Cronaca di un’alluvione a cura di Prosito Giulio Foletti 30 agosto 1908 2 Cronaca di un’alluvione Prosito 30 agosto 1908

Veduta di Lodrino 1907 - 1910 Un doveroso ricordo 3

L’opera di Giulio Foletti rievoca con mento di far parte anche tutti noi. Una grande intensità emotiva dolorosi fatti serie di memorie che suscitano profon - accaduti cento anni fa, che hanno scon - de emozioni. volto non solo una comunità, ma tutta una regione. Di fronte a simili eventi non Molte persone verranno a conoscenza si può rimanere insensibili e, anche se il di questi fatti soltanto ora grazie a que - tempo ha affievolito il ricordo collettivo sta pubblicazione. Ricordare significa di quel lontano 30 agosto 1908, la pub - pure stimolare il senso della riflessione. blicazione che ci apprestiamo ad acco - Fatti come quelli descritti ci uniscono in gliere fa riemergere il sentimento della un forte senso di appartenenza, ci met - solidarietà nel ricordo struggente della tono di fronte alla responsabilità del no - morte di tre persone, vittime dell’impe - stro territorio e ci stimolano a dedicare riosa ribellione della natura la cui forza si tutto il nostro impegno affinchè la natu - manifesta a volte purtroppo anche in ra possa essere preservata nel modo maniera devastante. Questa pubblica - giusto e equilibrato dalla mano dell’uo - zione stimola in noi diversi pensieri. mo nel reciproco interesse di una im - Dapprima, spontaneo, è il sentimento prescindibile esigenza di convivenza. della partecipazione nei confronti delle Saluto con particolare piacere questa persone coinvolte, vittime e familiari, in nuova pubblicazione che nasce sotto un contesto di vita dura dove già gli l’impulso di alcuni parenti delle vittime stenti impoverivano ogni famiglia e con il patrocinio del Patriziato e del Co - l’emigrazione, nonostante la sua ango - mune di Lodrino. sciante amarezza, era salutata come A nome delle Autorità comunali e delle unica possibilità di sopravvivenza. Un ri - comunità di Prosito e di Lodrino ringra - cordo che ci accomuna tutti perché ci zio l’autore per il toccante racconto che rende partecipi di un cordoglio locale e ci apprestiamo a leggere, a far conosce - che ci rammenta come le sciagure pos - re e a non dimenticare. sono succedere anche in casa nostra. Una seconda considerazione è la con - Carmelo Mazza ferma che la natura non fa distinzioni, Sindaco essa impone sempre la sua volontà sen - za guardare in faccia a nessuno. Una natura munita del suo perenne caratte - re forte e travolgente che non solo va ri - spettata, ma anche difesa perché questi fatti ce lo impongono. E infine la pubblicazione ha il grande merito di donare al pubblico una testi - monianza di storia vera, con protagoni - sta uno scoscendimento che, assieme ai suoi detriti, ha purtroppo trascinato con sè morte e dolore in alcune famiglie, delle quali ci sentiamo in questo mo - 4 Cronaca di un’alluvione Prosito 30 agosto 1908

Riale di Lodrino e chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio 1907 - 1910 5

Il Patriziato di Lodrino ha accolto con fa - volato dissesti assai importanti nel no - vore l’iniziativa volta a ricordare, tramite stro Comune come in altre realtà simili la posa di una targa ricordo, ed ora con alla nostra. Se è vero che si tratta di con - questa pubblicazione, le tre vittime - vivere con una situazione di pericolo la - Giovanna Biasca e le sorelle Maria e tente e che la ricerca della sicurezza as - Matilde Ambrosini - della frana caduta a soluta è decisamente un’utopia, è d’altra Prosito il 30 agosto 1908. parte necessario aumentare la consa - Doveroso è ricordare ed onorare in pri - pevolezza che una maggior cura del ter - mis le tre povere donne perite entro le ritorio montano è la miglior garanzia per mura della propria abitazione, normal - prevenire conseguenze negative di mente simbolo di sicurezza per qualsiasi grande impatto. Le alluvioni del 1874, persona. Sicurezza che di fronte a taluni 1908, 1948 e quella recente del 2006 fenomeni della natura, svanisce per tra - stanno ad indicarci che in media ogni sformarsi in luogo di morte. E’ bene ri - 40-50 anni è successo un evento con cordarlo, documentarlo, alla fragile me - gravi conseguenze. Negli ultimi anni di - moria umana. versi fenomeni atmosferici estremi, le - La collocazione iniziale e lo sviluppo dei gati, ci dicono gli specialisti, ai muta - paesi nel nostro territorio montano è menti climatici in atto, hanno creato sempre stata condizionata da fattori di - paura e danni da noi, devastazioni e versi legati ad una serie di compromessi morte in diverse parti della Terra. I se - tra uso razionale del territorio, cono - gnali che la natura ha dato non sembra - scenze tecniche, esigenze economiche no però ancora sufficientemente con - e ricerca di sicurezza. La gestione delle vincenti per innescare con decisione acque, sia degli scorrimenti permanenti, quei mutamenti di comportamento, di sia di quelli “occasionali”, ha posto pro - abitudini, di priorità, secondo i principi blemi non indifferenti in passato e conti - fondamentali di un vero sviluppo soste - nua a porne ancor oggi. L’accoppiata in - nibile. Ci auguriamo che ciò possa avve - tense precipitazioni-erosione di mate - nire in tempi utili per tutti. riale è sempre stata, e verosimilmente lo sarà anche in futuro, fonte di paura, di Elvio Bernardi danno, di distruzione, talvolta di trage - Presidente del Patriziato dia. L’eccessivo sfruttamento del terri - torio con esboschi massicci sulle nostre montagne fino alla prima parte del se - colo scorso, l’attuale incuria territoriale con la vegetazione che colonizza gli al - vei dei ruscelli non permanenti, sono al - cuni dei comportamenti che hanno age - 6 Cronaca di un’alluvione La cronaca Prosito 30 agosto 1908

