Polemiche “Patria” duramente criticata dai partigiani e dall’ANPI Porzûs: difficile e doloroso parlarne con obbiettività

di Wladimiro ifficile, complesso, doloroso par- dini comunisti, alla , al IX Cor- Settimelli lare dell’eccidio di Porzûs, della pus sloveno, la vicenda coinvolse anche D Osoppo e di tutte le tragedie che Luigi Longo, , Vincen- hanno insanguinato, durante la Seconda zo Bianco, il Comitato di Liberazione guerra mondiale, ma anche prima, il triestino, il CLNAI, Umberto Massola, -Venezia Giulia e le cosiddette zo- Aldo Lampredi e altri dirigenti politici ne del Confine orientale. Sono tante le delle due parti. Dunque, un contesto ferite mai rimarginate, tra polemiche du- complesso, difficile da capire e da spiega- Il testo da noi rissime, speculazioni della destra più re, reso ancora più doloroso e tragico pubblicato oscena e tensioni anche dure tra gli uo- dall’eccidio di Porzûs. Sulla rivista del 25 nel numero mini della Resistenza che pagarono, an- aprile ne abbiamo appena accennato che in Friuli-Venezia Giulia, un prezzo pubblicando il primo rapporto sulla stra- del 25 aprile altissimo di sangue per la libertà e per ge, un rapporto di parte osovana, natu- e le lettere battere fascisti e nazisti. Ma discutere an- ralmente, e quindi di parte. e i documenti cora dell’eccidio di Porzûs, significa – La cosa ha suscitato una vera e propria che ci sono arrivati. come ha scritto Alberto Buvoli “parlare ondata di proteste nell’ambito resisten- Precisano, di una delle vicende più gravi e dramma- ziale tra , e . Com- correggono, tiche della Resistenza italiana”, nella pagni e amici delle ANPI ci hanno scrit- quale sono coinvolti in varia misura il to lettere durissime, polemiche, a volte chiariscono Partito Comunista italiano attraverso i anche ingiuriose. Ci hanno poi riferito di suoi dirigenti sia nazionali sia locali della dibattiti e incontri al limite della rissa. Federazione di Udine, alcuni reparti Alcuni hanno comunicato che non com- Gap, il comando della Brigata Osoppo preranno più Patria. Insomma hanno ri- Friuli e dirigenti politici e comandi mili- tenuto che, quello di Patria, sia stato un tari sloveni, Eduard Kardelj e il IX Cor- cattivissimo servizio reso alla Storia e al- pus sloveno. Il contesto nel quale il la memoria di tanti eroici partigiani. Un Mario Toffanin “Giacca” da giovane e, molti anni dramma maturò ed ebbe il tragico epilo- vero pandemonio, dunque. In particola- dopo, nella sua casa in go è quello della cosiddetta “questione re è stata attaccata l’anomima scheda che . nazionale”, delle rivendicazioni territo- presentava il rapporto sulla strage di Por- riali che la Slovenia avanzava nei con- zûs e nella quale l’autore aveva tentato di fronti di ampi territori giuliani e friulani, spiegare la situazione al confine orientale e non soltanto di quelli abitati da popo- “mettendo insieme, in modo grossolano lazioni di nazionalità slovena. L’effera- e semplificatorio cose che, insieme, non tezza dell’eccidio – scrive ancora Alberto potevano stare. Anche con date e riferi- Buvoli – e l’animosità che ne fu alla base menti sbagliati, accostamenti precari e sono probabilmente dovute al compor- abusivi” ecc. ecc. tamento a volte equivoco di alcuni Co- Leggerete da voi, cari compagni e amici, mandi della Osoppo, che, nonostante i i giudizi di merito su quel che ha scritto ripetuti richiami degli organi dirigenti Patria perché abbiamo deciso di pubbli- della Resistenza italiana, non si peritaro- care integralmente le lettere più impor- no di prendere contatti e formulare ipo- tanti che ci sono arrivate. Proprio per un tesi di accordi con il nemi- doveroso atto di lealtà verso i lettori, i co, con comandi tedeschi partigiani e i dirigenti dell’ANPI che ci e con esponenti fascisti lo- hanno scritto. D’altra parte la rivista è di cali e della X Mas, contat- tutti i partigiani e dei resistenti. È per lo- ti che spesso potevano da- ro e al loro servizio. In quanto alla sche- re l’impressione di avere da di presentazione del rapporto su Por- come obiettivo un capo- zûs confesso: l’ho scritta io, come tutte volgimento di fronte, e le altre schede dei diversi servizi del nu- non quello di umanizzare mero del 25 aprile. Forse potevo essere la lotta. più preciso e più chiaro? Meno giornali- Aggiungo che, oltre a stico e più storicamente attendibile? Può Kardelj, ai Gap, ai garibal- darsi. Dopo spiegherò.

