GUIDA ALLA VISITA

PINACOTECA il DIVISIONISMO © Fondazione CR Tortona

Edo Edizioni Oltrepò Voghera

Stampa Tipografia Pime - Pavia

Febbraio 2019 Il Divisionismo è nato nell’ultimo decennio dell’Otto- cento dalle istanze innovative della tecnica pittorica introdotte da artisti come , Gae- tano Previati, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, , , sostenuti dalle posizioni critiche di Vittore Grubicy de Dragon. L’uso del colore diviso giunge a corollario di altre esperienze pittoriche di trasformazione dei principi INTRODUZIONE accademici vigenti nell’arte dell’Ottocento e prelude agli sviluppi in senso moderno che le correnti del pri- mo Novecento, fino al Futurismo, hanno progressi- vamente messo in atto. La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona costituisce l’unico progetto museale inte- ramente dedicato al Divisionismo, che viene preso in esame attraverso opere selezionate tra quelle che hanno contribuito alle vicende artistiche del periodo o hanno avuto un ruolo nella storia del movimento, in relazione alla molteplicità delle sue componenti, a partire dalle premesse riconoscibili nelle tendenze più avanzate della seconda metà dell’Ottocento, per seguirne gli sviluppi attraverso i temi e i protagonisti, e considerare quindi la sua continuità nei primi de- cenni del Novecento. Centrale è la figura di Giuseppe Pellizza da Volpe- do, che ha compiuto la sua parabola di vita in uno stretto rapporto con il territorio in cui la sua arte è maturata. Il nucleo delle sue opere è il maggiore per estensione in una collezione di destinazione pubbli- ca. Accanto a lui, un altro “tortonese”, Angelo Bara- bino, è ben rappresentato in un percorso che vuole riflettere le ragioni e i caratteri di una raccolta unica nel suo genere. Attraverso di essa si sottolinea il ruolo tutt’altro che secondario svolto da un ambito geografico apparen- temente periferico, posto al crocevia fra le esperien- ze dell’area toscana, lombarda, piemontese e ligure, dove diverse vicende storiche e personali hanno favo- rito il crescere di intrecci validi a mostrare come ogni situazione sia il risultato di scambi che travalicano la sua specificità, creando ponti fra la pittura di macchia toscana, la Scapigliatura lombarda, gli sviluppi della pittura di paesaggio nel territorio ligure, l’ascendere di una nuova epoca storica e artistica. SALA 1 ta e l’inizio dell’ultimo decennio dell’Ottocento. ta el’iniziodell’ultimodecenniodell’Ottocento. una seriedidipintiPellizzarealizzatifraglianniOttan- gantini, EmilioLongonieVittore Grubicy, oltrechein esponente dellaScapigliaturalombarda,GiovanniSe- ratteri delDivisionismonelleoperediDanieleRanzoni, La primasalaoffreunasequenzachepreannunciaica- VERSO ILDIVISIONISMO di raffinataqualitàneiparticolari enell’insieme. turazione laricercasulcolore diviso,ottenendoeffetti prime opereincuiilpittore alessandrino portaama- Morbelli gantini diPaoloTroubetzkoy, isorprendentidipintidi esalta ilcoloreattraversounastesura“pulviscolare”. la primameditazionediPellizzasuunapennellatache esempio. Nellasua fattura, ildipinto offre l’esitodel- pare nelleoperedelnapoletanoDomenicoMorelli,per zioni inchiavestoricadellavicendadiCristo,comeap- lizza umanizzailtemareligiosoallastreguadelletradu- Famiglia, operadicommittenzaprivata,nellaqualePel- matica piùschietta.AccantoaquestosiponelaSacra di tematichesocialistamporealistaeunaricercacro- dell’emigrante), dipintoincuiconvergonol’emergere mostra l’ambiziosoLadonnadell’emigrato(olettera avanzata nell’usodelcoloreechiaroscuro,comedi- e larapidaacquisizionedi una connotazionesicura e ria diritrattiaffettivi,utiliaillustrarelasuamaturazione Cesare Tallone, vieneraccontatoattraversounagalle- l’Accademia CarraradiBergamo,dovehapermaestro uno deidisegniaessaconnessi. colore inAve Mariaatrasbordo,operatestimoniatada una indaginesullavarianteluministicadipittura menti dipaesaggiolasuavocazionelirica,applicherà nello scambioconGrubicy, ilqualeconcentraneifram- come ildipintodifioriquiesposto.ProprioSegantini, riemergono inalcuneoperedeglianni’80diSegantini, nelle sceltestilistichedellaScapigliatura,elementiche che rievocalaforzaliberatoriadelcoloredaldisegno nità evivacità,accantoalritrattoinfantilediRanzoni, pretazione diunanaturamortaparticolaremoder Si segnalaildipintodiLongoni,perlalucidainter Concludono laprimasala, oltreall’omaggioaSe- Il giovanePellizza,formatositraBrera,Firenzeequindi Vecchine curiose,IncensumDomino!trale - - 1. CESARE TALLONE Bergamo alta 1890 circa Olio su tela, 44,8 x 37,7 cm Collezione privata in deposito

