Quaderni Musicali Marchigiani 14
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Quaderni Musicali Marchigiani 14 a cura di Concetta Assenza Pubblicazione dell’A.Ri.M. – Associazione Marchigiana per la Ricerca e Valorizzazione delle Fonti Musicali QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI 14/2016 a cura di Concetta Assenza ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M. – onlus) via P. Bonopera, 55 – 60019 Senigallia www.arimonlus.it [email protected] QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Volume 14 Comitato di redazione Concetta Assenza, Graziano Ballerini, Lucia Fava, Riccardo Graciotti, Gabriele Moroni Realizzazione grafica: Filippo Pantaleoni ISSN 2421-5732 ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M. – onlus) QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Volume 14 a cura di Concetta Assenza In copertina: Particolare dell’affresco di Lorenzo D’Alessandro,Madonna orante col Bambino e angeli musicanti, 1483. Sarnano (MC), Chiesa di Santa Maria di Piazza. La redazione del volume è stata chiusa il 30 giugno 2016 Copyright ©2016 by A.Ri.M. – onlus Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i Paesi. «Quaderni Musicali Marchigiani» – nota Lo sviluppo dell’editoria digitale, il crescente numero delle riviste online, l’allargamento del pubblico collegato a internet, la potenziale visibilità globale e non da ultimo l’abbattimento dei costi hanno spinto anche i «Quaderni Musicali Marchigiani» a trasformarsi in rivista online. Le direttrici che guidano la Rivista rimangono sostanzialmente le stesse: particolare attenzione alle fonti musicali presenti in Regione o collegabili alle Marche, rifiuto del campanilismo e ricerca delle connessioni tra storia locale e dimensione nazionale ed extra-nazionale, apertura verso le nuove tendenze di ricerca, impostazione scientifica dei lavori. La pubblicazione online non esclude a priori la possibilità della stampa su carta dei «Quaderni Musicali Marchigiani»: le tendenze del mercato e dell’editoria, le richieste dell’utenza saranno per noi indicatori utili sulle strade da intraprendere. Il comitato di redazione dei «Quaderni Musicali Marchigiani» Sommario Riccardo Graciotti Un abate committente d’arte e un misterioso musico inglese intorno a un caso di «musica picta» a Sarnano nel secolo XV 9 Marco Salvarani Sulla collezione di strumenti africani del Conservatorio di musica «G. Rossini» di Pesaro 33 Piero G. Arcangeli, Gastone Pietrucci, Paolo Bravi Ricordando la figura e la voce di Lina Marinozzi Lattanzi 47 Paola Ciarlantini La collezione musicale Mancinforte nella Biblioteca comunale «L. Benincasa» di Ancona 75 Concetta Assenza, Paola Ciarlantini Le opere teatrali nella Collezione Mancinforte: sezione A 89 Recensioni Giulio Fratini e Paolo Peretti, I Gregori - cembalari elpidiensi, Fermo, Andrea Livi, 2014, pp. 63 (Elena Previdi); Paolo Paoloni, Giuseppe Spoglia successore di Carissimi. Un musicista tolentinate nella Roma del XVII secolo, Fermo, Andrea Livi Editore, 2015, pp. 225 (Lucia Fava); Bruno Mugellini musicista. Vita, luoghi, opere, a cura di Paola Ciarlantini e Paolo Peretti, Fermo, Andrea Livi Editore, 2016, pp. 303 (Lucia Fava). 187 8 Un abate committente d’arte e un misterioso musico inglese intorno a un caso di «musica picta» a Sarnano nel secolo XV di Riccardo Graciotti Castrum Sarnani, oggi Sarnano, in provincia di Macerata, nel tardo Medioevo fu uno di quei centri «attivissimi» della dorsale appenninica che nella seconda metà del XV secolo, nonostante le recrudescenze delle epidemie di peste, raggiunse livelli di crescita demografica ed economica mai conosciuti fino ad allora e non più toccati in seguito.1 Il piccolo comune conserva alcune significative tracce della cultura figurativa del rinascimento pittorico, propiziato qui come altrove dalla congiuntura fra ripresa economica, dinamismo sociale, presenza di istituzioni e personalità di alto profilo: un insieme di fattori concomitanti e interdipendenti, generatori e allo stesso tempo testimonianze dei mutamenti in atto nella mentalità e nei comportamenti della società del secolo. Il documento più significativo che segna la nuova dimensione culturale, è, in tal senso, la Madonna orante col Bambino e angeli musicanti, conosciuta comunemente come Madonna degli angeli, del pittore Lorenzo d’Alessandro (San Severino, 1445 ca., ivi, 1501). L’affresco, datato 1483, fu commissionato da Antonio De Bosis, abate del locale monastero benedettino, che impiegò a tale scopo parte di un lascito disposto dal sacerdote francese Guglielmo di Giovanni. Realizzato nella chiesa di Santa Maria di Piazza, nella parete destra all’interno di una finta cappella, raffigura la Vergine col Bambino in trono, circondata dagli angeli musicanti e, da sinistra verso destra, dalle figure di San Sebastiano, San Giovanni Battista, San Martino e San Rocco (Figura 1). 