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SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE

di ogni anno Il 25 aprile gli italiani festeggiano l’anniversario e della Liberazione della Resistenza . dell’Italia L’Italia sembra giovane Il 25 aprile gli italiani ricordano la liberazione dell’Italia dall’occupazione dell’esercito tedesco e dal governo fascista. con le case bruciatee nuova, Gli italiani ricordano anche la vittoria della Resistenza in Italia.

In Italia la Resistenza è stata sui monti, la lotta politica e militare coi quadri rapiti, che molti italiani hanno combattuto contro i fascisti e l’esercito tedesco coi soldati caduti, durante la seconda guerra mondiale. coi deportati spenti, A questa lotta parteciparono coi partigiani massacrati. molti gruppi politici che si opponevano al governo fascista.

Il governo fascista era una dittatura, cioè un governo autoritario che non rispettava Non abbiamo sotterrato i diritti dei cittadini e impediva ogni forma di libertà politica. cadaveri, ma Invece le persone e i gruppi politici che parteciparono alla Resistenza semente. credevano nella democrazia . e nella libertà Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE CITAZIONI

“Era giunta l’ora La pace non può regnare tra gli di resistere; uomini se prima non regna nel cuore era giunta l’ora di ciascuno di loro. di essere uomini: Papa Giovanni Paolo II di morire da uomini (Wadowice, 1920 – Città del Vaticano, 2005) per vivere da uomini”.

Piero Calamandrei (Firenze, 21 aprile 1889 – 27 settembre 1956) Non mi serve una lapide. Giornalista, giurista, politico e docente universitario italiano. Se a voi ne serve una per me vorrei che sopra stesse scritto: “Ha fatto delle proposte. Noi le abbiamo accolte.” Una simile scritta farebbe onore a noi tutti

Bertolt Brecht (Augsburg 1898 - 1856) poeta e scrittore Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE LE BRIGATE PARTIGIANE

erano formazioni Le Brigate Partigiane armate di antifascisti composte su base volontaria.

All’indomani dell’8 settembre ’43 sono molti i giovani disertori e semplici sbandati che, per non dover combattere ancora al comando dei fascisti, scappano dandosi ‘alla macchia’. Formazioni all’interno del Questi giovani danno così vita a bande di • Brigate ‘Garibaldi’, GAP CVL, SAP:: fanno ribelli – come vengono chiamati i primi riferimento al Partito Comunista Italiano partigiani – che grazie all’esperienza da (PCI) soldati danno corpo e organizzazione alla • Formazioni Giustizia e Libertà: fanno lotta partigiana. riferimento al Partito d’Azione (PdA). • Formazioni ‘Matteotti’: fanno riferimento Con la liberazione dei prigionieri politici e al Partito Socialista Italiano (PSI) il ritorno in Italia di molti confinati queste • , Brigate del popolo e bande di ex militari ingrossano le proprie fila. Brigate : fanno riferimento alla Nascono così differenti formazioni in base Democrazia cristiana(DC) all’orientamento politico. • Formazioni Autonome (chiamati anche azzurri): fanno riferimento alla Casa Reale e Nella conduzione della lotta partigiana riconoscono in Raffaele Cadorna il fondamentale è la nascita, il 9 giugno 1944, loro capo militare. del Comando generale del Corpo Volontari a Milano. della Libertà (CVL) Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE PERSONAGGI: Alessandro Pertini

Alessandro Pertini (San Giovanni di Stella, 25 dettosettembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990) è stato Sandro un politico, giornalista e antifascista italiano.

Fu il settimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985.

Ha rappresentato una delle personalità di primo piano della Resistenza italiana e fu membro della giunta

militare del Comitato di Liberazione Nazionale.

Da partigiano fu attivo soprattutto a Roma, in Toscana, Val d’Aosta e Lombardia, distinguendosi in diverse azio

ni che gli valsero una medaglia d’oro al valor militare. -

Nell’aprile 1945 partecipò agli eventi che portarono alla liberazione dal nazifascismo, organizzando l’insurrezione

di Milano, e votando il decreto che Il Presidente più condannò a morte Mussolini e altri gerarchi fascisti. amato dagli italiani Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE PERSONAGGI: Tina Alselmi

La prima donna Ministro italiana

(Castelfranco , Tina Anselmi 25 marzo 1927 – Castelfranco Veneto, 1º novembre 2016) è stata una politica, partigiana e insegnante italiana. È stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana.

È una ragazza di 17 anni quando vede un gruppo di giovani partigiani impiccati dai fascisti: decide così di prender parte attivamente alla Resistenza e di diventare staffetta della Brigata Cesare Battisti, al comando di Gino Sartor. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE PERSONAGGI:

Il Comandante ISO

Aldo Aniasi - Milano, 27 agosto (Palmanova, 2005) fu presidente 31 maggio della1921 FIAP, sindaco di Milano, parlamentare socialista e venne decorato con la Medaglia d’argento al valor militare.

