STUDIO TECNICO DI CONSULENZA ECOLOGICA Agr.Dott. Nat. Giovanni Sarra Viale P. Umberto n. 61 Bis 98122 MessinaTel/Fax 090 713501-388 6181847 Email: [email protected] Pec: [email protected] REGIONE SICILIANA

COMUNE DI

PROGETTO DI UN LOCALE ADIBITO A RISTORAZIONE PRUSST - MESSINA PER IL 2000 Località Contrada Scauzzina - villaggio Ganzirri

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’

-RAPPORTO PRELIMINARE- ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

DITTA: DORA RAFFONE

Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra

Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Sommario

ELENCO ACRONIMI ...... 3 PREMESSA ...... 4 1 INTRODUZIONE E SCOPO DEL DOCUMENTO ...... 5 2. RIFERIMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI ...... 7 2.1.1 Le modalità di svolgimento della VAS ...... 11 2.2 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ...... 13 2.3 LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO 26 FEBBRAIO 2015, N. 975 ...... 14 3 IL PRG DEL COMUNE DI MESSINA ...... 15 3.1 I PROGRAMMI PRUSST ...... 18 4 CARATTERISTICHE PROGETTUALI DELLE OPERE OGGETTO DI STUDIO ...... 21 5 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E CARTOGRAFICO DELL’AREA OGGETTO DI STUDIO .... 25 6 DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE AMBIENTALI ABIOTICHE E BIOTICHE DEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ...... 33 6.1 GEOLOGIA ...... 33 6.1.1 Generalità ...... 33 6.1.2 Condizioni geologiche locali ...... 36 6.2 GEOMORFOLOGIA ...... 36 6.2.1 Condizioni morfologiche dell’area di studio e pericolosità-rischio ...... 39 6.3 IDROGEOLOGIA ...... 44 6.3.1 Generalità ...... 44 6.3.2 Condizioni idrogeologiche dell’area oggetto di studio ...... 46 6.4 SUOLO ...... 50 6.5 CLIMA E QUALITA’ DELL’ARIA ...... 54 6.5.1 Caratteristiche climatiche ...... 54 6.5.2 Qualità dell’aria ...... 58 6.6 FLORA E VEGETAZIONE ...... 62 6.6.1 Flora e vegetazione dell’area dello Stretto di Messina di particolare interesse geobotanico ...... 65 6.6.2 Consistenza del patrimonio floristico rinvenuto nelle aree oggetto di studio ...... 67 6.6.2.1 Analisi della flora ...... 72 6.6.2.2 Specie di particolare interesse geobotanico ...... 74 6.7 LE TIPOLOGIE DI HABITAT PRESENTI NELL’AREA OGGETTO DI STUDIO ...... 76 6.7.1 Le tipologie di Habitat secondo i sistemi di classificazione Corine Land Cover, Corine Biotopes, Natura 2000, presenti nell’area oggetto del presente studio ...... 76 6.7.2 Quadro sintassonomico della vegetazione rilevata nell’area oggetto di studio ...... 80 6.7.3 Rilievi fitosociologici ...... 81 6.8 FAUNA ...... 86 6.8.1 Avifauna della ZPS ITA030042...... 86 6.8.2 Invertebrati ...... 95 6.8.3 Erpetofauna ...... 96 6.8.4 Teriofauna ...... 96 6.8.5 Specie faunistiche caratterizzanti l’area interessata dal progetto ...... 97 6.9 POPOLAZIONE E SALUTE UMANA ...... 98 6.9.1 Salute umana ...... 100 6.9.1.1 Inquinamento elettromagnetico ...... 100 6.9.1.2 Inquinamento acustico ...... 100 6.9.1.3 Inquinamento luminoso ...... 106 6.9.1.4 Rischi naturali ...... 109 6.10 PAESAGGIO, AMBIENTE URBANO, PATRIMONIO STORICO-CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO ...... 111 6.10.1 ANALISI DELLE PRINCIPALI COMPONENTI DEL PAESAGGIO ...... 113 6.10.1.2 Componente archeologica e antropico-culturale ...... 115 6.10.1.3 Componente percettiva ...... 117 6.10.2 Ambito territoriale dell’area oggetto di studio ...... 117 6.10.3 Definizione dei paesaggi locali ...... 118 6.10.4 Aree soggette a tutela paesaggistica definite dal piano ...... 120 1 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.10.5 Aree di rilevanza comunitaria Sic e Zps ...... 121 6.10.6 Rete ecologica ...... 121 6.11 MOBILITA E TRASPORTI ...... 122 6.12 ENERGIA ...... 123 6.13 RIFIUTI ...... 125 6.14 SERVIZI IN RETE E DOTAZIONI TERRITORIALI: ACQUEDOTTO, FOGNATURE E DEPURAZIONE...... 129 6.15 RISCHIO INCIDENTI PER QUANTO RIGUARDA LE SOSTANZE E LE TECNOLOGIE UTILIZZATE...... 132 6.16 VINCOLI PAESAGGISTICI, URBANISTICI, AMBIENTALI E FORESTALI ...... 133 7 DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 ESISTENTI NEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: ZPS ITA030042 “MONTI PELORITANI, DORSALE CURCURACI, ANTENNAMARE E AREA MARINA DELLO STRETTO DI MESSINA” E SIC ITA030008 “CAPO PELORO, LAGHETTI DI GANZIRRI” ...... 136 7.1 CARATTERISTICHE DEL SITO NATURA 2000: ZPS ITA030042 ...... 136 7.2 HABITAT ESISTENTI NELLA ZPS ITA030042 ...... 140 7.3 CARATTERISTICHE DEL SITO NATURA 2000: SIC ITA030008 ...... 142 7.4 HABITAT ESISTENTI NEL SIC ITA030008 ...... 144 8 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE ...... 146 8.1 ANALISI DELLA COERENZA AMBIENTALE INTERNA ...... 147 9 IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI ...... 149 9.1 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA SUI SITI NATURA 2000 PRESENTI NEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ...... 152 9.1.1. Esito della Valutazione della significatività dell’incidenza ...... 153 9.1.2 Analisi degli indicatori ambientali della significativita’ dell’incidenza ...... 153 9.1.3 Mitigazioni e compensazioni ...... 155 9.1.4.Conclusioni della Valutazione d’incidenza ambientale ...... 161 10 CRITERI DI VALUTAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ (ALLEGATO I - D.Lgs 4/2008) ...... 163 11 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE IN ORDINE ALLA NON ASSOGGETTABILITÀ ALLA PROCEDURA DI VAS ...... 167 ALLEGATI...... 169 BIBLIOGRAFIA ...... 170

2 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

ELENCO ACRONIMI ACRONIMO DEFINIZIONE

AC Autorità competente (ARTA Sicilia, DRU, Staff 4 VAS)

AP Autorità procedente (Comune di Messina)

ARPA Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale

ARTA Assessorato Regionale Territorio Ambiente

CE Commissione europea

Direttiva Direttiva 2001/42/CE

Dlgs Decreto Legislativo

D.lgs. 152/06 e s.m.i D.Lgs. n. 152 del 3/4/2006, così come modificato dal D.Lgs. n. 4 del 16/1/2008 e dal D.Lgs 128 del 29/06/2010 GURS Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana

IBA Important Bird Area

LR Legge Regionale

PAI Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico

P Proponente (Ditta Raffone Dora)

PMA Piano di Monitoraggio Ambientale

PRUSST Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio

RES Rete Ecologica Siciliana

RMA Rapporto di Monitoraggio Ambientale

RA Rapporto ambientale

RP Rapporto preliminare

SCMA Soggetti Competenti in Materia Ambientale

SIC Sito d’importanza comunitaria

VAS Valutazione Ambientale Strategica

VA Verifica d’assoggettabilità

ZPS Zona di Protezione Speciale

3 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

PREMESSA Il sottoscritto Agr. Dott. Naturalista Giovanni Sarra, in qualità di consulente ecologo esperto iscritto all’Albo professionale del Collegio Interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Messina-Enna, al n. 532, iscritto al RNSE dell’AIN al n. 140, su incarico della Ditta Dora Raffone, ha effettuato la presente relazione che è finalizzata alla verifica di assoggettabilità ai sensi dell’Art. 12 del Dlgs 04/2008 e s.m.i. del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000- Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA. L’area d’interesse progettuale ricade all’interno della Zona di Protezione Speciale ITA 030042 che appartiene alla Rete Ecologica Natura 2000. Tale sito è denominato “M. Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare ed Area marina dello stretto di Messina” (Tipo: F; Codice sito: ITA030042). La valutazione d’incidenza del progetto del progetto in oggetto (prot. 176338 del 23/07/14), è stata approvata dalla Commissione Consultiva Comunale per la verifica delle valutazioni d’incidenza del Comune di Messina, nella seduta del 31/10/2014. In data 11/02/15 è stato richiesta dall’ARTA Sicilia - Dipartimento Regionale dell’Urbanistica - Unità di Staff 4 – Vas, la verifica di assoggettabilità a Vas in quanto il presente progetto inserito nel PRUSST-Messina per il 2000, comporta variante al vigente Piano Regolatore del Comune di Messina. II presente documento contiene tutte le informazioni utili alla verifica di esclusione alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) secondo il “Regolamento della Valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi nella Regione Siciliana – legge regionale 14/05/2009 n. 6 art. 59, così come modificatodalla legge regionale 09/05/2012 n. 26 art. 11 comma 41” approvato dalla Giunta della Regione Siciliana con Deliberazione n. 119 del 06/06/2014, ratificata con DPR della Regione Siciliana del 8 luglio 2014, n. 23 ed alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato 26 febbraio 2015, n. 975 che esclude dalla procedura di Vas, i progetti di opere che comportino variante allo strumento urbanistico La relazione risponde alla finalità generale richiesta di affiancare in modo utile le tradizionali esigenze della programmazione urbanistica con quelle di un governo integrato dell'ambiente in un'ottica di sviluppo sostenibile.

4 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

1 INTRODUZIONE E SCOPO DEL DOCUMENTO

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ai sensi dell’art. 1 direttiva 2001/42/CE, ha l’obiettivo “di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente”. Il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, e s.m.i. (Dlgs 04/2008, Dlgs 128/2010) (disciplina nella Parte Seconda le “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione integrata ambientale (IPPC)”, costituisce per il nostro paese il formale recepimento della Direttiva 2001/42/CE sulla valutazione ambientale di determinati piani e programmi. Il Decreto recepisce i contenuti della direttiva in materia di VAS ed in particolare all’art. 4 commi 2 e 3, stabilisce che: “la valutazione ambientale strategica […] riguarda i piani e programmi di intervento sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione”; “la procedura per la valutazione ambientale strategica costituisce, per i piani e programmi sottoposti a tale valutazione, parte integrante del procedimento ordinario di adozione ed approvazione. I provvedimenti di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono nulli”. Per “valutazione ambientale” s'intende l'elaborazione di un rapporto concernente l’impatto sull’ambiente conseguente all’attuazione di un determinato piano o programma da adottarsi o da approvarsi, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale di approvazione di un piano o programma e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione (ex art 5, comma 1, lettera a) del Dlgs 152/06). Al momento della decisione sulla portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale e sul loro livello di dettaglio, ai sensi dell’art. 9 comma 5 del Dlgs 152/06, devono essere consultate le “Autorità con Competenze Ambientali” (di seguito chiamate ACA). In ottemperanza all’art. 12 del D.lgs 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”,e s.m.i (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010), la Ditta Raffone Dora è chiamata a corredare il progetto in oggetto della verifica di assoggettabilità a Valutazione ambientale strategica (VAS). In questa fase gli attori interessati nella procedura Vas sono i seguenti:

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Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Struttura Indirizzo Posta elettronica Sito web competente 1 http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/ Autorità Assessorato regionale Via Ugo [email protected] competente Territorio ed La Malfa, PIR_PORTALE/ PIR_LaStrutturaRegionale/ Ambiente, 169 PIR_Assessoratoregionaledelterritorioedellambiente/ DipartimentoRegionale 90146 [email protected] PIR_DipUrbanistica Urbanistica, Palermo Unità di staff 4 - VAS Autorità2 Comune di Messina Piazza [email protected] http://www.comune.messina.it/il-comune/ufficio- procedente Area coordinamento della urbanistica/vas/ Urbanistica Vittoria, 6 Unità di progetto del 98121 Sistema informativo Messina territoriale comunale U.S.I.T.e.C Servizio Viec

Proponente3 Dora Raffone Via [email protected] Placida, 24 98121 Messina

1 Autorità competente (AC): la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del parere motivato, nel caso di piani e programmi, e l’adozione dei provvedimenti conclusivi in materia di VIA, nel caso di progetti (art. 5 lettera p.). 2 Autorità procedente (AP): la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del Dlgs 152/2006 e s.m.i, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma (art. 5 lettera q). 3 Proponente (P): Il soggetto pubblico o privato che elabora il piano o programma soggetto alle disposizioni del Regolamento della Valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi nella Regione Siciliana – legge regionale 14/05/2009 n. 6 art. 59, così come modificatodalla legge regionale 09/05/2012 n. 26 art. 11 comma 41” approvato dalla Giunta della Regione Siciliana con Deliberazione n. 119 del 06/06/2014.

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Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

2. RIFERIMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI

2.1 LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo finalizzato ad integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi. La Direttiva europea 85/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (conosciuta come la Direttiva VIA) si rivolge solo a determinate categorie di progetti. L’approccio ha dunque dei precisi limiti perché interviene solo quando decisioni dannose per l’ambiente possono essere già state prese a livello strategico. Il concetto di Valutazione Strategica è nato nell’ambito degli studi regionali e della pianificazione. Nel 1981 l’Housing and Urban Development Department degli USA ha pubblicato il Manuale per la Valutazione d’Impatto di area vasta, che viene considerato il progenitore della metodologia della valutazione strategica. In Europa la Convenzione sugli Studi di Impatto Ambientale in Contesti Transfrontalieri, la cosiddetta Convenzione ESPOO, ha creato i presupposti per l’introduzione della VAS, avvenuta nel 1991. La norma di riferimento a livello comunitario per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è la Direttiva Europea sulla VAS (2001/42/CE) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/06/2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente. Essa si pone l’obiettivo “di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”. La stessa Direttiva risponde anche alle indicazioni della convenzione internazionale firmata ad Aarhus nel 1998, fondata sul diritto all’informazione, sul diritto alla partecipazione alle decisioni e sull’accesso alla giustizia. La Direttiva Europea sulla VAS (2001/42/CE) imponeva a tutti gli stati membri dell’Unione Europea la ratifica della direttiva nelle normative nazionali entro il 21 luglio 2004. Molti degli Stati membri hanno iniziato a implementare la Direttiva a partire dai temi più strettamente connessi alla pianificazione territoriale, per poi estendere l’approccio a tutte le politiche con effetti rilevanti per l’ambiente. Il processo di ratifica è avvenuto con tempi differenti: molte nazioni che hanno una tradizione consolidata nell’ambito delle procedure di approvazione ambientale, come la Danimarca, l’Olanda, la Finlandia e la Svezia, hanno ratificato la Direttiva in tempi assai brevi. La Commissione Europea prevedeva di verificare lo stato di ratifica e l'efficacia della Direttiva entro il 2006. In linea generale il processo di Valutazione Strategica precede, ma non necessariamente determina una procedura di VIA. Ciò significa che le informazioni sull’impatto ambientale di un piano devono poter fluire in tutti i passaggi della pianificazione-progettazione, ed essere utilizzabili nelle VIA. Sotto un profilo giuridico il principio guida della VAS è quello di precauzione, che consiste nell’integrazione dell’interesse ambientale rispetto agli altri interessi (tipicamente socio-economici) che determinano piani e politiche. Il principio guida della VIA è invece quello, più immediatamente funzionale, della prevenzione del danno ambientale. Sulla base di questa distinzione di principi si comprende come mai la VAS venga definita in quanto processo, mentre la VIA è una procedura, con soggetti, fasi e casistiche di esiti definibili molto più rigidamente. Si può affermare, che le due tipologie di 7 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) valutazione agiscono in due fasi diverse su due oggetti diversi, con finalità diverse; mentre la VAS è una procedura che agisce su piani territoriali e programmi e progetti di interesse regionale o di area vasta, la VIA è una procedura che agisce sui progetti o opere pubbliche. La Direttiva sulla VAS si applica ai piani e ai programmi, non alle politiche, benché le politiche espresse nei piani vengano valutate e la procedura di VAS possa essere applicata alle politiche, ove si ritenga di farlo.

La struttura della VAS prevista dalla Direttiva si basa sulle seguenti fasi:

• Screening, verifica del fatto che un piano o programma ricada nell’ambito giuridico per il quale è prevista la VAS • Scoping, definizione dell’ambito delle indagini necessarie per la valutazione • Documentazione dello stato dell’ambiente, raccolta della base di conoscenze necessaria alla valutazione • Definizione dei probabili impatti ambientali significativi, generalmente espressi in termini tendenziali, piuttosto che in valori attesi • Informazione e consultazione del pubblico • Interazione con il processo decisionale sulla base della valutazione • Monitoraggio degli effetti del piano o programma dopo l’adozione.

La Direttiva Europea include altri impatti a fianco di quelli ambientali, come sul patrimonio archeologico-culturale e sul paesaggio. In molti Paesi europei l’ambito di attenzione e tutela è stato ulteriormente esteso includendo elementi economici e sociali della sostenibilità dei Piani e dei Programmi. La Direttiva 2001/42/CE è stata recepita a livello nazionale dal Dlgs n, 152 del 03/04/2006, recante “Norme in materia ambientale”, così come modificato dal Dlgs n. 4 del 16/01/2008, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del Dlgs n. 152 del 03/04/2006, recante Norme in materia ambientale” e dal D.lgs. n. 128/2010 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69”.

Di recente, la sentenza del Consiglio di Stato 26 febbraio 2015, n. 975 afferma che gli aspetti pianificatori inerenti alla Vas e quelli progettuali attinenti alla Via si intersecano quando l’approvazione, in sede di conferenza localizzativa, di progetti di opere, comporti anche variante allo strumento urbanistico. in queste ipotesi la questione della loro sovrapposizione è stata espressamente risolta dall’art. 6 comma 12, del d.lgs. n. 152/2006 (introdotto dal d.lgs. n. 128/2010) ai sensi del quale “ferma restando l’applicazione della disciplina in materia di via, la valutazione ambientale strategica non è necessaria per la localizzazione delle singole opere”

La normativa regionale di riferimento della Regione siciliana in materia di valutazione ambientale strategica, è la seguente:

¾ Decreto Assessoriale dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente 7/07/2004, n. 748. Disposizioni relative alla valutazione ambientale strategica su strumenti di programmazione e di pianificazione inerenti le materie indicate nell'art. 3, paragrafo 2a), della direttiva 42/2001/CE. 8 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Art. 1. Ambito di applicazione Art. 2. Rapporto Ambientale Art. 3. Informazione e consultazioni Art. 4. Istruttoria Art. 5. Giudizio sulla compatibilità ambientale del piano o programma Art. 6. Richiamo alle disposizioni della direttiva 2001/42/CE Art. 7. Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana

¾ Decreto Assessoriale 24/01/2005. Modifica del Dec.Ass. 7 luglio 2004, n. 748, concernente disposizioni relative alla valutazione ambientale strategica su strumenti di programmazione e di pianificazione inerenti le materie indicate nell'art. 3, paragrafo 2a), della direttiva 42/2001/CE. Art. 1. Ambito di applicazione. Modifica l’art. 1 del Dec.Ass. 7/07/2004, n. 748. Art. 2. Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

¾ Avviso relativo all'applicazione del D.Lgs n. 152/2006. Avviso relativo all'applicazione del decreto legislativo n. 152/2006. Si segnala a tutti gli interessati che con l'entrata in vigore, in data 31 luglio 2007, della parte seconda del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche ed integrazioni "Norme in materia ambientale", il decreto legislativo trova piena applicazione anche per la parte relativa alle procedure ambientali di valutazione ambientale strategica (VAS), valutazione d'impatto ambientale (VIA) e di autorizzazione ambientale integrata (IPPC); contestualmente, con l'art. 48, comma c), viene abrogato il D.P.R. 12 aprile 1996, che ha finora costituito la normativa di riferimento per la valutazione d'impatto ambientale in ambito regionale. Questa Amministrazione comunica, pertanto, che le richieste di avvio delle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) e di valutazione d'impatto ambientale (VIA) dovranno essere presentate secondo quanto disposto nella parte seconda dal predetto decreto legislativo n. 152/2006. Il decreto dell'Assessore per il territorio e l'ambiente n. 320 del 23 marzo 2004 non trova più applicazione; per i criteri in esso specificati si dovrà fare riferimento all'allegato IV alla parte seconda del decreto legislativo n. 152/2006. Rimane in vigore l'art. 10 della legge regionale n. 4/2003. Il presente avviso verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

¾ L.R. 16/12/2008, n. 19. Norme per la riorganizzazione dei dipartimenti regionali. Ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione. Art. 7 - Attribuzioni degli Assessorati regionali 1. L’articolo 8 della legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28 e successive modifiche ed integrazioni, è sostituito dal seguente: "Art. 8. - Attribuzione degli Assessorati regionali 1. Agli Assessorati regionali sono attribuite le materie per ciascuno appresso indicate:

¾ L.R. 14/5/2009, n. 6. Disposizioni programmatiche e correttive perl'anno 2009. Art. 59. Disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica. 1. Fino all'emanazione della normativa regionale in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), la Giunta regionale con propria deliberazione definisce il modello metodologico procedurale della valutazione di piani e programmi ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4. 2. La deliberazione di cui al comma 1 costituisce specificazione degli indirizzi generali formulati dalla vigente normativa nazionale in materia ed è adottata dalla Giunta regionale entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

9 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

3. Non sono assoggettati all'applicazione delle disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica contenute nel decreto legislativo di cui al comma 1 i piani e i programmi e le loro varianti, individuati nell'articolo 6, commi 2, 3 e 3-bis del decreto legislativo medesimo, che: a) siano stati adottati prima del 31 luglio 2007; b) siano stati adottati dopo il 31 luglio 2007 ed entro il 12 febbraio 2008 e sui quali siano state rese, alla data di entrata in vigore della presente legge, le determinazioni propedeutiche all'approvazione da parte della Regione a norma della vigente legislazione in materia. Comma 3 è sostituito dall’art. 13, L.R. 29 dicembre 2009, n. 13, a decorrere dal giorno stesso della sua pubblicazione (ai sensi di quanto stabilito dall’art. 18, comma 1, della stessa legge). 4. Relativamente ai piani regolatori generali e alle loro revisioni o varianti generali adottati dopo il 31 luglio 2007 ed entro il 12 febbraio 2008, nonché alle varianti agli strumenti urbanistici comunali, sovracomunali e di settore adottate nel suddetto periodo e sui quali, alla data di entrata in vigore della presente legge, non siano ancora state rese le determinazioni da parte dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente a norma della vigente legislazione in materia, lo stesso Assessorato effettua la verifica di assoggettabilità di cui all'articolo 12 del decreto legislativo n. 152/2006, sulla base delle modalità individuate con la deliberazione di cui al medesimo comma 1.

¾ Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi (DGR n. 200 del 10/06/2009, Allegato A); Modello Metodologico Procedurale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di piani e Programmi nella Regione Sicilia (Art. n. 59, L.R. 14/5/2009, n. 6.

¾ L.R. 29/12/2009, n. 13. Interventi finanziari urgenti per l'anno 2009 e disposizioni per l'occupazione. Autorizzazione per l'esercizio provvisorio per l'anno 2010. Art. 13. Norme in materia di valutazione ambientale strategica. 1. Il comma 3 dell'art. 59 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, è così sostituito: "3. I piani ed i programmi e le loro varianti individuati all'articolo 6, commi 2, 3 e 3-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, le cui direttive siano state deliberate dal consiglio comunale prima del 31 luglio 2007, non sono assoggettati all'applicazione delle disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica contenute nel medesimo decreto legislativo, ma si concludono secondo la normativa regionale previgente in materia urbanistica e di valutazione ambientale".

¾ L.R. 09/05/2012, n. 26. Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2012. Legge di stabilità regionale. Art. 6 Interventi per la salvaguardia degli equilibri di bilancio Comma 24: Ai fini dell’attivazione del procedimento di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) riguardante i piani e i programmi di cui all’art. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche ed integrazioni, il proponente privato versa in entrata al bilancio regionale un contributo calcolato come segue: a) per i piani e programmi per i quali è richiesta la verifica di assoggettabilità alla V.A.S. ai sensi dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni il contributo per la istruttoria è fissato in misura pari ad euro 1.000; b) per i piani e programmi per i quali è richiesta la verifica di assoggettabilità alla V.A.S. ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo n. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni e il contributo per l’istruttoria è fissato in misura pari ad euro 2.000,00 per le proposte ricadenti nei comuni con popolazione sino a 10.000 abitanti rilevata al 31 dicembre dell’anno trascorso, pari ad euro 3.000,00 nei comuni con popolazione compresa tra i 10.000 ed i 30.000 abitanti, e pari ad euro 6.000,00 nei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti. Comma 25: I contributi stabiliti dal precedente comma sono inclusivi delle attività istruttorie relative alla valutazione di incidenza di cui al D.P.R. n. 357/97 per i piani e programmi che interferiscono con le aree di rete Natura 2000. 10 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Le somme relative alla tariffa sono versate in entrata del bilancio regionale. Art. 11. Norme per la razionalizzazione amministrativa e per il contenimento della spesa Comma 41: sono abrogati i commi 3 e 4 dell’articolo 59 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, come modificato dall’articolo 13, comma 2, della legge regionale 29 dicembre 2009, n. 13.

¾ DECRETO PRESIDENZIALE Regione Siciliana del 8 luglio 2014, n. 23 Regolamento della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi nel territorio della Regione siciliana. (Art. 59, legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, cosi' come modificato dall'art. 11, comma 41, della legge regionale 9 maggio 2012, n. 26.).

2.1.1 Le modalità di svolgimento della VAS

La Valutazione ambientale di piani e programmi, nel seguito Valutazione ambientale strategica, di seguito VAS è definita dalla normativa nazionale vigente in materia (Dlgs 152/2006 e sm.i.: Dlgs 04/2008, Dlgs 128/2010): “il processo che comprende lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l'elaborazione del rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del piano o del programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni, l'espressione di un parere motivato, l'informazione sulla decisione ed il monitoraggio”;

Le modalità di svolgimento della VAS sono le seguenti:

La Valutazione Ambientale Strategica e' avviata dall'Autorità Procedente contestualmente al processo di formazione del piano o programma e comprende: a) lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità; b) l'elaborazione del rapporto ambientale; c) lo svolgimento di consultazioni; d) la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni; e) la decisione; f) l'informazione sulla decisione; g) il monitoraggio.

L'Autorità Competente, al fine di promuovere l'integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale nelle politiche settoriali ed il rispetto degli obiettivi, dei piani e dei programmi ambientali, nazionali ed europei: a) esprime il proprio parere sull'assoggettabilità delle proposte di piano o di programma alla valutazione ambientale strategica nei casi previsti dal comma 3 dell'articolo 6; b) collabora con l'autorità proponente al fine di definire le forme ed i soggetti della consultazione pubblica, nonché l'impostazione ed i contenuti del Rapporto ambientale e le modalità di monitoraggio di cui all'articolo 18; c) esprime, tenendo conto della consultazione pubblica, dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, un proprio parere motivato sulla proposta di piano e di programma e sul rapporto ambientale nonché sull'adeguatezza del piano di monitoraggio e con riferimento alla sussistenza delle risorse finanziarie.

11 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

La fase di valutazione è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua approvazione o all'avvio della relativa procedura legislativa. Essa e' preordinata a garantire che gli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. La VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali tenendo conto dell'esigenza di razionalizzare i procedimenti ed evitare duplicazioni nelle valutazioni. La VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge. Ai sensi dell’art. 6 del Dlgs n. 4 del 16/01/2008 e s.m.i, sono soggetti a Valutazione Ambientale Strategica i piani ed i programmi che presentino i seguenti requisiti:

1. La valutazione ambientale strategica riguarda i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale.

2. Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi: a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto; b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni.

3. Per i piani e i programmi di cui al comma 2 che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2, la valutazione ambientale e' necessaria qualora l'autorità competente valuti che possano avere impatti significativi sull'ambiente, secondo le disposizioni di cui all'articolo 12.

3-bis. L'autorità competente valuta, secondo le disposizioni di cui all'articolo 12, se i piani e i programmi, diversi da quelli di cui al paragrafo 2, che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti, possono avere effetti significativi sull'ambiente.

12 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

2.2 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ Ai sensi dell’art. 12 del Dlgs 04/2008 è previsto lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità del Piano o programma all’autorità Competente secondo le seguenti modalità:

1. Nel caso di piani e programmi di cui all'articolo 6, comma 3 Dlgs 04/2008, l'autorità procedente trasmette all'autorità competente, su supporto cartaceo ed informatico, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato I del presente decreto.

2. L'autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il parere e' inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente.

3. Salvo quanto diversamente concordato dall'autorità competente con l'autorità procedente, l'autorità competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato I del Dlgs 04/2008 e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente.

4. L'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1 del Dlgs 04/2008, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni.

5. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico.

Il progetto in oggetto, seguirà questo iter normativo dettato dalla normativa nazionale vigente di cui sopra che prevede:

a) svolgimento di una verifica di assoggettabilità (art.12 Dlgs 04/2008);

In base al provvedimento di verifica dell’autorità competente che puo’ escludere ovvero assoggettare il piano dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 del Dlgs 04/2008 e definendo eventuali necessarie prescrizioni. Se il giudizio dell’autorità competente assoggetta il piano dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18, l’iter normativo prevede: b) l'elaborazione del rapporto ambientale; c) lo svolgimento di consultazioni; d) la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni; e) la decisione; f) l'informazione sulla decisione; g) il monitoraggio.

13 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

2.3 LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO 26 FEBBRAIO 2015, N. 975 La Vas di piani e programmi, la Via e la Vinca di progetti (qualora l’intervento ricada all’interno di siti della rete natura 2000), hanno entrambe le finalità di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile (art.4 comma 3 Codice dell’ambiente). In particolare: a) la vas di piani e programmi ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente, contribuendo all’integrazione delle relative previsioni, con considerazioni specificamente ambientali, che siano tali da guidare l’amministrazione nell’effettuazione delle scelte discrezionali, tipiche per l’appunto, dei piani e dei programmi. b) la Via e la Vinca di singoli progetti avviene invece sulla base della progettazione preliminare e definitiva ed ha l’obiettivo di verificare l’impatto sull’ambiente dell’opera progettata. In sintesi la vas concerna la pianificazione e la programmazione alle quali l’amministrazione è obbligata, ed è concomitante alla stessa, così da favorire l’emersione e l’evidenziazione dell’interesse ambientale, di modo che esso venga in via prioritaria considerato dall’amministrazione; la Via e la Vinca riguardano i singoli progetti ed è necessaria ai fini della verifica dell’impatto ambientale dell’opera proposta, in modo da stimolare soluzioni mitigative da valutare secondo il principio dello sviluppo sostenibile, sino all’opzione “zero”, qualora l’impatto non sia evitabile neanche con l’adozione di cautele.

Quando s’intersecano gli aspetti pianificatori e quelli progettuali Aspetti pianificatori ed aspetti progettuali si intersecano quando l’approvazione, in sede di conferenza localizzativa, di progetti di opere, comporti anche variante allo strumento urbanistico. In questi casi il problema della sovrapposizione di Vas e Via è stato direttamente risolto dal legislatore il quale ha stabilito – affermando un principio invero già ricavabile dall’interpretazione sistematica che, “ferma restando l’applicazione im materia di Via, la vas non è necessaria per la localizzazione delle singole opere (art 6 comma 12, introdotto dal D.lgs 29/06/2010 n. 128).

14 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

3 IL PRG DEL COMUNE DI MESSINA La Rielaborazione della Variante Generale al P.R.G. del Comune di Messina è stata adottata con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 06/04/1998 ed approvata con Decreto dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente n. 686 del 02/09/2002, sulla scorta di studi che risalgono all’anno 1995; detta rielaborazione è stata effettuata, così come prescritto dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica, in ridimensionamento della Variante Generale al P.R.G. cosiddetto “Tekne”, a suo tempo adottata dal Consiglio Comunale in data 06/03/1990 (piano Urbani) e, pertanto, redatta con logiche, previsioni e criteri non più attuali. Di fatto, dunque, la configurazione e lo sviluppo urbanistico del territorio del comune di Messina, fino all’anno 2002 (approvazione della Rielaborazione della Variante Generale al P.R.G.), sono avvenuti in conformità alle previsioni del P.R.G. “Tekne”, adottato – tra i primi comuni dell’isola – nell’anno 1976 ed approvato nell’anno 1978. Occorre inoltre ricordare che in precedenza (primi anni’70) era stato redatto un Programma di Fabbricazione – limitato alla parte del territorio comunale esterna al P.R. “Borzì” – mai approvato. Ne consegue, da quanto sopra, che la parte del territorio comunale esterna al P.R. “Borzì” è rimasta priva di strumento urbanistico generale fino all’anno 1978 data di approvazione del P.R.G. “Tekne”. In definitiva, l’unico Piano Regolatore di cui il Comune di Messina era dotato fino all’anno 1978, è stato il P.R. “Borzì” – che interessava però la limitata parte centrale del territorio comunale, compresa tra il mare, l’ospedale Regina Margherita, la strada Circonvallazione ed il curvone Gazzi della ferrovia – approvato nell’anno 1910, all’indomani del catastrofico terremoto del 1908, dimensionato su un periodo di venticinque anni e esteso, nei decenni successivi alla sua approvazione, da modifiche che ne hanno praticamente triplicato la capacità insediativa, inizalmente dimensionata sulla base delle necessità della ricostruzione post-terremoto. Modifiche consistenti nel progressivo innalzamento dell’altezza massima dei fabbricati consentita - dagli originari m 10,00 (con due elevazioni fuori terra) fino a m 21,70 (con sette elevazioni fuori terra) – e nella possibilità di soprelevare di uno o due piani gli originari fabbricati, senza alcuna limitazione volumetrica e senza preventivi e adeguati studi su vasta scala. Nonostante numerosi e qualificati fermenti di idee (Concorso per il P.R.G. di Messina - anno 1960; Concorso Internazionale di idee per il Ponte sullo Stretto – anno 1969; etc.), l’espansione della città, prima della redazione del P.R.G. Tekne, è avvenuta, di fatto, sia in direzione dei villaggi costieri ubicati a nord e a sud – in maniera episodica, spontanea e disorganica, su aree morfologicamente più semplici e aggrappate alle preesistenti strade statali - sia su previsioni di Piani per l’Edilizia Economica e Popolare.. Tali piani, in mancanza di uno strumento di riferimento organico - anche sotto il profilo strutturale e socio economico - quale sarebbe stato certamente un P.R.G. esteso all’intero territorio comunale e dotato di proprie strategie e di precisi indirizzi, hanno privilegiato le “fiumare”, quali direttive di espansione (Santa Lucia, Santo Bordonaro e Fondo Garufi, Bisconte, Giostra Ritiro, S. Licandro, Annunziata), adagiandosi passivamente su quelle ulteriori autonome e disorganiche iniziative (anche di edilizia economica e popolare) sorte negli anni della ricostruzione al di fuori del perimetro del P.R. “Borzì”e su quelli che erano alcuni dei vecchi insediamenti dei quartieri baraccati post terremoto.

15 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Da ciò è derivato un processo di crescita urbana determinato quasi esclusivamente dagli insediamenti residenziali, risultato privo di una qualsiasi ossatura urbana – che, al contrario, il vecchio Piano Regolatore “Borzì” ben possedeva - condizionando pesantemente il successivo Piano Regolatore Generale “Tekne” ed i successivi processi di pianificazione. Processi aggravati dall’attuarsi, nel frattempo, di azioni territoriali importanti, puntuali e precise, ma anch’esse operate in assenza di una visione urbanistica infrastrutturale generale di riferimento, quali, ad esempio: approdi nella rada di S. Francesco; inceneritore a S. Raineri; Silos a ridosso della zona storica della città; attività produttive incompatibili ed invasive ubicate nella Zona Falcata, collettore autostradale solo a parziale servizio del territorio comunale; etc. Sotto il profilo della pianificazione urbanistica, quanto sopra evidenziato non poteva che tradursi – così come avvenuto, fatte salve sporadiche, isolate ed inefficaci proposte – nel sovrapporsi di un insieme caotico ed incoerente di idee, piani ed iniziative, ben lontani da quelle lungimiranti visioni di un organico sviluppo territoriale, economico e sociale che avevano animato l’acceso dibattito sulla città di Messina, innescato dalla cultura urbanistica degli anni ’60. Alla luce di quanto sopra evidenziato, non poteva non accadere che, nel corso dei decenni che si sono succeduti dal 1908 ad oggi, si determinasse la tendenza all’incremento del carico urbanistico sulle zone centrali e su quelle ad esse contigue e connesse (il “Borzì”, le fiumare, la strada Circonvallazione e la strada Panoramica) - senza tuttavia che i luoghi generati possedessero quelle caratteristiche di vivibilità urbana che solo il senso della città può infondere. L’anzidetto processo di costipazione amorfa dei luoghi centrali ha innescato una periferizzazione, comune a molti luoghi edificati che si andavano realizzando al di fuori delle mura del “Borzì”, aggiungendo così ulteriori periferie ad ogni espansione già di per se nata “periferica”. Periferie caratterizzate, nel migliore dei casi, da residenze in ambito chiuso, circondate solo da strade ad esclusivo uso carrabile e prive di quei luoghi di incontro o di elementi rilevanti pubblici, in cui emergenze ed elementi associativi caratterizzino gli scambi e la riconoscibilità dei luoghi. Luoghi periferici privi di quell’effetto città attraverso cui l’individuo possa riconoscersi nei luoghi stessi e manifestarsi; presupposto essenziale per la rinascita di quell’umanesimo di cui oggi si sente tanto la necessità. Effetto città ben presente invece - fino a decenni addietro - all’interno delle mura del “Borzì”. Lo scenario urbano attuale è quello di una città formata esclusivamente dal sovrapporsi di una sommatoria infinita di margini invalicabili e marginalità periferiche: il margine del “Borzì” e la marginalità delle zone “centrali” di nuovo impianto; il margine della linea di costa e la marginalità della zona Falcata; il margine della ferrovia e la marginalità della zona centrale occupata dall’attuale consistente fascio dei binari; il margine del tram e la marginalità dell’affaccio a mare; il margine della strada carrabile e la marginalità degli spazi ad uso pedonale; il margine del complesso residenziale e la marginalità dei servizi pubblici essenziali; il margine dei luoghi chiusi alla libera fruizione e la marginalità delle attività produttive, culturali, etc. e si potrebbe continuare ancora per molto. Appare altrettanto evidente una costante disattenzione nei confronti dei numerosi villaggi, taluni molto antichi e interessanti e tutti, comunque, ricchi di tradizioni e cultura, che costellano da nord a sud la maggior parte del territorio comunale, marginalizzati a livello infrastrutturale e concettuale, oltre che collocati in un territorio fragile da un punto di vista idrogeologico e che necessitano di opere, anche di micro-interventi di cura, consolidamento, manutenzione, ripristino e rinaturazione a vario titolo e di diversa entità. 16 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

La disattenzione di cui sopra, evidente anche sotto il profilo economico e infrastrutturale, ha determinato l’impoverimento e l’abbandono di molti villaggi e delle relative campagne e ha comportato: a) il decadimento di quelle attività di presidio dei suoli agricoli, grazie alle quali un tempo venivano curati i terreni, tramite terrazzamenti, messa a dimora e tutela delle colture vegetali, regimentazione e raccolta delle acque piovane, etc; decadimento di cui i recenti dissesti e smottamenti in occasione di abbondanti fenomeni piovosi, sono la più evidente dimostrazione; b) la trasformazione dei villaggi più prossimi al centro da luoghi con un propria identità ad anonima periferia urbana; c) lo svuotamento dei villaggi non prossimi al centro, con una ulteriore crescente pressione sulle aree centrali, ormai già sature e impossibilitate a sostenere gli attuali carichi, anche sotto il profilo viario ed infrastrutturale. L’insieme delle cause e dei fenomeni fin qui rappresentati ha determinato un processo di crescente degrado di tutti i sistemi insediativi del territorio comunale, che risulta così caratterizzato da un lato una costellazione di villaggi soggetti a fenomeni di incuria, abbandono o, viceversa, di vorace assorbimento da parte del tessuto urbano; dall’altro, un luogo centrale - il “Borzì” - sempre più bloccato e stravolto nella sua concezione iniziale, accerchiato da zone “esterne” sempre più aggressive e qualitativamente “periferiche”. Circostanza, questa, maturata - paradossalmente - in un contesto caratterizzato da notevoli valenze ambientali e da innumerevoli potenzialità economiche, tutte spogliate però di concrete ed organiche prospettive di sviluppo. Dagli anni ’60 ad oggi, si è assistito ad una lenta e generale – ma continua ed evidente - inversione di tendenza della ricerca di qualità ed eleganza nel costruire. Ricerca che, a partire dai primi decenni del ‘900 e passando attraverso l’eclettismo e le architetture monumentali degli isolati, era approdata al suo culmine negli ultimi edifici della Cortina del Porto alla fine degli anni ’50. Nonostante sporadici episodi di ragguardevole qualità e qualche raro tentativo di ricerca formale in alcuni edifici pubblici e privati, la qualità architettonica non è stata privilegiata. Questo tema della scarsa attenzione nel “costruire” è tanto più emergente in ragione della “Legge Quadro sulla qualità architettonica” del 19-11-08, che tra le finalità all’art. 1, ed in attuazione dell'articolo 9 della Costituzione, sancisce che “la Repubblica promuove e tutela la qualità dell’ideazione e della realizzazione architettonica, cui riconosce particolare rilevanza pubblica, anche ai fini della salvaguardia del paesaggio, dello sviluppo sostenibile, nonché del miglioramento della vivibilità dell’ambiente urbano e della qualità della vita”. L’ambito di applicazione della Legge Quadro riguarda “i progetti di trasformazione del territorio e, in particolare, ogni atto che riguarda l’inserimento di nuove opere nei diversi contesti naturali ed urbani, gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, la tutela e la valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, la realizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture”.

Criticitá e potenzialitá dello stato di fatto Dalla analisi sin qui sviluppata emergono numerose criticità legate all’assetto urbanistico della nostra città, alcune delle quali ormai si trascinano da decenni, senza che sia stata approntata adeguata soluzione, e che devono essere affrontate e rimosse. Dall’altro lato la storia, l’identità culturale, l’ambiente ed il paesaggio della nostra città rappresentano altrettante potenzialità eo risorse che possono e debbono essere valorizzate, per realizzare

17 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) una nuova prospettiva di sviluppo sostenibile e durevole, e adeguate condizioni di vita e lavoro per i messinesi.

Necessitá di un nuovo quadro di riferimento urbanistico Tutte le iniziative sopra elencate si presentano oggi prive di un adeguato e moderno quadro di riferimento di pianificazione, che sia in grado di “fare sistema” a partire dalle singole iniziative. Allo stesso modo è necessario pensare ad una corretta integrazione con l’assetto complessivo del territorio per tutto quanto attiene la fondamentale partita delle opere a terra e degli interventi di compensazione, previsti dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ed ancora, è necessario inserire in un quadro sistemico organico importanti singole opere e la realizzazione di nuove cruciali infrastrutture territoriali quali, ad esempio, gli svincoli autostradali, l’ampliamento del nuovo approdo di Tremestieri, il nuovo Palazzo di Giustizia, la nuova area fieristica, etc.

Costruire un quadro di compatibilità ambientale. Occorre evidenziare un’altra lacuna dell’attuale strumento urbanistico generale, legata alla mancata attuazione di quanto disposto dalla Direttiva europea n° 42/2001 e dai Decreti legislativi di recepimento della stessa, l’ultimo dei quali del 16/01/2008, che impongono – oggi – la redazione della Valutazione Ambientale Strategica per tutti i Piani urbanistici (VAS). Valutazione ambientale strategica che non era prevista, ovviamente, all’epoca di approvazione del Prg vigente, e che rappresenta un deficit sostanziale, anche se non amministrativo, per la nostra città; una carenza che non consente alla città di intraprendere con efficacia la strada di uno sviluppo sostenibile del territorio e che ha comportato non poche difficoltà in ordine all’attuazione di disposizioni a carattere comunitario e nazionale; si pensi alle difficoltà emerse nella gestione dalla ZPS, derivanti in buona misura dall’assenza di un quadro valutativo e diagnostico delle condizioni ambientali del territorio della nostra città.

3.1 I PROGRAMMI PRUSST I PRUSST sono programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio promossi dal Ministero dei lavori pubblici con l'obiettivo di realizzare, all'interno di quadri programmatici organici, interventi orientati all’ampliamento e alla riqualificazione delle infrastrutture, all'ampliamento e alla riqualificazione del tessuto economico-produttivo-occupazionale, al recupero e alla riqualificazione dell'ambiente, dei tessuti urbani e sociali degli ambiti territoriali interessati. I PRUSST nascono con il D.M. del 8 ottobre 1998 e rappresentano la nuova fase di programmazione e riqualificazione territoriale che nasce dall'esperienza dei programmi di riqualificazione urbana. Questi programmi mettono in connessione tra loro diversi "punti focali" di programmazione presenti in un medesimo ambito territoriale, ognuno con la propria dotazione di strumenti normativo-tecnico-finanziari, i quali, seppure finalizzati a propri obiettivi, dovranno trovare ordine in un quadro organico e unitario tale da assicurare un governo efficace ed ordinato delle diverse iniziative che concorrono allo sviluppo di uno stesso territorio. I fondamentali obiettivi dei PRUSST sono:

18 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

1. la realizzazione, l'adeguamento e il completamento di attrezzature sia a rete che puntuali, di livello territoriale e urbano, in grado di promuovere e di orientare occasioni di sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale e garantendo l'aumento di benessere della collettività. Gli interventi sono riconducibili, in via esemplificativa: • al sistema stradale, ferroviario, aeroportuale, portuale, energetico, idrico, delle telecomunicazioni nonché alle opere necessarie per la difesa del suolo; • ai porti, agli aeroporti, agli interporti, agli scambiatori di modalità e alle interconnessioni delle reti con il sistema urbano; • a interventi di rilevanza tale da costituire poli di attrazione quali: sedi di tribunali, strutture ospedaliere, università, centri congressuali, strutture polifunzionali per lo sport, il turismo e il tempo libero, ecc.; 2. la realizzazione di un sistema integrato di attività finalizzate all'ampliamento e alla realizzazione di insediamenti industriali, commerciali e artigianali, alla promozione turistico-ricettiva e alla riqualificazione di zone urbane centrali e periferiche interessate da fenomeni di degrado. Gli interventi in oggetto sono riconducibili, in via esemplificativa: • a opere di urbanizzazione primaria a servizio di aree produttive o di quartieri degradati; • a opere di urbanizzazione secondaria di livello almeno urbano; • alla realizzazione e riqualificazione di insediamenti produttivi in grado di promuovere lo sviluppo, l'innovazione e la competitività tra imprese anche attraverso la diffusione di nuove tecnologie; • alla realizzazione e recupero di edilizia residenziale al fine di innescare processi di riqualificazione fisica e sociale dell'ambito considerato; • alla gestione di attività no-profit; • alla ristrutturazione di edifici di rilevante valore storico-artisitico, sviluppo di artigianato tipico, riconversione di complessi industriali con valenze culturali anche da destinare ad altri usi. I soggetti promotori, che presentano le richieste di finanziamento, sono: Comuni singoli o associati oppure le Province e le Regioni, previa intesa con i Comuni interessati. I soggetti proponenti, che hanno la funzione di presentare istanze, idee e proposte ai soggetti promotori, sono: - altre amministrazioni pubbliche centrali e locali, le camere di commercio, gli enti pubblici economici, le università, etc. - le associazioni di categoria, le imprese singole o consorziate, le società finanziarie e le banche. I promotori devono favorire la più ampia partecipazione degli altri soggetti pubblici locali nonché dei soggetti privati. Infatti, almeno 1/3 degli investimenti complessivi previsti devono essere privati e i soggetti promotori devono individuare gli interventi pubblici soprattutto in funzione della possibilità che gli stessi vengano cofinanziati da risorse private mediante il ricorso a meccanismi di project financing. I finanziamenti sono finalizzati prioritariamente alla definizione della fattibilità del programma. Altre norme del bando significative in materia finanziaria prevedono che: • gli investimenti privati per interventi privati devono coprire almeno un terzo dell'investimento complessivo; 19 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

• i soggetti privati devono concorrere per quota parte significativa al finanziamento delle opere pubbliche o d'interesse pubblico. • i soggetti promotori e i soggetti proponenti individuano gli interventi pubblici da ricomprendere nel programma anche in base alla possibilità che i medesimi interventi possano essere realizzati con risorse private sulla base di piani finanziari e di corrispettivi di gestione. Il “Progetto di un locale adibito a ristorazione in Località Contrada Scauzzina - Villaggio Ganzirri” è stato elaborato nell’ambito del PRUSST denominato “Messina per il 2000” (Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio promossi dal Ministero delle Infrastrutture) che il comune di Messina ha avuto finanziato con D.M. 17 maggio 2001, n. 177.

