Il Football Italiano Una Storia Lunga Un Secolo Di Pierre Milza

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Il Football Italiano Una Storia Lunga Un Secolo Di Pierre Milza Il football italiano Una storia lunga un secolo di Pierre Milza Gli Italiani non giocano a football ma a ‘cal­ The Italians do not play football, they play cio’. Questa particolarità semantica non è il se­ “calcio” (kick). This semantic peculiarity is not gno di uno sciovinismo più esasperato di quello the expression o f a special chauvinist attitude o f dei loro vicini. Ma evidenzia i caratteri originali their own; rather, it mirrors the particular fea­ dell’evoluzione di questo sport in Italia. Dalla tures o f the development o f soccer in Italy. Sin­ fondazione della Federcalcio nel 1898 fino al ce the Federcalcio foundation in 1898 and up to primo conflitto mondiale, il football italiano the first world war, football was generally pla­ viene praticato, come il suo modello inglese, ne­ yed within the circles o f libera! aristocracy and gli ambienti dell’aristocrazia liberale e dai ceti the upper middle class, according to its English medi agiati; ma, differenza della Gran Bretagna model - though, in contrast with Great Britain e della Francia, la sua pratica si trova limitata and France, its practice was restricted to the ur­ alle aree geografiche delle città industriali del ban industrial areas o f the North. Nord. Nel primo dopoguerra il calcio in Italia In the first postwar period "calcio ” acquired a assume la connotazione di un’attività sportiva mass dimension, becoming at the same time a di massa diventando al tempo stesso uno stru­ means o f social promotion. Fascism, first in mento di promozione sociale. Il fascismo ne fa, Europe, turned it into a big pop show, using it primo in Europa, un grande spettacolo popola­ both as a vehicle o f propaganda and a powerful re, lo sport nazionale, di cui si serve per la pro­ device o f mass integration. This “calcio”, this paganda e come mezzo di integrazione delle special blend o f sport and show, was expected masse. Nel calcio, sport e spettacolo, si esercita­ to express the physical and manly virtues o f the no le qualità fisiche e virili della ‘razza’ e si col­ Italian “race”, while stirring the nationalist pul­ tivano le pulsioni nazionaliste. Le numerose vit­ sions o f the masses. torie degli ‘azzurri’, soprattutto quando sono The numerous successes scored by the “azzurri ”, ottenute su paesi quali Inghilterra e Francia, expecially if at the expenses o f such countries as vengono enfatizzate come segni della superiori­ England and France, would be hailed as signs of tà della nuova Italia, emblemi della “Terza Ro­ the superior vitality o f the “third Rome” compa­ ma”, sulle nazioni “decadenti” dell’Occidente. red white the “decaying” Western nations. Anche nel secondo dopoguerra il calcio italiano This typical chauvinist attitude will survive the manterrà questa impronta lasciatagli dal fasci­ wreck o f Fascism itself, acting permanently as a smo, rimanendo un potente fattore d’integra­ powerful integrating factor and one o f the pri­ zione e uno dei vettori privilegiati di ciò che re­ vileged vectors o f what may survive o f patriotic sta del fervore patriottico e dell’orgoglio nazio­ fervour and national pride since the end o f nale. Word War II. Italia contemporanea”, giugno 1991, n. 183 246 Pierre Milza La maggior parte delle nazioni che praticano lineandone tratti per nulla specifici del mo­ l’arte del pallone designano questo gioco im­ do in cui tale gioco era praticato nella peni­ portato dalla Gran Bretagna alla fine del se­ sola. Dimenticando, inoltre, che prima di di­ colo scorso con il suo nome inglese: foot­ ventare ‘sport nazionale’ e di essere ribattez­ ball. Gli italiani, invece, lo chiamano ‘cal­ zato ‘calcio’ era stato, come dappertutto, un cio’ e questa singolarità lessicale, in una lin­ prodotto d’importazione britannica. È vero gua che è stata sempre molto ricettiva, non è che in quei tempi di esaltazione della roma­ evidentemente priva di significato. Tanto nità trionfante si andava alla ricerca di ante­ più che l’italianizzazione del termine non ri­ riorità storiche: come quella del ‘passo ro­ sale agli anni folli della ‘rivoluzione cultura­ mano’ sul ‘passo dell’oca’, del ‘calcio’ sul le fascista’, quando i linguisti in camicia ne­ dribbling-game, la futura football-associa­ ra per dare soddisfazione alla xenofobia les­ tion, gioco del calcio inglese, e sul jeu de sicale del duce e di Starace inventavano pa­ soule praticato, in Francia, come è noto, a role destinate a sostituire quelle che il lin­ partire dal Medioevo1. Tutto ciò faceva lar­ guaggio quotidiano aveva assunto dall’ingle­ gamente parte della mitologia. se e soprattutto dal francese. Infatti, mentre i primi club italiani che hanno praticato que­ sto sport hanno all’inizio adottato nella pro­ Disputa di precedenza pria denominazione il termine britannico — è il caso del Football club torinese e dello La