Di carattere burbero, forte ma dalle immense doti umane, partecipò alla lotta di liberazione nelle file delle prendendo il nome di battaglia di Iso Danali (anagramma imperfetto del suo vero nome, più noto come Comandante Iso ). Da partigiano, combatté in Valsesia e successivamente in Ossola, diventando comandante della divisione partigiana “Redi”, al termine della Guerra era a capo della piazzaforte di Milano come componente del C.L.N.I., in tale veste celebrò un matrimonio che, al termine del conflitto, fu ritenuto valido e trascritto all’anagrafe, in quanto allora egli costituiva senza dubbio la massima carica civile di Milano. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE CURIOSITA’ Il ruolo in guerra di Radio Londra diventò diventa cruciale nello spedire

Radio Londra messaggi speciali in codice La redazione di redatti dagli Alti comandi alleati e , famosa per la sua tempestività nel trasmettere destinati alle unità partigiane in informazioni nel mondo, con il suo tipico stile Italia. inglese, diretto e pragmatico. Nel Servizio Italiano si impone la carismatica ufficiale militare figura del Colonnello Harold Stevens – – il famoso La BBC ha continuato a trasmettere in italiano “L’Ora di Londra” ogni sera fino e, grazie ai suoi commenti “Colonnello Buonasera” al 31 dicembre 1981, quando il programma britannico a Roma, ch fu chiuso nonostante le proteste di pacati e ragionevoli, trasmetteva un senso di numerosi ascoltatori. serenità e speranza nel futuro. Candidus Pare che almeno centomila italiani Altra figura carismatica si rivelò avessero conservato l’abitudine di (pseudonimo di John Marus), che, con la sua ascoltare la BBC fino ad allora. dialettica spietata, smascherava ogni tentativo della propaganda nazi-fascista di raggirare la realtà e la gravità della situazione. «Felice non è felice; è cessata la pioggia; la mia barba è bionda; la mucca non dà latte; Giacomone bacia Maometto; Uno dei grandi protagonisti della le scarpe mi stanno strette; seconda guerra mondiale, il , Generale Alexander il pappagallo è rosso; capo del corpo di spedizione alleato l’aquila vola». che sbarcò in Sicilia. Contribuì in maniera rilevante alla

cacciata dell’esercito tedesco “A tutti. A tutti: attaccate dall’Italia e alla caduta del regime i tedeschi e i servi fascisti.” fascista. E’ noto per i suoi appelli radio. “Partigiani tornate a casa vi richiameremo dopo l’inverno.” Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE MUSICA: I canti della Resistenza Fischia il vento

Autore: : Felice Cascione Festa d’Aprile : circa 1943 Bella ciao Anno di composizione Autore Origine: Questi versi sono cantati : Franco Antonicelli e Sergio Liberovici Autore sulla melodia di una canzone russa : ignoto Anno di composizione Anno intitolata “Katiuscia” di cui era venuto di composizione Origine Origine a conoscenza Giacomo Sibilla, un : Questa canzone nasce : la musica viene: circa fatta 1943 dall’elaborazione dei: testi1948 degli risalire alla melodia di un canto partigiano di Oneglia, il quale aveva ap- stornelli che venivano mandati in ottocentesco delle mondine padane preso quel canto nell’estate del 1942, onda dall’emittente partigiana oppure a una filastrocca per bambini mentre si trovava prigioniero in intitolata “La ballata della bevanda Unione Sovietica. Dopo l’8 settembre Radio Libertà soporifera”, ma l’identificazione Sibilla entra a far parte di una banda da Sala Biellese). non è certa. partigiana operante nella zona (che trasmetteva E’ la trasformazione del canto d’Imperia e in quel gruppo inizia a epico-lirico “Fior di tomba”, di strimpellare sulla chitarra la melodia cui si conoscono versioni già sulla russa sulla quale Felice Cascione, medesima aria. un altro partigiano che perderà la vita Durante la guerra partigiana è in combattimento nel gennaio del 1944 diffusa solo in alcune regioni all’età di 26 anni, compone i primi dell’Italia Centrale (Lazio, versi successivamente rimaneggiati Abruzzo, Emilia). attraverso una serie di passaggi tra E’ diventato attorno al 1965, in una compagni partigiani. vera e propria “invenzione della E’ stata la più popolare canzone tradizione”, il canto per eccellenza partigiana, diffusa ovunque durante la La brigata Garibaldi della Resistenza italiana, essendo lotta armata in versioni sostanzialmente accettabile da tutti per il suo omogenee. Autore: I partigiani Bisi e contenuto esclusivamente patriottico Pellicciara della Brigata operante e l’assenza di accenni a un a Castagneto di Ramiseto: Primavera 1944. rinnovamento della società. Anno di composizione Origine: E’ composta sull’aria di una vecchia marcia fascista cantata anche durante la guerra di Spagna (ma la cui origine più antica potrebbe essere ottocentesca o garibaldina). : E’ considerata l’inno Curiosità ufficiale delle brigate garibaldine della provincia di Reggio Emilia. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE MUSICA Viva L’Italia Francesco De Gregori (1979)

Viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia del valzer, l’Italia del caffè. L’Italia derubata e colpita al cuore, viva l’Italia, l’Italia che non muore. Viva l’Italia, presa a tradimento, l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l’Italia con gli occhi asciutti La storia siamo noi nella notte scura, Francesco De Gregori (1985) viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. La storia siamo noi, Viva l’Italia, nessuno si senta offeso, l’Italia che è in mezzo al mare, siamo noi questo prato di aghi l’Italia dimenticata e l’Italia sotto il cielo. da dimenticare, La storia siamo noi, attenzione, l’Italia metà giardino e metà galera, nessuno si senta escluso. viva l’Italia, l’Italia tutta intera. La storia siamo noi, Viva l’Italia, l’Italia che lavora, siamo noi queste onde nel mare, l’Italia che si dispera, questo rumore che rompe il silenzio, l’Italia che si innamora, questo silenzio così duro da masticare. l’Italia metà dovere e metà fortuna, ... viva l’Italia, l’Italia sulla luna. La storia siamo noi, Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre, siamo noi padri e figli, l’Italia con le bandiere, siamo noi, bella ciao, che partiamo. La storia non ha nascondigli, l’Italia nuda come sempre, la storia non passa la mano. l’Italia con gli occhi aperti La storia siamo noi, nella notte triste, siamo noi questo piatto di grano. viva l’Italia,

l’Italia che resiste. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE STORIA LOCALE: Marcellina Oriani

Straordinaria e storica figura di donna dell’antifa scismo e della Resistenza, - è stata riferimento morale, Marcellinapolitico e organizzativo Oriani per tutte le antifasciste impegnate nella costruzione di una Italia diversa che riconoscesse i diritti delle donne, prima di tutto quello alla pace. Nata a Cusano Milanino il 26.3.1908, apparteneva ad una delle più conosciute famiglie locali, che comprende tra i suoi componenti anche Padre Marcellino da Cusano, di cui portava il nome ed era Firenze 1946: Marcellina Oriani nipote prediletta nonostante le idee completamente al congresso unitario CGIL diverse. Il padre fu per 15 anni consigliere comunale nella giunta di sinistra dell’inizio secolo e fin da bambina Marcellina leggeva, in casa, i giornali socialisti L’Avanti e la Giustizia. E’ riconosciuta e documentata, a livello nazionale, la sua figura come particolarmente importante quale organizzatrice della Resistenza in Liguria, con numerosi attestati e racconti dell’attività partigiana, che fu ricca di episodi coraggiosi che sono rimasti profondamente impressi nella memoria di chi ha vissuto quegli anni. Dopo il 25 aprile potè tornare a Cusano Milanino e sposare Giuseppe Chiesa, da cui era stata divisa per tanto tempo perchè perseguitato come antifascista e da cui ebbe una figlia, Marinella Chiesa. Nel 1946 fu eletta, unica donna, nel primo Consiglio Comunale di Cusano Milanino dopo la Liberazione e Rimane nella memoria di molti la restò in carica dal 1946 al 1951, ricoprendo anche il bandiera ricamata con i nomi ruolo di assessore supplente. delle donne di Cusano impegnate nella battaglia per la Pace, che veniva portata in tutte le iniziative. Certificato di patriota a firma del Comandante delle forze alleate in Italia, Generale Alexander Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE STORIA LOCALE: Felicita Seregni

Nata a Cusano Milanino il 3.7.1913, Felicita Seregni famiglia operaia. apparteneva ad una Il padre, Luigi, era capomastro e morì a Tricase nel marzo del 1917 mentre prestava servizio nel Genio Civile. La madre Villa Maria (detta la Seregnina) crebbe i tre figli Ambrogina, Osvaldo e Felicita con il suo stipendio di operaia in filanda e con la misera pensione del vecchio “ziu Mili”, zio del marito e socialista. Con lo zio Felicita andava al circolo “Il Risveglio”, dove si parlava di politica e dove rimase affascinata da un dipinto sulla parete: sotto l’immagine di un Cristo a braccia aperte vi era la scritta “La natura ha stabilito la comunanza dei beni, l’usurpazione ha prodotto la proprietà privata”. Questa frase ed il suo significato le rimasero impresse per tutta la vita, influenzando le sue scelte di impegno politico e sociale.

Felicita rimane nella memoria di molti, con la sua famiglia, come testimonianza del grande contributo personale e collettivo che Cusano ha dato alla Resistenza.