Domenica 30 agosto 1908, at - glie di Gregorio, in casa per ri - un riale o da un ruscello: non a torno a mezzogiorno, dopo nu - posare o per le faccende do - caso investì, senza demolirla, merosi giorni di pioggia e un mestiche, morirono all’istante. una tra le più antiche case di violento nubifragio notturno Altri si salvarono perché al la - Prosito costruita nel 1389, che interessarono anche altre voro sui monti. sfiorando anche la scuola e al - regioni del (e in partico - Subito giunsero i soccorsi, da tre costruzioni ottocentesche. lare la Valle di Blenio), una Lodrino ma anche dai paesi vi - A questo dissesto territoriale le grossa frana si staccò sotto il cini: ma servirono solamente, autorità reagirono dapprima monte di Baltràm, sopra la fra - dopo lungo e duro lavoro, a ri - costruendo, a metà del traccia - zione di Prosito. Il luogo del di - trovare e liberare le misere vitti - to dell’avvallamento, un alto stacco, oggi completamente me dalle macerie. I funerali del - muro per impedire nuovi flussi coperto dal bosco, è assai sco - le tre donne, che furono solenni di detriti; più tardi fu aggiunto, sceso, a circa cinquecento me - e frequentati da tutti gli abitanti quasi sul piano, un altro riparo, tri dal paese. di Prosito e di Lodrino, ma an - a scongiurare qualsiasi perico - Come spesso accade nei co - che dei paesi vicini, si svolsero lo: tuttavia sui terreni dove vi muni della valle Riviera, la mon - la sera del 1 settembre. erano le tre case distrutte non tagna si alza ripida e dirupata, L’avvenimento provocò viva sorsero nuovi edifici. immediatamente al di sopra emozione e cordoglio in paese, degli insediamenti sul piano. ma anche solidarietà sia nel - La memoria di questi eventi du - Allora ben più di oggi, il versan - l’opera di soccorso immediato ra ancora oggi. Vi sono docu - te della montagna, disseminato che in quella di ricostruzione. Si menti scritti (le lapidi nel cimi - di monti, carbonere, fienili era ha notizia che l’Assemblea pa - tero, le lettere degli emigranti, un territorio frequentato e am - triziale di Lodrino, nel corso le relazioni del parroco, le cro - piamente sfruttato: non è quin - della seduta del 13 settembre, nache dei giornali) ma vi è an - di un caso che il materiale fra - deliberò un aiuto di 2000 fran - che la memoria collettiva, ben nato, secondo talune fonti orali, chi; l’Assemblea comunale vo - viva e radicata: ricorda che in forse si avviò lungo un “sör”, un tò un aiuto di 1500 franchi; fu queste terre la natura oggi ap - “tracciòro”, ovvero un canale organizzato, a cura del Munici - parentemente addomesticata, artificiale ricavato in un avvalla - pio di Lodrino, un Comitato di può essere subito mortifera. mento naturale, dove era con - soccorso; la solidarietà della suetudine far scorrere le borre popolazione, di quella residen - Giulio Foletti verso il piano. te ma anche di quella emigrata Lo scoscendimento, che era all’estero, come anche risulta formato soprattutto da grossi da alcune lettere, fu forte: né macigni, fango e ghiaia, colpì poteva essere altrimenti, visto disastrosamente il centro della che a coloro che erano stati frazione di Prosito, provocando colpiti, delle povere famiglie il crollo immediato di quattro contadine, erano stati tolti i case e di alcune stalle e di - mezzi per sopravvivere. struggendo e ricoprendo di ghiaia prati, campi e vigne, co - E’ interessante notare che la me pure il raccolto dell’anno; frana colpì un’area del paese fi - tre donne, Giovanna Biasca, no ad allora ritenuta sicura, Carta geomorfologica di Prosito. vedova di Pietro, e le sorelle perché non percorsa, neppure Conoidi alluvionali, depositi Matilde e Maria Ambrosini fi - in caso di forti precipitazioni, da morenici, roccia affiorante. Annotazioni geologiche 7

Il paese di Lodrino, così come detrito, trasporti solidi e piene stata del bacino del Riale Tecc la frazione di Prosito, si svilup - torrentizie. In particolare la fra - del Rosso-Orgnega a sud di pa ai piedi di un ripido pendio zione di Prosito, toccata dal Prosito: a quota 1000-1100 m roccioso, caratterizzato da una grave episodio alluvionale del ca. si individua infatti un'impor - fitta rete idrografica. 1908, sorge su conoidi alluvio - tante area di distacco che ha L'elevata pendenza dei versan - nali che si fondono tra loro per generato un esteso accumulo ti, le estese coperture detriti - formare una larga fascia pede - detritico rimodellato in seguito che ("ganne" e depositi more - montana, espressioni morfolo - dall'azione di erosione e di tra - nici) che li ricoprono e la pre - giche dei processi erosivi e di sporto dei riali. senza di roccia fratturata sono rilascio di materiale che si sono Negli anni scorsi il Dipartimen - tutti fattori di natura intrinseca verificati nel tempo all'interno to del territorio, nell'ambito del - che favoriscono la predisposi - dei bacini imbriferi (riali Bal - la Legge sui territori soggetti a zione del territorio ai fenomeni tram, Predepiata, ecc.). Un bel - pericoli naturali, ha indagato di dissesto tipici della regione l'esempio di questa dinamica l'intero versante sovrastante il alpina: caduta sassi e crolli di naturale è il conoide alluvionale comune di Lodrino, al fine di in - roccia, frane, scivolamenti di creatosi con il collasso della te - dividuare potenziali dissesti in 8 Cronaca Prosito. Modello digitale del terreno (Ufficio della misurazione di un’alluvione ufficiale; elaborazione Ufficio Prosito pericoli naturali). È ben 30 agosto 1908 individuabile lo scoscendimento storico della testata dei bacini Tecc del Rosso Orgnena. Non è invece accertabile in modo chiaro la zona di distacco della frana del 1908.

grado di generare un pericolo depositi morenici - materiale permesso di identificare in mo - per le zone edificabili. I rilievi eroso e messo in posto dal do preciso la zona di distacco condotti non hanno mostrato ghiacciaio). Sono spesso que - della frana del 1908, proprio settori di versante particolar - sti accumuli di materiale sciolto per l'estesa presenza di poten - mente attivi e suscettibili al dis - che collassano, per saturazio - ziali zone di distacco. Sulla ba - sesto, quanto piuttosto situa - ne a seguito di prolungate pre - se dell'accurata ricostruzione zioni di latente pericolosità le - cipitazioni, e incanalandosi nel - storica, l'evento può essere gate sia a fenomeni di caduta le incisione sottostanti posso - classificato come una frana ca - sassi che a piene torrentizie. no raggiungere il fondovalle ra - nalizzata che ha interessato i Anche il versante immediata - pidamente (in considerazione depositi morenici costituiti sia mente sovrastante la zona toc - appunto dell'elevata pendenza da materiale fine che da bloc - cata dalla frana del 1908 mo - del versante), prendendo a ca - chi di varie dimensioni. Nei stra, al di sotto del Monte Bal - rico altro materiale nella loro di - giorni precedenti l'evento, a tram, un settore ricoperto da scesa e scaricandolo poi vio - partire dal 27 agosto 1908, il coltri detritiche (depositi di ver - lentemente, con pressioni e Ticino centrale era stato inve - sante - generati dall'attività di forze d'impatto devastanti. stito da un'intensa perturbazio - crollo delle pareti rocciose - e I rilievi di terreno non hanno ne, con picchi di intensità di 9

