n. 5/2011 Rivista fondata nel 1924 da G. Mauro e O. Barassi

Lo slancio degli arbitri Associazione Italiana nella Liguria devastata Arbitri

Intervista a De Santis numero 1 del Rugby

In “Tribuna Stampa” Pastorin e Bianchi

GIULIO CAMPANATI “Ancora e sempre al nostro fianco” Pubblicazione periodica Autorizzazione del Tribunale di Roma499 del 01/09/89 - Posta Italiane s.p.a. - Sped. in abb. post. - Art. D.L. 353/2003 - (Conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Roma di Roma499 del 01/09/89 - Posta Italiane s.p.a. Sped. in abb. post. Art. D.L. 353/2003 (Conv. Pubblicazione periodica Autorizzazione del Tribunale Anno LXVIII n. 5/2011

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IN COPERTINA “Ancora e sempre al nostro fianco”

4 di Marcello Nicchi Lo slancio degli arbitri tra gli “angeli del fango” 6 Ancora e sempre al nostro fianco di Federico Marchi 7 L’ultima lezione del “Presidentissimo” di Alessandro Dinoia 12 Anche nel rugby gli arbitri italiani nell’élite mondiale di Giampaolo Celon 16 Attori-interpreti per gioco e per amore di Carlo Ridolfi 20 Il sistema di giustizia sportiva 8 della Federcalcio e dell’A.I.A. “Ammonizioni a tempo, di Piero Sandulli ci sarebbe più rispetto 23 Il Protocollo Federale in tema per gli arbitri” di violenza ai danni degli arbitri di Giancarlo Perinello di Carmelo Lentino 26 L’orgoglio della divisa di Darwin Pastorin 28 Nicchi e Braschi intesa e meriti 14 di Fulvio Bianchi Analisi e confronto 34 Il mondo del calcio in campo con AIRC aperto agli “Stati Generali” dell’AIA 35 CAN BS, in campo per la solidarietà di Marco Buscema 36 Parte il truck del volontariato 38 Il terreno di gioco nel corso degli anni di Antonino Zampaglione 17 40 Lezione di Massimo Cumbo agli arbitri di Malta 41 L’allegoria dell’arbitro del Maestro D’Andrea Venticinque anni 42 Che vuol dire essere arbitro nel nome di Lattanzi 43 105 candeline per Loris Gandin di Lucia Senni di Mario Pennacchia 44 A Matteo Paggiola il 4° Premio Modena di Samuel Vegro 45 “Un eroe semplice” del collega Andrea Bovi 30 di Salvatore Spada 46 Prevenzione degli infortuni: l’affondo La storica evoluzione di Carlo Castagna della seconda Coppa europea 48 L’importanza della determinazione di Angelo Pizzi di Alessandro Paone 50 Quesiti Tecnici

n. 5/2011 3 Nella Liguria devastata dalle due alluvioni Lo slancio degli arbitri tra gli “angeli del fango” di Federico Marchi

Quello che si chiede ai giovani, che per la prima volta varcano le porte delle sezioni, è di essere degli uomini ancora prima che degli arbitri. I ragazzi questo lo comprendono e lo dimostrano spesso in situazioni difficili, se non drammatiche, offrendosi direttamente per aiutare gli altri. Ne è una significativa testimonianza quello che è accaduto in occasione delle due alluvioni che, a distanza di una settimana, hanno colpito prima il levante ligure e poi la città di Genova. In entrambi i casi sono stati molti gli associati che non si sono risparmiati, scendendo subito in strada per aiutare le persone in difficoltà durante l’emergenza ed impegnandosi poi nella difficile opera di ricostruzione dopo i gravi danni provocati da pioggia, allagamenti, straripamenti di torrenti e mareggiate. Un evento, quello accaduto tra ottobre e novembre, che ha purtroppo provocato numerose vittime e che ha letteralmente messo in ginocchio un intero territorio. Senza esitazione gli arbitri, armati di pala e stivali, hanno lavorato con il fango fino alle ginocchia per liberare le vie cittadine dai cumuli di terra presenti, aiutando chi aveva avuto scantinati e piani bassi allagati. “Con un rapido consulto abbiamo deciso di vederci davanti al Municipio della Bassa Valbisagno, la zona maggiormente colpita di Genova, per metterci a disposizione come volontari per la nostra città” racconta il vicepresidente della sezione del capoluogo ligure e componente del settore tecnico Marcello Marcato. Non era solo, con lui c’erano molti altri associati

4 n. 5/2011 che per diverse ore, senza sentire la fatica, hanno lavorato insieme agli altri Vincenzo Rollando, Sez. La Spezia, volontari scesi in strada. “La scena che ci mentre, con la divisa, lavora nella mensa si è presentata di fronte era apocalittica allestita nella piazza di Monterosso – prosegue Marcato - un palmo di fango cospargeva marciapiedi e carreggiata, a bordo strada c’erano detriti liberati da negozi e scantinati. L’impressione era quella di trovarci in una zona appena bombardata”. Davanti ai loro occhi c’erano

Carlo Boeri

nel loro piccolo, chi aveva fango. Abbiamo trovato una situazione perso tutto. “Non avevamo apocalittica, camminando su tre metri di mai vissuto un’esperienza terra che aveva sepolto strade e negozi. di questo tipo – prosegue La gente del posto, oltre ovviamente Nicolò Fuccaro, ex scout ed a collaborare, ci ringrazia per l’aiuto - anche lui arbitro genovese conclude Boeri – e per noi non c’è migliore auto e moto distrutte, muri abbattuti, – Abbiamo visto il segno dell’acqua ricompensa”. A Monterosso al Mare vive saracinesche sventrate, portoni divelti sporca arrivare a più di un metro e mezzo invece Vincenzo Rollando, osservatore e cumuli di detriti alti più di due metri. d’altezza all’interno delle abitazioni dei della sezione di La Spezia, che pur non “Insieme ad altre tantissime persone piani bassi. La gente avendo avuto danni in abbiamo svuotato dal fango e dall’acqua non si è scoraggiata ed casa è stato tra i primi a gli esercizi commerciali – racconta ha reagito con grande scendere ad aiutare chi non l’arbitro Davide Bertoldo – Abbiamo dignità”. Non sono stati è stato fortunato come lui. lavorato al fianco di molti negozianti, che però solo gli arbitri che Impegnato da sempre nel ci ringraziavano commossi per l’aiuto vivono nelle zone colpite mondo del volontariato, che gli fornivamo, i cui locali erano stati ad attivarsi subito, c’è ha contribuito per diversi letteralmente devastati. Quello che mi ha stato anche chi, magari giorni alla cucina da campo colpito maggiormente è stata la grande perché volontario della allestita in piazza per dar partecipazione dei giovani che si sono Protezione Civile o da mangiare a più di mille dati da fare senza risparmiarsi”. In strada delle varie Pubbliche persone al giorno, tra sfollati c’erano, infatti, centinaia di ragazzi tutti Assistenze, dopo poche Due arbitri della e soccorritori. “Siamo qui a col fango ovunque e i vestiti da buttare, ore era già sul luogo del sezione di Genova dimostrare che gli arbitri non ma con l’orgoglio di aver potuto aiutare, disastro. “In fischiano solo sul terreno di 15 anni di giuoco, ma anche nella vita Protezione Civile non ho mai – racconta mentre distribuisce la pasta visto una cosa del genere - indossando orgogliosamente la divisa ha detto il sanremese Carlo dell’Aia – quando si fa qualcosa per gli Boeri, osservatore della altri ci si sente i più contenti del mondo. sezione di Imperia, che è E’ bello aiutare il prossimo e vedere il intervenuto con la colonna proprio paese rinascere”. Molti sono stati mobile prima a Vernazza e anche gli arbitri che, da tutt’Italia, hanno poi ad Ameglia. “Spesso in contattato i colleghi liguri per dare un caso di alluvioni ci troviamo sostegno e per mettersi a disposizione di fronte a problemi legati alla per qualunque bisogno. “Grazie a tutti presenza di acqua – racconta – è il coro unanime degli associati liguri Vernazza - ma in questo caso c’è stata - siamo orgogliosi di essere parte dei una vera e propria colata di 35000 arbitri italiani”.

n. 5/2011 5 Giulio Campanati nel ricordo del Presidente Nicchi Ancora e sempre al nostro fianco

6 n. 5/2011 Testimonianza di un suo giovane collaboratore L’ultima lezione del “Presidentissimo” di Alessandro Dinoia

Giulio Campanati se n’è andato proprio nell’anno che celebra il centenario dell’Associazione Italiana Arbitri, lui che più di chiunque altro ha portato in alto il nome e il prestigio dell’Associazione, prima sul campo e poi soprattutto come dirigente. Ho avuto la fortuna di incontrarlo e di conoscerlo in occasione della raccolta delle testimonianze per il volume “Arbitri a Milano”. Mi sono recato a casa sua con Attilio Consonni e il presidente Michele Liguori. Temevo che mi sarei sentito spaesato, quasi intimorito, io giovane arbitro e aspirante giornalista al cospetto del “Presidentissimo”. Invece, sono stato accolto come un amico di vecchia data, con un sorriso e una battuta in quel lasciato un messaggio molto dialetto milanese a lui tanto caro. semplice, diretto, alla sua In quell’istante mi sono reso conto maniera: “L’A.I.A. per me è dell’entità, della grandezza della persona sempre stata una seconda che avevo di fronte. Sto parlando di famiglia e il mio augurio è un qualcosa che va ben al di là dei che torni ad esserlo per tutti riconoscimenti e dei premi che si possono gli associati che ne fanno ottenere nel corso di una carriera sportiva parte”. Spesso si parla di e dirigenziale (e vi assicuro che dando associazionismo senza capire un’occhiata alla vetrina del suo salotto cosa significhi veramente. non si trattava di cosucce di poco conto). Giulio mi ha insegnato come Mi riferisco ad una semplicità e autenticità si può creare un vincolo più rarissime da trovare. La stessa semplicità forte dei legami di sangue. Ne con cui si recò alla fine del 1940, in via con l’entusiasmo che, dall’esordio in ho avuto dimostrazione anche Silvio Pellico 4, l’allora sede della sezione via Dolci sul campo della Ricciarelli in l’ultima volta che l’ho visto, lo scorso Meazza, pensando che la sezione fosse poi, lo accompagnò permettendogli di maggio, quando sempre a casa sua ha intitolata al grande centravanti dell’epoca raggiungere grandissimi traguardi. saputo riunirci in una cena tra amici e non e non ad Umberto Meazza, primo Giulio si augurava che tutti gli arbitri soltanto tra persone appartenenti alla presidente dell’A.I.A. In quell’ambiente trovassero la loro “America” e che si stessa sezione. E anche quella volta non Giulio trovò un tavolo da ping-pong, un rinsaldasse il legame con l’Associazione. mi sono sentito un intruso. biliardo e soprattutto degli amici. “Ho Lo scorso 31 gennaio, alla presentazione Giulio Campanati incarnava lo spirito trovato l’America” pensò in quel frangente del volume “Arbitri a Milano”, ci ha dell’Associazione Italiana Arbitri.

n. 5/2011 7 Illuminante intervista a Giulio De Santis, l’arbitro di punta della Federazione Rugby “Ammonizioni a tempo, ci sarebbe più rispetto per gli arbitri” di Carmelo Lentino

Iniziamo con il Rugby il nostro viaggio attraverso gli altri sport per conoscere De Santis e Damasco meglio i direttori di gara delle altre discipline. E lo facciamo con un’intervista a Giulio De Santis, 44 anni, appena rientrato dalla settima edizione della Rugby World Cup, disputatasi in Nuova Zelanda, dove è stato “arbitro video” nella gara Finale. Un risultato importante per gli arbitri italiani di rugby che stanno cercando di raggiungere l’apice internazionale. De Santis è al suo ultimo anno di attività agonistica e presto lascerà il terreno di giuoco per dedicarsi alla formazione dei giovani colleghi, ma già oggi è RDO, cioè l’addetto allo sviluppo arbitrale (è il coach di tutti gli arbitri internazionali italiani). Per rompere il ghiaccio partiamo con la più classica delle domande, quella che abitualmente rivolgiamo agli arbitri che raggiungono la .

8 n. 5/2011 Come mai ha deciso di diventare arbitro di rugby? Si è trattato di un approdo diretto, oppure prima praticava la disciplina? <>.

E come ha vissuto il distacco? <>. secondo me, non serve a nulla. Mi è dell’onore. I giocatori ci pensano tre volte Dice di non essere un esperto. Ma capitato di vedere partite con dieci prima di farsi ammonire, proprio perché il calcio le piace? ammonizioni, e la cosa mi fa ridere. Da non vogliono subire l’umiliazione di finire <>. confronti degli arbitri di calcio. Ma dal mio di scacchi, essere con un giocatore in punto di vista molte delle responsabilità più o con un giocatore in meno, cambia Con il terzo tempo, probabilmente, sono da attribuire al regolamento del completamente la tattica e costringe ad non abbiamo ottenuto i risultati che ci giuoco che avete>>. un lavoro maggiore. E credo che questo si attendeva. Perché dovrebbe essere sia uguale anche nel calcio>>. diverso con il cartellino giallo? Cosa andrebbe cambiato? <

n. 5/2011 9 sulla gara, avvantaggiando in qualche trale è praticamente agli antipodi. In modo, intemperanze anche verbali dei modo chi viene dopo e non chi subisce il alcuni momenti abbiamo avuto quasi giocatori e che i giocatori non possano fallo. Diversamente, adottando il modello la sensazione di essere noi gli intervi- permettersi di alzare la voce o utilizzare rugby, avreste degli allontanamenti stati, perché De Santis non riusciva a linguaggi offensivi, perché verrebbero temporanei dalla gara in corso e, quindi, spiegarsi come fossero possibili certi ascoltati da tutti. Lo strumento è geniale, potreste ottenere una drastica riduzione episodi di violenza e le aggressioni, perché tutti sanno che la trasparenza è di infrazioni come il fallo di mano, le anche verbali, a cui spesso sono co- assoluta>>. proteste, le magliette tolte e similari>>. stretti gli arbitri di calcio. Un sistema questo, ci spiega De Santis, adottato in tutte le gare internazionali, Può essere anche un discorso di <>. le “orecchie dello sport”, delle radioline casi sporadici in cui qualcuno ha perso vendute a 5 euro che consentono di la testa. Parliamo di persone che per Il nostro è stato un dialogo interes- sintonizzarsi sulla nostra frequenza di spintoni o cose del genere sono stati sante, un’opportunità di confronto trasmissione. Ovviamente si capisce radiati. E questo, fortunatamente, è un su due sport decisamente differenti molto di più il gioco e questo fa in modo aspetto che ci contraddistingue anche in cui l’approccio con la figura arbi- che l’arbitro non possa tutelare, in nessun a livello periferico. Certamente, come

10 n. 5/2011 vazione. Ma è veramente la solu- zione di tutti i problemi? O meglio potrebbe essere anche risolutiva nel calcio. <>.

Ma chi la usa abitualmente, ne suggerirebbe l’utilizzo nel calcio? <>. rispettivi capitani e informiamo loro dei venisse trovata la soluzione ai problemi Nel rugby sono proprio il contesto ed provvedimenti che dobbiamo prendere. in campo, di cosa si occuperebbero i il clima ad essere differenti. De Santis Paradossalmente, spesso, anche senza giornali e le trasmissioni sportive?>>. ci racconta infatti che sono gli stessi guardare in faccia il giocatore e girandogli giocatori ad intervenire per placare le spalle. Puntiamo molto nel rapporto De Santis lascia adesso che è all’api- eventuali “esuberanze” nei confronti del con i capitani, che solitamente sono le ce, con un sogno nel cassetto? direttore di gara. persone più mature, più responsabili e <>. ho raggiunto tutto quello che potevo il capitano, è un rapporto di stima raggiungere, adesso il mio obiettivo è reciproca e di collaborazione costante. Tra i vari argomenti trattati non quello di riuscire a portare un giovane, Spesso facciamo prevenzione proprio potevamo non parlare di moviola. tra cinque anni, a fare il “Sei Nazioni”. Far attraverso i capitani che sono gli unici Era il 2000 quando nel rugby ven- arrivare qualcuno dove noi, come Italia, ad avere diritto a chiedere spiegazioni ne introdotta la moviola. De Santis non siamo mai arrivati sarebbe un gran all’arbitro. Si pensi che noi non prendiamo ha vissuto dall’inizio questa inno- risultato>>.

n. 5/2011 11 Il Settore parte attiva del crescente sviluppo della Federazione

Anche nel rugby gli arbitri italiani nell’élite mondiale di Giampaolo Celon*

12 n. 5/2011 L’obiettivo dell’Accademia, il cui corso si articola su base triennale, non può che essere quello di contribuire alla maturazione al più alto livello possibile dei più promettenti tra i nostri giovani arbitri internazionali e di innalzare, al contempo, lo standard medio dell’inte- ro settore. Come già detto in apertura di articolo, negli ultimi due lustri la qualità dei diret- tori di gara italiani si è significativamente accresciuta e, di pari passo, è aumen- tata la stima di cui la nostra categoria gode a livello internazionale: merito del lavoro svolto sul campo dai nostri arbitri e dal grande lavoro organizzativo che ha permesso di trasformare una realtà, sino a pochi anni orsono squisitamente ama- Il primo decennio dell’Italia nel 6 Nazio- scita e lo sviluppo dei migliori arbitri ita- toriale, in una struttura dall’approccio ni è coinciso non solo con una crescita liani è garantito, a partire dal 2008/2009, professionistico e professionale. Ma, per esponenziale del gruppo Azzurro ma, più dall’Accademia arbitrale che il Consiglio quanto moltissimo sia stato fatto in un in generale, con un profondo, costante federale ha voluto istituire a Tirrenia, già mondo in costante sviluppo come quello sviluppo del sistema-rugby nel nostro sede dell’accademia giovanile U20 che dello sport professionistico, altrettanto è Paese. Il settore arbitrale italiano non ha raccoglie i migliori talenti azzurri di cate- necessario continuare a fare al fine di fatto eccezione, ma è anzi stato parte at- goria: scopo dell’Accademia Arbitrale è poter non solo conservare la qualità ac- tiva di questo percorso con una crescita quello di individuare giovani talenti arbi- quisita ma continuare a far progredire il sensibile tanto nel numero dei direttori di trali da formare per l’alto livello nazionale settore arbitrale del rugby italiano sino ai gara che nella qualità degli stessi. ed internazionale, con corsi intensivi di più alti livelli di eccellenza internaziona- Oggi il sistema arbitrale italiano, coordi- quattro giorni su base mensile. le. Per far sì che un arbitro italiano possa nato dal CNAr – Commissione Nazionale L’attività tecnica dell’Accademia è affida- un giorno, perché no, trovarsi nella con- Arbitri - vanta consensi e riconoscimenti ta al tecnico arbitrale Rossano Faccioli, dizione di poter ambire alla direzione di su scala internazionale, come ha recente- in coordinamento con l’R.D.O. Giulio una finale della Rugby World Cup. Inghil- mente dimostrato la designazioni di Giu- De Santis e coadiuvato da Salvatore De terra 2015 è, forse, ancora troppi vicina lio De Santis quale addetto alla moviola Falco, Mauro Dordolo e l’arbitro profes- ma, per Giappone 2019, l’ambizione po- nella Finale della settima edizione della sionista Carlo Damasco. Periodicamente trebbe divenire realtà. Rugby World Cup disputatasi in Nuova vengono invitati, come relatori, gli allena- *Presidente Commissione Nazionale Arbitri Zelanda ma, soprattutto, come certifica- tori delle squadre Nazionali che operano – Federazione Italiana Rugby no le frequenti designazioni internaziona- nello stesso Centro Sportivo. li che ad ogni livello – dal Mondiale al 6 Nazioni, dalla Magners League alla Chal- lenge Cup – vedono protagonisti i nostri giovani emergenti internazionali. Sono quattordici oggi gli arbitri d’élite ripartiti tra il panel IRB, quello dei TMO internazionali, quello delle Coppe Euro- pee ed il panel del FIRA, la federazione europea che rappresenta a tutti gli effetti la porta d’ingresso per la grande scena internazionale. Se, da un lato, a questi quattordici diret- tori di gara di primissimo piano è affidato il compito di rappresentareil settore arbi- trale italiano al livello più alto e fungere da traino del movimento, dall’altro la cre-

n. 5/2011 13 A Cavalese l’incontro annuale dei 212 Presidenti di Sezione

Analisi e confronto aperto agli “Stati Generali” dell’AIA

E’ la Val di Fiemme in Trentino Alto Adige trentina di Cavalese è stata il palcosce- ad aver ospitato quest’anno il tradiziona- nico dove si sono riuniti con il Presiden- le incontro dei Presidenti di Sezione dal te Nicchi, il Vice Pisacreta ed i Compo- 30 settembre all’1 ottobre. Un appun- nenti del Comitato Nazionale anche i 19 tamento oramai entrato nel calendario Presidenti dei CRA, i Responsabili degli dell’Associazione che con cadenza an- Organi Tecnici Nazionali e il Settore Tec- nuale mette intorno ad un tavolo i 212 nico Arbitrale guidato da Trentalange. rappresentanti delle Sezione dell’AIA che, Durante l’incontro, il Presidente dell’AIA in occasione del centenario dell’Associa- Marcello Nicchi ed i Componenti del zione, è stato aperto dalla riunione del Comitato Nazionale hanno trattato argo- Consiglio Centrale. La splendida località menti inerenti le Celebrazioni del Cente-

