NOTIZIARIO Giovanni Cronache aziendali Segantini Luce, colore, lontananza e infinito

PREFAZIONE DEL PRESIDENTE PIERO MELAZZINI Riportiamo uno stralcio dalla Relazione di Quest’anno è la volta di Giovanni Segantini, la cui mono- bilancio 2003 grafia, inserita nella parte riservata alla cultura della Relazio- della controllata ne di bilancio dell’esercizio 2003, intende ravvivare il ricordo Banca Popolare di Sondrio di questo straordinario personaggio, nato nel 1858 ad Arco (Suisse) SA di nel , quindi tra i monti italiani, e morto a soli 41 an- Lugano. Più ni tra quelli svizzeri, sullo Schafberg sopra Pontresina nel esattamente Canton Grigioni. trascriviamo i Anche per Segantini vale quanto si è sempre pensato contributi su Giovanni Segantini, del destino baro, che ha privato l’umanità di grandi della ter- pubblicati nella ra, deceduti nell’età in cui, in genere, incomincia la parabo- parte del fascicolo la ascendente: Alessandro Magno, San Francesco d’Assisi, Blai- riservata alla se Pascal, Wolfgang Amadeus Mozart, Giacomo Leopardi... cultura, curata da Dopo un’adolescenza difficile, Segantini frequentò l’Accade- Pier Carlo Della Ferrera, con saggi di mia di Brera, dove conobbe artisti, letterati, giornalisti dell’ultima Beat Stutzer, Gaspare scapigliatura lombarda. Barbiellini Amidei e Si usa dire che la quantità va a detrimento della qualità. Non è Franco Monteforte, certamente il caso di Segantini, che fu prolifico nella produzione e le preceduti dalla sue opere ebbero un crescente successo all’estero. Ma anche in Italia Prefazione del Presidente questo pittore, caposcuola del divisionismo, che si manifestò nella sua Cavaliere del Lavoro grandezza con l’opera “Alla stanga” (1885), ne ha lasciate non poche. Piero Melazzini La sua arte ha il leit-motiv nella poesia del paesaggio e, con la po- Excerpt from the 2003 tenza della tavolozza, nell’interpretazione lirica e suggestiva della mon- balance sheet of the tagna. “Suisse” SA Segantini riuscì a uscire dal proprio isolamento, comunicando con Subsidiary of the gli altri attraverso le sue opere. Dipinse, come detto, all’estero e in Ita- Banca Popolare di lia, ma ben si può affermare che avrebbe dipinto ovunque: la sua na- Sondrio zionalità fu l’umanità. Lo psicanalista Fromm ebbe a dire che il compito principale di un Giovanni Segantini, uomo è quello di dare alla luce se stesso: e così fu per Giovanni Se- Autoritratto, 1893, matita gantini. su carta grigiastra, 34.4x24.2 cm (St. Moritz, Egli è stato un grande pittore e una singolare personalità e subito Museo Segantini, deposito dopo la morte, almeno così si legge, apparve circonfuso non solo della dalla Fondazione luce della gloria, ma anche di un alone di leggenda. Otto Fischbacher Ringrazio gli estensori dei saggi, che, in una prosa scorrevole e pia- di San Gallo). cevole, sono riusciti ad attutire la gravezza dei numeri, il cui peso però, Giovanni Segantini, Self per quanto ci riguarda, è indice di affermazione e progresso. Il mio gra- portrait, 1893, pencil on zie quindi è per il noto scrittore ed editorialista professor Gaspare Bar- grey paper, 34.4x24.2 cm biellini Amidei, per lo studioso e giornalista Franco Monteforte, per il (St. Moritz, Segantini direttore del Museo d’Arte di Coira dottor Beat Stutzer e per Pier Carlo Museum, on loan Della Ferrera, collaboratore esterno della controllante italiana. from the Otto Fischbacher Lugano, gennaio 2004 Foundation of St. Gallen ).

CRONACHE AZIENDALI 175 Giovanni Segantini, La raccolta del fieno, 1889-1898 ca., olio su tela, 137x149 cm (St. Moritz, Museo Segantini). Giovanni Segantini, The Hay Harvest, approx.1889-1898, oil on canvas, 137x149 cm (St. Moritz, Segantini Museum). Elisabeth stava accanto a me quella di un bambino la bocca trop- pace di rivelare sensazioni sempre davanti ad un grande quadro di Se- po piccola, e facendo appianare l’au- nuove, di far emergere i lati più inti- gantini ed era tutta assorta in con- stera ruga tra le sopracciglia, segno mi dell’animo umano e di trasfigura- templazione. Il dipinto rappresentava di saccenteria. La bellezza e la veri- re l’osservatore per fonderlo quasi alcune contadine al lavoro in un ma- dicità di una grande opera d’arte co- indissolubilmente con l’opera d’arte. gro prato alpino, e alle loro spalle, co- stringevano la sua anima, essa stes- Segantini è spesso ricordato me sfondo, monti scoscesi e dentel- sa bella, verace e sincera, a rivelarsi. con l’appellativo riduttivo e stereoti- lati, che ricordavano il gruppo dello Io sedevo tranquillo lì vicino, ad os- pato di “pittore della montagna”. In Stockhorn; inoltre, in un cielo freddo servare la bella nuvola del Segantini realtà monti, cielo e aria rappresen- e luminoso una nuvola color avorio, e la bella ragazza incantata davanti tano nelle sue opere “idee lontane disegnata in modo indicibilmente ge- ad essa.1 perdute nell’azzurro che si delinea- niale. Colpiva al primo sguardo per la no, prendono forma e si fanno vive”. sua strana massa avvolta su se stes- Attraverso questo brano del ro- Paesaggi popolati da contadini al la- sa come un gomitolo; si vedeva che manzo Peter Camenzind di Hermann voro e animali significano Natura e era appena stata appallottolata ed Hesse corre il filo conduttore che le- Vita. Madri e bambini uniti in teneri impastata dal vento, e si preparava ga idealmente l’inserto culturale del abbracci evocano dal profondo il mi- a salire per allontanarsi lentamente Rendiconto di quest’anno, che ha stero della maternità. In una sfolgo- a volo. Evidentemente Elisabeth la come protagonista Giovanni Segan- rante “luce che dona vita al colore e capiva, poiché era tutta assorta in tini, a quello dello scorso anno, de- che illumina e dà aria alle lontanan- contemplazione. E la sua anima, al- dicato allo scrittore tedesco. ze e rende infinito il cielo”. trimenti nascosta, era nuovamente Non è certo un caso che sia apparsa sul suo volto, ridendo som- proprio la sensibilità di un grande ar- 1) H. HESSE, Peter Camenzind (1904), trad. messamente dagli occhi ingranditisi, tista a cogliere compiutamente il di G. Quieto, Roma, Newton Compton, facendo sembrare morbida come senso della pittura di Segantini, ca- 1974, p. 109-110.

176 CRONACHE AZIENDALI La vicenda PIER CARLO DELLA FERRERA Consulente della Banca Popolare di Sondrio umana di per le attività culturali GIOVANNI SEGANTINI

Da un incontro con Gioconda Leykauf-Segantini, nipote di Giovanni Segantini

Giovanni Segatini, che solo più tardi cambierà il no- Per qualche tempo il nonno fece l’apprendista nel- me in Segantini dal soprannome “Segante” datogli da- la bottega di un tipo piuttosto bizzarro e originale. Si chia- gli amici milanesi, nasce ad Arco in Trentino il 15 gen- mava Luigi Tettamanzi, ma lui lo soprannominò scherzo- naio 1858. Il padre Agostino è un venditore ambulante samente “Tetaoss”, per via del suo fisico asciutto e se- di chincaglierie, spesso lontano da casa nel tentativo di galigno. Aveva delle qualità, era pittore di bandiere, sten- Veduta di Arco di Trento, sollevare le sorti di una situazione economica familiare dardi, addobbi per cerimonie patriottiche e religiose, in- paese d’origine di drammaticamente precaria. La mamma, Margherita de’ segne commerciali e scene per teatro. Pare che un gior- Giovanni Segantini. Girardi, è una giovane originaria della Val di Fiemme; am- no in cui Tettamanzi compiaciuto gli chiese: “Segantini, Sulla sinistra, dopo il malatasi gravemente dopo il parto, muore, non ancora cosa faresti se un domani diventassi un grande artista ponte, la casa natale trentasettenne, nel marzo del 1865. Proprio quello del- come me?”, il nonno irriverente e ironico gli rispose: “Mi del pittore. la madre, “bella come un tramonto di primavera” nei ri- butterei dalla fine- cordi del pittore,1 sarà uno dei principali motivi ispira- stra!”. tori dell’arte di Segantini. La frequentazio- Quando il nonno2 rimase orfano di madre aveva so- ne della bottega di lo sette anni. Si mise in viaggio, con suo padre, per an- questo singolare per- dare da Arco a Milano. Erano poveri, dovevano affronta- sonaggio permette re un cammino lungo e faticoso, questo uomo, che non tuttavia al giovane aveva più la moglie, e questo bambino, senza più la Segantini di sviluppa- mamma, ma con la stessa, grande tristezza nel cuore. re la sua innata pro- Col papà aveva percorso le strade, le piazze e i giar- pensione all’arte fi- dini di Milano. Sotto un grande arco il papà gli aveva det- gurativa e di iniziare to che di lì erano passate le truppe di Napoleone, che di a raffinare quelle ca- lì si poteva arrivare in Francia. E il nonno un giorno, scap- pacità tecniche che pato di casa, si mise in marcia per andare in Francia, se- già in passato aveva guendo la direzione che il padre gli aveva indicato. Per- manifestato, sia ché voleva arruolarsi: non come soldato – era troppo pic- quando era internato colo – ma come tamburino. al riformatorio Mar- chiondi, sia all’epoca A Milano il piccolo Giovanni viene affidato a una so- in cui, monello di rellastra di diciannove anni, Irene. Gli impegni di lavoro strada, si divertiva a impediscono alla giovane donna di prendersi cura del ritrarre i suoi compa- bambino e così, nell’abbandono e nella solitudine – an- gni di avventura. che il padre nel frattempo è morto – “inizia la vicenda per- sonale” di Segantini. Egli stesso la descrive come “al- Il nonno ebbe molto presto il primo approccio con View of Arco di Trento, ternativamente buona e grama, [...] perché anche la tri- l’arte. Era ancora bambino, a Milano, quando una madre Giovanni Segantini’s stezza e il dolore non lo rendono del tutto infelice”.3 lo chiamò al capezzale della piccola figlia in punto di mor- birthplace. Il ragazzo vive senza alcuna guida, ai margini del- te e gli chiese di farne il ritratto, perché potesse ricordarla Left, beyond the bridge, la vivace società milanese di cui conosce solo gli am- viva. Vi si dedicò parecchie ore e, anni più tardi, scrisse the house where the bienti più miseri. Nel 1870 è arrestato per ozio e vaga- di questo episodio: painter was born. bondaggio e tradotto all’istituto di correzione Marchion- “Non so se il lavoro sia riuscito artistico o no, ma di, dove rimane fino al 30 gennaio del 1873, “applica- ricordo d’aver visto per un istante la madre così felice che to alla sezione ciabattini”. Si trasferisce quindi a Borgo pareami dimenticasse il dolore”.4 Risale forse ad allora Valsugana dal fratellastro Napoleone, presso il quale la- l’intuizione, che si radicò in seguito come convinzione, se- vora, privo di motivazione ed entusiasmo, come garzo- condo la quale l’artista deve sì esprimere dei sentimen- ne e aiuto fotografo. Torna a Milano più di un anno do- ti, ma anche e soprattutto deve far provare dei senti- po, probabilmente verso la fine del 1874. menti, toccare gli osservatori.

