Parrocchia di San Vigilio in . Inventario dell'archivio (1325 - 1954)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2004

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica della Soprintendenza per i Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2006. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Marica Odorizzi, Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte ex. exeunte in. intrante n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

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Albero delle strutture

Parrocchia di San Vigilio in Moena, 1325 - 1984 cartaceo della parrocchia di Moena, 1430 - 1973 Carteggio e atti, 1430 - 1973 Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Moena, 1598 - 1984 Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, 1598 - 1708 Registri dei nati e battezzati, 1676 - 1984 Registri dei matrimoni, 1709 - 1972 Registri dei morti, 1674 - 1983 Registri dei cresimati, 1722 - 1981 Stati delle anime, 1868 - 1950 Alberi genealogici, 1951 - 1951 Registri delle promesse di matrimonio, 1896 - 1908 Registri degli sponsali, 1908 - 1934 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1904 - 1942 Registri dei matrimoni fuori parrocchia, 1950 - 1961 Diari delle messe avventizie, 1908 - 1956 Registri delle elemosine, 1898 - 1969 Registri degli avvisi, 1904 - 1956 Direttori delle sacre funzioni, 1919 - 1928 Registri degli adempimenti degli oneri missari, 1896 - 1967 Registri di cassa generale, 1937 - 1970 Registri di amministrazione generale, 1898 - 1968 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1861 - 1943 Registri dei verbali delle riunioni dell'Apostolato della preghiera, 1931 - 1944 Protocolli degli esibiti, 1879 - 1961 Repertori, 1942 - 1945 Chiesa di San Vigilio in Moena, 1667 - 1968 Urbari, 1667 - 1667 Inventari, 1946 - 1951 Registri delle riscossioni degli affitti, 1904 - 1961 Registri di cassa, 1904 - 1968 Registri dei verbali delle riunioni di fabbriceria, 1922 - 1926 Confraternita del Santissimo Rosario di Moena, 1842 - 1968 Registri degli iscritti, 1842 - 1967 Registri delle riscossioni delle tasse annuali, 1903 - 1956 Registri delle rese di conto, 1898 - 1968 Confraternita del Santissimo Sacramento di Moena, 1898 - 1968

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Registri degli iscritti, 1898 - 1967 Registri delle rese di conto, 1898 - 1968 Confraternita del Carmine di Moena, 1898 - 1968 Registri degli iscritti, 1898 - 1967 Registri delle rese di conto, 1898 - 1968 Documentazione del di Moena, 1325 - 1837 Pergamene, 1325 - 1837 Carteggio e atti, 1515 - 1932

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Albero dei soggetti produttori

Curazia di San Vigilio, Moena, 1334 giugno 27 - 1908 maggio 20 Successori: Parrocchia di San Vigilio, Moena, 1908 maggio 21 - E' filiale di : Parrocchia di Santa Maria Assunta, , [1112] -

Parrocchia di San Vigilio, Moena, 1908 maggio 21 - Predecessori: Curazia di San Vigilio, Moena, 1334 giugno 27 - 1908 maggio 20 Assorbe : Chiesa di San Vigilio, Moena, [1164] - 1987 gennaio 24

Chiesa di San Vigilio, Moena, [1164] - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di San Vigilio, Moena, 1908 maggio 21 -

Confraternita del Santissimo Rosario, Moena, 1670 - [1968]

Confraternita del Santissimo Sacramento, Moena, 1852 agosto 23 - [1968]

Confraternita del Carmine, Moena, 1708 marzo 24 - [1968]

Comunità di Moena, Moena [1304] - 1810 agosto 31

5 superfondo Parrocchia di San Vigilio in Moena, 1325 - 1984

regg. 9, quadd. 3

Storia archivistica Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico (1983). Il canone 535 (cfr. §§ 1-5) regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3). L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.

Tutta la documentazione appartenente all'archivio storico della parrocchia di Moena si trovava collocata, al momento del presente riordino, in canonica in armadi di metallo posti nell'ufficio del parroco. La documentazione cartacea era raccolta in buste originali, tutte titolate e numerate (Teca 1, Teca 2, ecc.). L'organizzazione della documentazione così strutturata venne impostata probabilmente dai curati che ressero Moena dalla seconda metà del XIX secolo, poichè l'unica fonte che riferisce della presenza di "teche" nell'archivio parrocchiale è data dall'atto di consegna più vecchio conservato in archivio, quello del 1905(1) dove il nuovo curato, don Agostino Martinelli, dichiarava di ricevere, tra l'altro, "N. 24 teche contenenti atti d'ufficio e diverse carte di vario genere". Tale lavoro potrebbe anche essere attribuito allo stesso curato, ma sembra più probabile che egli lo avesse già trovato, per lo meno iniziato, dai suoi predecessori. Sull'atto di consegna reso a don Giovanni Battista Jori il 4 maggio 1919 si legge che nell'archivio parrocchiale sono presenti "teche 29 contenenti anche atti d'ufficio"(2); vi fu quindi un incremento di cinque "teche", indicazione anche della continuità nella tenuta degli atti secondo quell'organizzazione. Anche sul questionario reso per la visita pastorale compiuta nel 1924 il parroco don Jori riferisce che "gli atti sono ordinati e disposti in teche secondo il loro contenuto"(3). Egli non riporta il numero complessivo delle teche, ma ci fornisce per la prima volta l'informazione che la documentazione era ordinata secondo il suo contenuto. Troviamo la stessa informazione sul questionario per la visita del 1946 dove don Giovanni Bezzi scrisse che gli atti ecclesiastici si trovavano in "varie teche contenenti gli atti divisi secondo l'oggetto"(4). A questo punto compare un altro importante elemento per la storia di questo archivio e il protagonista è proprio il parroco Bezzi al quale si deve la redazione di un "indice di tutte le cose esistenti in archivio"(5). Si era reso probabilmente indispensabile o per lo meno utile avere uno 6 strumento che rendesse più agevole reperire la documentazione conservata in archivio e per realizzarlo don Bezzi mise mano alle teche e alla documentazione in esse contenuta. Attualmente questo strumento non è più utilizzabile per la ricerca, o lo è in modo del tutto parziale, poiché le integrazioni e manomissioni posteriori hanno spesso modificato la numerazione delle teche.

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 15 dicembre 1993 è stato dichiarato di interesse storico.

Lingua Italiano; latino; tedesco

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Moena ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità. Unica eccezione la serie "Carteggio e atti" che ha conservato la struttura impostata dall'ente produttore. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dalla Soprintendenza, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Il presente inventario si chiude al 1954, limitandosi a quella parte dell'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione Beni Culturali il 15 dicembre 1993. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1954.

Incrementi previsti

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Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Codice di diritto canonico (1983) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196

Note

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(1) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 31. (2) Ibidem. (3) Ibidem, n. 14.3 (4) Ibidem. (5) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Moena", "Repertori": introduzione alla serie.

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Ente Curazia di San Vigilio 1334 giugno 27 - 1908 maggio 20

Archivi prodotti Fondo Fondo cartaceo della parrocchia di Moena, 01/01/1430 - 31/12/1973 Fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Moena, 01/01/1598 - 31/12/1984

Storia Dal punto di vista geografico e anche linguistico, Moena potrebbe rientrare nella valle di Fassa(1), ma la sua appartenenza alla diocesi di Trento e alla Magnifica Comunità di Fiemme la legano ormai da secoli alla valle di Fiemme. Il distacco ecclesiastico da Bressanone(2) con il passaggio alla diocesi di Trento era già compiuto nel 1164, epoca della consacrazione della nuova chiesa di Moena. Già dal 1025 si trova menzionata nella zona una cappella dedicata al santo tedesco Volfango. La chiesa è antichissima e fu costruita probabilmente per gli uomini che, provenienti dalla valle d'Isarco, venivano solo nei mesi estivi per pascolare il bestiame e per la fienagione. La consacrazione della chiesetta non si può comunque far risalire prima del 1052 poiché solo il 7 ottobre di quell'anno avvenne la canonizzazione del santo. Questo non esclude comunque la possibilità di una titolazione a S. Volfango anteriore alla sua proclamazione ufficiale visto che le sue virtù erano già considerate sante nella devozione popolare. L'erezione della nuova chiesa, costruita nel XII secolo accanto alla cappella, e il passaggio alla diocesi tridentina, comportarono anche il cambio del titolare della chiesa di Moena, per la quale venne scelto S. Vigilio(3). Il distacco amministrativo di Moena da Fassa avvenne più tardi, nei primi anni del XIV secolo(4). La prima chiesa della cura d'anime di Moena fu con ogni probabilità la cappella di S. Volfango(5), ma fino al 1334 Moena non aveva un sacerdote stabile. Fino a quella data giungevano dalla pieve di Cavalese i sacerdoti per celebrare la messa e amministrare i sacramenti. L'erezione di Moena a cura d'anime indipendente fu sancita con atto datato 27 giugno 1334(6): "... et ipsa capella sit distincta a plebe Flemarum et curam habeat animarum". Il curato di Moena aveva diritto, senza delegazione del parroco, di amministrare i sacramenti ("sacramenta ministret ut de iure") e di tenere sotto la propria responsabilità i registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, di corrispondere direttamente con tutte le autorità e di esercitare nella sua curazia tutte quelle funzioni che sono soliti esercitare i parroci nelle loro parrocchie. Per antica consuetudine l'elezione del curato spettava agli uomini della Regola di Moena(7); il neo curato doveva poi essere presentato all'arciprete di Cavalese che ne confermava l'elezione, mentre l'ammissione alla cura d'anime spettava al vescovo di Trento(8). La visita pastorale compiuta nel febbraio 1538(9) conferma la presenza in Moena di un sacerdote stabile con facoltà di amministrare tutti i sacramenti. I visitatori interrogarono per l'occasione i sindaci della chiesa chiedendo ragione della loro amministrazione: tutto fu trovato in ordine. I sindaci riferirono inoltre che "habet etiam curatus capellam Sancti Lazarii in Forno sub sua cura, et capellam sanctorum Fabianii et Sebastianii in Someda, similiter ac hospitale, sive prioratus sancti Pelegrini in monte". Il curato di Moena abitava nella canonica di proprietà della Regola e da essa percepiva un salario per il suo mantenimento. Il patrimonio del beneficio curaziale era discreto, formato da capitali e immobili che nel tempo i vicini di Moena avevano donato o legato alla Regola affinché provvedesse al curato. Al pievano di Cavalese spettava il diritto di riscuotere le decime e ottenere una percentuale sui diritti di stola(10).

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Nel 1600 il principe vescovo di Trento, Ludovico Madruzzo, con il consenso del pievano di Fiemme, concesse agli uomini della villa di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio a patto che essi garantissero il pagamento di un congruo salario annuo al loro curato e corrispondessero al pievano la quota annua di 30 fiorini(11). Tale privilegio, che risultava già concesso dal principe vescovo Cristoforo Madruzzo nel 1567, venne riconfermato nel corso degli anni da autorità ecclesiastiche e politiche(12). Il curato di Moena era tenuto ad osservare i "capitoli" determinati dalla Regola che lo aveva eletto. I doveri, ma anche i diritti del curatore d'anime, erano fissati in punti precisi, come si può leggere sull'atto del 1732(13). In 23 "capitoli" sono contenuti tutti i doveri del curato: la celebrazione delle sacre funzioni (nella chiesa di S. Vigilio, ma anche periodicamente nella cappella di S. Lazzaro in Forno, nella chiesa di S. Rocco in Someda e nella chiesa di S. Pellegrino sul monte Allocco), l'insegnamento domenicale della dottrina cristiana, l'amministrazione dei sacramenti, la partecipazione a processioni, e ancora tenere scuola tutto l'anno, presenziare alle rese di conto dei sindaci, risiedere in canonica e preoccuparsi della manutenzione ordinaria della casa, pagare la sua parte di imposte senza gravare sulla regola di Moena o sull'arciprete di Fiemme. In 13 punti sono invece fissati i suoi diritti, riconducibili quasi tutti alle contribuzioni per il suo mantenimento: elemosine raccolte nelle chiese filiali, segale e vino dalla Regola, frumento e legna da ogni "fuocho sotto la sua cura" e altri contributi in denaro che andavano a sostituire offerte una volta rese in natura(14). Il curato era assistito da un primissario (o primo cooperatore), dotato di beneficio e casa primissariale(15). Patrona del beneficio era la Regola di Moena, che insieme alla sostanza beneficiale della curazia amministrava anche quella della primissaria. Nel 1779 fu provveduto da Agostino Sommavilla un beneficio per un terzo sacerdote (o secondo cooperatore). Egli legò alla Regola di Moena capitali e fondi per il mantenimento di un cappellano che assistesse nei suoi doveri il curato a seconda delle necessità e che comunque avesse il compito di far dottrina, di soccorrere gli infermi e di assistere al confessionale. I capitoli che vennero stesi in seguito per il curatore d'anime di Moena non si discostarono di molto in relazione ai suoi doveri di pastore, ma subirono degli aggiornamenti relativi alle contribuzioni che gli dovevano essere rese per il suo mantenimento; nei capitoli stesi nel 1851 per il neo curato don Giovanni Battista Piva, i rappresentanti comunali esposero nei primi punti: "1. Il signor curato ... rinunziando ai fondi e prati appartenenti alla canonica, nonché ad altre contribuzioni che si solevano fare dai particolari, e volendo un fisso in denaro, di comune consenso si convenne di darli in quella vece fiorini 300 ... 2. Il signor curato pel mantenimento del signor cappellano avrà fiorini 200 ... 3. Il signor curato avrà fiorini 50 ... per provedersi le legna necessaria e qualora non bastassero il Comune si obbliga di contribuire al medesimo la legna necessaria pei suoi usi per ogni singolo anno"(16). Il 21 ottobre 1906 la rappresentanza comunale presentò all'Ordinariato una istanza al fine di elevare la curazia di Moena a parrocchia; le ragioni che portavano a questa richiesta erano così espresse: "la nostra curazia esiste da tempo immemorabile ed è forse la più vecchia del decanato di Cavalese, ha una popolazione di 2000 anime colle chiese filiali di Forno e Someda, è distante 5 ore dalla parrocchia di Cavalese ... è stazione di cura d'anime già dichiarata indipendente"(17). L'Ordinariato rispose favorevolmente e delegò l'arciprete don Luigi Bolner a tenere un comizio dei capifamiglia di Moena onde ottenere da essi la rinuncia in perpetuo al diritto di eleggere e presentare il proprio curatore d'anime e di accettare incondizionatamente e per sempre la libera elezione e nomina dei futuri parroci di Moena da parte del vescovo pro tempore di Trento. La proposta condizione venne accettata, ma tutto il paese espresse il desiderio che a primo parroco di Moena fosse nominato l'allora curato don Agostino Martinelli.

RETTORI E CURATI DI MOENA

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1334 Giovanni de Toja (o de Torra), canonico di Trento; primo rettore della chiesa di Moena, venne sostituito quell'anno da Nicolò de Maxima 1358 Antonio da Mantova 1390 Lazzaro, cappellano 1468 Giovanni de Rottisberch 1480 Agostino de Brixina (Bressanone) 1484 Fanchino (o Faclino) 1484 - 1515 Pietro (Petro) 1515 - 1524 Gilimberto Gilimberti da Parma 1527 Giovanni Colombino da Trento 1528 - 1536 Apollonio Tissot da Primiero 1536 - 1545 Sebastiano Ciani dal Cadore 1545 - 1571 Simone de Simoni da Vezzano 1577 Gaudenzio 1581 Bernardino Griffo da 1587 Bartolomeo Canal da 1591 Bartolomeo de Vescovis da 1598 - 1600 Antonio Alessandrini da Trento 1600 - 1615 Antonio Bertoluzzi da Toss 1615 - 1631 Giacomo Gabrielli da 1632 - 1674 Baldassarre Gabrielli da Predazzo 1674 - 1692 Antonio Sartori da 1693 - 1695 Pierantonio Degregorio da Cavalese 1695 - 1697 Leonardo Rizzi da Cagnò 1698 - 1719 Giantommaso Zadra da Cis 1719 - 1722 Giacinto Zorzi da Ziano 1722 - 1736 Alessio Giacinto Zorzi da Ziano 1736 - 1743 Giancarlo Antonio Piazza da Imer 1743 - 1778 Gianfrancesco Varesco da Moena 1778 - 1795 Andrea Tabarelli da Faver 1795 - 1805 Giuseppe Bonelli da Cavalese 1806 - 1840 Giuseppe Rovisi da Moena 1840 - 1851 Andrea Zambelli daTrento 1851 - 1876 Giovanni Battista Piva da Castagné 1876 - 1896 Gregorio Depellegrin da Ziano

Funzioni, occupazioni e attività Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini della parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile.

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Nei territori soggetti alla giurisdizione austriaca venivano riconosciute come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il curato era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte(18). Nel Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchia e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Fonti normative Raccolta di Concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili / a cura di Angelo Mercati, Città del Vaticano : Tipografia poliglotta vaticana, 1954. Codice di diritto canonico (1983)

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali" Archivio diocesano tridentino, "Parrocchie e curazie" Archivio parrocchiale di Cavalese Bibliografia AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Chiese trentine. Ricerche storiche su territori, persone e istituzioni, Biblioteca dei quaderni di storia religiosa, Verona, 2005 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991, Trento, 1995 GHETTA F., La Valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LUTTEROTTI VON A., "Il Trentino", Bolzano, 1997 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932

Note

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(1) Gli abitanti di Moena sono gli unici nella comunità di Fiemme a parlare il ladino: essi provengono infatti da popolazioni latine che originariamente abitavano la valle dell'Isarco. (2) Quando nell'anno 1027 l'imperatore Corrado II il Salico fondò i principati vescovili di Trento e Bressanone, la zona di Moena fu assegnata al principato di Bressanone. (3) Cfr. CURZEL E., "Chiese trentine. Ricerche storiche su territori, persone e istituzioni", Trento, 2005. L'autore dedica un capitolo alle chiese titolate a S. Vigilio nella diocesi di Trento. Analizzando il periodo in cui vennero costruite e la loro distribuzione geografica, l'autore individua la volontà di definire il confine incerto tra le due diocesi. In quest'ottica si inserisce la chiesa di Moena, unica chiesa vigiliana nella valle dell', al confine con la valle di Fassa, valle che fino al 1818 faceva parte della diocesi di Bressanone. (4) Cfr. UNION DI LADINS , "Fassa e Moena", Trento, 1966, pp. 90-91: "... come risulta da un documento dell'anno 1112 ... Moena ... non faceva parte della Comunità di Fiemme. Invece da un documento dell'anno 1315 risulta che la Regola di Moena, insieme con Predazzo, Forno e , formava uno dei Quartieri della Comunità di Fiemme". (5) L'ipotesi, sostenuta da molti storici, viene confutata da p. Frumenzio Ghetta, cfr. "La valle di Fassa. Contributi e documenti", Trento, 1974, pp. 37-42. Egli ritiene che la chiesetta di S. Volfango sia stata eretta non prima del 1400 e che abbia "tutte le caratteristiche di una chiesa votiva, eretta in un periodo difficile per la comunità di Moena: in occasione di pestilenze, per guerre incombenti, per malattie del bestiame". (6) La trascrizione di questo atto si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 14.4 (7) Il diritto di presentazione spettò al comune di Moena fino al 1908, quando esso vi rinunciò per ottenere l'erezione della parrocchia. (8) Cfr. "Fondo pergamenaceo", pergg. nn. 7 (1430 aprile 21) e 17 (1515 dicembre 4) relative a ratifiche dell'antica consuetudine. (9) Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali", 1, pp. 163-165. (10) Offerte per battesimi, funerali, matrimoni, ecc. (11) Cfr. "Documentazione dell'archivio del comune di Moena", "Pergamene", perg. n. 47 (1600 gennaio 10). (12) Ibidem, pergg. nn. 49, 52, 59, 62, 63, 65-66, 68-70 relative a conferme dal 1603 al 1776. (13) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 14.4. (14) Un esempio è dato dalla quota che il curato percepiva per convenzione al posto di un onorario nominato "le spalle", costituito a suo tempo da una pezza di carne suina ovvero "le spalle de ruganti". (15) Il beneficio primissariale fu fondato dai coniugi Lazzaro e Dorotea Malinverno nel 1715. (16) Archivio diocesano tridentino, "Parrocchie e curazie", 50, n. 1.B. (17) Ibidem, 47. C, n. 2. a. (18) BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio per il clero curato", Trento, 1888 (2.a ed.), pp. 501-503.

