V° - Piani Di Gestione

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V° - Piani Di Gestione V° - PIANI DI GESTIONE 8. Progetto per la Redazione dei Piani di Gestione 8.1 Introduzione 8.2 Struttura del Piano di Gestione 8.3 Indicatori Proposti 8.4 Aree Territoriali Omogenee Indicate 8.6 Progettazione Condivisa del Piano di Gestione 8.7 Costi, Tempi, Organizzazione Operativa Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura - 207 8. PROGETTO PER LA REDAZIONE DEI PIANI DI GESTIONE 8.1 INTRODUZIONE Lo scopo principale della direttiva, come si avuto modo di argomentare, è quello di assicurare un sufficiente stato di salute nel tempo per tutti gli habitat naturali e tutte le specie di flora e di fauna selvatiche considerate dalla direttiva ed in equilibrio sostenibile con tutte le relazioni antropiche esistenti e/o programmate, senza che le une sovrastino le altre e viceversa. Per lo scopo detto deve essere costruito l’insieme di regole, <misure>, che consentono non solo la realizzazione del ricercato equilibrio antropico ambientale ma anche la ricerca, lo studio e la proposta di una integrazione socio economica tra le aspettative della griglia demografica coinvolta e la consapevolezza del dover tutelare e conservare questo inestimabile patrimonio lucano che può ancora rappresentare il <futuro> per la Regione Basilicata. Si ritiene utile precisare che l’insieme delle previsioni disciplinate dal DM del MATT 03.09.2002 per la graduazione e la redazione del Piano di Gestione del sito comunitario componente la rete Natura2000 rappresentano una serie necessaria di studi, rilevazioni, individuazione di obiettivi di gestione; ciò non esclude la necessità di approfondire gli stadi specialistici di osservazione e quindi di garantire una maggiore coerenza delle proposte di gestione in riferimento agli habitat considerati ed agli habitat di specie componenti. Inoltre, sarà opportuno rilevare e indicare le linee guida sul territorio inerenti l’evoluzione possibile dell’insieme del sito in un contesto di rete ecologica delle specie prioritarie, di quelle di interesse comunitario e dell’insieme del territorio considerato omogeneo e direttamente influente le caratteristiche naturali dei siti comunitari presenti. Le linee guida del Decreto sopra riportato evidenziano alcuni caratteri innovativi della direttiva, quali: • la valutazione di un sito comunitario non deve limitarsi alla qualità e quantità attuali ma estendere tale valutazione alle potenzialità che hanno gli habitat di raggiungere un livello di maggiore complessità; • lo scopo non è solo quello di gestire nel modo migliore un sito ma anche costituire una rete coerente dell’ insieme dei siti con sinergia tra conoscenze scientifiche, uso del territorio, capacità gestionali; • rete nat2000 non intende sostituire la rete dei parchi naturali bensì integrarsi per garantire piena funzionalità; • attualmente gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale convenzionali, alle diverse scale, non sempre garantiscono l’integrazione degli obiettivi ambientali, quindi è necessario integrare l’insieme delle misure di conservazione con la pianificazione ai diversi livelli di governo del territorio. La indicazione dei siti comunitari per i quali progettare uno specifico piano di gestione è stata eseguita dalla Regione con l’adozione di un proprio DPGR relativa alla indicazione di criteri oggettivi di valutazione esposti al cap. 3, in particolare, rilevando le seguenti condizioni oggettive applicabili che consigliano la redazione del Piano di Gestione, vale a dire: 1. tipo di sito comunitario (pSIC e ZPS) • gli habitat e le specie presenti nel sito comunitario appartengono alla categoria prioritaria, si relazionano con altri di interesse comunitario, sono interdipendenti, la loro evoluzione e conservazione è relazionata con morfologie esterne al sito stesso; Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura - 208 ٭ 2. habitat e habitat di specie prioritari dipendenti da interrelazioni ecologiche esterne • i siti di rete natura 2000 di Basilicata, sono: tipo F – zona di protezione speciale (ZPS) includente uno o più pSIC; tipo G – sito di interesse comunitario (pSIC) incluso in ZPS, le condizioni di cui al criterio oggettivo 9 sono amplificate per numero, per relazioni, per area vasta interessata; ٭ 3. molteplici intersezioni di appartenenza tipologica e relazioni ecologiche di habitat e/o specie di habitat ٭ • il sito/i è distribuito/i in aree territoriali di competenza appartenente a vari livelli istituzionali: Comuni, Comunità Montane, Provincie, e le misure di tipo amministrativo possono configgere sia in fase di redazione sia in fase di applicazione; ٭ 4. coinvolgimento di vari livelli istituzionali per la gestione del sito • siti comunitari distribuiti su area