14 n. 5/2011 nario dell’Associazione, lo Statuto della cesso di uniformità e solidarietà tecnica FIGC, il Corso Arbitri Nazionale (che che omologa tutti gli arbitri. Un momento per la prima volta ha previsto la pubbli- di analisi e confronto aperto anche agli cazione di una pubblicità sui quotidiani interventi dei presenti che hanno voluto sportivi), il Codice Etico e l’edizione del portare alcune idee e suggerimenti al fine regolamento 2011. Il Modulo Informatico di migliorare ogni aspetto legato al mon- del Settore Tecnico si è soffermato sull’il- do arbitrale. Alla presenza del Respon- lustrazione del nuovo sistema Sinfonia4- sabile del Servizio Ispettivo nazionale You che a breve sostituirà l’attuale siste- Zappi sono stati consegnati anche dei ma Sinfonia, mentre il Responsabile del riconoscimenti a CRA e Sezioni che sono ST Alfredo Trentalange ed i suoi Vice, con risultati maggiormente virtuosi nell’or- il Coordinatore Falso, hanno presentato ganizzazione e gestione della parte am- gadget che testimonierà in ogni locale il materiale didattico realizzato per que- ministrativa. Una due giorni intensa ma sezionale il traguardo dei 100 anni. Nel sta stagione sportiva e i dati del progetto che certo ripaga tutti i partecipanti per mezzo dei lavori si è poi incastonata la UEFA “Mentor & Talent”. L’appuntamento l’esperienza. Il Presidente ed il Comitato visione, presso il Teatro comunale, dello ha infatti avuto anche una forte valenza Nazionale hanno consegnato ad ognuno spettacolo “Elogio del Fuorigioco” orga- tecnica nell’ottica di continuare quel pro- dei 212 Presidenti di Sezione un gradito nizzato dalla Sezione di Ancona.

I Riconoscimenti del SIN

CRA Sicilia - Zappi, D’Anna e Pisacreta CRA Veneto - Zappi con Nicchi e Bettin

Sezione di Agrigento - Zappi, Salvaggio, Capellupo Sezione di Ciampino - Zappi, Carbonari e Buccini Sezione de L’Aquila - Zappi, Cortesi, Gialluisi

Sezione di Pontedera - Zappi, Baroncini, Iori Sezione di Taranto - Zappi, Biondolillo, Della Siega Sezione di Trapani - Zappi, Cernigliaro, Capellupo

n. 5/2011 15 “Elogio del Fuorigioco” Attori-interpreti per gioco e per amore di Carlo Ridolfi

“Perché fare l’arbitro?“ La prima domanda che apre la nostra sto- ria: un racconto che raccoglie le emozioni di più generazioni con una passione co- mune: l’Arbitraggio. Una rappresentazio- ne teatrale dove non solo attori-interpreti ma anche arbitri veri, si mettono in scena per gioco e per amore cercando di comu- nicarci la gioia e l’entusiasmo che questa disciplina regala. Una scena semplice che contiene sensazioni vere; una sfida divertente ma intensa che hanno accet- “Essere in fuorigioco di per se non è non punibile. Un fuorigioco che diventa tato tutti coloro che si sono qui messi in una infrazione…” recita il regolamento, l’inizio di una nuova azione e non la fine gioco (come in campo d’altra parte!); un proprio come nella vita, questo raccon- della “gara”. Lo spettacolo si compone di “evento” nel senso di e-ventum ovvero to elogia l’essere in fuorigioco perché è situazioni musicali e di momenti danzati, di venire alla luce perché per una sera, dalle situazioni peggiori che impariamo con cambi di scena continui che mesco- abbiamo voluto accendere i riflettori sul- a valorizzare le situazioni migliori, sono lano la verità al paradosso . la figura straordinaria e indispensabile di complementari, ha certamente più valo- Un ringraziamento particolare oltre al questo atleta e soprattutto omaggiare re un bel sorriso dopo un brutto pianto. Comitato Nazionale và agli Arbitri/Attori: tutti coloro che hanno amato e amano La bravura di chi “gioca” è quella di farsi Marco Ladisa, Marco Tonti, Daniele Busi- questa difficile e indispensabile “Arte”. trovare pronto e rimettersi in gioco, altri- lacchi, Marco Marinelli, Luca Pace, Errico Circa 5 anni fa durante una riunione tec- menti l’Arbitro fischia ed il gioco si ferma Mirko, Enrico Montanari, Enrico Eremi- nica guardavo in prima fila i “nostri” be- perché diventiamo punibili. taggio, Eva Petricciuolo, Lucia Andreucci. nemeriti e pensavo a come sarei potuto Questa commedia, ad atto unico, descri- Le moglie e le figlie degli arbitri: Angela essere io 50 anni più tardi. Riflettevo che ve la storia di uno Arbitro della Sezione, Pezzi, Roberta Ghergo, Arianna Esposito; quelle persone in prima fila erano perso- ormai ottantenne. Questo anziano pro- Agnese Ladisa e Alessia Ladisa. Gli Attori ne che avevano fatto la storia della mia tagonista, ripercorre la sua vita raccon- esterni: Michele Casadei, Marco Burini, sezione e che anche con il loro contributo tandola ai quattro nipotini che, in soffit- Alessandro Gimelli. I ballerini Fatima Bal- noi avevamo avuto “l’opportunità” di vi- ta, ritrovano un vecchio regolamento del detti e Giovanni Libro. Il Cantante Miche- vere l’esperienza Arbitrale. Ho pensato a gioco del calcio datato 2009 (la storia è le Pecora e il nipote Michele Pecora Jr. La come si possa sentire un anziano quando ambientata nel 2054). La vita del nonno Regista Melissa Di Matteo. l’età avanza ed il tempo fissa solo alcuni viene raccontata con aneddoti e metafo- E’ stato molto faticoso preparare questo ricordi e ne sbiadisce molti altri, portan- re del fuorigioco calcistico. Il nonno rac- spettacolo, ma indubbiamente mancano dolo inevitabilmente a ricordare e ripetere conta il fuorigioco del calcio ma, invec- a tutti le prove fino a tarda sera in sezione sempre le stesse “storie”. Proprio rac- chiando, si sente intrappolato nel fuori- tutti i giorni; rendevano la sezione “ma- contando queste storie, però l’anziano gioco della vita. Un fuorigioco che duran- gica”, gli aspiranti arbitri al corso non non si sente in fuorigioco con la vita e te il racconto sembra “punibile” ma con il credevano ai loro occhi, vedendo tutta la non si sente un “sepolcro imbiancato”, passare del tempo, dal racconto, emerge sezione impegnata in uno spettacolo te- perché ha la possibilità di essere impor- il significato profondo della storia: “la atrale! Si sono saldate delle amicizie che tante, e con il semplice ascolto gli viene vita, se ben vissuta, lascia comunque in porteremo con noi e magari le ricordere- resa “quell’opportunità” concessa . fuorigioco, ma è un fuorigioco sanabile, mo…da anziani…

16 n. 5/2011 Festeggiata la ricorrenza dalla Sezione Roma2 a lui intitolata

Venticinque anni nel nome di Lattanzi di Mario Pennacchia

“Tieni d’occhio quel giovanotto, tra un al suo giudizio profetico mi mostrai sor- attenti a misurare le parole. Leggeva paio d’anni lo incontrerai in Serie A”: preso anche perché nel massimo cam- le mie prime cronache sul e appena passava in parole di Generoso Dattilo. eccellenze come D’Agostini, Pieroni e Lega non perdeva occasione per Me ne sono ricordato nella serata cele- Sbardella. Generoso sorrise indulgente e approvarmi o disapprovarmi, soprattutto brativa dei primi venticinque anni impec- liquidò la mia incredulità: “Per me in Serie consigliandomi come e su che basi cabilmente organizzata dal presidente A dovrebbe già starci perché ha le tre doti giudicare un arbitro. Stefano Cristofani e dai suoi collaboratori che portano lontano un arbitro: la passio- Da quei giorni erano passati quasi della Sezione Roma2 che da Riccardo fu ne, il coraggio e il regolamento stampato vent’anni e la soggezione era diventata fondata. Conoscendo la severità dell’al- nella mente.” Non risposi e lui aggiunse: confidenza. Perciò chiuse l’argomento lora presidente della Sezione romana, “E se non ti basta, è figlio di arbitro: lo Lattanzi mettendomi in guardia con una sai che buon sangue non mente o debbo raccomandazione che poteva suonare ricordartelo io?” Papà Vitale benemeri- come una provocazione: “Prima di to, fratelli Renato, guardalinee, e Vittorio incontrarlo, ripassati il regolamento…” pure arbitro: l’intera famiglia Lattanzi era Incontrai Riccardo non molto tempo dopo schierata sulla stessa frontiera. ed ebbi l’impressione che Dattilo, fra le Avevo conosciuto Dattilo quando a 19 doti che gli aveva attribuito ne avesse anni ero addetto alla segreteria della Lega dimenticata una: la sicurezza di sé. “Voi Laziale (oggi Comitato regionale della giornalisti siete bravi, ma avete un Lega dilettanti che allora non esisteva) difetto: credete di conoscere le regole e naturalmente non potevo non avere del calcio e perciò se un arbitro dimostra soggezione di uno dei più grandi arbitri coraggio in campo, voi ne dimostrate della storia del calcio. Da buon romano, di più pretendendo di giudicarlo senza Generoso aveva anche l’inclinazione conoscere il regolamento che invece alla coglionella e questo spiega perché l’arbitro sa a memoria. Io vi apprezzo per davanti a lui si doveva stare mille volte questo.” Gli domandai se avesse appreso

n. 5/2011 17 l’arte della coglionella dal suo maestro Vangelo. Ma neanche in quel momento e l’ideale dell’arbitro come l’aveva definito Dattilo e lui disinvolto: “Ma io sto dicendo davanti a quell’evidenza rinunciò ad esser Generoso Dattilo: “passione, coraggio, sul serio. Esiste un giornalista che di se stesso: “Bravo. Adesso smettiamo regolamento stampato nella mente”. passaggio si sia mai affacciato ad un di parlare così puoi ripassartelo!”. Come più volte coerentemente dimostrò. corso arbitri? Se esiste, sto aspettando Di arbitri ne ho visti tanti da non poterli Fu presente a se stesso quando nel clima di conoscerlo. Ma potete star tranquilli, contare: da Barlassina e Scorzoni, da infernale del derby ateniese Olimpiakos- perché anche chi vi legge forse il Dattilo a Galeati, da Bertolio a Bernardi, AEK ebbe la forza d’animo di far ripetere regolamento non l’ha mai neanche da Orlandini a Gemini, da Maurelli a ben quattro volte il calcio di rigore contro sfogliato. Purtroppo la differenza è Jonni, da Campanati a Lo Bello, da l’AEK; quando in una partita di Coppa che voi siete sempre al riparo, l’arbitro Adami a Sbardella, da Monti a D’Agostini, UEFA tra turchi e bulgari reagì ad un fitto invece viene lapidato per aver rispettato da Angonese a Pieroni, da Gonella a lancio di mele verdi raccogliendo quella e fatto rispettare le regole.” Michelotti, da Menegali a Gussoni, da che l’aveva sfiorato per addentarla dopo Da quel giorno nella borsa con la Agnolin padre e figlio a Casarin, da una prudente strofinatina igienica così macchina da scrivere e i taccuini (erano Ciulli a Mattei, da Braschi a Nicchi, da ottenendo l’immediata quiete nello stadio; ancora lontani i beati tempi del computer) Rosetti a Collina, da Rizzoli a Tagliavento. quando in successive turbolente partite infilai anche il regolamento e fu una Ognuno con la sua personalità e il suo a Palermo (lupini) a Perugia (mandarini) fortuna quando mi capitò finalmente stile, la forte passione e lo straordinario replicò il gesto sdrammatizzando il clima di salire sul treno in partenza per un curriculum. E tutti – anche la schiera come accadde su un altro campo dove servizio e di trovarvi Riccardo Lattanzi. infinita dei non citati – hanno lasciato una raccolse un lancio di caramelle e le La vivace conversazione che occupò chiara impronta nella storia dell’AIA e del distribuì ai giocatori a lui più vicini. il nostro viaggio puntualmente scivolò calcio nazionale e internazionale. Due altre virtù di Riccardo non si possono sull’argomento a lui più caro: aprii la In questo Gotha Riccardo Lattanzi risalta di dimenticare: il cameratismo e la lealtà. borsa e gli mostrai quello che per lui era il vivissima luce propria identificandosi con Grecia-Russia a Salonicco nel 1977, qualificazione per i Mondiali dell’anno dopo in Argentina. Arbitro , guardalinee (ancora non si chiamavano assistenti) Riccardo Lattanzi e Vittorio Benedetti. Stavano per andare in campo quando Riccardo si accorse che Gussoni non portava sulla divisa il distintivo della FIFA che non aveva ancora ricevuto. Si staccò il suo e lo porse al collega esordiente: “Prendi il mio perché in campo il più importante è l’arbitro, è la sua personalità che deve imporsi. Spetta a te portarlo.” Nel suo nome siano sempre fieri di andare in campo gli arbitri di Roma 2 e tutti i loro colleghi romani.

18 n. 5/2011 Roma 2 celebra le nozze d’argento di Giorgio Ermanno Minafra

Tanti Auguri Roma2! E’ proprio un anno ricco di festeggiamenti quello che sta vivendo la sezione capitolina che non finisce di gioire per i cento anni dell’Associazione, che celebra i suoi primi 25 anni di vita, le sue noz- ze di argento nel nome di un grande arbitro e uomo, Riccardo Lattanzi. Fu lui nel 1987 ad aprire le porte di una Nicchi omaggia Cristofani nuova sezione in quel di Cinecittà, ini- ziando a modellare giovani talenti che hanno calcato e calcano i più presti- giosi campi nazionali e internazionali. Un momento per rivivere le emozioni che ognuno porta nel cuore, legati da un affetto e da un legame indissolubile, caratterizzato da quello spirito che solo l’AIA sa donare. Una conferenza stampa presso la Sala della Pace di Palazzo Valentini, sede della provincia di Roma, ha aperto i festeggiamenti con i premi e i riconoscimenti a coloro i quali, come da tradizione, hanno contribuito nelle ultime due stagioni sportive a dare risalto alla sezione nelle varie categorie. In presenza dell’Onore- vole Piero Cucunato, Presidente della Commissione Riforme Istituzionali della Provincia di Roma, di Alessandro Cochi, Consigliere Comunale con Delega per lo Sport del Co- mune di Roma Capitale, del segretario dell’Aia Francesco Meloni, in rappresentanza del vertice associativo, si è posto l’accento sull’importanza della figura arbitrale non solo all’interno del terreno di gioco, ma quale portatore di valori e principi sani, che sono sempre più importanti nel mondo di oggi, dove viene spesso a mancare il vero spirito del gioco del calcio: la lealtà. L’arbitro è un modello di vita e di sport, che ha intrinseco il valore della cultura delle regole: è tutto merito del lavoro e della passione che c’è alle spalle per un’attività così complessa e particolare, che porta l’arbitraggio ad essere occasione di crescita, ogni giorno, dentro e fuori dal terreno di gioco. Dopo il prologo istituzionale, nella splendida e lussuosa cornice del Grand Hotel St. Regis, si è svolta la serata d’onore, che ha visto partecipare il Presidente Aia Marcello Nicchi. Una standing ovation ha salutato il fondatore della sezione che vive nel nome e nel ricordo di Riccardo Lattanzi. Una sua celebre frase, “non si può amare ed apprezzare un gioco senza conoscerne e rispettarne le regole” fa meglio comprendere lo spirito dell’uomo che con la sua comunicazione essenziale ed efficace ha fatto crescere gli arbitri di oggi. L’Arbitro è innanzitutto un uomo, che deve scendere sui terreni di gioco sereno e libero di mente con lo scopo di divertirsi e portare la lealtà sportiva. Nell’occasione il Presidente Cristofani, a nome di tutto il movimento, ha devoluto la somma prevista per i gadget all’AIRC - Associazione Italiana della Ricerca sul Cancro.