patria indipendente l 27 luglio 2008 l 27 Ecco, ora, il testo delle lettere che “Bolla” e i suoi uomini, invece, fuga davanti all’esercito di Tito, di abbiamo ricevuto. Abbiamo deciso chiedevano che l’integrità del terri- migliaia e migliaia di italiani di pubblicarle l’una di seguito al- torio italiano fosse rispettata… In- Dalmati e Giuliani…”. l’altra: somma, era già in atto lo scontro L’immagine stuzzica senz’altro la ideologico che poi porterà al nascere fantasia, ma nel regno della fanta- dei problemi di Trieste e di tutta sia rimane. L’esodo di istriani e «Egregio Direttore, la frontiera orientale… Problemi dalmati, a cui probabilmente l’Au- la lettura dell’articolo Quando a che, in parte, porteranno anche alle tore si riferisce, fu conseguenza Porzûs ammazzarono “quei porci foibe…”. del trattato di pace (firmato il 10 badogliani” pubblicata nel nume- Qui il contesto è addirittura azze- febbraio 1947) che dava quelle ro di Patria Indipendente del 20 rato. L’Autore sembra dimenticare terre alla Jugoslavia, e divenne fe- aprile 2008, ci ha profondamente che l’Italia fascista e lo stato fan- nomeno di massa dopo il Memo- offesi e indignati per vari motivi. toccio di Salò stavano perdendo randum di Londra del 1953. Innanzitutto per la scelta editoria- una guerra di cui portavano non Fu un episodio drammatico, non le: si trattava di un numero mono- piccola parte di responsabilità, e certo l’unico in Europa. Dalla Ce- grafico per la festa della Liberazio- che l’esercito di liberazione jugos- coslovacchia, ad esempio, e dalla ne, che passava in rassegna episodi lavo invece la stava vincendo e che Polonia furono espulsi milioni di eroici della Resistenza in varie re- già nel settembre del ’43 il Fronte cittadini di lingua tedesca che abi- gioni italiane. Per il Friuli-Venezia di liberazione sloveno aveva an- tavano quelle terre dal tardo me- Giulia si sarebbe potuto parlare nesso quello che chiamavano il “li- dioevo. Dire che tutto ciò fu il ri- dell’Adriatisches Küstenland, an- torale sloveno” che andava ben ol- sultato della follia nazifascista è nesso al Terzo Reich; o dei cosac- tre Trieste e Gorizia. E che, se non soltanto un’ovvietà. chi di Krasnov e delle stragi di una ci fosse stata la Resistenza, quella Sarebbe bastato che l’anonimo au- guerra che nella regione cessò l’8 garibaldina in primis, che meritò tore avesse guardato con più at- maggio 1945; invece si è scelto di all’Italia nel preambolo del tratta- tenzione il libro da cui ha ricavato parlare solo dell’eccidio di Porzûs, to di pace la qualifica di “cobelli- il documento pubblicato (Alberto riducendo sostanzialmente a quel- gerante”, altro che e Dalma- Buvoli, Le formazioni Osoppo l’episodio l’intera Resistenza della zia avremmo perso! Il problema di Friuli. Documenti 1944-1945, nostra Regione (4.777 partigiani Trieste e del confine orientale l’a- Udine, IFSML, 2003): da p. 26 a caduti, dei quali 1.158 nei campi vevano posto il regime fascista e la p. 39 avrebbe trovato una precisa di concentramento). sua guerra sciagurata. Così come contestualizzazione dell’eccidio di Siamo pienamente convinti che di la tragedia delle foibe la cui re- Porzûs che si basa sulla storiogra- tutto si debba parlare, anche delle sponsabilità (è ancora necessario fia e sulla ricerca archivistica più “pagine nere”, ma il contesto non ribadirlo?) compete alla Jugosla- aggiornata e avrebbe evitato tante ci è sembrato opportuno. via, mentre la Resistenza italiana banalità. Ma questo è il fatto meno grave. non c’entrava nulla. Comitato Regionale dell’ANPI del Ciò che ci ha lasciato veramente Ancora più azzardato appare il Friuli-Venezia Giulia e Istituto stupiti (e ha scatenato una severa collegamento tra la scelta degli Friulano per la Storia del Movi- critica da parte dei partigiani e de- operai di Monfalcone di andare in mento di Liberazione» gli abbonati a Patria della nostra Jugoslavia e l’esodo da Istria e Regione) è stato il trafiletto non Dalmazia di molti italiani lì resi- firmato che presentava il successi- denti. «ANPI – Comitato Provinciale vo documento, la relazione sul- La storia di quegli operai che par- di Gorizia. l’eccidio datata 25 febbraio 1945: tirono entusiasti a costruire il so- Cari amici, un pezzo farcito di semplificazio- cialismo al di là del confine è un la lettera che segue riassume quan- ni, imprecisioni, errori a cui noi fatto a sé, che va trattato con ri- to emerso nella riunione della Pre- lettori di Patria indipendente non spetto. I cantieri di Monfalcone sidenza del Comitato Provinciale siamo abituati. furono una fucina di antifascismo di Gorizia dell’ANPI del 9 e 16 Cominciamo dal numero delle vit- durante tutto il Ventennio e il maggio che ha registrato il diffuso time, che furono 17. Il documen- contributo di quei lavoratori alla dissenso di molti nostri iscritti ed to parla di 25 caduti, e l’errore è Resistenza fu inestimabile. Se ha deciso di farvelo conoscere, in comprensibile in uno scritto steso qualcuno pagò un prezzo per quanto condiviso. durante la guerra, 18 giorni dopo quella scelta, che oggi può appari- Quanto pubblicato da Patria nel il fatto, quando stavano trapelan- re un po’ ingenua, caso mai furo- n. 4 aprile 2008, dedicato al 25 do le prime notizie. Meno com- no quegli operai stessi, quando nel Aprile, intitolato “Il primo rappor- prensibile dopo 63 anni e tante ri- ’48 la Jugoslavia fu espulsa dal Co- to sull’infame uccisione di Bolla e cerche e pubblicazioni. minform, e di conseguenza ruppe dei suoi partigiani” ha suscitato L’anonimo prosegue: “…I parti- con il PCI, e molti di loro pagaro- polemiche e rimostranze di diversi giani comunisti (tutti? qualcuno? e no duramente la fedeltà al partito compagni dell’ANPI che non ri- quando?) … avevano, in pratica, italiano. tengono opportuno il modo in cui accettato di passare sotto i loro (de- “Tutto (continua l’anonimo) men- quel rapporto è stato pubblicato e gli jugoslavi) comandi militari. tre era ancora in corso la dolorosa più ancora criticano la presenta-

