UNIVERSITE EUROPEENNE JEAN MONNET ASSOCIATION INTERNATIONALE SANS BUT LUCRATIF

BRUXELLES - BELGIQUE

THESE FINALE EN “Sciences Criminologiques”

Mafia, Terrorismo e Intelligence Rischi e minacce per la Sicurezza nazionale e internazionale

Specializzando: Antonio Innocente Matr. 3347

Bruxelles, Ottobre 2014 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Indice dei Contenuti

1. Premessa 6

2. Introduzione 7

3. La crisi economica mondiale 9 3.1. La liberalizzazione dei mercati finanziari e i subprime 9 3.2. Crollo delle borse e crisi di fiducia 10 3.3. Crisi finanziaria in Europa e il salvataggio delle banche 11 3.4. Recessione 2009 11 3.5. Recessione 2012 12 3.6. Sviluppi 12

4. Gli investimenti delle mafie nell’economia legale 14

5. Le mafie in Italia e nel mondo 16 5.1. La ‘Ndrangheta 16 5.1.1. Storia 17 5.1.2. Comuni e Asl sciolti per infiltrazioni 18 5.1.3. Faide 19 5.2. La 21 5.2.1. Struttura e faide 23 5.2.2. Stragi 27 5.2.3. Amministrazioni comunali colluse 29 5.3. Cosa Nostra 31 5.3.1. Storia 31 5.3.2. La crescita della Mafia 31 5.3.3. Resoconto Sangiorgi 32 5.3.4. La prima guerra mondiale 33 5.3.5. Il fascismo 33 5.3.6. La seconda guerra mondiale 34 5.3.7. Il dopoguerra 37 5.3.8. Le guerre di mafia e i cadaveri eccellenti 38

2 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.4. 45 5.4.1. Storia 45 5.4.2. Struttura 46 5.4.3. Sacristi principali 47 5.4.4. Divisioni interne 48 5.5. 48 5.5.1. La nascita della banda 49 5.5.2. Gruppo della Magliana 50 5.5.3. Gruppo di Testaccio-Trastevere 51 5.5.4. Gruppo di Ostia-Acilia 52 5.5.5. Altri 53 5.5.6. Sequestro Grazioli 54 5.5.7. Omicidio di Nicolini 55 5.5.8. Traffico di stupefacenti 56 5.5.9. Il deposito delle armi 56 5.5.10. Guerra con il clan Proietti 57 5.5.11. Collusione con la destra eversiva 58 5.5.12. Rapporti col NAR 58 5.5.13. Coinvolgimento sequestro Aldo Moro 59 5.5.14. Omicidio Pecorelli 60 5.5.15. Coinvolgimento Strage di Bologna 61 5.5.16. Lotte interne 61 5.5.17. L’uccisione di Selis 62 5.5.18. Omicidio Balducci 62 5.5.19. Morte di Abbruciati 63 5.5.20. I primi pentiti 64 5.5.21. La faida interna 64 5.5.22. Muore Enrico De Pedis 65 5.5.23. Abbatino si pente 66 5.5.24. Processi 67 5.5.25. La banda Oggi 68

3 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.5.26. I vivi e i morti 71 5.6. 72 5.6.1. La storia 72 5.6.2. Interessi economico 73 5.6.3. Arresti ed evasioni di Felice Maniero 74 5.6.4. Panorama attuale 74 5.7. Banda della Comasina 75 5.7.1. Storia 75 5.7.2. Gli anno ’70 76 5.7.3. Gli anni ’80 77 5.7.4. Gli anni 2000 78

6. Le Nuove alleanze criminali 79

7. Il terrorismo in Italia e nel mondo 81 7.1. L’ETA 81 7.2. Brigate Rosse 82 7.3. Hamas 83 7.4. Al Qaeda 84 7.5. IRA 85

8. Intelligence in Italia e nel mondo 86 8.1. Servizi Segreti Italiani 86 8.1.1. AISI 86 8.1.2. AISE 87 8.2. Servizi Segreti Vaticani 88 8.3. Servizi Segreti Francesi 88 8.4. Servizi Segreti Spagnoli 89 8.5. Servizi Segreti Inglesi 90 8.5.1. MI5 90 8.5.2. MI6 91 8.6. Servizi Segreti Tedeschi 91 8.6.1. MAD 91 4 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.6.2. BFV 92 8.6.3. BND 92 8.7. Servizi Segreti Cinesi 93 8.8. Servizi Segreti Cubani 94 8.9. Servizi Segreti Turchi 94 8.10. Servizi Segreti Pakistani 95 8.11. Servizi Segreti Afghani 96 8.12. Servizi Segreti Iracheni 96 8.13. Servizi Segreti Iraniani 97 8.14. Servizi segreti Israeliani 97 8.14.1. Le missioni 98 8.15. Servizi segreti Americani 99 8.15.1. CIA 99 8.15.2. FBI 104 8.15.3. NSA 108 8.16. Servizi Segreti Russi 111 8.16.1. KGB 112 8.16.2. FSB 114 8.16.3. SVR 116 8.16.4. GRU 118

9. Conclusioni 121

10. Bibliografia 122

11. Sitografia 124

5 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

1. PREMESSA

Siamo in un momento storico delicatissimo e quindi di estrema importanza per tutto ciò che riguarda le strategie, gli impegni, le scelte da intraprendere che determineranno le sorti del mondo. Bisogna comprendere che la crisi economica mondiale che stiamo vivendo colpisce tutti, ma in modo particolare i ceti sociali più deboli. Fingere che tutto vada bene, ignorando il grado di disperazione sociale potrebbe essere un grave errore determinando una rabbia maggiore che potrebbe esplodere in scenari di tensioni sociali. Nei prossimi mesi, sia in Italia che in altri paesi della comunità Europea, si ipotizzano enormi manifestazioni di protesta a causa del malcontento dei cittadini, che sono sfiduciati e stremati dalle condizioni di crisi economica alla quale la politica in generale non riesce a porre rimedi sostanziali per la creazione di un sistema economico che possa ridare una stabilità durevole. Le preoccupazioni maggiori, derivano sostanzialmente da possibili infiltrazioni di nuove organizzazioni probabilmente sconosciute a tutt’oggi, il disequilibrio che serpeggia quasi in tutto il mondo, rappresenta un terreno molto fertile per le varie organizzazioni criminali, oltre ad eventuali gruppi terroristici internazionali. E’ necessario quindi un’analisi approfondita della crisi economica mondiale, che assieme alla politica e alle istituzioni devono ricreare tutte le condizioni necessarie per la stabilità e la sicurezza nel mondo. Analizzando il fenomeno terrorismo ad esempio, si può comprendere facilmente come può essere destabilizzante per il mondo il suo impiego, spesso adottato da altri stati, che si caratterizza di quattro elementi essenziali: la violenza criminale, il movente politico, politico-religioso o politico-sociale. Allo stesso modo, la violenza criminale, pur distinguendosi dal terrorismo per il suo movente espressamente solo di natura economica, è determinante per la stabilità e la sicurezza di qualsiasi Stato Sovrano e del mondo intero. La difficile lotta contro la criminalità e la tutela per la sicurezza nazionale de internazionale è al centro di questa ricerca. Metterò in luce i diversi ambiti che hanno determinato la creazione di gruppi criminali e terroristici in Italia e nel mondo, le loro cooperazioni adottate fino ad oggi, con l’effetto di aver messo in pericolo tutte le contromisure adottate dagli Stati membri attraverso l’intelligence. Per ognuno di essi darò risalto alla capacità di infiltrarsi nel tessuto sociale, economico e istituzionale, evidenziando le fasi determinanti delle singole organizzazioni.

6 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

2. INTRODUZIONE

I processi di globalizzazione economica, le trasformazioni geopolitiche in atto e i mutamenti sempre più rapidi che caratterizzano il nostro mondo, stanno creando un quadro sempre più complesso e diversificato di rischi e minacce per la sicurezza e la stabilità dei diversi sistemi-Paese. In questo contesto, l’Intelligence e l’analisi in materia di sicurezza, e cioè la capacità di percepire tempestivamente minacce e opportunità e prevederne l’evoluzione, è destinata ad assumere sempre più un’importanza crescente come supporto essenziale al processo decisionale, sia in ambito istituzionale che nel mondo dell’impresa. Esperti d’Intelligence in grado di analizzare complessi problemi di sicurezza nazionale saranno nei prossimi anni, sempre più richiesti dalle Istituzioni, le Università, i Centri di ricerca, le industrie d’interesse strategico e il sistema dei mass media. Intelligence e Security saranno sempre più strumenti di difesa e di crescita per uno sviluppo culturale della sicurezza nazionale, strumento di lettura complessa dei processi globali. Il termine “sicurezza”, nella sua eccezione più generale, indica una condizione (di persona o cosa), che è esente da pericoli, ovvero in grado di affrontare con successo eventuali pericoli. L’uso di tale termine, insieme a delle specificazioni (pubblica, militare, stradale, nazionale, comune, ecc..), assume significati diversi, comunemente usati o previsti da specifiche norme. Cosa s’intende per “sicurezza nazionale “? Non vi è mai stata una definizione univoca, ogni Amministrazione ha adottato una definizione propria, il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), del 5 maggio 2010 per l’istituzione di una nuova “organizzazione nazionale di gestione crisi” con il consenso di tutte le Amministrazioni interessate, definisce “sicurezza nazionale” il complesso di misure per la tutela degli interessi nazionali e gli “interessi nazionali” il complesso di elementi e attività, la cui compromissione può arrecare un danno allo Stato, maggiore è l’interesse quanto maggiore è il possibile danno. Cosa s’interde per Intelligence (Legge 124-2007)? Il Sistema Intelligence nazionale è l’insieme degli organi e delle Autorità che hanno il compito di assicurare le attività informative allo scopo di salvaguardare la Repubblica dai pericoli e dalle minacce provenienti sia dall’interno sia dall’esterno. Deve trattare e sviluppare l’informazione per la sicurezza della Repubblica, non la sicurezza della Repubblica. Le nuove invenzioni tecnologiche, tra le quali il web, i satelliti e i confini geopolitici assumono oggi un significato diverso, poiché tali invenzioni hanno determinato un significato diverso agli stessi confini geografici di un paese sovrano, ampliando quindi, il concetto di spazio e rischio o minacce. Le nuove alleanze criminali, come ad esempio: l’ndrangheta e i cartelli sudamericani del narcotraffico, che con i loro profitti, immettono nel mercato mondiale, ingenti quantità di denaro di provenienza illecita e pertanto non calcolabile in maniera precisa, accrescono in maniera considerevole, la capacità di infiltrarsi nel tessuto sociale ed economico, sia in ambito nazionale che internazionale, grazie alla trans nazionalità, mettendo quindi a dura prova i vari sistemi d’informazione di tutte le polizie internazionali. E’ quindi necessario una rivalutazione strategica e di cambiamento, per poter cooperare in ambito nazionale ed internazionale, per poter fronteggiare un futuro ampio e complesso, dato che non è più possibile poter identificare l’ipotetico nemico, come in passato. Il crollo del muro di Berlino aveva dato la sensazione che con esso fosse cessata la guerra fredda, una guerra che vedeva fronteggiare due paesi: Stati Uniti d’America da una parte e Unione Sovietica dall’altra, sembrava quindi aver raggiunto un equilibrio mondiale sia formale che sostanziale, ma gli scenari attuali, hanno sconfessato questo apparente equilibrio, formulando quindi, nuove ipotesi di rischi e minacce, e pertanto riadattare tutti i sistemi di sicurezza ai nuovi scenari futuri, dove gli analisti d’intelligence avranno il peso delle scelte strategiche da adottare per

7 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

le nuove sfide di domani. Le informazioni dunque, erano e saranno figlie del passato e del futuro, ma bisognerà imparare a leggere il significato del loro contenuto.

8 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

3. LA CRISI ECONOMICA MONDIALE

La crisi economica iniziata nel 2008 e tutt’oggi in corso, viene indicata con il nome di Grande Recessione ed è stata causata dalla crisi del mercato immobiliare degli Stati Uniti avvenuta nel 2007. I vari fattori principali della crisi sono rappresentati dall’aumento delle materie prime tra le quali il petrolio, un’elevata inflazione globale, la minaccia di una recessione in tutto il mondo e per ultimo la crisi creditizia che ha creato la sfiducia nei mercati delle borse di tutto il mondo. Di conseguenza, nel primo trimestre del 2008, è nata la crisi industriale e il successivo fallimento della Lehman Brothers, scoppiata nell’autunno dello stesso anno che ha determinato nel 2009 una crisi economica mondiale che ha fatto crollare i Pil in moltissimi paesi, soprattutto in paesi occidentali.1 Tale crisi ha generato inoltre, ulteriori debiti sovrani e un indebolimento delle finanze pubbliche di molti paesi che hanno dovuto oltretutto sostenere le banche di tutto il mondo, e in maniera particolare dei sistemi bancari europei. La successiva insolvenza sovrana del Portogallo, Irlanda e Grecia, ha dato origine successivamente ai piani di salvataggio, per evitare i fallimenti degli stessi stati, creando però una condizione di austerità altamente restrittiva per gli stessi conti pubblici e determinando una crisi economica mondiale che non ha precedenti simili nella storia.

it.wikipedia.org/wiki/Crisi_economica_del_2008-2014 (25.05.2014).

3.1. La liberalizzazione dei mercati finanziari e i subprime

Crescita del commercio globale tra il 2000 e il 2008 www.google.it (25.05.2014).

1 I dati della crisi economica, www.lastampa.it, pubblicato il 15-01-2009, consultato il 25 maggio 2014. 9 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Tra il 1985 e il 1990 le banche centrali furono sollevate dall’obbligo di finanziare i debiti pubblici e contestualmente, furono liberalizzate e rese indipendenti dal potere esecutivo, dando origine alla vendita dei loro fondi finanziari e fondi pensione a soggetti privati, causando la liberalizzazione e la circolazione internazionale dei capitali che potevano acquisire titoli di debito nazionale non più sottoposti a controlli e regole di movimentazione dei flussi di capitali. La flessibilità di tali regole, portò all’inasprimento e conseguentemente al calo degli investimenti tecnologici delle imprese, allargando investimenti finanziari che apparivano spesso preferibili rispetto a quelli produttivi. Dal 2001 al 2005, ci fu un incremento di prestiti finanziari il cui valore aumentò considerevolmente passando dai 145 miliardi ai 635 miliardi, ma i tassi d’interesse furono portati nel 2007 dall’1,5% al 5,25% per intervento della FED, che in tal modo cercò di frenare le speculazioni e dare maggiori liquidità al sistema economico, ma l’effetto ottenuto, fu il moltiplicarsi d’insolvenze e di pignoramenti, dando luogo all’esplosione della bolla immobiliare che determinò un calo del valore degli immobili innescando un enorme quantità di vendite, che causò il fallimento di molti risparmiatori e istituti di credito, bloccando il sistema finanziario americano.2

Andamento del mercato dei subprime tra il 1997 e il 2007 www.google.it (25.05.2014)

3.2. Crollo delle borse e crisi di fiducia

La crisi immobiliare degli Stati Uniti fu la causa del crollo dell’economia americana poiché ci fu il cedimento del valore del dollaro, e con le ondate di vendite dello stesso la crisi immobiliare fu accompagnata dalla crisi di credito, determinata da un’analisi economica pessimista. Il peggioramento delle borse causò una sfiducia dei depositi verso le banche.3 La risposta immediata alla crisi di credito, fu determinata dalle banche centrali e dagli stati che tagliarono i tassi d’interesse per cercare d’immettere liquidità nel sistema economico con la speranza di incentivare gli investimenti e la ripresa del mercato economico. L’aggravarsi della crisi portò il governo americano a intervenire con un piano di salvataggio del sistema finanziario approvato il 3 ottobre del 2008 dalla Federal Reserve, con il quale furono salvate dal rischio di fallimento gli istituti di credito e le banche, attraverso l’immissione di oltre 700 miliardi di dollari a sostegno delle banche a tassi d’interesse vicini allo zero.

2 Nouriel Roubini, Mihm Stephen, La crisi non è finita, Feltrinelli, Milano 2012, p. 129. 3 La spirale delle tre crisi, www.repubblica.it, pubblicato il 7-10-2008, consultato il 25 maggio 2014. 10 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

3.3. Crisi finanziaria in Europa e il salvataggio delle banche

file di risparmiatori davanti ad una sede della Northen Rock www.google.com (25.05.2014).

La crisi finanziaria coinvolse anche le diverse banche europee che avevano investito negli asset “tossici” delle banche americane, accumulando enormi perdite. La prima banca europea colpita dalla crisi su la Northern Rock, uno dei più importanti istituti di credito britannico specializzato in mutui immobiliari che nel settembre 2007 diffuse la notizia di non essere in grado a ripagare i suoi clienti per mancanza di liquidità, innescando in tal modo il panico dei risparmiatori che recandosi presso gli sportelli richiedevano la restituzione dei loro depositi. La banca centrale d’Inghilterra e l’FSA, ente di controllo del settore finanziario invitarono la popolazione alla calma, e nazionalizzarono l’istituto bancario con un immissione di liquidità di oltre 110 miliardi di sterline, lo stesso sistema fu adottato per altre banche tra le quali Bradford & Bingley, acquistando inoltre azioni della Hbos, Lloyds Tsb e Royal Bank of Scotland.4 La stessa politica degli aiuti di stato furono applicati da diversi paesi europei tra i quali: il governo belga , francese, lussemburghese, olandese. La medesima politica di salvataggio delle banche fu adottata anche dalla Germania che attraverso la Banca centrale tedesca approvò il piano di salvataggio dalla HRE che fu il più grande della storia tedesca. Il governo tedesco intervenne anche per il salvataggio della Sachsen Lb, West Lb e Ikb, allo scopo di assicurare la sopravvivenza delle banche e delle compagnie assicurative dando inoltre la garanzia sui titoli nuovi da emettere. Successivamente furono eseguiti altri piani di salvataggio dalla Svezia, dalla Danimarca, dal Portogallo, dalla Grecia e dall’Olanda.

3.4. Recessione 2009

Variazioni del Prodotto interno lordo nella recessione del 2009 www.google.com (25.05.2014).

Nel 2009 l’economia mondiale risente degli effetti della crisi finanziaria del 2008, sviluppando una contrazione economica in tutti i principali paesi del mondo, e con la conseguente incapacità del potere d’acquisto delle famiglie. Il tasso di disoccupazione subì una forte crescita, determinando

4 Regno Unito: La Nazionalizzazione del sistema Bancario, wwwborsaitaliana.it pubblicato il 11-10-2008, consultato il 25 maggio 2014. 11 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

effetti negativi in diversi paesi europei tra i quali: Regno Unito, Germania, Olanda, Spagna, Belgio, Francia, Irlanda, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Italia.

Sede della BCE www.google.com (25.05.2014).

Le difficoltà per una ripresa economica furono determinate dalle condizioni molto fragili del sistema creditizio e dalla riduzione dei consumi nei paesi più avanzati, che nonostante i ribassi dei tassi d’interessi promossa dalla Banca Centrale Europea non diede luogo ad una ripresa economica, poiché gli interventi della BCE furono introdotti per favorire il funzionamento degli istituti bancari e a sostenere i loro bilanci, diminuendo fortemente il finanziamento al settore privato e ad incoraggiare l’attività di prestito delle banche alle imprese e alle famiglie.

3.5. Recessione 2012

Negli Stati Uniti d’America i rischi per l’economia si attenuarono solo grazie all’accordo fiscal cliff5 (burrone fiscale), ma i rischi rimasero alti, mentre in Europa e in tutti i paesi emergenti le tensioni finanziarie rallentarono notevolmente la crescita. L’economia mondiale e lo scambio di commercio internazionale restarono bassi e le conseguenze in alcuni paesi continuarono ad avere valori negativi tra i quali: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda, mentre venivano ritenute più solide quelle di Francia e Germania.

3.6. Sviluppi

Nel 2011 le stime dell’economia europea sono negative per diversi paesi tra i quali Italia, Spagna, Portogallo, Belgio. Olanda, Grecia e Germania, mentre gli unici segnali di ripresa vengono ipotizzati solo in Francia. La crisi economica è stata aggravata dai debiti pubblici sostenuti dai paesi europei, e dai piani di salvataggio effettuati dagli Stati membri, atti a scongiurare il rischio di default, ma che sono la causa della crisi economica reale, che non concede nessun effetto di ripresa a tutt’oggi. La politica dei paesi europei non può basarsi soltanto sulla riduzione della spesa pubblica e del bilancio, senza tenere in considerazione un piano strategico per la creazione contestuale di uno sviluppo economico, industriale e commerciale, è pertanto necessario cambiare

5 Bollettino Economico n. 71, www.bancaditalia.it pubblicato il 15-01-2013 consultato il 25 maggio 2004. 12 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

le regole di austerity6 allo scopo di rendere accessibile il credito alle imprese e alle famiglie, assieme ad una politica di alleggerimento della tassazione del lavoro. In tal senso vanno rivolte le attenzioni istituzionali di tutti i paesi del mondo, attraverso la creazione condivisa di leggi internazionali di egual misura per un nuovo sviluppo economico più solido e reale rispetto al passato, sostenendo famiglie ed imprese così come sono state sostenute e salvate le banche che rappresentano la causa della crisi mondiale, il cui effetto è dovuto anche a nessun tipo di controllo e vigilanza da parte di Leggi e istituzioni. La mancanza di un sistema di controllo e di vigilanza efficace delle banche, degli enti finanziari e delle società di rating, è stata probabilmente la prima causa principale del crollo economico mondiale del 2008. Bisogna quindi creare un sistema innovativo, capace di ridare stimoli alla crescita industriale ed economica, evitando infiltrazioni nel tessuto economico e sociale di mafie e/o organizzazioni terroristiche che possono destabilizzare la sicurezza del mondo nel proseguire solo interessi economici personali.

Cartina politica Europa www.google.com (25.05.2014).

6 L’austerity e la dittatura dell’1% di Paul Krugman, www.repubblica.it pubblicato il 27 aprile 2013 consultato il 25 maggio 2014. 13 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

4. GLI INVESTIMENTI DELLE MAFIE NELL’ECONOMIA LEGALE

Le esigenze delle organizzazioni mafiose ad investire nell’economia legale sono dovute a diversi motivi tra i quali: profitto economico, consenso sociale, controllo del territorio, riciclaggio e motivo culturali e/o personali. Lo scopo principale delle varie organizzazioni criminali è quello di occultare i proventi delle attività criminali attraverso il riciclaggio. Nel caso di esercizi commerciali, con l’emissione di fatture false o gonfiate permette ai mafiosi di giustificare il denaro proveniente da attività illecite. Allo stesso tempo le organizzazioni criminali possono utilizzare mezzi di trasporto e magazzini delle aziende legali per trasportare in maniera occulta le merci illegali. In tal modo le organizzazioni mafiose conducono attività illecite attraverso attività legali, effettuando transazioni mascherate da apparente legalità, cercando contestualmente di ottenere un ritorno economico della stessa attività legale. Lo sfruttamento dei contatti con la politica, assieme all’acceso di risorse finanziarie illecite permettono alle imprese mafiose di generare enormi profitti. Il sistema mafioso produce inoltre nuovi posti di lavoro e ottiene quindi un riconoscimento sociale, fornendo quindi un reddito ad una parte della popolazione locale. Le varie organizzazioni criminali allo scopo di ampliare il loro potere economico, mirano ad infiltrarsi nel mondo economico ed imprenditoriale, sfruttando eventuali debolezze economiche di altri imprenditori, ai quali danno un supporto economico iniziale di facile accesso, senza creare quindi tutte le difficoltà opposte del sistema finanziario legale e istituzionale, che in un momento attuale di difficile acceso al credito da parte delle imprese, rende tale progetto criminale molto efficace per infiltrarsi nell’economia sia nazionale che internazionale. Attraverso il controllo territoriale la mafia e tutte le varie forme di organizzazioni criminali, stabiliscono un rapporto sociale con il territorio ed in particolare con il settore economico, attraverso i rapporti con i fornitori, i dipendenti dell’amministrazione pubblica e la gestione dei subappalti. Per ovvi motivi le organizzazioni criminali scelgono settori commerciali e imprenditoriali che facilitino il riciclaggio e allo stesso tempo volgono maggiori attenzioni verso i settori industriali e commerciali di maggiore fragilità per il sistema finanziario, allo scopo di rendere più facile la loro infiltrazione in attività legali. L’interesse principale delle organizzazioni criminali è rivolto a molteplici investimenti in varie imprese o società e in vari settori economici, così da rendere sempre più difficile l’utilizzo di ulteriori prestanome, cercando di ridurre il rischio di essere indagati da indagini giudiziarie. Il settore dell’energie rinnovabili, i settori dei rifiuti, della sanità, dei trasporti pubblici rientrano in una categoria di settori protetti nei quali la pubblica amministrazione ha l’obbligo di controllo per ridurre la concorrenza e ciò determina un notevole interesse per le organizzazioni criminali poiché tali settori implicano conseguentemente relazioni con politici e funzionari della pubblica amministrazione, che una volta corrotti assicurano l’aggiudicazione degli appalti, estromettendo la concorrenza di altre imprese, anche con l’uso della forza e di atti violenti che scoraggiano il tentativo di partecipazione agli appalti dell’eventuale concorrenza. Nei momenti di crisi economica come quello attuale che stiamo vivendo in ambito mondiale, le mafie e le organizzazioni criminali preferiscono investire nell’edilizia, nella grande distribuzione commerciale e nella ristorazione, traendo enormi vantaggi grazie ad una forte riduzione dei prezzi. Un altro settore di grande interesse per la criminalità in genere è quello della distribuzione e del settore turistico, che sono attività fortemente legate al territorio ed hanno una grande visibilità per le informazioni mafiose che permettono loro di influenzare l’economia legale. Gli appalti pubblici favoriscono le organizzazioni criminali nel controllo del territorio, che attraverso la gestione dei subappalti sono in grado di offrire o negare lavoro a determinate imprese, che spesso vengono assoggettate perdendo il diretto controllo dell’attività svolta.

14 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

www.google.com (25.05.2014).

15 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5. LE MAFIE IN ITALIA E NEL MONDO

Il termine mafia è genericamente rivolto a particolari e specifiche tipologie di organizzazioni criminali, aventi caratteristiche specifiche. Il termine proviene dalla lingua araba ed ha il significato di spavalderia e vanto aggressivo. Il fenomeno nasce approssimativamente nell’anno 1853, per stabilire il dominio del latifondo fra la nobiltà terriera e i contadini, tale dominio veniva imposto dai cosiddetti violenti massari (guardie armate dei latifondo), e gabellotti (gestori dei fondi in affitto), che esercitavano le loro pressioni al fine di giungere al dominio e al controllo del territorio. I mafiosi diventarono quindi imprenditori e controllavano le produzioni, oltre ad essere nel contempo, giudici ed esattori delle tasse, organizzandosi in società segrete, nonché religiose, cavalleresche e massoniche. Dopo l’unità d’Italia, si sviluppano bande di mafiosi, rendendo il territorio completamente insicuro e alla mercé di sequestratori di persona e di abusi di ogni tipo, favorita da una grande crisi economica e culturale, sostituendosi completamente allo Stato, con il quale instaura un rapporto di collaborazione, dovuto alla loro capacità di controllo del territorio, cercando così di conquistare i comuni, la pubblica amministrazione e l’apparato giudiziario. Il un documento ufficiale redatto dal procuratore di Filippo Antonio Gualterio nel 1865, viene dichiarata per la prima volta l’esistenza delle organizzazioni malavitose. Alcune analisi di tale fenomeno, affermano che le organizzazioni criminali ottengono il loro potere grazie al consenso sociale che le identifica come potere parallelo al potere dello Stato, allo stesso tempo il termine di organizzazioni criminali o mafiose indica un potere che gestisce attività illegali spesso in collaborazione con apparati dello Stato, politici ed eventuali supporti sociali. Tali organizzazioni hanno una propria struttura occulta, con l’ammissione di capimafia che comunicano attraverso i “pizzini” con i picciotti (sottoposti), evitando strumenti tecnologici per ovviare ad eventuali intercettazioni. I mafiosi assumono anche un ruolo di giudice per risolvere contrasti economici e familiari o di giustizia sociale. I mafiosi quindi, ottenendo il consenso sociale, riescono a gestire anche il mercato dell’elezioni politiche, strumento utilizzato per creare complicità e rapporti relazionali con il governo, con lo scopo di trarne vantaggi economici e di controllo personali.

5.1. La ‘Ndrangheta

La ‘Ndrangheta è un’organizzazione criminale che è originaria della Calabria, ma che si è sviluppata negli anni in molti paesi nel mondo, tra i quali: Germania, Australia, Colombia, Canada, Thailandia, Antille Olandesi, Togo, Spagna, Portogallo, Olanda, Perù, Cile, Brasile, Uruguay, Paraguay, Venezuela, Bolivia, Regno Unito, Russia, Ungheria, Polonia, Romania, Austria e Svizzera;7 ha una struttura tentacolare, paragonabile ad una struttura terroristica simile a quella di Al-Qaida. E’ formata a sua volta da circa 155 ‘ndrine o famiglie, con un impiego di circa 6000 uomini, dediti a tutte le attività illecite sia sul territorio nazionale che in altri paesi nel mondo. Tra le sue attività illecite di maggiore interesse, vi sono: traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro sporco, estorsione, usura, traffico di armi, traffico di esseri umani, gioco d’azzardo e smaltimento rifiuti tossici e radioattivi. E’ considerata da diverso tempo l’organizzazione criminale più pericolosa e potente al mondo, basti pensare che ha un utile di circa 53 miliardi di euro all’anno.8 E’ un organizzazione particolarmente presente nelle seguenti regioni italiane qui di seguito riportate: Piemonte, Liguria, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.

7 ‘Ndrangheta: Demoskopika attive 380 cosche, 50mila affiliati, in www.ansa.it, del 26.03.2014, consultato il 02 maggio 2014. 8 Relazione 2008 della Commissione antimafia, in www.camera.it, pubblicato il 20-02-2008, consultato i 02 maggio 2014. 16 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Struttura tipica della ’ndrangheta www.google.com (25.05.2014).

5.1.1. Storia

Nasce nella seconda metà dell’ottocento, con il fenomeno dell’emigrazione, tale organizzazione si espande in gran parte del nord Italia, e negli anni settanta i media la riconoscono col nome di “anonima sequestri”, allo scopo di ottenere immediata liquidità da investire nel narcotraffico. La differenza sostanziale da tutte le altre mafie presenti nel mondo, è data dal fatto che la sua espansione avviene attraverso legami di sangue. Fra gli anni settanta e ottanta, all’interno di tale sistema criminale, avvengono due guerre, la prima derivante da un cambiamento generazionale, che voleva dedicarsi al mercato degli stupefacenti, non voluto dalle generazioni precedenti, poiché ritenevano tale attività non onorevole. La seconda guerra interna, è scaturita dalla volontà di indipendenza delle varie famiglie che costituivano la ‘Ndrangheta. Negli anni settanta furono creati due nuovi livelli superiori la Santa e il Vangelo, nasce quindi la sovrastruttura della Santa che intrattiene rapporti con la massoneria, la politica e le istituzioni. Negli anni ottanta si forma il cosiddetto Siderno Group per mantenere il traffico di stupefacenti fra i tre continenti, Canada, Australia e Sud America; negli anni novanta grazie ad una serie di maxiprocessi denominati: Wall Street, Count Down, Hoca Tuca, Nord-Sud, Belgio e Fine, termina il consorzio malavitoso Siderno Group.9 Negli anni duemila la stessa si espande in Italia e all’estero intrattenendo rapporti con i cartelli messicani per il traffico di stupefacenti facendoli transitare per l’Africa occidentale.10 Di notevole importanza l’arresto nel 2004, del boss latitante Giuseppe Morabito accusato dell’omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria Francesco Fortugno. Torna sotto i riflettori nell’agosto del 2007 per la strage avvenuta in Germania accaduta in un ristorante italiano nella città di Duisburg. Nel 2008 viene inserita dagli Stati Uniti d’America nella lista Foreign Narcotics Kingpins, ossia delle organizzazione e persone dedite al narcotraffico, con la conseguenza di poter confiscare tutti i loro beni anche in territorio americano. Nel 2009 scoppia lo scandalo denominato “Relitto di Cetraro” per l’affondamento di alcune navi contenenti rifiuti tossici inquinando parte del Mediterraneo fino alla Somalia. Nel 2010 si concludono le indagini sull’operazione chiamata “Crimine-Infinito” e “Minotauro” che portarono a numerosi arresti, e all’identificazione della struttura di tale organizzazione.

9 Siderno Group La federazione delle famiglie calabresi in Canada in www.liberainformazione.org pubblicato il 30-03-2010, consultato il 02 maggio 2014. 10 Relazione antimafia in www.ilsole24ore.it, pubblicato il 20-02-2008, consultato il 02 maggio 2014. 17 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.1.2. Comuni e Asl sciolti per infiltrazioni

Nel corso degli anni hanno appoggiato diversi schieramenti politici sia di destra che di sinistra a seconda del ritorno economico. Dopo varie indagini alcune amministrazioni comunali e aziende sanitarie vennero sciolte per infiltrazioni mafiose tra le quali:11

Africo (RC) - (2003) Amantea (CS) - (luglio 2008) - DPR annullato Ardore (RC) - (2013) Bagaladi (RC) - (2012) Bardonecchia (TO) - (1995) Bordighera (IM) - (marzo 2011) - DPR annullato Borgia (CZ) - (2010) Botricello (CZ) - (2003) - DPR annullato Bova Marina(RC) - (2012) Briatico (VV) - (2003, gennaio 2012) Calanna (RC) - (2004) Camini (RC) - (1995) Careri (RC) - (2012) Casignana (RC) - (2013) Cirò (KR) - (2001), (2013) Condofuri (RC) - (2010) Corigliano Calabro (CS) - (2011) Cosoleto (RC) - (1997) Delianuova (RC) - (1991) Fabrizia (VV) - (2009) Gioia Tauro (RC) - (1993, 2008) Guardavalle (CZ) - (2003) Isca sullo Jonio (CZ) - (1992) Isola Capo Rizzuto (KR) - (2003) Joppolo (VV) - (2014) Lamezia Terme (CZ) - (1991, 2002) Leini (TO) - (2012) Limbadi (VV) - (1983) Marcedusa (CZ) - (2001) Marina di Gioiosa Ionica (RC) - (2011) Melito Porto Salvo (RC) - (1991, 1996, 2013) Mileto (VV) - (2012) Monasterace (RC) - (2003) - DPR annullato Molochio (RC) - (1993, 1995) Mongiana (VV) - (luglio 2012) Montebello Jonico (RC) - (2013) Nardodipace (VV) - (dicembre 2011) Nettuno (RM) - (novembre 2005) Nicotera (VV) - (2005, 2010) Parghelia (VV) - (2007) Platì (RC) - (2006, 2012) Reggio Calabria - (9 ottobre 2012)

11 Il governo scioglie i Consigli Comunali in www.corriere.it., pubblicato il 03-02-2012, consultato il 02 maggio 2014. 18 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Ricadi (VV) - (2014) Rivarolo Canavese (TO) - (maggio 2012) Rizziconi (RC) - (30 giugno 2000) Roccaforte del Greco (RC) - (1996, 2003, 2010) Roghudi (RC) - (1995) Rosarno (RC) - (1992, 2008) Samo (RC) - (gennaio 2012) San Calogero (VV) - (2013) San Ferdinando (RC) - (2010) San Gregorio d'Ippona (VV) - (aprile 2007) San Luca (RC) - (2000- 2013) San Procopio (RC) - (2010) Sant'Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) - (1991) - Amministrazione reintegrata Sant'Ilario dello Ionio (RC) - (2012) Sant'Onofrio (VV) - (8 gennaio 2009) Santo Stefano in Aspromonte (RC) - (1998) Scalea (CS) - (2014) Sedriano (MI) - (2013) Seminara (RC) - (1991, 2007) Siderno (RC) - (2013) Sinopoli (RC) - (1997) Soriano Calabro (VV) - (2007) Stefanaconi (VV) - (1992) Strongoli (KR) - (2003) - DPR annullato Taurianova (RC) - (1991, 2009, 2013) Ventimiglia (IM) - (2012)

Aziende sanitarie sciolte per 'ndrangheta

In base all'art. 143 T.U.E.L. (Testo Unico degli Enti Locali), dal 1991 al 2013 sono state sciolte tre aziende sanitarie calabresi per infiltrazioni della 'ndrangheta.

Azienda sanitaria di Locri (RC) - (2006) Azienda sanitaria di Reggio Calabria (2008) Azienda sanitaria di Vibo Valentia (2010)

5.1.3. Faide

Ci sono state anche molte faide interne che hanno creato scompiglio e ritorsioni tra le varie ‘ndrine tra le quali:

 Faida di Sinopoli: nasce nel 1945 con l'omicidio di Giuseppe Filleti tra gli Alvaro-Violi-Macrì e i Filleti-De Angelis-Orfeo, con un ennesima vittima nel 1964: Antonio De Angelis, la faida continuerà fino alla morte di Giovanni Orfeo il 5 settembre 1978.12  Faida di Rosarno: inizia nel 1949 con l'omicidio di Giuseppe Scriva per mano di Salvatore Cunsolo; la faida si concluderà senza vincitori né vinti.  Faida di Castellace: nata nel 1954 e durata fino al 1978 tra i Barbaro e i Mammoliti, e vinta da quest'ultimi.

12 Arcangelo Badolati, Faide, Klipper, Cosenza, 2009, pp. 41-44. 19 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Faida di Cittanova: originatasi probabilmente nel 1964 quando venne ucciso un parente della 'ndrina dei Facchineri i quali risposero uccidendo un membro degli Albanese. La faida continuò fino al 1980 e vide la sconfitta dei Facchineri a opera degli Albanese-Raso-Gullace, si contarono, alla fine, 32 omicidi.  Faida di Ciminà: a partire dal 4 giugno 1966 con l'omicidio di Francesco Barillaro, capobastone di Ciminà, scoppia la cosiddetta faida di Ciminà in cui vengono coinvolti anche i Varacalli. Una faida con molti morti che arrivò anche a Torino il 14 novembre 1981 con l'omicidio di Rocco Zucco.13  Faida di Locri: ebbe inizio nel 1967 a causa dell'omicidio di Domenico Cordì compiuto per punire uno sgarro verso Antonio Macrì. Da allora le cosche Cataldo e Macrì si sono combattute a più riprese fino agli arresti compiuti nel 1999 che hanno, sembra, calmato la situazione.  Faida di Seminara: scoppiò il 17 settembre 1971 tra i Pellegrino e i Gioffrè.  Faida di Crotone: scoppia nel 1973 tra la famiglia di Luigi Vrenna detto U Zirru e i Feudale  Prima guerra di 'Ndrangheta: scoppiata nel 1974, ebbe l'aspetto di un vero e proprio scontro tra la vecchia generazioni di ‘ndranghetisti e le nuove leve desiderose di mutare attività criminali; provocò circa 300 morti.  Faida di Palmi: scoppiata nel 1977 tra i Condello e i Gallico e durata più di un ventennio  Faida dei boschi: scoppiata il 22 ottobre 1977 nella zona ionica a cavallo tra le province di Reggio Calabria e Catanzaro ebbe termine negli anni novanta.  Guerra di Cosenza: scontro di grandi dimensioni e di lunga durata che vide protagoniste molte cosche della provincia di Cosenza, tra cui i Pino-Sena e i Perna-Pranno-Vitelli. Scoppiò alla morte del capobastone Luigi Palermo nel 1977 ed ebbe termine alla fine degli anni ottanta dopo decine di morti.  Faida di Gioiosa Jonica: fra gli Aquino e i Mazzaferro negli anni '80.  Faida di Motticella: esplode in seno alla famiglia Mollica-Morabito-Palamara-Scriva nel 1985, si conclude nel 1990 per riprende nel 2005 fino al 2007.  Seconda guerra di 'Ndrangheta: combattuta tra il 1985 e il 1991, nacque nella città di Reggio Calabria, provocò più di 500 morti.  Faida di Gioisa Jonica: stavolta fra gli Ursini e gli Jerinò, alla fine degli anni '80  Faida di Stefanaconi: è una faida scaturita dai Patania e i Piscopisani, e in cui sono coinvolti i Bartolotta-Petrolo alla fine degli anni '80 e riesplosa nel 2011. Il 17 settembre 2011 viene ucciso il capo Fortunato Patania, il giorno dopo di Michele Mario Fiorillo a Francica. Il 20 novembre 2012 si conclude l'operazione Gringia che arresta 13 persone coinvolte nello scontro.14  Faida di Siderno: combattuta a partire dal 1987 quando la 'ndrina dei Costa volle rendersi autonoma dalla potente 'ndrina dei Commisso. Ebbe termine nei primi anni novanta dopo più di 50 morti e vide un forte ridimensionamento dei Costa, sconfitti dai Commisso che ebbero l'aiuto di altre cosche reggine come i Molè e i Piromalli. Durante la faida un uomo dei Costa venne ucciso a Toronto e un Carabiniere assoldato come killer dai Costa venne ritrovato bruciato e decapitato in un'auto.  Seconda Faida di Cittanova: emerge dal 1987 e termina nel 1991 con la vittoria dei Facchineri sui Raso-Albanese-Gullace.  Faida di Taurianova: scoppiata nel 1989 e terminata nel 1991 dopo 32 omicidi, ha visto scontrarsi la 'ndrina dei Neri con le altre 'ndrine di Taurianova. Fece particolarmente scalpore l'omicidio di Giuseppe Grimaldi la cui testa venne tagliata e usata come bersaglio, l'episodio si svolse di fronte a diversi testimoni.

13 Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p. 130. 14 Dietro la faida di Stefanaconi la regia dei Mancuso, www.corrieredellacalabria.it, pubblicato il 20-11-2012 consultato il 02 maggio 2014. 20 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Faida di Roghudi: negli anni '90 a Roghudi scoppia una faida tra gli Zavettieri e i Pangallo- Maesano-Favasuli-Verno, in cui finiscono coinvolti anche gli Iamonte per l'omicidio dell'8 aprile 1992 di Giacomo Falcone, imprenditore amico di questi. Dopo 14 morti la Provincia riesce a far concludere la faida. La faida si conclude nel 1998 con 50 morti.15  Faida di Laureana di Borrello: scaturisce all'inizio degli anni novanta tra le due fazioni Albanese-Cutellè-Tassone e i Chindamo-Lamari- D'Agostino e si risolve con una pace voluta dai Mancuso di Limbadi dai Pesce-Piromalli e Bellocco per l'inconcludenza del conflitto.16  Faida di Sant'Ilario: a Sant'Ilario dello Ionio il 15 agosto 1990 viene ucciso Emanuele Quattrone (mandato dai De Stefano per proteggerlo dalla faida con gli Imerti) e secondo l'operazione Primaluce si apre una nuova faida con i Belcastro-Romeo che vogliono distaccarsi dai D'Agostino.  Faida di Oppido Mamertina: dura sei anni, dal 1992 al 1998 e dopo una tregua riesplode nel 2011, e dovrebbe essersi conclusa nel novembre 2012 con l'operazione Erinni delle forze dell'ordine (novembre 2013). Da una parte sono schierati Ferraro-Gugliotta e dall'altra i Mazzagatti-Polimeni con il coinvolgimento in corso dei Mammoliti a favore dei primi.  Faida di San Luca: scoppiata nel 1991, ha visto contrapposte le 'ndrine dei Nirta-Strangio e quelle dei Pelle-Vottari. La guerra ha determinato la famosa Strage di Duisburg con l'omicidio di 6 persone e vasto eco internazionale. La faida è attualmente pacificata ma si teme un suo ripresentarsi.  Faida di Cutro: combattuta tra la fine degli anni novanta e i primi del 2000 ha visto scontrarsi i Dragone (ndrina Oliverio) e Arena contro i Nicoscia e Grande Aracri. La guerra fece diversi morti anche nella zona di Reggio Emilia dove i clan cutresi si sono insediati da diverso tempo. Scalpore, per le modalità, fece l'omicidio del boss Carmine Arena, ucciso con un colpo di bazooka.  Faida di Cassano allo Ionio: scontro nato alla fine degli anni novanta e ancora in corso, vede contrapposte la 'ndrina dei Forastefano e i rom di Lauropoli per l'egemonia nella zona di Sibari.  Faida di Lamezia Terme: prese il via all'inizio degli anni 2000 e si protrae ancora oggi, cosche protagoniste sono i Torcasio-Cerra da una parte e i Iannazzo-Giampà dall'altra, la Faida ha comportato numerose perdite tra i Torcasio che infatti vengono considerati il clan perdente.  Faida delle Pre serre vibonesi: è una faida scoppiata nel 2002 tra i Loielo e il loro sottogruppo degli Emanuele, di cui questi risultati vincenti, i quali ora controllano i comuni di Dasà, Acquaro, Soriano Calabro, Vazzano e Pizzoni.  Seconda faida dei boschi: scoppiata nel 2008 e conclusa nel 2013 grazie all'operazione Confine, tra i Vallelunga, Novella, Sia, Tripodi, Procopio, Lentini contro Gallace, Ruga, Metastasio.