Meloni e Cristofani Valeri e Nicchi Cristofani e Pacifici

n. 5/2011 19 Il sistema di giustizia sportiva della Federcalcio e dell’A.I.A. (ALLA LUCE DELLA LEGGE NUMERO 280 DEL 2003) di Piero Sandulli*

Nel corso degli anni la Giustizia sportiva le, alcune importanti regole in tema di 2. Il codice di giustizia della FIGC si è aggiornata adeguando- giurisdizione. sportiva della Federcalcio si di volta in volta alle nuove esigenze, Il primo comma dell’articolo 3 determi- Invero, dopo la normativa statale del 2003 modificando il proprio codice e l’assetto na il riparto di giurisdizione, in materia di dell’ordinamento secondo le normative di diritti ed interessi derivanti dall’esercizio ed a seguito delle nuove esigenze, insor- seguito illustrata dal Prof. Piero Sandulli, e dall’organizzazione sportiva, stabilen- te nell’ambito della giustizia sportiva della che ringraziamo per questo suo autore- do il confine tra giudici sportivi e giudici Federcalcio, a causa del nuovo statuto del vole intervento. statali (ordinari ed amministrativi). CONI del 2007, la Federazione ha modifi- L’articolo in esame pone un filtro cato il proprio Codice della Giustizia Spor- 1. Posizione del tema all’esercizio dell’azione innanzi ai giudi- tiva e l’assetto dell’ordinamento della stes- L’autonomia della giustizia sportiva è ci statali, che possono essere aditi solo sa, dettando le regole del “giusto processo oggi sancita dalla legge n. 280, del 17 ot- dopo essere stati esperiti tutti i gradi sportivo”, basato sul principio del contrad- tobre 2003, che ha convertito, con alcune interni della giustizia sportiva, sia delle dittorio e sulla condivisione delle prove, rilevanti modificazioni, il decreto legge n. singole federazioni (endofederale), che con la previsione di un giudice terzo preco- 220, che nell’agosto del 2003 pose fine sedente presso il CONI (esofederale). stituito, nominato da una commissione di alle incertezze ed alle polemiche provo- garanzia indipendente dalla Federazione. cate dal “caso Catania”. Alla luce di tutto questo, dunque, vi sono Con la legge del 2003 si è ribadita l’auto- oggi due gradi di giustizia interni alla Fe- nomia della Giustizia Sportiva, già in pre- derazione: la Commissione disciplinare, cedenza sancita dalla normativa naziona- in primo grado e la Corte Federale di Giu- le, in particolare dal decreto legislativo n. stizia, in grado d’appello. 242 del 1999 (articoli 15 e 16). Alla Corte Federale di Giustizia, oltre alle Con l’articolo 3 della legge n. 280/03 competenze giurisdizionali, ripartite tra le vengono dettate, dal legislatore stata- cinque diverse sezioni giurisdizionali (ol-

20 n. 5/2011 tre alle Sezioni Unite, composte dal primo ministrative) un doppio grado di giudizio in- è esercitata esclusivamente dagli organi presidente e dai presidenti e dai vice pre- terno alla Federazione, l’impugnazione della di giustizia sportiva della Federcalcio ed sidenti di tutte le cinque sezioni giurisdi- pronuncia, resa in secondo grado dalla Cor- anche l’esercizio dell’indagine ed il defe- zionali), sono affidate anche competenze te di Giustizia Federale, innanzi agli organi rimento compete alla Procura Federale e di carattere consultivo, in base alle quali del CONI, con le modalità sopra ricordate. non a quella dell’A.I.A. essa rende alla Federazione pareri orga- Infine, per le vicende che occupano questio- Ne consegue che una violazione alla nor- nizzativi e di amministrazione. ni (diverse da quelle tecniche e/o disciplinari) mativa federale contestata all’arbitro, o al la cui rilevanza non può (e non deve) essere dirigente A.I.A., determina una vis actrattiva 3. Gli organi di giustizia limitata al solo mondo dello sport (art. 24 in base alla quale la competenza disciplina- sportiva presso il CONI Cost.) è possibile proporre l’azione innanzi re transita agli organi di giustizia federale, al giudice statale (amministrativo o ordinario) Esauriti i gradi della giustizia sportiva inter- che la esercitano secondo le modalità ed i dando vita ad un sistema di giustizia che ha ni alla Federazione, prima di adire il giudice tempi previsti dal codice di giustizia sporti- avuto il vaglio di costituzionalità dei Giudici statale, in relazione a quelle materie non de- va, venendo la competenza definitivamente della legittimità delle leggi con la decisione stinate ad esaurire il loro portato all’interno sottratta agli organi di disciplina dell’A.I.A., numero 49 dell’11 febbraio 2011(vedila in del mondo dello sport, è necessario agire non potendosi ipotizzare una duplicazione Giust. Civ. 2011, p. 1145). innanzi ai giudici sportivi sedenti presso il di giudizi sulla identica materia in base alla regola del ne bis in idem. CONI, che sono l’Alta Corte ed il Tribunale 4. La competenza nazionale di arbitrato per lo sport (T.N.A.S.). Va, infine, ricordato che anche avverso i Pur non essendo chiarissima la ripartizione disciplinare dell’A.I.A provvedimenti disciplinari resi al termine delle competenze tra i due giudici del Co- Chiarito, dunque, il funzionamento del- del doppio grado di giudizio, dagli orga- mitato Olimpico, si può ritenere che l’Alta la Giustizia Sportiva della Federcalcio, ni interni della giurisdizione dell’A.I.A., è Corte sia competente in relazione agli inte- relativo agli atleti, tecnici, dirigenti ed a possibile proporre il gravame innanzi ai ressi legittimi, ai diritti indisponibili ed abbia chiunque, con le proprie determinazioni, giudici sportivi del CONI (Alta Corte e competenza per quei diritti soggettivi dei è in grado di incidere su aspetti rilevanti T.N.A.S.), in base al criterio di riparto in quali le parti non intendono (nè hanno in- per la Federazione, è necessario indaga- precedenza chiarito. teso) disporre con apposita clausola com- re, in breve, sul sistema di Giustizia spor- Infine, nel rispetto della normativa statale promissoria, mentre il Tribunale nazionale di tiva relativo agli arbitri. (legge n. 280/03) e dei principi costituzio- arbitrato per lo sport è competente esclusi- In base all’articolo 2, primo comma, nali (artt. 3, 24 e 111 Cost.), se le decisioni vamente per i diritti disponibili relativamen- delle norme di disciplina che integrano rese, “esauriti i gradi interni della giustizia te ai quali sia stata accettata, da entrambe il Regolamento dell’Associazione italia- sportiva” endofederale dell’A.I.A. (o della le parti, la giurisdizione degli arbitri. na arbitri (A.I.A.), la stessa Associazione Federazione) ed esofederale del CONI, sono Sotto il profilo delle impugnazioni ne di- esercita “la giurisdizione domestica” sui lesive di situazioni giuridiche protette (diritti scende che le decisioni della Alta Corte, propri associati. In particolare la Giustizia soggettivi o interessi legittimi) degne di tute- se relative a questioni che abbiano la loro Disciplinare dell’A.I.A. esercita funzioni la per la giurisdizione statale sarà possibile rilevanza nell’Ordinamento statale, vanno di giudice sulle violazioni degli arbitri ai anche all’arbitro e/o al dirigente dell’A.I.A. il impugnate innanzi al giudice amministra- comportamenti ad essi imposti dall’arti- ricorso al TAR del Lazio in base agli articoli tivo, oppure davanti al giudice ordinario, colo 40 del regolamento dell’A.I.A. 14 e 135, lettera g) del decreto legislativo n. ma in questo caso solo se relative a di- Il procedimento disciplinare, totalmente 104 del 2010 oppure, nel caso di lamenta- ritti patrimoniali, poiché la legge n. 280 autonomo rispetto al giudizio sportivo fe- ta lesione di diritti soggettivi patrimoniali, al del 2003 ha istituito, per i diritti soggettivi derale, si articola in un doppio grado di giudice ordinario competente, da individuar- non patrimoniali, una nuova giurisdizione giudizio di merito da porsi in essere nel si in base ai criteri previsti dal codice di dirit- esclusiva oggi recepita nell’articolo 133, rispetto del principio del contraddittorio to civile (articolo 18 e seguenti c.p.c.). lettera z), del Codice del processo ammi- tra il deferito e la procura arbitrale, che nistrativo (D. lg. 104 del 2010). ha operato il deferimento. Anche il giu- 5. Il vincolo di giustizia Di contro, i lodi arbitrali resi dal TNAS, a dizio di revisione delle decisioni, poste L’articolo 30 del vigente Statuto della Fe- norma del codice di procedura civile, van- in essere dalla giurisdizione domestica dercalcio prevede che ogni soggetto vin- no impugnati con le stesse modalità (nulli- dell’A.I.A. è attuato dagli stessi organi di colato al rispetto della normativa federale tà e revocazione) e forme di impugnazione giustizia dell’Associazione (art. 13 delle non possa agire innanzi ad un giudice sta- previste per i lodi arbitrali (art. 827 c.p.c.). norme di disciplina); chiarisce, inoltre, il tale se non dopo averne data comunica- In definitiva, il sistema che scaturisce dalla primo comma dell’articolo 3 del Regola- zione alla Presidenza federale e solo dopo legge n. 280 e dagli Statuti del CONI e del- mento dell’A.I.A., che in ogni circostanza aver ottenuto dalla stessa una autorizza- la Federcalcio determina, per le questioni in cui si contesta ad un arbitro, o ad un zione legata a “gravi ragioni di opportuni- insorgenti nell’ambito del mondo sportivo dirigente dell’A.I.A., la violazione di una tà”, che gli consente di procedere. (tecniche, disciplinari, organizzative ed am- norma federale la competenza in materia Tale norma, che, in ogni caso, vincola an-

n. 5/2011 21 che gli appartenenti all’A.I.A., in quanto gli sono destinate ad esaurire il loro effetto dente Federale e/o del Presidente dell’A.I.A., stessi sono tenuti ad osservare la normativa all’interno del mondo sportivo, non è pos- che non debbano con il loro ritardo rendere federale (art. 3 del Regolamento dell’A.I.A.), sibile prevedere vincoli o divieti nell’am- più gravosa l’azione, né possono essere vin- è stata poi ulteriormente replicata nell’artico- bito della tutela delle situazioni giuridiche colate “a gravi ragioni di opportunità”. Nel lo 40, lettera d), del Regolamento dell’Asso- protette, in quanto non è ipotizzabile che caso di una azione penale o della richiesta ciazione nel quale si legge che gli arbitri, in sussistano situazioni degne di tutela che di una tutela cautelare, in sede civile, è suf- ragione della peculiarità del loro ruolo, sono non possano essere azionate solo perché ficiente, invece, la mera notizia dell’azione obbligati “a non adire qualsiasi via legale nei nate all’interno del mondo dello sport. proponenda o proposta. confronti di altri tesserati F.I.G.C. e associati Pertanto, alla luce delle norme dettate con la Diverso e più complesso è il discorso rela- per fatti inerenti e comunque connessi con legge n. 280 del 2003, è necessario dare ai tivo alla acquiescenza prevista dall’articolo l’attività tecnica sportiva e la vita associati- vincoli previsti dallo Statuto della Federcal- 40, lettera e), del Regolamento dell’A.I.A.. va senza averne fatto preventiva richiesta cio e dal Regolamento dell’A.I.A. una lettura Infatti, non è pensabile alla luce della evo- scritta al presidente dell’A.I.A. e senza avere coordinata con detta normativa ed in linea luzione giurisprudenziale intervenuta dopo poi ottenuto dal Presidente FIGC la relativa con il portato della nostra Costituzione. la legge n. 280/03, in particolare ad opera autorizzazione scritta a procedervi dei giudici amministrativi (vedi, per nei confronti di altri tesserati e di- tutti, Consiglio di Stato, sez. VI, 25 rettamente dal presidente dell’A.I.A. novembre 2008, n. 5782; in Foro nei confronti di altri associati, salvo It., 2009, III, c. 1951), ritenere che dopo il decorso di 60 giorni dalla ri- si possa imporre, unilateralmen- chiesta in assenza di risposta”. te, la rinuncia alla azione in merito Il successivo punto e) dell’arti- all’esercizio di una tutela su ipotesi colo 40 del Regolamento appare rilevanti anche al di fuori dell’ambi- ancora più restrittivo prevedendo to sportivo. la rinuncia “ad adire qualsiasi au- Invero, rispetto alla materia richia- torità giudiziaria” e accettando mata nella ultima parte della lettera “la piena e definitiva efficacia di e) dell’articolo 40 del Regolamento qualsiasi provvedimento adottato dell’A.I.A., l’unica rinuncia alla tute- dalla F.I.G.C. o dall’A.I.A., dai suoi 6. Conclusioni la extrafederale dell’associato condivisibile organi o soggetti delegati nelle materie è quella relativa ai provvedimenti di natura comunque, riconducibili allo svolgimento Al riguardo, va rilevato che recentemente la tecnica, per i quali è individuabile un potere dell’attività federale, nonché nelle relative giurisprudenza della Corte di Giustizia Fe- discrezionale dell’organizzazione emanante, vertenze di carattere tecnico, disciplinare derale ha intrapreso questa linea chiarendo mentre per i provvedimenti disciplinari, di ri- ed economico”. che, in materia penale (con l’esclusione del- levante entità, e per quelli economici non è Il Regolamento, dunque, assoggetta la costituzione di parte civile) e con riguar- ipotizzabile alcuna rinunzia, preventiva, alla gli arbitri ad un duplice vincolo: quel- do alla tutela cautelare, dove non esiste la tutela dei giudici esofederali del CONI e dei lo di non adire a giudici statali se non fungibilità della giustizia sportiva rispetto alla giudici statali. Alla luce di quanto sopra è au- dopo aver ottenuto una espressa (o tutela esercitata e garantita dai giudici stata- spicabile una riformulazione di dette norme tacita) autorizzazione e quello di dover li, non vi è necessità di chiedere alcuna au- in un’ottica maggiormente rispettosa della prestare acquiescenza ad una serie di torizzazione non potendo operare, in alcun tutela di quelle situazioni giuridiche protet- decisioni comunque attinenti all’eser- modo il vincolo di giustizia poiché tali tutele te che esplicano effetti anche al di fuori del cizio dell’attività arbitrale, ivi comprese non sono offerte dalla giustizia sportiva. mondo sportivo. quelle economiche. Anche in virtù di detta elaborazione giuri- Invero, non è schierandosi in difesa di E’, però, necessario verificare, alla luce della sprudenziale, individuabile nelle decisio- vetusti ed incostituzionali privilegi che normativa del 2003 (legge n. 280), che pre- ni della Corte di Giustizia Federale, è oggi si tutela l’autonomia della giustizia sporti- vede lo sbocco naturale della giustizia spor- possibile rendere una lettura coerente con il va, bensì, garantendo la giustizia interna tiva, in alcuni casi, innanzi al giudice statale; sistema ripartito tra giustizia sportiva e tu- sulla base di autorevoli decisioni, regola- nonché in base al testo della decisione n. 49 tela statale; pertanto, il vincolo di giustizia te dal “giusto processo sportivo” rese da del 2011 della Corte costituzionale, se dette contenuto nell’articolo 30 dello Statuto della giudici sportivi qualificati e la successiva limitazioni appaiono, o no, in linea con l’im- Federcalcio e nell’articolo 40, lettera d), del possibilità di ricorrere, per le questioni pianto voluto dal legislatore statale. Regolamento dell’A.I.A. va qualificato, a mio che esplicano effetti anche al di fuori del Invero, alla luce della normativa statale, avviso, come mero obbligo di pubblicizza- mondo sportivo, alla tutela dei giudici che pur tutelando l’autonomia della giusti- zione della volontà di proporre una azione statali, in base al riparto previsto dall’arti- zia sportiva, prevede il ricorso alla tutela nei confronti di altri tesserati e/o associati, colo 3 della legge n. 280 del 2003. del giudice statale (amministrativo ed or- cui deve corrispondere, quale atto dovuto, *Presidente della II Sezione dinario) per tutte quelle fattispecie che non una immediata risposta positiva del Presi- della Corte di giustizia della F.I.G.C.

22 n. 5/2011 Inasprimento delle sanzioni e risarcimento Il Protocollo Federale in tema di violenza ai danni degli arbitri di Giancarlo Perinello*

“Il Consiglio Federale ha deciso di ina- sprire gli interventi normativi per i casi di violenza nei confronti degli arbitri. Un im- pegno assunto nei mesi scorsi dopo una relazione del Presidente dell’AIA Nicchi su un fenomeno negativo ed inaccettabile”: così il comunicato emesso dalla F.I.G.C. al termine della riunione del 14 settembre 2011 ha ricordato l’approvazione, da par- te del massimo organo normativo federa- le, del “Protocollo in tema di violenza agli ufficiali di gara”. Un “impegno”, dunque, finalmente assol- to a conclusione di un lavoro che è giusto rammentare nei suoi tratti essenziali per comprendere appieno la portata del risul- tato conclusivo. ricordi: è, forse, avvenuto un aggrava- le nostre autoreferenziali discussioni, ma Negli ultimi dieci, quindici anni il tema del- mento del fenomeno? E’, forse, mutato sono state analizzate e portate a cono- la violenza agli arbitri è stata una costante l’atteggiamento della Federazione, che scenza delle altre componenti federali dal della nostra Associazione e non c’è stata ha considerato “negativo ed inaccettabi- Presidente Nicchi, nell’ambito di quella praticamente riunione – sezionale, regio- le” ciò che fino ad ieri tale non era? politica della “normalità” e di “rispetto nale o nazionale – in cui la problematica Nulla di tutto ciò: il “Protocollo” è stato delle regole” da sempre perseguita in non sia stata sollevata e denunciata la il frutto della volontà dell’A.I.A. di far co- questa come in altre occasioni. gravità della situazione, l’assenza di con- noscere alla Federazione e alle Leghe la Il fenomeno antisportivo per eccellenza crete risposte, l’inerzia della Federazione gravità del fenomeno “violenza agli arbi- – la violenza verso chi ha il mandato di e dell’Associazione. tri” e della intenzione di tutti di ricercare far rispettare le regole dello sport – non Se questa è la realtà in cui noi tutti abbia- adeguate risposte. è, infatti, un problema della sola A.I.A. e mo vissuto in questi anni – fatta di frustra- Le puntali segnalazioni dei Presidenti se- la pronta risposta con cui la Presidenza zione e rassegnazione – è lecito chiedersi zionali, raccolte ed analizzate dall’Osser- federale ha accolto la documentata de- cosa sia successo nel 2011 per giungere vatorio diretto dal Componente Filippo nuncia del nostro Presidente e le sue alla prima risposta concreta ed organica Capellupo, non sono state lasciate in un concrete proposte dimostra che tutti – in tema di violenza che memoria arbitrale cassetto della nostra sede, utili solo per Federazione, Leghe e componenti tecni-

