Santino Solo Contro Tutti

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Santino Solo Contro Tutti Sabato 1 .giugno 1994 il Fatto "Unità pagina MAFIA ALL'ATTACCO. «Mezzanasca» si è consegnato ieri dopo 36 ore Il direttore della Dia: «Una fuga apparsa inspiegabile» La fuga di Santino solo contro tutti SANDRO VERONESI Prima che arrivasse la notizia che il pentito Di Matteo si era riconse­ gnato alle forze d'ordine avevamo chiesto allo scrittore Sandro Ve­ ronesi di immaginare le ore drammatiche di un uomo in fuga. antino è fuggito. Forse nemmeno sapeva dov'era, da quando ha deciso di parlare la sua è vita diventata una tale mosca cieca di rifugi e di trasferimenti super-segreti, ma è fuggito lo stesso. Ed è Sper le strade di Roma che si trova a vagare, in una sera fresca, qualsia­ si, durante la quale, a un certo punto, incomincia anche a piovere. È l'uomo più solo del mondo: «mai stato cosi lontano», dice una canzo­ ne che lui non conosce, «dalla dolcezza cui tutti hanno diritto», ma il primo pensiero che si fa largo nella sua testa non è di disperazione, è di soddisfazione. Doppia. Perche è riuscito a scappare e perché ha di­ mostrato, cosi facendo, che aveva ragione a non fidarsi, che il suo na- • scondiglio non era inespugnabile: attraverso il buco per il quale se n'è andato lui, pensa, poteva entrare un qualsiasi altro Santino, o Gioac­ chino, o Salvo, o Leoluca mandato ad accopparlo. Lui se lo sentiva, e non sbagliava, ma è una consolazione da poco, e consumata questa non gli resta più nemmeno un pensiero, uno solo, degno di esser pen­ sato. E' difficile, ora, evitare la disperazione. A cosa può attaccarsi un uomo che scappa se non ha più nessuno da raggiungere? Quando lo ' hanno arrestato, l'anno scorso, Santino aveva una famiglia, una mo­ glie, un padre, un figlio, aveva onore, era qualcuno: ora non ha più nessuno, non è più nessuno. Ah, se potesse tornare indietro, a quando ha deciso di saltare il fosso, dopo che Antonino si era impiccato in cel­ la e sembrava che non ci fosse nient'altro da fare! Ah, se potesse vivere La villa sede della Dia da dove è fuggito Santo DI Matteo. Sotto, Gianni De Gennaro Alberto Pais una seconda volta i momenti nei quali si è illuso che per lui ci fosse un'altra possibilità, un'altra vita! n«j\w^\vi< "-^hv^^^-iO !••»* s*> Eppure lo sapeva, non c'era un'altra possibilità, non c'erano altre vite per lui. Perché ci ha cre­ duto? E perché ha creduto che Santino: «Venitemi a prendere» qualcuno capisse l'orrore che im­ provvisamente lo aveva attana­ gliato, di essere quello che era, di avere fatto quel che aveva fatto? Era quello che era, aveva fatto quel che aveva fatto, e nessuno lo De Gennaro: «I boss £li davano la caccia» aveva abbandonato: come ha potuto pensare che ci fosse una È durata meno di trentasei ore la fuga di Santino Di Mat­ una di quelle cose che succedono biando punto di vista». mutare. Prima, il sangue. Ora, l'as­ sola persona, giù. tra i suoi, di­ a chi fa questo lavoro. Un'attività Strano, questo Santino Di Mat­ sedio «psicologico»: e le famiglie si sposta a condividere il suo tradi­ teo, killer di Falcone, dall'ottobre scorso «collaboratore spappolano. 11 padre e la moglie di mento? Ma non si può tornare in­ professionale difficile comporta teo. Fugge, toma. La sua storia, dietro, inutile pensarci, Santino. di giustizia». Era evaso alle 11,30 di giovedì mattina dal­ anche momenti di difficoltà. Le poi, è difficile. Il padre e la moglie Santino Di Matteo rifiutano la pro­ la struttura della Dia, a Roma, dove era custodito. evasioni avvengono anche in car­ lo abbandonano, il figlio scompa­ tezione; i parenti di Gioacchino La Intanto è arrivato alla stazione Un'autentica liberazione, dopo un giorno e mezzo di cere». re, e ancora non è chiaro se lo han­ Barbera fanno lo stesso. Isolati, i Termini, senza nemmeno deci­ Colpiscono, in questa brutta sto­ no nascosto i familiari oppure op­ pentiti, solitari, sensazione di.cre-_ derlo si ritrova a confondersi tra i angoscia, per gli inquirenti. Santino Di Matteo, infatti, fi-, pure lo ha rapito - arma di ricatto - scente e stringente abbandono. relitti umani che vivono "sotto gli schiava di essere ucciso da Cosa Nostra. Gianni De ria, le micidiali coincidenze. È stato occhi di tutti la propria fuga sen­ lo stesso De Gennaro a sottolinear­ la mafia. Poi l'avvocato. Ha rinun­ Sradicamento? 