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Ente Parrocchia di San Vigilio 1908 maggio 21 -

Archivi prodotti Fondo Fondo cartaceo della parrocchia di Moena, 01/01/1430 - 31/12/1973 Fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Moena, 01/01/1598 - 31/12/1984

Storia Con decreto vescovile n. 1803 Benef. del 21 maggio 1908 la curazia di Moena fu elevata in parrocchia e primo parroco venne nominato don Martinelli. Il 27 ottobre 1951, in occasione della presa di possesso del nuovo parroco don Giuseppe Martintoni e accogliendo una istanza del Comune, il vescovo di Trento concesse alla chiesa di S. Vigilio in Moena il titolo di chiesa arcipretale e al parroco il titolo di arciprete. La parrocchia di Moena comprende le località di Penia, Passo S. Pellegrino, Pezzè, Someda e Sorte. Fino al 1958 anche Forno rientrava nella cura d'anime di Moena, ma il 17 dicembre di quell'anno la sua chiesa fu eretta in parrocchia. La chiesa di S. Pellegrino, sul passo omonimo, fu probabilmente eretta all'epoca della fondazione dell'Ospizio nel 1358 (1). Entrambi gli edifici vennero distrutti durante la prima guerra mondiale e poi ricostruiti. La chiesa attuale è del 1934. La chiesa di Someda, titolata ai Ss. Rocco, Fabiano e Sebastiano, fu edificata agli inizi del XVI secolo ed ampliata negli anni 1879-80. Nel 1714 fu fondato un beneficio curato grazie a don Andrea Iellico, che donò fondi e capitali agli uomini di quella villa per il mantenimento di un sacerdote. Il patronato spettava alla comunità di Someda; alla sua manutenzione era obbligata la chiesa parrocchiale a cui vennero incorporati i suoi beni. La chiesa di Sorte, titolata a S. Giuseppe, fu costruita nel 1685, sembra sopra un capitello precedente del 1645 ormai in rovina. Alla sua manutenzione era obbligata la chiesa parrocchiale alla quale vennero incorporati i suoi beni. La chiesa di Penia (Peniola) fu eretta nel 1732 in onore di S. Giovanni Nepomuceno. La sua manutenzione spettava ad alcune famiglie che possedevano dei fondi vicini alla chiesa. Non aveva rendite proprie. La parrocchia di Moena rientra attualmente nel decanato di Cavalese, Con D.M. del 30 dicembre 1986, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987, la parrocchia è stata dichiarata persona giuridica (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 380).

PARROCI DI MOENA

1896 - 1915 Agostino Martinelli da Pergine, primo parroco di Moena 1915 - 1919 Lino Piazzola da Rabbi, vicario parrocchiale 1919 - 1931 Giovanni Battista Iori da Alba di Fassa 1932 - 1935 Modesto Revolti da Trento 1936 - 1942 Bartolomeo Voltolini da 1942 - 1951 Bartolomeo Bezzi da Ossana 1951 - 1958 Giuseppe Martintoni da Mione-Corte, primo arciprete di Moena 1959 - 1968 Oreste Guarnieri da S. Bernardo di Rabbi 1968 - 1974 Albino Donati da Dasindo 15

1974 - 1981 Ottavio Deflorian da 1981 - 2000 Giuseppe Seppi da Ruffré 2000 - Enrico Conci da Centa

Funzioni, occupazioni e attività Il termine "parrocchia" (2) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

Note (1) Cfr. "Documentazione dell'archivio del comune di Moena", "Pergamene", perg. 3. (2) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'"Enciclopedia del diritto", Giuffré, Varese, 1958-1995.

16 fondo Fondo cartaceo della parrocchia di Moena, 1430 - 1973

bb. 45

Soggetti produttori Curazia di San Vigilio, 1334 giugno 27 - 1908 maggio 20 Parrocchia di San Vigilio, 1908 maggio 21 -

17 serie 1 Carteggio e atti, 1430 (copia) - 1973

Contenuto La serie è formata da 45 buste nelle quali è conservata la totalità del carteggio e degli atti dell'archivio della parrocchia di Moena, compresi atti matrimoniali e resoconti. E' qui presente dunque la documentazione prodotta dal parroco nella gestione dell'ufficio parrocchiale e negli affari ad esso connessi, ma anche quella prodotta nella sua funzione di amministratore e rappresentante di enti ecclesiastici ed associazioni devozionali. Ogni busta riporta una numerazione progessiva (Teca 1, Teca 2, ecc.), numerazione che è da considerare attualmente come una antica segnatura, poiché nel corso degli anni altri interventi e manomissioni si sono sovrapposti alle numerazioni preesistenti (alcuni numeri sono doppi per esempio o addirittura mancano). Il presente riordino tiene comunque conto della traccia originaria e le buste sono state ordinate secondo la loro progressione numerica. L'organizzazione della documentazione così strutturata venne impostata probabilmente dai curati che ressero Moena dalla seconda metà del XIX secolo, poichè l'unica fonte che riferisce della presenza di "teche" nell'archivio parrocchiale è data dall'atto di consegna più vecchio conservato in archivio, quello del 1905. Il nuovo curato, don Agostino Martinelli, prese possesso della cura d'anime di Moena già nel 1896, ma in quell'occasione le parti intervenute omisero di firmare la consegna e per supplire a tale mancanza si rinnovò l'atto alcuni anni dopo, il primo agosto 1905, prendendo a base lo stato vigente degli enti consegnati. Relativamente all'archivio parrocchiale, don Martinelli dichiarava di ricevere, tra l'altro, "N. 24 teche contenenti atti d'ufficio e diverse carte di vario genere"(1). Tale lavoro potrebbe anche essere attribuito allo stesso curato, ma sembra più probabile che egli lo avesse ereditato, per lo meno iniziato, dai suoi predecessori. Altro non si dice e la documentazione presente in archivio non permette una più precisa collocazione temporale. Sull'atto di consegna reso a don Giovanni Battista Jori il 4 maggio 1919 si legge che nell'archivio parrocchiale sono presenti "teche 29 contenenti anche atti d'ufficio"(2); vi fu quindi un incremento di cinque "teche", indicazione anche della continuità nella tenuta degli atti secondo quell'organizzazione. Anche sul questionario reso per la visita pastorale compiuta nel 1924 il parroco don Jori riferisce che "gli atti sono ordinati e disposti in teche secondo il loro contenuto"(3). Egli non riporta il numero complessivo delle teche, ma ci fornisce per la prima volta l'informazione che la documentazione era ordinata secondo il suo contenuto. Troviamo la stessa informazione sul questionario per la visita del 1946 dove don Giovanni Bezzi scrisse che gli atti ecclesiastici si trovavano in "varie teche contenenti gli atti divisi secondo l'oggetto"(4). A questo punto compare un altro importante elemento per la storia di questo archivio e il protagonista è proprio il parroco Bezzi al quale si deve la redazione di un "indice di tutte le cose esistenti in archivio"(5). Si era reso probabilmente indispensabile o per lo meno utile avere uno strumento che rendesse più agevole reperire la documentazione conservata in archivio e per realizzarlo don Bezzi mise mano alle teche e alla documentazione in esse contenuta. Le teche sono infatti spesso corredate da un elenco relativo al loro contenuto, elenco che ritroviamo anche nei fascicoli (che egli chiama "buste"); don Bezzi riportò poi sull'"indice", in ordine alfabetico, i vari argomenti ("oggetti") individuati, dandone la posizione (per. es.: Reliquie - Teca 1 busta 1). Attualmente questo strumento non è più utilizzabile per la ricerca, o lo è in modo del tutto parziale, poiché le integrazioni e manomissioni posteriori hanno spesso modificato la numerazione delle teche. Il lavoro di don Bezzi fu comunque molto utile e apprezzato e il suo successore, don Giuseppe Martintoni, sulle risposte al questionario per la visita del 1955 segnalò che "per merito del mio antecessore l'archivio è ben ordinato, con indice"(6).

Note 18

(1) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 31. (2) Ibidem. (3) ibidem, n. 14.3. (4) Ibidem. (5) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Moena", "Repertori": introduzione alla serie. (6) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 14.3

A. 1. 1. b. 1 "1. Autentiche reliquie 2. Indulgenza 'Porziuncola' 3. Erezione 'Via Crucis' 4. Erezione confraternite 5. Permessi di processioni" 1718 - 1967 Busta Segnature precedenti: Teca n. 1

A. 1. 1.1. b. 1 "N. 1 Autentiche delle reliquie" 1718 - 1944 N. 15 autentiche di reliquie (1718-1944) e "Instromento dell'esposizione delle reliquie de santi martiri santi Diodoro, Gaudencio, Lucido e Desiderio l'anno 1747". Fascicolo, cc. 29

A. 1. 1.2. b. 1 "N. 2 Concessione dell'indulgenza della Porziuncola alla chiesa parrocchiale" 1746; 1925 - 1960 Indulgenza per un settennio concessa da papa Benedetto XIV ai fedeli della chiesa di Moena (1746)(1); concessione per l'acquisto dell'indulgenza della Porziuncola e rinnovi della concessione (1925-1960). Fascicolo, cc. 7 Note (1) Atto su supporto pergamenaceo.

A. 1. 1.3. b. 1 "N. 3 Erezione 'Via Crucis' parrocchiale e filiali" 1854 - 1964 Atti relativi all'erezione della Via Crucis nella chiesa di Moena (1854, 1932), nella chiesa di Peniola (1887, 1896), nella cappella dell'Addolorata in Moena (1888), nelle chiese filiali di S. Pellegrino (1906), di Sorte (1906, 1962) e di Someda (1906, 1964). Fascicolo, cc. 28

A. 1. 1.4. b. 1 "N. 4 Documenti: confraternità del SS. Sacramento, confraternità del S. Rosario, confraternità del Carmine, del Terz'Ordine francescano" 1852 - 1931 19

Atti relativi ai capitoli, all'erezione e ai rinnovi di erezione e degli statuti delle confraternite del SS. Sacramento (1852, 1924), del Carmine (1854, 1924), del Terz'Ordine (1905-06, 1924-30) e del S. Rosario (1930-31). Fascicolo, cc. 54

A. 1. 1.5. b. 1 "N. 5 Permessi di processione 1940" 1940 - 1967 Permessi concessi dall'autorità di Pubblica Sicurezza di tenere processioni religiose. Fascicolo, cc. 34

A. 1. 2. b. 2 "Messe legatarie. Legati vari" 1607(copia) - 1949 Busta Segnature precedenti: Teca n. 2

A. 1. 2.1. b. 2 "N. 1 Elenchi affrancazione ecc. ss. messe legatarie dei vari enti" 1845 - 1948 Fascicolo, cc. 30

A. 1. 2.2. b. 2 "N. 2 Documenti di fondazione messe legatarie a carico della chiesa parrocchiale" 1840 - 1949 Fascicolo, cc. 87

A. 1. 2.3. b. 2 "N. 3 Documenti messe legatarie Fondo poveri" 1834 - 1859 Fascicolo, cc. 24

A. 1. 2.4. b. 2 "N. 4 Fondazione messe legatarie a carico 'Fondo mantenimento suore' e chiesa di Someda" 1913; 1944 Atto relativo alla fondazione missaria a carico del beneficio di Someda (1913) e atto relativo alla fondazione missaria a carico del fondo per il mantenimento delle suore dell'asilo di Moena (1944). Fascicolo, cc. 6

A. 1. 2.5. b. 2 "N. 5 Legati varii" 1607(copia) - 1923 Atti relativi a vari legati. Fascicolo, cc. 49 20

A. 1. 3. b. 3 "Estratti tavolari. Consegne e riconsegne" 1935 - 1968 Verbali di consegna (1935-1968) ed estratti tavolari (1941-1964). Busta, cc. 153 Segnature precedenti: Teca n. 3

A. 1. 4. b. 4 "Permute, vendite, contratti relativi ai fondi" 1553 (copia) - 1694; 1873 - 1959 N. 5 instrumenta relativi a vendite di fondi (1553 copia-1694); contratti relativi a permute e vendite di fondi di proprietà della chiesa di Moena. Busta, cc. 142 Segnature precedenti: Teca n. 4

A. 1. 5. b. 4 "Asilo vecchio e nuovo" 1901 - 1968 Carteggio e atti relativi alle nomine delle maestre, alla concessione di sussidi, alle norme direttive, circolari. Busta, cc. 117 Segnature precedenti: Teca n. 5

A. 1. 6. b. 4 "Oratorio. Teatro" 1898 - 1963 Contratti, rilievi, preventivi, perizie e fatture relative ai lavori per la realizzazione dei locali destinati al ricreatorio parrocchiale e successivi lavori di manutenzione; permessi rilasciati dalle autorità di Pubblica Sicurezza per rappresentazioni teatrali; quietanze relative a lavori eseguiti nei locali dell'asilo (1911-1926). Busta, cc. 330 Segnature precedenti: Teca n. 6, n. 44

A. 1. 7. b. 5 "Nomine di parroci, vicari di Moena e Forno, di cooperatori, conferimenti sacri ordini, permessi di confessione" 1927 - 1973 Permessi di confessare (1927-1943), nomine di parroci e vicari di Moena (1927-1968), nomine di cooperatori di Moena (1928-1961), vicari di Forno (1930-1959), conferimenti di sacri ordini (1934-1973). Busta, cc. 73 Segnature precedenti: Teca n. 7

A. 1. 8. b. 5 "Binazioni, messe all'aperto, cappella suore Cuore Eucaristico di Gesù, SS. nella chiesa di Sorte, trinazioni, cappella asilo nuovo, binazione per le suore"

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1912 - 1966 Binazioni (1912-1966), permessi, concessioni e facoltà relative alla celebrazione di messe all'aperto (1923-1942), a oratori semipubblici con conservazione dell'Eucarestia (1955-1966), a 'messe vespertine' (1956-1966), ecc. Busta, cc. 44 Segnature precedenti: Teca n. 8

A. 1. 9. b. 5 "Autorità civile, Belle arti, ecc." 1900 - 1945 Disposizioni delle autorità civili (1900-1945) e militari (1919, 1944), corrispondenza con la Soprintendenza alle belle arti in merito ai restauri degli edifici sacri, sopralluoghi, oggetti d'arte (1931-1942). Contiene, a stampa: "Bollettino ufficiale del Commissario supremo per la zona d'operazioni nelle Prealpi", nn. 1-21, 1943 set. 27- 1944 dic. 28. Busta, cc. 113 Segnature precedenti: Teca n. 9, n. 46

A. 1. 10. b. 6 "Conto chiesa parrocchiale dal 1935 al *** e beneficio parrocchiale e primissariale"(1) 1935 - 1971 Nn. 106-124(2): resoconti della chiesa parrocchiale, 1935-1971; nn. 125-135: resoconti del beneficio primissariale, 1946-1971; nn. 136-147: resoconti del beneficio parrocchiale, 1946-1971. Busta, cc. 249 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 10(3) Note (1) "e beneficio parrocchiale primissariale" aggiunto in seguito. (2) Cfr. nella serie presente le bb...... ove si trovano i resoconti della chiesa dal 1807 al 1934 (nn. 1-105). (3) La numerazione primitiva era "28".

A. 1. 11. b. 7 "Atti matrimoniali dal 1833(1) al 1870" 1840 - 1870 Busta, cc. 511 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 11 Note (1) Si tratta di un certificato di nascita del 1833 riconducibile a una pratica di matrimonio celebrato nel 1847.

A. 1. 12. b. 8 "Lettere pastorali dei vescovi di Trento Tschiderer, Riccabona, Haller, Dellabona, Valussi" 1836 - 1903 Pastorali dei vescovi Giovanni Nepomuceno de Tschiderer (1836-1860), Benedetto Riccabona (1861-1873), del coadiutore Giovanni Evangelista Haller (1873-1880), dei vescovi Giovanni Giacomo Della Bona (1881-1895) ed Eugenio Carlo Valussi (1886-1903). Busta, cc. 618 Segnature precedenti: Teca n. 12 22

A. 1. 13. b. 9 "Lettere pastorali del vescovo mons. Celestino Endrici" 1904-1921 Busta, cc. 128 Segnature precedenti: Teca n. 13

A. 1. 14. b. 9 "Elevazione a curazia indipendente e parrocchia. Presa di possesso parrocchia. Visite pastorali" 1430(copia) - 1959 Busta Segnature precedenti: Teca n. 14

A. 1. 14.1. b. 9 "N. 1 Elevazione a curazia indipendente. Elevazione a parrocchia" sec. XIX seconda metà - 1959 (copia) Trascrizione dell'atto del 1334 relativo all'elevazione della cura d'anime indipendente di Moena(1), atti relativi all'istanza per l'elevazione della cura a parrocchia e decreto di erezione (1906-1908), elevazione della chiesa parrocchiale in arcipretale (1951), copie dei decreti di erezione a parrocchia di Forno (1958) e di Soraga (1959). Fascicolo, cc. 18 Note (1) L'elevazione fu redatta il 27 giugno 1334; l'atto venne copiato il 23 settembre 1468 mentre la presente trascrizione si può datare presumibilmente verso la fine del XIX secolo.

A. 1. 14.2. b. 9 "N. 2 Installazione nuovi parroci" 1908 - 1959 Nomina vescovile a primo parroco di Moena di don Agostino Martinelli (1908) e atti di installazione dei parroci di Moena (1908-1959). Fascicolo, cc. 19

A. 1. 14.3. b. 9 "N. 3 Visite pastorali e decanali" 1905 - 1955 Atti relativi alle visite pastorali del 1906 (annuncio della visita, risposte al questionario, decreto visitale), 1924 (annuncio e risposte al questionario), 1946 (risposte al questionario, programma della visita, decreto), 1955 (risposte al questionario e decreto) e alle visite decanali del 1905 e 1908 (relazioni del decano). Fascicolo, cc. 97

A. 1. 14.4. b. 9 "N. 4 Varie circa la cura d'anime di Moena"(1) 1430(copia) - 1945

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Copia dell'atto relativo alla conferma data alla comunità di Moena dell'antica consuetudine di eleggere il proprio cappellano (1430)(1), atti relativi (2), atti relativi all'obbligo del mantenimento della lampada per il S. Crocifisso da parte della Regola (1712) e alla vertenza per la precedenza nelle processioni di Cavalese (1724-1751), capitoli per il curato (1732, 1796), ordini della Regola per le feste devozionali (1737) e per la processione per l'arrivo a Cavalese del vescovo Riccabona (1830), notizie sulla curazia (1832), orario delle sacre funzioni (1840), decreti e avvisi relativi al divieto per gli uomini di fermarsi davanti alla porta principale della chiesa (1846-1855), ordine della processione dell'Addolorata a Cavalese ([1869], 1919, 1945), atti relativi alla questione giuridica della benedizione dei matrimoni di Moena a Cavalese (1893). Fascicolo, cc. 94 Note (1) Sono presenti atti che riportano i numeri: 14 D, 21 E, 25, 31, 33, 48, 49, 79 H, 192, 225, 228. Cfr. introduzione al fondo "Documentazione dell'archivio del comune di Moena". (2) Cfr. "Documentazione dell'archivio del comune di Moena", "Pergamene", perg. n. 7.

A. 1. 14.5. b. 9 "N. 5 Il parroco di Moena e il curato del Forno" 1675; 1905; 1941 Atto relativo alla vertenza per la tenuta del gonfalone di S. Lazzaro (1675); ordine vescovile per la delega alla celebrazione dei matrimoni a Forno (1905); monito dell'Ordinariato per la riconsegna delle amministrazioni di Forno (1941). Fascicolo, cc. 5

A. 1. 15. b. 9 "Legati" 1899 - 1925 ; 1944 Atti relativi all'eredità lasciata dai fratelli Maddalena e Domenico Croce figli di Valerio Pel a favore della chiesa di S. Vigilio in Moena con l'obbligo di soddisfare tutti i legati. Busta, cc. 76 Segnature precedenti: Teca n. 15

A. 1. 16. b. 10 "Certificati di nascita" 1814 - 1969(1) Notificazioni di nascite avvenute fuori parrocchia(2). Busta, cc. 225 Segnature precedenti: Teca n. 16 Note (1) Gli estremi cronologici si riferiscono alle date di nascita e non a quelle dei certificati. (2) I documenti sono ordinati secondo un elenco che si trova all'interno della busta.

A. 1. 17. b. 10 "Certificati di matrimonio" 1845 - 1968(1) Notificazioni di matrimoni celebrati fuori parrocchia: i documenti sono ordinati secondo un elenco che si trova all'interno della busta e secondo la numerazione progressiva da 0 a 322. Non mancano certificati. Busta, cc. 372 n.n. 24

Segnature precedenti: Teca n. 17 Note (1) Gli estremi cronologici si riferiscono alle date di celebrazione e non a quelle dei certificati.

A. 1. 18. b. 10 "Certificati di morte" 1862 - 1928(1); 1943 - 1947 Notificazioni di morti avvenute fuori parrocchia: i documenti sono ordinati secondo un elenco che si trova all'interno della busta e secondo la numerazione progressiva da 1 a 186. Non mancano certificati. Busta, cc. 202 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 18 Note (1) Gli estremi cronologici si riferiscono alle date dei decessi.