n. 5/2011 23 cata non sul piano della giustizia spor- tiva, ma su quello amministrativo della iscrizione delle società ai campionati e muove le mosse dall’onere che grava sulla Federazione di provvedere diret- tamente a tutte le spese arbitrali per i campionati dilettantistici regionali e del settore giovanile. In pratica, le società, i cui tesserati han- no commesso atti di violenza contro gli arbitri, non godranno più della gratuità delle spese arbitrali e potranno iscriversi al campionato successivo solo versando una somma forfetaria pari all’ammontare di tali spese: insomma, come felicemen- te riassunto in occasione dei lavori pre- paratori, “la Federazione si fa obbligo di pagare gli arbitri, ma se qualche società gli arbitri li picchia, le spese arbitrali le rimborsa la società”. Un principio semplice, di equità sostanzia- le e buon senso, che ha il pregio di spin- gere le società ad attivarsi presso i propri tesserati per prevenire atti di violenza con- che – hanno condiviso tale impostazione mento delle sanzioni a carico dei col- tro gli arbitri, se non in nome del rispetto e hanno finalmente detto “basta” alla vio- pevoli, che è bene ricordare sono, nella dei principi dello sport quanto meno per lenza agli arbitri. quasi totalità, tesserati (giocatori, dirigen- evitare di essere toccati nel portafoglio! Insomma, se – come affermato – “comu- ti, soci, ecc.). nicare l’un l’altro, scambiare informazioni Così, accanto alla squalifica a tempo (da 3) Il risarcimento dei danni è natura, tener conto delle informazioni un minimo di otto gare fino ai cinque anni degli arbitri vittime di che vengono date è cultura”, con il Pro- con preclusione alla permanenza nei ruoli tocollo approvato il Consiglio federale ha federali), è stata introdotta una sanzione condotte violente. fatto una quanto mai opportuna scelta di pecuniaria con la già vigente modifica E’ il punto qualificante dell’intero “Pro- etica e cultura sportiva: è “inaccettabile” dell’art. 19, comma 6, del Codice di Giu- tocollo”, specie se rapportato alla situa- qualsiasi forma di violenza contro gli uffi- stizia Sportiva: “Per le condotte violente zione finora in essere, francamente di ciali di gara. nei confronti degli ufficiali di gara, le am- denegata giustizia, ove l’arbitro vittima di mende sono applicabili anche ai tesserati violenze non ha ristoro alcuno dei danni e Venendo, ora, ad una dettagliata disa- della sfera dilettantistica e giovanile”. delle lesioni subite né dal Giudice spor- mina del contenuto del “Protocollo” ap- Si tratta di una innovazione di vasta por- tivo, né del Giudice ordinario, attesa la provato dal Consiglio Federale, i quattro tata, posto che, prima d’ora, nessuna mancata autorizzazione di rivolgersi ad punti su cui esso è articolato rendono ammenda poteva comminarsi a carico esso nella quasi totalità dei casi. evidente la volontà di dare una risposta di giocatori e tesserati delle società dilet- Insomma, fino ad oggi la violenza sem- quanto più organica e completa al feno- tantistiche, e la competenza e sensibilità brava un “rischio consentito” dell’attività meno “violenza agli arbitri”. dei Rappresentanti A.I.A. presso i Giudici arbitrale, una sorta di “male necessario” sportivi farà sì che tale nuova norma ven- che si doveva fatalmente subire. ga applicata con equità, certo, ma anche 1) L’’inasprimento delle Con il “Protocollo” il cambio di rotta è con il dovuto rigore, assolvendo alla pre- radicale: se è, infatti, ribadita l’operativi- sanzioni. vista funzione di deterrente per il futuro. tà del vincolo di giustizia e la necessità Quando le violenze perpetrate ai danni di ottenere l’autorizzazione federale per degli arbitri continuano a verificarsi con 2) La mancata copertura adire le vie legali nei confronti di altro tes- intollerabile frequenza – ed i 630 episodi serato, contestualmente si afferma, per la delle spese arbitrali a carico della scorsa stagione sportiva conferma- prima volta, che la deroga alla clausola no la gravità del fenomeno –, la prima ri- delle società. compromissoria verrà valutata e conces- sposta dell’ordinamento sportivo è stata La seconda risposta al fenomeno “vio- sa “indipendentemente dalla entità della opportunamente individuata nell’inaspri- lenza” l’ordinamento federale l’ha ricer- lesione, purché documentata con certifi-

24 n. 5/2011 cazione medica rilasciata da presidi sani- ogni soggetto che agisce nel mondo del mente tutti i rimedi previsti (richiesta di tari di pronto soccorso”. calcio deve, infatti, sapere che un insulto o autorizzazione ad adire le vie legali, at- In altri termini, una volta constatato che un attacco verbale ad un ufficiale di gara fa, tività civile o penale contro il colpevole, l’ordinamento sportivo non ha né i pote- per così dire, parte del gioco, ma che ogni mancato recupero di quanto liquidato in ri, né le competenze per risarcire i danni episodio di violenza non è tollerato e, se sede giudiziale). subiti dagli arbitri vittime di violenze sotto commesso, va oltre le conseguenze previ- Anche da questa norma di chiusura ap- il profilo sia del danno biologico e alla sa- ste dall’ordinamento sportivo per giungere pare, dunque, evidente la necessità di lute, sia di quello morale e non patrimo- avanti il Giudice statale. seguire con attenzione le modalità opera- niale, tale attività è rimessa al Giudice or- tive previste dal Protocollo in esame. dinario, civile o penale, anche perché ad 4) L’indennizzo agli ufficiali un reato – qual è aggredire, percuotere, Tirando le somme di queste righe, è pur di gara. colpire un arbitro – deve rispondere il suo vero che nessuna norma, anche la più giudice naturale, quello statale. La struttura organica del Protocollo si raffinata e completa, potrà mai sconfig- Questa è la nuova situazione creata dal chiude con la previsione di un indenniz- gere la violenza, ma è altrettanto vero che Protocollo e, per far sì che essa diventi zo a favore dell’arbitro che, pur avendo il Protocollo approvato è uno strumento uno strumento efficace di repressione del seguito le modalità previste, non abbia finalmente offerto a tutela degli arbitri – fenomeno violenza, occorre la collabora- ottenuto, per le più svariate ragioni, alcun in specie, di quelli operanti nelle periferie zione di tutti, dai singoli arbitri, ai dirigenti risarcimento dei danni subiti. e più esposti ai pericoli della violenza – sezionali e all’intera Associazione. Si tratta di una norma di favore – che ed è, pure, il frutto di una nuova etica e Ogni arbitro, fatte accertare, nell’immedia- dimostra la volontà della Federazione di cultura sportiva che l’Associazione per- tezza, le violenze subite dai presidi di pronto essere in qualche modo vicino, con un segue da tempo nell’auspicio che essa soccorso, dovrà richiedere l’autorizzazione indennizzo, agli ufficiali di gara vittime di diventi sempre più patrimonio di tutte le ad adire le vie legali, non tanto per una vo- violenze – ma che va letta con chiarez- componenti del mondo del calcio. lontà punitiva, ma per una finalità di giusti- za, nel senso che all’indennizzo si giunge zia e di tutela generale di tutti gli associati: soltanto dopo aver esperito infruttuosa- *Componente del Comitato Nazionale AIA

PRIME APPLICAZIONI DEL PROTOCOLLO SULLA VIOLENZA

IL PROTOCOLLO IN TEMA DI VIOLENZA AGLI ARBITRI, APPROVATO DAL CONSIGLIO FEDERALE IL 14 SETTEMBRE 2011, TROVA LE SUE PRIME APPLICAZIONI:

• IL 27 SETTEMBRE SCORSO E’ ENTRATA IN VIGORE LA MODIFICA DEL CODICE DI GIUSTIZIA SPORTIVA CHE INASPRISCE LE SANZIONI A CARICO DEI TESSERATI COLPEVOLI DI ATTI DI VIOLENZA; • LA COMMISSIONE FEDERALE CONSULTIVA, CON IL VOTO UNANIME DELLE LEGHE, DELLE COMPONENTI TECNICHE E, OVVIAMENTE, DELL’A.I.A., HA DATO PARERE FAVOREVOLE ALLA RICHIESTA DI UN ASSOCIATO DI ADIRE LE VIE LEGALI ORDINARIE CONTRO L’AUTORE DI UN ATTO DI VIOLENZA, PUR IN PRESENZA DI UNA LESIONE LIEVE CON POCHI GIORNI DI PROGNOSI.

SI TRATTA DI RISULTATI SIGNIFICATIVI E CONCRETI CHE DEVONO SOLLECITARE TUTTI AD APPLICARE CON ATTENZIONE LE NORME DEL PROTOCOLLO, MEZZO FONDAMENTALE PER CONTRASTARE E LIMITARE LA VIOLENZA AGLI ARBITRI.

n. 5/2011 25 Tribuna Stampa

L’orgoglio della divisa

di Darwin Pastorin*

Ringrazio il Direttore dell’opportunità di tro tutto e tutti; ma non ascoltavano mi- gentino Osvaldo Soriano, quella dell’ala scrivere un articolo, su questa presti- naccia o insulto, andavano avanti per la destra, raccontata in versi dal poeta giosa rivista, dedicata ai giovani arbitri. loro strada, a testa alta. Ancora oggi, Fernando Acitelli, addirittura l’angoscia Quando ero al liceo (il mitico V Scientifi- ormai “antico” del mestiere, continuo del portiere prima del calcio di rigore co, di via Juvarra a Torino), trascorrevo a difendere una categoria di valorosi, (Peter Handke). Ma a essere “solo” è, le mie domeniche nei campi di periferia. che mai ha avuto e avrà un tifo a favore. soprattutto, il direttore di gara. Ero un corrispondente del settimanale Ma senza arbitri non potrebbe esiste- E non parlatemi di moviola in campo, “Piemonte Sportivo”, inseguivo, insom- re il calcio. E un loro errore è lo stesso per favore: non trasformiamo il pallone ma, il mio sogno, cominciato in terza errore del centravanti che sbaglia una in qualcosa di tecnologico, senza più elementare, di diventare giornalista. Mi rete a porta vuota o di un portiere che sentimento e senza più cuore. ispiravo a Giovanni Arpino e a Vladimi- commette una “papera”, oppure del Ai giovani arbitri dico di non aver paura. ro Caminiti e leggevo, sotto il banco, di fine dicitore con la maglia numero dieci Di coltivare un ruolo che è fondamen- nascosto dai professori, il quotidiano che fallisce il più elementare dei pas- tale, vitale: perché senza il loro fischio “Tuttosport”. Ricordo che provavo una saggi. Sbagliare è una delle essenze del non potrebbe cominciare la partita, cioè istintiva simpatia per i ragazzi in giac- football. quella magia che ci permette, match chetta nera: per la loro bravura e il loro La letteratura ci ha spesso parlato del- dopo match, di tornare ragazzi, di recu- coraggio, per quella passione ferrigna, la “solitudine” del football: quella del perare, come ci insegna Javier Marias, e così spesso costretti a “lottare” con- centravanti, descritta dal narratore ar- la nostra giovinezza.

26 n. 5/2011 Tribuna Stampa

Anch’io ho fatto l’arbitro! Per diverti- E quanto capivo le fatiche dei direttori do Trentalange, con Paolo Casarin ho mento. Quando mio figlio Santiago, che di gara! Dover decidere in una frazio- scritto un libro, edito dalle Elèuthera nel si chiama così in onore del pescatore ne di secondo! Le maestre assisteva- 2005, “Noi due in fuorigioco, conversa- de “Il vecchio e il mare” di Ernest He- no alle prodezze dei loro alunni dalla zioni su calcio e società”, prefazione di mingway, e i suoi compagni frequen- tribunetta, con le mamme a fianco. I Sergio Zavoli, ha citato tavano prima la quarta e poi la quinta padri, invece, facevano gli allenatori o un mio brano, tratto da “Lettera a mio elementare, organizzavo, di sabato, nei i guardalinee. Un momento di festa, un figlio sul calcio”, dedicato alle giacchet- campetti a cinque di Caluso, un paese modo per far stare insieme, oltre le ore te nere, nella sua autobiografia. del Canavese, famoso per l’ottimo vino di lezione, quei bambini. Perché il cal- Arbitrare è una missione. Arbitrare bianco Erbaluce, delle disfide con i loro cio deve servire a questo: a integrare, a vuol dire amare il pallone in manie- coetanei, di un anno più grandi o più unire, a cancellare qualsiasi tipo di dif- ra assoluta. L’arbitro merita rispetto. piccoli. E indossavo, con orgoglio, la ferenza. Con noi c’erano bimbi romeni Sempre e comunque. Per questo sta- divisa arbitrale, omaggio della sezione e somali. Con noi c’era il mondo felice rò sempre dalla sua parte. Ieri, oggi e di Vercelli (dove tenni una conferenza), e colorato. domani. Forza ragazzi: siete il nostro con il mio cognome stampato sul col- Ho conosciuto tanti arbitri nella mia infinito orgoglio! letto della giacchetta. Fischietto, cartel- carriera. Di recente è stato mio ospite (a lino giallo e cartellino rosso davo inizio Quartarete Tv di Torino, per la mia tra- all’incontro. Mamma mia che sudate! smissione “Le teorie di Darwin”) Alfre- *Scrittore e Direttore di Quartarete Tv

n. 5/2011 27 Tribuna Stampa

Nicchi e Braschi intesa e meriti di Fulvio Bianchi*

La “strana coppia” funziona ed è arri- ricordiamolo, si è però conclusa (dopo la parola (i nomi? No, meglio di no…). E’ vata al suo secondo anno: la “strana un avvio difficile) nel migliore dei modi: positivo quindi se ora c’è dialogo, sti- coppia” è formata da Marcello Nicchi, non una polemica, non una protesta. Da ma, rispetto, confronto fra Nicchi e Bra- presidente dell’Aia, e , anni non succedeva. Ora, per fortuna, schi. Poi, ovviamente, ognuno ha le sue designatore della serie A. La scorsa certi sospetti sono stati accantonati idee, e il designatore deve scegliere in stagione ci furono anche polemiche (in (speriamo per sempre) e ognuno svolge piena autonomia. Il rapporto funziona e gran parte pretestuose) di chi temeva il proprio lavoro nel migliore dei modi. ha fatto bene Nicchi, come da sua pre- un’ingerenza da parte di Nicchi nelle Ma ecco perché l’abbiamo sopranno- rogativa, a confermare Braschi per il se- questioni tecniche, come se i designa- minata la “strana coppia”: perché ri- condo anno. Un ciclo di lavoro, in quel tori in realtà fossero due. Un tentativo, spetto al passato, adesso c’è dialogo ruolo, deve durare almeno 3-4 stagioni. non riuscito, di sminuire il ruolo di Bra- fra il presidente dell’Aia e il designato- Ma è dura da noi, si sa: il campionato, schi, di metterlo in soggezione (figuria- re. Non dimentichiamo che ci sono stati soprattutto questo estremamente equi- moci, conoscendolo…). La stagione, anni che non si rivolgevano nemmeno librato, è pieno zeppo di trappole, di ve-

28 n. 5/2011 leni che si trascinano da anni, di (ridico- Questa è la vetrina. Il vertice del mon- Tribuna Stampa le) dietrologie. La “squadra” di Braschi do arbitrale. La base, invece, è il terre- è all’altezza della situazione. Anche se no di battaglia di Nicchi. Che si batte venti arbitri sono pochini e alcuni devo- per ridare immagine al mondo arbitrale arbitri al quale possono essere iscritti no ancora maturare: aspettiamo adesso dopo anni non semplici ed evitare che tutti i ragazzi dai 15 anni d’età. L’ar- il “recupero” di Rocchi, elemento fonda- ci sia crisi di vocazioni. Nicchi spiega: bitro oggi è un divulgatore di regole e mentale per questa “squadra”. Anche lo “E’ un momento felice per gli arbitri di cultura, indispensabile per la nostra scorso anno il fiorentino iniziò con un perchè stiamo facendo bene e per- società’’. La battaglia continua: ma c’è grave infortunio: ora ha sbagliato a San chè la gente comincia ad apprezzare una cosa, un pregio, che sicuramente Siro, difficile ritrovi l’Inter in questa sta- il nostro lavoro. L’anno scorso abbia- accomuna Nicchi a Braschi. Sono due gione. Ma è sicuramente un arbitro di mo avuto 6.200 iscritti e quest’anno toscanacci che amano la battaglia. vertice, molto stimato anche a livello vogliamo superare il record. Per que- Uefa (leggi: Collina). sto abbiamo istituito il corso nazionale *giornalista de La Repubblica

Rizzoli designato per la FIFA CLUB WORLD CUP di Davide Garbini

La FIFA ha diramato le convocazioni per i Campionati del Mondo per club, che si disputeranno in Giappone dall’8 al 18 dicembre. Unico rappresentante europeo è , che sarà coadiuvato dagli assistenti Andrea Stefani e Renato Fave- rani. Assieme a Rizzoli sono state designate altre 5 terne, provenienti dalle varie confederazioni, più un arbitro di riserva. Due anni dopo la partecipazione di , l’arbitro bolognese è il terzo rappresentante italiano designato per la competizione, che aveva visto designato in Brasile nel 2000 l’attuale Com- missario della CAN A Stefano Braschi. Le squadre partecipanti alla competizione sono le vincitrici delle Coppe Continentali: gli spagnoli del Barcelona, vincitori a mag- gio della Champions’ League rappresenta l’Europa, i brasiliani del Santos, campione in carica della Coppa Libertadores sudamerica- na, i neozelandesi dell’Auckland City, campioni della Champions’ League dell’Oceania, i messicani del Monterrey che si sono im- posti nella Champions’ League nordamericana, i detentori della Coppa dei Campioni africana (che si disputa in questi giorni), e i qatariani dell’Al Saad, vincitori della Champions’ League asiati- ca. Inoltre prenderanno parte al torneo i vincitori del campionato giapponese, ancora non terminato in quanto iniziato in ritardo a causa del terremoto che ha colpito la nazione nel marzo scorso. La competizione prevede che il turno di qualificazione veda affron- tarsi la compagine dell’Auckland City e i campioni del Giappone, con la vincente che incontrerà nel quarti di finale il Monterrey. L’altro quarto di finale vedrà in campo i detentori della Coppa Campioni d’Africa e l’Al Saad. Le squadre che otterranno l’accesso alle se- mifinali troveranno ad attenderle il Barcelona e il Santos, contro le quali si giocheranno l’accesso alla finale. A Nicola, Andrea e Renato un grande in bocca al lupo da parte del Presidente Nicchi, i componenti del Comitato Nazionale e tutti gli arbitri italiani.

n. 5/2011 29 Sempre in primo piano la partecipazione italiana La storica evoluzione della seconda Coppa europea

di Alessandro Paone

Oggi si chiama UEFA Europa League la Europa League. Tuttavia, ai fini statistici il da nove squadre diverse. L’ultimo vinci- seconda competizione calcistica europea massimo organismo europeo non ricom- tore del torneo è stato il Leeds United in- dopo la UEFA Champions League, ma prende il palmarès e i record della Coppa glese, mentre il detentore finale del trofeo fino al 2009 era nota come Coppa UEFA. delle Fiere. La Coppa delle Fiere (ufficial- originale è il Barcellona. Fu fondata il 18 Istituita nel 1971, a sua volta questa com- mente “Coppa internazionale delle città aprile 1955, due settimane dopo la crea- petizione aveva preso il posto della Cop- di fiere industriali”, in inglese Inter-Cities zione della Coppa dei Campioni, dallo pa delle Fiere, inizialmente disputata, su Fairs Cup) era una competizione calcisti- svizzero Ernst Thommen e dall’inglese invito e non per diritto acquisito, da rap- ca europea organizzata dal 1955 al 1971. Stanley Rous, allora segretari della FA, presentative di grandi città europee e In quel periodo si svolsero tredici edizioni nonché dall’italiano , al- squadre di club. L’UEFA ha definito la (la prima nel corso di tre anni, la seconda lora presidente della FIGC e co-fondatore Coppa delle Fiere come antesignana ri- in due, dalla terza edizione la competizio- della rivista l’Arbitro con . spetto alla successiva Coppa UEFA ed ne divenne annuale). Il trofeo è stato vinto L’idea originaria era quella di una compe-