pioggia molto localizzate. Sono frana giungeva in paese e le trinsecamente legati alla natu - proprio questi ultimi, impreve - acque limacciose invadevano ra geologica, geomorfologica e dibili nel tempo e nel luogo, che orti, stalle, porcili e case. In me - climatica caratteristica delle spesso provocano i dissesti. In no di dieci minuti l'alluvione regioni alpine. quell'occasione si ricorda che aveva compiuto l'opera sua di - Il passato, anche per gli abitanti accanto alle tre vittime di Prosi - struttrice. Porcili e stallini di Lodrino, costituisce pertanto to si registrò un'altra vittima a asportati, caseggiati invasi dal - uno spunto di riflessione per Lavertezzo Valle e la distruzio - le acque, alcuni soltanto al pia - infondere un nuovo concetto di ne della fabbrica Cima Norma no terreno, altri, invece, dalle sicurezza e di gestione nei con - a Dangio. cantine al tetto. Fortuna volle fronti dei pericoli naturali, fon - Un altro evento, forse rimosso che un grosso muro sovrastan - dato essenzialmente sull'ac - dalla memoria collettiva perché te la proprietà del signor Bia - cettazione dei rischi legati agli fortunatamente non provocò sca Savino abbia resistito al - eventi naturali. Partendo dal vittime, colpì Prosito il 20 giu - l'urto del materiale convogliato concetto che la sicurezza asso - gno 1948. "...dalla valle di Mon - dalla frana e che abbia per - luta non esiste e che nemmeno taccio (Riale Tecc del Rosso e messo uno sfogo provvidenzia - imponenti opere di premunizio - Orgnega) era precipitata a val - le dall'alluvione a nord dell'abi - ne possono garantirla, è impor - le una frana di vaste proporzio - tato, altrimenti si sarebbero tante che la popolazione impari ni che aveva invaso la frazione certamente dovuti lamentare a convivere con il pericolo e a nelle vicinanze della chiesa danni assai maggiori e forse premunirsi in termini sostenibili mettendo in serio pericolo anche irreparabili" (Il Dovere, contro di esso, in primo luogo l'abitato e la popolazione che 21 giugno 1948). evitando di insediare nuove co - aveva abbandonato le case; il struzioni nelle zone esposte a rovinare dell'alluvione a valle è Eventi naturali calamitosi con - pericolo. stato tanto precipitoso che gli traddistinguono da sempre la abitanti si sono accorti del peri - storia di tutti gli insediamenti Lorenza Re colo quando già la testa della del Ticino, proprio perché in - 10 Cronaca di un’alluvione Alluvioni e franamenti Prosito 30 agosto 1908

Gli abitanti di Lodrino e Prosito, no, tra Biasca e Malvaglia, o Ma altri eventi sono rimasti nel - come buona parte del territorio quella del 1747 interessò l’inte - la storia di Lodrino. Come rac - ticinese, sono spesso stati con - ra Riviera distruggendo, come contano le cronache del tem - frontati con i pericoli delle fra - scriveva Stefano Franscini, non po, il nubifragio che investì l’al - ne e delle alluvioni. Nella storia solamente “molti lavori innalza - to Ticino il 14 agosto 1874 questi eventi, che sono un fe - ti a difesa dei campi e dei prati” gonfiò il riale della valle a tal nomeno purtroppo ricorrente a ma anche la volontà della po - punto che “divenuto impetuosa causa del clima e della confor - polazione tanto che ”dopo di fiumana portò via il bel ponte a mazione del territorio, hanno quella calamità venne meno due archi e, scavatosi un pro - sempre provocato tragedie, per lunga pezza la lena degli fondo letto, ora minaccia diver - danni e distruzioni. Memorabili abitanti nel costrurre ripari se case di quel comune”. Al - sono le inondazioni provocate contro le acque devastatrici”. trettanto indimenticabile fu l’al - dal Ticino, prima fra tutte quella Fu forse questo evento che tra - luvione del 19 giugno 1948, del 20 maggio 1515, provoca - sformò larghi tratti del fondo che colpì Lodrino, Prosito e ta dal cedimento del lago for - valle della Riviera in un territo - fortunatamente senza mato dalla frana del monte rio sterile e paludoso, invaso da provocare vittime. A Lodrino il Crenone, allo sbocco del Bren - ontani, salici e da cespugli. riale principale travolse una 11

campata del ponte in pietra ot - re l’alluvione del 3 ottobre tando chi era stato colpito dagli tocentesco, assieme a nume - 2006, che colpi specialmente eventi. Ma soprattutto cercaro - rose edifici agricoli, dividendo la frazione di Prosito, anche in no, come oggi, di proteggersi e in due il paese; a Prosito una questo caso senza provocare di prevenire i pericoli, costruen - frana convogliata dai riali di vittime: in particolare il riale di do ripari e argini e costituendo, Baltram e di Montaccio colpì la Predepiata innestava una serie con preveggenza e prudenza, parte meridionale della frazio - di frane e smottamenti, che in - enti preposti alla cura del terri - ne, investendo l’area della chie - teressarono specialmente al - torio e alla gestione delle ac - sa dei Santi Gervasio e Prota - cune abitazioni a settentrione que. La storia di questi meritori sio, distruggendo case e stalle; della frazione e la strada canto - interventi, certamente plurise - a Osogna la Bogera usciva da - nale. colare, deve ancora essere gli argini, invadendo la stazione A queste turbolenze della natu - scritta. ferroviaria e la strada cantona - ra la popolazione e le autorità le. Infine non si può dimentica - seppero sempre reagire, aiu - Giulio Foletti 12 Cronaca di un’alluvione Prosito 30 agosto 1908

Luigi Biasca, Prosito Ricostruzione della frana del 1908 13 14 Cronaca di un’alluvione Documenti Prosito Testimonianza di Don Virgilio Darani 30 agosto 1908 parroco di Prosito