A. 1. 19. b. 11 "Atti matrimoniali dal 1870 al 1890" 1871 - 1890 Contiene: elenco dei matrimoni dal 1870 al 1875, s.d. Busta, cc. 517 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 19

A. 1. 20. b. 12 "Atti matrimoniali dal 1891 al 1908" 1891 - 1908 Contiene: elenco dei matrimoni dal 1891 al 1908, s.d. Busta, cc. 539 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 20

A. 1. 21. b. 13 "Atti matrimoniali dal 1909 al 1932" 1909 - 1932 Contiene: elenco dei matrimoni dal 1909 al 1932, s.d. Busta, cc. 553 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 21

A. 1. 22. b. 14 "Atti matrimoniali dal 1933 al 1941" 1933 - 1941 Contiene: elenco dei matrimoni dal 1933 al 1941, s.d. Busta, cc. 677 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 22

A. 1. 23. b. 15

25

"Atti matrimoniali dal 1942 al 1946" 1942 - 1946 Busta, cc. 632 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 23

A. 1. 24. b. 16 "Atti matrimoniali dal 1947 al 1951" 1947 - 1951 Busta, cc. 589 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 24

A. 1. 25. b. 17 "Matrimoni. 1952-1956" 1952 - 1956 Busta, cc. 653 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 25

A. 1. 26. b. 18 "Conto chiesa parrocchiale 1807-1890" 1807 - 1890 Nn. 1-77 Per il 1809 solo elenco parziale delle uscite e rendite, per il 1813 solo quinternetto d'esazione. Mancano i resoconti per gli anni 1810, 1814, 1835-36, 1839-40, 1843-45, 1847, 1854, 1863. Contiene: inventari delle chiese di S. Vigilio, S. Rocco e S. Giuseppe (1820); inventario dei crediti (1845) e del patimonio (1866) della chiesa di S. Vigilio. Busta, cc. 762 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 30

A. 1. 27. b. 19 "Conto chiesa parrocchiale 1891-1934" 1891 - 1934 Nn. 78-105 Contiene: inventari del patrimonio (1894, 1905) e degli arredi e paramenti sacri (1934) della chiesa di Moena. Busta, cc. 379 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 31

A. 1. 28. b. 20 "Inventari e conti del beneficio di Someda 1863-1928" 1807 - 1965 Busta Segnature precedenti: Teca n. 32

A. 1. 28.1. b. 20

26

Resoconti del beneficio di Someda 1807 - 1965 Nn. 1-85 Mancano i resoconti per gli anni 1808-1836, 1838-1851, 1857, 1871-1878. Fascicolo, cc. 706 n.n.

A. 1. 28.2. b. 20 Inventari del beneficio di Someda 1845 - 1929 Inventari dei documenti di credito (1845, 1846) e del patrimonio del beneficio (1883, 1897, 1929). Fascicolo, cc. 52 n.n.

A. 1. 29. b. 21 "Primissaria. Legato A. Sommavilla"(1) 1676 - 1875 Inventari della primissaria (1676, 1758, 1838), atti di donazione alla primissaria (1687-1744), specifica dei fondi del beneficio primissariale (1823), elenco per la riscossione degli affitti (1824), rese di conto per gli anni 1837 e 1838, quinternetto di esazione delle rendite per l'anno 1838, fassioni (1828, 1837), condizioni per l'affitto dei fondi (1855), nota dei fondi del legato Sommavilla(2) (1869), insinuazioni ipotecarie (1870), ecc. Busta, cc. 188 Segnature precedenti: Teca n. 33 Note (1) Sono presenti atti che riportano i numeri: 16, 23, 29, 41, 53, 85 e un fascicoletto contenente "Atti della Primissaria di poca importanza" le cui carte sono numerate da 1 a 32 (mancano i nn. 12, 15, 26-27, 30, 23). Cfr. introduzione al fondo "Documentazione dell'archivio del comune di Moena". (2) Il legato, fondato da Agostino Sommavilla il 24 aprile 1779, era destinato al mantenimento di un terzo sacerdote per Moena (II cooperatore).

A. 1. 30. b. 21 "Affittanze" 1732; 1831; 1902 - 1944 Atti di locazione di fondi di proprietà delle chiesa di Moena e di Someda, dei benefici primissariale, parrocchiale e per il sacrestano, elenchi per la riscossione degli affitti in uso agli amministratori, carteggio relativo alle suppliche di conduttori per la riduzione degli affitti, prospetto della campagna appartenente alla chiesa di S. Vigilio e sue filiali (1831). Busta, cc. 210 Segnature precedenti: Teca n. 34

A. 1. 31. b. 22 "Estratti fogli possesso, fassioni, congrua, prospetti beni patrimoniali, consegne" 1672; 1825 - 1943 Inventario dei beni canonicali (1672)(1), fassioni di vari enti ecclesiastici e fassioni per la congrua del parroco e dei cooperatori (1825-1943), atti di consegna (1905(2), 1919, 1931), prospetti del patrimonio (1866-1906), fogli di possesso fondiario (1894-1901), denunce di manomorta degli enti ecclesiastici di Moena (1926-1935), estratti dei fogli di possesso fondiario (1931-32), denunce delle rendite dei vari enti ecclesiastici (1943). 27

Busta, cc. 458 Segnature precedenti: Teca n. 35 Note (1) L'inventario riporta il n. 15. Cfr. introduzione al fondo "Documentazione dell'archivio del comune di Moena". (2) La consegna fu fatta al nuovo curato don Agostino Martinelli il 30 agosto 1896 ma le parti omisero di firmare l'atto e così nel 1905 si rifece la consegna.

A. 1. 32. b. 23 "Chiesa di Sorte e Peniola" 1685 - 1912 - Atti relativi alla chiesa di Sorte: dotazione della nuova cappella (1685), supplica per la celebrazione della prima messa (1686), inventario dei beni spettanti alla cappella di S. Giuseppe (1722), donazioni, dazioni in pagamento, cessioni, compravendite, locazioni (1694-1888), resoconto per l'anno 1806/07, inventario dei documenti di credito della chiesa (1845), ecc. - Atti relativi alla chiesa di Peniola: dotazione e benedizione della nuova cappella (1732 in all.), disposizioni per le reliquie (1747) e per la celebrazione delle messe (1750 in all.), codicillo di Bartolomeo Donei(1) (1751), prospetto dei legati (1879), specifiche di lavori (1889-1907), appunti delle spese per il lume eterno (1912). Busta, cc. 98 Segnature precedenti: Teca n. 36, n. 43 Note (1) La famiglia Donei aveva l'obbligo del mantenimento della chiesa in quanto patrona della stessa.

A. 1. 33. b. 24 "Fondo poveri: fondazioni, permute, mutui, documenti vari e conti 1827-46"(1) 1705 - 1925 Atti relativi alla fondazione di legati in favore dei poveri di Moena (1705-1880)(2), compravendite (1785-1900), rese di conto dell'amministrazione del fondo (1827, 1846), mutui ipotecari e decreti di archiviazione (1834-1916), inventario dei documenti di credito (1845), elenchi per la distribuzione del sale e le sovvenzioni in denaro (1877-78), quinternetti dei capitali (1886, 1895), fassioni (1901-22), inventario del patrimonio (1921), ecc. Busta, cc. 388 Segnature precedenti: 36 bis; 36 Note (1) Sono presenti atti che riportano i numeri: 27, 38, 222. Cfr. introduzione al fondo "Documentazione dell'archivio del comune di Moena". (2) Un atto datato 26 ottobre 1826 relativo alla costituzione di un capitale da investire per la formazione di un fondo per i poveri di Moena si trova in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Moena", "Registri dei cresimati", reg. 2.

A. 1. 34. b. 25 "Fondo poveri" 1850 - 1920 Nn. 1-61 Resoconti del Fondo poveri di Moena. Mancano i resoconti per gli anni 1858-1861, 1863-1864, 1866-1868, 1898-1899. Busta, cc. 765 n.n. Segnature precedenti: Teche nn. 37-38

28

A. 1. 35. b. 26 "Chiesa nuova. Don Jori" 1920 - 1931 Aste per affitti, vendite, permute di fondi della chiesa (1920-25), versamenti presso la Cassa Rurale di proventi per la nuova chiesa (1921-23), stime di fondi (1922-25), nuova intavolazione delle particelle fondiarie vendute (1923), annotazioni di cassa e quietanze (1923-31), carteggio e atti relativi ai fondi pervenuti alla chiesa dall'eredità di Domenico Croce (1924-26) e all'affidamento dei lavori nel settore lapideo (1925-1930). Busta, cc. 509 Segnature precedenti: Teca n. 37

A. 1. 36. b. 26 "Chiesa nuova. Don Jori" 1921 - 1930 Cenni sull'ampliamento della chiesa parrocchiale e protocolli delle riunioni dei comitati maschile e femminile per l'erigenda chiesa con elenco delle prestazioni di lavoro gratuite (1921-22), cronaca dei lavori (1926-1930).

Contiene: ritagli di articoli di giornali (1926-1931). Busta, cc. 119 Segnature precedenti: Teca n. 38

A. 1. 37. b. 27 "Chiesa nuova. Don Jori" 1919 - 1931 Busta Segnature precedenti: Teca n. 39

A. 1. 37.1. b. 27 "Foto" 1919 - 1931 N. 23 fotografie e cartoline di don G. Jori e del suo funerale (1919; 1931), n. 32 fotografie e cartoline di interni ed esterni della chiesa parrocchiale di Moena (dal 1926), n. 7 fotografie e cartoline varie; immagini sacre. Fascicolo, cc. 62 n.n.

A. 1. 37.2. b. 27 "Corrispondenza con mons. Emilio Chiocchetti" 1921 - 1931 Corrispondenza con don Emilio Chiocchetti relativa al reperimento dei fondi per la nuova fabbrica. Fascicolo, cc. 440

A. 1. 37.3. b. 27 "Atti relativi alla nuova chiesa" 1921 - 1931

29

Disposizioni per lo sparo delle mine, richiesta all'autorità politica di utilizzare beni demaniali per ricavare materiale da costruzione, appelli per richieste di contributi in denaro o prestazioni di lavoro gratuito, corrispondenza con l'architetto Giovanni Tiella, ecc. Fascicolo, cc. 86

A. 1. 37.4. b. 27 "Cirillo Dell'Antonio e don Giovanni Jori" 1925 - 1931 Corrispondenza di don Giovanni Jori con l'artista Cirillo dell'Antonio(1).

Contiene anche: riproduzioni di opere (1902-1929 in all.), pubblicazioni e articoli di giornale riguardanti l'artista (1927-1930). Fascicolo, cc. 93 Note (1) Cirillo dell'Antonio nacque a Moena il 27 ottobre 1876. Allievo di scultori gardesani nel 1904 andò a insegnare intaglio e disegno figurativo nella scuola di intaglio di legno di Warmbrunn nella Slesia. Nel 1921 fu nominato professore e l'anno dopo direttore della scuola.

A. 1. 37.5. b. 27 "Comitato erigenda chiesa parrocchiale" 1926 - 1930 Atti relativi alla richiesta di un contributo ministeriale inoltrato dal Comitato alle autorità politiche: copia della preghiera inviata al re Vittorio Emanuele III (1926), memoriale del Comitato relativo ai lavori da eseguire con allegati preventivi e disegni (1927), corrispondenza con il commendatore Mario Castellotto, direttore della Segreteria dell'Università degli studi di Roma, per il suo interessamento presso il Ministero (1927-30), contributo del Ministero della Giustizia e degli affari di culto, corrispondenza con l'architetto Giovanni Tiella (1927-28), situazione finanziaria del Comitato alla fine di agosto 1928 e richieste di nuovi contributi (1928). Fascicolo, cc. 140

A. 1. 38. b. 28 "Chiesa nuova. Don Jori" 1926 - 1930 Quietanze 1926 (nn. 3-43), 1927 (nn. 5-66), 1928 (nn. 1-141), 1929 (nn. 1-105), 1930 (nn. 1-69). Mancano alcuni nn. Busta, cc. 407 n.n. Segnature precedenti: Teca n. 40

A. 1. 39. b. 28 "Chiesa nuova. Don Jori" 1922 - 1927 Atti relativi al progetto di ampliamento della chiesa: verbali delle riunioni del Comitato per la nuova chiesa, corrispondenza con l'architetto Giovanni Tiella, relazioni tecnico-artistiche sul progetto di ampliamento della vecchia chiesa, disposizioni dell'Ufficio belle arti di Trento, osservazioni e approvazione del progetto da parte della Curia, carteggio relativo alla cerimonia di benedizione della posa della prima pietra, atti relativi alla prosecuzione dei lavori e al reperimento dei materiali, ecc. Contiene: nn. 7 fotografie (1911, 1928, 1998). 30

Busta, cc. 332 Segnature precedenti: Teca n. 41

A. 1. 40. b. 29 "Chiesa nuova. Don Jori" 1927 - 1931 (con seguito del 1932) Offerte per la nuova chiesa, corrispondenza con l'architetto Giovanni Tiella, carteggio relativo alla ricerca di fondi e contributi per i lavori, breve relazione dell'architetto Tiella sui lavori di costruzione (1928 in all.) e certificazione dello stato di avanzamento dei lavori (1929 in all.), atti relativi ai lavori di consolidamento dell'edificio e alla ricostruzione della cupola, carteggio e atti relativi alla nuova direzione dei lavori assunta dall'ingegnere Domenico Spinelli, corrispondenza con il pittore Carlo Donati, ecc. Contiene, a stampa: "Prescrizioni per l'accettazione degli agglomerati idraulici e l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio", Milano, 1928; opuscolo realizzato in occasione della mostra fotografica di pitture murali di Carlo Donati allestita nelle Giudicarie, 1993 lug. 3-set. 3. Busta Segnature precedenti: Teca n. 42, n. 48

A. 1. 41. b. 30 "Someda" 1715 - 1951 Busta Segnature precedenti: Teca n. 43

A. 1. 41.1. b. 30 "Affari riguardanti il beneficio e chiesa di Someda" 1715 - 1911 Atti numerati (nn. 2-27)(1) relativi all'amministrazione del patrimonio beneficiale e alla chiesa di Someda. Fascicolo Note (1) Cfr. elenco dei documenti allegato al fascicolo.

A. 1. 41.2. b. 30 "Atti risguardanti il beneficio di Someda" 1813 - 1951 Richieste di riduzione degli oneri missari, capitoli del beneficiato (1853), affitto e stime di stabili, atti relativi al restauro della cappella di S. Rocco e alla rifabbrica della canonica danneggiata da un incendio (1876-1884), fogli di possesso fondiario, fassioni per l'imposta sul possesso fondiario (1901-1930), stato patrimoniale ed economico (1929), atti relativi alla benedizione delle campane (1930), quietanze, appunti, ecc. Fascicolo

A. 1. 42. b. 31 "Legati - mutui chiesa parrocchiale" 1744 - 1935

31

Carteggio e atti relativi ai legati Pettena (1744-1902)(1), Croce (1895)(2), Pezzè (1899-1902 con antec. dal 1865)(3); alle eredità lasciate dai fratelli Facchini (1900-1905)(4), dai fratelli Simone e Giuliana Derocca (1914), da don Ernesto Lisimberti (1932- 1935)(5), ecc.; atti relativi a mutui ipotecari (1847-1889). Busta Segnature precedenti: Teca n. 44, n. 40 Note (1) Giovanni Pettena da Moena con testamento del 1 aprile 1744 legò alla Regola di Moena un capitale di 1000 fiorini per il mantenimento di un cappellano, con l'obbligo della celebrazione di 100 messe all'anno. Dopo la rinucia della Regola, i fratelli del testatore si assunsero l'onere legatario. Gli eredi affrancarono il legato che fu convertito e accettato dalla chiesa di Moena. (2) Maddalena Croce lasciò alla chiesa di Moena la sua sostanza qualora, passati sei anni dalla sua morte, si fosse provveduto alla costruzione di una nuova chiesa. Venute meno le condizioni l'eredità passò alla fondazione di una scuola infantile. (3) Valerio Pezzè da Someda con testamento del 19 gennaio 1899 destinò metà della sua sostanza alla fabbrica del ricreatorio e l'altra metà come fondo per la fabbrica di una nuova chiesa o per il restauro della vecchia con l'onere della celebrazione di messe. (4) L'eredità dei fratelli Lorenzo e Giovanni Facchini da Moena fu aggiudicata per metà al fondo della fabbrica della nuova chiesa di Moena e per metà alla Società operaia cattolica di Moena. (5) Don Enrico Lisimberti, cooperatore a Moena, istituì sua erede universale la nuova chiesa di S. Vigilio con l'obbligo di far erigere un altare alla S. Croce.

A. 1. 43. b. 31 "Campane. Organo" 1694 - 1948 Busta Segnature precedenti: Teca n. 45

A. 1. 43.1. b. 31 "Lavori e spese chiesa" 1694 - 1919 Atti relativi alla concessione di banchi nella chiesa (1694-1820) (1), contratto per la pala dell'altare (1711), nota delle spese per l'acquisto di una lampada d'argento (1756), collaudo di lavori eseguiti nella chiesa (1874), fornitura di un paramento sacro (1858), preventivo di spesa per la costruzione del pavimento della chiesa (1895), resoconti del "Fondo fabbrica chiesa di Moena" (1899-1917) con estratti conto della Banca Industriale di Trento (1914-19). Fascicolo Note (1) E' presente un atto che riporta il n. 40. Cfr. introduzione al fondo "Documentazione dell'archivio del comune di Moena".

A. 1. 43.2. b. 31 "Organo" 1822 - 1948 Nota delle spese occorse per provvedere la chiesa di Moena di un organo (1822-28)(1), atti relativi alla liquidazione dei danni di guerra subiti dall'organo (1927-28), carteggio con la ditta Vincenzo Mascioni per la costruzione di un nuovo organo (1946- 48). Fascicolo Note

32

(1) L'organo fu costruito di fratelli Agostino e Antonio Callido da Este; le sue canne furono requisite durante la prima guerra mondiale; venne demolito nel 1929.

A. 1. 43.3. b. 31 "Campane" 1916 - 1943 Atti relativi alla requisizione delle campane della chiesa parrocchiale di Moena e delle filiali e agli indennizzi di guerra per la rifusione (1916-28), corrispondenza con la fonderia Colbacchini di Trento (1929-31), perizia relativa ai lavori necessari per collocare le nuove campane della chiesa parrocchiale e delle filiali (1930), consacrazione di sei campane (quattro per la parrocchiale, una per Sorte e una per Penia) (1932), prospetto per il censimento delle campane (1941), nuove requisizioni belliche (1943). Fascicolo

A. 1. 44. b. 32 "Miscellanea" 1680 ; 1813 - 1953 Carteggio e atti di privati, prospetto delle famiglie della frazione di Someda (1850), elenco dei religiosi francescani di Moena (1906), contratto con l'impresa e relazione per la costruzione dell'impianto elettrico in Moena (1911, 1913), carteggio e atti relativi al progetto per la costruzione della chiesa di S. Pellegrino (1927-28 in all. n. 5 tavv.) e nulla osta per la benedizione della chiesetta (1931), elenco dei soldati sepolti nel cimitero militare di Moena ([1928]), lista dei cibi somministrati ad ex internati reduci dalla Germania (1945), elenchi di iscritti a confraternite, attestati anagrafici, avvisi, note, appunti, ecc. Busta, cc. 216 Segnature precedenti: Teca n. 46

A. 1. 45. b. 32 "Scuola popolare" 1908 - 1919 (con antecedente del 1898) Atti relativi agli stipendi dei maestri e alla loro nomina, circolari, norme e disposizioni in materia scolastica, preventivi della comunità scolastica di Moena per le spese per il personale, prospetti delle assenze. Busta, cc. 159 Segnature precedenti: Teca n. 47

33 fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Moena, 1598 - 1984

regg. 75, quad. 1, framm. 1

Soggetti produttori Curazia di San Vigilio, 1334 giugno 27 - 1908 maggio 20 Parrocchia di San Vigilio, 1908 maggio 21 -

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Parrocchia di Moena".

La documentazione conservata in archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

Vedi anche: Fondo Chiesa di San Vigilio in Moena. Rese di conto dei sindaci della chiesa relative al periodo 1803 novembre 20 - 1808 settembre 28 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Moena", "Stati delle anime", reg. 1.

34 serie 1 Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, 1598 - 1708

Contenuto Per un'introduzione generale ai registri si vedano le introduzioni alle serie "Registri dei nati e battezzati" e "Registri dei matrimoni".

La serie, formata da un registro, costituisce il primo volume della serie dei nati e battezzati (dal 1598 al 1676) e il primo volume della serie dei matrimoni (dal 1598 al 1708) della cura di Moena. E' redatto in lingua latina e in forma discorsiva; esso riporta le registrazioni delle date di nascita e di battesimo, dei nomi del battezzato, dei suoi genitori, del ministro celebrante e dei padrini; per le registrazioni dei matrimoni vengono riportati la data della celebrazione, i nomi degli sposi, del ministro celebrante e dei testimoni.

