Comune Di Milano Programma Integrato Di Intervento E U R O M I L a N O S

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Comune Di Milano Programma Integrato Di Intervento E U R O M I L a N O S PROPONENTE Comune di Milano Programma Integrato di Intervento E u r o M i l a n o S . p . A . Riqualificazione dell'area di Cascina Merlata via Eritrea 48/8 - 20157 Milano tel 02 8800011 approvato nell'ambito dell'Accordo di Programma fax 02 880001222 approvato con Decreto Presidente Regione Lombardia n.4299 del 13/05/2011 e-mail [email protected] pubblicato su B.U.R.L. - serie ordinaria - n.20 del 20/05/2011 PROGETTO Opere di urbanizzazione secondaria Progetto delle aree cimiteriali comprese nell'Accordo di Programma Progetto preliminare TITOLO ELABORATO ELABORATO N. Progetto Relazione SCALA BOZZA PROGETTISTA PROJECT MANAGER Arch. Giovanna Longhi Arch. Franco Giorgetta via Plinio 15 - 20129 Milano via Fiori Chiari 8 - 20121 Milano tel 335 8273773 tel 02 863288 - fax 02 99987853 [email protected] [email protected] E u r o M i l a n o S . p . A . via Eritrea 48/8 - 20157 Milano tel 02 8800011 fax 02 880001222 e-mail [email protected] AGG. DATA DESCRIZIONE AGG. AUTORE 00 Settembre 2016 GL-FG VISTI NOME FILE COPERTINE RELAZIONE INTRODUZIONE L’area di progetto è costituita dall’insieme delle superfici di proprietà comunale adiacenti o in prossimità del Cimitero Maggiore, comprese nel perimetro dell’Accordo di Programma di cascina Merlata, identificabili nei seguenti ambiti: - piazzale antistante l’ingresso monumentale del Cimitero Maggiore, al termine di viale Certosa, con aree verdi e capolinea tranviario; - aree verdi e a parcheggio intorno alla cascina Torchiera; - parcheggio principale del Cimitero, tra il piazzale e via Gallarate; - fascia a verde lungo il primo tratto di via Gallarate; - area alberata (ex vivaio) a est del primo tratto di via Jona; - fasce verdi lungo il muro di cinta interessate dalla realizzazione della Via d’Acqua Sud; - fasce verdi e a parcheggio lungo via Jona-via Barzaghi tra il Cimitero Maggiore e il Cimitero Israelitico; - aree in fregio alla nuova viabilità e grande area in corso di monitoraggio ambientale lungo via Barzaghi, tra la ferrovia, la centrale elettrica e la nuova viabilità. Il progetto riguarda la sistemazione paesaggistica e funzionale degli spazi pubblici citati, in un quadro di generale coerenza con la progettazione, in avanzata fase di realizzazione, delle urbanizzazioni secondarie del PII cascina Merlata. La presente proposta preliminare è redatta in forma di bozza per consentire tutti i necessari confronti, verifiche e valutazioni da parte dei numerosi Uffici comunali direttamente interessati, nonché del Municipio 8 nella cui competenza territoriale ricade. Oltre alla presente relazione, il progetto è costituito dai seguenti elaborati Tav. 1.1 Rilievo Piazzale Cimitero Maggiore. Parcheggio e giardino cascina Torchiera Tav. 1.2 Rilievo Pista ciclabile via Gallarate. Parcheggio Cimitero Maggiore Tav. 1.3 Rilievo Primo tratto via Jona e ingresso Cimiteri Tav. 1.4 Rilievo Ricicleria AMSA e Deposito Comunale Tav. 1.5 Ambiti funzionali Tav. 2.1 Progetto Piazzale Cimitero Maggiore. Parcheggio e giardino cascina Torchiera Tav. 2.2 Progetto Pista ciclabile via Gallarate. Parcheggio Cimitero Maggiore Tav. 2.3 Progetto Primo tratto via Jona e ingresso Cimiteri Tav. 2.4 Progetto Ricicleria AMSA e Deposito Comunale Progetto - Prima stima dei costi 1 RELAZIONE INQUADRAMENTO STORICO DELL’AREA DI PROGETTO La