come la copertura con doppia falda a struttura semplice, trave di colmo e falsi puntoni, manto in coppi o in tegole piane. Nei tipi più antichi la pendenza è quella tipica e accentuata.

Bibliografia La casa rurale nella Venezia Giulia – La casa rurale nel Friuli rispettivamente di Bruno Nice ed Emilio Scarin – Arnaldo Forni Editore 2006 Percorsi di architettura spontanea dalla Valcelllna alla Valcolvera Francesco Chinellato/ Giorgio Croatto – Forum Editrice Universitaria Udine Srl 2002 Architettura spontanea, aspetto originale e magia segreta della Valcellina e Val Colvera M.G.B. Altan - da Rivista trimestrale dell’E.P.T. di Anno X-n. 4-Dicembre 1971 Tip. Del Bianco Pordenone Architettura Spontanea Ambiente e Tradizione nel Friuli Occidentale Diogene Penzi - GFP editore / PN – maggio 1999 Il patrimonio salvato. Il recupero dell’architettura spontanea friulana dopo gli eventi sismici del 1976 Roberto Gentili e Giorgio Croatto Forum Editrice Unversitaria Udine Srl 2008

5. STATO DI ATTUAZIONE DEL P.R.G.C.

Il Comune di Barcis è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale adeguato alla L.R. 52/1991 con variante di revisione generale n. 11 approvata con Delibera di Consiglio Comunale n. 18 del 16.06.1997 e resa esecutiva dal DPRGR n. 0282/Pres. Del 28.08.1997. Dalla data di approvazione della Variante n.11 sono state approvate la seguenti varianti:

- variante n.12 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 25 del 07/10/2000 Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 9 del 27/06/2001 relativa alla individuazione di un’area per la “costruzione di una cabina elettrica”

- variante n.13 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 27/06/2001; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 12 del 18/05/2002; relativa all’intervento di adeguamento ed ammodernamento tecnico e dei servizi a supporto della pista di sci nordico;

- variante n.14 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 11 del 17/07/2004; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 23/10/2004; relativa all’intervento di realizzazione della pista ciclabile;

- variante n.15 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 14 del 17/07/2004; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 2 del 19/02/2005; Esecutività Delibera di Giunta Regionale n. 1740 del 15/07/2005; relativa ad un cambio di destinazione d’uso da zona omogenea E2A a zona omogenea D4;

- variante n.16 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 14 del 02/07/2005; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 3 del 18/02/2006; Esecutività Delibera di Giunta Regionale n. 929 del 05/05/2006 relativa alla Revisione dei vincoli, dimensionamento e C.I.R.T.M. e modifiche alla zonizzazione e alle NTA;

- variante n.17 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 21 del 16/12/2006; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del 07/03/2007; relativa all’intervento di realizzazione di un percorso pedonale nell’abitato di Barcis, denominato scala Celis;

- variante n.18 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 12 del 29/09/2012; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 21 del 15/12/2012; relativa a perfezionamenti delle NTA e adeguamento alle definizioni di cui alla L.R. 19/2009;

- variante n.19 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. 8 del 28/03/2015; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. 26 del 31/07/2015; Revisione dei vincoli e modifica alla zonizzazione e alle NTA. Adozione della nuova cartografia digitalizzata;

- variante n.20 Adozione Delibera di Consiglio Comunale n. del 21 07 2018; Approvazione Delibera di Consiglio Comunale n. del ; Adeguamento alle norme della L.R. 11 novembre 2009 n.19 e modifica ad un ambito residenziale.

VERIFICA DEGLI STANDARD (VARIANTE N. 11) SULLA BASE DELLA C.I.R.T.M. DEL P.R.G.C D.P.G.R. 20 APRILE 1995 N° 0126/PRES.

Classe dimensionale: fino a 5.000 abitanti Abitanti teorici: 330 Area territoriale: E

Superficie Superficie Indice Indice individuata richiesta richiesto mq/ab (mq) (mq) mq/ab Attrezzature per la viabilità ed i trasporti

a) parcheggi di relazione 7.597

TOTALE 7.597 23,02 825 2,50

Attrezzature per il culto, la vita associativa e la cultura

a) edifici per il culto 1.450

b) aree per attività parrocchiali 10.162

c) uffici amministrativi, postali, biblioteca 370

TOTALE 11.982 36,31 495 1,50

Attrezzature per l’istruzione

a) attrezzature per l’istruzione -

TOTALE - - - -

Attrezzature per l’assistenza e la sanità

a) ambulatorio medico 70

b) cimitero 1.444

TOTALE 1.514 4,59 495 1,50

Attrezzature per il verde, lo sport e gli spettacoli all’aperto

a) verde di quartiere 2.400

b) parco urbano 18.590

c) attrezzature per lo sport e gli spettacoli 5.000 all’aperto TOTALE 25.990 78,75 1.650 5,00

