Title Vincenzo Ragusa, Artista Siciliano Tra Tokyo E Yokohama
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Vincenzo Ragusa, artista siciliano tra Tokyo e Yokohama Title (Sguardo sul mondo) Author(s) Niglio, Olimpia Citation Agorà (2013), 45: 46-50 Issue Date 2013-03 URL http://hdl.handle.net/2433/175385 Right Type Journal Article Textversion publisher Kyoto University ARTISTI Sguardo sul mondo Vincenzo Ragusa, artista siciliano tra Tokyo e Yokohama Dalla seconda metà del XIX secolo il Giappone, grazie all’ascesa al trono dell’imperatore Meiji e al suo lungimirante governo, ruppe il suo secolare isolamento aprendosi al mondo occidentale. In questa apertura ruolo importante ebbe l’arte, attraverso cui si riuscirono a conoscere e mediare gli stili di vita occidentali. Decisivo l’apporto degli artisti italiani emigrati nella terra del Sol Levante. di Olimpia Niglio 1. Annotazioni storiche attraverso le missioni religiose(1). da Meiji favorì l’apertura del Giappone a letteratura storica individua con Nel 1868 il giovane imperatore Meiji verso l’esterno da cui ne scaturirono L il termine Restaurazione Meiji (1852-1912), ossia “autorité éclairée”, importanti scambi economici e (1868-1912) un momento storico aveva solo 14 anni e nonostante si culturali. L’influenza occidentale di molto importante per il Giappone. pensasse che fosse facilmente nuovi stili sia nel campo dell’arte e Con il ritorno della famiglia imperiale manipolabile, soprattutto da parte delle dell’architettura ben presto si manifestò nel 1868 termina infatti il lungo forze militari, il suo regno invece è stato anche nello sviluppo delle arti locali. dominio, durato quasi tre secoli della il più importante nonché decisivo per «In realtà - come afferma Giorgio famiglia Tokugawa. Così i lunghi anni il futuro politico e culturale del Amitrano - […] alla fine dell’Ottocento di chiusura del paese sotto gli Shôgun, Giappone. Il governo dell’imperatore il dialogo fra intellettuali giapponesi e noto come periodo Edo (1603-1867), Meiji è stato generalmente associato ad stranieri era ancora timido e poco ebbe termine e la famiglia imperiale un momento della storia del Giappone sviluppato: esisteva già uno scambio di tornò a ricoprire il suo ruolo contrassegnata da importanti influenze reciproche che esercitavano su trasferendo la propria residenza cambiamenti sociali, politici ed entrambe le parti influssi non sempre dall’antica capitale Kyoto a Tokyo, economici nonché da sviluppi nelle visibili, ma spesso profondi. Quello letteralmente “capitale orientale”. scienze e nella medicina. Sono stati 45 dell’influenza del Giappone su autori Durante il periodo Edo i contatti tra il anni di straordinarie trasformazioni europei ed americani è un fenomeno Giappone ed il resto del mondo accolte con grande entusiasmo dal in gran parte sommerso perché in gran furono molto difficili e segnati anche popolo giapponese anche se non parte inconsapevole o, quando da atti di forte atrocità. Con l’Europa, mancarono azioni di ritorsione da parte consapevole, condizionato da e in particolare con l’Italia, tuttavia non della componente sociale più preconcetti e ignoranza. Invece, la mancarono contatti soprattutto conservatrice. Il rinnovamento voluto ricezione giapponese del sapere F1 - Vincenzo Ragusa, Nagahiro Kuroda, 1881. F2 - V. Ragusa, Attore giapponese, 1877-1882. F3 - V. Ragusa, Carpentiere, 1877-1882. - 46 - AGORÀ n. 45/2013 ARTISTI occidentale a partire dall’epoca Meiji è per diverse banche europee, al fine di Arts di Boston, ed immagini un fenomeno tutt’altro che nascosto, perfezionare le tecniche di incisione fotografiche storiche della Diet Library anzi fin troppo conosciuto»(2). delle banconote, nel 1875 si trasferì a di Tokyo ci consentono di poter Alcune delle esperienze e dei contatti Tokyo su invito del governo. Qui conoscere lo stile neogotico del museo tra Giappone e l’Occidente mostrano assunse il ruolo di Direttore dell’Officina che risentiva fortemente dell’influenza proprio questa forte ricezione da parte dei Valori del Ministero delle Finanze, accademica e culturale milanese della degli orientali della cultura soprattutto ruolo che ricoprì fino al 1891. Morì a fine dell’Ottocento ed in particolare di legata al vecchio continente, aspetto Tokyo nel 1898 e parte delle sue opere Camillo Boito. Sempre presso la Scuola che tuttora permane nelle principali sono oggi conservate presso il Museo di Belle Arti a Tokyo, a partire dai primi attività di ricerca che si svolgono presso Edoardo Chiossone di Genova(4 anni ’70 fino al 1878, insegnò il pittore le scuole di dottorato delle principali Nel 1874 giunse in Giappone il ed incisore emiliano Antonio Fontanesi. università nipponiche. fotografo vicentino Adolfo Farsari che La sua pur breve presenza in Giappone Tutto questo interesse e studio per si trasferì a Yokohama e qui, nel 1886, è