PROPONENTE di Milano Programma Integrato di Intervento E u r o M i l a n o S . p . A . Riqualificazione dell'area di Cascina Merlata via Eritrea 48/8 - 20157 Milano tel 02 8800011 approvato nell'ambito dell'Accordo di Programma fax 02 880001222 approvato con Decreto Presidente Regione Lombardia n.4299 del 13/05/2011 e-mail [email protected] pubblicato su B.U.R.L. - serie ordinaria - n.20 del 20/05/2011

PROGETTO Opere di urbanizzazione secondaria Progetto delle aree cimiteriali comprese nell'Accordo di Programma Progetto preliminare

TITOLO ELABORATO ELABORATO N.

Progetto Relazione

SCALA BOZZA

PROGETTISTA PROJECT MANAGER

Arch. Giovanna Longhi Arch. Franco Giorgetta via Plinio 15 - 20129 Milano via Fiori Chiari 8 - 20121 Milano tel 335 8273773 tel 02 863288 - fax 02 99987853 [email protected] [email protected] E u r o M i l a n o S . p . A . via Eritrea 48/8 - 20157 Milano tel 02 8800011 fax 02 880001222 e-mail [email protected]

AGG. DATA DESCRIZIONE AGG. AUTORE

00 Settembre 2016 GL-FG

VISTI

NOME FILE

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RELAZIONE

INTRODUZIONE

L’area di progetto è costituita dall’insieme delle superfici di proprietà comunale adiacenti o in prossimità del Cimitero Maggiore, comprese nel perimetro dell’Accordo di Programma di cascina Merlata, identificabili nei seguenti ambiti:

- piazzale antistante l’ingresso monumentale del Cimitero Maggiore, al termine di viale Certosa, con aree verdi e capolinea tranviario; - aree verdi e a parcheggio intorno alla cascina Torchiera; - parcheggio principale del Cimitero, tra il piazzale e via Gallarate; - fascia a verde lungo il primo tratto di via Gallarate; - area alberata (ex vivaio) a est del primo tratto di via Jona; - fasce verdi lungo il muro di cinta interessate dalla realizzazione della Via d’Acqua Sud; - fasce verdi e a parcheggio lungo via Jona-via Barzaghi tra il Cimitero Maggiore e il Cimitero Israelitico; - aree in fregio alla nuova viabilità e grande area in corso di monitoraggio ambientale lungo via Barzaghi, tra la ferrovia, la centrale elettrica e la nuova viabilità.

Il progetto riguarda la sistemazione paesaggistica e funzionale degli spazi pubblici citati, in un quadro di generale coerenza con la progettazione, in avanzata fase di realizzazione, delle urbanizzazioni secondarie del PII cascina Merlata.

La presente proposta preliminare è redatta in forma di bozza per consentire tutti i necessari confronti, verifiche e valutazioni da parte dei numerosi Uffici comunali direttamente interessati, nonché del Municipio 8 nella cui competenza territoriale ricade.

Oltre alla presente relazione, il progetto è costituito dai seguenti elaborati

Tav. 1.1 Rilievo Piazzale Cimitero Maggiore. Parcheggio e giardino cascina Torchiera

Tav. 1.2 Rilievo Pista ciclabile via Gallarate. Parcheggio Cimitero Maggiore

Tav. 1.3 Rilievo Primo tratto via Jona e ingresso Cimiteri

Tav. 1.4 Rilievo Ricicleria AMSA e Deposito Comunale

Tav. 1.5 Ambiti funzionali

Tav. 2.1 Progetto Piazzale Cimitero Maggiore. Parcheggio e giardino cascina Torchiera

Tav. 2.2 Progetto Pista ciclabile via Gallarate. Parcheggio Cimitero Maggiore

Tav. 2.3 Progetto Primo tratto via Jona e ingresso Cimiteri

Tav. 2.4 Progetto Ricicleria AMSA e Deposito Comunale

Progetto - Prima stima dei costi

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INQUADRAMENTO STORICO DELL’AREA DI PROGETTO

La prima fonte storica che dà una rappresentazione compiuta e fortemente caratterizzata dell’area a nord-ovest di Milano, dove sono situati il Cimitero Maggiore e la cascina Merlata, è la Carta dei dintorni di Milano del Clarici del 1600. L’intera zona risulta coperta da un fitto bosco, indicato come Gruana Boscho, propaggine meridionale delle Groane, all’epoca la più estesa formazione vegetale naturale presente intorno alla città. Nella mappa la campagna è punteggiata di cascine e nuclei rurali, attestati lungo le direttrici storiche e i numerosi fontanili e corsi d’acqua che solcano la pianura con orientamento nord-ovest/sud-est.