1 Sull’economia e lo sviluppo demografico di Sarnano si vedaEmanuela Di Stefano, Dinamica del popolamento in una comunità dell’Appennino centrale, Sarnano nei secoli XIII-XVI, Quaderni monografici di «Proposte e ricerche», n. 15, 1994, pp. 76 e sgg. 9 Riccardo Graciotti (Figura 1) 10 Un abate committente d’arte e un misterioso musico inglese L’affresco nel complesso è in buono stato, sebbene in più parti ritoccato nel corso di vari interventi di restauro.2 Per monumentalità e qualità pittorica si distingue nella produzione tardo quattrocentesca della regione, occupando un posto di rilievo nelle analisi degli storici dell’arte.3 Gli studi hanno finora affrontato solo marginalmente le ragioni e le funzioni della ridondante presenza del tema musicale all’interno dell’impianto iconografico dell’opera.4 Scopo del presente lavoro è quindi proporre una indagine sulla trama figurativa dell’affresco di Lorenzo d’Alessandro e sui simboli e le metafore musicali, correlando le notizie fornite dalla ricerca archivistica5 con i dati componenti l’articolato contesto delle relazioni fra artista, committenza, concezioni estetiche e fenomeni socio- culturali del periodo storico in esame.6 2 Al momento della conclusione del presente saggio la città di Sarnano, come molte altre dell’entroterra marchigiano e umbro, è stata colpita dal disastroso sisma dell’autunno 2016. Abbiamo notizia della grave situazione in cui versa anche la chiesa di Santa Maria di Piazza Alta, dove tuttavia l’affresco di Lorenzo d’Alessandro sembra essersi salvato dai danneggiamenti. L’auspicio è di rivedere presto ripristinato l’intero edificio e con esso la possibilità di tornare ad ammirare questo capolavoro del rinascimento marchigiano. 3 Sul pittore di San Severino si veda l’ampio lavoro dedicato dallo studioso Raoul Paciaroni e la ricca bibliografia ivi citata; Raoul Paciaroni, Lorenzo d’Alessandro detto il Severinate, memorie e documenti, Milano, Motta, 2001. 4 Paolo Peretti ha esaminato l’affresco di Lorenzo d’Alessandro a margine del suo lavoro sulla produzione laudistica di area marchigiana. Alcune sue interessanti osservazioni saranno riprese nel corso delle prossime pagine: Paolo Peretti, Le laude e la cultura musicale nell’area dei Sibillini nel sec. XV, in Il Santuario dell’Ambro e l’area dei Sibillini. Atti del convegno di studi (Santuario dell’Ambro, 8-9- giugno 2001), a cura di Giuseppe Avarucci, Ancona, Edizioni di Studia Picena, 2002, pp. 375-404. 5 I documenti impiegati per la presente ricerca si trovano in gran parte nell’archivio notarile di Sarnano (d’ora in poi indicato con la sigla ANS), depositato nell’Archivio di Stato di Macerata. La biblioteca comunale di Sarnano (d’ora in poi BS) conserva parte delle pergamene del monastero e gli scritti dello studioso locale Giacinto Pagnani, autore anche dell’unica pubblicazione dedicata alla storia del monastero: Giacinto Pagnani, L’abbadia di Piobbico, Camerino - Pieve Torina, Mierma, 1995. Lo spazio di questa nota è utile per ringraziare le persone che hanno fornito un aiuto prezioso nella stesura del presente articolo: in particolare il prof. Rossano Cicconi, per l’aiuto nella trascrizione dei documenti notarili, la prof.sa Alessandra Giannotti, per i suggerimenti forniti nell’esaminare l’affresco, la dott.sa Laura Venanzi per la disponibilità offerta nel corso della ricerca presso la Biblioteca di Sarnano. 6 Un riferimento necessario alla conoscenza delle acquisizioni più aggiornate dell’iconografia musicale è rappresentato dal contributo di Nicoletta Guidobaldi, Prospettive dell’iconografia musicale all’inizio del terzo millennio, in Prospettive di iconografia musicale, a cura di Nicoletta Guidobaldi, Milano, Mimesis, 2007, pp. 7-21. Ugualmente utile allo scopo è l’introduzione di Tilman Seebass al lavoro catalografico svolto sul patrimonio pittorico umbro: Tilman Seebass, Introduzione all’iconografia musicale, in Iconografia musicale in Umbria. Laboratorio medievale arte, musica, teatro: Assisi, settembre 1987, Assisi, Laboratorio medioevale, 1987, pp. 9–14. 11 Riccardo Graciotti L’abate mecenate L’area dell’alto Maceratese si caratterizzava per una fitta rete di piccoli insediamenti monastici, spesso fondati per iniziativa della società locale e generalmente indipendenti dal controllo esercitato da una congregazione madre.7 L’abbazia benedettina di Piobbico, detta anche di Santa Maria inter rivora per la sua collocazione fra i torrenti Tenna e Tennacola, sorse nel secolo XI alle pendici del massiccio montuoso culminante nelle vette del Pizzo di Meta e del Sassotetto nel territorio di Sarnano. I monaci di Piobbico trasferirono nel corso del secolo XIV la loro sede all’interno delle mura comunali nella centrale chiesa di Santa Maria, nei