CRONACHE AZIENDALI 177 all’attenzione dei critici più autorevoli del tempo, con- sente al pittore di entrare in contatto con i galleristi Vit- tore e Alberto Grubicy de Dragon, che stanno organiz- zando a Milano un mercato dell’arte italiana sull’esem- pio di quelli di Londra, Parigi e Amsterdam. Certo del talento del giovane allievo dell’Accademia, Vittore ini- zia ad acquistare per le sue esposizioni i quadri di Se- gantini; più tardi, nel 1883, stipulerà con lui un con- tratto di procura che gli assicura tutta la produzione se- gantiniana, di cui può disporre liberamente, in cambio di un vitalizio. Si risolvono così, almeno in parte, i problemi fi- nanziari di Segantini, che in questo periodo si dedica principalmente a dipingere su commissione fiori, natu- re morte e ritratti. Nel 1879 conosce Luigia Bugatti, det- La biblioteca di Segantini a Il periodo vissuto a Milano a partire dal 1875 è ta Bice, sorella dell’amico ebanista Carlo, futuro dise- Maloja, ora dispersa. decisivo per la formazione e la maturazione di Seganti- gnatore di mobili di grido e padre di Ettore, il famoso In basso: Segantini studente ni uomo e artista. Frequenta l’Accademia di Brera, se- produttore di auto da corsa. Modella per il quadro La all’Accademia di Brera. guendo dapprima le lezioni serali e poi i corsi regolari, falconiera, Bice diventerà la compagna fedele di tutta la The Segantini Library e stringe amicizia con i fratelli Bertoni, nella cui dro- sua vita. I due non si sposeranno mai e dalla loro unio- in Maloja, now dispersed. gheria si danno quotidianamente appuntamento intel- ne, sempre nutrita da un sentimento vivo e profondo, Below: Segantini as a lettuali e artisti. A contatto con questo ambiente cultu- nasceranno Gottardo (1882), Alberto (1883), Mario student at the Brera ralmente favorevole si applica e studia con accanimen- (1885) e Bianca (1886). Academy. to, sforzo quasi eroico per un analfabeta. Il nonno era apolide e questo è uno dei motivi per THE HUMAN Il nonno non era mai andato a scuola, non aveva cui non si sposò regolarmente. Nacque come cittadino ADVENTURE OF mai imparato a leggere e a scrivere. Dai fratelli Bertoni, austriaco, perché Arco faceva parte dell’impero asburgi- GIOVANNI un giorno, trovò un libro la cui bellissima copertina di pel- co. A Milano, da poco entrata nel Regno d’Italia, rinun- SEGANTINI le blu attirò la sua attenzione. Si trattava di un’edizione ciò alla nazionalità austriaca, senza però richiedere l’iscri- The years of his childhood delle “Vite parallele” di Plutarco. Si fece leggere alcune zione ai registri del comune. Quando conobbe Bice avreb- and youth were not easy, pagine e ne restò talmente affascinato che volle a tutti i be potuto farsi Italiano. Ma Bice non volle, perché altri- both his mother and father costi imparare a leggere, per poter continuare da solo, menti il nonno avrebbe dovuto andare all’arma: “Le sue died, leaving him an or- senza dover ricorrere ad altri. Fu in quel periodo che ini- mani – diceva – erano mani d’artista, non erano mani phan very young, and he ziò a raccogliere libri di letteratura classica e moderna, fatte per toccare le armi”. was left in the care of his di arte, di storia, di filosofia e di religione: il primo nucleo stepbrothers, first in di una straordinaria biblioteca che più tardi avrebbe al- Dall’ottobre del 1881 alla primavera del 1886 Gio- and then in Borgo Val Sug- lestito nell’atelier di Maloja, ricca di vere e proprie rarità, vanni e Bice vivono in Brianza cambiando casa più vol- ana. His innate artistic gift prime edizioni, incunaboli e testi manoscritti. te, da Pusiano a Carella, da Corneno a Caglio. Come was fostered in the Tetta- scriverà anni dopo, nella solitudine, nella pace e nella manzi studio and from Minor convinzione Segantini mostra invece nei con- dolcezza di questo ritiro fra i colli e i laghi, “riproduce- 1875 onwards his devel- fronti degli studi accademici, poco incline a con- oped his creative personal- va i sentimenti che provava, specialmente nelle ity. He attended the Brera dividere la disciplina e i rigidi dettami di una ore della sera, dopo il tramonto, quando il scuola che reputa più adatta a produrre suo animo si disponeva a soavi melanco- Academy and expanded his 5 education and culture, but arte mercenaria che a scoprire e sti- nie”. Tuttavia Milano continua a rap- with enormous effort as he molare estro e genio. Ciononostante presentare per Segantini un punto di was illiterate. Segantini’s fi- frequenta con regolarità e profitto i riferimento imprescindibile, sia per i nancial situation improved corsi annuali, che fino al 1878 con- legami commerciali con i fratelli Gru- after meeting the gallery clude sempre brillantemente, me- bicy, sia per la partecipazione al di- owner Grubicy de Dragon ritando medaglie e menzioni spe- battito culturale che ha per princi- and, a much more impor- ciali. Non completa tuttavia il cur- pale interlocutore Vittore, ma an- tant experience, he met the riculum della scuola di pittura, for- che altri intellettuali e artisti. Il woman of his life, Luigia se a causa dei problemi econo- mecenate svolge un ruolo di pri- Bice Bugatti. He lived in the mici che continuano ad assillarlo missimo piano nel processo di Brianza for five years; in the e a cui cerca di far fronte impar- maturazione artistica di Segantini: summer of ‘86 he decided tendo lezioni di disegno e arrivan- lo informa sul realismo francese e to move to a place in the do persino a impegnare le meda- olandese, gli fornisce libri e ripro- mountains and so made an glie vinte all’Accademia. duzioni di dipinti e ne favorisce l’ap- adventurous journey with Una prima svolta nella vicen- prezzamento per Millet, che lascerà his family: Como, Valtellina, da, non solo artistica, di Segantini si una traccia sensibile nella sua ope- Poschiavo, Livigno, St. verifica nel ’79, quando viene esposto ra. E grazie a Grubicy, che espone i Moritz, Silvaplana and fi- a Brera Il coro di Sant’Antonio, esercita- suoi quadri nelle principali città europee, nally Savognin. Here he zione finale del corso di prospettiva. L’inat- perfected his pointillist Segantini ha l’occasione di farsi conosce- technique, to which he teso successo dell’opera, che si segnala re e imporsi alla platea internazionale. added new symbolist mo- tifs in the last years of his life, spent at Maloja. 178 CRONACHE AZIENDALI Le opere di questo periodo, che paiono intonarsi Quando il nonno arrivò a Savognin fu incantato dal- a un verismo in cui la schiettezza popolana viene tra- la luce sfolgorante di quel luogo e cercò il modo per cat- dotta con grande evidenza dalla resa formale e dalla al- turarla nei suoi quadri. Pulì la tavolozza e prese a usare tissima tecnica pittorica, assumono in realtà una di- solo colori non mischiati. Incominciò a disporli, puri, sul- mensione simbolica che sopravanza il modello realisti- la tela, con pennellate sottili e nette, avvicinando l’uno co e la pittura di genere. all’altro il fondamentale e il complementare nella stessa È il caso di Ave Maria a trasbordo e di A messa pri- dose che avrebbe usato mescolandoli sulla tavolozza. Giovanni Segantini, ma. Dipinta a Pusiano su suggerimento dell’amico pit- Doveva essere la retina dell’occhio dell’osservatore a fon- Ritratto di Vittore tore Emilio Longoni, Ave Maria a trasbordo sembra rap- derli guardando il dipinto dalla giusta distanza. Ottenne Grubicy, 1887, presentare la celebrazione di un rito universale – che così maggior luce, maggior aria, maggior verità nei suoi olio su tela, 151x91 cm coinvolge uomini, animali e natura – nella gestualità dipinti. (Lipsia, Museum der quasi pregante del contadino che voga e nella silenzio- Bildenden Künste). sa devozione con cui la madre abbraccia il bimbo. Più A partire da questo momento Segantini si dedica Giovanni Segantini, di ogni altro quadro famoso di Segantini contiene ele- a nuovi soggetti. Tema centrale della sua arte diventa- Portrait of Vittore menti e immagini fortemente evocativi della religiosità no la montagna e i suoi abitanti, che si muovono e vi- Grubicy, 1887, dell’artista, sintesi della filosofia panteista con la tradi- vono nella natura e nell’ambiente di paese. L’aspetto oil on canvas, 151x91 zione cattolica, fede in un Dio che è nell’intimo di cia- che lo interessa maggiormente è la luce, ricercata e ri- cm (Leipzig, Bildenden scun uomo come in tutte le manifestazioni della natu- prodotta in tutte le sue manifestazioni attraverso gli ef- Künste Museum). ra e del cosmo.

Il nonno era profondamente religioso, anche se vis- se il suo rapporto con Dio in maniera molto personale. Con la mamma aveva frequentato la chiesa, perché quando si è poveri, malati e sofferenti si va spesso in chiesa a pregare. E l’atmosfera delle chiese, calda e mi- steriosa, suscitò nel bambino un’impressione intensa e durevole. In un angolo della casa si era costruito un al- tarino con le immaginette dei santi. Un giorno il parroco del paese fece visita alla famiglia e regalò al piccolo un quadro del matrimonio di Maria, dove le figure dei sa- cerdoti erano rappresentate con gli abiti e i paramenti ti- pici della tradizione ebraica. Il nonno rimase così deluso e confuso nel vedere i preti in una foggia diversa da quel- la a cui era abituato e in cui credeva che subito distrus- se l’altare e da allora guardò sempre con diffidenza e scetticismo alle istituzioni religiose.

L’estrema semplicità e il rigore compositivo di Ave Maria a trasbordo, attentamente calcolati in funzione di straordinari effetti di luce, si trovano anche in A messa prima, dove la maestosa scalinata che conduce all’am- pia volta del cielo pare simboleggiare una ascesi che fa raggiungere alla devozione umana gli spazi infiniti della natura illuminata. La grandiosità di un vasto orizzonte, accompa- gnato dai ritmi lenti dei buoi e delle mucche al riposo, è invece il motivo dominante di Alla stanga, che espri- me la pacifica armonia della vita in montagna e prelu- de alle realizzazioni segantiniane del periodo svizzero. Questo quadro e la prima versione dell’Ave Maria a tra- sbordo, oggi perduta, vengono premiati con la medaglia d’oro alle esposizioni internazionali di Amsterdam del 1883 e del 1886. Dopo un breve soggiorno a Milano, nell’estate dell’86 Segantini decide di trasferirsi in una località di montagna. Intraprende con la famiglia un lungo viaggio, a piedi e con mezzi di fortuna, che lo porta a Como, in Valtellina, a Poschiavo, Livigno, St. Moritz, Silvaplana. Giunge infine a Savognin, piccolo centro delle Alpi gri- gionesi a 1.213 metri di altitudine, adagiato in un’am- pia vallata ai piedi dello Julier. Qui Segantini porta a ma- turazione la sua personale tecnica divisionista e dà ini- zio a una nuova stagione della sua poetica pittorica. di egocentrismo, atteggiamenti alimentati dal crescen- te successo delle sue opere e dalla crescente fama del- la sua arte. È inoltre certo che la raggiunta maturità ar- tistica rende Segantini sempre più insofferente alle cri- tiche e all’interesse paternalistico nei suoi confronti da parte di Vittore. Nell’86 si pone sotto la tutela di Alber- to Grubicy, stipulando con lui un contratto di procura le- gale in sostituzione di quello dell’83; si distacca pro- gressivamente da Vittore, con il quale mantiene fino al 1891 un legame di amicizia che esclude qualsiasi in- tromissione in questioni artistiche. Nell’89 Segantini partecipa con otto quadri al- l’Esposizione Internazionale di Parigi, dove con Vacche aggiogate, dipinto l’anno prima, vince una medaglia d’oro e riscuote l’incondizionato favore della critica. Nel- lo stesso 1889 dipinge Le due madri che presenterà nel ’91 alla Triennale di Brera e nel ’96 sarà insignito con la medaglia d’oro dello Stato all’esposizione di Vien- na. Savognin sotto la neve e Ritorno dal bosco, entram- bi del 1890, sono tra le realizzazioni più intense dell’ar- L’abitazione di fetti divisionisti. È proprio la luce l’elemento che fonde tista che trasfonde nella visione della natura il mondo Segantini a Savognin. in una palpitante vibrazione di particelle cromatiche il della spiritualità interiore. Segantini’s house primo piano e gli sterminati orizzonti di Vacca bruna Accanto alla produzione pittorica, in questi anni Se- in Savognin. all’abbeveratoio (1887) e di Ragazza che fa la calza gantini si dedica alla pubblicazione di saggi su proble- (1888), opere in cui la ricerca sulla natura si libera da mi di estetica, che testimoniano l’ampiezza del suo pen- ogni residuo di sentimentalismo. siero. Le pagine segantiniane sulla teoria dell’arte espri- mono la nuova necessità che l’artista rivendica a se A Savognin il nonno ricevette la visita di Vittore Gru- stesso: quella di non essere solo un pennello ma un bicy, che si trattenne da lui alcuni mesi per introdurlo al cervello. Abbozza anche il testo per un dramma musi- divisionismo. Ma ormai aveva già maturato la sua idea cale (che per la sua complessità non verrà mai messo in proposito e stava già mettendo a punto la sua tecni- in note), mostrando così di condividere la concezione ca. Siccome era poco propenso ad accettare consigli e del legame tra le arti. critiche ed era sempre convinto di quello che faceva fi- A partire dalla fine degli anni Ottanta, sotto l’in- no alla testardaggine, pare mise a tacere il povero Gru- flusso del Simbolismo europeo, si forma in Segantini bicy in malo modo. Decise di fargli un ritratto, per co- una concezione sacrale dell’arte intesa come momen- stringerlo a stare fermo e soprattutto zitto mentre lo di- to capace di permettere all’uomo di raggiungere la gran- pingeva. dezza dei sentimenti universali e di dare espressione all’inconscio, al fantastico, alle potenti energie del mon- Vero o no, l’episodio è comunque in sintonia con do invisibile. alcuni aspetti del carattere del pittore descritti nelle prin- cipali biografie, alcune delle quali vorrebbero Segantini Il nonno fu profondamente colpito dalla lettura del addirittura affetto da complesso di superiorità e malato poema Nirvana di Luigi Illica. Lì si parla della maternità Giovanni Segantini, Le due madri, 1889, olio su tela, 157x280 cm (Milano, Galleria d’Arte Moderna).