Prosito 3 settembre 1908 momento del disastro. Donne te nella casa scolastica. Erano La giornata del 30 agosto ulti - che piangono disperatamente, orribilmente massacrate e con - mo scorso ha preparato a que - altre fuggono senza saper do - tuse, ma fortunatamente anco - sto romito paesello una grave ve, varie svengono dallo spa - ra intiere. sciagura, che ha prodotto disa - vento. I più coraggiosi accorro - La sera del primo settembre strose conseguenze. no sul luogo del disastro e, con - furono celebrati i solenni fune - Questo popolo non si rialzerà statato che vi erano vittime rali delle tre vittime. Vi interven - tanto presto dall’abbattimento umane, si organizza sotto la di - ne il venerando Clero della Ri - prodotto dalla disgrazia avuta. rezione del sottoscritto parroco viera e le confraternite di Prosi - Vi furono tre vittime umane e i il lavoro per ritrovarle. Dopo to e quelle di Lodrino, e la po - danni materiali ascendono a un’ora di lavoro si rinviene la polazione in massa del paese più di fr. 60 mila. Ecco come prima vittima Biasca Giovanna. nostro nonché di Lodrino, Mo - successe il disastro. Verso Frattanto era arrivato soccorso leno e . Non si vide mai mezzogiorno e venti minuti, im - dai paesi circumvicini Lodrino, funerale così solenne e sii do - perversando una pioggia tor - Cresciano, Osogna, e loroso: tre bare insieme e di tre renziale si ode un rumore come Preonzo. Tutti lavorano fino a persone amate perché buonis - di tuono prolungato. Tutti cor - notte sotto una pioggia inces - sime. Non vi fu persona che rono alle finestre per vedere. E’ sante, ma non si riesce a trova - può dire che poté trattenere le una frana che si stacca a circa re le altre due vittime. Sospesi i lacrime accompagnando al ci - 500 metri sopra il paese, e in lavori al giungere della notte e mitero quelle tre vittime. Ora men che non si dice, travolgen - montate le sentinelle per la esse riposano in pace e senza do alberi, terra e macigni e guardia sul luogo del disastro, dubbio avranno il premio della quanto trova si precipita a mez - la popolazione si ritirò nelle ca - loro virtù da Dio, e noi preghia - zo il paese con grande violenza. se in preda alla più profonda mo per le anime loro nel men - Quattro case e tre stalle sono angoscia e col terribile presen - tre che piangiamo la loro perdi - atterrate, disperse e sepolte. timento di altre disgrazie poi - ta e la sciagura per il paese. Le macerie miste al fango sono ché il cattivo tempo non cessa - Tanto scrissi per la memoria del disperse su un lungo tratto di va. Verso mezzanotte caddero fatto sinistro, attenendomi alla vigne e terreni. alcuni macigni senza però re - pura verità e realtà. Io sacerdo - Non essendosi potuto dare al - care nuovi danni. te Virgilio Darani, parroco di cun segno d’allarme, ben tre Al mattino del 31 il tempo è se - Prosito, oriundo da Chironico, vittime umane si hanno a de - reno e tosto si riprende il lavoro valle Leventina, mi trovo qui da plorare, cioè Biasca Giovanna febbrilmente col concorso di tre anni circa. Dopo questa vedova fu Pietro d’anni 61 col - tutta la popolazione del paese sciagura mi trovo molto addo - pita nel letto ove erasi recata e di quelli accorsi con lodevole lorato, ma spero che Dio aiute - da pochi minuti per riposare, premura da Lodrino, Moleno, rà me e il mio popolo. A colui Ambrosini Matilde d’anni 48 ed Preonzo ed altri paesi. Giunge che leggerà questa annotazio - Ambrosini Maria d’anni 69, col - sul luogo per le constatazioni di ne, domando il suffragio di una pite sulla porta di casa mentre legge il medico condotto che prece per l’anima mia. cercavano di uscire per trovare era già accorso la sera prima, In fede: sacerdote Virgilio Da - scampo. nonché il lodevole Commissa - rani parroco Prosito. Vari capi di bestiame rimasero rio di governo, il Giudice di pa - sepolti, grande il raccolto di - ce, vari gendarmi. Verso le 9 e Prosito sperso e rovinato. E’ impossibi - mezza si sono trovate le altre Archivio Parrocchiale le descrivere lo spavento al due vittime. Vengono ricovera - Documenti 15 Lettera di Mosè Biasca originario di Prosito emigrato in California

Capetown, 25 ottobre 1908 di aqua, ne di sassi, ne di frane avere comodità ma per le feste che sono gli elementi che vo - di natale discienderò allora farò Cari tutti, gliono portarvi la desolazione a il mio dovere. Sempre godo di un ottima salu - vuoi. Sono tanto condoliato Vi lascio intanto con i miei più te e prosperità che parmi riser - leggendo così triste sciagure cordiali saluti, e quelli della fa - vato per una grazia divina, co - toccatavi a vuoi, o cari, ma al - miglia del cugino Rodolfo me spero che sarà così anche meno per grazia vi siete salvati aspettando una vostra nuova vuoi tutti. Vivo sul alto di una la vita. Mi rincrescie di non po - mi dico vostro grande e bella collina in una tervi aiutare per intanto non Biasca Mosè amena veduta di bellissimi pa - avendo comodità di spedirvi al - scoli, e boschi e ranch, e più in cun denaro, ma alla mia prossi - Capetown 25 ottobre 1908 basso si estende il gran ocea - ma volta discienderò e vi spedi - Cara sorelle no pacifico che colle sue onde rò qualche poco. Mi dispiace di Ricevetti la tua lettera e non spunanti manda in anzi un aria non potervi soccorre che credo avendo pottuto scriverti in ri - osigenata che risana e rallegra ne avrete molto d’abisogno, vi - scontro, mi perdonerai e non ed io in cima a questa bella col - vo lontano di una giornata a ca - farai caso di nulla fu per scarsi - lina la godo senza pericolo ne vallo da Ferndale e non posso tà di tempo e un po’ per negli - genza. Spero che non avrai scritto mi scriverai presto che sempre vivo aspettando vostre lettere sebbene io non vi scrivo di frequente. Siate prospere intanto nella vo - stra gioventù vivete in pace coi cari genitori e fate di essere sempre buone e di sostegno per loro. Addio vostro Mosè Cimitero di Prosito. Farai i miei saluti ad Emiglia ed Lapide alla zia Celesta ed ai miei amici. Scrivetemi presto care a que - “A Pietro Biasca 1835-1908 sto indirizzo cristiano e Mr Mosé Biasca padre esemplare Capetown bosc 11 la famiglia” Humb Co Cal

“A Biasca Giovanna E se avete scrito al indirizzo nata l’anno 1844 vecchio tutto va bene vittima della frana caduta il 30 ag. 1908 donna cristiana Lettera di Mosé Biasca, resi - e madre ottima dente a Capetown in Califor - i figli” nia, alle sorelle residenti a Prosito 16 Cronaca di un’alluvione Documenti Prosito Lettera di Anna Biasca abitante di Prosito 30 agosto 1908

Carissimi voi tutti! diede a pre ci(pitosa) fuga. Io Prosito 11 settembre 1908 ero sui alpi; ora i nostri genito - ri e la sorella Giulia dovetero Sempre ansiosi di ricevere le vo - fuggire e tutti i dintorni presso. stre lettere oggi dunque mi trovo Non si può dire i danni, la stal - a scrivere con nostro grande di - le dei Gregori, la stalla dei spiacere. Ma grazia a Dio siamo Bernardi e di Gervaso, e quel - sani così spero altretanto di voi la di Lorenzo e zia Celesta la tutti. Non belle novelle ma striste casa del Mansueto so no se - e dispiacenti a tutti, il povero e polti nelle gran di macerie. La piccolo paese, vi devo anunciare nostra è ancora in piedi ma la striste sventura il giorno 30 del non si sa da che parte andare mese di agosto nel mezzo giorno ora viene l’aqua d’ogni parte, una grande valanga discese del dovemmo menare i due vitelli monte sotto Beltrame venne a in un’altra stalla. Il maiale e le sepelire le tre case dei pidoi e galline sono sepolte. quella di Maria Ambrosini. Senza La vigna del Ciosetto è sepol - il resto le tre povere cadavere ta, quella della Lucia sino in Maria, Matilde sorelle, e Giovanna. Maddalena Do Cios. Noi siamo salvate come Mosé nelle Domenico, Giulio e la sua famiglia, e Ba tista si aque. I funerali sono fatti il giorno primo settem - bre, col intervento di molti Sacerdoti del Vicariato, col discorso della Maestra. Domenico Maddale - na sono ricoverati in casa di Lorenzo. Giulio e la sua famiglia in casa di Gervaso. Batista e sua moglie in casa dai Satiri. Per questa volta non posso dirvi tutto, vi scriverò ancora ciò che suc - cederà in seguito. Su dunque amiamoci tutti, il paese si sono aiutati per una tal disgrazia, amiate i vostri cari compatrioti e parla(te) se potete ave - re qualche beneficenza per i poveri dannegiati. Il padre e la sorella Giulia sono ai monti. Per questo che vi ò scritto io, mi darete presta risposta. Farai il piacere a dire anche a Mosè che del mese di maggio che glio scritto (non) ho ancora ricevuto riscontro, non sapiamo nulla che cosa sia. Tanti saluti una stretta di mano e tu o cara cognata un bacio di cuore e sono tua sorella e cognata Anna.