TOTALE GENERALE 47.083 142,68 4.125 12,50

La popolazione residente

Dal 1871 al 2011 la popolazione residente nel comune di Barcis ha assunto i seguenti valori:

187 190 191 192 193 193 195 196 197 198 199 200 201 1881 1 1 1 1 1 6 1 1 1 1 1 1 1 1.75 1.86 1.75 1.90 1.76 1.14 1.05 1.05 843 534 462 350 306 261 3 7 5 2 6 8 1 6

Dinamica demografica (Censimenti ISTAT) 2.000

1.800

1.600

1.400

1.200

1.000

800

600

400

200

0 1860 1880 1900 1920 1940 1960 1980 2000 2020

La popolazione residente ha subìto, dal dopoguerra, una rapida inflessione dovuta in primis, come in molti altri comuni della regione, al fenomeno dell’emigrazione verso l’estero (Belgio e Francia). Il massivo spopolamento di Barcis degli ultimi decenni può essere altresì legato al progressivo abbandono della montagna, anche questo fenomeno generalizzato in tutta l’area alpina, soprattutto da parte dei giovani in cerca di maggiori offerte occupazionali e di servizi verso centri urbani più strutturati. Dal Censimento 2011 risulta la seguente ripartizione territoriale della popolazione: Barcis 190 Molassa 3 Ribe 7 Roppe 20 Case sparse 41

261

L’analisi della dinamica demografica degli ultimi anni evidenzia una stabilità della popolazione che si assesta tra le 250 e le 260 unità.

Popolazione per fasce di età 36 ‐ 65

> 66 33 %

16 ‐ 35 15 % 46% < 15 6%

I dati disponibili dal sito demo.istat.it riferiti alla popolazione residente al 1 gennaio 2016 indicano una popolazione totale di 256 abitanti con la presenza di un terzo dei residenti con un’età superiore a 66 anni e soltanto il 6% di popolazione con meno di 15 anni.

Piramide di età

Tuttavia, nonostante una dinamica demografica negativa e una popolazione per lo più anziana, dal sopralluogo sia nel centro abitato principale che nelle località esterne, risulta che pochi edifici risultano in stato di abbandono; pertanto è possibile ipotizzare che gli alloggi esistenti siano utilizzati a fini turistici o come casa vacanze di proprietà.

Le presenze turistiche Il comune di Barcis negli ultimi anni ha puntato sul miglioramento dell’offerta turistica attraverso una serie di interventi finalizzati a incrementare la fruibilità del lago (zone di sosta, aree attrezzate per camper e caravan, percorsi protetti, ecc..) e dei percorsi escursionistici (piazzole di sosta, aree attrezzate per pic-nic, ecc..).

Unitamente alle opere pubbliche per favorire l’attrattività del lago, associazioni e enti organizzano durante l’anno eventi e attività che implementano l’offerta dell’area: vela, surf, kajak, sport subacquei, canoa, motonautica, hovercraft e pesca sono le numerose attività sportive che si possono praticare nelle acque del lago. Dal 1985 Barcis ospita il Campionato italiano di Motonautica che nel 1992 è stato abbinato ad una gara del campionato europeo e dal 2000 ad una prova del Campionato mondiale.

Non solo eventi sportivi ma anche cultura: dal 1988 la famiglia di Giuseppe Malattia Della Vallata, il Comune e la Pro Loco di Barcis hanno istituto un premio dedicato al poeta di Barcis. Nato con intento locale, il concorso ha presto raggiunto livello nazionale, per cui ogni anno autori inediti di tutta Italia si incontrano nel comune del lago. Dal 1991 alla kermesse originaria è stata affiancata anche una sezione dedicata alle lingue minoritarie italiane. In più, tradizionalmente, ospite d'onore è Vittorio Sgarbi, che dal '97 ha istituito il premio "Bruno Cavallini": un riconoscimento per un poeta di fama nazionale e internazionale.