Il Programma PRUSST “Messina per il 2000” ha ottenuto la proroga dal Ministero delle Infrastrutture al dicembre 2017, con la proposizione di un programma rimodulato di 52 interventi sia per quanto riguarda quelli privati che quelli pubblici. In particolare per i 35 Interventi PIP Larderia e Faro Sup., previsti dal programma Accordo Quadro, si è proceduto alla loro rimodulazione, così come per i sette di iniziativa privata ed i 10 di iniziativa pubblica. Il programma che mira a dare degli orientamenti in materia di sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio comunitario e di integrazione degli obiettivi di coesione socio-economica, di competitività e di sviluppo sostenibile. Lo spirito generale del programma prevede, per Messina, un processo di “riqualificazione sostenibile”, inteso come atto capace di produrre cambiamenti positivi stabili nel rispetto delle risorse disponibili, rappresentato da una serie coordinata di eventi in grado di innescare un nuovo processo di crescita irreversibile fondato sul corretto utilizzo delle proprie risorse”. Il P.R.U.S.S.T. promosso dall’Amministrazione Comunale – come si ricorderà – nasce dalla constatazione di un dato oggettivo rappresentato dal concetto di “riqualificazione sostenibile” che prevede la pianificazione di tutto il territorio; considerato anche che gli interventi possono avvalersi della variante al P.R.G. Il programma è stato finanziato con Decreto Min. n. 111/segr. del 2001; in data 22 marzo 2002 è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa tra Ministero – Regione – Comune ed in seguito il 10 luglio 2003 fu sottoscritto l’Accordo Quadro di Programma.

20 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

4 CARATTERISTICHE PROGETTUALI DELLE OPERE OGGETTO DI STUDIO Il progetto prevede la realizzazione di un ristorante in località Contrada Scauzzina del Villaggio di Ganzirri nella parte più alta del Pantano Grande, la cui richiesta è stata inserita nel 1999 nel PRUSST Messina per il 2000. Il terreno è individuato al NCT al foglio 44 particelle 2468, 2469, 2475, 2476, 2481 e sviluppa la superficie totale di mq. 1.603,00. Il lotto ricade in parte in zona omogenea C4 (2475, 2476, 2481) “Zone destinate a residenza e attrezzature turistiche integrate” con indice di fabbricabilità territoriale pari a 0,40 mc/mq ed in parte in zona agricola (particelle 2468 e 2469) per una superficie di circa mq. 1.129,00. L’accesso al terreno avviene tramite un’ampia strada della larghezza minima di m. 6,00, che si innesta direttamente alla SS 113. La strada di accesso, di cui la Ditta Dora Raffone è già in parte comproprietaria, è regolata con atto pubblico del 4 maggio 1966, repertorio 19498, con tale atto si fa riferimento anche all’autorizzazione di innesto alla SS 113 dell’Amministrazione Provinciale datata 21 aprile 1966 protocollo 1421. La Ditta proprietaria propone che la parte del terreno ricadente in zona agricola sia oggetto di variante con lo stesso indice della zona omogenea adiacente (C4), cioè 0,40 mc/mq. Il fabbricato è realizzato su due livelli, il piano terra è posizionato a quota + 8,00 rispetto alla strada, ad esso si giunge attraverso un percorso attrezzato, che con un’ampia rampa supererà il dislivello esistente con una pendenza variabile tra il 10 e 20%. Al piano terra oltre a due salette per la ristorazione ed il wc per i diversamente abili, è individuata la zona di pulitura, lavorazione e cottura del cibo, per il dimensionamento e la distribuzione di tali spazi è stata osservata la circolare n° 907 del 7 gennaio 1997, oltre “all’area di lavorazione e cottura”, è individuata la zona dei servizi igienici per il personale e lo spogliatoio, la dispensa per la conservazione del cibo è posta nell’ampio sottoscala, leggermente interrata rispetto al pavimento. Al secondo piano si accede tramite una scala che dipartendosi dalle due sale del piano terra, distribuisce l’intero piano diramandosi a sua volta sui due diversi lati, ove sono individuate altre due sale, i servizi igienici, ed una stanza per l’amministrazione. Il secondo piano, oltre che con la scala, è raggiungibile tramite due elevatori, uno riservato al pubblico e l’altro al personale, gli ascensori sono posti esternamente in prossimità del giardino retrostante. Al centro delle sale è individuato un pozzo luce che garantisce un ottimo livello di illuminazione naturale e areazione degli ambienti per gli ospiti ad entrambi i livelli. Antistante l’edificio sia al piano terra che al primo piano verrà realizzata una tettoia coperta aperta su tre lati, con lo sporto di m. 3,00. L’edificio sarà realizzato in struttura metallica, con componenti di tamponatura e copertura prefabbricati e montati in loco. Il paramento esterno delle tamponature sarà costituito da un “cappotto a doghe metalliche”. Si ovvierà alla realizzazione di muri esterni di grande dimensione tramite la sistemazione del terreno con piccoli dislivelli, contenuti da muretti a secco di altezza max pari a 1,50 m. Sul lato sinistro del lotto è individuata una scala continua in linea con l’andamento del terreno a cui potrà essere montata una pedana meccanica che verrà opportunamente adattata per i diversamente abili.

21 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Nella redazione del progetto si è fatto grande utilizzo di vetrate nella parte antistante l’edificio per potere meglio godere il panorama.

Normativa di riferimento

Per la stesura del progetto si è fatto riferimento alle leggi ed alle normative vigenti: • per il computo della volumetria è stato applicato l’art. 1 della L.R.S. n° 4 del 22 aprile 2005; • per l’osservanza delle norme igieniche sanitarie, oltre al regolamento edilizio comunale, si è adottata la circolare n° 907 del 7 gennaio 1997, relativa ai locali per la ristorazione.

Le azioni progettuali previste:

1. Sfalcio e decespugliamento della vegetazione erbacea ed arbustiva; 2. Scavo per le fondazioni del fabbricato; 3. Realizzazione del fabbricato; 4. Realizzazione di reti ed impianti; 5. Realizzazione della rampa pedonale di accesso; 6. Realizzazione del parcheggio con prati armati; 7. Sistemazione del terreno con muretti a secco; 8. Sistemazione dell’area a verde.

Dati tecnici di progetto Computo del volume: Foglio Particella Superficie 44 2468 1.022,00 mq 44 2469 107,00 mq 44 2475 126,00 mq 44 2476 38,00 mq 44 2481 310,00 mq TOTALE 1.603,00 mq

VOLUMETRIA MASSIMA INSEDIABILE 1.603,00 mq x 0,40 mc/mq = mc. 641,20

Computo della superficie Piano terra (11,80 x 6,65) + (4,00 x 4,35) x 2 + (1,10 x 5,00) = mq. 118,77 Piano primo (12,20 x 2,30) + (13,80 x 6,00) – (5,00 x 0,28) = mq. 109,46

VOLUMETRIA DI PROGETTO

Volume piano terra 118,77 x 2,80 = mc. 332,556 Volume piano primo 109,46 x 2,70 = mc. 295,542 mc. 628,098 < mc. 641,20 22 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Planimetria del progetto oggetto di studio 23 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Legenda:

24 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

5 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E CARTOGRAFICO DELL’AREA OGGETTO DI STUDIO

L’area oggetto di studio è ubicata in Contrada Scauzzina - Villaggio Ganzirri, nel Comune di Messina, ha un’estensione di circa 1.603,00 m2, ed ha un andamento altimetrico che va da quota 30 m.s.l.m. (max) a quota 60 m.s.l.m. (min). L’area, ricade nel PRG in parte in zona omogenea C4 con indice territoriale di 0,04 mc/mq ed in parte in zona omogenea E1, con indice territoriale di 0,03 mc/mq, risulta censita in catasto al foglio di mappa n. 44 particelle n. 2468 ( mq. 1.022,00), 2469 (mq. 107,00), 2475 (mq. 126,00), 2476 (mq. 38,00), 2481 (mq. 310,00). Coordinate geografiche: Lat. Nord. 38° 15’ 56,13”- Long. Est 15° 37’ 30,39”. In cartografia ufficiale (Carta d’Italia in scala 1:25.000 IGM) l’area ricade nella tavoletta “Ganzirri” del Foglio n. 254, Quadrante IV, Orientamento N.E. corrispondente alla CTR Scala 1:10.000 sez. 588120.

Veduta panoramica dell’area d’interesse progettuale (Fonte Google Earth)

25 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

INQUANDRAMENTO AMBITO D’INDAGINE – SCALA 1:10.000

26 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

27 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra

Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il lotto ricade in parte in zona omogenea C4 del PRG (2475, 2476, 2481) “Zone destinate a residenza e attrezzature turistiche integrate” con indice di fabbricabilità territoriale pari a 0,40 mc/mq ed è disciplinata dall'art. 44 delle Norme di Attuazione del PRG, in parte in zona agricola (particelle 2468 e 2469) per una superficie di circa mq. 1.129,00. La Ditta proprietaria propone che la parte del terreno ricadente in zona agricola sia oggetto di variante con lo stesso indice della zona omogenea adiacente (C4), cioè 0,40 mc/mq.

Stralcio del PRG in cui ricade l’area oggetto di studio (zona C4 ed E1)

28 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

29 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

30 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Art. 44 Zone “C4”, “C5”, “C6” - Residenziali turistiche e/o ricettive Comprendono aree destinate a residenza stagionale e/o ad attività ricettive nel rispetto dei caratteri del paesaggio. Il P.R.G. si attua per Piani Esecutivi, estesi alle intere zone, nel rispetto dei seguenti indici e delle specifiche prescrizioni:

• Zona C4 (zona destinata a residenza stagionale, in cui sono ammessi insediamenti ricettivi): ƒ Indice di fabbricabilità territoriale It = mc/mq 0,40; ƒ Hm = m 7,50 con 2 piani fuori terra ƒ Distanza dalle costruzioni: m 10,00 o 0,00 per pareti cieche ƒ Distanza dai confini : m 5,00 o 0,00 per pareti cieche ƒ Indice di piantumazione: un albero di alto fusto ogni 100 mc realizzati

In sede di formazione e di attuazione dei Piani Esecutivi dovrà essere particolarmente curata la rilevazione e la tutela delle alberature e, in generale, della vegetazione di pregio esistente, che dovrà essere adeguatamente incrementata.

Le aree pubbliche e di uso pubblico (standards urbanistici), da destinare, soprattutto, a verde pubblico, saranno pari a 24 mq. per 100 mc. di volume edificato. In tutte le zone omogenee "C" vanno rispettate le prescrizioni dell'art. 15 della L.R. n. 78/76 e dell'art. 15 della L.R. n. 71/78.

ZONE “E”: AGRICOLE art. 48 Definizione

Le zone E comprendono le aree destinate all’esercizio delle attività agricole e delle attività connesse con l’uso agricolo del territorio, comprese le attività agrituristiche. E' ammessa la realizzazione di strade poderali e interpoderali, anche se non espressamente indicate nelle cartografie del P.R.G.. Tutti gli edifici esistenti sono destinati ad abitazione ed a funzioni connesse con le attività primarie e con l’agriturismo. Ogni intervento di manutenzione, restauro conservativo, ristrutturazione o nuova costruzione sarà realizzato nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e architettoniche del luogo, anche mediante l’utilizzo di materiali da costruzione tradizionali. Sono escluse le industrie nocive di prima e seconda classe, classificate ai sensi del relativo D.M. 19/11/91. Deve essere rispettata la L.R. n. 78/76. art. 49 Zone “E1” - Verde agricolo Sono ammessi edifici per la residenza dei proprietari diretti conduttori del fondo, di coltivatori diretti o conduttori in economia, delle cooperative agricole, nonché degli affittuari e dei mezzadri che hanno acquistato il diritto di sostituirsi al proprietario nell'esecuzione delle opere soggette alle concessioni, ed edifici per attività agrituristiche.

31 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Al fine di potenziare le attività agrituristiche i fabbricati esistenti possono essere ampliati fino ad un massimo del 30% della cubatura esistente e, comunque, per non più di 300 metri cubi. Sono ammessi impianti o manufatti edilizi destinati alla lavorazione o trasformazione di prodotti agricoli o zootecnici locali ovvero allo sfruttamento a carattere artigianale di risorse naturali agricole, secondo le seguenti indicazioni: a) rapporto di copertura non superiore a un decimo dell'area di proprietà proposta per l'insediamento; b) distacchi tra fabbricati non inferiori a m 20,00; c) distacchi dai cigli stradali non inferiori a quelli fissati dall’art. 26 del D.P.R. 16-12-92, n.495; d) parcheggi in misura non inferiore ad un quinto dell’area interessata; e) il rispetto delle distanze stabilite dall’art. 15 della L.R. 12-06-76 n. 78, come interpretato dall’art. 2 della L.R. 30-04-91 n. 15 ; f) altezza massima m 6,00 con un piano fuori terra.

Il Piano Regolatore Generale si attua per intervento diretto (concessione o autorizzazione edilizia) nel rispetto dei seguenti indici : indice di fabbricabilità fondiario per residenze anche con attività agrituristiche: • If=0,03 mc/mq ; rapporto di copertura per locali di servizio destinati ad uso agricolo : • Rc=1/100 ; distanze : • come disciplinate dall’art. 3 delle presenti norme ; altezza massima per residenze anche con attività agrituristiche : • m 7,50 con due piani fuori terra ; altezza massima per locali di servizio destinati ad uso agricolo : • m 4,00 con un piano fuori terra.

32 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6 DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE AMBIENTALI ABIOTICHE E BIOTICHE DEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Nel presente capitolo si riporta una sintesi delle principali caratteristiche ambientali del territorio interessato dal progetto in oggetto, come disposto dalla normativa vigente (All. VI, lettera f del Dlgs 04/2008), in modo da delineare lo stato ambientale attuale ossia precedente agli interventi in oggetto (fase ante operam); in tale modo risulta possibile caratterizzare l’area in termini di sensibilità, evidenziando elementi di pregio e punti singolari ad ausilio della progettazione stessa nella sua fase esecutiva e individuando e classificando i livelli di impatto per le soluzioni individuate nella fase di progettazione.

6.1 GEOLOGIA

6.1.1 Generalità L’area oggetto di studio è ubicata in Contrada Scauzzina, località Ganzirri, nel Comune di Messina. Il settore di Messina rappresenta l’estrema propaggine nord-orientale della Sicilia. Esso è costituito in affioramento dalle unità tettoniche cristalline geometricamente 4 più elevate ed interne dell’edificio dei Monti Peloritani (OGNIBEN, 1960-1974 ; AMODIO MORELLI et al., 1976). Queste unità sono a tratti ricoperte da depositi del Miocene sup.- 5 6 Pleistocene (GARGANO, 1993 ; MACCARRONE et al., 2000 ), la cui sedimentazione è 7 avvenuta sotto un pronunciato controllo tettonico (DEL BEN et al., 1996 ). Difatti, tali depositi si localizzano entro settori allungati in diverse direzioni, con una maggiore frequenza lungo la direzione ONO-ESE, e che sono bordati da fasci di faglie a prevalente componente estensionale o trascorrente del rigetto. Le aree che accolgono i depositi mio- pleistocenici rappresentano delle vecchie depressioni tettoniche, alternate a soglie, la cui origine può essere collegata con la recente dinamica di apertura del bacino tirrenico, di cui il settore messinese costituisce la massima e più recente espressione. L’intensa attività 8 9 neotettonica (GHISETTI & VEZZANI, 1981 ; GHISETTI, 1984 ; GIUNTA et al., 2000) è supportata dall’elevata sismicità cui è sottoposta l’area di Messina (BARBANO et al., 1978)10.

4 OGNIBEN L. (1974) – Relazione geologica sullo stretto di Messina. G. P. M., pp. 257. 5 GARGANO C. (1993) – Geologia del versante orientale dei Peloritani nell’area di Messina. Tesi di Dottorato, Catania pp. 153. 6 MACCARRONE M., MONTANARI L. & PINO P. (2000) – Stratigraphic characters of the Miocene in the Peloritani Mountains (NE ). Mem. Soc. Geol. It., 55, 243-249. 7 DEL BEN A., GARGANO C. & LENTINI R. (1996) – Ricostruzione strutturale e stratigrafica dell’area dello stretto di Messina mediante analisi comparata dei dati geologici e sismici. Mem. Soc. Geol. It., 51, 703-717. 8 GHISETTI F. & VEZZANI L. (1981) – Dati preliminari sulla neotettonica dei Fogli 252 (Naso), 253 (Castroreale), 254 (Messina-Reggio Calabria), 261 (Bronte) e 262 (M. Etna). P. F. Geodinamica, C.N.R., 155, 247-260. 9 GHISETTI F. (1984) – Recent deformation and the seismogenic source in the Messina Strait (southern ). Tectonophysics, 109, 191-208. 10 BARBANO M. S., CARROZZO M.T., CARVENI P., COSENTINO M., FONTE G., GHISETTI F., LANZAFAME G., LOMBARDO G., PATANÉ G., RIUSCETTI M., TORTORICI L. & VEZZANI L. (1978) - Elementi per una carta sismotettonica della Sicilia e della calabria. Mem. Soc. Geol. It., 19, 681-688. 33 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Carta geologica dei Monti Peloritani (Lentini et al., 1995). Legenda: 1) Evaporati messiniane e depositi plio-pleistocenici; 2) depositi del Serravalliano-Messiniano inf.; 3) Calcareniti di Floresta (Burdigaliano inf.-Langhiano inf.) e Argille Varicolori Antisicilidi; 4) Flysch di Capo d’Orlando (Oligocene sup.-Burdigaliano inf.); 5) Unità Kabilo-Calabridi (basamento metamorfico ercinico, coperture sedimentarie meso-cenozoiche e depositi terrigeni di età Eocene sup.-Oligocene inf.); 6) Unità Maghrebidi; 7) fronte della catena kabilo-calabride; 8) faglie.

Nell’area di interesse progettuale affiorano le coperture sedimentarie mio-pleistoceniche che compongono il settore peloritano dell’Arco Calabro. L’Unità dell’Aspromonte è costituita da due unità formazionali principali, ben riconoscibili dal punto di vista litologico: paragneiss biotitici e, con una estensione areale in affioramento meno sviluppata, gneiss occhialini; mentre le successioni sedimentarie “postorogene” possono essere distinte in due cicli principali : ƒ sequenza tortoniano-infrapliocenica : conglomerati grossolani, probabilmente in facies di transizione deltizia, lateralmente e verso l’alto passanti ad alternanze sabbioso-argillose ed arenarie grossolane di composizione arkosica del Tortoniano; calcare di base, brecce calcaree e gessi del Messiniano e, verso l’alto, marne e marne calcaree biancastre (“trubi”) del Pliocene inferiore; ƒ sequenza plio-pleistocenica e recente: sabbie gialle e calcareniti, argille e argille marnose grigio-azzurre, sedimenti ghiaioso-sabbiosi di ambiente deltizio (“Ghiaie di Messina o Formazione di Messina”), depositi di terrazzo e alluvioni attuali e recenti.

La struttura tettonica e neotettonica è collegata all’apertura dello Stretto di Messina e al generale sollevamento subito dalla regione in tempi post-miocenici e forse ancora in atto, testimoniato da almeno quattro-cinque ordini di terrazzi. Le faglie dello Stretto di Messina sono presenti sia in terraferma sia in mare con un tipico stile di faglie dirette (o di estensione) e verticali, collegate a diverse direttrici, tra le quali si segnalano quelle NNE- SSW come le più antiche, mentre i lineamenti E-W, N-S e NW-SE sono sicuramente di età

34 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) quaternaria (post-Formazione di Messina) e probabilmente ancora attive. Da questo punto di vista si riporta l’andamento dei valori di uplift post-tirreniano nella zona calabro- peloritana (COSENTINO & GLIOZZI, 1996)11 e la caratterizzazione delle faglie neotettoniche, ripresa GHISETTI (1992)12, da cui risulta che nel settore meridionale di Messina si registrano tassi di sollevamento dell’ordine di 1 mm/anno e una prevalenza di faglie dirette parallele alla costa attuali.

Stratigrafia del settore di Messina

11 COSENTINO D. & GLIOZZI E. (1996). Considerazioni sulle velocità di sollevamento dei depositi eutirreniani dell’Italia meridionale e della Sicilia. Mem. Soc. Geol. It., 41,653-665.

12 GHISETTI F. (1992). Recent deformations and the seismogenic source in the Messina Strait (Southern Italy). Tectonophysics, 210, 117-133.

35 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.1.2 Condizioni geologiche locali Le formazioni geologiche individuate nel sito d’interesse progettuale sono le seguenti: a) Formazione di ghiaie e sabbie di Messina Nell'area dello Stretto di Messina tali depositi conglomeratici caratterizzano con continuità tutta la fascia costiera dei Monti Peloritani che definiscono il settore nord della città di Messina costituendo la successione tipo delle "Sabbie e Ghiaie di Messina ", nota come "Formazione di Messina". Trattandosi di depositi clinostratificati, non è possibile valutare lo spessore della formazione. Tali sedimenti conglomeratici-sabbiosi poggiano in discordanza sui depositi pliopleistocenici e su diversi termini del substrato più antico è sono stati definiti come il prodotto di antichi apparati fluvio-deltizi alimentati dalla dorsale peloritana in aree in rapido sollevamento. Granulometricamente tali depositi, mostrano una maggiore eterogeneità nella frazione più grossolana rispetto alla frazione sabbiosa, più uniforme, dove costituenti delle ghiaie sono costituiti generalmente da ciottoli poligenici di origine metamorfica e subordinatamente da rocce sedimentarie, i primi si presentano generalmente ben arrotondati e di dimensioni minori rispetto agli elementi generati

CARTA GEOLOGICA

6.2 GEOMORFOLOGIA La Sicilia, ha una superficie emersa di 25.708 kmq, presenta un sistema orografico abbastanza complesso e vario. Il suo territorio si presenta, molto accidentato; le zone collinari (200-500m) interessano il 50.1% della superficie totale dell’isola, quelle

36 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) montuose (> 500 m) il 37.73 % e quelle pianeggianti (< 200 m) solo il 14.16 % (Fierotti, 1975)13. Il sistema montuoso principale è quello costituito dalla catena settentrionale, naturale prolungamento della catena appenninica, formata da oriente verso occidente dalla sequenza dei Peloritani, Nebrodi, Madonie, Monti di Termini Imerese, di Palermo e di Trapani. I Peloritani sono il complesso montuoso più antico della Sicilia, dove affiorano i corpi rocciosi più antichi (rocce scistoso-cristalline paleozoiche quali gneiss, micascisti e filladi). Le cime più elevate di questi monti raggiungono i 1.100-1.300 m. Questa catena montuosa si presenta solcata trasversalmente dalle ampie e profonde vallate delle fiumare. A quote più basse i Peloritani presentano coperture di spessore più o meno notevole di rocce sedimentarie (soprattutto carbonati e arenarie). Il paesaggio peloritano è caratterizzato da una morfologia aspra, espressione del complesso assetto geostrutturale, cui si aggiunge il forte sollevamento dell’intera area, a partire dal Miocene sup., che hanno determinato fenomeni di intensa erosione lungo i versanti. Nei settori vallivi, per la netta diminuzione delle pendenze, prevalgono i processi di deposizione dei detriti provenienti dai settori in quota che, trasportati dalle acque di deflusso superficiale, si accompagnano spesso a fenomeni di esondazione degli alvei dei torrenti in occasione di eventi di piena stagionali. Questi sono favoriti dalle accentuate pendenze dei thalwegs, dovute alle forti differenze di quota che si hanno in spazi ridotti, con rilievi di notevole altezza molto prossimi alla costa (soprattutto lungo il versante ionico). La Sicilia presenta una rete idrografica molto densa, che può essere suddivisa in base ai versanti dell’isola in tirrenica, mediterranea e ionica. Anche il reticolo idrografico presenta caratteristiche tipiche delle aree di recente sollevamento, con presenza di corsi d’acqua a regime torrentizio (Coltro et al., 1989)14. In relazione alla morfologia, le incisioni torrentizie presentano andamento quasi rettilineo e all’incirca ortogonale alla linea di costa, lunghezza limitata, thalwegs ad elevata pendenza per la maggior parte del loro sviluppo, alvei stretti ed incassati fra alti pareti rocciose nei tratti montani, che diventano ampi e sovralluvionati nei tratti terminali. I bacini imbriferi sono generalmente di estensione limitata, con ampiezza maggiore nella parte medio-alta e più ristretti in quella terminale. Lungo il versante tirrenico, i corsi d’acqua sono in genere di breve lunghezza, poco ramificati e di notevole pendenza, data la vicinanza della catena settentrionale dell’isola con il mare. I fiumi che scendono dalla catena settentrionale, sia verso nord riversandosi sul Tirreno, che verso sud nel centro dell’isola e verso est riversandosi nello Jonio, assumono spesso la fisionomia di fiumare, con ampi greti solo in parte occupati dal corso d’acqua, colmi da spesse coltri di materiali alluvionali, trasportati dalle impetuose piene invernali. I rilievi prospicienti la costa ionica messinese sono contrassegnati da una varietà di forme dovute essenzialmente all’erosione selettiva (versanti e scarpate di linea di faglia e versanti complessi a controllo strutturale), anche se non mancano esempi di morfologie originatesi direttamente o in parte da movimenti tettonici (scarpate e gradini di faglia) o, al contrario, che sono state scarsamente influenzate dal controllo strutturale (superfici sub-orizzontali e superfici di abrasione marina).

13 FIEROTTI G. (1975) – La Sicilia e le sue zone irrigue. Quad. di Agronomia, 8, Palermo. 14 COLTRO R., FERRARA V. E RODA C. (1980) – Relazioni tra acque superficiali e falde sub-alvee nelle fiumare. Atti 4° Conv. Int. Acque Sotterranee, Acireale 17-21 feb. 1980, 3, 211-237. 37 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Dove affiorano i depositi del Tortoniano, la morfologia dell’area si addolcisce rispetto le aree circostanti, avendo un andamento, in parte poco acclive e a tratti terrazzato. Laddove invece affiora il litotipo metamorfico, la morfologia risulta essere molto più accentuata con pendenze più elevate. L’erosione selettiva ed i fenomeni morfodinamici superficiali, peraltro molto recenti, sembrano essersi innescati successivamente alle aumentate energie dei rilievi, conseguenza dell’abbassamento del livello di base dell’erosione. Le modificazioni geomorfologiche indotte dalle variazioni dello stesso livello di base sembrano essere dovute a un graduale e lento sollevamento generalizzato che ha interessato in maniera pressoché uniforme questo settore di catena peloritana. La presenza di successioni rocciose costituite da litologie più resistenti (metamorfiti di alto grado), ricoperte da depositi terziari, ha fatto si che il risultato della morfoselezione sia stato quello di aver comunque determinato un assetto geomorfologico contraddistinto da una complessiva congruenza fra le forme del rilievo e le strutture geologiche, essendo possibile riscontrare, a grande scala, una generale coincidenza fra alti e bassi strutturali e alti e bassi morfologici. Le deformazioni neotettoniche stanno così alla base dell’evoluzione morfodinamica del territorio dei Monti Peloritani orientali. Questi coincidono con un’area in predominante erosione. Le caratteristiche morfotettoniche sono rappresentate in prevalenza da varie tipologie di discontinuità dei crinali, da allineamenti di vette e dal decorso rettilineo di talune incisioni costituenti il locale reticolato idrografico. Il controllo neotettonico sullo sviluppo dei processi morfodinamici viene anche rivelato dalla presenza di diverse scarpate morfologiche, dove sono peraltro più frequenti gli accumuli detritici, che si dispongono alla loro base.

Anche l’idrografia del territorio marca a tratti l’azione recente dei movimenti tettonici. In particolare, il pattern idrografico è generalmente controllato dalle linee di dislocazione tettonica, che favoriscono la formazione di fossi di ruscellamento e più in generale le forme di canalizzazione fluviale ad andamento sub-rettilineo. Il reticolo idrografico superficiale risulta così formato da incisioni di breve decorso e ad elevata pendenza, spesso appena accennate, dal profilo d'equilibrio giovanile e dal carattere stagionale. 38 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

L’erosione diffusa si manifesta lungo tutti i versanti ed è la causa principale del denudamento di vaste aree e dell’eventuale ma puntuale mobilitazione delle coperture detritiche in concomitanza dei più intensi eventi meteorici. I processi legati all’azione delle acque correnti superficiali si esplicano mediamente con l’azione delle acque incanalate e del ruscellamento diffuso; i valori del rischio erosivo (Ferro et al., 1991)15, desumibili dall’andamento delle isoerodenti risultano relativamente elevati rispetto alla media che caratterizza la Sicilia orientale.

6.2.1 Condizioni morfologiche dell’area di studio e pericolosità-rischio Il territorio interessato è caratterizzato da una condizione geomorfologica di stabilità con una condizione di un versante in leggero declivio e comunque con pendenza più o meno costante avendo di fatto, una litologia costituita dalla formazione di sabbie e ghiaie di Messina. L’area di indagine rappresenta l’estrema propaggine della Sicilia nord-orientale, che risente prevalentemente delle condizioni geomorfologiche e meteo-marine dello Stretto di Messina, e risulta caratterizzata dal seguente quadro morfo-idrografico: ƒ ristretta fascia costiero-alluvionale e versanti ad elevata acclività, che a circa 4 - 5 Km dalla attuale linea di costa raggiungono la linea di spartiacque versante ionico/versante tirrenico, data dalla congiungente Pizzo Sambuco (quota 1075 m s.l.m.)-Dinnamare (1127 m) – M.te Ranchiglia (706 m)-M.te Ciccia (609 m); ƒ rete idrografica con torrenti ravvicinati, a sviluppo sostanzialmente rettilineo e breve (lunghezza asta principale Lp < 10 Km) , superfici di drenaggio modeste (S < 10 Km2), elevata pendenza longitudinale degli alvei (p > 10 %), tempi di corrivazione generalmente inferiori a 1 ora; ƒ erodibilità intrinseca elevata per gran parte dei terreni affioranti (depositi sedimentari “postorogeni” o substrato cristallino intensamente fratturato e sconnesso) ed attività erosiva intensa con arretramento della testata degli impluvi, indotto dalla tendenza continua al sollevamento della catena in tempi post- miocenici e forse ancora in atto; ƒ elevata aggressività delle piogge e altezze massime delle precipitazioni concentrate in un giorno dell’ordine di 200 - 300 mm, che rappresentano condizioni di picco per la Sicilia. L’assetto geomorfologico è controllato strettamente dall’evoluzione tettonica recente dell’area, la cui attività delle strutture geologiche determina la formazione ed evoluzione di morfostrutture.

15 FERRO V., GIORDANO G. & IOVINO M. (1991) – La carta delle isoerodenti e del rischio erosivo nello studio dell’erosione idrica del territorio siciliano. Idrotecnica, 4, 283-295. 39 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il rischio potenziale di esondazione lungo le principali aste torrentizie risulta trascurabile (FABBRI,1997)16, ma realmente si definiscono condizioni di rischio elevato in corrispondenza delle zone urbanizzate, indotti dalla scarsa manutenzione idraulica e dalle “occupazioni improprie” degli alvei, spesso trasformati in “alvei-strade”. A questo proposito si segnala che il Ministero dell’Ambiente-Segreteria Tecnica per la Difesa del Suolo nel 1999 ha inserito Messina tra i comuni italiani ad “elevato livello di attenzione per rischio idrogeologico”.

Bacini idrografici Messina nord (S > 1 Km2)

12

10

8

6

4

2

0 San Giostra-S. Camaro- Papardo Curcuraci Pace Annunziata Boccetta Portalegni Santo Gazzi Licandro Leone Zaera S (Kmq) 3,1 3,1 2,3 4,6 1,3 9 1,1 1,7 9,7 1,9 7,8

L’impatto dell’urbanizzazione sul suolo-sottosuolo risulta rilevante, sia per l’incremento delle superfici urbanizzate negli ultimi decenni, ma anche per la tendenza ad occupare le aree di fondovalle e di versante (CAMPIONE, 1988)17, con evidenti incrementi dei processi di erosione accelerata e innesco di problematiche idrauliche.

16 FABBRI P. (1997). Caratterizzazione dell’ambiente idrico superficiale per la valutazione di impatto ambientale di grandi opere lineari di comunicazione. L’Acqua, 4,23-34. 17 CAMPIONE G. (1988). Il progetto urbano di Messina. Gangemi Ed., Roma: o Dal 1968 l’edilizia occupa la riviera nord, la cincorvallazione e il centro con sempre piu’ consistenti cubature e relega la parte meridionale della città come area insediativi per i ceti popolari, che a schiuma avvolgono e ingoiano diversi villaggi. o L’edilizia residenziale è andata aggrovigliandosi sulla linea della circonvallazione, a nord, ed ha iniziato ad aggredire le colline, accentuando la carenza delle dotazioni di servizi di livello urbano. 40 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il territorio metropolitano di Messina è teatro di diversi eventi franosi/alluvionali che hanno nel tempo causato danni e vittime. Secondo la Cartografia del PAI, nella zona in esame non sono presenti aree a rischio di dissesto idrogeologico.

o L’edilizia publica, convenzionata e sovvenzionata, continua ad invadere le fiumare S. Filippo, Zafferai, S. Licandro, Annunziata e Giostra, dove trovano allocazione anche consistenti iniziative universitarie (Gazzi, Annunziata, Sperone). o I tempi recentissimi sono tempi dell’abusivismo. 41 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

42 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

43 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.3 IDROGEOLOGIA 6.3.1 Generalità Il complesso apparato geostrutturale della catena peloritana e le caratteristiche litologiche delle rocce si traducono in una distribuzione disomogenea delle risorse idriche sotterranee. I terreni affioranti presentano notevoli differenze di comportamento idraulico nei confronti dell’infiltrazione delle acque meteoriche (Amantia et al., 199318; Coltro et al., 1980; Ferrara, 198719, 1993, 199920). La permeabilità delle successioni rocciose dei Monti Peloritani possono essere così distinte:

9 Terreni a permeabilità elevata per porosità: depositi alluvionali di fondovalle e delle pianure costiere, conoidi di deiezione.

9 Terreni a permeabilità medio-alta per porosità e/o fessurazione: sabbie e ghiaie di Messina, terrazzi marini, calcareniti e sabbie, depositi evaporitici. 9 Terreni a permeabilità media per fessurazione e/o per porosità: alternanza arenaceo-argillosa, conglomerato Rosso, conglomerati della Fm. Stilo-Capo d’Orlando, metamorfiti di medio-alto grado, successioni carbonatiche mesozoiche. 9 Terreni a permeabiltià medio-bassa per porosità e/o fessurazione: depositi fluvio-marini terrazzati, alternanza argilloso-arenacea della Fm. Stilo-Capo d’Orlando, metamorfiti di basso grado. 9 Terreni a permeabilità molto bassa: argille marnose azzurre, trubi, diatomiti e marne, argille variegate.

Le falde di maggiore interesse sono contenute nei depositi alluvionali di fondovalle delle fiumare, sotto forma di corpi idrici indipendenti. Le aree di alimentazione sono rappresentate dai bacini imbriferi dei vari corsi d’acqua; essendo questi costituiti per la maggior parte da rocce con permeabilità localizzata e discontinua, gli spartiacque idrografici assumono il significato di limiti di idrostrutture indipendenti. I terreni metamorfici costituiscono un insieme a circolazione idrica discontinua e frazionata, che esclude l’esistenza di falde estese e di rilevante potenzialità. La permeabilità risulta confinata nella porzione superficiale alterata e decompressa dei corpi rocciosi. Essa aumenta laddove sono più spessi gli orizzonti di alterazione superficiali e soprattutto laddove i sistemi di fessurazione assumono un carattere di pervasività.

18 AMANTIA A., BARBAGALLO M., BIVONA C., CUBITO A., FERRARA V., PAPPALARDO S. E PENNISI A. (1993) – Sintesi delle ricerche e cartografia illustrativa della vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento nel settore orientale dei Monti Peloritani (Sicilia nord-orientale). Atti 2° Conv. Int. Geoidr., Firenze 29 nov-3 dic. 1993, in: Quaderni di tecniche di protezione ambientale, 49, 239-246, Pitagora Ed., Bologna. 19 FERRARA V. (1987) – Aspetti connessi alla vulnerabilità degli acquiferi alluvionali nei bacini dei corsi d’acqua minori della Sicilia nord-orientale. Boll. Mus. Sc. Nat. Lunigiana, 6-7, Aulla (1986-1987), 1988, 427-430. 20 FERRARA V. (1999) – Vulnerabilità all’inquinamento degli acquiferi dell’area peloritana. Pitagora Ed., Bologna, 120 pp. 44 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Permeabilità dei terreni nell’area peloritana. La circolazione idrica negli ammassi rocciosi metamorfici determina l’esistenza di un numero elevato di manifestazioni sorgentizi, la cui portata presenta generalmente un’elevata variabilità in un ristretto arco di tempo ed è direttamente collegata alle precipitazioni meteoriche. Gli orizzonti arenacei delle successioni terrigene peloritane si comportano idraulicamente come le metamorfiti, poiché possiedono una permeabilità per fessurazione. Nell’aggiornamento del “Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico”21 (PSAI), sono state definite e perimetrate lungo le fiumare Guardia, S. Leone, S. Stefano, Mili e S. Filippo una serie di aree suscettibili di esondazione, a rischio elevato e molto elevato, “in conseguenza alle modifiche abusivamente apportate alle sezioni idrauliche, all’insufficiente dimensionamento delle opere di attraversamento, alla manomissione delle opere di regimentazione, alla presenza di costruzioni e viabilità realizzate abusivamente, occupando parte o l’intero alveo”. I bacini peloritani si presentano in condizioni di squilibrio nel rapporto superficie/lunghezza asta principale, ad evidenziare una tendenza all’incremento della lunghezza dell’asta, che si traduce in una attività erosiva regressiva e in un arretramento della linea di spartiacque. Questi effetti sono legati all’assetto neotettonico locale, caratterizzato da un intenso sollevamento in atto della catena peloritana, che supera i tassi medi di erosione. L’attivazione della rete idrografica peloritana, in generale dipende esclusivamente dagli apporti meteorici più intensi ed è quindi ridotta a brevi periodi dell’anno, soprattutto nei mesi invernali, anche se violenti temporali si possono verificare pure in primavera e autunno. Il quadro sufficientemente completo dei dissesti, distinti per tipologia ed attività, e il relativo livello di pericolosità e rischio nel Comune di Messina è fornito dal P.A.I. (Piano Assetto Idrogeologico), recentemente adottato dalla REGIONE SICILIANA (2006)22. In generale le aree classificate a pericolosità geomorfologica P2,P3 e P4, che possono diventare aree a rischio R3 e R4 in presenza di interventi infrastrutturali e/o urbanistici, incidono in termini areali con percentuali molto elevate (85 % circa) rispetto alle aree totali

21 REGIONE SICILIANA- Ass.to Territorio e Ambiente. D.D.G. n. 272 del 04-03-2003 di revisione al D.A. n. 298/41 del 04-07-2002 di adozione del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico del Comune di Messina. 22 REGIONE SICILIANA (2006). P.A.I. – Area territoriale tra il bacino del torrente Fiumedisi e Capo Peloro (102). Ass.to Territorio e Ambiente, Dip. Territorio e Ambiente, Palermo. 45 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) in pericolo, a dimostrazione della fragilità idrogeologica del territorio, anche per le condizioni morfo-neotettoniche locali. Una recente ricerca sugli eventi idrogeologici, che nel XX secolo hanno colpito il territorio comunale della città di Messina (ROCCAFORTE,2002)23, segnala ogni 3 - 4 anni un evento meteorico critico con una forte concentrazione nei mesi di Novembre (40 %) e Ottobre (28 %) e con la stessa tipologia di attivazione e sviluppo: ‰ piogge intense e di breve durata; ‰ colate di terra canalizzate dai torrenti; ‰ pesanti danni in corrispondenza dei centri abitati e lungo la rete viabile; ‰ tragici bilanci di vittime (27 Settembre 1998). Un evento meteorico, veramente “eccezionale” per intensità di pioggia ed estensione di territorio colpito (Sicilia nord-orientale), è quello dell’Ottobre 1996, che ha prodotto situazioni di rischio generalizzate nel territorio comunale di Messina .

Durata pioggia (ore) 1 3 6 12 24 Intensità (Messina) 44,0 25,7 14,8 8,9 8,2 Pioggia (mm/h) (Ganzirri) 70,0 31,7 17,2 10,4 8,2 soglia critica 44,7 18,9 11,0 6,4 3,7 Confronto tra intensità di pioggia dell’evento dell’Ottobre 1996 e i valori di soglia critica per l’innesco di dissesti idrogeologici proposti da CANCELLI & NOVA (1985)24

Questo evento meteorico, più intenso, per darne l’ordine di grandezza, presenta nelle 24 ore una altezza di pioggia (h(24) = 196,8 mm) nettamente superiore, secondo i dati riportati da GANDOLFO (1979)25, alla media di lungo periodo (40 anni di osservazioni) del mese più piovoso (Dicembre con 134,9 mm) e al 10 % delle precipitazioni medie annue (84,68 mm), valore generalmente segnalato come “soglia pluviometrica critica”. L’erosione della maggior parte dei bacini idrografici della zona in esame, mediando i dati riportati nella carta dell’erosione specifica proposta da FABBRI (1997)26, risulta pari a circa 3 t/ha/anno, cui corrisponde un tasso di erosione prossimi a 0,20 mm/anno. Valori sostanzialmente analoghi sono riportati da BRAMBATI (1991)27, che applicando il metodo di Gravilovic per i bacini del Pace (S = 3,4 Km2) e del Santo Stefano (S = 18 Km2) calcola rispettivamente 0,31 mm/anno e 0,14 mm/anno.

6.3.2 Condizioni idrogeologiche dell’area oggetto di studio Descrive la circolazione idrica superficiale e la circolazione idrica sotterranea, quindi, le caratteristiche del drenaggio, legata a caratteristiche intrinseche dei terreni.

23 ROCCAFORTE F. (2002). Curve di “soglia pluviometrica” nell’attivazione di dissesti idrogeologici nella Città di Messina. Formez-Dipartimento della Protezione Civile (Rel. inedita). 24 CANCELLI A. & NOVA R. (1985). Landslides in soli debris cover triggered by rainstorms in Valtellina (Central Alps – Italy).Proc. IV Int. Conf. and Fiel Workshop on Landslides, Tokyo, 267-272. 25 GANDOLFO S. (1979). La pioggia in Sicilia (1921-1970). Atti del 1° Conv. di Meteorologia Appenninica, Reggio Emilia, 7-10 aprile 1979. 26 FABBRI P. (1997). Caratterizzazione dell’ambiente idrico superficiale per la valutazione di impatto ambientale di grandi opere lineari di comunicazione. L’Acqua, 4,23-34. 27 BRAMBATI (1991). Caratteristiche orografiche, di erodibilità e di apporto dei bacini imbriferi tributari delle spiagge della provincia di Messina. Prov. Reg. di Messina (rel. inedita). 46 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Lo studio delle caratteristiche idrogeologiche dei terreni cartografati si è basato su un'analisi qualitativa, connessa agli aspetti macroscopici che questi presentano quali porosità, fratturazione, discontinuità geo-strutturali, ecc. Per quanto riguarda la permeabilità, cioè l'attitudine dei diversi corpi litoidi di lasciarsi attraversare dell'acqua, si distingue nelle seguenti classi: 1. Terreni dotati di permeabilità primaria o per porosità da medio - elevata ad elevata; 2. Terreni dotati di permeabilità primaria e secondaria da media a medio-bassa;

I terreni descritti ed affioranti nell’area d’interesse progettuale rientrano nella prima classe: a) sabbie e ghiaie formazione di Messina Formazione caratterizzata da permeabilità medio alta dovuta principalmente alla porosità nella quale si riscontrano passaggi latero verticali dove a volte prevale la facies ghiaiosa ed a volte quella ghiaiosa. Questo favorisce una buona permeabilità alle acque che vengono facilmente drenate durante eventi piovosi poco intensi, mentre in condizioni di forti piogge si riscontra a Sud Ovest un piccolo impluvio naturale nel quale confluiscono le acque superficiali. Vista la litologia e le condizioni litostratigrafiche nel sito in studio non vi è presenza di falda acquifera superficiale almeno nei primi 30 ml.. E’ possibile riscontrarla in prossimità della quota del livello del mare e, quindi, sufficientemente profonda per non interferire in alcun modo con le opere da realizzare. Da quanto relazionato si può fare una stima delle permeabilità relativa di alcune rocce nonché una correlazione fra le diverse unità in esame ed i rispettivi ordini di grandezza dei coefficienti di permeabilità.

Grado di Coefficienti di Tipi di rocce permeabilità relativa Permeabilità (m/s) Alto K > 10-2 Ghiaie Medio 10-2 > K > 10-4 Sabbie Basso 10-2 K > 10-9 Sabbie fini; silts impermeabile 10-9 > K argille

Il grado di permeabilità è medio alta e l’ordine di grandezza dei coefficienti di permeabilità è di K > 10-2. Il regime di afflusso meteorico nell’area è valutabile da un’analisi delle piovosità medie che si sono riversati nel settore di interesse. I dati relativi al monitoraggio delle precipitazione e temperature sono ripresi dagli annali idrologici in riferimento alla stazione di Messina Osservatorio (54 m. s.l.m.) stazioni relativa ai bacini minori tra Fiumedinisi e Capo Peloro. La temperatura media annua risulta essere di circa 18,5 °C, mentre le precipitazioni medie ammontano a circa 897,45 mm annui.