28 l patria indipendente l 27 luglio 2008 zione che di esso si fa nel riquadro A lato, la malga di Porzûs come era che lo precede, sotto il titolo allora; in basso, “Quando a Porzûs ammazzarono come è attualmen- te. Oggi è monu- quei porci badogliani”. mento nazionale. Il rapporto, come si scrive nella suddetta premessa, è ripreso dal li- bro di Alberto Buvoli, direttore dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, che scrupolosamente lo riporta tra molti altri dell’Osoppo. Si tratta di un documento redatto dal secon- do Gruppo Brigate Osoppo del- l’Est (come tale di parte) e come si legge nello stesso non entra nel merito di quale sia “stato il segre- to movente che ha determinato questa inspiegabile e quanto mai crudele azione” poiché esulava dai compiti della relazione. Si può dire a proposito che qualo- ra si fosse reputato utile pubblicar- lo sulla nostra rivista a 5 anni dal- l’uscita del libro di Buvoli (cosa che a noi pare discutibile) occorre- va quanto meno specificarne gli autori. Ma anche in questo caso si deve notare che nel libro l’autore dedica un intero capitolo (dalla pagina 26 alla 39) alla gravissima vicenda, che sarebbe stato bene al- meno citare. Nelle preposizioni iniziali di tale capitolo “L’eccidio di Porzûs” si legge: la Resistenza italiana, non si peri- po” di attesismo e di intesa con il L’eccidio di Porzûs fu una delle vi- tarono di prendere contatti e di di- nemico. Conclusa la fase giudizia- cende più gravi e drammatiche mostrarsi disponibili ad accordi con ria per l’intervenuta amnistia del della Resistenza italiana, nella il nemico, con comandi tedeschi e 1959 che bloccò un nuovo pro- quale furono parte in causa il Par- con esponenti fascisti locali e della cesso a Perugia, rimase aperta la tito comunista italiano attraverso i X Mas, contatti che avevano come polemica politica piuttosto che i suoi dirigenti della Federazione di obiettivo anche un capovolgimento necessari approfondimenti storici Udine, alcuni reparti della Briga- di fronte in funzione antislava e ai quali il libro di Buvoli ha recato ta GAP, il comando della 1a Briga- anticomunista. certamente un serio contributo. ta Osoppo Friuli e dirigenti politici È noto che della tragica vicenda se Nel riquadro a premessa del rap- e comandi militari sloveni del IX ne è occupata anche la giustizia porto osovano, invece, dopo di Corpus sloveno. Il contesto nel qua- italiana per ben 7 anni, dal 1947 al aver definito il film che ne parla le il dramma maturò ed ebbe il tra- 1954 nei Tribunali di Udine, Ve- “opera che ha lasciato il segno” gico epilogo fu quello delineato co- nezia, Brescia, Lucca e (in secon- (ma quale? poiché criticato aspra- me “questione nazionale”, quello do grado) Firenze; e poi ancora mente dalla migliore critica cine- cioè delle rivendicazioni territoria- per altri anni la Cassazione. Che matografica, dall’ANPI ed anche li che la Slovenia avanzava nei l’intento manifesto dell’accusa da Patria all’epoca del film) si confronti di ampi territori giulia- consisteva nella richiesta di con- scrive pure che i “partigiani comu- ni e friulani, e non soltanto di danna “per tradimento nazionale” nisti, da tempo, erano in contatto quelli abitati da popolazioni di na- delle formazioni garibaldine al più con i combattenti del Maresciallo zionalità slovena. L’efferatezza alto livello e – per loro tramite – Tito e avevano, in pratica, accetta- dell’eccidio e l’animosità che ne fu del Partito comunista (accusa pe- to di passare sotto i loro comandi alla base furono probabilmente una raltro rifiutata dalla magistratura militari”. Si dimostra così di igno- comunque ingiustificata e violenta giudicante), mentre d’altra parte, rare (ma non si esita a trarne con- risposta al comportamento a volte pur ammettendo la gravità dei fat- seguenze comunque infelici e sto- equivoco di alcuni comandanti del- ti di cui si era reso responsabile il ricamente infondate) che da que- l’Osoppo, che, nonostante i ripetuti reparto dei GAP, si accusava il Co- ste parti esisteva un reparto arma- richiami degli organi dirigenti del- mando della prima Brigata “Osop- to di partigiani italiani dal marzo