L’offerta turistica nel territorio di Barcis è corredata da una rete di strutture ricettive tra le quali l’Hotel Celis, Casa Val Pentina, Rifugio Vallata, Casa per ferie Fontane a cui si aggiungono una vasta e attrezzata Area Camper/Caravan e un campeggio. Nel territorio è inoltre istituito l’Albergo diffuso, un sistema di case vicine messe in rete e coordinate da una reception comune, costituito da 23 unità abitative per complessivi n. 86 posti letto. Arricchiscono il pacchetto le attività di ristorazione che puntano alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali e alla promozione del territorio.

Dai dati forniti da Promoturismo FVG si evince una crescente dinamica turistica con incrementi di circa 300 persone/anno di arrivi. Barcis, nel 2016 (dato aggiornato a novembre) ha ospitato 4.800 turisti (arrivi), per un totale di 14.083 presenze. Con più di 2 milioni di arrivi turistici ogni anno in regione, il comune di Barcis copre lo 0,2% della domanda turistica. Rispetto all’ambito turistico di Pordenone, Piancavallo e Dolomiti Friulane, con circa 170.000 arrivi/anno, Barcis attrae il 2,5% dei turisti, con un afflusso maggiore nei mesi estivi da giugno a settembre. Si valuti inoltre che, sempre dai dati forniti da Promoturismo FVG per il periodo 2013- 2016, emerge che anche nei periodi di bassa stagione come aprile ed ottobre gli arrivi hanno raggiunto anche quota 234 unità, raddoppiando, di fatto, la popolazione residente.

Un’ulteriore considerazione è da farsi sul dato generale evidenziando che nel numero complessivo di arrivi si considerano soltanto i turisti che soggiornano a Barcis e che si registrano in una struttura alberghiera. A questi sono da sommarsi gli affitti di case e appartamenti, che non hanno l’obbligo di registrazione a fini turistici, e quanti soggiornano in immobili di proprietà (seconda casa). Pertanto è da concludere che le presenze turistiche sono ben maggiori di quelle “ufficiali” anche se è difficile determinarne un dato quantitativo.

Barcis, come altri comuni montani, è caratterizzato da una popolazione residente con trand decrescente ma che mantiene una dinamica positiva in termini presenze turistiche. Tale condizione implica necessariamente una riflessione anche in termini urbanistici con riferimento alla dotazione comunale di standard per attrezzature collettive che in alcuni casi potrebbero risultare eccessivamente sovradimensionate (parcheggi e verde) e in altri casi sottodimensionate o assenti (istruzione e sanità).

6. CONTENUTI DELLA VARIANTE

Modifiche alla zonizzazione (allegato n. 1)

Le modifiche alla zonizzazione sono relative all’individuazione di zone B0 all’esterno dei nuclei urbani principali.

1) loc. Molassa Da zona E4A a zona B0 per 5.042 mq

2) loc. Ribe Da zona E4A e fascia di rispetto stradale a zona B0 per 7.510 mq

3) loc. Predaia Da zona E4A e fascia di rispetto stradale a zona B0 per 6.754 mq

4) loc. Arcola Da zona E3B a zona B0 per 4.121 mq Da zona G2C a zona B0 per 989 mq

5) loc. Roppe Da zona E0B a zona B0 per 10.728 mq Da zona E3B a zona B0 per 2.004 mq Da zona E0B a zona E4A per 5,0 ha Da zona E3B a zona E4A per 1,9 ha

6) loc. Armasio Da zona E4A a zona B0 per 2.085 mq

7) loc. Losie Da zona E3B a zona B0 per 3.573 mq Da zona G2C a zona B0 per 894 mq

8) loc. Pezzeda Da zona E3B e fascia di rispetto stradale a zona B0 per 4.134 mq Da zona E3C a zona B0 per 1.118 mq

9) loc. Portuz Da zona E4B a zona B0 per 3.820 mq Da zona E4B a zona E4A per 4,95 ha

10) loc. Pian dei Tass Da zona E3B a zona B0 per 4.396 mq

Nelle zone esterne al centro abitato di Barcis è individuata un’aree per parcheggio a servizio della fruizione dei percorsi escursionistici:

11) da zona Discarica a zona per servizi e attrezzature collettive: parcheggi e verde attrezzato 2.425 mq

La zona B3 situata lungo via Piave viene trasformata in zona B2 con parziale stralcio dell’edificabilità riportando la zonizzazione all’uso attuale delle aree; la modifica comporta altresì lo stralcio delle relative norme di attuazione

