Inventario a Cura Di C
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Archivio storico del Comune di Talamona (Sondrio): sezione di Antico Regime Estremi cronologici: 1527 - 1801 Consistenza cronologica: 1398 - 1801 Introduzione e regesti a cura di Rita Pezzola Talamona, gennaio 2010 Abbreviazioni archivistiche utilizzate ACTlm Archivio del Comune di Talamona APTlm Archivio della Parrocchia di Talamona ASDCo Archivio storico della Diocesi di Como ASMi Archivio di Stato di Milano ASSo Archivio di Stato di Sondrio In copertina: Si tratta di un capolettera, speciale e ricercato. È la “T” del nome “Tognolus”, di un Tognolo Poletti abitante sul monte di Talamona. La vergò nel 1507 un notaio della Comunità di Talamona, attivissimo all’inizio del Cinquecento: Donato Camozzi, figlio di Guarisco, abitante nel borgo. Oggi questo capolettera può essere ripreso per indicare l’iniziale di Talamona. Ecco: un volto, un antico uomo della montagna, rivolto all’indietro, al passato; ma gli occhi - interpellanti - sono ben aperti sul presente. E dal copricapo, ricercato e adorno, sboccia un fiore offerto all’avvenire. Questa lettura simbolica - benché fuori delle intenzioni del notaio Camozzi - è fascinosa: per un rilancio dell’archivio e della storia istituzionale che vi è conservata e, nello stesso tempo, per il messaggio comunicativo non privo di echi poetici, che possono risuonare nell’animo di tutte le persone della comunità talamonese e ravvivare un senso di appartenenza. ASSo, Registri degli estimi, Talamona, 1, c. 117v. ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI TALAMONA (SEZIONE DI ANTICO REGIME) Sommario Premessa III Introduzione V 1. Soggetti produttori:VI 1.1. Comune di Talamona: VI 1.2. Parrocchia di Talamona: XI 1.3. Luoghi pii (profili sintetici): XIII 1.3.1. Le fabbriche delle chiese di Talamona: XIII 1.3.2. Poveri di Cristo di Talamona: XIV 1.3.3. Monte di pietà di Talamona: XVI 2. Storia dell’archivio XVIII 2.1. La conservazione: una prassi policentrica: XVIII 2.2. La produzione: notai, amministratori, preti: XXI 2.3. Il controllo: nella cassa, fuori dalla cassa: XXIII 2.4. Integrazione e conflitto: le carte della communitas: XXIII 3. Il fondo archivistico XXXII 3.1. Descrizione delle scritture: che sono, che erano: XXXII 3.1.1. Documenti sciolti: XXXII 3.1.2. Scritture su registro: XXXIII 3.2. Descrizione del lavoro realizzato: XXXIV 3.3. Struttura dell’archivio: XXXIX 4. Soggetto conservatore: XLI 5. Scheda riepilogativa: XLII Regesti: 1 1. Statuti, ordini e gride: 1 2. Assemblee e deliberazioni: 11 2.1. "Determinazioni recenti della Comunità": 12 2.2. Determinazioni del Consiglio: 19 2.2.1. Approvazione dei rendiconti annuali: 20 2.2.2. Deliberazioni generali del Consiglio: 32 3. Provvedimenti particolari dei pretori e contenziosi: 41 4. Consigli di Valle e di Squadra: 51 5. Carte della rivoluzione di Valtellina: 57 5.1. Ordini in successione cronologica: 58 5.1.1. "Ordeni dal prinzipio della reboluzione sina per l'ano 1622": 59 5.1.2. Ordini della "reboluzione" dal 1625 al 1636: 67 5.1.3. "Questi sono ordini del 1637": 73 5.2. "Carte di poco momento ed in buona parte relative ai tempi della rivoluzione": 77 6. Dazi e taglie: 80 7. Estimi: 84 8. Compravendite e locazioni: 86 9. "Confessi relativi in buona parte ad assegni": 94 10. Contabilità e riepiloghi: 140 11. Luoghi pii e Parrocchia: 147 11.1. Fabbriche delle chiese: 148 11.2. Poveri di Cristo: 169 11.3. Monte di pietà: 181 11.4. Benefici: 187 11.5. Carte dei parroci: 189 I ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI TALAMONA (SEZIONE DI ANTICO REGIME) Appendici: 191 Appendice 1: Varianti delle voci cognominali talamonesi nei documenti di antico regime: 191 Appendice 2: Cartografia:193 Appendice 3: Organizzazione dello Stato grigione: 195 Bibliografia citata: 196 Edizioni di fonti e repertori documentari: 196 Studi: 197 II ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI TALAMONA (SEZIONE DI ANTICO REGIME) Premessa Il ritrovamento di quattro faldoni di carte di antico regime nel sottotetto della casa comunale di Talamona ha messo in atto riflessioni e sollecitato scambi di opinione circa la scelta del modo di procedere in quel lavoro di riordinamento. Concorde è stata la decisione, tra archivisti e Soprintendenza competente1, di procedere all’esame ‘carta-carta’: via faticosa da praticare ma unica per realizzare, in modo rigoroso e alieno da esiti arbitrari, il riordinamento delle scritture. Questa scelta operativa ha offerto pure il guadagno di aprire alcuni filoni di ricerca; nel contempo ha suscitato l’impegno per qualche chiarificazione e per lo scioglimento di alcuni nodi problematici. L’emergere di domande ha nutrito il tentativo di abbozzare risposte che fossero attinenti a peculiarità di questo archivio, ma che sono anche di interesse più generale per archivi di altre Comunità. In altri