patria indipendente l 27 luglio 2008 l 29 1943, che raccolse persegui- sloveno, forza preponderante tati politici antifascisti e di- in quel teatro di guerra. Vero sertori del R.E. italiano de- è pure che usando di tale co- nominato “Distaccamento mando la “” fu tra i Garibaldi” sparsi nelle Briga- liberatori di Lubiana il 9 te slovene; che tale formazio- maggio e non di Trieste e ne partigiana italiana non po- Gorizia dove l’Armata jugos- teva che costituirsi accanto lava giunse il 1° maggio, 24 alle brigate slovene che ope- ore prima della Divisione in- ravano entro i confini dello glese e quella garibaldina ita- Stato italiano di allora dalla liana soltanto il 20 maggio e fine del 1941, inizio del ciò fu di indubbio pregiudi- 1942; che nei giorni seguen- zio per l’immagine della Re- ti l’Armistizio tutta la zona sistenza e non solo. montana del Friuli Orientale, Ma tra questi trascorsi storici del Collio, del Carso gorizia- e gli impropri accostamenti no e triestino e di grande con le cosiddette “foibe” o parte dell’Istria era presidiata peggio ancora con quello, as- dai partigiani sloveni e croati solutamente gratuito, tra l’e- e in quei territori i preesi- sodo tra la fine del ’46 inizio stenti Comitati di liberazione ’47, di circa 3 mila persone, delle due nazionalità avevano operai di Monfalcone e loro proclamato l’insurrezione familiari, e l’esodo di 300 nazionale e si creavano vaste mila profughi istriani, fiuma- zone libere mentre crollava- ni e dalmati in oltre un de- no le strutture militari e civi- cennio, è semplicemente as- li italiane. Che, infine – per surdo! Si dimentica così di limitarci a quanto rimane un tratto la guerra e le sue della Venezia Giulia nella no- I corpi di massacrati italiani recuperati nella foiba di inevitabili conseguenze: la ri- stra Repubblica – gli oltre Bosavizza. determinazione dei confini di mille lavoratori e antifascisti tutta l’Europa, da quelli monfalconesi e isontini, tra i primi costituite e operino valorosamente orientali italiani e tutti gli altri, partigiani italiani che il 10 settem- con le truppe del Maresciallo Tito specie del centro-est del continen- bre 1943 accorsero in montagna e nei reparti italiani che al coman- te, come è avvenuto dopo l’ultima costituendo una Brigata su tre do del Maresciallo Tito combatto- guerra ma anche la precedente Battaglioni, autodefinitasi “Prole- no nelle nostre regioni la comune 1914-’18. E con i nuovi confini taria” per partecipare alla battaglia guerra di Liberazione ... Le Arma- anche gli inevitabili esodi delle po- di Gorizia durata fino alla fine del te del Maresciallo Tito sono una polazioni: oltre 10 milioni dopo mese, si affiancavano alle più forti parte degli eserciti vittoriosi delle l’ultima guerra (tra i quali 300 mi- ed esperte Brigate slovene nel ten- Nazioni Unite; voi lotterete al lo- la nostri) a scapito degli Stati che tativo di arrestare l’avanzata tede- ro fianco come a fianco di fratelli l’hanno scatenata tra i quali, pur- sca, per cui il bollettino del Quar- liberatori; creerete così le premes- troppo, l’Italia. tier Generale tedesco del 22 set- se necessarie alla concorde solu- Sarebbe bastato non fare la guerra tembre fu costretto a rivelare, per zione ai problemi esistenti tra i per evitarlo o almeno, in gran par- la prima volta, che “anche gli ita- due popoli, iniziando il nuovo te, non aggredire oltre agli altri liani hanno iniziato la guerra parti- periodo di civile vita italiana e di anche la Jugoslavia. Ma la guerra, giana, la guerra di Liberazione” armonica convivenza internazio- ci si dimentica troppo spesso, non come scrisse Luigi Longo, citan- nale”. fu un errore o un incidente di per- dolo. È poi vero che gli jugoslavi ricusa- corso, fu l’inevitabile sbocco dell’i- Per questa parte dell’infelice intro- vano tali accordi che prevedevano deologia e della politica del nazi- duzione al documento osovano va di rimandare la determinazione smo e del fascismo. detto ancora che a seguito degli dei confini a dopo la liberazione, Concludendo non pare inutile ri- accordi tra il CLNAI e il Fronte di tra i due governi liberi, rivendican- cordare quanto scrisse un impor- Liberazione sloveno (O.F.), il do da subito l’appartenenza di tante storico quale il prof. Guido CLNAI a nome della intera Resi- Trieste e Gorizia alla Jugoslavia. Quazza, rilevando che quella di stenza italiana, il 10 giugno 1944, Ma è anche vero che i partigiani questa regione è parte della “più lanciò un “Appello alle popolazio- della “Divisione Garibaldi Natiso- difficile delle questioni italiane, ni italiane della Venezia Giulia” ne” – poiché di questi si tratta – quella adriatica (o del confine nel quale tra l’altro scriveva: “Ita- non hanno mai cessato di mante- orientale)” che per la sua comples- liani della Venezia Giulia! il vostro nere la loro autonomia politica sità e per gli aspetti nazionali e in- dovere è quello di arruolarvi nelle quale formazione del CVL pur se ternazionali che la caratterizzano formazioni italiane che già si siano sottoposti al comando operativo non si presta a sbrigative semplifi-

30 l patria indipendente l 27 luglio 2008 cazioni e a non essere trattata nel classe 1915, è stato partigiano particolar modo al lettore nato modo che critichiamo e che, in- combattente della Divisione Gari- lontano da queste terre, la triste tanto, nuoce al dibattito presente baldi-Natisone, prima sul Collio vicenda. Cercherò pertanto, rife- nell’ANPI ed al processo in corso goriziano, poi dal dicembre 1944 rendomi al testo, di avvicinarmi al- per rapporti unitari con l’Associa- in Jugoslavia, al fianco di tanti la realtà di allora. zione “Osoppo”. compagni isontini alle dipendenze Sulla vicenda sono stati scritti Cordiali saluti operative de IX Corpus jugoslavo. molti libri ed è stato realizzato Il Presidente, Silvano Bacicchi» La formazione italiana mantenne anche un film che ha lasciato il sempre la propria autonomia poli- segno. *** tica. Lucinico, il mio paese, ha