5.2. La Camorra

La Camorra è un’organizzazione criminale con particolare sviluppo in territorio campano,17 sviluppatasi intorno al diciassettesimo secolo, nel 1840 nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello a Porta Capuana, si formò la “Bella Società Riformata”,18 per accedere, vi era un rito di iniziazione attraverso una lotta col coltello. Inizialmente tale attività criminale era dedita alla richiesta del con i commercianti, oltre a fare i biscazzieri e cioè svolgevano attività di gioco d’azzardo per le

15 Maroni: "Consiglio dei ministri in Calabria per un piano straordinario antimafia in www.repubblica.it, pubblicato il 13-01-2010, consultato il 02 maggio 2014. 16 'ndrangheta: arrestano boss Giuseppe D'Agostino, in www.gazzettadelmezzogiorno.it, pubblicato il 23-03-2006 consultato il 02 maggio 2014. 17 Un attentato ogni dieci giorni le cosche minacciano Milano, in www.repubblica.it, pubblicato il 02-08-2012, consultato il 02 maggio 2014. 18 Raffaele Corso (1934), Il Folklore italiano: archivio trimestrale per la raccolta o lo studio delle tradizioni popolari italiane, Volumi 9-10, p. 24. 21 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

strade, successivamente si dedicano a richiedere il pizzo su attività di facchinaggio, e inventando una sorta di gioco del lotto. Nei primi anni del regno di Ferdinardo II la Camorra fu riconosciuta come entità pacificatrice per le questioni popolane, tanto che alcune di esse venivano indirizzate dal Commissario di Polizia o dal Prefetto. Secondo Marc Monnier la Camorra sotto la dominazione Borbonica, era considerata una sorta di polizia per tutti i delitti politici, delle prigioni, delle bische e di tutti i luoghi malfamati della città. Nel 1860 con l’avvenimento dell’Unità d’Italia, la Camorra appoggiò la dinastia dei Savoia, contro la dinastia dei Borboni ottenendo come ricompensa il controllo di Napoli. Successivamente il nuovo ministro degli interni Silvio Spaventa, cercò di abolire tale accordo, per ripristinare la legalità. Nel 1911 con il pentimento di un appartenente alla Camorra (allora denominata Bella Società Riformata), Gennaro Abbatemaggio, vennero inflitte grandi pene agli appartenenti della suddetta società, che nel 1915 venne sciolta.19 Con l’avvento del fascismo, Mussolini sottovalutò il fenomeno della Camorra, ritenendoli inoffensivi data la rigidità del suo regime e li scarcerò. In realtà la Camorra stette in sordina in attesa di tempi migliori per tornare ad emergere, e di fatti con il secondo dopoguerra, comincia a costruirsi l’identità attualmente riscontrabile. Il fenomeno al quale fu imposto il soggiorno obbligato da parte degli americani, diede inizio alla trasformazione di tale fenomeno criminale, che cominciò ad assumere proporzioni internazionali dando origine ad ulteriori attività criminali, tra le quali il contrabbando delle sigarette in collaborazione con il Clan dei Marsigliesi. Ciò nonostante, tale organizzazione criminale non ha una struttura piramidale e quindi un capo al vertice, e non ha alcun potere decisionale, bensì viene considerata una struttura di collaborazione per la Mafia. Pasquale Simonetti detto Pascalone ‘e Nola, era di fatti un esponente della Camorra che aveva il controllo dei mercati generali, che fu successivamente ucciso e la sua morte fu rivendicata da sua moglie Assunta Maresca detta e tale avvenimento ebbe un clamore internazionale.20 Negli anni ’70, alcuni mafiosi siciliani tra i quali (Gaetano Riina, Salvatore Bagarella, Vincenzo Spadaro e Stefano Bontate), vengono inviati a Napoli in soggiorno obbligato, e in quell’occasione stringono rapporti di conoscenza con Michele Zaza, e cominciano le collaborazioni per l’acquisto di ingenti quantità di sigarette, nel ’74 i siciliani affiliano a Cosa Nostra Michele Zaza dandogli l’illusione della loro stima, ma in realtà questa fu una strategia utilizzata per il controllo della Camorra. Nel frattempo, Raffaele Cutolo (detto ‘o Professore), unico uomo di cultura in grado di saper leggere e scrivere, vuole ristrutturare l’organizzazione della Camorra, assumendo lo stesso profilo della Mafia, sia sotto l’aspetto formale, che sotto l’aspetto sostanziale, con il presupposto di dedicare maggiore attenzione e sviluppo all’attività degli stupefacenti. Tale condizione determina una scissione tra la vecchia generazione di uomini di Camorra denominata la Nuova Famiglia capeggiata da Michele Zaza e la Nuova Camorra Organizzata capeggiata da Cutolo, che porterà ad una grande guerra tra i due clan, con la sconfitta di Cutolo e della Nuova Camorra Organizzata.21

19 Carlo Sanna, Il gergo della Camorra, Il Vespro editore, Palermo, 1978, p. 110. 20 Salvatore Lupo, Storia della mafia: dalle origini ai giorni nostri, Roma, Donzelli Editori, 2004, p. 51. 21 Marc Monnier, La Camorra: Notizie storiche raccolte e documentate, terza edizione, Firenze, G. Barbera Editore, 1863, p. 62. 22 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Nuova camorra Organizzata www.google.com (25.05.2014).

Un avvenimento di rilievo, fu l’incontro tra Cutolo e le Brigate Rosse per il caso Cirillo eletto presidente della Provincia di Napoli nel ’69 fino al ’75, Presidente della Regione nel ’79 e assessore regionale nel ’81 quando, viene rapito dalle Brigate Rosse, questa volta a differenza del caso Moro, lo Stato conduce le trattative con i terroristi per la sua liberazione, che avvenne in condizioni mai chiarite, ipotizzando un intervento di Cutolo per le trattative con le Brigate Rosse.22 Negli anni ’90 ci prova il boss Carmine Alfieri a dare un vertice a tale organizzazione, senza avere successo, in seguito la Camorra si sviluppa in modo orizzontale, tranne i clan dei casalesi che si strutturano in modo verticistico. Il fenomeno della Camorra, è considerato una grave piaga per l’intera regione meridionale, che è riuscita non solo a controllare tutte le attività commerciali e produttive esistenti, oltre alla riuscita di infiltrarsi all’interno delle Istituzioni per il controllo degli appalti pubblici, grazie alla connivenza con ambienti politici di appartenenza al territorio stesso, oltre a collegamenti con esponenti politici autorevoli su scala nazionale.

5.2.1. Struttura e faide

La mappa dei clan www.google.com (25.05.2014).

Oggi la Camorra conta circa 200 famiglie, che in alcuni casi trovano intese di accordo per la spartizione del territorio, mentre in altri casi vi sono continue guerre tra i clan per il dominio dello stesso e quindi, per il privilegio di poter gestire in maniera autorevole tutte le attività criminali, tra le quali: traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, estorsioni, riciclaggio di denaro sporco, immigrazione clandestina, infiltrazioni negli appalti pubblici, usura e traffico di rifiuti tossici e radioattivi. Tali guerre portano a faide interne di efferata violenza tra le quali:

 Faida tra la NCO e la Nuova Famiglia: guerra che scoppiò dopo che le principali famiglie malavitose napoletane decisero di confederarsi in un unico cartello denominato "Nuova

22 Tom Behan, The Camorra, London, Routledge, 1996, p. 13. 23 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Famiglia", per combattere lo strapotere di Raffaele Cutolo. Fu, di gran lunga, la più violenta per numero di morti ammazzati: nel 1979 si registrarono 71 omicidi; 134 l'anno successivo, 193 nel 1981, 237 nel 1982, 238 nel 1983, 114 nel 1984 (987 in tutto).  Faida tra i Giuliano e i Contini: combattuta nel 1984 tra il clan Giuliano e il nascente gruppo di Eduardo Contini e Patrizio Bosti (condannati poi proprio per un duplice omicidio avvenuto nel contesto di questa faida, quello dei fratelli Gennaro e Antonio Giglio). Il tutto cominciò per una storia di controllo di una bisca della zona dell'Arenaccia.23  Faida di Quindici: faida decennale tra le famiglie Graziano e Cava del comune di Quindici, in provincia di Avellino. Iniziata negli anni ottanta si protrae ancora oggi.  Prima faida di Castellammare: Umberto Mario Imparato contro il Clan D'Alessandro. Questa faida portò a diverse decine di agguati mortali, tra cui quello di Michele D'Alessandro in cui morirono quattro suoi guardaspalle (lui si salvò per miracolo) in viale delle Terme a Castellammare di Stabia.24  Prima faida dei Quartieri Spagnoli: combattuta tra i clan Mariano, detti i Picuozzi, e Di Blasi, detti i faiano, alla fine degli anni ottanta; fu una delle guerre più cruente di quel periodo, gli agguati mortali furono diverse decine.25  Faida tra i Giuliano e l'Alleanza di Secondigliano: violento scontro avvenuto tra i due potenti gruppi nel 1990. Culminò con l'omicidio di Gennaro Pandolfi, dei Giuliano, e del figlio Nunzio Pandolfi, di appena due anni.26  Faida tra i Gallo e i Gionta: combattuta durante tutti gli anni novanta e duemila tra i clan Gionta e il clan Gallo di Torre Annunziata. A scatenare la faida, che continua tuttora, malgrado le inchieste della Procura antimafia e l'incessante lavoro degli investigatori, fu il duplice omicidio di due affiliati ai Gallo, uccisi nel dicembre 1990, a cui fece seguito, pochi giorni dopo, l'agguato in cui persero la vita altre due persone appartenenti al gruppo avversario.27  Prima faida di Pianura: svoltasi tra il 1991 e il 2000 tra i clan Lago, e i clan Contino e Marfella, alleati. Il primo atto risale al 1991: il 21 aprile, a Pianura, furono assassinati due spacciatori. Dopo l'arresto e il pentimento del boss Giuseppe Contino, a continuare l'opera è stato il clan Marfella. In questa seconda fase del conflitto è da inserire il duplice omicidio di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, due ragazzi innocenti ammazzati per errore.  Prima faida di Ercolano: guerra tra gli Esposito e gli Ascione; uscirono perdenti gli Esposito dopo l'agguato mortale ai danni del boss Antonio Esposito.28  Faida tra i Misso e l'Alleanza di Secondigliano: faida portata avanti dal boss Giuseppe Misso e dai vertici dell'Alleanza di Secondigliano. La situazione degenerò dopo il duplice omicidio di Alfonso Galeota e Assunta Sarno, moglie di Giuseppe Misso, nel 1992.29  Seconda faida dei Quartieri Spagnoli: dopo la prima faida, che si concluse senza un vincitore netto, i Mariano dovettero affrontare un gruppo di scissionisti al proprio interno guidati dai boss Antonio Ranieri (detto Polifemo, poi ammazzato) e Salvatore Cardillo (detto Beckenbauer);

23 Giuseppe D'Avanzo, Per gestire le bische a Napoli si combatte una guerra di clan, in www.repubblica.it, pubblicato il 11-09-1994 consultato il 02 maggio 2014. 24 Faida fra gli Imparato e i D'Alessandro, in www.repubblica.it, pubblicato il 23-11-1989 consultato il 02 maggio 2014. 25 Stella Cervasio, Quartieri Spagnoli in festa per il boss in libertà, in www.repubblica.it, pubblicato il 22-10-1992 consultato il 02 maggio 2014. 26 Piero Melati, Bimbo ucciso dalla camorra, in www.repubblica.it, pubblicato il 20-05-1990 consultato il 02 maggio 2014. 27 Irene De Arcangelis, A Torre Annunziata faida per la droga un altro duplice omicidio, in www.repubblica.it pubblicato il 14-11-2004, consultato il 02 maggio 2014. 28 Scoperto il mandante del delitto di Luigi Sequino e Paolo Castaldi, in www.repubblica.it, pubblicato il 12-05-2005, consultato il 02 maggio 2014. 29 Imputato e moglie del boss uccisi dopo l' udienza, in www.corriere.it, pubblicato il 15-03-1992, consultato il 02 maggio 2014. 24 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

questi ultimi due furono seguiti da un nugolo di fedelissimi. La violenta faida che ne seguì portò di fatto alla dissoluzione dello stesso clan Mariano a seguito di numerosi omicidi, pentimenti e blitz con decine di arresti negli anni 1993 e 1994.30  Seconda faida di Ercolano: faida decennale che vede coinvolti i clan Ascione e Birra. È una delle faide più cruente in termini morti ammazzati. In ballo ormai non c'è più soltanto il controllo del territorio: la guerra di camorra va avanti perché tra i malavitosi delle due famiglie c'è un odio profondo e radicato.31  Prima faida interna ai Casalesi: combattuta nella seconda metà degli anni novanta tra la famiglia Bidognetti e il clan scissionista capeggiato da Antonio Cantiello. Vide il rogo di San Giuseppe, quando nella notte di San Giuseppe del 1997 fu incendiato il bar Tropical ad Ischitella (il cui gestore aveva rifiutato, per ordine degli stessi Bidognetti, di installare all'interno dell'esercizio alcuni video-poker commissionati dalla famiglia Cantiello), in cui morì, bruciato vivo, il giovane cameriere del locale, Francesco Salvo.32  Seconda faida interna ai Casalesi: scontro tra le famiglie del cartello e la fazione scissionista guidata dal boss Giuseppe Quadrano (poi pentitosi).33  Faida tra i Licciardi e i Prestieri: conosciuta anche come la faida della minigonna, fu combattuta tra i clan Prestieri e Licciardi e portò ad una ventina di morti in pochi mesi. Tutto cominciò infatti in una discoteca per una battuta di troppo tra due gruppi di giovani sul vestito troppo succinto di una ragazza. I due gruppi di giovani appartenevano a clan di camorra, questo portò prima alla morte del giovane Vincenzo Esposito detto 'o principino, pupillo della famiglia Licciardi, e poi a quella di numerosi affiliati dei Prestieri come ritorsione.34  Faida tra i Mazzarella e i Rinaldi: un tempo alleati, i Mazzarella da un lato, e dall'altro i Rinaldi, famiglia storica del rione Villa di San Giovanni a Teduccio, fino al 1989 fedelissimi di Vincenzo Mazzarella e fratelli. Tutto filò liscio fino a quando un boss dei Rinaldi cominciò ad essere troppo ingombrante e fu ucciso. Quest'agguato portò ad una guerra con decine di morti protrattasi fino ad oggi.  Faida tra gli Altamura e i Formicola: conflitto violentissimo durato anni svoltosi nel territorio di San Giovanni a Teduccio. Più che per motivi di predominio criminale, la faida è stata combattuta per rancori di tipo familiare. La guerra decapitò entrambe le famiglie, compresi i due boss, e si fece sempre più feroce.  Faida tra i Cuccaro e i Formicola: guerra a cui sono riconducibili diversi episodi di sangue. Alla base dei sanguinosi contrasti c'è l'agguato mortale contro Salvatore Cuccaro, potente numero uno della familiare di Barra nonostante avesse soltanto 31 anni, avvenuto il 3 novembre del 1996.  Prima faida di Forcella: detta anche "faida tra la Forcella di sopra e la Forcella di sotto", fu uno scontro interno al clan Giuliano che ebbe luogo a metà anni novanta; da una parte i figli di Pio Vittorio Giuliano, dall'altra i figli di Giuseppe Giuliano. Ci andò di mezzo, tra gli altri, anche il patriarca Giuseppe, detto zì Peppe, 63 anni, ammazzato nel corso di un clamoroso agguato a Forcella il 9 luglio del 1998.35

30 Stella Cervasio, Strage tra la folla ai Quartieri Spagnoli, in www.repubblica.it, pubblicato il 31-03-1991, consultato il 02 maggio 2014. 31 Conchita Sannino, Ercolano, la faida dei 18 caduti, in www.repubblica.it, pubblicato il 18-09-2008, consultato il 02 maggio 2014. 32 Morì in un incendio, presi 3 pregiudicati Castelvolturno, in www.repubblica.it, pubblicato il 01-02-2006, consultato il 02 maggio 2014. 33 Eleonora Bertolotto, Irene De Arcangelis, Pentiti, la camorra colpisce ancora, in www.repubblica.it, pubblicato il 09- 08-1996, consultato il 02 maggio 2014. 34 Federico Geremicca, Quella faida per una lite su una minigonna, in www.repubblica.it, pubblicato il 17-07-1997, consultato il 02 maggio 2014. 35 "Tornerà per regolare i conti...", in www.repubblica.it, pubblicato il 18-03-2000, consultato il 02 maggio 2014. 25 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Prima faida della Sanità: fu combattuta negli anni 1997 e 1998 tra il clan Misso e i clan, alleati tra loro, Tolomelli e Vastarella. Dopo numerosi omicidi, tra cui quello del boss Luigi Vastarella, vi fu l'atto finale con l'autobomba, una Fiat Uno imbottita di tritolo, scoppiata e che doveva uccidere due boss dei Misso, ma che invece portò ad undici feriti innocenti.36  Faida tra i Sarno e i De Luca Bossa: questa faida può essere considerata come una sorta di "spin-off" della faida tra i Misso e l'alleanza di Secondigliano, essendo i primi alleati dei Sarno e i secondi inglobati nell'Alleanza. Dopo numerosi omicidi, la faida culminò con l'autobomba di Ponticelli del 1998, in cui morì un nipote del boss Vincenzo Sarno (vittima predestinata dell'agguato).37  Terza faida dei Quartieri Spagnoli: fu la guerra combattuta, a fine anni novanta ed inizio anni duemila, tra il clan Di Biasi, rimasto il clan dominante ai Quartieri dopo la dipartita interna dei Mariano, e i Russo, figli del boss Domenico Russo, detto Mimì dei cani. Numerosi omicidi tra cui quelli dei due patriarca, Francesco Di Biasi, padre dei Faiano, e lo stesso Domenico Russo.  Faida dei quartieri collinari Vomero-Arenella: verso la metà degli anni novanta lo storico clan capeggiato da Giovanni Alfano si scisse formando due distinti schieramenti. Da un lato, gli affiliati di vecchia militanza al gruppo "Alfano", dall'altro quelli rimasti fedeli al pluri- pregiudicato Antonio Caiazzo. Diversi sono stati gli omicidi commessi nel corso della faida, conclusasi, però, con un ultimo efferato delitto, tristemente noto come "la strage dell'Arenella", avvenuta l'11 giugno 1997, in cui perdeva la vita l'innocente Silvia Ruotolo. Le immediate indagini portavano, in tempo record, all'arresto di tutti i componenti del commando e del mandante: Giovanni Alfano.38  Seconda faida di Forcella: scoppiò in seguito all'avvento dei Mazzarella a Forcella; alcuni componenti dei Giuliano (tra cui Ciro Giuliano 'o barone) non accettarono di buon grado l'entrata in scena dei Mazzarella. Inevitabile la spaccatura all'interno dell'organizzazione e soprattutto all'interno della famiglia; i Mazzarella si allearono con alcuni personaggi di buon livello della camorra. Dall'altra si organizzarono, per combattere il clan Mazzarella, altri giovanissimi imparentati con i Giuliano. Questo portò ad alcuni omicidi, tra cui quello dello stesso Ciro Giuliano e di Annalisa Durante, vittima quattordicenne innocente morta in un agguato con obiettivo un nipote della famiglia Giuliano.39  Terza faida interna ai Casalesi: combattuta dal 2003 al 2007 tra le famiglie Tavoletta-Ucciero e Schiavone-Bidognetti. Vide la "strage di San Michele", del 29 settembre 2003, con due morti ammazzati e tre feriti in un solo agguato.40  Faida di Chiaiano: conflitto svoltosi nel corso del 2003 e 2004 a Chiaiano tra il clan Stabile e il clan Lo Russo, in precedenza alleati sotto la bandiera dell'Alleanza di Secondigliano. Tra gli agguati mortali, si ricorda quello avvenuto sulla Tangenziale di Napoli il 1º giugno del 2004, quando vennero uccisi un uomo che si trovava su un'ambulanza perché ferito a causa di un precedente agguato, ed il secondo che lo seguiva in auto.41  Seconda faida di Castellammare: combattuta tra il clan D'Alessandro, predominante a Castellammare di Stabia, e il clan Omobono-Scarpa dal 2003 al 2005.42

36 Due anni fa, le autobombe, in www.repubblica.it, pubblicato il 14-09-2000, consultato il 02 maggio 2014. 37 Conchita Sannino, Vendetta contro il clan della bomba, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-05-1998, consultato il 02 maggio 2014. 38Irene De Arcangelis, Scovato a Madrid, in www.repubblica.it, pubblicato il 28-01-2009, consultato il 02 maggio 2014. 39 Un : Il patto per eliminare Mazzarella, in www.repubblica.it, pubblicato il 21-12-2005, consultato il 02 maggio 2014. 40 Faida interna al clan dei Casalesi, sette arresti tra i fedelissimi dei boss in www.corrieredelmezzogiorno.it, pubblicato il 20-10-2011, consultato il 02 maggio 2014. 41 Enzo D'Errico, Doppio assalto nel traffico, in poche ore quattro omicidi, in www.corriere.it, pubblicato il 02-06-2004 consultato il 05 maggio 2014. 42 Colpo al clan dei D'Alessandro sventata una vendetta trasversale, in www.repubblica.it, pubblicato il 26-03-2006, 26 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Prima faida di Scampia: guerra svoltasi negli anni 2004, 2005 e parte del 2006 che portò a quasi un centinaio di morti ammazzati; il conflitto si scatenò quando vari gruppi scissionisti del clan Di Lauro decisero di staccarsi dalla casa madre dopo che i figli del boss Paolo Di Lauro avevano deciso di sostituire alcuni boss nei principali ruoli chiave con gente a loro fidata. Questa guerra stravolse gli equilibri criminali a nord di Napoli e portò alla nascita di altri gruppi criminali indipendenti tutti federati nel cosiddetto cartello degli scissionisti di Secondigliano, in seguito denominato anche clan Amato-Pagano.  Faida tra gli Aprea e i Celeste-Guarino: combattuta nella zona di Barra tra il clan Aprea e quella che secondo gli investigatori era la fazione scissionista dei Celeste-Guarino negli anni 2005 e 2006.43  Seconda faida della Sanità: combattuta dal 2005 al 2007 tra il clan Misso e la fazione scissionista dei Torino, appoggiati dai Lo Russo di Miano. Più di venti omicidi in due anni, stravolse completamente gli equilibri della camorra nella zona della Sanità, di Materdei, dei Tribunali. Questa faida portò alla dissoluzione di entrambi i gruppi, dopo i pentimenti dei boss Emiliano Zapata Misso, Giuseppe Misso junior e Michelangelo Mazza per i Misso, e di Salvatore Torino e altri elementi di spicco per la fazione opposta.44  Seconda faida di Scampia: iniziata nel 2012 e tuttora in corso, conta già diverse decine di vittime. La nuova faida vede contrapposto il cartello degli Scissionisti ad una sua fazione interna, i cui componenti sono stati ribattezzati i Girati (dal termine girato che in gergo camorristico significa colui che ha tradito) o gruppo della Vannella Grassi (dal nome della via del quartiere dove i Girati hanno la base operativa, soprannominata anche in gergo la vinella) che si sono alleati con il clan Di Lauro (clan spodestato dagli Scissionisti a seguito della faida precedente); tra le vittime ci sono il boss degli scissionisti Gaetano Marino (fratello del boss Gennaro Marino detto McKay), ucciso il 23 agosto del 2012 a Terracina dove si trovava in vacanza con la famiglia, Pasquale Romano, ragazzo innocente ammazzato per errore il 15 ottobre 2012 a Napoli nel quartiere di Marianella, perché scambiato per uno spacciatore (vero bersaglio dei killer) a cui assomigliava e Luigi Lucenti, pregiudicato di 50 anni ucciso con tre colpi di pistola il 5 dicembre 2012 da due killer in un cortile di una scuola materna di Scampia, dove si era rifugiato per sfuggire all'agguato.45  Seconda faida di Pianura: iniziata a fine giugno 2013 e tuttora in corso. La nuova faida già conta molte vittime.

5.2.2. Stragi

 Strage di Torre Annunziata o Strage di Sant'Alessandro: avvenuta a Torre Annunziata presso il circolo dei pescatori il 26 agosto 1984. Da un autobus precedentemente rubato scendono una dozzina di killer che iniziano a fare fuoco per circa 2 minuti contro il circolo dei pescatori, sede di incontri tra affiliati del clan Gionta. Otto morti, sette feriti.  Strage di Ponticelli avvenuta il 12 novembre 1989 nel bar Sayonara di Ponticelli, quartiere della zona est di Napoli; circa sei killer spararono con armi automatiche tra la folla uccidendo sei persone e ferendone un'altra. Due delle persone decedute erano semplici passanti.

consultato il 02 maggio 2014. 43 Giacomo Talignani, Dieci giorni fa l'arresto del clan rivale di Guarino, in www.repubblica.it, pubblicato il 29-10- 2010, consultato il 02 maggio 2014. 44 Irene De Arcangelis, Faida della Sanità, un arresto. in www.repubblica.it, pubblicato il 19-02-2006, consultato il 02 maggio 2014. 45 Irene De Arcangelis, L'omicidio di Marianella, "killer ingannati dall'auto", in www.repubblica.it, pubblicato il 16-10- 2012 consultato il 02 maggio 2014. 27 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Strage di Pescopagano: avvenuta a Pescopagano, frazione di Mondragone, il 24 aprile 1990; 5 vittime: tre tanzaniani, un iraniano e un italiano ucciso per errore, e sette feriti, tra cui il gestore del bar e suo figlio quattordicenne, rimasto paralizzato perché colpito ad una vertebra.  Strage di Piazza Crocelle: avvenuta nel quartiere industriale di Barra (Napoli), nata probabilmente per futili motivi e per contenere le mire espansionistiche della famiglia Liberti, vide 3 morti ammazzati, due feriti (tra cui un bambino di 8 anni) e una donna anziana morta di infarto.46  Strage di Acerra: avvenuta ad Acerra il primo maggio 1992 in ambito della faida tra i Di Paolo- Carfora e i Crimaldi-Tortora. Per vendicare l'uccisione del fratello del boss Di Paolo un gruppo di sicari uccide 5 persone e ne ferisce altre 2 sterminando così un'intera famiglia compreso un innocente di quindici anni.47  Strage di Lauro o Strage delle donne: avvenuta a Lauro, in provincia di Avellino, provocata dalla faida tra i Cava e i Graziano. La sera del 26 maggio 2002, un'automobile che trasportava alcune donne del clan Cava viene seguita e speronata da un'altra auto guidata da Luigi Salvatore Graziano con alcune parenti. Nacque una violenta sparatoria tra gli esponenti dei due clan, alla fine si contarono tre morti (tutte donne del clan Cava, di cui una aveva sedici anni) e cinque feriti.48  Strage di San Michele: maturata durante la faida tra il clan Tavoletta-Cantiello e la fazione dei casalesi facenti capo a Bidognetti, si svolse il 29 settembre 2003 a Villa Literno; due sicari appartenenti ai Tavoletta-Cantiello tesero un agguato a 5 uomini dell'altra fazione, di questi 2 morirono (Vincenzo Natale, pregiudicato di 25 anni e Giuseppe Rovescio di 24 anni) e 3 furono feriti.49  Strage di Castelvolturno o Strage di San Gennaro: il 18 settembre 2008 vengono uccisi in un agguato sei extracomunitari. L'agguato seguì di pochi minuti l'omicidio di Antonio Celiento, evidentemente collegato.50

Tra i vari clan esistenti, emerge in maniera esponenziale e riconosciuta in ambito internazionale, il clan dei Casalesi, che si sono diversificati dagli altri, per la loro capacità di trasformare tutti i proventi delle attività illecite, in attività imprenditoriali sviluppate sia in ambito nazionale che internazionale, come ad esempio la creazione di attività dedite al settore dell’edilizia e in modo particolare alle attività rivolte allo smaltimento dei rifiuti tossici. Tali attività hanno avuto un enorme sviluppo, con conseguenti introiti economici, grazie alla loro capacità di infiltrazioni con le Istituzioni e alla loro efferatezza, motivo di convincimento sia in ambienti politici e istituzionali, sia in ambito privato, con i quali coniugare accordi commerciali ed economici.51 La loro presenza è riconosciuta in tutto il territorio nazionale, oltre a territori esteri, tra i quali si evidenziano: Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Francia, Romania, Germania, Polonia, Albania, Russia, Repubblica Dominicana e Brasile.

46 Strage di Camorra tra la folla di Barra, in www.repubblica.it pubblicato il 09-01-1991, consultato il 02 maggio 2014. 47 Strage di Acerra; ora l' omerta' protegge i sicari, in www.corriere.it, pubblicato il 04-05-1992, consultato il 02 maggio 2014. 48 Camorra, in Irpinia la strage delle donne, in www.corriere.it, pubblicato il 27-05-2002, consultato il 02 maggio 2014. 49 Camorra,blitz contro i Casalesi nel Caseratano trentadue arresti, in www.repubblica.it, pubblicato il 01-07-2008, consultato il 02 maggio 2014. 50 Strage nella terra dei Casalesi: 6 morti, in www.repubblica.it, pubblicato il 18-09-2008, consultato il 02 maggio 2014. 51 Maurizio Esposito, Uomini di camorra: la costruzione sociale dell’identità deviante, Milano, Franco Angeli, 2004, p. 89. 28 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

La Camorra nel mondo www.google.com (25.05.2014).

5.2.3. Amministrazioni comunali colluse

Il loro giro di affari ammonta a circa 13 miliardi di euro all’anno. Numerosi sono stati in passato i contatti tra i gruppi camorristici e la politica locale e nazionale e dopo diverse indagini che hanno riscontrato la collusione tra la Camorra e esponenti politici, attraverso i quali si infiltrava nelle istituzioni locali sono state sciolte diverse amministrazioni comunali tra le quali:52 Acerra (NA) Arzano (NA) (nel 2008) Afragola (NA) (nel 1999 e nel 2005) Boscoreale (NA) - 2 volte Brusciano (NA) Carinola (CE) Casal di Principe (CE) - 3 volte Casalnuovo di Napoli (NA) Casaluce (CE) Casamarciano (NA) Casandrino (NA) - 2 volte (una nel 1991) Casapesenna (CE) - 3 volte Casola di Napoli (NA) Casoria (NA) (1999 e 2005) Castel Volturno (CE) - 2 volte Castello di Cisterna (NA) Crispano (NA) Ercolano (NA) Frattamaggiore (NA) Gragnano (NA) Grazzanise (CE) - 2 volte Gricignano di Aversa(CE) Liveri (NA) Lusciano (CE) - 2 volte Marano di Napoli (NA) Marcianise (CE) Melito di Napoli (NA)

52 La camorra è tra i soldi della Pubblica Amministrazione, in www.ilmediano.it, pubblicato il 13-05-2009, consultato il 02 maggio 2014. 29 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Montecorvino Pugliano (SA) Mugnano (NA) - 2 volte Nola (NA) - 2 volte Nocera Inferiore (SA) Ottaviano (NA) Orta di Atella (CE) Pagani (SA) - 2 volte, l'ultima il 22 marzo 2012 Pago del Vallo di Lauro (AV) Pignataro Maggiore (CE) Pimonte (NA) Poggiomarino (NA) - 2 volte Pomigliano d'Arco (NA) Pompei (NA) - 2 volte Portici (NA) Pozzuoli (NA) Quarto (NA) Quindici (AV) - primo caso in Italia; il Sindaco fu destituito dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, per motivi di ordine pubblico. - 4 volte San Cipriano d'Aversa (CE) San Gennaro Vesuviano (NA) - 2 volte San Giuseppe Vesuviano (NA) - (1993, 2009) San Paolo Bel Sito (NA) - 2 volte San Tammaro (CE) Sant'Antimo (NA) Sant'Antonio Abate (NA) Santa Maria la Carità (NA) Santa Maria la Fossa (CE) Sarno (SA) Scafati (SA) Terzigno (NA) Torre Annunziata (NA) Torre del Greco (NA) Tufino (NA) Villa di Briano (CE) - 2 volte Villa Literno (CE) Volla (NA)

Le giunte comunali non sono le uniche istituzioni ad essere state oggetto di scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Nell'ottobre del 2005, infatti, primo caso in Italia, fu sciolta dal Consiglio dei Ministri l'Azienda sanitaria locale "Napoli 4",53 che comprendeva ben 35 comuni dell'area metropolitana di Napoli, suddivisi in 11 distretti sanitari per i comuni di Poggiomarino, Casalnuovo di Napoli, Nola, Marigliano, Roccarainola, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Palma Campania, Volla, Acerra e Pomigliano d'Arco, per un bacino di utenti di circa seicentomila abitanti.

53 Giantomaso De Matteis, Asl 4 allo sbando dopo le accuse, in www.repubblica.it, pubblicato il 23-10-2005, consultato il 02 maggio 2014. 30 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.3. Cosa Nostra

Cosa Nostra è un organizzazione di stampo mafioso-terroristico nata e presente nella regione siciliana, e sviluppatasi in ambito internazionale in vari paesi nel mondo, e in maniera particolare negli Stati Uniti d’America. A partire dagli anni ottanta lo Stato, che precedentemente aveva trascurato anche volutamente il fenomeno criminale, costituisce un pool denominato “pool antimafia” creato dal Giudice Antonino Caponnetto di cui facevano parte i Giudici: Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta, e Paolo Borsellino.54

5.3.1. Storia

Densità mafiosa nei primi anni ‘900 www.google.com (25.05.2014).

Cosa Nostra nasce nel XIX secolo, dalle famiglie dei massari, dei fattori, e dei gabellotti, che curavano gli interessi delle famiglie nobili siciliane, sfruttando il lavoro dei braccianti. Tale fenomeno nasce grazie alla poca presenza delle Istituzioni, e in breve tempo assume il potere totale della gestione del territorio, sostituendosi allo Stato stesso. Erano estremamente violenti e per meglio ottenere il rispetto e l’obbedienza di tutti, si avvalevano di scagnozzi. In breve tempo ottennero il riconoscimento del loro potere sul territorio, e venivano indicati con i nomi di: sette, confraternite e cosche. Il fenomeno criminoso, viene indicato per la prima volta nel 1837, dal procuratore generale di Pietro Calà Ulloa, che in un suo rapporto inviato ai suoi superiori a Napoli, descrive tutte le attività illecite e criminali svolte da uomini appartenenti a cosiddette sette, che riuscivano a corrompere anche impiegati pubblici. Nel 1863 Giuseppe Rizzotto scrive un opera teatrale in collaborazione con il maestro elementare Gaspare Mosca, dal titolo “I mafiosi de la Vicaria”, tale opera fu scritta in siciliano e ambientato nelle Grandi Prigioni siciliane,55 il successo fu enorme tanto che fu tradotto in italiano, napoletano, meneghino, e da questo momento si iniziò a parlare di Mafia Siciliana in tutto il territorio nazionale, fino ad allora si credeva che tale organizzazione fosse una struttura autonoma ma molto legata allo Stato.

5.3.2. La crescita della Mafia

La crescita della mafia in Sicilia, fu dovuta all’assenza dello Stato sul territorio di appartenenza, e all’Unità d’Italia, che causò una grande crisi economica in tutto il meridione, e poiché le difficoltà per il controllo di questo territorio erano notevoli, anche in conseguenza della differenza culturale rispetto al nord d’Italia, lo Stato decise di affidare alle cosche mafiose presenti, il compito di

54 Pietro Grasso, Alberto La Volpe, Per non morire di Mafia, Milano, Sperling & Kupfer editori, 2009, p. 297. 55 Saverio Di Bella, Risorgimento e mafia in Sicilia: i mafiusi della Vicaria di Palermo, Cosenza, Pellegrini, 1991, p. 5. 31 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

controllo, poiché le stesse conoscevano le modalità con le quali operare ed imporsi per assoggettare gli abitanti siciliani alle regole imposte. I mafiosi pur cercando, attraverso opere di convincimento, di farsi ritenere dalla popolazione benefattori verso di essi, allo scopo di proteggerli dal malgoverno feudale e dalla nobiltà, imposero una tassazione per le locazioni dei terreni agli agricoltori e a mantenere l’omertà. Tale crimine venne ritenuto illegale nel 1865.56 Nel 1876 ci fu la prima inchiesta che venne pubblicata con il titolo “Condizioni politiche e amministrative della Sicilia”, da Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino. Il più clamoroso processo fu quello del 1885 contro la “Fratellanza di Favara” che era una cosca mafiosa di , che usava un rituale di tipo massonico per l’affiliazione che consisteva nel pungere il dito medio dell’affiliato, utilizzando il sangue per sporcare un’immagine sacra che poi veniva bruciata mentre lo stesso recitava un giuramento, queste erano le modalità di affiliazione di tutte le cosche di Palermo.57 Nel 1893 in seguito al delitto Notarbartolo, la mafia siciliana fu conosciuta in tutta Italia. I grandi proprietari terrieri si trasferirono a Palermo e lasciarono i loro possedimenti terrieri in gestione ai gabellotti con contratti a breve scadenza, che per ottenere più raccolto sfruttavano i contadini. I quali nel 1891 in tutta la Sicilia, crearono delle associazioni che si unirono in fasci, e chiedevano una maggiore distribuzione della ricchezza e contratti di locazione più economici. Per tale atteggiamento, il governo di Roma nella persona di Crispi li ritenne rivoluzionari e nel 1893 inviò l’esercito, che con l’uso della forza li costrinse a sciogliere i fasci, e perseguitò con l’arresto quelli ritenuti maggiormente rivoluzionari tra i quali Giuseppe de Felice Giuffrida che venne processato e imprigionato.58 Nel frattempo la mafia, preoccupata di un eventuale successo dei fasci, cercò di infiltrare nel loro interno, uomini di loro fiducia, con l’obbiettivo di poter essere riconosciuti, qual’ora avessero ottenuto la vittoria per le loro pretese. Tale obbiettivo non fu mai raggiunto, bensì i fasci collaborarono con le Istituzioni dello Stato, per indicare tutti gli uomini appartenenti alle organizzazioni della mafia. La mafia a sua volta, per vendetta di tale affronto, nel 1915 a uccise Bernardino Verro, ritenuto uno dei maggiori esponenti dei fasci.59 Con la presidenza di Giolitti, si consentì alle cooperative di poter richiedere prestiti per lo sviluppo delle attività agricole, cercando in tal senso di renderle forti ed autonome, ma ciò nonostante la mafia riuscì a pilotare tutta l’economia siciliana, compreso la politica locale, e allo scopo di scongiurare uno strapotere rosso, la stessa si alleò con la Chiesa cattolica siciliana, ugualmente preoccupata dell’intraprendenza delle cooperative agricole. La Chiesa siciliana quindi, collaborò con le organizzazioni mafiose, a patto che queste ultime scoraggiassero in qualsiasi modo le organizzazioni socialiste. Nel primo quindicennio del Novecento, la mafia cominciò a commissionare i primi omicidi verso tutte le persone ritenute di ideologie socialiste colpendo tutti indistintamente. Il tema del disaccordo per le terre negate, durò fino al secondo dopoguerra.60

5.3.3. Resoconto Sangiorgi

Ermanno Sangiorgi, di origine romagnola, nel 1898 venne inviato a Palermo in veste di questore, giunto sul territorio siciliano cominciò ad indagare su alcuni omicidi commessi dalle cosche della Conca d’Oro, scaturiti da violente guerre di mafia che erano cominciate due anni prima, scoprì

56 Pietro Mazzamuto, La mafia nella letteratura, Palermo, Andò, 1970, p. 15. 57 Cosa Nostra conquista la Sicilia, in www.ilritaglio.it, pubblicato il 18-10-2011, consultato il 05 maggio 2014. 58 G. C. Marino, L’opposizione mafiosa. Mafia politica Stato liberale, Flaccovio, Palermo, Pellegrini, 1986, p. 139. 59 Giovanni Tessitore, Il nome e la cosa. Quando la mafia non si chiamava mafia, Franco Angeli, Milano, 1997, p. 144. 60 La “Santa” alleanza tra chiesa e mafia, uno dei più impenetrabili d’Italia, in www.rota.wordpress.com, pubblicato il 06-07-2009, consultato il 05 maggio 2014. 32 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

inoltre che le due famiglie più ricche di Palermo, i Florio e i Whitaker, vivevano al fianco delle cosche dei Conca d’Oro, che ricevevano uno stipendio per dare loro protezione.61 Nell’ottobre del 1899 Sangiorgi costrinse Francesco Siino capo della cosca di Malaspina, sfuggito ad un agguato commissionato da Antonino Giammona, a pentirsi, raccontando a Sangiorgi, che Giammona lo contrastava in attività criminali, contendendogli il racket su alcune attività quali: il commercio dei limoni, le rapine, le estorsioni e la falsificazione delle banconote. Inoltre svelò le varie organizzazioni appartenenti alla Conca d’Oro che era divisa nelle seguenti cosche: Piana dei Colli, Acquasanta, Falde, Malaspina, Passo di Rigano, Uditore, Perpignano e Olivuzza. In base a tali dichiarazioni, Sangiorgi tra la notte del 27 e 28 aprile 1900, firmò tutti i mandati di arresto per gli affiliati alle varie cosche, ma nel 1901 quando iniziò il processo, Siino ritrattò la confessione e furono quasi tutti scagionati dalle accuse precedentemente formulate, i pochi accusati rimasti, visto il tempo già trascorso in carcere vennero immediatamente scarcerati.62

5.3.4. La prima guerra mondiale

Nel 1915 comincia la prima guerra mondiale, motivo per il quale le terre vengono completamente abbandonate per l’agricoltura, poiché gli uomini vengono impiegati nella guerra, mentre altri disertano, nascondendosi nell’entroterra siciliano, dedicandosi alle rapine per il proprio sostentamento. Pertanto le terre vennero utilizzare per il pascolo. Questi due avvenimenti, implementano la crescita della mafia, alla quale si rivolgono sempre più spesso, tutti coloro che subiscono furti, e la mafia che funge da mediatore per la restituzione di una parte della refurtiva, si fa pagare una commissione per il loro intervento. Alla fine della prima guerra mondiale, in Italia la crisi sociale è devastante, al nord gli operai chiedono migliori condizioni economiche, e al sud i giovani ritornati nelle terre, scontenti delle condizioni di povertà, alcuni costituiscono di nuovo organizzazioni di fasci, mentre altri entrano a far parte di organizzazioni mafiose. Nasce in questo contesto tumultuoso in tutto il paese, il fascismo.63

5.3.5. Il fascismo

Del fenomeno mafia si occupò velocemente il Duce Benito Mussolini, dopo aver visitato la Sicilia nel maggio del 1924, e per contrastare tale fenomeno, inviò il 2 giugno del 1924 Cesare Mori soprannominato “Prefetto di ferro”, che aveva il compito, impartito da Mussolini, di sradicare completamente la mafia da tutto il territorio siciliano. Il Prefetto di ferro, adottando tutti i mezzi a sua disposizione, riuscì in breve tempo ad arrestare e a far condannare definitivamente, centinaia di uomini appartenenti alla mafia, riuscendo altresì in quattro mesi, ad assediare una delle maggiori roccaforti della mafia di Gangi, arrivando ad arrestare il boss Vito Cascio Ferro. In tale contesto, i capi mafia, che riuscirono a sfuggire alla carcerazione, avevano a loro disposizione solo due scelte, o rifugiarsi negli Stati Uniti d’America, per unirsi alle organizzazioni mafiose italo-americane, oppure, rimanere in disparte, in attesa di tempi migliori. Dalle indagini condotte dal Prefetto di ferro, emerse inoltre, che alcuni esponenti mafiosi, erano riusciti oltretutto, ad infiltrarsi in qualità di membri del Partito Nazionale Fascista come ad esempio Alfredo Cucco, che fu conseguentemente espulso. Nell’anno 1929, il Prefetto di ferro viene nominato Senatore, e di conseguenza abbandona l’incarico di Prefetto di Palermo. Successivamente si rese conto di aver commesso alcune superficialità, come

61 Salvatore Lupo, Storia della mafia, Roma, Donzelli, 2004, p. 136. 62 Jonh Dickie, Cosa Nostra, Roma, Laterza, 2005, p. 95. 63 Umberto Santino, Dalla Mafia alle Mafie, Soveria Mannelli (CZ), Rubettino, 2006, p. 153. 33 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

nel caso di Alfredo Cucco e del Generale Antonino Di Giorgio, in quanto, pur avendo compreso che alcuni esponenti mafiosi erano all’interno del Partito Nazionale Fascista, comprese però, che tale consenso, fu deciso dallo stesso Duce Benito Mussolini, come ad esempio: il principe Lanza di Scalea, Epifanio Gristina, il barone Vincenzo Ferrara, il barone Li Destri, il barone Sgadari e molti altri. Infatti, alcuni di questi esponenti furono processati ma, essendo amici del Duce Benito Mussolini, vennero tutti assolti; e successivamente, alcuni si candidarono per le amministrative con il Partito Nazionale Fascista, come ad esempio: il principe Lanza di Scalea a Palermo e il barone Li Destri a Gangi.64

Il Prefetto di Ferro www.google.com (25.05.2014).

5.3.6. La seconda guerra mondiale

Ci sono teorie mai confermate, che affermano che nel corso della seconda guerra mondiale, prima dello sbarco degli americani in Sicilia, allo scopo di liberare l’Italia dal dominio tedesco, alcuni vertici appartenenti alle forze armate degli americani, dovettero contattare alcuni esponenti della mafia siciliana, al fine di ottenere il loro consenso e appoggio, poiché questi ultimi erano in grado di facilitare lo sbarco degli alleati, grazie al ruolo che avevano sul territorio e al loro controllo dello stesso. Allo scopo di realizzare tale progetto, venne arruolato il mafioso americano Lucky Luciano, su tale avvenimento, indagò anche la Commissione d’inchiesta statunitense che trasse queste conclusioni: «Durante la seconda guerra mondiale si fece molto rumore intorno a certi preziosi servigi che Luciano, a quel tempo in carcere, avrebbe reso alle autorità militari in relazione a piani per l'invasione della sua nativa Sicilia. Secondo Moses Polakoff, avvocato difensore di Meyer Lansky, la Naval Intelligence aveva richiesto l'aiuto di Luciano, chiedendo a Polakoff di fare da intermediario. Polakoff, il quale aveva difeso Luciano quando questi venne condannato, disse di essersi allora rivolto a Meyer Lansky, antico compagno di Luciano; vennero combinati quindici o venti incontri, durante i quali Luciano fornì certe informazioni.65

64 Salvatore Lupo, Storia della mafia: dalle origini ai giorni nostri, cit, Roma, Manzelli, 1993, p. 217. 65 Sicilia, gli USA lo sbarco e Lucky Luciano, www.lunità.it, pubblicato il 04-05-2002, consultato il 05 maggio 2014. 34 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Lucky Luciano www.google.com (25.05.2014).