Certificato di patriota a firma del Comandante delle forze alleate in Italia, Generale Alexander Felicita con la sorella Ambrogina Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE Angelo Bruni nasce il 23 novembre 1923 a Rodigo STORIA LOCALE: Angelo Bruni (Mantova) e all’età di due anni si trasferisce a Milano, dove trascorre la sua infanzia. Nel 1944, all’età di 21 anni, alla visita di leva viene riconosciuto rividibile. L’Italia allora era in guerra, era difficile passare inosservato ai controlli della Polizia, ma si sente tranquillo con in tasca il foglio che gli permette di non essere reclutato, quindi di non dover essere al fronte, ma corre comunque il rischio di essere deportato perchè Angelo, come il padre, ha scelto di far parte clandestinamente delle Squadre di Azione Partigiana (S.A.P.). Tradito da un amico, un pomeriggio di agosto viene però fermato a Milano sul Ponte della Ghisolfa, arrestato e portato alle carceri di San Vittore, dove la polizia carceraria lo massacra Carta d’identità di botte: vuole sapere da lui i nomi dei suoi ritrovata nel campo di Dachau compagni di lotta, ma Angelo non parla, non può e dal contingente americano e non vuole tradire. Viene trasferito al Campo di rispedita in Italia concentramento di Bolzano, il 9 ottobre 1944 al Campo di concentramento di Dachau e poi a Buchenwald dove rimane fino all’aprile del 1945, lavorando come tornitore in un’officina meccanica. I tedeschi, consapevole di aver perso la guerra, non si arrendono subito e soprattutto non lasciano liberi i prigionieri e li fanno marciare verso le zone ancora non liberate dagli alleati. Durante la marcia, molti Tessera dell’ muoiono di fame e di fatica e chi si ferma viene Associazione Nazionale fucilato immediatamente dai soldati tedeschi. Perseguitati Politici Il destino vuole che Angelo cada in una buca Italiani Antifascisti utilizzata dai contadini, dove rimane nascosto per qualche giorno, fino all’arrivo degli Americani. E’ finalmente libero e rientra quindi a Milano dalla sua famiglia. Chiede ed ottiene di arruolarsi nella Polizia ausiliaria, rimanendo per cinque anni, poi riprende il suo lavoro di tornitore meccanico e nel 1952 si trasferisce a Cusano Milanino dove viene assunto da una ditta meccanica. Permesso per andare in bicicletta da casa al lavoro Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE STORIA LOCALE: Mario Raule

Di famiglia socialista (il padre vicino a Matteotti, lascia il polesine anche per le minacce che lo colpiscono dopo l’omicidio del parlamentare socialista), giovanissimo militante antifascistaMario Rauleviene arrestato nel febbraio ‘45, imprigionato a San, Vittore, successivamente trasferito con altri compagni verso Bolzano destinati alla deportazione in un campo di lavoro in Germania. Per fortuna la guerra sta finendo ed il 30 aprile vengono rilasciati a Trento. Rientra a Cusano dopo un viaggio avventuroso il 4 maggio accolto calorosamente dai famigliari e dai compagni. Nel dopoguerra l’impegno politico prosegue con il Partito Comunista fino allo scioglimento Bolognina, a lungo consigliere e capogruppo in consiglio comunale per il PCI, con la Cooperativadella Edificatrice e con il Centro Sociale Cooperativo “A. Ghezzi”, di cui è tra i promotori nel 1952, e naturalmente con l’ANPI di cui è stato a lungo presidente e poi onorario fino alla morte. Giornata della memoria Mario Raule, l’ultimo partigiano attivo di Cusano anno 2013 Milanino, si spegne nel 2015, a 90 anni. Incontro con gli alunni delle scuole secondarie

Manifestazione della Festa della Liberazione Vivere vuol dire essere partigiani anno 2014 Con l’ex Sindaco Lino Volpato Antonio Gramsci Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE PITTURA: Gli artisti e la Resistenza

Luigi Broggini Morte per gli innocenti (1943)

Renato Guttuso La liberazione di Roma (1944)

Renato Guttuso ARTISTI PER La fucilazione in campagna (1939) LA LIBERTA’

Giuseppe Motti Veglia ai fucilati (1944) Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE POESIA SUL WEB

MARIO PER UN PARTIGIANO Dove vai, rasentando i muri della - CADUTO città Era nel buio l’ombra sembri assorto in pensieri lontani, a darti un volto, forse stai ricordando la tua gioven o indistinta paura del domani? tù, - Ma all’alba si partì, i tuoi vent’anni, - cuore d’acciaio e muscoli di bronzo anche allora rasentavi i muri im sui campi seminati incontro a loro. bracciando un fucile, Battito breve di un’ala sul fossato: qualcuno vestito di nero voleva im una canzone ricoprì lo strappo pedirti di realizzare i tuoi sogni. Qualcuno voleva impedirti della tua carne, o mio fratello,un che altri uomini, altre donne, altri canto lungo come il tuo cammino bambini per i sentieri chiari del futuro. vivessero in un mondo diverso fatto di lavoro, di benessere, di A darci luce il tuo sorriso valse, felicità quando la fronte sollevasti al sole, non so se oggi si possa dire per dirgli la tua pena che tutto si sia realizzato.. e il tuo tormento. ma i sogni restano e quelli nessuno potrà toglierteli Poi ricadesti: i fiori vecchio partigiano. Pietro Tajetti sugli esili gambi pensierosi bastarono a donarti una corona.