sa- Un film che, comunque, ha ag- «Cari amici e compagni, crificato nella lotta di liberazione, giunto altre polemiche a quelle confesso candidamente che ben- ventisei suoi figli (su una popola- già tristissime dell’immediato ché da molti anni iscritto all’ANPI zione che contava allora tremila dopoguerra e degli ultimi anni. (soprattutto per onorare la memo- abitanti circa), fra caduti in batta- La pellicola di Renzo Martinelli, ria del mio defunto genitore), ra- glia, deceduti in campi di concen- proiettata nel 1997, nel Friuli- ramente leggo gli articoli pubbli- tramento, dispersi. La nostra Car- Venezia Giulia non ha incontrato cati su Patria indipendente. È una men Perco Jacchia ci ha lasciato riscontri favorevoli non solo da rivista che finisce nelle mie mani un libro, Un paese, la resistenza, parte degli storici locali, dei super- solo una volta l’anno, nella setti- testimonianze di uomini e donne stiti, quali protagonisti diretti e fa- mana che va dal 25 aprile al 1° di Lucinico, edizione 1981. Dalle miliari degli scomparsi, ma anche maggio. Le dò una rapida scorsa, e pagine del testo emerge non tanto dalla critica cinematografica in ge- poi la metto nel mucchio dei gior- un insieme di vicende individuali, nerale. nali già letti. Questa volta però la quanto una coralità di testimo- Inoltre, in occasione di incontri, mia attenzione è stata attirata da nianze, dalle quali traspare la fisio- dibattiti, non viene mai ricordato un articolo pubblicato sul numero nomia di una comunità coinvolta quale utile riscontro oggettivo di del 20 aprile 2008 dedicato ai fatti in una guerra non voluta, però coloro che mirano ad accostarsi al- di Malga Porzûs. Vi informo che a unita nella lotta per la conquista la verità di questa tragedia. cura del Comitato Provinciale di dei valori di uguaglianza, libertà e I fatti sono noti, ma riepiloghia- Gorizia erano stati pubblicati nel democrazia. moli brevemente. 2004 gli atti dei lavori della Com- Dalla morte del mio genitore, av- Il 7 febbraio 1945 un gruppo di missione Italo-Slovena sui rapporti venuta nel 2002, partecipo alle ri- partigiani garibaldini (comuni- fra i due Paesi fra il 1880 e il 1956. tuali commemorazioni dei lucini- sti) si presentò alle malghe del I risultati dei lavori di codesta chesi caduti per la libertà, nel loca- Topli Uorc, presso Porzûs, e as- commissione, durati 7 anni dal le cimitero. In tale occasione sono sassinò a sangue freddo un 1993 al 2000, furono in seguito venuto in possesso di una copia gruppo di venticinque partigia- pubblicati solo una volta dal quo- del periodico citato in oggetto. ni e il loro comandante “Bolla”. tidiano Il Piccolo il 4 aprile 2001, Ora, una dovuta premessa e preci- Il 7 febbraio 1945, un gruppo di dopodiché in seguito alle proteste sazione. garibaldini comandati da “Giacca” delle organizzazioni nazionaliste e Da lungo tempo mi interesso con (Mario Toffanin), forte di circa reazionarie degli esuli istriani, su passione delle travagliate vicende cento unità appartenenti in mag- tale relazione scese il silenzio. Po- della Resistenza italiana, in parti- gior parte ai battaglioni GAP “Ar- trei quindi scusare l’ignoranza dei colare di quella friulana e giuliana, dito” e “Giotto”, presso le malghe fatti da parte di un cittadino co- attraverso lo studio di pubblicazio- di Topli Uorc, poi chiamato “Por- mune, ma non posso tollerare le ni, filmati, servizi televisivi, parte- zûs” dal nome del paese di origine asinerie contenute nell’anonimo cipazione a convegni e dibattiti. del proprietario delle malghe stes- commento presente a pagina 46 Pertanto, con l’unico scopo di una se, assassinò a sangue freddo tre del numero di Patria indipenden- mia umile collaborazione, mi per- patrioti della brigata partigiana te in questione, dove si parla dei metto di non condividere il conte- Osoppo: Bolla (Francesco De Gre- fatti Malga Porzûs. Si presume che nuto della scheda riepilogativa ap- gori), Enea (Gastone Valente), Ti- l’autore avrebbe dovuto essere una parsa quale compendio-presenta- gre-Guaro (Giovanni Comin) ed persona bene informata della si- zione dello stralcio “Relazione sul- una donna, Elda Turchetti. Centi- tuazione, ed invece a mio giudizio l’eccidio avvenuto il pomeriggio na (Aldo Bricco) riuscì a fuggire e, si tratta solo di un povero ignoran- del 07/02/1945 alle malghe site benché ferito da colpi di arma da te. sul Topli Uorc, ripreso dal libro fuoco, ebbe salva la pelle. Spero che avrete almeno la decen- dello storico Alberto Buvoli Le Dal 9 al 18 febbraio 1945, tredici za di fare delle pubbliche scuse. formazioni Osoppo-Friuli 1944/45 osovani, nell’ordine: Ado (Egidio Saluti da Gianni Ursini – Trieste» edito nel 2003 dall’Istituto Friula- Vazzas), Attenne (Franco Celledo- no per la Storia del movimento di ni), Aragogna (Giuseppe Urso), *** Liberazione. La ritengo, infatti, Barletta (Giuseppe Sfregola), Ca- «Il mio nome è Silvano Dionisio, impropria, incompleta e cronolo- gliari (Salvatore Saba), Carridi anni settanta, abitante a Lucinico gicamente inesatta. Non idonea (Pasquale Mazzeo), Ermes (Gui- (Gorizia). Mio padre Quirino, soprattutto a far comprendere, in dalberto Pasolini), Guidone (An-