47 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

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49 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.4 SUOLO La pedogenesi siciliana è profondamente influenzata dalle differenti formazioni litologiche da cui i suoli hanno ereditato gran parte dei loro caratteri, ma anche dalle condizioni climatiche con elevate temperature estive, accompagnate da accentuata aridità che si contrappongono alle elevate precipitazioni e alle miti temperature invernali. Accanto ai fattori naturali della pedogenesi, in Sicilia si pone l’azione dell’uomo che da millenni ha sottoposto i suoli ad una intensa coltivazione alterandone le caratteristiche naturali. Il quadro pedologico dell’isola risulta pertanto costituito da una varietà assai interessante di suoli che ricoprono tutta una vasta gamma che va dai tipi pedologici meno evoluti a quelli più evoluti. Sono questi differenti tipi pedologici che, in combinazione, danno origine alle differenti associazioni di suoli, in prevalenza regosuoli. La complessità del territorio siciliano, legata da un lato a una morfologia molto varia, dall’altro a una lunga e sofferta storia di antropizzazione, rende molto difficile la definizione di categorie semplici dell’uso del suolo. A questo bisogna aggiungere le condizioni climatiche e l’intrinseca povertà dei suoli di larghe parti dell’isola che hanno determinato utilizzazioni al limite dell’economicità e quindi al limite della definizione nelle nomenclature standard. D’altro canto le aree più ricche sono sottoposte ad una forte pressione di utilizzazione intensiva, per cui si determina un alto frazionamento che rende molto difficile la rappresentazione delle singole classi che sono riassunte nella tabella seguente:

Messina ha % zone urbanizzate 13.866 4.27 zone produttive ed infrastrutture 835 0.26 Territori modellati artificialmente zone in trasformazione 479 0.15 zone verdi urbane e zone archeologiche 24 0.01 sommano 15.204 4.69 seminativo 18.730 5.77 legnose agrarie 79.272 24.41 Territori agricoli zone agricole eterogenee 16.433 5.06 sommano 114.435 35.24 boschi 79.937 24.62 aree a vegetazione arbustiva e/o erbacea 106.453 32.78 Terreni boscati erbacea e ambienti seminaturali zone aperte con vegetazione rada o assente 8.551 2.63 sommano 194.941 60.03 zone umide interne 0 0.00 Zone umide zone umide costiere 0 0.00 sommano 0 0.00 acque continentali 85 0.03 Corpi idrici acque marittime e acque di transizione 57 0.02 sommano 142 0.05 Totale 324.722 100.01 Nell'area in esame la tipologia di suolo, secondo la "Carta dei Suoli della Sicilia" di G. Fierotti e coll. (1988), (in base alla classificazione USDA - Soil taxonomy), è riconducibile all'Ordine degli Entisol (Entisuoli), al sottordine dei Fluvents, al grande gruppo dei Xerofluvents e al sottogruppo typic (suoli alluvionali). Il nome Entisuolo deriva dall'unione, della sillaba "ent" (dall'etimo latino ens-entis: elemento primordiale) con la parola "suolo", quindi significa suolo poco evoluto. In Sicilia sono suoli che si sono formati, sulle alluvioni fini e medio fini delle pianure di , Licata, Gela e Catania, dei fondivalle e dei depositi lacustri, sulle ghiaie e sabbie degli alvei fluviali, sui coni di deiezione situati allo sbocco delle spianate dei corsi d'acqua 50 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) o sui depositi dei terrazzi fluviali e marini della fascie costiere meridionali e settentrionali. Le caratteristiche fisiche e chimiche variano con il variare della natura del substrato, della vicinanza dei corsi d'acqua e delle condizioni climatiche e sociali. Sono contraddistinti da una limitata evoluzione dei processi pedogenetici e, in genere, da un orizzonte superficiale povero di sostanza organica, chiaro e sottile posto al di sopra di substrati litoidi (pseudo-rocciosi) compatti o di depositi alluvionali recenti. L’assenza di orizzonti precisi può essere dovuta alla mancanza di un tempo sufficientemente lungo per la loro formazione o al tipo di roccia madre. Gli Entisuoli delle pianure alluvionali e deltizie sono fra i suoli più altamente produttivi per l’agricoltura per effetto della loro tessitura fine, per l’alto contenuto nutritivo e per l’ampia disponibilità d’acqua nel suolo. Le zone oggetto di studio sono caratterizzate dal sottogruppo Typic Xerofluvents (suoli alluvionali), che occupano prevalentemente le pianure costiere del Messinese, le zone nelle immediate vicinanze dei corsi d'acqua e delle loro foci lungo la costa. Le caratteristiche fisico-chimico-mineralogiche differiscono da luogo a luogo. Infatti da suoli relativamente profondi, si passa a suoli di notevole spessore; da sabbiosi, astrutturali e privi di sostanza organica, ad argillosi, strutturali e con discreti contenuti negli orizzonti superiori di sostanza organica. La reazione mediamente si attesta intorno a valori di neutralità , anche se entro brevi spazi, può passare da forme di subacidità, a forme di subalcalinità e di alcalinità. I carbonati possono essere assenti o presenti in quantità elevate. La dotazione di elementi nutritivi cambia in ragione dell'uso. Dove viene praticata l'agricoltura specializzata che si avvale di laute concimazioni, i livelli di fosforo e potassio raggiungono valori alti o molto alti. Al contrario, nelle aree a coltura estensiva dove la pratica della concimazione è ridotta al minimo, i contenuti di elementi fertilizzanti non raggiungono quasi mai livelli ottimali e spesso sono carenti. I contenuti di azoto, in tutti i casi sono bassi o accettabili, ma in considerazione che l'azoto nel suolo è molto mobile, si preferisce somministrarlo alle colture in rapporto alle loro effettive esigenze. La sostanza organica è medio bassa. Per i suoli tendenzialmente sabbiosi o franchi tutte le caratteristiche idrologiche sono generalmente buone, così come il drenaggio. La maggior parte di questi suoli sono sottoposti ad irrigazione con volumi specifici di adacquamento, calcolati per uno spessore di 30 cm, oscillanti fra i 400 ed i 500 mc/ha con punte massime rispettivamente di 300 e di 700 mc/ha. La capacità produttiva dei Fluvents è ottima, fatta eccezione per i pochi casi in cui nel profilo sono presenti sali solubili e per quelle zone dove il drenaggio interno è impedito e la falda diventa spesso superficiale. Beneficiando dell'irrigazione, questi suoli non pongono alcuna limitazione nella scelta degli indirizzi produttivi essendo idonei ad accogliere sia colture ortive e floricole in pieno campo o sottoserra, sia differenti colture erbacee ed arboree. I suoli a tessitura tendenzialmente argillosa, conservano, negli orizzonti profondi, un discreto grado di freschezza dovuto alla loro elevata capacità di ritenzione idrica. In questi suoli a tessitura argillosa, in cui la componente limosa rappresenta un'elevata frazione della tessitura, la bassa permeabilità, l'elevato potere di ritenzione idrica, la lentezza del rifornimento idrico rispetto al potere evaporante dell'atmosfera nel corso della stagione estiva, la degradabilità e l'erodibilità legata all'instabilità dei grumi terrosi costituiscono serie limitazioni nelle scelte colturali. In regime irriguo, sono di fondamentale importanza le opere di sistemazione e tutti gli altri interventi agronomici che si pongono come obiettivo il miglioramento della struttura del 51 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) terreno (lavori periodici profondi; lavori preparatori eseguiti al punto di tempera; sarchiature; equilibrata concimazione organica e minerale e irrigazione dosata). Solo poche aziende con sufficiente ampiezza hanno assunto un indirizzo zootecnico, mentre la piccola azienda contadina si è indirizzata verso le colture ortive in pieno campo, l'olivicoltura, la agrumicoltura28.

Termine Composizione della frazione grossolana Ghiaia leggermente sabbiosa fino al 5% di sabbia Ghiaia sabbiosa 5%-20% di sabbia Ghiaia molto sabbiosa oltre il 20% di sabbia Ghiaia/sabbia all’incirca uguali proporzioni di ghiaia e sabbia Sabbia molto ghiaiosa oltre il 20% di ghiaia Sabbia ghiaiosa 5%-20% di ghiaia Sabbia leggermente ghiaiosa fino al 5% di ghiaia Tipi misti di suoli o terre

nome descrizione caratterizzati da un orizzonte superficiale grigio-bruno e un orizzonte argillitico; alta saturazione in alfisols basi; si trovano sotto le foreste delle regioni umide delle medie latitudini. Contenuto organico basso; possono avere orizzonti calcici (luvisols) aridisols sono i suoli delle regioni aride e comprendono xerosols, yermosols e solonchalks suoli giovani senza sviluppo di orizzonti (azonali); si formano su sedimenti recenti, come alluvioni e entisols dune sabbiose histosols composti in prevalenza di sostanza organica; comprendono torbe e vari depositi di stagni e acquitrini modesto sviluppo di orizzonti, poco differenziati, alcuni di formazione rapida; spesso si trovano su superfici giovani ma non recenti. Più comuni in climi umidi, ma variano dall’Artico ai tropici. La inceptisols vegetazione naturale è di solito forestale. Quantità apprezzabili di sostanza organica. Comprendono andosols, cambisols e gleysols struttura ben sviluppata, con orizzonte A nero, ricco di sostanza organica e orizzonti superficiali ricchi mollisols in basi. Si trovano generalmente in regioni sub-umid o semiaride (suoli di prateria). Comprendono chernozem e kastanozem suoli fortemente alterati di aree tropicali e sub-tropicali. Spesso profondi, lisciviati delle basi, idratati, oxisols contenenti ossidi di ferro e alluminio (plintite, cioè laterite), oltre a caolinite. Comprendono ferrasols e nitosols suoli grigi lisciviati, con accumuli di sesquiossidi amorfi di ferro-alluminio e humus. Si possono spondosols sviluppare croste dure. Si trovano sotto foreste di conifere in zone umide e sub-umide. Includono tutti i podsols suoli di latitudini medio-basse, umide, con un orizzonte argillico a bassa saturazione in basi. Di solito ultisols molto alterati con elevate quantità di caolinite e gibbsite. Colore spesso giallo-rossastro o bruno- rossastro. Equivalgono agli acrisols suoli argillosi che tendono a rigonfiarsi o contrarsi secondo la stagione; generalmente si trovano in vertisols regioni con stagione umida e secca ben distinte. Spesso di colore scuro, con alti tenori di montmorillonite e un’alta saturazione in basi ordini di suoli secondo il Dipartimento dell’Agricoltura USA (USDA)

28 (Fierotti G. -1997- I suoli delle Sicilia - Ed. Flaccovio -Palermo).

52 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Distribuzione spaziale dei suoli nella Sicilia orientale (Morani,1949).

Il sito oggetto di studio è caratterizzato in alcuni punti da copertura di circa 0,50 cm. di riporto, da sabbie e ghiaie medio grossolane con presenza di matrice sabbioso. Gli elementi principali hanno una granulometria dell’ordine di 4 – 5 cm. All’interno di questa formazione si riscontrano elementi di dimensione decimetrica. La natura di questi elementi è quasi sempre metamorfica e di forma ben arrotondata. Il sondaggio eseguito nel sito in studio ha evidenziato uno spessore di ml. 30,00 di questi terreni con passaggi dove a volta prevale la frazione ghiaiosa ed a volte la frazione costituita da sabbie. Da informazioni locali e dalle osservazioni in cave presenti in zona limitrofa lo spessore complessivo della formazione è di oltre 100 ml. e nella terminologia geologica sono definite come sabbie e ghiaie di Messina. Tale formazione è caratterizzata da permeabilità medio alta dovuta principalmente alla porosità nella quale si riscontrano passaggi latero verticali dove a volte prevale la facies ghiaiosa ed a volte quella sabbiosa. Questo favorisce una buona permeabilità alle acque che vengono facilmente drenate durante eventi piovosi poco intensi. Da quanto relazionato si può fare una stima delle permeabilità relativa di alcune rocce nonché una correlazione fra le diverse unità in esame ed i rispettivi ordini di grandezza dei coefficienti di permeabilità.

53 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Grado di Coefficienti di Tipi di rocce permeabilità relativa Permeabilità (m/s)

Alto K > 10-2 Ghiaie Medio 10-2 > K > 10-4 Sabbie Basso 10-2 K > 10-9 Sabbie fini; silts impermeabile 10-9 > K argille

Il grado di permeabilità è medio alto con coefficienti di permeabilità K > 10-2. Essendo in possesso dei dati sopraelencati è possibile qualificare, dal punto di vista delle caratteristiche agronomiche, lo strato utile di suolo esaminato collocandolo nella categoria franco sabbiosa. Dal punto di vista agronomico i suoli rientranti in questa classe (franco sabbiosi) possiedono fertilità limitata in considerazione dell’elevata permeabilità, della loro astrutturalità, dell’eccessivo scambio di aria atmosferica e tellurica che favorisce i processi ossidativi a scapito dei processi di umificazione. In suoli di questo tipo si assiste alla formazione di un profilo verticale uniforme nel quale non è possibile differenziare un orizzonte humico consistente e favorevole all’affermazione ed all’evoluzione di vegetazione superiore di valore ecologico. La copertura vegetale risulta essere povera in quanto la capacità di portanza agronomica dei suoli franco sabbiosi è minima e, di conseguenza, l’apporto di sostanza organica da humificare risulta essere insufficiente per migliorare le caratteristiche chimico fisiche e la fertilità del suolo. La presenza di suoli franco sabbiosi rende difficile il progredire dei naturali processi ecologici verso la fase di climax.

6.5 CLIMA E QUALITA’ DELL’ARIA

6.5.1 Caratteristiche climatiche Il clima della Sicilia è definito di tipo “mediterraneo”. Dal punto di vista pluviometrico il clima può essere considerato alterno, poiché il 75% delle piogge si concentra nel semestre autunno-inverno (con il 70% di giorni piovosi) e solo il 5% cade nel trimestre giugno- agosto. L’aridità risulta quindi elevata. Il clima del territorio peloritano è fortemente influenzato dall’orografia, ed in particolare dalla catena montuosa a ridosso della costa, cui si collegano l’effetto barriera nei confronti delle correnti aeree provenienti dal Tirreno e dallo Ionio, l’azione mitigatrice del mare relativamente alla temperatura, la variabilità nei caratteri pluviometrici e termometrici nelle diverse fasce altimetriche che decorrono parallelamente allo sviluppo della catena. Dei diversi sistemi disponibili in letteratura per la classificazione del bioclima mediterraneo che considerano opportuni indici e parametri vi sono il sistema di 29 30 EMBERGER, rielaborato da DAGET (1977) e quello di RIVAS MARTINEZ (1981) . Il sistema di Emberger si basa sul calcolo del coefficiente Q2, che rappresenta il rapporto precipitazioni/temperature, tenendo conto non della temperatura media annuale, ma della

29 DAGET P. (1977) – Le bioclimat mediterranem: analyse des formes climatique par le systeme d’Emberger. Vegetatio, 34 (2), 87-103. 30 RIVAS MARTINEZ S. (1981) – Les étage bioclimatiques de la végétation de la péninsule ibérique. Acta III Congr. Optima. Anales Jard. Bot. Madrid, 37 (2), 251-268. 54 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) differenza tra la media dei massimi del mese più caldo (M) con la media dei minimi del mese più freddo (m). Il coefficiente di EMBERGER viene elaborato con la seguente formula: Q2 = 2.000 P/(M-m) dove P sono le precipitazioni annuali in mm, mentre M e m le temperature espresse in gradi assoluti. RIVA MARTINES (1981) fornisce una delimitazione con definizione delle varie fasce bioclimatiche in base alla combinazione delle temperature medie annue (T) e delle precipitazioni annue (P). L’orografia condiziona in maniera accentuata il clima dell’ambito ionico- peloritano. In particolare l’esistenza della catena montuosa a ridosso della costa e l’effetto barriera nei confronti delle correnti provenienti dal Tirreno determinano una prevalenza dei venti da Ovest e da Nord Ovest sul Tirreno meridionale e il passaggio nel settore ionico ai venti di componente N-S, disposti lungo l’asse dello Stretto di Messina. Il versante ionico risente maggiormente dell’effetto dei venti provenienti dai quadranti meridionale (scirocco) e sud-occidentale (libeccio), i quali comportano in primavera ed estate temperature particolarmente elevate ed alti tassi di umidità. L’analisi dei dati anemometrici in funzione delle condizioni orografiche31, mettono in evidenza la prevalenza del maestrale con una media annuale di 150 giorni. Lo scirocco segue nella frequenza dei giorni/anno il maestrale. Questo generalmente spira da SE nello Ionio, ma cambia la sua direzione verso S o SO nell’area dello Stretto, dove tende ad aumentare di velocità per effetto imbuto, incanalandosi tra i Peloritana e l’Aspromonte. Il periodo più ventoso è quello del trimestre di Marzo-Maggio, con un massimo della velocità media del vento in Aprile e Marzo pari a vmedia = 4,2 m/s.

Giorni 35 30 25 20 15 10 10 9 9 8 10 77 6 5 5 5 44 0 123456789101112 Mese

31 Cicala A., L’ambiente atmosferico sullo Stretto di Messina, Atti del Convegno Lincei, 1978

55 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

15 14 9 Vento medio 13 Vento massimo 8 12 11 7 10 6 9 5 8 7 4 6 3 5 4 2 3 123456789101112 2 123456789101112 Mese Mese

VENTO Settore di Forte-molto forte Fortissimo- Situazione Debole-moderato Totale provenienza Vmax = 32-55 eccezionale anemometrica Vmax= 32 nodi giorni per (per Messina) nodi Vm = 16-45 Vmax > 55 nodi Vm = 16 nodi anno nodi Vm = 35 - 45 nodi Tramontana 10°-70° 33 2 --- 35 Levante 80°-130° 5 ------5 Scirocco 140° - 200° 77 9 7 93 Libeccio 210° - 280° 22 2 1 25 Maestrale 290° - 360° 133 12 6 151 Calma 56 TOTALE GIORNI 270 25 14 365

L’influenza dell’altitudine sulla distribuzione delle piogge lungo il versante ionico dei Peloritani è evidenziata dalla relazione lineare che individua un incremento delle precipitazioni con l’aumentare della quota.

correlazione precipitazioni-altitudine sul versante ionico-peloritano

1400

1300

1200

1100

1000

900

precipitazione mm) ( 800

700 y = 0.4575x + 730.86 600 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 altitudine ( m s.l.m.)

Le serie storiche relative alle precipitazioni e alle temperature per il settore sono quelle delle stazioni di Messina Osservatorio, Ganzirri e Camaro.

56 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

PRECIPITAZIONI MEDIE MENSILI (1921-70)

200

175

150

125

100

75

50 precipitazioni mm) ( 25

0 123456789101112 mese Ganzirri (1 m s.l.m.) Messina Oss. (54 m s.l.m.) Camaro (568 m s.l.m.)

32 33 L’indice climatico (Icr) varia da 0.10 a 0.15 (CURTO, 1973 ; 1974 ), l’indice di aridità 34 medio di DE MARTONNE [1926 ; Ia = P/(T+10)] è pari a 32.4 (consentendo di classificare il clima da “semiarido di tipo mediterraneo” a “subumido”), il parametro climatico (M) è pari a 1.4-1.7, mentre la perdita potenziale d’acqua (Δs) è pari a 400-420 mm. I valori annuali dell’evapotraspirazione potenziale (ΔaΔEp) risultano di 820-830 mm 35 (SANTORO, 1968-1969-1970-1974-1977) con medie mensili di 20 mm-30 mm nei mesi freddi e di 130 mm-140 mm in quelli caldi. Infine, la perdita potenziale media di altezza d’acqua [deficit pluviometrico, Δs x (ΔP-ΔEp)] è pari a -380/-420 mm. Il pluviofattore di Lang indica un clima semiarido. L’indice globale di umidità di Thornthwaite indica un clima asciutto-subumido. L’indice climatico di Emberger definisce una condizione di clima subumido. L’indice di De Martonne evidenzia un clima temperato caldo. L’indice di Rivas Martines suggerisce un clima termomediterraneo-subumido inferiore. La temperatura media annua varia da 17°C (piana costiera litorale) a 19°C (piana costiera interna). Le precipitazioni medie variano da 700 a 900 mm. L’evapotraspirazione potenziale annua varia da 500-600 mm.

32 CURTO G. (1973) – Un abaco climatico-idrologico. Atti Acc. Sc. Lett. Arti, Palermo, ser. 4, 33 (1). 33 CURTO G. (1974) – Una semplificazione del calcolo numerico del bilancio idrologico del terreno agrario. Atti Acc. Sc. Lett. Arti, Palermo, ser 4, 33 (1). 34 DE MARTONNE E. M. (1926) - Une nouvelle fonction climatologique: l’indice de aridite. La Metereologique, Paris, 449-458. 35 SANTORO M. (1968) – Una nuova formula per il calcolo dell’evapotraspirazione potenziale. L’acqua, 4. SANTORO M. (1968-69) – Sul calcolo numerico del bilancio idrologico del terreno agrario. Atti Acc. Sc. Lett. Arti, Palermo, ser. 4, 29 (1). SANTORO M. (1970a) – Influence du reboisement sull’hydrologie du territoire. Atti XI Journée de l’Hydraulique, Paris. SANTORO M. (1970b) – Sull’applicabilità della formula di Turc per il calcolo dell’ecvapotraspirazione effettiva in Sicilia. Atti Conv. Int. Acque Sotterranee, Palermo. SANTORO M.. (1974) – Un approccio alla ottimizzazione degli adacquamenti irrigui. Riv. Ing. Agraria, 5 (2). SANTORO M. (1977) – Sulla distribuzione dei contributi ai deflussi medi annui superficiali e sotterranei nei bacini della Sicilia. Arti Grafiche Siciliane, Palermo. 57 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.5.2 Qualità dell’aria

Il quadro normativo Valore limite e numero di Normativa di in materia di qualità Inquinante Tipo di limite superamenti annui riferimento dell’aria è composto 2004 2010 da una serie di Benzene DM n. 60/2002 3 Annuale 10 5 direttive C6H6 (μg/m ) Orario 260 (18) 200 (18) comunitarie, solo in Biossido di azoto 3 DM n. 60/2002 Annuo 52 40 parte recepite dalla NO2 (μg/m ) normativa nazionale Soglia di allarme 400 (3) 400 (3) Giornaliero 55 (35) 50 (7) PM (D.P.C.M. 10 DM n. 60/2002 Annuale 41.6 20 (μg/m3) 28/03/1983; D.P.R. Soglia di allarme 500 n. 203/1988; D.Lgs. DM 25/11/1994 Livello di attenzione 180 180 3 n. 351/1999; D.M. O3 (μg/m ) DL n. 183/2004 Livello di allarme 360 240 n. 60/2002). Il Dir. 2002/3/CE Giornaliero su 8 ore 120 (25) D.P.R. n. 203/88 introduce valori guida per la qualità dell’aria relativamente al biossido di zolfo, al biossido di azoto e alle particelle sospese, che rappresentano dei limiti di concentrazione per prevenire o limitare l’inquinamento atmosferico in zone particolarmente inquinate, nei centri urbani e nelle aree protette. Con il D.M. n. 60/2002 vengono stabiliti nuovi valori limite di concentrazione dei principali inquinanti e gli obiettivi da raggiungere entro il gennaio 2010. Il contributo dei settori di attività all’inquinamento atmosferico, relativamente ai principali inquinanti prodotti, è riportato nella successiva tabella, da cui risulta quanto importante sia il peso del traffico veicolare soprattutto per quanto riguarda il monossido di carbonio, gli idrocarburi incombusti e gli ossidi di azoto, mentre il contributo delle polveri appare in incremento negli ultimi anni.

3 3 3 SORGENTE SO2 ( g/m ) CO (g/m ) HC ( g/m ) NOx Polveri ( g/m3) ( g/m3) Industria 34.8 2.8 21.0 15.5 50.0 Centrali elettrotermiche 46.0 1.4 5.3 23.0 25.0 Riscaldamento domestico 11.6 2.8 5.4 7.7 8.3 58 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Traffico veicolare 3.8 91.6 63.0 46.0 8.3 Smaltimento rifiuti 3.8 1.4 5.0 7.8 8.4 Apat – Registro Ines (Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera e loro sorgenti)

I dati relativi al periodo tra il 1999 e il 2000 della rete di monitoraggio della città di Messina segnalano una tendenza al decremento del biossido di zolfo e del monossido di carbonio, probabilmente indotta dalla migliore qualità dei combustibili utilizzati, mentre la concentrazione del particolato risulta praticamente costante.

Concentrazione di particolato nella stazione di monitoraggio Villa Dante della Città di Messina

26 24 ) 22 3 m 20 g/ 18 (m 16 TS 14 P 12 10 8 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 1999 17 10 18,9 19,2 16,1 19,7 13,3 15,3 24,4 2000 20,9 24,6 17,5 19 21,8 22,2 17,4 14,8 14,9 11,7

Concentrazione di monossido di carbonio nelle stazioni di monitoraggio della Città di Messina e relative linee di tendenza

3,50

3,25 3,00 ) 3 2,75 g/m 

( 2,50 max 2,25 CO CO 2,00 1,75

1,50 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 1999 3,3 3,2 2,3 2,4 2,7 2,1 2,5 2,3 3 3,2 3,1 2000 2,9 2,5 2,9 2,4 2,8 1,8 2,5 2,5 2 2,6 2,7 2,8

59 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

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Concentrazione di biossido di zolfo nelle stazioni di monitoraggio della Città di Messina

18 16 14 ) 3 12 g/m

 10 ( 2 8 SO 6 4 2 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 1999 13,8 14,3 13,9 15 11,2 4,5 4,6 2000 8,9 11,5 9 6,1 3,4 7 11,5 14,7 7,7 8,1

(36) Il quadro dei valori storici del PM10 è riportato nella successiva tabella:

2000 2001 1995 1996 1997 1998 1999 2002 2003 POSTAZIONE (40) (40) (60)* (60) (60) (60) (40) (44,8) (43,2) (48)** (46,4) Boccetta 42.8 70.6 60.27 Buon Pastore Boccetta Archimede 60.27 41.6 34 36 35 Caronte 45.2 40.4 35 Media Città 42.8 (?) 70.6 (?) 60.27 43.4 37.2 36 36 3 Dati del PM10 (g/m ) a Messina tratti da documenti ufficiali della Provincia Regionale e riportati da Legambiente Messina (*limite previsto dalla normativa; **limite introdotto successivamente con il DM n. 60/02; ? = dato poco attendibile). da cui risulta che, ad eccezione del 1999, i valori di PM10 si mantengono entro i limiti previsti dalla normativa. Questi dati sono stati contestati da Legambiente, in quanto il metodo di misura utilizzato nelle centraline di rilevamento sottostima i valori, per cui adottando un fattore moltiplicativo di 1,3, come proposto dallo stesso Ministero dell’Ambiente e riportato nelle letteratura specializzata, i dati di quasi tutte le stazioni superano i valori limite. Nella successiva tabella si riportano i valori medi per la città corretti:

2000 2001 1995 1996 1997 1998 1999 2002 2003 POSTAZIONE (40) (40) (60)* (60) (60) (60) (40) (44,8) (43,2) (48)** (46,4) Media Città 55.64 91.78 78.35 56.42 48.36 46.8 46.8

Nel complesso, comunque, secondo quanto riportato nella “relazione sullo stato dell’ambiente in Sicilia 2002”, la qualità dell’aria nella città di Messina non risulta sensibilmente compromessa, nonostante il traffico veicolare incida in modo pesante, per gli effetti delle condizioni meteo-climatiche particolarmente favorevoli.

36 PM10 = frazioni di polveri sottili inalabili con un diametro aerodinamico inferiore a 10 micron. Vengono emesse dalla combustione di auto, processi industriali e artigianali. Produce effetti a carico delle vie respitarie e del sistema cardiocircolatorio per via dell’alta capacità di penetrazione. Ad elevate concentrazioni portano alla morte. 60 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il quadro più generale sulla qualità dell’aria è definito in base all’IQA, ovvero di un sistema di indicatori che descrive lo stato di qualità dell’aria e le possibili conseguenze sulla salute umana, partendo dai dati degli inquinanti PM10, NO2 e O3.

QUALITÀ CLASSE IQA RISCHI PER LA SALUTE UMANA DELL’ARIA 1 Ottima < 50 Valori degli inquinanti nei limiti di legge; non esistono particolari rischi per 2 Buona 50 – 75 la salute umana 3 Discreta 75 – 100 Concentrazione degli inquinanti superiore al limite di legge; si possono 4 Mediocre 100 – 125 avere conseguenze dannose per la salute delle persone più sensibili 5 Poco salubre 125 – 150 Conseguenze dannose per la salute per un numero crescente di persone 6 Insalubre 150 – 175 Molto 7 > 175 Conseguenze dannose per l’intera popolazione insalubre

Nella Città di Messina la classe prevalente di qualità dell’aria è “buona” e subisce un degrado (classe discreta) solo nei mesi di luglio-agosto e ottobre-novembre. In qualunque caso viene confermato che le concentrazioni di inquinanti non espongono a particolari rischi la salute della popolazione.

INQUINANTE Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic PM10 Buona Buona Buona Buona Buona Buona Discreta Discreta Buona Discreta Discreta Buona O3 Buona Buona Buona Buona Buona Buona Buona Buona Buona Buona Buona Buona NO2 Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Ottima Situazione Buona Buona Buona Buona Buona Buona Discreta Discreta Buona Discreta Discreta Buona generale Classi di qualità dell’aria a Messina in base ai valori IQA (Fonte Legambiente, 2006)37

Le diverse attività necessarie per la realizzazione del progetto in oggetto, possono determinare in prossimità dell’area di cantiere un minimo incremento temporaneo, limitati alla fase in corso d’opera, dei valori di concentrazione degli inquinanti, in relazione a: • utilizzo di attrezzature e macchinari/impianti alimentati con motori a combustione: • incremento di traffico indotto dalle attività di cantiere, in termini di transiti degli automezzi diretti e provenienti dal sito in oggetto. Gli inquinanti che potrebbero essere generati dalle attività di cantiere sono i seguenti: gas di combustione (monossido di carbonio (CO) - ossidi di azoto (NOx) – ossidi di zolfo (SOx); idrocarburi (HC); idrocarburi policiclici aromatici (IPA) quali il benzene e le polveri sottili (PM10 e PM 2.5). Le informazioni sulla qualità dell’aria nel sito in esame vengono riportate in modo descrittivo, tenuto conto dell’assenza di dati di monitoraggio o di stazioni di rilevamento, al solo scopo di fornire un quadro, sia pure approssimativo, della situazione ambientale esistente. Il quadro ambientale della città di Messina, come descritto nei documenti ufficiali (relazioni sullo stato dell’ambiente della Regione Siciliana), appare tendenzialmente ottimistico, tuttavia bisogna tenere in considerazione le condizioni di inquinamento cui

37 LEGAMBIENTE (2006). Smog e dintorni 2006. L’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane. Roma, 24 Febbraio 2006 (disponibile in internet).

61 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) resta esposta un’area urbana sia in termini di carico totale di inquinanti sia in termini di concentrazioni. Per quanto riguarda la flora e la vegetazione, una prima valutazione può essere fatta in base agli effetti in presenza di determinate concentrazione di inquinanti, quali: ƒ danni e lesioni alle foglie, ridotta produttività delle piante naturali e coltivate o anomalie di sviluppo nei fiori e nei frutti; ƒ effetti sulla riproduzione e riduzione del ritmo di crescita.

Per quanto riguarda la fauna una prima valutazione può essere fatta in base agli effetti in presenza di determinate concentrazione di inquinanti, quali: ƒ incremento della mobilità e mortalità degli animali; ƒ effetti sulla riproduzione e riduzione del ritmo di crescita.

Nel sito oggetto di intervento progettuale e nelle aree immediatamente limitrofe non si osservano in atto alterazioni a carico della flora, della vegetazione o evidenti lesioni fogliari riconducibili ad esposizione ad inquinamento atmosferico, non si rilevano in atto alterazioni a carico delle comunità faunistiche riconducibili ad esposizione ad inquinamento atmosferico, nè si rilevano importanti sorgenti inquinanti o attività specifiche, quali ad esempio impianti di depurazione o di trattamento di rifiuti solidi, che possono emanare odori molesti. In ogni caso al fine di eliminare ogni eventuale rischio residuo, verranno adottate i seguenti accorgimenti tecnici: • per limitare le emissioni di inquinanti gassosi che potrebbero essere generati da automezzi impiegati nelle attività di cantiere e dal transito di autoveicoli nella futura fase a regime (monossido di carbonio - ossidi di azoto – ossidi di zolfo; idrocarburi; idrocarburi policiclici aromatici quali il benzene e le polveri sottili PM10 e PM 2.5) è opportuno l’utilizzo esclusivo di mezzi d’opera dotati di marmitte catalitiche. • Saranno utilizzati, in ottemperanza al DECRETO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO del 01/04/2004 contenente “Linee guida per l’utilizzo di sistemi innovativi nelle valutazioni d’impatto ambientale”, bitumi, malte, intonaci, pitture e rivestimenti in Biossido di Titanio (TiO2) per la riduzione di NOx, altri inquinanti atmosferici e batteri.

6.6 FLORA E VEGETAZIONE Nel presente paragrafo viene messa in evidenza e caratterizzata la biodiversità floristica e vegetazionale presenti nell’area in studio. La flora di un territorio è costituita dall’insieme delle specie vegetali che vi vivono. Le specie vegetali stanno alla base del flusso di energia e del ciclo della materia che interessa ogni ecosistema. Le piante costituiscono quindi l’elemento portante per la vita degli altri organismi viventi e per l’equilibrio dell’ecosistema. La conoscenza sul patrimonio floristico di un territorio costituisce uno strumento di base per la conservazione e gestione sostenibile delle risorse naturali. La flora di un territorio è il risultato di un lungo processo di evoluzione, migrazione, estinzione di taxa ed è strettamente legata al territorio in cui si rinviene, costituendone uno dei connotati più salienti. In questa analisi verrà presa in considerazione la flora vascolare che fa parte delle divisioni delle Pteridofite, Gimnosperme e Angiosperme.

62 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

La Vegetazione, invece, viene definita come la copertura vegetale di un determinato territorio, ossia l’insieme degli individui vegetali che crescono in un determinato sito nella loro disposizione naturale (Westhoff). La vegetazione è organizzata in unità dette anche fitocenosi o associazioni vegetali, che sono il risultato dell’aggrupparsi delle specie vegetali sulla base delle caratteristiche ecologiche e dei rapporti di concorrenza e di interdipendenza che si creano (Ubaldi, 1997). L’uomo agisce sulla vegetazione con varie attività (pascolo, taglio, incendio, dissodamenti, ecc.) modificandola nella sua struttura e nella sua composizione floristica. La vegetazione reale è distinta in : ƒ vegetazione potenziale ƒ vegetazione attuale vegetazione potenziale La vegetazione potenziale è rappresentata dalle formazioni vegetali naturali autoctone di una determinata zona. vegetazione attuale E' costituita dalle formazioni vegetali esistenti nel territorio allo stato attuale; in questa categoria rientrano sia le associazioni vegetali naturali, sia gli aggruppamenti vegetali insediatesi per l'opera diretta o indiretta delle attività umana.

Vegetazione potenziale della Sicilia La flora vascolare spontanea della Sicilia viene stimata in circa 2700 taxa specifici ed intraspecifici. L’elevato numero di specie presenti è dovuto alla varietà di substrati e di ambienti presenti nell’Isola. Notevole la componente endemica che comprende anche taxa a distribuzione puntuale, con popolazioni di esigua entità, in taluni casi esposte al rischio di estinzione. Come detto, le specie vegetali non sono distribuite a caso nel territorio ma tendono a raggrupparsi in associazioni che sono in equilibrio con il substrato fisico, il clima ed eventualmente con l'azione esercitata, direttamente o indirettamente, dall'uomo. Le associazioni vegetali non sono comunque indefinitamente stabili, ma sono soggette in generale a una lenta trasformazione spontanea nel corso della quale in una stessa area si succedono associazioni vegetali sempre più complesse, sia per quanto riguarda la struttura che la composizione floristica, sempreché non intervenga l'uomo. La fase finale e più matura è rappresentata dalla vegetazione climax, la vegetazione in equilibrio con il clima e il suolo. Nell'ambito di questa trasformazione fra la vegetazione iniziale o pioniera e quella finale è possibile riconoscere vari stadi evolutivi o involutivi. L’attuale copertura vegetale della Sicilia differisce sostanzialmente dall'originaria vegetazione climacica costituita da boschi ed altre formazioni naturali, al punto tale che il paesaggio è dominato dalle colture agrarie. Tali trasformazioni hanno sicuramente inciso sul depauperamento degli elementi espressivi della flora e della vegetazione legata, secondo il proprio grado di specializzazione, ai diversi habitat del sistema ambientale naturale. I boschi rimasti risultano in parecchi casi estremamente degradati. Per quanto riguarda la vegetazione spontanea, in considerazione dell'orografia del territorio siciliano e della presenza di montagne che raggiungono quote elevate e, addirittura, nel caso dell’Etna, superano i 3300 metri, essa risulta distribuita in fasce altimetricamente ben definite e ben rappresentabili. Secondo studi recenti (RAIMONDO F. M., 1999) in Sicilia si possono ipotizzare sette fasce di vegetazione climacica (stabile) distribuite dal livello del mare fino al limite 63 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) superiore della vegetazione stessa, quest’ultima riscontrabile solo sull’Etna. Di esse solo quattro sono di interesse forestale, riguardando la prima (Ammophiletalia) le piante alofite, di sabbia o di scogliera, influenzate direttamente dall’acqua salata e dal mare; la sesta (Rumici-astragaletalia), gli arbusti spinosi nani d’altura con dominanza di Astragalus siculus; la settima, le rade comunità erbacee e crittogamiche rinvenibili sull’Etna al di sotto del deserto lavico d’altura. Procedendo dal basso verso l’alto in senso altitudinale, le quattro fasce di interesse forestale comprendono: - Oleo-ceratonion. Occupa le aree più calde ed aride dell’Isola, specialmente quelle centro- meridionali ed orientali, dal livello del mare fino ai primi rilievi collinari (200–400 m di quota). Interessa principalmente la fascia basale, quella termo-mediterranea, nella quale sono presenti tipi di vegetazione mediterraneo-arida. Comprende varie formazioni a macchia o macchia foresta, formate da arbusti ed alberelli sempreverdi a foglia rigida e spessa, perfettamente adattate alle lunghe estati siccitose (la piovosità media annua non sale in genere al di sopra dei 500 mm. di pioggia, concentrata da ottobre ad aprile). Tra le specie più ricorrenti si possono citare l’oleastro (Olea europea var. sylvestris), il carrubo (Ceratonia siliqua), la fillirea (Phillyrea sp. pl.), il timo (Thymus capitatus), il rosmarino (Rosmarinus officinalis) alcuni ginepri (Juniperus phoenicea, J. macrocarpa), il mirto (Myrtus communis), la palma nana (Chamaerops humilis). Nei versanti settentrionali, notevolmente più freschi, compaiono il corbezzolo (Arbutus unedo), il citiso (Cytisus sp. pl.), l’alaterno (Rhamnus alaternus), il bupleuro (Bupleurum fruticosum). - Quercion ilicis. In successione, nella fascia altimetrica compresa fra i 400 ed i 1000 m (sul versante settentrionale può arrivare fino al mare) e corrispondente al piano meso- mediterraneo, subentra un'espressione di vegetazione mediterraneo-temperata dominata dal leccio (Quercus ilex). Gli elementi più rappresentativi di questa vegetazione, in relazione alla diversità dei versanti e dei substrati, presentano ampie trasgressioni nelle fasce di contatto. Nei versanti settentrionali, su substrati silicei, il leccio viene quasi totalmente sostituito dalla sughera (Quercus suber). Nell'area potenziale della suddetta fascia, frequenti sono i popolamenti di castagno, nocciolo e frassino, di chiara origine antropica. Questa vegetazione, come detto, è caratterizzata dalla presenza massiccia delle querce sempreverdi quali il leccio e la sughera, alle quali si possono associare la roverella (Quercus pubescens s.l.), il frassino minore (Fraxinus ornus), l’acero campestre (Acer campestre), la carpinella (Ostrya carpinifolia), il bagolaro (Celtis australis), l’alloro (Laurus nobilis). Nella medesima zona di vegetazione ricadono le formazioni residue del pino d’Aleppo di Vittoria (Pinus halepensis) e il pino marittimo di Pantelleria (Pinus pinaster var. cossyria), nonché il pino domestico (Pinus pinea), sebbene d’origine artificiale; - Quercetalia pubescenti-petraeae. La fascia submontana del territorio siciliano risulta fisionomizzata dalle querce decidue, quali la roverella e il cerro (Quercus cerris). Queste specie, per le loro esigenze edafiche, tendono ad occupare i suoli più profondi ed evoluti e per questo, a causa dell’interesse agricolo dell’uomo, la loro presenza risulta fortemente ridotta rispetto all’areale originario. Nella stessa fascia ricade l’area di vegetazione del castagno (Castanea sativa), anche se è difficile distinguere la sua area naturale da quella antropica. I limiti altitudinali variano dai 700÷1.000 metri fino a 1.300÷1.600, delimitando una fascia di ampiezza variabile in relazione alle condizioni geopedologiche e climatiche. Nel corteggio floristico di questa cenosi fanno parte alcuni elementi arbustivi termofili fra i quali: Prunus spinosa, Rosa canina, Asparagus acutifolius, Ruscus aculeatus, Osyris alba, Euphorbia characias; 64 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

- Geranio versicoloris-Fagion. Ricade al di sopra delle quote prima indicate fino al limite della vegetazione arborea (intorno ai 2.000 metri) ed è caratterizzata dalla presenza prevalente del faggio (Fagus sylvatica), una specie presente in tutta Europa che raggiunge in Sicilia l'estremo limite meridionale del suo areale di distribuzione. Sull’Etna, nella stessa area di vegetazione, si riscontrano le formazioni tipiche di pino laricio e betulla (Betula aetnensis) e di pioppo tremulo (Populus tremula). Verso i limiti inferiori della fascia si riscontrano elementi relittuali di grandissimo valore naturalistico e scientifico quali l’Abies nebrodensis, il Taxus baccata, la Quercus petraea, l’Ulmus glabra e l’Ilex aquifolium. Alle forme di macrovegetazione sopra brevemente descritte, vanno aggiunte le forme di vegetazione cosiddette minori, legate non tanto o non solo all’altitudine quanto piuttosto a situazioni edafiche e climatiche particolari: spuntoni rocciosi, specialmente di natura calcarea; terreni poco evoluti, ambienti estremamente degradati, abbondante presenza di acqua, fluviale o lacustre. Tra esse si ricordano la vegetazione rupestre a base di Euphorbia dendroides e Artemisia arborescens; la vegetazione arbustiva a Genista aetnensis sulle lave più recenti; le boscaglie a Prunus spinosa, Cistus sp. pl., Calycotome spinosa, Erica arborea; la vegetazione ripariale dei corsi d’acqua formata da varie specie di pioppo (Populus sp. pl.), dal platano orientale (Platanus orientalis), dall’ontano nero (Alnus glutinosa), dal frassino meridionale (Fraxinus oxycarpa), dalle tamerici (Tamarix gallica, T. africana).

6.6.1 Flora e vegetazione dell’area dello Stretto di Messina di particolare interesse geobotanico Il territorio dei Peloritani, probabilmente per sua posizione geografica e per le particolari condizioni climatiche locali, presenta una densità insolitamente elevata di specie vegetali, alcuni delle quali di rilevante interesse botanico e meritevoli di conservazione e tutela. Nella successiva tabella si riportano i parametri di ricchezza floristica dei Peloritani in rapporto con altre regioni.

Le specie vegetali di particolare interesse, alcune delle quali individuate con un asterisco per segnalare che risultano inserite nella Direttiva “Habitat”, che meritano di essere citate sono:

65 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

1. Tricholaena teneriffae: graminacea marcatamente termoxerofila, si rinviene nell’area dello Stretto di Messina sui depositi sabbiosi delle pendici costiere; 2. Fritillaria messanensis (*): presente unicamente sui Monti Peloritani e nella Calabria meridionale, ma con le stazioni più significative sulle colline dello Stretto di Messina; 3. Centaurea deusta: si tratta di una psammofita molto rara, endemica dell’area dello Stretto di Messina, presente esclusivamente nei cordoni sabbiosi retrodunali; in Sicilia si rinviene esclusivamente in alcune stazioni sabbiose in prossimità di Capo Peloro; risulta fortemente minacciata per l’alterazione e la distruzione delle dune; 4. Anthemis tomentosa: anche questa specie è legata agli ambienti dunali costieri e si rinviene esclusivamente lungo il litorale di Capo Peloro; 5. Senecio gibbosus: specie endemica dello Stretto di Messina, che si rinviene in prossimità della foce di alcune fiumare; 6. Dianthus rupicola (*): specie endemica dell’Italia meridionale e della Sicilia, dove risulta molto comune e diffusa, localizzata in stazioni rupestri; 7. Antirrhinum siculum: specie endemica dell’Italia meridionale e della Sicilia, dove è frequente in ambienti naturali rupestri ma che si insedia anche sulle opere murarie dei centri urbani e suburbani; in Sicilia risulta abbastanza diffusa; 8. Pinus pinea: questa specie arborea, comune in molte aree costiere, nell’area dello Stretto di Messina risulta di interesse fitogeografico, in quanto le pinete locali rappresentano probabilmente le uniche pinete di origine naturale d’Italia; l’interesse fitogeografico è collegato al valore di testimonianza di un’antica unità vegetazionale tirrenica, preglaciale e forse prequaternaria, con distribuzione tra il Mediterraneo orientale (Palestina) e occidentale (Penisola Iberica); queste pinete rappresentano segmenti di habitat prioritari in seno alla Direttiva “Habitat”; 9. Cistus crispus: specie a distribuzione mediterraneo-occidentale, è presente in Italia solo nei dintorni di Messina, dove partecipa alla costituzione del sottobosco delle pinete a Pinus pinea.