Più tardi ti scriverà il padre.

Lettera scritta da Anna Biasca, sorella di Giulia, al fratello Raffaele Biasca residente in Califor - nia, dopo che la frana le aveva ucciso la nonna. Dai giornali 1908 17

Popolo e Libertà polazione di Prosito. A Osogna, se che è purtroppo, precisa - 31 agosto 1908 il riale Nala, a ricordo d’uomo, e mente così: come quarant’anni neppure nel tristemente cele - fa. Nubifragi disastrosi. Nella Ri - bre 1868, non fu così in piena. Vedendo le case distrutte o viera. Nostra corrispondenza Le onde selvagge hanno spaz - gravemente scosse, e la gente da Osogna, 30 – La pioggia zato il cancello che serviva per affaticarsi per estrarre dalle torrenziale che da ieri sera, con la raccolta della legna prove - macerie dei cenci, talora dei un susseguirsi di acquazzoni, niente dal torrente, ed hanno cadaveri: contemplando i cam - temporali, continua ancora in - altresì sfondato le porte del pi devastati e le strade tagliate cessante, sinistramente spa - grotto appartenente all’egregio da frane, e piccole frazioni di ventevole, ha fatto le sue vitti - signor sindaco S. Pellanda, villaggi isolate dalle acque mi - me. Da Prosito, frazione di Lo - asportando dal grotto stesso nacciose; mirando i volti dei drino, giunge la triste notizia quanto ivi si trovava, fusti con buoni contadini, dei coraggiosi che il riale che passa nel paese, vino, ecc. vallerani costernati dal dolore, causa una forte frana venuta A Claro e Cresciano il Ticino collo sguardo rassegnato e dall’alto, ha fatto crollare tre ca - inondò la bassa campagna ed il supplicante che scruta l’oriz - se, seppellendo fra le macerie secondo raccolto si può dire zonte quasi a chiedere se, così, tre donne. perduto. Alla stazione di Oso - la sciagura è finita; trovando All’ora in cui scrivo, domenica gna il ponte sul torrente Bug - ovunque, lungo la Verzasca, ore 8 di sera, solo la povera gera, appartenente alla Granit - nella Riviera, sulle sponde del Biasca Giovannina vedova, werke è completamente di s- Ticino di Blenio, quel desolante venne estratta cadavere dai ru - trutto ed in parte avariato an - squallore, quell’angoscia stra - deri della propria abitazione. Le che quello della Gottardbahn, ziante con tanta verità ritratte altre due, le sorelle Ambrosini cossiché i treni discenti hanno dal teologo Imperatori nella Matilde e Maria fu Gregorio, dovuto cambiare binario tra commovente descrizione delle giacciono ancora fra le mace - Biasca e Osogna. I danni sono alluvioni dell’ottobre 1868 – si rie della propria casa distrutta, quindi ingenti, senza contare le conclude mestamente: si, co - e non è possibile l’estrazione avarie e tutte le strade che so - me quarant’anni fa. delle vittime causa il continuo no pressoché impraticabili. E In alcuni luoghi forse peggio… pericolo. La popolazione è in intanto il maltempo continua, Il nubifragio fu più breve, ma al - preda alla massima e dolorosa presagio di nuovi disastri. A do - trettanto più violento. Il disastro costernazione. Lodrino si river - mani maggiori particolari. (…) è meno generale, ma altrettan - sò in massa per i soccorsi e la to grave. Vi sono, come vi tele - gendarmeria di Osogna dirige fonai, quattro vittime uma ne: l’opera di sorveglianza. Le case tre a Lodrino – la vedova Bia - distrutte dal nubifragio appar - Corriere del Ticino sca Giovannina e le due sorelle tengono una ai signori Biasca 1 settembre 1908 Maria e Matilde Ambrosini – ed Eredi fu Pietro, l’altra al signor una a Lavertezzo. Quanto ai Biasca Giulio fu Do me nico e la Biasca, 31 agosto 1908. Co - danni materiali è ora impossibi - terza alle signore sorelle fu me quarant’anni fa – ecco la le valutarli. La zona colpita è Ambrosiani fu Gregorio. Due conclusione d’ogni discorso così vasta e le notizie giungono altre stalle sono crollate a Pro - nel locarnese, nel contado di tarde ed incerte causa le mol - sito, seppellendo tutto il raccol - Bellinzona, nella Riviera, in Ble - teplici interruzioni di comunica - to dell’anno. E’ un vero disastro nio. Una rapida corsa ai luoghi zioni. In molti punti della valle di per la tranquilla e pacifica po - principali del disastro ci convin - Blenio la strada carrozzabile è 18 Cronaca Al cimitero la maestra locale, ranta metri. Non è però molto di un’alluvione dopo aver ricordato le virtù del - alta, cosicché qualche piccola le tre estinte, tre brave donne parte delle case sepolte fu già Prosito che vivevano nella semplicità e scoperta e molto si potrà sco - 30 agosto 1908 nel fervore della vita cristiana, prire se le autorità non tarde - si fece eco dello strazio che la - ranno a mandare quei soccorsi cera gli animi di quella ottima che la circostanza impone. In popolazione. Otto fabbricati, di ogni caso, un appello alla carità cui quattro case, sono sepolti; pubblica è inevitabile. undici persone, scampate a mala pena alla strage, sono là distrutta dalle frane e più di un senza tetto, ricoverate presso ponte in vivo furono travolti dai l’una o l’altra delle famiglie Corriere del Ticino torrenti spaventosamente in - compaesane. Buona parte del 5 settembre 1908 grossati. L’acqua della Moesa, bestiame, tutto il raccolto dei del Ticino e del Brenno è oggi prati e dei campi, il prodotto Prosito. I funerali delle vittime ancora d’un color cioccolatte e dell’alpeggiatura, tutto è sepol - del maltempo – Martedì sera, tra le spume non di rado si to, insieme con una considere - simultaneamente, venivano scorge qualche tronco travolto vole estensione del terreno portate al Camposanto le bare dalle rapide onde. Chi sa quan - coltivo. Credo di non esagera - che racchiudevano i resti mor - te pertiche di bosco e di prato re: il danno dista poco dai cen - tali delle tre povere vittime del furono completamente distrut - tomila franchi. Non si vede fac - disastro della frana, staccatasi te, e quante cascine saranno cia, fra quella povera gente, dalla montagna domenica precipitate a valle, travolte dalle che non sia bagnata di pianto; scorsa. Il lavoro per la ricerca frane. Come la frazione di Pro - alcuni sembrano intontiti, come dei cadaveri delle due ultime sito, nel comune di Lodrino, co - chi non sa ancora rendersi ca - vittime dovette essere fatico - sì la frazione di Dangio, nel co - pace della sciagura che lo ha sissimo, sotto l’incubo del ripe - mune di Aquila, fu la località più incolto; altri giacciono a letto, tersi del franamento. La cam - gravemente danneggiata. (…) infermi per lo spavento. pana del villaggio suonava di La frana attraversò il paesello continuo a stormo per invitare proprio nel punto centrale, so - non solo i terrazzani, ma anche Popolo e Libertà pra una larghezza di circa qua - le persone volonterose dei 3 settembre 1908