prima fonte storica che dà una rappresentazione compiuta e fortemente caratterizzata dell’area a nord-ovest di Milano, dove sono situati il Cimitero Maggiore e la cascina Merlata, è la Carta dei dintorni di Milano del Clarici del 1600. L’intera zona risulta coperta da un fitto bosco, indicato come Gruana Boscho, propaggine meridionale delle Groane, all’epoca la più estesa formazione vegetale naturale presente intorno alla città. Nella mappa la campagna è punteggiata di cascine e nuclei rurali, attestati lungo le direttrici storiche e i numerosi fontanili e corsi d’acqua che solcano la pianura con orientamento nord-ovest/sud-est. Lungo la direttrice del Sempione, Strada di Gallarate, sul sito della cascina Merlata è già presente una costruzione indicata come Fornace, mentre in prossimità della Certosa di Garignano si distingue una cascina Torciera. Giovanni Battista Clarici, Carta de’ dintorni di Milano(…), 1600. 2 RELAZIONE Nella prima metà dell’800 il bosco, ora denominato Bosco della Merlata di sopra e di sotto e citato in tutte le fonti dell’epoca come luogo di brigantaggio, inizia ad assottigliarsi soprattutto nella porzione meridionale. Le superfici boscate si riducono in coincidenza con l’estensione delle colture agricole. Grazie ai molti fontanili e alla rete di cascine presenti l’area risulta intensamente coltivata a marcita e risaia, oltre che a seminativi e vite. Mentre sul sito della cascina Merlata il vecchio fabbricato preesistente cambia il suo nome in Fornasaccia, la cascina Torchiera è confermata come Torcera e la simbologia dei campi tutto attorno ad essa evidenzia l’estesa coltivazione della vite che trovava nel torchio da vino della cascina la sua trasformazione. Giovanni Brenna, Dintorni di Milano, 1833-42. 3 RELAZIONE Nella seconda metà dell’800 il bosco della Merlata risulta quasi scomparso, tagliato dal tracciato della ferrovia per Torino, aperta intorno al 1860. Lungo la strada del Sempione, percorsa dal 1880 dalla tranvia Milano-Gallarate, la cascina Merlata appare per la prima volta nella forma e con la denominazione attuale, essendo stata realizzata intorno al 1860. Le caratteristiche del terreno, argilloso come nelle vicine Groane, hanno indotto l’insediamento di numerose fornaci per laterizi. In prossimità della cascina Merlata sono presenti la Fornace dell’Acqua, la Fornace Keller e una terza poco più a nord, che utilizzano l’antico bosco come combustibile. La cascina Torchiera (Torghiera) è riconoscibile nel suo impianto a corte chiusa, circondato dai coltivi e tangente alla strada che collega il nucleo di Musocco al Sempione. Istituto Geografico Militare, 1888. 4 RELAZIONE La costruzione del Cimitero Maggiore Nell’area in esame tra il 1886 e il 1895 viene costruito il nuovo Cimitero di Milano, su progetto dell’ingegnere comunale Enrico Brotti e dell’ingegner Luigi Mazzocchi (quest’ultimo autore, in collaborazione con altri professionisti milanesi e con il figlio architetto Cesare, di importanti progetti, spesso di rilevanza sociale: i Ricoveri Notturni di via Balbo, il Pio Albergo Trivulzio, i magazzini Gondrand di via Pontaccio, le Terme e il Grand Hotel di San Pellegrino). L’opera nasce dall’esigenza di sostituire i Cimiteri suburbani dislocati a raggiera nel comune dei Corpi Santi (annesso a Milano nel 1873), ormai investiti dall’espansione della città, e di affiancare una nuova struttura a quella del Cimitero Monumentale, da poco realizzato su progetto dell’arch. Carlo Maciachini tra il 1863 e il 1867, ma