Sotto il profilo vegetazionale, tra le comunità di particolare significato geobotanico e naturalistico si segnalano:

10. pinete a Pinus pinea : queste formazioni risultano in atto frammentarie e degradate, ma rappresentano lungo i versanti metamorfici peloritani l’unica forma di pineta naturale di questo tipo presente in Italia, probabilmente legata al bioclima caratteristico dell’area dello Stretto di Messina, anche se la maggior parte degli attuali popolamenti di pino domestico dei peloritani, risalgono ad interventi di rimboschimento effettuati negli anni 20 e 30. E’ opportuno precisare che le pinete di Pinus pinea e/o P. pinaster sono riportate come prioritarie dalla Direttiva Habitat solo quando presenti in ambienti di duna costiera (cod. 2270), ma è comunque evidente che anche le pinete dell’entroterra debbano essere salvaguardate. 11. querceti a Quercus virgiliana : querceti caducifogli dominati da Quercus virgiliana e Q. dalechampii sono presenti nei valloni e sui versanti più freschi e umidi, che rappresentano la forma di vegetazione relitta dell’antico manto forestale; 12. praterie steppiche ad Ampelodesmus mauritanicus, Hyparrenia hyrta e Tricholaena teneriffae : le colline sabbiose ospitano praterie a dominanza di Hyparrhenia hirta ed Ampelodesmus mauritanicus cui si accompagna normalmente T. teneriffae, specie di sub-deserti caldi del Vecchio Continente; si tratta di cenosi di notevole 66 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

significato fitogeografico per la sua rarità, risultando esclusiva della zona e presente in alcune stazioni del Nord-Africa e delle Canarie; 13. praticelli effimeri retrodunali: in prossimità di Capo Peloro i cordoni dunali sono colonizzati da una vegetazione psammofila molto caratteristica (Anthemis tomentosa e Centaurea conocephala); si tratta di specie esclusive di questo tratto di litorale ed hanno un notevole significato fitogeografico, sia per la loro rarità sia per la localizzazione in un habitat molto circoscritto; 14. sequenza di forme di vegetazione degli alvei torrentizi: si tratta di un complesso di forme che si ripete lungo ogni asta fluviale a carattere torrentizio, ma con carattere frammentario ed estremo degrado fino alla scomparsa nei tratti di alveo prossimali alla foce, spesso incanalati attraverso aree urbane e definitivamente combinati.

Il complesso della vegetazione degli alvei torrentizi comprende le seguenti serie edafoclimatiche:

15. serie della boscaglia alveale dei terrazzi più elevati a tamerici e agnocasto (Tamarici africani-Viticeto agni-casti sigmentum) : la forma di vegetazione più matura è rappresentata da boscaglia alveale a carattere subaereo dominata da tamerici (Tamarix africana) e agnocasto (Vitex agnus-castus); 16. serie della boscaglia ripariale a ginestra odorosa e oleandro (Spartio-Nereto oleandri sigmentum): la forma di vegetazione più matura è rappresentata da una boscaglia alto-arbustiva dominata da ginestra odorosa (Spartium junceum), ginestra spinosa (Calycotome infesta) e oleandro (Nerium oleander), legata a depositi ciottolosi delle strettoie d’alveo, orami praticamente dissolta dalla frammentazione e da rimaneggiamento degli alvei; 17. serie del bosco ripario dei corsi d’acqua perenni a ontano nero e napoletano (Alneto glutinoso-cordatae sigmentum): si tratta di bosco ripariale a ontani e salici cespugliosi (Salix purpurea lambetiana) legati a depositi ciottolosi costantemente umidi delle strettoie d’alveo, oramai presente solo occasionalmente.

6.6.2 Consistenza del patrimonio floristico rinvenuto nelle aree oggetto di studio Nell’area d’interesse progettuale, secondo le carte tematiche (carta floristica e carta del valore floristico) del PdG “Monti Peloritani”, non ci sono emergenze floristiche ed il valore floristico risulta basso. L’area oggetto di studio secondo la cartografia tematica ufficiale (Carta Habitat del Pdg “Monti Peloritani”) ricade in habitat prioritario, (Cod. Corine Biotopes: 34.634 - Praterie steppiche ad Hypparenia hirta; Cod. Natura 2000: 6220 -*Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea). In realtà dai rilievi fitosociologici effettuati nel sito, la superficie individuata come Habitat prioritario Cod. 6220*, si riferisce ad una zona che in passato era coltivata ed è attualmente colonizzata in successione ecologica da fitocenosi arbustive ed erbacee ascrivibili all’habitat degli arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. 32.214 Corine Biotopes, Codice Natura 2000: 5230). Le formazioni arbustive sono costituite prevalentemente da una macchia bassa di Pistacia lentiscus, Rubus ulmifolius, Asparagus albus, Rhus coriaria e qualche esemplare isolato di Olea europaea var sylvestris, ecc.. Le comunità erbacee frammiste agli arbusteti sono costituite da specie sinantropiche post colturali, ipernitrofile e ruderali, con dominanza di Avena sterilis, Daucus carota, Hordeum murinum, Piptatherum miliaceum,

67 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

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Stralcio carta floristica dell’area d’interesse progettuale (Tav. 2.B.2 del PdG M. Peloritani)

Legenda:

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Stralcio carta del valore floristico dell’area d’interesse progettuale (Tav. B7 PdG M. Peloritani)

Legenda:

Elenco floristico censito nell’area oggetto di studio

Qui di seguito viene presentato l’elenco floristico delle specie rinvenute all’interno dell’area in oggetto. In totale sono state censite 20 specie, che qui di seguito vengono elencate insieme alla loro forma biologica, corologia ed antesi (periodo di fioritura). Per la nomenclatura si è fatto principalmente riferimento ai volumi finora pubblicati di GREUTER et al. (1984-89), TUTIN et al. (1993), CONTI et al. (2005) ed altrimenti a PIGNATTI (1982) e TUTIN et al. (1968-1980), nonché ad altri a lavori specialistici citati per le singole specie.

69 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

ELENCO FLORISTICO ANGIOSPERME DICOTILEDONI AMARANTACEAE Amaranthus retroflexus L. Forma biol.: Tscap forma corol.:Circumbor antesi: VI–X Altitudine: 0-900 m Amaranto ANACARDIACEAE Rhus coriaria L. forma biol.: P caesp forma corol.: S-Steno- antesi: V-VIII Altitudine: 0-800 m Sommacco siciliano Medit Pistacia lentiscus L. forma biol.: P caesp forma corol.: S-Steno- antesi: III-V Altitudine: 0-600 m Lentisco Medit CACTACEAE Opuntia ficus indica (L.) Miller forma biol.: P succ. forma corol.: Avv. antesi: IV-V Altitudine: 0-950 m Fico d'india (Neotrop.) CONVOLVULACEAE Convolvulus arvensis L. forma biol.: G rhiz forma corol.: Paleotemp antesi: IV-X Altitudine: 0-1.500 m Vilucchio comune LEGUMINOSAE Psoralea bituminosa forma biol.: H scap forma corol.: Euri Medit. antesi: V-VI Altitudine: 0-1000 m Trifoglio bituminoso OLEACEAE Olea europaea var. sylvestris L. forma biol.: P. caesp. forma corol.: Steno- antesi: IV-VI Altitudine: 0-900 m Oleastro Medit. Olea europaea L forma biol.: P. scap. forma corol.: Steno- antesi: IV-VI Altitudine: 0-900 m Olivo Medit. ROSACEAE Rubus ulmifolius Schott Rovo forma biol.: NP forma corol.:Euri-Medit. antesi: V-VII Altitudine: 0-1400 m comune UMBELLIFERAE Daucus carota L. subsp. carota forma biol.: H bienn forma corol.: Paleotemp. antesi: IV-X Altitudine: 0-1400 m Carota selvatica URTICACEAE Urtica dioica L. forma biol.: T scap Forma corol.: antesi: V-XI Altitudine: 0-1800 m Ortica comune Subcosmop. ANGIOSPERME MONOCOTILEDONI ASPARAGACEAE Asparagus albus L. Forma biol.: Ch. forma corol.: W antesi: VIII -X Altitudine: 0-1000 m Asparago bianco frut. Steno-Medit GRAMINACEAE Agropyron repens (L.) Beauv. forma biol.: G rhiz forma corol.: antesi: IV-VII Altitudine: 0-1400 m Gramigna comune Circumbor Avena sterilis forma biol.: T scap forma corol.: Euri- antesi: IV-VI Altitudine: 0-1200 m Avena maggiore Medit. Bromus rubens forma biol.: T scap forma corol.: Steno- antesi: IV-V Altitudine: 0-1000 m Forasacco purpureo Medit.-Turan Cynodon dactylon (L.) Pers. forma biol.: G rhiz Forma corol.: antesi: VI-IX Altitudine: 0-800 m Gramigna rampicante Cosmop. Dactylis glomerata L. subsp. forma biol.: H forma corol.: antesi: V-VII Altitudine: 0-2000 m glomerata caesp Paleotemp. Erba mazzolina comune Hyparrhenia hyrta Stapf subsp. forma biol.: H forma corol.: Steno- antesi: V-X Altitudine: 0-600 m hirta caesp Medit. Barboncino mediterraneo Hordeum murinum subsp. forma biol.: T scap forma corol.: Euri- antesi: IV-X Altitudine: 0-1600 m leporinum (Link) Arcang. Medit. Orzo mediterraneo Psoralea bituminosa L. forma biol.: H forma corol.: Euri- antesi: V-VI Altitudine: 0-1000 m Trifoglio bituminoso scap Medit.

70 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Forma biologica DESCRIZIONE Ch suffr Camefita suffruticosa: piccolo arbusto generalmente alto 40-60 cm avente fusto legnoso alla base e di consistenza erbacea in alto H bienn Emicriptofita bienne: pianta erbacea bienne con gemme ubicate a livello del suolo H caesp Emicriptofita cespitosa: pianta erbacea bienne o perenne con gemme ubicate a livello del suolo e formanti dei cespi H rept Emicriptofita reptante: pianta erbacea bienne o perenne con gemme ubicate a livello del suolo a portamento strisciante H ros Emicriptofita rosulata: pianta erbacea bienne o perenne con gemme ubicate a livello del suolo e foglie disposte in rosetta basale H scand Emicriptofita scandente: pianta erbacea bienne o perenne con gemme ubicate a livello del suolo con fusto rampicante per mezzo di cirri, ventose ecc. H scap Emicriptofita scaposa: pianta erbacea bienne o perenne con gemme ubicate a livello del suolo e foglie disposte solo sul fusto P scap Fanerofita arborea: pianta perenne a portamento arboreo, generalmente superante i 4-5 metri di altezza P caesp Fanerofita cespugliosa: piccolo arbusto o alberello a portamento cespuglioso P succ Fanerofita succulenta: pianta perenne caratterizzata dalla presenza di foglie e/o fusti carnosi ricchi di acqua P.lian Fanerofita lianosa: pianta perenne legnosa a portamento rampicante G bulb Geofita bulbosa: pianta perenne dotata di una particolare struttura ipogea, il bulbo, avente funzione di immagazzinamento delle sostanze di riserva durante il periodo siccitoso G riz Geofita rizomatosa: pianta perenne dotata di una particolare struttura ipogea, il rizoma, avente funzione di immagazzinamento delle sostanze di riserva durante il periodo siccitoso NP Nano-Fanerofita: piccola pianta perenne generalmente a portamento arbustivo, talvolta arboreo T caesp Terofita cespitosa: pianta annuale (che svolge cioè l'intero ciclo biologico nell'arco di un anno, formante un cespo T par Terofita parassita: pianta annuale (che svolge cioè l'intero ciclo biologico nell'arco di un anno) in grado di vivere da parassita a spese di una pianta "ospite" T rept Terofita reptante: pianta annuale (che svolge cioè l'intero ciclo biologico nell'arco di un anno) a portamento strisciante T ros Terofita rosulata: pianta annuale (che svolge cioè l'intero ciclo biologico nell'arco di un anno) con foglie ubicate a livello del suolo e disposte in una rosetta basale T scap Terofita scaposa: pianta annuale (che svolge cioè l'intero ciclo biologico nell'arco di un anno) con foglie disposte sul fusto Legenda: descrizione delle forme biologiche

Tipo corologico DESCRIZIONE End. Endemica: specie circoscritte ad una porzione limitata di territorio Steno-Medit. Stenomediterranea: specie con areale gravitante sulle coste del Mediterraneo, ossia da Gibilterra al Mar Nero (zone con periodo secco estivo, area dell'Olivo) Euri-Medit. Eurimediterranea: specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma prolungantesi verso nord e verso est (area della vite). Eurimedit.- Eurimediterranea-Macaronesiaca:specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma prolungantesi verso nord e verso est Macaron. (area della vite) e nelle Isole Canarie Paleotemp. Paleotemperata: specie del Continente Euro-Asiatico (dall'Europa al Giappone), ma che ricompare anche in Nordafrica Eurasiat. Eurasiatica: specie del Continente Euro-Asiatico (dall'Europa al Giappone)

Asiat. Asiatica: specie del Continente Asiatico

Europ.- Europeo-Caucasica: specie con areale estendentesi dall'Europa al Caucaso Caucas.

Medit.Atl. Mediterraneo-Atlantica: specie con areale gravitante sulle coste atlantiche e mediterranee

Circumb. Circumboreale: specie con areale limitato alle zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia, Nordamerica

Eurosib. Eurosiberiana: specie con areale limitato alle zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia

Medit.-Turan. Mediterraneo-Turaniana: specie presente nelle zone desertiche e subdesertiche comprese tra il bacino del Mediterraneo e l'Asia centrale

Subcosmop. Subcosmopolita: specie presente in quasi tutte la zone del mondo, ma con lacune importanti (es., manca in un continente o in una zona climatica)

Cosmop. Cosmopolita: specie presente in tutte le zone del mondo, senza lacune importanti

71 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Tipo corologico DESCRIZIONE Subtrop. Subtropicale: specie con areale gravitante nei Paesi della fascia tropicale e temperato-calda

Avv. Avventizia: specie non originaria del luogo in cui si rinviene, ma in esso in fase di naturalizzazione

Natural. Naturalizzata: specie non originaria del luogo in cui si rinviene, ma in esso naturalizzata.

Saharo Sind Saharo-Sindiche: Specie con areale distribuito nelle zone desertiche dall'Africa Settentrionale fino all'India. Legenda: descrizione dei tipi corologici

6.6.2.1 Analisi della flora Considerando i principali gruppi sistematici di piante vascolari, le entità sopraelencate risultano essere così ripartite:

PTERIDOFITE ― GIMNOSPERME __ ANGIOSPERME DICOTILEDONI 55 % ANGIOSPERME MONOCOTILEDONI 45 %

Grafico dell'analisi della flora esistente nell’area d’interesse progettuale

Spettro biologico Esprime la percentuale di specie con diversa forma biologica secondo il sistema di classificazione di Raunkiaer (1905). Lo spettro biologico consente di caratterizzare ecologicamente una flora suddividendo le piante in diverse categorie biologiche (forme biologiche) fondate sul portamento della pianta e sul diverso modo di difendere le gemme nella stagione avversa. Dall’analisi dello spettro biologico si evince che la maggior parte delle specie rinvenute nell’area sono piante perenni a portamento arbustivo (fanerofite). Il 25 % delle specie 72 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) censite nell’area d’interesse progettuale sono piante a ciclo annuale (terofite); molte di queste, sono specie sinantropiche, nella fattispecie, appartenenti ad una flora di tipo ipernitrofila e/o ruderale, generalmente diffusa in ambienti in cui la pressione antropica si viene a manifestare attraverso il pascolo e gli incendi. Il 25 % delle specie sono piante perenni a portamento erbaceo (emicriptofite). Il 15 % delle specie sono piante erbacee perenni rizomatose e/o bulbose (geofite), mentre il 5 % delle specie sono piante arbustive suffruticose (camefite).

Grafico dello spettro biologico della flora esistente nell’area d’interesse progettuale

Spettro corologico I tipi corologici o corotipi sono modelli che si individuano raggruppando le specie di simile distribuzione geografica (Ubaldi, 1997). Lo spettro corologico consente, quindi, di evidenziare in maniera sintetica la composizione di una flora, e in questo caso della flora dell’area oggetto di studio, in relazione alla distribuzione geografica delle specie che la compongono. Osservando lo spettro corologico dell’area oggetto di studio si nota come prevalgano su tutte le specie cosiddette Eurimediterranee e stenomediterranee (ossia le specie Mediterranee sensu strictu) che rappresentano il 55 % delle specie in totale; Seguono poi le specie paleotemperate (15%), le circumboreali (10%), le cosmopolite (10%), le mediterranee-turaniane (5%) e le avventizie (5%). La netta prevalenza di specie mediterranee, conferma da un lato il periodo di siccità estiva che affligge l’area indagata, dall’altro i pesanti stress a cui è stato sottoposto il territorio indagato, dovuti soprattutto agli incendi.

73 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Grafico dello spettro corologico della flora esistente nell’area d’interesse progettuale

6.6.2.2 Specie di particolare interesse geobotanico Tra le specie che compongono la flora di un territorio, alcune assumono particolare interesse naturalistico e geobotanico. Qui di seguito sono quindi riportate tali specie, suddivise per le seguenti tipologie: 1. specie endemiche (specie circoscritte ad una porzione limitata di territorio), 2. specie a rischio d’estinzione. 3. specie contenute in particolari elenchi (Direttive, Cites, ecc.). Si stima che la flora vascolare spontanea della Sicilia, incluse le piccole isole, conti in atto circa 2700 taxa specifici e infraspecifici, di cui circa 400 endemici, ciò che fa della Regione una delle aree più ricche di biodiversità dell’intero bacino del Mediterraneo (RAIMONDO F. M., SCHICCHI R., BAZAN G. 2001). Purtroppo oltre 750 di tali entità, pari al 27% circa dell'intera flora sicula, sono da considerare a rischio avendo i loro habitat subito una drastica riduzione per effetto della forte pressione antropica. Esse, per buona parte endemiche, appartengono a 359 generi di 96 famiglie fra le quali le più numerose sono: Compositae, Leguminosae, Plumbaginaceae, Liliaceae, Cruciferae, Gramineae e Caryophyllaceae.( RAIMONDO et alii. op.cit.)

Specie endemiche Le specie endemiche costituiscono uno degli elementi più significativi della flora di un determinato territorio; per definizione sono specie circoscritte ad una determinata porzione di territorio. All’interno dell’area in oggetto non viene segnalata la presenza di endemismi.

Specie a rischio d’estinzione La I.U.C.N. (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha formalizzato in base a criteri oggettivi le categorie che definiscono lo stato di conservazione delle specie viventi (Rizzotto, 1995). In Italia sono state svolte indagini per la valutazione dello stato di conservazione della flora (Scoppola e Spampinato, 2005), che hanno prodotto elenchi di 74 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) specie a rischio di estinzione. Si tratta in particolare della “Lista rossa della flora d’Italia” (Conti et al., 1992) e delle “Liste rosse regionali della flora d’Italia” (Conti et al., 1997) redatte dal WWF in collaborazione con la S.B.I. (Società Botanica Italiana). In base al grado di minaccia che incombe sulle specie in forte regresso, l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN, 2002) ha distinto le seguenti categorie: 1. CR =specie “gravemente minacciata” (criticarla endangered), cioè esposta ad elevatissimo rischio d’estinzione; 2. EN =specie minacciata (endangered), cioè ad elevato rischio di estinzione; 3. VU = specie vulnerabile (vulnerable), quindi a medio rischio d’estinzione; 4. LR = specie a basso rischio di minaccia (lower risk), ma vicine alla soglia di vulnerabilità; 5. DD = specie per la quale mancano informazioni sufficienti per una valutazione (data deficient); 6. NE = specie non valutabile (not evaluted) e dunque non attribuita a nessuna categoria; 7. EX = estinto (Extinct), quando non è stata segnalata la presenza di individui vivi; 8. EW = estinto in natura (Extinct in the Wild), quando una specie sopravvive solo in coltivazione o in cattività. Per meglio cogliere il significato dei primi tre acronimi, si ritiene opportuno far seguire qualche ulteriore specificazione. Un taxon è considerato “gravemente minacciato” (CR) quando si verifica una delle seguenti condizioni: a) la sua popolazione si è ridotta dell’80% negli ultimi 10 anni o nelle ultime tre generazioni, a seconda di quale risulta il periodo più lungo; b) è prevista una riduzione dell’80% nei prossimi 10 anni o nelle prossime tre generazioni; c) il suo areale è stimato inferiore a 100 Kmq o la superficie occupata inferiore a 10 Kmq; d) la popolazione stimata è inferiore a 250 individui maturi che presentano segni di forte declino biologico; e) in ogni caso, la popolazione stimata ammonta a meno di 50 individui maturi. Un taxon è considerato ”minacciato” (EN) quando le riduzioni dette sopra sono del 50% anziché 80, quando l’areale stimato è inferiore a 5.000 Kmq, la popolazione inferiore a 2.500 individui maturi in forte declino biologico o, in ogni caso, inferiore a 250 individui maturi. Un taxon è “vulnerabile” (VU) quando le riduzioni di cui sopra sono del 20%, l’areale inferiore a 20.000 Kmq, la popolazione inferiore a 10.000 individui maturi in forte declino o, in ogni caso, inferiore a 1.000 individui maturi. Tra le specie in pericolo di estinzione o comunque meritevoli di particolare tutela, figurano alcune importanti specie vegetali quali: Abies nebrodensis, Adenocarpus bivonii, Adenocarpus commutatus, Celtis aetnensis, Barbarea sicula, Brassica macrocarpa, Cytisus aeolicus, Dianthus rupicola, Erica sicula subsp. sicula, Galium litorale, Genista aristata, Genista aspalathoides, Genista demarcoi, Genista gasparrinii, Genista madoniensis, Genista thyrrena, Petagnia saniculifolia Guss., Quercus leptobalanos, Quercus x bivoniana, Quercus x fontanesii, Quercus x soluntina, Muscari gussonei, Rhamnus lojaconoi, Stipa austroitalica, Zelkova sicula, Woodwardia radicans.

Specie contenute negli allegati CITES La Convenzione Internazionale sul Commercio delle Specie di flora e fauna minacciate di estinzione (C.I.T.E.S.= Convention International Trade Endagered Species), conosciuta anche come Convenzione di Washington (3 marzo 1973), regolamenta il commercio 75 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) internazionale di piante ed animali minacciati d’estinzione. Nelle Appendici allegate a tale Convenzione internazionale, recepita a livello europeo con il regolamento CEE 338/97, sono riportate le specie animali e vegetali selvatiche di cui è vietato il commercio, l’acquisto e l’esportazione dal paese di origine. Nell’area in oggetto di studio non si registra la presenza di nessuna entità vegetale appartenente a questa categoria.

6.7 LE TIPOLOGIE DI HABITAT PRESENTI NELL’AREA OGGETTO DI STUDIO Nell’area in oggetto secondo la cartografia tematica del Pdg M. Peloritani, è presente un habitat considerato prioritario ai fini della sua tutela e menzionato dalla direttiva CEE 43/92, recepita in Italia dal D.P.R. n. 357 del 8.9.1997, che qui di seguito riportiamo:

9 6220* - Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea

In realtà dai rilievi fitosociologici effettuati nella fase ant- operam, la superficie individuata come Habitat prioritario Cod. 6220 è caratterizzata dalla presenza In realtà dai rilievi fitosociologici effettuati nella fase ant- operam, la superficie individuata come Habitat prioritario Cod. 6220 si riferisce ad una zona che in passato era coltivata ed è attualmente colonizzata in successione ecologica da fitocenosi arbustive ed erbacee ascrivibili all’habitat degli arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. 32.214 Corine Biotopes, Codice Natura 2000: 5330). Le formazioni arbustive sono costituite prevalentemente da una macchia bassa di Pistacia lentiscus, Rubus ulmifolius, Asparagus albus, Rhus coriaria e qualche esemplare isolato di Olea europae var sylvestris, ecc.. Le comunità erbacee frammiste agli arbusteti sono costituite da specie sinantropiche post colturali, ipernitrofile e ruderali, con dominanza di Avena sterilis, Daucus carota, Hordeum murinum, Piptatherum miliaceum, ecc., con presenza di alcune piante di Olea europaea, ecc. a testimonianza del recente passato della zona che era costituita da appezzamenti con colture miste (uliveti, frutteti). (Vedi Perizia giurata con rilievi fitosociologici, in allegato).

6.7.1 Le tipologie di Habitat secondo i sistemi di classificazione Corine Land Cover, Corine Biotopes, Natura 2000, presenti nell’area oggetto del presente studio Per la mappatura delle formazioni naturali e seminaturali riscontrate all’interno dell’area oggetto del presente studio si è fatto uso del sistema ufficiale di classificazione di copertura ed uso del suolo esistente a livello europeo, il CORINE LAND COVER, raccordato con il sistema di classificazione Natura 2000 e con uno dei principali sistemi di classificazione degli Habitat adottati in ambito comunitario, il CORINE BIOTOPES. Per ciascuna classe di habitat viene riportato il relativo codice di identificazione (Corine land Cover, Natura 2000 e Corine Biotopes) ed una descrizione delle principali caratteristiche fisionomiche ed ecologico-stazionali delle formazioni vegetali. A seconda dei casi, la classe dell'habitat (Corine land Cover) può rappresentare un livello di classificazione più generale (Corine land Cover III livello) o più approfondito (Corine land Cover V livello). Per quanto riguarda le valutazioni relative alle biodiversità vegetali per ogni singolo habitat presente nell’ambito delle superfici oggetto d’intervento, sono stati effettuati rilevamenti

76 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) secondo il metodo fitosociologico definito da Braun-Blanquet. Esso consiste nel valutare le singole specie che compongono le diverse comunità vegetali in base alla loro copertura (o abbondanza). Ad ogni singolo taxon censito è associata un indice relativo alla stima dell'abbondanza (copertura). La stima della copertura viene effettuata su un'area campione rappresentativa della fitocenosi da studiare, valutando per ogni specie la percentuale (%) di suolo interessata dalla proiezione della chioma.

Queste classi vengono qui di seguito riportate (Tab.1) e successivamente descritte:

CODICE CORINE HABITAT CODICE CODICE NATURA LAND COVER CORINE 2000 BIOTOPES 32312 Macchia bassa a lentisco 32.214 5330

122 Principali arterie stradali 86.43 n.d

222 Frutteti 83.15 n.d

223 Uliveti 83.11 n.d

3211 Prateria ad Hyparrenia hirta 34.634 6220*

242 Sistemi agricoli complessi 82.3A

111 Tessuto residenziale rado 86.12 n.d

112 Tessuto residenziale compatto e 86.11 denso Tab. 1 Tipologie di habitat riscontrate nell'area d’interesse progettuale, (in grassetto le tipologie di habitat presenti nell’area d’interesse progettuale)

77 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Stralcio Carta Habitat del Pdg M. Peloritani (Tav.B) con sovrappossizione della mappa catastale

Stralcio Carta Habitat con sovrapposizione della mappa catastale, modificata secondo i rilievi fitosociologici effettuati nell’area d’interesse progettuale

78 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Tipologia di habitat presente nell’area d’interesse progettuale

Macchia bassa a Lentisco (Oleo-Lentiscetum) (Myrto-Pistacietum lentisci) CODICE HABITAT NATURA 2000 – 5330 Formazioni arbustive o arboree a dominanza di Pistacia lentiscum, ed Olea europea var. sylvestris, fitosociologicamente riferite all’alleanza Oleo-Ceratonion. CODICE CORINE BIOTOPES – 45.1 (Formazioni di Olivastro e Carrubo). In questa categoria rientrano anche aspetti attribuibili ad altre tipologie affini, come ad es. il 32.12 (Matorral di Olivastro e Lentisco). Si tratta in ogni caso di formazioni in cui gli alti arbusti appartengono all’alleanza termomediterranea dell’Oleo-Ceratonion, i cui sottotipi si distinguono sulla base della specie alto-arbustiva dominante (32.121 - Matorral a Olea europea var. sylvestris; 32.123 - Matorral a Pistacia lentiscus; 32.124 - Matorral a Myrtus communis; 32.214 – Macchia bassa a Pistacia lentiscus (presente nella zona oggetto di studio). Si tratta di una vegetazione a maggiore densità ed altezza rispetto a quella riferita al 32.211 (Macchia bassa a Olivastro e Lentisco), dalla quale non è comunque facilmente distinguibile. ASSOCIAZIONI – Oleo-Lentiscetum - Myrto-Pistacietum lentisci SPECIE CARATTERISTICHE E DIFFERENZIALI – Olea europaea var. sylvestris, Pistacia lentiscus. STRUTTURA ED ECOLOGIA – Vegetazione arbustiva (fino a 1,5 m), spesso impenetrabile per la ricchezza di liane ed arbusti sempreverdi, legata ad ambienti costieri laddove si a ridosso della fascia costiera, dove talora svolge un ruolo azonale, su substrati rocciosi e poveri. BIOCLIMA – Dal termomediterraneo inferiore secco inferiore al superiore subumido superiore. RUOLO SINDINAMICO – Formazione di macchia a carattere climacico che nei tratti più interni del litorale roccioso della Sicilia meridionale sostituisce le formazioni alofile dei Crithmo-Limonietea, mentre nel versante ionico prende contatto con il Chamaeropo- Sarcopoterietum spinosi. Può talora costituire aspetti edafoclimatici nell’ambito climacico di pertinenza del querceto caducifoglio termofilo. DISTRIBUZIONE – La tipologia è limitata a circoscritti affioramenti rocciosi della fascia costiera e subcostiera.

79 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.7.2 Quadro sintassonomico della vegetazione rilevata nell’area oggetto di studio

SCHEMA SINTASSONOMICO Classe: SECALETEA Br.-Bl. 1952 Ordine: SEACALETALIA Br.-Bl. 1936 Alleanza: SECALION Br.-Bl. 1936 Associazione: Calendulo-Hypecoetum procumbentis ass. nov.

Classe: STELLARIETAEA MEDIAE R. Tx., Lohm. & Preising in R. Tx 1950 Ordine: SISYMBRIETALIA J. Tx. 1962 Alleanza: HORDEION LEPORINI Br.-Bl. (1931) 1947 Associazione: Hordeo-Carduetum argyroae Brullo & Marcenò Associazione: Malvo parviflorae-Chrysanthemetum coronarij Ferro 1980 Associazione: Hordeo-Sisymbrietum orientalis Oberd. 1954 Alleanza: CHENOPODION MURALIS Br.-Bl. 1936 em. Brullo in Brullo & Marcenò Associazione: Amarantho viridis-Chenopodietum muralis ass. nov.

Ordine: THERO-BROMETALIA (RIVAS GODAY & Rivas-Martínez ex Esteve 1973) O. Bolòs 1975 (= Brometalia rubenti-tectori Riv.-Mart & Izco 1977) Alleanza: HORDEION LEPORINI Br.-Bl. in Br.-Bl. 1936 Associazione: Hordeo-Sisymbrietum orientalis Oberdofer 1954

Classe: QUERCETEA ILICIS Br.-Bl.1947 Ordine: PISTACIO-RHAMNETALIA ALATERNI Rivas-Martinez 1975 Alleanza: OLEO-CERATONION Br.Bl.1936 em.Rivas-Martinez 1975 Associazione: Oleo-Lentiscetum Molinier 1954 var.adriaticum Trinajtsic 1977 Associazione: Myrto-Pistacietum lentisci (Molinier 1954 em. O.Bolòs 1962) Rivas Martinez 1975)

80 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.7.3 Rilievi fitosociologici In questo paragrafo vengono illustrati i risultati dei rilievi vegetazionali effettuati nell’area di progetto in data 28/05/2013, secondo il metodo della scuola fitosociologica di Braun- Blanquet, su 2 superfici-campione. Gli aspetti esaminati, sono: (a) l’indice di abbondanza delle specie vegetali presenti,(b) la struttura della vegetazione presente (strato arboreo, strato arbustivo, strato erbaceo, strato epifita).

Rilievo fitosociologico (Area di saggio) n.1

Data: 28/05/2013 Altitudine: 40 m.s.l.m Esposizione: Sud Est Acclività: 30° (irregolare) Coordinate geografiche: Lat. Nord 38° 15' 56,07" - Long. Est 15° 37' 30,85" Superficie del rilievo: 400 mq Tipologia: vegetazione arbustiva costituita caratterizzata da macchia bassa di Lentisco e Oleastro Copertura complessiva: arbustiva 70% - erbacea 30 % Rilevatore: Dott. Nat. Giovanni Sarra

STRATO ARBOREO Ab (%) Olea europaea (+)

STRATO ARBUSTIVO Ab (%) Pistacia lentiscus 3 Rubus ulmifolius 2 Olea europaea var sylvestris + Asparagus albus 2

STRATO ERBACEO Ab (%) Agropyron repens 2 Hordeum murinum 2 Dasypirum villosum 2 Piptatherum miliaceum 2 Avena sterilis 2 Daucus carota 2 Dactylis glomerata 2 Psoralea bituminosa 1 Asparagus albus 1 Amaranthus retroflexus 1 Hyparrenia hirta +

STRATO EPIFITICO Ab (%)

Indice di abbondanza: 5 = 3/4 superficie (75-100%); 4 = 3/4 - ½ (50-75%); 3 = 1/2-1/4 (25-50%); 2 = meno di 1/4 (5-25%); 1 = meno di 1/20 (< 5%); + = esemplari isolati (< 1%); r = specie molto rare isolate con copertura trascurabile. ° = individuo con vitalità ridotta; ( ) = individuo di poco al di fuori dei confini del rilievo

81 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Rilievo fitosociologico (Area di saggio) n. 2

Data: 28/05/2013 Altitudine: 50 m.s.l.m Esposizione: Sud Est Acclività: 30° (irregolare) Coordinate geografiche: Lat. Nord 38° 15' 56,67" - Long. Est 15° 37' 29,45" Superficie del rilievo: 400 mq Tipologia: vegetazione arbustiva caratterizzata da macchia bassa di Lentisco e Oleastro, con presenza di piante di Ulivo Copertura complessiva: arbustiva 70 % - arborea 10% - erbacea 20 % Rilevatore: Dott. Nat. Giovanni Sarra

STRATO ARBOREO Ab (%)

Olea europaea 1

STRATO ARBUSTIVO Ab (%) Pistacia lentiscus 3 Rubus ulmifolius 2 Asparagus albus 2 Calycotome villosa + Olea europaea var sylvestris + Rhus coriaria 1 STRATO ERBACEO Ab (%) Hordeum murinum 2 Piptatherum miliaceum 2 Bromus rubens 1 Psoralea bituminosa 1 Agropyron repens 1 Dasypirum villosum 1 Avena sterilis 1 Daucus carota 1 Dactylis glomerata 1 Urtica dioica 1 Hyparrenia hirta +

STRATO EPIFITICO Ab (%)

Indice di abbondanza: 5 = 3/4 superficie (75-100%); 4 = 3/4 - ½ (50-75%); 3 = 1/2-1/4 (25-50%); 2 = meno di 1/4 (5-25%); 1 = meno di 1/20 (< 5%); + = esemplari isolati (< 1%); r = specie molto rare isolate con copertura trascurabile. ° = individuo con vitalità ridotta; ( ) = individuo di poco al di fuori dei confini del rilievo

82 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Area di saggio 2

Area di saggio 1

Foto n.1 – Ortofoto dell’area d’interesse progettuale (Fonte Google Earth)

83 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Foto n. 1- Formazioni arbustive di Pistacia lentiscus, presenti nell’area d’interesse progettuale

Foto n. 2 - Formazioni arbustive di Pistacia lentiscus, presenti nell’area d’interesse progettuale

84 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Foto n. 3-Particolare botanico di Pistacia lentiscus

85 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Foto n. 4- Formazioni arbustive di Pistacia lentiscus, presenti nell’area d’interesse progettuale

6.8 FAUNA Il sito su cui dovranno insediarsi le opere in progetto e l'ambiente circostante costituiscono habitat di rilevante pregio ambientale per la conservazione della biodiversità, infatti, tale area è compresa nella Zona di protezione speciale ITA030042, denominata “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello stretto di Messina”. I Monti Peloritani possiedono una straordinaria ricchezza faunistica: numerosi sono i piccoli mammiferi, ben rappresentati sono gli anfibi ed i rettili, numerosissimi sono gli uccelli nidificanti e di passo, notevole il numero degli invertebrati. Di seguito descriviamo le varie classi faunistiche, dando priorità e maggior approfondimento all’avifauna, in quanto l’area in esame fa parte di una Zona a Protezione Speciale istituita per la protezione, la gestione, la regolazione dell’avifauna selvatica, delle loro uova, dei loro nidi e degli habitat, in ottemperanza alla Direttiva 79/409/CEE.

6.8.1 Avifauna della ZPS ITA030042 L'Italia, per la sua particolare posizione geografica al centro del Mediterraneo, rappresenta un ponte ideale verso il continente africano per le migliaia di uccelli che due volte l'anno si spostano in massa compiendo spettacolari migrazioni. La Sicilia si trova sulle rotte si spostamento di diverse popolazioni di avifauna provenienti da differenti latitudini, (nella figura 1. sono evidenziate le zone importanti per l’avifauna in Sicilia facenti parte della Rete Natura 2000), con una certa predominanza di quelle 86 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) originarie dell'Europa centro-orientale, della penisola scandinava e dell'area baltica. Da questo vasto areale, a partire dalla fine dell'estate e per tutto l'autunno, i migratori percorrono rotte controllate geneticamente, che li portano in parte a svernare negli habitat mediterranei ed in parte ad attraversare il Sahara, per arrivare nelle aree di svernamento situate nell'Africa equatoriale e ripartire già dal mese di febbraio e durante tutta la primavera per il ritorno verso le aree di nidificazione. Gli uccelli migratori attraversano liberamente le frontiere durante i loro lunghi voli e quindi costituiscono un bene che appartiene all'intera comunità internazionale.

/ZPS SIC

Rete Natura 2000 Siciliana (Gariboldi A. et al., 2000; Brunner A. et al., 2001)

La dorsale dei Peloritani, dove sono stati censiti da un minimo di 10.000 ad un massimo di 30.000 rapaci, con circa 300 specie di passaggio fra falchi, passeriformi e cicogne (Gariboldi A. et al., 2000; Brunner A. et al., 2001), rappresenta un “bottle neck” o “collo di bottiglia”, ossia, un’area dove uno stretto braccio di mare separa due coste molto vicine, quindi un sito ideale per gli uccelli migratori, che così facendo evitano l’attraversamento molto più difficoltoso di vaste aree di mare, (nella figura 3. sono indicate le principali rotte migratorie primaverili ed autunnali che interessano lo Stretto di Messina). L’importanza di questi siti deriva dal fatto che, in conseguenza di quanto prima detto, il flusso migratorio si restringe interessando quindi un gran numero di individui e di specie in una zona ristretta.

87 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Per questo motivo l’area molto vasta dei Peloritani è stata prima denominata IBA (Important Bird Area), e oggi fa parte della Rete Natura 2000 come ZPS, Zona aProtezione Speciale sia per le specie di avifauna di passaggio che per quelle stabilmente presenti tutto l’anno (Fig. 1).

/ZPS SIC

SIC, IBA (153) e ZPS dei Monti Peloritani, (Gariboldi A. et al., 2000; Brunner A. et al., 2001)

La parte montuosa è interessata più che altro dal passaggio di rapaci e cicogne, mentre le zone più vicine alla costa e la costa stessa, sono interessate dal passaggio di numerose specie di passeriformi, limicoli ed uccelli marini. Inoltre fra queste specie, alcune sono vulnerabili ed in pericolo di estinzione, protette quindi a vari livelli (Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”; classificazione “SPEC” Species of European Conservation Concern di Tucher & Heath, 1994, con quattro gradi di priorità di conservazione; Convenzione di Bonn sulla conservazione delle specie migratrici, 1972; nuova lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia, Calvario E. et al., 1999).

Direzioni del flusso migratorio e condizionamento anemometrico 88 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Le variabili anemometriche condizionano lo sviluppo delle rotte migratorie, tanto che si può affermare che: ‰ i venti da N - NE e NW favoriscono il passaggio lungo la cresta peloritana e i canaloni verso Faro e Curcuraci forniscono le termiche per prendere quota e attraversare lo Stretto nel punto più vicino con la costa calabra (tra Villa S. Giovanni e Scilla); ‰ i venti da SE (scirocco) spingono gli uccelli verso la zona costiera tirrenica con il passaggio anche a bassa quota sulle colline di Salice e Castanea e punto di lancio sempre al Capo Peloro per raggiungere la costa calabra verso Scilla e Bagnara; ‰ in assenza di vento e cielo sereno le rotte migratorie si sviluppano nel settore più meridionale dello Stretto di Messina, con punto di lancio verso le coste calabresi da Monte Scuderi e Antennamere; ‰ in presenza di venti meridionali, specialmente se forti, sembra determinarsi un arresto del passaggio migratorio. Le rotte autunnali sono meno conosciute e sembra che lo Stretto di Messina non sia interessato da passaggi di rilievo in questa stagione, mentre a Malta si registra un numero di rapaci superiore a quello riscontrato nella stagione primaverile. Lo Stretto di Messina è essenzialmente noto per il passo dei rapaci, ma anche cicogne, passeriformi e uccelli acquatici possono essere avvistati, tanto che si riportano avvistamenti per 260 specie diverse. Il passaggio di alcune specie (ad esempio l‟Albanella pallida) rappresenta un record per l’Europa, mentre la specie più comune è il Falco pecchiaiolo con un record di passaggio nell‟anno 2000 di circa 26.500 esemplari. I grandi veleggiatori, quali rapaci e cicogne, superano il breve tratto di mare in volo planato, risparmiando preziose energie, mentre i piccoli uccelli, come i passeriformi ed anche tutti gli acquatici, preferiscono seguire le rotte della linea di costa e delle colline a ridosso dei centri abitati, con periodici stazionamenti.

Le specie più interessanti, che caratterizzano il flusso migratorio nella zona dello Stretto di Messina, sono: falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), falco di palude (Circus aeruginosus), falco pescatore (Pandion haliaetus), nibbio bruno (Milvus migrans), nibbio reale (Milvus milvus), capovaccaio (Neophron percnopterus), biancone (Circaetus gallicus), aquila minore (Hieraaetus pennatus), albanella minore (Circus pygargus), albanella pallida (Circus macrourus), grillaio (Falco naumanni), falco cuculo (Falco vespertinus), lodolaio (Falco subbuteo), cicogna bianca (Ciconia ciconia), cicogna nera (Ciconia nigra), rondine (Hirundo rustica), magnanina (Sylvia undata), averla capirossa (Lanius senator), balia dal collare (Ficedula albicollis), sterpazzolina (Sylvia cantillans), culbianco (Oenanthe oenanthe), coturnice (Alectoris graeca). Queste sono solo alcune delle specie che transitano e sostano sui Monti Peloritani nel periodo della migrazione primaverile.

Identificazione degli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000: ZPS ITA030042 La ZPS, zona a protezione speciale, ZPS ITA 030042 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare ed Area marina dello stretto di Messina), è stata istituita, con le nuove perimetrazioni il 7 ottobre 2005, entrando così a far parte della rete Natura 2000, una rete di siti pan-europea sorta per l’esigenza di proteggere: sia le specie considerate di importanza primaria dall’allegato I della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, salvaguardando i loro habitat con l’istituzione di zone soggette a particolare regime di protezione (ZPS), sia gli habitat naturali, la flora e la fauna 89 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) selvatica mediante le ZSC, zone speciali di conservazione, strumento indicato dalla Direttiva “Habitat” 92/43/CEE. Le ZPS nate inizialmente come IBA, Important Bird Area sono state individuate da Bird Life International e dal partner italiano Lipu (Lega Italina Protezione Uccelli) sulla base di tre criteri. Il primo è costituito dall’allegato I della Direttiva “Uccelli” 79/409/EEC che elenca le specie prioritarie. Il secondo è costituito dalla classificazione “SPEC” (Species of European Conservation Concern) elaborata da Bird Life International (Tucker & Heath 1994), classificazione che si basa sullo studio dettagliato dello stato di conservazione dell’avifauna europea individuando quattro livelli di priorità: ƒ il primo livello (SPEC1) riguarda le specie globalmente minacciate; ƒ il secondo (SPEC2) le specie con stato di conservazione sfavorevole in Europa e concentrate in Europa; ƒ il terzo (SPEC3) le specie con stato di conservazione sfavorevole in Europa ma non concentrate in Europa; ƒ il quarto (SPEC4) considera le specie con stato di conservazione favorevole ma interamente concentrate in Europa (e per le quali l’Europa ha quindi una responsabilità primaria).

Il terzo criterio considera il superamento di valori numerici assoluti considerati significativi per i grandi assembramenti di uccelli, la presenza rilevante di specie interamente distribuite all’interno di un particolare bioma (e quindi considerate indicatrici dello stesso) e la presenza di specie endemiche. Questo criterio individua una suddivisione delle aree in quattro categorie: -Nella categoria A rientrano le aree di importanza mondiale per l’avifauna (Globally Important Bird Areas – GIBAs). -Nella categoria B rientrano le aree importanti nel continente europeo (Regional Important Bird Areas). -Nella categoria C rientrano le zone prioritarie nell’ambito dell’Unione Europea (e quindi soddisfano gli articoli 4.1 e 4.2 della Direttiva Uccelli). I criteri non si escludono l’uno con l’altro quindi una singola specie può soddisfare più criteri all’interno di uno stesso sito. Il territorio Monti Peloritani, (Dorsale Curcuraci, Antennamare ed Area Marina dello stretto di Messina) è una Zona di protezione speciale in base al fatto che: -È un’area di importanza mondiale per l’ avifauna ed al tempo stesso è un’area importante a livello europeo (continente) e rilevante nell’ Unione Europea; -È un sito che ospita o è idoneo ad ospitare gruppi di specie la cui distribuzione è limitata, in larga parte o interamente a dei biomi. Il sito è un “collo di bottiglia” (bottle-neck) con un passaggio migratorio primaverile o autunnale di oltre 20.000 cicogne, rapaci o gru.

Specie qualificanti per la ZPS “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare ed Area Marina dello Stretto di Messina” Tabella A

SPECIE NOME SCIENTIFICO STATUS CRITERIO Magnanina Sylvia undata B A3

90 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

(“Sviluppo di un sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas)”, 2001. A. Brunner C. Celada P. Rossi M. Gustin, LIPU- BirdLife Italia).

Specie (non qualificanti) prioritarie per la gestione: 1. Aquila del Bonelli (Hieraetus fasciatus) 2. Aquila reale (Aquila chrysaetos) 3. Lanario (Falco biarmicus) 4. Pellegrino (Falco peregrinus) 5. Coturnice (Alectoris graeca)

Criteri qualificanti la ZPS: A3, A4 IV, B1 IV, C5.

A3: questo criterio riguarda i gruppi di specie limitate ai biomi, quando presente individua un sito che ospita o è idoneo ad ospitare gruppi di specie la cui distribuzione è limitata, in larga parte o interamente a dei biomi. A4 IV: il criterio riguarda siti peculiari per le specie gregarie. Il sito è un “collo di bottiglia” (bottle-neck) con un passaggio migratorio primaverile o autunnale di oltre 20.000 cicogne, rapaci o gru. B1 IV: la categoria B1 riguarda siti importanti per le specie gregarie. Il sito è un “collo di bottiglia” (bottle-neck) con un passaggio migratorio primaverile o autunnale di oltre 5.000 cicogne, o più di 3.000 rapaci o gru. C5: la categoria C5 riguarda i siti considerati colli di bottiglia. Coincide con il criterio B1 IV.

Status B nidificante migratore W svernante

Di seguito viene riportata la tabella relativa all’avifauna di importanza prioritaria, presente nella ZPS, facendo distinzione fra: specie nidificanti, svernanti e migratorie, i dati si riferiscono ad un periodo di nove anni, dall’1992 al 2001.