Giovanni Capuzzo Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE CINEMA

diMIRACOLO Spike Lee A SANT’ANNA USA 2008 - 160”

Il libro di James McBride da cui è tratto il film di Spike Lee

diIL Guido PARTIGIANO Chiesa JOHNNY Italia 2000 - 135”

Tratto dall’omonimo libro di Beppe Fenoglio Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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L’AGNESE VAdi AGiuliano MORIRE Montaldo Italia 1976 - 135”

È il primo (e l’unico) film italiano sulla Resistenza che ha per protagonista una donna. Dignitosamente illustrativo, privilegia gli intenti informativi su quelli celebrativi e ha un salto di qualità nella parte finale, grazie a un’ottima Ingrid Thulin e alla fotogenia delle valli di Comacchio Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE Libri e DVD disponibili presso la Biblioteca Civica

Proposte per ragazzi DVD Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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Alla Prima Guerra Mondiale gli Alpini, i “figli dei monti” come li chiamava Cesare Battisti, parteciparono Il Corpo degli alpini con 88 battaglioni e 66 gruppi di artiglieria da dell’Esercito italiano. è un corpo di militari montagna per un totale di 240.000 alpini mobilitati. Fu creato ufficialmente il 15 ottobre 1872 per preparare truppe di esperti a difendere i confini montani. Dopo Quarantuno mesi di lotta durissima e sanguinosa la liberazione del Veneto nel 1866, infatti, il Regno costituirono per gli Alpini un’epopea di episodi d’Italia aveva bisogno di un nuovo modello di difesa montana sul confine con l’impero Austro-Ungarico. collettivi ed individuali di altissimo valore e di A ciascuna delle neo nate compagnie venne assegnato un indomita resistenza, di battaglie di uomini contro mulo con una carretta per il trasporto dei viveri e uomini, di uomini contro le forze della natura, di dei materiali. Come arma individuale agli alpini venne dato in azioni cruente e ardimentose sulle alte vette dalle dotazione il fucile Wetterli modello 1870 (dal nome enormi pareti verticali, di miracoli di adattamento dell’inventore, un meccanico svizzero). alle condizioni più avverse e nelle zone alpinistica- Così nacquero gli “Alpini”, mascherati da generici distrettuali, fra le pieghe di un Decreto Reale mente impossibili. firmato a Napoli da Vittorio Emanuele II, ma con già sulle spalle un fardello di compiti e responsabilità Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la storia pesanti quanto il loro zaino di allora e di sempre. Il privilegio di costituire degli Alpini segue un lungo itinerario costellato di toccò alla classe del 1852, ovviamentei primi reparti denominata alpini croci. In Russia, gli Alpini, in una marcia eroica “classe di ferro”. (oltre 700 Km. a piedi), sotto il flagello del freddo A queste truppe speciali, nel 1874, fu posto sul capo un cappello di feltro nero a bombetta, con una stella e contro un nemico molto forte e determinato, affron- di metallo a cinque punte e coccarda tricolore, ornato tarono durissimi sacrifici e sofferenze che la nostra con una penna nera sul lato sinistro, il quale divenne mente oggi non riesce nemmeno a immaginare. subito l’emblema araldico dei soldati della montagna. Nati per combattere sui ghiacciai e sulle delle Alpi, gli alpini per uno dei tanti e curiosi scherzi della storia, ebbero il “battesimo altedel vettefuoco” sulle roventi ambe africane, nelle campagne di Eritrea del 1887 e del 1896, ove mostrarono il loro valore e le loro qualità di fieri soldati nella sfortunata battaglia di Adua del 1° marzo 1896, sull’Amba Rajo, e dove il 1° Battaglione Alpini d’Africa, comandato dal tenente colonnello Davide Menini, si immolò sul posto assieme a molti artiglieri. Dei suoi 954 alpini ne sopravvissero solo 92. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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, Anche durante questo immane conflitto europeo- Eroico fu il comportamento degli Alpini, che a Nikolajewka, riuscirono iniziato dall’Italia in uno stato di impre a rompere il cerchio di ferro e di fuoco dei soldati dell’Armata parazione militare che determinò una Rossa. riduzione delle capacità operative delle Inferiori di numero, di equipaggiamento e di armamento, gli Alpini, Grandi Unità, gli alpini si batterono con grazie all’ineguagliabile spirito di Corpo, all’attaccamento alla valore e grande dignità. loro terra, ai loro affetti, alla generosità che anima tutti i figli della montagna, seppero soffrire con dignità e onore, compiendo La firma del trattato di pace e il successivo infiniti gesti di umanità e di fratellanza verso tanti fratelli ingresso dell’Italia nella NATO dette il stremati dal gelo, dalle ferite, dalle fatiche, dalla fame e dal via alla ricostituzione dell’ Esercito nemico implacabile. Italiano. Nell’arco di otto anni, vennero Durissimo fu il prezzo pagato dalle Penne Nere per aprire ai ricostituite, cinque Brigate Alpine: Julia, superstiti la via della libertà: su 57.000 uomini ben 34.170 non Tridentina, Cadore, Orobica e Taurinense, tornarono a casa. formate su un reggimento alpini, un reggimento artiglieria da montagna e Di essi, supporti tattici e logistici. militare degliDon Carloalpini in Gnocchi Russia - apostolo della fede ed eroico