Giovanni Segantini, The two Mothers, 1889, oil on canvas, 157x280 cm (Milan, Gallery of ). rifiutata, del castigo di queste cattive Trittico, altissimo esempio della sin- Schizzo inviato da madri che devono sopportare lunghe tesi fra sentimento e natura. Segantini al critico sofferenze per ottenere la redenzio- L’artista vi si esprime compiu- Vittorio Pica per ne. Da lì gli vennero lo spunto e l’ispi- tamente, come totalmente liberato illustrare il progetto razione per le prime opere simboliste. dalle contingenze terrene che ha tan- del padiglione Condannò sempre le donne che vo- to dolorosamente avvertito: conso- dell’Engadina gliono godere solo del piacere, e nel lazione e pace soffiano sull’essere all’Esposizione Universale Castigo delle lussuriose, del 1891, umano, deciso a fondersi in questa di Parigi del 1900 espresse questa condanna: due don- natura che, eterna, rifiorisce ogni pri- (St. Moritz, Museo ne attorcigliate, sospese a mezz’aria, mavera. Più che mai la sua arte si Segantini). vagano in una sterile landa desolata. apre all’eternità e all’infinito: anche Tre anni dopo, nelle Cattive madri, di fronte alla morte il senso di sere- Sketch sent by Segantini to rappresentò l’intero poema di Illica, na accettazione è come illuminato the critic Vittorio Pica to dalla punizione al riscatto: gli alberi da una luce proveniente da lontano. illustrate the design sembrano rifiorire della vita che na- of the Engadine Pavilion sce con la maternità e la madre ot- Alcuni giorni prima di salire allo at the Paris World tiene il perdono del figlio. Schafberg, dove si sarebbe recato Exhibition of 1900 per ultimare il quadro centrale del (St. Moritz, Segantini Contemporaneo a quest’ultima Trittico, il nonno era nella sua biblio- Museum). opera, di cui costituisce antitesi e teca a riposare. Entrò Bice. Pensan- complemento, è L’angelo della vita, alla cui composi- do di averne disturbato il sonno, si scusò: “Mi dispiace, zione già preludeva Il frutto dell’amore del 1889. non volevo svegliarti”. “No, non dormivo – rispose il non- Pur non versando in condizioni economiche parti- no – però mi sembrava che il morto che portavano fuo- colarmente agiate, Segantini vive in una bella e grande ri ero io”. casa arredata con gusto e lusso. Nell’agosto del 1894, a causa dei debiti, è costretto a lasciare Savognin; si Quasi un presagio della morte improvvisa e pre- trasferisce quindi in Engadina, a Maloja, dove affitta lo coce che lo coglie sullo Schafberg il 28 settembre del chalet Kuoni. Qui abita con la famiglia, ad eccezione dei 1899 e chiude l’intensa vicenda umana di questo gran- mesi invernali durante i quali si sposta a Soglio, che go- de poeta della natura. de di un clima più mite. Nello stesso anno alcune sue opere, presenti in 1) Giovanni SEGANTINI, Autobiografia, in Scritti e lettere di Giovanni un’ampia personale alle “Esposizioni riunite” al Castel- Segantini, a cura di Bianca ZEHDER-SEGANTINI, Torino, Bocca, 1910, lo Sforzesco, non riscuotono vasti consensi. Nel 1895 p. 3. vince invece una medaglia alla 1a Biennale di Venezia 2) Questo e i successivi interventi di Gioconda Leykauf-Segantini con Paese natio e gli viene interamente dedicato un nu- sono la sintesi del racconto dei ricordi della nipote del pittore, rac- colti dall’autore durante l’incontro avvenuto a Maloja il 2 settem- mero di “Pan”, la rivista della Secessione di Berlino. Pro- bre 2003. prio dai paesi germanici vengono all’artista importanti 3) Giovanni SEGANTINI, Autobiografia, cit. p. 4. riconoscimenti: nel 1897 esce a Vienna la prima mo- 4) Lettera a Neera (Anna Radius Zuccari) del 21 gennaio 1896, in nografia su Segantini, firmata da William Richter, men- Segantini. Trent’anni di vita artistica europea nei carteggi inediti tre L’amore alle fonti della vita conquista la placca d’oro dell’artista e dei suoi mecenati, a cura di Annie-Paule QUINSAC, Lec- a co, Cattaneo, 1985, p. 692. alla 1 Esposizione Internazionale di Dresda; nel ’98 5) Lettera a Domenico Tumiati, in Scritti e lettere di Giovanni Se- “Ver Sacrum”, la rivista della Secessione di Vienna, gantini, cit., p. 103. pubblica il suo articolo Che cos’è l’ar- te, che teorizza le finalità sociali Interno della baita dell’arte, in risposta a un quesito di dello Schafberg, sopra Tolstoj. Pontresina, dove Gli anni solitari in Engadina se- Segantini morì. gnano nell’opera di Segantini un ri- torno alla natura, in una dimensione Interior of the Schafberg grandiosa che raggiunge punti di mi- mountain cabin above rabile equilibrio con la componente Pontresina, where simbolico-idealista. Segantini died. Per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900, Segantini elabora già dal ’96 il progetto del Panorama dell’Engadina, tentativo di riprodurre con mezzi visivi, congegni luminosi, sonori e persino idraulici il panora- ma di quella regione alpina. Del pro- getto, fallito per difficoltà organizza- tive ed economiche, restano La vita, La natura e La morte, le tre sceno- grafiche opere dello spettacolare

CRONACHE AZIENDALI 181 Giovanni Segantini, Mezzogiorno sulle Alpi (particolare), 1891, olio Giovanni Segantini su tela, 77.5x71.5 cm (St. Moritz, Museo un precursore Segantini, deposito dalla Fondazione Otto Fischbacher dell’arte di San Gallo). contemporanea Giovanni Segantini, Noon in the Alps (detail), 1891, oil on Sovrintendente del Museo Segantini di St. Moritz canvas, 77.5x71.5 cm BEAT STUTZER e Direttore del Bündner Kunstmuseum di Coira (St. Moritz, Segantini Museum, on trust by the Otto Fischbacher Sul finire del XIX secolo, con il colossale trittico dal vata in modo acritico e un intrinseco valore profonda- Foundation of St. Gall). titolo La vita, La natura e La morte, Giovanni Segantini mente simbolico. L’artista riuscì a far confluire il pae- realizzò una delle ultime e più significative opere pro- saggio alpino, colto in tutte le sue sfumature e senza grammatiche della propria epoca. Ideato come ciclo mo- eccessivo illusionismo, in immagini allegoriche di straor- numentale da esporre all’Esposizione Internazionale di dinaria luminosità. Se da un lato Segantini, con le sue Parigi del 1900, il maestro lo aveva inteso come rap- immagini delle Alpi, può essere inteso come uno dei presentazione dell’esistenza umana in perfetta armonia principali esponenti del simbolismo europeo, dall’altro con la natura. Le semplici figure agresti e gli animali in il divisionismo italiano, che da lui fu notevolmente in- esso raffigurati, infatti, si muovono entro il perenne ci- fluenzato, può considerarlo un innovatore dell’arte pit- clo delle stagioni. Inoltre, con l’imponente panorama del torica. È proprio nella pittura dei divisionisti che pos- paesaggio alpino dell’Engadina, l’artista creò una visio- siamo riscontrare il segreto della luminosità dei dipinti ne panteistica di straordinario impatto figurativo, una vin- di Segantini. La tecnica divisionista (caratterizzata da fi- cente controproposta pittorica alla dura e opprimente ni pennellate, ravvicinate tra di loro, di puro colore) rap- realtà dell’industrializzazione metropolitana. presenta il suo determinante contributo alle correnti La fama internazionale di Segantini, così come la avanguardiste poco prima dell’avvento del nuovo seco- sua valenza nella storia dell’arte, sono legate all’origi- lo. Innovativa e rivoluzionaria, influenzò enormemente le nale convivenza, nelle sue opere, di una natura osser- successive generazioni di artisti, tant’è che gli stessi fu- turisti italiani, gli iconoclasti contemporanei, fecero di Cartolina pubblicitaria Segantini il loro modello ispiratore. per una mostra di Segantini, allestita nel Milano e il ritiro in Brianza 1906 a Milano presso All’età di sette anni, Giovanni Segantini perse la la Galleria Grubicy. madre e l’anno seguente anche il padre. I ricordi della sua prima infanzia si erano talmente impressi nel suo Publicity postcard for a intimo da indurlo a descriverli a più riprese nel corso Segantini exhibition, della vita – ad esempio nell’autobiografia – e a farne held in Milan in 1906 at una parabola del proprio desiderio di tornare alle origi- the Grubicy Gallery. ni della vita e alla figura materna. Così facendo, Se- gantini riuscì ad affrontare e superare tutte le avversità e a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera, no- nostante lo scarso livello della propria educazione. Nel 1880 allestì il suo primo atelier in via San Marco 28 e a soli 21 anni riscosse il suo primo successo con il qua- dro Il coro di Sant’Antonio, opera che rivela la maestria dell’artista nella costruzione prospettica degli spazi e nella raffigurazione di personaggi, oltre alla sua bravu- ra nel creare sapienti giochi di luce capaci di contrastare con l’oscurità interna della chiesa, rotta da alcuni raggi solari che penetrano da una finestra. Nell’ottobre del 1881, Segantini si trasferì in Brian- za, nella regione dei laghi, delle colline, della nebbia e dei repentini cambiamenti di luce. Qui visse in diverse località, alla scoperta della realtà contadina e dei suoi animali, tema che da quel momento divenne dominan- te nella sua arte. La prima produzione artistica di Se- gantini a Milano e in Brianza risulta influenzata dalla scuola di pittura lombarda, dall’Accademia milanese,

182 CRONACHE AZIENDALI nonché dalle esigenze e dai gusti dell’alta borghesia lo- Ma con la versione finale del dipinto, grazie ad uno stra- cale. In particolare, nei numerosi ritratti e nelle nature to pittorico successivo, Segantini riuscì a smorzarne il morte, i generi figurativi allora preferiti dall’artista, Se- messaggio anticlericale. gantini affrontò la pittura con senso realistico, e quindi La prima versione dell’opera Ave Maria a trasbor- più nel rispetto della tradizione che della ricerca preim- do fu realizzata a Pusiano nel 1882, mentre soltanto pressionista verso nuove forme espressive e nuovi sti- nel 1886, a Savognin, l’artista vi sovrappose un nuovo li. Le sue nature morte riscossero ciò nonostante mol- dipinto facendo ricorso alla tecnica divisionista (pag. to successo presso la borghesia milanese, al punto da 188). Diversamente dal divisionismo francese, dove i costituire una solida e gradita fonte di reddito per l’ar- colori puri vengono applicati a puntini che assumono for- tista. me retinate, Segantini adottò pennellate a forma di vir- Accanto ai ritratti e alle nature morte, Segantini in- golette o passate di colore ben serrate tra di loro. In trodusse nelle proprie opere temi esistenziali attraver- questo modo riuscì non soltanto ad esaltare la forza lu- so idilliaci quadri di genere e raffigurazioni di paesaggi minescente dei colori, ma anche a rendere la struttura agresti, che rappresentano con meticolosa osservazio- e la materialità di tutti i soggetti raffigurati in svariate ne il genere umano nel suo rapporto con l’ambiente cir- nuance di colore, pur conservando un’unità compatta e Giovanni Segantini, costante e con gli animali e sottolineano il valore in- omogenea. I colori complementari non venivano me- Ritorno dal bosco, 1890, trinseco di tali atmosfere mediante sapienti giochi di lu- scolati sulla tavolozza, ma usati puri, per poter preser- olio su tela, 64.5x95.5 ce. Nel loro stretto e intimo rapporto con il pastore, dal varne la piena luminosità. Il dipinto Ave Maria a tra- cm (St. Moritz, Museo profondo carattere simbolico e pertanto inteso come il sbordo non costituisce soltanto un capolavoro dell’arti- Segantini, deposito Buon Pastore, la pecora o l’agnello rappresentano, in sta, ma anche un’icona del tardo XIX secolo: esso è in- dalla Fondazione questa fase artistica, i motivi figurativi preferiti da Se- fatti uno di quei quadri che rientrano nel grande reper- Otto Fischbacher di gantini. torio universale dell’umanità e assurgono a soggetto fi- San Gallo). Così come accadde per molti altri artisti, anche Se- gantini si allontana dai soggetti mitologici e religiosi, co- sì come li intendeva l’Accademia, optando per temati- che e situazioni tratte dalla vita quotidiana. Proprio per questo aspetto, la pittura di genere è stata spesso pa- ragonata al realismo, poiché con essa la vita di tutti i giorni entrò di diritto nel mondo dell’arte. Dapprima in Francia, quindi nel resto dell’Europa, questo tipo di pit- tura realistica creò, con le proprie svariate manifesta- zioni in bilico tra realtà concreta e mondo ideale, un’im- portante corrente che pose le basi per successivi svi- luppi. I soggetti di Segantini nascono dalle sue medita- zioni circa la propria origine di uomo e trovano presto il proprio humus nella vita contadina brianzola. Partendo dai rapporti quotidiani con contadini e pastori, l’artista riuscì a trascendere le esperienze individuali, a favore di un rapporto generalizzante verso una realtà intesa in senso collettivo. Il tutto raffigurato con un realismo mol- to concreto. Come il suo modello ispiratore, Jean- François Millet, Segantini rappresenta le fatiche del la- voro contadino e i sacrifici della vita contadina in situa- zioni spesso intrise di profonda malinconia. Alle scene gurativo per eccellenza, essendo molto familiare a in- Giovanni Segantini, Return di vita quotidiana della campagna si associa al con- tere generazioni per le sue innumerevoli riproduzioni su from the Wood, 1890, oil tempo la descrizione della condizione umana dei sem- calendari, certificati di cresime o biglietti di condoglian- on canvas, 64.5x95.5 cm plici contadini e dei pastori, e pertanto l’artista fa ap- ze; la sua vastissima diffusione lo ha reso reperibile in (St. Moritz, Segantini pello ai sentimenti dell’osservatore, posto di fronte al- quasi ogni aula scolastica e in moltissime camere da Museum, on trust by la raffigurazione delle principali emozioni e passioni letto. Nel quadro è illustrata la vista che, da Pusiano, the Otto Fischbacher umane, quali dolore e amore, tristezza a felicità. domina il lago omonimo e si spinge verso la sponda op- Foundation Uno dei capolavori del periodo brianzolo è l’opera posta, con una chiesa all’orizzonte. Soggetto principale of St. Gall). A messa prima (pag. 189). In un formato decisamente è una barchetta che ospita, accalcati tra loro, un re- allargato, ecco raffigurata l’imponente scala che condu- matore, una giovane madre con il proprio figlio e un pic- ce al sagrato della chiesa di Veduggio, presso Pusiano. colo gregge di pecore. La giovane famigliola è descritta Oltre che sulla scala, rappresentata in modo magistrale in profondo raccoglimento, dopo aver udito, in lonta- nel suo smaterializzarsi nel chiarore di un cielo mattuti- nanza, il rintocco delle campane della chiesa. La natu- no, l’attenzione di chi osserva si focalizza sulla figura del ra è qui luogo di religiosa spiritualità, con la luce divina prete che, con la mente assorta, incede sui larghi scali- a rischiarare la scena: il sole appena tramontato ni, diretto alla celebrazione della messa. È particolar- sull’orizzonte irradia infatti la volta celeste. Il riflesso del- mente interessante notare che la versione originaria del la barchetta in controluce e le sue ordinate arcuate con- dipinto prevedeva la presenza di una donna incinta con sentono all’artista di fare del motivo centrale del dipin- un cane, raffigurati mentre scendono la scala derisi, al- to il suo tema principale, dalla valenza al tempo stes- le loro spalle, da tre corpulenti monaci (pag. 189). so formale e metaforica.

