All1 Relazione Generale.Pdf
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Progetto definitivo: Lavori di realizzazione del collettamento delle acque reflue dal Comune di Berzo Demo al Comune di Capo di Ponte (BS) fino al collegamento con il collettore già realizzato da “Valle Camonica Servizi” Relazione Generale INDICE 1. Premessa .................................................................................................................................. 2 2. Riferimenti di pianificazione tecnica posti a base della progettazione definitiva ............. 7 3. Indagini preliminari .................................................................................................................. 8 4. Criteri di scelta del tracciato dei collettori ............................................................................ 8 5. Opere Realizzate ...................................................................................................................... 9 6. Opere previste nella presente progettazione ...................................................................... 10 6.1 Collettore Berzo Demo – Capo di Ponte ....................................................................... 10 7. Lavori a carico del futuro Ente Gestore .............................................................................. 12 8. interferenze ............................................................................................................................ 12 1 Studio di Ingegneria Ing. Riccardo Mariolini Via A. Manzoni n°.33 - 25047 DARFO BOARIO TERME (BS) - Tel./Fax 0364/548721 Progetto definitivo: Lavori di realizzazione del collettamento delle acque reflue dal Comune di Berzo Demo al Comune di Capo di Ponte (BS) fino al collegamento con il collettore già realizzato da “Valle Camonica Servizi” Relazione Generale 1. PREMESSA La questione del collettamento e della depurazione dei reflui della Media Valle Camonica rappresenta un problema molto sentito. L’area interessata ricade interamente nei territori della Provincia di Brescia, a Nord del lago d’Iseo. Con tale opera di pubblica utilità, si intende completare il collettamento e la depurazione, già in parte realizzata con un primo stralcio, dei reflui fognari di alcuni Comuni della media Valle Camonica a partire da Berzo Demo fino a Capo di Ponte Nord, da qui ci si immette nel tratto di collettore già realizzato e si portano i reflui direttamente al depuratore di Esine. Si ripercorrono di seguito alcune delle tappe più significative della realizzazione della depurazione in Media Valle Camonica: La Provincia di Brescia aveva redatto già nel dicembre del 1986 un Progetto Guida, le cui scelte strategiche furono riprese anche nel P.R.R.A. (Piano Risanamento delle Acque della Regione Lombardia), che individuava la volontà di far confluire tutti i reflui della media Valle Camonica (nel tratto compreso fra Cedegolo ed Esine) e quelli della Val Grigna al depuratore sito nel territorio di Esine. Tale impianto era così previsto a servizio di circa 40.000 abitanti equivalenti. La Provincia decise quindi di suddividere l’opera in due lotti esecutivi: nel primo si sono collettati i reflui di Breno, Malegno, Cividate Camuno, Piancogno (per quanto riguarda la frazione di Cogno) ed Esine e si è costruito l’impianto di depurazione atto a trattare i reflui per circa 20.000 abitanti equivalenti. Il secondo lotto, oggetto di una successiva progettazione definitiva, prevedeva di realizzare le opere necessarie per il completamento del progetto generale di collettamento e depurazione delle acque reflue prodotte dagli insediamenti urbani della Media Valle Camonica, come stabilito nelle linee guida fissate dal PTUA in vigore. In tale Progetto erano interessati 15 Comuni, ovvero: Berzo Demo, Cedegolo, Sellero, Capo di Ponte, Ono San Pietro, Ceto, Cerveno, Braone, Niardo, Losine, Breno, che si trovano lungo l’asta del fiume Oglio, Prestine, Bienno, Berzo Inferiore ed Esine, facenti parte della Valgrigna. Nella fase di progettazione preliminare si erano individuati i tracciati dei collettori e si erano incontrate le Amministrazioni Comunali interessate dai lavori al fine di raccogliere le loro considerazioni ed individuare quindi le scelte tecniche più idonee. Quindi si era proceduto alla fase di rilievo per verificare l’effettiva realizzabilità del percorso concordato e si erano apportate le opportune modifiche e correzioni sulla scorta degli elementi topografici rilevati e dei suggerimenti forniti dalle Amministrazioni Comunali. 