sacerdote delle penne nere e che presto sarà beatificato dal Papa, al – l’indimenticabile cappellano Durante la lunga stagione della guerra termine di quella terribile battaglia, disse: opera veramente sovrumana. Dio fu con loro, ma gli uomini furono fredda gli alpini erano in prima linea, a degni di Dio” difesa dei confini orientali, nel contesto del grande sforzo alleato di contenimento . “Tutti hanno compiuto del blocco sovietico che minacciava l’Europa Occidentale.

Uomini fieri ed infaticabili, uomini ricchi di fede, temprati dalla lotta con la natura, dotati di un luminoso patrimonio spirituale ereditato dai propri padri, gli Nelle tradizioni degli Alpini Alpini hanno portato sempre intatto nella non esistono comportamenti o parentesi del servizio militare, queste - preziose qualità civiche ed umane, indi sentimenti sleali: il nemico si spensabili per chi deve assicurare la combatte ma non si disprezza. difesa della Patria. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE le truppe alpine, rinnovate nella struttura GLI ALPINI eOggi nei ruoli da svolgere, sono uno strumento non solo al servizio e per la difesa del nostro paese ma anche “garanti” dell’ordine, della sicurezza e stabilità internazionale. Si tratta di un impegno ad alto rischio e sempre oneroso che gli “alpini con le stellette” hanno affrontato con assoluta dignità di comportamenti per assicurare in quelle regioni colpite da anni di contrasti etnici e religiosi la convivenza pacifica, la ricostruzione e la pace. Attualmente gli alpini in forza al Comando Truppe Il Raduno nazionale degli Alpini Alpine ammontano a circa 9.500 uomini di cui 526 sono è una manifestazione che si svolge ogni donne assegnate adeguatamente in tutti i reparti. anno nella seconda settimana di maggio in Dispone di forze capaci di partecipare a tutte le una città scelta, di volta in volta, dal missioni sia in Italia che all’estero con moduli amor di patria, operativi adatti per portare a termine le missioni Consiglio Direttivo Nazionale dell’ assegnate. Associazione Nazionale Alpini, nata a Oltre alle due Brigate Alpine Julia e Taurinense, il Milano nel 1919. Le adunate si svolgono Comando Truppe Alpine, erede del glorioso 4° Corpo senso di dovere d’Armata Alpino, ha sede a Bolzano ed ha alle sue in ricordo della prima Adunata, che allora dipendenze varie unità di supporto: il 4° Reggimento si chiamava Convegno nazionale, e che si Alpini paracadutisti con sede a Bolzano, il 6° e svolseforza sul Monte d’animoOrtigara nel settembre Reggimento Alpini di sede a Brunico, il Centro 1920 per ricordare le migliaia di caduti Addestramento Alpino di Aosta. durante la battaglia del monte Ortigara e della prima guerra mondiale in generale. L’Associazione Nazionale Alpini non è solo costituita da uomini che amano radunarsi per sfilare con il cappello alpino in ricordo ed in onore delle gene- razioni del passato; Essa è oggi più che mai un organismo vivo ed operante nella realtà quotidiana del nostro Paese con il fine di insegnare ai giovani l’amore verso il prossimo e l’amore verso la Patria. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE GLI ALPINI subì varie

Il cappello alpino modifiche: il fregio a stella fu sostituito con un fregio di metallo bianco raffigurante un’aquila ad ali spiegate sormontata da una corona reale, appoggiata su una cornetta sovrapposta a due fucili incrociati e contornata da una scure e una piccozza, con rami di quercia e di alloro. Essa rappresentava il simbolo di potenza e audacia del Corpo degli Alpini; sul tondino del fregio venne applicato il numero del reggimento e sul cappello della truppa le nappine mostravano colori differenti a seconda dei battaglioni. Per identificare poi gli ufficiali superiori si stabilì di guarnire il cappello con una penna bianca.