Echi del nubifragio. I solenni funerali delle vittime. Nostra corrispondenza dalla Riviera – Ieri sera ha avuto luogo la me - stissima cerimonia del funerale delle vittime di Prosito. Molti sacerdoti del Vicariato e molta gente accorsa dai paesi cir - convicini accompagnarono le tre bare che scesero contem - poraneamente nel romito cam - posanto di questo tranquillo paesello, così crudelmente provato da immane sventura. Il parroco, colla costernazione di - pinta sul volto e la voce soffo - cata dal pianto, disse la parola di ringraziamento, a nome suo e dell’amata popolazione, a tut - ti coloro che erano accorsi in aiuto in così terribile frangente. paesi circonvicini all’opera di giate sono povere affatto: altre sono trovare posto sui giornali. 19 salvataggio. Lodrino si distinse son di buoni agricoltori che vi - Auguriamo che autorità e citta - in quell’opera caritatevole. I fu - vono colle loro fatiche delle lo - dini abbiano a fare ogni sforzo nerali delle tre povere vittime ro piccole aziende agricole, ed a sollievo delle famiglie così riuscirono oltre modo commo - ora si trovano prive di ogni ri - duramente colpite. venti e solenni. sorsa, senza neppure il focola - re domestico. Alcuni di essi Popolo e Libertà avevano preferito impiegare le Popolo e Libertà loro forze lavorando il campi - 5 settembre 1908 cello paterno, anziché emigrare 12 settembre 1908 lontano dalla patria, ed ora si Pro famiglie di Prosito. Nostra trovano tristemente delusi. Pro danneggiati di Prosito. corrispondenza da Prosito – Lo strato di ghiaia che copre Nostra corrispondenza da Quest’anno passerà tristemen - molti prati e vigneti circostanti Prosito. Domenica passata la te celebre bella storia del no - è alto più metri, sicché quei luo - lodevole Assemblea comunale stro pacifico e laborioso villag - ghi saranno per sempre incolti - di Lodrino, riunita straordina - gio, prima di tutto per le vittime vabili. Fu un miracolo se non si riamente, votava come sussidio che ha fatto il disastro, e poi per ebbero a registrare numerose pei danneggiati della frana a i danni rilevanti dal medesimo vittime umane. Vogliamo spe - Prosito la somma di fr. 1500.-, arrecati. Sono quattro le case rare che le Autorità competenti e nominava un Comitato per la rase al suolo con tutto quello vorranno interessarsi seria - raccolta delle offerte in favore che contenevano, non essen - mente di un sì lacrimevole stato degli stessi. Non si poté lar - dosi potuto asportare niente a di cose, affinché non abbia a gheggiare di più, come avreb - causa l’irrompere improvviso radicarsi nel cuore delle nostre be richiesto il bisogno, perché della frana. Così pure furono popolazioni che la patria non è le finanze comunali sono trop - sepolte tre stalle, che contene - madre sibbene matrigna, e che po esauste. Per domenica vano tutto il raccolto del fieno la fratellanza cittadina è a paro - prossima è pure riunita la lode - di varie famiglie, oltre a due bo - le e non a fatti. vole Assemblea patriziale, e, a vine perite, ed una terza che fu Abbiamo ricevuto, su questo quanto si dice in essa, si voterà trovata ancor viva protetta dal argomento doloroso, altre cor - un maggiore sussidio che non pavimento della stalla. rispondenze che, causa la quello del Comune. Ciò mostra Alcune delle famiglie danneg - mancanza di spazio, non pos - che veramente la necessità di soccorrere questi danneggiati esiste, poiché trattasi di un paese e di famiglie poverissi - me. Il danno ammonta a più di 80'000.- franchi, come risulta da perizia fatta per ordine del lodevole Municipio. Grazie di cuore al Comune e Patriziato. Sappiamo che il lodevole Muni - cipio ha chiesto al lodevole Consiglio di Stato l’autorizza - zione perché il comitato a ciò nominato possa diramare le li - ste e speriamo che non si farà attendere più a lungo detta concessione. Ci sia permesso un voto, ed è che il buon esem - pio del Comune e del Patriziato di Lodrino abbiano a trovare molti imitatori. Ci raccomandia - mo a tutti. Uno per tutti. 20 Cronaca di un’alluvione L’alluvione del 1948 Prosito 30 agosto 1908