patria indipendente l 27 luglio 2008 l 31 tonio Previti), Massimo (Angelo fini dello Stato italiano. Dopo l’8 mini, si installò alle malghe di To- Angeli), Porthos (Gualtiero Miche- settembre 1943, le forze jugoslave pli Uorc (Canebola). Da tale loca- lon), Rapido (Primo Targato), (slovene e croate) allargarono il lità il comandante Bolla comincerà Roberto (Renzo D’Orlandi), Toni loro raggio d’azione, spingendosi la sua battaglia epistolare contro (Antonio Cammarata), furono, sul nostro territorio nazionale. sloveni e garibaldini. sempre dal feroce gruppo gappi- Alcuni concittadini di Lucinico, di Successivamente la situazione pre- sta, sommariamente processati e chiara origine slava, G. Sirk, G. cipitò. I vertici sloveni ritennero e barbaramente uccisi in varie locali- Klede, V. Mrak ed altri, si arruola- pretesero di aver libero il terreno tà limitrofe: Rocca Bernarda, Re- rono e combatterono con le for- per le loro mire di annessione su stocina, Novacuzzo, Bosco Roma- mazioni titine. Inoltre nel giugno zone ritenute slave e non solo su gno. del 1944, se ricordo bene, da par- quelle. Circostanze che in futuro, Furono risparmiati: Tin (Leo Pa- te del Comitato di Liberazione Al- rendendo “inutile” il sacrificio, tussi) e Cassino (Gaetano Valente) ta Italia, fu emanato un appello ri- non trovarono attuazione pratica. perché accettarono temporanea- volto agli italiani della Venezia Tornando ai fatti, con il benestare mente di passare dalla parte dei Giulia con l’invito a schierarsi nel- del partito comunista di Udine, fu giustizieri. le costituite formazioni partigiane affidato ai gappisti (non fu mai Questi ultimi, assieme a Centina, italiane che combattono a fianco trovato però l’ordine scritto), il però, dopo la guerra, nel corso dei di quelle al comando del mare- compito di togliere fisicamente di processi di Udine, Venezia, Lucca, sciallo Tito. Poi nel dicembre del- mezzo il presidio osovano. L’esa- Firenze furono fra i loro principali lo stesso anno, la Garibaldi-Nati- sperato e malato settarismo di testimoni e accusatori. sone, sorda all’appello di Alexan- Giacca, il comportamento ambi- Flavio (Erasmo Sparacino), invece, der che invitava i partigiani, com- guo e scorretto di Bolla e dei sui catturato dai tedeschi, è stato fuci- plice il freddo inverno, a ritornare subalterni, autori di provati con- lato a Cividale del Friuli il a casa, scelse – suo malgrado – di tatti e trattative con tedeschi, X 12/2/1945 e Make (Antonio passare sotto il comando operativo Mas, cosacchi, si concretizzò nella Turlon), Rinato (Annunziato Riz- del IX Corpus. ingiustificata azione sanguinaria. zo), Vandalo (Mario Gaudino), Era l’unico modo possibile per Tanto più crudele in quanto pro- fatti prigionieri il 16/12/1944 da continuare attivamente la lotta lungata nel tempo, dal 7 al 19 feb- una pattuglia del IX Corpus slove- contro il comune nemico. braio. no in località Platichis (UD), non- Alla fine del mese, sotto un freddo “Problemi che in parte porte- ostante varie trattative di riportarli pungente, fu attraversato a guado ranno anche alle Foibe”. in libertà, vennero sommariamen- l’Isonzo ed il Bacia, approdando te eliminati dagli stessi militari sla- oltre confine. Seguirono quattro Porzûs, solo da questo punto di vi nei pressi di Rucchiu di Spessa mesi difficilissimi nei quali fra osti- vista politico, presenta delle velate (UD) il 12/04/1945. lità della popolazione, fame, imbo- affinità con il dramma delle “Foi- I partigiani comunisti da tempo scate, assenza di rifornimenti, sia be”, quale dottrina cioè, che pre- erano entrati in contatto con i d’armi che di vestiario, caddero vede il raggiungimento del potere combattenti del maresciallo Tito combattendo contro tedeschi, fa- con la soppressione di tutti coloro ed avevano praticamente accet- scisti, repubblichini, domobranci, che sono e saranno contrari all’in- tato di passare sotto i loro co- belagarda, ustascia un alto numero staurazione dello stesso. mandi militari. “Bolla” ed i suoi di garibaldini. Migliaia furono le persone dell’I- uomini, invece, chiedevano che Da un punto di vista strettamente stria e della Dalmazia (1943, l’integrità del territorio italiano politico, il comando della Natiso- 1944, 1945) e della Venezia Giu- fosse rispettata e volevano che i ne (Sasso e Vanni) durante tutto il lia, delle provincie e città di Gori- partigiani italiani avessero i loro tempo passato in queste nuove zia e Trieste (maggio e giugno comandi e autonomi poteri de- terre, dovette lottare contro le 1945), uccise e gettate nelle foibe, cisionali. Insomma, era già in pretese e le pressioni esercitate da- annegate nel mare, deportate in atto lo scontro ideologico che gli sloveni, per indurlo ad accetta- campi di concentramento dove poi porterà al nascere dei pro- re le loro rivendicazioni territoria- morirono di fame e di stenti. Stra- blemi di Trieste e di tutta la li, non certo condivise. Incontra- gi ingiustificate che si individuano frontiera orientale. rono la netta e ferma posizione in una strategia mirata a colpire gli Questa è la parte centrale del tra- negativa non solo del nostro stato “italiani” solo perché “italiani”. gico episodio; il conflitto fra le maggiore, ma della totalità dei Fu un deplorevole tentativo di pu- due diverse anime della resistenza combattenti. Venne ribadito che lizia etnica. friulana, lo scontro ideologico che tutto doveva essere demandato al Ma anche all’esodo di centinaia e ha portato all’eccidio. Fin dal tavolo della pace, a conflitto con- centinaia di operai comunisti dai 1942, in questi territori, chi entra- cluso. cantieri navali di Monfalcone che va in clandestinità per combattere La brigata Osoppo invece, dopo lo sceglieranno di andare a vivere il nazifascismo, scegliendo la scioglimento del comando unifica- nel primo paese socialista più vi- “montagna”, veniva subito a con- to, il rifiuto di passare agli ordini cino all’Italia: la Jugoslavia. tatto di gomito con le brigate slo- del IX Corpus, smobilitati parte Accostamento con Porzûs: assur- vene che agivano a cavallo dei con- degli effettivi, ridotta a 20/25 uo- do, assolutamente gratuito. All’i-