ampiamente documentata presso gli la cultura occidentale fu segnato anche acquistò la Japan Fotografic Association archivi della Tokyo University of the da un grande sviluppo industriale, di Stilfried & Anderson. La sua opera, Arts (Tokyo Geijutsu Daigaku) e presso accompagnato da una importante in questo anno 2013, è stata gli archivi del Museo Nazionale di riforma per l’eduzione nazionale. commemorata presso l’Istituto Italiano To ky o (5). Importanti furono i contatti tra di Cultura di Tokyo con una importante Giappone ed i paesi europei mostra che ha consentito di conoscere 2. L’arte scultorea di Vincenzo principalmente Germania e Gran anche i risultati più recenti di studi Ragusa in Giappone Bretagna, contatti testimoniati anche condotti dal professore Shigetoshi incenzo Ragusa nacque a dalla copiosa presenza di studiosi e Osano della Tokyo University. VPalermo nel 1841. Tra il 1876 ed professionisti provenienti da queste In quegli stessi anni e precisamente il 1882 si trasferì in Giappone dove nazioni fin dagli anni ’50 del XIX nel 1876 arrivò in Giappone anche aveva vinto un concorso per insegnare secolo(3). l’architetto Giovanni Vincenzo presso la Bijutsu Gakkô (Scuola di Belle L’interesse del Giappone per l’Italia Cappelletti. Nato a Milano nel 1843, in Arti) in cui lavorarono come docenti in quegli anni trovava riscontro Giappone insegnò presso la Bijutsu anche Cappelletti e Fontanesi. In principalmente per le personalità di Gakkô poi trasformata in Scuola di Belle particolare Ragusa fu invitato elevata qualità artistica e musicale. Arti. Tra il 1876 ed il 1885 progettò dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo che Differentemente da altri paesi europei diversi edifici: tra questi ricordiamo aveva favorito l’arrivo di artisti italiani la presenza italiana in Giappone alla fine Yûshûkan Militar Museum presso al fine di istituire la prima scuola d’arte del XIX secolo fu caratterizzata da Yasakuni Shrine in Tokyo, inaugurato nel governativa per conto del Ministero alcune eminenti professionalità chiamate 1881. Purtroppo questo museo fu dell’Industria giapponese. appositamente dal governo imperiale distrutto dal terremoto di Kanto del Come abbiamo già ricordato il al fine di assolvere a specifiche funzioni 1923 e solo alcune rappresentazioni ruolo dell’Italia durante la Restaurazione istituzionali. Fu questo il caso grafiche dell’artista giapponese Inoue Meiji (1868-1912) fu quello di esportare importante di Edoardo Chiossone, Yasaji (1864-1889), conservate presso la esperti nel settore delle arti e della ligure, incisore che dopo aver lavorato Lauder Collection del Museum of Fine musica. Tali professionisti una volta F4 - V. Ragusa, Donna giapponese, 1880-1881. F5 - V. Ragusa, Donna giapponese, 1877-1882 F6 - V. Ragusa, Donna Kerer, 1873. AGORÀ n. 45/2013 - 47 - ARTISTI giapponese, l’attore giapponese, la donna anziana, la moglie, la figlia, etc… Potrà sembrare alquanto strano ad un contesto culturale occidentale questa particolarità ma nella rappresentazione artistica giapponese la raffigurazione di ritratti femminili o maschili non era di consuetudine. Infatti i giapponesi provavano molto imbarazzo per il realismo tipico dell’arte occidentale, che in Giappone fu sostenuto fortemente da Seiki Kuroda (1866-1924) pittore giapponese ma in stile occidentale che, dopo molti anni trascorsi in Francia, rientrato in patria nel 1896, divenne direttore del Dipartimento di Pittura Occidentale presso la Scuola d’Arte di Tokyo, in cui l’anatomia e lo schizzo della rappresentazione del corpo umano nudo dal vivo furono inclusi nel piano di studi(7). Un’ampia collezione di opere occidentali e le pitture di Seiki F9 - Tokyo. Mita Odori, Shiba-ku (attuale quartiere Minato-ku) in una foto del 1893. Nel 1893 Ragusa era già rientrato in Italia ma l’immagine fornisce l’idea del quartiere prima delle Kuroda sono conservate presso il trasformazioni avvenute principalmente con la ricostruzione post seconda guerra mondiale. Kuroda Memorial Hall del Museo Nazionale di Tokyo. Più in dettaglio l’aspetto che aveva incuriosito molti artisti giapponesi, che giunti in Giappone assumevano ruoli le tecniche scultoree ed in particolare con la Restaurazione Meiji erano venuti istituzionali importanti e venivano quelle della tecnica a fusione in bronzo, a contatto con le arti occidentali, era la denominati oyatoi gaikokujin ossia una pratica scultorea fino a quei tempi capacità di rappresentare le espressioni impiegati stranieri(6). Vincenzo Ragusa non ancora sperimentata in Sol Levante. emozionali attraverso il volto: felicità, si impiegò presso la Scuola d’Arte Il contributo di Ragusa in Giappone soddisfazione, compiacimento, tristez- Industriale di Yokohama e qui insegnò fu infatti entusiasmante e fondamentale za, dolore, sconforto, infelicità. Il tema per lo sviluppo di questa particolare