12) da zona B3 a zona B2 per mq 1061 da zona B3 a zona Verde Privato per mq 1557

Modifica alle Norme Tecniche di Attuazione (allegato n. 2)

In relazione alle modifiche azzonative sono modificate le norme tecniche relative alle zone B0 e B3. Allegate alle NTA sono inserite le tavole con le categorie di intervento assegnate agli edifici presenti in zona B0. Ulteriore modifica riguarda le prescrizione richieste dal Servizio geologico di cui al parere 28 2019

Le zone B0 Come approfondito nello specifico allegato alla presente relazione, per le zone B0 di nuova individuazione è stata compiuta una verifica circa la sussistenza dei caratteri di zona B, come indicati nel PURG e nel D.P.Reg. 0126/Pres. del 20 aprile 1995. In particolare il PURG all’art. 33 “Descrizione delle zone omogenee” definisce la zona omogenea B: Zona omogenea B – le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A); si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5 per cento ovvero ad 1/8 della superficie fondiaria della zona. La superficie coperta è calcolata comprendendo in essa non solo quella interessata dagli edifici, ma anche quella delle loro pertinenze sature. Il DPReg. 0126/1995 relativo agli standard urbanistici stabilisce all’art. 5 co. 3 che per l’individuazione delle zone B si dovrà prioritariamente considerare l’individuazione delle zone urbanizzate come definite dal medesimo decreto con i seguenti criteri: Si considerano urbanizzate quelle parti del territorio formate da aree totalmente o prevalentemente edificate che risultino rispondere contestualmente ai seguenti tre requisiti: a) essere formate da agglomerazioni compatte, contigue e consolidate di edilizia residenziale o prevalentemente residenziale e dai relativi servizi e spazi pubblici in esse compresi; b) essere formate da isolati o lotti contermini serviti da reti stradali urbane, di fognatura e dell’approvvigionamento idrico. I Comuni oltre a criteri più restrittivi, possono, in relazione alle caratteristiche insediative del proprio territorio, definire diverse modalità di soddisfacimento d fognatura e acquedotto. c) gli isolati o i lotti contermini devono essere serviti e godere di una alta e dimostrata accessibilità ai principali servizi, spazi pubblici o riservati alle attività collettive di urbanizzazione secondaria;

Il Piano di Assetto idrogeologico del Fiume Livenza

Il Piano di Assetto Idrogeologico è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico- operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo, alla prevenzione del rischio idrogeologico, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. Il PAI ha valore di piano territoriale di settore e prevale sui piani e programmi di pianificazione territoriale di livello regionale e locale.

Il piano per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Livenza è stato predisposto ai sensi dell'art. 1, comma 1, della L. 267/98, e della L. 365/2000, dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione. Il Piano rappresenta il risultato del recepimento delle elaborazioni sulla sicurezza idraulica e geologica degli importanti studi sui dissesti predisposti dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Regione del Veneto in merito all'identificazione delle zone esposte a pericolo e con valutazione del corrispondente livello di rischio. Il progetto di piano per l’assetto idrogeologico, limitatamente al bacino idrografico del fiume Livenza, è stato in una prima fase adottato dal Comitato tecnico nella seduta del 19 febbraio 2003, che ha discusso e recepito i criteri di perimetrazione e classificazione delle aree a rischio/pericolosità idraulica e geologica, le misure di mitigazione corrispondentemente previste, le norme di attuazione e gli elaborati cartografici. Nella seduta del 25 febbraio 2003 il Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino ha adottato, con delibera n. 1, il progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Livenza. Il Piano per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Livenza è stato poi definitivamente approvato con D.P.C.M. del 22.07.2011.

Il PAI si configura come lo strumento di pianificazione territoriale attraverso il quale l’Autorità di Bacino si propone di determinare un assetto territoriale che assicuri condizioni di equilibrio e compatibilità tra le dinamiche idrogeologiche e la crescente antropizzazione del territorio.

Il PAI persegue il miglioramento dell’assetto idrogeologico del bacino attraverso interventi strutturali (a carattere preventivo e per la riduzione del rischio) e disposizioni normative per la corretta gestione del territorio, la prevenzione di nuove situazioni di rischio, l’applicazione di misure di salvaguardia in casi di rischio accertato.