La Commissione Kefauver accertò che nel 1942 Lucky Luciano (allora detenuto in un carcere americano), aiutò la Naval Intelligence, dando loro informazioni di notevole importanza, in merito ad alcuni sabotaggi ai danni di diverse navi che avvennero nel porto di Manhattan, ad opera di alcuni infiltrati nazisti nelle file degli operai portuali. In cambio di tali informazioni, Lucky Luciano ottenne il trasferimento in un altro carcere, e si offrì di recarsi personalmente in Sicilia per prendere contatti con esponenti della mafia siciliana e con loro prendere accordi, al fine di facilitare lo sbarco degli americani.66 Lucky Luciano prese accordi con il boss siciliano Calogero Vizzini che aiutò gli americani nello sbarco in Sicilia, anche se questa teoria viene smentita da altre, come la teoria dello storico Michele Pantaleone, che sostenne che tale sbarco, avvenne solo grazie alla superiore capacità tecnica e professionale degli angloamericani, rispetto alla capacità italo-tedesca, oltre al fatto che lo sbarco avvenne in un area geografica della Sicilia, dove non vi era alcuna presenza di appartenenti alla mafia.67,68 In un rapporto del 29 ottobre 1943 il capitano americano W. E. Scotten dichiara che in quel periodo la mafia non aveva uno sviluppo verticistico, bensì orizzontale, e soprattutto si era sviluppato solo a livello locale, ciò era dovuto al fascismo che non dava loro la possibilità ne di espandersi e tanto meno di compiere gesti troppo eccessivi, che avrebbero messo a rischio la loro esistenza. Dopo la liberazione della Sicilia l’AMGOT (e cioè il governo militare statunitense dei territori occupati), aveva bisogno di sostituire all’interno delle Istituzioni locali, gli amministratori fascisti con persone di ideologia antifascista, e per tale scopo facilitò tale ingresso, ai proprietari terrieri e i loro gabellotti mafiosi, che si ritenevano vittime del fascismo tra questi: il barone Lucio Tasca Bordonaro nominato sindaco di Palermo, il mafioso Calogero Vizzini nominato sindaco di Villalba, Giuseppe Genco Russo nominato sovraintendente all’assistenza pubblica di Mussomeli e Vincenzo di Carlo (capo della cosca di Raffadali) nominato responsabile dell’ufficio locale per la requisizione dei cereali. Sempre nel 1943, nacque il movimento politico denominato MIS (Movimento Indipendentista Siciliano), costituito soprattutto da grandi proprietari terrieri, tra cui spiccò il barone Lucio Tasca Bardonaro, successivamente indicato come capomafia in un rapporto dei Carabinieri. In seguito nel MIS confluirono tutti i maggiori esponenti mafiosi in qualità di agrari tra i quali: Calogero Vizzini, Giuseppe Genco Russo, Michele Navarra e Francesco Paolo Bontante, e grazie a tale inserimento, ottennero diversi favori, oltre a poter esercitare in maniera più protetta tutte le loro attività illecite tra le quali furti di bestiame, rapine e contrabbando di generi alimentari.

66 La mafia e lo sbarco in Sicilia, una storiella percepita per storia, in www.siciliainformazioni.com, pubblicato il 01- 06-2013, consultato il 05 maggio 2014. 67 Sicilia, gli USA lo sbarco e Lucky Luciano, www.lunità.it, pubblicato il 04-05-2002, consultato il 05 maggio 2014. 68 La mafia e lo sbarco in Sicilia, una storiella percepita per storia, in www.siciliainformazioni.com, pubblicato il 01- 06-2013, consultato il 05 maggio 2014. 35 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Nel 1944 Fausto Gullo (ministro dell’agricoltura che faceva parte del provvisorio governo italiano subentrato all’AMGOT), con un decreto ministeriale, decretò che i contadini avrebbero ottenuto maggiori prodotti coltivati, e contestualmente erano autorizzati a costituire delle cooperative attraverso le quali poter ottenere dei fondi per l’acquisto delle terre lasciate improduttive. Tale avvenimento fu causa di enormi scontri con i vecchi proprietari terrieri che, spalleggiati dai loro gabellotti mafiosi, e i movimenti contadini tra i quali emergevano: Accursio Miraglia, Placido Rizzotto e Calogero Cangelosi, che vennero uccisi assieme a molti altri contadini, che combattevano per le terre negate. Nel 1945 nasce l’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia), questa organizzazione fu progettata dal MIS in qualità di forza armata, e per avere maggiore successo assoldò il bandito (capo di un’organizzazione di banditi associata al boss mafioso Ignazio Miceli, capomafia di Monreale), che aveva il compito di contrastare tutte le Istituzioni e soprattutto i Carabinieri come dimostrano le imboscate di Bellolampo, Pioppo, Montelepre e Borghetto.

Bandito Salvatore Giuliano www.google.com (25.05.2014).

Tali azioni furono seguite da altri esponenti del banditismo che seguirono le orme di Giuliano ed esercitavano la loro forza criminale anch’essi soprattutto contro i Carabinieri, ed ebbe così inizio un azione separatista dalle Istituzioni. Nel 1946 il MIS vuole trasformarsi in un’organizzazione riconosciuta legalmente, e pertanto si allontana gradualmente dal banditismo, questa scelta non fu condivisa dal Bandito Giuliano, che continuò nella sua attività criminale rendendosi quindi un’entità completamente autonoma. Lo stesso quindi, continua con i suoi attacchi volti ai carabinieri e alle leghe dei movimenti contadini, fino allo scontro avvenuto il 1 maggio 1947 in località Piana degli Albanesi (in provincia di Palermo) conosciuta con il nome di “Strage di Portella della Ginestra” dove morirono 11 persone e ne rimasero ferite 27.69 Successivamente, fu inviato a Palermo il Colonnello dei Carabinieri Ugo Luca che riuscì con la collaborazione del boss di Monreale Ignazio Miceli, a smantellare completamente la banda del Bandito Giuliano che verrà ucciso nel 1950 dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta, divenuto anch’egli nel frattempo un collaboratore del colonnello Luca. Gaspare Pisciotta fu successivamente arrestato dallo stesso colonnello Luca, e pertanto Pisciotta denunciò i mandanti della strage di Portella della Ginestra facendone i nomi tra i quali i deputati: Bernardo Mattarella, Gianfranco Alliata, Tommaso Leone Marchesano e Mario Scelba. Pisciotta fu ucciso avvelenato, nel 1954, all’interno del carcere Ucciardone prima che potesse testimoniare dinnanzi al procuratore Pietro Scaglione.70

69 Stato-Mafia, l’origine del patto: portella della Ginestra e Salvatore Giuliano, in www.repubblica.it, pubblicata il 14- 01-2013, consultata il 05 maggio 2014. 70 Paolo Sidoni, Paolo Zaneton, Cuori Rossi contro Cuori Neri, Newton Compton Editori, Roma, p. 25. 36 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.3.7. Il dopoguerra

Nell’anno 1950 venne approvata la legge per la riforma dei beni terrieri, con la quale fu stabilito che i proprietari dei terreni agricoli non potevano possedere illimitatamente tali beni, che si ridussero ad un limite massimo di 200 ettari per ogni singola proprietà. Contestualmente la nuova riforma di legge approvata, stabilì che i terreni dovevano oltre tutto essere bonificati. Per il controllo dell’applicazione di tali leggi, fu creata l’ERAS (Ente per la Riforma Agraria in Sicilia), ai cui vertici furono inseriti noti mafiosi tra i quali: Calogero Vizzini, Giuseppe Genco Russo e Vanni Sacco. La riforma comportò lo smembramento delle grandi proprietà terriere, che risultò essere di notevole interesse economico per i mafiosi, che dopo l’approvazione del nuovo decreto legge, vendevano i terreni in eccesso entrati a far parte dell’ERAS ai contadini, e successivamente gli stessi venivano rivenduti alla stessa ERAS con un prezzo enormemente maggiorato. Tutto ciò comportò inoltre, la possibilità di poter gestire e controllare tutte le attività connesse e correlate all’agricoltura, che andava dalla vendita e al commercio dei prodotti coltivati, al controllo e alla gestione del settore terziario. Nel periodo tra il 1950 e il 1953 l’amministrazione pubblica divenne il centro economico più importante dell’economia. Tale entità data la sua importanza per la gestione economica, dovette quasi raddoppiare le assunzioni, che passarono da circa 800 unità a circa 1350. La sede del nuovo governo regionale divenne Palermo, ma assieme a tutte le altre abitazioni, avevano bisogno di essere ricostruite, dato che la guerra del 1943 le aveva completamente distrutte.71 Il nuovo progetto di ricostruzione si rivelò una grande opportunità economica per tutti gli esponenti mafiosi, che in collaborazione con alcuni esponenti denominati “Giovani Turchi”, i quali s’infiltrarono nelle istituzioni locali, al fine di poter controllare e gestire la ricostruzione edile e gli appalti pubblici, tra questi si insediarono i seguenti esponenti: Giovanni Gioia, Salvo Lima e Vito Ciancimino, che intestavano a prestanomi e noti mafiosi tutte le opere di ricostruzione sia pubbliche che private, i prestanomi spesso, non avevano nessuna partecipazione o interessi con il settore edile, oltretutto senza alcun rispetto per le leggi da osservare per la riqualificazione delle opere da eseguire, tra questi emersero i seguenti nomi: Francesco Vassallo e i fratelli Salvatore e Girolamo Moncada.72

Gaetano Badalamenti www.google.com (25.05.2014).

Nell’immediato dopoguerra, alcuni mafiosi americani (Lucky Luciano, Joe Adonis, Frank Coppola, Nick Gentile, Frank Garofalo), si trasferirono in Sicilia, e in collaborazione con i mafiosi

71Salvatore Butera, Il sacco di Palermo e le colpe di una città, in www.dipalermo.it, pubblicato il 24-11-2010, consultato il 05 maggio 2014. 72 Salvatore Butera, Il sacco di Palermo e le colpe di una città, in www.dipalermo.it, pubblicato il 24-11-2010, consultato il 05 maggio 2014. 37 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

palermitani (, Salvatore Greco, Antonino Sorci, , Pietro Davì, Rosario Mancino e ), e i trapanesi (Salvatore Zizzo, Giuseppe Palmieri, Vincenzo di Trapani e Serafino Mancuso), si accordarono per gestire e controllare tutto il traffico di stupefacenti da trasferire nel nord America in collaborazione con i corrieri americani. Nel 1957, presso il Gran Hotel et Des Palmes, ci furono diversi incontri tra i vari esponenti mafiosi italo- americani tra i quali Gaspare Magaddino, Cesare Manzella, Giuseppe Genco Russo e altri, al fine di realizzare tali accordi, perché nel frattempo con la rivoluzione castrista avvenuta a Cuba (1956-57), non potevano più avere la loro base di smistamento dell’eroina in quel luogo, e nell’occasione il mafioso siculo-americano Joseph Bonanno, prospettò l’idea di creare una Commissione simile a quella mafiosa americana, di cui dovevano fare parte tutti i capimandamento mafiosi palermitani, che stabilisse eventuali uccisioni di “uomini d’onore” o di uomini esterni, togliendo quindi il potere ai vari mafiosi, per il controllo e l’ordine all’interno dell’organizzazione.73

5.3.8. Le guerre di mafia e i cadaveri eccellenti

Nel dicembre del 1962 viene ucciso il boss Calcedonio di Pisa per ordine del capo della cosca dell’Acquasanta , che voleva far ricadere la colpa dell’omicidio sui fratelli Angelo e Salvatore La Barbera che erano temibili capimafia del centro di Palermo. Successivamente la Commissione ordinò l’omicidio di Salvatore La Barbera. L’episodio sfociò in numerosi omicidi e sparatorie, creando un clima di alta tensione tra i capi mafia, e di ciò ne approfittò il boss Michele Cavataio, che ordinò diversi omicidi per liberarsi di suoi presunti nemici. Per realizzare il progetto Cavataio si associò con i boss Pietro e Antonino Matranga. Gli omicidi terminarono con la Strage di Ciaculli (30 giugno 1963), dove morirono sette uomini appartenenti alle forze dell’ordine impegnate nel disinnesco di un’autobomba indirizzata al boss Salvatore “Cicchiteddu” Greco.74 La strage di Ciaculli, provocò un notevole scalpore nell’opinione pubblica e nelle istituzioni, che diedero luogo a numerose indagini concluse nel 1976, con l’arresto di oltre duemila persone, nel frattempo vi erano stati altri due processi con il rito di legittima suspicione (norma che consente la rimessione di un processo penale a un altro giudice, laddove sorga un dubbio fondato sull'imparzialità dell'organo giudicante), infatti con il processo svoltosi a Catanzaro nel 1968 (denominato processo dei 117), dove in dicembre, vennero emesse le sentenze che per alcuni furono pesanti, mentre altri furono condannati solo per associazione a delinquere, ma poiché erano in carcere durante il corso del processo, furono immediatamente scarcerati o addirittura assolti per insufficienza di prove; e quello di Bari del 1969 contro una faida di Corleone, solo pochi degli arrestati furono condannati, mentre tutti gli altri furono assolti per insufficienza di prove. Questi verdetti indignarono molto la Commissione Parlamentare Antimafia, che lo dichiarò anche in un suo rapporto.75 Nel marzo del 1973 Leonardo Vitale, membro della cosca di Altarello di Baida, andò spontaneamente alla Questura di Palermo, per autoaccusarsi di numerosi reati, tuttavia non fu ritenuto credibile e pertanto venne rinchiuso a scontare la propria pena presso un manicomio criminale per seminfermità mentale, alla sua scarcerazione nel 1984 verrà ucciso.76 Dopo la fine dei primi processi mafiosi, i capimandamenti della provincia di Palermo decisero di riformare la Commissione, e il boss Cavataio cercò in tutti i modi di parteciparvi, ma non vi riuscì poiché era ritenuto da tutti gli altri, il principale ed unico responsabile delle prime guerre di mafia tra cui la strage di Ciaculli e pertanto fu ucciso nella Strage di viale Lazio il 10 dicembre 1969. Successivamente, ci furono numerosi incontri tra Zurigo, Milano e Catania dove si incontrarono i

73 La mafia e lo sbarco in Sicilia, una storiella percepita per storia, in www.siciliainformazioni.com, pubblicato il 01- 06-2013, consultato il 05 maggio 2014. 74 La strage di Ciaciulli, in www.liberanet.org, pubblicato il 24-01-2011, consultato il 05 maggio 2014. 75 John Dickie, Cosa Nostra, storia della mafia siciliana, Roma, Editori Laterza, 2006 p. 321. 76 L’importanza di Leonardo Vitale, in www.antimafiaduemila.com, pubblicato il 07-06-2003, consultato il 05 maggio 2014. 38 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

boss: Salvatore “Cicchiteddu” Greco, Gaetano Badalamenti, Stefano Bontate, Tommaso Buscetta, Luciano Leggio, Giuseppe Calderone (capo della famiglia di Catania), e Giuseppe di Cristina (rappresentante mafioso della provincia di Caltanissetta), per ricostituire la Commissione e sull’implicazione dei mafiosi sul Golpe Borghese (con golpe Borghese, citato anche come golpe dei forestali o golpe dell'Immacolata, si indica un tentato colpo di Stato in Italia durante la notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970, chiamata anche notte di Tora Tora, in ricordo dell'attacco giapponese a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941, e organizzato dal principe Junio Valerio Borghese, sotto la sigla Fronte Nazionale, in stretto rapporto con Avanguardia Nazionale. Borghese, noto anche con il soprannome di principe nero, era in precedenza conosciuto per essere stato il comandante della Xª Flottiglia MAS fin dal 1º maggio 1943 e dopo l'8 settembre 1943 con il proprio reparto aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana.

X Flottiglia Mas www.google.com (25.05.2014).

Il golpe fu annullato dallo stesso Borghese mentre era in corso di esecuzione, per motivi mai chiariti), per ottenere in cambio la revisione dei loro processi, i boss Calderone e Di Cristina si recarono personalmente a Roma dal principe Junio Valerio Borghese ma la trattativa fallì.77 Durante questa trattativa, crearono un “triunvirato” provvisorio per porre fine alle dispute tra le varie cosche della provincia di Palermo, composta dai boss: Stefano Bontate, Gaetano Badalamenti e Luciano Leggio (che spesso si faceva rappresentare dal suo vice ), durante questo periodo il “triunvirato ordinò l’uccisione del giornalista Mauro de Mauro (16 settembre 1970), perché aveva scoperto il coinvolgimento della mafia nel Golpe Borghese e nell’uccisione di Enrico Mattei; le indagini per tale reato furono condotte dal procuratore Pietro Scaglione ma il 5 maggio 1971 lo stesso procuratore fu vittima di un agguato a Palermo dove perse la vita assieme al suo autista Antonino Lo Russo, fu il primo omicidio mafioso eccellente del dopoguerra.78 Nel 1974 fu costituita la nuova “Commissione” sotto il diretto controllo di Gaetano Badalamenti, nel 1975 Giuseppe Calderone propone la costituzione di una “Commissione Regionale” che verrà denominata “Regione” con a capo sempre il Badalamenti; tale “Regione” comprendeva tutte le province siciliane a esclusione di Messina, Siracusa e Ragusa (perché non vi si era ancora instaurata la mafia), e che doveva decidere sugli interessi mafiosi di più province; ma principalmente voleva far cessare i rapimenti a scopo di estorsione compiuti da Luciano Leggio e dal suo vice Salvatore Riina (compiuti verso imprenditori e costruttori vicini ai boss Bontate e Badalamenti per screditarli), i proventi di questi rapimenti venivano utilizzati per accattivarsi le famiglie mafiose palermitane costituendo così i “Corleonesi”. Tra gli anni 1973/74 ci fu un enorme sviluppo del contrabbando di sigarette che veniva svolto inizialmente a Napoli, successivamente i boss di Palermo fecero accordi con Michele Zaza ritenuto uno dei boss della Camorra assieme a Antonio Bardellino e ai Fratelli Nuvoletta, ma lo scopo principale dei boss palermitani era quello di fraternizzare tale rapporto solo ed esclusivamente per avere il controllo degli stessi camorristi napoletani. Nella seconda metà degli anni settanta numerose cosche si specializzarono nel traffico di stupefacenti comprando la morfina base dalla Turchia e dalla Thailandia (attraverso i

77 Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, La strage. Piazza Fontana. Verità e memoria, Feltrinelli, 2002, pp.165-169. 78 Buscetta: Cosa nostra uccise Mattei, in www.repubblica.it, pubblicato il 23-05-1994, consultato il 05 maggio 2014. 39 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

contrabbandieri di sigarette), e la raffinavano in laboratori segreti nella provincia di Palermo trasformandola in eroina per smerciarla in tutto il nord America, tale traffico era condotto e diretto dai boss: Gaetano Badalamenti, Salvatore Inzerillo, Stefano Bontate e Giuseppe Bono che controllavano il 30% circa del traffico americano di eroina.79 Nel 1974 fu arrestato il boss Luciano Leggio sostituito da Salvatore Riina e dal suo luogotenente Bernardo Provenzano, i quali coadiuvati dallo stesso Leggio (direttamente dal carcere), disposero, senza ottenere il permesso dalla “Commissione Regionale”, l’uccisione del Colonnello dei Carabinieri Giuseppe Russo. In questo periodo Riina grazie ad una scusa, fece uscire dalla “Commissione Regionale” Badalamenti sostituendolo con Michele Greco e grazie a questi, fece inserire nella Commissione molti suoi capi mandamento ottenendo in tal modo il controllo della stessa. Nel frattempo Giuseppe Di Cristina, legato a Badalamenti e Bontate, cercò di mettersi in contatto con i Carabinieri per accusare Riina e Provenzano di essere gli esecutori di numerosi omicidi commissionati da Leggio all’epoca detenuto. Qualche giorno dopo le sue confessioni il boss Di Cristina venne assassinato a Palermo e qualche tempo dopo venne assassinato anche il suo associato Giuseppe Calderone per mano del suo Luogotenente Nitto Santapaola passato nel frattempo con i Corleonesi. Nello stesso periodo la “Commissione” oramai completamente diretta dai Corleonesi di Riina ordina di eseguire numerosi omicidi eccellenti tra i quali: il segretario democristiano Michele Reina, il commissario Boris Giuliano, il giornalista Mario Francese e il giudice ; l’anno successivo vi furono altri tre omicidi eccellenti: il presidente della regione Piersanti Mattarella, il capitano dei carabinieri Emanuele Basile e il procuratore Gaetano Costa, quest’ultimo commissionato dal boss Salvatore Inzerillo per far vedere di essere capace anche lui di fare un omicidio eccellente e per dare un segnale ai Corleonesi.80

Salvatore Riina www.google.com (25.05.2014).

Nel marzo del 1981 i Corleonesi ordinarono diversi omicidi, tra i quali: Giuseppe Panno capo della cosca di Casteldaccia e strettamente legato al boss Bontate, che a sua volta cercò di reagire all’attacco di Riina ma tale intenzione fu svelata allo stesso Riina da Michele Greco. Riina quindi in accordo con Michele Greco ordinò l’omicidio di Bontate e di Inzerillo, e successivamente di tutte le cosche appartenenti ai Bontate e Inzerillo. Nello stesso periodo, nella villa di Michele Greco fu organizzata una grigliata alla quale furono invitati diversi esponenti di cosche appartenenti ai Bontate e Inzerillo, attirandoli in realtà in una trappola per ucciderli e successivamente i loro corpi furono gettati in vasche di acido per l’occultamento dei corpi.81 Ulteriori omicidi furono commessi anche negli Stati Uniti d’America Paul Castellano inviò in Sicilia i boss Rosario Naimo e John Gambino (imparentato con gli Inzerillo a Palermo), per trovare un accordo con il quale si stabilì di non proseguire tali violenze nei confronti dei parenti degli Inzerillo e degli Bontate che si erano rifugiati in America, a patto che gli stessi non tornassero più in Sicilia, oltre però all’uccisione di

79 Sulla via del tabacco adesso scorre un fiume di eroina, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-10-1984, consultato il 05 maggio 2014. 80 E Leggio spaccò in due Cosa Nostra, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-10-1984, consultato il 05 maggio 2014. 81 Uccisi a tavola i nemici. I corpi sciolti nell’acido, in www.corriere.it, pubblicato il 10-03-1993, consultato il 05 maggio 2014. 40 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Antonino Inzerillo e Pietro Inzerillo.82 Fra 1981 e 1983 furono commessi ulteriori omicidi nei confronti di appartenenti e famigliari Salvatore Contorno (appartenente ai Bontate), Gaetano Badalamenti e Tommaso Buscetta che erano fuggiti in Brasile lasciando alcuni parenti a Palermo. Nello stesso periodo in Sicilia si insediarono nuovi boss affiliati ai Corleonesi tra i quali: Mariano Agate e Francesco Messina Denaro nella provincia di Trapani, Carmelo Colletti nella provincia di Agrigento, Giuseppe “Piddu” Madonia nella provincia di Caltanissetta e Nitto Santapaola a Catania. La Commissione ordinò l’omicidio dell’onorevole Pio La Torre che doveva dirigere il PCI e aveva proposto un disegno di Legge per inserire il reato di “associazione mafiosa” e relativa confisca dei beni, il 30 aprile 1982 venne ucciso insieme al suo autista Rosario Di Salvo in una strada di Palermo.

Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa www.google.com (25.05.2014).

In occasione di questo omicidio il Presidente del consiglio Giovanni Spadolini e il Ministro dell’Interno Virginio Rognoni, mandarono il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, in qualità di Prefetto a Palermo; il ministro aveva promesso al Generale poteri di coordinamento fuori dall’ordinario, che in realtà non gli furono mai concessi, e che lo stesso Generale denunciò alla stampa rilasciando un’intervista al giornalista Giorgio Bocca dichiarando il suo stato di isolamento, il 3 settembre 1982, dopo soli cento giorni dal suo insediamento, il Generale Dalla Chiesa viene ucciso in un agguato insieme alla giovane moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.83 In seguito all’assassinio del Generale Dalla Chiesa, che suscitò scalpore e indignazione nell’opinione pubblica italiana, il governo Spadolini II varò la Legge n. 646 del 13 settembre 1982 (conosciuta anche come Legge Rognoni-La Torre, dal nome dei promotori del disegno legge), che inserì nel Codice di Procedura Penale il reato di “associazione di stampo mafioso” e la confisca dei beni di provenienza illecita. Questa nuova Legge innervosì i capi mafia che crearono diverse ritorsioni nei confronti dei Giudici che dovevano applicarla, uccidendo tra gli altri: il 26 gennaio 1983 il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto impegnato in un inchiesta sui mafiosi trapanesi, 29 luglio 1983 capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo.84 Subito dopo l’uccisione del Giudice Chinnici, il Giudice Antonino Caponnetto che lo aveva sostituito a capo dell’Ufficio Istituzione del tribunale di Palermo, istituì un “pool antimafia”, ovvero un gruppo di giudici istruttori che si sarebbero occupati solo ed esclusivamente dei reati di stampo mafioso, chiamò all’interno di questo pool: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe di Lello e Leonardo Guarnotta. Dopo varie indagini bancarie, patrimoniali, vecchi rapporti di polizia e procedimenti in corso, il pool raccolse abbondante materiale che riscontrava le

82 Ecco i nomi degli Scappati Naimo parla dei boss americani in www.repubblica.it, pubblicato il 07-06-2011, consultato il 05 maggio 2014. 83 Così lo Stato abbandonò il Generale Dalla Chiesa, in www.repubblica.it, pubblicato il 09-11-1985, consultato il 05 maggio 2014. 84 Stage Chinnici, 12 ergastoli assolti i boss Motisi e Farinella, in www.repubblica.it, pubblicato il 26-06-2002, consultato il 05 maggio 2014. 41 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

dichiarazioni di Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno (divenuti nel frattempo collaboratori di giustizia per aver subito ritorsioni da parte dei corleonesi), dopo l’interrogatorio di Tommaso Buscetta furono prodotti 366 ordini di cattura, dall’interrogatorio di Salvatore Contorno 127 mandati di catture e alcuni arresti effettuati nelle città di Palermo, Roma, Bari e Bologna.85 La “commissione” per distogliere l’attenzione dal pool antimafia incaricò il boss Pippo Calò di organizzare assieme alla Camorra e ad alcuni terroristi neri (eversione armata di ispirazione neofascista e nazional-rivoluzionaria e, più in generale, collegata a ideologie politiche di destra), la strage del Rapido 904, avvenuta il 23 dicembre 1984 presso la Grande galleria dell'Appennino Emiliano, proveniente da Napoli e diretto a Milano, che provocò 17 morti e 267 feriti.86 L’8 novembre 1985 il giudice Giovanni Falcone deposita un ordinanza-sentenza di 8000 pagine con il rinvio a giudizio di 476 indagati, supportati delle indagini del pool antimafia oltre alle dichiarazioni di Tommaso Buscetta, Salvatore Contorno e altri 23 collaboratori di giustizia;

Ucciardone aula bunker www.google.com (25.05.2014). il Maxiprocesso in primo grado, ebbe inizio in un’aula-bunker costruita appositamente all’interno del carcere palermitano dell’Ucciardone, il 10 febbraio 1986 e si concluse il 16 dicembre 1987 con 342 condanne, di cui 19 ergastoli che vennero commutati tra gi altri a Nitto Santapaola, Bernardo Provenzano e Salvatore Riina giudicati in contumacia.87 Dopo la sentenza di primo grado, alcuni mafiosi di (per fare un favore a Salvatore Riina), il 25 settembre 1988 uccisero lungo la statale Caltanisetta-Agrigento il Giudice Antonino Saetta, che avrebbe dovuto presiedere il grado di Appello del maxiprocesso; il 10 dicembre 1990 la Corte d’Assise d’Appello riduce in maniera drastica le precedenti condanne accogliendo solo in parte le dichiarazioni di Buscetta.88 Durante la “Commissione provinciale” tenutasi nel dicembre 1991, presieduta da Salvatore Riina, la mafia decide di mettere in atto la strategia delle stragi, decideranno di uccidere: i Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e alcuni personaggi che loro ritenevano non più affidabili come l’onorevole Salvo Lima. Nel gennaio del 1992 la Cassazione conferma tutte le condanne del Maxiprocesso compresi gli ergastoli a Riina, Provenzano e Santapaola. Subito dopo questa sentenza si tiene un’ulteriore riunione presieduta da Salvatore Riina dove vengono decisi altri obbiettivi oltre a quelli già stabiliti in precedenza. Il 12 marzo 1992 muore l’onorevole Salvo Lima;

85 Un altro pentito parla, 56 arresti, in www.repubblica.it, pubblicato il 26-10-1984, consultato il 05 maggio 2014. 86 I boss dietro la strage Rapito 904, chiesto il rinvio a giudizio per Riina, in www.lastampa.it, pubblicato il 10-05- 2013, consultato il 05 maggio 2014. 87 Tutte le accuse a Cosa Nostra, i Giudici hanno creduto a Buscetta, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-11-1985, consultato il 05 maggio 2014. 88 Ecco chi uccise il Giudice Saetta, in www.corriere.it, pubblicato il 07-04-1995, consultato il 05 maggio 2014. 42 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino www.google.com (25.05.2014).

il 23 maggio 1992 muore nella strage di il Giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di scorta; il 19 luglio 1992 muore nella strage di Via D’Amelio il Giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta; il 19 settembre 1992 muore l’esattore Ignazio Salvo ritenuto non affidabile perché amico di Salvo Lima.89 Conseguentemente a questi attentati lo Stato reagisce creando l’Operazione Vespri siciliani mandando 7000 soldati dell’esercito in Sicilia e trasferendo 100 mafiosi ritenuti pericolosi al carcere dell’Asinara per isolarli dal mondo esterno.90 Il 15 gennaio 1993 con l’arresto di Salvatore Riina, all’interno di Cosa Nostra si creano due gruppi: uno che non vuole più spargimento di sangue composto da: Bernardo Provenzano (capogruppo), Antonio Giuffrè, Pietro Aglieri, Benedetto Spero, Raffaele Ganci, , Michelangelo La Barbera, Matteo Motisi, Nitto Santapaola e Domenico Vaccaro; e un gruppo favorevole alla continuazione delle stragi composto da: (capogruppo), , , , Filippo e , Salvatore Fragapane e Francesco La Rocca. Questo secondo gruppo costituito da un numero di affiliati maggiore rispetto al gruppo di Provenzano prese il sopravvento e decisero di continuare con le stragi a patto che venissero eseguite al di fuori del territorio siciliano, come già deciso prima dell’arresto di Riina. Gli attentati che seguirono furono a Firenze, Milano e Roma provocarono 10 morti e 106 feriti. Nel novembre 1993 i boss Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano, Giovanni Brusca e Matteo Messina Denaro predisposero il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di Santino Di Matteo collaboratore di giustizia, al fine da far tacere il padre ma, dopo 779 giorni di prigionia fu ucciso e sciolto nell’acido.91 Con l’arresto dei fratelli Graviano (gennaio 1994), cessano gli attentati dinamitardi, nello stesso periodo molti mafiosi diventano collaboratori di giustizia per avere agevolazioni rispetto alla Legge 41-bis (condizioni di carcere duro); nel 1996 viene creata la DIA (Direzione Investigativa Antimafia), che porta all’arresto di alcuni latitanti tra cui: Leoluca Bagarella, Pietro Aglieri, Giovanni Brusca.92 Dopo gli arresti di Riina e Bagarella, Bernardo Provenzano diventa il nuovo capo mafia, cambiando tutte le strategie operative e la filosofia di gestione, infatti, le famiglie più ricche devono aiutare quelle più disagiate per evitare inutili guerre interne. Le sue spiccate qualità di gestione risultano essere efficaci, anche se la mafia non è più ricca come ai tempi dei traffici internazionali, che per tale motivo, si sviluppa in maniera più capillare sul territorio ed è allo stesso tempo più repressiva. Nel 2002 viene arrestato il braccio destro di Provenzano Nino Giuffrè che diventerà collaboratore di giustizia; quattro anni dopo in un casolare a 2 km da Corleone e dopo 43 anni di latitanza viene arrestato anche Bernardo Provenzano. Infine nel 2007, viene catturato anche Salvatore Lo Piccolo considerato il successore del boss Provenzano.

89 Stragi, il 'papello' e tangentopoli 1992, l'anno che cambiò l'Italia, in www.repubblica.it pubblicato il 18-10-2011, consultato il 05 maggio 2014. 90 Esercito Italiano – Operazione Vespri Siciliani, in www.rosalio.it, pubblicato il 31-07-2008, consultato il 05 maggio 2014. 91 L’ho ucciso e sciolto nell’acido. Vi racconto quell’orrore, in www.livesicilia.it, pubblicato il 18-03-2013, consultato il 05 maggio 2014. 92 John Dickie, Cosa Nostra, Roma, Laterza, 2005, pag. 440. 43 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Bernardo Provenzano www.google.com (25.05.2014).

Con gli ultimi avvenimenti (arresto Provenzano), si ipotizzò un ritorno della famiglia Inzerillo dall’America, con l’intento di ricostruire un organizzazione mafiosa con il vecchio metodo, allo scopo di rientrare nel traffico della droga, che ne frattempo era gestito dalla ‘ndrangheta. Tale progetto non si realizzò poiché nel febbraio 2008 furono arrestate 90 persone tra New York e la Sicilia nell’operazione denominata Old Bridge.93 Nel dicembre 2008, grazie ad un’operazione dei Carabinieri di Palermo denominata operazione Perseo, vennero arrestati 99 mafiosi appartenenti ai vertici di Cosa Nostra palermitana che stavano tentando di ricostruire la vecchia cupola.94 Come si rivela dalle numerose presenze nel Parlamento e nel governo, di elementi non estranei a frequentazioni mafiose. Si fa strada negli anni novanta, la tesi secondo cui lo Stato italiano nei suoi componenti politici abbia un certo rapporto di "convivenza" con questo fenomeno mai definitivamente soppresso. Lo stesso comportamento del CSM durante il lavoro di Giovanni Falcone, che inizialmente non ricandidò il giudice come presidente della commissione antimafia da lui creata, fa intendere una certa tendenza a voler ostacolare un lavoro diventato troppo scomodo per certi poteri deviati all'interno dello Stato. Uno dei momenti più critici è stata la trattativa stato - mafia, durante la quale fu contattato Vito Ciancimino, per mezzo di rappresentanti del Ministro dell'Interno Nicola Mancino, fra cui il capitano del ROS Giuseppe De Donno, per far smettere la stagione delle stragi del 1992/1993, in cambio dell'annullamento del decreto legge 41 bis e altri benefici per i detenuti mafiosi. A proposito dei rapporti tra mafia e Stato, si parla di rito peloritano (sistema identificativo di poteri forti presente nella zone di Messina), per riferirsi ad una situazione di particolare contiguità (per non dire addirittura coincidenza) tra uomini di mafia e presunti servitori dello Stato. Cosa nostra, per via del suo carisma criminale e della sua potenza delinquenziale, ha intrattenuto, e intrattiene tuttora, rapporti con le più importanti organizzazioni criminali sia italiane che estere. Il processo di globalizzazione interessa anche il fenomeno criminale mafioso, la mafia di tutti i paesi del mondo si unisce e collabora, portando avanti le sue attività criminali caratteristiche, come il narcotraffico, l'esportazione illegale di armi, la prostituzione, l'estorsione e il gioco d'azzardo, rappresentando un problema per l'umanità, per l'ordine civile della società e il quieto vivere. Nel 1994 viene segnalata la presenza della mafia russa sul territorio degli Stati Uniti, ad Atlanta, e sulla loro collaborazione con Cosa nostra. Verso il 1998, la Solntsevskaya Bratva di Mosca, può contare su un proprio capo a Roma che coordina gli investimenti della mafia russa in Italia.

93 Decine di arresti a Palermo e New York presi i boss del nuovo patto Italia-USA, in www.repubblica.it, pubblicato il 07-02-2008, consultato il 05 maggio 2014. 94 Mafia, maxi blitz in Sicilia, volevano rifondare la Cupola, in www.repubblica.it, pubblicato il 16-12-2008, consultato il 05 maggio 2014. 44 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Stemma Solntsevskaya Bratva www.google.com (25.05.2014).

Dall'indagine risulta che rispettabili banchieri occidentali danno al boss russo consigli molto utili su come riciclare il denaro sporco dalla Russia in Europa, in maniera legale. Nel 2008 viene formalizzata la collaborazione fra mafia russa e Cosa Nostra, 'Ndrangheta e Camorra. Sotto la supervisione della mafia russa le aziende agricole italiane, i trasporti delle merci sia a livello internazionale, sia all'interno del paese. La mafia russa nel mondo conta circa 300.000 persone ed è la terza organizzazione criminale per la sua influenza, dopo l'originale italiana e le reti criminali cinesi. Il 2 ottobre 2012 nel Report Caponnetto si leggono le infiltrazioni della mafia russa nella Repubblica di San Marino e in Emilia-Romagna a carattere predatorio come le estorsioni.

5.4. Sacra Corona Unita

Sacra Corona Unita è un’organizzazione criminale che nasce nel centro della Puglia oltre ad espandersi in diversi paesi esteri tra i quali: Germania, Paesi Bassi, Grecia, Albania, Serbia, Argentina e Australia, raggiunge il suo apice negli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, in seguito a numerosi arresti è stata notevolmente indebolita e marginalizzata. Il nome di tale organizzazione criminale è costituito da tre parole con un preciso significato: Sacra poiché quando si affilia un nuovo membro all’organizzazione questo viene “battezzato” o “consacrato”, come un sacramento religioso; Corona poiché nelle processioni si usa il rosario o corona; Unita come sono uniti e forti gli anelli di una catena.

Dislocazione territoriale Sacra Corona Unita in Italia www.google.com (27.05.2014).

5.4.1. Storia

Nel 1981 Raffaele Cutolo pensò di creare un’estensione della camorra nel foggiano dando mandato di tale creazione a Pino Ianelli e Alessandro Fusco. Tale avvenimento non fu visto di buon occhio dalla malavita organizzata pugliese, pensando che il progetto di Cutolo avesse come obbiettivo l’appropriazione di ulteriore territori, per una maggiore espansione della propria attività criminale. Per fronteggiare tale evento Giuseppe Rogoli, già appartenente alla ‘Ndrangheta, chiese ed ottenne autorizzazione per la costituzione di una ‘ndrina in Puglia, tale creazione avvenne la notte di Natale del 1981 presso il carcere di Trani. Nel 1987 Rogoli affidò l’incarico di una nuova ‘ndrina nel sud

45 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

barese a Oronzo Romano e Giovanni Dalena, che denominarono La Rosa, Nicola Murgia fu nominato cassiere di tale organizzazione per tutte le attività illecite che gestiva. Il primo affiliato di Rogoli fu Antonio Antonica ritenuto braccio destro dello stesso, data la vecchia amicizia che li legava oltre al fatto che Antonica fosse già ritenuto un elemento di spicco nella malavita mesagnese.95 Poiché Rogoli era in carcere Antonica fu nominato dallo stesso come unico responsabile di tutte le attività illecite, e lo stesso Antonica nominò a sua volta dei subalterni nella provincia brindisina, che in breve tempo pretendeva sempre più soldi da Antonica il quale si rivolse a Rogoli affinché gli permettesse il traffico degli stupefacenti che gli avrebbe permesso un potere economico maggiore per accontentare i suoi subalterni; tali richieste non furono accolte da Rogoli, e poiché Antonica si sentiva solo dinnanzi a tutte queste difficoltà, decise di creare un gruppo criminale distaccato da Rogoli. L’evento portò ad una guerra con il gruppo criminale di Rogoli che durò circa tre anni e si concluse con l’uccisione di Antonica. Nel 1987 dal carcere, Rogoli ricostruisce la nuova Sacra Corona Unita, composta dalle maggiori famiglie criminali brindisine tra le quali: Salvatore Buccarella, Alberto Lorusso, Giovanni Donatiello, Giuseppe Gagliardi e Ciro Bruno, oltre a Vincenzo Stranieri di Taranto e Mario Papalia collegato a Cosa Nostra. Le regole di questa nuova formazione criminale erano molto più rigide e severe rispetto a quella precedente. Nel corso degli anni, ci furono grandi lotte interne alla nuova Sacra Corona Unita poiché il numero delle famiglie che la costituivano era elevato. Gli scontri più efferati si rivelarono tra le famiglie brindisine e leccesi, le uniche famiglie che dimostrarono di essere compatte ed omogenee furono le famiglie Buccarella e Donatiello finché non furono colpite da una grande inchiesta giudiziaria, che ebbe inizio il 10 maggio 1995, denominata operazione “Salento”, il vero motivo principale di tale inchiesta, nasce per fronteggiare lo sbarco degli immigrati, fenomeno che diventò sempre più crescente e pertanto lo Stato inviò circa 1700 soldati. Presto tale iniziativa si dimostrò molto efficace, e attraverso gli innumerevoli controlli effettuati sul territorio, emersero indizi e prove che dimostravano le molteplici attività criminali con l’identificazione di chi operava per lo svolgimento delle stesse, imponendo pene severissime che portarono a decapitare parte dell’organizzazione. Con l’operazione “Centurione” che durò circa due anni, le forze dell’ordine scoprirono un vasto traffico di droga con l’Albania. Negli ultimi anni le attività criminali di questa regione hanno avuto un notevole calo, grazie alle attività di controllo svolte dalle istituzioni in collaborazione con le forze dell’ordine, che hanno dato luogo a diversi arresti dei più noti esponenti delle famiglie appartenenti alla Sacra Corona Unita. Attualmente le attività criminali svolte sono dedite al racket, contrabbando di sigarette e droga. Con l’arresto ad Oria (BR) di Francesco Campana96 assieme ad altri 18 esponenti di famiglie pugliesi con l’operazione “Last Minute”, si è inflitto un durissimo colpo alla Sacra Corona Unita, che attualmente non risulta più avere un capo verticistico, ed inoltre risulta essere un’organizzazione criminale molto più fragile rispetto alla sua consistenza del passato, ciò nonostante le istituzioni e le forze dell’ordine continuano a svolgere le proprie attività di controllo, al fine di evitare un nuovo e crescente fenomeno criminale che possa raggiungere un elevata espansione.

5.4.2. Struttura

La Sacra Corona Unita ha una struttura costituita da 47 clan formati da circa 1500 affiliati che devono garantire sul loro territorio, il controllo di tutte le attività illecite e al fabbisogno degli appartenenti. Si tratta quindi di un’organizzazione orizzontale, simile a quella della ‘Ndrangheta. Il primo livello è costituito dalla picciotteria, il successivo il camorrista, a seguire sgarristi, santisti, evangelisti, trequartisti, medaglioni e medaglioni con catena della società maggiore. Otto

95 Nicola Grattieri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editori, Cosenza, 2007, p. 88. 96 Duro colpo alla sacra Corona Unita, arrestato il boss Francesco Campania, in www.repubblica.it, pubblicato il 23-04-2011, consultato il 06 maggio 2014. 46 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

medaglioni con catena costituiscono la “Società Segretissima” che gestiscono la “Squadra della morte”. Spesso però, il potere che il singolo affiliato possiede, non è reale rispetto al ruolo che occupa all’interno dell’organizzazione criminale. Dal 1988 al 2004 ci fu un lungo periodo di guerre interne alle famiglie della Sacra Corona Unita, queste causarono diverse centinaia di morti e conseguentemente ci fu un elevato indebolimento dell’organizzazione criminale. Qui di seguito alcuni esempi degli scontri tra le cosche della Sacra Corona Unita: il 23 giugno del 2004 con il blitz “Iscaro-Saburo”97 le forze dell’ordine arrestarono circa cento persone, tutti presunti affiliati della Faida del Gargano. In data 21 aprile 2009 il presunto boss Franco Romito assieme al suo autista Giuseppe Trotta vengono uccisi con un agguato, i loro corpi furono ritrovati dalle forze dell’ordine, crivellati di colpi di arma da fuoco, le armi utilizzate furono identificate dalla polizia scientifica attraverso i bossoli rinvenuti sul luogo dell’agguato, identificando tre diverse armi tra le quali un fucile calibro 12 caricato a pallettoni, una 7.65 versione mitraglietta e una calibro 9x21. Sui corpi furono riscontrate diverse ferite mortali, tanto da rendere i corpi quasi irriconoscibili. Il boss Franco Romito, potrebbe essere stato ucciso perché ritenuto dalla cosca rivale Libergolis di Monte Sant’Angelo della Sacra Corona Unita, un collaboratore dell’Arma dei Carabinieri. Tra gli anni 1989 e 1991, in tutta l’area del brindisino si verifica una guerra interna alla cosca del boss Buccarella che causò oltre cento morti, e di conseguenza l’indebolimento della stessa organizzazione criminale. Negli anni tra 1988 e il 1993, a Taranto si verificò una guerra altamente violenta all’interno dei clan dei fratelli Modeo, tre dei quali si contrapposero al fratello maggiore soprannominato “il Messicano”, la guerra produsse oltre cento morti e si concluse con la morte del “Messicano” e l’arresto degli altri tre fratelli, ritrovati all’interno di un bunker.98 L’economia della Sacra Corona Unita gestisce un giro d’affari di circa due miliardi e mezzo di euro all’anno, l’attività è dedita principalmente al traffico di stupefacenti (circa 878 milioni annui), prostituzione (circa 775 milioni annui), traffico di armi (circa 516 milioni annui), estorsione e usura (circa 351 milioni annui). 5.4.3. Sacristi principali

Giuseppe Rogoli (Mesagne, capo fondatore) Francesco Campana (Mesagne, capo clan Buccarella-Campana Savinuccio Parisi (capo) Andrea Gaeta (capo) Angelo Notarangelo (capo) Albino Prudentino (Ostuni, capo clan degli ostunesi) Giosuè Rizzi (capo) Giuseppe De Palma (capo) Raffaele De Palma (capo Vito Di Emidio (Leader ship) Salvatore Rizzo (capo) Massimo Pasimeni (Piccolo Dente) Mesagne Ercole Penna Salvatore Padovano (Gallipoli) Gianni De Tommasi Giuseppe Gagliardi Ciro Bruno Giovanni Donatiello

97 Troppe intercettazioni, esce dopo 13 delitti, in www.corriere.it pubblicato il 26-06-2008, consultato il 06 maggio 2014. 98 Massacrati a colpi di fucile,avevano tradito due boss, in www.repubblica.it, pubblicato il 16 maggio 1993, consultato il 06 maggio 2014. 47 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Gabriele Piscopia (capo)

I capi di Monte Sant'Angelo ("clan Libergolis")

Giuseppe Pacilli (capo) Franco Libergolis (capo) Ciccillo Libergolis (ex-capo) Enzo Miucci (capo)

5.4.4. Divisioni interne

La Sacra Corona Unita è suddivisa per territori, nel foggiano, influenzata dalla vicina Camorra napoletana, ha sviluppato notevoli interessi economici nel settore edile, nel terziario e nel settore delle onoranze funebri. A Bari e nella provincia si è sviluppata la Camorra barese, che è dedita al traffico di stupefacenti, al racket, alle estorsioni e al contrabbando. Attualmente le attività criminali sopradescritte sono gestite dal boss Domenico “La Luna” Strisciuglio, che dopo la morte di Capriati, ottenuta con una guerra ferocissima, risulta essere l’unico esponente di tale organizzazione criminale.99 In questo contesto criminale nasce la Sacra Corona Unita Libera, che a differenza della Sacra Corona Unita di origine, include alcune regole diverse al suo interno, tra queste l’uso dei minori nelle attività criminali e l’abolizione del rito di iniziazione.