1 pensieri di uno za fine: ma 11 non può rimanere, Gennaro: «Queste sentenze di morte sono irrevocabili». le: «Noi abbiamo denunciato tre ciato, poche settimane fa, alla dife­ che è stato feroce assassino e poi Santino lo sa bene, Il lo cerche­ persone, per la strage di Capaci. sa. Il motivo? Gli attacchi, da parte ha deciso di collaborare con la giu­ ranno, e poi ci sono troppe tenta­ Antonino Gioè, Santo Di Matteo e della maggioranza, alla legge sui stizia sono lontani. Ignoti. Oscuri. zioni, telefoni, treni che partono, pentiti. Insomma, la situazione, per GIAMPAOLO TUCCI Gioacchino La Barbera. Il primo si Dalle storie personali alla neu­ è troppo facile 11 lasciarsi andare è suicidato in carcere, il secondo è Santino Di Matteo, volgeva al peg­ tralità della «tecnica». Come miglio­ a un'altra illusione, ancora più • ROMA. Sono le ventidue, e in passione per gli inquirenti. Soddi­ giustizia e il personale che si occu­ fuggito, il padre del terzo si è ucci­ gio. rare il sistema di protezione dei folle, di poter tornare indietro, redazione arriva la notizia che San­ sfatto, Gianni De Gennaro, capo pa di loro. Diciamo che Di Matteo so». Di Matteo, poi, è tornato. Ma le pentiti? «Sarebbe utile la distinzio­ riabbracciare la moglie, ritrovare il figlioletto sano e salvo, in grop­ tino Di Matteo si è costituito. L'ex della Direzione investigativa anti­ è riuscito ad eludere la sorveglian­ domande restano, insidiose. Che La strategia di Cosa Nostra ne dei ruoli tra organismi investiga­ uomo d'onore, che era fuggito gio­ mafia. za». Poi, una specie di appello: «Io pa alla quale però si finisce dritti cosa inquieta gli ex uomini d'ono­ «Ritengo che non abbia acquisi­ tivi e organismi preposti alla tutela dentro al bagagliaio di una Cen- vedì da Roma, eludendo la sorve­ Santino Di Matteo è uno dei kil­ spero soltanto di riprenderlo. Pre­ re? Un veleno sottile? Una scom­ dei collaboratori di giustizia - dice ler di Falcone. Ha deciso, l'anno sto. Questa è una corsa contro il to informazioni particolari. Né sui toventotto abbandonata in una glianza degli agenti Dia, ha bussa­ messa irrisolta con il proprio pas­ pentiti né su altro. In ogni caso, De Gennaro -. Sarebbe utile, inol­ cava, Santino lo sa bene perché to al portone della questura di Ter­ scorso, di collaborare con la giusti­ tempo». sato, con i fantasmi dei morti am­ zia. Poi, l'improvvisa e «inspiegabi­ questo non gli salverebbe la vita», tre, che la prima fase della collabo­ ce ne ha messi tanti, incaprettati, ni e ha pronunciato poche, sconta­ mazzati? La mano di Cosa Nostra ' razione - quella in cui le dichiara­ torturati e sparati in bocca... le» fuga. È scappato giovedì matti­ Condannato a morte diceva nel pomeriggio il capo della ' te parole: «Sono Santino Di Matteo, ' che, invisìbile, spinge nell'abisso? Dia. Aveva avuto colloqui o contat­ zioni sono sottoposte al vaglio, alla na, alle 11.30. Un'evasione, la sua, Una corsa contro il tempo, è sta­ E mentre il dottor Grasso gli sta il pentito...». i.-.V:'';. *'• •.. • , che ha prodotto un mare di pole­ Un'insondabile trappola psicologi­ ti (telefonici, epistolari) con i pa­ ricerca dei riscontri, prima cioè mandando a dire di essere un uo­ Aveva in mano un foglietto gual­ ta. E Santino Di Matteo, detto «Mez­ ca? . • della firma del contratto - il pentito miche. Una beffa per la Dia? Di chi ' zanasca», 40 anni, originario di Al­ renti? «Colloqui. Autorizzati dalla mo morto («grazie»), e giù da lui, cito con su scritto il numero di un è la colpa? L'evasione poteva esse­ tofonte, appartenente alla famiglia De Gennaro, come interrogando magistratura». Colloqui recenti? la passi in carcere. Si pensa ad or­ ad Altofonte, il padre di Gioacchi­ telefonino. Il telefonino di un poli­ re evitata? Alcune di queste pole­ mafiosa di S. Giuseppe Jato, deve se stesso: «Non credo ci sia un nes­ «Non mi risulta». Pressioni di Cosa ganizzare un circuito differenziato. no si sta impiccando a una trave ziotto. Lo hanno messo in contatto miche apparivano legittime, altre averlo capito. Non riusciamo a so fra questi tre "episodi". Non ho Nostra, oltre al probabile rapimen­ Il Dipartimento dell'amministrazio­ della sua masseria, Santino cam­ con un dirigente della Dia, e questi decisamente strumentali. 11 dottor elementi che mi portino a privile­ to del figlio? «Cosa Nostra ha sem­ ne penitenziaria sta • facendo il mina nella notte romana che gli spiegarci in altro modo il suo «ritor­ rovescia addosso un acquazzo­ gli ha fatto alcune domande per De Gennaro, nel primo pomeriggio no». Deve aver capito che i sicari di giare un'ipotesi piuttosto che ' pre cercato di intimidire i testimo­ massimo sforzo per allestire le ni. Non dimentichiamo le "vendet­ strutture adatte». ne: sembra solo un animale, un esser sicuro che non si trattasse di di ieri, cercava di collocare l'episo­ Cosa Nostra erano pronti. «È stato un'altra. L'evasione di Di Matteo è animale in fuga, ma è un ingan­ un mitomane. Lui, al telefono, non dio nel • suo contesto specifico. condannato a morte, e queste so­ apparsa inspiegabile.
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