Successive fasi di approfondimento ed integrazione del quadro conoscitivo, con particolare riferimento alla pericolosità geologica, nonché della opportunità di uniformare le norme tecniche di attuazione ai PAI degli altri 4 bacini di competenza dell’Autorità, hanno portato all’elaborazione del Progetto di prima Variante al Piano stralcio ed all’adozione delle corrispondenti misure di salvaguardia. Il progetto è stato adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 4 del 9 novembre 2012. Nel periodo dal novembre 2012 a settembre 2015, il Progetto di prima Variante è stato quindi depositato per la consultazione pubblica.

Nella individuazione delle nuove zone B proposte dalla presente variante si è pertanto tenuto conto di quanto disposto dal PAI Livenza, così come aggiornato nella variante 1 adottata nel 2015. Alcune zone del territorio comunale sono infatti interessate da ambiti a pericolosità elevata e molto elevata (zone P3 e P4) per le quali le norme di salvaguardia prevedono, per gli immobili esistenti, soltanto interventi manutentivi.

Nonostante le indagini sulle località abitate esterne al cento urbano principale abbiano coinvolto diversi nuclei sparsi, alcuni di essi non sono stati inclusi nelle zone B0 in ragione della presenza del vincolo idrogeologico individuato dal PAI. Nel caso delle località Roppe e Portuz, dove il PRGC indicava zone E0 interessate da fenomeni franosi, la presente variante ha operato una modifica della zona E laddove i perimetri del PAI delle zone a rischio escludeva tali aree. L’Amministrazione Comunale intende apportare successivamente una variante specifica di adeguamento alle disposizioni del PAI.

7. VERIFICA DEGLI STANDARD

Considerato che la presente variante perimetra zone B relativamente ad ambiti già edificati e dove sono previsti limitate e modeste integrazioni volumetriche possono portare a un aumento di abitanti stimabile in 10 unità si ritiene che gli standard già presenti nel territorio comunale assolvano ampiamente all’incremento di popolazione.

Pur tuttavia si riporta di seguito la tabella degli standard aggiornata con le nuove aree per servizi pubblici.

Classe dimensionale: fino a 5.000 abitanti

Abitanti teorici: 330

Area territoriale: E

Superficie Superficie Indice Indice individuata richiesta richiesto mq/ab (mq) (mq) mq/ab Attrezzature per la viabilità ed i trasporti

a) parcheggi di relazione 11.526 TOTALE 11.526 34,93 825 2,50 Attrezzature per il culto, la vita associativa e la cultura a) edifici per il culto 1.450 b) aree per attività parrocchiali 10.162 c) uffici amministrativi, postali, 370 biblioteca TOTALE 11.982 36,31 495 1,50 Attrezzature per l’istruzione a) attrezzature per l’istruzione - TOTALE - - - - Attrezzature per l’assistenza e la sanità

a) ambulatorio medico 70 b) cimitero 1.444 TOTALE 1.514 4,59 495 1,50 Attrezzature per il verde, lo sport e gli spettacoli all’aperto a) verde di quartiere 2.400 b) parco urbano 20.276 c) attrezzature per lo sport e gli 5.000 spettacoli all’aperto TOTALE 27.676 83,87 1.650 5,00

TOTALE GENERALE 52.698 159,69 4.125 12,50

8. APPROVAZIONE

Il P.R.G.C. del Comune di Barcis è stato approvato con deliberazione del C.C. n° n. 18 del 14.06.1997, resa esecutiva dal D.P.G.R. n. 0282/Pres. del 28.08.1997.

La variante è da considerarsi di livello regionale e seguirà le procedure di cui all’art. 63 bis della L.R. 5/2007.

9. ELENCO ELABORATI

La variante si compone dei seguenti elaborati:

A.01 Immagini e cartografie storiche A.02 Località esterne al centro abitato di Barcis. Analisi dello stato edilizio A.03 Località esterne al centro abitato di Barcis. Documentazione fotografica

R.01 Relazione illustrativa con: a) allegato n. 1 alla Relazione: Modifiche alla zonizzazione; b) allegato n. 2 alla Relazione: Modifica alle Norme Tecniche di Attuazione e schede “categorie operative di intervento nelle zone B0” (allegato alle NTA); c) allegato n. 3 alla Relazione: verifica delle zone B0 Verifica di Incidenza Significativa su SIC/ZPS/ZSC Verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategia – Rapporto Preliminare Valutazione degli aspetti paesaggistici

Asseverazioni

Studio Geologico delle aree di variante - Invarianza idraulica