32 l patria indipendente l 27 luglio 2008 nizio del 1947, circa duemila operai dipen- denti dei cantieri aero- nautici e navali di Monfalcone partono per cercare lavoro nella nuova repubblica ju- goslava di Tito. I can- tieri sono fermi in quanto distrutti dai bombardamenti della guerra appena termi- nata. Mancanza di commesse, conseguen- temente licenziamenti e fame. Non tutti però. Alcuni, regolarmente assunti, lasciano il po- 1942. Zona di occupazione italiana in Jugoslavia: fucilazione di quattro cittadini di Zavrh Cerknica. sto di lavoro equamen- te retribuito, anche con incarichi sgomenta si imbarcarono sulle na- di rispetto dei diritti delle mino- di responsabilità. Non lo fanno vi della speranza. Abbandonarono ranze e il dichiarato rifiuto da par- quindi per necessità, ma per libera ogni certezza. Le comunità italia- te delle nuove autorità di ogni for- scelta. Amici e parenti consigliano ne furono strappate dal territorio ma di snazionalizzazione, nel di rimanere; tutto inutile. Vanno a con la forza e quasi interamente 1919 vennero chiuse 149 scuole costruire l’agognato socialismo. cancellate. slovene e croate. La realtà si presenterà molto diver- Fu l’estrema conseguenza della Dal 1920 da parte delle squadrac- sa. La profonda delusione per le guerra perduta e voluta da Musso- ce nere si continuò con incendi, condizioni di vita, i difficili rap- lini e combattuta a fianco delle ar- devastazioni di circoli culturali, porti fra i lavoratori stessi ed i qua- mate di Hitler. L’esodo appare co- teatri, biblioteche, banche, studi di dri intermedi, sarà cocente. Poi il me il picco di una serie di fatti do- avvocati. Dalla marcia su Roma la ritorno a casa in silenzio quasi di lorosi e tragici e di una serie di vio- situazione peggiorò. Fu proibito nascosto. Peggior sorte tocca ad lenze successive. Prima le persecu- nelle relazioni pubbliche l’uso del- altri, non molti. Hanno sempre zioni fasciste e la conseguente la lingua slava, si italianizzarono i avuto e manifestato una fede in- emigrazione di migliaia di sloveni cognomi (Kristiancic = Cristiani, crollabile nella grande Russia di e croati avvenuta nel periodo fra le ecc.). Si proibì per legge l’uso dei Stalin. Di conseguenza, dopo la due guerre mondiali. Poi l’aggres- nomi non italiani. Nel 1941, senza rottura di questi con Tito, sono sione italiana alla Jugoslavia nel nemmeno dichiarare guerra, l’Ita- costretti a subire persecuzioni, ar- 1941, gli orrori della guerra parti- lia ed i suoi alleati aggredirono la resti e dure detenzioni nei campi giana, le stragi nelle foibe, fino al- Jugoslavia, annettendo parte della di concentramento. la ultima ondata migratoria verso Slovenia (Lubiana), della Dalma- Anche quell’esodo provocherà, l’Australia. zia e della Croazia. Uccisioni e poi, ulteriori divisioni e trage- “Pagine dolorosissime di storia, massacri di uomini, donne e bam- die, con la fuga delle genti iniziate quando i fascisti nel bini. Deportazioni nei campi di istriane. Tutto mentre era an- 1921 avevano imposto col san- concentramento di Arbe, Gonars, cora in corso la dolorosa fuga gue e con il fuoco il loro regime ecc. con migliaia di morti. Dopo davanti all’esercito di Tito, di agli slavi. E successivamente l’8 settembre le parti si invertiro- migliaia e migliaia di italiani quando nazisti e fascisti, all’ini- no. Il Comando Popolare di Libe- Dalmati e Giuliani. zio della Seconda guerra mon- razione dell’Istria, dichiarando de- Con Porzûs accostamento impro- diale, avevano invaso la Jugosla- caduta l’amministrazione italiana e prio e cronologicamente errato. via smembrandola e dividendo- tutte le sue leggi, assume i pieni L’esodo vero e proprio dura una sela; sono questi gli antefatti poteri ed il diritto a congiungersi decina d’anni. ideologici della tragedia di Por- alla madre patria jugoslava. Sicco- Dal 1944 alla fine degli anni Cin- zûs”. me le autorità costituite, ora desti- quanta 250.000/300.000 persone La scheda avrebbe potuto iniziare tuite, erano rappresentate da italia- (uomini, donne e bambini), che da questo punto. ni importati, la caccia al fascista si vivevano a Zara, Fiume, nell’Istria Tralasciando il passato lontano, equiparò alla caccia all’italiano. furono costrette ad emigrare in parte delle vicissitudini di questa Memori delle aggressioni patite massa dalle loro case, cercando tormentata terra, nascono alla fine vent’anni prima, le masse si scate- fortuna in Italia e oltre Oceano; della Prima guerra mondiale con narono con furia selvaggia e pur- famiglie divise, senza più una pa- l’occupazione da parte delle trup- troppo andarono di mezzo anche tria, senza un lavoro. Interminabi- pe italiane della Venezia Giulia. numerosi innocenti. Furono con- li file di gente afflitta, sfiduciata, Nonostante promesse e proclami sumate anche vendette personali.

