Vetera47 2010

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Vetera47 2010 dorso 13 mm 47 0 - > 3 9 0 6 5 3 - 9 9 8 6 5 2010 2 9 - 2 8 1 7 2 - 1 2 8 1 2 8 1 - 7 8 8 n 7 8 s 9 8 s i 7 n b M 9 s i VETERA CHRISTIANORVM Rivista del Dipartimento di Studi classici e cristiani V Università degli Studi Aldo Moro - Bari R O N A I T S I R H C A anno 47 - 2010 - fascicoli 1-2 O. Andrei , Dai Chronici Canones di Eusebio al Chronicon di Girolamo: R translatio come costruzione di un nuovo modello cronografico - D. Cal - E cagnini , Santa Maria in Castro Aureo . Note di storia e di topografia - A. T Dupont , John 3,5 and the Topic of Infant Baptism in Augustine. A Case E Study to Evaluate the Continuity of his Thinking on Grace - A. Galdi , V Troia, Montecassino e i Normanni: la traslazione di s. Eleuterio tra identità cittadina e dinamiche di potere - F. Grelle , La disciplina delle confessioni religiose nella sistematica del Codex Iustinianus e i profili teologici del potere normativo - M. Mignozzi , Dal Profeta ai Magi: storia di una mi - gratio iconografica in età paleocristiana - F. Trisoglio , Cesario d’Arles scrittore - M. Trotta , Le tre versioni greche dell’ Apparitio micaelica gar - ganica e le indicazioni sul santuario - Scavi e notizie - Recensioni - Schede bibliografiche - Libri pervenuti in Redazione Dipartimento di Studi classici e cristiani Università degli Studi di Bari Aldo Moro VETERA CHRISTIANORVM anno 47 - 2010 - fasc. 1 VETERA CHRISTIANORUM 47-2010 - ISBN 978-88-7228-593-0 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it Edipuglia srl, via Dalmazia 22/b - I-70127 Bari-S.Spirito tel. (+39) 0805333056-5333057(fax) - http://www.edipuglia.it - e-mail: [email protected] ISSN 1121-9696 ISBN 978-88-7228-593-0 VETERA CHRISTIANORUM 47-2010 - ISBN 978-88-7228-593-0 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it Sommario Studi O. ANDREI, Dai Chronici Canones di Eusebio al Chronicon di Gi- rolamo: translatio come costruzione di un nuovo modello cro- nografico p. 5 D. CALCAGNINI, Santa Maria in Castro Aureo. Note di storia e di topografia » 23 A. DUPONT, John 3,5 and the Topic of Infant Baptism in Augustine. A Case Study to Evaluate the Continuity of his Thinking on Grace » 41 A. GALDI, Troia, Montecassino e i Normanni: la traslazione di s. Eleuterio tra identità cittadina e dinamiche di potere » 63 F. GRELLE, La disciplina delle confessioni religiose nella sistema- tica del Codex Iustinianus e i profili teologici del potere nor- mativo » 85 M. MIGNOZZI, Dal Profeta ai Magi: storia di una migratio icono- grafica in età paleocristiana » 99 F. TRISOGLIO, Cesario d’Arles scrittore » 117 Apuliae res M. TROTTA, Le tre versioni greche dell’Apparitio micaelica gar- ganica e le indicazioni sul santuario » 135 Scavi e notizie Dalla storiografia cristiana alla nascita delle storiografie nazio- nali. Documento dei Corsisti di MSA » 147 VETERA CHRISTIANORUM 47-2010 - ISBN 978-88-7228-593-0 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it Recensioni p. 151 Schede bibliografiche » 155 Libri pervenuti in Redazione » 181 VETERA CHRISTIANORUM 47-2010 - ISBN 978-88-7228-593-0 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it Vetera Christianorum Osvalda ANDREI 47, 2010, 5-22 Dai Chronici Canones di Eusebio al Chronicon di Girolamo: translatio come costruzione di un nuovo modello cronografico* Riprendo da altro mio contributo la prima parte di questo titolo per indicare un itinerario che non è solo da un originale greco (Eusebio di Cesarea) alla sua “traduzione” latina (Girolamo), ma rappresenta anche un periodo tanto breve nella durata (circa un cinquantennio, dal 325/326 d.C. al 380 circa d.C.) quanto intenso sul piano del trasformarsi storico del genere ‘cronaca’. Circoscrivo questo termine oggi troppo convenzionalizzato (chronique, chro- nicle, chronik, cronaca) a quella forma di scrittura dei tempi che – con, alle spalle, una lunga funzione di documento pubblico e, a partire dal III sec. a.C., un suo rimotivarsi quale ambito di esercizio erudito e di attività storiografico apologetica – ha infine trovato nel cristianesimo uno sbocco fecondo quale stru- mento di definizione identitaria, esempio di cristianizzazione di saperi, tramite di fondazione e stabilizzazione di memorie e pratiche comunitarie 1. In linea di * Questo contributo è la versione, rivista, della lezione tenuta alla XIII Settimana di Studi tardo antichi e romano barbarici (Dalla storiografia cristiana alla nascita delle storie nazionali: Cen- tro di studi Micaelici e Garganici, Monte Sant’Angelo [FG], 18-22 ottobre 2010). Se essa è po- tuta diventare un momento di riflessione entro un percorso di ricerca (la cronografia cristiana) che mi impegna da anni, lo si deve anche alle lezioni degli altri colleghi, all’interesse dei corsi- sti, ai dibattiti e ai proficui scambi di idee dentro e fuori l’aula. 1 In generale, vd. B. Croke, The Origins of the Christian World Chronicle, in B. Croke, A.M. Emmett, History and Historians in Late Antiquity, Sydney-Oxford 1983, 116-131; O. Andrei, Cronografia giudaica, cronografia cristiana. Un itinerario di lettura, Henoch 22, 2000, 63-85; H. Inglebert, Interpretatio Christiana. Les mutations des savoirs (cosmographie, géographie, ethno- graphie, histoire) dans l’antiquité chrétienne (30-630 après J.