CRONACHE AZIENDALI 183 entrambi, anche gli animali appaiono come “modelli” per l’artista, animali che necessitano delle quotidiane attenzioni e cure da parte dei due assorti contadini in contemplazione davanti al quadro. Tuttavia, essi non so- no raffigurati nella loro consueta realtà, bensì in una realtà trascendente, quella di un’opera d’arte. L’opera Mezzogiorno sulle Alpi (pag. 182) è un par- ticolare esempio della maestria di Segantini nel ripro- durre il chiarore e la radiosità della luce alpina. Sullo sfondo di un vasto paesaggio, racchiuso da imponenti cime innevate, si erge una giovane pastorella nel suo abi- to da lavoro blu. Con la mano sinistra regge il bastone, mentre con la destra la falda del proprio cappello di pa- glia nell’atto di ripararsi gli occhi rivolti al sole. L’intensa e abbagliante luce, ancora alta in cielo, fa vibrare l’inte- ro paesaggio. La lieve brezza, nella quale due uccellini svolazzano liberi nel cielo blu pieno di luce, aveva ispi- rato l’originario titolo di Giornata ventosa dell’opera.

Gli ultimi anni in Engadina Nei 1894 Segantini si trasferì con la famiglia in Al- Il chiarore delle montagne ta Engadina, dove prese in affitto lo chalet Kuoni sul Ma- Nell’agosto 1886 Giovanni Segantini si stabilì a loja. Dal 1896 trascorse i mesi invernali anche a So- Savognin, un paese dell’Oberhalbstein nei Grigioni. glio, in Bregaglia, dove conobbe il pittore locale Giovanni Nell’inverno 1886-87 vi si fermò anche Vittore Grubicy, Giacometti ed Oskar Bernhard, medico e collezionista che volle aggiornare l’amico artista sulle novità in cam- d’arte di St. Moritz. In Engadina, Segantini scoprì nuovi GIOVANNI po pittorico. Come già in Brianza, Segantini raffigura in straordinari soggetti e interessanti atmosfere, grazie ai SEGANTINI: questa regione ancora contadini e pastori nel loro vive- quali le sue ultime opere raggiunsero il massimo livello A FORERUNNER re quotidiano, ma stavolta non più nella nebbiosa at- artistico. In una lettera indirizzata alla scrittrice Neera OF CONTEMPO- mosfera brianzola, bensì nel chiarore cristallino del pae- (Anna Radius Zuccari) il 15 gennaio 1896, Segantini RARY ART saggio alpino. Nel distaccarsi dalla pittura realista di ge- raccontò di aver finalmente individuato, in quei luoghi, After 1881 Segantini’s nere, Segantini fu un vero maestro, dal momento che il fine ultimo delle proprie incessanti ricerche, e cioè la artistic expression was con- riuscì a evocare, mediante strumenti pittorici, particola- piena e completa conoscenza della natura in tutte le sue centrated on the atmos- sfumature, dall’alba al tramonto, e dichiarò che nello phere of the Brianza: the ri stati emotivi di grande intensità. Nell’opera Ritorno dal lakes, hills, mists and bosco (pag. 183), la fioca luce del crepuscolo e il can- sforzo di riprodurre tutte le forme del creato, sia uma- changing light. He ignored dore assoluto della neve riescono perfettamente a tra- ne che ferine, assecondava un’intima passione, finaliz- mythological and religious smettere il senso di una freddissima serata invernale. zata alla creazione di opere intese e destinate a diven- subjects and his inspiration Il freddo glaciale è evidenziato per contrasto, con gran- tare ideale modello di perfezione. was the labour of the peas- de efficacia, dal calore delle finestre illuminate delle lon- In Engadina Segantini rafforzò l’intrinseco valore ant in conditions of deep tane case del paesetto montano. In primo piano, una simbolico della propria produzione pittorica. È ciò che melancholy. His technique contadina raffigurata di spalle si dirige verso casa trai- emerge, tra l’altro, dal celebre dipinto Le cattive madri was at variance with that nando una slitta sovraccarica di legna; è riuscita a pro- (pag. 185) incentrato sul castigo della donna che con- of French pointillism as he curare i nodosi tronchi e le radici con tanta fatica, per travviene al sacro principio della maternità. Come pur- used comma-shaped potersi accendere un fuoco e approntare un magro pa- gatorio e luogo d’espiazione, l’artista sceglie una de- brushstrokes interspersed sto. Il dipinto vuole simboleggiare il duro e misero vive- solata landa ghiacciata sui monti, dove la madre è raf- with serried strokes of re dei contadini di montagna e il loro sopravvivere al figurata con il figlio in uno strano contorcimento nel ra- colour, in this way enhanc- freddo inverno alpino. Al contempo, si tratta di un’alle- mo nodoso di un albero. Sullo sfondo, a sinistra, com- ing the strong lumines- goria imperniata sulla vita e sulla morte; la neve cadu- paiono altre tre stazioni del calvario della madre, dal ca- cence of the colours. In ta a imbiancare montagne, prati e tetti, è vissuta come stigo fino al riscatto finale. Segantini trasformò un ma- Savognin his favourite elemento quasi soffocante e opprimente, che espone noscritto letterario (il poema Nirvana di ispirazione in- models were still the peas- la donna a una desolante e ineluttabile solitudine. diana, composto da Luigi Illica) in un’interpretazione fi- ants and shepherds depict- Nell’opera I miei modelli (in questa pagina), l’arti- gurativa decisamente unica e originale. Nonostante l’ir- ed in their everyday lives. It sta, come di consueto, prende a modello persone del- realtà della tematica affrontata, è qui rappresentato uno was after 1894, in the la propria cerchia di conoscenze. Vi è una giovane cop- dei più splendidi paesaggi innevati della pittura in sen- Chalet Kuoni at Maloja in pia che, in un rossastro cono di luce creato da una lam- so assoluto. Lo stesso artista parlò di una “sinfonia na- the Upper Engadine, that 1 his creative ambition be- pada, di richiamo caravaggesco, contempla un quadro ta dal bianco e dal blu, dall’argento e dall’oro”. came full expression of na- sistemato su un cavalletto: si tratta di Barbara Uffer, Segantini si è sempre occupato profondamente ture in all her shades. The detta Baba, la bambinaia della famiglia dell’artista, e di del tema simbolico della maternità. L’opera L’angelo symbolic theme of mater- un giovane contadino, il figlio della cuoca. Il titolo del di- della vita (pag. 190) segna una svolta nella sua produ- nity was always essential pinto ha un duplice significato: i due quadri nel quadro, zione, che passa da una pittura sostanzialmente natu- for him, in that it revealed esposti nell’interno di una casa contadina, sono, da un ralista a un simbolismo di impronta mistica. Al posto the concept of art as the lato, un grande dipinto dal titolo L’aratura e, dall’altro, della madre raffigurata in un ambiente gelido e nel ra- divine office. un piccolo dipinto ancora incompleto, Ritorno all’ovile. In mo di un albero come ne Le cattive madri, ecco che qui

184 CRONACHE AZIENDALI l’artista rappresenta la madre strettamente ed affet- “la vita di tutti gli esseri del creato, che trovano le pro- Nella pagina opposta: tuosamente abbracciata al figlio. In realtà, è trasfigura- prie radici nella madre terra”.3 La madre e il figlio sul Giovanni Segantini, zione della Vergine Maria, che trionfa sulla morte al di ceppo di un albero, il pastore che sospinge al pascolo I miei modelli, 1888, olio sopra dei profondi abissi del paesaggio lacustre. Con una mucca, le due donne in cammino giù da un colle su tela, 65.5x92.5 cm una trasformazione allegorica e mistica della tematica animano l’imponente paesaggio alpino, le cui catene (Zurigo, Kunsthaus). della maternità entro la naturale essenza dell’albero, del montuose sono rischiarate dagli ultimi raggi del sole del paesaggio e del cielo, Segantini si accosta con i propri tardo pomeriggio. Il quadro centrale (pag. 187) si di- In the opposite page: dipinti ai pittori preraffaelliti inglesi. stingue per un profondo orizzonte perfettamente sim- Giovanni Segantini, L’alta opinione di sé dell’artista si manifesta pie- metrico, dove il panorama autunnale si dipana dallo My models, 1888, oil on namente nell’Autoritratto del 1895 (pag. 186). L’artista Schafberg fino all’Alta Engadina, comprendendo spec- canvas, 65.5x92.5 cm si mostra frontalmente, a mezzo busto, riempiendo to- chi d’acqua lacustre di un intenso color azzurro e alcu- (Zurich, Kunsthaus). talmente lo spazio e ponendosi davanti a un lontano e ne case di St. Moritz. Sul sentiero alpino che si inerpi- oscuro orizzonte montano e al cielo. La gravità, tipica del- ca leggermente verso sinistra, un contadino conduce le icone, della figura umana così rappresentata, il suo qualche mucca nelle profondità del dipinto, seguito a de- sguardo penetrante e i lineamenti del viso portano ine- stra da una donna con un vitello e una mucca. Il sole, vitabilmente a identificare il soggetto con il figlio di Dio. ormai tramontato, rischiara il cielo con la sua luce do- Anche la polvere d’oro utilizzata contribuisce a sottoli- rata, che appare come un’enorme aureola, trasfiguran- neare questa impronta sacrale. Questo immaginifico qua- do così il silenzioso e tranquillo svolgersi di una normale dro ricorda il noto Autoritratto di Albrecht Dürer del 1500, giornata di lavoro, ormai giunta al termine, e conferen- in cui l’artista si volle rappresentare inequivocabilmente do ad essa un’atmosfera ricca di devozione. Il terzo qua- come Gesù Cristo. Nel suo ruolo di artista, Segantini si dro (pag. 187) mostra i dintorni del Maloja con la vista vedeva esattamente come un eletto, un vero e proprio verso la Val Maroz, in Bregaglia. Usando le parole del- “deus artifex”: “L’arte come ufficio divino”,2 sosteneva, lo stesso Segantini, l’immagine intende raffigurare “la assecondando così la concezione dell’artista inteso co- morte di tutte le cose”.4 Essa infatti da un lato è sim- me sacerdote e portatore di verità assolute. boleggiata dalla stagione invernale, con i suoi rigidi fred- Giovanni Segantini, Dal 1896, Segantini stava progettando il Panora- di e il peso opprimente della neve, dall’altro è richiamata Le cattive madri, 1894, ma dell’Engadina per l’Esposizione Universale di Parigi chiaramente dal fatto descritto: una salma viene porta- olio su tela, 120x225 cm del 1900, opera che fallì per gli esorbitanti costi da af- ta fuori da una casa per essere condotta al cimitero, (Vienna, Österreichische frontare. Così si dedicò soprattutto a La vita, La natura caricata su una slitta già pronta per partire. Si evince Galerie Belvedere). e La morte, i quadri che compongono il famoso Trittico però un elemento di consolazione e di speranza: la stra- della natura. Gli schizzi preparatori evidenziano che i di- da che la salma deve imboccare conduce nelle profon- Giovanni Segantini, pinti del ciclo vitale dovevano strutturarsi entro una cor- dità del dipinto, dove il sole del mattino è appena sor- The Evil Mothers, 1894, nice con medaglioni e lunette, architettura figurativa che to facendo capolino tra le cime dei monti, e dove un’ir- oil on canvas, 120x225 avrebbe conferito loro un carattere ancora più solenne reale formazione nuvolosa, carica di mistero, vuole al- cm (Vienna, the e metaforico. Nel primo quadro (pag. 186) il paesaggio ludere a una presenza ultraterrena e a una nuova vita Belvedere Gallery di Soglio è stato utilizzato da Segantini per raffigurarvi oltre la morte. of Austria).