5.5. Banda della Magliana

Banda della Magliana nel corso degli anni settanta Roma diviene teatro di una crescente evoluzione del fenomeno criminale. Alcuni esponenti della criminalità locale, è dedita inizialmente a furti, rapine, racket e controllo del gioco clandestino, con l’arrivo a Roma del clan dei Marsigliesi costituito da Albert Bergamelli, Maffeo Bellicini e Jacques Berenguer, che intendevano insediarsi in tale territorio, per diffondere e controllare l’attività e lo spaccio di eroina e sviluppare collateralmente l’attività dei sequestri di persona. Pertanto cercarono la collaborazione della criminalità locale preesistente, che accettando la loro partecipazione, furono indotti quindi, a sviluppare nuove doti culturali, di diverso livello criminale, spostando quindi il loro interesse verso queste nuove attività criminali, molto più redditizie. Con l’arresto degli esponenti del Clan dei Marsigliesi, le organizzazioni criminali romane, compresero l’opportunità di potersi sostituire agli stessi, ma che era necessario aggregarsi tra di loro, per meglio gestire le attività illegali da loro stessi controllate.

99 Bari: sgominato il clan Capriati, in www.corriere.it, pubblicato il 27-05-2006, consultato il 06 maggio 2014. 48 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Componenti Banda della Magliana www.google.com (27.05.2014).

5.5.1. La nascita della banda

Le organizzazioni malavitose non sono mai state verticistiche o piramidali, sia all’origine che durante tutto il percorso storico della loro esistenza, ma in considerazione che il territorio da gestire era molto vasto come pure vasto diventava il numero di attività illecite, decisero di aggregarsi tra loro in organizzazioni denominate “batterie” e cioè un nucleo di quatto/cinque persone che si occupavano di tenere sotto controllo il proprio territorio di appartenenza detenendone il potere esclusivo coinvolgendo alcuni esponenti criminali presenti nei quartieri romani quali: Trastevere, Testaccio, Ostiense e Magliana.100 All’interno di queste, nessun esponente aveva un ruolo predominante, bensì tutti partecipavano alle decisioni e allo sviluppo di tutte le attività criminali. Franco Giuseppucci era un esponente del crimine locale, che aveva un grande carisma e inoltre, conosceva tutti gli esponenti negli ambienti malavitosi di Roma, che lo ritenevano una persona affidabile sia per capacità che intraprendenza, e fu il primo nome a comparire nei verbali della polizia locale per attività criminali di notevole rilievo. La sua fama fu subito riconosciuta da tutti gli altri esponenti del crimine, tanto che affidavano a Giuseppucci la custodia delle loro armi, che lo stesso teneva all’interno di una roulotte di sua proprietà parcheggiata al Gianicolo. Nel 1976 la polizia scoprì tale nascondiglio e Giuseppucci fu arrestato, ma alla fine del processo giudiziario fu condannato solo a qualche mese di reclusione, grazie alla rottura di un vetro della roulotte, motivo per il quale i suoi legali riuscirono a dimostrare in parte la sua esclusione per il reato di possesso di armi.101 Dopo la sua scarcerazione, Giuseppucci continuò a maggior ragione, ad avere la stima degli altri esponenti della mala vita romana, e pertanto continuò ad essere il loro custode delle armi, ma subì il furto della sua auto “maggiolino” all’interno della quale vi era una borsa contenente armi, mentre si recava in un bar, lasciando la sua auto incustodita e con le chiavi inserite al suo interno, inconsapevole di chi fosse quell’auto, Giovanni Tigani, un comune scippatore, rubò l’auto e dopo aver notato la borsa ed il suo contenuto, vendette le armi a Emilio Castelletti. Giuseppucci tramite il capo banda del Castelletti, Maurizio Abbatino recuperò le armi e contestualmente organizzò l’incontro con un altro esponente della criminalità romana Enrico De Pedis, e nel corso di tale incontro decisero di creare un'unica banda detta appunto della Magliana per il controllo totale di tutte le attività criminali a Roma.

100 Giovanni Bianconi, Ragazzi di malavita. Fatti e misfatti della banda della Magliana, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2005. 101 Cristiano Armati, Italia criminale, Newton Compton Editori, 2012, p. 258. 49 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Enrico De Pedis capo Banda della Magliana www.google.com (27.05.2014).

L’organizzazione pur essendo una banda unica, era divisa per quartieri territoriali, quindi ai quartieri di Trastevere e Testaccio fu aggiunto quello proveniente da Ostia e Acilia capeggiato da Nicolino Selis che aveva già trascorso diversi anni detenuto in carcere, e pertanto era riconosciuto come esponente di spicco della criminalità della zona sud di Roma. Durante la sua detenzione in carcere, ebbe modo di conoscere Raffaele Cutolo, che gli svelò il suo nuovo modus operandi, con il quale intendeva dare un nuovo volto alla criminalità svolta dalla Camorra napoletana. Selis aveva una buona stima di Cutolo e gli piacquero le sue idee innovative, che decise di riportare nella sua organizzazione criminale romana. Diversi uomini delle vecchie “batterie” criminali decisero di unirsi a Giuseppucci, Abbatino e Selis per realizzare il progetto criminale per conquistare la città di Roma.

5.5.2. Gruppo della Magliana

 Maurizio Abbatino, detto Crispino. Nato nel cuore della Magliana vecchia, prima dell'incontro con Giuseppucci era già a capo, pur giovanissimo, di una batteria di malavitosi di quartiere specializzata in rapine. Arrestato nel 1972 e nel 1974, prima per furto e resistenza a pubblico ufficiale e poi per duplice omicidio (assolto per insufficienza di prove).  Marcello Colafigli, detto Marcellone. Amico fraterno di Giuseppucci, con cui spesso si ritrova in una batteria dedita alle rapine, è introdotto da quest'ultimo nel nucleo originario della banda  Claudio Sicilia detto Il Vesuviano. Originario di Giugliano in Campania (NA) e nipote del boss Alfredo Maisto, si stabilisce a Roma nel 1978 e diviene ben presto l'anello di congiunzione della banda con la Camorra di Corrado Iacolare, Michele Zaza e Lorenzo Nuvoletta.  Giorgio Paradisi, detto Er Capece. Attivo nel settore delle rapine ai camion, entra nella banda attraverso la conoscenza di Giuseppucci, con cui divide la comune passione per i cavalli e la frequentazione di ippodromi, sale corse e bische.102  Renzo Danesi, detto El Caballo. Originario del Trullo, fa parte del gruppo di malavitosi dediti alle rapine che gravitano attorno ad Abbatino, il quale poi non manca, sin dall'inizio, di coinvolgerlo nel progetto criminale della banda.  Enzo Mastropietro, detto Enzetto. Anche lui frequenta l'ambiente dei rapinatori della Magliana di Abbatino per poi entrare a far parte del nucleo storico della banda.  Emilio Castelletti. Rapinatore, assieme ad Abbatino partecipa, tra le altre cose, al tentato sequestro Pratesi che si conclude con la fuga dell'ostaggio.  Giovanni Piconi. Era legato al nucleo originario della banda che ruotava intorno ad Abbatino.  Roberto Giusti. Cognato di Mastropietro, entra a far parte della banda in un secondo momento e in maniera autonoma, occupandosi della vendita di sostanze stupefacenti.

102 Cristiano Armati, Italia criminale, Newton Compton Editori, 2012, p. 262. 50 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Gianfranco Sestili. Introdotto da Colafigli insieme a cui, in seguito, gestisce il controllo del mercato degli stupefacenti alla Garbatella e a Tor Marancia. Più tardi opera anche come fiancheggiatore, curando il trasporto delle armi a disposizione della banda e la loro riconsegna, dopo le azioni, nel deposito presso il Ministero della Sanità.103

5.5.3. Gruppo di Testaccio-Trastevere

Franco Giuseppucci, detto Er Fornaretto e poi Er Negro. Buttafuori in una bisca clandestina a Ostia, grande appassionato di scommesse e assiduo frequentatore di ippodromi e sale corsa romane, muove i primi passi nel mondo della mala a capo di una batteria di criminali del Trullo dedita soprattutto a furti e rapine. Fascista convinto e tramite del gruppo con gli esponenti dell’eversione nera e dello spontaneismo armato dei Nuclei Armati Rivoluzionari. È il primo a percepire la possibilità di unificare operativamente la frastagliata realtà della criminalità romana. Enrico De Pedis, detto Renatino.104 Nasce come scippatore per poi passare, molto presto, alle rapine legandosi a una batteria di malavitosi dell’Alberone. Nel 1977 è arrestato. Rappresenta il lato imprenditoriale della banda, nel tentativo di smarcamento dal crimine di strada per sedersi ai tavoli del potere, grazie anche ai suoi legami con i poteri occulti, il mondo del riciclaggio e i servizi segreti. Danilo Abbruciati, detto Er Camaleonte. Pugile mancato, si lega prima a una batteria di rapinatori (la Gang dei Camaleonti) specializzata in furti nelle abitazioni, per poi entrare nel giro delle bische clandestine controllate dalla Banda dei Marsigliesi di Albert Bergamelli. È uno dei leader del nucleo storico della banda, cui porta in dote la sua conoscenza con Pippo Calò, "ambasciatore" di Cosa Nostra a Roma, e dalla quale, tuttavia, mantiene sempre una certa indipendenza, coltivando rapporti di collaborazione con politici corrotti, estremisti di destra, mafiosi e massoni. Raffaele Pernasetti, detto Er Palletta. Da giovane lavora come commerciante di frattaglie all’ingrosso, prima di fare il proprio ingresso nel crimine organizzato, introdotto da De Pedis, di cui diviene in breve uomo di fiducia e spietatissimo "braccio armato". Ettore Maragnoli. Truffatore e usuraio, si inserisce nella banda dove opera nel settore della gestione del racket del gioco d'azzardo, del prestito a usura e dei videopoker Ernesto Diotallevi. Faccendiere legato agli ambienti dell'estrema destra, già intorno alla metà degli anni settanta è conosciuto per la sua attività di usuraio. Viene poi introdotto nella banda da Abbruciati come suo tramite con la mafia siciliana (per via della sua amicizia con Pippo Calò), verso altre associazioni malavitose e verso il mondo economico finanziario, nel quale vanta notevoli entrature. Col tempo, poi, va a costituire l'anima finanziaria del gruppo di Testaccio-Trastevere, oltre che a occuparsi di riciclare e investire i capitali della Magliana. Paolo Frau, detto Paoletto. Nato a Roma ma sempre vissuto a Ostia, con precedenti per detenzione di sostanze stupefacenti, opera come guardaspalle di Renatino De Pedis. Comincia a gravitare intorno alla banda poco prima dell'omicidio di Giuseppucci e gestisce per lui il commercio di droga sul litorale romano.105 Giuseppe De Tomasi, detto Sergione. Noto, intorno alla metà degli anni '70, per la sua attività di usuraio a Campo de' Fiori. È il Mario che, il 28 giugno 1983, sei giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, telefona a casa della famiglia della ragazza. Francesco Zumpano e Domenico Zumpano (detto Mimmo il biondo). Introdotti nella banda da Giuseppucci che poi affida loro la gestione, per conto della banda stessa, del commercio della cocaina nella zona di viale Marconi.

103 Cristiano Armati, Italia criminale, Newton Compton Editori, 2012, p. 262. 104 Enrico de Pedis e la banda della Magliana, in www.biografieonline.it, pubblicato il 25-10-2012, consultato il 06 maggio 2014. 105 Cristiano Armati, Italia criminale, Newton Compton Editori, 2012, pp. 263-265.

51 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Angelo Cassani, detto Ciletto. Amico dei fratelli Zumpano che lo presentano alla banda, cui si unisce a tutti gli effetti nel 1981 in occasione dell'omicidio di Roberto Faina, commesso dallo stesso Ciletto e da Giorgio Paradisi. Anch'egli si occupa del commercio di cocaina nelle zone di Testaccio e Trastevere. Enrico Nicoletti. Ex carabiniere e poi usuraio e truffatore, conosce De Pedis nel carcere di Regina Coeli e diviene prima l'anima finanziaria del gruppo di Testaccio-Trastevere (attorno al quale girano anche esponenti dell'eversione nera del tempo), poi il cassiere dell'intera banda, che lo considera un personaggio presentabile e con le conoscenze giuste (come, per esempio, l'allora giudice e senatore Claudio Vitalone). Tramite lui, il gruppo reinveste i proventi delle attività illecite in attività commerciali e immobiliari, incrementando enormemente il capitale dei boss della Magliana.

5.5.4. Gruppo di Ostia-Acilia106

Nicolino Selis, detto Il Sardo. Nato in Sardegna, a Nuoro, ben presto si trasferisce nella capitale divenendo, in poco tempo, uno dei padroni incontrastati del traffico di droga e delle rapine nella zona di Ostia. Si occupa principalmente di tenere i contatti tra l'organizzazione e la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, da lui conosciuto anni prima in carcere e di cui diviene il referente su Roma per il traffico di droga, il riciclaggio e la vendita di armi. Antonio Leccese. Personaggio di rilievo, ma certamente non di particolare spicco nella malavita romana, marito di Anna Paola Selis, sorella di Nicolino. Controlla per conto del cognato il traffico di droga nei quartieri di Casal Bruciato e Tiburtino, oltre che adoperarsi come suo guardaspalle. Giuseppe Magliolo, detto Il Killer. Arrestato già diverse volte per aver commesso vari omicidi su commissione e uomo di fiducia di Selis, che aveva conosciuto da ragazzino. Nel 1975, durante un periodo di detenzione, i due sono protagonisti con Edoardo Toscano di un'evasione dal carcere di Regina Coeli. Giuseppe Carnovale e Vittorio Carnovale, detti rispettivamente Il Tronco e Il Coniglio. Cognati di Toscano (che sposò la loro sorella Antonietta), sono operativi nel gruppo di Nicolino Selis che agiva ad Acilia. Edoardo Toscano, detto Operaietto. Arrestato per rapina e tentato omicidio nel 1975, lo stesso anno evade dal carcere romano di Regina Coeli assieme a Selis e Magliolo. Tornato libero, si unisce alla batteria del Sardo, per poi aderire al progetto criminale della banda. Giovanni Girlando, detto Gianni il Roscio. Luogotenente di Toscano, si unisce alla batteria di Selis con cui, nel 1976, realizza una serie di furti e rapine a mano armata in banche e uffici postali. Arrestato dopo la rapina al treno Chiusi-Siena, è condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere. Una volta libero si dedica al traffico di droga, attività che prosegue anche all'interno della banda. Fulvio Lucioli, detto Il Sorcio. Nel 1976 entra a far parte della batteria capeggiata da Selis che, per i seguenti due anni, fino al suo arresto, mette a segno un incredibile numero di rapine a mano armata. Durante la carcerazione accetta la proposta di Toscano di entrare a far parte della neonata banda ricevendo, ancora tra le sbarre, una stecca di trecentomila lire alla settimana. Antonio Mancini, detto l'Accattone. Originario del quartiere San Basilio, inizia la propria carriera criminale fin da giovanissimo, in una batteria specializzata nell’assalto ai treni. Nel 1976, durante uno dei suoi tanti soggiorni nel carcere di Regina Coeli, ha modo di stringere ulteriormente i rapporti con Selis e di sposare appieno il suo progetto di tentare su Roma la stessa operazione di controllo del territorio che il camorrista Raffaele Cutolo stava realizzando sulla piazza di Napoli. Cosa che poi effettivamente avviene, una volta liberi, con quel patto che, assieme agli altri due gruppi criminali, dà forma alla banda della Magliana.

106 Cristiano Armati, Italia criminale, Newton Compton Editori, 2012, pp. 266-269.

52 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

 Libero Mancone. Primo arresto nel 1970 per furto aggravato, anche lui coinvolto nella banda da Selis.  Gianfranco Urbani, detto Er Pantera. Uomo "più di parole che di pistole" e basista della batteria di Selis, è anche ben inserito nel traffico degli stupefacenti, grazie anche ai suoi contatti con grossi spacciatori thailandesi. Ancora carcerato, accetta la proposta di entrare a far parte della neonata banda, ricevendo fin dall'inizio una "stecca" di trecentomila lire alla settimana. Punto di contatto e tramite con esponenti di primo piano della 'Ndrangheta come Paolo De Stefano, Giuseppe Piromalli e Pasquale Condello.  Angelo De Angelis, detto Er Catena. Pregiudicato, con diversi precedenti penali a suo carico, si vantava di far parte di un gruppo massonico per il quale agiva e da cui riceveva protezione a livello poliziesco e processuale. Trafficante di stupefacenti, attività che prosegue anche nella banda, è accusato dai componenti della stessa di tagliare la cocaina che era incaricato di vendere e per questo ucciso.  Gianni Travaglini. Gestore di una stentata attività di commercio d'auto che, una volta diventate più floride le situazioni economiche del gruppo di Acilia, ha immediatamente un notevole incremento grazie ai prestiti e agli acquisti di auto dei componenti della banda. Ne diviene il fornitore ufficiale, fornendo assistenza logistica (auto ai familiari dei detenuti per recarsi ai colloqui, auto blindate all'occorrenza) e garantendo così libertà di movimento, riducendo i pericoli di controllo e di individuazione, perché non effettua i passaggi di proprietà. Inoltre, disponendo di autorimessa, occulta talvolta mezzi predisposti o utilizzati per le operazioni.  Roberto Frabetti, detto il Ciccione. Titolare di una tintoria ad Acilia che gli consente di giustificare all'occorrenza la disponibilità di ragguardevoli somme di denaro liquido. Inizialmente opera come autista per conto di Mancone e, pur non partecipando mai ad azioni violente della banda, svolge attività di supporto, specie per quel che concerne gli aiuti ai detenuti e alle loro famiglie, di favoreggiamento ai latitanti e di custodia e trasferimento degli stupefacenti.  Emidio Salomone. Cresce all'ombra di Vittorio Carnovale, e quando quest'ultimo è ucciso si impadronisce del traffico di stupefacenti, del gioco clandestino e dell'usura nel quadrante di Ostia  Bruno Tosoni, detto er Capoccione. Gestisce l'usura per conto del gruppo.

5.5.5. Altri107

 Roberto Fittirillo. Uno dei sicari della banda, per cui gestisce anche il controllo del traffico di stupefacenti della zona del Tufello.  Alessandro D'Ortenzi (detto Zanzarone). Malavitoso con precedenti per associazione per delinquere, rapina, furti, ricettazione, detenzione di armi, ricopre una posizione marginale all'interno della banda ma, dati i suoi trascorsi giudiziari e una certa familiarità con specialisti in psichiatria, è utilizzato per ottenere perizie psichiatriche compiacenti. Costituisce, in particolare, il punto di contatto tra la banda e il professor Aldo Semerari.  Alvaro Pompili. Introdotto nella banda da Colafigli, vista l'esigenza dell'organizzazione di avvalersi di personaggi "puliti" in grado di far riciclare i loro capitali. Impiegato presso il Ministero della Sanità, fa poi da tramite con Biagio Alesse, custode e centralinista presso il Ministero stesso, convincendolo a custodire un deposito di armi all'interno dello stabile.

107 Cristiano Armati, Italia criminale, Newton Compton Editori, 2012, p. 270.

53 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.5.6. Sequestro Grazioli

L’evento principale che diede spessore alla Banda della Magliana, fu il sequestro di persona del duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, l’idea fu ipotizzata da Franco Giuseppucci, che aveva a sua volta ricevuto informazioni da Enrico Mariotti gestore di una sala scommesse a Ostia, poiché lo stesso era amico del figlio del duca, con il quale condivideva la stessa passione per le armi. L’idea di questo sequestro di persona, significava per la Banda della Magliana un enorme passo verso una criminalità di maggiore spessore.

Foto d’epoca del Duca Grazioli www.google.com (27.05.2014).

Il 7 novembre 1977, il duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, venne bloccato a bordo della sua auto BMW 320, da due auto all’incrocio tra Via della Marcigliana e Via Salaria, una Fiat 131 guidata da Maurizio Abbatino ed un'Alfetta con al volante Renzo Danesi e sulle quali c'erano anche Giuseppucci, Paradisi, Piconi, Castelletti e Colafigli che, incappucciati, lo fecero scendere a forza per poi caricarlo a bordo di una delle auto e successivamente trasportato in diversi nascondigli provvisori. Inizialmente, venne rinchiuso in un appartamento di Primavalle, poi trasferito in una località sull'Aurelia e infine nel napoletano.108 La Banda della Magliana, non aveva però nessuna esperienza nei sequestri di persona, e per tale motivo dovette rivolgersi ad un’altra organizzazione criminale, più esperta del settore, pur essendo di piccole dimensioni la banda di Montespaccato, la prima richiesta di riscatto fu di circa dieci miliardi di lire, i famigliari del duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere chiesero ed ottennero alcune foto scattate con una polaroid istantanea, che dimostravano la buona salute del sequestrato, ritraendo lo stesso, con in mano il quotidiano “La Nazione” di Firenze, per depistare le eventuali indagini delle forze dell’ordine, allo scopo di non essere rintracciati. La richiesta definitiva del riscatto da parte dei sequestratori arrivò il 14 febbraio 1978, e il figlio Giulio Grazioli per dimostrare l’accettazione di pagamento di un miliardo e mezzo di lire, doveva pubblicare un annuncio sul quotidiano romano “Il Messaggero” la seguente frase: «Gambero rosso tutte le specialità marinare, pranzo a prezzo fisso, lire 1500». Il pagamento avvenne attraverso varie indicazioni che venivano rilasciate di volta in volta al figlio Giulio Grazioli durante il percorso indicato, fino all’indicazione finale che gli diceva di lanciare il denaro dal ponte dell’autostrada Roma-Civitavecchia. Il denaro ricavato fu diviso al 50% tra la Banda della Magliana e la banda di Montespaccato. Il duca Massimiliano Grazioli non fu mai rilasciato poiché durante il periodo di rapimento dello stesso, un sequestratore fu visto in volto e il rischio che il duca potesse riconoscerlo avrebbe potuto portare all’arresto di tutta la Banda di Montespaccato e quindi successivamente ricondurre alla Banda della Magliana e per tale motivo fu deciso di ucciderlo.109 Nonostante il sequestro di persona non ebbe le stesse risultanze ipotizzate, per la Banda della Magliana l’avvenimento riscosse un notevole successo, poiché l’evento dimostrò nonostante tutto,

108 Masia Antonio, Così fu ucciso il duca Grazioli, in www.corriere.it, pubblicato il 05-10-1993, consultato il 06 maggio 2014. 109 Masia Antonio, Così fu ucciso il duca Grazioli, in www.corriere.it, pubblicato il 05-10-1993, consultato il 06 maggio 2014.

54 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

le loro capacità criminali e che la collaborazione con altre organizzazioni malavitose rafforzava il loro potere.

5.5.7. Omicidio Nicolini

Franco Nicolini www.google.com (27.05.2014).

Il potere della Banda della Magliana fu raggiunto in poco tempo, solo grazie all’efferatezza utilizzata per eliminare fisicamente tutti gli avversari che cercavano di opporsi al loro potere, l’evento che dimostrò tale capacità, mai riscontrata prima nella malavita romana, fu l’omicidio di Franco Nicolini, detto Franchino er Criminale, che era l’unico a gestire le scommesse clandestine dell’ippodromo di Tor di Valle.110 Il vero motivo di eliminare Franco Nicolini non era solo dovuto alla voglia di raggiungere uno strapotere assoluto su tutto il territorio romano, ma il motivo primario del suo omicidio fu da ricercarsi in un torto fatto subire a Nicolino Selis nel corso di un periodo di comune detenzione; questo avvenne nel 1974 quando, durante una rivolta dei detenuti, Nicolini si schierò dalla parte delle guardie carcerarie per ristabilire l’ordine e, agli insulti di Selis, rispose schiaffeggiandolo in pieno volto di fronte agli altri detenuti. La sera del 25 luglio del 1978, nel momento in cui la gente cominciava a defluire dall'ippodromo dopo l'ultima corsa, nel parcheggio antistante due auto, attesero l'arrivo di Nicolini: Renzo Danesi e Maurizio Abbatino erano alla guida rispettivamente, di una Fiat 132 e di una Fiat 131, a bordo delle quali si trovavano Enzo Mastropietro, Giovanni Piconi, Edoardo Toscano, Marcello Colafigli e Nicolino Selis, mentre Franco Giuseppucci rimase in attesa all'interno dell'ippodromo, allo scopo di farsi notare dalla gente per costruirsi l'alibi; Nicolini, giunto nel parcheggio nei pressi della sua Mercedes grigia, venne avvicinato da Toscano e Piconi e freddato all’istante con nove colpi di pistola. Tale decisione fu avallata anche da Raffaele Cutolo, all’epoca appena evaso dall’ospedale psichiatrico di Aversa, che per consolidare i suoi affari con la Banda della Magliana, nominò Nicolino Selis suo luogotenente a Roma. All'incontro, che avvenne in un albergo di Fiuggi dove, secondo la deposizione del pentito Abbatino, Cutolo disponeva di un intero piano per sé ed i propri guardaspalle, parteciparono anche Franco Giuseppucci, Marcello Colafigli e lo stesso Maurizio Abbatino, e questo segnò un momento decisivo nella storia della banda che, tra le sue varie attività, ebbe modo di attivare un canale preferenziale con i camorristi per la fornitura delle sostanze stupefacenti da distribuire poi nella capitale. La sua eliminazione, oltre ché a cementare i rapporti all'interno dei vari gruppi della Banda, si rivelò comunque una tappa fondamentale per la crescita della stessa che, da quel momento in avanti, ebbe via libera per poter gestire un'ottima fonte di guadagno. Infatti, i rapporti di forza all'interno della malavita romana subirono un cambiamento definitivo che vide la banda in una posizione predominante e che perdurò negli anni successivi.

110 Banda della Magliana: Franchino er Criminale forse il primo omicidio, in www.forumfree.it, pubblicato il 10-10- 2013, consultato il 06 maggio 2014. 55 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.5.8. Traffico di stupefacenti

L'ascesa degli uomini della Magliana, infatti, avvenne in modo molto rapido ed in poco tempo, dalle semplici rapine, si spostarono verso reati più redditizi legati ai sequestri di persona, al controllo del gioco d'azzardo e delle scommesse ippiche, ai colpi ai caveau e soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti.111 La Banda della Magliana creò una struttura ramificata su tutto il territorio romano, per il commercio della droga, la struttura era composta dai cosiddetti “cavalli” e “formiche”, i primi ottenevano le grosse quantità di droga che venivano smistate attraverso l’altra struttura. La banda s’incaricava di ottenere ingenti quantitativi di droga dalle varie organizzazioni criminali e dall’estero come ad esempio per la cocaina il fornitore era Manuel Fuentes Cancino, l’eroina veniva fornita da Koh Bak Kim proveniente dalla Tailandia e occultata nelle cornici di quadri oppure nei doppi fondi di valigie. Allo scopo di avere un controllo capillare del territorio si rese necessario una divisione dello stesso, in varie zone presidiate dai vari gruppi della banda. La zona di Testaccio-Viale Marconi, quartier generale della banda, era di competenza di Danilo Abbruciati e Franco Giuseppucci e veniva gestita tramite l'apporto dei fratelli Francesco e Domenico Zumpano. Le zone di Trastevere, Torpignattara e Centocelle erano controllate da Enrico De Pedis, Raffaele Pernasetti, Ettore Maragnoli, Giorgio Paradisi, Fabiola Moretti e Angelo Cassani. Le zone della Magliana e di Monteverde erano controllate da uomini di Maurizio Abbatino, quali Enzo Mastropietro, Roberto Giusti, Massimo Sabbatini e Giovanni Piconi. La zona di Ostia era controllata da Nicolino Selis, che si avvaleva di uomini come Paolo Frau, Ottorino Addis, Antonio Leccese, Fulvio Lucioli e Giovanni Girlando. La zona di Acilia era controllata da Edoardo Toscano, Libero Mancone, i fratelli Carnovale e Roberto Frabetti. Le zone della Garbatella e di Tor Marancia erano controllate da Claudio Sicilia, GianfrancoSestili e Marcello Colafigli. E poi, il Trullo era curato da Renzo Danesi, il Portuense da Emilio Castelletti, il Prenestino e Villa Gordiani dal Pantera Gianfranco Urbani e nelle zone del Tufello-Alberone la gestione era affidata a Roberto Fittirillo e ai tre fratelli Giordani (detti i Sandroni). I proventi di tutte le attività illecite della Banda della Magliana, venivano ripartiti in parti uguali per tutti i componenti, oltre ad assicurare loro assistenza legale, psichiatrica, e il sostentamento dei loro famigliari durante i periodi di detenzione carceraria. Ciò garantiva la tranquillità e l’ordine all’interno della Banda della Magliana. L’inosservanza di tali regole, portava all’omicidio di chi vi si sottraeva.

5.5.9. Il deposito delle armi

Con l’aumento dei componenti della Banda della Magliana, ci fu conseguentemente un aumento delle armi in loro possesso e ciò determinò la scelta di occultarle in un unico luogo così da poterne avere il controllo complessivo. Per tale decisione, fu indicato da Marcello Colafigli il nome di Alvaro Pompili, all’epoca, impiegato del Ministero della Sanità, pertanto gli prospettò la possibilità di costituire un deposito presso il Ministero. Alvaro Pompili, a sua volta, era particolarmente legato a Biagio Alesse, custode e centralinista presso il Ministero della Sanità, il quale si fece convincere agevolmente a fare anche il custode delle armi, con un compenso fisso di circa un milione al mese e con la tacita garanzia che, per ogni necessità economica, la banda avrebbe fatto fronte ai suoi impegni. Fu così che gran parte delle armi furono trasferite dai precedenti depositi presso il Ministero della Sanità. Il 25 novembre del 1981, nel corso di una perquisizione, la polizia rinvenne in uno scantinato del Ministero della Sanità, al civico 34 di via Liszt all'Eur, l'arsenale composto da 19 tra pistole e revolver, una machine pistol M12, un mitra moschetto automatico Beretta (Mab), un mitragliatore Sten, altri fucili mitragliatori, oltre a cartucce e a bombe a mano. Con la scoperta di

111 Rita Di Giovacchino, Il Libro Nero Della Prima Repubblica,Roma, Fazi Editore, 2005, p. 185. 56 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

queste armi la polizia poté risalire a rapporti tra la Banda della Magliana e la destra eversiva dei Nuclei Armati Rivoluzionari, che attraverso Massimo Carminati ebbero modo di fare uso delle armi per depistare le indagini sulla strage di Bologna operato dai servizi deviati.112

5.5.10. Guerra con il clan Proietti

Franco Giuseppucci fu il primo esponente della Banda della Magliana a morire ad opera della banda rivale della famiglia Proietti, soprannominati “i Pesciaroli” per via dell’attività commerciale che deteneva all’interno del mercato ittico romano.

Omicidio di Franco Giuseppucci www.google.com (27.05.2014).

Questo gruppo era composto da persone consanguinei di Franco Nicolini, ucciso dalla Banda della Magliana. La morte di Giuseppucci fu il pretesto per iniziare una enorme guerra tra le due bande. Il primo atto della vendetta nei confronti dei Proietti, relativamente all'uccisione di Franco Giuseppucci, fu un errore, uno scambio di persona da parte della Banda. La sera del 19 settembre 1980, Maurizio Abbatino, Paolo Frau, Edoardo Toscano e Marcello Colafigli, appostati davanti ad una villa tra Ostia e Castelfusano abitualmente frequentata da Enrico Proietti, detto er Cane, fecero fuoco contro una macchina a bordo della quale c'erano Pierluigi Parente, avvocato ventottenne e figlio di un industriale, e la sua fidanzata Nicoletta Marchesi, completamente estranei al clan Proietti, il ragazzo fece in tempo a sfuggire all’agguato mentre la ragazza restò gravemente ferita. La rappresaglia continuò il 27 ottobre 1980 quando in un agguato rimase ferito Enrico Proietti detto “Er Cane”, che riuscì però a sfuggire al tentativo di uccisione, meno fortunati furono invece, Orazio (figlio di Enrico Proietti) che morì il 31 ottobre 1980 di overdose dopo che fu ferito in un agguato compiuto dalla Banda della Magliana, e Fernando detto “il Pugile” ucciso il 30 giugno 1982.113 Il 16 marzo 1981 Antonio Mancino e Marcello Colafigli, avvistarono Maurizio Proietti e suo fratello Mario assieme alle rispettive famiglie, nacque uno scontro a fuoco durante il quale Maurizio fu colpito a morte mentre il fratello Mario rimase ferito, Antonio Mancino e Marcello Colafigli provarono di fuggire rifugiandosi in uno stabile, ma furono arrestati dall’intervento delle forze di polizia.114 Seguirono altre vendette, tra queste: trovarono la morte anche Orazio Benedetti, collaboratore legato ai pesciaroli e Daniele Raffaello Caruso: il primo freddato in una sala giochi di via Rubicone, al quartiere Salario, il 23 gennaio del 1981, reo di aver brindato alla notizia della

112 Masia Antonio, L'uomo dei mille segreti in www.corriere.it, pubblicato il 22-03-1994, consultato il 06 maggio 2014. 113 Giovanni Bianconi, Ragazzi di malavita. Fatti e misfatti della banda della Magliana, Dalai editore, 2005, p. 212. 114 Via di Donna Olimpia 152, in www.repubblica.it, pubblicato il 04-02-2010, consultato il 06 maggio 2014. 57 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

morte di Giuseppucci; il secondo, invece, fatto trovare cadavere in una Giulietta il 22 gennaio 1983 perché ritenuto responsabile della morte di Mariano Proietti (figlio di Enrico), ucciso il 14 dicembre 1982 senza il consenso della banda.115

5.5.11. Collusione con la destra eversiva

La Banda della Magliana nasce contestualmente al cosiddetto periodo degli anni di piombo, e cioè tra la metà degli anni settanta e i primi anni ottanta, periodo in cui in Italia si ebbe un’elevata lotta armata politica. In tale contesto, la Banda della Magliana sviluppò diversi contatti con i nuclei armati politici, pur non avendo nessuna necessità ideologica politica, il fine infatti della Banda della Magliana, era solo quello di poter utilizzare ulteriori canali per il controllo e lo sviluppo delle loro attività illecite compreso il riciclaggio di denaro. L'obiettivo venne raggiunto con la conoscenza di alcuni uomini cerniera e di raccordo tra la criminalità organizzata, i settori deviati dei servizi segreti e le organizzazioni eversive neofasciste come Alessandro D'Ortenzi, Massimo Carminati ed altri ancora. Il professor Aldo Semerari116, noto perito medico-legale psichiatrico forense, fu il primo contatto tra la Banda Della Magliana e i nuclei eversivi dell’estrema destra. Il professore Semerari infatti, noto massone e iscritto alla Loggia P2 e consulente altamente riconosciuto dalle istituzioni giudiziarie, aveva contatti con uomini appartenenti ad organizzazioni politiche di estrema destra, per tale motivo, lo stesso riuscì a costruire rapporti relazionali con la Banda della Magliana, alla quale garantì il suo appoggio sia in ambito professionale per eventuali perizie compiacenti, che permettessero la scarcerazione di componenti della Banda della Magliana, che in ambito di informazioni riservate, che lo stesso professor Semerari riusciva ad ottenere tramite contatti con i servizi segreti deviati. In cambio di tali favori la Banda della Magliana, doveva garantire un appoggio economico ai gruppi politici di estrema destra. Tali rapporti durarono fino al 25 marzo 1982, data in cui il corpo del professor Semerari fu trovato decapitato117 all’interno di un’auto nei pressi di Ottaviano in provincia di Napoli. La causa della morte fu da ricercarsi in un episodio avvenuto poco tempo prima: il professore infatti, si era adoperato per la scarcerazione di un boss della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, e successivamente accettò anche l'incarico come consulente anche per la fazione opposta, la famiglia di Roberto Ammaturo.118

5.5.12. Rapporti col NAR

Foto d’epoca NAR www.google.com (27.05.2014).

115 Martirano Dino, I misteri della Magliana, in www.corriere.it, pubblicato il 23-07-1996, consultato il 06 maggio 2014. 116 Rita Di Giovacchino, Il Libro Nero Della Prima Repubblica, Roma, Fazi Editore, 2005, p. 252. 117 Tagliai io la testa a Semerari,aveva tradito un nostro accordo, in www.repubblica.it, pubblicato il 25-05-2010, consultato il 06 maggio 2014. 118 Aldo Semerari assassinato dalla camorra, in www.raistoria.rai.it, pubblicato il 12-05-1995, consultato il 06 maggio 2014. 58 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

La Banda della Magliana instaurò un rapporto di collaborazione reciproca con i NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), attraverso Massimo Carminati che frequentava gli stessi bar nella zona di Ponte Marconi, dove conobbe Danilo Abbruciati e Franco Giuseppucci. Carminati affidava a quest’ultimi tutto il denaro ottenuto da rapine compiute in collaborazione con i NAR, il denaro quindi veniva reinvestito da Abbruciati e Giuseppucci in traffico di droga e usura. Oltre alla collaborazione di rapine con i NAR, la Banda della Magliana commissionava loro anche omicidi di persone che si contrapponevano al traffico di droga, come l’omicidio commesso dai NAR nei confronti del tabaccaio Teodoro Pugliese, successivamente Carminati ottenne dalla Banda della Magliana e con il consenso degli altri esponenti del NAR a poter custodire e gestire in autonomia il deposito di armi all’interno del Ministero della Sanità.

5.5.13. Coinvolgimento sequestro Aldo Moro

Sequestro Aldo Moro www.google.com (27.05.2014).

Il 16 marzo 1978 viene rapito a Roma l’onorevole Aldo Moro, che dopo una detenzione di circa 55 giorni venne ucciso dalle Brigate Rosse.119 Anche per tale omicidio, la Banda della Magliana fu contattata dall’onorevole Flaminio Piccoli, inviato direttamente dal boss Raffaele Cutolo, lo scopo di tale incontro con la Banda della Magliana era di comprendere dove fosse nascosto l’onorevole Aldo Moro, che in considerazione del luogo di ritrovamento dove fu prigioniero, si comprende che gli esponenti della stessa Banda della Magliana erano quantomeno a conoscenza dell’avvenimento del sequestro, poiché nel quartiere (Magliana), controllato in modo capillare da questo particolare tipo di malavita collegato a settori deviati dei servizi segreti e all’eversione nera, è situato il covo di Aldo Moro di via Montalcini. Nelle immediate vicinanze di via Montalcini abitano numerosi esponenti della Banda della Magliana: a via Fuggetta 59 (a circa 100 metri da via Montalcini), Danilo Abbruciati, Amleto Fabiani, Antonio Mancini; in via Luparelli 82 (a circa 200 metri dal covo), Danilo Sbarra e Francesco Picciotto (uomo del boss Pippo Calò); in via Vigna due Torri 135 (a circa 150 metri) Ernesto Diotallevi, segretario del finanziere piduista Carboni; infine in via Montalcini 1 c'è villa Bonelli, appartenente a Danilo Sbarra.120 All’incontro con l’onorevole Flaminio Piccolo vi erano quasi tutti gli esponenti della Banda della Magliana, Abbatino fu uno di quelli che non era d’accordo per l’eventuale loro intervento in questo avvenimento, poiché egli rispettava qualsiasi organizzazione criminale, e pertanto riteneva indispensabile la loro esclusione da questo sequestro. Cosa Nostra contattò la Banda della Magliana, attraverso Pippo Calò, che fece loro sapere di non interessarsi a tale sequestro, poiché l’onorevole Aldo Moro stava collaborando con le Brigate Rosse, fornendogli molte informazioni riguardanti Giulio Andreotti (Memoriale Moro), e pertanto il partito della Democrazia Cristiana lo volevano morto.121 Un’altra figura importante per il sequestro di Aldo Moro, fu Toni Chicchiarelli, noto per le sue capacità di falsario,

119 Alfredo Carlo Moro, Storia di un delitto annunciato, Roma, Editori Riuniti, 1998, pp. 28-30. 120 Stefano Grassi, Il caso Moro: un dizionario italiano, Mondadori, 2008. 121 Alfredo Carlo Moro, Storia di un delitto annunciato, Roma, Editori Riuniti, 1998, p. 32. 59 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

che fu contattato dai servizi segreti deviati al fine di creare il finto comunicato n. 7 dove le Brigate Rosse dichiaravano che Aldo Moro era stato ucciso e che era stato seppellito al Lago della Duchessa. Il 28 settembre 1984, il falsario Chicchiarelli venne ritrovato ucciso da nove colpi di pistola, il suo killer non fu mai trovato, e durate la perquisizione della sua abitazione avvenuta qualche giorno dopo il ritrovamento del cadavere, furono rinvenute alcune foto polaroid che ritraevano la figura di Aldo Moro.122

5.5.14. Omicidio Pecorelli

Mino Pecorelli www.google.com (27.05.2014).

La Banda della Magliana fu utilizzata anche per l’omicidio del giornalista Mino Pecorelli appartenente alla Loggia P2 di Licio Gelli, direttore del settimanale OP-Osservatorio Politico avvenuto il 20 marzo 1979, attraverso il quale lo stesso Pecorelli, pubblicava diversi scandali politici, fu per questo motivo spesso accusato di manipolare la politica italiana. L’ipotesi prodotta dai pentiti Maurizio Abbatino e Antonio Mancini è che Pecorelli facesse pressione attraverso dichiarazioni di stampa del suo settimanale, nei confronti di un noto politico italiano, successivamente indicato con il nome di Giulio Andreotti, e che il Senatore Claudio Vitalone123 avrebbe contattato i boss Gaetano Badalamenti e Stefano Bontate che avrebbero attivato Giuseppe Calò che a sua volta avrebbe contattato i boss Danilo Abbruciati e Franco Giuseppucci i quali diedero mandato a Massimo Carminati di compiere l’omicidio Pecorelli. La commissione di tale delitto, diede l’opportunità alla Banda della Magliana di accrescere notevolmente il loro potere, all’interno degli ambienti politici, giudiziari e dell’alta finanza. Il processo nei confronti di tutti gli accusati della Banda della Magliana e dei mandanti per l’omicidio di Mino Pecorelli si concluse con l’assoluzione di tutti gli imputati per insufficienza di prove. Le armi rinvenute all’interno del Ministero della Sanità, tra le quali l’arma utilizzata per tale omicidio furono tutte manomesse, allo scopo di evitare qualsiasi accertamento peritale.124

122 Andate in Via Cattani c’è una Renault rossa, in www.repubblica.it, pubblicato il 10-05-1978, consultato il 06 maggio 2014. 123 La Magliana, uno schizzo di fango su Vitalone, in www.repubblica.it, pubblicato il 01-08-2000, consultato il 06 maggio 2014. 124 Omicidio Pecorelli: nessuna prova contro Andreotti, in www.repubblica.it, pubblicato il 01-08-2000, consultato il 06 maggio 2014. 60 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.5.15. Coinvolgimento Strage di Bologna

Stage di Bologna 2 agosto 1980 www.google.com (27.05.2014).

La Banda della Magliana fu coinvolta per la strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, attraverso il SISMI, che a sua volta contattò alcuni esponenti dei servizi segreti deviati italiani, che contattarono Carminati, uomo di contatto tra questi ultimi e la stessa Banda della Magliana, allo stesso Carminati fu ordinato di far ritrovare sul treno Taranto-Milano il 13 gennaio 1981, una valigetta contenente un mitra MAB con numero di matricola abrasa e una particolare modifica artigianale riconducibile alle armi ritrovate al Ministero della Sanità, due caricatori, un fucile da caccia, e del materiale esplosivo di tipo T4 lo stesso utilizzato per la strage di Bologna, assieme a due biglietti aerei intestati a un tedesco e a un francese, entrambi terroristi rimasti anonimi. Successivamente a tale ritrovamento, fu rinvenuto un dossier denominato “Terrore sui treni” nel quale venivano descritte le intenzioni terroristiche dei due terroristi internazionali, che erano i contatto con alcuni esponenti dei NAR. Secondo la Corte di Assise di Roma, il depistaggio è “l’ennesimo episodio di un’ostinata opera di inquinamento delle prove per evitare che i veri responsabili della strage di Bologna venissero identificati”.125 Il 9 giugno del 2000, nel processo di primo grado, Carminati venne condannato a 9 anni di reclusione, assieme al generale e al colonnello del Sismi Pietro Musumeci e Federico Mannucci Benincasa, al colonnello dei carabinieri Giuseppe Belmonte e a Licio Gelli. Dell'episodio vennero infine ritenuti responsabili, con sentenza definitiva, i soli Musumeci e Belmonte, mentre Carminati verrà poi assolto in appello.

5.5.16. Lotte interne

Con la morte di Giuseppucci, cominciarono le tensioni tra i Testaccini di Danilo Abbruciati e Enrico De Pedis e quelli della Magliana di Maurizio Abbattino, che sfociarono in una guerra insanabile che provocò diversi morti per entrambe le fazioni, per motivi di gelosie e incomprensioni. I Testaccini, che erano in contrasto con quelli che avrebbero voluto preservare i principi di origine della banda, e da questi venivano accusati di essere uno strumento nelle mani di loschi poteri e di aver trasformato di fatto la stessa Magliana in una sorta di agenzia del crimine, a completa disposizione di chiunque offrisse denaro o protezione. Una vera e propria holding- criminale, quindi, che nei piani dei Testaccini, sempre più compromessi con mafiosi quali Pippo Calò, e massoni, come Licio Gelli e Francesco Pazienza, avrebbe permesso a De Pedis e soci di fare quel salto di qualità ed entrare così nel racket dell'alta finanza, sul modello imprenditoriale di mafia e camorra, abbandonando così quelle che fino ad allora erano le prerogative del gruppo originale

125 Sentenza della Corte Suprema di Cassazione, in www.stragi.it, pubblicato il 23-11-1995, consultato il 06 maggio 2014. 61 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

della banda e relegando Crispino, e soci, alla semplice gestione delle solite attività illecite quali prostituzione, stupefacenti, usura, rapine, rapimenti e corse clandestine.

5.5.17. L’uccisione di Selis

Nicolino Selis www.google.com (27.05.2014).