-C.), Paris 2001, 463-548 soprat- tutto. Sull’opportunità di circoscrivere il genere ‘cronaca’ rispetto ad altre forme di scrittura storica a base cronologica (soprattutto a partire dall’osservatorio medievale, dove il termine appare ge- neralizzato ed esteso da qui a varie tipologie di scrittura del passato) intervengono ora R.W. Bur- gess, M. Kulikowski, The History and Origins of the Latin Chronicle Tradition, in E. Cooper (ed.), Medieval Chronicle, VI, Amsterdam 2009, 152-175. Sugli sviluppi ed i tornanti del genere cronachistico dalle origini mediorientali all’occidente altomedievale è da ora in poi utile R.W. VETERA CHRISTIANORUM 47-2010 - ISBN 978-88-7228-593-0 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it 6 OSVALDA ANDREI massima, il genere ‘cronaca’ ha le sue caratteristiche formali ne: i) il privilegio della struttura cronologica [successione dei tempi] sugli argomenti di informa- zione (donde, ad esempio, la differenza con opere pur compartecipanti del titolo Chronica o che così vengono definite) 2; ii) una loro gestione che agisce nel senso della ‘raccolta’ più che in quello della narratio aperta o della connessione esplicita tra fatti (onde un’eclisse di sole, un terremoto, o un accadimento para- dosso hanno formalmente lo stesso peso di una battaglia, di una morte illustre, di una fondazione urbana, di un fatto politico e comunitario: potremmo chia- mare questa caratteristica gestione e sistemazione paratattica degli historou- mena); iii) la forma breve delle notizie in sé così come quella dell’opera a prescindere dal numero, anche molto alto, degli anni coperti (che possono essere indicati in corso o in fine d’opera con dati somma intervallati o con un dato somma complessivo) 3. Nel quadro di questa tipologia, la ‘cronaca’ (ogni cro- naca) è chronographia (descriptio temporum: “scrittura dei tempi” sulla base di… e/o a decorrere da…) sia perché fissa per iscritto dei punti cronologici di riferimento temporale ed evenemenziale (livello delle horographiai), sia perché può organizzarne e comunicarne definizione e successione secondo mo- duli/schemi interpretativi e visioni d’insieme del tempo storico (ovvero secondo un livello del soggettivo) propri dell’autore, del gruppo di cui si fa interprete e del pubblico con cui intende condividere il progetto. Negli sviluppi del genere ‘cronaca’ e delle sue testualizzazioni, il chronographos e lo historiographos/syg- grapheus finiscono gradatamente per confluire e diventare espressione di un’unica provincia ‘storica’ e ‘storiografica’. Sul piano dell’approccio euristico al pianeta ‘cronaca’ – un pianeta su cui gli studi storico cristiani sono andati negli ultimi tempi affiancandosi alle prospettive degli storici dell’antico e tardo antico che lo avevano per lo più avvicinato – questo significa valorizzare il pro- dotto non solo a livello della cronologia reale (più o meno esatta) di pr£gmata Burgess, Mosaics of Time. The Latin Chronicle Traditions from the First Century BC to the Sixth Century AD. I: A History of the Chronicle from the Ancient Near East to the European Middle Age, 2010 (in corso di stampa: ringrazio il collega Burgess di avermene permesso proficuamente la lettura in file prima della pubblicazione). 2 Un caso esemplare sono i Chronica di Sulpicio Severo (a mundi exordio …cum distinctione temporum usque ad nostram memoriam e con la brevitas quale caratteristica dichiarata: I,1,1-3) che un ‘cronachista’ prosecutor dello stampo di Idazio ritiene di dover esplicitamente distin- guere dai propri, differenti, Chronica (Hydat. chron., ad ol. CCLXLVI, Arc.-Hon. XI, parag. 30 Burgess). 3 Così già in Eus. Hier. Chron. 19, 6-7 H. (= R. Helm, Die Chronik des Hieronymus. Hieronymi Chronicon, GCS, Eusebius.VII, Berlin 19843): vd. inoltre Cassiod. chron.,§ 1365, 161 Momms. (Th. Mommsen, Monumenta Germaniae Historica, 11. Chronica Minora, II); Isid. chron. §§ 1-2 Momms.: quanta potuimus brevitate. VETERA CHRISTIANORUM 47-2010 - ISBN 978-88-7228-593-0 - Edipuglia s.r.l. - www.edipuglia.it DAI CHRONICI CANONES DI EUSEBIO AL CHRONICON DI GIROLAMO 7 e genÒmena o come tramite di notizie ed ambiti non altrimenti noti, ma anche della costruzione d’autore (esito di un’opera di ricomponimento e rielaborazione dei dati per lui significativi o disponibili in base a modelli organizzatori e para- metri d’insieme che niente hanno a che vedere con la cronologia scientifica). Quanto alla fortuna cristiana del genere ‘descriptio temporum’ (ufficialmente a partire dal III sec. d.C., ma senza prescindere idealmente dalle pulsioni identi- tarie e dagli intenti apologetici a cui materia e materiali cronologici erano ser- viti in precedenza), questa può spiegarsi in via generale sulla base che – a fronte dell’insorgere di nuove domande di presentazione ed interpretazione del pas- sato favorite dalla cristianizzazione del mondo romano – la risorsa cronachi- stica appare, in determinati momenti e da determinati osservatori culturali, una risposta testualmente adatta alle richieste di un mercato non di rado bisognoso di legittimazione e conforto intellettuali 4.
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