CRONACHE AZIENDALI 185 Giovanni Segantini, Nonostante la difficile infanzia un ulteriore motivo per la sua pre- Autoritratto, 1895, e la problematica adolescenza e coce presenza in numerose città eu- disegno a carboncino con malgrado tutte le circostanze avver- ropee. L’enorme fama di Segantini tocchi di polvere d’oro e se, Segantini riuscì ad affermarsi era bivalente. Le medaglie e gli ono- gesso bianco, 59x50 cm come artista grazie alla propria im- ri che ricevette giunsero dalla cosid- (St. Moritz, Museo perturbabile forza di volontà. Al cre- detta strada “ufficiale”, rispettosa Segantini). scente successo si affiancò anche delle tradizioni accademiche, cosa la sua ascesa sociale. Come artista che gli valse l’epiteto di “pittore da Giovanni Segantini, Self arrivato conduceva la sua vita nel salotto” e di “pompier”. Al contem- portrait, 1895, charcoal lusso. La rappresentazione delle po, però, Segantini fu reclamato an- drawing with touches proprie esperienze giovanili, che sua che dall’avanguardia, dai pionieri, of gold powder and figlia Bianca volle esporre per la pri- per la sue arte innovativa e pro- white chalk, 59x50 cm ma volta soltanto nel 1909, è da in- gressista. Con le mostre di Parigi e (St. Moritz, Segantini tendersi come una postuma autoaf- Vienna, due anni dopo la sua mor- Museum). fermazione dell’artista di successo, te, l’artista fu letteralmente osanna- che tentava di liberarsi dai traumi dell’infanzia attraver- to e il suo trionfo fu assoluto: da quel momento assur- so la creazione di un “mito individuale”. geva a uno dei più celebri artisti della propria epoca, Nel settembre 1899 Segantini di recò sullo Schaf- nonché a uno dei più straordinari maestri del simboli- berg per dedicarsi al dipinto centrale del Trittico. Il 18 smo. Fino allo scoppio del primo conflitto mondiale la settembre fu colpito da una peritonite acuta ed il 28 del- sua arte venne celebrata in tutta Europa. Una folta lo stesso mese morì. Al suo capezzale erano presenti schiera di ammiratori accolse il suo messaggio come l’amico Oskar Bernhard, il figlio Mario e la compagna di fosse uno dei Vangeli. Culmine, nonché segno partico- vita, Bice. larmente evidente, della venerazione di Segantini è il Museo di St. Moritz, a lui dedicato, inaugurato il 28 set- Osannato e denigrato tembre 1908, esattamente nove anni dopo la sua mor- Mentre era in vita, e almeno da quando si stabilì te. La vista che si gode dall’edificio centrale e dalla mae- a Savognin nell’agosto 1886, Giovanni Segantini fu un stosa cupola, collocati in una posizione molto esterna artista di straordinario successo. Dopo gli apprezza- sopra il lago di St. Moritz, si posa sullo Schafberg, do- menti raccolti grazie alla prima versione dell’opera Ave ve nel 1899 Segantini trovò improvvisamente la morte. Maria a trasbordo all’Esposizione di Amsterdam nel Il Museo è in realtà una sorta di mausoleo, di monu- 1883, gli onori e i consensi si susseguirono uno dopo mento visitabile, di luogo della memoria, nonché di apo- l’altro. Pertanto non stupisce che i suoi paesaggi fos- teosi sotto forma di pietre squadrate. sero i più pagati dell’epoca, e che anche le sue opere Questo grande amore cessò bruscamente negli meno rappresentative raggiungessero prezzi esorbitan- anni ’20. Il simbolismo di Segantini cadde in disgrazia ti sino al 1914. Accanto alle numerose mostre di rilie- come le opere dei vari Arnold Böcklin, Max Klinger, Ja- vo allestite nei centri internazionali dell’arte, l’acquisto mes McNeill Whistler o Franz von Stuck. L’interesse de- dei suoi capolavori per rinomate collezioni e musei creò gli storici dell’arte, a partire dal 1903 con la pubblica- Giovanni Segantini, La vita, 1896-1899, olio su tela, 190x322 cm (St. Moritz, Museo Segantini, prestito permanente dalla Fondazione Gottfried Keller).

Giovanni Segantini, Life, 1896-1899, oil on canvas, 190x322 cm (St. Moritz, Segantini Museum, on permanent loan by the Gottfried Keller Foundation).

186 CRONACHE AZIENDALI zione di Genesi dell’arte contemporanea (Entwicklungs- produzione artistica della fine del XIX secolo”, pur fa- geschichte der modernen Kunst), opera fondamentale di cendo parte Segantini “dei più grandi esponenti della Julius Meier-Graefe, si rivolse quasi esclusivamente al- grande tradizione paesaggistica”,5 insieme a Vincent le innovazioni e alle tecniche pionieristiche adottate e van Gogh, , Edvard Munch, Ferdinand Hod- proposte soprattutto dall’arte francese. Da quel mo- ler, Paul Cézanne e Claude Monet. In primo luogo, fu Giovanni Segantini, mento in poi l’attenzione della critica e degli storici l’evidente interesse ai contenuti, alla tematica simboli- La natura, 1897-1899, olio dell’arte si indirizzò a quelle produzioni artistiche che sta ad aver veramente distolto lo sguardo dalle straor- su tela, 235x403 cm - avevano contribuito all’instaurarsi di alcuni notevoli cam- dinarie qualità pittoriche dell’artista? Oppure la que- La morte, 1898-1899, olio biamenti nella percezione e nel senso delle immagini fi- stione è un’altra, e cioè: esistono forse, tra le opere su tela, 190x322 cm gurative verso la fine del 1800 e avevano con ciò ade- dell’epoca, paesaggi invernali innevati o paesaggi esti- (St. Moritz, Museo rito esplicitamente al principio dell’avanguardia. Deci- vi più belli e più convincenti, o anche solo paragonabi- Segantini, prestiti samente ignorati furono i contributi artistici di Seganti- li, per colori e intensità di luce, a quelli che possiamo permanenti dalla ni, certamente di non poco conto: l’aver conferito libertà riscontrare e ammirare in Ritorno dal bosco o Mezzo- Fondazione al colore, allontanato da toni malinconici e opprimenti giorno sulle Alpi? Gottfried Keller). per essere diretto verso una limpida purezza e un luminoso candore (divisionismo), e aver co- stituito un punto di riferimento fondamentale per il futurismo che seguì. Negli anni ’50 la figura di Segantini fu re- cuperata in virtù della sua romanzesca vita pie- na di dolori, su cui si fondarono alcune leg- gende. Entrò nel novero degli artisti più amati e popolari, riconosciuto come il “pittore delle montagne”; le sue opere, grazie a stampe ar- tistiche e riproduzioni con tirature da milioni di esemplari, erano divenute familiari e care al grande pubblico. Nei suoi dipinti di soggetto montano si apprezzò la serena armonia di un mondo supposto come incontaminato e ormai andato perduto. Da alcuni esperti giunse però presto una critica, secondo cui l’arte di Se- gantini poteva essere classificata come supe- rata, nostalgica, sentimentale e moraleggian- te. All’artista fu rimproverato, tra l’altro, di es- sersi rifugiato sui monti per scappare dalla realtà del proletariato e da un mondo sempre più industrializzato, per dipingere quadri privi di qualsivoglia accenno alle problematiche sociali dell’epoca. L’ormai compromessa reputazione di Gio- vanni Segantini, giudicato nostalgico e tradi- zionalista, lasciò profonde tracce dietro di sé. Ciò è legato al fatto che l’analisi della sua pro- duzione artistica si è, a lungo e quasi esclusi- vamente, incentrata sui contenuti, trascurando così la qualità pittorica e riscuotendo pertanto ben pochi consensi. Con la tecnica del divi- sionismo l’artista riuscì a realizzare immagini di campi innevati e paesaggi estivi davvero uni- che e rivoluzionarie, grazie alla vitalità e alla lu- minosità dei colori impiegati, al punto che le generazioni di artisti che seguirono vi si ispi- rarono concretamente. Dapprima con la gran- de retrospettiva del 1990 al Kunsthaus di Zu- rigo, e poi con le mostre al Kunstmuseum di San Gallo e al Museo Segantini di St. Moritz in occa- 1) Lettera a Vittore Grubicy del 21 maggio 1891, in Segantini. Giovanni Segantini, Trent’anni, cit., p. 139-140. Nature, 1897-1899, oil on sione del centenario della morte dell’artista, la sua ar- 2) Giovanni SEGANTINI, Che cos’è l’arte; cfr. Scritti e lettere di Gio- te ha riguadagnato ampi consensi, degni del grande vanni Segantini, cit., p. 32. canvas, 235x403 cm - maestro. Si è trattato sostanzialmente di una definitiva 3) Lettera al Segretario dell’Esposizione Universale di Parigi del 4 Death, 1898-1899, oil on “rilettura ex novo” di Segantini. Tuttavia potrebbe non maggio 1899, in L’opera completa di Segantini, a cura di Maria Cri- canvas, 190x322 cm (St. stina GOZZOLI, Milano, Rizzoli, 1973, p. 123. meravigliare, secondo il giudizio di Christian Klemm, se 4) loc. cit. Moritz, Segantini Museum, la sua arte “restasse ancora oggi stranamente isolata 5) Christian KLEMM, Segantinis “Alpweiden”, in “Kunsthaus Zürich. on permanent loan by the rispetto alle consuete trattazioni e discussioni circa la Zürcher Kunstgesellschaft: Jahresbericht 1985”, p. 83. Gottfried Keller Foundation).

CRONACHE AZIENDALI 187 THE POETRY OF SEGANTINI IN ST. GALL La poesia There is a special link be- tween the magical light of di Segantini Segantini’s paintings and the atmospheric colours of Lake Constance. His paint- ings radiate a harmony of a San Gallo colours in which it is possi- ble to see the shades of the long alpine winter. The people, too, have the same Scrittore e giornalista; Ordinario extraordinary ability to GASPARE BARBIELLINI AMIDEI di Sociologia delle Comunicazioni communicate. Segantini’s women seem to be “rose petals”, portraits that have Mi sono innamorato di Segantini a San Gallo, La cifra magica di Segantini diventa facilmente de- a special suggestion of an città propizia ad amori duraturi. Si entra al museo at- cifrabile, se viene riletta in questo Cantone che in certi enigmatic message. Light, traversando un piccolo parco, con un roseto e una vo- giorni ha la stessa luce singolare. L’aura che circonda in the sensitivity of the liera che paiono trasportati in volo dall’Italia. Era il i quadri di Segantini assomiglia a quella dei campi di artist, certainly evoked the 1999, venivano esposte le opere della Fondazione meli e di ciliegie della vicina riva del Bodensee. Questa image which he retained Fischbacher, nata dalla generosità di un collezionista aura funge da lente di ingrandimento per i piccoli mi- of his mother, who died la cui famiglia è culturalmente ed economicamente steri di un artista ideologicamente e sentimentalmente when he was very young centrale in questo Cantone, nel quale ho passato al- bitonale. A messa prima è una seconda stesura, cu- and remembered as being cuni anni della mia vita. Altre volte, a St. Moritz, a Mi- stodisce un secondo significato e trasmette un secon- “beautiful as a sunset”. So lano, a Vienna e a Zurigo, mi ero distrattamente im- do messaggio. In questo quadro Segantini è come cer- his paintings are dense battuto nei quadri di questo pittore, ma ero rimasto in- ti “poeti cancellatori” dell’avanguardia, nasconde parte with psychological signifi- differente. Molte cose mi sembravano note e sconta- della rappresentazione già realizzata, opera censure, cance and perhaps for this very reason his art still has te, l’infanzia dolente isola dal contesto a great attraction for the e vagabonda, il primo l’unico personaggio contemporary public. He mestiere di calzolaio, sopravvissuto e ci fa not only has the ability to il parcheggio nel rifor- vedere il contrario di make things seen; but also matorio, i corsi serali quanto prima aveva of revealing very much di pittura e poi gli concepito. more. studi all’Accademia Paradossalmen- di Brera, la liberazio- te accumula nuovo ne dal bisogno e l’in- senso con una opera- gresso nella platea zione di sottrazione. internazionale degli Riutilizza la composi- acquisti dopo aver zione e la struttura ar- conquistato l’atten- chitettonica di I com- zione dei famosi mer- menti maligni, un’ope- canti d’arte Grubicy. ra che aveva esposto Al centro e in alto: Era venuto proprio da con successo a Tori- Giovanni Segantini, Milano, prima posse- no nel 1882. Dentro Ave Maria a trasbordo duto da Alberto Gru- questo primo quadro (seconda versione), 1886 bicy e poi da Umber- egli narrava la storia ca., olio su tela, 120x93 to Tossi, il quadro A di tre chierici, di una cm (St. Moritz, Museo messa prima, con donna incinta e di un Segantini, deposito dalla quel prete di spalle cagnolino che erano Fondazione Otto lungo le scale. Me lo personaggi di un Fischbacher di San Gallo). sono trovato davanti aneddoto figurativo di come un uccellaccio esplicito sapore anti- Centre and above: strano nella tonaca clericale. Soccorreva, Giovanni Segantini, nera e nel largo cap- per chi non avesse in- Ave Maria Whilst Crossing pello, nella prima sa- teso, questo sottoti- the Lake (second version), la del Kunstmuseum tolo: “Non assolta”. approx.1886, oil on di San Gallo, portato- Tutto il contrario sem- canvas, 120x93 cm (St. vi da Otto Fischba- bra essere la nuova Moritz, Segantini, Museum cher che lo aveva opera, che per can- on loan from the Otto comprato nel 1940 a cellazione lascia un Fischbacher Foundation Samaden, magica solo prete nella dila- of St. Gall). Engadina. tata e metafisica sca-