patria indipendente l 27 luglio 2008 l 33 “Si trattò, in ogni modo di un non da specialisti o protagonisti di ho letto tutto sull’argomento Por- massacro infame e ingiustificato quei tempi bellissimi, ma terribili. zûs e sulla situazione del Friuli e di uno scontro terribile tra Ovviamente senza volere offende- Orientale, del Collio, del Carso partigiani italiani che avrebbero re nessuno. D’altra parte Patria goriziano e triestino, su Trieste e dovuto avere come comuni ne- non è una rivista di ricerca storica, Gorizia nei giorni della Liberazio- mici, solamente nazisti e fascisti”. un semestrale di studi o l’organo ne. Beato, comunque, chi è con- Giudizio e riflessione perfettamen- di una Università. Non è neanche vinto di sapere davvero tutto. te ed integralmente condivisi. un libro di riflessioni politiche sul- Mi hanno detto che sono stati tro- Fiducioso che il mio piccolo con- le vicende del confine orientale. vati nuovi documenti su quei gior- tributo scritto possa essere utile, Certo, caro Vincenti, potevamo ni. È vero? Fateci sapere. E una ringrazio e porgo cordiali saluti. parlare sulla rivista dell’Adriati- cosa lasciatemi dire: per discutere Dionisio Silvano – Lucinico» sches Küstenland o dei cosacchi di di Porzûs bisogna davvero aspetta- Krasnov o anche dei 4.777 parti- re che ci scriva sopra un libro il ca- *** giani caduti. Non abbiamo affatto ro Pansa? Parliamone noi prima. Ed ora le spiegazioni sulla mia voluto ridurre la lotta di Libera- Litighiamo, discutiamo, ma con “scheda”, come l’hanno chiamata zione della vostra regione alla sola pacatezza e rispetto reciproco. La i compagni che ci hanno scritto. vicenda di Porzûs: ci manchereb- rivista, la vostra rivista è, lo sapete, Tutti hanno messo in rilievo come be! Tu dici che non ti è sembrato sempre aperta per tutti voi. su Porzûs e le terribili vicende del opportuno il contesto? E cioè il Dimenticavo di dire a Gianni Ursi- Confine Orientale siano stati scrit- numero del 25 aprile? Non sono ni «che non legge mai Patria», di ti decine e decine di libri da parte d’accordo. Vuoi lasciar decidere dare un’occhiata al numero 1 del degli storici. Più centinaia di arti- qualcosa anche al direttore e alla 27 gennaio 2008 (quest’anno!) le coli, saggi, ricerche e studi parti- redazione della rivista? Ti pare poi cui pagine centrali riportano inte- colari. Io dovevo semplicemente possibile che abbia dimenticato le gralmente proprio quella relazione presentare il rapporto sui fatti, colpe dell’Italia fascista o il contri- della Commissione italo-slovena scritto appena a 18 giorni dall’ec- buto, in primis, della Resistenza che lui cita e di dare un’occhiata cidio alla malga. Quindi di parti- garibaldina? Proprio nello stesso anche ai testi che abbiamo pubbli- colare importanza. Per presentarlo numero della rivista, alla fine della cato soltanto nel 2005 su foibe, bisognava tracciare un quadro vicenda Porzûs, pubblichiamo un Venezia Giulia e sui rapporti italo sommario di tutte le tragiche e pezzo dal titolo: “Noi italiani, as- sloveni. Eccone l’elenco: terribili vicende del Friuli-Venezia sassini e incendiari nella Jugoslavia • Redazionale: I nostri docu- Giulia, anche con le storie dell’I- occupata”. Sugli operai dei cantie- menti sulle foibe e tutto quel- stria e della Dalmazia, con la guer- ri di Monfalcone che scelsero di lo che non si è visto in TV, ra e l’occupazione italiana dei fa- trasmigrare nella Jugoslavia socia- n. 2, p. 10. scisti e dei nazisti, con le vicende lista, e che erano da sempre antifa- di Trieste e quelle delle foibe. Tut- scisti e partigiani, tu mi chiedi ri- • Alberto Buvoli: Foibe. Il fasci- te cose che non ho scritto nella spetto. Per loro e per quei genero- smo nella Venezia Giulia e la dovuta successione cronologica, si compagni non ho soltanto ri- persecuzione antislava, n. 2, accostando o rapportando diretta- spetto, ma anche tanto, tantissimo p. 11. mente una vicenda all’altra. Ho affetto. Conosco e ho letto le loro • Galliano Fogar: Le foibe: Istria, solo potuto, nel poco spazio dis- amarissime storie. settembre-ottobre 1943, n. 2, ponibile, fare una operazione ba- Silvano Bacicchi, invece, parla an- p. 20. nalmente giornalistica che conte- che dei processi su Porzûs. Seguii • Milan Kucˇan (Presidente del nesse tutto e ogni cosa dei mille quello di Firenze, da giovane cro- “Forum 21”): Noi di Lubiana problemi e delle tante tragedie di nista dell’Unità e sempre all’Unità vogliamo solo la pace (lettera quelle terre. In fondo, piaccia o di Roma conobbi bene Vincenzo sulla “Giornata del ricordo in no, in qualche modo legate dal Bianco e con lui ebbi qualche memoria delle vittime delle foi- punto di vista psicologico e del scambio di opinioni sulla sua fa- be”), n. 2, p. 27. “clima” politico. L’ho fatto così, mosa lettera alla direzione del Pci. • Dichiarazione sui rapporti come guardando un po’ dall’alto Lui ne stava parlando con Paolo italo-sloveni, sul loro passato le cose, senza entrare nei dettagli, Spriano, lo storico del partito. Sul e sul loro futuro (il problema ma cercando di ricordare più con film di Martinelli su Porzûs dico delle foibe e dell’esodo degli il cuore che con le date, le cifre, i nella mia scheda che ha «lasciato il particolari. Ne sarebbe venuto segno» non nel senso che era bello italiani, dal punto di vista slove- fuori un libro. Anche a rischio di e ben fatto, ma soltanto che “la- no), n. 2, p. 28. qualche semplificazione. sciò il segno” per aver provocato Infine, voglio ringraziare Dionisio Mio nipote (che ha 17 anni) ha di- nuove dolorose e dure polemiche. Silvano per la pacatezza della sua ritto di sapere, con semplicità e Per il resto, caro Bacicchi, che dire lettera e per il preciso contributo senza lambiccate elucubrazioni, ancora? Sulla comune lotta antifa- al dibattito su Porzûs. Oltre al rac- quel che accadde. Proprio grosso scista e antinazista dei partigiani conto di tutto quel che accadde al modo. Così come ne ha sentito italiani e slavi non posso che essere Confine Orientale per colpa del parlare dai compagni di scuola e d’accordo con te. Certo, io non fascismo

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