B. 1. 1 "Liber in quo describuntur omnes baptizati in ecclesia Sancti Vigili de Moena ac matrimonia; emptus per caniparium dicte ecclesiae d. Franciscum de Cruce, precio librarum quatuor. Die 8 mensis septembris anno 1598" (tit. int.) 1598 maggio 28 - 1708 gennaio 17 cc. 2-186: registro dei nati di Moena e Forno, 1598 ago. 28-1676 gen. 5; cc. 187-253: registro dei matrimoni, 1598 mag. 28-1708 gen. 17. A c. 1r, dopo il titolo interno: annotazioni relative all'entrata in ufficio del coadiutore Pietro Tapparelli, 1673 mag. 15; a c. 1v: elenco delle "allevatrici" in Moena, Ischiazza, Someda, Pezzè, Sorte e Forno, s.d. Latino Registro, legatura in pelle, cc. 253 (num. orig. varia e imprecisa)

35 serie 2 Registri dei nati e battezzati, 1676 - 1984

Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie, formata da otto registri, comincia con il registro segnato "Libro II", poiché le prime annotazioni dei nati e battezzati della cura di Moena (dal 28 agosto 1598 al 5 gennaio 1676) si trovano in "Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni", reg. 1. Nella presente serie i registri più antichi (regg. 1, 2) sono redatti in lingua latina e in forma discorsiva, con registrazione delle date di nascita e di battesimo, dei nomi del battezzato, dei suoi genitori, del ministro celebrante e dei padrini. Gli altri registri sono strutturati a tabella prestampata sulla quale sono registrati, secondo le disposizioni governative, le generalità del battezzato, "il tempo della nascita" (anno, mese, giorno e ora), il luogo di nascita, il giorno del battesimo, i nomi dei genitori, del ministro battezzante e dei padrini, e la condizione sociale di questi ultimi. Alcuni registri riportano inoltre il nome della levatrice che assistette al parto. Si nota la presenza di due registri contraddistinti dal numero ordinale "V" (regg. 4, 5): il reg. 4, che riporta registrazioni dal 1834 al 1838, è di formato e struttura diversi da quello precedente (reg. 3) e fu probabilmente usato dal curato poiché ancora non disponeva di un registro uguale a quello appena concluso. In seguito, ottenuto il registro, esso venne dismesso e le registrazioni ricopiate sul nuovo (reg. 5), che è considerato a tutti gli effetti il quinto registro dei nati e battezzati di Moena; esso, oltre alla continuità di registrazione, contiene anche tutte quelle note che i curati erano abituati apporre sui registri in uso. Dal 1840 circa sulla finca dedicata ai nomi dei padrini si trovano apposte le firme in originale; in precedenza era il curato che stendeva i loro nomi.

36

B. 2. 1 "Nati. Libro II. 1676-1780" (tit. dorso) 1676 gennaio 6 - 1780 dicembre 26 Registro dei nati di Moena e Forno. Latino Registro, legatura in mezza pergamena, pp. 623, con elenco alfabetico parziale sciolto

B. 2. 2 "Nati. Libro III. 1781-1805" (tit. dorso) 1781 gennaio 3 - 1805 marzo 16 Registro dei nati di Moena e Forno(1). Latino Registro, legatura in pelle, pp. 193, 6, con indice alfabetico non coevo alla fine n.n. Note (1) Dall'anno 1794 i nati di Forno sono registrati alla fine del registro, dopo l'indice (pp. 1-6) con la nota: "Hic nomina baptizatorum in ecclesia Sancti Lazari Furni successive notabantur incipiendo ab anno 1794 inclusive ...". Le registrazioni coprono il periodo dal 27 maggio 1794 al 24 febbraio 1805.

B. 2. 3 "Nati. Libro IV. 1805-1834" (tit. dorso) 1805 gennaio 13 - 1834 novembre 26 cc. sd 1-154: registro dei nati di Moena, 1805 gen. 13(1)-1834 giu. 10; cc. sd 155-167, 169-170: registro dei nati di Forno, 1805 gen. 17(2)-1819 dic. 15, 1823 apr. 3(3)-1834 nov. 26. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 170, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.(4) Note (1) Le prime registrazioni (1805 gen. 13-mar.16) sono riprese dal registro precedente. (2) Le prime due registrazioni (1805 gen. 17-feb. 24) sono riprese dal registro precedente. (3) Nell'archivio parrocchiale di Forno il primo registro dei nati e battezzati riporta registrazioni dal 15 aprile 1821. Sulla c. di guardia di quel registro si legge: "Il presente registro fu concesso alla canonica di Forno l'anno 1841 ad istanza del reverendo signor curato di Moena don Andrea Zambelli a fine di togliere gli inconvenienti a cui sottostavano i registri di quella curazia; ma a condizione che non venghi derogato ai diritti curaziali e che debba essere rasegnatto a quella canonica ad ogni inchiesta del signor curato. Don Valentino de Francesco curato". Cfr. "Inventario dell'archivio storico della parrocchia di Forno", a cura della cooperativa Koiné, Trento, 2006. (4) L'indice inizia con la lettera "C" alla c. d 168.

B. 2. 4 "Nati. Libro V. 1834-1838" (tit. dorso) 1834 giugno 30 - 1838 settembre 13 Registro dei nati di Moena. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 50, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

B. 2. 5 37

"Nati. 1834-1886. V" (tit. dorso) 1834 giugno 30(1) - 1886 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 296, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni dal 30 giugno 1834 al 13 settembre 1838 sono riprese dal registro precedente.

B. 2. 6 "Nati. 1887-1922. VI" (tit. dorso) 1887 gennaio 13 - 1922 dicembre 21 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 221, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

B. 2. 7 "Nati. 1923-1949. VII" (tit. dorso) 1923 gennaio 19 - 1949 gennaio 30(1) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 203, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Estremo riferito alla data del battesimo, la nascita avvenne il 25 gennaio.

B. 2. 8 "Nati vol. VIII. 1949-1984" 1949 gennaio 3(1) - 1984 dicembre 2 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 211, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le prime registrazioni sono riprese dal registro precedente.

38 serie 3 Registri dei matrimoni, 1709 - 1972

Contenuto I registri dei matrimoni, insieme a quelli dei battesimi, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri dei matrimoni infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie, formata da sei registri, comincia con il registro segnato "Libro II", poiché le prime registrazioni dei matrimoni della cura di Moena (dal 28 maggio 1598 al 17 gennaio 1708) si trovano in "Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni", reg. 1. Nella presente serie, solo il primo registro è redatto in lingua latina e in forma discorsiva, mentre i successivi (regg. 2,3) sono redatti in lingua italiana e strutturati a tabella secondo le disposizioni governative: essi riportano la data del matrimonio, le generalità degli sposi, del ministro celebrante, dei testimoni e la condizione sociale di questi ultimi. Gli altri registri sono compilati secondo le norme concordatarie. Dal novembre 1896 si trova indicata la posizione del matrimonio nei relativi atti (p. es.: "Vedi Atti matr. teca III); dal 1908 sono registrati anche i matrimoni celebrati fuori parrocchia o all'estero e dal 1943 essi sono riportati, su fogli incollati al registro, alla fine di ogni anno.

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B. 3. 1 "Libro II. Matrimoni 1708-1805" (tit. dorso) 1709 aprile 10 - 1805 febbraio 19(1) Italiano, latino Registro, legatura in mezza pelle, pp. 185 (bianca la p. 182), con indice alfabetico non coevo alla fine n.n. Note (1) I quattro matrimoni celebrati nel febbraio 1805 sono stati inseriti in una tabella artigianale e redatti in lingua italiana.

B. 3. 2 "Matrimoni III. 1805-1864" (tit. dorso) 1805 febbraio 5(1) - 1864 ottobre 18 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 66, cc. sd 67-124, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) I primi quattro matrimoni celebrati a febbraio sono ripresi dal registro precedente.

B. 3. 3 "Libro IV di matrimoni dal 1865 al 1929" 1865 gennaio 10 - 1930 maggio 1(1) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 188, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Note (1) Matrimonio celebrato fuori parrocchia.

B. 3. 4 "Libro dei matrimoni della chiesa parrocchiale di Moena incominciato il 10 maggio 1930" (tit. int.) 1930 maggio 10 - 1940 novembre 18 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 100, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

B. 3. 5 "Vol. VI. Matrimoni celebrati in Moena dal 30.XI.1940 al 16.5.1950" 1940 novembre 30 - 1950 giugno 10(1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 98, con indice alfabetico alla fine n.n. Note (1) Matrimonio celebrato a Cavalese.

B. 3. 6 "Vol. VII. Matrimoni 7.10.1950-***" 1950 ottobre 7 - 1972 novembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 314, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

40 serie 4 Registri dei morti, 1674 - 1983

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilivano anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da cinque registri. Il primo registro è redatto in forma discorsiva e in lingua latina, con indicazione della data del decesso, il nome del defunto, la sua età, l'amministrazione o meno dei sacramenti, il luogo di sepoltura. Gli altri registri sono redatti in lingua italiana su tabella prestampata e riportano, secondo le disposizioni governative, le generalità del defunto, la causa di morte e il luogo di sepoltura. Dal 1841 circa si trova annotata anche la località di provenienza del defunto e l'indicazione della data di sepoltura. La firma del medico che attesta il decesso e la causa di morte compare dal luglio 1900. Dal 1914 al 1919 i nomi dei soldati morti nelle campagne militari vengono riportati con l'indicazione: "Vedi Atti morti esteri", annotazione che si trova anche per le registrazioni delle morti avvenute fuori parrocchia, riportate a partire dal 1914. Dal 1944 al 1951 i morti fuori parrocchia sono registrati alla fine di ogni anno.

B. 4. 1 "Morti. Libro I. 1674-1804" (tit. dorso) 1674 gennaio 30(1) - 1804 settembre 12(2) Registro dei morti di Moena e Forno. Latino Registro, legatura in mezza pelle, con ribaltina e lacci, cc. 197 Note (1) Registrazione della morte di un abitante di Forno che viene tumulato nel cimitero del paese.

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(2) Le registrazioni a partire dal 1799 sono riportate su un fascicolo sciolto allegato al registro. Prima delle registrazioni si legge l'annotazione: "In hoc libro in posterum notabantur nomina omnium defunctorum cura Moena incipiendo ab anno 1799".

B. 4. 2 "Morti. Libro II. 1805-1839" (tit. dorso) 1805 gennaio 15 - 1840 aprile 7 Registro dei morti di Moena e Forno(1). Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 87, cc. 4, con indice alfabetico a rubrica parziale alla fine n.n. Note (1) Dall'anno 1814 i morti di Forno sono registrati alla fine del registro (cc. 1-4). Le registrazioni coprono il periodo che va dal 17 ottobre 1814 al 20 giugno 1834.

B. 4. 3 "Libro de' morti della cura di Moena dal 1° del 1805" (tit. int.) 1805 gennaio 15(1) - 1867 dicembre 31 Registro dei morti di Moena. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 183, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni dal 15 gennaio 1805 al 7 aprile 1840 sono riprese dal registro precedente. Mancano le registrazioni dei morti di Forno per il periodo che va dal 17 ottobre 1814 al 20 giugno 1834, cfr. il registro precedente.

B. 4. 4 "Morti [d]all'anno 1868 al 1924. T[omo] III" (tit. dorso) 1868 gennaio 4 - 1924 dicembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 397, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

B. 4. 5 "Registro morti della parochia di Moena dal 1925 al 1983. T[omo] IV" 1925 gennaio 7 - 1983 dicembre 17 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 400, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n .

42 serie 5 Registri dei cresimati, 1722 - 1981

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.

La serie è formata da due registri. Sul primo registro si trovano annotate cresime a partire dal 1722, ma non si tratta di registrazioni coeve, bensì il risultato di ricerche che qualche curato effettuò su documentazione che non è presente in archivio. Alla fine delle registrazioni del 1830 si trova infatti l'annotazione: "NB. Da questo punto fino alla prossima cresima (1852) non si trova alcuna memoria di cresime".

B. 5. 1 "Libro-registro dei cresimati dal 1722-***"(1) 1722 agosto - 1880 agosto 22; 1911 luglio 22 - 1981 maggio 30 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 162 (bianca la c. sd 158), con indice parziale relativo alle cresime(2) alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni più antiche non sono coeve. (2) Nell'indice vengono riportate le date delle cresime e le pagine relative alle registrazioni.

B. 5. 2 "Registro dei cresimati di Moena" (tit. int.) 1852 agosto 10 - 1918 giugno 24(1) Alle cc. 78-80, capovolgendo il registro: "Libretto del pio istituto de' poveri fondato a favore de' medesimi dagli pii legatanti qui in seguito menzionati pel comune di Moena l'anno del Signore 1826", atto relativo alla costituzione del capitale da investire per la formazione di un fondo per i poveri di Moena con indicazione delle condizioni, 1826 ott. 26(2). Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 80 (bianca la c. 77) Note (1) Le cresime dal 10 agosto 1852 al 20 agosto 1880 si trovano registrate anche sul registro precedente. L'ultima registrazione è relativa ad una cresima impartita a Bolzano mentre le ultime registrazioni dei cresimati nella chiesa di S. Vigilio di Moena sono datate 23 giugno 1906. (2) Documentazione relativa al Fondo poveri di Moena si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", nn. 33, 34.

43 serie 6 Stati delle anime, [1868] - sec. XX prima metà

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al parroco di conoscere in modo esatto la composizione, la situazione anagrafica e l'impartizione dei Sacramenti delle famiglie sottoposte alla sua cura al fine di facilitare il suo compito di sacerdote e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi concilii e sinodi ordinarono che durante la Quaresima di ogni anno questi libri venissero aggiornati(1). Queste disposizioni non furono applicate diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: prima del XIX secolo infatti si sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili(2). Molti sono i vescovi tridentini che, negli atti delle visite pastorali, richiamano l'attenzione su questa lacuna; ma fu il vescovo Celestino Endrici che in occasione della sua prima visita pastorale nella diocesi stilò un formulario in cui si richiedeva, tra l'altro, e per la prima volta in forma esplicita, di segnalare la presenza in parrocchia degli "Status animarum" o "Anagraphes" (Foglio diocesano, VII, 1905, p. 239). Nel 1917 il Codice di diritto canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione (cfr. CIC, can. 440).

La serie è formata da quattro registri: il primo è relativo alla situazione anagrafica delle famiglie appartenenti alla cura di Moena alla fine del 1868; gli altri tre registri sono relativi ad un' unica anagrafe divisa in tre volumi secondo l'ordine alfabetico e riportano la situazione anagrafica ai primi anni del Novecento. Nell'"Indice dell'archivio parrocchiale" (cfr. "Repertori", reg. 1) sotto la voce 'Anagrafe', ai tre volumi è attribuita la data 1904.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio del clero curato", Trento, 1888 (2.a ediz), p. 52. (2) Cfr. SPARAPANI L., "I libri parrocchiali nella diocesi di Trento" in "La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze" a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp. 277-319.

B. 6. 1 "Anagrafe della popolazione di Moena assunta ai 12 dicembre 1868 che comprende Moena, Ischiazza, Someda, Pezzè, Sorte e Penia in ordine alfabetico" (tit. int.) [1868 dicembre 12] Capovolgendo il registro: "In questo libro veranno messo le rendite della venerabile chiesa curata di Ss. Vigilio e Wolfango dal sindico che pro tempore sarà eletto in Moena", rese di conto dei sindaci della chiesa, 1803 nov. 20 -1808 set. 28. Italiano Registro, legatura in pelle, pp. 240, cc. 14, con indice alfabetico parziale all'inizio n.n.

B. 6. 2 "Anagrafe vol. I"

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sec. XX prima metà Anagrafe delle famiglie di Moena da Angeli a Deville. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 401 (bianche molte pp.), con indice delle famiglie alla fine n.n.

B. 6. 3 "Anagrafe vol. II" sec. XX prima metà Anagrafe delle famiglie di Moena da Dell'Antonio a Gilberti. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 400 (bianche molte pp.), con indice delle famiglie alla fine n.n.

B. 6. 4 "Anagrafe vol. III" sec. XX prima metà Anagrafe delle famiglie di Moena da Sommavilla a Zorzi. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 400 (bianche molte pp.), con indice delle famiglie alla fine n.n.

45 serie 7 Alberi genealogici, [1951]

Contenuto La serie è formata da un unico registro che riporta un solo albero genealogico relativo alla famiglia Donei. E' probabile che il lavoro di ricerca e ricostruzione della genealogia delle famiglie di Moena non sia stato completato o non sia stato riportato sul registro. Minute relative a questo tipo di ricerche si trovano in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 44

B. 7. 1 "Alberi genealogici" [1951] Albero genealogico della famiglia Donei. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 5 (bianca la p. 4)

46 serie 8 Registri delle promesse di matrimonio, 1896 - 1908

Contenuto La serie è formata da un registro contenente le promesse di matrimonio espresse tra l'ottobre 1896 e il gennaio 1908, anteriori al decreto "Ne temere" entrato in vigore nell'aprile 1908 (cfr. l'introduzione alla serie "Registri degli sponsali").

B. 8. 1 "Libro pei sponsali dal 1896" 1896 ottobre 15 - 1908 gennaio 9 Registro delle promesse di matrimonio. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 65 n.n.

47 serie 9 Registri degli sponsali, 1908 - 1934

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(cfr. Foglio diocesano, a. 1908, n. 3) stabilì che dal giorno di Pasqua del 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire problemi o controversie che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco che stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre il matrimonio nè a versare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie è formata da due registri.

B. 9. 1 "Registro sponsali dalla Pasqua 1908" 1908 aprile 20 - 1922 maggio 23 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 151

B. 9. 2 "Sponsali parochia di Moena" 1922 maggio 24 - 1934 marzo 28 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 110

48 serie 10 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1904 - 1942

Contenuto La serie è formata da tre registri sui quali sono state annotate le date delle tre pubblicazioni necessarie alla celebrazione dei matrimoni stabilite dal Concilio di Trento (Sess. 24) e dal Codice di diritto civile austriaco (§ 71) che recitava "la denuncia deve farsi in tre giorni di domenica o di festa, all'adunanza ordinaria nella chiesa parrocchiale del distretto e se gli sposi abitano in diversi distretti nella chiesa parrocchiale del distretto di ciascun di essi". Le pubblicazioni matrimoniali dal 1952 aprile 6 al 1956 maggio 27 si trovano in "Registri degli avvisi", regg. 6, 7.

B. 10. 1 "Libro delle pubblicazioni matrimoniali. 1904" 1904 gennaio 3 - 1909 giugno 13 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 56 n.n.

B. 10. 2 "Pubblicazioni matrimoniali" 1909 ottobre 3 - 1926 febbraio 7 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 90 n.n.

B. 10. 3 Pubblicazioni matrimoniali 1926 aprile 4 - 1942 ottobre 11 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 79 n.n.

49 serie 11 Registri dei matrimoni fuori parrocchia, 1950 - 1961

Contenuto La serie è formata da un registro.

B. 11. 1 "Vol. VII. Matrimoni fuori parrocchia 1950-***" 1950 febbraio 18 - 1961 ottobre 26 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 10, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

50 serie 12 Diari delle messe avventizie, 1908 - 1956

Contenuto L'autorità ecclesiastica predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione(1). I diari delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere costuditi in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione, l'intenzione e il nome del ministro celebrante.

La serie è formata da 11 registri.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 382-386.

B. 12. 1 "Diarium missarum" 1908 settembre 20 - 1916 giugno 15 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 123 n.n.

B. 12. 2 "Diarium missarum" 1916 luglio 1 - 1923 novembre 30 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 122 n.n.

B. 12. 3 "Diarium missarum. Sacrestia" 1923 dicembre 1 - 1929 febbraio 28 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.

B. 12. 4 "Diarium missarum" 1929 marzo 1 - 1932 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 101 n.n. 51

B. 12. 5 "Diarium missarum" 1933 gennaio 1 - 1936 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 95 n.n.

B. 12. 6 "Diarium missarum" 1937 gennaio 1 - 1939 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 70 n.n.

B. 12. 7 "Diarium missarum" 1940 gennaio 1 - 1944 agosto 14 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n.

B. 12. 8 "Diarium missarum" 1944 agosto 15 - 1947 settembre 11 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 159

B. 12. 9 "Diarium missarum" 1947 settembre 12 - 1950 luglio 29 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 n.n.

B. 12. 10 "Diarium missarum" 1950 luglio 30 - 1953 agosto 9 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 n.n.

B. 12. 11 "Diarium missarum" 1953 agosto 10 - 1956 giugno 14 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 n.n.

52 serie 13 Registri delle elemosine, 1898 - 1969

Contenuto La serie è formata da cinque registri sui quali sono annotate offerte e elemosine a favore di opere diocesane, circoli cattolici, poveri e devozioni varie.