GIOVANNI SEGANTINI SALA 1 - 7

2. SALA 1 Malven o Malvoni 1881 Olio su tela, 60,5 x 40,5 cm

3. EMILIO LONGONI Natura morta con frutta candita e caramelle, studio dal vero 1887 Olio su tela, 63,9 x 110,8 cm

4. DANIELE RANZONI Ritratto di Ettore Nicò 1875-1876 Olio su tela, 49,2 x 40,4 cm

5. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Testa di donna o Palmina 1887 circa Olio su tela, 47,4 x 34,4 cm 6. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Testa di bambina 1887 circa Olio su tela, 41,4 x 32,2 cm

7. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Autoritratto 1885-1886 Olio su cartoncino 40,5 x 27,7 cm 8. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Testa di vecchio 1890 circa Olio su tela, 49 x 34,8 cm 9. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO SALA 1 SALA 1 8 - 14 La donna dell’emigrato o La lettera dell’emigrante 1888 Olio su tela, 100,3 x 85 cm

10. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Sacra Famiglia 1892 Olio su tela 166,7 x 106,5 cm

11. GIOVANNI SEGANTINI Ave Maria a trasbordo 1890-1893 Carboncino e gesso bianco su carta da ricalco 22 x 42,5 cm 11. VITTORE GRUBICY bis DE DRAGON Quando gli uccelletti vanno a dormire 1891-1903 (ripreso nel 1912) Olio su tela, 31,3 x 50,3 cm Collezione privata in deposito 12. ANGELO MORBELLI Incensum Domino! 1892 Olio su tela 80,3 x 119,9 cm

13. PAOLO TROUBETZKOY Busto di Segantini 1896 Bronzo, 112 x 78 x 47 cm

14. ANGELO MORBELLI Vecchine curiose 1891 Olio su tela, 55 x 75 cm EMILIO LONGONI Natura morta con frutta candita e caramelle, studio dal vero particolare 1887 GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO DIVISIONISTA SALA 2

Nei primi anni Novanta, anche per suggestione dell’a- mico Morbelli, Pellizza va progressivamente aderen- do alla tecnica divisionista, con la quale si esercita nelle composizioni maggiori, a cominciare dallo stu- dio sul corteo di lavoratori che prenderà la sua defini- tiva connotazione nel celebre Quarto Stato. Scrupoloso nell’impostare la ricerca sul soggetto e nello studio delle ragioni compositive, Pellizza svol- ge un attento lavoro su ogni aspetto della pittura nel passaggio dal disegno alla tela e viceversa. Le opere qui raccolte valgono a rappresentare alcuni momenti centrali della sua attività, dai ritratti ormai di caratte- re divisionista, come quello della signora Sofia Ab- biati, esposto nella prima Biennale di Venezia (1895), ai paesaggi a cui, in momenti diversi della sua vicen- da creativa, si è rivolto sia per lo studio specifico del- la rappresentazione della natura e della luce, sia per adottarli come luogo ideale per opere di natura nar- rativa o simbolica. Sono però le composizioni di ampio respiro quelle alle quali l’artista affida i vertici della sua concezione estetica. Di una delle più note, Il ritorno dei naufra- ghi al paese (o L’annegato), uno dei capolavori del realismo europeo, la raccolta custodisce l’importante studio preparatorio che precede l’esecuzione finale. A ideale completamento del percorso compiuto da Giuseppe Pellizza nella sua vita, interrotta a 39 anni nel 1907, si pone Il ponte, che, esposto alla Biennale di Venezia del 1905, può essere considerato l’ultimo suo tentativo di fondere la fedeltà al vero e l’invenzio- ne compositiva, come dimostrano gli studi per la sua realizzazione, compiuti anche su provini fotografici. Dopo la mostra veneziana, esso fu ripreso e ritoccato dall’artista, per accentuare alcuni tratti luministici e la forza simbolica del rapporto tra le figure e il paesag- gio. 15. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Il mio sindaco 1903 15 - 20 Olio su tela, 73 x 58,7 cm 16. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Ritratto della signora SALA 2 Sofia Abbiati (Cocco) 1895 Olio su tela, 126,2 x 80 cm 17. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Ritratto di Giovanni Cantù 1895 Olio su tela, 46 x 35,2 cm Collezione privata in deposito 18. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Il ritorno dei naufraghi al paese o L’annegato o I naufraghi 1894 Carboncino e matita su carta beige applicata su tela, 76,5 x 134 cm 19. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Idillio. L’albero della vita 1896 Olio su tela applicata su tavola, 29,8 x 29,8 cm 20. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Studio di figure per Idillio primaverile 1896 Matita e carboncino su carta, 30,3 x 30,9 cm (irregolare) 21. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Paesaggio. Nubi di sera 21 - 25 sul Curone 1905-1906 Carboncino su carta marroncina applicata su tela, 53,5 x 83 cm SALA 2 SALA 1 SALA 1 22. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Mattino di maggio o Alberi e nubi 1903 Olio su tela applicata su tavola, 40 x 59 cm (irregolare) 23. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Il ponte 1904-1906 Olio su tela, 113,7 x 239,2 cm 24. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Paesaggio presso Volpedo, regione San Rocco 1897 Olio su tela, tondo diametro 56,8 cm 25. GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Scogliera a Sturla 1890 Olio su tavola, 30 x 23,5 cm GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO Il ponte particolare 1904-1906 IL DIVISIONISMO ALLA TRIENNALE DI BRERA DEL 1891 E LE ISTANZE SOCIALI NELLA PITTURA