Un altro problema della Banda della Magliana, era rappresentato dall'ansia di Nicolino Selis, che forte dell’appoggio dei camorristi di Cutolo, dal manicomio giudiziario dove si trovava detenuto iniziò a pretendere una sua personale spartizione delle ingenti somme di denaro, provenienti delle varie azioni delittuose. In particolare Selis iniziò anche a pretendere ulteriore danaro su attività delittuose svolte a titolo individuale e si dimostrò particolarmente indisposto nei confronti di De Pedis che a differenza degli altri aveva iniziato ad investire i suoi guadagni anche in attività legali, tanto da non voler più dividere con gli altri complici, in quanto i suoi introiti erano provenienti in larga parte dalle sue attività private. La goccia che fece traboccare il vaso, però avvenne in merito alla spartizione di una nuova fornitura di eroina di tre chilogrammi; secondo gli accordi, tale fornitura avrebbe dovuto essere ripartita al 50% tra i due gruppi, ma Selis ritenne di operare una ripartizione di due chilogrammi per i suoi e di uno per l’altro gruppo, pertanto, impartì al Toscano istruzioni in tal senso. Si trattò di un passo falso in altre parole, Nicolino Selis doveva morire.126 Il 3 febbraio del 1981, Selis uscì dal manicomio giudiziario per un breve permesso, venne organizzato un appuntamento all'EUR per un’apparente riappacificazione, Selis, accompagnato dal suo cognato e guardaspalle Antonio Leccese, giunse all'EUR a bordo della sua A112 e trovò ad attenderlo Marcello Colafigli, Maurizio Abbatino, Edoardo Toscano, Raffaele Pernasetti, Enrico De Pedis e Danilo Abbruciati. Arrivati sul posto il Sardo venne agguantato con la scusa dell'abbraccio di riappacificazione dando le spalle a Crispino che ebbe il tempo di estrarre la pistola nascosta dentro una scatola di cioccolatini e sparare contro Selis due proiettili, seguiti da altri due di Toscano. Il suo corpo venne poi sepolto in una buca vicino all’argine del Tevere e ricoperto con della calce per affrettare la decomposizione e a tutt'oggi non è stato ancora ritrovato. Mentre Leccese, rimasto unico testimone venne ucciso da Abbruciati, De Pedis e Mancini.

5.5.18. Omicidio Balducci

La sera del 16 ottobre 1981 ad opera di Abbruciati e De Pedis, all’insaputa degli altri componenti della Banda, veniva ucciso Domenico Memmo Balducci, mentre stava rincasando in motorino, per

126 Bianconi Giovanni, Le faide dopo gli affari della Banda Così finisce un mito (sbagliato), in www.corriere.it, pubblicato il 29-04-2012, consultato il 06 maggio 2014. 62 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

conto del mafioso Pippo Calò. Domenico Balducci, meglio noto come Memmo il cravattaro, era un usuraio e proprietario di un piccolo negozietto di elettrodomestici. Attraverso solidi legami con la mafia, i servizi segreti, faccendieri e politici, Memmo gestiva il racket dell'usura per conto dello stesso Calò, il boss palermitano che aveva conosciuto in carcere nel 1954. Il suo errore fu quello di trattenere per sé, nell'estate del 1981, una parte del denaro (circa 150 milioni) destinato a Calò e proveniente dalla cosiddetta "Operazione Siracusa" che avrebbe dovuto garantire alla mafia enormi guadagni da una gigantesca speculazione edilizia, tale suo comportamento, gli procurò la condanna a morte. Ne seguì un litigio acceso tra Abbruciati e Abbatino, il quale rinfacciò ad Abbruciati di perseguire propri scopi personali al di fuori dell'interesse comune della banda. In pratica, ai testaccini veniva rivolta l'accusa di essere dei traditori che mettevano in pericolo i compagni per proteggere gli affari dei Corleonesi.127

5.5.19. Morte di Abbruciati

Gli interessi criminali tra i testaccini della banda, sia con ambienti corrotti dell'economica che della politica e con la mafia di Cosa Nostra, emersero chiaramente in un altro delitto, ossia il tentato omicidio del vice presidente del Banco Ambrosiano Roberto Rosone. Nel 1981 Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, che aveva gravi difficoltà economiche, si era messo in affari, per tentare di coprire i conti in rosso del Banco e salvarsi dal processo in corso a suo carico, con il faccendiere Flavio Carboni ed il mafioso Pippo Calò, i quali, intenzionati poi a recuperare i soldi affidati a Calvi, vennero ostacolati dall'allora vicepresidente dell'istituto di credito Roberto Rosone, il quale aveva assunto la guida della banca dopo il fallimento finanziario ed aveva vietato ulteriori prestiti senza garanzia concessi dal Banco Ambrosiano ad alcune società collegate proprio a Flavio Carboni,128 che informò Calò dell'accaduto e questi, nell'aprile del 1982, tramite Ernesto Diotallevi, affiliato della banda, incaricò Danilo Abbruciati di intimidire Roberto Rosone.129 Il 27 aprile, Abbruciati ed il suo complice Bruno Nieddu attesero la vittima sotto casa, in via Ercole Oldofredi, nei pressi della Stazione Centrale e verso le ore otto, mentre Rosone si dirigeva verso la sua macchina, veniva avvicinato da Abbruciati, con il viso coperto che gli sparò, ma la sua pistola si inceppò, favorendo così la fuga del banchiere che si allontanò. Abbruciati però, ebbe il tempo di ricaricare la pistola e a sparare nuovamente, ferendo Rosone alle gambe, mentre fuggiva verso la moto guidata dal suo complice, una guardia giurata poco distante dal luogo dell'agguato, sparò a sua volta un colpo di 357 magnum colpendo a morte Abbruciati. La notizia colse di sorpresa i suoi amici della Magliana che, tenuti all'oscuro di tutto, ritennero molto strano il fatto che Abbruciati si riducesse al ruolo di semplice killer su commissione ed accettasse un compito così rischioso. Tale accaduto infastidì maggiormente Abbatino e soci, poiché Abbruciati aveva operato seguendo unicamente un suo tornaconto personale mettendo a rischio la stessa banda. Pertanto, il livello di ostilità tra i due gruppi della banda era ormai diventato sempre più acceso e senza possibilità di ritorno.

127 Gianni Flamini, La banda della Magliana, Milano Kaos, 2002, p. 186. 128 Il caso Calvi, un mistero italiano, in www.cinquantamila.corriere.it, pubblicato il 18-06-1982, consultato il 06 maggio 2014. 129 La mafia ordinò: 'Uccidete Rosone', in www.repubblica.it, pubblicato l’11-12- 1993, consultato il 06 maggio 2014. 63 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.5.20. I primi pentiti

Fulvio Lucioli www.google.com (27.05.2014).

Il primo pentito della banda fu Fulvio Lucioli, detto il Sorcio che venne arrestato il 6 maggio del 1983 e trasferito nel carcere romano di Regina Coeli dove, dopo qualche mese, il 14 ottobre di quello stesso anno scrisse una lettera al direttore del carcere dicendosi disposto a collaborare con la giustizia. E così, il giorno successivo, in presenza del sostituto procuratore Nitto Francesco Palma e ad un funzionario della Squadra Narcotici, Lucioli iniziò il suo raccontò confessando omicidi, rapine, traffici di stupefacenti e di armi, oltre ai legami della banda con politici, cardinali, massoni, mafiosi, camorristi, ‘ndranghetisti, servizi segreti deviati ed eversione nera. Il 15 dicembre 1983, dopo le dichiarazioni di Lucioli, le forze dell'ordine arrestarono sessantaquattro persone tra boss, e fiancheggiatori riducendo, gran parte dell'organizzazione. Il 23 giugno 1986, con la sentenza del processo di primo grado, trentasette dei sessantaquattro imputati alla sbarra furono condannati ma, solamente, per traffico di sostanze stupefacenti. Confermate nel processo d'appello il 20 giugno 1987, le condanne furono poi annullate e le assoluzioni per insufficienza di prove trasformate in formula piena dalla Cassazione, il 14 giugno 1988. Infine, la nuova Corte d'assise d'appello, il 14 marzo 1989, annullò di fatto l'addebito di associazione per delinquere, screditando la figura del Sorcio definendolo un mitomane con gravi problemi psichici.130 La cosiddetta Banda della Magliana, secondo i magistrati non esisteva ed i vari reati erano stati compiuti sulla base di occasionali accordi e senza un vincolo associativo che andasse al di là dello specifico crimine. Questo era un segnale evidente che la banda era ormai penetrata all'interno dei tribunali ed era quindi capace di corrompere giudici ed avvocati. In seguito al pentimento di Lucioli, Claudio Sicilia continuò a gestire le attività della Banda, lasciate dai compagni detenuti fino a quando, arrestato per l'ennesima volta per spaccio nell'autunno del 1986, decise anch'egli di iniziare a collaborare con i magistrati. Dopo quattro mesi di interrogatori quasi quotidiani, condotti dal sostituto procuratore Andrea De Gasperis, il 17 marzo del 1987, la Procura di Roma, spiccò novantuno ordini di cattura, tra membri della banda, avvocati e professionisti vari. Il 28 marzo e il 1º aprile successivi, però, il Tribunale della libertà di Roma, revocò l’ordine di cattura emesso dal Pubblico Ministero, e pertanto scarcerò circa la metà degli arrestati, una decisione clamorosa dovuta al fatto che il pentito: "altro non era che una persona soggettivamente poco attendibile per i suoi precedenti, la sua posizione giudiziaria, la sua personalità e i suoi presunti moventi." Nel dicembre del 1990 Claudio Sicilia ottenne gli arresti domiciliari ed infine tornò libero l'estate successiva. Tornato in libertà, ma senza alcuna protezione da parte dello Stato, venne ucciso la sera del 17 novembre 1991 quando, in via Andrea Mantegna a Roma, due uomini a bordo di una moto di grossa cilindrata lo bloccarono e lo freddarono all'interno di un negozio di scarpe dove aveva cercato riparo.

5.5.21. La faida interna

Tornati in libertà i componenti della banda, dopo un brevissimo periodo di riadattamento alcuni di loro tentarono di ripristinare le vecchie gerarchie in un contesto che, però, vedeva l'organizzazione

130 Pino Nicotri, Cronaca Criminale, Baldini Castoldi Dalai, 2010, p. 334. 64 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

sempre più divisa da molteplici contrasti interni. Il mancato adempimento degli obblighi di fratellanza riguardanti l'assistenza ai detenuti e ai familiari degli stessi e la generale resistenza del gruppo dei testaccini, capeggiati da De Pedis, nel condividere con gli altri gli introiti delle loro attività criminali, incontrò la feroce opposizione di Edoardo Toscano e Marcello Colafigli, i quali, assieme al loro gruppo di fidati: Vittorio Carnovale, i fratelli Fittirillo, Libero Mancone ed altri ancora, ritennero opportuno mettere un freno alle ambizioni di De Pedis e soci. Marcello Colafigli ed Edoardo Toscano erano intenzionati, già durante il processo che seguì gli arresti, ad ammazzare Enrico De Pedis.131 Il 13 febbraio 1989, uscito di prigione in libertà vigilata, Toscano si mise immediatamente alla ricerca di De Pedis deciso ad ucciderlo per poi fuggire all'estero, subito dopo l'omicidio. Messo al corrente delle intenzioni vendicative del Toscano, De Pedis escogitò a sua volta una trappola, sapendo che Toscano aveva affidato in custodia una somma di denaro ad un fiancheggiatore della banda di Ostia, Bruno Tosoni. Sapendo che Tosoni aveva i soldi del Toscano, circa 50 milioni di lire, offrì a costui una somma di altri 50 milioni perché attirasse il Toscano in un'imboscata. L’incarico di uccidere Toscano venne dato da De Pedis a Ciletto e a Rufetto. Ciletto, cioè Angelo Cassani era entrato a far parte della banda in occasione dell’omicidio di Roberto Faina. Rufetto anche in altre occasioni era stato usato come killer dei testaccini. Ignaro di ciò che stava per accadere, la mattina del 16 marzo 1989, Toscano si incontrò con Tosoni e rimase del tutto spiazzato quando, una moto di grossa cilindrata, con a bordo due uomini con i volti coperti da caschi integrali, fece fuoco su di lui, colpendolo tre volte e lasciandolo morire sul colpo.

5.5.22. Muore Enrico De Pedis

La vendetta di Toscano, non si fece attendere e, il 2 febbraio del 1990, anche De Pedis fu ucciso, in pieno giorno mentre era a bordo del suo motorino, attraversando il mercato romano di Campo de' Fiori.132 Il suo intuito per gli affari e per il mondo imprenditoriale era decisamente molto sviluppato e lo aveva portato ad intensificare i suoi rapporti con politici e faccendieri, tanto da divenire un punto di riferimento per i più spregiudicati operatori del mondo finanziario-criminale. Egli infatti, invece di sperperare il denaro accumulato, come tutti gli altri componenti della banda, iniziò ad investire gran parte dei proventi in attività legali, costruendo un vero e proprio impero finanziario. I guadagni che ne derivavano,essendo frutto di attività proprie, non sarebbero più stati divisibili con gli altri latitanti, carcerati e familiari degli stessi. Per tale motivo Enrico De Pedis veniva chiamato, nell’ambiente, il “Presidente” della malavita. Con quei soldi, tra le altre cose, De Pedis sistemò anche alcuni suoi familiari comprando loro esercizi commerciali a Trastevere, un supermercato a Ponte Marconi, vari appartamenti in centro e alcune quote di società immobiliari. Il resto della banda, interpretò questa sua indipendenza finanziaria come uno smacco da far pagare a caro prezzo. Un sentimento che ben presto assunse i toni della vendetta vera e propria nel momento in cui De Pedis, anticipando i suoi propositi omicidi, fece uccidere Edoardo Toscano dai suoi uomini, scatenando i propositi di rivalsa da parte della fazione avversa. La mattina del 2 febbraio 1990, il gruppo dei Maglianesi capeggiati da Marcello Colafigli, riuscì finalmente ad attirare De Pedis in un'imboscata con la complicità di Angelo Angelotti che lo convinse a recarsi presso la sua bottega di antiquario nei pressi di Campo dei Fiori. Terminato l'incontro, De Pedis, salì a bordo del suo motorino per avviarsi verso casa ma venne subito affiancato da una potente moto con a bordo due killer assoldati per l'occasione (Dante Del Santo detto "il cinghiale" e Antonio D’Inzillo), che lo centrarono con un solo colpo alle spalle. Seppellito inizialmente all'interno del Cimitero del Verano, per volere della famiglia e soprattutto grazie al nulla osta dell'allora vicario di Roma, Cardinal

131 Gianni Cipriani, Boss ucciso in un agguato, ricomincia la guerra di «mala» in www.lunità.it, pubblicato il 17-03- 1989, consultato il 06 maggio 2014. 132 Martirano Dino, Alla sbarra i killer di "Renatino", in www.corriere.it, pubblicato il 09-03-1995, consultato il 06 maggio 2014. 65 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Poletti, la sua salma venne poi trasferita in grande riservatezza, il 24 aprile, nella Basilica di Sant'Apollinare, a Roma, dove De Pedis si era sposato nel 1988. Negli anni a seguire, la vicenda della sepoltura del boss della Magliana all'interno della chiesa romana, venne legata anche a quella della scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana e figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, sparita in circostanze misteriose all'età di 15 anni il 22 giugno 1983, a Roma. Nel luglio 2005, infatti, nel corso della trasmissione televisiva Chi l'ha visto? (in onda su Rai Tre) venne mandata in diretta una telefonata anonima che sembrava collegare i due accadimenti: «Riguardo al caso di Emanuela Orlandi per trovare la soluzione del caso andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant'Apollinare e del favore che Enrico De Pedis fece al cardinal Poletti e chiedete alla figlia del barista di via Montebello che anche la figlia stava con lei... con l'altra Emanuela».133 Nel 2008, la magistratura romana, registra delle dichiarazioni (mai riscontrate e spesso confutate) della pentita ed ex amante di De Pedis, Sabrina Minardi intervistata da Raffaella Notariale e poi interrogata dalla Procura stessa, secondo cui De Pedis avrebbe eseguito materialmente il sequestro per ordine dell'allora capo dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), monsignor Paul Marcinkus. Il 14 maggio 2012, su disposizione dell'Autorità giudiziaria, si è proceduto all'apertura della bara di De Pedis e la salma, corrispondente a quella del boss. La salma era ben conservata nonostante siano passati 22 anni dalla morte, la bara è composta da tre contenitori di zinco, rame e legno, il tutto tumulato in un sarcofago, è stata ritrovato in completo blu scuro, cravatta nera, camicia bianca e scarpe, proprio come descritto nei verbali dell’epoca.134

5.5.23. Abbatino si pente

Maurizio Abbatino www.google.com (27.05.2014).

Con le prime divisioni all'interno della banda, che vide gli ex alleati trasformarsi in nemici, per motivi di potere, il 20 dicembre del 1986, Maurizio Abbatino evase dalla clinica romana Villa Gina (nei pressi dell'EUR), grazie a una perizia medica compiacente, si era fatto ricoverare per un tumore osseo avanzato, che gi era stato diagnosticato dai medici del carcere. La permanenza in ospedale senza piantonamento (vista la presunta impossibilità del detenuto di muoversi perché costretto su una sedia a rotelle), con l'aiuto del fratello Roberto, Abbatino riuscì a fuggire dalla clinica facendo perdere le sue tracce.135 Qualche mese dopo Abbatino decise di allontanarsi da Roma poiché era diventata troppo pericolosa, sia per la polizia che lo ricercava, che per i suoi ex amici della banda, così decise di fuggire in Sud America, dove le forze dell’ordine riuscirono a rintracciarlo sei anni dopo, il 24 gennaio del 1992, in un residence di Caracas. Le forze dell’ordine intercettarono una sua

133 Chi l'ha visto. La tomba a sant' Apollinare. Rai Tre in www.rai.tv puntata del 20-11-2009, consultata il 06 maggio 2014. 134 Fabrizio Peronaci e Mario Proto, Sant'Apollinare, il corpo è di De Pedis «Trovati anche altri resti nella cripta», in www.corriere.it, pubblicato il 14-05-2014, consultato il 06 maggio 2014. 135 La fuga di Abbattino. History Channel, in www.youtube.it, pubblicato il 13-12-2010, consultato il 06 maggio 2014. 66 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

telefonata, il 31 dicembre 1991, che permise loro di individuarlo. La polizia avviò le pratiche per il trasferimento del boss in Italia e, il 4 ottobre dello stesso anno, Abbatino fu espulso dal Venezuela e preso in consegna dagli uomini della Mobile per essere riportato in Italia, dove decise di collaborare con la magistratura, per vendicarsi dell'omicidio del fratello Roberto, torturato a morte per cercare di scoprire dove lui si fosse nascosto. Il corpo del fratello, riaffiorò alcuni giorni dopo dal fiume Tevere. Le sue ammissioni, che in gran parte confermarono quelle dei precedenti collaboratori Fulvio Lucioli e Claudio Sicilia, si andarono ad aggiungere a quelle di Vittorio Carnovale, Antonio Mancini e della sua donna Fabiola Moretti. Grazie alle rivelazioni dei pentiti, la mattina del 16 aprile 1993, scattò una gigantesca operazione di polizia denominata "Operazione Colosseo": un fascicolo di cinquecento pagine con date, nomi e prove che consentì di ricostruire la mappa dell'organizzazione malavitosa romana risalendo a ruoli e responsabilità dei vari componenti, e con un ordinanza del giudice Otello Lupacchini furono arrestate sessantanove persone di cui una decina erano già detenuti136.

5.5.24. Processi

Il 20 gennaio 1995 ebbe inizio il primo processo contro la Banda della Magliana, istruito grazie alle dichiarazioni di Abbatino per il sequestro e l'omicidio del duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, davanti alla Seconda Corte d'assise, nei confronti dei dieci imputati, sei dei quali appartenenti alla Banda della Magliana (Emilio Castelletti, Renzo Danesi, Giorgio Paradisi, Giovanni Piconi, Marcello Colafigli, oltre al pentito Maurizio Abbatino) e tre a quella di Montespaccato (Franco Catracchi, Antonio Montegrande e Stefano Tobia), e Enrico Mariotti, all'epoca del processo ancora latitante, ritenuto il basista.137 Per tutti gli imputati, il pubblico ministero Andrea De Gasperis, chiese la condanna all'ergastolo, con la sola eccezione del pentito Abbatino per il quale chiese otto anni e sei mesi, grazie alla sua collaborazione. Il 29 luglio del 1995, la corte condannò tutti gli imputati della Magliana, per il solo reato di sequestro di persona, a vent'anni anni di reclusione e a otto anni il pentito Abbatino. All’ergastolo vennero invece condannati tutti gli appartenenti al gruppo criminale di Montespaccato (eccetto Tobia che venne assolto), furono ritenuti responsabili anche di omicidio e occultamento di cadavere.138 Il 3 ottobre del 1995, nell'aula bunker allestita al Foro Italico di Roma, ebbe inizio il maxiprocesso contro l’intera Banda della Magliana. I capi di accusa, nei confronti dei novantacinque imputati, erano riferiti ai seguenti reati: traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, riciclaggio, speculazioni edilizie e commerciali, omicidi, rapine e associazione a delinquere di stampo mafioso.139 Il processo toccherà anche i legami della Banda della Magliana con le altre organizzazioni mafiose (Cosa Nostra, Camorra e 'Ndrangheta) e per i legami con il NAR, in riferimento al coinvolgimento della banda in molti dei misteri italiani, tra i quali: caso Moro, delitto Pecorelli, strage di Bologna. Il 20 giugno 1996, il pubblico ministero Andrea De Gasperis richiese per 69 imputati condanne per un totale di circa cinque secoli di carcere: sei ergastoli, pene variabili tra i due e i 30 anni di reclusione, più 17 assoluzioni, mentre i restanti avevano richiesto il rito abbreviato.140 Il 23 luglio 1996, la

136 Bongini Pietro, Operazione Colosseo, Magliana decapitata in www.corriere.it, pubblicato il 17-04-1993, consultato il 06 maggio 2014. 137 Dino Martirano, Omicidio Grazioli: via al processo dopo 3 lustri, in www.corriere.it, pubblicato il 21-01-1995, consultato il 06 maggio 2014. 138 Due ergastoli per l'omicidio del duca Grazioli, in www.corriere.it, pubblicato il 29-07-1995, consultato il 06 maggio 2014. 139 Flavio Haver, In aula vent'anni di crimini, in www.corriere.it, pubblicato il 04-10-1995, consultato il 06 maggio 2014. 140 Dino Martirano, Sei ergastoli e 450 anni di carcere, in www.corriere.it, pubblicato il 20-06-1996, consultato il 06 maggio 2014. 67 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Corte con la sentenza confermò in gran parte le richieste del pubblico ministero e dichiarava l'attendibilità dei vari pentiti, che beneficiarono degli sconti di pena.141 Raffaele Pernasetti condannato a 4 ergastoli Marcello Colafigli condannato all'ergastolo Giorgio Paradisi condannato a 2 ergastoli Enzo Mastropietro condannato a 30 anni Renzo Danesi condannato a 25 anni Maurizio Abbatino condannato a 12 anni Vittorio Carnovale condannato a 10 anni Massimo Carminati condannato a 10 anni Giovanni Piconi condannato a 6 anni Enrico Nicoletti condannato a 6 anni Antonio Mancini condannato a 1 anno Fabiola Moretti condannata a 10 mesi Claudio Bracci assolto Ernesto Diotallevi assolto Alessandro D’Ortenzi assolto Paolo Frau assolto Giovanni Tigani assolto Emilio Salomone assolto Giovanni Scioscia assolto Massimo Sabatini assolto Salvatore Nicitra assolto

Il 27 febbraio del 1998 la Prima Corte d’Assise d’Appello confermò quasi tutte le condanne, applicando solo alcune riduzioni di pena e trasformando alcuni ergastoli in condanne da 21 a 30 anni di reclusione (Paradisi a 22 anni e 6 mesi e Marcello Colafigli a 30 anni).142 Negli anni successivi, alcuni esponenti della banda vennero implicati in altri processi, tra i quali: l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli, del presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi, per il tentato omicidio del direttore generale del Banco Roberto Rosone e per il coinvolgimento nella strage alla stazione di Bologna. Tali condanne posero fine all’esistenza della Banda della Magliana. Le parole del pentito Mancini ed alcuni fatti di cronaca, sembrano avvalorare la tesi secondo la quale l'organizzazione criminale della Banda della Magliana, sia ancora tutt’oggi attiva.143

5.5.25. La banda oggi

Anche se il nucleo storico della Banda della Magliana, è stato decimato da arresti, omicidi, pentimenti e condanne, i vecchi esponenti della banda, supportati da nuove reclute, in questi anni hanno preferito un modus operandi diverso rispetto al passato, sia formale che sostanziale. Infatti, la Banda della Magliana, è attualmente dedita alle solite attività criminali come in passato, tra queste: traffico di stupefacenti, riciclaggio, estorsioni, racket, sale scommesse, in maniera molto più silenziosa, per evitare di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine, e cercando contestualmente di evitare nel limite del possibile, operazioni eclatanti per eventuali regolamenti di conti con esponenti criminali opposti.

141 Dino Martirano, Banda della Magliana. La sentenza, in www.corriere.it, pubblicato il 24-07-1996, consultato il 06 maggio 2014. 142 Lievi riduzioni di pena per la banda della Magliana, in www.corriere.it, pubblicato il 28-02-1998, consultato il 06 maggio 2014. 143 Carlo Bonini. Magliana, la banda non è morta, in www.lespresso.it, pubblicato il 04-02-2010, consultato il 06 maggio 2014. 68 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Il 18 ottobre del 2002 veniva ucciso Paolo Frau, 53 anni ex luogotenente di Enrico De Pedis e successivamente a capo di un'organizzazione criminale operante sul litorale romano. Il suo delitto risulta ancora oggi irrisolto.144 Il 29 febbraio 2008, nel quartiere romano di Centocelle, viene assassinato con un colpo di pistola alla testa Umberto Morzilli, 51 anni, affiliato alla banda, per traffico di stupefacenti. Nel 2002, cominciò a fare affari con Danilo Coppola e, nel 2003, venne arrestato per estorsione assieme a Antonio "Tony" Nicoletti (figlio di Enrico Nicoletti, cassiere della Banda).145 Maurizio Lattarulo, nel luglio del 2008 ha ricevuto un incarico da esterno per le Politiche Sociali al comune di Roma da parte di Gianni Alemanno. Lattarulo, coinvolto e prosciolto in una indagine sui Nar, da luglio a dicembre 2008 avrebbe ricevuto dal Comune poco più di 13mila euro e nei due anni successivi quasi 31 mila euro. Nel luglio del 2012 è segretario particolare dell’attuale presidente della Commissione politiche sociali, Giordano Tredicine.146 Il 4 giugno 2009 viene ucciso Emidio Salomone, 55 anni ex esponente della banda; con due colpi di pistola al volto, davanti a una sala giochi di via Cesare Maccari ad Acilia, nella periferia di Roma.147 Sfuggito nel novembre del 2004 al blitz contro gli eredi della banda, nel quale finirono in manette 18 persone, Salomone venne arrestato in Danimarca nel 2005 ma, rimesso in libertà dopo una decisione del Tribunale del Riesame di Roma, rientrato in Italia dove aveva ripreso a lavorare nel racket delle estorsioni, dell'usura e del traffico di droga ad Ostia. Il 12 settembre del 2011 per omicidio premeditato aggravato dal metodo mafioso e in concorso con altre due persone, finisce in manette Massimo Longo con l'accusa di essere il mandante del delitto Salomone il cui movente sarebbe stato lo spaccio di eroina nella piazza di Acilia.148 Il 23 febbraio 2010, nell'ambito di una inchiesta sul riciclaggio di capitali legati alla 'Ndrangheta, il senatore del PDL Nicola Di Girolamo, viene accusato di aver partecipato ad un incontro con Gennaro Mokbel, personaggio collegato in passato ad ambienti della destra eversiva, e che avrebbe riciclato oltre 2 miliardi di euro e favorito l'elezione del senatore nel collegio estero di Stoccarda, ad opera dalla famiglia Arena, 'ndrina di Isola Capo Rizzuto.149 Antonio D’Inzillo (amico di Gennaro Mokbel) che, è considerato uno dei killer del boss della Magliana Enrico De Pedis, fu arrestato dalla polizia il 22 maggio del 1992 proprio nell'abitazione dello stesso Mokbel. Nel 1993, D'Inzillo riuscì a fuggire all'estero. Una latitanza la sua che, l'ordinanza del gip Aldo Morgioni, sostiene sia stata finanziata proprio da Mokbel e che ha termine il 26 giugno 2008 quando viene resa pubblica la notizia della sua morte in un ospedale di Nairobi, in Kenia. Il suo corpo, frettolosamente cremato, non venne mai messo a disposizione della magistratura italiana. Il 21 settembre del 2010, nell'ambito di una grossa operazione antiriciclaggio disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma viene arrestato Enrico Nicoletti, il cosiddetto cassiere della Banda della Magliana. L'indagine era partita dall'omicidio di Umberto Morzilli del febbraio 2008, personaggio legato all'immobiliarista Danilo Coppola.150

144 Massimo Lugli, Banda della Magliana, presi gli eredi nuovi boss alleati di mafia e camorra, in www.repubblica.it, pubblicato il 05-11-2014, consultato il 06 maggio 2014. 145 Tiziana Paolocci, Centocelle, freddato in mezzo al traffico, in www.ilgiornale.it, pubblicato il 01-03-2008, consultato il 06 maggio 2014. 146 Roma, ex banda Magliana consulente del Comune. Il Pd: “Sconvolgente”, in www.ilfattoquotidiano.it, pubblicato il 29-07-2012, consultato il 06 maggio 2014. 147 Agguato ad Acilia: ucciso pregiudicato. Era ultimo boss banda della Magliana, in www.corriere.it, pubblicato il 04-06-2009, consultato il 06 maggio 2014. 148 Banda della Magliana atto finale arrestato il killer dell'ultimo boss, in www.repubblica.it, pubblicato il 12-09-2011, consultato il 06 maggio 2014. 149 Tlc e 'ndrangheta, riciclaggio da 2 mld. Il gip: «La più colossale frode di sempre», in www.corriere.it, pubblicato il 23-02-2010, consultato il 06 maggio 2014. 150 Torna la banda della Magliana, blitz anti-usura 11 arresti, in www.repubblica.it, pubblicato il 22-09-2010, consultato il 06 maggio 2014. 69 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Il 2 ottobre del 2010 le Squadre Mobili di Roma e Caserta sventano una rapina al caveau di un istituto di credito e arrestano 7 persone tra cui il pluripregiudicato Manlio Vitale, 61 anni, ex esponente della banda e amico di Enrico De Pedis. Arrestato già nel ’78, ’80 e nel 1985, Vitale fu anche coinvolto nell’omicidio di un altro componente della Magliana, Amleto Fabiani e, infine, nel 2000, venne accusato di essere uno dei mandanti del furto di 147 cassette di sicurezza sottratte al caveau della Banca di Roma di piazzale Clodio.151 Il 5 luglio 2011, Flavio Simmi, 33 anni, viene ucciso con 9 proiettili esplosi a distanza ravvicinata in un agguato in pieno giorno nel centro di Roma. L'uomo che, era già stato gambizzato solo pochi mesi prima, nel febbraio dello stesso anno, è figlio di Roberto Simmi e nipote di Tiberio. Un’informativa della polizia li descrive in questo modo: «Roberto Simmi è il fratello del più noto Tiberio, più volte visto in compagnia di Enrico De Pedis. Tiberio, con il figlio Alessio, gestisce un negozio di oreficeria frequentato da Maurizio Lattarulo. Presso il negozio di piazza del Monte, invece, è stata rilevata anche la presenza di Antonio Mancini e di Raffaele Pernasetti. Inoltre dall’intercettazione telefonica si è potuto stabilire che il negozio è stato, per un periodo di tempo, frequentato dal famoso faccendiere Ernesto Diotallevi indagato unitamente ai noti Francesco Pazienza, Flavio Carboni e altri pregiudicati della vecchia Banda della Magliana per le vicende del crack del banco Ambrosiano e per l’attentato al vice direttore Roberto Rosone, durante il quale viene ucciso uno degli attentatori, Danilo Abbruciati. Nelle attività dei fratelli Simmi investiva Franco Giuseppucci il quale ricettava titoli di credito e polizze e, per conto terzi, riciclava denaro sporco presso gli ippodromi e le sale corse.»152 Il 6 luglio 2011, viene nuovamente arrestato Enrico Nicoletti con l'accusa di "associazione a delinquere finalizzata alla commissione di millantato credito, truffa, usura, falso, riciclaggio e ricettazione" nell'ambito di una operazione anti-usura e anti-riciclaggio nei confronti di un gruppo criminale dedito alle truffe nel settore immobiliare legato alle aste giudiziarie e di cui Nicoletti sarebbe stato a capo. Dopo poco lascerà il carcere per scontare la pena in regime di arresti domiciliari. Il 27 febbraio 2012 è tornato di nuovo tra le sbarre del carcere romano di Rebibbia per scontare un residuo di pena di sei anni e mezzo, con sentenza definitiva della Cassazione per associazione a delinquere finalizzata all'usura.153 Il 12 luglio 2011, la squadra mobile romana, arresta Giuseppe De Tomasi e altre 11 persone accusate di aver messo in piedi una vera e propria organizzazione criminale dedita alla gestione di sale da gioco, all'estorsione, ricettazione, riciclaggio e usura nei confronti di imprenditori e personaggi del mondo dello spettacolo. Tra gli altri arrestati ci sono molti componenti della sua famiglia. Furono sequestrati anche ventuno conti correnti, dieci immobili, nove società alcune autovetture, per oltre cinque milioni di euro.154 Il 28 aprile 2012 la banda torna di nuovo sulle prime pagine dei quotidiani italiani. Durante una rapina nei confronti di due fratelli gioiellieri, Angelo Angelotti, 61 anni e componente storico della Magliana viene ucciso, colpito al petto dopo un violento conflitto a fuoco. La vittima, nel 1995, era già finito sotto processo per l'omicidio di De Pedis.155

151 Assalto al caveau milionario, 7 arresti, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-10-2013, consultato il 06 maggio 2014. 152 Stefano Vladovich, Ucciso figlio di un ex della banda della Magliana. Sette colpi nel torace in pieno giorno a Roma, in www.ilgiornale.it, pubblicato il 05-07-2011, consultato il 06 maggio 2014. 153 Banda della Magliana: Arrestato boss Nicoletti, in www.repubblica.it, pubblicato il 06-07-2011, consultato il 06 maggio 2014. 154 Torna in cella l' ex cassiere della Magliana, in www.corriere.it, pubblicato il 27-02-2012, consultato il 06 maggio 2014. 155 R. Frignani e M. Proto, Rapina con sparatoria, muore bandito: era Angelotti, ex della Banda della Magliana, in www.corriere.it, pubblicato il 28-04-2012, consultato il 06 maggio 2014. 70 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.5.26. I vivi e i morti

Maurizio Abbatino Arrestato il 24 gennaio 1992 a Caracas, collaboratore di giustizia. Attualmente detenuto in regime di arresti domiciliari, in una località protetta.156 Danilo Abbruciati Ucciso il 27 aprile 1982, a Milano, da una guardia giurata mentre, durante l’attentato fallito, ai danni del vice presidente del Banco Ambrosiano, Roberto Rosone.157 Ottorino Addis Ucciso l'8 marzo 1996 a Ostia, con quattro colpi di pistola.158 Angelo Angelotti Ucciso il 28 aprile 2012, a Spinaceto, durante un tentativo di rapina.159 Claudiana Bernacchia Attualmente è libera e da qualche anno lavora come coordinatrice in un'associazione romana che si occupa di reinserimento di donne e minori nella società.160 Giuseppe Carnovale Deceduto nel 1992 per cause naturali.161 Vittorio Carnovale Dopo l'arresto, avvenuto nel 1993, collaboratore di giustizia. Nel maxiprocesso venne accusato di 7 omicidi e condannato a 10 anni di reclusione. Attualmente è libero. Angelo Cassani Indagato nell'ambito dell'inchiesta della scomparsa di Emanuela Orlandi. Attualmente è libero.162 Gianfranco Cerboni Chiamato in causa dalle dichiarazioni della supertestimone Sabrina Minardi, è indagato nell'ambito dell'inchiesta della scomparsa di Emanuela Orlandi. Attualmente è libero.163 Marcello Colafigli Condannato all’ergastolo per tre omicidi, è attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia.164 Renzo Danesi Detenuto in regime di semilibertà. Fine pena 2015. Angelo De Angelis Ucciso il 10 febbraio 1983. Enrico De Pedis Ucciso il 2 febbraio 1990. Giuseppe De Tomasi Arrestato nuovamente il 12 luglio 2011 per usura, attualmente è in attesa di giudizio. Ernesto Diotallevi Attualmente libero. Roberto Fittirillo Attualmente libero, per prescrizione e comportamento irreprensibile. Paolo Frau Ucciso il 18 ottobre 2002. Giovanni Girlando Ucciso nel maggio 1990. Franco Giuseppucci Ucciso il 13 settembre 1980. Antonio Leccese Ucciso il 3 febbraio 1981. Fulvio Lucioli Collaboratore di giustizia, attualmente libero. Antonio Mancini Attualmente libero dopo aver scontato la sua pena.

156 Preso l'ultimo boss di Roma, in www.corriere.it, pubblicato il 05-10-1995, consultato il 06 maggio 2014. 157 Attentato a Roberto Rosone, in www.lunità.it, pubblicato il 27-04-1982, consultato il 06 maggio 2014. 158 Fulminato sulla strada a colpi di pistola, in www.corriere.it, pubblicato il 09-03-1996, consultato il 06 maggio 2014. 159 Rapina a Roma, ucciso Angelo Angelotti, in www.repubblica.it, pubblicato il 28-04-2012, consultato il 06 maggio 2014. 160 L'ex Nar Lattarulo fu perquisito per il caso Orlandi, in www.corriere.it, pubblicato il 31-07-2012, consultato il 06 maggio 2014. 161 Le Inchieste: Vittorio Carnovale, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-08-2011, consultato il 06 maggio 2014. 162 Le Inchieste: Angelo Cassani, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-08-2013, consultato il 06 maggio 2014. 163 Caso Orlandi: gli investigatori analizzano i resti ossei in una tenda a Sant'Apollinare, in www.ilsole24ore.it, pubblicato il 15-05-2012, consultato il 06 maggio 2014. 164 Le Inchieste: Marcello Colafigli, in www.repubblica.it, pubblicato il 03-08-2013, consultato il 06 maggio 2014. 71 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Giuseppe Magliolo Ucciso il 24 novembre 1981. Libero Mancone Deceduto nel 1993 in un incidente stradale con la sua moto. Enzo Mastropietro Arrestato a Ibiza, il 14 luglio 1999, è attualmente detenuto. Alessio Monselles Arrestato il 6 luglio 2011. In attesa di giudizio. Fabiola Moretti Arrestata il 19 maggio 2012 detenuta in regime di arresti domiciliari. Umberto Morzilli Ucciso il 29 febbraio 2008. Enrico Nicoletti Arrestato il 27 febbraio 2012, attualmente è detenuto nel carcere di Rebibbia.165 Giorgio Paradisi Deceduto a Napoli il 28 novembre 2006 a causa di un tumore. Raffaele Pernasetti Attualmente detenuto in regime di semilibertà. Lavora di giorno come cuoco nel ristorante di proprietà del fratello a Testaccio. Emidio Salomone Ucciso il 4 giugno 2009. Nicolino Selis Ucciso il 3 febbraio 1981, il suo corpo non fu mai ritrovato. Claudio Sicilia Ucciso il 18 novembre 1991. Edoardo Toscano Ucciso il 16 marzo 1989. Gianfranco Urbani Attualmente detenuto. Claudio Vannicola Ucciso il 23 febbraio 1982. Manlio Vitale Attualmente è detenuto. Sergio Virtù Attualmente è detenuto nel carcere di Regina Coeli. Domenico Zumpano Deceduto il 4 febbraio 1997 cadendo dalle scale di casa durante una crisi epilettica.

5.6. Mala del Brenta

Mala del Brenta o mafia del Piovese un'organizzazione criminale mafiosa, nata in Veneto intorno agli anni sessanta e successivamente si estese nel resto dell'Italia nord-orientale, fino alla sua decadenza negli anni novanta. Negli anni settanta, le organizzazioni criminali venete erano composte, da bande di piccolo e medio spessore che erano dedite ad attività di microcriminalità.

5.6.1. La storia

L'arrivo di alcuni esponenti della mafia siciliana costretti al soggiorno obbligato nelle province di Venezia e Padova, in particolare Totuccio Contorno, Antonio Fidanzati, Antonino Duca e Rosario Lo Nardo sul finire degli anni settanta e l'inizio degli ottanta, diede inizio alla nascita di un nuovo gruppo mafioso che riuscì a congiungere la criminalità meridionale a quella settentrionale. Verso la fine degli anni settanta, nel frattempo, nasce una piccola banda criminale, tra le province di Padova e Venezia, che si dedicava principalmente a furti di generi alimentari, di bestiame e di pellame guidata da Felice Maniero, detto Faccia d'angelo, che assieme a: Gilberto Sorgato, Ottavio Andrioli, Sandro Radetich, Gianni Barizza, Zeno Bertin, Stefano Carraro, Antonio Pandolfo, e Fausto Donà, stringono alleanze con altre bande criminali del Veneto, come quella dei fratelli Maritan a San Donà di Piave e dei fratelli Rizzi a Venezia.

165 Cassazione, no differimento pena per Nicoletti, in www.agi.it, pubblicato il 27-02-2013, consultato il 07 maggio 2014. 72 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Felice Maniero capo Mala del Brenta www.google.com (27.05.2014).

5.6.2. Interessi economici

La nuova organizzazione criminale che si era costituita, era composta da oltre 300 esponenti, che si dedicavano: ai sequestri di persona, alle rapine, al traffico di sostanze stupefacenti al traffico d'armi, al riciclaggio di danaro e agli omicidi, oltre alle grosse rapine ai danni di laboratori orafi, istituti di credito, uffici postali, portavalori, controllo delle bische clandestine e Casinò, con diramazioni anche verso le province limitrofe.166

Rapina ad un portavalori www.google.com (27.05.2014).

Felice Maniero negli anni ottanta aveva esteso il suo potere nelle seguenti regioni: Veneto, Friuli e Emilia-Romagna. Era il boss della Mala del Brenta, paragonabile ad una piccola ma potente Cosa Nostra della Val Padana che puntava in alto, ad accumulare denaro e potere, attraverso azioni sanguinarie. Felice Maniero, boss della Mala del Brenta era capace di gestire sia dal carcere che da luoghi di rifugio tutti i componenti della banda, grazie al suo carisma e capacità decisionale. Il suo potere raggiunse un alto livello, quando la notte del 10 ottobre 1980, "la notte dei cambisti", alcuni esponenti della banda picchiarono a sangue i cambisti (ossia coloro che prestavano denaro "a strozzo" ai giocatori) del casinò di Venezia, che si erano rifiutati di versare una parte dei guadagni all'organizzazione; due di essi, Eugenio Pagan e Cosimo Maldarella, furono uccisi in un agguato a Venezia il 12 novembre 1981. A partire dalla seconda metà degli anni ottanta, Felice Maniero entra in conflitto con alcuni affiliati alla sua organizzazione criminale, poiché questi ultimi non volevano più sottostare al suo diretto controllo. Per tale motivo il 5 gennaio 1990 ci fu la prima vittima in un agguato mortale, si trattava di Giancarlo Millo, esponente criminale dell’isola del Tronchetto, dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e legato al gruppo criminale dei mestrini.167 Precedentemente il 19 febbraio 1986, veniva ucciso Paolo Bogo, che appena uscito dal carcere voleva riprendere il suo posto per le varie attività criminali. L’organizzazione criminale di Felice Maniero con l’espandersi, aveva sempre più la necessità di stringere nuove alleanze con altri gruppi criminali, tra le quali Mafia e Camorra, al fine di poter ottenere approvvigionamenti di sostanze stupefacenti, pertanto cominciò a sviluppare collaborazioni con Fidanzati e Salvatore Enea di

166 Il pentito Di Bella racconta dopo le confessioni di Maniero la mala del Brenta, Rapina a portavalori Ferrara, in www.wordpress.com, pubblicato il 05-12-2010, consultato il 07 maggio 2014. 167 Venezia, ucciso dal racket del turismo, in www.repubblica.it, pubblicato il 06-01-1990, consultato il 07 maggio 2014. 73 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Milano (capomafia), e appartenenti alla famiglia Guida e a quella dei Giuliano (Camorra). Felice Maniero sviluppò inoltre, una forte alleanza col figlio del presidente della Croazia Franjo Tudman, con il quale creò una vasta attività di contrabbando di armi e traffico di droga. Felice Maniero verso la metà degli anni ottanta, conobbe la famiglia Pietrobon, di origine campana e sfuggita alla guerra della Nuova Camorra Organizzata, e con la quale stringe relazioni finanziarie, tutt’oggi mai accertate le motivazioni di tale sodalizio. Vi è inoltre l’ipotesi mai accertata, che Felice Maniero fosse riuscito a creare rapporti di collaborazione con il clan dei Marsigliesi per il contrabbando di oro rubato frutto di rapine avvenute in Europa ai danni di banche, casinò e portavalori, in modo particolare avvenute in Francia.168 In questo traffico illegale, sembra che fossero stati inclusi anche uomini appartenenti alla guardia di finanza, ed è proprio in tale contesto che viene incluso un agguato mortale per un ufficiale della guardia di finanza avvenuto a Torino nel 1995.