“Il Dovere” 21 giugno 1948 Così nel Gambarogno, dove i verificati in questi ultimi anni. E’ riali hanno invaso i terreni con - certo comunque che molte fa - Un nubifragio sulla Valle del vogliando materiali che hanno miglie di umili contadini si sono Ticino. Ingenti i danni alle col - recato ingenti danni anche a viste privare di ogni loro risorsa ture. Stabili e ponti danneg - non pochi stabili. Un po’ ovun - e che moltissimi terreni fatico - giati. Le pioggie torrenziali di que si constatano le desolanti samente conquistati alla pro - sabato hanno trasformato tor - conseguenze del nubifragio duzione sono oggi perduti sen - renti e riali in vere fiumane di che ricorda – ed ha superato in za rimedio sotto uno strato di acque limacciose che travolge - violenza – quello del 1927. ghiaia e di sabbia. Un’azione di vano ogni sorta di materiale. La Molti attribuiscono la furia dei soccorso per le vittime del nu - Valle del Ticino è stata partico - torrenti montani agli eccessivi bifragio s’impone certamente larmente colpita. A Prosito i fra - disboscamenti ed ai numerosi da parte dello Stato, di Comuni namenti e l’acqua hanno dan - incendi di foreste che si sono e della Confederazione. neggiato seriamente parec - chie case e numerosi fondi. A Lodrino la furia delle acque ha travolto il vecchio ponte che unisce le due parti del paese. A Osogna il torrente Bogera che fa cascata presso la stazione ha convogliato tanto materiale da ostruire la luce del ponte ferroviario. La linea è stata in - terrotta e la stazione, come pu - re la strada cantonale, allagata. Il Ticino, cresciuto improvvisa - mente di parecchi metri, è usci - to dagli argini in molti punti. Dal ponte della Torretta, in Bellin - zona, guardando verso meri - dione lo spettacolo era impres - sionante. Danni alle colture si sono verificati anche in quel di Carasso. Dalla valle Sementina è precipitato al piano una mas - sa enorme di detriti. Il ponte sulla cantonale rimase per mol - te ore sotto la minaccia di es - sere travolto. Gravi danni spe - cialmente sono avvenuti a Cu - gnasco e a Riazzino, dove i fra - namenti e l’alluvione hanno irrimediabilmente distrutto va - ste zone coltive danneggiando anche parecchie case e stalle. La disastrosa alluvione a Pro - piano. In meno di un minuto le di distribuzione locale del - 21 sito, Lodrino e Osogna. Il fra - acque crebbero di oltre un me - l’ATEL cosicché il paese è ri - namento di Prosito. Verso le tro superando i primi argini. masto senza luce. Pure aspor - 14, quando il torrente della val - Piante che si sradicavano, pali tata è stata la tubazione del - le di Lodrino si faceva sempre della conduttura elettrica che si l’acqua potabile di modo che la più minaccioso e quando sulla schiantavano, i reticolati di di - parte nord del paese è anche parte bassa del paese ai lati del fesa ai forti contorti e strappati senz’acqua. Non soffrì, invece, torrente pesava la minaccia di dalle loro custodie di cemento, che pochi danni, forse anche un rovinoso straripamento, pollai, porcili, sostre, magazzini per la solidità della costruzione, giungeva da Prosito la notizia invasi e asportati dalle acque il cavo telegrafico internazio - che, dalla valle di Montaccio, che avevano ormai raggiunto nale che porta qualche cosa era precipitata sulla frazione un’altezza non mai riscontrata come 700 fili. una frana di vaste proporzioni, a memoria d’uomo. Il vecchio Intanto il nubifragio continuava la quale, sospinta con impeto ponte che unisce la parte vec - con veemenza, e l’impetuosità dalle acque del torrente, aveva chia del paese con quella nuo - e la piena del torrente non ac - invaso la frazione nelle vicinan - va a sud e la campagna aveva cennavano a scemare. Sulla ze della chiesa mettendo in se - sinistri scricchiolii sotto l’urto parte bassa del villaggio grava - rio pericolo l’abitato e la popo - della piena e il cozzo del mate - va sempre il pericolo di uno lazione che aveva abbandona - riale convogliato. Sul volto di straripamento a monte del to le case nella zona pericolan - tutti si leggeva l’angoscia, la ponte. Il telefono non funziona - te. Il rovinare dell’alluvione a paura del peggio. Comunque va più. Chi era rimasto al di là valle è stato tanto precipitoso sul ponte stazionava sempre dal ponte era in pensiero per che gli abitanti si sono accorti un gruppo foltissimo di abitanti chi trovava al di qua, chi stava al del pericolo quando già la testa che scrutavano il progredire di qua temeva per chi era al di là della frana giungeva in paese e dell’alzarsi delle acque a monte poiché le furie delle acque lo - le acque limacciose invadeva - del ponte per poter dare il se - goravano continuamente la no orti, stalle porcili e case. In gnale di pericolo al resto degli sponda destra del torrente. La meno di dieci minuti l’alluvione abitanti. Verso le 14’50, ben - situazione della casa Ferrari aveva compiuto l’opera sua di - ché sconsigliato, il conducente Barelli, posta alla testa sud del struttrice. Porcili e stallini dell’autocarro della fabbrica di ponte, si faceva sempre più pe - asportati, caseggiati invasi dal - Birra di Bellinzona superò ricolante e rappresentava un le acque, alcuni soltanto al pia - ugualmente il ponte già perico - serio pericolo anche per il resto no terreno, altri invece dalle lante. Seguivano immediata - del paese. Il nubifragio impedi - cantine al tetto. Fortuna volle mente l’autocarro due abitanti va e annullava qualsiasi tentati - che un grosso muro sovrastan - del villaggio che avevano il be - vo di arginatura. te la proprietà del signor Bia - stiame al di là del ponte. Qual - Le furie della Bogera. Dalle sca Savino abbia resistito al - che minuto dopo il pilone d’at - posizioni alte di Lodrino si scor - l’urto del materiale convogliato tacco a sud del ponte crollava geva la Bogera, il torrente a dalla frana e che abbia per - trascinando il piano del ponte nord della stazione di Osogna, messo uno sfogo provvidenzia - su una ventina di metri di lun - eruttare masse d’acqua nera - le all’alluvione a nord dell’abita - ghezza. Il crollo determinava un stra che sollevavano un fumo to, altrimenti si sarebbero do - ingorgo che avrebbe potuto cupo quasi violaceo che, pur da vuto lamentare danni assai presentare un serio pericolo se lontano, dava l’impressione che maggiori e forse anche irrepa - esso avesse resistito all’azione anche sulla sponda sinistra del rabili. del torrente. Fortunatamente – Ticino dalle pendici del monte Il crollo del ponte di Lodrino. se si può parlare di fortuna – precipitasse la rovina. Sembra - Intanto in paese la situazione si l’impetuosità del torrente era va che nascoste e gigantesche faceva sempre più minacciosa tale che in meno di un quarto ciminiere eruttassero dalla e sempre più precaria. A un d’ora asportò quasi completa - montagna masse mostruose di certo momento la “serrata” pro - mente il materiale depositato fumo. Placata la furia del tor - vocata nella valle dai tronchi dal crollo del ponte permetten - rente della valle di Lodrino, s’in - d’albero convogliati dal torren - do alle acque che andavano furiava quello della Bogera, te scatenato nella sua furia di - sempre più crescendo di pro - quasi che ognuno di essi si fos - struttrice, cedeva sotto l’imma - seguire la loro folle corsa verso se data la parola di dare cia - ne pressione delle acque e il Ticino. Con il crollo del ponte scuno spettacolo a parte. Di far precipitava impetuosamente al veniva asportata la linea aerea tremare ciascuno alla sua ora 22 Cronaca ta verso Osogna chiedendo cumulo di sassi, un vecchio di un’alluvione aiuto. Qualche vecchio ricorda raccontava. Gli era vicino con le ancora quella triste giornata. braccia conserte il signore Prosito Maggio 1868. Allora v’erano Berti Giuseppe. Era stato lui a 30 agosto 1908 stati dei feriti. Nel pomeriggio dare l’allarme, a correre in ogni di sabato il grave sinistro s’ è ri - casa, a mettere in salvo i bam - petuto in modo ancora più orri - bini. Il vecchio raccontava l’allu - bile, terrificante. Il vecchio pon - vione del 1908. Allora tre don - te è stato tagliato in due: una ne erano morte. Lui le cono - parte se l’è portata via il riale. Di sceva: due sorelle e una terza quei campi vicini al riale non ri - donna sposata a un migrante. gli abitanti al di qua e al di là del mase più nulla. Un maestro, il Era di agosto: giornata tutta Ticino. La massa d’acqua che signor Flavio Bernardi, aiutato piena di urla, di grida, di dispe - dalla Bogera precipitava a valle dal padre è riuscito a porre in razione. Poi, due giorni dopo, le era tale da non più poter esse - salvo sei carri e tre macchine tre bare. re sostenuta dagli argini. Supe - agricole. Le famiglie Barelli, Quest’anno invece è andata rati gli argini, superato il ponte Ferrari, Bernardi e Ceresa bene. Nessuno è rimasto sotto della ferrovia, superato quello guardano il riale attonite. Per le macerie. Sono scomparse della cantonale, la mostruosa poco la Cooperativa non è sta - galline, una mucca è stata sal - massa d’acqua invase il campo ta travolta dalla furia delle ac - vata a stento quando già l’ac - stradale, la linea ferroviaria, il que. L’allarme ha fatto accorre - qua stava per portarla via. I piazzale della stazione, le case re molta gente che ha messo campi invece non ci sono più. I prospicienti, i negozi, i ristoran - dei ripari, che ha cercato di fare sassi, i tronchi d’albero si sono ti, i giardini, la stazione stessa. quel che era umanamente pos - fermati in mezzo al granoturco Basti dire che a un certo mo - sibile di fare. Un bambino ci ha e al frumento hanno distrutto mento l’acqua che allagava la raccontato la storia di un maia - ogni cosa. Bisognerà comin - cantonale e il piazzale della le. Poche ore prima era andato ciare ancora una volta, biso - stazione raggiungeva quasi il a portargli da mangiare. Poi il gnerà liberare i campi. E la no - metro di altezza. Il traffico fer - riale glie l’ha portato via. Il bam - stra buona gente troverà la for - roviario venne sospeso, quello bino spera ancora di ritrovare il za di far questo. (…) sulla cantonale pure. Non vi suo maiale. “Mi conosce troppo transitavano che le jeep e i ca - bene per non tornare” – ci ha Questo in poche righe quello mion militari dell’aerodromo di detto prima di lasciarci. che noi abbiamo visto sabato e Lodrino, i quali, per la circolare Sulla strada che da Osogna domenica. E nulla vi abbiamo da Biasca-, facevano la conduce a Biasca, quand’è detto delle strade sbarrate, del - spola tra la parte nord e la parte passato il primo treno, s’è co - le ferrovie bloccate, perché sud del villaggio di Lodrino, per minciato a ballare su un piccolo quelle saranno presto liberate riaccompagnare alle loro case palco rizzato in un prato tutto dalle macerie. I campi invece gli abitanti sorpresi al di qua o adorno di bandierine ticinesi. no. Alcuni sono cancellati per al di là dal ponte dal crollo dello Poco lontano, a Prosito, alcune sempre. La gravità dei danni è stesso. (…) vecchie dall’occhio stanco gi - incalcolabile. I contadini stessi ravano per le viuzze del loro vil - ancora non si sono resi conto laggio. Giravano camminando di quanto è accaduto. Domani quasi sulla punta dei piedi, avranno il tempo di riflettere. E Libera Stampa, sembrava fossero uscite dalle noi dobbiamo essere con loro 22 giugno 1948 loro case per scoprire il loro vil - in questo terribile momento. laggio. Su, in una piccola came - Con loro dobbiamo lottare per Il maltempo nel Ticino. Una ra, una donna mostrava a dei vincere le insidie di questa in - sera di maggio del 1868 le curiosi venuti dalla città cos’era grata terra. Il forestiero che da campane di Lodrino suonarono rimasto di tutto il suo vecchio noi era venuto per rincorrere le a martello. Il riale, ingrossatosi mobilio. Per terra v’era uno note di una chitarra forse cono - enormemente dopo due gior - strato di sabbia. Togliendola scerà la nostra gente. E oltre nate di temporali, aveva spaz - con un piede si scorgeva anco - Gottardo porterà la visione di zato via il ponte quasi fosse ra la cera che la donna con cura questi nostri contadini che so - stato un fuscello. La gente at - aveva messo la mattina. Sulla no scesi tra i campi per rico - territa era corsa come impazzi - soglia di una casa ridotta a un minciare una nuova vita. 23