Lungo la direttrice del Sempione, Strada di Gallarate, sul sito della cascina Merlata è già presente una costruzione indicata come Fornace, mentre in prossimità della Certosa di Garignano si distingue una cascina Torciera.

Giovanni Battista Clarici, Carta de’ dintorni di Milano(…), 1600.

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Nella prima metà dell’800 il bosco, ora denominato Bosco della Merlata di sopra e di sotto e citato in tutte le fonti dell’epoca come luogo di brigantaggio, inizia ad assottigliarsi soprattutto nella porzione meridionale. Le superfici boscate si riducono in coincidenza con l’estensione delle colture agricole. Grazie ai molti fontanili e alla rete di cascine presenti l’area risulta intensamente coltivata a marcita e risaia, oltre che a seminativi e vite.

Mentre sul sito della cascina Merlata il vecchio fabbricato preesistente cambia il suo nome in Fornasaccia, la cascina Torchiera è confermata come Torcera e la simbologia dei campi tutto attorno ad essa evidenzia l’estesa coltivazione della vite che trovava nel torchio da vino della cascina la sua trasformazione.

Giovanni Brenna, Dintorni di Milano, 1833-42.

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Nella seconda metà dell’800 il bosco della Merlata risulta quasi scomparso, tagliato dal tracciato della ferrovia per Torino, aperta intorno al 1860.

Lungo la strada del Sempione, percorsa dal 1880 dalla tranvia Milano-Gallarate, la cascina Merlata appare per la prima volta nella forma e con la denominazione attuale, essendo stata realizzata intorno al 1860.

Le caratteristiche del terreno, argilloso come nelle vicine Groane, hanno indotto l’insediamento di numerose fornaci per laterizi. In prossimità della cascina Merlata sono presenti la Fornace dell’Acqua, la Fornace Keller e una terza poco più a nord, che utilizzano l’antico bosco come combustibile.

La cascina Torchiera (Torghiera) è riconoscibile nel suo impianto a corte chiusa, circondato dai coltivi e tangente alla strada che collega il nucleo di al Sempione.

Istituto Geografico Militare, 1888.

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La costruzione del Cimitero Maggiore

Nell’area in esame tra il 1886 e il 1895 viene costruito il nuovo Cimitero di Milano, su progetto dell’ingegnere comunale Enrico Brotti e dell’ingegner Luigi Mazzocchi (quest’ultimo autore, in collaborazione con altri professionisti milanesi e con il figlio architetto Cesare, di importanti progetti, spesso di rilevanza sociale: i Ricoveri Notturni di via Balbo, il Pio Albergo Trivulzio, i magazzini Gondrand di via Pontaccio, le Terme e il Grand Hotel di San Pellegrino).

L’opera nasce dall’esigenza di sostituire i Cimiteri suburbani dislocati a raggiera nel comune dei Corpi Santi (annesso a Milano nel 1873), ormai investiti dall’espansione della città, e di affiancare una nuova struttura a quella del Cimitero Monumentale, da poco realizzato su progetto dell’arch. Carlo Maciachini tra il 1863 e il 1867, ma di cui già all’epoca si prevedeva l’insufficienza.

Il nuovo Cimitero si colloca nel varco di campagna compreso tra la direttrice storica del Sempione e la linea ferroviaria per Torino, assumendone analogo orientamento. Copre una superficie di 40 ettari, successivamente ampliata fino a circa 70, ricadente nel territorio di Musocco, rimasto comune autonomo fino al 1923.