5.6.3. Arresti ed evasioni di Felice Maniero

Nell’agosto del 1993, Felice Maniero viene arrestato, ma riuscì a fuggire dal carcere di Padova il 14 giugno del 1994 assieme ad altri cinque detenuti fedeli, avvalendosi di alcuni complici interni alla struttura carceraria. Nel novembre 1994 Felice Maniero viene arrestato a Torino, e diventa collaboratore di giustizia, e le sue dichiarazioni contribuiscono ad ottenere diverse informazioni relative a omicidi e attività delittuose, che nella sentenza della corte d’Assise di Venezia del 1 luglio 1994 portò alla ricostruzione dell’organizzazione criminale di cui Felice Maniero ne era a capo, con modalità di associazione a delinquere di stampo mafioso. Inoltre con la sentenza del 21 dicembre 2008 al processo nell’aula bunker di Mestre si giunse alle condanne di molti esponenti dell’organizzazione criminale per un totale complessivo di 539 anni e 8 mesi di carcere, nei confronti di 41 dei 52 imputati. I gradi di giudizio successivi hanno ridimensionato le pene, in particolare quelle a carico degli esponenti delle forze dell'ordine "a libro paga" di Maniero. Un’indagine del 1997 accertò la complicità da parte di uomini della Mala del Brenta, ad investire una parte dei proventi delle attività illecite nell’acquisto di casinò presenti nell’Istria, che permetteva all’organizzazione criminale, di riciclare il denaro, o di investirlo in attività di usura. La stessa indagine accertò la complicità di un funzionario di un istituto di credito friulano, arrestato successivamente, che ripuliva il denaro delle attività illegali di Maniero.

5.6.4. Panorama attuale

Dopo le confessioni di Felice Maniero, un gruppo di nuovi malavitosi progettò l’uccisione dello stesso, con l’utilizzo di un armamento militare (lanciarazzi), per colpire la caserma che ospitava l’ex boss Faccia d’angelo, ma l’attentato fu neutralizzato dalle forze dell’ordine, che erano riusciti ad avere le informazioni relative a tale progetto, arrestando 33 persone tra le quali: Andrea Baracchi, Mariano Magro, Nazzareno Pevarello e Stefano Galletto, grazie al quale il Pubblico Ministero Renza Cescon, con l’impiego di 400 uomini della polizia di Stato sgominò il resto dell’organizzazione.169 Attraverso altre dichiarazioni di Stefano Galletto, fu messa in atto l’operazione Ghost Dog, che portò alla condanna di oltre trenta persone tra membri e affiliati all’organizzazione della Mala del Brenta, tra i quali alcuni poliziotti corrotti. Attualmente sembra che la Nuova Mala del Brenta non sia più un gruppo unico e verticistico, ma un insieme di piccoli gruppi insediati nel nord-est dell’Italia, dediti a rapine di portavalori e traffico di stupefacenti. Una delle caratteristiche principali di questa nuova organizzazione criminale, è quella di creare brevi

168 Sgominata la nuova «Mala del Brenta», in www.corriere.it, pubblicato il 18-01-2006, consultato il 07 maggio 2014. 169 Sgominata una maxi-banda della droga, coinvolti ex terroristi di destra e di sinistra, in www.corriere.it, pubblicato il 28-10-2008, consultato il 07 maggio 2014. 74 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

alleanze con altri gruppi criminali per lo sviluppo di attività illecite e successivamente dissolverle, allo scopo di sfuggire ad eventuali individuazioni. Nel 2008 è stata arrestata un’intera banda di narcotrafficanti attivi nel nord-est, tra gli arrestati fu catturato Fiorenzo Trincanato, esponente della vecchia Mala del Brenta e successore di Felice Maniero. La Mafia del Brenta, nacque contemporaneamente alla Banda della Magliana, e alla Banda della Comasina, distinguendosi dalle altre mafie italiane per la loro capacità di collaborazione con altre organizzazioni criminali, salvaguardando la loro struttura, evitando inclusioni dirette delle stesse nel loro interno, fu per questo motivo considerata la quinta Mafia dalla Corte d’Assise d’Appello di Venezia con sentenza emessa il 14 dicembre 1996. A tale organizzazione si annettevano altri gruppi criminali come i mestrini (Mestre), dediti a rapine, estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti, oltre all’attività degli “intromettitori” che operavano in zona Tronchetto-Piazzale Roma, che in sostanza fungevano da intermediari tra i turisti e le attività commerciali. I veneziani (lagunari), dediti al traffico di stupefacenti, taglieggiamenti, controllo delle vetrerie di Murano e di quasi tutti i locali notturni veneziani, nonché al controllo degli “intromettitori” nella zona di Piazza San Marco. La banda Maritan (San Donà di Piave – Jesolo), dediti solo ed esclusivamente al traffico di stupefacenti.

5.7. Banda della Comasina

Componenti Banda della Comasina (28.05.2014).

Banda della Comasina un gruppo delinquenziale, attivo negli anni settanta, operante nella zona nord di Milano, ovvero la Comasina.

5.7.1. Storia

Renato Valanzasca capo Banda della Comasina www.google.com (27.05.2014).

75 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Guidata da Renato Valanzasca detto “il bel Renè” a causa del suo appeal, nato a Milano il 4 maggio 1950, nel quartiere del Giambellino. I suoi primi reati cominciano sin da piccolo, con il furto delle figurine Panini, soldatini di piombo e dei fumetti Tex suoi preferiti. Successivamente si dedica al furto di grandi magazzini per asportare capi d’abbigliamento che offre alle signore del quartiere dove abita in cambio di dolciumi. A otto anni Renato Vallanzasca libera gli animali del Circo Medini e per questo motivo viene rinchiuso nel carcere minorile Cesare Beccaria. I suoi genitori sono proprietari di un negozio di abbigliamento, non sono benestanti, ma gli avrebbero potuto assicurare una vita dignitosa, ciò nonostante Vallanzasca decide di intraprendere una vita fatta di crimini e non attribuisce tale colpa alla società in cui vive, anzi in un intervista dichiara di essere nato ladro, e che rubare gli procura adrenalina. Ovviamente il denaro fruttato dai furti gli permette una vita molto agiata, in considerazione soprattutto dei suoi anni di adolescente.170

5.7.2. Gli anni ’70

Ben presto passa a crimini più prestigiosi, dedicandosi a furti in appartamenti o ville lussuosi e in tale contesto viene rinchiuso al Carcere Beccaria per diverse volte, fino all’arresto per aver rapinato un portavalori nel 1969 e per il quale viene rinchiuso a San Vittore. Una volta scarcerato, con i soldi che era riuscito a mettere da parte, apre un negozio di parrucchiere, due negozi di abbigliamento e un autosalone in società con suo fratello Roberto. Vallanzasca aveva 22 anni ed era oramai diventato il capo della Banda della Comasina, il 14 febbraio 1972 effettua una rapina con i suoi uomini della banda un portavalori davanti ad un supermercato, questa volta la rapina non ha successo, viene allertata la polizia che interviene e ne scaturisce un conflitto a fuoco, sembra una scena da far west e il caos permette a Vallanzasca e ai suoi uomini di fuggire. Achille Serra, un giovane commissario e suo coetaneo e da poco giunto a Milano da Roma, indaga sui reati di Vallanzasca e lo arresta, dopo una perquisizione nella sua abitazione dove ritrova le fascette delle banconote rapinate al portavalori, condannandolo a sei anni di reclusione. Vallanzasca sconta solo quattro anni di carcere della pena che gli era stata inflitta, poiché si ammala di epatite, che si procura lui stesso iniettandosi urina nel sangue e mangiando uova marce, motivo per il quale viene trasferito in ospedale al fine di prestargli le cure necessarie, ma dal quale evade corrompendo la guardia che lo sorvegliava dandogli tre milioni di lire.171 Il 25 luglio 1976, Vallanzasca è latitante e decide con la sua compagna Consuelo suo figlio di quattro anni Massimiliano, di trascorrere un po’ di tempo insieme sulla costiera Sorrentina e successivamente rientra a Milano per organizzare nuove rapine con i suoi uomini di fiducia. In breve tempo compie oltre settanta rapine nel milanese, molte delle quali finiscono in malo modo, le tragedie sono d’attribuirsi alla cocaina usata da alcuni dei suoi uomini (Vito Pesce e Mario Gatti), che per questo motivo spesso perdono il controllo sproporzionato della loro violenza causando morti. Renato Vallanzasca il 16 novembre 1976 assieme ai suoi uomini effettua un sopraluogo per progettare una rapina ai danni dell’Esattoria civica di Piazza Vetra a Milano, ma la loro presenza insospettisce gli uomini di una volante e per questo ne scaturisce un conflitto fuoco durante il quale rimarranno uccisi un agente di polizia e un complice di Vallanzasca (Mario Carluccio).172 Dal 1976 al 1977 Vallanzasca si dedica anche ai sequestri di persona, poiché li ritiene più remunerativi e meno rischiosi, distinguendosi da altre bande criminali per i suoi modi gentili di mostrati nel suo comportamento verso le sue vittime, tanto da essere soprannominato “il rapinatore gentiluomo”. Il primo sequestro di persona viene eseguito

170 Tutta la storia di Renato Valanzasca e la Banda della Comasina, in www.forumfree.it, pubblicato il 10-01-2011, consultato il 08 maggio 2014. 171 Cristiano Armati, Italia criminale. Personaggi, fatti e avvenimenti di un'Italia violenta, Newton Compton, Roma 2006, p. 238. 172 Tutta la storia di Renato Valanzasca e la Banda della Comasina, in www.forumfree.it, pubblicato il 10-01-2011, consultato il 08 maggio 2014.

76 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

da Vallanzasca nei confronti di Emanuela Trapani, figlia di un imprenditore milanese, il rapimento frutterà un miliardo di lire e durerà dal dicembre 1976 al gennaio 1977 con un lieto fine, lo stesso Vallanzasca infatti accompagnerà personalmente Emanuela a casa dei suoi genitori. Di questo sequestro il giornali ne parleranno per lungo tempo, ipotizzando che la sequestrata (Emanuela) si fosse innamorata di Vallanzasca, per il suo modus operandi e per la gentilezza riscontrata dalle sue vittime alle quali non faceva mancare tutto quelle che potesse rendere serena la loro prigionia. Fonti riservate hanno riferito che Renato Vallanzasca avesse ottenuto da un impiegato dell’ufficio dei tributi, un elenco coi nomi degli uomini più ricchi d’Italia tra i quali vi erano: Ligresti, Della Valle e Berlusconi. Nel 1977 Vallanzasca esegue un sopralluogo per il progetto di un nuovo sequestro di persona ai danni di un costruttore bergamasco, ma viene coinvolto assieme ai suoi uomini in un conflitto a fuoco con una pattuglia della polizia stradale, durante il quale muoiono tre uomini uno dei quali è Antonio Furiato altro suo complice. Successivamente a tale episodio, Vallanzasca invia una lettere alla moglie di un agente morto, nella quale esprime la sua tristezza per i figli dell’agente che non avranno più un padre.173 Il bandito della Comasina si rifugia nella capitale, dove viene catturato dai carabinieri il 15 febbraio 1977, ma riesce a fuggire nuovamente anche se verrà arrestato nel 1979 e rinchiuso al San Vittore dove il 14 luglio dello stesso anno si sposa con Giuliana Brusa, che dichiarerà di essersi innamorata sin da subito di Vallanzasca Renato, che considera un uomo molto affascinante. Alle sue nozze Vallanzasca chiede al suo rivale Francis Turatello di fargli da testimone delle nozze. Il 28 aprile 1980 il bandito della Comasina riesce ad ottenere all’interno del carcere tre pistole, con le quali assieme ad altri tre complici e prendendo in ostaggio una guardia penitenziaria riesce ad evadere, ma è lo stesso Commissario Achille Serra che riuscirà ad arrestarlo.

5.7.3. Gli anni ’80

Nel 1981 Vallanzasca nel carcere di massima sicurezza di Novara fa scaturire una rivolta tra i carcerati, lo scopo di Renè è quello di dare una lezione punitiva ai pentiti, e in quell’occasione lui stesso ucciderà Massimo Loi, ex giovane appartenente alla sua banda,colpendolo ripetutamente al petto con un coltello, arrivando addirittura a decapitare la testa di un ragazzo giocandoci a pallone, più tardi lui stesso confesserà di essere stato responsabile di un orrore.174 Vallanzasca aveva un suo codice etico nel quale non erano possibili traffico di stupefacenti e pentirsi, e per tali cose la punizione doveva essere la morte. Dopo l’omicidio in carcere, Vallanzasca viene trasferito da Genova all’Asinara, durante tale tragitto riesce a fuggire era il 18 luglio 1987. L'8 agosto 1987 viene comunque fermato ad un posto di blocco a Grado, dopo aver soggiornato alcuni giorni nella rinomata località turistica, mentre cerca di raggiungere Trieste. Nel settembre 1990 divorzia da Giuliana Brusa.175 Tornato in carcere tenta un'altra volta la fuga, nel 1995 questa volta dal carcere di Nuoro. Per questo tentativo di evasione viene sospettata e accusata di averlo aiutato la sua avvocatessa, con la quale si dice che Vallanzasca avesse auto una relazione sentimentale.176 Dal 1999 Vallanzasca è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza a Voghera, dove dovrà scontare circa 295 anni di reclusione, che egli stesso ritiene giusta condanna per i reati commessi.

173 Tutta la storia di Renato Valanzasca e la Banda della Comasina, in www.forumfree.it, pubblicato il 10-01-2011, consultato il 08 maggio 2014. 174 Tiziano Marelli, Curriculum Vitae, in www.leuropeo.it, pubblicato il 02-04-2006, consultato il 08 maggio 2014. 175 Cinzia Sasso, 'Addio mio bel Renè' Vallanzasca e signora firmano il divorzio, in www.repubblica.it, pubblicato il 29-09-1990, consultato il 08 maggio 2014. 176 Tutta la storia di Renato Valanzasca e la Banda della Comasina, in www.forumfree.it, pubblicato il 10-01-2011, consultato il 08 maggio 2014. 77 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5.7.4. Gli anni 2000

Nel 2005, Vallanzasca usufruisce di un permesso per poter vedere sua madre, e successivamente richiese al ministro di Grazie e Giustizia la grazia, richiesta, avanzata successivamente anche da sua madre rivolta al ministro di Giustizia Mastella e al Presidente Napolitano che, il 15 settembre 2007 gli nega la concessione, Vallanzasca continuerà a scontare la sua pena nel carcere di Opera a Milano. Vallanzasca si unisce in matrimonio con Antonella D’Agostini il 5 maggio 2008.177 Dall’8 marzo 2010 Vallanzasca usufruisce di vari permessi di lavoro esterno che gli vengono revocati il 30 maggio 2011 e agosto 2012 riottenendolo definitivamente in dicembre del 2012 per andare a lavorare presso una ricevitoria. Vallanzasca con il clan camorristico Perfetto voleva realizzare il progetto di vendita di mozzarelle a Milano, ma non fu possibile concretizzarlo, a causa della sua revoca del suo permesso di lavoro che avvenne il 22 agosto 2012.178

177 Vallanzasca ha detto sì, in www.corriere.it, pubblicato il 09-05-2008, consultato il 08 maggio 2014. 178 Vallanzasca voleva portare a Milano le mozzarelle della camorra, in www.corriere.it, pubblicato il 13-12-2009, consultato il 08 maggio 2014. 78 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

6. LE NUOVE ALLEANZE CRIMINALI

La ’Ndrangheta, è diventata il punto di riferimento di Mafia e Camorra, basti pensare che in Svizzera, e più precisamente nell’area geografica dove sono presenti gli italiani, che è solo del 4% della popolazione, la stessa è riuscita ad inserirsi nel tessuto sociale ed economico, grazie al quale, dallo sviluppo delle attività esercitate, ottiene un utile annuo di dieci volte superiore il valore complessivo del NASDAQ, proveniente solo dal traffico illecito degli stupefacenti, utile che viene reinvestito in attività economiche sul territorio elvetico. Le nuove generazioni mafiose non hanno più nessun rispetto deontologico, a deferenza delle generazioni dei boss precedenti, la violenza con la quale agiscono le nuove generazioni, hanno maggiore cruenza, e le loro azioni sono maggiormente efferate, allo scopo di intimidire le istituzioni, gli avversari e la magistratura, organi di contrasto alla loro crescita. Tali condizioni determinano una maggiore preoccupazione sia per le istituzioni sia per i cittadini, che avvertono uno stato di insicurezza per la propria incolumità, e per la sicurezza dello Stato. La crisi economica ha indotto le varie organizzazioni criminali tra le quali Mafia e Camorra, a creare maggiori coalizioni con la ‘Ndrangheta che è ritenuta il punto di riferimento e di rifornimento per il narcotraffico, di tutte le altre organizzazioni criminali. In questo momento storico quindi, è necessario che lo Stato trovi tutte le risorse necessarie di uomini, mezzi ed economiche, allo scopo di ampliare, soprattutto nelle aree di maggior interesse, e quindi nelle aree di maggior presenza criminale, per sviluppare una maggiore attività investigativa, atta a contrastare tutte le organizzazioni criminali e impedire quindi le loro attività illecite, dalle quali derivano le loro ricchezze, fonti di sostentamento e di crescita. Il mercato globale e l’internazionalizzazione sono due aspetti importanti da non sottovalutare, relativi alla sicurezza interna di qualsiasi paese Sovrano, infatti, le organizzazioni criminali hanno colto questa opportunità, che gli permette il trasferimento di ingenti quantità di denaro in qualsiasi mercato mondiale. Inoltre, la trans nazionalità consente loro di mascherare la provenienza delle loro ricchezze da attività illecite, reinvestendo i proventi con attività economiche e commerciali, al fine di rendere pulito il denaro incassato da queste ultime. Ciò significa un enorme quantità di lavoro investigativo di tutte le polizie impegnate a fronte di questo fenomeno criminale, e quindi un impegno economico di notevole entità da parte dello Stato che, in questo momento di crisi economica mondiale, determina maggiori difficoltà per il contrasto alla criminalità in genere e alle loro attività illecite. L’altro aspetto preoccupante, è relativo ad un notevole sviluppo delle immigrazioni di varie etnie, che in alcuni casi sono derivanti dalle guerre presenti nei loro paesi, e quindi spinti dalla ricerca di migliori condizioni di vita, sia in ambito economico per il sostentamento della propria vita personale e dei propri cari, sia per la ricerca di migliori condizioni di sicurezza, assenti nei loro paesi di origine. In altri casi invece, l’immigrazione è progettata volutamente dalle organizzazioni criminali, allo scopo di insediarsi in altri paesi, dove poter sviluppare attività criminali, anche stringendo alleanze con organizzazioni mafiose presenti sul territorio. Tra queste sono riconosciute quelle albanesi, russe e cinesi. Le organizzazioni russe e albanesi, sono presenti sul nostro territorio italiano da decenni, e hanno stretto una enorme alleanza commerciale con le organizzazioni criminali italiane, ma non sono da sottovalutare le organizzazioni criminali cinesi, che pur non avendo storicità nel nostro paese, con organizzazioni criminali territoriali, ebbene non sottovalutarli, soprattutto per la loro capacità, di inserirsi nel tessuto sociale ed economico con enorme facilità, grazie ad un elevata capacità economica, attraverso la quale acquisiscono sempre più attività commerciali esistenti su tutto il territorio nazionale. Questi due aspetti quindi, globalizzazione e trans nazionalità, stanno dimostrando da diverso tempo, che bisogna prestare maggiore attenzione alla cosiddetta guerra economica. Per conquistare un paese oggi, non è necessario l’uso della forza armata, infatti, stiamo assistendo sempre più alla

79 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

conquista dei mercati e quindi dei paesi, attraverso una forza diversa dal passato, la forza economica. Ciò significa che attraverso il denaro, un ipotetico nemico, spesso invisibile e con la creazione di società anonime, di cui non si hanno informazioni necessarie, in merito alla natura delle stesse, può impadronirsi di punti economici strategici di un determinato paese: società telefoniche, bancarie, ecc…, possono non solo sottomettere un qualsiasi paese, poiché sfugge allo Stato Sovrano e alle sue forze di sicurezza e di intelligence preposte all’incolumità, il controllo sia in ambito economico che in ambito di informazioni.

80 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

7. Il Terrorismo in Italia e nel mondo

La definizione di terrorismo più corretta è stata data nel 1937 dalle Nazioni Unite, termine con il quale si vuole indicare azioni violente e criminali per una forma di lotta politica, volte a diffondere il terrore verso le opinioni pubbliche, governi, gruppi politici ed eventuali suoi esponenti o gruppi etnici e religiosi. L’individuo di una tale organizzazione politica che si adopera con tali modalità operative, viene identificato con il nome di terrorista, e il contrasto a tale fenomeno sia esso interno che internazionale avviene con l’attività d’intelligence. Premesso che è difficile trattare il fenomeno del terrorismo, indicando un periodo storico specifico che identifichi la sua nascita, si può però stabilire che dal 1789 al 1855, con la Rivoluzione Francese si verifica il primo atto di terrorismo della storia, difatti durante tale regime nacque un piccolo movimento occulto che per la prima volta dimostrò di poter influenzare un popolo attraverso il terrore, che ad opera di pochi uomini, sfruttavano il sentimento di paura sociale per poter manovrare l’intera nazione. Con l’attentato a Napoleone III nel 1855 ci fu la svolta in ambito del diritto internazionale, a seguito del quale fu approvata la Legge con la quale gli attentati contro capi di Stato stranieri o familiari non erano da considerarsi reati politici, e pertanto i responsabili possono essere estradati per essere successivamente condannati dalle leggi dello Stato sovrano in cui si era verificato il reato. Tra il XIX e il XX secolo un gruppo di anarchici italiani, causarono attentati dinamitardi o di altra natura.179 Tra il 1945 e il 1989 si formò il terrorismo ideologico di destra e di sinistra che appoggiava in maniera occulta il potere mondiale rappresentato dalle due super potenze gli Stati Uniti d’America e Russia, che s’ipotizza, abbiano utilizzato le varie organizzazioni terroristiche, finanziando e fornendo appoggio militare a questi gruppi paramilitari per controllare vari colpi di stato come ad esempio: le Brigadas della Muerte nel Salvador, i Contras in Nicaragua. Mehmet Ali Agca ha dichiarato che l’attentato al papa Giovanni Paolo II fu organizzato da alcuni servizi segreti dei paesi appartenenti al Patto di Varsavia. Nel 1989 in occidente si verifica un attentato terroristico al palazzo dell’FBI di Oklahoma City eseguito da due terroristi americani di estrema destra, questa fu la prima azione terroristica negli Stati Uniti ad opera di un gruppo non straniero. L’11 settembre 2001 negli Stati Uniti d’America si verifica l’attacco più distruttivo e spettacolare provocato ai danni di una delle due super potenze mondiali, tale avvenimento ha dato vita ad un intensa coalizione internazionale per creare un’unità di contrasto al terrorismo, identificando in qualità di responsabile di tale attacco l’organizzazione terroristica di Al-Qa’ida. Le azioni di contrasto all’attacco del 2001 hanno spinto le organizzazioni islamiche terroristiche a compiere ulteriori attacchi in Europa, Azioni dei ribelli ceceni in Russia, di attentati in Estremo Oriente (Indonesia e Filippine) e di attentati in Egitto.

7.1. ETA

Simbolo ETA www.google.com (27.05.2014).

179 Giannantonio Stella, L'Orda. Quando gli albanesi eravamo noi, Milano, Rizzoli, 2002, p. 185. 81 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Euskadi Ta Askatasuna meglio conosciuta con l’acronimo di ETA è un’organizzazione terroristica nata nel 1959 dalla scissione degli Ekin dal Partito nazionalista basco, responsabile di circa 800 morti, costituita da un’associazione studentesca occulta, che sosteneva l’indipendenza basca e in breve tempo si trasformerò da movimento politico ad un’organizzazione per la lotta armata. La sua attività armata cesserà il 20 ottobre 2011 proseguendo solo nelle attività di politica.180 Tale organizzazione voleva l’indipendenza politica dalla comunità basca e la creazione di uno Stato socialista denominato Euskal Herria, attraverso azioni violente. Le province da ammettere a tale comunità autonoma spagnola sono le seguenti Euskadi (Vizcaya, Guipúzcoa e Álava), Navarra, e le province basche del sud ovest della Francia (Labourd e Soule). Il simbolo rappresentativo dell’ETA è un serpente che si avvolge intorno ad un’ascia, accanto vi è il motto Bietan Jarrai che significa perseguimento sia della lotta politica che di quella armata per difendere i valori di patria e libertà. L’ETA ha provocato diversi attentati che spesso non hanno causato vittime per l’abitudine di effettuare avvertimenti telefonici due ore prima delle esplosioni, lo scopo quindi era prettamente dimostrativo oppure aveva fini estorsivi ai danni di imprenditori baschi. Tutt’oggi l’ETA, si finanzia attraverso un enorme rete di estorsioni ai danni di imprenditori baschi e della regione Navarra. Batasuna (partito politico) è il suo braccio politico e tutte le sue attività sono state dichiarate illegali e sospese dall’agosto del 2002. Il 23 marzo 2006 cerca una soluzione democratica, ma la tregua viene interrotta il 30 dicembre 2006 con l’esplosione di un furgone bomba in un parcheggio multipiano del terminal 4 dell’aeroporto Barajas di Madrid, che provocherà 2 morti e 19 feriti. Il 20 ottobre 2011 l’ETA annuncia la cessione definitiva della sua lotta armata.181

7.2. Brigate Rosse

Bandiera Brigate Rosse www.google.com (27.05.2014).

Brigate Rosse è un’organizzazione terroristica italiana che nasce nel 1970 a favore del comunismo, fu il più grande gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra in Europa occidentale.182 Nacque in località Pecorile (RE), all’interno dell’organizzazione si inserirono diversi esponenti del così detto gruppo reggiano tra i quali: Alberto Franceschini, Renato Curcio, Margherita Cagol e altri esponenti del gruppo di operai e impiegati delle fabbriche milanesi Pirelli e Sit-Siemens. Le prime azioni terroristiche nacquero nel 1970 e si svilupparono maggiormente tra il 1977 e il 1980. Mario Moretti assume un ruolo decisivo per la sua capacità militare con la quale riuscì a sviluppare gli attacchi contro politici, magistrati, industriali e forze dell’ordine. L’attività di questo gruppo raggiunse un altissimo livello di apprensione politico-sociale con l’evento del sequestro di Aldo Moro, avvenuto nella primavera del 1978, che determinò paura e sconcerto nelle istituzioni soprattutto per le ipotesi mai accertate a tutt’oggi, di appoggi di apparati deviati dei servizi segreti italiani. Tale organizzazione visse l’inizio della propria crisi interna, grazie alla capacità delle forze dell’ordine dello stato italiano, che concedeva sconti di pena ai membri appartenenti a tale organizzazione, in cambio di rivelazioni di informazioni della stessa struttura e dei suoi

180 ETA pone fin a 43 años de terror,| in www.elpais.com, pubblicato il 20-10-2011, consultato il 09 maggio 2014. 181 Eta depone definitivamente armi, in www.ansa.it, pubblicato il 17-10-2011, consultato il 09 maggio 2014. 182 Uwe Wesel Con le bombe e le pistole 200 anni di terrorismo europeo di destra e di sinistra, dal basso e dall'alto in www.altavista.org, pubblicato il 17-06-2004, consultato il 09 maggio 2014. 82 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

componenti, per tale motivo nel 1987 Renato Curcio e Mario Moretti firmarono un documento nel quale si dichiarava la fine dell’organizzazione. Alle Brigate Rosse hanno fatto parte circa 900 persone oltre a circa 300 persone appartenenti ad altri gruppi armati tra questi: Partito Comunista Combattente, Unità Comuniste Combattenti, Partito Guerriglia e Colonna Walter Alasia. Nel 1999 attraverso nuovi attentati che vanno dal 1999 al 2003 con un comunicato la Procura della Repubblica di Bologna dichiarava l’esistenza di una nuova composizione delle Brigate Rosse.183

7.3. Hamas

Stemma Hamas www.google.com (27.05.2014).

Hamas risulta essere l’acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiyya (Movimento Islamico di Resistenza), è un’organizzazione terroristica palestinese nasce nel 1987 e i suoi fondatori sono: Shaykh Ahmad Yasin, Abd al-Aziz al-Rantisi e Mahmud al-Zahar e lo scopo è di combattere lo Stato di Israele che viene considerato un intruso per la sua presenza in palestina. Tale organizzazione ha compiuto vari attentati suicidi nei confronti dell’esercito israeliano e contro la sua popolazione civile, provocando centinai di vittime. Contestualmente Hamas gestisce programmi sociali guadagnando popolarità tra il popolo palestinese, con l’istituzione di ospedali, scuole e biblioteche in tutta la Striscia di Gaza.184 L’obiettivo di Hamas è quello di cancellare lo Stato di Israele, sostituendolo con lo Stato islamico palestinese, nel 2009 il capo del partito politico di Damasco Khaled Mesh’al ha dichiarato che Hamas aveva l’intenzione di giungere ad un accordo Arabo-Israeliano per una convivenza dei due Stati all’interno dello stesso territorio palestinese, se gli israeliani avessero riconosciuto il diritto di ritorno per i palestinesi rifugiati e che in considerazione che la parte est di Gerusalemme fosse riconosciuta come nuova capitale dello Stato, a tale accordo non ha trovato una soluzione pacifica per entrambi i paesi. Dopo la battaglia di Gaza del 2007, Hamas ha preso il controllo completo della Striscia di Gaza e successivamente i funzionari eletti di Hamas furono eliminati fisicamente o allontanati dalle Autorità Nazionali Palestinesi in Cisgiordania, e i loro incarichi vengono affidati a persone di fiducia del Fath ossia il Presidente palestinese Mahmud Abbas e lo stesso il 18 giugno 2007 ha dichiarato l’organizzazione di Hamas fuorilegge,185 la stessa è elencata tra le organizzazioni terroristiche del Canada, dell’Unione Europea, del Giappone, degli Stati Uniti, della Giordania, dell’Australia e del Regno Unito. Secondo il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti Hamas ottiene finanziamenti da Arabia Saudita, Iran, espatriati palestinesi e finanziatori privati.186

183 Lorenzo Ruggiero, Dossier Brigate Rosse 1976 - 1978, Milano, Kaos, 2007, p. 88. 184 "The Covenant of the Islamic Resistance Movement (Hamas)", in www.mideastweb.org, pubblicato il 18- 08-1988, consultato il 09 maggio 2014. 185 Exposing the bitter truth of Gaza carnage, in www.theage.com, pubblicato il 22-06-2007, consultato il 09 maggio 2014. 186 "Country reports on terrorism 2005", in www.stage.gov, pubblicato il 15-04-2006, consultato il 09 maggio 2014. 83 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

7.4. Al Qaeda

Bandiera di Al Qaeda www.google.com (27.05.2014).

Al Qaeda e un’organizzazione terroristica paramilitare nata nel 1989, i suoi ideali sono di fondamentalismo islamico, e si occupa di azioni ostili nei confronti dei vari regini islamici filo- occidentali definiti ipocriti e il mondo occidentale definito infedele. Il suo capo era il miliardario Osama Bin Laden, che si avvaleva della guida ideologica e politica di Ayman al-Zawahiri ex medico del Cairo e appartenente ad una famiglia di dotti religiosi e di magistrati, deceduto il 2 maggio 2011. Questa organizzazione è stata classificata come organizzazione terroristica dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dalla NATO, dalla Commissione Europea dell'Unione Europea, dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, dai governi di Australia, India, Canada, Israele, Giappone, Corea del Sud, Germania, Regno Unito, Russia, Svezia, e Svizzera. Secondo alcune fonti Al-Qaida nasce in contemporanea all’invasione sovietica dell’Afghanistan e cioè nel 1989. Nel 2001 la Corte Federale di New York in un processo per gli attentati alle Ambasciate statunitensi del 1998 in Kenya e Tanzania, gli attribuisce la definizione di organizzazione terroristica internazionale. Molte informazioni riguardanti Al-Qaida ed il suo cofondatore Osama Bin Laden vengono rilasciate da Jamal al-Fadl un suo agente commerciale che dopo essersi appropriato di 110.000 dollari di Osama Bin Laden fornisce moltissime informazioni segrete dell’organizzazione Al-Qaida diventando così un testimone degli Stati Uniti d’America.187 Da informazioni ottenute da un ex agente della CIA Marc Sageman, esperto di organizzazioni terroristiche, è stato affermato che non esiste nessuna organizzazione terroristica così come descritta quella di Al-Qaida, e che la stessa è un’invenzione che nella realtà quindi non necessita di confronti. Il giorno 2 maggio 2011 Osama Bin Laden viene ucciso in Pakistan durante un attacco di assaltatori Navy Seal della marina degli Stati Uniti. Secondo altre fonti a Bin Laden sarebbe succeduto l’altro cofondatore Ayman al- Zawahiri.188 L’attentato più significativo di Al-Qaida è quello avvenuto l’11 settembre 2001con il dirottamento di aerei di linea fatti schiantare sulle Torri Gemelle del Worl Trade Center di Manhattan. Tale attentato cambierà la storia politico-sociale di tutto il mondo.189 All’organizzazione terroristica di Al-Qaida vengono attribuiti l’attentato di Madrid dell’11 marzo 2004 (svolta da un’altra cellula terroristica a loro ispirata), gli attentati di Londra del 7 luglio 2005 e l’attentato a Sharm el Sheikh del 23 luglio 2005.190 Furono successivamente sequestrati nella casa di Bin Laden alcuni documenti segreti nei quali venivano descritti nuovi attacchi futuri verso petroliere e trasporti americani, il progetto dell’assassinio del Presidente Barack Obama e del generale David Petraeus comandante dell’esercito americano ed ex direttore della CIA. Dagli stessi documenti sono risultati diversi campi di addestramento militare in diversi paesi nel mondo compreso la Somalia.

187 The U.S. Embassy Bombings Trial, in www.pbs.org, pubblicato il 07-08-1998, consultato il 09 maggio 2014. 188 Nuovo leader di Al Qaeda: Ayman al-Zawahiri erede di Bin Laden, in www.infooggi.it, pubblicato il 16-06-2011, consultato il 09 maggio 2014. 189 Bin Laden says he wasn't behind attacks, in www.cnn.com, pubblicato il 17 settembre 2001, consultato il 09 maggio 2014. 190 Spain furious as US blocks access to Madrid bombing chief, in www.thetimes.co.uk, pubblicato il 15-02-2007, consultato il 09 maggio 2014. 84 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

7.5. IRA

Soldati dell’IRA del 1921 www.google.com (27.05.2014).

IRA è l’acronimo di Irish Republican Army (Esercito Repubblicano Irlandese), in italiano Volontari d’Irlanda, tale organizzazione militare, nasce nel 1919 come esercito della Repubblica irlandese proclamata nella rivolta di Pasqua del 1916 e riaffermata nel gennaio del 1919, l’IRA la guerra d’indipendenza contro le forze britanniche. dopo il trattato del 1921 Anglo-Irlandese, i membri dell’IRA formarono l’esercito nazionale nel 1922 con a capo Michael Collins. Una parte dell’IRA contraria al trattato, continuò ad esistere dopo la sconfitta della guerra civile irlandese che dagli anni trenta perse l’appoggio dei Repubblicani dell’isola. Solo una piccola parte della popolazione irlandese ritiene che tale organizzazione continui le sue attività attraverso la politica e che in seguito hanno usato lo stesso nome come ad esempio: Provisional IRA, Continuity IRA, Official IRA e Real IRA, l’esercito repubblicano viene anche definito Old IRA.

85 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8. Intelligence in Italia e nel mondo

L’intelligence è il termine inglese più noto per dare una definizione alle varie attività definite, per la raccolta di dati e informazioni necessarie per la successiva analisi delle stesse dopo essere state elaborate, allo scopo di ricavare informazioni utili al processo decisionale militare e/o di polizia per la sicurezza nazionale e internazionale, e per far fronte alla prevenzione di attività destabilizzanti, quali fenomeni di criminalità e/o terrorismo. In senso più ampio, con il termine d’intelligence vengono identificate tutte le attività legate allo spionaggio e al controspionaggio. Tali attività vengono espletate, da agenti d’intelligence, ovverosia, membri appartenenti alle forze armate, agenti di polizia o di agenzie di spionaggio civile che si specializzano nell’ottenimento di informazioni e analisi delle stesse, allo scopo di conferirle a favore di un governo o di un’altra organizzazione. Queste attività, vengono raggruppate in strutture statali o parallele identificate con il termine di Servizi Segreti. Le attività di acquisizioni d’informazioni vengono pianificate dagli organi di comando in relazione agli obbiettivi prefissati da raggiungere, e la loro raccolta avviene attraverso attività tecniche come ad esempio le intercettazioni ambientali e telefoniche, interrogatori, fotografie, pedinamenti etc… oppure attraverso elementi esterni come le “fonti”. Successivamente a tale attività di raccolta, le informazioni vengono elaborate e classificate, valutando eventuali correlazioni tra di loro. L’operazione che segue è l’analisi nella quale viene indicata l’attendibilità delle stesse, per esser poi trasferite agli organi decisionali che possano averne necessità. E’ necessario tener presente che il servizio d’informazioni o agenzie, sia in ambito civile che militare, non è un corpo a sé stante, ma fa parte di una struttura molto più ampia che comprende i diversi servizi d’informazioni e controspionaggio, e le loro funzioni sono regolate da normative costituite da leggi per ogni singolo paese allo scopo di tutelare le loro delicate funzioni.

8.1. Servizi Segreti Italiani

In Italia il sistema d’intelligence è suddiviso in due strutture.

8.1.1. AISI

Stemma AISI www.google.com (27.05.2014).

La prima è indicata con il nome di AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna), che si occupa di raccogliere informazioni per la sicurezza nazionale e interna al territorio, con il divieto di eseguire operazioni all’estero. L’AISI nasce dopo la Legge del 3 agosto 2007 n. 124, sostituendo il precedente SISDE (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica). L’incarico del direttore dell’AISI ha la durata di quattro anni e può essere rinnovato una sola volta, il suo compito è di 86 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

svolgere attività di prevenzione contro ogni crimine o terrorismo per la tutela della nazione. L’attuale Direttore è il Capo si Stato Maggiore dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Arturo Esposito in carica dal 15 giugno 2012.191

8.1.2. AISE

Stemma AISE www.google.com (27.05.2014).

La seconda è indicata con il nome di AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna), che è il servizio segreto italiano militare, che ha il compito di svolgere attività di spionaggio o controspionaggio al di fuori del territorio nazionale, tra queste attività per la tutela dell’alta tecnologia, la stessa si occupa anche di dual use e cioè di tutte quelle attività per lo sviluppo di nuove tecnologie, che possono essere usate sia per scopi pacifici che per scopi militari, come ad esempio l’invenzione dei reattori nucleari, che possono produrre energia elettrica, ma possono essere usati anche per la creazione di un’arma bellica come una bomba nucleare. L’AISE nasce dopo la Legge del 3 agosto 2007 n. 124, sostituendo il precedente SISMI (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare). L’agenzia ha il compito di effettuare tutte quelle attività di controllo per l’integrità e la sicurezza dell’Italia per la tutela di minacce provenienti dall’estero e il controllo di tutti i materiali ritenuti strategici, nonché di tutte le informazioni per la sicurezza nazionale, a protezione di interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali italiani. Inoltre, deve contrastare qualsiasi minaccia proveniente dall’estero, attraverso attività di spionaggio e dirette contro l’Italia allo scopo di danneggiare gli interessi nazionali. L’agenzia lavora in collaborazione con il reparto informazioni e sicurezza (RIS/Difesa), per operazioni di controspionaggio, operazioni speciali, informazioni e sicurezza nelle sedi diplomatiche, nei teatri dove vengono impiegate forze armate italiane e svolge attività di raccolta informazioni e sicurezza su tutto il personale acquisito o da acquisire presso il Sistema Informativo della Repubblica Italiana. L’AISE può svolgere operazioni sia all’interno che all’esterno del territorio nazionale, inteso come spazio terrestre, aereo, navale o marittimo incluse le ambasciate italiane all’estero. L’AISE risponde alle autorità del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dell’Interno, coordinata direttamente dal Presidente del Consiglio, alla direzione dell’AISE è posto un direttore nominato e revocato dal Presidente del Consiglio dei ministri con proprio decreto, scelto tra i dirigenti equiparati dell’amministrazione dello Stato CISR (Comitato Interministeriale

191 Esposito nuovo direttore dell’Aisi, Capolupo al vertice della Finanza, in www.ilfattoquotidiano.it, pubblicato il 15-06-2012, consultato il 12 maggio 2014. 87 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

per la Sicurezza della Repubblica), la durata è di quattro anni e può essere rinnovato una sola volta, l’attuale Direttore è il Generale di divisione Alberto Menenti (Esercito).192

8.2. Servizi Segreti Vaticani

Stemma Corpo della Gendarmeria vaticana www.google.com (27.05.2014).

Nello Stato della Città del Vaticano la direzione dei servizi di sicurezza, e protezione civile per l’ordine pubblico e per le attività d’intelligence, vengono svolte dal Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano. Il 7 ottobre 2008, il Corpo entra a far parte dell’Interpol,193 nelle sue mansioni rientra la tutela per la sicurezza del Pontefice, dei Cardinali, dei Prelati e nelle pertinenze extraterritoriali. Il Corpo è suddiviso in due gruppi operativi e cioè il GIR (Gruppo d’Intervento Rapido), costituito da un reparto speciale antiterrorismo, e l’unità di antisabotaggio composta da artificieri, tale organo è composta attualmente da circa 130 uomini presenti anche in numerose zone extra territoriali, attualmente l’ispettore generale è Domenico Giani, ex ufficiale della Guardia di Finanza.

8.3. Servizi Segreti Francesi

Simbolo Dgse www.google.com (27.05.2014).

In Francia, il servizio d’intelligence ha subito varie trasformazioni a partire dal Deuxième Bureau nato nel 1871 e sciolto nel giugno del 1940, il suo compito era quello di raccogliere informazioni riguardanti le truppe nemiche. Attualmente è formato da tre strutture, qui di seguito riportate: Direction centrale du Renseignement Intérieur (DCRI), si occupa di sicurezza del territorio interno della Francia avvalendosi della Polizia Nazionale è nata il 1 luglio 2008 dopo la fusione della Direction de la Surveillance du Territoire costituita nel 1907 e la Direction Centrale des Renseignements Généraux (RG) costituita nel 1944, la sua struttura composta da una direzione generale e otto dipartimenti: protezione economica, terrorismo, informazioni tecnologiche, pericoli

192 Chi è Alberto Manenti nuovo direttore dell’AISE il servizio segreti interni, in www.europaquoridiano.it, pubblicato il 18-04-2014, consultato il 12 maggio 2014. 193 Vatican City State, in www.interpol.int., pubblicato il 07-10-2008, consultato il 12 maggio 2014. 88 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

sovversivi violenti, amministrazione generale, supporto, controspionaggio e affari internazionali; si occupa inoltre di controspionaggio, antiterrorismo, cyber crime, controllo delle comunicazioni, controllo di armi nucleari, batteriologiche, chimiche e balistiche, sorveglianza delle impresi francesi private e pubbliche. Direction de la Protection et de la Sécurité de la Défense è un’agenzia di sicurezza francese appartenente al Ministero della Difesa (DPSD), i suoi ruoli sono: controspionaggio, spionaggio, antiterrorismo, antisovversioni per la sicurezza nazionale, inoltre è responsabile delle informazioni e dei materiali e delle strutture sensibili della difesa nazionale; collabora con DGSE e DCRI. Direction Générale de la Sécurité Extérieure (DGSE), è l’organo che si occupa di informazioni all’estero e la finalità è di tutelare gli interessi francesi contrastando chi li attenta, il loro motto a risultati eccelsi per cammini angusti. Tale organo è diretto dal ministro della difesa francese. Fra gli anni ’70 e ’80 alcuni dei loro agenti si infiltrarono in alcune compagnie americane tra le quali IBM e Texas Instruments,194 mentre nel 1994 arrestarono il terrorista Carlos lo sciacallo avvenuto in Sudan supportati anche dai servizi segreti del posto.

8.4. Servizi Segreti Spagnoli

Stemma CNI www.google.com (27.05.2014).

Il servizio d’intelligence spagnolo ha subito varie trasformazioni dal 1939, fino a rendersi più adeguato ai tempi moderni, convergendo in un'unica struttura che si occupa sia della sicurezza interna del territorio spagnolo che eterna. Tale riforma avviene con la Legge del Regno di Spagna il 6 maggio del 2002 n. 11. Nel 1939 in Spagna vi erano diversi servizi informativi tra i quali: il Servicio de Informaciòn del Movimiento che si occupava di controllare il movimento nazionale politico. Il Servicio de Informaciòn de la Direcciòn General de Seguridad e il Servicio de Informaciòn de la Guardia Civil che si occupava dei delitti politici. Vi erano inoltre i servizi militari e cioè Servicios de Informaciòn del Ejército de Tierra, la Armada y el Ejército del Aire (Segundas Secciones – Inteligencia), ed infine i Servicios de Inteligencia Exterior y de Contrainteligencia, dipendenti dalla Tercera Secciòn (Operaciones) de Alto Estado Mayor. I vari dipartimenti pur avendo un ruolo distinto tra loro, cooperavano allo scopo soprattutto di poter unificare le sinergie per contrastare il terrorismo, e a tale scopo fu creata un’organizzazione a parte denominata Organizaciòn Contrasubersiva Nacional (OCN), che doveva contrastare principalmente il terrorismo dell’ETA. Dal 2002 i servizi segreti spagnoli si sono unificati in un unica struttura CNI (Centro Nacional de Inteligencia), costituita da un direttore che assume il ruolo di ministro e di segretario, istituito nel ministero della difesa e fornisce al capo del Governo spagnolo informazioni, minacce o aggressioni all’indipendenza del territorio spagnolo e alla stabilità dello Stato. Ad esso è stato aggregato il CIFAS (Centro de Inteligencia de las Fuerzas Armadas), che si occupa solo d’intelligence militare e quindi di eventuali minacce provenienti dall’esterno.

194 Schweizer, Peter, "The Growth of Economic Espionage: America Is Target Number One", Foreign Affairs,1996, Vol. 75, N.1, p. 14. 89 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.5. Servizi Segreti Inglesi

I servizi segreti inglesi, vengono tutt’oggi indicati con le sigle MI5 e MI6, la loro nascita ha inizio nel 1909 ed erano sotto diretto comando dell’Ammiragliato britannico e del Ministero della Guerra, che nel 1915 fu ridenominato Military Intelligence e diviso in vari reparti. Nel 1940 fu costituito il SOE (Special Operations Executive), per svolgere operazioni clandestine e di sabotaggio nei paesi occupati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Dal 1964, le competenze del Ministero della Guerra sono state trasferite al Ministero della Difesa e l’MI ha assunto la denominazione di Defense Intelligence. Nel 1994 fu istituito il comitato parlamentare del controllo dei servizi (Intelligence and Security Committee).

8.5.1 MI5

Stemma MI5 www.google.com (27.05.2014).