91 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) NUMERO IBA 153 RILEVATORI Andrea Corso, Carmela Cardelli NOME IBA Monti Peloritani

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione Numero minimo Numero massimo Anno/i di Riferimento Specie minima massima minima massima individui in individui in Metodo riferimento bibliografico nidificante nidificante svernante svernante migrazione migrazione

Cicogna nera 1990-2001 25 480 CE 1 Cicogna bianca 1996-2001 28 150 CE 1 Falco pescatore 1996-2001 10 25 CE 1 Falco pecchiaiolo 1996-2001 16700 27297 CE 1 Nibbio bruno 1996-2000 653 1008 CE 1 Nibbio reale 1996-2000 2 8 CE 1 Capovaccaio 1996-2001 3 15 CE 1 Grifone 1996-2000 1 1 CE 1 Biancone 1996-2000 1 2 1 5 CE, SI 1 Poiana 1996-2000 7 20 18 74 CE 1 Falco di palude 1996-2001 1621 3074 CE 1 Albanella reale 1996-2001 3 100 CE 1 Albanella pallida 1996-2001 25 120 CE 1 Albanella minore 1996-2001 155 866 CE 1 Aquila minore 1996-2001 5 19 CE 1 Aquila reale 1990-2001 1 2 CE 1 Aquila del Bonelli 1990-2001 1 SI 1 Astore 1996-2001 1 2 CE 1 Grillaio 1996-2000 18 46 CE 1 Gheppio 1996-2000 10 30 46 934 CE, SI Falco cuculo 1990-2001 135 7850 CE 1 Falco della regina 1996-2001 4 45 CE 1 Lodolaio 1996-2000 4 10 97 176 CE 1 Lanario 1996-2000 1 2 1 4 CE 1 Pellegrino 1996-2000 3 5 9 25 CE 1 Coturnice 1990-2001 20 50 SI Balestruccio 1990-2001 100 1000 SI

92 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Codirossone 1990-2001 1 2 CE

Sterpazzola di Sardegna 1990-2000 20 30 CE

Magnanina sarda 1990-2000 50 100 SI Sterpazzolina 50 150 SI Balia dal collare 1990-2001 10 100 SI Gru 1996-2000 50 5000 CE Averla piccola 1990-2001 2 10 SI Averla capirossa 1990-2001 10 50 SI 1 Corso A. 2001 Raptor migration across the , southern Italy. Brish Birds 94: 196-202 Tabella B (“Sviluppo di un sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas)”, 2001. A. Brunner C. Celada P. Rossi M. Gustin, LIPU- BirdLife Italia).

I numeri inseriti nelle colonne della popolazione nidificante si riferiscono al numero di coppie. Nelle altre colonne è inserito il numero di individui. Ove si sono presentate eccezioni a questa regola il numero è accompagnato da una sigla (cp-coppie, I-individui, M-maschi) o da una nota. Le specie qualificanti sono evidenziate in rosso e quelle importanti per la gestione in verde, in maniera da renderle immediatamente individuabili. Il metodo di rilevamento è indicato dalle sigle: CE, SI, B, (CE- censimenti e precise informazioni numeriche, SI- stima individuale dell’esperto interrogato, B- bibliografia).

Di seguito viene riportata la tabella relativa alle specie più importanti di avifauna, presenti nella ZPS ITA 030042, i dati si riferiscono ad un periodo di nove anni, dal 1999 al 2009.

93 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

94 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.8.2 Invertebrati Gli invertebrati costituiscono, come contributo alla biomassa totale, ed alla biodiversità in termini di numero di specie, la parte più significativa del mondo animale. Essi costituiscono il livello trofico di base delle reti alimentari dei consumatori secondari, assicurano la conservazione di numerose specie vegetali, agendo da pronubi ed agiscono come elementi fondamentali nei processi di umificazione dei suoli. Come già detto, gli invertebrati costituiscono la maggior parte della biodiversità complessiva animale con un altissimo contingente endemico ed un'enorme ricchezza di specie cui però al momento non corrisponde adeguata attenzione nelle convenzioni e normative internazionali sulla fauna, rivolte essenzialmente a specie di vertebrati. La Sicilia svolge un ruolo di notevole importanza in quanto sono ad oggi note 422 specie endemiche esclusive di quest’isola, che come può evincersi dalla tabella A sono ripartite in 17 ordini, di cui quello dei Coleotteri è sicuramente il più rappresentato con oltre il 50% delle specie totali (267 su 422). Quest’ordine costituisce quello più evoluto presente in qualsiasi habitat terrestre e svolge un ruolo fondamentale all’interno delle reti trofiche degli ecosistemi. Gli invertebrati rivestono un ruolo ecologico importante per due motivi principali: 1. il ruolo fondamentale che rivestono nelle catene alimentari degli animali superiori (vertebrati); 2. le utili informazioni sulle vicende passate e sullo stadio evolutivo presente che questi organismi ci forniscono ad esempio sulla vegetazione ed il suolo, avendo risentito in modo lieve, rispetto alle altre specie superiori, delle profonde trasformazioni operate nell’ambiente.

Allo stato attuale, non sono mai stati messi in atto interventi specifici finalizzati alla conservazione di queste specie che comunque in molti casi vivono all’interno di aree già sottoposte a tutela (Parchi e Riserve Naturali, Sic e Zps). Riteniamo in ogni caso che le opere previste siano tali da non provocare perturbazioni irreversibili per la fauna invertebrata, per i livelli trofici superiori e per tutte le catene alimentari dell’area in esame.

ORDINI N. DI SPECIE BLATTARIA 8 COLEOPTERA 267 COLLEMBOLA 8 DIPLURA 1 DIPTERA 39 EPHEMEROPTERA 1 HEMIPTERA 42 HYMENOPTERA 13 LEPIDOPTERA 10 MANTOIDEA 1 ODONATA 1 ORTHOPTERA 15 PHASMODOTEA 1 PLANIPENNIA 1

95 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

PLECOPTERA 7 STREPSIPTERA 1 TRICHOPTERA 6 TOTALE 422 Tabella A -Numero di specie d’invertebrati endemici appartenenti alla classe degli Insetti. (Fonte: Elaborazione su dati forniti da F. Lo Valvo -Società Italiana di Scienze natural)

6.8.3 Erpetofauna L'erpetofauna siciliana, costituita complessivamente da 28 specie (6 specie di anfibi e 22 specie di rettili) mostra una notevole diversità, presentando un gran numero di taxa endemici. In Sicilia vivono il 32-35% delle 83 specie note sul territorio nazionale, con un contributo significativo alla diversità erpetologica nazionale complessiva, ulteriormente rilevante alla luce del fatto che alcune specie sono state inserite negli allegati alla direttiva "Habitat". Complessivamente gli anfibi risentono della debolezza del loro status e costituiscono uno dei taxa più a rischio. Le specie endemiche siciliane sono il rospo smeraldino siciliano (Bufo siculus) ed il disco glosso dipinto (Discoglossus pictus pictus). Tra i rettili, sono numerose le specie tutelate tra cui la tartaruga marina (Caretta caretta). Degni di nota sono anche i numerosissimi endemismi soprattutto tra gli appartenenti al genere Podarcis (Tabella B).

ERPETOFAUNA Rettili Lucertola di Linosa Podarcis filfolensis laurentiimnelleri Lucertola Strombolicchio Podarcis raffonei Lucertola del Faraglione Pollara Podarcis raffonei alvearioi Lucertola di Vulcanello Podarcis raffonei antoninoi Lucertola del Faraglione La Canna Podarcis raffonei cucchiarai Lucertola dell’isola Lachea Podarcis sicula ciclopica Lucertola di Lisca Bianca Podarcis sicula liscabiancae Lucertola di Isola Bella Podarcis sicula medemi Lucertola dello Scoglio Bottaio Podarcis sicula trischitta Lucertola di Marittimo Podarcis wagleriana marettimensis Lucertola di Sicilia Podarcis wagleriana Biscia d’acqua di Sicilia Natrix natrix sicula Anfibi Rospo smeraldino siciliano Bufo siculus Discoglosso dipinto Discoglossus pictus pictus Tabella B – Specie di erpetofauna endemiche della Sicilia -Fonte: Elaborazione su dati forniti da F. Lo Valvo (Società Italiana di Scienze naturali)

6.8.4 Teriofauna In Sicilia e nelle piccole isole circumsiciliane sono presenti in totale 23 specie di mammiferi (Chirotteri esclusi), due dei quali, il toporagno mediterraneo a Pantelleria ed il muflone a Marettimo (introdotto), si ritrovano esclusivamente nelle piccole isole.

96 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

In questi ultimi decenni la ricchezza specifica della mammalofauna si è accresciuta a causa dell’azione dell’uomo che ha introdotto specie come il muflone, il cinghiale, la nutria ed il daino. La Sicilia ha la maggior ricchezza faunistica di mammiferi tra le isole del mediterraneo e nei secoli ha sempre avuto, per la sua vicinanza con il continente scambi e traffici che hanno causato rimaneggiamenti faunistici ed introduzioni volontarie ed involontarie di mammiferi. La maggioranza delle specie sembra si sia introdotta nell’isola nella fase finale della glaciazione wurmiana, insieme all’uomo preistorico, mentre qualche altra specie, come le sinantropiche ratto e topolino domestico ovvero altre specie come il ghiro ed coniglio selvatico, si presume che siano state introdotte dall’uomo in epoche più recenti (Sarà, 1998). Di conseguenza, le specie endemiche sono poche, come ad esempio il toporagno di Sicilia e forse altri due roditori, l’arvicola del savi ed il topo selvatico, ritenute sottospecie endemiche e che studi effettuati con metodologie molecolari di analisi del DNA mitocondriale hanno confermato la loro antica presenza in Sicilia. La distribuzione dei mammiferi nei quadranti UTM di 10 km di lato in cui è suddivisa la Sicilia e su cui si è basata la redazione dell’Atlante della biodiversità a cura di ARPA Sicilia, ha evidenziato una ricchezza specifica variabile da un minimo di 1 specie ad un massimo di 20 specie. Con jun valore medio di 11 specie per quadrante UTM. I quadranti più ricchi (15 - 20 specie) si trovano in genere in tutta la fascia settentrionale dell’isola, dalla penisola di S. Vito lo Capo (Trapani) alla punta estrema dei Peloritani (Messina); i comprensori dei monti del palermitano e dei Sicani, delle Madonie, dei Nebrodi, dei Peloritani, le aree orientali dell’Etna risultano essere le aree con maggiore presenza di specie di mammiferi e ciò corrisponde alla presenza di habitat di notevole eterogeneità ecologica. Al di fuori della fascia settentrionale, alcuni quadranti centro-meridionali, come capo S. Marco (Sciacca), Niscemi, Pietraperzia, Racalmuto-Milena ospitano 15 – 16 specie; si tratta anche in questo caso di zone naturalisticamente importanti, nei cui quadranti ricadono riserve naturali e siti d’importanza comunitaria. Tutte le aree occidentali (provincia di Trapani) e centro-orientali (Catania, Siracusa e Ragusa) sono in genere più povere di mammiferi a causa dell’uniformità ambientale e della mancanza di estese coperture boschive. La mancanza di eterogeneità degli ecosistemi causa l’assenza di alcune specie come il ghiro, il gatto selvatico, il moscardino e fa abbassare la ricchezza specifica. Le isole circum-siciliane ospitano un minor numero si specie da un minimo di 3 ad un massimo di 8 a Favignana e 7 a Pantelleria e Marettimo. Anche in questo caso si tratta di specie commensali e sinanropiche o introdotte, come il muflone. Ciononostante le isole minori occupano specie peculiari da un punto di vista zoologico come il toporagno, introdotto a Pantelleria in epoca ignota, il ghiro a Salina, il quercino a . Le ultime due popolazioni sono da considerarsi in pericolo di estinzione

6.8.5 Specie faunistiche caratterizzanti l’area interessata dal progetto Il territorio oggetto di studio è caratterizzato dalla presenza di arbusteti termomediterranei e predesertici. Il sito è idoneo ad un utilizzo stabile da parte di molte specie di passeriformi stanziali, quindi presenti durante tutto l’arco dell’anno, mentre essendo un’area agricola antropizzata e vista la scarsa rappresentazione di entità vegetali adatte al pabulum di Imenotteri sociali (quali numerose Leguminose erbacee), si esclude una particolare predisposizione del sito oggetto di studio quale area di foraggiamento per Accipitridi e/o altre 97 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) specie avifaunistiche a regime alimentare insettivoro (p.e. il pecchiaiolo, che tuttavia tende a non alimentarsi durante le migrazioni), la cui protezione e incremento si renderebbe altrimenti necessaria ai sensi del D.M. 17/10/2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e Zone di protezione speciale (ZPS)” (cfr. G.U. n. 258 del 6/11/07 e successivi aggiornamenti, D.M. 22/01/2009).

Dalla carta della distribuzione faunistica del PdG “M. Peloritani”, le specie faunistiche che potenzialmente potrebbe essere presente associate agli habitat presenti nell’area d’interesse progettuale, sono le seguenti:

Macchia bassa a lentisco

1. Alectoris graeca whitakeri (ANR); (Coturnice) specie sedentaria 2. Aquila chrysaetos (A); (Aquila reale); specie sedentaria 3. Caprimulgus europaeus (AR); (Succiacapre); specie migratoria 4. Circaetus gallicus (A); (Biancone) specie migratoria 5. Circus cyaneus (A); ); (Albanella reale) specie migratoria 6. Circus macrourus (A);(Albanella pallida) specie migratoria 7. Circus pygargus (A); (Albanella minore) specie migratoria 8. Falco biarmicus (A);(Lanario) specie sedentaria 9. Falco peregrinus (A); (Falco pellegrino) specie sedentaria 10. Falco vespertinus (A);(Falco cuculo) specie migratoria 11. Hieraaetus fasciatus (A);(Aquila del Bonelli) specie migratoria 12. Corvus corax (A); (Corvo imperiale) specie sedentaria

6.9 POPOLAZIONE E SALUTE UMANA Il territorio del comune di Messina ha una superficie di 211,23 kmq; secondo i dati ISTAT, l’andamento demografico del Comune di Messina negli ultimi 30 anni è il seguente: nel 1981 la popolazione residente era di 260.118 abitanti (con una densità per kmq di 1231,45 abitanti); nel 1991 la popolazione residente era di 231.693 abitanti (con una densità per kmq di 1096,8 abitanti), nel 2001 la popolazione residente era di 252.026 abitanti (con una densità per kmq di 1.193,13 abitanti), nel 2011 la popolazione residente era di 243.262 abitanti (con una densità per kmq di 1151,65 abitanti), nel 2012 la popolazione residente era di 242.267 abitanti (con una densità per kmq di 1146,94 abitanti). L’andamento dell’evoluzione demografica del Comune di Messina dal 1861 al 2012 è riassunta nella tabella sotto.

98 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Fig. 1 - Evoluzione demografica dei residenti nel Comune di Messina dal 1861 al 2012 (Fonte ISTAT)

Fig. 2 - Grafico dell’evoluzione demografica dei residenti nel Comune di Messina dal 1861 al 2012 (Fonte ISTAT)

Nei 211,23 kmq del territorio comunale, la distribuzione dei flussi antropici è disomogenea, le maggiori concentrazioni sono soprattutto a ridosso dell'area metropolitana, mentre tende a spopolarsi l'area collinare dell'entroterra comunale. Si evidenzia un'espansione demografica nelle zone periferiche della città (zona nord e sud), che comporta indubbiamente un aumento della pressione antropica sugli ecosistemi della ZPS ITA 030042. Per tali motivi è importante verificare attentamente l'incidenza sugli habitat e sulla fauna, con particolare riferimento all'avifauna, causata dai vari insediamenti antropici nel territorio del sito Natura 2000.

99 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Nella fase a regime, la pressione antropica sarà relativa al personale del ristorante ed agli avventori sarà di circa 60 unità. La fluttuazione della pressione antropica è correlata agli orari di apertura del ristorante ed al periodo stagionale.

6.9.1 Salute umana La sicurezza della popolazione è uno dei presupposti fondamentali per assicurare il benessere della società. La gestione dei rischi derivati da pericoli antropici o naturali è finalizzata proprio a garantire maggior sicurezza alle persone ed alle cose. Per l’ambito in analisi i rischi di natura antropica sono riconducibili alla eventuale presenza di materiali pericolosi o all’insediamento sul territorio di eventuali fonti d’inquinamento. I rischi naturali, invece, si generano per effetto di fenomeni diversificati che coinvolgono acqua, neve e ghiaccio o roccia terreno e la radioattività naturale. Un’indagine nazionale sulla radioattività nelle abitazione, effettuata dall’ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ex APAT e dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) in collaborazione con le Regioni , ha valutato l’esposizione media annua della popolazione e la distribuzione della concentrazione di radon indoor. In particolare, da questa indagine è emerso che per l’intera Sicilia non sono state riscontrate abitazioni con concentrazioni superiori ai 200 Bq/m3, per cui si ritiene che, in buona approssimazione, l’ambito in analisi non sia a rischio radon.

6.9.1.1 Inquinamento elettromagnetico Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico, i campi elettromagnetici (c.e.m) producono effetti diversi sui sistemi biologici quali cellule o gli esseri umani, in funzione della loro frequenza ed intensità. Questi effetti possono provocare un danno alla salute. Un effetto biologico si verifica quando l'esposizione alle onde elettromagnetiche provoca alcune variazioni fisiologiche notevoli o rilevabili in un sistema biologico. Un danno alla salute, ossia un effetto sanitario, avviene quando l'effetto biologico è al di fuori dell'intervallo in cui l'organismo può normalmente compensarlo, e ciò porta a qualche condizione di detrimento della salute. Gran parte degli effetti riscontrati nell’esposizione ai c.e.m derivano da due meccanismi principali: il riscaldamento dei tessuti e l'induzione di correnti elettriche. Il meccanismo dominante ed eventualmente responsabile dell'effetto negativo varia a seconda della frequenza del c.e.m. Nell’area in esame non sono presenti elettrodotti o SRB (stazioni radio base), ne cabine elettriche di MT/BT per l’approvvigionamento elettrico delle abitazioni, quindi non c’è nessun rischio di c.e.m ad alta ed a bassa frequenza.

6.9.1.2 Inquinamento acustico Un altro fattore importante da considerare per la salute umana è l’inquinamento acustico. Il fenomeno acustico consiste in una perturbazione della pressione atmosferica di carattere oscillatorio che si propaga attraverso un mezzo elastico (gas, liquido o solido). Tali perturbazioni possono venir generate da vibrazioni meccaniche e/o turbolenze aereodinamiche. Le oscillazioni sono caratterizzate oltre che dalla loro ampiezza anche dalla loro rapidità o frequenza. Solo un campo definito di ampiezze e frequenze può diventare ciò che sperimentiamo come suono. Si può dire che una sorgente sonora è qualcosa che attraverso

100 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) le vibrazioni meccaniche o la turbolenza dell’aria genera dell’energia acustica nel campo di frequenze e ampiezze udibili. Una pressione sonora troppo elevata può causare danni all'udito, a livelli più moderati può essere sperimentata come suono o come rumore. Per poter quantificare il tipo di risposta umana all’energia sonora in termini di sonorità, di disturbo e di rischio occorre misurare la pressione sonora. Le variazioni di pressione sul timpano, che vengono percepite come suono, sono le stesse variazioni che agiscono sul diaframma del microfono di un fonometro (strumento impiegato per le misure dei livelli sonori) permettendone la misura. L'orecchio umano è un organo sensibile a variazioni di pressione sonora comprese fra i 0,00002 Pa (20 mPa) e 100 Pa in una gamma di frequenze che va dai 20 Hz fino ai 20.000 Hz. La sensazione uditiva in un soggetto normoudente non è legata a una variazione lineare della pressione sonora, bensì da una relazione di tipo logaritmico; per tale motivo le grandezze acustiche vengono espresse in deciBel (dB). Il deciBel non è un'unità di misura, ma un’unità di relazione logaritmica. Più precisamente, il livello della pressione sonora, espresso in deciBel (dB), è uguale a 10 volte il logaritmo in base dieci del rapporto tra il valore della pressione misurato e il valore di riferimento. Il valore di riferimento, pari a 20 mPa, corrisponde al valore della pressione sonora minimo, percepibile da un individuo normudente alla frequenza di 1000 Hz, ovvero 0 dB. Tuttavia non è sufficiente considerare il livello della pressione sonora, in quanto l’apparato uditivo umano presenta una diversa sensibilità ai suoni caratterizzati da una diversa composizione in frequenza; ossia ha una sensibilità maggiore alle alte frequenze e una minore alle basse frequenze. Nella tecnica fonometrica si usa perciò un filtro che simula tale risposta. Tale filtro viene indicato come curva di ponderazione “A”. La curva di ponderazione “A” è stata ottenuta a seguito di alcune indagini condotte su differenti gruppi di popolazione, distinti per età e sesso, che hanno portato all'individuazione delle "proprietà medie" dell'orecchio; in particolare, la curva “A” approssima l'inverso della isofonica a 40 phon (il phon è l'unità di misura del livello di intensità soggettiva del suono).

Curve isofoniche normalizzate dalla ISO 226

Nella figura viene riportata la famiglia di curve isofoniche normalizzate dalla ISO 226; tale famiglia di curve isofoniche si scostano alquanto dalla stessa famiglia prodotta a suo tempo da ROBINSON E DADSON, ma rappresentano attualmente lo standard più comunemente impiegato. Per simulare la velocità di risposta del nostro udito viene usato un processo di media temporale indicato come costante di tempo “Fast”. Misure eseguite con la curva di 101 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) ponderazione “A” e costante di tempo “Fast” (LAF) consentono di riprodurre con buona approssimazione l’esperienza sonora dei ricettori (coloro che sperimentano i suoni o i rumori). Per poter ricavare l'energia sonora complessivamente assorbita e quindi poter determinare il potenziale nocivo o disturbante di un ambiente sonoro, occorre considerare nella misura sia il livello sonoro che la durata della esposizione. Per una sorgente a carattere temporale stazionario-continuo il risultato della misura in LAF darà lo stesso risultato della misura in LAeq,T, diversamente per una sorgente a carattere stazionario-fluttuante o stazionario-periodico il risultato della misura in LAF presenterà una serie di valori diversi, rendendo difficile il confronto fra sorgenti diverse; motivo per cui per ottenere un unico valore si ricorre alla misura in LAeq,T. Affinché il valore di LAeq,T sia utilizzabile per confronti fra vari tipi di sorgenti o, su una stessa sorgente, serva per dimostrare la variazione di sonorità (es. dopo intervento di bonifica), diventa importante la scelta del tempo di misura (T). L’inquinamento sonoro è un fenomeno che coinvolge tanto gli ambienti di lavoro che gli ambienti di vita. All’interno degli ambienti di lavoro si colloca la problematica del rischio di perdita della facoltà uditiva in quanto vi si trovano condizioni di esposizione a valori superiori agli 80 dB(A) quotidiani per decine di anni. Per i livelli di rumore riscontrabili nell’ambiente di vita non vi è evidenza epidemiologica di un rischio analogo; si osservano però degli altri effetti, che nel complesso minacciano la salute e che andiamo ora ad esaminare. L’insieme delle sorgenti che nell’ambiente di vita producono energia sonora costituiscono quello “il panorama sonoro”, elemento costituente dell’ambiente umano. All’interno di questo panorama sonoro si trovano suoni che per la popolazione costituiscono l’identità sonora del loro ambiente e suoni non graditi che alterano tale identità sonora. Vengono indicati come rumori quei suoni che degradano l’identità sonora dell’ambiente. I rumori producono nelle popolazioni esposte degli effetti che nel loro complesso, deteriorano, la qualità della vita. Questi effetti sono di carattere extrauditivo o di alterazione dei comportamenti. Se i soggetti esposti a rumore non possono o non riescono a sottrarsi al fattore inquinante, il prolungarsi dell’esposizione dà luogo a quelli che vengono indicati come effetti extrauditivi, i quali possono avere come risultato ultimo ripercussioni negative sulla salute. Gli effetti extrauditivi sono contraddistinti da conseguenze di ordine psicosomatico quali problemi al sistema cardiovascolare, all’apparato digerente, a quello respiratorio nonché visivo e riproduttivo. Tali effetti si originano in sede cocleare, là dove fluisce l’eccitazione nervosa che è di rettamente e indirettamente connessa con il sistema nervoso. Il rumore quindi interagisce con numerosi organi ed apparati attraverso una complessa azione sui sistemi neuroregolatori. Gli effetti di alterazione dei comportamenti o annoyace sono riconducibili all’alterazione del panorama sonoro. L’alterazione del panorama sonoro provoca sensazioni di scontentezza verso il rumore, vissuto come il responsabile di difficoltà o lentezza nell’addormentamento, risveglio durante il sonno, risveglio precoce, influenza sulle relazioni umane come interferenza alla comprensione della parola, difficoltà di concentrazione e quindi riduzione dell’efficienza sul rendimento lavorativo e sulla capacità di apprendimento.

livelli sonori effetto del rumore sull’uomo (dBA) 25-30 nessun effetto 30-50 fastidio (annoyance) 35-50 disturbi della qualità e della durata del sonno 40 disturbo del lavoro intellettuale se di notevole impegno 102 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

40-80 disturbi dell’apprendimento 40-85 disturbi psichici, ansia,irritabilità 45-55 inizio degli effetti di disturbo in ambiente urbano nelle ore notturne 45-75 interferenza sulla trasmissione e sulla comprensione della voce parlata 55-65 inizio degli effetti di disturbo in ambiente urbano nelle ore notturne 55-70 disturbo del lavoro di ufficio 60-70 influenza sull’efficienza e sul rendimento 60-80 alterazione del tracciato elettroencefalografico 60-90 vasocostrizione 60-110 effetti neuroendocrini, attivazione dell’asse ipofiosurrenale, sindrome da stress 70-120 effetti di tipo psicosomatico 72-74 comparsa di proteste sporadiche nella popolazione 75-95 aumento della pressione arteriosa 80 disturbo per il 60%-80% della popolazione esposta 80-115 danno uditivo cronico 80-120 disturbi della visione (restringimento del campo visivo, midriasi) 85-120 alterazioni del tracciato elettrocardiografico 90 laringo- e rinopatie 90-100 disturbi apparato digerente 90-105 alterazioni della libido, interazione sullo sviluppo fetale 105-115 inizio degli effetti di disturbo degli ultrasuoni 110 aumento di eccitabilità dei nervi motori 110-120 disturbi della funzione respiratoria 120 modifiche della formula leucocitaria del sangue 120-125 inizio degli effetti di danno da infrasuoni 130 comparsa di danno vestibolare 130-140 emorragie timpaniche 140-145 rottura del timpano, distruzione immediata delle cellule del Corti (sordità)

Gli effetti vengono suddivisi in: 9 effetti specifici (a carico dell’apparato uditivo) 9 effetti aspecifici (a carico di altri organi o della psiche) 9 effetti psicosociali

Gli effetti specifici si dividono in: 9 acuti (danno vestibolare, trauma acustico, innalzamento temporale della soglia uditiva) 9 cronici (otopatia da rumore: dall’abbassamento della soglia di sensibilità, attraverso la percezione di acufeni, si può arrivare all’ipoacusia bilaterale percettiva)

Nella stesura di un piano di risanamento ambientale risulta di fondamentale importanza stabilire una scala di valori che tenga conto della classificazione delle sorgenti di rumore e della individuazione delle priorità e dei tempi di realizzazione degli interventi. Si deve, quindi, stabilire un criterio oggettivo di valutazione sulla base di alcuni principali parametri, come ad esempio dati sulla rumorosità, classificazione delle aree, entità del superamento dei limiti di accettabilità, numero di abitanti esposti al rumore e valutazione economica delle opere, oltre che stabilire un programma di priorità d’intervento allo scopo di perseguire l’ottimizzazione del rapporto costo/beneficio. La vigente normativa, infatti, ha assegnato dei limiti di accettabilità oltremodo restrittivi che attualmente non trovano riscontro nella realtà territoriale. Risulta pertanto improponibile un’opera di risanamento estesa a tutti quei casi in cui i previsti limiti sono superati. Nella seguente tabella sono esemplificate alcune situazioni tipiche di rumorosità con i relativi effetti di fastidio, disturbo o danno (MINISTERO DELL’AMBIENTE, 1989-1992)38:

38 MINISTERO DELL’AMBIENTE (1989, 1992). Relazione sullo stato dell’ambiente. Ist. Pol. E Zecca dello Stato, Roma. 103 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

dB(A) pericolosità situazioni tipiche 116-130 rumore pericoloso: prevalgono 130 – sirena di allarme aereo gli aspetti specifici su quelli 120 – rumore di aereo in decollo psichici e neurovegetativi 86-115 rumore che produce danno 110 – musica rock psichico e neurovegetativo, che 100 – martello pneumatico determina effetti specifici a 90 – motocicletta, camion in accelerazione a livello auricolare e che puo’ 7 m indurre malattia psicosomatica 66-85 rumore che disturba e affatica 80 – strada a traffico intenso capace di provocare danno 70 – abitazioni prossime ad autostrada psichico e neurovegetativo e in alcuni casi uditivo 36-65 rumore fastidioso e molesto, che 60 – interno con finestra aperta su strada può disturbare il sonno ed il trafficata riposo 50 – interno con finestra chiusa su strada trafficata 40 – stanza di soggiorno tranquilla 0-35 rumore che non arreca fastidio e 30 – fruscio di foglie-stanza da letto danno silenziosa 20 – studio di registrazione 10 - deserto

In base alla normativa vigente in Italia, il territorio è stato classificato in 6 aree a diversa destinazione d’uso, a cui sono associati valori limite ammissibili di rumorosità:

limite massimo ammissibile dB(A) classe area di destinazione d’uso esempio diurno notturno (h 6-22) (h 22-6) 1 particolarmente ospedali, scuole, zone protette residenziali e di svago 50 40 2 prevalentemente residenziali zone urbane con bassa densità di popolazione, traffico 55 45 locale, limitate attività commerciali 3 miste zone urbane con media densità di popolazione, traffico 60 50 locale o d’attraversamento, limitate attività artigianali 4 di intensa zone urbane con alta attività umana densità di popolazione, traffico intenso, intense 65 55 attività terziarie, zone in prossimità di ferrovie e grandi arterie di comunicazione, portuali, a bassa densità industriale 5 prevalentemente industriali zone con insediamenti industriali e scarsi 70 60 insediamenti abitativi 6 esclusivamente zone industriali industriali 70 70 104 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Situazione locale Relativamente alla zona in esame non sono stati reperiti dati sull’inquinamento acustico, pubblicati in documenti ufficiali, l’area di progetto rientra nella II° Classe – Zone prevalentemente residenziali- (Zone urbane con bassa densità di popolazione, traffico locale, limitate attività commerciali), con un limite max ammissibile diurno di 55 dB e notturno di 45 dB. I dati di riferimento su Messina, già nel 1989 segnalavano 79 dB(A) come valore diurno e un valore notturno di 71 dB(A) (MINISTERO DELL’AMBIENTE,1992). In fase di costruzione, l’inquinamento acustico, è dovuto essenzialmente al funzionamento delle macchine operatrici destinate al movimento terra, al trasporto di materiali (autocarri), al traffico dei mezzi lungo le strade di collegamento ed allo scarico di materiali. Nella successiva fase a regime, l’impatto sarà dovuto alla presenza dei residenti ed al flusso di veicoli nell’area. Il rumore e le vibrazioni prodotte durante le fasi di cantiere possono determinare un lieve disturbo temporaneo all’avifauna da fonoinquinamento. In ogni caso si ritiene che per la componente inquinamento acustico, le opere previste in progetto non provocano significativi impatti sul territorio.

Cenni sulle vibrazioni Anche l’inquinamento da vibrazioni (39), spesso associato all’inquinamento da rumore, può provocare disturbo o danno psicofisico all’uomo e danni sulle cose e sugli animali. Grado K di percezione 0,1 Soglia di percezione Sensazione ben 1,0 apprezzabile 10 Sensazione molesta 100 Limite di tollerabilità

39 Le grandezze utilizzate per la descrizione dello stato vibratorio sono rappresentate dai seguenti parametri: ƒ Ampiezza, ossia valore dello spostamento lineare rispetto alla posizione di equilibrio (mm); ƒ Velocità con cui un corpo si sposta rispetto al punto di equilibrio (m/s); ƒ Accelerazione alla quale il corpo è sottoposto in relazione alle continue variazioni di velocità (m/s2 o g); ƒ Frequenza, ossia il numero delle oscillazioni che un corpo compie nell’unità di tempo, in un secondo (Hertz). 105 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Le soglie di percezione, disturbo e intolleranza alle vibrazioni sono generalmente definite tramite un fattore K, ricavato in base all’ampiezza (a) e alla frequenza (f): 2 K = a * f tra 0 e 5 Hz K = 5 *a*f tra 5 e 40 Hz K = 200 *a tra 40 e 100 Hz mentre per i danni alle costruzioni si fa riferimento ai valori-limite proposti da diversi autori, in funzione della frequenza e dell’ampiezza dello stato vibratorio. Nell’area oggetto di studio e nelle zone limitrofe, non si riscontrano sorgenti vibrazionali che possano superare le soglie di disturbo e intolleranza.

6.9.1.3 Inquinamento luminoso Possiamo identificare due classi principali di impatto ambientale dovuto all’inquinamento luminoso. Il primo, che possiamo chiamare generalizzato, è dovuto all’immissione in atmosfera di luce artificiale e alla sua successiva diffusione da parte delle molecole e delle particelle di aerosol, che si comportano come sorgenti secondarie di luce. Il secondo, che possiamo chiamare prossimale, è dovuto all’illuminamento diretto, da parte degli impianti, di superfici, oggetti e soggetti che non è richiesto illuminare. La propagazione della luce artificiale in atmosfera fa sì che gli effetti inquinanti si manifestino anche a centinaia di chilometri dalla sorgente. L’effetto impattante è determinato non solo dalla quantità, ma anche dalla direzione dell’emissione. Diversi studi hanno evidenziato le conseguenze dell’inquinamento luminoso su: insetti, tra cui falene e lucciole, invertebrati, rane, salamandre, tartarughe, salmoni e pesci vari, avifauna ed altri mammiferi, piante di vario tipo, etc.. Gli effetti riguardano alterazioni del comportamento, del ciclo riproduttivo, delle migrazioni, dei ritmi circadiani, alterazioni alla fotosintesi clorofilliana, al fotoperiodismo, etc.. Possiamo dividere questi effetti in due classi: • effetti delle immissioni luminose dirette verso l’alto. Si tratta sia degli effetti della luce su soggetti in quota (es. disturbo alle migrazioni) che di effetti dell’illuminamento secondario al suolo dovuto alla luce diffusa dall’atmosfera. Nel primo caso un 106 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

possibile parametro per quantificare l’impatto nel territorio potrebbe essere, ad esempio, la “distanza di impatto” cioè la distanza in funzione dell’altitudine oltre la quale il soggetto non viene disturbato dagli impianti. Questo tipo di valutazioni devono ancora essere sviluppate. Nel secondo caso, la luce diffusa dall’atmosfera illumina il suolo in modo non trascurabile in vicinanza di aree ad alta urbanizzazione ed ha anche un effetto importante nel determinare la luminosità ambientale percepita dall’animale, poiché il cielo occupa una frazione consistente, se non prevalente, del campo visivo di un animale. • effetti delle immissioni luminose dirette verso il basso, dovuti all’illuminamento diretto sulla superficie cioè al sopra citato inquinamento luminoso prossimale.

Nell’area d’interesse progettuale questa tipologia di rischio verrà scongiurato attraverso l’adozione sei seguenti accorgimenti tecnici: Per l’illuminazione durante la fase cantieristica si utilizzeranno proiettori “a fascio largo” con lampade a vapori di sodio di potenza ad alta pressione (o vapori alogenuri metallici) pari a 400W ognuna con un proprio condensatore di rifasamento; le lampade esterne previste nella lottizzazione saranno a vapori di sodio ad alta pressione (o vapori alogenuri metallici), con temperatura superficiale inferiore a 60° C, schermate, con illuminazione dall’alto e direzione del fascio verso gli spazi da illuminare. Per l’inquinamento luminoso che rappresenta un impatto di una certa intensità, è necessario, la riduzione al minimo della luce inutilmente dispersa nelle aree circostanti (cioè emessa verso il basso, ma al di fuori dall’area da illuminare). Almeno il 40% della luce è sprecato, l’utilizzo arriva al massimo al 60% anche in impianti ben ideati. Tuttavia, tale riduzione è già implicita in una buona progettazione, che per essere tale deve massimizzare la frazione di luce effettivamente utilizzata dall’impianto per minimizzare i consumi energetici. Il primo criterio fondamentale per fare ciò, è quello di evitare le immissioni di luce sopra l'orizzonte mediante l’utilizzo di apparecchi totalmente schermati il cui unico flusso, proiettato verso l'alto rimane quello riflesso dalle superfici che, se si progetta l impianto con cura e si limita la luce dispersa nelle aree circostanti, può essere reso più piccolo di quello prodotto da un impianto non schermato avente uguale luminanza. Il secondo criterio irrinunciabile per un efficace limitazione dell’inquinamento luminoso è quello di non sovrailluminare. Il terzo criterio è quello di usare lampade la cui distribuzione spettrale della luce abbia la massima intensità alle lunghezze d onda a cui l occhio ha la massima sensibilità nelle condizioni tipiche delle aree illuminate. L’impianto dovrebbe essere progettato tenendo conto di parametri vari quali: ƒ la distribuzione spettrale delle lampade (in pratica si tratta solo di identificare il tipo di lampada, essendo le lampade in numero limitato e le loro caratteristiche in genere conosciute). Essa dovrebbe essere tale da produrre, a parità di flusso luminoso, il minore impatto e comunque il tipo di lampada deve essere congruente con le indicazioni di legge, ove presenti; ƒ il valore assoluto delle immissioni. (in pratica si calcola il flusso luminoso installato totale, e i flussi emessi verso l’alto dagli apparecchi e riflessi verso l’alto dalle superfici nei vari intervalli angolari); ƒ l'utilizzo di adeguate sorgenti luminose per l’illuminazione di strade urbane ed extraurbane, parcheggi, ecc., deve essere effettuata con ottiche cut-off, accuratamente posizionate, con la giusta inclinazione e, se necessario, con l'aggiunta di schermature opportune in modo da ottenere il minor impatto ambientale ed il massimo risparmio

107 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

energetico. Non eccedere mai con la potenza delle lampade evitando così sovrailluminazione e abbagliamento; ƒ evitando, in ogni caso, che la luce vada verso l'alto o al di sopra della linea dell' orizzonte (con fari sia fissi che roteanti); installando apparecchi con la giusta inclinazione e, se necessario, aggiungere le schermature opportune;

SI

Tipologie di impianti di illuminazione a basso impatto ambientale

NO

Tipologie di impianti di illuminazione ad alto impatto ambientale

SI

Tipologie di impianti di illuminazione a basso impatto ambientale

NO

Tipologie di impianti di illuminazione ad alto impatto ambientale

108 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.9.1.4 Rischi naturali Per quanto riguarda il rischio sismico, il Comune di Messina risulta essere in zona sismica 1 ai sensi del PCM n. 3274 da parte delle Regioni e delle Provincie Autonome del 20/03/2003.

Classificazione sismica della Regione Sicilia (PCM n. 3274 da parte delle Regioni e delle Provincie Autonome del 20/03/2003

Il PAI individua, per il territorio regionale, le aree a rischio idraulico ed a rischio frana, per quanto riguarda la zona in esame non sono presenti aree a rischio di dissesto idrogeologico (vedi capitolo 6 paragrafi 6.2.1 e 6.3.2).

109 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Stralcio Carta PAI Regione Siciliana dell’area d’interesse progettuale

110 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.10 PAESAGGIO, AMBIENTE URBANO, PATRIMONIO STORICO-CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO I termini “paesaggio” e “territorio” hanno assunto nella letteratura geografica speciali significati scientifici e tecnici, non sempre definiti ed univoci. In questa sede si preferisce introdurre il concetto di “paesaggio geografico”, più oggettivo e complesso del significato dello stesso termine usato in altre discipline artistiche o tecniche, la cui formulazione data al congresso geografico internazionale di Amsterdam nel 1938 risulta: “ il paesaggio geografico non è soltanto un’entità fisionomica ed estetica; esso comprende tutte le relazioni genetiche, dinamiche e funzionali con cui i componenti di ogni parte della superficie terrestre sono tra loro collegati”. Ogni paesaggio geografico, come riportato da SESTINI (1983)40, è costituito da fondamentali elementi fisici (o meglio naturali), quali il clima, la morfologia,l’idrografia, il ricoprimento vegetale e animale, a cui si associano su tanta parte della terra i segni dell’azione umana, come la stessa popolazione, sedi di abitazione e di lavoro, le vie, le colture, ecc., ma

40 SESTINI A. (1983). Introduzione allo studio dell’ambiente. Franco Angeli Ed.,Milano. 111 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) anche le alterazioni degli elementi fisici. Pertanto, si suole distinguere un “paesaggio naturale” e un “paesaggio umanizzato”, con il primo nei paesi di denso popolamento ormai relegato in particolari e ristrette aree, come l’alta montagna, le coste scoscese, la sommità dei vulcani, ecc. La protezione e la tutela dei beni ambientali e paesaggistici è stata un’esigenza già avvertita nel 1939, quando è stata affrontata con due leggi fondamentali (L. n. 1089/39 “Tutela delle cose di interesse artistico e storico” e L. n. 1497/39 “Protezione delle bellezze naturali”), che hanno portano a includere la tutela del paesaggio nella Costituzione tra i “principi fondamentali dell’ordinamento”. L’affermazione del paesaggio come primario bene costituzionalmente protetto e l’attribuzione allo Stato della sua tutela trovano la loro motivazione nel riconoscimento che il paesaggio italiano, insieme al patrimonio storico e artistico, costituisce una ricchezza e un unico e grande “tesoro nazionale” (FUZIO, 1999)41. Successivamente interviene la cosiddetta legge Galasso (L. n. 431/85 “Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 312 del 27 giugno 1985 con disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale”), che all’art. 1 elenca le zone sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi della L. n. 1497/39: ƒ i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sul mare; ƒ i terreni contermini dei laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; ƒ i fiumi , i torrenti e i corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; ƒ le montagne per la parte eccedente 1600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1200 metri per la catena appenninica e le isole; ƒ i ghiacciai e i circhi glaciali; ƒ le zone umide incluse nell’elenco del DPR n. 448 del 13 maggio 1976; ƒ i vulcani. La legge quadro sulle aree protette (L. n. 394/91) indica gli obiettivi da raggiungere mediante l’istituzione di aree naturali protette secondo un modello di “sviluppo sostenibile”, integrando la conservazione dell’ambiente naturale con la corretta gestione del territorio e delle risorse. Più recentemente viene emanato il Testo unico sui beni culturali e ambientali (D.Lgs. n. 490/99) e quindi il Codice dei beni culturali e del paesaggio con il D.Lgs. n. 42/2004, che affida la tutela di varie categorie di beni alla pianificazione paesaggistica, determinando la scomparsa dei vincoli ope legis introdotti dall’art. 1 della L. 431/85 e confluiti nell’art. 146 del D.Lgs. n. 490/99 con l’approvazione di questo strumento di pianificazione. Questa scelta operata dal Codice viene giudicata da più parti come un indebolimento dell’azione di tutela e controllo e come un arretramento rispetto alla legislazione precedente (PICCHIONE, 2004)42. L’approccio nella descrizione del paesaggio ha tenuto conto, in questo studio, di alcune componenti in ragione della necessità della loro tutela e salvaguardia, in quanto risorse favorevoli all’attività economica: ƒ componente naturale (idrologica, geomorfologica, vegetazionale, faunistica): tutela degli elementi naturali di particolare singolarità morfologica, geologica e paleontologica, degli habitat e delle specie animali in pericolo di estinsione; ƒ componente antropico-culturale (socio-culturale-testimoniale, storico-architettonica, archeologica): tutela della identificabilità dei luoghi e del senso di appartenenza della

41 FUZIO R. (1999). Le sanzioni a tutela del paesaggio. I Conf. Naz. del Paesaggio, Roma 14-15-16 Ottobre 1999. 42 PICCHIONE M. G. (2004). Che ne sarà del nostro paesaggio ?. L’Architetto Italiano, 1,46-49. 112 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

comunità, delle testimonianze archeologiche e storiche del paesaggio naturale, agrario e urbano; ƒ componente percettiva (visuale, formale-semiologica, estetica): tutela delle vedute e dei panorami, delle forme strutturanti il territorio e dell’omogeneità di insieme.

Le valutazioni paesaggistiche sono state sviluppate tenendo conto delle indicazioni contenute nelle “Linee guida ” al P.T.P.R. (D.A. n. 6080/99), che debbono essere recepite dai piani urbanistici e anche nelle zone non soggette a tutela valgono come elementi conoscitivi, propositivi e di orientamento, e di alcuni parametri di qualità, criticità e rischio paesaggistico, peraltro individuati negli allegati al D.A. n. 9280/2006, con il quale si approva nella Regione Siciliana lo schema per la verifica della compatibilità paesaggistica. “Si elencano a titolo esemplificativo alcuni parametri per la lettura delle caratteristiche paesaggistiche, utili per l‟attività di verifica della compatibilità del progetto: Parametri di lettura di qualità e criticità paesaggistiche: diversità (riconoscimento di caratteri/elementi peculiari e distintivi, naturali e antropici, storici, culturali, simbolici, ecc.); integrità (permanenza dei caratteri distintivi di sistemi naturali e di sistemi antropici storici); qualità visiva (presenza di particolari qualità sceniche, panoramiche, ecc.); rarità (presenza di elementi caratteristici, esistenti in numero ridotto e/o concentrati in alcuni siti o aree particolari); degrado (perdita, deturpazione di risorse naturali e di caratteri culturali, storici, visivi, morfologici, testimoniali); Parametri di lettura del rischio paesaggistico, antropico e ambientale: sensibilità (capacità dei luoghi di accogliere i cambiamenti, entro certi limiti, senza effetti di alterazione o diminuzione dei caratteri connotativi o di degrado della qualità complessiva); vulnerabilità/fragilità (condizione di facile alterazione e distruzione dei caratteri connotativi); capacità di assorbimento visuale (attitudine ad assorbire visivamente le modificazioni senza diminuzione sostanziale della qualità); stabilità (capacità di mantenimento dell‟efficienza funzionale dei sistemi ecologici o situazioni di assetti antropici consolidate); instabilità (situazioni di instabilità delle componenti fisiche e biologiche o degli assetti antropici).