B. 13. 1 "1. Elemosine S. Anime 2. Fondo della dottrina 3. Legato Pezzè (Nino)" 1898 ottobre 1 - 1936 giugno 21 - "Elemosine delle S. Anime", 1898 ott. 1-1936 giu. 21; - "Fondo della dottrina", distribuzioni di premi scolastici, 1904-1926; - "Legato Pezzè Nino", distribuzioni a seminaristi, 1928 dic. 29-1931 dic. 23. A metà: annotazione di elemosine raccolte in varie occasioni e per scopi diversi(1), 1922 set. 10-1924 mag. 21; alla fine: "Legato Battisti", distribuzioni ai poveri, 1909 gen. 15-1915 apr. 4; - "Spese incontrate pro missioni 1926", 1926 gen. 4. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 40 n.n. Note (1) Elemosina del Venerdì Santo, elemosina del 6 gennaio, elemosine raccolte in chiesa e raccolte in paese, ecc.

B. 13. 2 "Libro 1. delle elemosine della chiesa 2. Pane di S. Antonio" 1903 giugno 1 - 1931 marzo 8 - "Pane di S. Antonio", 1903 giu.1-1914 dic. 15, 1923 gen. 6-mag. 24; - "Chiesa di S. Vigilio", 1908 mar. 10-1919 dic. 31, 1923 gen. 17-1931 mar. 8. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 29 n.n.

B. 13. 3 "Varie" 1923 giugno 13 - 1940 ottobre - Elemosine, offerte, questue raccolte per diversi scopi: danneggiati da incendi, per la redenzione degli schiavi, per le suore, per l'insegnamento religioso, ecc., 1923 giu. 13-1931 gen. 6; - "Ricreatorio", 1935 gen. 1-nov. 11; - "Pane S. Antonio", 1935 feb. 1-1938 giu. 12; - "Asilo-suore", 1935 gen. 1-1940 ott.; - "Missioni", 1935 gen. 6-nov. 21; - elemosine raccolte in chiesa, 1938 gen. 1-set. 8. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 25 n.n.

53

B. 13. 4 "Introiti pro Pane di S. Antonio e Fondo poveri" 1936 ottobre 1 - 1951 novembre 21 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 11 n.n.

B. 13. 5 "Introiti di collette e giornate. Pane S. Antonio" 1937 marzo 14 - 1969 gennaio 8 - Collette e giornate(1), 1937 mar. 14-1969 gen. 8; - "Pane di S. Antonio", 1952 gen. 1-1968 nov. 9. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 25 n.n. Note (1) Pro luoghi santi, pro schiavi, pro università, pro seminari, giornata pro buona stampa, giornata missionaria, giornata sacerdotale, ecc.

54 serie 14 Registri degli avvisi, 1904 - 1956

Contenuto La serie è composta da sette registri sui quali sono stati annotati gli avvisi da leggere ai fedeli a conclusione delle principali celebrazioni liturgiche; essi riguardano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, lo smarrimento di oggetti rinvenuti e portati in chiesa, l'orario delle confessioni, le attività di preparazione alle feste religiose e altre comunicazioni. Gli ultimi due registri riportano anche le pubblicazioni matrimoniali dal 1952 al 1956.

B. 14. 1 "Libro delle pubblicazioni domenicali 1904" 1904 gennaio 1 - 1909 agosto 15 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 86 n.n.

B. 14. 2 "Pubblicazioni delle funzioni" 1915 agosto 29 - 1918 dicembre 29 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 n.n.

B. 14. 3 "Libro delle pubblicazioni settimanali anno 1939-***" 1939 gennaio 1 - 1941 luglio 27 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 46 n.n.

B. 14. 4 "Avvisi e pubblicazioni parrocchia di Moena 3.VIII.1941-28.X.1944" 1941 agosto 3 - 1944 ottobre 22 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 47 n.n.

B. 14. 5 "Parrocchia di Moena. Avvisi e pubblicazioni dal 29.X.1944 al 30.III.52" (tit. int.) 1944 ottobre 29 - 1952 marzo 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 270

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B. 14. 6 Registro degli avvisi 1952 aprile 6 - 1953 agosto 30 Capovolgendo il registro: - pubblicazioni matrimoniali, [1952 mar. 23-1953 giu. 28]. Italiano Registro, legatura in cartoncino, cc. 37 n.n.

B. 14. 7 Registro degli avvisi 1953 settembre 6 - 1956 luglio 8 Capovolgendo il registro: - pubblicazioni matrimoniali, [1953 ott. 18-1956 mag. 27]. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 78 n.n.

56 serie 15 Direttori delle sacre funzioni, [1919 - 1928]

Contenuto Il "Manuale d'ufficio per il clero curato"(1) consigliava ai curatori d'anime la compilazione di un registro chiamato "Direttorio per le funzioni parrocchiali" sul quale annotare e fissare un ordine, stabilito da prescrizioni o da consuetudini locali, da mantenere nelle funzioni del servizio divino. Con tale registro il sacerdote aveva a disposizione una guida sicura per sè e per i suoi successori delle funzioni quotidiane (in uso nei paesi con i rispettivi orari), settimanali, mensili ed annuali, nonchè a quelle straordinarie. Egli era così in grado di avere ben chiaro l'ordine delle funzioni nell'arco dell'anno con l'orario, le prediche che si usavano tenere, le preghiere d'uso, i canti, le processioni, le devozioni della comunità, ecc.

La serie è formata da un quaderno.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., p. 62.

B. 15. 1 "Direttorio delle funzioni parocchiali" (tit. int.) [1919 - 1928] Alla fine: "Memorie delle s. missioni", 1919 dic. 29-1926 gen.4. Italiano Quaderno, legatura in mezza tela, cc. 28 n.n.

57 serie 16 Registri degli adempimenti degli oneri missari, 1896 - 1967

Contenuto La serie è formata da un registro.

B. 16. 1 "Elenco delle s. messe legatarie (chiesa, comune, poveri, primissaria, canonica) e loro soddisfazione dall'anno 1896" 1896 - 1967 dicembre 26 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 160 (bianche molte pp.)

58 serie 17 Registri di cassa generale, 1937 - 1970

Contenuto La serie è formata da cinque registri in uso al parroco che riportano l'annotazione di entrate e uscite di varie amministrazioni presenti in parrocchia sulle quali il sacerdote esercitava il suo controllo. E' curiosa l'annotazione che il parroco don Giovanni Bezzi scrisse sulla carta di guardia degli ultimi tre registri: "Delle amministrazioni qui notate rispondo in vita e in morte. Ordinariamente a fine del mese saranno copiate nei singoli partitari; quello che non fosse trascritto si desuma dal presente giornale".

B. 17. 1 "Libro cassa delle chiesette di Sorte, S. Pellegrino e Peniola" 1937 gennaio 30 - 1970 aprile 30 cc. 1-11: chiesa di Sorte(1), 1937 gen. 30-1968 ott.; cc. 44-51: "Chiesetta dell'Ospizio di S. Pellegrino"(2), 1937 set. 1-1968 set.; cc. 77-78: chiesa di Someda(3), 1967 ago. 9-1970 apr. 30; cc. 94-98: "Chiesetta di S. Giovanni Nepomuceno a Peniola"(4), 1937 mag. 16-1968 mag. 16. A c. 163: ""Beneficio Someda"(5), 1968 mar. 29- nov. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 163 (bianche molte cc.) Note (1) Documentazione relativa alla chiesa di Sorte si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 32. (2) Documentazione relativa alla chiesa di S. Pellegrino si trova in ibidem, n. 44. (3) Documentazione relativa alla chiesa di Someda si trova in ibidem, n. 41. (4) Documentazione relativa alla chiesa di Peniola si trova in ibidem, n. 32. (5) Documentazione relativa al beneficio di Someda si trova in ibidem, nn. 28, 41.

B. 17. 2 "Libro cassa teatro dell'oratorio parrocchiale e asilo"(1) 1941 gennaio 6 - 1968 dicembre 31 pp. 2-53: registro di cassa del teatro, 1941 gen. 6-1968 dic. 31; pp. 102-155: registro di cassa dell'asilo, 1943 gen. 25-1968 nov. 25. Alle pp. 100-101: situazione patrimoniale dell'asilo, 1942 nov. 8-dic. 31; Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 155 (bianche le pp. 54-99) Note (1) "e asilo" aggiunta posteriore. Documentazione relativa all'asilo e al teatro si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", nn. 5, 6.

B. 17. 3 "Giornale enti ecclesiastici Moena 8.XI.1942-31.XII.1945" 1942 novembre 8 - 1945 dicembre 31 59

Registro di cassa delle amministrazioni ecclesiastiche: chiesa, chiesa nuova, confraternite, Pane di S. Antonio, asilo, oratorio, missioni(1) e Opera di S. Vigilio(2), biblioteca(3). Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 67 Note (1) Da febbraio 1943. (2) Da dicembre 1945. (3) Da maggio 1943.

B. 17. 4 "Chiesa e enti ecclesiastici Moena dal 1 gennaio 1946-31.12.1950. Prima nota" 1946 gennaio 1 - 1950 dicembre 31 Registro di cassa delle amministrazioni ecclesiastiche di Moena: chiesa, chiese filiali e confraternite, asilo-oratorio, missioni e Opera di S. Vigilio, biblioteca e Pane di S. Antonio. Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 99

B. 17. 5 "Giornale 1.1.1951" 1951 gennaio 1 - 1951 dicembre 31 Registro di cassa delle amministrazioni ecclesiastiche di Moena: chiesa, chiese filiali e confraternite, costruzione nuovo asilo, asilo- oratorio-teatro, missioni e Opera di S. Vigilio, biblioteca e Pane di S. Antonio. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 26

60 serie 18 Registri di amministrazione generale, 1898 - 1968

Contenuto La serie è formata da tre registri in uso al parroco che riportano annotazioni relative all'amministrazione di enti presenti in parrocchia, in particolare dell'asilo infantile e del ricreatorio parrocchiale.

B. 18. 1 "Ricreatorio. Asilo"(1) 1898 luglio 20 - 1927 gennaio 31 cc. 1-3r: debiti del ricreatorio(2), 1898 lug. 20-1908 apr. 2; cc. 3v-9r: "Gestione della Casa operaia cattolica(3) incominciata nel maggio 1898", 1898 mag.-1909 gen. 26; cc. 9v-10: "Ricreatorio", registro di cassa, 1909 giu. 17-1913 set.1; cc. 11-13: "Asilo di Moena. Sostanza del medesimo", patrimonio dell'asilo, [1901]-1921 mar. 9; cc. 14-18: amministrazione dell'asilo, 1900 mag. 15-1915 feb. 20; cc. 22v-27: "Innalzamento del ricreatorio", registro di cassa, 1911 apr. 20-1915 mag. 9; cc. 27-29: registro cassa per lavori al ricreatorio, 1919 set. 21-1927 gen. 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 29 Note (1) Documentazione relativa al ricreatorio e all'asilo si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", nn. 5, 6. (2) Le partite sono cassate per estinzione del debito. (3) Nei suoi locali era ospitato il teatro-ricreatorio.

B. 18. 2 "Asilo infantile. Moena"(1) 1919 agosto 9 - 1966 marzo 8 cc. 1-3: registro di cassa, 1919 ago. 9-1922 lug. 30; cc. 4-17r: verbali delle riunioni del Comitato pro erigenda nuova scuola materna, 1952 mar. 20-1955 giu. 26; cc. 17v-18r: verbale della riunione del Comitato per l'ampliamento della scuola materna, 1966 mar. 8; cc. 18v-25: "Amministrazione nuovo asilo", 1951 nov. 1-1957 dic. 31. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 25 Note (1) Soprascritto, di mano posteriore, "Nuovo".

B. 18. 3 "Amministrazione nuovo asilo, chiesa nuova (questue pro opere), debito della chiesa, ecc." 1935 novembre 20 - 1968 settembre 26 pp. 1-48: "Debito gravante sull'opera 'chiesa nuova' di Moena", registro di cassa, 1935 nov. 20-1946 apr. 16; pp. 54-68: "Offerte pro pulpito", 1944 mag. 14-1946 apr. 7;

61 pp. 69-80: "Pro organo", offerte, 1946-1948 nov. 17; pp. 82-83: "Eredità Sommariva(1)", registro di cassa, 1948 gen. 1-1949 dic. 31; pp. 84-85: "Oratorio parrocchiale", registro cassa lavori, 1968 apr. 8-set. 26; pp. 135-137: "Amministrazioni parrocchiali(2)", registro di cassa, 1951 ago. 26-nov. 20. A p. 138: annotazione non pertinente, 1967 gen. 1. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 138 (bianche le pp. 86-134) Note (1) Partita cassata. (2) Idem.

62 serie 19 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1861 - 1943

Contenuto La serie è formata da tre registri relativi a confraternite, associazioni e opere pie attive in Moena.

B. 19. 1 "Aggregate al Cuor Dolcissimo di Gesù 1861" 1861 giugno - 1905 luglio 2 Registro delle iscritte alla confraternita del Sacro Cuore di Gesù(1). Capovolgendo il registro: - "Registro degli aggregati ed aggregate al Cuor Dolcissimo di Gesù ed Apostolato della preghiera 1865"(2), elenco degli iscritti. Italiano legatura in mezza pelle, cc. 32 n.n., parzialmente a rubrica alfabetica e mutilo Note (1) Questa aggregazione fu eretta in Moena il 9 maggio 1861 in occasione delle Sante Missioni, cominciate il 17 febbraio e terminate il 10 marzo. (2) Titolo cassato.

B. 19. 2 "Iscritti all'Apostolato della Preghiera"(1) [1926] - 1943 giugno 1 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 33 n.n. Note (1) L'elenco degli iscritti del 1865 si trova sul registro precedente.

B. 19. 3 Registro degli iscritti ad opere pie [1942] Iscritti alle opere pontificie della Propagazione della fede, di S. Pietro, della S. Infanzia e all'opera diocesana di S. Vigilio. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 28

63 serie 20 Registri dei verbali delle riunioni dell'Apostolato della preghiera, 1931 - 1944

Contenuto La serie è formata da un registro.

B. 20. 1 "Protocollo delle adunanze mensili delle zelatrici dell'Apostolato della preghiera. Moena" 1931 maggio 3 - 1944 gennaio 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 19 n.n.

64 serie 21 Protocolli degli esibiti, 1879 - 1961

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica (Raccolta delle leggi provinciali, 19.12.1816) sia da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio Diocesano, 1887)(1).

La serie è formata da quattro registri e da un frammento di registro.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 120-121.

B. 21. 1 Protocollo degli esibiti 1879 maggio 6 - 1896 ottobre 20 Italiano legatura in mezza tela, cc. 31 n.n., frammento di registro

B. 21. 2 "Protocollo degli esibiti" 1900 gennaio 5 - 1912 gennaio 31; 1922 settembre 10 - 1930 febbraio 3 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 44 n.n.

B. 21. 3 "Protocollo degli esibiti dal 27 maggio 1924" 1924 maggio 26 - 1933 novembre 22(1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 36 n.n. Note (1) Le registrazioni relative al periodo 26 maggio 1924 - 3 febbraio 1930 non sono sovrapponibili a quelle presenti nel registro precedente.

B. 21. 4 "Protocollo corrispondenza 20.VII.1943" 1943 luglio 20 - 1948 novembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 94 65

B. 21. 5 "Protocollo esibiti 1.1.1950-***" 1950 gennaio 2 - 1961 gennaio 25 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 65

66 serie 22 Repertori, 1942 - 1945

Contenuto La serie è formata da un registro compilato dal parroco don Giovanni Bezzi (1942-51). Sulla carta di guardia egli precisò: "In questo registro vengono classificate in ordine parzialmente alfabetico tutte le cose esistenti nell'archivio parrocchiale". Il parroco elencò per "oggetto" il contenuto degli atti e indicò in una apposita finca il numero della teca nella quale essi sono contenuti(1). I registri sono elencati per la maggior parte sotto la voce "Registri". La voce relativa alle pergamene non è compilata. Attualmente questo strumento non è più utilizzabile per la ricerca, o lo è in modo del tutto parziale, poiché le integrazioni e manomissioni posteriori hanno spesso modificato la numerazione delle teche. Il lavoro di don Bezzi fu comunque molto utile e apprezzato e il suo successore, don Giuseppe Martintoni, sulle risposte al questionario per la visita pastorale del 1955 segnalò che "per merito del mio antecessore l'archivio è ben ordinato, con indice"(2).

Note (1) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", introduzione alla serie "Carteggio e atti". (2) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 14.3.

B. 22. 1 "Indice dell'archivio parrocchiale" [1942 - 1945] Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 160 (bianche molte pp.)

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Ente Chiesa di San Vigilio [1164] - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Chiesa di San Vigilio in Moena, 01/01/1667 - 31/12/1968

Storia E' opinione comune che la prima chiesa della cura d'anime di Moena sia stata la chiesetta di S. Volfango, presso la quale venne costruita la nuova chiesa, titolata a S. Vigilio, agli inizi del XII secolo(1). La chiesa di Moena fu consacrata dal vescovo di Trento Adalpreto il 27 settembre 1164(2), ma di quel primo edificio oggi non rimane quasi nulla, poichè già nel 1216 essa venne riconsacrata in seguito a un ingrandimento o ad un ulteriore rifacimento. La mancanza di documenti lascia comunque aperte molte interpretazioni, anche quella che vorrebbe che la chiesa consacrata dal vescovo Adalpreto sia la stessa chiesa di S. Volfango(3). Un'altra consacrazione ebbe luogo il 2 dicembre 1373, sembra in seguito ad una violazione dell'edificio. Un ampliamento notevole fu apportato tra il XV e il XVI secolo. Altri lavori furono eseguiti nei secoli XVIII-XIX, ma di essi non rimane alcuna traccia. La necessità di ampliare la chiesa diventata ormai insufficiente a contenere la popolazione fu prospettata dal curato Giuseppe Rovisi(4) che nel 1820 riuscì a far partire i lavori che comportarono il prolungamento della navata e l'aggiunta di due cappelle. In fondo alla chiesa fu costruita la cantoria e nel 1823 vi fu collocato l'organo costruito dai fratelli Callido da Este. Nelle risposte al questionario per la visita pastorale del 1906(5), il curato don Agostino Martinelli segnalava, relativamente alla chiesa, che "essa è del tutto insufficiente per la popolazione, meriterebbe di essere riparato il coperto, rinnovati i banchi e d'avere uno spazioso locale per collocarvi il suo mobiglio" e alla fine del questionario, tra le proposte, indicava "come cosa necessaria per il bene spirituale e per il debito culto divino la fabbrica d'una nuova chiesa". Con l'erezione della parrocchia nel 1908, la gente di Moena sentì ancora di più il bisogno di una chiesa che rispondesse, per ampiezza e per decoro, alle nuove esigenze e nei primi anni del Novecento si cominciò a reperire fondi occorrenti alla nuova impresa. Fautore convinto del progetto relativo alla nuova fabbrica fu don Emilio Chiocchetti, addetto presso la Curia di Trento e principale animatore del neo costituito Comitato per l'erigenda chiesa. Gli eventi bellici avevano tardato ogni possibilità di lavoro, ma con l'arrivo del nuovo parroco, don Giovanni Battista Jori, si riprese l'idea di una nuova chiesa. Egli fu l'infaticabile protagonista di tutta l'impresa e con il suo entusiasmo riuscì a coinvolgere tutta la popolazione che non si risparmiò nella partecipazione attiva e gratuita ai lavori. Nel 1920 fu chiamato l'architetto Paor a studiare un progetto di ampliamento, che non ottenne però l'approvazione dell'Ufficio belle arti di Trento. La fabbriceria si indirizzò allora verso un progetto di chiesa nuova e rinnovò l'incarico all'architetto Paor, mentre il Comune commissionò all'architetto Tiella lo studio di un nuovo progetto di ampliamento, seguendo il parere della maggior parte della popolazione propensa verso questa soluzione. La costruzione di una nuova chiesa comportava infatti notevoli complicazioni soprattutto dal punto di vista burocratico e si passò quindi definitivamente a prendere in considerazione il progetto di ampliamento steso dall'architetto Tiella. Don Emilio Chiocchetti, in profondo contrasto con questa scelta, abbandonò per protesta il Comitato e ritirato il suo appoggio, anche finanziario, smise di interessarsi al progetto. I lavori iniziarono e il primo ottobre 1926 il vescovo Celestino Endrici benedì la prima pietra. L'architetto Tiella riassunse nel 1928 in una breve relazione i lavori di costruzione della chiesa, segnandone così i passi salienti: "Nell'anno 1926, dopo aver ottenute le debite approvazioni ... furono iniziati i lavori di scavo e di fondazione cadenti fuori del perimetro 68 dell'attuale chiesa di S. Vigilio che si doveva ampliare ... Durante l'inverno 1926-27 ... si approntarono e condussero sul posto di fabbrica i materiali di prima necessità ... Durante lo stesso inverno si iniziarono le trattative per l'appalto dei lavori da tagliapietra e da scalpellino ... Nella primavera del 1927 gli scalpellini iniziarono la lavorazione di tutte le smembrature in pietra vista ... Il lavoro si protrasse durante tutto il 1927 senza sospensione invernale ... La primavera del 1928 segnò l'inizio dei lavori di costruzione sopraterra ... Per le specifiche condizioni climatiche di Moena ... si passò non appena arrivati in corona ai muri, alla costruzione del tetto"(6). Nel settembre 1928 si manifestarono alcune lesioni nel corpo centrale della chiesa che resero necessaria la sospensione dei lavori. La muratura della cupola fu demolita e dopo i lavori di consolidamento essa venne ricostruita. Finalmente nel luglio 1931 la chiesa fu completata, ma la gioia per la fine di quell'opera, intrapresa dieci anni prima, venne soffocata dalla notizia della tragica scomparsa dell'amato parroco(7). La chiesa fu consacrata il 15 luglio 1934(8). Al suo interno sono conservati sette altari, il maggiore dedicato a S. Vigilio.