L’ingresso è costituito da un fronte monumentale porticato, contenente tutte le funzioni di servizio, ed è posto in asse con il nuovo tratto di viale Certosa, realizzato nell’occasione dalla piazza del Bersaglio (attuale piazzale Accursio) sulla direttrice di corso Sempione.

Costruito solo su tale fronte e inizialmente cinto per il resto del perimetro da un vallo, lambito sul fronte opposto, a nord-ovest, dal corso di un canale secondario del Villoresi, il Cimitero nasce con un’organizzazione planimetrica corrispondente a quella che tuttora persiste: un impianto ortogonale scandito da una gerarchia di viali di diversa sezione e costituito da campi per inumazione di forma regolare: 4 quarti suddivisi ciascuno in 16 campi maggiori per un totale di 64, a loro volta suddivisi in 256 campi minori.

Secondo una fonte dell’epoca il Cimitero accoglieva fin dalle origini al proprio interno una cospicua dotazione vegetale: “1.000 Abies nigra, 800 Thuja gigantea, 2.850 Sophora japonica, 320 Olmi americani, 2.600 Pioppi piramidali”.

Il disegno del piazzale esterno e di quello interno al fronte monumentale richiamano uno schema compositivo classico, rigorosamente simmetrico, di parterre a prato alternati a parterre alberati verso la città e di aiuole e campi bordati da un doppio filare di alberi a esedra verso il Cimitero.

I piazzali sono percorsi da una linea tranviaria, istituita appositamente con partenza dal Cimitero Monumentale. Anche la tranvia Milano-Gallarate, che percorreva il Sempione, aveva una fermata in prossimità.

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Istituto Geografico Militare, 1914.

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Nel settore nord-ovest della città negli anni ‘20 del 900 vengono realizzati il Sanatorio di a (attuale Ospedale Sacco) e l’autostrada dei Laghi, alla quale segue, dopo pochi anni, l’autostrada Milano-Torino.

Il Cimitero viene ampliato con un quinto ordine di campi (16 grandi campi che si aggiungono ai 64 preesistenti). Nel 1933 viene realizzato l’ossario al centro del primo rondò, mentre al perimetro si cominciano a costruire le gallerie di colombari, assenti nel progetto originario.

Tra il Cimitero e la ferrovia viene realizzata una centrale elettrica (non rappresentata nella cartografia militare).

Istituto Geografico Militare, 1936.

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In questo dopoguerra inizia la costruzione dei quartieri di Vialba e ; seguirà il tra la fine degli anni ’50 e i primi anni’70. L’espansione della città cresce in modo discontinuo tra via Gallarate e la Varesina, mentre permangono frammenti di usi agricoli tutt’attorno al Cimitero.

Negli anni ’40 il Cimitero viene ulteriormente ampliato con l’aggiunta di ulteriori 14 campi, separati dai preesistenti dal corso a cielo aperto del canale secondario del Villoresi. Si completa così, con un’addizione di forma trapezoidale, l’assetto tuttora esistente, delimitato da un muro di cinta alto 4 metri, con basamento e lesene in ceppo e campiture di mattoni gialli.

Dopo la guerra, inoltre, viene estromesso il reparto israelitico, originariamente interno al Cimitero. Dopo una configurazione iniziale più minuta, assumerà poi tra il 1970 e il 1980 l’attuale forma rettangolare, mentre verrà completata la saldatura tra il prolungamento di via Jona e la via Barzaghi.

Lungo la ferrovia si sviluppano attività di cava.

Istituto Geografico Militare, 1950.

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Foto aerea (Stefano Topuntoli) , 1989

Vista zenitale da Google, 2010 circa

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PROPOSTE PRELIMINARI DI PROGETTO

Le proposte preliminari di progetto vengono indicate di seguito, suddivise negli ambiti individuati nella planimetria generale Tav. 1.5 - Ambiti funzionali, che identifica con diversi colori le aree di intervento e ne riporta la superficie.

Nella stessa divisione per ambiti è articolata la stima sommaria dei costi.

Ambiti A e B: Stato di fatto (Tav. 1.1)

Gli ambiti individuati come A e B corrispondono alle superfici a verde, a parcheggio e corselli carrabili che circondano la cascina Torchiera, in prossimità del fronte principale del Cimitero Maggiore.