6.10.1 ANALISI DELLE PRINCIPALI COMPONENTI DEL PAESAGGIO 6.10.1.1 Componente naturale Nell‟area ionico-peloritana le aree di maggiore interesse paesaggistico, dal punto di vista morfologico e botanico, sono rappresentate dai laghi di Ganzirri e Faro (“ lago litoraneo salmastro in comunicazione con il mare, scarso ricambio idrico e sviluppo di microflora batterica di ambiente riducente; sulle dune fauna psamo-alobia interessante”) e dalla dorsale Curcuraci-Antennamare, caratterizzata da pinete a Pinus pinea, da querceti caducifogli a Quercus virgiliana e da cespluglieti a cisto. Da un punto di vista più specificatamente geomorfologico, sono degne di attenzione e tutela i settori dunali relitti e non ancora aggrediti dalle urbanizzazioni e i “calcari organogeni” a tratti affioranti a Capo Peloro, che dovrebbero segnalare una facies formatasi durante la trasgressione quaternaria ai margini dello Stretto (Eutirreniano – 125 Ka B.P.) e che in atto si continuano a formare a profondità variabili tra 30 e 100 metri. A questo proposito, SELLI (1978) segnala che i cavi sottomarini deposti sulla soglia dello Stretto già dopo un anno erano stati tenacemente cementati al fondo da incrostazioni algali. I calcari organogeni possono degnamente rappresentare un geotopo, mentre non risulta possibile individuare aree paleontologicamente interessanti, tenuto comunque conto che resti di vertebrati, prevalentemente molari di elefanti, ma anche resti di Hippopotamus pentlandi, 113 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Cervus elaphus siciliane, Ursus sp., Testudo sp., sono stati in passato scoperti e raccolti nelle zone di affioramento delle ghiaie e sabbie medio-pleistoceniche di Messina ed hanno consentito di ricostruire l‟evento che ha portato in Sicilia il complesso faunistico a Elephas mnaidriensis (BONFIGLIO & BERDAR, 197943; BONFIGLIO & BURGIO, 199244; MARRA, 200145; BONFIGLIO, 200446). Una mammalofauna importante nell‟area urbana di Messina era stata segnalata dal SEGUENZA (1902 - 1907) nella località Gravitelli, ma i reperti fossili andarono distrutti durante il terremoto di Messina (1908), quando perse la vita anche l‟illustre naturalista. Il giacimento fossilifero, mai più ritrovato anche per l‟urbanizzazione della zona seguita al terremoto, si colloca dal punto di vista stratigrafico alla fine del Miocene (poco più di 12 milioni di ani fa), quando l‟estremo angolo della Sicilia nordorientale era emerso, mentre la Sicilia appariva come un arcipelago di isole separate da basse lagune e piccoli bacini. La palude di Gravitelli, con una foresta lussureggiante ai margini, era popolata da numerosi animali, di cui si riporta l‟elenco fornita dal Sequenza: Semnopithecus monspessulanum Machiarodus ogygia Gazela depertita Ictitherium hipparionum Ictitherium orbignyi Antilope sp. Tragocerus sp. Sus erymanthius Hippopotamus sivalensis Rhinoceros schleiermacheri Mastodon borsonis Mastodon turicensis I generi Ictitherium, Tragoceros e Machairodus sono esclusivi del Pontico (piano continentale corrispondente al Messiniano marino), mentre il genere Mastodon veniva sostituito nel Quaternario dal genere Elephas. Si tratta di specie nuove per la Sicilia, molte anche per l‟Italia e Hippopotamus sivalensis addirittura per l‟Europa; nel contempo è fornita l‟unica testimonianza della prima vera presenza di un ambiente continentale in Sicilia. Dopo questa testimonianza sulle argille lacustri di Gravitelli giacciono nuovamente argille marine, a segnalare una trasgressione dopo la quale, per la Sicilia, non si potrà più parlare di ambienti continentali, ma di ambienti insulari con faune ricche di endemismi, di cui però mancano le forme di partenza, cioè le testimonianze delle fasi di continentalità temporanea. Un altro elemento del paesaggio naturale è rappresentato dalle “fiumare”, corsi d‟acqua a regime torrentizio, di breve lunghezza e con trasporto solido imponente ma episodico, tipici dell‟angolo nord-orientale della Sicilia e della Calabria, che rientrano dal punto di vista

43 BONFIGLIO L. & BERDAR A. (1979). Gli elefanti delle ghiaie pleistoceniche di Messina. Quaternaria,21, 139-177.

44 BONFIGLIO L. & BURGIO E. (1992). Significato paleoambientale e cronologico delle mammalofaune pleistoceniche della Sicilia in relazione all‟evoluzione paleogeografia. Il Quaternario, 5(2), 223-234.

45 MARRA A.C. (2001). Resti di vertebrati delle ghiaie pleistoceniche della Formazione di Messina (Sicilia nord-orientale). Natural. Siciliano, IV, XXV(1-2), 3-13.

46 BONFIGLIO L. (2004). I geositi paleontologici nelle aree protette siciliane. Naturalista Sicil., IV, XXVIII(1), 9-19.

114 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) geologico nel dominio calabro-peloritano. Le “fiumare” hanno subito negli ultimi decenni un attacco di notevoli proporzioni con la cementificazione degli alvei e l‟occupazione delle aree golenali, che ha provocato la distruzione anche completa della vegetazione ripariale, l‟interruzione dei rapporti acque superficiali/acque freatiche, la riduzione della capacità depurativa delle acque. La necessità di un ripristino ambientale delle “fiumare” con la salvaguardia degli habitat relitti e delle aree di interesse naturalistico è sempre più avvertita, anche perché la rete idrografica assume un importante significato di “corridoio ecologico” per collegare le aree costiere con le zone dei rilievi, a caratteristiche di naturalità più diffusa. Le linee di tendenza di politica ambientale più recenti si basano sulla costruzione di una “rete ecologica”, dove parchi e riserve naturali rappresentano le maglie di sostegno di un sistema tra loro interconnesso attraverso corridoi ecologici. Da questo punto di vista “i fiumi costituiscono gli elementi portanti dell‟ infrastruttura ecologica di base, su cui riorganizzare gli usi e la trasformazione del territorio, stabilizzando gli ecosistemi in pericolo, bonificando le aree degradate, promovendo nuovi e più accettabili rapporti tra il sistema insediativi e gli spazi naturali”(GAMBINO, 2001)47. Risulta evidente che questi obiettivi non sono ormai perseguibili nei tratti dei torrenti inglobati all‟interno del centro abitato, dove prevalgono le necessità di salvaguardia della pubblica e privata incolumità dal pericolo di esondazioni, allagamenti e utilizzo improprio degli alvei, spesso trasformati in strade di accesso verso monte e in aree di deposito di rifiuti solidi.

6.10.1.2 Componente archeologica e antropico-culturale La Sicilia possiede un patrimonio di beni culturali e ambientali s.l. particolarmente importante, tanto che si calcola che il 30% circa dei beni archeologici presenti in Italia sia localizzato nell‟isola, mentre l‟offerta culturale della Sicilia è prossima al 10% rispetto a quella nazionale. Nell’elenco dei siti archeologici la provincia di Messina non si colloca ai primi posti tra le province siciliane, ma prevale per numero di visitatori.

Nell‟elenco dei siti archeologici, ripreso dalle “Linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale.”, le uniche segnalazioni lungo il versante ionico-peloritano immediatamente a Sud di Messina risultano: Giampilieri : insediamento dell‟età preistorica; Vill. Pistunina : insediamento agricolo di età imperiale romana; mentre nella città di Messina e a nord le segnalazioni sono più numerose.

Nella zona in esame non risultano segnalazioni di beni isolati degne di nota, ad eccezione del cimitero di Tremestieri, mentre di un certo interesse risultano i nuclei storici collinari di Pezzolo, Larderia (inferiore e superiore) e Zafferia , di Pistunina e Tremestieri sulla costa. L‟area in esame risulta abbastanza sterile per quanto riguarda gli insediamenti storici, probabilmente per la vicinanza con la città di Messina, come peraltro risulta dalle cartografie

47 GAMBINO J. (2001). Un modello innovativo di politica ambientale europea: la rete ecologica. Geotema, 12, 139-148, Patron Ed., Bologna.

115 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) schematiche, da cui si evince che i primi veri e propri insediamenti si evidenziano nell‟area in esame nel XVII sec. Tra le costruzioni militari, sono degni di nota alcuni forti, localizzati nel versante peloritano a Sud di Messina, che facevano parte del complesso sistema difensivo dell‟area dello Stretto di Messina: “forti umbertini del tardo ottocento (1882-1892 circa). Il piano difensivo si inseriva nel contesto geopolitico del tempo, che trovava l’ Italia protesa verso i Balcani e l‟Africa e vedeva nello Stretto un punto di passaggio fondamentale tra le basi navali di Taranto e Augusta. I forti, realizzati in stile rinascimentale e posti in posizione dominante in modo da controllare sia il mare che le strade montane, sono localizzati a Salice, Faro Superiore, Mugolino, Campo Italia, S. Jachiddu, Ogliastri, Bisconte, Pietruzza, S. Lucia sopra Contesse, Larderia e Dinnamare, ma rimasero per buona parte inutilizzati. Tutti sono ancora integri, ad eccezione del forte di Dinnamare.

Carta delle fortificazioni ottocentesche che controllavano lo Stretto di Messina

116 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.10.1.3 Componente percettiva Il versante ionico-peloritano risulta influenzato, sia sul piano ambientale sia su quello culturale, dalla presenza dello Stretto di Messina e dalle sue caratteristiche, che hanno modellato gli aspetti naturali, mitologici, il paesaggio storico, le popolazioni faunistiche, ecc. Nell‟angolo nord-orientale della Sicilia, in uno spazio relativamente piccolo, il cambiamento di scenari è veramente unico, tanto da osservare grande dislivello tra fondali marini e condizioni meteo-marine particolari, date dalle correnti di marea montante e scendente, incontro-scontro tra “mari” e “montagne”, torrenti a tipica morfologia e regime idraulico (“fiumare”), vulcani e vulcanismo di diversa natura: sul versante ionico effusivo (Etna), sul versante tirrenico esplosivo (Vulcano) e stromboliano. Assieme a queste caratteristiche fisiche e alla loro valenza estetica, si somma l‟importanza dello Stretto di Messina come corridoio ecologico per gli uccelli migratori che vanno/vengono per/da il nord-Africa. Il vincolo mare-monti ha rappresentato per secoli una opportunità di vita e di attività legate all‟agricoltura, alla pesca e alla zootecnia, ma anche allo sfruttamento di risorse minerarie. Lo spopolamento delle aree interne e la chiusura delle attività legate alle risorse naturali ha provocato uno scivolamento delle popolazioni verso le aree costiere con conseguente incremento delle problematiche di erosione del suolo e dissesti sulle colline e di appesantimento urbanistico e crescenti problemi ambientali, di inquinamento e degrado, nelle aree costiere. Nella figura successiva si riporta una carta schematica dei siti panoramici della Sicilia nord- orientale e delle aree con manomissioni antropiche ad elevata incidenza.

6.10.2 Ambito territoriale dell’area oggetto di studio Il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9 “Area della catena settentrionale – Monti Peloritani” interessa il territorio dei comuni di Alì, Alì Terme, Antillo, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, , Casalvecchio Siculo, , Castroreale, Condrò, Falcone, , Fiumedinisi, Fondachelli Fantina, Forza d'Agrò, Francavilla di Sicilia, Furci Siculo, Furnari, Gaggi, Gallodoro, , , Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, , Librizzi, Limina, Mandanici, Mazzarà Sant'Andrea, Merì, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, , Motta Camastra, Nizza di Sicilia, , Oliveri, Pace del Mela, Pagliara, Patti, Piraino, Roccafiorita, Roccalumera, Roccavaldina, Rodì Milici, Rometta, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, San Piero Patti, Sant'Alessio Siculo, Sant'Angelo di Brolo, , , Saponara, , Scaletta Zanclea, Spadafora, , , , Tripi, Valdina, Venetico, . Il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9 è redatto in adempimento alle disposizioni del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, così come modificate dal D.lgs. 24 marzo 2006, n. 157, in seguito denominato Codice, ed in particolare all’art. 143 al fine di assicurare specifica considerazione ai valori paesaggistici e ambientali del territorio attraverso: - l’analisi e l’individuazione delle risorse storiche, naturali, estetiche e delle loro interrelazioni secondo ambiti definiti in relazione alla tipologia, rilevanza e integrità dei valori paesaggistici; - prescrizioni ed indirizzi per la tutela, il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione dei medesimi valori paesaggistici; - l’individuazione di linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti. 117 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

In attuazione delle Linee Guida del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, approvate con D.A. n. 6080 del 21.05.1999, e dell’Atto di Indirizzo dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali ed Ambientali e per la Pubblica Istruzione, adottato con D.A. n. 5820 dell’08/05/2002, il Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9, articolato secondo gli Ambiti Territoriali individuati dalle stesse Linee Guida, persegue i seguenti obiettivi generali: a) stabilizzazione ecologica del contesto ambientale, difesa del suolo e della bio-diversità, con particolare attenzione per le situazioni di rischio e di criticità; b) valorizzazione dell’identità e della peculiarità del paesaggio dell’Ambito/i, sia nel suo insieme unitario che nelle sue diverse specifiche configurazioni; c) miglioramento della fruibilità sociale del patrimonio ambientale, sia per le attuali che per le future generazioni. Inoltre, in attuazione dell’art. 135 del Codice, il Piano Territoriale Paesaggistico definisce per ciascun ambito locale, successivamente denominato Paesaggio Locale, specifiche prescrizioni e previsioni ordinate: a) al mantenimento delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni sottoposti a tutela, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi; b) all’individuazione delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti e con il principio del minor consumo del territorio, e comunque tali da non diminuire il pregio paesaggistico di ciascun ambito, con particolare attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO e delle aree agricole; c) al recupero e alla riqualificazione degli immobili e delle aree compromessi o degradati, al fine di reintegrare i valori preesistenti, nonché alla realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati; d) all’individuazione di altri interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione ai principi dello sviluppo sostenibile.

6.10.3 Definizione dei paesaggi locali Il Piano definisce i Paesaggi Locali in base ai fattori naturali, antropici e culturali che caratterizzano singoli settori territoriali, determinando un’identità morfologica, paesaggistica e storico culturale unitaria, definita e riconoscibile. Individua le relazioni intercorrenti tra i singoli sistemi, armonizza e valorizza le particolarità, le affinità e le diversità con l’obiettivo di qualità paesaggistica e di uno sviluppo economico e sociale eco-sostenibile. I Paesaggi Locali costituiscono il riferimento per gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni, la cui efficacia è disciplinata dall’art. 5 delle presenti Norme. I Paesaggi Locali individuati sono: 1. Stretto di Messina; 2. Valle del Nisi e Monte Scuderi; 3. Grandi valli: Pagliara, Savoca ed Agrò; 4. Taormina; 5. Valle dell’Alcantara; 6. Valle del Timeto e Capo Calavà; 7. Media e alta valle del Novara e dell’Elicona; 8. Media e alta valle del Patrì; 9. Media e alta valle del Gualtieri e del Mela; 10. Media e alta valle del Niceto; 118 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

11. Rametta e Bauso; 12. Pianura e penisola di Capo Milazzo; 13. Capo Rasocolmo.

Paesaggio Locale 1: Stretto di Messina Comprende il versante nord orientale della catena peloritana, caratterizzato dalle singolarità geologiche e geomorfologiche della scarpata di faglia nelle ghiaie di Mortelle, dagli affioramenti di beach rock di Capo Peloro e dall’omonima laguna, formata dal pantano di Ganzirri e dal lago salmastro di Faro - posti in comunicazione tra loro e con il mare mediante antiche canalizzazioni artificiali che attraversano un’importante zona umida (Piano Margi) - dai terrazzi marini del pleistocene medio - per lo più presenti nell’area di Campo Italia, Faro Superiore, Sperone - e dalle cave di calcare a polipai in contrada Tremonti. Nel tratto compreso tra Capo Peloro e la zona portuale la costa, bassa e sabbiosa sino alla foce del Torrente SS. Annunziata, si articola in piccole cale per concludersi con la penisola di San Raineri, oltre la quale si trasforma in ciottolosa e rettilinea. La vegetazione nell’area sommitale è composta da vaste aree boschive demaniali prevalentemente formate da pinete ormai naturalizzate, che, oltre ad avere un notevolissimo interesse paesaggistico, rappresentano una camera di compensazione per l’area urbana quasi completamente priva di zone verdi. Nella fascia costiera Nord (Mortelle, punta Faro), sono presenti importanti endemismi messi a rischio dall’espansione edilizia incontrollata e dall’eccessiva proliferazione di lidi balneari; altri rari endemismi a rischio si rilevano a S. Jachiddu, sulle dorsali Monte Ciccia–Portella Castanea, Campo Italia-Campo degli Inglesi, sui versanti di Monte Balena, sulle alture tra il Torrente Trapani ed il Torrente Boccetta. Le colture agrarie, per la maggior parte agrumeti, sono maggiormente localizzate nella zona Sud. L’area urbana, costituita dalla saldatura del centro storico con i villaggi costieri, si sviluppa senza soluzione di continuità da Capo Peloro a Galati con la perdita delle connotazioni tipologiche ed urbanistiche originarie. Il Centro storico di Messina, sorto dopo il terremoto del 1908, riproponeva con il piano Borzì la giacitura urbanistica precedente adattandola alle esigenze della legge antisismica che richiedeva strade ampie e tipologie edilizie con altezze rapportate alla larghezza dell’asse viario e comunque non più alte di tre elevazioni fuori terra. I caratteri stilistici delle nuove costruzioni, soprattutto le ville della fascia costiera Nord, subirono fortemente l’influenza di Gino Coppedè, molto attivo a Messina tra il 1909 ed il 1913. Dopo la lunga pausa della prima guerra mondiale la ripresa edilizia arricchì la città di episodi architettonici ancora ispirati al Liberty, al neo classicismo ed in genere al repertorio italiano dei secoli passati, inframmezzati da sporadici ma interessanti interventi in stile razionalista, concentrati maggiormente nell’area portuale. Sotto il profilo urbanistico, la città ricostruita, riproponendo la sua identità storica, gravitava integralmente sul mare e veniva delimitata a monte dalla cinta dei viali (circonvallazione) che si raccordavano con le fiumare Boccetta e Zaera definendone lateralmente il perimetro. Oltre questi limiti si sviluppavano i villaggi costieri e collinari ciascuno con la propria individualità storica e culturale. Nonostante le vicende naturali avverse, l’area dello Stretto aveva mantenuto ed in parte ricostituito un paesaggio fortemente identificato sulla base dei suoi valori strutturanti, individuati dalle due antiche vie consolari costiere, lungo cui sorgevano i piccoli e tipici villaggi dei pescatori, dalla verde corona collinare, dalla bellissima zona portuale circoscritta

119 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) dalla caratteristica falce della penisola di San Raineri, ricca di testimonianze archeologiche ed architettoniche ed elemento storicamente prioritario di specificità del paesaggio. L’entroterra collinare della zona Sud è costellato da villaggi contadini sorti in età medievale lungo le aste dei torrenti, in prossimità di grangie e monasteri basiliani di cui permangono congrue ma trascurate testimonianze. Differente è la genesi dell’area collinare nord, meno impervia, dove i nuclei rurali sorgono, di norma, su alture panoramiche e traggono principalmente origine da masserie a servizio di dimore signorili utilizzate per la villeggiatura. Nel centro storico le poche architetture isolate ed i brani di tessuto edilizio minore, sopravvissuti al terremoto, sono trascurati ed inseriti in contesti urbani dequalificati e degradati. L’edilizia del primo novecento, nonostante il suo valore architettonico e testimoniale, è soggetta ad interventi incongrui e frammentari che ne alterano le peculiarità stilistiche. L’arredo verde cittadino che sino agli anni cinquanta era un elemento distintivo della città, attraversata da una maglia ortogonale di larghe strade alberate, è quasi completamente scomparso e le poche alberature superstiti sono prive delle più elementari opere di salvaguardia. Parte del fronte mare cittadino è stata recentemente sconnessa dal centro urbano da interventi infrastrutturali, in particolare da porzioni del tracciato adottato per la realizzazione della metropolitana di superficie, soprattutto il tratto di viale della Libertà, che attualmente ne ostacola la percezione visiva e la fruizione fisica, per la carenza di opere d’attraversamento; inoltre sotto il profilo del decoro urbano, la sua realizzazione non è stata migliorativa dello stato dei luoghi. A partire dagli anni sessanta e con una graduale inarrestabile accelerazione la penisola di San Raineri è stata occupata da attività incompatibili che soffocano e danneggiano un’area di altissimo valore culturale e paesaggistico e su cui sorgono importanti monumenti quali il cinquecentesco Forte del SS. Salvatore, la coeva torre del Montorsoli, gli imponenti resti della seicentesca Cittadella. Grandi cave hanno raso al suolo le pendici collinari della riviera Nord con gravissimo danno al paesaggio percettivo caratterizzato da una forte configurazione geomorfologica e da emergenze naturalistiche, panoramiche, archeologiche. La sottostante litoranea è soggetta ad un’eccessiva pressione antropica che si concretizza in agglomerati edilizi edificati a ridosso dei villaggi che a loro volta stanno progressivamente perdendo le caratteristiche tipologiche originarie. Attività industriali in esercizio e/o dismesse, costituiscono fattori di degrado ambientale e visivo della costa Sud e formano una barriera che impedisce la relazione con il mare. Il centro storico ed ambedue le fasce costiere necessitano d’interventi di riqualificazione urbana e paesaggistica tendenti alla valorizzazione del patrimonio architettonico-ambientale ed alla fruizione del mare. Ulteriori interventi di riqualificazione e valorizzazione devono essere messi in atto per i centri collinari minacciati da trasformazioni insediative destrutturanti.

6.10.4 Aree soggette a tutela paesaggistica definite dal piano Per le peculiarità naturali ed antropiche che le contraddistinguono il Piano Paesaggistico individua aree oggetto di misure specifiche dirette a conservare la loro integrità e rappresentatività come Beni paesaggistici tipizzati e riportati nella cartografia di Piano ai sensi dell’art. 143, comma 1, lett. i del D.lgs. 42/’04 e succ. mod. e integrazioni. Aree soggette a tutela paesaggistica definite dal Piano: 120 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) a. Cave di Gesso (Messina); b. Massa San Nicola (Messina); c. Calanchi di Serro (Villafranca Tirrena); d. Miniera di San Carlo (Fiumedinisi); e. Cave di Allume e Borgo cinquecentesco (Roccalumera); f. Rocche dell’ (Montalbano Elicona-Roccella Valdemone); g. Gioiosa Guardia (Gioiosa Marea). Ferme restando le specifiche direttive e prescrizioni dettate nei Paesaggi Locali, nelle aree sottoposte a tutela paesaggistica definite dal Piano e cartografate nella Tavola 30a (Patrimonio culturale paesaggistico) e tipizzate nell’allegato b.4, qualsivoglia intervento che modifichi lo stato dei luoghi è soggetto alla preventiva autorizzazione della competente Soprintendenza; la disciplina è quella della tutela Livello 1. L’area d’interesse progettuale ricade al di fuori di aree soggette a tutela paesaggistica.

6.10.5 Aree di rilevanza comunitaria Sic e Zps Per le Aree di rilevanza comunitaria si dovranno assicurare opportune misure per evitare il degrado degli habitat naturali e delle specie, come previsto dal Regolamento di attuazione della Direttiva 92/43/CEE (D.P.R. n. 357/’97), modificato e integrato dal D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120 (D.M. del 3/9/2002). Ai fini di elaborare appropriate misure di conservazione funzionale e strutturale dei siti della Rete Natura 2000 si prevede inoltre, ai sensi del D.P.R. 357/97 e del Decreto 3 settembre 2002 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, la redazione di Piani di Gestione dei pSIC, SIC, ZCS, ZPS, che, ai sensi dell’art. 6 della direttiva europea Habitat, definiscano opportune misure di conservazione della risorsa e dei valori paesaggistici che essa esprime. Per la conservazione della diversità biologica e culturale, è fondamentale valutare il paesaggio non solo in termini percettivi, ma come sintesi delle caratteristiche e dei valori naturali, fisici, biologici ed ecologici, oltre che storici e culturali, privilegiando gli aspetti naturalistico- ambientali autoctoni propri dei Siti come sopra individuati. Modifiche al paesaggio potranno avvenire solo in coerenza con i motivi di tutela propri di ciascun sito della Rete Natura 2000. Il Piano Paesaggistico individua le Zone di Protezione Speciale (ZPS) ed i Siti di Interesse Comunitario (SIC) riportati nella tavola 30a di Piano come Beni paesaggistici tipizzati ai sensi dell'art. 143, comma 1, lett. i, del D.Lgs. n. 42/04, e succ. mod., al fine di conservare oltre che i valori ambientali anche quelli del paesaggio, pertanto piani e progetti sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica, e vanno redatti in conformità alle previsioni del presente Piano tenendo conto dei valori culturali insieme a quelli naturalistici. L’area d’interesse progettuale ricade all’interno della ZPS ITA030042.

6.10.6 Rete ecologica L’elevata e, soprattutto, disordinata antropizzazione del territorio ha causato la parcellizzazione del sistema ecologico e compromesso la qualità ambientale, paesaggistica e naturale, pregiudicando le funzioni di riequilibrio che l’ecomosaico correttamente strutturato potrebbe svolgere, pertanto il Piano promuove la Rete ecologica dell’Ambito da realizzare attraverso piani o progetti pilota d’iniziativa provinciale e comunale. A tal fine il Piano persegue il riequilibrio ecologico, attraverso la realizzazione di un sistema funzionale interconnesso di unità naturali di diverso tipo; la riduzione del degrado e delle

121 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) pressioni antropiche; il miglioramento degli ambienti di vita per gli abitanti e l’offerta di opportunità di fruizione della qualità ambientale e paesistica. La Rete ecologica va costruita individuando gli elementi fondativi e le zone d’interferenza che si elencano di seguito.

Elementi fondativi: - i serbatoi di naturalità (Riserve Naturali Orientate Bosco di Malabotta, Fiumedinisi e Monte Scuderi, Isola Bella, Laghetti di Marinello, Laguna di Capo Peloro, Parco fluviale dell’Alcantara, SIC e ZPS); - le stepping stones (rilievi con formazioni boschive, vegetazione a macchia e rupestre, gariga e praterie); - le fasce territoriali entro cui promuovere o consolidare corridoi ecologici primari o secondari quali dorsali collinari, crinali, viabilità poderale e interpoderale, ecc..); - i corridoi ecologici fluviali da potenziare e/o ricostruire, costituiti dai corsi d’acqua principali e minori; - la fascia costiera e il mare; - le direttrici di permeabilità verso i territori esterni all’Ambito; - le zone con presupposti per l’attivazione di progetti di rinaturalizzazione o di consolidamento ecologico (ex coltivi, aree di frana); - le zone periurbane su cui attivare politiche polivalenti di riassetto fruitivo ed ecologico (parchi urbani, mosaici colturali, orti urbani, ecc..); - le principali connessioni con il sistema urbano del verde (viali alberati, fasce arboree, siepi e filari). Zone di interferenza: le barriere significative prodotte da infrastrutture esistenti, fronti continui edificati, ecc., sia costieri che dell’entroterra. L’area d’interesse progettuale ricade al di fuori di elementi fondativi e da zone d’interferenza della rete ecologica.

6.11 MOBILITA E TRASPORTI Il tema della mobilità è sicuramente uno dei più importanti nelle moderne società, in quanto incide notevolmente sulla qualità della vita delle persone, in particolare nell’ambito di realtà urbane e metropolitane. Risulta essere uno dei temi nevralgici del paese perché deve rispondere a molteplici e diversificate esigenze spesso in conflitto tra loro. Il territorio del Comune di Messina è ubicato in un’area collegata da importanti infrastrutture di trasporto. L’area d’interesse progettuale è ben servita da queste infrastrutture viarie, essa è collegata tramite una strada comunale alla S.S. 113 dir Settentrionale sicula; Le principali infrastrutture di trasporto ricadenti in prossimità della zona in esame sono:

• S.S. 113 dir Settentrionale sicula; • S.P. 43/bis Panoramica dello Stretto; • altre strade comunali.

122 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

6.12 ENERGIA Per quanto riguarda il tema dell’Energia il Comune di Messina fa riferimento al Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana. Questo strumento di pianificazione regionale per il settore energetico nasce a seguito del processo di liberalizzazione dei mercati elettrico, del gas, degli idrocarburi; esso costituisce il fondamentale strumento di programmazione energetica di carattere aperto, scorrevole e flessibile, in cui vengono previste azioni per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la razionalizzazione dei consumi e, quindi, tutte le azioni di ottimizzazione delle prestazioni tecniche dal lato, rispettivamente, dell’offerta e della domanda. Il PEAR rappresenta il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati, che assumano iniziative nel settore. Esso contiene gli indirizzi, gli obiettivi strategici a lungo, medio, breve termine, le indicazioni concrete, gli strumenti disponibili, i riferimenti legislativi e normativi in genere. Stante la suindicata funzione, il Piano deve poter recepire tutte le nuove opportunità che siano ritenute dall’Autorità politica più idonee per conseguire uno sviluppo sostenibile. Per adempiere alle disposizioni internazionali, comunitarie e nazionali di politica energetica ed ambientale, e per dare corpo alle competenze di pianificazione energetica della Regione Siciliana in un’ottica di sviluppo sostenibile, ai sensi della Direttiva 2001/42/CE, è stata stipulata in data 14.05.2002, una convenzione per la redazione del Piano Energetico Regionale”, tra l’Assessore per l’Industria pro tempore e il DREAM dell’Università di Palermo, come capofila di un Gruppo di lavoro composto dalle tre Università degli Studi di Palermo (DREAM), Catania (DIIM), Messina (Dipartimento di Fisica) e l’Istituto ITAE - Nicola Giordano del CNR di Messina. Detta convenzione, pur essendo stata perfezionata in data antecedente al termine entro cui vigeva l’obbligo di recepimento della Direttiva comunitaria 2001/42/CE (21 luglio 2004), ha affidato al DREAM il compito di “proporre dei possibili scenari evolutivi al 2012 del sistema energetico siciliano per la valutazione dei relativi impatti economici, occupazionali ed ambientali”, specie in termini di emissioni di inquinanti e di gas climalteranti. Tali scenari, con le relative alternative, sono stati definiti all’interno del pre-rapporto di terza fase consegnato dal DREAM all’Amministrazione in data 8.4.2004. Si evidenzia, in proposito, che i margini per lo svolgimento della politica ambientale da parte della Regione sono risultati ristretti a causa dell’azione posta in essere dallo Stato italiano in materia di politica internazionale e nazionale e della circostanza che la materia ambientale è competenza esclusiva dello Stato (Corte Cost. 23.01.2009 n. 12). Tuttavia, il Piano prevede, quali alternative, il riconoscimento di misure di compensazione e di mitigazione da parte dello Stato e dell’Unione europea, oltre che da parte delle imprese ubicate nel territorio regionale, a fronte della presenza di un consistente numero di industrie ad alta intensità energetica. Le strategie di politica energetica regionale, in coerenza con le linee indicate nell’ultimo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Siciliana, possono essere così sintetizzati:

• Valorizzazione e gestione razionale delle risorse energetiche rinnovabili e non rinnovabili; • Riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti; • Riduzione del costo dell’energia per imprese e cittadini; • Sviluppo economico e sociale del territorio siciliano; • Miglioramento delle condizioni per la sicurezza degli approvvigionamenti.

123 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Strategie, quindi, che, per non restare generici e disattesi, richiedono uno strumento di pianificazione che ben individui le fonti energetiche sia disponibili che da promuovere, correlato ad una analisi della struttura dei consumi territoriali e settoriali con individuazione delle aree di possibile intervento e la predisposizione di piani d’azione che possano garantire adeguati ritorni economici e sociali, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e della salvaguardia della salute pubblica (Paes). Il Piano Energetico Ambientale Regionale proposto sviluppa le strategie delineate dalla politica regionale, individuando obiettivi da perseguire, secondo principi di priorità, sulla base dei vincoli che il territorio e le sue strutture di governo, di produzione e l’utenza pongono:

1. Contribuire ad uno sviluppo sostenibile del territorio regionale attraverso l’adozione di sistemi efficienti di conversione ed uso dell’energia nelle attività produttive, nei servizi e nei sistemi residenziali; 2. promuovere una forte politica di risparmio energetico in tutti i settori, in particolare in quello edilizio, organizzando un coinvolgimento attivo di enti, imprese, e cittadini; 3. promuovere una diversificazione delle fonti energetiche, in particolare nel comparto elettrico, con la produzione decentrata e la “decarbonizzazione”; 4. promuovere lo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili ed assimilate, tanto nell’isola di Sicilia che nelle isole minori, sviluppare le tecnologie energetiche per il loro sfruttamento; 5. favorire il decollo di filiere industriali, l’insediamento di industrie di produzione delle nuove tecnologie energetiche e la crescita competitiva; 6. favorire le condizioni per una sicurezza degli approvvigionamenti e per lo sviluppo di un mercato libero dell’energia; 7. promuovere l’innovazione tecnologica con l’introduzione di Tecnologie più pulite (Clean Technologies - Best Available), nelle industrie ad elevata intensità energetica e supportandone la diffusione nelle PM I; 8. assicurare la valorizzazione delle risorse regionali degli idrocarburi, favorendone la ricerca, la produzione e l’utilizzo con modalità compatibili con l’ambiente, in armonia con gli obiettivi di politica energetica nazionale contenuti nella L. 23.08.2004, n. 239 e garantendo adeguati ritorni economici per il territorio siciliano; 9. favorire la ristrutturazione delle Centrali termoelettriche di base, tenendo presenti i programmi coordinati a livello nazionale, in modo che rispettino i limiti di impatto ambientale compatibili con le normative conseguenti al Protocollo di Kyoto ed emanate dalla UE e recepite dall’Italia; 10. favorire una implementazione delle infrastrutture energetiche, con particolare riguardo alle grandi reti di trasporto elettrico; 11. sostenere il completamento delle opere per la metanizzazione per i grandi centri urbani, le aree industriali ed i comparti serricoli di rilievo; 12. creare, in accordo con le strategie dell’U.E, le condizioni per un prossimo sviluppo dell’uso dell’Idrogeno e delle sue applicazioni nelle Celle a Combustibile, oggi in corso di ricerca e sviluppo, per la loro diffusione, anche mediante la realizzazione di sistemi ibridi rinnovabili/idrogeno; 13. realizzare forti interventi nel settore dei trasporti (biocombustibili, metano negli autobus pubblici, riduzione del traffico autoveicolare nelle città, potenziamento del trasporto merci su rotaia e mediante cabotaggio). Gli obiettivi di Piano saranno supportate da azioni proprie della pianificazione energetica locale, per attuarle a differenti traguardi temporali sino all’orizzonte del 2012.

124 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il “Piano d’Azione” relativo al Piano energetico Regionale è finalizzato ad un insieme di interventi, coordinati fra la pubblica amministrazione e gli attori territoriali, per avviare un percorso che si propone, realisticamente, di contribuire a raggiungere parte degli obiettivi del protocollo di Kyoto, in coerenza con gli indirizzi comunitari, con il decreto CIPE del 19 dicembre 2002 ed avendo la consapevolezza del diritto alla salvaguardia dell’ambiente per le prossime generazioni (Sviluppo sostenibile del territorio). Gli interventi previsti dal “Piano d’Azione” puntano ad assicurare la disponibilità di fonti energetiche con tecnologie adeguate che possano alimentare uno sviluppo sostenibile sia economico che sociale dell’Isola e si articolano nelle seguenti tipologie: • formulazione di strumenti politico organizzativi per l’attuazione del Piano e di strutture di collegamento fra ricerca ed impresa per agevolare la formazione di filiere produttive e lo sviluppo dell’occupazione in campo energetico; • interventi specifici di settore (primario, industriale, civile, trasporti, fonti rinnovabili ed uso dell’idrogeno) finalizzati all’efficienza energetica, all’innovazione tecnologica, alla diffusione delle fonti rinnovabili, ecc.

Consumi energetici del fabbricato in progetto

La realizzazione dell’opera avverrà nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni normative in materia di risparmio energetico e di impiego di tecnologie che sfruttino energie rinnovabili, eco-compatibili ed eco-sostenibili. Il progetto, in particolare ottempererà alle prescrizioni nazionali L.10/91, D.Lgs. 192/05 e D.Lgs. 311/06 e s.m.i. Gli obbiettivi progettuali dovranno essere orientati alla sostenibilità dell’intervento ed all’ottimizzazione delle prestazioni energetiche nonché a favorire l’uso di fonti rinnovabili di energia e alla diversificazione energetica, ricercando il miglior rapporto costo-benefici. Particolare attenzione è stata posta alla scelta della tipologia dell’involucro edilizio, che è avvenuta in relazione alla loro biocompatibilità.

6.13 RIFIUTI La Regione Sicilia ha varato il Piano di Gestione dei Rifiuti in Sicilia che definisce le linee attuative per il raggiungimento dei principi definiti dalla risoluzione del Consiglio U.E. del 24 febbraio 1997. Il Piano ha inaugurato una nuova stagione per la Sicilia, che ha visto una parziale attuazione di iniziative per la regolamentazione di un settore, come quello dei rifiuti, che ha implicazioni in ambiti sociali ed ambientali di fondamentale importanza per la qualità della vita dei cittadini e dello sviluppo economico ed occupazionale.A tal fine si è quindi attuata anche l'aggregazione di comuni e Province in Società d'Ambito, attivando una gestione unitaria di ambito.Da qui il superamento della logica comunale, attuata con la realizzazione degli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.) per la gestione integrata dei rifiuti, di dimensioni coincidenti con quelle delle Province, aggiungendo ad essi un decimo bacino territoriale riguardante le Isole minori.

− ATO 1 PALERMO; − ATO 2 CATANIA; − ATO 3 MESSINA; − ATO 4 AGRIGENTO; 125 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

− ATO 5 CALTANISSETTA; − ATO 6 ENNA; − ATO 7 RAGUSA; − ATO 8 SIRACUSA; − ATO 9 TRAPANI; − ATO 10 ISOLE MINORI.

Il Comune di Messina appartiene all’ATO ME 3 che ha attuato il suo Piano d'Ambito, attuando modelli gestionali unitari, integrando i Piani comunali di raccolta differenziata con il "Piano d'ambito". Ha stabilito norme regolamentari unitarie, integrando quelle dei singoli comuni, modificando le norme dei regolamenti comunali che non abbiano effettuato alcun adeguamento. L’ATO ME 3 è in liquidazione dal 19 luglio 2010 a seguito della legge n. 9 del 8 Aprile 2010 sulla riforma del sistema degli Ambiti territoriali ottimali nella Regione Sicilia, che ha disposto, così come integrato dalle previsioni dell'articolo 1 della disposizione n. 28 del 14 Dicembre 2010 del Commissario delegato ex O.P.C.M. n. 3887/2010, che nelle more della costituzione delle Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, S.R.R., e comunque non oltre il 31.12.2011, la gestione del servizio integrato dei rifiuti venisse garantita da parte dei Consorzi e/o delle Società d’Ambito, attraverso i liquidatori. Pertanto all’ATO ME 3 in liquidazione dovrebbe subentrare la SRR Messina area metropolitana. Sulla base delle previsioni della legge regionale 8 aprile 2010 n. 9 in materia di gestione integrata dei rifiuti, il Commissario Delegato – Presidente della Regione ha adottato l’ordinanza n. 151 del 10.11.2011 con la quale sono state introdotte specifiche disposizioni tendenti a scongiurare situazioni di crisi nel sistema di gestione dei rifiuti nel territorio regionale. Gli obiettivi dell’ordinanza n.151/2011 sono: 1. separare la delicata attività di liquidazione dei Consorzi e/o delle Società d'ambito dalla altrettanto complessa attività finalizzata a garantire la gestione del servizio; 2. scongiurare il rischio, concreto e attuale, di una crisi socio economico ambientale derivante dalla nota situazione di degrado e di inefficienza nella gestione dei rifiuti urbani; 3. anticipare gli effetti della legge 9/2010 nella parte relativa alla gestione del servizio integrato dei rifiuti; 4. riconoscere il ruolo dei comuni quali responsabili del servizio erogato ai propri cittadini; 5. garantire al sistema regionale di gestione integrata dei rifiuti, nel suo complesso, un periodo di efficienza di durata sufficiente ad assicurare il raggiungimento di una condizione di funzionalità sino all'entrata in vigore delle SRR.

Finalità della Legge sono: a) prevenire la produzione di rifiuti e ridurne la pericolosità; b) promuovere la progettazione di prodotti ed imballaggi tali da ridurre all’origine la produzione di rifiuti, soprattutto non riciclabili, adottando anche le necessarie forme di incentivazione; c) promuovere l’informazione e la partecipazione dei cittadini, attraverso adeguate forme di comunicazione, rivolte anche agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. d) promuovere il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti urbani e speciali; e) promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati agli urbani, adottando in via prioritaria il sistema di raccolta porta a porta e definendo sistemi di premialità e penalizzazione finalizzati ad aumentarne le relative percentuali; 126 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) f) incrementare l’implementazione di tecnologie impiantistiche a basso impatto ambientale, che consentano un risparmio di risorse naturali; g) ridurre la movimentazione dei rifiuti attraverso l’ottimizzazione dello smaltimento in impianti prossimi al luogo di produzione, con la garanzia di un alto grado di tutela e protezione della salute e dell’ambiente; h) favorire la riduzione dello smaltimento in discarica; i) riconoscere il ruolo dei comuni quali responsabili del servizio erogato ai propri cittadini, anche attraverso soggetti diversi, ai sensi dell’articolo 4; l) valorizzare la partecipazione dei cittadini, con particolare riferimento a forme di premialità economiche in funzione dei livelli di raccolta differenziata raggiunti; m) rendere compatibile l’equilibrio economico del servizio di gestione integrata dei rifiuti con le risorse pubbliche disponibili e con le entrate derivabili dalla riscossione della TARSU o della TIA, avuto riguardo alla necessità di tutelare con misure di perequazione le fasce sociali più deboli e di ridurre l’evasione e l’elusione fiscale in materia. Il quadro normativo di riferimento recentemente novellato dalla legge regionale n. 03/2013 prevede in sintesi l’articolazione del possibile scenario territoriale, in materia, con due possibili opzioni alternative: • un unico affidamento per l’intero ATO che comprende la gestione integrata del servizio di spazzamento, raccolta, trasporto e trattamento, realizzando così la piena coincidenza tra ATO e ARO; • affidamento disgiunto (ex art.35 della legge 448/2001 ed ex art. 5 L.r. 9/2010 e s.m.i) per la gestione impiantisca e un affidamento per ciascuna eventuale area di raccolta (ARO)

Il quadro delineato al punto precedente pone in carico agli EE.LL. l’obbligo di legge di: 1. Istituire società di regolamentazione; 2. Adottare il piano d’ambito; 3. Adottare, in coerenza con il piano d’ambito, i piani d’intervento e regolamentazione dei servizi di raccolta per gli eventuali ARO; 4. Istruzione del monitoraggio dati in materia di gestione dei rifiuti.

Quest’attività doveva essere svolta inizialmente entro il 31/03/2013, termine che è slittato con continue proroghe, da parte dell’Assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, fino al 15 gennaio 2015, ma le nuove società di regolamentazione per la gestione dei rifiuti, navigano ancora in alto mare.

Rocce e materiali di scavo La Direttiva 2008/98/CE definisce rifiuto: la sostanza o l’oggetto di cui il detentore vuole disfarsi, non prevedendo una riutilizzazione diretta, sono quindi espressamente esclusi dalla normativa comunitaria i materiali derivati da demolizioni, così come le rocce e le terre ottenute dai procedimenti di scavo. La Direttiva comunitaria tratta anche il caso dei rifiuti che cessano di essere tali se comunemente usati per scopi specifici. In questo caso il legislatore europeo richiede l’esistenza di una domanda di mercato per questo tipo di materiali, così come il rispetto della normativa vigente e dei valori limite per la presenza di sostanze inquinanti. Per quanto riguarda le terre di scavo, in base alla normativa europea, non possono quindi essere classificata come rifiuto, posizione che è già costata al’Italia una condanna per la

127 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) violazione della Direttiva 74/442/CE, confermata dalla sentenza C 194/2005 della Corte di Giustizia Europea. L’Unione Europea esclude dall’ambito di applicazione della nuova normativa sui rifiuti i terreni, comprendendo anche i suoli contaminati e gli edifici collegati permanentemente al terreno. Non sono contemplati tra i rifiuti neanche i materiali naturali escavati durante il corso delle attività di costruzione se è certo il loro riutilizzo. Restano fuori dalla Direttiva anche i materiali di risulta derivanti da prospezione, trattamento e ammasso di risorse minerali. Così come quelli generati dallo sfruttamento delle cave o dalle attività delle industrie estrattive. In questi casi non si parlerà di rifiuti, ma di sottoprodotti. A patto che sia certo il loro riutilizzo, che le sostanze possano essere usate direttamente, senza ulteriori trattamenti, e che siano soddisfatti tutti i requisiti per la protezione della salute e dell’ambiente.

Fase di cantiere Nella fase di realizzazione dell'opera non si produrranno rifiuti pericolosi o enormi quantità di emissioni di inquinanti nocivi. Eventuali rifiuti solidi urbani prodotti durante la fase di cantiere, saranno smaltiti nelle discariche autorizzate più vicine nel rispetto della normativa vigente in materia. Il 100 % circa dei materiali di scavo verranno riutilizzati all’interno dell’area di cantiere per i rinterri; eventuali eccedenze, verranno trasportate al di fuori della zona e conferite nella discarica autorizzata per inerti più vicina, in ottemperanza alla normativa vigente, ovvero nei cantieri più vicini che ne facciano richiesta.

Fase post operam Nella successiva fase post.operam (fase a regime), in considerazione della tipologia del tipo d’insediamento (ristorante), saranno prodotti esclusivamente rifiuti solidi urbani, pertanto si esclude la produzione di rifiuti pericolosi speciali.

In un ristorante i principali flussi di rifiuti sono costituiti da:

ƒ Imballaggi, relativi alle materie prime agroalimentari utilizzate nella preparazione dei pasti e ai prodotti ausiliari (ad esempio i prodotti per la pulizia o per il lavaggio delle pentole e delle stoviglie). Si tratta, principalmente, di rifiuti in carta e cartone, plastica e legno. ƒ Rifiuti organici, derivanti dalla pulizia delle materie prime utilizzate nella preparazione dei pasti e dall’eventuale eliminazione di cibi non più idonei all’uso e rifiuti organici provenienti dagli avanzi di cibi non consumati dagli utenti. Le eccedenze di cibo non distribuite dagli addetti ai tavoli non costituiscono rifiuti, e per tale motivo possono essere gestiti separatamente. ƒ Rifiuti in plastica, derivanti dall’utilizzo di stoviglie monouso (piatti, posate e bicchieri), da bottiglie di acqua minerale e dall’utilizzo di confezioni monodose per la distribuzione di alcuni cibi (parmigiano, olio e condimenti vari, budini, yogurt…). È da evidenziare fin da subito come un criticità è costituita dalla eterogeneità delle tipologie di plastica, che rende difficile l’attività di riciclo. ƒ Rifiuti in carta, riconducibili all’uso di tovagliette e tovaglioli monouso. Occorre notare come questa frazione di rifiuto non possa essere gestita nel normale circuito di

128 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

riciclaggio della carta, in quanto sporca. Dove possibile può essere più agevole gestire questi rifiuti come rifiuti organici.

Consideraziondo che in media la quantità di rifiuti per pasto si aggira intorno a 213 g, così ripartiti:

Composizione del rifiuto Quantità di rifiuto per pasto Composizione del pasto

Organico post somministrazione 162 g Primo, secondo e contorno, pane e frutta Bottiglie in PET 12 g Bottiglia d’acqua (1,5 l) TOTALE PRO PASTO 174 g Quantità di rifiuti prodotti giornalmente in un servizio di ristorazione [Fonte: Consorzio Risteco].