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(9). I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie.

69

L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Note (1) Cfr. Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali", 90, p. 24, dal prospetto delle chiese del decanato: "Filiale di S. Volfango: questa chiesa fu già l'antica curaziale". Cfr. anche nel presente inventario l'introduzione alla "Parrocchia di Moena". (2) Nella chiesa si conserva una tela del pittore moenese Valentino Rovisi (1715-1783) raffigurante la consacrazione. (3) Cfr. "L'ottavo centenario della consacrazione della chiesa arcipretale di S. Vigilio di Moena. 27 settembre 1164- 1964", Trento, 1964, p. 11. (4) Cfr. "Documentazione dell'archivio del comune di Moena", "Carteggio e atti". (5) Cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 14. (6) Ibidem, n. 40. (7) Don Giovanni Jori era nato ad Alba di Fassa il 13 aprile 1888; morì vittima di un incidente alpinistico sull'Alpe di Siusi nel luglio 1931, ma il suo corpo fu ritrovato alla fine di settembre. (8) Come si legge sul questionario per la visita pastorale del 1946: cfr. "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 14.3. (9) Cfr. "Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche della diocesi di Trento", 1865, Capitolo I, Sezione I, § 10.

70 fondo Chiesa di San Vigilio in Moena, 1667 - 1968

regg. 9, quadd. 3

Soggetti produttori Chiesa di San Vigilio, [1164] - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Parrocchia di Moena".

Vedi anche: Fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Moena. Rese di conto dei sindaci della chiesa relative al periodo 1803 novembre 20 - 1808 settembre 28 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Moena", "Stati delle anime", reg. 1.

71 serie 1 Urbari, 1667

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa e per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio, si faceva uso di un particolare tipo di registro chiamato "inventarium" o "urbarium". In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

La serie è formata da un quaderno.

C. 1. 1 "1667. Inventario novo de Santo Vigilio" 1667 (con integrazioni e annotazione del 1806) pp. 3-15, 20-21: "Inventario delli beni di Santto Vigilio di Moiena"; pp. 17-19: "Inventario delli beni proprii della chiesa di Santto Bolcano". A p. 22: annotazioni non pertinenti. Italiano, latino Quaderno, legatura in cartoncino rustico, pp. 22

72 serie 2 Inventari, 1946 - 1951

Contenuto L'inventario, che veniva compilato per ogni chiesa curata e per le sue annesse, doveva descrivere con la massima esattezza la complessiva sostanza mobile e immobile della chiesa. Era inoltre richiesta una dettagliata descrizione dei documenti di fondazione e di proprietà degli stabili e di altri diritti della chiesa, con annotazione delle eventuali variazioni della sostanza. All'entrata di ogni nuovo curatore d'anime l'inventario doveva essere sottoposto a revisione e comunque la sua compilazione veniva rinnovata ogni cinque anni. Era inoltre facoltà di ogni nuovo fabbricere, in occasione della sua immissione in ufficio, visionare l'inventario della sostanza della chiesa. L'inventario era prodotto in tre esemplari: uno veniva conservato nell'archivio parrocchiale, uno presso l'Ordinariato e un terzo era spedito all'autorità politica provinciale(1). Accanto agli inventari "ufficiali" spesso si trovano negli archivi anche inventari redatti per altri scopi, con elencazione prevalente dei soli beni mobili.

La serie è formata da un registro e un quaderno. Inventari dei beni mobili e immobili della chiesa di Moena per gli anni 1820, 1845, 1866, 1894, 1905 e 1934 si trovano in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", nn. 26-27.

Note (1) Norme d'amministrazione ecclesiastica, Bollettino delle leggi dell'impero, C. II d.d. 25 gennaio 1866 § 52.

C. 2. 1 Inventario [1946] Inventario degli arredi e dei paramenti sacri con descrizione dell'oggetto e dello stato di conservazione Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 17

C. 2. 2 "Inventario degli arredi sacri della chiesa parrocchiale di Moena" (tit. int.) [1951 agosto](1) Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 11 Note (1) In occasione della riconsegna di don Giovanni Bezzi.

73 serie 3 Registri delle riscossioni degli affitti, 1904 - 1961

Contenuto La serie è formata da due registri.

C. 3. 1 "Quinternetto per il fabbriciere della chiesa di S. Vigilio in Moena. 1904" 1904 - 1925 (con annotazioni fino al 1927) Registro delle riscossioni degli affitti, dei capitali, dei fondi e dei banchi della chiesa. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 43 n.n.

C. 3. 2 "Chiesa parrocchiale. Affitto banchi" 1939 - 1961 Registro delle riscossioni degli affitti dei banchi della chiesa, con indicazione dell'"ubicazione dei singoli affittuari dei banchi" dal 1951. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 58 n.n.

74 serie 4 Registri di cassa, 1904 - 1968

Contenuto La serie è formata da cinque registri e un quaderno sui quali è riportata la situazione di cassa della chiesa parrocchiale come luogo di culto (arredi sacri, cera, organista, messe, ecc.) e le entrate e le uscite relative all'amministrazione del suo patrimonio.

C. 4. 1 "Entrata-uscita" 1904 gennaio 22 - 1923 maggio 10 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 49 n.n.

C. 4. 2 "Libro cassa vecchia chiesa Moena" 1923 luglio 22 - 1935 gennaio 13 Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 27 n.n.

C. 4. 3 "Conti con terzi. Ampliamento chiesa parrochiale Moena" 1926 gennaio 24 - 1930 agosto 20 Italiano Registro, legatura in tela, pp. 46, con indice all'inizio n.n.

C. 4. 4 "Uscita-entrata dell'ampliamento chiesa parrochiale di Moena dal 24.1.1926-***" 1926 gennaio 24 - 1931 gennaio 26 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 24 n.n.

C. 4. 5 "Pro chiesa nuova Moena. Entrata ed uscita dal 1 agosto 1931" 1931 agosto 1 - 1937 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 49 n.n.

C. 4. 6 "Libro cassa chiesa parrocchiale Moena 1937-***" 1937 gennaio 1 - 1968 dicembre 31 75

Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 106 n.n.

76 serie 5 Registri dei verbali delle riunioni di fabbriceria, 1922 - 1926

Contenuto La serie è formata da un registro.

C. 5. 1 "Libro sessione fabbriceria chiesa" 1922 gennaio 30 - 1926 novembre 30 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 11 n.n.

77

Ente Confraternita del Santissimo Rosario 1670 - [1968]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Moena, 01/01/1842 - 31/12/1968

Storia Nel luglio 1670, la confraternita del SS. Rosario risultava già eretta nella chiesa di S. Vigilio, dove aveva il proprio altare(1). Essa venne dichiarata soppressa il 3 marzo 1811(2). Il frutto derivato dagli esigui beni della confraternita fu sempre impiegato in sussidio della chiesa curaziale e a questo proposito il curato di Moena insieme alla rappresentanza comunale inviò una supplica alle autorità competenti affinché si potesse continuare ad usufruire di quei beni per supplire al mantenimento della chiesa. Le rappresentanze governative espressero al riguardo parere favorevole e i beni della confraternita vennero trasferiti alla chiesa di Moena. La confraternita, che fu rieretta, accoglieva iscritti dal 16° anno compiuto e non richiedeva il pagamento delle quote fino ai 20 anni. Era motivo di espulsione dalla compagnia la morosità protratta per tre anni consecutivi.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Note (1) Cfr. Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali", 12, n. 5. 78

(2) Cfr. Archivio storico della parrocchia di Cavalese, "Fondo cartaceo della parrocchia di Cavalese", "Carteggio e atti", n. 1, cc. 49-54. Documentazione relativa alla confraternita si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 1.4.

79 fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Moena, 1842 - 1968

regg. 5

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario, 1670 - [1968]

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Parrocchia di Moena".

80 serie 1 Registri degli iscritti, 1842 - 1967

Contenuto

La serie è formata da tre registri.

D. 1. 1 "Aspiranti uomini e donne al Santo Rosario" (tit. dorso) 1842 marzo 12 - 1898 gennaio 16 Elenchi di aspiranti consorelle e confratelli con indicazione della data di accettazione. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 96 n.n.

D. 1. 2 "Elenco dei confratelli e consorelle del S. Rosario" 1898 - 1941 Registro degli iscritti con indicazione del pagamento della quota annuale. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 211 n.n.

D. 1. 3 "Confraternita del S. Rosario" 1942 - 1967 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 147 Registro, cc. sd 147, legatura in mezza pelle

81 serie 2 Registri delle riscossioni delle tasse annuali, 1903 - 1956

Contenuto La serie è formata da un registro.

D. 2. 1 "Quinternetto di rascossione delle tasse della compagnia del S. Rosario" (tit. int.) 1903 - 1956 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 25 n.n.

82 serie 3 Registri delle rese di conto, 1898 - 1968

Contenuto La serie è formata da un registro.

D. 3. 1 "Rese di conto della confraternita del Rosario" 1898 ottobre 1 - 1968 agosto 20 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 76 n.n.

83

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento 1852 agosto 23 - [1968]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Moena, 01/01/1898 - 31/12/1968

Storia La confraternita del Santissimo Sacramento fu eretta in Moena il 23 agosto 1852 con decreto n. 2864(1). In quell'occasione furono approvati anche i suoi capitoli. La direzione della confraternita era composta dal curato locale, in qualità di presidente, e da otto consiglieri (chiamati anche "discreti") che venivano eletti per la prima volta dai confratelli e in seguito, a maggioranza di voti, dall'intera direzione riunita. La direzione nominava fra i suoi membri un priore e fra i confratelli un cassiere e quattro bidelli. Compito della direzione era quello di rivedere i conti, di esaminare i bisogni della confraternita, di accettare o di escludere confratelli. Il priore, che occupava il primo posto fra i consiglieri, aveva il compito di sorvegliare l'ordine nelle processioni e riferire alla direzione eventuali mancanze. Il cassiere si occupava delle tasse d'ingresso e delle contribuzioni ed era tenuto a renderne conto annualmente. I bidelli regolavano e dirigevano le processioni secondo gli ordini del priore e in generale eseguivano le incombenze che egli dettava. La confraternita accoglieva persone di entrambi i sessi, di età compresa fra i 18 e i 50 anni. I confratelli dovevano munirsi di toga rossa e candela, mentre le consorelle di veletta e di candela recante l'immagine del SS. Sacramento; essi erano tenuti ad intervenire alle varie processioni e solennità.

Per un'introduzione generale alle confraternite si veda l'introduzione al fondo "Confraternita del SS. Rosario di Moena".

Note (1) Documentazione relativa alla confraternita si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 1.4.

84 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Moena, 1898 - 1968

regg. 3

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, 1852 agosto 23 - [1968]

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Parrocchia di Moena".

85 serie 1 Registri degli iscritti, 1898 - 1967

Contenuto La serie è formata da due registri.

E. 1. 1 "Elenco dei confratelli e consorelle del Santissimo Sacramento" 1898 - 1941 Registro degli iscritti con indicazione del pagamento delle quote annuali. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 70 n.n.

E. 1. 2 "Confraternita del SS. Sacramento" 1944 - 1967 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 62

86 serie 2 Registri delle rese di conto, 1898 - 1968

Contenuto La serie è formata da un registro.

E. 2. 1 "Libro delle sessioni-adunanze e rese di conto della compagnia del Santissimo" 1898 agosto 28 - 1968 agosto 20 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 69 n.n.

87

Ente Confraternita del Carmine 1708 marzo 24 - [1968]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Carmine di Moena, 01/01/1898 - 31/12/1968

Storia La confraternita del Carmine fu eretta in Moena con Bolla pontificia il 24 marzo 1708(1). Nel 1854 furono rivisti i suoi capitoli che, relativamente alla composizione del direttivo, vennero praticamente ricalcati su quelli stesi due anni prima per la confraternita del Santissimo Sacramento(2). La direzione della confraternita era composta dal curato locale, in qualità di presidente, e da sei consiglieri (chiamati anche "discreti"). La direzione nominava fra i suoi membri un priore e fra i confratelli un cassiere e quattro bidelli (chiamati anche "servi"). Compito della direzione era quello di rivedere i conti, di esaminare i bisogni della confraternita, di accettare o di escludere confratelli. Il priore, che occupava il primo posto fra i consiglieri, aveva il compito di sorvegliare l'ordine nelle processioni e riferire alla direzione eventuali mancanze. Il cassiere si occupava delle tasse d'ingresso e delle contribuzioni ed era tenuto a renderne conto annualmente. I bidelli regolavano e dirigevano le processioni secondo gli ordini del priore e in generale eseguivano le incombenze che la direzione o il priore dettava. La confraternita accoglieva persone di entrambi i sessi: i confratelli dovevano munirsi di toga nera mentre le consorelle di velo e di candela recante l'immagine della Beata Vergine Maria; essi erano tenuti ad intervenire alle varie processioni e solennità. La celebrazione della B. V. del Carmine era fissata per il 16 luglio o per la domenica seguente, giorno in cui era prevista anche la sessione annuale della confraternita.

Per un'introduzione generale alle confraternite si veda l'introduzione al fondo "Confraternita del SS. Rosario di Moena".

Note (1) Documentazione relativa alla confraternita si trova in "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena", "Carteggio e atti", n. 1.4. (2) Cfr. introduzione al fondo "Confraternita del SS. Sacramento di Moena".

88 fondo Confraternita del Carmine di Moena, 1898 - 1968

regg. 3

Soggetti produttori Confraternita del Carmine, 1708 marzo 24 - [1968]

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Parrocchia di Moena".

89 serie 1 Registri degli iscritti, 1898 - 1967

Contenuto La serie è formata da due registri.

F. 1. 1 "Elenco dei confratelli e consorelle del Carmine" 1898 - 1941 Registro degli iscritti con annotazione del pagamento della quota annuale. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 52 n.n.

F. 1. 2 "Confraternita del Carmine" 1944 - 1967 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 36

90 serie 2 Registri delle rese di conto, 1898 - 1968

Contenuto La serie è formata da un registro.

F. 2. 1 "Adunanze e rese di conto della confraternita del Carmine" 1898 ottobre 16 - 1968 agosto 20 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 62 n.n.

91

Ente Comunità di Moena [1304] - 1810 agosto 31

Altre Forme autorizzate del nome Regola di Moena

Archivi prodotti Fondo Documentazione del comune di Moena, 01/01/1325 - 31/12/1837

92 fondo Documentazione del comune di Moena, 1325 - 1837

pergg. 76, fascc. 2

Soggetti produttori Comunità di Moena, [1304] - 1810 agosto 31

Contenuto In questo fondo si conserva la documentazione, pergamenacea e cartacea, appartenente alla Regola di Moena. Tutti i documenti riportano sul recto o sul verso una numerazione (o segnatura) di mano ottocentesca, ma è soprattutto dal contenuto degli atti che si può ragionevolmente supporre la loro appartenenza alla comunità di Moena. La progressione della numerazione, che coincide grossomodo con l'ordine cronologico, risulta più evidente sulle pergamene(1), poiché esse sono sempre state conservate nella loro unitarietà in rispetto al particolare supporto. I documenti cartacei hanno invece subìto più spostamenti: nell'archivio parrocchiale sono infatti presenti atti, riconducibili alla Regola, che riportano lo stesso tipo di numerazione e che fanno parte ormai dell'archivio parrocchiale in quanto fissati in fascicoli e buste da un precedente ordinamento(2).

Note (1) Cfr. introduzione alla serie "Pergamene". (2) Cfr. introduzione al "Fondo cartaceo della parrocchia di Moena".

93 serie 1 Pergamene, 1325 - 1837

Contenuto Il fondo raccoglie 76 pergamene che, al momento del presente riordino, erano depositate in due scatole di legno nell'archivio della parrocchia di Moena. I pezzi non presentano danni particolari e si trovano in un discreto stato di conservazione. Alcune pergamene sono corredate da sigilli in alcuni casi di grandi dimensioni. La lingua usata nei testi è, per due terzi dei documenti, il latino e per un terzo il tedesco. Si trovano inoltre alcuni atti scritti parte o interamente in italiano. Ogni pergamena presenta sul verso due segnature antiche. Quella presumibilmente più vecchia è contraddistinta da un numero arabo e da una lettera alfabetica maiuscola che poteva essere indice di una divisione per argomento: ad esempio la lettera "A" individua le investiture dei monti Allocco e Lusia e la lettera "B" le conferme di privilegi da parte del vescovo di Trento. L'altra segnatura presente su tutti i pezzi, all'infuori del primo che si trovava arrotolato insieme alla sua copia, è rappresentata da dei numeri arabi progressivi la cui serie però non è completa (mancano infatti alcuni numeri). La stessa mano che ha collocato questa numerazione l'ha applicata anche sui documenti cartacei appartenenti all'archivio della comunità. Anche dalla lettura del contenuto si suppone che le pergamene appartenessero un tempo alla comunità di Moena poiché riguardano, nella maggior parte dei casi, questioni comunitarie o concessioni di privilegi ottenute dalle autorità civili ed ecclesiastiche. Si trovano tra gli argomenti trattati nomine di arbitri eletti per la soluzione di controversie insorte tra vicini, terminazioni di beni comuni, regolazioni dei corsi d'acqua, divisioni dei pascoli, lodi arbitrali, compravendite di terreni effettuate dai regolani, costruzioni di strade comuni, condotta del legname, deliberazioni per "ingazzare" (cioé chiudere e impedire il taglio del legname) parti di bosco. Si segnalano i primi due documenti, uno in originale e l'altro in copia, risalenti al 1325 nei quali si attesta la presenza due volte all'anno a Moena di un gastaldo vescovile che procedeva all'esecuzione di sessioni giudiziarie, prerogativa e privilegio fino ad allora solo di Cavalese. Il legame con Cavalese è attestato anche dalle locazioni concesse dai pievani di Fiemme alla comunità di Moena del diritto di riscuotere le decime nel territorio di Moena e dalle ratifiche effettuate dai pievani dell'antica consuetudine concessa agli abitanti di Moena di poter nominare il proprio curato. La maggior parte delle pergamene redatte in lingua tedesca è relativa alle investiture dei monti Allocco e Lusia situati nel territorio della Regola che i conti del Tirolo concedevano alla comunità di Moena. Molti documenti contengono invece le esenzioni, concesse dai vescovi di Trento, dal pagamento delle decime, che venivano sostituite con un congruo salario al cappellano della chiesa di S. Vigilio di Moena e un obolo annuo al pievano di Fiemme. Sono presenti nel fondo anche documenti afferenti all'Ospizio di S. Pellegrino: è del 1358 l'atto di donazione da parte dei vicini di Moena ad un certo frate Gualtiero dell'eremo di S. Pellegrino in Alpe di un appezzamento di terreno sul quale costruire un ospedale in onore del santo. La comunità inoltre aveva il diritto di nomina del priore dell'ospizio che veniva ratificata dal pievano di Fiemme. All'ospizio vengono destinati anche alcuni lasciti testamentari. Nel fondo si trovano degli atti prodotti da privati: si tratta di testamenti, compravendite o dazioni in pagamento. L'unico documento che esula dagli altri è una conferma di privilegi concessi dall'imperatore Carlo V alla città di .

Per la descrizione dei singoli pezzi ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale 94 di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966. Le pergamene sono descritte e inserite in ordine cronologico, non avendo in fase di inventariazione rilevato altro criterio preesistente di ordinamento. In questa sede si sono adottati i seguenti criteri di descrizione: - ogni unità è indentificata con un numero progressivo in cifre arabe che corrisponde a un ordine prettamente cronologico; - a questo numero segue l'intitolazione che esprime la natura giuridica del documento; - si sono riportate la data cronica completa(1) e quella topica, quest'ultima espressa ove sia possibile con toponimo moderno. A queste informazioni segue un breve regesto nel quale vengono segnalati: - la natura dell'atto giuridico; - i nomi delle parti contraenti con relativa indicazione del patronimico e provenienza, menzionati singolarmente fino a un massimo di tre persone; - l'oggetto dell'atto stesso. I termini mancanti di una perfetta traduzione in italiano sono stati riportati tra virgolette; i nomi propri di persona non traducibili si sono dati in latino al caso nominativo; i cognomi sono stati omologati alla forma attuale, se esistente, o se comunque attestata verso l'inizio del secolo scorso. Viene indicato il notaio rogante, con relativo patronimico e provenienza. Gli elementi dedotti da fonti esterne e non dal testo sono forniti fra parentesi quadre. Riguardo alla tradizione del documento si è distinto tra 'originale', 'originale da rogiti' o 'copia autentica'. Si intende per originale il documento tratto dal protocollo e sottoscritto dallo stesso notaio rogante; per originale da rogiti di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo protocollo originale; per copia quei documenti che tali si definiscono. Si forniscono inoltre indicazioni in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, espresse in millimetri con la segnalazione dell'altezza e della base (per forme irregolari, la misura maggiore è seguita, tra parentesi rotonde, da quella minore); alla presenza di sigilli; alla presenza di note di contenuto e archivistiche sul verso o sul recto; a eventuali antiche segnature o danni riscontrati. Viene infine data notizia di altri regesti con la relativa citazione bibliografica.