Attualmente si caratterizzano come spazi prevalentemente verdi, fittamente alberati sui margini da filari di piante di grandi dimensioni, tutti di Celtis australis ad eccezione di un filare di Platani. Gli spazi a parcheggio sono poco definiti, sterrati o con pavimentazione in conglomerato bituminoso degradata, senza protezioni dell’apparato radicale e dei tronchi degli alberi e con una viabilità di accesso ridondante, in parte anche dismessa e impedita da sbarre chiuse. Anche le pavimentazioni pedonali sono discontinue, con marciapiedi per diversi tratti mancanti. La copertura vegetale è invece cospicua e di grande qualità paesaggistica.

Dell’antica cascina Torchiera, presente nella cartografia fin dal 1600 ma la cui origine pare risalga al XIV secolo, raffigurata come una corte chiusa adiacente a una testa di fontanile nelle mappe catastali di Carlo VI e del Lombardo Veneto, resta attualmente un edificio a “L” con il fronte principale su due piani e un’ala di un piano, al perimetro di uno spazio di pertinenza chiuso da recinzione sugli altri lati.

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Acquisita dal Comune di Milano nel 1888 in concomitanza con la realizzazione del Cimitero, la cascina apparteneva in origine alla vicina Certosa di e deve il suo nome (Torcera, Torghiera, Torchiera) alla presenza di un torchio per la spremitura dell’uva, la cui coltivazione era molto diffusa nel fondo circostante (cfr. carta dei Dintorni di Milano del 1833-42).

Divenuta dai primi anni ’90 un centro sociale autogestito, svolge attività culturali e ricreative aperte al quartiere.

Ambiti A e B: Progetto (Tav. 2.1)

Il progetto prevede una completa riorganizzazione dell’area, senza interferire con la presenza della cascina Torchiera, ma con l’intento di attivare una riqualificazione più ampia che col tempo la possa coinvolgere.

In particolare prevede:

- nella porzione di area più prossima all’ingresso del Cimitero, il ridisegno e la ripavimentazione degli spazi a parcheggio (per un totale di 63 posti auto) e della relativa viabilità di accesso; - la valorizzazione a giardino pubblico del resto dell’area, con la formazione di un’area giochi per bambini recintata, con zona attrezzata in gomma antiurto e spazi a prato protetti, e di un campo da bocce; - la completa conservazione e, dove necessario, l’integrazione del patrimonio arboreo esistente con specie coerenti e l’inserimento di siepi a delimitazione dei parcheggi; - il rifacimento dei percorsi pedonali, con spazi e attrezzature per la sosta, e il completamento dei marciapiedi; - il recupero e la ricollocazione dell’illuminazione già presente nell’area.

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Ambiti C e X: Stato di fatto (Tav. 1.1)

L’ambito individuato come C, insieme a X, corrisponde all’area complessivamente considerata come Piazzale Cimitero Maggiore.

E’ in realtà un ambito abbastanza composito nel quale, nel corso del tempo, si è modificato l’assetto originario, presumibilmente simile al progetto della sistemazione già descritto nelle note storiche ma di cui non resta altra specifica documentazione, essendo la cartografia troppo semplificata e le immagini dell’epoca tutte dedicate al fronte monumentale.

Si può quindi ritenere che la prima realizzazione si sia comunque fondata su un disegno simmetrico di aiuole e di spazi pavimentati, in asse con l’emergenza al centro dell’esedra porticata, con una componente vegetale finalizzata a sottolineare l’architettura e ad incorniciarne la visuale.

L’attuale assetto, privo di una forma riconoscibile, affida l’impianto simmetrico essenzialmente al disegno delle sedi stradali, mentre i due grandi parterre laterali risultano fortemente squilibrati nella loro configurazione di percorsi e vegetazione per la presenza in quello sud del capolinea tranviario.

Ambiti C e X: Progetto (Tav. 2.1)

Il progetto attribuisce grande importanza a questo ambito, per il significato che il Cimitero Maggiore riveste per l’intera città e per la qualità architettonica e paesaggistica di questo grande spazio pubblico della memoria collettiva.