SALA 3 DI FINE OTTOCENTO

Uno tra gli aspetti fondanti del Divisionismo al suo pri- mo apparire è la corrispondenza con l’emergere delle tematiche sociali, mediante le quali gli artisti attenti alle trasformazioni avvenute per effetto dell’industria- lizzazione e dell’urbanizzazione contribuivano ad un ammodernamento dell’arte tanto sotto il profilo delle tecniche quanto sotto quello dei contenuti. Alla Triennale del 1891 figurava Piazza Caricamento, di Plinio Nomellini, che può essere considerato l’incu- nabolo del genere e che con la sua forza persuasiva e la connotazione eroica dei protagonisti costituisce uno dei pezzi di maggior importanza dell’intera collezione. Accanto a questo, sono qui disposti altri dipinti che testimoniano l’interesse per le condizioni del lavoro femminile e infantile in quegli anni, come La venditri- ce di frutta di Emilio Longoni o Riflessioni dolorose di Attilio Pusterla, esposto nella Biennale di Venezia del 1895, e altri che rappresentano immagini del lavoro e della fatica nelle diverse declinazioni, dalle immagini tratte dalla vita nei campi, riprese da Segantini e Car- lo Fornara, alle fabbriche rappresentate nelle opere di Nomellini, e Giovanni Sottocornola. Le opere di questa sala, accostando dipinti di piccolo formato e studi di figura con realizzazioni di maggior respiro, testimoniano di una attenta e rivoluzionaria indagine sulle condizioni del proletariato e degli ulti- mi che diventano protagonisti della storia, fino a mo- strare, nelle Cucine economiche dello stesso Pusterla o nel malinconico Mi ricordo quand’ero fanciulla di Morbelli, la realtà dei luoghi di assistenza, attraverso l’attenzione per le singole figure e per le qualità della luce, vera dinamica interna della nuova pittura e qua- si fonte di risarcimento delle sofferenze umane. 26. FLAVIO BERTELLI Sera 1898 Olio su tela, 26 - 32 153,5 x 301 cm

27. GIOVANNI SOTTOCORNOLA

La preferita SALA 3 1912 Olio su tela, 60,5 x 70,6 cm

28. GIOVANNI SEGANTINI La raccolta del fieno 1891 Olio su tela, 56,7 x 35,3 cm

29. Il seminatore 1895 Olio su tela, 26,5 x 34,5 cm

30. GIOVANNI SOTTOCORNOLA (Studio per Alba dell’Operaio, 1891-1897) Carboncino e pastello bianco su carta 57 x 97,5 cm

31. PLINIO NOMELLINI Mattino in officina 1893 Olio su tavola 21 x 31,2 cm (irregolare)

32. GINO ROMITI Andando in fabbrica 1901 Olio su tavola, 16,5 x 29,5 cm SALASALA 1 3 33 - 37 37. 36. 35. 34. 33. 155 x91,8cm Olio sutela, 1891 o Onastaderada La venditricedifrutta EMILIO LONGONI Olio sutela,29x40,6cm 1889 Lo sciopero PLINIO NOMELLINI su cartone,32x24cm Olio sutelafissata 1894 dell’affamato (studio) oLosguardo Riflessioni diunaffamato EMILIO LONGONI Olio sutela,122x160cm 1891 Piazza Caricamento PLINIO NOMELLINI Olio sutela,71,3x100,5cm 1905 alla stazioneTermini Lavoro notturno CREMA GIOVANNI BATTISTA 38. GIUSEPPE MENTESSI Lagrime 1898 circa Tempera e pastello 38 - 43 su carta applicata su tela, 80 x 60 cm

ATTILIO PUSTERLA

39. SALA 3 Riflessioni dolorose 1894-1895 Olio su tela, 96,5 x 134,8 cm

40. ATTILIO PUSTERLA Cucine economiche o Alle cucine economiche italiane (1891) Olio su tela 69,5 x 105,8 cm

41. ANGELO MORBELLI Mi ricordo quand’ero fanciulla (Entremets) 1903 Olio su tela, 75 x 114,2 cm

42. ANGELO MORBELLI La ricerca della luce Studio per immagine centrale trittico Sogno e realtà (ante 1905) Dittico, tecnica mista su tavoletta, 18 x 11 cm - 18 x 12,5 cm