di feltro è il

La penna sul cappello simbolo degli alpini dal 1872. E’ lunga circa 25-30 cm, è inserita sul lato Basata sul testo trovato in una lettera sinistro del cappello ed è leggermente inclinata del 1935, inviata da un colonnello alla all’indietro. madre, è stata riadattata nel 1949. È di corvo (nera) per la truppa, d’aquila Negli anni ha subito alcune modifiche al (marrone) per i sottufficiali e per gli ufficiali testo, ma è sempre presente il senso che inferiori, d’oca (bianca) per gli ufficiali riporta situazioni, fatti e sentimenti superiori e i generali. vissuti dagli alpini. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE GLI ALPINI Libri disponibili presso la Biblioteca Civica Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE IMPEGNO DELLO STATO: LOTTA ALLA MAFIA La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha La lotta alla mafia… non deve essere soltanto un inizio e avrà anche una fine. una distaccata opera di repressione, Giovanni Falcone ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolga tutti, che tutti abitui a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità.

Paolo Emanuele Borsellino

Triste la scuola del paese di Pinocchio: “Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai”. Triste e pericoloso il paese in cui non c’è la scuola, non c’è libertà, se non c’è libertà c’è sopraffazione e violenza. Lì nascono le Mafie. E’ stato proprio un desiderio di libertà, di crescita civile di ragazze e ragazzi liberi (quindi consapevoli) che ha portato la Commissione parlamentare antimafia nel 1997 ad istituire lo “Sportello per le scuole e il volontariato”, strumento di informazione e conoscenza, ma anche filo intelligente che corre tra i rappresentanti del popolo impegnati nello studio e nell’intervento sui fenomeni mafiosi e il perno vitale di una società, la scuola. La scuola dei giovani, ma anche e soprattutto la scuola dove il “vecchio saggio”, figura centrale di una società, trasmette il suo sapere. E tutto il villaggio lo segue con fiducia. In questa società - per ora nel regno di utopia - non esistono le Mafie. In questa società, poiché la scuola è libera, tutti sono liberi. On. Tiziana Maiolo Coordinatrice attività Sportello per la scuola e il volontariato Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