Valorizza dunque il piazzale, marcandone la stretta relazione con il fronte monumentale del Cimitero, attraverso una ripavimentazione in pietra della sede stradale, mantenuta sostanzialmente nell’attuale dimensione, ma trasformata nella percezione anche ai fini della moderazione della velocità della circolazione veicolare. Sempre in pietra, con possibilità di utilizzare pose e formati diversi, è previsto il rifacimento della pavimentazione dei marciapiedi,

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lungo il fronte del Cimitero e sul cannocchiale centrale, con l’obiettivo di favorire anche una riqualificazione omogenea dei chioschi dei fiori esistenti.

Il progetto prevede inoltre un ridisegno coerente dei due parterre verdi laterali, ricostruendone un assetto simmetrico attraverso la selezione e il cospicuo incremento della vegetazione con un’alberatura continua di specie miste che si apre ad arco di cerchio verso l’ingresso porticato del Cimitero e con l’eliminazione delle pavimentazioni incongruenti.

L’attuale patrimonio vegetale, piuttosto casuale e disomogeneo, viene conservato per quanto riguarda gli esemplari arborei in buone condizioni, inglobati nelle nuove piantagioni, mentre gli esemplari arbustivi o gli alberi a crescita contenuta vengono recuperati e trapiantati altrove. Le siepi di rose sullo spartitraffico centrale, alquanto infestate, vengono sostituite con una specie sempreverde a crescita compatta.

Condizione per la fattibilità di tale intervento è la razionalizzazione e riqualificazione del capolinea tranviario, con una selezione ed eventuale sostituzione dei manufatti esistenti, in parte dismessi, l’inerbimento delle rotaie e la razionalizzazione dell’attuale rete di cavi, che preclude la possibilità di un impianto vegetale significativo. Tali specifici interventi, da verificare e approfondire con ATM, non sono compresi nella stima dei costi.

Ambito D: Stato di fatto (tav. 1.1)

L’ambito D corrisponde all’area verde, di forma rettangolare, compresa tra Calandra e via Gadames, tra il capolinea del tram e il parcheggio del Cimitero.

Presenta una consistente dotazione di alberi, esclusivamente conifere, connotati da una spiccata uniformità. La specie prevalente è il Cupressus arizonica, che forma un doppio filare verso via Gadames, con diverse sostituzioni di recente impianto. Il resto della vegetazione è formato da alcuni Cedri, Cedrus atlantica glauca e Cedrus deodara, anche di grandi dimensioni.

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Ambito D: Progetto (tav. 2.1)

Il progetto prevede essenzialmente una valorizzazione dell’area come giardino, con l’eliminazione delle pavimentazioni e delle strutture dismesse e la selezione e integrazione della vegetazione con alcune latifoglie, compatibili come colore del fogliame con il cromatismo dominante nelle piante esistenti.

Ambiti E e F: Stato di fatto (Tav. 1.2)

L’ambito E-F corrisponde al grande parcheggio esistente tra via Gadames e l’inizio di via Gallarate: una distesa di pavimentazione bituminosa, ammalorata in diversi punti, con la presenza di alcuni Platani, anche di grandi dimensioni, e di giovani piante della stessa specie in stato mediocre o cattivo. I tornelli degli alberi sono irregolarmente ritagliati nella pavimentazione e privi di cordonatura di protezione.

Sul lato che fronteggia il Cimitero il bordo del parcheggio è formata da un’aiuola con una fila di Prunus cerasifera ‘Pissardii’, stentati per l’ombreggiamento prodotto dai Platani.

Il parcheggio, normalmente pressoché deserto, non ha una distribuzione riconoscibile e conta svariati ingressi/uscite.

Sono presenti due serie di punti luce su palo alto nella zona centrale.

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Ambiti E e F: Progetto (Tav. 2.2)

Il progetto conferma per l’ambito la funzione di parcheggio principale del Cimitero (211 posti auto), all’interno di una sua radicale riqualificazione paesaggistica.

Prevede la completa riorganizzazione dell’area con una chiara distribuzione della circolazione attraverso corselli a senso unico in conglomerato bituminoso, una riduzione e razionalizzazione degli accessi e una revisione dell’illuminazione. Prevede inoltre il rifacimento degli stalli in grigliato inerbito, considerato il basso utilizzo del parcheggio che consente di optare per una pavimentazione permeabile, condizione anche per la sopravvivenza e lo sviluppo delle piante.