Bibliografia

S. FRANSCINI, La Svizzera Italiana , Lugano 1837-1840 “Gazzetta Ticinese”, 17 agosto 1874 Gravi disastri cagionati dal maltempo, “Il Corriere del Ticino”, 31 agosto 1908 I danni del maltempo , “Gazzetta ticinese”, 31 agosto 1908 Nella Riviera, “Il Dovere”, 1 settembre 1908 Nella Riviera , “Popolo e Libertà”, 31 agosto 1908 Quarant’anni dopo , “Il Corriere del Ticino”, 1 settembre 1908 Echi del nubifragio , “Popolo e Libertà”, 3 settembre 1908 Prosito. I funerali delle vittime del maltempo , “Il Corriere del Ticino”, 5 settembre 1908 Pro famiglie di Prosito , “Popolo e Libertà”, 5 settembre 1908 Pro danneggiati di Prosito , “Popolo e Libertà”, 12 settembre 1908 Franchigia di porto , “Gazzetta Ticinese”, 28 settembre 1908 Franchigia di porto a favore delle vittime della frana di Prosito presso Lodrino , “Il corriere del Ticino”, 29 settembre 1908 Prosito , “Giornale del Popolo”, 19 dicembre 1962 Prosito, a cura di R. BRUGA , (dattiloscritto rilegato, senza data) F. BERNARDI, Lodrino nei documenti d’archivio , Lodrino 2002 Un nubifragio sulla Valle del Ticino , “Il Dovere” 21 giugno 1948 Il maltempo nel Ticino , “Libera Stampa” 22 giugno 1948 Frana a Prosito, si ricordano le vittime, "La Regione" 30 agosto 2008

Debito fotografico

G. Foletti. p.1, 15,16,17. Fondazione Archivio Roberto Donetta, Corzoneso, p. 2, 4. Ufficio pericoli naturali, Bellinzona, p. 7, 8. S. Berti, p. 9, 11, 20. A. Biasca, p. 18-19. Comune di Lodrino, p. 10, 24.

Didascalie

Ritratto di Giovanna Biasca (1844-1908) Cimitero di Prosito, p. 16. Lapide per Maria e Matilde Biasca, Cimitero di Prosito, p. 16. Muro di contenimento costruito dopo il 1908, Monte di Baltram, p. 18-19. L’alluvione del 2006, p. 9, 10, 11, 20, 24. 24