Il ristorante in progetto prevede nei periodi di alta stagione la produzione max di 60 pasti giornalieri, pertanto si calcola una produzione di r.s.u. di circa 10,44 kg al giorno. Si prevede la raccolta differenziata delle varie tipologie di rifiuti al fine di: ¾ Ridurre la quantità di rifiuti avviati allo smaltimento indifferenziato in discarica; ¾ Valorizzare alcune frazioni di rifiuto (carta, plastica, vetro), che possono essere riciclate, dal punto di vista del materiale o energetico; ¾ Promuovere la diffusione di comportamenti corretti ed ecocompatibili tra i cittadini.

All’interno del ristorante in progetto la raccolta differenziata sarà effettuata coinvolgendo il personale, e prevedendo appositi spazi per il deposito dei rifiuti. Al termine del consumo del pasto, sono gli addetti del ristorante che procedono a sparecchiare e raccogliere i rifiuti. La raccolta differenziata può quindi essere strutturata e gestita dal personale del ristorante, che deve essere adeguatamente formato.

Le attrezzature per la raccolta differenziata Le attrezzature funzionali alla raccolta differenziata dei rifiuti sono costituite da contenitori e sacchi che permettano di raccogliere i rifiuti e di distinguere agevolmente le diverse frazioni. Si utilizzarenno dei contenitori che permettano di distinguere agevolmente le diverse tipologie di rifiuto a cui si riferiscono. I contenitori saranno muniti di pedale alza-coperchio, in modo che gli operatori possano utilizzarli senza toccarli con le mani. Per razionalizzare ed agevolare la gestione di rifiuti ingombranti come gli imballaggi, ad esempio, saranno utilizzati delle presse o compattatori per ridurre il volume dei rifiuti generati, dopodichè saranno smaltiti attraverso il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI).

6.14 SERVIZI IN RETE E DOTAZIONI TERRITORIALI: ACQUEDOTTO, FOGNATURE E DEPURAZIONE

Acquedotto Le opere in oggetto prevedono, durante la fase di esecuzione, uso di minime quantità di risorse naturali (acqua ed inerti). Inoltre per quanto riguarda la risorsa idrica, non sarà utilizzata acqua di estrazione, bensì verrà utilizzata quella proveniente dalla rete del civico acquedotto. Per quanto riguarda la risorsa idrica, nel Comune di Messina l’approvvigionamento idrico, gestito dall’Amam (Azienda Municipalizzata Acquedotto Messina), viene soddisfatto da 41 pozzi siti per la maggior parte nella zona di Fiumefreddo (CT), con una portata di 800 l/sec e 129 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) da 110 sorgenti ubicati nelle zone di Francavilla di Sicilia, Fiumedinisi, Monforte S. Giorgio). L’erogazione viene effettuata per mezzo di tre acquedotti, due di proprietà dell’AMAM (Fiumefreddo e Santissima) ed uno dell’EAS (Alcantara) da cui vengono acquistati circa 180 l/s. Dell’intero fabbisogno idrico della città, il 70 % è soddisfatto da pozzi, mentre il restante 30% da sorgenti.

Schema di approvvigionamento e distribuzione idrica del Comune di Messina (Fonte Amam)

Secondo i dati pubblicati dalla Regione Sicilia (riferiti all’anno 1999 desunti dalla “Rilevazione dei sistemi depurativi e fognari dei Comuni” svolta dall’Assessorato Territorio e Ambiente), il volume di acqua complessivamente immesso nella rete idrica in 254 Comuni rilevati nel 1999 è stato di 401.369.401 m3/anno mentre quello fatturato in 211 Comuni ammonta a 224.387.379 m3. Per la popolazione residente nei Comuni che hanno risposto alla rilevazione, il volume pro- capite immesso nella rete idrica ammonta a 113 m3/anno e quello fatturato a 71 m3/anno. Il secondo dato ci dice che, in pratica, nell’anno di riferimento, in 211 Comuni della Sicilia, sono stati consegnati all’utenza 195 litri per abitante al giorno in media. Nel Comune di Messina il numero degli utenti per l’anno 2000 è stato di circa 73.500 con 22 milioni di metri cubi consumati. Quindi nell’anno di riferimento, sono stati consegnati all’utenza 299,32 mc per abitante all’anno in media, (Dati comunali relativi all’anno 2000) equivalenti a 820 litri per abitante al giorno in media. Per quanto riguarda il consumo idrico nella successiva fase post operam, i ristoranti rientrano nelle utenze commerciali e turistiche, pertanto il computo va fatto sul numero di pasti giornalieri (litri/pasto); secondo uno studio dell’Università degli Studi di Catania – Corso di di laurea in Ingegneria per l’ambiente ed il territorio (Corso di costruzioni idrauliche a.a. 2004 - Acquedotti: la stima dei fabbisogni), per queste tipologia di utenze, il consumo è di 20- 40 l/pasto.

130 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il ristorante in progetto prevede nei periodi di alta stagione la produzione di 60 pasti giornalieri con un consumo idrico complessivo di circa 1.200-2.400 litri al giorno nei periodi di alta stagione.

Fabbisogni idrici delle utenze commerciali e turistiche (Acquedotti: la stima dei fabbisogni – Università di Cataniat - Corso di costruzioni idrauliche a.a. 2004

ANALISI DELLE ACQUE DEGLI ACQUEDOTTI

DEL FIUMEFREDDO E DELLA SANTISSIMA

Analisi eseguite dalla CHEMITECNO SUD DIVISIONE TRATTAMENTO ACQUE CIVILI E INDUSTRIALI Data del prelievo 20/01/2010 28/01/2010 ANALISI CHIMICA E SANTISSIMA FIUMEFREDDO CHIMICO FISICA Valori Valori Organolettici Valori Valori Guida Colore PT/Co Incolore - 1mg/l Incolore - 1mg/l - Odore Inodore - 0 Inodore - 0 - Sapore Insapore - 0 Insapore - 0 - - Temperatura 10 C° 11 C° - - pH ( a 20° ) 7,25 7,22 (6,5 - 8,5) (200 - - Conducibilità 320 us/cm 485 us/cm -1 -1 1000) - Durezza Totale 13,6 °F 13,5 °F (10 - 50) - Residuo Fisso Condutt. 196 mg/l 289 mg/l (0 - 1500) 180° - Nitrati 15,95 mg/l 12,90 mg/l (0 - 50) - Nitriti 0,01 mg/l 0,01 mg/l (0 - 0,10) - Ammoniacca 0 mg/l 0 mg/l (0 - 0,50) - Cloro Libero 0,01 mg/l 0,01 mg/l (min 1,0) (0,01 - - Cloro Totale 0,04 mg/l 0,03 mg/l 0,04) - Cloruri 14,0 mg/l 33,0 mg/l (25 - 200) - Sodio (Na) 14,5 mg/l 19,5 mg/l (0 - 175) - Rame 62 µg/l 105 µg/l (100 -

131 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

1000) - Ferro 41µg/l 28 µg/l (0 - 200) - Alluminio 0,01 µg/l 0,01 µg/l (5 - 200) (400 - - Fosforo 460 µg/l 1493 µg/l 5000) - Manganese 21 µg/l 31 µg/l (20 - 50) - Magnesio Carbonato 67,0 mg/l 94,50 mg/l (33 - 166) - Magnesio (Mg) 16,08 mg/l 23,0 mg/l (10 - 50) - Calcio Carbonato 69,0 mg/l 34 mg/l (67 - 334) - Calcio (Ca) 27,6 mg/l 13,6 mg/l (30 - 150) - Potassio (K) 6,1 mg/l 7,80 mg/l (0 - 10) Microbatteriologicamente Analisi Batteriologica: Microbatteriologicamente PURA PURA Dai campioni in oggetto risulta che tutti i valori rientrano nei parametri del Decreto Legislativo 2 Febbraio 2001, n. 31, pertanto l'acqua può essere distinata al consumo umano. (Fonte Amam)

Fognature e depurazione La rete fognaria del Comune di Messina è costituita da una rete con condotte e collettori in gres e pvc che attraversano il centro abitato e che confluiscono in un impianto di depurazione ubicato in c.da Mili, nella zona Sud della Città. Il sistema fognario della zona nord della Città è sprovvisto di adeguato depuratore ed in virtù di un’autorizzazione provvisoria, allo stato attuale immette le proprie acque reflue (circa 150 litri/secondo di liquame fognario) direttamentente per mezzo di condotta sottomarina, nello specchio d’acqua che costeggia il villaggio Ganzirri, in località Salina Base-Ganzirri. E’ previsto da anni ma ancora non è stato realizzato, un altro impianto di depurazione da ubicarsi in c.da. Tono”, il cui progetto di massima relativo al convogliamento e trattamento dei liquami dei villaggi costieri Nord, è inserito dal Comune di Messina, nell’ambito del Programma di Attuazione della Rete Fognaria (P.A.R.F.) approvato dagli organi regionali. Costruire il depuratore di Tono e le linee di adduzione allo stesso, consentirebbe di completare il sistema fognario della città, dividendo i liquami tra Nord e Sud, conformemente al P.A.R.F. vigente, inoltre servirebbe a decongestionare il depuratore di Mili che ha raddoppiato la quantità di liquami da trattare, in quanto è collegato ad una linea di adduzione fognaria che parte da Sant’Agata per arrivare a Mili. Per quanto riguarda gli scarichi delle acque reflue bianche e nere della struttura in progetto, è previsto l’allaccio alle reti comunali.

6.15 RISCHIO INCIDENTI PER QUANTO RIGUARDA LE SOSTANZE E LE TECNOLOGIE UTILIZZATE Le opere in oggetto rispetteranno totalmente il regolamento edilizio vigente, e tutte le normative in vigore nei settori igienico-sanitari, di sicurezza antinfortunistica, di sicurezza degli impianti e di sicurezza statica, al fine di evitare rischi per la salute e rischi di incidenti per le maestranze impiegate nella realizzazione dell'opera e per i residenti delle aree limitrofe. Per quanto riguarda la possibilità di incidenti di rilievo ambientale, determinato da

132 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) sostanze e tecnologie utilizzate, si osserva che non si prevedono situazioni di rischio. L’impiego di mezzi d’opera e/o il passaggio di mezzi in fase di esercizio, in caso di incidente o malfunzionamento, può determinare il rilascio di sostanze inquinanti (carburanti e lubrificanti), nelle matrici ambientali, in quantità tali da non potere in alcun modo nuocere agli ecosistemi limitrofi.

6.16 VINCOLI PAESAGGISTICI, URBANISTICI, AMBIENTALI E FORESTALI Il terreno, oggetto d’intervento come si evince dalla cartografia allegata, ricade in Zona di Protezione Speciale ITA030042 M. Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare ed Area marina dello stretto di Messina”. L’area è sottoposta ai seguenti vincoli:

L’area oggetto d’intervento come si evince dalla cartografia allegata, ricade in Zona di Protezione Speciale ITA030042 ed è soggetta ai seguenti vincoli: • Zona di Protezione Speciale ITA 030042; • Legge 431/85 • Territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi ai sensi dell'art. 142, lett. b), D.Lgs. 42/2004

VINCOLO IDROGEOLOGICO (R.D. 30.12.1923 n. 3267, art. 1, tit. 1, capo 1)

133 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

ALTRI VINCOLI

L’area di progetto non è sottoposta ai seguenti vincoli: • Legge Regionale 78/76 • Vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923 • Corsi d'acqua e relative sponde per una fascia di m. 150 ai sensi dell'art. 142, • lett. c), D.Lgs. 42/2004; • Territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 m. anche per i terreni elevati sul mare ai sensi dell'art. 142, lett. a), D.Lgs. 42/2004 • Territori coperti da foreste e boschi ai sensi dell'art. 142, lett. g), D.Lgs. 42/2004 • Zone panoramiche a valle della circonvallazione;

134 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

• Zone cimiteriali; • Inceneritori; • Depuratori; • Discarica RSU; • Discarica inerti; • Linee d’arretramento.

135 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

7 DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 ESISTENTI NEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: ZPS ITA030042 “MONTI PELORITANI, DORSALE CURCURACI, ANTENNAMARE E AREA MARINA DELLO STRETTO DI MESSINA” E SIC ITA030008 “CAPO PELORO, LAGHETTI DI GANZIRRI”

L’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente della Regione Sicilia con Decreto Assessoriale del 21 febbraio 2005, pubblicato sulla GURS n 42 del 7 ottobre 2005, ha individuato tra i siti della rete ecologica natura 2000 nella Regione Sicilia, la Zona di protezione speciale ITA 030042 "Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennammare ed Area marina dello stretto di Messina” ed il SIC ITA 030008 “Capo Peloro - Laghetti di Ganzirri”. La ZPS ITA 030042 ricade nel territorio individuato sin dal 1989 come IBA (Important Bird Area) cod. 153, ovvero Area importante per gli Uccelli e come tale, ritenuta dalla UE, meritevole della massima tutela e di importanza strategica per la conservazione degli uccelli compreso lo spazio marino antistante alla costa settentrionale della Sicilia, sia dal lato ionico che da quello tirrenico.

7.1 CARATTERISTICHE DEL SITO NATURA 2000: ZPS ITA030042

SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE DELLA ZPS ITA 030042 “MONTI PELORITANI, DORSALE CURCURACI, ANTENNAMARE E AREA MARINA DELLO STRETTO DI MESSINA”

IDENTIFICAZIONE DEL SITO Nome del sito: Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina dello stretto di Messina

Comune: Messina, Monforte S. Giorgio, Rometta, Saponara, Provincia: Messina Villafranca T.,

Tipo di sito: F Codice sito: ITA030042

Data classificazione sito come ZPS: 2005 02 Data di compilazione: 200512 Rapporti con altri siti: ITA030011, ITA03008

Responsabile: Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio - Direzione Conservazione della Natura, via Capitan Bavastro, 174 - 00154 Roma, et al. LOCALIZZAZIONE SITO Longitudine: 15, 29’, 42’’ Latitudine: 38, 12’, 07’’

Superficie (ha): 27995,00

Codice NUTS regione amministrativa: ITA

Nome regione: Sicilia Percentuale coperta: 100%

Zona marina non coperta da regioni NUTS 29

Regione Bio-geografica: Mediterranea STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON SITI “BIOTOPI CORINE” Tipo di protezione a livello Nazionale e Regionale Codice: % Coperta: IT05 1 IT13 2 IT11 5 RELAZIONE CON ALTRI SITI

136 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Designati a livello Codice tipo: Nome sito Sovrapposizione tipo % Coperta: Nazionale o Regionale IT05 R.N.O. Pantani + 100 Di Capo Peloro

Designati a livello Tipo: Nome sito Sovrapposizione tipo % Coperta: Internazionale Important IBA 1998-2000: + 100 Bird areas Monti Peloritani -153

Codice Sito Corine: 300200145 Tipo sovrapposizione: * % Coperta: MAPPA DEL SITO N° Mappa Nazionale: Scala: Proiezione: 253-I-SE 1.25000 Gauss-Boaga 253-I-NE 1.25000 Gauss-Boaga 253-II-NE 1.25000 Gauss-Boaga 254-III-NO 1.25000 Gauss-Boaga 254-IV-NO 1.25000 Gauss-Boaga 254-IV-NE 1.25000 Gauss-Boaga 254-IV-SO 1.25000 Gauss-Boaga 254-IV-SE 1.25000 Gauss-Boaga

Altre caratteristiche del sito: La zona di protezione speciale ITA030042 si estende sulla dorsale montuosa che dallo stretto di Messina si estende verso sud lungo il crinale dei Peloritani. Nonostante il continuo disturbo antropico (disboscamento, pascolo, urbanizzazione, incendio, attività agricole, rimboschimenti, ecc.) quest’area conserva a tutt’oggi aspetti floristico-vegetazionali di notevole interesse paesaggistico e naturalistico. Dal punto di vista geomorfologico-strutturale i Peloritani fanno parte dell’arco Calabro-Peloritano di origine tirrenica, costituito essenzialmente da rocce intrusive e metamorfiche di natura silicea. Lungo la costa si rinvengono depositi quaternari rappresentati da sabbie e argille marnose. Sotto il profilo climatico l’area peloritana è caratterizzata da condizioni prettamente oceaniche con precipitazioni medie annue che sui rilievi supera abbondantemente i 1000 mm annui e temperature medie annue di 15-17 °C. Significativa è inoltre la presenza durante tutto l’anno di un regime di nebbie che ricopre i rilievi più elevati, dovuto all’incontro dei venti tirrenici con quelli ionici. Ciò favorisce l’insediamento di formazioni forestali e arbustive molto peculiari, alcune tipiche dei territori atlantici dell’Europa meridionale. Significativa è, infatti, la presenza di cespuglieti del Calicotomo-Adenocarpetum commutati e di pinete del Cisto crispi-Pinetum pinee, associazioni entrambe endemiche dei Peloritani che risultano legate ad un clima tipicamente oceanico. Fra le formazioni boschive risultano particolarmente diffuse l’Erico-Quercetum virgilianae, il Teucrio-Quercetum ilicis e il Doronico-Quercetum suberis. Nella fascia costiera si rinviene, limitatamente ai substrati sabbiosi, una associazione dei Malcolmetalia, rappresentata dall’Anthemido-Centauretum conocephalae in Sicilia esclusiva di questa area. Un’altra associazione molto peculiare a carattere termo-xerofilo esclusiva del litorale di Messina è il Tricholaeno-Hyparrhenietum hirtae. Sono inoltre presenti nell’estrema punta settentrionale dei laghi costieri (Laghi di Ganzirri) di grande interesse naturalistico oltre che paesaggistico. Floristicamente non presentano un particolare interesse, in quanto le piante che si insediano in questa area umida sono in massima parte abbastanza comuni nell’isola. Si tratta perlopiù di elofite, alofite e idrofite, che non costituiscono delle particolari associazioni a causa del forte disturbo antropico e del fatto che la fascia in cui si localizzano è piuttosto stretta e non consente il differenziarsi di cenosi. Dal punto di vista idro-geologico si tratta di un’area depressa con fondali rocciosi frammisti a limo e sabbia alimentata da acque marine attraverso dei canali di collegamento con la riva e da acque meteoriche. Lo Stretto di Messina è un ambiente molto particolare con caratteristiche uniche in tutto il Mediterraneo. Rappresenta il punto di incontro di due bacini (il Tirreno e lo Ionio) le cui

137 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) masse d’acqua hanno caratteristiche diverse creando un ambiente con forti correnti e turbolenze. Tali caratteristiche idrodinamiche sono dovute, tra l’altro, a moti di marea intensificati da fasi in opposizione nello Ionio e nel Tirreno e un rimescolamento di acque calde e superficiali del Tirreno con masse fredde intermedie dello Ionio, ecc. (Magazzù et al. 1995). Queste condizioni idrodinamiche si riflettono sulla conformazione dei fondali e sui ritmi di sedimentazione (Colantoni, 1995), determinando l’insediamento di biocenosi particolari e uniche in Mediterraneo (Giaccone, 1972; Fredj & Giaccone, 1995; Zampino & Di Martino, 2000): biocenosi ad alghe fotofile dell’infralitorale superiore con lo strato elevato costituito dell’Associazione a Cystoseira tamariscifolia, Saccorhiza polyschides e Phyllariopsis brevipes, biocenosi dell’infralitorale inferiore con la presenza di Laminaria ochroleuca e biocenosi del circalitorale con l’Associazione a Cystoseira usneoides e la facies a Laminaria ochroleuca e Phyllaria purpurascens. Interessante è anche la presenza di una prateria a Posidonia oceanica che si estende da Ganzirri a Messina (Zampino & Di Martino, 2000).

Qualitá e importanza Il perimetro comprende aree che rivestono un’importanza strategica nell’economia dei flussi migratori dell’avifauna che si sposta nell’ambito del bacino del Mediterraneo. In particolare la zona di Antennamare e lo stretto di Messina, insieme allo Stretto di Gibilterra ed al Bosforo, rappresentano le tre aree in cui nel Mediterraneo si concentrano i flussi migratori, soprattutto in periodo primaverile. Dallo stretto di Messina transitano, infatti, da 20.000 a 35.000 esemplari appartenenti a numerose specie di Uccelli, soprattutto Rapaci, alcune delle quali molto rare e/o meritevoli della massima tutela. La dorsale dei Monti Peloritani offre inoltre possibilità di nidificazione a specie dell’avifauna rilevanti per la tutela della biodiversità a livello regionale e nazionale quali Aquila chrysaetos, Falco biarmicus ed Alectoris greca withakeri. Anche i laghi di Faro e Ganzirri offrono rifugio ed opportunità trofiche alle specie in migrazione, in particolare agli Uccelli acquatici, e per alcune di esse rappresentano anche dei significativi siti di nidificazione. Da non sottovalutare infine la particolare malacofauna di questi ambienti lacustri che ospita popolazioni talora molto differenziate ed esclusive di questo particolarissimo ecosistema acquatico. Quest’area, che coincide con l’estrema punta nord orientale dell’isola, riveste un notevole significato fitogeografico soprattutto per la presenza di specie rare o endemiche. Inoltre in questa area sono circoscritte alcune associazioni vegetali molto peculiari e specializzate assenti nel resto dell’isola. I popolamenti a Laminariales, così come il popolamento a Cystoseira usneoides, presenti nello Stretto di Messina sono molto particolari e peculiari, legati alle intrinseche caratteristiche idrodinamiche di questo ambiente.

Vulnerabilità Il sito, non essendo attualmente sottoposto a strette misure di salvaguardia, presenta numerose vulnerabilità legate essenzialmente alla caccia di frodo durante la migrazione, anche se questo fenomeno appare in netta diminuzione rispetto ai decenni precedenti grazie alla meritoria opera delle associazioni ambientaliste. Altro fattore di notevole impatto è rappresentato dagli incendi e dal pascolo, che unitamente all'acclività del territorio, alle pratiche di disboscamento e di coltivazione, determinano sensibili fenomeni erosivi. L'urbanizzazione molto elevata dei territori contermini sia alla dorsale di Antennamare che ai laghi di Capo Peloro determina inoltre fenomeni di frammentazione ed isolamento degli habitat, inquinamento da scarichi

138 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) fognari nei corpi idrici ed un generale disturbo per tutta la fauna selvatica. Un ulteriore disturbo deriva dalla pratica della mitilicoltura.

Fenomeni e attività nel sito e nell'area circostante

SCHEDA DEI FENOMENI ED ATTIVITÀ NEL SITO Codice Attività umane Intensità % del Sito Influenza attività 100 Coltivazione B 15 - 140 Pascolo A 45 - 160 Gestione forestale B 35 + 163 Reimpianto forestale A 10 + 165 Pulizia sottobosco B 35 - 166 Rimozione piante morte o morenti B 35 - 167 Disboscamento senza reimpianto B 15 - 180 Incendi A 40 - 200 Acquacoltura e molluschi coltura A 5 - 230 Caccia A 60 - 210 Pesca professionale B 30 - 300 Estrazioni di sabbia e ghiaia C 5 - 400 Aree urbane, insediamenti umani B 10 - 401 Urbanizzazione continua B 15 - 403 Abitazioni disperse B 5 - 420 Discariche C 5 - 507 Ponti, viadotti B 5 - 520 Trasporto navale A 50 - 501 Sentieri, piste e piste ciclabili C 5 - 502 Strade e autostrade B 5 - 511 Elettrodotti B 1 - 512 Gasdotto B 1 - 504 Aree portuali B 5 - 609 Altri complessi per lo sport/divertimento B 2 - 701 Inquinamento dell’acqua A 5 - 710 Disturbi sonori B 10 - 852 Modifica delle strutture di corsi d’acqua interni B 2 - 853 Gestione del livello idrometrico B 5 - 900 Erosione A 30 - 943 Smottamenti B 5 - 952 Eutrofizzazione A 5 - SCHEDA DEI FENOMENI ED ATTIVITÀ NELL’AREA CIRCOSTANTE IL SITO Codice Attività umane Intensità Influenza attività 100 Coltivazione B - 140 Pascolo B - 160 Gestione forestale B + 167 Disboscamento senza reimpianto B - 180 Incendi A - 230 Caccia A - 210 Pesca professionale A - 300 Estrazione di sabbia e ghiaia C - 400 Aree urbane, insediamenti umani B - 401 Urbanizzazione continua A - 420 Discariche B - 500 Reti di comunicazione B - 502 Strade e autostrade B - 520 Trasporto navale A - 600 Strutture per lo sport e il divertimento C - 700 Inquinamento B - 710 Disturbi sonori B - 852 Modifica delle strutture dei corsi d’acqua interni B - 900 Erosione B -

Legenda: Codice attività: codice dei fenomeni e delle attività dell’allegato E, Dir. Habitat; Intensità: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole.

139 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

% del sito: superficie del sito che subisce tale influenza; Influenza: positiva (+), neutra (0) o negativa (-).

7.2 HABITAT ESISTENTI NELLA ZPS ITA030042 Ai fini della Direttiva "Habitat" CEE 92/43, si definiscono Habitat naturali: zone terrestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali. Si definiscono Habitat naturali di interesse comunitario: gli habitat che nel territorio dell'Unione Europea rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale, ovvero hanno un'area di ripartizione naturale ridotta a seguito della loro regressione o per il fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta; ovvero costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle sette regioni biogeografiche seguenti: alpina, atlantica, boreale, continentale, macaronesica, mediterranea, pannonica e steppica. Nella ZPS ITA030042 e sono presenti numerosi habitat tutelati dalla Direttiva CEE 93/42, alcuni di essi, per le loro peculiarità ambientali in precario equilibrio con l'ambiente circostante antropizzato, rischiano di scomparire, per questo motivo la loro tutela è considerata prioritaria dall'Unione Europea. Tali tipi di habitat naturali prioritari sono contrassegnati da un asterisco (*).

Elenco di Habitat presenti nella ZPS ITA030042

Tipi di habitat % coperta mare, Bracci di mare 18 Fiumi ed estuari soggetti a maree, Melme e banchi di sabbia, Lagune 1 (incluse saline) Stagni salmastri, Prati salini, Steppe saline Dune litoranee, Spiagge sabbiose, Machair 4 Spiagge ghiaiose, Scogliere marine, Isolotti Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti) Torbiere, Stagni, Paludi, Vegetazione di cinta Brughiere, Boscaglie, Macchia, Garighe, Friganee 9 Praterie aride, Steppe 7 Praterie umide, Praterie di mesofite Praterie alpine e sub-alpine Colture cerealicole estensive (incluse le colture in rotazione con

maggese regolare) Risaie Praterie migliorate Altri terreni agricoli 14 Foreste di caducifoglie 8 Foreste di conifere 13 Foreste di sempreverdi 5 Foreste miste Impianti forestali a monocultura (inclusi pioppeti o specie esotiche) 8 Arboreti (inclusi frutteti, vivai, vigneti e dehesas) 3 Habitat rocciosi, Detriti di falda, Aree sabbiose, Nevi e ghiacci 5 perenni Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) 5 Copertura totale habitat 100 %

140 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Elenco di Habitat presenti nella ZPS ITA030042 e relativi codici natura 2000

CODICE NATURA2000 NOME ITALIANO 1150 *Lagune costiere 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) 1170 Scogliere 1120 *Praterie di Posidonie ( Posidonion oceanicae) 2110 Dune mobili embrionali 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche") 2230 Dune con prati dei Malcolmietalia 5335 Arbusteti termo-mediterranei e pre-steppici 6220 *Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea 7230 Torbiere basse alcaline 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 91AA *Querceti a roverella dell’Italia meridionale e della Sicilia 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 9260 Foreste di Castanea sativa 9330 Foreste di Quercus suber 9340 Foreste di Quercus ilex 9540 Formazioni a Pinus pinea della Sicilia (*) Habitat naturali prioritari

Elenco di Habitat presenti nella ZPS ITA030042 e relativa valutazione del sito

SUPERFICIE GRADO VALUTAZIONE CODICE % COPERTA RAPPRESENTATIVITÀ RELATIVA CONSERVAZIONE GLOBALE 1 1 5 0 2 C C C C 1 2 1 0 2 C C C C 1 3 1 0 1 C C C C 1 4 1 0 1 C C C C 1 1 7 0 6 A A B B 1 1 2 0 1 2 B C B B 2 1 1 0 2 C C C C 2 1 2 0 1 C C C C 2 2 3 0 1 C C C C 5 3 3 5 5 B B B B 6 2 2 0 1 0 B B B B 7 2 3 0 1 C C C C 8 2 1 0 3 C C C C 9 1 A A 2 0 B B B B 9 2 A 0 2 C C C C 9 2 6 0 1 0 B B B B 9 3 3 0 1 C C C C 9 3 4 0 1 0 B B B B 9 5 4 0 2 5 A B B B Legenda: Rappresentatività: A= eccellente; B= buona; C= significativa. Superficie relativa: A= 100 - 15% ; B= 15 - 2% ; C= 2-0%. Grado di conservazione: A= eccellente; B= buona; C= media o ridotta. Valutazione globale: A= eccellente; B= buono; C= significativo.

141 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

7.3 CARATTERISTICHE DEL SITO NATURA 2000: SIC ITA030008

SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE DEL SIC ITA 030008 “CAPO PELORO-LAGHETTI DI GANZIRRI””

IDENTIFICAZIONE DEL SITO Nome del sito: Capo Peloro-Laghetti di Ganzirri

Comune: Messina, Provincia: Messina

Tipo di sito: G Codice sito: ITA030008

Data classificazione sito come SIC: 1995 09 Data di compilazione: 1998-06 Rapporti con altri siti: ITA030042

Responsabile: Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio - Direzione Conservazione della Natura, via Capitan Bavastro, 174 - 00154 Roma, et al. LOCALIZZAZIONE SITO Longitudine: 15, 36’, 56’’ Latitudine: 38, 15’, 39’’

Superficie (ha): 60,00

Codice NUTS regione amministrativa: ITA

Nome regione: Sicilia Percentuale coperta: 100%

Zona marina non coperta da regioni NUTS

Regione Bio-geografica: Mediterranea STATO DI PROTEZIONE DEL SITO E RELAZIONE CON SITI “BIOTOPI CORINE” Tipo di protezione a livello Nazionale e Regionale Codice: Nome sito % Coperta: IT05 R.N.I. Pantani di Capo Peloro 100 IT11 100 RELAZIONE CON ALTRI SITI Designati a livello Codice tipo: Nome sito Sovrapposizione tipo % Coperta: Nazionale o Regionale IT05 R.N.O. Pantani = 100 Di Capo Peloro

Designati a livello Tipo: Nome sito Sovrapposizione tipo % Coperta: Internazionale Important IBA 153 * 2 Bird areas Monti Peloritani

Important IBA 153 M “/” 1 Bird areas Monti Peloritani

Codice Sito Corine: 300019021 Tipo sovrapposizione: % Coperta: MAPPA DEL SITO N° Mappa Nazionale: Scala: Proiezione: 254-IV-NE 1.25000 Gauss-Boaga

Altre caratteristiche del sito:

Laghi costieri di grande interesse naturalistico oltre che paesaggistico per essere posti in prossimità di Capo Peloro sullo stretto di Messina. Floristicamente non presentano un particolare interesse, in quanto le piante che si insediano in questa area umida sono in

142 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) massima parte abbastanza comuni nell’isola. Si tratta perlopiù di elofite, alofite e idrofite, che non costituiscono delle particolari associazioni a causa del forte disturbo antropico e del fatto che la fascia in cui si localizzano è piuttosto stretta e non consente il differenziarsi di cenosi. Dal punto di vista idro-geologico si tratta di un’area depressa con fondali rocciosi frammisti a limo e sabbia alimentata da acque marine attraverso dei canali di collegamento con la riva e da acque meteoriche. Sotto il profilo climatico l’area risulta interessata da un bioclima termomediterraneo subumido con precipitazioni medie annue intorno agli 800 mm e temperature medie annue di 18 °C.

Qualitá e importanza Laghi costieri di grande interesse naturalistico, oltre che paesaggistico, per essere localizzati in prossimità di Capo Peloro sullo Stretto di Messina. Il perimetro comprende aree che rivestono un’importanza strategica nell’economia dei flussi migratori dell’avifauna che si sposta nell’ambito del bacino del Mediterraneo. I laghi di Faro e Ganzirri infatti offrono rifugio ed opportunità trofiche alle specie in migrazione, in particolare agli Uccelli acquatici, e per alcune di esse rappresentano anche dei significativi siti di nidificazione. L’area è interessata inoltre da un ampio flusso migratorio di Fringillidi, sia in periodo primaverile che autunnale. Da non sottovalutare infine la particolare malacofauna di questi ambienti lacustri, che ospita popolazioni talora molto differenziate ed esclusive di questo particolarissimo ecosistema acquatico.

Vulnerabilità Sito altamente vulnerabile per l'urbanizzazione molto elevata dei territori contermini, che determina fenomeni di frammentazione ed isolamento degli habitat, inquinamento da scarichi fognari nei corpi idrici ed un generale disturbo per tutta la fauna selvatica. Sono inoltre in atto ulteriori trasformazioni dell’area umida con riduzione o scomparsa delle sponde naturali. Per i laghi sarebbe auspicabile un ripristino della fascia ecotonale ed il recupero di alcune aree umide temporanee, non urbanizzate, tra il lago di Ganzirri e il mare. Sarebbe inoltre utile contenere i fenomeni di erosione delle coste e ripristinare la fascia dunale preesistente.

Fenomeni e attività nel sito e nell'area circostante

SCHEDA DEI FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO Codice Attività umane Intensità % del Sito Influenza attività 200 Acquacoltura e molluschi coltura A 5 - 230 Caccia A 60 - 400 Aree urbane, insediamenti umani B 10 - 500 Reti di comunicazione B 10 - 701 Inquinamento dell’acqua A 60 - 710 Disturbi sonori B 50 - 850 Modifiche del funzionamento idrografico in generale B 40 - 952 Eutrofizzazione B 40 - SCHEDA DEI FENOMENI E ATTIVITÀ NELL’AREA CIRCOSTANTE IL SITO Codice Attività umane Intensità Influenza attività 160 Gestione forestale B + 401 Urbanizzazione continua A - 420 Discariche B - 502 Strade e autostrade A - 710 Disturbi sonori B -

143 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

790 Altre attività umane inquinanti A -

Legenda: Codice attività: codice dei fenomeni e delle attività dell’allegato E, Dir. Habitat; Intensità: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole. % del sito: superficie del sito che subisce tale influenza; Influenza: positiva (+), neutra (0) o negativa (-).

7.4 HABITAT ESISTENTI NEL SIC ITA030008 Nel SIC ITA030008 sono presenti numerosi habitat tutelati dalla Direttiva CEE 93/42, alcuni di essi, per le loro peculiarità ambientali in precario equilibrio con l'ambiente circostante antropizzato, rischiano di scomparire, per questo motivo la loro tutela è considerata prioritaria dall'Unione Europea. Tali tipi di habitat naturali prioritari sono contrassegnati da un asterisco (*).

Elenco di Habitat presenti nel SIC ITA030008

Tipi di habitat % coperta mare, Bracci di mare Fiumi ed estuari soggetti a maree, Melme e banchi di sabbia, Lagune (incluse saline) Stagni salmastri, Prati salini, Steppe saline 90 Dune litoranee, Spiagge sabbiose, Machair 1 Spiaggie ghiaiose, Scogliere marine, Isolotti Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti) Torbiere, Stagni, Paludi, Vegetazione di cinta Brughiere, Boscaglie, Macchia, Garighe, Friganee Praterie aride, Steppe Praterie umide, Praterie di mesofite Praterie alpine e sub-alpine Colture cerealicole estensive (incluse le colture in rotazione con maggese regolare) Risaie Praterie migliorate Altri terreni agricoli Foreste di caducifoglie Foreste di conifere Foreste di sempreverdi Foreste miste Impianti forestali a monocultura (inclusi pioppeti o specie esotiche) 4 Arboreti (inclusi frutteti, vivai, vigneti e dehesas) Habitat rocciosi, Detriti di falda, Aree sabbiose, Nevi e ghiacci perenni Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) 5 COPERTURA TOTALE HABITAT 100 %

Elenco di Habitat presenti nel SIC ITA030008 e relativi codici natura 2000

CODICE NOME ITALIANO NATURA 2000 1150 *Lagune costiere 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) 1170 Scogliere 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose 7230 Torbiere basse alcaline 144 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

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(*) Habitat naturali prioritari

Elenco di Habitat presenti nel SIC ITA030008 e relativa valutazione del sito

145 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

8 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE Per l’individuazione degli obiettivi di protezione ambientale dell’opera in oggetto si è fatto riferimento a quelli già individuati ed approvati per altri Piani e Programmi e pertinenti al progetto in oggetto. Nella tabella sottostante si riporta, per singola componente ambientale, una sintesi del principale quadro di riferimento normativo e pianificatorio da cui scaturiscono i relativi obiettivi di protezione ambientale.

146 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Tali obiettivi di protezione ambientale permetteranno di indirizzare gli interventi previsti nel progetto in oggetto, in chiave ambientale e verificare successivamente, attraverso le misure per il monitoraggio, il loro raggiungimento, qualora si ritenga opportuno di sottoporlo a procedura di Vas.

8.1 ANALISI DELLA COERENZA AMBIENTALE INTERNA

Al fine di illustrare di come si è tenuto conto degli obiettivi di protezione ambientale e di ogni considerazione ambientale durante la fase di preparazione del progetto in oggetto è stata predisposta una matrice di coerenza ambientale interna che mette in relazione gli obiettivi di protezione ambientale individuati e gli interventi di progetto che comportano variante al vigente PRG del Comune di Messina, al fine di valutarne il grado di sinergia, coerenza e conflittualità. La tipologia di matrice utilizzata è stata ottenuta combinando in forma matriciale una checklist, che elenca le componenti ambientali, gli obiettivi di protezione ambientali con una lista delle attività di progetto previste per la realizzazione dell’opera in esame. Tale metodo fu introdotto da Leopold nel 1971 ed è uno dei più utilizzati perché unisce l’immediatezza visiva della rappresentazione grafica alla possibilità di valutare gli impatti risultanti mediante una simbologia.

Interventi previsti in fase di cantiere Le azioni progettuali previste sono le seguenti:

1. Sfalcio e decespugliamento della vegetazione erbacea ed arbustiva; 2. Scavo per le fondazioni del fabbricato; 3. Realizzazione del fabbricato; 4. Realizzazione di reti ed impianti; 5. Realizzazione della rampa pedonale di accesso; 6. Realizzazione del parcheggio con prati armati; 7. Sistemazione del terreno con muretti a secco; 8. Sistemazione dell’area a verde.

147 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

OBIETTIVI DI INTERVENTI IN PROGETTO PROTEZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 COMPONENTI AMBIENTALI AMBIENTALI Flora, Vegetazione, biodiversità Tutelare e valorizzare - - o - - + ++ ++ il patrimonio ambientale e la biodiversità Suolo Prevenire e ridurre i - - o - - + ++ ++ rischi idrogeologici e d’inquinamento del suolo e del sottosuolo Clima e qualità dell’aria Ridurre le emissioni o - - - - + o ++ di gas inquinanti e climalteranti Acqua Raggiungere un o o o o o + ++ ++ buono stato delle acque superficiali e sotterranee Popolazione e salute umana Proteggere la o o o o o o ++ ++ popolazione e il territorio dai fattori di rischio Paesaggio, Ambiente urbano, Migliorare la qualità o o o o o + ++ ++ patrimonio storico-culturale, della vita dei cittadini architettonico, archeologico e tutelare e valorizzare il patrimonio culturale Mobilità e trasporti Promuovere modalità o o o o o o o o di trasporto sostenibili Energia Promuovere politiche o o + o o o o o energetiche sostenibili Rifiuti Ridurre la produzione o o - o o o o o dei rifiuti e la loro pericolosità

Legenda: + + Molto sinergico, + Moderatamente sinergic, o Nessuna correlazione, - - Molto conflittuale, - Moderatamente conflittuale.

Dall’analisi si evince, in linea generale, un’assenza di correlazione per molti degli interventi in progetto che comportano variante al PRG e gli obiettivi di protezione ambientale; nelle fasi salienti di cantiere è ovvio che ci siano elementi di conflittualità ma che nel caso in esame vengono neutralizzati attraverso le condizioni e prescrizioni stabilite che riqualificano un’area altrimenti destinata all’oblìo ed al degrado; infatti, c’è molta sinergia per gli interventi legati alla creazione delle aree a verde ed al ripristino delle antiche armacie, che rispondono alla logica della tutela e valorizzazione e che consentiranno di mantenere il paesaggio dell’area e le coltivazioni tradizionali.

148 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

9 IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI Nel presente capitolo vengono individuati e valutati qualitativamente, gli effetti ambientali significativi che le opere in oggetto potrebbero comportare sul quadro ambientale iniziale, attraverso delle matrici che mettono in relazione gli interventi previsti con gli obiettivi di protezione ambientale prima individuati. La matrice utilizzata è stata ottenuta combinando in forma matriciale una checklist, che elenca le componenti ambientali, con una lista delle attività di progetto previste per la realizzazione dell’opera in esame. Si ha perciò una relazione causa – effetto tra le attività di progetto ed i fattori ambientali su cui esse generano un eventuale impatto. Tale metodo fu introdotto da Leopold nel 1971 ed è uno dei più utilizzati perché unisce l’immediatezza visiva della rappresentazione grafica alla possibilità di valutare gli impatti risultanti mediante valori alfa-numerici.

A tal fine è stata messa a punto la seguente metodologia di lavoro: definizione del quadro ambientale; • individuazione degli obiettivi di protezione ambientale; • matrice di valutazione qualitativa degli impatti significativiti della proposta di Piano dalla quale si evince: - la tipologia dell’impatto: (1) diretto, (2) secondario, (+) positivo, (-) negativo, (S) sinergico, (N) nessun impatto; - magnitudo dell’impatto: (*) basso, (**) medio, (***) alto, (****) molto alto; - la durata dell’impatto: (L) impatto a lungo termine; (M) impatto a medio termine; (B) impatto a breve termine; - la reversibilità dell’impatto: (P) permanente, (T) temporaneo.

La matrice in questione è stata applicata mettendo in relazione: - il singolo intervento del progetto con il singolo tema ambientale individuato; - il singolo intervento del progetto con tutti gli aspetti ambientali individuati; - tutti gli interventi del progetto con il singolo tema ambientale individuato; - tutti gli interventi del progetto con tutti gli aspetti ambientali individuati. • individuazione delle misure di mitigazione ambientale.

Fase di cantiere 1. Sfalcio e decespugliamento della vegetazione erbacea ed arbustiva; 2. Scavo per le fondazioni del fabbricato; 3. Realizzazione del fabbricato; 4. Realizzazione di reti ed impianti; 5. Realizzazione della rampa pedonale di accesso; 6. Realizzazione del parcheggio con prati armati; 7. Sistemazione del terreno con muretti a secco; 8. Sistemazione dell’area a verde.

149 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

OBIETTIVI DI INTERVENTI IN PROGETTO PROTEZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 COMPONENTI AMBIENTALI AMBIENTALI Flora, Vegetazione, biodiversità Tutelare e valorizzare 1-BT 1-LT N 2-SM 1-LT 1+SLP 1+SLP 1+SLP il patrimonio * * * * ambientale e la biodiversità Acqua Raggiungere un N N N N N 1+SLP 1+SLP 1+SLP buono stato delle acque superficiali e sotterranee Suolo Prevenire e ridurre i 1-BT 1-LT 2-BT 1-BT 1-BT 1+SLP 1+SLP 1+SLP Geomorfologia e Geologia rischi * ** * * * idrogeologici e d’inquinamento del suolo e del sottosuolo Clima e qualità dell’aria Ridurre le emissioni 2-BT 2-BT 2-BT 2-BT 2-BT 2+SLP 2+SLP 2+SLP di gas * * * * * inquinanti e climalteranti Popolazione e salute umana Proteggere la N N N N N 2+SLP 2+SLP 2+SLP popolazione e il territorio dai fattori di rischio Paesaggio, Ambiente urbano, Migliorare la qualità N N N N N 1+SLP 1+SLP 1+SLP patrimonio storico-culturale, della architettonico, archeologico vita dei cittadini e tutelare e valorizzare il patrimonio culturale Mobilità e trasporti Promuovere modalità N N N N N N N N di trasporto sostenibili Energia Promuovere politiche N N N N N N N N energetiche sostenibili Rifiuti Ridurre la produzione N N 1-BT N 1-BT N N N dei rifiuti e la loro * * pericolosità

Legenda:

N Nessun impatto

150 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Fase a regime 1. Pressione antropica; 2. Traffico veicolare a regime; 3. Manutenzione ordinaria e straordinaria; 4. Produzione rifiuti solidi urbani; 5. Rumori e vibrazioni; 6. Iluminazione; 7. Emissioni inquinanti gassosi; 8. Incremento di superfici impermeabili;

OBIETTIVI DI INTERVENTI IN PROGETTO PROTEZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 COMPONENTI AMBIENTALI AMBIENTALI Flora, Vegetazione, biodiversità Tutelare e valorizzare 2-BT 2-BT N N 2-BT 2-BT N N il patrimonio * * * * ambientale e la biodiversità Acqua Raggiungere un N N N N N N N N buono stato delle acque superficiali e sotterranee Suolo Prevenire e ridurre i N N N N N N N N Geomorfologia e Geologia rischi idrogeologici e d’inquinamento del suolo e del sottosuolo Clima e qualità dell’aria Ridurre le emissioni N 2-BT N N N N N N di gas * inquinanti e climalteranti Popolazione e salute umana Proteggere la N N N N N N N N popolazione e il territorio dai fattori di rischio Paesaggio, Ambiente urbano, Migliorare la qualità N N N N N N N N patrimonio storico-culturale, della architettonico, archeologico vita dei cittadini e tutelare e valorizzare il patrimonio culturale Mobilità e trasporti Promuovere modalità N N N N N N N N di trasporto sostenibili Energia Promuovere politiche N N N N N N N N energetiche sostenibili Rifiuti Ridurre la produzione N N N N N N N N dei rifiuti e la loro pericolosità Legenda

N Nessun impatto 151 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Dall’analisi delle matrici d’impatto si evince che gli impatti del progetto sull’ambiente sono prevalentemente di tipo diretto, a breve termine e permanente nella fase di cantiere, potenzialmente negativi e di bassa magitudo per le principali azioni di progetto (sfalcio vegetazione, scavo fondazioni, realizzazione del fabbricato, realizzazione della rampa di accesso, ecc.), mentre sono principalmente positivi e permanenti per le opere di mitigazione (realizzazione del parcheggio con prati armati, sistemazione del terreno con muretti a secco, sistemazione dell’area a verde). Nella fase a regime, la maggior parte delle azioni previste si prevedono neutre. Per neutralizzare gli effetti negativi di alcune azioni di progetto, sono state individuate delle misure di mitigazione ambientale coerenti con gli obiettivi di tutela ambientale previsti che consentiranno anche un minimo impatto paesaggistico ed un inserimento più graduale ed armonioso delle strutture, nel contesto ambientale esistente.