30 n. 5/2011 catori nativi delle città alle Michelotti quali i club partecipanti appartenevano. Grandi centri come Londra o Francoforte, avendo molte squadre di club di livello ma con pochi giocatori au- toctoni, decisero di fonde- re le formazioni delle varie squadre locali, dando luo- go a delle vere e proprie selezioni cittadine. Ciò av- Lo Bello venne nella maggior parte dei casi: Londra ad esem- tizione che aveva come scopo principale fu interrotto dal Leeds United, prima pio partecipava con una quello di fornire, alle città ospitanti fiere squadra dell’Europa settentrionale a vin- squadra creata appositamente per la commerciali, introiti utili al proprio rilancio cere la coppa. Da quell’anno ci furono in Coppa delle Fiere, chiamata London XI. economico nelle difficoltà causate dalla totale quattro vittorie consecutive delle Altre città come Milano e Barcellona, par- seconda guerra mondiale secondo il pia- squadre inglesi, fino all’ultima edizione teciparono invece con squadre esistenti, no Marshall di aiuti statunitensi ai paesi del 1971, quando la Coppa delle Fiere fu l’Inter per la città italiana ed il Barcellona europei. La prima edizione vide come cit- sostituita dalla Coppa UEFA. Tra l’altro per i catalani. Nella seconda edizione tà partecipanti Barcellona, Basilea, Bir- anche le prime due edizioni di Coppa vennero introdotti dei cambiamenti. La mingham, Copenaghen, Francoforte, Lo- UEFA furono vinte da due club inglesi. durata del torneo venne ridotta a due sanna, Lipsia, Londra e Milano. I primi campioni furono i membri della selezione della città di Barcellona, composta princi- palmente da giocatori del Club de Fútbol Barcelona, che si aggiudicarono la coppa battendo nella finale della prima edizione il London XI (8 a 2 il risultato complessi- vo). A questa manifestazione potevano inizialmente partecipare solo squadre che militavano in città sedi di fiere (da cui il nome); successivamente fu aperta anche a squadre provenienti da altre città, ma comunque sia vigeva la regola di una sola squadra per città, pertanto non era possi- bile, ad esempio, la partecipazione con- temporanea di Juventus e Torino o di Benfica e Sporting Lisbona. Sovente per ovviare a questo problema venivano cre- Campanti ate apposite squadre cittadine in cui mili- tavano giocatori provenienti da tutti i club della città, come ad esempio il già citato L’unica società italiana ad avere vinto il anni (dal 1958 al 1960), e la formula cam- London XI, compagine formata ad hoc trofeo è stata la Roma, nell’edizione biata; per snellire il calendario della com- per questo torneo ed in cui militavano i 1960-61. L’idea iniziale era quella di crea- petizione vennero eliminati i gironi, che giocatori di squadre londinesi. I primi anni re un torneo che durasse tre anni, riserva- caratterizzarono la prima edizione, e ven- della Coppa delle Fiere videro numerosi to a squadre di calcio appartenenti a ne introdotto lo scontro ad eliminazione trionfi di squadre spagnole, infatti tra il grandi città europee che ospitassero im- diretta, con partite di andata e di ritorno. I 1955 e il 1967 sei edizioni su nove furono portanti fiere commerciali internazionali. partecipanti continuarono ad essere vinte da squadre iberiche, come Barcel- Un’altra regola istituita dagli ideatori della squadre provenienti da città ospitanti fie- lona (tre volte, due consecutive), Valencia competizione era quella che le squadre re, vennero però abolite le selezioni citta- (due volte consecutive) e Real Zaragoza iscritte alla competizione, avrebbero do- dine. A partire dalla terza edizione, nel (una volta). Nel 1968 il dominio spagnolo vuto schierare in campo unicamente gio- Coppa delle Fiere 1960-1961, la compe-

n. 5/2011 31 La terna da sinistra: Maggiani, Rizzoli e Copelli

tizione divenne annuale e venne allargato gnoli, uno italiano, uno croato (all’epoca re, ma al massimo in semifinale (il Barcel- il numero delle squadre partecipanti, con- jugoslavo), uno ungherese - solo uno è lona quattro volte, il Leeds United una suetudine che ogni anno portò ad accre- riuscito a vincere la Coppa UEFA-Europa volta). Il quinto successo è giunto con il scere i club iscritti fino a superare i 60 League, il Valencia. Dopo l’istituzione del- Tottenham Hotspur FC nel 1971/72, nell’ultima edizione della coppa avvenuta la Coppa UEFA, il 22 settembre 1971 si quando la competizione era ormai nota nel 1971. La Coppa delle Fiere non viene disputò la partita per l’attribuzione della con il nuovo nome di Coppa UEFA. Il riconosciuta dall’UEFA come trofeo euro- Coppa delle Fiere. Per assegnare in via cambio del nome dava riconoscimento peo, ma solo come antenata della Coppa definitiva la Coppa, l’UEFA decise che si del fatto che la competizione era ora ge- UEFA - Europa League; tale competizio- sarebbero dovute affrontare il Barcellona stita dalla UEFA e non era più legata alle ne non è annoverata all’interno degli albi e il Leeds United, vincitrici rispettivamen- fiere commerciali che si svolgevano nelle d’oro della Coppa UEFA e nelle statisti- te della prima e dell’ultima edizione. L’in- varie città. Negli anni ‘70 i club tedeschi, che delle competizioni gestite dall’UEFA contro si disputò il 22 settembre 1971 in olandesi, belgi e svedesi hanno iniziato a poiché non organizzata dalla Uefa diret- un’unica soluzione al Camp Nou di Bar- competere con successo con le squadre tamente e, sopratutto perché la parteci- cellona e vide la vittoria della squadra di inglesi e tra il 1968 e il 1984 l’unica squa- pazione al torneo delle squadre di club casa per 2-1. Fu Stanley Rous, presiden- dra dell’Europa meridionale a vincere il non si basava sui risultati sportivi delle te della FIFA, a consegnare personalmen- trofeo e interrompere lo strapotere dei stagioni precedenti. Pertanto, la conti- te la Coppa. Da segnalare che entrambe club dell’Europa del Nord è stata la Ju- nuità tra Coppa delle Fiere e Coppa le squadre, oltre a non avere mai vinto la ventus FC nel 1977. Dopo le vittorie del Uefa - Europa League è puramente cro- Coppa UEFA - Europa League, non sono Real Madrid CF a metà degli anni ‘80, gli nologica. Dei nove club che hanno vinto mai arrivate neanche in finale della com- anni ‘90 sono stati dominati dalle squa- la Coppa delle Fiere - tre inglesi, tre spa- petizione che sostituì la Coppa delle Fie- dre italiane. A partire dal successo del Napoli di Diego Armando Maradona nel 1989, la Coppa UEFA si è fermata per ben otto volte in undici stagioni sul suolo italiano, con ben tre vittorie dell’Interna- zionale FC. Nel 2000 il Galatasaray è di- venuto il primo club turco a vincere un trofeo europeo. Con l’eccezione del 1964 e del 1965, la finale, come i turni prece- denti, ha sempre previsto un incontro di andata e un incontro di ritorno. La formu- la è stata modificata permanentemente

32 n. 5/2011 con l’introduzione della finale a partita delle quasi 200 squadre coinvolte, eccet- unica nel 1998, quando l’Inter ha battuto to l’eventuale detentrice non qualificatasi la S.S. Lazio per 3-0 al Parco dei Principi per la Champions, è esentata dai preli- di Parigi. L’Inter, la Juventus e il Liverpo- minari, che si strutturano su ben quattro ol, con tre trofei a testa, sono le squadre turni. Fino al 2009 valeva il principio del- ad aver vinto il maggior numero di volte la la Champions: dopo cinque trofei vinti o Coppa UEFA. dopo tre di fila viene lasciata alla squadra Dal 1999-2000, con l’abolizione della vincitrice l’originale della coppa. Nessuna Coppa delle Coppe UEFA, anche le squa- squadra ha mai raggiunto questo record. dre vincitrici della coppa nazionale pren- Dal 2010, questo principio è stato modifi- dono parte alla Coppa UEFA. Vi accedo- cato. Il trofeo, che pesa 15 kg, è di argen- no inoltre i club eliminati dal terzo turno to, senza manici, e poggia su una base di di qualificazione della UEFA Champions marmo giallo. È stato disegnato da Silvio League e le otto terze classificate della Gazzaniga e realizzato dai laboratori Ber- fase a gironi di questa stessa competi- toni di Milano per la finale del 1972 per zione. Nel 2009, dopo trentotto edizioni, un costo di 45 milioni di lire. Dalla base di Collina ne è stato modificato il format dando vita marmo si diparte un gruppo di giocatori alla UEFA Europa League, seguendo un che sembrano lottare per raggiungere il del Feyennord e gli inglesi del Tottenham modello più simile a quello della Cham- pallone e la dicitura COUPE UEFA. Di fat- giocata al Feijenoord Stadion di Rotter- pions League allo scopo di rendere la to essi sostengono la coppa ottagonale dam. A coadiuvare il fischietto siciliano gli competizione più spettacolare e mag- che riporta l’emblema dell’UEFA. La Cop- assistenti: Rosario Lo Bello e Alberto Mi- giormente appetibile anche dal punto di pa UEFA non ha manici e la sua bellezza chelotti. Questa fu l’ultima partita in asso- vista dei diritti televisivi, nonché da parte sta proprio nella sua semplicità. Quella in luto diretta dal grande Concetto, che per degli sponsor. Accedono anche tre squa- corso di svolgimento è la 41ª edizione e l’occasione chiese ed ottenne di avere dre per il Fair Play, le undici vincitrici della la UEFA diretta da ha sta- come proprio assistente (guardalinee) il Coppa UEFA Intertoto e le squadre vin- bilito che la finale si disputerà allo Sta- figlio Rosario, neoimmesso alla CAN A B citrici di alcune Coppe di Lega nazionali. dionul Naţional di Bucarest in Romania, C (allora erano state unificate le tre CAN). La fase a gironi è stata introdotta per la costruito per la candidatura congiunta di La bandierina a Rosario la prestò Pietro prima volta nel 2004-05. Dal 2009-10 la Romania e Bulgaria per ospitare il Cam- Nicolosi (storico assistente di Lo Bello). competizione ha assunto il nome di UEFA pionato Europeo 2020. Tra gli arbitri che Curiosità ormai svelabile a quasi 40 anni Europa League, con la fase a gironi che possono vantare la direzione di una finale di distanza: negli spogliatoi si verificò una si è allargata a 48 squadre che si sfidano di questo trofeo ricordiamo Concetto Lo megarissa e per cal- in sei partite in casa e in trasferta come Bello che diresse la finale di ritorno del- mare gli animi strappò letteralmente dalle in UEFA Champions League. Nessuna la Coppa UEFA 1973-74 tra gli olandesi mani dell’assistente la bandierina (allora erano rigorosamente di ferro) e urlò ai Nicola Rizzoli giocatori di fermarsi altrimenti li avrebbe colpiti, e tutto finì. Altro alfiere italiano è stato da Parma a cui toccò la direzione nel 1979 della finale di ritorno di Coppa UEFA, giocata allo Sta- dio Rheinstadion di Dusseldorf tra Bo- russia Monchengladbach e Stella Rossa Belgrado, vinta per 1 a 0 dalla squadra tedesca. Più di recente ricordiamo Pier- luigi Collina impegnato nella finale di Coppa UEFA 2003-2004 tra Valencia e Olympique Marsiglia (2-0 il risultato fina- le) allo Stadio Ullevi di Goteborg. L’ultimo nostro rappresentante a dirigere la finale è stato Nicola Rizzoli, il 12 maggio 2010, al Nordbank Arena di Amburgo, dove si sono affrontate l’Atletico Madrid e il Ful- ham con vittoria degli spagnoli 2-1 dopo i tempi supplementari.

n. 5/2011 33 UN GOL PER LA RICERCA MANDA UN SMS AL 45504 Il mondo del calcio in campo con AIRC

L’Associazione Italiana Arbitri anche composto da molte migliaia quest’anno ha sostenuto assieme alla di geni, in poche ore o giorni. Lega di serie A l’iniziativa “Un Gol per la Questa rivoluzione genomica ha Ricerca” per coinvolgere gli appassionati reso più veloce la ricerca e più di calcio al finanziamento di progetti mi- complessa la nostra visione della Brighi, Caressa e Pato rati per giovani ricercatori. Il week end del biologia del cancro e ha portato 5 e 6 novembre in tutte le gare di serie allo sviluppo di numerose oppor- Durante la cerimonia A, gli atleti sono scesi in campo con uno tunità diagnostiche e terapeuti- al Quirinale il Presi- striscione per sensibilizzare tutti gli spor- che, assolutamente inimmagina- dente della Repubbli- tivi e non sulla ricerca contro il cancro. bili fino a un decennio fa. ca Giorgio Napolitano L’appuntamento è il più importante even- Ogni giorno quattromila ricerca- ha assegnato il Premio AIRC “Crede- to della vita di AIRC, l’Associazione Italia- tori finanziati dall’Associazione Italiana re nella Ricerca” a chi si è particolar- na per la Ricerca sul Cancro per sensibi- per la Ricerca sul Cancro sono impegnati mente impegnato a fianco dell’AIRC lizzare sui temi della Ricerca Oncologica. ad esplorare nuovi orizzonti di ricerca per per sostenere la ricerca sul cancro. Quest’anno si è anche celebrato un trasferire sempre più velocemente il risul- I principali momenti di raccolta fondi cambiamento epocale che negli ultimi tato delle loro scoperte dal laboratorio sono stati affidati alla Maratona Tv RAI dieci anni ha visto protagonisti ricer- alla cura. Ogni anno grazie alle donazioni per AIRC e appunto all’iniziativa “Un Gol catori nei laboratori di tutto il mondo. degli italiani nasce una nuova genera- per la Ricerca”, di cui sono stati testimo- Se nel 2000 occorrevano circa sei mesi zione di giovani scienziati di talento che nial i calciatori Pato, Zanetti e Del Piero e o addirittura un anno per ricavare la se- fa crescere la squadra dei ricercatori di l’arbitro della CAN A Christian Brighi che quenza di un singolo gene, oggi siamo AIRC con l’obiettivo di rendere il cancro ha partecipato all’evento di presentazio- in grado di leggere un intero genoma, sempre più curabile. ne a Milano.

15 anni di Gol per la Ricerca un progetto in costante sviluppo Un Gol per la Ricerca contribuisce in maniera significativa a sostenere il percorso di formazione e specializzazione di una nuova gene- razione di ricercatori sul cancro. Nasce nel 1997 con il patrocinio di Lega Calcio, FIGC e Associazione Calciatori con l’obiettivo di sensi- bilizzare il pubblico dei tifosi di calcio sull’importanza di sostenere la ricerca sul cancro. Oggi è la principale iniziativa di comunicazione non profit nel mondo del calcio italiano ed è inserita nel programma di eventi della Giornata per la Ricerca sul Cancro sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica. Dal 2002 l’iniziativa negli stadi e sui media è finalizzata a ricevere donazioni con SMS. “Un Gol per la Ricerca” ha ottenuto nel 2011 il Silver Award come secondo miglior progetto non profit nel mondo del calcio a livello europeo all’EPFL Best Practice Awards promosso dalla Associazione delle Leghe Professionistiche di calcio europee. Grande novità quest’anno lo sbarco del Gol per la Ricerca su Facebook con Championsville, un divertente gioco per coinvolgere i tifosi più giovani.

34 n. 5/2011 Sinfonia4You, il punto sui lavori

Continua senza sosta l’attività della commissione informatica nazionale, al lavoro da alcuni mesi per lo sviluppo del progetto Sinfonia4You, ormai diventato punto di riferimento dell’AIA per la gestione anagrafica degli associati. Partendo dallo stato dei lavori, i componenti si sono ritrovati presso il Centro tecnico di Coverciano sotto la guida del responsabile nazionale Simo- ne Mancini e la supervisione del vice-responsabile del Settore Tecnico Vincenzo Fiorenza. Mancini ha tracciato un bilancio dell’attività svolta e delle principali criticità emerse anche in base alle segnalazioni della base, partendo dai dati numerici che evidenziano come un’altissima percentuale di associati si sia regolarmente connessa al nuovo sistema. Gli sviluppi futuri sono stati programmati partendo da due fronti: prima di tutto il completamento della parte anagrafica, con la possibilità per gli associati di variare eventuali dati errati o inserire quelli non ancora presenti, nonché per la segreteria di inserire i nuovi colleghi che saranno immessi con il corso arbitri nazionale appena partito; secondariamente, ma non meno importante, la gestione tecnica, che dovrà sostituirsi al programma Sinfonia attualmente in uso prevedendo come per l’anagrafica un archivio unico su tutto il territorio nazionale, evitando doppioni di impianti, società o campionati. “Il lavoro è ancora lungo e ci saranno ancora tanti punti criti- ci da superare” – ha affermato Simone Mancini - “ma sentia- mo che la base sta seguendo con passione i nuovi sviluppi e l’AIA centrale ci sta supportando anche economicamente perché un sistema centralizzato richiede grandi investimenti tecnologici e di questo dobbiamo ringraziare. Speriamo di fornire al più presto un’architettura funzionale e di facile uti- lizzo per tutti”.

Nella foto da sx in alto: Francia, Lipparini, Minca, Coianiz, Manzi, Molina, in basso: Nicoli, Corradetti, Saglietti, Fiorenza, Mancini.

CAN BS, in campo per la solidarietà di Marco Buscema La CAN Beach Soccer è da sempre fortemente attiva nel dare una mano al prossimo. Un nutrito gruppo della set- tima commissione nazionale ha partecipato a due eventi benefici in poche settimane: prima “Music for Namibia”, evento promosso dal collega Rino D’Oriano tenutosi a Fi- renze; poi Conti ed i suoi ragazzi hanno dato il loro contri- buto umano e partecipato al sostegno pratico dei progetti di Fra Matteo in India, con il “Pranzo dei benefattori”, incontro annuale che si tiene a Istrana (Treviso). A Firenze la Onlus presieduta da Rino ha organizzato una giornata con concerti, torneo di calcio a 5 e ritrovo conviviale per promuovere con una raccolta fondi molti ed importanti progetti per l’infanzia nel Paese africano da cui ha preso il nome la kermesse. Lo scopo è nobile, ma il torneo di “outdoor futsal”, diretto da alcuni ragazzi del Beach, è stato combattutissimo e tirato. Pochi giorni dopo ad Istrana, presso l’Istituto Cà Florens, dove ormai gli arbitri del Beach sono di casa, la giornata si è svol- ta all’insegna del tranquillo stare insieme. Il gruppo ‘Summer Referee’ già sostiene da molti anni la comunità di An Maria, bimba indiana adottata a distanza, e con l’assemblea annuale dei benefattori si fa il punto su quanto fatto e quanto ancora, tantissimo, c’é da affrontare. YES WE CAN. Qualcuno diceva: ‘basta poco, che ce vo’?’. Basta un piccolo contributo economico: ma il lascito umano, sapendo di aiutare, è grandissimo! Gli arbitri per definizione non giocano. Tranne che una partita: quella della solidarietà.

n. 5/2011 35 Giovani che cambiano il mondo Parte il truck del volontariato

In occasione dell’Anno Europeo del Vo- ne è membro di dirit- lontariato, l’Agenzia Nazionale per i Gio- to della piattaforma vani insieme al Ministero della Gioventù che racchiude oltre 8 ed in collaborazione con il Forum Nazio- milioni di giovani di nale dei Giovani ed il Ministero del Lavo- tutta Italia, e ha ade- ro, ha organizzato un Truck itinerante del rito a partecipare a Volontariato – “Volontari che cambiano il questo interessante Mondo”, finalizzato a promuovere il Vo- progetto che per lontariato in ogni sua forma e la parte- mezzo di un Truck cipazione attiva dei giovani. Nell’ambito mobile ha portato della collaborazione con il Forum Nazio- in giro per tutto nale dei Giovani, a cui l’AIA ha aderito il territorio italia- nel 2010, l’Associazione degli arbitri ha no i valori che condiviso l’idea. La nostra Associazio- esprime.