42. ANGELO MORBELLI bis Anima triste 1910 circa Olio su tela, 45 x 34,4 cm (irregolare) Collezione privata in deposito 43. BALDASSARE LONGONI Cariatidi 1907 Olio su tela 121 x 150,4 cm ANGELO BARABINO SALA 4

Il nucleo di opere di Angelo Barabino pervenuto alla Fondazione raccoglie alcune delle più importanti re- alizzazioni dell’artista tortonese, che dagli ultimi anni dell’Ottocento è stato vicino a Pellizza, frequentando il suo studio e condividendo con lui la concezione este- tica. Il Divisionismo è uno stile maturo nel momento in cui Barabino lo adotta, applicando i contrasti lumi- nistici alla rappresentazione di soggetti in cui motivi tragici sono “addolciti” da un contesto naturale in cui uomini e donne sciolgono le loro tristezze. Tra le opere più rappresentative è Rapina, imma- gine che allude alla violenza subita da una ragazzina nei campi. L’opera gli conquistò l’attenzione di Vitto- re Grubicy, spingendolo a divenire un protagonista della seconda stagione del Divisionismo. In questa e nel dipinto Il sole è forte la corrispondenza con la le- zione di Pellizza, riletta con una tramatura e uno stile che divengono più espliciti nei toni e nei modi. Così avviene in Fine di un giovane contadino, dove la tra- gedia è portata in primo piano, e nelle più tarde ver- sioni della Pietà, laica ripresa del tema religioso fil- trato attraverso la memoria di opere di Pellizza, come Sul fienile. Completano il gruppo di dipinti di Barabino alcuni paesaggi in cui il colore conferma i toni accesi che contraddistinguono la sua pittura, nella esplorazione ravvicinata di luoghi in cui ambientare possibili sce- ne di vita. 50. 47. 46. 45. 49. 48. 44. Olio sutela,70,7x99cm 1920-1925 Campagna tortonese ANGELO BARABINO Bronzo, 38x48,539cm (1887) I contadinioGliamanti in deposito Collezione privata Olio sutela,140x139cm 1907 (ripresonel1940) Il sole ANGELO BARABINO Olio sutela,99,5x141cm 1912-1914 o Lacacciatadall’Eden Ira diDio ANGELO BARABINO 110,5 xcm Olio sutela 1910-1912 contadino Fine diungiovane ANGELO BARABINO in deposito Collezione privata Olio sutela,121xcm 1907-1908 Rapina ANGELO BARABINO Olio sutela,50,5x61cm (1934) Villa aGiaveno ANGELO BARABINO

SALA 4 44 - 50 SALASALA 1 4 51 - 56 54. 53. 52. 51. 56. 24,7 x35,8(irregolare) applicato sutavola Olio sucartone 1918-1920 Torrente alpino ANGELO BARABINO 24,7 x34,8cm(irregolare) applicato sutavola, Olio sucartone 1918-1920 Paesaggio contrealberi ANGELO BARABINO 36,3 x49cm Olio sucartone 1918-1920 Paesaggio ligure ANGELO BARABINO 23,5 x33,8cm Olio sucartone 1914 Bosco ANGELO BARABINO Olio sutela,98x119cm (1932) La pietà ANGELO BARABINO ANGELO BARABINO Fine di un giovane contadino particolare 1910-1912 I LUOGHI DEL DIVISIONISMO SALA 5