9.1 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA SUI SITI NATURA 2000 PRESENTI NEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Questa fase prevede la verifica della significatività dell’impatto del piano in esame rispetto alle esigenze di conservazione e di salvaguardia dei Siti natura 2000 esistenti nella zona d’interesse progettuale e nelle zone limitrofe. A tale scopo si è resa necessaria l’adozione di un set di indicatori, che possiamo definire di perturbazione e degrado, al fine di rendere possibile una valutazione della significatività dell’incidenza dei potenziali cambiamenti che potrebbero intervenire nell’area della ZPS in seguito alla realizzazione dei fabbricati. In linea generale la valutazione della significatività si basa su fattori uguali o simili a quelli elencati di seguito: • le caratteristiche e il valore percepito dell’ambiente colpito; • la significatività, la diffusione spaziale e la durata del cambiamento previsto; • la capacità dell’ambiente di resistere al cambiamento; • l’affidabilità delle previsioni relative ai possibili cambiamenti; • la disponibilità di politiche, programmi, piani, ecc. utilizzabili come criteri; • l’esistenza di standard ambientali in base ai quali valutare una proposta (p.es. norme per la qualità dell’aria o dell’acqua); • il grado d’interesse e di relazione dell’opinione pubblica con le risorse ambientali in causa e le problematiche associate alla proposta di progetto; • le possibilità di mitigazione, sostenibilità e reversibilità.

Tutto ciò presuppone l’esistenza di appropriati studi di riferimento che siano in grado di definire lo stato dell’ambiente nell’area d’interesse progettuale nella fase ante operam, ossia prima della realizzazione delle opere in oggetto, anche tramite l’ausilio di carte topografiche, carte tematiche e fotografie aeree che possono servire a prevedere e valutare eventuali cambiamenti futuri, nella fase post operam, negli ecosistemi della zona. Nel caso della Rete Ecologica Siciliana, una fonte importante di dati cartografici è rappresentata dalla Carta Natura redatta dall’ARTA Regione Sicilia – Dipartimento Territorio ed Ambiente - Servizio 6 – Protezione Patrimonio Naturale. Nel caso della ZPS ITA 030042“Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina dello Stretto di Messina” è stato realizzato il Piano di Gestione “Monti Peloritani” redatto dalle società di consulenza ambientale “Agristudio” srl e Temi srl; questo documento, è in grado di fornire delle indicazioni dettagliate “di partenza” a proposito della consistenza,

152 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) delle caratteristiche delle specie e degli habitat più importanti presenti. Gli indicatori selezionati in questa fase sono stati identificati sulla base dei dati scientifici contenuti nel Piano di Gestione di cui sopra, oltre che da un'indagine eseguita in sito, dall’analisi di altri casi analoghi ed in base allo studio dei potenziali effetti del progetto sull’area protetta, così come definiti nel successivo paragrafo

Tipo di incidenza Indicatore

Perdita di aree di habitat Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito Frammentazione Distruzione Grado di frammentazione, di distruzione e di perturbazione Perturbazione Densità della popolazione Entità del calo stimato nelle popolazioni delle varie specie Qualità dell’ambiente Rischio stimato di inquinamento del sito rispetto alle componenti: aria, acqua e suolo

9.1.1. Esito della Valutazione della significatività dell’incidenza Allo scopo di definire i limiti del concetto di significatività di un determinato impatto, è necessario chiarire i concetti di perturbazione e degrado ai quali si accennava nel paragrafo precedente. In linea generale è possibile affermare che:

‰ Qualsiasi evento che contribuisca a ridurre le superfici di un habitat naturale per il quale questo sito è stato designato può essere considerato un degrado. ‰ Qualsiasi alterazione negativa dei fattori necessari per il mantenimento a lungo termine degli habitat può essere considerata un degrado. ‰ Qualsiasi evento che contribuisce al declino a lungo termine della popolazione della specie sul sito può essere considerato una perturbazione significativa. ‰ Qualsiasi evento che contribuisce alla riduzione o al rischio di riduzione della gamma di specie nel sito può essere considerato come una perturbazione significativa. ‰ Qualsiasi evento che contribuisce alla riduzione delle dimensioni dell’habitat e della specie nel sito può essere considerato una perturbazione significativa.

Sulla base di queste precisazioni e delle informazioni a nostra disposizione, l’impatto del progetto sulla ZPS e sul SIC, in termini significatività determinata a partire dagli indicatori individuati, può essere valutato prendendo in considerazione quattro livelli di giudizio: • non significativo: il progetto, relativamente all’indicatore considerato, non è suscettibile di causare alcuna incidenza significativa sulla ZPS; • poco significativo: relativamente all’indicatore considerato, esistono delle incertezze circa le incidenze che potrebbero derivare dalla realizzazione del progetto; • significativo: il progetto, relativamente all’indicatore considerato, può avere delle incidenze sulla ZPS che richiedono la predisposizione di opportune misure di mitigazione; • molto significativo: il progetto, relativamente all’indicatore considerato, avrà sicuramente delle incidenze sulla ZPS.

9.1.2 Analisi degli indicatori ambientali della significativita’ dell’incidenza Nell’ambito della valutazione dell’incidenza in habitat appartenenti ad un sito della rete Natura 2000, l’uso di opportuni indicatori deve rispondere a due esigenze fondamentali di informazione: 153 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

o se la superficie occupata dall’habitat è stabile o no; o se la struttura e le funzioni specifiche necessarie al mantenimento a lungo termine dell’habitat sono presenti e se ne è prevedibile la loro presenza in un futuro. A tale scopo sono stati individuati degli indicatori ambientali di immediata interpretazione ai fini della valutazione della significatività dell’incidenza nel sito in esame, che vengono elencati di seguito:

Perdita di Habitat Per quanto riguarda la ZPS ITA030042, per la realizzazione delle opere in oggetto la perdita di totale di habitat sarà di circa 500,00 m2 (superficie coperta dal fabbricato, dagli spazi di pertinenza e dagli accessori); su una superficie complessiva della ZPS ITA030042 di 27.995 ettari (279.950.000 m2), la perdita di habitat corrisponde allo 0,0001786% della superficie totale del sito Natura 2000 di cui sopra. La superficie interessa habitat non prioritari costituiti da arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. Corine Biotopes: 32.214. – Cod. Natura 2000: 5330). La perdita di habitat nell’area d’interesse progettuale si prevede poco significativa. Per quanto riguarda il SIC ITA 030008, per la realizzazione delle opere in oggetto non ci sarà nessuna perdita di Habitat, quindi l’incidenza sarà non significativa.

Frammentazione Per quanto riguarda la ZPS ITA030042, per la realizzazione delle opere in oggetto, considerando che siamo a ridosso di un’area urbana ad densità abitativa medio-alta, il rischio di frammentazione si prevede poco significativo. Per quanto riguarda il SIC ITA 030008, la realizzazione delle opere in oggetto non provocherà frammentazione di Habitat, quindi l’incidenza sarà non significativa.

Distruzione Per quanto riguarda la ZPS ITA030042, per la realizzazione delle opere in oggetto il rischio di distruzione si prevede poco significativo. Per quanto riguarda il SIC ITA 030008, non essendo interessato direttamente dalle azioni proviste in progetto, non si prevede alcuna distruzione di habitat, quindi l’incidenza sarà non significativa

Perturbazione Per quanto riguarda la ZPS ITA030042, il rischio di perturbazione per le specie faunistiche si prevede poco significativo e limitato alla sola fase di cantiere, da approfondire il rischio di perturbazione, per quando riguarda i taxa di invertebrati, di erpetofauna, e di avifauna sia stanziale che migratoria. Per quanto riguarda il SIC ITA 030008, il rischio di perturbazione per le sole specie faunistiche si prevede poco significativo, e dovuto per lo più alla vicinanza del sito alla futura area di cantiere.

Riduzione nella densità delle specie faunistiche Per la realizzazione dell’opera in oggetto, la diminuzione nella densità delle varie specie faunistiche della ZPS ITA030042 si presume poco significativa. Per quanto riguarda il SIC ITA 030008, la diminuzione nella densità delle varie specie faunistiche della ZPS ITA030042 si presume non significativa

154 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Cambiamenti negli elementi principali del sito (ad esempio, qualità di acqua, aria, suolo, ecc.) Per quanto riguarda la ZPS ITA030042, nell'esecuzione delle opere in progetto, rispettando le prescrizioni previste in questo studio, questo rischio per le componenti: acqua, aria, suolo, ecc., sarà poco significativo. Verranno presi tutti gli accorgimenti utili ad evitare impatti sull’atmosfera, sulle acque e sul suolo; si esclude ogni possibile inquinamento del sito. Per quanto riguarda il SIC ITA 030008, i cambiamenti negli elementi principali del sito si presumono non significativi.

La tabella successiva riassume le considerazioni circa la valutazione di significatività dell’impatto del progetto sulla ZPS.

Giudizio sulla significatività dell’impatto Indicatore del progetto sulla ZPS ITA 030042 Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito Poco significativo Grado di frammentazione Poco significativo Grado di distruzione Poco significativo Grado di perturbazione Poco significativo Diminuzione nella densità delle popolazioni delle varie Poco significativo specie faunistiche Cambiamenti negli elementi principali del sito (es. qualità Poco significativo di acqua, aria, suolo, ecc.)

La tabella successiva riassume le considerazioni circa la valutazione di significatività dell’impatto del progetto sul SIC Giudizio sulla significatività dell’impatto Indicatore del progetto sulla SIC ITA 030008 Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito Non significativo Grado di frammentazione Non significativo Grado di distruzione Non significativo Grado di perturbazione Poco significativo Diminuzione nella densità delle popolazioni delle varie Non significativo specie faunistiche Cambiamenti negli elementi principali del sito (es. qualità Non significativo di acqua, aria, suolo, ecc.)

9.1.3 Mitigazioni e compensazioni Le misure di mitigazione e compensazione adottate durante la realizzazione delle opere saranno le seguenti: • Protezione del suolo contro la dispersione di oli e altri residui; • Regimazione, canalizzazione acque di superficie e tutela della falda acquifera; • Organizzazione di un cronoprogramma generale dei lavori; • Conservazione del suolo vegetale; • Realizzazioni di zone a verde; • Realizzazione di strutture di recezione per l’avifauna ed i chirotteri • Limitazioni all’inquinamento luminoso; • Trattamento degli inerti; • Limitazioni del rumore;

155 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

• Tutela dei giacimenti archeologici; • Integrazione paesaggistica delle strutture.

Protezione del suolo contro la dispersione di oli e altri residui Al fine di evitare possibili contaminazioni dovute a dispersioni accidentali che si potrebbero verificare durante la realizzazione dell’opera, dovranno essere stabilite le seguenti misure preventive e protettive: o Durante la fase di cantiere, in caso di spargimento di combustibili o lubrificanti, sarà asportata la porzione di terreno contaminata, e trasportata alla discarica autorizzata; le porzioni di terreno contaminate saranno definite, trattate e monitorate con i criteri prescritti dal D.M 471/99 - criteri per la bonifica di siti contaminati. o Durante la fase di cantiere si effettuerà un’adeguata gestione degli oli e altri residui dei mezzi d'opera utilizzati in cantiere. Questi residui sono stati classificati come rifiuti pericolosi e pertanto, una volta terminati il loro utilizzo, saranno consegnati ad un ente autorizzato affinché vengano trattati adeguatamente.

Regimazione, canalizzazione acque di superficie e tutela della falda acquifera Durante la fase di cantiere saranno realizzate opere di regimazione e canalizzazione delle acque di superficie per prevenire danni da ruscellamento; fra gli interventi complementari al progetto si prevede la regimazione delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di drenaggi. Per quanto riguarda le misure di mitigazione relativamente alla falda acquifera, sarà opportuno l’utilizzo di materiali drenanti per la viabilità interna, inoltre le acque piovane provenienti dai tetti, andrano convogliate e smaltite direttamente nel terreno. Tali semplici comportamenti faranno sì che la costruzione dell’opera in progetto, non interferirà con il bilancio della falda idrica e non creerà depauperamento della stessa.

Organizzazione di un cronoprogramma generale dei lavori Sarà opportuno pianificare un cronoprogramma generale dei lavori per la realizzazione delle opere evitando i periodi più importanti (riproduzione, migrazione) delle fasi fenologiche di vita della fauna (vedi allegato). Per non interferire con i flussi migratori si consiglia di limitare al minimo gli interventi nei seguenti periodi: Stagione primaverile Stagione autunnale. Limitare al minimo gli interventi anche nel periodo riproduttivo (aprile-luglio).

Cronoprogramma generale dei lavori da applicare nell’area d’interesse progettuale.

156 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Conservazione del suolo vegetale

Nel momento in cui sarà sistemata l’area d’interesse progettuale, lo scavo per le fondazioni, e tutte le successive azioni progettuali, si procederà ad asportare e mettere da parte lo strato di suolo fertile (ove presente). Il terreno ottenuto verrà stoccato in cumuli che non superino i 2 m, al fine di evitare la perdita delle sue proprietà organiche e biotiche. I cumuli verranno protetti con teli impermeabili per evitare la dispersione del suolo in caso di intense precipitazioni. Tale terreno sarà successivamente utilizzato come ultimo strato di riempimento dello scavo di fondazione e nelle zone destinate a verde. La morfologia del terreno è caratterizzata da una leggera pendenza con un andamento pressoché scorrevole, pertanto non ci saranno brusche variazioni di quote, pertanto non si potranno innescare fenomeni di erosione, di dissesto idrogeologico superficiale e profondo, in considerazione anche della ridotta superficie interessata dall’opera. Non ci saranno modifiche agli habitat circostanti sia in fase di cantiere che di esercizio. Verrà utilizzata la viabilità esistente che risulta idonea al traffico dei mezzi d'opera nella fase di cantiere e nella fase a regime, pertanto non sarà necessario aprire nuove vie di accesso. La polvere stradale sollevata dei mezzi pesanti durante la fase di cantiere sarà ridotta al minimo mediante la manutenzione delle strade, l’utilizzo di teloni, e l’innaffiamento, ecc.;

Realizzazione di zone a verde

Per ridurre l’impatto sulla vegetazione e sulla fauna, nell’area di progetto negli spazi destinati a verde verranno impiantate essenze che saranno scelte prendendo spunto dalla vegetazione spontanea autoctona, in modo da determinare sia un impatto inferiore che un inserimento più graduale ed armonioso delle strutture da realizzare nel contesto paesaggistico esistente. Negli spazi destinati a verde, saranno seminate con tecniche di ingegneria naturalistica (semina a spaglio) specie erbacee autoctone provenienti in parte dallo sfalcio effettuato preventivamente all’inizio dei lavori, inoltre saranno piantumate specie arbustive ed arboree autoctone, cosìccome nelle superfici adiacenti non occupate e dove possibile, sarà opportuno realizzare siepi con specie arbustive e rampicanti autoctone, in ottemperanza all’art. 68 del P.R.G. del Comune di Messina. Per gli inerbimenti si utilizzeranno: Lolium perenne, Cynodon dactylon, Avena sterilis, Lotus corniculatus, Vicia sicula Per le siepi si utilizzeranno: Nerium oleander, Spartium junceum, Rosmarinus officinalis, Laurus nobilis. Tra i rampicanti: Vitis vinifera, Hedera helix. Per le alberature: Olea europea, Cupressus sempervirens var. stricta, Laurus nobilis, Prunus dulcis.

L’impianto di nuove essenze vegetali favorirà la naturalità dei luoghi, incoraggiando la presenza di popolazioni di varie specie di fauna e di avifauna.

Elenco delle specie vegetali da inserire nell’area d’interesse progettuale:

Specie da utilizzare per gli inerbimenti: 1. Lolium siculum – Loglio siciliano corologia: Euri-Mediterranea; 2. Cynodon dactylon – Gramigna rampicante. corologia: Cosmop; 3. Avena sterilis - Avena maggiore. corologia: Euri-Mediterranea; 157 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

4. Lotus corniculatus - Ginestrino corologia: Paleotemp; 5. Vicia sicula – Veccia siciliana. corologia: Steno-Mediterranea;

Specie da utilizzare per le siepi:

1. Nerium oleander - Oleandro corologia: S-Steno-Mediterranea; 2. Laurus nobilis – Alloro corologia: Steno-Mediterranea; 3. Rosmarinus officinalis –Rosmarino corologia: Steno-Mediterranea; 4. Spartium junceum - Ginestra comune corologia: Euri-Mediterranea;

Specie rampicanti da utilizzare:

1. Hedera helix - Edera corologia: Euri-Mediterranea; 2. Vitis vinifera – Vite comune corologia: Coltivata.

Specie arboree da inserire:

1. Olea europea – Olivo corologia: Steno-mediterranea; 2. Laurus nobilis- Alloro corologia: Steno-mediterranea; 3. Cupressus sempervirens (var. stricta)- Cipresso comune corologia: E-Euri- Mediterranea; 4. Prunus dulcis – Mandorlo corologia: S. Mediterranea

Realizzazione di strutture di recezione per l’avifauna ed i chirotteri

Nell’area d’interesse progettuale al fine di mitigare gli interventi in progetto sarebbe opportuno inserire delle cassette nido per agevolare la nidificazione di varie specie di avifauna e di chirotteri. Con le cassette nido si possono aiutare, tutti gli uccelli e i chirotteri che nidificano nelle cavità. Possiamo favorire molte specie (upupe, cince, ecc.) in quei luoghi dove la disponibilità di cavità è scarsa. Delle buone cassette nido permettono di ottenere un successo riproduttivo superiore alla media. Queste strutture insieme alle grondaie del tetto a falde del fabbricato in progetto sono potenziali siti per la nidificazione dell’avifauna. Le cassette posso essere collocate nelle pareti del fabbricato ovvero nelle aree a verde, appese agli alberi. Il numero di cassette dipende dal luogo e dal numero di specie che si vogliono far nidificare. Nell’area in esame si collocheranno due cassette nel fabbricato in progetto ed una ogni due alberi poste ad una interdistanza di almeno 5 metri, per i chirotteri e per le seguenti specie di avifauna: upupe, cince, balestrucci, rondini, passeri, pettirossi, ecc.. Nel caso dei rapaci, poiché le loro popolazioni sono poco dense, essendo predatori ai vertici delle catene alimentari, i nidi dovranno essere collocati ad una distanza elevata, in quanto difficilemente due coppie di Allocchi o Gheppi nidificheranno a poche decine di metri di distanza; le cassette non utilizzate per nidificare servono come luogo di riposo notturno. Le cassette sono un sostituto artificiale dei buchi naturali che troviamo a qualsiasi altezza, esposizione e con dimensioni diverse. L'altezza ideale per piccoli uccelli si situa fra 1.8 e 3 metri, per i chirotteri si situano più alto, a circa 3- 4 m.. L'entrata non deve essere esposta alle

158 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) intemperie e dunque è meglio rivolgerla verso Est o Sud-Est. Le cassette nido non devono essere mai inclinate verso l’alto, ma vanno posizionate in parallelo al suolo o leggermente inclinate verso il basso per essere riparate da pioggia e sole, infatti, non dovrebbero essere completamente esposte per lunghe ore all’irraggiamento solare, dunque sono preferibili i posti ombreggiati, mentre sono positivi i raggi solari mattutini. Le cassette collocate sugli alberi, verranno attaccate a rami monchi con una corda o del filo di ferro in modo che possono essere facilmente rimosse per il controllo e la pulizia annuale. Possono essere posate contro il tronco ma anche, nei posti riparati dal vento, lasciate penzolare da un ramo. In quest'ultimo caso rimangono anche più protette da gatti e volpi. Su alberi vivi è sconsigliato l'uso di chiodi o filo di ferro fine. Le cassette possono essere posate molto presto in primavera ma ancor meglio alla fine dell'estate o l'autunno precedente. Gli uccelli ed i chirotteri possono dunque abituarvisi progressivamente, inoltre le cassette fungono da protezione durante l'inverno contro il freddo e l'umidità. La pulizia annuale può essere effettuata fra settembre e fine febbraio rimuovendo lo sterco e il materiale utilizzato per la costruzione del nido.

Limitazioni all’inquinamento luminoso

Per l’illuminazione durante la fase cantieristica si utilizzeranno proiettori “a fascio largo” con lampade a vapori di sodio di potenza pari a 400W ognuna con un proprio condensatore di rifasamento; Per l’inquinamento luminoso che rappresenta un impatto di una certa intensità, è necessario, la riduzione al minimo della luce inutilmente dispersa nelle aree circostanti (cioè emessa verso il basso, ma al di fuori dall’area da illuminare). Almeno il 40% della luce è sprecato, l’utilizzo arriva al massimo al 60% anche in impianti ben ideati. Tuttavia, tale riduzione è già implicita in una buona progettazione, che per essere tale deve massimizzare la frazione di luce effettivamente utilizzata dall’impianto per minimizzare i consumi energetici. Il primo criterio fondamentale per fare ciò, è quello di evitare le immissioni di luce sopra l'orizzonte mediante l’utilizzo di apparecchi totalmente schermati il cui unico flusso, proiettato verso l'alto rimane quello riflesso dalle superfici che, se si progetta l impianto con cura e si limita la luce dispersa nelle aree circostanti, può essere reso più piccolo di quello prodotto da un impianto non schermato avente uguale luminanza. Il secondo criterio irrinunciabile per un efficace limitazione dell’inquinamento luminoso è quello di non sovrailluminare. Il terzo criterio è quello di usare lampade la cui distribuzione spettrale della luce abbia la massima intensità alle lunghezze d onda a cui l occhio ha la massima sensibilità nelle condizioni tipiche delle aree illuminate. L’impianto dovrebbe essere progettato tenendo conto di parametri vari quali: ƒ la distribuzione spettrale delle lampade (in pratica si tratta solo di identificare il tipo di lampada, essendo le lampade in numero limitato e le loro caratteristiche in genere conosciute). Essa dovrebbe essere tale da produrre, a parità di flusso luminoso, il minore impatto e comunque il tipo di lampada deve essere congruente con le indicazioni di legge, ove presenti; ƒ il valore assoluto delle immissioni. (in pratica si calcola il flusso luminoso installato totale, e i flussi emessi verso l’alto dagli apparecchi e riflessi verso l’alto dalle superfici nei vari intervalli angolari); ƒ l'utilizzo di adeguate sorgenti luminose per l’illuminazione di strade urbane ed extraurbane, parcheggi, ecc., deve essere effettuata con ottiche cut-off, accuratamente

159 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

posizionate, con la giusta inclinazione e, se necessario, con l'aggiunta di schermature opportune in modo da ottenere il minor impatto ambientale ed il massimo risparmio energetico. Non eccedere mai con la potenza delle lampade evitando così sovrailluminazione e abbagliamento; ƒ evitando, in ogni caso, che la luce vada verso l'alto o al di sopra della linea dell' orizzonte (con fari sia fissi che roteanti); installando apparecchi con la giusta inclinazione e, se necessario, aggiungere le schermature opportune;

Limitazioni all’inquinamento atmosferico

Per limitare le emissioni di inquinanti gassosi che potrebbero essere generati da automezzi impiegati nelle attività di cantiere (monossido di carbonio - ossidi di azoto – ossidi di zolfo; idrocarburi; idrocarburi policiclici aromatici quali il benzene e le polveri sottili PM10 e PM 2.5) è opportuno l’utilizzo esclusivo di mezzi d’opera dotati di marmitte catalitiche. Sarebbe auspicabile, in base al DECRETO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO del 01/04/2004 contenente “Linee guida per l’utilizzo di sistemi innovativi nelle valutazioni d’impatto ambientale”, l’utilizzo di bitumi, malte, intonaci, pitture e rivestimenti in Biossido di Titanio (TiO2) per la riduzione di NOx, altri inquinanti atmosferici e batteri.

Trattamento degli inerti

I materiali inerti prodotti, che in nessun caso potrebbero divenire suolo vegetale, saranno riutilizzati per il riempimento degli scavi, ecc.; Non saranno create quantità di detriti incontrollate, né saranno abbandonati materiali da costruzione o resti di escavazione in prossimità delle opere. Nel caso rimanessero resti inutilizzati, questi verranno trasportati al di fuori della zona e conferiti nella discarica autorizzata per inerti più vicina, in ottemperanza alla normativa vigente, ovvero nei cantieri più vicini che ne facciano richiesta.

Limitazioni al rumore

Il rumore prodotto dai mezzi d'opera in cantiere durante la fase di costruzione sarà estremamente contenuto è limitato ad un breve periodo di tempo. Le fonti sonore rispetteranno i limiti imposti dalla normativa vigente è saranno tollerabili dalle abitazioni limitrofe al cantiere. Per limitare l’inquinamento acustico, si eviteranno lavorazioni notturne e le attività di cantiere avranno corso nelle normali ore lavorative dei giorni feriali;

Tutela dei giacimenti archeologici

Nell'area in esame non sono presenti né tantomeno segnalate reperti archeologici, pertanto non vige nessun vincolo della Sovrintendenza ai beni culturali della Regione Sicilia. Qualora, durante l’esecuzione dei lavori, si dovessero rinvenire resti archeologici, verrà tempestivamente informato l’ufficio della Sovrintendenza competente per l’analisi archeologica.

160 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Integrazione paesaggistica delle strutture

Al fine di rendere minimo l’impatto visivo delle varie strutture del progetto e contribuire, per quanto possibile, alla loro integrazione paesaggistica si adotteranno le seguenti soluzioni: I muri esterni del fabbricato avranno tinteggiature e finiture che ben si mimetizzano con l’ambiente circostante, in più saranno arricchiti con piante sempreverdi e rampicanti. Nella superficie non coperta e negli appositi spazi interni all’area di progetto verranno piantumate essenze vegetali autoctone: erbacee, arbustive, arboree.

9.1.4.Conclusioni della Valutazione d’incidenza ambientale Dalle analisi e dalle valutazioni svolte nel Livello 2 della valutazione appropriata dell’incidenza emerge che la realizzazione dell'opera in progetto e la sua utilizzazione originano, complessivamente, delle incidenze poco significative a carico delle principali componenti biotiche ed abiotichedel sito; in considerazione che siamo in presenza di biocenosi a bassa metastabilità con poca resistenza ai disturbi, ma con rapida capacità di recupero ed alta capacità omeostatica di risposta alle perturbazioni, il grado di questa incidenze non supera mai i valori limiti di “Capacità portante dell'ambiente" (Carrying capacity). Nella fase in corso d’operam gli impatti più significativi saranno presumibilmente connessi alla fase di apertura del cantiere, in relazione all’esecuzione di tutte le azioni progettuali previste in progetto. In questa fase tutti i mezzi di cantiere saranno pienamente operativi e determineranno l’interferenza più significativa e diretta nei confronti degli ecosistemi circostanti; in ogni caso si tratta di un’incidenza reversibile in breve tempo, che può essere ulteriormente attenuata adottando le mitigazioni previste in questo studio. Nella successiva fase post operam, l’opera determinerà disturbi diretti ed indiretti poco significativi sulle componenti biotiche ed abiotiche degli habitat, dovute soprattutto alla frequentazione antropica nell’area ed alle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria del fabbricato.

Considerato che complessivamente per la realizzazione delle opere in oggetto la perdita di totale di habitat sarà di circa 500,00 m2 (superficie coperta dal fabbricato, dagli spazi di pertinenza e dagli accessori); su una superficie complessiva della ZPS ITA030042 di 27.995 ettari (279.950.000 m2), la perdita di habitat corrisponde allo 0,0001786% della superficie totale del sito Natura 2000 di cui sopra.

Considerato che l’area oggetto di studio secondo la cartografia tematica ufficiale (Carta Habitat del Pdg “Monti Peloritani”) ricade in habitat prioritario, (Cod. Corine Biotopes: 34.634 - Praterie steppiche ad Hypparenia hirta; Cod. Natura 2000: 6220 -*Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea). In realtà dai rilievi fitosociologici effettuati nel sito, la superficie individuata come Habitat prioritario Cod. 6220*, si riferisce ad una zona che in passato era coltivata ed è attualmente colonizzata in successione ecologica da fitocenosi arbustive ed erbacee ascrivibili all’habitat degli arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. 32.214 Corine Biotopes, Codice Natura 2000: 5230). Le formazioni arbustive sono costituite prevalentemente da una macchia bassa di Pistacia lentiscus, Rubus ulmifolius, Asparagus albus, Rhus coriaria e qualche esemplare isolato di Olea europaea var sylvestris, ecc.. Le comunità erbacee frammiste agli arbusteti sono

161 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) costituite da specie sinantropiche post colturali, ipernitrofile e ruderali, con dominanza di Avena sterilis, Daucus carota, Hordeum murinum, Piptatherum miliaceum, ecc., con presenza di alcune piante di Olea europaea, ecc. a testimonianza del recente passato della zona che era costituita da appezzamenti con colture miste (uliveti, frutteti).

Considerato che le opere previste in progetto non avranno effetti negativi diretti ed indiretti sul vicino SIC ITA030008.

Considerato che la scarsa rappresentazione di entità vegetali adatte al pabulum di Imenotteri sociali (quali numerose Leguminose erbacee) possa fare escludere una particolare predisposizione del sito in esame quale area di foraggiamento per Accipitridi e/o altre specie avifaunistiche a regime alimentare insettivoro (p.e. il pecchiaiolo, che tuttavia tende a non alimentarsi durante le migrazioni), la cui protezione e incremento si renderebbe altrimenti necessaria ai sensi del D.M. 17/10/2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e Zone di protezione speciale (ZPS)” (cfr. G.U. n. 258 del 6/11/07 e successivi aggiornamenti, D.M. 22/01/2009

Il progetto oggetto del presente studio, con l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari per la tutela degli habitat circostanti (mitigazioni, compensazioni) è ecocompatibile con la struttura, le funzioni e gli obiettivi di conservazione dei siti natura 2000: ZPS ITA030042 e SIC ITA030008. Il livello degli impatti e la durata degli effetti negativi relativi saranno mitigabili attraverso l’adozione di tutti gli interventi di mitigazione e compensazione, in fase di realizzazione dell'opera ed in fase post opera, descritti nei paragrafi precedenti, come ad esempio: la sistemazione a verde delle aree non occupate dalle strutture previste in progetto, con specie autoctone erbacee, arbustive e rampicanti (vedi paragrafo mitigazioni e compensazioni). Per ciò che riguarda la componente faunistica della zona, con particolare riferimento all’avifauna, trattandosi di una zona in parte già antropizzata, l’incidenza prevista si prevede poco significativa a condizione che vengano applicate le già citate mitigazioni e compensazioni prescritte in questo studio. Adottando tali prescrizioni si determinerà anche un impatto paesaggistico minore ed un inserimento più graduale ed armonioso delle strutture, nel contesto ambientale esistente.

162 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

10 CRITERI DI VALUTAZIONE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ (ALLEGATO I - D.Lgs 4/2008)

L’applicazione del primo gruppo di criteri (elencati nell’Allegato I del D.lgs del 04/08) evidenzia la portata delle modifiche intervenute in termini di problematiche ambientali connesse, d’integrazione degli aspetti di sostenibilità ambientale, di ricaduta su altri piani o programmi e di incidenza sulla ripartizione delle risorse finanziarie.

1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: • in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e la condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse

Il lotto oggetto di studio ricade in parte in zona omogenea C4 (2475, 2476, 2481) “Zone destinate a residenza e attrezzature turistiche integrate” con indice di fabbricabilità territoriale pari a 0,40 mc/mq ed in parte in zona agricola (particelle 2468 e 2469) per una superficie di circa mq. 1.129,00. In seguito al progetto in oggetto la Ditta proprietaria propone che la parte del terreno ricadente in zona agricola sia oggetto di variante con lo stesso indice della zona omogenea adiacente (C4), cioè 0,40 mc/mq. L’area agricola oggetto di variante al PRG, ha una superficie esigua (mq 1.129,00), attualmente è caratterizzata da condizioni di degrado ambientale. Nella zona da decenni ormai non si praticano più attività agricole, mentre in un recente passato erano presenti appezzamenti con colture miste (uliveti, frutteti). L’abbandono di tali colture ed il passaggio sistematico del fuoco durante la stagione estiva hanno consentito l’insediamento di fitocenosi arbustive ed erbacee ascrivibili all’habitat degli arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. 32.214 Corine Biotopes, Codice Natura 2000: 5330). Le formazioni arbustive sono costituite prevalentemente da una macchia bassa di Pistacia lentiscus, Rubus ulmifolius, Asparagus albus, Rhus coriaria e qualche esemplare isolato di Olea europae var sylvestris, ecc.. Le comunità erbacee frammiste agli arbusteti sono costituite da specie sinantropiche post colturali, ipernitrofile e ruderali, con dominanza di Avena sterilis, Daucus carota, Hordeum murinum, Piptatherum miliaceum, ecc., con presenza di alcune piante di Olea europaea La variante prevista dal progetto rientra negli obiettivi del PRUSST, ossia realizzare un sistema integrato di attività finalizzate all'ampliamento e alla realizzazione di insediamenti industriali, commerciali e artigianali, alla promozione turistico-ricettiva e alla riqualificazione di zone urbane centrali e periferiche interessate da fenomeni di degrado. Alla luce di quanto evidenziato si può affermare che non si rilevano, modifiche di portata importante alla strategia del PRG vigente Il progetto non costituisce elemento autorizzativo per nuove attività o interventi, lo costituisce esclusivamente per l’attività edilizia prevista. Il progetto non prevede la realizzazione di infrastrutture o interventi assoggettabili alle procedure di VIA, mentre essendo ubicato all’interno di un sito natura 2000 (ZPS ITA030042) è stato sottoposto a Valutazione d’incidenza ambientale ed ha avuto il parere della Commissione Vinca del Comune di Messina, in data 31/10/2014.

163 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

• in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati

Il Progetto viene realizzato in attuazione del PRUSST Messina per il 2000, e si colloca in un ambiente già urbanizzato e degradato, e coinvolge una piccola area che si trova all’interno di un sito natura 2000 per la quale è già stata verificata la Valutazione di Incidenza. Inoltre l’area di intervento non è sottoposta a vincoli derivanti dal Piano per l’assetto idrogeologico (P.A.I.).

• la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile

Il Progetto in oggetto, che prevede variante al PRG, si inserisce nel contesto urbanistico con un’edilizia di qualità attraverso l’utilizzo di materiali che favoriscano il risparmio energetico, circondata da ampi spazi di verde, mirante a garantire uno sviluppo sostenibile del territorio, di fatto non incide significativamente sull’area. Inoltre la dimensione dell’intervento (mc. 628,098 < mc. 641,20) risulta assolutamente sostenibile relativamente all’area in essere.

• problemi ambientali pertinenti al piano o al programma

L’area in questione non presenta fattori criticità sia dal punto di vista degli Habitat sia della fauna, stante il fatto che l’area si ritrova a ridosso di un’area urbana a densità abitativa medio- alta ed incide su una superficie minima della zona protetta pari allo 0,0001786 % della stessa.

Per quanto riguarda la ZPS ITA030042, per la realizzazione delle opere in oggetto la perdita di totale di habitat sarà di circa 500,00 m2 (superficie coperta dal fabbricato, dagli spazi di pertinenza e dagli accessori); su una superficie complessiva della ZPS ITA030042 di 27.995 ettari (279.950.000 m2), la perdita di habitat corrisponde allo 0,0001786% della superficie totale del sito Natura 2000 di cui sopra. La superficie interessa habitat non prioritari costituiti da arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. Corine Biotopes: 32.214. – Cod. Natura 2000: 5330).

• la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o allaprotezione delle acque)

Il Piano proposto non ha alcuna rilevanza ne connessione per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque.

2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:

• probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti

164 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Gli impatti previsti che si realizzano nella fase di cantiere sono limitati e reversibili, per quanto riguarda quelli permanenti, dovuti alla conduzione della struttura sono di piccola entità ed assolutamente mitigabili. Particolare attenzione sarà posta durante le fasi di cantiere al fine di attenuare il disagio per la popolazione residente in relazione ai rumori e le polveri.

• carattere cumulativo degli impatti Il Progetto in oggetto prevede una tipologia edilizia in linea con quella applicata nelle immediate adiacenze in un contesto urbanizzato, si ritiene che l’intervento apporti un limitato e trascurabile effetto cumulativo in materia di impatto ambientale.

• natura transfrontaliera degli impatti Il piano non ha alcun effetto di natura transfrontaliera.

• rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es in caso di incidenti) Nessun rischio per la salute umana è atteso, se non quelli durante la normale attività di cantiere, per le quali saranno rispettate le norme di sicurezza sul lavoro. Non sono attesi rischi di natura ambientale e non si rilevano particolari impatti sulla qualità della vita o sulla salute della popolazione.

• entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) Non si prevedono impatti di sorta.

• valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo in tensivo del suolo;

Tutti i parametri del progetto rispettano ampiamente quelli previsti dal PRG e dal PRUSST denominato “Messina per il 2000”. La zona oggetto di variante al PRG riguarda solo una porzione limitata di superficie agricola di circa mq. 1.129,00 (particelle 2468 e 2469) che adotterà lo stesso indice della zona omogenea adiacente (C4), cioè 0,40 mc/mq., così come previsto dal D.M. dell’8 ottobre 1998 che istituva i PRUSST e che conteneva il dispositivo generale ed il bando con le norme ed i criteri di selezione e finanziamento dei nuovi programmi di riqualificaizone territoriale. Il “Progetto di un locale adibito a ristorazione in Località Contrada Scauzzina - Villaggio Ganzirri” è stato elaborato nell’ambito del PRUSST denominato “Messina per il 2000” (Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio promossi dal Ministero delle Infrastrutture) che il comune di Messina ha avuto finanziato con D.M. 17 maggio 2001, n. 177.

Per quanto riguarda le caratteristiche del patrimonio culturale si è giunti alla conclusione che il valore e la vulnerabilità dell’area non è in alcun modo interessata.

Dalle analisi e dalle valutazioni svolte nel Livello 2 della valutazione appropriata dell’incidenza emerge che la realizzazione dell'opera in progetto e la sua utilizzazione originano, complessivamente, delle incidenze poco significative a carico delle principali componenti biotiche ed abiotichedel sito; in considerazione che siamo in presenza di biocenosi 165 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) a bassa metastabilità con poca resistenza ai disturbi, ma con rapida capacità di recupero ed alta capacità omeostatica di risposta alle perturbazioni, il grado di questa incidenze non supera mai i valori limiti di “Capacità portante dell'ambiente" (Carrying capacity). Pertanto non saranno superati i livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo. Il progetto oggetto del presente studio, con l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari per la tutela degli habitat circostanti (mitigazioni, compensazioni e piano di monitoraggio ambientale) è ecocompatibile con la struttura, le funzioni e gli obiettivi di conservazione dei siti natura 2000: ZPS ITA030042 e SIC ITA030008.

• impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale Come si è detto l’area di interesse ricade all’interno della Zona a Protezione Speciale (ZPS) individuata con il codice ITA 030042 denominata “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina dello Stretto di Messina”, mentre si trova a 200 m. di distanza dal SIC ITA 030008 denominato “Capo Peloro – Laghi di Ganzirri” che è anche Riserva Naturale Orientata (Decreto ARTA 21.06.2001) e si trova ad una distanza di circa 5,4 Km dal SIC ITA 030011 denominato “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare” e circa 8,5 Km.. La quantità di superficie sottratta alla area protetta è pari allo 0,0001786 %. L’impatto previsto è poco significativo. Il progetto oggetto del presente studio, con l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari per la tutela degli habitat circostanti è ecocompatibile con la struttura, le funzioni e gli obiettivi di conservazione dei siti natura 2000: ZPS ITA030042 e SIC ITA030008.

166 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

11 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE IN ORDINE ALLA NON ASSOGGETTABILITÀ ALLA PROCEDURA DI VAS Nel rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità del progetto in oggetto sono stati individuati gli interventi previsti e le componenti ambientali che potenzialmente potrebbero essere interferite. Lo scopo è stato quello di concentrarsi su quanti, a giudizio dei valutatori, determinano effetti maggiormente significativi dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Dall’analisi svolta emerge che, in conseguenza delle opere in oggetto, si possono escludere impatti importanti a carico delle componenti ambientali considerate. Gli interventi previsti non comportano alterazioni alla struttura, alle funzioni ed agli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000 presenti nel territorio comunale di riferimento.

Considerato che il “Progetto di un locale adibito a ristorazione in Località Contrada Scauzzina - Villaggio Ganzirri” è stato elaborato nell’ambito del PRUSST denominato “Messina per il 2000” (Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio, promossi dal Ministero delle Infrastrutture) che il comune di Messina ha avuto finanziato con D.M. 17 maggio 2001, n. 177.

Considerato che il PRUSST essendo uno strumento di recupero e di riqualificazione urbanistica prevede che gli interventi di progetto possono avvalersi della variante al P.R.G.

Considerato che il progetto oggetto di studio comporta variante al PRG vigente ed interessa un’area inclusa in un sito natura 2000 (ZPS ITA030042), e quindi in base all’art. 6 comma 2, lett. b e comma 3 del Dlgs. 04/2008 e all’art. 2, comma 1, del Regolamento della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di Piani e Programmi della Regione Sicilia" (la Valutazione ambientale strategica riguarda i piani o i programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale: lettera b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni), l’intervento oggetto di studio, deve essere sottoposto a valutazione ambientale strategica solo qualora l’autorità competente valuti che possa avere effetti significativi sull’ambiente, secondo le disposizioni di cui all’art. 12 del D.lgs 152/2006 e ss.mm.ii., tenuto anche conto del livello del diverso livello di sensibilità ambientale dell’area oggetto d’intervento.

Considerata l’esiguità dell’intervento in progetto che complessivamente prevede una perdita totale di habitat, di circa 500,00 m2 (superficie coperta dal fabbricato, dagli spazi di pertinenza e dagli accessori); su una superficie complessiva della ZPS ITA030042 di 27.995 ettari (279.950.000 m2), la perdita di habitat corrisponde allo 0,0001786% della superficie totale del sito Natura 2000 di cui sopra.

Considerando che seppur l’area in esame rientri in un sito natura 2000 (ZPS ITA030042), il progetto in oggetto è stato sottoposto a Valutazione d’incidenza ed ha avuto il parere favorevole da parte delle Commissione Viec del Comune di Messina in data 31/10/2014 (La commissione, a seguito degli accertamenti in campo, ritiene fondate le osservazioni del consulente ambientale circa la non rispondenza dell’habitat indicato all’interno del Pdg M. Peloritani e pertanto esprime parere

167 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010) favorevole, in considerazione dell’esiguità dell’intervento e del basso valore faunistico dell’area, così come attestato anche dal consulente ambientale e direttamente riscontrato. Si prescrive la salvaguardia dei muretti a secco esistenti, eccettuato il tratto che sarà spostato per l’inserimento del fabbricato, ed il ripristino di quelli in precarie condizioni di stabilità). L’area oggetto di studio, secondo la cartografia tematica ufficiale (Carta Habitat del Pdg “Monti Peloritani”) ricade in habitat prioritario, (Cod. Corine Biotopes: 34.634 - Praterie steppiche ad Hypparenia hirta; Cod. Natura 2000: 6220 -*Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea). In realtà dai rilievi fitosociologici effettuati nel sito, la superficie individuata come Habitat prioritario Cod. 6220*, si riferisce ad una zona che in passato era coltivata ed è attualmente colonizzata in successione ecologica da fitocenosi arbustive ed erbacee ascrivibili all’habitat degli arbusteti termomediterranei e predesertici (Cod. 32.214 Corine Biotopes, Codice Natura 2000: 5230). Le formazioni arbustive sono costituite prevalentemente da una macchia bassa di Pistacia lentiscus, Rubus ulmifolius, Asparagus albus, Rhus coriaria e qualche esemplare isolato di Olea europaea var sylvestris, ecc.. Le comunità erbacee frammiste agli arbusteti sono costituite da specie sinantropiche post colturali, ipernitrofile e ruderali, con dominanza di Avena sterilis, Daucus carota, Hordeum murinum, Piptatherum miliaceum, ecc., con presenza di alcune piante di Olea europaea, ecc. a testimonianza del recente passato della zona che era costituita da appezzamenti con colture miste (uliveti, frutteti).

Considerato che le opere previste in progetto non avranno effetti negativi diretti ed indiretti sul vicino SIC ITA030008.

Considerato che la zona oggetto di variante al PRG riguarda solo una porzione limitata di superficie agricola di circa mq. 1.129,00 (particelle 2468 e 2469) che adotterà lo stesso indice della zona omogenea adiacente (C4), cioè 0,40 mc/mq., così come previsto dal D.M. dell’8 ottobre 1998 che istituiva i PRUSST e che conteneva il dispositivo generale ed il bando con le norme ed i criteri di selezione e finanziamento dei nuovi programmi di riqualificaizone territoriale.

Considerando che il Consiglio di Stato con la sentenza n. 975 del 26/02/2015 esclude dalla verifica di assoggettabilità a Vas (art. 12 Dlgs 152/2006 e ss.mm.ii.) le singole opere che comportino variante allo strumento urbanistico. La sentenza afferma che gli aspetti pianificatori inerenti alla Vas e quelli progettuali attinenti alla Via si intersecano quando l’approvazione, in sede di conferenza localizzativa, di progetti di opere, comporti anche variante allo strumento urbanistico. in queste ipotesi la questione della loro sovrapposizione è stata espressamente risolta dall’art. 6 comma 12, del d.lgs. n. 152/2006 (introdotto dal d.lgs. n. 128/2010) ai sensi del quale “ferma restando l’applicazione della disciplina in materia di via, la valutazione ambientale strategica non è necessaria per la localizzazione delle singole opere”

In conclusione, non rilevandosi potenziali fattori di perturbazione ambientale connessi all'intervento, tali da indurre attenzioni circa possibili superamenti dei livelli di qualità ambientale, e dei valori limite definiti dalle norme di settore o effetti cumulativi con altre fonti di impatto ambientale, è possibile assumere l’esclusione del progetto in esame da un più ampio procedimento di Valutazione Ambientale Strategica senza necessità di approfondimenti ulteriori, in quanto pienamente sostenibile.

168 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

ALLEGATI

1. CARTE TEMATICHE:

• CARTA TECNICA REGIONALE CON I VINCOLI RETE NATURA 2000, NELL’AREA OGGETTO DI STUDIO IN SCALA 1.10.000; • CARTA DEI VINCOLI TERRITORIALI NELL’AREA OGGETTO DI STUDIO IN SCALA 1.10.000; • CARTA DEGLI HABITAT “PDG M. PELORITANI” NELL’AREA OGGETTO DI STUDIO IN SCALA 1.10.000; • CARTA USO DEL SUOLO “PDG M. PELORITANI” NELL’AREA OGGETTO DI STUDIO IN SCALA 1.10.000;

2. AUTODICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DEL PROFESSIONISTA REDATTORE DELLA RELAZIONE, DELLA SUSSISTENZA DELLE COMPETENZE IN CAMPO BIOLOGICO, FAUNISTICO, NATURALISTICO, AMBIENTALE, PAESAGGISTICO, AI SENSI DEL DPR 445/2000.

169 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

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170 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

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171 Coordinatore e Consulente ecologo: Agr. Dott. Nat. Giovanni Sarra Oggetto: Verifica di assoggettabilità alla VAS del Progetto per la realizzazione di un locale adibito a ristorazione – PRUSST - Messina per il 2000-Località Contrada Scauzzina Villaggio Ganzirri, MESSINA

Ditta: Raffone Dora Rapporto Preliminare ai sensi dell’art. 12 del Dlgs n. 152 03/04/2006 e s.m.i. (Dlgs n. 4 del 16/01/2008- Dlgs n. 128 del 29/06/2010)

Il Coordinatore e Consulente ecologo

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