Sigle adottate nella descrizione delle pergamene:

SI Sigillum impressum Sigillo impresso SP Sigillum pendens Sigillo pendente SPC Sigillum pendens cereum Sigillo pendente di cera SPD Sigillum pendens deperditum Sigillo pendente perduto ST Signum tabellionis Segno del notaio

Note (1) Lo stile maggiormente in uso dal XII al XVI secolo è quello della "Natività" che stabiliva il primo giorno dell'anno al 25 dicembre.

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G. 1. 1. b. 1 Giuramento 1325 [giugno 12] , Moena Davanti a Giovanni fu Giuliano "iuvenis" da Cavalese, vicario di Fiemme, i rappresentanti della comunità di Moena si impegnano con un giuramento a pagare il gastaldo vescovile affinché si rechi a Moena due volte all'anno a tenere il "plaidum"(1). Notaio: Giuliano [(ST)] e Mercadante da Lomello(2) [(ST)] Originale [?], atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 525 x 185, sul verso nota di contenuto e nota archivistica su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 7 D Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476 Note (1) Sessione giudiziaria. (2) In provincia di Pavia.

G. 1. 2. b. 1 Giuramento 1325 giugno 12 , Moena Davanti a Giovanni fu Giuliano "iuvenis" da Cavalese, vicario di Fiemme, i rappresentanti della comunità di Moena si impegnano con un giuramento a pagare il gastaldo vescovile affinché si rechi a Moena due volte all'anno a tenere il "plaidum"(1). Notaio: Giuliano e Mercadante da Lomello(2) Copia autentica(3), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 545 x 310, sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 1; n. 8 D Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476 Note (1) Sessione giudiziaria. (2) In provincia di Pavia. (3) Redatta a Trento il 31 dicembre 1394 davanti a Giovanni "de Capitaneis" di Castel S. Pietro da Bologna, vicario per le cause civili e criminali del vescovo di Trento, dal notaio Antonio figlio di Bertolasio da Trento (ST) con sottoscrizioni dei notai Federico fu Ognibene del fu Adelpreto da Povo (ST), Marco fu Odorico del fu Giacomo da (ST), Antonio fu Bonifacio da (ST) e Martino figlio di Francesco da (ST).

G. 1. 3. b. 1 Donazione 1358 giugno 14(1) , monte Allocco I vicini della comunità di Moena, riuniti in pubblica regola, donano a frate Gualtiero dell'eremo di S. Pellegrino in Alpe un fondo prativo e boschivo situato nel territorio di Moena sul monte Allocco in località "Camp de la Rota" al fine di costruire un "ospitale" in onore di S. Pellegrino. Notaio: Gregorio figlio di Agostino da "Sumvigo" in Val di Fassa (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 510 x 175, sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato

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Segnature precedenti: n. 3; n. 1 C Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476 Note (1) Il 14 giugno 1358 era giovedì e non martedì come indicato nel testo.

G. 1. 4. b. 1 Procura 1390 aprile 15 , Moena I regolani di Moena, a nome di tutta la comunità di Moena, nominano loro procuratori generali Francesco detto "Matarelum" da Moena figlio del fu Giovanni "de Prato" in Val di Fassa e Giacomo da Pezzè figlio del fu Corrado da Sottoguda(1). Notaio: Giacomo fu Giovanni da Agaio in Val di Fassa (ST) Originale, pergamena, mm 310 x 155, inchiostro parzialmente sbiadito. Sul verso note di contenuto e nota archivistica., atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 310 x 155, Originale, pergamena, mm 310 x 155, inchiostro parzialmente sbiadito. Sul verso note di contenuto e nota archivistica. Segnature precedenti: n. 4 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476 Note (1) In provincia di Belluno.

G. 1. 5. b. 1 Concessione 1395 maggio 24 , Moena Bartolomeo fu "Cambius" da Trento vicario di Fiemme concede, come da antica consuetudine, ai regolani delle ville di Someda, Pezzè, Moena e Sorte, a nome della comunità, la licenza di eleggere delle persone che procedano alla divisione dei beni e dei pascoli comuni situati nel territorio della regola. Notaio: Tommaso fu Deodato da Cavalese (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 475 x 190, sul verso nota di contenuto e nota archivistica quasi completamente sbiadite Segnature precedenti: n. 7 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 6. b. 1 "Instrumentum finis" 1425 settembre 29 , Caprile(1) Lazzera figlia di Michele fabbro del fu Antonio da Caprile e moglie di Lorenzo fu Giacomo dallo stesso luogo rinuncia in favore di suo padre, di suo marito e dei suoi fratelli Bartolomeo e Andrea ad ogni pretesa sull'eredità paterna, materna e fraterna avendo ricevuto in dote 200 lire di moneta di Venezia. Notaio: Giovanni figlio di Domenico da Chiave di Cortina d'Ampezzo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 425 x 120, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche

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Segnature precedenti: n. 8; n. 13 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476 Note (1) In provincia di Belluno.

G. 1. 7. b. 1 Ratifica 1430 aprile 21 , Trento Goffredo Fryling, vicario generale del vescovo di Trento Alessandro di Mazovia e pievano di Fiemme, ratifica alla comunità di Moena l'antica consuetudine di eleggere un proprio cappellano che sia approvato dal pievano di Fiemme e dal vescovo di Trento. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 155 x 285, con plica inferiore di mm 35, sul verso note di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite, SPD Segnature precedenti: n. 9; n. 5 C (?) Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 8. b. 1 Compravendita 1431 aprile 4 , Pezzè Giovanni fu Gregorio da Moena vende ad Andrea fu Nicolò da Ronchi abitante a Soraga due prati situati sopra il monte Allocchetto, per il prezzo di 38 lire di moneta di Merano. Notaio: [...] (ST) Originale (?), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 215 x 115, sul verso nota di contenuto sbiadita

G. 1. 9. b. 1 Compravendita 1467 giugno 16 , Vigo di Fassa Alcune persone della Val di Fassa vendono a Giovanni fu Giuliano Bordella da Ischiazza e a Nicolò fu Antonio Giovanni da Predazzo abitante a Moena, in qualità di regolani di Moena, un prato situato sul monte Riccoletta, per il prezzo di 22 marche e nove lire di moneta di Merano. Notaio: Giacomo fu Guadagnino Bertelli da abitante in Val di Fiemme (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 540(505) x 165, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 12 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 10. b. 1 Atti di causa - nomina di arbitri - sentenza arbitrale 1474 novembre 24 - 1475 aprile 7; 1475 aprile 7; 1475 luglio 10 - 1475 luglio 11 , Moena - Cavalese

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- Atti della causa promossa davanti a Leonardo "Monsreder", assessore di Vigilio Firmian vicario di Fiemme, dal priore di S. Pellegrino Giorgio Zocchetti e dai rappresentanti della villa di Moena contro Domenico fu Giovanni Sorni e Giovanni Mattia da "Sumariva", in qualità di rappresentanti delle ville di Soraga e Barbide, per la costruzione di una strada e un ponte su terreni appartenenti all'ospizio di S. Pellegrino.

Notaio: Tommaso fu Michele Dalle Campane di Francia abitante a Carano (ST)

- Le parti soprascritte eleggono Giovanni fu Giacomino da Agaio abitante a Varena, Francesco muratore da Gardena abitante a Cavalese, Martino fu Luca da Predazzo, Sigismondo da "Zugo" abitante a Cavalese e Giovanni Rodelli da Gandino abitante a Cavalese quali arbitri per la soluzione della controversia; gli arbitri si recano sul luogo contestato per un sopralluogo.

Notaio: Tommaso fu Michele Dalle Campane di Francia abitante a Carano (ST)

- Gli arbitri eletti emettono sentenza.

Notaio: Tommaso fu Michele Dalle Campane di Francia abitante a Carano (ST) Documento singolo; pergamena, mm 1670 x 290, formata da tre fogli uniti, sul verso note di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 15; n. 4 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 11. b. 1 Locazione 1477 giugno 25 , Trento Giovanni da Povo, canonico di Trento e pievano di Fiemme, dà in locazione per sei anni a Giovanni figlio di Nicolò e a Valentino figlio di Bartolomeo "del Clocha" entrambi da Moena, a nome dei vicini della villa di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 31 moggi di biada al cappellano di Moena e di 100 lire di moneta di Merano per il primo anno e di 90 lire per i rimanenti cinque anni al pievano di Fiemme. Notaio: Odorico fu Guglielmo da Brez cittadino di Trento (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 470 x 145, sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: n. 17; n. 4 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 12. b. 1 Locazione 1487 gennaio 18 , Trento Giorgio de Fatis da , canonico di Trento e pievano di Fiemme, dà in locazione temporale per cinque anni a Gregorio figlio di Nicolò Andrea e a Francesco figlio di Giovanni da Forno, in qualità di sindaci della regola di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 25 ragnesi al pievano di Fiemme e di 31 moggi di biada al cappellano di Moena. Notaio: Balzano fu Otolino Balzani da Trento (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 470 x 160, sul verso note di contenuto e nota archivistica 99

Segnature precedenti: n. 19 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 13. b. 1 Investitura 1492 , Innsbruck Massimiliano I d'Asburgo, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 255 x 380, con plica inferiore di mm 85, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 20; n. 6 A Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 14. b. 1 Investitura 1492 , Innsbruck Massimiliano I d'Asburgo, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 245 x 430, con plica inferiore di mm 80, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPC mutilo Segnature precedenti: n. 21; n. 7 A Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476

G. 1. 15. b. 1 Pubblicazione 14[.]7 febbraio 3 (1) , Caldaro Daniel (Khuen) amministratore di Caldaro rende noti i periodi e le modalità di pascolo spettanti ai vicini della comunità di Moena sui territori della giurisdizione di Caldaro. Originale in tedesco, scrittura semplice; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 235 x 370, con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato, SPD Segnature precedenti: n. 7; n. 1 F Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 476 Note (1) Il documento si può collocare tra il 1477 e il 1497 poiché al suo interno viene citato Vigilio Firmian che ricoprì la carica di capitano di Fiemme dal 1473 al 1506.

G. 1. 16. b. 1 Locazione 1511 ottobre 13 , Bressanone

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Giovanni Riepper, canonico di Bressanone e pievano di Fiemme, dà in locazione per cinque anni a Leonardo figlio di Cristiano di Bartolomeo da Moena e a Nicolò da Pontaia, in qualità di rappresentanti della comunità di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 30 ragnesi al pievano di Fiemme e di 31 moggi di biada al cappellano di Moena. Notaio: Cristiano Stettner da Bolzano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 375 x 225, sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 24

G. 1. 17. b. 1 Ratifica 1515 dicembre 4 , Bressanone Giovanni Riepper, canonico di Bressanone e pievano di Fiemme, ratifica alla comunità di Moena l'antica consuetudine di eleggere un proprio cappellano che sia approvato dal pievano di Fiemme e dal vescovo di Trento. Originale, documento di cancelleria capitolare; latino Documento singolo; pergamena, mm 165 x 260, con plica inferiore di mm 45, sul verso note di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite, SPC Segnature precedenti: n. 26; n. 80 H; n. 50

G. 1. 18. b. 1 Conferma di privilegi 1521 febbraio 26 , Worms Carlo V, imperatore, conferma i privilegi, gli statuti e le immunità concesse alla città di Rovereto dal suo avo Massimiliano. Inserti: i privilegi concessi da Massimiliano, 1511 luglio 29-1511 agosto 7, Innsbruck. Copia autentica, documento di cancelleria imperiale; latino Documento singolo; pergamena, mm 700 x 490, con plica inferiore di mm 50, sul recto il vescovo di Trento Bernardo autentica la copia, 1522 aprile 9 Bruxelles; sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: C; A; n. 16; n. 2

G. 1. 19. b. 1 Compromesso - sentenza arbitrale 1522 gennaio 20 (1) , Cavalese Giovanni Todesco e Giacomo Varesco da Carano, in qualità rispettivamente di scario e sindaco della Magnifica Comunità di Fiemme, e i regolani delle ville di Daiano, Tesero, Varena, Castello e Carano con il consenso di tutta la Magnifica Comunità di Fiemme, da una parte, Giovanni Gozalgo e Leonardo Avanzi, a nome della comunità di Moena, dall'altra, si rimettono al giudizio di alcuni arbitri per la soluzione della controversia riguardante i diritti di pascolo sul monte "Montorfena"; lo stesso giorno gli arbitri emettono sentenza. Notaio: Bartolomeo fu Giovanni Braito da Daiano (ST) Originale, atto notarile; latino mm 405 x 240, sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 28; n. 16 E Note (1) Il 20 gennaio 1522 era lunedì e non mercoledì come indicato nel testo.

G. 1. 20. b. 1

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Donazione "inter vivos" 1525 febbraio 18 , Cavalese Pietro fu Lazzaro "de Comucinis", eletto nuovo amministratore e priore della chiesa e dell'ospizio di S. Pellegrino dai vicini della comunità di Moena, dona alla fabbrica della suddetta chiesa e a beneficio dei pellegrini che utilizzeranno l'ospizio 100 ragnesi assicurati su diversi prati situati nel territorio di Moena e alcuni mobili, riservandone l'usufrutto in vita a sè e alla moglie. Notaio: Silvestro Leitner da Schliersee(1)(ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 775 x 215, sul recto copia di un lascito alla chiesa di S. Pellegrino della priora Dorotea di Giuliano sarto, 1528 aprile 7; sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 30; n. 4 C Note (1) In Baviera.

G. 1. 21. b. 2 Conferma di elezione 1527 maggio 25 , Bressanone Giovanni Riepper, decano di Bressanone e pievano di Fiemme, conferma l'elezione di Lazzaro di Francesco da Pontara da Moena a priore e amministratore della chiesa e dell'ospizio di S. Pellegrino fatta dai vicini della comunità di Moena. Originale, documento di cancelleria capitolare; latino Documento singolo; pergamena, mm 200 x 425, con plica inferiore di mm 65, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPC Segnature precedenti: n. 31; n. 17 C

G. 1. 22. b. 2 Locazione 1527 luglio 30 , Cavalese Giovanni Riepper, decano di Trento e pievano di Fiemme, dà in locazione per nove anni a Giovanni "Delamanta" e ad Antonio Bozzetta da Moena, in qualità di sindaci della comunità di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 28 ragnesi al pievano di Fiemme e di 31 moggi di biada al cappellano di Moena. Notaio: Bartolomeo Braito da Daiano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 500 x 120, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 32

G. 1. 23. b. 2 Nomina di arbitri - sentenza arbitrale 1528 marzo 19 , Moena I regolani di Moena, a nome dei vicini della comunità di Moena, eleggono quattro arbitri al fine di dirimere la controversia intercorsa tra alcuni uomini di Moena per la conduzione senza permesso dei regolani del legname dal monte di S. Pellegrino; lo stesso giorno gli arbitri eletti emettono sentenza. Notaio: Sebastiano Ciani dal Cadore notaio e curato di Moena (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 470 x 255, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 33

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G. 1. 24. b. 2 Compravendita 1531 settembre 8 , Cavalese Giovanni fu Agostino Bellot dalla Nave vende a Zanetto fu Antonio de Gregorio e a Giacomo fu Valentino Chiocchetti, in qualità di regolani di Moena, un prato con "stabullo" situato nel territorio di Moena sul monte Lusia in località "Campo Verra", per il prezzo di [100] ragnesi. Notaio: Apollonio Tissot da Primiero (ST) Originale, pergamena, mm 385 x 205, bucata nella parte centrale. Sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato.; latino Documento singolo; pergamena, mm 385 x 205, Originale, pergamena, mm 385 x 205, bucata nella parte centrale. Sul verso nota di contenuto e note archivistiche su supporto cartaceo incollato. Segnature precedenti: n. 36; n. 16 H

G. 1. 25. b. 2 Compromesso - sentenza arbitrale 1539 aprile 16 , Moena Davanti a don Gilimberto [Gilimberti] vicepievano di Fiemme, Nicolò fu Giovanni Degregorio da Someda, da una parte, e Bartolomeo Chiocchetti, in qualità di priore e amministratore della chiesa e dell'ospizio di S. Pellegrino, dall'altra, si rimettono al giudizio di Antonio Bozzetta e di Valerio Redolf, come arbitri eletti, e di Giacomo Luca, come terzo arbitro, per la soluzione della controversia tra loro vertente per il possesso di un fondo arativo situato nel territorio di Moena in località "Masort"; lo stesso giorno gli arbitri emettono sentenza. Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 480(465) x 365, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche in parte su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 132; n. 115 H

G. 1. 26. b. 2 Deliberazione 1540 gennaio (1) , Moena I vicini della comunità di Moena, congregati in piena regola, ordinano di "ingazare"(2) ad uso della comunità il bosco situato nel territorio di Moena in località "de Riff de Viam" oppure "de Sopra Crep". Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 590 x 240, sul verso note di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 38; n. 37 Note (1) Sul documento è indicato solo il giorno del mese, domenica. Nel gennaio 1540 domenica cadeva nei giorni 3, 10, 17, 24 e 31. (2) Gazo: bosco in bando, bandito, dov'era proibito il pascolo e il taglio del legname, cfr. LORENZI E., "Dizionario toponomastico tridentino", Gleno, 1932 (ristampa) sub voce "Gaza".

G. 1. 27. b. 2 Compravendita 1541 settembre 5 (1) , Moena

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Giacomo Deluca da Moena vende ai regolani di Moena un prato situato nel territorio di Moena sul monte di S. Pellegrino in località Monzoni, per il prezzo di 20 ragnesi. Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 380 x 195, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 39 Note (1) Il 5 settembre 1541 cadeva di lunedì e non di domenica come indicato nel testo.

G. 1. 28. b. 2 Investitura 1542 aprile 26 , Innsbruck Ferdinando I, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 285 x 420 con plica inferiore di mm 85, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 40; n. 8 A

G. 1. 29. b. 2 Investitura 1542 aprile 26 , Innsbruck Ferdinando I, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 280 x 445, con plica inferiore di mm 85, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 41; n. 9 A

G. 1. 30. b. 2 Lodi arbitrali 1545 maggio 15 - maggio 17; 1556 febbraio 29 , Moena atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 645(560) x 335(175), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: n. 43; n. 1 D

G. 1. 30. b. 2 Lodo arbitrale 1545 maggio 15 - 1545 maggio 17 Quattro persone elette dai regolani di Moena emettono un lodo arbitrale per dirimere la controversia vertente tra alcuni vicini della comunità di Moena in merito alla regolazione dei corsi d'acqua che invadono le strade pubbliche; alcuni giorni dopo il lodo viene pubblicato. Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, latino

G. 1. 30. b. 2 Lodo arbitrale 1556 febbraio 29 104

Alcuni anni dopo altre quattro persone elette dai regolani di Moena emettono un lodo arbitrale per regolare alcuni corsi d'acqua. Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, latino

G. 1. 31. b. 2 Transazione 1545 luglio 5 , Moena Tommaso Facchini abitante a Moena e i regolani di Moena pervengono a una transazione amichevole a soluzione di una controversia intercorsa tra loro riguardante la fabbricazione di una casa su un terreno comunale in località "in Isgie". Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano Documento singolo; pergamena, mm 405 x 190, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 42

G. 1. 32. b. 2 Compravendita 1546 settembre 18 , Moena Giuliana fu Vigilio Bortoluzzi da Moena vedova di Giacomo Gozalgo e il figlio Vigilio fu Giacomo Gozalgo, in qualità di amministratori dei beni del suddetto Giacomo, vendono ai regolani di Moena due prati situati nel territorio di Moena sul monte di S. Pellegrino in località "in Campagnare" e "Riff d'Allochet", per il prezzo di 49 ragnesi e mezzo. Notaio: Lazzaro figlio di Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 365 x 240 (220), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 46

G. 1. 33. b. 2 "Declaratio" 1552 agosto 4 , Cavalese Gasparo barone Wolkenstein capitano di Fiemme, assieme al suo vicario, condanna i regolani di Moena e i vicini di Cavalese e Varena a soluzione di una causa tra loro intercorsa per la manutenzione di un monte e il sequestro di bestiame. Notaio: Giacomo fu Bartolomeo Braito da Daiano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 550 x 165, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 48

G. 1. 34. b. 2 "Declaratio" 1565 (1) , Moena Antonio fu Guadagnino Dellasega e Antonio Demartin da Predazzo, eletti dallo scario della Magnifica Comunità di Fiemme, esprimono il proprio parere nella controversia intercorsa tra Giovanni Pietro fu Giacomo Luca e i regolani di Moena in occasione della costruzione da parte del suddetto Giovanni Pietro di un fabbricato sulla strada pubblica. Notaio: Lazzaro Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 310 x 150(125), sul verso nota di contenuto e nota archivistica 105

Segnature precedenti: n. 56 Note (1) Il documento non riporta l'indicazione del mese e del giorno.