Dal 2001 dipende la nascita del dell’intelligence civile che fa capo all’MI5, compreso la . La struttura in origine era così suddivisa: MI1: forzatura dei codici segreti (oggi GCHQ) MI2: Russia e Scandinavia MI3: Europa dell'est MI4: ricognizione aerea MI5: controspionaggio (Security Service) MI6: spionaggio (Secret Intelligence Service) MI7: propaganda MI8: intercettazione delle comunicazioni militari (vedi GCHQ) MI9: operazioni sotto copertura, liberazione dei prigionieri di guerra MI10: analisi delle armi MI11: field security police MI12: censura militare MI13: non in uso MI14 e MI15: Germania MI16: spionaggio scientifico MI17: spionaggio militare "Head Office" MI18: sconosciuto (potrebbe non essere mai esistito) MI19: interrogazione dei prigionieri di guerra.

90 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.5.2 MI6

Stemma MI6 www.google.com (27.05.2014).

L’MI6 è la struttura d’intelligence che si occupa di tutte le informazioni e o minacce provenienti dall’esterno. Allo stesso viene agglomerata un’altra struttura, il GCHQ (Government Communications Headquartes), che si occupa del controllo delle comunicazioni e nel quale può essere inserito anche personale civile, e dipende dal Ministero degli Esteri. Mentre Special Branch è un’organizzazione costituita dalla polizia del Regno Unito e si occupa di antiterrorismo. Il 7 ottobre 2013 viene costituita la National Crime Agency che si occupa di antiterrorismo, antidroga e riciclaggio, in collaborazione con l’MI5, mentre la National Ballistics Intelligence Service, si occupa di raccogliere tutte le informazioni balistiche per i casi in cui vengono utilizzate armi da fuoco.

8.6. Sevizi Segreti Tedeschi

I servizi segreti tedeschi sono formati da tre strutture.

8.6.1. MAD

Stemma del MAD www.google.com (27.05.2014).

Il MAD (Militarischer Abschirmdienst) è la struttura d’intelligence militare responsabile delle informazioni e del controspionaggio militare ad essa è collegata la Bundeswehr con quartier generale a Colonia, con oltre 1300 collaboratori sia militari che civili. Nel 2010 il MAD dopo la riforma Bundeswehr è stato suddiviso in sette dipartimenti regionali:

MAD - Stelle 1 Kiel MAD - Stelle 2 Hannover MAD - Stelle 3 Hilden MAD - Stelle 4 Coblenza MAD - Stelle 5 Stoccarda MAD - Stelle 6 Monaco di Baviera MAD - Stelle 7 Schwielowsee

91 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.6.2. BFV

Stemma BFV www.google.com (27.05.2014).

Il servizio segreto BFV (Bundesamt fur Verfassungsscuhtz) si occupa della sicurezza interna della Repubblica Federale tedesca nel 2011 lavoravano al suo interno circa 3000 addetti la sua sede principale si trova nel quartier generale di Colonia, la sua missione principale è il controllo delle attività contrarie alla costituzione della repubblica Federale tedesca, la struttura è organizzata in sette dipartimenti, qui di seguito riportati: Dipartimento Z Amministrazione Dipartimento IT Telecomunicazioni e Cybercrime Dipartimento 1 Servizio centrale e supporto Dipartimento 2 Estremismo (destra e sinistra politica) Dipartimento 3 Controspionaggio, protezione, sicurezza e antisabotaggio Dipartimento 4 Attività pericolosa per la sicurezza e l’attività degli estremisti che Sono effettuati da stranieri e provenienti dall’estero Dipartimento 5 Estremismo e terrorismo islamico Il direttore del BFV attuale è il Presidente Hans – Georg Maaben 1 eletto nel 2012.

8.6.3. BND

Stemma BND www.google.com (27.05.2014).

La BND (Bundesnachrichtendienst) è il servizio di informazioni d’intelligence esterne della Repubblica Federale tedesca sotto il diretto controllo del cancelliere. Opera nella prevenzione delle minacce esterne e si occupa del controllo della guerra elettronica e delle intercettazioni. Si occupa inoltre della raccolta d’informazioni per l’antiterrorismo internazionale, controllo di armi di distruzioni di massa, di spionaggio industriale, di crimine organizzato, di traffico di armi e droga, riciclaggio di denaro, immigrazione illegale e informazione militare. Il BND è nato il 1 aprile 1956. Il BND è diviso in otto reparti operativi qui di seguito riportati: 1 Operative Aufkarung / HUMINT 2 Technische Aufklarung / SIGINT 3 Auswertung / Analisi 4 Amministrazione 92 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

5 Crimine Organizzato – Terrorismo internazionale 6 Supporto tecnico 7 Scuola di formazione BND 8 Sicurezza e Difesa

Il Presidente è il direttore generale attualmente in carica Gerhard Schindler eletto il 7 dicembre 2011.

8.7. Servizi Segreti Cinesi

Stemma Guojia Anquan Bu www.google.com (27.05.2014).

Il Guojia Anquan Bu è l’organizzazione dei servizi segreti della Cina, che si occupa della sicurezza di tutti i cittadini sia residenti all’interno del paese, che di quelli immigrati in altri paesi. La Guojia Anquan Bu è l’agenzia di sicurezza nazionale più grande del mondo, all’interno dell’organizzazione vi è una polizia segreta che si occupa principalmente del controllo di tutti i dissidenti cinesi e fa capo al Ministero della Sicurezza di Stato, che in caso di pericoli per la nazione, assume tutti i poteri della polizia. L’attuale ministro è Geng Huichang. Qualsiasi cittadino cinese voglia immigrare all’estero, viene contattato dagli uomini dei servizi segreti cinesi, che regolano col richiedente un insieme di regole comportamentali da eseguire, e il richiedente verrà contattato periodicamente da un agente segreto, al quale consegnerà un report di condotta nel quale, vengono descritte minuziosamente tutte le esperienze sia in ambito lavorativo che in ambito di studi. I servizi segreti cinesi sono considerati i più potenti al mondo, di loro si conosce molto poco poiché sono impenetrabili. Roger Faligot esperto di questioni asiatiche ritiene che i servizi segreti cinesi stiano conducendo una vasta operazione di spionaggio industriale in ogni paese del mondo, che attraverso un esercito di hacker addestrati stanno raccogliendo milioni d’informazioni, attraverso gli attacchi ai siti governativi stranieri. Si presume che in occasione dei giochi olimpici tutti i giornalisti e gli atleti presenti siano stati spiati da una struttura creata appositamente per l’occasione, e costituita dai migliori uomini dei servizi segreti cinesi. Tutto lascia presumere che i cinesi stiano affinando sempre più l’arte antica di spionaggio che, assieme alle nuove tecnologie sta conducendo una vera e propria guerra invisibile, sostenuta da un budget miliardario.195 Tra le attività di maggior interesse dei servizi segreti cinesi vi è il cyber spionaggio che viene esercitato mediante le nuove tecnologie di intrusioni informatiche (computer network exploitation o cyber exploitation), tra cui quelle più sofisticate come APT (Advanced Prsistent Threat).

195 Roger Faligot, I Servizi Segreti Cinesi, Roma, Newton Compton Editori, 2008 p. 94. 93 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.8. Servizi Segreti Cubani

Fidel Castro www.google.com (27.05.2014).

La Direcciòn General de Inteligencia (servizio segreto civile cubano), è stata fondata nel 1961 ed è sotto dipendenza del Ministero dell’Interno. Si suppone che il servizio segreto cubano è stato finanziato dal KGB sovietico, e che ha svolto molte operazioni in diversi paesi nel mondo come il Nicaragua, l’Angola, il Cile e Grenada. L’organizzazione dell’intelligence cubana è situata a Campo Mantanzas fuori da L’Avana. Il quotidiano tedesco Die Welt ha trattato diversi documenti provenienti dagli archivi dei servizi segreti della Germania dell’ovest nei quali, vengono rivelate le prove del reclutamento di quattro ex ufficiali delle SS da parte di Fidel Castro nel 1962, durante la crisi dei missili tra USA e URSS. Il 14 ottobre del 1962 un aereo spia U-2 degli USA riprese una postazione missilistica russa in località San Cristobal (parte occidentale di Cuba). Quelle prove diedero inizio alla crisi dei missili, che fu il momento più critico della guerra fredda, che avrebbe potuto causare la più grande guerra nucleare. Dodici giorni dopo la scoperta degli Stati Uniti d’America, Fidel Castro arruolò i quattro ex ufficiali dei reparti speciali della Waffen SS, una milizia nazista speciale, con lo specifico compito di svolgere il ruolo d’istruttori per l’esercito cubano. La paga offerta agli ufficiali fu di quattro volte superiore al reddito di un cittadino tedesco. Inoltre la Germania, fornì a Cuba un vasto traffico di armi, grazie a due personaggi appartenenti all’estrema destra: Otto Ernst Remer e Ernst-Wilhelm Springer, che fecero da tramite per l’acquisto ed il trasporto di oltre quattromila mitragliatrici FN MAG di fabbricazione belga. Fidel Castro quindi fin da subito cercò nuovi alleati, allo scopo di non essere completamente dipendente solo dai russi per l’addestramento e l’armamento del suo esercito. In realtà i servizi segreti tedeschi sostengono tutt’oggi che Fidel Castro voleva ottenere la sua totale indipendenza. Cuba quindi si aggiungerebbe ad una lunga lista di paesi presenti nel mondo, che avrebbero avuto contatti con ex SS dei reparti segreti nazisti, fino ad ospitarli nel proprio paese.

8.9. Servizi Segreti Turchi

Stemma MIT www.google.com (27.05.2014).

Il Millî İstihbarat Teşkilâtı (MİT) è l’organizzazione nazionale turca d’intelligence è nata nel 1965 a sostituzione del precedente Milli Emniyet Hizmeti (MAH). L’attuale direttore è il sottosegretario Hakan Fidan eletto il 26 maggio 2010. I servizi segreti turchi sono una struttura di natura militare e il loro scopo principale è di ottenere informazioni per il controllo economico oltre al controllo per la prevenzione e la sicurezza nazionale. Attualmente il MIT sta riorganizzando la sua struttura allo

94 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

scopo di renderla più competitiva rispetto al passato, avvalendosi di tutte le ultime tecnologie. Il parlamento turco ha approvato una nuova legge che aumenta i poteri dei servizi segreti nazionali, i quali devono controllare tutti gli strumenti di telecomunicazioni per evitare la divulgazione di eventuali documenti confidenziali relativi alla sicurezza militare, e pertanto il controllo va esteso a tutti gli organi di stampa. Tale controllo deve prevenire qualsiasi reato legato al terrorismo o ad altri reati internazionali e servizi esteri. Il MIT ha raggiunto un buon grado di collaborazione con i servizi segreti di CIA e FBI e con i servizi segreti della Grecia, grazie alla quale riesce a contrastare il terrorismo internazionale, come l’organizzazione terroristica denominata DHKP-C, che utilizza la Grecia come territorio di rifugio e dal quale sviluppare enormi traffici di armi per il sostentamento e lo sviluppo di attività di terrorismo internazionale.196

8.10. Servizi Segreti Pakistani

Stemma ISI www.google.com (27.05.2014).

L’ISI (Inter-Service Intelligence), è l’organizzazione dei servizi segreti del Pakistan è stata fondata nel 1948 ed è nata con la nascita dello Stato pakistano e dipende dalle forze armate pakistane. L’ISI è sostanzialmente considerato “uno Stato nello Stato” e spesso è contraria alla politica svolta dal suo governo. Alcune fonti riservate ritengono che tale organizzazione sia in stretta collaborazione con strutture terroristiche e connessi ad Israele, che ha sempre smentito eventuali rapporti di collaborazione con l’ISI.197 I servizi segreti pakistani indicati con il nome di ISI si suddividono a loro volta in diverse strutture ognuna delle quali con specifiche mansioni come qui di seguito riportate:198 Joint Intelligence X (JIX) Joint Intelligence Bureau (JIB): responsabile della raccolta delle informazioni provenienti da fonti non riservate (Open Source Intelligence, OSINT) e delle informazioni umane (HUMINT), sia all'interno sia all'esterno del Pakistan; Joint Counter Intelligence Bureau (JCIB) : responsabile del controspionaggio sia sul territorio pakistano, sia all'esterno di esso; Joint Intelligence North (JIN) Joint Intelligence Miscellaneous (JIM), responsabile della raccolta di informazioni, ed operazioni offensive all'estero, secondo l'ISI stessa solo in tempo di guerra Joint Signal Intelligence Bureau (JSIB): responsabile delle comunicazioni Joint Intelligence Technical (JIT) L’ISI ha avuto diverse collaborazioni con la CIA e con l’Arabia Saudita che li hanno aiutati ad evitare l’invasione sovietica che non riuscì a sottomettere Kabul nel 1994. Fonti riservate ritengono

196 Sito ufficiale MIT, www.mit.gov.tr, consultato il 12 maggio 2014. 197 Pakistan ties with Israel? Why not, asks Musharraf, in www.reuters.com, pubblicato il 07-01-2012, consultato il 12 maggio 2014. 198 ISI chief secretly meets Musharraf in Dubai Sources, in www.dawn.com, pubblicato il 24-01-2012, consultato il 12 maggio 2014. 95 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

che l’ISI controlla tutto il traffico di droga nella regione, altamente sviluppato, dal quale ricava circa 2.000.000.000 di dollari all’anno con la vendita delle stesse.

8.11. Servizi Segreti Afghani

Stemma NDS www.google.com (27.05.2014).

La Direzione Nazionale della Sicurezza (NDS) è il servizio d’intelligence dell’Afghanistan, il suo compito è quello di garantire la sicurezza per l’Afghanistan ed il suo governo contro i talebani e la rete terroristica di Al-Qaida. I servizi segreti afghani ricevono un costante aiuto economico dagli Stati Uniti d’America, Gran Bretagna e Germania. Secondo fonti di Amnesty International, l’organizzazione dei servizi segreti afghani avrebbe violato i diritti umani contro i prigionieri, sono accusati infatti di maltrattamenti e di estorcere informazioni con metodi violenti, come pure l’organizzazione d’intelligence afghana è stata accusata di imporre il controllo di qualsiasi informazione di stampa, l’NDS rigetta tali accuse, e sostiene che il suo compito è quello di tutelare la sicurezza del paese, vigilando sul traffico di stupefacenti e di armi che sostengono e sviluppano le attività terroristiche di Al-Qaida.

8.12. Servizi Segreti Iracheni

Bandiera GSD www.google.com (27.05.2014).

I servizi segreti iracheni, sono indicati con la denominazione GSD (Mudiriyat al-Amn al-Amma), sono nati il 15 luglio del 2004 con lo scopo di proteggere l’Iraq dal terrorismo che a tutt’oggi mette a rischio la sicurezza del paese, e che si sviluppa attraverso il sostentamento ottenuto dai traffici illeciti di droghe e di armi. Il GSD e cioè l’intelligence irachena, è stata creata grazie all’aiuto degli Stati Uniti d’America e con il supporto della CIA. La centrale d’intelligence GSD sostiene un ulteriore struttura che ha il compito specifico di controllare tutto il territorio iracheno imponendo il coprifuoco e con ricerche a sorpresa e imponendo il divieto di manifestazioni pubbliche, tale modalità operativa viene applicata allo scopo di evitare eventuali attacchi terroristici.

96 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.13. Servizi Segreti Iraniani

Stemma VEVAK www.google.com (27.05.2014).

L’organizzazione d’intelligence iraniana è denominata VEVAK (Vezarat-e Ettela’at va Amniat-e Keshvar), Ministero delle Informazioni e della Sicurezza Nazionale, ed è l’unica principale organizzazione di servizi segreti creata direttamente dal regime iraniano che ne usufruisce per tutte le attività di sicurezza del territorio e del governo. Le informazioni relative all’organizzazione sono circondate da una grande discrezione e non permettono di tracciarne la struttura e i suoi metodi operativi. Tale organizzazione nasce il 18 agosto del 1984 che sostituisce il precedente servizio segreto denominato SAVAK. Alcune fonti riservate ritengono che i servizi segreti iraniani abbiano commesso diversi omicidi contro intellettuali e dissidenti sia all’interno del paese che all’esterno.

8.14 Servizi Segreti Israeliani

Stemma Mossad www.google.com (27.05.2014).

I servizi segreti israeliani sono indicati con il nome di Mossad (Ha-Mossad le-Modi’in ule-Tafkidim Meyuchadim), che svolge attività di prevenzione e di sicurezza per proteggere la nazione Israele, attraverso un’intensa attività di spionaggio e controspionaggio, oltre a contrastare il terrorismo non solo islamico. Il suo interesse principale è ottenere informazioni segrete per l’interesse dello Stato israeliano. Secondo alcune fonti l’organizzazione del Mossad è autorizzata spesso sotto copertura, ad azioni paramilitari per l’esecuzione di omicidi. Tra le varie attività del Mossad, vi è lo spionaggio contro le nazioni e le organizzazioni arabe presenti nel mondo. Mentre lo Shabak è un’altra struttura d’intelligence che svolge attività di spionaggio per la sicurezza interna dello Stato israeliano, mentre l’Aman è una struttura di intelligence militare. Il Mossad è ritenuto il miglior servizio segreto al mondo, grazie alla sua efficienza, che pur di ottenere il successo operativo dei suoi agenti segreti giunge a commettere anche gravi reati come il sequestro di persona e l’omicidio. Il Mossad venne istituito nel 1949 per volere del primo ministro David Ben-Gurion. L’idea gli fu suggerita da Reuven Shiloah che riteneva di enorme importanza la creazione di una struttura d’intelligence per coordinare l’esercito e il dipartimento politico degli esteri. Nel marzo del 1951 fu riconosciuta ufficialmente come struttura burocratica che assiste il primo ministro, e a cui risponde

97 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

direttamente. Il Mossad è un servizio civile, anche se spesso vengono arruolati membri provenienti dall’esercito. La sede generale del Mossad è a Tel Aviv e la sua struttura è divisa in diversi reparti:  Il Dipartimento per la raccolta delle informazioni: il più importante; è responsabile delle operazioni di spionaggio.  Il Dipartimento di azione politica e relazioni diplomatiche: trattiene con altri servizi segreti.  La Divisione Operazioni speciali: per attività paramilitari.  Il Dipartimento LAP (Lohama Psicologhit): propaganda disinformazione  Il Dipartimento ricerche: analizza le informazioni ottenute con l'intelligence.  Il Dipartimento tecnologico: sviluppa le tecnologie che supportano le operazioni del servizio. Alcune fonti riservate ritengono che vi siano altri reparti tutt’oggi segreti.

8.14.1. Le missioni

I servizi segreti israeliani hanno compiuto molte missioni in ambito internazionale, accrescendo in tal modo la loro fama nel mondo, qui di seguito alcune di esse:  Intercettazione del discorso con cui Nikita Khruščёv denunciava i crimini di Stalin.  Individuazione e cattura del nazista Adolf Eichmann (1960).  Individuazione ed uccisione dell'ex aviatore lettone Herberts Cukurs, ex membro del Commando Arājs autore di crimini contro l'umanità ai danni del popolo ebreo.  Operazione Damocle: sabotaggio del programma missilistico egiziano (1962/1964) tramite azioni terroristiche (pacchi bomba, agguati, sequestri di persona, omicidi)  "Operazione Salomone": assistenza all'immigrazione degli Ebrei etiopi in Israele.  Eliminazione dei responsabili della strage di Monaco ai Giochi olimpici del 1972. Furono uccise 4 persone sospette, tutti politici, uno in Francia, uno in Italia  Affare Lillehammer, malriuscita operazione del 1973 nella città norvegese di Lillehammer dove si voleva uccidere il principale sospettato della strage di Monaco e probabile capo dell'organizzazione terroristica "Settembre nero", ma il Mossad fu efficacemente distratto da un innocente cameriere marocchino, colpevole solo di essere un sosia del bersaglio, fu quindi ucciso e i 6 agenti del Mossad coinvolti furono arrestati; il bersaglio era invece in Libano, sotto protezione politica.  Nel 1975 il principale bersaglio dell'operazione "Collera di Dio", probabile organizzatore della strage di Monaco e probabile capo di "Settembre nero," venne ucciso a Beirut da un'autobomba nel 1976.  Operazione Entebbe (Operation Yonatan): ebbe luogo nella notte tra il 3 luglio ed il 4 luglio 1976, nell'aeroporto dell'omonima città ugandese. L'operazione segreta fu decisa in seguito al dirottamento di un volo Air France con numerosi passeggeri israeliani.  Rapimento di Mordechai Vanunu in Italia nel 1986  Ricerca di informazioni sensibili sul reattore nucleare iracheno di Osiraq, poi distrutto da un raid dell'aviazione militare israeliana nel 1981.  Supporto informativo e logistico estero per operazioni militari in territorio esterno, come nel caso della Operazione Entebbe.  Tentativo di collocazione (nel febbraio 1998) di apparecchi di sorveglianza in un appartamento a Berna (Svizzera) occupato da un presunto terrorista di matrice islamica. La polizia elvetica, intervenuta su segnalazione di un vicino allarmato dal rumore, colse sul fatto 5 agenti israeliani. Il direttore Dani Yatom diede le dimissioni.

98 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Abbattimento Argo 16 www.google.com (27.05.2014).

Al Mossad fu attribuito anche l’abbattimento dell’aereo Argo 16, appartenente ai servizi segreti italiani, l’episodio accadde a Marghera (VE) il 23 novembre del 1974. Allo stesso Mossad è stato attribuito l’esecuzione di un’operazione richiesta dalla Gran Bretagna l’11 maggio del 2003 dove furono impiegati 4 agenti segreti del reparto “kidon” (baionetta), che è una struttura per operazioni paramilitari per eliminare alcuni terroristi islamici.199

8.15. Servizi Segreti Americani

I servizi segreti americani sono ufficialmente riconosciuti con le denominazioni di CIA, FBI e NSA.

8.15.1. CIA

Stemma CIA www.google.com (27.05.2014).

La CIA (Central Intelligence Agency), si occupa di ottenere informazioni per la tutela e la sicurezza degli Stati Uniti d’America, e viene impiegata attraverso varie strutture in paesi esteri, controllando e raccogliendo tutte le informazioni sui governi esteri, società, persone, che possano essere ritenute pericolose per gli Stati Uniti. La CIA dispone di una sua struttura militare segreta, il cui impiego clandestino è risultato molto efficace durante la guerra fredda, dove ha svolto diverse missioni contro i governi stranieri. La sede centrale è in Virginia vicino a Washington, venne costituita nel 1947 dal presidente americano Truman che sostituì l’Office of Strategic Services (OSS), che nacque per la seconda guerra mondiale. L’ideatore della CIA fu William J. Donovan inviando una proposta al presidente Franklin Delano Roosevelt per la creazione di una nuova struttura d’intelligence che avrebbe fatto capo al presidente. Nel gennaio del 1946 il presidente Truman realizzò la creazione del CIG (Central Intelligence Group), nel 1947 realizzò il National Security Act, che diventa effettivo 18 settembre 1947, mentre l’approvazione della CIA avviene nel 1949, per tutte le opposizioni dell’FBI. La CIA viene indicata anche con il nome di “Public Law 110” che rappresenta una regola di fisco segreto concesso per la protezione di tutte le attività svolte dagli agenti segreti, che usufruivano del fondo federale senza alcuna limitazione e senza dover giustificare le stese sostenute.200 Tale regola obbligava la CIA di non rivelare nessuna aspetto sia

199 Friling, Yonat: Israel’s New Head of Mossad, Foxnews, in www.foxnews.com, pubblicato il 29-11-2010, consultato il 12 maggio 2014. 200 ‘Black budget’ summary details U.S. spy network’s successes, failures and objectives, in www.washingtonpost.com, 99 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

formale che sostanziale che riguardasse l’organizzazione, le funzioni, le cariche, i salari e il numero di persone impiegate. Successivamente fu creato il programma PL-110 per poter assumere all’interno dell’organizzazione sia i disertori sia gli stranieri, che risultarono indispensabili per ovviare alle procedure d’immigrazione e potergli offrire copertura e sostegno economico. La CIA per molti anni ha goduto di un grande senso d’indipendenza rispetto a tutte le altre organizzazioni militari del governo, ma con lo scandalo di Watergate accaduto agli inizi degli anni ’70, la politica americana rivelò molte attività della CIA come i vari tentativi eseguiti per assassinare leader stranieri e tutte le attività di spionaggio interno ritenuto illegale per le operazioni d’intelligence, allo scopo di ostacolare la politica avversaria di Nixon, che utilizzò la CIA per spiare nei palazzi del quartier generale del Comitato Nazionale Democratico, i suoi avversari politici, attraverso intercettazioni e spionaggio, allo scopo di poter continuare a governare gli Stati Uniti d’America. Tale evento costrinse Nixon alle dimissioni, e deturpò fortemente l’immagine della CIA.

Scandalo Watergate www.google.com (27.05.2014).

Il New York Times dopo essere entrato in possesso di numerose informazioni segrete detenute dalla CIA, che riguardavano diverse operazioni clandestine svolte dalla stessa, le pubblicò e ne scaturì l’imbarazzo delle altre istituzioni che nel 1974 determinarono nuove regole, delimitando fortemente il potere di spionaggio della CIA e molte operazioni successive furono proibite come una missione in Angola. Successivamente fu stabilito che solo l’FBI aveva il potere di svolgere indagini sui cittadini americani. Negli anni cinquanta la CIA avviò un programma di ricerche scientifiche chiamato Progetto MKULTRA per sviluppare nuove tecniche con la collaborazione di scienziati nazisti, per il controllo mentale e comportamentale delle persone. tale progetto fu finanziato con 25 milioni di dollari e prevedevano anche violenze psicologiche e droghe da utilizzare su cavie umane (spesso pazienti psichiatrici). La CIA fu creata con lo scopo principale di contrastare i comunisti nel mondo, e pertanto ha sostenuto negli anni diversi gruppi anticomunisti, cercando di creare rivoluzioni in Ucraina e Bielorussia, con l’utilizzo di spie infiltrate. Ma pur avendo investito molto in risorse economiche e umane, il risultato fu negativo. Mentre l’influenza della CIA per combattere il comunismo in Europa, ebbe buoni risultati soprattutto in Francia e Italia con le elezioni del 1948. Dopo la seconda guerra mondiale la CIA creò una vasta rete d’intelligence denominata Gladio, che era un’organizzazione militare segreta anticomunista, e utilizzò e inserì per tali scopi nella propria organizzazione, molti esponenti nazisti e fascisti. Fra questi il generale Reinhard Gehlen che si adoperò per l’attentato a Hitler del 20 luglio 1944, lo stesso era direttore dei servizi segreti della Wehrmacht, un’organizzazione addetta al controllo dell’Unione Sovietica, e composta da oltre 400 spie al servizio degli Stati Uniti. L’organizzazione di Gehlen fu la più importante organizzazione d’intelligence durante gli anni della guerra fredda e successivamente divenne la BND, organizzazione d’intelligence tedesca, organizzata e supportata dai servizi segreti americani. Dopo la seconda guerra mondiale attraverso la rete d’intelligence ODESSA furono favorite le fughe di migliaia di nazisti in Sudamerica, tra questi il maggiore Karl Hass condannato all’ergastolo per essere stato coinvolto in molte indagini relative alla strategia della tensione (terrorismo), oltre ad

pubblicato il 13-01-2002, consultato il 12 maggio 2014. 100 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

essere stato condannato all’ergastolo assieme ad Erich Priebke per l’eccidio delle Fosse Ardeatine.201

Francesco Cossiga e Giulio Andreotti www.google.com (27.05.2014).

Da fonti riservate il Presidente Francesco Cossiga raccontò di essere stato contattato da agenti della CIA che lo invitarono ad evitare che Giulio Andreotti diventasse Presidente del Consiglio, poiché era considerato troppo disponibile verso i paesi dell’est. Negli anni ’50 la CIA cercò di far diminuire l’influenza dell’Unione Sovietica nel mondo, attraverso operazioni clandestine per influenzare i governi eletti democraticamente, con l’inserimento di governi filo-americani, ed è pertanto che alcuni paesi come l’Iran, che giudicano la CIA come un’organizzazione terroristica.202 Nel 1954 la CIA con un operazione denominata PBSUCCESS riuscì ad annientare in Guatemala il governo esistente, dando supporto per creazione di un governo dittatoriale del generale Carlos Castillo Armas, ma l’opposizione popolare si ribellò dando luogo ad una guerra civile che durò fino al 1996. Molte operazioni segrete della CIA divennero evidenti soprattutto durante l’invasione di Cuba, che aveva come obiettivo primario l’assassinio di Fidel Castro (Baia dei Porci), che avvenne nel 1961, il quale esito di fallimento imbarazzò la stessa CIA e gli Stati Uniti in tutto il mondo. Fidel Castro consapevole che la CIA avrebbe riprovato ad assassinarlo, consolidò i suoi rapporti e legami con l’Unione Sovietica. Successivamente la CIA si dedicò alla guerra del Vietnam (1962- 1975), creando un esercito segreto e una flotta di aeroplani denominata Air America per partecipare nella guerra segreta in Laos. Un altro fallimento della CIA avvenne nel 1970 in Cile (progetto FUBELT), con il quale volevano realizzare un colpo di stato attraverso la corruzione di ufficiali cileni, e cercando di inserire un governo filo-americano. Tre anni dopo Augusto Pinochet annientò il governo precedente del socialista Salvador Allende, grazie agli aiuti della CIA, anche se la stessa ha sempre smentito qualsiasi coinvolgimento, ma alcuni fascicoli del progetto politico ed economico cileno dimostrano che la CIA è stata coinvolta nelle più importanti decisioni economiche del Cile. La CIA agli inizi degli anni ottanta, dopo la deposizione del dittatore Somoza in Nicaragua da parte dei Contras (forze opposte), sostenne e armò gli stessi con l’amministrazione degli Stati Uniti di Reagan, che disobbedì l’emendamento Boland che proibiva ogni tipo di sostegno, e utilizzò i proventi della vendita delle armi in collaborazione con l’Iran, che causò uno scandalo Iran-Contras, e nonostante una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che imponeva il pagamento dell’affondamento di una nave mercantile, gli Stati Uniti ignorarono la sentenza.

Attentato Torri Gemelle 11 settembre 2001 www.google.com (27.05.2014).

201 Sito uffuciale CIA,www.cia.gov, consultato il 12 maggio 2014. 202 Iran's parliament votes to label CIA, U.S. Army 'terrorist' groups, in www.cnn.com, pubblicato il 29-09-2007, consultato il 12 maggio 2014. 101 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Dopo l’11 settembre 2001, la CIA incrementò notevolmente le sue attività di intelligence con lo scopo di combattere il terrorismo internazionale e pertanto, furono condotte numerose operazioni soprattutto in Europa denominate “extraordinary renditions”, tra le quali il rapimento di Abu Omar avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003 in collaborazione con i servizi segreti italiani (ex SISMI). Tale operazione è stata svolta in maniera illegale, utilizzando anche prigioni segrete.

Abu Omar e Nicolò Pollari www.google.com (27.05.2014).

Per tale sequestro la Procura di Milano rinviò a giudizio Nicolò Pollari (ex direttore del SISMI), assieme a 34 persone, tra le quali 26 agenti della CIA e il capo dell’intelligence USA in Italia Jeff Castelli ex capocentro di Milano Robert Seldon Lady, ma gli Stati Uniti non hanno mai concesso l’estradizione degli agenti segreti della CIA accusati di rapimento.203 Uno dei personaggi importanti per la creazione della CIA fu James Jesus Angleton nato a Boise (Idaho) il 9 dicembre 1917 e morto il 12 maggio 1987 a Washington per un cancro ad un polmone. Il suo compito principale fu quello di dedicarsi all’organizzazione di controspionaggio, ed è stato riconosciuto come figura di prestigio nella lotta al comunismo. I suoi genitori si conobbero in Messico e suo padre era un ufficiale in servizio all’8° fanteria messicana. Successivamente il padre di James Jesus Angleton204 acquistò in franchising la NCR (prodotti elettronici Hardware e Software), dall’Italia, e successivamente divenne capo della Camera di Commercio americana e dopo qualche anno entrò a far parte della Office of Strategic Services (ex OSS), motivo per il quale Angleton ha vissuto spesso a Milano dove la sua famiglia si trasferì comprando la controllata società italiana di NCR. Angleton studiò in Inghilterra presso Malvern College e poi a Yale ed è stato un poeta ed editore con Reed Whittemore che ha pubblicato i più noti poeti di quel periodo. Si è formato principalmente nel New Criticism a Yale e successivamente si arruolò alla US Army nel marzo del 1943 e nel luglio di quell’anno si sposò con Cicely d’Autremont.

James Jesus Angleton www.google.com (27.05.2014).

Durante la seconda guerra mondiale Angleton entra a far parte della X-2 Office of Strategic Services a Londra dove incontrò l’agente segreto doppiogiochista Kim Philby. Dal febbraio del 1944 a novembre fu trasferito in Italia in qualità di comandante del SIC (organizzazione d’intelligence di controspionaggio dell’unita Z), che si occupava di intercettazioni delle

203 Dal sequestro ai processi: ecco la storia del caso “Abu Omar”, in www.ilfattoquotidiano.it, pubblicato il 19-09- 2012, consultato il 12 maggio 2014. 204 Michael Holzman, James Jesus Angleton, la CIA e il mestiere di controspionaggio, University of Massachusetts Press, 2008, pp. 7-30. 102 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

comunicazioni radio. Alla fine della guerra diventò capo per tutta l’Italia della X-2, e aiutò nella fuga Junio Valerio Borghese, uomo di maggiore spicco dell’organizzazione militare unità della XMAS,205 che aveva collaborato con le SS. Angleton nello stesso periodo ebbe contatti anche con il Bandito Salvatore Giuliano, che i carabinieri avevano scoperto nel 1945, ma furono proprio i servizi segreti americani a insabbiare l’operato dei carabinieri, così come i servizi americani aiutarono molti reduci della XMAS inserendoli nell’organizzazione OSS predecessore della CIA. Questo nucleo di militi della XMAS assieme al bandito Salvatore Giuliano, avrebbero funzionato in qualità di struttura di collegamento con i servizi segreti da loro addestrati e finanziati per lo svolgimento di attività di sabotaggio. Nel 1944 il bandito Salvatore Giuliano viene arruolato nel movimento indipendentista MIS assieme ad alcuni reduci della XMAS, e nello stesso periodo Salvatore Giuliano fonda un suo movimento detto della quarantanovesima stella (voleva infatti aggiungere la Sicilia come 49° stella nella bandiera americana). Fallito il progetto separatista, il bandito Giuliano a partire dal 1946 cercò di sviluppare i rapporti con i suoi riferenti fascisti e con la complicità si esponenti dello stato di estrema destra per dare luogo alla strategia della tensione italiana, fatta di attentati a caserme, pattuglie militari e carabinieri, dando luogo ad un periodo molto lungo di attentati, e fu proprio in quel periodo che i servizi segreti americani indussero il bandito Giuliano e i reduci della XMAS a commettere la Strage di Portella della Ginestra avvenuta il 1 maggio 1947 e l’attentato a Palmiro Togliatti avvenuto a Roma il 14 luglio 1948, coperti dal silenzio di stato.

Strage di Portella della Ginestra e attentato Palmiro Togliatti www.google.com (27.05.2014).

L’interesse principale di Angleton fu quello di difendere porti e ponti attraverso la collaborazione di Junio Valerio Borghese e per consentirgli la fuga lo fece vestire con un’uniforme americana per portarlo da Milano a Roma ed essere successivamente interrogato dagli alleati, che lo processarono per collaborazione con gli invasori nazisti, ma non fu condannato per crimini di guerra. Angleton rimase in Italia dopo la fine della guerra per cercare di aggregarsi ad altri servizi segreti al fine di sfruttare le informazioni ottenute per al vittoria del Partito Democratico Cristiano e sconfiggere così il Partito Comunista Italiano nell’elezioni del 1948. Successivamente tornò a Washington e dopo aver lavorato per varie organizzazioni d’intelligence diventò uno dei fondatori della CIA, dopo si occupava della raccolta d’intelligence estera e dei collegamenti con altre organizzazioni simili alla CIA. Dal 1951 Angleton diventò il responsabile per i contatto con il Mossad. Nel corso dei suoi anni Angleton ha sviluppato molteplici conoscenze nel suo ambito professionale, anche con poeti, pittori e giornalisti, ma nel 1951 due suoi colleghi Guy Burgess e Donald Maclean fuggirono a Mosca e Angleton assieme al suo amico Philby furono sospettati di aver dato loro comunicazioni segrete, decodificate successivamente dagli agenti segreti dell’URSS.206 Angleton ha mantenuto la sua carriera all’interno della CIA in qualità di responsabile del personale per il controspionaggio e per il coordinamento con gli altri servizi segreti alleati, ma contestualmente è stato quasi sempre sospettato di essere un agente segreto doppiogiochista, e soprattutto è stato ritenuto da diverse intelligence nel mondo, comprese le intelligence italiane, un agente segreto a capo anche di altre organizzazioni d’intelligence oltre alla CIA. Egli riteneva che le funzioni principali di un’organizzazione d’intelligence erano sostanzialmente due: ottenere segreti, e proteggere e

205 Jack Greene e Alessandro Massignani, Il principe Nero e il sea Devils: The Story of Valerio Borghese e l’Elite Unità della Decima Mas, Da Capo Press, 2009, p. 183. 206 Bearden, Milton; Risen, James, The Main Enemy: The Inside Story of the CIA's Final Showdown with the KGB. Random House Publishing Group. p. 38. 103 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

prevenire le intelligence straniere con il controspionaggio, attraverso la penetrazione in altre organizzazioni d’intelligence. In altre parole Angleton sosteneva che tutte le organizzazioni d’intelligence potevano essere penetrate, e che questo aspetto era a conoscenza di tutte le intelligence presenti al mondo, e che per tale motivo le stesse cercavano reclutamenti in intelligence straniere costantemente. Tale concetto creò dissensi e tensioni all’interno della CIA, per le supposizioni che cominciarono a nascere in merito ad eventuali talpe interne, come lo stesso Angleton, che riteneva il KGB autore di un disgregamento interno della CIA.207 Anche l’FBI accusò Angleton di essere un agente segreto del KGB, che dopo varie pressioni diede le dimissioni nel 1974 e contestualmente alla sua uscita dalla CIA molti uomini ritenuti vicini ad Angleton, furono costretti a dare le dimissioni, riducendo il personale da 300 a 80 persone. Successivamente nel 1975 la CIA assegnò ad Angleton il Distinguished Intelligence Medal, che era la seconda più alta onorificenza. Angleton è stato accusato inoltre di rapporti con la mafia italiana che lo aiutarono in attività d’intelligence nell’immediato dopoguerra.

Distinguished Intelligence Medal riconoscimento ad Angleton www.google.com (27.05.2014).

Edward Jay Epstein fu uno dei sostenitori che gli agenti della CIA e dell’FBI avessero permesso al KGB di penetrare le intelligence americane, e nel 1970 George HW Bush incaricato dal presidente Ford creò una “squadra B” di agenti segreti appartenenti al Foreign Intelligence Advisory Board. La CIA fu comunque accusata di aver speso ingenti quantità di denaro, e nel 1977 il presidente Jimmy Carter dovette affrontare notevoli tagli, accusando della cattiva gestione economica lo stesso Angleton, oltre a 50 indagati appartenenti al personale di Angleton.208

8.15.2. FBI

Stemma FBI www.google.com (27.05.2014).

L’altro organo dei servizi segreti degli Stati Uniti d’America è rappresentato dall’FBI (Federal Bureau of Investigation), ed è un’organizzazione operativa appartenente al Dipartimento della

207 Michael Holzman, James Jesus Angleton, La CIA e il mestiere di controspionaggio, University of Massachusetts Press, pp. 7-30. 208 Was Angleton Right?, in www.edwardjayepstei.com, pubblicato il 30-12-2004, consultato il 12 maggio 2014. 104 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Giustizia degli Stati Uniti. Il motto dell’FBI è: Fedeltà, Coraggio, Integrità, ed è derivata dalla precedente organizzazione denominata BOI (Bureau of Investigation), che durò fino al 1935 sotto la direzione di J. Edgar Hoover che apportò importanti cambiamenti nel mondo dell’intelligence degli Stati Uniti per migliorare le agenzie investigative. Tra queste l’FBI Accademy e il complesso di Criminal Justice Information Services Division, due supporti essenziali per tutti gli uffici dell’FBI. La missione dell’FBI è svolgere attività d’intelligence volta al recupero d’informazioni per il controllo del terrorismo e di tutte le presunte minacce esterne regolate dall’Articolo di Legge 28 Sezione 533 del Codice degli Stati Uniti che autorizza il Segretario Generale degli Stati Uniti ad assegnare a tutti gli ufficiali appartenenti all’FBI l’autorizzazione ad investigare su crimini specifici, successivamente le informazioni ottenute verranno valutate dal competente Segretario degli Stati Uniti che ne avvalora l’eventuale perseguibilità. Gli argomenti di maggiore priorità dell’FBI sono qui di seguito riportati:

1. Proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi terroristici. 2. Proteggere gli Stati Uniti da operazioni di spionaggio da parte di agenzie straniere. 3. Proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi cibernetici e dal crimine informatico. 4. Proteggere i diritti civili. 5. Combattere la corruzione politica su tutti i livelli. 6. Combattere le organizzazioni e le imprese criminali nazionali ed internazionali. 7. Combattere la grande criminalità dei colletti bianchi. 8. Combattere i maggiori crimini violenti. 9. Collaborare con i partner federali, statali, locali ed internazionali. 10. Migliorare la tecnologia per il successo delle operazioni dell'FBI.

Con l’approvazione della Legge Patriot Act, l’FBI ottiene maggior potere nello svolgimento delle indagini a scopo di sicurezza nazionale, con l’utilizzo massiccio di intercettazioni e di controllo di tutte le attività svolte su Internet, attività di spionaggio indicata con il nome di sneak and peek (infiltrati e guarda), che permette all’FBI di poter ispezionare qualsiasi luogo abitativo senza dover chiedere l’autorizzazione. Con tale sistema l’FBI ha ottenuto enormi successi contro tutti coloro che sono stati sospettati di terrorismo, una modalità operativa ottenuta grazie all’innovazione tecnologica. Un altro grande interesse dell’FBI è combattere ogni tipo di crimine, compreso quelli informatico, la corruzione pubblica, i diritti civili in collaborazione col Dipartimento di Giustizia, il traffico di droga, e per migliorare l’esito di ogni tipologia d’indagine, l’FBI ha creato al suo interno squadre speciali dedite ai crimini specifici, come ad esempio la DEA (Drug Enforcement Administration), che si occupa del controllo di tutte le droghe; il RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations), che si occupa di tutti i reati commessi per la corruzione pubblica e privata. L’FBI ha avuto un ruolo determinante per la lotta al crimine, soprattutto negli anni ’30 gli uomini dell’FBI catturarono ed uccisero un gran numero di criminali, tra questi: John Dillinger, Baby Face Nelson, Kate Ma Barker, Alvin Karpis e George Machine Gun Kelly, ma vi è l’ipotesi non confermata, che l’identità dell’FBI sia stata ingigantita e che probabilmente non abbia mai raggiunto notevoli risultati nella lotta al crimini. Negli anni quaranta l’FBI arresta otto agenti tedeschi che progettavano il sabotaggio contro alcuni obiettivi sensibili degli Stati Uniti, sei dei quali furono giustiziati, come pure l’FBI riuscì a fermare un esercito di rivoluzionari messicani lungo il confine della California nel 1920. Dagli anni ’40 fino agli anni ’70 l’FBI condusse numerose indagini contro l’unione sovietica, in accordo con il Regno Unito, per forzare i codici di Venona209 per criptare tutta la messaggistica diplomatica sovietica e le telecomunicazioni, Hoover era a capo di questo progetto, ma non riuscì ad avvertire la CIA fino al 1952.

209 Robert L. Benson, The Venona Story,National Security Agency, in www.web.archive.org, pubblicato il 30-04-2004, consultato 12 maggio 2014. 105 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Rudolf Abel www.google.com (27.05.2014).

Altra azione importante dell’FBI fu la scoperta e l’arresto di Rudolf Abel che era un agente infiltrato dell’Unione Sovietica.210 Hoover continuò in indagini per contrastare il comunismo presente negli Stati Uniti d’America, e tra gli anni 1950 e 1960 gli agenti segreti dell’FBI erano sempre più preoccupati per i capi di movimenti politici dei diritti civili e attraverso un’operazione chiamata COINTELPRO211 cercò di individuare e distruggere tutte le organizzazioni politiche dissidenti all’interno degli USA tra le quali la Southern Christian Leadership Conference. Tra i vari sospettati l’FBI condusse varie indagini nei confronti di Martin Luther King, ma non avendo mai trovato alcuna prova di crimine, l’FBI provò ad utilizzare alcune intercettazioni telefoniche riguardanti relazioni sessuali di King per minacciarlo, e nel 1991 il Washington Post dichiarò che l’FBI aveva inviato qualche lettera anonima per invitare King a suicidarsi. Con la morte del presidente John F. Kennedy la giurisdizione degli Stati Uniti d’America affidò tutte le indagini alla polizia locale, che furono successivamente affidate all’FBI tramite il presidente successivo Lyndon B. Johnson,212 e per evitare ulteriori confusioni fu approvata una legge che dava mandato esclusivo alla sola FBI per indagini simili.

Sam Giancana e John Gotti www.google.com (27.05.2014).