Nelle sale e nei corridoi di questa sezione del percorso espositivo si intende proporre un viaggio attraverso le rappresentazioni di diversi luoghi che testimonia- no il diffondersi di una maniera che tocca i maggiori centri dell’arte, soprattutto dell’Italia settentrionale, e che trova nell’azione di mercante di Alberto Grubicy un polo di attrazione e di diffusione per molti di que- sti artisti nel nuovo secolo. Tra i generi coltivati dalla pittura divisionista una par- ticolare rilevanza ha quello del paesaggio, in quanto le ricerche sulla luminosità del colore vanno a sugge- rire validi svolgimenti nell’ambito di un naturalismo capace di interpretare lo spirito dei luoghi, unendo le sensazioni della pittura en plein air con le più medita- te riflessioni sull’applicazione di una tecnica divenuta modello espressivo. Sulla spinta del maggiore interprete di una poesia della natura in chiave divisionista, Giovanni Segantini, autori come Carlo Fornara, Giovanni Battista Ciolina o Carlo Cressini (con i quali si apre e si chiude questa par- te del percorso) si dedicarono a rappresentazioni pano- ramiche di paesaggi montani in cui il ritmo stagionale e le luci del giorno determinano un senso di lucida inter- pretazione della sintonia tra uomo e natura. In altro modo, l’accendersi del colore per effetto del- le ricerche sull’accostamento dei toni, con uno sguardo sempre più aperto alle contemporanee correnti euro- pee del post-impressionismo, ha permesso di leggere anche la dimensione di una “mediterraneità” che si ma- nifesta nei paesaggi marini propri del nucleo di artisti che, fra Toscana e Liguria, sono stati protagonisti di un ramo della pittura divisionista tutt’altro che seconda- rio. Tra questi, Plinio Nomellini ha un ruolo nevralgico, come autore che attraversa tutti i caratteri del Divisioni- smo, dal realismo sociale al simbolismo, passando per una efficace stagione di paesaggista, nella quale fa da tramite fra le premesse della pittura “di macchia” – in questo senso va rimarcato il particolare ruolo di un di- pinto come Sole d’aprile (o I bagni Pancaldi a ) di Alfredo Müller – e le accoglienze dedicate alle nuove tendenze nel costituirsi di un gruppo di pittori cresciuti a Livorno e in Toscana, tra i quali Raffaello Gambogi, , , Angelo Torchi e Giorgio Kienerk, e i liguri Rubaldo Merello e Filiberto Minozzi, tutti qui presenti con opere che sono piccoli gioielli di una scuola di alto profilo. Quadri di Nomellini come Il golfo di Genova (o Mari- na ligure) e Ulivi ad Albaro (o Mattino d’aprile in Liguria) sono applicazioni originali e compiute di una capacità lirica di cogliere il carattere di un paesaggio attraverso il suo dissolversi in una atmosfera di impercettibile me- moria. Rimandi immediati si riscontrano nei confronti possibili, con Kienerk e con Merello, per esempio; la sua evoluzione giunge inoltre a intensificare in modo quasi espressionista il colore in un dipinto del 1912-13, Festa al villaggio. 57. GIOVANNI BATTISTA CIOLINA Mucche al pascolo 57 - 62 1922 Olio su tela 170,5 x 229,6 cm 58. GIOVANNI BATTISTA SALA 5

SALA 1 SALA 1 CIOLINA Ritorno dall’alpe 1920 Olio su tela, 249 x 300,5 cm 59. ANGELO TORCHI Grano al sole o Granturco sull’aia 1891 Olio su tela, 47,5 x 67 cm 60. PLINIO NOMELLINI Il golfo di Genova o Marina ligure 1891 Olio su tela, 59 x 96,5 cm 61. GIORGIO KIENERK San Martino d’Albaro 1892 Olio su tela, 45,9 x 46 cm

62. PLINIO NOMELLINI Ulivi ad Albaro o Mattino d’aprile in Liguria 1895 (1892) Olio su tela, 70,2 x 58 cm 63. ALFREDO MÜLLER Sole d’aprile o I bagni Pancaldi a Livorno 1890 63 - 68 Olio su tela, 72,4 x 52,3 cm

64. RAFFAELLO GAMBOGI Cantiere 1897 SALA 5 Olio su tela 61,5 x 105,7 cm 65. LLEWELYN LLOYD Mezzogiorno a Manarola 1904 Olio su tela, 90,2 x 89,6 cm

66. LLEWELYN LLOYD Le gremignaie 1906 Olio su tela, 47,5 x 100 cm

67. LLEWELYN LLOYD Paesaggio presso Antignano 1907 Olio su tavola, 15 x 22,5 cm

68. GUGLIELMO AMEDEO LORI Lago di Massaciuccoli 1905 circa Olio su tela, 38,3 x 84,5 cm 69. BENVENUTO BENVENUTI La capanna o Scheletro di capanna 69 - 75 1908 Olio su tela, 52,5 x 65,7 cm

70. BENVENUTO BENVENUTI Estate. Mattino SALA 5 1904 Olio su cartone, 31,5 x 45 cm (irregolare)

71. BENVENUTO BENVENUTI Marina con velieri o Mattino sul mare 1910-1912 Olio su tela, 45,5 x 72,9 cm

72. RUBALDO MERELLO Costa Ghidelli - Veduta di Punta Torretta (1914 circa) Olio su tela, 35,4 x 36,2 cm 73. PIERO FOCARDI La punta di Manerba 1907 Olio su cartone 17 x 26,2 cm 74. MARIO PUCCINI Barche in porto con riflessi sul mare 1912 circa Olio su cartone 18 x 18,2 cm 75. FILIBERTO MINOZZI Giornata piovosa (Il levante Bordighera) 1908 Olio su tela 75,8 x 150,4 cm Donazione Eredi Minozzi 76. ADRIANO BARACCHINI CAPUTI Una sosta o Lupi di mare 1920 76 - 81 Olio su tela tondo diametro 60 cm Collezione privata in deposito SALA 5 77. PLINIO NOMELLINI Festa al villaggio 1912-1913 Olio su tela 96,2 x 83,6 cm