SULLA STRADA BIBLIOTECA CIVICA F. MARASPIN gruppo fotoamatori cusano milanino DELLA MEMORIA FESTA DELLA LIBERAZIONE IMPEGNO DELLO STATO: LOTTA ALLA MAFIA Il termine ma ha avuto mafiaun successo sembra internazionale di origine italiana, al punto che è divenuto sinonimo di criminalità organiz zata. Ma i due concetti – mafia e criminalità organizzata assumono i – non coincidono. Le attività criminose- nfatti una forma organizzata ovunque vi siano mercati illegali da sfruttare (droga, prostituzione, racket, gioco d’azzardo). Le mafie, però, vanno oltre e tendono ad affer LE ORIGINI mare il controllo sul territorio, divenendo Tralasciando alcune dubbie ricostruzioni volte così potenti da sfidare gli ordinamenti che vorrebbero far risalire le origini - statali. Si parla di mafie al plurale perché col di Cosa Nostra alla setta dei Beati Paoli a nella Palermo del XII secolo, la nascita termine si indicano ormai le organizzazioni criminali russe, cinesi, sudamericane – i della mafia si può ricondurre al periodo famosi “cartelli” colombiani – e la Yakuza di transizione fra la fine del Regno giapponese. In Italia viene borbonico e l’Unità d’Italia, quando il riferirsi in generale alle diverse nuovo Stato italiano fallì nell’assunzione criminali nate in alcune regioniapplicato meridionali: per oltre del controllo del territorio e del mono- a Cosa nostra in Sicilia, la ‘ndrangheta organizzazioni polio della forza in Sicilia. calabrese, la camorra napoletana, la Sacra Un fallimento che favorì l’ascesa di un corona unita in Puglia. Per poter cont gruppo di faccendieri che si propose ai efficacemente queste organizzazioni, nel 1982, il proprietari terrieri quali custodi nostro ordinamento ha introdotto l rastare dell’ordine sociale. Non si trattò, come giuridica della “associazione di stampo sottolineano gli studi storici più mafioso”, di cui si avvalsero i giudicia fattispecie del pool recenti, dell’esito di una insanabile antimafia nel maxiprocesso di Palermo. arretratezza, ma piuttosto l’adattamento Cosa nostra distorto a una modernizzazione che apriva zioni criminali. è la più antica di queste associa opportunità di grandi profitti, partico- larmente nel campo della produzione e - commercializzazione degli agrumi. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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Le transazioni mafiose hanno sempre più o meno la stessa dinamica. C’è il meccanismo della protezione/ estorsione, nella quale nonl’imprenditore si capisce mai se prevalga il primo o il secondo termine del binomio, se sia vittima o complice dei mafiosi. la costruzione di un complesso C’è Oggi per fortuna non c’è la rassegnazione di 30 sistema di regolamenti interni, codici anni fa, bensì la consapevolezza che la mafia si e codicilli, che vale a sancire la può sconfiggere. Lo Stato può farcela. E per - solidarietà interna della cosca o riuscirci deve diffondere la cultura della famiglia mafiosa. legalità, creare infrastrutture di sport e C’è la violazione di quelle regole che tempo libero per i giovani, laoltre mafia ai italianapresupposti ha porta a usare con la argomentazioniviolenza intestina, di varia sempre ad affermare la per il rispetto di tutti i principi della Costitu giustificata sulle altre. zione. Secondo alcuni studi natura, ma intesa un giro d’affari pari al 10-12% del Pil, si supremazia di una fazione parla di circa 250-300 miliardi l’anno di La storia della mafia è fatta da relazioni profitti illegali sottratti alla tassazione. tra persone in luoghi specifici, da Solo per la corruzione si calcolano 60 miliardi genealogie e signorie territoriali di l’anno in Italia, a fronte dei 120 miliardi lungo periodo. complessivi nel resto d’Europa. E a questo anni proposito, non va dimenticata l’opera di supporto che l’Italia sta garantendo a Stati, come il Canada,ivendo l’esperienzache solo in questidel fenomeno ultimi mafioso. stanno v Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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La storia di Giovanni Falcone e , Paolo Borsellino: Quando si parla di lotta alla mafia, le figure che due vite intrecciate, vengono subito in mente esono Paolo quelle Borsellino di uno stesso destino. Giovanni Falcone due uomini che hanno inferto un duro colpo alle Affrontato a testa alta organizzazioni mafiose, facendone condannare molti fino al 1992, l'anno più cruciali esponenti e che hanno sacrificato la loro nero per l'antimafia vita per combattere la criminalità organizzata. - e per l'Italia. I due magistrati infatti sono morti per mano di Cosa Nostra a soli 57 giorni di distanza l’uno dall’altro: Giovanni Falcone è morto nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, mentre Paolo Borsel lino nella strage di Via d’Amelio del 19 luglio dello stesso anno. La morte ha reso le loro figure ancora più eroiche, ispirando le generazioni successive a non smettere mai di lottare. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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L’ONU VOTA LA Ma sono tanti gli eroi che hanno collaborato ed “RISOLUZIONE FALCONE”. hanno sacrificato la loro vita per perseguire lo stesso fine. Sono uomini di Stato, politici, IL METODO DEL GIUDICE giornalisti emblemi della legalità come ISPIRERÀ LA LOTTA ALLE Don Pino Puglisi, prete, insegnante, educatore che ha MAFIE DEL MONDO dedicato la propria vita al servizio dei ragazzi, affinché non seguissero la strada della criminalità Nel nome di Giovanni Falcone e delle organizzata, assassinato la sera del 15 settembre sue straordinarie intuizioni investigative, a Vienna, nel 1993. Indimenticata anche la figura di Peppino corso della Conferenza delle Parti, Impastato, giornalista membro di Democrazia è stato approvato all’unanimità il Proletaria, a cui è dedicato il film . documento italiano che pone I 100 passi l’eredità lasciata dal magistrato Impastato ha denunciato le attività malavitose di a fondamento della lotta alle mafie Cosa Nostra e per questo fu ucciso. (ottobre 2020). Oggi sono sempre di più coloro che grazie al È il primo atto di questo genere che sostegno di associazioni come Libera ogni giorno valorizza il contributo di una si scagliano contro la piaga delle organizzazioni singola personalità. criminali.

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. Paolo Borsellino Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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UN MISTERO IRRISOLTO La lotta alla mafia che deve Un vero e proprio buco nero. Destinato, forse, portare avanti lo Stato a non trovare soluzione. anche oggi è una battaglia Chi me lo fa Un’agenda dell’Arma dei di libertà contro Carabinieri, diventata fare? suo malgrado, il fulcro chi soffoca le coscienze, Soltanto di un mistero irrisolto.AGENDA contro chi vuole confondere lo spirito Si tratta dell’ che il giudice la verità con la menzogna, di servizio ROSSA teneva Paolo Borsellino il bene con il male. sempre con sé. Con questo spirito e con Non se ne separava mai.con questo convincimento, Eppure, dopo la strage in Giovanni Falcone e cui fu uccisogenti dellainsieme scorta, i cinque a ’inizio Paolo Borsellino avuta in dono all dell’anno, non è mai stata hanno combattuto per ritrovata. restituire la libertà Secondo quanto raccontato alla loro terra. dai suoi più stretti collaboratori, e dopo l’attentato a Giovanni Falcone, il giudice aveva iniziato a scrivere una serie di appunti. Ma cosa c’era scritto? Forse nessuno lo saprà mai. Pantone Quadricromia Verde 349 100c 83y 47k Rosso 485 100m 91y Giallo 117 18m 100y 15k Azzurro 5435 20c 30k Rosso scuro 485+20k 100m 91y 20k Verde scuro 349+20k 100c 83y 67k

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