Il Segreto Di Susanna Di Ermanno Wolf-Ferrari
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Conservatorio di musica «B. Marcello» di Venezia Diploma Accademico di 1° livello Scuola di Direzione d’Orchestra Il Segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari Candidato: Raffaele Cipriano (matr. n. 101338) Relatore: prof. Michael Summers Correlatore: prof. Franco Rossi Anno Accademico 2013-2014 1 2 “Tutto è fumo a questo mondo che col tempo si dilegua…" finale da Il segreto di Susanna 3 4 INDICE Introduzione 7 Capitolo 1: Biografia di Ermanno Wolf-Ferrari 9 1. Gli anni della formazione 10 2. I primi passi come musicista: tra Venezia e Milano 13 3. Verso il successo: tra Venezia e Monaco 14 4. Successo italiano 16 5. Gli ultimi anni 19 Capitolo 2: Le composizioni di Ermanno Wolf-Ferrari 23 1. La produzione cameristica 23 2. La produzione sinfonica 24 3. La produzione vocale 25 4. La produzione operistica 25 Capitolo 3: Il Segreto di Susanna 27 1. Genesi de Il segreto di Susanna 30 2. Prima rappresentazione e successiva fortuna 33 3. Influenze musicali 35 4. Edizioni 37 Appendice A 41 Appendice B 47 Bibliografia 51 Sitografia 53 5 6 Introduzione Quando sentiamo il nome di Susanna, operisticamente parlando, la nostra mente subito salta alle Nozze di mozartiana memoria, e non pensiamo al piccolo gioiello della produzione di Wolf-Ferrari: Il segreto di Susanna, ancora troppo poco conosciuto. Questa tesi nasce dall'analisi e dallo studio svolto ai fini dell'esecuzione in forma di concerto di questo brillante atto unico. Lo studio si articola in tre capitoli: il primo riguarda la vita di Wolf- Ferrari, il secondo le sue composizioni, e il terzo si concentra sulla contestualizzazione e sull'analisi dell'opera. In appendice si includono gli errori riscontrati sull'edizione utilizzata per la produzione, e le possibili soluzioni e migliorie che abbiamo adottato e che qui riportiamo. Molto utile per la realizzazione di questa tesi e soprattutto per conoscere al meglio la figura di Wolf-Ferrari è stata la consultazione delle lettere autografe. Quarantacinque di esse si trovano scansionate sul sito del Teatro La Fenice, da cui è possibile analizzare i rapporti intercorsi tra il compositore e l'ente lirico. Abbiamo poi avuto modo di studiare alcune lettere attualmente in possesso della nipote del compositore, Daniela Wolf-Ferrari, che qui ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità dimostrata. Queste lettere, indirizzate alla famiglia, ci hanno permesso di cogliere i pensieri intimi dell'uomo Wolf-Ferrari. Trovandoci nella città natale del compositore e nel conservatorio che per qualche anno l'ha visto giovanissimo direttore, 7 ci auspichiamo la creazione di un fondo per la conservazione, la protezione e, soprattutto, la fruizione e lo studio dei materiali documentari dell'uomo e del compositore Ermanno Wolf-Ferrari. 8 Capitolo 1: Biografia di Ermanno Wolf-Ferrari In questo capitolo vogliamo tracciare le tappe principali della vita di Wolf-Ferrari, uomo e musicista che dimostra radici tanto italiane quanto tedesche. Ragazzo pieno di talento, verrà indirizzato dal padre agli studi artistici, fino a quando la passione predominante per la musica lo spinge a dedicarsi principalmente a questa, dapprima studiando all’accademia di Monaco, poi lavorando assiduamente come compositore d’opera. La sua attività di operista lo vedrà affermarsi inizialmente nei teatri tedeschi e d’Europa, poi in quelli americani, ed infine nei teatri italiani. Nel ripercorrere i 72 anni della vita del compositore, scaturisce il ritratto di un giovane intellettualmente vivace e determinato, che si abitua presto a viaggiare e così a conoscere e ad apprezzare culture ed esperienze musicali diverse. Con l’avanzare della maturità, abbiamo un compositore acclamato in Europa, ma che deve aspettare i successi nel nuovo continente per essere notato e apprezzato in patria. Quella di Wolf-Ferrari è anche la storia di un uomo intimamente scosso dai due conflitti mondiali: il primo conflitto lo fa sentire esule, senza una patria, e lo costringe ad un silenzio compositivo di sette anni; il secondo fa scemare la fama e la fortuna dell’artista, costringendolo ad una posizione di disagio e povertà. Più di tutto resta comunque la figura di un fervido e lucido studioso di tutti i grandi autori del passato, di un compositore mitteleuropeo e cosmopolita che, pur senza creare un linguaggio musicale nuovo, dimostra di aver appreso e di saper maneggiare con 9 maestria le lezioni dei grandi compositori del passato, primi fra tutti il Wagner dei Meistersinger e il Verdi del Falstaff, di cui il compositore riesce a trovar una originalissima sintesi. Abbiamo suddiviso la sua biografia in cinque fasi principali: nel paragrafo 1 vengono descritti gli anni della formazione, iniziata dapprima come autodidatta tra Venezia e Roma e poi concretizzatasi a Monaco; il paragrafo 2 tratta i suoi primi anni come giovane musicista, insegnante e compositore, tra Venezia e Milano; nel paragrafo 3 si narrano le vicende del fiasco della sua prima opera, che lo portano avanti e indietro tra Venezia e Monaco, per poi trovare il successo in Europa, in America e in Italia; il successo italiano degli anni 20-30 è descritto nel paragrafo 4, mentre gli ultimi anni della sua vita e della sua produzione, sono trattati nel paragrafo 5. 