78. CESARE MAGGI Alba d’inverno 1903 Olio su tela, 55,5 x 75,5 cm

79. CESARE MAGGI Il viatico 1911 Olio su tela, 90,8 x 119,9 cm

80. CARLO FORNARA Pascolo o Ultimi pascoli o Paesaggio di alta montagna con mucche 1904 circa Olio su tela 148,1 x 189,1 cm 81. CARLO CRESSINI Il paesello grigio 1906 Olio su tela 104,7 x 145,6 cm I LUOGHI DEL DIVISIONISMO SALA 6

Oltre ai citati rimandi alla natura montana e al suo ruo- lo nel far convergere le esigenze della tecnica divisio- nista con una trasfigurazione della natura in simbolo, come ancora in Fornara e in Leonardo Dudreville, tra gli artisti sostenuti dalla galleria Grubicy, la collezione documenta l’incontro avvenuto in terra di Francia fra Giacomo Balla e Serafino Macchiati, entrambi attratti dai modi del Divisionismo e aperti alle influenze della contemporanea pittura d’area francese. Nel 1900, infatti, Balla si reca a Parigi per visitare l’Exposition Universelle che vi si tiene quell’anno. Qui è ospite di Macchiati, già da due anni trasferitosi in Francia e residente a Fontenay-sous-bois, nei dintorni di Parigi. In quelle settimane Balla realizza presumi- bilmente un’opera come Paesaggio, tra le poche che documentano quel periodo, in sintonia non solo con possibili suggestioni pellizziane, ma soprattutto con le parallele ricerche di Macchiati, il quale, da parte sua, esplora temi di matrice impressionista e post-im- pressionista, come in Frescura (o Sotto il pergolato), ma è soprattutto orientato a rivolgere l’osservazione della natura in una sensibile divisione delle pennel- late di colore. Nel confronto fra i due si ripercuote il possibile dialogo fra il Divisionismo italiano e le cor- renti post-impressioniste europee. 83. 85. 84. 82. 86. Olio sutela,52,5x74cm 1902 circa o Sottoilpergolato Frescura SERAFINO MACCHIATI Olio sutela,55,4x46,2cm 1900 Paesaggio GIACOMO BALLA Olio sutela,30x59,7cm 1907-1908 Primavera inVal Sassina LEONARDO DUDREVILLE in deposito Collezione privata 35,1 x26,8cm Olio sutavola, 1915 circa Sera d’aprile CARLO FORNARA Olio sutela,46,2x55,2cm 1903 La charrueabandonnée SERAFINO MACCHIATI

SALA 6 82 - 86 E IL SIMBOLISMO RELIGIOSO SALA 7

Fin dalla sua prima affermazione come esponen- te della tendenza divisionista, con il grande dipinto Maternità, esposto alla Triennale del 1891, Previati si colloca in una posizione autonoma nell’economia di una poetica fondata sulla tecnica del colore diviso. Pur elaborando in seguito importanti testi teorici utili alla definizione e alla qualificazione del Divisionismo, come Principi scientifici del Divisionismo (1906), la sua pittura, definita “ideista” da Vittore Grubicy nel 1891, presenta tensioni al trascendente, di carattere simbolista, incline al soggetto sacro. Il nucleo di sue opere in questa collezione tocca alcuni dei temi che caratterizzano la sua vicenda creativa. Si segnalano in particolare Adorazione dei Magi, composizione dotata di riflessi cangianti e di una li- bertà compositiva, all’interno del soggetto religioso, che connotano il suo particolare modo di ricorrere ai temi biblici, e La via del Calvario, singolare interpre- tazione di un momento della Passione di Cristo, che porta attenzione solo sulla sequela femminile al cor- teo in cammino verso il Golgota e ambienta la scena in un’atmosfera sospesa fra terra e cielo, con forti ele- menti di inquietudine. L’opera, versione avanzata di un soggetto già affrontato in precedenza dall’artista, mette in evidenza il tipico filamento cromatico che caratterizza la sua modalità di approccio al Divisioni- smo. Nei disegni che si riferiscono al tema della “Ma- ternità” si evidenziano altre tracce della sua ricerca, nel concepire e rileggere le figure su cui si fonda la sua aspirazione a una spiritualità idealizzata, che ri- sente del clima simbolista. Completano la sala la maschera funebre dell’artista, realizzata in marmo da Arrigo Minerbi, tra gli scultori affini a quel clima, e una scultura di Leonardo Bistolfi, progetto di un monumento funerario, che similmen- te affida alla relazione fra immagini concrete e fluide dissolvenze liberty il valore simbolico del soggetto rappresentato. 90. 89. 88. 93. 92. 91. 87. in deposito Collezione privata 29,8 x25,234,3cm Marmo bianco 1921 di GaetanoPreviati Maschera funebre ARRIGO MINERBI Olio sutela,58,5x131cm 1890-1894 Adorazione deiMagi GAETANO PREVIATI Olio sutela,80x150,5cm 1913 circa La viadelCalvario GAETANO PREVIATI in deposito Collezione privata Olio sutela,85x43cm 1913 Dalie GAETANO PREVIATI Gesso, 62,5x5627cm 1915 circa La famiglia LEONARDO BISTOLFI in deposito Collezione privata 56,4 x129,5cm. Matita sutelaquadrettata 1910 circa Maternità GAETANO PREVIATI 29 x43,3cm Gesso nerosucarta 1891 Studio per”Maternità” GAETANO PREVIATI