36 n. 5/2011 Il Truck partito il 24 settembre da Catania ha girato tutta l’Italia e concluderà la sua corsa a Roma entro il mese di novembre. Un veicolo per trasmettere i nostri prin- cipali obiettivi: promuovere la partecipa- zione e la cittadinanza attiva dei giovani; sviluppare la solidarietà; promuovere la tolleranza tra i giovani; favorire la cono- scenza, la comprensione e l’integrazio- ne culturale tra i giovani di paesi diversi. Uno strumento che ha permesso ai par- tecipanti di venire a conoscenza di novità importanti ed interessanti legate al mon- do giovanile, attraverso attività di intrat- tenimento, informazione, confronto con gli operatori del settore e distribuzione di materiale informativo del Ministro del- la Gioventù e del Ministero del Lavoro. Un’occasione per condividere espe- rienze, conoscere, informarsi ulterior- mente, socializzare e fare rete con altri operatori giovanili del settore al fine di intensificare e migliorare le misure tese a valorizzare il volontariato in Europa e la partecipazione attiva dei giovani. Nello spirito che anima anche l’AIA, che e non che sono intervenuti, assieme ai squadra di giovani che mai come oggi ha avuto uno spazio in ogni tappa per Presidenti delle Sezioni limitrofe, per pro- è inserita nel tessuto sociale cittadino proiettare sul maxi schermo, di cui era muovere l’immagine arbitrale e lo stesso e non solo. dotato il Truck, il video sul Centenario e corso arbitri. Immancabile, infine, il richiamo al cente- quelli dimostrativi dei raduni di Sportilia Molti i giovani ragazzi e ragazze che si nario della nostra associazione, mentre nonché l’immagine della pubblicità del sono avvicinati alla nostra realtà per co- sul maxi-schermo continuavano a scor- Corso Arbitri Nazionale, alla presenza noscere un mondo pulito che esprime rere le toccanti immagini dell’Aia di ieri e anche di arbitri delle categorie nazionali i valori fondamentali dello sport, una di oggi, in attesa di quelle di domani.

n. 5/2011 37 Cenni storici sull’evoluzione della segnature Il terreno di gioco nel corso degli anni

di Antonino Zampaglione*

la a quella di porta distante m. 16.50 da essa e per tutta la larghezza del terreno, per indicare il limite che i giocatori (esclu- so quello incaricato del tiro) non doveva- no superare durante l’effettuazione del penalty.

Si fece tracciare, infine, da ciascun palo della porta, un semicerchio verso l’inter- no del terreno di gioco avente il raggio di Nel Regolamento del 1863 non esiste Va comunque sottolineato che una pri- m.5.50, per indicare l’area entro il quale alcuna indicazione di come dovevano es- ma grande rivoluzione circa la segnatura doveva essere collocato il pallone per il sere le segnature del terreno di gioco. Le del terreno di gioco avvenne nel 1891 calcio di rinvio (dalla porta). uniche delimitazioni del terreno di gioco con l’introduzione del calcio di rigore. Si erano le bandierine d’angolo, la cui altez- fece tracciare allora per tutta la larghezza Nel 1880 vennero tracciate l’area d’an- za minima venne fissata nel 1887 (non del campo una linea parallela a quella di golo e la linea mediana (resa obbligatoria inferiore a m 1,50). porta, ad una distanza di m.11 da essa, nel 1902) con il cerchio centrale del ter- Le linee laterali e di porta venivano “indi- per indicare che i falli commessi intenzio- reno di gioco del raggio di m. 9.15 (di- viduate” dalle bandierine d’angolo, inve- nalmente dai giocatori difendenti entro stanza stabilita nel 1863). Nel 1902 l’ul- ce quella mediana dal segno del centro tale area dovevano essere puniti con un tima grande rivoluzione: sorgono le aree campo. Non esistevano linee, punti o cir- “penalty”, che poteva essere battuto da di porta e di rigore, con punto del calcio conferenze. un punto qualunque dalla linea degli “11 di rigore, nelle dimensioni attuali. metri “. Si fece tracciare inoltre una linea Le prescritte distanze dal pallone che i a m. 5.50 da quella di porta per tutta la Dal 1902 pertanto il terreno di gioco è giocatori dovevano osservare in deter- larghezza del terreno, per indicare il limite segnato come oggi, con una sola ec- minate riprese del gioco e nel calcio che il portiere non doveva superare du- cezione: manca il semicerchio traccia- d’inizio, venivano in genere “misurate” a rante l’effettuazione del penalty. to dal punto del calcio di rigore verso passi oppure ad “occhio”. Tutto ciò co- Si fece tracciare anche una linea paralle- l’esterno dell’area di rigore, avente il stituiva spesso occasione di controversia e di non comuni difficoltà alla funzione arbitrale.

Nel Regolamento del 1870 l’I.F.A.B. rese obbligatoria la segnatura delle li- nee laterali e di porta, precisando che queste ultime dovevano incrociarsi ad angolo retto.

38 n. 5/2011

raggio di m. 9.15 per indicare la distan- il pallone abbia oltrepassato interamente za minima regolamentare che i giocato- o meno le linee perimetrali; se un fallo sia ri devono osservare dal pallone durante compito di verificare (sia prima che du- stato commesso entro o fuori dell’area l’effettuazione di un calcio di rigore (lu- rante la gara) che esso risulti conforme di rigore; se il pallone abbia superato netta). Lacuna colmata nel 1937. alle prescrizioni regolamentari facen- interamente la linea di porta fra i pali in do provvedere, tramite il capitano della condizioni regolamentari; se i giocatori Dal 1975 l’I.F.A.B. ha ufficializzato in squadra ospitante, alla normalizzazione interessati osservino o meno la distanza termini attuali la “linea dei fotografi” che laddove riscontrasse delle irregolarità. prescritta dal pallone in determinate ri- però continua ad essere “consigliata” prese del gioco; e così via. Non si tratta e non “obbligatoria”. Dal 1993 infine Fino all’inizio del ‘900 il problema si pre- di un compito secondario, tanto che fin l’I.F.A.B. ha istituito l’area tecnica as- sentava piuttosto facile (dato che solo dal 1891, all’arbitro sono stati affianca- sunta per precisare i diritti dell’allenatore dopo il 1897 sono state rese obbligato- ti due collaboratori: i “guardalinee”, oggi all’interno di una superficie tecnica defi- rie le segnature suddette) e quindi egli assistenti dell’arbitro, le cui responsabili- nita, specificando così le sue prerogative poteva decidere misurando con il “buon tà sono aumentate negli anni. all’interno della superficie stessa. senso”. Ma dal 1902 il terreno di gioco si presenta sostanzialmente come oggi e *Vice Responsabile Settore Tecnico Considerazioni: conseguentemente il compito dell’arbitro L’Arbitro, in ordine al controllo della rego- è divenuto più delicato oltre che difficile. larità o meno del terreno di gioco, ha il Infatti a volte è problematico stabilire se

FIFA: a Udine test sul gol fantasma

E’ partita dallo stadio “Friuli” di Udine la sperimentazione pilota delle tecno- logie innovative a supporto degli arbitri sulla questione del gol fantasma. La Fifa, supportata da un istituto indipendente di Zurigo, ha dato il via ad Udi- ne ad una serie di test di valutazione sulla tecnologia brevettata dall’Udine- se e dal CNR di Bari con la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Proprio un anno fa la Federcalcio ha rinnovato la Convenzione, avviata anni fa, con il Consiglio Nazionale delle Ricerche per sperimentare nuovi stru- menti progettati e realizzati dall’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione, secondo le direttive del massimo organismo calcistico internazionale. La Figc, grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell’Udinese calcio, si è fatta promotrice a suo tempo di questa iniziativa sostenendo un progetto ritenuto di grande interesse. Oggi allo stadio “Friuli” il Cnr ha installato tre telecamere sulle tribune, due delle quali puntate sui lati della linea di porta e la terza che la riprende alle spalle. Ogni telecamera invia l’immagine ripresa ad un computer in grado di “sintetizzare” le immagini in una unica e stabilire se il pallone ha superato la linea di porta. Un sistema con segnale audio o luminoso che indica al direttore di gara se il gol è valido o meno. Ai primi di marzo inizierà la seconda fase di sperimentazione, mentre per luglio è attesa la decisione della Fifa che stabilirà se andare avanti con il progetto.

n. 5/2011 39 Designato dalla FIFA come istruttore Futsal Lezione di Massimo Cumbo agli arbitri di Malta

arbitrale maltese. hanno interagito, con sincero interesse La mia esperienza e spirito collaborativo, nel corso dello unita alla metodo- svolgersi dei lavori, sia per l’alto senso logia e all’organiz- motivazionale e per la competenza delle zazione dell’Asso- persone predisposte allo sviluppo del si- ciazione Italiana stema arbitrale in argomento. Arbitri, unica nel La definitiva partenza delle procedure e suo genere, ha delle metodologie riguardanti il sistema di permesso di get- valutazione obiettiva dei direttori di gara tare basi solide e che operano nelle competizioni maltesi dare imput preci- per mezzo di qualificati Osservatori Arbi- si sulla direzione trali, la validità dell’implementazione del da intraprendere programma di sviluppo, la disponibilità per far crescere e la passione manifestata dai direttori di E’ stato per anni il miglior arbitro di Futsal in modo rapido e gara che saranno i protagonisti in campo, sia in ambito nazionale che internaziona- importante il movimento arbitrale dell’isola costituiscono già delle certezze più che le ed ora, come altri ambasciatori italiani del Mediterraneo. degli auspici di crescita. all’estero, Massimo Cumbo è stato chia- L’intendimento del corso doveva costi- La periodica organizzazione di corsi for- mato dalla FIFA a tenere lezioni ai giovani tuire, per promotori e partecipanti, un mativi ed informativi di alto livello, la pos- arbitri di calcio a 5. La sua avventura è salto di qualità decisivo per lo sviluppo sibilità di utilizzare arbitri più esperti e più iniziata lo scorso settembre quando si è e la definitiva consacrazione del sistema anziani in qualità di mentor e supporti ope- recato a Malta per tenere un corso. arbitrale maltese nell’ambito del Futsal. rativi per i giovani direttori di gara, posso- “Una bella esperienza – ha commentato L’obiettivo è stato raggiunto, sia per la no costituire ulteriori step per raggiungere Cumbo – che certo mi permetterà di met- numerosa ed attiva partecipazione di Ar- velocemente standard e performance ar- tere a disposizione del massimo organi- bitri ed Osservatori Arbitrali che sempre bitrali di elevata qualità anche a Malta. smo mondiale la mia esperienza matura- ta in oltre 15 anni di attività”. In questa occasione lo scopo primario era LA CURIOSITA’ quello di assicurare, mediante lezioni dedi- cate in aula e l’utilizzo del materiale didatti- Il rispetto delle regole è una base comune. E per chi sgarra c’è il cartellino giallo, seguito, però, sempre, dal perdono. Parrocchia co, il refresh del regolamento di gioco che “San Giovanni Battista De La Salle” a Roma, quartiere Torrino, nella stagione scorsa ed anche quest’anno periferia sud. Uno scatto rubato in sagrestia durante la giornata ha subito diverse modifiche sostanziali. dedicata allo sport, l’amorevole partecipazione del parroco don Giampaolo Perugini (un passato nelle giovanili dell’Ascoli, di cui è Inoltre c’è da parte della FIFA la necessità, tifosissimo) e del vicario don Hiroto Tanaka. La divisa da arbitro (un operando per mezzo del riporto delle espe- grazie alla generosità della sezione di Roma 1) non è casuale. E’ rienze e di importanti esempi, di affinare stato don Giampaolo il direttore di gara di una sfida tra padri e figli che ha inaugurato il campo da calcio a cinque, fiore all’occhiello le sensibilità arbitrali dei giovani arbitri di della parrocchia. La prima ammonizione? Per il suo vicario. Ma il Futsal e supportare lo sviluppo del sistema perdono, tranquilli, è assicurato...

40 n. 5/2011 L’allegoria dell’arbitro del Maestro D’Andrea

Per la prima volta nella storia dell’AIA, nella ri- correnza del Centenario dalla sua fondazione, un noto artista ha realizzato un’allegoria dell’arbitro di calcio. Il dipinto, olio su tela, un pezzo unico nel suo genere, può diventare un ricordo esclusivo per tutti gli associati, molti dei quali hanno già potuto ammirare l’originale nel corso dell’evento cele- brativo del Centenario tenutosi lo scorso giugno nella sede del CONI al Foro Italico. Il Maestro Lo- renzo D’Andrea, autore dell’opera donata all’AIA, ne rende disponibile la riproduzione in serigrafia di cm 45x50 a 5 colori, che pertanto può esse- re acquistata dagli associati, dietro prenotazione. Un’elegante cartella custodirà la serigrafia del dipinto, unitamente al saluto del Presidente Mar- cello Nicchi e ad un breve curriculum dell’artista. Il prezzo della cartella (comprensivo del costo di spedizione) è 50 euro, ovvero 150 se la serigrafia, in tiratura limitata, è firmata a mano dall’autore. Chi fosse interessato all’acquisto può contattare l’Art Promoter Enzo Lipomi, incaricato dal Maestro D’Andrea per gestire la distribuzione all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

BIOGRAFIA DELL’AUTORE Lorenzo D’Andrea nasce a Lucca il 25 ottobre 1943 da padre siciliano e madre lucchese. Frequenta il Liceo Artistico di Carrara, studia e dipinge con l’aiuto del padre pittore. Tiene la prima mostra personale a Carrara nel 1960. Si trasferisce a Milano nello studio paterno e si iscrive alla facoltà di Architettura del Politecnico. Dal 1961 comincia a esporre nelle più importanti gallerie e musei, in Italia e all’estero. Negli anni ‘70 conosce e frequenta Maeght, Chagall, Mirò, Marini, Sutherland, Moore, Minguzzi, Migneco, Guttuso. Nel 1985 la sua prima mostra in Europa: espone a Londra, all’Olympia Expo e alla Locus Gallery. L’anno successivo, importanti esperienze in Germania e Svizzera tramite il pittore e grafico Tony Muzlinger e i galleristi Kurt e Armin Battig. Apprezzano le sue opere artisti di fama quali Dorazio, Pomodoro, Corpora, Cochelé, Matta e Bill. Si susseguono numerose le personali in tutta Europa, nella sua Toscana, a Milano, Roma, Sondrio, Cagliari, Olbia. Ri- trattista di grande personalità, D’Andrea firma ritratti di personaggi illustri: il Beato Giovanni Paolo II, il sen. Giulio Andreotti, l’avv. Gianni Agnelli, Carlo d’Inghilterra e Lady Diana, il poeta Mario Luzi, i cantanti Andrea Bocelli e Zucchero, l’artista Pietro Cascella, lo storico dell’arte Franco Russoli. Svolge anche attività di scultore, scenografo e grafico. Vive e lavora tra la Toscana e la Sardegna.

n. 5/2011 41 Stephanie Venturino: “La mia prima volta in mezzo al campo”

vengono ad osservarti. Vuol dire avere la co- stanza di andare agli allenamenti per arrivare Che vuol dire preparato fisicamente alla partita. Vuol dire andare il lunedì in sezione a fare il referto. Vuol dire essere decisi e tempestivi nel fi- essere arbitro schio. Vuol dire essere incerti dentro e non mostrarlo fuori. Vuol dire sbagliare ma rima- nere convinti della propria decisione. Vuol Si dice sempre che l’arbitro non sia un ro- dire essere l’autorità e il punto fermo di quel- bot freddo ma che viva anche lui, come ogni la trentina di persone sul campo. Vuol dire sportivo, di sensazioni ed emozioni. Quale arrivare sotto la doccia e pensare ‘Anche miglior esempio può quindi essere rappre- oggi ce l’ho fatta’. Ma secondo me essere sentato dall’esordio assoluto in cui un ra- arbitro vuol dire soprattutto avere una se- gazzo, o una ragazza, indossa per la prima conda famiglia, pronta a sostenerti e ad aiu- volta una divisa e si trova a dirigere una par- tarti quando sei in difficoltà, a darti consigli, tita da solo in mezzo ad un terreno di giuo- a correggerti quando sbagli e a passare del co. Una testimonianza particolare, che vuole piacevole tempo insieme divertendosi. Vuol esprimere proprio quello provato durante la dire partite giocate con la voglia di divertirsi propria prima partita, arriva dal racconto di tra amici. Vuol dire passare il weekend a ve- una giovane associata, Stephanie Venturino, dere partite dei colleghi per imparare da loro appartenente alla sezione di Savona. Dalle e supportarli almeno con la tua presenza. sue parole traspare l’ansia sportiva ed emo- che è stato un disastro, perché era un sacco Vuol dire ridere e scherzare ma anche parla- tiva dei momenti che precedono il fischio di che non si allenava e perché ha bisogno di re e discutere seriamente. Vuol dire riunioni inizio fino alla soddisfazione finale per aver muoversi di più. Dietro ai fischi indecisi per passate a decidere se quello del video è un affrontato un momento della propria vita i falli e soprattutto per quelli non segnati c’è rosso per tutta la vita o un giallo con rigore. importante, non solo sotto il profilo sportivo un corso sul regolamento che purtroppo Vuol dire trovare amici veri e sinceri con i ma anche come crescita umana. l’emozione ti ha fatto dimenticare. Dietro quali hai la passione comune dell’arbitrag- “Bum! Bum! Bum! Senti il battito del cuore quell’unica ragazza in nero che fa contrasto gio e del calcio. Vuol dire aprire la porta della accelerato rimbombare come se dentro di te col verde dell’erba del campo c’è l’Aia. “Io sezione e sentirsi accolto dai Ciao dei colle- ci fosse l’eco, mentre corri verso il centro sono entrata nell’Aia pochi mesi fa, saltando ghi. Vuol dire giocare a calcetto o prendere campo. Il saluto agli spalti dei giocatori e il qualche lezione del corso ma arrivando alla un caffè appena arrivati in sede. Arbitrare saluto ai capitani con una stretta di mano fine al traguardo: essere arbitro. Poi un mer- ed essere arbitro dà tante soddisfazioni e che cerca di essere ferma e decisa, ma coledì mi hanno convocato in sezione e io chiede in cambio solo la partecipazione e che ti tradisce mostrando quanto sei tesa e reduce dall’allenamento disastroso ero de- l’impegno e secondo me è un’esperienza tremante. “Testa o Croce ?”. La tua voce cisa a non arbitrare, non quel sabato, non di cui nessuno si pentirebbe, almeno io se rivolge la domanda al calciatore e lo guardi ero pronta, allenata, ma poi è cambiato tutto tornassi indietro la rifarei”. aspettando la risposta. Lanci la monetina con quella domanda ‘Tu sei venuta qua per Forse se racconti questo le persone entre- da un euro, che si posa poco più in là del arbitrare, giusto?’, ed è stato il mio subcon- rebbero maggiormente nella cultura spor- pallone decretando colui che sceglie il cam- scio a rispondere con quel sì. Essere arbitro tiva di tutti, la figura dell’arbitro verrebbe po. Appunti tutto sul taccuino. E dimentichi vuol dire crescere come persone. Vuol dire vista in maniera diversa. Una persona che, la monetina sul campo. Fiuuu! Dietro a quel l’emozione di una partita. Vuol dire mal di alla pari dei calciatori, scende in campo fischio d’inizio tremolante e indeciso c’è lei: pancia di tensione e ansia il venerdì sera. per divertirsi, ma che viene chiamato ad l’arbitro all’esordio. Dietro alla divisa nera, il Vuol dire entrare nello spogliatoio, togliersi i assumere anche delle decisioni importanti fischietto e i capelli raccolti in uno chignon vestiti della vita quotidiana e indossare quei che, vista la giovane età di chi solitamente c’è una ragazza che pochi mesi prima non pantaloncini e quella maglia nera, che non inizia questo percorso, sono forse ancora si sarebbe mai neanche sognata di trovarsi sono solo vestiti ma una divisa di cui andare più grandi di lui, e il non tirarsi indietro lo fa su un campo in erba sintetica ad arbitrare fieri. Vuol dire entrare ogni volta in campo diventare una persona speciale. una partita di calcio. Dietro le gambe stan- pronti a migliorare e a imparare dai propri che nel secondo tempo c’è un allenamento errori e dai commenti dei propri colleghi che FM