G. 1. 35. b. 2 Locazione [1566](1) dicembre 30 , Trento Girolamo Roccabruna, canonico di Trento e di Bressanone, in qualità di procuratore di Pietro a Broilo, cappellano del principe vescovo di Trento e pievano di Fiemme, dà in locazione per otto anni a Martino Cavada e ad Antonio Melchiorri, entrambi da Moena, in qualità di regolani di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 30 ragnesi e due capretti al pievano di Fiemme e di 31 moggi di segale al cappellano di Moena. Notaio: Aldrighetto fu Donato Gaudenti cittadino di Trento (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 325(315) x 290, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 59 Note (1) Nel testo l'anno indicato è il 1567 secondo l'uso della Natività; nel regesto si è scelto di indicare l'uso moderno.

G. 1. 36. b. 2 Transazione 1567 febbraio 14 , Moena Giacomo fu Giovanni Vaiet da Moena si accorda con i regolani di Moena per il pagamento di una contravvenzione di quattro ragnesi comminatagli per aver tagliato del legname nel bosco "sotto Lusia" nel territorio di Moena in precedenza "ingazado"(1) dalla comunità di Moena. Notaio: Lazzaro Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 310(270) x 190(120), sul verso note di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: n. 60; n. 33 Note (1) Gazo: bosco in bando, bandito, dov'era proibito il pascolo e il taglio del legname, cfr. LORENZI E., op. cit., sub voce "Gaza".

G. 1. 37. b. 2 Sentenza 1571 luglio 19 , Moena Pietro , vicario di Fiemme, emette sentenza in merito al diritto spettante ai vicini della comunità di Moena di transitare vicino alla corte e abitazione di Giacomo Deluca presso il ponte sull'Avisio, annullando un precedente proclama. Notaio: Lazzaro fu Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano Documento singolo; pergamena, mm 390 x 250(170), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 130

G. 1. 38. b. 2 Investitura 1574 luglio 23 , Innsbruck 106

Ferdinando II d'Asburgo, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 265 x 510, con plica inferiore di mm 115, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPC mutilo Segnature precedenti: n. 61; n. 10 A

G. 1. 39. b. 2 Investitura 1574 luglio 23 , Innsbruck Ferdinando II d'Asburgo, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 275 x 475, con plica inferiore di mm 115, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 25; n. 11 A

G. 1. 40. b. 2 Locazione 1575 settembre 28 , Cavalese Pietro Rossi dalla Val di Sole, pievano di Fiemme, dà in locazione per nove anni a Bartolomeo Derocca da Someda, in qualità di regolano di Moena, con l'assistenza di Domenico Dellandrea da Someda e di Adamo Chiocchetti, a nome della comunità di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 30 ragnesi al pievano di Fiemme e di 31 moggi di biada al cappellano di Moena. Notaio: Giovanni Francesco fu Ambrogio Cazzani da Cavalese (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 420(310) x 210(100), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 62

G. 1. 41. b. 3 Testamento - ratifica [1577]; 1577 marzo 23 , [Moena] Libera fu Lazzaro da Pontara vedova di Valentino Dezulian da Moena detta le sue ultime volontà al curato di Moena don Gaudenzio stabilendo, tra l'altro, di istituire sua erede universale la chiesa di S. Pellegrino sul monte Allocchetto; la suddetta Libera, in presenza del notaio rogante, ratifica il testamento scritto "per necessità" dal suddetto curato. Notaio: Lazzaro fu Antonio Bozzetta da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 605 x 160(115), formata da due fogli cuciti insieme, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica Segnature precedenti: n. 63

G. 1. 42. b. 3 Terminazione 1581 settembre 16 , Moena In esecuzione di precedenti sentenze, i commissari deputati dai vicini della comunità di Moena e dai vicini della comunità di Soraga procedono alla divisione dei beni comuni e pongono i termini. Notaio: Alessandro fu Giacomo Giovanelli da Cembra abitante a Cavalese (ST) 107

Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 400 x 455, sul verso nota di contenuto e nota archivistica. Segnature precedenti: n. 67

G. 1. 43. b. 3 Locazione 1584 novembre 13 , Cavalese Pietro Rossi dalla Val di Sole, pievano di Fiemme, dà in locazione per nove anni a Giovanni Luca Zanetti e a Lazzaro Bozzetta notaio da Moena, in qualità rispettivamente di regolano e di nunzio della comunità di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 30 ragnesi al pievano di Fiemme e di 31 moggi di biada al cappellano di Moena. Notaio: Nicolò Bozzetta Originale da rogiti del notaio Nicolò Bozzetta redatto dal notaio Lazzaro fu Antonio Bozzetta da Moena (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 420 x 160(135), sul verso note di contenuto e nota archivistica. Segnature precedenti: n. 65

G. 1. 44. b. 3 Locazione 1586 novembre 22 , Cavalese Tommaso Brathia, pievano di Fiemme, dà in locazione per nove anni a Giacomo Vaiet e a Cristoforo Melchiorri, in qualità rispettivamente di sindaco e di regolano della comunità di Moena, il diritto di riscuotere la decima nel territorio di Moena, dietro pagamento annuo di 30 ragnesi al pievano di Fiemme e di 31 moggi di biada al cappellano di Moena. Notaio: Cipriano fu Giacomo Menghini da Traversara(1) abitante a Cavalese (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 425 x 190, sul verso nota di contenuto in parte sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: n. 66 Note (1) Località di Brez in Val di Non.

G. 1. 45. b. 3 Investitura 1598 gennaio 26 , Innsbruck Rodolfo d'Austria concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 280 x 535, con plica inferiore di mm 85, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 70; n. 12 A g. 1. 46. b. 3 Investitura 1598 gennaio 26 , Innsbruck Rodolfo d'Austria concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 280 x 540, con plica inferiore di mm 90, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 73; n. 13 A

108

G. 1. 47. b. 3 Concessione di privilegio 1600 gennaio 10 , Trento Castello del Buon Consiglio Ludovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, ottenuto il consenso di Tommaso Brathia, pievano di Fiemme, concede agli uomini della villa di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dal suo predecessore Cristoforo [Madruzzo](1), a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 295 x 585, con plica inferiore di mm 60, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPC in metà teca metallica Segnature precedenti: n. 74; n. 2 B Note (1) Il documento relativo alla concessione da parte del principe vescovo Cristoforo Madruzzo datato 28 novembre 1567 si trova nell'archivio storico del comune di Moena, cfr. CASETTI A., op. cit., p. 473.

G. 1. 48. b. 3 Mandato - nomina 1601 luglio 15 , Moena I vicini della comunità di Moena, congregati in piena regola, incaricano i regolani di scegliere tre uomini degni di fiducia affinché, sotto giuramento, provvedano a controllare che le proprietà di alcuni vicini non sconfinino nei beni comuni; i regolani nominano "Iori" Gozalgo, Antonio Biada e Antonio Derocca. Notaio: Giovanni figlio di Melchiorre Melchiori da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano Documento singolo; pergamena, mm 545 x 185, Sul verso note di contenuto e note archivistiche parte su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 75; n. 103 H

G. 1. 49. b. 3 Conferma di privilegio 1603 ottobre 27 , Trento Castello del Buon Consiglio Carlo [Gaudenzio] Madruzzo, principe vescovo di Trento, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10 Originale, pergamena, mm 305 x 570, con plica inferiore di mm 65. SPC in metà teca lignea. Sul verso note di contenuto e nota archivistica., documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 305 x 570, con plica inferiore di mm 65, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPC in metà teca lignea Segnature precedenti: n. 3 B

G. 1. 50. b. 3 Investitura 1613 marzo 27 , Innsbruck Massimiliano III d'Asburgo, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco

109

Documento singolo; pergamena, mm 330 x 570, con plica inferiore di mm 110, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 80; n. 14 A

G. 1. 51. b. 3 Investitura 1613 marzo 27 , Innsbruck Massimiliano III d'Asburgo, conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 325 x 565, con plica inferiore di mm 135, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 81; n. 15 A

G. 1. 52. b. 3 Conferma di privilegio 1632 aprile 19 , Trento Castello del Buon Consiglio Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen.10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 300 x 560, con plica inferiore di mm 60, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD in teca metallica Segnature precedenti: n. 89; n. 4 B

G. 1. 53. b. 3 Investitura 1634 novembre 13 , Innsbruck Claudia [de Medici], arciduchessa d'Austria e contessa del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 250 x 630, con plica inferiore di mm 85, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC mutilo Segnature precedenti: n. 87; n. 16 A

G. 1. 54. b. 4 Investitura 1634 novembre 14 , Innsbruck Claudia [de Medici], arciduchessa d'Austria e contessa del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura del monte Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 260 x 605, con plica inferiore di mm 75, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPD Segnature precedenti: n. 86; n. 17 A

G. 1. 55. b. 4

110

Concessione 1641 ottobre 20 , Trento Castello del Buon Consiglio Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, concede la licenza ai vicini della comunità di Moena di tenere il pubblico mercato a Moena in località "Ramon" ogni anno gli ultimi tre giorni del mese di ottobre. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 200 x 365, con plica inferiore di mm 70, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca metallica Segnature precedenti: n. 97

G. 1. 56. b. 4 Compravendita - ratifica 1647 giugno 17; 1647 settembre 22 , Moena Massimiliano fu Ottavio Someda da Chiaromonte nella giurisdizione di Castelpietra in Primiero, a nome anche dei suoi fratelli, della madre Ottavia e di Giovanni Pellegrino Someda da Chiaromonte suo zio, in qualità di procuratore di Susanna baronessa Trapp e vedova di Giovanni Battista Someda da Chiaromonte e delle figlie Susanna e Maddalena, vende a Simone fu Valerio Pellegrini e a Giovanni fu Gregorio Poschiavin, in qualità di regolani di Moena, parte della montagna situata sul monte di S. Pellegrino in località "la montagna di Campagnazz", per il prezzo di 130 ragnesi; alcuni mesi dopo Giovanni Pellegrino Someda da Chiaromonte, a nome delle sue rappresentate, ratifica la compravendita ai regolani di Moena. Notaio: Simone fu Valentino Callegari da Moena (ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 540 x 190(160), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 91

G. 1. 57. b. 4 "Assicuratio" 1651 maggio 3 , Moena Melchiorre Callegari da Moena, vedovo di Maria fu Giovanni da Soracrepa in Val di Fassa, assicura a favore della figlia Caterina su un campo e la metà di un orto situati a Moena in località "Ronchallo" e "a Caieto", per la somma di 90 ragnesi corrispondenti alla dote della moglie. Notaio: Simone Callegari da Moena Copia autentica del notaio Cipriano fu Giovanni Lazzeri da Cavalese (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 210 x 135, sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 92

G. 1. 58. b. 4 Testamento 1653 gennaio 13 , Moena Caterina fu Melchiorre Callegari da Moena dispone le sue ultime volontà stabilendo, tra l'altro, di nominare sua erede universale la chiesa di S. Vigilio di Moena e ordinando che, con i beni da lei lasciati, il curato pro tempore e la comunità di Moena garantiscano il mantenimento di un primissario. Notaio: Cipriano Lazzeri da Cavalese (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 500 x 115, sul verso note di contenuto e note archivistiche parte su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 118; n. 53 H

111

G. 1. 59. b. 4 Conferma di privilegio 1664 gennaio 12 , Trento Castello del Buon Consiglio Sigismondo Francesco, arciduca d'Austria e principe vescovo di Trento(1), conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 295 x 520(500), con plica inferiore di mm 45, sul verso note di contenuto e note archivistiche, SPC in metà teca metallica Segnature precedenti: n. 95; n. 5 B Note (1) Eletto ma non confermato.

G. 1. 60. b. 4 Dazione in pagamento 1667 novembre 11 , Moena Marco Antonio Vincenzi, notaio e curatore dei creditori degli eredi di Giovanni Battista Melchiorri e del figlio fu Melchiorre da Moena, in esecuzione di una sentenza emessa dall'ufficio vicariale di Fiemme dà in pagamento a Giovanni Andrea Massar, vicecapitano e vicario di Fassa, agente a nome della moglie Caterina già vedova del soprascritto Giovanni Battista, dei campi e degli edifici situati nel territorio di Moena, per un valore complessivo di 1270 ragnesi. Notaio: Alessandro Bozzetta abitante a Castello (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 450 x 180, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: n. 11 D g. 1. 61. b. 4 Dazione in pagamento 1670 luglio 2 , Cavalese Giovanni Francesco Geremia, arciprete di Fiemme, dà in pagamento a Valerio Pellegrini, in qualità di regolano dedi Moena e di amministratore dell'ospedale di S. Pellegrino, otto prati situati nel territorio di Moena sul monte Lusia in esecuzione di un legato lasciato al suddetto ospedale dal fu Giuseppe "Crota" nobile veneto, per un valore complessivo di 285 ragnesi. Notaio: Pietro Defrancesco da Cavalese cancelliere della Magnifica Comunità di Fiemme (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 540 x 235, con strappo cucito nella parte inferiore, sul verso note di contenuto e note archivistiche parte su supporto cartaceo incollato Segnature precedenti: n. 101; n. 3 C

G. 1. 62. b. 4 Conferma di privilegio 1670 dicembre 17 , Trento Castello del Buon Consiglio

112

Sigismondo Alfonso Thun, principe vescovo di Trento, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 350 x 485, con plica inferiore di mm 70, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca metallica Segnature precedenti: n. 102; n. 7 B

G. 1. 63. b. 4 Conferma di privilegio 1679 giugno 19 , Trento Castello del Buon Consiglio Francesco Alberti [Poja], principe vescovo di Trento, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 310 x 515, con plica inferiore di mm 60, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca metallica Segnature precedenti: n. 109; n. 8 B

G. 1. 64. b. 4 Compravendita 1682 aprile 12 , [...] Giovanni Leonardo Bernard da Soial, nella regola di Pera in Val di Fassa, vende a Simone Bernard da Pera e a Giacomo "de Cech" da Vigo, eredi del fu Giovanni Battista Bernard nipote del suddetto Giovanni Leonardo, alcuni beni immobili, per il prezzo di 103 ragnesi. Notaio: Giorgio Deluca sostituto [di "scrivanaria"] di Fassa (rogatario) Originale, documento di cancelleria privata; italiano Documento singolo; pergamena, mutila nella parte inferiore sinistra, mm 165 x 320, con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Antonio Calderon capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: n. 108

G. 1. 65. b. 4 Conferma di privilegio 1693 novembre 23 , Trento Castello del Buon Consiglio Giuseppe Vittorio Alberti [d'Enno], principe vescovo di Trento, su richiesta di Giovanni Antonio Defrancesco, in qualità di procuratore della comunità di Moena, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 340 x 500, con plica inferiore di mm 50, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca metallica

113

Segnature precedenti: n. 110; n. 9 B

G. 1. 66. b. 4 Conferma di privilegio 1731 aprile 6 , Trento Castello del Buon Consiglio Domenico Antonio Thun, principe vescovo di Trento, su richiesta di Simone Sommavilla, in qualità di regolano e procuratore della comunità di Moena, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 325 x 595, con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca metallica Segnature precedenti: n. 112; n. 12 B

G. 1. 67. b. 5 Investitura 1754 marzo 2 , Vienna Maria Teresa, imperatrice d'Austria e contessa del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Lusia e Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Fascicolo; pergamena, cc. 12, mm 345 x 275, SPC in teca lignea danneggiata

G. 1. 68. b. 5 Conferma di privilegio 1756 dicembre 10 , Trento Castello del Buon Consiglio Francesco Felice Alberti d'Enno, coadiutore e amministratore plenipotenziario del vescovo di Trento, su richiesta di Valentino Biada, in qualità di regolano e procuratore della comunità di Moena, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 350 x 605, con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in metà teca metallica Segnature precedenti: n. 114; n. 14 B

G. 1. 69. b. 5 Conferma di privilegio 1764 gennaio 27 , Trento Castello del Buon Consiglio Cristoforo Sizzo [de Noris], principe vescovo di Trento, su richiesta di Giacomo Dell'Antonio, in qualità di regolano e procuratore della comunità di Moena, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. 114

Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 335 x 660, con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in metà teca metallica Segnature precedenti: n. 115; n. 15 B

G. 1. 70. b. 5 Conferma di privilegio 1776 novembre 22 , Trento Castello del Buon Consiglio Pietro Vigilio Thun, principe vescovo di Trento, su richiesta del regolano e dei procuratori della comunità di Moena, conferma ai vicini della comunità di Moena l'esenzione dal pagamento delle decime gravanti sul territorio di Moena, già concessa dai suoi predecessori, a patto che i vicini di Moena garantiscano il pagamento di un congruo reddito annuo al loro curato e di 30 fiorini annui al pievano di Fiemme. Inserto: concessione di Ludovico Madruzzo, 1600 gen. 10. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 505 x 655, con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca metallica Segnature precedenti: n. 116; n. 16 B

G. 1. 71. b. 5 Investitura 1782 ottobre 10 , Vienna Giuseppe II, imperatore d'Austria e conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Lusia e Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Fascicolo; pergamena, cc. 26, mm 325 x 260, SPC in metà teca lignea Segnature precedenti: n. 123

G. 1. 72. b. 6 Investitura 1791 marzo 31 , Vienna Leopoldo II, imperatore d'Austria e conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Lusia e Allocco. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Fascicolo; pergamena, cc. 46, mm 335 x 250, SPC in teca lignea Segnature precedenti: n. 127

G. 1. 73. b. 6 Investitura 1795 febbraio 6 , Vienna Francesco II, imperatore e conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Allocco e Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 470 x 710, con plica inferiore di mm 75, sul verso nota archivistica, SPC in teca lignea Segnature precedenti: n. 125

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G. 1. 74. b. 6 Investitura 1808 giugno 15 , Innsbruck Massimiliano Giuseppe, re di Baviera e conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Allocco e Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 595 x 830, con plica inferiore di mm 90, sul verso note archivistiche, SPC in teca lignea Segnature precedenti: n. 128; Lettera A n. 29

G. 1. 75. b. 6 Investitura 1819 novembre 25 , Innsbruck Francesco I, imperatore d'Austria e conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Allocco e Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 615 x 770, con plica inferiore di mm 95, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea danneggiata Segnature precedenti: n. 117; Lettera A n. 28

G. 1. 76. b. 6 Investitura 1837 aprile 21 , Innsbruck Ferdinando I, imperatore d' Austria e conte del Tirolo, concede ai vicini della comunità di Moena l'investitura dei monti Allocco e Lusia. Originale, documento di cancelleria imperiale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 500 x 680, con plica inferiore di mm 45, sul verso note archivistiche, SPC in metà teca lignea Segnature precedenti: n. 126; Lettera A n. 33

116 serie 2 Carteggio e atti, 1515 (copia) - 1932

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

G. 2. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1515 (copia) - 1870 Ratifica dellla nomina del nuovo cappellano di Moena (1515 copia), richiesta della presenza del curato all'esposizione dei conti delle chiese di Moena (1633), concorrenza alle spese per la visita pastorale (1657), richiesta di erigere una cappella a S. Antonio (1677), affitti, compravendite dazioni in pagamento, stime, capitoli per il sacrestano (1739), capitoli per il priore di S. Pellegrino (1761), segnalazione relativa alla necessità di ingrandire la chiesa (1819) e di preparare festeggiamenti per l'arrivo del nuovo organo (1823), specifica delle spese che il comune paga alla chiesa di Moena (1839), "scodirollo" relativo alla decima che ogni curaziano deve corrispondere al curato di Moena (1840), investitura dei monti Allocco e Lusia(2) concessa dall'imperatore Francesco Giuseppe I ai vicini della comunità di Moena (1850), verbale di una riunione comunale (1851), atto di locazione del priorato di S. Pellegrino (1870). Fascicolo, cc. 92 Note (1) Gli atti riportano i numeri: 4, 11, 33, 35, 37, 46, 47, 51, 53, 55, 59, 76, 129, 130, 150, 157, 161, 236, 238, 239, 240. (2) Cfr. anche "Pergamene", pergg. nn. 13-14, 28-19, 38-39, 45-46, 50-51, 53-54, 67, 71-76.

G. 2. 2. b. 1 "Sacristano" sec. XX prima metà - 1932 Capitoli per il sacrestano della chiesa curaziale di Moena, obblighi per il sacrestano di Someda, lettere di assunzione di incarico, comunicazione di dimissioni, capitoli per il sacrestano della chiesa parrocchiale di Moena. Fascicolo, cc. 20

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