SALA 7 87 - 93 CONTINUITÀ DEL DIVISIONISMO SALA 8

La storia del Divisionismo nei primi decenni del No- vecento conosce ulteriori sviluppi, per effetto dell’a- desione ai modelli estetici proposti dai protagonisti della tendenza e per la possibilità di trovare nelle tec- niche divisioniste un punto di riferimento dal quale procedere nel rapporto con le forme della modernità. La pluralità delle esperienze con cui la tendenza si è espressa si va così ampliando, come possono testi- moniare le opere degli artisti di area romana (Arturo Noci, Camillo Innocenti, Enrico Lionne, Aleardo Ter- zi) che si avvicinano al Divisionismo negli anni Dieci del Novecento. Nelle loro opere, di sapore intimo e nello stesso tempo mondano, uno dei temi preferiti è l’esplorazione del mondo femminile, con toni che si avvicinano a quelli del post-impressionismo francese e delle secessioni internazionali. Anche a Roma, tra l’altro, negli anni Dieci nasce una “Secessione” (nella sua definizione di associazione artistica anti-accade- mica, diretta a proporre maggiori libertà espressive e occasioni espositive), di cui sono tra i protagonisti. Alla lezione di Pellizza, conosciuta anche a Roma tramite Balla, si rifà direttamente invece Matteo Oli- vero, con opere di singolare interesse nel fondere la ricerca sulla luce con situazioni di tono quasi esisten- ziale. A soluzioni diverse piegano, nella loro differente esaltazione del grado di colore in termini espressio- nistici o quasi decorativi , nelle opere che chiudono la “belle époque” con i riferimenti alla guerra, e di Gallileo Chini, la cui tela è una effica- ce e spettacolare ripresa delle memorie di un viaggio nel lontano Oriente. Saranno quindi gli esponenti del Futurismo ad as- sorbire e superare il Divisionismo, nell’aspirazione ad andare oltre quell’esperienza per altre ragioni espres- sive e formali. Indicativo è però che molti loro lavori di diverso tono, precedenti la maturazione del linguag- gio futurista, che avviene fra 1911 e 1912, compor- tino tracce di Divisionismo, sia nella connotazione più simbolista, rappresentata dall’acquaforte di Luigi Russolo, sia nelle osservazioni dal vero di , con cui si conclude idealmente il percorso proposto. 100. 97. 96. 95. 94. 99. 98. Olio sutela,119,8x139cm 1920 Suburbio MATTEO OLIVERO 43,9 x34,4cm(irregolare) Olio sucartone 1914 Maxixe GIUSEPPE COMINETTI 130,6 x87,5cm Olio sutela 1908 Mattino CAMILLO INNOCENTI Olio sutela,84x100,4cm 1916 Mattino ARTURO NOCI Olio sutela,44x42,2cm (1908-1910) Strada alsole MATTEO OLIVERO GIUSEPPE COMINETTI 51,6 x67,6cm Olio sucartone 1915 circa Il trainodelcannone GIUSEPPE COMINETTI 43,7 x33cm(irregolare) Olio sucartone 1914 Tango

SALA 8 94 - 100 SALA 8 101 - 106 104. 103. 102. 101. 106. 105. o Trionfo dellamorte LUIGI RUSSOLO 124,4 xcm Olio sutela 1912-1913 sul Mé-Nam L’ora nostalgica GALILEO CHINI Olio sutela,115x77cm 1920 (Ritratto diViolette) Figura didonna (LIONNE) ENRICO DELLALEONESSA Olio sutela,100,5x90,5cm 1913 Meriggio d’autunno ALEARDO TERZI su carta,49,2x40cm Matita rialzataapenna 1910 circa Casa incostruzione UMBERTO BOCCIONI 41 x40,5cm(irregolare) Pastello sucarta 1909-1910 di ArmandoMazza Ritratto UMBERTO BOCCIONI foglio 25x46cm lastra 24x40,3cm Acquaforte 1908-1909 I vinti I vinti UMBERTO BOCCIONI Casa in costruzione particolare 1910 circa Giacomo Balla Torino, 1871 - Roma, 1958 Angelo Barabino ARTISTI Tortona, 1883 - Milano, 1950 Adriano Baracchini Caputi Firenze, 1883 - Livorno, 1968 Benvenuto Benvenuti Livorno, 1881 - Antignano, 1959 Flavio Bertelli San Lazzaro di Savena, 1865 - Rimini, 1941