preistoria del football presenta interesse Juventus football club, la futura ‘Juve’ —, unicamente per la strumentalizzazione cui a partire dal 1898, anno di fondazione della ha dato luogo alla fine del secolo scorso — prima federazione nazionale, quest’ultima ciascuno ha infatti cercato di iscrivere le ori­ prese il nome di Federazione italiana gioco gini e l’evoluzione di questo gioco nella pro­ calcio o Federcalcio. pria storia — e per le tracce che tale riscrit­ ‘Calcio’ in italiano significa letteralmente tura ha lasciato nella memoria contempora­ ‘pedata’ e si è giocato a volte proprio sul­ nea. In un’opera recente, Alfred Wahl ha l’ambiguità del termine. Negli anni trenta, mostrato come l’anglofobia imperante in quando gli azzurri trionfavano in tutti gli Francia negli ultimi anni del XIX secolo stadi europei, la stampa fascista non perde­ spieghi l’accanimento messo dagli appassio­ va occasione di dire che l’Italia era un paese nati della football-association nel riesumare che veniva rispettato perché sapeva “dare le radici francesi di questo sport2. In Italia, calci”. Con l’evidente allusione ai successi all’epoca di Crispi e dei suoi epigoni liberali, della squadra nazionale di football l’accento non c’erano le stesse ragioni per ripudiare la veniva posto sulle virtù combattive di questo filiazione inglese. Eppure, non si è posto sport, l’aggressività di quelli che vi si distin­ con minore sollecitudine l’accento sulle' ori­ guevano, più che sul ‘bel gioco’ che non po­ gini latine del ‘calcio’, per la preoccupazione teva essere che un’invenzione d’aristocratici allora molto diffusa di differenziarsi, in fine secolo, imbevuti di dilettantismo e di questo come in molti altri campi, dai model­ anglomania. Curioso modo di recuperare li stranieri. Il fascismo non farà che ripren­ l’immensa passione degli italiani per il foot­ dere abbellendola la leggenda aurea forgiata ball, quello di proclamarne l’italianità sotto­ nell’Italia della belle époque: come tutte le 1 Jean-Jacques Jusserand, Les sports et jeux d ’exercice dans l’ancienne France, Paris, Plon, 1901. 2 Alfred Wahl, Les archives du football. Sport et société en France (1880-1980), Paris, Gallimard-Julliard, 1989. Il football italiano 247 leggende essa si fonda su alcuni elementi se, sembra che venisse praticata da entrambe veri. le parti della Manica dall’inizio di questo Nella Roma imperiale dei primi due secoli millennio. Quanto al ‘calcio fiorentino’ che della nostra era, si praticava un gioco deri­ veniva giocato nel capoluogo toscano nel Ri- vato dai greci e che questi avevano chiamato nascimento e che conta ancora oggi degli episkyrós. Era un gioco di squadra, che i ro­ adepti, è verosimile che abbia la stessa origi­ mani chiamavano harpastum e che, come la ne ‘europea’. maggior parte dei giochi di palla identificati Se il gioco da cui è nato il football mo­ nelle altre civiltà (il tsu-tsu cinese, il kemari derno non era che una distribuzione di calci giapponese, eccetera) era un misto di foot­ e di pugni attorno ad una palla di stracci o ball e di rugby. La palla era fatta di stracci a un pezzo di cuoio riempito di segatura, è ed era disputata, sembra, con molta violen­ chiaro che si potrebbe avere qualche incer­ za. Non se ne sa di più. Le regole dello har­ tezza sulPanteriorità dell’uno o dell’altro. pastum ci restano sconosciute, così come Ma se, al di là di queste origini oscure e tu­ l’importanza o meno della sua pratica. I te­ multuose, non si considera altro che lo sti hanno conservato, invece, qualche trac­ sport codificato che riceve il suo nome e le cia di incontri sul territorio britannico fra le­ sue regole alla Freemason’s Tavern di Lon­ gionari romani e squadre autoctone, in par­ dra il 26 ottobre 18634 la paternità inglese è ticolare quella di una partita ‘storica’ che fuori discussione. avrebbe visto nel 276 la vittoria dei campio­ ni locali sugli ‘occupanti’ latini3. Da qui a fare del football una grande invenzione ro­ Dal gioco aristocratico allo sport di massa mana c’era un bel salto che solo i propagan­ disti più zelanti del ‘costume fascista’ hanno È a Torino, ancora oggi città emblematica osato fare. Nessuno storico serio dello sport del football italiano, che questo ha visto la italiano vede in questa pretesa anteriorità luce alla fine degli anni 1880, dunque più o dello harpastum romano altro che una leg­ meno nello stesso periodo che in Francia. gera ironia della storia (la prima “Inghilter- Nessun documento permette di datare con ra-Italia” diciassette o diciotto secoli prima precisione i primi incontri di ‘calcio’. Sap­ dei grandi incontri del Mundiall) e soprat­ piamo solamente che il loro promotore era tutto la manifestazione di un nazionalismo un commerciante di articoli ottici di origine che, nella penisola come altrove, ha presto svizzera, Edoardo Bosio, il quale, dopo trovato nel gioco del pallone un vettore pri­ molti soggiorni di affari in Gran Bretagna, vilegiato.
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