1. Gli anni della formazione Nato a Venezia il 12 gennaio del 1876, Hermann Friedrich Wolf, ovvero Ermanno Wolf-Ferrari è un compositore dalla doppia cittadanza umana e artistica, tedesca e italiana. E' figlio del pittore bavarese August Wolf e della veneziana Emilia Ferrari. Il padre è un artista di buone capacità, specializzato nella riproduzione di quadri antichi italiani per le grandi gallerie tedesche. La madre è una nobildonna veneziana, appassionata di pittura e musica. Durante un viaggio di lavoro in Italia, August si innamora di Venezia e di Emilia. Ermanno eredita le passioni dei genitori e fin da giovane dimostra talento sia per la pittura che per la musica. Determinante nella sua formazione è la scoperta del melodramma: a dodici anni, assieme al padre, assiste per la prima volta ad un’opera in musica, Il barbiere di Siviglia presso il Teatro Rossini di Venezia, e ne rimane affascinato. L’anno successivo compie il canonico viaggio dei musicisti e degli 10 intellettuali del tempo a Beyruth, dove assiste al Tristano, ai Maestri Cantori e al Parsifal. L’entusiasmo del ragazzo è tale che passa i giorni successivi al pianoforte, cercando di ricordare e suonare i Leitmotiv ascoltati. Poiché Ermanno dimostra estrema maestria anche con pennelli e colori, il padre si convince che questa sia la vera indole del figlio, fiducioso che con la pittura avrebbe acquistato fama e ricchezze, diversamente che con la musica, decide di fargli intraprendere studi di disegno. Nel 1891 Ermanno si iscrive all'accademia delle belle arti di Roma, che frequenta per un anno e contemporaneamente studia musica per proprio conto. Successivamente, nel 1892 si trasferisce a Monaco di Baviera per continuare gli studi di pittura, ma presto si accorge di trovare la sua autentica passione nella musica. Turbato, si chiude in casa a riflettere per un mese senza recarsi alla scuola di pittura. Infine decide di intraprendere la strada del musicista, e chiede ad un amico di intercedere per lui con il padre, convinto che avrebbe appreso con dolore e disapprovazione la sua scelta. Invece August Wolf accetta la decisione del figlio, come possiamo leggere da una lettera riportata dal De Rensis: Sognavo che tu diventassi un pittore ricco e non un musicista pallido, destinato a salire e scendere le altrui scale per dar lezioni ad una lira. Sia fatta la tua volontà!1 Determinato nell’intraprendere le sua nuova strada, inizia a prepararsi da solo per gli esami di ammissione all’Accademia di Musica di Monaco. Sostiene positivamente l’esame e viene accettato nella classe del prof. Joseph von Rheinberger, grande contrappuntista e vanto dell’accademia. Con lui, dopo anni da autodidatta, inizia per la 1 RAFFAELLO DE RENSIS, Ermanno Wolf-Ferrari, La sua vita d’artista, Milano, Fratelli Treves Editore, 1937, p.16. 11 prima volta un corso di studi metodico e rigoroso: Rheinberger infatti insegna contrappunto alla maniera del Quattro-Cinquecento, basato sulla polifonia vocale a 4 parti, con gli allievi che si esercitano sulla carta. Alle lezioni di contrappunto in stile severo, gli allievi sono poi liberi di affiancare composizioni personali a piacere, che possono presentare al maestro. Parallelamente studia direzione d’orchestra con il violinista Ludwig Abel, il quale, dopo aver diretto la Seranata composta da Wolf-Ferrari nel primo anno di studi monacesi, decide di inviarla all’editore Steingraber di Bayrteuth, che la pubblica e la paga 150 franchi. E’ in questa circostanza che Ermanno inizia a firmarsi con il doppio cognome. Oltre ad un motivo strategico (sia Wolf che Ferrari sono cognomi molto comuni), il giovane compositore è consapevole ormai della sua duplice indole artistica, italo-tedesca. Di spiccatamente italiano possiamo riconoscere nella sua musica una non comune sensibilità melodica. Di stampo tedesco invece risulta evidente la sua perizia nel contrappunto e nell'armonia e la sua capacità d'orchestratore, derivate dalla formazione con Rheinberger. Nei due anni successivi con Rheinberger, Ermanno Wolf-Ferrari, continua a studiare assiduamente e a comporre brani che gli valgono il plauso dei suoi compagni di studi e dei docenti. Per l’esame di diploma compone brillantemente una fuga a quattro soggetti a separarlo dal diploma c’è solo l’esame di storia della musica. Ad insegnare la materia è il prof. Max Zenger, stimato compositore e insegnante di canto, che però insegna storia della musica malvolentieri e senza metodo. Ermanno, benché voglia bene al professore, non vuole relazionarsi con lui e non intende sostenere l’esame di storia della musica, rinunciando così al titolo accademico. 12 2. I primi passi come musicista: tra Venezia e Milano Conclusi gli studi a Monaco, nell’estate del 1896 torna a Venezia, con l’intenzione di rimanerci.