Leonardo Bistolfi Casale Monferrato, 1859 - La Loggia, 1933 Umberto Boccioni Reggio Calabria, 1882 - Verona, 1916 Galileo Chini Firenze, 1873 - 1956 Giovanni Battista Ciolina Toceno, 1870 - 1955 Giuseppe Cominetti Salasco, 1882 - Roma, 1930 Giovanni Battista Crema , 1883 - Roma, 1964 Carlo Cressini Genova, 1864 - Milano, 1938 Romolo Del Bò Pavia, 1870 - Milano, 1936 Leonardo Dudreville Venezia, 1885 - Ghiffa, 1975 Piero Focardi Settignano, 1889 - Cannes, 1945 Carlo Fornara Prestinone di Craveggia, 1871 - 1968 Raffaello Gambogi Livorno, 1874 - 1943 Vittore Grubicy de Dragon Milano, 1851 - 1920 Camillo Innocenti Roma, 1871 - 1961 Giorgio Kienerk Firenze, 1869 - Fauglia, 1948 Enrico Lionne Napoli, 1865 - 1921 Llewelyn Lloyd Livorno, 1879 - Firenze, 1949 Baldassare Longoni Dizzasco d’Intelvi, 1876 - Camerlata, 1956 Emilio Longoni Barlassina, 1859 - Milano, 1932 Guglielmo Amedeo Lori Pisa, 1869 - Viareggio, 1913 Serafino Macchiati Camerino, 1861 - Parigi, 1916 Cesare Maggi Roma, 1881 - Torino, 1961 Giuseppe Mentessi Ferrara, 1857 - Milano, 1931 Rubaldo Merello Isolato Valtellina, 1872 - Santa Margherita Ligure, 1922 Arrigo Minerbi Ferrara, 1881 - Padova, 1960

Filiberto Minozzi Verona, 1877 - Milano, 1936 Angelo Morbelli Alessandria, 1853 - Milano, 1919 Alfredo Müller Livorno, 1869 - Parigi, 1939 Arturo Noci Roma, 1874 - New York, 1953 Plinio Nomellini Livorno, 1866 - Firenze, 1943 Matteo Olivero Pra Rotondo di Acceglio, 1879 - Verzuolo, 1932 Giuseppe Pellizza da Volpedo Volpedo, 1868 - 1907 Gaetano Previati Ferrara, 1852 - Lavagna, 1920 Mario Puccini Livorno, 1869 - Firenze, 1920 Attilio Pusterla Milano, 1862 - Woodcliff, New Jersey, 1941 Daniele Ranzoni Intra, 1843 - 1889 Gino Romiti Livorno, 1881 - 1967 Luigi Russolo Portogruaro, 1885 - Cerro di Laveno, 1947 Giovanni Segantini Arco, 1858 - Schafberg, Svizzera, 1899 Giovanni Sottocornola Milano, 1855 - 1917 Cesare Tallone Savona, 1853 - Milano, 1919 Aleardo Terzi Palermo, 1870 - Castelletto sopra Ticino, 1943 Angelo Torchi Massa Lombarda, 1856 - Ravenna, 1915 Paolo Troubetzkoy Intra, 1866 - Suno, 1938 Michele Vedani Milano, 1874 - 1969 PLINIO NOMELLINI Piazza Caricamento particolare 1891 ANGELO MORBELLI Mi ricordo quand’ero fanciulla (Entremets) particolare 1903 GIPSOTECA mento perlavisitadigruppiescolaresche. la primadomenicadiognimeseoprevioappunta- do. ra, attraversoleoperediunartistasensibileefecon- nità diampliarelaconoscenzaalmondodellascultu- e dispazioespositivo. predisposto asoddisfareleesigenzediauladidattica si èoperatoaffinchéillocalefosseadeguatamente trovare sollecitaeidoneacollocazione. esigenze logistichedeiloroconservatori,dovevano Aghemo (Torino 1884-Pinerolo1976),operecheper to principalmentedaigessidell’artistatorineseLuigi portunità di dare ospitalità al fondo artistico costitui- la PinacotecailDivisionismo,sièmanifestatal’op- destinare alaboratorioperleattivitàdidattichedel- Durante leattivitàdiristrutturazionedellospazioda “IL DIVISIONISMO”PINACOTECA LABORATORIO DIDATTICO GIPSOTECA “LUIGIAGHEMO” La Gipsoteca“LuigiAghemo”èapertaalpubblico Con questaoperazionesièintesooffrirel’opportu- Accettata l’ideadidiventareanostravoltacustodi, COME RAGGIUNGERE LA GIPSOTECA

Piazza Duomo portici Corso Leoniero PINACOTECA “il Divisionismo”

Corso Montebello Via Emilia - portici - Emilia Via

Via Ottone Calcinara GIPSOTECA “Luigi Aghemo”

GIPSOTECA “Luigi Aghemo” Laboratorio didattico Via Ottone Calcinara, 12 Apertura: Sabato e Domenica 15,00 - 19,00

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Altri giorni visite su prenotazione Info: 0131 822965

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