188 CRONACHE AZIENDALI la della chiesa settecentesca di Veduggio. Lo scenario si impove- risce e si allarga trasmettendo un nuovo senso. L’indagine radio- grafica conferma però che sotto- stante c’è il vecchio dipinto, me- moria e coscienza del nuovo. A me pare che così si stratifichino matericamente e intellettualmen- te diversi ma non antitetici sim- bolismi. La manipolazione di ele- menti della realtà e della fanta- sia, utilizzati dall’artista, ha esiti stupendamente ambigui. Non si riesce a capire, e questa è ulte- riore ricchezza, se sia uno strata- gemma oppure la proposta di una ulteriore visione del mondo. Segantini certo riesce a comunicare una incapa- frantumata ma non dispersa, il significato ricompone Giovanni Segantini, cità del suo e del nostro tempo nei confronti della pre- l’insieme. La luce è allo stesso tempo della sera e A messa prima, ghiera. Il prete sale le scale senza guardare il cielo. La dell’aurora. Sorgere e tramontare in Segantini diventa- 1885-1886, olio su tela, chiesa è architettonicamente data, eppure sulla tela no la stessa cosa, come per gli antichi alchimisti. 108x211 cm (St. Moritz, manca, sia come manufatto sia come suggestione sa- C’è una ragione interiore oltre che pittorica in que- Museo Segantini, deposito crale. Non c’è traccia dell’Assente. Ma c’è la luce sta magia che rintraccio anche nel terzo e nel quarto dalla Fondazione Otto dall’Assente, splendida. Essa è il vero segreto di Se- quadro della Fondazione Fischbacher, Ritorno dal bosco Fischbacher di San Gallo). gantini. Mi intriga questa luce italiana trasportata in ri- e Mezzogiorno sulle Alpi. Mi sono seduto a guardarli su Giovanni Segantini, Early va al Bodensee, è la luce di un’alba con una presenza una panca del Kunstmuseum e ho ascoltato musica di Mass, 1885-1886, oil on forte, come quella della divinità che è fuggita da queste concerto. Credevo venisse dalla Tonhalle, l’auditorium canvas, 108x211 cm (St. tele. È una luce materna. Di sua madre, Margherita Gi- che si affaccia cento metri prima sulla stessa Mu- Moritz, Segantini Museum, rardi, morta quando lui aveva sette anni, l’artista portò seumstrasse, ma non era così. Suonavano i quadri di on trust by the Otto caro sempre un ricordo fatto di luce, agli amici raccon- Segantini. Letteralmente, suonavano la sinfonia dei blu, Fischbacher Foundation tava che era “bella come un tramonto”. E per amore di dei verdi, dei grigi e dei bianchi nel lungo inverno alpi- of St. Gall). lei e per amore di se stesso e della sua terra dipinse no che accoglie la donna senza volto e la sua slitta sul- albe o tramonti come modo di narrare l’esistenza. La la neve, suonavano il valzer lento del rosso vermiglio, luminosità dell’alba in questo quadro rende più intenso del blu, dell’ocra e del giallo della pastorella e delle sue il blu del cielo e più bianca la piccola luna che si affac- pecore. Giovanni Segantini, cia a un angolo del panorama. Lontana, nel giorno or- Le donne di Segantini, come quelle di San Gallo, I commenti maligni mai arrivato, la luna di A messa prima non se ne va, re- che ha raccolto alcune delle opere sue più belle e le of- o Non assolta, 1884-1885, sta come noi restiamo, perché come noi vuole sapere fre poi al piacere del mondo, sono “petali di rosa”. È (visibile ai raggi X sotto come finirà la storia, quella che si vede, tutta poggiata questo il titolo di un altro quadro appartenente a una A messa prima). sulle spalle curve del prete solitario e quella che non si diversa collezione privata. Questi ritratti custodiscono Giovanni Segantini, vede, nascosta ma non cancellata dal pittore. Se non l’enigmatica cifra di Segantini, pittore amato dagli uo- The Malicious Comments fu assolta, come dice il sottotitolo, che fine ha fatto la mini moderni per la sua capacità non solo di far vede- or Not absolved, povera donna incinta della prima stesura dell’opera, co- re, ma di far intuire molto di più. 1884-1885, (seen by X ray perta dall’impasto successivo dei colori? under early Mass). La luce nasce qui dai colo- ri, ma a loro volta i colori di Se- gantini da quali profondità psichi- che e da quali irrisolti rapporti con l’invisibile nacquero? Fedele alla natura e alla sua presenza, me- no cancellabile di quella degli uo- mini, Segantini narrò brani di ve- rità velati dalla sua interna timi- dezza. Ritrovo questa sensazione, di pudore se non di mistero, in un’altra opera appartenente alla Fondazione Fischbacher, Ave Ma- ria a trasbordo. È il primo tentati- vo divisionista in ambito italiano, documento quindi eccezionale. L’unità dei colori e della scena è

CRONACHE AZIENDALI 189 Giovanni Segantini, L’angelo della vita, 1896 ca., disegno, matita dura Da LIVIGNO su carta, 59.5x43 cm (St. Moritz, Museo Segantini). al MALOJA Giovanni Segantini, The Motivi valtellinesi nella biografia artistica Angel of life, approx 1896, drawing, hard pencil on di Giovanni Segantini paper, 59.5x43 cm (St. Moritz, Segantini Museum). FRANCO MONTEFORTE Giornalista e storico

Nella primavera del 1886 Giovanni Segantini la- Era questo, forse, al di là dei debiti e dell’ostilità sciava definitivamente il lago di Pusiano e la Brianza. I della gente, il motivo profondo che lo spingeva altrove. debiti crescevano e con essi l’ostilità della gente verso Così, dopo alcuni mesi a Milano, nell’estate nel 1886, quel “mezz matt” dai capelli lunghi e dalla barba incolta Segantini partiva con Bice alla ricerca di un nuovo luo- che si faceva servire senza pagare, si attorniava in casa go dove stabilirsi e dopo averlo cercato attorno a Co- di modelle e non andava mai in chiesa. Bice, la sua com- mo, si indirizzò verso la Valtellina. Come mai? Certa- pagna, aveva appena avuto la quarta figlia, Bianca, e Se- mente non gliene aveva parlato Emilio Longoni, che era gantini aveva sempre più bisogno di danaro. Ma, più del stato con Segantini per qualche anno in Brianza ma che danaro, aveva bisogno di sentire attorno a sé amore e in Valtellina sarebbe venuto a dipingere solo dopo il affetto, due cose che la vita fino a quel momento gli ave- 1902, quando fu inaugurata la ferrovia. Forse gliene ave- va negato. Per questo si era messo subito a convivere vano parlato Alberto e Vittore Grubicy che da giovani era- con Bice Bugatti, sorella del suo compagno di Accade- no stati in convitto a Sondrio da cui erano scappati per mia , il grande ebanista artigiano di mobili raggiungere Garibaldi sullo Stelvio, o gli amici della Sca- liberty padre di Ettore, il creatore della mitica auto Bu- pigliatura milanese che andavano a farsi la cura delle gatti; per questo ai rissosi ambienti artistici milanesi ave- acque ferruginose a Santa Caterina Valfurva. Sicura- va preferito la Brianza, dove la semplicità della natura e mente, come narra Raffaele Calzini, gliene parlò il “Car- della vita contadina avevano acuito le sue forze creative, linett de la Madonna”, suo modello a Pusiano, che la e l’assegno mensile di 200 lire della galleria dei fratelli strada dello Stelvio l’aveva percorsa tutta. Grubicy, cui aveva ceduto i diritti di tutta la sua produ- Segantini e Bice Bugatti giunsero a Bormio e da lì zione (compreso quello di firmare i quadri), gli aveva per- proseguirono per Livigno. Secondo Reto Roedel, la con- messo di dedicarsi totalmente al proprio lavoro artistico ca livignasca, così dolce, selvaggia e solitaria li colpì al mantenendo agiatamente una famiglia divenuta presto punto che decisero di stabilirvisi.1 Segantini non ac- numerosa. Erano nati così la prima versione, oggi di- cenna mai nei suoi scritti e nelle sue lettere a Livigno strutta, di Ave Maria a trasbordo, con cui aveva vinto il e ciò che sappiamo del suo fugace soggiorno lo si de- primo premio ad Amsterdam, il magnifico A messa prima ve al racconto di Grubicy e a quello di Bice Bugatti, sui e Alla stanga, l’unico suo quadro acquistato dal governo cui ricordi si fonda, probabilmente, la celebre pagina di italiano per la Galleria d’Arte Moderna di Roma, dove Se- Raffaele Calzini nella sua vita romanzata di Segantini gantini aveva portato all’estremo le possibilità espressi- che tanto ha contribuito alla leggenda dell’artista.2 ve del colore tonale, impastato sulla tavolozza o diretta- mente sulla tela, nel rendere la luminosa matericità “L’arrivo del fuligginoso Segantini dalla barba ne- dell’erba e della natura. Ma proprio in queste opere il co- ra, accompagnato da una bella creatura bionda – scri- lore toccava quei limiti di luminosità che invano Seganti- ve Calzini – richiamò l’attenzione del villaggio. Era un sa- ni cercava di superare e la luce restava come imprigio- bato sera (il giorno della stregoneria); i due viandanti fu- Giovanni Segantini, nata nell’impasto cromatico e, con essa, anche quel sen- rono ospitati malvolentieri. I gesti e le parole della cop- Alla stanga, 1886, timento crepuscolare di armonica e religiosa fusione tra pia misteriosa furono controllati e discussi dal capoccia olio su tela, uomo e natura che sta alla base di tutta la sua opera. del villaggio. Lo sguardo acuto dell’uomo, il suo inte- 169x389.5 cm (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).

Giovanni Segantini, At the Rail, 1886, oil on canvas, 169x389.5 cm (Rome, National Gallery of Modern Art). ressarsi ad ogni cosa destarono sospetti. Pareva che La lettera, certamente corretta dall’amico Enrico Segantini in un ritratto egli avesse con sé un libro sul quale non scriveva pa- Dalbesio o forse dallo stesso Vittore Grubicy che del fotografico del 1885. role ma tracciava segni indecifrabili e strani. Il parroco giornale liberale romano era in quel momento critico consigliò il segretario del Comune perché procedesse a d’arte, era pervenuta da Milano a “La Provincia” di Emi- Segantini in a portrait un sommario interrogatorio. Donde venivano? Che pro- lio Quadrio, allora appena trasferitosi in Valtellina con photograph taken fessione facevano? Di che nazionalità erano? Che reli- tutta la sua casa editrice dalla capitale lombarda dove in 1885. gione praticavano? Le risposte un po’ metafisiche e iro- aveva vissuto negli stessi ambienti della Scapigliatura niche del Segante avevano aumentato le meraviglie. Lo frequentati da Segantini. Ci fu una replica sul giornale,4 stupore divenne ostilità e più tardi ira. Il mattino, inve- in cui i protagonisti dell’episodio, che si sarebbe svolto ce di andare a messa, i due Segantini si erano fatti ser- non al Posta, ma all’albergo Italia, negavano le minac- vire dall’atterrito oste pane e salame, poi avevano pre- ce, ma confessavano di non aver abbassato gli occhi so la via dei monti; l’uomo tenendo un libro da scrive- neppure per un attimo “di fronte alla bella compagna re e la donna, inaudita vergogna, un libro da leggere! La del pittore” che “slacciata un’elegante mantellina da popolazione si ammutinò contro gli intrusi e dovettero viaggio lasciava vedere ed intravedere un mondo di bel- partire in fretta e furia inseguiti da poco benevole paro- le cose”. le e da meno benevole sassate dei ragazzi”. Si concludeva così a Tirano la breve parentesi val- tellinese di Segantini. A Livigno aveva trovato una na- È andata proprio così? È difficile dirlo. Segantini non tura amica, ma aveva sentito gli uomini nemici. Nel amava ricordare gli episodi di ostilità e i suoi taccuini di Trentino austriaco, dov’era nato, non poteva tornare per- note, schizzi e disegni sono andati, purtroppo, perduti. ché da pacifista convinto era renitente alla leva e Bice Se dobbiamo credere a Calzini, tuttavia, “non par- gli aveva fatto promettere che mai la sua mano lava con acredine dell’episodio; sorrideva”. d’artista avrebbe toccato un’arma. Decisero, Ma non sorrise più quando da Livigno dunque, di proseguire verso i Grigioni per giunse a Tirano dove l’accoglienza non fu visitare la via Mala tanto decantata certo più cordiale e dove certamente ac- dall’amico Dalbesio che ne era rimasto cadde qualcosa che lo ferì profonda- affascinato. mente se si decise a scrivere al gior- In diligenza da Tirano (e non da nale “La Riforma” di Roma una let- Castasegna come scrive Calzini), tera poco conosciuta, ripresa da attraverso il Bernina giunsero a Sil- molti giornali di Milano e dal biset- vaplana e da qui, per la via dello FROM LIVIGNO timanale valtellinese “La Provin- Julier, scesero nell’Oberhalbstein, TO THE MALOJA cia”.3 ma, giunti a Savognin, Segantini In spite of the fact that he fece fermare la diligenza. Qui, a was already a famous and “Arrivato – scrive Segantini – 1.200 metri, l’aria era limpida e, very rich artist, Segantini dopo una penosissima traversata come a Livigno, i versanti si face- was received in Livigno alpina, colla mia signora affranta vano dolci, la valle ampia e il pae- with a decidedly suspicious dalla fatica, all’albergo della Posta se vi si allungava in mezzo. Decise- attitude. The parish priest in Tirano di Valtellina, invece del ri- ro di fermarsi all’albergo dei fratelli advised the town clerk to poso, che ci ripromettevamo, ebbimo Pianta, due oriundi poschiavini che summon this strange per- ad inquietarci seriamente pei lazzi, le parlavano bene l’italiano, ma presto son for an interview to ask spiritosaggini insolenti e insultanti di cui avrebbero affittato la villetta di donna Mar- him about his intentions. una comitiva di signori indigeni, seduta ad gherita Petterelli, italiana di nascita, vedova He did not fare very much un tavolo vicino, si permetteva di farci bersaglio, di un medico militare. better in Tirano, where he tanto per rompere la sua vacua noia. I Pianta, i Petterelli e le altre famiglie più notabili was actually provoked and Un ufficiale della benemerita, che faceva parte del ne favorirono l’inserimento nel paese e una pastorella di insulted. He felt he was the crocchio, vedendo che io mi ero alzato indignato e che 14 anni, Barbara Uffer, la Baba, ne sarebbe diventata fi- friend of nature, but hos- stava per perdere la pazienza, impose loro di cessare; no alla morte l’inseparabile modella, governante e ac- tile to men. In result he il che fu fatto. Ma il bello si è che, subito dopo, questo compagnatrice in montagna. I Petterelli addirittura, fra cui continued on towards the campione dell’ordine e rappresentante monturato c’era un ex consigliere agli Stati e un membro del go- region of the Graubunden dell’autorità, pareva che si fosse assunto lui solo l’im- verno cantonale, avrebbero ottenuto per lui, in via ecce- and stopped in Savognin. pegno di provocatore e il gusto di ritirare fuori dai gan- zionale, uno speciale permesso di soggiorno grazie a Here he became the friend gheri un povero diavolo, che non faceva del male a nes- 3.000 franchi di cauzione, sborsati in parte da Grubicy, of important people and could therefore get a resi- suno, col piantarsi per una mezz’ora in faccia alla mia e a un semplice certificato di nascita fatto arrivare da dence permit. The next signora (che coi piedi rovinati era impossibilitata a muo- Segantini dal Trentino attraverso l’amico G. Zippel. Se- stage was to the Maloja, versi) fissandola con ridicola, se non insultante, insi- gantini, infatti, non aveva passaporto, non aveva una ve- where his pointillist paint- stenza, malgrado le ripetute dimostrazioni di noia e di ra nazionalità e rimase sempre per scelta un apolide. “Io ing acquired a symbolist dispetto da parte di essa. Le occhiate poi al mio indi- non credo si possa ottenere la pace, l’abolizione della leaning towards the rizzo non mancavano di significato; pareva dicessero: guerra, sino a che esiste un Parlamento nazionale” scri- themes of life and mater- “Apri la bocca che ti faccio buttar drento”. Non c’era da veva nel ’91 a Grubicy. “Parlamento nazionale significa nity. He considered Nature scegliere, dovevo inghiottire. patria, patria significa bandiera da far rispettare, quindi to be the Mother Goddess, Altro che le melliflue egloghe sull’ospitalità dei no- da difendere; e sino a che sventolerà un brandello di spring exemplified life, stri buoni montanari e sulla decantata protezione che qualsiasi colore, di questo avanzo di barbarie, simbolo while winter personified le autorità esercitano sui pacifici cittadini! Alla larga!” di prepotenza brutale e di conquista, noi non potremo death.