Con l’approvazione del provvedimento RICO che si occupava di tutte le organizzazioni criminali, del racket e della corruzione, l’FBI indagò per molteplici organizzazioni criminali e le indagini venivano svolte spesso da agenti sotto copertura che riuscirono a contrastare efficacemente, come quelli capeggiati da Sam Giancana e John Gotti. Il RICO viene utilizzato dall’FBI ancora oggi per il controllo del crimine organizzato. Nel 1984 l’FBI creò un gruppo di agenti speciali simili allo SWAT denominato gruppo HRT (Hostage Rescue Team squadra di recupero ostaggi), per il controllo del terrorismo durante le Olimpiadi di Los Angeles del 1984, l’idea nacque dalle Olimpiadi di Monaco di Baviera dove gli atleti Israeliani furono assassinati dai terroristi. Questo gruppo è esistente tutt’oggi e dirige tutte le operazioni speciali dell’FBI contro il terrorismo. Nel 1984 l’FBI creò una squadra di analisi informatica denominata CART (Computer Analysis and Response Team). Verso la fine degli anni ’80 furono impiegati oltre 300 agenti speciali per operazioni di controspionaggio allo scopo di contrastare il crimine violento. Con la fine della Guerra Fredda il terrorismo non era più considerato dall’FBI una grave minaccia, e pertanto divenne una struttura di polizia locale dedita al rintraccio di latitanti pericolosi che avessero

210 Romerstein Herbert, Eric Breindel, The Venona Secrets, Exposing Soviet Espionage and America's Traitors, Regnery Publishing, Inc., 2001, p. 209. 211 Mike M. Cassidy, A Short History of FBI COINTELPRO, in www.monitor.net, pubblicato il 26-05-1999, consultato il 12 maggio 2014. 212 Reid Sarah A., One of the biggest things the FBI has ever done, in www.winchesterstar.com, pubblicato il 26-07-2006. 106 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

oltrepassato i confini di stato. Inoltre molti laboratori dell’FBI furono utilizzati per sviluppare test scientifici sul DNA creando una banca dati di criminali che veniva archiviata anche con l’uso delle impronte digitali. Tra il 1993 e il 1996 l’FBI condusse diverse indagini antiterrorismo tra le quali l’attentato al World Trade Center di New York nel 1993, e nel 1995 condusse un’indagine per l’attentato di Oklahoma City che nel 1996 portò all’arresto di Theodore Kaczynski indicato con il nome di Unabomber.

Theodore Kaczynski denominato Unabomber www.google.com (27.05.2014).

Le innovazioni tecnologiche e le capacità di analisi dell’FBI non sempre hanno riscontrato la condivisione del loro successo e l’ostilità verso l’FBI è presente tutt’oggi. In seguito alle nuove creazioni collegate a Internet, come ad esempio i virus, l’FBI cominciò ad incrementare il controllo elettronico sia nella pubblica sicurezza sia nel privato e successivamente nelle telecomunicazioni, e con gli attentati dell’11 settembre 2001, il Direttore dell’FBI Robert Mueller, riorganizzò l’FBI prestando maggiore interesse alla lotta contro la criminalità e il terrorismo, oltre alla lotta contro la corruzione e le intelligence nemiche, che risultavano enormi minacce per gli Stati Uniti d’America.

Sede FBI www.google.com (27.05.2014).

La sede centrale dell’FBI risiede a Washington che è supportata da oltre 400 agenzie residenti negli Stati Uniti e da oltre 50 uffici legali presso le Ambasciate e i Consolati americani. Alcuni settori speciali dell’FBI sono ubicati nelle basi di Quantico, Virginia, Clarksburg e West Virginia. L’accademia di Quantico in Virginia è il luogo dove vengono inviati gli agenti speciali dell’FBI, che devono superare un corso di 21 settimane, e la stessa scuola viene utilizzata per la creazione delle agenzie locali e nazionali. In questa scuola i futuri agenti ricevono addestramento di polizia, di scienze forensi, di scienze tecnologiche, oltre all’addestramento investigativo, addestramento fisico e all’applicazione pratica di tutti gli studi svolti. Il direttore dell’FBI è responsabile di tutte le operazioni quotidiane della struttura e di suoi collaboratori, assicurandosi che tutte le missioni vengano svolte in maniera corretta. Prima dell’11 settembre 2001 il Direttore aggiornava personalmente il Presidente degli Stati Uniti d’America per qualsiasi problema interno all’FBI, ma da allora il Presidente dell’FBI deve comunicare qualsiasi informazione relativa a problematiche al direttore nazionale dell’intelligence degli Stati Uniti che informa il Presidente successivamente. Il reclutamento di agenti segreti da inserire nell’organico dell’FBI è molto rigido e oltre alle capacità professionali, bisogna ottenere le autorizzazioni di indagini e di controllo SSBI (Single Scope Background Investigation), che vengono gestite dall’ufficio del personale. I potenziali agenti speciali devono ottenere l’autorizzazione per frequentare la struttura di addestramento dell’FBI

107 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

presso la base del corpo dei Marine di Quantico in Virginia, e i candidati devono superare diversi test, che includono anche quelli di resistenza fisica, oltre al superamento di oltre 1000 ore di addestramento e successivamente vengono dislocati in vari paesi nel mondo a seconda delle loro competenze. Sin dagli anni 2000 l’FBI ha cercato di rendere la sua struttura adeguata alla nuova tecnologia ma il progetto Trilogy213 che doveva dare un ammodernamento non è stato concluso per mancanza di fondi. Nel gennaio del 2005 l’FBI che aveva previsto una spesa di oltre 100 milioni di dollari, ha dovuto abbandonare il progetto poiché è stato ritenuto da esperti non adeguato. Nel marzo 2005 è stato avviato un ulteriore progetto indicato con il codice Sentinel214 completato nel 2009.

Robert Hanssen www.google.com (27.05.2014).

Nel febbraio del 2001 Robert Hanssen fu scoperto a vendere informazioni ad agenti segreti dell’Unione Sovietica e che la sua condotta risaliva dal 1979, lo stesso fu condannato nel 2002 a vita. Tale avvenimento indusse le autorità dell’FBI a rivalutare tutte le politiche di sicurezza dell’organizzazione, ed è stato ipotizzato che lo stesso Hanssen avesse fornito informazioni per l’attentato dell’11 settembre 2001.

8.15.3. NSA

Stemma NSA www.google.com (27.05.2014).

La NSA (National Security Agency), è l’ennesima struttura d’intelligence degli Stati Uniti d’America che si occupa di sicurezza nazionale interna, allo scopo di tutelare il territorio da eventuali minacce o attacchi provenienti sia da altri paesi esteri o da organizzazioni di terrorismo interno, nonché di proteggere le telecomunicazioni, i dati e i messaggi inviati fra gli uffici governativi.215 L’NSA nasce dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America il 20 marzo del 1949, è un’agenzia di difesa delle comunicazione e dello spionaggio elettronico, che inizialmente aveva poco potere decisionale nell’espletamento delle sue funzioni, ma il 10 dicembre

213Roseanne Gerin, SAIC rejects Trilogy criticism, in www.washingtontechnology.com, pubblicato il 14-01-2005, consultato il 12 maggio 2014. 214 Michael Arnone, Senators seek to fast track FBI's Sentinel, in www.fcw.com, pubblicato il 25-06-2005, consultato il 12 maggio 2014. 215 James Risen e Eric Lichtblau, Bush Lets U.S. Spy on Callers Without Courts, in www.nytimes.com, pubblicato il 16-12-2005, consultato il 12 maggio 2014. 108 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

del 1951 il Direttore della CIA Walter Bedell Smith, informò James B. Lay segretario esecutivo del Consiglio di Sicurezza Nazionale che la raccolta di analisi e dell’intelligence svolta dalla NSA non era adeguata e si rivelava inefficace, pertanto il 13 dicembre 1951 fu autorizzato un livello più elevato del lavoro svolto dalla NSA dal presidente Harry S. Truman ordine esecutivo numero 12333 con il quale si autorizzava NSA a svolgere una maggiore attività spionistica delle telecomunicazioni che con la creazione del Data Encryption Standard (DES), creò un sistema innovativo di cifratura sia standard che pubblico, usato dal governo degli Stati Uniti. Durante lo sviluppo di questo nuovo sistema di tutela dei dati, creato e sviluppato dalla IBM negli anni ’70 la NSA216 modificò gli algoritmi rendendoli sufficientemente intercettabili. In effetti la lunghezza delle chiavi utili a crittografare tutte le telecomunicazioni era stata ridotta volutamente a circa la metà rispetto alla chiave ipotizzata durante il progetto. Tale riduzione permetteva quindi di poter intercettare qualsiasi comunicazione con un massiccio metodo di attacco di criptoanalisi, di fatti dai 128 bit ipotizzati per la crittografia delle comunicazioni da IBM, fu realizzato un programma crittografico di soli 56 bit, rendendo così molto più semplice il calcolo da parte di eventuali attacchi per la lettura delle informazioni governative degli Stati Uniti. A causa di questa controversia l’NSA viene limitata nello svolgimento delle sue prestazioni affidandogli solo la creazione di hardware, mentre i software sono stati per molti anni tutelati da segreto, poiché considerati come munizioni, aerei da combattimento, carri armati e bombe atomiche.

Simbolo alleanza UKUSA www.google.com (27.05.2014).

Gli Stati Uniti d’America assieme a Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda progettarono un accordo denominato UKUSA con il quale condividevano il sistema ECHELON per monitorare tutte le comunicazioni civili, telefoniche, fax e dati di tutto il mondo. Tale sistema ha tre basi una vicino ad Harrogate (Yorkshire), un altro sito Sugar Grove (Virginia Occidentale) e un sito a Yakima (Waskington). Il sistema permette di intercettare qualsiasi comunicazione nel mondo, scavalcando la direttiva 18 della United States Signals Intelligence della NSA che proibisce qualsiasi intercettazione non autorizzata dal Procuratore Generale degli Stati Uniti d’America, eccetto nei casi di richiesta di aiuto civile o di emergenze come l’11 settembre 2001. In tal modo quindi la NSA in collaborazione con i suoi partners nello scambio di informazioni, è riuscita a raggirare le restrizioni di controllo per le agenzie di intelligence, spiando tutti i cittadini americani, restituendosi reciprocamente le informazioni necessarie. Il progetto UKUSA viene quindi considerato dagli altri paesi esterni all’alleanza, un sistema di spionaggio sia politico che industriale, un sistema quindi necessario per acquisire informazioni segrete spesso di natura militare. Il 16 dicembre del 2005 il New York Times pubblicò questo sistema di intercettazioni telefoniche che avvennero sotto l’amministrazione del Presidente George W. Bush, che si giustificò sia verso l’opinione pubblica che verso le autorità governative, asserendo che le scelte di tali attività d’intelligence, furono espletate solo per contrastare il terrorismo, ma fu fortemente contestato dalle

216 Tom Carver, la più potente agenzia di spionaggio degli Stati Uniti, in www.bbc.co.uk, pubblicato il 02-06-2002, consultato il 12 maggio 2014. 109 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

autorità degli Stati Uniti che ritennero tale sistema illegittimo e illegale nel rispetto delle istituzioni degli Stati Uniti d’America.217

Casa Bianca www.google.com (27.05.2014).

La Casa Bianca chiese al New York Times, di non pubblicare questo articolo per evitare di mettere a repentaglio il prosieguo delle indagini, ma il New York Times le pubblicò a distanza di un anno, omettendo alcune informazioni che potevano essere utilizzate dai terroristi. Alle notizie rivelate dal New York Times, vi furono diverse contestazioni rivolte al presidente Bush, come quelle rivolte dal senatore Arlen Specter presidente della Commissione giustizia del Senato che, rivolgendosi allo stesso dichiarò la sua netta disapprovazione per il metodo e l’uso indiscriminato delle intercettazioni senza aver chiesto la necessaria autorizzazione. Dello stesso parere fu il congressista Rob Simmons presidente della sottocommissione sull’intelligence, che chiese al presidente Bush se vi fossero stati ulteriori motivi sconosciuti, per l’aver disposto un sistema d’intercettazione massiva come ad esempio il sistema ECHELON, poiché non era comprensibile la mancata richiesta di autorizzazioni.

Presidente Bush www.google.com (27.05.2014).

Il 17 dicembre del 2006 il presidente Bush fece un annuncio televisivo, durante il quale affermò la sua responsabilità per aver utilizzato i sistemi d’intercettazione senza aver richiesto le dovute autorizzazioni, al fine di evitare di compromettere le attività d’intelligence atte a prevenire eventuali attacchi di terrorismo. In queste ammissioni si notò visibilmente la sua rabbia rivolta agli oppositori, che gli contestavano le sue decisioni operative, paragonandolo ad un re. Fu in ogni caso riconosciuta l’utilità della struttura NSA, per il lavoro svolto nel corso degli anni a tutela della sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America, giustificando i costi per sostenerla, basti pensare che la bolletta dell’energia elettrica dell’edificio nel Maryland, ammonta a circa 21 milioni di dollari. Alcuni risultati del lavoro svolto dall’NSA ne dimostrano la valenza, come ad esempio: EKMS Electronic Key Management System

217 "US eavesdropping program 'saves lives': Bush", in www.smh.com, pubblicato il 18-12-2005, consultato il 12 maggio 2014. 110 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

FNBDT Future Narrow Band Digital Terminal Fortezza crittografia basata su gettone di cifratura portatile in formato PC Card KL-7 ADONIS macchina di cifratura a rotore fuori linea (post-II g. m.-anni 1980) KW-26 ROMULUS cifratore per telescrivente elettronica in linea encryptor (anni 1960–anni 1980) KW-37 JASON cifratore per trasmissioni di flotta (anni 1960–anni 1990) KY-57 VINSON cifratore di voce per radio tattica SINCGARS radio tattica con salto di frequenza controllato crittograficamente STE Secure Telephone Equipment STU-III vecchia versione di unità telefonica sicura Magic (crittografia) Purple code Progetto VENONA Incidente del golfo del Tonchino incidente della USS Liberty USS Pueblo (AGER-2) ECHELON218

Gli ultimi avvenimenti storici riguardanti l’NSA, rivelano comunque una certa inaffidabilità, relativa al controllo per la riservatezza delle informazioni che l’organizzazione NSA ha ottenuto e ottiene tutt’oggi, nello svolgimento del suo lavoro d’intelligence.

Edward Snowden www.google.com (27.05.2014).

Le agenzie dall’NSA sono in grado di accedere a innumerevoli informazioni, oltre a importanti innovazioni tecnologiche create dalle aziende industriali, anche nel campo della telefonia e Internet in ambito mondiale, tutte informazioni che sono state rivelate da un ex dipendente della NSA Snowden, un evento che ci pone dinnanzi ad alcune domande precise, e cioè: quanto sia elevato il controllo interno dell’organizzazione d’intelligence NSA? Quanto siano sicure le loro protezioni, in un contesto oltretutto del rispetto delle leggi per i diritti dell’uomo?

8.16. Servizi Segreti Russi

I servizi segreti russi sono ufficialmente riconosciuti con le denominazioni di KGB, FSI, SVR e GRU.

218 ECHELON principali stazioni, in www.word-information.org, pubblicato il 11.07.2013, consultato il 12 maggio 2014. 111 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

8.16.1. KGB

Stemma KGB www.google.com (27.05.2014).

Il KGB (Komitet Bezopasnosti Gosudarstvennoy) è stata la principale agenzia d’intelligence dell’Unione Sovietica nata per la sicurezza nazionale e fondata nel 1954 da precedenti organizzazioni d’intelligence russe tra le quali Ceka, NKGB e MGB, decaduta nel 1991, diretta dal Consiglio dei ministri. Il KGB si occupava sia di intelligence militare che di informazioni riguardanti l’esercito sovietico di truppe interne come l’MVD.219 Le sue attività principali d’intelligence erano rivolte all’intelligence straniera e al controspionaggio relativo alla salvaguardia dei confini territoriali dello stato russo e del controllo del Comitato Centrale del Partito Comunista e del governo sovietico, garantendo tutte le comunicazioni del governo, oltre al contrasto e alla lotta contro il dissenso e le attività di eversione per la stabilità delle autorità governative. Dopo lo smembramento dell’Unione Sovietica il KGB è stato suddiviso in Servizio federale di sicurezza e il Foreign Intelligence Service della Federazione Russa, dopo la rottura delle relazioni con la repubblica di Georgia nei primi anni del 1990 con l’aiuto russo. Fino al 1983 il KGB era considerata la struttura d’intelligence per la raccolta di informazioni più potente al mondo, sviluppando attività di spionaggio sia legali che illegali, in diversi paesi nel mondo dove era presente una cellula legale che raccoglieva informazioni segrete presso le ambasciate sovietiche o presso i consolati, che garantivano in caso di necessità per eventuali procedimenti giudiziari l’immunità diplomatica, e qualora la spia fosse stata scoperta tornava in Unione Sovietica. Nel contempo, in territorio sovietico, il controspionaggio si occupava di rilevare eventuali spie straniere che una volta evidenziate venivano dichiarate persone non gradite e venivano espulse dall’Unione Sovietica. Il KGB svolgeva quattro tipi di spionaggio: politico, economico, strategico-militare e disinformazione che veniva espletata attraverso il controspionaggio. Le spie russe che venivano destinate nei paesi degli Stati Uniti d’America, giungevano nell’ambasciata sovietica a Ottawa (Canada),220 dove il primo loro compito era quello di rubare fotografie di documenti, contatti, per formalizzare entità sottocopertura e venivano identificati dall’Unione Sovietica come agenti provocatori, che dovevano appunto creare disordine politico e sociale e influenzare e organizzare rapimenti e omicidi.

Mikhail Gorbaciov www.google.com (27.05.2014).

219 Andrei Sakharov, The File KGB, in www.yale.edu, pubblicato il 10-08-1991, consultato il 12 maggio 2014. 220 "Soviet Use of Assassination and Kidnapping, in www.cia.gov, pubblicato il 19-01-2014, consultato il 12 maggio 2014. 112 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Nel 1991 il KGB guidò un tentativo di colpo di stato in Unione Sovietica, per deporre il Presidente Mikhail Gorbaciov, ma il tentativo fu sventato dalla polizia segreta FSB e dall’agenzia di spionaggio SVR.

Guerra fredda www.google.com (27.05.2014).

Durante la Guerra Fredda il KGB è riuscito a ricostruire la maggior parte delle sue cellule illegali negli Stati Uniti d’America. Il successo del KGB si ebbe nel 1967, grazie a John Anthony Walker, agente infiltrato d’intelligence russa,che riuscì a decifrare oltre un milione di messaggi della Marina Militare degli Stati Uniti d’America, e grazie all’ampliamento del monitoraggio dei satelliti, l’Unione Sovietica riuscì a sconfiggere la rivoluzione ungherese del 1956 e la Primavera di Praga nel 1968 in Cecoslovacchia.

Mikhail Gorbaciov e Giovanni Paolo II www.google.com (27.05.2014).

Il KGB aveva previsto una certa instabilità politica dopo che l’Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla fu eletto Papa prendendo il nome di Giovanni Paolo II nel 1978, poiché era considerato un sovversivo e anticomunista. Successivamente il KGB si dedicò ad attività di spionaggio rivolte a infiltrazioni sociali, allo scopo di individuare tutte le organizzazioni anticomuniste, cercando di combattere le sovversioni ideologiche, nel tentativo di scoraggiare le ostilità, che indebolivano il governo russo. Il KGB aveva diversi piani di sabotaggio da attivare nei paesi ritenuti nemici, attraverso operazioni di infiltraggio e disinformazioni per screditare i nemici dell’Unione Sovietica. Nel 1960 James Jesus Angleton agente infiltrato della CIA riuscì a ottenere varie informazioni 113 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

relative l’organizzazione del KGB, trasferendole al controspionaggio dell’FBI, ma l’FBI lo considerò una fonte d’intelligence straniera e quindi non affidabile poiché ritenuto doppiogiochista. Solo successivamente Hanssen dimostrò che le informazioni di Angleton erano corrette e per tali dichiarazioni si dimise dalla CIA nel 1975. Verso la metà degli anni ’70 il KGB provò segretamente di comprare tre banche della California, allo scopo di accedere ai segreti dell’alta tecnologia americana, ma il tentativo fu reso vano grazie all’intervento della CIA. Le banche erano: la Peninsula National Bank di Burlingame, la First National Bank di Fresno e la Banca nazionale Tahoe a South Lake Tahoe.221 Queste banche avevano finanziato alcune società che si occupavano appunto di costruzioni tecnologiche innovative.

Sheikh Mujibur Rahman www.google.com (27.05.2014).

Il 2 febbraio del 1973 il KGB cerca di influenzare il governo del Bangladesh appoggiando la candidatura politica a Sheikh Mujibur Rahman, al quale garantirono il loro appoggio, e nel giugno del 1975 Sheikh Mujibur Rahman formò un nuovo partito denominato Baskal, e in quel periodo il KGB riuscì a infiltrarsi nel tessuto sociale del Bangladesh attraverso la stampa di giornali con i quali influenzavano tutta la politica locale, tre anni dopo il KGB ritenne che Zia Rahman e il suo regime avesse legami con gli Stati Uniti, pertanto il regime cadde cinque anni e mezzo dopo grazie alle infiltrazioni del KGB. Durante lo stesso periodo la CIA creò la Operation Arsenal un’operazione nata per tutelare il presidente del Bangladesh. Nell’agosto del 1979 il KGB arrestò alcuni ufficiali a Dhaka nel tentativo di rovesciare il governo che decadde nel 1981. Il KGB nell’aprile del 1978 provò ad infiltrarsi in Afghanistan allo scopo di dare man forte al partito comunista locale, e nell’intento di rovesciare il governo in carica, con una nuova formazione politica filorussa, ma nonostante tutti gli sforzi e il lavoro svolto d’intelligence per il realizzo di tale progetto, il risultato fu catastrofico e nel corso di vari scontri morirono oltre 300 agenti segreti del KGB, che non riuscì nel colpo di stato in Afghanistan.222 Successivamente al 20 agosto del 1991 il KGB fu sostituito dal FSK e conseguentemente dall’attuale FSB.

8.16.2. FSB

Stemma FSB www.google.com (27.05.2014).

221 Tolchin, Martin, "I russi hanno cercato banche americane per ottenere segreti high-tech". in www.nytimes.com, pubblicato il 16-02-1986, consultato il 12 maggio 2014. 222 Diego Cordovez, Out of Afghanistan: The Inside Story of Soviet Whitdrawal, Oxford University Press, 1995, p. 19. 114 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

La nascita dell’FSB (Federal’naja sluzba bezopasnosti Rossijskoj Federacii), avvenuta il 3 aprile 1995 per mano del Presidente Russo Boris Eltsin, deriva dal precedente servizio segreto di controspionaggio federale dell’FSK, che si occupa di: spionaggio, controspionaggio, antiterrorismo, sicurezza interna, controllo dei confini, indagini su illeciti finanziari, spionaggio di segnali elettronici, raccolta d’informazioni mediante intercettazioni e eliminazione fisica di obbiettivi, grazie alla legge emanata nel 2006 dal Presidente Vladimir Putin,223 con la quale i servizi segreti russi potevano eliminare fisicamente le persone ritenute pericolose per la sicurezza dell’Unione Sovietica come nel caso di terrorismo, sempre che l’ordine venga impartito dal Presidente in carica.

Sede generale FSB www.google.com (27.05.2014).

Le sede generale dell’FSB si trova a Mosca all’interno del Palazzo Lubianka ex sede del KGB. Alcune fonti riservate sostengono che l’FSB sia stata implicata nell’assassinio di Alexander Litvinenko ex agente segreto russo rifugiatosi nel Regno Unito e avvelenato a Londra con una dose di Polonio-210 il 23 novembre 2006, per le accuse che lo stesso aveva rivolto a Putin, ritenendolo responsabile e mandante degli attentati di Mosca del settembre del 1992 contro persone ritenute eversive e pericolose per la sicurezza dell’Unione Sovietica.224

Alexander Litvinenko e Anna Politkovskaja www.google.com (27.05.2014).

Altra vittima fu Anna Politkovskaja giornalista che più volte accusò Putin, nei suoi articoli critici che evidenziavano l’abuso di potere del Presidente russo che violava tutti i diritti umani. Anna Politkovskaja fu uccisa con un colpo di pistola alla testa nell’ascensore di casa sua, il 7 ottobre del 2006, giorno del compleanno del Presidente Putin.

Vladimir Putin www.google.com (27.05.2014).

L’FSB è stato accusato inoltre di utilizzare tecniche intimidatorie nei confronti di giornalisti e diplomatici occidentali, nell’intento di influenzare il loro lavoro in Russia. Le tecniche più frequenti utilizzate vengono eseguite con incursioni nelle case con lo spostamento o la sostituzione degli

223 Peter Finn, In Russia, A Secretive Force Widens in www.washingtonpost.com, pubblicato il 11-12-2006, consultato il 12 maggio 2014. 224 Peace Reporter, Attentati di Mosca, l'ombra dei servizi, in www.peacereporter.net, pubblicato il 02-10-1993. 115 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

oggetti nell’interno, oppure l’invio alle mogli degli obbiettivi maschili di oggetti sessuali con l’intento di creare terrore nelle vittime.225

8.16.3. SVR

Emblema ufficiale SVR www.google.com (27.05.2014).

L’altra organizzazione dei servizi segreti russi è l’SVR (Foreign Intelligence Service), la sede e direzione si trova a Yasenevo a Mosca e a differenza del Servizio di sicurezza Federale (FSB), si occupa di attività d’intelligence e spionaggio fuori dai confini della Russia. La SVR lavora in stretta collaborazione con l’altra organizzazione denominata GRU, che si occupa di spionaggio in paesi stranieri, fornendo analisi e diffusione di informazioni al Presidente russo. L’SVR è autorizzata a indagini e negoziazioni per contrastare il terrorismo con accordi di cooperazione con intelligence straniere. L’SVR è costituita da uomini di strutture d’intelligence precedenti o di altre agenzie appartenenti a ex paesi sovietici come il Dipartimento Esteri della CECA, l’OGPU, l’NKVD e ex KGB. L’SVR nasce come unità speciale il 20 dicembre del 1920 creando l’ufficio estero Inostranny Otdel (INO), per la raccolta e la diffusione di strutture d’intelligence straniera e per tale motivo in Ministero degli Esteri della Ceka il 6 febbraio del 1922 crea il GPU che rappresenta la struttura capo per la raccolta di tutti i segreti dei paesi stranieri, reclutando emigrati e disertori. La legge sul Foreing Intelligence fu costituita dalla SVR e adottata nel 1992, che prevedeva la possibilità degli agenti segreti di poter fare carriera all’interno del governo e della sua economia anche con dipartimenti, aziende e organizzazioni, senza compromettere l’attività d’intelligence con altre associazioni straniere.226

Boris Eltsin www.google.com (27.05.2014).

Nel 1996 fu approvato dal Presidente Boris Eltsin una legge che permetteva agli agenti segreti dell’SVR le seguenti attività: condurre intelligence, attuare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza della Russia, adottare strategie di spionaggio militare, economico, scientifico e tecnologico, proteggere agenti segreti russi all’estero e le loro famiglie, garantire la sicurezza

225 Russian spy agency targeting western diplomats, in www.guardian.co.uk, pubblicato il 29-09-2011, consultato il 12 maggio 2014. 226 Whither Russian foreign intelligence?, in www.atimes.com, pubblicato il 06-06-2000, consultato il 12 maggio 2014. 116 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

personale dei diplomatici russi e delle loro famiglie, svolgere operazioni in collaborazione con servizi segreti stranieri e condurre controllo elettronico in paesi stranieri. Il Presidente della Federazione Russa può emettere personalmente ordini segreti all’SRV senza chiedere autorizzazioni all’Assemblea Federale, e il Presidente dell’SRV viene nominato direttamente dal Presidente della Russia, che fornisce tutte la relazioni dello svolgimento di attività d’intelligence il lunedì di ogni settimana, e all’occorrenza nei casi di necessità direttamente al Presidente Russo.

Canada, Stati Uniti e America Latina www.google.com (27.05.2014).

Inoltre il Presidente dell’SVR trasmette al Presidente russo le attività d’intelligence politica, spionaggio negli Stati Uniti, Canada, America Latina e di tutti i paesi esteri, trasmette allo stesso le attività illegali d’intelligence incluso 13 dipartimenti per la preparazione e la diffusione di agenti illegali all’estero, lo svolgimento di operazioni terroristiche e di sabotaggio in paesi stranieri, lo spionaggio biologico, l’assunzione di cittadini stranieri su territorio russo e straniero, la direzione d’intelligence tecnico-scientifico, operazioni di infiltrazione d’intelligence estera, il controllo dei cittadini russi all’estero, il supporto tecnico operativo di operazioni sia all’estero che in Russia, analizza e distribuisce informazioni informatiche, e analizza tutte le attività d’intelligence economiche. Tuttavia all’interno dell’SVR esiste un’organizzazione accademica scientifica, che si occupa di operazioni speciali estere, ed ha inoltre il compito di sorvegliare e controllare tutte le attività dell’SVR, che viene esclusa da questa tipologia d’attività e non può avere contatti con la stessa. Si suppone che il gruppo composto da oltre 500 persone altamente qualificate e in possesso di requisiti speciali, oltre alla capacità di parlare diverse lingue, operi sottocopertura,227 questo gruppo è nato per la protezione dei corpi diplomatici russi impiegati all’estero, e per attività d’intelligence economiche. Attualmente l’SVR e il GRU (organo d’intelligence militare), stanno svolgendo enormi attività di spionaggio, superiori al periodo della guerra fredda, contro gli Stati Uniti d’America, reclutando ulteriori agenti segreti con qualità professionali tecnico scientifiche e legalmente emigrati in America sottocopertura tra cui scienziati e professionisti. Un ex agente segreto dell’SVR fuggito in Gran Bretagna nel 1996, ha descritto diverse migliaia di agenti segreti russi sia legali che illegali e le modalità della loro vita svolta sottocopertura, alcuni dei quali sono stati catturati negli Stati Uniti come ad esempio: Aldrich Hazen Ames, Harold James Nicholson, Earl Edwin Pitts, Robert Philip Hanssen e George Trofimoff. L’SVR in collaborazione col GRU hanno firmato un accordo di cooperazione per operazioni d’intelligence tra la Russia e la Cina avvenuto nel 1992. Tale accordo prevede inoltre addestramenti di spie, e nel 2003 è stato segnalato da altre organizzazioni d’intelligence che l’SVR stava addestrando spie irachene228 e che hanno collaborato con Saddam Hussein. E’ stato inoltre segnalato che l’SVR ha stretto accordi con la polizia segreta di alcuni ex paesi sovietici come l’Azerbaigian e la Bielorussia.

Boris Berezovsky www.google.com (27.05.2014).

227 Expulsion of Russian Spies Teaches Moscow a Needed Lesson, in www.newsmax.com, pubblicato il22-03-2001, consultato il 12 maggio 2014. 228 Robert Collier; Bill Wallace, La Russia ora ammette di formazione spie irachene / Ma dice intento era quello di combattere la criminalità, il terrorismo", in www,sfgate.com, pubblicato il 17-04-2003, consultato il 12 maggio 2014. 117 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Nel 2003 alcuni agenti segreti dell’SVR stavano pianificando l’assassinio di Boris Berezovsky, al quale fu concesso asilo politico in Gran Bretagna e gli agenti segreti fuggirono in Qatar, dove furono arrestati dalle autorità locali. L’SVR recluta i cittadini russi che vivono all’estero attraverso accordi spesso derivanti da azioni intimidatorie e con minacce, rivolte sia alla persona che ai suoi famigliari spesso residenti in Russia. Il motivo dell’utilizzo di intimidazioni e minacce, è derivato dalla fine dell’idealismo comunista, e pertanto i servizi segreti cercano d’influenzare la scelta di far parte dei servizi segreti sui propri cittadini, inculcando il senso di patriottismo e amore per la Russia.

8.16.4. GRU

Logo GRU www.google.com (27.05.2014).

Il GRU (Glanoe Razvedyvatel’noe Upravlenie), è il servizio segreto Russo delle Forze Armate, creato nel 1918 da Lenin e non ha mai interrotto le sue attività spionistiche. Tra i vari compiti che assolve in tutto il mondo, vi è anche il controllo dei confini russi. L’organizzazione d’intelligence è riuscita ad infiltrarsi in ogni paese del mondo, nei quali è presente con stazioni SIGINT (signal intelligence), come a Lourdes (Cuba), in Lituania, in Lettonia ed in Estonia. Nonostante la decisione di Lenin che ordinò al KGB di non interferire nelle attività del GRU, le rivalità tra le due organizzazioni d’intelligence sono sempre esistite e in maniera molto più profonda, rispetto alla rivalità fra le organizzazioni d’intelligence di FBI e CIA.

Vladimir Rezun meglio conosciuto come Viktor Suvorov www.google.com (27.05.2014).

L’organizzazione del GRU è stata conosciuta sia in Russia che fuori dai suoi confini solo durante il periodo della Perestroika, grazie ad un ex agente del GRU, Viktor Suvorov (nome fittizio di Vladimir Rezun), che dopo essere fuggito in Gran Bretagna nel 1978, cominciò a descrivere questa organizzazione d’intelligence, sia per le modalità operative che per la struttura e la sua presenza nei vari paesi del mondo. Stando alle sue dichiarazioni, nella sede generale del GRU nessuna persona poteva entrare senza essere perquisita, e che era ritenuta dalla Russia l’organizzazione d’intelligence più potente che avesse, dimostrato nei fatti dalla sua integrità nel tempo, tutt’oggi esistente. Il GRU è inoltre molto importante per le sue capacità di raccolta informazioni militari e agenti segreti esterni HUMINT (HUMan INTelligenge), oltre all’importante capacità di

118 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

ricognizione satellitare e fotografica IMINT.229 Nel libro Treason (Tradimento), scritto da Bill Powell nel 2002, viene descritta l’attività d’intelligence del colonnello del GRU Vjaceslav Baranov che viene reclutato dalla CIA, ma fu successivamente tradito da una talpa dell’FBI o della CIA, motivo per il quale fu arrestato e condannato a cinque anni di reclusione, senza mai conoscere l’identità della talpa, anche se si suppone sia stato Robert Hassen. La struttura del GRU non è mai cambiata, e viene suddivisa in Direttorati, Direzioni e Sezioni a seconda delle attività d’intelligence. Tale organizzazione dipende direttamente dallo Stato Maggiore delle forze armate russe. Il primo vicedirettore è un colonnello generale e svolge un lavoro di coordinamento per tutte le attività operative e di raccolta ed elaborazioni di informazioni. Da lui dipendono quattro direzioni e cinque dottorati: Prima direzione: responsabile delle attività d’intelligence e degli agenti della zona di Mosca. Seconda direzione: responsabile dell’intelligence a Berlino. Terza direzione: responsabile dei movimenti di liberazione nazionale nei vari Paesi nel mondo. Quarta direzione: organizzazione d’intelligence presente a Cuba. Primo direttorato: raccolta informazioni nei paesi europei. Secondo direttorato: organizzazione d’intelligence per i paesi occidentali del mondo, suddiviso in sette direzioni ognuna delle quali svolge un’attività specifica: Prima direzione: attività di ricognizione. Seconda direzione: reclutamento agenti. Terza direzione: sabotaggi in altri paesi. Quarta direzione: raccolta informazioni e analisi. Quinta direzione: attività di SIGINT e ELINT Sesta direzione: operazioni speciali. Settima direzione: controllo delle comunicazioni e cifratura dei documenti. Terzo direttorato: intelligence in Asia. Quanto direttorato: intelligence in Africa e Medio Oriente. Quinto direttorato: intelligence in ambito militare e navale.

Tselina D e Tselina 2 www.google.com (27.05.2014).

Mentre il sesto direttorato viene coordinato da un tenente generale le sue attività sono: intelligence elettronica (controllo satelliti tipo Tselina D e Tselina 2), e raccolta informazioni per le ambasciate straniere, che a sua volta comprende: intelligence cosmico e progettazione di strumenti per la marina militare e la rete dei computer; intelligence navale comandata da un vice ammiraglio, e si occupa di tutte le attività delle flotte marine militari, oltre al controllo dei satelliti dei mari, che sono di due tipi EORSAT per i paesi occidentali, e RORSAT per il controllo delle navi in condizioni atmosferiche disagiate. Tutte le attività per le elaborazioni delle informazioni sono coordinate dal colonnello generale che viene supportato dai seguenti dottorati: Settimo direttorato: controlla le attività della NATO. Ottavo direttorato: intelligence di ogni singolo stato compresi i paesi non appartenenti alla NATO. Nono direttorato: analisi militari straniere e controllo e sviluppo di controspionaggio.

229 Operations of the Main Intelligence Administration (GRU) – Glavnoye Razvedyvatelnoye Upravlenie (GRU), www.fas.org, pubblicato il 15-06-1996, consultato il 12 maggio 2014. 119 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

Decimo direttorato: intelligence economica e esportazione di armi degli altri paesi. Undicesimo direttorato: intelligence nucleare per il controllo e la proliferazione. Dodicesimo direttorato: attività apparentemente sconosciute, ma svolge in realtà operazioni speciali. Il GRU è supportato da altri Dipartimenti e Direttorati oltre a forniture di servizi per lo svolgimento delle attività qui di seguito riportati: Dipartimento politico: scelta affidabilità del personale e responsabile della sicurezza. Direttorato del personale: attività di gestione e reclutamento risorse umane. Direttorato tecnico-amministrativo: contabilità. Direttorato finanziario: gestione finanziaria tranne operativo estero. Direttorato tecnico-operativo: sviluppo e raccolta informazioni. Primo dipartimento: creazione di documentazione false per attività illegali. Ottavo dipartimento: sicurezza delle comunicazioni interne. Dipartimento degli archivi: gestione schedari e dei database amministrativo ed operativo.

120 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

9. CONCLUSIONI

Lo scenario futuro per l’impiego dell’intelligence avrà nuove sfide e dovrà contrastare nuovi fenomeni criminali sia in ambito nazionale che internazionale, con un numero crescente di Stati, a partire dalle grandi potenze, che stanno sviluppando molteplici offensive a elevata potenza distruttiva, come lo sviluppo del cyber-weapons (spionaggio illegale, per ottenimento di informazioni riservate, effettuato da agenti speciali, anche attraverso sabotaggi). L’uso della forza sarà sempre maggiore, come pure la minaccia di usare la forza, per l’utilizzo psicologico della minaccia stessa. Un elemento fondamentale che farà la differenza, deriva dalla capacità di contenere e contrastare le situazioni di conflitto, attraverso un sistema di analisi delle informazioni altamente riservate, e contestualmente la capacità di contrastare lo spionaggio in genere e in tutte le sue forme, proteggendo i dati altamente sensibili, attraverso sistemi di protezione inaccessibili. L’altro sistema a tutela della sicurezza sia in ambito nazionale che internazionale, deve essere supportata da costanti azioni di controspionaggio, per l’ottenimento di informazioni riguardanti presunti attacchi sia interni ad uno Stato, che di provenienza esterna. L’intelligence, avrà l’onere per la scelta di metodi e tecniche e ricerca di analisi strategica, formulando tutte le ipotesi di eventuali scenari futuri. Il mondo attuale sta vivendo un concetto di guerra completamente diverso da quelle descritte nei libri di storia, oggi infatti, il mondo è attraversato dalla guerra economica, che sembra non escluda nessun paese. I servizi segreti, non sono esclusi da questa tipologia di guerra, bensì sono chiamati al loro impiego per comprendere il rapporto esistente tra obbiettivi economici e obiettivi militari derivanti dal pensiero strategico. Dovranno sviluppare tecniche innovative di ricerca informativa lecita e illecita (spionaggio e disinformazione), nella competizione economica, dovranno valutare eventuali strategie indirette, consigliando all’organo decisionale una politica estera basata sulla protezione e sicurezza dello Stato sovrano in considerazione della sicurezza economico-finanziaria del proprio Stato sovrano, sviluppando quindi nuove cyber-security. In questo compito così arduo sono chiamati a dare il proprio apporto tutti i dirigenti e tutti i funzionari dei settori dello Stato, delle industrie, allo scopo di migliorare le strategie e le analisi da adottare e trasferire nella pratica. In questo momento le intelligence di tutto il mondo sono impiegate su uno studio speciale delle relazioni strategiche, fra Cina, l’Unione Europea, gli USA, la Russia e il Medio Oriente. Non va esclusa un’attenzione particolare rivolta al terrorismo, Iran e il nucleare, bisognerà mettere in atto una politica e una strategia di sicurezza internazionale rivolta all’Iran, alla Cina, sviluppando una difesa antimissilistica capace di contrastare eventuali attacchi militari, nell’intento di ricostruire relazioni pacifiche internazionali, le uniche che avranno la capacità di garantire la sicurezza nel mondo durevole nel tempo.

121 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

10. BIBLIOGRAFIA

- Paolo Sidoni – Paolo Zanetov, Cuori rossi contro cuori neri, Newton Compton Editori, Roma, 2013. - Nicola Grattieri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editori, Cosenza, 2007. - Arcangelo Badolati, Faide, Klipper, Cosenza, 2009. - Raffaele Corso, Il folklore italiano: archivio trimestrale per la raccolta o lo studio delle tradizioni popolari italiane, Vol.9-10, 1936. - Carlo Sanna, Il gergo della camorra, Il Vespro editore, Palermo, 1978. - Salvatore Lupo, Storia delle mafie: dalle origini ai giorni nostri, Donzelli Editori, Roma, 2004. - Marc Monnier, La Camorra: notizie storiche raccolte e documentate, G. Barbera Editore, Firenze, 1863. - Tom Behan, The Camorra, Routledge, London, 1996. - Maurizio Esposito, Uomini di camorra: la costruzione sociale dell’identità deviante, Franco Angeli, Milano, 2004. - Pietro Grasso, Alberto La Volpe, Per non morire di mafia, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 2009. - Saverio Di Bella, Risorgimento e Mafia in Sicilia: i Mafiusi della Vicaria di Palermo, Pellegrini Editori, Cosenza, 1991. - Pietro Mazzamuto, La mafia nella letteratura, Palermo, 1970. - G. C. Marino, L’opposizione Mafiosa. Mafia politica Stato liberale, Pellegrini Editori, Cosenza, 1986. - Giovanni Tessitore, Il nome e la cosa. Quando la mafia non si chiamava Mafia, Franco Angeli, Milano, 1997. - Salvatore Lupo, Storia della Mafia, Donzelli, Roma, 1993. - Jonh Dickie, Cosa Nostra, Laterza, Roma, 2005. - Umberto Santino, Dalla Mafia alle Mafie, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 2006. - Giovanni Bianconi, Ragazzi di malavita: fatti e misfatti della Banda della Magliana, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2005. - Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, La strage. Piazza Fontana. Verità e memoria, Feltrinelli, Milano, 2002. - Rita Di Giovacchino, Il libro nero della Prima Repubblica, Fazi Editore, Roma 2005. - Stefano Grassi, Il caso Moro: un dizionario italiano, Mondadori, Milano 2008.

122 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

- Gianni Flamini, La Banda della Magliana, Kaos, Milano, 2002. - Pino Nicotri, Cronaca Criminale, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2010. - Cristiano Armati, Italia criminale. Personaggi, fatti e avvenimenti di un Italia violenta, New Compton, Roma, 2006. - Giannantonio Stella, L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi, Rizzoli, Milano, 2002. - Lorenzo Ruggiero, Dossier Brigate Rosse 1976-1978, Kaos, Milano, 2007. - Schweizer Peter, The growth of economic espionage: America in tanget number one, Forein Affairs, Vol. 75, n.1. - Roger Falicot, I Servizi Segreti Cinesi, Newton Compton, Roma, 2008. - Michael Holzman, James Jesus Angleton, La CIA e il mestiere di controspionaggio, 2008. - Robert L. Benson, The Venona Story, NSA. - Romerstein Herbert, Breindel, The Venona secrets, exposing soviet espionages and america’s traitors, Regnery Publishing, 2001. - Diego Cordovez, Out of Afghanistan: the insidestori of soriet ritiro, Oxford University Press. - Nouriel Roubini, Mihm Stephen, La crisi non è finita, Feltrinelli, Milano, 2012. - Alfredo Carlo Moro, Storia di un delitto annunciato,Roma, Editori Riuniti, 1998. - Jack Greene e Alessandro Massignani, Il principe Nero e il sea Devils: The Story of Valerio Borghese e l’Elite Unità della Decima Mas, Da Capo Press, 2009. - BeardenMilton, Risen James, The Main Enemy: The Inside Story of the CIA's Final Showdown with the KGB. Random House Publishing Group, 2003.

123 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

11. SITOGRAFIA

- www.panorama.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.corrieresalentino.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.wikipedia.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.enciclopediatreccani.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.lastampa.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilcorrieredellasera.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilgiornale.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilfattoquotidiano.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.l’espresso.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.europaquotidiano.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.reuters.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.thewashingtonpost.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.archiviostampa.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.corrieredellacalabria.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilgiornaledinapoli.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.corrieredelmezzogiorno.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.archiviostorico.corriere.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.csm.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilmediano.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.unità.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilsole24ore.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.agi.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ansa.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.liberainformazione.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.rota.wordpress.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.antimafiaduemila.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.siciliainformazioni.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.dipalermo.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.camera.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.piolatorre.it (ultimo accesso maggio 2014).

124 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

- www.corrieresalentino.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.cabanova.de (ultimo accesso maggio 2014). - www.misteriditalia.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.raistoria.rai.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.stragi.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.cinquantamila.corriere.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.rai.tv (ultimo accesso maggio 2014). - www.youtube.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.leuropeo.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.archive.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.elpais.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.altavista.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.mndaily.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.cnn.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.stage.gov (ultimo accesso maggio 2014). - www.pbs.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.infooggi.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.tbk org (ultimo accesso maggio 2014). - www.interpol.int (ultimo accesso maggio 2014). - www.welt.de (ultimo accesso maggio 2014). - www.isi.org.pk (ultimo accesso maggio 2014). - www.cia.gov (ultimo accesso maggio 2014). - www.articles.cnn.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.edwardjayepstein.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.monitor.net (ultimo accesso maggio 2014). - www.fbi.gov (ultimo accesso maggio 2014). - www.fcw.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.nytimes.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.iml.jou.ufl.edu (ultimo accesso maggio 2014). - www.it.peacereporter.net (ultimo accesso maggio 2014). - www.guardian.co.uk (ultimo accesso maggio 2014). - www.psan.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.sfgate.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.fas.org (ultimo accesso maggio 2014).

125 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO A UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ANTONIO INNOCENTE – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - TERZO ANNO A.A. 2013 – 2014

- www.sicurezzasud.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.borsaitaliana.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.bancaditalia.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.gazzettadelmezzogiorno.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.ilritaglio.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.liberanet.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.rosalio.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.livesicilia.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.biografieonline.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.forumfree.it (ultimo accesso maggio 2014). - www.mideastweb.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.theage.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.dawn.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.foxnews.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.winchesterstar.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.woshingtontechnology.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.bbc.co.uk (ultimo accesso maggio 2014). - www.smh.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.world-information.org (ultimo accesso maggio 2014). - www.atimes.com (ultimo accesso maggio 2014). - www.newsmax.com (ultimo eccesso maggio 2014).

126