2 Studio di Ingegneria Ing. Riccardo Mariolini Via A. Manzoni n°.33 - 25047 DARFO BOARIO TERME (BS) - Tel./Fax 0364/548721 Progetto definitivo: Lavori di realizzazione del collettamento delle acque reflue dal Comune di Berzo Demo al Comune di Capo di Ponte (BS) fino al collegamento con il collettore già realizzato da “Valle Camonica Servizi” Relazione Generale Per quanto riguardava i prezzi utilizzati per la stesura del Computo metrico estimativo ci si era avvalsi del “Prezziario delle Opere Pubbliche 2007” redatto dalla Regione Lombardia, approvato con Decreto del 5 novembre 2007 n. 13072. I principali riferimenti normativi a cui ci si era attenuti in tale progettazione erano le seguenti direttive della Comunità Europea nonché la normativa nazionale e quella regionale. Direttive Europee: - DIR. 91/271/CEE concernente il trattamento acque reflue urbane; - DIR. 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque. Normativa nazionale: - D. Lgs. 152/2006 norme in materia ambientale (Testo Unico Ambiente) e s.m.i. Normativa regionale: - P.R. 24/03/2006 n. 3 “Disciplina e regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie; - D.G.R. del 29/03/2006 n. 2244 Approvazione del Programma di Tutela e Uso delle Acque. Ai sensi della normativa vigente, i principali soggetti delle attività di pianificazione e programmazione dei sistemi di raccolta e collettamento dei reflui sono le Autorità di Bacino, le Regioni, i Comuni e le Province appartenenti ad un medesimo Ambito Territoriale Ottimale (ATO) in genere riuniti in consorzio con il nome di Autorità d’Ambito, questo in attuazione della legge n. 36 del 5 gennaio 1994 “Disposizione in materia di risorse idriche” e s.m.i., che stabiliva l’individuazione di Ambiti Territoriali Ottimali. Le Regioni, sulla base degli obiettivi di qualità definiti dalle Autorità di Bacino, redigono ed adottano il Piano di Tutela delle Acque, che contiene l’insieme complessivo delle misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dell’intero sistema idrico regionale e di bacino. Il Piano di Tutela delle Acque, introdotto dal D.Lgs. 152/99 e successive modifiche e integrazioni, è lo strumento di pianificazione sostitutivo, di fatto, del Piano Regionale di Risanamento delle acque previsto dalla L. 319/76 e costituisce piano stralcio di settore del Piano di Bacino, previsto dalla L. 183/89 e successive modifiche e integrazioni. La necessità del Piano di Tutela come strumento programmatico è stata confermata anche nel decreto legislativo n. 152/2006. I Piani elaborati dallo Stato e dalle Regioni che hanno gli effetti più rilevanti sulle politiche dello sviluppo delle opere idrauliche e che hanno costituito la base per la stesura del Piano d’Ambito sono 3 Studio di Ingegneria Ing. Riccardo Mariolini Via A. Manzoni n°.33 - 25047 DARFO BOARIO TERME (BS) - Tel./Fax 0364/548721 Progetto definitivo: Lavori di realizzazione del collettamento delle acque reflue dal Comune di Berzo Demo al Comune di Capo di Ponte (BS) fino al collegamento con il collettore già realizzato da “Valle Camonica Servizi” Relazione Generale il Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) ed il Piano Stralcio di cui all’Art. 141 della L. 388/2000. Il primo costituisce un riferimento per la progettazione delle infrastrutture idrauliche, mentre il secondo rappresenta un programma stralcio del Piano d’Ambito, in quanto ha definito e quantificato gli interventi in campo fognario e depurativo necessari rispetto agli adempimenti in materia di risanamento ambientale previsti dal d.lgs. 152/1999. Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) Il Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) è uno strumento di indirizzo, di programmazione e di controllo delle infrastrutture idrauliche previsto dalla legge 319/1976 (legge Merli). Nel Piano sono trattati tre settori funzionali: acquedotti, fognature, collettamento e depurazione. La suddetta legge (che è stata la prima a prendere in considerazione una pianificazione del sistema fognario e depurativo) ha stabilito che i contenuti del Piano devono essere così articolati: - rilevazione dello stato di fatto e individuazione dei fabbisogni; - definizione delle priorità di realizzazione e delle fasi temporali di intervento; - indicazione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici ed individuazione delle strutture tecnico-amministrative e di controllo; - disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli insediamenti civili che non recapitano nelle pubbliche fognature. Il Piano aveva lo scopo di pianificare fino al 2016 la realizzazione delle reti fognarie, dei collettori e degli impianti di depurazione pubblici sia a livello comunale che intercomunale con lo scopo di ottimizzare investimenti e costi di gestione. A partire dalla conoscenza dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali ed in funzione degli obbiettivi di qualità intermedi e finali fissati sono state scelte le caratteristiche impiantistiche dei depuratori e l’ubicazione degli scarichi. Con l’approvazione del Programma di Tutela e Uso delle Acque