CRONACHE AZIENDALI 191 Giovanni Segantini, con la ragione trattenere né noi, né due madri, Mezzogiorno sulle Alpi, Al- Ritratto della fidanzata i nostri fratelli dal correre e distrug- lo sciogliersi delle nevi, Ritorno dal bo- Bice Bugatti o Studio per gersi barbaramente, bestialmente”.5 sco, Sul balcone che daranno a Se- la testa di una giovane Il mondo, per Segantini, avrebbe do- gantini grande notorietà internaziona- donna bionda, vuto essere una Confederazione in- le e in cui ritroviamo quasi sempre la 1878-1879, olio su tela, ternazionale di comuni e province au- Baba, contrappunto della femminilità 36.5x28 cm (Milano, tonome, “acciò che possano vivere umana alla femminilità della natura. Galleria d’Arte Moderna). con le leggi proprie adatte alle esi- È una natura materna quella di Se- genze economiche ed all’indole de- gantini, una natura la cui vita si lega Giovanni Segantini, gli abitanti”, insomma una piccola armonicamente e amorosamente a Portrait of his fiancée Bice Svizzera. E ciò spiega, forse, perché quella dell’uomo, in una fusione pan- Bugatti or Study for the dalla Svizzera, una volta stabilitovisi, teistica di cui si fa espressione la lu- head of a blond young non volle mai muoversi. ce. Ed è nel tema della maternità del- woman, 1878-1879, Anche a Savognin non andava la natura e della sua panteistica vita- oil on canvas, 36.5x28 cm in chiesa, ma amava, pur restandone ai margini, esse- lità che risiedono, a mio avviso, le radici dell’originale sim- (Milan, Gallery re considerato parte della comunità al punto da offrirsi bolismo cui Segantini approderà negli ultimi anni della sua of Modern Art). di eseguire quasi gratis l’affresco di una Madonna con vita a Maloja. due Santi nella facciata in restauro della parrocchiale di Nell’ampia piana di Maloja, dove l’Engadina si af- “Nossa Donna”, un progetto caldeggiato dai padri Cap- faccia a precipizio sulla Bregaglia, Segantini giunse puccini che gli erano amici, ma rifiutato infine dal Co- nell’agosto 1894 e vi comprò lo chalet Kuoni, costruito mune. Segantini, infatti, non pagava le tasse e a Sa- da un ingegnere che aveva lavorato alla strada del Got- vognin aveva ripreso a fare debiti, malgrado il forte au- tardo, che sembrava fatto apposta per lui con quella mento dei guadagni. Era in quegli anni il pittore più pa- scritta scolpita sulla facciata, “Schang stand uf, schau gato in Europa: Alberto Grubicy gli aveva portato l’as- d’Suun schint sche”, “Giovanni, alzati e guarda: il sole segno da 200 a 300 lire al mese più una cifra variabi- splende già”. Negli anni seguenti Segantini vi avrebbe le per ogni quadro venduto ed egli stesso vendeva spes- affiancato il fantasioso padiglione circolare in cui siste- so direttamente in tutta Europa i suoi quadri eludendo merà la sua piccola biblioteca di incunaboli e libri anti- Scorcio dello chalet il contratto che lo legava a Grubicy. Ma ciò non basta- chi, estremo vezzo intellettuale del pittore che aveva an- Kuoni, abitazione di va al suo livello di vita principesco. La casa, una villet- che fatto incidere sui piatti e sulle posate di casa il mo- Segantini a Maloja, e ta a due piani di quattordici stanze, era ricoperta di araz- nogramma “Gs”. dell’annesso atelier in zi e di mobili in stile neogotico, pagava modelle e go- Maloja era allora un piccolo villaggio alla vigilia di una fotografia d’epoca. vernanti, si rifiutava di mandare alla scuola pubblica i un lancio turistico cui lo stesso Segantini cercherà di Sullo sfondo il castello di propri figli per i quali stipendiava un istitutore privato e contribuire con l’imponente progetto del Panorama Belvedere, per il quale si riforniva dei migliori vini da diversi venditori fra cui, ri- dell’Engadina, una sorta di “arte-réclame”come scrisse l’artista elaborò alcuni ferisce Calzini, il De Giacomi di Chiavenna. Era stato pro- egli stesso, cui assocerà anche e Gio- studi in vista di un prio quest’ultimo, a quanto pare, a consigliargli di an- vanni Giacometti, ma i cui costi, lievitati in poco tempo possibile intervento dare a bere “un famoso vino arcivescovile detto Co- da centomila a un milione di franchi, risulteranno proi- di restauro. stanza nella piccola osteria proprio di fronte alla catte- bitivi per la committenza degli albergatori di St. Moritz drale di Coira”, dove Segantini parlò per la prima volta e di Samaden, patrocinatori del progetto rimasto irrea- Glimpse of the chalet ad Alberto Grubicy del suo desiderio di lasciare definiti- lizzato. Kuoni, Segantini’s home vamente Savognin. È a Maloja che il suo divisionismo assume quella in Maloja, and the studio Con l’ostilità del Comune, infatti, era cresciuta an- curvatura onirica e simbolista sul tema della vita, annex in a photograph che l’esigenza di rinnovare ancora una volta la sua pit- dell’amore e soprattutto della maternità che è stata as- taken at the time. In the tura in un nuovo scenario alpino dove la luce fosse an- sociata nel 1911 da Karl Abraham6 a quello della mor- background, the cora più pura e cristallina, quasi che in lui il bisogno di te, che a Maloja si presenta con insistenza in Seganti- Belvedere castle, of luce e il bisogno di amore crescessero insieme. ni, per il complesso, ambivalente rapporto di odio e di which the artist made A Savognin la sua pittura era divenuta di colpo vi- amore che l’artista avrebbe avuto con la figura della ma- several studies with a va, luminosa vibrante, grazie alla nuova tecnica divisioni- dre, morta a 37 anni, da cui si sarebbe sentito rifiutato possible restoration sta, sperimentata su incitamento di Vittore Grubicy, se- e per la cui morte si sarebbe sentito in colpa. in mind. condo la quale i colori fondamentali e complementari non Ma se ciò può spiegare meglio alcune opere, co- andavano mescolati sulla tavo- me Le cattive madri ad esempio, e la stessa persona- lozza, ma stesi puri sulla tela lità di Segantini, certamente non regge come chiave uno accanto all’altro in filamen- esplicativa di tutta la sua opera dove il tema della ma- ti sottili che l’occhio dell’osser- ternità è forse più semplice di quel che spesso si ritie- vatore avrebbe provveduto da ne e che lo stesso Segantini lasciò credere. Segantini sé a fondere nell’atto visivo. Ri- ha una concezione religiosa e sacrale della natura co- comincia perciò a ridipingere me Dea Madre entro cui la primavera è simbolo di vita molti quadri del periodo brian- e l’inverno personificazione della rigidità della morte. zolo, fra cui la celebre Ave Ma- “Qui la neve – annota a Savognin – continua a discen- ria a trasbordo, ora intrisa di tut- dere senza volontà, […] ma io nel core ho sempre la pri- ta l’intensità luminosa e malin- mavera in fiore, e tutti i sogni miei cantano d’amore […]. conica della luce crepuscolare, In mezzo a questo bianco che da mesi dura, non mi pos- e nascono capolavori come Le so raccapezzare, […] attendo il canto degli uccelli e il