Il progetto prevede infine un deciso potenziamento delle alberature, in aiuole protette da cordoli rialzati, con il mantenimento degli attuali alberi in buone condizioni e la loro integrazione con un impianto irregolare di latifoglie, in grado di conferire un aspetto più naturale alla copertura vegetale e di integrarsi meglio con gli alberi esistenti.

All’interno del marciapiede presente lungo via Gallarate si propone la realizzazione di un primo tratto di pista ciclabile bidirezionale (di cui è previsto il proseguimento nell’ambito G), separata dal parcheggio mediante l’inserimento di una siepe continua.

Ambito G: Stato di fatto (Tav. 1.2)

L’ambito consiste in una sottile fascia compresa tra il muro di recinzione dell’area a servizi cimiteriali e il marciapiedi in asfalto colato lungo il primo tratto di via Gallarate, fino alla prima rotatoria.

Sistemata a prato con alberi, conta la presenza di diverse piante adulte ben formate, prevalentemente Paulownia tomentosa, con qualche integrazione di specie miste (Fraxinus excelsior, Robinia pseudoacacia).

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Ambito G: Progetto (Tav. 2.2)

Il progetto prevede la formazione di una pista ciclabile bidirezionale, pavimentata in conglomerato bituminoso colorato in pasta, sulla prosecuzione del tratto già citato (Ambito F), in sostituzione dell’attuale percorso ciclabile monodirezionale in sede stradale.

Il tracciato procede in parte affiancato al marciapiede esistente, in parte se ne distacca, descrivendo delle curve aperte e portandosi lungo il muro per salvaguardare le piante presenti.

Ad esclusione di una Paulownia incompatibile con il tracciato, tutte le altre piante adulte possono essere conservate, mentre alcune giovani piante, in conflitto con la pista, possono essere agevolmente trapiantate altrove.

Il progetto prevede anche il rifacimento, con identiche caratteristiche architettoniche e materiche, di un tratto del muro di cinta dell’area dei servizi cimiteriali, la cui giacitura è attualmente tangente al marciapiedi in corrispondenza della rotatoria.

Poco oltre la rotatoria la pista e l’intervento proposto si interrompono, a causa della presenza di aree private, non disponibili.

Ambito H

L’ambito H corrisponde a una fascia interclusa tra il muro del Cimitero e il grande vivaio esistente, che insiste su un’area di proprietà privata. Per tali caratteristiche se ne rimanda nel tempo la sistemazione.

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Ambiti I-L: Stato di fatto (Tav. 1.3)

L’ambito I è un’area a verde, lungo il tracciato modificato di via Jona, che apparteneva in precedenza al vivaio adiacente, del quale permangono alcuni filari di alberi, in prevalenza Gleditsia triacanthos ‘Sunburst’, con qualche Quercus rubra, Carpinus betulus, Acer pseudoplatanus.

L’area è delimitata verso strada da un marciapiede in asfalto colato, di recente realizzazione, mentre manca un adeguato raccordo tra la quota del marciapiede stesso e l’area alberata, più bassa di circa un metro.

L’ambito L, compreso tra via Jona e il muro del Cimitero, interessato recentemente dalla realizzazione di un tratto intubato della Via d’Acqua Sud, si presenta come una superficie sterrata, leggermente sottoquota rispetto al marciapiedi.

Ambiti I-L: Progetto (Tav. 2.3)

Gli interventi previsti sono esclusivamente di completamento della sistemazione a verde, con apporto di terra di coltura per portare in quota il terreno nell’ambito L e per risagomare il raccordo in scarpata nell’ambito I, con successiva formazione di prato.

Nell’area I si prevede inoltre un eventuale diradamento delle piante dell’ex vivaio e il trapianto negli spazi liberi, a piccoli gruppi monospecifici, delle piante giovani recuperate dalle altre zone di intervento.