di cui già all’epoca si prevedeva l’insufficienza. Il nuovo Cimitero si colloca nel varco di campagna compreso tra la direttrice storica del Sempione e la linea ferroviaria per Torino, assumendone analogo orientamento. Copre una superficie di 40 ettari, successivamente ampliata fino a circa 70, ricadente nel territorio di Musocco, rimasto comune autonomo fino al 1923. L’ingresso è costituito da un fronte monumentale porticato, contenente tutte le funzioni di servizio, ed è posto in asse con il nuovo tratto di viale Certosa, realizzato nell’occasione dalla piazza del Bersaglio (attuale piazzale Accursio) sulla direttrice di corso Sempione. Costruito solo su tale fronte e inizialmente cinto per il resto del perimetro da un vallo, lambito sul fronte opposto, a nord-ovest, dal corso di un canale secondario del Villoresi, il Cimitero nasce con un’organizzazione planimetrica corrispondente a quella che tuttora persiste: un impianto ortogonale scandito da una gerarchia di viali di diversa sezione e costituito da campi per inumazione di forma regolare: 4 quarti suddivisi ciascuno in 16 campi maggiori per un totale di 64, a loro volta suddivisi in 256 campi minori. Secondo una fonte dell’epoca il Cimitero accoglieva fin dalle origini al proprio interno una cospicua dotazione vegetale: “1.000 Abies nigra, 800 Thuja gigantea, 2.850 Sophora japonica, 320 Olmi americani, 2.600 Pioppi piramidali”. Il disegno del piazzale esterno e di quello interno al fronte monumentale richiamano uno schema compositivo classico, rigorosamente simmetrico, di parterre a prato alternati a parterre alberati verso la città e di aiuole e campi bordati da un doppio filare di alberi a esedra verso il Cimitero. I piazzali sono percorsi da una linea tranviaria, istituita appositamente con partenza dal Cimitero Monumentale. Anche la tranvia Milano-Gallarate, che percorreva il Sempione, aveva una fermata in prossimità. 5 RELAZIONE Istituto Geografico Militare, 1914. 6 RELAZIONE 7 RELAZIONE Nel settore nord-ovest della città negli anni ‘20 del 900 vengono realizzati il Sanatorio di Vialba a Roserio (attuale Ospedale Sacco) e l’autostrada dei Laghi, alla quale segue, dopo pochi anni, l’autostrada Milano-Torino. Il Cimitero viene ampliato con un quinto ordine di campi (16 grandi campi che si aggiungono ai 64 preesistenti). Nel 1933 viene realizzato l’ossario al centro del primo rondò, mentre al perimetro si cominciano a costruire le gallerie di colombari, assenti nel progetto originario. Tra il Cimitero e la ferrovia viene realizzata una centrale elettrica (non rappresentata nella cartografia militare). Istituto Geografico Militare, 1936. 8 RELAZIONE In questo dopoguerra inizia la costruzione dei quartieri di Vialba e Quarto Oggiaro; seguirà il Gallaratese tra la fine degli anni ’50 e i primi anni’70. L’espansione della città cresce in modo discontinuo tra via Gallarate e la Varesina, mentre permangono frammenti di usi agricoli tutt’attorno al Cimitero. Negli anni ’40 il Cimitero viene ulteriormente ampliato con l’aggiunta di ulteriori 14 campi, separati dai preesistenti dal corso a cielo aperto del canale secondario del Villoresi. Si completa così, con un’addizione di forma trapezoidale, l’assetto tuttora esistente, delimitato da un muro di cinta alto 4 metri, con basamento e lesene in ceppo e campiture di mattoni gialli. Dopo la guerra, inoltre, viene estromesso il reparto israelitico, originariamente interno al Cimitero.
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