vasta, interessati da geomorfologie equivalenti, tra loro interdipendenti, con tipologie ambientali in relazione per loro evoluzione naturale, tutti componenti un tipo di sito F e tipi di sito G; ٭ 5. possibile unificazione del P. di G. per più siti comunitari integrati in un sito di tipo F • la redazione di un unico specifico piano di gestione per un sito di tipo F e G è una modalità di contenimento delle risorse necessarie da impiegare nel caso si adottino o singole misure di tutela e di conservazione per ogni singolo sito, o tanti specifici piani di gestione per quanti siti interessati; ٭ 6. contenimento della spesa relativa alla applicazione di cui al punto precedente • le interrelazioni antropico ambientali rappresentano per i territori interessati un interesse strategico regionale per lo sviluppo e, contemporaneamente, un pericolo per la conservazione degli habitat e delle specie di siti comunitari ricadenti in quel territorio; ٭ 7. rilevante pressione antropica • i livelli di tutela rilevati non sono sufficienti a rappresentare un prima garanzia di conservazione in buono stato degli habitat e delle specie dei siti interessati; ٭ 8. le misure rilevate non sono sufficienti a garantire un sufficiente stato di conservazione • l’adozione delle misure di tutela e di conservazione di tipo regolamentare, amministrativo, contrattuale se non interconnesse con altri strumenti di connessione ecologico funzionale non possono assicurare una sufficiente tutela, conservazione e sviluppo naturale, degli habitat ed habitat di specie ٭ 9. fattori abiotici e biotici specifici dipendenti da corridoi ecologici e aree contigue non individuati • tutti i componenti viventi e non appartengono ad un ecosistema, anche a scala interregionale, le cui componenti geologiche, podologiche, ideologiche, climatiche, prescindono dal mosaico territoriale dei siti comunitari individuati e dipendono, in generale, da <aree vaste> interelazionate . Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura - 209 I siti interessati dalla applicazione dei criteri sopra riportati sono di seguito elencati. Per questi siti, comunque inseriti in aree territoriali omogenee, è ritenuto consigliabile eseguire uno specifico piano di gestione. PROVINCIA DI POTENZA P di G ZPS CODICE SIC CODICE 1 Monte Caldarosa IT9210240 2 Monte della Madonna di Viggiano IT9210205 1 Appennino Lucano, Monte Volturino IT9210270 3 Monte Volturino IT9210180 9.736 Ha 4 Serra di Calvello IT9210170 5 Abetina di Laurenzana IT9210005 6 Lago Pertusillo IT9210143 Appennino Lucano, Val d’Agri, Monte 7 Faggeta di Moliterno IT9210220 2 IT9210271 Sirino, Monte Raparo 8 Monte Raparo IT9210195 36.547 Ha 9 Monte Sirino IT9210200 10 Monte La Spina – Monte Zaccana IT9210185 11 Lago Duglia,Casino Toscano,Piana S. Francesco IT9210075 12 Madonna del Pollino – l/ca Varcaturo IT9210145 13 Bosco della Farneta IT9210025 Massiccio Monte Pollino – Monte Alpi 14 Bosco Vaccarizzo IT9210070 3 85.000 Ha IT9210275 15 Bosco Magnano IT9210040 16 La Falconara IT9210120 17 Serra di Crispo, Grande Porta IT9210245 18 Timpa delle Murge IT9210250 19 Monte Alpi – Malboschetto di Latronico IT9210165 Costa Tirrenica di Maratea //// 20 Acqua Fredda di Maratea IT9210015 21 Isola S.Ianni e Costa Prospiciente IT9210160 4 Sito di recente istituzione //// ? 22 Marina di Castrocucco IT9210155 2.232 23 Monte di Coccovello ? PROVINCIA DI MATERA P di G ZPS CODICE SIC CODICE Valle del Basento Ferrandina Scalo IT9220255 24 Valle del Basento Ferrandina Scalo IT9220255 5 Valle Basento – 1.577 Ha IT9220260 25 Valle Basento IT9220260 Costa Ionica e Foci 1.880 Ha //// ? 26 Costa Ionica – Foce Bradano IT9220090 27 //// ? Costa Ionica – Foce Basento IT9220085 6 28 //// //// ? Costa Ionica – Foce Cavone IT9220095 //// ? 29 Costa Ionica – Foce Agri IT9220080 Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura - 210 8.2 STRUTTURA DEL PIANO DI GESTIONE L'art. 6 della direttiva Habitat evidenzia la peculiarità dei piani di gestione dei siti Natura 2000 nel considerare le caratteristiche ecologiche e socio-economiche di ciascun sito. I siti Natura 2000 comprendono una moltitudine di situazioni sia dal punto di vista ecologico, sia da quello socio - economico, sia per quanto riguarda le condizioni attuali di pianificazione territoriale. Gli Enti preposti all'implementazione del piano di gestione, secondo le caratteristiche dette, valuteranno in che misura applicare lo schema redazionale qui proposto, con particolare riferimento agli aspetti da favorire e al suo eventuale inserimento di pianificazioni territoriali vigenti. L'obiettivo di Natura 2000 è di mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente, primariamente attraverso siti "dedicati", il patrimonio di risorse di biodiversità
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