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Ambito M: Stato di fatto (Tav. 1.3)

L’ambito è costituito da due fasce comprese tra la sede stradale di via Jona-via Barzaghi e i muri di cinta del Cimitero Maggiore e del Cimitero Israelitico, oggi parzialmente alberate e a verde degradato in quanto soggette a parcheggio irregolare.

Il lato adiacente al Cimitero Israelitico è alberato in modo discontinuo con un filare di Carpinus betulus ‘Pyramidalis’, mentre lungo il muro di cinta del Cimitero Maggiore la realizzazione del manufatto interrato della Via d’Acqua Sud ha eliminato gli alberi preesistenti.

A metà della via, in entrambi i muri di cinta si aprono i rispettivi ingressi, in corrispondenza dei quali sono presenti dei chioschi di fiori.

Ambito M: Progetto (Tav. 2.3)

Il progetto prevede di riqualificare le due fasce verdi esistenti, dedicandole per una parte a marciapiedi e per l’altra a prato alberato: nel caso del Cimitero Israelitico, il completamento del filare di Carpini piramidali in allineamento con le piante esistenti obbliga a posizionare il nuovo marciapiedi lungo il muro di cinta (con la possibilità di passaggi in lastre posate a secco tra una pianta e l’altra); mentre nel caso del Cimitero Maggiore il nuovo filare su prato è indicativamente proposto lungo il muro di cinta, con il nuovo marciapiedi verso la sede stradale. La loro rispettiva posizione sarà definitivamente stabilita in base alla compatibilità delle nuove piante con il tracciato del canale interrato, ancora da verificare tramite gli elaborati as built della Via d’Acqua Sud.

Grazie all’ampiezza della sede stradale esistente, risulta altresì possibile prevedere la sosta veicolare in linea, praticamente continua ad eccezione delle sole zone di ingresso, su entrambi i lati.

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Ambiti N, O, P: Stato di fatto e progetto

Gli ambiti N, O e P, nella loro conformazione attuale, sono il risultato degli interventi di costruzione delle nuove infrastrutture viarie legate a Expo 2015.

In generale sono in condizioni di verde primordiale e se ne prevede l’inerbimento mediante idrosemina.

Ambito Q

L’ambito Q corrisponde all’estesa superficie - compresa tra via Barzaghi, l’area ferroviaria, la centrale elettrica e la nuova viabilità- attualmente in corso di monitoraggio ambientale con destinazione Protezione civile e Arredo stradale. Non sono al momento previsti interventi e costi all’interno del presente progetto.

Ambito R: Stato di fatto (Tav. 1.4)

L’ambito corrisponde a un’area di forma irregolare, per una parte compresa nel perimetro del PII e per il resto individuata all’interno dell’Accordo di Programma, delimitata dalla nuova viabilità realizzata in occasione di Expo 2015, dallo scalo ferroviario di Milano Fiorenza e dal nucleo di fabbricati di abitazione esistenti al termine di via Triboniano.

La superficie è in gran parte attualmente adibita a deposito comunale, i cui materiali andranno rimossi o ricollocati.

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Ambito R: Progetto (Tav. 2.4)

Il progetto prevede la realizzazione su circa metà dell’area (porzione a nord-ovest) della nuova Ricicleria AMSA, costituita da un corsello centrale in conglomerato bituminoso e da piattaforme in calcestruzzo armato per il deposito dei cassoni di raccolta. L’area sarà dotata di rete di smaltimento acque meteoriche, fognatura, acqua potabile e di impianto di illuminazione.

Nella porzione sud-est è invece prevista la ricollocazione del Deposito comunale, con pavimentazione bituminosa (priva del tappeto d’usura), impianto di illuminazione e rete di smaltimento e trattamento acque.

In entrambi gli interventi è prevista la realizzazione di recinzioni complete al perimetro, accompagnate da una fascia a verde alberata di mitigazione, con la conservazione dell’eventuale vegetazione esistente.

Insieme al completamento della viabilità di accesso alle due aree saranno realizzati i marciapiedi e un torna-indietro al servizio del nucleo di abitazioni adiacenti.

Nella stima dei costi non sono compresi impianti speciali, quali anti intrusione e videosorveglianza, container uso ufficio, pesa, cassoni portarifiuti.

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