42 n. 5/2011 Festeggiato da Roma1 l’arbitro del record: 86 anni di tessera 105 candeline per Loris Gandin di Lucia Senni

Carbonari, Gandin, Bonardo

hanno attirato l’attenzione e l’interesse di tutti, poiché descritti con ricchezza di particolari ed in maniera vivace. Un evento curioso è capitato a Loris nei pri- mi momenti della sua vita: il sacerdote che doveva battezzarlo aveva contesta- to alla mamma la scelta del nome per il bambino, perché a quei tempi la Dottrina Cristiana prevedeva che il nome doves- se necessariamente appartenere ad un Santo della Chiesa Cattolica. Per quanto riguarda la vita arbitrale, il festeggiato si è soffermato soprattutto a considerare come il calcio, e di conseguenza l’arbi- traggio, siano cambiati nel corso degli anni, dai tempi in cui il direttore di gara scendeva in campo in giacca e cravatta, fino ai giorni nostri. Dopo aver mangiato e bevuto in allegra Martedì 18 ottobre Loris Gandin, asso- maniera diversa dal solito: ha organizzato compagnia, è arrivata finalmente la tanto ciato della Sezione di Roma1 “Generoso una cena a cui hanno preso parte tutti i attesa torta: il fatidico momento per Loris Dattilo”, ha compiuto 105 anni! Un’età a Consiglieri ed i collaboratori. Invitati d’ec- di soffiare sulle 105 candeline. Il festeg- tre cifre che lo porta ad avere un picco- cezione, il Segretario dell’Aia Francesco giato, visibilmente contento e commosso lo primato all’interno dell’Associazione. Meloni ed il Componente del Comitato per il calore dimostratogli, ha ringraziato Loris, infatti, nato il 18 ottobre 1906, è Nazionale Umberto Carbonari. Con una i numerosi presenti. A conclusione della il nostro associato più longevo, che può vivacità ed una prontezza di riflessi, che serata, Umberto Carbonari ha conse- vantare ben 86 anni di tessera. Senza per la sua età meravigliano, Gandin ha gnato in dono a Gandin un orologio della figli, vedovo ormai da 12 anni, Gandin conversato con chi si avvicinava per por- nostra Associazione, accompagnando considera l’Aia, ed in particolare Roma1, gergli gli auguri e per salutarlo. tale gesto con le seguenti parole: “Essere la sua unica famiglia, tanto che ogni anno Durante la serata ha allietato i commen- Arbitro non è soltanto andare sul campo, la Sezione ha il piacere di organizzare la sali, raccontando numerosi aneddoti ed ottenere dei risultati, ed essere promos- festa del suo compleanno. episodi, riguardanti sia la sua vita pri- si nelle categorie superiori. Ma una volta Quest’anno, per celebrare il particolaris- vata che quella professionale sui campi finita l’attività agonistica, si ritorna in Se- simo evento, la sera stessa del suo com- di calcio. Possiamo immaginare che, in zione e si trova una famiglia, in cui sono pleanno il Presidente di Roma1 Roberto tanti anni, di cose gliene siano successe presenti sani valori e principi e in cui si Bonardo ha voluto festeggiarlo in una parecchie, e naturalmente i suoi racconti trova la giusta serenità”.

n. 5/2011 43 Consegnato a Treviso in una commossa atmosfera A Matteo Paggiola il 4° Premio Modena 1 di Samuel Vegro

Presso la Sala Congressi del Park Hotel “Villa Fiorita” di Monastier (Treviso), è stata assegnata la quarta edizione del Premio Nazio- nale alla memoria di Lorenzo Mo- dena, il giovane arbitro veronese 2 3 4 deceduto nel Dicembre del 2007 mentre dirigeva una partita di cal- ha valore se prima non si af- cio, vicenda che scosse profon- frontano i propri limiti. Laura damente l’intero mondo dell’A.I.A. Ponso ha aggiunto come il Il riconoscimento è andato al gio- percorso di crescita indivi- vane Matteo Paggiola, fischietto duale sia costituito spesso della Sezione di Legnago partico- anche da sconfitte, prima larmente distintosi per rendimen- che da vittorie: eventualità 5 6 to scolastico e arbitrale, nonché che un arbitro deve essere per impegno sezionale e sociale. in grado di porre a frutto per La consegna del Premio, per il secon- so, arbitro della Sezione di Bassano del migliorare le prestazioni e risultare mag- do anno collocata all’interno del raduno Grappa a disposizione del C.R.A. Veneto. giormente competitivo, perfezionandosi precampionato del Comitato Regionale Si è ribadito come l’esperienza dell’arbi- col progredire delle categorie. Veneto presieduto da Roberto Bettin, traggio rappresenti una via privilegiata di Attimi di emozione e sincera commozione ha confermato la rilevanza e lo spesso- educazione e formazione sia sul piano ha suscitato l’intervento conclusivo dei re raggiunti dall’evento cui hanno preso etico che caratteriale per tutti quei ragaz- genitori di Lorenzo Modena. La signora parte, come già nelle precedenti edizioni, zi che si accostino a questa appassio- Maria Grazia ha voluto ringraziare l’A.I.A. i coniugi Giancarlo e Maria Grazia Mode- nante attività. per la possibilità di condividere insieme il na, genitori di Lorenzo, oltre agli ospiti del Baciga, in particolare, ha affermato che ricordo del figlio: “Lorenzo era orgoglioso raduno: Massimo Della Siega (Compo- per un arbitro “l’importante è vincere”, di essere arbitro e mi piace pensare che nente Comitato Nazionale A.I.A.), Loren- laddove per “vittoria” si deve intendere sia sempre con voi. La nostra famiglia sta zo Bonello e Fabio Banconi (Componenti la compiuta affermazione morale di sè concentrando ogni sforzo per favorire la Settore Tecnico), Laura Scanu (Com- stessi e non semplicemente la sconfit- dotazione di defibrillatori su tutti i campi ponente Settore Tecnico per il Calcio a ta di un avversario attraverso l’uso della di calcio, con persone abilitate al loro cor- Cinque), Fiorenzo Vaccari (Presidente forza fisica. Baciga ha analizzato l’eti- retto utilizzo: ciò che è capitato a Lorenzo Lega Nazionale Dilettanti Veneto) e Ma- mologia della parola “vincere” e le sue non deve accadere più a nessun altro”. rio Sanson (Componente LND Veneto). importanti sfumature concettuali, traslan- 1 - Un momento della relazione di Gianluca Baciga, Presi- In questa cornice si è così discusso dole nel mondo arbitrale: “l’arbitro - ha dente Sezione di Verona 2 - La relazione di Laura Ponso, arbitro della Sezione di dell’educazione sportiva dei giovani, pro- ricordato - deve vincere prima di tutto le Bassano del Grappa in forza al C.R.A. Veneto ponendo il tema “L’importante è vincere sue paure e insicurezze: solo così avrà la 3 - I coniugi Modena in platea con, a dx, Gianluca Baciga 4 - La consegna della borsa di studio a Matteo Paggiola o partecipare?”, sullo spunto offerto dalle consapevolezza di aver dato il massimo”, della Sezione di Legnago da parte di Giancarlo e Maria relazioni di Gianluca Baciga, Presidente ammonendo i giovani a non cadere nella Grazia Modena 5 - Il tavolo con gli ospiti della Sezione di Verona, e di Laura Pon- tentazione del “vincere facile”, che non 6 - Il Presidente del C.R.A. Roberto Bettin

44 n. 5/2011 Dedicato al padre carabiniere ucciso dalla mafia “Un eroe semplice” del collega Andrea Bovi di Salvatore Spada

Andrea Bovi, arbitro fuori quadro della Sezione di Trapani, è uno degli autori del libro “Un eroe semplice”, scritto in me- moria del padre carabiniere ucciso oltre 50 anni fa alle porte di Corleone (PA). Il libro è stato presentato nel comune sici- liano presso il Laboratorio della Legalità che ha sede in quella che era la casa del boss Bernardo Provenzano. Alla presen- costretti a fermarsi. A quel punto entra in za di un numeroso pubblico e di parecchi scena la banda dei rapinatori che arraf- Nel volume segue la descrizione detta- giovani dell’Associazione LIBERA fonda- fa denaro, orologi e altri oggetti di valore gliata delle indagini, delle testimonianze e ta da Don Luigi Ciotti, provenienti da Ber- e poi costringe le vittime a restare a fari dei processi con l’amara consapevolezza gamo, Roma, Verona e Firenze è interve- spenti sul ciglio della strada per evitare dell’incapacità della giustizia di arrivare nuto il Sindaco di Corleone, Avv. Antoni- che diano l’allarme. E intanto arrivano alla condanna dei colpevoli. Di contro, no Iannazzo, che nel suo intervento ha nuove autovetture da rapinare, per cui le però, sono descritti i riconoscimenti, la sottolineato che “non si può sconfiggere vittime si trasformano in spettatori di altre statua, gli attestati, le onorificenze e le la mafia se non si prende coscienza che rapine. Quella notte fra i rapinati c’è Cle- targhe che lo ricordano. esiste. Corleone, paese che purtroppo mente Bovi, un giovane carabiniere che Andrea Bovi ha vissuto 52 anni senza un ha dato i natali a tanti mafiosi, oggi lotta decide di reagire per il suo alto senso del padre, ma quello che fa più rabbia ancora in prima fila contro l’illegalità. Seguiamo dovere, e che per questo venne ucciso. adesso è la mancanza di giustizia. Il nostro l’esempio del carabiniere Clemente Bovi Clemente Bovi è stato decorato della Me- collega ha voluto ricordare così il padre con ucciso dai banditi alle spalle mentre tenta daglia d’Oro al Valor Militare. l’aiuto degli altri autori, ma “non è stato per di opporsi a una rapina. Stava compien- Nel libro pubblicato dalle Edizioni Arian- niente semplice ricostruire e mettere tutte do semplicemente il suo dovere”. na, gli autori Alfonso Lo Cascio, Giusep- le carte e i documenti a posto”. Clemente Bovi era un Carabiniere scelto, in pe Cusmano e Vito Andrea Bovi (figlio del Andrea, che non ha potuto conoscere e servizio alla stazione di Caltabellotta (AG). carabiniere caduto) raccontano la vita di stare vicino al proprio padre, a vent’anni La sera dell’8 settembre 1959, lasciata la Clemente Bovi, le sue ultime ore trascor- si iscrive al corso arbitri alla Sezione di moglie ed un figlioletto di pochi mesi (An- se a Ciminna in compagnia della giovane Palermo e si arruola nell’Arma dei Ca- drea, nda), presso dei parenti nel paese moglie e del figlio di pochi mesi. Poi il rabinieri. L’arbitraggio sarà la costante di Ciminna, mentre rientrava in caserma viaggio verso Caltabellotta, dove presta- della sua vita: dopo il trasferimento nel a bordo di un’autovettura condotta da un va servizio, interrotto improvvisamente 1982 alla Sezione di Roma 1, nel 1989 amico, fu attaccato da banditi sulla statale dall’agguato, la sua decisione di reagire emigra a Bruxelles in Belgio per lavorare n. 118, a pochi chilometri da Corleone. e il conflitto a fuoco che ne è derivato. alla Comunità Europea, ma continua an- Nel Corleonese alla fine degli anni Cin- Un gesto temerario? No. Il giovane ca- che ad arbitrare. Nel 2002 rientra in Italia quanta si susseguono diverse rapine con rabiniere sicuramente aveva calcolato di e si trasferisce alla Sezione di Trapani, la stessa tecnica: di notte, dopo una cur- poter tener testa ai banditi che si trova- dove dirige gare di calcio e calcio a 5 a va, una strada in aperta campagna vie- va davanti. Non poteva sapere che alle livello provinciale. Nel 2006 passa fuori ne bloccata con grandi massi per cui gli sue spalle ce n’erano nascosti altri che quadro ed attualmente è responsabile ignari automobilisti sopravvenienti sono l’avrebbero ucciso vigliaccamente. del sito sezionale.

n. 5/2011 45 PREPARAZIONE ATLETICA

Prevenzione degli infortuni: l’affondo di Carlo Castagna*

La prevenzione degli infortuni costitui- cretizzato un protocollo per la preven- sce la base della moderna metodologia zione degli infortuni negli arbitri e negli dell’allenamento in quanto metodica fa- assistenti arbitro, attualmente in corso di vorente l’attuazione degli obiettivi pro- sperimentazione. In questa routine per grammatici. Recentemente grazie ai con- la prevenzione degli infortuni è stato in- tributi offerti alla letteratura specializzata serito l’affondo ovvero un esercizio che dai lavori del Dott. Bizzini (1), responsa- prevede una serie di alternati piegamenti bile del dipartimento arbitrale della com- del ginocchio una volta posto avanti l’ar- missione medica della F-MARC, risulta to inferiore (figura 1). L’esercitazione sol- chiaro il profilo degli infortuni degli arbitri lecita notevolmente tutta la muscolatura di ogni livello. Questo sembra essere so- dell’arto inferiore, inducendo importanti vrapponibile per incidenza a quello dei contrazioni eccentriche alla muscolatura calciatori di pari livello se si escludono gli della parte anteriore della coscia (qua- infortuni da contatto (1-4). La casistica dricipite femorale) e del polpaccio (ga- degli infortuni determinati dalla pratica strocnemio laterale) nel corso della fase arbitrale, sia di gara che di allenamento, di piegamento del ginocchio in appoggio di tipo isometrico (mantenimento della risulta a carico principalmente dell’arto (6). Questo tipo di contrazione (eccentri- lunghezza del muscolo) e non eccentri- inferiore (2). Queste informazioni giusti- ca) sembra favorire la solidità di tendini e ca come precedentemente supposto (6). ficano l’implementazione di programmi muscoli e risulta quindi particolarmente L’affondo viene considerato attualmente specifici di ginnastica per la prevenzione utile per la prevenzione degli infortuni. nel programma per la prevenzione de- degli infortuni degli arbitri per questi di- La muscolatura posteriore della coscia gli infortuni per i calciatori denominato stretti muscolari. A tal riguardo dalla col- (flessori del ginocchio) risulta impegnata 11+ sviluppato e diffuso dalla FIFA F- laborazione tra F-MARC e il Modulo per nella fase di piegamento del ginocchio di MARC su scala mondiale (http://f-marc. la Preparazione Atletica AIA è stato con- appoggio esprimendo una contrazione com/11plus). L’inserimento di questo

Fig.1 Esemplificazione dell’esercizio di affondo dal cammino. L’esercizio può essere effettuato anche con le mani ai fianchi o naturalmente libere nel corso dell’apprendimento dell’esercizio.

46 n. 5/2011 PREPARAZIONE ATLETICA esercizio nella routine dell’11+ è giusti- fondo effettuato camminando (fig.1) (6). toria (preparazione pre-campionato, 6 ficato dal suo importante effetto sulla Studi di allenamento hanno evidenziato settimane) (5). Nel corso della stagione muscolatura flesso-estensoria del gi- come l’inserimento di questi esercizi in agonistica (campionato) la forza e la po- nocchio. L’esercitazione dopo un suo ragione di 4 serie da 12 ripetizioni due tenza acquisita possono essere mante- preliminare impiego quale esercizio pre- volte alla settimana e per 6 settimane, nute effettuando solamente una seduta ventivo (vedi Figura 2) può essere usato risulti efficace per migliorare lo sprint sui di affondi alla settimana. Nell’ambito con protocolli più aggressivi anche per 30m (affondi con salto) e la prestazione della seduta di allenamento la pratica il miglioramento della performance at- di forza dei muscoli interessati (affondi degli affondi dovrebbe generalmente letica (5). In questo ambito l’esecuzione sia con salto che dal cammino) (6). I ri- inserirsi successivamente alla fase di dell’affondo con modalità esplosiva (sal- cercatori suggeriscono l’inserimento di riscaldamento e prima della parte prin- to al termine della estensione del ginoc- 2 serie da 12 di affondi dal cammino e cipale dell’allenamento. chio) (fig.3) si è dimostrata efficace per 2 serie da 12 di affondi con salto due esaltare le già note potenzialità dell’af- volte alla settimana nella fase prepara- *Metodologo d’allenamento AIA

Figura 2. Modalità esecutive dell’affondo dal cammino secondo il pro- gramma 11+ della FIFA F-MARC (http://f-marc.com/11plus).

Fig.3 Ciclica dell’affondo effettuato con modalità esplosiva. In pratica si deve effettuare l’estensione del ginoc- chio avanti effettuando un salto in alto e avanti per favorire un successivo appoggio con la gamba opposta. No- tevole risulta l’impegno della muscolatura anteriore della coscia, del polpaccio e del flessore del ginocchio.