192 CRONACHE AZIENDALI fragrante odore di erba fresca”. Tut- “Ho letto e riletto con godimento cre- La pensione Willy te le scene di tristezza e di morte so- scente le Due Fontane e vi ringrazio di Soglio (oggi Albergo no in Segantini scene invernali, tutti molto per il libro e per la dedica. Salis), dove Segantini avvertiamo l’angoscia di quella lan- Ogni qualvolta mi accade di leggere soggiornava da innevata che in Ritorno dal bosco su Riviste qualche scritto Vostro abitualmente durante divide la contadina dal paese lonta- poetico o di critica, lo leggo con in- l’inverno negli anni della no e “si stende come un lenzuolo teresse, perché Vi sento un’anima sua permanenza che copre la morte”, scrive Seganti- amorosa e sincera. in Val Bregaglia. ni; tutti vediamo Le cattive madri tor- Io faccio voti perché riusciate nei cersi con sensualità che nega la ma- Vostri sogni buoni. The Willy di Soglio ternità, in una livida atmosfera in- Tenetemi per vostro Boarding House (now vernale, avvinte a un albero (la vita) G. Segantini”. the Salis Hotel), where i cui rami contorti si trasformano nel Segantini usually stayed cordone ombelicale che riunisce la È molto improbabile che la let- for the winter during the cattiva madre al bambino rifiutato. Le scene di vita si tera – il cui destinatario è certamente un’erronea ag- years he lived svolgono invece in una serena e rigogliosa natura pri- giunta della figlia Bianca – fosse indirizzata a Bertacchi in the Val Bregaglia. maverile, come Primavera sulle Alpi con i due cavalli (no- che non ha mai scritto un’opera con questo titolo, men- leggiati a Chiavenna) tenuti per le redini dalla Baba, o tre è quasi sicuro, come ha dimostrato Martino Fatta- come La vita, la tela cui Segantini lavorò dal 1896 al relli nel 1971,9 che essa fosse indirizzata a Guglielmo 1899 senza finirla, con quella donna col bambino in pri- Felice Damiani, il cui libro Le due fontane era uscito nel mo piano seduta come una Madonna sotto il pino, alle 1899, il che consente anche di datare la lettera agli ul- radici stesse della vita, sul Pian Lutero coronato in lon- timi mesi di vita del pittore. Anche il lusinghiero accen- tananza dalle cime illuminate del Badile, dell’Ago di Scio- no di Segantini a qualche altro scritto “poetico o di cri- ra e dei ghiacciai della val Bondasca. Quando si parla tica”, riconduce a Damiani che qualche mese prima di Segantini come pittore di montagna ci si dimentica aveva mandato al pittore altri suoi scritti, come risulta spesso che nella sua pittura la montagna è quella de- da un’altra lettera di Segantini del 3 gennaio 1899 re- gli alti pascoli primaverili, degli animali, dei contadini con sa nota sempre da Martino Fattarelli e indirizzata al fra- il loro lavoro e delle donne con il loro senso di mater- tello del Damiani, don Alessando Damiani, parroco a Vil- nità, non quella delle vette e delle cime sempre in re- la di Chiavenna, in rapporti di grande cordialità con l’ar- mota lontananza nei suoi quadri. Segantini in montagna tista. cercava una natura semplice e una luce sempre più pu- ra e intensa, non una cima sempre più sublime o la ci- “Signore don Alessandro Damiani, clopica imponenza di una natura superiore. Non c’è in Ho ricevuto dal suo egregio fratello il discorso sull’Arte lui nessuna concezione eroica o, peggio ancora, supe- Valtellinese che già lessi per avermelo prestato lei, e romistica della montagna e della natura, nessuna idea che trovai molto modernamente e bene espresso. Ri- di lotta e di nietzscheiana volontà di potenza, ma solo cevetti pure e lessi con interesse una bella poesia uma- un religioso curvarsi sulla vita, “accarezzando col pen- na, filosofica; e ancora nello stesso giorno potei legge- nello i fili d’erba, i fiori, gli animali e l’uomo”, come scris- re in un primo numero d’un giornale pavese, l’“Excel- se egli stesso nel 1898. Certo Segantini era una per- sior”, un buono studio critico e una veramente bella poe- sonalità nietzscheiana e si sentiva un superuomo. “Sin- sia pure di suo fratello. Voglia, la prego, alla prima oc- cerissimamente era persuaso – scrive l’ultimo istitutore casione, esprimergli la mia viva simpatia. Mi tenga per dei suoi figli, Romeo Boldori – che sarebbe riuscito ec- suo obbligatissimo. G. Segantini” cellente in ogni cosa pur che se ne fosse occupato”.7 Veduta di Maloja Disprezzava gli altri pittori, amava vivere solitario, ma ri- Gli scritti di Damiani cui Segantini fa qui riferimento nei primi anni verito e ricercato, godeva della mitologia che su di lui sono il discorso Pietro Ligari da Sondrio e l’arte valtelli- del Novecento. fioriva in tutta Europa ed egli stesso diede di sé un’im- nese pubblicato nel 1898 su “La Valtellina”, i Docu- magine eroica nella sua Autobiografia. Era convinto che menti intorno a un’ancona dipinta da Gaudenzio Ferrari View of the Maloja pochi sono in arte i veri creatori e nel suo simbolismo a Morbegno pubblicati nel 1896 sull’“Archivio storico in the early years c’è il compiacimento aristocratico che pochi sono in gra- dell’arte”, il saggio Tommaso Rodari e il Rinascimento of the Twentieth do di accedere ai simboli di cui è disseminata l’opera di in Valtellina apparso nel 1897 sul “Periodico della So- Century. un artista. Ma il superuomo in lui si ferma qui, alle so- cietà Storica Comense”, i Can- glie della sua pittura. Amava essere venerato come un ti dell’umiltà pubblicati insieme superuomo, ma nella natura cercava solo l’amore uni- a uno studio critico su “Excel- versale che accomuna tutti gli esseri viventi, un tema sior” nel dicembre 1898, men- che si accentuò negli anni a Maloja. tre la “poesia umana e filoso- Qui Segantini divenne presto un punto di riferi- fica” era Il mendico apparsa su mento non solo di artisti e intellettuali della Bregaglia, “Vita internazionale” nel no- come o Antonio Scartazzini, ma an- vembre del 1898. Segantini che di due poeti valtellinesi che ne ricercarono la stima leggeva molto poco, era Bice a e ne sollecitarono l’amicizia, il chiavennasco Giovanni leggergli qualche romanzo di Bertacchi e il morbegnese Guglielmo Felice Damiani. Nel Dumas mentre dipingeva e carteggio pubblicato dalla figlia Bianca8 c’è una lettera non so, perciò, quanto avesse senza data “Al poeta Bertacchi” dove Segantini scrive: veramente letto tutti questi

CRONACHE AZIENDALI 193 scritti del Damiani, anche se era sensibilissimo agli la carta il bell’acquerello Segantini sul letto di morte og- omaggi ossequiosi dei letterati. Ma se c’è un poeta la gi al Museo Segantini di St. Moritz. Nei registri dell’al- cui vena malinconica era vicina a quella di Segantini, bergo Willy si incrociano spesso le firme di Bertacchi e questo fu Damiani e Le due fontane, quella dell’amore di Segantini, ma in periodi diversi e, forse, fu destino e quella del dolore, era una raccolta che molto proba- che l’artista trentino e il letterato valtellinese, spesso bilmente e sinceramente Segantini apprezzò. celebrati insieme con fuorviante retorica come artisti per Damiani e Segantini non si incontrarono mai. Si eccellenza della montagna, non si incontrassero mai. può dire la stessa cosa per Bertacchi? Oltre ai Sonetti retici, di cui sette confluiranno nel Nel maggio 1898 Giovanni Bertacchi, allora pro- 1903 nella raccolta Liriche Umane, Bertacchi scriverà fessore al liceo Parini di Milano, per sfuggire alla re- nel 1899 l’ode In morte di Giovanni Segantini, che nel- pressione poliziesca contro i socialisti seguita ai moti la versione originale è molto più lunga di quella pubbli- di quell’anno, si rifugiò in Bregaglia, a due passi da Chia- cata nel 1906 nella raccolta Alle sorgenti, ma scriverà venna, dove scrisse i quattordici Sonetti retici dedicati soprattutto nel 1921 Al casolare dello Schafberg, la più a Segantini e pubblicati su “La Gazzetta letteraria”. Se- bella e certamente la più nota delle poesie dedicate dal Giovanni Segantini, gantini, che li ricevette dallo stesso Bertacchi, rispose poeta chiavennasco a Segantini, grazie anche al figlio Costume grigionese o con una lettera. di questi, Gottardo, che nel 1951 ne riprodusse la pri- Ragazza alla fontana, ma strofa in una piccola monografia sul padre: 1887, olio su tela, 54x79 “Quali parole posso io adoperare che valgano il piace- cm (St. Moritz, Museo re che provai leggendovi nei bei versi armoniosi, e si- La baita solitaria, Segantini, deposito dalla gnificanti che voi avete avuto la bontà di dedicarmi? Voi bassa aderendo al margine del monte, Fondazione Otto siete stato qua su. Perché non avete picchiato alla mia par che si accasci sotto Fischbacher di San Gallo). porta? I fratelli in arte sono sempre benvenuti. l’enorme vuoto dell’aria. Con la speranza di Egli, lassù raccolto, ebbe di fronte stringervi la mano tutto il destino immenso vi saluto caramen- del suo passaggio sì breve: te e tenetemi per seguir dal pieno sole Vostro”. fin dentro l’ombra ogni senso di luce; i giorni verdi, le sere stinte, la neve Diede seguito che sempre bianca appare Bertacchi a que- e non è bianca mai. st’invito? Secondo Interrogar con occhio lento l’opinione prevalen- morene e ghiacciai; te non ci fu alcun umiliarsi in preghiera incontro e lo stes- fino alla greggia e all’erba, so Bertacchi, del sentir la raffica acerba resto, non ne parlò e il soffio blando, il rombo ed il tintinno; mai pubblicamen- continuar le sparse voci di là da ogni udire te. Senonché c’è in una muta parola, una lettera di Carlo come nell’ombra d’inno, Fornara a Bertac- e dopo ciò la sola chi del 9 maggio gloria che resti: morire. Giovanni Segantini, 1935, in cui l’allievo e collaboratore di Segantini scrive: Grisonian costume or Girl “Con quanto piacere ho letto l’evocazione del suo incon- 10 1) Reto ROEDEL, Giovanni Segantini, Roma, Cremonese, Bellinzo- at the fountain, 1887, oil tro con il maestro nel di lui studio rotondo al Maloja!”. na, Istituto Editoriale Ticinese, 1944. on canvas, 54x79 cm (St. Secondo Romeo Boldori, Segantini non aveva al- 2) Raffaele CALZINI, Segantini. Romanzo della montagna, Milano, Moritz, Segantini cuna simpatia per i pittori italiani, mentre ammirava di- Mondadori, 1934. Museum, on trust by the versi letterati, come Pascoli, il poeta simbolista Tumiati 3) Un pittore che protesta, in “La Provincia”, a. 3, n. 116 (31 lu- glio 1886). Otto Fischbacher e Bertacchi, appunto. “Altro poeta nominato con com- 4) La faccenda del pittore, in “La Provincia”, a. 3, n. 117 (3 ago- Foundation piacenza fu il caro e buon Bertacchi che visitò anche il sto 1886). of St. Gall). maestro a Soglio”, scrive Boldori. Bertacchi e Segantini 5) Tutte le citazioni degli scritti di Segantini, tranne diversa indi- si incontrarono dunque a Maloja o a Soglio? La testi- cazione, sono tratte da Archivi del divisionismo, raccolti e ordinati monianza di Boldori non è trascurabile, perché egli, co- da Teresa FIORI, Roma, Officina Ed., 1968, v. 1, p. 317-394. 6) Karl ABRAHAM, Giovanni Segantini: un saggio psicoanalitico, in me si è detto, a partire dal 1891 fu l’istitutore privato Opere, Torino, Boringhieri, 1975, v. 2, p. 629-683. dei figli di Segantini e, in qualche modo, il suo segreta- 7) Romeo BOLDORI, lettera ad Angelo Brighenti del 19 settembre rio privato. Ma ricordava bene Boldori che scrive la sua 1940, in Segantini. Catalogo generale, a cura di Annie-Paule QUIN- testimonianza nel 1940 a oltre quarant’anni dai fatti? SAC, Milano, Electa, 1982, v. 2, p. 551. 8) Scritti e lettere di Giovanni Segantini, cit., p. 108. Segantini era solito trascorrere l’inverno con la fa- 9) Martino FATTARELLI, Convivio di poesia, di colori e di politica nel- miglia a Soglio alla pensione Willy, nel settecentesco Pa- la Rezia alla fine del secolo scorso, in “Clavenna”, a. 10 (1971), lazzo Salis. Fu a Soglio che Segantini conobbe Giovan- p. 113-131. ni Giacometti (“Lo stimava poco come artista – scrive 10) cfr. Gian Andrea WALTHER, Bertacchi, Segantini e la Bregaglia, in Giovanni Bertacchi. Cinquantesimo della morte. 1942/1992. At- Boldori – ma era nella sua simpatia perché devoto am- ti del convegno di studio, Chiavenna, 27-28 novembre 1992, a cu- miratore e sommesso”), che quella domenica del 28 ra di Guido SCARAMELLINI, Chiavenna, Comune di Chiavenna, 1997, settembre 1899 sullo Schafberg avrebbe schizzato sul- p. 382.

194 CRONACHE AZIENDALI Il Museo Segantini

A sinistra: veduta di St. Moritz invernale del Museo Segantini di St. Moritz.

Left: winter view CORNELIA PEDRETTI of the Segantini Museum Direttrice del Museo Segantini di St. Moritz in St. Moritz.

Il Museo Segantini, ubicato ai margini della cittadina di St. Moritz, ha la struttura di un’imponente cu- pola costruita con pietre squadrate. Per la forma architettonica e per la funzione che riveste, costituisce cer- tamente un caso eccezionale, poi- ché non è inteso come mero edificio per spazi espositivi, bensì come luo- go della memoria dedicato a un grande artista dalla spiccata perso- nalità. L’idea di un museo a St. Mo- ritz in onore di Giovanni Segantini nacque per la prima volta all’inizio del 1907, quando Oskar Bernhard fece visita a Milano al commercian- te di opere d’arte e promotore di Se- gantini Alberto Grubicy. Poco più tar- di si costituì il Comitato per il Museo Segantini, che incaricò l’architetto lo- cale Nicolaus Hartmann (1880- 1956) di elaborare progetti per l’edi- ficazione di un luogo della memoria. Furono fissate tre direttive da seguire: l’asse principale del museo doveva rivolgersi ad oriente, verso lo Schafberg e il rifugio in cui Segantini trovò la morte; l’edi- canza di spazio. Tuttavia, l’ingrandimento del museo La sala del Trittico ficio doveva immergersi nell’ambiente boschivo; lo stes- con una sala larga 5 metri e lunga 17 poté trovare rea- della natura al so edificio doveva ispirarsi al padiglione progettato da lizzazione soltanto nel 1981. Nel 1999, in occasione del Museo Segantini Segantini per la grande Esposizione Universale di Pari- primo centenario della morte del pittore, il museo fu ri- di St. Moritz. gi del 1900. strutturato dall’architetto Hans-Jörg Ruch e reso acces- L’architetto adattò il progetto dell’artista al pae- sibile ai portatori di handicap. The Alpine Triptych, saggio e al suo scopo: il museo, infatti, è notevolmen- La collezione esposta al museo, costantemente hall at the Segantini te più piccolo del padiglione ed è costruito con mate- ampliata nel corso degli anni, è certamente la più inte- Museum in St. Moritz. riali edili locali. Le caratteristiche di questo edificio pa- ressante e completa sull’artista, grazie all’apporto del- noramico si riscontrano anche al suo interno. La stret- le dodici opere della Fondazione Otto Fischbacher, av- ta e cupa scala che sale al primo piano rafforza l’effet- venuto nel 2001 come deposito a lungo termine. to sorpresa, nel momento in cui il visitatore accede da questa al grande salone a cupola. La luce vi assume Orari di apertura: un’apparenza quasi irreale, e soltanto a uno sguardo più Dal 1o giugno al 20 ottobre e attento il visitatore si accorge che essa penetra dall’al- dal 1o dicembre al 30 aprile to, da alcune finestre circolari. Da martedì a sabato: Il museo è stato inaugurato il 28 settembre 1908, ore 10.00–12.00 e 15.00–18.00. esattamente nove anni dopo la morte di Segantini. Già Tel. 0041 81 833 44 54 nel 1947 l’architetto Nicolaus Hartmann aveva propo- Fax 0041 81 832 24 54 sto un progetto di ampliamento per un’evidente man- E-mail: [email protected]

CRONACHE AZIENDALI 195