termini, l’esigenza metodologica operativamente determinata dalla disaggregazione delle carte si è rivelata e imposta anche come opportunità di studio e di ricerca: risorsa per comprendere più a fondo, lungo il corso dei secoli, il funzionamento dell’archivio del Comune di Talamona; ma anche, con prospettiva aperta, per analizzare dinamiche condivise con altri contesti archivistici. Le carte, approcciate analiticamente, dicono molto sui protagonisti della produzione delle scritture (i notai in primis, ma anche gli stessi funzionari del Comune), sulle forme delle scritture, sulle prassi di custodia (sistema di conservazione policentrica, custodia nell’arca), sulla loro consultabilità e sui modi per tutelarne la riservatezza (chiavi multiple diversamente distribuite nel corso dei secoli). E ancora: i documenti forniscono informazioni sui modi della gestione pratica del tabularium (per così dire archiveconomica), dando notizia di contrattazioni e di acquisti di registri. E poi donano qualche risalto su come erano organizzate le carte dentro alla cassa dell’archivio, fino alla possibilità di ricostruzione delle antiche serie, favorita dalla consultazione della normativa statutaria in proposito. L’attenzione diacronica ha offerto il vantaggio dell’indagine dei cambiamenti e delle permanenze sul lungo periodo: lo sguardo panoramico ha permesso di osservare, entro lo specifico contesto, il funzionamento dell’archivio nello scorrere dei secoli. Le indagini sull’archivio hanno sollecitato un’attenzione particolare circa il rapporto delle componenti sociali quali si riflettono nella giurisdizione sulle carte. L’attenzione al confine osmotico tra sacro e civico ha infatti evidenziato una situazione porosa tra le istituzioni ecclesiastiche e quelle laicali: è emersa l’interazione - più o meno pacifica - tra la Comunità e la Parrocchia nella gestione del ‘sacro’. E le carte, invero, documentano sfere di competenza talora sovrapposte, talora integrate2. 1 Funzionario della Soprintendenza archivistica per la Lombardia dedicato alla provincia di Sondrio è il dott. Pierluigi Piano; il riordinamento delle carte dei secoli XIX e XX del Comune di Talamona è in corso a cura delle archiviste Annalisa Castangia e Simona Cometti. Al dott. Piano, ad Annalisa e a Simona va il mio grazie per la disponibilità di scambio e di confronto; a me sola la responsabilità di eventuali inesattezze e di imprecisioni. 2 La speranza è che l’esperienza di ricerca e di riordinamento compiuta a Talamona possa costituire un termine di comparazione utile per chiarire anche altre analoghe situazioni archivistiche di ‘carte frammiste’, sia negli archivi delle Comunità sia negli archivi delle Parrocchie. Il caso di Talamona non sembra essere isolato nel contesto valtellinese. Già ad una prima consultazione del Censimento degli archivi storici e dei fondi librari antichi delle parrocchie della Provincia di Sondrio, [a cura di S. Xeres e di G. Antonioli], Milano, Archidata, 1996, se ne rinvengono numerosi esempi. Per limitarsi alla sola bassa Valtellina, si fa riferimento al caso di Gerola, nel cui archivio della Parrocchia di San Bartolomeo sono conservati una busta contenente sindacati di vicinanza (1466-1796) e 7 registri identificati dall’intitolazione “Amministrazione comunale” (1539-1801): III ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI TALAMONA (SEZIONE DI ANTICO REGIME) In più è venuto alla luce il protagonismo di alcune famiglie eminenti locali. Gli Spini, in primis, hanno giocato un ruolo trainante per la vita sociale, politica, economica, culturale locale. L’archivio della Comunità di Talamona ha offerto un punto di vista prezioso per osservare questo gioco ‘in bilico’ di componenti sociali. Oggi viene presentata la raccolta di regesti delle carte di antico regime del Comune di Talamona, per complessive 572 schede descrittive. L’impegno di ricerca e di studio, condotto con le attenzioni riferite, ha raggiunto l’obiettivo di offrire, oltre alla regestazione delle carte, un loro riordinamento storicamente fondato e analiticamente documentato. Il lavoro si articola in due sezioni principali. La prima è di introduzione. Non si è potuta dare voce qui a tutte le scoperte emerse durante il lavoro di regestazione; tuttavia sono numerosi i casi in cui si è dato spazio alle acquisizioni ottenute. Si prendono le mosse dalla presentazione dei soggetti produttori, poi vengono fissati i punti fondamentali per chiarire la storia dell’archivio. Fa seguito la descrizione del fondo, inserendo qualche accenno anche alle scritture perdute di cui si è rinvenuta attestazione. Infine si dà conto in modo analitico della metodologia utilizzata e si descrivono i criteri adottati nella compilazione delle schede descrittive. La seconda sezione contiene i regesti delle unità documentarie, articolati in serie e sottoserie. Seguono infine una sezione di Appendici