Bibliografia 1. Bizzini, M., A. Junge, R. Bahr, and J. 3. Bizzini, M., A. Junge, R. Bahr, and J. 5. Jonhagen, S., P. Ackermann, and Dvorak. Injuries of football referees: a re- Dvorak. Female soccer referees selected for T. Saartok. Forward lunge: a training presentative survey of Swiss referees of- the FIFA Women‘s World Cup 2007: survey study of eccentric exercises of the ficiating at all levels of play. Scand J Med of injuries and musculoskeletal problems. lower limbs. J Strength Cond Res. Sci Sports. 2009. Br J Sports Med. 43(12):936-42. 2009. 23(3):972-8. 2009. 2. Bizzini, M., A. Junge, R. Bahr, and 4. Bizzini, M., A. Junge, R. Bahr, W. Helsen, 6. Jonhagen, S., K. Halvorsen, and D.L. J. Dvorak. Injuries and musculoskeletal and J. Dvorak. Injuries and musculoskele- Benoit. Muscle activation and length complaints in referees--a complete sur- tal complaints in referees and assistant changes during two lunge exercises: im- vey in the top divisions of the swiss fo- referees selected for the 2006 FIFA World plications for rehabilitation. Scand J Med otball league. Clin J Sport Med. 19(2):95- Cup: retrospective and prospective survey. Sci Sports. 19(4):561-8. 2009. 100. 2009. Br J Sports Med. 43(7):490-7. 2009.

n. 5/2011 47 PARERE MEDICO La composizione corporea nell’atleta L’importanza della determinazione di Angelo Pizzi*

Sin dai primi studi sulla composizio- sizione corporea dei modelli multicom- grassa e magra. ne corporea si è utilizzato un modello partimentali, quello più recente si basa su La procedura classica è abbastanza lun- del peso corporeo (PC) diviso in due cinque compartimenti: ga e relativamente complessa: richiede compartimenti: massa grassa (MG) e immersione completa, il calcolo del vo- massa grassa (MG) massa corporea priva di grasso (MM). lume polmonare residuo e può essere in- acqua corporea (H2O) Nella valutazione funzionale dell’at- Massa fluenzata dal contenuto gassoso intesti- massa proteica (PR) leta la determinazione delle percen- Magra nale e dal fatto che si considera costante minerali (MN) tuali di massa grassa e massa magra (MM) la densità ossea, fatto non sempre vero. glicogeno (GL) riveste aspetti di notevole interesse. Tale metodica quindi, pur con un errore Anche se “più magro=più efficace”, della stima della percentuale del gras- non è sempre valido in tutti gli sport, so corporeo estremamente basso (circa nella maggior parte delle situazioni 1-1.5%), è utilizzata sopratutto a fini di sportive la performance è correlata a ricerca e non è applicabile alla rapida e variazioni, rispetto al soggetto seden- semplice valutazione di grandi popola- tario, del rapporto fra massa magra e zioni di atleti. massa grassa. Negli sport di forza e velocità si assiste PLICOMETRIA ad un notevole aumento della massa ma- L’utilizzo della misura delle pliche per deter- gra (muscolare) e ad una massa grassa minare la % di grasso corporeo è una tecnica relativamente piccola; negli sport di resi- semplice, economica e che ben si presta per stenza il vantaggio prestativo è ottenuto l’utilizzo sul campo in Medicina Sportiva. soprattutto con il mantenimento di una PC = PESO CORPOREO Tale metodica si basa sul presupposto (non bassissima percentuale di grasso cor- sempre vero) che lo spessore del tessuto poreo senza un così massiccio aumento METODI DI adiposo sottocutaneo sia proporzionale al della massa muscolare. DETERMINAZIONE grasso corporeo totale e che le posizioni Negli anni recenti sono stati adottati, per DELLA COMPOSIZIONE scelte siano rappresentative dello spessore descrivere con più precisione la compo- CORPOREA medio del tessuto sottocutaneo. Altro dato fondamentale è che le equazioni predittive PESATA IDROSTATICA (quadratiche o logaritmiche) siano utilizzate La pesata idrostatica è stata per molti sullo stesso tipo di soggetti (sedentari, atle- anni, ed ancora in parte lo è, la meto- ti di potenza o resistenza, ecc.) da cui sono dologia di riferimento, il “Gold Standard” state ricavate. delle tecniche di misurazione della com- Utilizzata da un operatore esperto tale me- posizione corporea. Pesando l’atleta todica è comunque estremamente valida, immerso in acqua, grazie al principio sopratutto per seguire nel tempo le varia- di Archimede si può calcolare la densità zioni del rapporto massa grassa/magra corporea e quindi le percentuali di massa nell’atleta.

48 n. 5/2011 PARERE MEDICO dizioni di standardizzazione dell’esame sono, nelle comuni condizioni di esercizio rapidità di utilizzo (il test dura 5 minuti), ri- di tali strumenti, difficilmente rispettabili. chiede una minima collaborazione ai sog- getti esaminati e una bassa specializzazione DEXA degli operatori in quanto le procedure sono Si basa sul principio dell’attenuazione completamente automatizzate e compu- differenziale di un fascio di raggi X a due terizzate, inoltre lo strumento è facilmente livelli energetici al passaggio attraverso trasportabile da un luogo ad un altro. i tessuti: questa perdita è registrabile e Nella tipologia di visita che tutti gli arbitri correlata alla composizione corporea del della CAN A e B effettuano prima dell’inizio soggetto esaminato. della stagione sportiva, il rapporto massa L’apparecchio utilizza un fascio collimato grassa – massa magra viene valutato sia BIOIMPEDENZA con assenza di dispersione nell’ambiente. con tecnica plicometrica che impedenzio- L’applicazione di una corrente elettrica a La dose per singolo esame è minima (1 metrica, e questo valore serve da riferimen- bassa frequenza (generalmente tetrapolare mRem) e quindi vi è assenza di rischi sia per to al medico per ulteriori controlli durante la mano-piede) evidenzia due compartimenti a il paziente che per l’operatore ed è possibile stagione stessa: infatti nei raduni program- diverso comportamento bio-elettrico: i fluidi ripetere l’esame a distanza di tempo mati a Coverciano, tutti i venerdi mattina vie- intra ed extra-cellulari simile ad un condut- ravvicinata. Può quindi essere considerata ne controllato il peso e ogni 2-3 mesi anche tore resistivo responsabile della conduttan- non invasiva in quanto l’esposizione a rivalutato il rapporto massa grassa/massa za elettrica, e le membrane cellulari che si radiazioni è pressoché nulla. magra, misurato al risveglio del mattino, pri- comportano come un conduttore reattivo Il suo attuale utilizzo è soprattutto nel ma di colazione e a vescica vuota. correlato alla capacitanza elettrica. campo della determinazione della densità Una attenta valutazione del peso, come Poiché la massa magra contiene pratica- ossea (patologia osteoporotica) ma ha una l’osservazione della sua variabilità duran- mente tutta l’acqua e gli elettroliti conduttori altissima precisione nella valutazione dello te l’anno, sono indici importanti per una del corpo la conduttività è molto più elevata stato nutrizionale dell’atleta. corretta impostazione dell’allenamento e nella massa magra rispetto a quella grassa. La DEXA permette di effettuare: dello stato di forma, esistendo uno stretto Così, grazie al passaggio di una corrente - una valutazione in peso e in percentuale rapporto tra stato di benessere fisico e ren- mono- (o meglio) multi-frequenza, permette della massa magra e della massa grassa dimento tecnico, con una valutazione nutri- di predire con un elevato grado di precisione nei differenti distretti corporei. E’ pertanto zionale adeguata alle necessità caloriche. l’acqua totale, i fluidi intra- ed extra-cellula- possibile determinare le zone di accumulo di Le misurazioni antropometriche ed impe- ri, la massa magra e quindi quella grassa. grasso e quantificare il loro peso in grammi. denziometriche, ripetute per tutti gli arbitri Vantaggi della metodica impedenziometri- - una valutazione selettiva nei diversi di- alla fine del periodo di preparazione e ad ca sono la portabilità delle attrezzature, la stretti corporei dello stato di mineralizza- intervalli regolari nei raduni tecnico-atletici non invasività, la relativa facilità e rapidità zione ossea. L’unico svantaggio è l’alto durante la stagione sportiva, permettono dell’esame, i buoni livelli di accuratezza e costo della strumentazione e i tempi di di correlare tali indici tra loro e confrontarli riproducibilità con costi di acquisto e gestio- esecuzione (20’-30’). con quelli ottenuti nello scorso campiona- ne accettabili. L’impedenziometria così può to, sia per mettere in risalto l’importanza di essere utilizzata per studi epidemiologici su PLETSMOGRAFIO una periodica valutazione della composi- vasti campioni di popolazione. Risulta meno “BOD.POD” zione corporea quale indice di una buona affidabile in soggetti sottoposti a rapidi I metodi pletismografici determinano il performance sportiva, sia per programma- cambiamenti di peso, nonché in quelli che volume corporeo grazie una tecnica di re, laddove ce ne fosse bisogno, un lavoro non presentano normalità di distribuzione sottrazione: il volume corporeo è uguale specifico mirato. dell’acqua e degli elettroliti: per questo ne- alla riduzione del volume della camera al Età 20 – 69 anni : percentuale mas- gli atleti (che possono presentare facilmente momento dell’ingresso del soggetto. Un sa grassa negli sportivi situazioni di disidratazione post-esercizio) nuovo pletismografo è il BOD.POD che vanno rigorosamente seguite le norme di consiste in una struttura in vetroresina a standardizzazione dell’esame. due camere: il soggetto da esaminare vie- Recentemente sono state introdotte in ne fatto entrare e sedere in quella anterio- commercio bilance pesa persone per uti- re che viene chiusa, in quella posteriore vi lizzo domestico con incorporato un cir- è il sistema di misura che determina, per cuito per analisi impedenziometrica. Non sottrazione, il volume corporeo. esistono in letteratura scientifica sufficienti Rispetto alla pesata in acqua, non dovendo dati attendibili sull’efficacia di tali strumen- ricorrere al calcolo del volume polmonare *Responsabile Modulo BioMedico Settore ti considerando anche il fatto che le con- residuo, ha maggiore precisione, facilità e Tecnico Arbitrale

n. 5/2011 49 mo, però, evincere che è rimessa alla di- screzionalità dell’arbitro la valutazione, nella singola situazione di gioco, della influenza Quesiti (in termini di “inganno” o di “distrazione”) del gesto o del movimento fatto dal cal- ciatore in posizione irregolare. Certamente la maggiore o la minore distanza tra detto calciatore ed un eventuale avversario è uno Tecnici dei parametri da tenere presente, ma non necessariamente è determinante. In ultimo, infatti, dovrà essere valutato il reale (e non A cura del Modulo “Regolamento, Guida Pratica il putativo) nocumento che eventualmente è stato arrecato al difendente, tenendo ben presente che nei casi dubbi dovrà darsi pre- e materiale didattico” del Settore Tecnico AIA minenza all’azione d’attacco.

Regola 3 (pagina 30): Se un calciatore dove il gioco dovesse essere ripreso, con L’atteggiamento di un giocatore che fa (...) rientra sul terreno di gioco senza un calcio di punizione indiretto. Infatti, è pur un tentativo di toccare il pallone con la autorizzazione (...) l’arbitro (salvo van- vero che l’infrazione si è verificata con il pal- mano, senza però toccarlo, allo scopo taggio) dovrà accordare “in assenza di lone in gioco, ma l’arbitro non ne ha avuto di distrarre l’avversario che sta per ri- altra infrazione, un calcio di punizione contezza immediatamente e, pertanto, era ceverlo, riuscendoci a distrarlo, è pu- indiretto a favore degli avversari nel necessario ricorrere ad una “convenzione”. nibile? punto in cui si trovava il pallone”. Si è ritenuto, così, di far coincidere il pun- Riteniamo ormai assodato che il mero ten- to in cui il calciatore ha toccato il pallone Regola 12 “casistica” n°46: Un calcia- tativo di toccare il pallone con le mani non (cosa che è certamente più agevole da de- tore prende irregolarmente parte al sia punibile. Di norma, poi, i calciatori pos- terminare) con quello da cui dovrà avvenire gioco e realizza una rete. L’arbitro “... sono fare movimenti con il proprio corpo (ad la ripresa del gioco. Addirittura, in passato, non convaliderà la rete e riprenderà il esempio, le cosiddette “finte di corpo”) per l’IFAB aveva stabilito per tali situazioni che gioco con un calcio di punizione indi- ingannare gli avversari, senza che questo “convenzionalmente” il calcio di punizio- retto nel punto in cui il pallone è stato possa essere ritenuto una scorrettezza. Alla ne indiretto si sarebbe dovuto eseguire da toccato”. luce di ciò, non ci pare di ravvisare infrazioni un punto qualsiasi dell’area di porta della nella fattispecie esposta. In linea del tutto Sicuramente mi sfugge un tipo di scor- squadra difendente. rettezza, ma non capisco perchè in un teorica (in relazione al quesito proposto), caso si riprende dal punto in cui era comunque, qualora l’arbitro ravveda senza il pallone nell’altro dal punto in cui è dubbi l’intento di recare esclusivamente di- sturbo ad un avversario, disinteressandosi stato toccato. Un attaccante in posizione di fuorigio- dell’azione e compiendo gesti contrari allo co sta per ricevere un passaggio ra- Dalla formulazione del quesito e, in partico- spirito del gioco potrà ritenere una simile soterra da un suo compagno di squa- lare, dal modo in cui sono stati riportati al- condotta come comportamento antisporti- dra, quando intenzionalmente apre cuni “passi” del Regolamento, sembrereb- vo. In tali circostanze, ad ogni modo, non le gambe e lascia scorrere il pallone, be presente una sostanziale e, soprattutto, saremo mai in presenza di un fallo, ma al più che proseguendo la sua corsa entra in immotivata differenza e/o incongruenza. di una scorrettezza. possesso di un altro compagno che al Sennonché, il quesito della guida pratica momento del lancio era partito in po- citato (pagina 142 n°46) disciplina una fat- sizione regolare. Descritta la seguente tispecie “specifica” in cui l’arbitro si rende situazione di gioco, volevo sapere qua- conto dell’ingresso “abusivo” del calciatore Se durante un azione di gioco, un cal- le è la decisione corretta da prendere, dopo che lo stesso ha segnato una rete, os- ciatore della squadra attaccante scivola considerando che il difensore si trova sia quando il pallone non è più in gioco. In e si trova sdraiato a terra leggermente ad un metro o comunque vicino al gio- questo determinato caso, sarebbe impossi- dietro alla linea di porta, fra i due pali, catore avversario (oppure se c’é diffe- bile applicare quanto previsto dalla Regola questo sarà logicamente da conside- renza se esso sia o meno nei pressi). In 3 perché l’arbitro non ha interrotto il gioco rarsi fuori dal terreno di gioco, per cui questo caso si può parlare di influen- subito per ammonire il calciatore indebita- non potrà essere in fuorigioco. Mentre zare un avversario? mente entrato sul terreno di gioco, ma anzi questo calciatore si trova a terra, il non si era avveduto di ciò fino al momento Secondo quanto definito nelle Linee Gui- pallone arriva ad un compagno che tira in cui la rete è stata segnata (in caso con- da relative alla Regola 11, “Influenzare un in porta, ma la palla viene respinta da trario, avrebbe dovuto interrompere il gioco avversario” significa impedire ad un avver- questo giocatore che si trovava dietro stesso non appena il calciatore interferiva sario di giocare o di poter giocare il pallo- alla linea di porta non permettendo a con l’azione). Posto che la rete non possa ne ostruendogli chiaramente la visuale o i questa di varcare interamente la linea, essere convalidata (tranne che l’arbitro si movimenti oppure fare un gesto o un movi- come dovrà comportarsi l’arbitro e/o il accorga dell’irregolarità dopo che è avvenu- mento che, a giudizio dell’arbitro, ingannino suo assistente? Purtroppo non trovo ri- ta la ripresa del gioco con il conseguente o distraggano un avversario. Il caso propo- sposta all’interno del regolamento, ma calcio d’inizio, nel qual caso non è più pos- sto potrebbe rientrare nella seconda parte secondo me, non essendo sul terreno sibile “tornare indietro”), ci si è chiesti da di tale definizione, dalla cui lettura possia- di gioco non è possibile prendere un

50 n. 5/2011 provvedimento tecnico, per cui il gio- all’esterno dell’area, commette infra- fuori dell’area di rigore. È lo stesso portie- catore non si trova in fuorigioco. zione punibile con un calcio di punizio- re, difatti, che deve prestare attenzione, ne diretto? Esistono i presupposti del- nell’esercizio di questa sua prerogativa, a A nostro avviso, la questione può essere la volontarietà, necessari per il prov- non superare i limiti entro i quali può ado- risolta, per l’evidente similitudine, in analo- vedimento tecnico? C’è l’eventualità perare le mani (ovvero, la propria area di gia al principio inserito, dal luglio 2009, in che l’arbitro debba assumere qualche rigore), accollandosi il rischio, se il suo in- modo esplicito nel Regolamento (e del qua- provvedimento disciplinare? tervento avviene vicino ad una linea delimi- le rispetta identica logica): “Ogni calciatore tante l’area di rigore, di scivolare fuori dalla difendente che esce dal terreno di gioco Questa domanda rientra in un novero di stessa, soprattutto in presenza di un terreno per qualsiasi ragione senza l’autorizzazione temi che di tanto in tanto vengono ripropo- “viscido” come quello descritto. dell’arbitro, dovrà essere considerato, ai fini sti, magari con qualche sfumatura diversa, Per quel che concerne l’adozione di even- del fuorigioco, come se fosse sulla propria sebbene non dovrebbero più rappresentare tuali provvedimenti disciplinari, è neces- linea di porta o su una linea laterale fino alla una problematica particolarmente intricata sario tenere ben presente la dinamica prima interruzione di gioco”. e/o complessa da dirimere. dell’azione: infatti, se il portiere effettua la Nel caso proposto, quindi, l’arbitro dovrà La regola 12, in relazione a quello che co- parata all’interno dell’area di rigore e sullo assegnare un calcio di punizione indiret- munemente viene definito “fallo di mano”, slancio (o perché scivola) finisce all’esterno to per la squadra difendente dalla linea di stabilisce che deve essere sanzionato con porta (o, per essere più precisi, trovandosi un calcio di punizione diretto un calciatore della stessa, non può dirsi che abbia inter- in corrispondenza dell’area di porta, da un che volontariamente tocca il pallone con le rotto in modo scorretto né un’importante punto qualsiasi di detta area) perché il cal- mani, contemplando un’esplicita eccezione azione di gioco né, tanto meno, un’evi- ciatore a terra, sebbene involontariamente, per il portiere all’interno della propria area dente opportunità di segnare una rete. In toccando il pallone ha partecipato “in modo di rigore. Da tale previsione regolamentare questo caso, in effetti, l’azione avversaria attivo” al gioco. scaturisce che, affinché si determini un fallo è stata “impedita” regolarmente, avendo di mano, si devono verificare insieme due il portiere acquisito il possesso del pallo- presupposti: uno, per così dire, oggettivo ne nel rispetto della norma, pure se subito (ossia, il contatto tra la mano ed il pallone) dopo la ha infranta. Qualora un portiere, su un terreno di ed un secondo che può definirsi soggettivo Qualora, invece, egli perdesse il control- gioco molto scivoloso a causa della (cioè, la volontà di toccare il pallone con la lo del pallone e tentasse di riguadagnarlo pioggia, blocchi con le mani, all’in- mano). Il fatto che il portiere goda di un pri- toccandolo intenzionalmente con le mani terno della propria area di rigore, un vilegio (limitato nello spazio) non modifica fuori dell’area (a prescindere che sappia o tiro di un attaccante e, subito dopo, a in alcun modo quanto precede e, pertanto, no dove si trovi), allora dovrebbe valutarsi causa delle precarie condizioni del ter- non è richiesto per il verificarsi del fallo che l’eventuale rilevanza dell’azione, che stavol- reno, scivoli con il pallone tra le mani abbia anche la consapevolezza di trovarsi ta sì è stata scorrettamente interrotta.

n. 5/2011 51 Nella Liguria devastata dalle due alluvioni Lo slancio degli arbitri tra gli “angeli del fango”